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GIOVEDI'
31 OTTOBRE  2002

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GLI SCIENZIATI CHE HANNO AMMESSO DI AVERE CLONATO ESSERI UMANI, HANNO TRASFERITO I LORO ESPERIMENTI NEGLI ZOO. TRA POCO SARA' POSSIBLE RESUSCITARE UN UOMO DALLA PANCIA DI UNA SCIMPANZE'.

Milano, 31 ottobre 2002 - Nuove strabilianti imprese dei biotecnologi che hanno ammesso, di recente, di essere riusciti ad attivare la clonazione umana, interrompendo lo sviluppo del feto dopo 12 giorni. Il dott. Robert Lanza e l'equipe della ditta privata di scienziati clonatori "Advanced Cell Technology" (Act) del Massachusetts, sono riusciti a clonare l'animale n.319. Undici cloni per altrettante mucche (all'inizio della gravidanza erano però in trenta) che partoriranno a Marzo e che per ora pascolano in un prato dello Iowa, hanno avuto impiantato un ovulo privato del suo Dna ed iniettato con cellule somatiche dell'animale n.319, morto e surgelato nello zoo di San Diego (California) venti anni addietro. "I responsabili dello zoo che hanno diffuso pochi giorni fa la notizia, sono contentissimi - ha dichiarato Giovanni Guadagna, responsabile Zoo della Lav -. Hanno almeno trovato un motivo, sebbene occulto ed orrendo, per giustificare i programmi di salvaguardia di specie minacciate dell'estinzione, che di fatto servono solo a mantenersi. L'animale n.319 altro non è che un bovide la cui popolazione selvatica è stimata in circa 8.000 individui nell'isola di Giava. Dai tessuti surgelati venti anni fa a 196 gradi sottozero, sono state prelevate alcune cellule somatiche che sono state iniettate nell'ovulo di mucca privato del DNA. Si tratta probabilmente di cellule staminali adulte, cellule cioè ancora non molto differenziate, presenti negli individui adulti e che servono più facilmente ad aggirare problemi sia etici (le staminali giovani sono quelle che provengono degli embrioni) che clinici (rigetto)". . Già due anni addietro il dott. Lanza tentò un simile esperimento, utilizzando 692 fibroblasti (cellule non differenziate prelevate dalla pelle del Gaur, un altro bovino selvatico) in ovuli di mucca. Furono selezionati 100 ovuli, 81 dei quali svilupparono un embrione, 41 furono impiantati in mucche, 8 avviarono la gravidanza (in due casi interrotta per osservare lo stadio di sviluppo del feto), 5 abortirono e l'ultima dette alla luce il bovino clonato del tutto identico al padre. Morì dopo due giorni. Mai però si era intervenuti resuscitando il patrimonio genetico di un individuo morto venti anni fa, come il caso degli undici feti delle mucche che, ora, pascolano nello Stato dello Iowa, e rigenerato poi nell'ovulo di un'altra specie animale. "Solo chi ci vuole credere può prendere per buone le dichiarazioni dell'Advanced Cell Technology e degli zoo, ossia che stanno lavorando per la salvaguardia delle specie e la difesa della biodiversità - prosegue Giovanni Guadagna -. Gli animali clonati sono deboli e tutti uguali fra di loro. Le tecniche di Inter-Species Nuclear Transfer, come quella dello zoo di San Diego, servono agli sviluppi della clonazione umana. Se da due specie diverse di bovini si riescono ad avere (senza manipolare embrioni e ricorrendo solo a poche cellule della pelle) cloni identici dal cadavere di uno dei due genitori morto e surgelato venti anni fa, nulla osta che questo possa avvenire tra un uomo surgelato chissà quando e l'ovulo di un gorilla o di altro animale. Del resto il dott. Lanza bloccò il suo esperimento di clonazione umana al dodicesimo giorno per gli impedimenti etici. Perché non sperimentare ora la nuova tecnica, senza embrioni, sugli animali prima compiere il grande salto?" Le frontiere che apre tale campo sono infinite, soprattutto per la produzione di tessuti ed organi per i trapianti, ma anche per la clonazione di viventi, come l'uomo, del tutto identici ad uno dei progenitori. A fare da paravento etico intervengono gli zoo, sempre a caccia di soldi, con i loro progetti del tutto inutili di salvaguardia di specie in via di estinzione. Un altro progetto è in corso in Cina, dove si sta tentando di fare nascere alcuni panda (di dimensioni piccolissime al momento del parto) da alcune coniglie.

ASSOBIOTEC - "CODICI DOGANALI" E OGM: POLEMICA INFONDATA, SOLO DISINFORMAZIONE
Milano, 31 ottobre 2002 - "La denuncia di presunte violazioni delle norme commerciali internazionali riguardanti gli Ogm è totalmente infondata e costruita solo deformando colpevolmente la normativa". Lo ha affermato Leonardo Vingiani, Direttore di Assobiotec, l'Associazione Nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica, a seguito delle accuse avanzate da VAS, Coldiretti, Coop e altre organizzazioni consumeriste e ambientaliste. "I codici doganali cui si è fatto riferimento concernono le modalità commerciali per l'importazione o l'esportazione di qualsiasi prodotto agricolo, che si tratti di Ogm o meno, come chiaramente indicato dal Regolamento della Commissione Europea N. 2031/2001 del 6 agosto 2001 e deciso dal Comitato UE del Codice Doganale. Inoltre, nelle transazioni commerciali, i prodotti OGM vengono accompagnati da certificati che ne evidenziano la natura, ma che non hanno nulla a che vedere con i codici doganali", ha precisato Vingiani. Ancora una volta, le biotech sono oggetto di campagne denigratorie, basate sull'irresponsabilità dei soliti fondamentalisti antibiotech, e su corposi interessi economici. "Le vicende di questi ultimi anni - ha sottolineato Vingiani - hanno messo in evidenza come tutte le denunce contro le agrobiotecnologie si siano rivelate del tutto infondate o prive di significato". La violenza e la ripetitività di tali campagne farebbero presupporre un totale e netto rifiuto degli Ogm da parte del pubblico. "Ma le stesse ricerche realizzate per conto di Coldiretti - commenta Vingiani - evidenziano come solo la metà dei consumatori non individua motivi per il consumo di Ogm. Perché togliere il diritto alla scelta per la restante metà della popolazione italiana? ". I prodotti agrobiotech, d'altra parte, si sono confermati sicuri quanto quelli convenzionali, se non di più, come hanno affermato la Commissione Europea e l'Organizzazione Mondiale per la Sanità. Inoltre, da molti anni i cibi derivati da prodotti biotech vengono consumati da centinaia di milioni di abitanti nel mondo, senza che si sia mai riscontrato alcun problema di carattere sanitario. E che siano vantaggiosi anche per le aziende agricole è testimoniato dal tasso di sviluppo delle superfici coltivate, cresciute nel mondo del 19% tra il 2000 e il 2001. "Queste iniziative - ha concluso Vingiani - hanno un solo risultato: quello di allontanare sempre di più l'Italia dal consesso dei Paesi sviluppati. Un giorno, qualcuno dovrà presentare il conto a chi, solo per calcolo di bottega, ha voluto penalizzare un intero Paese e le sue nuove generazioni. È un compito che spetta alle Istituzioni e spero proprio che vorranno assolverlo".

ATM SUPPORTA LA DONAZIONE DI SANGUE: DONARE IL SANGUE ABITUALMENTE E CON CONSAPEVOLEZZA RAPPRESENTA UN GESTO IMPORTANTE PER LA COLLETTIVITÀ.
Milano, 31 ottobre 2002 - "Dona Sangue e salva una vita" è lo slogan con il quale Atm ha voluto firmare i biglietti di tram, metro, bus e filobus. L'Azienda Trasporti Milanesi ha infatti deciso di supportare l'Avis - l'Associazione Volontari del Sangue - nella campagna di promozione alla donazione di sangue, veicolando quotidianamente il messaggio: 10 milioni infatti sono i biglietti stampati e distribuiti nelle rivendite autorizzate. "Quello che ha fatto Atm - dichiara Sergio Casartelli, Presidente di Avis Milano- è un grandissimo gesto di attenzione e di valore sociale prima di tutto verso la città di Milano. Personalmente, la considero una delle prime risposte al mio progetto di rendere Avis Milano una struttura sostenuta non solo dai cittadini ma anche dalle aziende milanesi. Avis è una grande organizzazione trasversale che invia donatori e sangue a tutte le strutture ospedaliere della città senza dover limitare la sua preoccupazione al singolo ospedale". Bruno Soresina, Presidente Atm ha affermato che "questo è un ulteriore modo per partecipare alla vita della città, per stimolarne la socialità e per dare una mano concreta a chi ha realmente bisogno. Del resto Atm è così legata indissolubilmente a Milano da viverne quotidianamente le attese e i problemi. da qui la nostra disponibilità".

LOMBARDIA CAPITALE NAZIONALE DEL GUSTO. AL VIA LA QUINTA EDIZIONE DI BIANCO&ROSSO. DOMANI, 31 OTTOBRE, ALLE ORE 15.00, IL TAGLIO DEL NASTRO ALLA PRESENZA DELL' ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA DELLA REGIONE LOMBARDIA VIVIANA BECCALOSSI.
Vaprio D'Adda (Milano), 31 ottobre 2002 - Apre i battenti oggi 31 ottobre, a partire dalle 15.00, la quinta edizione di Bianco&Rosso, il Salone del Vino e della Gastronomia di Qualità che, fino al 4 novembre, trasformerà la suggestiva sede di Villa Castelbarco Albani, a due passi da Milano, in uno dei più importanti mercati enogastronomici, dove poter conoscere, assaggiare ed acquistare il meglio della tradizione lombarda e italiana, in un viaggio ideale tra sapori e turismo. Organizzato dall'Ente Fiera del Barco e patrocinato dalla Regione Lombardia - Assessorato Agricoltura e Assessorato Turismo, dalla Provincia di Milano e dalla Regione Autonoma della Sardegna, Bianco&Rosso 2002 verrà inaugurato domani. All'inaugurazione seguirà un'importante cena di gala dedicata alla cucina tradizionale lombarda. Quattro giovani chef emergenti, Alessandro Dehò della "Locanda al Borgo" di Borgarello (Pavia), Daniel Facien del "San Giovanni delle Formiche" a Villongo (Bergamo), Stefano Cerveni del "Due Colombe di Rovato" (Brescia) e Stefano Masanti de "Il Cantinone" di Madesimo (Sondrio), sono stati selezionati per realizzare un menù davvero esclusivo. A questi talentuosi giovani, tra i migliori della Lombardia, l'Assessore Regionale all'Agricoltura Viviana Beccalossi consegnerà personalmente, nel corso della cena, le Chiavi d'Argento per aprire simbolicamente le porte di Bianco&Rosso 2002, prestigiosa dimora di eccellenze enogastronomiche e prodotti tipici della tradizione italiana. "Un percorso espositivo di oltre 6.000 mq. - afferma Michele Di Fiore, organizzatore della manifestazione - con più di 200 operatori, studiato e diviso per isole territoriali, per meglio valorizzare l'imprescindibile legame prodotto-territorio, dove le più ghiotte specialità regionali saranno protagoniste; un padiglione di ben 500 mq. dedicato alla degustazione e all'acquisto dei vini, da scegliere tra oltre 200 etichette; 22 Officine dei Sapori, mini - corsi di degustazione dedicati alla gastronomia e ai vini lombardi, tenuti da gourmet, sommelier professionisti, enologi, giornalisti di settore e dagli stessi produttori delle specialità che verranno presentate e degustate: tutto questo, e molto altro ancora è Bianco&Rosso". Vera chicca di questa attesissima quinta edizione, il Top Wine Day, un'intera giornata dedicata al berebene, durante la quale operatori del settore e giornalisti accreditati potranno incontrare i grandi del panorama vitivinicolo italiano. Tra le "perle" del Top Wine Day la presentazione in anteprima assoluta di ben 20 etichette di Brunello di Montalcino Docg 1998; cinque dei nuovi Tre Bicchieri 2003 (Franciacorta Gran Cuvée Brut '98 di Bellavista, Sforzato Canua 2000 della Conti Sertoli Salis, Alto Adige Lagrein Scuro Abtei Riserva '99 della Cantina Convento Muri-Gries, il Carmignano Riserva '99 di Piaggia, il Sagrantino di Montefalco 25 Anni '99 di Arnaldo Caprai) e una interessantissima selezione presentata da Partesa per il Vino, azienda leader nel settore beverage, che alle ore 12.30 nella Sala Biblioteca di Villa Castelbarco, con la partecipazione straordinaria di Gianni Fabrizio, vice curatore della Guida Vini d'Italia 2003, proporrà una degustazione di nove vini Partesa premiati con i Tre Bicchieri. Infolink: www.goexpo.it 

OGGI POMERIGGIO A TRIESTEANTIQUA IL SALUTO DEL CONSOLE D'AUSTRIA AGLI ANTIQUARI DELLA STIRIA
Trieste, 31 ottobre 2002 - Sarà il console d'Austria a Trieste, Hans Sabaditsch, a suggellare questa sera, con un sua visita ufficiale, l'internazionalizzazione raggiunta quest'anno da TriesteAntiqua, la mostra mercato d'antiquariato allestita fino a domenica 3 novembre al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima. Come è noto, infatti, TriesteAntiqua, grazie ad una serie d'iniziative promosse dalla Camera di Commercio e dal Consorzio Promotrieste, celebra il suo ventesimo compleanno con la prestigiosa presenza di una delegazione di mercanti d'arte della Stiria ai quali è stata riservata all'interno della rassegna un'area di 300 metri quadrati, nella quale sono esposti pezzi di antiquariato di grande pregio e alto valore artistico. Il console d'Austria a Trieste visiterà la mostra oggi alle ore 18, accompagnato dalla moglie, Elfriede. Ad accoglierli, prima, per l'incontro con i 17 antiquari giunti a Trieste dalla regione austriaca della Stiria, poi per una visita guidata alle due mostre collaterali. entrambe dedicate al mare e, quindi, a tutti gli stand (che, lo ricordiamo, quest'anno, occupano oltre ai tradizionali saloni del primo piano anche il piano terra della Stazione Marittima) sarà il direttore del Palazzo dei Congressi, Franco Milosic. L'idea di dare un ulteriore impulso all'internazionalità di TriesteAntiqua nello spirito di una maggiore apertura verso l'Europa, si era concretizzata già lo scorso mese di giugno, quando Promotrieste aveva organizzato a Graz una serata di gala per presentare ai mercanti d'arte e ai collezionisti privati locali l'edizione 2002 dell'importante mostra-mercato. Gli antiquari della Stiria avevano risposto con grande entusiasmo, tanto che, come si è detto, sono una ventina coloro che ora espongono quadri, mobili, gioielli e orologi che proprio per il loro pregio artistico e valore commerciale, contribuiscono a mantenere particolarmente alto il livello qualitativo dell'intera esposizione. E' da sottolineare che la maggiore "europeizzazione" di TriesteAntiqua, la crescita del suo prestigio internazionale, ma, soprattutto, l'offerta sempre più ampia di "pezzi" di grande pregio, fanno apprezzare sempre più questo straordinario appuntamento con l'antiquariato da parte non solo degli appassionati del "bello senza tempo", ma anche dei sempre più numerosi investitori che, delusi dall'andamento altalenante delle borse di tutto il mondo, preferiscono puntare sull'arte come bene-rifugio.

TRIESTEANTIQUA TRASFORMA LA STAZIONE MARITTIMA IN UNA FANTASTICA "MACCHINA DEL TEMPO"
Trieste, 31 ottobre 2002 - Prosegue con successo di pubblico la ventesima edizione della mostra-mercato TriesteAntiqua allestita al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima. Con l'avvicinarsi della chiusura (la rassegna chiuderà i battenti alle ore 20 di domenica 3 novembre), si fanno sempre più numerose anche le operazioni d'acquisto da parte sia dei collezionisti e degli appassionati di cose belle d'altri tempi, sia degli investitori che, delusi dall'andamento altalenante delle borse di tutto il mondo, preferiscono puntare sull'arte come bene-rifugio. Grande interesse suscitano, soprattuto fra i visitatori che giungo a Trieste da città di altre regioni dall'estero, le due mostre collaterali dedicate al mare, un tema affascinante, particolarmente legato alla storia e alla cultura di Trieste. La prima, intitolata "Dal mare: la storia di una città" è allestita a cura del Civico Museo del Mare e consiste nell'esposizione di alcuni fra i migliori pezzi della vastissima collezione di strumenti nautici provenienti dall'antica Accademia Nautica; di modelli di quei transatlantici che facevano scalo nel porto triestino e che per la prima volta vengono esposti al pubblico; preziosi cimeli legati alla secolare tradizione delle "wunderkamer", le "stanze delle meraviglie", come amavano definirle gli austriaci. La seconda, allestita a scopo benefico dal comitato del Friuli Venezia Giulia dell'A.I.R.C., Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro alla quale, come è ormai tradizione, Promotrieste devolve anche quest'anno parte degli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti d'ingresso alla mostra-mercato, è intitolata "Andar per mare: velieri, piroscafi...simboli della grande marineria". In essa esposti rari e raffinati modellini di navi e di piroscafi, quadri d'autore e stampe antiche a tema marinaro, nonché preziosi cimeli provenienti da alcune ricche collezioni private. Visitare TriesteAntiqua equivale a compiere un fantastico viaggio con la macchina del tempo tra le meraviglie dell'arte e della storia. Il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Trieste da sabato scorso è stato trasformato, come per incanto, in un magico scrigno di tesori. Ricordiamo che quest'anno la rassegna occupa. oltre ai tradizionali saloni del primo piano. anche il piano terra, che propone come mostre collaterali due interessantissime rassegne legate al mare e che fra la settantina di espositori selezionati con la collaborazione dell'associazione antiquari del Friuli Venezia Giulia, ospita una delegazione di una ventina di antiquari provenienti dalla regione austriaca della Stiria. L'itinerario di questo viaggio immaginario si snoda attraverso decine e decine di stand, ciascuno dei quali mette in vetrina oggetti degni di un museo, tra mobili e complementi d'arredo, dipinti e sculture, tappeti ed argenti, cristalli e gioielli. Qui il tempo viene scandito da orologi antichi, di tutte le fogge e tipologie, dal '600 in poi. Ci sono quelli da camino, tra cui un Breguet Luigi XVI con suoneria a ore e quarti, oppure uno stupendo esemplare neoclassico scolpito in marmo bianco in una rappresentazione allegorica della nascita di un fiume. Curioso e raro un "maresciallo": orologio da viaggio Luigi XVI, di quelli che costituivano la dotazione ufficiale dei massimi gradi dell'esercito francese. Molto interessante anche un altro oggetto che si potrebbe definire un'ombra dell'orologio: è il quadrante di un cosiddetto "orologio notturno", diffuso tra la fine del '500 e l'inizio del '600 a Napoli, Roma e Genova. E' un dipinto su rame con dei fori che rappresentano i numeri romani delle ore canoniche, dietro ai quali si posizionava una candela che li illuminava. Oggi questo quadrante viene proposto come quadro con la sua cornice ottocentesca. Troviamo poi anche una serie di pregevoli orologi da muro o da camino Impero e Biedermeier, tutti perfettamente funzionanti, una vasta collezione di antiche "cipolle" da tasca e anche cronometri di grandi firme come Cartier o Patek Philippe. Da segnalare, inoltre: un orologio della metà del '700 costruito da Antonio Sich a Gorizia; un orologio della prima metà dell''800 con pittura "chinoiserie" smaltato; orologio da tasca Le Coultre & C.ie dei primi del '900, con cassa tripla in oro rosa 18K, e il quadrante che segna il giorno del mese e della settimana, i secondi e le fasi lunari. Se poi spostiamo l'attenzione verso i gioielli d'epoca rimaniamo abbacinati dallo sfavillare di oro, argenti, diamanti, perle e pietre preziose. Uno degli esemplari più interessanti è un anello inglese del '600 con un diamante solitario da più di tre carati, uno dei primi "tagli" nella storia. Romantici e teneri, oltre che rari, sono gli anelli da matrimonio del '700, in oro e smalto bianco con scritte in rilievo, provenienti dall'Inghilterra. E chissà quanti ricordi nostalgici cela un bracciale in oro, con incastonato uno scrigno porta-capelli, del '700 veneziano, oppure una spilla Liberty in oro a forma di cicogna, di quelle che venivano regalate alle puerpere per la nascita dei bimbi. Sempre tra i gioielli d'epoca troviamo una spettacolare spilla del XVII sec. in filigrana d'argento dorato con miniatura in smalto su rame, contornata da cornice in smalto bianco e nero, interamente tempestata di pietre naturali preziose e semipreziose: smeraldi, topazi, granati, spinelli, kunziti, ametiste, tormaline, quarzi incolori, turchesi, perle naturali; orecchini in oro, argento, con diamanti taglio antico e brillante per un totale di circa 10 carati, raffiguranti motivi floreali, uccellini e fiocchi, tutto composto da elementi mobili (risalgono alla fine dell''800, Austria); orecchini di fattura veneta, in sottile lamina d'oro con applicazioni di filo liscio e filo ritorto d'oro, al centro dell'elemento superiore è presente un diamante taglio a rosa (epoca 1800 circa); una parure in oro, costituita da spilla e orecchini con agata, smalti e applicazioni floreali, oro 14 carati, scatola originale; un anello in oro in "Jugendstil" con motivo a trifoglio, composto da 3 pietre decorative rosse, 7 mezze perle, (fine '800-inizio '900); un pendente della metà dell'800 in oro giallo, con il diamante centrale, taglio a rosa di 0.70 carati, circondato da 45 diamanti taglio a rosa di peso ca. 2.00 carati (manifattura austriaca). Non poche rarità troviamo anche tra gli argenti, fra i quali, da segnalare, alcuni pezzi griffati Tiffany risalenti alla fine dell'800 e, si dice, erano stati acquistati da Jacqueline Kennedy a un'asta di Londra. Provengono direttamente dall'Inghilterra due versatoi del 1878, di splendida fattura, con le proprie basi, uno raffigurante scene di caccia alla volpe e l'altro dedicato a Nettuno. Oggetti curiosi e poco conosciuti in Italia sono le cosiddette "coppe dell'amore" diffuse in Olanda e in Germania tra il '600 e l'800. Erano calici con due coppe, una girevole, dai quali, durante i matrimoni, gli sposi dovevano bere il vino senza versarne neanche una goccia, altrimenti era un cattivo presagio per la riuscita dell'unione. Da citare inoltre un servizio in argento da té e caffè in 4 pezzi, di fattura lineare ed elegante, con impugnatura in avorio (Vienna, 1915, fornitore Casa Reale ed Imperiale "Rozet und Fischmeister", punzonatura viennese testa di donna, 1872-1922); due tazzine in argento Sterling 925°/oo di produzione americana, interno in porcellana Limoges (primi del '900); Vassoio Sheffield portapietanza (leccarda) di produzione americana, cornice in rilievo a tralci d'uva (anni '30); Coppia di candelieri e una caffettiera in argento di produzione americana firmata "Gorham" (rispettivamente dei primi anni del '900 e di epoca Liberty). Fra i quadri si fa notare indubbiamente un Paesaggio con pastori e montagne sullo sfondo (olio su tela, 84x66) del pittore veneziano Antonio Dizioni, detto lo Zoppo (1737-1797). Interessante anche il Capriccio con rovine antiche e figure di un altro veneziano della stessa epoca, Giuseppe Zais (1709-1781). Sono particolarmente degne di nota anche tre pregevoli opere a soggetto religioso: una "Crocefissione", olio su tavola attribuito a Frans Francken, uno dei massimi esponenti della pittura fiamminga tra il XVI e XVII secolo; un "Cristo morto ai piedi della croce", olio su tela di Carlo Cane (Gallarate 1615/1688) e una Madonna con bambino olio su rame di scuola fiamminga della seconda metà del '500 attribuibile alla cerchia di Frans Floris). Fra i dipinti d'epoca segnaliamo due opere della fine del XVI, inizio XVII sec., attribuiti a Dubreuil; un pastello su carta di provenienza francese dell'inizio dell'800, nella tradizione di Rosalba Carriera; la "Risacca" e l' "Inverno nel bosco" di Anton Filkuka (Vienna 1888-1957); un acquarello di Ernst Huber (Vienna 1895-1960) "Barche di pescatori a Caorle", un dipinto ad olio di Ferdinand Brunner (Vienna 1870-1945) "presso Sistiana"; uno "Sguardo su Arbe" di August Mandlick (Vienna 1892-1974 Gramastetten). Un genere di pittura tutto particolare è rappresentato dalle Icone, come un "Cristo Pantocrator",eccellente esemplare dell'arte russa di fine XIX secolo. Nell'ambito della Scultura possiamo ammirare una statua lignea toscana in noce a tutto tondo, alta 98 cm, del '400; un'eccezionale San Sebastiano in avorio e corallo con legature in oro zecchino (Trapani, '600); una figura neoclassica in alabastro, rappresentante una Vestale, avvitata con un innesto ad una base di marmo (fine del '700); una statua di Buddha in ABAYA - MUDRA. Dinastia dei WEI Settentrionali-VI° sec. dopo Cristo (provenienza: Nord della Cina). Tra le sculture una particolarmente rara e inconsueta è una figura di Cristo sulla croce, finemente intagliata in avorio, del '600, proveniente dell'Italia centrale. La particolarità di questa statua che s'inserisce perfettamente nella stilistica della Controriforma, è nel rappresentare la figura di Gesù agonizzante, mentre la maggior parte delle immagini di questo tipo rappresentano Cristo già morto. Tra i mobili sono rappresentati numerosi stili e tipologie, come un secretaire "Biedermeier" in ciliegio e mogano proveniente dalla Germania meridionale; un tavolino da gioco in noce, lastronato in radica di noce con due cassettini, dello stesso filone stilistico, originario del Veneto, 1830; un divano in mogano intarsiato in acero (Germania, 1840); un tavolino lastronato in pima e radica di noce (Danhauser-Austria, 1830); una ribalta friulana in massello di noce con intarsi in pruno selvatico (fine '700); un armadio a vetrina di epoca Impero con corpo in legno di abete impiallacciato mogano, l'anta a vetri nella parte superiore decorata con raggi di sole in rilievo, ad ogni lato una colonnina nera, (proveniente da Vienna, ca. 1820); una grande specchiera Liberty in mogano. Numerosi sono anche i complementi d'arredo, come tappeti, tra cui un raro esemplare Daghestan da preghiera della seconda metà del XIX sec. (Caucaso), oppure un candelabro in bronzo e marmo, alto 45 cm (seconda metà del XVIII secolo). Interessante è anche una di una coppia di cornucopie in legno laccato e dorato (Venezia, fine '500). Un filone dell'antiquariato che si è delineato negli ultimi due-tre anni vede protagonisti mobili e oggetti d'arte orientale. Anche TriesteAntiqua riflette questa tendenza, diffusa soprattutto tra i giovani. Vediamo, ad esempio, pregevoli esemplari della fine del '700 provenienti dal Tibet, come due madie in legno di olmo laccato e dipinto, o una "preghiera" buddista girevole, sempre dipinta e laccata, oppure un altarino da viaggio intagliato. E poi ci sono tavolini e cassettoni cinesi della fine dell'800, portagioielli della stessa epoca, una bellissima statuetta indiana in bronzo del periodo Mogul. Queste sono solo alcune delle straordinarie proposte che, fino alle ore 20 di domenica 3 novembre, aspettano il pubblico di TriesteAntiqua. La grande manifestazione, grazie alla rigorosa selezione operata nella scelta degli espositori, nei criteri espositivi, nell'accuratezza degli allestimenti é divenuta oggi una realtà economico-culturale di importanza internazionale, confermando una propensione europeistica della città di Trieste, definita meritatamente "città d'arte", luogo ideale per ospitare un evento di queste dimensioni che unisce alla tradizione storico-artistica una straordinaria capacità di proposte culturali, grazie a un fervore imprenditoriale innovativo e in crescita.

IL BUSINESS PRINK ALLA FIERA DEL FRANCHISING 2002
Milano, 31 ottobre 2002 - Prink comunica la sua presenza alla fiera : "Franchising & Partnership 2002" dall'8 all'11 novembre alla Fiera di Milano presso lo stand : padiglione 11- corsia E/05 Nello spazio sarà ricreato l'ambiente standard di un negozio della catena Prink per poter dimostrare la semplicità di gestione dell'attività e la qualità dei prodotti venduti.

LA TERZA GIFT FAIR DEL MONDO PER GRANDEZZA SFONDA LA SOGLIA DEI 3000 ESPOSITORI
Milano, 31 ottobre 2002 - La Hong Kong Gifts & Premium Fair, un evento che ha alle spalle oltre vent'anni di storia e successi, ha sbalordito gli operatori di settore con la partecipazione del tutto rispettabile di 56.853 visitatori registrati nel 2002 - un incremento del 10% rispetto all'anno precedente. Nel 2003, la fiera accoglierà ancora più espositori e una gamma più ampia di prodotti, rafforzando la propria posizione di principale fiera commerciale dell'Asia del suo genere. La partecipazione e il profilo internazionale dato dai 31 paesi e regioni presenti indica che questa fiera ha raccolto un caleidoscopio di prodotti da ogni angolo del mondo. Per l'edizione del 2003, si conteranno 14 padiglioni, che comprenderanno Australia, Cina continentale, Germania, India, Indonesia, Italia, Macao, Malesia, Corea, Singapore, Taiwan, Tailandia, Filippine e Regno Unito, per non citare le migliaia e migliaia di espositori individuali. Anne Chick, Senior Exhibitions Manager dell'Hong Kong Trade Development Council, ha affermato che la fiera ha mantenuto una crescita costante negli ultimi vent'anni fino a raggiungere il livello internazionale. "Si è inculcata nelle menti degli addetti ai lavori come il principale evento di ricerca di prodotti del settore. Con l'espansione del 2001, la fiera è avanzata di un ulteriore livello di crescita e siamo felici che tanto gli espositori quanto gli acquirenti abbiano apprezzato questo progresso. L'edizione del 2003 segnerà un altro passo avanti, superando la soglia dei 3.000 espositori". Continua Anne Chick: "Nell'edizione del 2003, miglioreremo l'utilizzo dello spazio per soddisfare le richieste degli espositori, sia vecchi sia nuovi. Abbiamo ricevuto varie e interessanti osservazioni in passato e siamo felici di poter finalmente esaudire le richieste di espositori e acquirenti espandendo la fiera. A giudicare dalla risposta, il mercato sta reagendo positivamente a questo cambiamento. Avremo più rappresentanze da diversi paesi e una più vasta gamma di merchandise, conferendo così alla nostra fiera un profilo maggiore in termini di diversità e internazionalità". Gli acquirenti potranno vedere un'ampia sezione dedicata alla sponsorizzazione di articoli da regalo e premi, seguita da decorazioni natalizie e articoli per festeggiamenti, giocattoli & articoli sportivi. Gli acquirenti troveranno inoltre una presentazione di regali in ceramica, prodotti elettronici di consumo, gioielleria e accessori moda, carte e imballaggi, cancelleria, orologi e molti altri articoli da regalo. In occasione della fiera si terranno anche un Regional Licensing Show e una Regional Licensing Conference. I commercianti che fossero interessati a prodotti in licenza potranno visitare anche queste manifestazioni.

ARTHUR MILES IN CONCERTO AL CASINÒ DI CAMPIONE SABATO 2 NOVEMBRE
Campione d' Italia, 31 ottobre 2002 - Sabato 2 novembre 2002 al Casinò di Campione d'Italia si esibirà dal vivo, sul palco del nuovo Salone delle Feste, lo straordinario musicista Arthur Miles, da anni sempre al fianco di Zucchero, con cui ha tra l'altro collaborato nei fortunati album "Blues", "Oro, incenso e birra", "Spirito divino" e "Shake", e presente anche all'ultima edizione di "Umbria Jazz" in cui si è esibito sia come artista singolo - pianoforte e voce - che in jam session finale con altri musicisti di grande calibro. E' la prima volta che Arthur Miles si esibisce al Casinò di Campione d'Italia. Sarà accompagnato dalla band dei Blues Boys, e porterà in scena uno spettacolo all'insegna della musica più raffinata interpretata da una delle voci più calde dell'attuale panorama musicale che spazierà dal Jazz, al Blues, al Funk e al Soul. Arthur Miles, è nato ad Indianapolis (Indiana), ma ha iniziato la sua carriera a Los Angeles (California). Da anni, è ormai, un collaudato musicista e grande professionista: canta, suona il pianoforte ed è un abile compositore. Prima dell'approdo in Italia, Arthur ha effettuato tours in tutto il mondo e ha collaborato con prestigiosi artisti internazionali, tra cui Edwin Starr, Josè Feliciano, Gloria Gaynor, Big Joe Turner, Johnny Otis, Eddie Clean-Headed Vincent, e molti altri. Per la sua particolare impostazione vocale, Mr. Miles è, inoltre, una delle voci più richieste negli studi di registrazione; ha infatti registrato brani con con Gloria Gaynor, Jimmy Bo Horne, Black Box, Funky & Co., Paolo Conte e diversi altri artisti. Arrivato in Italia, Mr. Miles è subito diventato uno dei più importanti artisti del Paese; con il suo potente stile vocale, infatti, ha catturato l'attenzione del pubblico ovunque cantasse. Renzo Arbore lo ha sentito alle "Scimmie" di Milano e l'ha invitato ad esibirsi in tv con "Quelli della Notte"; ha poi suonato al "Pistoia Blues Festival" e ai più importanti festival blues europei. Nel 1986 Mr. Miles ha iniziato la sua lunga collaborazione artistica con Zucchero, cantando nel suo LP "Blues", ormai un classico, dove nel pezzo "Senza una donna", Arthur Miles, con la sua potente voce nera, gridava "I changed the world - I wanna change the world!". Era anche "Reverend Miles" in "Oro Incenso & Birra" e ha proseguito con "Spirito Divino". Nel 1987 Arthur ha avuto un ruolo importante in "The King Of Money"; lo stesso anno ha suonato al "Festivalbar" e ha usato la sua formidabile voce per interpretare la hit "Eyah! Eyah!" con la "Frank Raya Band". Ha registrato la canzone "Hey Mr. D.J.", che è subito diventata una hit dell'estate, e l'album "A Love For All Seasons", di cui 7 pezzi sono stati inseriti nelle compilations più vendute in Italia ed in Europa, compresa la hit "Helping Hand", volata al 2° posto nelle chart inglesi. E' stato invitato, in Italia, al "Cantagiro", dove si è esibito con il grande successo "We All Need Love". Mr. Miles ha prodotto, inoltre, la canzone "Ride On The Power" con "The Groovers", una fusione di soul-funk e tecno che ha riscosso uno straordinario successo. La produzione discografica di Mr. Miles contempla due blues LP: "Arthur Miles Faces The Blues" e "Arthur Miles & The Blues Shakers - Live At The Scimmie" e, ultimo in ordine di tempo, "Living the Blues", una miscela esplosiva di Blues, Funk e Soul. La serata live con Arthur Miles e i Blue Boys al Casinò di Campione, è organizzata con Cena di Gala prima del concerto a partire dalle ore 20.30, precedute dal Cocktail (frs. 150). Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi all'Ufficio Marketing del Casinò di Campione, tel. 6401111 (prefisso dall'Italia 004191), http://www.casinocampione.it

DOPO IL SUCCESSO DEL TOUR ESTIVO RIPRENDE DA MILANO "COINTREAU C * YOU TONIGHT!". UN GRANDE TOUR ITINERANTE PER APPREZZARE LA VERA ESSENZA DI COINTREAU C
Milano, 31 ottobre 2002. Riprende il via il tour "Cointreau C * you tonight !". Dopo il successo degli appuntamenti estivi in giro per l'Italia, Milano sarà la prima città ad ospitare il ciclo autunnale delle serate Cointreau C. A partire dal 24 ottobre, un grande tour itinerante con serate nei disco bar e modern bar più esclusivi e di tendenza della penisola per svelare tutti i segreti e la vera essenza di Cointreau C. Le serate, concentrate nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, si svolgeranno contemporaneamente, con due team, in due diverse città italiane. A Milano, come a Roma, Genova, Napoli, Bari e in tanti altri capoluoghi si potranno trascorrere piacevoli serate, dalle 19,00 fino a tarda notte, immersi nella vivace atmosfera che solo Cointreau C è in grado di regalare. "Abbiamo deciso di proseguire le serate Cointreau C" - dichiara Corrado Trastulli, Product Manager Cointreau C - "perché farlo degustare al consumatore è il modo migliore per "parlare" del nostro nuovo prodotto. Il successo del tour estivo ci ha confermato che Cointreau C piace soprattutto ai giovani, a chi frequenta il mondo della notte. Cointreau C nasce dall'incontro fra Cointreau, il lime e altri agrumi. Un risultato straordinario, per un nuovo drink, vivace e rinfrescante, moderatamente alcolico, adatto ad ogni stagione e ad ogni momento della serata, dall'aperitivo al dopo cena". Nei locali selezionati per il tour i due team Cointreau C, ciascuno composto da due hostess, un barman professionista, e un animatore/dj, vi accompagneranno alla scoperta di Cointreau C, il nuovo drink, capace di aggiungere una spruzzata d'imprevisto alle vostre serate. Cointreau C va bevuto liscio ma ben freddo, versato su qualche cubetto di ghiaccio: solo così potrete apprezzarne la freschezza e ricchezza del suo gusto., il binomio alla base del successo di Cointreau C. Sarà difficile non notare i due team Cointreau C: dalle divise all'allestimento fino alle due vetture (due Chrysler PT Cruiser) che li accompagneranno in tutti gli spostamenti, il verde sarà il colore dominante. E per rendere ancora più uniche le serate, il Dj Cointreau C coinvolgerà il pubblico rendendo l'atmosfera più coinvolgente. Dopo Milano, il tour "Cointreau C * you tonight !" proseguirà in tutt'Italia. Di seguito il calendario delle serate.

VELA: TIM MASCALZONE LATINO IN REGATA NEL VOLO 7 CON "GBR CHALLENGE" 
Auckland, 31 ottobre 2002  Condizioni atmosferiche pressochè ideali, cielo sereno e una brezza da sud-est sui 12/13 nodi di intensità, per la regata di oggi in cui "Tim Mascalzone Latino" ha incontrato "Gbr Challenge". Il team capitanato dallo skipper Vincenzo Onorato oggi è sceso in mare con una modifica sostanziale della configurazione dell'equipaggio: infatti oggi al timone, anche per le partenze, c¹era di nuovo Flavio Favini come ha confermato in una conferenza stampa questa mattina Lara Ciribì, Direttore della Comunicazione del team: "Tutta colpa dello stress: Paolo Cian ha comunicato questa mattina che non si sente di fare la regata; ieri è stata una brutta giornata per tutto il team". Alla tattica il sanremese Flavio Grassi che ha ceduto il suo posto di trimmer del genoa a Salvatore ³Nello² Pavoni. "Tim Mascalzone Latino" entrava nel box di partenza da destra tagliando la linea di partenza sopravvento a "Gbr Challenge": subito il timoniere luinese virava per portarsi sul lato destro del campo di regata. Anche questa volta il vento sul golfo di Hauraki si dichiarava instabile con numerosi salti di vento e infatti sfortunatamente per "Tim Mascalzone Latino"  la situazione si dimostrava più favorevole per il team inglese che aveva scelto l lato sinistro del campo  e gli permetteva perciò di rimanere davanti. Per tutta la regata il team tutto italiano rimaneva a stretto contatto con gli avversari di "Gbr Challenge". A bordo nel ruolo di 17° il giornalista Stuart Alexander del quotidiano londinese "The Indipendent". Nel pomeriggio "Tim Mascalzone Latino" ha rispettato un turno di riposo, mentre domani quando sarà in programma la regata del volo 8 sarà la volta dello scontro con "Star & Stripes". Nel pomeriggio "Tim Mascalzone Latino" rientrerà alla base poiché verranno recuperate le regate del volo 4 non disputate. L'ultima regata per "Tim Mascalzone Latino" contro il team francese "Le Defi Areva" è in programma, condizioni meteo permettendo, per domenica 4 novembre.

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