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GIOVEDI'
31 OTTOBRE 2002
pagina 4
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GLI SCIENZIATI CHE HANNO AMMESSO DI AVERE
CLONATO ESSERI UMANI, HANNO TRASFERITO I LORO ESPERIMENTI NEGLI ZOO. TRA POCO
SARA' POSSIBLE RESUSCITARE UN UOMO DALLA PANCIA DI UNA SCIMPANZE'.
Milano, 31 ottobre 2002 - Nuove strabilianti imprese dei biotecnologi che hanno
ammesso, di recente, di essere riusciti ad attivare la clonazione umana,
interrompendo lo sviluppo del feto dopo 12 giorni. Il dott. Robert Lanza e
l'equipe della ditta privata di scienziati clonatori "Advanced Cell
Technology" (Act) del Massachusetts, sono riusciti a clonare l'animale
n.319. Undici cloni per altrettante mucche (all'inizio della gravidanza erano
però in trenta) che partoriranno a Marzo e che per ora pascolano in un prato
dello Iowa, hanno avuto impiantato un ovulo privato del suo Dna ed iniettato con
cellule somatiche dell'animale n.319, morto e surgelato nello zoo di San Diego
(California) venti anni addietro. "I responsabili dello zoo che hanno
diffuso pochi giorni fa la notizia, sono contentissimi - ha dichiarato Giovanni
Guadagna, responsabile Zoo della Lav -. Hanno almeno trovato un motivo, sebbene
occulto ed orrendo, per giustificare i programmi di salvaguardia di specie
minacciate dell'estinzione, che di fatto servono solo a mantenersi. L'animale
n.319 altro non è che un bovide la cui popolazione selvatica è stimata in
circa 8.000 individui nell'isola di Giava. Dai tessuti surgelati venti anni fa a
196 gradi sottozero, sono state prelevate alcune cellule somatiche che sono
state iniettate nell'ovulo di mucca privato del DNA. Si tratta probabilmente di
cellule staminali adulte, cellule cioè ancora non molto differenziate, presenti
negli individui adulti e che servono più facilmente ad aggirare problemi sia
etici (le staminali giovani sono quelle che provengono degli embrioni) che
clinici (rigetto)". . Già due anni addietro il dott. Lanza tentò un
simile esperimento, utilizzando 692 fibroblasti (cellule non differenziate
prelevate dalla pelle del Gaur, un altro bovino selvatico) in ovuli di mucca.
Furono selezionati 100 ovuli, 81 dei quali svilupparono un embrione, 41 furono
impiantati in mucche, 8 avviarono la gravidanza (in due casi interrotta per
osservare lo stadio di sviluppo del feto), 5 abortirono e l'ultima dette alla
luce il bovino clonato del tutto identico al padre. Morì dopo due giorni. Mai
però si era intervenuti resuscitando il patrimonio genetico di un individuo
morto venti anni fa, come il caso degli undici feti delle mucche che, ora,
pascolano nello Stato dello Iowa, e rigenerato poi nell'ovulo di un'altra specie
animale. "Solo chi ci vuole credere può prendere per buone le
dichiarazioni dell'Advanced Cell Technology e degli zoo, ossia che stanno
lavorando per la salvaguardia delle specie e la difesa della biodiversità -
prosegue Giovanni Guadagna -. Gli animali clonati sono deboli e tutti uguali fra
di loro. Le tecniche di Inter-Species Nuclear Transfer, come quella dello zoo di
San Diego, servono agli sviluppi della clonazione umana. Se da due specie
diverse di bovini si riescono ad avere (senza manipolare embrioni e ricorrendo
solo a poche cellule della pelle) cloni identici dal cadavere di uno dei due
genitori morto e surgelato venti anni fa, nulla osta che questo possa avvenire
tra un uomo surgelato chissà quando e l'ovulo di un gorilla o di altro animale.
Del resto il dott. Lanza bloccò il suo esperimento di clonazione umana al
dodicesimo giorno per gli impedimenti etici. Perché non sperimentare ora la
nuova tecnica, senza embrioni, sugli animali prima compiere il grande
salto?" Le frontiere che apre tale campo sono infinite, soprattutto per la
produzione di tessuti ed organi per i trapianti, ma anche per la clonazione di
viventi, come l'uomo, del tutto identici ad uno dei progenitori. A fare da
paravento etico intervengono gli zoo, sempre a caccia di soldi, con i loro
progetti del tutto inutili di salvaguardia di specie in via di estinzione. Un
altro progetto è in corso in Cina, dove si sta tentando di fare nascere alcuni
panda (di dimensioni piccolissime al momento del parto) da alcune coniglie.
ASSOBIOTEC - "CODICI DOGANALI" E
OGM: POLEMICA INFONDATA, SOLO DISINFORMAZIONE
Milano, 31 ottobre 2002 - "La denuncia di presunte violazioni delle norme
commerciali internazionali riguardanti gli Ogm è totalmente infondata e
costruita solo deformando colpevolmente la normativa". Lo ha affermato
Leonardo Vingiani, Direttore di Assobiotec, l'Associazione Nazionale per lo
sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica, a seguito delle
accuse avanzate da VAS, Coldiretti, Coop e altre organizzazioni consumeriste e
ambientaliste. "I codici doganali cui si è fatto riferimento concernono le
modalità commerciali per l'importazione o l'esportazione di qualsiasi prodotto
agricolo, che si tratti di Ogm o meno, come chiaramente indicato dal Regolamento
della Commissione Europea N. 2031/2001 del 6 agosto 2001 e deciso dal Comitato
UE del Codice Doganale. Inoltre, nelle transazioni commerciali, i prodotti OGM
vengono accompagnati da certificati che ne evidenziano la natura, ma che non
hanno nulla a che vedere con i codici doganali", ha precisato Vingiani.
Ancora una volta, le biotech sono oggetto di campagne denigratorie, basate
sull'irresponsabilità dei soliti fondamentalisti antibiotech, e su corposi
interessi economici. "Le vicende di questi ultimi anni - ha sottolineato
Vingiani - hanno messo in evidenza come tutte le denunce contro le
agrobiotecnologie si siano rivelate del tutto infondate o prive di
significato". La violenza e la ripetitività di tali campagne farebbero
presupporre un totale e netto rifiuto degli Ogm da parte del pubblico. "Ma
le stesse ricerche realizzate per conto di Coldiretti - commenta Vingiani -
evidenziano come solo la metà dei consumatori non individua motivi per il
consumo di Ogm. Perché togliere il diritto alla scelta per la restante metà
della popolazione italiana? ". I prodotti agrobiotech, d'altra parte, si
sono confermati sicuri quanto quelli convenzionali, se non di più, come hanno
affermato la Commissione Europea e l'Organizzazione Mondiale per la Sanità.
Inoltre, da molti anni i cibi derivati da prodotti biotech vengono consumati da
centinaia di milioni di abitanti nel mondo, senza che si sia mai riscontrato
alcun problema di carattere sanitario. E che siano vantaggiosi anche per le
aziende agricole è testimoniato dal tasso di sviluppo delle superfici
coltivate, cresciute nel mondo del 19% tra il 2000 e il 2001. "Queste
iniziative - ha concluso Vingiani - hanno un solo risultato: quello di
allontanare sempre di più l'Italia dal consesso dei Paesi sviluppati. Un
giorno, qualcuno dovrà presentare il conto a chi, solo per calcolo di bottega,
ha voluto penalizzare un intero Paese e le sue nuove generazioni. È un compito
che spetta alle Istituzioni e spero proprio che vorranno assolverlo".
ATM SUPPORTA LA DONAZIONE DI SANGUE:
DONARE IL SANGUE ABITUALMENTE E CON CONSAPEVOLEZZA RAPPRESENTA UN GESTO
IMPORTANTE PER LA COLLETTIVITÀ.
Milano, 31 ottobre 2002 - "Dona Sangue e salva una vita" è lo slogan
con il quale Atm ha voluto firmare i biglietti di tram, metro, bus e filobus.
L'Azienda Trasporti Milanesi ha infatti deciso di supportare l'Avis -
l'Associazione Volontari del Sangue - nella campagna di promozione alla
donazione di sangue, veicolando quotidianamente il messaggio: 10 milioni infatti
sono i biglietti stampati e distribuiti nelle rivendite autorizzate.
"Quello che ha fatto Atm - dichiara Sergio Casartelli, Presidente di Avis
Milano- è un grandissimo gesto di attenzione e di valore sociale prima di tutto
verso la città di Milano. Personalmente, la considero una delle prime risposte
al mio progetto di rendere Avis Milano una struttura sostenuta non solo dai
cittadini ma anche dalle aziende milanesi. Avis è una grande organizzazione
trasversale che invia donatori e sangue a tutte le strutture ospedaliere della
città senza dover limitare la sua preoccupazione al singolo ospedale".
Bruno Soresina, Presidente Atm ha affermato che "questo è un ulteriore
modo per partecipare alla vita della città, per stimolarne la socialità e per
dare una mano concreta a chi ha realmente bisogno. Del resto Atm è così legata
indissolubilmente a Milano da viverne quotidianamente le attese e i problemi. da
qui la nostra disponibilità".
LOMBARDIA CAPITALE NAZIONALE DEL GUSTO. AL VIA LA QUINTA
EDIZIONE DI BIANCO&ROSSO. DOMANI, 31 OTTOBRE, ALLE ORE 15.00, IL TAGLIO DEL
NASTRO ALLA PRESENZA DELL' ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA DELLA REGIONE LOMBARDIA
VIVIANA BECCALOSSI.
Vaprio D'Adda (Milano), 31 ottobre 2002 - Apre i battenti oggi 31 ottobre, a
partire dalle 15.00, la quinta edizione di Bianco&Rosso, il Salone del Vino
e della Gastronomia di Qualità che, fino al 4 novembre, trasformerà la
suggestiva sede di Villa Castelbarco Albani, a due passi da Milano, in uno dei
più importanti mercati enogastronomici, dove poter conoscere, assaggiare ed
acquistare il meglio della tradizione lombarda e italiana, in un viaggio ideale
tra sapori e turismo. Organizzato dall'Ente Fiera del Barco e patrocinato dalla
Regione Lombardia - Assessorato Agricoltura e Assessorato Turismo, dalla
Provincia di Milano e dalla Regione Autonoma della Sardegna, Bianco&Rosso
2002 verrà inaugurato domani. All'inaugurazione seguirà un'importante cena di
gala dedicata alla cucina tradizionale lombarda. Quattro giovani chef emergenti,
Alessandro Dehò della "Locanda al Borgo" di Borgarello (Pavia),
Daniel Facien del "San Giovanni delle Formiche" a Villongo (Bergamo),
Stefano Cerveni del "Due Colombe di Rovato" (Brescia) e Stefano
Masanti de "Il Cantinone" di Madesimo (Sondrio), sono stati
selezionati per realizzare un menù davvero esclusivo. A questi talentuosi
giovani, tra i migliori della Lombardia, l'Assessore Regionale all'Agricoltura
Viviana Beccalossi consegnerà personalmente, nel corso della cena, le Chiavi
d'Argento per aprire simbolicamente le porte di Bianco&Rosso 2002,
prestigiosa dimora di eccellenze enogastronomiche e prodotti tipici della
tradizione italiana. "Un percorso espositivo di oltre 6.000 mq. - afferma
Michele Di Fiore, organizzatore della manifestazione - con più di 200
operatori, studiato e diviso per isole territoriali, per meglio valorizzare
l'imprescindibile legame prodotto-territorio, dove le più ghiotte specialità
regionali saranno protagoniste; un padiglione di ben 500 mq. dedicato alla
degustazione e all'acquisto dei vini, da scegliere tra oltre 200 etichette; 22
Officine dei Sapori, mini - corsi di degustazione dedicati alla gastronomia e ai
vini lombardi, tenuti da gourmet, sommelier professionisti, enologi, giornalisti
di settore e dagli stessi produttori delle specialità che verranno presentate e
degustate: tutto questo, e molto altro ancora è Bianco&Rosso". Vera
chicca di questa attesissima quinta edizione, il Top Wine Day, un'intera
giornata dedicata al berebene, durante la quale operatori del settore e
giornalisti accreditati potranno incontrare i grandi del panorama vitivinicolo
italiano. Tra le "perle" del Top Wine Day la presentazione in
anteprima assoluta di ben 20 etichette di Brunello di Montalcino Docg 1998;
cinque dei nuovi Tre Bicchieri 2003 (Franciacorta Gran Cuvée Brut '98 di
Bellavista, Sforzato Canua 2000 della Conti Sertoli Salis, Alto Adige Lagrein
Scuro Abtei Riserva '99 della Cantina Convento Muri-Gries, il Carmignano Riserva
'99 di Piaggia, il Sagrantino di Montefalco 25 Anni '99 di Arnaldo Caprai) e una
interessantissima selezione presentata da Partesa per il Vino, azienda leader
nel settore beverage, che alle ore 12.30 nella Sala Biblioteca di Villa
Castelbarco, con la partecipazione straordinaria di Gianni Fabrizio, vice
curatore della Guida Vini d'Italia 2003, proporrà una degustazione di nove vini
Partesa premiati con i Tre Bicchieri. Infolink: www.goexpo.it
OGGI POMERIGGIO A TRIESTEANTIQUA IL SALUTO
DEL CONSOLE D'AUSTRIA AGLI ANTIQUARI DELLA STIRIA
Trieste, 31 ottobre 2002 - Sarà il console d'Austria a Trieste, Hans Sabaditsch,
a suggellare questa sera, con un sua visita ufficiale, l'internazionalizzazione
raggiunta quest'anno da TriesteAntiqua, la mostra mercato d'antiquariato
allestita fino a domenica 3 novembre al Palazzo dei Congressi della Stazione
Marittima. Come è noto, infatti, TriesteAntiqua, grazie ad una serie
d'iniziative promosse dalla Camera di Commercio e dal Consorzio Promotrieste,
celebra il suo ventesimo compleanno con la prestigiosa presenza di una
delegazione di mercanti d'arte della Stiria ai quali è stata riservata
all'interno della rassegna un'area di 300 metri quadrati, nella quale sono
esposti pezzi di antiquariato di grande pregio e alto valore artistico. Il
console d'Austria a Trieste visiterà la mostra oggi alle ore 18, accompagnato
dalla moglie, Elfriede. Ad accoglierli, prima, per l'incontro con i 17 antiquari
giunti a Trieste dalla regione austriaca della Stiria, poi per una visita
guidata alle due mostre collaterali. entrambe dedicate al mare e, quindi, a
tutti gli stand (che, lo ricordiamo, quest'anno, occupano oltre ai tradizionali
saloni del primo piano anche il piano terra della Stazione Marittima) sarà il
direttore del Palazzo dei Congressi, Franco Milosic. L'idea di dare un ulteriore
impulso all'internazionalità di TriesteAntiqua nello spirito di una maggiore
apertura verso l'Europa, si era concretizzata già lo scorso mese di giugno,
quando Promotrieste aveva organizzato a Graz una serata di gala per presentare
ai mercanti d'arte e ai collezionisti privati locali l'edizione 2002
dell'importante mostra-mercato. Gli antiquari della Stiria avevano risposto con
grande entusiasmo, tanto che, come si è detto, sono una ventina coloro che ora
espongono quadri, mobili, gioielli e orologi che proprio per il loro pregio
artistico e valore commerciale, contribuiscono a mantenere particolarmente alto
il livello qualitativo dell'intera esposizione. E' da sottolineare che la
maggiore "europeizzazione" di TriesteAntiqua, la crescita del suo
prestigio internazionale, ma, soprattutto, l'offerta sempre più ampia di
"pezzi" di grande pregio, fanno apprezzare sempre più questo
straordinario appuntamento con l'antiquariato da parte non solo degli
appassionati del "bello senza tempo", ma anche dei sempre più
numerosi investitori che, delusi dall'andamento altalenante delle borse di tutto
il mondo, preferiscono puntare sull'arte come bene-rifugio.
TRIESTEANTIQUA TRASFORMA LA STAZIONE
MARITTIMA IN UNA FANTASTICA "MACCHINA DEL TEMPO"
Trieste, 31 ottobre 2002 - Prosegue con successo di pubblico la ventesima
edizione della mostra-mercato TriesteAntiqua allestita al Palazzo dei Congressi
della Stazione Marittima. Con l'avvicinarsi della chiusura (la rassegna chiuderà
i battenti alle ore 20 di domenica 3 novembre), si fanno sempre più numerose
anche le operazioni d'acquisto da parte sia dei collezionisti e degli
appassionati di cose belle d'altri tempi, sia degli investitori che, delusi
dall'andamento altalenante delle borse di tutto il mondo, preferiscono puntare
sull'arte come bene-rifugio. Grande interesse suscitano, soprattuto fra i
visitatori che giungo a Trieste da città di altre regioni dall'estero, le due
mostre collaterali dedicate al mare, un tema affascinante, particolarmente
legato alla storia e alla cultura di Trieste. La prima, intitolata "Dal
mare: la storia di una città" è allestita a cura del Civico Museo del
Mare e consiste nell'esposizione di alcuni fra i migliori pezzi della vastissima
collezione di strumenti nautici provenienti dall'antica Accademia Nautica; di
modelli di quei transatlantici che facevano scalo nel porto triestino e che per
la prima volta vengono esposti al pubblico; preziosi cimeli legati alla secolare
tradizione delle "wunderkamer", le "stanze delle
meraviglie", come amavano definirle gli austriaci. La seconda, allestita a
scopo benefico dal comitato del Friuli Venezia Giulia dell'A.I.R.C.,
Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro alla quale, come è ormai
tradizione, Promotrieste devolve anche quest'anno parte degli incassi derivanti
dalla vendita dei biglietti d'ingresso alla mostra-mercato, è intitolata
"Andar per mare: velieri, piroscafi...simboli della grande marineria".
In essa esposti rari e raffinati modellini di navi e di piroscafi, quadri
d'autore e stampe antiche a tema marinaro, nonché preziosi cimeli provenienti
da alcune ricche collezioni private. Visitare TriesteAntiqua equivale a compiere
un fantastico viaggio con la macchina del tempo tra le meraviglie dell'arte e
della storia. Il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Trieste da
sabato scorso è stato trasformato, come per incanto, in un magico scrigno di
tesori. Ricordiamo che quest'anno la rassegna occupa. oltre ai tradizionali
saloni del primo piano. anche il piano terra, che propone come mostre
collaterali due interessantissime rassegne legate al mare e che fra la
settantina di espositori selezionati con la collaborazione dell'associazione
antiquari del Friuli Venezia Giulia, ospita una delegazione di una ventina di
antiquari provenienti dalla regione austriaca della Stiria. L'itinerario di
questo viaggio immaginario si snoda attraverso decine e decine di stand,
ciascuno dei quali mette in vetrina oggetti degni di un museo, tra mobili e
complementi d'arredo, dipinti e sculture, tappeti ed argenti, cristalli e
gioielli. Qui il tempo viene scandito da orologi antichi, di tutte le fogge e
tipologie, dal '600 in poi. Ci sono quelli da camino, tra cui un Breguet Luigi
XVI con suoneria a ore e quarti, oppure uno stupendo esemplare neoclassico
scolpito in marmo bianco in una rappresentazione allegorica della nascita di un
fiume. Curioso e raro un "maresciallo": orologio da viaggio Luigi XVI,
di quelli che costituivano la dotazione ufficiale dei massimi gradi
dell'esercito francese. Molto interessante anche un altro oggetto che si
potrebbe definire un'ombra dell'orologio: è il quadrante di un cosiddetto
"orologio notturno", diffuso tra la fine del '500 e l'inizio del '600
a Napoli, Roma e Genova. E' un dipinto su rame con dei fori che rappresentano i
numeri romani delle ore canoniche, dietro ai quali si posizionava una candela
che li illuminava. Oggi questo quadrante viene proposto come quadro con la sua
cornice ottocentesca. Troviamo poi anche una serie di pregevoli orologi da muro
o da camino Impero e Biedermeier, tutti perfettamente funzionanti, una vasta
collezione di antiche "cipolle" da tasca e anche cronometri di grandi
firme come Cartier o Patek Philippe. Da segnalare, inoltre: un orologio della
metà del '700 costruito da Antonio Sich a Gorizia; un orologio della prima metà
dell''800 con pittura "chinoiserie" smaltato; orologio da tasca Le
Coultre & C.ie dei primi del '900, con cassa tripla in oro rosa 18K, e il
quadrante che segna il giorno del mese e della settimana, i secondi e le fasi
lunari. Se poi spostiamo l'attenzione verso i gioielli d'epoca rimaniamo
abbacinati dallo sfavillare di oro, argenti, diamanti, perle e pietre preziose.
Uno degli esemplari più interessanti è un anello inglese del '600 con un
diamante solitario da più di tre carati, uno dei primi "tagli" nella
storia. Romantici e teneri, oltre che rari, sono gli anelli da matrimonio del
'700, in oro e smalto bianco con scritte in rilievo, provenienti
dall'Inghilterra. E chissà quanti ricordi nostalgici cela un bracciale in oro,
con incastonato uno scrigno porta-capelli, del '700 veneziano, oppure una spilla
Liberty in oro a forma di cicogna, di quelle che venivano regalate alle puerpere
per la nascita dei bimbi. Sempre tra i gioielli d'epoca troviamo una
spettacolare spilla del XVII sec. in filigrana d'argento dorato con miniatura in
smalto su rame, contornata da cornice in smalto bianco e nero, interamente
tempestata di pietre naturali preziose e semipreziose: smeraldi, topazi,
granati, spinelli, kunziti, ametiste, tormaline, quarzi incolori, turchesi,
perle naturali; orecchini in oro, argento, con diamanti taglio antico e
brillante per un totale di circa 10 carati, raffiguranti motivi floreali,
uccellini e fiocchi, tutto composto da elementi mobili (risalgono alla fine
dell''800, Austria); orecchini di fattura veneta, in sottile lamina d'oro con
applicazioni di filo liscio e filo ritorto d'oro, al centro dell'elemento
superiore è presente un diamante taglio a rosa (epoca 1800 circa); una parure
in oro, costituita da spilla e orecchini con agata, smalti e applicazioni
floreali, oro 14 carati, scatola originale; un anello in oro in "Jugendstil"
con motivo a trifoglio, composto da 3 pietre decorative rosse, 7 mezze perle,
(fine '800-inizio '900); un pendente della metà dell'800 in oro giallo, con il
diamante centrale, taglio a rosa di 0.70 carati, circondato da 45 diamanti
taglio a rosa di peso ca. 2.00 carati (manifattura austriaca). Non poche rarità
troviamo anche tra gli argenti, fra i quali, da segnalare, alcuni pezzi griffati
Tiffany risalenti alla fine dell'800 e, si dice, erano stati acquistati da
Jacqueline Kennedy a un'asta di Londra. Provengono direttamente dall'Inghilterra
due versatoi del 1878, di splendida fattura, con le proprie basi, uno
raffigurante scene di caccia alla volpe e l'altro dedicato a Nettuno. Oggetti
curiosi e poco conosciuti in Italia sono le cosiddette "coppe
dell'amore" diffuse in Olanda e in Germania tra il '600 e l'800. Erano
calici con due coppe, una girevole, dai quali, durante i matrimoni, gli sposi
dovevano bere il vino senza versarne neanche una goccia, altrimenti era un
cattivo presagio per la riuscita dell'unione. Da citare inoltre un servizio in
argento da té e caffè in 4 pezzi, di fattura lineare ed elegante, con
impugnatura in avorio (Vienna, 1915, fornitore Casa Reale ed Imperiale "Rozet
und Fischmeister", punzonatura viennese testa di donna, 1872-1922); due
tazzine in argento Sterling 925°/oo di produzione americana, interno in
porcellana Limoges (primi del '900); Vassoio Sheffield portapietanza (leccarda)
di produzione americana, cornice in rilievo a tralci d'uva (anni '30); Coppia di
candelieri e una caffettiera in argento di produzione americana firmata "Gorham"
(rispettivamente dei primi anni del '900 e di epoca Liberty). Fra i quadri si fa
notare indubbiamente un Paesaggio con pastori e montagne sullo sfondo (olio su
tela, 84x66) del pittore veneziano Antonio Dizioni, detto lo Zoppo (1737-1797).
Interessante anche il Capriccio con rovine antiche e figure di un altro
veneziano della stessa epoca, Giuseppe Zais (1709-1781). Sono particolarmente
degne di nota anche tre pregevoli opere a soggetto religioso: una "Crocefissione",
olio su tavola attribuito a Frans Francken, uno dei massimi esponenti della
pittura fiamminga tra il XVI e XVII secolo; un "Cristo morto ai piedi della
croce", olio su tela di Carlo Cane (Gallarate 1615/1688) e una Madonna con
bambino olio su rame di scuola fiamminga della seconda metà del '500
attribuibile alla cerchia di Frans Floris). Fra i dipinti d'epoca segnaliamo due
opere della fine del XVI, inizio XVII sec., attribuiti a Dubreuil; un pastello
su carta di provenienza francese dell'inizio dell'800, nella tradizione di
Rosalba Carriera; la "Risacca" e l' "Inverno nel bosco" di
Anton Filkuka (Vienna 1888-1957); un acquarello di Ernst Huber (Vienna
1895-1960) "Barche di pescatori a Caorle", un dipinto ad olio di
Ferdinand Brunner (Vienna 1870-1945) "presso Sistiana"; uno
"Sguardo su Arbe" di August Mandlick (Vienna 1892-1974 Gramastetten).
Un genere di pittura tutto particolare è rappresentato dalle Icone, come un
"Cristo Pantocrator",eccellente esemplare dell'arte russa di fine XIX
secolo. Nell'ambito della Scultura possiamo ammirare una statua lignea toscana
in noce a tutto tondo, alta 98 cm, del '400; un'eccezionale San Sebastiano in
avorio e corallo con legature in oro zecchino (Trapani, '600); una figura
neoclassica in alabastro, rappresentante una Vestale, avvitata con un innesto ad
una base di marmo (fine del '700); una statua di Buddha in ABAYA - MUDRA.
Dinastia dei WEI Settentrionali-VI° sec. dopo Cristo (provenienza: Nord della
Cina). Tra le sculture una particolarmente rara e inconsueta è una figura di
Cristo sulla croce, finemente intagliata in avorio, del '600, proveniente
dell'Italia centrale. La particolarità di questa statua che s'inserisce
perfettamente nella stilistica della Controriforma, è nel rappresentare la
figura di Gesù agonizzante, mentre la maggior parte delle immagini di questo
tipo rappresentano Cristo già morto. Tra i mobili sono rappresentati numerosi
stili e tipologie, come un secretaire "Biedermeier" in ciliegio e
mogano proveniente dalla Germania meridionale; un tavolino da gioco in noce,
lastronato in radica di noce con due cassettini, dello stesso filone stilistico,
originario del Veneto, 1830; un divano in mogano intarsiato in acero (Germania,
1840); un tavolino lastronato in pima e radica di noce (Danhauser-Austria,
1830); una ribalta friulana in massello di noce con intarsi in pruno selvatico
(fine '700); un armadio a vetrina di epoca Impero con corpo in legno di abete
impiallacciato mogano, l'anta a vetri nella parte superiore decorata con raggi
di sole in rilievo, ad ogni lato una colonnina nera, (proveniente da Vienna, ca.
1820); una grande specchiera Liberty in mogano. Numerosi sono anche i
complementi d'arredo, come tappeti, tra cui un raro esemplare Daghestan da
preghiera della seconda metà del XIX sec. (Caucaso), oppure un candelabro in
bronzo e marmo, alto 45 cm (seconda metà del XVIII secolo). Interessante è
anche una di una coppia di cornucopie in legno laccato e dorato (Venezia, fine
'500). Un filone dell'antiquariato che si è delineato negli ultimi due-tre anni
vede protagonisti mobili e oggetti d'arte orientale. Anche TriesteAntiqua
riflette questa tendenza, diffusa soprattutto tra i giovani. Vediamo, ad
esempio, pregevoli esemplari della fine del '700 provenienti dal Tibet, come due
madie in legno di olmo laccato e dipinto, o una "preghiera" buddista
girevole, sempre dipinta e laccata, oppure un altarino da viaggio intagliato. E
poi ci sono tavolini e cassettoni cinesi della fine dell'800, portagioielli
della stessa epoca, una bellissima statuetta indiana in bronzo del periodo Mogul.
Queste sono solo alcune delle straordinarie proposte che, fino alle ore 20 di
domenica 3 novembre, aspettano il pubblico di TriesteAntiqua. La grande
manifestazione, grazie alla rigorosa selezione operata nella scelta degli
espositori, nei criteri espositivi, nell'accuratezza degli allestimenti é
divenuta oggi una realtà economico-culturale di importanza internazionale,
confermando una propensione europeistica della città di Trieste, definita
meritatamente "città d'arte", luogo ideale per ospitare un evento di
queste dimensioni che unisce alla tradizione storico-artistica una straordinaria
capacità di proposte culturali, grazie a un fervore imprenditoriale innovativo
e in crescita.
IL BUSINESS PRINK ALLA FIERA DEL
FRANCHISING 2002
Milano, 31 ottobre 2002 - Prink comunica la sua presenza alla fiera : "Franchising
& Partnership 2002" dall'8 all'11 novembre alla Fiera di Milano presso
lo stand : padiglione 11- corsia E/05 Nello spazio sarà ricreato l'ambiente
standard di un negozio della catena Prink per poter dimostrare la semplicità di
gestione dell'attività e la qualità dei prodotti venduti.
LA TERZA GIFT FAIR DEL MONDO PER GRANDEZZA
SFONDA LA SOGLIA DEI 3000 ESPOSITORI
Milano, 31 ottobre 2002 - La Hong Kong Gifts & Premium Fair, un evento che
ha alle spalle oltre vent'anni di storia e successi, ha sbalordito gli operatori
di settore con la partecipazione del tutto rispettabile di 56.853 visitatori
registrati nel 2002 - un incremento del 10% rispetto all'anno precedente. Nel
2003, la fiera accoglierà ancora più espositori e una gamma più ampia di
prodotti, rafforzando la propria posizione di principale fiera commerciale
dell'Asia del suo genere. La partecipazione e il profilo internazionale dato dai
31 paesi e regioni presenti indica che questa fiera ha raccolto un caleidoscopio
di prodotti da ogni angolo del mondo. Per l'edizione del 2003, si conteranno 14
padiglioni, che comprenderanno Australia, Cina continentale, Germania, India,
Indonesia, Italia, Macao, Malesia, Corea, Singapore, Taiwan, Tailandia,
Filippine e Regno Unito, per non citare le migliaia e migliaia di espositori
individuali. Anne Chick, Senior Exhibitions Manager dell'Hong Kong Trade
Development Council, ha affermato che la fiera ha mantenuto una crescita
costante negli ultimi vent'anni fino a raggiungere il livello internazionale.
"Si è inculcata nelle menti degli addetti ai lavori come il principale
evento di ricerca di prodotti del settore. Con l'espansione del 2001, la fiera
è avanzata di un ulteriore livello di crescita e siamo felici che tanto gli
espositori quanto gli acquirenti abbiano apprezzato questo progresso. L'edizione
del 2003 segnerà un altro passo avanti, superando la soglia dei 3.000
espositori". Continua Anne Chick: "Nell'edizione del 2003,
miglioreremo l'utilizzo dello spazio per soddisfare le richieste degli
espositori, sia vecchi sia nuovi. Abbiamo ricevuto varie e interessanti
osservazioni in passato e siamo felici di poter finalmente esaudire le richieste
di espositori e acquirenti espandendo la fiera. A giudicare dalla risposta, il
mercato sta reagendo positivamente a questo cambiamento. Avremo più
rappresentanze da diversi paesi e una più vasta gamma di merchandise,
conferendo così alla nostra fiera un profilo maggiore in termini di diversità
e internazionalità". Gli acquirenti potranno vedere un'ampia sezione
dedicata alla sponsorizzazione di articoli da regalo e premi, seguita da
decorazioni natalizie e articoli per festeggiamenti, giocattoli & articoli
sportivi. Gli acquirenti troveranno inoltre una presentazione di regali in
ceramica, prodotti elettronici di consumo, gioielleria e accessori moda, carte e
imballaggi, cancelleria, orologi e molti altri articoli da regalo. In occasione
della fiera si terranno anche un Regional Licensing Show e una Regional
Licensing Conference. I commercianti che fossero interessati a prodotti in
licenza potranno visitare anche queste manifestazioni.
ARTHUR MILES IN CONCERTO AL CASINÒ DI
CAMPIONE SABATO 2 NOVEMBRE
Campione d' Italia, 31 ottobre 2002 - Sabato 2 novembre 2002 al Casinò di
Campione d'Italia si esibirà dal vivo, sul palco del nuovo Salone delle Feste,
lo straordinario musicista Arthur Miles, da anni sempre al fianco di Zucchero,
con cui ha tra l'altro collaborato nei fortunati album "Blues",
"Oro, incenso e birra", "Spirito divino" e
"Shake", e presente anche all'ultima edizione di "Umbria
Jazz" in cui si è esibito sia come artista singolo - pianoforte e voce -
che in jam session finale con altri musicisti di grande calibro. E' la prima
volta che Arthur Miles si esibisce al Casinò di Campione d'Italia. Sarà
accompagnato dalla band dei Blues Boys, e porterà in scena uno spettacolo
all'insegna della musica più raffinata interpretata da una delle voci più
calde dell'attuale panorama musicale che spazierà dal Jazz, al Blues, al Funk e
al Soul. Arthur Miles, è nato ad Indianapolis (Indiana), ma ha iniziato la sua
carriera a Los Angeles (California). Da anni, è ormai, un collaudato musicista
e grande professionista: canta, suona il pianoforte ed è un abile compositore.
Prima dell'approdo in Italia, Arthur ha effettuato tours in tutto il mondo e ha
collaborato con prestigiosi artisti internazionali, tra cui Edwin Starr, Josè
Feliciano, Gloria Gaynor, Big Joe Turner, Johnny Otis, Eddie Clean-Headed
Vincent, e molti altri. Per la sua particolare impostazione vocale, Mr. Miles è,
inoltre, una delle voci più richieste negli studi di registrazione; ha infatti
registrato brani con con Gloria Gaynor, Jimmy Bo Horne, Black Box, Funky &
Co., Paolo Conte e diversi altri artisti. Arrivato in Italia, Mr. Miles è
subito diventato uno dei più importanti artisti del Paese; con il suo potente
stile vocale, infatti, ha catturato l'attenzione del pubblico ovunque cantasse.
Renzo Arbore lo ha sentito alle "Scimmie" di Milano e l'ha invitato ad
esibirsi in tv con "Quelli della Notte"; ha poi suonato al
"Pistoia Blues Festival" e ai più importanti festival blues europei.
Nel 1986 Mr. Miles ha iniziato la sua lunga collaborazione artistica con
Zucchero, cantando nel suo LP "Blues", ormai un classico, dove nel
pezzo "Senza una donna", Arthur Miles, con la sua potente voce nera,
gridava "I changed the world - I wanna change the world!". Era anche
"Reverend Miles" in "Oro Incenso & Birra" e ha
proseguito con "Spirito Divino". Nel 1987 Arthur ha avuto un ruolo
importante in "The King Of Money"; lo stesso anno ha suonato al "Festivalbar"
e ha usato la sua formidabile voce per interpretare la hit "Eyah! Eyah!"
con la "Frank Raya Band". Ha registrato la canzone "Hey Mr. D.J.",
che è subito diventata una hit dell'estate, e l'album "A Love For All
Seasons", di cui 7 pezzi sono stati inseriti nelle compilations più
vendute in Italia ed in Europa, compresa la hit "Helping Hand", volata
al 2° posto nelle chart inglesi. E' stato invitato, in Italia, al "Cantagiro",
dove si è esibito con il grande successo "We All Need Love". Mr.
Miles ha prodotto, inoltre, la canzone "Ride On The Power" con
"The Groovers", una fusione di soul-funk e tecno che ha riscosso uno
straordinario successo. La produzione discografica di Mr. Miles contempla due
blues LP: "Arthur Miles Faces The Blues" e "Arthur Miles &
The Blues Shakers - Live At The Scimmie" e, ultimo in ordine di tempo,
"Living the Blues", una miscela esplosiva di Blues, Funk e Soul. La
serata live con Arthur Miles e i Blue Boys al Casinò di Campione, è
organizzata con Cena di Gala prima del concerto a partire dalle ore 20.30,
precedute dal Cocktail (frs. 150). Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi
all'Ufficio Marketing del Casinò di Campione, tel. 6401111 (prefisso
dall'Italia 004191), http://www.casinocampione.it
DOPO IL SUCCESSO DEL TOUR ESTIVO RIPRENDE
DA MILANO "COINTREAU C * YOU TONIGHT!". UN GRANDE TOUR ITINERANTE PER
APPREZZARE LA VERA ESSENZA DI COINTREAU C
Milano, 31 ottobre 2002. Riprende il via il tour "Cointreau C * you tonight
!". Dopo il successo degli appuntamenti estivi in giro per l'Italia, Milano
sarà la prima città ad ospitare il ciclo autunnale delle serate Cointreau C. A
partire dal 24 ottobre, un grande tour itinerante con serate nei disco bar e
modern bar più esclusivi e di tendenza della penisola per svelare tutti i
segreti e la vera essenza di Cointreau C. Le serate, concentrate nei giorni di
giovedì, venerdì e sabato, si svolgeranno contemporaneamente, con due team, in
due diverse città italiane. A Milano, come a Roma, Genova, Napoli, Bari e in
tanti altri capoluoghi si potranno trascorrere piacevoli serate, dalle 19,00
fino a tarda notte, immersi nella vivace atmosfera che solo Cointreau C è in
grado di regalare. "Abbiamo deciso di proseguire le serate Cointreau
C" - dichiara Corrado Trastulli, Product Manager Cointreau C - "perché
farlo degustare al consumatore è il modo migliore per "parlare" del
nostro nuovo prodotto. Il successo del tour estivo ci ha confermato che
Cointreau C piace soprattutto ai giovani, a chi frequenta il mondo della notte.
Cointreau C nasce dall'incontro fra Cointreau, il lime e altri agrumi. Un
risultato straordinario, per un nuovo drink, vivace e rinfrescante,
moderatamente alcolico, adatto ad ogni stagione e ad ogni momento della serata,
dall'aperitivo al dopo cena". Nei locali selezionati per il tour i due team
Cointreau C, ciascuno composto da due hostess, un barman professionista, e un
animatore/dj, vi accompagneranno alla scoperta di Cointreau C, il nuovo drink,
capace di aggiungere una spruzzata d'imprevisto alle vostre serate. Cointreau C
va bevuto liscio ma ben freddo, versato su qualche cubetto di ghiaccio: solo così
potrete apprezzarne la freschezza e ricchezza del suo gusto., il binomio alla
base del successo di Cointreau C. Sarà difficile non notare i due team
Cointreau C: dalle divise all'allestimento fino alle due vetture (due Chrysler
PT Cruiser) che li accompagneranno in tutti gli spostamenti, il verde sarà il
colore dominante. E per rendere ancora più uniche le serate, il Dj Cointreau C
coinvolgerà il pubblico rendendo l'atmosfera più coinvolgente. Dopo Milano, il
tour "Cointreau C * you tonight !" proseguirà in tutt'Italia. Di
seguito il calendario delle serate.
VELA:
TIM MASCALZONE LATINO IN REGATA NEL VOLO 7 CON "GBR CHALLENGE"
Auckland, 31 ottobre 2002
Condizioni atmosferiche pressochè ideali, cielo sereno e una brezza
da sud-est sui 12/13 nodi di intensità, per la regata di oggi in cui "Tim
Mascalzone Latino" ha incontrato "Gbr Challenge". Il team
capitanato dallo skipper Vincenzo Onorato oggi è sceso in mare con una
modifica sostanziale della configurazione dell'equipaggio: infatti oggi al
timone, anche per le partenze, c¹era di nuovo Flavio Favini come ha
confermato in una conferenza stampa questa mattina Lara Ciribì, Direttore
della Comunicazione del team: "Tutta colpa dello stress: Paolo Cian ha
comunicato questa mattina che non si sente di fare la regata; ieri è stata
una brutta giornata per tutto il team". Alla tattica il sanremese
Flavio Grassi che ha ceduto il suo posto di trimmer del genoa a Salvatore ³Nello²
Pavoni. "Tim Mascalzone Latino" entrava nel box di partenza da
destra tagliando la linea di partenza sopravvento a "Gbr Challenge":
subito il timoniere luinese virava per portarsi sul lato destro del campo di
regata. Anche questa volta il vento sul golfo di Hauraki si dichiarava
instabile con numerosi salti di vento e infatti sfortunatamente per "Tim
Mascalzone Latino"
la situazione si dimostrava più favorevole per il team inglese che
aveva scelto l lato sinistro del campo
e gli permetteva perciò di rimanere davanti. Per tutta la regata il
team tutto italiano rimaneva a stretto contatto con gli avversari di "Gbr
Challenge". A bordo nel ruolo di 17° il giornalista Stuart Alexander
del quotidiano londinese "The Indipendent". Nel pomeriggio "Tim
Mascalzone Latino" ha rispettato un turno di riposo, mentre domani
quando sarà in programma la regata del volo 8 sarà la volta dello scontro
con "Star & Stripes". Nel pomeriggio "Tim Mascalzone
Latino" rientrerà alla base poiché verranno recuperate le regate del
volo 4 non disputate. L'ultima regata per "Tim Mascalzone Latino"
contro il team francese "Le Defi Areva" è in programma,
condizioni meteo permettendo, per domenica 4 novembre.
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