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MARTEDI'
12 NOVEMBRE 2002
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
PRENDE IL VIA A BRUXELLES LA PIÙ
GRANDE CONFERENZA MAI REALIZZATA SULLA RICERCA EUROPEA
Bruxelles, 12 novembre 2002 - L'11
novembre il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ed il primo
ministro belga Guy Verhofstadt hanno aperto i lavori della più grande
conferenza mai realizzata sulla ricerca svolta nell'UE. Oltre 8.000
partecipanti e 200 oratori provenienti da 61 paesi interverranno alla
manifestazione. La lunga lista dei partecipanti include 20 ministri, 3 premi
Nobel, i commissari europei Philippe Busquin ed Erkki Liikanen, nonché
numerosi dirigenti d'impresa. La manifestazione segna l'avvio del sesto
programma quadro (6PQ) e precede i primi inviti a presentare proposte che
saranno pubblicati a dicembre. Con uno stanziamento di 17,5 miliardi di
euro, il 6PQ è uno dei più vasti programmi di ricerca del mondo. Esso
sosterrà progetti in specifici settori strategici e favorirà la creazione
dello Spazio europeo della ricerca, definito dal commissario Busquin il
mercato interno della conoscenza e della scienza. "In un'economia
basata sulla conoscenza, soltanto la scienza e la tecnologia sono capaci di
generare un effettivo valore aggiunto: esse sono il vero motore della
crescita europea, la giusta chiave per fare del nostro continente la potenza
economica più dinamica del mondo", ha dichiarato Busquin.
"L'incredibile numero di adesioni alla conferenza mostra chiaramente
che i ricercatori, gli imprenditori ed i politici dell'UE sono pronti a
lavorare con la Commissione per raggiungere questo obiettivo.Il passo
successivo per gli Stati membri dell'UE consisterà in un migliore
coordinamento delle proprie politiche di ricerca e, per tutte le parti
interessate, in un maggiore impegno nel settore della ricerca", ha
aggiunto il Commissario. L'esposizione prevista nell'ambito della conferenza
comprenderà 142 progetti di ricerca e 65 organizzazioni scientifiche. In
aggiunta alle sessioni plenarie ed informative gestite dalla Commissione, si
terranno 81 manifestazioni aggiuntive organizzate dagli stessi
partecipanti.
LA PRESIDENZA DANESE PRESENTA LA GRANDE
AMBIZIONE EUROPEA PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Bruxelles, 12 novembre 2002 - Il ministro danese della Scienza, della
Tecnologia e dell'Innovazione Helge Sander ha chiesto un'azione diretta per
la creazione di una società globale dell'informazione che garantisca ai
cittadini la libertà di cercare, ottenere e divulgare informazioni e idee
in modo indiscriminato. Il Ministro si è espresso a nome dell'UE e dei
paesi candidati durante una riunione preparatoria per il vertice mondiale
sulla società dell'informazione che si svolgerà in due parti, a Ginevra
nel 2003 e a Tunisi nel 2005. Uno dei principali obiettivi della riunione è
stato quello di trovare un accordo sui principi fondamentali della società
dell'informazione, e a Sander è spettato il compito di proporre i criteri
fondamentali per l'Europa. Il Ministro ha chiesto l'introduzione di principi
volti a "tutelare la libertà di cercare, ottenere e divulgare
informazioni e idee [...], promuovere l'accesso universale ai servizi di
base ad un costo contenuto [...], garantire la diversità linguistica e
culturale in quanto patrimonio comune dell'umanità [...], promuovere le
capacità umane attraverso l'istruzione, la formazione e le competenze
[...], creare un ambiente più favorevole, compresa la definizione di un
quadro giuridico, normativo e politico [e colmare] il divario digitale
esistente fra le regioni meno sviluppate e il mondo industrializzato, nonché
all'interno delle nostre società". Sander ha proseguito ricordando che
l'unico modo per raggiungere tali obiettivi ed impedire che il vertice
mondiale si trasformi in un mero esercizio di retorica è quello di proporre
azioni concrete. Secondo il Ministro, esse dovrebbero includere
un'iniziativa globale in materia di e-government ed una in materia di
e-security, nonché misure volte a lottare contro i contenuti illegali e
nocivi su Internet, partenariati pubblico-privato al fine di fornire
prodotti e servizi Tic a costi accessibili ed un'attività di ricerca e
sviluppo nel settore delle Tic incentrata sui mercati mondiali a reddito più
basso. Nell'elaborare tali proposte, il Ministro ha affermato che il suo
obiettivo è stato quello di "giungere a conclusioni accettabili da
tutti" e di utilizzare il vertice mondiale come "punto di partenza
per nuove opportunità di ricchezza e per l'instaurazione di una nuova
solidarietà fra le diverse componenti della società globale
dell'informazione". La riunione preparatoria, organizzata con il
contributo dalla Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (Unece)
si è svolta dal 7 al 9 novembre a Bucarest. In occasione della
manifestazione, l'Unece ha proposto una serie di iniziative volte ad
affrontare tre questioni chiave: la creazione di una società
dell'informazione che tiene conto della dimensione di genere, l'elaborazione
di norme aperte, nonché l'e-policy e l'e-regulation. Nel suo discorso
d'apertura, Paolo Garonna, segretario esecutivo aggiunto dell'Unece ha
affermato: "La definizione di un insieme di principi e priorità
tematiche comuni per la società dell'informazione rappresenta per l'Europa
un'opportunità storica [...]. I paesi di questa regione hanno assunto un
ruolo guida nel settore dello sviluppo tecnologico e [...] pertanto hanno
l'enorme responsabilità di promuovere i principi della società
dell'informazione nel contesto globale, in vista del vertice mondiale".
Per ulteriori indicazioni sul Vertice mondiale sulla società
dell'informazione consultare il seguente sito web: http://www.itu.int/wsis/
MERCATO INTERNO: IL QUADRO DI
VALUTAZIONE EVIDENZIA UN RALLENTAMENTO DEL RECEPIMENTO NELLE LEGISLAZIONI
NAZIONALI DEGLI ATTI DI DIRITTO COMUNITARIO
Bruxelles, 12 novembre 2002 - Dall'ultimo quadro di valutazione del mercato
interno della Commissione europea risulta che all'avvicinarsi del decimo
anniversario dell'apertura delle frontiere europee il fenomeno del mancato
recepimento ha ricominciato a registrare una tendenza all'aumento, passando
al 2,1% dall'1,8% del maggio 2002 (vedere IP/02/722). Questo fenomeno viene
misurato in termini di percentuale degli atti legislativi riguardanti il
mercato interno dell'Unione attualmente in vigore che gli Stati membri non
hanno ancora recepito nella legislazione nazionale benché sia decorso il
termine ultimo concordato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei
ministri. Il recente aumento fa seguito ad un decennio di miglioramenti
continui, che hanno visto il mancato recepimento calare costantemente dal
livello del 21,4% per Stato membro che aveva nel 1992. Soltanto cinque Stati
membri (Svezia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito) hanno
raggiunto l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di ridurre il mancato
recepimento ad un valore pari od inferiore all'1,5%. Per tre Stati membri
(Francia, Grecia e Portogallo) il valore registrato risulta superiore al
doppio di tale obiettivo. Il quadro di valutazione dà risalto al fatto che
occorre un maggior impegno per realizzare pienamente il mercato interno
anche sotto altri aspetti. Ad esempio il numero d'infrazioni al diritto
comunitario rimane persistentemente elevato, con più di 1 500 provvedimenti
per infrazione attualmente pendenti contro gli Stati membri. Cionondimeno
un'indagine tra i cittadini e le imprese riportata nel quadro di valutazione
dimostra che un'ampia maggioranza d'imprese e cittadini dell'Unione
riconosce i considerevoli vantaggi che il mercato interno ha recato loro a
partire dal 1992 e vorrebbe vederli aumentare ulteriormente (vedere Memo/02/231).
Il commissario Frits Bolkestein, responsabile per il mercato interno, ha
commentato: "Questi risultati dimostrano ancora una volta che la
realizzazione di un mercato interno senza frontiere è un processo continuo
di lungo periodo e non un evento una tantum. Nei dieci anni trascorsi
dall'apertura delle frontiere nel gennaio 1993 il nostro successo è stato
considerevole. Sono molto lieto che dalla nostra indagini risulti che i
cittadini e le imprese riconoscono questo fatto; ma vi sono ancora
scappatoie da chiudere ed ostacoli da eliminare. La Commissione farà tutto
quanto è in suo potere, ma anche gli Stati membri devono fare il loro
dovere. Per cominciare essi devono conseguire gli obiettivi che essi stessi
si sono dati per quanto riguarda il corretto recepimento nelle legislazioni
nazionali delle direttive che essi stessi hanno concordato. L'economia
dell'Unione e la totalità dei suoi cittadini pagano il prezzo degli attuali
ritardi. Io sono quindi piuttosto allarmato dal rischio che si possa
assistere ad un'inversione della tendenza positiva in fatto di recepimento
manifestatasi nel corso dell'ultimo decennio". Attuazione delle
direttive pertinenti al mercato interno La presente "edizione del
decennale" del quadro di valutazione del mercato interno pubblicato
dalla Commissione europea ("Dieci anni di mercato interno senza
frontiere") presenta i risultati comparativi ottenuti dai vari Stati
membri per quanto riguarda il recepimento nella legislazione nazionale degli
atti comunitari relativi al mercato interno. I risultati sono
considerevolmente migliorati nel corso dell'ultimo decennio: a livello
d'Unione la media del mancato recepimento ha registrato un calo continuo,
passando dal 21,4 del 1992 all'attuale 2,1%. Gli ultimi dati tuttavia
segnalano un acuirsi del fenomeno rispetto al livello dell'1,8% raggiunto
solo sei mesi fa (vedere IP/02/722). Soltanto cinque Stati membri (Svezia,
Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito) hanno attualmente
conseguito l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Barcellona del marzo
2002 di portare all'1,5% o meno entro la primavera del 2003 il mancato
recepimento. Tre Stati membri (Francia, Grecia e Portogallo) in compenso
registrano livelli di mancato recepimento più che doppi rispetto
all'obiettivo fissato dal Consiglio europeo. Mancato recepimento per Stato
membro all'1 ottobre 2020 (valori percentuali)
F EL P
A D
I IRL L
B E UK NL
DK FIN S
3,8 3,3 3,1 2,9
2,7 2,6 2,6 2,3
2 1,6 1,4 1,3
0,7 0,6 0,4
Gli Stati membri che erano già i più
lontani dall'obiettivo sei mesi fa (Francia, Grecia, Germania, Irlanda,
Austria e Portogallo) hanno lasciato che il fenomeno si aggravasse
ulteriormente, ed anche Italia e Belgio sembrano aver perso il loro slancio.
Cambiamento nel numero di direttive pertinenti al mercato interno non ancora
recepite rispetto al 15 aprile 2002
P I
A F B
EL D IRL E
DK L NL UK
FIN S
+14 +12 +10 +10 +7
+7 +4 +2
0 -1 -1
-1 -1 -5
-5
Visto il numero d'atti legislativi che entreranno in vigore nel prossimo
semestre alcuni Stati membri dovranno agire con rapidità per poter
raggiungere entro la primavera del 2003 il traguardo fissato dal Consiglio
europeo di un mancato recepimento pari od inferiore all'1,5%. Il Consiglio
europeo di Barcellona ha parimenti fissato per la primavera 2003 un
obiettivo di "tolleranza zero" per le direttive il cui recepimento
è in ritardo di due o più anni. Ritardi di questa portata possono
rappresentare un sintomo di seria difficoltà politica, quando non
addirittura di riluttanza ad attuare le disposizioni che gli stessi Stati
membri hanno approvato in sede di Consiglio. La Finlandia è l'unico Stato
membro che abbia raggiunto l'obiettivo, seguita ad un'incollatura da Svezia,
Portogallo, Paesi Bassi e Danimarca. Per conseguire tale obiettivo quattro
Stati membri (Francia, Germania, Lussemburgo e Grecia) dovranno recepire
dieci o più direttive "stagionate" nei prossimi sei mesi. Numero
di direttive pertinenti al mercato interno non ancora recepite con un
termine d'attuazione anteriore all'1 marzo 2001
F D EL
L E B A
IRL I UK DK
NL P S FIN
14 11 10 10
9 8 6
6 4
3 2
2 2 1
0
La direttiva più "vecchia" non ancora recepita nelle legislazioni
di tutti gli Stati membri risale al 1993 (93/15/CEE sugli esplosivi per uso
civile). Tra le altre direttive rientrano provvedimenti d'importanza
cruciale per migliorare ulteriormente l'ambiente per le imprese o per il
consumatore, nonché provvedimenti atti a dare un contributo tangibile allo
sviluppo sostenibile. L'UE non può ad esempio invitare credibilmente ad
agire per liberare il potenziale del settore biotecnologico quando più di
due anni dopo il termine concordato nove Stati membri non hanno ancora
applicato i provvedimenti disposti dalla direttiva sulle biotecnologie del
1998, che mira ad incoraggiare gli investimenti e le attività di ricerca e
sviluppo in questo settore (vedere IP/02/1448). Per terminare su una nota
positiva, la direttiva del 1996 mirante ad agevolare l'interoperabilità dei
collegamenti ferroviari transeuropei ad alta velocità è finalmente stata
recepita nelle legislazioni di tutti gli Stati membri. Infrazioni Il numero
complessivo di procedimenti per infrazione alle disposizioni in tema di
mercato interno rimane persistentemente elevato, con più di 1 500 casi in
pendenza. A Francia ed Italia continua a far capo il numero più elevato di
casi aperti, e congiuntamente quasi il 30% di tutti i casi. Procedimenti per
infrazione alle disposizioni sul mercato interno aperti per Stato
membro
F I
D E
EL IRL B UK
A NL P FIN DK
L S
216 190 143 134
133 132 121 107
79 62 51 39
33 33 32
Soltanto la Danimarca è riuscita a ridurre del 10% o più il numero di
procedimenti per infrazione riguardanti un'applicazione scorretta del
diritto derivato, come richiesto dalla rassegna 2002 della strategia per il
mercato interno pubblicata dalla Commissione (vedere IP/02/541); la maggior
parte degli altri Stati membri hanno visto il numero di procedimenti che li
riguarda aumentare. La situazione è aggravata dal fatto che più della metà
di tutti i procedimenti richiede più di due anni per arrivare a termine. La
maggior parte delle imprese e dei cittadini osservano ripercussioni positive
del mercato interno L'ultimo quadro di valutazione del mercato interno
comprende anche un servizio speciale sui risultati principali di una nuova
indagine sponsorizzata dalla Commissione, che confronta le opinioni attuali
di imprese e cittadini sul mercato interno con quelle di dieci anni fa. Si
riscontrano ampie variazioni da uno Stato membro all'altro, ma i risultati
globali sono incoraggianti in quanto dimostrano ad esempio che: molti
europei attribuiscono effetti positivi al mercato interno: l'80% in termini
di gamma di prodotti disponibili, il 67% in termini di qualità di prodotti
ed il 41% in termini di prezzi; il 76% dei cittadini vede con favore
l'accresciuta concorrenza introdotta dal mercato interno; più del 50% dei
cittadini sarebbe interessato ad acquistare prodotti oltre frontiera ed è
trattenuto dal farlo soprattutto da costo del viaggio, perdita di tempo,
preoccupazioni circa l'assistenza post vendita e ostacoli linguistici; il
76% delle imprese che esportano in sei o più altri paesi dell'Unione
giudica positive le ripercussioni del mercato interno sulla propria attività;
il 46% di tutte le imprese dell'Unione afferma di aver beneficiato di
ripercussioni positive del mercato interno; soltanto pochissime imprese
(l'11%) identificano ripercussioni negative; più dell'80% delle imprese
ritiene che migliorare il funzionamento del mercato interno dovrebbe
costituire in futuro un obiettivo della massima priorità per l'Unione
europea. Per maggiori informazioni circa queste indagini vedere MemO/02/231.
L'indice del mercato interno rileva i progressi sul terreno Si è tentato di
catturare l'evoluzione del mercato interno con un'unica misurazione, un
cosiddetto indice del mercato interno. A differenza della valutazione della
situazione fornita dalla Commissione in termini di attuazione e garanzia del
rispetto delle disposizioni, tale indice mira a fornire una misura sul
terreno dell'effetto delle politiche perseguite in tema di mercato interno
nel corso degli ultimi dieci anni. Ancora una volta i risultati sono in
ampia misura positivi (passaggio dell'indice da 100 a 143). Gli indici
relativi a Finlandia, Spagna, Italia, Svezia ed Austria hanno registrato una
crescita significativamente superiore a quello relativo all'Unione; ciò
indica che apparentemente gli Stati membri più "nuovi" hanno
tratto rapidamente vantaggio dal mercato interno, e questo messaggio risulta
particolarmente benvenuto in vista del futuro ampliamento dell'Unione.
E-GOVERNMENT: UN SITO PER I CENTRI
REGIONALI DI COMPETENZA (CRC )
Roma, 12 novembre 2002 - Il sito ha l'obiettivo di supportare le attivita'
di informazione, comunicazione e di lavoro cooperativo promosse dalla rete
nazionale dei Centri Regionali di Competenza (Crc). Il sito e' ancora in
costruzione e diverse funzionalita' come quella della registrazione
dell'utente non sono state ancora attivate. Dal progetto dei Centri
Regionali di Competenza per l'e-government e la Societa' dell'Informazione
e' nato crcitalia.it . L'accesso al sito web e' differenziato in base al
profilo dell'utente. I principali servizi offerti sono: informazioni di
interesse generale sulle attivita' del progetto Crc (accesso pubblico);
interazione con il sistema di gestione della conoscenza, informazione di
approfondimento sulle attivita' del progetto Crc e sulle tematiche di
maggiore interesse, forum di discussione, web log, personalizzazione dei
percorsi di navigazione (accesso con registrazione); strumenti per il lavoro
cooperativo, come agenda condivisa, stato di avanzamento del progetto,
gestione documentale, comunicazione sincrona ed asincrona (Accesso con
autorizzazione). L'iniziativa rappresenta l'ambiente per la creazione e la
condivisione in rete del know how creato dai progetti per l'e-government.
Infatti, il sito costituira' un supporto anche per le attivita' di tutti gli
attori dell'e-government nelle regioni e negli enti locali e, con una
semplice registrazione, di chiunque sia interessato ad approfondire i temi
della programmazione e dell'attuazione delle politiche di e-government e
della societa' dell'informazione sul territorio. Infolink: www.crcitalia.it
E-GOVERNMENT, QUALE RUOLO PER LE
REGIONI? ESPONENTI DEGLI ENTI REGIONALI INTERVERRANNO A OMAT-VOICECOM DI
ROMA PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULL'APPLICAZIONE DEI PIANI
TECNOLOGICI PROMOSSI DAL MINISTERO DELLE TECNOLOGIE
Roma, 12 novembre 2002 - In ambito di Omat-VoiceCom 2002, Assinform,
l'associazione delle principali aziende di informatica e telecomunicazioni
operanti in Italia, organizza in collaborazione con Il Sole 24 Ore un
convegno dedicato al "Ruolo delle Regioni nei piani di e-Government".
Tali piani, promossi dal Ministero per l'Innovazione, pongono un'attenzione
del tutto particolare sul ruolo di spinta e di coordinamento delle Regioni,
che possono agire sia sulla leva economica (i finanziamenti promossi a
livello centrale sono supportati da un cofinanziamento da parte degli Enti
Locali), sia su quella dei contenuti progettuali (le Regioni svolgono una
funzione importante di raccordo e di sinergia con gli Enti Locali del
proprio territorio). Recentemente, in occasione di Smau, il Ministero ha
fornito l'esito della selezione dei quasi 400 progetti presentati dopo il
bando emesso la scorsa primavera, e ha assegnato i fondi alle Regioni e agli
Enti Locali sul territorio. Il Convegno Assinform si propone, dunque, come
uno dei primi appuntamenti, dopo l'annuncio dei progetti selezionati, per
fare il punto della situazione e per sentire il parere di alcuni autorevoli
esponenti delle Amministrazioni regionali sia sui progetti in corso che
sulle prospettive a medio termine, considerati i possibili tagli, previsti
in Finanziaria, proprio ai piani e-Government locali. Moderati dal dott.
Massimo esposti, redattore capo di Alfa Il Sole 24 Ore, interverranno
Federico Barilli, direttore di Assinform, Gaudenzio Garavini, direttore
generale dell'organizzazione dei sistemi informativi e telematica della
Regione Emilia Romagna, Vincenzo Bianchini, amministratore di Laziomatica
Spa, la società di informatica e telematica della Regione Lazio. In
programma anche gli interventi di Rodolfo Pedrini, il responsabile dei
progetti di e-government del Csi Piemonte, e di Giulio De Petra, direttore
sviluppo e-government delle Regioni e degli Enti locali del Dipartimento per
l'Innovazione e le tecnologie. Appuntamento mercoledì 13 novembre, alle ore
14.30. Infolink: www.iter.it
IMMOBILI PUBBLICI: DOMANI IL ROADSHOW
SULLA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE
Roma, 12 novembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che oggi alle ore 10,30, prenderà il via da Roma il roadshow sulla seconda
operazione di cartolarizzazione degli immobili pubblici. L'incontro che
avverrà al Ministero, presso la Sala del Parlamentino, rappresenta la prima
di numerose tappe organizzate sulle principali piazze finanziarie europee.
Alla presentazione agli investitori istituzionali interverranno vertici e
tecnici del Ministero nonché esponenti delle banche arranger
dell'operazione: Abn Amro, Bnl, JP Morgan e Schroder Salomon Smith Barney.
L'incontro è aperto alla stampa, che potrà presentarsi a partire dalle ore
10,00 presso l'ingresso di via Pastrengo 1 per il ritiro dei badge.
DATI DI SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE
STATALE - SETTEMBRE 2002
Roma, 12 novembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di settembre 2002 .
|
Milioni di euro
|
|
|
Formazione
del fabbisogno
|
|
Entrate
|
14.279
|
Spese
|
21.390
|
di cui: spesa per interessi
|
4.323
|
|
|
Fabbisogno
(-) / Disponibilità (+)
|
-7.111
|
Copertura
|
|
Totale
|
7.111
|
Titoli
a breve termine
|
1.500
|
Titoli
a medio-lungo termine
|
-1.359
|
Titoli
esteri
|
2.433
|
Altre
operazioni (1)
|
4.537
|
1. Comprendono la raccolta
postale e il conto di disponibilità. In conformità al programma Special
Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il
calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito
http://dsbb.imf.org
AMMONTARE BTP IN EMISSIONE
Roma, 12 novembre 2002 - L 'ammontare delle tranches dei Btp che verranno
offerti da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle relative
aste: Buoni del Tesoro Poliennali : triennali; 15.9.2002/2005 nona tranche:
1.750 milioni di euro; "quinquennali", 15.4.2002/15.10.2007
quattordicesima tranche: 1.500 milioni di euro; "trentennali"1?
.2.2002/2033, ottava tranche: 750 milioni di euro.
BORSA ITALIANA SPA: IN OTTOBRE FORTE
RIPRESA DEI VOLUMI DI NEGOZIAZIONE E DEGLI INDICI. NUOVI MASSIMI STORICI PER
GLI SCAMBI AFTER HOURS. LA CAPITALIZZAZIONE SALE A 460,6 MILIARDI DI
EURO.
Milano, 11 novembre 2002 - Nel mese di ottobre il mercato azionario è stato
caratterizzato da una crescita dei volumi di negoziazione e da una ripresa
degli indici; si sono registrati nuovi massimi storici per gli scambi delle
azioni della Borsa nella fase after hours. Andamento degli indici - In
ottobre l'indice Mib è stato interessato da una forte ripresa
prevalentemente concentrata nella seconda metà del mese. Dopo aver
raggiunto giovedì 9 ottobre il nuovo minimo annuale a quota 15.154, la
successiva crescita lo ha portato a chiudere il mese a quota 16.989, con una
performance del +8.5% rispetto a fine settembre, che rappresenta la crescita
più elevata per il mercato italiano su base mensile a partire dal febbraio
2000, periodo in cui furono raggiunti i massimi storici. Anche l'indice
Numex del Nuovo Mercato ha evidenziato una performance mensile ampiamente
positiva: +17,2%, la più elevata dal novembre dello scorso anno, sempre su
base mensile. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento
differenziato, con il Mib30 (+10,2%) più brillante del Mibtel (+8,9%). Per
la prima volta dopo molti mesi l'indice MibSTAR ha sottoperformato l'indice
generale, limitando la sua crescita al 3,2%, mentre da fine 2001 continua a
evidenziare un andamento ampiamente migliore, con un calo del 6,7% a fronte
del -23,6% del Mib e del -26,3% del Mib30. Tutti i tre macrosettori hanno
evidenziato un andamento mensile positivo: Servizi +9,7%, Finanziari +7,6% e
Industriali +3,4%; su fine dicembre 2001 permangono performance negative e
diversificate: Industriali -14,5%, Servizi -18,7%, Finanziari -31,2%. I
principali settori hanno fatto registrare, da fine settembre, variazioni
positive (Assicurazioni +16,8%, Media-Editoriali +15,8%,
Elettronici-Elettrodomestici +15,7%), con l'eccezione di Auto (-13,8%). Nei
dieci mesi del 2002 il solo a evidenziare una crescita è Impianti-Macchine
(+4,8%), mentre risaltano le flessioni di Auto (-49,5%), Assicurazioni
(-36,4%) e Finanziarie di Partecipazione (-33,1%). La volatilità si è
mantenuta su livelli elevati, attestandosi al 25,1% per la Borsa (dove
rimane sensibilmente più contenuta quella del segmento Star, pari al 14,2%)
e al 40,5% per il Nuovo Mercato. Capitalizzazione e listino - Il recupero
dei corsi azionari ha fatto crescere la capitalizzazione delle società
nazionali quotate, passata dai 428,9 miliardi di euro di fine settembre a
460,6 (pari al 36,8% del Pil). Nel dettaglio, la ripartizione dei mercati,
vede la Borsa a quota 449,6 miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 6,5 e il
Mercato Ristretto a 4,5. Non essendo intervenute variazioni alla compagine
delle società quotate, il loro numero è rimasto attestato a 293, una in
meno di quelle di fine 2001. Nel dettaglio le società quotate sono 236 per
la Borsa (di cui 5 estere), 45 per il Nuovo Mercato (1 estera) e 12 per il
Mercato Ristretto. A seguito di 356 ammissioni e 275 revoche, il numero
degli strumenti quotati su MCW è salito da 5.369 a 5.450. Scambi - In
ottobre gli scambi azionari (179.000 contratti e 2,52 miliardi di euro al
giorno) sono stati interessati da un'ulteriore ripresa. Nel dettaglio, la
media giornaliera è stata di 166.000 contratti e 2,48 miliardi di euro per
le azioni quotate in Borsa (+12,5% e +5,0% rispetto a settembre) e di 12.900
contratti e 33,5 milioni di euro per quelle del Nuovo Mercato (+44,3% e
60,3%). Tim è risultata ancora l'azione più scambiata per controvalore,
con il 14,2% degli scambi totali, seguita da Stmicroelectronics (13,1%) ed
Eni (10,9%). La dimensione media dei contratti si è ridotta passando, nella
fase diurna della Borsa, dai 16.276 euro di settembre a 15.267, da cui si
deduce una maggiore partecipazione degli investitori retail. Gli scambi di
covered warrant sono stati interessati da una crescita dei contratti (media
giornaliera 23.700, +17,9% su settembre) accompagnata da una flessione del
controvalore (media giornaliera 55,4 milioni di euro, -5,9%). Gli scambi
dell'after hours sono cresciuti sensibilmente: rispetto a settembre la media
giornaliera è passata da 5.935 a 8.409 contratti (+41,7%) e da 24,6 a 34,3
Ml euro (+39,6%). Per gli scambi di azioni quotate in Borsa è stato
raggiunto il nuovo massimo storico sia per numero di contratti (5.665 al
giorno, con un'incidenza di oltre il 13% rispetto all'intensità degli
scambi diurni) che per controvalore (30,2 Ml euro giornalieri). Gli Etf,
negoziati dalla fine di settembre, hanno fatto registrare in ottobre scambi
per 1.677 contratti e 74,7 milioni di euro. La dimensione media dei
contratti relativamente elevata (44.500 euro) denota una chiara prevalenza -
in queste prime fasi - della partecipazione di investitori di natura
istituzionale e professionale rispetto a quelli retail. Gli scambi dei
titoli a reddito fisso del Mot sono stati invece interessati da una leggera
flessione dei volumi di negoziazione: per i titoli di Stato la media
giornaliera è scesa da 602 a 572 milioni di euro (-5,1%), per le
obbligazioni private da 32,5 a 31,0 (-4,5%). L'Euromot, con scambi per 353
contratti e 9,4 milioni di euro al giorno, si è attestato su valori
superiori alla media dell'anno in corso. I volumi di negoziazione dei
derivati azionari dell'Idem hanno evidenziato un andamento alterno. I
futures sul Mib30 hanno fatto registrare una media giornaliera di 20.581
contratti standard (-11,6% rispetto a settembre, mese in cui è stato
peraltro raggiunto il massimo annuale). Il miniFib è invece salito a 10.080
contratti standard (+2,4%, realizzando la seconda miglior media mensile di
sempre, dopo il massimo storico del luglio scorso). In calo le opzioni sul
Mib30, con una media di 11.800 contratti standard (-20,2%), in crescita le
opzioni su azioni, con 32.041 contratti standard al giorno (+10,4%). I
futures su azioni, lanciati a fine luglio, hanno scambiato nel complesso
10.719 contratti standard, con una crescita del 70,9% rispetto al mese
precedente.
CIT- COMPAGNIA ITALIANA TURISMO S.P.A.:
PARTE IL 14 NOVEMBRE L'OFFERTA PUBBLICA DI SOTTOSCRIZIONE SUL MERCATO
RISTRETTO, PREVISTO UN FLOTTANTE FINO AL 23,6% DEL CAPITALE SOCIALE
Varese, 12 novembre 2002 - Cit - Compagnia Italiana Turismo S.p.A.,
l'azienda italiana di primo piano nel settore turistico con una struttura
industriale ad integrazione produttiva verticale ed orizzontale, ha
presentato oggi alla stampa le modalità dell'Offerta Pubblica di
Sottoscrizione (Ops) che prenderà il via il 14 novembre e si concluderà il
20 novembre prossimo. Il relativo Prospetto Informativo è stato depositato
presso la Consob in data 8 novembre 2002 a seguito dell'avvenuto rilascio di
nulla-osta comunicato con nota n° 2072789 del 6 novembre 2002.
L'operazione, finalizzata alla quotazione sul Mercato Ristretto, organizzato
e gestito da Borsa Italiana S.p.A., consiste in un'Offerta Globale di un
massimo di 9.700.000 azioni ordinarie da nominali Euro 1 ciascuna aventi
godimento 1 gennaio, pari al 18,8 del capitale della Società post money,
provenienti integralmente da un aumento di capitale con esclusione del
diritto d'opzione. L'Offerta Globale consiste in: un'Offerta Pubblica di
Sottoscrizione rivolta al pubblico indistinto in Italia di un minimo di n.
970.000 azioni, pari a circa il 10% dell'Offerta Globale; un Collocamento
Privato riservato ad investitori professionali italiani e istituzionali
esteri, con esclusione degli investitori di Stati Uniti, Canada, Giappone e
Australia; un Collocamento privato di massime 217.000 azioni, pari al 2,2%
dell'Offerta Globale destinato ad alcuni soggetti, di numero inferiore a
200, indicati dal Consiglio di Amministrazione della Società. Il prezzo
delle azioni sarà compreso tra un minimo di 1,9 Euro e un massimo di 2,1
Euro cadauna. Al termine dell'operazione, e dopo l'eventuale integrale
esercizio dell'opzione di Greenshoe pari a 1.455.000 azioni, il flottante
sul mercato sarà pari al 23,6% del capitale sociale. Abaxbank agirà in
qualità di Global Coordinator e di Sponsor dell'operazione e Livolsi &
Partners in qualità di Advisor finanziario dell'Emittente. L'ammissione
alla quotazione ufficiale delle azioni ordinarie di Cit Compagnia Italiana
Turismo S.p.A. è stata disposta dalla Borsa Italiana con provvedimento n°
2592 del 31 ottobre 2002. "La quotazione rappresenta per la nostra
azienda una tappa fondamentale, il raggiungimento di un obiettivo stabilito
all'inizio del primo piano 1999-2001 "dichiara l'Amministratore
Delegato Gianvittorio Gandolfi. `Il passaggio da società privata a Public
Company quotata rappresenta un importante traguardo ed un punto di partenza
per lo sviluppo atteso 2002-2004 della realtà Cit Il lavoro che ci aspetta
è tanto, e riguarderà oltre alle nuove prospettive, un cambiamento di
mentalità, un salto qualitativo della struttura ed un'azienda in confronto
costante con il mercato che risulterà il nostro vero punto di riferimento
Ci sentiamo gratificati e stimolati dalla nuova realtà e dal nuovo ruolo
che ci apprestiamo a svolgere, siamo fiduciosi e ci sentiamo sicuri di poter
adempiere ai nuovi compiti con i risultati sperati. Le prospettive per la
nostra azienda sono confortanti e la Cit sarà in grado di cogliere tutte le
realtà positive legate alla ripresa che sicuramente nel 2003 tornerà ad
affacciarsi nell'economia nazionale in generale, e nel settore turistico in
particolare. L'Italia ha sicuramente bisogno di realtà industriali in
questo settore che è e sarà sempre di più uno se non il settore trainante
dell'economia nazionale, sia per contributo allo sviluppo sia per la
creazione di occupazione che per valorizzazione del territorio ".
PIRELLI: APPROVATI I RISULTATI AL 30
SETTEMBRE 2002: IL MANAGEMENT DEL GRUPPO ACCELERA LA RAZIONALIZZAZIONE DEI
SETTORI TELECOM E ENERGIA: STANZIATI 260 MILIONI DI EURO, PREVISTA ULTERIORE
RIDUZIONE DI 2.400 UNITA' DI CUI OLTRE IL 90% ALL'ESTERO MIGLIORAMENTO DEL
RISULTATO OPERATIVO PREVISTO PER L'ULTIMO TRIMESTRE
Milano, 12 novembre 2002 - Si è riunito ieri il Consiglio di
Amministrazione di Pirelli SpA che ha approvato la relazione trimestrale al
30 settembre 2002. La crisi senza precedenti che da oltre un anno sta
attraversando il mercato delle infrastrutture per le tlc continua a
condizionare pesantemente l'andamento delle aziende del settore in tutti i
principali Paesi del mondo occidentale. Il mercato mostra una contrazione
della domanda mondiale, quantificabile in oltre il 70% in termini di valore.
A ciò negli ultimi mesi si è aggiunto il repentino raffreddamento della
congiuntura economica internazionale con un impatto sul settore energia, che
soffre della mancata ripresa degli investimenti. Entrambi i fenomeni hanno
vanificato lo straordinario e tempestivo impegno del management del Gruppo
volto a reagire attraverso il recupero di efficienze alla caduta dei
mercati. L'impegno profuso - che in soli 9 mesi ha raggiunto la cifra di 137
milioni di euro - si è rivelato comunque insufficiente. In questo contesto
il Gruppo mostra per i primi nove mesi dell'anno ricavi pari a 4.810 milioni
di euro (-11% al netto dell'effetto cambi rispetto allo stesso periodo del
2001). Il risultato a livello di mol mostra un miglioramento del settore
pneumatici (da 277 milioni di euro a 284 milioni di euro); la tenuta del
settore energia nonostante la crisi degli investimenti (da 110 a 109 milioni
di euro); la caduta nel settore cavi tlc, dovuta al continuo deterioramento
del mercato e al previsto venir meno dell'accordo di fornitura a Cisco
Systems (per complessivi 207 milioni di euro). Il mol nei primi nove mesi
del 2002 è pari a 368 milioni di euro, contro i 569 milioni di euro del
2001. Il risultato operativo è di 95 milioni di euro (290 milioni di euro
al 30 settembre 2001), interamente a causa del settore cavi Tlc e del
previsto venir meno dell'accordo di fornitura a Cisco Systems. Il quarto
trimestre dell'anno mostra comunque segnali di miglioramento rispetto a
quello precedente e al corrispondente trimestre del 2001. Il management del
Gruppo ha pertanto deciso di accelerare e di intensificare le azioni di
efficienza in corso, per trovarsi nelle condizioni ottimali al fine di
cogliere tempestivamente i primi segni di ripresa non appena si
presenteranno. Inoltre verranno attuate nuove misure di razionalizzazione
nei Settori Cavi e Sistemi Energia, tese a rafforzare i recuperi di
efficienza, e rendere ancora più incisiva l'azione di ristrutturazione nel
Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni. Interventi diffusi sulle varie
attività nei diversi Paesi, comporteranno la chiusura di sei unità
produttive e la riduzione di circa 2.400 unità, di cui circa 200 unità per
le realtà italiane del Gruppo. L'impatto di queste misure sull'esercizio
2002 sarà pari a 260 milioni di euro. Il pay-back è previsto in un anno in
termini finanziari e in 18 mesi in termini economici. In particolare le
nuove azioni, che si basano sullo sfruttamento delle sinergie tra i Settori
nei diversi Paesi e sulla accelerazione dei programmi di Ricerca e
Innovazione, prevedono: Settore Cavi e Sistemi Energia - Riallocazione dei
volumi verso fonti produttive a basso costo e maggiore specializzazione
degli stabilimenti, con la chiusura di 3 unità; Focalizzazione sui settori
a più alto valore aggiunto; Settore Cavi e Sistemi Telecom - Adeguamento
della capacità produttiva alla nuova realtà del mercato, con la chiusura
di 3 unità; Accelerazione del time to market dei componenti optoelettronici
di nuova generazione dei Pirelli Labs Le strutture manageriali e
impiegatizie del Gruppo hanno subìto a fine settembre 2002 una riduzione di
circa 900 unità rispetto a fine 2001. Le nuove azioni di efficienza
comportano ulteriori riduzioni per 900 unità, portando tale riduzione al
16% rispetto a fine 2001: in particolare la riduzione del management sarà
del 32%, quella degli impiegati del 15%. Le nuove misure di efficienza
interesseranno anche gli assetti industriali dei Settori Cavi e Sistemi
Energia e Telecomunicazioni: alle 1.000 riduzioni di addetti già effettuate
entro la fine di settembre rispetto a fine 2001, si aggiungeranno riduzioni
per 1.500 addetti, con un calo complessivo del 9% circa, rispetto a fine
2001. Prospettive per l'esercizio 2002 e per il Piano 2002-2004 - Per il
quarto trimestre del 2002 si prevede, come detto, un miglioramento rispetto
al trimestre precedente e rispetto al medesimo trimestre del 2001. Le
aspettative consistono in un'ulteriore crescita dei risultati nel Settore
Pneumatici e in un sensibile miglioramento nel Settore Cavi e Sistemi
Energia, mentre nel Settore Cavi e Sistemi Telecom si prevede una conferma
delle tendenze negative in atto. Tenuto conto di quanto detto, per il 2002
si prevede un risultato operativo che risentirà positivamente del
miglioramento atteso per il quarto trimestre, ma che sarà inferiore alle
aspettative a causa del grave deterioramento del mercato delle
infrastrutture per telecomunicazioni e del ritardo della ripresa degli
investimenti del settore energia. In un questo contesto, salvi ulteriori
peggioramenti congiunturali, si confermano sostanzialmente gli obiettivi di
redditività del Piano al 2004 per il Settore Pneumatici e Cavi e Sistemi
Energia, mentre il Settore Cavi e Sistemi Telecom, di cui si prevede il
raggiungimento del break-even nell'ultima parte del 2003, dovrebbe
beneficiare dell'introduzione anticipata sul mercato dei nuovi prodotti che
i Pirelli Labs stanno sviluppando in collaborazione con i partner
tecnologici; per quanto riguarda la posizione finanziaria, si prevede un
miglioramento rispetto al 30 settembre 2002. L'andamento della gestione del
Gruppo al 30 settembre - Come anticipato, il mercato delle infrastrutture
per tlc sta attraversando una crisi senza precedenti mentre quello
dell'Energia risente a sua volta del peggioramento del quadro
macroeconomico. Il Settore Pneumatici, pur in un contesto economico
negativo, prosegue a registrare risultati in continua crescita che non
riescono comunque a compensare l'andamento degli altri settori. Malgrado
quanto sopra la gestione del Gruppo Pirelli Spa nel terzo trimestre mostra
un free cash flow in netta crescita da 59 milioni di euro del 30 giugno 2002
a 168 milioni di euro del 30 settembre 2002, un incremento delle efficienze
e una posizione finanziaria in sia pur lieve miglioramento rispetto al 30
giugno. Il risultato netto ante Olimpia è negativo per 325 milioni di euro
(contro un risultato positivo di 215 milioni di euro dei primi nove mesi del
2001). Su di esso incidono 274 milioni di euro dovuti ad oneri di
ristrutturazione, componenti straordinarie e oneri finanziari non
ricorrenti; compreso l'effetto Olimpia, la perdita al 30 settembre è di 407
milioni di euro. Tale risultato potrebbe beneficiare nell'ultimo trimestre
dei dividendi Olivetti, iscritti nei conti di Olimpia SpA. In particolare:
nei primi nove mesi del 2002 le vendite del Gruppo ammontano 4.810 milioni
di euro, con un decremento del 11,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente, al netto dell'effetto cambi (-4,4%). I principali effetti sono
nel volume (-9,1%) e nei prezzi/mix (-2,0%). Le vendite del terzo trimestre
2002 ammontano a 1.458 milioni di euro contro i 1.749 milioni di euro del
terzo trimestre 2001. Il margine operativo lordo al 30 settembre ammonta a
368 milioni di euro, pari al 7,7% del fatturato, contro il 10% dei primi
novi mesi del 2001. Si ricorda che nello stesso periodo del 2001 il
risultato includeva Euro 59 milioni derivanti dall'accordo di fornitura con
Cisco Systems. Il margine operativo lordo del terzo trimestre 2002 è pari a
90 milioni di euro contro Euro 137 milioni dello stesso periodo del 2001 Il
risultato operativo al 30 settembre 2002 ammonta a 95 milioni di euro, pari
al 2% delle vendite contro i 290 milioni di euro dello stesso periodo del
2001 (5,1% delle vendite). Il risultato operativo del terzo trimestre 2002
è positivo per 2 milioni di euro contro i 47 milioni di euro dello stesso
periodo del 2001. La variazione nei primi nove mesi è dovuta interamente al
minor apporto del Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni (pari a 150
milioni di euro) e al venir meno dell'accordo di fornitura a Cisco Systems.
In particolare: le efficienze lorde raggiunte grazie alle già menzionate
azioni messe in atto hanno un effetto positivo per 137 milioni di euro; le
varianti commerciali registrano un calo di 208 milioni di euro (su cui il
solo Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni pesa in negativo per 269
milioni di euro); il costo unitario dei fattori produttivi, l'impatto della
riduzione dei volumi, l'effetto cambio e le altre variazioni hanno
un'incidenza negativa per circa 65 milioni di euro; il venir meno
dell'accordo di fornitura con Cisco Systems ha comportato minori ricavi per
circa 59 milioni di euro. La voce oneri e proventi finanziari presenta al 30
settembre 2002 un saldo negativo di 121 milioni di euro contro proventi
finanziari pari a 12 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso
anno. L'importo si riferisce per 18 milioni di euro all'adeguamento del
valore di titoli in portafoglio ai prezzi di mercato, mentre il rimanente
importo di 103 milioni di euro è il saldo tra oneri e proventi finanziari
correlati all'indebitamento netto. Il risultato da partecipazioni, negativo
per 100 milioni di euro, è relativo alla valutazione con il metodo del
patrimonio netto della partecipazione in Olimpia (82 milioni di euro) e alla
svalutazione della partecipazione F.C. Internazionale Milano S.p.A. (18
milioni di euro). Il saldo oneri/proventi straordinari al 30 settembre 2002
è negativo per 238 milioni di euro e comprende essenzialmente oneri di
ristrutturazione legati alle nuove misure di razionalizzazione focalizzate
nei Settori Cavi e Sistemi Energia e Telecomunicazioni (260 milioni di euro)
e le plusvalenze realizzate da Pirelli SpA (17 milioni di euro) nell'ambito
del più ampio processo di riallocazione degli immobili. Da segnalare la
vendita a Pirelli & C. della sede di rappresentanza di Roma e
dell'edificio storico della Bicocca degli Arcimboldi. Lo stesso periodo
dello scorso esercizio comprendeva la plusvalenza, al lordo delle imposte,
per la cessione sul mercato delle azioni proprie di Pirelli SpA (30 milioni
di euro) e 36 milioni di euro riconosciuti da Cisco Systems nell'ambito
della cessione dei Sistemi Ottici Terrestri avvenuta nel corso del 2000. Il
risultato netto al 30 settembre 2002 è negativo per 407 milioni di euro
(dopo oneri fiscali pari a 43 milioni di euro) contro un risultato positivo
di 215 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001 (dopo oneri fiscali pari
a 148 milioni). Escludendo l'effetto Olimpia il risultato al 30 settembre
2002 è negativo per Euro 325 milioni. Il patrimonio netto consolidato passa
dai 5.660 milioni di euro di fine dicembre 2001 ai 4.800 milioni di euro del
30 settembre 2002 per effetto della perdita del periodo (407 milioni di
euro), per il pagamento dei dividendi (149 milioni di euro) e per il
negativo effetto cambio pari a 296 milioni di euro. Il patrimonio netto di
competenza di Pirelli SpA al 30 settembre 2002 è pari a 4.613 milioni di
euro contro i 5.462 milioni di euro del 31 dicembre 2001. La posizione
finanziaria netta è passiva per 1.594 milioni di euro rispetto ai 1.089
milioni di euro al 31 dicembre 2001 (in miglioramento rispetto ai 1.618 del
30 giugno 2002). La variazione, rispetto al fine 2001 è da imputarsi
principalmente agli esborsi relativi ai programmi di riorganizzazione
accantonati negli esercizi precedenti, al pagamento delle ultime imposte
inerenti alla cessione di Optical Technologies a Corning, al pagamento di
dividendi, controbilanciati in parte dalla cessione di crediti Fiscali a
Unicredit Factoring S.p.A. e Mediofactoring SpA. In data 29 ottobre 2002 si
è conclusa la prima fase del progetto Tiglio, con la formalizzazione degli
atti di trasferimento delle attività e degli asset immobiliari destinati
all'iniziativa. Per il Gruppo Pirelli S.p.A. gli asset trasferiti a Tiglio I
ammontano ad un valore di circa 15 milioni di euro (dei quali circa 10
milioni di euro relativi a Pirelli S.p.A. e 5 milioni di euro relativi a
Pirelli Cavi e Sistemi Energia Italia S.p.A.); l'operazione ha comportato
una plusvalenza lorda, a livello consolidato, di circa 8 milioni di euro.
L'andamento dei settori nei primi nove mesi del 2002 - Settore Cavi e
Sistemi Energia - Le vendite al 30 settembre 2002 si attestano a 2.306
milioni di euro, con un decremento del 7,3% sullo stesso periodo dell'anno
precedente. Le vendite del terzo trimestre del 2002 si attestano a 692
milioni di euro contro i 796 milioni di euro dello stesso trimestre 2001. Il
risultato operativo al 30 settembre 2002 si attesta a 33 milioni di euro,
contro 37 milioni di euro dei primi nove mesi dell'anno precedente; il
risultato operativo è pari all'1,4% delle vendite e si confronta con 1,5%
dell'anno precedente. Il risultato operativo del terzo trimestre 2002 si
attesta a 7 milioni di euro, contro i 17 milioni di euro dello stesso
periodo del 2001. Il risultato netto al 30 settembre 2002 è negativo per
131 milioni di euro, dopo oneri finanziari pari a 35 milioni di euro, oneri
straordinari per 116 milioni di euro (di cui 125 milioni di euro per
ristrutturazione) e oneri fiscali pari a 13 milioni di euro . La posizione
finanziaria netta è passiva per 502 milioni di euro, in miglioramento
rispetto ai 526 milioni di euro del 31 dicembre 2001. Il personale al 30
settembre 2002 è formato da 12.889 unità, con una riduzione di 1.246 unità
rispetto a 14.135 unità di fine 2001. Settore Cavi e Sistemi
Telecomunicazioni - Le vendite al 30 settembre 2002 si attestano a 380
milioni di euro, con una flessione del 66,2% sullo stesso periodo dell'anno
precedente. Le vendite del terzo trimestre del 2002 si attestano a 96
milioni di euro contro i 312 milioni di euro dello stesso trimestre 2001. Il
risultato operativo al 30 settembre 2002 è negativo per 56 milioni di euro,
contro un risultato positivo di 94 milioni di euro dello stesso periodo
dell'anno precedente Le efficienze realizzate sulle strutture e sui processi
(organici -30% rispetto a settembre 2001) non hanno potuto compensare
l'impatto negativo dovuto al trend di mercato, per il quale non si attendono
significativi miglioramenti nel breve termine. Il risultato include
l'indennizzo assicurativo di 6 milioni di euro (già incluso dal primo
trimestre 2002) per l'incendio sviluppatosi nel 2001 presso lo stabilimento
di Battipaglia delle Fibre Ottiche Sud. Il risultato operativo del terzo
trimestre 2002 è negativo per 36 milioni di euro, contro un risultato
positivo di Euro 12 milioni dello stesso periodo del 2001. Il risultato
netto al 30 settembre 2002 è negativo per 179 milioni di euro dopo oneri
finanziari pari a 14 milioni di euro, oneri straordinari di 116 milioni di
euro (di cui 114 milioni di euro per ristrutturazione). La posizione
finanziaria netta al 30 settembre 2002 è passiva per 425 milioni di euro
rispetto ai 367 milioni di euro di fine dicembre 2001. La variazione è da
attribuire principalmente ai fabbisogni gestionali del periodo, accentuati
da risultati in continuo calo e il cui effetto è in parte compensato da
azioni di contenimento del capitale circolante. Al 30 settembre 2002 il
personale è composto da 3.065 unità, con una riduzione di 1.012 unità
rispetto a 4.077 unità al 31 dicembre 2001. Settore Pneumatici - Il settore
come già detto prosegue a registare in continua crescita, nonostante una
congiuntura ecomomica non favorevole. Le vendite al 30 settembre 2002 si
attestano ad 2.155 milioni di euro, con un incremento del 1% sullo stesso
periodo dell'anno precedente. I volumi Vettura/LT progressivi a settembre
presentano un vantaggio del 2% rispetto allo stesso periodo del 2001 grazie
al guadagno generalizzato di quote in tutti i principali mercati Ricambi e
Primo Equipaggiamento. Particolarmente positivo il contributo dei prodotti
Performance. Volumi Truck in aumento del 6% rispetto al 2001, in
controtendenza rispetto al mercato. Le buone performance in Sud America e
negli altri mercati extraeuropei più che compensano la flessione legata al
non positivo andamento del mercato europeo. Positivo l'andamento Moto i cui
volumi totali evidenziano un incremento del 9%, con crescite superiori alla
media ai Ricambi in Europa e Nordamerica. Le vendite del terzo trimestre del
2002 si attestano a 667 milioni di euro in aumento (+1,7%) rispetto allo
stesso trimestre dell'anno precedente (656 milioni di euro). Il risultato
operativo al 30 settembre 2002 è pari a 150 milioni di euro contro i 144
milioni di euro del corrispondente periodo dell'anno precedente. Il rapporto
sulle vendite si attesta al 7%, contro 6,8% dei primi nove mesi del 2001. Il
risultato operativo del terzo trimestre 2002 è pari a 39 milioni di euro,
in crescita rispetto ai 33 milioni di euro dello stesso periodo del 2001. Il
risultato netto al 30 settembre 2002 è positivo per 62 milioni di euro
(dopo oneri finanziari pari ad 42 milioni di euro, oneri straordinari pari a
9 milioni di euro e oneri fiscali pari a 37 milioni di euro) contro 54
milioni di euro dei primi nove mesi del 2001 (dopo oneri finanziari pari a
52 milioni di euro, e oneri fiscali pari a 38 milioni di euro). La posizione
finanziaria netta è passiva al 30 settembre 2002 per 562 milioni di euro
rispetto a 684 milioni di euro al 31 dicembre 2001. La riduzione rispetto al
31 dicembre 2001 è da attribuire all'aumento di capitale (con pagamento di
sovrapprezzo azioni effettuato dalla controllante Pirelli SpA) pari a 80
milioni di euro controbilanciato dal pagamento di dividendi alla
controllante stessa per 30 milioni. L'ulteriore riduzione è dovuta
principalmente alle azioni di contenimento del capitale circolante. Al 30
settembre il personale è composto 20.403 unità, in aumento, rispetto al 31
dicembre 2001, di 409 unità dovuto esclusivamente a rapporti di lavoro
temporaneo. Il risultato netto della Capogruppo Pirelli SpA al 30 settembre
2002 è positivo per 230 milioni di euro, essenzialmente per effetto del
dividendo distribuito dalla controllata Otnl Nv, rispetto al risultato di
492 milioni di euro al 30 settembre 2001. Adozione del Codice di
Comportamento in materia di insider dealing - Il Consiglio di
Amministrazione ha inoltre adottato il Codice di Comportamento della Società
in materia di insider dealing. Il Codice di Comportamento è stato redatto
in ottemperanza alla disciplina recentemente introdotta da Borsa Italiana,
che - come noto - comporta per le società quotate un obbligo di disclosure
periodico, a partire dal 1° gennaio 2003, circa le operazioni effettuate
sui titoli quotati dell'emittente e delle sue controllate, da soggetti che
possono accedere ad informazioni price sensitive. Rispetto alla disciplina
di riferimento elaborata da Borsa Italiana, il documento si caratterizza nei
seguenti profili qualificanti: flessibilità nell'individuazione del novero
delle persone assoggettate a obbligo di disclosure, al fine di poter tener
conto anche di situazioni contingenti di accesso alle informazioni
riservate; estensione dell'obbligo di comunicazione alle operazioni
effettuate su strumenti finanziari quotati emessi dalle società
controllanti (oltre che dalle controllate); sensibile riduzione delle soglie
quantitative di rilevanza delle operazioni da segnalare al mercato con
periodicità trimestrale (da 50.000 a 35.000 euro) ovvero immediatamente
all'atto dell'effettuazione (da 250.000 a 80.000 euro); obbligo di
trasparenza per tutte le operazioni su strumenti finanziari emessi da società
del Gruppo Pirelli, anche se realizzate nell'ambito di rapporti di gestione
su base individuale di portafogli di investimento; obbligo di segnalare
senza indugio le Operazioni Significative se la relativa soglia è stata
superata non nel trimestre solare in corso ma negli ultimi tre mesi
anteriori alla transazione appena effettuata; previsione di "black-out
periods", cioè di periodi predeterminati durante i quali le persone
soggette alle previsioni del Codice non possono compiere operazioni. Il
Codice di Comportamento prevede poi un sistema sanzionatorio di particolare
rigore che, per Amministratori e Sindaci, contempla la possibilità di
proporre all'Assemblea la revoca dall'incarico. L'entrata in vigore del
Codice è anticipata rispetto al termine obbligatorio previsto dal
Regolamento di Borsa (1° dicembre 2002, anziché 1° gennaio 2003). Le
operazioni effettuate nel mese di dicembre 2002 saranno cumulate, ai fini
degli obblighi di comunicazione, a quelle del primo trimestre 2003.
MEDIOLANUM S.P.A: RISULTATI DEFINITIVI
PRIMI NOVE MESI 2002 L'UTILE NETTO DEL PERIODO È STATO DI 81 MILIONI DI
EURO, +1% RISPETTO AL RISULTATO FATTO REGISTRARE LO SCORSO ANNO (80).
Basiglio, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum
S.p.A., riunitosi ieri a Basiglio, ha approvato la relazione sulla gestione
dei primi nove mesi dell'anno 2002. I dati definitivi hanno confermato i
positivi risultati preliminari. Le Masse amministrate consolidate grazie
all'ottimo andamento della raccolta netta, sempre positiva nei nove mesi,
sono ammontate a 20,9 miliardi di euro, crescendo del 15% nei dodici mesi
(18,1 miliardi di euro al 30 settembre 2001), nonostante l'importante
deprezzamento dovuto all'andamento negativo dei mercati azionari. Escludendo
le nuove iniziative (Banca Esperia e le controllate straniere, Fibanc, Gamax,
Bankhaus Lenz e Mediolanum Private), il patrimonio è cresciuto nel periodo
dell'11%, a 18,0 miliardi di euro (16,1 al 30 settembre 2001). Con
riferimento all'Italia, i principali risultati sono stati: l'Utile netto del
periodo è stato di 81 milioni di euro, +1% rispetto al risultato fatto
registrare lo scorso anno (80). La Raccolta netta complessiva è stata di
2.387 milioni di euro (-4% rispetto a 2.480 milioni di euro dello stesso
periodo dello scorso anno). In particolare, la raccolta netta si articola in
Euro 1.313 milioni relativi al risparmio gestito ed Euro 1.074 milioni
relativi al risparmio amministrato. Altri elementi di particolare interesse:
i Premi Vita di Nuova Produzione hanno registrato un incremento del 60%
(1.136 milioni di euro contro 711 milioni di euro dello scorso anno), in
particolare grazie alla fortissima produzione di Premi unici, cresciuti del
79% a 1.052 milioni di euro (587 milioni di euro nello stesso periodo del
2001) il totale dei C/C al 30 settembre 2002 era n. 330.200 a fronte dei n.
281.300 al 30 settembre dello scorso anno, con un incremento del 17%. il
totale dei Clienti, che al 30 settembre 2002 era di n. 752.200 primi
intestatari a fronte dei n. 692.000 alla stessa data dello scorso anno, con
un incremento del 9%. Al 30 settembre 2002 la Rete di vendita di Banca
Mediolanum ha registrato un organico complessivo di n. 5.059 Consulenti
globali (con una contrazione del 10% sul totale di n. 5.617 alla stessa data
del 2001). Da segnalare il continuo progresso qualitativo della rete, con
4.122 promotori finanziari, in crescita del 10% rispetto ai 3.755 del 2001,
progresso che consolida la posizione di leadership di Banca Mediolanum tra
le reti di promotori in Italia. Aggiungendo a questi i 1.320 operatori
assicurativi di Partner Time, le Reti di vendita del Gruppo Mediolanum
riportano un organico complessivo di 6.379 unità. Per quanto riguarda i
dati consolidati del gruppo, che includono l'effetto delle nuove iniziative:
l'Utile netto consolidato del Gruppo è di 50 milioni di euro, in calo del
26% rispetto al risultato dei primi nove mesi del 2001 (68 milioni di euro).
Il Consiglio ha inoltre deliberato, come previsto dall'art. 2.6.3 del
Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.,
l'adozione del codice di Internal Dealing.
IN MIGLIORAMENTO I PRINCIPALI DATI DEL
GRUPPO MONRIF IL MOL DEL GRUPPO PASSA DA 2,5 MILIONI DI EURO DEL 2001 A 16,9
MILIONI DI EURO DEL 2002.
Milano, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Monrif
S.p.A., riunitosi in data 11 novembre 2002, ha approvato la Relazione
sull'andamento della gestione del terzo trimestre 2002, il Codice di
comportamento in materia di Internal Dealing e la normativa societaria
aggiornata in materia di corporate governance. L'attenta e costante opera di
contenimento dei costi di gestione da parte di tutte le società del Gruppo
ha portato un consistente miglioramento del bilancio consolidato sia a
livello di margine operativo lordo che di risultato di periodo. I primi nove
mesi del 2002 hanno, infatti, registrato un M.O.L. consolidato di 16,8
milioni di euro contro 2,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno
precedente e un utile prima delle imposte di 120 mila euro contro una
perdita di 13,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001. I risultati
sono tanto più rilevanti perché realizzati in un periodo ancora
pesantemente condizionato dal perdurare di difficoltà ed incertezze
dell'economia in generale. Particolarmente significativi sono stati gli
interventi di contenimento dei costi operati in Francia dalla controllata
Presse Alliance S.A. che con la riduzione del personale da 304 a 130
dipendenti ha ottenuto economie di gestione per 5,4 milioni di euro. In
Italia tra le società minori la Superprint Editoriale S.r.l. e la Monrif
Net S.p.A. hanno ridotto considerevolmente le perdite dell'anno precedente
riducendo i costi e concentrandosi esclusivamente sull'attività editoriale
e d'informazione. Nel settore alberghiero la razionalizzazione della
gestione ha consentito di fronteggiare la generalizzata diminuzione di
presenze della clientela sia d'affari che turistica e mantenere buoni
livelli di redditività . Nel valutare i risultati si deve altresì tenere
conto della stagionalità della domanda che, soprattutto per la pubblicità
sui quotidiani e la ricezione alberghiera registra nei mesi estivi i valori
medi più bassi di tutto l'anno. Il Gruppo Monrif detiene partecipazioni
principalmente nei seguenti settori: grafico ed editoriale attraverso la
controllata Poligrafici Editoriale S.p.A.; alberghiero attraverso la Ega
Emiliana Grandi Alberghi S.r.l.; multimediale ed internet attraverso la
Monrif Net S.p.A. e Dada S.p.A. Settore grafico editoriale e della raccolta
pubblicitaria - Anche nel 3° semestre 2002 le vendite ed i ricavi
pubblicitari dei tre quotidiani editi dalla società hanno risentito della
perdurante generalizzata flessione dei consumi iniziata nello scorso
esercizio; il fatturato da vendita di quotidiani, anche per effetto di due
giorni in meno di uscita e della politica di cut price adottata in alcune
zone di distribuzione, è diminuito del 6% rispetto all'analogo periodo del
2001, mentre l'inserito pubblicitario (a parità di testate gestite) è
diminuito del 2%. La stampa per conto terzi invece evidenzia un incremento
del 10,8% beneficiando delle commesse per la stampa dei quotidiani gratuiti
"Leggo" in Italia e "Metro" in Francia. La costante
politica di contenimento dei costi operativi attivata da tutte le societÃ
del Gruppo Poligrafici ha permesso di ottenere un importante risultato in
termini di Margine Operativo Lordo (M.O.L.) che passa da un risultato
negativo di 2,6 milioni di euro (gennaio/settembre 2001) ad uno positivo di
12,6 milioni di euro (gennaio/settembre 2002). Gli interventi attuati dalla
controllata francese Presse Alliance hanno ridotto le perdite operative del
40% rispetto al settembre 2001, anche se il raggiungimento dell'equilibrio
economico è legato alla ripresa del mercato francese, in particolare di
quello pubblicitario che presenta debolezze maggiori rispetto a quello
italiano. Il risultato consolidato del settore grafico editoriale nei primi
nove mesi del 2002 evidenzia una perdita pari a 7,7 milioni di euro dopo
avere contabilizzato ammortamenti e svalutazioni per 17,3 milioni di
euro.Nello stesso periodo dell'anno precedente la perdita era stata di 18,2
milioni di euro dopo avere contabilizzato ammortamenti e svalutazioni su
partecipazioni per complessivi 15,7 milioni di euro. Il risultato economico
del 2002 è¨ stato condizionato dalle perdite registrate dalla Presse
Alliance S.A. e dalla Ragie Print S.a.r.l. che a livello consolidato hanno
gravato sul conto economico per 12,1 milioni di euro, di cui 9,2 milioni di
euro per perdite di gestione e 2,9 milioni di euro per l'ammortamento delle
spese di ristrutturazione; nell'analogo periodo del 2001 l'onere complessivo
era stato di 17,9 milioni di euro. Settore Alberghiero - L'effetto combinato
del rallentamento dell'economia e la riduzione della clientela anche in
conseguenza dei noti avvenimenti dell'11 settembre 2001 ha influito
negativamente sulle presenze, in modo particolare a Milano. A Bologna
invece, la diminuzione è stata determinata dalla chiusura per circa tre
mesi del Royal Hotel Carlton per il completamento dei lavori di
ristrutturazione. Il settore alberghiero evidenzia al 30 settembre 2002 un
utile ante imposte di 2,3 milioni di euro rispetto all'utile di 3,4 milioni
di euro dell'analogo periodo del 2001 che però beneficiava di proventi
straordinari per 0,7 milioni di euro. Settore Multimediale Ed Internet - Il
settore internet, ed in genere quello delle nuove tecnologie, è stato tra
quelli più colpiti dalla congiuntura economica negativa. Per fronteggiare
le minori richieste del mercato la Dada S.p.A. ha iniziato una importante
azione di razionalizzazione della attività e di economie di gestione, i cui
effetti si sono manifestati già a partire dal mese di settembre che ha
registrato un Mol in pareggio. Gli oneri straordinari per svalutazioni di
attività immateriali e le quote di ammortamento sui costi pluriennali hanno
però inciso sul conto economico per 19 milioni di euro influendo
significativamente sul risultato del periodo che evidenzia una perdita di 24
milioni di euro. La Monrif Net S.p.A. ha ridotto le perdite abbandonando i
settori più penalizzanti e concentrandosi sulla messa in rete dei
quotidiani del Gruppo.
GRUPPO MONDO TV: NEI PRIMI 9 MESI 2002
PROSEGUE LA CRESCITA DI RICAVI E REDDITIVITÀ E LO SVILUPPO DELLA "LIBRARY".
UTILE ANTE-IMPOSTE CONSOLIDATO +45% A 10,5 MILIONI DI EURO E RICAVI
CONSOLIDATI +40% A 24,7 MILIONI DI EURO
Milano, 12 novembre 2002 - Prosegue con ritmo costante ed intenso la
crescita dei principali indicatori economico-finanziari del Gruppo Mondo Tv
- primario operatore in Europa nella creazione e distribuzione di "cartoons"
per la Tv ed il cinema ed attivo nei settori correlati - che ha realizzato
nei primi 9 mesi 2002 una crescita del 45% dell'utile ante-imposte
consolidato (attestatosi a 10,5 milioni di Euro) e del 40% dei ricavi
consolidati che raggiungono i 24,7 milioni di Euro. L'utile ante-imposte di
Gruppo è pari al 42% del Valore della Produzione (41% nel corrispondente
periodo del 2001). Continua ad essere confermato il trend di
diversificazione delle fonti di reddito verso i settori correlati che il
Gruppo ha intrapreso con l'obiettivo di ammortizzare gli andamenti ciclici
di settore (tra cui la crisi della pubblicità Tv): nei primi nove mesi 2002
i ricavi nel segmento che comprende anche merchandising, home video, cinema,
musica ed editoria sono stati pari al 55% del totale rispetto al 50% del
periodo gennaio-settembre 2001. Sul fronte della produzione di serie e film
di animazione va avanti in maniera sostenuta l'attività che ha in via di
realizzazione 5 serie di "cartoons" per la Tv, 3 lungometraggi per
il cinema e 2 film destinati al circuito home video ed allo sfruttamento
televisivo. Questi, in sintesi, i principali contenuti della Relazione
Trimestrale al 30 settembre 2002 approvata oggi dal Consiglio di
Amministrazione di Mondo Tv alla presenza di Orlando Corradi, Presidente ed
Amministratore Delegato della società. Più in dettaglio, sempre nei primi
nove mesi dell'esercizio in esame, il Gruppo ha realizzato una crescita del
47% del Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato attestandosi a 20,6
milioni di Euro (14 milioni nel corrispondente periodo 2001). L'Ebitda è
cresciuto anche in termini relativi raggiungendo una quota dell'83% del
Valore della Produzione (nei primi nove mesi 2001 era pari al 79%) a
conferma della progressiva e costante crescita della redditività. Il
Risultato Operativo (Ebit) consolidato ha raggiunto i 10,3 milioni di Euro
in crescita del 58% rispetto ai 6,5 milioni di Euro dei primi nove mesi del
2001. Anche tale indicatore è cresciuto in rapporto al Valore della
Produzione passando dal 37% al 41%. Tale positiva evoluzione è ancor più
significativa se analizzata alla luce del forte incremento degli
ammortamenti ed accantonamenti (che rappresentano la principale voce di
costo del Gruppo) i quali sono passati da 7,5 a 10,4 milioni di Euro nel
periodo gennaio-settembre 2002 in virtù dei notevoli investimenti sostenuti
per incrementare la "library" del Gruppo. Il totale degli
investimenti lordi, infatti, è stato pari a 26,3 milioni di Euro (28,8
milioni nei primi nove mesi 2001) di cui gran parte (circa 21,6 milioni di
Euro) riguardano la produzione di serie e film di animazione. La posizione
finanziaria netta è positiva per 7,3 milioni di Euro (9,6 milioni di Euro
al termine del primo semestre di quest'anno) e risulta influenzata dai forti
investimenti lordi di competenza del periodo, i quali sono peraltro
finanziati per la maggior parte mediante la redditività interna ed il
capitale circolante. Nel corso dei mesi in esame Mondo Tv ha inoltre
proseguito nella propria strategia di rafforzamento sul mercato tedesco
dell'animazione, il più importante in Europa, assumendo il controllo della
società tedesca Igel Media Ag, conseguentemente ridenominata "Mim
Mondo Igel Media", avendo aumentato la propria partecipazione fino al
52,4% dal precedente 45%. Nel corso dell'ultimo trimestre, infine, sono
stati stipulati accordi di coproduzione e concessione di licenze con due
società coreane e fra gli accordi con la Rai è entrata in lavorazione una
nuove serie di cartoons Tv. L'accordo ha un valore complessivo di circa 1,7
milioni di Euro.
MARZOTTO - RELAZIONE TERZO TRIMESTRE
2002: DATA LA STAGIONALITÀ DELL'ANDAMENTO DEGLI AFFARI, IL FATTURATO E GLI
UTILI CONSEGUITI NEL TRIMESTRE NON SONO RAPPORTABILI AD ANNO.
Milano, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto
S.p.A., riunitosi ieri, ha approvato la Relazione sull'andamento del terzo
trimestre dell'esercizio 2002. Viene precisato che in considerazione della
stagionalità dell'andamento degli affari, il fatturato e gli utili
conseguiti nel trimestre non sono rapportabili ad anno. I dati di seguito
riportati comprendono i risultati economici del Gruppo Valentino, acquisito
il 31 maggio 2002, per il periodo giugno-settembre, consolidati con il
metodo della messa in equivalenza. I dati di bilancio più significativi
sono i seguenti: Terzo trimestre 2002 - Il fatturato netto consolidato del 3°
trimestre del 2002 è ammontato a 557 milioni di euro, contro i 571 milioni
del corrispondente periodo del 2001 (- 2,4%). Fatturato - Gli utili
operativi del Gruppo, pari a 101 milioni di euro, sono diminuiti di 17
milioni rispetto al trimestre di raffronto (- 14,5%). All'utile operativo
del trimestre hanno contribuito: l'abbigliamento Hugo Boss per 88,4 milioni
di euro (2001: 100,6 milioni); l'abbigliamento Marzotto per 18,3 milioni di
euro (2001: 18,2 milioni); il tessile laniero per - 4,8 milioni di euro
(2001: - 0,5 milioni); il tessile liniero per 0,1 milioni di euro (2001: 0,1
milioni); le altre attività per - 1,1 milioni di euro (2001: - 0,2
milioni). Utile operativo - Il saldo negativo dei proventi/oneri non
ricorrenti ammonta a 8 milioni di euro, contro un saldo positivo di 5
milioni nel terzo trimestre 2001. Proventi e oneri non ricorrenti - Tenuto
conto delle perdite del Gruppo Valentino (- 3,1 milioni di euro), il terzo
trimestre 2002 ha registrato: a) un utile netto consolidato comprensivo
delle minoranze azionarie pari a 52 milioni di euro, contro gli 81 milioni
del 3° trimestre del 2001; b) un utile netto di competenza degli azionisti
della Capogruppo pari a 25 milioni di euro (3° trimestre 2001: 47 milioni).
Utile netto Gennaio/settembre 2002 - Il fatturato netto consolidato dei
primi nove mesi dell'esercizio 2002 è stato pari a 1.389 milioni di euro,
contro i 1.434 milioni del corrispondente periodo del 2001 (- 3,2%).
Fatturato - Gli utili operativi del Gruppo, pari a 140 milioni di euro,
risultano in diminuzione (-31,9%) rispetto ai 206 milioni dei primi nove
mesi del 2001. Utile operativo.All'utile operativo al 30 settembre 2002
hanno contribuito: l'abbigliamento Hugo Boss per 136,7 milioni di euro
(2001: 178,8 milioni); l'abbigliamento Marzotto per 21,8 milioni di euro
(2001: 24,1 milioni); il tessile laniero per - 15,3 milioni di euro (2001:
4,8 milioni); il tessile liniero per - 1,7 milioni di euro (2001: 0,6
milioni); le altre attività per - 1,5 milioni di euro (2001: - 2,7
milioni). Il saldo negativo dei proventi/oneri non ricorrenti ammonta a 9
milioni di euro, contro un saldo positivo di 11 milioni al 30 settembre
2001. Proventi e oneri non ricorrenti - Tenuto conto delle perdite
conseguite dal Gruppo Valentino nei mesi giugno-settembre (-5,8 milioni di
euro), al 30 settembre 2002 il Gruppo ha registrato: a) un utile netto
consolidato comprensivo delle minoranze azionarie pari a 68 milioni di euro,
contro i 120 milioni dei primi nove mesi del 2001; b) un utile netto di
competenza degli azionisti della Capogruppo pari a 27 milioni di euro (primi
nove mesi del 2001: 63 milioni). Utile netto - L'indebitamento finanziario
netto del Gruppo al 30 settembre 2002 è pari a 503 milioni di euro, contro
i 535 milioni al 30 giugno 2002 e i 438 milioni al 30 settembre 2001.
L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Valentino al 30 settembre 2002,
non consolidato alla data, era pari a 228 milioni di euro. Indebitamento
finanziario netto Previsioni per l'esercizio in corso - Vengono confermate
le previsioni già formulate in occasione della pubblicazione della
relazione semestrale e pertanto, tenuto conto che a fine esercizio Valentino
verrà consolidato con il metodo dell'integrazione globale, il fatturato del
Gruppo Marzotto dell'anno 2002, per il nuovo perimetro di consolidamento, è
atteso in leggera crescita. Gli utili operativi dell'intero esercizio sono
previsti al 7/8% del fatturato (esercizio 2001: 10,5%). Tenuto conto delle
perdite del Gruppo Valentino e subordinatamente al realizzo di cespiti non
strategici, l'utile netto dell'esercizio 2002 dovrebbe non discostarsi da
quello del 2001. Codice di Comportamento - Internal dealing - Il Consiglio
di Amministrazione della Marzotto S.p.A., in ottemperanza a quanto previsto
dall'art. 2.6.3 del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti dalla
Borsa Italiana S.p.A., ha approvato l'adozione del proprio Codice di
Comportamento in materia di internal dealing. Il Codice disciplina, con
efficacia cogente, a partire dal 1° gennaio 2003, gli obblighi della Società
di comunicazione al mercato, con la tempistica prevista dal Regolamento,
delle operazioni effettuate dalle "Persone rilevanti" inerenti i
propri strumenti finanziari quotati e quelli delle società controllate,
nonché gli atti di esercizio di stock options o di diritti di opzione. Il
Codice prevede che la Società comunichi al mercato trimestralmente le
operazioni.compiute dalle persone rilevanti il cui ammontare cumulato sia
almeno pari a € 25.000 e senza indugio quelle di ammontare superiore a €
125.000 (rispetto alle soglie di € 50.000 e € 250.000 previste dal
citato Regolamento di Borsa Italiana). Il Consiglio di Amministrazione si è
riservato la facoltà di stabilire, per ragioni contingenti ed eccezionali,
divieti o limitazioni al compimento, in particolari periodi dell'anno, da
parte di tutte o di alcune delle Persone rilevanti, delle operazioni oggetto
di comunicazione ai sensi del Codice. Il Codice di Comportamento sarà
disponibile sul sito internet: www.marzotto.it
sezione Investor Relations.
GRUPPO ZUCCHI: IL CDA APPROVA LA
RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30.9.2002 FATTURATO IN CRESCITA DEL 4,9% NEI PRIMI
9 MESI DEL 2002
Milano, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo
Zucchi S.p.A., società quotata in Borsa, leader europeo nella produzione e
distribuzione di biancheria per la casa, ha oggi approvato la relazione
sull'andamento della gestione al 30.9.2002. Il fatturato consolidato di tale
periodo è stato di 272 milioni di Euro, in crescita del 4,9% sullo stesso
periodo del precedente esercizio. L'utile operativo consolidato è risultato
di 8,4 milioni di Euro, contro 11,6 milioni di Euro del corrispondente
periodo 2001, principalmente a causa della riduzione del volume d'affari e
della redditività del settore nobilitazione tessuti per conto terzi.
L'utile consolidato prima delle imposte è stato di 5,6 milioni di Euro,
contro 8,1 milioni di Euro nel corrispondente periodo del 2001. Il risultato
consolidato al netto delle imposte e della quota di pertinenza di terzi è
stato negativo per 4,2 milioni di Euro contro 1,5 milioni di Euro, pure
negativo, dei primi nove mesi 2001. L'indebitamento finanziario netto è
passato da 82,8 milioni di Euro al 31.12.2001 a 92,5 milioni di Euro al
30.9.2002. L'incidenza degli interessi passivi netti sul giro d'affari è
stata dello 0,8% (1,1% nei primi nove mesi 2001). I nuovi investimenti in
immobilizzazioni sono ammontati a 17,8 milioni di Euro (17,9 milioni di Euro
nei primi nove mesi 2001). L'andamento stagionale del fatturato,
tradizionalmente più elevato nel quarto trimestre dell'anno, fa rilevare
risultati infrannuali scarsamente rappresentativi del prevedibile risultato
annuale. "Il terzo trimestre 2002 - ha commentato Giordano Zucchi,
Presidente e Amministratore Delegato della Capogruppo - mostra un netto
miglioramento delle vendite e della redditività rispetto all'analogo
periodo dell'esercizio precedente" Il risultato della gestione è stato
più favorevole in Italia e negli altri paesi europei ad eccezione della
Francia dove le importazioni dai paesi a bassi salari sono state
particolarmente aggressive ed hanno costretto la controllata francese a
ridurre significativamente i prezzi di vendita. Il tendenziale miglior
andamento del settore prodotti finiti dovrebbe consentire di ottenere per
l'intero esercizio un utile operativo non lontano da quello del 2001."
Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo Zucchi S.p.A., in
ottemperanza a quanto previsto dall'art. 2.6.3 del Regolamento dei Mercati
organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A., ha altresì approvato
l'adozione del proprio Codice di Comportamento in materia di internal
dealing. Il Codice disciplina- con efficacia cogente, a partire dal 1°
gennaio 2003- gli obblighi della Società di comunicazione al mercato, con
la tempistica prevista dal Regolamento, delle operazioni effettuate dalle
"Persone rilevanti" inerenti i propri strumenti finanziari quotati
nonché gli eventuali atti di esercizio di stock options o di diritti di
opzione. Il Consiglio di Amministrazione si è riservato la facoltà di
stabilire, per ragioni contingenti ed eccezionali, divieti o limitazioni al
compimento, in particolari periodi dell'anno, da parte di tutte o di alcune
delle Persone rilevanti, delle operazioni oggetto di comunicazione ai sensi
del Codice. La relazione sull'andamento della gestione per il terzo
trimestre 2002 e il Codice di Comportamento saranno disponibili sul sito
internet: www.gruppozucchi.com
GRUPPO ITALGAS (ENI): RISULTATI DEL
TERZO TRIMESTRE 2002 - RISULTATO OPERATIVO +7,2%; UTILE NETTO +13,8%; GAS
VENDUTO +1,2%; CLIENTI GAS +2% S.
Donato Milanese, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione Italgas
(Gruppo Eni), riunitosi ieri a S. Donato Milanese sotto la presidenza di
Alberto Meomartini, ha approvato la Relazione Trimestrale al 30 settembre
2002. I primi nove mesi del 2002 - Il conto economico consolidato evidenzia
l'utile netto di 173 milioni di euro, contro quello di 152 milioni di euro
del corrispondente periodo dell'anno precedente. L'incremento è stato
influenzato dagli effetti del nuovo metodo tariffario predisposto a seguito
dell'emanazione da parte dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas
della Delibera n. 122/02 che modifica e integra la precedente Delibera n.
237/00. Nei primi nove mesi sono migliorati tutti gli indicatori economici
della società. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, infatti,
sono aumentati il numero dei clienti serviti (+2%), i volumi di gas venduti
(+1,2%), il risultato operativo (+7,2%) e l'utile netto (+13,8%), mentre è
diminuito il costo del lavoro (-7,4%). L'indebitamento finanziario netto,
che al 30/9/2002 è di 491 milioni di euro, è diminuito di 438 milioni di
euro rispetto ai primi nove mesi del 2001 (dall'inizio del 2002 la
diminuzione è stata di 494 milioni di euro). Il terzo trimestre del 2002 -
Il risultato operativo del terzo trimestre del 2002 è negativo di 19
milioni di euro, rispetto a quello positivo di 32 milioni di euro del
corrispondente periodo dell'anno precedente. La variazione è dovuta
sostanzialmente alle minori plusvalenze di 46 milioni di euro (derivanti dal
conferimento della rete di distribuzione gas della città di Torino alla
collegata A.E.S. S.p.A.) e al minor apporto della controllata argentina
Distribuidora de Gas Cuyana (-14 milioni di euro) in relazione alla
svalutazione del peso argentino e alla situazione economica in Argentina.
Nel trimestre le vendite gas in Italia sono rimaste praticamente invariate
rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (da 717 a 719
milioni di metri cubi); all'estero, invece, si è registrata una diminuzione
(da 764 a 725 milioni di metri cubi) principalmente dovuta alla
generalizzata contrazione dei consumi in Argentina. L'indebitamento
finanziario netto di 491 milioni di euro al 30/9/2002 è aumentato rispetto
ai 185 milioni di euro del 30/6/2002 a causa principalmente della
stagionalità delle vendite e del pagamento a luglio 2002 dell'imposta di
consumo (70 milioni di euro). Le società del Gruppo hanno determinato, per
ogni singolo ambito tariffario servito, le nuove proposte tariffarie
conseguenti alla deliberazione n. 122/02 dell'Autorità e, alla medesima
Autorità, le hanno trasmesse, rimanendo ora in attesa della loro
approvazione. L'evoluzione prevedibile della gestione - Sulla base
dell'andamento dei primi nove mesi dell'anno e ipotizzando che le condizioni
climatiche per il resto del 2002 si mantengano nella normalità, si prevede
che le vendite di gas a fine anno possano raggiungere i 12,8 miliardi di
metri cubi, di cui 4,4 all'estero, con un trend sostanzialmente in linea
rispetto al 31/12/2001. Il numero dei clienti serviti dovrebbe aumentare di
circa 142 mila unità rispetto al 31/12/2001 (+2%), di cui 20 mila
all'estero. Il Gruppo ha perfezionato il disegno riorganizzativo delle
società controllate operanti in Italia e razionalizzato il portafoglio
delle partecipazioni estere senza tuttavia vedere ridotto il ruolo
industriale preesistente ed è oggi nelle migliori condizioni per affrontare
la imminente liberalizzazione delle vendite di gas naturale. Si segnala
infine la recente rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento gas; la
nuova struttura contrattuale è coerente con il processo di liberalizzazione
in corso nel nostro paese e consentirà di trasformare il costo della
materia prima da puro e semplice pass through ad asset strategico
dell'attività di vendita.
BANCA CR FIRENZE - L'UTILE SALE DELL'
8% A EURO 71,3 MILIONI
Firenze, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di
Risparmio di Firenze, presieduto da Aureliano Benedetti, ha oggi approvato
la Relazione Consolidata al 30 Settembre 2002 presentata dal Direttore
Generale Lino Moscatelli. Rispetto al 30 Settembre 2001, le modifiche al
perimetro di consolidamento riguardano il consolidamento proporzionale di
Findomestic Banca al 50%, il consolidamento integrale della Cassa di
Risparmio di Mirandola ed il consolidamento a patrimonio netto al 47% di Cft
Finanziaria. L'analisi economica che segue è su base proforma e mette a
confronto il risultato dei primi nove mesi dell'anno in corso con quello
dello stesso periodo del 2001. Tutti gli altri dati sono raffrontati al
31/12/2001. Il Gruppo - Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,
l'utile netto consolidato è stato pari a Euro 71,3 milioni, in crescita del
8,0 %. Il margine di interesse sale del 5,7% (Euro 443,7 mil.) mentre i
ricavi da servizi, pari a Euro 244,2 milioni, scendono del 3,9%, in
particolare a causa del minore contributo degli utili da operazioni
finanziarie; la voce commissioni ed altri proventi netti, infatti, scende
solo del 2,2%. Il margine di intermediazione chiude quindi a Euro 715,5
milioni, in crescita del 2,6%. I costi operativi segnano una modesta
crescita (+1,50% a Euro 437,5 milioni) con il costo del personale che scende
dell' 1,9%. Migliora ulteriormente il rapporto cost/income che scende al
64,7% (67% a fine 2001 e 65,8% al 30 Giugno 2002). Il risultato di gestione
ha raggiunto 228,9 milioni di Euro (+6,5%) mentre l'utile delle attività
ordinarie, dopo accantonamenti prudenziali e rettifiche per Euro 66 milioni
(+15,8%), si attesta a Euro 147,3 milioni, in crescita del 4,2%. Rispetto al
31 Dicembre 2001, la raccolta totale cresce del 3,5%, con la raccolta
diretta che raggiunge i 12.116 milioni di Euro (+9,6%). Nonostante una
raccolta netta ancora positiva nel comparto gestito, la raccolta indiretta
scende dell'1,3% ( Euro 13.907 milioni) essenzialmente a causa dell'effetto
mercato. Gli impieghi a clientela risultano pari a Euro 12.201 milioni con
un incremento del 5,8% rispetto al 31 Dicembre 2001. Il rapporto sofferenze
nette/impieghi netti e l'indice di copertura delle sofferenze restano
sostanzialmente stabili rispetto al 30 Giugno 2002, rispettivamente a 1,13%
e a 54,1%. Banca Cr Firenze Spa - Sempre molto positivo l'andamento della
Capogruppo che, dopo componenti straordinarie negative per 3,2 milioni di
Euro, ha chiuso al 30 Settembre 2002 con un utile netto di Euro 70,7 milioni
(+2,4%). L'utile delle attività ordinarie si attesta a Euro 130 milioni,
mettendo a segno una crescita del 6,5%. La discesa dei ricavi da servizi
contenuta nel 5,7% e la consueta attenta politica dei costi (-3,3% a Euro
261,9 milioni), hanno permesso una crescita del risultato di gestione del
6,8%, che ha raggiunto Euro 172,3 milioni. Il rapporto cost/income passa dal
65,1% al 63,1%. La buona qualità degli impieghi è testimoniata
dall'andamento delle voci relative agli accantonamenti e alle rettifiche,
che totalizzano Euro 42,3 milioni rispetto a Euro 39,3 dei primi nove mesi
del 2001. Sostanzialmente stabile la raccolta totale (+0.3%) a Euro 19.547
milioni con la raccolta diretta in crescita del 5,7% (Euro 8.693
milioni).
PIONEER INVESTMENTS: RACCOLTA POSITIVA
IN TUTTE LE DIVISIONI. NEW EUROPE: MASSIMI STORICI PER VENDITE E PATRIMONIO
GESTITO
Milano, 12 novembre 2002 - Positivo per 284,2 milioni di Euro l'andamento
della raccolta di Pioneer Investments del mese di ottobre con un patrimonio
che si è incrementato del 3,18% rispetto al mese precedente, anche grazie
all'effetto dei mercati attestandosi a 100 miliardi di Euro. Particolarmente
significativi i risultati della divisione New Europe che ha raggiunto i
massimi storici in termini di vendite su base annua e di patrimonio.
Confermato il trend positivo della raccolta netta per le divisioni Usa e
International, mentre la divisione Italia, dopo i risultati negativi dei
mesi scorsi, ha conseguito una raccolta positiva. Da inizio anno la raccolta
netta totale del gruppo ha raggiunto i 1.967,2 milioni di Euro di cui
-2.027,8 dalla divisione Italia e + 3.995 milioni di Euro dalle divisioni
estere. La divisione Italia, ha ottenuto nel corso del mese di ottobre
complessivamente flussi netti positivi per 31,1 milioni di Euro. Il dato
dall'inizio dell'anno rimane comunque negativo per 2.027,8 milioni di Euro.
Molto positivo il settore istituzionale (414,5 milioni di Euro) che ha
invertito l'andamento dei mesi precedenti. Negativo invece l'apporto delle
gestioni patrimoniali High Net Worth 91,7 milioni di Euro (la raccolta si
mantiene comunque positiva se considerata da inizio anno per 446,4 milioni
di Euro) e del settore retail per 291,7 milioni di Euro. Il patrimonio della
divisione Italia a fine mese ha raggiunto i 77.755,9 milioni di Euro, con un
incremento del 2,5% rispetto alla rilevazione del mese precedente. Per la
divisione America, vendite nette positive per 36,3 milioni di Euro il ché
porta il dato dall'inizio dell'anno a 2.757,9 milioni di Euro, con un
incremento del 100,5% rispetto ai valori totali dell'anno 2001 nonostante il
segmento equity sia negativo da vari mesi. Il patrimonio di questa divisione
pari a 17.998,9 milioni di Euro malgrado il deprezzamento del dollaro è
cresciuto del 4,75% rispetto al mese precedente. Anche nella divisione
International continua il trend positivo di raccolta, pari a 147,5 milioni
di Euro. La divisione ha ottenuto così dall'inizio dell'anno flussi netti
per 827,4 milioni di Euro con un incremento del 53,9% rispetto allo stesso
periodo dell'anno scorso. Da segnalare in particolare i buoni risultati di
vendita ottenuti nel segmento istituzionale, in Spagna e America Latina. Il
patrimonio di questa divisione si è incrementato del 8,2% rispetto al mese
precedente (+6,4% rispetto a fine dicembre 2001) attestandosi a 2.855,9
milioni di Euro. Continua nella divisione New Europe il trend positivo della
raccolta netta dei mesi precedenti con flussi positivi per 69,3 milioni di
Euro (+409,8 milioni di Euro dall'inizio dell'anno). Questi risultati, come
gia sottolineato, hanno consentito alla divisione di raggiungere i massimi
storici in termini sia di vendite su base annua sia di patrimonio. Il
principale artefice dei risultati della divisione continua ad essere la
Polonia grazie al contributo della rete distributiva di Bank Pekao che ha
venduto con successo soprattutto prodotti obbligazionari e a capitale
garantito. Il patrimonio della divisione New Europe a fine mese ha raggiunto
i 1.364,7 milioni di Euro con un incremento del 9,3% rispetto al mese
precedente e del 30,7% dall'inizio dell'anno. Pioneer Alternative Investment
ha raccolto 16,5 milioni di Euro con un progressivo da inizio anno pari a
200,4 milioni di Euro (i dati di raccolta e di AuM sono già compresi nei
dati delle diverse aree di business). Alla fine del mese di ottobre il
patrimonio di Pioneer Alternative Investment ha superato i 610 milioni di
Euro crescendo del 2,4% rispetto al valore di settembre.
L'ANDAMENTO DEI BOND DOPO LE RECENTI
DECISIONI DI FED E BC SECONDO STEFANO VIGHI - ECONOMISTA DI UNION
INVESTMENT
Milano, 12 novembre 2002 - L'outlook relativo ai bonds europei rimane
positivo malgrado la mancata riduzione dei tassi da parte della Bce:
infatti, in occasione della press conference, la Bce ha chiaramente lasciato
intendere che un taglio dei tassi si verificherà con tutta probabilità nel
corso del prossimo meeting il 5 dicembre (o, al massimo, nelle prime
settimane 2003). Dovremmo quindi essere all'inizio di un easing cycle anche
in Europa che ci induce a suggerire un posizionamento sulle scadenze a
breve-medio periodo (2 - 5 anni) o comunque una riduzione della duration
dato che é favorito il tratto breve della curva. Decisamente più complesso
lo scenario relativo ai corporate: infatti, nonostante la riduzione di ben
50 punti base operata dalla Fed, il mercato dovrebbe mantenersi negativo.
Gli eccezionali squilibri che hanno causato la bolla più esplosiva degli
ultimi decenni, non consentono una ripresa economica in tempi rapidi e
attraverso i normali strumenti di politica monetaria. Lo strumento monetario
sembra aver, in parte, perso d'efficacia ed viene vissuto come un
riconoscimento della pesante situazione congiunturale che stiamo attualmente
attraversando. Va da se che é consigliabile molta prudenza sulle emissioni
corporate: difficile per le aziende fare profitti nell'attuale contesto
macro.
THE MILLION DOLLAR ROUND TABLE: FIORE
ALL'OCCHIELLO PER I MIGLIORI CONSULENTI FINANZIARI ITALIANI L'ASSOCIAZIONE,
CHE RIUNISCE I 30 MILA MIGLIORI PROFESSIONISTI DELLA VENDITA DI PRODOTTI
FINANZIARI DEL MONDO, PUNTA A FAR CONOSCERE ANCHE IN ITALIA IL PROPRIO
MARCHIO DI PRESTIGIO
Milano, 12 novembre 2002 - Un rigoroso codice etico da rispettare, alti
standard di competenza professionale, superamento di limiti minimi di nuove
sottoscrizioni annue. Sono questi i tre cardini dell'appartenenza a The
Million Dollar Round Table (Mdrt), l'esclusivo forum che riunisce i migliori
consulenti finanziari (assicurativi del ramo vita e di gestione del
risparmio) del mondo. I benefici, le regole e i programmi futuri dell'Mdrt
saranno presentati alle compagnie assicurative e alle società di gestione
del risparmio italiane, nel corso di un incontro che si terrà presso la
sede della compagnia assicurativa Prumerica Life a Milano, lunedì 11
novembre 2002. Per i professionisti di vendita di servizi finanziari che ne
diventano membri, l'Mdrt rappresenta un'occasione preziosa di sostegno e
miglioramento della propria carriera, offrendo evidenti vantaggi:
un'opportunità unica di scambio di idee e tecniche di vendita ai massimi
livelli internazionali, possibilità di formazione all'interno di un network
globale, incremento della produttività grazie all'applicazione di tecniche
più efficienti di gestione del personale, del tempo e dell'ambiente di
lavoro, informazioni statistiche e periodiche sulle tendenze del settore e,
infine, un incremento del prestigio personale nei confronti della propria
clientela e del riconoscimento all'interno della propria categoria.
"Non è un caso che la nostra associazione sia divenuta la più
importante del mondo nel suo settore e che si sia diffusa così largamente
nel mondo fino a raccogliere oltre 30 mila professionisti della vendita nel
campo finanziario", ha spiegato Richard Sullenger, Presidente del Mdrt.
"Dall'anno della sua costituzione, diventare membro del Mdrt è sempre
stata un'ambizione per i consulenti assicurativi americani. Ambizione che
poi si è diffusa anche negli altri paesi. Ora spero che lo possa essere
anche per i promotori finanziari e i professionisti della vendita di
prodotti assicurativi vita che operano in Italia" Per entrare a far
parte di questo esclusivo forum, è necessario aver raggiunto prefissati
limiti di raccolta annua, validi per tutte le tipologie di prodotti
finanziari. I livelli sono legati o alle provvigioni tral premi di prima
annualità (qualified commissions). Le cifre da superare sono,
rispettivamente, di 46.100 euro e 92.200 euro. L'Mdrt è stato costituito
nel 1927 negli Stati Uniti da 32 agenti assicurativi e conta oggi oltre 30
mila associati appartenenti a 475 istituzioni finanziarie sparse in 7 4
paesi del mondo. Momento più significativo dell'associazione è il consueto
meeting annuale, che nell'arco di cinque giorni offre un programma denso di
workshop e corsi di aggiornamento, case history e presenze di personalità
di grande interesse. Il prossimo meeting annuale è in programma a Las Vegas
dal 22 al 26 giugno 2003 e il tema centrale dell'evento sarà "Experience
the Magic".
AMICASA: LA POLIZZA PER LA CASA, MA NON
SOLO! FILO DIRETTO LANCIA LA POLIZZA CASA RICCA DI CONTENUTI INNOVATIVI
PRIMO TRA TUTTI IL SERVIZIO MULTIASSISTENZA CHE METTE A DISPOSIZIONE DEI
CLIENTI UNA RETE DI ARTIGIANI
Agrate Brianza, 11 novembre 2002. Il Gruppo Filo diretto, attivo dal 1987
nell'offerta di soluzioni assicurative e servizi di assistenza alla persona
nelle aree del turismo, dell'auto e della salute, da oggi offre un nuovo ed
innovativo prodotto: Amicasa, la polizza assicurativa studiata per coprire
tutti gli imprevisti che possono capitare alla casa o alla famiglia di oggi.
Amicasa prevede un'offerta completa e di alta qualità, concentrando in un
unico prodotto molteplici soluzioni. La polizza è infatti composta da sei
garanzie che possono essere selezionate e combinate sulla base delle
esigenze del cliente, consentendo di realizzare una copertura estremamente
personalizzata. E in più, Amicasa fornisce la sicurezza di poter contare
sempre su qualcuno in grado di fornire aiuto, soprattutto in caso di
emergenza. Se, per esempio si rompe un tubo dell'acqua nel cuore della
notte, è sufficiente chiamare il Numero Verde Amicasa e la centrale
operativa Filo diretto, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, si attiva per
risolvere l'inconveniente inviando immediatamente un idraulico. Ma non solo!
La naturale vocazione per l'assistenza e le competenze sviluppate in questo
campo hanno permesso al Gruppo Filo diretto di sviluppare un prodotto
assolutamente innovativo, pensato per rispondere e soddisfare le esigenze
della famiglia moderna. Oltre alle tradizionali coperture per responsabilità
civile del capofamiglia, l'incendio e il furto all'abitazione, infatti,
Amicasa include servizi di assistenza unici ed esclusivi quali Home Repair
Service e Card Protection Plan. La vita moderna con i suoi ritmi frenetici
rende difficile l'organizzazione della casa e soprattutto la sua
manutenzione. A ciò va aggiunto che risulta sempre più problematico
trovare artigiani affidabili che intervengano tempestivamente. Da oggi, con
Amicasa è tutto più semplice. Grazie all'esclusivo servizio di assistenza
"Home Repair Service", infatti, gli assicurati Filo diretto, che
lo desiderano, potranno sentirsi sollevati da qualsiasi incombenza relativa
alla manutenzione o al ripristino della propria casa. Con una semplice
telefonata la Centrale Operativa del Gruppo Filo diretto metterà a
disposizione del cliente la propria rete di tecnici qualificati, certificata
ISO 9001, e organizzerà e coordinerà il loro intervento seguendone i
lavori per l'intera durata. Il tutto a prezzi convenzionati e monitorati
costantemente. E se l'intervento rientra nella copertura della polizza,
oltre a non vedersi applicati scoperti o franchigie, il cliente non dovrà
versare nessun anticipo. Un ulteriore utile servizio offerto in esclusiva da
Filo diretto è Card Protection Plan (Cpp), l'assistenza per chi possiede
una o più carte di credito. In caso di furto, smarrimento o rapina delle
proprie carte di credito, per gli assicurati Filo Diretto è sufficiente
effettuare un'unica telefonata alla Centrale Operativa, che tempestivamente
avvierà le procedure di blocco delle carte con le banche di riferimento. Il
servizio Cpp prevede anche un rimborso totale in caso di uso improprio delle
carte stesse. Amicasa, inoltre, è l'unica polizza per la casa che offre la
possibilità di assicurare i propri "amici" cani o gatti:
garantisce, infatti, il servizio di assistenza veterinaria 24 ore su 24, il
rimborso spese veterinarie, di pensione o di custodia e l'indennizzo in caso
di infortunio, furto o smarrimento.
CONVEGNO A MILANO, ORGANIZZATO DA
CINEAS IMPRESE, ISTITUZIONI, ASSICURAZIONI LE RISPOSTE AI RISCHI DEL TERZO
MILLENNIO
Milano, 12 novembre 2002 - Terremoti e altre calamità naturali, terrorismo,
crolli finanziari, prodotti difettosi, complessità di leggi e regolamenti,
computer in tilt. Le imprese italiane dicono di essere perfettamente
attrezzate contro questi rischi: il 71 per cento ha piani di emergenza, il
39 per cento impiega un Risk Manager, cioè il responsabile di
identificazione, prevenzione, gestione dei rischi. Il quadro risulta da una
ricerca condotta su 500 imprese europee da Directa per conto di Cineas,
consorzio universitario per l'ingegneria nelle assicurazioni costituito dal
Politecnico di Milano con imprese, assicurazioni, associazioni di categoria,
centri di ricerca. La realtà, in Italia, non sembra essere proprio così:
lo hanno confermato i relatori del convegno Cineas I rischi del terzo
millennio, che, a Milano l'11 novembre, hanno commentato questi risultati.
La "cultura del rischio" è, infatti, ancora all'inizio nelle
imprese italiane e, in generale, in tutta Italia. "Un terzo delle
imprese italiane non si preoccupa dei rischi ha ricordato, in apertura,
Adolfo Bertani, presidente Cineas e presidente gruppo Zurich Italia - E' un
segno della loro fragilità presente e futura. L'Italia è l'unico Paese
industrializzato senza una legge sulle calamità naturali: negli ultimi 10
anni, lo Stato ha speso circa 35 miliardi di euro per i danni di terremoti,
alluvioni, frane. E' una cifra enorme, pari a quasi due Finanziarie 2002. E
in futuro sarà ancora peggio, dato che il 67 per cento dei comuni italiani
è in zone sismiche e il 50 per cento delle imprese sono in aree a pericolo
di frane e alluvioni. Una legge organica sulle calamità naturali andrebbe
in quattro direzioni: educare gli utenti a investire in previdenza; creare
pool, anche a livello europeo, di compagnie assicurative in grado di
intervenire fino al massimo della loro capacità di copertura; limitare
l'intervento dello Stato alla copertura dell'eccedenza; utilizzare
competenze e professionalità già esistenti. Per esempio,, l'anno scorso,
Cineas ha formato oltre un migliaio di periti per la valutazione dei danni
da eventi sismici". Anche per i danni da terrorismo non esiste una
legge organica, come già avviene, per esempio, in Francia da quest'anno.
D'altra parte, dopo l'11 settembre, il 77 per cento delle imprese italiane
dichiara di non avere investito nulla di più nella gestione del rischio e
della sicurezza. Dopo i risultati della ricerca, presentati da Giorgio Calò
ed Edmea Cozzi di Directa, i relatori, diretti da Gianni Gambarotta,
direttore del Mondo, hanno ampliato il tema partendo dalle conoscenze e
competenze nei rispettivi ambiti: per le .imprese, Maurizio Fumagalli,
direttore centrale e controller Gruppo Candy Elettrodomestici, e Franco
Moscetti, amministratore delegato Air Liquide Italia; per le assicurazioni,
Alfonso Desiata, presidente Ania, e Sandro Salvati, presidente e
amministratore delegato Alleanza Assicurazioni; per il Parlamento e le
istituzioni, Paolo Costa, sindaco di Venezia e Bruno Tabacci, presidente X
Commissione Attività Produttive, Commercio Turismo della Camera dei
Deputati. Nel, dibattito è intervenuto Emerico Amari, partner Macfin, che
ha trattato il tema dei rischi finanziari: dalla ricerca Cineas energe che
questi rischi vengono ritenuti, in,Europa, i più gravi nell'immediato
futuro, alla pari con quelli legati al processo produttivo (27 per cento),
ben davanti ai rischi ambientali (13 per cento) e al terrorismo (6 per
cento). E' un panorama variegato, sorprendente, da pesare con attenzione,
anche inquietante quello che risulta dalla ricerca Cineas: le imprese
italiane si dimostrano ben lontane dai concorrenti nei Paesi leader in
Europa. Sensibilità e investimenti nella gestione del rischio sono elevati
solamente nelle imprese di grandi dimensioni o che hanno subito eventi
catastrofici con danni significativi. Sono in tanti quelli che confidano
nello Stellone visto che, finora, non hanno subito nulla di drammatico.
Addirittura, parecchi top manager ritengono un aggravio ingiustificato di
costi le analisi di rischio e le coperture assicurative oltre quelle
tradizionali. "Per non parlare del dato mortificante - ha aggiunto
Carlo Ortolani, direttore Cineas e professore ordinario al Politecnico di
Milano che indica nel 43 per cento la percentuale di imprese italiane che
ritiene la formazione al rischio un inutile dispendio di tempo e
denaro". Cineas è impegnato nella formazione di specialisti della
gestione del rischio e dei danni mediante Master e corsi che, dal 1987
(inizio dell'attività) a oggi hanno formato o stanno formando oltre 400
persone. Nel 2003, verranno diplomati i primi Risk Manager italiani, a
conclusione di un Master annuale. Cineas è unico nel panorama europeo in
quanto punto di sintesi tra università, imprese, istituzioni e si pone in
un contesto formativo sul quale, con la riforma dell'Università, pesano
forti preoccupazioni, ma si presentano grandi opportunità: Cineas potrebbe
inserirsi nel completamento del triennio universitario con i "master
universitari di primo livello", in cui ha una lunga esperienza. Oltre a
una cultura del rischio, che vada oltre l'adesione (spesso fonte di forti
lamentele) ai dettami della legge 626, si aprirebbero nuovi canali per
entrare nel mondo del lavoro prima e con le competenze indispensabili in una
professione che la realtà di tutti i giorni indica come sempre più
richiesta e vitale per lo sviluppo delle imprese e l'utilizzo ottimale delle
risorse del Paese.
LA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE IMPRESE
EUROPEE SINTESI DELLA RICERCA QUANTITATIVA CINEAS
Milano, 12 novembre 2002 - La ricerca Cineas sulla percezione e gestione del
rischio nelle imprese europee è stata commissionata a Directa, che l'ha
svolta nell'estate 2002 in Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna.
Sono state svolte 100 interviste telefoniche per ciascun Paese a Risk
Manager o figure assimiliabili di aziende medie e medio-grandi (classi di
addetti da 51 a 500), appartenenti a cinque settori: Meccanica e lavorazione
metalli. Chimica e derivati. Elettronica ed elettrotecnica. Alimentare e
bevande. Tessile-abbigliamento. La figura e la funzione del risk manager -
Il Risk Manager è presente come figura specifica, almeno nelle
dichiarazioni degli intervistati, nel 30% circa delle imprese medie e
mediopiccole intervistate. Questa percentuale risulta più elevata in Italia
(39%), Gran Bretagna (39%) e Spagna (36%); molto ridotta in Francia (12%).
La figura "intermedia" ossia colui che si occupa di Risk
Management ma anche di altri compiti, maggioritaria nella media (quasi il
50%), risulta più alta in Germania (66%) e Spagna (60%). La mancanza
assoluta di una figura che si occupi di Risk Management è prevalente in
Francia (46%) e in Italia (33%). La presenza dei Risk Manager cresce con il
crescere delle dimensioni aziendali. La definizione corretta e completa
della funzione del Risk Manager ("individuare, valutare e gestire tutti
i rischi aziendali") viene espressa in modo spontaneo dai due terzi
degli intervistati. Un terzo degli intervistati ne fornisce una diversa o
(una minoranza) non sa neppure rispondere. Germania e Francia si distinguono
dagli altri Stati fornendo in misura maggiore una definizione alternativa
rispetto a quella "corretta". In particolare, in Germania solo il
16% si è trovato in sintonia con questa definizione. Il 73% ha dato altre
definizioni centrate su "antinfortunistica/ prevenzione infortuni"
e "assicurazione dell'affidabilità dei cliente/rischio
finanziario". Questo risultato dipende probabilmente dalla minore
elasticità terminologica dei tedeschi rispetto agli altri europei. Sul tema
delle aree nelle quali il Risk Manager gode di maggiore autonomia, le
risposte degli intervistati risultano nel complesso "spalmate" su
tutte le aree indicate con qualche prevalenza della gestione dei rischi
(29%) e della scelta della compagnia di assicurazione (26%) sulle altre
(analisi dei rischi, valutazione dei rischi). Ci sono state probabilmente
anche difficoltà di interpretazione delle diverse definizioni parzialmente
tra loro sovrapponibili. E questo può anche spiegare le differenze da Paese
a Paese: in Germania, le risposte sono concentrate su gestione dei rischi
(55%) e scelta della compagnia (38%) e ciò pare coerente con quanto
dichiarato sulla funzione del Risk Manager. La gestione del rischio e della
sicurezza in generale - La grande maggioranza degli intervistati (nel
complesso tra il 70 e l'80%) ritiene sufficienti e proporzionate agli
obiettivi assegnati le risorse e le strutture a disposizione della gestione
del rischio in azienda. II 70% circa (83% in Germania) non ha constatato
variazioni delle stesse dopo gli ultimi episodi di terrorismo
internazionale. Le risposte provengono dalle aziende in cui esiste il Risk
Manager o figura analoga. Il 70% delle aziende che dispone di Risk Manager o
figura analoga dichiara di possedere valutazioni dei principali rischi cui
sono esposte. E' di. un certo interesse il complemento a 100 di questo dato:
il 30% delle aziende "non possiede valutazione dei rischi". Questa
cifra sale al 46% in Germania e scende al 20% in Gran Bretagna. Nella
gestione del rischio il criterio di decisione prevalente è, in termini
relativi, la valutazione del Risk Manager. Sull'insieme dei Paesi questo
criterio con il 40% delle indicazioni prevale su "ottemperanza"
degli obblighi di legge (29%) e sui suggerimenti del broker/compagnie di
assicurazione (27%). Il peso della valutazione del Risk Manager sale al 65%
in Gran Bretagna ed è minimo in Germania (14%) nella quale per la maggiore
anzianità di leggi specifiche ma anche per la particolare attitudine
mentale le risposte convergono in maggioranza (52%) sull'ottemperanza agli
obblighi di legge. Solo il 55% delle aziende possiede piani di emergenza di
gestione delle crisi. Questa percentuale sale in Italia (71%) e Gran
Bretagna (61%) ed è minima in Francia (43%). A fronte di questa realtà è
interessante rilevare che quasi il 10% delle aziende (6% ìn Italia e
Spagna, 11-12% Gran Bretagna e Germania) dichiara di aver dovuto
fronteggiare eventi non previsti di rischio nell'ultimo anno. I rischi piu'
forti. oggi e domani - La tipologia di rischio considerata oggi la più
elevata è quella dei rischi legati al processo produttivo (42%), seguiti
dai rischi finanziari (23%) particolarmente sottolineati, ma sempre al
secondo posto, in Gran Bretagna, Germania e Spagna. La previsione per i
prossimi cinque anni vede diminuire la quota dei rischi legati al processo
produttivo. Tale diminuzione è prevista in particolare in Gran Bretagna e
Francia. In aumento sembrano essere i rischi derivanti dalla complessità di
norme e regolamenti. Le aziende sembrano preoccupate dell'aumento della
regolamentazione che li riguarda (in particolare in Francia). I rischi
ambientali, che dai media vengono indicati come quelli che in futuro
diventeranno preminenti, sono invece considerati solo in lieve aumento. Le
aziende sono probabilmente da troppo tempo concentrate sui rischi ambientali
e sembra che adesso abbiano allentato un po' la tensione sull'argomento. Sul
tema dell'evoluzione dei rischi va comunque annotato che per il 55% delle
aziende (67% in Italia, 40% in U.K.) non vi saranno aumenti dei rischi per
l'azienda. Il ruolo delle istituzioni - .A favore della diffusione della
cultura e della pratica del rischio, le Istituzioni pubbliche fanno
qualcosa, ma non abbastanza. E' l'opinione di poco meno del 50% degli
intervistati. Per il 20% (30-31% in Gran Bretagna e Francia, 9% in Spagna)
fanno tutto ciò che gli compete. Per il 25% circa (oltre il 30% in
Germania, Spagna e Italia) non fanno praticamente nulla. Le proposte - La
proposta di un corso di formazione per Risk Manager ha segmentato i
rispondenti. Quasi il 60% risponde che sarebbe un investimento utile (48%) o
addirittura indispensabile (11%), ma il 32% ha risposto che potrebbe essere
considerato in azienda: "un inutile dispendio di tempo e denaro".
In particolare, le più negative sono risultate le aziende italiane e
tedesche (43%), più favorevoli quelle inglesi (75% di risposte favorevoli).
La proposta di un'Authority a livello europeo sul rischio raccoglie nel
complesso quasi il 70% delle adesioni. Sembra essere preferita dagli stati
più "europeisti" (Italia 80%, Spagna 82%) meno da Germania, Gran
Bretagna e Francia. Le differenze tra i cinque paesi - Le risposte ricevute
sulla funzione di gestione del rischio in azienda nel suo complesso vanno
assunte con qualche prudenza per molteplici ragioni che possono giuocare un
ruolo diverso da Paese a Paese: Lo scarso o ancora arretrato radicamento del
fenomeno nella cultura aziendale. Le difformità di interpretazioni della
terminologia in senso più o meno rigoroso (ad esempio le definizioni stesse
della figura-funzione del Risk Manager). Le eventuali differenze di
legislazione. Il condizionamento che comunque l'esistenza di fatto di leggi
e regolamenti in qualche modo opera sulla obiettività delle risposte
all'ottemperanza delle leggi stesse. Questa sintesi è stata preparata da
Directa.
GRANDI RISCHI: ORA ATTENZIONE ALLE
PIOGGE RACCOMANDANO GLI ESPERTI DEL CNR 15.000 EVENTI CATASTROFICI SOLO NEL
VENTESIMO SECOLO IMPONGONO ALL'ITALIA DI TENERE SOTTO CONTINUO MONITORAGGIO
IL TERRITORIO, OSSERVANDO I LIVELLI DEI CORSI D'ACQUA E DELLE
PRECIPITAZIONI, E ALCUNE GRANDEZZE METEOROLOGICHE.
Roma, 12 novembre 2002 - È necessario arrivare ad un allarme tempestivo
dell'ordine delle 24 ore per attivare tutti gli interventi opportuni a
prevenire i danni in caso di rischio idrogeologico, dalle inondazioni agli
smottamenti. Ma per farlo è indispensabile poter contare su una struttura
di monitoraggio molto efficace (strumentale e di presidio territoriale) e su
una popolazione preparata: una rete che l'avvento della stagione delle
grandi piogge rende quanto mai indispensabile nel nostro Paese, che solo nel
ventesimo secolo ha subito oltre 15.000 eventi catastrofici. A fare un
bilancio della situazione idrogeologica dell'Italia, a pochi giorni dal
terremoto che ha devastato il Molise, è il Gruppo Nazionale per la Difesa
dalle Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
riunitosi oggi a Roma presso il Cnr: "Attualmente - spiega il
Presidente del Gruppo Lucio Ubertini - possediamo validi strumenti per poter
predire tempestivamente gli eventi dannosi, ma manca un coordinamento
unitario a livello centrale. Occorre quindi mettere Comuni e Regioni, a cui
spetta la responsabilità primaria, nelle condizioni di operare al meglio.
La copertura di tutto il territorio nazionale tramite una rete radar
meteorologica, che il Dipartimento della Protezione Civile sta attuando con
il contributo del Gndci e dell'Aeronautica Militare, rappresenta allora un
passo fondamentale". Quello della prevenzione è il vero elemento di
salvaguardia dai grandi rischi, reso possibile solo ed esclusivamente da
un'accurata raccolta ed analisi dei dati idrometeorologici in tempo reale
(grandezze idrometriche e pluviometriche, profili di vento, temperatura,
ecc. rilevabili attraverso diversi strumenti, tra cui i radar
meteorologici). Che serve soprattutto a individuare, valutare e gestire i
possibili effetti al suolo degli eventi estremi sulle aree già riconosciute
a rischio di inondazione e di quelle più suscettibili al dissesto
idrogeologico. Operazione che, appena le informazioni disponibili saranno
immesse nel nuovo sistema dei Centri Funzionali, dovrebbe essere realizzata
a partire dal 2003 in tutte le Regioni. "Occorre tuttavia - sottolinea
Ubertini - che il Governo consideri la difesa da eventi idraulico-geologici
come un problema di assoluta priorità per il Paese, che vari un piano
nazionale per la messa in sicurezza delle aree a rischio di inondazione e
che valorizzi al massimo la grande competenza degli scienziati italiani, e
in particolare di quelli del CNR, nel settore delle scienze geologiche e
idrologiche".
ENERGIA. E' TEMPO DI SCELTE AL 2°
FORUM INTERNAZIONALE DELL'ENERGIA PROMOSSO DA ALSTOM ITALIA IN
COLLABORAZIONE CON AMBROSETTI, I MASSIMI ESPERTI DEL SETTORE ENERGETICO SI
CONFRONTANO SUL QUADRO INTERNAZIONALE "DOPO BARCELLONA" E SUL
FUTURO DELL'ENERGIA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE.
Milano, 12 novembre 2002 - Tempi maturi, sembra, per un ripensamento del mix
di combustibili utilizzati in Italia, tra l'esigenza di tagliare i costi e
quella di ridurre la dipendenza dai Paesi fornitori. Questo il "focus"
della 2^ edizione del Forum Internazionale dell'Energia, dal titolo
"Liberalizzare non basta: carbone e nucleare, perché no?",
promosso da Alstom Italia in collaborazione con Ambrosetti, svoltsi ieri a
Milano presso l'Hotel Four Seasons, a cui partecipa il "gotha" del
settore energetico a livello nazionale ed internazionale. Le proposte e le
decisioni prese negli ultimi mesi a livello istituzionale, relative alla
rete infrastrutturale "per eccellenza" nel nostro Paese, sono un
chiaro segnale della volontà di ridurre quella che i mercati e gli
operatori chiamano "l'incertezza della regolazione". Il Ddl per il
riordino delle politiche energetiche predisposto dal Ministro delle Attività
Produttive Antonio Marzano accelera la costruzione di nuove centrali e delle
linee di interconnessione, obbliga l'Enel e l'Eni a perdere la proprietà
delle grandi reti di trasmissione di energia in alta tensione e di trasporto
gas entro i prossimi tre anni, nonchè spinge verso una diversificazione
delle fonti e velocizza l'apertura del mercato. L'obiettivo è completare la
liberalizzazione del settore per farne godere i benefici ai
"consumatori finali", in termini di riduzione di costi, con
conseguente recupero di competitività del "sistema Paese". La
competitività e la sicurezza del sistema produttivo devono essere
perseguite attraverso specifici indirizzi, con la finalità di salvaguardare
la continuità di approvvigionamento e la tutela dell'ambiente. Dopo Kyoto,
difatti, qualunque attività industriale ad impatto ambientale deve essere
inserita in un quadro di compatibilità sistemica. Alla luce della volontà
politica di promuovere l'utilizzo di fonti alternative agli idrocarburi
(ovvero carbone, nucleare, idrogeno...), restano a questo punto aperti
diversi interrogativi. In particolare è necessario operare in tempi rapidi
scelte precise e coerenti con gli obiettivi prefissati, che dovranno tenere
conto di molteplici fattori: dagli investimenti necessari, alle soluzioni
tecnologiche disponibili, alle ricadute sull'ambiente. Attorno a questa
"provocazione" lanciata dal 2° Forum Internazionale dell'Energia
sono chiamati a confrontarsi i massimi esperti del panorama istituzionale,
economico, industriale e scientifico: Carlo Andrea Bollino, Consigliere per
l'Energia del Ministro delle Attività Produttive, Renato Brunetta,
Eurodeputato, Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente
e della Tutela del Territorio, Luigi Lucchini, Presidente Onorario Gruppo
Lucchini, Luigi Marauta, Country President Alstom Italia, Umberto Quadrino,
Presidente Edison, Jeremy Rifkin, President Foundation on Economic Trends,
Carlo Rubbia, Commissaro Straordinario Enea, Christian Waeterloos, Director
Nuclear Safety and Safeguards, Dg Energy and Transport European Commission.
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,5% A
OTTOBRE LE IMPORTAZIONI AUMENTANO DEL 4,1%. NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2002 LA
DOMANDA CRESCE DELL'1,9%
Roma, 12 novembre 2002 - Più 1,5% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di ottobre 2002 rispetto al corrispondente mese dell'anno
2001. 26,8 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia richiesta in
Italia. Il risultato, ottenuto a parità di giornate lavorative rispetto a
ottobre 2001, ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile
inferiore di due gradi rispetto allo stesso mese dell'anno precedente).
Depurata da questo effetto la variazione della domanda è risultata pari a
+1,1%. Dall'analisi effettuata dal Gestore della Rete emerge che la crescita
dei consumi, registrata a ottobre 2002, rispetto a ottobre 2001, ha
interessato tutto il territorio nazionale: +1,6% al Nord, +0,9% al Centro,
+1,5% al Sud. I 26,8 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2002
risultano distribuiti per il 47,6% al Nord, per il 29% al Centro e per il
23,4% al Sud. Rispetto a ottobre 2001, la dinamica tendenziale della
richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di ottobre 2002, ha
fatto registrare un +6,8% in Sardegna e un +2,4 nell'area Emilia Romagna -
Toscana. Nel mese di ottobre 2002 il fabbisogno nazionale di energia
elettrica è stato coperto per l'82% con la produzione nazionale e per la
quota restante (18%) facendo ricorso alle importazioni, che risultano
aumentate, rispetto a ottobre 2001, del 4,1%. In particolare si è avuto a
ottobre 2002, rispetto allo stesso mese del 2001, un lieve aumento delle
produzioni termoelettrica (+0,6%) e idroelettrica (+1%) e un consistente
aumento delle produzioni geotermoelettrica (+16,8%) ed eolica (+263,3%).
Complessivamente la produzione nazionale a ottobre 2002 è cresciuta
dell'1,3% rispetto a ottobre 2001. La potenza massima richiesta nel mese di
ottobre 2002 , pari a 48.306 megawatt, è stata raggiunta martedì 29 alle
ore 18,00 ed è superiore del 3,5% rispetto al valore registrato alla punta
nel corrispondente mese dello scorso anno. Il profilo congiunturale della
domanda elettrica di ottobre 2002, pur mantenendosi su livelli positivi, non
ha fatto registrare variazioni di rilievo rispetto al precedente mese di
settembre. Nei primi dieci mesi del 2002 la richiesta di energia elettrica
è aumentata complessivamente dell'1,9% rispetto al corrispondente periodo
dello scorso anno. Queste ed altre informazioni sono disponibili nella
pubblicazione "Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico", che
commenta in modo analitico l'andamento dei consumi elettrici mensili,
consultabile alla voce "dati statistici" del sito web www.grtn.it
UN SEMINARIO IBM PER I GROSSISTI DELLA
LOMBARDI UN INCONTRO GRATUITO PER ANALIZZARE SFIDE E OPPORTUNITÀ CHE
ATTENDONO GLI OPERATORI DEL SETTORE
Milano, 12 novembre 2002 - Il professor Carlo Alberto Carnevale Maffè,
docente presso il Dipartimento di Strategie Aziendali alla Sda Bocconi, e
Frank Aschermann, consulente Ibm, sono tra i relatori che interverranno
martedì prossimo al seminario "La distribuzione all'ingrosso:
strategie innovative e casi reali", dedicato alle aziende piemontesi
che operano in questo settore. L'incontro, promosso e organizzato da Ibm
Italia, si terrà martedì 19 novembre dalle ore 9.45 presso il Forum Ibm,
via Siusi 2, Milano. La partecipazione è gratuita, previa registrazione al
numero verde: 800-363685 L'agenda prevede un'analisi dettagliata delle
tendenze in atto nella distribuzione all'ingrosso, le sfide e le opportunità,
le strategie da attuare, ad opera del professor Carnevale Maffé; seguiranno
alcuni casi di aziende di successo che utilizzano le tecnologie informatiche
a supporto delle proprie strategie di business. L'incontro rientra
nell'iniziativa Industry Solution Portfolio, che vede Ibm farsi promotore di
reti di competenze interne e dei suoi Business Partner per offrire soluzioni
e-business specifiche e su misura a settori d'industria altamente
specializzati. Ibm ha infatti recentemente presentato un'ampia offerta di
soluzioni informatiche in grado di risolvere i problemi tipici delle piccole
e medie aziende che operano nella distribuzione all'ingrosso. Questo
appuntamento si propone di fornire risposte concrete alla crescente necessità
dei distributori all'ingrosso di migliorare l'efficienza interna, ridurre i
costi e cogliere le opportunità emergenti nel contesto della attuale
situazione economica. E' prevista anche un'area espositiva in cui saranno
presenti P@rtners, Datasys, Hms/Labinf, Sidim, Blue Age e Format, sei
Business Partner Ibm che hanno sviluppato soluzioni particolarmente
innovative per la distribuzione all'ingrosso. Per maggiori informazioni: http://www.ibm.com/it/pmi
TREDICI CONVEGNI IN DIVERSE CITTÀ
ITALIANE CAMPAGNA NAZIONALE GALGANO 14A GIORNATA MONDIALE DELLA QUALITÀ PER
LA COMPETITIVITA' DEL SISTEMA ITALIA
Milano, 12 novembre 2002 - Partecipazione gratuita a 12 iniziative,
organizzate dal Gruppo Galgano per celebrare la 14a Giornata Mondiale della
Qualità (giovedì, 14 novembre), nell'ambito della 8a Settimana europea
della qualità (11 - 17 novembre 2002) sotto lo slogan UE "Quality in
Europe: driving the change" . La campagna " Giornata Mondiale
della Qualità" ha ottenuto l'Alto Patronato della Presidenza della
Repubblica, il Patrocinio della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri:
Affari Esteri, Ambiente e Tutela del Territorio, Attività Produttive, Beni
e Attività Culturali, Comunicazioni, Difesa, Funzione Pubblica, Giustizia,
Infrastrutture e Trasporti, Interno, Istruzione Università e Ricerca,
Lavoro e Politiche Sociali, Politiche Agricole e Forestali. In occasione di
tale evento, il Gruppo Galgano organizza una Campagna di Comunicazione
Nazionale sulla Qualità che prevede 12 iniziative in diverse città
italiane per dibattere il grande tema della "qualità", sempre più
attuale e urgente per la competitività del Sistema Italia. L'argomento sarà
affrontato da varie angolazioni: Sviluppo del Territorio, Esperienze nella
PA e in Sanità, Ambiente, Caccia agli Sprechi, Ruolo delle Donne nel mondo
del Lavoro. La Campagna, oltre ad essere una celebrazione che si perpetua
negli anni, ha così sempre più valenza concreta di contenuti e di
esperienze. In allegato il programma dettagliato. Chi desidera maggiori
informazioni: www.galganogroup.it -e-mail: relazioni.esterne@galganogroup.it
- telefono 02.39.605.295. Il Gruppo Galgano promuove anche una campagna
pubblicitaria sui principali quotidiani nazionali e locali, con l'adesione
di 405 aziende, pubbliche e private, tra cui 29 autorevoli "testimonial"
che da oltre dieci anni condividono l'importanza di questa Campagna
Nazionale Qualità: Alitalia, Basell Polyolefins, Breton, Cablelettra Group,
C.A.M.- Siemens Metering Italia,Cartiere Miliani Fabriano, Europa Metalli,
Fiberweb Neuberger, Grundig Italiana, Gruppo Siemens, Hercules, Ibm Italia,
Italora, Lucchesi, Merloni Elettrodomestici, Merloni Termosanitari, Metal
Work, Newell Window Fashions Italy, Ocsa Officine di Crocetta, Padana
Plastici, Rohm & Haas Italia, Scm Group, Sgl Carbon, Telecom Italia,
Tesa, Uniquema Italia, Uop M.S., Urmet Sistemi, Urmet Tlc. Quest'anno la
Campagna Galgano è anche candidata al Premio Impresa e Cultura promosso da
Confindustria, De Agostini-Rizzoli, Ice Istituto Commercio Estero, Gruppo Il
Sole 24 Ore, Ministero delle Attività Produttive, PhilipMorris Italia,
Regione Campania. La Giornata mondiale della qualità è nata quattordici
anni fa per volere delle tre grandi Associazioni della Qualità negli Stati
Uniti, in Giappone e in Europa ed è stata ripresa dall'UE che, in
concomitanza da otto anni, promuove la Settimana Europea della Qualità,
quest'anno sotto lo slogan " Quality in Europe: driving the change".
Il Gruppo Galgano, con i suoi 40 anni di esperienza, rappresenta una delle
più affermate realtà italiane di consulenza di direzione al servizio
dell'economia nazionale con forte orientamento ai risultati. I servizi
offerti dal Gruppo al Management dell'Industria, dei Servizi e della
Pubblica Amministrazione, coprono vasti settori della Consulenza di
Direzione e della Formazione Manageriale. Il Gruppo è formato da oltre 100
consulenti che operano con uffici a Milano, Roma, Napoli, Madrid, Barcellona
e Parigi. Le 12 Iniziative Galgano In occasione della Giornata Mondiale
della Qualità - Cinque Convegni sui seguenti temi: "La sfida
dell'eccellenza per lo sviluppo del territorio" Pubblico e privato,
insieme" in collaborazione con la Cciaa di Macerata Macerata, martedì
12 novembre; "Giornata mondiale della qualita' in sanita'" in
collaborazione con Tosinvest Sanità Roma, mercoledì 13 novembre;
"Ambiente: guidare il cambiamento, da globale a locale " Milano,
giovedì 14 novembre; "Qualità per guidare il cambiamento nella
pubblica amministrazione" Roma, 13 novembre ospiti del Comune di Roma;
"I tanti segreti per migliorare la qualita' nella pa" Milano, 27
novembre ospiti della Camera di Commercio di Milano Una serie di Incontri
sul tema: "Qualità e caccia agli sprechi" : a Milano (8/11), a
Padova (12/11), a Roma (13/11), a Bari (14/11), a Napoli (14/11) e a Torino
(14 /11). Si ringraziano per la collaborazione: l'Università di Bari, le
Associazioni degli Industriali di Roma, Napoli e Torino, l'Hotel Excelsior
Gallia di Milano e l'Hotel Plaza di Padova. Tutte le presentazioni si
tengono nel pomeriggio con l'esclusione di quelle di Milano e Torino. Una
Tavola Rotonda sul tema: "Guidare il cambiamento. il ruolo delle donne
nel mondo del lavoro per la competitività del sistema italia"
AMBIENTE: GUIDARE IL CAMBIAMENTO, DA
GLOBALE A LOCALE STRATEGIE, STRUMENTI ED ESPERIENZE
Milano, 12 novembre 2002 - Giovedì 14 novembre 2002- presso la sala
convegni di Intesabci si terrà il 5° Convegno Galgano "Impresa e
Ambiente" in occasione della Campagna nazionale 14ª giornata mondiale
della qualità, nell'ambito della ottava settimana europea della qualità
sotto lo slogan EU "Driving the Change" con l'Alto patronato della
Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio,
del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei Ministeri: Affari Esteri,
Attività Produttive, Beni e Attività Culturali, Comunicazioni, Difesa,
Giustizia, Infrastrutture e Trasporti, Interno, Istruzione Università e
Ricerca, Lavoro e Politiche Sociali, Politiche Agricole e Forestali.
Programma: 8.45 Welcome coffee e Registrazione dei partecipanti; 9.15 Emilio
Di Cristofaro, vicepresidente Gruppo Galgano Messaggio di apertura; 9.30
Luciano Gobbi, assessore all'ambiente Comune di Reggio Emilia "La
definizione e attuazione del piano operativo dell'Agenda XXI" ; 9.50
Antonio Giacomucci, vicepresidente group function sustainability affaires
Abb "Gestione manageriale della sostenibilità in una società
multinazionale"; 10.10 Fiona Scully e Derry Solon, Citta' di Dublino
"L'attuazione del modello I.I.U.E. (International Institute for Urban
Environment)" ; 10.40 Raimonda Pettinella, coordinator environment and
safety Siemens Mobile Communications "L'applicazione del Sistema di
Gestione Ambientale secondo Iso 14001 ad un sito non produttivo di grandi
dimensioni"; 11.30 Isarema Cioni, dirigente ufficio ciclo rifiuti
Regione Marche; "Gli accordi di programma come strumento di governo
regionale per l'ambiente" 11.50 Alessandro Castelli, direttore qualità
e sicurezza Sol Group "La registrazione Emas e i rapporti con il
territorio"; 12.10 Roberto Coizet, presidente Edizioni Ambiente e
responsabile progetto Clear " La contabilità ambientale nelle
amministrazioni locali: il progetto Clear" ; 12.30 Pierstefano
Vernaschi, responsabile ambiente Nestle' Italiana "Gli indicatori di
prestazione ambientale. Benefici e risparmi" ; 12.50 Gianni Oliosi,
direttore relazioni esterne Bmw, Francesco Baldanzi, direttore generale
Zincar- Gruppo Aem Milano - sul tema " Vetture a idrogeno"; 13.10
Conclusioni
"PMI SOCIALMENTE RESPONSABILI: UN
CASO DI SUCCESSO" RIPRENDE IL CICLO DI WORKSHOP SULL'ETICA D'IMPRESA SI
TERRÀ IN CATTOLICA IL 14 NOVEMBRE ALLE 19.30 IL SECONDO INCONTRO DI EBBF
ITALIA SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA
Milano, 12 novembre 2002 - La diffusione dell'etica d'impresa in Italia
procede attraverso il secondo appuntamento sulla responsabilità sociale,
organizzato da EBBF Italia, filiale italiana del forum internazionale di
manager e imprenditori che individua nell'applicazione di principi etici
baha'i e nella piena valorizzazione del patrimonio umano i fattori
fondamentali del successo delle imprese. Il workshop, promosso da Aiesec, è
dedicato alle piccole e medie realtà imprenditoriali italiane e alla
possibilità di raggiungere il successo economico attraverso una gestione
manageriale più sostenibile. L'appuntamento è fissato per il prossimo
giovedì, 14 novembre, a Milano, presso i locali gentilmente messi a
disposizione dall'Università Cattolica, nell'aula Giovanni XXIII, in Largo
Gemelli, 1. Ad accogliere gli intervenuti sarà Piero Morano, presidente di
Ebbf Italia e Senior Consultant in gestione d'impresa, mentre Lorenzo
Solimene, Senior Consultant in KpmgGlobal Sustainability Service e membro
del board Ebbf Italia, entrerà nel vivo del tema cercando di cogliere i
tratti distintivi di un approccio efficace alla responsabilità sociale. La
serata vedrà quindi la presentazione di un caso aziendale di gestione
responsabile come efficace strumento di successo: parlerà infatti Alberto
Bartoli, direttore amministrativo e finanziario di Sabaf, società quotata
in borsa, leader di mercato nel settore dei componenti per apparecchi
domestici di cottura a gas, che è riuscita coniugare notevoli performance
economiche al rispetto dei valori etici, come evidenziato nel bilancio
sociale 2001. Sabaf è stata protagonista di una recente puntata della
trasmissione Report, su Rai tre, come "Good news", esempio
positivo della settimana.
CAMERA DI COMMERCIO: OGGI
L'INAUGURAZIONE LO STORICO PALAZZO TURATI RIAPRE LE SUE SALE UN CD ROM E UN
SITO: PALAZZOTURATI.IT PER CONOSCERE TUTTI I SEGRETI
Milano, 12 novembre 2002. Un palazzo nel cuore di Milano che ha fatto storia
e che oggi continua ad essere il punto di riferimento del mondo
imprenditoriale ed istituzionale milanese, nazionale e internazionale. Dopo
un restauro durato tre anni, Palazzo Turati, sito in via Meravigli, 9/b (MM
Cordusio) riapre le sue sale: l'inaugurazione è oggi martedì 12 novembre
alle ore 18.00, con Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera
di Commercio e Marco Goidanich, direttore di Promos, azienda speciale della
Camera di commercio di Milano. Dotato di 4 ambienti in grado di ospitare
complessivamente oltre 300 persone, Palazzo Turati si propone come sede
congressuale tecnologicamente avanzata e luogo privilegiato di incontro per
le aziende italiane e straniere che vogliono allestire conferenze, tavole
rotonde e seminari in una cornice prestigiosa. E per presentare i nuovi
servizi arriva un sito (www.palazzoturati.it) e un cd rom. Già punto di
riferimento della vita economica e pubblica nella città di Milano il
Palazzo, dall'inizio del '900 sede istituzionale della Camera di Commercio
di Milano, rappresenta una delle risposte alla crescente domanda di spazi,
strutture e moderni servizi congressuali al servizio del mondo
imprenditoriale. "La Camera di Commercio di Milano - ha dichiarato Pier
Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano ,
torna ad aprire una sua sede prestigiosa alle imprese: completato il
restauro di Palazzo Turati il servizio di accoglienza è sempre più
all'avanguardia. Una vocazione che si riflette sul ruolo della Camera di
Commercio di Milano, punto d'incontro nel cuore di Milano della comunità
degli affari italiana ed estera. E' uno dei quattro punti di riferimento dei
cittadini milanesi, che identificano in Palazzo Turati la sede storica
dell'impresa e dell'economia, in Palazzo Marino il simbolo del senso civico,
nel Duomo il centro morale e religioso ed infine nella Scala il nodo
culturale". Palazzo Turati: sede storica ed istituzionale della Camera
di Commercio e delle sue attività, come la registrazione delle attività
produttive, i servizi di certificazione, la raccolta ed elaborazione di
informazioni economiche, il monitoraggio e regolazione del mercato e la
promozione degli interessi generali del sistema economico provinciale. Con
il suo compito istituzionale di "anagrafe delle attività
produttive", la Camera di Commercio di Milano detiene nel Registro
Imprese i dati di 380.000 aziende attive nella provincia di Milano nei
settori dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'industria, del commercio e
dei servizi. Al piano terra del palazzo si sviluppano gli ambienti aperti al
pubblico con il salone anagrafico e gli sportelli informativi. La
convegnistica: la Camera di Commercio di Milano rende disponibili le sue
sedi (tra le quali ricordiamo anche lo storico Palazzo Affari ai
Giureconsulti, a due passi dal Duomo), a tutte le aziende. I recenti lavori
di restauro, terminati nel giugno 2002, hanno trasformato Palazzo Turati in
una moderna sede congressuale, dotata di attrezzature tecnologiche
all'avanguardia. Il palazzo è dotato di 4 sale e in grado di ospitare oltre
300 persone. La sala Conferenze e la sala Consiglio, completamente rinnovate
e dotate delle più sofisticate attrezzature, possono ospitare congressi,
assemblee e conferenze stampa, mentre la sala Ottagonale e la sala Prezzi
sono concepite per realizzarvi piccole riunioni e tavole rotonde. Palazzo
Turati e la sua storia. La sua costruzione fu voluta dall'antica famiglia
milanese Turati, che, nel 1880, concepì il Palazzo quale propria residenza
privata. A seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, i lavori
di ricostruzione diretti dagli architetti Castiglioni restituirono la
facciata su via Meravigli, ripensando la funzione del resto dell'edificio,
che, dal 1958, è un foro per tutte le iniziative che necessitino di uno
scenario istituzionale autorevole, ma radicato nel tessuto della comunità
degli affari di Milano. Il sito e il cd rom. Su www.palazzoturati.it e su cd
rom arrivano tutte le informazioni sulle sale, sui servizi disponibili,
sulla collocazione del palazzo, oltre a una visita fotografica di alcune
parti del palazzo e ai riferimenti per mettersi in contatto.
A MILANO CASTELLINARIA DESIGN SI FA IN
QUATTRO
Milano, 12 novembre 2002 - Non c'è tre senza quattro. Dopo Via California
24/B, Via Cimarosa 3/A e Via Ponte Vetero 22 l'eclettica titolare di
Castellinaria Francesca Veco Mondini apre il quarto punto vendita in Via
Ponte Vetero 14, dove presenta ambientazioni d'arredo nella loro globalità.
E' uno spazio di ampie dimensioni su due livelli (complessivi mq. 500): il
piano superiore è suddiviso nelle zone notte, soggiorno, pranzo, studio e
l'angolo del tessile, mentre il piano inferiore è allestito con importanti
elementi di arredo etnico. L'atmosfera e lo stile nella decorazione
rispecchiano, ancora una volta, il tocco personale di Francesca.
L'entusiasmo nella ricerca delle nuove proposte d'arredo l'hanno fatta
approdare verso nuove griffes, rimanendo tuttavia sempre fedele ai materiali
naturali quali il legno, il vetro, la porcellana e la ceramica. Nel tessile,
Francesca ha trovato collezioni per la casa studiate come un insieme di
elementi che si coordinano per formare un risultato estetico armonioso,
grazie all'uso di tessuti e filati di pregio, forme e decori di elegante
linearità e armoniose combinazioni cromatiche. Fiore all'occhiello di
Castellinaria è la consulenza. Francesca con il suo staff fornisce alla
clientela la consulenza per poter realizzare un arredamento personalizzato
e, al passo con i tempi, anche l'arredo "Feng Shui". Alcuni tra i
marchi trattati sono Roberto Cavalli Casa (arredo tavola, articoli da regalo
e coordinati casa), Baga (illuminazione e complementi d'arredo in ferro
battuto), Etro (tessuti d'arredamento e imbottiti), Iceberg (oggettistica e
arredo tavola), Marcato (tende e tessuti d'arredamento), Mastro Raphaël
(biancheria per la casa, letti, tende, stoffe d'arredamento, tappeti e
imbottiti), Tiffani Boutique (ceramiche per la casa).
PINEIDER SI RINNOVA
Milano, 12 novembre 2002 - Milano diventa sempre più trendy con negozi che
si formano e si trasformano per creare nuove suggestioni e attrazioni. Nel
quadrilatero d'oro della moda, in Via Manzoni 20, Pineider, marchio storico
nato nel 1774, ha deciso di potenziare e aggiornare la propria produzione
per trasformarla in Arte di Vivere. Ora da Pineider non si andrà solo per
scegliere i biglietti da visita, quelli per le partecipazioni ai matrimoni,
gli inviti ai battesimi, ai compleanni e alle inaugurazioni della casa
nuova, proposti ora in versione rinnovata con il colore di riferimento che
è il giallo intenso, spesso abbinato al grigio. Da oggi si troverà in più
la lista di nozze, il tema del viaggio con una serie di borsoni e borse di
grande funzionalità ed eleganza; e ancora, una serie di oggetti per la
casa, dai cestini di vimini per tutti gli usi, agli argenti tradizionali o
rivisitati in modo contemporaneo e innovativo, dai piatti ai centro tavola,
dai portatovaglioli personalizzati ai segnaposto, dai vasi di vetro soffiato
a mano alle coperte e alle pantofole solo in cachemire. E ancora mille altri
piccoli e grandi oggetti per la scrittura, unici e raffinati, e la
cartoleria per i bambini, oltre a candele profumate, spray da ambiente e
profumi per la casa in quattro diverse fragranze. Questo raffinato e
prezioso negozio dedica così, al pianterreno, una zona alla scrittura con i
biglietti, le carte, le agende, le penne, proposti in una sofisticata varietà
di colori e materiali. Al primo piano si passa al "ricevere in
casa" con l'angolo bar, i cristalli e i servizi di piatti, visibili
nella sala da pranzo e nell'office, quindi la stanza dei bambini, tutta
celeste con i diari, le matite, le coperte e la culla. Illuminata invece
dalle tenui gamme del rosa e del lilla c'è la stanza della donna: una
dormeuse, gli armadi dipinti con trompe l'oeil, i plaid di cachemere, le
borse e le valigie per il viaggio e il tempo libero. Al secondo piano c'è
lo studio per lui, col camino, le poltrone di cuoio e la grande scrivania,
più gli accessori al maschile per il viaggio e l'ufficio. Sempre al secondo
piano, in una stanza bianca e rosa, c'è lo spazio dedicato alla lista di
nozze e al matrimonio. Tutti i mobili che arredano la casa, comprese le
tende di seta, sono realizzati in esclusiva per Pineider e si possono
acquistare come gli altri oggetti. La ristrutturazione del negozio è stata
disegnata dall'architetto milanese Luca Piatti.
ALL'AEROPORTO DI MILANO LINATE,
UN'IMPORTANTE COMMESSA DI PRESTIGIO. INSTALLATE OLTRE 60 PORTE AUTOMATICHE
DELL'AZIENDA ITALIANA DITEC
Milano, 12 novembre 2002 - L'affidabilità degli automatismi Ditec per porte
pedonali, ha reso possibile l'acquisizione di una prestigiosa ed importante
commessa, in collaborazione con la società di contract Nexlogic di Brescia.
Sono più di 60 le automazioni Ditec modello "Bis", complete di
serramenti realizzati con la serie dei profili Ditec "Pam 35" e
dispositivi antipanico a sfondamento delle ante mobili, che sono state
installate all'aeroporto di Linate, nell'ambito del piano di
ristrutturazione per l'adeguamento alle normative antincendio delle uscite
di sicurezza, delle porte alle partenze ed arrivi e dei gates d'imbarco. Gli
ingressi automatici di un aeroporto sono sottoposti a condizioni operative
veramente pesanti, con una frequenza giornaliera delle aperture,
elevatissima. Nelle giornate di punta, il transito dei passeggeri può,
infatti, generare più di mille operazioni d'apertura e chiusura per ogni
singola porta, anche con inversioni di manovra. Le normative e la coscienza
civile, impongono la dotazione d'adeguati e sofisticati accessori di
sicurezza per offrire la più assoluta garanzia agli ospiti. Le porte
automatiche pedonali Ditec, già omologate TÜV grazie ai loro elevati
standard qualitativi, sono state giudicate eccellenti ed in grado di
soddisfare efficacemente tutti i requisiti operativi richiesti nella
commessa per Linate. La gamma delle porte pedonali automatiche Ditec -
scorrevoli oppure a battente, sino alle prestigiose porte curve e rotanti -
è in grado di soddisfare ogni esigenza di passaggio dell'utenza
commerciale, industriale e residenziale, spaziando dalle porte per aeroporti
a quelle per abitazioni, uffici e negozi. Infolink: www.ditec.it
SIMPOSIO INTERNAZIONALE
SULL'INNOVAZIONE
Potsdam, 12 novembre 2002 - Un simposio internazionale sull'innovazione si
terrà dal 4 al 6 dicembre 2002 a Potsdam (Germania) ed ospiterà l'"International
Change and Improvement Workshop" (Seminario internazionale sul
cambiamento ed il progresso) oltre ad una conferenza per discutere le sfide
imposte dall'allargamento. La manifestazione è sostenuta dal programma
"Innovazione e Pmi" del quinto programma quadro. L'integrazione di
un maggior numero di paesi nell'Unione europea porterà nuove sfide che le
società, gli organismi di ricerca, gli intermediari ed i politici saranno
chiamati ad affrontare al fine di mantenere un'innovazione sostenibile,
fattore indispensabile al successo economico. La conferenza dal titolo
"Improving innovation - Challenges to be faced by companies, research
bodies, intermediaries and policy makers" (Migliorare l'innovazione -
Sfide imposte alle società, agli organismi di ricerca, agli intermediari ed
ai politici), offrirà una panoramica delle maggiori tendenze nel settore
dell'innovazione per il prossimo decennio. Esperti internazionali
esamineranno questioni riguardanti l'interconnessione e la cooperazione, il
consenso all'innovazione e l'influenza dei paesi recentemente associati. La
conferenza dal titolo "Clustering: towards a new perspective for the
European Innovation System" (Formazione di gruppi: verso una nuova
prospettiva del sistema europeo dell'innovazione) presenterà il lavoro
svolto da 600 organizzazioni che hanno partecipato, direttamente o
indirettamente, al processo di raggruppamento nell'ambito dei progetti
d'innovazione del quinto programma quadro. Il filo conduttore è la
condivisione della conoscenza e delle competenze nei settori della gestione,
distribuzione e diffusione dei progetti come pure il coinvolgimento delle
piccole e medie imprese quali beneficiarie del processo d'innovazione. I
partner dei progetti d'innovazione e le relative parti interessate potranno
comunicare gli uni con gli altri ed accedere alle informazioni interne ed
esterne, sia nel corso del seminario sia in una fase successiva, con l'aiuto
di avanzati strumenti "web enabled" (fruibili tramite Internet).
Tale processo genererà un contesto dinamico e favorevole all'apprendimento
che stimolerà ed alimenterà l'innovazione. Infolink: http://www.innovation-showcase.net
INCENTIVI FISCALI AL COMMERCIO, PRONTE
LE GRADUATORIE LA REGIONE FINANZIA 4.777 IMPRESE MARCHIGIANE DISPONIBILI
ANCHE LE GRADUATORIE PER I "CENTRI STORICI"
Milano, 12 novembre 2002 - Incentivi fiscali al commercio: la Regione ha
finanziato 4.777 imprese locali, alle quale andranno contributi per 5
milioni e 797 mila euro. I fondi sono quelli della legge 449/97 e potranno
essere utilizzati per il pagamento dell'Irpef, Irpeg e Iva. Beneficiare del
"credito d'imposta" sono le piccole e medie imprese commerciali e
turistiche marchigiane. A differenza di quanto accaduto a livello nazionale,
dove la percentuale del riparto non supera l'1,5-2,5% - sottolinea
l'assessore al Commercio Marcello Secchiaroli - nelle Marche si è riusciti
a soddisfare il 7,43% della quota richiesta dagli imprenditori.
L'istruttoria è stata condotta in collaborazione con le Camere di
commercio, le quali sono disponibili a fornire tutti i chiarimenti
necessari. Il servizio Commercio della Regione sta inviando le raccomandate
ai beneficiari, che potranno comunque visionare, sin d'ora, le graduatorie
sul sito Internet istituzionale: www.commercio.marche.it pagina
"finanziamenti", alla voce "finanziamenti regionali".
Inoltre sono state approvate anche le graduatorie delle domande, per l'anno
2002, di finanziamento del commercio nei centri storici (legge regionale
21/98), relativamente alle "Arre urbane e rurali" e ai
"Comuni" Il Servizio Commercio ha provveduto, nei giorni scorsi, a
inviare a tutti gli interessati l'esito delle loro domande. Le graduatorie
sono sempre consultabili sul sito internet: www.commercio.marche.it
alla voce finanziamenti.
TRASPORTI PUBBLICI: VENERDÌ 15
NOVEMBRE 2002 SCIOPERO AZIENDALE DICHIARATO DA SLAI COBAS
Milano, 12 novembre 2002 - Per la giornata di venerdì 15 novembre 2002,
l'organizzazione sindacale Slai Cobas, ha dichiarato uno sciopero aziendale
'a sostegno della vertenza Fiat'. Il personale Atm addetto alla guida dei
mezzi di superficie e della metropolitana che aderisce all'agitazione si
fermerà dalle ore 8.45 alle ore 12.45. Data la volontarietà di ogni
singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alla
organizzazione sindacale che l'ha dichiarato, non è prevedibile la
riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete di superficie
che in metropolitana. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono
contattare il Numero Verde 800016857, operativo tutti i giorni dalle 7.30
alle 19.30, o consultare il sito Internet www.atm-mi.it
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