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MARTEDI'
12 NOVEMBRE 2002

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PRENDE IL VIA A BRUXELLES LA PIÙ GRANDE CONFERENZA MAI REALIZZATA SULLA RICERCA EUROPEA 

Bruxelles, 12 novembre 2002 - L'11 novembre il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ed il primo ministro belga Guy Verhofstadt hanno aperto i lavori della più grande conferenza mai realizzata sulla ricerca svolta nell'UE. Oltre 8.000 partecipanti e 200 oratori provenienti da 61 paesi interverranno alla manifestazione. La lunga lista dei partecipanti include 20 ministri, 3 premi Nobel, i commissari europei Philippe Busquin ed Erkki Liikanen, nonché numerosi dirigenti d'impresa. La manifestazione segna l'avvio del sesto programma quadro (6PQ) e precede i primi inviti a presentare proposte che saranno pubblicati a dicembre. Con uno stanziamento di 17,5 miliardi di euro, il 6PQ è uno dei più vasti programmi di ricerca del mondo. Esso sosterrà progetti in specifici settori strategici e favorirà la creazione dello Spazio europeo della ricerca, definito dal commissario Busquin il mercato interno della conoscenza e della scienza. "In un'economia basata sulla conoscenza, soltanto la scienza e la tecnologia sono capaci di generare un effettivo valore aggiunto: esse sono il vero motore della crescita europea, la giusta chiave per fare del nostro continente la potenza economica più dinamica del mondo", ha dichiarato Busquin. "L'incredibile numero di adesioni alla conferenza mostra chiaramente che i ricercatori, gli imprenditori ed i politici dell'UE sono pronti a lavorare con la Commissione per raggiungere questo obiettivo.Il passo successivo per gli Stati membri dell'UE consisterà in un migliore coordinamento delle proprie politiche di ricerca e, per tutte le parti interessate, in un maggiore impegno nel settore della ricerca", ha aggiunto il Commissario. L'esposizione prevista nell'ambito della conferenza comprenderà 142 progetti di ricerca e 65 organizzazioni scientifiche. In aggiunta alle sessioni plenarie ed informative gestite dalla Commissione, si terranno 81 manifestazioni aggiuntive organizzate dagli stessi partecipanti. 

LA PRESIDENZA DANESE PRESENTA LA GRANDE AMBIZIONE EUROPEA PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE 
Bruxelles, 12 novembre 2002 - Il ministro danese della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione Helge Sander ha chiesto un'azione diretta per la creazione di una società globale dell'informazione che garantisca ai cittadini la libertà di cercare, ottenere e divulgare informazioni e idee in modo indiscriminato. Il Ministro si è espresso a nome dell'UE e dei paesi candidati durante una riunione preparatoria per il vertice mondiale sulla società dell'informazione che si svolgerà in due parti, a Ginevra nel 2003 e a Tunisi nel 2005. Uno dei principali obiettivi della riunione è stato quello di trovare un accordo sui principi fondamentali della società dell'informazione, e a Sander è spettato il compito di proporre i criteri fondamentali per l'Europa. Il Ministro ha chiesto l'introduzione di principi volti a "tutelare la libertà di cercare, ottenere e divulgare informazioni e idee [...], promuovere l'accesso universale ai servizi di base ad un costo contenuto [...], garantire la diversità linguistica e culturale in quanto patrimonio comune dell'umanità [...], promuovere le capacità umane attraverso l'istruzione, la formazione e le competenze [...], creare un ambiente più favorevole, compresa la definizione di un quadro giuridico, normativo e politico [e colmare] il divario digitale esistente fra le regioni meno sviluppate e il mondo industrializzato, nonché all'interno delle nostre società". Sander ha proseguito ricordando che l'unico modo per raggiungere tali obiettivi ed impedire che il vertice mondiale si trasformi in un mero esercizio di retorica è quello di proporre azioni concrete. Secondo il Ministro, esse dovrebbero includere un'iniziativa globale in materia di e-government ed una in materia di e-security, nonché misure volte a lottare contro i contenuti illegali e nocivi su Internet, partenariati pubblico-privato al fine di fornire prodotti e servizi Tic a costi accessibili ed un'attività di ricerca e sviluppo nel settore delle Tic incentrata sui mercati mondiali a reddito più basso. Nell'elaborare tali proposte, il Ministro ha affermato che il suo obiettivo è stato quello di "giungere a conclusioni accettabili da tutti" e di utilizzare il vertice mondiale come "punto di partenza per nuove opportunità di ricchezza e per l'instaurazione di una nuova solidarietà fra le diverse componenti della società globale dell'informazione". La riunione preparatoria, organizzata con il contributo dalla Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (Unece) si è svolta dal 7 al 9 novembre a Bucarest. In occasione della manifestazione, l'Unece ha proposto una serie di iniziative volte ad affrontare tre questioni chiave: la creazione di una società dell'informazione che tiene conto della dimensione di genere, l'elaborazione di norme aperte, nonché l'e-policy e l'e-regulation. Nel suo discorso d'apertura, Paolo Garonna, segretario esecutivo aggiunto dell'Unece ha affermato: "La definizione di un insieme di principi e priorità tematiche comuni per la società dell'informazione rappresenta per l'Europa un'opportunità storica [...]. I paesi di questa regione hanno assunto un ruolo guida nel settore dello sviluppo tecnologico e [...] pertanto hanno l'enorme responsabilità di promuovere i principi della società dell'informazione nel contesto globale, in vista del vertice mondiale". Per ulteriori indicazioni sul Vertice mondiale sulla società dell'informazione consultare il seguente sito web: http://www.itu.int/wsis/

MERCATO INTERNO: IL QUADRO DI VALUTAZIONE EVIDENZIA UN RALLENTAMENTO DEL RECEPIMENTO NELLE LEGISLAZIONI NAZIONALI DEGLI ATTI DI DIRITTO COMUNITARIO 
Bruxelles, 12 novembre 2002 - Dall'ultimo quadro di valutazione del mercato interno della Commissione europea risulta che all'avvicinarsi del decimo anniversario dell'apertura delle frontiere europee il fenomeno del mancato recepimento ha ricominciato a registrare una tendenza all'aumento, passando al 2,1% dall'1,8% del maggio 2002 (vedere IP/02/722). Questo fenomeno viene misurato in termini di percentuale degli atti legislativi riguardanti il mercato interno dell'Unione attualmente in vigore che gli Stati membri non hanno ancora recepito nella legislazione nazionale benché sia decorso il termine ultimo concordato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri. Il recente aumento fa seguito ad un decennio di miglioramenti continui, che hanno visto il mancato recepimento calare costantemente dal livello del 21,4% per Stato membro che aveva nel 1992. Soltanto cinque Stati membri (Svezia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito) hanno raggiunto l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di ridurre il mancato recepimento ad un valore pari od inferiore all'1,5%. Per tre Stati membri (Francia, Grecia e Portogallo) il valore registrato risulta superiore al doppio di tale obiettivo. Il quadro di valutazione dà risalto al fatto che occorre un maggior impegno per realizzare pienamente il mercato interno anche sotto altri aspetti. Ad esempio il numero d'infrazioni al diritto comunitario rimane persistentemente elevato, con più di 1 500 provvedimenti per infrazione attualmente pendenti contro gli Stati membri. Cionondimeno un'indagine tra i cittadini e le imprese riportata nel quadro di valutazione dimostra che un'ampia maggioranza d'imprese e cittadini dell'Unione riconosce i considerevoli vantaggi che il mercato interno ha recato loro a partire dal 1992 e vorrebbe vederli aumentare ulteriormente (vedere Memo/02/231). Il commissario Frits Bolkestein, responsabile per il mercato interno, ha commentato: "Questi risultati dimostrano ancora una volta che la realizzazione di un mercato interno senza frontiere è un processo continuo di lungo periodo e non un evento una tantum. Nei dieci anni trascorsi dall'apertura delle frontiere nel gennaio 1993 il nostro successo è stato considerevole. Sono molto lieto che dalla nostra indagini risulti che i cittadini e le imprese riconoscono questo fatto; ma vi sono ancora scappatoie da chiudere ed ostacoli da eliminare. La Commissione farà tutto quanto è in suo potere, ma anche gli Stati membri devono fare il loro dovere. Per cominciare essi devono conseguire gli obiettivi che essi stessi si sono dati per quanto riguarda il corretto recepimento nelle legislazioni nazionali delle direttive che essi stessi hanno concordato. L'economia dell'Unione e la totalità dei suoi cittadini pagano il prezzo degli attuali ritardi. Io sono quindi piuttosto allarmato dal rischio che si possa assistere ad un'inversione della tendenza positiva in fatto di recepimento manifestatasi nel corso dell'ultimo decennio". Attuazione delle direttive pertinenti al mercato interno La presente "edizione del decennale" del quadro di valutazione del mercato interno pubblicato dalla Commissione europea ("Dieci anni di mercato interno senza frontiere") presenta i risultati comparativi ottenuti dai vari Stati membri per quanto riguarda il recepimento nella legislazione nazionale degli atti comunitari relativi al mercato interno. I risultati sono considerevolmente migliorati nel corso dell'ultimo decennio: a livello d'Unione la media del mancato recepimento ha registrato un calo continuo, passando dal 21,4 del 1992 all'attuale 2,1%. Gli ultimi dati tuttavia segnalano un acuirsi del fenomeno rispetto al livello dell'1,8% raggiunto solo sei mesi fa (vedere IP/02/722). Soltanto cinque Stati membri (Svezia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito) hanno attualmente conseguito l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 di portare all'1,5% o meno entro la primavera del 2003 il mancato recepimento. Tre Stati membri (Francia, Grecia e Portogallo) in compenso registrano livelli di mancato recepimento più che doppi rispetto all'obiettivo fissato dal Consiglio europeo. Mancato recepimento per Stato membro all'1 ottobre 2020 (valori percentuali) 
F       EL    P      A       D      I     IRL L        B      E    UK    NL   DK   FIN   S 
3,8    3,3   3,1   2,9   2,7    2,6    2,6   2,3      2     1,6   1,4    1,3     0,7   0,6   0,4 

Gli Stati membri che erano già i più lontani dall'obiettivo sei mesi fa (Francia, Grecia, Germania, Irlanda, Austria e Portogallo) hanno lasciato che il fenomeno si aggravasse ulteriormente, ed anche Italia e Belgio sembrano aver perso il loro slancio. Cambiamento nel numero di direttive pertinenti al mercato interno non ancora recepite rispetto al 15 aprile 2002 
P          I       A      F      B      EL    D    IRL    E     DK    L    NL    UK    FIN   S 
+14    +12   +10  +10    +7     +7    +4    +2       0      -1     -1    -1      -1       -5     -5 
Visto il numero d'atti legislativi che entreranno in vigore nel prossimo semestre alcuni Stati membri dovranno agire con rapidità per poter raggiungere entro la primavera del 2003 il traguardo fissato dal Consiglio europeo di un mancato recepimento pari od inferiore all'1,5%. Il Consiglio europeo di Barcellona ha parimenti fissato per la primavera 2003 un obiettivo di "tolleranza zero" per le direttive il cui recepimento è in ritardo di due o più anni. Ritardi di questa portata possono rappresentare un sintomo di seria difficoltà politica, quando non addirittura di riluttanza ad attuare le disposizioni che gli stessi Stati membri hanno approvato in sede di Consiglio. La Finlandia è l'unico Stato membro che abbia raggiunto l'obiettivo, seguita ad un'incollatura da Svezia, Portogallo, Paesi Bassi e Danimarca. Per conseguire tale obiettivo quattro Stati membri (Francia, Germania, Lussemburgo e Grecia) dovranno recepire dieci o più direttive "stagionate" nei prossimi sei mesi. Numero di direttive pertinenti al mercato interno non ancora recepite con un termine d'attuazione anteriore all'1 marzo 2001 
F      D    EL    L     E    B    A    IRL    I    UK    DK   NL  P    S    FIN 
14   11     10    10    9     8    6       6       4      3       2       2    2    1       0 
La direttiva più "vecchia" non ancora recepita nelle legislazioni di tutti gli Stati membri risale al 1993 (93/15/CEE sugli esplosivi per uso civile). Tra le altre direttive rientrano provvedimenti d'importanza cruciale per migliorare ulteriormente l'ambiente per le imprese o per il consumatore, nonché provvedimenti atti a dare un contributo tangibile allo sviluppo sostenibile. L'UE non può ad esempio invitare credibilmente ad agire per liberare il potenziale del settore biotecnologico quando più di due anni dopo il termine concordato nove Stati membri non hanno ancora applicato i provvedimenti disposti dalla direttiva sulle biotecnologie del 1998, che mira ad incoraggiare gli investimenti e le attività di ricerca e sviluppo in questo settore (vedere IP/02/1448). Per terminare su una nota positiva, la direttiva del 1996 mirante ad agevolare l'interoperabilità dei collegamenti ferroviari transeuropei ad alta velocità è finalmente stata recepita nelle legislazioni di tutti gli Stati membri. Infrazioni Il numero complessivo di procedimenti per infrazione alle disposizioni in tema di mercato interno rimane persistentemente elevato, con più di 1 500 casi in pendenza. A Francia ed Italia continua a far capo il numero più elevato di casi aperti, e congiuntamente quasi il 30% di tutti i casi. Procedimenti per infrazione alle disposizioni sul mercato interno aperti per Stato membro 
F          I        D        E      EL   IRL     B     UK     A    NL    P   FIN  DK    L   S 
216    190    143    134    133   132    121    107    79    62    51    39    33     33   32 
Soltanto la Danimarca è riuscita a ridurre del 10% o più il numero di procedimenti per infrazione riguardanti un'applicazione scorretta del diritto derivato, come richiesto dalla rassegna 2002 della strategia per il mercato interno pubblicata dalla Commissione (vedere IP/02/541); la maggior parte degli altri Stati membri hanno visto il numero di procedimenti che li riguarda aumentare. La situazione è aggravata dal fatto che più della metà di tutti i procedimenti richiede più di due anni per arrivare a termine. La maggior parte delle imprese e dei cittadini osservano ripercussioni positive del mercato interno L'ultimo quadro di valutazione del mercato interno comprende anche un servizio speciale sui risultati principali di una nuova indagine sponsorizzata dalla Commissione, che confronta le opinioni attuali di imprese e cittadini sul mercato interno con quelle di dieci anni fa. Si riscontrano ampie variazioni da uno Stato membro all'altro, ma i risultati globali sono incoraggianti in quanto dimostrano ad esempio che: molti europei attribuiscono effetti positivi al mercato interno: l'80% in termini di gamma di prodotti disponibili, il 67% in termini di qualità di prodotti ed il 41% in termini di prezzi; il 76% dei cittadini vede con favore l'accresciuta concorrenza introdotta dal mercato interno; più del 50% dei cittadini sarebbe interessato ad acquistare prodotti oltre frontiera ed è trattenuto dal farlo soprattutto da costo del viaggio, perdita di tempo, preoccupazioni circa l'assistenza post vendita e ostacoli linguistici; il 76% delle imprese che esportano in sei o più altri paesi dell'Unione giudica positive le ripercussioni del mercato interno sulla propria attività; il 46% di tutte le imprese dell'Unione afferma di aver beneficiato di ripercussioni positive del mercato interno; soltanto pochissime imprese (l'11%) identificano ripercussioni negative; più dell'80% delle imprese ritiene che migliorare il funzionamento del mercato interno dovrebbe costituire in futuro un obiettivo della massima priorità per l'Unione europea. Per maggiori informazioni circa queste indagini vedere MemO/02/231. L'indice del mercato interno rileva i progressi sul terreno Si è tentato di catturare l'evoluzione del mercato interno con un'unica misurazione, un cosiddetto indice del mercato interno. A differenza della valutazione della situazione fornita dalla Commissione in termini di attuazione e garanzia del rispetto delle disposizioni, tale indice mira a fornire una misura sul terreno dell'effetto delle politiche perseguite in tema di mercato interno nel corso degli ultimi dieci anni. Ancora una volta i risultati sono in ampia misura positivi (passaggio dell'indice da 100 a 143). Gli indici relativi a Finlandia, Spagna, Italia, Svezia ed Austria hanno registrato una crescita significativamente superiore a quello relativo all'Unione; ciò indica che apparentemente gli Stati membri più "nuovi" hanno tratto rapidamente vantaggio dal mercato interno, e questo messaggio risulta particolarmente benvenuto in vista del futuro ampliamento dell'Unione. 

E-GOVERNMENT: UN SITO PER I CENTRI REGIONALI DI COMPETENZA (CRC ) 
Roma, 12 novembre 2002 - Il sito ha l'obiettivo di supportare le attivita' di informazione, comunicazione e di lavoro cooperativo promosse dalla rete nazionale dei Centri Regionali di Competenza (Crc). Il sito e' ancora in costruzione e diverse funzionalita' come quella della registrazione dell'utente non sono state ancora attivate. Dal progetto dei Centri Regionali di Competenza per l'e-government e la Societa' dell'Informazione e' nato crcitalia.it . L'accesso al sito web e' differenziato in base al profilo dell'utente. I principali servizi offerti sono: informazioni di interesse generale sulle attivita' del progetto Crc (accesso pubblico); interazione con il sistema di gestione della conoscenza, informazione di approfondimento sulle attivita' del progetto Crc e sulle tematiche di maggiore interesse, forum di discussione, web log, personalizzazione dei percorsi di navigazione (accesso con registrazione); strumenti per il lavoro cooperativo, come agenda condivisa, stato di avanzamento del progetto, gestione documentale, comunicazione sincrona ed asincrona (Accesso con autorizzazione). L'iniziativa rappresenta l'ambiente per la creazione e la condivisione in rete del know how creato dai progetti per l'e-government. Infatti, il sito costituira' un supporto anche per le attivita' di tutti gli attori dell'e-government nelle regioni e negli enti locali e, con una semplice registrazione, di chiunque sia interessato ad approfondire i temi della programmazione e dell'attuazione delle politiche di e-government e della societa' dell'informazione sul territorio. Infolink: www.crcitalia.it 

E-GOVERNMENT, QUALE RUOLO PER LE REGIONI? ESPONENTI DEGLI ENTI REGIONALI INTERVERRANNO A OMAT-VOICECOM DI ROMA PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULL'APPLICAZIONE DEI PIANI TECNOLOGICI PROMOSSI DAL MINISTERO DELLE TECNOLOGIE 
Roma, 12 novembre 2002 - In ambito di Omat-VoiceCom 2002, Assinform, l'associazione delle principali aziende di informatica e telecomunicazioni operanti in Italia, organizza in collaborazione con Il Sole 24 Ore un convegno dedicato al "Ruolo delle Regioni nei piani di e-Government". Tali piani, promossi dal Ministero per l'Innovazione, pongono un'attenzione del tutto particolare sul ruolo di spinta e di coordinamento delle Regioni, che possono agire sia sulla leva economica (i finanziamenti promossi a livello centrale sono supportati da un cofinanziamento da parte degli Enti Locali), sia su quella dei contenuti progettuali (le Regioni svolgono una funzione importante di raccordo e di sinergia con gli Enti Locali del proprio territorio). Recentemente, in occasione di Smau, il Ministero ha fornito l'esito della selezione dei quasi 400 progetti presentati dopo il bando emesso la scorsa primavera, e ha assegnato i fondi alle Regioni e agli Enti Locali sul territorio. Il Convegno Assinform si propone, dunque, come uno dei primi appuntamenti, dopo l'annuncio dei progetti selezionati, per fare il punto della situazione e per sentire il parere di alcuni autorevoli esponenti delle Amministrazioni regionali sia sui progetti in corso che sulle prospettive a medio termine, considerati i possibili tagli, previsti in Finanziaria, proprio ai piani e-Government locali. Moderati dal dott. Massimo esposti, redattore capo di Alfa Il Sole 24 Ore, interverranno Federico Barilli, direttore di Assinform, Gaudenzio Garavini, direttore generale dell'organizzazione dei sistemi informativi e telematica della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Bianchini, amministratore di Laziomatica Spa, la società di informatica e telematica della Regione Lazio. In programma anche gli interventi di Rodolfo Pedrini, il responsabile dei progetti di e-government del Csi Piemonte, e di Giulio De Petra, direttore sviluppo e-government delle Regioni e degli Enti locali del Dipartimento per l'Innovazione e le tecnologie. Appuntamento mercoledì 13 novembre, alle ore 14.30. Infolink: www.iter.it

IMMOBILI PUBBLICI: DOMANI IL ROADSHOW SULLA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE 
Roma, 12 novembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che oggi alle ore 10,30, prenderà il via da Roma il roadshow sulla seconda operazione di cartolarizzazione degli immobili pubblici. L'incontro che avverrà al Ministero, presso la Sala del Parlamentino, rappresenta la prima di numerose tappe organizzate sulle principali piazze finanziarie europee. Alla presentazione agli investitori istituzionali interverranno vertici e tecnici del Ministero nonché esponenti delle banche arranger dell'operazione: Abn Amro, Bnl, JP Morgan e Schroder Salomon Smith Barney. L'incontro è aperto alla stampa, che potrà presentarsi a partire dalle ore 10,00 presso l'ingresso di via Pastrengo 1 per il ritiro dei badge. 

DATI DI SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE STATALE - SETTEMBRE 2002 
Roma, 12 novembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di settembre 2002 .

 

Milioni di euro

 

 

Formazione del fabbisogno

 

Entrate

14.279

Spese

21.390

di cui: spesa per interessi

4.323

 

 

Fabbisogno (-) / Disponibilità (+)

-7.111

Copertura

 

Totale

7.111

Titoli a breve termine

1.500

Titoli a medio-lungo termine

-1.359

Titoli esteri

2.433

Altre operazioni (1)

4.537

 1. Comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito http://dsbb.imf.org

AMMONTARE BTP IN EMISSIONE 
Roma, 12 novembre 2002 - L 'ammontare delle tranches dei Btp che verranno offerti da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle relative aste: Buoni del Tesoro Poliennali : triennali; 15.9.2002/2005 nona tranche: 1.750 milioni di euro; "quinquennali", 15.4.2002/15.10.2007 quattordicesima tranche: 1.500 milioni di euro; "trentennali"1? .2.2002/2033, ottava tranche: 750 milioni di euro. 

BORSA ITALIANA SPA: IN OTTOBRE FORTE RIPRESA DEI VOLUMI DI NEGOZIAZIONE E DEGLI INDICI. NUOVI MASSIMI STORICI PER GLI SCAMBI AFTER HOURS. LA CAPITALIZZAZIONE SALE A 460,6 MILIARDI DI EURO. 
Milano, 11 novembre 2002 - Nel mese di ottobre il mercato azionario è stato caratterizzato da una crescita dei volumi di negoziazione e da una ripresa degli indici; si sono registrati nuovi massimi storici per gli scambi delle azioni della Borsa nella fase after hours. Andamento degli indici - In ottobre l'indice Mib è stato interessato da una forte ripresa prevalentemente concentrata nella seconda metà del mese. Dopo aver raggiunto giovedì 9 ottobre il nuovo minimo annuale a quota 15.154, la successiva crescita lo ha portato a chiudere il mese a quota 16.989, con una performance del +8.5% rispetto a fine settembre, che rappresenta la crescita più elevata per il mercato italiano su base mensile a partire dal febbraio 2000, periodo in cui furono raggiunti i massimi storici. Anche l'indice Numex del Nuovo Mercato ha evidenziato una performance mensile ampiamente positiva: +17,2%, la più elevata dal novembre dello scorso anno, sempre su base mensile. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento differenziato, con il Mib30 (+10,2%) più brillante del Mibtel (+8,9%). Per la prima volta dopo molti mesi l'indice MibSTAR ha sottoperformato l'indice generale, limitando la sua crescita al 3,2%, mentre da fine 2001 continua a evidenziare un andamento ampiamente migliore, con un calo del 6,7% a fronte del -23,6% del Mib e del -26,3% del Mib30. Tutti i tre macrosettori hanno evidenziato un andamento mensile positivo: Servizi +9,7%, Finanziari +7,6% e Industriali +3,4%; su fine dicembre 2001 permangono performance negative e diversificate: Industriali -14,5%, Servizi -18,7%, Finanziari -31,2%. I principali settori hanno fatto registrare, da fine settembre, variazioni positive (Assicurazioni +16,8%, Media-Editoriali +15,8%, Elettronici-Elettrodomestici +15,7%), con l'eccezione di Auto (-13,8%). Nei dieci mesi del 2002 il solo a evidenziare una crescita è Impianti-Macchine (+4,8%), mentre risaltano le flessioni di Auto (-49,5%), Assicurazioni (-36,4%) e Finanziarie di Partecipazione (-33,1%). La volatilità si è mantenuta su livelli elevati, attestandosi al 25,1% per la Borsa (dove rimane sensibilmente più contenuta quella del segmento Star, pari al 14,2%) e al 40,5% per il Nuovo Mercato. Capitalizzazione e listino - Il recupero dei corsi azionari ha fatto crescere la capitalizzazione delle società nazionali quotate, passata dai 428,9 miliardi di euro di fine settembre a 460,6 (pari al 36,8% del Pil). Nel dettaglio, la ripartizione dei mercati, vede la Borsa a quota 449,6 miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 6,5 e il Mercato Ristretto a 4,5. Non essendo intervenute variazioni alla compagine delle società quotate, il loro numero è rimasto attestato a 293, una in meno di quelle di fine 2001. Nel dettaglio le società quotate sono 236 per la Borsa (di cui 5 estere), 45 per il Nuovo Mercato (1 estera) e 12 per il Mercato Ristretto. A seguito di 356 ammissioni e 275 revoche, il numero degli strumenti quotati su MCW è salito da 5.369 a 5.450. Scambi - In ottobre gli scambi azionari (179.000 contratti e 2,52 miliardi di euro al giorno) sono stati interessati da un'ulteriore ripresa. Nel dettaglio, la media giornaliera è stata di 166.000 contratti e 2,48 miliardi di euro per le azioni quotate in Borsa (+12,5% e +5,0% rispetto a settembre) e di 12.900 contratti e 33,5 milioni di euro per quelle del Nuovo Mercato (+44,3% e 60,3%). Tim è risultata ancora l'azione più scambiata per controvalore, con il 14,2% degli scambi totali, seguita da Stmicroelectronics (13,1%) ed Eni (10,9%). La dimensione media dei contratti si è ridotta passando, nella fase diurna della Borsa, dai 16.276 euro di settembre a 15.267, da cui si deduce una maggiore partecipazione degli investitori retail. Gli scambi di covered warrant sono stati interessati da una crescita dei contratti (media giornaliera 23.700, +17,9% su settembre) accompagnata da una flessione del controvalore (media giornaliera 55,4 milioni di euro, -5,9%). Gli scambi dell'after hours sono cresciuti sensibilmente: rispetto a settembre la media giornaliera è passata da 5.935 a 8.409 contratti (+41,7%) e da 24,6 a 34,3 Ml euro (+39,6%). Per gli scambi di azioni quotate in Borsa è stato raggiunto il nuovo massimo storico sia per numero di contratti (5.665 al giorno, con un'incidenza di oltre il 13% rispetto all'intensità degli scambi diurni) che per controvalore (30,2 Ml euro giornalieri). Gli Etf, negoziati dalla fine di settembre, hanno fatto registrare in ottobre scambi per 1.677 contratti e 74,7 milioni di euro. La dimensione media dei contratti relativamente elevata (44.500 euro) denota una chiara prevalenza - in queste prime fasi - della partecipazione di investitori di natura istituzionale e professionale rispetto a quelli retail. Gli scambi dei titoli a reddito fisso del Mot sono stati invece interessati da una leggera flessione dei volumi di negoziazione: per i titoli di Stato la media giornaliera è scesa da 602 a 572 milioni di euro (-5,1%), per le obbligazioni private da 32,5 a 31,0 (-4,5%). L'Euromot, con scambi per 353 contratti e 9,4 milioni di euro al giorno, si è attestato su valori superiori alla media dell'anno in corso. I volumi di negoziazione dei derivati azionari dell'Idem hanno evidenziato un andamento alterno. I futures sul Mib30 hanno fatto registrare una media giornaliera di 20.581 contratti standard (-11,6% rispetto a settembre, mese in cui è stato peraltro raggiunto il massimo annuale). Il miniFib è invece salito a 10.080 contratti standard (+2,4%, realizzando la seconda miglior media mensile di sempre, dopo il massimo storico del luglio scorso). In calo le opzioni sul Mib30, con una media di 11.800 contratti standard (-20,2%), in crescita le opzioni su azioni, con 32.041 contratti standard al giorno (+10,4%). I futures su azioni, lanciati a fine luglio, hanno scambiato nel complesso 10.719 contratti standard, con una crescita del 70,9% rispetto al mese precedente. 

CIT- COMPAGNIA ITALIANA TURISMO S.P.A.: PARTE IL 14 NOVEMBRE L'OFFERTA PUBBLICA DI SOTTOSCRIZIONE SUL MERCATO RISTRETTO, PREVISTO UN FLOTTANTE FINO AL 23,6% DEL CAPITALE SOCIALE 
Varese, 12 novembre 2002 - Cit - Compagnia Italiana Turismo S.p.A., l'azienda italiana di primo piano nel settore turistico con una struttura industriale ad integrazione produttiva verticale ed orizzontale, ha presentato oggi alla stampa le modalità dell'Offerta Pubblica di Sottoscrizione (Ops) che prenderà il via il 14 novembre e si concluderà il 20 novembre prossimo. Il relativo Prospetto Informativo è stato depositato presso la Consob in data 8 novembre 2002 a seguito dell'avvenuto rilascio di nulla-osta comunicato con nota n° 2072789 del 6 novembre 2002. L'operazione, finalizzata alla quotazione sul Mercato Ristretto, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., consiste in un'Offerta Globale di un massimo di 9.700.000 azioni ordinarie da nominali Euro 1 ciascuna aventi godimento 1 gennaio, pari al 18,8 del capitale della Società post money, provenienti integralmente da un aumento di capitale con esclusione del diritto d'opzione. L'Offerta Globale consiste in: un'Offerta Pubblica di Sottoscrizione rivolta al pubblico indistinto in Italia di un minimo di n. 970.000 azioni, pari a circa il 10% dell'Offerta Globale; un Collocamento Privato riservato ad investitori professionali italiani e istituzionali esteri, con esclusione degli investitori di Stati Uniti, Canada, Giappone e Australia; un Collocamento privato di massime 217.000 azioni, pari al 2,2% dell'Offerta Globale destinato ad alcuni soggetti, di numero inferiore a 200, indicati dal Consiglio di Amministrazione della Società. Il prezzo delle azioni sarà compreso tra un minimo di 1,9 Euro e un massimo di 2,1 Euro cadauna. Al termine dell'operazione, e dopo l'eventuale integrale esercizio dell'opzione di Greenshoe pari a 1.455.000 azioni, il flottante sul mercato sarà pari al 23,6% del capitale sociale. Abaxbank agirà in qualità di Global Coordinator e di Sponsor dell'operazione e Livolsi & Partners in qualità di Advisor finanziario dell'Emittente. L'ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni ordinarie di Cit Compagnia Italiana Turismo S.p.A. è stata disposta dalla Borsa Italiana con provvedimento n° 2592 del 31 ottobre 2002. "La quotazione rappresenta per la nostra azienda una tappa fondamentale, il raggiungimento di un obiettivo stabilito all'inizio del primo piano 1999-2001 "dichiara l'Amministratore Delegato Gianvittorio Gandolfi. `Il passaggio da società privata a Public Company quotata rappresenta un importante traguardo ed un punto di partenza per lo sviluppo atteso 2002-2004 della realtà Cit Il lavoro che ci aspetta è tanto, e riguarderà oltre alle nuove prospettive, un cambiamento di mentalità, un salto qualitativo della struttura ed un'azienda in confronto costante con il mercato che risulterà il nostro vero punto di riferimento Ci sentiamo gratificati e stimolati dalla nuova realtà e dal nuovo ruolo che ci apprestiamo a svolgere, siamo fiduciosi e ci sentiamo sicuri di poter adempiere ai nuovi compiti con i risultati sperati. Le prospettive per la nostra azienda sono confortanti e la Cit sarà in grado di cogliere tutte le realtà positive legate alla ripresa che sicuramente nel 2003 tornerà ad affacciarsi nell'economia nazionale in generale, e nel settore turistico in particolare. L'Italia ha sicuramente bisogno di realtà industriali in questo settore che è e sarà sempre di più uno se non il settore trainante dell'economia nazionale, sia per contributo allo sviluppo sia per la creazione di occupazione che per valorizzazione del territorio ". 

PIRELLI: APPROVATI I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2002: IL MANAGEMENT DEL GRUPPO ACCELERA LA RAZIONALIZZAZIONE DEI SETTORI TELECOM E ENERGIA: STANZIATI 260 MILIONI DI EURO, PREVISTA ULTERIORE RIDUZIONE DI 2.400 UNITA' DI CUI OLTRE IL 90% ALL'ESTERO MIGLIORAMENTO DEL RISULTATO OPERATIVO PREVISTO PER L'ULTIMO TRIMESTRE 
Milano, 12 novembre 2002 - Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di Pirelli SpA che ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2002. La crisi senza precedenti che da oltre un anno sta attraversando il mercato delle infrastrutture per le tlc continua a condizionare pesantemente l'andamento delle aziende del settore in tutti i principali Paesi del mondo occidentale. Il mercato mostra una contrazione della domanda mondiale, quantificabile in oltre il 70% in termini di valore. A ciò negli ultimi mesi si è aggiunto il repentino raffreddamento della congiuntura economica internazionale con un impatto sul settore energia, che soffre della mancata ripresa degli investimenti. Entrambi i fenomeni hanno vanificato lo straordinario e tempestivo impegno del management del Gruppo volto a reagire attraverso il recupero di efficienze alla caduta dei mercati. L'impegno profuso - che in soli 9 mesi ha raggiunto la cifra di 137 milioni di euro - si è rivelato comunque insufficiente. In questo contesto il Gruppo mostra per i primi nove mesi dell'anno ricavi pari a 4.810 milioni di euro (-11% al netto dell'effetto cambi rispetto allo stesso periodo del 2001). Il risultato a livello di mol mostra un miglioramento del settore pneumatici (da 277 milioni di euro a 284 milioni di euro); la tenuta del settore energia nonostante la crisi degli investimenti (da 110 a 109 milioni di euro); la caduta nel settore cavi tlc, dovuta al continuo deterioramento del mercato e al previsto venir meno dell'accordo di fornitura a Cisco Systems (per complessivi 207 milioni di euro). Il mol nei primi nove mesi del 2002 è pari a 368 milioni di euro, contro i 569 milioni di euro del 2001. Il risultato operativo è di 95 milioni di euro (290 milioni di euro al 30 settembre 2001), interamente a causa del settore cavi Tlc e del previsto venir meno dell'accordo di fornitura a Cisco Systems. Il quarto trimestre dell'anno mostra comunque segnali di miglioramento rispetto a quello precedente e al corrispondente trimestre del 2001. Il management del Gruppo ha pertanto deciso di accelerare e di intensificare le azioni di efficienza in corso, per trovarsi nelle condizioni ottimali al fine di cogliere tempestivamente i primi segni di ripresa non appena si presenteranno. Inoltre verranno attuate nuove misure di razionalizzazione nei Settori Cavi e Sistemi Energia, tese a rafforzare i recuperi di efficienza, e rendere ancora più incisiva l'azione di ristrutturazione nel Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni. Interventi diffusi sulle varie attività nei diversi Paesi, comporteranno la chiusura di sei unità produttive e la riduzione di circa 2.400 unità, di cui circa 200 unità per le realtà italiane del Gruppo. L'impatto di queste misure sull'esercizio 2002 sarà pari a 260 milioni di euro. Il pay-back è previsto in un anno in termini finanziari e in 18 mesi in termini economici. In particolare le nuove azioni, che si basano sullo sfruttamento delle sinergie tra i Settori nei diversi Paesi e sulla accelerazione dei programmi di Ricerca e Innovazione, prevedono: Settore Cavi e Sistemi Energia - Riallocazione dei volumi verso fonti produttive a basso costo e maggiore specializzazione degli stabilimenti, con la chiusura di 3 unità; Focalizzazione sui settori a più alto valore aggiunto; Settore Cavi e Sistemi Telecom - Adeguamento della capacità produttiva alla nuova realtà del mercato, con la chiusura di 3 unità; Accelerazione del time to market dei componenti optoelettronici di nuova generazione dei Pirelli Labs Le strutture manageriali e impiegatizie del Gruppo hanno subìto a fine settembre 2002 una riduzione di circa 900 unità rispetto a fine 2001. Le nuove azioni di efficienza comportano ulteriori riduzioni per 900 unità, portando tale riduzione al 16% rispetto a fine 2001: in particolare la riduzione del management sarà del 32%, quella degli impiegati del 15%. Le nuove misure di efficienza interesseranno anche gli assetti industriali dei Settori Cavi e Sistemi Energia e Telecomunicazioni: alle 1.000 riduzioni di addetti già effettuate entro la fine di settembre rispetto a fine 2001, si aggiungeranno riduzioni per 1.500 addetti, con un calo complessivo del 9% circa, rispetto a fine 2001. Prospettive per l'esercizio 2002 e per il Piano 2002-2004 - Per il quarto trimestre del 2002 si prevede, come detto, un miglioramento rispetto al trimestre precedente e rispetto al medesimo trimestre del 2001. Le aspettative consistono in un'ulteriore crescita dei risultati nel Settore Pneumatici e in un sensibile miglioramento nel Settore Cavi e Sistemi Energia, mentre nel Settore Cavi e Sistemi Telecom si prevede una conferma delle tendenze negative in atto. Tenuto conto di quanto detto, per il 2002 si prevede un risultato operativo che risentirà positivamente del miglioramento atteso per il quarto trimestre, ma che sarà inferiore alle aspettative a causa del grave deterioramento del mercato delle infrastrutture per telecomunicazioni e del ritardo della ripresa degli investimenti del settore energia. In un questo contesto, salvi ulteriori peggioramenti congiunturali, si confermano sostanzialmente gli obiettivi di redditività del Piano al 2004 per il Settore Pneumatici e Cavi e Sistemi Energia, mentre il Settore Cavi e Sistemi Telecom, di cui si prevede il raggiungimento del break-even nell'ultima parte del 2003, dovrebbe beneficiare dell'introduzione anticipata sul mercato dei nuovi prodotti che i Pirelli Labs stanno sviluppando in collaborazione con i partner tecnologici; per quanto riguarda la posizione finanziaria, si prevede un miglioramento rispetto al 30 settembre 2002. L'andamento della gestione del Gruppo al 30 settembre - Come anticipato, il mercato delle infrastrutture per tlc sta attraversando una crisi senza precedenti mentre quello dell'Energia risente a sua volta del peggioramento del quadro macroeconomico. Il Settore Pneumatici, pur in un contesto economico negativo, prosegue a registrare risultati in continua crescita che non riescono comunque a compensare l'andamento degli altri settori. Malgrado quanto sopra la gestione del Gruppo Pirelli Spa nel terzo trimestre mostra un free cash flow in netta crescita da 59 milioni di euro del 30 giugno 2002 a 168 milioni di euro del 30 settembre 2002, un incremento delle efficienze e una posizione finanziaria in sia pur lieve miglioramento rispetto al 30 giugno. Il risultato netto ante Olimpia è negativo per 325 milioni di euro (contro un risultato positivo di 215 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001). Su di esso incidono 274 milioni di euro dovuti ad oneri di ristrutturazione, componenti straordinarie e oneri finanziari non ricorrenti; compreso l'effetto Olimpia, la perdita al 30 settembre è di 407 milioni di euro. Tale risultato potrebbe beneficiare nell'ultimo trimestre dei dividendi Olivetti, iscritti nei conti di Olimpia SpA. In particolare: nei primi nove mesi del 2002 le vendite del Gruppo ammontano 4.810 milioni di euro, con un decremento del 11,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, al netto dell'effetto cambi (-4,4%). I principali effetti sono nel volume (-9,1%) e nei prezzi/mix (-2,0%). Le vendite del terzo trimestre 2002 ammontano a 1.458 milioni di euro contro i 1.749 milioni di euro del terzo trimestre 2001. Il margine operativo lordo al 30 settembre ammonta a 368 milioni di euro, pari al 7,7% del fatturato, contro il 10% dei primi novi mesi del 2001. Si ricorda che nello stesso periodo del 2001 il risultato includeva Euro 59 milioni derivanti dall'accordo di fornitura con Cisco Systems. Il margine operativo lordo del terzo trimestre 2002 è pari a 90 milioni di euro contro Euro 137 milioni dello stesso periodo del 2001 Il risultato operativo al 30 settembre 2002 ammonta a 95 milioni di euro, pari al 2% delle vendite contro i 290 milioni di euro dello stesso periodo del 2001 (5,1% delle vendite). Il risultato operativo del terzo trimestre 2002 è positivo per 2 milioni di euro contro i 47 milioni di euro dello stesso periodo del 2001. La variazione nei primi nove mesi è dovuta interamente al minor apporto del Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni (pari a 150 milioni di euro) e al venir meno dell'accordo di fornitura a Cisco Systems. In particolare: le efficienze lorde raggiunte grazie alle già menzionate azioni messe in atto hanno un effetto positivo per 137 milioni di euro; le varianti commerciali registrano un calo di 208 milioni di euro (su cui il solo Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni pesa in negativo per 269 milioni di euro); il costo unitario dei fattori produttivi, l'impatto della riduzione dei volumi, l'effetto cambio e le altre variazioni hanno un'incidenza negativa per circa 65 milioni di euro; il venir meno dell'accordo di fornitura con Cisco Systems ha comportato minori ricavi per circa 59 milioni di euro. La voce oneri e proventi finanziari presenta al 30 settembre 2002 un saldo negativo di 121 milioni di euro contro proventi finanziari pari a 12 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso anno. L'importo si riferisce per 18 milioni di euro all'adeguamento del valore di titoli in portafoglio ai prezzi di mercato, mentre il rimanente importo di 103 milioni di euro è il saldo tra oneri e proventi finanziari correlati all'indebitamento netto. Il risultato da partecipazioni, negativo per 100 milioni di euro, è relativo alla valutazione con il metodo del patrimonio netto della partecipazione in Olimpia (82 milioni di euro) e alla svalutazione della partecipazione F.C. Internazionale Milano S.p.A. (18 milioni di euro). Il saldo oneri/proventi straordinari al 30 settembre 2002 è negativo per 238 milioni di euro e comprende essenzialmente oneri di ristrutturazione legati alle nuove misure di razionalizzazione focalizzate nei Settori Cavi e Sistemi Energia e Telecomunicazioni (260 milioni di euro) e le plusvalenze realizzate da Pirelli SpA (17 milioni di euro) nell'ambito del più ampio processo di riallocazione degli immobili. Da segnalare la vendita a Pirelli & C. della sede di rappresentanza di Roma e dell'edificio storico della Bicocca degli Arcimboldi. Lo stesso periodo dello scorso esercizio comprendeva la plusvalenza, al lordo delle imposte, per la cessione sul mercato delle azioni proprie di Pirelli SpA (30 milioni di euro) e 36 milioni di euro riconosciuti da Cisco Systems nell'ambito della cessione dei Sistemi Ottici Terrestri avvenuta nel corso del 2000. Il risultato netto al 30 settembre 2002 è negativo per 407 milioni di euro (dopo oneri fiscali pari a 43 milioni di euro) contro un risultato positivo di 215 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001 (dopo oneri fiscali pari a 148 milioni). Escludendo l'effetto Olimpia il risultato al 30 settembre 2002 è negativo per Euro 325 milioni. Il patrimonio netto consolidato passa dai 5.660 milioni di euro di fine dicembre 2001 ai 4.800 milioni di euro del 30 settembre 2002 per effetto della perdita del periodo (407 milioni di euro), per il pagamento dei dividendi (149 milioni di euro) e per il negativo effetto cambio pari a 296 milioni di euro. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli SpA al 30 settembre 2002 è pari a 4.613 milioni di euro contro i 5.462 milioni di euro del 31 dicembre 2001. La posizione finanziaria netta è passiva per 1.594 milioni di euro rispetto ai 1.089 milioni di euro al 31 dicembre 2001 (in miglioramento rispetto ai 1.618 del 30 giugno 2002). La variazione, rispetto al fine 2001 è da imputarsi principalmente agli esborsi relativi ai programmi di riorganizzazione accantonati negli esercizi precedenti, al pagamento delle ultime imposte inerenti alla cessione di Optical Technologies a Corning, al pagamento di dividendi, controbilanciati in parte dalla cessione di crediti Fiscali a Unicredit Factoring S.p.A. e Mediofactoring SpA. In data 29 ottobre 2002 si è conclusa la prima fase del progetto Tiglio, con la formalizzazione degli atti di trasferimento delle attività e degli asset immobiliari destinati all'iniziativa. Per il Gruppo Pirelli S.p.A. gli asset trasferiti a Tiglio I ammontano ad un valore di circa 15 milioni di euro (dei quali circa 10 milioni di euro relativi a Pirelli S.p.A. e 5 milioni di euro relativi a Pirelli Cavi e Sistemi Energia Italia S.p.A.); l'operazione ha comportato una plusvalenza lorda, a livello consolidato, di circa 8 milioni di euro. L'andamento dei settori nei primi nove mesi del 2002 - Settore Cavi e Sistemi Energia - Le vendite al 30 settembre 2002 si attestano a 2.306 milioni di euro, con un decremento del 7,3% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Le vendite del terzo trimestre del 2002 si attestano a 692 milioni di euro contro i 796 milioni di euro dello stesso trimestre 2001. Il risultato operativo al 30 settembre 2002 si attesta a 33 milioni di euro, contro 37 milioni di euro dei primi nove mesi dell'anno precedente; il risultato operativo è pari all'1,4% delle vendite e si confronta con 1,5% dell'anno precedente. Il risultato operativo del terzo trimestre 2002 si attesta a 7 milioni di euro, contro i 17 milioni di euro dello stesso periodo del 2001. Il risultato netto al 30 settembre 2002 è negativo per 131 milioni di euro, dopo oneri finanziari pari a 35 milioni di euro, oneri straordinari per 116 milioni di euro (di cui 125 milioni di euro per ristrutturazione) e oneri fiscali pari a 13 milioni di euro . La posizione finanziaria netta è passiva per 502 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 526 milioni di euro del 31 dicembre 2001. Il personale al 30 settembre 2002 è formato da 12.889 unità, con una riduzione di 1.246 unità rispetto a 14.135 unità di fine 2001. Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni - Le vendite al 30 settembre 2002 si attestano a 380 milioni di euro, con una flessione del 66,2% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Le vendite del terzo trimestre del 2002 si attestano a 96 milioni di euro contro i 312 milioni di euro dello stesso trimestre 2001. Il risultato operativo al 30 settembre 2002 è negativo per 56 milioni di euro, contro un risultato positivo di 94 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente Le efficienze realizzate sulle strutture e sui processi (organici -30% rispetto a settembre 2001) non hanno potuto compensare l'impatto negativo dovuto al trend di mercato, per il quale non si attendono significativi miglioramenti nel breve termine. Il risultato include l'indennizzo assicurativo di 6 milioni di euro (già incluso dal primo trimestre 2002) per l'incendio sviluppatosi nel 2001 presso lo stabilimento di Battipaglia delle Fibre Ottiche Sud. Il risultato operativo del terzo trimestre 2002 è negativo per 36 milioni di euro, contro un risultato positivo di Euro 12 milioni dello stesso periodo del 2001. Il risultato netto al 30 settembre 2002 è negativo per 179 milioni di euro dopo oneri finanziari pari a 14 milioni di euro, oneri straordinari di 116 milioni di euro (di cui 114 milioni di euro per ristrutturazione). La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2002 è passiva per 425 milioni di euro rispetto ai 367 milioni di euro di fine dicembre 2001. La variazione è da attribuire principalmente ai fabbisogni gestionali del periodo, accentuati da risultati in continuo calo e il cui effetto è in parte compensato da azioni di contenimento del capitale circolante. Al 30 settembre 2002 il personale è composto da 3.065 unità, con una riduzione di 1.012 unità rispetto a 4.077 unità al 31 dicembre 2001. Settore Pneumatici - Il settore come già detto prosegue a registare in continua crescita, nonostante una congiuntura ecomomica non favorevole. Le vendite al 30 settembre 2002 si attestano ad 2.155 milioni di euro, con un incremento del 1% sullo stesso periodo dell'anno precedente. I volumi Vettura/LT progressivi a settembre presentano un vantaggio del 2% rispetto allo stesso periodo del 2001 grazie al guadagno generalizzato di quote in tutti i principali mercati Ricambi e Primo Equipaggiamento. Particolarmente positivo il contributo dei prodotti Performance. Volumi Truck in aumento del 6% rispetto al 2001, in controtendenza rispetto al mercato. Le buone performance in Sud America e negli altri mercati extraeuropei più che compensano la flessione legata al non positivo andamento del mercato europeo. Positivo l'andamento Moto i cui volumi totali evidenziano un incremento del 9%, con crescite superiori alla media ai Ricambi in Europa e Nordamerica. Le vendite del terzo trimestre del 2002 si attestano a 667 milioni di euro in aumento (+1,7%) rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente (656 milioni di euro). Il risultato operativo al 30 settembre 2002 è pari a 150 milioni di euro contro i 144 milioni di euro del corrispondente periodo dell'anno precedente. Il rapporto sulle vendite si attesta al 7%, contro 6,8% dei primi nove mesi del 2001. Il risultato operativo del terzo trimestre 2002 è pari a 39 milioni di euro, in crescita rispetto ai 33 milioni di euro dello stesso periodo del 2001. Il risultato netto al 30 settembre 2002 è positivo per 62 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari ad 42 milioni di euro, oneri straordinari pari a 9 milioni di euro e oneri fiscali pari a 37 milioni di euro) contro 54 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001 (dopo oneri finanziari pari a 52 milioni di euro, e oneri fiscali pari a 38 milioni di euro). La posizione finanziaria netta è passiva al 30 settembre 2002 per 562 milioni di euro rispetto a 684 milioni di euro al 31 dicembre 2001. La riduzione rispetto al 31 dicembre 2001 è da attribuire all'aumento di capitale (con pagamento di sovrapprezzo azioni effettuato dalla controllante Pirelli SpA) pari a 80 milioni di euro controbilanciato dal pagamento di dividendi alla controllante stessa per 30 milioni. L'ulteriore riduzione è dovuta principalmente alle azioni di contenimento del capitale circolante. Al 30 settembre il personale è composto 20.403 unità, in aumento, rispetto al 31 dicembre 2001, di 409 unità dovuto esclusivamente a rapporti di lavoro temporaneo. Il risultato netto della Capogruppo Pirelli SpA al 30 settembre 2002 è positivo per 230 milioni di euro, essenzialmente per effetto del dividendo distribuito dalla controllata Otnl Nv, rispetto al risultato di 492 milioni di euro al 30 settembre 2001. Adozione del Codice di Comportamento in materia di insider dealing - Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre adottato il Codice di Comportamento della Società in materia di insider dealing. Il Codice di Comportamento è stato redatto in ottemperanza alla disciplina recentemente introdotta da Borsa Italiana, che - come noto - comporta per le società quotate un obbligo di disclosure periodico, a partire dal 1° gennaio 2003, circa le operazioni effettuate sui titoli quotati dell'emittente e delle sue controllate, da soggetti che possono accedere ad informazioni price sensitive. Rispetto alla disciplina di riferimento elaborata da Borsa Italiana, il documento si caratterizza nei seguenti profili qualificanti: flessibilità nell'individuazione del novero delle persone assoggettate a obbligo di disclosure, al fine di poter tener conto anche di situazioni contingenti di accesso alle informazioni riservate; estensione dell'obbligo di comunicazione alle operazioni effettuate su strumenti finanziari quotati emessi dalle società controllanti (oltre che dalle controllate); sensibile riduzione delle soglie quantitative di rilevanza delle operazioni da segnalare al mercato con periodicità trimestrale (da 50.000 a 35.000 euro) ovvero immediatamente all'atto dell'effettuazione (da 250.000 a 80.000 euro); obbligo di trasparenza per tutte le operazioni su strumenti finanziari emessi da società del Gruppo Pirelli, anche se realizzate nell'ambito di rapporti di gestione su base individuale di portafogli di investimento; obbligo di segnalare senza indugio le Operazioni Significative se la relativa soglia è stata superata non nel trimestre solare in corso ma negli ultimi tre mesi anteriori alla transazione appena effettuata; previsione di "black-out periods", cioè di periodi predeterminati durante i quali le persone soggette alle previsioni del Codice non possono compiere operazioni. Il Codice di Comportamento prevede poi un sistema sanzionatorio di particolare rigore che, per Amministratori e Sindaci, contempla la possibilità di proporre all'Assemblea la revoca dall'incarico. L'entrata in vigore del Codice è anticipata rispetto al termine obbligatorio previsto dal Regolamento di Borsa (1° dicembre 2002, anziché 1° gennaio 2003). Le operazioni effettuate nel mese di dicembre 2002 saranno cumulate, ai fini degli obblighi di comunicazione, a quelle del primo trimestre 2003. 

MEDIOLANUM S.P.A: RISULTATI DEFINITIVI PRIMI NOVE MESI 2002 L'UTILE NETTO DEL PERIODO È STATO DI 81 MILIONI DI EURO, +1% RISPETTO AL RISULTATO FATTO REGISTRARE LO SCORSO ANNO (80).
Basiglio, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S.p.A., riunitosi ieri a Basiglio, ha approvato la relazione sulla gestione dei primi nove mesi dell'anno 2002. I dati definitivi hanno confermato i positivi risultati preliminari. Le Masse amministrate consolidate grazie all'ottimo andamento della raccolta netta, sempre positiva nei nove mesi, sono ammontate a 20,9 miliardi di euro, crescendo del 15% nei dodici mesi (18,1 miliardi di euro al 30 settembre 2001), nonostante l'importante deprezzamento dovuto all'andamento negativo dei mercati azionari. Escludendo le nuove iniziative (Banca Esperia e le controllate straniere, Fibanc, Gamax, Bankhaus Lenz e Mediolanum Private), il patrimonio è cresciuto nel periodo dell'11%, a 18,0 miliardi di euro (16,1 al 30 settembre 2001). Con riferimento all'Italia, i principali risultati sono stati: l'Utile netto del periodo è stato di 81 milioni di euro, +1% rispetto al risultato fatto registrare lo scorso anno (80). La Raccolta netta complessiva è stata di 2.387 milioni di euro (-4% rispetto a 2.480 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno). In particolare, la raccolta netta si articola in Euro 1.313 milioni relativi al risparmio gestito ed Euro 1.074 milioni relativi al risparmio amministrato. Altri elementi di particolare interesse: i Premi Vita di Nuova Produzione hanno registrato un incremento del 60% (1.136 milioni di euro contro 711 milioni di euro dello scorso anno), in particolare grazie alla fortissima produzione di Premi unici, cresciuti del 79% a 1.052 milioni di euro (587 milioni di euro nello stesso periodo del 2001) il totale dei C/C al 30 settembre 2002 era n. 330.200 a fronte dei n. 281.300 al 30 settembre dello scorso anno, con un incremento del 17%. il totale dei Clienti, che al 30 settembre 2002 era di n. 752.200 primi intestatari a fronte dei n. 692.000 alla stessa data dello scorso anno, con un incremento del 9%. Al 30 settembre 2002 la Rete di vendita di Banca Mediolanum ha registrato un organico complessivo di n. 5.059 Consulenti globali (con una contrazione del 10% sul totale di n. 5.617 alla stessa data del 2001). Da segnalare il continuo progresso qualitativo della rete, con 4.122 promotori finanziari, in crescita del 10% rispetto ai 3.755 del 2001, progresso che consolida la posizione di leadership di Banca Mediolanum tra le reti di promotori in Italia. Aggiungendo a questi i 1.320 operatori assicurativi di Partner Time, le Reti di vendita del Gruppo Mediolanum riportano un organico complessivo di 6.379 unità. Per quanto riguarda i dati consolidati del gruppo, che includono l'effetto delle nuove iniziative: l'Utile netto consolidato del Gruppo è di 50 milioni di euro, in calo del 26% rispetto al risultato dei primi nove mesi del 2001 (68 milioni di euro). Il Consiglio ha inoltre deliberato, come previsto dall'art. 2.6.3 del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A., l'adozione del codice di Internal Dealing. 

IN MIGLIORAMENTO I PRINCIPALI DATI DEL GRUPPO MONRIF IL MOL DEL GRUPPO PASSA DA 2,5 MILIONI DI EURO DEL 2001 A 16,9 MILIONI DI EURO DEL 2002. 
Milano, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Monrif S.p.A., riunitosi in data 11 novembre 2002, ha approvato la Relazione sull'andamento della gestione del terzo trimestre 2002, il Codice di comportamento in materia di Internal Dealing e la normativa societaria aggiornata in materia di corporate governance. L'attenta e costante opera di contenimento dei costi di gestione da parte di tutte le società del Gruppo ha portato un consistente miglioramento del bilancio consolidato sia a livello di margine operativo lordo che di risultato di periodo. I primi nove mesi del 2002 hanno, infatti, registrato un M.O.L. consolidato di 16,8 milioni di euro contro 2,5 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente e un utile prima delle imposte di 120 mila euro contro una perdita di 13,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2001. I risultati sono tanto più rilevanti perché realizzati in un periodo ancora pesantemente condizionato dal perdurare di difficoltà ed incertezze dell'economia in generale. Particolarmente significativi sono stati gli interventi di contenimento dei costi operati in Francia dalla controllata Presse Alliance S.A. che con la riduzione del personale da 304 a 130 dipendenti ha ottenuto economie di gestione per 5,4 milioni di euro. In Italia tra le società minori la Superprint Editoriale S.r.l. e la Monrif Net S.p.A. hanno ridotto considerevolmente le perdite dell'anno precedente riducendo i costi e concentrandosi esclusivamente sull'attività editoriale e d'informazione. Nel settore alberghiero la razionalizzazione della gestione ha consentito di fronteggiare la generalizzata diminuzione di presenze della clientela sia d'affari che turistica e mantenere buoni livelli di redditività . Nel valutare i risultati si deve altresì tenere conto della stagionalità della domanda che, soprattutto per la pubblicità sui quotidiani e la ricezione alberghiera registra nei mesi estivi i valori medi più bassi di tutto l'anno. Il Gruppo Monrif detiene partecipazioni principalmente nei seguenti settori: grafico ed editoriale attraverso la controllata Poligrafici Editoriale S.p.A.; alberghiero attraverso la Ega Emiliana Grandi Alberghi S.r.l.; multimediale ed internet attraverso la Monrif Net S.p.A. e Dada S.p.A. Settore grafico editoriale e della raccolta pubblicitaria - Anche nel 3° semestre 2002 le vendite ed i ricavi pubblicitari dei tre quotidiani editi dalla società hanno risentito della perdurante generalizzata flessione dei consumi iniziata nello scorso esercizio; il fatturato da vendita di quotidiani, anche per effetto di due giorni in meno di uscita e della politica di cut price adottata in alcune zone di distribuzione, è diminuito del 6% rispetto all'analogo periodo del 2001, mentre l'inserito pubblicitario (a parità di testate gestite) è diminuito del 2%. La stampa per conto terzi invece evidenzia un incremento del 10,8% beneficiando delle commesse per la stampa dei quotidiani gratuiti "Leggo" in Italia e "Metro" in Francia. La costante politica di contenimento dei costi operativi attivata da tutte le società del Gruppo Poligrafici ha permesso di ottenere un importante risultato in termini di Margine Operativo Lordo (M.O.L.) che passa da un risultato negativo di 2,6 milioni di euro (gennaio/settembre 2001) ad uno positivo di 12,6 milioni di euro (gennaio/settembre 2002). Gli interventi attuati dalla controllata francese Presse Alliance hanno ridotto le perdite operative del 40% rispetto al settembre 2001, anche se il raggiungimento dell'equilibrio economico è legato alla ripresa del mercato francese, in particolare di quello pubblicitario che presenta debolezze maggiori rispetto a quello italiano. Il risultato consolidato del settore grafico editoriale nei primi nove mesi del 2002 evidenzia una perdita pari a 7,7 milioni di euro dopo avere contabilizzato ammortamenti e svalutazioni per 17,3 milioni di euro.Nello stesso periodo dell'anno precedente la perdita era stata di 18,2 milioni di euro dopo avere contabilizzato ammortamenti e svalutazioni su partecipazioni per complessivi 15,7 milioni di euro. Il risultato economico del 2002 è¨ stato condizionato dalle perdite registrate dalla Presse Alliance S.A. e dalla Ragie Print S.a.r.l. che a livello consolidato hanno gravato sul conto economico per 12,1 milioni di euro, di cui 9,2 milioni di euro per perdite di gestione e 2,9 milioni di euro per l'ammortamento delle spese di ristrutturazione; nell'analogo periodo del 2001 l'onere complessivo era stato di 17,9 milioni di euro. Settore Alberghiero - L'effetto combinato del rallentamento dell'economia e la riduzione della clientela anche in conseguenza dei noti avvenimenti dell'11 settembre 2001 ha influito negativamente sulle presenze, in modo particolare a Milano. A Bologna invece, la diminuzione è stata determinata dalla chiusura per circa tre mesi del Royal Hotel Carlton per il completamento dei lavori di ristrutturazione. Il settore alberghiero evidenzia al 30 settembre 2002 un utile ante imposte di 2,3 milioni di euro rispetto all'utile di 3,4 milioni di euro dell'analogo periodo del 2001 che però beneficiava di proventi straordinari per 0,7 milioni di euro. Settore Multimediale Ed Internet - Il settore internet, ed in genere quello delle nuove tecnologie, è stato tra quelli più colpiti dalla congiuntura economica negativa. Per fronteggiare le minori richieste del mercato la Dada S.p.A. ha iniziato una importante azione di razionalizzazione della attività e di economie di gestione, i cui effetti si sono manifestati già a partire dal mese di settembre che ha registrato un Mol in pareggio. Gli oneri straordinari per svalutazioni di attività immateriali e le quote di ammortamento sui costi pluriennali hanno però inciso sul conto economico per 19 milioni di euro influendo significativamente sul risultato del periodo che evidenzia una perdita di 24 milioni di euro. La Monrif Net S.p.A. ha ridotto le perdite abbandonando i settori più penalizzanti e concentrandosi sulla messa in rete dei quotidiani del Gruppo. 

GRUPPO MONDO TV: NEI PRIMI 9 MESI 2002 PROSEGUE LA CRESCITA DI RICAVI E REDDITIVITÀ E LO SVILUPPO DELLA "LIBRARY". UTILE ANTE-IMPOSTE CONSOLIDATO +45% A 10,5 MILIONI DI EURO E RICAVI CONSOLIDATI +40% A 24,7 MILIONI DI EURO
Milano, 12 novembre 2002 - Prosegue con ritmo costante ed intenso la crescita dei principali indicatori economico-finanziari del Gruppo Mondo Tv - primario operatore in Europa nella creazione e distribuzione di "cartoons" per la Tv ed il cinema ed attivo nei settori correlati - che ha realizzato nei primi 9 mesi 2002 una crescita del 45% dell'utile ante-imposte consolidato (attestatosi a 10,5 milioni di Euro) e del 40% dei ricavi consolidati che raggiungono i 24,7 milioni di Euro. L'utile ante-imposte di Gruppo è pari al 42% del Valore della Produzione (41% nel corrispondente periodo del 2001). Continua ad essere confermato il trend di diversificazione delle fonti di reddito verso i settori correlati che il Gruppo ha intrapreso con l'obiettivo di ammortizzare gli andamenti ciclici di settore (tra cui la crisi della pubblicità Tv): nei primi nove mesi 2002 i ricavi nel segmento che comprende anche merchandising, home video, cinema, musica ed editoria sono stati pari al 55% del totale rispetto al 50% del periodo gennaio-settembre 2001. Sul fronte della produzione di serie e film di animazione va avanti in maniera sostenuta l'attività che ha in via di realizzazione 5 serie di "cartoons" per la Tv, 3 lungometraggi per il cinema e 2 film destinati al circuito home video ed allo sfruttamento televisivo. Questi, in sintesi, i principali contenuti della Relazione Trimestrale al 30 settembre 2002 approvata oggi dal Consiglio di Amministrazione di Mondo Tv alla presenza di Orlando Corradi, Presidente ed Amministratore Delegato della società. Più in dettaglio, sempre nei primi nove mesi dell'esercizio in esame, il Gruppo ha realizzato una crescita del 47% del Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato attestandosi a 20,6 milioni di Euro (14 milioni nel corrispondente periodo 2001). L'Ebitda è cresciuto anche in termini relativi raggiungendo una quota dell'83% del Valore della Produzione (nei primi nove mesi 2001 era pari al 79%) a conferma della progressiva e costante crescita della redditività. Il Risultato Operativo (Ebit) consolidato ha raggiunto i 10,3 milioni di Euro in crescita del 58% rispetto ai 6,5 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2001. Anche tale indicatore è cresciuto in rapporto al Valore della Produzione passando dal 37% al 41%. Tale positiva evoluzione è ancor più significativa se analizzata alla luce del forte incremento degli ammortamenti ed accantonamenti (che rappresentano la principale voce di costo del Gruppo) i quali sono passati da 7,5 a 10,4 milioni di Euro nel periodo gennaio-settembre 2002 in virtù dei notevoli investimenti sostenuti per incrementare la "library" del Gruppo. Il totale degli investimenti lordi, infatti, è stato pari a 26,3 milioni di Euro (28,8 milioni nei primi nove mesi 2001) di cui gran parte (circa 21,6 milioni di Euro) riguardano la produzione di serie e film di animazione. La posizione finanziaria netta è positiva per 7,3 milioni di Euro (9,6 milioni di Euro al termine del primo semestre di quest'anno) e risulta influenzata dai forti investimenti lordi di competenza del periodo, i quali sono peraltro finanziati per la maggior parte mediante la redditività interna ed il capitale circolante. Nel corso dei mesi in esame Mondo Tv ha inoltre proseguito nella propria strategia di rafforzamento sul mercato tedesco dell'animazione, il più importante in Europa, assumendo il controllo della società tedesca Igel Media Ag, conseguentemente ridenominata "Mim Mondo Igel Media", avendo aumentato la propria partecipazione fino al 52,4% dal precedente 45%. Nel corso dell'ultimo trimestre, infine, sono stati stipulati accordi di coproduzione e concessione di licenze con due società coreane e fra gli accordi con la Rai è entrata in lavorazione una nuove serie di cartoons Tv. L'accordo ha un valore complessivo di circa 1,7 milioni di Euro. 

MARZOTTO - RELAZIONE TERZO TRIMESTRE 2002: DATA LA STAGIONALITÀ DELL'ANDAMENTO DEGLI AFFARI, IL FATTURATO E GLI UTILI CONSEGUITI NEL TRIMESTRE NON SONO RAPPORTABILI AD ANNO. 
Milano, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.A., riunitosi ieri, ha approvato la Relazione sull'andamento del terzo trimestre dell'esercizio 2002. Viene precisato che in considerazione della stagionalità dell'andamento degli affari, il fatturato e gli utili conseguiti nel trimestre non sono rapportabili ad anno. I dati di seguito riportati comprendono i risultati economici del Gruppo Valentino, acquisito il 31 maggio 2002, per il periodo giugno-settembre, consolidati con il metodo della messa in equivalenza. I dati di bilancio più significativi sono i seguenti: Terzo trimestre 2002 - Il fatturato netto consolidato del 3° trimestre del 2002 è ammontato a 557 milioni di euro, contro i 571 milioni del corrispondente periodo del 2001 (- 2,4%). Fatturato - Gli utili operativi del Gruppo, pari a 101 milioni di euro, sono diminuiti di 17 milioni rispetto al trimestre di raffronto (- 14,5%). All'utile operativo del trimestre hanno contribuito: l'abbigliamento Hugo Boss per 88,4 milioni di euro (2001: 100,6 milioni); l'abbigliamento Marzotto per 18,3 milioni di euro (2001: 18,2 milioni); il tessile laniero per - 4,8 milioni di euro (2001: - 0,5 milioni); il tessile liniero per 0,1 milioni di euro (2001: 0,1 milioni); le altre attività per - 1,1 milioni di euro (2001: - 0,2 milioni). Utile operativo - Il saldo negativo dei proventi/oneri non ricorrenti ammonta a 8 milioni di euro, contro un saldo positivo di 5 milioni nel terzo trimestre 2001. Proventi e oneri non ricorrenti - Tenuto conto delle perdite del Gruppo Valentino (- 3,1 milioni di euro), il terzo trimestre 2002 ha registrato: a) un utile netto consolidato comprensivo delle minoranze azionarie pari a 52 milioni di euro, contro gli 81 milioni del 3° trimestre del 2001; b) un utile netto di competenza degli azionisti della Capogruppo pari a 25 milioni di euro (3° trimestre 2001: 47 milioni). Utile netto Gennaio/settembre 2002 - Il fatturato netto consolidato dei primi nove mesi dell'esercizio 2002 è stato pari a 1.389 milioni di euro, contro i 1.434 milioni del corrispondente periodo del 2001 (- 3,2%). Fatturato - Gli utili operativi del Gruppo, pari a 140 milioni di euro, risultano in diminuzione (-31,9%) rispetto ai 206 milioni dei primi nove mesi del 2001. Utile operativo.All'utile operativo al 30 settembre 2002 hanno contribuito: l'abbigliamento Hugo Boss per 136,7 milioni di euro (2001: 178,8 milioni); l'abbigliamento Marzotto per 21,8 milioni di euro (2001: 24,1 milioni); il tessile laniero per - 15,3 milioni di euro (2001: 4,8 milioni); il tessile liniero per - 1,7 milioni di euro (2001: 0,6 milioni); le altre attività per - 1,5 milioni di euro (2001: - 2,7 milioni). Il saldo negativo dei proventi/oneri non ricorrenti ammonta a 9 milioni di euro, contro un saldo positivo di 11 milioni al 30 settembre 2001. Proventi e oneri non ricorrenti - Tenuto conto delle perdite conseguite dal Gruppo Valentino nei mesi giugno-settembre (-5,8 milioni di euro), al 30 settembre 2002 il Gruppo ha registrato: a) un utile netto consolidato comprensivo delle minoranze azionarie pari a 68 milioni di euro, contro i 120 milioni dei primi nove mesi del 2001; b) un utile netto di competenza degli azionisti della Capogruppo pari a 27 milioni di euro (primi nove mesi del 2001: 63 milioni). Utile netto - L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 settembre 2002 è pari a 503 milioni di euro, contro i 535 milioni al 30 giugno 2002 e i 438 milioni al 30 settembre 2001. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Valentino al 30 settembre 2002, non consolidato alla data, era pari a 228 milioni di euro. Indebitamento finanziario netto Previsioni per l'esercizio in corso - Vengono confermate le previsioni già formulate in occasione della pubblicazione della relazione semestrale e pertanto, tenuto conto che a fine esercizio Valentino verrà consolidato con il metodo dell'integrazione globale, il fatturato del Gruppo Marzotto dell'anno 2002, per il nuovo perimetro di consolidamento, è atteso in leggera crescita. Gli utili operativi dell'intero esercizio sono previsti al 7/8% del fatturato (esercizio 2001: 10,5%). Tenuto conto delle perdite del Gruppo Valentino e subordinatamente al realizzo di cespiti non strategici, l'utile netto dell'esercizio 2002 dovrebbe non discostarsi da quello del 2001. Codice di Comportamento - Internal dealing - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.A., in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 2.6.3 del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A., ha approvato l'adozione del proprio Codice di Comportamento in materia di internal dealing. Il Codice disciplina, con efficacia cogente, a partire dal 1° gennaio 2003, gli obblighi della Società di comunicazione al mercato, con la tempistica prevista dal Regolamento, delle operazioni effettuate dalle "Persone rilevanti" inerenti i propri strumenti finanziari quotati e quelli delle società controllate, nonché gli atti di esercizio di stock options o di diritti di opzione. Il Codice prevede che la Società comunichi al mercato trimestralmente le operazioni.compiute dalle persone rilevanti il cui ammontare cumulato sia almeno pari a € 25.000 e senza indugio quelle di ammontare superiore a € 125.000 (rispetto alle soglie di € 50.000 e € 250.000 previste dal citato Regolamento di Borsa Italiana). Il Consiglio di Amministrazione si è riservato la facoltà di stabilire, per ragioni contingenti ed eccezionali, divieti o limitazioni al compimento, in particolari periodi dell'anno, da parte di tutte o di alcune delle Persone rilevanti, delle operazioni oggetto di comunicazione ai sensi del Codice. Il Codice di Comportamento sarà disponibile sul sito internet: www.marzotto.it  sezione Investor Relations. 

GRUPPO ZUCCHI: IL CDA APPROVA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30.9.2002 FATTURATO IN CRESCITA DEL 4,9% NEI PRIMI 9 MESI DEL 2002 
Milano, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo Zucchi S.p.A., società quotata in Borsa, leader europeo nella produzione e distribuzione di biancheria per la casa, ha oggi approvato la relazione sull'andamento della gestione al 30.9.2002. Il fatturato consolidato di tale periodo è stato di 272 milioni di Euro, in crescita del 4,9% sullo stesso periodo del precedente esercizio. L'utile operativo consolidato è risultato di 8,4 milioni di Euro, contro 11,6 milioni di Euro del corrispondente periodo 2001, principalmente a causa della riduzione del volume d'affari e della redditività del settore nobilitazione tessuti per conto terzi. L'utile consolidato prima delle imposte è stato di 5,6 milioni di Euro, contro 8,1 milioni di Euro nel corrispondente periodo del 2001. Il risultato consolidato al netto delle imposte e della quota di pertinenza di terzi è stato negativo per 4,2 milioni di Euro contro 1,5 milioni di Euro, pure negativo, dei primi nove mesi 2001. L'indebitamento finanziario netto è passato da 82,8 milioni di Euro al 31.12.2001 a 92,5 milioni di Euro al 30.9.2002. L'incidenza degli interessi passivi netti sul giro d'affari è stata dello 0,8% (1,1% nei primi nove mesi 2001). I nuovi investimenti in immobilizzazioni sono ammontati a 17,8 milioni di Euro (17,9 milioni di Euro nei primi nove mesi 2001). L'andamento stagionale del fatturato, tradizionalmente più elevato nel quarto trimestre dell'anno, fa rilevare risultati infrannuali scarsamente rappresentativi del prevedibile risultato annuale. "Il terzo trimestre 2002 - ha commentato Giordano Zucchi, Presidente e Amministratore Delegato della Capogruppo - mostra un netto miglioramento delle vendite e della redditività rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente" Il risultato della gestione è stato più favorevole in Italia e negli altri paesi europei ad eccezione della Francia dove le importazioni dai paesi a bassi salari sono state particolarmente aggressive ed hanno costretto la controllata francese a ridurre significativamente i prezzi di vendita. Il tendenziale miglior andamento del settore prodotti finiti dovrebbe consentire di ottenere per l'intero esercizio un utile operativo non lontano da quello del 2001." Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo Zucchi S.p.A., in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 2.6.3 del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A., ha altresì approvato l'adozione del proprio Codice di Comportamento in materia di internal dealing. Il Codice disciplina- con efficacia cogente, a partire dal 1° gennaio 2003- gli obblighi della Società di comunicazione al mercato, con la tempistica prevista dal Regolamento, delle operazioni effettuate dalle "Persone rilevanti" inerenti i propri strumenti finanziari quotati nonché gli eventuali atti di esercizio di stock options o di diritti di opzione. Il Consiglio di Amministrazione si è riservato la facoltà di stabilire, per ragioni contingenti ed eccezionali, divieti o limitazioni al compimento, in particolari periodi dell'anno, da parte di tutte o di alcune delle Persone rilevanti, delle operazioni oggetto di comunicazione ai sensi del Codice. La relazione sull'andamento della gestione per il terzo trimestre 2002 e il Codice di Comportamento saranno disponibili sul sito internet: www.gruppozucchi.com 

GRUPPO ITALGAS (ENI): RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2002 - RISULTATO OPERATIVO +7,2%; UTILE NETTO +13,8%; GAS VENDUTO +1,2%; CLIENTI GAS +2% S. 
Donato Milanese, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione Italgas (Gruppo Eni), riunitosi ieri a S. Donato Milanese sotto la presidenza di Alberto Meomartini, ha approvato la Relazione Trimestrale al 30 settembre 2002. I primi nove mesi del 2002 - Il conto economico consolidato evidenzia l'utile netto di 173 milioni di euro, contro quello di 152 milioni di euro del corrispondente periodo dell'anno precedente. L'incremento è stato influenzato dagli effetti del nuovo metodo tariffario predisposto a seguito dell'emanazione da parte dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas della Delibera n. 122/02 che modifica e integra la precedente Delibera n. 237/00. Nei primi nove mesi sono migliorati tutti gli indicatori economici della società. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, infatti, sono aumentati il numero dei clienti serviti (+2%), i volumi di gas venduti (+1,2%), il risultato operativo (+7,2%) e l'utile netto (+13,8%), mentre è diminuito il costo del lavoro (-7,4%). L'indebitamento finanziario netto, che al 30/9/2002 è di 491 milioni di euro, è diminuito di 438 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2001 (dall'inizio del 2002 la diminuzione è stata di 494 milioni di euro). Il terzo trimestre del 2002 - Il risultato operativo del terzo trimestre del 2002 è negativo di 19 milioni di euro, rispetto a quello positivo di 32 milioni di euro del corrispondente periodo dell'anno precedente. La variazione è dovuta sostanzialmente alle minori plusvalenze di 46 milioni di euro (derivanti dal conferimento della rete di distribuzione gas della città di Torino alla collegata A.E.S. S.p.A.) e al minor apporto della controllata argentina Distribuidora de Gas Cuyana (-14 milioni di euro) in relazione alla svalutazione del peso argentino e alla situazione economica in Argentina. Nel trimestre le vendite gas in Italia sono rimaste praticamente invariate rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (da 717 a 719 milioni di metri cubi); all'estero, invece, si è registrata una diminuzione (da 764 a 725 milioni di metri cubi) principalmente dovuta alla generalizzata contrazione dei consumi in Argentina. L'indebitamento finanziario netto di 491 milioni di euro al 30/9/2002 è aumentato rispetto ai 185 milioni di euro del 30/6/2002 a causa principalmente della stagionalità delle vendite e del pagamento a luglio 2002 dell'imposta di consumo (70 milioni di euro). Le società del Gruppo hanno determinato, per ogni singolo ambito tariffario servito, le nuove proposte tariffarie conseguenti alla deliberazione n. 122/02 dell'Autorità e, alla medesima Autorità, le hanno trasmesse, rimanendo ora in attesa della loro approvazione. L'evoluzione prevedibile della gestione - Sulla base dell'andamento dei primi nove mesi dell'anno e ipotizzando che le condizioni climatiche per il resto del 2002 si mantengano nella normalità, si prevede che le vendite di gas a fine anno possano raggiungere i 12,8 miliardi di metri cubi, di cui 4,4 all'estero, con un trend sostanzialmente in linea rispetto al 31/12/2001. Il numero dei clienti serviti dovrebbe aumentare di circa 142 mila unità rispetto al 31/12/2001 (+2%), di cui 20 mila all'estero. Il Gruppo ha perfezionato il disegno riorganizzativo delle società controllate operanti in Italia e razionalizzato il portafoglio delle partecipazioni estere senza tuttavia vedere ridotto il ruolo industriale preesistente ed è oggi nelle migliori condizioni per affrontare la imminente liberalizzazione delle vendite di gas naturale. Si segnala infine la recente rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento gas; la nuova struttura contrattuale è coerente con il processo di liberalizzazione in corso nel nostro paese e consentirà di trasformare il costo della materia prima da puro e semplice pass through ad asset strategico dell'attività di vendita. 

BANCA CR FIRENZE - L'UTILE SALE DELL' 8% A EURO 71,3 MILIONI 
Firenze, 12 novembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Firenze, presieduto da Aureliano Benedetti, ha oggi approvato la Relazione Consolidata al 30 Settembre 2002 presentata dal Direttore Generale Lino Moscatelli. Rispetto al 30 Settembre 2001, le modifiche al perimetro di consolidamento riguardano il consolidamento proporzionale di Findomestic Banca al 50%, il consolidamento integrale della Cassa di Risparmio di Mirandola ed il consolidamento a patrimonio netto al 47% di Cft Finanziaria. L'analisi economica che segue è su base proforma e mette a confronto il risultato dei primi nove mesi dell'anno in corso con quello dello stesso periodo del 2001. Tutti gli altri dati sono raffrontati al 31/12/2001. Il Gruppo - Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, l'utile netto consolidato è stato pari a Euro 71,3 milioni, in crescita del 8,0 %. Il margine di interesse sale del 5,7% (Euro 443,7 mil.) mentre i ricavi da servizi, pari a Euro 244,2 milioni, scendono del 3,9%, in particolare a causa del minore contributo degli utili da operazioni finanziarie; la voce commissioni ed altri proventi netti, infatti, scende solo del 2,2%. Il margine di intermediazione chiude quindi a Euro 715,5 milioni, in crescita del 2,6%. I costi operativi segnano una modesta crescita (+1,50% a Euro 437,5 milioni) con il costo del personale che scende dell' 1,9%. Migliora ulteriormente il rapporto cost/income che scende al 64,7% (67% a fine 2001 e 65,8% al 30 Giugno 2002). Il risultato di gestione ha raggiunto 228,9 milioni di Euro (+6,5%) mentre l'utile delle attività ordinarie, dopo accantonamenti prudenziali e rettifiche per Euro 66 milioni (+15,8%), si attesta a Euro 147,3 milioni, in crescita del 4,2%. Rispetto al 31 Dicembre 2001, la raccolta totale cresce del 3,5%, con la raccolta diretta che raggiunge i 12.116 milioni di Euro (+9,6%). Nonostante una raccolta netta ancora positiva nel comparto gestito, la raccolta indiretta scende dell'1,3% ( Euro 13.907 milioni) essenzialmente a causa dell'effetto mercato. Gli impieghi a clientela risultano pari a Euro 12.201 milioni con un incremento del 5,8% rispetto al 31 Dicembre 2001. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti e l'indice di copertura delle sofferenze restano sostanzialmente stabili rispetto al 30 Giugno 2002, rispettivamente a 1,13% e a 54,1%. Banca Cr Firenze Spa - Sempre molto positivo l'andamento della Capogruppo che, dopo componenti straordinarie negative per 3,2 milioni di Euro, ha chiuso al 30 Settembre 2002 con un utile netto di Euro 70,7 milioni (+2,4%). L'utile delle attività ordinarie si attesta a Euro 130 milioni, mettendo a segno una crescita del 6,5%. La discesa dei ricavi da servizi contenuta nel 5,7% e la consueta attenta politica dei costi (-3,3% a Euro 261,9 milioni), hanno permesso una crescita del risultato di gestione del 6,8%, che ha raggiunto Euro 172,3 milioni. Il rapporto cost/income passa dal 65,1% al 63,1%. La buona qualità degli impieghi è testimoniata dall'andamento delle voci relative agli accantonamenti e alle rettifiche, che totalizzano Euro 42,3 milioni rispetto a Euro 39,3 dei primi nove mesi del 2001. Sostanzialmente stabile la raccolta totale (+0.3%) a Euro 19.547 milioni con la raccolta diretta in crescita del 5,7% (Euro 8.693 milioni). 

PIONEER INVESTMENTS: RACCOLTA POSITIVA IN TUTTE LE DIVISIONI. NEW EUROPE: MASSIMI STORICI PER VENDITE E PATRIMONIO GESTITO 
Milano, 12 novembre 2002 - Positivo per 284,2 milioni di Euro l'andamento della raccolta di Pioneer Investments del mese di ottobre con un patrimonio che si è incrementato del 3,18% rispetto al mese precedente, anche grazie all'effetto dei mercati attestandosi a 100 miliardi di Euro. Particolarmente significativi i risultati della divisione New Europe che ha raggiunto i massimi storici in termini di vendite su base annua e di patrimonio. Confermato il trend positivo della raccolta netta per le divisioni Usa e International, mentre la divisione Italia, dopo i risultati negativi dei mesi scorsi, ha conseguito una raccolta positiva. Da inizio anno la raccolta netta totale del gruppo ha raggiunto i 1.967,2 milioni di Euro di cui -2.027,8 dalla divisione Italia e + 3.995 milioni di Euro dalle divisioni estere. La divisione Italia, ha ottenuto nel corso del mese di ottobre complessivamente flussi netti positivi per 31,1 milioni di Euro. Il dato dall'inizio dell'anno rimane comunque negativo per 2.027,8 milioni di Euro. Molto positivo il settore istituzionale (414,5 milioni di Euro) che ha invertito l'andamento dei mesi precedenti. Negativo invece l'apporto delle gestioni patrimoniali High Net Worth 91,7 milioni di Euro (la raccolta si mantiene comunque positiva se considerata da inizio anno per 446,4 milioni di Euro) e del settore retail per 291,7 milioni di Euro. Il patrimonio della divisione Italia a fine mese ha raggiunto i 77.755,9 milioni di Euro, con un incremento del 2,5% rispetto alla rilevazione del mese precedente. Per la divisione America, vendite nette positive per 36,3 milioni di Euro il ché porta il dato dall'inizio dell'anno a 2.757,9 milioni di Euro, con un incremento del 100,5% rispetto ai valori totali dell'anno 2001 nonostante il segmento equity sia negativo da vari mesi. Il patrimonio di questa divisione pari a 17.998,9 milioni di Euro malgrado il deprezzamento del dollaro è cresciuto del 4,75% rispetto al mese precedente. Anche nella divisione International continua il trend positivo di raccolta, pari a 147,5 milioni di Euro. La divisione ha ottenuto così dall'inizio dell'anno flussi netti per 827,4 milioni di Euro con un incremento del 53,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Da segnalare in particolare i buoni risultati di vendita ottenuti nel segmento istituzionale, in Spagna e America Latina. Il patrimonio di questa divisione si è incrementato del 8,2% rispetto al mese precedente (+6,4% rispetto a fine dicembre 2001) attestandosi a 2.855,9 milioni di Euro. Continua nella divisione New Europe il trend positivo della raccolta netta dei mesi precedenti con flussi positivi per 69,3 milioni di Euro (+409,8 milioni di Euro dall'inizio dell'anno). Questi risultati, come gia sottolineato, hanno consentito alla divisione di raggiungere i massimi storici in termini sia di vendite su base annua sia di patrimonio. Il principale artefice dei risultati della divisione continua ad essere la Polonia grazie al contributo della rete distributiva di Bank Pekao che ha venduto con successo soprattutto prodotti obbligazionari e a capitale garantito. Il patrimonio della divisione New Europe a fine mese ha raggiunto i 1.364,7 milioni di Euro con un incremento del 9,3% rispetto al mese precedente e del 30,7% dall'inizio dell'anno. Pioneer Alternative Investment ha raccolto 16,5 milioni di Euro con un progressivo da inizio anno pari a 200,4 milioni di Euro (i dati di raccolta e di AuM sono già compresi nei dati delle diverse aree di business). Alla fine del mese di ottobre il patrimonio di Pioneer Alternative Investment ha superato i 610 milioni di Euro crescendo del 2,4% rispetto al valore di settembre. 

L'ANDAMENTO DEI BOND DOPO LE RECENTI DECISIONI DI FED E BC SECONDO STEFANO VIGHI - ECONOMISTA DI UNION INVESTMENT 
Milano, 12 novembre 2002 - L'outlook relativo ai bonds europei rimane positivo malgrado la mancata riduzione dei tassi da parte della Bce: infatti, in occasione della press conference, la Bce ha chiaramente lasciato intendere che un taglio dei tassi si verificherà con tutta probabilità nel corso del prossimo meeting il 5 dicembre (o, al massimo, nelle prime settimane 2003). Dovremmo quindi essere all'inizio di un easing cycle anche in Europa che ci induce a suggerire un posizionamento sulle scadenze a breve-medio periodo (2 - 5 anni) o comunque una riduzione della duration dato che é favorito il tratto breve della curva. Decisamente più complesso lo scenario relativo ai corporate: infatti, nonostante la riduzione di ben 50 punti base operata dalla Fed, il mercato dovrebbe mantenersi negativo. Gli eccezionali squilibri che hanno causato la bolla più esplosiva degli ultimi decenni, non consentono una ripresa economica in tempi rapidi e attraverso i normali strumenti di politica monetaria. Lo strumento monetario sembra aver, in parte, perso d'efficacia ed viene vissuto come un riconoscimento della pesante situazione congiunturale che stiamo attualmente attraversando. Va da se che é consigliabile molta prudenza sulle emissioni corporate: difficile per le aziende fare profitti nell'attuale contesto macro. 

THE MILLION DOLLAR ROUND TABLE: FIORE ALL'OCCHIELLO PER I MIGLIORI CONSULENTI FINANZIARI ITALIANI L'ASSOCIAZIONE, CHE RIUNISCE I 30 MILA MIGLIORI PROFESSIONISTI DELLA VENDITA DI PRODOTTI FINANZIARI DEL MONDO, PUNTA A FAR CONOSCERE ANCHE IN ITALIA IL PROPRIO MARCHIO DI PRESTIGIO 
Milano, 12 novembre 2002 - Un rigoroso codice etico da rispettare, alti standard di competenza professionale, superamento di limiti minimi di nuove sottoscrizioni annue. Sono questi i tre cardini dell'appartenenza a The Million Dollar Round Table (Mdrt), l'esclusivo forum che riunisce i migliori consulenti finanziari (assicurativi del ramo vita e di gestione del risparmio) del mondo. I benefici, le regole e i programmi futuri dell'Mdrt saranno presentati alle compagnie assicurative e alle società di gestione del risparmio italiane, nel corso di un incontro che si terrà presso la sede della compagnia assicurativa Prumerica Life a Milano, lunedì 11 novembre 2002. Per i professionisti di vendita di servizi finanziari che ne diventano membri, l'Mdrt rappresenta un'occasione preziosa di sostegno e miglioramento della propria carriera, offrendo evidenti vantaggi: un'opportunità unica di scambio di idee e tecniche di vendita ai massimi livelli internazionali, possibilità di formazione all'interno di un network globale, incremento della produttività grazie all'applicazione di tecniche più efficienti di gestione del personale, del tempo e dell'ambiente di lavoro, informazioni statistiche e periodiche sulle tendenze del settore e, infine, un incremento del prestigio personale nei confronti della propria clientela e del riconoscimento all'interno della propria categoria. "Non è un caso che la nostra associazione sia divenuta la più importante del mondo nel suo settore e che si sia diffusa così largamente nel mondo fino a raccogliere oltre 30 mila professionisti della vendita nel campo finanziario", ha spiegato Richard Sullenger, Presidente del Mdrt. "Dall'anno della sua costituzione, diventare membro del Mdrt è sempre stata un'ambizione per i consulenti assicurativi americani. Ambizione che poi si è diffusa anche negli altri paesi. Ora spero che lo possa essere anche per i promotori finanziari e i professionisti della vendita di prodotti assicurativi vita che operano in Italia" Per entrare a far parte di questo esclusivo forum, è necessario aver raggiunto prefissati limiti di raccolta annua, validi per tutte le tipologie di prodotti finanziari. I livelli sono legati o alle provvigioni tral premi di prima annualità (qualified commissions). Le cifre da superare sono, rispettivamente, di 46.100 euro e 92.200 euro. L'Mdrt è stato costituito nel 1927 negli Stati Uniti da 32 agenti assicurativi e conta oggi oltre 30 mila associati appartenenti a 475 istituzioni finanziarie sparse in 7 4 paesi del mondo. Momento più significativo dell'associazione è il consueto meeting annuale, che nell'arco di cinque giorni offre un programma denso di workshop e corsi di aggiornamento, case history e presenze di personalità di grande interesse. Il prossimo meeting annuale è in programma a Las Vegas dal 22 al 26 giugno 2003 e il tema centrale dell'evento sarà "Experience the Magic".

AMICASA: LA POLIZZA PER LA CASA, MA NON SOLO! FILO DIRETTO LANCIA LA POLIZZA CASA RICCA DI CONTENUTI INNOVATIVI PRIMO TRA TUTTI IL SERVIZIO MULTIASSISTENZA CHE METTE A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI UNA RETE DI ARTIGIANI 
Agrate Brianza, 11 novembre 2002. Il Gruppo Filo diretto, attivo dal 1987 nell'offerta di soluzioni assicurative e servizi di assistenza alla persona nelle aree del turismo, dell'auto e della salute, da oggi offre un nuovo ed innovativo prodotto: Amicasa, la polizza assicurativa studiata per coprire tutti gli imprevisti che possono capitare alla casa o alla famiglia di oggi. Amicasa prevede un'offerta completa e di alta qualità, concentrando in un unico prodotto molteplici soluzioni. La polizza è infatti composta da sei garanzie che possono essere selezionate e combinate sulla base delle esigenze del cliente, consentendo di realizzare una copertura estremamente personalizzata. E in più, Amicasa fornisce la sicurezza di poter contare sempre su qualcuno in grado di fornire aiuto, soprattutto in caso di emergenza. Se, per esempio si rompe un tubo dell'acqua nel cuore della notte, è sufficiente chiamare il Numero Verde Amicasa e la centrale operativa Filo diretto, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, si attiva per risolvere l'inconveniente inviando immediatamente un idraulico. Ma non solo! La naturale vocazione per l'assistenza e le competenze sviluppate in questo campo hanno permesso al Gruppo Filo diretto di sviluppare un prodotto assolutamente innovativo, pensato per rispondere e soddisfare le esigenze della famiglia moderna. Oltre alle tradizionali coperture per responsabilità civile del capofamiglia, l'incendio e il furto all'abitazione, infatti, Amicasa include servizi di assistenza unici ed esclusivi quali Home Repair Service e Card Protection Plan. La vita moderna con i suoi ritmi frenetici rende difficile l'organizzazione della casa e soprattutto la sua manutenzione. A ciò va aggiunto che risulta sempre più problematico trovare artigiani affidabili che intervengano tempestivamente. Da oggi, con Amicasa è tutto più semplice. Grazie all'esclusivo servizio di assistenza "Home Repair Service", infatti, gli assicurati Filo diretto, che lo desiderano, potranno sentirsi sollevati da qualsiasi incombenza relativa alla manutenzione o al ripristino della propria casa. Con una semplice telefonata la Centrale Operativa del Gruppo Filo diretto metterà a disposizione del cliente la propria rete di tecnici qualificati, certificata ISO 9001, e organizzerà e coordinerà il loro intervento seguendone i lavori per l'intera durata. Il tutto a prezzi convenzionati e monitorati costantemente. E se l'intervento rientra nella copertura della polizza, oltre a non vedersi applicati scoperti o franchigie, il cliente non dovrà versare nessun anticipo. Un ulteriore utile servizio offerto in esclusiva da Filo diretto è Card Protection Plan (Cpp), l'assistenza per chi possiede una o più carte di credito. In caso di furto, smarrimento o rapina delle proprie carte di credito, per gli assicurati Filo Diretto è sufficiente effettuare un'unica telefonata alla Centrale Operativa, che tempestivamente avvierà le procedure di blocco delle carte con le banche di riferimento. Il servizio Cpp prevede anche un rimborso totale in caso di uso improprio delle carte stesse. Amicasa, inoltre, è l'unica polizza per la casa che offre la possibilità di assicurare i propri "amici" cani o gatti: garantisce, infatti, il servizio di assistenza veterinaria 24 ore su 24, il rimborso spese veterinarie, di pensione o di custodia e l'indennizzo in caso di infortunio, furto o smarrimento. 

CONVEGNO A MILANO, ORGANIZZATO DA CINEAS IMPRESE, ISTITUZIONI, ASSICURAZIONI LE RISPOSTE AI RISCHI DEL TERZO MILLENNIO 
Milano, 12 novembre 2002 - Terremoti e altre calamità naturali, terrorismo, crolli finanziari, prodotti difettosi, complessità di leggi e regolamenti, computer in tilt. Le imprese italiane dicono di essere perfettamente attrezzate contro questi rischi: il 71 per cento ha piani di emergenza, il 39 per cento impiega un Risk Manager, cioè il responsabile di identificazione, prevenzione, gestione dei rischi. Il quadro risulta da una ricerca condotta su 500 imprese europee da Directa per conto di Cineas, consorzio universitario per l'ingegneria nelle assicurazioni costituito dal Politecnico di Milano con imprese, assicurazioni, associazioni di categoria, centri di ricerca. La realtà, in Italia, non sembra essere proprio così: lo hanno confermato i relatori del convegno Cineas I rischi del terzo millennio, che, a Milano l'11 novembre, hanno commentato questi risultati. La "cultura del rischio" è, infatti, ancora all'inizio nelle imprese italiane e, in generale, in tutta Italia. "Un terzo delle imprese italiane non si preoccupa dei rischi ha ricordato, in apertura, Adolfo Bertani, presidente Cineas e presidente gruppo Zurich Italia - E' un segno della loro fragilità presente e futura. L'Italia è l'unico Paese industrializzato senza una legge sulle calamità naturali: negli ultimi 10 anni, lo Stato ha speso circa 35 miliardi di euro per i danni di terremoti, alluvioni, frane. E' una cifra enorme, pari a quasi due Finanziarie 2002. E in futuro sarà ancora peggio, dato che il 67 per cento dei comuni italiani è in zone sismiche e il 50 per cento delle imprese sono in aree a pericolo di frane e alluvioni. Una legge organica sulle calamità naturali andrebbe in quattro direzioni: educare gli utenti a investire in previdenza; creare pool, anche a livello europeo, di compagnie assicurative in grado di intervenire fino al massimo della loro capacità di copertura; limitare l'intervento dello Stato alla copertura dell'eccedenza; utilizzare competenze e professionalità già esistenti. Per esempio,, l'anno scorso, Cineas ha formato oltre un migliaio di periti per la valutazione dei danni da eventi sismici". Anche per i danni da terrorismo non esiste una legge organica, come già avviene, per esempio, in Francia da quest'anno. D'altra parte, dopo l'11 settembre, il 77 per cento delle imprese italiane dichiara di non avere investito nulla di più nella gestione del rischio e della sicurezza. Dopo i risultati della ricerca, presentati da Giorgio Calò ed Edmea Cozzi di Directa, i relatori, diretti da Gianni Gambarotta, direttore del Mondo, hanno ampliato il tema partendo dalle conoscenze e competenze nei rispettivi ambiti: per le .imprese, Maurizio Fumagalli, direttore centrale e controller Gruppo Candy Elettrodomestici, e Franco Moscetti, amministratore delegato Air Liquide Italia; per le assicurazioni, Alfonso Desiata, presidente Ania, e Sandro Salvati, presidente e amministratore delegato Alleanza Assicurazioni; per il Parlamento e le istituzioni, Paolo Costa, sindaco di Venezia e Bruno Tabacci, presidente X Commissione Attività Produttive, Commercio Turismo della Camera dei Deputati. Nel, dibattito è intervenuto Emerico Amari, partner Macfin, che ha trattato il tema dei rischi finanziari: dalla ricerca Cineas energe che questi rischi vengono ritenuti, in,Europa, i più gravi nell'immediato futuro, alla pari con quelli legati al processo produttivo (27 per cento), ben davanti ai rischi ambientali (13 per cento) e al terrorismo (6 per cento). E' un panorama variegato, sorprendente, da pesare con attenzione, anche inquietante quello che risulta dalla ricerca Cineas: le imprese italiane si dimostrano ben lontane dai concorrenti nei Paesi leader in Europa. Sensibilità e investimenti nella gestione del rischio sono elevati solamente nelle imprese di grandi dimensioni o che hanno subito eventi catastrofici con danni significativi. Sono in tanti quelli che confidano nello Stellone visto che, finora, non hanno subito nulla di drammatico. Addirittura, parecchi top manager ritengono un aggravio ingiustificato di costi le analisi di rischio e le coperture assicurative oltre quelle tradizionali. "Per non parlare del dato mortificante - ha aggiunto Carlo Ortolani, direttore Cineas e professore ordinario al Politecnico di Milano che indica nel 43 per cento la percentuale di imprese italiane che ritiene la formazione al rischio un inutile dispendio di tempo e denaro". Cineas è impegnato nella formazione di specialisti della gestione del rischio e dei danni mediante Master e corsi che, dal 1987 (inizio dell'attività) a oggi hanno formato o stanno formando oltre 400 persone. Nel 2003, verranno diplomati i primi Risk Manager italiani, a conclusione di un Master annuale. Cineas è unico nel panorama europeo in quanto punto di sintesi tra università, imprese, istituzioni e si pone in un contesto formativo sul quale, con la riforma dell'Università, pesano forti preoccupazioni, ma si presentano grandi opportunità: Cineas potrebbe inserirsi nel completamento del triennio universitario con i "master universitari di primo livello", in cui ha una lunga esperienza. Oltre a una cultura del rischio, che vada oltre l'adesione (spesso fonte di forti lamentele) ai dettami della legge 626, si aprirebbero nuovi canali per entrare nel mondo del lavoro prima e con le competenze indispensabili in una professione che la realtà di tutti i giorni indica come sempre più richiesta e vitale per lo sviluppo delle imprese e l'utilizzo ottimale delle risorse del Paese. 

LA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE IMPRESE EUROPEE SINTESI DELLA RICERCA QUANTITATIVA CINEAS 
Milano, 12 novembre 2002 - La ricerca Cineas sulla percezione e gestione del rischio nelle imprese europee è stata commissionata a Directa, che l'ha svolta nell'estate 2002 in Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna. Sono state svolte 100 interviste telefoniche per ciascun Paese a Risk Manager o figure assimiliabili di aziende medie e medio-grandi (classi di addetti da 51 a 500), appartenenti a cinque settori: Meccanica e lavorazione metalli. Chimica e derivati. Elettronica ed elettrotecnica. Alimentare e bevande. Tessile-abbigliamento. La figura e la funzione del risk manager - Il Risk Manager è presente come figura specifica, almeno nelle dichiarazioni degli intervistati, nel 30% circa delle imprese medie e mediopiccole intervistate. Questa percentuale risulta più elevata in Italia (39%), Gran Bretagna (39%) e Spagna (36%); molto ridotta in Francia (12%). La figura "intermedia" ossia colui che si occupa di Risk Management ma anche di altri compiti, maggioritaria nella media (quasi il 50%), risulta più alta in Germania (66%) e Spagna (60%). La mancanza assoluta di una figura che si occupi di Risk Management è prevalente in Francia (46%) e in Italia (33%). La presenza dei Risk Manager cresce con il crescere delle dimensioni aziendali. La definizione corretta e completa della funzione del Risk Manager ("individuare, valutare e gestire tutti i rischi aziendali") viene espressa in modo spontaneo dai due terzi degli intervistati. Un terzo degli intervistati ne fornisce una diversa o (una minoranza) non sa neppure rispondere. Germania e Francia si distinguono dagli altri Stati fornendo in misura maggiore una definizione alternativa rispetto a quella "corretta". In particolare, in Germania solo il 16% si è trovato in sintonia con questa definizione. Il 73% ha dato altre definizioni centrate su "antinfortunistica/ prevenzione infortuni" e "assicurazione dell'affidabilità dei cliente/rischio finanziario". Questo risultato dipende probabilmente dalla minore elasticità terminologica dei tedeschi rispetto agli altri europei. Sul tema delle aree nelle quali il Risk Manager gode di maggiore autonomia, le risposte degli intervistati risultano nel complesso "spalmate" su tutte le aree indicate con qualche prevalenza della gestione dei rischi (29%) e della scelta della compagnia di assicurazione (26%) sulle altre (analisi dei rischi, valutazione dei rischi). Ci sono state probabilmente anche difficoltà di interpretazione delle diverse definizioni parzialmente tra loro sovrapponibili. E questo può anche spiegare le differenze da Paese a Paese: in Germania, le risposte sono concentrate su gestione dei rischi (55%) e scelta della compagnia (38%) e ciò pare coerente con quanto dichiarato sulla funzione del Risk Manager. La gestione del rischio e della sicurezza in generale - La grande maggioranza degli intervistati (nel complesso tra il 70 e l'80%) ritiene sufficienti e proporzionate agli obiettivi assegnati le risorse e le strutture a disposizione della gestione del rischio in azienda. II 70% circa (83% in Germania) non ha constatato variazioni delle stesse dopo gli ultimi episodi di terrorismo internazionale. Le risposte provengono dalle aziende in cui esiste il Risk Manager o figura analoga. Il 70% delle aziende che dispone di Risk Manager o figura analoga dichiara di possedere valutazioni dei principali rischi cui sono esposte. E' di. un certo interesse il complemento a 100 di questo dato: il 30% delle aziende "non possiede valutazione dei rischi". Questa cifra sale al 46% in Germania e scende al 20% in Gran Bretagna. Nella gestione del rischio il criterio di decisione prevalente è, in termini relativi, la valutazione del Risk Manager. Sull'insieme dei Paesi questo criterio con il 40% delle indicazioni prevale su "ottemperanza" degli obblighi di legge (29%) e sui suggerimenti del broker/compagnie di assicurazione (27%). Il peso della valutazione del Risk Manager sale al 65% in Gran Bretagna ed è minimo in Germania (14%) nella quale per la maggiore anzianità di leggi specifiche ma anche per la particolare attitudine mentale le risposte convergono in maggioranza (52%) sull'ottemperanza agli obblighi di legge. Solo il 55% delle aziende possiede piani di emergenza di gestione delle crisi. Questa percentuale sale in Italia (71%) e Gran Bretagna (61%) ed è minima in Francia (43%). A fronte di questa realtà è interessante rilevare che quasi il 10% delle aziende (6% ìn Italia e Spagna, 11-12% Gran Bretagna e Germania) dichiara di aver dovuto fronteggiare eventi non previsti di rischio nell'ultimo anno. I rischi piu' forti. oggi e domani - La tipologia di rischio considerata oggi la più elevata è quella dei rischi legati al processo produttivo (42%), seguiti dai rischi finanziari (23%) particolarmente sottolineati, ma sempre al secondo posto, in Gran Bretagna, Germania e Spagna. La previsione per i prossimi cinque anni vede diminuire la quota dei rischi legati al processo produttivo. Tale diminuzione è prevista in particolare in Gran Bretagna e Francia. In aumento sembrano essere i rischi derivanti dalla complessità di norme e regolamenti. Le aziende sembrano preoccupate dell'aumento della regolamentazione che li riguarda (in particolare in Francia). I rischi ambientali, che dai media vengono indicati come quelli che in futuro diventeranno preminenti, sono invece considerati solo in lieve aumento. Le aziende sono probabilmente da troppo tempo concentrate sui rischi ambientali e sembra che adesso abbiano allentato un po' la tensione sull'argomento. Sul tema dell'evoluzione dei rischi va comunque annotato che per il 55% delle aziende (67% in Italia, 40% in U.K.) non vi saranno aumenti dei rischi per l'azienda. Il ruolo delle istituzioni - .A favore della diffusione della cultura e della pratica del rischio, le Istituzioni pubbliche fanno qualcosa, ma non abbastanza. E' l'opinione di poco meno del 50% degli intervistati. Per il 20% (30-31% in Gran Bretagna e Francia, 9% in Spagna) fanno tutto ciò che gli compete. Per il 25% circa (oltre il 30% in Germania, Spagna e Italia) non fanno praticamente nulla. Le proposte - La proposta di un corso di formazione per Risk Manager ha segmentato i rispondenti. Quasi il 60% risponde che sarebbe un investimento utile (48%) o addirittura indispensabile (11%), ma il 32% ha risposto che potrebbe essere considerato in azienda: "un inutile dispendio di tempo e denaro". In particolare, le più negative sono risultate le aziende italiane e tedesche (43%), più favorevoli quelle inglesi (75% di risposte favorevoli). La proposta di un'Authority a livello europeo sul rischio raccoglie nel complesso quasi il 70% delle adesioni. Sembra essere preferita dagli stati più "europeisti" (Italia 80%, Spagna 82%) meno da Germania, Gran Bretagna e Francia. Le differenze tra i cinque paesi - Le risposte ricevute sulla funzione di gestione del rischio in azienda nel suo complesso vanno assunte con qualche prudenza per molteplici ragioni che possono giuocare un ruolo diverso da Paese a Paese: Lo scarso o ancora arretrato radicamento del fenomeno nella cultura aziendale. Le difformità di interpretazioni della terminologia in senso più o meno rigoroso (ad esempio le definizioni stesse della figura-funzione del Risk Manager). Le eventuali differenze di legislazione. Il condizionamento che comunque l'esistenza di fatto di leggi e regolamenti in qualche modo opera sulla obiettività delle risposte all'ottemperanza delle leggi stesse. Questa sintesi è stata preparata da Directa. 

GRANDI RISCHI: ORA ATTENZIONE ALLE PIOGGE RACCOMANDANO GLI ESPERTI DEL CNR 15.000 EVENTI CATASTROFICI SOLO NEL VENTESIMO SECOLO IMPONGONO ALL'ITALIA DI TENERE SOTTO CONTINUO MONITORAGGIO IL TERRITORIO, OSSERVANDO I LIVELLI DEI CORSI D'ACQUA E DELLE PRECIPITAZIONI, E ALCUNE GRANDEZZE METEOROLOGICHE. 
Roma, 12 novembre 2002 - È necessario arrivare ad un allarme tempestivo dell'ordine delle 24 ore per attivare tutti gli interventi opportuni a prevenire i danni in caso di rischio idrogeologico, dalle inondazioni agli smottamenti. Ma per farlo è indispensabile poter contare su una struttura di monitoraggio molto efficace (strumentale e di presidio territoriale) e su una popolazione preparata: una rete che l'avvento della stagione delle grandi piogge rende quanto mai indispensabile nel nostro Paese, che solo nel ventesimo secolo ha subito oltre 15.000 eventi catastrofici. A fare un bilancio della situazione idrogeologica dell'Italia, a pochi giorni dal terremoto che ha devastato il Molise, è il Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, riunitosi oggi a Roma presso il Cnr: "Attualmente - spiega il Presidente del Gruppo Lucio Ubertini - possediamo validi strumenti per poter predire tempestivamente gli eventi dannosi, ma manca un coordinamento unitario a livello centrale. Occorre quindi mettere Comuni e Regioni, a cui spetta la responsabilità primaria, nelle condizioni di operare al meglio. La copertura di tutto il territorio nazionale tramite una rete radar meteorologica, che il Dipartimento della Protezione Civile sta attuando con il contributo del Gndci e dell'Aeronautica Militare, rappresenta allora un passo fondamentale". Quello della prevenzione è il vero elemento di salvaguardia dai grandi rischi, reso possibile solo ed esclusivamente da un'accurata raccolta ed analisi dei dati idrometeorologici in tempo reale (grandezze idrometriche e pluviometriche, profili di vento, temperatura, ecc. rilevabili attraverso diversi strumenti, tra cui i radar meteorologici). Che serve soprattutto a individuare, valutare e gestire i possibili effetti al suolo degli eventi estremi sulle aree già riconosciute a rischio di inondazione e di quelle più suscettibili al dissesto idrogeologico. Operazione che, appena le informazioni disponibili saranno immesse nel nuovo sistema dei Centri Funzionali, dovrebbe essere realizzata a partire dal 2003 in tutte le Regioni. "Occorre tuttavia - sottolinea Ubertini - che il Governo consideri la difesa da eventi idraulico-geologici come un problema di assoluta priorità per il Paese, che vari un piano nazionale per la messa in sicurezza delle aree a rischio di inondazione e che valorizzi al massimo la grande competenza degli scienziati italiani, e in particolare di quelli del CNR, nel settore delle scienze geologiche e idrologiche". 

ENERGIA. E' TEMPO DI SCELTE AL 2° FORUM INTERNAZIONALE DELL'ENERGIA PROMOSSO DA ALSTOM ITALIA IN COLLABORAZIONE CON AMBROSETTI, I MASSIMI ESPERTI DEL SETTORE ENERGETICO SI CONFRONTANO SUL QUADRO INTERNAZIONALE "DOPO BARCELLONA" E SUL FUTURO DELL'ENERGIA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE. 
Milano, 12 novembre 2002 - Tempi maturi, sembra, per un ripensamento del mix di combustibili utilizzati in Italia, tra l'esigenza di tagliare i costi e quella di ridurre la dipendenza dai Paesi fornitori. Questo il "focus" della 2^ edizione del Forum Internazionale dell'Energia, dal titolo "Liberalizzare non basta: carbone e nucleare, perché no?", promosso da Alstom Italia in collaborazione con Ambrosetti, svoltsi ieri a Milano presso l'Hotel Four Seasons, a cui partecipa il "gotha" del settore energetico a livello nazionale ed internazionale. Le proposte e le decisioni prese negli ultimi mesi a livello istituzionale, relative alla rete infrastrutturale "per eccellenza" nel nostro Paese, sono un chiaro segnale della volontà di ridurre quella che i mercati e gli operatori chiamano "l'incertezza della regolazione". Il Ddl per il riordino delle politiche energetiche predisposto dal Ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano accelera la costruzione di nuove centrali e delle linee di interconnessione, obbliga l'Enel e l'Eni a perdere la proprietà delle grandi reti di trasmissione di energia in alta tensione e di trasporto gas entro i prossimi tre anni, nonchè spinge verso una diversificazione delle fonti e velocizza l'apertura del mercato. L'obiettivo è completare la liberalizzazione del settore per farne godere i benefici ai "consumatori finali", in termini di riduzione di costi, con conseguente recupero di competitività del "sistema Paese". La competitività e la sicurezza del sistema produttivo devono essere perseguite attraverso specifici indirizzi, con la finalità di salvaguardare la continuità di approvvigionamento e la tutela dell'ambiente. Dopo Kyoto, difatti, qualunque attività industriale ad impatto ambientale deve essere inserita in un quadro di compatibilità sistemica. Alla luce della volontà politica di promuovere l'utilizzo di fonti alternative agli idrocarburi (ovvero carbone, nucleare, idrogeno...), restano a questo punto aperti diversi interrogativi. In particolare è necessario operare in tempi rapidi scelte precise e coerenti con gli obiettivi prefissati, che dovranno tenere conto di molteplici fattori: dagli investimenti necessari, alle soluzioni tecnologiche disponibili, alle ricadute sull'ambiente. Attorno a questa "provocazione" lanciata dal 2° Forum Internazionale dell'Energia sono chiamati a confrontarsi i massimi esperti del panorama istituzionale, economico, industriale e scientifico: Carlo Andrea Bollino, Consigliere per l'Energia del Ministro delle Attività Produttive, Renato Brunetta, Eurodeputato, Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Luigi Lucchini, Presidente Onorario Gruppo Lucchini, Luigi Marauta, Country President Alstom Italia, Umberto Quadrino, Presidente Edison, Jeremy Rifkin, President Foundation on Economic Trends, Carlo Rubbia, Commissaro Straordinario Enea, Christian Waeterloos, Director Nuclear Safety and Safeguards, Dg Energy and Transport European Commission. 

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,5% A OTTOBRE LE IMPORTAZIONI AUMENTANO DEL 4,1%. NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2002 LA DOMANDA CRESCE DELL'1,9% 
Roma, 12 novembre 2002 - Più 1,5% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di ottobre 2002 rispetto al corrispondente mese dell'anno 2001. 26,8 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia richiesta in Italia. Il risultato, ottenuto a parità di giornate lavorative rispetto a ottobre 2001, ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile inferiore di due gradi rispetto allo stesso mese dell'anno precedente). Depurata da questo effetto la variazione della domanda è risultata pari a +1,1%. Dall'analisi effettuata dal Gestore della Rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a ottobre 2002, rispetto a ottobre 2001, ha interessato tutto il territorio nazionale: +1,6% al Nord, +0,9% al Centro, +1,5% al Sud. I 26,8 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2002 risultano distribuiti per il 47,6% al Nord, per il 29% al Centro e per il 23,4% al Sud. Rispetto a ottobre 2001, la dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di ottobre 2002, ha fatto registrare un +6,8% in Sardegna e un +2,4 nell'area Emilia Romagna - Toscana. Nel mese di ottobre 2002 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l'82% con la produzione nazionale e per la quota restante (18%) facendo ricorso alle importazioni, che risultano aumentate, rispetto a ottobre 2001, del 4,1%. In particolare si è avuto a ottobre 2002, rispetto allo stesso mese del 2001, un lieve aumento delle produzioni termoelettrica (+0,6%) e idroelettrica (+1%) e un consistente aumento delle produzioni geotermoelettrica (+16,8%) ed eolica (+263,3%). Complessivamente la produzione nazionale a ottobre 2002 è cresciuta dell'1,3% rispetto a ottobre 2001. La potenza massima richiesta nel mese di ottobre 2002 , pari a 48.306 megawatt, è stata raggiunta martedì 29 alle ore 18,00 ed è superiore del 3,5% rispetto al valore registrato alla punta nel corrispondente mese dello scorso anno. Il profilo congiunturale della domanda elettrica di ottobre 2002, pur mantenendosi su livelli positivi, non ha fatto registrare variazioni di rilievo rispetto al precedente mese di settembre. Nei primi dieci mesi del 2002 la richiesta di energia elettrica è aumentata complessivamente dell'1,9% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Queste ed altre informazioni sono disponibili nella pubblicazione "Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico", che commenta in modo analitico l'andamento dei consumi elettrici mensili, consultabile alla voce "dati statistici" del sito web www.grtn.it 

UN SEMINARIO IBM PER I GROSSISTI DELLA LOMBARDI UN INCONTRO GRATUITO PER ANALIZZARE SFIDE E OPPORTUNITÀ CHE ATTENDONO GLI OPERATORI DEL SETTORE 
Milano, 12 novembre 2002 - Il professor Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente presso il Dipartimento di Strategie Aziendali alla Sda Bocconi, e Frank Aschermann, consulente Ibm, sono tra i relatori che interverranno martedì prossimo al seminario "La distribuzione all'ingrosso: strategie innovative e casi reali", dedicato alle aziende piemontesi che operano in questo settore. L'incontro, promosso e organizzato da Ibm Italia, si terrà martedì 19 novembre dalle ore 9.45 presso il Forum Ibm, via Siusi 2, Milano. La partecipazione è gratuita, previa registrazione al numero verde: 800-363685 L'agenda prevede un'analisi dettagliata delle tendenze in atto nella distribuzione all'ingrosso, le sfide e le opportunità, le strategie da attuare, ad opera del professor Carnevale Maffé; seguiranno alcuni casi di aziende di successo che utilizzano le tecnologie informatiche a supporto delle proprie strategie di business. L'incontro rientra nell'iniziativa Industry Solution Portfolio, che vede Ibm farsi promotore di reti di competenze interne e dei suoi Business Partner per offrire soluzioni e-business specifiche e su misura a settori d'industria altamente specializzati. Ibm ha infatti recentemente presentato un'ampia offerta di soluzioni informatiche in grado di risolvere i problemi tipici delle piccole e medie aziende che operano nella distribuzione all'ingrosso. Questo appuntamento si propone di fornire risposte concrete alla crescente necessità dei distributori all'ingrosso di migliorare l'efficienza interna, ridurre i costi e cogliere le opportunità emergenti nel contesto della attuale situazione economica. E' prevista anche un'area espositiva in cui saranno presenti P@rtners, Datasys, Hms/Labinf, Sidim, Blue Age e Format, sei Business Partner Ibm che hanno sviluppato soluzioni particolarmente innovative per la distribuzione all'ingrosso. Per maggiori informazioni: http://www.ibm.com/it/pmi

TREDICI CONVEGNI IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE CAMPAGNA NAZIONALE GALGANO 14A GIORNATA MONDIALE DELLA QUALITÀ PER LA COMPETITIVITA' DEL SISTEMA ITALIA 
Milano, 12 novembre 2002 - Partecipazione gratuita a 12 iniziative, organizzate dal Gruppo Galgano per celebrare la 14a Giornata Mondiale della Qualità (giovedì, 14 novembre), nell'ambito della 8a Settimana europea della qualità (11 - 17 novembre 2002) sotto lo slogan UE "Quality in Europe: driving the change" . La campagna " Giornata Mondiale della Qualità" ha ottenuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri: Affari Esteri, Ambiente e Tutela del Territorio, Attività Produttive, Beni e Attività Culturali, Comunicazioni, Difesa, Funzione Pubblica, Giustizia, Infrastrutture e Trasporti, Interno, Istruzione Università e Ricerca, Lavoro e Politiche Sociali, Politiche Agricole e Forestali. In occasione di tale evento, il Gruppo Galgano organizza una Campagna di Comunicazione Nazionale sulla Qualità che prevede 12 iniziative in diverse città italiane per dibattere il grande tema della "qualità", sempre più attuale e urgente per la competitività del Sistema Italia. L'argomento sarà affrontato da varie angolazioni: Sviluppo del Territorio, Esperienze nella PA e in Sanità, Ambiente, Caccia agli Sprechi, Ruolo delle Donne nel mondo del Lavoro. La Campagna, oltre ad essere una celebrazione che si perpetua negli anni, ha così sempre più valenza concreta di contenuti e di esperienze. In allegato il programma dettagliato. Chi desidera maggiori informazioni: www.galganogroup.it -e-mail: relazioni.esterne@galganogroup.it - telefono 02.39.605.295. Il Gruppo Galgano promuove anche una campagna pubblicitaria sui principali quotidiani nazionali e locali, con l'adesione di 405 aziende, pubbliche e private, tra cui 29 autorevoli "testimonial" che da oltre dieci anni condividono l'importanza di questa Campagna Nazionale Qualità: Alitalia, Basell Polyolefins, Breton, Cablelettra Group, C.A.M.- Siemens Metering Italia,Cartiere Miliani Fabriano, Europa Metalli, Fiberweb Neuberger, Grundig Italiana, Gruppo Siemens, Hercules, Ibm Italia, Italora, Lucchesi, Merloni Elettrodomestici, Merloni Termosanitari, Metal Work, Newell Window Fashions Italy, Ocsa Officine di Crocetta, Padana Plastici, Rohm & Haas Italia, Scm Group, Sgl Carbon, Telecom Italia, Tesa, Uniquema Italia, Uop M.S., Urmet Sistemi, Urmet Tlc. Quest'anno la Campagna Galgano è anche candidata al Premio Impresa e Cultura promosso da Confindustria, De Agostini-Rizzoli, Ice Istituto Commercio Estero, Gruppo Il Sole 24 Ore, Ministero delle Attività Produttive, PhilipMorris Italia, Regione Campania. La Giornata mondiale della qualità è nata quattordici anni fa per volere delle tre grandi Associazioni della Qualità negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa ed è stata ripresa dall'UE che, in concomitanza da otto anni, promuove la Settimana Europea della Qualità, quest'anno sotto lo slogan " Quality in Europe: driving the change". Il Gruppo Galgano, con i suoi 40 anni di esperienza, rappresenta una delle più affermate realtà italiane di consulenza di direzione al servizio dell'economia nazionale con forte orientamento ai risultati. I servizi offerti dal Gruppo al Management dell'Industria, dei Servizi e della Pubblica Amministrazione, coprono vasti settori della Consulenza di Direzione e della Formazione Manageriale. Il Gruppo è formato da oltre 100 consulenti che operano con uffici a Milano, Roma, Napoli, Madrid, Barcellona e Parigi. Le 12 Iniziative Galgano In occasione della Giornata Mondiale della Qualità - Cinque Convegni sui seguenti temi: "La sfida dell'eccellenza per lo sviluppo del territorio" Pubblico e privato, insieme" in collaborazione con la Cciaa di Macerata Macerata, martedì 12 novembre; "Giornata mondiale della qualita' in sanita'" in collaborazione con Tosinvest Sanità Roma, mercoledì 13 novembre; "Ambiente: guidare il cambiamento, da globale a locale " Milano, giovedì 14 novembre; "Qualità per guidare il cambiamento nella pubblica amministrazione" Roma, 13 novembre ospiti del Comune di Roma; "I tanti segreti per migliorare la qualita' nella pa" Milano, 27 novembre ospiti della Camera di Commercio di Milano Una serie di Incontri sul tema: "Qualità e caccia agli sprechi" : a Milano (8/11), a Padova (12/11), a Roma (13/11), a Bari (14/11), a Napoli (14/11) e a Torino (14 /11). Si ringraziano per la collaborazione: l'Università di Bari, le Associazioni degli Industriali di Roma, Napoli e Torino, l'Hotel Excelsior Gallia di Milano e l'Hotel Plaza di Padova. Tutte le presentazioni si tengono nel pomeriggio con l'esclusione di quelle di Milano e Torino. Una Tavola Rotonda sul tema: "Guidare il cambiamento. il ruolo delle donne nel mondo del lavoro per la competitività del sistema italia" 

AMBIENTE: GUIDARE IL CAMBIAMENTO, DA GLOBALE A LOCALE STRATEGIE, STRUMENTI ED ESPERIENZE 
Milano, 12 novembre 2002 - Giovedì 14 novembre 2002- presso la sala convegni di Intesabci si terrà il 5° Convegno Galgano "Impresa e Ambiente" in occasione della Campagna nazionale 14ª giornata mondiale della qualità, nell'ambito della ottava settimana europea della qualità sotto lo slogan EU "Driving the Change" con l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Dipartimento della Funzione Pubblica e dei Ministeri: Affari Esteri, Attività Produttive, Beni e Attività Culturali, Comunicazioni, Difesa, Giustizia, Infrastrutture e Trasporti, Interno, Istruzione Università e Ricerca, Lavoro e Politiche Sociali, Politiche Agricole e Forestali. Programma: 8.45 Welcome coffee e Registrazione dei partecipanti; 9.15 Emilio Di Cristofaro, vicepresidente Gruppo Galgano Messaggio di apertura; 9.30 Luciano Gobbi, assessore all'ambiente Comune di Reggio Emilia "La definizione e attuazione del piano operativo dell'Agenda XXI" ; 9.50 Antonio Giacomucci, vicepresidente group function sustainability affaires Abb "Gestione manageriale della sostenibilità in una società multinazionale"; 10.10 Fiona Scully e Derry Solon, Citta' di Dublino "L'attuazione del modello I.I.U.E. (International Institute for Urban Environment)" ; 10.40 Raimonda Pettinella, coordinator environment and safety Siemens Mobile Communications "L'applicazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo Iso 14001 ad un sito non produttivo di grandi dimensioni"; 11.30 Isarema Cioni, dirigente ufficio ciclo rifiuti Regione Marche; "Gli accordi di programma come strumento di governo regionale per l'ambiente" 11.50 Alessandro Castelli, direttore qualità e sicurezza Sol Group "La registrazione Emas e i rapporti con il territorio"; 12.10 Roberto Coizet, presidente Edizioni Ambiente e responsabile progetto Clear " La contabilità ambientale nelle amministrazioni locali: il progetto Clear" ; 12.30 Pierstefano Vernaschi, responsabile ambiente Nestle' Italiana "Gli indicatori di prestazione ambientale. Benefici e risparmi" ; 12.50 Gianni Oliosi, direttore relazioni esterne Bmw, Francesco Baldanzi, direttore generale Zincar- Gruppo Aem Milano - sul tema " Vetture a idrogeno"; 13.10 Conclusioni 

"PMI SOCIALMENTE RESPONSABILI: UN CASO DI SUCCESSO" RIPRENDE IL CICLO DI WORKSHOP SULL'ETICA D'IMPRESA SI TERRÀ IN CATTOLICA IL 14 NOVEMBRE ALLE 19.30 IL SECONDO INCONTRO DI EBBF ITALIA SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA 
Milano, 12 novembre 2002 - La diffusione dell'etica d'impresa in Italia procede attraverso il secondo appuntamento sulla responsabilità sociale, organizzato da EBBF Italia, filiale italiana del forum internazionale di manager e imprenditori che individua nell'applicazione di principi etici baha'i e nella piena valorizzazione del patrimonio umano i fattori fondamentali del successo delle imprese. Il workshop, promosso da Aiesec, è dedicato alle piccole e medie realtà imprenditoriali italiane e alla possibilità di raggiungere il successo economico attraverso una gestione manageriale più sostenibile. L'appuntamento è fissato per il prossimo giovedì, 14 novembre, a Milano, presso i locali gentilmente messi a disposizione dall'Università Cattolica, nell'aula Giovanni XXIII, in Largo Gemelli, 1. Ad accogliere gli intervenuti sarà Piero Morano, presidente di Ebbf Italia e Senior Consultant in gestione d'impresa, mentre Lorenzo Solimene, Senior Consultant in KpmgGlobal Sustainability Service e membro del board Ebbf Italia, entrerà nel vivo del tema cercando di cogliere i tratti distintivi di un approccio efficace alla responsabilità sociale. La serata vedrà quindi la presentazione di un caso aziendale di gestione responsabile come efficace strumento di successo: parlerà infatti Alberto Bartoli, direttore amministrativo e finanziario di Sabaf, società quotata in borsa, leader di mercato nel settore dei componenti per apparecchi domestici di cottura a gas, che è riuscita coniugare notevoli performance economiche al rispetto dei valori etici, come evidenziato nel bilancio sociale 2001. Sabaf è stata protagonista di una recente puntata della trasmissione Report, su Rai tre, come "Good news", esempio positivo della settimana. 

CAMERA DI COMMERCIO: OGGI L'INAUGURAZIONE LO STORICO PALAZZO TURATI RIAPRE LE SUE SALE UN CD ROM E UN SITO: PALAZZOTURATI.IT PER CONOSCERE TUTTI I SEGRETI 
Milano, 12 novembre 2002. Un palazzo nel cuore di Milano che ha fatto storia e che oggi continua ad essere il punto di riferimento del mondo imprenditoriale ed istituzionale milanese, nazionale e internazionale. Dopo un restauro durato tre anni, Palazzo Turati, sito in via Meravigli, 9/b (MM Cordusio) riapre le sue sale: l'inaugurazione è oggi martedì 12 novembre alle ore 18.00, con Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio e Marco Goidanich, direttore di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano. Dotato di 4 ambienti in grado di ospitare complessivamente oltre 300 persone, Palazzo Turati si propone come sede congressuale tecnologicamente avanzata e luogo privilegiato di incontro per le aziende italiane e straniere che vogliono allestire conferenze, tavole rotonde e seminari in una cornice prestigiosa. E per presentare i nuovi servizi arriva un sito (www.palazzoturati.it) e un cd rom. Già punto di riferimento della vita economica e pubblica nella città di Milano il Palazzo, dall'inizio del '900 sede istituzionale della Camera di Commercio di Milano, rappresenta una delle risposte alla crescente domanda di spazi, strutture e moderni servizi congressuali al servizio del mondo imprenditoriale. "La Camera di Commercio di Milano - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano , torna ad aprire una sua sede prestigiosa alle imprese: completato il restauro di Palazzo Turati il servizio di accoglienza è sempre più all'avanguardia. Una vocazione che si riflette sul ruolo della Camera di Commercio di Milano, punto d'incontro nel cuore di Milano della comunità degli affari italiana ed estera. E' uno dei quattro punti di riferimento dei cittadini milanesi, che identificano in Palazzo Turati la sede storica dell'impresa e dell'economia, in Palazzo Marino il simbolo del senso civico, nel Duomo il centro morale e religioso ed infine nella Scala il nodo culturale". Palazzo Turati: sede storica ed istituzionale della Camera di Commercio e delle sue attività, come la registrazione delle attività produttive, i servizi di certificazione, la raccolta ed elaborazione di informazioni economiche, il monitoraggio e regolazione del mercato e la promozione degli interessi generali del sistema economico provinciale. Con il suo compito istituzionale di "anagrafe delle attività produttive", la Camera di Commercio di Milano detiene nel Registro Imprese i dati di 380.000 aziende attive nella provincia di Milano nei settori dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'industria, del commercio e dei servizi. Al piano terra del palazzo si sviluppano gli ambienti aperti al pubblico con il salone anagrafico e gli sportelli informativi. La convegnistica: la Camera di Commercio di Milano rende disponibili le sue sedi (tra le quali ricordiamo anche lo storico Palazzo Affari ai Giureconsulti, a due passi dal Duomo), a tutte le aziende. I recenti lavori di restauro, terminati nel giugno 2002, hanno trasformato Palazzo Turati in una moderna sede congressuale, dotata di attrezzature tecnologiche all'avanguardia. Il palazzo è dotato di 4 sale e in grado di ospitare oltre 300 persone. La sala Conferenze e la sala Consiglio, completamente rinnovate e dotate delle più sofisticate attrezzature, possono ospitare congressi, assemblee e conferenze stampa, mentre la sala Ottagonale e la sala Prezzi sono concepite per realizzarvi piccole riunioni e tavole rotonde. Palazzo Turati e la sua storia. La sua costruzione fu voluta dall'antica famiglia milanese Turati, che, nel 1880, concepì il Palazzo quale propria residenza privata. A seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, i lavori di ricostruzione diretti dagli architetti Castiglioni restituirono la facciata su via Meravigli, ripensando la funzione del resto dell'edificio, che, dal 1958, è un foro per tutte le iniziative che necessitino di uno scenario istituzionale autorevole, ma radicato nel tessuto della comunità degli affari di Milano. Il sito e il cd rom. Su www.palazzoturati.it e su cd rom arrivano tutte le informazioni sulle sale, sui servizi disponibili, sulla collocazione del palazzo, oltre a una visita fotografica di alcune parti del palazzo e ai riferimenti per mettersi in contatto. 

A MILANO CASTELLINARIA DESIGN SI FA IN QUATTRO 
Milano, 12 novembre 2002 - Non c'è tre senza quattro. Dopo Via California 24/B, Via Cimarosa 3/A e Via Ponte Vetero 22 l'eclettica titolare di Castellinaria Francesca Veco Mondini apre il quarto punto vendita in Via Ponte Vetero 14, dove presenta ambientazioni d'arredo nella loro globalità. E' uno spazio di ampie dimensioni su due livelli (complessivi mq. 500): il piano superiore è suddiviso nelle zone notte, soggiorno, pranzo, studio e l'angolo del tessile, mentre il piano inferiore è allestito con importanti elementi di arredo etnico. L'atmosfera e lo stile nella decorazione rispecchiano, ancora una volta, il tocco personale di Francesca. L'entusiasmo nella ricerca delle nuove proposte d'arredo l'hanno fatta approdare verso nuove griffes, rimanendo tuttavia sempre fedele ai materiali naturali quali il legno, il vetro, la porcellana e la ceramica. Nel tessile, Francesca ha trovato collezioni per la casa studiate come un insieme di elementi che si coordinano per formare un risultato estetico armonioso, grazie all'uso di tessuti e filati di pregio, forme e decori di elegante linearità e armoniose combinazioni cromatiche. Fiore all'occhiello di Castellinaria è la consulenza. Francesca con il suo staff fornisce alla clientela la consulenza per poter realizzare un arredamento personalizzato e, al passo con i tempi, anche l'arredo "Feng Shui". Alcuni tra i marchi trattati sono Roberto Cavalli Casa (arredo tavola, articoli da regalo e coordinati casa), Baga (illuminazione e complementi d'arredo in ferro battuto), Etro (tessuti d'arredamento e imbottiti), Iceberg (oggettistica e arredo tavola), Marcato (tende e tessuti d'arredamento), Mastro Raphaël (biancheria per la casa, letti, tende, stoffe d'arredamento, tappeti e imbottiti), Tiffani Boutique (ceramiche per la casa). 

PINEIDER SI RINNOVA 
Milano, 12 novembre 2002 - Milano diventa sempre più trendy con negozi che si formano e si trasformano per creare nuove suggestioni e attrazioni. Nel quadrilatero d'oro della moda, in Via Manzoni 20, Pineider, marchio storico nato nel 1774, ha deciso di potenziare e aggiornare la propria produzione per trasformarla in Arte di Vivere. Ora da Pineider non si andrà solo per scegliere i biglietti da visita, quelli per le partecipazioni ai matrimoni, gli inviti ai battesimi, ai compleanni e alle inaugurazioni della casa nuova, proposti ora in versione rinnovata con il colore di riferimento che è il giallo intenso, spesso abbinato al grigio. Da oggi si troverà in più la lista di nozze, il tema del viaggio con una serie di borsoni e borse di grande funzionalità ed eleganza; e ancora, una serie di oggetti per la casa, dai cestini di vimini per tutti gli usi, agli argenti tradizionali o rivisitati in modo contemporaneo e innovativo, dai piatti ai centro tavola, dai portatovaglioli personalizzati ai segnaposto, dai vasi di vetro soffiato a mano alle coperte e alle pantofole solo in cachemire. E ancora mille altri piccoli e grandi oggetti per la scrittura, unici e raffinati, e la cartoleria per i bambini, oltre a candele profumate, spray da ambiente e profumi per la casa in quattro diverse fragranze. Questo raffinato e prezioso negozio dedica così, al pianterreno, una zona alla scrittura con i biglietti, le carte, le agende, le penne, proposti in una sofisticata varietà di colori e materiali. Al primo piano si passa al "ricevere in casa" con l'angolo bar, i cristalli e i servizi di piatti, visibili nella sala da pranzo e nell'office, quindi la stanza dei bambini, tutta celeste con i diari, le matite, le coperte e la culla. Illuminata invece dalle tenui gamme del rosa e del lilla c'è la stanza della donna: una dormeuse, gli armadi dipinti con trompe l'oeil, i plaid di cachemere, le borse e le valigie per il viaggio e il tempo libero. Al secondo piano c'è lo studio per lui, col camino, le poltrone di cuoio e la grande scrivania, più gli accessori al maschile per il viaggio e l'ufficio. Sempre al secondo piano, in una stanza bianca e rosa, c'è lo spazio dedicato alla lista di nozze e al matrimonio. Tutti i mobili che arredano la casa, comprese le tende di seta, sono realizzati in esclusiva per Pineider e si possono acquistare come gli altri oggetti. La ristrutturazione del negozio è stata disegnata dall'architetto milanese Luca Piatti.

ALL'AEROPORTO DI MILANO LINATE, UN'IMPORTANTE COMMESSA DI PRESTIGIO. INSTALLATE OLTRE 60 PORTE AUTOMATICHE DELL'AZIENDA ITALIANA DITEC
Milano, 12 novembre 2002 - L'affidabilità degli automatismi Ditec per porte pedonali, ha reso possibile l'acquisizione di una prestigiosa ed importante commessa, in collaborazione con la società di contract Nexlogic di Brescia. Sono più di 60 le automazioni Ditec modello "Bis", complete di serramenti realizzati con la serie dei profili Ditec "Pam 35" e dispositivi antipanico a sfondamento delle ante mobili, che sono state installate all'aeroporto di Linate, nell'ambito del piano di ristrutturazione per l'adeguamento alle normative antincendio delle uscite di sicurezza, delle porte alle partenze ed arrivi e dei gates d'imbarco. Gli ingressi automatici di un aeroporto sono sottoposti a condizioni operative veramente pesanti, con una frequenza giornaliera delle aperture, elevatissima. Nelle giornate di punta, il transito dei passeggeri può, infatti, generare più di mille operazioni d'apertura e chiusura per ogni singola porta, anche con inversioni di manovra. Le normative e la coscienza civile, impongono la dotazione d'adeguati e sofisticati accessori di sicurezza per offrire la più assoluta garanzia agli ospiti. Le porte automatiche pedonali Ditec, già omologate TÜV grazie ai loro elevati standard qualitativi, sono state giudicate eccellenti ed in grado di soddisfare efficacemente tutti i requisiti operativi richiesti nella commessa per Linate. La gamma delle porte pedonali automatiche Ditec - scorrevoli oppure a battente, sino alle prestigiose porte curve e rotanti - è in grado di soddisfare ogni esigenza di passaggio dell'utenza commerciale, industriale e residenziale, spaziando dalle porte per aeroporti a quelle per abitazioni, uffici e negozi. Infolink: www.ditec.it 

SIMPOSIO INTERNAZIONALE SULL'INNOVAZIONE 
Potsdam, 12 novembre 2002 - Un simposio internazionale sull'innovazione si terrà dal 4 al 6 dicembre 2002 a Potsdam (Germania) ed ospiterà l'"International Change and Improvement Workshop" (Seminario internazionale sul cambiamento ed il progresso) oltre ad una conferenza per discutere le sfide imposte dall'allargamento. La manifestazione è sostenuta dal programma "Innovazione e Pmi" del quinto programma quadro. L'integrazione di un maggior numero di paesi nell'Unione europea porterà nuove sfide che le società, gli organismi di ricerca, gli intermediari ed i politici saranno chiamati ad affrontare al fine di mantenere un'innovazione sostenibile, fattore indispensabile al successo economico. La conferenza dal titolo "Improving innovation - Challenges to be faced by companies, research bodies, intermediaries and policy makers" (Migliorare l'innovazione - Sfide imposte alle società, agli organismi di ricerca, agli intermediari ed ai politici), offrirà una panoramica delle maggiori tendenze nel settore dell'innovazione per il prossimo decennio. Esperti internazionali esamineranno questioni riguardanti l'interconnessione e la cooperazione, il consenso all'innovazione e l'influenza dei paesi recentemente associati. La conferenza dal titolo "Clustering: towards a new perspective for the European Innovation System" (Formazione di gruppi: verso una nuova prospettiva del sistema europeo dell'innovazione) presenterà il lavoro svolto da 600 organizzazioni che hanno partecipato, direttamente o indirettamente, al processo di raggruppamento nell'ambito dei progetti d'innovazione del quinto programma quadro. Il filo conduttore è la condivisione della conoscenza e delle competenze nei settori della gestione, distribuzione e diffusione dei progetti come pure il coinvolgimento delle piccole e medie imprese quali beneficiarie del processo d'innovazione. I partner dei progetti d'innovazione e le relative parti interessate potranno comunicare gli uni con gli altri ed accedere alle informazioni interne ed esterne, sia nel corso del seminario sia in una fase successiva, con l'aiuto di avanzati strumenti "web enabled" (fruibili tramite Internet). Tale processo genererà un contesto dinamico e favorevole all'apprendimento che stimolerà ed alimenterà l'innovazione. Infolink: http://www.innovation-showcase.net 

INCENTIVI FISCALI AL COMMERCIO, PRONTE LE GRADUATORIE LA REGIONE FINANZIA 4.777 IMPRESE MARCHIGIANE DISPONIBILI ANCHE LE GRADUATORIE PER I "CENTRI STORICI" 
Milano, 12 novembre 2002 - Incentivi fiscali al commercio: la Regione ha finanziato 4.777 imprese locali, alle quale andranno contributi per 5 milioni e 797 mila euro. I fondi sono quelli della legge 449/97 e potranno essere utilizzati per il pagamento dell'Irpef, Irpeg e Iva. Beneficiare del "credito d'imposta" sono le piccole e medie imprese commerciali e turistiche marchigiane. A differenza di quanto accaduto a livello nazionale, dove la percentuale del riparto non supera l'1,5-2,5% - sottolinea l'assessore al Commercio Marcello Secchiaroli - nelle Marche si è riusciti a soddisfare il 7,43% della quota richiesta dagli imprenditori. L'istruttoria è stata condotta in collaborazione con le Camere di commercio, le quali sono disponibili a fornire tutti i chiarimenti necessari. Il servizio Commercio della Regione sta inviando le raccomandate ai beneficiari, che potranno comunque visionare, sin d'ora, le graduatorie sul sito Internet istituzionale: www.commercio.marche.it pagina "finanziamenti", alla voce "finanziamenti regionali". Inoltre sono state approvate anche le graduatorie delle domande, per l'anno 2002, di finanziamento del commercio nei centri storici (legge regionale 21/98), relativamente alle "Arre urbane e rurali" e ai "Comuni" Il Servizio Commercio ha provveduto, nei giorni scorsi, a inviare a tutti gli interessati l'esito delle loro domande. Le graduatorie sono sempre consultabili sul sito internet: www.commercio.marche.it  alla voce finanziamenti. 

TRASPORTI PUBBLICI: VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2002 SCIOPERO AZIENDALE DICHIARATO DA SLAI COBAS 
Milano, 12 novembre 2002 - Per la giornata di venerdì 15 novembre 2002, l'organizzazione sindacale Slai Cobas, ha dichiarato uno sciopero aziendale 'a sostegno della vertenza Fiat'. Il personale Atm addetto alla guida dei mezzi di superficie e della metropolitana che aderisce all'agitazione si fermerà dalle ore 8.45 alle ore 12.45. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alla organizzazione sindacale che l'ha dichiarato, non è prevedibile la riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete di superficie che in metropolitana. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800016857, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.atm-mi.it

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