NOTIZIARIO
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ALIMENTAZIONE
E
BENESSERE
a
cura di
Franca D. Scotti
GIOVEDI'
12 DICEMBRE 2002
pagina 6
La nostra vetrina dei
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SI APRE STASERA, 12 DICEMBRE
2002, IL SIPARIO DEL TEATRO SAN CARLO DI NAPOLI SULLA ECCELLENZA DELLA PASTA
GAROFALO
La stagione lirica del Teatro San Carlo si aprirà sulle note del Don
Giovanni di Mozart, regia di Mario Martone, e nel foyer allestito con atmosfere
spagnole, in omaggio al Don Giovanni, sigarette, ziti, schiaffoni, caserecce,
mezze maniche rigate, mista corta saranno i protagonisti della cena di gala. I
formati, la qualità, la tenacità il sapore della pasta Garofalo
interpreteranno così il Timballo Gattopardo alle melanzane, il Timpano di
bucatini, la Pasta e patate con provola e basilico, i Mezzi paccheri con
calamarelli e frutti di mare, le Caserecce alla vecchia Napoli, le Caserecce ai
carciofi, oltre a una crostata di Tagliolini. La pasta Garofalo è il prodotto
di una "industria-artigianale" perché Garofalo è un opificio che
riesce su quantitativi rilevanti e su un numero ampio di formati a trasferire la
cultura pastaia gragnanese di 500 anni. Ogni singolo formato, prodotto con
semole eccellenti ad alta qualità e quantità di glutine, è frutto di un
particolare equilibrio tra le variabili produttive, la scelta della trafila, la
quantità di acqua, l'essiccazione, e altri ancora, facendo in modo di esaltare
le sostanze organolettiche del grano. Tutto ciò si evidenzia anche nelle
modulazioni di colore, motivo questo della scelta di confezioni
"nude", che già a scaffale consentono di percepire le differenti
specificità di ogni formato. La fragranza è confermata all'apertura della
confezione, la bontà, la tenacità e il sapore al primo assaggio! Il Pastificio
Garofalo ha sempre tenuto alto il vessillo della migliore pasta di qualità
anche grazie alla passione di coloro che fanno rivivere l'antico mestiere del
maccheronaro realizzando un prodotto con cura artigianale destinato tanto al
consumo di tutti i giorni quanto per grandi eventi e occasioni speciali. La
presenza del Pastificio Garofalo in questo evento culturale, così importante
per la città di Napoli, sta a testimoniare che il passo tra la produzione della
pasta, fatta con amore e passione, alla lirica non è così lungo!
ORDINARE AL
RISTORANTE SENZA USCIRE DI CASA CON MY(ONLY)FOOD!
L'idea imprenditoriale è
quella di tre amici, Filippo Marchi, Daria Gentiloni Silverj e Stanislao
Lucheschi che un anno fa decidono di portare in Italia un progetto già
sperimentato in altre città del mondo, un servizio di consegna a domicilio che
consente di ordinare i migliori piatti di ristoranti selezionati senza muoversi
di casa o dall'ufficio. Oggi, ad un anno dalla nascita, quest'inno al piacere
della buona tavola, nato dalla volontà di trovare un'alternativa al fast food e
al cibo consumato in fretta tra le scartoffie della scrivania, ha funzionato e
per scoprirlo basta collegarsi a www.myfood.it o telefonare allo 02.784269. Il
sito privilegia il rapido accesso alle informazioni e ordinare è facilissimo:
basta scegliere tra i link myLUNCH e myDINNER, inserire il proprio cap,
selezionare il ristorante prescelto e seguire le semplici istruzioni. In
alternativa si può telefonare e parlare con un operatore, i prezzi sono gli
stessi praticati dai ristoranti, più 5,50 Euro per la consegna e si parte da un
ordine minimo di 20 Euro, cifra facilmente raggiungibile se solo si è in due o
se si ordinano più portate. I ristoranti convenzionati sono tra i migliori di
Milano e l'offerta spazia dalla tradizione regionale italiana alle specialità
etniche con un'ampia scelta tra cucina giapponese, africana, spagnola, cinese,
indiana, messicana. Ma le idee continuano a frullare nella testa di questi tre
trentenni che ad un certo punto si sono chiesti se non fosse anche il caso di
offrire ai propri utenti la possibilità di ordinare panini o, perché no,
pizza, in fondo siamo sempre italiani! Ovviamente la scelta non poteva che
cadere sui panini più buoni e amati dai milanesi, quelli di Panino Giusto e
sulla pizza del Cerro Ardente, fatta apposta per conservare la temperatura ed
arrivare a casa calda e fragrante come appena sfornata. Le novità dunque con
myFOOD non finiscono mai, si seguono e si studiano i trend, le abitudini di
consumo, le esigenze di target nuovi, e se i trend setter parlano di nuove tribù
come quella dei single o quella dei genuini ovvero i cacciatori di prodotti
tipici; se le statistiche parlano di voglia di privato, di casa, di
autogratificazione, il cosiddetto selfcocooning, myfood è pronto a rinnovarsi e
ad ampliare la propria offerta per soddisfare tutte le nuove esigenze. E così i
lavoratori instancabili che rimangono in ufficio fino a sera potranno usufruire,
per le loro riunioni notturne, del servizio di myfood che accetta ordini fino
alle 23.00; ma non solo, il single potrà ordinare fantastici piatti per venti
persone se ha voglia di compagnia (nel sito è presente anche la sezione myPARTY),
altrimenti cenetta in pantofole davanti alla tv, ed ancora il marito romantico
potrà invitare sua moglie al ristorante ma senza uscire di casa. Non c'è che
da visitare il sito per sbizzarrirsi tra i menù dei ristoranti selezionati e,
navigando nella sezione dedicata allo shopping on line, è possibile
personalizzare i propri ordini scegliendo un vino pregiato venduto a prezzo di
enoteca o chicche come l'olio biologico Campo di Torri, introvabile nei negozi e
prodotto in un numero limitato di bottiglie. I ristoranti selezionati da myfood
sono Al Collio Cucina Italiana - Bistrot Santini - Cerro Ardente - Camogli
cucina ligure - La Piazzetta Cucina greca e sarda - Il Verdi Cucina raffinata e
insalatone - Panino Giusto - Ola-Lah, Tartineria - Ristorante Asmara, specialità
africane - Bento Bar - Kashmir Ristorante Indiano - Cafè Pietra del Sol - La
Felicità, Cucina cinese e thai - Il Fondaco dei Mori, Cucina mediorientale -
Ba-Ba-Reeba Ristorante Spagnolo
UN NETWORK EUROPEO SULLE MALATTIE RARE PER
INCENTIVARE LA RICERCA E SVILUPPARE NUOVE SOLUZIONI TERAPEUTICHE
Europa e Stati
Uniti a confronto. EPPOSI, la più grande piattaforma europea sulle malattie
rare, discute i recenti provvedimenti attuati dall'FDA e dal National Institute
of Health, avanzando nuove proposte di collaborazione tra Mondo
Medico-Scientifico, Industria, Associazioni Pazienti e Istituzioni per assistere
i pazienti e le loro famiglie, incrementare la ricerca e facilitare la
commercializzazione dei farmaci orfani. Si è concluso il III Workshop Europeo
sulle Malattie Rare organizzato da EPPOSI, la Piattaforma Europea che riunisce
Organizzazioni Pazienti, Mondo Scientifico e Industrie sul fronte delle malattie
rare. Questa Fondazione Internazionale non profit fondata nel 1994 con sede a
Bruxelles, promuove la comunicazione e la collaborazione tra le diverse parti
coinvolte sulle malattie rare - Medici, Accademici, Associazioni Pazienti,
Industria Farmaceutica e Organi Istituzionali - attraverso una piattaforma
internazionale in cui difendere e sostenere le necessità e i diritti dei
pazienti. EPPOSI è un forum continuativo dove i pazienti trovano informazioni
aggiornate sullo stato di ricerca di una singola malattia, verificando
l'esistenza di eventuali soluzioni terapeutiche; EPPOSI è anche luogo
d'incontro "neutrale", dove il mondo medico-scientifico e le industrie
riescono ad avere un dialogo con i pazienti e le istituzioni per sviluppare la
ricerca oltre che per la produzione e commercializzazione dei farmaci Proprio
con la finalità di alimentare il dialogo, stimolare il confronto e accrescere
l'importanza di un network intra partes per sconfiggere le malattie rare, nasce
due anni fa l'idea di un workshop annuale. Dopo il Parlamento Federale di
Bruxelles e il Senato di Parigi, quest'anno, associazioni pazienti, mondo
medico-scientifico ed industria si sono riunite alla Camera dei Deputati di
Roma. Protagonisti di questa terza edizione, intitolata "From research to
development: from bottleneck to solutions", sono state le associazioni
pazienti nazionali (UNIAMO) ed internazionali (Fighting Blindness, EAGS,
EURORDIS), le istituzioni nazionali (Istituto Superiore di Sanità), europee (COMP-Commitee
for Orphan Medicinal Products, EMEA-European Agency For Evaluation of Medicinal
Products) ed internazionali (US FDA), gli esperti del mondo medico scientifico
provenienti dai maggiori centri a livello europeo (Istituto Mendel CSS, INSERM,
Istituto delle Malattie Rare di Parigi) ed infine gli esponenti delle aziende
farmaceutiche impegnate nella ricerca sulle malattie rare. Le due giornate
romane di EPPOSI si sono aperte sui recenti provvedimenti normativi adottati
negli Stati Uniti: "Rare Desease Act" e "Rare Desease Orphan
Product Development Act". Già nel 1983 con la US Drug Regulation gli Stati
Uniti anticipano l'Europa con un piano regolatore che permette tempi e modalità
più snelli per la commercializzazione dei farmaci orfani: da allora sono stati
prodotti e immessi sul mercato 220 farmaci orfani, con una media di 15 farmaci
ogni anno, dopo circa cinque anni dallo statuto di farmaci orfani. Nel 2002 gli
USA compiono un secondo passo decisivo nella lotta alle malattie rare,
stabilendosi come modello organizzativo e gestionale per l'Unione Europea. I due
Atti firmati dal Presidente Bush sopra riportati prevedono un finanziamento
annuale dal 2003 al 2006. Il primo emendamento provvede all'incremento degli
investimenti per lo sviluppo di soluzioni diagnostiche e terapeutiche con un
finanziamento di 25,000,000$ per ogni anno fiscale dal 2003 al 2006; il secondo
provvedimento stabilisce lo statuto ufficiale dell'Office of Rare Deseases
costituito nel 1993 all'interno del National Institutes of Health. Questo organo
istituzionale controlla e coordina la ricerca e promuove l'attività di un
network di centri e istituti distribuiti in tutto il Paese attraverso workshop,
attività di formazione, collaborazioni tra centri. Le informazioni provenienti
dai vari centri sono costantemente trasferite al mondo medico-scientifico e alle
famiglie dei pazienti attraverso un'informazione centralizzata, con una
particolare attenzione allo scambio e alla comunicazione tra centri e
organizzazioni pazienti di altri Paesi del mondo. L'Office of Rare Deseases
riceve un finanziamento di 4,000,000$ per ogni anno fiscale oltre che 20,000,000
per i centri di ricerca regionali ogni anno fiscale dal 2003 al 2006.
L'esperienza degli Stati Uniti è stata poi confrontata con la situazione
europea. A questo proposito la discussione si è aperta sul più recente
provvedimento della Commissione Europeo che risale al 2000. Con la Regualtion
(EC) 141/2000 On Orphan Medicinal Products viene costituito un Comitato dei
Farmaci Orfani (COMP) all'interno dell'Agenzia Europea per i Farmaci (EMEA) per
incentivare lo sviluppo e la commercializzazione dei farmaci orfani: nel
febbraio 2002 sono risultate 212 applicazioni, di cui 118 farmaci hanno ottenuto
lo statuto di farmaci orfani e di questi 5 hanno ottenuto una AMM europea
(autorizzazione alla commercializzazione). In riferimento al reperimento, del
costo e del rimborso dei farmaci e agli investimenti nella ricerca, è stata
sottolineata la necessità di un generale miglioramento, prendendo spunto dal
modello statunitense, con un maggior coinvolgimento degli Stati Membri e un
coordinamento più efficace tra gli organi istituzionali, sia a livello centrale
che tra i singoli Paesi. Al momento infatti in Europa nessun Stato Membro ha
istituito con azioni legislative nazionali concreti incentivi sullo sviluppo di
farmaci orfani come chiedeva il Regolamento Europeo sui Prodotti Medicinali
n.141/2000 nel suo Articolo 9. La mancata applicazione, negli Stati Membri, di
questo importante articolo del citato Regolamento Europeo costituisce una
barriera per lo sviluppo di farmaci orfani per le malattie rare. All'interno del
dibattito sul modello americano relativo ai centri regionali, viene portata
l'esperienza italiana del Registro Nazionale delle Malattie Rare istituito nel
maggio 2001 con il Decreto Ministeriale n°279. Il Registro raccoglie i dati
attraverso una rete nazionale costituita da presidi individuati dalle Regioni,
coordinati dai Centri Interregionali, i quali riportano all'Istituto Superiore
di Sanità. Qui i risultati vengono inoltrati al NEPHIRD (Network of Public
Health Institutions on Rare Diseases): un progetto realizzato dalla Commissione
Europea e coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare (Istituto Superiore di
Sanità), a cui aderiscono quindici Paesi. L'obiettivo è quello di definire un
modello o più modelli per raccogliere dati epidemiologici a livello europeo
sempre più attendibili, cercando di migliorare la continuità dell'inserimento,
la qualità del loro reperimento e la quantità dei casi, facendo leva
possibilmente sulle iniziative locali esistenti. La chiave del successo di
iniziative che favoriscono l'assistenza ai pazienti e la produzione dei farmaci
orfani, secondo le due giornate del workshop di EPPOSI, risulta quindi essere
una più stretta collaborazione tra le parti e un maggior coordinamento a
livello locale e internazionale, dove le Associazioni Pazienti giocano sempre più
un ruolo fondamentale, sia a livello scientifico procurando i "casi
clinici" per lo sviluppo della ricerca, che dal punto di vista etico, sulla
base del "diritto" del malato di ricevere la cura. Malgrado
l'incidenza di una singola malattia sia relativamente bassa - il 10% delle
patologie oggi conosciute è rappresentato dalle malattie rare - , in Europa i
pazienti colpiti da una malattia rara sono circa 20 milioni e si prevede che nei
prossimi anni, includendo l'Europa dell'Est, si arrivi a 35 milioni. Il
paradigma di EPPOSI, in cui Pazienti, Scienziati, Industria e Istituzioni hanno
a disposizione un forum continuativo in cui confrontarsi e lavorare insieme,
costituisce a livello europeo il modello organizzativo più vicino agli Stati
Uniti, quindi un punto di riferimento indispensabile per costruire un sistema
sinergico tra gli Stati Membri e Commissione Europea che tuteli i diritti dei
malati, incentivi la ricerca attraverso finanziamenti e snellisca i processi di
commercializzazione dei farmaci orfani.
UN MATRIMONIO PERFETTO: PATATE DI
FRANCIA E OLIO DI OLIVA CARLI
L'olio di oliva, così come le patate, è
fondamentale nella alimentazione di tutti. Le patate sono essenziali per una
alimentazione equilibrata, in special modo se bollite e condite con un filo di
olio extra vergine di oliva. E' innegabile che fritte sono molto più gustose e
anche in questo modo possono essere leggere e mantenere inalterati i valori
nutritivi, utilizzando per la frittura un olio buono. Le patate, tenere, a polpa
soda o di tipo farinoso si sposano in modo perfetto con l'olio di oliva e in
particolare con l'extra vergine che ne esalta il sapore. Con queste premesse è
un successo scontato quello riservato alla collaborazione tra Patate di Francia
e Olio d'oliva Carli, cioè tra due realtà di eccellenza: Fratelli Carli,
azienda specializzata nella produzione di olio d'oliva, e Patate di Francia, il
Consorzio Francese dei produttori di patate che garantisce e certifica prodotti
agro-alimentari di qualità. Patate di Francia, gruppo di lavoro ben organizzato
anche in Italia, rappresenta un intero settore di produttori di una specifica
merceologia, di ampia varietà tipologica, sconosciuta a gran parte dei
consumatori. Da tempo tra Francia e Italia è in atto un piacevole scambio di
esportazione di agro-alimentari. Fratelli Carli infatti distribuisce i suoi
prodotti, garantiti e di qualità, a Parigi e nella Regione circostante.
L'Atelier de Cuisine - Patate di Francia in collaborazione con Olio Carli è un
incontro gastronomico ideato per far conoscere questo binomio perfetto.
L'iniziativa è in linea con la campagna pubbli-redazionale, condotto sempre in
partenariato tra Patate di Francia e Olio Carli, rivolta ai consumatori su
testate di cucina, che dura da novembre e che si conclude in marzo 2003.
Fratelli Carli, www.oliocarli.it
LE PATATE DI FRANCIA SONO SERVITE
Gustosa, ipocalorica,
adattabile a tante ricette, nutriente: la patata piace a grandi e piccini e per
giunta é in piena tendenza negli stili alimentari moderni che vogliono un
piatto unico ben digeribile. A patto però che si acquisti una patata di qualità
e si scelga la varietà giusta per ogni ricetta. Come fare? Patate di Francia
vuole aiutare i consumatori con una serie di campagne informative su testate
specializzate rivolte ad operatori e al pubblico per far conoscere le varietà e
le caratteristiche organolettiche di questo prodotto tipico. L'iniziativa è
stata presentata durante un interessante Atelier de Cuisine presso la
prestigiosa sede della IPCA di Milano. In tre categorie, a polpa soda, a polpa
tenera e a polpa farinosa per diversi usi culinari, ricche di minerali e
vitamine, poco caloriche e soprattutto garantite nella filiera, dai terreni di
coltivazione ai fertilizzanti impiegati ai sistemi di conservazione, le Patate
di Francia diventano un alleato indispensabile per ricette saporite, tanto da
aver collaborato al concorso internazionale di cucina Bocuse d'Or. Partner
ideale per valorizzare gusto e qualità della Patate di Francia è l'Olio Carli
che le accompagna in gustose ricette a disposizione dai lettori. Info: sopexa.italia@sopexa.com
ALMA - SCUOLA INTERNAZIONALE DI CUCINA ITALIANA
SARÀ AVVIATA NEL CORSO DELL'ANNO 2003 A COLORNO (PARMA)
Diventare Maestri di
cucina italiana nel mondo? Adesso si può: nasce nel parmense, nella cornice
della Reggia di Colorno, la Scuola internazionale di cucina italiana
"ALMA". Una scuola per cuochi "doc" del cibo all'italiana:
un caso unico in Italia perché in grado di "mettere a sistema" ai
massimi livelli la cultura culinaria non solo regionale, ma italiana, proprio
come accade in Francia. Per dar vita a questa istituzione formativa per l'arte
culinaria italiana nel mondo, si è costituita la Società ALMA, al cui capitale
partecipano attualmente, oltre alla Provincia e alla Camera di Commercio di
Parma, l'Unione Parmense Industriali, i rappresentanti dell'industria alimentare
italiana, consorzi dei prodotti tipici e dei vini, Confcooperative ed è aperta
ad altre Istituzioni nazionali. Il progetto è sostenuto inoltre da un Comitato
promotore, di cui fanno parte, tra gli altri, il Ministero delle Politiche
agricole, ICE, Federalimentare, Regione Emilia Romagna, Università di Parma.
Obiettivi della nuova struttura saranno quelli di formare chef di alta
professionalità, veri ambasciatori del Made in Italy alimentare, e promuovere
l'impiego del prodotto alimentare italiano, materie prime, ingredienti e vini
che ne caratterizzano l'eccellenza qualitativa. L'offerta formativa è
rappresentata da un Master della durata di 12 mesi (inizio gennaio 2004) e da
un'articolata gamma di Corsi di Specializzazione e Brevi (inizio ottobre 2003).
Per informazioni, Daniela Poli, Ufficio stampa Provincia di Parma Tel. 0521
210618 - fax 0521 210611 - E mail d.poli@provincia.parma.it
DALLA VOLONTÀ
CONGIUNTA DEL TOURING CLUB ITALIANO E DELL'UNIONE RISTORANTI BUON RICORDO NASCE
LA FONDAZIONE BUON RICORDO IN DIFESA DELLA TRADIZIONE AGROALIMENTARE ITALIANA
Touring Club Italiano e Unione Ristoranti Buon Ricordo hanno varato
un'iniziativa interessante e di grande valore per promuovere etica, qualità e
formazione nel settore agro-alimentare. I due partner, cui altri certamente si
aggiungeranno, sono i più qualificati ad avviare l'iniziativa: il Touring Club
Italiano é sostanzialmente un'Associazione di utenti interessati ai valori
scientifico-culturali dell'alimentazione e della gastronomia in tutte le sue
gamme territoriali e l'Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo é una unione di
ristoratori di qualità che hanno una trentennale esperienza di attività legata
ai prodotti ed agli usi del territorio. La FONDAZIONE BUON RICORDO appena
fondata si pone l'obiettivo di esaltare i valori della tradizione, ma anche di
analizzare e regolare nuove tecniche di produzione alimentare, nuove modalità
di conservazione, trasporto e manipolazione perché siano salvaguardate la
sicurezza e la salute, ma anche e soprattutto perché nell'evoluzione
"industriale" dell'agro-alimentare siano riproposti valori culturali e
ambientali autentici, propri della tradizione italiana e mediterranea. Valori
che debbono e possono evolvere (anche nel campo della ristorazione e
dell'accoglienza) in modo coerente e senza tradire le loro radici fondamentali.
Particolare valore assume la formazione di giovani nelle scuole alberghiere e di
ristorazione, dato che le recenti emergenze in campo alimentare e la conseguente
perdita di fiducia nei confronti della qualità dei prodotti, da parte dei
cittadini rendono sempre più urgente un approccio integrato di "educazione
ai consumi consapevoli" che copra tutta la filiera alimentare partendo
dalla coltivazione dei prodotti e dall'allevamento, fino al trasporto, alla
vendita e al consumo. Fare educazione alimentare, infatti, significa non solo
suggerire come, quanto e di cosa alimentarsi, ma fornire elementi di conoscenza
sugli aspetti produttivi, economici, sociali, psicologici, antropologici,
culturali, al fine di orientare le scelte di acquisto e di consumo. L'educazione
alimentare, con il suo aspetto poliedrico, è elemento di collegamento tra
politica economica, ambientale, sanitaria, agro-alimentare. Le grandi direttrici
di attività della Fondazione sono dunque: 1. un impegno attivo di carattere
etico verso il mondo della produzione (codici, rintracciabilità della filiera,
ecc.); 2- formazione, aggiornamento e specializzazione dell'impresa
agro-alimentare e della ristorazione; 3.- un lavoro serio e graduale perché si
costituisca un importante polo alimentare a Milano, per utilizzare le opportunità
e le risorse che la città può esprimere al centro dell'area più intensamente
produttiva del comparto alimentare. L'Italia della produzione alimentare infatti
è disomogenea: le regioni del Sud hanno un ruolo qualificato ma minore; quelle
del Nord (sommando Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte) rappresentano il
61% del fatturato del settore (55 miliardi di euro sulla quota totale di 92
miliardi) mentre nello scenario del food & beverage la Lombardia da sola
rappresenta, con i suoi 19,7 miliardi di fatturato, il 21,7 % della produzione.
La Fondazione si qualificherà anche per un insieme di attività di servizio a
disposizione dei promotori, delle aziende, dei Soci (ricerche, indagini,
consulenze, ecc.) e programmerà iniziative destinate a promuovere la cultura
dell'alimentazione verso i consumatori (viaggi, visite guidate, campagne, ecc.).
La Fondazione si avvarrà del contributo scientifico di Facoltà Universitarie e
potrà contare sulla disponibilità di importanti Imprese Alimentari e della
Distribuzione e di Associazioni di Categoria sensibili agli scopi che la
Fondazione si propone.
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