NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
LUNEDI'
16 DICEMBRE 2002
pagina 1
La nostra vetrina dei
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela
Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti
L'esposizione dei
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI A
SEGUITO DELLA POSITIVA CONCLUSIONE DEI NEGOZIATI SULL'ALLARGAMENTO
Copenhagen, 16 dicembre 2002 Il
Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha espresso a Copenhagen
il suo soddisfacimento per il positivo esito dei negoziati per
l'allargamento dell'Unione europea. Ha dichiarato, tra l'altro, che
"l'allargamento è stato fin dall'inizio la principale priorità della
Commissione" da lui presieduta. "Ho lavorato a lungo e con tenacia
perchè si raggiungesse questo risultato". Oggi il risultato è stato
conseguito. "L'adesione di dieci nuovi Stati membri metterà fine alle
divisioni in Europa." Per la prima volta nella storia si avrà una sola
Europa, perchè l'unificazione è stata liberamente scelta dai popoli che la
compongono. Prodi ha aggiunto che ciascuna istituzione, tutti gli Stati
membri e i paesi candidati hanno condiviso la responsabilità del progetto;
e soprattutto, il risultato non sarebbe stato possibile senza lo stretto
coordinamento realizzato tra la Presidenza danese dell'Unione europea e la
Commissione europea.
CONSIGLIO EUROPEO DI COPENAGHEN 12 E 13
DICEMBRE 2002. CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA
Copenaghen, 16 dicembre 2002 - Il Consiglio europeo si è riunito a
Copenaghen il 12 e 13 dicembre 2002. La riunione è stata preceduta da un
intervento del presidente del Parlamento europeo, sig. Pat Cox, cui è
seguito uno scambio di opinioni sui punti principali dell'ordine del giorno.
Il Consiglio europeo ha ascoltato la relazione sull'andamento dei lavori
della Convenzione fatta dal suo presidente, sig. Valéry Giscard d'Estaing.
Sulla scorta di tale intervento il Consiglio europeo ha avuto uno scambio di
opinioni sullo sviluppo delle discussioni. La Convenzione presenterà i
risultati dei suoi lavori in tempo per il Consiglio europeo nel giugno 2003.
Il Consiglio europeo svoltosi a Copenaghen nel 1993 ha avviato un processo
ambizioso per superare l'eredità del conflitto e della divisione in Europa.
La giornata odierna rappresenta una pietra miliare storica e senza
precedenti del completamento di tale processo con la conclusione dei
negoziati di adesione con Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria,
Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica slovacca e Slovenia. L'Unione
si rallegra ora di accogliere questi Stati quali membri a decorrere dal 1º
maggio 2004. Questo risultato prova la determinazione comune dei popoli
dell'Europa a confluire in un'Unione che è diventata la forza trainante per
conseguire la pace, la democrazia, la stabilità e la prosperità nel nostro
continente. In qualità di membri a pieno titolo di un'Unione fondata sulla
solidarietà, questi Stati svolgeranno pienamente il loro ruolo nel dar
forma all'ulteriore sviluppo del progetto europeo. L'Unione approva l'esito
di tali negoziati riportato nel documento 21000/02. Le conseguenze
finanziarie dell'allargamento figurano nell'allegato I. L'esito globale ed
equilibrato fornisce una solida base all'integrazione armoniosa dei dieci
nuovi Stati membri, salvaguardando nel contempo l'efficace funzionamento
dell'Unione allargata. L'accordo raggiunto doterà gli Stati aderenti delle
disposizioni transitorie necessarie per far fronte con successo a tutti gli
obblighi derivanti dall'adesione. L'esito conseguito nei negoziati di
adesione garantisce il funzionamento continuato del mercato interno nonché
delle varie politiche dell'UE, lasciando impregiudicate future riforme. Il
monitoraggio degli impegni assunti fino all'adesione fornirà ulteriori
orientamenti agli Stati aderenti nei loro sforzi per assumere le
responsabilità derivanti dall'adesione e darà le necessarie assicurazioni
agli attuali Stati membri. La Commissione presenterà le proposte necessarie
sulla scorta delle relazioni di controllo. Le clausole di salvaguardia
contemplano misure intese ad affrontare gli sviluppi imprevisti che potranno
sorgere nei primi tre anni dopo l'adesione. Il Consiglio europeo accoglie
inoltre con favore l'impegno di continuare a sorvegliare i progressi
conseguiti nelle politiche economiche, finanziarie e strutturali degli Stati
aderenti nel quadro degli esistenti processi di coordinamento della politica
economica. 6. Il massimo impegno dovrebbe essere ora rivolto a completare la
redazione del trattato di adesione affinché possa essere presentato per
parere alla Commissione, in seguito al Parlamento europeo per parere
conforme e quindi al Consiglio ai fini della firma del trattato ad Atene il
16 aprile 2003. Concludendo con successo i negoziati di adesione l'Unione ha
rispettato l'impegno assunto, ossia che i dieci Stati aderenti sarebbero
stati in grado di partecipare alle elezioni del Parlamento europeo nel 2004
in qualità di membri. Il trattato di adesione prevederà che i commissari
dei nuovi Stati membri integrino l'attuale Commissione a decorrere dal
giorno dell'adesione, il 1° maggio 2004. Dopo la nomina di un nuovo
presidente della Commissione ad opera del Consiglio europeo, il neoeletto
Parlamento europeo dovrebbe approvare una nuova Commissione che entrerebbe
in funzione il 1° novembre 2004. Alla stessa data entreranno in vigore le
disposizioni del trattato di Nizza concernenti la Commissione e il voto in
sede di Consiglio. Le necessarie consultazioni con il Parlamento europeo al
riguardo saranno concluse entro il gennaio 2003. Le suddette disposizioni
garantiranno la piena partecipazione dei nuovi Stati membri al quadro
istituzionale dell'Unione. Infine, i nuovi Stati membri parteciperanno a
pieno titolo alla prossima conferenza intergovernativa. Senza una riforma
l'Unione non sfrutterà appieno i benefici dell'allargamento. Il nuovo
trattato sarà firmato dopo l'adesione. Questo calendario lascia
impregiudicato quello relativo alla conclusione della Cig. L'attuale
allargamento getta le basi per un'Unione con forti prospettive di crescita
sostenibile e con un importante ruolo da svolgere nel consolidamento della
stabilità, della pace e della democrazia in Europa e al di là dell'Europa.
Si invitano gli attuali Stati membri e gli Stati aderenti a ratificare il
trattato a tempo debito, secondo le rispettive procedure nazionali, affinché
entri in vigore il 1° maggio 2004. Conformemente al precedente punto 3,
allorché saranno completati i negoziati di adesione con Cipro, tale paese
sarà ammesso come nuovo Stato membro dell'Unione europea. Il Consiglio
europeo conferma nondimeno la sua forte preferenza per l'adesione all'Unione
europea di una Cipro unificata. In tale contesto si rallegra dell'impegno
assunto dalle comunità greco-cipriota e turco-cipriota e di continuare a
negoziare con l'obiettivo di giungere ad una soluzione globale della
questione di Cipro entro il 28 febbraio 2003 sulla base delle proposte del
Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo ritiene che
queste proposte costituiscano un'occasione unica per giungere ad una
soluzione nelle prossime settimane ed esorta i leader delle comunità
greco-cipriota e turco-cipriota a cogliere tale opportunità. L'Unione
rammenta la sua intenzione di prendere in considerazione i termini della
soluzione nel trattato di adesione conformemente ai principi che sono alla
base dell'UE. In caso di soluzione il Consiglio, deliberando all'unanimità
sulla base di proposte della Commissione, deciderà in merito agli
adeguamenti dei termini relativi all'adesione di Cipro all'UE riguardo alla
comunità turco-cipriota. Il Consiglio europeo ha deciso che in mancanza di
una soluzione l'applicazione dell'acquis alla parte settentrionale
dell'isola sarà sospesa sinché il Consiglio non deciderà altrimenti
deliberando all'unanimità, sulla base di una proposta della Commissione.
Nell'attesa il Consiglio invita la Commissione a prendere in esame, in
consultazione con il governo di Cipro, iniziative atte a promuovere lo
sviluppo della parte settentrionale e ad avvicinarla in tal modo all'Unione.
Il buon esito dei negoziati di adesione con i dieci candidati imprime un
nuovo dinamismo all'adesione della Bulgaria e della Romania quale parte del
medesimo processo di allargamento inclusivo e irreversibile. L'Unione si
compiace degli importanti progressi compiuti da questi paesi, debitamente
rispecchiati nello stato avanzato dei loro negoziati di adesione. 14.
L'Unione auspica di consolidare i risultati conseguiti finora. Conformemente
alle conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles e in funzione degli
ulteriori progressi nel rispetto dei criteri di adesione, persegue
l'obiettivo di accogliere la Bulgaria e la Romania quali membri dell'Unione
europea nel 2007. L'Unione conferma che i negoziati di adesione con questi
paesi continueranno sulla base degli stessi principi che hanno ispirato
finora i negoziati di adesione e che ciascun paese candidato sarà valutato
in base ai suoi meriti. Le tabelle di marcia presentate dalla Commissione
forniscono alla Bulgaria e alla Romania obiettivi chiaramente individuati e
danno a ciascun paese la possibilità di stabilire il ritmo del proprio
processo di adesione. È essenziale che la Bulgaria e la Romania colgano
tale opportunità accelerando la propria preparazione, compresi il rispetto
e l'attuazione degli impegni assunti nei negoziati di adesione. In tale
contesto, l'Unione sottolinea l'importanza di una riforma giudiziaria e
amministrativa che contribuisca a far progredire la preparazione complessiva
della Bulgaria e della Romania in vista dell'adesione. Ciò assicurerà che
il processo sia portato avanti positivamente, sulla base dei risultati
conseguiti finora. Le Presidenze future e la Commissione garantiranno che il
ritmo dei negoziati di adesione su tutti i restanti capitoli, compresi
quelli aventi implicazioni finanziarie, sia mantenuto e corrisponda agli
sforzi della Bulgaria e della Romania. L'Unione sottolinea il fermo
proposito di assistere la Bulgaria e la Romania in tali sforzi. L'Unione
approva la comunicazione della Commissione sulle tabelle di marcia per la
Bulgaria e la Romania, comprese le proposte di un considerevole aumento
dell'assistenza di preadesione. Il livello elevato di finanziamento che sarà
messo a disposizione dovrebbe essere utilizzato in modo flessibile e
destinato alle priorità individuate, anche in settori chiave quali la
giustizia e gli affari interni. Ulteriori orientamenti per il lavoro di
preadesione saranno forniti dai partenariati per l'adesione riveduti che
saranno loro presentati il prossimo anno. Inoltre, la Bulgaria e la Romania
parteciperanno alla prossima Conferenza intergovernativa in veste di
osservatori. Il Consiglio europeo rammenta la decisione presa a Helsinki nel
1999 in base alla quale la Turchia è uno Stato candidato destinato ad
aderire all'Unione in base agli stessi criteri applicati agli altri Stati
candidati. Si rallegra vivamente per i passi importanti compiuti dalla
Turchia verso l'adempimento dei criteri di Copenaghen, segnatamente tramite
i recenti pacchetti legislativi e le successive misure di attuazione che
riguardano numerose priorità fondamentali specificate nel partenariato per
l'adesione. L'Unione riconosce la determinazione del nuovo governo turco a
compiere ulteriori passi sulla via delle riforme ed esorta in particolare il
governo a colmare prontamente tutte le lacune che ancora sussistono in
materia di criteri politici, non soltanto in relazione alla legislazione ma
anche in particolare riguardo all'attuazione. L'Unione rammenta che,
conformemente ai criteri politici convenuti a Copenaghen nel 1993,
l'appartenenza all'Unione richiede che il paese candidato abbia raggiunto
una stabilità istituzionale che garantisca la democrazia, il principio di
legalità, i diritti umani, il rispetto e la protezione delle minoranze.
L'Unione incoraggia la Turchia a proseguire con vigore il processo di
riforme. Se il Consiglio europeo del dicembre 2004 deciderà, sulla base di
una relazione e di una raccomandazione della Commissione, che la Turchia
soddisfa i criteri politici di Copenaghen, l'Unione europea avvierà senza
indugio negoziati di adesione con la Turchia. Al fine di assistere la
Turchia nel processo di adesione all'Unione europea, la strategia di
adesione per la Turchia sarà rafforzata. La Commissione è invitata a
presentare una proposta relativa ad un partenariato per l'adesione riveduto
e ad intensificare il processo di esame legislativo. Parallelamente l'Unione
doganale CE-Turchia dovrebbe essere ampliata ed approfondita. L'Unione
aumenterà in maniera significativa la sua assistenza finanziaria
preadesione alla Turchia. Tale assistenza sarà finanziata dal 2004
nell'ambito della rubrica di bilancio "spese di preadesione".
L'Unione europea e gli Stati aderenti hanno concordato la dichiarazione
comune "Un'unica Europa" sulla natura continua, inclusiva e
irreversibile del processo di allargamento (cfr. doc. SN 369/02), che sarà
allegata all'atto finale del trattato di adesione. L'allargamento imprimerà
un nuovo dinamismo all'integrazione europea. Questo offre un'importante
occasione per progredire nelle relazioni con i paesi vicini sulla base di
valori politici ed economici condivisi. L'Unione rimane determinata ad
evitare nuove divisioni in Europa e a promuovere la stabilità e la
prosperità all'interno delle nuove frontiere dell'Unione e al di là di
esse. Il Consiglio europeo rammenta i criteri definiti al Consiglio europeo
di Copenaghen del giugno 1993 e ribadisce la prospettiva europea dei paesi
dei Balcani occidentali partecipanti al processo di stabilizzazione e
associazione, come convenuto nel Consiglio europeo di Feira. Il Consiglio
sottolinea la propria determinazione a sostenere i loro sforzi per un
ulteriore ravvicinamento all'UE. Il Consiglio europeo si compiace della
decisione della futura presidenza greca di organizzare il 21 giugno un
vertice a Salonicco tra gli Stati membri dell'UE e i paesi partecipanti al
processo di stabilizzazione e associazione..Conclusioni della Presidenza Œ
Copenaghen, 12 e 13 dicembre 2002 SN 400/02 L'allargamento rafforzerà le
relazioni con la Russia. L'Unione europea desidera altresì intensificare le
sue relazioni con l'Ucraina, la Moldova, la Bielorussia e i paesi del sud
del Mediterraneo sulla base di un approccio a lungo termine, inteso a
promuovere le riforme democratiche ed economiche, lo sviluppo sostenibile e
gli scambi commerciali, e sta sviluppando nuove iniziative a tal fine. Il
Consiglio europeo accoglie con favore l'intenzione della Commissione e del
Segretario Generale/Alto Rappresentante di presentare proposte a tal fine. 2
Il Consiglio europeo incoraggia e sostiene l'ulteriore sviluppo della
cooperazione transfrontaliera e regionale con i paesi limitrofi e tra questi
ultimi, inter alia attraverso un potenziamento delle infrastrutture di
trasporto, strumenti adeguati compresi, al fine di sviluppare pienamente il
potenziale di tali regioni. Il Consiglio europeo ha preso atto di una
relazione iniziale della presidenza sulla presidenza dell'Unione richiesta a
Siviglia. Il Consiglio europeo si è congratulato con la Presidenza e con il
Segretario Generale/Alto Rappresentante Javier Solana per i loro sforzi che
hanno reso possibile il raggiungimento di un'intesa globale con la Nato su
tutti gli accordi permanenti in sospeso tra l'UE e la Nato nel pieno
rispetto dei principi convenuti in occasione di precedenti Consigli europei
e delle decisioni adottate al Consiglio europeo di Nizza. 28. Il Consiglio
europeo ha confermato la disponibilità dell'Unione ad assumere la direzione
dell'operazione militare nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia il più
presto possibile in consultazione con la Nato e ha invitato i pertinenti
organi dell'UE a mettere a punto i lavori sull'impostazione complessiva
dell'operazione, compresa l'elaborazione di opzioni militari e di piani
pertinenti. Il Consiglio europeo ha inoltre dichiarato la disponibilità
dell'Unione a condurre un'operazione militare in Bosnia a seguito della Sfor.
Ha invitato il Segretario generale/Alto rappresentante, Javier Solana, e la
futura Presidenza ad avviare consultazioni a tal fine con le autorità della
Bosnia-Erzegovina, l'Alto rappresentante Lord Ashdown, la Nato ed altri
attori internazionali e a riferire al Consiglio il prossimo febbraio. Esso
ha chiesto agli organi competenti dell'UE di avanzare proposte su
un'impostazione globale, compreso un quadro giuridico, entro la medesima
data. Il Consiglio europeo ha preso atto della dichiarazione del Consiglio
che figura nell'allegato. Il Consiglio europeo ha adottato le dichiarazioni
contenute negli allegati III e IV. V. Il Consiglio europeo esprime rammarico
e seria preoccupazione per il grave incidente occorso alla petroliera
Prestige al largo della costa nordoccidentale della Spagna. Il conseguente
danno all'ambiente marino e a quello socioeconomico e la minaccia ai mezzi
di sussistenza di migliaia di persone sono intollerabili. L'Unione europea
esprime la sua solidarietà con gli Stati, le regioni e le popolazioni
colpite, nonché il suo sostegno e riconoscimento agli sforzi compiuti da
tali Stati, dalle istituzioni e dalla società civile per la bonifica delle
aree inquinate. Il Consiglio europeo rammenta le conclusioni da esso
convenute a Nizza nel dicembre 2000 in merito alle misure adottate per
l'Erika, e riconosce la determinazione degli sforzi compiuti in seno alla
Comunità europea e all'Organizzazione marittima internazionale (Imo) in
seguito all'incidente dell' Erika per rafforzare la sicurezza marittima e la
prevenzione dell'inquinamento. L'Unione è decisa ad adottare le misure
necessarie a evitare che catastrofi analoghe si ripetano e si compiace della
rapida reazione del Consiglio e della Commissione. L'Unione continuerà
inoltre a svolgere un ruolo di primo piano nelle iniziative internazionali
volte a perseguire tale obiettivo, in particolare nel quadro dell'Imo. Le
conclusioni del Consiglio "Trasporti" del 6 dicembre 2002 e del
Consiglio "Ambiente" del 9 dicembre 2002 dovrebbero essere attuate
senza indugio in tutti i loro aspetti. Il Consiglio europeo accoglie con
favore l'azione intrapresa dalla Commissione per far fronte, nel quadro
delle attuali prospettive finanziarie, alle conseguenze economiche, sociali
e ambientali derivanti dal naufragio della petroliera Prestige, nonché la
sua intenzione di esaminare la necessità di ulteriori misure specifiche.
Tra tali misure saranno altresì esaminate le questioni relative alla
responsabilità e alle sanzioni corrispondenti. Sulla base di una relazione
della Commissione il Consiglio europeo affronterà tali questioni nella
sessione del prossimo marzo.Sulla base delle conclusioni del Consiglio
europeo di Laeken, il Consiglio europeo chiede al Consiglio di adottare
entro la fine dell'anno un regolamento sulla soluzione provvisoria per il
transito di automezzi pesanti attraverso l'Austria (2004-2006). La
Commissione europea presenterà una proposta in vista di una nuova direttiva
"Eurobollo" al più tardi entro il primo semestre del 2003. Il
Consiglio europeo ha preso atto con soddisfazione della conclusione
dell'accordo di Melk tra l'Austria e la Repubblica ceca e ne attende
l'attuazione globale..Conclusioni della Presidenza Œ Copenaghen, 12 e 13
dicembre 2002 SN 400/02. Il Consiglio europeo è stato invitato dal
Portogallo ad adottare misure conformemente alle conclusioni del Consiglio
europeo di Berlino del 24 e 25 marzo 1999 sulla specificità
dell'agricoltura portoghese. Il Consiglio europeo ha preso atto che a
giudizio del Portogallo sussiste tuttora un problema specifico, derivante
dalle attuali modalità di applicazione della Pac all'agricoltura
portoghese. A tal fine la Commissione è invitata a presentare una relazione
di analisi della situazione. La Commissione è altresì invitata ad
esaminare la situazione di altre parti dell'Unione in cui esistano analoghi
problemi specifici. Il Consiglio europeo ha preso atto della relazione sulle
relazioni e comunicazioni ad esso presentate (doc. 15530/02).
USE: BILANCIO 2003: NEL SEGNO DEL
RIGORE
Bruxelles, 16 dicembre 2002 - Con l'approvazione della relazione di Göran Färm
(Pse, S) e Per Stenmarck (Ppe/De, S), la commissione per i bilanci trasmette
alla plenaria una proposta di bilancio per il 2003 nel segno del rigore, ma
che tuttavia permette un finanziamento sufficiente delle priorità
dell'Unione. Tale principio si realizza nella dotazione globale dei crediti
di pagamento, che è stata mantenuta al livello più basso possibile: un
aumento dell'1,9% rispetto al bilancio 2002 permetterà di soddisfare le
esigenze operative dell'UE. In base al progetto che sarà presentato
all'Aula e a seguito delle lettere rettificative n. 2 e 3 presentate dalla
Commissione, il bilancio dell'Unione per il 2003 ammonterà a 99.692
miliardi di euro in crediti d'impegno (CI) e 97.513 miliardi in crediti di
pagamento (CP). Il margine così liberato rispetto ai plafond delle
prospettive finanziarie per l'esercizio 2003 ammonta quindi a 2.62 miliardi
in crediti d'impegno. La commissione per i bilanci, nella risoluzione,
sottolinea la preoccupazione per il problema endemico dei residui da
liquidare (Ral). L'Esecutivo è quindi invitato a presentare un bilancio
della situazione dei pagamenti, soprattutto per quanto concerne i Fondi
strutturali, entro luglio 2003. Agricoltura (rubrica 1) L'ammontare per la
sotto-rubrica 1a (spese di mercato) è pari a 40.08 miliardi di euro, mentre
quello per la 1b (sviluppo rurale) è di 4.7 miliardi. Il totale per la
rubrica 1 è quindi pari a 44.78 miliardi, con un margine di 2.6 miliardi di
euro. Le attività rispetto alle risorse genetiche passano, come chiesto dal
Parlamento, nella rubrica 3, mentre è stata creata una linea di bilancio
separata per le restituzioni applicabili alle esportazioni di bovini vivi.
Si sottolinea che i crediti figuranti nella nuova linea consacrata alle
esportazioni di animali viventi non sono stati ridotti come aveva chiesto il
Parlamento. Azioni strutturali (rubrica 2) La cifra proposta è di 33.98
miliardi di euro. È stato raggiunto un accordo per il finanziamento dei 27
milioni di euro restanti a favore della riconversione delle flotte di pesca
spagnola e portoghese: 15 milioni di euro saranno finanziati dal bilancio
2002 con l'utilizzo dei crediti non utilizzati, mentre il saldo sarà
sbloccato attraverso lo strumento di flessibilità; con questo accordo, si
supera il margine della rubrica 2 di 12 milioni. Politiche interne (rubrica
3) La commissione per i bilanci propone una cifra di 6.795 miliardi in
crediti di impegno (per un margine di 199 milioni rispetto al plafond della
rubrica previsto nelle prospettive finanziarie) e 6.204 miliardi in crediti
di pagamento. Il Parlamento si rallegra che il Consiglio, durante la
concertazione, abbia approvato le proposte avanzate in merito ai progetti
pilota e alle azioni preparatorie. Azioni esterne (rubrica 4) L'organo
parlamentare raccomanda un ammontare pari a 4.955 miliardi di euro in
crediti di impegno e 4.853 in crediti di pagamento. In conformità con
l'accordo raggiunto nella concertazione di bilancio di novembre, si propone
una cifra di 42 milioni di euro per il Fondo mondiale della salute; tale
dotazione, combinata a un contributo supplementare attraverso il Fondo
europeo di sviluppo, dovrebbe consentire all'Unione di ottenere un seggio
nel Consiglio d'amministrazione del Fondo. In caso contrario, il contributo
a carico del bilancio comunitario potrebbe essere rivisto al rialzo per
ovviare al problema. Per finanziare la ricostruzione in Afghanistan senza
ridurre le spese riservate alle priorità tradizionali dell'UE, la
commissione per i bilanci ha optato per un anticipo dell'attuazione
dell'assistenza umanitaria al Corno d'Africa utilizzando i crediti
disponibili nel bilancio 2002. I deputati si rallegrano sia della
dichiarazione congiunta del 25 novembre (che migliora la procedura
d'informazione preventiva del Parlamento nel processo decisionale della Pesc)
che della decisione del Consiglio di congelare i fondi destinati al Kedo (Korean
Peninsula Energy Development Organisation), finché la Corea del Nord non
avrà fornito assicurazioni sul rispetto del regime di non proliferazione
nucleare. Spese amministrative (rubrica 5) La commissione parlamentare
rileva che sussiste nel plafond di questa rubrica un margine sufficiente per
coprire le spese che non si era potuta prevedere una copertura. Se le
proposte della commissione saranno confermate dalla plenaria, la cifra
iscritta dovrebbe raggiungere i 5.360 miliardi di euro in crediti di
pagamento. Il finanziamento di 500 posti supplementari chiesti dalla
Commissione al fine di assicurare i preparativi per l'allargamento sarebbe
così garantita senza il ricorso allo strumento di flessibilità, grazie
all'anticipo dei crediti al 2002 (operazione di "frontloading").
Aiuto pre-adesione (rubrica 7) Per i crediti di pagamento, se la commissione
raccomanda l'adozione di emendamenti che li portano a 150 milioni di euro,
essa deplora la riduzione effettuata dal Consiglio rispetto alla prima
lettura del Parlamento. I deputati esprimono preoccupazione, constatando un
debole livello di esecuzione, pur sottolineando che la riduzione dei
pagamenti nell'ambito del bilancio 2003 non dovrebbe comportare un
deterioramento della posizione di beneficiari netti dei nuovi Stati
membri.
REGOLAMENTO FINANZIARIO PER IL FONDO
EUROPEO DI SVILUPPO
Bruxelles, 16 dicembre 2002 - Con la relazione di Michiel van Hulten (Pse,
Nl), la commissione per il controllo dei bilanci propone di non formulare un
parere sulla proposta di regolamento finanziario per il 9° Fondo europeo di
sviluppo. Tale decisione non deve avere conseguenze negative per
l'attuazione di tali Fondi, ma si prefigge di migliorare il quadro
giuridico, istituzionale e di bilancio relativo al Fes. La proposta del
nuovo regolamento finanziario per il Fes è stata elaborata nel contesto
della revisione del regolamento finanziario generale per il bilancio delle
Comunità. Le risorse del Fondo, tuttavia, non sono iscritte nel bilancio
generale dell'Unione, cosa che il Parlamento chiede da molti anni e il
Consiglio rifiuta sistematicamente. Il Parlamento, in occasione del
discarico alla Commissione per il 1994, aveva affermato di ritenere
"anormale una situazione nella quale è chiamato ogni anno a prendere
una decisione di discarico concernente i Fes senza avere né i poteri di
bilancio né i poteri legislativi adeguati". Anche quest'anno, dunque,
i deputati hanno deciso di fare riferimento alla dichiarazione di
assicurazione (Das) data dalla Corte dei conti. In assenza del parere del
Parlamento, il Consiglio è pertanto invitato ad orientarsi sulle
osservazioni formulate dalla Corte. I deputati ribadiscono infine la
richiesta alla Convenzione e alla futura Conferenza intergovernativa di
occuparsi della questione dell'integrazione del Fes nel bilancio
dell'Unione.
PUBLICATION OF A STUDY ON THE EURO AREA MONEY
MARKET
Francoforte16 December 2002- In the context of the regular monitoring
activities of the European System of Central Banks, experts from the
European Central Bank and national central banks of the European Union have
carried out an analysis of the euro area money market developments in 2001.
This analysis followed up on similar studies carried out previously. The
results of the last study were published on 20 July 2001 in the report
entitled "The Euro Money Market". This year's study, entitled "Euro Money Market Study
2001" (pdf 537 kB) http://www.ecb.int/pub/pdf/moc2001.pdf
has been published
PENSIONI A FRONTE DELL'INVECCHIAMENTO
DELLA POPOLAZIONE: PRIMA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE STRATEGIE
NAZIONALI PER DEFINIRE PENSIONI ADEGUATE E SOSTENIBILI
Bruxelles 16 dicembre 2002 - Anna Diamantopoulou, Commissaria responsabile
per l'occupazione e gli affari sociali, proporrà questa settimana alla
Commissione europea un accordo sulla prima analisi politica esauriente dei
sistemi pensionistici nell'Unione europea e sulla capacità dei medesimi di
far fronte al problema dell'invecchiamento della popolazione. Tale analisi
dei regimi pensionistici negli Stati membri, redatta sotto forma di progetto
di relazione congiunta della Commissione e del Consiglio, mostrerà che
tutti i paesi dell'UE hanno, in diversa misura, avviato riforme intese a
garantire adeguati redditi ai cittadini più anziani in futuro, senza
mettere a repentaglio le finanze pubbliche e imporre oneri eccessivi alle
generazioni future. Tuttavia, le conclusioni della Commissione evidenziano
che la maggior parte degli Stati membri deve ancora realizzare riforme
supplementari, necessarie per garantire pensioni adeguate e sostenibili in
una società caratterizzata da un progressivo aumento dell'invecchiamento.
Una volta adottato congiuntamente dalla Commissione e dal Consiglio, il
progetto di rapporto dovrebbe essere trasmesso al vertice di primavera dei
capi di Stato e di governo dell'UE, che si svolgerà a Bruxelles.Attualmente,
per ogni cittadino di più di 65 anni nell'UE vi sono quattro cittadini in
età lavorativa: nel 2050 essi si ridurranno a due. Nella maggior parte
degli Stati membri, la spesa pensionistica dovrebbe aumentare in modo
rilevante dal 2015 in poi: saranno quindi messe in questione la capacità
delle future pensioni di garantire livelli di vita adeguati per i
pensionati, e allo stesso tempo la sostenibilità finanziaria dei sistemi
pensionistici. Le proiezioni effettuate in base alla legislazione in vigore
nel 2000 indicano un aumento della spesa pubblica per le pensioni nell'UE15
dal 10,4% del Pil nel 2000 al 13,3% nel 2050.
LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE
GENNAIO-SETTEMBRE 2002
Roma, 16 dicembre 2002 - Nei primi nove mesi del 2002 le esportazioni
italiane hanno registrato una diminuzione in valore del 3,9 per cento
rispetto all'analogo periodo del 2001 con un andamento che è risultato
negativo in tutte le ripartizioni, ma con variazioni anche positive nelle
singole regioni. La flessione è stata più contenuta nell'Italia centrale
(meno 1,8 per cento) e in quella nord-orientale (meno 2,6 per cento), mentre
è risultata superiore alla media nazionale nell'Italia nord-occidentale
(meno 5 per cento) e nel Mezzogiorno (meno 6,4 per cento). Per quel che
riguarda l'evoluzione congiunturale, nel terzo trimestre 2002 le
esportazioni, al netto della componente stagionale, hanno registrato,
rispetto al trimestre precedente, un aumento del 2,1 per cento nell'Italia
nord-orientale, in calo dello 0,3 per cento nell'Italia nord-occidentale e
dello 0,8 per cento sia nell'Italia meridionale e insulare, sia nell'Italia
centrale. Nella banca dati Coeweb sono disponibili, a partire dal 13
dicembre 2002, le tavole dettagliate per settore di attività economica e
regione.
LE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE SECONDO
UNION INVESTMENT
Milano, 16 dicembre 2002 - La crisi sui mercati dei capitali evidenzia a
lungo andare anche un lato positivo - almeno per coloro che intendono
investire nel settore delle obbligazioni societarie. Dopo le turbolenze
registrate sui mercati obbligazionari nel corso degli ultimi mesi, la
liquidazione dei debiti è diventato il vessillo sbandierato dalle imprese.
E il cambio di rotta delle società è ravvisabile fin d'ora nei bilanci di
fine anno: restituendo i crediti bancari e facendo scadere I commercial
papers, titoli del mercato monetario a breve termine, si provvede
gradatamente a ridurre l'indebitamento.Di pari passo si procede alla vendita
di beni patrimoniali tornando a effettuare aumenti di capitale sulla base di
un basso livello delle quotazioni azionarie. La progressiva liquidazione dei
debiti è vista di buon occhio non soltanto dagli investitori in
obbligazioni societarie, ma anche dalle agenzie di rating. Tutto a beneficio
delle società stesse che saranno presumibilmente premiate con un
miglioramento del merito di credito e con una stabilità delle quotazioni
azionarie. Non tutte le società però considerano corretta la loro
valutazione attuale sui mercati azionari, anche se sono consapevoli che tale
valutazione a lungo termine migliorerà grazie alla riduzione del leverage
garantendo in tal modo per anni il rifinanziamento sul mercato creditizio e
su quello dei capitali. Si sta poi assistendo al cambiamento della struttura
debitoria di molte società: si moltiplicano infatti le obbligazioni emesse
a lunga scadenza per non dover far ricorso a strumenti monetari o crediti
bancari a breve termine in situazioni finanziarie stressanti. Così facendo
si evitano anche empasses finanziarie insorte a seguito delle trattative
sulla concessione di crediti e di eventuali rifiuti di fondi in fasi
critiche. Se le imprese perseguiranno con circospezione l'aggiustamento dei
bilanci e la liquidazione dei debiti, gli spread delle loro obbligazioni
riusciranno senz'altro a sganciarsi dai mercati azionari. Anche in passato
si sono viste fasi di bassa correlazione tra ritorni azionari e creditizi.
Gli spread sui crediti si sono allargati già nel corso della fase rialzista
registrata sui mercati azionari dal 1997 fino alla primavera 2000, a seguito
di un indebitamento sempre più elevato effettuato in funzione della
massimizzazione dello shareholder value. E mentre gli investitori in azioni
da ormai due anni e mezzo soffrono per un mercato orso, la fase di
ampliamento per il comparto corporate persiste ormai da circa cinque anni -
tolte alcune interruzioni, come per esempio quelle dopo gli attacchi
terroristici dell'11 settembre. I mercati delle obbligazioni societarie
hanno quindi anticipato nettamente la problematica dell'indebitamento dovuta
alla fase rialzista dei mercati. Le strategie della liquidazione dei debiti
abbinate al basso livello dei prezzi attuali e all'aumento dei differenziali
di rendimento nei confronti dei titoli di stato favoriscono il comparto
societario e le prime riduzioni degli spread si possono notare già
dall'ottobre di quest'anno. Ma l'attenzione delle società soltanto da poco
si è rivolta agli investitori in corporate bond. Per quel che riguarda la
strategia aziendale questi in passato sono stati spesso costretti ad
accontentarsi: proprio nella seconda metà degli anni Novanta erano appunto
gli azionisti a essere al centro dell'attenzione delle società. Gli
indebitamenti sempre più elevati hanno fatto aumentare i profitti e l'utile
per azione anche a un livello qualitativo elevato, dove si procedeva a
riacquisti azionari finanziati da fonte esterna e a operazioni di Merger's&Aquisitions
per massimizzare lo shareholder value, il che andava chiaramente a sfavore
dei detentori di obbligazioni societarie. A tali strategie fu posto una fine
repentina nel momento in cui gli utili non sono più cresciuti, anzi al
contrario sono scesi paurosamente e il rapporto tra debiti e profitti ha
segnato un peggioramento sostanziale nel lungo periodo. Sugli spread
obbligazionari non influiscono comunque soltanto il grado di indebitamento e
le strategie delle imprese. Anche il mercato dei derivati, tra questi
soprattutto quello dei credit default swaps, gioca un ruolo particolare
nell'ambito delle variazioni degli spread e ciò perché gli spread dei
default swaps presentano una volatilità di gran lunga maggiore rispetto
agli spread delle relative obbligazioni. Il fatto che tali spread aumentino
e si riducano più velocemente, è riconducibile a diversi fattori: sono
appunto gli operatori di borsa e gli hedge fund a sfruttare in misura
crescente i default swaps per negoziare la cosiddetta base, che è appunto
la differenza dei default spread nei confronti degli spread obbligazionari.
Un esempio: un'obbligazione a cinque anni della Deutsche Telekom tratta a
Libor +250 punti base, il relativo default swap a Libor +280 punti base. Al
calcolo risulta una base di 30 punti base. Quindi i credit default swaps
permettono di sfruttare grandi allargamenti per assumere una posizione sul
mercato default contro il mercato obbligazionario e viceversa. Anche le
banche utilizzano tale strumento assicurando temporaneamente portafogli
creditizi mediante default swaps. In termini generali quando la base si
restringe lo si può considerare come un segno positivo per il mercato delle
obbligazioni societarie. Anche il mercato delle nuove emissioni di corporate
bonds svolge un ruolo decisivo dal punto di vista tecnico. Se a lungo andare
il volume delle emissioni si prosciuga, è vero che sul mercato sono a
disposizione meno obbligazioni. Tuttavia, ciò può essere indicativo di un
aumento dell'avversione al rischio da parte degli investitori per quelle
classi di asset che si annoverano al di là del porto sicuro dei titoli di
stato. Attualmente si deve partire comunque da un volume di emissioni che
dovrebbe tornare a crescere. Al momento, le obbligazioni societarie fanno
registrare mediamente spread elevati. Tuttavia, in un contesto congiunturale
caratterizzato da debolezza, i titoli corporate restano tendenzialmente
stabili nella misura in cui le società riescono a portare avanti la
liquidazione dei debiti. Nella situazione attuale, l'attenzione è rivolta
unanimemente all'aggiustamento dei bilanci e quindi le imprese e gli
azionisti perseguono gli stessi interessi. È vero: limitarsi a tagliare i
costi in caso di un persistente peggioramento degli utili non è certo il
modello del futuro. Molte imprese usciranno comunque rafforzate da questa
crisi presentandosi snellite ed efficienti alla prossima fase di ripresa. E
sono appunto queste le imprese che nel corso dell'anno prossimo offrono agli
investitori in obbligazioni un potenziale notevole. A causa dei rischi di
prezzo, peraltro non trascurabili, gli investitori dovrebbero costruirsi un
portafoglio corporate diversificato, ricorrendo per esempio a un fondo che
evidenzi mediamente un buon rating.
INTERESSE DEI RISPARMIATORI IN IPO
ANCORA AI MINIMI AZIONISTI MOLTO DISPONIBILI VERSO EVENTUALI OPA
Milano, 16 dicembre 2002 - Continua lo scarso interesse dei risparmiatori
nei confronti di nuove quotazioni, con un indice di sentiment a dicembre
2002 sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente e comunque ai
minimi storici dal 1996. Nel mese di dicembre il valore di iposentiment.it -
l'indice di Hill & Knowlton e Abacus che rileva l'intenzione degli
italiani ad investire in nuove quotazioni - è di 27 punti (era di 26 a
novembre 2002, su una scala da 0 a 100). L'indagine è stata condotta su
tutti i risparmiatori italiani, intervistando 1.000 persone, cioè un
campione rappresentativo di tutte la popolazione italiana con più di 18
anni. Per quanto riguarda la rilevazione di questo mese, domina la
stazionarietà su livelli molto bassi, che erano già stati rilevati lo
scorso novembre: c'è poca fiducia nel futuro della borsa, infatti solo il
21% dei risparmiatori è ottimista; persiste il giudizio negativo sulle
passate operazioni di collocamento, queste infatti sono state un buon affare
solo per il 18% degli italiani è scarso interesse all'acquisto di azioni di
società che si collocheranno in Borsa, il 6% di favorevoli rappresenta un
nuovo record negativo rimane la forte tentazione dei risparmiatori che
possiedono titoli azionari di disfarsi delle azioni possedute se ricevono
un'offerta superiore all'attuale prezzo di mercato. Il 25% si dichiara
molto/abbastanza interessato a vendere (26% a novembre). Unico elemento
discontinuo dal mese di novembre è l'incremento di 6 punti (dal 5% all'11%)
della percentuale di coloro che sono in grado di citare possibili Ipo. www.iposentiment.it
INDAGINE
SUL
CREDITO EROGATO IN lOMBARDIA E LA MEDIA NAZIONALE : i RISULTATI DELLA QUARTA
EDIZIONE DELL' INDAGINE QUINQUENNIO 1997-2001.
Milano, 16 dicembre 2002 - A livello di credito concesso la Lombardia si
conferma al primo posto in Italia; da sola rappresenta quasi il 26% del
totale del credito concesso alle imprese artigiane e circa il 25% di quello
utilizzato. I rischi a scadenza nel breve termine denotano un tasso sempre
inferiore a quello del resto dell'Italia dal 1997 al 2001, con una
differenza a favore delle imprese lombarde in media di mezzo punto
percentuale fino al 2000, ma poi in riduzione: nel 2001 il 3,83% contro il
4,25% per i rischi con scadenza nel breve termine, mentre si registra
un'inversione di tendenza nei tassi a medio e lungo termine con il 6,14%
contro il 6,08% nazionale. Questa differenza può essere spiegata dal minor
grado di rischio rappresentato dalle imprese artigiane lombarde: la
Lombardia presenta, infatti, uno dei tassi di insolvenza più bassi
d'Italia, peggiore solo a quelli di Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli
Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Inoltre il trend delle sofferenze rispetto
ai crediti risulta in costante diminuzione nel quinquennio indagato,
passando dal 6,93% del '97 al 4,85 del 2001. In Lombardia la qualità del
credito risulta superiore alla media italiana ma all'interno della regione
la situazione si presenta assai differenziata fra le diverse province, in
chiara dipendenza dalla tipologia dei soggetti prenditori e dei settori di
affidamento. Il dato dinamico che emerge è sicuramente la minore possibilità
di crescita del credito agli artigiani lombardi rispetto al potenziale di
altre regioni, in considerazione dell'elevato punto di partenza dei primi.
Il credito convenzionato e agevolato in Lombardia risulta ancora un fenomeno
di scarsa rilevanza: quello assistito nella regione passa dal 3,3% del '97
al 4,99% del 2001 con un picco del 5,85% nel '99. Il credito convenzionato
garantito dal sistema dei Confidi Artigiani risulta costante con una quota
di mercato che passa dal 3,32 del 1997 al 3,85% del 2001. Il credito
garantito dai Confidi presenta una qualità degli affidamenti superiore alla
media regionale e una tendenza inversa per quanto riguarda la durata, con
una prevalenza del credito a medio e lungo termine rispetto a quello breve.
Dalle rilevazioni di Fedart risulta che la penetrazione dei Confidi lombardi
è in media superiore a quella delle altre regioni italiane, 52% nel '98 e
50% nel 2001. In aumento il volume dei finanziamenti. Nell'ambito del
credito convenzionato i Confidi ne garantiscono il 50%, come avviene
mediamente nel resto d'Italia e viene favorito il credito a medio e lungo
termine grazie alle migliori condizioni rispetto alla media del credito
bancario. Considerando la dimensione media dei Confidi rispetto al numero di
soci, quelli lombardi risultano superiori al trend nazionale con un livello
di capitalizzazione più alto rispetto alla generalità delle istituzioni di
garanzia. Nel periodo 1998-2001 le garanzie sono cresciute del 73% in linea
con i dati del 2000 ma esistono significativi margini per un'ulteriore
crescita. Tale crescita dovrà però essere anche qualitativa e non solo
quantitativa, per rispondere alle esigenze delle imprese che si troveranno
in difficoltà per l'adozione, da parte del sistema bancario, dei nuovi
criteri di Basilea, in tema di maggior tutela dei capitali di vigilanza.
Considerando il credito agevolato in Lombardia, emerge anche per il 2001 il
ruolo delle Leggi 949/52 e 240/81, meglio conosciute come "Leggi
Artigiancassa", oggi diventate di competenza regionale. Artigiancassa,
oltre a gestire per la Regione Lombardia queste Leggi di incentivazione che
prevedono tassi agevolati per operazioni di leasing e finanziamenti, ha
iniziato ad operare in collaborazione con i Confidi sulla base di un piano
industriale che prevede anche la collaborazione di associazioni, socie
minoritarie di Artigiancassa, quali sportelli operativi virtuali. Sempre
nell'ambito delle agevolazioni regionali, da quest'anno l'Osservatorio ha
deciso di porre l'attenzione su un altro strumento di intervento per
agevolare l'accesso al credito rappresentato dalla legge 34/1996. Questa
Legge, operativa dal 1998, opera sulla base di convenzioni stipulate con
Finlombarda, Artigiancredit, Istituti di Credito e Società di locazione
finanziaria, attraverso 3 fondi, che hanno potuto contare su stanziamenti
regionali di 22,47 milioni di euro dal 1997 al 2001. La legge prevede una
disponibilità aggiuntiva degli istituti di credito privato e delle società
di leasing da 31 a 100 milioni di euro a seconda del Fondo. Il Sistema
Camerale Lombardo è da sempre molto sensibile al tema dell'accesso al
credito delle imprese artigiane investendo in iniziative che prevedono
contributi sia per l'abbattimento dei tassi di interesse sui finanziamenti
che sui fondi rischi dei Confidi Provinciali. Dal 1997 Unioncamere Lombardia
ha contribuito ad incrementare l'ammontare di risorse a favore del comparto
artigiano grazie all'individuazione di progetti di intervento a sostegno del
credito, in collaborazione con i sistemi associativi. Il Progetto di
Riequilibrio Finanziario delle Imprese Artigiane, attivato nel 1997, prevede
che, partendo dal fatto, confermato ogni anno da questo Osservatorio, che
esiste un indebitamento a breve delle micro imprese, spesso dovuto a scarsa
cultura finanziaria o, più semplicemente, scarsa programmazione degli
eventi aziendali, si è proposto un finanziamento, dove il rischio del 65%
assunto dal confidi provinciali è poi controgarantito al 40% dal fondo di
garanzia messo a disposizione da Unioncamere Lombardia ad Artigiancredit.
Tale finanziamento ha come finalità la ricognizione e la chiusura tramite
liquidazione e pagamento di tutti i debiti a breve a carico dell'impresa, la
quale si trova ad avere un unico nuovo debito programmato, sottoforma di
finanziamento, con un preciso piano di ammortamento per un periodo di tempo
prefissato. Un altro intervento è rappresentato dal Progetto S.M.A.R.T.
(Sviluppo Mondo Artigiano) che prevede agevolazioni anche per l'aspirante
imprenditore artigiano, che non sia ancora iscritto alla Camera di Commercio
e all'Albo Imprese Artigiane garantendo un credito minimo in grado di
consentire l'avvio dell'attività. Smart ha finanziato, dal 1998, circa 250
nuove imprese artigiane e di queste solo 15 hanno poi cessato l'attività.
Il numero di neo imprenditori sostenuti, apparentemente modesto, indica però
il grande lavoro di analisi delle attività da finanziare, evitando l'avvio
di imprese senza possibilità di sviluppo e destinate a fallire. La
Lombardia è una delle prime regioni in Italia per volume di finanziamenti
erogati alle imprese artigiane. Esiste però una profonda differenziazione
fra le diverse province, una diversità che interessa tanto la domanda
quanto l'offerta. In relazione all'offerta dall'indagine emerge che le
recenti concentrazioni bancarie tendono a considerare il finanziamento alle
imprese artigiane poco remunerativo e fonte di rischi: va verificato se il
minor grado di utilizzo dei prestiti sia dovuto alla carenza degli artigiani
nel gestire le proprie finanze o alla volontà delle banche di ridurre il
rischio riducendo gli importi degli affidamenti. Con un aumento della
cultura e delle competenze si potrebbe auspicare la creazione di rapporti
privilegiati con poche banche specializzate, come già avviene negli Stati
Uniti e in Germania. Lo sviluppo del credito agevolato, che non costituisce
ancora una forma rilevante di reperimento fondi, necessita di migliori
politiche di incentivazione basate sulla realistica analisi delle necessità
finanziarie delle imprese. Il credito agevolato Artigiancassa in Lombardia
è tra i più rilevanti nel panorama nazionale con una prevalenza delle
operazioni di leasing rispetto a quelle di finanziamento a medio e lungo
termine. Anche l'operatività dei Confidi risulta in netto miglioramento
rispetto al 1999 e si auspica in un più deciso intervento nell'ambito
dell'assistenza finanziaria attraverso una rete rinnovata e razionalizzata
degli Enti di Garanzia. I dati emersi dall'indagine pongono le basi per un
nuovo rapporto di collaborazione tra banche, Confidi, associazioni e imprese
artigiane non più basato sull'antagonismo e il conflitto ma sviluppato in
una logica di "network" capace di incentivare le diverse
specializzazioni.
ENEL: CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI
2003
Roma, 16 dicembre 2002 - Enel, al fine di agevolare l'attività degli
operatori del mercato finanziario, rende note le date previste nel corso del
2003 per l'esame dei dati economico - finanziari da parte del Consiglio di
Amministrazione e per la relativa divulgazione: 30 gennaio 2003: dati
preconsuntivi consolidati relativi all'esercizio 2002; 27 marzo 2003:
bilancio consolidato del Gruppo Enel, progetto del bilancio di esercizio
dell'Enel S.p.A. al 31 dicembre 2002 e proposta di destinazione degli utili;
12 maggio 2003: relazione trimestrale al 31 marzo 2003; 12 settembre 2003:
relazione semestrale al 30 giugno 2003; 13 novembre 2003: relazione
trimestrale al 30 settembre 2003. Si prevede pertanto - ai sensi dell'art.
82 della Deliberazione Consob n. 11971/1999 - di fruire dell'esonero dalla
pubblicazione delle relazioni trimestrali al 31 dicembre 2002 ed al 30
giugno 2003. In concomitanza con la divulgazione dei risultati del bilancio
relativo all'esercizio 2002, nonché della relazione semestrale relativa
all'esercizio 2003, sono programmati specifici incontri con la comunità
finanziaria e i media per la presentazione dei dati contabili e delle
strategie aziendali. In occasione della divulgazione dei risultati delle
relazioni trimestrali relative all'esercizio 2003 sono invece previste
apposite conference calls per la presentazione dei dati contabili ad
analisti finanziari ed investitori istituzionali. L'Assemblea chiamata a
deliberare circa l'approvazione del bilancio di esercizio dell'Enel S.p.A.
al 31 dicembre 2002 nonché sulla destinazione degli utili è programmata
per il 23 e 24 maggio 2003, rispettivamente in prima ed in seconda
convocazione. Si prevede che l'eventuale dividendo relativo all'esercizio
2002 verrà messo in pagamento il 26 giugno 2003, con "data
stacco" coincidente con il 23 giugno 2003. Eventuali variazioni
concernenti i dati sopra indicati verranno tempestivamente comunicate al
mercato.
DAL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA
AL VIA SPARKLING, UN NUOVO PRODOTTO PER TUTTI GLI INVESTITORI.
Verona, 16 dicembre 2002 - Presso le filiali del Banco Popolare di Verona e
Novara (Bpvn) è in prenotazione sino al 27 dicembre prossimo un nuovo
prodotto che si rivolge a tutti gli investitori e che è stato denominato
"Sparkling", cioè "frizzante". Si tratta di un prestito
obbligazionario che ha come caratteristica quella di presentare una
interessante composizione, suddivisa tra un 60% in tre fondi azionari ben
diversificati geograficamente e un quarto fondo più specificatamente
settoriale, mentre il restante 40% è ripartito in due fondi obbligazionari
che investono in strumenti finanziari di emittenti con alto rating e diversa
durata finanziaria. L'orizzonte di investimento prescelto è di quattro
anni, mentre l'ammontare minimo richiesto per sottoscrivere questo prestito
obbligazionario strutturato, indicizzato all'andamento dei Fondi Comuni
Aletti Gestielle (che fanno capo alla Sgr del Gruppo Bpvn), è pari a 1.000
euro. "Sparkling è adatto a chi vuole investire auspicando una ripresa
dell'economia, che potrà avverarsi nel quadriennio di durata del
prestito" ha detto Cristiano Carrus Responsabile Retail del Banco
Popolare di Verona e Novara "Per questo abbiamo deciso di lanciare un
prodotto caratterizzato da un giusto mix di titoli obbligazionari con
duration media a quattro anni e titoli azionari rappresentativi di società
con forte potenzialità di crescita, quotate nei principali listini
giapponesi, statunitense, europei e di società del settore tecnologico. In
tal modo viene offerta ai risparmiatori la possibilità di beneficiare dei
plus derivanti dall'incremento del valore della quota dei fondi che
investono in azioni e in obbligazioni legate al positivo andamento atteso
per l'economia nel suo complesso. Si tratta di un prodotto adatto a tutti i
risparmiatori ". Il bond presenta un meccanismo di performance che
offre, oltre all'integrale rimborso del capitale investito alla scadenza di
quattro anni, il 100% dell'incremento di un basket composto da Gestielle BT
Ocse (20%), Gestielle LT Euro (20%) Gestielle Giappone (15%), Gestielle
America (15%), Gestielle Europa (15%), Gestielle World Comm (15%). Le
obbligazioni del prestito "Sparkling", infine, vengono emesse per
un importo massimo complessivamente elevabile sino a 40 milioni di euro. I
titoli, dopo sei mesi dalla chiusura del collocamento, cioè a partire dal
30 giugno 2003, potranno essere negoziati sul circuito secondario interno
appositamente creato dal Banco Popolare di Verona e Novara.
BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE S.P.A:
APPROVAZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO "INTERNAL DEALING" E DEL
"REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE ED IL TRATTAMENTO DELLE
INFORMAZIONI RISERVATE E PER LA COMUNICAZIONE ALL'ESTERNO DI DOCUMENTI E DI
INFORMAZIONI"
Brescia, 16 dicembre 2002 - In conformità a previsto dalle disposizioni
emanate dalla Borsa Italiana S.p.A. il Consiglio di Amministrazione di Banca
Lombarda e Piemontese S.p.A. ha approvato l'adozione del Codice di
comportamento disciplinante gli obblighi informativi in materia di "Internal
Dealing". Tale codice entrerà in vigore dal 1° gennaio 2003. Le
Persone Rilevanti destinatarie degli obblighi di comunicazione sono state
individuate negli Amministratori, Sindaci effettivi, membri della Direzione
Generale e Responsabili delle Aree di Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. ed
esponenti di società del Gruppo Bancario Banca Lombarda e Piemontese. In
base a quanto stabilito nel citato Codice, le persone rilevanti devono
comunicare le operazioni aventi ad oggetto: strumenti finanziari quotati in
mercati regolamentati italiani e previsti dagli artt. 63 e 67 del D.Lgs.
58/98 ed emessi da Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. o da sue controllate,
escluse le obbligazioni non convertibili; strumenti finanziari, anche non
quotati, che attribuiscono il diritto di sottoscrivere, acquistare o vendere
gli strumenti di cui al punto precedente; strumenti finanziari derivati,
nonché covered warrant, aventi come attività sottostante gli strumenti
finanziari di cui alla lettera a), anche quando l'esercizio avvenga
attraverso il pagamento di un differenziale in contanti. La persona
rilevante comunica periodicamente alla Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. le
operazioni compiute in ciascun trimestre solare superiori o uguali
all'importo anche cumulato di 50.000 euro. Le operazioni di ammontare
significativo, ossia superiori a 250.000 euro anche cumulate con altre del
periodo di rilevazione e non precedentemente dichiarate, dovranno essere
immediatamente comunicate dalla persona rilevante alla Banca Lombarda e
Piemontese S.p.A. e comunque entro il giorno di borsa aperta successivo alla
data di conferma dell'eseguito dell'operazione. Banca Lombarda e Piemontese
S.p.A. provvede alla comunicazione al mercato delle operazioni compiute
dalle persone rilevanti: entro il decimo giorno di borsa aperta successivo a
ciascun trimestre solare per le comunicazioni periodiche trimestrali; senza
indugio in caso di operazioni significative. Il Codice di Comportamento ha
inoltre riservato al Consiglio di Amministrazione la facoltà di vietare o
limitare il compimento da parte delle persone rilevanti, in periodi
dell'anno, delle operazioni in questione con possibilità di concedere
deroghe su istanza motivata della persona rilevante - , nonché di stabilire
eventuali obblighi di comunicazione degli atti di esercizio di stock options
o di diritti di opzione. Inoltre il Consiglio di Amministrazione, al fine di
garantire una corretta gestione delle informazioni riservate concernenti
Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. e le sue controllate, ha approvato un
"Regolamento Interno per la gestione ed il trattamento delle
informazioni riservate e per la comunicazione all'esterno di documenti e di
informazioni".
MELIORBANCA APRE A LEGNANO
Milano, 16 dicembre 2002 - Prosegue speditamente l'espansione territoriale
di Meliorbanca, la banca d'affari presieduta da Pier Domenico Gallo, quotata
al segmento Star della Borsa di Milano. Dopo Alba, Bari, Bologna, Cagliari,
Firenze, Napoli, Perugia, Verona, Torino, Treviso e, che si affiancano alle
sedi storiche di Milano e Roma, è ora la volta di Legnano. L'offerta di
Meliorbanca si rivolge a privati e imprese, e si articola nelle attività di
private banking (gestioni patrimoniali di alta fascia) e investment banking
(in particolare, advisory, capital markets e private equity, dove svolge un
ruolo di primo piano). L'esperienza maturata nella consulenza finanziaria
(fusioni e acquisizioni, leveraged and management buy-out, fondi chiusi,
ristrutturazione del debito e operazioni immobiliari) ha portato Meliorbanca
a svolgere importanti operazioni in diversi settori: telecomunicazioni,
public utilities, infrastrutture, servizi, sia in campo nazionale che
internazionale. Nel settore del private banking Meliorbanca vanta una
consolidata esperienza basata sulla professionalità del team e sulla forte
attenzione alle esigenze della clientela di fascia medio alta alla quale
vengono offerti, oltre alla consulenza e alla gestione del risparmio,
strumenti e prodotti innovativi.
REALE MUTUA ASSICURAZIONI: NEL 2002
CONSOLIDA LA SUA POSIZIONE NEL SETTORE DANNI NON AUTO
Torino, 16 dicembre 2002 Un incremento del 7,6% dei premi nei rami
"danni" (esclusi rami auto), che salgono a oltre 536 milioni di
euro nel 2003 è il dato di previsione più significativo fra quelli
annunciati dal Presidente Carlo Albani Castelbarco Visconti nel corso
dell'Assemblea dei Delegati riunitasi oggi in Torino. Gli investimenti
patrimoniali della Compagnia raggiungeranno i 5.116 milioni di euro.
L'Assemblea ha deliberato, per il 2003, Benefici di mutualità per oltre 7
milioni di euro complessivi, che saranno erogati a favore degli assicurati.
Nel prossimo anno -ha affermato il Presidente durante la sua relazione- sarà
ampliata la gamma delle polizze nel settore delle forme individuali di
previdenza (FIP) e saranno realizzate nuove gestioni finanziarie dinamiche,
per coniugare sicurezza con capacità di cogliere le opportunità offerte
dal mercato. Nel corso dell'Assemblea è stata inoltre presentata la
prechiusura dell'esercizio 2002 Reale Mutua. Alla fine di quest'anno, i
premi globali supereranno 1.421 milioni di euro di cui 498 milioni di euro
nei rami danni esclusa Auto e 460 milioni di euro nel settore vita, con un
incremento totale dell'8,30% rispetto all'anno scorso.
UBI SOFT:RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE
2002/2003: LA FORTE STAGIONALITÀ INCIDE SULLA REDDITIVITÀ (19% DEL
FATTURATO).
Montreuil 16 dicembre 2002 - Ubi Soft ha annunciato i risultati consolidati
del primo semestre dell'esercizio 2002/2003 chiuso al 30 settembre 2002.
Principali
dati finanziari
(in
milioni di euro)
|
1°
semestre
2002/2003
|
1°
semestre
2001/2002
|
Fatturato
|
83,6
|
113,4
|
EBITDA
(% del fatturato)
|
38,1
46%
|
66,4
59%
|
EBIT (escluso avviamento)
|
- 54,7
|
0,4
|
Ammortamento
dell’avviamento
|
- 2,7
|
-1,7
|
Oneri
finanziari netti
|
- 9,0
|
-4,4
|
Componenti straordinarie
|
- 1,1
|
1,4
|
Imposte sul reddito
|
12,3
|
1,5
|
Utile/(perdita) netto (prima dell’ammortamento dell’avviamento)
|
- 52,5
|
-1,1
|
Utile/(perdita) netto (dopo l’ammortamento dell’avviamento)
|
- 55,2
|
-2,8
|
Nota: l'esercizio si apre il 1°
aprile e si chiude il 31 marzo. Si allegano, nella forma integrale, il conto
economico, lo stato patrimoniale e la presentazione pro forma. Data la forte
stagionalità del primo semestre - il fatturato rappresenta il 19% del
fatturato annuo totale stimato, contro il 31% dello scorso anno - i dati
semestrali non sono annualizzati. Il margine lordo (Ebitda) è in flessione
a causa del maggior contributo dei prodotti di cataloghi arretrati, che
tradizionalmente generano ritorni inferiori. Gli oneri per royalty
registrano un forte incremento (14,5 milioni di euro contro gli 11,8 milioni
di euro del primo semestre 2001/2002). L'aumento riflette la ponderazione
atipica delle attività di "editoria" e "distribuzione"
nel mix di prodotti del semestre (44% a fronte del 22% nel 2001/2002).
Infine, come previsto, è proseguita l'ascesa degli ammortamenti, che hanno
raggiunto quota 27,9 milioni di euro a fronte dei 20,8 milioni di euro del
primo semestre 2001/2002. Gli oneri finanziari netti comprendono le seguenti
voci: 5,6 milioni di euro a titolo di interessi passivi sui debiti
finanziari; 20,4 milioni di euro a titolo di accantonamenti al fondo azioni
proprie al 30 settembre 2002; 14 milioni di euro a titolo di plusvalenza da
rimborso di 752.000 obbligazioni convertibili Oceanes 2.5% perfezionato nel
primo semestre; 3 milioni di euro a titolo di utili da operazioni di
copertura valutaria; Tra le componenti straordinarie rientrano 3,9 milioni
di euro di proventi rivenienti dalla definizione di un contenzioso e 4,1
milioni di euro di oneri essenzialmente collegati all'ammortamento
anticipato delle royalty. In risposta alla maggiore selettività del
mercato, Ubi Soft ha perseguito una strategia imperniata su prodotti di
qualità di livello AAA: oggi ne raccogliamo i frutti. Attualmente il Gruppo
figura tra i principali attori dell'industria internazionale dei
videogiochi, grazie alla qualità dei suoi sviluppi, all'efficienza del
marketing e alla rete di distribuzione mondiale di cui dispone. I giochi che
verranno lanciati sul mercato nel secondo semestre testimoniano questo
successo: Tom Clancy's Splinter Cell X-box: il gioco ha ottenuto un
punteggio medio di 94,4 su 100 (su 54 recensioni). Con ben 1,1 milioni di
pre-ordinazioni al momento del lancio (fine novembre), il gioco ha già
venduto 480.000 copie in 3 settimane nel Nord America e in Europa
piazzandosi in testa alla classifica su Xbox in tutti i paesi dalla data di
lancio e al 3° posto in tutte le categorie combinate negli U.S.A (Fonte:
UBS Warburg, settimana del 04/12/02). Alla luce dei nuovi ordini ricevuti
finora, il Gruppo sta rivedendo al rialzo le stime del fatturato 2002/2003,
portando da 1,1 milioni a 1,5 milioni il numero di copie per il formato Xbox.
Tom Clancy's Ghost Recon per console: si tratta di uno dei primi giochi
prodotti per Xbox Live. La riuscita integrazione delle funzionalità
multiplayer on-line ha attinto a piene mani dal successo del kit on-line di
Microsoft. Il gioco è già stato oggetto di numerose recensioni da parte
della stampa specializzata ottenendo punteggi superiori a 90 su 100 ed è
stato eletto "Editor's Choice" dalla rivista ufficiale di X-box(.
In totale, nell'intero esercizio si prevedono 900.000 unità vendute per
tutte le console. Rayman 3 : Hoodlum Havoc: il lancio mondiale del gioco su
cinque piattaforme è fissato a marzo 2003. Considerate le eccellenti
recensioni già pubblicate, la qualità del prodotto e la posizione nel
mercato, il prodotto dovrebbe essere un altro successone. Raven Shield per
PC: vista la risposta della stampa specializzata (Computer Gaming World,
Gamespy.com e PC Team) e degli utenti, dovrebbe essere un best seller nel
2003. La forte accelerazione del fatturato nel secondo semestre e il
miglioramento dei margini confermano i target di crescita 2002/2003. Alla
luce del forte fatturato previsto nel secondo semestre per i prodotti chiave
di Ubi Soft, il Gruppo conferma i target 2002/2003. Stando alle previsioni,
il fatturato dovrebbe attestarsi attorno ai 430-450 milioni di euro, in
rialzo del 17%-22% rispetto all'anno precedente, a parità di perimetro di
consolidamento e tasso di cambio. Inoltre, gli elevati margini su quelli che
sono il fiore all'occhiello del Gruppo dovrebbero contribuire a un margine
lordo dell'ordine del 64% nel secondo semestre e del 61% per l'intero
esercizio. Infine, la quota di royalty pagate a terzi è destinata a
diminuire nel secondo semestre, a fronte del maggiore contributo al
fatturato dei prodotti sviluppati internamente da Ubi Soft. Alla luce di
questi fattori, Ubi Soft prevede un risultato operativo (Ebit) di 85-90
milioni di euro nel secondo semestre. L'Ebit dell'intero esercizio dovrebbe
raggiungere quota 35-40 milioni di euro in base ai principi contabili
francesi e 29-34 milioni di euro secondo la presentazione pro forma redatta
ai sensi dei Gaap statunitensi.
IL GRUPPO MACQUARIE ENTRA NEL CAPITALE
DI AEROPORTI DI ROMA S.P.A.
Milano, 16 dicembre 2002 - Fintecna S.p.A., quale incorporante di Iri a ciò
autorizzata, per quanto di competenza, dal Ministero dell'Economia e delle
Finanze ha prestato il proprio consenso all'ingresso del gruppo Macquarie
nel capitale di Aeroporti di Roma S.p.A. (AdR). Il Consorzio Leonardo
(Gemina 42%, Gruppo Falck 31%, Italpetroli 16% e Impregilo 11%) ha pertanto
sottoscritto con la stessa Fintecna ed il gruppo Macquarie il 12 dicembre un
atto integrativo del contratto di privatizzazione di AdR, stipulato nel
giugno 2000. Il contratto di cessione del 44,74% di AdR, stipulato il 15
luglio scorso, avrà esecuzione nel primo trimestre del 2003, ad esito del
perfezionamento della già avviata operazione di cartolarizzazione di una
parte del finanziamento stipulato da AdR con un sindacato di banche nel
luglio 2001.
ALITALIA: SOSPESI I VOLI DA E PER
L'AEROPORTO DI CATANIA DAL 14 AL 19 DICEMBRE 2002
Roma, 16 dicembre 2002 - A causa del perdurare dell'attività eruttiva
dell'Etna, la situazione operativa dell'aeroporto Fontanarossa di Catania ha
raggiunto un punto di oggettiva insostenibilità per il traffico aereo con
evidenti conseguenze soprattutto in termini di disagi per l'utenza. Con
l'obiettivo di attenuare i disservizi restituendo all'utenza la necessaria
affidabilità del servizio, le compagnie aeree AirOne, Gruppo Alitalia, Alpi
Eagles, Meridiana, Panair e Gruppo Volare/Air Europe, in una riunione
appositamente convocata hanno informato l'Enac - Ente Nazionale per
l'Aviazione Civile - di aver deciso di trasferire tutti i voli da e per
Catania sull'aeroporto di Palermo in modo da dare certezza del servizio
all'utenza. Pertanto tutte le operazioni di arrivo e partenza (check-in,
ritiro bagagli...) avranno luogo presso l'Aeroporto di Palermo dove i
passeggeri dovranno recarsi direttamente. Il trasferimento avrà effetto a
partire da sabato 14 dicembre e rimarrà in essere fino a giovedì 19
dicembre 2002. Non appena la situazione tornerà stabilmente alla normalità,
i vettori comunicheranno la ripresa dei voli su Catania. Qualora ciò non
fosse, con almeno tre giorni di preavviso, confermeranno l'estensione del
trasferimento. Alitalia si scusa con i propri clienti e, tenuto anche conto
dei notevoli disagi e disservizi da loro subiti in queste ultime settimane,
confida nella loro condivisione per questa scelta. Il call center Alitalia
è a disposizione al numero 8488-65641 / 2 / 3 per fornire loro ogni
opportuna informazione sui collegamenti e i relativi orari.
LINEE AEREE HAPAG-LLOYD EXPRESS: IL
PREZZO PROMOZIONALE PIU' BASSO ' DI 19,99 EURO A PERSONA(INCLUSE SPESE E
TASSE) E VOLO CINQUE DESTINAZIONI IN EUROPA E DUE IN GERMANIA SISTEMA DI
PRENOTAZIONE ATTIVATO
Hannover/Colonia, 16 dicembre 2002. Hapag-Lloyd Express, la nuova
"linea aerea a basso costo" del Gruppo Tui, che ha aperto i
battenti lo scorso 24 Ottobre (ore 06.00), ha effettuato il primo volo lo
scorso 3 Dicembre 2002. Il suo sistema di prenotazione e informazione è
immediatamente a disposizione del cliente. Le prenotazioni si possono
effettuare via Internet www.hlx.com o telefonicamente selezinando il numero
0180 509-3-509. Inoltre, da fine Novembre in poi, i voli offerti potranno
essere prenotati anche presso le Agenzie di Viaggi. La compagnia aerea a
basso costo Hapag-Lloyd Express dimostra così la sua disponibilità a
collaborare anche con le Agenzie di Viaggio. I voli in Germania e in Europa
verranno offerti ad un prezzo di riferimento per persona e volo di 19,99
Euro incluse spese e tasse uno dei prezzi promozionali più bassi fin ora
offerti sul mercato tedesco. Il traffico aereo ha avuto inizio da
Colonia/Bonn il 3 Dicembre. In Germania sono stati serviti gli aeroporti di
Colonia/Bonn, Amburgo e Berlino, a livello europeo le destinazioni si
limiteranno all'inizio a Milano/Bergamo, Venezia, Napoli, Pisa/Firenze e
Londra-Luton. Quasi tutte le destinazioni verranno servite più volte al
giorno. Probabilmente già nella primavera del 2003 verranno aggiunti altri
aeroporti di interesse generale. "Con Hapag-Lloyd Express vogliamo
diventare la linea europea preferita di chi vuole viaggiare a basso costo e
conquistare così una posizione di supremazia fra i carrier di qualità in
questo nuovo segmento di mercato delle linee aeree. Il nostro motto sarà
"volare con noi ' facile come prendere un taxi", ha dichiarato il
nuovo direttore generale e Chief Executive Officer della Hapag-Lloyd
Express, Wolfgang Kurth, alla conferenza stampa tenutasi a Colonia/Bonn.
"Con il nostro sistema di prezzi trasparente e flessibile, diamo una
nuova dimensione a questo segmento di mercato". Il marchio Hapag-Lloyd
Express, un marchio ormai famoso e sinonimo di alta tecnologia, qualità e
sicurezza nel settore di volo, come pure l'attenta scelta degli aeroporti di
destinazione, orientata ai fabbisogni reali del cliente, ci aiuteranno a
conquistare una delle migliori posizioni sul mercato. Anche la nostra
collaborazione con il Gruppo Tui ci sarà d'aiuto, poichè potremo contare
sulla sua forte presenza sul mercato nonchè sulla sua ottima rete
distributiva", ha continuato Kurth. La sua compagnia calcola di poter
trasportare già nel primo anno di attività 1,3 milioni di passeggeri.
"Cominceremo con quattro moderni Boeing 737-700 della compagnia aerea
Germania GmbH, ma per far fronte alla domanda europea di low-cost-airline,
stimata in una crescita annua del 20 % circa, contiamo di poter ampliare la
nostra flotta già a partire dalla prossima primavera. Per la fine del 2003
penso che arriveremo a un numero di circa dodici aerei" afferma pieno
d'ottimismo il direttore della airline..I prezzi per volo e persona partono
da 19,99 Euro incluse le spese e le tasse e salgono in proporzione al numero
di prenotazioni e all'avvicinarsi della data di partenza. Gli ultimi posti
di un volo vengono venduti al prezzo di un biglietto della tariffa
one-way-economy offerto dalle compagnie aeree più conosciute. Variazioni
sulle prenotazioni possono essere eseguite solo pagando una tassa di 25
Euro. Se la prenotazione viene fatta presso una delle 19.000 agenzie di
viaggio tedesche convenzionate (possibile a partire dal 21 Novembre), oppure
telefonicamente, dovrà essere pagata una tassa di 7,50 Euro per ogni
singolo volo. Al momento della prenotazione, il passeggero riceve un numero
di conferma in base al quale al check- in gli verrà consegnato il biglietto
di bordo. A bordo vengono offerti spuntini e bevande a pagamento. Con
l'inizio delle prenotazioni Hapag-Lloyd Express apre anche una grande
campagna di marketing e pubblicitaria, in particolar modo nella Renania
settentrionale e Vestfalia, dove si mira a raggiungere un target di circa 16
milioni di potenziali passeggeri. Infolink: www.hlx.com
ACCORDO TRA LA MALGARA CHIARI &
FORTI E LA BONOMELLI PER L' ACQUISIZIONE DA PARTE DI BONOMELLI DEL RAMO D'
AZIENDA OLIO CUORE.
Milano, 16 dicembre 2002.E' stato raggiunto un accordo tra la Malgara Chiari
& Forti e la Bonomelli per l'acquisizione da parte di Bonomelli del ramo
d' azienda Olio Cuore. A conclusione dell' operazione, che le parti
prevedono di perfezionare entro la fine del 2002, la Malgara Chiari &
Forti resterà operativa nel settore degli oli con i marchi Topazio, Oio,
Gico, nel settore della pasta fresca con i marchi Fini e Paf, nell' aceto
balsamico con Fini, oltre alle attività di Caldo Caldo, Sorba, Pandea.
Bonomelli è uno dei principali operatori italiani nel settore degli infusi
(Thé Infré e Camomilla), nei condimenti con il marchio Cannamela, nel
settore della polenta con il marchio Polenta Valsugana e in quello dei
preparati da forno con la pizza Catarì.
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO:
COSTITUITA SOCIETÀ MINISTERO - COMUNE DI VENEZIA
Roma, 16 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
di aver firmato oggi con il Comune di Venezia, attraverso l'Agenzia del
Demanio, l'atto di costituzione di una società finalizzata alla
valorizzazione del compendio civile denominato Arsenale. Il 51% delle quote
azionarie della società è dello Stato, il 49% del Comune di Venezia,
mentre la titolarità del bene resta allo Stato. Per garantire il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, il Comune e l'Agenzia del Demanio
hanno concordato, attraverso questa società, di sviluppare gli strumenti
urbanistici più idonei ai fini della riqualificazione di un compendio
immobiliare che rappresenta un pezzo di storia di Venezia, così da
conferire una nuova opportunità di sviluppo ad un'area che ha sempre avuto
nella storia veneziana un ruolo centrale caratterizzato da una vocazione
produttiva. Quello di oggi è l'ulteriore esempio di valorizzazione del
Patrimonio dello Stato attuato dall'attuale Governo. Dopo le
cartolarizzazioni degli immobili principalmente di proprietà degli Enti
previdenziali pubblici, sono state effettuate altre due operazioni frutto
della collaborazione sinergica fra Enti locali e Amministrazione centrale,
rese possibili dai recenti strumenti normativi messi a punto. La prima,
attuata nel luglio scorso, ha riguardato un protocollo di intesa siglato con
il Comune di Genova e la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il
Paesaggio della Liguria per l'attuazione di un programma unitario di
recupero, riqualificazione e valorizzazione dei Forti di Genova; la seconda,
attuata a novembre, è stata la firma di un protocollo d'intesa con il
Comune di Roma per la valorizzazione di alcuni complessi immobiliari dello
Stato ricadenti nell'ambito del territorio capitolino. Infine, sempre a
novembre, è stata data in concessione al Fondo per l'Ambiente Italiano la
Villa Gregoriana di Tivoli.
REGIONE LOMBARDIA: 25 MLN EURO PER
AMMODERNARE SEGGIOVIE E SCIOVIE
Milano, 16 dicembre 2002 - Con un decreto della direzione generale Industria
e Turismo della Regione Lombardia è stata approvata la graduatoria, ai
sensi della legge 140 del '99, che assegna risorse per l'ammodernamento
degli impianti a fune e il miglioramento della sicurezza. In totale si
tratta di 24 milioni e 740 mila euro per un totale di 26 progetti su 33
richieste di finanziamento. "I fondi - ha dichiarato l'assessore
regionale al Turismo, Massimo Zanello - copriranno il 40% dell'investimento
mentre la quota restante è a carico dei privati. Altri 15 milioni di euro
sono previsti per finanziare la realizzazione di nuovi impianti e
l'ampliamento del demanio sciabile". Nel dettaglio, il contributo da
assegnare ammonta a 12.049.936 euro per i progetti presentati in provincia
di Sondrio, 3.707.704 per i progetti in provincia di Bergamo, 3.369.233 per
i progetti in provincia di Lecco, 2.531.155 per i progetti in provincia di
Brescia, 2.478.993 per un progetto in provincia di Varese e 22.517 euro per
un progetto in provincia di Pavia. Provincia di Sondrio Sostituzione sciovie
"Federia I e II" con seggiovia a sei posti "Federia" e
ammodernamento impianti - Livigno, 2.104.169 euro; sostituzione sciovia
"Dosso dei Galli" con seggiovia biposto - Caspoggio, 692.589 euro;
realizzazione seggiovia "Lago Azzurro - Colmanetta est" in
sostituzione della sciovia "Colmanetta est" - Campodolcino,
1.262.014 euro; realizzazione seggiovia "Madesimo - Montalto" in
sostituzione della sciovia "Madesimo - La Neve" - Madesimo,
1.234.331 euro; sostituzione funivia bifune con ascensore inclinato
"Quota 2082 - Palu'" - Chiesa Valmalenco, 180.759 euro;
sostituzione di due impianti ad ammorsamento fisso con nuova seggiovia
quadriposto "Prati Pedrana - Palu'" - Chiesa Valmalenco, 2.478.993
euro; sostituzione sciovia esistente con seggiovia quadriposto "Prati
Pedrana - Barchi" - Chiesa Valmalenco, 506.127 euro; realizzazione
seggiovia a sei posti "Livigno - Tagliede" in sostituzione della
sciovia - Livigno, 2.040.417 euro; sostituzione della sciovia "Aprica -
Le Lische" con nuova sciovia - Aprica, 98.746 euro; ammodernamento e
miglioramento della sicurezza della seggiovia "Fenile - Salmurano"
- Gerola Alta, 157.622; realizzazione seggiovia quadriposto in sostituzione
della seggiovia biposto "Isolaccia - Pian della Mota" -
Valdidentro, 1.294.169 euro. Provincia di Bergamo Realizzazione seggiovia
quadriposto "Epolo" in sostituzione della bidonvia biposto
Schilpario - Epolo - Schilpario, 1.733.849 euro; prolungamento seggiovia
esistente "Cavandola - Rambasi" - Lizzola Valbondione, 161.134
euro; sostituzione di tre sciovie con nuova seggiovia "Monte Pora -
Cima Pora" - Castione della Presolana, 971.352 euro; miglioramento
sicurezza sulle seggiovie "Ronchi - Valgussera", "Ronchi - IV
Baita" e "IV Baita - Montebello" - Foppolo, 10.587 euro;
realizzazione nuova seggiovia in sostituzione della seggiovia
"Sessi" - Valleve, 712.710 euro; revisione impianti delle
seggiovie "Alpe Soliva", "Terre Rosse",
"baby", "Nuovo Panoramico" e "Conca Nevosa" -
Carona, 118.072 euro. Provincia di Lecco Sostituzione sciovia "Paglio -
Cima del laghetto" con seggiovia quadriposto "Paglio 2000" -
Casargo, 2.045.169 euro; sostituzione sciovia "Pian delle betulle"
con nuova sciovia - Margno, 145.434 euro; sostituzione sciovia
"Chiesetta" con seggiovia quadriposto - Barzio, 476.173 euro;
revisione generale funivia Moggio - Artavaggio e ammodernamento di 5 sciovie
- Moggio, 702.457 euro. Provincia di Brescia Sostituzione sciovia "Onie
1" con seggiovia quadriposto - Borno, 580.497 euro; sostituzione
funivia Passo del tonale - Passo Paradiso per termine vita tecnica - Ponte
di Legno, 2.531.155 euro. Provincia di Varese Ripristino funicolare sul
tracciato esistente tra il Vellone e Campo dei Fiori - Varese, 2.478.993
euro. Provincia di Pavia Ammodernamento impianto seggiovia "Pian del
Poggio - Monte Chiappo" - Santa Margherita di Staffora, 22.517
euro.
CONFERENZA SULLA GESTIONE SOSTENIBILE
DEL TERRITORIO E GLI ECOSISTEMI VULNERABILI
Bruxelles, 16 dicembre 2002 - Il ministero sloveno per l'Istruzione, la
Scienza e lo Sport ha organizzato una conferenza in materia di gestione
sostenibile del territorio ed ecosistemi vulnerabili, che si terrà a
Lubiana dal 15 al 17 gennaio 2003. La manifestazione verterà sulle attività
di ricerca condotte nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ) sui
seguenti argomenti: agricoltura e silvicoltura sostenibili: nuovi concetti,
strategie e strumenti per una gestione sostenibile del territorio; gestione
integrata delle risorse naturali per uno sviluppo ed un turismo sostenibili;
frammentazione degli ecosistemi nelle aree sensibili, per esempio, le zone
umide. La manifestazione comprenderà sessioni plenarie, presentazioni e
gruppi di discussione. Fra i relatori invitati figureranno il ministro
sloveno per l'Istruzione, la Scienza e lo Sport e rappresentanti della Dg
Ricerca della Commissione. Per informazioni e per iscriversi alla conferenza
rivolgersi a: Dr Ales Gnamus Ministry of Education, Science and Sport Tel:
+386 1478 4680 E-mail: ales.gnamus@gov.si
IL SETTORE AEREO PRIVATO DELLA
COPERTURA ASSICURATIVA: LA COMMISSIONE AUTORIZZA GLI AIUTI ISTITUITI DALL'ITALIA
Bruxelles, 16 dicembre 2002. La Commissione ha autorizzato in data odierna
il regime di aiuti istituito dalla Repubblica italiana tra il 28 settembre
2001 e il 31 ottobre 2002 a seguito degli attentati terroristici negli Stati
Uniti dell'11 settembre 2001. Il regime ha garantito agli operatori del
settore aereo la copertura assicurativa non prestata dalle assicurazioni
commerciali.La decisione della Commissione è analoga a una serie di
decisioni precedentemente adottate ed è logica conseguenza delle due
comunicazioni del 10 ottobre 2002 e del 2 luglio 2002 sulle conseguenze
degli attentati dell'11 settembre sul settore aereo. Nelle due comunicazioni
la Commissione aveva osservato che talune categorie di aiuti (fra i quali
gli aiuti per le assicurazioni) destinati ad ovviare ai danni arrecati da
calamità naturali o da eventi eccezionali, potevano essere erogati, a
titolo eccezionale, al settore aereo.La Commissione ha autorizzato oggi i
regimi di aiuto istituiti dall'Italia e restati in vigore fino al 31 ottobre
2002. La Commissione ricorda altresì le dichiarazioni che essa ha fatto in
sede di Consiglio "Trasporti" del 3 e 4 ottobre 2002, secondo le
quali la situazione attuale sul mercato dei trasporti aerei in Europa non è
più tale da giustificare un'ulteriore proroga dei meccanismi di garanzia
istituiti dagli Stati membri al di là del 31 ottobre 2002. La Commissione
continua infatti ad applicare le disposizioni del trattato in materia di
aiuti di Stato sulla base di un esame individuale di tali aiuti, tenendo
conto della peculiarità della situazione che essi si propongono di
rimediare.
LA COMMISSIONE PROPONE CONSISTENTI
RIDUZIONI DELLE CATTURE DI PESCA PER EVITARE UNA MORATORIA DELLA PESCA DEL
MERLUZZO BIANCO NEL 2003
Bruxelles, 17 dicembre 2002. La Commissione europea propone di ridurre
considerevolmente nel prossimo anno le catture di alcuni importanti stock
comunitari di pesce bianco, in particolare il merluzzo bianco, l'eglefino e
il merlano che vengono pescati congiuntamente. Tali riduzioni, che devono
essere accompagnate da un sistema di controllo dello sforzo di pesca sulle
risorse interessate, sono essenziali per evitare una sospensione della pesca
di vari stock di merluzzo bianco. Le catture totali ammissibili (Tac) si
fondano sul parere più recente di scienziati indipendenti. Nella
fattispecie il parere suggeriva di sospendere la pesca diretta del merluzzo
bianco nel Mare del Nord, nel mare d'Irlanda, nelle acque ad ovest della
Scozia e nello Skagerrak, dove gli stock di merluzzo bianco sono sull'orlo
del collasso. Per garantire il proseguimento di una certa attività
economica nelle zone di pesca interessate, la Commissione propone dei Tac
che comportano un rischio molto ridotto per gli stock minacciati. Le prove
scientifiche mostrano comunque che per essere efficaci le misure di
conservazione devono essere accompagnate da restrizioni dello sforzo di
pesca e da idonee misure di controllo. Qualora non venisse raggiunto un
accordo nella riunione del Consiglio del 16-19 dicembre sui controlli dello
sforzo di pesca per garantire il rispetto dei bassi limiti di cattura, la
Commissione non avrà altra scelta che ritirare le proposte di Tac per le
specie in questione e proporre la sospensione delle attività di pesca
rispettive. La Commissione propone inoltre riduzioni sostanziali dei Tac di
altri stock per i quali è stato consigliato il livello più basso possibile
di catture come pure per gli stock che si trovano al disotto della soglia di
sicurezza biologica. Per questi stock la Commissione intende proporre piani
di ricostituzione. La proposta di Bruxelles non comprende i Tac di un gruppo
di stock che l'Unione europea gestisce assieme alla Norvegia, in attesa di
un accordo con questo paese.
NASCE LO SPORTELLO APRE IN CAMERA DI
COMMERCIO IN LOMBARDIA IL BERNOCCOLO DELL'INVENZIONE UN INVENTORE SU 3 IN
ITALIA È LOMBARDO...E 1 SU 5 È MILANESE
Milano, 16 dicembre 2002. Lombardi popolo di inventori: tra il 1994 e il
2000 le imprese lombarde hanno depositato 4.335 brevetti europei, pari ad
oltre il 30% del totale italiano. E se si considera il 2001, tale
percentuale passa a quasi il 39%. Bene anche a livello europeo: la Lombardia
è quarta dietro all'Ile de France, all'Oberbayern a al Noord-Brabant
(classifica calcolata considerando, per ogni stato europeo, soltanto la
regione che deposita il maggior numero di brevetti). Tra le province
lombarde, spicca Milano (con quasi il 20% dei brevetti europei depositati
dalle imprese italiane tra il 1994 e il 2000; e al 27,3% se si considera
solo il 2001), ma a crescere di più in questi anni sono state soprattutto
Bergamo, Brescia e Varese. E ogni provincia ha il suo
"bernoccolo": così Milano privilegia il settore chimico, Bergamo
e Brescia il tessile; Como e Cremona la lavorazione dei metalli; Lecco e
Varese l'abbigliamento; Lodi l'ottica; Sondrio la medicina; Mantova e Pavia
il settore dei veicoli e trasporti. Sono questi alcuni dei dati che emergono
da una ricerca dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano e da
una elaborazione su dati Eurostat. L'occasione è stata l'apertura dello
sportello Apre (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) per la
Lombardia presso l'Euro Info Centre di Milano. Con l'obiettivo di offrire
servizi di informazione, formazione ed assistenza sui finanziamenti
regionali, nazionali e comunitari per la ricerca e lo sviluppo e promuovere
così la partecipazione delle imprese lombarde a questi programmi. "Dai
dati - ha dichiarato Guido Galardi, presidente dell'Euro Info Centre,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - emerge come la
Lombardia risulti la regione in Italia maggiormente innovativa. Un risultato
decisamente importante, specie se lo consideriamo in una ottica di mercato
globale, in cui si vince soltanto puntando sul valore aggiunto e sul bene
immateriale della conoscenza. Tuttavia, ad una analisi più attenta, si
riscontrano anche alcuni punti di debolezza, molti dei quali comuni ad altri
Paesi europei. In particolare, la mancanza di legami forti tra imprese e
centri di diffusione delle tecnologie e università, nonché una ancora
limitata propensione delle piccole e medie imprese ad investire in ricerca
rispetto a quelle di maggiori dimensioni. Spesso, infatti, le Pmi sono
vincolate dalla difficoltà di ottenere risorse finanziarie da impiegare
nell'innovazione. A questo riguardo, il miglioramento della conoscenza e
dell'utilizzo da parte delle imprese lombarde dei finanziamenti comunitari,
nazionali e regionali per la ricerca e l'innovazione può rivelarsi una
carta vincente. L'apertura dello sportello Apre per la Lombardia presso
l'Euro Info Centre risponde a questo logica, e rafforza il ruolo dell'Euro
Info Centre di Milano quale promotore e struttura di supporto alle imprese
nell'ambito delle azioni per la ricerca e l'innovazione". Lo Sportello
Apre. Nasce lo sportello Apre (Agenzia per la Promozione della Ricerca
Europea) per la Lombardia, che sarà ospitato presso l'Euro Info Centre di
Milano. L'Apre è una associazione nata nel 1990 e patrocinata dal Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che offre servizi di
informazione, formazione ed assistenza sui finanziamenti comunitari per la
ricerca e sviluppo. Apre conta oltre 70 soci tra soci sostenitori e soci
ordinari. Per garantire la capillarità dei propri servizi l'Apre coordina
una rete di 15 sportelli (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna,
Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia e Sardegna). In Lombardia lo Sportello Apre assisterà le
imprese per utilizzare i finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.
Promuoverà la loro partecipazione al VI Programma Quadro di Ricerca e
Sviluppo Tecnologico dell'Unione Europea - che prevede interventi pari a
16.270 milioni di euro-. Con l'obbiettivo di orientarle su come presentare
una proposta di successo nell'ambito di questo programma, i cui primi bandi
sono attesi per il 17 dicembre 2002. Sportello Apre Lombardia - Tel. 028515
5243 - 8515 5230 rif. dott. Francesca Tiberi apre@mi.camcom.it
Tutti i dati della ricerca - I brevetti europei: la Lombardia nella
classifica italiana. Tra il 1994 e il 2000 i brevetti europei depositati da
imprese lombarde sono stati 4.335 (pari al 31,2% del tot. italiano), a cui
bisogna aggiungerne altri 1.181 nel solo 2001(pari al 38,6% del tot.
italiano e all'1,2% del tot. europeo). La Lombardia è di gran lunga la
prima regione in Italia, seguita dall'Emilia Romagna (brevetti europei
depositati tra il 1994 e il 2000: 2.253; pari al 16,2% del tot. italiano);
dal Piemonte (1.909 brevetti europei; 13,8% del tot. italiano); dal Veneto
(1.788; 12,9% del tot.); dal Lazio (753; 5,4% del tot.); dal Friuli Venezia
Giulia (677; 4,9% del tot.); e dalla Toscana (672; 4,8% del tot.). Nel corso
dei 7 anni che vanno dal 1994 al 2000, il peso della Lombardia sul tot.
italiano è passato dal 33,8% del 1994 al 28% del 1998, per poi risalire al
31,2% del 2000. A vedere crescere il proprio peso percentuale sul tot. sono
state soprattutto il Piemonte (dal 12,8% del 1994 al 13,8% del 2000); il
Veneto (da 11,5% a 12,9%); il Lazio (da 4,8% a 5,4%) e la Toscana (da 4,4% a
4,84%). I brevetti europei: la Lombardia nella classifica europea. E' l'Ile
de France la prima regione in Europa per numero di brevetti depositati
(classifica calcolata considerando per ogni stato europeo soltanto la
regione che deposita il maggior numero di brevetti), seguita dalla regione
tedesca dell'Oberbayern e, al terzo posto, dalla regione olandese del
Noord-Brabant. Al quarto posto si posiziona la Lombardia, che precede
Stoccolma; la Danimarca; la regione finlandese dell'Uusimaa; l'East Anglia
in Gran Bretagna; la Catalogna in Spagna; Southern ed Eastern in Irlanda; la
regione austriaca dell'Oberosterreich; il Lussemburgo; la regione greca di
Attiki e infine quella portoghese di Lisboa e Vale de Tejo. I brevetti
europei per provincia lombarda. E' Milano la provincia lombarda più
"ingegnosa": tra il 1994 e il 2000 sono stati 2.720 i brevetti
europei depositati (pari al 62,7% del totale lombardo; e al 19,6% del tot.
italiano). Al secondo posto si posiziona Bergamo (357 brevetti europei; pari
all'8,2% del tot. lombardo e al 2,6% del tot. italiano) e al terzo Brescia
(309 brevetti; 7,1% del tot. lombardo; 2,2% del tot. italiano). Seguono
Varese (236 brevetti europei depositati); 5,4% del tot. lombardo e 1,7% di
quello nazionale); Lodi (204; 4,7%; 1,5%); Lecco (175; 4% e 1,3%); Mantova
(104; 2,4% e 0,7%); Pavia (89; 2,1% e 0,6%); Como (81; 1,9% e 0,6%); Cremona
(52; 1,2% e 0,4%); Sondrio (8; 0,2% e 0,1%). Nel corso dello stesso periodo
(1994-2000), Milano ha visto scendere il suo peso sul totale lombardo dal
67,52% del 1994 al 55,94% del 2000, mentre a crescere rispetto al 1994 sono
state soprattutto Bergamo (passata dal 6,3% sul tot. lombardo al 9%);
Brescia (dal 6,6% al 9,9%); Varese (dal 4,4% al 5,2%); Mantova (dal 2,6% al
4,2%) e Pavia (dal'1% al 3,8%). Bene anche Como (dall'1,7% al 2,6%) e Lecco
(dal 4,1% al 4,8%). Scende invece il peso di Cremona (dall'1,4% allo 0,9%);
Lodi (dal 4,3% al 3,8%) e Sondrio (dallo 0,2% a poco più dello 0%). Il peso
della Provincia di Milano torna tuttavia a crescere, e di molto, nel corso
del 2001: 836 brevetti europei depositati nel corso dell'anno, pari al
80,79% del tot. lombardo e al 27,3% del tot. italiano. La specializzazione
brevettuale delle province lombarde. Per quanto riguarda la classe
brevettuale più importante per provincia, Milano è specializzata
soprattutto nel settore chimico e in secondo luogo in elettronica; Bergamo
nel tessile e nei veicoli e trasporti; Brescia ancora nel tessile e nelle
costruzioni; Como nella lavorazione metalli e nel tessile; Cremona anch'essa
nella lavorazione dei metalli e nei veicoli e trasporti; Lecco
nell'abbigliamento e nei veicoli e trasporti; Lodi nell'ottica e nei veicoli
e trasporti; Mantova nei veicoli e trasporti e nell'idraulica; Pavia nei
veicoli e trasporti e nella lavorazione dei metalli; Sondrio nella medicina
e nei veicoli e trasporti; e infine Varese nell'abbigliamento e nel tessile.
Innovazione: Milano a livello europeo. Complessivamente Milano dimostra di
avere buone prospettive a livello europeo per quanto riguarda la sua capacità
di innovazione. Sulla base infatti di un indice della capacità innovativa
formato da 5 categorie (brevetti registrati nell'anno; numero di imprese
operanti nel settore R&S; numero di occupati nel settore R&S;
addetti nel settore High Tech; numero di studenti universitari), Milano si
colloca al sesto posto (punteggio: 2,95; l'indice varia tra 0 e 5, dove 0 è
il minimo), dietro a Stoccolma, Barcellona, Vienna, Madrid e Lione. In
particolare, molto bene va nella categoria brevetti registrati all'anno,
dove è terza (superata da Stoccolma e Barcellona), e negli addetti del
settore High Tech dove è seconda (ancora una volta dietro a Barcellona).
Ottiene invece il quarto e il sesto posto nei due aggregati riferiti al
settore della R&S (imprese R&S, dove al primo posto è Vienna,
seguita da Zurigo e Bruxelles; e occupati R&S, dove al vertice si situa
Stoccolma, e poi Vienna, Torino, Bruxelles e Zurigo). Infine Milano si
attesta al quinto posto (dopo Vienna, Madrid, Lione e Francoforte) per
numero di studenti universitari, che costituiscono il bacino della futura
manodopera qualificata.
NASCE IN BICOCCA UN "OSSERVATORIO
SULLA MOBILITÀ" PER STUDIARE SPOSTAMENTI E QUALITÀ DEI SERVIZI IN
TUTTA L'AREA MILANESE
Milano, 16 dicembre 2002 - Martedì 17 dicembre 2002, alle ore 11.00,
l'Ufficio del Mobility Manager dell'Università degli Studi di Milano -
Bicocca lancia un'importante iniziativa destinata a influire sul modo di
spostarsi e sulla qualità della vita nei luoghi di lavoro dell'intera area
milanese: un "Osservatorio sulla Mobilità" di Milano e
hinterland. Come si muovono oggi i Milanesi per recarsi nei luoghi di
lavoro? I servizi di trasporto sono adeguati alle moderne esigenze di
mobilità? Quali sono le carenze infrastrutturali più sentite dai Cittadini
e dai pendolari? Come influisce tutto questo sulla qualità della vita e
sulla produttività lavorativa? L' "Osservatorio sulla Mobilità",
guidato da un comitato di ricerca all'interno dell'Ateneo, nasce con
l'obiettivo di focalizzare gli stili e le problematiche di mobilità
dell'area milanese, di realizzare un archivio dati e di redigere un rapporto
annuale di sintesi. Durante l'incontro di martedì verranno presentati i
risultati di una prima indagine conoscitiva sui tempi, i mezzi di trasporto
e la modalità di spostamento di tutto il personale che opera nell'Università
degli Studi di Milano - Bicocca. Saranno inoltre discusse le nuove proposte
di intervento sul tema della mobilità nell'intera area del quartiere
Bicocca. L'iniziativa ha origine dall'istituzione nell'Ateneo - in base al
decreto del Ministero dell'Ambiente del Marzo 1998 - di una nuova figura
professionale: il Mobility Manager. Un ruolo che nasce con l'obiettivo di
avviare progetti di mobilità sostenibile nei luoghi di lavoro, coinvolgendo
cittadini, lavoratori e imprenditori al fine di conoscere i bisogni di
mobilità delle proprie realtà, con appropriate indagini interne, per
l'individuazione e la gestione delle soluzioni più adeguate. Con
l'istituzione dell'Osservatorio, l'Università degli Studi di Milano -
Bicocca intende dunque allinearsi appieno con quello che è l'obiettivo
primario del decreto ministeriale: moltiplicare e accrescere le capacità di
intervento delle Amministrazioni Locali mediante una rete diffusa di
Mobility manager aziendali che collaborino con loro all'avviamento di
progetti di mobilità sostenibile nei luoghi di lavoro.
IL CNR REPLICA ALLE CRITICHE DEL MIUR:
ECCO DATI OGGETTIVI E INTERPRETAZIONI CORRETTE
Roma, 16 dicembre 2002 - Secondo notizie anticipate dalla stampa il
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca avrebbe inviato
alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati un documento contenente
duri apprezzamenti sull'attività e sull'organizzazione del Consiglio
Nazionale delle Ricerche (Cnr), contestando in particolare il "notevole
calo della produttività scientifica". A tale riguardo, e sulla base
delle notizie apparse sulla stampa, il Cnr intende offrire elementi di
valutazione oggettivi, peraltro ampiamente esposti nel rapporto annuale
sull'attività svolta nel 2001, consultabile sul sito www.presidenza.cnr.it
per smentire affermazioni che appaiono prive di fondamento: "Sembra
quasi - afferma Lucio Bianco, Presidente dell'Ente - che al Miur dia
fastidio l'elevata qualità della ricerca scientifica che garantiamo al
Paese". In merito alle contestazioni, va sottolineato in primo luogo
che il Cnr denuncia da anni, in tutte le competenti sedi istituzionali, che
i finanziamenti statali sono insufficienti a garantire persino l'ordinaria
amministrazione: la quota del fondo ordinario è stata di 530 mln di euro
nel '98, 537 nel '99, 547 nel 2000, 541 nel 2001, 540 nel 2002, e scenderà
a 530 nel 2003 e 487 nel 2004; a fronte di un fabbisogno minimo dell'ente di
550 milioni di euro. Nel frattempo si è però verificato un aumento delle
spese fisse, per la maggior parte destinate al personale e alle utenze, che
ha ridotto praticamente a zero i fondi da destinare alla ricerca, aumento
che il Miur ha sempre perfettamente conosciuto. Il Cnr è riuscito comunque
nell'ultimo bilancio a reperire sul mercato il 30% del suo fabbisogno per la
ricerca, unico fra tutti gli enti di ricerca italiani. Quanto alla critica
sulla produttività scientifica intramurale, il cui calo secondo il
Ministero non si giustificherebbe chiamando in causa l'obsolescenza delle
apparecchiature, il Cnr fa notare che si tratta di una leggera flessione,
sulle cui cause si sta indagando: potrebbe trattarsi di oscillazione
casuale, di riduzione di competitività dovuta all'obsolescenza o di una
conseguenza della radicale riforma del Cnr che ha coinvolto direttamente i
ricercatori. In ogni caso la diminuzione quantitativa è compensata da un
indiscusso aumento qualitativo: nel confronto 2000/2001, le pubblicazioni
sono scese da 19.523 a 18.082, ma è aumentato l'impact factor, vale a dire
l'indice che misura la frequenza con cui gli articoli vengono citati in un
determinato biennio su riviste internazionali censite dal Jcr (Journal of
Citation Report), uno dei principali parametri di valutazione della qualità
e della produttività dei singoli ricercatori. Nelle Scienze della vita
l'impact factor è passato da 3,39 a 3,45; nelle Scienze della terra e
dell'ambiente da 1,43 a 1,56; nelle Scienze tecnologiche, ingegneristiche e
dell'informazione da 1,35 a 1,38. Quanto alle apparecchiature, il Cnr da 6
anni a questa parte non viene messo in condizioni di riammodernare le
strumentazioni scientifiche, che invecchiano con una rapidità maggiore di
anno in anno. Inoltre l'aumento di attività della ricerca su commesse
determina ovviamente un detrimento dell'attività pubblicistica. Il Miur
rimprovera anche al Cnr di non avere riscosso crediti (tecnicamente residui
attivi) per un importo di 403 mln di euro circa, più 19,5 milioni di euro
dal '96 al '98. Di questi 142 mln sarebbero dovuti da soggetti non pubblici.
In primo luogo la cifra esatta è pari a 382,5 mln di euro, compresi i 19,5
mln dal '96 al '98. Di questi 331,5 mln di euro sono comunque crediti
relativi all'anno 2001 che non possono in genere essere riscossi nell'anno
stesso di riferimento. E in ogni caso la maggior parte, vale a dire 238,5
mln sono rappresentati dal contributo Miur al Cnr considerato per legge tra
i crediti da riscuotere. Quanto ai crediti degli anni precedenti al 2001
sono quelli vantati verso altre parti pubbliche, ivi compreso il Miur, che
tradizionalmente sono cattivi pagatori. Restano appena 413.000 euro circa
dovuti da privati ed è molto strano che il Miur chieda rigore e aggressività
nel recupero di questi pochissimi introiti autoassolvendosi per la grande
mole dovuta dallo Stato o da altri enti pubblici. Il Miur critica anche la
capacità di spesa del Cnr, sostenendo che dei 403 mln di euro di residui
passivi (debiti da pagare con fondi iscritti a bilancio) 129,5 mln sono per
spese previste negli anni precedenti e ne conclude che il Cnr sarebbe
incapace a spendere. Il dato numerico, almeno in questo caso, è corretto.
Va rilevato tuttavia che dei 403 mln di euro 273,5 mln circa riguardano
impegni nati nel 2001 per gli anni successivi e quindi da considerare
fisiologici. I restanti 129,5 mln si riferiscono a impegni degli anni
precedenti, di cui una parte dovuta a riserve giustificate da atteggiamento
prudenziale del Cnr, che ha messo da parte i fondi per pagare i rinnovi
contrattuali per il personale: quello relativo al triennio 1998-2001 è
stato approvato solo nel 2001 ed è stato corrisposto nel 2002, facendo
scendere molto i residui passivi di quest'anno. Un'altra parte è dovuta
alla stipula di contratti di ricerca pluriennali, di natura istituzionale
(es. progetti finalizzati) o derivanti da finanziamenti di altri enti
pubblici, che in entrambi i casi richiedono per il pagamento la conclusione
delle attività. Sulla contrazione dell'attività di formazione e di
corresponsione di borse di studio nel triennio 98-2000 ci si limita a fare
notare che la diminuzione è dovuta esclusivamente alle difficoltà di
bilancio ed è comunque compensata da un aumento dei dottorati di ricerca
cui l'Ente partecipa. In merito poi al rilievo riguardante la
"contrazione della docenza del personale del Cnr in corsi
universitari", è veramente singolare che il Miur imputi all'Ente una
decisione del sistema universitario, giustificata dalle note difficoltà di
bilancio delle università stesse. Infine, la critica sull'organizzazione
appare basata sul nulla e non è mai stata avanzata ufficialmente al Cnr.
L'Ente comunque sta attuando la nuova politica di decentramento, che ha
determinato per l'amministrazione centrale una riduzione dei Dipartimenti da
6 a 4, degli uffici dirigenziali da 41 a 30 e del personale da 950 unità a
850, e sta applicando le nuove regole di contabilità, che comportano una
fase ancora molto dinamica del modello organizzativo. "E' sbalorditivo
- conclude Lucio Bianco - che l'istituzione che ci sorveglia non si renda
conto che i meccanismi che regolano la pubblica amministrazione determinino
inevitabilmente certe sfasature contabili. O si tratta di un infortunio,
oppure devo pensare a qualche pregiudizio verso il Cnr".
EUROLOG 2003: LE SFIDE DELLA LOGISTICA
IN TEMPI DI SCENARI INSTABILI.
Milano, 13 dicembre 2002. - Ailog, Associazione Italiana di Logistica e di
Supply Chain Management ed Ela, European Logistics Association, sono gli
organizzatori della X edizione di Eurolog, che si svolgerà a Roma il
12-13-14 giugno 2003 presso il Centro Congressi Alitalia. "L'Italia è
l'unico Paese europeo ad avere avuto l'onore e la responsabilità di
organizzare ben tre edizioni del Convegno, ha detto Giorgio Maggiali,
presidente Ailog. Le due precedenti si sono svolte a Milano (nel 1988 e nel
1996) e hanno destato notevole interesse tra gli operatori del settore.
L'edizione 2003, alla quale parteciperanno alcune tra le massime autorità
internazionali nel campo dell'economia e della logistica, è di particolare
importanza perché cade in un momento cruciale nell'evoluzione della
logistica a livello mondiale". "Nonostante i successi ottenuti in
questi anni nella logistica in chiave di costi, tempi e flessibilità,
afferma Giulio Aguiari, past-vice President Ailog e board Ela, Eurolog 2003
si proporrà di fornire adeguati chiarimenti operativi ai logistici e ai
manager, in relazione ai nuovi scenari competitivi e, nello stesso tempo, di
individuare possibili percorsi per realizzare una "logistica
sostenibile" sia dal punto di vista dell'utilizzo delle infrastrutture
che della qualità della vita. Verranno inoltre messe in discussione non
poche delle attuali certezze: gli anni duemila infatti, si stanno
caratterizzando per una forte imprevedibilità, dovuta al mutare dei cicli
economici, alle oscillazioni dei rapporti monetari e alle improvvise crisi
di settori giudicati un tempo molto solidi." Il Convegno sarà
strutturato in : riunioni plenarie volte a discutere i temi di maggior
rilevanza quali: confronto di esperienze internazionali della Logistica nel
settore dei beni di consumo; confronto di esperienze internazionali della
Logistica nel settore dei beni durevoli; Masterplan Europeo; aspetti della
logistica in vista dell'allargamento dell'Unione Europea. Sessioni parallele
che permettono di approfondire tematiche di grande attualità su aspetti
anche operativi della logistica con l'apporto delle più avanzate
applicazioni. Tra queste: Logistica Sostenibile; city logistics; disaster
logistics; e-logistics ed e-procurement; logistica e il sistema
agroalimentare; outsourcing Logistico e Asp; logistics Governance dei
Sistemi di Mobilità; proposte Ela per la formazione e la qualificazione
professionale logistica Per informazioni sul programma del Convegno e per le
iscrizioni, Segreteria Ailog (tel. 02.66.71.06.22), collegarsi al sito
dell'Associazione: www.ailog.it
TXT E-SOLUTIONS E ITALCOGIM ANNUNCIANO
IL COMPLETAMENTO DEL PROGETTO DI OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI LOGISTICI
Milano, 16 dicembre 2002 - Con la piena operativita' del nuovo Centro
Operativo di Frosinone, realizzato con le soluzioni fornite da Txt
e-solutions, e la messa in esercizio di 17 Centri Operativi in tutta Italia,
si completa con successo il progetto di ottimizzazione dei processi
logistici di Italcogim, gruppo industriale multi-servizi tra i principali
operatori privati nel settore gas, acqua e ambiente. Il progetto segue
l'accordo stipulato tra Italcogim e Txt e-solutions, societa' specializzata
in soluzioni e prodotti software per la catena di fornitura e per i rapporti
con la clientela (Sc&Cm - Supply Chain e Customer Management). Il
progetto, coordinato da Cap Gemini Ernst & Young, rientra in un piu'
vasto intervento di razionalizzazione delle attivita' territoriali del
Gruppo Italcogim. Il Gruppo, che vanta 40 anni di esperienza ed e' oggi il
quarto gruppo industriale in Italia nel settore delle Utilities, ha infatti
avviato un ambizioso progetto di diversificazione delle proprie attivita'
imponendosi nel settore della gestione ambientale (dove e' leader nella
raccolta dei rifiuti solidi urbani e nella gestione delle discariche), acqua
e multiservizi. Nell'ottica di un processo di riassetto organizzativo,
Italcogim ha adottato la soluzione di Txt per rendere ancora piu' efficaci e
puntuali le attivita' di previsione e pianificazione dei lavori e dei
materiali, prenotazione degli interventi, schedulazione ed ottimizzazione
delle squadre, integrate con nuove soluzioni wireless multicanale per il
Mobile Work Force Management. I benefici derivanti dall'implementazione
della suite Txt Sc&Cmo', gia' adottata nel settore Utilities &
Services da Aem Gas e Calore, Enel Distribuzione, Postel, Inail, Imq, sono
valutati da parte di Italcogim in termini di riduzione dei costi di gestione
e rispetto dei livelli di servizio, maggiore efficienza organizzativa e
maggiore reattivita' ai cambiamenti del mercato. ''txt Sc&Cm ci ha
consentito di implementare un nuovo modello organizzativo'' -dice Valerio
Dho, Direttore Tecnico e Nuovi Servizi, Italcogim Reti S.p.A.- ''che
permette un piu' snello ed efficiente utilizzo dei diversi asset aziendali
coinvolti nell'erogazione dei servizi sul campo, abbattendo
significativamente i costi di gestione e garantendo nel contempo alti
livelli di qualita' del servizio''. ''Questo progetto si colloca in un
quadro generale di grande interesse delle aziende verso un'ottimizzazione
dei processi interni e delle relazioni con fornitori, clienti e partner'' -
afferma Alberto Dapra', Amministratore Delegato di Txt e-solutions - ''Il
contesto in cui operano oggi le Utilities e' caratterizzato da una forte
competitivita' che impone sforzi organizzativi mirati sia all'incremento
della qualita' del servizio sia al contenimento dei costi. L'apertura verso
i multiservizi, e quindi la trasformazione in multi-Utilities, rende la
sfida ancora maggiore, richiedendo forti capacita' di collaborazione tra i
numerosi attori coinvolti nei processi. Nell'ambito di questa tendenza di
mercato Txt propone soluzioni innovative, verticalizzate per il settore
Utilities & Services (Mobile Workforce, Material and Process Management,
previsione e pianificazione strategica, collaborazione con fornitori),
integrate, modulari e scalabili.''
I GIOVANI IN EUROPA: DAL LIBRO BIANCO
ALLE POLITICHE LOCALI
Milano, 16 dicembre 2002 - Studiano di più, ma faticano a trovare presto un
lavoro stabile; credono nella famiglia, ma faticano a farsene una nuova e
restano sempre più a lungo in quella di origine; migliora il loro stato di
salute, ma crescono le morti per incidenti stradali, suicidi, violenza;
chiedono di partecipare alle scelte che li riguardano, ma non hanno fiducia
nelle tradizionali forme di associazione sociale e politica; amano l'Europa
come spazio di vita e di opportunità, ma sentono le istituzioni europee
chiuse e lontane. Questa complessa e contraddittoria situazione dei giovani
europei dai 15 ai 25 anni, insieme alla consapevolezza dei limiti e
dell'inadeguatezza delle politiche verso la gioventù dell'Unione e dei
singoli Stati, ha mosso la Commissione Europea nel 1999 a varare un Libro
Bianco in vista di una nuova cooperazione europea, che, dopo un'amplissima
consultazione, unita a studi e sondaggi, è stato presentato a Bruxelles nel
Luglio del 2001 e oggi a Milano nel corso del convegno "I giovani in
Europa: dal libro bianco alle politiche locali" organizzato
dall'Istituto di Ricerca Iard e da Assolombarda. Uno dei contributi più
significativi all'elaborazione del Libro Bianco, presentato nel convegno da
Roberto Santaniello, Direttore della rappresentanza a Milano della
Commissione Europea, è lo "Studio sulla situazione dei giovani e delle
politiche per la Gioventù", realizzato dall'Istituto di Ricerca Iard
di Milano. I risultati dello studio, illustrati oggi da Antonio de Lillo,
Antonio Schizzerotto e René Bendit, sono il frutto di un'ampia indagine
comparativa, condotta dall'Istituto Iard, con la collaborazione di università
e centri di Ricerca di altri 14 paesi dell'Unione, sulla situazione
giovanile in 18 Paesi Europei. Tre gli ambiti di ricerca indagati:
Condizione e aspettative; Politiche e strutture; Operatori e loro
formazione. Tali ambiti sono stati esplorati dal punto di vista di cinque
tematiche considerate indicatori fondamentali dalla commissione:
istruzione-formazione, mercato del lavoro, benessere e valori,
partecipazione, "dimensione europea". Che cosa accomuna i giovani
europei? Tra i tanti aspetti emerge un elemento: la maggior durata degli
studi (70% diploma superiore) che comporta un innalzamento delle aspettative
di vita e di "carriera", non sempre soddisfatte dalla realtà
sociale ed economica, specialmente nei paesi meridionali. Ci si trova così
di fronte ad una nuova età, la "post-adolescenza", come periodo
di attesa alla transizione all'età adulta e quindi ad una limitata capacità
di ricoprire responsabilità e ruoli adulti. Questo dato va considerato
insieme a quello demografico: già oggi i giovani (15-24) sono il 12,4%
della popolazione europea contro il 16,2 degli ultrasessantacinquenni: le
previsioni al 2020 li vedono scendere al 10,9 contro il 20,6. Il problema
urgente che si pone e che il Libro Bianco raccoglie è come conciliare la
contemporanea necessità di continuare ad elevare le credenziali educative
dei giovani (società della conoscenza) e farli entrare il prima possibile
nel mondo del lavoro, per dare risposta sia all'affermazione dell'identità
adulta dei giovani sia allo squilibrio demografico e ai problemi di
solidarietà intergenerazionale. Ma i giovani europei sono anche molto
diversi tra loro, come diverse sono le politiche degli Stati. Ad esempio,
rispetto al mercato del lavoro, se i paesi del nord e centrali vedono i
giovani con più elevata istruzione avere tassi di attività e occupazione
più alti, i paesi mediterranei ed in particolare l'Italia sembrano fare
eccezione. Alcuni paesi mancano di misure specifiche per migliorare le
opportunità di inserimento lavorativo dei giovani. Gli altri utilizzano
politiche diversificate: contratti di apprendistato (Irlanda, Paesi Bassi,
Norvegia, Regno Unito), riduzione dei contributi pagati dalla sicurezza
sociale e dagli imprenditori (contratti di formazione-lavoro: Francia,
Italia, Spagna, Portogallo), sussidi salariali agli imprenditori
(Portogallo). Se in tutti i paesi sono in continua crescita i contratti
"atipici" e il lavoro "grigio", diverso è il tasso di
conversione da impieghi temporanei a contratti permanenti: l'Italia ha il più
alto, la Spagna il più basso. In generale, però, le politiche dei paesi
sembrano scoordinate né sembrano più sufficienti i programmi e i sostegni
europei alle politiche per la gioventù. Le pur positive esperienze degli
scambi, del servizio volontario, dell'istruzione (Socrates) e della
formazione professionale (Leonardo), insieme alle politiche
"indirette"(Fse) non sembrano più adeguate alle nuove sfide,
soprattutto nel momento in cui il Consiglio europeo di Lisbona ha definito
l'obiettivo politico per l'Europa: "fare dell'Europa l'economia basata
sulla conoscenza, più competitiva e dinamica del mondo". Investire
nella gioventù significa investire nella ricchezza delle nostre società di
oggi e di domani. Ma occorre "un nuovo impulso" e una nuova
politica europea perché i futuri protagonisti di questa Europa della
conoscenza sono davanti a noi: nelle nostre famiglie, nelle nostre scuole,
nelle nostre società, ma sostanzialmente ai margini. La scuola o
l'università, il lavoro e il contesto sociale non svolgono più lo stesso
ruolo integratore, l'autonomia si acquisisce sempre più tardi. Questo
comporta in loro un sentimento di fragilità, di sfiducia nei centri
decisori tradizionali, in un distacco dalle forme di partecipazione alla
vita pubblica e dalle stesse organizzazioni giovanili. Si registra in
generale un forte "disincanto"nei confronti delle organizzazioni
tradizionali e un giovane su due dichiara di non appartenere a nessuna forma
partecipativa organizzata, preferendo quelle informali; e tra i giovani che
vi partecipano la maggioranza frequenta associazioni sportive (28%), e solo
una minoranza le associazioni giovanili (7%) o sindacati e partiti (4%).
Eppure questi giovani mostrano una straordinaria capacità di adattamento:
è compito della politica locale, nazionale ed europea facilitare la
trasformazione di questa capacità in cittadinanza attiva, dare loro parola,
farne degli attori della nuova Europa: da chi, se non dai giovani, possiamo
aspettarci infatti le risposte alle nuove sfide della globalizzazione e
della multiculturalità? Nel corso del convegno Laura Mengoni, Responsabile
Area formazione e scuola di Assolombarda, e Ugo Andrea Poletti, Responsabile
del progetto Costituzione Europea del Gruppo Giovani Imprenditori, hanno
illustrato le iniziative e l'impegno di Assolombarda per i giovani come le
convenzioni stage che hanno offerto 10 mila opportunità a studenti e
neolaureati/diplomati nelle aziende, le iniziative di orientamento che
coinvolgono annualmente 5 mila giovani, e il Concorso "La mia città 10
e lode" www.assolombarda.it/10elode rivolto agli studenti delle scuole
medie superiori della provincia di Milano, realizzato in collaborazione con
il Corriere della Sera e l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia che,
a fine anno scolastico, premierà i migliori elaborati dei ragazzi sui temi
dell'educazione al senso civico. Durante l'incontro, inoltre, il Presidente
dell'Istituto di Ricerca Iard Antonio de Lillo, ha commemorato, ad un anno
dalla sua scomparsa, Franco Brambilla, fondatore e presidente dell'Istituto
Iard, che ai giovani ha dedicato tanta parte della sua vita, del suo
entusiasmo, della sua generosità, ricordandone l'ispirazione e
l'insegnamento: conoscere i giovani, ascoltarli dare loro fiducia.
SCIOPERO TRASPORTI URBANI CONTRASTA LA
GARANZIA DEI SERVIZI ESSENZIALI
Milano, 16 dicembre 2002 - Per Altroconsumo lo sciopero nazionale dei
trasporti locali indetto per lunedì prossimo, 16 dicembre 2002, contrasta
con le indicazioni della Legge 146/90 sull'esercizio del diritto di sciopero
nei servizi pubblici essenziali. L'associazione a tutela dei consumatori ha
inviato un esposto alla Commissione di garanzia per attuazione della legge
sul diritto di sciopero e al Ministro dei Trasporti Lunardi chiedendo di
accertare l'illegittimità dello sciopero per mancata garanzia delle
prestazioni di servizi minimi essenziali nel settore del trasporto locale.
Il ministro Lunardi nei giorni scorsi ha deciso di precettare il 30% dei
lavoratori per garantire i servizi minimi durante le agitazioni di lunedì
prossimo. Questa decisione può in parte ridimensionare i gravi disagi, ed
anche la palese illegittimità, dello sciopero così come proclamato in un
primo momento, ma restano immutati alcuni problemi di fondo: non basta
garantire i servizi minimi nelle fasce protette (6 ore giornaliere), la
legge prevede che il servizio minimo sia garantito durante l'intera durata
dello sciopero; la legge non consente di discriminare (cioè ridurre
ulteriormente o addirittura escludere i servizi minimi garantiti) a seconda
dei motivi dello sciopero. Le richieste, nell'esposto, sono rivolte sia ai
sindacati che alla Commissione di Garanzia, in quanto i suoi attuali
regolamenti sono lacunosi e non corretti rispetto al contenuto della legge
146.
E' POSSIBILE RICHIEDERE UNA RIDUZIONE
DEL 50% DEL CANONE DI ABBONAMENTO TELECOM ITALIA PER IL SERVIZIO TELEFONICO
PER ABITAZIONE PRIVATA, PER UN RISPARMIO ANNUO PARI A EURO 81,78
Milano, 16 dicembre 2002 - E' possibile richiedere una riduzione del 50% del
canone di abbonamentoTelecom Italia per il servizio telefonico per
abitazione privata, per un risparmio annuo complessivo pari a Euro 81,78. Si
può accedere all'agevolazione anche se si ha un contratto con un altro
operatore telefonico. Chi ne ha diritto: 1)Ne hanno diritto tutti coloro che
soddisfano contemporaneamente le seguenti esigenze: Coloro che fanno parte
di un nucleo familiare al cui interno vi sia o un titolare di pensione
sociale o un titolare di pensione di invalidità civile o che il
capofamiglia sia disoccupato; Coloro che abbiano un Isee inferiore o pari a
Euro 6713,93 annui (£ 13.000.000). 2)Attenzione l'Isee è un Indicatore di
Situazione Economica Equivalente che non coincide con il reddito ma si
calcola a partire dal reddito, tenendo conto anche di tali parametri: Numero
dei componenti il nucleo familiare; Patrimonio mobiliare e immobiliare;
Eventuali detrazioni per la casa di abitazione. Quindi, anche con un reddito
superiore a Euro 6713,93, si potrebbe accedere all'agevolazione. A chi
rivolgersi: 1)Per farsi calcolare l' Isee è necessario recarsi presso uno
dei seguenti uffici: La sede territoriale dell' Inps; Un Centro di
Assistenza Fiscale (Caaf); Il proprio Comune di residenza. 2)Per ottenere
l'agevolazione bisogna presentare richiesta a Telecom Italia, compilando un
modulo reperibile presso: La sede territoriale dell'Inps; I Centri di
Assistenza Fiscale (Caaf); Le sedi territoriali delle Associazioni dei
Consumatori; I negozi Punto 187 di Telecom Italia o il sito www.ireline.telecomitalia.it/187/
EURONATALE: ANCHE LE STELLE ALLE
...STELLE!! INDAGINE DEL CODACONS SUI PREZZI DELLE STELLE DI NATALE: NAPOLI
E MILANO LE CITTA' PIU' CARE
Milano, 16 dicembre 2002 - Non si vogliono convincere, i commercianti, che
solo il vero e reale ribasso dei prezzi può far tornare ottimismo e
acquisti ....continuano a sperare di week end in week end nella fortuna e
nella dabbenaggine dei consumatori che, invece si sono fatti furbi e non
comprano se non sono sicuri di non essere imbrogliati... Dopo gli addobbi
natalizi il Codacons ha passato in rassegna le Stelle di Natale, le
tradizionali piantine rosse che ogni anno allietavano le case durante le
festività natalizie, e le sorprese sono state grandi....i prezzi sono
saliti ...alle stelle...e pochi le comprano. Ma vediamo nel dettaglio i
prezzi suddivisi per città. Dall'indagine emerge che i prezzi più
convenienti sono quelli praticati dai vivai, che vendono le stelle di natale
a tariffe tuttavia contenute. Salgono vertiginosamente invece i prezzi in
periferia e a Napoli e Milano i negozi del centro diventano addirittura
proibitivi. Gli aumenti dei prezzi arrivano addirittura al 100%: se lo
scorso anno per acquistare una stella di natale di piccole dimensioni
bastavano 10 - 15.000 lire in un qualsiasi negozio di periferia , ora il
prezzo delle stesse, esclusa Catania che è risultata la città meno cara,
varia dai 6 ai 12 euro!
MILANO |
|
|
|
Vivaio |
2 Euro |
3,50 Euro |
5 Euro |
Negozio Periferia |
7,5 Euro |
12 Euro |
18 Euro |
Negozio Centro |
13 Euro |
23 Euro |
35 Euro |
|
|
|
|
NAPOLI |
|
|
|
Vivaio |
3 Euro |
5 Euro |
7 Euro |
Negozio Periferia |
7 Euro |
10 Euro |
30 Euro |
Negozio Centro |
10 Euro |
20 Euro |
50 Euro |
|
|
|
|
ROMA |
|
|
|
Vivaio |
2 Euro |
5 Euro |
8 Euro |
Negozio Periferia |
3,5 Euro |
6 Euro |
10 Euro |
Negozio Centro |
7 Euro |
10 Euro |
20 Euro |
|
|
|
|
TORINO |
|
|
|
Vivaio |
3 Euro |
4,50 Euro |
7 Euro |
Negozio Periferia |
6 Euro |
10 Euro |
15 Euro |
Negozio Centro |
8 Euro |
15 Euro |
20 Euro |
|
|
|
|
CATANIA |
|
|
|
Vivaio |
1,50 Euro |
2,50 Euro |
5 Euro |
Negozio Periferia |
2 Euro |
3,50 Euro |
5,50 Euro |
Negozio Centro |
3 Euro |
5 Euro |
8 Euro |
UNISYS ASSEGNA CINQUE BORSE DI STUDIO
ALL'UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO - LIUC DI CASTELLANZA
Milano, 16 dicembre 2002 - Unisys Italia, società che fornisce servizi e
soluzioni di Information Technology, ha assegnato cinque borse di studio
all'Università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza. Quattro borse saranno
destinate a studenti del corso di Ingegneria Gestionale (laurea
specialistica in Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale) e una
a un laureato che porterà a termine presso la Liuc il dottorato di ricerca
in Management Information System & Supply Chain. Quattro studenti,
iscritti al primo anno del corso di laurea in Ingegneria Gestionale (laurea
specialistica in Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale),
potranno dunque usufruire delle borse di studio, del valore di 2.000 euro
ciascuna, che saranno assegnate in base al merito. L'altra borsa di studio,
del valore di 12.000 euro, verrà assegnata a un laureato che sarà ammesso
al Dottorato di Ricerca in Management Information System & Supply Chain
e che non usufruisca di borsa di studio ad altro titolo. Si tratta di un
corso di Dottorato di Ricerca che consentirà al candidato di sviluppare, al
termine del ciclo di studi, una tesi su tematiche legate ai sistemi di
gestione dell'informazione o alla Supply Chain. Potranno partecipare alla
selezione per l'assegnazione della borsa di studio laureati o studenti in
possesso di titolo equipollente conseguito presso un'università straniera,
che dovranno sostenere l'esame di ammissione al corso, costituito da una
prova scritta e una orale. L'iniziativa sarà presentata nel corso di una
conferenza stampa, alla quale parteciperanno anche gli allievi Liuc di
Ingegneria, che si terrà, martedì 17 dicembre 2002, alle ore 12.00 presso
l'Università Cattaneo, corso Matteotti 22, 21053 Castellanza (Varese) -
Aula Ossola 1. "Unisys, da sempre vicina al mondo accademico, - ha
dichiarato Gianmaria Strada, Direttore delle Risorse Umane di Unisys Italia
- ha deciso di assegnare cinque borse di studio all'Università Carlo
Cattaneo di Castellanza, un Ateneo appositamente creato dalle imprese per
formare laureati capaci di inserirsi in tutte le funzioni aziendali e nelle
libere professioni legate al mondo economico, consolidando lo stretto legame
che esiste tra Università e aziende. Abbiamo scelto di destinare le borse
al corso di laurea in Ingegneria Gestionale e al Dottorato di Ricerca in
Management Information System & Supply Chain perché sono i corsi più
vicini al mercato di riferimento della nostra azienda". "Nel
nostro paese viene spesso - e giustamente - lamentato un eccessivo distacco
tra il mondo dell'Università e quello dell'Impresa. Nell'esperienza della
nostra Università - afferma il prof. Gianfranco Rebora, Rettore della Liuc
- il rapporto con le imprese è invece molto stretto. Le imprese sono
coinvolte nella definizione dei programmi di studio, per assicurare una
aderenza sempre aggiornata tra il sapere teorico e quello pratico. Esponenti
del mondo imprenditoriale figurano tra i docenti a contratto e numerosi
incontri e testimonianze con manager qualificati vengono organizzati
periodicamente. Lo studio di casi aziendali fa parte delle nostre modalità
didattiche e la nostra attività di ricerca segue, tra gli altri, anche
filoni che riguardano direttamente le imprese, particolarmente quelle
piccole e medie. Le imprese, inoltre, sono coinvolte nel vasto programma
degli stage e nella ricerca di borse di studio per i nostri allievi più
meritevoli".
RGM CONSULTANTS PUNTA ALLA FORMAZIONE
CON UN NUOVO E ATTREZZATO CENTRO DIDATTICO
Milano, 13 dicembre 2002 - Rgm Consultants, società specializzata nella
fornitura di soluzioni integrate e complete nell'ambito della Business
Intelligence, dell'Enterprise Project Management, del Crm e delle soluzioni
e-Business ad alto contenuto di processo, presenta il nuovo centro didattico
dove verranno erogati corsi di formazione relativi ai prodotti propri e a
quelli dei partner. A partire dal gennaio 2003, sarà operativa presso il
Centro Colleoni - Palazzo Andromeda di Agrate Brianza la nuova struttura per
la formazione e l'addestramento del personale aziendale. Il programma dei
corsi proposto da Rgm Consultants riguarda soluzioni sviluppate
dall'azienda, come Pmc 2002 il software che permette di gestire il tracking
di progetti complessi e l'amministrazione dei relativi costi all'interno di
realtà aziendali anche attraverso l'integrazione con i sistemi ERP, e
prodotti dei partner, in particolare la gamma delle soluzioni realizzate da
Crystal Decisions per il reporting aziendale ad alte prestazioni. Scopo
principale del nuovo centro di formazione è quello di organizzare corsi
mirati per la preparazione, l'addestramento e l'aggiornamento costante degli
utenti. Le aule predisposte per l'attività didattica impiegano le più
moderne tecnologie e sono dotate di personal computer collegati in rete che
consentono di seguire costantemente dal proprio schermo le operazioni del
docente. Al fine di garantire un servizio completo e specifico, Rgm
Consultants offre la possibilità di pianificare i corsi presso le sedi dei
clienti e inoltre prevede l'eventualità di personalizzare i programmi
formativi su database specifici delle diverse aziende. I corsi sono tenuti
in lingua italiana da docenti esperti, hanno una durata che può variare a
seconda dei contenuti e seguono un calendario annuale che ciclicamente
ripropone lezioni mirate per le diverse linee di prodotto. Il nuovo centro
è facilmente raggiungibile da Milano e inoltre sono previste delle
convenzioni con alcune strutture alberghiere adiacenti la sede delle attività
didattiche. Per avere maggiori informazioni sui calendari e sui costi dei
corsi è possibile telefonare a Rgm Consultants allo 039/6057453 da lunedì
al venerdì dalle 9.00 alle 18 o consultare il sito: http://www.rgmconsultants.it/frame.htm
dove è anche disponibile il modulo d'iscrizione.
Pagina 1
Pagina 2 Pagina 3
Pagina
4
Pagina 5
Pagina 6
Pagina 7
Titoli
Home
Archivio news
|