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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI A SEGUITO DELLA POSITIVA CONCLUSIONE DEI NEGOZIATI SULL'ALLARGAMENTO 

Copenhagen, 16 dicembre 2002 Il Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha espresso a Copenhagen il suo soddisfacimento per il positivo esito dei negoziati per l'allargamento dell'Unione europea. Ha dichiarato, tra l'altro, che "l'allargamento è stato fin dall'inizio la principale priorità della Commissione" da lui presieduta. "Ho lavorato a lungo e con tenacia perchè si raggiungesse questo risultato". Oggi il risultato è stato conseguito. "L'adesione di dieci nuovi Stati membri metterà fine alle divisioni in Europa." Per la prima volta nella storia si avrà una sola Europa, perchè l'unificazione è stata liberamente scelta dai popoli che la compongono. Prodi ha aggiunto che ciascuna istituzione, tutti gli Stati membri e i paesi candidati hanno condiviso la responsabilità del progetto; e soprattutto, il risultato non sarebbe stato possibile senza lo stretto coordinamento realizzato tra la Presidenza danese dell'Unione europea e la Commissione europea. 

CONSIGLIO EUROPEO DI COPENAGHEN 12 E 13 DICEMBRE 2002. CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA
Copenaghen, 16 dicembre 2002 - Il Consiglio europeo si è riunito a Copenaghen il 12 e 13 dicembre 2002. La riunione è stata preceduta da un intervento del presidente del Parlamento europeo, sig. Pat Cox, cui è seguito uno scambio di opinioni sui punti principali dell'ordine del giorno. Il Consiglio europeo ha ascoltato la relazione sull'andamento dei lavori della Convenzione fatta dal suo presidente, sig. Valéry Giscard d'Estaing. Sulla scorta di tale intervento il Consiglio europeo ha avuto uno scambio di opinioni sullo sviluppo delle discussioni. La Convenzione presenterà i risultati dei suoi lavori in tempo per il Consiglio europeo nel giugno 2003. Il Consiglio europeo svoltosi a Copenaghen nel 1993 ha avviato un processo ambizioso per superare l'eredità del conflitto e della divisione in Europa. La giornata odierna rappresenta una pietra miliare storica e senza precedenti del completamento di tale processo con la conclusione dei negoziati di adesione con Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica slovacca e Slovenia. L'Unione si rallegra ora di accogliere questi Stati quali membri a decorrere dal 1º maggio 2004. Questo risultato prova la determinazione comune dei popoli dell'Europa a confluire in un'Unione che è diventata la forza trainante per conseguire la pace, la democrazia, la stabilità e la prosperità nel nostro continente. In qualità di membri a pieno titolo di un'Unione fondata sulla solidarietà, questi Stati svolgeranno pienamente il loro ruolo nel dar forma all'ulteriore sviluppo del progetto europeo. L'Unione approva l'esito di tali negoziati riportato nel documento 21000/02. Le conseguenze finanziarie dell'allargamento figurano nell'allegato I. L'esito globale ed equilibrato fornisce una solida base all'integrazione armoniosa dei dieci nuovi Stati membri, salvaguardando nel contempo l'efficace funzionamento dell'Unione allargata. L'accordo raggiunto doterà gli Stati aderenti delle disposizioni transitorie necessarie per far fronte con successo a tutti gli obblighi derivanti dall'adesione. L'esito conseguito nei negoziati di adesione garantisce il funzionamento continuato del mercato interno nonché delle varie politiche dell'UE, lasciando impregiudicate future riforme. Il monitoraggio degli impegni assunti fino all'adesione fornirà ulteriori orientamenti agli Stati aderenti nei loro sforzi per assumere le responsabilità derivanti dall'adesione e darà le necessarie assicurazioni agli attuali Stati membri. La Commissione presenterà le proposte necessarie sulla scorta delle relazioni di controllo. Le clausole di salvaguardia contemplano misure intese ad affrontare gli sviluppi imprevisti che potranno sorgere nei primi tre anni dopo l'adesione. Il Consiglio europeo accoglie inoltre con favore l'impegno di continuare a sorvegliare i progressi conseguiti nelle politiche economiche, finanziarie e strutturali degli Stati aderenti nel quadro degli esistenti processi di coordinamento della politica economica. 6. Il massimo impegno dovrebbe essere ora rivolto a completare la redazione del trattato di adesione affinché possa essere presentato per parere alla Commissione, in seguito al Parlamento europeo per parere conforme e quindi al Consiglio ai fini della firma del trattato ad Atene il 16 aprile 2003. Concludendo con successo i negoziati di adesione l'Unione ha rispettato l'impegno assunto, ossia che i dieci Stati aderenti sarebbero stati in grado di partecipare alle elezioni del Parlamento europeo nel 2004 in qualità di membri. Il trattato di adesione prevederà che i commissari dei nuovi Stati membri integrino l'attuale Commissione a decorrere dal giorno dell'adesione, il 1° maggio 2004. Dopo la nomina di un nuovo presidente della Commissione ad opera del Consiglio europeo, il neoeletto Parlamento europeo dovrebbe approvare una nuova Commissione che entrerebbe in funzione il 1° novembre 2004. Alla stessa data entreranno in vigore le disposizioni del trattato di Nizza concernenti la Commissione e il voto in sede di Consiglio. Le necessarie consultazioni con il Parlamento europeo al riguardo saranno concluse entro il gennaio 2003. Le suddette disposizioni garantiranno la piena partecipazione dei nuovi Stati membri al quadro istituzionale dell'Unione. Infine, i nuovi Stati membri parteciperanno a pieno titolo alla prossima conferenza intergovernativa. Senza una riforma l'Unione non sfrutterà appieno i benefici dell'allargamento. Il nuovo trattato sarà firmato dopo l'adesione. Questo calendario lascia impregiudicato quello relativo alla conclusione della Cig. L'attuale allargamento getta le basi per un'Unione con forti prospettive di crescita sostenibile e con un importante ruolo da svolgere nel consolidamento della stabilità, della pace e della democrazia in Europa e al di là dell'Europa. Si invitano gli attuali Stati membri e gli Stati aderenti a ratificare il trattato a tempo debito, secondo le rispettive procedure nazionali, affinché entri in vigore il 1° maggio 2004. Conformemente al precedente punto 3, allorché saranno completati i negoziati di adesione con Cipro, tale paese sarà ammesso come nuovo Stato membro dell'Unione europea. Il Consiglio europeo conferma nondimeno la sua forte preferenza per l'adesione all'Unione europea di una Cipro unificata. In tale contesto si rallegra dell'impegno assunto dalle comunità greco-cipriota e turco-cipriota e di continuare a negoziare con l'obiettivo di giungere ad una soluzione globale della questione di Cipro entro il 28 febbraio 2003 sulla base delle proposte del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo ritiene che queste proposte costituiscano un'occasione unica per giungere ad una soluzione nelle prossime settimane ed esorta i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota a cogliere tale opportunità. L'Unione rammenta la sua intenzione di prendere in considerazione i termini della soluzione nel trattato di adesione conformemente ai principi che sono alla base dell'UE. In caso di soluzione il Consiglio, deliberando all'unanimità sulla base di proposte della Commissione, deciderà in merito agli adeguamenti dei termini relativi all'adesione di Cipro all'UE riguardo alla comunità turco-cipriota. Il Consiglio europeo ha deciso che in mancanza di una soluzione l'applicazione dell'acquis alla parte settentrionale dell'isola sarà sospesa sinché il Consiglio non deciderà altrimenti deliberando all'unanimità, sulla base di una proposta della Commissione. Nell'attesa il Consiglio invita la Commissione a prendere in esame, in consultazione con il governo di Cipro, iniziative atte a promuovere lo sviluppo della parte settentrionale e ad avvicinarla in tal modo all'Unione. Il buon esito dei negoziati di adesione con i dieci candidati imprime un nuovo dinamismo all'adesione della Bulgaria e della Romania quale parte del medesimo processo di allargamento inclusivo e irreversibile. L'Unione si compiace degli importanti progressi compiuti da questi paesi, debitamente rispecchiati nello stato avanzato dei loro negoziati di adesione. 14. L'Unione auspica di consolidare i risultati conseguiti finora. Conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles e in funzione degli ulteriori progressi nel rispetto dei criteri di adesione, persegue l'obiettivo di accogliere la Bulgaria e la Romania quali membri dell'Unione europea nel 2007. L'Unione conferma che i negoziati di adesione con questi paesi continueranno sulla base degli stessi principi che hanno ispirato finora i negoziati di adesione e che ciascun paese candidato sarà valutato in base ai suoi meriti. Le tabelle di marcia presentate dalla Commissione forniscono alla Bulgaria e alla Romania obiettivi chiaramente individuati e danno a ciascun paese la possibilità di stabilire il ritmo del proprio processo di adesione. È essenziale che la Bulgaria e la Romania colgano tale opportunità accelerando la propria preparazione, compresi il rispetto e l'attuazione degli impegni assunti nei negoziati di adesione. In tale contesto, l'Unione sottolinea l'importanza di una riforma giudiziaria e amministrativa che contribuisca a far progredire la preparazione complessiva della Bulgaria e della Romania in vista dell'adesione. Ciò assicurerà che il processo sia portato avanti positivamente, sulla base dei risultati conseguiti finora. Le Presidenze future e la Commissione garantiranno che il ritmo dei negoziati di adesione su tutti i restanti capitoli, compresi quelli aventi implicazioni finanziarie, sia mantenuto e corrisponda agli sforzi della Bulgaria e della Romania. L'Unione sottolinea il fermo proposito di assistere la Bulgaria e la Romania in tali sforzi. L'Unione approva la comunicazione della Commissione sulle tabelle di marcia per la Bulgaria e la Romania, comprese le proposte di un considerevole aumento dell'assistenza di preadesione. Il livello elevato di finanziamento che sarà messo a disposizione dovrebbe essere utilizzato in modo flessibile e destinato alle priorità individuate, anche in settori chiave quali la giustizia e gli affari interni. Ulteriori orientamenti per il lavoro di preadesione saranno forniti dai partenariati per l'adesione riveduti che saranno loro presentati il prossimo anno. Inoltre, la Bulgaria e la Romania parteciperanno alla prossima Conferenza intergovernativa in veste di osservatori. Il Consiglio europeo rammenta la decisione presa a Helsinki nel 1999 in base alla quale la Turchia è uno Stato candidato destinato ad aderire all'Unione in base agli stessi criteri applicati agli altri Stati candidati. Si rallegra vivamente per i passi importanti compiuti dalla Turchia verso l'adempimento dei criteri di Copenaghen, segnatamente tramite i recenti pacchetti legislativi e le successive misure di attuazione che riguardano numerose priorità fondamentali specificate nel partenariato per l'adesione. L'Unione riconosce la determinazione del nuovo governo turco a compiere ulteriori passi sulla via delle riforme ed esorta in particolare il governo a colmare prontamente tutte le lacune che ancora sussistono in materia di criteri politici, non soltanto in relazione alla legislazione ma anche in particolare riguardo all'attuazione. L'Unione rammenta che, conformemente ai criteri politici convenuti a Copenaghen nel 1993, l'appartenenza all'Unione richiede che il paese candidato abbia raggiunto una stabilità istituzionale che garantisca la democrazia, il principio di legalità, i diritti umani, il rispetto e la protezione delle minoranze. L'Unione incoraggia la Turchia a proseguire con vigore il processo di riforme. Se il Consiglio europeo del dicembre 2004 deciderà, sulla base di una relazione e di una raccomandazione della Commissione, che la Turchia soddisfa i criteri politici di Copenaghen, l'Unione europea avvierà senza indugio negoziati di adesione con la Turchia. Al fine di assistere la Turchia nel processo di adesione all'Unione europea, la strategia di adesione per la Turchia sarà rafforzata. La Commissione è invitata a presentare una proposta relativa ad un partenariato per l'adesione riveduto e ad intensificare il processo di esame legislativo. Parallelamente l'Unione doganale CE-Turchia dovrebbe essere ampliata ed approfondita. L'Unione aumenterà in maniera significativa la sua assistenza finanziaria preadesione alla Turchia. Tale assistenza sarà finanziata dal 2004 nell'ambito della rubrica di bilancio "spese di preadesione". L'Unione europea e gli Stati aderenti hanno concordato la dichiarazione comune "Un'unica Europa" sulla natura continua, inclusiva e irreversibile del processo di allargamento (cfr. doc. SN 369/02), che sarà allegata all'atto finale del trattato di adesione. L'allargamento imprimerà un nuovo dinamismo all'integrazione europea. Questo offre un'importante occasione per progredire nelle relazioni con i paesi vicini sulla base di valori politici ed economici condivisi. L'Unione rimane determinata ad evitare nuove divisioni in Europa e a promuovere la stabilità e la prosperità all'interno delle nuove frontiere dell'Unione e al di là di esse. Il Consiglio europeo rammenta i criteri definiti al Consiglio europeo di Copenaghen del giugno 1993 e ribadisce la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali partecipanti al processo di stabilizzazione e associazione, come convenuto nel Consiglio europeo di Feira. Il Consiglio sottolinea la propria determinazione a sostenere i loro sforzi per un ulteriore ravvicinamento all'UE. Il Consiglio europeo si compiace della decisione della futura presidenza greca di organizzare il 21 giugno un vertice a Salonicco tra gli Stati membri dell'UE e i paesi partecipanti al processo di stabilizzazione e associazione..Conclusioni della Presidenza Œ Copenaghen, 12 e 13 dicembre 2002 SN 400/02 L'allargamento rafforzerà le relazioni con la Russia. L'Unione europea desidera altresì intensificare le sue relazioni con l'Ucraina, la Moldova, la Bielorussia e i paesi del sud del Mediterraneo sulla base di un approccio a lungo termine, inteso a promuovere le riforme democratiche ed economiche, lo sviluppo sostenibile e gli scambi commerciali, e sta sviluppando nuove iniziative a tal fine. Il Consiglio europeo accoglie con favore l'intenzione della Commissione e del Segretario Generale/Alto Rappresentante di presentare proposte a tal fine. 2 Il Consiglio europeo incoraggia e sostiene l'ulteriore sviluppo della cooperazione transfrontaliera e regionale con i paesi limitrofi e tra questi ultimi, inter alia attraverso un potenziamento delle infrastrutture di trasporto, strumenti adeguati compresi, al fine di sviluppare pienamente il potenziale di tali regioni. Il Consiglio europeo ha preso atto di una relazione iniziale della presidenza sulla presidenza dell'Unione richiesta a Siviglia. Il Consiglio europeo si è congratulato con la Presidenza e con il Segretario Generale/Alto Rappresentante Javier Solana per i loro sforzi che hanno reso possibile il raggiungimento di un'intesa globale con la Nato su tutti gli accordi permanenti in sospeso tra l'UE e la Nato nel pieno rispetto dei principi convenuti in occasione di precedenti Consigli europei e delle decisioni adottate al Consiglio europeo di Nizza. 28. Il Consiglio europeo ha confermato la disponibilità dell'Unione ad assumere la direzione dell'operazione militare nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia il più presto possibile in consultazione con la Nato e ha invitato i pertinenti organi dell'UE a mettere a punto i lavori sull'impostazione complessiva dell'operazione, compresa l'elaborazione di opzioni militari e di piani pertinenti. Il Consiglio europeo ha inoltre dichiarato la disponibilità dell'Unione a condurre un'operazione militare in Bosnia a seguito della Sfor. Ha invitato il Segretario generale/Alto rappresentante, Javier Solana, e la futura Presidenza ad avviare consultazioni a tal fine con le autorità della Bosnia-Erzegovina, l'Alto rappresentante Lord Ashdown, la Nato ed altri attori internazionali e a riferire al Consiglio il prossimo febbraio. Esso ha chiesto agli organi competenti dell'UE di avanzare proposte su un'impostazione globale, compreso un quadro giuridico, entro la medesima data. Il Consiglio europeo ha preso atto della dichiarazione del Consiglio che figura nell'allegato. Il Consiglio europeo ha adottato le dichiarazioni contenute negli allegati III e IV. V. Il Consiglio europeo esprime rammarico e seria preoccupazione per il grave incidente occorso alla petroliera Prestige al largo della costa nordoccidentale della Spagna. Il conseguente danno all'ambiente marino e a quello socioeconomico e la minaccia ai mezzi di sussistenza di migliaia di persone sono intollerabili. L'Unione europea esprime la sua solidarietà con gli Stati, le regioni e le popolazioni colpite, nonché il suo sostegno e riconoscimento agli sforzi compiuti da tali Stati, dalle istituzioni e dalla società civile per la bonifica delle aree inquinate. Il Consiglio europeo rammenta le conclusioni da esso convenute a Nizza nel dicembre 2000 in merito alle misure adottate per l'Erika, e riconosce la determinazione degli sforzi compiuti in seno alla Comunità europea e all'Organizzazione marittima internazionale (Imo) in seguito all'incidente dell' Erika per rafforzare la sicurezza marittima e la prevenzione dell'inquinamento. L'Unione è decisa ad adottare le misure necessarie a evitare che catastrofi analoghe si ripetano e si compiace della rapida reazione del Consiglio e della Commissione. L'Unione continuerà inoltre a svolgere un ruolo di primo piano nelle iniziative internazionali volte a perseguire tale obiettivo, in particolare nel quadro dell'Imo. Le conclusioni del Consiglio "Trasporti" del 6 dicembre 2002 e del Consiglio "Ambiente" del 9 dicembre 2002 dovrebbero essere attuate senza indugio in tutti i loro aspetti. Il Consiglio europeo accoglie con favore l'azione intrapresa dalla Commissione per far fronte, nel quadro delle attuali prospettive finanziarie, alle conseguenze economiche, sociali e ambientali derivanti dal naufragio della petroliera Prestige, nonché la sua intenzione di esaminare la necessità di ulteriori misure specifiche. Tra tali misure saranno altresì esaminate le questioni relative alla responsabilità e alle sanzioni corrispondenti. Sulla base di una relazione della Commissione il Consiglio europeo affronterà tali questioni nella sessione del prossimo marzo.Sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo di Laeken, il Consiglio europeo chiede al Consiglio di adottare entro la fine dell'anno un regolamento sulla soluzione provvisoria per il transito di automezzi pesanti attraverso l'Austria (2004-2006). La Commissione europea presenterà una proposta in vista di una nuova direttiva "Eurobollo" al più tardi entro il primo semestre del 2003. Il Consiglio europeo ha preso atto con soddisfazione della conclusione dell'accordo di Melk tra l'Austria e la Repubblica ceca e ne attende l'attuazione globale..Conclusioni della Presidenza Œ Copenaghen, 12 e 13 dicembre 2002 SN 400/02. Il Consiglio europeo è stato invitato dal Portogallo ad adottare misure conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Berlino del 24 e 25 marzo 1999 sulla specificità dell'agricoltura portoghese. Il Consiglio europeo ha preso atto che a giudizio del Portogallo sussiste tuttora un problema specifico, derivante dalle attuali modalità di applicazione della Pac all'agricoltura portoghese. A tal fine la Commissione è invitata a presentare una relazione di analisi della situazione. La Commissione è altresì invitata ad esaminare la situazione di altre parti dell'Unione in cui esistano analoghi problemi specifici. Il Consiglio europeo ha preso atto della relazione sulle relazioni e comunicazioni ad esso presentate (doc. 15530/02). 

USE: BILANCIO 2003: NEL SEGNO DEL RIGORE 
Bruxelles, 16 dicembre 2002 - Con l'approvazione della relazione di Göran Färm (Pse, S) e Per Stenmarck (Ppe/De, S), la commissione per i bilanci trasmette alla plenaria una proposta di bilancio per il 2003 nel segno del rigore, ma che tuttavia permette un finanziamento sufficiente delle priorità dell'Unione. Tale principio si realizza nella dotazione globale dei crediti di pagamento, che è stata mantenuta al livello più basso possibile: un aumento dell'1,9% rispetto al bilancio 2002 permetterà di soddisfare le esigenze operative dell'UE. In base al progetto che sarà presentato all'Aula e a seguito delle lettere rettificative n. 2 e 3 presentate dalla Commissione, il bilancio dell'Unione per il 2003 ammonterà a 99.692 miliardi di euro in crediti d'impegno (CI) e 97.513 miliardi in crediti di pagamento (CP). Il margine così liberato rispetto ai plafond delle prospettive finanziarie per l'esercizio 2003 ammonta quindi a 2.62 miliardi in crediti d'impegno. La commissione per i bilanci, nella risoluzione, sottolinea la preoccupazione per il problema endemico dei residui da liquidare (Ral). L'Esecutivo è quindi invitato a presentare un bilancio della situazione dei pagamenti, soprattutto per quanto concerne i Fondi strutturali, entro luglio 2003. Agricoltura (rubrica 1) L'ammontare per la sotto-rubrica 1a (spese di mercato) è pari a 40.08 miliardi di euro, mentre quello per la 1b (sviluppo rurale) è di 4.7 miliardi. Il totale per la rubrica 1 è quindi pari a 44.78 miliardi, con un margine di 2.6 miliardi di euro. Le attività rispetto alle risorse genetiche passano, come chiesto dal Parlamento, nella rubrica 3, mentre è stata creata una linea di bilancio separata per le restituzioni applicabili alle esportazioni di bovini vivi. Si sottolinea che i crediti figuranti nella nuova linea consacrata alle esportazioni di animali viventi non sono stati ridotti come aveva chiesto il Parlamento. Azioni strutturali (rubrica 2) La cifra proposta è di 33.98 miliardi di euro. È stato raggiunto un accordo per il finanziamento dei 27 milioni di euro restanti a favore della riconversione delle flotte di pesca spagnola e portoghese: 15 milioni di euro saranno finanziati dal bilancio 2002 con l'utilizzo dei crediti non utilizzati, mentre il saldo sarà sbloccato attraverso lo strumento di flessibilità; con questo accordo, si supera il margine della rubrica 2 di 12 milioni. Politiche interne (rubrica 3) La commissione per i bilanci propone una cifra di 6.795 miliardi in crediti di impegno (per un margine di 199 milioni rispetto al plafond della rubrica previsto nelle prospettive finanziarie) e 6.204 miliardi in crediti di pagamento. Il Parlamento si rallegra che il Consiglio, durante la concertazione, abbia approvato le proposte avanzate in merito ai progetti pilota e alle azioni preparatorie. Azioni esterne (rubrica 4) L'organo parlamentare raccomanda un ammontare pari a 4.955 miliardi di euro in crediti di impegno e 4.853 in crediti di pagamento. In conformità con l'accordo raggiunto nella concertazione di bilancio di novembre, si propone una cifra di 42 milioni di euro per il Fondo mondiale della salute; tale dotazione, combinata a un contributo supplementare attraverso il Fondo europeo di sviluppo, dovrebbe consentire all'Unione di ottenere un seggio nel Consiglio d'amministrazione del Fondo. In caso contrario, il contributo a carico del bilancio comunitario potrebbe essere rivisto al rialzo per ovviare al problema. Per finanziare la ricostruzione in Afghanistan senza ridurre le spese riservate alle priorità tradizionali dell'UE, la commissione per i bilanci ha optato per un anticipo dell'attuazione dell'assistenza umanitaria al Corno d'Africa utilizzando i crediti disponibili nel bilancio 2002. I deputati si rallegrano sia della dichiarazione congiunta del 25 novembre (che migliora la procedura d'informazione preventiva del Parlamento nel processo decisionale della Pesc) che della decisione del Consiglio di congelare i fondi destinati al Kedo (Korean Peninsula Energy Development Organisation), finché la Corea del Nord non avrà fornito assicurazioni sul rispetto del regime di non proliferazione nucleare. Spese amministrative (rubrica 5) La commissione parlamentare rileva che sussiste nel plafond di questa rubrica un margine sufficiente per coprire le spese che non si era potuta prevedere una copertura. Se le proposte della commissione saranno confermate dalla plenaria, la cifra iscritta dovrebbe raggiungere i 5.360 miliardi di euro in crediti di pagamento. Il finanziamento di 500 posti supplementari chiesti dalla Commissione al fine di assicurare i preparativi per l'allargamento sarebbe così garantita senza il ricorso allo strumento di flessibilità, grazie all'anticipo dei crediti al 2002 (operazione di "frontloading"). Aiuto pre-adesione (rubrica 7) Per i crediti di pagamento, se la commissione raccomanda l'adozione di emendamenti che li portano a 150 milioni di euro, essa deplora la riduzione effettuata dal Consiglio rispetto alla prima lettura del Parlamento. I deputati esprimono preoccupazione, constatando un debole livello di esecuzione, pur sottolineando che la riduzione dei pagamenti nell'ambito del bilancio 2003 non dovrebbe comportare un deterioramento della posizione di beneficiari netti dei nuovi Stati membri. 

REGOLAMENTO FINANZIARIO PER IL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO 
Bruxelles, 16 dicembre 2002 - Con la relazione di Michiel van Hulten (Pse, Nl), la commissione per il controllo dei bilanci propone di non formulare un parere sulla proposta di regolamento finanziario per il 9° Fondo europeo di sviluppo. Tale decisione non deve avere conseguenze negative per l'attuazione di tali Fondi, ma si prefigge di migliorare il quadro giuridico, istituzionale e di bilancio relativo al Fes. La proposta del nuovo regolamento finanziario per il Fes è stata elaborata nel contesto della revisione del regolamento finanziario generale per il bilancio delle Comunità. Le risorse del Fondo, tuttavia, non sono iscritte nel bilancio generale dell'Unione, cosa che il Parlamento chiede da molti anni e il Consiglio rifiuta sistematicamente. Il Parlamento, in occasione del discarico alla Commissione per il 1994, aveva affermato di ritenere "anormale una situazione nella quale è chiamato ogni anno a prendere una decisione di discarico concernente i Fes senza avere né i poteri di bilancio né i poteri legislativi adeguati". Anche quest'anno, dunque, i deputati hanno deciso di fare riferimento alla dichiarazione di assicurazione (Das) data dalla Corte dei conti. In assenza del parere del Parlamento, il Consiglio è pertanto invitato ad orientarsi sulle osservazioni formulate dalla Corte. I deputati ribadiscono infine la richiesta alla Convenzione e alla futura Conferenza intergovernativa di occuparsi della questione dell'integrazione del Fes nel bilancio dell'Unione. 

PUBLICATION OF A STUDY ON THE EURO AREA MONEY MARKET 
Francoforte16 December 2002- In the context of the regular monitoring activities of the European System of Central Banks, experts from the European Central Bank and national central banks of the European Union have carried out an analysis of the euro area money market developments in 2001. This analysis followed up on similar studies carried out previously. The results of the last study were published on 20 July 2001 in the report entitled "The Euro Money Market".
This year's study, entitled "Euro Money Market Study 2001" (pdf 537 kB) http://www.ecb.int/pub/pdf/moc2001.pdf  has been published 

PENSIONI A FRONTE DELL'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE: PRIMA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE STRATEGIE NAZIONALI PER DEFINIRE PENSIONI ADEGUATE E SOSTENIBILI
Bruxelles 16 dicembre 2002 - Anna Diamantopoulou, Commissaria responsabile per l'occupazione e gli affari sociali, proporrà questa settimana alla Commissione europea un accordo sulla prima analisi politica esauriente dei sistemi pensionistici nell'Unione europea e sulla capacità dei medesimi di far fronte al problema dell'invecchiamento della popolazione. Tale analisi dei regimi pensionistici negli Stati membri, redatta sotto forma di progetto di relazione congiunta della Commissione e del Consiglio, mostrerà che tutti i paesi dell'UE hanno, in diversa misura, avviato riforme intese a garantire adeguati redditi ai cittadini più anziani in futuro, senza mettere a repentaglio le finanze pubbliche e imporre oneri eccessivi alle generazioni future. Tuttavia, le conclusioni della Commissione evidenziano che la maggior parte degli Stati membri deve ancora realizzare riforme supplementari, necessarie per garantire pensioni adeguate e sostenibili in una società caratterizzata da un progressivo aumento dell'invecchiamento. Una volta adottato congiuntamente dalla Commissione e dal Consiglio, il progetto di rapporto dovrebbe essere trasmesso al vertice di primavera dei capi di Stato e di governo dell'UE, che si svolgerà a Bruxelles.Attualmente, per ogni cittadino di più di 65 anni nell'UE vi sono quattro cittadini in età lavorativa: nel 2050 essi si ridurranno a due. Nella maggior parte degli Stati membri, la spesa pensionistica dovrebbe aumentare in modo rilevante dal 2015 in poi: saranno quindi messe in questione la capacità delle future pensioni di garantire livelli di vita adeguati per i pensionati, e allo stesso tempo la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici. Le proiezioni effettuate in base alla legislazione in vigore nel 2000 indicano un aumento della spesa pubblica per le pensioni nell'UE15 dal 10,4% del Pil nel 2000 al 13,3% nel 2050. 

LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE GENNAIO-SETTEMBRE 2002 
Roma, 16 dicembre 2002 - Nei primi nove mesi del 2002 le esportazioni italiane hanno registrato una diminuzione in valore del 3,9 per cento rispetto all'analogo periodo del 2001 con un andamento che è risultato negativo in tutte le ripartizioni, ma con variazioni anche positive nelle singole regioni. La flessione è stata più contenuta nell'Italia centrale (meno 1,8 per cento) e in quella nord-orientale (meno 2,6 per cento), mentre è risultata superiore alla media nazionale nell'Italia nord-occidentale (meno 5 per cento) e nel Mezzogiorno (meno 6,4 per cento). Per quel che riguarda l'evoluzione congiunturale, nel terzo trimestre 2002 le esportazioni, al netto della componente stagionale, hanno registrato, rispetto al trimestre precedente, un aumento del 2,1 per cento nell'Italia nord-orientale, in calo dello 0,3 per cento nell'Italia nord-occidentale e dello 0,8 per cento sia nell'Italia meridionale e insulare, sia nell'Italia centrale. Nella banca dati Coeweb sono disponibili, a partire dal 13 dicembre 2002, le tavole dettagliate per settore di attività economica e regione. 

LE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE SECONDO UNION INVESTMENT 
Milano, 16 dicembre 2002 - La crisi sui mercati dei capitali evidenzia a lungo andare anche un lato positivo - almeno per coloro che intendono investire nel settore delle obbligazioni societarie. Dopo le turbolenze registrate sui mercati obbligazionari nel corso degli ultimi mesi, la liquidazione dei debiti è diventato il vessillo sbandierato dalle imprese. E il cambio di rotta delle società è ravvisabile fin d'ora nei bilanci di fine anno: restituendo i crediti bancari e facendo scadere I commercial papers, titoli del mercato monetario a breve termine, si provvede gradatamente a ridurre l'indebitamento.Di pari passo si procede alla vendita di beni patrimoniali tornando a effettuare aumenti di capitale sulla base di un basso livello delle quotazioni azionarie. La progressiva liquidazione dei debiti è vista di buon occhio non soltanto dagli investitori in obbligazioni societarie, ma anche dalle agenzie di rating. Tutto a beneficio delle società stesse che saranno presumibilmente premiate con un miglioramento del merito di credito e con una stabilità delle quotazioni azionarie. Non tutte le società però considerano corretta la loro valutazione attuale sui mercati azionari, anche se sono consapevoli che tale valutazione a lungo termine migliorerà grazie alla riduzione del leverage garantendo in tal modo per anni il rifinanziamento sul mercato creditizio e su quello dei capitali. Si sta poi assistendo al cambiamento della struttura debitoria di molte società: si moltiplicano infatti le obbligazioni emesse a lunga scadenza per non dover far ricorso a strumenti monetari o crediti bancari a breve termine in situazioni finanziarie stressanti. Così facendo si evitano anche empasses finanziarie insorte a seguito delle trattative sulla concessione di crediti e di eventuali rifiuti di fondi in fasi critiche. Se le imprese perseguiranno con circospezione l'aggiustamento dei bilanci e la liquidazione dei debiti, gli spread delle loro obbligazioni riusciranno senz'altro a sganciarsi dai mercati azionari. Anche in passato si sono viste fasi di bassa correlazione tra ritorni azionari e creditizi. Gli spread sui crediti si sono allargati già nel corso della fase rialzista registrata sui mercati azionari dal 1997 fino alla primavera 2000, a seguito di un indebitamento sempre più elevato effettuato in funzione della massimizzazione dello shareholder value. E mentre gli investitori in azioni da ormai due anni e mezzo soffrono per un mercato orso, la fase di ampliamento per il comparto corporate persiste ormai da circa cinque anni - tolte alcune interruzioni, come per esempio quelle dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre. I mercati delle obbligazioni societarie hanno quindi anticipato nettamente la problematica dell'indebitamento dovuta alla fase rialzista dei mercati. Le strategie della liquidazione dei debiti abbinate al basso livello dei prezzi attuali e all'aumento dei differenziali di rendimento nei confronti dei titoli di stato favoriscono il comparto societario e le prime riduzioni degli spread si possono notare già dall'ottobre di quest'anno. Ma l'attenzione delle società soltanto da poco si è rivolta agli investitori in corporate bond. Per quel che riguarda la strategia aziendale questi in passato sono stati spesso costretti ad accontentarsi: proprio nella seconda metà degli anni Novanta erano appunto gli azionisti a essere al centro dell'attenzione delle società. Gli indebitamenti sempre più elevati hanno fatto aumentare i profitti e l'utile per azione anche a un livello qualitativo elevato, dove si procedeva a riacquisti azionari finanziati da fonte esterna e a operazioni di Merger's&Aquisitions per massimizzare lo shareholder value, il che andava chiaramente a sfavore dei detentori di obbligazioni societarie. A tali strategie fu posto una fine repentina nel momento in cui gli utili non sono più cresciuti, anzi al contrario sono scesi paurosamente e il rapporto tra debiti e profitti ha segnato un peggioramento sostanziale nel lungo periodo. Sugli spread obbligazionari non influiscono comunque soltanto il grado di indebitamento e le strategie delle imprese. Anche il mercato dei derivati, tra questi soprattutto quello dei credit default swaps, gioca un ruolo particolare nell'ambito delle variazioni degli spread e ciò perché gli spread dei default swaps presentano una volatilità di gran lunga maggiore rispetto agli spread delle relative obbligazioni. Il fatto che tali spread aumentino e si riducano più velocemente, è riconducibile a diversi fattori: sono appunto gli operatori di borsa e gli hedge fund a sfruttare in misura crescente i default swaps per negoziare la cosiddetta base, che è appunto la differenza dei default spread nei confronti degli spread obbligazionari. Un esempio: un'obbligazione a cinque anni della Deutsche Telekom tratta a Libor +250 punti base, il relativo default swap a Libor +280 punti base. Al calcolo risulta una base di 30 punti base. Quindi i credit default swaps permettono di sfruttare grandi allargamenti per assumere una posizione sul mercato default contro il mercato obbligazionario e viceversa. Anche le banche utilizzano tale strumento assicurando temporaneamente portafogli creditizi mediante default swaps. In termini generali quando la base si restringe lo si può considerare come un segno positivo per il mercato delle obbligazioni societarie. Anche il mercato delle nuove emissioni di corporate bonds svolge un ruolo decisivo dal punto di vista tecnico. Se a lungo andare il volume delle emissioni si prosciuga, è vero che sul mercato sono a disposizione meno obbligazioni. Tuttavia, ciò può essere indicativo di un aumento dell'avversione al rischio da parte degli investitori per quelle classi di asset che si annoverano al di là del porto sicuro dei titoli di stato. Attualmente si deve partire comunque da un volume di emissioni che dovrebbe tornare a crescere. Al momento, le obbligazioni societarie fanno registrare mediamente spread elevati. Tuttavia, in un contesto congiunturale caratterizzato da debolezza, i titoli corporate restano tendenzialmente stabili nella misura in cui le società riescono a portare avanti la liquidazione dei debiti. Nella situazione attuale, l'attenzione è rivolta unanimemente all'aggiustamento dei bilanci e quindi le imprese e gli azionisti perseguono gli stessi interessi. È vero: limitarsi a tagliare i costi in caso di un persistente peggioramento degli utili non è certo il modello del futuro. Molte imprese usciranno comunque rafforzate da questa crisi presentandosi snellite ed efficienti alla prossima fase di ripresa. E sono appunto queste le imprese che nel corso dell'anno prossimo offrono agli investitori in obbligazioni un potenziale notevole. A causa dei rischi di prezzo, peraltro non trascurabili, gli investitori dovrebbero costruirsi un portafoglio corporate diversificato, ricorrendo per esempio a un fondo che evidenzi mediamente un buon rating. 

INTERESSE DEI RISPARMIATORI IN IPO ANCORA AI MINIMI AZIONISTI MOLTO DISPONIBILI VERSO EVENTUALI OPA 
Milano, 16 dicembre 2002 - Continua lo scarso interesse dei risparmiatori nei confronti di nuove quotazioni, con un indice di sentiment a dicembre 2002 sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente e comunque ai minimi storici dal 1996. Nel mese di dicembre il valore di iposentiment.it - l'indice di Hill & Knowlton e Abacus che rileva l'intenzione degli italiani ad investire in nuove quotazioni - è di 27 punti (era di 26 a novembre 2002, su una scala da 0 a 100). L'indagine è stata condotta su tutti i risparmiatori italiani, intervistando 1.000 persone, cioè un campione rappresentativo di tutte la popolazione italiana con più di 18 anni. Per quanto riguarda la rilevazione di questo mese, domina la stazionarietà su livelli molto bassi, che erano già stati rilevati lo scorso novembre: c'è poca fiducia nel futuro della borsa, infatti solo il 21% dei risparmiatori è ottimista; persiste il giudizio negativo sulle passate operazioni di collocamento, queste infatti sono state un buon affare solo per il 18% degli italiani è scarso interesse all'acquisto di azioni di società che si collocheranno in Borsa, il 6% di favorevoli rappresenta un nuovo record negativo rimane la forte tentazione dei risparmiatori che possiedono titoli azionari di disfarsi delle azioni possedute se ricevono un'offerta superiore all'attuale prezzo di mercato. Il 25% si dichiara molto/abbastanza interessato a vendere (26% a novembre). Unico elemento discontinuo dal mese di novembre è l'incremento di 6 punti (dal 5% all'11%) della percentuale di coloro che sono in grado di citare possibili Ipo. www.iposentiment.it 

INDAGINE SUL CREDITO EROGATO IN lOMBARDIA E LA MEDIA NAZIONALE : i RISULTATI DELLA QUARTA EDIZIONE DELL' INDAGINE QUINQUENNIO 1997-2001.
Milano, 16 dicembre 2002 - A livello di credito concesso la Lombardia si conferma al primo posto in Italia; da sola rappresenta quasi il 26% del totale del credito concesso alle imprese artigiane e circa il 25% di quello utilizzato. I rischi a scadenza nel breve termine denotano un tasso sempre inferiore a quello del resto dell'Italia dal 1997 al 2001, con una differenza a favore delle imprese lombarde in media di mezzo punto percentuale fino al 2000, ma poi in riduzione: nel 2001 il 3,83% contro il 4,25% per i rischi con scadenza nel breve termine, mentre si registra un'inversione di tendenza nei tassi a medio e lungo termine con il 6,14% contro il 6,08% nazionale. Questa differenza può essere spiegata dal minor grado di rischio rappresentato dalle imprese artigiane lombarde: la Lombardia presenta, infatti, uno dei tassi di insolvenza più bassi d'Italia, peggiore solo a quelli di Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Inoltre il trend delle sofferenze rispetto ai crediti risulta in costante diminuzione nel quinquennio indagato, passando dal 6,93% del '97 al 4,85 del 2001. In Lombardia la qualità del credito risulta superiore alla media italiana ma all'interno della regione la situazione si presenta assai differenziata fra le diverse province, in chiara dipendenza dalla tipologia dei soggetti prenditori e dei settori di affidamento. Il dato dinamico che emerge è sicuramente la minore possibilità di crescita del credito agli artigiani lombardi rispetto al potenziale di altre regioni, in considerazione dell'elevato punto di partenza dei primi. Il credito convenzionato e agevolato in Lombardia risulta ancora un fenomeno di scarsa rilevanza: quello assistito nella regione passa dal 3,3% del '97 al 4,99% del 2001 con un picco del 5,85% nel '99. Il credito convenzionato garantito dal sistema dei Confidi Artigiani risulta costante con una quota di mercato che passa dal 3,32 del 1997 al 3,85% del 2001. Il credito garantito dai Confidi presenta una qualità degli affidamenti superiore alla media regionale e una tendenza inversa per quanto riguarda la durata, con una prevalenza del credito a medio e lungo termine rispetto a quello breve. Dalle rilevazioni di Fedart risulta che la penetrazione dei Confidi lombardi è in media superiore a quella delle altre regioni italiane, 52% nel '98 e 50% nel 2001. In aumento il volume dei finanziamenti. Nell'ambito del credito convenzionato i Confidi ne garantiscono il 50%, come avviene mediamente nel resto d'Italia e viene favorito il credito a medio e lungo termine grazie alle migliori condizioni rispetto alla media del credito bancario. Considerando la dimensione media dei Confidi rispetto al numero di soci, quelli lombardi risultano superiori al trend nazionale con un livello di capitalizzazione più alto rispetto alla generalità delle istituzioni di garanzia. Nel periodo 1998-2001 le garanzie sono cresciute del 73% in linea con i dati del 2000 ma esistono significativi margini per un'ulteriore crescita. Tale crescita dovrà però essere anche qualitativa e non solo quantitativa, per rispondere alle esigenze delle imprese che si troveranno in difficoltà per l'adozione, da parte del sistema bancario, dei nuovi criteri di Basilea, in tema di maggior tutela dei capitali di vigilanza. Considerando il credito agevolato in Lombardia, emerge anche per il 2001 il ruolo delle Leggi 949/52 e 240/81, meglio conosciute come "Leggi Artigiancassa", oggi diventate di competenza regionale. Artigiancassa, oltre a gestire per la Regione Lombardia queste Leggi di incentivazione che prevedono tassi agevolati per operazioni di leasing e finanziamenti, ha iniziato ad operare in collaborazione con i Confidi sulla base di un piano industriale che prevede anche la collaborazione di associazioni, socie minoritarie di Artigiancassa, quali sportelli operativi virtuali. Sempre nell'ambito delle agevolazioni regionali, da quest'anno l'Osservatorio ha deciso di porre l'attenzione su un altro strumento di intervento per agevolare l'accesso al credito rappresentato dalla legge 34/1996. Questa Legge, operativa dal 1998, opera sulla base di convenzioni stipulate con Finlombarda, Artigiancredit, Istituti di Credito e Società di locazione finanziaria, attraverso 3 fondi, che hanno potuto contare su stanziamenti regionali di 22,47 milioni di euro dal 1997 al 2001. La legge prevede una disponibilità aggiuntiva degli istituti di credito privato e delle società di leasing da 31 a 100 milioni di euro a seconda del Fondo. Il Sistema Camerale Lombardo è da sempre molto sensibile al tema dell'accesso al credito delle imprese artigiane investendo in iniziative che prevedono contributi sia per l'abbattimento dei tassi di interesse sui finanziamenti che sui fondi rischi dei Confidi Provinciali. Dal 1997 Unioncamere Lombardia ha contribuito ad incrementare l'ammontare di risorse a favore del comparto artigiano grazie all'individuazione di progetti di intervento a sostegno del credito, in collaborazione con i sistemi associativi. Il Progetto di Riequilibrio Finanziario delle Imprese Artigiane, attivato nel 1997, prevede che, partendo dal fatto, confermato ogni anno da questo Osservatorio, che esiste un indebitamento a breve delle micro imprese, spesso dovuto a scarsa cultura finanziaria o, più semplicemente, scarsa programmazione degli eventi aziendali, si è proposto un finanziamento, dove il rischio del 65% assunto dal confidi provinciali è poi controgarantito al 40% dal fondo di garanzia messo a disposizione da Unioncamere Lombardia ad Artigiancredit. Tale finanziamento ha come finalità la ricognizione e la chiusura tramite liquidazione e pagamento di tutti i debiti a breve a carico dell'impresa, la quale si trova ad avere un unico nuovo debito programmato, sottoforma di finanziamento, con un preciso piano di ammortamento per un periodo di tempo prefissato. Un altro intervento è rappresentato dal Progetto S.M.A.R.T. (Sviluppo Mondo Artigiano) che prevede agevolazioni anche per l'aspirante imprenditore artigiano, che non sia ancora iscritto alla Camera di Commercio e all'Albo Imprese Artigiane garantendo un credito minimo in grado di consentire l'avvio dell'attività. Smart ha finanziato, dal 1998, circa 250 nuove imprese artigiane e di queste solo 15 hanno poi cessato l'attività. Il numero di neo imprenditori sostenuti, apparentemente modesto, indica però il grande lavoro di analisi delle attività da finanziare, evitando l'avvio di imprese senza possibilità di sviluppo e destinate a fallire. La Lombardia è una delle prime regioni in Italia per volume di finanziamenti erogati alle imprese artigiane. Esiste però una profonda differenziazione fra le diverse province, una diversità che interessa tanto la domanda quanto l'offerta. In relazione all'offerta dall'indagine emerge che le recenti concentrazioni bancarie tendono a considerare il finanziamento alle imprese artigiane poco remunerativo e fonte di rischi: va verificato se il minor grado di utilizzo dei prestiti sia dovuto alla carenza degli artigiani nel gestire le proprie finanze o alla volontà delle banche di ridurre il rischio riducendo gli importi degli affidamenti. Con un aumento della cultura e delle competenze si potrebbe auspicare la creazione di rapporti privilegiati con poche banche specializzate, come già avviene negli Stati Uniti e in Germania. Lo sviluppo del credito agevolato, che non costituisce ancora una forma rilevante di reperimento fondi, necessita di migliori politiche di incentivazione basate sulla realistica analisi delle necessità finanziarie delle imprese. Il credito agevolato Artigiancassa in Lombardia è tra i più rilevanti nel panorama nazionale con una prevalenza delle operazioni di leasing rispetto a quelle di finanziamento a medio e lungo termine. Anche l'operatività dei Confidi risulta in netto miglioramento rispetto al 1999 e si auspica in un più deciso intervento nell'ambito dell'assistenza finanziaria attraverso una rete rinnovata e razionalizzata degli Enti di Garanzia. I dati emersi dall'indagine pongono le basi per un nuovo rapporto di collaborazione tra banche, Confidi, associazioni e imprese artigiane non più basato sull'antagonismo e il conflitto ma sviluppato in una logica di "network" capace di incentivare le diverse specializzazioni. 

ENEL: CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI 2003 
Roma, 16 dicembre 2002 - Enel, al fine di agevolare l'attività degli operatori del mercato finanziario, rende note le date previste nel corso del 2003 per l'esame dei dati economico - finanziari da parte del Consiglio di Amministrazione e per la relativa divulgazione: 30 gennaio 2003: dati preconsuntivi consolidati relativi all'esercizio 2002; 27 marzo 2003: bilancio consolidato del Gruppo Enel, progetto del bilancio di esercizio dell'Enel S.p.A. al 31 dicembre 2002 e proposta di destinazione degli utili; 12 maggio 2003: relazione trimestrale al 31 marzo 2003; 12 settembre 2003: relazione semestrale al 30 giugno 2003; 13 novembre 2003: relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Si prevede pertanto - ai sensi dell'art. 82 della Deliberazione Consob n. 11971/1999 - di fruire dell'esonero dalla pubblicazione delle relazioni trimestrali al 31 dicembre 2002 ed al 30 giugno 2003. In concomitanza con la divulgazione dei risultati del bilancio relativo all'esercizio 2002, nonché della relazione semestrale relativa all'esercizio 2003, sono programmati specifici incontri con la comunità finanziaria e i media per la presentazione dei dati contabili e delle strategie aziendali. In occasione della divulgazione dei risultati delle relazioni trimestrali relative all'esercizio 2003 sono invece previste apposite conference calls per la presentazione dei dati contabili ad analisti finanziari ed investitori istituzionali. L'Assemblea chiamata a deliberare circa l'approvazione del bilancio di esercizio dell'Enel S.p.A. al 31 dicembre 2002 nonché sulla destinazione degli utili è programmata per il 23 e 24 maggio 2003, rispettivamente in prima ed in seconda convocazione. Si prevede che l'eventuale dividendo relativo all'esercizio 2002 verrà messo in pagamento il 26 giugno 2003, con "data stacco" coincidente con il 23 giugno 2003. Eventuali variazioni concernenti i dati sopra indicati verranno tempestivamente comunicate al mercato. 

DAL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA AL VIA SPARKLING, UN NUOVO PRODOTTO PER TUTTI GLI INVESTITORI. 
Verona, 16 dicembre 2002 - Presso le filiali del Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn) è in prenotazione sino al 27 dicembre prossimo un nuovo prodotto che si rivolge a tutti gli investitori e che è stato denominato "Sparkling", cioè "frizzante". Si tratta di un prestito obbligazionario che ha come caratteristica quella di presentare una interessante composizione, suddivisa tra un 60% in tre fondi azionari ben diversificati geograficamente e un quarto fondo più specificatamente settoriale, mentre il restante 40% è ripartito in due fondi obbligazionari che investono in strumenti finanziari di emittenti con alto rating e diversa durata finanziaria. L'orizzonte di investimento prescelto è di quattro anni, mentre l'ammontare minimo richiesto per sottoscrivere questo prestito obbligazionario strutturato, indicizzato all'andamento dei Fondi Comuni Aletti Gestielle (che fanno capo alla Sgr del Gruppo Bpvn), è pari a 1.000 euro. "Sparkling è adatto a chi vuole investire auspicando una ripresa dell'economia, che potrà avverarsi nel quadriennio di durata del prestito" ha detto Cristiano Carrus Responsabile Retail del Banco Popolare di Verona e Novara "Per questo abbiamo deciso di lanciare un prodotto caratterizzato da un giusto mix di titoli obbligazionari con duration media a quattro anni e titoli azionari rappresentativi di società con forte potenzialità di crescita, quotate nei principali listini giapponesi, statunitense, europei e di società del settore tecnologico. In tal modo viene offerta ai risparmiatori la possibilità di beneficiare dei plus derivanti dall'incremento del valore della quota dei fondi che investono in azioni e in obbligazioni legate al positivo andamento atteso per l'economia nel suo complesso. Si tratta di un prodotto adatto a tutti i risparmiatori ". Il bond presenta un meccanismo di performance che offre, oltre all'integrale rimborso del capitale investito alla scadenza di quattro anni, il 100% dell'incremento di un basket composto da Gestielle BT Ocse (20%), Gestielle LT Euro (20%) Gestielle Giappone (15%), Gestielle America (15%), Gestielle Europa (15%), Gestielle World Comm (15%). Le obbligazioni del prestito "Sparkling", infine, vengono emesse per un importo massimo complessivamente elevabile sino a 40 milioni di euro. I titoli, dopo sei mesi dalla chiusura del collocamento, cioè a partire dal 30 giugno 2003, potranno essere negoziati sul circuito secondario interno appositamente creato dal Banco Popolare di Verona e Novara. 

BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE S.P.A: APPROVAZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO "INTERNAL DEALING" E DEL "REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE ED IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI RISERVATE E PER LA COMUNICAZIONE ALL'ESTERNO DI DOCUMENTI E DI INFORMAZIONI" 
Brescia, 16 dicembre 2002 - In conformità a previsto dalle disposizioni emanate dalla Borsa Italiana S.p.A. il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. ha approvato l'adozione del Codice di comportamento disciplinante gli obblighi informativi in materia di "Internal Dealing". Tale codice entrerà in vigore dal 1° gennaio 2003. Le Persone Rilevanti destinatarie degli obblighi di comunicazione sono state individuate negli Amministratori, Sindaci effettivi, membri della Direzione Generale e Responsabili delle Aree di Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. ed esponenti di società del Gruppo Bancario Banca Lombarda e Piemontese. In base a quanto stabilito nel citato Codice, le persone rilevanti devono comunicare le operazioni aventi ad oggetto: strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani e previsti dagli artt. 63 e 67 del D.Lgs. 58/98 ed emessi da Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. o da sue controllate, escluse le obbligazioni non convertibili; strumenti finanziari, anche non quotati, che attribuiscono il diritto di sottoscrivere, acquistare o vendere gli strumenti di cui al punto precedente; strumenti finanziari derivati, nonché covered warrant, aventi come attività sottostante gli strumenti finanziari di cui alla lettera a), anche quando l'esercizio avvenga attraverso il pagamento di un differenziale in contanti. La persona rilevante comunica periodicamente alla Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. le operazioni compiute in ciascun trimestre solare superiori o uguali all'importo anche cumulato di 50.000 euro. Le operazioni di ammontare significativo, ossia superiori a 250.000 euro anche cumulate con altre del periodo di rilevazione e non precedentemente dichiarate, dovranno essere immediatamente comunicate dalla persona rilevante alla Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. e comunque entro il giorno di borsa aperta successivo alla data di conferma dell'eseguito dell'operazione. Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. provvede alla comunicazione al mercato delle operazioni compiute dalle persone rilevanti: entro il decimo giorno di borsa aperta successivo a ciascun trimestre solare per le comunicazioni periodiche trimestrali; senza indugio in caso di operazioni significative. Il Codice di Comportamento ha inoltre riservato al Consiglio di Amministrazione la facoltà di vietare o limitare il compimento da parte delle persone rilevanti, in periodi dell'anno, delle operazioni in questione con possibilità di concedere deroghe su istanza motivata della persona rilevante - , nonché di stabilire eventuali obblighi di comunicazione degli atti di esercizio di stock options o di diritti di opzione. Inoltre il Consiglio di Amministrazione, al fine di garantire una corretta gestione delle informazioni riservate concernenti Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. e le sue controllate, ha approvato un "Regolamento Interno per la gestione ed il trattamento delle informazioni riservate e per la comunicazione all'esterno di documenti e di informazioni". 

MELIORBANCA APRE A LEGNANO 
Milano, 16 dicembre 2002 - Prosegue speditamente l'espansione territoriale di Meliorbanca, la banca d'affari presieduta da Pier Domenico Gallo, quotata al segmento Star della Borsa di Milano. Dopo Alba, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Napoli, Perugia, Verona, Torino, Treviso e, che si affiancano alle sedi storiche di Milano e Roma, è ora la volta di Legnano. L'offerta di Meliorbanca si rivolge a privati e imprese, e si articola nelle attività di private banking (gestioni patrimoniali di alta fascia) e investment banking (in particolare, advisory, capital markets e private equity, dove svolge un ruolo di primo piano). L'esperienza maturata nella consulenza finanziaria (fusioni e acquisizioni, leveraged and management buy-out, fondi chiusi, ristrutturazione del debito e operazioni immobiliari) ha portato Meliorbanca a svolgere importanti operazioni in diversi settori: telecomunicazioni, public utilities, infrastrutture, servizi, sia in campo nazionale che internazionale. Nel settore del private banking Meliorbanca vanta una consolidata esperienza basata sulla professionalità del team e sulla forte attenzione alle esigenze della clientela di fascia medio alta alla quale vengono offerti, oltre alla consulenza e alla gestione del risparmio, strumenti e prodotti innovativi. 

REALE MUTUA ASSICURAZIONI: NEL 2002 CONSOLIDA LA SUA POSIZIONE NEL SETTORE DANNI NON AUTO 
Torino, 16 dicembre 2002 Un incremento del 7,6% dei premi nei rami "danni" (esclusi rami auto), che salgono a oltre 536 milioni di euro nel 2003 è il dato di previsione più significativo fra quelli annunciati dal Presidente Carlo Albani Castelbarco Visconti nel corso dell'Assemblea dei Delegati riunitasi oggi in Torino. Gli investimenti patrimoniali della Compagnia raggiungeranno i 5.116 milioni di euro. L'Assemblea ha deliberato, per il 2003, Benefici di mutualità per oltre 7 milioni di euro complessivi, che saranno erogati a favore degli assicurati. Nel prossimo anno -ha affermato il Presidente durante la sua relazione- sarà ampliata la gamma delle polizze nel settore delle forme individuali di previdenza (FIP) e saranno realizzate nuove gestioni finanziarie dinamiche, per coniugare sicurezza con capacità di cogliere le opportunità offerte dal mercato. Nel corso dell'Assemblea è stata inoltre presentata la prechiusura dell'esercizio 2002 Reale Mutua. Alla fine di quest'anno, i premi globali supereranno 1.421 milioni di euro di cui 498 milioni di euro nei rami danni esclusa Auto e 460 milioni di euro nel settore vita, con un incremento totale dell'8,30% rispetto all'anno scorso. 

UBI SOFT:RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2002/2003: LA FORTE STAGIONALITÀ INCIDE SULLA REDDITIVITÀ (19% DEL FATTURATO). 
Montreuil 16 dicembre 2002 - Ubi Soft ha annunciato i risultati consolidati del primo semestre dell'esercizio 2002/2003 chiuso al 30 settembre 2002. 

Principali dati finanziari

(in milioni di euro)

1° semestre
2002/2003

1° semestre
2001/2002

Fatturato

83,6

113,4

EBITDA

(% del fatturato)

38,1

46%

66,4
59%

EBIT (escluso avviamento)

- 54,7

0,4

Ammortamento dell’avviamento

- 2,7

-1,7

Oneri finanziari netti

- 9,0

-4,4

Componenti straordinarie

- 1,1

1,4

Imposte sul reddito

12,3

1,5

Utile/(perdita) netto (prima dell’ammortamento dell’avviamento)

- 52,5

-1,1

Utile/(perdita) netto (dopo l’ammortamento dell’avviamento)

- 55,2

-2,8

Nota: l'esercizio si apre il 1° aprile e si chiude il 31 marzo. Si allegano, nella forma integrale, il conto economico, lo stato patrimoniale e la presentazione pro forma. Data la forte stagionalità del primo semestre - il fatturato rappresenta il 19% del fatturato annuo totale stimato, contro il 31% dello scorso anno - i dati semestrali non sono annualizzati. Il margine lordo (Ebitda) è in flessione a causa del maggior contributo dei prodotti di cataloghi arretrati, che tradizionalmente generano ritorni inferiori. Gli oneri per royalty registrano un forte incremento (14,5 milioni di euro contro gli 11,8 milioni di euro del primo semestre 2001/2002). L'aumento riflette la ponderazione atipica delle attività di "editoria" e "distribuzione" nel mix di prodotti del semestre (44% a fronte del 22% nel 2001/2002). Infine, come previsto, è proseguita l'ascesa degli ammortamenti, che hanno raggiunto quota 27,9 milioni di euro a fronte dei 20,8 milioni di euro del primo semestre 2001/2002. Gli oneri finanziari netti comprendono le seguenti voci: 5,6 milioni di euro a titolo di interessi passivi sui debiti finanziari; 20,4 milioni di euro a titolo di accantonamenti al fondo azioni proprie al 30 settembre 2002; 14 milioni di euro a titolo di plusvalenza da rimborso di 752.000 obbligazioni convertibili Oceanes 2.5% perfezionato nel primo semestre; 3 milioni di euro a titolo di utili da operazioni di copertura valutaria; Tra le componenti straordinarie rientrano 3,9 milioni di euro di proventi rivenienti dalla definizione di un contenzioso e 4,1 milioni di euro di oneri essenzialmente collegati all'ammortamento anticipato delle royalty. In risposta alla maggiore selettività del mercato, Ubi Soft ha perseguito una strategia imperniata su prodotti di qualità di livello AAA: oggi ne raccogliamo i frutti. Attualmente il Gruppo figura tra i principali attori dell'industria internazionale dei videogiochi, grazie alla qualità dei suoi sviluppi, all'efficienza del marketing e alla rete di distribuzione mondiale di cui dispone. I giochi che verranno lanciati sul mercato nel secondo semestre testimoniano questo successo: Tom Clancy's Splinter Cell X-box: il gioco ha ottenuto un punteggio medio di 94,4 su 100 (su 54 recensioni). Con ben 1,1 milioni di pre-ordinazioni al momento del lancio (fine novembre), il gioco ha già venduto 480.000 copie in 3 settimane nel Nord America e in Europa piazzandosi in testa alla classifica su Xbox in tutti i paesi dalla data di lancio e al 3° posto in tutte le categorie combinate negli U.S.A (Fonte: UBS Warburg, settimana del 04/12/02). Alla luce dei nuovi ordini ricevuti finora, il Gruppo sta rivedendo al rialzo le stime del fatturato 2002/2003, portando da 1,1 milioni a 1,5 milioni il numero di copie per il formato Xbox. Tom Clancy's Ghost Recon per console: si tratta di uno dei primi giochi prodotti per Xbox Live. La riuscita integrazione delle funzionalità multiplayer on-line ha attinto a piene mani dal successo del kit on-line di Microsoft. Il gioco è già stato oggetto di numerose recensioni da parte della stampa specializzata ottenendo punteggi superiori a 90 su 100 ed è stato eletto "Editor's Choice" dalla rivista ufficiale di X-box(. In totale, nell'intero esercizio si prevedono 900.000 unità vendute per tutte le console. Rayman 3 : Hoodlum Havoc: il lancio mondiale del gioco su cinque piattaforme è fissato a marzo 2003. Considerate le eccellenti recensioni già pubblicate, la qualità del prodotto e la posizione nel mercato, il prodotto dovrebbe essere un altro successone. Raven Shield per PC: vista la risposta della stampa specializzata (Computer Gaming World, Gamespy.com e PC Team) e degli utenti, dovrebbe essere un best seller nel 2003. La forte accelerazione del fatturato nel secondo semestre e il miglioramento dei margini confermano i target di crescita 2002/2003. Alla luce del forte fatturato previsto nel secondo semestre per i prodotti chiave di Ubi Soft, il Gruppo conferma i target 2002/2003. Stando alle previsioni, il fatturato dovrebbe attestarsi attorno ai 430-450 milioni di euro, in rialzo del 17%-22% rispetto all'anno precedente, a parità di perimetro di consolidamento e tasso di cambio. Inoltre, gli elevati margini su quelli che sono il fiore all'occhiello del Gruppo dovrebbero contribuire a un margine lordo dell'ordine del 64% nel secondo semestre e del 61% per l'intero esercizio. Infine, la quota di royalty pagate a terzi è destinata a diminuire nel secondo semestre, a fronte del maggiore contributo al fatturato dei prodotti sviluppati internamente da Ubi Soft. Alla luce di questi fattori, Ubi Soft prevede un risultato operativo (Ebit) di 85-90 milioni di euro nel secondo semestre. L'Ebit dell'intero esercizio dovrebbe raggiungere quota 35-40 milioni di euro in base ai principi contabili francesi e 29-34 milioni di euro secondo la presentazione pro forma redatta ai sensi dei Gaap statunitensi. 

IL GRUPPO MACQUARIE ENTRA NEL CAPITALE DI AEROPORTI DI ROMA S.P.A. 
Milano, 16 dicembre 2002 - Fintecna S.p.A., quale incorporante di Iri a ciò autorizzata, per quanto di competenza, dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ha prestato il proprio consenso all'ingresso del gruppo Macquarie nel capitale di Aeroporti di Roma S.p.A. (AdR). Il Consorzio Leonardo (Gemina 42%, Gruppo Falck 31%, Italpetroli 16% e Impregilo 11%) ha pertanto sottoscritto con la stessa Fintecna ed il gruppo Macquarie il 12 dicembre un atto integrativo del contratto di privatizzazione di AdR, stipulato nel giugno 2000. Il contratto di cessione del 44,74% di AdR, stipulato il 15 luglio scorso, avrà esecuzione nel primo trimestre del 2003, ad esito del perfezionamento della già avviata operazione di cartolarizzazione di una parte del finanziamento stipulato da AdR con un sindacato di banche nel luglio 2001. 

ALITALIA: SOSPESI I VOLI DA E PER L'AEROPORTO DI CATANIA DAL 14 AL 19 DICEMBRE 2002 
Roma, 16 dicembre 2002 - A causa del perdurare dell'attività eruttiva dell'Etna, la situazione operativa dell'aeroporto Fontanarossa di Catania ha raggiunto un punto di oggettiva insostenibilità per il traffico aereo con evidenti conseguenze soprattutto in termini di disagi per l'utenza. Con l'obiettivo di attenuare i disservizi restituendo all'utenza la necessaria affidabilità del servizio, le compagnie aeree AirOne, Gruppo Alitalia, Alpi Eagles, Meridiana, Panair e Gruppo Volare/Air Europe, in una riunione appositamente convocata hanno informato l'Enac - Ente Nazionale per l'Aviazione Civile - di aver deciso di trasferire tutti i voli da e per Catania sull'aeroporto di Palermo in modo da dare certezza del servizio all'utenza. Pertanto tutte le operazioni di arrivo e partenza (check-in, ritiro bagagli...) avranno luogo presso l'Aeroporto di Palermo dove i passeggeri dovranno recarsi direttamente. Il trasferimento avrà effetto a partire da sabato 14 dicembre e rimarrà in essere fino a giovedì 19 dicembre 2002. Non appena la situazione tornerà stabilmente alla normalità, i vettori comunicheranno la ripresa dei voli su Catania. Qualora ciò non fosse, con almeno tre giorni di preavviso, confermeranno l'estensione del trasferimento. Alitalia si scusa con i propri clienti e, tenuto anche conto dei notevoli disagi e disservizi da loro subiti in queste ultime settimane, confida nella loro condivisione per questa scelta. Il call center Alitalia è a disposizione al numero 8488-65641 / 2 / 3 per fornire loro ogni opportuna informazione sui collegamenti e i relativi orari. 

LINEE AEREE HAPAG-LLOYD EXPRESS: IL PREZZO PROMOZIONALE PIU' BASSO ' DI 19,99 EURO A PERSONA(INCLUSE SPESE E TASSE) E VOLO CINQUE DESTINAZIONI IN EUROPA E DUE IN GERMANIA SISTEMA DI PRENOTAZIONE ATTIVATO 
Hannover/Colonia, 16 dicembre 2002. Hapag-Lloyd Express, la nuova "linea aerea a basso costo" del Gruppo Tui, che ha aperto i battenti lo scorso 24 Ottobre (ore 06.00), ha effettuato il primo volo lo scorso 3 Dicembre 2002. Il suo sistema di prenotazione e informazione è immediatamente a disposizione del cliente. Le prenotazioni si possono effettuare via Internet www.hlx.com o telefonicamente selezinando il numero 0180 509-3-509. Inoltre, da fine Novembre in poi, i voli offerti potranno essere prenotati anche presso le Agenzie di Viaggi. La compagnia aerea a basso costo Hapag-Lloyd Express dimostra così la sua disponibilità a collaborare anche con le Agenzie di Viaggio. I voli in Germania e in Europa verranno offerti ad un prezzo di riferimento per persona e volo di 19,99 Euro incluse spese e tasse uno dei prezzi promozionali più bassi fin ora offerti sul mercato tedesco. Il traffico aereo ha avuto inizio da Colonia/Bonn il 3 Dicembre. In Germania sono stati serviti gli aeroporti di Colonia/Bonn, Amburgo e Berlino, a livello europeo le destinazioni si limiteranno all'inizio a Milano/Bergamo, Venezia, Napoli, Pisa/Firenze e Londra-Luton. Quasi tutte le destinazioni verranno servite più volte al giorno. Probabilmente già nella primavera del 2003 verranno aggiunti altri aeroporti di interesse generale. "Con Hapag-Lloyd Express vogliamo diventare la linea europea preferita di chi vuole viaggiare a basso costo e conquistare così una posizione di supremazia fra i carrier di qualità in questo nuovo segmento di mercato delle linee aeree. Il nostro motto sarà "volare con noi ' facile come prendere un taxi", ha dichiarato il nuovo direttore generale e Chief Executive Officer della Hapag-Lloyd Express, Wolfgang Kurth, alla conferenza stampa tenutasi a Colonia/Bonn. "Con il nostro sistema di prezzi trasparente e flessibile, diamo una nuova dimensione a questo segmento di mercato". Il marchio Hapag-Lloyd Express, un marchio ormai famoso e sinonimo di alta tecnologia, qualità e sicurezza nel settore di volo, come pure l'attenta scelta degli aeroporti di destinazione, orientata ai fabbisogni reali del cliente, ci aiuteranno a conquistare una delle migliori posizioni sul mercato. Anche la nostra collaborazione con il Gruppo Tui ci sarà d'aiuto, poichè potremo contare sulla sua forte presenza sul mercato nonchè sulla sua ottima rete distributiva", ha continuato Kurth. La sua compagnia calcola di poter trasportare già nel primo anno di attività 1,3 milioni di passeggeri. "Cominceremo con quattro moderni Boeing 737-700 della compagnia aerea Germania GmbH, ma per far fronte alla domanda europea di low-cost-airline, stimata in una crescita annua del 20 % circa, contiamo di poter ampliare la nostra flotta già a partire dalla prossima primavera. Per la fine del 2003 penso che arriveremo a un numero di circa dodici aerei" afferma pieno d'ottimismo il direttore della airline..I prezzi per volo e persona partono da 19,99 Euro incluse le spese e le tasse e salgono in proporzione al numero di prenotazioni e all'avvicinarsi della data di partenza. Gli ultimi posti di un volo vengono venduti al prezzo di un biglietto della tariffa one-way-economy offerto dalle compagnie aeree più conosciute. Variazioni sulle prenotazioni possono essere eseguite solo pagando una tassa di 25 Euro. Se la prenotazione viene fatta presso una delle 19.000 agenzie di viaggio tedesche convenzionate (possibile a partire dal 21 Novembre), oppure telefonicamente, dovrà essere pagata una tassa di 7,50 Euro per ogni singolo volo. Al momento della prenotazione, il passeggero riceve un numero di conferma in base al quale al check- in gli verrà consegnato il biglietto di bordo. A bordo vengono offerti spuntini e bevande a pagamento. Con l'inizio delle prenotazioni Hapag-Lloyd Express apre anche una grande campagna di marketing e pubblicitaria, in particolar modo nella Renania settentrionale e Vestfalia, dove si mira a raggiungere un target di circa 16 milioni di potenziali passeggeri. Infolink: www.hlx.com 

ACCORDO TRA LA MALGARA CHIARI & FORTI E LA BONOMELLI PER L' ACQUISIZIONE DA PARTE DI BONOMELLI DEL RAMO D' AZIENDA OLIO CUORE. 
Milano, 16 dicembre 2002.E' stato raggiunto un accordo tra la Malgara Chiari & Forti e la Bonomelli per l'acquisizione da parte di Bonomelli del ramo d' azienda Olio Cuore. A conclusione dell' operazione, che le parti prevedono di perfezionare entro la fine del 2002, la Malgara Chiari & Forti resterà operativa nel settore degli oli con i marchi Topazio, Oio, Gico, nel settore della pasta fresca con i marchi Fini e Paf, nell' aceto balsamico con Fini, oltre alle attività di Caldo Caldo, Sorba, Pandea. Bonomelli è uno dei principali operatori italiani nel settore degli infusi (Thé Infré e Camomilla), nei condimenti con il marchio Cannamela, nel settore della polenta con il marchio Polenta Valsugana e in quello dei preparati da forno con la pizza Catarì. 

VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO: COSTITUITA SOCIETÀ MINISTERO - COMUNE DI VENEZIA 
Roma, 16 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica di aver firmato oggi con il Comune di Venezia, attraverso l'Agenzia del Demanio, l'atto di costituzione di una società finalizzata alla valorizzazione del compendio civile denominato Arsenale. Il 51% delle quote azionarie della società è dello Stato, il 49% del Comune di Venezia, mentre la titolarità del bene resta allo Stato. Per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati, il Comune e l'Agenzia del Demanio hanno concordato, attraverso questa società, di sviluppare gli strumenti urbanistici più idonei ai fini della riqualificazione di un compendio immobiliare che rappresenta un pezzo di storia di Venezia, così da conferire una nuova opportunità di sviluppo ad un'area che ha sempre avuto nella storia veneziana un ruolo centrale caratterizzato da una vocazione produttiva. Quello di oggi è l'ulteriore esempio di valorizzazione del Patrimonio dello Stato attuato dall'attuale Governo. Dopo le cartolarizzazioni degli immobili principalmente di proprietà degli Enti previdenziali pubblici, sono state effettuate altre due operazioni frutto della collaborazione sinergica fra Enti locali e Amministrazione centrale, rese possibili dai recenti strumenti normativi messi a punto. La prima, attuata nel luglio scorso, ha riguardato un protocollo di intesa siglato con il Comune di Genova e la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio della Liguria per l'attuazione di un programma unitario di recupero, riqualificazione e valorizzazione dei Forti di Genova; la seconda, attuata a novembre, è stata la firma di un protocollo d'intesa con il Comune di Roma per la valorizzazione di alcuni complessi immobiliari dello Stato ricadenti nell'ambito del territorio capitolino. Infine, sempre a novembre, è stata data in concessione al Fondo per l'Ambiente Italiano la Villa Gregoriana di Tivoli. 

REGIONE LOMBARDIA: 25 MLN EURO PER AMMODERNARE SEGGIOVIE E SCIOVIE 
Milano, 16 dicembre 2002 - Con un decreto della direzione generale Industria e Turismo della Regione Lombardia è stata approvata la graduatoria, ai sensi della legge 140 del '99, che assegna risorse per l'ammodernamento degli impianti a fune e il miglioramento della sicurezza. In totale si tratta di 24 milioni e 740 mila euro per un totale di 26 progetti su 33 richieste di finanziamento. "I fondi - ha dichiarato l'assessore regionale al Turismo, Massimo Zanello - copriranno il 40% dell'investimento mentre la quota restante è a carico dei privati. Altri 15 milioni di euro sono previsti per finanziare la realizzazione di nuovi impianti e l'ampliamento del demanio sciabile". Nel dettaglio, il contributo da assegnare ammonta a 12.049.936 euro per i progetti presentati in provincia di Sondrio, 3.707.704 per i progetti in provincia di Bergamo, 3.369.233 per i progetti in provincia di Lecco, 2.531.155 per i progetti in provincia di Brescia, 2.478.993 per un progetto in provincia di Varese e 22.517 euro per un progetto in provincia di Pavia. Provincia di Sondrio Sostituzione sciovie "Federia I e II" con seggiovia a sei posti "Federia" e ammodernamento impianti - Livigno, 2.104.169 euro; sostituzione sciovia "Dosso dei Galli" con seggiovia biposto - Caspoggio, 692.589 euro; realizzazione seggiovia "Lago Azzurro - Colmanetta est" in sostituzione della sciovia "Colmanetta est" - Campodolcino, 1.262.014 euro; realizzazione seggiovia "Madesimo - Montalto" in sostituzione della sciovia "Madesimo - La Neve" - Madesimo, 1.234.331 euro; sostituzione funivia bifune con ascensore inclinato "Quota 2082 - Palu'" - Chiesa Valmalenco, 180.759 euro; sostituzione di due impianti ad ammorsamento fisso con nuova seggiovia quadriposto "Prati Pedrana - Palu'" - Chiesa Valmalenco, 2.478.993 euro; sostituzione sciovia esistente con seggiovia quadriposto "Prati Pedrana - Barchi" - Chiesa Valmalenco, 506.127 euro; realizzazione seggiovia a sei posti "Livigno - Tagliede" in sostituzione della sciovia - Livigno, 2.040.417 euro; sostituzione della sciovia "Aprica - Le Lische" con nuova sciovia - Aprica, 98.746 euro; ammodernamento e miglioramento della sicurezza della seggiovia "Fenile - Salmurano" - Gerola Alta, 157.622; realizzazione seggiovia quadriposto in sostituzione della seggiovia biposto "Isolaccia - Pian della Mota" - Valdidentro, 1.294.169 euro. Provincia di Bergamo Realizzazione seggiovia quadriposto "Epolo" in sostituzione della bidonvia biposto Schilpario - Epolo - Schilpario, 1.733.849 euro; prolungamento seggiovia esistente "Cavandola - Rambasi" - Lizzola Valbondione, 161.134 euro; sostituzione di tre sciovie con nuova seggiovia "Monte Pora - Cima Pora" - Castione della Presolana, 971.352 euro; miglioramento sicurezza sulle seggiovie "Ronchi - Valgussera", "Ronchi - IV Baita" e "IV Baita - Montebello" - Foppolo, 10.587 euro; realizzazione nuova seggiovia in sostituzione della seggiovia "Sessi" - Valleve, 712.710 euro; revisione impianti delle seggiovie "Alpe Soliva", "Terre Rosse", "baby", "Nuovo Panoramico" e "Conca Nevosa" - Carona, 118.072 euro. Provincia di Lecco Sostituzione sciovia "Paglio - Cima del laghetto" con seggiovia quadriposto "Paglio 2000" - Casargo, 2.045.169 euro; sostituzione sciovia "Pian delle betulle" con nuova sciovia - Margno, 145.434 euro; sostituzione sciovia "Chiesetta" con seggiovia quadriposto - Barzio, 476.173 euro; revisione generale funivia Moggio - Artavaggio e ammodernamento di 5 sciovie - Moggio, 702.457 euro. Provincia di Brescia Sostituzione sciovia "Onie 1" con seggiovia quadriposto - Borno, 580.497 euro; sostituzione funivia Passo del tonale - Passo Paradiso per termine vita tecnica - Ponte di Legno, 2.531.155 euro. Provincia di Varese Ripristino funicolare sul tracciato esistente tra il Vellone e Campo dei Fiori - Varese, 2.478.993 euro. Provincia di Pavia Ammodernamento impianto seggiovia "Pian del Poggio - Monte Chiappo" - Santa Margherita di Staffora, 22.517 euro. 

CONFERENZA SULLA GESTIONE SOSTENIBILE DEL TERRITORIO E GLI ECOSISTEMI VULNERABILI
Bruxelles, 16 dicembre 2002 - Il ministero sloveno per l'Istruzione, la Scienza e lo Sport ha organizzato una conferenza in materia di gestione sostenibile del territorio ed ecosistemi vulnerabili, che si terrà a Lubiana dal 15 al 17 gennaio 2003. La manifestazione verterà sulle attività di ricerca condotte nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ) sui seguenti argomenti: agricoltura e silvicoltura sostenibili: nuovi concetti, strategie e strumenti per una gestione sostenibile del territorio; gestione integrata delle risorse naturali per uno sviluppo ed un turismo sostenibili; frammentazione degli ecosistemi nelle aree sensibili, per esempio, le zone umide. La manifestazione comprenderà sessioni plenarie, presentazioni e gruppi di discussione. Fra i relatori invitati figureranno il ministro sloveno per l'Istruzione, la Scienza e lo Sport e rappresentanti della Dg Ricerca della Commissione. Per informazioni e per iscriversi alla conferenza rivolgersi a: Dr Ales Gnamus Ministry of Education, Science and Sport Tel: +386 1478 4680 E-mail: ales.gnamus@gov.si 

IL SETTORE AEREO PRIVATO DELLA COPERTURA ASSICURATIVA: LA COMMISSIONE AUTORIZZA GLI AIUTI ISTITUITI DALL'ITALIA 
Bruxelles, 16 dicembre 2002. La Commissione ha autorizzato in data odierna il regime di aiuti istituito dalla Repubblica italiana tra il 28 settembre 2001 e il 31 ottobre 2002 a seguito degli attentati terroristici negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001. Il regime ha garantito agli operatori del settore aereo la copertura assicurativa non prestata dalle assicurazioni commerciali.La decisione della Commissione è analoga a una serie di decisioni precedentemente adottate ed è logica conseguenza delle due comunicazioni del 10 ottobre 2002 e del 2 luglio 2002 sulle conseguenze degli attentati dell'11 settembre sul settore aereo. Nelle due comunicazioni la Commissione aveva osservato che talune categorie di aiuti (fra i quali gli aiuti per le assicurazioni) destinati ad ovviare ai danni arrecati da calamità naturali o da eventi eccezionali, potevano essere erogati, a titolo eccezionale, al settore aereo.La Commissione ha autorizzato oggi i regimi di aiuto istituiti dall'Italia e restati in vigore fino al 31 ottobre 2002. La Commissione ricorda altresì le dichiarazioni che essa ha fatto in sede di Consiglio "Trasporti" del 3 e 4 ottobre 2002, secondo le quali la situazione attuale sul mercato dei trasporti aerei in Europa non è più tale da giustificare un'ulteriore proroga dei meccanismi di garanzia istituiti dagli Stati membri al di là del 31 ottobre 2002. La Commissione continua infatti ad applicare le disposizioni del trattato in materia di aiuti di Stato sulla base di un esame individuale di tali aiuti, tenendo conto della peculiarità della situazione che essi si propongono di rimediare. 

LA COMMISSIONE PROPONE CONSISTENTI RIDUZIONI DELLE CATTURE DI PESCA PER EVITARE UNA MORATORIA DELLA PESCA DEL MERLUZZO BIANCO NEL 2003 
Bruxelles, 17 dicembre 2002. La Commissione europea propone di ridurre considerevolmente nel prossimo anno le catture di alcuni importanti stock comunitari di pesce bianco, in particolare il merluzzo bianco, l'eglefino e il merlano che vengono pescati congiuntamente. Tali riduzioni, che devono essere accompagnate da un sistema di controllo dello sforzo di pesca sulle risorse interessate, sono essenziali per evitare una sospensione della pesca di vari stock di merluzzo bianco. Le catture totali ammissibili (Tac) si fondano sul parere più recente di scienziati indipendenti. Nella fattispecie il parere suggeriva di sospendere la pesca diretta del merluzzo bianco nel Mare del Nord, nel mare d'Irlanda, nelle acque ad ovest della Scozia e nello Skagerrak, dove gli stock di merluzzo bianco sono sull'orlo del collasso. Per garantire il proseguimento di una certa attività economica nelle zone di pesca interessate, la Commissione propone dei Tac che comportano un rischio molto ridotto per gli stock minacciati. Le prove scientifiche mostrano comunque che per essere efficaci le misure di conservazione devono essere accompagnate da restrizioni dello sforzo di pesca e da idonee misure di controllo. Qualora non venisse raggiunto un accordo nella riunione del Consiglio del 16-19 dicembre sui controlli dello sforzo di pesca per garantire il rispetto dei bassi limiti di cattura, la Commissione non avrà altra scelta che ritirare le proposte di Tac per le specie in questione e proporre la sospensione delle attività di pesca rispettive. La Commissione propone inoltre riduzioni sostanziali dei Tac di altri stock per i quali è stato consigliato il livello più basso possibile di catture come pure per gli stock che si trovano al disotto della soglia di sicurezza biologica. Per questi stock la Commissione intende proporre piani di ricostituzione. La proposta di Bruxelles non comprende i Tac di un gruppo di stock che l'Unione europea gestisce assieme alla Norvegia, in attesa di un accordo con questo paese. 

NASCE LO SPORTELLO APRE IN CAMERA DI COMMERCIO IN LOMBARDIA IL BERNOCCOLO DELL'INVENZIONE UN INVENTORE SU 3 IN ITALIA È LOMBARDO...E 1 SU 5 È MILANESE 
Milano, 16 dicembre 2002. Lombardi popolo di inventori: tra il 1994 e il 2000 le imprese lombarde hanno depositato 4.335 brevetti europei, pari ad oltre il 30% del totale italiano. E se si considera il 2001, tale percentuale passa a quasi il 39%. Bene anche a livello europeo: la Lombardia è quarta dietro all'Ile de France, all'Oberbayern a al Noord-Brabant (classifica calcolata considerando, per ogni stato europeo, soltanto la regione che deposita il maggior numero di brevetti). Tra le province lombarde, spicca Milano (con quasi il 20% dei brevetti europei depositati dalle imprese italiane tra il 1994 e il 2000; e al 27,3% se si considera solo il 2001), ma a crescere di più in questi anni sono state soprattutto Bergamo, Brescia e Varese. E ogni provincia ha il suo "bernoccolo": così Milano privilegia il settore chimico, Bergamo e Brescia il tessile; Como e Cremona la lavorazione dei metalli; Lecco e Varese l'abbigliamento; Lodi l'ottica; Sondrio la medicina; Mantova e Pavia il settore dei veicoli e trasporti. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano e da una elaborazione su dati Eurostat. L'occasione è stata l'apertura dello sportello Apre (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) per la Lombardia presso l'Euro Info Centre di Milano. Con l'obiettivo di offrire servizi di informazione, formazione ed assistenza sui finanziamenti regionali, nazionali e comunitari per la ricerca e lo sviluppo e promuovere così la partecipazione delle imprese lombarde a questi programmi. "Dai dati - ha dichiarato Guido Galardi, presidente dell'Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - emerge come la Lombardia risulti la regione in Italia maggiormente innovativa. Un risultato decisamente importante, specie se lo consideriamo in una ottica di mercato globale, in cui si vince soltanto puntando sul valore aggiunto e sul bene immateriale della conoscenza. Tuttavia, ad una analisi più attenta, si riscontrano anche alcuni punti di debolezza, molti dei quali comuni ad altri Paesi europei. In particolare, la mancanza di legami forti tra imprese e centri di diffusione delle tecnologie e università, nonché una ancora limitata propensione delle piccole e medie imprese ad investire in ricerca rispetto a quelle di maggiori dimensioni. Spesso, infatti, le Pmi sono vincolate dalla difficoltà di ottenere risorse finanziarie da impiegare nell'innovazione. A questo riguardo, il miglioramento della conoscenza e dell'utilizzo da parte delle imprese lombarde dei finanziamenti comunitari, nazionali e regionali per la ricerca e l'innovazione può rivelarsi una carta vincente. L'apertura dello sportello Apre per la Lombardia presso l'Euro Info Centre risponde a questo logica, e rafforza il ruolo dell'Euro Info Centre di Milano quale promotore e struttura di supporto alle imprese nell'ambito delle azioni per la ricerca e l'innovazione". Lo Sportello Apre. Nasce lo sportello Apre (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) per la Lombardia, che sarà ospitato presso l'Euro Info Centre di Milano. L'Apre è una associazione nata nel 1990 e patrocinata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che offre servizi di informazione, formazione ed assistenza sui finanziamenti comunitari per la ricerca e sviluppo. Apre conta oltre 70 soci tra soci sostenitori e soci ordinari. Per garantire la capillarità dei propri servizi l'Apre coordina una rete di 15 sportelli (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). In Lombardia lo Sportello Apre assisterà le imprese per utilizzare i finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Promuoverà la loro partecipazione al VI Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell'Unione Europea - che prevede interventi pari a 16.270 milioni di euro-. Con l'obbiettivo di orientarle su come presentare una proposta di successo nell'ambito di questo programma, i cui primi bandi sono attesi per il 17 dicembre 2002. Sportello Apre Lombardia - Tel. 028515 5243 - 8515 5230 rif. dott. Francesca Tiberi apre@mi.camcom.it  Tutti i dati della ricerca - I brevetti europei: la Lombardia nella classifica italiana. Tra il 1994 e il 2000 i brevetti europei depositati da imprese lombarde sono stati 4.335 (pari al 31,2% del tot. italiano), a cui bisogna aggiungerne altri 1.181 nel solo 2001(pari al 38,6% del tot. italiano e all'1,2% del tot. europeo). La Lombardia è di gran lunga la prima regione in Italia, seguita dall'Emilia Romagna (brevetti europei depositati tra il 1994 e il 2000: 2.253; pari al 16,2% del tot. italiano); dal Piemonte (1.909 brevetti europei; 13,8% del tot. italiano); dal Veneto (1.788; 12,9% del tot.); dal Lazio (753; 5,4% del tot.); dal Friuli Venezia Giulia (677; 4,9% del tot.); e dalla Toscana (672; 4,8% del tot.). Nel corso dei 7 anni che vanno dal 1994 al 2000, il peso della Lombardia sul tot. italiano è passato dal 33,8% del 1994 al 28% del 1998, per poi risalire al 31,2% del 2000. A vedere crescere il proprio peso percentuale sul tot. sono state soprattutto il Piemonte (dal 12,8% del 1994 al 13,8% del 2000); il Veneto (da 11,5% a 12,9%); il Lazio (da 4,8% a 5,4%) e la Toscana (da 4,4% a 4,84%). I brevetti europei: la Lombardia nella classifica europea. E' l'Ile de France la prima regione in Europa per numero di brevetti depositati (classifica calcolata considerando per ogni stato europeo soltanto la regione che deposita il maggior numero di brevetti), seguita dalla regione tedesca dell'Oberbayern e, al terzo posto, dalla regione olandese del Noord-Brabant. Al quarto posto si posiziona la Lombardia, che precede Stoccolma; la Danimarca; la regione finlandese dell'Uusimaa; l'East Anglia in Gran Bretagna; la Catalogna in Spagna; Southern ed Eastern in Irlanda; la regione austriaca dell'Oberosterreich; il Lussemburgo; la regione greca di Attiki e infine quella portoghese di Lisboa e Vale de Tejo. I brevetti europei per provincia lombarda. E' Milano la provincia lombarda più "ingegnosa": tra il 1994 e il 2000 sono stati 2.720 i brevetti europei depositati (pari al 62,7% del totale lombardo; e al 19,6% del tot. italiano). Al secondo posto si posiziona Bergamo (357 brevetti europei; pari all'8,2% del tot. lombardo e al 2,6% del tot. italiano) e al terzo Brescia (309 brevetti; 7,1% del tot. lombardo; 2,2% del tot. italiano). Seguono Varese (236 brevetti europei depositati); 5,4% del tot. lombardo e 1,7% di quello nazionale); Lodi (204; 4,7%; 1,5%); Lecco (175; 4% e 1,3%); Mantova (104; 2,4% e 0,7%); Pavia (89; 2,1% e 0,6%); Como (81; 1,9% e 0,6%); Cremona (52; 1,2% e 0,4%); Sondrio (8; 0,2% e 0,1%). Nel corso dello stesso periodo (1994-2000), Milano ha visto scendere il suo peso sul totale lombardo dal 67,52% del 1994 al 55,94% del 2000, mentre a crescere rispetto al 1994 sono state soprattutto Bergamo (passata dal 6,3% sul tot. lombardo al 9%); Brescia (dal 6,6% al 9,9%); Varese (dal 4,4% al 5,2%); Mantova (dal 2,6% al 4,2%) e Pavia (dal'1% al 3,8%). Bene anche Como (dall'1,7% al 2,6%) e Lecco (dal 4,1% al 4,8%). Scende invece il peso di Cremona (dall'1,4% allo 0,9%); Lodi (dal 4,3% al 3,8%) e Sondrio (dallo 0,2% a poco più dello 0%). Il peso della Provincia di Milano torna tuttavia a crescere, e di molto, nel corso del 2001: 836 brevetti europei depositati nel corso dell'anno, pari al 80,79% del tot. lombardo e al 27,3% del tot. italiano. La specializzazione brevettuale delle province lombarde. Per quanto riguarda la classe brevettuale più importante per provincia, Milano è specializzata soprattutto nel settore chimico e in secondo luogo in elettronica; Bergamo nel tessile e nei veicoli e trasporti; Brescia ancora nel tessile e nelle costruzioni; Como nella lavorazione metalli e nel tessile; Cremona anch'essa nella lavorazione dei metalli e nei veicoli e trasporti; Lecco nell'abbigliamento e nei veicoli e trasporti; Lodi nell'ottica e nei veicoli e trasporti; Mantova nei veicoli e trasporti e nell'idraulica; Pavia nei veicoli e trasporti e nella lavorazione dei metalli; Sondrio nella medicina e nei veicoli e trasporti; e infine Varese nell'abbigliamento e nel tessile. Innovazione: Milano a livello europeo. Complessivamente Milano dimostra di avere buone prospettive a livello europeo per quanto riguarda la sua capacità di innovazione. Sulla base infatti di un indice della capacità innovativa formato da 5 categorie (brevetti registrati nell'anno; numero di imprese operanti nel settore R&S; numero di occupati nel settore R&S; addetti nel settore High Tech; numero di studenti universitari), Milano si colloca al sesto posto (punteggio: 2,95; l'indice varia tra 0 e 5, dove 0 è il minimo), dietro a Stoccolma, Barcellona, Vienna, Madrid e Lione. In particolare, molto bene va nella categoria brevetti registrati all'anno, dove è terza (superata da Stoccolma e Barcellona), e negli addetti del settore High Tech dove è seconda (ancora una volta dietro a Barcellona). Ottiene invece il quarto e il sesto posto nei due aggregati riferiti al settore della R&S (imprese R&S, dove al primo posto è Vienna, seguita da Zurigo e Bruxelles; e occupati R&S, dove al vertice si situa Stoccolma, e poi Vienna, Torino, Bruxelles e Zurigo). Infine Milano si attesta al quinto posto (dopo Vienna, Madrid, Lione e Francoforte) per numero di studenti universitari, che costituiscono il bacino della futura manodopera qualificata. 

NASCE IN BICOCCA UN "OSSERVATORIO SULLA MOBILITÀ" PER STUDIARE SPOSTAMENTI E QUALITÀ DEI SERVIZI IN TUTTA L'AREA MILANESE 
Milano, 16 dicembre 2002 - Martedì 17 dicembre 2002, alle ore 11.00, l'Ufficio del Mobility Manager dell'Università degli Studi di Milano - Bicocca lancia un'importante iniziativa destinata a influire sul modo di spostarsi e sulla qualità della vita nei luoghi di lavoro dell'intera area milanese: un "Osservatorio sulla Mobilità" di Milano e hinterland. Come si muovono oggi i Milanesi per recarsi nei luoghi di lavoro? I servizi di trasporto sono adeguati alle moderne esigenze di mobilità? Quali sono le carenze infrastrutturali più sentite dai Cittadini e dai pendolari? Come influisce tutto questo sulla qualità della vita e sulla produttività lavorativa? L' "Osservatorio sulla Mobilità", guidato da un comitato di ricerca all'interno dell'Ateneo, nasce con l'obiettivo di focalizzare gli stili e le problematiche di mobilità dell'area milanese, di realizzare un archivio dati e di redigere un rapporto annuale di sintesi. Durante l'incontro di martedì verranno presentati i risultati di una prima indagine conoscitiva sui tempi, i mezzi di trasporto e la modalità di spostamento di tutto il personale che opera nell'Università degli Studi di Milano - Bicocca. Saranno inoltre discusse le nuove proposte di intervento sul tema della mobilità nell'intera area del quartiere Bicocca. L'iniziativa ha origine dall'istituzione nell'Ateneo - in base al decreto del Ministero dell'Ambiente del Marzo 1998 - di una nuova figura professionale: il Mobility Manager. Un ruolo che nasce con l'obiettivo di avviare progetti di mobilità sostenibile nei luoghi di lavoro, coinvolgendo cittadini, lavoratori e imprenditori al fine di conoscere i bisogni di mobilità delle proprie realtà, con appropriate indagini interne, per l'individuazione e la gestione delle soluzioni più adeguate. Con l'istituzione dell'Osservatorio, l'Università degli Studi di Milano - Bicocca intende dunque allinearsi appieno con quello che è l'obiettivo primario del decreto ministeriale: moltiplicare e accrescere le capacità di intervento delle Amministrazioni Locali mediante una rete diffusa di Mobility manager aziendali che collaborino con loro all'avviamento di progetti di mobilità sostenibile nei luoghi di lavoro. 

IL CNR REPLICA ALLE CRITICHE DEL MIUR: ECCO DATI OGGETTIVI E INTERPRETAZIONI CORRETTE
Roma, 16 dicembre 2002 - Secondo notizie anticipate dalla stampa il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca avrebbe inviato alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati un documento contenente duri apprezzamenti sull'attività e sull'organizzazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), contestando in particolare il "notevole calo della produttività scientifica". A tale riguardo, e sulla base delle notizie apparse sulla stampa, il Cnr intende offrire elementi di valutazione oggettivi, peraltro ampiamente esposti nel rapporto annuale sull'attività svolta nel 2001, consultabile sul sito www.presidenza.cnr.it per smentire affermazioni che appaiono prive di fondamento: "Sembra quasi - afferma Lucio Bianco, Presidente dell'Ente - che al Miur dia fastidio l'elevata qualità della ricerca scientifica che garantiamo al Paese". In merito alle contestazioni, va sottolineato in primo luogo che il Cnr denuncia da anni, in tutte le competenti sedi istituzionali, che i finanziamenti statali sono insufficienti a garantire persino l'ordinaria amministrazione: la quota del fondo ordinario è stata di 530 mln di euro nel '98, 537 nel '99, 547 nel 2000, 541 nel 2001, 540 nel 2002, e scenderà a 530 nel 2003 e 487 nel 2004; a fronte di un fabbisogno minimo dell'ente di 550 milioni di euro. Nel frattempo si è però verificato un aumento delle spese fisse, per la maggior parte destinate al personale e alle utenze, che ha ridotto praticamente a zero i fondi da destinare alla ricerca, aumento che il Miur ha sempre perfettamente conosciuto. Il Cnr è riuscito comunque nell'ultimo bilancio a reperire sul mercato il 30% del suo fabbisogno per la ricerca, unico fra tutti gli enti di ricerca italiani. Quanto alla critica sulla produttività scientifica intramurale, il cui calo secondo il Ministero non si giustificherebbe chiamando in causa l'obsolescenza delle apparecchiature, il Cnr fa notare che si tratta di una leggera flessione, sulle cui cause si sta indagando: potrebbe trattarsi di oscillazione casuale, di riduzione di competitività dovuta all'obsolescenza o di una conseguenza della radicale riforma del Cnr che ha coinvolto direttamente i ricercatori. In ogni caso la diminuzione quantitativa è compensata da un indiscusso aumento qualitativo: nel confronto 2000/2001, le pubblicazioni sono scese da 19.523 a 18.082, ma è aumentato l'impact factor, vale a dire l'indice che misura la frequenza con cui gli articoli vengono citati in un determinato biennio su riviste internazionali censite dal Jcr (Journal of Citation Report), uno dei principali parametri di valutazione della qualità e della produttività dei singoli ricercatori. Nelle Scienze della vita l'impact factor è passato da 3,39 a 3,45; nelle Scienze della terra e dell'ambiente da 1,43 a 1,56; nelle Scienze tecnologiche, ingegneristiche e dell'informazione da 1,35 a 1,38. Quanto alle apparecchiature, il Cnr da 6 anni a questa parte non viene messo in condizioni di riammodernare le strumentazioni scientifiche, che invecchiano con una rapidità maggiore di anno in anno. Inoltre l'aumento di attività della ricerca su commesse determina ovviamente un detrimento dell'attività pubblicistica. Il Miur rimprovera anche al Cnr di non avere riscosso crediti (tecnicamente residui attivi) per un importo di 403 mln di euro circa, più 19,5 milioni di euro dal '96 al '98. Di questi 142 mln sarebbero dovuti da soggetti non pubblici. In primo luogo la cifra esatta è pari a 382,5 mln di euro, compresi i 19,5 mln dal '96 al '98. Di questi 331,5 mln di euro sono comunque crediti relativi all'anno 2001 che non possono in genere essere riscossi nell'anno stesso di riferimento. E in ogni caso la maggior parte, vale a dire 238,5 mln sono rappresentati dal contributo Miur al Cnr considerato per legge tra i crediti da riscuotere. Quanto ai crediti degli anni precedenti al 2001 sono quelli vantati verso altre parti pubbliche, ivi compreso il Miur, che tradizionalmente sono cattivi pagatori. Restano appena 413.000 euro circa dovuti da privati ed è molto strano che il Miur chieda rigore e aggressività nel recupero di questi pochissimi introiti autoassolvendosi per la grande mole dovuta dallo Stato o da altri enti pubblici. Il Miur critica anche la capacità di spesa del Cnr, sostenendo che dei 403 mln di euro di residui passivi (debiti da pagare con fondi iscritti a bilancio) 129,5 mln sono per spese previste negli anni precedenti e ne conclude che il Cnr sarebbe incapace a spendere. Il dato numerico, almeno in questo caso, è corretto. Va rilevato tuttavia che dei 403 mln di euro 273,5 mln circa riguardano impegni nati nel 2001 per gli anni successivi e quindi da considerare fisiologici. I restanti 129,5 mln si riferiscono a impegni degli anni precedenti, di cui una parte dovuta a riserve giustificate da atteggiamento prudenziale del Cnr, che ha messo da parte i fondi per pagare i rinnovi contrattuali per il personale: quello relativo al triennio 1998-2001 è stato approvato solo nel 2001 ed è stato corrisposto nel 2002, facendo scendere molto i residui passivi di quest'anno. Un'altra parte è dovuta alla stipula di contratti di ricerca pluriennali, di natura istituzionale (es. progetti finalizzati) o derivanti da finanziamenti di altri enti pubblici, che in entrambi i casi richiedono per il pagamento la conclusione delle attività. Sulla contrazione dell'attività di formazione e di corresponsione di borse di studio nel triennio 98-2000 ci si limita a fare notare che la diminuzione è dovuta esclusivamente alle difficoltà di bilancio ed è comunque compensata da un aumento dei dottorati di ricerca cui l'Ente partecipa. In merito poi al rilievo riguardante la "contrazione della docenza del personale del Cnr in corsi universitari", è veramente singolare che il Miur imputi all'Ente una decisione del sistema universitario, giustificata dalle note difficoltà di bilancio delle università stesse. Infine, la critica sull'organizzazione appare basata sul nulla e non è mai stata avanzata ufficialmente al Cnr. L'Ente comunque sta attuando la nuova politica di decentramento, che ha determinato per l'amministrazione centrale una riduzione dei Dipartimenti da 6 a 4, degli uffici dirigenziali da 41 a 30 e del personale da 950 unità a 850, e sta applicando le nuove regole di contabilità, che comportano una fase ancora molto dinamica del modello organizzativo. "E' sbalorditivo - conclude Lucio Bianco - che l'istituzione che ci sorveglia non si renda conto che i meccanismi che regolano la pubblica amministrazione determinino inevitabilmente certe sfasature contabili. O si tratta di un infortunio, oppure devo pensare a qualche pregiudizio verso il Cnr". 

EUROLOG 2003: LE SFIDE DELLA LOGISTICA IN TEMPI DI SCENARI INSTABILI. 
Milano, 13 dicembre 2002. - Ailog, Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management ed Ela, European Logistics Association, sono gli organizzatori della X edizione di Eurolog, che si svolgerà a Roma il 12-13-14 giugno 2003 presso il Centro Congressi Alitalia. "L'Italia è l'unico Paese europeo ad avere avuto l'onore e la responsabilità di organizzare ben tre edizioni del Convegno, ha detto Giorgio Maggiali, presidente Ailog. Le due precedenti si sono svolte a Milano (nel 1988 e nel 1996) e hanno destato notevole interesse tra gli operatori del settore. L'edizione 2003, alla quale parteciperanno alcune tra le massime autorità internazionali nel campo dell'economia e della logistica, è di particolare importanza perché cade in un momento cruciale nell'evoluzione della logistica a livello mondiale". "Nonostante i successi ottenuti in questi anni nella logistica in chiave di costi, tempi e flessibilità, afferma Giulio Aguiari, past-vice President Ailog e board Ela, Eurolog 2003 si proporrà di fornire adeguati chiarimenti operativi ai logistici e ai manager, in relazione ai nuovi scenari competitivi e, nello stesso tempo, di individuare possibili percorsi per realizzare una "logistica sostenibile" sia dal punto di vista dell'utilizzo delle infrastrutture che della qualità della vita. Verranno inoltre messe in discussione non poche delle attuali certezze: gli anni duemila infatti, si stanno caratterizzando per una forte imprevedibilità, dovuta al mutare dei cicli economici, alle oscillazioni dei rapporti monetari e alle improvvise crisi di settori giudicati un tempo molto solidi." Il Convegno sarà strutturato in : riunioni plenarie volte a discutere i temi di maggior rilevanza quali: confronto di esperienze internazionali della Logistica nel settore dei beni di consumo; confronto di esperienze internazionali della Logistica nel settore dei beni durevoli; Masterplan Europeo; aspetti della logistica in vista dell'allargamento dell'Unione Europea. Sessioni parallele che permettono di approfondire tematiche di grande attualità su aspetti anche operativi della logistica con l'apporto delle più avanzate applicazioni. Tra queste: Logistica Sostenibile; city logistics; disaster logistics; e-logistics ed e-procurement; logistica e il sistema agroalimentare; outsourcing Logistico e Asp; logistics Governance dei Sistemi di Mobilità; proposte Ela per la formazione e la qualificazione professionale logistica Per informazioni sul programma del Convegno e per le iscrizioni, Segreteria Ailog (tel. 02.66.71.06.22), collegarsi al sito dell'Associazione: www.ailog.it 

TXT E-SOLUTIONS E ITALCOGIM ANNUNCIANO IL COMPLETAMENTO DEL PROGETTO DI OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI LOGISTICI 
Milano, 16 dicembre 2002 - Con la piena operativita' del nuovo Centro Operativo di Frosinone, realizzato con le soluzioni fornite da Txt e-solutions, e la messa in esercizio di 17 Centri Operativi in tutta Italia, si completa con successo il progetto di ottimizzazione dei processi logistici di Italcogim, gruppo industriale multi-servizi tra i principali operatori privati nel settore gas, acqua e ambiente. Il progetto segue l'accordo stipulato tra Italcogim e Txt e-solutions, societa' specializzata in soluzioni e prodotti software per la catena di fornitura e per i rapporti con la clientela (Sc&Cm - Supply Chain e Customer Management). Il progetto, coordinato da Cap Gemini Ernst & Young, rientra in un piu' vasto intervento di razionalizzazione delle attivita' territoriali del Gruppo Italcogim. Il Gruppo, che vanta 40 anni di esperienza ed e' oggi il quarto gruppo industriale in Italia nel settore delle Utilities, ha infatti avviato un ambizioso progetto di diversificazione delle proprie attivita' imponendosi nel settore della gestione ambientale (dove e' leader nella raccolta dei rifiuti solidi urbani e nella gestione delle discariche), acqua e multiservizi. Nell'ottica di un processo di riassetto organizzativo, Italcogim ha adottato la soluzione di Txt per rendere ancora piu' efficaci e puntuali le attivita' di previsione e pianificazione dei lavori e dei materiali, prenotazione degli interventi, schedulazione ed ottimizzazione delle squadre, integrate con nuove soluzioni wireless multicanale per il Mobile Work Force Management. I benefici derivanti dall'implementazione della suite Txt Sc&Cmo', gia' adottata nel settore Utilities & Services da Aem Gas e Calore, Enel Distribuzione, Postel, Inail, Imq, sono valutati da parte di Italcogim in termini di riduzione dei costi di gestione e rispetto dei livelli di servizio, maggiore efficienza organizzativa e maggiore reattivita' ai cambiamenti del mercato. ''txt Sc&Cm ci ha consentito di implementare un nuovo modello organizzativo'' -dice Valerio Dho, Direttore Tecnico e Nuovi Servizi, Italcogim Reti S.p.A.- ''che permette un piu' snello ed efficiente utilizzo dei diversi asset aziendali coinvolti nell'erogazione dei servizi sul campo, abbattendo significativamente i costi di gestione e garantendo nel contempo alti livelli di qualita' del servizio''. ''Questo progetto si colloca in un quadro generale di grande interesse delle aziende verso un'ottimizzazione dei processi interni e delle relazioni con fornitori, clienti e partner'' - afferma Alberto Dapra', Amministratore Delegato di Txt e-solutions - ''Il contesto in cui operano oggi le Utilities e' caratterizzato da una forte competitivita' che impone sforzi organizzativi mirati sia all'incremento della qualita' del servizio sia al contenimento dei costi. L'apertura verso i multiservizi, e quindi la trasformazione in multi-Utilities, rende la sfida ancora maggiore, richiedendo forti capacita' di collaborazione tra i numerosi attori coinvolti nei processi. Nell'ambito di questa tendenza di mercato Txt propone soluzioni innovative, verticalizzate per il settore Utilities & Services (Mobile Workforce, Material and Process Management, previsione e pianificazione strategica, collaborazione con fornitori), integrate, modulari e scalabili.'' 

I GIOVANI IN EUROPA: DAL LIBRO BIANCO ALLE POLITICHE LOCALI 
Milano, 16 dicembre 2002 - Studiano di più, ma faticano a trovare presto un lavoro stabile; credono nella famiglia, ma faticano a farsene una nuova e restano sempre più a lungo in quella di origine; migliora il loro stato di salute, ma crescono le morti per incidenti stradali, suicidi, violenza; chiedono di partecipare alle scelte che li riguardano, ma non hanno fiducia nelle tradizionali forme di associazione sociale e politica; amano l'Europa come spazio di vita e di opportunità, ma sentono le istituzioni europee chiuse e lontane. Questa complessa e contraddittoria situazione dei giovani europei dai 15 ai 25 anni, insieme alla consapevolezza dei limiti e dell'inadeguatezza delle politiche verso la gioventù dell'Unione e dei singoli Stati, ha mosso la Commissione Europea nel 1999 a varare un Libro Bianco in vista di una nuova cooperazione europea, che, dopo un'amplissima consultazione, unita a studi e sondaggi, è stato presentato a Bruxelles nel Luglio del 2001 e oggi a Milano nel corso del convegno "I giovani in Europa: dal libro bianco alle politiche locali" organizzato dall'Istituto di Ricerca Iard e da Assolombarda. Uno dei contributi più significativi all'elaborazione del Libro Bianco, presentato nel convegno da Roberto Santaniello, Direttore della rappresentanza a Milano della Commissione Europea, è lo "Studio sulla situazione dei giovani e delle politiche per la Gioventù", realizzato dall'Istituto di Ricerca Iard di Milano. I risultati dello studio, illustrati oggi da Antonio de Lillo, Antonio Schizzerotto e René Bendit, sono il frutto di un'ampia indagine comparativa, condotta dall'Istituto Iard, con la collaborazione di università e centri di Ricerca di altri 14 paesi dell'Unione, sulla situazione giovanile in 18 Paesi Europei. Tre gli ambiti di ricerca indagati: Condizione e aspettative; Politiche e strutture; Operatori e loro formazione. Tali ambiti sono stati esplorati dal punto di vista di cinque tematiche considerate indicatori fondamentali dalla commissione: istruzione-formazione, mercato del lavoro, benessere e valori, partecipazione, "dimensione europea". Che cosa accomuna i giovani europei? Tra i tanti aspetti emerge un elemento: la maggior durata degli studi (70% diploma superiore) che comporta un innalzamento delle aspettative di vita e di "carriera", non sempre soddisfatte dalla realtà sociale ed economica, specialmente nei paesi meridionali. Ci si trova così di fronte ad una nuova età, la "post-adolescenza", come periodo di attesa alla transizione all'età adulta e quindi ad una limitata capacità di ricoprire responsabilità e ruoli adulti. Questo dato va considerato insieme a quello demografico: già oggi i giovani (15-24) sono il 12,4% della popolazione europea contro il 16,2 degli ultrasessantacinquenni: le previsioni al 2020 li vedono scendere al 10,9 contro il 20,6. Il problema urgente che si pone e che il Libro Bianco raccoglie è come conciliare la contemporanea necessità di continuare ad elevare le credenziali educative dei giovani (società della conoscenza) e farli entrare il prima possibile nel mondo del lavoro, per dare risposta sia all'affermazione dell'identità adulta dei giovani sia allo squilibrio demografico e ai problemi di solidarietà intergenerazionale. Ma i giovani europei sono anche molto diversi tra loro, come diverse sono le politiche degli Stati. Ad esempio, rispetto al mercato del lavoro, se i paesi del nord e centrali vedono i giovani con più elevata istruzione avere tassi di attività e occupazione più alti, i paesi mediterranei ed in particolare l'Italia sembrano fare eccezione. Alcuni paesi mancano di misure specifiche per migliorare le opportunità di inserimento lavorativo dei giovani. Gli altri utilizzano politiche diversificate: contratti di apprendistato (Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito), riduzione dei contributi pagati dalla sicurezza sociale e dagli imprenditori (contratti di formazione-lavoro: Francia, Italia, Spagna, Portogallo), sussidi salariali agli imprenditori (Portogallo). Se in tutti i paesi sono in continua crescita i contratti "atipici" e il lavoro "grigio", diverso è il tasso di conversione da impieghi temporanei a contratti permanenti: l'Italia ha il più alto, la Spagna il più basso. In generale, però, le politiche dei paesi sembrano scoordinate né sembrano più sufficienti i programmi e i sostegni europei alle politiche per la gioventù. Le pur positive esperienze degli scambi, del servizio volontario, dell'istruzione (Socrates) e della formazione professionale (Leonardo), insieme alle politiche "indirette"(Fse) non sembrano più adeguate alle nuove sfide, soprattutto nel momento in cui il Consiglio europeo di Lisbona ha definito l'obiettivo politico per l'Europa: "fare dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza, più competitiva e dinamica del mondo". Investire nella gioventù significa investire nella ricchezza delle nostre società di oggi e di domani. Ma occorre "un nuovo impulso" e una nuova politica europea perché i futuri protagonisti di questa Europa della conoscenza sono davanti a noi: nelle nostre famiglie, nelle nostre scuole, nelle nostre società, ma sostanzialmente ai margini. La scuola o l'università, il lavoro e il contesto sociale non svolgono più lo stesso ruolo integratore, l'autonomia si acquisisce sempre più tardi. Questo comporta in loro un sentimento di fragilità, di sfiducia nei centri decisori tradizionali, in un distacco dalle forme di partecipazione alla vita pubblica e dalle stesse organizzazioni giovanili. Si registra in generale un forte "disincanto"nei confronti delle organizzazioni tradizionali e un giovane su due dichiara di non appartenere a nessuna forma partecipativa organizzata, preferendo quelle informali; e tra i giovani che vi partecipano la maggioranza frequenta associazioni sportive (28%), e solo una minoranza le associazioni giovanili (7%) o sindacati e partiti (4%). Eppure questi giovani mostrano una straordinaria capacità di adattamento: è compito della politica locale, nazionale ed europea facilitare la trasformazione di questa capacità in cittadinanza attiva, dare loro parola, farne degli attori della nuova Europa: da chi, se non dai giovani, possiamo aspettarci infatti le risposte alle nuove sfide della globalizzazione e della multiculturalità? Nel corso del convegno Laura Mengoni, Responsabile Area formazione e scuola di Assolombarda, e Ugo Andrea Poletti, Responsabile del progetto Costituzione Europea del Gruppo Giovani Imprenditori, hanno illustrato le iniziative e l'impegno di Assolombarda per i giovani come le convenzioni stage che hanno offerto 10 mila opportunità a studenti e neolaureati/diplomati nelle aziende, le iniziative di orientamento che coinvolgono annualmente 5 mila giovani, e il Concorso "La mia città 10 e lode" www.assolombarda.it/10elode rivolto agli studenti delle scuole medie superiori della provincia di Milano, realizzato in collaborazione con il Corriere della Sera e l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia che, a fine anno scolastico, premierà i migliori elaborati dei ragazzi sui temi dell'educazione al senso civico. Durante l'incontro, inoltre, il Presidente dell'Istituto di Ricerca Iard Antonio de Lillo, ha commemorato, ad un anno dalla sua scomparsa, Franco Brambilla, fondatore e presidente dell'Istituto Iard, che ai giovani ha dedicato tanta parte della sua vita, del suo entusiasmo, della sua generosità, ricordandone l'ispirazione e l'insegnamento: conoscere i giovani, ascoltarli dare loro fiducia. 

SCIOPERO TRASPORTI URBANI CONTRASTA LA GARANZIA DEI SERVIZI ESSENZIALI 
Milano, 16 dicembre 2002 - Per Altroconsumo lo sciopero nazionale dei trasporti locali indetto per lunedì prossimo, 16 dicembre 2002, contrasta con le indicazioni della Legge 146/90 sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. L'associazione a tutela dei consumatori ha inviato un esposto alla Commissione di garanzia per attuazione della legge sul diritto di sciopero e al Ministro dei Trasporti Lunardi chiedendo di accertare l'illegittimità dello sciopero per mancata garanzia delle prestazioni di servizi minimi essenziali nel settore del trasporto locale. Il ministro Lunardi nei giorni scorsi ha deciso di precettare il 30% dei lavoratori per garantire i servizi minimi durante le agitazioni di lunedì prossimo. Questa decisione può in parte ridimensionare i gravi disagi, ed anche la palese illegittimità, dello sciopero così come proclamato in un primo momento, ma restano immutati alcuni problemi di fondo: non basta garantire i servizi minimi nelle fasce protette (6 ore giornaliere), la legge prevede che il servizio minimo sia garantito durante l'intera durata dello sciopero; la legge non consente di discriminare (cioè ridurre ulteriormente o addirittura escludere i servizi minimi garantiti) a seconda dei motivi dello sciopero. Le richieste, nell'esposto, sono rivolte sia ai sindacati che alla Commissione di Garanzia, in quanto i suoi attuali regolamenti sono lacunosi e non corretti rispetto al contenuto della legge 146. 

E' POSSIBILE RICHIEDERE UNA RIDUZIONE DEL 50% DEL CANONE DI ABBONAMENTO TELECOM ITALIA PER IL SERVIZIO TELEFONICO PER ABITAZIONE PRIVATA, PER UN RISPARMIO ANNUO PARI A EURO 81,78
Milano, 16 dicembre 2002 - E' possibile richiedere una riduzione del 50% del canone di abbonamentoTelecom Italia per il servizio telefonico per abitazione privata, per un risparmio annuo complessivo pari a Euro 81,78. Si può accedere all'agevolazione anche se si ha un contratto con un altro operatore telefonico. Chi ne ha diritto: 1)Ne hanno diritto tutti coloro che soddisfano contemporaneamente le seguenti esigenze: Coloro che fanno parte di un nucleo familiare al cui interno vi sia o un titolare di pensione sociale o un titolare di pensione di invalidità civile o che il capofamiglia sia disoccupato; Coloro che abbiano un Isee inferiore o pari a Euro 6713,93 annui (£ 13.000.000). 2)Attenzione l'Isee è un Indicatore di Situazione Economica Equivalente che non coincide con il reddito ma si calcola a partire dal reddito, tenendo conto anche di tali parametri: Numero dei componenti il nucleo familiare; Patrimonio mobiliare e immobiliare; Eventuali detrazioni per la casa di abitazione. Quindi, anche con un reddito superiore a Euro 6713,93, si potrebbe accedere all'agevolazione. A chi rivolgersi: 1)Per farsi calcolare l' Isee è necessario recarsi presso uno dei seguenti uffici: La sede territoriale dell' Inps; Un Centro di Assistenza Fiscale (Caaf); Il proprio Comune di residenza. 2)Per ottenere l'agevolazione bisogna presentare richiesta a Telecom Italia, compilando un modulo reperibile presso: La sede territoriale dell'Inps; I Centri di Assistenza Fiscale (Caaf); Le sedi territoriali delle Associazioni dei Consumatori; I negozi Punto 187 di Telecom Italia o il sito www.ireline.telecomitalia.it/187/

 EURONATALE: ANCHE LE STELLE ALLE ...STELLE!! INDAGINE DEL CODACONS SUI PREZZI DELLE STELLE DI NATALE: NAPOLI E MILANO LE CITTA' PIU' CARE 
Milano, 16 dicembre 2002 - Non si vogliono convincere, i commercianti, che solo il vero e reale ribasso dei prezzi può far tornare ottimismo e acquisti ....continuano a sperare di week end in week end nella fortuna e nella dabbenaggine dei consumatori che, invece si sono fatti furbi e non comprano se non sono sicuri di non essere imbrogliati... Dopo gli addobbi natalizi il Codacons ha passato in rassegna le Stelle di Natale, le tradizionali piantine rosse che ogni anno allietavano le case durante le festività natalizie, e le sorprese sono state grandi....i prezzi sono saliti ...alle stelle...e pochi le comprano. Ma vediamo nel dettaglio i prezzi suddivisi per città. Dall'indagine emerge che i prezzi più convenienti sono quelli praticati dai vivai, che vendono le stelle di natale a tariffe tuttavia contenute. Salgono vertiginosamente invece i prezzi in periferia e a Napoli e Milano i negozi del centro diventano addirittura proibitivi. Gli aumenti dei prezzi arrivano addirittura al 100%: se lo scorso anno per acquistare una stella di natale di piccole dimensioni bastavano 10 - 15.000 lire in un qualsiasi negozio di periferia , ora il prezzo delle stesse, esclusa Catania che è risultata la città meno cara, varia dai 6 ai 12 euro! 

MILANO      
Vivaio 2 Euro 3,50 Euro 5 Euro
Negozio Periferia 7,5 Euro 12 Euro 18 Euro
Negozio Centro 13 Euro 23 Euro 35 Euro
       
NAPOLI      
Vivaio 3 Euro 5 Euro 7 Euro
Negozio Periferia 7 Euro 10 Euro 30 Euro
Negozio Centro 10 Euro 20 Euro 50 Euro
       
ROMA      
Vivaio 2 Euro 5 Euro 8 Euro
Negozio Periferia 3,5 Euro 6 Euro 10 Euro
Negozio Centro 7 Euro 10 Euro 20 Euro
       
TORINO      
Vivaio 3 Euro 4,50 Euro 7 Euro
Negozio Periferia 6 Euro 10 Euro 15 Euro
Negozio Centro 8 Euro 15 Euro 20 Euro
       
CATANIA      
Vivaio 1,50 Euro 2,50 Euro 5 Euro
Negozio Periferia 2 Euro 3,50 Euro 5,50 Euro
Negozio Centro 3 Euro 5 Euro 8 Euro

 

UNISYS ASSEGNA CINQUE BORSE DI STUDIO ALL'UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO - LIUC DI CASTELLANZA 
Milano, 16 dicembre 2002 - Unisys Italia, società che fornisce servizi e soluzioni di Information Technology, ha assegnato cinque borse di studio all'Università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza. Quattro borse saranno destinate a studenti del corso di Ingegneria Gestionale (laurea specialistica in Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale) e una a un laureato che porterà a termine presso la Liuc il dottorato di ricerca in Management Information System & Supply Chain. Quattro studenti, iscritti al primo anno del corso di laurea in Ingegneria Gestionale (laurea specialistica in Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale), potranno dunque usufruire delle borse di studio, del valore di 2.000 euro ciascuna, che saranno assegnate in base al merito. L'altra borsa di studio, del valore di 12.000 euro, verrà assegnata a un laureato che sarà ammesso al Dottorato di Ricerca in Management Information System & Supply Chain e che non usufruisca di borsa di studio ad altro titolo. Si tratta di un corso di Dottorato di Ricerca che consentirà al candidato di sviluppare, al termine del ciclo di studi, una tesi su tematiche legate ai sistemi di gestione dell'informazione o alla Supply Chain. Potranno partecipare alla selezione per l'assegnazione della borsa di studio laureati o studenti in possesso di titolo equipollente conseguito presso un'università straniera, che dovranno sostenere l'esame di ammissione al corso, costituito da una prova scritta e una orale. L'iniziativa sarà presentata nel corso di una conferenza stampa, alla quale parteciperanno anche gli allievi Liuc di Ingegneria, che si terrà, martedì 17 dicembre 2002, alle ore 12.00 presso l'Università Cattaneo, corso Matteotti 22, 21053 Castellanza (Varese) - Aula Ossola 1. "Unisys, da sempre vicina al mondo accademico, - ha dichiarato Gianmaria Strada, Direttore delle Risorse Umane di Unisys Italia - ha deciso di assegnare cinque borse di studio all'Università Carlo Cattaneo di Castellanza, un Ateneo appositamente creato dalle imprese per formare laureati capaci di inserirsi in tutte le funzioni aziendali e nelle libere professioni legate al mondo economico, consolidando lo stretto legame che esiste tra Università e aziende. Abbiamo scelto di destinare le borse al corso di laurea in Ingegneria Gestionale e al Dottorato di Ricerca in Management Information System & Supply Chain perché sono i corsi più vicini al mercato di riferimento della nostra azienda". "Nel nostro paese viene spesso - e giustamente - lamentato un eccessivo distacco tra il mondo dell'Università e quello dell'Impresa. Nell'esperienza della nostra Università - afferma il prof. Gianfranco Rebora, Rettore della Liuc - il rapporto con le imprese è invece molto stretto. Le imprese sono coinvolte nella definizione dei programmi di studio, per assicurare una aderenza sempre aggiornata tra il sapere teorico e quello pratico. Esponenti del mondo imprenditoriale figurano tra i docenti a contratto e numerosi incontri e testimonianze con manager qualificati vengono organizzati periodicamente. Lo studio di casi aziendali fa parte delle nostre modalità didattiche e la nostra attività di ricerca segue, tra gli altri, anche filoni che riguardano direttamente le imprese, particolarmente quelle piccole e medie. Le imprese, inoltre, sono coinvolte nel vasto programma degli stage e nella ricerca di borse di studio per i nostri allievi più meritevoli". 

RGM CONSULTANTS PUNTA ALLA FORMAZIONE CON UN NUOVO E ATTREZZATO CENTRO DIDATTICO 
Milano, 13 dicembre 2002 - Rgm Consultants, società specializzata nella fornitura di soluzioni integrate e complete nell'ambito della Business Intelligence, dell'Enterprise Project Management, del Crm e delle soluzioni e-Business ad alto contenuto di processo, presenta il nuovo centro didattico dove verranno erogati corsi di formazione relativi ai prodotti propri e a quelli dei partner. A partire dal gennaio 2003, sarà operativa presso il Centro Colleoni - Palazzo Andromeda di Agrate Brianza la nuova struttura per la formazione e l'addestramento del personale aziendale. Il programma dei corsi proposto da Rgm Consultants riguarda soluzioni sviluppate dall'azienda, come Pmc 2002 il software che permette di gestire il tracking di progetti complessi e l'amministrazione dei relativi costi all'interno di realtà aziendali anche attraverso l'integrazione con i sistemi ERP, e prodotti dei partner, in particolare la gamma delle soluzioni realizzate da Crystal Decisions per il reporting aziendale ad alte prestazioni. Scopo principale del nuovo centro di formazione è quello di organizzare corsi mirati per la preparazione, l'addestramento e l'aggiornamento costante degli utenti. Le aule predisposte per l'attività didattica impiegano le più moderne tecnologie e sono dotate di personal computer collegati in rete che consentono di seguire costantemente dal proprio schermo le operazioni del docente. Al fine di garantire un servizio completo e specifico, Rgm Consultants offre la possibilità di pianificare i corsi presso le sedi dei clienti e inoltre prevede l'eventualità di personalizzare i programmi formativi su database specifici delle diverse aziende. I corsi sono tenuti in lingua italiana da docenti esperti, hanno una durata che può variare a seconda dei contenuti e seguono un calendario annuale che ciclicamente ripropone lezioni mirate per le diverse linee di prodotto. Il nuovo centro è facilmente raggiungibile da Milano e inoltre sono previste delle convenzioni con alcune strutture alberghiere adiacenti la sede delle attività didattiche. Per avere maggiori informazioni sui calendari e sui costi dei corsi è possibile telefonare a Rgm Consultants allo 039/6057453 da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18 o consultare il sito: http://www.rgmconsultants.it/frame.htm  dove è anche disponibile il modulo d'iscrizione. 

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