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QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

MERCOLEDI'
5 FEBBRAIO 2003

pagina 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

1A CONFERENZA NAZIONALE DELL'ALTA DIRIGENZA DELLO STATO
Roma, 5 febbraio 2003 - La rete e l'e-mail portano alla Pubblica Amministrazione non solo efficienza interna e nei rapporti con i cittadini, ma anche grossi risparmi. "Il Ministero degli Esteri, ad esempio, utilizzando la rete ha ottenuto una riduzione di ben 17 tonnellate di carta solo per lo scambio di telegrammi con le sedi estere e con la diffusione di caselle di posta elettronica ha praticamente annullato lo smistamento di carta al proprio interno", ha detto Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, alla 1a Conferenza Nazionale dell'Alta Dirigenza dello Stato, ricordando che l'obiettivo da perseguire, quindi, è quello di "attivare una casella e-mail per ogni dipendente. Entro la fine della legislatura la posta interna della pubblica amministrazione dovrà essere esclusivamente in e-mail". Il ministro Stanca si è soffermato sull'esigenza che "in un Paese moderno l'amministrazione pubblica sia moderna". Per questo "bisogna puntare al pieno sfruttamento dell'investimento fatto dallo Stato in tecnologia" e a "rimuovere la cultura 'proprietaria' della singola amministrazione", in quanto "ogni giorno si scontrano due modelli alternativi: uno 'cooperativo', in cui le amministrazioni operano per obiettivi condivisi e per il raggiungimento del risultato; l'altro, per 'competenze', in cui ogni amministrazione opera nella difesa del perimetro di attribuzioni normative. Quest'ultimo modello è antistorico e non va nella direzione del 'buon andamento' degli uffici, previsto dalla Costituzione". Insomma, ha sottolineato Stanca, "le singole amministrazioni devono saper attenuare la difesa esasperata dei propri confini, in cui funzionano come compartimenti stagni ed è l'utente che le fa comunicare fra loro portando ad esse la propria documentazione". Secondo il ministro non ci sono alternative: "questa funzione la deve compiere la connessione digitale" in quanto "in una logica di amministrazione moderna in rete è l'informazione che circola da un sistema ad un altro". Il cittadino, quindi, da casa, dall'ufficio, dall'estero può interloquire sempre con la pubblica amministrazione ed accedere ad una infinità di servizi on-line, ponendo così fine alle code. Dopo aver ricordato che "l'amministrazione elettronica, l'e-Government, è diventata una priorità politica per l'Unione Europea dopo le decisioni prese a Lisbona per rendere il sistema europeo più moderno, più dinamico e più competitivo", il ministro Stanca ha sostenuto che "con l'e-Government oggi e con l'e-Democracy domani stiamo assistendo ad un processo storico, come il passaggio dallo stato feudale a quello moderno", basato anche su "un rapporto più semplice, più efficace e più veloce" tra cittadino e amministrazione. E, di conseguenza, "con un'ampia accessibilità alla pubblica amministrazione indipendentemente dal luogo (non più code) e dal tempo (24 ore al giorno, 7 giorni la settimana), con grande trasparenza e con più partecipazione democratica alla vita delle istituzioni". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha poi annunciato che, d'intesa con quello per la Funzione Pubblica, varerà uno specifico "programma di formazione per l'alta dirigenza dello Stato per favorire la conoscenza delle positive implicazioni derivanti dall'impiego delle nuove tecnologie nella organizzazione pubblica". Infine il ministro Lucio Stanca ha detto che "sono ancora troppi i funzionari che temono le politiche del cambiamento, ossia la modernizzazione dello Stato e l'amministrazione elettronica" e per questo ha auspicato che siano "rimosse le reazioni destinate a preservare i privilegi" in quanto "il cambiamento è generatore di progresso e di ammodernamento del Paese".

IL CONSIGLIO DIRETTIVO ADOTTA UNA RACCOMANDAZIONE SUL NUOVO SISTEMA DI VOTO
Milano, 5 febbraio 2003 - Il 3 febbraio 2003, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha adottato all'unanimità una raccomandazione della Bce per una decisione del Consiglio concernente la modifica dell'articolo 10.2 dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea [pdf 50kB]. La raccomandazione si fonda sull'articolo 10.6 dello Statuto del Sebc introdotto dal Trattato di Nizza, che è in vigore dal 1° febbraio 2003. In questo modo, la Bce aderisce alla richiesta espressa dagli Stati membri di presentare "quanto prima" una raccomandazione dopo l'entrata in vigore del Trattato. La raccomandazione della Bce prevede un adeguamento delle modalità di voto del Consiglio direttivo, che si renderà necessario per salvaguardare l'efficienza e la tempestività del processo decisionale dell'organo in seguito all'allargamento dell'area dell'euro. Una descrizione dettagliata delle modalità di voto proposte è fornita nel comunicato stampa diffuso dalla Bce il 20 dicembre 2002 . La raccomandazione della Bce è stata sottoposta al Consiglio dell'Unione europea il quale, riunito a livello di capi di Stato o di governo, delibererà all'unanimità in merito all'adeguamento delle modalità di voto in seno al Consiglio direttivo, sulla scorta della proposta della Bce e tenuto conto dei pareri della Commissione europea e del Parlamento europeo. Successivamente, la modifica adottata formerà oggetto di una raccomandazione agli Stati membri per la ratifica in conformità delle rispettive norme costituzionali.

TERZO RAPPORTO SUI SERVIZI "LA FINANZA PER LE IMPRESE DI SERVIZI"
Milano, 5 febbraio 2003 - mercoledì 26 febbraio presso l'Auditorium della Tecnica di Confindustria, in Viale Tupini 65 a Roma, la Federazione delle Imprese di Servizi - Fise presenta il Terzo Rapporto sui Servizi "La Finanza per le imprese di servizi", nel quale viene affrontato il tema delle relazioni fra finanza e imprese di servizi esaminando la debolezza della struttura finanziaria che costituisce oggi un fattore critico negativo in un mercato sempre più competitivo. Alla tavola rotonda parteciperanno Antonio D'Amato, Presidente di Confindustria, l'On. Enrico Letta, Responsabile Economico della Margherita, l'On. Renato Brunetta, Deputato al Parlamento Europeo, Giorgio Carducci, Direttore Generale dell'Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, Marcello Messori, Docente di Economia dell'Università di Roma "Tor Vergata". La Fise rappresenta nell'ambito di Confindustria il settore dei servizi privati alla collettività e alle imprese. Fondata nel 1923 e ricostituita nel 1944, la Federazione ha ampliato nel corso degli anni il proprio ambito di rappresentanza in diversi settori produttivi. Oggi la Federazione, attraverso le 13 associazioni che la compongono, rappresenta oltre 1000 aziende, che fatturano 10.300 milioni di euro e occupano 107.000 lavoratori. Certi di incontrare il Vostro interesse per l'iniziativa in programma, Vi trasmettiamo in allegato l'invito.

AGGIORNAMENTO DEL PATTO DI STABILITÀ INTERNO PER PROVINCE E COMUNI CON PIÙ DI 5000 ABITANTI
Roma, 5 febbraio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che con l'articolo 29 della legge finanziaria 2003 si sono stabilite le regole inerenti il Patto di stabilità interno per le Province ed i Comuni con popolazione maggiore di 5000 abitanti, relativo al triennio 2003-2005, apportando diverse e importanti modifiche alle disposizioni relative al patto del 2002. Le maggiori innovazioni riguardano, l'assenza di vincoli finanziari sulle spese degli enti; una diversa impostazione delle regole per le Province ed i Comuni; l'introduzione di un sistema di programmazione trimestrale dei flussi finanziari di cassa; la definizione di un sistema di regole innovative per il Patto di stabilità 2005 rispetto ai sistemi di regole sinora definite (inserimento nel calcolo del saldo delle spese d'investimento). La circolare riguardante tali aggiornamenti del "Patto di stabilità interno" per gli anni 2003-2005 e i chiarimenti agli enti locali interessati sulle relative applicazioni è disponibile sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato al link Patto di stabilità interno - 2003

ANIA: GIAMPAOLO GALLI, NUOVO DIRETTORE GENERALE
Roma, 5 febbraio 2003 - L'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici informa che la Giunta esecutiva, su proposta del Presidente Fabio Cerchiai, ha deliberato di indicare il Prof. Giampaolo Galli quale nuovo Direttore Generale dell'Associazione, in sostituzione del dott. Mario Orio, che lascia per motivi personali, al termine di una carriera interamente dedicata al sistema assicurativo. La nomina sarà esecutiva dal prossimo primo marzo. Galli lascia la Confindustria, dove ha ricoperto l'incarico di Capo Economista. In precedenza, era stato Capo dell'Ufficio Ricerche Econometriche e poi Direttore del Settore Internazionale del Servizio Studidella Banca d'Italia (cv allegato). Il Presidente e la Giunta dell'Ania esprimono un caloroso ringraziamento al Dott. Mario Orio. "Conosco Mario da quando eravamo ragazzi, ha dichiarato il Presidente Cerchiai. Ho per lui grande stima ed affetto. All'Ania ha portato un contributo estremamente prezioso ed apprezzato, derivante dalla profonda conoscenza dei problemi del settore". "Nel momento in cui affronto una nuova sfida professionale, ha dichiarato Galli, desidero esprimere la mia gratitudine a Confindustria, e personalmente ad Antonio D'Amato e Stefano Parisi, per aver creduto nel ruolo del Centro Studi e nell'importanza di disporre sempre di analisi quanto più possibile oggettive. In questi anni, che ci hanno visto spesso in battaglie difficili, abbiamo sviluppato rapporti di cordialità e amicizia, che - sono certo - dureranno nel tempo. Ringrazio anche i molti colleghi e collaboratori di Confindustria, in particolare i validissimi Giulio De Caprariis e Giuseppe Schlitzer, senza i quali non avrei potuto svolgere al meglio i miei compiti". "All'Ania spero di riuscire a portare il contributo che mi viene dalle precedenti esperienze professionali: l'imparzialità dell'analisi, l'attitudine a coniugare le legittime ragioni della competitività delle imprese con l'interesse generale del Paese. Nel settore Rc auto, ad esempio credo sia interesse di tutti contrastare le cause di fondo dell'incremento di prezzo delle polizze che, con tutta evidenza sono rappresentate dall'eccezionale aumento dei costi dei risarcimenti a carico delle compagnie. In Europa abbiamo tristi primati, in termini di numero di sinistri per veicolo circolante e di incidenti con danni alle persone. Mi auguro che la battaglia per la sicurezza stradale possa costituire un solido terreno di intesa con i consumatori e con tutte le componenti della società civile e della politica italiana. Mi auguro che lo stesso possa avvenire sul terreno della battaglia per contrastare le frodi ai danni delle compagnie, un fenomeno in cui una minoranza di utenti scarica costi crescenti sulla generalità degli automobilisti onesti".

CARDNET GROUP: FATTURATO DEL PRIMO SEMESTRE A 12 MILIONI DI EURO (+114%)
Milano, 5 febbraio 2003 - CardNet Group il gruppo italiano leader nella progettazione, sviluppo e personalizzazione e produzione di Card, e delle soluzioni informatiche per la loro emissione e gestione, ha registrato nel corso dei primi sei mesi dell'esercizio 2002-2003 (che si concluderà il 30 giugno dell'anno in corso), ricavi totali per oltre 12,2 milioni di euro. L'aumento di fatturato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente è quindi del 114% (al 31 dicembre 2002 il fatturato relativo ai primi sei mesi dell'esercizio 2001-2002 è stato di ca. 5,7 milioni di euro) anche grazie alla variazione dell'area di consolidamento. In calo risulta la posizione finanziaria netta, negativa per € 27,8 milioni a fronte dei €26,3 milioni registrati al 30 novembre 2002 e dei € 27,0 milioni al 30 settembre 2002. Il buon andamento del fatturato è anche confermato dal portafoglio ordini, che alla data del 31 dicembre era di circa 8 milioni di euro. La produzione di card nello stabilimento di Iglesias procede dunque secondo un trend di crescita particolarmente sostenuto, e la società ritiene che un'ulteriore sviluppo arriverà dalle applicazioni dedicate al mondo dell'e-government ed a quello finanziario. Di recente la Cardnet SpA ha infatti ottenuto la certificazione per produrre carte di credito da parte di MasterCard. Per quanto concerne lo sviluppo della posizione aperta con Mercatus & Partners per l'acquisto da parte di quest'ultima di una quota della controllata Card Net S.p.A., comunichiamo che in questi giorni i rispettivi legali incaricati stanno definendo gli aspetti legati alla definizione dei patti parasociali così come previsto dagli accordi a suo tempo sottoscritti. Il Consiglio di Amministrazione di CardNet Group SpA sarà convocato il 27 febbraio 2003 per l'approvazione della relazione semestrale.

CRESCE IL RISCHIO DELLE FRODI AZIENDALI: L'INDAGINE DI ERNST & YOUNG L'85% DELLE FRODI A DANNO DELLE AZIENDE E' COMPIUTO DAI DIPENDENTI. OLTRE UN TERZO DELLE FRODI A LIVELLO MONDIALE VIENE COMMESSO IN EUROPA
Milano, 5 febbraio 2003 - Le frodi aziendali non accennano a diminuire, nonostante la maggior parte delle imprese si sia oggi dotata di specifici codici di comportamento sulla scia dei recenti scandali finanziari: questo il risultato dell'indagine biennale 'Fraud, the Unmanaged Risk' condotta da Ernst & Young, il Gruppo internazionale leader nei servizi professionali. Lo studio, alla sua ottava edizione, e' stato condotto in 30 paesi nei 5 continenti coinvolgendo aziende che operano in vari settori di business, dalle multinazionali alle imprese medio-piccole. Dall'indagine, in cui sono state chiamate a partecipare anche realta' italiane, emergono in primo luogo i fattori che aumentano il rischio frode a livello aziendale, tra i quali vi sono la crescente complessita' delle organizzazioni, la scarsa diffusione delle funzioni di internal audit, l'accettazione da parte delle aziende di un certo livello di rischio quale elemento tipico del business, sistemi di controllo interno non pienamente rispondenti alle esigenze aziendali e politiche contabili sempre piu' aggressive. L'indagine di Ernst & Young sottolinea inoltre come il costo aziendale delle frodi vada oltre la perdita economica e debba correlarsi anche ai danni per l'immagine, ai costi per l'impiego di risorse per rilevare le irregolarita', nonche' alla perdita della fiducia nelle singole societa'. Complessivamente i manager intervistati da Ernst & Young hanno dimostrato maggiore preoccupazione per gli episodi che comportano l'appropriazione indebita dei beni aziendali. Circa il 50% delle aziende, inoltre, ha dichiarato di essere preoccupata del crescente rischio di frodi provenienti dalla rete e determinate dall'utilizzo di strumenti informatici, cosi' come da episodi di corruzione. I dati relativi all'Italia mostrano invece una percezione del rischio piuttosto moderata rispetto all'indagine internazionale. Circa la meta' delle aziende italiane interpellate e' infatti convinta di aver posto in essere adeguate procedure per proteggere la propria organizzazione. A livello internazionale oltre la meta' delle aziende intervistate dichiara di aver subito frodi significative negli ultimi due anni. Questo fenomeno ha causato perdite che, nella maggior parte dei casi, sono relative ad importi relativamente ridotti, ovvero inferiori ai 100.000 Usd. Tuttavia, nel 13% dei casi tali cifre superano il milione di dollari. Per quanto riguarda l'Italia, circa il 40% delle aziende ha dichiarato di aver subito nell'ultimo anno almeno una irregolarita'. Per il 35% degli intervistati nel nostro Paese, l'ammontare delle perdite e' stato di valore inferiore a 500 mila Usd, mentre per il 20% dei soggetti le perdite sono state superiori a 500 mila di Usd. Un dato spicca a livello globale dalla ricerca Ernst & Young: le aziende interpellate hanno indicato che, nella loro esperienza, l'85% delle frodi viene compiuto da dipendenti della stessa azienda. Piu' in dettaglio, il 55% e' compiuto da dipendenti di livello direttivo e, di questi, l'85% ha una anzianita' aziendale inferiore ai 12 mesi. "L'aumento del numero di dipendenti con contratti temporanei nelle aziende, la crescente complessita' delle strutture organizzative e dei servizi via Internet stanno alimentando le percentuali di rischio", ha affermato Gabriele Boleso, partner della divisione Forensic and Litigation Services di Ernst & Young, esperto nell'analisi delle frodi aziendali. "Poiche' abbiamo rilevato che nei periodi di recessione economica le frodi tendono numericamente ad aumentare", ha continuato Boleso, "le aziende dovrebbero incrementare le azioni di prevenzione, verificando costantemente l'operato del proprio management, ponendo particolare attenzione ai nuovi assunti, che sembrano rappresentare una minaccia particolare". Gli strumenti considerati piu' efficaci per la prevenzione e per le rilevazioni delle frodi aziendali si sono rivelati, secondo gli interpellati a livello internazionale, il controllo del management e le funzioni di internal audit. Nel 20% dei casi le aziende si sono affidate inoltre a consulenti esterni specializzati nella rilevazione delle frodi ( Forensic accountants), con un grado di soddisfazione pari all'88%. Nella maggior parte dei casi, inoltre, le aziende italiane dichiarano di possedere specifiche politiche aziendali atte a prevenire il rischio di frodi e a permettere la loro individuazione. Tuttavia, solo un terzo degli intervistati ha recentemente predisposto uno studio specifico circa la vulnerabilita' alle frodi della propria organizzazione. Il problema delle frodi sembra comunque essere percepito in misura maggiore rispetto a due anni fa: oggi il 58% delle aziende interpellate al livello internazionale dispone di un codice di autodisciplina e il 68% ha adottato un codice etico. Si tratta di una percentuale pari al 33% in piu' rispetto all'indagine svolta da Ernst & Young nel 2000. Cio' nonostante, soltanto il 45% delle stesse aziende ritiene che le politiche adottate per la prevenzione delle frodi siano realmente comprese dallo staff. Un aspetto positivo emerge comunque dall'indagine di Ernst & Young: si tratta del miglioramento per quanto riguarda il recupero delle perdite causate dalle frodi. Oltre il 50% delle aziende interessate da questo fenomeno e' stato in grado di compensare le perdite; una percentuale notevole, soprattutto se confrontata con il dato emerso nell'indagine precedente, pari al 27%. I dati evidenziano inoltre che molte aziende hanno migliorato le percentuali di recupero grazie ai recuperi da banche e societa' di assicurazioni. Rimane tuttavia il rischio delle frodi non rese pubbliche da parte delle aziende a causa della percezione negativa che ne potrebbe conseguire.

A MILANO PREZZI SOTTO CONTROLLO NASCE IL BOLLETTINO SUI PREZZI DELLE MATERIE PRIME
Milano, 5 febbraio 2003. Un livello dei prezzi molto influenzato dalla situazione internazionale e dal prezzo del petrolio: l'energia pesa il 36,9% sull'indice dei prezzi. Anche a Milano. Un euro sempre più forte che, per una volta, ci tiene un po' al riparo dalla crescita dei prezzi determinata dagli aumenti all'estero. E, cattiva notizia per gli amanti della cioccolata, un'impennata decisa nei prezzi del cacao (+32% in un anno, +8,2% in un solo mese), per la crisi del maggiore produttore, la Costa d'Avorio. Che ha impatto anche sul prezzo del caffè (+23% in un anno, +1,6% in un mese), anche se compensato da Brasile e Guatemala. Ma anche la lana si apprezza: +74% o +56% in un anno a seconda della qualità, per la siccità in Australia, il maggiore produttore al mondo. E tra gli alimentari sono i cereali che costano di più (+8,1% in un anno) e le bevande (+5,9%). E' quanto emerge dal primo numero dell'indice dei prezzi delle materie prime a cura dell'ufficio mercati e consumi della Camera di Commercio di Milano. Un nuovo strumento per verificare le cause dell'aumento dei prezzi a partire dalle materie prime. Un'inflazione spesso importata e legata alle crisi internazionali. Il bollettino sarà disponile sul sito www.piuprezzi.it Se ne è parlato all'incontro dell'Osservatorio dei Prezzi del Comune e della Camera di Commercio: lo strumento di monitoraggio, diffusione dati e proposte nato per far fronte alla preoccupazione sugli aumenti dei prezzi per i consumatori e per le imprese. Un'iniziativa dell'Assessorato al Commercio del Comune di Milano di concerto con la Camera di Commercio, con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e dei consumatori. "Con la newsletter sui prezzi - ha dichiarato Renato Borghi vice Presidente dell'Osservatorio e membro di giunta della Camera di commercio - la Camera di Commercio e l'Osservatorio mettono a disposizione un nuovo strumento per un controllo della formazione dei prezzi a partire dalle materie prime, alla produzione e distribuzione. Con l'obiettivo di poter valutare l'impatto di componenti internazionali, nazionali e locali e di poter poi rispondere con interventi mirati e adeguati". Materie prime: prezzi nell'ultimo anno. Crescono del 13%, soprattutto per la crescita dei prezzi energetici (+29,9%). L'alimentare cresce del 3,1%, il non alimentare del +4,4% (per il forte aumento delle fibre +39,1%). Chi aumenta di più: petrolio, lana, cacao, caffè, cereali e bevande. Il settore energetico (prezzi +28,6% per il petrolio in un anno, +12,7% in un mese) ha risentito della crisi del Venezuela, forte produttore di petrolio e dalle preoccupazioni sull'Irak. I prezzi delle fibre, soprattutto la lana, sono cresciuti (+74% e +56% a seconda del tipo di lana in un anno e +7,5%, +4,7% nell'ultimo mese). Causa: la siccità in Australia, maggiore esportatore. Tra i prodotti alimentari cresce di più il prezzo dei cereali (+8,1% in un anno, ma -1,3% nell'ultimo mese) e delle bevande (+5,9% in un anno, +1,2% in un mese). In forte rialzo il prezzo del cacao della Costa d'Avorio (+32,1% in un anno, +8,2% in un mese), di cui il paese africano è il principale produttore al mondo. Meno grave la crescita del prezzo del caffè in Costa d'Avorio (+23,6% in un anno, +1,6% in un mese), compensato da un andamento moderato del caffè brasiliano (-6,5% in un anno) e guatemalteca (+2,3%). Cresce meno il prezzo delle carni (+1,5% in un anno, +2,6% in un mese) e dei grassi (-0,5% in un anno, +5,7% in un mese). Stabile lo zucchero. In deprezzamento il tè (-17,3% in un anno). Materie prime: prezzi tra novembre e dicembre. Crescono del 4,6% soprattutto per la crescita dei prezzi energetici (+8,4%). L'alimentare cresce dell'1,8%, il non alimentare dell'1,3% (per il forte aumento delle fibre +39,1%).Materie prime: prezzi in dieci anni: il peso del petrolio. L'energia ha un peso rilevante nel calcolo dell'indice dei prezzi: il 36,9%. Tra il 1983 al 2002 ha avuto un andamento abbastanza stabile in alcuni periodi: è un mercato controllato col cartello dei Paesi dell'Opec. E però sensibile alle crisi internazionali con dei picchi nel 91 e nel 2000-2002. Mentre i prezzi nel settore industriale hanno un andamento più ciclico. Milano: confronto ingrosso-dettaglio prodotti ortofrutticoli. Ortaggi e frutta, esaminati dalla Camera di commercio, settimana per settimana, a partire dalla prima di novembre fino alla quarta di gennaio, mostrano un andamento stabile per la frutta. Mentre ci sono alcuni picchi per gli ortaggi, soprattutto in gennaio, dovuti alle condizioni climatiche. Tra le verdure più rincarate fagiolini (prezzi all'ingrosso in euro al kg. da 1,85 in novembre a 2,54 in dicembre, a 1,94 in gennaio e al dettaglio 3,89 - 4,42 - 4,76), zucchine (all'ingrosso da 1,33 a novembre e 1,38 a dicembre, 1,72 a gennaio e al dettaglio da 2,60 a 2,90, a 3,15). Stabili le patate. Alimentari: L'aumento annuale dell'indice alimentare (+3,1%) risulta trainato dalle variazioni dei cereali (+8,1%) e delle bevande (+5,9%) avutesi principalmente nel periodo estivo (Tab.5). Nell'ultimo trimestre, tuttavia, tali indici sembrano essersi stabilizzati. Di converso, il mese di dicembre fa registrare aumenti sopra la media per i grassi (+5,7%) e per le carni (2,6%). Nel comparto bevande si evidenzia il forte aumento del prezzo del Cacao (+32,1%) per tutto il 2002. La grave crisi politica e militare in Costa d'Avorio, il principale paese produttore, ha determinato il rialzo delle quotazioni, sia pure con una parziale riduzione nel periodo ottobre-dicembre (Graf.12). Le previsioni per il 2003 sono ancora rialziste nonostante siano iniziate a Parigi le trattative di pace; saranno necessari infatti non pochi mesi per ritornare ai livelli produttivi antecedenti la rivolta; inoltre l'Indonesia ha annunciato la riduzione della produzione corrente di cacao a causa delle prolungate siccità che hanno colpito diverse regioni strategiche per la coltivazione. Il deciso aumento tendenziale (+8,1%) dell'indice dei cereali deriva, soprattutto, dal forte balzo delle quotazioni del frumento Usa (+17,9%), ridottesi leggermente soltanto nell'ultimo trimestre (Graf.11). Le previsioni per il 2003 sono di ulteriore riduzione, sia a causa di una ripresa della produzione americana sia a causa di una maggiore concorrenza, dovuta all'aumento della produzione ed esportazione di frumento da parte di Russia, Canada, Australia e Iran. Stabile per tutto il 2002 il prezzo del frumento di origine francese. Energetici- Per tutto il 2002 il prezzo del petrolio (Tab.3 e Graf.7) è stato caratterizzato da numerose oscillazioni con una aumento tendenziale molto forte (+28,6%). Nel caso della filiera petrolchimica la trasmissione degli impulsi inflazionistici risulta tra le più rapide, anche se la dinamica dei prezzi alla produzione risulta molto più accentuata, sia in aumento sia in diminuzione, di quella al consumo. Dopo un calo nei mesi di settembre, ottobre e novembre, il prezzo del greggio è di nuovo in rialzo nel mese di dicembre. Le preoccupazioni sulla crisi irachena continuano a dominare le attese del mercato petrolifero. Determinante anche la situazione del Venezuela, uno dei maggiori produttori ed esportatori mondiali di petrolio. La situazione di forte conflitto politico interno ha determinato una paralisi della produzione di greggio, con contestuale ripercussioni sulle quotazioni. Ulteriori rialzi sono previsti nei i primi mesi del 2003 ma una soluzione della crisi venezuelana potrebbe far ripartire la produzione, determinando per la seconda metà dell'anno una riduzione dei prezzi. Più contenuti i rialzi dell'olio combustibile; il quale mostra un calo nell'ultimo trimestre. Metalli uso industriale: Le quotazioni, sostanzialmente stabili, dei metalli e materiali di uso industriale (Graf.8), hanno risentito della stagnazione della produzione industriale internazionale. Le previsioni di ripresa della domanda per il 2003 lasciano intravedere graduali rialzi; anche se le incertezze sul mercato petrolifero e i risvolti della crisi irachena potrebbero frenare ancora la produzione industriale. Nel comparto metalli c'è da segnalare un generale calo dei prezzi con eccezione dei rottami ferro/acciaio e del nickel, il quale ha toccato i massimi rispetto agli ultimi due anni; l'aumento è da imputare a ritardi tecnico/produttivi delle tre maggiori società minerarie (Anaconda, Preston e Cawse); inoltre si prevede un aumento dell'utilizzo di questo metallo per la produzione di acciaio. Fibre - L'indice delle fibre ha registrato nel 2002 un forte aumento delle quotazioni (+39.1%), con un'impennata ulteriore nell'ultimo mese (+5,4%) - Tab. 1 e Graf. 9. Tale andamento è da imputare principalmente ai forti rialzi del prezzo della lana australiana (Graf.10); la siccità, infatti, che ha colpito l'Australia (maggior paese esportatore) ha causato numerose difficoltà agli allevamenti, con contestuale riduzione della produzione e aumento delle quotazioni (Tab.4). Nonostante qualche sporadica precipitazione, la siccità che sta colpendo da sette mesi l'Australia non sembra dare segni di tregua e i problemi legati al settore laniero stanno diventando cronici. "La siccità - ha dichiarato Lan McLachlan, presidente dell'Australian Wool Innovation - potrebbe portare a una carenza di offerta su scala mondiale" La produzione di lana prevista per il 2003 è infatti in diminuzione del 10% rispetto a quella della passata stagione; si teme inoltre che la ripresa del parco ovino possa essere lenta e compromettere anche l'offerta di lana di lungo periodo. Questi aumenti, com'è ovvio, hanno avuto ricadute sul settore tessile, principalmente nei filati di lana (Ascomoda). Inoltre, attraverso effetti di sostituzione, questi apprezzamenti si sono trasferiti in parte anche sui prezzi delle fibre alternative (cotone e fibre sintetiche).

CLASSIFICA DELL'OSSERVATORIO NAZIONALE SULLE OPERE PUBBLICHE MILANO PRIMA ASSOLUTA CON 233,87 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI E 154 GARE
Milano, 5 febbraio 2003 - "Dalla graduatoria relativa agli appalti pubblici effettuati in Italia nel 2002 tra le dodici grandi aree metropolitane monitorate dal Cresme, l'Osservatorio nazionale sulle Opere Pubbliche - ha commentato il Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato - risulta che Milano riconferma, così come avvenuto nel corso del 2001 e nonostante la drastica riduzione delle entrate nelle casse comunali, la propria leadership nella classifica degli importi messi sul mercato dalle amministrazioni locali: 233,87 milioni di euro per un totale di 154 appalti." La portata dei capitali che Milano ha investito nel 2002 incide per il 3,23% sul totale di 1.292,60 milioni di euro relativo alle 14 aree metropolitane classificate. Resta decisamente positivo anche il dato riferito alla spesa procapite per gli appalti promossi nel 2002: 178,83 euro. Roma si classifica solamente al 4° posto con 183,17 milioni di euro e una spesa procapite di 69,21 euro. Torino si consolida invece al 5° posto con 107,99 milioni di euro di investimento e 19,4 euro procapite. "L'importo degli appalti e la quantità delle gare promosse per i progetti rispetto le Amministrazioni di centrosinistra che governano Roma e Torino - ha proseguito De Corato - evidenzia ineccepibilmente la capacità della Giunta di gestire non solo l'ingente volume relativo alla progettazione, ma anche il reale finanziamento che, nonostante la riduzione dei finanziamenti statali, ci consente l'avvio dei cantieri e l'esecuzione dei lavori, così come avvenuto per il cavalcavia di Piazza Maggi, consegnato alla città con 10 mesi di anticipo rispetto alle date previste." "A questo primato - ha concluso De Corato - concorre anche il dato complessivo degli stanziamenti effettuati dalla Giunta milanese dal 1997 alla fine del 2002: 1.913.618.845,59 euro." Suddivisione per settori di intervento dei progetti finanziati dal luglio 1997 a dicembre 2002 settori intervento importo in €uro: Trasporto Pubblico: MM - ATM 510.246.693,99 ; Viabilità, Segnaletica e Illuminazione Pubblica 470.743.005,17 ; Arredo Urbano 36.328.469,37 ; Edilizia Scolastica 110.031.616,70 ; Fognature e Corsi d'Acqua 69.397.279,16; Acquedotto 16.473.535,74 ; Parchi e Giardini 87.083.016,74 ; Sport 38.187.218,32 ; Edilizia Comunale (Demanio e Patrimonio - Servizi Sociali - Mercati) 222.706.438,14 ; Edilizia per la Cultura (Cultura - Musei - Biblioteche - Edifici Monumentali) 161.717.306,33 ; Edilizia Cimiteriale e servizi civici 30.663.967,99; Edilizia Residenziale Pubblica 150.825.480,79 ; Periferie ora Progetti Mirati 4.131.655,19; Ambiente ed Energia 5.081.161,96. Totali 1.913.616.845,59

NORMAN 95 ACQUISISCE SOCIETA' IMMOBILIARE A ROMA
Milano, 5 febbraio 2003 - Norman 95, holding del Gruppo Norman, tra i primi operatori italiani nella gestione immobiliare che fa capo alla famiglia Cimatti, ha appena concluso le trattative per l'acquisizione di una parte di Progeco, società che opera nel campo delle manutenzioni, istallazioni industriali e costruzioni con sede a Roma, molto apprezzata dal mercato per la qualità e l'alto profilo dei clienti in portafoglio. L'accordo prevede un passaggio graduale da Progeco al Gruppo Norman del ramo d'azienda cui fanno capo tutte le attività di manutenzione. E' stata infatti costituita una società, Norman Five, a cui sono state conferite le attività di Progeco, valutate 1.5 milioni di Euro, di cui Norman 95 detiene già il 65% e un'opzione sul restante 35% da riscattare entro il 2005. Il Gruppo Norman assorbirà anche i 65 dipendenti, fra cui professionalità sinergiche allo sviluppo di Norman 95. Secondo Massimo Cimatti, Amministratore Delegato di Norman 95 "Questa acquisizione si inserisce in un più ampio programma di crescita del Gruppo Norman, che guarda con attenzione alle opportunità presenti sul territorio italiano ma anche nel resto dell'Unione Europea. Con questa acquisizione abbiamo potenziato l'area del facility management, fra l'altro inserendo nella nostra struttura tecnici specializzati di grande esperienza. E per una azienda come la nostra, che basa il proprio sviluppo sulla creatività e la qualità, le risorse umane rappresentano un asset fondamentale". Il fatturato di Norman Five previsto per il 2003 è di circa 2,8 milioni di Euro con un Mol del 14%.

AKSIA GROUP MEP DI PESARO IN ESTREMO ORIENTE GRAZIE AD UNA JOINT-VENTURE CON LA CINESE SHENYANG M.T.C.
Milano, 5 febbraio 2003 - Mep SpA società pesarese leader nella produzione di macchine per il taglio dei metalli controllata da Aksia Group, ha concluso un accordo di joint-venture in Cina con Shenyang Machine Tool Company Ltd. (Smtcl), il maggior costruttore cinese di macchine utensili. La joint venture, di cui Mep controllerà il 70%, produrrà macchine Mep su licenza e le commercializzerà sul mercato cinese, attualmente il più promettente in termini di potenzialità di crescita per le produzioni della società, con tassi di sviluppo superiori al 15% annuo. Il piano industriale dell'investimento, stima un fatturato al termine del breve periodo di avviamento pari a circa 5 milioni di euro annui e forti incrementi negli esercizi successivi. La partnership, considerata strategica nel processo di sviluppo internazionale di Mep, garantirà un presidio diretto di un mercato in forte crescita, risparmi di costi in termini di logistica e manodopera, vicinanza alle esigenze e alle specificità del mercato locale e alle fonti di approvvigionamento convenienti anche per la casa madre. Mep S.p.A., con sede a Pergola in provincia di Pesaro, è leader europeo nella produzione di macchine segatrici per il taglio dei metalli di fascia medio-piccola, con circa venti milioni di Euro di fatturato, Shenyang Machine Tool Company Ltd. (Smtcl) é il maggior costruttore cinese di macchine utensili, con un fatturato consolidato pari a 125 milioni di dollari e una quota di mercato del 15%. Ha già stretto accordi di joint venture con i gruppi italiani quotati: Fidia e Prima Industrie. Aksia Group S.p.A. è una società italiana di investimento a forte vocazione e cultura industriale che investe in società di medie dimensioni, leader nel proprio comparto e con elevate potenzialità, con l'obiettivo di svilupparne la presenza e competitività a livello internazionale, anche attraverso l'acquisizione e l'integrazione con società di altri paesi. Oltre a Mep, Aksia Group controlla Ghe (Gruppo Happich-Ellamp) e Pompe Gabbioneta, per un fatturato consolidato di oltre 170 milioni di Euro.

ANGELO COSTA E DHL INSIEME PER IL MERCATO ETNICO
Milano, 4 febbraio 2003 - Il corriere espresso internazionale Dhl e Isi, franchising multiservizio del Gruppo Angelo Costa, hanno siglato un accordo per rendere disponibile presso gli attuali 200 punti Isi in Italia, il servizio di spedizioni nazionali e internazionali di pacchi e documenti. Grazie a questa partnership viene ampliata la gamma delle opportunità offerte dalla nuova struttura Isi, creata da Angelo Costa Spa, agente italiano di Western Union, per offrire al mercato etnico un ventaglio di servizi che rispondano alle esigenze delle nuove comunità e del loro processo di integrazione. Per realizzare ciò, Angelo Costa sta attuando un programma di accordi con società leader nei rispettivi settori - telefonia, assicurazioni, prodotti finanziari, ricerca del lavoro, viaggi ecc. - per poter integrare la tradizionale attività di trasferimento del denaro, di cui è già leader di mercato con un tasso medio di crescita del fatturato del 35%. Con questo accordo Dhl rafforza la propria presenza nel mercato etnico, rappresentato in Italia da oltre 2, 6 milioni di extracomunitari, che sul business Dhl internazionale pesa l'11%, con importanti prospettive di sviluppo.

SUD NORD SUD, AL VIA L'AUTOSTRADA DEL LAVORO
Verona, 5 febbraio 2003 - Un'autostrada del lavoro che colleghi il Sud con il Nord del paese. E' questo l'obiettivo di Sud-Nord-Sud, l'innovativo progetto del Ministero del Welfare realizzato da Italia Lavoro in collaborazione con le regioni d'Italia. Il progetto, mira a creare un network tra le regioni per favorire gli spostamenti e l'accoglienza di giovani neodiplomati e disoccupati dal mezzogiorno d'Italia verso le province e le imprese del nord che hanno carenza di personale. Il progetto punta inoltre a favorire la delocalizzazione di imprese del nord in aree del mezzogiorno e l'autoimpiego per lo sviluppo locale. Il Progetto Sud Nord Sud verra' presentato da Italia Lavoro, l'Agenzia del Ministero del Welfare per le politiche attive del lavoro e lo sviluppo dell'occupazione, durante il convegno ''Muoversi per il lavoro. Per una mobilita' del lavoro e delle imprese nel segno della qualita''' giovedi' 6 febbraio dalle ore 9.30 presso l'Ente Fiera di Verona sala Auditorium Prenderanno parte alla presentazione, il Sottosegretario al ministero del Lavoro, Pasquale Viespoli, l'Amministratore Delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani, il Direttore Generale per l'Impiego del Ministero del Lavoro, Lea Battistoni. Tra gli altri interverranno: il Presidente della Provincia di Verona, Aleardo Merlin; gli Assessori al Lavoro della Regione Puglia, Andrea Silvestri, della Regione Veneto Raffaele Grazia e della Provincia di Napoli, Corrado Gabriele; il Direttore di Ente Veneto Lavoro, Sergio Rosato e Federico Boccaletti di Italia Lavoro.

BASIQ AIR INIZIA AD OPERARE DALL'ITALLA NUOVI VOLI DA MILANO ORIO AL SERIO, PISA E NAPOLI PER AMSTERDAM
Milano, 5 febbraio 2003 - Dal 30 Marzo 2003 Basiq Air, compagnia olandese low-cost di Transavia, inizierà ad operare dagli aeroporti italiani di Milano Orio al Serio, Pisa e Napoli per l'aeroporto di Amsterdam Schiphol. Basiq Air opererà 2 voli giornalieri da Milano Orio al Serio e 6 voli alla settimana da Pisa e Napoli con aeromobili Boeing 737-700 e Boeing 737-800. Basiq Air venderà direttamente tramite il sito web www.basigair.com dove si potranno trovare le tariffe più convenienti. Si potrà inoltre prenotare tramite il call center 02-69682615 con un costo aggiuntivo di Euro 5 per tratta. Il biglietto sarà virtuale (vale a dire non esisterà un biglietto cartaceo) e il pagamento verrà effettuato solo tramite carta di credito. BasiqAir offre tariffe di solo andata a partire da Euro 29 da Milano Orio al Serio, da Euro 39 da Pisa e da Euro 59 da Napoli per Amsterdam Schilpol. BasiAir opera già da diverse città europee quali Barcellona, Madrid, Malaga, Bordeaux, Nizza, Marsiglia e dal 30 marzo 2003 inizierà ad operare su nuove destinazioni quali Alicante, Palma de Maioeca, Siviglia e Faro (Portogallo), oltre che dall'Italia. Interplanet è il GSA per l'Italia con un "help desk" riservato alle agenzie di viaggio al n° 899500090. Tutte le informazioni saranno rese note nella stand dell'Olanda alla prossima Bit. ( Milano 15/18 febbraio) www.basiqar.com 

50.000 POSTI GERMANWINGS ALLA TARIFFA GARANTITA DI 19 EURO PER FESTEGGIARE I PRIMI 100 GIORNI DELLA COMPAGNIA
Milano, 5 febbraio 2003 - Germanwings, prima compagnia low cost tedesca, offre 50.000 posti per tutte le destinazioni, al prezzo garantito di 19 Euro, per festeggiare i suoi primi 100 giorni. "Il nostro grazie è rivolto soprattutto ai clienti, che hanno volato con noi in questi primi mesi di attività, assicurando il nostro successo" così ha commentato Joachim Klein, Managing Director di Germanwings. Poiché i voli a 19 Euro erano già esauriti da settimane, per celebrare i suoi primi 100 giorni, Germanwings ha deciso di mettere a disposizione, nel proprio sito web, ulteriori 50.000 posti. Sarà possibile acquistare questi posti per tutte le destinazioni Germanwings, alla tariffa di 19 Euro, il giorno 6 febbraio dalle ore 20.00. alle ore 08.00 della mattina successiva (7 febbraio), esclusivamente sul sito www.germanwings.com I viaggi dovranno essere effettuati dal 17 febbraio al 29 marzo 2003. Germanwings si dichiara più che soddisfatta dei primi mesi di attività. "I primi 100 giorni della nostra compagnia sono stati un vero successo. Trasportiamo ogni mese oltre 60.000 passeggeri verso importanti destinazioni in tutta Europa e manteniamo le nostre promesse di affidabilità, puntualità e tariffe convenienti" ha aggiunto Joachim Klein. Germanwings, la prima compagnia low cost tedesca, collega Colonia/Bonn con Milano (Malpensa), Roma, Barcellona, Berlino, Istanbul, Londra (Stansted), Madrid, Nizza, Parigi (Charles de Gaulle), Vienna e Zurigo. Con l'orario estivo in vigore dal 30 marzo 2003 saranno operativi i nuovi collegamenti per Bologna, Venezia, Dresda, Edimburgo, Lisbona, Praga, Salonicco, e Smirne. Su tutti i voli Germanwings, indipendentemente dal periodo, verrà messo a disposizione un alto contingente di posti a 19 e 29 Euro, comprese tasse e spese. I voli possono essere prenotati via internet: www.germanwings.com o telefonando al numero 06 65 684 024.

SABRE ATTIVA LA BIGLIETTERIA ELETTRONICA CON KLM E SWISS.
Milano, 5 febbraio 2003 - Tutte le Agenzie Sabre connected possono da oggi emettere biglietti elettronici per Klm e Swiss. Salgono così a 15 le compagnie con cui Sabre ha attivato il servizio di eTicketing: Alitalia, Air Canada, Air France, American Airlines, British Airways, Brussels Airlines, Continental, Klm, Lufthansa, Tap-Air Portugal, Scandinavian Airlines System, Singapore Airlines, Swiss, United Airlines, Us Air. La biglietteria elettronica, apprezzata soprattutto dai business travellers, è pienamente interattiva e consente agli Agenti di Viaggio di emettere, rimborsare, cambiare, annullare e visualizzare biglietti online. I vantaggi del biglietto elettronico sono stati scoperti da un vasto pubblico, facendo così incrementare enormemente il suo utilizzo. Sabre nel 2002 ha transato in Europa circa 740.000 biglietti elettronici -un biglietto elettronico ogni sei cartacei- con un incremento dell'74% rispetto all'anno precedente.

GENOVA SI CONFERMA PRIMO PORTO IN ITALIA E NEL MEDITERRANEO LO SCALO GENOVESE TOTALIZZA 9400 OCCUPATI DI CUI 5200 NELLE COSTRUZIONI E NELLE RIPARAZIONI NAVALI
Genova, 5 febbraio 2003 - Un porto solido e fiorente, capace di reggere agli urti delle congiunture internazionali sfavorevoli, che vuole essere al contempo potente e laboriosa macchina economica per la crescita del territorio e laboratorio di idee per pensare e realizzare una grande città portuale sostenibile. E' questa l'immagine del porto di Genova che emerge dalla relazione sulle attività svolte nel corso del 2002, presentata oggi alla stampa dal Presidente dell'Autorità Portuale Giuliano Gallanti e dal Segretario Generale Fabio Capocaccia. Innanzitutto, Genova conferma il proprio primato tra i porti italiani per traffico complessivo, consolidando la leadership conquistata nel corso degli anni e attestandosi a quota 52.848.295 tonnellate, facendo registrare un aumento del 3,3% rispetto al 2001. In termini di teu (l'unità di misura del contenitore), lo scalo genovese ha superato ancora una volta il milione e mezzo, esattamente con 1.531.254 teu (+ 0,3% rispetto al 2001), conservando così il primato come porto finale di destinazione nel Mediterraneo. Da segnalare in questo quadro l'ottima prestazione del Vte che con i suoi 857.573 teu, oltre che a segnare il record del terminal, è diventato il primo terminal contenitori "finale" italiano. Di grande interesse anche il dato sui passeggeri (traghetti + crociere) che crescono dell'11,5% rispetto all'anno precedente: per visualizzare la portata di tale crescita basti pensare che nel corso del 2002 dal terminal traghetti sono transitate 2,6 milioni di persone mentre dal terminal crociere 567.000. "Il dato più importante è che in una situazione di grave difficoltà sul piano internazionale come quella che stiamo vivendo - ha dichiarato il Presidente Gallanti - il porto di Genova non solo ha mantenuto le proprie posizioni ma ha anche migliorato e si attesta come primo porto italiano in termini di traffico complessivo e nel Mediterraneo come porto di destinazione finale. " Particolarmente significativo il dato sull'occupazione: lo scalo genovese occupa infatti oltre 9400 persone di cui 5200 nel settore costruzione e riparazioni navali. "Il porto di Genova - ha proseguito Gallanti - si conferma la più grande industria della nostra città e della nostra regione ma anche una grande fonte di lavoro. Una città che non pensa al futuro dei propri ragazzi non ha grandi possibilità di svilupparsi". Per quanto riguarda invece gli investimenti, a partire dal 2000, le somme iscritte a bilancio ammontano a circa 240 milioni di euro - di cui 90 per il 2002 - e rappresentano le risorse dedicate alla realizzazione degli interventi previsti dal Piano regolatore portuale. "Il 2003 - ha proseguito Gallanti - sarà l'anno dell'attuazione del Piano regolatore portuale. I lavori in corso, avviati ed ultimati al 31 dicembre 2002, ammontano a circa 130 milioni di euro. Il piano operativo triennale 2003 - 2005 prevede interventi per altri 591 milioni di euro". Infine, il Presidente ha espresso preoccupazione per la carenza di infrastrutture di collegamento tra il porto di Genova, il resto del Nord Italia e l' Europa centrale. "Ma tutto ciò rischia di vanificarsi - ha concluso - se contemporaneamente non si realizzano le infrastrutture necessarie per collegare il porto di Genova con la Pianura Padana, la Svizzera e l'Europa centrale".

UN NUOVO DOCUMENTO DELL'UNI, ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE SICUREZZA DEL GAS: LE REGOLE PER IL PRONTO INTERVENTO E IL CONTROLLO DELLA RETE
Milano, 5 febbraio 2003 - I dati più recenti della "Statistica degli incidenti gas" redatta dal Cig - Comitato Italiano gas, indicano che nel decennio 1992-2001 gli incidenti domestici da gas in Italia si sono più che dimezzati (da 271 a 132); ciò nonostante il livello di attenzione da parte degli utilizzatori, dei distributori e dell'autorità di controllo non deve diminuire! A conferma di ciò, nei giorni scorsi Uni ha pubblicato un nuovo documento fondamentale per la sicurezza dell'utilizzo del gas: si tratta della linea guida "L'esecuzione delle attività di pronto intervento gas" che si aggiunge alle altre quattro già disponibili gratuitamente on-line all'indirizzo internet: www.uni.com/sicurezza/aeeg.shtml Il documento - che applica i principi della delibera n.236/00 dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas - definisce le attività, la struttura organizzativa e le competenze necessarie per lo svolgimento dell'attività di "pronto intervento" in caso d'anomalie, incidenti, interruzioni del servizio. Le aziende di distribuzione gas devono garantire a tutti gli utilizzatori un servizio di pronto intervento gas in grado di: individuare l'anomalia; assicurare le condizioni di sicurezza; prevenire emergenze o incidenti; ripristinare - ove possibile - la continuità del servizio; ridurre i disagi dei clienti finali. Ad esempio, nel caso di fughe di gas, il documento (scritto da Atig - Associazione Tecnica Italiana del Gas in collaborazione con Cig) prevede le seguenti azioni: individuazione della zona da cui proviene la dispersione; realizzazione di una serie di fori di uguale profondità, allineati alla tubazione; inserimento della sonda di misurazione della concentrazione di gas nei fori; misurazione dei valori di concentrazione e individuazione del punto di massima concentrazione. Nei casi di massimo rischio il documento stabilisce un crescendo di azioni di sicurezza, per gli impianti (intercettazione del flusso di gas attraverso la chiusura di valvole, aerazione dell'area interessata dalla dispersione, eliminazione delle potenziali fonti di incendio/esplosione) ma soprattutto per le persone (evacuazione dell'edificio o del luogo a rischio, divieto di accesso e transito nella zona a rischio, deviazione del traffico stradale dalla zona a rischio) fino all'attuazione di vere e proprie procedure di emergenza. Infine, la guida Uni elenca gli strumenti ed attrezzature di cui devono disporre gli operatori per la corretta esecuzione delle attività di pronto intervento gas: strumenti per rilevazione di presenza e concentrazione di gas; strumentazione per rilievo dei servizi nel sottosuolo: strumenti di misura della pressione adeguati alla rete; attrezzatura e minuteria idonea all'impiego per gas ed alle caratteristiche degli impianti e delle reti; gruppi di misura e riduttori di utenza; estintori e segnaletica stradale. Il pronto intervento gas viene svolto in Italia da circa 850 aziende di distribuzione (350 delle quali hanno almeno 5.000 clienti) che -adottando le regole stabilite dal documento Uni- potranno garantire a milioni di consumatori la qualità e, soprattutto, la sicurezza del servizio di fornitura del gas. Ma è importante ricordare che la sicurezza del gas dipende in gran parte proprio dall'utilizzatore finale. A questo proposito ricordiamo che Uni mette a disposizione gratuitamente su internet all'indirizzo www.uni.com/sicurezza due manuali intitolati, rispettivamente, "Il gas a regola d'arte" (focalizzato sull'installazione degli impianti domestici) e "Impariamo a conoscere il gas" (una guida pratica al comportamento da seguire quando si sente odore di gas, e quando riteniamo che l'impianto di casa sia diventato vecchio).

IL 3 FEBBRAIO 2003 SI APRONO LE SELEZIONI AL MASTER IN QUALITA', SICUREZZA E AMBIENTE PROMOSSO DA SOGEAMASTER
Milano, 5 febbraio 2003 - Lunedì 3 Febbraio 2003 - Sono iniziate ieri le selezioni per il Master in "Qualita', Sicurezza e Ambiente", organizzato da Sogea Scpa, Scuola di Formazione Aziendale fondata da Confidustria Liguria trai cui azionisti insieme a importante imprese spicca Camera di Commercio di Genova, che è andata affermandosi come uno dei più importanti competitors nella formazione managerialeIl Master "Qualita', Sicurezza e Ambiente" che iniziera' il 7 aprile, e' il primo dei 5 Master che saranno avviati da Sogea nell'anno 2003. Il programma di studio è articolato su tre moduli e vedrà i giovani laureati impegnati per 680 ore in aula, che comprenderanno un project work di 80 ore nel quale saranno impegnati ad applicare le conoscenze acquisite in una proposta operativa. La formazione verrà completerà da uno stage individuale di 520 ore presso le aziende clienti. L'attenta, necessaria osservazione dei mercati registra un'esigenza sempre piu' forte da parte di imprese dei più diversi settori a perseguire politiche per la qualità e la sicurezza, per la creazione del valore. Ne deriva la necessita' di disporre di nuove figure professionali dotate di competenze procedurali, normative ed organizzative, in grado di accompagnare l'impresa nei processi di gestione e di certificazione di qualita' e sicurezza. Nell'ideazione e nella progettazione dei cinque Master per l'anno 2003 Sogea e' non solo fedele alla sua mission (formazione manageriale/aziendale) , ma si mostra estremamente attenta ai cambiamenti e alle tendenze dei mercati, caratterizzati dall'imprevedibilita 'degli scenari e dei progressi della tecnologia. Sogea e' sensibile alle richieste delle imprese che sempre piu' spesso necessitano di figure professionali versatili, in grado di utilizzare il linguaggio delle nuove tecnologie, d'interpretare e contestualizzare modelli di gestione tradizionali e innovativi dell'azienda, di cogliere con tempismo i segnali di cambiamento provenienti dall'ambiente esterno. A questo seguiranno altri tre Master ugualmente strutturati secondo una fase d'aula (acquisizione di conoscenze e addestramento professionale) ed una di stage( sviluppo delle capacita' e delle competenze); il Master in "Gestione dell'eccellenza nell'impresa moderna", ideato per figure gia' inserite nel mondo del lavoro, comprende solo una fase d'aula, conclusa con il project work. Partirà il 3 novembre 2003 il Master in "Gestione aziendale", giunto alla sua XIII edizione; comprensivo di 1600 ore, è il corso tradizionale di Sogea volto a formare giovani in grado di operare in tutte le funzioni aziendali. Gli altri Master avviati da Sogea sono: "Logistica Distributiva"; inizio del corso: 26 maggio 2003 "Mktg & Communication"; inizio del corso: 8 settembre 2003

RISK MANAGEMENT. ASSOGESTIONI ORGANIZZA UN SEMINARIO A MILANO SUL CONTROLLO DEL RISCHIO NELLE SGR
Milano, 5 febbraio 2003 - "Il risk management nell'attività di gestione del risparmio" è il titolo del seminario di studio, organizzato da Assogestioni, che si terrà martedì 18 febbraio presso la sede Abi di Milano, in via della Posta 3. Tra i relatori del seminario anche Christopher Finger di RiskMetrics Group uno degli ideatori delle strutture di gestione del rischio. I lavori del seminario, il cui inizio è previsto per le ore 9,00, si articoleranno in tre sessioni. La prima sarà dedicata al confronto dei modelli di gestione del rischio, ne parleranno Raffaele Zenti (Ras Asset Management Sgr), Michele Gaffo (Ras Spa) e Maria Luisa Gota (Eptafund). Tema della seconda sessione sarà invece "l'impatto del risk management sulle Sgr: come cambiano il processo d'investimento, la performance attribution, la 'cultura' aziendale". Interverranno Francesco Betti (Aletti Gestielle Sgr), Domenico Mignacca (Sanpaolo-Imi Am Sgr) e Carlo Appetiti (Nextra Sgr). Nella terza sessione, Dario Brandolini (Ras Asset Management Sgr) esporrà i risultati di un'indagine sull'utilizzo del "tracking error" presso un campione di Sgr italiane. In occasione del seminario verrà distribuito il secondo Quaderno Assogestioni della collana economica, curato dal professor Andrea Resti, dal titolo: "Rischio e rendimento nella gestione del risparmio: misura, controllo, attribuzione".

MIP-POLITECNICO DI MILANO FORMA I NUOVI SECURITY MANAGER INIZIA A MARZO IL NUOVO CORSO AVANZATO IN MANAGEMENT DELLA SECURITY AZIENDALE
Milano, 5 febbraio 2003 - Il problema della sicurezza è un aspetto cruciale per la maggior parte delle Aziende che devono proteggersi da intrusioni sulla rete informatica, danni provocati dagli infortuni sul lavoro, dispersione di informazioni riservate, rischi di varia natura. Ulteriori riflessioni sulla sicurezza sono inoltre dettate dall'evoluzione del contesto in cui le aziende operano, dove la competizione su scala globale richiede una crescente mobilità di asset intellettuali. Difficoltà e rischi non mancano. In Italia, in particolare, mentre per quanto concerne la sicurezza del patrimonio materiale e delle informazioni esistono apparati normativi avanzati, manca una sensibilità diffusa sui problemi legati alla sicurezza informatica, degli impianti e dei siti industriali. Determinante è infine la tutela della sicurezza delle risorse umane, critiche per il patrimonio aziendale. Da ciò, la necessità di rendere istituzionale la figura del Security Manager come elemento chiave per l'analisi del rischio e la pianificazione degli interventi a protezione degli assett aziendali che tenga conto del rapporto tra investimenti in sistemi di difesa ed entità di minacce. Tale figura dovrà gestire la comunicazione interna, il monitoraggio dei rischi, eventuali crisi, le performance del sistema di sicurezza. La funzione aziendale di gestione del rischio e della sicurezza delle risorse materiali, immateriali e ambientali contribuisce in modo significativo alla creazione del valore della impresa, assicurando un ambiente di lavoro più sicuro, una migliore qualità dei prodotti/servizi e un rafforzamento della reputazione aziendale. Emerge da questo la necessità di una preparazione a 360° sulla security che fornisca alle figure aziendali competenze tecniche e manageriali. Per rispondere alla richiesta del mercato il Mip, la Business School del Politecnico di Milano, in collaborazione con aziende leader quali Live Network Security e sm Risk & Security On Line Management e con il supporto del Centro per la Sicurezza di Ateneo del Politecnico di Milano, propone la 1a edizione del MSec - Corso avanzato in Management della Security aziendale, che punta a formare la figura fortemente interdisciplinare del Risk & Security Manager. Il programma è indirizzato a quanti vogliano consolidare la propria carriera professionale e manageriale nei servizi della security aziendale, oltre che alle funzioni chiamate ad interagire con i professionisti della security. In ambito aziendale, i partecipanti interessati a un tale percorso possono essere i manager e quadri della Sicurezza, Risorse umane e Organizzazione, Servizi Generali, Legale, IT. Il Corso è altresì destinato a esperti di sicurezza ambientale e territoriale, che svolgano attività di risk assessment e di intelligence, preliminari all'installazione di nuove unità produttive, industriali e aziendali. In particolar modo, il programma è rivolto a laureati in discipline tecnico-scientifiche ed economiche. I requisiti dei candidati al Corso (e del successivo ottenimento della Certificazione Cepas) sono: - Diploma di Scuola Media Superiore o diploma universitario o certificato di completamento del corso di Accademia Militare (4 anni) o diploma di Laurea; - Appropriate esperienze di lavoro (minimo 4 anni per i diplomati di scuola media superiore, 2 anni per i gradi di istruzione superiore) in attività attinenti la security presso aziende, enti o società di consulenza. Il corso si svilupperà nel periodo Marzo/Novembre 2003. E' articolato in due sessioni settimanali nelle giornate di venerdì (8 ore) e sabato mattina (4 ore), per un totale complessivo di 200 ore. Nel corso sono analizzate tutte le componenti di gestione integrata del rischio e della security aziendale Il corso è articolato nelle seguenti aree: a. Elementi di base; b. Il rischio e le tematiche della security in azienda; I metodi e gli strumenti operativi per la gestione del rischio e della security; II:      Gestione del rischio associato alla sicurezza delle risorse fisiche immobili e mobili; Gestione del rischio associato alla sicurezza delle informazioni; Gestione dei rischi tecnologici e territoriali dei siti industriali; Sistema organizzativo per la gestione del rischio e della security; Qualificazione e certificazione della security; Psicologia della security. Gli organizzatori del Corso seguono in modo rigoroso le prescrizione del Codice deontologico Cepas. Le metodologie di formazione adottate si basano su una didattica attiva e prevedono dei momenti di "elaborazione" individuale o di gruppo, oltre a momenti di "formazione tradizionale d'aula" (discussioni, esercitazioni e sviluppo di casi, testimonianze manageriali, sviluppo di progetti in azienda). La Faculty è composta da docenti universitari, da consulenti e da esperti esterni di comprovata esperienza. Al termine di ciascun modulo i partecipanti sosterranno un esame/verifica sugli argomenti trattati e sulle caratteristiche personali. I percorsi sono studiati anche per poter essere proposti via Web, per sfruttare le funzionalità dell'eLearning e i vantaggi della formazione a distanza. I Project Work costituiscono un'importante attualizzazione dei concetti affrontati e si svolgono al di fuori degli orari di lezione. La frequentazione del Corso avanzato in Management della Security aziendale consente il conseguimento di un'importante certificazione, i cui contenuti sono parte integrante del corso stesso: la certificazione Cepas per il ruolo di "Security Manager" rilasciata per titoli e previo specifico esame conclusivo. Il sistema dei "crediti formativi", introdotto sulla spinta dei recenti cambiamenti del mondo universitario, viene applicato dal Mip ai percorsi formativi post laurea; la partecipazione al MSec consentirà ai partecipanti di conseguire 30 crediti Mip. Successivamente, la partecipazione ad altri percorsi formativi Mip potrà consentire l'accumulo di ulteriori crediti e il conseguimento di nuovi titoli. Per l'ammissione al Corso è prevista una selezione basata sulla valutazione preliminare dei curricula e dell'esperienza lavorativa in fase di colloquio individuale. La quota di iscrizione è di 7.000 euro + Iva . Sono previste riduzioni per le iscrizioni da parte di più persone della stessa azienda/società e per i soci A.I.P.S.A. Sono anche previsti finanziamenti a tasso agevolato da parte di Istituti di credito convenzionati.

ITALIA E GERMANIA, DUE CULTURE A CONFRONTO A FEBBRAIO IL DIBATTITO SU CINQUANT'ANNI DI STUDI NEI DUE PAESI
Firenze, 5 febbraio 2003 - Cinquant'anni di rapporti tra la cultura italiana e quella tedesca, sono al centro del convegno "Tradizione, pensiero radicale e illuminismo. La filosofia e le scienze della società in Germania e in Italia dopo il 1945" che si svolgerà giovedì 6 (dalle 14.30 nell'Aula magna dell'Università di Firenze - piazza San Marco, 4), venerdì 7 e sabato 8 febbraio (dalle 9 presso l'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento - piazza Strozzi,1 Firenze). All'origine dell'iniziativa, gli scambi che intercorrono tra le comunità scientifiche dei due paesi sui temi legati alla filosofia, la società e la politica dagli anni della ricostruzione post bellica, alla riunificazione tedesca, fino al processo di unione europea, e che costituiscono un elemento essenziale per la comprensione di molti aspetti dell'attuale realtà culturale italiana e tedesca. Su questi temi dibattono gli studiosi che hanno allacciato da anni rapporti di ricerca e di collaborazione anche grazie a incontri bilaterali periodicamente svolti su temi specifici, i "Seminari Humboldt". Si deve, infatti, alla Fondazione Alexander von Humboldt di Bonn - che da cinquant'anni sostiene lo scambio e la collaborazione internazionale in tutti i campi della ricerca sia scientifico-naturale che umanistica - il sostegno agli esperti italiani e tedeschi delle discipline filosofiche, storiche, politologiche e giuridiche. All'iniziativa partecipano, fra gli altri, Manfred Osten, segretario generale della Fondazione, Enno Rudolph, dell'Università di Heidelberg, che con Stefano Poggi, docente dell'ateneo fiorentino, ha promosso il convegno, Iring Fetscher, Reinhard Brandt. E ancora, Franco Volpi, Sergio Givone e Mario Caciagli. Il Seminario è organizzato con il sostegno finanziario della fondazione Alexander von Humboldt, con il patrocinio del dipartimento di Filosofia dell'ateneo fiorentino e del seminario filosofico dell'Università di Lucerna.

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