NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MERCOLEDI'
5 FEBBRAIO 2003
pagina 1
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
1A
CONFERENZA NAZIONALE DELL'ALTA DIRIGENZA DELLO STATO
Roma, 5 febbraio 2003 - La rete e l'e-mail portano alla Pubblica
Amministrazione non solo efficienza interna e nei rapporti con i cittadini,
ma anche grossi risparmi. "Il Ministero degli Esteri, ad esempio,
utilizzando la rete ha ottenuto una riduzione di ben 17 tonnellate di carta
solo per lo scambio di telegrammi con le sedi estere e con la diffusione di
caselle di posta elettronica ha praticamente annullato lo smistamento di
carta al proprio interno", ha detto Lucio Stanca, ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie, alla 1a Conferenza Nazionale dell'Alta
Dirigenza dello Stato, ricordando che l'obiettivo da perseguire, quindi, è
quello di "attivare una casella e-mail per ogni dipendente. Entro la
fine della legislatura la posta interna della pubblica amministrazione dovrà
essere esclusivamente in e-mail". Il ministro Stanca si è soffermato
sull'esigenza che "in un Paese moderno l'amministrazione pubblica sia
moderna". Per questo "bisogna puntare al pieno sfruttamento
dell'investimento fatto dallo Stato in tecnologia" e a "rimuovere
la cultura 'proprietaria' della singola amministrazione", in quanto
"ogni giorno si scontrano due modelli alternativi: uno 'cooperativo',
in cui le amministrazioni operano per obiettivi condivisi e per il
raggiungimento del risultato; l'altro, per 'competenze', in cui ogni
amministrazione opera nella difesa del perimetro di attribuzioni normative.
Quest'ultimo modello è antistorico e non va nella direzione del 'buon
andamento' degli uffici, previsto dalla Costituzione". Insomma, ha
sottolineato Stanca, "le singole amministrazioni devono saper attenuare
la difesa esasperata dei propri confini, in cui funzionano come
compartimenti stagni ed è l'utente che le fa comunicare fra loro portando
ad esse la propria documentazione". Secondo il ministro non ci sono
alternative: "questa funzione la deve compiere la connessione
digitale" in quanto "in una logica di amministrazione moderna in
rete è l'informazione che circola da un sistema ad un altro". Il
cittadino, quindi, da casa, dall'ufficio, dall'estero può interloquire
sempre con la pubblica amministrazione ed accedere ad una infinità di
servizi on-line, ponendo così fine alle code. Dopo aver ricordato che
"l'amministrazione elettronica, l'e-Government, è diventata una
priorità politica per l'Unione Europea dopo le decisioni prese a Lisbona
per rendere il sistema europeo più moderno, più dinamico e più
competitivo", il ministro Stanca ha sostenuto che "con l'e-Government
oggi e con l'e-Democracy domani stiamo assistendo ad un processo storico,
come il passaggio dallo stato feudale a quello moderno", basato anche
su "un rapporto più semplice, più efficace e più veloce" tra
cittadino e amministrazione. E, di conseguenza, "con un'ampia
accessibilità alla pubblica amministrazione indipendentemente dal luogo
(non più code) e dal tempo (24 ore al giorno, 7 giorni la settimana), con
grande trasparenza e con più partecipazione democratica alla vita delle
istituzioni". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha poi
annunciato che, d'intesa con quello per la Funzione Pubblica, varerà uno
specifico "programma di formazione per l'alta dirigenza dello Stato per
favorire la conoscenza delle positive implicazioni derivanti dall'impiego
delle nuove tecnologie nella organizzazione pubblica". Infine il
ministro Lucio Stanca ha detto che "sono ancora troppi i funzionari che
temono le politiche del cambiamento, ossia la modernizzazione dello Stato e
l'amministrazione elettronica" e per questo ha auspicato che siano
"rimosse le reazioni destinate a preservare i privilegi" in quanto
"il cambiamento è generatore di progresso e di ammodernamento del
Paese".
IL
CONSIGLIO DIRETTIVO ADOTTA UNA RACCOMANDAZIONE SUL NUOVO SISTEMA DI VOTO
Milano, 5 febbraio 2003 - Il 3 febbraio 2003, il Consiglio direttivo della
Banca centrale europea (Bce) ha adottato all'unanimità una raccomandazione
della Bce per una decisione del Consiglio concernente la modifica
dell'articolo 10.2 dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e
della Banca centrale europea [pdf 50kB]. La raccomandazione si fonda
sull'articolo 10.6 dello Statuto del Sebc introdotto dal Trattato di Nizza,
che è in vigore dal 1° febbraio 2003. In questo modo, la Bce aderisce alla
richiesta espressa dagli Stati membri di presentare "quanto prima"
una raccomandazione dopo l'entrata in vigore del Trattato. La
raccomandazione della Bce prevede un adeguamento delle modalità di voto del
Consiglio direttivo, che si renderà necessario per salvaguardare
l'efficienza e la tempestività del processo decisionale dell'organo in
seguito all'allargamento dell'area dell'euro. Una descrizione dettagliata
delle modalità di voto proposte è fornita nel comunicato stampa diffuso
dalla Bce il 20 dicembre 2002 . La raccomandazione della Bce è stata
sottoposta al Consiglio dell'Unione europea il quale, riunito a livello di
capi di Stato o di governo, delibererà all'unanimità in merito
all'adeguamento delle modalità di voto in seno al Consiglio direttivo,
sulla scorta della proposta della Bce e tenuto conto dei pareri della
Commissione europea e del Parlamento europeo. Successivamente, la modifica
adottata formerà oggetto di una raccomandazione agli Stati membri per la
ratifica in conformità delle rispettive norme costituzionali.
TERZO
RAPPORTO SUI SERVIZI "LA FINANZA PER LE IMPRESE DI SERVIZI"
Milano, 5 febbraio 2003 - mercoledì 26 febbraio presso l'Auditorium della
Tecnica di Confindustria, in Viale Tupini 65 a Roma, la Federazione delle
Imprese di Servizi - Fise presenta il Terzo Rapporto sui Servizi "La
Finanza per le imprese di servizi", nel quale viene affrontato il tema
delle relazioni fra finanza e imprese di servizi esaminando la debolezza
della struttura finanziaria che costituisce oggi un fattore critico negativo
in un mercato sempre più competitivo. Alla tavola rotonda parteciperanno
Antonio D'Amato, Presidente di Confindustria, l'On. Enrico Letta,
Responsabile Economico della Margherita, l'On. Renato Brunetta, Deputato al
Parlamento Europeo, Giorgio Carducci, Direttore Generale dell'Associazione
Nazionale fra le Banche Popolari, Marcello Messori, Docente di Economia
dell'Università di Roma "Tor Vergata". La Fise rappresenta
nell'ambito di Confindustria il settore dei servizi privati alla collettività
e alle imprese. Fondata nel 1923 e ricostituita nel 1944, la Federazione ha
ampliato nel corso degli anni il proprio ambito di rappresentanza in diversi
settori produttivi. Oggi la Federazione, attraverso le 13 associazioni che
la compongono, rappresenta oltre 1000 aziende, che fatturano 10.300 milioni
di euro e occupano 107.000 lavoratori. Certi di incontrare il Vostro
interesse per l'iniziativa in programma, Vi trasmettiamo in allegato
l'invito.
AGGIORNAMENTO
DEL PATTO DI STABILITÀ INTERNO PER PROVINCE E COMUNI CON PIÙ DI 5000
ABITANTI
Roma, 5 febbraio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che con l'articolo 29 della legge finanziaria 2003 si sono stabilite le
regole inerenti il Patto di stabilità interno per le Province ed i Comuni
con popolazione maggiore di 5000 abitanti, relativo al triennio 2003-2005,
apportando diverse e importanti modifiche alle disposizioni relative al
patto del 2002. Le maggiori innovazioni riguardano, l'assenza di vincoli
finanziari sulle spese degli enti; una diversa impostazione delle regole per
le Province ed i Comuni; l'introduzione di un sistema di programmazione
trimestrale dei flussi finanziari di cassa; la definizione di un sistema di
regole innovative per il Patto di stabilità 2005 rispetto ai sistemi di
regole sinora definite (inserimento nel calcolo del saldo delle spese
d'investimento). La circolare riguardante tali aggiornamenti del "Patto
di stabilità interno" per gli anni 2003-2005 e i chiarimenti agli enti
locali interessati sulle relative applicazioni è disponibile sul sito del
Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria
generale dello Stato al link Patto di stabilità interno - 2003
ANIA:
GIAMPAOLO GALLI, NUOVO DIRETTORE GENERALE
Roma, 5 febbraio 2003 - L'Associazione Nazionale fra le Imprese
Assicuratrici informa che la Giunta esecutiva, su proposta del Presidente
Fabio Cerchiai, ha deliberato di indicare il Prof. Giampaolo Galli quale
nuovo Direttore Generale dell'Associazione, in sostituzione del dott. Mario
Orio, che lascia per motivi personali, al termine di una carriera
interamente dedicata al sistema assicurativo. La nomina sarà esecutiva dal
prossimo primo marzo. Galli lascia la Confindustria, dove ha ricoperto
l'incarico di Capo Economista. In precedenza, era stato Capo dell'Ufficio
Ricerche Econometriche e poi Direttore del Settore Internazionale del
Servizio Studidella Banca d'Italia (cv allegato). Il Presidente e la Giunta
dell'Ania esprimono un caloroso ringraziamento al Dott. Mario Orio.
"Conosco Mario da quando eravamo ragazzi, ha dichiarato il Presidente
Cerchiai. Ho per lui grande stima ed affetto. All'Ania ha portato un
contributo estremamente prezioso ed apprezzato, derivante dalla profonda
conoscenza dei problemi del settore". "Nel momento in cui affronto
una nuova sfida professionale, ha dichiarato Galli, desidero esprimere la
mia gratitudine a Confindustria, e personalmente ad Antonio D'Amato e
Stefano Parisi, per aver creduto nel ruolo del Centro Studi e
nell'importanza di disporre sempre di analisi quanto più possibile
oggettive. In questi anni, che ci hanno visto spesso in battaglie difficili,
abbiamo sviluppato rapporti di cordialità e amicizia, che - sono certo -
dureranno nel tempo. Ringrazio anche i molti colleghi e collaboratori di
Confindustria, in particolare i validissimi Giulio De Caprariis e Giuseppe
Schlitzer, senza i quali non avrei potuto svolgere al meglio i miei
compiti". "All'Ania spero di riuscire a portare il contributo che
mi viene dalle precedenti esperienze professionali: l'imparzialità
dell'analisi, l'attitudine a coniugare le legittime ragioni della
competitività delle imprese con l'interesse generale del Paese. Nel settore
Rc auto, ad esempio credo sia interesse di tutti contrastare le cause di
fondo dell'incremento di prezzo delle polizze che, con tutta evidenza sono
rappresentate dall'eccezionale aumento dei costi dei risarcimenti a carico
delle compagnie. In Europa abbiamo tristi primati, in termini di numero di
sinistri per veicolo circolante e di incidenti con danni alle persone. Mi
auguro che la battaglia per la sicurezza stradale possa costituire un solido
terreno di intesa con i consumatori e con tutte le componenti della società
civile e della politica italiana. Mi auguro che lo stesso possa avvenire sul
terreno della battaglia per contrastare le frodi ai danni delle compagnie,
un fenomeno in cui una minoranza di utenti scarica costi crescenti sulla
generalità degli automobilisti onesti".
CARDNET
GROUP: FATTURATO DEL PRIMO SEMESTRE A 12 MILIONI DI EURO (+114%)
Milano, 5 febbraio 2003 - CardNet Group il gruppo italiano leader nella
progettazione, sviluppo e personalizzazione e produzione di Card, e delle
soluzioni informatiche per la loro emissione e gestione, ha registrato nel
corso dei primi sei mesi dell'esercizio 2002-2003 (che si concluderà il 30
giugno dell'anno in corso), ricavi totali per oltre 12,2 milioni di euro.
L'aumento di fatturato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio
precedente è quindi del 114% (al 31 dicembre 2002 il fatturato relativo ai
primi sei mesi dell'esercizio 2001-2002 è stato di ca. 5,7 milioni di euro)
anche grazie alla variazione dell'area di consolidamento. In calo risulta la
posizione finanziaria netta, negativa per € 27,8 milioni a fronte dei
€26,3 milioni registrati al 30 novembre 2002 e dei € 27,0 milioni al 30
settembre 2002. Il buon andamento del fatturato è anche confermato dal
portafoglio ordini, che alla data del 31 dicembre era di circa 8 milioni di
euro. La produzione di card nello stabilimento di Iglesias procede dunque
secondo un trend di crescita particolarmente sostenuto, e la società
ritiene che un'ulteriore sviluppo arriverà dalle applicazioni dedicate al
mondo dell'e-government ed a quello finanziario. Di recente la Cardnet SpA
ha infatti ottenuto la certificazione per produrre carte di credito da parte
di MasterCard. Per quanto concerne lo sviluppo della posizione aperta con
Mercatus & Partners per l'acquisto da parte di quest'ultima di una quota
della controllata Card Net S.p.A., comunichiamo che in questi giorni i
rispettivi legali incaricati stanno definendo gli aspetti legati alla
definizione dei patti parasociali così come previsto dagli accordi a suo
tempo sottoscritti. Il Consiglio di Amministrazione di CardNet Group SpA sarà
convocato il 27 febbraio 2003 per l'approvazione della relazione semestrale.
CRESCE
IL RISCHIO DELLE FRODI AZIENDALI: L'INDAGINE DI ERNST & YOUNG L'85%
DELLE FRODI A DANNO DELLE AZIENDE E' COMPIUTO DAI DIPENDENTI. OLTRE UN TERZO
DELLE FRODI A LIVELLO MONDIALE VIENE COMMESSO IN EUROPA
Milano, 5 febbraio 2003 - Le frodi aziendali non accennano a diminuire,
nonostante la maggior parte delle imprese si sia oggi dotata di specifici
codici di comportamento sulla scia dei recenti scandali finanziari: questo
il risultato dell'indagine biennale 'Fraud, the Unmanaged Risk' condotta da
Ernst & Young, il Gruppo internazionale leader nei servizi
professionali. Lo studio, alla sua ottava edizione, e' stato condotto in 30
paesi nei 5 continenti coinvolgendo aziende che operano in vari settori di
business, dalle multinazionali alle imprese medio-piccole. Dall'indagine, in
cui sono state chiamate a partecipare anche realta' italiane, emergono in
primo luogo i fattori che aumentano il rischio frode a livello aziendale,
tra i quali vi sono la crescente complessita' delle organizzazioni, la
scarsa diffusione delle funzioni di internal audit, l'accettazione da parte
delle aziende di un certo livello di rischio quale elemento tipico del
business, sistemi di controllo interno non pienamente rispondenti alle
esigenze aziendali e politiche contabili sempre piu' aggressive. L'indagine
di Ernst & Young sottolinea inoltre come il costo aziendale delle frodi
vada oltre la perdita economica e debba correlarsi anche ai danni per
l'immagine, ai costi per l'impiego di risorse per rilevare le irregolarita',
nonche' alla perdita della fiducia nelle singole societa'. Complessivamente
i manager intervistati da Ernst & Young hanno dimostrato maggiore
preoccupazione per gli episodi che comportano l'appropriazione indebita dei
beni aziendali. Circa il 50% delle aziende, inoltre, ha dichiarato di essere
preoccupata del crescente rischio di frodi provenienti dalla rete e
determinate dall'utilizzo di strumenti informatici, cosi' come da episodi di
corruzione. I dati relativi all'Italia mostrano invece una percezione del
rischio piuttosto moderata rispetto all'indagine internazionale. Circa la
meta' delle aziende italiane interpellate e' infatti convinta di aver posto
in essere adeguate procedure per proteggere la propria organizzazione. A
livello internazionale oltre la meta' delle aziende intervistate dichiara di
aver subito frodi significative negli ultimi due anni. Questo fenomeno ha
causato perdite che, nella maggior parte dei casi, sono relative ad importi
relativamente ridotti, ovvero inferiori ai 100.000 Usd. Tuttavia, nel 13%
dei casi tali cifre superano il milione di dollari. Per quanto riguarda
l'Italia, circa il 40% delle aziende ha dichiarato di aver subito
nell'ultimo anno almeno una irregolarita'. Per il 35% degli intervistati nel
nostro Paese, l'ammontare delle perdite e' stato di valore inferiore a 500
mila Usd, mentre per il 20% dei soggetti le perdite sono state superiori a
500 mila di Usd. Un dato spicca a livello globale dalla ricerca Ernst &
Young: le aziende interpellate hanno indicato che, nella loro esperienza,
l'85% delle frodi viene compiuto da dipendenti della stessa azienda. Piu' in
dettaglio, il 55% e' compiuto da dipendenti di livello direttivo e, di
questi, l'85% ha una anzianita' aziendale inferiore ai 12 mesi.
"L'aumento del numero di dipendenti con contratti temporanei nelle
aziende, la crescente complessita' delle strutture organizzative e dei
servizi via Internet stanno alimentando le percentuali di rischio", ha
affermato Gabriele Boleso, partner della divisione Forensic and Litigation
Services di Ernst & Young, esperto nell'analisi delle frodi aziendali.
"Poiche' abbiamo rilevato che nei periodi di recessione economica le
frodi tendono numericamente ad aumentare", ha continuato Boleso,
"le aziende dovrebbero incrementare le azioni di prevenzione,
verificando costantemente l'operato del proprio management, ponendo
particolare attenzione ai nuovi assunti, che sembrano rappresentare una
minaccia particolare". Gli strumenti considerati piu' efficaci per la
prevenzione e per le rilevazioni delle frodi aziendali si sono rivelati,
secondo gli interpellati a livello internazionale, il controllo del
management e le funzioni di internal audit. Nel 20% dei casi le aziende si
sono affidate inoltre a consulenti esterni specializzati nella rilevazione
delle frodi ( Forensic accountants), con un grado di soddisfazione pari
all'88%. Nella maggior parte dei casi, inoltre, le aziende italiane
dichiarano di possedere specifiche politiche aziendali atte a prevenire il
rischio di frodi e a permettere la loro individuazione. Tuttavia, solo un
terzo degli intervistati ha recentemente predisposto uno studio specifico
circa la vulnerabilita' alle frodi della propria organizzazione. Il problema
delle frodi sembra comunque essere percepito in misura maggiore rispetto a
due anni fa: oggi il 58% delle aziende interpellate al livello
internazionale dispone di un codice di autodisciplina e il 68% ha adottato
un codice etico. Si tratta di una percentuale pari al 33% in piu' rispetto
all'indagine svolta da Ernst & Young nel 2000. Cio' nonostante, soltanto
il 45% delle stesse aziende ritiene che le politiche adottate per la
prevenzione delle frodi siano realmente comprese dallo staff. Un aspetto
positivo emerge comunque dall'indagine di Ernst & Young: si tratta del
miglioramento per quanto riguarda il recupero delle perdite causate dalle
frodi. Oltre il 50% delle aziende interessate da questo fenomeno e' stato in
grado di compensare le perdite; una percentuale notevole, soprattutto se
confrontata con il dato emerso nell'indagine precedente, pari al 27%. I dati
evidenziano inoltre che molte aziende hanno migliorato le percentuali di
recupero grazie ai recuperi da banche e societa' di assicurazioni. Rimane
tuttavia il rischio delle frodi non rese pubbliche da parte delle aziende a
causa della percezione negativa che ne potrebbe conseguire.
A
MILANO PREZZI SOTTO CONTROLLO NASCE IL BOLLETTINO SUI PREZZI DELLE MATERIE
PRIME
Milano, 5 febbraio 2003. Un livello dei prezzi molto influenzato dalla
situazione internazionale e dal prezzo del petrolio: l'energia pesa il 36,9%
sull'indice dei prezzi. Anche a Milano. Un euro sempre più forte che, per
una volta, ci tiene un po' al riparo dalla crescita dei prezzi determinata
dagli aumenti all'estero. E, cattiva notizia per gli amanti della
cioccolata, un'impennata decisa nei prezzi del cacao (+32% in un anno, +8,2%
in un solo mese), per la crisi del maggiore produttore, la Costa d'Avorio.
Che ha impatto anche sul prezzo del caffè (+23% in un anno, +1,6% in un
mese), anche se compensato da Brasile e Guatemala. Ma anche la lana si
apprezza: +74% o +56% in un anno a seconda della qualità, per la siccità
in Australia, il maggiore produttore al mondo. E tra gli alimentari sono i
cereali che costano di più (+8,1% in un anno) e le bevande (+5,9%). E'
quanto emerge dal primo numero dell'indice dei prezzi delle materie prime a
cura dell'ufficio mercati e consumi della Camera di Commercio di Milano. Un
nuovo strumento per verificare le cause dell'aumento dei prezzi a partire
dalle materie prime. Un'inflazione spesso importata e legata alle crisi
internazionali. Il bollettino sarà disponile sul sito www.piuprezzi.it Se
ne è parlato all'incontro dell'Osservatorio dei Prezzi del Comune e della
Camera di Commercio: lo strumento di monitoraggio, diffusione dati e
proposte nato per far fronte alla preoccupazione sugli aumenti dei prezzi
per i consumatori e per le imprese. Un'iniziativa dell'Assessorato al
Commercio del Comune di Milano di concerto con la Camera di Commercio, con
il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e dei
consumatori. "Con la newsletter sui prezzi - ha dichiarato Renato
Borghi vice Presidente dell'Osservatorio e membro di giunta della Camera di
commercio - la Camera di Commercio e l'Osservatorio mettono a disposizione
un nuovo strumento per un controllo della formazione dei prezzi a partire
dalle materie prime, alla produzione e distribuzione. Con l'obiettivo di
poter valutare l'impatto di componenti internazionali, nazionali e locali e
di poter poi rispondere con interventi mirati e adeguati". Materie
prime: prezzi nell'ultimo anno. Crescono del 13%, soprattutto per la
crescita dei prezzi energetici (+29,9%). L'alimentare cresce del 3,1%, il
non alimentare del +4,4% (per il forte aumento delle fibre +39,1%). Chi
aumenta di più: petrolio, lana, cacao, caffè, cereali e bevande. Il
settore energetico (prezzi +28,6% per il petrolio in un anno, +12,7% in un
mese) ha risentito della crisi del Venezuela, forte produttore di petrolio e
dalle preoccupazioni sull'Irak. I prezzi delle fibre, soprattutto la lana,
sono cresciuti (+74% e +56% a seconda del tipo di lana in un anno e +7,5%,
+4,7% nell'ultimo mese). Causa: la siccità in Australia, maggiore
esportatore. Tra i prodotti alimentari cresce di più il prezzo dei cereali
(+8,1% in un anno, ma -1,3% nell'ultimo mese) e delle bevande (+5,9% in un
anno, +1,2% in un mese). In forte rialzo il prezzo del cacao della Costa
d'Avorio (+32,1% in un anno, +8,2% in un mese), di cui il paese africano è
il principale produttore al mondo. Meno grave la crescita del prezzo del
caffè in Costa d'Avorio (+23,6% in un anno, +1,6% in un mese), compensato
da un andamento moderato del caffè brasiliano (-6,5% in un anno) e
guatemalteca (+2,3%). Cresce meno il prezzo delle carni (+1,5% in un anno,
+2,6% in un mese) e dei grassi (-0,5% in un anno, +5,7% in un mese). Stabile
lo zucchero. In deprezzamento il tè (-17,3% in un anno). Materie prime:
prezzi tra novembre e dicembre. Crescono del 4,6% soprattutto per la
crescita dei prezzi energetici (+8,4%). L'alimentare cresce dell'1,8%, il
non alimentare dell'1,3% (per il forte aumento delle fibre +39,1%).Materie
prime: prezzi in dieci anni: il peso del petrolio. L'energia ha un peso
rilevante nel calcolo dell'indice dei prezzi: il 36,9%. Tra il 1983 al 2002
ha avuto un andamento abbastanza stabile in alcuni periodi: è un mercato
controllato col cartello dei Paesi dell'Opec. E però sensibile alle crisi
internazionali con dei picchi nel 91 e nel 2000-2002. Mentre i prezzi nel
settore industriale hanno un andamento più ciclico. Milano: confronto
ingrosso-dettaglio prodotti ortofrutticoli. Ortaggi e frutta, esaminati
dalla Camera di commercio, settimana per settimana, a partire dalla prima di
novembre fino alla quarta di gennaio, mostrano un andamento stabile per la
frutta. Mentre ci sono alcuni picchi per gli ortaggi, soprattutto in
gennaio, dovuti alle condizioni climatiche. Tra le verdure più rincarate
fagiolini (prezzi all'ingrosso in euro al kg. da 1,85 in novembre a 2,54 in
dicembre, a 1,94 in gennaio e al dettaglio 3,89 - 4,42 - 4,76), zucchine
(all'ingrosso da 1,33 a novembre e 1,38 a dicembre, 1,72 a gennaio e al
dettaglio da 2,60 a 2,90, a 3,15). Stabili le patate. Alimentari: L'aumento
annuale dell'indice alimentare (+3,1%) risulta trainato dalle variazioni dei
cereali (+8,1%) e delle bevande (+5,9%) avutesi principalmente nel periodo
estivo (Tab.5). Nell'ultimo trimestre, tuttavia, tali indici sembrano
essersi stabilizzati. Di converso, il mese di dicembre fa registrare aumenti
sopra la media per i grassi (+5,7%) e per le carni (2,6%). Nel comparto
bevande si evidenzia il forte aumento del prezzo del Cacao (+32,1%) per
tutto il 2002. La grave crisi politica e militare in Costa d'Avorio, il
principale paese produttore, ha determinato il rialzo delle quotazioni, sia
pure con una parziale riduzione nel periodo ottobre-dicembre (Graf.12). Le
previsioni per il 2003 sono ancora rialziste nonostante siano iniziate a
Parigi le trattative di pace; saranno necessari infatti non pochi mesi per
ritornare ai livelli produttivi antecedenti la rivolta; inoltre l'Indonesia
ha annunciato la riduzione della produzione corrente di cacao a causa delle
prolungate siccità che hanno colpito diverse regioni strategiche per la
coltivazione. Il deciso aumento tendenziale (+8,1%) dell'indice dei cereali
deriva, soprattutto, dal forte balzo delle quotazioni del frumento Usa
(+17,9%), ridottesi leggermente soltanto nell'ultimo trimestre (Graf.11). Le
previsioni per il 2003 sono di ulteriore riduzione, sia a causa di una
ripresa della produzione americana sia a causa di una maggiore concorrenza,
dovuta all'aumento della produzione ed esportazione di frumento da parte di
Russia, Canada, Australia e Iran. Stabile per tutto il 2002 il prezzo del
frumento di origine francese. Energetici- Per tutto il 2002 il prezzo del
petrolio (Tab.3 e Graf.7) è stato caratterizzato da numerose oscillazioni
con una aumento tendenziale molto forte (+28,6%). Nel caso della filiera
petrolchimica la trasmissione degli impulsi inflazionistici risulta tra le
più rapide, anche se la dinamica dei prezzi alla produzione risulta molto
più accentuata, sia in aumento sia in diminuzione, di quella al consumo.
Dopo un calo nei mesi di settembre, ottobre e novembre, il prezzo del
greggio è di nuovo in rialzo nel mese di dicembre. Le preoccupazioni sulla
crisi irachena continuano a dominare le attese del mercato petrolifero.
Determinante anche la situazione del Venezuela, uno dei maggiori produttori
ed esportatori mondiali di petrolio. La situazione di forte conflitto
politico interno ha determinato una paralisi della produzione di greggio,
con contestuale ripercussioni sulle quotazioni. Ulteriori rialzi sono
previsti nei i primi mesi del 2003 ma una soluzione della crisi venezuelana
potrebbe far ripartire la produzione, determinando per la seconda metà
dell'anno una riduzione dei prezzi. Più contenuti i rialzi dell'olio
combustibile; il quale mostra un calo nell'ultimo trimestre. Metalli uso
industriale: Le quotazioni, sostanzialmente stabili, dei metalli e materiali
di uso industriale (Graf.8), hanno risentito della stagnazione della
produzione industriale internazionale. Le previsioni di ripresa della
domanda per il 2003 lasciano intravedere graduali rialzi; anche se le
incertezze sul mercato petrolifero e i risvolti della crisi irachena
potrebbero frenare ancora la produzione industriale. Nel comparto metalli c'è
da segnalare un generale calo dei prezzi con eccezione dei rottami
ferro/acciaio e del nickel, il quale ha toccato i massimi rispetto agli
ultimi due anni; l'aumento è da imputare a ritardi tecnico/produttivi delle
tre maggiori società minerarie (Anaconda, Preston e Cawse); inoltre si
prevede un aumento dell'utilizzo di questo metallo per la produzione di
acciaio. Fibre - L'indice delle fibre ha registrato nel 2002 un forte
aumento delle quotazioni (+39.1%), con un'impennata ulteriore nell'ultimo
mese (+5,4%) - Tab. 1 e Graf. 9. Tale andamento è da imputare
principalmente ai forti rialzi del prezzo della lana australiana (Graf.10);
la siccità, infatti, che ha colpito l'Australia (maggior paese esportatore)
ha causato numerose difficoltà agli allevamenti, con contestuale riduzione
della produzione e aumento delle quotazioni (Tab.4). Nonostante qualche
sporadica precipitazione, la siccità che sta colpendo da sette mesi
l'Australia non sembra dare segni di tregua e i problemi legati al settore
laniero stanno diventando cronici. "La siccità - ha dichiarato Lan
McLachlan, presidente dell'Australian Wool Innovation - potrebbe portare a
una carenza di offerta su scala mondiale" La produzione di lana
prevista per il 2003 è infatti in diminuzione del 10% rispetto a quella
della passata stagione; si teme inoltre che la ripresa del parco ovino possa
essere lenta e compromettere anche l'offerta di lana di lungo periodo.
Questi aumenti, com'è ovvio, hanno avuto ricadute sul settore tessile,
principalmente nei filati di lana (Ascomoda). Inoltre, attraverso effetti di
sostituzione, questi apprezzamenti si sono trasferiti in parte anche sui
prezzi delle fibre alternative (cotone e fibre sintetiche).
CLASSIFICA
DELL'OSSERVATORIO NAZIONALE SULLE OPERE PUBBLICHE MILANO PRIMA ASSOLUTA CON
233,87 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI E 154 GARE
Milano, 5 febbraio 2003 - "Dalla graduatoria relativa agli appalti
pubblici effettuati in Italia nel 2002 tra le dodici grandi aree
metropolitane monitorate dal Cresme, l'Osservatorio nazionale sulle Opere
Pubbliche - ha commentato il Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici
Riccardo De Corato - risulta che Milano riconferma, così come avvenuto nel
corso del 2001 e nonostante la drastica riduzione delle entrate nelle casse
comunali, la propria leadership nella classifica degli importi messi sul
mercato dalle amministrazioni locali: 233,87 milioni di euro per un totale
di 154 appalti." La portata dei capitali che Milano ha investito nel
2002 incide per il 3,23% sul totale di 1.292,60 milioni di euro relativo
alle 14 aree metropolitane classificate. Resta decisamente positivo anche il
dato riferito alla spesa procapite per gli appalti promossi nel 2002: 178,83
euro. Roma si classifica solamente al 4° posto con 183,17 milioni di euro e
una spesa procapite di 69,21 euro. Torino si consolida invece al 5° posto
con 107,99 milioni di euro di investimento e 19,4 euro procapite.
"L'importo degli appalti e la quantità delle gare promosse per i
progetti rispetto le Amministrazioni di centrosinistra che governano Roma e
Torino - ha proseguito De Corato - evidenzia ineccepibilmente la capacità
della Giunta di gestire non solo l'ingente volume relativo alla
progettazione, ma anche il reale finanziamento che, nonostante la riduzione
dei finanziamenti statali, ci consente l'avvio dei cantieri e l'esecuzione
dei lavori, così come avvenuto per il cavalcavia di Piazza Maggi,
consegnato alla città con 10 mesi di anticipo rispetto alle date
previste." "A questo primato - ha concluso De Corato - concorre
anche il dato complessivo degli stanziamenti effettuati dalla Giunta
milanese dal 1997 alla fine del 2002: 1.913.618.845,59 euro."
Suddivisione per settori di intervento dei progetti finanziati dal luglio
1997 a dicembre 2002 settori intervento importo in €uro: Trasporto
Pubblico: MM - ATM 510.246.693,99 ; Viabilità, Segnaletica e Illuminazione
Pubblica 470.743.005,17 ; Arredo Urbano 36.328.469,37 ; Edilizia Scolastica
110.031.616,70 ; Fognature e Corsi d'Acqua 69.397.279,16; Acquedotto
16.473.535,74 ; Parchi e Giardini 87.083.016,74 ; Sport 38.187.218,32 ;
Edilizia Comunale (Demanio e Patrimonio - Servizi Sociali - Mercati)
222.706.438,14 ; Edilizia per la Cultura (Cultura - Musei - Biblioteche -
Edifici Monumentali) 161.717.306,33 ; Edilizia Cimiteriale e servizi civici
30.663.967,99; Edilizia Residenziale Pubblica 150.825.480,79 ; Periferie ora
Progetti Mirati 4.131.655,19; Ambiente ed Energia 5.081.161,96. Totali
1.913.616.845,59
NORMAN
95 ACQUISISCE SOCIETA' IMMOBILIARE A ROMA
Milano, 5 febbraio 2003 - Norman 95, holding del Gruppo Norman, tra i primi
operatori italiani nella gestione immobiliare che fa capo alla famiglia
Cimatti, ha appena concluso le trattative per l'acquisizione di una parte di
Progeco, società che opera nel campo delle manutenzioni, istallazioni
industriali e costruzioni con sede a Roma, molto apprezzata dal mercato per
la qualità e l'alto profilo dei clienti in portafoglio. L'accordo prevede
un passaggio graduale da Progeco al Gruppo Norman del ramo d'azienda cui
fanno capo tutte le attività di manutenzione. E' stata infatti costituita
una società, Norman Five, a cui sono state conferite le attività di
Progeco, valutate 1.5 milioni di Euro, di cui Norman 95 detiene già il 65%
e un'opzione sul restante 35% da riscattare entro il 2005. Il Gruppo Norman
assorbirà anche i 65 dipendenti, fra cui professionalità sinergiche allo
sviluppo di Norman 95. Secondo Massimo Cimatti, Amministratore Delegato di
Norman 95 "Questa acquisizione si inserisce in un più ampio programma
di crescita del Gruppo Norman, che guarda con attenzione alle opportunità
presenti sul territorio italiano ma anche nel resto dell'Unione Europea. Con
questa acquisizione abbiamo potenziato l'area del facility management, fra
l'altro inserendo nella nostra struttura tecnici specializzati di grande
esperienza. E per una azienda come la nostra, che basa il proprio sviluppo
sulla creatività e la qualità, le risorse umane rappresentano un asset
fondamentale". Il fatturato di Norman Five previsto per il 2003 è di
circa 2,8 milioni di Euro con un Mol del 14%.
AKSIA
GROUP MEP DI PESARO IN ESTREMO ORIENTE GRAZIE AD UNA JOINT-VENTURE CON LA
CINESE SHENYANG M.T.C.
Milano, 5 febbraio 2003 - Mep SpA società pesarese leader nella produzione
di macchine per il taglio dei metalli controllata da Aksia Group, ha
concluso un accordo di joint-venture in Cina con Shenyang Machine Tool
Company Ltd. (Smtcl), il maggior costruttore cinese di macchine utensili. La
joint venture, di cui Mep controllerà il 70%, produrrà macchine Mep su
licenza e le commercializzerà sul mercato cinese, attualmente il più
promettente in termini di potenzialità di crescita per le produzioni della
società, con tassi di sviluppo superiori al 15% annuo. Il piano industriale
dell'investimento, stima un fatturato al termine del breve periodo di
avviamento pari a circa 5 milioni di euro annui e forti incrementi negli
esercizi successivi. La partnership, considerata strategica nel processo di
sviluppo internazionale di Mep, garantirà un presidio diretto di un mercato
in forte crescita, risparmi di costi in termini di logistica e manodopera,
vicinanza alle esigenze e alle specificità del mercato locale e alle fonti
di approvvigionamento convenienti anche per la casa madre. Mep S.p.A., con
sede a Pergola in provincia di Pesaro, è leader europeo nella produzione di
macchine segatrici per il taglio dei metalli di fascia medio-piccola, con
circa venti milioni di Euro di fatturato, Shenyang Machine Tool Company Ltd.
(Smtcl) é il maggior costruttore cinese di macchine utensili, con un
fatturato consolidato pari a 125 milioni di dollari e una quota di mercato
del 15%. Ha già stretto accordi di joint venture con i gruppi italiani
quotati: Fidia e Prima Industrie. Aksia Group S.p.A. è una società
italiana di investimento a forte vocazione e cultura industriale che investe
in società di medie dimensioni, leader nel proprio comparto e con elevate
potenzialità, con l'obiettivo di svilupparne la presenza e competitività a
livello internazionale, anche attraverso l'acquisizione e l'integrazione con
società di altri paesi. Oltre a Mep, Aksia Group controlla Ghe (Gruppo
Happich-Ellamp) e Pompe Gabbioneta, per un fatturato consolidato di oltre
170 milioni di Euro.
ANGELO
COSTA E DHL INSIEME PER IL MERCATO ETNICO
Milano, 4 febbraio 2003 - Il corriere espresso internazionale Dhl e Isi,
franchising multiservizio del Gruppo Angelo Costa, hanno siglato un accordo
per rendere disponibile presso gli attuali 200 punti Isi in Italia, il
servizio di spedizioni nazionali e internazionali di pacchi e documenti.
Grazie a questa partnership viene ampliata la gamma delle opportunità
offerte dalla nuova struttura Isi, creata da Angelo Costa Spa, agente
italiano di Western Union, per offrire al mercato etnico un ventaglio di
servizi che rispondano alle esigenze delle nuove comunità e del loro
processo di integrazione. Per realizzare ciò, Angelo Costa sta attuando un
programma di accordi con società leader nei rispettivi settori - telefonia,
assicurazioni, prodotti finanziari, ricerca del lavoro, viaggi ecc. - per
poter integrare la tradizionale attività di trasferimento del denaro, di
cui è già leader di mercato con un tasso medio di crescita del fatturato
del 35%. Con questo accordo Dhl rafforza la propria presenza nel mercato
etnico, rappresentato in Italia da oltre 2, 6 milioni di extracomunitari,
che sul business Dhl internazionale pesa l'11%, con importanti prospettive
di sviluppo.
SUD
NORD SUD, AL VIA L'AUTOSTRADA DEL LAVORO
Verona, 5 febbraio 2003 - Un'autostrada del lavoro che colleghi il Sud con
il Nord del paese. E' questo l'obiettivo di Sud-Nord-Sud, l'innovativo
progetto del Ministero del Welfare realizzato da Italia Lavoro in
collaborazione con le regioni d'Italia. Il progetto, mira a creare un
network tra le regioni per favorire gli spostamenti e l'accoglienza di
giovani neodiplomati e disoccupati dal mezzogiorno d'Italia verso le
province e le imprese del nord che hanno carenza di personale. Il progetto
punta inoltre a favorire la delocalizzazione di imprese del nord in aree del
mezzogiorno e l'autoimpiego per lo sviluppo locale. Il Progetto Sud Nord Sud
verra' presentato da Italia Lavoro, l'Agenzia del Ministero del Welfare per
le politiche attive del lavoro e lo sviluppo dell'occupazione, durante il
convegno ''Muoversi per il lavoro. Per una mobilita' del lavoro e delle
imprese nel segno della qualita''' giovedi' 6 febbraio dalle ore 9.30 presso
l'Ente Fiera di Verona sala Auditorium Prenderanno parte alla presentazione,
il Sottosegretario al ministero del Lavoro, Pasquale Viespoli,
l'Amministratore Delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani, il Direttore
Generale per l'Impiego del Ministero del Lavoro, Lea Battistoni. Tra gli
altri interverranno: il Presidente della Provincia di Verona, Aleardo Merlin;
gli Assessori al Lavoro della Regione Puglia, Andrea Silvestri, della
Regione Veneto Raffaele Grazia e della Provincia di Napoli, Corrado
Gabriele; il Direttore di Ente Veneto Lavoro, Sergio Rosato e Federico
Boccaletti di Italia Lavoro.
BASIQ
AIR INIZIA AD OPERARE DALL'ITALLA NUOVI VOLI DA MILANO ORIO AL SERIO, PISA E
NAPOLI PER AMSTERDAM
Milano, 5 febbraio 2003 - Dal 30 Marzo 2003 Basiq Air, compagnia olandese
low-cost di Transavia, inizierà ad operare dagli aeroporti italiani di
Milano Orio al Serio, Pisa e Napoli per l'aeroporto di Amsterdam Schiphol.
Basiq Air opererà 2 voli giornalieri da Milano Orio al Serio e 6 voli alla
settimana da Pisa e Napoli con aeromobili Boeing 737-700 e Boeing 737-800.
Basiq Air venderà direttamente tramite il sito web www.basigair.com dove si
potranno trovare le tariffe più convenienti. Si potrà inoltre prenotare
tramite il call center 02-69682615 con un costo aggiuntivo di Euro 5 per
tratta. Il biglietto sarà virtuale (vale a dire non esisterà un biglietto
cartaceo) e il pagamento verrà effettuato solo tramite carta di credito.
BasiqAir offre tariffe di solo andata a partire da Euro 29 da Milano Orio al
Serio, da Euro 39 da Pisa e da Euro 59 da Napoli per Amsterdam Schilpol.
BasiAir opera già da diverse città europee quali Barcellona, Madrid,
Malaga, Bordeaux, Nizza, Marsiglia e dal 30 marzo 2003 inizierà ad operare
su nuove destinazioni quali Alicante, Palma de Maioeca, Siviglia e Faro
(Portogallo), oltre che dall'Italia. Interplanet è il GSA per l'Italia con
un "help desk" riservato alle agenzie di viaggio al n° 899500090.
Tutte le informazioni saranno rese note nella stand dell'Olanda alla
prossima Bit. ( Milano 15/18 febbraio) www.basiqar.com
50.000
POSTI GERMANWINGS ALLA TARIFFA GARANTITA DI 19 EURO PER FESTEGGIARE I PRIMI
100 GIORNI DELLA COMPAGNIA
Milano, 5 febbraio 2003 - Germanwings, prima compagnia low cost tedesca,
offre 50.000 posti per tutte le destinazioni, al prezzo garantito di 19
Euro, per festeggiare i suoi primi 100 giorni. "Il nostro grazie è
rivolto soprattutto ai clienti, che hanno volato con noi in questi primi
mesi di attività, assicurando il nostro successo" così ha commentato
Joachim Klein, Managing Director di Germanwings. Poiché i voli a 19 Euro
erano già esauriti da settimane, per celebrare i suoi primi 100 giorni,
Germanwings ha deciso di mettere a disposizione, nel proprio sito web,
ulteriori 50.000 posti. Sarà possibile acquistare questi posti per tutte le
destinazioni Germanwings, alla tariffa di 19 Euro, il giorno 6 febbraio
dalle ore 20.00. alle ore 08.00 della mattina successiva (7 febbraio),
esclusivamente sul sito www.germanwings.com I viaggi dovranno essere
effettuati dal 17 febbraio al 29 marzo 2003. Germanwings si dichiara più
che soddisfatta dei primi mesi di attività. "I primi 100 giorni della
nostra compagnia sono stati un vero successo. Trasportiamo ogni mese oltre
60.000 passeggeri verso importanti destinazioni in tutta Europa e manteniamo
le nostre promesse di affidabilità, puntualità e tariffe convenienti"
ha aggiunto Joachim Klein. Germanwings, la prima compagnia low cost tedesca,
collega Colonia/Bonn con Milano (Malpensa), Roma, Barcellona, Berlino,
Istanbul, Londra (Stansted), Madrid, Nizza, Parigi (Charles de Gaulle),
Vienna e Zurigo. Con l'orario estivo in vigore dal 30 marzo 2003 saranno
operativi i nuovi collegamenti per Bologna, Venezia, Dresda, Edimburgo,
Lisbona, Praga, Salonicco, e Smirne. Su tutti i voli Germanwings,
indipendentemente dal periodo, verrà messo a disposizione un alto
contingente di posti a 19 e 29 Euro, comprese tasse e spese. I voli possono
essere prenotati via internet: www.germanwings.com o telefonando al numero
06 65 684 024.
SABRE
ATTIVA LA BIGLIETTERIA ELETTRONICA CON KLM E SWISS.
Milano, 5 febbraio 2003 - Tutte le Agenzie Sabre connected possono da oggi
emettere biglietti elettronici per Klm e Swiss. Salgono così a 15 le
compagnie con cui Sabre ha attivato il servizio di eTicketing: Alitalia, Air
Canada, Air France, American Airlines, British Airways, Brussels Airlines,
Continental, Klm, Lufthansa, Tap-Air Portugal, Scandinavian Airlines System,
Singapore Airlines, Swiss, United Airlines, Us Air. La biglietteria
elettronica, apprezzata soprattutto dai business travellers, è pienamente
interattiva e consente agli Agenti di Viaggio di emettere, rimborsare,
cambiare, annullare e visualizzare biglietti online. I vantaggi del
biglietto elettronico sono stati scoperti da un vasto pubblico, facendo così
incrementare enormemente il suo utilizzo. Sabre nel 2002 ha transato in
Europa circa 740.000 biglietti elettronici -un biglietto elettronico ogni
sei cartacei- con un incremento dell'74% rispetto all'anno precedente.
GENOVA
SI CONFERMA PRIMO PORTO IN ITALIA E NEL MEDITERRANEO LO SCALO GENOVESE
TOTALIZZA 9400 OCCUPATI DI CUI 5200 NELLE COSTRUZIONI E NELLE RIPARAZIONI
NAVALI
Genova, 5 febbraio 2003 - Un porto solido e fiorente, capace di reggere agli
urti delle congiunture internazionali sfavorevoli, che vuole essere al
contempo potente e laboriosa macchina economica per la crescita del
territorio e laboratorio di idee per pensare e realizzare una grande città
portuale sostenibile. E' questa l'immagine del porto di Genova che emerge
dalla relazione sulle attività svolte nel corso del 2002, presentata oggi
alla stampa dal Presidente dell'Autorità Portuale Giuliano Gallanti e dal
Segretario Generale Fabio Capocaccia. Innanzitutto, Genova conferma il
proprio primato tra i porti italiani per traffico complessivo, consolidando
la leadership conquistata nel corso degli anni e attestandosi a quota
52.848.295 tonnellate, facendo registrare un aumento del 3,3% rispetto al
2001. In termini di teu (l'unità di misura del contenitore), lo scalo
genovese ha superato ancora una volta il milione e mezzo, esattamente con
1.531.254 teu (+ 0,3% rispetto al 2001), conservando così il primato come
porto finale di destinazione nel Mediterraneo. Da segnalare in questo quadro
l'ottima prestazione del Vte che con i suoi 857.573 teu, oltre che a segnare
il record del terminal, è diventato il primo terminal contenitori
"finale" italiano. Di grande interesse anche il dato sui
passeggeri (traghetti + crociere) che crescono dell'11,5% rispetto all'anno
precedente: per visualizzare la portata di tale crescita basti pensare che
nel corso del 2002 dal terminal traghetti sono transitate 2,6 milioni di
persone mentre dal terminal crociere 567.000. "Il dato più importante
è che in una situazione di grave difficoltà sul piano internazionale come
quella che stiamo vivendo - ha dichiarato il Presidente Gallanti - il porto
di Genova non solo ha mantenuto le proprie posizioni ma ha anche migliorato
e si attesta come primo porto italiano in termini di traffico complessivo e
nel Mediterraneo come porto di destinazione finale. " Particolarmente
significativo il dato sull'occupazione: lo scalo genovese occupa infatti
oltre 9400 persone di cui 5200 nel settore costruzione e riparazioni navali.
"Il porto di Genova - ha proseguito Gallanti - si conferma la più
grande industria della nostra città e della nostra regione ma anche una
grande fonte di lavoro. Una città che non pensa al futuro dei propri
ragazzi non ha grandi possibilità di svilupparsi". Per quanto riguarda
invece gli investimenti, a partire dal 2000, le somme iscritte a bilancio
ammontano a circa 240 milioni di euro - di cui 90 per il 2002 - e
rappresentano le risorse dedicate alla realizzazione degli interventi
previsti dal Piano regolatore portuale. "Il 2003 - ha proseguito
Gallanti - sarà l'anno dell'attuazione del Piano regolatore portuale. I
lavori in corso, avviati ed ultimati al 31 dicembre 2002, ammontano a circa
130 milioni di euro. Il piano operativo triennale 2003 - 2005 prevede
interventi per altri 591 milioni di euro". Infine, il Presidente ha
espresso preoccupazione per la carenza di infrastrutture di collegamento tra
il porto di Genova, il resto del Nord Italia e l' Europa centrale. "Ma
tutto ciò rischia di vanificarsi - ha concluso - se contemporaneamente non
si realizzano le infrastrutture necessarie per collegare il porto di Genova
con la Pianura Padana, la Svizzera e l'Europa centrale".
UN
NUOVO DOCUMENTO DELL'UNI, ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE SICUREZZA
DEL GAS: LE REGOLE PER IL PRONTO INTERVENTO E IL CONTROLLO DELLA RETE
Milano, 5 febbraio 2003 - I dati più recenti della "Statistica degli
incidenti gas" redatta dal Cig - Comitato Italiano gas, indicano che
nel decennio 1992-2001 gli incidenti domestici da gas in Italia si sono più
che dimezzati (da 271 a 132); ciò nonostante il livello di attenzione da
parte degli utilizzatori, dei distributori e dell'autorità di controllo non
deve diminuire! A conferma di ciò, nei giorni scorsi Uni ha pubblicato un
nuovo documento fondamentale per la sicurezza dell'utilizzo del gas: si
tratta della linea guida "L'esecuzione delle attività di pronto
intervento gas" che si aggiunge alle altre quattro già disponibili
gratuitamente on-line all'indirizzo internet: www.uni.com/sicurezza/aeeg.shtml
Il documento - che applica i principi della delibera n.236/00 dell'Autorità
per l'Energia Elettrica e il Gas - definisce le attività, la struttura
organizzativa e le competenze necessarie per lo svolgimento dell'attività
di "pronto intervento" in caso d'anomalie, incidenti, interruzioni
del servizio. Le aziende di distribuzione gas devono garantire a tutti gli
utilizzatori un servizio di pronto intervento gas in grado di: individuare
l'anomalia; assicurare le condizioni di sicurezza; prevenire emergenze o
incidenti; ripristinare - ove possibile - la continuità del servizio;
ridurre i disagi dei clienti finali. Ad esempio, nel caso di fughe di gas,
il documento (scritto da Atig - Associazione Tecnica Italiana del Gas in
collaborazione con Cig) prevede le seguenti azioni: individuazione della
zona da cui proviene la dispersione; realizzazione di una serie di fori di
uguale profondità, allineati alla tubazione; inserimento della sonda di
misurazione della concentrazione di gas nei fori; misurazione dei valori di
concentrazione e individuazione del punto di massima concentrazione. Nei
casi di massimo rischio il documento stabilisce un crescendo di azioni di
sicurezza, per gli impianti (intercettazione del flusso di gas attraverso la
chiusura di valvole, aerazione dell'area interessata dalla dispersione,
eliminazione delle potenziali fonti di incendio/esplosione) ma soprattutto
per le persone (evacuazione dell'edificio o del luogo a rischio, divieto di
accesso e transito nella zona a rischio, deviazione del traffico stradale
dalla zona a rischio) fino all'attuazione di vere e proprie procedure di
emergenza. Infine, la guida Uni elenca gli strumenti ed attrezzature di cui
devono disporre gli operatori per la corretta esecuzione delle attività di
pronto intervento gas: strumenti per rilevazione di presenza e
concentrazione di gas; strumentazione per rilievo dei servizi nel
sottosuolo: strumenti di misura della pressione adeguati alla rete;
attrezzatura e minuteria idonea all'impiego per gas ed alle caratteristiche
degli impianti e delle reti; gruppi di misura e riduttori di utenza;
estintori e segnaletica stradale. Il pronto intervento gas viene svolto in
Italia da circa 850 aziende di distribuzione (350 delle quali hanno almeno
5.000 clienti) che -adottando le regole stabilite dal documento Uni-
potranno garantire a milioni di consumatori la qualità e, soprattutto, la
sicurezza del servizio di fornitura del gas. Ma è importante ricordare che
la sicurezza del gas dipende in gran parte proprio dall'utilizzatore finale.
A questo proposito ricordiamo che Uni mette a disposizione gratuitamente su
internet all'indirizzo www.uni.com/sicurezza due manuali intitolati,
rispettivamente, "Il gas a regola d'arte" (focalizzato
sull'installazione degli impianti domestici) e "Impariamo a conoscere
il gas" (una guida pratica al comportamento da seguire quando si sente
odore di gas, e quando riteniamo che l'impianto di casa sia diventato
vecchio).
IL
3 FEBBRAIO 2003 SI APRONO LE SELEZIONI AL MASTER IN QUALITA', SICUREZZA E
AMBIENTE PROMOSSO DA SOGEAMASTER
Milano, 5 febbraio 2003 - Lunedì 3 Febbraio 2003 - Sono iniziate ieri le
selezioni per il Master in "Qualita', Sicurezza e Ambiente",
organizzato da Sogea Scpa, Scuola di Formazione Aziendale fondata da
Confidustria Liguria trai cui azionisti insieme a importante imprese spicca
Camera di Commercio di Genova, che è andata affermandosi come uno dei più
importanti competitors nella formazione managerialeIl Master "Qualita',
Sicurezza e Ambiente" che iniziera' il 7 aprile, e' il primo dei 5
Master che saranno avviati da Sogea nell'anno 2003. Il programma di studio
è articolato su tre moduli e vedrà i giovani laureati impegnati per 680
ore in aula, che comprenderanno un project work di 80 ore nel quale saranno
impegnati ad applicare le conoscenze acquisite in una proposta operativa. La
formazione verrà completerà da uno stage individuale di 520 ore presso le
aziende clienti. L'attenta, necessaria osservazione dei mercati registra
un'esigenza sempre piu' forte da parte di imprese dei più diversi settori a
perseguire politiche per la qualità e la sicurezza, per la creazione del
valore. Ne deriva la necessita' di disporre di nuove figure professionali
dotate di competenze procedurali, normative ed organizzative, in grado di
accompagnare l'impresa nei processi di gestione e di certificazione di
qualita' e sicurezza. Nell'ideazione e nella progettazione dei cinque Master
per l'anno 2003 Sogea e' non solo fedele alla sua mission (formazione
manageriale/aziendale) , ma si mostra estremamente attenta ai cambiamenti e
alle tendenze dei mercati, caratterizzati dall'imprevedibilita 'degli
scenari e dei progressi della tecnologia. Sogea e' sensibile alle richieste
delle imprese che sempre piu' spesso necessitano di figure professionali
versatili, in grado di utilizzare il linguaggio delle nuove tecnologie,
d'interpretare e contestualizzare modelli di gestione tradizionali e
innovativi dell'azienda, di cogliere con tempismo i segnali di cambiamento
provenienti dall'ambiente esterno. A questo seguiranno altri tre Master
ugualmente strutturati secondo una fase d'aula (acquisizione di conoscenze e
addestramento professionale) ed una di stage( sviluppo delle capacita' e
delle competenze); il Master in "Gestione dell'eccellenza nell'impresa
moderna", ideato per figure gia' inserite nel mondo del lavoro,
comprende solo una fase d'aula, conclusa con il project work. Partirà il 3
novembre 2003 il Master in "Gestione aziendale", giunto alla sua
XIII edizione; comprensivo di 1600 ore, è il corso tradizionale di Sogea
volto a formare giovani in grado di operare in tutte le funzioni aziendali.
Gli altri Master avviati da Sogea sono: "Logistica Distributiva";
inizio del corso: 26 maggio 2003 "Mktg & Communication";
inizio del corso: 8 settembre 2003
RISK
MANAGEMENT. ASSOGESTIONI ORGANIZZA UN SEMINARIO A MILANO SUL CONTROLLO DEL
RISCHIO NELLE SGR
Milano, 5 febbraio 2003 - "Il risk management nell'attività di
gestione del risparmio" è il titolo del seminario di studio,
organizzato da Assogestioni, che si terrà martedì 18 febbraio presso la
sede Abi di Milano, in via della Posta 3. Tra i relatori del seminario anche
Christopher Finger di RiskMetrics Group uno degli ideatori delle strutture
di gestione del rischio. I lavori del seminario, il cui inizio è previsto
per le ore 9,00, si articoleranno in tre sessioni. La prima sarà dedicata
al confronto dei modelli di gestione del rischio, ne parleranno Raffaele
Zenti (Ras Asset Management Sgr), Michele Gaffo (Ras Spa) e Maria Luisa Gota
(Eptafund). Tema della seconda sessione sarà invece "l'impatto del
risk management sulle Sgr: come cambiano il processo d'investimento, la
performance attribution, la 'cultura' aziendale". Interverranno
Francesco Betti (Aletti Gestielle Sgr), Domenico Mignacca (Sanpaolo-Imi Am
Sgr) e Carlo Appetiti (Nextra Sgr). Nella terza sessione, Dario Brandolini
(Ras Asset Management Sgr) esporrà i risultati di un'indagine sull'utilizzo
del "tracking error" presso un campione di Sgr italiane. In
occasione del seminario verrà distribuito il secondo Quaderno Assogestioni
della collana economica, curato dal professor Andrea Resti, dal titolo:
"Rischio e rendimento nella gestione del risparmio: misura, controllo,
attribuzione".
MIP-POLITECNICO
DI MILANO FORMA I NUOVI SECURITY MANAGER INIZIA A MARZO IL NUOVO CORSO
AVANZATO IN MANAGEMENT DELLA SECURITY AZIENDALE
Milano, 5 febbraio 2003 - Il problema della sicurezza è un aspetto cruciale
per la maggior parte delle Aziende che devono proteggersi da intrusioni
sulla rete informatica, danni provocati dagli infortuni sul lavoro,
dispersione di informazioni riservate, rischi di varia natura. Ulteriori
riflessioni sulla sicurezza sono inoltre dettate dall'evoluzione del
contesto in cui le aziende operano, dove la competizione su scala globale
richiede una crescente mobilità di asset intellettuali. Difficoltà e
rischi non mancano. In Italia, in particolare, mentre per quanto concerne la
sicurezza del patrimonio materiale e delle informazioni esistono apparati
normativi avanzati, manca una sensibilità diffusa sui problemi legati alla
sicurezza informatica, degli impianti e dei siti industriali. Determinante
è infine la tutela della sicurezza delle risorse umane, critiche per il
patrimonio aziendale. Da ciò, la necessità di rendere istituzionale la
figura del Security Manager come elemento chiave per l'analisi del rischio e
la pianificazione degli interventi a protezione degli assett aziendali che
tenga conto del rapporto tra investimenti in sistemi di difesa ed entità di
minacce. Tale figura dovrà gestire la comunicazione interna, il
monitoraggio dei rischi, eventuali crisi, le performance del sistema di
sicurezza. La funzione aziendale di gestione del rischio e della sicurezza
delle risorse materiali, immateriali e ambientali contribuisce in modo
significativo alla creazione del valore della impresa, assicurando un
ambiente di lavoro più sicuro, una migliore qualità dei prodotti/servizi e
un rafforzamento della reputazione aziendale. Emerge da questo la necessità
di una preparazione a 360° sulla security che fornisca alle figure
aziendali competenze tecniche e manageriali. Per rispondere alla richiesta
del mercato il Mip, la Business School del Politecnico di Milano, in
collaborazione con aziende leader quali Live Network Security e sm Risk
& Security On Line Management e con il supporto del Centro per la
Sicurezza di Ateneo del Politecnico di Milano, propone la 1a edizione del
MSec - Corso avanzato in Management della Security aziendale, che punta a
formare la figura fortemente interdisciplinare del Risk & Security
Manager. Il programma è indirizzato a quanti vogliano consolidare la
propria carriera professionale e manageriale nei servizi della security
aziendale, oltre che alle funzioni chiamate ad interagire con i
professionisti della security. In ambito aziendale, i partecipanti
interessati a un tale percorso possono essere i manager e quadri della
Sicurezza, Risorse umane e Organizzazione, Servizi Generali, Legale, IT. Il
Corso è altresì destinato a esperti di sicurezza ambientale e
territoriale, che svolgano attività di risk assessment e di intelligence,
preliminari all'installazione di nuove unità produttive, industriali e
aziendali. In particolar modo, il programma è rivolto a laureati in
discipline tecnico-scientifiche ed economiche. I requisiti dei candidati al
Corso (e del successivo ottenimento della Certificazione Cepas) sono: -
Diploma di Scuola Media Superiore o diploma universitario o certificato di
completamento del corso di Accademia Militare (4 anni) o diploma di Laurea;
- Appropriate esperienze di lavoro (minimo 4 anni per i diplomati di scuola
media superiore, 2 anni per i gradi di istruzione superiore) in attività
attinenti la security presso aziende, enti o società di consulenza. Il
corso si svilupperà nel periodo Marzo/Novembre 2003. E' articolato in due
sessioni settimanali nelle giornate di venerdì (8 ore) e sabato mattina (4
ore), per un totale complessivo di 200 ore. Nel corso sono analizzate tutte
le componenti di gestione integrata del rischio e della security aziendale
Il corso è articolato nelle seguenti aree: a. Elementi di base; b. Il
rischio e le tematiche della security in azienda; I metodi e gli strumenti
operativi per la gestione del rischio e della security; II:
Gestione del rischio associato alla sicurezza delle risorse fisiche
immobili e mobili; Gestione del rischio associato alla sicurezza delle
informazioni; Gestione dei rischi tecnologici e territoriali dei siti
industriali; Sistema organizzativo per la gestione del rischio e della
security; Qualificazione e certificazione della security; Psicologia della
security. Gli organizzatori del Corso seguono in modo rigoroso le
prescrizione del Codice deontologico Cepas. Le metodologie di formazione
adottate si basano su una didattica attiva e prevedono dei momenti di
"elaborazione" individuale o di gruppo, oltre a momenti di
"formazione tradizionale d'aula" (discussioni, esercitazioni e
sviluppo di casi, testimonianze manageriali, sviluppo di progetti in
azienda). La Faculty è composta da docenti universitari, da consulenti e da
esperti esterni di comprovata esperienza. Al termine di ciascun modulo i
partecipanti sosterranno un esame/verifica sugli argomenti trattati e sulle
caratteristiche personali. I percorsi sono studiati anche per poter essere
proposti via Web, per sfruttare le funzionalità dell'eLearning e i vantaggi
della formazione a distanza. I Project Work costituiscono un'importante
attualizzazione dei concetti affrontati e si svolgono al di fuori degli
orari di lezione. La frequentazione del Corso avanzato in Management della
Security aziendale consente il conseguimento di un'importante
certificazione, i cui contenuti sono parte integrante del corso stesso: la
certificazione Cepas per il ruolo di "Security Manager" rilasciata
per titoli e previo specifico esame conclusivo. Il sistema dei "crediti
formativi", introdotto sulla spinta dei recenti cambiamenti del mondo
universitario, viene applicato dal Mip ai percorsi formativi post laurea; la
partecipazione al MSec consentirà ai partecipanti di conseguire 30 crediti
Mip. Successivamente, la partecipazione ad altri percorsi formativi Mip potrà
consentire l'accumulo di ulteriori crediti e il conseguimento di nuovi
titoli. Per l'ammissione al Corso è prevista una selezione basata sulla
valutazione preliminare dei curricula e dell'esperienza lavorativa in fase
di colloquio individuale. La quota di iscrizione è di 7.000 euro + Iva .
Sono previste riduzioni per le iscrizioni da parte di più persone della
stessa azienda/società e per i soci A.I.P.S.A. Sono anche previsti
finanziamenti a tasso agevolato da parte di Istituti di credito
convenzionati.
ITALIA
E GERMANIA, DUE CULTURE A CONFRONTO A FEBBRAIO IL DIBATTITO SU CINQUANT'ANNI
DI STUDI NEI DUE PAESI
Firenze,
5 febbraio 2003 - Cinquant'anni di rapporti tra la cultura italiana e quella
tedesca, sono al centro del convegno "Tradizione, pensiero radicale e
illuminismo. La filosofia e le scienze della società in Germania e in
Italia dopo il 1945" che si svolgerà giovedì 6 (dalle 14.30 nell'Aula
magna dell'Università di Firenze - piazza San Marco, 4), venerdì 7 e
sabato 8 febbraio (dalle 9 presso l'Istituto nazionale di studi sul
Rinascimento - piazza Strozzi,1 Firenze). All'origine dell'iniziativa, gli
scambi che intercorrono tra le comunità scientifiche dei due paesi sui temi
legati alla filosofia, la società e la politica dagli anni della
ricostruzione post bellica, alla riunificazione tedesca, fino al processo di
unione europea, e che costituiscono un elemento essenziale per la
comprensione di molti aspetti dell'attuale realtà culturale italiana e
tedesca. Su questi temi dibattono gli studiosi che hanno allacciato da anni
rapporti di ricerca e di collaborazione anche grazie a incontri bilaterali
periodicamente svolti su temi specifici, i "Seminari Humboldt". Si
deve, infatti, alla Fondazione Alexander von Humboldt di Bonn - che da
cinquant'anni sostiene lo scambio e la collaborazione internazionale in
tutti i campi della ricerca sia scientifico-naturale che umanistica - il
sostegno agli esperti italiani e tedeschi delle discipline filosofiche,
storiche, politologiche e giuridiche. All'iniziativa partecipano, fra gli
altri, Manfred Osten, segretario generale della Fondazione, Enno Rudolph,
dell'Università di Heidelberg, che con Stefano Poggi, docente dell'ateneo
fiorentino, ha promosso il convegno, Iring Fetscher, Reinhard Brandt. E
ancora, Franco Volpi, Sergio Givone e Mario Caciagli. Il Seminario è
organizzato con il sostegno finanziario della fondazione Alexander von
Humboldt, con il patrocinio del dipartimento di Filosofia dell'ateneo
fiorentino e del seminario filosofico dell'Università di Lucerna.
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