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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

GIOVEDI'
20 FEBBRAIO 2003

pagina 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

LA COMMISSIONE EUROPEA ESPRIME IL SUO PARERE SULLA RIFORMA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BCE 

Bruxelles, 20 febbraio 2003 - La Commissione ha adottato oggi un parere sulla raccomandazione della Bce concernente una modifica delle modalità di voto del suo Consiglio direttivo in vista dell'allargamento. La Commissione ritiene che il sistema proposto costituisca un passo verso il mantenimento dell'efficienza del processo decisionale della Bce nella prospettiva dell'allargamento. La Commissione osserva inoltre che la base giuridica della raccomandazione della Bce, la cosiddetta "clausola di abilitazione" di cui all'articolo 10.6 Bce, impone vincoli e limitazioni forti, che precludono alla Banca la possibilità di considerare una più ampia riforma della sua struttura di governo. Questa stessa riforma potrebbe invece concretarsi nel quadro della Convenzione e della prossima conferenza intergovernativa. Con riguardo alla ripartizione dei paesi nei vari gruppi, la Commissione resta coerente con il suo parere sulla riforma del processo decisionale delle istituzioni comunitarie(1) pubblicato il 26 gennaio 2000 in vista del trattato di Nizza: il "criterio della popolazione" è giudicato particolarmente rilevante, al pari del "criterio del Pil". Secondo la Commissione, inoltre, la proposta della Bce trarrebbe beneficio dal chiarimento di due aspetti, la frequenza della rotazione e la sequenza di attribuzione dei diritti di voto all'interno di ciascun gruppo. Su proposta del commissario Solbes, la Commissione ha adottato oggi un parere sulla raccomandazione Bce/2003/1 della Banca centrale europea concernente una modifica delle modalità di voto del Consiglio direttivo della Bce. Il Consiglio direttivo è il più alto organo decisionale della Bce. Si compone dei sei membri del Comitato esecutivo nonché dei governatori delle banche centrali nazionali appartenenti ai paesi dell'area dell'euro (attualmente 12). Nel vigente assetto istituzionale, ciascun membro del Consiglio direttivo ha diritto a un voto. Nella prospettiva dell'allargamento dell'area dell'euro, a Nizza è stato deciso di adeguare le modalità di voto del Consiglio direttivo della Bce per salvaguardare l'efficienza del processo decisionale. Il 3 febbraio 2003, pochi giorni dopo l'entrata in vigore del trattato di Nizza, la Bce ha presentato una raccomandazione che propone di limitare il numero totale dei diritti di voto del Consiglio direttivo a un massimo di 21. Mentre i sei membri del Comitato esecutivo continueranno a esercitare il diritto di voto in via permanente, i governatori che potranno esercitare il voto in un qualsiasi momento saranno limitati a un massimo di 15. I diritti di voto saranno assegnati ai governatori sulla base di un sistema di rotazione su tre gruppi. Ciascun governatore sarà a sua volta assegnato a uno dei tre gruppi in funzione della quota relativa del suo paese, calcolata secondo un indicatore composito (basato sul Pil e sulla dimensione dell'economia di quel paese). Non appena la Commissione e il Parlamento europeo avranno reso i rispettivi pareri, la raccomandazione della Bce sarà discussa dal Consiglio, riunito a livello di capi di Stato o di governo, che dovrà raggiungere una decisione unanime. Nel suo parere, la Commissione riconosce che la Bce ha compiuto un passo nell'adeguamento della sua capacità decisionale in vista dell'allargamento. La Commissione sottolinea le gravi limitazioni insite nella clausola di abilitazione dell'articolo 10.6 dello statuto della Bce, che costituisce la base giuridica della riforma proposta. Una riforma più sostanziale e globale della struttura di governo della Bce non potrebbe fondarsi su tale base, essa può solo concretarsi nel contesto più ampio della Convenzione e della prossima conferenza intergovernativa. Con riguardo alla ripartizione dei governatori dei paesi partecipanti fra i tre gruppi, la Commissione ricorda che nel suo parere sulla riforma del processo decisionale delle istituzioni comunitarie pubblicato il 26 gennaio 2000 in vista del trattato di Nizza aveva giudicato il "criterio della popolazione" particolarmente rilevante, al pari del "criterio del PIL". La Bce applica già questi due criteri quali base dello schema per la sottoscrizione del capitale (articolo 29.1 del suo statuto). Da ultimo, la Commissione osserva che la proposta della Bce potrebbe trarre beneficio dal chiarimento di due aspetti, la frequenza della rotazione e la sequenza di attribuzione dei diritti di voto all'interno di ciascun gruppo.

L'OSSERVATORIO DELLE PMI EUROPEE PUBBLICA NUOVE RELAZIONI PER IL 2002 
Bruxelles, 20 febbraio 2003 - L'Osservatorio delle Pmi (piccole e medie imprese) europee ha pubblicato quattro nuove relazioni basate su una ricerca svolta nel 2002. L'Osservatorio è stato istituito nel 1992, con il compito di monitorare le prestazioni delle Pmi e di fornire ai responsabili politici, ai ricercatori ed alle stesse Pmi dati fondamentali su questioni quali i livelli di occupazione, la produzione e la competitività. Le nuove relazioni, disponibili sul sito web della Dg Imprese, forniscono dati sui seguenti settori: demografia delle imprese in Europa; Pmi high-tech in Europa; assunzione di lavoratori: carichi amministrativi per le Pmi in Europa; elementi salienti dello studio del 2002. I dati statistici contenuti nelle relazioni rivelano la presenza di oltre 20 milioni di PMI nei 19 paesi oggetto d'indagine. La stragrande maggioranza (il 93 per cento) è rappresentata da microimprese, con oltre 19 milioni, 1,2 milioni (il 6 per cento) sono le piccole imprese, mentre le medie imprese sono 170.000 (l'1 per cento). L'occupazione totale nei 19 paesi è distribuita nel modo seguente: le microimprese detengono una quota pari al 34 per cento, le piccole imprese il 19 per cento e le medie imprese il 13 per cento. Ciò presuppone che il 66 per cento, ovvero i due terzi, dei posti di lavoro in questi paesi sono offerti dalle Pmi. Le relazioni dell'Osservatorio si riferiscono a 19 paesi: i 15 Stati membri dell'UE, oltre ad Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Gli studi in oggetto sono stati svolti dalla Rete europea per la ricerca sulle Pmi (Ensr).
Infolink: http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/analysis/observatory.htm 

FINANCING AND FINANCIAL INVESTMENT IN THE EURO AREA IN THE THIRD QUARTER OF 2002 
Francoforte 19 February 2003In the third quarter of 2002 the annual growth rate of financing of the non-financial sectors in the euro area decreased to 3.9%, down from 4.1% in the previous quarter and from 5.5% one year earlier (see Table 1). The corresponding growth rate of debt financing was 4.7%, down from 5.1% in the -second quarter of 2002. The annual growth rate of financial investment in these sectors was 5.2% in the third quarter of 2002, up from 5.0% in the previous quarter (see Table 2). A year earlier, the growth rate had been 6.5%.While over the past few quarters growth in financing was declining due to a reduction in the growth of financing of f non-financial corporations, financial investment continued to increase at a fairly stable annual growth rate of around 5%. The overall financing developments reflected quite different movements across non-financial sectors. The annual growth rate of debt financing by households increased slightly, from 5.8% in the second quarter of 2002 to 6.1% in the third quarter. By contrast, the growth rate of debt financing by non-financial corporations continued to decline, from 5.8% in the second quarter of 2002 to 4.3% in the third quarter, mainly reflecting a further reduction in the annual growth of loans incurred. Over the same period, the annual growth rate of quoted shares issued by this sector stood at 0.7%, compared with 0.8% in the second quarter. The annual growth in general government debt increased to 4.2% in the third quarter of 2002, up from 4.0% in the previous quarter, and the substitution of loans by debt securities continued. With regard to the financial investment of the non-financial sectors, the annual growth rate of investment in currency and deposits was 4.9% in the third quarter of 2002, compared with 4.8% in the previous quarter. The annual change in the net purchase of debt securities rebounded to 6.2%, up from 5.7% in the second quarter and the annual growth in mutual fund shares rose to 6.5%, up from 6.0% in the previous quarter. By contrast, in the third quarter of 2002 the growth rates of net acquisition of quoted shares and of households' investment in life insurance and pension fund reserves remained unchanged at 1.1% and 7.4% respectively. A more detailed set of quarterly data starting in the fourth quarter of 1997 is published in Table 6.1 of the "Euro area statistics" section of the ECB's Monthly Bulletin. Quarterly data on financing and i financial investment are made averlable on the "Euro area statistics - download" page in the "Statistics" section of the ECB's website (http://www.ecb.int). The website also gives a detailed methodological description of f the quarte* ly taThe data can be downloaded as tables (pdf i files) and as csv files. 

LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NORME SULLO STATUTO E IL FINANZIAMENTO DEI PARTITI POLITICI EUROPEI 
Bruxelles, 20 febbraio 2003 - La Commissione europea ha adottato ieri una proposta di regolamento relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei, che stabilisce norme minime per il riconoscimento e la trasparenza di gestione dei partiti politici a livello europeo. I partiti politici sono protagonisti essenziali del dibattito democratico sull'Unione europea, nonché portavoce della volontà dei cittadini europei. La proposta di oggi potenzierà il controllo democratico e il principio di responsabilità nell'Unione europea. Non vi sono condizioni politiche fra i requisiti fondamentali, così che i partiti "euroscettici" potranno richiedere finanziamenti su un piede di parità con tutti gli altri, purché rispettino i principi di libertà e democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto. Il trattato di Nizza, entrato in vigore questo mese, prevede che siano varate norme relative ai partiti politici a livello europeo, in particolare per quanto riguarda il loro finanziamento. Il trattato di Nizza ha modificato la base decisionale in questo settore dall'unanimità alla maggioranza qualificata in sede di Consiglio, e ha assegnato al Parlamento europeo poteri di codecisione. Commentando la proposta, il Presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: "Partiti europei forti e indipendenti sono essenziali per migliorare la democrazia nell'Unione europea. Essi garantiranno che le elezioni europee siano disputate su questioni non nazionali, ma genuinamente europee". La proposta di regolamento istituisce un fondamento giuridico trasparente per il riconoscimento dei partiti europei e autorizza la spesa a carico del bilancio europeo per sostenere le attività dei partiti ammessi al finanziamento. Questa decisione dà attuazione all'impegno assunto dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo di Nizza. Norme chiare e trasparenti per il riconoscimento dei partiti europei La Commissione propone che il Parlamento europeo sia responsabile della registrazione dei partiti politici europei. Per essere idoneo al finanziamento, un partito deve essere presente in almeno tre Stati membri e aver partecipato alle elezioni per il Parlamento europeo, oppure aver espresso formalmente l'intenzione di farlo. Gli statuti dei partiti politici europei devono indicarne gli obiettivi e gli organi responsabili della gestione politica e finanziaria. Il Parlamento europeo pubblicherà tali statuti. Tutti i partiti devono rispettare i principi di libertà e democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto. Il Parlamento europeo, con l'assistenza di un comitato indipendente, verificherà tale rispetto a maggioranza dei propri membri. La verifica può essere richiesta da un quarto dei suoi membri provenienti da almeno tre gruppi politici. Disposizioni sul finanziamento: trasparenza accresciuta La Commissione propone un quadro chiaro e trasparente per il finanziamento dei partiti europei idonei. Come avviene nella maggioranza degli Stati membri, tali partiti devono ricevere un finanziamento pubblico che ne garantisca la relativa autonomia dalle donazioni private. I partiti svolgono una funzione essenziale nel dibattito democratico, come riconosciuto dal trattato. Pertanto, è opportuno che risorse pubbliche contribuiscano parzialmente ai loro costi di funzionamento. Occorre stabilire norme minime per il finanziamento parziale dei partiti a carico del bilancio europeo. La proposta di oggi mira a stimolare un dibattito democratico e pluralista all'interno dell'Unione europea. Non vi sono condizioni politiche fra i requisiti del finanziamento, e i partiti con un programma "euroscettico" potranno accedere ai finanziamenti secondo le stesse modalità di qualunque altra formazione. Per risultare idoneo a un finanziamento a carico del bilancio europeo, un partito dev'essere rappresentato da membri eletti al Parlamento europeo o presso parlamenti nazionali o regionali in almeno un terzo degli Stati membri. In alternativa, il partito deve aver ottenuto almeno il 5% dei voti espressi in occasione delle più recenti elezioni europee in almeno un terzo degli Stati membri. Per motivi di trasparenza, un partito europeo che riceve un finanziamento deve pubblicare ogni anno le proprie entrate e uscite e un prospetto dell'attivo e del passivo. Esso deve anche render nota l'identità dei donatori e l'ammontare delle rispettive donazioni. Il finanziamento europeo non può essere utilizzato per finanziare le campagne elettorali, né per il finanziamento diretto o indiretto dei partiti nazionali. La Commissione propone un importo annuo di 8,4 milioni di euro, gestiti dal Parlamento europeo. Il 15% va distribuito in parti uguali fra tutti i partiti idonei. Il rimanente 85% va distribuito tra i partiti europei con membri eletti al Parlamento europeo. Il finanziamento europeo non può superare il 75% del bilancio totale del partito. 

FORUM AMBROSETTI SU "IL FUTURO DELL'INDUSTRIA IN ITALIA" STANCA: "LE IMPRESE USANO POCO LE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE" C'È UN PROBLEMA DI CULTURA DELL'ICT NELLE AZIENDE 
Bologna, 20 febbraio 2003 - "Le imprese italiane usano ancora troppo poco le tecnologie dell'informazione. Nel Sistema Italia persiste infatti un ritardo nell'impiego dell'Information and Communication technology-Ict". La denuncia è stata fatta da Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, nel suo intervento al Forum Ambrosetti su "Il futuro dell'industria in Italia", alla Fiera di Bologna, dove ha sottolineato che "solo l'11,4% delle imprese italiane utilizza le nuove tecnologie, contro il 61% in USA ed il 45% medio in Germania, Francia ed Inghilterra". Insomma, ha aggiunto Stanca, "l'Ict si è affermata più rapidamente nelle famiglie e nella vita quotidiana (come ad esempio è avvenuto con la telefonia mobile) che nella trasformazione dei processi produttivi". Il ministro ha poi posto l'accento su alcuni dati relativi all'impatto dell'innovazione tecnologica: "negli Usa il Pil è cresciuto del 30% grazie agli investimenti nell'Ict; in Europa il 50% dell'aumento medio della produttività del lavoro è dovuto al contributo dell'Ict e nell'area Ovdr ben 3 milioni di posti di lavoro sono stati creati in questo stesso settore, una crescita tripla rispetto agli altri comparti". Stanca ha citato due elementi significativi dello scenario nazionale. Da una ricerca condotta dall'Università Bocconi è emerso che "il 70% delle aziende italiane non ha adottato applicazioni in rete in quanto le ritiene 'inutili'"; non va meglio sul fronte dell'e-commerce dove, ha precisato il ministro "solo il 10% dei consumatori italiani acquista in rete, lontano dalla media europea del 23%". Visto che "nelle imprese del nostro Paese sono ancora poco sfruttate le enormi potenzialità offerte da internet, il Governo, ha ricordato il ministro Stanca, "ha appena stanziato un pacchetto di ben 110 milioni di € per l'e-commerce, di cui 80 milioni specificatamente per incentivare il commercio elettronico con agevolazioni alle imprese per l'acquisto di hardware, software e servizi per sviluppare l'e-commerce, e 30 milioni di € per incrementare le connessioni telematiche nel comparto tessile, abbigliamento e calzature". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha infine esortato le imprese a premere sull'acce-leratore dell'innovazione: "per reggere la sfida dei mercati internazionali anche i sistemi aziendali locali sono 'condannati' alla innovazione, ossia a crescere in qualità aumentando il loro livello di intelligenza e produttività".

AGGIUDICATA LA GARA PER LA REALIZZAZIONE DEL PORTALE PER IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL'UNIONE EUROPEA 
Roma, 20 febbraio 2003 - La cordata composta da Finsiel (mandataria), Engineering, Telecom Italia Domestic Wireline, Matrix, Ansa e Il Sole 24 Ore Radiocor, si è aggiudicata la gara indetta dal Centro Tecnico per la Rupa per conto del Ministero dell'Innovazione Tecnologica, relativa alla realizzazione del Portale per il Semestre di Presidenza Italiana dell'Unione Europea. Alla gara, il cui valore si aggira intorno ai 2 milioni di euro, hanno preso parte i più importanti attori nel campo della convergenza multimediale a livello nazionale ed internazionale. Il prossimo luglio l'Italia assumerà la Presidenza dell'Unione Europea. Il Portale sarà quindi una vetrina per il Paese Italia e l'aggiudicazione di questa gara al raggruppamento guidato da Finsiel, conferma all'Azienda il ruolo di leader nell'innovazione e soprattutto di vero system integrator in grado di gestire progetti complessi. Finsiel, che ha la responsabilità complessiva del progetto, ne curerà la fase di implementazione tecnologica ed avrà il coordinamento delle attività redazionali, mentre Engineering progetterà e realizzerà il Portale di cui curerà anche la manutenzione correttiva ed evolutiva. Telecom Italia Domestic Wireline avrà la responsabilità della componente hosting del portale presso il proprio Internet Data Center (Idc), assicurando elevati livelli di sicurezza e connettività al mondo internet, integrando servizi di accesso multicanale quali Sms, Gprs, Wap, e servizi di Call Center Tecnico. Matrix curerà il web design realizzando il progetto grafico del portale con particolare attenzione agli aspetti di usabilità dell'interfaccia utente. Ansa e Il Sole 24 Ore Radiocor cureranno la componente editoriale e forniranno i contenuti non istituzionali, nazionali e internazionali; in particolare, Ansa tratterà news e argomenti relativi alla politica, alla cronaca, alla cultura e alla storia, Il Sole 24 Ore Radiocor curerà quelli relativi agli aspetti economici e finanziari, oltre a sezioni dedicate al made in Italy e a un servizio interattivo di consulenza on line curato dagli esperti de Il Sole 24 Ore. 

ALBACOM SI AGGIUDICA LA GARA PER I SERVIZI DI TLC DELLA FIERA DI VICENZA CABLAGGIO DELL'ENTE FIERA E COLLEGAMENTO IN FIBRA OTTICA DEI TRE PADIGLIONI 
Milano, 20 febbraio 2003 - La Fiera di Vicenza ha scelto Albacom, il primo e più grande operatore italiano specializzato nelle tlc dedicate alle imprese, quale partner tecnologico a cui affidare i propri servizi di telecomunicazione, fattore strategico di successo. Il contratto quinquennale, del valore complessivo di oltre 3 milioni di Euro, ha visto Albacom battere la concorrenza di importanti operatori del settore, grazie all'innovativa soluzione tecnica proposta, abbinata alla migliore offerta economica. Albacom realizzerà infatti per la Fiera di Vicenza, il cablaggio strutturato del quartiere fieristico ed un collegamento in fibra ottica dei padiglioni che compongono l'area espositiva. Tramite la tecnologia di Unbundling del Local Loop - la modalità d'accesso che permette agli operatori alternativi di staccare il doppino telefonico dalla centrale Telecom Italia per collegarlo ai propri apparati di rete - la Fiera verrà quindi raggiunta in modalità diretta ed esclusiva dalle linee Albacom, a cui verrà affidata la gestione di tutto il traffico telefonico generato. Infine, Albacom fornirà alla Fiera un servizio di connettività Internet con banda minima garantita a 16 Mbps, in grado di assicurare connessioni ad altissima velocità, per la soddisfazione di utenti ed espositori di tutte le manifestazioni organizzate dalla Fiera di Vicenza. 

FONDO ALPHA IMMOBILIARE: PERFORMANCE DELL'8,92% IN ARRIVO I PRIMI PROVENTI APPROVATO IL RENDICONTO DEL FONDO AL 31 DICEMBRE 2002. 
Roma, 20 febbraio 2003 - Il 18 febbraio il Consiglio di Amministrazione di Fimit, la Sgr che gestisce il Fondo Immobiliare ad apporto di tipo chiuso "Alpha Immobiliare", ha approvato il rendiconto del Fondo al 31 dicembre 2002. Il Fondo è stato collocato, con Mcc SpA in qualità di Global Coordinator, nel mese di giugno 2002 sul mercato finanziario con un prezzo di offerta di € 2.600,00 per quota ed è quotato sul Mercato Telematico Azionario (Mta) gestito da borsa Italiana S.p.A. dal 4 luglio 2002. Dal 31 dicembre 2001, data del primo rendiconto annuale, il valore complessivo netto (Nav) del fondo si è incremento passando da € 367.024.425 ad € 399.777.640. Pertanto il valore contabile della quota è passato da € 3.533,33 a € 3.848,64, registrando una performance dell'8,92%. Al 31 dicembre 2002 il valore degli immobili facenti parte del patrimonio del Fondo è passato nella sua globalità da € 320.848.849 al 31 dicembre 2001 a € 391.850.000 con un incremento del 22,1%..Il valore del patrimonio immobiliare del fondo tiene conto anche della alienazione di tre immobili ad un prezzo di vendita totale di 27,1 milioni di Euro e dell'acquisizione di un complesso immobiliare sito in Roma, interamente locato ad una Pubblica Amministrazione, per 75 milioni di Euro. Contestualmente all'approvazione del rendiconto, il Consiglio di Amministrazione della Fimit Sgr ha deliberato la distribuzione di un provento di € 382,00 per singola quota, di cui: 218,68 € dell'esercizio 2002, pari al 100% dei proventi distribuibili; 163,32 € dell'esercizio 2001, pari a circa il 70% dei proventi non distribuiti nel 2002. Il provento rappresenta il 14,69% del valore di sottoscrizione della quota ed è esente da oneri tributari per investitori privati mentre per le imprese dà diritto ad un credito d'imposta pari all'1%. Il provento verrà posto in pagamento dal 6 marzo 2003, con data di "stacco" al 3 marzo 2003. Le variazioni registrate dal valore della quota vengono confrontate con l'andamento del Benchmark di riferimento, costituito dalla variazione dell'indice di capitalizzazione lorda Btp rilevato da Mts S.p.A. (già indice Bankitalia) maggiorata dello 0,75%. Il Benchmark di riferimento, fortemente influenzato dalla riduzione dei rendimenti e dal conseguente innalzamento dei prezzi dei titoli di Stato nella seconda metà del 2002, ha manifestato una variazione annuale del 9,48%. Impostazione Politiche Gestionali.L'obiettivo che il fondo si prefigge è quello di massimizzare il rendimento dei titolari delle quote, da realizzarsi prevalentemente attraverso forme di investimento diversificate nel comparto immobiliare. Gli indirizzi di gestione di riferimento sono i seguenti: a) ottimizzazione del patrimonio immobiliare esistente, per la valorizzazione e la massimizzazione dei rendimenti; b) incremento della leva finanziaria, attraverso investimenti anche di breve periodo, entro i limiti imposti dalla normativa vigente, per l'ottimizzazione della redditività del fondo; c) investimenti immobiliari, anche attraverso veicoli societari, principalmente orientati a immobili già locati o con concrete prospettive di locazione. In particolare, nella selezione degli immobili, si intende tener conto principalmente dei seguenti fattori: dimensione: si intende privilegiare gli immobili di medio-grandi dimensioni, mono locatari o con un ridotto numero di locatari; localizzazione geografica: si intende privilegiare gli investimenti in immobili siti a Milano e a Roma; tipologia: si intende privilegiare gli investimenti in immobili a destinazione uffici d) disinvestimenti immobiliari orientati prioritariamente verso gli immobili sfitti o plurilocatari, al fine di ottimizzare la gestione complessiva del Fondo; la strategia di disinvestimento è mirata a cogliere opportunità di mercato realizzando operazioni con interessanti ritorni economici; e) sviluppo di attività immobiliari innovative. Le politiche di medio lungo periodo saranno orientate: 1. ad una gestione economica e finanziaria che permetta una distribuzione sistematica dei proventi ai portatori delle quote; 2. ad una pianificazione di asset management che operi con un orizzonte temporale anche inferiore ai residui dodici anni, procedendo, se del caso, a rimborsi anticipati. 

INDUSTRIA: PRODUZIONE IN CALO NEL 2002. 
Roma 20 febbraio 2003 - La produzione industriale è diminuita nel 2002 del 2,1% rispetto al 2001. È il peggior risultato dal 1993 (-2,4%). Lo rende noto l'Istat, precisando che la produzione media giornaliera è diminuita lo scorso anno del 2,3%. Analizzando la destinazione economica, nel 2002, comunica l'Istat, si riscontrano rispetto al 2001 diminuzioni del 4% per i beni di investimento, del 2,9% per i beni di consumo e dell'1,3% per i beni intermedi. Riguardo ai settori di attività economica, confrontando il livello medio della produzione del 2002 con quello dell'anno precedente, si registrano invece aumenti nel legno e prodotti del legno (+5,2%), nella gomma e materie plastiche +3,1%, nell'energia elettrica, gas ed acqua (+1,5%) e negli alimentari, bevande e tabacco (+1,2%) 

MONTE TITOLI COMPIE 25 ANNI 
Milano, 20 febbraio 2003 - Venticinque anni fa, il 15 febbraio 1978, per iniziativa di Banca d'Italia, Convenzione Interbancaria per l'Automazione e Associazione Italiana degli Agenti di Cambio nasceva Monte Titoli S.p.A., l'Istituto per la custodia e l'amministrazione accentrata di valori mobiliari che assumerà dal 1986 il ruolo di depositario centrale nazionale. "In questi primi 25 anni Monte Titoli ha contribuito allo sviluppo del mercato finanziario razionalizzando l'attività di custodia, amministrazione e regolamento degli strumenti finanziari - ha dichiarato Angelo Tantazzi, Presidente di Monte Titoli. La gestione accentrata ha consentito l'introduzione del trasferimento contabile degli strumenti finanziari favorendo la riduzione dei cicli di liquidazione e regolamento nonché l'ottenimento di crescenti economie di scala, con vantaggi significativi per tutti i protagonisti della piazza finanziaria italiana." "Monte Titoli, oggi quarta in Europa per valore di mercato degli strumenti finanziari amministrati e terza per transazioni pre-netting regolate, svolge un ruolo rilevante all'interno dell'infrastruttura finanziaria sia domestica che internazionale" ha ricordato Giovanni Sabatini, Amministratore Delegato di Monte Titoli. A partire dal 6 dicembre 2002 Monte Titoli è entrata a far parte del Gruppo Borsa Italiana che comprende, oltre alla Capogruppo, Cassa di Compensazione e Garanzia, BIt Systems e Piazza Affari Gestione e Servizi. "L'ingresso di Monte Titoli nel Gruppo Borsa Italiana ha l'obiettivo di massimizzare i vantaggi di una gestione unitaria e coerente dell'intero sistema-mercati del Paese, di assicurarne la proiezione internazionale e di allargare il ventaglio di servizi da offrire alla clientela" ha aggiunto Massimo Capuano, Vice Presidente di Monte Titoli e Amministratore Delegato del Gruppo Borsa Italiana. Monte Titoli, che è attualmente uno dei sistemi europei di regolamento titoli più efficienti e a basso costo, offre ai suoi partecipanti un'ampia gamma di servizi di gestione accentrata, di liquidazione e regolamento e accessori, attraverso procedure a elevato grado di automazione che permettono di gestire volumi crescenti di attività. In termini di valore di mercato la consistenza degli strumenti finanziari accentrati ha raggiunto a fine 2002 i 2.000 miliardi di euro (di cui il 99.8% in forma dematerializzata) con oltre 38.500 tipologie di titoli accentrate. Al sistema di gestione accentrata partecipano oltre 580 intermediari italiani e esteri e 1.250 emittenti, mentre sono undici i collegamenti che attualmente Monte Titoli intrattiene con altri depositari centrali esteri, molti dei quali riconosciuti dalla Banca Centrale Europea per il regolamento di operazioni di politica monetaria. Il costante impegno di Monte Titoli per la creazione di un mercato finanziario integrato in Europa si è tradotto, nel 1997, nella partecipazione alla fondazione dell'Ecsda, l'Associazione dei Depositari Centrali Europei - oggi presieduta da Giovanni Sabatini - che ha l'obiettivo di stabilire principi standard per un sistema di regolamento titoli efficiente e sicuro all'interno dell'Unione Europea. Monte Titoli ha ottenuto, nel corso dei 25 anni di attività, importanti riconoscimenti: nel 1992 è stata chiamata, in via esclusiva, ad assolvere le funzioni di regolamento delle operazioni attraverso la Liquidazione dei Titoli (LdT) con conseguente obbligo di accentramento di tutti gli strumenti finanziari; nel 1998 è stata inclusa dalla Banca Centrale Europea nella lista dei Sistemi di Regolamento Titoli che soddisfano gli standard emanati dall'Istituto Monetario Europeo per le operazioni di politica monetaria del Sistema Europeo di Banche Centrali; nell'agosto 2000, in attuazione del Testo Unico della Finanza, ha ottenuto l'assegnazione, con decreto del Ministero del Tesoro, della gestione accentrata dei titoli di Stato mentre nel settembre dello stesso anno ha ricevuto l'autorizzazione, da Banca d'Italia e Consob, alla gestione in esclusiva dei servizi di liquidazione su base netta e lorda. Monte Titoli ha lanciato, nel novembre 2000, il servizio di liquidazione su base lorda Express e nel 2002 ha avviato lo sviluppo di Express II, la nuova piattaforma integrata di clearing & settlement che sostituirà la Ldt e la cui entrata in funzione è prevista entro la fine di settembre 2003. L'avvio di Express II, che integra le funzionalità di liquidazione su base netta e lorda, realizzerà significative sinergie sotto il profilo tecnico e operativo e consentirà alla piazza finanziaria italiana di disporre di un sistema di liquidazione e regolamento altamente efficiente, in linea con i più avanzati standard internazionali. 

BANCA POPOLARE DI BERGAMO-CREDITO VARESINO UN MILIONE DI TRANSAZIONI PER 100.000 EURO DI BUONE AZIONI
Bergamo, 20 febbraio 2003 - Il Presidente della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, Cav. Lav. Dott. Emilio Zanetti ha consegnato oggi al Presidente del Cesvi, Dott. Maurizio Carrara un assegno di Centomila euro a sostegno dell'iniziativa "La fame ha paura di noi" per la creazione di un centro di nutrizione infantile nella periferia di Hanoi, in Vietnam. Nonostante la crisi dei consumi registrata nel periodo natalizio, l'iniziativa di cause-related marketing promossa dalla Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino con il Cesvi a favore del progetto "ioLa fame ha paura di noi"lo in Vietnam ha ottenuto uno straordinario successo. Le transazioni con CartaSì effettuate dai Clienti della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino nel mese di dicembre hanno segnato un significativo aumento rispetto allo stesso periodo del 2001, traguardo raggiunto grazie alla sensibilità della Clientela che ha apprezzato il valore della causa sociale legata all'iniziativa. Nel dicembre scorso, infatti, per ogni acquisto pagato con carta di credito CartaSì Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, l'Istituto di credito ha donato 10 centesimi di euro al Cesvi. La Banca, inoltre, ha dedicato al Cesvi un ampio spazio all'interno del calendario 2003, con l'obiettivo di far conoscere l'attività dell'associazione e i Paesi in cui opera, attirando in particolare l'attenzione sul dramma della malnutrizione infantile in Vietnam. La collaborazione tra la Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino e il Cesvi risale al 1998, quando furono inviate 40 tonnellate di aiuti alimentari destinati ai bambini della Corea del Nord attraverso un contributo congiunto dell'Istituto di credito e dei sottoscrittori di un apposito prestito obbligazionario triennale: ir"SOS Nord Corea - Cesvi"le. Un forte senso di responsabilità sociale, nato sin dalla sua fondazione, che la Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino intende continuare a mantenere e sviluppare. 

CREDITO ARTIGIANO BILANCIO AL 31.12.2002: POSITIVA EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI ECONOMICI MARGINE DI INTERMEDIAZIONE: + 6,4% UTILE ORDINARIO: + 19% 
Milano, 20 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, presieduto dall'avv. Bassano Baroni, ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio al 31.12.2002, i cui dati evidenziano un'ulteriore significativa crescita delle masse intermediate e la positiva evoluzione della redditività. La raccolta diretta si rappresenta in € 2.797 milioni, con una crescita del 15,4% rispetto a dicembre 2001. La raccolta indiretta raggiunge 3.556 milioni di euro, registrando su base annua un incremento dell'1,3%. Nell'aggregato la componente del risparmio gestito passa da 1.467 a 1.578 milioni di euro, segnando un miglioramento del 7,6% rispetto al 2001. Si conferma importante lo sviluppo nel comparto assicurativo, che passa da 181 a 249 milioni di euro, con un + 37,3% su base annua. La massa amministrata nel suo complesso - al netto delle passività subordinate - raggiunge € 6.353 milioni di euro, con un incremento su base annua del 7%. Si conferma sostenuta la crescita degli impieghi alla clientela, che raggiungono 2.503 milioni di euro, con un incremento del 15,4%. Il rapporto tra le partite in sofferenza, al netto delle previsioni di perdita, e gli impieghi complessivi si attesta all'1,76%. Il margine di interesse cresce del 2%, attestandosi a € 81,9 milioni, grazie alla continua ed armonica crescita delle masse intermediate che ha compensato la progressiva riduzione degli spread e l'ulteriore contrazione degli interessi su titoli. Il margine da servizi si attesta a 36,8 milioni di euro, segnando una crescita superiore al 10%. I profitti da operazioni finanziarie contribuiscono alla determinazione del margine per 2,5 milioni di euro, a fronte di 3,9 milioni di euro dello scorso anno. Grazie alla positiva dinamica delle principali componenti di ricavo e - segnatamente - all'evoluzione maggiormente significativa dell'aggregato riferito alle commissioni nette, il margine di intermediazione cresce quindi del 6,4% su base annua e passa da € 133,4 milioni dello scorso anno a € 141,9 milioni. I costi di gestione si attestano a € 93,2 milioni, con un incremento del 5,3% rispetto al 31.12.2001. Più in dettaglio, il costo del personale si incrementa del 5,7%, passando da 41,4 a 43,8 milioni di euro. Alla data l'organico è composto da 789 unità; 79 le filiali, 3 in più rispetto allo scorso anno. Le altre spese amministrative passano da 47,1 a 49,4 milioni di euro, con un aumento del 4,9%. Le rettifiche e gli accantonamenti sono complessivamente pari a € 22 milioni rispetto a € 22,5 milioni dello scorso anno. Il risultato dell'attività ordinaria si determina in € 26,7 milioni contro € 22,4 milioni dell'anno scorso, con una crescita del 19%. Gli oneri fiscali dell'esercizio in esame, complessivamente pari a 12,6 milioni di euro rispetto a 8,6 milioni dell'anno scorso, si appesantiscono del 46% anche in relazione alle modifiche intervenute nella normativa fiscale, che hanno pressoché azzerato gli effetti della dual income tax. Conseguentemente, l'utile netto 2002 si sostanzia in 15,2 milioni di euro, con un aumento del 3,4% rispetto al 31.12.2001. All'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 14 aprile 2003 e, occorrendo, per il 15 aprile in seconda convocazione, il Consiglio di Amministrazione sottoporrà la proposta di distribuzione di un dividendo di € 0,1165 per ciascuna delle n. 112.918.320 azioni con godimento 1.1.2002, - contro 0,1229 euro per 103.211.920 azioni dello scorso esercizio - in pagamento dal 25 aprile 2003 (data stacco 22 aprile 2003). 

RIFORMA DELLA PAC: LA COMMISSIONE PROPONE DI SEMPLIFICARE IL REGIME DEGLI AIUTI DI STATO NEL SETTORE AGRICOLO 
Bruxelles, 20 febbraio 2003 - Semplificare la gestione e assicurare un controllo efficiente degli aiuti di Stato nel settore agricolo senza indebolire la sorveglianza della Commissione: questo è l'obiettivo, vantaggioso per tutti, del progetto di regolamento della Commissione adottato in data odierna. Una volta entrato in vigore, il nuovo regolamento permetterà agli Stati membri di concedere diversi tipi di aiuti di Stato nel settore agricolo senza dover ottenere l'autorizzazione preventiva della Commissione. Grazie a questo regime di esenzione per categoria verranno abbreviati i tempi di attuazione dei nuovi aiuti di Stato nel settore agricolo. Ciò faciliterà a sua volta la realizzazione dei programmi nazionali intesi al miglioramento dei requisiti in materia di ambiente e di benessere e igiene degli animali. Ad esempio, per investimenti nelle aziende agricole che non comportano un aumento della capacità di produzione, gli Stati membri potrebbero contribuire fino al 55% dei costi. Per investimenti intesi a migliorare il benessere degli animali o l'ambiente potrebbero essere concessi aiuti fino al 75%. Misure volte a promuovere la produzione e la commercializzazione di prodotti di qualità potrebbero beneficiare di 100 000 € su un periodo di tre anni. Lo stesso importo è previsto per misure di assistenza tecnica quali consulenze aziendali o partecipazione a fiere. Per compensare la soppressione dell'obbligo di autorizzazione preventiva gli Stati membri dovranno presentare relazioni ex-post conformi a criteri rigorosi di qualità, sulla base delle quali la Commissione potrà verificare se le condizioni stabilite nel regolamento sono state soddisfatte. La Commissione può avviare un'indagine qualora vengano sporte denunce circa presunte irregolarità nell'applicazione della nuova procedura. Il regolamento non allenterà nella sostanza le norme in vigore in materia di aiuti di Stato e, soprattutto, non autorizzerà aiuti di Stato in settori considerati incompatibili con il mercato interno. La proposta non va pertanto assolutamente fraintesa nel senso di una "rinazionalizzazione" degli aiuti a favore degli agricoltori: la medesima normativa per gli aiuti di Stato nel settore agricolo continuerà ad essere applicata in tutta l'Unione. La Commissione intende attuare il regolamento a partire dal 1° gennaio 2004, dopo aver consultato gli Stati membri e le parti interessate. Franz Fischler, il Commissario responsabile dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca, ha affermato: "Nell'ambito della riforma della politica agricola comune proponiamo ora di sopprimere i controlli ex-ante della Commissione per tutta una serie di misure di aiuti di Stato nel settore agricolo. Questo consentirà agli Stati membri di attuare i regimi di aiuto in tempi molto più brevi e, pertanto, di rispondere più prontamente alle sfide cui devono far fronte gli agricoltori. Il regolamento dimostra che la Commissione è pronta a prendere provvedimenti audaci per semplificare la normativa agricola." Il progetto di regolamento introduce un regime di esenzione per categoria per alcuni tipi di aiuti di Stato, entro determinati massimali, a favore degli agricoltori o delle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Ciò significa che gli Stati membri non sarebbero più tenuti a notificare gli aiuti alla Commissione per ottenerne l'autorizzazione preventiva. La proposta di regolamento riguarda le piccole e medie imprese (Pmi) del settore agricolo. Per la definizione stessa di Pmi - fino a 250 dipendenti, fatturato non superiore a 40 milioni di € o bilancio non superiore a 27 milioni di € - quasi tutte le aziende agricole e le imprese operanti nel settore sarebbero interessate. Il nuovo regolamento è conforme all'obiettivo della Commissione di modernizzare e semplificare la normativa in materia di aiuti di Stato e di eliminare le lungaggini burocratiche, secondo quanto disposto dal regolamento (CE) 994/98 del Consiglio, che autorizza la Commissione ad adottare esenzioni per categoria per determinati tipi di aiuto. Su questa linea, nel 2001 la Commissione ha adottato il regolamento (CE) 70/2001 a favore delle Pmi, che tuttavia non riguarda l'agricoltura. Per tastare il terreno in materia di esenzioni nel settore agricolo sono stati di recente adottati i regolamenti (CE) 68/2001 sugli aiuti destinati alla formazione e 2204/2002 sugli aiuti a favore dell'occupazione, che si applicano anche all'agricoltura. Unitamente alle disposizioni previste agli articoli 51 e 52 del regolamento (CE) 1257/1999 sullo sviluppo rurale, che offrono già agli Stati membri ampie possibilità di evitare l'obbligo di notifica degli aiuti di Stato, l'introduzione di questo regolamento di esenzione per categoria rappresenta un progresso enorme verso un controllo efficiente e una gestione semplificata degli aiuti di Stato nel settore agricolo senza che venga indebolita la sorveglianza della Commissione. Il progetto di regolamento sarà discusso con gli Stati membri e quindi pubblicato nella Gazzetta ufficiale affinché le parti interessate possano formulare osservazioni; successivamente esso sarà ripresentato agli Stati membri. Terminata quest'ampia consultazione, la Commissione prevede di adottare il testo definitivo entro la fine del 2003 e di applicarlo a partire dal gennaio 2004. Contenuto del regolamento - I seguenti aiuti sono contemplati dal regolamento, purché le condizioni specifiche in esso stabilite siano soddisfatte. Aiuti agli investimenti: possono essere concessi agli agricoltori aiuti fino al 40% delle spese ammissibili; questo tasso può essere aumentato al 50% nelle zone svantaggiate e al 55% per i giovani agricoltori. Gli aiuti finalizzati a un aumento della capacità di produzione non beneficiano dell'esenzione. Aiuti fino al 60% - 75% nelle zone svantaggiate - possono essere accordati per le spese connesse alla protezione e al miglioramento dell'ambiente, al miglioramento delle condizioni igieniche nelle imprese zootecniche o del benessere degli animali d'allevamento, a condizione che tali investimenti siano finalizzati a superare i requisiti minimi dell'UE. Aiuti fino al 100% possono essere concessi per le spese inerenti alla conservazione di paesaggi e fabbricati tradizionali; tali spese possono comprendere un compenso ragionevole per il lavoro svolto dall'agricoltore stesso o dai suoi collaboratori nei limiti di 10 000 € all'anno. Aiuti possono essere concessi per le spese di trasferimento di fabbricati aziendali nell'interesse pubblico. Aiuti agli investimenti fino al 40% possono essere concessi alle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; il tasso può essere aumentato fino al 50% nelle regioni dell'obiettivo 1. Aiuti fino a 25 000 € possono essere concessi per l'insediamento dei giovani agricoltori. Aiuti al prepensionamento possono essere concessi a condizione che la cessazione delle attività aziendali a fini commerciali sia permanente e definitiva. Aiuti all'avviamento delle associazioni o unioni di produttori possono essere concessi purché l'aiuto globale non superi 100 000 € e diminuisca gradualmente su un periodo di cinque anni (100% delle spese di avviamento nel primo anno, con una riduzione di almeno 20 punti percentuali per ciascuno degli anni successivi). Aiuti finalizzati al pagamento dei premi assicurativi possono essere concessi, purché non venga superato l'80% del costo dei premi assicurativi a copertura delle perdite causate da avverse condizioni atmosferiche assimilabili a calamità naturali; il tasso è ridotto al 50% qualora l'assicurazione copra anche altre perdite dovute ad avverse condizioni atmosferiche o ad epizoozie o fitopatie. Aiuti fino al 100% per la ricomposizione fondiaria possono essere concessi unicamente a copertura dei costi legali e amministrativi. Aiuti fino a 100 000 € per beneficiario su un periodo di tre anni possono essere concessi per promuovere la produzione e la commercializzazione di prodotti agricoli di qualità; possono essere compresi costi per ricerche di mercato e attività analoghe, per l'introduzione di norme di assicurazione della qualità, per corsi di formazione del personale incaricato di applicare tali sistemi, per i contributi chiesti per la certificazione iniziale dell'assicurazione di qualità e di sistemi analoghi e per le misure di controllo effettuate da terzi. Aiuti fino a 100 000 € per beneficiario su un periodo di tre anni possono essere concessi per le prestazioni di assistenza tecnica nel settore agricolo; possono essere compresi costi relativi all'istruzione generale e alla formazione degli agricoltori e dei loro collaboratori, ad alcuni servizi aziendali ausiliari, a servizi di consulenza e all'organizzazione e partecipazione a concorsi, mostre e fiere. Sostegno al settore zootecnico può essere concesso fino al 100% a copertura dei costi amministrativi direttamente connessi con l'adozione e la tenuta dei libri genealogici; fino al 70% dei costi dei test di determinazione della qualità genetica o della resa del bestiame effettuati da o per conto di terzi; fino al 40% per investimenti in centri per la riproduzione animale e per l'introduzione a livello di azienda di metodi o tecniche innovative in materia di riproduzione animale. Le spese ammissibili agli aiuti di Stato nell'ambito del regime di esenzione per categoria sono identiche o più restrittive rispetto a quanto indicato negli orientamenti per gli aiuti di Stato nel settore agricolo attualmente in vigore. 

FIDELITY E DEUTSCHE POSTBANK: INSIEME VERSO L'OPEN ARCHITECTURE 
Milano, 20 febbraio 2003 - Fidelity Investments ha annunciato l'accordo con Deutsche Postbank, una delle più importanti "retail bank" in Europa e il più grande istituto bancario postale del continente. Grazie a questa partnership 700 filiali di Deutsche Post distribuiranno una selezione dei Fidelity Funds in Germania. Questa alleanza rappresenta un ulteriore passo importante verso l'apertura della distribuzione bancaria europea ai fondi di terzi. Grazie a questa partnership Deutsche Postbank distribuirà ai suoi 10 milioni di clienti i fondi di Fidelity Funds Sicav insieme ai propri prodotti. Fidelity si è inoltre impegnata a fornire supporto nell'attività congiunta di marketing e vendita, attività che comprende anche un road show partito a gennaio che copre tutta la Germania. Ci saranno anche degli incontri di formazione per i dipendenti di Deutsche Postbank, in occasione dei quali essi avranno l'opportunità di conoscere meglio la filosofia d'investimento di Fidelity e la gamma di prodotti offerta, nonché di approfondire le tecniche per fornire una consulenza migliore agli investitori finali. Thomas Balk, Presidente dello European Mutual Fund Business di Fidelity commenta: "Questo accordo è un ulteriore passo molto importante verso il collocamento dei fondi di terzi da parte delle banche europee. Esso costituisce l'ultimo di una serie di accordi simili, tra cui i più recenti sono stati siglati con Abn Amro nei Paesi Bassi e con Barclays in Francia. L'accordo con Deutsche Postbank dimostra che le banche hanno capito l'importanza e i benefici dell'open architecture. La scelta di Deutsche Postbank va incontro infatti a una richiesta degli investitori che chiedono una scelta di prodotti più ampia e soprattutto composta da fondi con performance migliori". "Anche se l'introduzione dell'open architecture in Europa è un processo relativamente lento - prosegue Thomas Balk - penso che questo accordo dimostri un'accelerazione dello stesso. Le banche, come Deutsche Postbank, possiedono una rete estesa di filiali, mentre le società specializzate nella gestione del risparmio, come Fidelity, sono leader in termini di performance e di qualità dei prodotti. L'"open architecture", ovvero la collaborazione fra queste due realtà, crea un beneficio enorme per gli investitori." 

FAUSTO MARCHIONNI ALLA GUIDA DI FONDIARIA - SAI, CONVOCATA L'ASSEMBLEA PER IL 28/29 APRILE 2003 
Milano, 20 Febbraio 2003 - Sotto la presidenza di Jonella Ligresti si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di Fondiaria-Sai S.p.A., che ha preso atto delle dimissioni del Dott. Enrico Bondi dalle cariche di Amministratore Delegato e Consigliere e del Prof. Paolo Ferro-Luzzi dalla carica di Consigliere della Società. Il Consiglio ha proceduto quindi a nominare Amministratore Delegato di Fondiaria-Sai S.p.A. il Dott. Fausto Marchionni, che mantiene anche la carica di Direttore Generale. Il Consiglio ha inoltre deliberato di procedere nel corso della prossima riunione, prevista intorno alla metà di marzo, alla designazione dei candidati alla carica di consigliere di Fondiaria-Sai. Questi saranno quindi sottoposti all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti, in occasione della riunione fissata per il 28 aprile p.v. in prima convocazione e per il 29 aprile p.v. in seconda, per l'approvazione del Bilancio 2002. E' prevedibile, sulla base delle attuali risultanze, un più che positivo andamento tecnico della Compagnia. Il Presidente, nel rinnovare la più viva gratitudine al Dott. Bondi per il fondamentale contributo prestato, ha espresso il suo ringraziamento al Prof. Ferro-Luzzi per aver accompagnato con eminente professionalità la realizzazione della fusione di SAI e Fondiaria. Il Dott. Bondi continuerà a fornire la Sua consulenza alla Società. Il Presidente ha inoltre aggiunto: "Siamo certi che il Dott. Marchionni, forte di una consolidata esperienza manageriale di altissimo livello in campo assicurativo e finanziario, guiderà con successo l'azienda all'implementazione del piano industriale con le risorse professionali già individuate". 

NOMINE HDP: MAURIZIA SQUINZI DIRETTORE AMMINISTRAZIONE FINANZA E CONTROLLO; GIORGIO VALERIO DIRETTORE BUSINESS DEVELOPMENT E M & A; ANTONIO CONCINA DIRETTORE RELAZIONI ESTERNE. 
Milano, 20 febbraio 2003 - HdP, nell'ambito del processo di riconfigurazione societaria di HdP e Rcs e della relativa riorganizzazione della struttura "corporate", comunica le seguenti nomine: Maurizia Squinzi assume la carica di Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo con responsabilità sulle Direzioni Bilancio e Bilancio Consolidato, Pianificazione e Controllo di Gestione, Finanza e Investor Relations. Maurizia Squinzi, laureata in economia aziendale presso l'Università Bocconi di Milano ha ricoperto in precedenza la stessa carica alle Poste Italiane e precedentemente ha lavorato nel Gruppo Montedison, nel Gruppo Olivetti e nel Gruppo CIir. A Giorgio Valerio, già nel gruppo da diversi anni, è invece affidata la Direzione Business Development e Mergers & Acquisitions con la responsabilità di promuovere e supportare lo sviluppo delle attività del Gruppo in Italia e sui mercati internazionali. Antonio Concina assume la Direzione Relazioni Esterne, cui risponderanno le Direzioni Comunicazione, Rapporti Istituzionali e Pubbliche Relazioni. Antonio Concina ha ricoperto per anni la medesima posizione in Telecom Italia e recentemente aveva creato a Roma la propria agenzia di Relazioni Pubbliche in partnership con il Gruppo SEC. Diplomato ad Harvard, vanta numerose esperienze lavorative di successo in Italia e all'estero, particolarmente negli Stati Uniti, dove ha soggiornato a lungo. Le funzioni sono tutte alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato Maurizio Romiti. 

LA PAURA DI VOLARE SI PUÒ VINCERE: LUFTHANSA PRESENTA I SEMINARI "VOLARE RILASSATI" PER IL 2003 
Milano, 20 febbraio 2003 - Lufthansa da quasi vent'anni organizza con successo anche in Italia i seminari "Volare Rilassati" che quest'anno si terranno a Milano Malpensa il 22/23 marzo, 17/18 maggio, 17/18 luglio, 4/5 ottobre. La paura di volare è un fenomeno molto più esteso di quanto si possa immaginare: si stima infatti che un passeggero su due soffre della paura di volare. Ansia e disturbi a livello fisico possono essere così forti per impedire a chi ne è affetto di prendere l'aereo. Quasi tutti i partecipanti ai corsi (58% donne e 42%uomini) hanno già volato, alcuni oltre venti volte. Ciò indica che la paura di volare non diminuisce con l'esperienza. Da una ricerca condotta da Lufthansa è emerso che dopo cinque anni nell'85% dei partecipanti ai seminari organizzati dalla compagnia aerea la paura di volare è notevolmente diminuita o addirittura scomparsa. Inoltre il 73% dei partecipanti utilizza quanto appreso anche in altri campi della propria vita. Il programma messo a punto da un gruppo di psicologi si basa su tecniche di rilassamento psico-fisico e prevede: un programma di rilassamento mirato; metodo di autocontrollo fisico e mentale; esercizi per acquisire fiducia; informazioni tecniche fornite da un comandante Lufthansa; l'applicazione dei metodi appresi nella realtà di un volo di linea Lufthansa organizzato a conclusione del corso. Obiettivo del seminario è quello di controllare la paura entro limiti che consentono al passeggero di affrontare il volo con la massima serenità. La quota di partecipazione è di 480 Euro e comprende: due giornate di seminario, documentazione, spuntino di mezzogiorno e bevande, volo conclusivo da Milano per una città tedesca e ritorno. I corsi si svolgeranno presso l'aeroporto di Milano Malpensa durante il fine settimana con il seguente orario: sabato dalle 9:00 alle 20:00, domenica dalle 8:30 alle 18:00 (dipende dall'orario del volo conclusivo). Dal 1981 al 2001 Lufthansa ha tenuto 1020 seminari in tutta Europa, ai quali hanno partecipato complessivamente 10100 persone. Il numero dei partecipanti è in costante crescita anche in Italia, dove il corso si tiene ormai da sei anni. Per ulteriori informazioni si può telefonare al numero 049/8979936, inviare un fax allo 049/8984934, o consultare il sito www.lufthansa.it 

VINCI CON BANCOPOSTA: AL VIA LA TERZA EDIZIONE DI "BELLA FORTUNA" CON BANCOPOSTA 
Roma, 20 febbraio 2003 - Poste Italiane lancia la terza edizione del concorso a premi "Bella Fortuna". Il concorso è riservato ai correntisti BancoPosta titolari della carta di prelievo e di pagamento Postamat Maestro o di una delle carte di credito BancoPosta, disponibili nelle versioni "Ricaricabile", "Classica" e "Oro". Il concorso "Bella Fortuna", che si svolgerà fino al 30 aprile, prevede l'estrazione finale di un buono di 15.000 euro che il vincitore potrà utilizzare per uno o più viaggi, da solo o in compagnia. Ogni mese, inoltre, saranno sorteggiati 117 premi: 3 viaggi, ognuno da 1.500 euro, a scelta del vincitore; 12 cene, ognuna da 200 euro, in un ristorante scelto dal vincitore; 2 videoregistratori; 100 premi che consistono nell'azzeramento delle spese di registrazione in conto BancoPosta delle operazioni relative al 2003. Per partecipare al concorso è sufficiente che i correntisti BancoPosta utilizzino la carta Postamat-Maestro o le carte di credito BancoPosta per qualsiasi acquisto. Ogni pagamento effettuato, dal primo febbraio (data di avvio del concorso) al 30 aprile, con la carta Postamat Maestro e con la carte di credito BancoPosta permetterà di partecipare alle estrazioni mensili e a quella finale. Più si usano le carte più aumentano le possibilità di vincere. Il regolamento del concorso è disponibile sul sito Internet di Poste Italiane www.poste.it  e negli uffici postali. Per informazioni si può telefonare al numero verde di Poste Italiane 803 160, operativo dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20.

STRATEGIE E METODI PER LO SVILUPPO LOCALE E IL MARKETING TERRITORIALE IN ITALIA E NEL MONDO, A CONFRONTO IN UN CONVEGNO INTERNAZIONALE A MILANO 
Milano, 20 febbraio 2003 - Nell'ambito della Mostra Progetto Città, Provincia di Milano, Camera di Commercio, in collaborazione con ASNM e Promos, promuovono l'incontro 'Sviluppo locale: un approccio integrato al marketing territoriale' , 20 febbraio 2003, dalle ore 9.30 alle 18.00, Fiera di Milano Padiglione 17 (Sala Rosa) , Porta Colleoni 21 e 22 e Porta Teodorico 23, Ingresso libero Rappresentati di amministrazioni pubbliche italiane locali e nazionali; esperti universitari e della Commissione Europea; testimonial dei casi di sviluppo e di marketing territoriale di maggiore successo in Italia e in Europa si riuniranno il prossimo 20 febbraio a Milano per approfondire le strategie e i metodi più adeguati per promuovere e comunicare le eccellenze del territorio. L'incontro avverrà nell'ambito del Convegno Internazionale 'Sviluppo Locale: un approccio integrato al marketing territoriale', promosso dalla Provincia di Milano e dalla Camera di Commercio, in collaborazione con l'Agenzia Sviluppo Nord Milano e Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in occasione della seconda edizione della Mostra Progetto Città (www.progettocitta.com). Indipendentemente dalla propria localizzazione e grandezza, ogni territorio è costretto a fronteggiare oggi una forte concorrenza locale e internazionale, sia per attrarre investimenti, sia per attirare l'insediamento di nuove funzioni e attività produttive. Parallelamente buona parte delle città ed intere aree metropolitane vivono un momento particolare di trasformazione e di cambiamento, dovuto alla riconversione di grandi aree industriali dismesse e alla necessaria riqualificazione del tessuto urbano esistente. I promotori del convegno 'Sviluppo Locale: un approccio integrato al marketing territoriale' cercano di contribuire a diffondere utili strumenti ed esperienze di successo per affrontare queste nuove sfide. Il convegno infatti è stato concepito come un momento d'incontro finalizzato a: riflettere sull'evoluzione e sulle nuove prospettive del marketing territoriale nell'ambito della globalizzazione dell'economia e dell'allargamento dell'UE; fornire una panoramica delle principali tipologie di agenzie di sviluppo locale in Europa; approfondire le modalità di azione integrata delle agenzie di sviluppo territoriali con la finanza privata; discutere della legislazione e delle politiche locali, regionali e nazionali per lo sviluppo territoriale; confrontarsi con i casi di maggiore successo in Italia e all'estero: da Milano e Torino a Barcellona, Berlino e Lione. Il programma, Nella prima sessione di giovedì 20 febbraio, dopo il saluto del Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, Bruno Ermolli, si discuterà dell'evoluzione del concetto di Marketing Territoriale a partire dalle testimonianze e dai contributi di personalità quali Michel Quevit, esperto della Commissione Europea; Christian Saublens, Direttore di Eurada, l'Associazione Europea delle Agenzie di Sviluppo; Greg Clark, Direttore della London Development Agency. Una panoramica delle buone pratiche in Italia sarà fornita da Alessandro Balducci, Direttore del Politecnico di Milano; Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino; Gianni Verga, Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano; Cosma Gravina, Assessore al Lavoro e alle Attività Economiche della Provincia di Milano. Il moderatore della sessione sarà Fabio Terragni, Amministratore Delegato dell'Agenzia Sviluppo Nord Milano. I casi di eccellenza in Europa saranno approfonditi nel pomeriggio a partire dagli interventi di Ignasi Ragàs, Direttore di Analisi e Strategie del Comune di Barcellona; Robert Maury, Direttore di Aderly - Agence pour le Développement Economique Région Lyonnaise; Cornelia Poczka, Direttore di Department for Urban Development of Berlin Senate. La sessione sarà coordinata da Renato Galliano, Vicepresidente di Eurada. La legislazione e le politiche locali, regionali e nazionali per lo sviluppo territoriale saranno invece discusse nell'ambito di una Tavola Rotonda moderata da Marco Di Tolle, Assessore alla Pianificazione di Territorio e Programmazione delle Infrastrutture della Provincia di Milano. Oltre a Maurizio Lupi, membro dell'Ottava Commissione della Camera dei Deputati "Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici", interverranno gli Assessori Regionali all'Urbanistica, alle Infrastrutture e al Territorio Riccardo Conti (Toscana), Massimo Desiati (Abruzzo), Marco Di Lello (Campania), Alessandro Moneta (Lombardia), Antonio Padoin (Veneto). Le conclusioni del convegno saranno realizzate da Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano. La partecipazione al convegno è libera. Informazioni: Agenzia Sviluppo Nord Milano sviluppolocale.progettocitta@asnm.com  Tel. 02-26266507 www.asnm.com  

METIS: CRESCE LA FORMAZIONE, 14537 ORE DI CORSI NEL 2002 
Milano, 20 febbraio 2003 - Metis, una delle società leader nella fornitura di lavoro temporaneo che conta nel suo azionariato UniCredito, Gruppo Pam, Etnoteam e Gruppo Generali, nel 2002 ha erogato 336 corsi di formazione (nel 2001 erano stati 90) di 14.537 ore complessive, formando 2.534 lavoratori (contro i 779 del 2001). I corsi di formazione realizzati da Metis hanno riguardato per il 48% l'ambito della formazione professionale, per il 31% la formazione "on the job" e il 21% sono stati corsi di "base". Le figure professionali formate sono state prevalentemente operatori di Call Center / Customer Service (23%), operai specializzati (23%), addetti Gdo (12%) informatici (10%) e impiegati (7%). Per gestire questa crescente attività di formazione Metis ha dato vita ad un'apposita società, Formetis srl, che con la collaborazione dei più importanti enti di formazione italiani si occupa della gestione delle risorse dedicate alla formazione dei lavoratori temporanei, garantendo che vengano investite efficacemente per soddisfare i bisogni di lavoratori e imprese. "I corsi che abbiamo realizzato - spiega Piemario Donadoni, Amministratore Delegato di Metis S.p.A. - sono di due tipi. La maggior parte (70%) sono stati modellati sulle esigenze specifiche dell'azienda cliente. Il restante 30% di questi corsi, lo abbiamo invece realizzato sulle esigenze del territorio, ossia sulle necessità del tessuto imprenditoriale locale. I risultati della formazione dei lavoratori temporanei, sperimentata per la prima volta quest'anno ha dato risultati particolarmente incoraggianti: si pensi che il 72,5% dei lavoratori disoccupati formati in questi corsi sono stati inseriti in azienda. Si potrebbero avere risultati ancora migliori se la nostra attività di formazione non fosse imbrigliata da una burocrazia inutile e talvolta anche dannosa. Si pensi che per erogare i corsi le società devono versare i soldi presso un fondo e poi richiederli indietro con una serie di pratiche burocratiche. Abolendo questo fondo ma al tempo stesso vincolando le società di lavoro temporaneo a dedicare una somma di denaro alla formazione, che abolito il fondo potrebbe essere anche maggiore, si snellirebbe il processo consentendo di effettuare molti più corsi di formazione ". Sempre dedicato al tema della formazione è il nuovo volume che Metis ha pubblicato all'interno della Collana "I Quaderni di Metis" dal titolo "Formazione e Lavoro Temporaneo - Disciplina del Fondo di formazione e prassi applicativa", un guida normativa a cura del Prof. Bruno Caruso, Ordinario di Diritto del Lavoro all'Università degli Studi di Catania e dei ricercatori del Dipartimento di diritto del Lavoro, Giancarlo Ricci e Loredana Zappalà. Nel nuovo quaderno vengono approfondite, sotto l'aspetto normativo, contrattuale e applicativo, le modalità di impiego del Fondo Formazione, o Forma.Temp un fondo istituito dalle Leggi 196/97 e poi 488/99 al quale ogni società di lavoro temporaneo versa una cifra annuale pari al 4% delle retribuzioni lorde dei propri lavoratori. 

LABORATORIO FORMATIVO POPAI 2003 COSTRUIRE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE
Milano, 20 Febbraio 2003 "Politiche di servizio e relazione con il cliente nei punti vendita" è il titolo del seminario organizzato da Popai Europe-Italia, in collaborazione con Gdoweek, al Palazzo delle Stelline di Milano nell'ambito delle attività del Laboratorio Formativo Popai 2003. Il think tank su specifici aspetti operativi del retail marketing voluto da Popai Europe-Italia - che si giova della collaborazione e consulenza di Gdoweek (sistema di informazione economica per il retail e l'industria), di autorevoli esponenti del mondo accademico ed esperti di trade marketing - ha preso in esame la qualità del servizio fornito al cliente, ovverosia come soddisfare le aspettative, non solo materiali, del consumatore compiendo quell'opera di seduzione intellettuale ed emotiva che ne garantisce la fedeltà. La qualità del servizio fornito ai clienti è il risultato di due attività diverse ma strettamente connesse: l'attività di organizzazione, cioè la progettazione, l'implementazione e il monitoraggio del livello di servizio; i comportamenti di servizio messi in atto dal personale di contatto nei "momenti della verità", in cui il cliente incontra effettivamente l'organizzazione e ne sperimenta il servizio. Gli interventi dei relatori hanno analizzato entrambi i fronti, con un'enfasi sul "come fare" nell'organizzare il servizio e nel formare le persone, identificando soluzioni e trasmettendo messaggi che siano coerenti con il posizionamento strategico e l'offerta commerciale dell'azienda. Ne è risultato che la forbice che distingueva ab origine l'approccio al cliente nel dettaglio tradizionale e nella moderna distribuzione è sempre meno divaricata. Oggi il punto vendita ha, infatti, un atteggiamento proattivo nei confronti del cliente, esplicitato sia con il recupero, per quanto possibile, di un rapporto fiduciario, sia prendendo in carico la soddisfazione del consumatore prima ancora che questi sia all'interno della superficie di vendita. "Il punto vendita oggi è chiamato ad adeguarsi all'evoluzione degli standard di servizio e alle aspettative dei clienti, che crescono più rapidamente della qualità del servizio fornito" - ha affermato nel suo intervento Emanuele Schmidt, Responsabile del Settore Grande Distribuzione e Retail Mida "Quando il cliente entra in contatto diretto con il personale del punto vendita, che in quel momento rappresenta l'organizzazione, si aspetta una risposta al suo bisogno "principale" (perché sono qui) e una relazione positiva (come sto qui). "Il servizio è di qualità quando il cliente percepisce che le sue aspettative sono prese in considerazione" - ha aggiunto Schmidt - tuttavia, per quanto si investa nel perfezionamento dei processi e nel training del personale, la qualità del servizio verrà costantemente ridefinita dall'evolversi del mercato." Attilio Rossi, formatore e consulente aziendale, ha posto l'accento sulla progettazione del servizio, ovvero su tempi, modalità e strumenti con cui gli operatori della moderna distribuzione possono incentivare e rendere omogenea la cultura del servizio all'interno delle loro organizzazioni. A conferma del taglio spiccatamente pratico del Laboratorio Formativo Popai, il seminario svoltosi a Milano ha visto la testimonianza di Laura Ciabucchi, Capo Settore Qualità e Servizio di Coop Centro Italia, che ha illustrato la Case History del progetto integrato di miglioramento del servizio. "Due sono gli errori sempre possibili e a cui bisogna far attenzione" - ha spiegato Laura Ciabucchi - "farsi tentare dall'idea che debbano essere i clienti ad adeguarsi alle nostre esigenze e non viceversa; dare per scontato di conoscere le esigenze dei consumatori". "Abbiamo incrociato i dati di una ricerca commissionata ad Eurisko con un'altra che abbiamo realizzato in alcuni punti vendita campione, con l'obiettivo di arrivare a migliorare la soddisfazione del cliente e la qualità del servizio erogato in vari reparti" ha proseguito Ciabucchi. "Il programma ha coinvolto tutto il personale di contatto con il cliente e i loro capi portando alla definizione di specifiche ipotesi di miglioramento che sono state implementate." 

ALLA BOCCONI UN CONTRADDITTORIO TRA GIULIANO URBANI E SALVATORE SETTIS SUL PATRIMONIO CULTURALE 
Milano, 20 febbraio 2003: Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Giuliano Urbani, e il direttore della Scuola Normale di Pisa, Salvatore Settis, si confronteranno sul palco dell'Aula Magna dell'Università Bocconi (via Sarfatti 25, lunedì 24 febbraio, ore 16,30) in un incontro-dibattito sul tema La valorizzazione del patrimonio culturale: rischi e opportunità. L'incontro è organizzato nell'ambito delle iniziative del Cleacc, Corso di laurea in economia per le arti, la cultura e la comunicazione, e sarà moderato dal direttore del corso, Severino Salvemini. È prevista anche la partecipazione del rettore, Carlo Secchi. Giuliano Urbani e Salvatore Settis si troveranno per la prima volta sullo stesso palco, dopo avere di recente pubblicato due libri di tesi contrastanti sullo stesso tema. In Il tesoro degli italiani (Mondadori, 156 pagine, 15 euro), Urbani presenta il primo programma di salvaguardia e valorizzazione presentato dal suo ministero, che prevede un ruolo importante anche per i privati. Con Italia SpA. L'assalto al patrimonio culturale (Einaudi, 150 pagine, 8,80 euro) Settis esprime una posizione più critica. 

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