NOTIZIARIO
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di
LUNEDI'
24 FEBBRAIO 2003
pagina 1
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI
SULLA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI ADESIONE ALL'UNIONE EUROPEA DA PARTE
DELLA CROAZIA
Brussels, 24 February 2003 -
"Accolgo con estrema soddifazione, da Skopje proprio nei Balcani, dove
mi trovo in missione, la notizia della presentazione della richiesta di
adesione all'Unione Europea da parte della Croazia. Lo ritengo un ottimo
segnale verso un futuro di sviluppo, stabilità, crescita e convivenza
dell'intera regione, parte integrante dell'Europa, intenzionata a lasciarsi
per sempre alle spalle i traumi di un recente passato cosí drammatico.
Soltanto con l'adesione dei Paesi balcanici il processo di allargamento e
strutturazione dell'Unione potrà dirsi concluso. Ed il disegno di pace e
prosperità dei padri fondatori potrà dirsi realizzato, forse anche oltre
il limite della loro visione e dei loro sogni. Il cammino di quest'ultimo
processo è complesso. A questi Paesi sarà richiesto di rendersi
compatibili con gli standard comunitari. Non penso solo a quelli tecnici ed
economici ma, soprattutto, a quelli politici e sociali; a partire dal fare
proprio quel patrimonio di libertà civili e sociali e di rispetto assoluto
dei diritti umani che è l'aspetto caratterizzante dell'essere europei,
nella solidarietà e lealtà reciproca di tutti i membri. Essere nell'Unione
europea significa cambiare la propria storia : l'UE è un' Unione vera, non
un'area di integrazione meramente tecnico-economica. In questo percorso i
Balcani non saranno soli. Per realizzare tali obiettivi infatti occorre sia
una forte determinazione dei Paesi Balcanici sia il nostro pieno e sincero
impegno. Il risultato dipenderà dagli sforzi di tutte due le
parti"
SEMINARIO DELL'IPR-HELPDESK SULLA
PROPRIETÀ INTELLETTUALE NELL'AMBITO DEL 6PQ
Bruxelles, 24 febbraio 2003 - L'Ipr-Helpdesk organizzerà il 27 marzo a
Bruxelles un seminario di formazione sul tema "La proprietà
intellettuale e il sesto programma quadro [6PQ]". La manifestazione è
organizzata in collaborazione con l'Ufficio europeo dei brevetti, Cordis ed
"Euractiv.com". L'obiettivo del seminario è di dare ai
rappresentanti di tutti i settori interessati dalla gestione delle
conoscenze con riferimento al sesto programma quadro (imprese, associazioni
commerciali, società di consulenza, amministrazioni pubbliche,
organizzazioni internazionali, università, centri di ricerca e singoli
ricercatori) l'opportunità unica di discutere le questioni in materia di
diritti di proprietà intellettuale (Ipr) nell'ambito del 6PQ con
specialisti e responsabili politici del settore della proprietà
intellettuale. Infolink; http://www.ipr-helpdesk.org
AL VIA IL TAVOLO DI LAVORO MIT E UPI
SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Roma, 24 febbraio 2003 - Si è insediato il Comitato permanente per
l'innovazione e le tecnologie, istituito dal Ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie e l'Unione delle Province Italiane (Upi) Il Ministro per
l'innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, da il via ai lavori del
Comitato permanente per l'innovazione e le tecnologie, composto da un
rappresentante del Ministro, che presiede i lavori, e da 12 rappresentanti
delle Province, nominati dall'Upi nel rispetto di un'equa rappresentanza
territoriale "Il federalismo determina un necessario ridisegno della Pa,
che va supportato dall'innovazione tecnologica, che può determinarsi leva e
forza del cambiamento. In quest'ottica, la Pa e i sistemi territoriali
devono imparare le nuove regole del gioco: condividere e cooperare. Nel
complicato ridisegno del sistema della Pa., a partire dal decentramento, le
Province possono svolgere un ruolo fondamentale in qualità di elemento
aggregante nei sistemi territoriali, soprattutto verso i piccoli
comuni". Questo ha detto il Ministro Stanca, il 13 febbraio a Roma, nel
corso della riunione di insediamento del "tavolo di lavoro", nato
con le finalità di promuovere lo sviluppo della Società dell'informazione,
la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict),
l'innovazione e l'efficienza dei servizi pubblici ai cittadini ed alle
imprese nelle Province e nei loro territori. L'agenda semestrale dei lavori,
proposta dal Ministro Stanca e dal Responsabile nazionale per l'e-government
dell'Upi, Gino Nunes, e condivisa dal Comitato, prevede di affrontare i
seguenti temi:il Sistema Informativo Lavoro (Sil): costruire un Sistema
Informativo Lavoro federale; il coinvolgimento e supporto ai piccoli comuni:
le Province possono incentivare e supportare i piccoli comuni nello sviluppo
dell' e-government; l'innovazione tecnologica per la Scuola: valorizzare il
contributo delle Province e favorire la cooperazione con il Ministero
dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.
INFRASTRUTTURE S.P.A.: PARTE
PRESELEZIONE BANCHE PER OPERAZIONE TAV
Roma, 24 febbraio 2003- Infrastrutture S.p.A. comunica di aver avviato un
processo di preselezione rivolto a primarie banche di investimento italiane
ed internazionali per il proprio programma di raccolta destinata al
finanziamento del progetto di Rete Ferroviaria ad Alta Velocità / Alta
Capacità. Il progetto prevede che Rfi S.p.A. e Tav S.p.A. realizzino
investimenti complessivi per circa 19 miliardi di euro per il completamento
delle tratte e dei nodi della Rete ad Alta Velocità della linea
Torino-Milano-Napoli. Il finanziamento che Infrastrutture S.p.A. sta
predisponendo sarà conforme all'art. 75 della Finanziaria 2003, che prevede
la costituzione di un patrimonio segregato, cioè esclusivamente dedicato al
progetto. La raccolta sarà costituita principalmente da emissioni
obbligazionarie a media e lunga scadenza rivolte ai mercati internazionali,
il cui rimborso sarà garantito dai canoni per l'accesso alla Rete e, se
necessario, da un'eventuale integrazione a carico dello Stato.
TELECOM ITALIA: FINALIZZATO ACCORDO PER
LA CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE IN TELEKOM SERBIA
Roma, 24 febbraio 2003 - Telecom Italia in linea con quanto comunicato lo
scorso 28 dicembre, ha finalizzato oggi l'accordo per la cessione a Ptt
Serbia (azienda pubblica controllata dal governo serbo) del proprio
pacchetto azionario di Telekom Serbia, pari al 29% del capitale. Il closing
dell'operazione è previsto entro il mese di maggio. Ptt verserà
all'azienda italiana 195 milioni di euro (pari all'attuale valore di carico
della partecipazione nel bilancio di Telecom Italia), di cui 120 milioni in
quattro rate mensili a partire da Febbraio 2003, e il rimanente scaglionato
in 6 rate semestrali a partire dal Gennaio 2006. Le azioni vendute saranno
depositate presso una banca internazionale fino al completamento del
pagamento del corrispettivo.
TELECOM ITALIA E HEWLETT-PACKARD :
ACCORDO STRATEGICO DI OUTSOURCING IL CONTRATTO QUINQUENNALE DI
COLLABORAZIONE TRA HP E TELECOM ITALIA AVRA' UN VALORE DI 225 MILIONI DI
EURO
Milano, 24 febbraio 2003 - Telecom Italia, il maggiore gruppo italiano,
leader nei servizi di telefonia fissa e mobile e nel mercato dell'Ict e
Hewlett-Packard leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l´informatica,
hanno raggiunto un accordo, della durata di cinque anni, nell'area
Management Services & Outsourcing del valore complessivo di 225 milioni
di euro. Nell'ambito di questo accordo, Hp fornirà le attività di gestione
delle postazioni di office automation di Telecom Italia, consentendo a
quest'ultima di ottenere significativi risparmi nella gestione dell'ambiente
distribuito e di focalizzare competenze e risorse sul proprio core business.
Hp, a sua volta, utilizzerà le strutture operative e le competenze di
Telecom Italia in ambito Sap per l'Italia, supportando le proprie esigenze
crescenti con benefici in termini di flessibilità e di economie di scala. I
punti principali dell'accordo sono: Hp fornirà le attività di asset
management, help desk, manutenzione e gestione di 90.000 postazioni di
lavoro, avvalendosi delle competenze di circa 600 specialisti dell'attuale
organizzazione di It Telecom -la Business Unit Information Technology Gruppo
di Telecom Italia- che confluiranno all'interno di una nuova entita' Hp
specializzata in tali servizi. It Telecom ospiterà i sistemi e gestirà le
attività operative di Hp Italia in ambiente Sap. "Questo accordo
consente a Telecom Italia di proseguire la strategia di focalizzazione sul
proprio core business e di consolidare ulteriormente la propria
competitivita'. La partnership con Hp garantirà una significativa riduzione
dei costi IT e migliori livelli di servizio" ha dichiarato Arrigo
Andreoni, Presidente e Amministratore Delegato di It Telecom, "offrendo
contemporaneamente ad Hp un servizio di alto livello e qualita' per l'outsourcing
di sistemi Sap". "L'accordo contribuira' a migliorare la presenza
di Hp nel mercato outsourcing, quale fornitore leader nei servizi It
on-demand, confermandone la capacità, l'innovazione, l'efficienza e la
leadership nella gestione di strutture It in ambienti complessi" ha
commentato Francesco Serafini, senior vice president di Hp e General Manager
di Hp Services Emea. "La capacita' di offrire servizi differenziati a
seconda del livello di utilizzo e del profilo degli utenti ha costituito un
elemento fondamentale nell'offerta di Hp, perche' risponde alle esigenze di
Telecom Italia di ottenere maggior valore dagli investimenti It ed essere
sempre piu' flessibile rispetto agli imperativi del mercato". L'accordo
tra Hp e Tidiventera' vincolante ed operativo una volta concluse le
consultazioni sindacali e ricevuta l'approvazione dell' Autorita' Antitrust
italiana.
TECNOSISTEMI GROUP SI AGGIUDICA DA
BANCA D'ITALIA CONTRATTO DA 2,5 MILIONI DI EURO PER REALIZZAZIONE E
MANUTENZIONE DI INNOVATIVI IMPIANTI DI SICUREZZA NELLE SEDI DI LECCE E
LATINA
Milano, 24 febbraio 2003 - T.F.M. S.p.A. Tecnosistemi Facility Management,
società di Tecnosistemi Group che fornisce servizi di progettazione,
realizzazione e manutenzione di soluzioni e sistemi tecnologici per il
mercato delle tlc, grandi complessi immobiliari e navi da crociera, ha
siglato con Banca d'Italia un contratto del valore di 2,5 milioni di Euro
per la realizzazione e manutenzione di innovativi impianti di sicurezza che
verranno installati presso le sedi di Lecce e Latina.Oltre a gestire l'engineering
degli impianti, che garantiscono la sicurezza degli edifici anche tramite
monitoraggio video, e a fornire un servizio di assistenza tecnica della
durata complessiva di undici anni, T.F.M. S.p.A. realizzerà un avanzato
sistema di testing che, installato presso la sede centrale di Banca
d'Italia, consentirà la simulazione in remoto di prove di allarme senza
interferire sull'operatività delle filiali. Con questo contratto, ottenuto
a seguito di gara, salgono così a 32 le filiali della banca centrale
italiana realizzate in oltre dieci anni da T.F.M. Lo scorso anno, tra
l'altro, la società di Tecnosistemi Group aveva ottenuto una commessa da
1,5 milioni di Euro per l'upgrading e il maintenance, fino al 2004, di 30
sistemi di sicurezza in grado di dialogare con un sistema centrale collegato
a tutte le 100 sedi dell'Istituto.
SAIPEM SI AGGIUDICA NUOVI CONTRATTI DI
PERFORAZIONI MARE PER UN VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 170 MILIONI DI DOLLARI
USA
San Donato Milanese, 24 febbraio 2003. Saipem Società dell'Eni, ha
acquisito tre contratti per l'utilizzo dei mezzi navali di perforazione
Scarabeo 7, Scarabeo 6 e Perro Negro 4. Il valore complessivo dei tre
contratti è di circa 170 milioni di dollari Usa. Il primo contratto
riguarda l'impiego del mezzo di perforazione Scarabeo 7 per conto della Esso
Exploration and Production Nigeria Limited (controllata della Exxon Mobil
Corporation) nell'offshore nigeriano. Lo Scarabeo 7 verrà impiegato nello
sviluppo del campo Erha e avrà la durata di circa tre anni. Il cliente ha
l'opzione di prolungare il contratto per un ulteriore anno e mezzo. L'inizio
delle attività è previsto nel secondo trimestre del 2003. La durata
pluriennale della commessa consentirà a Saipem di rafforzare ulteriormente
il contenuto locale della propria presenza con conseguenti opportunità di
impiego e miglioramento delle competenze per le professionalità locali.
L'ordine si inquadra nella politica di Saipem volta a valorizzare l'attività
in aree di frontiera con contratti di medio-lungo termine. Il secondo
contratto riguarda l'utilizzo dello Scarabeo 6, per conto della TotalFinaElf
Exploration Norge As, nel settore norvegese del Mare del Nord. Le attività
si svolgeranno tra febbraio ed agosto. TotalFinaElf ha l'opzione di
estendere il contratto per il periodo necessario alla perforazione di due
pozzi aggiuntivi. Il terzo contratto riguarda l'utilizzo dell'unità mobile
autosollevante (jackup) Perro Negro 4 per conto della Petrobel per lavori da
eseguirsi nel campo Belaym al largo delle coste egiziane. Il contratto avrà
durata fino a fine 2004.
NUOVA ACQUISIZIONE DI FIERA MILANO SPA:
IL GRUPPO FIERA MILANO LEADER NEL SETTORE ALLESTIMENTI CON IL 51% DI
EUROSTANDS
Milano, 24 febbraio 2003 - Nuova acquisizione in casa Fiera Milano SpA .
Flavio Cattaneo, Presidente e Amministratore delegato ha firmato una lettera
di intenti vincolante per l'acquisizione dell'intero ramo d'azienda
"allestimenti speciali" della Eurostands Srl, leader nel settore
degli allestimenti ad elevata personalizzazione, attraverso la società
veicolo Eurostands SpA di cui Fiera Milano deterrà il 51%. "Questa
acquisizione - osserva Flavio Cattaneo - è il primo passo verso l'ulteriore
sviluppo di Fiera Milano SpA dopo il collocamento in Borsa. Fiera Milano sta
così dimostrando di tenere fede agli impegni presi verso il mercato, nei
confronti sia degli investitori istituzionali che dei molti risparmiatori
che hanno tanto creduto nel nostro progetto". L'acquisizione avverrà
attraverso la società veicolo "Eurostands SpA" (della quale Fiera
Milano SpA deterrà il 51%), che acquisirà l'intero ramo d'azienda
"allestimenti speciali" per complessivi 19 milioni di Euro. Il
restante 49% sarà detenuto dalla Eurostands Srl che è appunto la parte
venditrice. E' previsto la svolgimento di una Due Diligence da effettuarsi
in tempi brevi. Il venditore ha elaborato un Business Plan i cui Ebitda per
il triennio 2003/2005 sono contrattualmente garantiti. Per l'anno 2003 l'Ebitda
previsto è di Euro 3,35 milioni. Advisor dell'operazione è stata Ubm.
"Dopo l'acquisto del 51% di Nolostand sette mesi fa, oggi con
l'acquisizione di Eurostands ci posizioniamo tra gi operatori leader nel
settore degli allestimenti" afferma Flavio Cattaneo. "Questa
operazione completa infatti la gamma della nostra offerta sviluppando i
nostri servizi nel settore degli allestimenti in maniera significativa,
sfruttando e massimizzando le sinergie con l'attività già realizzata da
Nolostand Spa". Con questa acquisizione Fiera Milano SpA ha realizzato
un importante passo nella sua strategia di internalizzazione dei servizi ad
alto valore aggiunto e rafforza significativamente la propria posizione nel
settore, integrando con gli allestimenti speciali in legno di Eurostands
l'offerta della controllata Nolostand SpA, operatore di primo piano nel
segmento del noleggio dei preallestiti in alluminio di alta qualità.
BAYERISCHE VITA RENDE NOTI I PRIMI
RISULTATI PER IL 2002 UTILE D'ESERCIZIO STIMATO IN € 3,6 MILIONI FAVORITO
DA UN ECCELLENTE RISULTATO DEL 4° TRIMESTRE
Milano, 24 febbraio 2003 - Si è riunito il 20 febbraio 2003 il Consiglio di
Amministrazione della Bayerische Vita S.p.A. che ha esaminato i primi
risultati per il 2002. Il 4° trimestre 2002 mette a segno un eccellente
recupero rispetto ai due trimestri precedenti: _ + € 3,6 milioni l'utile
stimato di fine esercizio, contro - € 13,9 milioni (al 30 settembre 2002)
e - € 13,4 milioni (al 30 giugno 2002). Tale risultato, ottenuto in un
contesto di mercato assicurativo interno, di andamento dei mercati
finanziari e di quadro legislativo in continua evoluzione, può essere
ritenuto decisamente positivo. Il risultato comprende inoltre adeguate
valutazioni relative agli attivi finanziari, coerentemente agli indirizzi
prudenziali già seguiti nelle precedenti situazioni periodiche. Da una
prima stima si evidenzia che la raccolta premi è stata di circa € 648
milioni, a fronte di € 682 milioni raccolti nel 2001, con una flessione
del 4,95% da ritenersi contenuta, considerando il quadro di incertezze che
hanno condizionato la principale rete di vendita nel corso del 2002, oggi
del tutto superate. Come già segnalato in precedenti occasioni, con propria
Circolare n° 487/D del 24 ottobre 2002, l'Isvap è intervenuta allo scopo
di regolamentare la "distribuzione assicurativa tramite reti di
produttori operanti con tecniche quali multilevel marketing, network
marketing ed affini". Il trend positivo registrato nel corso del 4°
trimestre 2002 testimonia che le nuove disposizioni regolamentari sulla
distribuzione assicurativa non hanno avuto impatti significativi per
Bayerische Vita. Al netto delle cessioni in riassicurazione questa
contrazione si riduce al 1,61% evidenziando premi netti per € 310 milioni
contro € 315 milioni dello scorso esercizio, con un ulteriore
miglioramento rispetto alla flessione netta registrata nel terzo trimestre
(- 2,60%). I premi annui di nuova produzione ammontano a Euro 68 milioni a
fronte di Euro 131 milioni del 2001, con una flessione del 47%
sostanzialmente immutata rispetto al terzo trimestre 2002 denotando, quindi,
la sostanziale tenuta della previsione della nuova produzione riferita al
quarto trimestre. Tale riduzione è tuttavia compensata dalla positiva
continuità dell'andamento dei rinnovi dei premi annui prodotti negli
esercizi precedenti, che risultano in incremento del 7% rispetto al 31
dicembre 2001. A partire dal mese di settembre la rete di distribuzione
multilevel ha iniziato la commercializzazione del nuovo prodotto di tipo
tradizionale "Piano Previdenziale Bayerische Bonus", mentre per la
rete di agenzie tradizionali è stato predisposto il nuovo prodotto Unit
Linked a premi annui (Risparmio OK Bayerische). Le caratteristiche di tali
nuovi prodotti rispondono maggiormente alle necessità della clientela, così
come confermato anche dall'andamento del mercato assicurativo italiano nel
corso del 2002. Per effetto della dinamica del portafoglio acquisito in
esercizi precedenti e grazie alla nuova produzione, la raccolta complessiva
al termine del 2002 è incrementata rispetto al 3° trimestre 2002 del
62,79%. All'utile di € 3,6 milioni, come sopra evidenziato, ha concorso il
positivo contributo della gestione tecnica, pari a € 41 milioni contro €
27 milioni del 2001, con un incremento del 57%. Il risultato della gestione
tecnica tiene conto dell'attività della gestione finanziaria che,
nonostante la situazione di incertezza che ancora caratterizza i mercati
internazionali, ha manifestato un netto miglioramento, anche a seguito di
corrette politiche di investimento perseguite nel corso dell'esercizio,
contribuendo alla formazione del risultato 2002 con un saldo positivo pari a
circa € 84 milioni, al lordo degli interessi passivi sui depositi dei
riassicuratori, rispetto al saldo di € 27 milioni registrato al termine
del 2001. La solidità patrimoniale di Bayerische Vita consente di
affrontare adeguatamente la pianificazione delle attività future e la loro
realizzazione in un'ottica di creazione di valore per gli azionisti,
nell'ambito del pieno rispetto dei requisiti di solvibilità previsti per il
settore assicurativo.
R.C. AUTO: NESSUN PESANTE RINCARO IN
ARRIVO GLI ASSICURATI HANNO DIRITTO A CHIAREZZA E PRECISIONE
Roma, 24 febbraio 2003 - Non sono in arrivo nuovi pesanti rincari per la rc
auto. Le notizie stampa diffuse nei giorni scorsi riguardanti gli aumenti
delle tariffe rc auto nella rilevazione relativa a marzo non corrispondono
alla realtà dei prezzi applicati dalle compagnie per i profili presi in
considerazione. Per effettuare la rilevazione sono stati presi in
considerazione 4 profili di assicurati e 10 compagnie, che complessivamente
rappresentano solo il 37% del mercato assicurativo. Inoltre, i dati
riportati in molti casi non sono corretti: le due compagnie che sono state
accusate dei maggiori aumenti (Winterthur Assicurazioni e Reale Mutua) hanno
già smentito. A Milano, unica città per la quale sono stati diffusi dati
medi di sistema, la variazione media fra settembre 2002 e marzo 2003 non è
stata tra l'8% e il 10% come riportato, ma del 2,5%. Questo aumento medio è
la risultante di variazioni effettuate dalle compagnie nei mesi autunnali e
come tale è già stato registrato nelle rilevazioni ufficiali relative ai
mesi passati. Di fronte a dati così fuorvianti emerge ancora una volta la
necessità di disporre di un sistema obiettivo costruito secondo rigorosi
criteri statistici per la misurazione dell'effettivo andamento del prezzo
della rc auto. L'Ania conferma la disponibilità a confrontarsi con
istituzioni e associazioni dei consumatori per condividere un sistema
accettato da tutti che ponga fine al balletto delle cifre. Gli assicurati
hanno diritto a una maggiore chiarezza e precisione per orientare al meglio
le proprie scelte.
WINTERTHUR ASSICURAZIONI: INESATTE LE
INFORMAZIONI DE "IL SALVAGENTE". A BOLOGNA L'AUMENTO DELLA TARIFFA
RC AUTO, PER UN 50ENNE SENZA SINISTRI, È STATO DEL 3,7%
Milano,24 febbraio 2003 - In relazione alle notizie di stampa diffuse nella
giornata del 19 febbraio circa l'inchiesta de Il Salvagente e in particolare
laddove il settimanale scrive che Winterthur "punisce perfino i
cinquantenni bolognesi che non fanno incidenti da oltre 13 anni con rincari
del 71%", la compagnia assicuratrice precisa che la notizia è
destituita di ogni fondamento. Infatti, per quello specifico profilo di
rischio, nel periodo febbraio 2002-febbraio 2003, l'aumento effettivo a
Bologna, area peraltro ad elevata e crescente sinistrosità, è stato,
considerando l'evoluzione della classe di bonus-malus, del 3,7%. Dopo un
anno nel quale le tariffe auto erano rimaste sostanzialmente invariate, ad
inizio febbraio Winterthur Assicurazioni ha effettuato un aumento medio
effettivo del 3,5%, proseguendo nel contempo la sua politica di forte
personalizzazione tariffaria che l'ha fatta emergere come una delle
compagnie tradizionali più competitive del mercato per numerosi profili di
rischio, così come attesta la recente indagine di Quattroruote (Il libretto
rosso delle assicurazioni - ottobre 2002) secondo la quale Winterthur è la
compagnia più conveniente in quasi tutte le province italiane per le donne
di 23, 30 e 35 anni e gli uomini di 30, 35, 40 anni. Da anni Winterthur
Assicurazioni ha attuato una politica di attenzione alle problematiche della
Rc Auto, come dimostrano, oltre alla personalizzazione tariffaria, i forti
investimenti nella piattaforma tecnologica che ha reso possibile
l'interconnessione con tutte le agenzie per l'emissione di polizze auto
on-line e la centralizzazione della gestione dei sinistri, con un
miglioramento del servizio al cliente. Inoltre, conscia dell'esistenza di
numerose variabili di costo, ha attuato una forte attività di ricerca e
denuncia delle frodi, ha effettuato investimenti nella sicurezza,
sperimentando una tecnologia finalizzata a ridurre frequenza e gravità
degli incidenti stradali (scatola nera), e nella riparazione diretta del
danno (carrozzeria automatizzata Car Flash). La compagnia si riserva ogni
possibile azione per tutelare la propria immagine a fronte di notizie
inesatte e soprattutto parziali che prendono in esame le zone meno
favorevoli omettendo quelle nelle quali l'andamento della sinistrosità ha
addirittura permesso una diminuzione dei coefficienti tariffari. Leggi la
notizia di agenzia riguardante l'inchiesta de Il Salvagente, in edicola
domani, 20 febbraio 2003. Winterthur, divisione assicurativa di Credit
Suisse Group, è una delle principali compagnie di assicurazione in Europa.
Winterthur offre ai clienti privati e alle imprese una gamma completa di
prodotti assicurativi attraverso i canali di vendita tradizionali e
internet. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante
fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in
termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 850 diffuse su tutto il
territorio nazionale) e di portafoglio clienti (circa due milioni fra
persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare in termini
competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con una raccolta
premi consolidata pari a 1.778,9 milioni di euro nel 2001, Winterthur è una
delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano.
DE AGOSTINI: SMENTITA SU RIDEFINIZIONE
VERTICI
Novara, 24 febbraio 2003 - Con riferimento all'articolo apparso il 21
febbraio sul Mondo dal titolo "De Agostini ridisegna il vertice",
si precisa che non è in corso alcun processo di ridisegno organizzativo del
vertice, se non per le componenti già comunicate alla stampa e legate alle
attività editoriali. Si precisa, inoltre, che, nel complesso, le
informazioni non già note alla stampa e riportate nell'articolo, non
corrispondono alla realtà dei fatti.
CONCLUSA CON SUCCESSO L'OPA TOTALITARIA
SU AZIONI AUTOSTRADE
Milano, 24 febbraio 2003 - NewCo28 S.p.A ("NewCo28") in relazione
all'offerta pubblica di acquisto totalitaria volontaria avente ad oggetto da
un minimo di n. 828.587.830 ad un massimo di n. 839.890.530 azioni ordinarie
Autostrade - Concessioni e Costruzioni Autostrade S.p.A.
("Autostrade") del valore nominale unitario di Euro 0,52
(l'"Offerta"), il cui periodo di adesione si è concluso in data
odierna, comunica che, sulla base dei dati provvisori delle adesioni forniti
dagli intermediari incaricati a Società per Amministrazioni Fiduciarie
"pafid" S.p.A. e UniCredit Banca Mobiliare S.p.A., intermediari
incaricati del coordinamento della raccolta delle adesioni, all'Offerta sono
state apportate n. 645.883.233 azioni ordinarie Autostrade. Secondo quanto
comunicato da Autostrade, il capitale sociale sottoscritto e versato di
Autostrade ad oggi è pari ad Euro 620.994.764 rappresentato da n.
1.194.220.700 azioni del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna. Le azioni
ordinarie Autostrade portate in adesione all'Offerta, sulla base dei
predetti dati provvisori, rappresentano il 54,084 % del capitale sociale di
Autostrade. NewCo 28 alla data odierna non possiede azioni ordinarie di
Autostrade. Le azioni ordinarie apportate, unitamente alle n. 354.924.870
azioni ordinarie di proprietà di Schemaventotto S.p.A., socio unico
dell'Offerente, rappresentano l'83,804 % del capitale sociale di Autostrade.
NewCo28 darà comunicazione dei dati definitivi relativi alle adesioni
all'Offerta, nonché conferma dell'avveramento della condizione di cui alle
Avvertenze, punto A.1, sub (a) del Documento d'Offerta, mediante comunicato
stampa che sarà diffuso tempestivamente e, comunque, entro le ore 7:59 di
martedì 25 febbraio p.v.. Si ricorda, inoltre, che NewCo28 darà
comunicazione dell'avveramento delle condizioni di cui alle Avvertenze,
punto A.1, sub (b) e (c) del Documento d'Offerta, o dell'intervenuta
rinuncia alle stesse, mediante comunicato stampa che sarà diffuso entro le
ore 7:59 di giovedì 27 febbraio p.v., inserendo apposita dichiarazione
nell'avviso sui risultati definitivi dell'Offerta da pubblicarsi sui
quotidiani di cui al punto M del Documento d'Offerta il medesimo giorno.
Mediobanca svolge il ruolo di consulente finanziario dell'operazione, nonché
di Co-ordinating Bank e Mandated Lead Arranger per il finanziamento della
stessa.
BANCA ANTONVENETA CARTOLARIZZA OLTRE
8.700 MUTUI FONDIARI RESIDENZIALI "FULLY PERFORMING" ATTRAVERSO
GIOTTO FINANCE 2 PER UN PORTAFOGLIO DI 685,5 MILIONI DI EURO ABN AMRO "LEAD
MANAGER" E INTERBANCA "CO-ARRANGER" DELL'OPERAZIONE
Padova, 24 febbraio 2003 - E' stata lanciata l'operazione di
cartolarizzazione Giotto Finance 2 relativa a mutui performing di Banca
Antonveneta che torna protagonista in questo mercato per la quarta volta in
poco più di un anno, dopo le due precedenti operazioni di cartolarizzazione
di crediti "non performing", effettuate con successo nel corso del
2001 attraverso le società-veicolo Antenore Finance S.p.A. e Theano Finance
S.p.A., e nel 2002 con l'operazione di cartolarizzazione di mutui fondiari
residenziali attraverso la società-veicolo Giotto Finance. L'operazione,
organizzata congiuntamente da Interbanca e da Abn Amro, quest'ultima anche
nel ruolo di "sole bookrunner" dell'emissione, ha riguardato un
portafoglio di elevata qualità, costituito da mutui ipotecari residenziali
"in bonis" erogati a favore di persone fisiche residenti in
Italia. Il portafoglio risulta costituito da 8.763 posizioni erogate
direttamente da Banca Antonveneta. Tutti i mutui sono garantiti da ipoteca
di primo grado e, al momento della cessione alla società-veicolo avvenuta
in data 20 dicembre 2002, non presentavano rate scadute e non pagate. La
percentuale di concentrazione geografica del portafoglio cartolarizzato è
particolarmente elevata nel Nord Italia con il 64%, e principalmente in
Veneto con il 37%, in Friuli Venezia Giulia con il 5% e in Lombardia con il
12%. La società-veicolo Giotto Finance 2 S.p.A. emetterà obbligazioni
asset backed (ovvero garantite da attività dell'emittente) con rating, per
un controvalore complessivo pari a 685,5 milioni di Euro da collocare presso
investitori istituzionali internazionali. L'emissione è stata suddivisa in
tre tranche di cui una ha ottenuto il massimo rating (preliminare)
"tripla A" da parte delle Agenzie di Rating Internazionali
Standard & Poor's e Moody's. In particolare, la prima classe di titoli
da 644,4 milioni di Euro e rating preliminare "AAA/Aaa" paga una
cedola pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di uno spread di 30 bps, a
fronte di una vita media attesa di 4,4 anni; la seconda classe di titoli da
24 milioni di Euro e rating preliminare "A/A2" paga un interesse
sulle cedole pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di uno spread di 85
bps e vita media attesa di 7 anni. La terza classe, senza rating, verrà
acquistata da Banca Antonveneta quale forma di ulteriore garanzia a favore
degli Investitori. Bnl ha svolto il ruolo di co-manager dell'operazione. Il
giorno 28 febbraio avverrà l'emissione dei titoli delle 3 classi.
CDA: PRECONSUNTIVO 2002 E BUDGET 2003
BNL CHIUDE IL 2002 CON IMPORTANTI SEGNALI DI RIPRESA LE PRIORITÀ DEL 2003:
CONTENIMENTO DEI COSTI E RECUPERO DELL'EFFICIENZA PER AFFRONTARE LE
PERDURANTI CRITICITÀ DEL QUADRO MACRO-ECONOMICO
Roma, 24 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca
Nazionale del Lavoro, riunitosi il 12 febbraio a Roma sotto la presidenza di
Luigi Abete, ha preso visione dei principali dati gestionali del Gruppo, ha
approvato i criteri per la formazione del bilancio 2002 nonché il budget
2003. In coerenza con il Piano Industriale 2002-2005 il Gruppo Bnl ha
coperto a livello consolidato il rischio Argentina e, contestualmente, il
management ha realizzato un programma di iniziative volte al miglioramento
dell'equilibrio patrimoniale e finanziario e alla riduzione del profilo
complessivo di rischio che ha prodotto i primi importanti risultati. ?Attivi
patrimoniali: è stata effettuata una cessione di attivi per complessivi 2,7
miliardi di euro, finalizzata alla cartolarizzazione di crediti performing
ed è in atto la più rigorosa selezione degli impieghi per il presidio e la
riqualificazione degli attivi; ?Portafoglio crediti: nell'ambito di tale
riqualificazione, è stata ottenuta una significativa riduzione dei
"grandi rischi"; ?Rischio Paese: l'esposizione è notevolmente
diminuita nell'esercizio grazie al deciso intervento sul fronte
dell'esposizione non garantita verso i Paesi a rischio; ?Equilibrio
finanziario: è proseguita l'azione tesa al miglioramento della posizione
finanziaria complessiva, sostanziatasi in una consistente riduzione dello
sbilancio interbancario (-40% circa); ?Partecipazioni: è stata perfezionata
la cessione di Blu e la dismissione di partecipazioni minori, come previsto
dal piano per la razionalizzazione delle partecipazioni italiane e estere; ?Ratios
patrimoniali: in miglioramento il Tier 1, stimato non inferiore al 5% a fine
2002, grazie a una decisa riduzione dell'attivo ponderato. Per quanto
concerne le attività di business, il 2002 è stato un anno di particolare
importanza. E' stata completamente riconfigurata la struttura distributiva
per filiali in 12 aree territoriali organizzate per mercati (corporate,
retail, private banking) ed è stato dato forte impulso alle attività
creditizie ad alto rendimento e a basso rischio come i mutui retail,
cresciuti del 50% ed i prodotti di bancassurance. Nell'ambito delle attività
di wholesale banking, Bnl ha conseguito rilevanti posizioni competitive e
incrementato le proprie quote di mercato, con particolare riguardo alle aree
dei cambi e derivati, acquisition e project finance, capital market e
syndication loan. I principali dati gestionali 2002 del Gruppo, presentati
oggi al CdA, confermano un trend in progressiva crescita, nonostante uno
scenario economico internazionale inferiore alle aspettative..Grazie al
netto miglioramento dei margini registrato nel quarto trimestre, è prevista
per l'esercizio 2002, rispetto ai dati pro-forma 2001 1 , una crescita del
margine di intermediazione (+1,8%) per effetto di un consistente aumento del
margine d'interesse (+6,1%), e una tenuta delle commissioni e altri proventi
(-0,7%), peraltro in netto recupero nel IV trimestre (+14,9%). I costi di
gestione indicano un incremento del 3,4%. Nel loro ambito i costi del
personale mostrano un aumento del 2,2% dovuto in larga misura al rinnovo del
contratto di lavoro. Il risultato operativo registra pertanto una
sostanziale tenuta rispetto al valore dello scorso anno (-1,3%), mostrando
una dinamica particolarmente favorevole nell'ultimo trimestre. Sulla base
dei criteri approvati oggi, l'esercizio 2002 si prevede chiuda, a livello
consolidato, con un risultato netto positivo in significativa crescita
rispetto al 2001, dopo aver coperto a livello consolidato il rischio
Argentina. Per far fronte alla forte incertezza che caratterizza il quadro
macro-economico 2003, il Gruppo Bnl, confermando le strategie del Piano
industriale 2002-2005, rafforza ulteriormente l'impegno sulla riduzione dei
costi e il recupero dell'efficienza per sostenere la redditività aziendale.
Le principali azioni per il 2003 saranno orientate al perseguimento dei
seguenti obiettivi: ?Avvio di un rigoroso programma di razionalizzazione e
contenimento dei costi preservando la capacità del Gruppo di generare
ricavi; ?presidio della qualità dell'attivo attraverso la ulteriore
ricomposizione della rischiosità e lo sviluppo dell'attività di recupero
crediti; ?miglioramento dei ratios patrimoniali attraverso nuove mirate
riduzioni dell'attivo ponderato e la massimizzazione del profilo
rischio/rendimento degli attivi; ?incremento di tutte le forme di raccolta e
dei servizi ad esse collegati, privilegiando quelle a maggiore
contribuzione. L'insieme di queste misure consentirà al Gruppo Bnl di
raggiungere obiettivi particolarmente qualificanti sull'efficienza e sulla
redditività del capitale, il ritorno ad una condizione strutturale di
profittabilità dopo l'assorbimento della crisi Argentina, un'organizzazione
commerciale e finanziaria fortemente focalizzata sul business e una
struttura dei costi molto più efficiente. 1 Escluse le risultanze del
Gruppo Argentina che, come nella semestrale, non sono comprese nel
consolidato di Gruppo.
"LA BPM "LIQUIDA" WEBANK?":
CHIESTA LA SMENTITA A TGFIN.IT.
Milano, 24 febbrario 2003In relazione alla notizia apparsa il 13 febbraio
sul sito TgFin.it intitolata "La Bpm "liquida" Webank?"
la Banca Popolare di Milano smentisce che sia all'esame alcun dossier
riguardante l'eventuale trasferimento delle attività di WeService SpA (la
società che gestisce il marchio Webank) all'interno del Gruppo, o
addirittura l'ipotesi, avanzata nell'articolo, di chiusura della società
stessa. E' altresì grave che quanto pubblicato non sia stato controllato
alla fonte prima della diffusione e che si prospetti addirittura la
"liquidazione" di parte degli attuali dipendenti di WeService SpA
creando inutili ed immotivate turbative.
BANCA AKROS (GRUPPO BPM): RISULTATI
2002 IN FORTE CRESCITA CON RICAVI A 72,9 MILIONI DI EURO (+46,4%), UTILE
NETTO A 13,6 MILIONI DI EURO (+120%) E R.O.E. AL 28,5% (13,5%). PRIVATE
BANKING: OLTRE UN MILIARDO DI EURO DI PATRIMONI DALLA CLIENTELA.
Milano, 24 febbrario 2003 - In un anno particolarmente difficile per i
mercati azionari, la crescita della clientela e l'ampia diversificazione
operativa hanno consentito l'aumento nel margine di intermediazione netto a
72,9 milioni di euro (+46,4% rispetto al 2001), del risultato di gestione a
24,6 milioni di euro (+127%) e dell'utile netto a 13,6 milioni di euro
(+120%). Il R.O.E. è pari al 28,5% (13,5%). La Banca ha migliorato le
proprie quote di mercato e i patrimoni dalla clientela hanno superato il
miliardo di euro. Sono questi i principali dati 2002 approvati il 12
febbraio dal consiglio d'amministrazione di Banca Akros, banca
d'investimento e di private banking del Gruppo Banca Popolare di Milano,
presieduta da Graziano Tarantini e guidata dall'amministratore delegato
Marco Turrina. La Banca ha iniziato l'esercizio 2003 in modo positivo ed in
linea con il budget. Investment Banking Nella difficile congiuntura dei
mercati azionari, la Banca ha migliorato le proprie quote. Nel comparto cash
azionario italiano, Banca Akros è cresciuta nella propria quota di mercato,
passata al 3%, dal 2,8% del 2001 (dati Assosim) e ha fortemente sviluppato
le operatività sui prodotti derivati a maggior valore aggiunto: nelle
opzioni ISOalpha sui singoli titoli azionari la quota di mercato è
cresciuta al 6% dall'3% (dati Assosim) e la negoziazione di opzioni
"over the counter" su azioni ed indici azionari è cresciuta del
+150% rispetto al 2001. La strategia di internazionalizzazione è proseguita
con decisione anche per il tramite di E.S.N. (European Securities Network),
l'innovativo network multilocale di ricerca e negoziazione di titoli
azionari europei. Nella seconda parte dell'anno è stata costituita E.S.N.
LLP - società europea di ricerca azionaria indipendente, paritariamente
posseduta dai 10 partners E.S.N.. L'attività di ricerca è portata avanti
con l'apporto di 130 analisti, localizzati nei singoli mercati nazionali, su
circa 1000 titoli azionari europei e i relativi settori. Nella stasi che ha
caratterizzato il mercato delle nuove quotazioni in borsa, la Banca ha, tra
l'altro, fatto parte del consorzio di direzione del collocamento
istituzionale e retail della Fiera di Milano. Ha registrato un forte
sviluppo l'organizzazione di emissioni di corporate bonds, con il
coordinamento di 12 collocamenti. E' stata rafforzata l'operatività verso
la clientela corporate e gli enti locali, anche tramite l'attività di
advisory e di sviluppo del rating alle aziende italiane. Nell'ambito della
nuova operatività con gli enti locali, all'inizio del 2003 la Banca ha
diretto il collocamento privato "Città di Venezia". L'elevata
volatilità nei tassi e nei rapporti di cambio ha favorito una forte
crescita nell'attività della Banca in swap e opzioni su tassi a oltre 13
miliardi di euro di controvalore nominale e nel comparto dei cambi e delle
opzioni in cambi a oltre 90 miliardi di euro. Private Banking I patrimoni
dalla clientela superano il miliardo di euro. Questo è il dato registrato
dal private banking di Banca Akros, focalizzato nella clientela di fascia
elevata e finalizzato a gestioni patrimoniali individuali e personalizzate,
a servizi di consulenza di wealth management e alla raccolta ordini sui
mercati domestici e internazionali. Il private banking ha visto la crescita
nel numero dei clienti e un afflusso di raccolta netta positiva superiore ai
400 milioni di euro nell'anno. I patrimoni in gestione individuale,
aumentati del +37%, evidenziano un importo medio per cliente che supera gli
0,8 milioni di euro. Le società controllate Akros Hfr Alternative
Investments Sgr L'Sgr, attiva nella gestione di "fondi
speculativi", con un'offerta composta da tre fondi di fondi hedge con
caratteristiche di trasparenza uniche nel mercato italiano, nel 2002
evidenzia una quota di mercato del 10%. Nel corso dell'anno è stata
rafforzata la struttura d'investimento e commerciale, coerentemente con lo
sviluppo del mercato. Nel mese di settembre, come previsto, la Banca ha
ceduto il 49% della propria partecipazione al Gruppo statunitense H.F.R.,
partner strategico dell'iniziativa. Akros Securities, Inc. Akros Securities,
con sede a New York e interamente posseduta da Banca Akros, ha sviluppato le
proprie attività di "broker dealer" sull'azionario europeo per
conto di investitori istituzionali americani e sui titoli azionari americani
per conto di investitori europei. Nell'esercizio 2002 la controllata ha
migliorato il proprio posizionamento competitivo sviluppando nuove relazioni
con importanti clienti istituzionali.
UNISECTOR: INTERNET - NUOVO FONDO DI
UNION INVESTMENT
Milano, 24 febbraio 2003 - Union Investment ha recentemente registrato in
Italia un nuovo fondo settoriale, UniSector:Internet, fondo azionario
globale che investe in titoli di società legati all'e-commerce, e-services
e e-infrastructures, e comunque legati al mondo di Internet. Questa
decisione potrà apparire poco motivata a causa del clima generale dei
mercati e dello specifico andamento del settore Internet-tecnologico, ma in
realtà vi é una logica che suggerisce di muoverci proponendo al pubblico
italiano un prodotto di questo tipo. Union Investment si é specializzata da
anni nella gestione di titoli appartenenti ai Nuovi Mercati o comunque della
cosidetta "new economy", creando un know-how relativo al settore
azionario "growth". E' vero che l'andamento dei listini non ha
premiato ultimamente, ma é proprio la combinazione degli interessantissimi
livelli dei prezzi unita all'esperienza e alla specializzazione, che
permettono a Union di offrire un prodotto dinamico ma di elevata qualità.
Responsabile del fondo é Pia Hellbach, la cui filosofia di gestione é di
tipo "bottom up", detto anche "stock picking" che
consente una selezione di società con buone prospettive di utili e che,
oltre ad essere leader di mercato, vantino un buon management. Il gestore é
supportato da un team di analisti "top-down" che si occupano
invece di dati economici generali. UniSector:Internet è stato lanciato in
Germania alla fine di settembre del 2002 ed è nato dalla fusione di tre
fondi già esistenti e che presentavano concetti e focus d'investimento
simili tra loro. Dopo i forti ribassi, molti titoli del settore si
presentano ora con prezzi interessanti, ma la volatilità resta alta. In
ottobre e novembre, per esempio, le performance sono state positive, ma
dicembre e gennaio hanno fatto registrare nuovi consistenti ribassi. Inoltre
il rischio di guerra e l'economia che resta debole provocano ancora molta
incertezza nei mercati. Il fondo dovrebbe perciò rappresentare solo una
parte ristretta di un portafoglio diversificato. UniSector: Internet è
quindi adatto a investitori che vogliono affrontare sfide ad alto rischio e
con un orizzonte temporale a lungo termine per poter compensare eventuali
perdite. Malgrado le difficoltà ci si aspetta comunque una crescita delle
spese IT negli USA dal quattro all'otto per cento ed ecco perché più del
cinquanta per cento del fondo è comunque rappresentato da titoli americani
che operano però a livello mondiale. Tra i titoli preferiti vi sono
Ceckpoint Software, Microsoft e Ibm e Nokia. Ceckpoint Software è una
società leader di mercato che produce software nel settore della sicurezza
legata a Internet e che, guidata da un buon management, opera con una
margine netto del sessanta per cento. Microsoft resta leader di settore e ha
la più grossa capitalizzazione di mercato, mentre, come provider di
E-Services, Ibm mantiene una delle prime posizioni di mercato e ha ottenuto
consistenti ricavi da questo settore specifico. Il settore delle
telecomunicazioni è in ripresa e la nuova generazione di prodotti di
telefonia mobile che consentono di comunicare via Internet rende ancora
Nokia un ottimo investimento.
NUOVI INGRESSI IN AZIMUT SONO ORA 710 I
PROMOTORI FINANZIARI DELLA SOCIETÀ CHE STA CRESCENDO ATTRAVERSO
L'INSERIMENTO DI PROFESSIONISTI CONSOLIDATI.
Milano, 24 febbraio 2003 - Diversi promotori finanziari di lunga esperienza
stanno prendendo in considerazione la proposta di diventare azionisti di
Azimut e di lavorare in una struttura efficiente, con prodotti di elevata
qualità e in un contesto non piramidale, che premia la professionalità e
l'indipendenza. Tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003 sono entrati in
Azimut A Torino Maurizio Naviglio, 42 anni, dal 1987 in Finanza e Futuro con
l'incarico, negli ultimi anni, di coordinare un gruppo di circa 50 promotori
finanziari in qualità di district manager. In Piemonte, da Banca Fideuram
provengono Filippo Comoglio, Aldo Gastaldi, Giovanni Schirru e Paolo Sciacca;
A Milano Roberto Crippa dall'area Private Banking della Banca Popolare di
Intra; A Lodi, Marco Dossena, 44 anni, ex area manager di Banca Bipielle.net
per la Lombardia; A Vicenza, Renzo Pizzolato, 45 anni, con vent'anni di
lavoro in Rasbank (ex Dival); A Castelfranco Veneto, Giancarlo Lucchesi, 39
anni, da tredici anni in Sanpaolo Invest; A Padova Leonardo Leonardi, 41
anni, ex area manager in Genercomit e poi in Bipielle; A Savona Gianfranco
Ferraro, 56 anni, dal 1982 in Dival e dal 1998 in Inasim; A Genova Salvatore
Tregrosso, 43 anni, ex Banco di Sicilia; A Firenze Marco Baldini, 50 anni,
già funzionario di Banca Toscana e dal 1987 in Banca Fideuram; A Parma
Alberto Parentini, 39 anni, genovese, dal 1990 in Ing dove operava come area
manager dell'Emilia Romagna. Affiancherà Giuliano Zuppa nello sviluppo
commerciale della regione; A Bologna Livia Sorace Maresca e Donald Riccardo
Fergnani da Sanpaolo Invest, Felice Govoni da Euromobiliare; A Ravenna Paolo
Favaretto da Xelion; A Fano, Stefano Iacucci, 42 anni proveniente da Fineco;
A Perugia, Filippo Soccolini, 33 anni, già in Euromobiliare; A Roma Lucio
Mastropietro da Banca Fideuram. Si rafforza la sede di Napoli con la nuova
responsabilità assegnata a Mario d'Apuzzo che affianca Enrico Volpicelli
nello sviluppo di Azimut nell'area centro meridionale. D'Apuzzo, 47 anni, ha
lavorato in Sanpaolo Invest dal 1986 al 1996 percorrendo le tappe di
carriera fino a diventare responsabile del Punto Operativo di Napoli. In
Azimut ha contribuito a far crescere l'attività in Campania e dal 2002 gli
è stato affidato il nuovo incarico. A Napoli si segnalano inoltre due
ingressi di rilievo: Renato De Caro, 49 anni, in Sanpaolo Invest dal 1994 e
in Finanza e Futuro dal 1997; Mike Bove, 45 anni, in precedenza consulente
"champion" di Finanza e Futuro.
IL PRESIDENTE DI IBM ITALIA, ELIO
CATANIA ELETTO VICEPRESIDENTE DI ASSOLOMBARDA
Milano, 24 febbraio 2003 - La Giunta di Assolombarda, su proposta del
Presidente Michele Perini, ha eletto il Presidente e Amministratore Delegato
di Ibm Italia, Elio Catania, alla Vicepresidenza dell'Associazione degli
industriali milanesi con la delega per i Rapporti istituzionali
internazionali. Ad Alberto Meomartini, già Consigliere incaricato per
Scuola e Formazione di Assolombarda, è stato anche conferito l'incarico per
la Cultura. Nel corso della riunione di Giunta, cominciata con un minuto di
silenzio in onore di Carlo Camerana, Vicepresidente di Assolombarda
scomparso lo scorso gennaio, il Presidente Michele Perini ha annunciato di
voler dedicare alla memoria di Camerana la nuova Sala Direttivo che sarà
presto inaugurata nella sede di via Pantano.
SKF:ACQUISIZIONE DEL SERVIZIO DI
ALESATURA FORI PER BULLONI IDRAULICI
Göteborg 24 febbraio 2003 La Skf Couplings e la Pilgrim International Ltd
hanno acquistato congiuntamente i servizi (Bff) della Integra Technologies
che consistono nell'alesatura con attrezzi portatili dei fori per i bulloni
idraulici dei giunti. Questa acquisizione serve a migliorare sensibilmente
l'offerta di bulloni idraulici prodotti da entrambe le società. Questo tipo
di bulloni ha dato finora ampia dimostrazione di efficienza in termini di
velocità e assenza di inconvenienti nelle operazioni di installazione e
smontaggio, oltre che di risparmio di costi da parte degli utilizzatori
finali. A capo della Bfw Coupling Services sarà Terry McCarver che nel
corso degli ultimi dodici anni si è dedicato allo sviluppo di questi
servizi di alesatura. In proposito egli ha dichiarato: "L'aver messo
insieme i produttori leader mondiali di bulloni idraulici e il leader di
mercato dei servizi di alesatura in loco dei fori per i bulloni idraulici
dei giunti rappresenta una grande opportunità per tutti e offre agli
utilizzatori la possibilità di sfruttare al meglio le caratteristiche dei
bulloni idraulici da esse prodotti".
PUBLIC UTILITIES, DECOLLA IL MODELLO
LOMBARDO ENERGIA, RIFIUTI, RETI DI DISTRIBUZIONE, VARATO IL PROGETTO DI
RIFORMA
Milano, 24 febbraio 2003 - La Giunta regionale ha varato, su proposta
dell'assessore ai Servizi di Pubblica Utilità Maurizio Bernardo, un
progetto di legge destinato, per la prima volta in Italia, in maniera
organica e unitaria, a disciplinare tutto il complesso dei servizi di
pubblica utilità: energia (elettrica, gas), rifiuti, sottosuolo (cioè le
reti di distribuzione). La legge regolerà unitariamente le modalità di
erogazione di questi servizi e di impiego razionale del sottosuolo, finora
gestito in maniera settoriale e spesso frammentaria. Al centro del progetto
di legge due principi: il diritto di ogni cittadino lombardo ad avere
prestazioni di qualità in ogni luogo della Regione e qualunque sia la sua
condizione sociale; la messa a gara dei servizi per ottenere, sempre a
vantaggio dei cittadini, le migliori prestazioni al costo più conveniente,
ma con una particolare attenzione a valorizzare e a far crescere le realtà
già presenti sul territorio, anche utilizzando in modo opportuno il periodo
transitorio (5 anni). In altre parole, non una serie di privatizzazioni per
far cassa, ma una vera liberalizzazione del mercato, in cui pubblico e
privato possano competere a favore della libertà di scelta del cittadino e
della qualità del servizio. Viene inoltre istituito per la prima volta il
Garante dei Servizi, un'Authority di tutela per gli utenti, e un
Osservatorio dei Servizi, che misurerà costantemente il livello di qualità
dei sevizi stessi e il grado di soddisfazione degli utenti. La legge si pone
precisi traguardi: per l'energia, sviluppare l'uso razionale, il risparmio
energetico, l'incremento di fonti alternative e rinnovabili, limitando
considerevolmente il numero delle nuove centrali (comunque ai massimi
livelli di rispetto ambientale) pur necessarie per ridurre l'attuale
dipendenza energetica (pari al 38% del fabbisogno); per i rifiuti,
consolidare l'attuale primato nel campo della raccolta differenziata (oltre
35%) spingendo l'effettivo recupero fino al 60% nel 2010. Parallelamente
dovrà essere ridotta almeno del 20% entro il 2005 - con il recupero, il
riciclaggio e la termo-valorizzazione - la produzione dei rifiuti avviati a
smaltimento. In pratica nel 2006 finiranno in discarica solo i materiali non
utilizzabili diversamente con le tecnologie attuali. Il sottosuolo viene
considerato una risorsa, e una risorsa preziosa, da governare razionalmente,
considerando le reti come opere di urbanizzazione primaria e incentivando la
realizzazione di condotti polifunzionali e di corridoi tecnologici, adatti a
contenere una pluralità di reti. Con questa strategia si ridurranno i costi
del sistema ed i disagi per i cittadini, troppo spesso costretti a subire
continui e ripetuti lavori di scavo e ripristino stradale. "Questa
nuova disciplina - commenta il presidente Roberto Formigoni - vuole dare
spazio ad una regolamentazione organica del settore dei servizi. Con questo
provvedimento, che non ha uguali nella legislazione nazionale ed europea,
elimineremo una serie di leggi e leggine che finora hanno caratterizzato gli
interventi in queste materie, creando disuguaglianze di metodi di
erogazione, di costi e anche di risultati, con ricadute anche sulla qualità
dell'offerta. Al centro abbiamo posto i diritti e le legittime aspettative
dei cittadini ad avere prestazioni di qualità in ogni luogo della regione e
qualunque sia la loro condizione sociale. Ma non trascuriamo con la nostra
iniziativa l'aspetto imprenditoriale. Quindi attuiamo anche un vero e
proprio disegno di politica industriale, volto a far crescere ulteriormente
la qualità del sistema delle public utilities lombarde".
"Vogliamo razionalizzare il sistema a vantaggio dell'utente -
sottolinea l'assessore Bernardo - sia salvaguardando la capacità acquisita
dalle amministrazioni locali e anche dalle aziende municipalizzate, che
operano in questi campi, sia accompagnando e stimolando altre iniziative
imprenditoriali del mondo produttivo lombardo". "Dopo energia,
rifiuti e sottosuolo, stiamo già lavorando - annuncia Bernardo - a una
nuova disciplina anche per l'utilizzo delle acque".
SVIZZERA: I CANONI PER I DIRITTI
D'ACQUA APPORTANO NELLE CASSE PUBBLICHE 400 MILIONI DI FRANCHI ALL'ANNO PER
L'UTILIZZAZIONE COMMERCIALE DELL'ACQUA, I DETENTORI DELLE CENTRALI
IDROELETTRICHE DEVONO PAGARE IL COSIDDETTO CANONE PER I DIRITTI D'ACQUA.
Berna, 20 febbraio 2003 -In Svizzera, gli impianti idroelettrici
contribuiscono per circa il 60 percento alla produzione di energia,
sfruttando la forza idrica fornita in modo naturale dal ciclo dell'acqua. Il
diritto svizzero disciplina l'acqua idrica presente in natura come un bene
pubblico. Il suo sfruttamento mediante impianto idroelettrico costituisce,
dunque, un'utilizzazione particolare. A fronte di questa utilizzazione,
l'ente pubblico detentore della sovranità sulle acque riceve un
corrispettivo, cioè il canone per i diritti d'acqua. Sono soggette al
canone per i diritti d'acqua tutte le centrali idroelettriche aventi potenza
lorda superiore a 1000 chilowatt. I tributi ammontano a 400 milioni di
franchi annui pari a circa 1,2 centesimi per chilowattora. La nuova
pubblicazione dell'Ufficio federale delle acque e della geologia presenta
gli aspetti più importanti del canone per i diritti d'acqua e spiega le
complesse tematiche. Ponendo un accento particolare sul diritto federale, la
pubblicazione illustra gli sviluppi storici, le implicazioni giuridiche, gli
elementi tecnici, le modalità di calcolo come pure l'importanza finanziaria
del canone per i diritti d'acqua. La brochure consta di 28 pagine e consente
ai lettori di avvicinarsi agevolmente all'argomento e di comprendere la
complessa tematica del canone per i diritti d'acqua. Rapporti dell'Ufaeg,
Serie Acque n. 3 - Berna 2002 Pubblicazione in italiano, tedesco e francese.
28 pagine, 8 figure. Ottenibile presso: fcl Distribuzione pubblicazioni 3003
Berna numero di ordinazione 804.503 i indirizzo internet: www.bbl.admin.ch/bundespublikationen
ROMANIA UN PAESE "APERTO" PER
LE PMI LOMBARDE
Milano, 24 febbraio 2003. Sono 987 le aziende lombarde che svolgono attività
di import - export con la Romania, il 20% sul totale nazionale di 5.095
mila. Nella provincia di Milano le aziende che fanno attività di import -
export sono 310, nel solo comune di Milano sono 138. Tra le province
lombarde più attive per l'export, dopo Milano col 35% del totale lombardo
ci sono Bergamo e Brescia, col 16% e il 19%. Seguono Mantova (7,2%), Pavia
(6,4%), Como (6,3%), Varese (6,2%), Cremona (2,1%), Lecco (1,8%), Lodi
(0,5%), Sondrio (0,1%). Per l'import è sempre Milano al primo posto col 30%
del totale lombardo, seguita da Bergamo e Brescia col 17% e il 26%. Seguono
Mantova (7%), Pavia (5,6%), Varese (5,5%), Cremona (3,5%), Lecco (3,4%),
Como (2%), Lodi (0,7%), Sondrio (0,1%). E per trovare nuove possibilità di
business per le imprese, Promos azienda speciale della Camera di Commercio
di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con API Milano e
la Camera di Commercio Italo Romena, ha organizzato il seminario "
Romania: opportunità di business per le imprese lombarde" finalizzato
ad illustrare le occasioni di affari esistenti per le aziende lombarde in
Romania, Paese in forte sviluppo, da anni consolidato partner commerciale
dell'Italia. Particolare attenzione è stata data ai vantaggi economici
offerti dalle province di Bucarest e di Sibiu, realtà strategiche per il
sistema economico romeno, facendo riferimento sia alle agevolazioni di
carattere fiscale e doganale che esse offrono, sia agli strumenti finanziari
a supporto degli operatori italiani in Romania. E' stata illustrata la
missione imprenditoriale che Promos, in collaborazione con Apimilano e la
Camera di Commercio Italo-Romena, realizzerà nelle province e che consentirà
agli imprenditori lombardi di avere incontri d'affari personalizzati con
operatori locali. "L'iniziativa - ha spiegato Bruno Ermolli, presidente
di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - si colloca
in un più vasto programma che riguarda i mercati dell'Europa orientale,
un'area in crescente sviluppo che rappresenta un interlocutore molto
interessante per il sistema delle piccole e medie imprese lombarde. Questa
iniziativa, inoltre, è il risultato della sinergia tra diverse realtà
istituzionali e associative con il comune obiettivo di far crescere
l'economia locale attraverso lo sviluppo dei rapporti internazionali. Con
l'obiettivo di mettere in condizione le aziende lombarde, che guardano con
attenzione a questi mercati, di sviluppare, con selezionate controparti, in
questo caso romene, progetti di collaborazione commerciale e industriale, e
di trasferimento di know-how e tecnologie". Prodotti importati ed
esportati. Tra i principali prodotti esportati dall'Italia verso la Romania
ci sono: prodotti tessili, pelli grezze conciate, calzature, macchine
agricole ed industriali e loro parti di ricambio, prodotti chimici e
derivati, macchine, apparecchi ed attrezzature elettroniche, metalli comuni
e articoli in metalli comuni. Le principali merci esportate dalla Romania
verso l'Italia sono: abbigliamento e maglieria, cuoio e calzature, minerali
ferrosi e non ferrosi, prodotti chimici, legno e mobili di legno, materie
plastiche. Infolink: www.mi.camcom.it
OLIMPIADI 2008 IN CINA: QUALI
OPPORTUNITÀ PER L'IMPRENDITORIA LOMBARDA?
Le Olimpiadi 2008, assegnate alla Cina, daranno vita a ristrutturazioni,
ampliamenti e modernizzazione in un grande numero di settori economici
locali. Infrastrutture di uso pubblico e privato, sportive e turistiche, con
i relativi servizi di subfornitura e gestione, sono solo alcune delle
opportunità che si apriranno nei prossimi anni a Pechino non solo in
relazione alle Olimpiadi ma, in generale, relativamente allo sviluppo della
città. Durante l'ultima missione di Regione Lombardia in Cina (novembre
2002), il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici 2008 ha presentato
diverse attività connesse non solo ai Giochi, ma anche alle trasformazioni
che la città di Pechino attraverserà in occasione della preparazione per
le Olimpiadi 2008. L'incontro di Milano rappresenta quindi
un'interessantissima occasione di approfondimento delle opportunità che il
mercato cinese può offrire al sistema economico lombardo. Lunedì 24
febbraio 2003 ore 10,00 Camera di Commercio di Milano - Palazzo Turati -
Sala conferenze, Via Meravigli 9b Programma 9,45 Registrazione; 10,00
Benvenuto di Claudio Rotti - Consigliere di Promos/CCIAA MI e saluto alle
Associazioni: Assolombarda, Apilombarda, Compagnia delle Opere, AICE,
Agenzia per la Cina; 10,10 Introduzione di Mario Zanone Poma - Presidente
della Camera di Commercio Italo Cinese ; 10,20 Liu Jingsheng* - Vice
Direttore della Sezione di "Olympic Projects Administration of Beijing
Municipal Commission of Development Planning"- presenterà progetti
legati ai Giochi Olimpici e alle costruzione delle relative installazioni,
progetti di costruzioni accessorie a Pechino, progetti di protezioni
ambientale, possibili progetti di investimento. Chu Xiangyin* - Vice
Presidente di "China Council For the Promotion of International Trade
Beijing Sub-council" - presenterà ulteriori opportunità di business
legate ai Giochi Olimpici e alle forniture di tecnologia anche con
riferimento alla "6th China Beijing International High-Tech Expo".
Li Zhongyi* - Vice Direttore di "Leading Group Office for Olympic
Industrial Economy Action of Beijing Municipal Economic Commission" -
presenterà i settori industriali di Pechino ed il modo con cui le medie e
piccole imprese lombarde potranno partecipare alle occasioni del business
legate ai Giochi Olimpici. 11,45 Sessione di domande 12,30 Conclusione a
cura di Regione Lombardia Cocktail *Traduzione dal cinese all'italiano
L'incontro è particolarmente indicato, oltre che a tutte le aziende
interessate al mercato cinese, a chi opera in particolare nei seguenti
settori: costruzioni e materiali; architettura; servizi turistici;
information technology; impiantistica; macchinari; elettrodomestici;
protezione dell'ambiente; risorse; avvocati. www.mi.camcom.it
FEDERLEGNO-ARREDO RACCOGLIE LA
PROVOCAZIONE DI TREMONTI SUI DAZI PROTETTIVI SNAIDERO: SE NON REAGIAMO ALLE
BARRIERE DEGLI ALTRI PAESI, FINIREMO PER BRUCIARE MOBILI DI IMPORTAZIONE IN
PIAZZA DUOMO
Milano, 24 febbraio 2003 Neo-protezionismo o new-deal?. Il dibattito
suscitato dal Min. Tremonti sulla possibilità di imporre dei dazi per
difendere i prodotti italiani ha coinvolto anche Federlegno-Arredo, la
federazione dei produttori di legno e arredamento, che sta valutando una
serie di proposte da sottoporre al Governo. "La proposta di Tremonti, -
spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo - credo vada
interpretata come una provocazione ragionata che per la prima volta
raccoglie un grido di allarme lanciato a più riprese dagli industriali
della cosiddetta immaterial-economy. Mi riferisco all'industria del design e
della moda, uno degli assi portanti dell'economia del nostro paese,
continuamente minacciata da illeciti commerciali legati alle imitazioni di
prodotti oltre che da barriere commerciali impossibili da aggirare."
"La nostra leadership mondiale - continua Snaidero - si fonda sulla
capacità di trasformare oggetti comuni per un uso quotidiano, in prodotti
esteticamente perfetti e capaci di far provare emozioni. Le nostre aziende
investono non soltanto in tecnologia produttiva e impianti ma anche in
design, comunicazione e distribuzione." Il primato italiano nel settore
arredamento è costruito su solide basi nelle quali gli Investimenti in
Industrial Design (Iid) giocano un ruolo decisivo offrendo un vantaggio
competitivo non facilmente colmabile dai concorrenti. Una recente ricerca ha
rilevato che gli Iid attivati dalle imprese italiane ammontano a circa 1.120
miliardi di lire ovvero circa il 3,5% del fatturato del settore. Oltre 360
miliardi vanno ad alimentare il mercato della consulenza che dà lavoro a
quasi 1.200 designer per un totale di 1.920 occupati (nel solo ambito della
ricerca di design, mentre sono 230mila in tutto il settore arredamento).
Tutto ciò per realizzare il 55% dei nuovi prodotti lanciati ogni anno
dall'industria dell'arredamento, ovvero 6.000 su circa 11.000. Questo know
how specifico non è difficile da difendere, nel senso che non è facile
appropriarsene prima che si trasformi in un prodotto. Ma una volta che il
risultato di mesi, a volte anni, di ricerca e studi è nei negozi,
l'imitazione è facile in ambienti nei quali il design industriale non è
protetto, né lo sono i prodotti. Comunicazione, rafforzamento del marchio e
adeguate politiche distributive sono strade tracciate per le aziende
dell'arredamento made-in-italy che vogliono competere sui mercati
internazionali. Eppure in molti paesi, anche aderenti al Wto, tali azioni
sono ostacolate e mercati potenzialmente interessanti sono preclusi alle
aziende italiane. Ad esempio secondo le leggi cinesi, l'ingresso di una
società straniera nel sistema distributivo locale deve sottostare ad un
lunghissimo iter burocratico, costoso e dall'esito incerto. "Nonostante
questi ostacoli alcune aziende di distribuzione straniera come Carrefour e
Wal-Mart sono riuscite ad aprire dei propri punti vendita districandosi tra
la giungla delle leggi cinesi, forse però aiutate anche da Governi disposti
a far vedere i muscoli. Consideriamo perciò il discorso di Tremonti -
sottolinea il presidente di Federlegno-Arredo - come un segnale sul fatto
che l'attuale Governo ha intenzione di far valere le ragioni dell'industria
italiana nelle sedi opportune, un segnale importante soprattutto alla
vigilia della Presidenza di turno dell'Unione europea del prossimo semestre
e in prospettiva dell'allargamento ai paesi dell'Europa orientale. Non
crediamo alla politica del protezionismo, ma dobbiamo rispondere colpo su
colpo a chi da un lato chiede di poter partecipare al commercio mondiale e
dall'altro non intende dotarsi di un ambiente economico aperto agli
stranieri. Se la proposta del Ministro è da leggersi come l'inizio di un
nuovo modo di fare lobby, finalmente capace di difendere gli interessi del
nostro paese, non possiamo che esserne felici e dare tutta la nostra
collaborazione." "Sappiamo che il nostro paese è inserito in un
ambito europeo e che solo in quell'ambito possono essere decisi
provvedimenti di tipo commerciale contro uno o più paesi extra-europei -
conclude Snaidero - e siamo consapevoli che trovare il consenso politico non
sarà facile. Eppure bisogna ricordare che difendere il design e i prodotti
italiani significa, nel solo arredamento, difendere circa 38.000 imprese che
fatturano complessivamente 23 miliardi di euro di cui quasi il 50% deriva da
vendite all'estero, e che garantiscono un saldo commerciale di 9,4 miliardi
di euro. Le nostre imprese hanno ormai abbandonato la fascia bassa del
mercato per spostarsi su un mercato internazionale di alta gamma, nel quale
devono poter operare liberamente in tutti i paesi. Se questo non avviene, si
ripeterà il caso degli allevatori italiani, prima svenduti con quote latte
fortemente penalizzanti per il nostro paese e poi sovvenzionati con fondi
giudicati come aiuti di Stato. La storia si sa come è andata a finire; non
vorrei che si ripetesse con falò di mobili di importazione in piazza Duomo
a Milano."
DALL'11 APRILE ENTRA IN SERVIZIO LA
LINEA ENERMAR GENOVA PALAU LA COMPAGNIA PUNTA SU COURTESY SERVICE, SICUREZZA
E RISTORAZIONE DI QUALITA' UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI 7 MILIONI DI EURO
E 200 OCCUPATI
Genova, 24 febbraio 2003 E' stata presentata la nuova linea Genova-Palau
della Enermar Trasporti Isole Sarde che entrerà in servizio a partire
dall'11 aprile, coprendo una tratta di grande importanza per i turisti
diretti in Costa Smeralda. Ne hanno parlato, nella sede dell'Associazione
Industriali di Genova, Franco Gattorno, presidente della società, e Roberto
Forti, direttore commerciale di Enermar, che hanno tracciato un primo
bilancio dell'attività della società, nata alla fine dell'estate 2002.
Dall'11 aprile alla fine di maggio e nel mese di settembre la linea avrà
cadenza bisettimanale, per intensificarsi a partire dalla seconda metà di
giugno. Nei mesi di luglio e agosto le partenze da Genova e da Palau saranno
quattro alla settimana. La capacità della M/n Palau - in fase di
ristrutturazione presso i cantieri T. Mariotti di Genova sotto la direzione
dell'architetto Sironi - impiegata per il nuovo servizio, è di 1030
passeggeri, 450 posti letto e 300 veicoli. La Palau è lunga 123 metri, il
massimo consentito per l'ormeggio nel porto sardo. Le prenotazioni possono
essere effettuate rivolgendosi a una delle 3mila agenzie di viaggio
abilitate su tutto il territorio nazionale, collegandosi on-line al sito
www.enermar.it o chiamando il servizio prenotazioni-Customer Care
899.200.001, fax 899.103.330 con pagamento tramite carta di credito.
Decisamente competitivi i prezzi dei biglietti con sconti del 50% per tutte
le partenze diurne, del 20% per i giovani fino a 26 anni e del 30% per i
nativi e i residenti in Sardegna escludendo le partenze in alta stagione.
Una speciale "Tariffa Super Saver" offre a 128 Euro, per le
partenze da lunedì e giovedì e per le corse diurne, andata e ritorno per
due persone con auto gratuita al seguito in bassa stagione. Per i camperisti
in bassa stagione "Tariffa Super Saver Camper", valida per una
persona più camper, a 168 Euro. Uno dei primari obiettivi di Enermar è di
assicurare ai passeggeri un elevato standard di qualità nel servizio di
bordo, puntando sulla sicurezza, sulla puntualità e su un articolato
courtesy service: dall'accoglienza in banchina con l'allestimento di un
corner con l'offerta di snack e bevande ad un servizio efficiente di hostess
fino ad arrivare al caffè in cabina per la sveglia del mattino. Oltre al
self-service pizzeria, sarà in funzione un ristorante con una vasta scelta
di piatti tipici della cucina sarda e ligure e una selezionata lista di vini
di alta qualità. Completano l'offerta per i passeggeri il Live Music Bar e
la sala giochi per i bambini. Il nuovo servizio segue a pochi mesi di
distanza l'acquisizione,dal Tribunale fallimentare di Genova, del ramo di
azienda della Tris che effettuava il servizio Palau Maddalena. La flotta
impiegata per il servizio tra le isole - che sarà rinnovata a breve - è
oggi composta da quattro traghetti (Erik P., Capri, Kronborg e Skipper) con
80 addetti e offre in alta stagione 80 corse giornaliere (il 50%
dell'offerta), mentre per la Genova-Palau saranno impiegate 120 persone. A
regime la compagnia di navigazione - i cui soci di riferimento, oltre a
Franco Gattorno, sono Marco Bisagno e Giorgio Messina - impiegherà 400
persone. Con la programmata acquisizione di due nuovi traghetti,
l'investimento complessivo è stato stimato in sette milioni di euro.
DALLA TAVOLA ROTONDA
"CANTIERISTICA EUROPEA: CONCORRENZA E MERCATO" UN GRIDO DI ALLARME
DA PARTE DI ANCANAP, L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI CANTIERI PRIVATI ITALIANI,
E DA CONFITARMA.
La Spezia, 24 febbraio 2003 - Si è conclusa a La Spezia con la Tavola
Rotonda "Cantieristica europea: concorrenza e mercato" la seconda
edizione di "S.M.A.R.T. 2003" - Ship Manufacture Alliance Research
and Technologies - organizzato dalla Camera di Commercio di La Spezia e
dalla Sua Azienda Speciale La Spezia Eps. Alla Tavola Rotonda sono
intervenuti Pier Gino Scardigli, Presidente della Camera di Commercio della
Spezia, l'Ammiraglio Renato Sicurezza, Direttore Assonave, Giancarlo Casani,
Direttore di Ancanap - Associazione Nazionale dei Cantieri Privati Italiani
-, Ronald Vopel, Commissione Europea DG Impresa Unità E6, Bruno Gencarelli,
Commissione Europea DG Concorrenza Unità H1, l'Ammiraglio Alberto Gauzolino,
Navarm, Guido Assereto, Sales and Marketing Fincantieri e Mario Ghini,
Coordinatore Nazionale Navalmeccanica Uilm. All'apertura dei lavori della
Tavola Rotonda, si è appresa la notizia che il Consiglio dei Ministri aveva
appena stabilito la messa al bando delle navi cisterna a singolo scafo più
vecchie di 15 anni, da tutti i porti italiani. Tale direttiva, recepita per
mezzo di un decreto legge, anticipa l'attuazione di tali misure nell'ambito
della Comunità Europea. Gli esponenti delle associazioni nazionali della
cantieristica navale e degli armatori, oltre naturalmente alle 150 aziende
presenti a "S.M.A.R.T. 2003", pur avendo accolto con un giudizio
positivo questa decisone da parte del Consiglio dei Ministri, confermano la
necessità di attuare a livello comunitario e nazionale azioni mirate per
ridare slancio ad un'industria in difficoltà, rispetto alla concorrenza
extraeuropea. "Oramai la cantieristica navale italiana e più in
generale quella europea - ha sostenuto Giancarlo Casani, Direttore di
Ancanap - è giunta ad una situazione paradossale dove, mentre da una parte
cresce la domanda degli armatori UE di nuove navi da trasporto standard,
dall'altra è diminuita drasticamente la quota di mercato dei paesi europei
nella produzione di questo tipo di navi". "Si pensi che - aggiunge
Giancarlo Casani -, per quello che concerne specificatamente il nostro
Paese, rispetto ad una capacità produttiva dei cantieri navali privati
italiani di 700.000 tslc per anno, nel biennio 2001-2002 si è registrata
un'acquisizione di commesse pari a 253.825 tslc". "L'onda lunga
delle commesse - conclude Giancarlo Casani - consentirà ancora un pieno
carico di lavoro per tutto il 2003 ma a partire dal 2004 sarà crisi e molte
aziende potrebbero avere consistenti difficoltà". "Come ho avuto
modo di dichiarare pubblicamente e ho fatto presente direttamente al
Presidente della Commissione Europea Prodi, - fa sapere Giovanni Montanari,
Presidente di Confitarma, in una nota diretta a Pier Gino Scardigli,
Presidente della Camera di Commercio della Spezia - abbiamo bisogno di un
intervento dello Stato per incentivare la sostituzione delle navi cisterna
di minori dimensioni, oramai molto anziane. Un simile tipo di navi
troverebbe per la costruzione una collocazione naturale nella cantieristica
italiana ed europea." "Le risorse finanziarie - continua Giovanni
Montanari - per un simile intervento risultano quest'anno in Italia
particolarmente scarse, ma questo non limita la nostra volontà. Del resto,
incontri come quello di La Spezia, non possono che mantenere la giusta
attenzione sul problema." Per fronteggiare la difficile congiuntura di
mercato che coinvolge le aziende del settore cantieristico, le Associazioni
di categoria chiedono al Governo e all'UE nuove forme di collaborazione per
gli aspetti finanziari, progettuali e assicurativi oltre che un maggior
coinvolgimento dei fornitori nella realizzazione dei singoli progetti. In
particolare, i cantieri privati richiedono i seguenti 7 tipi di intervento:
rifinanziamento legge 88/2001 per reperire nel 2003 i fondi per le navi in
costruzione da tempo; attuazione immediata del regolamento CE del 27.06.2002
n. 1177 per ovviare ai pesanti problemi di carico di lavoro, occupazione di
manodopera e utilizzazione di impianti; rendere operativo il Fondo centrale
di garanzia; interventi per l'armamento quali l'introduzione del sistema
fiscale della tonnage tax; naviglio militare ai cantieri privati; convincere
gli organi UE a portare l'aliquota di difesa dal 6% al 9% del prezzo e a
includere anche traghetti, fast ferry e supply vessel, minacciate
pesantemente dal dumping coreano; la ripresa del provvedimento relativo alla
rottamazione del naviglio vetusto a scafo semplice per trasporto di prodotti
chimici e petrolieri. Per ciò che concerne più in particolare i risultati
diramati da Ancanap nel corso della Tavola Rotonda, i cantieri privati nel
2002 hanno ultimato 21 unità per 49.560 tlsc (tonnellate di stazza lorda
compensata) e sviluppato una produzione di 120.457 tslc vicina alla piena
occupazione. La produzione si è concentrata su ferry e passenger ship che
hanno rappresentato il 50% della produzione al 30 settembre 2002. Una quota
importante sono i mezzi speciali (17%) e chimichiere (14%). Tale panorama di
sostanziale positività cambia quando l'indagine considera i dati
revisionali di medio periodo: se il carico di lavoro per il 2003, in
coincidenza con l'esaurimento dei vecchi ordini, è ancora soddisfacente, ci
sono forti preoccupazioni per il 2004. Gli armatori nazionali e UE, che
rappresentano il 50% del mercato mondiale, sono attratti dai bassi prezzi
praticati nel Far East; a tale proposito, la ricerca di Ancanap rileva che
nel 2000-2002 sono già state commissionate da parte di armatori nazionali
180 navi (3,1 milioni tslc per un valore di circa 5 miliardi di Euro) a
cantieri del Far East ed extra UE. I dati relativi ai primi sei mesi di
attività dei cantieri navali italiani segnalano che sono state realizzate
28 unità pari a 348.545 tslc e prodotte complessivamente navi per 612.000
tslc di cui l'80% di navi da crociera e traghetti passeggeri, il 9,2% per
car carrier e il 10,8% per petrolchimiche, gasiere e mezzi speciali. Sul
fronte dei nuovi ordini, sono state acquisite solo 2 navi da crociera, 1
petrolchimica e 1 fast ferry per un totale di 253.825 tslc. Sul fronte
europeo si registra una forte diminuzione della quota di mercato nel
comparto delle petroliere bulk carrier e combined carrier che alla fine del
2001 ammontava all'1,6% della produzione mondiale. Allo stesso modo la
produzione di product e chemical carrier, general cargo, porta container,
Ro-ro e gasiere si è ridotto attestandosi sul 20,1% rispetto al 23,3% del
2001. Un incremento si è registrato invece nelle produzioni ad alto valore
aggiunto quali ferry, navi passeggeri e non cargo vessel, che sono passati
dal 60,1% del 1999 al 72,9% del 2001.
NAUTICA: ACCORDO TRA LUCCA,
MASSA-CARRARA, PISA E LIVORNO PRESENTATO A SEATEC UN PROGETTO DI SVILUPPO
INTEGRATO. E NEL FUTURO: LA CINA
Marina di Carrara, 24 febbraio 2003 - Nel futuro dei megayacht made in
Tuscany ci sono i nuovi e ricchi mercati della Cina, della Corea e del sud
est asiatico. Ed è per continuare a competere al meglio sul mercato globale
della nautica che le province di Massa Carrara, Lucca, Livorno e Pisa si
sono accordate per promuovere in sinergia il settore nell'area vasta della
costa. In chiusura di Seatec, la prima edizione della Rassegna delle
componenti per la nautica da diporto che ha conosciuto un successo
straordinario, l'accordo è stato presentato oggi a Carrara dai quattro
assessori allo sviluppo economico: Carlo Martini (provincia di Massa
Carrara), Claudio Vanni (Livorno), Alessandro Adami (Lucca), Roberto Melani
(Pisa). La Toscana, hanno spiegato, è uno dei centri d'eccellenza mondiali
della nautica da diporto, settore in fase di boom: l'obiettivo è ora di
"fare sistema e massa critica" secondo il protocollo sull'area
vasta della nautica firmato a Pisa nel luglio scorso da province e Regione
Toscana, cercando anche di "estendere a tutta l'area vasta le
competenze specialistiche delle singole aree". Il piano è stato
pienamente approvato dall'assessore toscano allo sviluppo economico Ambrogio
Brenna con un messaggio inviato stamani al convegno sulle prospettive
dell'area vasta ospitato da Seatec. Come primo passo, hanno detto gli
assessori, daremo vita a un "tavolo di lavoro" per individuare le
"direttrici strategiche di sviluppo, le priorità, le competenze, i
ruoli di ciascuna provincia e gli strumenti finanziari necessari agli
intervento pubblico".Ecco una serie di temi di questo percorso
strategico che, secondo gli assessori, sono coerenti con le caratteristiche,
la vocazioni e le potenzialità delle quattro province costiere toscane:
Provincia di Livorno (280 aziende, 1000 addetti): consolidamento delle
competenze in materia di ricerca sulle nuove tecnologie, progetti di
ricerca, formazione, sperimentazione di modelli organizzativi innovativi ed
infrastrutture tecnologiche, promozione di nuova imprenditorialità.
Provincia di Lucca (450 aziende, 2500 addetti): creazione di un centro di
servizi di supporto all'innovazione per le attività industriali del settore
e dell'indotto. Provincia di Pisa (200 aziende, 900 addetti): creazione di
una struttura di supporto per la gestione delle grandi commesse e di
coordinamento dei servizi tecnici; creazione di un sito Web per promuovere
l'offerta toscana. Provincia di Massa Carrara (70 aziende, 400 addetti):
consolidamento della funzione di promozione attraverso il polo fieristico di
Marina di Carrara (Carrarafiere) e delle varie competenze professionali con
particolare riferimento alla formazione, alla ricerca e all'innovazione.
L'accordo, hanno ricordato gli assessori, "impegna le nostre Province a
perseguire questi obiettivi e iniziative progettuali in maniera sia
congiunta che disgiunta, attivando strumenti finanziari nazionali, regionali
e comunitari, con massima per le forme di integrazione tra investimenti
pubblici e privati". Una serie di utili indicazioni per il futuro della
nautica toscana sono arrivate anche dal convegno sull'area vasta tenuto
stamani a Seatec da Assindustria, Cna e Api. Dionisia Cazzaniga Francesetti,
docente di Economia dei Trasporti Marittimi all'Università di Pisa, ha
insistito sulla necessità di creare un marchio per la nautica Toscana
soprattutto a difesa delle straordinarie capacità dell'indotto dove si
registra una produttività per addetto altissima, pari a 130 mila € a
testa. La professoressa ha peraltro messo in guardia dal pericolo di nuovi
concorrenti internazionali, in particolare Giappone, Olanda, Australia e
Nuova Zelanda. Per le imbarcazioni di lusso, di cui la Toscana è leader
mondiale, si stanno comunque aprendo nuovi e promettentissima mercati a
Taiwan, Corea e soprattutto in Cina. Secondo le ricerche della professoressa
Cazzaniga la Cina è il vero mercato del futuro per la nautica Toscana. Da
qui l'invito a mobilitarsi per non farsi battere sul tempo.
I CAPITANI CORAGGIOSI DI CARRARA
TRASPORTARONO MARMO IN AMERICA, EBREI IN PALESTINA E MILIARDARI IN VACANZA.
TUTTO A VELA. ORA UNO STRAORDINARIO LIBRO FOTOGRAFICO NE RICORDA
L'EPOPEA
Marina di Carrara, 24 febbraio 2003 - Nel 1947-48 migliaia di ebrei
provenienti da tutta Europa, per lo più superstiti dei campi di sterminio,
riuscirono a raggiungere Israele partendo da Porto Venere e da Bocca di
Magra a bordo di bastimenti di legno che di solito trasportavano marmo di
Carrara. Come sull'Exodus, la più famosa delle navi dirette in Isarele,
viaggiarono nascosti nella stiva, uscendo all'aria aperta solo di notte,
sbarcando nella terra promessa solo dopo molti giorni di incertezza e
angosce. I bastimenti in questione si chiamavano Maria Cristina, Carducci,
Albanova, velieri col motore. Poi toccò anche a una vera motonave, la
Giordana. Il Maria Cristina salpò con milleduecento passeggeri e ne sbarcò
quattro di più: tre erano bimbi nati nella traversata, il quarto era Ben
Gurion, il futuro padre dello Stato d'Israele, preso a bordo lungo la costa
maremmana. Il Carducci e l'Albanova trasportavano invece trecento
passeggeri. Una volta a destinazione, le navi furono arenate in prossimità
della costa e fortemente danneggiate. Gli inglesi, che su mandato dell'Onu
amministravano la Palestina, non riuscirono quindi a costringerle a fare
marcia indietro. Però spedirono gli equipaggi in prigione a Cipro. Ecco una
delle molte storie di capitani coraggiosi raccontate da una strenna stupenda
finanziata dalla Cassa di Risparmio di Carrara insieme all'Ente Cassa
relativo e appena pubblicata da Bandecchi & Vivaldi (268 pagine, oltre
200 foto). E' firmata dal giornalista Romano Bavastro ed è stata presentata
oggi da Cino Ricci a Carrara, nel corso di Seatec, il primo Salone delle
fornitura per la nautica da diporto. Il titolo, Le vele del marmo, basta da
solo a rievocare un'epopea. Il luogo è Marina di Carrara, un borgo sulla
costa tra Toscana e Liguria che con la Versilia diventa nel tempo una
capitale della marineria, ricca di vele e di passioni, di personaggi
avventurosi e di regate che ebbero tra i protagonisti Malaparte ed Errol
Flynn, Feltrinelli e Gianni Agnelli, Tronchetti Provera e Al Fayed, non di
rado circondati di giovani bellissime. I viaggi verso Israele, ricorda
Bavastro, iniziarono quando organizzatori di gruppi israeliani avvicinarono
un intraprendente spedizioniere carrarese, Vittorio Padolecchia. Il quale si
impegnò a fornire equipaggi e navi che in un cantiere della Spezia furono
trasformate per consentire ai passeggeri di restare senza troppi disagi
tutto il giorno sotto coperta. Uno dei comandanti fu Fernando Dell'Amico
detto il Moro, un altro il viareggino Osvaldo Landucci. La paga dei marinai
per quei viaggi assai rischiosi era di 45 mila lire il mese, il doppio per
gli ufficiali. Era previsto anche un premio importante come compenso per la
sicura prigionia: 250 mila lire a testa. Tramite fra gli organizzatori, gli
ebrei d'Israele, l'armatore e gli equipaggi fu Ada Sereni, una giovane donna
poliglotta e d'incredibile dinamismo. Il marito Enzo, eminente
intellettuale, era stato paracadutato oltre le linee, catturato dai tedeschi
e lasciato morire in un campo di sterminio. Nel dopoguerra, il cognato
Emilio fu ministro della Repubblica. Queste vicende, per molti aspetti note,
non erano invece mai state raccontate dal punto di vista degli equipaggi. Il
merito di Bavastro sta appunto nell'aver raccolto una lunga serie di
interviste dei non moltissimi superstiti e di aver ricostruito nei
particolari e con passione la storia marinara della Versilia e di Marina di
Carrara, che prima della costruzione e dello sviluppo del porto ebbe nella
foce del Magra l'approdo-rifugio per i suoi navicelli. Una storia che
comincia nell'800 con le traversate a vela dell'Atlantico per trasportare
nelle Americhe i leggendari marmi bianchi delle Apuane. Navi comandate da
marinai di straordinaria perizia capaci di far nascere la grande tradizione
dei Ghirlanda, dei Paladini, degli Zatteroni, dei Bogazzi, dei Bugliani. Non
è un caso se nel Novecento, soprattutto nel dopoguerra, aristocratici e
industriali anche stranieri (i Lancia, i Fassio, gli stessi Agnelli, i Del
Vecchio, l'Aga Khan,) hanno sempre preteso per i loro yacht comandanti ed
equipaggi per lo più di Marina di Carrara o versiliesi. Ne' è un caso se
da qui provengono anche molti dei campioni che hanno gareggiato in Coppa
America su barche come il Moro di Venezia e Luna rossa, Mascalzone latino e
l'americana Oracle. Tra i personaggi memorabili, il leggendario Ferdinando
"Nandino" Menconi, marinaio di razza e celebre tombeur de femmes.
Arrivò a imporre lo smoking a un equipaggio di rudi lupi di mare perché
avessero accesso nei grandi alberghi e nei salotti della Costa Azzurra degli
anni Trenta. Fra Cannes e Antibes fu protagonista di feste memorabili e si
diceva che non gli fosse mai capitato di essere respinto. Morì nei primi
giorni di guerra al comando del caccia Cairoli incappato in una mina
nell'Adriatico. Violante Guadagni veniva invece da Colonnata. A una decina
di giorni appena dall'inizio della guerra si salvò miracolosamente
nell'Egeo dal naufragio del Liuzzi, il sommergibile su cui era imbarcato
come telegrafista, affondato da un aereosilurante inglese. Rimase
prigioniero in India senza comunicare con la famiglia fino al '47. Quando
tornò a casa scoprì, come capitò a molti, che gli avevano già fatto il
funerale. Poi c'è la storia di Francesco Giannetti, il padre del progetto
del primo sommergibile atomico italiano. Ingegnere navale, dopo l'8
settembre fu incaricato dai tedeschi di rimettere in linea le nostre navi da
battaglia danneggiate. Le appesantì però a tal punto che, uscite dal
bacino, si inclinarono su un fianco incapaci di muoversi. Naturalmente fu
condannato a morte per sabotaggio, ma riuscì a salvarsi quando un
bombardamento alleato semidistrusse il carcere. Visse per mesi nascosto in
un sottoscala della vecchia Carrara e, nel dopoguerra, fu promosso
ammiraglio. Il suo sommergibile atomico non vide mai la luce a causa di
contraddittorie strategie governative e di difficoltà di bilancio. La
solita vicenda all'italiana.
SEATEC BATTEZZA LA PRIMA ASSOCIAZIONE
NAZIONALE DEGLI ARTIGIANI DELLA NAUTICA DA DIPORTO
Carrara, 24 febbraio 2003 - - Seatec tiene a battesimo la prima associazione
italiana delle aziende artigiane che operano nella nautica da diporto.
L'iniziativa è stata presentata ufficialmente dal Vice presidente Nazionale
di Cna, Cristina Bandinelli, in chiusura della prima Rassegna della
componentistica per la nautica che per tre giorni ha riunito a Marina di
Carrara un ricco parquet di operatori (100 gli espositori per un totale di
150 marchi) e i rappresentanti delle categorie economiche. Fin qui accorpati
nei vari settori di riferimento (nella chimica i produttori di scafi in
vetroresina, tra i metalmeccanici quelli delle componenti metalliche, con il
mobile quelli delle parti in legno), gli artigiani della nautica da diporto
avranno ora un loro specifico comparto. "La nascita di
un'organizzazione associativa a tutti i livelli territoriali dal provinciale
al regionale al nazionale", ricorda Cristina Bandinelli,
"permetterà alle aziende del settore di avere maggiore spinta e
impulso per poter affrontare tutte le tematiche legate al settore della
nautica da diporto. Sia che si tratti di reperire aree per nuovi
insediamenti, oppure di formazione professionale di personale altamente
qualificato sempre più richiesto, o ancora di promozione dei prodotti a
livello nazionale o internazionale con la creazione di una vera e propria
rete di aziende specializzate". L'iniziativa contribuirà tra l'altro a
dare al settore un profilo quantitativamente più credibile. Consentirà
ovvero di sapere con maggior certezza quante aziende vi operano, con quanti
dipendenti e collaboratori e quale sia il giro d'affari reale.
"L'esigenza di costituire un'associazione di mestiere che raggruppi
tutti gli operatori del settore era davvero molto sentita sia dai nostri
associati che, in generale, dagli imprenditori del settore", spiega
Giuliana Valteroni, direttore della CNA di Massa Carrara, la prima in Italia
a dar vita, nell'aprile scorso, a un'associazione nautica a livello
provinciale. Oggi ne fanno parte oltre 50 aziende (cantieri di megayacht,
allestitori di interni, impiantisti di vario genere, alla costruzione di
scafi in vetro resina).
BIANCO (CNR): ORA LA COMUNITA'
SCIENTIFICA POTRA' FINALMENTE DISCUTERE LA RIFORMA DEGLI ENTI
Roma, 24 febbraio 2003 - "L'aspetto più importante della ordinanza del
Tar del Lazio è che avrò finalmente modo di spiegare in una sede
istituzionale, e in veste di Presidente, quali sono a mio parere i punti più
critici della riforma degli enti di ricerca, presentata senza alcuna
consultazione preventiva della comunità scientifica". Lucio Bianco,
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, commenta così la
decisione dei giudici amministrativi di sospendere il commissariamento
dell'Ente deciso dal Governo il 31 gennaio scorso. "Di fronte alle
Commissioni parlamentari chiamate ad esprimere il proprio parere su quel
testo mi farò portavoce del disagio di moltissimi scienziati che, senza
prevenzioni di carattere ideologico, hanno individuato nella riforma diversi
elementi di preoccupazione, tra cui il rischio concreto di rendere la
scienza meno libera. Ed è un vero peccato che solo adesso si realizzi la
possibilità di un confronto istituzionale tra mondo scientifico e classe
politica". Bianco smentisce così le affermazioni fatte ancora ieri dal
Viceministro On. Guido Possa, secondo cui la comunità scientifica sarebbe
stata preventivamente consultata: "Vorrei sapere il giorno, l'ora e il
mese esatto di questa fantomatica consultazione, non potendo considerare
tale la semplice illustrazione di un testo già definito in tutte le sue
linee principali, fatta poche ore prima dell'approvazione da parte del
Consiglio dei Ministri".
PARTE IL PROGETTO "PATTO CON I
DISOCCUPATI" PER 400 MILA PERSONE DELLA PROVINCIA MOFFA: ABBIAMO
RINNOVATO IL SISTEMA DEL LAVORO
Roma, 24 febbraio 2003 - La Provincia di Roma vince la sfida del lavoro. E
costituisce un modello per gli altri Enti locali. Ne è convinto Pasquale
Viespoli, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali, intervenuto al convegno "Orientamento, formazione e lavoro tra
presente e futuro", promosso dall'Assessorato al Lavoro e alla
Formazione permanente della Provincia di Roma in collaborazione con il
Gruppo Galgano. "La Giunta Moffa - ha detto Viespoli - ha dimostrato
capacità di avanguardia, forte presenza e governo reale". Una
constatazione ribadita dal presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa:
"Abbiamo rinnovato - ha precisato - il sistema del lavoro". Una
sfida, quella avviata dall'Amministrazione provinciale, per mettere insieme
Istituzioni, imprese e strutture formative, in una sinergia tra pubblico e
privato; realtà, questa, resa possibile da numerose iniziative come la
creazione di società e servizi, la promozione di progetti mirati e
l'attivazione dei Centri per l'impiego. E, nei prossimi 6 mesi, partirà il
"Patto con il disoccupato", interviste dettagliate di 45 minuti,
in collaborazione con l'Università La Sapienza, ai 400 mila in cerca di
lavoro della provincia di Roma. La delega di Formazione professionale della
Regione Lazio alle Province e il precedente decentramento delle competenze
in maniera di occupazione, hanno consentito all'Amministrazione Moffa di
progettare nuove opportunità di percorsi formativi e di orientamento per i
giovani, collaborando con le scuole e assicurando un ponte di unione con le
richieste specifiche che provengono dal mondo del mercato. In questo
contesto, sono stati avviati i Centri per l'impiego che sostituiscono, con
un rapporto più diretto e propositivo con i disoccupati, gli ex uffici di
collocamento; strutture che, ha rilevato Moffa, erano diventate "un
terminale della disperazione". Ad essere sfiduciati del servizio
pubblico, in questo modo, non erano soltanto i disoccupati, di cui peraltro
non esisteva una precisa schedatura, ma anche le imprese che non trovavano
risposta alle loro esigenze. "Per questo - ha chiarito Moffa - abbiamo
dato vita ad un sistema integrato fra pubblico e privato; una scommessa
vincente, un'innovazione che ha permesso un salto di qualità e la creazione
di specifiche tipologie professionali". Progetti all'avanguardia,
quelli realizzati da Palazzo Valentini: fra i più incisivi, Capitale
Lavoro, società per gestire il confronto pubblico/privato; Domino, sistema
di comunicazione per evadere on-line gli adempimenti aziendali; Spido,
servizio provinciale per l'incontro fra domanda e offerta; il progetto
Laziorientamentonet, tra la Provincia di Roma e le scuole superiori.
"Grazie a tali iniziative - ha precisato Moffa - siamo riusciti ad
andare incontro anche alle esigenze dei più deboli che, in una
privatizzazione sfrenata, rischierebbero di essere emarginati. A Roma, negli
ultimi anni, abbiamo inserito nel lavoro circa 5 mila disabili. In
quest'ottica, Capitale Lavoro non è una società creata per espropriare il
pubblico, ma è un sistema che rafforza, qualificandolo, il mondo del
lavoro". Progetti mirati, dunque, quelli promossi dalla Provincia di
Roma, nella consapevolezza che l'avviamento al lavoro non può essere
disgiunto da un'opera di formazione. Li ha indicati l'assessore al Lavoro e
alla Formazione Professionale Giorgio Fanfani, durante la tavola rotonda
moderata dal direttore di Rai Educational Giovanni Minoli e alla quale hanno
partecipato, tra gli altri, il presidente del Formez Carlo Flamment, il
presidente di Telecom Italia Learning Services Agostino Ragosa, il
presidente del gruppo Galgano Alberto Galgano e l'amministratore delegato di
Capitale Lavoro Venanzio Cretarola. "La Provincia di Roma - ha
precisato Fanfani - ha creato una grande anagrafe della disoccupazione, che
contiene non soltanto numeri ma il profilo completo della persona; ma i
nuovi Centri per l'impiego hanno anche il compito di monitorare i bisogni
espressi dalle imprese". Collegare le due esigenze, quindi, è la
proposta rivoluzionaria dell'Amministrazione Moffa, nella consapevolezza che
una corretta politica sul lavoro può essere avviata soltanto puntando sulla
formazione e sull'orientamento professionale, "per cui c'è bisogno -
ha precisato Fanfani - del ruolo attivo e propulsivo delle scuole". E
se per Flamment "i servizi per l'impiego e la formazione devono essere
le due facce della stessa medaglia", per Cretarola la sfida del lavoro
può essere vinta soltanto "attraverso una sinergia
pubblico/privato". Un'ottica in linea con le indicazioni di Viespoli
che ha ricordato il ruolo del Governo "a determinare in un mercato
rigido l'ingresso di più attori che svolgono la funzione pubblica e che,
assieme ai soggetti statali, contribuiscano a dare maggiori opportunità".
Il tutto grazie ad una formazione continua che determina la costante "occupabilità"
del lavoratore. "Il presidente Moffa - ha ribadito Viespoli - nel suo
incarico di vice presidente dell'Unione delle Province italiane, ha lavorato
molto in tal senso, chiedendo maggiori risorse per i centri per l'impiego e
un più incisivo ruolo delle Province nella formazione professionale".
Elementi indispensabili per creare lavoro. E, grandi aziende; cioè, a detta
di Galgano, "realizzare un'organizzazione d'impresa che crei nelle
persone esperienze di vita, consentendo loro di mettere nel lavoro il
proprio ingegno e la propria passione. Le risorse umane vanno al di là di
ogni misurazione, le loro capacità si espandono illimitatamente quando
cominciano a pensare" - ha proseguito Galgano citando una frase di
Taiichi Ohno, l'artefice dell'approccio snello del sistema produttivo della
Toyota.
ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI EDIZIONE
2002
Roma, 24 febbraio 2003 - L'Annuario dei dati ambientali - edizione 2002,
segna l'avvio di una regolare e organica attività di diffusione delle
informazioni sulle condizioni ambientali in Italia. Ciò è frutto di un
complesso processo di messa a punto di strumenti di acquisizione dati e di
meccanismi di reporting, promosso dall'Apat e attuato con il fondamentale
contributo del Sistema delle Agenzie regionali nell'ambito del progetto
Centri Tematici Nazionali (Ctn), e con la collaborazione di numerosi
organismi tecnico-scientifici. Per favorire, poi, la più ampia diffusione
dell'informazione sono state realizzate tre diverse versioni del documento.
Una versione integrale (riprodotta qui in ipertesto) in lingua italiana,
contenente tutti gli indicatori selezionati per l'edizione 2002 allo scopo
di fornire una "fotografia" per quanto possibile esaustiva delle
condizioni oggettive e tendenziali dell'ambiente, sia in termini di qualità
o stato, sia di pressioni, determinanti, impatti e risposte, secondo lo
schema Dpsir. Vi sono poi due volumi, di dimensioni molto più contenute,
uno in lingua italiana, l'altro in lingua inglese. Tali volumi, differenti
solo per la lingua, presentano una selezione (n. 59) mirata dei 160
indicatori dell'Annuario. A completamento dello sforzo per favorire la più
ampia diffusione e comprensione di queste informazioni, è stata infine
realizzata una versione multimediale anch'essa ottenuta con una selezione
delle problematiche ambientali da presentare. La versione integrale è
articolata in quattro sezioni. La prima sezione (A) ha lo scopo di fornire
elementi introduttivi sulle attività di reporting ambientale e contiene la
guida alla lettura dell'Annuario. Nelle successive sezioni (B, C e D) sono
raccolti i contenuti informativi, metadati e dati, relativi agli indicatori
dell'Annuario. In particolare, nella sezione B sono riportati gli indicatori
relativi alle condizioni ambientali, descritte principalmente attraverso la
qualità (oggettiva e tendenziale) delle risorse ambientali (S), i fattori
di pressioni (P) che tendono ad alterare tale qualità e i conseguenti
effetti (I) sull'uomo e sugli ecosistemi. La sezione è articolata in dieci
capitoli (1-10) riferiti ad altrettante Aree Tematiche Sinanet: atmosfera,
biosfera, idrosfera, geosfera, rifiuti, radiazioni ionizzanti, radiazioni
non ionizzanti, rumore, rischio antropogenico e rischio naturale. Nella
sezione C sono raccolti gli indicatori finalizzati a descrivere i settori
produttivi soprattutto in termini della loro interrelazione con l'ambiente,
sia in funzione di causa prima o determinante (D) delle pressioni
ambientali, sia con riferimento alle iniziative adottate per migliorare le
prestazioni ambientali (R) di tali settori. La sezione è articolata in
cinque capitoli (11-15), riferiti ad altrettanti Temi Sinanet: agricoltura,
energia, trasporto, turismo, qualità ambientale di organizzazioni, imprese
e prodotti. La sezione D, infine, raccoglie prime informazioni sulle attività
di controllo.
DATI AMBIENTALI 2002 LUCI E OMBRE SULLO
STATO DI SALUTE DEL NOSTRO PAESE
Roma, 24 febbraio 2003 - La quantità totale dei rifiuti continua a crescere
e il conferimento in discarica è ancora su percentuali troppo elevate;
preoccupazioni destano gli andamenti di ozono e di particolato fine, in
aumento nell'aria delle grandi città; il numero di aree a rischio
idrogeologico, già oggi molto elevato, è destinato ad aumentare; crescono
le specie minacciate, aumentano gli incendi nei boschi e si perde
biodiversità; è in aumento la popolazione esposta al rumore, risultano
troppo pochi i comuni che hanno effettuato la zonizzazione acustica del
proprio territorio e i conseguenti piani di risanamento. Di contro, si
riducono i contenuti di biossido di zolfo nell'aria; i dati relativi alla
qualità delle acque superficiali non presentano peggioramenti ed è in
diminuzione lo stato di trofia delle acque costiere; la balneabilità delle
coste è in miglioramento; le superfici protette e le aree forestali sono in
aumento; per i campi elettromagnetici è in aumento la tendenza al rispetto
dei limiti di legge, visto che in oltre la metà dei casi si sono conclusi o
sono in corso risanamenti nei siti che ospitano impianti di
telecomunicazione. Questi alcuni scorci della fotografia della situazione
ambientale italiana illustrata oggi dal Sottosegretario all'Ambiente, on.le
Roberto Tortoli, nel presentare l'"Annuario dei dati ambientali -
Edizione 2002" prodotto dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e
per i servizi tecnici, Apat. "La pubblicazione che oggi viene
presentata segna l'avvio di una regolare e organica attività di diffusione
delle informazioni sulle condizioni ambientali in Italia" ha detto il
Direttore Generale dell'Apat, ing. Giorgio Cesari. "Il contributo
fornito dal Sistema delle Agenzie regionali e delle province autonome (Arpa
e Appa) e la collaborazione di numerosi organismi tecnico-scientifici hanno
reso possibile questo importante risultato, conseguito al termine di un
complesso processo di messa a punto di strumenti di acquisizione di dati e
di meccanismi di reporting". L'Annuario presenta un quadro completo
delle condizioni sia attuali che tendenziali dell'ambiente in Italia.
Contiene circa 160 indicatori presentati in 4 sezioni (Elementi
introduttivi; Condizioni ambientali; Settori produttivi; Controlli), 18
capitoli, 10 aree tematiche (atmosfera, biosfera, idrosfera, geosfera,
rifiuti, radiazioni ionizzanti, radiazioni non ionizzanti, rumore, rischio
antropogenico, rischio naturale), 5 settori produttivi (agricoltura;
energia; trasporti; turismo; qualità ambientale di organizzazioni, imprese
e prodotti), un capitolo sui controlli, 16 quadri sinottici articolati in 32
temi (ad esempio: campi elettromagnetici, rischio idrogeologico, rischio
industriale), 290 tabelle, per un totale di circa 850 pagine e quasi un
centinaio di migliaia di dati. Il testo, di cui sono state prodotte 2.000
copie, è disponibile sul sito internet www.sinanet.apat.it E' stata inoltre
realizzata una versione multimediale su Cd, in forma sintetica, per favorire
una più ampia diffusione e comprensione delle informazioni contenute
nell'Annuario.
MASTER IN "COMUNICAZIONI E
IMPRESA" A GIURISPRUDENZA A LEZIONE DAI PRESIDENTI DELLE AUTHORITIES
CHELI E TESAURO
Firenze, 24 febbraio 2003 A Giurisprudenza sono aperte le iscrizioni per il
master di I livello in "Comunicazioni e Impresa", che intende
formare professionisti qualificati nel mercato delle comunicazioni. Fra gli
sbocchi occupazionali previsti, oltre al campo della consulenza alle
imprese, figurano l'impiego come funzionari presso le Authorities
(Comunicazioni, Antitrust e Privacy), nella Pubblica amministrazione e negli
enti che operano nell'area della tutela del consumatore. Fra i docenti del
master, coordinato da Giuseppe Vettori, ordinario di Diritto privato
dell'ateneo fiorentino, anche il presidente dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni Enzo Cheli e il presidente dell'Autorità garante della
concorrenza e del mercato Giuseppe Tesauro. Il corso, della durata di 6
mesi, dopo un'introduzione al funzionamento delle reti, curata da docenti
della Facoltà di Ingegneria, e alla disciplina giuridica degli utenti,
prevede approfondimenti sui mezzi audiovisivi e telematici, su Internet e il
commercio elettronico. Stage sono offerti dalla Camera di Commercio, dalle
Authorities, da Wind Telecomunicazioni e da altre imprese. Può accedere al
master chi è in possesso di laurea triennale o specialistica (oppure di
laurea anteriore alla riforma universitaria) presso le facoltà di
Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Ingegneria, Informatica e
Scienze della Comunicazione. I posti disponibili sono 40; è prevista una
selezione pubblica. La domanda di ammissione al corso deve essere presentata
entro le ore 13 di martedì 11 marzo presso la Segreteria Amministrativa
Post-Laurea - Via Gino Capponi, 16/r - 50121 Firenze. Per informazioni
telefonare allo 055/2460251 (ore 9,30-12,30) oppure cliccare su www.unifi.it/studenti
alla voce "laureati" .
PARTE A MODENA IL PRIMO MASTER
UNIVERSITARIO PER AFFRONTARE L'ABUSO SUI MINORI
Milano, 24 febbraio Un corso di specializzazione universitaria, dedicato
agli addetti ai lavori, per affrontare in modo professionale e attento
l'abuso ed il maltrattamento sui minori. E' il Master di II livello,
organizzato dall'Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione
con Telefono Azzurro e il Dipartimento universitario di Psichiatria e Salute
Mentale, destinato alla formazione di "Esperto nella valutazione,
diagnosi e intervento in situazioni di abuso e maltrattamento nell'infanzia
e nell'adolescenza". Il Master, che gode dell'accreditamento Ecm presso
il ministero della Salute, prenderà avvio il 7 aprile per concludersi il 21
novembre 2003. In tutto, l'attività teorico-pratica avrà una durata
complessiva di 550 ore. In particolare, il corso si propone di fornire ai
partecipanti un'approfondita formazione nel campo del disagio
infantile/adolescenziale, con particolare riferimento alle situazioni abuso
e maltrattamento ed all'intervento integrato da parte delle diverse
professionalità presenti sul territorio. Il percorso proposto, altamente
professionalizzante, è rivolto a coloro che abbiano già maturato
esperienze in questo settore e consente di acquisire gli strumenti
teorico/metodologici per intervenire in funzione preventiva, clinica,
psicologico-forense, psicosociale, oltre che nelle diverse situazioni di
emergenza che coinvolgono il minore. A garantire l'alto livello del corso,
in aula si alterneranno docenti che, per la loro preparazione ed esperienza
sul campo, si sono occupato a lungo del tema dell'abuso e maltrattamento sui
minori. Tra questi, il Prof. Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria
infantile presso il Dipartimento di Psichiatria e Salute mentale
dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nonché presidente di Telefono
azzurro, il Prof. D. Finkelhor, docente presso l'Università di New
Hampshire, Durham (Usa), il Prof. T. Furniss dell'Università di Munster
(Germania), e il Prof. R. Harrington, dell'Università di Manchester (Uk).
Infolink: www.abuso.unimore.it
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Pagina 6
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