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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

LUNEDI'
24 FEBBRAIO 2003

pagina 1

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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI SULLA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI ADESIONE ALL'UNIONE EUROPEA DA PARTE DELLA CROAZIA 

Brussels, 24 February 2003 - "Accolgo con estrema soddifazione, da Skopje proprio nei Balcani, dove mi trovo in missione, la notizia della presentazione della richiesta di adesione all'Unione Europea da parte della Croazia. Lo ritengo un ottimo segnale verso un futuro di sviluppo, stabilità, crescita e convivenza dell'intera regione, parte integrante dell'Europa, intenzionata a lasciarsi per sempre alle spalle i traumi di un recente passato cosí drammatico. Soltanto con l'adesione dei Paesi balcanici il processo di allargamento e strutturazione dell'Unione potrà dirsi concluso. Ed il disegno di pace e prosperità dei padri fondatori potrà dirsi realizzato, forse anche oltre il limite della loro visione e dei loro sogni. Il cammino di quest'ultimo processo è complesso. A questi Paesi sarà richiesto di rendersi compatibili con gli standard comunitari. Non penso solo a quelli tecnici ed economici ma, soprattutto, a quelli politici e sociali; a partire dal fare proprio quel patrimonio di libertà civili e sociali e di rispetto assoluto dei diritti umani che è l'aspetto caratterizzante dell'essere europei, nella solidarietà e lealtà reciproca di tutti i membri. Essere nell'Unione europea significa cambiare la propria storia : l'UE è un' Unione vera, non un'area di integrazione meramente tecnico-economica. In questo percorso i Balcani non saranno soli. Per realizzare tali obiettivi infatti occorre sia una forte determinazione dei Paesi Balcanici sia il nostro pieno e sincero impegno. Il risultato dipenderà dagli sforzi di tutte due le parti" 

SEMINARIO DELL'IPR-HELPDESK SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE NELL'AMBITO DEL 6PQ 
Bruxelles, 24 febbraio 2003 - L'Ipr-Helpdesk organizzerà il 27 marzo a Bruxelles un seminario di formazione sul tema "La proprietà intellettuale e il sesto programma quadro [6PQ]". La manifestazione è organizzata in collaborazione con l'Ufficio europeo dei brevetti, Cordis ed "Euractiv.com". L'obiettivo del seminario è di dare ai rappresentanti di tutti i settori interessati dalla gestione delle conoscenze con riferimento al sesto programma quadro (imprese, associazioni commerciali, società di consulenza, amministrazioni pubbliche, organizzazioni internazionali, università, centri di ricerca e singoli ricercatori) l'opportunità unica di discutere le questioni in materia di diritti di proprietà intellettuale (Ipr) nell'ambito del 6PQ con specialisti e responsabili politici del settore della proprietà intellettuale. Infolink; http://www.ipr-helpdesk.org 

AL VIA IL TAVOLO DI LAVORO MIT E UPI SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE 
Roma, 24 febbraio 2003 - Si è insediato il Comitato permanente per l'innovazione e le tecnologie, istituito dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie e l'Unione delle Province Italiane (Upi) Il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, da il via ai lavori del Comitato permanente per l'innovazione e le tecnologie, composto da un rappresentante del Ministro, che presiede i lavori, e da 12 rappresentanti delle Province, nominati dall'Upi nel rispetto di un'equa rappresentanza territoriale "Il federalismo determina un necessario ridisegno della Pa, che va supportato dall'innovazione tecnologica, che può determinarsi leva e forza del cambiamento. In quest'ottica, la Pa e i sistemi territoriali devono imparare le nuove regole del gioco: condividere e cooperare. Nel complicato ridisegno del sistema della Pa., a partire dal decentramento, le Province possono svolgere un ruolo fondamentale in qualità di elemento aggregante nei sistemi territoriali, soprattutto verso i piccoli comuni". Questo ha detto il Ministro Stanca, il 13 febbraio a Roma, nel corso della riunione di insediamento del "tavolo di lavoro", nato con le finalità di promuovere lo sviluppo della Società dell'informazione, la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict), l'innovazione e l'efficienza dei servizi pubblici ai cittadini ed alle imprese nelle Province e nei loro territori. L'agenda semestrale dei lavori, proposta dal Ministro Stanca e dal Responsabile nazionale per l'e-government dell'Upi, Gino Nunes, e condivisa dal Comitato, prevede di affrontare i seguenti temi:il Sistema Informativo Lavoro (Sil): costruire un Sistema Informativo Lavoro federale; il coinvolgimento e supporto ai piccoli comuni: le Province possono incentivare e supportare i piccoli comuni nello sviluppo dell' e-government; l'innovazione tecnologica per la Scuola: valorizzare il contributo delle Province e favorire la cooperazione con il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca. 

INFRASTRUTTURE S.P.A.: PARTE PRESELEZIONE BANCHE PER OPERAZIONE TAV 
Roma, 24 febbraio 2003- Infrastrutture S.p.A. comunica di aver avviato un processo di preselezione rivolto a primarie banche di investimento italiane ed internazionali per il proprio programma di raccolta destinata al finanziamento del progetto di Rete Ferroviaria ad Alta Velocità / Alta Capacità. Il progetto prevede che Rfi S.p.A. e Tav S.p.A. realizzino investimenti complessivi per circa 19 miliardi di euro per il completamento delle tratte e dei nodi della Rete ad Alta Velocità della linea Torino-Milano-Napoli. Il finanziamento che Infrastrutture S.p.A. sta predisponendo sarà conforme all'art. 75 della Finanziaria 2003, che prevede la costituzione di un patrimonio segregato, cioè esclusivamente dedicato al progetto. La raccolta sarà costituita principalmente da emissioni obbligazionarie a media e lunga scadenza rivolte ai mercati internazionali, il cui rimborso sarà garantito dai canoni per l'accesso alla Rete e, se necessario, da un'eventuale integrazione a carico dello Stato. 

TELECOM ITALIA: FINALIZZATO ACCORDO PER LA CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE IN TELEKOM SERBIA 
Roma, 24 febbraio 2003 - Telecom Italia in linea con quanto comunicato lo scorso 28 dicembre, ha finalizzato oggi l'accordo per la cessione a Ptt Serbia (azienda pubblica controllata dal governo serbo) del proprio pacchetto azionario di Telekom Serbia, pari al 29% del capitale. Il closing dell'operazione è previsto entro il mese di maggio. Ptt verserà all'azienda italiana 195 milioni di euro (pari all'attuale valore di carico della partecipazione nel bilancio di Telecom Italia), di cui 120 milioni in quattro rate mensili a partire da Febbraio 2003, e il rimanente scaglionato in 6 rate semestrali a partire dal Gennaio 2006. Le azioni vendute saranno depositate presso una banca internazionale fino al completamento del pagamento del corrispettivo. 

TELECOM ITALIA E HEWLETT-PACKARD : ACCORDO STRATEGICO DI OUTSOURCING IL CONTRATTO QUINQUENNALE DI COLLABORAZIONE TRA HP E TELECOM ITALIA AVRA' UN VALORE DI 225 MILIONI DI EURO 
Milano, 24 febbraio 2003 - Telecom Italia, il maggiore gruppo italiano, leader nei servizi di telefonia fissa e mobile e nel mercato dell'Ict e Hewlett-Packard leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l´informatica, hanno raggiunto un accordo, della durata di cinque anni, nell'area Management Services & Outsourcing del valore complessivo di 225 milioni di euro. Nell'ambito di questo accordo, Hp fornirà le attività di gestione delle postazioni di office automation di Telecom Italia, consentendo a quest'ultima di ottenere significativi risparmi nella gestione dell'ambiente distribuito e di focalizzare competenze e risorse sul proprio core business. Hp, a sua volta, utilizzerà le strutture operative e le competenze di Telecom Italia in ambito Sap per l'Italia, supportando le proprie esigenze crescenti con benefici in termini di flessibilità e di economie di scala. I punti principali dell'accordo sono: Hp fornirà le attività di asset management, help desk, manutenzione e gestione di 90.000 postazioni di lavoro, avvalendosi delle competenze di circa 600 specialisti dell'attuale organizzazione di It Telecom -la Business Unit Information Technology Gruppo di Telecom Italia- che confluiranno all'interno di una nuova entita' Hp specializzata in tali servizi. It Telecom ospiterà i sistemi e gestirà le attività operative di Hp Italia in ambiente Sap. "Questo accordo consente a Telecom Italia di proseguire la strategia di focalizzazione sul proprio core business e di consolidare ulteriormente la propria competitivita'. La partnership con Hp garantirà una significativa riduzione dei costi IT e migliori livelli di servizio" ha dichiarato Arrigo Andreoni, Presidente e Amministratore Delegato di It Telecom, "offrendo contemporaneamente ad Hp un servizio di alto livello e qualita' per l'outsourcing di sistemi Sap". "L'accordo contribuira' a migliorare la presenza di Hp nel mercato outsourcing, quale fornitore leader nei servizi It on-demand, confermandone la capacità, l'innovazione, l'efficienza e la leadership nella gestione di strutture It in ambienti complessi" ha commentato Francesco Serafini, senior vice president di Hp e General Manager di Hp Services Emea. "La capacita' di offrire servizi differenziati a seconda del livello di utilizzo e del profilo degli utenti ha costituito un elemento fondamentale nell'offerta di Hp, perche' risponde alle esigenze di Telecom Italia di ottenere maggior valore dagli investimenti It ed essere sempre piu' flessibile rispetto agli imperativi del mercato". L'accordo tra Hp e Tidiventera' vincolante ed operativo una volta concluse le consultazioni sindacali e ricevuta l'approvazione dell' Autorita' Antitrust italiana. 

TECNOSISTEMI GROUP SI AGGIUDICA DA BANCA D'ITALIA CONTRATTO DA 2,5 MILIONI DI EURO PER REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE DI INNOVATIVI IMPIANTI DI SICUREZZA NELLE SEDI DI LECCE E LATINA 
Milano, 24 febbraio 2003 - T.F.M. S.p.A. Tecnosistemi Facility Management, società di Tecnosistemi Group che fornisce servizi di progettazione, realizzazione e manutenzione di soluzioni e sistemi tecnologici per il mercato delle tlc, grandi complessi immobiliari e navi da crociera, ha siglato con Banca d'Italia un contratto del valore di 2,5 milioni di Euro per la realizzazione e manutenzione di innovativi impianti di sicurezza che verranno installati presso le sedi di Lecce e Latina.Oltre a gestire l'engineering degli impianti, che garantiscono la sicurezza degli edifici anche tramite monitoraggio video, e a fornire un servizio di assistenza tecnica della durata complessiva di undici anni, T.F.M. S.p.A. realizzerà un avanzato sistema di testing che, installato presso la sede centrale di Banca d'Italia, consentirà la simulazione in remoto di prove di allarme senza interferire sull'operatività delle filiali. Con questo contratto, ottenuto a seguito di gara, salgono così a 32 le filiali della banca centrale italiana realizzate in oltre dieci anni da T.F.M. Lo scorso anno, tra l'altro, la società di Tecnosistemi Group aveva ottenuto una commessa da 1,5 milioni di Euro per l'upgrading e il maintenance, fino al 2004, di 30 sistemi di sicurezza in grado di dialogare con un sistema centrale collegato a tutte le 100 sedi dell'Istituto. 

SAIPEM SI AGGIUDICA NUOVI CONTRATTI DI PERFORAZIONI MARE PER UN VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 170 MILIONI DI DOLLARI USA 
San Donato Milanese, 24 febbraio 2003. Saipem Società dell'Eni, ha acquisito tre contratti per l'utilizzo dei mezzi navali di perforazione Scarabeo 7, Scarabeo 6 e Perro Negro 4. Il valore complessivo dei tre contratti è di circa 170 milioni di dollari Usa. Il primo contratto riguarda l'impiego del mezzo di perforazione Scarabeo 7 per conto della Esso Exploration and Production Nigeria Limited (controllata della Exxon Mobil Corporation) nell'offshore nigeriano. Lo Scarabeo 7 verrà impiegato nello sviluppo del campo Erha e avrà la durata di circa tre anni. Il cliente ha l'opzione di prolungare il contratto per un ulteriore anno e mezzo. L'inizio delle attività è previsto nel secondo trimestre del 2003. La durata pluriennale della commessa consentirà a Saipem di rafforzare ulteriormente il contenuto locale della propria presenza con conseguenti opportunità di impiego e miglioramento delle competenze per le professionalità locali. L'ordine si inquadra nella politica di Saipem volta a valorizzare l'attività in aree di frontiera con contratti di medio-lungo termine. Il secondo contratto riguarda l'utilizzo dello Scarabeo 6, per conto della TotalFinaElf Exploration Norge As, nel settore norvegese del Mare del Nord. Le attività si svolgeranno tra febbraio ed agosto. TotalFinaElf ha l'opzione di estendere il contratto per il periodo necessario alla perforazione di due pozzi aggiuntivi. Il terzo contratto riguarda l'utilizzo dell'unità mobile autosollevante (jackup) Perro Negro 4 per conto della Petrobel per lavori da eseguirsi nel campo Belaym al largo delle coste egiziane. Il contratto avrà durata fino a fine 2004. 

NUOVA ACQUISIZIONE DI FIERA MILANO SPA: IL GRUPPO FIERA MILANO LEADER NEL SETTORE ALLESTIMENTI CON IL 51% DI EUROSTANDS 
Milano, 24 febbraio 2003 - Nuova acquisizione in casa Fiera Milano SpA . Flavio Cattaneo, Presidente e Amministratore delegato ha firmato una lettera di intenti vincolante per l'acquisizione dell'intero ramo d'azienda "allestimenti speciali" della Eurostands Srl, leader nel settore degli allestimenti ad elevata personalizzazione, attraverso la società veicolo Eurostands SpA di cui Fiera Milano deterrà il 51%. "Questa acquisizione - osserva Flavio Cattaneo - è il primo passo verso l'ulteriore sviluppo di Fiera Milano SpA dopo il collocamento in Borsa. Fiera Milano sta così dimostrando di tenere fede agli impegni presi verso il mercato, nei confronti sia degli investitori istituzionali che dei molti risparmiatori che hanno tanto creduto nel nostro progetto". L'acquisizione avverrà attraverso la società veicolo "Eurostands SpA" (della quale Fiera Milano SpA deterrà il 51%), che acquisirà l'intero ramo d'azienda "allestimenti speciali" per complessivi 19 milioni di Euro. Il restante 49% sarà detenuto dalla Eurostands Srl che è appunto la parte venditrice. E' previsto la svolgimento di una Due Diligence da effettuarsi in tempi brevi. Il venditore ha elaborato un Business Plan i cui Ebitda per il triennio 2003/2005 sono contrattualmente garantiti. Per l'anno 2003 l'Ebitda previsto è di Euro 3,35 milioni. Advisor dell'operazione è stata Ubm. "Dopo l'acquisto del 51% di Nolostand sette mesi fa, oggi con l'acquisizione di Eurostands ci posizioniamo tra gi operatori leader nel settore degli allestimenti" afferma Flavio Cattaneo. "Questa operazione completa infatti la gamma della nostra offerta sviluppando i nostri servizi nel settore degli allestimenti in maniera significativa, sfruttando e massimizzando le sinergie con l'attività già realizzata da Nolostand Spa". Con questa acquisizione Fiera Milano SpA ha realizzato un importante passo nella sua strategia di internalizzazione dei servizi ad alto valore aggiunto e rafforza significativamente la propria posizione nel settore, integrando con gli allestimenti speciali in legno di Eurostands l'offerta della controllata Nolostand SpA, operatore di primo piano nel segmento del noleggio dei preallestiti in alluminio di alta qualità. 

BAYERISCHE VITA RENDE NOTI I PRIMI RISULTATI PER IL 2002 UTILE D'ESERCIZIO STIMATO IN € 3,6 MILIONI FAVORITO DA UN ECCELLENTE RISULTATO DEL 4° TRIMESTRE 
Milano, 24 febbraio 2003 - Si è riunito il 20 febbraio 2003 il Consiglio di Amministrazione della Bayerische Vita S.p.A. che ha esaminato i primi risultati per il 2002. Il 4° trimestre 2002 mette a segno un eccellente recupero rispetto ai due trimestri precedenti: _ + € 3,6 milioni l'utile stimato di fine esercizio, contro - € 13,9 milioni (al 30 settembre 2002) e - € 13,4 milioni (al 30 giugno 2002). Tale risultato, ottenuto in un contesto di mercato assicurativo interno, di andamento dei mercati finanziari e di quadro legislativo in continua evoluzione, può essere ritenuto decisamente positivo. Il risultato comprende inoltre adeguate valutazioni relative agli attivi finanziari, coerentemente agli indirizzi prudenziali già seguiti nelle precedenti situazioni periodiche. Da una prima stima si evidenzia che la raccolta premi è stata di circa € 648 milioni, a fronte di € 682 milioni raccolti nel 2001, con una flessione del 4,95% da ritenersi contenuta, considerando il quadro di incertezze che hanno condizionato la principale rete di vendita nel corso del 2002, oggi del tutto superate. Come già segnalato in precedenti occasioni, con propria Circolare n° 487/D del 24 ottobre 2002, l'Isvap è intervenuta allo scopo di regolamentare la "distribuzione assicurativa tramite reti di produttori operanti con tecniche quali multilevel marketing, network marketing ed affini". Il trend positivo registrato nel corso del 4° trimestre 2002 testimonia che le nuove disposizioni regolamentari sulla distribuzione assicurativa non hanno avuto impatti significativi per Bayerische Vita. Al netto delle cessioni in riassicurazione questa contrazione si riduce al 1,61% evidenziando premi netti per € 310 milioni contro € 315 milioni dello scorso esercizio, con un ulteriore miglioramento rispetto alla flessione netta registrata nel terzo trimestre (- 2,60%). I premi annui di nuova produzione ammontano a Euro 68 milioni a fronte di Euro 131 milioni del 2001, con una flessione del 47% sostanzialmente immutata rispetto al terzo trimestre 2002 denotando, quindi, la sostanziale tenuta della previsione della nuova produzione riferita al quarto trimestre. Tale riduzione è tuttavia compensata dalla positiva continuità dell'andamento dei rinnovi dei premi annui prodotti negli esercizi precedenti, che risultano in incremento del 7% rispetto al 31 dicembre 2001. A partire dal mese di settembre la rete di distribuzione multilevel ha iniziato la commercializzazione del nuovo prodotto di tipo tradizionale "Piano Previdenziale Bayerische Bonus", mentre per la rete di agenzie tradizionali è stato predisposto il nuovo prodotto Unit Linked a premi annui (Risparmio OK Bayerische). Le caratteristiche di tali nuovi prodotti rispondono maggiormente alle necessità della clientela, così come confermato anche dall'andamento del mercato assicurativo italiano nel corso del 2002. Per effetto della dinamica del portafoglio acquisito in esercizi precedenti e grazie alla nuova produzione, la raccolta complessiva al termine del 2002 è incrementata rispetto al 3° trimestre 2002 del 62,79%. All'utile di € 3,6 milioni, come sopra evidenziato, ha concorso il positivo contributo della gestione tecnica, pari a € 41 milioni contro € 27 milioni del 2001, con un incremento del 57%. Il risultato della gestione tecnica tiene conto dell'attività della gestione finanziaria che, nonostante la situazione di incertezza che ancora caratterizza i mercati internazionali, ha manifestato un netto miglioramento, anche a seguito di corrette politiche di investimento perseguite nel corso dell'esercizio, contribuendo alla formazione del risultato 2002 con un saldo positivo pari a circa € 84 milioni, al lordo degli interessi passivi sui depositi dei riassicuratori, rispetto al saldo di € 27 milioni registrato al termine del 2001. La solidità patrimoniale di Bayerische Vita consente di affrontare adeguatamente la pianificazione delle attività future e la loro realizzazione in un'ottica di creazione di valore per gli azionisti, nell'ambito del pieno rispetto dei requisiti di solvibilità previsti per il settore assicurativo. 

R.C. AUTO: NESSUN PESANTE RINCARO IN ARRIVO GLI ASSICURATI HANNO DIRITTO A CHIAREZZA E PRECISIONE 
Roma, 24 febbraio 2003 - Non sono in arrivo nuovi pesanti rincari per la rc auto. Le notizie stampa diffuse nei giorni scorsi riguardanti gli aumenti delle tariffe rc auto nella rilevazione relativa a marzo non corrispondono alla realtà dei prezzi applicati dalle compagnie per i profili presi in considerazione. Per effettuare la rilevazione sono stati presi in considerazione 4 profili di assicurati e 10 compagnie, che complessivamente rappresentano solo il 37% del mercato assicurativo. Inoltre, i dati riportati in molti casi non sono corretti: le due compagnie che sono state accusate dei maggiori aumenti (Winterthur Assicurazioni e Reale Mutua) hanno già smentito. A Milano, unica città per la quale sono stati diffusi dati medi di sistema, la variazione media fra settembre 2002 e marzo 2003 non è stata tra l'8% e il 10% come riportato, ma del 2,5%. Questo aumento medio è la risultante di variazioni effettuate dalle compagnie nei mesi autunnali e come tale è già stato registrato nelle rilevazioni ufficiali relative ai mesi passati. Di fronte a dati così fuorvianti emerge ancora una volta la necessità di disporre di un sistema obiettivo costruito secondo rigorosi criteri statistici per la misurazione dell'effettivo andamento del prezzo della rc auto. L'Ania conferma la disponibilità a confrontarsi con istituzioni e associazioni dei consumatori per condividere un sistema accettato da tutti che ponga fine al balletto delle cifre. Gli assicurati hanno diritto a una maggiore chiarezza e precisione per orientare al meglio le proprie scelte. 

WINTERTHUR ASSICURAZIONI: INESATTE LE INFORMAZIONI DE "IL SALVAGENTE". A BOLOGNA L'AUMENTO DELLA TARIFFA RC AUTO, PER UN 50ENNE SENZA SINISTRI, È STATO DEL 3,7% 
Milano,24 febbraio 2003 - In relazione alle notizie di stampa diffuse nella giornata del 19 febbraio circa l'inchiesta de Il Salvagente e in particolare laddove il settimanale scrive che Winterthur "punisce perfino i cinquantenni bolognesi che non fanno incidenti da oltre 13 anni con rincari del 71%", la compagnia assicuratrice precisa che la notizia è destituita di ogni fondamento. Infatti, per quello specifico profilo di rischio, nel periodo febbraio 2002-febbraio 2003, l'aumento effettivo a Bologna, area peraltro ad elevata e crescente sinistrosità, è stato, considerando l'evoluzione della classe di bonus-malus, del 3,7%. Dopo un anno nel quale le tariffe auto erano rimaste sostanzialmente invariate, ad inizio febbraio Winterthur Assicurazioni ha effettuato un aumento medio effettivo del 3,5%, proseguendo nel contempo la sua politica di forte personalizzazione tariffaria che l'ha fatta emergere come una delle compagnie tradizionali più competitive del mercato per numerosi profili di rischio, così come attesta la recente indagine di Quattroruote (Il libretto rosso delle assicurazioni - ottobre 2002) secondo la quale Winterthur è la compagnia più conveniente in quasi tutte le province italiane per le donne di 23, 30 e 35 anni e gli uomini di 30, 35, 40 anni. Da anni Winterthur Assicurazioni ha attuato una politica di attenzione alle problematiche della Rc Auto, come dimostrano, oltre alla personalizzazione tariffaria, i forti investimenti nella piattaforma tecnologica che ha reso possibile l'interconnessione con tutte le agenzie per l'emissione di polizze auto on-line e la centralizzazione della gestione dei sinistri, con un miglioramento del servizio al cliente. Inoltre, conscia dell'esistenza di numerose variabili di costo, ha attuato una forte attività di ricerca e denuncia delle frodi, ha effettuato investimenti nella sicurezza, sperimentando una tecnologia finalizzata a ridurre frequenza e gravità degli incidenti stradali (scatola nera), e nella riparazione diretta del danno (carrozzeria automatizzata Car Flash). La compagnia si riserva ogni possibile azione per tutelare la propria immagine a fronte di notizie inesatte e soprattutto parziali che prendono in esame le zone meno favorevoli omettendo quelle nelle quali l'andamento della sinistrosità ha addirittura permesso una diminuzione dei coefficienti tariffari. Leggi la notizia di agenzia riguardante l'inchiesta de Il Salvagente, in edicola domani, 20 febbraio 2003. Winterthur, divisione assicurativa di Credit Suisse Group, è una delle principali compagnie di assicurazione in Europa. Winterthur offre ai clienti privati e alle imprese una gamma completa di prodotti assicurativi attraverso i canali di vendita tradizionali e internet. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 850 diffuse su tutto il territorio nazionale) e di portafoglio clienti (circa due milioni fra persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare in termini competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con una raccolta premi consolidata pari a 1.778,9 milioni di euro nel 2001, Winterthur è una delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano. 

DE AGOSTINI: SMENTITA SU RIDEFINIZIONE VERTICI 
Novara, 24 febbraio 2003 - Con riferimento all'articolo apparso il 21 febbraio sul Mondo dal titolo "De Agostini ridisegna il vertice", si precisa che non è in corso alcun processo di ridisegno organizzativo del vertice, se non per le componenti già comunicate alla stampa e legate alle attività editoriali. Si precisa, inoltre, che, nel complesso, le informazioni non già note alla stampa e riportate nell'articolo, non corrispondono alla realtà dei fatti. 

CONCLUSA CON SUCCESSO L'OPA TOTALITARIA SU AZIONI AUTOSTRADE 
Milano, 24 febbraio 2003 - NewCo28 S.p.A ("NewCo28") in relazione all'offerta pubblica di acquisto totalitaria volontaria avente ad oggetto da un minimo di n. 828.587.830 ad un massimo di n. 839.890.530 azioni ordinarie Autostrade - Concessioni e Costruzioni Autostrade S.p.A. ("Autostrade") del valore nominale unitario di Euro 0,52 (l'"Offerta"), il cui periodo di adesione si è concluso in data odierna, comunica che, sulla base dei dati provvisori delle adesioni forniti dagli intermediari incaricati a Società per Amministrazioni Fiduciarie "pafid" S.p.A. e UniCredit Banca Mobiliare S.p.A., intermediari incaricati del coordinamento della raccolta delle adesioni, all'Offerta sono state apportate n. 645.883.233 azioni ordinarie Autostrade. Secondo quanto comunicato da Autostrade, il capitale sociale sottoscritto e versato di Autostrade ad oggi è pari ad Euro 620.994.764 rappresentato da n. 1.194.220.700 azioni del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna. Le azioni ordinarie Autostrade portate in adesione all'Offerta, sulla base dei predetti dati provvisori, rappresentano il 54,084 % del capitale sociale di Autostrade. NewCo 28 alla data odierna non possiede azioni ordinarie di Autostrade. Le azioni ordinarie apportate, unitamente alle n. 354.924.870 azioni ordinarie di proprietà di Schemaventotto S.p.A., socio unico dell'Offerente, rappresentano l'83,804 % del capitale sociale di Autostrade. NewCo28 darà comunicazione dei dati definitivi relativi alle adesioni all'Offerta, nonché conferma dell'avveramento della condizione di cui alle Avvertenze, punto A.1, sub (a) del Documento d'Offerta, mediante comunicato stampa che sarà diffuso tempestivamente e, comunque, entro le ore 7:59 di martedì 25 febbraio p.v.. Si ricorda, inoltre, che NewCo28 darà comunicazione dell'avveramento delle condizioni di cui alle Avvertenze, punto A.1, sub (b) e (c) del Documento d'Offerta, o dell'intervenuta rinuncia alle stesse, mediante comunicato stampa che sarà diffuso entro le ore 7:59 di giovedì 27 febbraio p.v., inserendo apposita dichiarazione nell'avviso sui risultati definitivi dell'Offerta da pubblicarsi sui quotidiani di cui al punto M del Documento d'Offerta il medesimo giorno. Mediobanca svolge il ruolo di consulente finanziario dell'operazione, nonché di Co-ordinating Bank e Mandated Lead Arranger per il finanziamento della stessa. 

BANCA ANTONVENETA CARTOLARIZZA OLTRE 8.700 MUTUI FONDIARI RESIDENZIALI "FULLY PERFORMING" ATTRAVERSO GIOTTO FINANCE 2 PER UN PORTAFOGLIO DI 685,5 MILIONI DI EURO ABN AMRO "LEAD MANAGER" E INTERBANCA "CO-ARRANGER" DELL'OPERAZIONE 
Padova, 24 febbraio 2003 - E' stata lanciata l'operazione di cartolarizzazione Giotto Finance 2 relativa a mutui performing di Banca Antonveneta che torna protagonista in questo mercato per la quarta volta in poco più di un anno, dopo le due precedenti operazioni di cartolarizzazione di crediti "non performing", effettuate con successo nel corso del 2001 attraverso le società-veicolo Antenore Finance S.p.A. e Theano Finance S.p.A., e nel 2002 con l'operazione di cartolarizzazione di mutui fondiari residenziali attraverso la società-veicolo Giotto Finance. L'operazione, organizzata congiuntamente da Interbanca e da Abn Amro, quest'ultima anche nel ruolo di "sole bookrunner" dell'emissione, ha riguardato un portafoglio di elevata qualità, costituito da mutui ipotecari residenziali "in bonis" erogati a favore di persone fisiche residenti in Italia. Il portafoglio risulta costituito da 8.763 posizioni erogate direttamente da Banca Antonveneta. Tutti i mutui sono garantiti da ipoteca di primo grado e, al momento della cessione alla società-veicolo avvenuta in data 20 dicembre 2002, non presentavano rate scadute e non pagate. La percentuale di concentrazione geografica del portafoglio cartolarizzato è particolarmente elevata nel Nord Italia con il 64%, e principalmente in Veneto con il 37%, in Friuli Venezia Giulia con il 5% e in Lombardia con il 12%. La società-veicolo Giotto Finance 2 S.p.A. emetterà obbligazioni asset backed (ovvero garantite da attività dell'emittente) con rating, per un controvalore complessivo pari a 685,5 milioni di Euro da collocare presso investitori istituzionali internazionali. L'emissione è stata suddivisa in tre tranche di cui una ha ottenuto il massimo rating (preliminare) "tripla A" da parte delle Agenzie di Rating Internazionali Standard & Poor's e Moody's. In particolare, la prima classe di titoli da 644,4 milioni di Euro e rating preliminare "AAA/Aaa" paga una cedola pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di uno spread di 30 bps, a fronte di una vita media attesa di 4,4 anni; la seconda classe di titoli da 24 milioni di Euro e rating preliminare "A/A2" paga un interesse sulle cedole pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di uno spread di 85 bps e vita media attesa di 7 anni. La terza classe, senza rating, verrà acquistata da Banca Antonveneta quale forma di ulteriore garanzia a favore degli Investitori. Bnl ha svolto il ruolo di co-manager dell'operazione. Il giorno 28 febbraio avverrà l'emissione dei titoli delle 3 classi. 

CDA: PRECONSUNTIVO 2002 E BUDGET 2003 BNL CHIUDE IL 2002 CON IMPORTANTI SEGNALI DI RIPRESA LE PRIORITÀ DEL 2003: CONTENIMENTO DEI COSTI E RECUPERO DELL'EFFICIENZA PER AFFRONTARE LE PERDURANTI CRITICITÀ DEL QUADRO MACRO-ECONOMICO 
Roma, 24 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro, riunitosi il 12 febbraio a Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha preso visione dei principali dati gestionali del Gruppo, ha approvato i criteri per la formazione del bilancio 2002 nonché il budget 2003. In coerenza con il Piano Industriale 2002-2005 il Gruppo Bnl ha coperto a livello consolidato il rischio Argentina e, contestualmente, il management ha realizzato un programma di iniziative volte al miglioramento dell'equilibrio patrimoniale e finanziario e alla riduzione del profilo complessivo di rischio che ha prodotto i primi importanti risultati. ?Attivi patrimoniali: è stata effettuata una cessione di attivi per complessivi 2,7 miliardi di euro, finalizzata alla cartolarizzazione di crediti performing ed è in atto la più rigorosa selezione degli impieghi per il presidio e la riqualificazione degli attivi; ?Portafoglio crediti: nell'ambito di tale riqualificazione, è stata ottenuta una significativa riduzione dei "grandi rischi"; ?Rischio Paese: l'esposizione è notevolmente diminuita nell'esercizio grazie al deciso intervento sul fronte dell'esposizione non garantita verso i Paesi a rischio; ?Equilibrio finanziario: è proseguita l'azione tesa al miglioramento della posizione finanziaria complessiva, sostanziatasi in una consistente riduzione dello sbilancio interbancario (-40% circa); ?Partecipazioni: è stata perfezionata la cessione di Blu e la dismissione di partecipazioni minori, come previsto dal piano per la razionalizzazione delle partecipazioni italiane e estere; ?Ratios patrimoniali: in miglioramento il Tier 1, stimato non inferiore al 5% a fine 2002, grazie a una decisa riduzione dell'attivo ponderato. Per quanto concerne le attività di business, il 2002 è stato un anno di particolare importanza. E' stata completamente riconfigurata la struttura distributiva per filiali in 12 aree territoriali organizzate per mercati (corporate, retail, private banking) ed è stato dato forte impulso alle attività creditizie ad alto rendimento e a basso rischio come i mutui retail, cresciuti del 50% ed i prodotti di bancassurance. Nell'ambito delle attività di wholesale banking, Bnl ha conseguito rilevanti posizioni competitive e incrementato le proprie quote di mercato, con particolare riguardo alle aree dei cambi e derivati, acquisition e project finance, capital market e syndication loan. I principali dati gestionali 2002 del Gruppo, presentati oggi al CdA, confermano un trend in progressiva crescita, nonostante uno scenario economico internazionale inferiore alle aspettative..Grazie al netto miglioramento dei margini registrato nel quarto trimestre, è prevista per l'esercizio 2002, rispetto ai dati pro-forma 2001 1 , una crescita del margine di intermediazione (+1,8%) per effetto di un consistente aumento del margine d'interesse (+6,1%), e una tenuta delle commissioni e altri proventi (-0,7%), peraltro in netto recupero nel IV trimestre (+14,9%). I costi di gestione indicano un incremento del 3,4%. Nel loro ambito i costi del personale mostrano un aumento del 2,2% dovuto in larga misura al rinnovo del contratto di lavoro. Il risultato operativo registra pertanto una sostanziale tenuta rispetto al valore dello scorso anno (-1,3%), mostrando una dinamica particolarmente favorevole nell'ultimo trimestre. Sulla base dei criteri approvati oggi, l'esercizio 2002 si prevede chiuda, a livello consolidato, con un risultato netto positivo in significativa crescita rispetto al 2001, dopo aver coperto a livello consolidato il rischio Argentina. Per far fronte alla forte incertezza che caratterizza il quadro macro-economico 2003, il Gruppo Bnl, confermando le strategie del Piano industriale 2002-2005, rafforza ulteriormente l'impegno sulla riduzione dei costi e il recupero dell'efficienza per sostenere la redditività aziendale. Le principali azioni per il 2003 saranno orientate al perseguimento dei seguenti obiettivi: ?Avvio di un rigoroso programma di razionalizzazione e contenimento dei costi preservando la capacità del Gruppo di generare ricavi; ?presidio della qualità dell'attivo attraverso la ulteriore ricomposizione della rischiosità e lo sviluppo dell'attività di recupero crediti; ?miglioramento dei ratios patrimoniali attraverso nuove mirate riduzioni dell'attivo ponderato e la massimizzazione del profilo rischio/rendimento degli attivi; ?incremento di tutte le forme di raccolta e dei servizi ad esse collegati, privilegiando quelle a maggiore contribuzione. L'insieme di queste misure consentirà al Gruppo Bnl di raggiungere obiettivi particolarmente qualificanti sull'efficienza e sulla redditività del capitale, il ritorno ad una condizione strutturale di profittabilità dopo l'assorbimento della crisi Argentina, un'organizzazione commerciale e finanziaria fortemente focalizzata sul business e una struttura dei costi molto più efficiente. 1 Escluse le risultanze del Gruppo Argentina che, come nella semestrale, non sono comprese nel consolidato di Gruppo. 

"LA BPM "LIQUIDA" WEBANK?": CHIESTA LA SMENTITA A TGFIN.IT. 
Milano, 24 febbrario 2003In relazione alla notizia apparsa il 13 febbraio sul sito TgFin.it intitolata "La Bpm "liquida" Webank?" la Banca Popolare di Milano smentisce che sia all'esame alcun dossier riguardante l'eventuale trasferimento delle attività di WeService SpA (la società che gestisce il marchio Webank) all'interno del Gruppo, o addirittura l'ipotesi, avanzata nell'articolo, di chiusura della società stessa. E' altresì grave che quanto pubblicato non sia stato controllato alla fonte prima della diffusione e che si prospetti addirittura la "liquidazione" di parte degli attuali dipendenti di WeService SpA creando inutili ed immotivate turbative. 

BANCA AKROS (GRUPPO BPM): RISULTATI 2002 IN FORTE CRESCITA CON RICAVI A 72,9 MILIONI DI EURO (+46,4%), UTILE NETTO A 13,6 MILIONI DI EURO (+120%) E R.O.E. AL 28,5% (13,5%). PRIVATE BANKING: OLTRE UN MILIARDO DI EURO DI PATRIMONI DALLA CLIENTELA. 
Milano, 24 febbrario 2003 - In un anno particolarmente difficile per i mercati azionari, la crescita della clientela e l'ampia diversificazione operativa hanno consentito l'aumento nel margine di intermediazione netto a 72,9 milioni di euro (+46,4% rispetto al 2001), del risultato di gestione a 24,6 milioni di euro (+127%) e dell'utile netto a 13,6 milioni di euro (+120%). Il R.O.E. è pari al 28,5% (13,5%). La Banca ha migliorato le proprie quote di mercato e i patrimoni dalla clientela hanno superato il miliardo di euro. Sono questi i principali dati 2002 approvati il 12 febbraio dal consiglio d'amministrazione di Banca Akros, banca d'investimento e di private banking del Gruppo Banca Popolare di Milano, presieduta da Graziano Tarantini e guidata dall'amministratore delegato Marco Turrina. La Banca ha iniziato l'esercizio 2003 in modo positivo ed in linea con il budget. Investment Banking Nella difficile congiuntura dei mercati azionari, la Banca ha migliorato le proprie quote. Nel comparto cash azionario italiano, Banca Akros è cresciuta nella propria quota di mercato, passata al 3%, dal 2,8% del 2001 (dati Assosim) e ha fortemente sviluppato le operatività sui prodotti derivati a maggior valore aggiunto: nelle opzioni ISOalpha sui singoli titoli azionari la quota di mercato è cresciuta al 6% dall'3% (dati Assosim) e la negoziazione di opzioni "over the counter" su azioni ed indici azionari è cresciuta del +150% rispetto al 2001. La strategia di internazionalizzazione è proseguita con decisione anche per il tramite di E.S.N. (European Securities Network), l'innovativo network multilocale di ricerca e negoziazione di titoli azionari europei. Nella seconda parte dell'anno è stata costituita E.S.N. LLP - società europea di ricerca azionaria indipendente, paritariamente posseduta dai 10 partners E.S.N.. L'attività di ricerca è portata avanti con l'apporto di 130 analisti, localizzati nei singoli mercati nazionali, su circa 1000 titoli azionari europei e i relativi settori. Nella stasi che ha caratterizzato il mercato delle nuove quotazioni in borsa, la Banca ha, tra l'altro, fatto parte del consorzio di direzione del collocamento istituzionale e retail della Fiera di Milano. Ha registrato un forte sviluppo l'organizzazione di emissioni di corporate bonds, con il coordinamento di 12 collocamenti. E' stata rafforzata l'operatività verso la clientela corporate e gli enti locali, anche tramite l'attività di advisory e di sviluppo del rating alle aziende italiane. Nell'ambito della nuova operatività con gli enti locali, all'inizio del 2003 la Banca ha diretto il collocamento privato "Città di Venezia". L'elevata volatilità nei tassi e nei rapporti di cambio ha favorito una forte crescita nell'attività della Banca in swap e opzioni su tassi a oltre 13 miliardi di euro di controvalore nominale e nel comparto dei cambi e delle opzioni in cambi a oltre 90 miliardi di euro. Private Banking I patrimoni dalla clientela superano il miliardo di euro. Questo è il dato registrato dal private banking di Banca Akros, focalizzato nella clientela di fascia elevata e finalizzato a gestioni patrimoniali individuali e personalizzate, a servizi di consulenza di wealth management e alla raccolta ordini sui mercati domestici e internazionali. Il private banking ha visto la crescita nel numero dei clienti e un afflusso di raccolta netta positiva superiore ai 400 milioni di euro nell'anno. I patrimoni in gestione individuale, aumentati del +37%, evidenziano un importo medio per cliente che supera gli 0,8 milioni di euro. Le società controllate Akros Hfr Alternative Investments Sgr L'Sgr, attiva nella gestione di "fondi speculativi", con un'offerta composta da tre fondi di fondi hedge con caratteristiche di trasparenza uniche nel mercato italiano, nel 2002 evidenzia una quota di mercato del 10%. Nel corso dell'anno è stata rafforzata la struttura d'investimento e commerciale, coerentemente con lo sviluppo del mercato. Nel mese di settembre, come previsto, la Banca ha ceduto il 49% della propria partecipazione al Gruppo statunitense H.F.R., partner strategico dell'iniziativa. Akros Securities, Inc. Akros Securities, con sede a New York e interamente posseduta da Banca Akros, ha sviluppato le proprie attività di "broker dealer" sull'azionario europeo per conto di investitori istituzionali americani e sui titoli azionari americani per conto di investitori europei. Nell'esercizio 2002 la controllata ha migliorato il proprio posizionamento competitivo sviluppando nuove relazioni con importanti clienti istituzionali. 

UNISECTOR: INTERNET - NUOVO FONDO DI UNION INVESTMENT 
Milano, 24 febbraio 2003 - Union Investment ha recentemente registrato in Italia un nuovo fondo settoriale, UniSector:Internet, fondo azionario globale che investe in titoli di società legati all'e-commerce, e-services e e-infrastructures, e comunque legati al mondo di Internet. Questa decisione potrà apparire poco motivata a causa del clima generale dei mercati e dello specifico andamento del settore Internet-tecnologico, ma in realtà vi é una logica che suggerisce di muoverci proponendo al pubblico italiano un prodotto di questo tipo. Union Investment si é specializzata da anni nella gestione di titoli appartenenti ai Nuovi Mercati o comunque della cosidetta "new economy", creando un know-how relativo al settore azionario "growth". E' vero che l'andamento dei listini non ha premiato ultimamente, ma é proprio la combinazione degli interessantissimi livelli dei prezzi unita all'esperienza e alla specializzazione, che permettono a Union di offrire un prodotto dinamico ma di elevata qualità. Responsabile del fondo é Pia Hellbach, la cui filosofia di gestione é di tipo "bottom up", detto anche "stock picking" che consente una selezione di società con buone prospettive di utili e che, oltre ad essere leader di mercato, vantino un buon management. Il gestore é supportato da un team di analisti "top-down" che si occupano invece di dati economici generali. UniSector:Internet è stato lanciato in Germania alla fine di settembre del 2002 ed è nato dalla fusione di tre fondi già esistenti e che presentavano concetti e focus d'investimento simili tra loro. Dopo i forti ribassi, molti titoli del settore si presentano ora con prezzi interessanti, ma la volatilità resta alta. In ottobre e novembre, per esempio, le performance sono state positive, ma dicembre e gennaio hanno fatto registrare nuovi consistenti ribassi. Inoltre il rischio di guerra e l'economia che resta debole provocano ancora molta incertezza nei mercati. Il fondo dovrebbe perciò rappresentare solo una parte ristretta di un portafoglio diversificato. UniSector: Internet è quindi adatto a investitori che vogliono affrontare sfide ad alto rischio e con un orizzonte temporale a lungo termine per poter compensare eventuali perdite. Malgrado le difficoltà ci si aspetta comunque una crescita delle spese IT negli USA dal quattro all'otto per cento ed ecco perché più del cinquanta per cento del fondo è comunque rappresentato da titoli americani che operano però a livello mondiale. Tra i titoli preferiti vi sono Ceckpoint Software, Microsoft e Ibm e Nokia. Ceckpoint Software è una società leader di mercato che produce software nel settore della sicurezza legata a Internet e che, guidata da un buon management, opera con una margine netto del sessanta per cento. Microsoft resta leader di settore e ha la più grossa capitalizzazione di mercato, mentre, come provider di E-Services, Ibm mantiene una delle prime posizioni di mercato e ha ottenuto consistenti ricavi da questo settore specifico. Il settore delle telecomunicazioni è in ripresa e la nuova generazione di prodotti di telefonia mobile che consentono di comunicare via Internet rende ancora Nokia un ottimo investimento. 

NUOVI INGRESSI IN AZIMUT SONO ORA 710 I PROMOTORI FINANZIARI DELLA SOCIETÀ CHE STA CRESCENDO ATTRAVERSO L'INSERIMENTO DI PROFESSIONISTI CONSOLIDATI. 
Milano, 24 febbraio 2003 - Diversi promotori finanziari di lunga esperienza stanno prendendo in considerazione la proposta di diventare azionisti di Azimut e di lavorare in una struttura efficiente, con prodotti di elevata qualità e in un contesto non piramidale, che premia la professionalità e l'indipendenza. Tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003 sono entrati in Azimut A Torino Maurizio Naviglio, 42 anni, dal 1987 in Finanza e Futuro con l'incarico, negli ultimi anni, di coordinare un gruppo di circa 50 promotori finanziari in qualità di district manager. In Piemonte, da Banca Fideuram provengono Filippo Comoglio, Aldo Gastaldi, Giovanni Schirru e Paolo Sciacca; A Milano Roberto Crippa dall'area Private Banking della Banca Popolare di Intra; A Lodi, Marco Dossena, 44 anni, ex area manager di Banca Bipielle.net per la Lombardia; A Vicenza, Renzo Pizzolato, 45 anni, con vent'anni di lavoro in Rasbank (ex Dival); A Castelfranco Veneto, Giancarlo Lucchesi, 39 anni, da tredici anni in Sanpaolo Invest; A Padova Leonardo Leonardi, 41 anni, ex area manager in Genercomit e poi in Bipielle; A Savona Gianfranco Ferraro, 56 anni, dal 1982 in Dival e dal 1998 in Inasim; A Genova Salvatore Tregrosso, 43 anni, ex Banco di Sicilia; A Firenze Marco Baldini, 50 anni, già funzionario di Banca Toscana e dal 1987 in Banca Fideuram; A Parma Alberto Parentini, 39 anni, genovese, dal 1990 in Ing dove operava come area manager dell'Emilia Romagna. Affiancherà Giuliano Zuppa nello sviluppo commerciale della regione; A Bologna Livia Sorace Maresca e Donald Riccardo Fergnani da Sanpaolo Invest, Felice Govoni da Euromobiliare; A Ravenna Paolo Favaretto da Xelion; A Fano, Stefano Iacucci, 42 anni proveniente da Fineco; A Perugia, Filippo Soccolini, 33 anni, già in Euromobiliare; A Roma Lucio Mastropietro da Banca Fideuram. Si rafforza la sede di Napoli con la nuova responsabilità assegnata a Mario d'Apuzzo che affianca Enrico Volpicelli nello sviluppo di Azimut nell'area centro meridionale. D'Apuzzo, 47 anni, ha lavorato in Sanpaolo Invest dal 1986 al 1996 percorrendo le tappe di carriera fino a diventare responsabile del Punto Operativo di Napoli. In Azimut ha contribuito a far crescere l'attività in Campania e dal 2002 gli è stato affidato il nuovo incarico. A Napoli si segnalano inoltre due ingressi di rilievo: Renato De Caro, 49 anni, in Sanpaolo Invest dal 1994 e in Finanza e Futuro dal 1997; Mike Bove, 45 anni, in precedenza consulente "champion" di Finanza e Futuro. 

IL PRESIDENTE DI IBM ITALIA, ELIO CATANIA ELETTO VICEPRESIDENTE DI ASSOLOMBARDA 
Milano, 24 febbraio 2003 - La Giunta di Assolombarda, su proposta del Presidente Michele Perini, ha eletto il Presidente e Amministratore Delegato di Ibm Italia, Elio Catania, alla Vicepresidenza dell'Associazione degli industriali milanesi con la delega per i Rapporti istituzionali internazionali. Ad Alberto Meomartini, già Consigliere incaricato per Scuola e Formazione di Assolombarda, è stato anche conferito l'incarico per la Cultura. Nel corso della riunione di Giunta, cominciata con un minuto di silenzio in onore di Carlo Camerana, Vicepresidente di Assolombarda scomparso lo scorso gennaio, il Presidente Michele Perini ha annunciato di voler dedicare alla memoria di Camerana la nuova Sala Direttivo che sarà presto inaugurata nella sede di via Pantano. 

SKF:ACQUISIZIONE DEL SERVIZIO DI ALESATURA FORI PER BULLONI IDRAULICI 
Göteborg 24 febbraio 2003 La Skf Couplings e la Pilgrim International Ltd hanno acquistato congiuntamente i servizi (Bff) della Integra Technologies che consistono nell'alesatura con attrezzi portatili dei fori per i bulloni idraulici dei giunti. Questa acquisizione serve a migliorare sensibilmente l'offerta di bulloni idraulici prodotti da entrambe le società. Questo tipo di bulloni ha dato finora ampia dimostrazione di efficienza in termini di velocità e assenza di inconvenienti nelle operazioni di installazione e smontaggio, oltre che di risparmio di costi da parte degli utilizzatori finali. A capo della Bfw Coupling Services sarà Terry McCarver che nel corso degli ultimi dodici anni si è dedicato allo sviluppo di questi servizi di alesatura. In proposito egli ha dichiarato: "L'aver messo insieme i produttori leader mondiali di bulloni idraulici e il leader di mercato dei servizi di alesatura in loco dei fori per i bulloni idraulici dei giunti rappresenta una grande opportunità per tutti e offre agli utilizzatori la possibilità di sfruttare al meglio le caratteristiche dei bulloni idraulici da esse prodotti". 

PUBLIC UTILITIES, DECOLLA IL MODELLO LOMBARDO ENERGIA, RIFIUTI, RETI DI DISTRIBUZIONE, VARATO IL PROGETTO DI RIFORMA 
Milano, 24 febbraio 2003 - La Giunta regionale ha varato, su proposta dell'assessore ai Servizi di Pubblica Utilità Maurizio Bernardo, un progetto di legge destinato, per la prima volta in Italia, in maniera organica e unitaria, a disciplinare tutto il complesso dei servizi di pubblica utilità: energia (elettrica, gas), rifiuti, sottosuolo (cioè le reti di distribuzione). La legge regolerà unitariamente le modalità di erogazione di questi servizi e di impiego razionale del sottosuolo, finora gestito in maniera settoriale e spesso frammentaria. Al centro del progetto di legge due principi: il diritto di ogni cittadino lombardo ad avere prestazioni di qualità in ogni luogo della Regione e qualunque sia la sua condizione sociale; la messa a gara dei servizi per ottenere, sempre a vantaggio dei cittadini, le migliori prestazioni al costo più conveniente, ma con una particolare attenzione a valorizzare e a far crescere le realtà già presenti sul territorio, anche utilizzando in modo opportuno il periodo transitorio (5 anni). In altre parole, non una serie di privatizzazioni per far cassa, ma una vera liberalizzazione del mercato, in cui pubblico e privato possano competere a favore della libertà di scelta del cittadino e della qualità del servizio. Viene inoltre istituito per la prima volta il Garante dei Servizi, un'Authority di tutela per gli utenti, e un Osservatorio dei Servizi, che misurerà costantemente il livello di qualità dei sevizi stessi e il grado di soddisfazione degli utenti. La legge si pone precisi traguardi: per l'energia, sviluppare l'uso razionale, il risparmio energetico, l'incremento di fonti alternative e rinnovabili, limitando considerevolmente il numero delle nuove centrali (comunque ai massimi livelli di rispetto ambientale) pur necessarie per ridurre l'attuale dipendenza energetica (pari al 38% del fabbisogno); per i rifiuti, consolidare l'attuale primato nel campo della raccolta differenziata (oltre 35%) spingendo l'effettivo recupero fino al 60% nel 2010. Parallelamente dovrà essere ridotta almeno del 20% entro il 2005 - con il recupero, il riciclaggio e la termo-valorizzazione - la produzione dei rifiuti avviati a smaltimento. In pratica nel 2006 finiranno in discarica solo i materiali non utilizzabili diversamente con le tecnologie attuali. Il sottosuolo viene considerato una risorsa, e una risorsa preziosa, da governare razionalmente, considerando le reti come opere di urbanizzazione primaria e incentivando la realizzazione di condotti polifunzionali e di corridoi tecnologici, adatti a contenere una pluralità di reti. Con questa strategia si ridurranno i costi del sistema ed i disagi per i cittadini, troppo spesso costretti a subire continui e ripetuti lavori di scavo e ripristino stradale. "Questa nuova disciplina - commenta il presidente Roberto Formigoni - vuole dare spazio ad una regolamentazione organica del settore dei servizi. Con questo provvedimento, che non ha uguali nella legislazione nazionale ed europea, elimineremo una serie di leggi e leggine che finora hanno caratterizzato gli interventi in queste materie, creando disuguaglianze di metodi di erogazione, di costi e anche di risultati, con ricadute anche sulla qualità dell'offerta. Al centro abbiamo posto i diritti e le legittime aspettative dei cittadini ad avere prestazioni di qualità in ogni luogo della regione e qualunque sia la loro condizione sociale. Ma non trascuriamo con la nostra iniziativa l'aspetto imprenditoriale. Quindi attuiamo anche un vero e proprio disegno di politica industriale, volto a far crescere ulteriormente la qualità del sistema delle public utilities lombarde". "Vogliamo razionalizzare il sistema a vantaggio dell'utente - sottolinea l'assessore Bernardo - sia salvaguardando la capacità acquisita dalle amministrazioni locali e anche dalle aziende municipalizzate, che operano in questi campi, sia accompagnando e stimolando altre iniziative imprenditoriali del mondo produttivo lombardo". "Dopo energia, rifiuti e sottosuolo, stiamo già lavorando - annuncia Bernardo - a una nuova disciplina anche per l'utilizzo delle acque". 

SVIZZERA: I CANONI PER I DIRITTI D'ACQUA APPORTANO NELLE CASSE PUBBLICHE 400 MILIONI DI FRANCHI ALL'ANNO PER L'UTILIZZAZIONE COMMERCIALE DELL'ACQUA, I DETENTORI DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE DEVONO PAGARE IL COSIDDETTO CANONE PER I DIRITTI D'ACQUA.
Berna, 20 febbraio 2003 -In Svizzera, gli impianti idroelettrici contribuiscono per circa il 60 percento alla produzione di energia, sfruttando la forza idrica fornita in modo naturale dal ciclo dell'acqua. Il diritto svizzero disciplina l'acqua idrica presente in natura come un bene pubblico. Il suo sfruttamento mediante impianto idroelettrico costituisce, dunque, un'utilizzazione particolare. A fronte di questa utilizzazione, l'ente pubblico detentore della sovranità sulle acque riceve un corrispettivo, cioè il canone per i diritti d'acqua. Sono soggette al canone per i diritti d'acqua tutte le centrali idroelettriche aventi potenza lorda superiore a 1000 chilowatt. I tributi ammontano a 400 milioni di franchi annui pari a circa 1,2 centesimi per chilowattora. La nuova pubblicazione dell'Ufficio federale delle acque e della geologia presenta gli aspetti più importanti del canone per i diritti d'acqua e spiega le complesse tematiche. Ponendo un accento particolare sul diritto federale, la pubblicazione illustra gli sviluppi storici, le implicazioni giuridiche, gli elementi tecnici, le modalità di calcolo come pure l'importanza finanziaria del canone per i diritti d'acqua. La brochure consta di 28 pagine e consente ai lettori di avvicinarsi agevolmente all'argomento e di comprendere la complessa tematica del canone per i diritti d'acqua. Rapporti dell'Ufaeg, Serie Acque n. 3 - Berna 2002 Pubblicazione in italiano, tedesco e francese. 28 pagine, 8 figure. Ottenibile presso: fcl Distribuzione pubblicazioni 3003 Berna numero di ordinazione 804.503 i indirizzo internet: www.bbl.admin.ch/bundespublikationen 

ROMANIA UN PAESE "APERTO" PER LE PMI LOMBARDE 
Milano, 24 febbraio 2003. Sono 987 le aziende lombarde che svolgono attività di import - export con la Romania, il 20% sul totale nazionale di 5.095 mila. Nella provincia di Milano le aziende che fanno attività di import - export sono 310, nel solo comune di Milano sono 138. Tra le province lombarde più attive per l'export, dopo Milano col 35% del totale lombardo ci sono Bergamo e Brescia, col 16% e il 19%. Seguono Mantova (7,2%), Pavia (6,4%), Como (6,3%), Varese (6,2%), Cremona (2,1%), Lecco (1,8%), Lodi (0,5%), Sondrio (0,1%). Per l'import è sempre Milano al primo posto col 30% del totale lombardo, seguita da Bergamo e Brescia col 17% e il 26%. Seguono Mantova (7%), Pavia (5,6%), Varese (5,5%), Cremona (3,5%), Lecco (3,4%), Como (2%), Lodi (0,7%), Sondrio (0,1%). E per trovare nuove possibilità di business per le imprese, Promos azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con API Milano e la Camera di Commercio Italo Romena, ha organizzato il seminario " Romania: opportunità di business per le imprese lombarde" finalizzato ad illustrare le occasioni di affari esistenti per le aziende lombarde in Romania, Paese in forte sviluppo, da anni consolidato partner commerciale dell'Italia. Particolare attenzione è stata data ai vantaggi economici offerti dalle province di Bucarest e di Sibiu, realtà strategiche per il sistema economico romeno, facendo riferimento sia alle agevolazioni di carattere fiscale e doganale che esse offrono, sia agli strumenti finanziari a supporto degli operatori italiani in Romania. E' stata illustrata la missione imprenditoriale che Promos, in collaborazione con Apimilano e la Camera di Commercio Italo-Romena, realizzerà nelle province e che consentirà agli imprenditori lombardi di avere incontri d'affari personalizzati con operatori locali. "L'iniziativa - ha spiegato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - si colloca in un più vasto programma che riguarda i mercati dell'Europa orientale, un'area in crescente sviluppo che rappresenta un interlocutore molto interessante per il sistema delle piccole e medie imprese lombarde. Questa iniziativa, inoltre, è il risultato della sinergia tra diverse realtà istituzionali e associative con il comune obiettivo di far crescere l'economia locale attraverso lo sviluppo dei rapporti internazionali. Con l'obiettivo di mettere in condizione le aziende lombarde, che guardano con attenzione a questi mercati, di sviluppare, con selezionate controparti, in questo caso romene, progetti di collaborazione commerciale e industriale, e di trasferimento di know-how e tecnologie". Prodotti importati ed esportati. Tra i principali prodotti esportati dall'Italia verso la Romania ci sono: prodotti tessili, pelli grezze conciate, calzature, macchine agricole ed industriali e loro parti di ricambio, prodotti chimici e derivati, macchine, apparecchi ed attrezzature elettroniche, metalli comuni e articoli in metalli comuni. Le principali merci esportate dalla Romania verso l'Italia sono: abbigliamento e maglieria, cuoio e calzature, minerali ferrosi e non ferrosi, prodotti chimici, legno e mobili di legno, materie plastiche. Infolink: www.mi.camcom.it 

OLIMPIADI 2008 IN CINA: QUALI OPPORTUNITÀ PER L'IMPRENDITORIA LOMBARDA? 
Le Olimpiadi 2008, assegnate alla Cina, daranno vita a ristrutturazioni, ampliamenti e modernizzazione in un grande numero di settori economici locali. Infrastrutture di uso pubblico e privato, sportive e turistiche, con i relativi servizi di subfornitura e gestione, sono solo alcune delle opportunità che si apriranno nei prossimi anni a Pechino non solo in relazione alle Olimpiadi ma, in generale, relativamente allo sviluppo della città. Durante l'ultima missione di Regione Lombardia in Cina (novembre 2002), il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici 2008 ha presentato diverse attività connesse non solo ai Giochi, ma anche alle trasformazioni che la città di Pechino attraverserà in occasione della preparazione per le Olimpiadi 2008. L'incontro di Milano rappresenta quindi un'interessantissima occasione di approfondimento delle opportunità che il mercato cinese può offrire al sistema economico lombardo. Lunedì 24 febbraio 2003 ore 10,00 Camera di Commercio di Milano - Palazzo Turati - Sala conferenze, Via Meravigli 9b Programma 9,45 Registrazione; 10,00 Benvenuto di Claudio Rotti - Consigliere di Promos/CCIAA MI e saluto alle Associazioni: Assolombarda, Apilombarda, Compagnia delle Opere, AICE, Agenzia per la Cina; 10,10 Introduzione di Mario Zanone Poma - Presidente della Camera di Commercio Italo Cinese ; 10,20 Liu Jingsheng* - Vice Direttore della Sezione di "Olympic Projects Administration of Beijing Municipal Commission of Development Planning"- presenterà progetti legati ai Giochi Olimpici e alle costruzione delle relative installazioni, progetti di costruzioni accessorie a Pechino, progetti di protezioni ambientale, possibili progetti di investimento. Chu Xiangyin* - Vice Presidente di "China Council For the Promotion of International Trade Beijing Sub-council" - presenterà ulteriori opportunità di business legate ai Giochi Olimpici e alle forniture di tecnologia anche con riferimento alla "6th China Beijing International High-Tech Expo". Li Zhongyi* - Vice Direttore di "Leading Group Office for Olympic Industrial Economy Action of Beijing Municipal Economic Commission" - presenterà i settori industriali di Pechino ed il modo con cui le medie e piccole imprese lombarde potranno partecipare alle occasioni del business legate ai Giochi Olimpici. 11,45 Sessione di domande 12,30 Conclusione a cura di Regione Lombardia Cocktail *Traduzione dal cinese all'italiano L'incontro è particolarmente indicato, oltre che a tutte le aziende interessate al mercato cinese, a chi opera in particolare nei seguenti settori: costruzioni e materiali; architettura; servizi turistici; information technology; impiantistica; macchinari; elettrodomestici; protezione dell'ambiente; risorse; avvocati. www.mi.camcom.it 

FEDERLEGNO-ARREDO RACCOGLIE LA PROVOCAZIONE DI TREMONTI SUI DAZI PROTETTIVI SNAIDERO: SE NON REAGIAMO ALLE BARRIERE DEGLI ALTRI PAESI, FINIREMO PER BRUCIARE MOBILI DI IMPORTAZIONE IN PIAZZA DUOMO 
Milano, 24 febbraio 2003 Neo-protezionismo o new-deal?. Il dibattito suscitato dal Min. Tremonti sulla possibilità di imporre dei dazi per difendere i prodotti italiani ha coinvolto anche Federlegno-Arredo, la federazione dei produttori di legno e arredamento, che sta valutando una serie di proposte da sottoporre al Governo. "La proposta di Tremonti, - spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo - credo vada interpretata come una provocazione ragionata che per la prima volta raccoglie un grido di allarme lanciato a più riprese dagli industriali della cosiddetta immaterial-economy. Mi riferisco all'industria del design e della moda, uno degli assi portanti dell'economia del nostro paese, continuamente minacciata da illeciti commerciali legati alle imitazioni di prodotti oltre che da barriere commerciali impossibili da aggirare." "La nostra leadership mondiale - continua Snaidero - si fonda sulla capacità di trasformare oggetti comuni per un uso quotidiano, in prodotti esteticamente perfetti e capaci di far provare emozioni. Le nostre aziende investono non soltanto in tecnologia produttiva e impianti ma anche in design, comunicazione e distribuzione." Il primato italiano nel settore arredamento è costruito su solide basi nelle quali gli Investimenti in Industrial Design (Iid) giocano un ruolo decisivo offrendo un vantaggio competitivo non facilmente colmabile dai concorrenti. Una recente ricerca ha rilevato che gli Iid attivati dalle imprese italiane ammontano a circa 1.120 miliardi di lire ovvero circa il 3,5% del fatturato del settore. Oltre 360 miliardi vanno ad alimentare il mercato della consulenza che dà lavoro a quasi 1.200 designer per un totale di 1.920 occupati (nel solo ambito della ricerca di design, mentre sono 230mila in tutto il settore arredamento). Tutto ciò per realizzare il 55% dei nuovi prodotti lanciati ogni anno dall'industria dell'arredamento, ovvero 6.000 su circa 11.000. Questo know how specifico non è difficile da difendere, nel senso che non è facile appropriarsene prima che si trasformi in un prodotto. Ma una volta che il risultato di mesi, a volte anni, di ricerca e studi è nei negozi, l'imitazione è facile in ambienti nei quali il design industriale non è protetto, né lo sono i prodotti. Comunicazione, rafforzamento del marchio e adeguate politiche distributive sono strade tracciate per le aziende dell'arredamento made-in-italy che vogliono competere sui mercati internazionali. Eppure in molti paesi, anche aderenti al Wto, tali azioni sono ostacolate e mercati potenzialmente interessanti sono preclusi alle aziende italiane. Ad esempio secondo le leggi cinesi, l'ingresso di una società straniera nel sistema distributivo locale deve sottostare ad un lunghissimo iter burocratico, costoso e dall'esito incerto. "Nonostante questi ostacoli alcune aziende di distribuzione straniera come Carrefour e Wal-Mart sono riuscite ad aprire dei propri punti vendita districandosi tra la giungla delle leggi cinesi, forse però aiutate anche da Governi disposti a far vedere i muscoli. Consideriamo perciò il discorso di Tremonti - sottolinea il presidente di Federlegno-Arredo - come un segnale sul fatto che l'attuale Governo ha intenzione di far valere le ragioni dell'industria italiana nelle sedi opportune, un segnale importante soprattutto alla vigilia della Presidenza di turno dell'Unione europea del prossimo semestre e in prospettiva dell'allargamento ai paesi dell'Europa orientale. Non crediamo alla politica del protezionismo, ma dobbiamo rispondere colpo su colpo a chi da un lato chiede di poter partecipare al commercio mondiale e dall'altro non intende dotarsi di un ambiente economico aperto agli stranieri. Se la proposta del Ministro è da leggersi come l'inizio di un nuovo modo di fare lobby, finalmente capace di difendere gli interessi del nostro paese, non possiamo che esserne felici e dare tutta la nostra collaborazione." "Sappiamo che il nostro paese è inserito in un ambito europeo e che solo in quell'ambito possono essere decisi provvedimenti di tipo commerciale contro uno o più paesi extra-europei - conclude Snaidero - e siamo consapevoli che trovare il consenso politico non sarà facile. Eppure bisogna ricordare che difendere il design e i prodotti italiani significa, nel solo arredamento, difendere circa 38.000 imprese che fatturano complessivamente 23 miliardi di euro di cui quasi il 50% deriva da vendite all'estero, e che garantiscono un saldo commerciale di 9,4 miliardi di euro. Le nostre imprese hanno ormai abbandonato la fascia bassa del mercato per spostarsi su un mercato internazionale di alta gamma, nel quale devono poter operare liberamente in tutti i paesi. Se questo non avviene, si ripeterà il caso degli allevatori italiani, prima svenduti con quote latte fortemente penalizzanti per il nostro paese e poi sovvenzionati con fondi giudicati come aiuti di Stato. La storia si sa come è andata a finire; non vorrei che si ripetesse con falò di mobili di importazione in piazza Duomo a Milano." 

DALL'11 APRILE ENTRA IN SERVIZIO LA LINEA ENERMAR GENOVA PALAU LA COMPAGNIA PUNTA SU COURTESY SERVICE, SICUREZZA E RISTORAZIONE DI QUALITA' UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI 7 MILIONI DI EURO E 200 OCCUPATI 
Genova, 24 febbraio 2003 E' stata presentata la nuova linea Genova-Palau della Enermar Trasporti Isole Sarde che entrerà in servizio a partire dall'11 aprile, coprendo una tratta di grande importanza per i turisti diretti in Costa Smeralda. Ne hanno parlato, nella sede dell'Associazione Industriali di Genova, Franco Gattorno, presidente della società, e Roberto Forti, direttore commerciale di Enermar, che hanno tracciato un primo bilancio dell'attività della società, nata alla fine dell'estate 2002. Dall'11 aprile alla fine di maggio e nel mese di settembre la linea avrà cadenza bisettimanale, per intensificarsi a partire dalla seconda metà di giugno. Nei mesi di luglio e agosto le partenze da Genova e da Palau saranno quattro alla settimana. La capacità della M/n Palau - in fase di ristrutturazione presso i cantieri T. Mariotti di Genova sotto la direzione dell'architetto Sironi - impiegata per il nuovo servizio, è di 1030 passeggeri, 450 posti letto e 300 veicoli. La Palau è lunga 123 metri, il massimo consentito per l'ormeggio nel porto sardo. Le prenotazioni possono essere effettuate rivolgendosi a una delle 3mila agenzie di viaggio abilitate su tutto il territorio nazionale, collegandosi on-line al sito www.enermar.it o chiamando il servizio prenotazioni-Customer Care 899.200.001, fax 899.103.330 con pagamento tramite carta di credito. Decisamente competitivi i prezzi dei biglietti con sconti del 50% per tutte le partenze diurne, del 20% per i giovani fino a 26 anni e del 30% per i nativi e i residenti in Sardegna escludendo le partenze in alta stagione. Una speciale "Tariffa Super Saver" offre a 128 Euro, per le partenze da lunedì e giovedì e per le corse diurne, andata e ritorno per due persone con auto gratuita al seguito in bassa stagione. Per i camperisti in bassa stagione "Tariffa Super Saver Camper", valida per una persona più camper, a 168 Euro. Uno dei primari obiettivi di Enermar è di assicurare ai passeggeri un elevato standard di qualità nel servizio di bordo, puntando sulla sicurezza, sulla puntualità e su un articolato courtesy service: dall'accoglienza in banchina con l'allestimento di un corner con l'offerta di snack e bevande ad un servizio efficiente di hostess fino ad arrivare al caffè in cabina per la sveglia del mattino. Oltre al self-service pizzeria, sarà in funzione un ristorante con una vasta scelta di piatti tipici della cucina sarda e ligure e una selezionata lista di vini di alta qualità. Completano l'offerta per i passeggeri il Live Music Bar e la sala giochi per i bambini. Il nuovo servizio segue a pochi mesi di distanza l'acquisizione,dal Tribunale fallimentare di Genova, del ramo di azienda della Tris che effettuava il servizio Palau Maddalena. La flotta impiegata per il servizio tra le isole - che sarà rinnovata a breve - è oggi composta da quattro traghetti (Erik P., Capri, Kronborg e Skipper) con 80 addetti e offre in alta stagione 80 corse giornaliere (il 50% dell'offerta), mentre per la Genova-Palau saranno impiegate 120 persone. A regime la compagnia di navigazione - i cui soci di riferimento, oltre a Franco Gattorno, sono Marco Bisagno e Giorgio Messina - impiegherà 400 persone. Con la programmata acquisizione di due nuovi traghetti, l'investimento complessivo è stato stimato in sette milioni di euro. 

DALLA TAVOLA ROTONDA "CANTIERISTICA EUROPEA: CONCORRENZA E MERCATO" UN GRIDO DI ALLARME DA PARTE DI ANCANAP, L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI CANTIERI PRIVATI ITALIANI, E DA CONFITARMA. 
La Spezia, 24 febbraio 2003 - Si è conclusa a La Spezia con la Tavola Rotonda "Cantieristica europea: concorrenza e mercato" la seconda edizione di "S.M.A.R.T. 2003" - Ship Manufacture Alliance Research and Technologies - organizzato dalla Camera di Commercio di La Spezia e dalla Sua Azienda Speciale La Spezia Eps. Alla Tavola Rotonda sono intervenuti Pier Gino Scardigli, Presidente della Camera di Commercio della Spezia, l'Ammiraglio Renato Sicurezza, Direttore Assonave, Giancarlo Casani, Direttore di Ancanap - Associazione Nazionale dei Cantieri Privati Italiani -, Ronald Vopel, Commissione Europea DG Impresa Unità E6, Bruno Gencarelli, Commissione Europea DG Concorrenza Unità H1, l'Ammiraglio Alberto Gauzolino, Navarm, Guido Assereto, Sales and Marketing Fincantieri e Mario Ghini, Coordinatore Nazionale Navalmeccanica Uilm. All'apertura dei lavori della Tavola Rotonda, si è appresa la notizia che il Consiglio dei Ministri aveva appena stabilito la messa al bando delle navi cisterna a singolo scafo più vecchie di 15 anni, da tutti i porti italiani. Tale direttiva, recepita per mezzo di un decreto legge, anticipa l'attuazione di tali misure nell'ambito della Comunità Europea. Gli esponenti delle associazioni nazionali della cantieristica navale e degli armatori, oltre naturalmente alle 150 aziende presenti a "S.M.A.R.T. 2003", pur avendo accolto con un giudizio positivo questa decisone da parte del Consiglio dei Ministri, confermano la necessità di attuare a livello comunitario e nazionale azioni mirate per ridare slancio ad un'industria in difficoltà, rispetto alla concorrenza extraeuropea. "Oramai la cantieristica navale italiana e più in generale quella europea - ha sostenuto Giancarlo Casani, Direttore di Ancanap - è giunta ad una situazione paradossale dove, mentre da una parte cresce la domanda degli armatori UE di nuove navi da trasporto standard, dall'altra è diminuita drasticamente la quota di mercato dei paesi europei nella produzione di questo tipo di navi". "Si pensi che - aggiunge Giancarlo Casani -, per quello che concerne specificatamente il nostro Paese, rispetto ad una capacità produttiva dei cantieri navali privati italiani di 700.000 tslc per anno, nel biennio 2001-2002 si è registrata un'acquisizione di commesse pari a 253.825 tslc". "L'onda lunga delle commesse - conclude Giancarlo Casani - consentirà ancora un pieno carico di lavoro per tutto il 2003 ma a partire dal 2004 sarà crisi e molte aziende potrebbero avere consistenti difficoltà". "Come ho avuto modo di dichiarare pubblicamente e ho fatto presente direttamente al Presidente della Commissione Europea Prodi, - fa sapere Giovanni Montanari, Presidente di Confitarma, in una nota diretta a Pier Gino Scardigli, Presidente della Camera di Commercio della Spezia - abbiamo bisogno di un intervento dello Stato per incentivare la sostituzione delle navi cisterna di minori dimensioni, oramai molto anziane. Un simile tipo di navi troverebbe per la costruzione una collocazione naturale nella cantieristica italiana ed europea." "Le risorse finanziarie - continua Giovanni Montanari - per un simile intervento risultano quest'anno in Italia particolarmente scarse, ma questo non limita la nostra volontà. Del resto, incontri come quello di La Spezia, non possono che mantenere la giusta attenzione sul problema." Per fronteggiare la difficile congiuntura di mercato che coinvolge le aziende del settore cantieristico, le Associazioni di categoria chiedono al Governo e all'UE nuove forme di collaborazione per gli aspetti finanziari, progettuali e assicurativi oltre che un maggior coinvolgimento dei fornitori nella realizzazione dei singoli progetti. In particolare, i cantieri privati richiedono i seguenti 7 tipi di intervento: rifinanziamento legge 88/2001 per reperire nel 2003 i fondi per le navi in costruzione da tempo; attuazione immediata del regolamento CE del 27.06.2002 n. 1177 per ovviare ai pesanti problemi di carico di lavoro, occupazione di manodopera e utilizzazione di impianti; rendere operativo il Fondo centrale di garanzia; interventi per l'armamento quali l'introduzione del sistema fiscale della tonnage tax; naviglio militare ai cantieri privati; convincere gli organi UE a portare l'aliquota di difesa dal 6% al 9% del prezzo e a includere anche traghetti, fast ferry e supply vessel, minacciate pesantemente dal dumping coreano; la ripresa del provvedimento relativo alla rottamazione del naviglio vetusto a scafo semplice per trasporto di prodotti chimici e petrolieri. Per ciò che concerne più in particolare i risultati diramati da Ancanap nel corso della Tavola Rotonda, i cantieri privati nel 2002 hanno ultimato 21 unità per 49.560 tlsc (tonnellate di stazza lorda compensata) e sviluppato una produzione di 120.457 tslc vicina alla piena occupazione. La produzione si è concentrata su ferry e passenger ship che hanno rappresentato il 50% della produzione al 30 settembre 2002. Una quota importante sono i mezzi speciali (17%) e chimichiere (14%). Tale panorama di sostanziale positività cambia quando l'indagine considera i dati revisionali di medio periodo: se il carico di lavoro per il 2003, in coincidenza con l'esaurimento dei vecchi ordini, è ancora soddisfacente, ci sono forti preoccupazioni per il 2004. Gli armatori nazionali e UE, che rappresentano il 50% del mercato mondiale, sono attratti dai bassi prezzi praticati nel Far East; a tale proposito, la ricerca di Ancanap rileva che nel 2000-2002 sono già state commissionate da parte di armatori nazionali 180 navi (3,1 milioni tslc per un valore di circa 5 miliardi di Euro) a cantieri del Far East ed extra UE. I dati relativi ai primi sei mesi di attività dei cantieri navali italiani segnalano che sono state realizzate 28 unità pari a 348.545 tslc e prodotte complessivamente navi per 612.000 tslc di cui l'80% di navi da crociera e traghetti passeggeri, il 9,2% per car carrier e il 10,8% per petrolchimiche, gasiere e mezzi speciali. Sul fronte dei nuovi ordini, sono state acquisite solo 2 navi da crociera, 1 petrolchimica e 1 fast ferry per un totale di 253.825 tslc. Sul fronte europeo si registra una forte diminuzione della quota di mercato nel comparto delle petroliere bulk carrier e combined carrier che alla fine del 2001 ammontava all'1,6% della produzione mondiale. Allo stesso modo la produzione di product e chemical carrier, general cargo, porta container, Ro-ro e gasiere si è ridotto attestandosi sul 20,1% rispetto al 23,3% del 2001. Un incremento si è registrato invece nelle produzioni ad alto valore aggiunto quali ferry, navi passeggeri e non cargo vessel, che sono passati dal 60,1% del 1999 al 72,9% del 2001. 

NAUTICA: ACCORDO TRA LUCCA, MASSA-CARRARA, PISA E LIVORNO PRESENTATO A SEATEC UN PROGETTO DI SVILUPPO INTEGRATO. E NEL FUTURO: LA CINA 
Marina di Carrara, 24 febbraio 2003 - Nel futuro dei megayacht made in Tuscany ci sono i nuovi e ricchi mercati della Cina, della Corea e del sud est asiatico. Ed è per continuare a competere al meglio sul mercato globale della nautica che le province di Massa Carrara, Lucca, Livorno e Pisa si sono accordate per promuovere in sinergia il settore nell'area vasta della costa. In chiusura di Seatec, la prima edizione della Rassegna delle componenti per la nautica da diporto che ha conosciuto un successo straordinario, l'accordo è stato presentato oggi a Carrara dai quattro assessori allo sviluppo economico: Carlo Martini (provincia di Massa Carrara), Claudio Vanni (Livorno), Alessandro Adami (Lucca), Roberto Melani (Pisa). La Toscana, hanno spiegato, è uno dei centri d'eccellenza mondiali della nautica da diporto, settore in fase di boom: l'obiettivo è ora di "fare sistema e massa critica" secondo il protocollo sull'area vasta della nautica firmato a Pisa nel luglio scorso da province e Regione Toscana, cercando anche di "estendere a tutta l'area vasta le competenze specialistiche delle singole aree". Il piano è stato pienamente approvato dall'assessore toscano allo sviluppo economico Ambrogio Brenna con un messaggio inviato stamani al convegno sulle prospettive dell'area vasta ospitato da Seatec. Come primo passo, hanno detto gli assessori, daremo vita a un "tavolo di lavoro" per individuare le "direttrici strategiche di sviluppo, le priorità, le competenze, i ruoli di ciascuna provincia e gli strumenti finanziari necessari agli intervento pubblico".Ecco una serie di temi di questo percorso strategico che, secondo gli assessori, sono coerenti con le caratteristiche, la vocazioni e le potenzialità delle quattro province costiere toscane: Provincia di Livorno (280 aziende, 1000 addetti): consolidamento delle competenze in materia di ricerca sulle nuove tecnologie, progetti di ricerca, formazione, sperimentazione di modelli organizzativi innovativi ed infrastrutture tecnologiche, promozione di nuova imprenditorialità. Provincia di Lucca (450 aziende, 2500 addetti): creazione di un centro di servizi di supporto all'innovazione per le attività industriali del settore e dell'indotto. Provincia di Pisa (200 aziende, 900 addetti): creazione di una struttura di supporto per la gestione delle grandi commesse e di coordinamento dei servizi tecnici; creazione di un sito Web per promuovere l'offerta toscana. Provincia di Massa Carrara (70 aziende, 400 addetti): consolidamento della funzione di promozione attraverso il polo fieristico di Marina di Carrara (Carrarafiere) e delle varie competenze professionali con particolare riferimento alla formazione, alla ricerca e all'innovazione. L'accordo, hanno ricordato gli assessori, "impegna le nostre Province a perseguire questi obiettivi e iniziative progettuali in maniera sia congiunta che disgiunta, attivando strumenti finanziari nazionali, regionali e comunitari, con massima per le forme di integrazione tra investimenti pubblici e privati". Una serie di utili indicazioni per il futuro della nautica toscana sono arrivate anche dal convegno sull'area vasta tenuto stamani a Seatec da Assindustria, Cna e Api. Dionisia Cazzaniga Francesetti, docente di Economia dei Trasporti Marittimi all'Università di Pisa, ha insistito sulla necessità di creare un marchio per la nautica Toscana soprattutto a difesa delle straordinarie capacità dell'indotto dove si registra una produttività per addetto altissima, pari a 130 mila € a testa. La professoressa ha peraltro messo in guardia dal pericolo di nuovi concorrenti internazionali, in particolare Giappone, Olanda, Australia e Nuova Zelanda. Per le imbarcazioni di lusso, di cui la Toscana è leader mondiale, si stanno comunque aprendo nuovi e promettentissima mercati a Taiwan, Corea e soprattutto in Cina. Secondo le ricerche della professoressa Cazzaniga la Cina è il vero mercato del futuro per la nautica Toscana. Da qui l'invito a mobilitarsi per non farsi battere sul tempo. 

I CAPITANI CORAGGIOSI DI CARRARA TRASPORTARONO MARMO IN AMERICA, EBREI IN PALESTINA E MILIARDARI IN VACANZA. TUTTO A VELA. ORA UNO STRAORDINARIO LIBRO FOTOGRAFICO NE RICORDA L'EPOPEA 
Marina di Carrara, 24 febbraio 2003 - Nel 1947-48 migliaia di ebrei provenienti da tutta Europa, per lo più superstiti dei campi di sterminio, riuscirono a raggiungere Israele partendo da Porto Venere e da Bocca di Magra a bordo di bastimenti di legno che di solito trasportavano marmo di Carrara. Come sull'Exodus, la più famosa delle navi dirette in Isarele, viaggiarono nascosti nella stiva, uscendo all'aria aperta solo di notte, sbarcando nella terra promessa solo dopo molti giorni di incertezza e angosce. I bastimenti in questione si chiamavano Maria Cristina, Carducci, Albanova, velieri col motore. Poi toccò anche a una vera motonave, la Giordana. Il Maria Cristina salpò con milleduecento passeggeri e ne sbarcò quattro di più: tre erano bimbi nati nella traversata, il quarto era Ben Gurion, il futuro padre dello Stato d'Israele, preso a bordo lungo la costa maremmana. Il Carducci e l'Albanova trasportavano invece trecento passeggeri. Una volta a destinazione, le navi furono arenate in prossimità della costa e fortemente danneggiate. Gli inglesi, che su mandato dell'Onu amministravano la Palestina, non riuscirono quindi a costringerle a fare marcia indietro. Però spedirono gli equipaggi in prigione a Cipro. Ecco una delle molte storie di capitani coraggiosi raccontate da una strenna stupenda finanziata dalla Cassa di Risparmio di Carrara insieme all'Ente Cassa relativo e appena pubblicata da Bandecchi & Vivaldi (268 pagine, oltre 200 foto). E' firmata dal giornalista Romano Bavastro ed è stata presentata oggi da Cino Ricci a Carrara, nel corso di Seatec, il primo Salone delle fornitura per la nautica da diporto. Il titolo, Le vele del marmo, basta da solo a rievocare un'epopea. Il luogo è Marina di Carrara, un borgo sulla costa tra Toscana e Liguria che con la Versilia diventa nel tempo una capitale della marineria, ricca di vele e di passioni, di personaggi avventurosi e di regate che ebbero tra i protagonisti Malaparte ed Errol Flynn, Feltrinelli e Gianni Agnelli, Tronchetti Provera e Al Fayed, non di rado circondati di giovani bellissime. I viaggi verso Israele, ricorda Bavastro, iniziarono quando organizzatori di gruppi israeliani avvicinarono un intraprendente spedizioniere carrarese, Vittorio Padolecchia. Il quale si impegnò a fornire equipaggi e navi che in un cantiere della Spezia furono trasformate per consentire ai passeggeri di restare senza troppi disagi tutto il giorno sotto coperta. Uno dei comandanti fu Fernando Dell'Amico detto il Moro, un altro il viareggino Osvaldo Landucci. La paga dei marinai per quei viaggi assai rischiosi era di 45 mila lire il mese, il doppio per gli ufficiali. Era previsto anche un premio importante come compenso per la sicura prigionia: 250 mila lire a testa. Tramite fra gli organizzatori, gli ebrei d'Israele, l'armatore e gli equipaggi fu Ada Sereni, una giovane donna poliglotta e d'incredibile dinamismo. Il marito Enzo, eminente intellettuale, era stato paracadutato oltre le linee, catturato dai tedeschi e lasciato morire in un campo di sterminio. Nel dopoguerra, il cognato Emilio fu ministro della Repubblica. Queste vicende, per molti aspetti note, non erano invece mai state raccontate dal punto di vista degli equipaggi. Il merito di Bavastro sta appunto nell'aver raccolto una lunga serie di interviste dei non moltissimi superstiti e di aver ricostruito nei particolari e con passione la storia marinara della Versilia e di Marina di Carrara, che prima della costruzione e dello sviluppo del porto ebbe nella foce del Magra l'approdo-rifugio per i suoi navicelli. Una storia che comincia nell'800 con le traversate a vela dell'Atlantico per trasportare nelle Americhe i leggendari marmi bianchi delle Apuane. Navi comandate da marinai di straordinaria perizia capaci di far nascere la grande tradizione dei Ghirlanda, dei Paladini, degli Zatteroni, dei Bogazzi, dei Bugliani. Non è un caso se nel Novecento, soprattutto nel dopoguerra, aristocratici e industriali anche stranieri (i Lancia, i Fassio, gli stessi Agnelli, i Del Vecchio, l'Aga Khan,) hanno sempre preteso per i loro yacht comandanti ed equipaggi per lo più di Marina di Carrara o versiliesi. Ne' è un caso se da qui provengono anche molti dei campioni che hanno gareggiato in Coppa America su barche come il Moro di Venezia e Luna rossa, Mascalzone latino e l'americana Oracle. Tra i personaggi memorabili, il leggendario Ferdinando "Nandino" Menconi, marinaio di razza e celebre tombeur de femmes. Arrivò a imporre lo smoking a un equipaggio di rudi lupi di mare perché avessero accesso nei grandi alberghi e nei salotti della Costa Azzurra degli anni Trenta. Fra Cannes e Antibes fu protagonista di feste memorabili e si diceva che non gli fosse mai capitato di essere respinto. Morì nei primi giorni di guerra al comando del caccia Cairoli incappato in una mina nell'Adriatico. Violante Guadagni veniva invece da Colonnata. A una decina di giorni appena dall'inizio della guerra si salvò miracolosamente nell'Egeo dal naufragio del Liuzzi, il sommergibile su cui era imbarcato come telegrafista, affondato da un aereosilurante inglese. Rimase prigioniero in India senza comunicare con la famiglia fino al '47. Quando tornò a casa scoprì, come capitò a molti, che gli avevano già fatto il funerale. Poi c'è la storia di Francesco Giannetti, il padre del progetto del primo sommergibile atomico italiano. Ingegnere navale, dopo l'8 settembre fu incaricato dai tedeschi di rimettere in linea le nostre navi da battaglia danneggiate. Le appesantì però a tal punto che, uscite dal bacino, si inclinarono su un fianco incapaci di muoversi. Naturalmente fu condannato a morte per sabotaggio, ma riuscì a salvarsi quando un bombardamento alleato semidistrusse il carcere. Visse per mesi nascosto in un sottoscala della vecchia Carrara e, nel dopoguerra, fu promosso ammiraglio. Il suo sommergibile atomico non vide mai la luce a causa di contraddittorie strategie governative e di difficoltà di bilancio. La solita vicenda all'italiana. 

SEATEC BATTEZZA LA PRIMA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEGLI ARTIGIANI DELLA NAUTICA DA DIPORTO 
Carrara, 24 febbraio 2003 - - Seatec tiene a battesimo la prima associazione italiana delle aziende artigiane che operano nella nautica da diporto. L'iniziativa è stata presentata ufficialmente dal Vice presidente Nazionale di Cna, Cristina Bandinelli, in chiusura della prima Rassegna della componentistica per la nautica che per tre giorni ha riunito a Marina di Carrara un ricco parquet di operatori (100 gli espositori per un totale di 150 marchi) e i rappresentanti delle categorie economiche. Fin qui accorpati nei vari settori di riferimento (nella chimica i produttori di scafi in vetroresina, tra i metalmeccanici quelli delle componenti metalliche, con il mobile quelli delle parti in legno), gli artigiani della nautica da diporto avranno ora un loro specifico comparto. "La nascita di un'organizzazione associativa a tutti i livelli territoriali dal provinciale al regionale al nazionale", ricorda Cristina Bandinelli, "permetterà alle aziende del settore di avere maggiore spinta e impulso per poter affrontare tutte le tematiche legate al settore della nautica da diporto. Sia che si tratti di reperire aree per nuovi insediamenti, oppure di formazione professionale di personale altamente qualificato sempre più richiesto, o ancora di promozione dei prodotti a livello nazionale o internazionale con la creazione di una vera e propria rete di aziende specializzate". L'iniziativa contribuirà tra l'altro a dare al settore un profilo quantitativamente più credibile. Consentirà ovvero di sapere con maggior certezza quante aziende vi operano, con quanti dipendenti e collaboratori e quale sia il giro d'affari reale. "L'esigenza di costituire un'associazione di mestiere che raggruppi tutti gli operatori del settore era davvero molto sentita sia dai nostri associati che, in generale, dagli imprenditori del settore", spiega Giuliana Valteroni, direttore della CNA di Massa Carrara, la prima in Italia a dar vita, nell'aprile scorso, a un'associazione nautica a livello provinciale. Oggi ne fanno parte oltre 50 aziende (cantieri di megayacht, allestitori di interni, impiantisti di vario genere, alla costruzione di scafi in vetro resina). 

BIANCO (CNR): ORA LA COMUNITA' SCIENTIFICA POTRA' FINALMENTE DISCUTERE LA RIFORMA DEGLI ENTI 
Roma, 24 febbraio 2003 - "L'aspetto più importante della ordinanza del Tar del Lazio è che avrò finalmente modo di spiegare in una sede istituzionale, e in veste di Presidente, quali sono a mio parere i punti più critici della riforma degli enti di ricerca, presentata senza alcuna consultazione preventiva della comunità scientifica". Lucio Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, commenta così la decisione dei giudici amministrativi di sospendere il commissariamento dell'Ente deciso dal Governo il 31 gennaio scorso. "Di fronte alle Commissioni parlamentari chiamate ad esprimere il proprio parere su quel testo mi farò portavoce del disagio di moltissimi scienziati che, senza prevenzioni di carattere ideologico, hanno individuato nella riforma diversi elementi di preoccupazione, tra cui il rischio concreto di rendere la scienza meno libera. Ed è un vero peccato che solo adesso si realizzi la possibilità di un confronto istituzionale tra mondo scientifico e classe politica". Bianco smentisce così le affermazioni fatte ancora ieri dal Viceministro On. Guido Possa, secondo cui la comunità scientifica sarebbe stata preventivamente consultata: "Vorrei sapere il giorno, l'ora e il mese esatto di questa fantomatica consultazione, non potendo considerare tale la semplice illustrazione di un testo già definito in tutte le sue linee principali, fatta poche ore prima dell'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri". 

PARTE IL PROGETTO "PATTO CON I DISOCCUPATI" PER 400 MILA PERSONE DELLA PROVINCIA MOFFA: ABBIAMO RINNOVATO IL SISTEMA DEL LAVORO 
Roma, 24 febbraio 2003 - La Provincia di Roma vince la sfida del lavoro. E costituisce un modello per gli altri Enti locali. Ne è convinto Pasquale Viespoli, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenuto al convegno "Orientamento, formazione e lavoro tra presente e futuro", promosso dall'Assessorato al Lavoro e alla Formazione permanente della Provincia di Roma in collaborazione con il Gruppo Galgano. "La Giunta Moffa - ha detto Viespoli - ha dimostrato capacità di avanguardia, forte presenza e governo reale". Una constatazione ribadita dal presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa: "Abbiamo rinnovato - ha precisato - il sistema del lavoro". Una sfida, quella avviata dall'Amministrazione provinciale, per mettere insieme Istituzioni, imprese e strutture formative, in una sinergia tra pubblico e privato; realtà, questa, resa possibile da numerose iniziative come la creazione di società e servizi, la promozione di progetti mirati e l'attivazione dei Centri per l'impiego. E, nei prossimi 6 mesi, partirà il "Patto con il disoccupato", interviste dettagliate di 45 minuti, in collaborazione con l'Università La Sapienza, ai 400 mila in cerca di lavoro della provincia di Roma. La delega di Formazione professionale della Regione Lazio alle Province e il precedente decentramento delle competenze in maniera di occupazione, hanno consentito all'Amministrazione Moffa di progettare nuove opportunità di percorsi formativi e di orientamento per i giovani, collaborando con le scuole e assicurando un ponte di unione con le richieste specifiche che provengono dal mondo del mercato. In questo contesto, sono stati avviati i Centri per l'impiego che sostituiscono, con un rapporto più diretto e propositivo con i disoccupati, gli ex uffici di collocamento; strutture che, ha rilevato Moffa, erano diventate "un terminale della disperazione". Ad essere sfiduciati del servizio pubblico, in questo modo, non erano soltanto i disoccupati, di cui peraltro non esisteva una precisa schedatura, ma anche le imprese che non trovavano risposta alle loro esigenze. "Per questo - ha chiarito Moffa - abbiamo dato vita ad un sistema integrato fra pubblico e privato; una scommessa vincente, un'innovazione che ha permesso un salto di qualità e la creazione di specifiche tipologie professionali". Progetti all'avanguardia, quelli realizzati da Palazzo Valentini: fra i più incisivi, Capitale Lavoro, società per gestire il confronto pubblico/privato; Domino, sistema di comunicazione per evadere on-line gli adempimenti aziendali; Spido, servizio provinciale per l'incontro fra domanda e offerta; il progetto Laziorientamentonet, tra la Provincia di Roma e le scuole superiori. "Grazie a tali iniziative - ha precisato Moffa - siamo riusciti ad andare incontro anche alle esigenze dei più deboli che, in una privatizzazione sfrenata, rischierebbero di essere emarginati. A Roma, negli ultimi anni, abbiamo inserito nel lavoro circa 5 mila disabili. In quest'ottica, Capitale Lavoro non è una società creata per espropriare il pubblico, ma è un sistema che rafforza, qualificandolo, il mondo del lavoro". Progetti mirati, dunque, quelli promossi dalla Provincia di Roma, nella consapevolezza che l'avviamento al lavoro non può essere disgiunto da un'opera di formazione. Li ha indicati l'assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale Giorgio Fanfani, durante la tavola rotonda moderata dal direttore di Rai Educational Giovanni Minoli e alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Formez Carlo Flamment, il presidente di Telecom Italia Learning Services Agostino Ragosa, il presidente del gruppo Galgano Alberto Galgano e l'amministratore delegato di Capitale Lavoro Venanzio Cretarola. "La Provincia di Roma - ha precisato Fanfani - ha creato una grande anagrafe della disoccupazione, che contiene non soltanto numeri ma il profilo completo della persona; ma i nuovi Centri per l'impiego hanno anche il compito di monitorare i bisogni espressi dalle imprese". Collegare le due esigenze, quindi, è la proposta rivoluzionaria dell'Amministrazione Moffa, nella consapevolezza che una corretta politica sul lavoro può essere avviata soltanto puntando sulla formazione e sull'orientamento professionale, "per cui c'è bisogno - ha precisato Fanfani - del ruolo attivo e propulsivo delle scuole". E se per Flamment "i servizi per l'impiego e la formazione devono essere le due facce della stessa medaglia", per Cretarola la sfida del lavoro può essere vinta soltanto "attraverso una sinergia pubblico/privato". Un'ottica in linea con le indicazioni di Viespoli che ha ricordato il ruolo del Governo "a determinare in un mercato rigido l'ingresso di più attori che svolgono la funzione pubblica e che, assieme ai soggetti statali, contribuiscano a dare maggiori opportunità". Il tutto grazie ad una formazione continua che determina la costante "occupabilità" del lavoratore. "Il presidente Moffa - ha ribadito Viespoli - nel suo incarico di vice presidente dell'Unione delle Province italiane, ha lavorato molto in tal senso, chiedendo maggiori risorse per i centri per l'impiego e un più incisivo ruolo delle Province nella formazione professionale". Elementi indispensabili per creare lavoro. E, grandi aziende; cioè, a detta di Galgano, "realizzare un'organizzazione d'impresa che crei nelle persone esperienze di vita, consentendo loro di mettere nel lavoro il proprio ingegno e la propria passione. Le risorse umane vanno al di là di ogni misurazione, le loro capacità si espandono illimitatamente quando cominciano a pensare" - ha proseguito Galgano citando una frase di Taiichi Ohno, l'artefice dell'approccio snello del sistema produttivo della Toyota. 

ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI EDIZIONE 2002 
Roma, 24 febbraio 2003 - L'Annuario dei dati ambientali - edizione 2002, segna l'avvio di una regolare e organica attività di diffusione delle informazioni sulle condizioni ambientali in Italia. Ciò è frutto di un complesso processo di messa a punto di strumenti di acquisizione dati e di meccanismi di reporting, promosso dall'Apat e attuato con il fondamentale contributo del Sistema delle Agenzie regionali nell'ambito del progetto Centri Tematici Nazionali (Ctn), e con la collaborazione di numerosi organismi tecnico-scientifici. Per favorire, poi, la più ampia diffusione dell'informazione sono state realizzate tre diverse versioni del documento. Una versione integrale (riprodotta qui in ipertesto) in lingua italiana, contenente tutti gli indicatori selezionati per l'edizione 2002 allo scopo di fornire una "fotografia" per quanto possibile esaustiva delle condizioni oggettive e tendenziali dell'ambiente, sia in termini di qualità o stato, sia di pressioni, determinanti, impatti e risposte, secondo lo schema Dpsir. Vi sono poi due volumi, di dimensioni molto più contenute, uno in lingua italiana, l'altro in lingua inglese. Tali volumi, differenti solo per la lingua, presentano una selezione (n. 59) mirata dei 160 indicatori dell'Annuario. A completamento dello sforzo per favorire la più ampia diffusione e comprensione di queste informazioni, è stata infine realizzata una versione multimediale anch'essa ottenuta con una selezione delle problematiche ambientali da presentare. La versione integrale è articolata in quattro sezioni. La prima sezione (A) ha lo scopo di fornire elementi introduttivi sulle attività di reporting ambientale e contiene la guida alla lettura dell'Annuario. Nelle successive sezioni (B, C e D) sono raccolti i contenuti informativi, metadati e dati, relativi agli indicatori dell'Annuario. In particolare, nella sezione B sono riportati gli indicatori relativi alle condizioni ambientali, descritte principalmente attraverso la qualità (oggettiva e tendenziale) delle risorse ambientali (S), i fattori di pressioni (P) che tendono ad alterare tale qualità e i conseguenti effetti (I) sull'uomo e sugli ecosistemi. La sezione è articolata in dieci capitoli (1-10) riferiti ad altrettante Aree Tematiche Sinanet: atmosfera, biosfera, idrosfera, geosfera, rifiuti, radiazioni ionizzanti, radiazioni non ionizzanti, rumore, rischio antropogenico e rischio naturale. Nella sezione C sono raccolti gli indicatori finalizzati a descrivere i settori produttivi soprattutto in termini della loro interrelazione con l'ambiente, sia in funzione di causa prima o determinante (D) delle pressioni ambientali, sia con riferimento alle iniziative adottate per migliorare le prestazioni ambientali (R) di tali settori. La sezione è articolata in cinque capitoli (11-15), riferiti ad altrettanti Temi Sinanet: agricoltura, energia, trasporto, turismo, qualità ambientale di organizzazioni, imprese e prodotti. La sezione D, infine, raccoglie prime informazioni sulle attività di controllo. 

DATI AMBIENTALI 2002 LUCI E OMBRE SULLO STATO DI SALUTE DEL NOSTRO PAESE 
Roma, 24 febbraio 2003 - La quantità totale dei rifiuti continua a crescere e il conferimento in discarica è ancora su percentuali troppo elevate; preoccupazioni destano gli andamenti di ozono e di particolato fine, in aumento nell'aria delle grandi città; il numero di aree a rischio idrogeologico, già oggi molto elevato, è destinato ad aumentare; crescono le specie minacciate, aumentano gli incendi nei boschi e si perde biodiversità; è in aumento la popolazione esposta al rumore, risultano troppo pochi i comuni che hanno effettuato la zonizzazione acustica del proprio territorio e i conseguenti piani di risanamento. Di contro, si riducono i contenuti di biossido di zolfo nell'aria; i dati relativi alla qualità delle acque superficiali non presentano peggioramenti ed è in diminuzione lo stato di trofia delle acque costiere; la balneabilità delle coste è in miglioramento; le superfici protette e le aree forestali sono in aumento; per i campi elettromagnetici è in aumento la tendenza al rispetto dei limiti di legge, visto che in oltre la metà dei casi si sono conclusi o sono in corso risanamenti nei siti che ospitano impianti di telecomunicazione. Questi alcuni scorci della fotografia della situazione ambientale italiana illustrata oggi dal Sottosegretario all'Ambiente, on.le Roberto Tortoli, nel presentare l'"Annuario dei dati ambientali - Edizione 2002" prodotto dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici, Apat. "La pubblicazione che oggi viene presentata segna l'avvio di una regolare e organica attività di diffusione delle informazioni sulle condizioni ambientali in Italia" ha detto il Direttore Generale dell'Apat, ing. Giorgio Cesari. "Il contributo fornito dal Sistema delle Agenzie regionali e delle province autonome (Arpa e Appa) e la collaborazione di numerosi organismi tecnico-scientifici hanno reso possibile questo importante risultato, conseguito al termine di un complesso processo di messa a punto di strumenti di acquisizione di dati e di meccanismi di reporting". L'Annuario presenta un quadro completo delle condizioni sia attuali che tendenziali dell'ambiente in Italia. Contiene circa 160 indicatori presentati in 4 sezioni (Elementi introduttivi; Condizioni ambientali; Settori produttivi; Controlli), 18 capitoli, 10 aree tematiche (atmosfera, biosfera, idrosfera, geosfera, rifiuti, radiazioni ionizzanti, radiazioni non ionizzanti, rumore, rischio antropogenico, rischio naturale), 5 settori produttivi (agricoltura; energia; trasporti; turismo; qualità ambientale di organizzazioni, imprese e prodotti), un capitolo sui controlli, 16 quadri sinottici articolati in 32 temi (ad esempio: campi elettromagnetici, rischio idrogeologico, rischio industriale), 290 tabelle, per un totale di circa 850 pagine e quasi un centinaio di migliaia di dati. Il testo, di cui sono state prodotte 2.000 copie, è disponibile sul sito internet www.sinanet.apat.it E' stata inoltre realizzata una versione multimediale su Cd, in forma sintetica, per favorire una più ampia diffusione e comprensione delle informazioni contenute nell'Annuario. 

MASTER IN "COMUNICAZIONI E IMPRESA" A GIURISPRUDENZA A LEZIONE DAI PRESIDENTI DELLE AUTHORITIES CHELI E TESAURO 
Firenze, 24 febbraio 2003 A Giurisprudenza sono aperte le iscrizioni per il master di I livello in "Comunicazioni e Impresa", che intende formare professionisti qualificati nel mercato delle comunicazioni. Fra gli sbocchi occupazionali previsti, oltre al campo della consulenza alle imprese, figurano l'impiego come funzionari presso le Authorities (Comunicazioni, Antitrust e Privacy), nella Pubblica amministrazione e negli enti che operano nell'area della tutela del consumatore. Fra i docenti del master, coordinato da Giuseppe Vettori, ordinario di Diritto privato dell'ateneo fiorentino, anche il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Enzo Cheli e il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Giuseppe Tesauro. Il corso, della durata di 6 mesi, dopo un'introduzione al funzionamento delle reti, curata da docenti della Facoltà di Ingegneria, e alla disciplina giuridica degli utenti, prevede approfondimenti sui mezzi audiovisivi e telematici, su Internet e il commercio elettronico. Stage sono offerti dalla Camera di Commercio, dalle Authorities, da Wind Telecomunicazioni e da altre imprese. Può accedere al master chi è in possesso di laurea triennale o specialistica (oppure di laurea anteriore alla riforma universitaria) presso le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Ingegneria, Informatica e Scienze della Comunicazione. I posti disponibili sono 40; è prevista una selezione pubblica. La domanda di ammissione al corso deve essere presentata entro le ore 13 di martedì 11 marzo presso la Segreteria Amministrativa Post-Laurea - Via Gino Capponi, 16/r - 50121 Firenze. Per informazioni telefonare allo 055/2460251 (ore 9,30-12,30) oppure cliccare su www.unifi.it/studenti  alla voce "laureati" . 

PARTE A MODENA IL PRIMO MASTER UNIVERSITARIO PER AFFRONTARE L'ABUSO SUI MINORI 
Milano, 24 febbraio Un corso di specializzazione universitaria, dedicato agli addetti ai lavori, per affrontare in modo professionale e attento l'abuso ed il maltrattamento sui minori. E' il Master di II livello, organizzato dall'Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con Telefono Azzurro e il Dipartimento universitario di Psichiatria e Salute Mentale, destinato alla formazione di "Esperto nella valutazione, diagnosi e intervento in situazioni di abuso e maltrattamento nell'infanzia e nell'adolescenza". Il Master, che gode dell'accreditamento Ecm presso il ministero della Salute, prenderà avvio il 7 aprile per concludersi il 21 novembre 2003. In tutto, l'attività teorico-pratica avrà una durata complessiva di 550 ore. In particolare, il corso si propone di fornire ai partecipanti un'approfondita formazione nel campo del disagio infantile/adolescenziale, con particolare riferimento alle situazioni abuso e maltrattamento ed all'intervento integrato da parte delle diverse professionalità presenti sul territorio. Il percorso proposto, altamente professionalizzante, è rivolto a coloro che abbiano già maturato esperienze in questo settore e consente di acquisire gli strumenti teorico/metodologici per intervenire in funzione preventiva, clinica, psicologico-forense, psicosociale, oltre che nelle diverse situazioni di emergenza che coinvolgono il minore. A garantire l'alto livello del corso, in aula si alterneranno docenti che, per la loro preparazione ed esperienza sul campo, si sono occupato a lungo del tema dell'abuso e maltrattamento sui minori. Tra questi, il Prof. Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile presso il Dipartimento di Psichiatria e Salute mentale dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nonché presidente di Telefono azzurro, il Prof. D. Finkelhor, docente presso l'Università di New Hampshire, Durham (Usa), il Prof. T. Furniss dell'Università di Munster (Germania), e il Prof. R. Harrington, dell'Università di Manchester (Uk). Infolink: www.abuso.unimore.it 

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