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24 FEBBRAIO 2003

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UNA CARTA SANITARIA EUROPEA PER IL 1 GIUGNO 2004 

Bruxelles, 24 febbraio 2003 - La Commissione ha proposto il primo giugno 2004 come data per inaugurare la carta europea di assicurazione malattia. Questa carta, unica e personale, è destinata a sostituire tutti gli attuali moduli cartacei necessari per poter usufruire di cure sanitarie durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. La nuova carta semplificherà la vita dei cittadini, degli operatori sanitari (medici, ospedali) e degli enti di previdenza sociale dell'UE. Il modulo 'E111', necessario per soggiorni a breve durata, quali i soggiorni turistici, sarà il primo ad essere sostituito, seguito poi in un secondo tempo da tutti gli altri moduli richiesti per soggiorni temporanei distacco dei dipendenti in un altro paese (E128), trasporto stradale internazionale (E110), studi (E128) e ricerca di un posto di lavoro (E119). In una terza fase la carta assumerà la forma di una carta elettronica "intelligente", che può essere letta dai computer. La carta semplificherà le procedure senza modificare i diritti e i doveri dei cittadini dell'Unione; per esempio, consentirà ai pazienti che devono pagare cure sanitarie dispensate all'estero di essere rimborsati più velocemente dal proprio sistema di previdenza sociale. La carta potrà tuttavia offrire ulteriori vantaggi nella misura in cui le regole comunitarie apriranno ai cittadini europei maggiori possibilità di essere curati durante un soggiorno temporaneo un in altro Stato membro. Una di tali possibilità, già approvata a livello politico dagli Stati membri, consiste nel diritto di beneficiare di tutte le cure necessarie, non solo delle cure urgenti, nello Stato membro ospitante. La Commissione ha adottato queste proposte su richiesta del vertice di primavera di Barcellona svoltosi nel marzo 2002 che ha invitato la Commissione a presentare i dettagli necessari all'introduzione della carta europea di assicurazione malattia prima del vertice di primavera di Bruxelles, che avrà luogo il 21 marzo di quest'anno. Anna Diamantopoulou ha dichiarato: "La carta europea di assicurazione malattia consentirà ai cittadini dell'UE di beneficiare in modo più semplice e veloce di cure sanitarie durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. La carta avrà anche un forte valore simbolico: dopo l'euro, la carta sanitaria europea sarà un altro pezzo d'Europa nelle nostre tasche." Le proposte - L'introduzione della carta avverrà in tre fasi: preparazione tecnica e giuridica (2002-2003), con la consultazione degli Stati membri e delle altre parti interessate; inaugurazione il 1 giugno 2004. Inizialmente la carta sostituirà unicamente il modulo "E111" e in seguito tutti gli altri moduli necessari per i soggiorni temporanei. Una proroga della scadenza può essere richiesta dagli Stati membri che attualmente non utilizzano questo tipo di carte, ma tali proroghe non possono superare i 18 mesi (ossia il 31 dicembre 2005); introduzione di carte elettroniche "intelligenti". In alcune regioni frontaliere dell'UE questi sistemi elettronici esistono già per le cure sanitarie programmate in un altro Stato membro (E112) . Tuttavia, considerati i diversi contesti nazionali e le diverse tecnologie utilizzate, questa fase non può essere avviata in tempi brevi. La Commissione propone: di fornire un quadro globale delle carte di assicurazione malattia, nell'UE come nell'See (e in Svizzera) nonché nei paesi candidati. Le carte sono utilizzate in modo molto diverso nei sistemi sanitari e di sicurezza sociale. Alcuni paesi (Belgio, Francia, Germania, Spagna, e Slovenia) hanno già distribuito carte intelligenti su larga scala, mentre altri si trovano in una fase di progettazione (Grecia, Repubblica ceca). In altri ancora (Irlanda, Regno Unito, la maggior parte dei paesi candidati) l'utilizzo della carta è piuttosto scarso o inesistente. Per tenere conto di tale situazione la Commissione propone un'introduzione realistica, in base alla quale la carta in un primo tempo sarà emessa in un "formato leggibile a occhio nudo" (con un chip per i paesi che desiderano sviluppare l'interoperabilità dei loro sistemi); di seguire e facilitare il processo decisionale della Commissione amministrativa per la sicurezza sociale dei lavoratori migranti (Casstm). In conformità al regolamento UE 1408/71 (le principali regole sulla coordinazione dei sistemi di previdenza sociale degli Stati membri), tale commissione dovrà stabilire una nuova base giuridica per la sostituzione dei moduli della "serie E100".La commissione è inoltre incaricata di promuovere la cooperazione tra gli Stati membri al fine di modernizzare lo scambio di informazioni tra le istituzioni e di accelerare la fornitura e il rimborso delle prestazioni. Dopo la firma del trattato di adesione, il prossimo 16 aprile, è previsto che i dieci paesi candidati, destinati a diventare Stati membri il 1 maggio 2004, assistano come osservatori alle discussioni della Casstm su questo argomento. 

ISTITUITA BANCA DATI CENTRALE PER IL MONITORAGGIO DELLE CONFEZIONI DEI MEDICINALI
Roma, 24 febbraio 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha istituito il 21 febbraio la Banca dati centrale per il monitoraggio delle confezioni dei medicinali all'interno del sistema distributivo, quale mezzo di contrasto delle possibili frodi a danno della salute pubblica, del Servizio sanitario nazionale e dell'erario. Nella Banca dati confluiranno tutti i dati relativi alla produzione e fornitura dei bollini numerati apposti sulle confezioni dei medicinali erogabili dal Servizio sanitario nazionale, secondo quanto stabilito dal decreto del Ministro della Salute del 20 novembre 2001, nonché i movimenti delle singole confezioni dei prodotti medicinali, attraverso il rilevamento del codice prodotto e del numero identificativo delle confezioni. La gestione dei flussi informativi - con le industrie farmaceutiche, i depositi di medicinali, i grossisti di medicinali, le farmacie aperte al pubblico, gli Istituti di cura pubblici e privati, gli smaltitori di prodotti farmaceutici - sarà affidata all'Istituto Poligrafico dello Stato (Ipzs) che già gestisce le fasi di fabbricazione e stampa del bollino e le procedure di numerazione unica e progressiva dei bollini stessi. L'Ipzs provvederà dunque alla raccolta e al controllo dei dati relativi a tutti i movimenti delle confezioni, dall'applicazione del bollino alla distribuzione e al consumo finale, alla distribuzione delle confezioni di medicinali e al consumo finale o alla distruzione delle confezioni immesse in commercio e quindi al loro trasferimento in Banca dati presso la Direzione generale della valutazione dei medicinali e della farmacovigilanza. La Banca dati sarà a regime nell'arco di 12 mesi. 

DAL DIBATTITO SUL CER EMERGONO NUMEROSE RISPOSTE, MA ALTRETTANTI INTERROGATIVI 
Parigi, 24 febbraio 2003 - Eminenti scienziati del settore delle scienze biologiche si sono riuniti a Parigi per discutere la possibile istituzione di un Consiglio europeo delle ricerche (Cer) ed hanno raggiunto un consenso unanime su alcune questioni chiave, lasciando tuttavia irrisolti diversi interrogativi. All'incontro, tenutosi il 19 febbraio presso la sede dell'Unesco, hanno partecipato premi Nobel, direttori di organizzazioni di ricerca e scienziati di tutta Europa, i quali sono stati esortati dagli organizzatori ad evitare le formalità e ad esprimere con franchezza le loro opinioni. "Siamo impegnati in un dibattito che non può proseguire all'infinito", ha affermato il prof. Frank Gannon, direttore esecutivo dell'Organizzazione europea di biologia molecolare (Embo), organismo copromotore dell'incontro. Egli ha aggiunto che, considerati gli obiettivi fissati a Lisbona in materia di competitività europea, "se entro il 2004 non saranno stati elaborati progetti concreti per la realizzazione del Cer, potrebbe essere troppo tardi". Sulla base delle questioni emerse durante le presentazioni e i gruppi di discussione, si è svolto un dibattito aperto, nel corso del quale i partecipanti hanno cercato di raggiungere un consenso sui principi fondamentali e su una struttura di base per l'organismo proposto. Tutti i partecipanti si sono trovati d'accordo nell'affermare che il Consiglio europeo delle ricerche deve concentrare i propri sforzi e risorse sul sostegno della ricerca di base o di attività intraprese su iniziativa dei ricercatori. Molti dei presenti hanno ritenuto che, in ragione della natura a lungo termine della ricerca fondamentale, nonché della mancanza di garanzie finanziarie, l'industria sarebbe restia a fornire i necessari finanziamenti e che, pertanto, il Cer rappresenti il candidato ideale per colmare questo vuoto. Come ha osservato il prof. Andrea Ballabio, direttore dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina: "Nel settore delle scienze biologiche, la ricerca fondamentale è alla base della maggior parte delle spin-off commerciali, pertanto gli investimenti sono essenziali". Un altro tema ricorrente durante l'incontro è stato quello della destinazione di fondi da parte del Cer al miglioramento delle infrastrutture europee di ricerca. A dimostrazione della necessità di un intervento in questo ambito è stato citato un recente studio, dal quale è emerso che delle 20 migliori strutture al mondo nel settore delle scienze biologiche, solo due sono situate in Europa. Durante il dibattito sono state prese in esame sia le infrastrutture fisiche, sia quelle relative alla conoscenza. Il Premio Nobel John Sulston ha citato l'esempio del progetto del genoma umano, nell'ambito del quale è stato possibile garantire all'intera comunità scientifica l'accesso gratuito alle sequenze finali solo grazie all'intervento della fondazione no profit britannica Wellcome Trust. "La ricerca europea deve fungere da contrappeso a quella statunitense ed in particolare a quella delle corporation americane", ha affermato il prof. Sulston. Su determinate questioni fondamentali, tuttavia, i delegati non sono riusciti a raggiungere un accordo. Fra queste, per esempio, figura la possibile posizione concorrenziale del Cer nei confronti dei consigli nazionali delle ricerche. Secondo il prof. Jean-Patrick Connerade, presidente di Euroscience, la concorrenza fra gli scienziati e gli organismi di finanziamento è determinante per raggiungere l'eccellenza nel campo della ricerca. Altri, invece, sostengono che se il Cer cercasse di far concorrenza ai consigli nazionali delle ricerche, l'organizzazione non riceverebbe mai il sostegno necessario al suo sviluppo. Gli interrogativi sul finanziamento del Cer hanno suscitato le divisioni più marcate. Secondo alcuni partecipanti, il bilancio del nuovo Consiglio dovrebbe essere basato su nuovi finanziamenti, piuttosto che sulla ridistribuzione delle risorse esistenti, al fine di raggiungere l'obiettivo di elevare la spesa europea per la ricerca al tre per cento del Pil. Di parere opposto il presidente del "Consejo Superior de Investigaciones Científicas" spagnolo, prof. Rolf Tarrach, il quale ha definito tale posizione una "prospettiva irrealistica". Egli, infatti, ha sottolineato che l'obiettivo principale dovrebbe essere la creazione del Cer e che i nuovi fondi giungeranno solo quando l'organizzazione avrà dimostrato il suo valore. Il prof. Tarrach ha stimato a circa 2 miliardi di euro il valore realistico del bilancio annuale del Cer, da costituire mediante contributi comunitari e nazionali. Secondo il Premio Nobel Rolf Zinkernagel, invece, "per poter esercitare un impatto sulla scienza europea, il bilancio deve ammontare ad una cifra compresa fra i 20 e i 40 miliardi di euro l'anno". Nonostante tali divergenze d'opinione, gli organizzatori della riunione hanno apprezzato il fatto che sia stato raggiunto un accordo su determinati punti e che la totalità dei presenti abbia giudicato positiva l'idea di istituire un Consiglio europeo delle ricerche. Gli interventi di tutti i partecipanti alla riunione saranno raccolti in una pubblicazione. Il prof. Gannon ha concluso l'incontro, al quale dovrebbe far seguito una riunione di follow-up, invitando i partecipanti a riflettere sulle questioni sollevate e ad avviare il processo di definizione delle prossime fasi verso la creazione del Cer. 

APERTE LE ISCRIZIONI PER IL PRIMO MASTER ITALIANO IN MEDICINA E CHIRURGIA DEI TRAPIANTI D'ORGANO. QUATTRO BORSE DI STUDIO DEL VALORE COMPLESSIVO DI 74.000,00 EURO VERRANNO ASSEGNATE AI PRIMI CANDIDATI 
Bergamo, 24 febbraio 2003 - Sono aperte le iscrizioni al primo Master di Medicina e Chirurgia dei Trapianti in Italia, frutto della collaborazione tra l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e gli Ospedali Riuniti di Bergamo, una delle Aziende Ospedaliere più attive nel campo dei trapianti d'organo. Il Master in Medicina e Chirurgia dei Trapianti d'Organo, che costituisce un'offerta formativa innovativa e al contempo necessaria al fine di aprire la strada a programmi di formazione specifica in campo trapiantologico, è così strutturato: tre gli indirizzi principali: indirizzo Medico trapianto di Fegato, indirizzo Medico trapianto di Rene e indirizzo Chirurgico dei trapianti d'organo addominali. Il piano di studi è costituito da 200 ore di lezioni frontali sugli aspetti teorici, comuni ai tre indirizzi, e 600 ore di attività pratiche, specifiche per ciascun indirizzo. 700 ore sono poi dedicate ad attività di studio individuale, frequenza ai reparti di provenienza, attività pratica libera scelta o un protocollo di ricerca concordato con un tutor. La durata complessiva è di un anno, con inizio il 5 maggio 2003 e termine il 30 aprile 2004. La frequenza è obbligatoria, fissata nell'80% delle lezioni. Con il superamento della prova finale ed il conseguimento del Titolo di Master Universitario vengono riconosciute 1500 ore di attività e rilasciati 60 crediti formativi universitari. Il Master è rivolto ai possessori dei seguenti titoli: Laurea in Medicina e Chirurgia; Specialità in Chirurgia Generale o affini. Costituiscono titoli preferenziali le pregresse esperienze presso centri di trapianto e centri di epatologia e nefrologia. Sono previsti un massimo di 9 partecipanti. La domanda di ammissione dovrà essere presentata entro il giorno 15 marzo 2003 alle ore 12.00 esclusivamente per via telematica sul sito dell'Ateneo (www.unimib.it/servizi agli studenti/Sifa on line/accesso ai servizi on line/domande di ammissione/ammissione master-corsi di perfezionamento), oppure attraverso i terminali dislocati presso le sedi dell'Università degli Studi Milano-Bicocca. La selezione avverrà tramite valutazione del curriculum vitae e colloquio il giorno giovedì 3 aprile 2003, con successiva pubblicazione dell'ordine di graduatoria il 7 aprile 2003 che sarà consultabile sul sito dell'Università degli Studi Milano-Bicocca (www.unimib.it/servizi agli studenti). Il contributo d'iscrizione è di 3.500,00 Euro, che andrà versata secondo le seguenti modalità: 500,00 Euro all'iscrizione e 3.000,00 Euro entro il 5 giugno 2003. 4 borse di studio del valore di 18.500,00 Euro l'una (compresa la quota d'iscrizione di 3.500,00 Euro), messe a disposizione dalle aziende Fujisawa, Novartis Farma e Roche, verranno assegnate ai primi quattro candidati della graduatoria. E' possibile visionare il bando di concorso sul sito Internet www.unimib.it/servizi agli studenti/master universitari (master universitari di secondo livello) Per eventuali chiarimenti è attivo un Numero Verde dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 20.00: 800445441 

DOPO LO "STOP" DI FARMINDUSTRIA AI CONVEGNI SI ANNUNCIANO GRAVI PERDITE PER IL SETTORE CONGRESSUALE 
Milano, 24 febbraio 2003 - Il mondo congressuale subisce un altro duro colpo da parte di Farmindustria dopo l'emanazione nel 2001 del codice etico che di fatto ha cancellato dal calendario dei congressi, nei periodi di alta stagione, tutte le località turistiche, montane e marine, abitualmente prescelte come sedi congressuali. La Giunta di Farmindustria ha deciso uno stop "temporaneo" di almeno tre mesi dell'attività di informazione scientifica coinvolgendo anche congressi, convegni e meeting in attesa di norme chiare e definite per eliminare elementi di ambiguità e di difficile interpretazione delle normative vigenti. Pur considerando lo sforzo etico di Farmindustria per rispondere ai gravi casi di illecito emersi in questi ultimi tempi, dobbiamo rilevare i pesanti risvolti nei confronti del settore congressuale italiano che certamente accuserà gravi danni economici e perdite occupazionali per il mancato svolgimento di eventi. Sottolineando il ruolo fondamentale dell'informazione scientifica per l'aggiornamento continuo dei medici e il progetto strategico dell'Ecm (Educazione Continua in Medicina del Ministero della Sanità), che coinvolge direttamente gli organizzatori congressuali, ribadiamo la ns. disponibilità a contribuire alla stesura di un regolamento comune in grado di stabilire ruoli, competenze specifiche e responsabilità organizzative nel rispetto delle norme. Aimp, storica associazioni di categoria del comparto congressuale, si è da tempo dotata di un codice etico fatto proprio dai suoi associati. 

LA 105^ EDIZIONE IN PROGRAMMA DAL 6 AL 9 MARZO 2003 FIERAGRICOLA-AGRIFOOD PORTA L'AGRICOLTURA E L'AGROALIMENTARE AL CENTRO DEL DIBATTITTO EUROPEO FRA ISTITUZIONI, OPERATORI DI FILIERA, DEL TRADE E CONSUMATORI FINALI 
Verona, 24 febbraio 2003 - Dalla terra al piatto, dalla coltivazione alla tavola. E' questo il focus della 105ma edizione di Fieragricola-Agrifood, Fiera Internazionale dell'Agricoltura e della Zootecnia, in programma dal 6 al 9 marzo 2003 a Veronafiere (www.fieragricola.com), la storica manifestazione del settore primario che quest'anno si propone in un abito profondamente rinnovato, in grado di coniugare tradizione e modernità, le richieste del mondo della produzione, della distribuzione e del consumo, la ricerca di sicurezza e le esigenze del commercio, l'innovazione tecnologica e la salvaguardia della natura e dell'ambiente. La Rassegna rimane il terminale di riferimento per la discussione e l'approfondimento dei più importanti temi che riguardano l'agricoltura italiana ed europea, il grande contenitore istituzionale nel quale si definiranno le linee guida della politica agricola europea in vista dell'allargamento ad Est dell'Unione. Non a caso, anche quest'anno, si apre con un prestigioso convegno internazionale sulla nuova politica agricola comunitaria nella prospettiva dell'allargamento ed Est e dinanzi lo scenario del Doha Round del Wto, al quale parteciperanno, fra i relatori, Lester Brown, presidente dell'Hearth Policy Institute di Washington, il Ministro delle Politiche Agricole Giovanni Alemanno, i ministri europei dell'agricoltura ed i presidenti delle organizzazioni agricole ed economiche italiane ed europee. L'appuntamento offre l'occasione per riflettere sul delicato argomento dell'allargamento, il cui processo avrà forti ripercussioni sui bilanci dei singoli stati e soprattutto sul sostegno agli agricoltori dei vari paesi membri. Fieragricola-Agrifood è anche una qualificata vetrina promozionale che, accanto agli incontri, mostre e convegni sui temi al centro del dibattito politico ed economico (tracciabilità, sicurezza alimentare, ecc.), presenta una serie di appuntamenti specifici dedicati ai diversi segmenti dell'universo agroalimentare, con l'allestimento di vari saloni a tema che si rivolgono ad ogni specifico comparto o singolo prodotto. La 105ma edizione è organizzata sulla base di due linee guida fondamentali: la sezione alimentare, che ha come riferimento gli operatori del trade ma anche i consumatori finali, e quella professionale, pensata e realizzata esclusivamente per gli operatori. La prima, denominata Agrifood, offre un'ampia scelta del meglio delle specialità regionali, dei prodotti alimentari di qualità, dei prodotti Dop (Denominazioni di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta), Stg (Specialità tradizionale garantita) e biologici. Agrifood si sdoppia in due Saloni: Qualityfood, che ha l'obiettivo di valorizzare gli elementi identificativi di tali prodotti e nello stesso tempo di agevolarne la conoscenza e la commercializzazione; Biosanus, che propone, anche in collaborazione con l'Associazione Italiana Agricoltura Biologica per l'area degustazioni, tutto ciò che riguarda il settore: produzioni, sementi, concimazioni, prodotti per i trattamenti, conservazione, confezionamento e commercializzazione, i servizi per un'agricoltura biologica ed ecocompatibile, nonché le associazioni dei produttori e consumatori, gli enti di certificazione e controllo, la bioedilizia. Nell'ambito di Agrifood si terranno anche degustazioni guidate ed il Salone dei Formaggi, una novità assoluta organizzata in collaborazione con il Ministero per le politiche agricole e forestali. Il Salone, che mette in vetrina i formaggi d'Italia, non vuole essere semplicemente una fiera di prodotti tipici, ma si propone di diventare un momento di incontro tra istituzioni, associazioni di categoria, sistema distributivo, grande distribuzione, produttori di qualità, consorzi e piccoli artigiani, in cui il formaggio rappresenta l'elemento terminale di una filiera agroalimentare che coinvolge il settore primario inteso come principale garante del prodotto alimentare. Inoltre, Veronafiere, nell'ottica di assicurare al consumatore un'informazione completa e dettagliata, realizzerà una Guida dei formaggi dove verranno presentati i formaggi tipici e di qualità suddivisi secondo le diverse tipologie di produzione e tradizione. Tra le novità Agrifood, che vede anche la presenza di Cia (Conferenza italiana agricoltori) e Copagri (Confederazione produttori agricoli) propone il Paese dei Consorzi Agrari, che rappresenta un ritorno molto importante per la manifestazione, i ristoranti d'autore, l'area buyers, organizzata sia in un momento espositivo che convegnistico mirati ad evidenziare potenzialità e rischi per il settore primario nel correlarsi col sistema della distribuzione organizzata, la dimostrazione di taglio delle carni, la degustazione di prodotti biologici, l'iniziativa "Alta Ristorazione", che coinvolge la Nazionale Italiana Cuochi e prevede ogni giorno la proposizione di piatti elaborati da cuochi europei con prodotti italiani (ma secondo il gusto del paese di provenienza dello chef), le "Meraviglie del gelato artigianale", promossa con Gelatieri Associati del Triveneto, zona leader nella produzione di qualità, fortemente ancorata alla filiera del latte, uova e frutta, ed il Salone del Riso, realizzato in collaborazione con la Coldiretti. Altra novità della 105^ Fieragricola 2003 (Verona, 6/9 marzo) è il "Salone della ricerca e della qualità certificata", organizzato in collaborazione con la Confagricoltura. L'area espositiva, allestita all'interno del padiglione 9, è dedicata esclusivamente agli enti di ricerca, di accreditamento e di certificazione, e agli organismi operanti nel settore della tracciabilità alimentare. L'iniziativa ha l'obiettivo di approfondire i temi e risolvere i problemi legati alla qualità. Sull'argomento si svolge anche un forum, organizzato con l'Università di Verona ed il Ministero per le politiche agricole e forestali. Dopo Agrifood, la seconda sezione di Fieragricola 2003 è denominata Agriexpo, e si rivolge esclusivamente agli operatori professionali. Comprende i settori della ruralità, della gestione del territorio e delle tecnologie applicate: dall'irrigazione all'ortofrutta, dall'agrimeccanica leggera alla zootecnia. Anche Agriexpo si compone di diversi Saloni: Ortosystem, dedicato alle tecnologie ortofrutticole e al prodotto, che presenta, in collaborazione con Fedagro, Unaproa, Aneioa e Unico, la filiera dei prodotti ortofrutticoli, l'attività sementiera e vivaistica, l'industria di condizionamento degli ambienti, del confezionamento, della logistica, dell'imballaggio e del trasporto; Zoosystem, che riunisce le più avanzate e sofisticate attrezzature, i prodotti e le tecnologie per l'attività allevatoriale con i migliori soggetti d'allevamento, ammirabili sia nell'International Dairy Show, lo Show più qualificato a livello europeo della razza Frisona-Holstein, che nella Mostra Nazionale Bruna Italiana - Rassegna Genetica Internazionale, che l'anno prossima diventerà mondiale grazie alla Conferenza mondiale degli Allevatori della Razza Bruna, ribadendo così la propria leadership europea di salone specializzato; Agrest, che presenta la cultura, il sapere le tecnologie ed il modo di vivere sviluppato nel tempo dalle società agricole con due iniziative di riferimento, organizzate in collaborazione con l'Informatore Agrario e Soluzioni Omnia Media, operatore turistico professionale specializzato nel settore incoming: Vivere in Campagna, che riscopre segreti e tecniche della vita agreste, e le Fattorie didattiche, ovvero la trasformazione dell'azienda agricola tradizionale in un luogo opportunamente attrezzato per accogliere gruppi scolastici di ogni ordine e grado e giovani accompagnati da adulti nell'ambito delle loro attività scolastiche ed extrascolastiche (le fattorie didattiche sono in sostanza una risposta adeguata alle moderne esigenze formative della scuola e nel contempo offrono una interessante fonte di reddito all'agricoltore). Il Salone si configura infatti come una vetrina ideale per concretizzare gli obiettivi del progetto europeo "Missione Tellus" proposto dal Consiglio dei giovani agricoltori europei, fatto proprio a livello nazionale dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e che vede coinvolto anche il Ministero dell'Istruzione. Fieragricola/Agriexpo, si completa con Territorium, il Salone che propone tutte le attrezzature ed i servizi necessari alla gestione del territorio e alla salvaguardia del paesaggio, come le tecnologie applicate all'attività forestale, i macchinari per l'estrazione, il trasporto e la distribuzione dell'acqua nei vari impieghi in agricoltura; Mechanica, la più innovativa tecnologia meccanica leggera per le colture intensive, la gamma più esauriente dei mezzi di trasporto, degli accessori e dei pezzi di ricambio. Un panorama articolato e complesso, dunque, nel quale operatori e consumatori potranno trovare non solo i prodotti e le attrezzature più innovative per l'attività, ma anche gli strumenti interpretativi per capire le grandi trasformazioni in atto nell'universo agroalimentare. 

LA DIETA MEDITERRANEA SECONDO BARRY SEARS 
Roma, 24 febbraio 2003 - In questi giorni è in Italia Barry Sears, lo studioso americano che all' inizio degli anni novanta ha messo a punto la Zona, la strategia alimentare che dopo essersi diffusa negli Stati Uniti (dove è seguita da milioni di persone, fra le quali personaggi del mondo dello spettacolo e campioni dello sport) è ora applicata da moltissime persone anche in Italia. Barry Sears presenterà il suo nuovo libro "La Zona Omega 3Rx", edito dalla Sperling & Kupfer, il quarto pubblicato nel nostro paese. Terrà inoltre corsi e conferenze a Roma, Milano, Treviso e Varese. E' stato detto che la Zona va contro i principi della dieta mediterranea. Non è per niente vero. Quello contro cui combatte Barry Sears sono semmai gli innalzamenti dell'insulina nel sangue, quelli che si determinano quando si mangiano quantità eccessive di zucchero, di dolci, di cereali raffinati e di patate. Gli elementi cardine della vera dieta mediterranea, quella che consumavano i nostri bisnonni (l'olio d'oliva, il pesce, la verdura, la frutta e gli alimenti a base di cereali integrali), invece, sono alla base della dieta a Zona, una strategia alimentare che determina tutta una serie di vantaggi: la miglior efficienza del corpo e della mente, una maggior resistenza alle infezioni, il rischio ridotto di incorrere nelle malattie cardiache, in quelle legate all'età avanzata e, se necessario, il dimagrimento. Una tavola rotonda sul tema, moderata da prof, Bruno Berra, alla presenza del Dr. Barry Sears si è svolta presso Civita, piazza Venezia 11, a Roma, venerdì 21 febbraio 2003. Vi hanno preso parte, oltre al Dr. Barry Sears e al Prof. Bruno Berra, Ordinario di Chimica Biologica dell'Università di Milano: Dr. Enrico Arcelli Medico sportivo; Prof. Cesare Sirtori Cardiologo; Dr. Eugenio Del Toma Nutrizionista e diabetologo; Dr. Carlo Agostoni Pediatra; Mons. Libero Andreatta (testimonianza sulle condizioni del Santo Padre). Chi è Barry Sears Noto biochimico, membro del Mit, (Massachusetts Institute of Technology) è specializzato nella terapia del diabete del secondo tipo e nel controllo alimentare delle risposte ormonali. In particolare, ha studiato gli eicosanoidi, sostanze importanti recentemente scoperte. È autore dei best-seller "Come raggiungere la Zona", "La Zona anti-età", "7 giorni con la Zona e l'ultimo nato La Zona Omega 3RX", tutti successi editoriali pubblicati in Italia da Sperling & Kupfer. Barry Sears, insieme con il nuotatore, campione euroepo sl Lorenzo Vismara, sarà ospite di Uno Mattina, lunedì 24 febbraio 2003, alle ore 9. 

TURISMO IN FIERA A CHARLEROI 
Pescarea, 24 febbraio 2003 - L'assessorato al turismo della Provincia di Pescara partecipa, con un proprio stand, al "Salone delle Vacanze e Tempo Libero" in programma a Charleroi (Belgio) dal 22 febbraio al 2 marzo 2003. La fiera, considerata tra le più importanti d'Europa nel settore turismo e vacanze, rappresenta un appuntamento per tour operator, addetti ai lavori e semplici turisti. Come è avvenuto per la scorsa edizione della rassegna, che ha registrato oltre 250 mila visitatori, la presenza della Provincia pescarese sarà possibile grazie ad una solida partnership stipulata con la Camera di Commercio belga-italiana di Bruxelles presieduta da Antonio Tresca. Proprio quest'ultimo, di origine abruzzese, è stato infatti il fautore del contributo che l'Ente provinciale assicurerà a questa importante manifestazione. Lo stand pescarese, che ha una posizione strategica all'interno della fiera, sarà supportato dal personale dell'ufficio informazioni di Loreto Aprutino. Sarà ricco di materiale promozionale in lingua francese e italiana (visto il gran numero di emigranti abruzzesi tuttora residenti in Belgio), di prodotti enogastronomici tipici e manufatti dell'artigianato locale. La scelta dell'assessorato al turismo della Provincia si colloca volutamente in una prospettiva di sviluppo dei rapporti economici e commerciali già instaurati con le autorità e le amministrazioni belghe, visti i forti legami esistenti con la comunità di Marcinelle e i rapporti istituzionali esistenti tra le province di Pescara e Charleroi. 

"FIAT AUTO: MOBILITÀ ED AMBIENTE; SVILUPPI TECNOLOGICI" NELL'AMBITO DI PROGETTO CITTÀ
Milano 24 Febbraio 2003 - L'impegno di Fiat Auto per il rispetto dell'ambiente Tra i grandi temi che impegnano l'industria automobilistica, quello legato al rispetto dell'ambiente è sicuramente prioritario per Fiat Auto. Lo dimostrano i prodotti presenti sul mercato; i piani di ricerca e sviluppo; le iniziative di mobilità sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione; e gli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti. L'occasione di Milano, dunque, permette di passare brevemente in rassegna le strategie di Fiat Auto in questo ambito e di evidenziare le questioni ancora aperte. Innanzitutto, nell'affrontare i problemi ambientali legati alla mobilità urbana emerge sempre più marcata la necessità di collaborazione tra settore pubblico e privato. Del resto non esiste in questo campo "la soluzione", ma un mosaico di soluzioni che devono essere armonizzate nel tessuto urbano. Ecco perché competono al settore pubblico le linee di indirizzo, mentre è compito dell'industria automobilistica sviluppare, produrre e proporre al mercato autoveicoli sempre più eco-compatibili in linea con i piani e le scelte di mobilità delle città. Ormai da anni le Case costruttrici seguono due percorsi di riferimento ambientali irreversibili: l'abbattimento delle emissioni allo scarico e la riduzione dei consumi di combustibile. Due temi di grande rilievo che Fiat Auto affronta, innanzitutto, con il continuo e costante miglioramento delle tecnologie convenzionali. Nel controllo delle emissioni, per esempio, sono stati compiuti grandi progressi: molti modelli di Fiat Auto, infatti, rispettano già i limiti previsti dalla direttiva europea Euro 4, che sarà obbligatoria a partire dal 2006. Ciò significa aver abbattuto di oltre il 97% le emissioni di sostanze inquinanti emesse da un autoveicolo. Per quanto riguarda, poi, la riduzione dei consumi, Fiat da sempre ha rappresentato sul mercato il prodotto che meglio concilia prestazioni ed economicità di esercizio. In questi anni questo binomio si è rafforzato, come dimostrano i consumi delle vetture che sono diminuiti in misura significativa. Del resto Fiat Auto è impegnata a rispettare l'accordo volontario che i costruttori europei hanno stipulato con la Commissione Europea e che prevede entro il 2008 un valore medio di consumo pari a 140 g/km di CO2. Nel caso di Fiat Auto, questo valore significa una riduzione dei consumi del 25% rispetto al valore di riferimento del 1995. E ad oggi la Casa torinese ha già raggiunto una riduzione del 15%. Ridurre le emissioni in atmosfera di CO2, sostanza ritenuta responsabile del surriscaldamento del globo terrestre, è un impegno prioritario che l'Unione Europea ha assunto in sede internazionale. Per la realizzazione di questo obiettivo è fondamentale lo sviluppo della "dieselizzazione", tendenza largamente diffusa in Europa, in quanto, a parità di prestazioni dei motori a benzina, i moderni motori diesel riducono del 25% i consumi di combustibile che significano una riduzione del 16% delle emissioni di CO2. Prestazioni, emissioni e consumi: sono questi i tre parametri che qualificano oggi i nuovi motori. Fiat Auto può vantare lunghe ed importanti tradizioni motoristiche, soprattutto nel campo dell'alimentazione a gasolio. Come dimostra la prima vettura di serie al mondo con un motore diesel ad iniezione diretta: la Croma 1.9 TD. Poi lo sviluppo del sistema Unijet ad iniezione diretta "common rail". Ed oggi l'evoluzione di questa tecnologia: il sistema Multijet, segreto del rivoluzionario motore 1.3 Multijet 16 valvole prodotto dalla joint venture Fiat - GM Powertrain. Frutto della ricerca e dell'impegno tecnologico di Fiat Auto in chiave ambientale questo propulsore è destinato alle vetture dei segmenti basso di gamma ed è caratterizzato da una spiccata vocazione ecologica: già oggi, infatti, soddisfa i limiti di emissione Euro 4 senza adottare un sofisticato dispositivo di post-trattamento allo scarico, quale la trappola di particolato. Si tratta, quindi, di un motore intrinsecamente pulito, con bassi consumi di combustibile, ad elevate prestazioni, oltre che silenzioso e confortevole. Oltre a questi prodotti sofisticati e all'avanguardia nel panorama mondiale, Fiat Auto punta a ridurre le emissioni e i consumi anche attraverso iniziative di grande impatto sociale ed ambientale. Tra queste ricordiamo il Progetto Metano e il servizio "Car Sharing". Progetto Metano Nel dicembre del 2001 Fiat ha siglato con il Ministro dell'Ambiente e l'Unione Petrolifera un importante accordo finalizzato allo sviluppo del metano per autotrazione in Italia. Per il miglioramento della qualità dell'aria, infatti, oltre al rinnovo del parco circolante, il metano è l'unica concreta alternativa nel breve e medio termine e si caratterizza positivamente anche sul piano della fattibilità economica. Senza contare che il metano è il combustibile più ecologico esistente in natura e che, per le sue caratteristiche, è idoneo ad essere utilizzato nei motori a combustione interna. Non solo. L'Italia vanta importanti tradizioni sull'impiego di questa tecnologia che, tra l'altro, è la migliore soluzione per risolvere il problema ambientale che maggiormente preoccupa le grandi città: il particolato fine. Per tutte queste ragioni, dunque, lo sviluppo dell'autotrazione a metano è un indirizzo strategico di Fiat Auto condiviso e supportato dal Ministero dell'Ambiente. Nel delineare l'Accordo di Programma sul metano, sono stati evidenziati tre aspetti fondamentali. Il primo riguarda il coinvolgimento delle grandi città italiane che di più soffrono l'inquinamento da traffico e dove gravitano il maggior numero di veicoli circolanti in ambito urbano. Il secondo aspetto concerne le utenze professionali che operano prevalentemente in città, gli stessi che percorrono tanti chilometri ed utilizzano mezzi non recenti e quindi ad elevato tasso di inquinamento. Il terzo aspetto riguarda la rete distributiva che diventa elemento essenziale per la crescita della domanda e per l'accettazione da parte degli utenti professionali di un veicolo alimentato a metano. Da questi tre fattori è nata l'impostazione dell'Accordo, condiviso con il Ministero dell'Ambiente e che ha portato nel corso del 2002 alla nascita della convenzione tra le grandi città italiane. La disposizione, in particolare, prevede un sostegno economico per lo sviluppo della domanda di veicoli e l'incremento della rete infrastrutturale da parte del Ministero dell'Ambiente. Insomma, sono contributi di rilevante entità, mai visti finora nel panorama italiano degli incentivi. In questi pochi mesi di attività, dall'avvio operativo del progetto ad oggi, sono stati già conseguiti importanti risultati. All'iniziativa hanno aderito 30 importanti capoluoghi di provincia italiani che hanno o stanno per avviare dei piani per l'ampliamento o lo sviluppo della rete di distribuzione del metano nel loro territorio. Oggi la rete di distribuzione conta 392 punti di rifornimento su tutto il territorio nazionale (prima dell'Accordo di Programma erano 344), dei quali 131 sono presenti nelle grandi città italiane che aderiscono alla convenzione metano. L'obiettivo è di arrivare, entro il 2005, a 750 punti in Italia (330 nelle città del Progetto Metano). Una crescita significativa, dunque, che sarà possibile grazie all'impegno, sia delle amministrazioni delle città che aderiscono alla convenzione, sia dell'Unione Petrolifera e delle società ad essa associate disponibili ad impegnarsi direttamente nella distribuzione del metano per autotrazione. Fiat Auto crede in questa iniziativa di grande valenza ambientale, come dimostra il suo impegno nello sviluppo di una gamma completa di prodotti, capace di rispondere alle esigenze sia di operatori professionali, sia di privati cittadini. L'offerta di modelli oggi disponibili comprende, oltre alla Multipla bipower (prodotto di largo successo sul mercato), anche il Ducato bipower, nelle diverse versioni per il trasporto professionale delle merci; ed il Doblò bipower, nella versione Panorama e Cargo, recentemente lanciato sul mercato. Nei prossimi mesi, inoltre, si aggiungerà la Punto bipower. Si tratta, insomma, di una gamma articolata che copre le esigenze di una vasta categoria di utenti, soprattutto nel settore professionale del commercio, dell'artigianato, del trasporto merci e della piccola e media industria. E, malgrado la limitata estensione della rete distributiva sul territorio nazionale, la crescita graduale delle adesione delle città - che già oggi ha raggiunto un numero ben superiore a quello previsto - ha generato negli utenti professionali un diffuso e crescente interesse. Ma accanto a questi primi importanti risultati, sono da sottolineare alcune "inerzie" che rallentano la marcia e che, se non rimosse velocemente, rischiano di vanificare gli sforzi in atto. La grande sfida del metano per autotrazione in Italia si vince solo nella misura in cui si realizzano gli impianti di distribuzione. In particolare, questa crescita deve avvenire nelle grandi aree metropolitane del Paese, e in particolare a Roma, Milano, Torino e Napoli, che oggi sono le meno attrezzate come numero di punti di erogazione del metano. Senza la ferma volontà, l'impegno e la determinazione delle amministrazioni di queste grandi città a perseguire gli obiettivi di sviluppo della rete distributiva non sarà possibile avviare gli importanti processi di cambiamento nell'utilizzo dei mezzi da parte degli operatori professionali. In questo modo si vanificherà una opportunità unica che l'Accordo di Programma sul metano offre per il miglioramento ambientale delle nostre città. Inoltre, se le città non sapranno far corrispondere alla mobilitazione una reale capacità di orientamento di una parte del trasporto cittadino, prioritariamente quello professionale, verso i veicoli più puliti, resi disponibili grazie all'Accordo di Programma, non si realizzerà, in modo accelerato, quella massa critica di parco circolante necessaria ad alimentare la contemporanea crescita della rete di distribuzione del metano. E' ancora una volta dalla collaborazione tra settore pubblico e privato che possono determinarsi le condizioni per assicurare una diversa mobilità coniugata con il rispetto dell'ambiente. Fiat Auto è impegnata su questo fronte e confida sul crescente impegno delle amministrazioni locali. Car Sharing Il Ministero dell'Ambiente ha recentemente avviato con alcune amministrazioni locali un protocollo per la realizzazione di iniziative di destinate a migliorare la mobilità nelle aree urbane. Fiat Auto crede nella validità di questi progetti ed e pronta a collaborare alla loro realizzazione con un'ampia gamma di prodotti a minimo impatto ambientale. In questo ambito si inserisce il servizio di "Car Sharing" disponibile nella città di Torino. Si tratta di una iniziativa che propone ai cittadini un modo diverso di vivere l'automobile non più legato al possesso, ma semplicemente all'utilizzo: scelgo l'auto che mi serve in un momento della giornata, mi muovo liberamente in città, parcheggio gratis e, quando non devo più usarla la riporto nei parcheggi dedicati. Il costo è commisurato al reale utilizzo della vettura. A tre mesi dall'avvio, i risultati dimostrano che vi è grande interesse da parte dei cittadini, delle imprese, degli studi professionali e della pubblica amministrazione. L'iniziativa, inoltre, punta ad una crescita significativa: oltre 200 vetture, 5.000 abbonati e un numero di parcheggi che si estenderanno a tutto il territorio urbano. Analoghe iniziative, infine, sono in via di realizzazione in altre grandi città italiane. 

LA FIAT AL 73° SALONE INTERNAZIONALE DI GINEVRA 
Ginevra, 24 febbraio 2003 - A Ginevra Fiat espone due anteprime mondiali: il "Progetto 169" e il "Progetto 350" (B-Mpv). Dietro i numeri, che le identificano all'interno dell'Azienda, ci sono la nuova vettura destinata al segmento delle supercompatte e il nuovo Multi Purpose Vehicle compatto. Le novità, dunque, sono due, e segnano: da una parte la volontà di Fiat di confermarsi leader nel segmento delle vetture con missione più cittadina; dall'altra la sua determinazione di voler giocare un ruolo da protagonista in un nuovo sottosegmento in continua evoluzione: quello degli Mpv compatti appunto. Unico, invece, è lo spirito della "Nuova Fiat" dal quale i due modelli nascono e che proprio a Ginevra compie un fondamentale passo avanti. L'obiettivo è consentire alla Marca di riaffermare - ovviamente, declinati in chiave attuale - i suoi tradizionali punti di forza. Come la grande capacità progettuale nei segmenti delle compatte, che qui si ripropone grazie ai "Progetti 169" e "350", ma anche al nuovo motore 1.3 Multijet 16v e al ribadito successo di Fiat Punto, giunta in questi giorni al traguardo dei 5 milioni di clienti. È questa, d'altronde, la missione di Fiat, una Marca italiana che vuole realizzare vetture belle nello stile, pratiche e accessibili a tutti. Automobili caratterizzate da soluzioni creative, intelligenti e perciò capaci di garantire una migliore qualità della vita di ogni giorno. L'area dedicata alle due novità è contraddistinta da una pavimentazione di colore arancio e da due pedane parallele che accolgono il visitatore come in un teatro. Le pedane, sulle quali si trovano le vetture, sono in metallo e hanno il piano in vetro. Qui il pubblico può ammirare due versioni del "Progetto 169", la risposta più evoluta nel campo delle city-car: il nuovo modello è, infatti, una vettura compatta, ma al tempo stesso confortevole e spaziosa, perfetta nel traffico cittadino, ma capace anche di affrontare trasferimenti più lunghi. Due anche le versioni del "Progetto 350", originale modello che rappresenta un nuovo modo di "essere automobile" perché unisce due concetti automobilistici diversi tra loro: la maneggevolezza e le dimensioni proprie di una vettura compatta con la modularità e la versatilità di un vero e proprio MPV. L'impressione finale, dunque, è quella di un'area giovane e "dinamica", con una scenografia ricca di colori brillanti, arredi moderni e metalli lucidi. _Come dimostra anche l'edificio Fiat posto sullo sfondo, dove su un grande schermo a led scorrono filmati che esaltano lo spirito giovane e scattante della nuova city-car. Al centro dello stand, custodito in una teca di cristallo, trova posto il nuovo motore 1.3 Multijet 16v. Si tratta di un motore "Common Rail" di seconda generazione con una tecnologia raffinata, racchiusa in un monoblocco lungo meno di 50 centimetri e alto 65. È, infatti, il più piccolo diesel quattro cilindri "Common Rail" presente sul mercato. L'unico capace di racchiudere in un cilindro del diametro di meno di 70 mm ben sei componenti di dimensioni "normali". Vale a dire quattro valvole, un iniettore e una candeletta. Altro focus dello stand è l'area dedicata agli originali concept car nati sulla base del "Progetto 169". Uno è Fiat Simba, il primo esempio in Europa di un fuoristrada di ridotte dimensioni, capace di destreggiarsi agilmente nella giungla africana come nella "giungla urbana". Il secondo è Fiat Marrakech, una simpatica "scoperta" con la quale vivere vacanze e momenti di relax all'insegna dell'allegria e del divertimento. Entrambi i prototipi sono ospitati su due pedane metalliche con piano in vetro, una delle quali girevole. Sul lato dello stand che si apre verso l'area della Lancia, sono esposte le vetture di attuale produzione. Tra queste spicca la Fiat Stilo Abarth con propulsore 2.4 20v da 170 Cv, dotata di cambio manuale a cinque rapporti (è l'alternativa alla stessa versione finora equipaggiata con cambio Selespeed) e vestita con un kit fortemente caratterizzante. A breve distanza Fiat Ulysse, il monovolume dedicato a chi desidera un Mpv (Multi Purpose Vehicle) confortevole, spazioso, versatile, con un elevato numero di posti e caratterizzato da grande praticità d'uso. Due le versioni esposte: una equipaggiata con il 2.2 Jtd e l'altra con il 2.0 16v, entrambe nell'allestimento Emotion. Dal mondo dell'Ulysse a quello di Fiat Stilo. La zona riservata alla media compatta del Marchio e alla sua versione Multi Wagon è caratterizzata da un'ambientazione fresca e dinamica, proprio come lo spirito che contraddistingue il modello. Tre le vetture sotto i riflettori, tutte nell'allestimento Dynamic: una "5 porte" equipaggiata con il propulsore 1.9 Jtd da 115 CV e due _Stilo Multi Wagon con i motori 1.9 Jtd e 1.8 16v. A Ginevra sono presenti anche Fiat Punto Hgt 1.8 16v e le versioni "Dynamic" e "Sound", entrambe equipaggiate con il propulsore 1.2 16v. L'esposizione prosegue con Multipla 1.9 Jtd Elx e Fiat Doblò 1.9 Jtd Malibù. Lo stand Fiat si presenta, quindi, ricco di novità, fresco e giovane nell'ambientazione, realizzato in tanti colori e materiali. Nello stand, poi, non manca nemmeno la multimedialità: alcune postazioni internet permettono di collegarsi ai siti buy@fiat e fiat.com  dove è possibile navigare alla scoperta dei modelli del marchio, sperimentando un diverso approccio al mondo dell'auto. 

ANTEPRIMA MONDIALE - "PROGETTO 350" 
Ginevra, 24 febbraio 2003 - Al Salone di Ginevra debutta in anteprima mondiale il nuovo Multi Purpose Vehicle compatto che sarà commercializzato nei principali Paesi europei tra l'autunno prossimo e l'inizio del 2004. Conosciuto in azienda come "Progetto 350", l'originale modello rappresenta un nuovo modo di "essere automobile" che unisce ed esalta due concetti automobilistici diversi tra loro. Da una parte, infatti, propone maneggevolezza e dimensioni compatte (è lunga poco meno di quattro metri, larga 1,70 e alta 1,66 metri). Dall'altra, invece, offre tutta la modularità e la versatilità di un vero e proprio Mpv. Ed è proprio questa capacità di rispondere a esigenze diverse, che permetterà al modello di porsi come il nuovo punto di riferimento nella fascia di mercato dei Multi Purpose Vehicle compatti. Un sottosegmento in continua evoluzione, che vedrà il progressivo ingresso delle più prestigiose Case costruttrici e dove Fiat vuole giocare un ruolo da protagonista. Di più: vuole proporre una nuova tipologia di vettura, rivolta a tutti ma destinata, in particolare, a soddisfare le esigenze dei cosiddetti "early adopters", la fascia di clientela più curiosa delle novità, più aperta alle soluzioni inedite, più pronta a recepirle. Si tratta di persone psicologicamente e caratterialmente attive sia in campo professionale sia sociale. Di uomini e donne che hanno imparato a "vivere" anche gli spazi tra un impegno e l'altro, sia esso di lavoro o familiare. Catturando i propri momenti di relax e di gratificazione là dove è possibile. A bordo dell'auto, per esempio, se questa, come "Progetto 350", offre uno spazio ricco, caldo e accogliente. Un ambiente flessibile e modulabile a seconda delle esigenze del momento. Un luogo nel quale godere di quel particolare comfort che è fatto dalla scelta dei colori e dei tessuti, dalla fruibilità dello spazio e da un'impronta raffinata e disinvolta allo stesso tempo. Questa clientela, infatti, è l'interprete privilegiata di uno stile italiano elegante, ma comodo e informale, dal quale sono nate le calzature di qualità, pensate per la barca a vela eppure perfette anche durante l'uscita pomeridiana e l'aperitivo della sera. Oppure il maglione di impronta sportiva, nel quale ci si sente a proprio agio anche in occasioni più mondane o eleganti. In questo contesto si inserisce "Progetto 350", modello profondamente innovativo che propone dotazioni e dispositivi esclusivi: dal climatizzatore automatico bi-zona al Cruise control, dai sei airbag al cambio evoluto robotizzato che può funzionare sia in modo sequenziale sia automatico. Senza contare che "Progetto 350" è una delle vetture più confortevoli del segmento. Come dimostrano, per esempio, la grande facilità di accesso; la possibilità di regolare il volante e il sedile del guidatore; il passo di 2510 mm; il bagagliaio ampio e modulabile grazie anche al sedile posteriore che scorre. "Progetto 350", dunque, è la vettura ideale per la vita dinamica delle famiglie giovani, un "compagno fedele" nel traffico urbano dei giorni lavorativi e un'oasi di relax e tranquillità durante il weekend o nei lunghi viaggi. Il modello, quindi, si rivolge a clienti con bisogni, gusti e stili di vita diversi, ma che hanno qualcosa in comune: il desiderio di un'automobile bella, confortevole e capace di appagare la loro voglia di libertà. Ecco perché "Progetto 350" è innanzitutto un Multi Purpose Vehicle a tutti gli effetti. Lo dimostra, per esempio, la maggiore altezza rispetto alle vetture del segmento B e C, che determina una diversa posizione del piano di seduta del guidatore rispetto al terreno, a tutto vantaggio della facilità di accesso e del dominio della strada. Non solo. Basta salire sul nuovo Mpv compatto per scoprire che si può davvero "star bene a bordo" in qualunque situazione. Una sensazione che per il cliente si traduce nel trovare sempre tanto spazio, ma soprattutto trovarlo là dove serve. Significa poter salire e scendere dalla vettura in modo facile e, una volta accomodati sui sedili, avere intorno a sé un ambiente arioso e illuminato, grazie all'ampia vetratura e al tetto apribile (sempre in vetro) di grandi dimensioni. Tutto questo su una vettura che ha dimensioni esterne molto più compatte di un tradizionale veicolo multifunzione. Nell'aspetto, "Progetto 350" appare solida e sicura e al tempo stesso originale ed elegante. All'esterno si riconosce per le spalle larghe e per le ruote generose, "ingentilite" da una linea generale pulita, moderna e di grande personalità. La forma, poi, priva di spigoli comunica la sua forza discreta e non aggressiva, ed enfatizza il carattere di "guscio" accogliente e protettivo dell'abitacolo, che diventa una garanzia di sicurezza oltre che una promessa di comfort. Quest'ultima mantenuta all'interno da un abitacolo versatile e curato nei minimi dettagli sia estetici sia tecnici. Il design, infatti, sofisticato e armonioso delle ebanisterie e dei rivestimenti sposa le scelte di eccellenza nel campo dell'ergonomia, del comfort acustico e della climatizzazione. Nasce così un ambiente ideale per viaggiare sempre comodi e rilassati. All'interno, poi, il modello propone un abitacolo accogliente, versatile, curato nei minimi dettagli. Senza contare che il design sofisticato e armonioso delle ebanisterie e dei rivestimenti è in linea con la filosofia della vettura, tesa a sottolineare l'ampiezza e l'equilibrio degli interni per un viaggio sempre comodo e rilassato. Per questo i progettisti hanno puntato a caratteristiche di eccellenza in fatto di ergonomia, acustica e climatizzazione. Ecco, allora, una plancia originale con la parte superiore morbida e cedevole al tatto, come le vetture di segmento superiore; al centro è incastonato un originale strumento, mentre i tasti e i comandi sono facili da identificare e da usare. Il cambio, poi, è al centro della plancia, vicino al volante e in posizione ergonomica. Ed ancora: due ampi cassetti chiusi sulla plancia e al centro il doppio vano DIN, grandi tasche sui pannelli, un vano sul padiglione e un capiente mobiletto tra i sedili anteriori, questi ultimi con schienale attrezzato. Tra l'altro, tutti e cinque i sedili sono comodi, ergonomici e sicuri. Oltre a poter assumere configurazioni diverse con poche e rapide operazioni, compresa una singolare posizione "relax". In quest'ultimo caso i sedili anteriori si chiudono in avanti "a tavolino", mentre lo schienale dei posteriori viene inclinato di oltre 45 gradi. Senza contare che lo spazio interno di "Progetto 350" cambia a seconda delle proprie esigenze, e il merito va al sedile anteriore che si ribalta e ai due sedili posteriori che scorrono avanti e indietro e sono capaci di reclinarsi indipendentemente. Nel campo della sicurezza, poi, il nuovo MPV compatto si pone ai vertici del segmento. Il modello, infatti, offre fino a 6 airbag (anteriori a doppio stadio di attivazione, laterali e window bag che proteggono anche i passeggeri posteriori); cinture di sicurezza regolabili anteriori (con pretensionatore e limitatore di carico) e quelle posteriori a tre punti (compreso il posto centrale). Per il trasporto in massima sicurezza anche dei più piccoli, il modello è dotato di attacchi Isofix. Nell'ambito della sicurezza attiva, inoltre, "Progetto 350" adotta di serie l'Abs con Ebd e il Brake Assistant, mentre è a richiesta l'Esp, completo di Hill Holder che rende più facili le partenze in salita. Brillanti nelle prestazioni, ma contenuti nei consumi. Queste le caratteristiche vincenti dei motori proposti dal nuovo modello, che sono anche particolarmente silenziosi, grazie agli impianti di scarico ottimizzati nella disposizione e nella configurazione. Al lancio i propulsori disponibili saranno un 1.4 16 valvole a benzina e un 1.3 Multijet 16v, entrambi abbinati ad un cambio manuale o robotizzato "Dualogic", seguiti nei mesi successivi dal 1.2 16v e dal 1.9 Jtd Multijet. 

ANTEPRIMA MONDIALE - "PROGETTO 169" 
Ginevra, 24 febbraio 2003 - Allo stand Fiat riflettori puntati sulla nuova vettura destinata al segmento delle supercompatte e conosciuta all'interno dell'azienda con il nome "Progetto 169". Il modello è la risposta più evoluta oggi disponibile a chi vuole una vettura dalle dimensioni esterne contenute, dotata del comfort al quale le auto più grandi ci hanno ormai abituati; progettata per consumare poco, ma non per questo meno brillante; ideale nel traffico cittadino e nello stesso tempo perfetta nei viaggi più lunghi. Con il nuovo modello, Fiat si conferma nuovamente protagonista dell'evoluzione di questo segmento, dove tanta parte di storia porta il suo nome: dalla prima 600 alla 500, dalla 126 alla Panda, dalla Cinquecento alla Seicento. Oggi il "testimone" passa a "Progetto 169". Disegnata ispirandosi alle tendenze più moderne, la nuova compatta multifunzionale propone linee nette, stile semplice e pulito, particolari curati con attenzione: sono i tratti distintivi di "Progetto 169", un'auto che comunica subito freschezza. A questa impronta di piccola vettura giovane e informale gli stilisti hanno aggiunto un tocco di personalità: cioè l'aspetto di un'automobile solida e rassicurante, più grande di quanto ci si aspetta da un modello di queste dimensioni. Merito anche delle modanature e delle barre di alcune versioni che fanno del "Progetto 169" un "piccolo SUV" da città. Gli interni riprendono con coerenza le scelte stilistiche della carrozzeria (che può vestire ben dieci colori brillanti e giovani) e propongono un abitacolo spazioso, funzionale e confortevole, che ha poco da invidiare a quello di una vettura media. "Progetto 169", insomma, è una vettura grintosa, una "piccola" dall'aria un po' irriverente e maliziosa che, invece di opporvisi, può diventare complice dell'odierno stile di vita. Interpretando le esigenze di un cliente che vive in contesti urbani di traffico intenso, con spazi ridotti e ritmi di vita frenetici. _Adatta ad assecondarne le necessità, scattando nervosa ai semafori; ma anche a consentire una guida rilassata su percorsi più lunghi. È così che "Progetto 169" diventa una vera complice "pronta a tutto" per noi, un'auto destinata a sorprenderci continuamente per la sua capacità di trasformarsi secondo le situazioni e le esigenze di chi la guida. Un modello che declina il proprio carattere tra soluzioni giovani, colorate, un po' casual e altre più eleganti e raffinate. Un modello dalla personalità forte, dunque, e tipicamente italiana. Con la simpatia e la facilità di comunicazione, che caratterizzano la parte migliore del nostro modo di essere. Con il pizzico di genio e trasgressività che è il tratto distintivo di campioni sportivi come Valentino Rossi e di grandi artisti come Roberto Benigni. Alla stessa maniera di questi ultimi, infatti, la piccola e sbarazzina "Progetto 169", interpreta un po' il "piccolo diavolo" che è in tutti noi. Automobile di grande appeal, quindi, che da un lato si inserisce nelle tendenze forti e vincenti del mercato, dall'altro risulta coerente con la storia e la missione di Fiat. La nuova piccola, infatti, è un'auto molto compatta ma con un'abitabilità sorprendente. Infatti, pur essendo lunga solo 354 centimetri, larga 158 e alta 153, "Progetto 169" può ospitare da quattro a cinque persone, è dotata di un bagagliaio tra i più capienti del segmento (oltre 200 litri) e vanta la migliore abitabilità del segmento. Il nuovo modello, dunque, affronta il mercato puntando su quelle che sono sempre state le caratteristiche vincenti delle piccole Fiat, ma decisa anche a far compiere un vero e proprio salto qualitativo al segmento in tema di comfort e sicurezza, tecnica e dotazioni. Disponibile a cinque porte, "Progetto 169" fa della flessibilità uno dei suoi punti di forza, come dimostra il sedile posteriore che può essere sdoppiato e scorrevole. Non solo. Maneggevolezza e visibilità sono anch'esse ai vertici della categoria. Ecco allora un cambio posto al centro della plancia in un'ottima posizione ergonomica (è una novità di assoluto interesse nel segmento); il servosterzo elettrico Dualdrive (di serie sulle versioni medio-alte); e l'innalzamento del piano di seduta del guidatore rispetto al terreno, che significa per il cliente maggiore visibilità e dominio della strada. Il nuovo modello è, perciò, un'auto ideale per la città, ma al tempo stesso capace di offrire anche tutte quelle caratteristiche dinamiche che le permettono di affrontare comodamente percorsi più impegnativi. Merito, soprattutto, dei tre motori disponibili che assicurano buone prestazioni e consumi decisamente contenuti, rappresentando una valida soluzione sia per l'impiego cittadino, sia per quello extraurbano. Innanzitutto il nuovissimo 1.3 Multijet 16v da 70 CV (che sarà disponibile alcuni mesi dopo il lancio del modello). A questa novità, poi, si affiancano il collaudato propulsore da 1108 cm3 da 55 CV e l'affidabile 1.2 8v che eroga una potenza massima di 60 Cv. Ad essi vanno abbinati due cambi: uno manuale a 5 marce e il nuovo "Dualogic" con funzione sequenziale e automatico. Moderna e affidabile, la meccanica del nuovo modello è arricchita da dispositivi che non tutte le vetture supercompatte possono offrire. Su "Progetto 169", per esempio, il cliente può avere il tetto trasparente "Skydome" di grandi dimensioni, il climatizzatore manuale o automatico, il sensore di parcheggio, l'impianto Hi-Fi completo di lettore Cd, sub-woofer e comandi radio sul volante. A garanzia della sicurezza degli occupanti, poi, il nuovo modello offre di serie o a richiesta, a secondo dell'allestimento: fino a 6 airbag, l'Esp e l'Abs completo di Ebd. un'auto bella e confortevole, dunque. una piccola e simpatica vettura che, tra l'altro, ha un altissimo controvalore grazie alla combinazione di contenuti, costo di esercizio e valore residuo. 

SCANIA LANCIA LA SFIDA SULLA SICUREZZA STRADALE I GIOVANI CAMIONISTI DI TUTTA EUROPA SI AFFRONTERANNO IN UNA COMPETIZIONE PER ELEGGERE IL MIGLIORE TRA LORO. UNA SFIDA ALL'INSEGNA DELLA SICUREZZA STRADALE E DELLA DIFESA DELL'AMBIENTE 
Milano, 24 Febbraio 2003. "Young European Truck Driver 2003", questo è il nome dell'importante competizione fra giovani camionisti europei che Scania ha organizzato col patrocinio della Commissione Europea e con il sostegno di Michelin, Shell e Iru (International Road Transport Union) in qualità di sponsor. Obiettivo primario della manifestazione, che coinvolgerà camionisti provenienti dai 15 paesi membri dell'UE più Norvegia, Svizzera, Polonia e Repubblica Ceca, è la promozione dei temi della sicurezza stradale e della difesa dell'ambiente. Scania ha una lunga tradizione di impegno nella promozione della sicurezza sulle strade. Molti progressi sono stati ottenuti con l'introduzione di nuove tecnologie ma condizione essenziale per la riduzione degli incidenti resta il rispetto delle regole fondamentali del codice stradale e, soprattutto, un corretto stile di guida. Per questa ragione Scania ha avviato il progetto "Young European Truck Driver" che, sotto forma di una competizione fra giovani camionisti, intende sensibilizzare i guidatori al rispetto delle regole di sicurezza stradale. Scania ha trovato un partner essenziale nella Commissione Europea che, con il sostegno dato all'intera manifestazione, prosegue attivamente il suo impegno in tema di sicurezza stradale, perseguendo l'obiettivo, già fissato nel Libro Bianco "Politica Europea del Trasporto per il 2010: è tempo di decidere", di dimezzare entro il 2010 il numero di morti per incidenti stradali nell'Unione, passando dagli attuali 40.000 a 20.000. "Una maggiore consapevolezza dell'importanza della sicurezza stradale e dell'ambiente favorisce indubbiamente il rispetto delle regole fondamentali nel trasporto su strada", sottolinea Kay Lindgren, Vice Presidente del Gruppo Scania. "La competizione organizzata da Scania si rivolge ai giovani camionisti con età inferiore ai 30 anni, e va considerata come un investimento sulla sicurezza stradale futura. Per questa ragione, avere la Commissione Europea come partner in quest'importante campagna è motivo di grande soddisfazione." La competizione, volta ad eleggere il miglior giovane camionista d'Europa, prevede varie fasi. I partecipanti alle selezioni nazionali saranno scelti sulla base delle risposte ad un questionario che riceveranno con l'iscrizione. Superata questa fase, i candidati si sottoporranno ad una serie di prove pratiche e teoriche, previste per la primavera di quest'anno, attraverso le quali verrà eletto un rappresentante per ogni Paese partecipante. I migliori camionisti provenienti dai 19 paesi partecipanti si sfideranno durante la finale europea che si terrà in Svezia nel mese di settembre. Con la fase finale della competizione sarà quindi eletto il miglior giovane camionista d'Europa che riceverà in premio un viaggio per due persone in Brasile, alla scoperta del Carnevale di Rio, e la possibilità di guidare nella foresta Amazzonica. L'impegno di Scania in tema di sicurezza stradale si traduce anche nell'organizzazione della Scania Road Safety Conference che avrà luogo a Bruxelles nell'ottobre 2003. In quest'occasione verranno presentati i risultati della competizione "Young European Truck Driver 2003" e sarà approfondito il tema del "ruolo del camionista" all'interno delle problematiche legate alla sicurezza nei trasporti. Maggiori dettagli sulla competizione, compreso il regolamento, sono disponibili sul sito internet www.scania.com  oppure www.scania.it  

A CREMONA L'ORIGINALE MOSTRA "MODERNISMO E AVANGUARDIA. PICASSO, MIRÓ, DALÍ E LA PITTURA CATALANA"
Milano 24 febbraio 2003 Una splendida occasione per scoprire la città di Cremona con le sue dolcezze gastronomiche e le sue squisitezze culturali è la mostra aperta fino al 4 maggio nel Museo civico "Ala Ponzone" "Modernismo e Avanguardia. Picasso, Miró, Dalí e la pittura catalana". Ottanta opere di grandi esponenti dell'arte catalana, comprese tra il 1880 e il 1930, testimoniano uno dei periodi artistici più intensi e creativi di questa regione che poi darà spunto e ispirazione ai grandi Picasso, Miró e Dalí. L'età compresa tra l'ultimo terzo del XIX secolo e le soglie della Guerra Civile spagnola rappresenta l'età d'oro della pittura catalana: un'epoca di grandi cambiamenti e di fervore, in una Catalogna animata da passioni nazionalistiche, aspirazioni moderniste e da un vero e proprio rinascimento artistico, tale da rendere questa regione d'Europa "un luogo privilegiato della cultura e della creatività, punto di riferimento d'eccellenza sulla scena dell'arte europea". Le opere di grandi artisti come Santiago Rusinol, Isidre Nonell, Joaquin Torres-Garcia, ed ovviamente Picasso, Mirò, Dalì - presenti complessivamente con circa 25 capolavori -formano una mostra coinvolgente, che intreccia il realismo dei primi modernisti - la gente di paese e le visioni suburbane - con il periodo di formazione di Picasso; la rinascita classicista, promossa anche dal grande artista all'epoca del suo soggiorno a Gòsol, con il fecondo legame alla terra o con gli echi di un paesaggio e di uno spirito mediterranei; il richiamo alla tradizione "ancestrale" di certi esponenti illustri dell'avanguardia catalana, come J.V. Foix - la cui visione cosmica si avvicina molto al sentire di Miré - con gli influssi del cubismo che troviamo nelle opere di Picasso (Volto di fanciulla) del 1909. Dal movimento modernista testimoniato da artisti come Santiago Rusinol, Ramon Casas e Miquel Utrillo (padre di Maurice), a contatto con le più avanzate correnti europee, dal simbolismo al postimpressionismo, vengono introdotti temi tratti dalla vita contemporanea: la città industriale, la scene prese dalla strada, i paesaggi desolati di certi cimiteri. Questa generazione di pittori prepara la strada agli esiti altissimi di Isidre Nonell, Joaquim Mir e Pablo Picasso, che possono ora concentrare le loro ambizioni su obiettivi puramente artistici, senza l'urgenza di dover aprire nuove vie moderne alla pittura catalana; Nonell sviscera il tema dell'emarginazione sociale, della povertà e dei dementi con occhio crudo e pungente, con coraggio ed innovazione espressiva, e la critica del tempo lo esalta. Le sue opere sono vicine al Picasso delle prime esperienze, al Picasso della cosiddetta epoca "blu", che muovendosi tra Barcellona e Parigi cerca la sua strada artistica. Anch'egli affronta il tema della miseria e della povertà in opere come Testa di vecchia del 1897 o Morte di una giovane malata del 1900, ma nello stesso tempo, immergendo tutto nel colore blu e isolando le figure dei suoi personaggi, evoca stati d'animo interiori pieni di tristezza e malinconia. Joaquim Mir invece sceglie il paesaggio: non quello tradizionale bensì un paesaggio praticamente astratto, che resterà isolato nella pittura catalana del tempo ma cui va riconosciuto un ruolo importante nell'arte postimpressionista europea e che dal punto di vista cromatico influenzerà l'opera del Picasso più fauvista. Il passaggio al Noucentisme è segnato da un referente culturale nuovo - il classicismo - e dalla dottrina del mediterraneismo, che entreranno entrambi anche nell'opera di Picasso, basti guardare all'Arlecchino di Barcellona del 1917. In verità alla visione classicizzante ed idealizzata il grande pittore alterna anche un'attenzione, via via sempre più forte, per la realtà che lo circonda, per la terra come qualcosa di atavico e viscerale, in una dicotomia che appare evidente già nel bronzo del 1907, presente in mostra, Testa di Fernande. Questo richiamo ad un'idea originale e vitale della pittura è evidente e intenso nello splendido dipinto di Mirò, Siurana, Il villaggio del 1917, che lega noucentismo e prima avanguardia proprio grazie a un'immagine quasi "immanente" della tradizione e della terra. Diverso ma non dissimile il percorso di Salvador Dali che partendo dal mediterraneismo noucentista dei paesaggi assolati e dei ritratti con sfondo marino degli anni '20 e alternando a questi opere come il Ritratto della sorella (Anna Maria) e Pensiero (entrambi del 1925) - quadri d'interno dai toni tristi, neri e viola e con uno ieratismo ed un'inflessione misteriosi - approderà a dipinti visionari e straordinari come Gradiva scopre le rovine antropomorfe, del 1931: la realtà dell'incubo, la de-composizione del mondo, la pittura dei contrasti impossibili e dei paradossi. "Modernismo e Avanguardia. Picasso, Miró, Dalí e la pittura catalana". Catalogo Skira, Cremona, Museo civico Ala Ponzone, fino al 4 maggio 2003, Info: tel. 0372/31222; il biglietto comprende anche la visita alla mostra "Lo sguardo in esilio. Gabriel Morvay tra la catalogna e Cremona" e dà diritto all'ingresso gratuito alla mostra "L'emozione della forma. Francesco Messina nella Collezione Gradellini e altre opere" a Palazzo Trecchi.

PUBBLICATO DA SKIRA L'IMPORTANTE VOLUME-CATALOGO "LUCIANO MINGUZZI. SCULTURE"
Milano 24 febbraio 2003 - Approda alla pubblicazione per i tipi di Skira l'importante volume-catalogo "Luciano Minguzzi. Sculture" con testo critico di Carlo Pirovano. Protagoniste le opere del maestro che ha attraversato tutto il secolo del Novecento con la sua ricerca espressiva. Nelle sue mani la materia si plasma in intrecci potenti e aggrovigliati, in tensioni drammatiche che sembrano spezzare i confini stessi dei corpi. In questo dinamismo ispirato ora dallo studio dell'arte arcaica ora dalla lezione futurista, il bronzo prediletto dall'artista crea "sculture acrobatiche" che sfidano le leggi del realismo. Uomini e animali si piegano a ritmi inimmaginabili sia nelle grandi che nelle piccole proporzioni. L'autore dell'opera, Carlo Pirovano, studia a fondo la formazione di Minguzzi esercitata sui classici intesi non come serbatoio di modelli immutabili, ma come laboratorio di possibilità espressive universali. D'altra parte l'origine popolana dell'artista di cui fu sempre orgoglioso spingeva la sua attenzione alle forme più minute del vivere. Così Carlo Pirovano osserva l'exploit originale dell'Acrobata cinese "che sembra un bronzo pompeiano reinventato in una bottega seicentesca" e il giovinotto con le braccia incrociate o Saltimbanco dove convivono ricordi quattrocenteschi e il neorealismo del Novecento. Gli anni cinquanta segnano un significativo passaggio nella formazione di Minguzzi che arriva a Milano dalla terra emiliana e vive i contatti con sperimentalismi internazionali, con opere di Picasso, con il surrealismo anteguerra, conosciuto appunto in anni postbellici. La figura umana comincia a perdere importanza per un approccio duro e violento ai puri temi della vita vista nelle sue espressioni primarie: lotta, sofferenza, morte, aggressività, ferocia. Tutto viene espresso in un difficile equilibrio tra masse solide e aperture spaziali. La grande prova della quinta porta del Duomo di Milano viene a compimento nel 1965 e rappresenta lo sforzo di riprodurre l'intero creato in 26 metri quadrati di spazio. L'intero creato e anche la cronaca popolaresca della vita milanese rappresentata con una particolare attenzione del rilievo che assume uno stacco eccezionale da tutto tondo rispetto alla consuetudine tradizionale. Per le porte di San Pietro in Vaticano completate nel 1977 la modellatura è ancora più pungente con brutali passaggi da luce a ombra, senza sfumature, con effetti più da sbalzo che da modellazione. Il culmine è raggiunto dalla serie dei martiri dello stipite di sinistra come "fagotti penzoloni" che ricordano i recenti eventi bellici.

UNA COPPIA BOLLENTE: PLATINETTE E BENEDETTA MAZZINI IN BIGODINI! AL TEATRO CIAK DI MILANO
Milano 24 febbraio 2003 - Due artiste discusse e discutibili, originali e ironiche: Benedetta Mazzini e Platinette. Le loro personalità decisamente trasgressive vengono valorizzate appieno nel nuovo spettacolo che sul palcoscenico del Teatro Ciak le vede protagoniste: Bigodini! Una collaborazione che nasce anche da una vera amicizia nata ai tempi di Rock Café e di Hotel Babylon tra video, cabaret, cinema. Ora è la volta del teatro più giovane e spiritoso di Milano dove Bigodini! è una commedia tutta al femminile, nella quale l'acme della femminilità è rappresentata da un uomo. Ovvia l'ambientazione nel sancta-sanctorum dell'universo femminile (il parrucchiere!) con una dinamica psicologica dominata dal desiderio di tre donne di conquistare lo stesso uomo. Appassionate ma goffe, precise nel desiderio ma confuse nella modalità, troveranno la chiave di volta per questa vicenda (e, forse, per la loro vita) nell'incontro casuale con Margot, personaggio dall'ambigua identità sessuale e dal look estremamente appariscente, pronto a dispensare aneddoti sconvolgenti e implacabili consigli di seduzione. Il cardine della vicenda ruota tra le figure di Lella, interpretata da Benedetta Mazzini, acconciatrice controvoglia, imprigionata in doveri e aspirazioni che non sono i suoi, e Margot, (Platinette) vistosa e eccessiva 'fata madrina' che incarna la trasgressione dai vincoli della normalità e la realizzazione delle proprie più folli aspirazioni. Con i toni leggeri e svagati da commedia, senza ricorrere alla volgarità, Bigodini! affronta tematiche delicate come la sessualità e l'emancipazione cercando soprattutto di stupire il pubblico con personaggi a scatola cinese del tutto imprevedibili. Collabora e sponsorizza lo spettacolo Art Hair Studios I Parrucchieri e la grande casa cosmetica Wella, leader nel trattamento e la cura dei capelli. Bigodini! Teatro Ciak, via Sangallo, 33 - Milano www.teatrociak.com dal 25 febbraio al 16 marzo Info tel. 02.76110093 - www.teatrociak.com

ATTESISSIMA CLAUDIA CARDINALE PER IL DEBUTTO SUL PALCOSCENICO MILANESE DEL TEATRO NUOVO
Milano 24 febbraio 2003 - Basta il suo nome per richiamare un pubblico affezionato e ammirato. Non solo per i titoli cinematografici ormai entrati nella storia del genere, ma anche per la bellezza che la bruna Claudia Cardinale mostrava sullo schermo. Oggi Claudia Cardinale é una sofisticata signora che vive in Francia e sfida l'emozione del palcoscenico teatrale, da affrontare in diretta per il pubblico milanese. Al Teatro Nuovo l'attende una prova difficile ed intensa: il personaggio dell'Ignota in "Come tu mi vuoi" di Pirandello, un dramma che ha già visto l'interpretazione di grandi primedonne del passato. Come in moltissime opere pirandelliane, anche in questa si sommano tutti i temi del grande drammaturgo che in una formula cara non solo all'autore, ma a gran parte della psicanalisi contemporanea si può definire: identità e alterità. Pirandello scrive questa opera mentre si svolge in Italia il "caso Bruneri e Cannella", vicenda reale d'una moglie che crede di riconoscere nell'ospite amnesiaco d'un manicomio, il proprio marito scomparso in guerra. Nell'opera l'autore ribalta i ruoli: è il marito che crede di riconoscere, in una Ignota, la moglie scomparsa durante l'occupazione militare. Mario e familiari si contendono l'identità della donna cui viene contrapposta una povera demente sottratta a un manicomio. Ma non è solo un "gioco di ruolo"o Giuoco delle parti, è, in profondità il più acuto esame della condizione della Donna del Novecento. Nel secolo cioè, che, attraverso l'immaginario (fotografia, cinema, consumo di massa dell'immagine), deforma l'identità sino a farla diventare frammenti della memoria. La Donna-Desiderio diviene nota trasgressiva nella normalità quotidiana. Una normalità di fatta penombre, di confusioni, di crudeltà ormai acquisite. In questo labirinto, punteggiato di specchi deformati e dell'improvvisa comparsa di orrori, lei cerca la propria, sconosciuta, identità e crede di trovarla nella sua appartenenza all'uomo. Questa lettura, suggerisce una messa in scena scelta dal regista e compagno della Cardinale Pasquale Squitieri costruita in una sala cinematografica, dove gli spettatori (Salter, Greta, Bruno, Boffi, zia Lena, Salesio, Ines, Barbara, dottori e infermieri) assistono alla proiezione del film interpretato da Claudia Cardinale, "La viaccia". L'ingresso fragoroso in sala del "quattro imbecilli in marsina, mezzo ubriachi", "nella penombra e nella confusione dei quattro giovanotti, di cui qualcuno piange roseo, qualcuno calvo, qualcuno coi capelli ossigenati, più donna che uomo, sembrano marionette sbattute dai gesti sguaiatamente sbracciati e vani" provoca l'interruzione della proiezione. Al loro apparire, con in mezzo l'Ignota, la pellicola prima si blocca su fotogramma fisso, poi lentamente si corrode e brucia lasciando lo schermo bianco. Poi, durante la rappresentazione, riprende. Ma non c'è più la Cardinale. Appaiono spezzoni di altri film e di altre donne-simbolo, misti a frammenti di documentari su guerre e Lager. Claudia Cardinale In "Come tu mi vuoi" di Luigi Pirandello Adattamento e Regia di Pasquale Squitieri al Teatro Nuovo di Milano dal 25 Febbraio al 16 Marzo Per informazioni e prenotazioni: Tel.02/76001231 Sito internet www.teatronuovo.it

WRANGLER: CON I PALI E DISPARI UN LOOK CHE "VIAGGIA ALLA GRANDE" 
Milano, 24 febbraio 2003 - A partire da domani 25 febbraio Wrangler si unisce alla banda dello Zelig. Lo storico brand americano di jeans affiancherà per 3 serate su Italia 1 i simpatici protagonisti della brillante trasmissione diventata un fenomeno di costume, capace di tenere incollati al televisore migliaia di telespettatori. Ironia, buonumore e risate intelligenti: questi gli ingredienti di Zelig, un programma che ha saputo portare il cabaret in tv, rendendolo accessibile a tutti, grazie anche alla trascinante carica del suo capobanda, Claudio Bisio, affiancato dalla effervescente simpatia di Michelle Hunziker. Dopo l'abbinamento a Le Iene nel 2002, Wrangler continua a parlare con il proprio consumatore attraverso un programma giovane e dinamico come Zelig. Un'iniziativa che rivela le affinità fra la popolare trasmissione e l'animo di Wrangler: un marchio storico ma sempre attuale, dalla forte personalità dedicato ai consumatori che hanno uno spirito libero, socievole e giocoso, che fanno dell'ironia la loro arma vincente. Un'operazione di grande visibilità articolata in film promozionali di 90'', condotti dai Pali e Dispari, che offrono a Wrangler l'opportunità di mostrare al pubblico le nuove collezioni primavera-estate 2003: una proposta dove il denim si fa interprete dell'arrivo dell'estate, rinnovato nelle tonalità più chiare e solari. Una collezione dedicata ad un consumatore eclettico che ricerca il comfort di un abbigliamento casual, focalizzato sul denim e perfetto per ogni occasione. 

AMEDEO MINGHI: DOPO IL FESTIVAL DI SAN REMO TOUR AL VIA IL 14 MARZO DA SULMONA (L'AQUILA) 
Sulmona, 24 febbraio 2003 - Il Teatro Comunale "Maria Caniglia" di Sulmona torna ad ospitare Amedeo Minghi. L'artista, dopo aver provato nel teatro sulmonese il precedente show "Anita", ha deciso di fare ritorno nel centro peligno per provare il nuovo spettacolo. Amedeo Minghi sarà a Sulmona dal 10 al 14 marzo 2003, ovvero subito dopo gli impegni con il Festival di Sanremo, dove l'artista ritornerà in concorso. La prima data aperta al pubblico si svolgerà venerdì 14 marzo 2003, alla ore 21, al teatro comunale "Maria Caniglia" di Sulmona. Sarà un occasione per riascoltare tutti i successi di Minghi oltre ai brani del nuovo album "L'altra faccia della luna". La manifestazione è promossa dall'Associazione Culturale Nomadi Fans Club "Un giorno insieme" di Sulmona, con la collaborazione della Paddeu Produzioni di Roma, e con il patrocinio e il contributo del Comune di Sulmona, della provincia dell'Aquila e della Regione Abruzzo. I biglietti saranno disponibilità a partire dalla settimana prossima nei principali punti vendita della regione Abruzzo. Per ogni informazione è possibile contattare l'associazione Culturale Nomadi Fans Club "Un giorno insieme", nella sede di Corso Ovidio 14 a Sulmona, oppure ai seguenti recapiti telefonici: 0864-201079, 0864-210990 e 389-9737620. e-mail: bisestile@yahoo.it

WLADIMIRO TULLI - LIRISMI ALCHEMICI - MOSTRA A PALAZZO FORTI DI VERONA, 22 FEBBRAIO /25 MAGGIO. 
Verona, 24 febbraio 2003 - La Galleria d' Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti di Verona il22 febbraio 2003 inaugura un 'esposizione dedicata a Wladimiro Tulli, artista marchigìano di straordinaria inventiva che, ricorrendo alle tecniche e ai materiali pìù disparati, ha saputo creare un Suo universo, con un linguaggio originale, fervido di spunti e di fermenti culturali. Le oltre sessanta opere in mostra ben documentano l'intera attività dell 'artista dagli esordi, con le opere dedicate all'aeropittura futurista, fino ai lavori più recenti contrassegnati da quel lirismo magico di colore. di segno e di forme che è cifra costante di tutta la sua ricerca. Wladimiro Tulli, 80 anni il settembre scorso, è sulla breccia dal lontano 1938. La sua vicenda artistica lo vede protagonista indiscusso dalle prime esperienze del Secondo Futurìsmo sino all'attuale ricerca dedicata all'astrazione lirica e materica. Assiduo frequentatore e amico intimo di Marinetti, Prampolini, Pannaggi, Monacbesi, Ljcini, Burri e di altri protagonisti dell'arte italiana, Tulli ha vjssuto la sua avventura creativa in continua tensione poetica ed innovativa. La. mostra, curata da Giorgio Cortenova e Patrizia Nuzzo, è accompagnata da un catalogo dato alle stampa per i tipi dì Marsilio Editore. Oltre alle riproduzioni delle opere esposte, la pubblicazione si avvale dei contributi critici di Gabriella Belli, Rossana Bossaglia, Giorgio Cortenova, e delle testimonianze di Giampiero Mughini e del poeta francese Julien Blain. www.palazzoforti.com 

CANTINE CAVICCHIOLI A MILANO MODA DONNA 
Milano, 24 febbraio 2003 - Le Cantine Cavicchioli, azienda modenese protagonista nel progetto di valorizzazione del Lambrusco di qualità, partecipano all'edizione 2003 di "Milano Moda Donna" autunno/inverno. La manifestazione, coordinata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, si svolgerà dal 24 febbraio al 4 marzo 2003 presso il quartiere fieristico di Milano. Le Cantine Cavicchioli, rinnovano la loro collaborazione con la Camera Nazionale della Moda con una fornitura di Lambruschi che verranno degustati nell'area di ristoro a disposizione degli operatori della stampa e dei Vip che interverranno alle sfilate. Fresco, rosso e piacevolmente frizzante, il Lambrusco d.o.c. delle Cantine Cavicchioli si distingue immediatamente nel mondo delle bollicine di pregio. Il Lambrusco, infatti, è un vino allo stesso tempo antico e giovane, attualissimo. Unico nel suo genere per la sua capacità di essere straordinariamente eclettico senza mai rinunciare ad esprimere la sua spiccata personalità. Questa sua dote peculiare si esprime pienamente nella vastità degli abbinamenti possibili in cucina. degno di figurare nella carta dei vini della più qualificata ristorazione internazionale eppure sempre vicino ai sapori della tradizione gastronomica italiana. Quattro sono le tipologie di lambrusco della linea Tre Medaglie delle Cantine Cavicchioli che verranno degustate: Il lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.o.c. secco; Il lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.o.c. amabile; Il lambrusco di Sorbara D.o.c. secco; Il bianco da lambrusco I.g.t.. Il lambrusco è un vino storico e unico al mondo, capace di coniugare tradizione e innovazione, come la moda italiana. 

WINE LOUNGE PARTY AL VICOLO X-PERIENCE VINI DOC AL VICOLO IL 28 FEBBRAIO, NASCE UN NUOVO MODELLO DI ENTERTAINMENT 
Bologna, 24 febbraio 2003 - Nuovi stili di consumo e forme di aggregazione entrano nella notte: i tempi attuali schivano le vecchie categorie di intrattenimento e corrono verso altre definizioni di entertainment. I locali, alle prese con una nuova tendenza, riscoprono i ritmi lenti della cultura vinicola, riportando in voga il tavolo imbandito e i calici ricolmi di vino, con musica pacata di sottofondo. Protagonisti il gusto, la ricerca del palato e della conversazione in un angolo di tradizione rinnovata, che riporta alla memoria echi di lontane feste di paese, e ritrova il gusto di quel piacere nato in nome di Bacco, e anticamente associato alla bevanda degli dei. Niente di più consono al vino del Vicolo (via Sampieri 3, Bologna, tel 051 224256) un locale eclettico e 'sanguigno' che è diventato, pur nel taglio brasiliano, crocevia e vivace punto d'incontro di molteplici culture, stili e sapori del mondo. Il "Wine Lounge Party", in programma venerdì 28 febbraio, è un progetto rivolto ad un intrattenimento 'sano' in stile lounge, ed è promosso da 2night in collaborazione con casa Geretto, produttrice di rinomati vini doc del triveneto e toscani, dall'aroma intenso e dal buon tenore alcolico. L'evento inizierà alle 22.00, e prevede una sala allestita a buffet con degustazione aperta al pubblico e guidata da sommelier esperti, il tutto accompagnato dalle sonorità deep-jazz-house dell'ormai internazionale Luca Trevisi, noto anche per la predilezione delle sonorità "black" e delle contaminazioni con i suoni elettronici e i beat house metropolitani. Con il Wine Lounge Party due linguaggi si incontrano in un'offerta di consumo intelligente: da un lato l'appeal del locale alla moda, dall'altro la forza di un evento già dotato di una sua fisionomia, che, pensato e creato autonomamente, vi fa breccia dall'esterno. A seguire le lezioni d'inglese animate di Clive Griffiths, grande voce di MonteCarlo Night (Speak Easy).L'entertainment del Vicolo, ispirato alle commistione di stili e alle sinergie artistiche, potenzia uno spazio che non è più semplice contenitore ma simbiosi di arte, cucina, cabaret, chill-out, esposizioni, live music e special events. E tale modello sta catalizzando l'interesse dei giovani, che prediligono i locali in grado di esprimersi in modo creativo con alchimie di spazi diversificati, pronti ad innovare volta per volta il loro linguaggio senza adagiarsi in formule stereotipate. 2night ed il Wine Lounge Party - Il "wine lounge party" è un progetto itinerante proposto in diversi locali d'Italia che non poteva non approdare anche a Bologna, città dai sapori forti sia in materia enogastronomica che in fatto di intrattenimento notturno. Con i 'Wine Lounge Party' intendiamo riscoprire il vino di qualità ed invitare ad un momento di socializzazione nei locali catalizzatori della maggior parte del divertimento - spiega Simone Tomaello, amministratore delegato di 2night - Abbiamo attivato anche una forte collaborazione con Casa Geretto, che ad ogni appuntamento propone vini diversi, da gustare in un ambiente ideale per sedersi, rilassarsi, farsi conoscere. Dalla discoteca al ristorante, dal pub al circolo, il vino supera le distinzioni e i diversi stili di divertimento e diventa comune denominatore di nuovi simposi, a riscoprire la seduzione dei momenti conviviali, nell'impronta e nel colore che restano quelli tipici della personalità del locale. L'inaugurazione ufficiale dell'evento è avvenuta l'8 novembre scorso con degustazione per stampa e ospiti presso il Laguna Palace Restaurant (Ve). L'iniziativa è stata via via ospitata dall'Area Club (Ve), il Toy's Club (Tv), il Royal Club (Pn), Il Caffè Pedrocchi (Pd), Il Caffè Grande (Ve), il Lobby Club (Tv), il Blv Room (Cortina), il Blv Rooms (Ve), il Matis (Bo), El Jadida (Mi), la Maison Espana (Mi). Il tour continuerà fino a fine maggio. Infolink: http://www.2night.it/winelounge

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