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di
VENERDI'
6 GIUGNO 2003
pagina 1
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AL BUNDESTAG ROMANO PRODI PARLA DELLA
CONVENZIONE IN DIRITTURA D'ARRIVO
Berlino, 6 giugno 2003 - Di seguito la relazione di Romano Prodi presidente
della Commissione europea tenuta durante la sua visita al Bundestag:
"Signor Presidente, Onorevoli deputati. Innanzitutto voglio ringraziarvi di
cuore per il vostro invito. Sono felicissimo di essere con voi oggi dopo aver
incontrato i vostri colleghi francesi lo scorso mese di marzo. Questo dialogo
diretto è pienamente nello spirito della Convenzione che coinvolge i parlamenti
nazionali nella revisione dei Trattati. Il nostro incontro di oggi non poteva
cadere in un momento più decisivo in quanto la Convenzione sta portando a
termine il suo lavoro proprio in questi giorni. Dobbiamo garantire con ogni
mezzo il successo della Convenzione perché, non facciamoci illusioni, se
dovesse lasciare in sospeso alcune questioni delicate, la Conferenza
Intergovernativa non sarebbe in grado di risolverle. Questo vale soprattutto per
le questioni istituzionali. La Conferenza Intergovernativa deve ricevere un
testo ambizioso, equilibrato e senza alternative, cioè che non lasci nessuna
questione irrisolta. Un fallimento della Convenzione a questo punto rischierebbe
di farci perdere i buoni risultati che essa ha già raggiunto: L'integrazione
della Carta dei diritti fondamentali nella Costituzione, che afferma che
l'Unione non è solo uno spazio di libero scambio ma si fonda su valori e
diritti precisi. Inoltre, si tratta anche di un riconoscimento verso il lavoro
svolto dalla prima Convenzione presieduta dal Presidente Herzog. La
semplificazione: il testo è unificato e risulta più semplice; l'Unione ha una
sola personalità giuridica; e viene ridotto il numero di procedure. Una più
chiara attribuzione di competenze e la creazione di un meccanismo di controllo
del principio di sussidiarietà affidato ai parlamenti nazionali. Il sostanziale
mantenimento di 50 anni di successi. Dalla discussione è emerso chiaramente il
bisogno di alcuni chiarimenti, tuttavia nessuno ha mai messo in questione ciò
che ha fatto la Comunità nel passato. Strumenti d'azione più forti nel campo
dell'immigrazione, del diritto d'asilo e della cooperazione fra magistrature e
corpi di polizia. Infine, è ormai scontato che verrà creata la figura di un
'Ministro degli esteri dell'Unione' che farà parte sia del Consiglio che della
Commissione. Mi auguro che questa nuova figura collabori il più strettamente
possibile con il Collegio e con il Presidente della Commissione. Ho trovato
molto interessante la proposta avanzata dal ministro Fischer di creare, nel
tempo, un servizio diplomatico europeo. Suggerisco che tale servizio sia
integrato nella Commissione, almeno dal punto di vista amministrativo. Questo:
per garantire la coerenza di tutta la nostra azione esterna, per ottimizzare le
conoscenze e le risorse, e soprattutto per evitare di creare doppioni
burocratici. Non dobbiamo dimenticare la lezione che ci ha insegnato la crisi
irachena: se si presenta disunita l'Europa non può svolgere il ruolo che le
spetta nel mondo. L'Unione deve far sentire la sua voce--forte e indipendente.
In gioco non c'è solo la nostra capacità di influire sulle questioni
internazionali. In gioco ci sono il nostro livello di benessere e i principi e
gli ideali che solo noi possiamo dare al mondo. Per passare alle riforme
istituzionali, occorre dire che su un gran numero di esse bisogna fare uno
sforzo supplementare per raggiungere un compromesso. Oggi vorrei insistere su
due obiettivi principali: la legittimità democratica e l'efficacia. Dal punto
di vista della legittimità democratica, che è stata il faro del contributo
della Commissione alla Convenzione, si profilano alcuni chiari progressi: la
designazione del Presidente della Commissione tenendo conto dei risultati delle
elezioni europee e l'estensione dei poteri del Parlamento europeo, per esempio
sulle questioni di bilancio (le spese). Questi passi vanno nella direzione
giusta, ma non sono di portata sufficiente. Disapprovo soprattutto che si sia
mantenuto lo status quo per quanto riguarda le risorse. Ma la questione che più
di ogni altra mette in pericolo la legittimità democratica dell'Unione è
quella di un Presidente stabile del Consiglio europeo. A chi dovrebbe rispondere
questa figura così come viene prospettata? Soprattutto, che ruolo avrebbe il
Parlamento europeo? Si creerebbe un sistema asimmetrico, una democrazia zoppa
nella quale il Parlamento europeo avrebbe, giustamente, funzioni di controllo
sulla Commissione ma non sul Consiglio né tantomeno sul suo Presidente. Per
questi motivi, la Commissione è contraria alla proposta che abbiamo ora sul
tappeto ma siamo aperti ad altre opzioni come il mantenimento della Presidenza a
rotazione. Al di là di ogni possibile formula, la Presidenza a rotazione ogni
sei mesi porta nella nostra casa comune il patrimonio culturale, l'entusiasmo e
l'intelligenza dei responsabili politici nazionali. Tutte cose che sarebbe un
peccato perdere. In alternativa, si può prospettare la figura di un Chairman
che coordini il lavoro del Consiglio dal punto di vista tecnico e gli dia
maggiore continuità. Dal punto di vista dell'efficacia la priorità più alta
è senz'altro eliminare le decisioni prese all'unanimità. Ciò che mi preoccupa
di più è vedere i governi nazionali difendere il proprio diritto di veto. Il
diritto di veto è una misura di garanzia solo in apparenza; in realtà esso
finirà per paralizzare l'Unione. Si tratta di un sistema contrario allo spirito
comunitario che ci è già costato un capitale politico inaccettabile. Occorre
generalizzare il voto a maggioranza. Dobbiamo rivedere la discutibile decisione
di Nizza e adottare un sistema a doppia maggioranza semplice. In poche parole:
passano le decisioni sulle quali c'è l'accordo di almeno il 50% degli Stati e
il 50% dei cittadini. Mi sembra l'unica soluzione: è semplice, è facilmente
comprensibile da parte dei cittadini ed è anche la più logica perché
corrisponde alla doppia natura dell'Unione che, ricordo, è Unione di popoli e
di Stati. La mia altra priorità è definire con chiarezza chi fa cosa, come
aveva chiesto la Dichiarazione di Laeken. Il potere legislativo deve appartenere
congiuntamente al Parlamento e al Consiglio. A questo fine si deve generalizzare
la procedura di codecisione. Il potere giudiziario spetta alla Corte di
giustizia che deve poter intervenire in politica estera e nel campo della
Giustizia e affari interni. Per quanto riguarda il potere esecutivo, l'Unione ha
bisogno di un solo organo che lo eserciti e questo è la Commissione. Sdoppiare
gli esecutivi sarebbe un grave errore. Il Consiglio decide, dà mandato per le
trattative commerciali e definisce gli orientamenti strategici. Ma spetta alla
Commissione proporre i testi che sintetizzano 25 tradizioni giuridiche. Spetta
alla Commissione attuare la legislazione e mettere in pratica le politiche.
Spetta alla Commissione garantire il rispetto del diritto comunitario.
L'istituzione che tutela l'interesse generale deve essere il cuore del sistema
comunitario. Dobbiamo cercare di rendere la nostra azione più coerente, non di
mettere organi diversi in concorrenza fra loro. Ci sono già proposte che vanno
nel senso di legare in modo più armonico la dimensione comunitaria e quella
intergovernativa. Una l'ho già ricordata, quella relativa al Ministro degli
esteri che deve essere un Commissario, seppur con statuto speciale per quel che
riguarda la PESC, e risponde anche al Consiglio. Sono possibili anche altre
soluzioni, a patto di non turbare l'equilibrio istituzionale. Ad esempio,
un'opzione potrebbe essere di dare al Commissario per gli Affari economici e
finanziari la presidenza dell'Eurogruppo e di conferirgli la rappresentanza
esterna della zona euro presso le istituzioni internazionali. Ciò mi conduce a
fare qualche considerazione sulla governance economica. A questo stadio, il
testo del Presidium contiene alcuni punti positivi come il diritto della
Commissione di inviare un avvertimento ai paesi che non rispettano i Grandi
orientamenti di politica economica e in caso di deficit eccessivo. Inoltre il
deficit eccessivo viene dichiarato su proposta della Commissione. Tutavia il
testo non accoglie ancora in misura sufficiente le proposte della Commissione
per avere strumenti istituzionali adeguati per il coordinamento delle politiche
economiche e per la rappresentanza della zona euro. Ora vorrei passare alla
situazione economica vera e propria. È ancora prevista una ripresa dell'attività
economica per la seconda metà dell'anno. Tuttavia, poiché fra la fine del 2002
e il primo trimestre del 2003 la crescita è stata leggermente più debole del
previsto, la crescita dell'1% stimata dalla Commissione per l'anno in corso,
sembra un po' troppo ottimista. L'economia tedesca è la più grande d'Europa e
la Commissione accoglie con favore l'Agenda 2010. Si tratta di un grande passo
avanti per potenziare la performance economica in Germania e in tutta l'Unione.
Il documento, inoltre, è in linea con le raccomandazioni della Commissione
contenute nei Grandi orientamenti generali di politica economica e nelle
Raccomandazioni per l'occupazione. Pertanto, ora diventa cruciale la piena
attuazione dell'Agenda. Dobbiamo però renderci conto che l'Agenda 2010 non potrà
risolvere tutti i problemi strutturali della Germania e bisogna cominciare a
pensare a come affrontare altri aspetti quali i sistemi di previdenza sociale.
Signore e signori, Voglio concludere questo mio intervento con un elenco delle
principali sfide che ci attendono: La Convenzione deve chiudersi con un
successo, nella speranza che le segua una Conferenza intergovernativa di breve
durata. Occorre che i referendum che ancora si devono tenere in alcuni paesi
candidati abbiano tutti esito positivo. Dobbiamo anche preparare bene la
transizione in vista del 1° maggio del prossimo anno, che è la data di
adesione. Dobbiamo operare per migliorare la situazione economica e raggiungere
gli obiettivi di Lisbona in linea con le nostre decisioni. Infine, dobbiamo
impegnarci a ricucire lo strappo provocato dalla crisi irachena.
I LEADER DEL G8 APPROVANO UN PIANO
D'AZIONE IN MATERIA DI SCIENZA E TECNOLOGIA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Milano, 6 giugno 2003 - Il 3 giugno, durante la giornata conclusiva del vertice
di Evian (Francia), i leader dei paesi del G8 hanno approvato un piano d'azione
in materia di scienza e tecnologia (S&T) volto a favorire lo sviluppo
sostenibile su scala globale. In una dichiarazione congiunta sottoscritta dagli
otto Capi di Stato e di Governo, fra i quali figurano i leader di Francia,
Germania, Italia e Regno Unito, i paesi del G8 hanno riconosciuto la necessità
di "promuovere lo sviluppo di tecnologie più pulite, più sostenibili e più
efficienti". "La cooperazione nell'ambito della ricerca scientifica
sulle tecnologie di trasformazione possiede [il] potenziale per migliorare la
sanità pubblica, riducendo l'inquinamento e [abbassando] le emissioni di
gas-serra, per rispondere al problema del cambiamento climatico globale",
recita la dichiarazione. I leader hanno convenuto sul fatto che i paesi in via
di sviluppo necessitano di assistenza per costruire e rafforzare le proprie
capacità di generare conoscenze volte a favorire lo sviluppo sostenibile, e
hanno dichiarato: "Ribadiamo l'impegno che abbiamo preso in occasione del
Vmss [Vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile] per assisterli a migliorare
le loro capacità di ricerca grazie alla cooperazione internazionale". Il
piano d'azione stilato per raggiungere tali obiettivi si concentra su tre ambiti
di ricerca fondamentali che, secondo la dichiarazione, presentano grandi
opportunità di progresso: il coordinamento delle strategie per l'osservazione
terrestre; un utilizzo più pulito, più sostenibile e più efficiente
dell'energia; la sostenibilità in agricoltura, la produttività e la
conservazione della biodiversità. Nell'ambito dell'osservazione terrestre, il
piano d'azione prevede, per i prossimi dieci anni, un coordinamento più stretto
delle strategie, per ridurre al minimo i dati mancanti, e propone misure per
migliorare la raccolta e l'archiviazione dei dati delle osservazioni terrestri
su scala globale. Allo scopo di velocizzare il passaggio a tecnologie più
pulite per la produzione di energia, gli otto paesi più industrializzati
sostengono la necessità di "promuovere la ricerca fondamentale sulle fonti
rinnovabili" come l'energia solare e la biomassa, di condividere i
risultati della ricerca, di promuovere le tecnologie emergenti, di accelerare lo
sviluppo di soluzioni basate sulle celle di combustibile e sull'idrogeno, nonché
di "intensificare la cooperazione internazionale e lo scambio di
informazioni nell'ambito della ricerca precompetitiva". I paesi in via di
sviluppo riceveranno aiuti per migliorare la produttività agricola in modo
sostenibile, che si concretizzeranno con il sostegno del G8 al Gruppo consultivo
sulla ricerca agricola internazionale, il cui compito è divulgare gli ultimi
risultati degli studi in materia di agricoltura. La dichiarazione si conclude
affermando che "questo gruppo dovrebbe anche considerare i modi di
assistere i paesi in via di sviluppo, i quali dispongono già dei propri
programmi di ricerca in questi tre ambiti, vagliando, tra l'altro, la possibilità
di aprire i nostri programmi di ricerca a paesi terzi".
IL MINISTRO STANCA ILLUSTRA AL PRESIDENTE
CIAMPI LE PRINCIPALI INIZIATIVE E ATTIVITÀ IN CORSO
Roma, 6 giugno 2003 - Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha
ricevuto al Quirinale il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio
Stanca. Nel corso dell'incontro - informa una nota del Mit - il Ministro ha
illustrato al Capo dello Stato l'attività e le principali iniziative in corso.
"Il Presidente Ciampi in più occasioni ha dimostrato grande attenzione ed
interesse per gli obiettivi e i progetti di ammodernamento tecnologico e
digitale del Paese su cui stiamo lavorando, interesse testimoniato anche dal
riferimento che il Presidente ha fatto all'e-Government ed ai risultati
conseguiti dall'Italia a livello europeo nel suo discorso del primo Maggio.
Questo incontro è stato un atto di grande disponibilità e cortesia che ci
stimola ulteriormente negli impegni presi", ha detto Stanca. Il Ministro si
è pure soffermato sulle più rilevanti iniziative realizzate sul fronte dei
progetti come la "'i' dell'informatica per tutti gli italiani"; il
piano di e-Government; la competitività delle imprese; le infrastrutture
digitali e le attività internazionali con l'eGovernment per lo sviluppo, che
vede l'Italia impegnata in prima linea in diversi Paesi emergenti. Stanca ha tra
l'altro informato il Capo dello Stato sui 134 progetti di eGovernment per le
Regioni e gli Enti locali in corso per realizzare un "federalismo
efficiente" e portare in Rete ad oltre 20 milioni di cittadini e alle
imprese ben 80 servizi pubblici considerati prioritari. "Si tratta del più
rilevante investimento tecnologico mai realizzato nella Pubblica amministrazione
per valore (492 milioni di €, ossia 142 milioni in più rispetto a quelli
previsti inizialmente, di cui 120 co-finanziati dal Mit), per capillarità
territoriale e per ampiezza di applicazioni", ha detto il Ministro
sottolineando la novità delle maggiori risorse disponibili. Infine Stanca ha
illustrato al Capo dello Stato il programma dei lavori e gli obiettivi della
Conferenza Europea sull'eGovernment (Como, 7/8 luglio), che aprirà il Semestre
italiano di Presidenza Ue, dove saranno presenti delegazioni di una quarantina
di Paesi non solo europei.
BCE: RIDOTTO IL COSTO DEL DENARO DI 0,50
PUNTI PERCENTUALI, AL 2,00%
Francoforte, 5 giugno 2003 - Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della
BCE ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria. 1. Il tasso minimo
di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali è ridotto di 0,50
punti percentuali, al 2,00%, a decorrere dall'operazione con regolamento il 9
giugno 2003. 2. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento
marginale è ridotto di 0,50 punti percentuali, al 3,00%, con effetto dal 6
giugno 2003. 3. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è
ridotto di 0,50 punti percentuali, all'1,00%, con effetto dal 6 giugno 2003.
NARS SUL SITO CIPE
Roma, 5 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che da
oggi il sito del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe),
mette a disposizione per i suoi utenti un nuovo servizio. Sulle pagine www.cipecomitato.it/nars
saranno disponibili documenti e informazioni relative all'attività
istituzionale del Nars - Nucleo di Attuazione e Regolazione dei Servizi di
Pubblica Utilità - costituito presso la Segreteria del Cipe. Oltre ad una serie
di documenti e relazioni accessibili da tutti, riguardanti i settori idrico,
autostradale, ferroviario, marittimo e postale, le pagine comprendono anche
un'area riservata alle Amministrazioni ed ai soggetti componenti il Nucleo.
DPS - MEF: CONCLUSO IL PROGETTO DI
GEMELLAGGIO PHARE ITALIA UNGHERIA RPP SUI FONDI STRUTTURALI
Roma, 6 giugno 2003 - Gianfranco Micciché, Viceministro dell'Economia e delle
Finanze e Fabrizio Barca, direttore del Dipartimento Politiche Sviluppo, sono in
questi giorni in Ungheria per concludere il progetto Phare Italia-Ungheria sui
fondi strutturali. Il progetto, iniziato ad ottobre del 2001, ha avuto lo scopo
di assistere e preparare l'Ungheria nella preparazione e nella gestione dei
fondi strutturali creando le condizioni di una implementazione efficiente del
Piano operativo di sviluppo regionale. Il progetto, del valore di 4 milioni di
euro, ha dato modo al futuro stato membro di acquisire le competenze tecniche
nell'organizzazione e la progettazione dei contributi nel quadro della
preparazione del Piano di Sviluppo nazionale, del programma operativo dello
sviluppo regionale, dei programmi operativi settoriali. Il Ministero di via XX
settembre ha inoltre trasferito ai colleghi ungheresi le procedure per l'uso dei
fondi strutturali e ha tenuto corsi triennali per la formazione del personale
della pubblica amministrazione. L'iniziativa ungherese non è isolata. Per
garantire la presenza del Dipartimento Politiche Sviluppo nell'area dei paesi
candidati all'adesione, è stata costituita una struttura all'interno del
Ministero, diretta da Carlo Nizzo, che segue altri analoghi progetti in Romania,
Repubblica Ceca, Polonia e Croazia.
APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER
INCORPORAZIONE IN MILANO ASSICURAZIONI S.P.A. DI NUOVA MAA ASSICURAZIONI S.P.A.,
MAA VITA ASSICURAZIONI S.P.A. E SIS COMPAGNIA DI ASSICURAZIONI S.P.A. CHE DARA'
VITA ALLA QUARTA COMPAGNIA DANNI DEL MERCATO ITALIANO
Milano 6 giugno 2003 - E' stato ieri approvato dai Consigli di Amministrazione
delle società interessate il progetto di fusione per incorporazione in Milano
Assicurazioni S.P.A. di Nuova Maa Assicurazioni S.P.A., Maa Vita Assicurazioni
S.P.A. E Sis Compagnia Di Assicurazioni S.P.A. L'operazione si inserisce in un
generale processo di razionalizzazione e concentrazione delle Compagnie facenti
parte del Gruppo Fondiaria-Sai, in linea con il piano industriale 2003-2006 di
quest'ultimo, presentato al mercato nello scorso mese di aprile. La società
risultante dalla fusione, che è comunque subordinata all'autorizzazione dell'Isvap,
vanterà, sulla base dei dati 2002, una raccolta premi complessiva pari a €
2,8 miliardi, di cui l'85% circa relativo ai Rami Danni. Sulla base degli ultimi
dati di mercato disponibili (2001, dati civilistici, lavoro diretto italiano)
Milano risulterà, dopo la fusione, la quarta compagnia Danni del Paese con una
quota di mercato pari a circa il 7%. In termini complessivi, risulterà la
quinta compagnia italiana per volume di premi raccolti. In particolare,
l'aggregazione tra realtà assicurative che fanno della propria vocazione verso
il comparto Danni il loro punto di forza consentirà efficaci integrazioni
liberando importanti sinergie. La realizzazione della fusione determinerà un
incremento patrimoniale di Milano. Il complesso consolidato, anche solo tenuto
conto delle risorse della Compagnia incorporante, avrà sufficienti elementi
patrimoniali a fronte del margine di solvibilità richiesto, considerati il
volume dei premi previsto e l'onere medio dei sinistri pagati e delle riserve
costituite. Sono allo studio modalità di adeguata valorizzazione dei marchi
delle società coinvolte nella fusione. Il Consiglio di Amministrazione della
Milano Assicurazioni S.P.A. ha deliberato di convocare gli Azionisti in
Assemblea straordinaria per il 18 luglio 2003 in prima convocazione e per il 21
luglio 2003 in seconda convocazione. Le caratteristiche dell'operazione - Milano
Assicurazioni S.p.A. non possiede alcuna quota di partecipazione diretta nelle
società incorporande. In particolare, Nuova Maa è controllata al 90%
direttamente da Fondiaria-Sai, mentre il restante 10% è di proprietà del Banco
Popolare Di Verona E Novara. Maa Vita E Sis sono invece controllate al 100%,
indirettamente, da Fondiaria-Sai: la prima, per il tramite di Nuova Maa
(55,71%), Sai Investimenti (40%) E Pronto Tutela Giudiziaria (4,29%) e la
seconda esclusivamente per il tramite di Nuova Maa. A seguito della fusione,
sulla base dei rapporti di concambio più oltre illustrati, Milano procederà
all'annullamento ed alla sostituzione con proprie azioni ordinarie delle azioni
Nuova Maa e Maa Vita, mediante aumento del capitale sociale. Le azioni Maa Vita
detenute da Nuova Maa verranno annullate senza concambio. La fusione per
incorporazione di Sis avverrà, invece, ai sensi dell'art. 2504-quinquies c.c.,
senza aumentare il capitale sociale della incorporante, in quanto l'intero
capitale sociale della stessa Sis è posseduto da Nuova Maa, a sua volta
incorporanda in Milano in contestualità o precedentemente a Sis. Pertanto, al
riguardo, non si darà luogo ad alcun con cambio, ma all'annullamento di tutte
le azioni Sis a partire dalla data di efficacia della fusione. La situazione
patrimoniale di fusione è costituita, per tutte le società partecipanti, dal
bilancio al 31 dicembre 2002, quale approvato dalle rispettive assemblee nello
scorso mese di aprile. Milano e Nuova Maa hanno affidato a Kpmg Corporate
Finance, divisione di Kpmg Business Advisory Services S.p.A. (di seguito: Kpmg)
l'incarico di agire in qualità di advisor unico per esprimere un parere
indipendente in merito ad una fascia di rapporti di concambio che potessero
essere di ausilio ai Consigli di Amministrazione delle compagnie nella
definizione di rapporti di concambio, sulla base dei valori economici delle
compagnie stesse stimati al 31 dicembre 2002. I metodi principali di valutazione
utilizzati da Kpmg sono: il metodo dei Flussi di Cassa Attualizzati (Dcf) per
Milano, Nuova Maa e Sis; il metodo dell'Appraisal Value per Maa Vita. Sono stati
anche utilizzati da Kpmg i seguenti metodi di controllo: Metodo Patrimoniale
Semplice; Embedded Value; Metodo Patrimoniale Complesso (escluso Maa Vita).
Sulla base dell'applicazione del metodo principale, il valore relativo delle
Società interessate al 31 dicembre 2002 è stato così stimato: Milano
Assicurazioni: € 1.181,5 milioni, corrispondente ad un valore per azione
ordinaria pari ad € 3,12; Nuova Maa: € 243,2 milioni, corrispondente ad un
valore per azione ordinaria pari ad € 1,25 (tale valore comprende la
partecipazione totalitaria in SIS, stimata in € 21,7 milioni); Maa Vita: €
22,2 milioni, corrispondente ad un valore per azione ordinaria pari a € 2,47.
Sulla base di dette valutazioni sono stati pertanto individuati i rapporti di
concambio teorici in ragione di: Nuova Maa: n. 40 azioni ordinarie Milano, da
nominali € 0,52 cad., ogni n. 100 azioni Nuova Maa, da nominali € 1 cad.;
Maa Vita: n. 79 azioni ordinarie Milano, da nominali € 0,52 cad., ogni n. 100
azioni Maa Vita, da nominali € 1 cad. I metodi di controllo sopra descritti
individuano, per ciascuna delle incorporande, una fascia di rapporti di
concambio al cui interno si colloca, in posizione sostanzialmente centrale,
quello determinato sulla base dell'applicazione del metodo principale. I
Consigli di Amministrazione di Milano Assicurazioni, Nuova Maa e Maa Vita hanno
condiviso i criteri e le metodologie adottati da Kpmg e le analisi da queste
effettuate ed hanno considerato valide le conclusioni rivenienti dalla
applicazione della metodologia principale, ritenendo pertanto di proporre quali
rapporti di concambio quelli di: n. 40 azioni ordinarie Milano ogni n. 100
azioni Nuova Maa; n. 79 azioni ordinarie Milano ogni n. 100 azioni Maa Vita.
Milano Assicurazioni S.P.A. procederà pertanto ad un aumento del capitale
sociale al servizio della fusione nella seguente misura: al servizio della
fusione di Nuova Maa, di nominali € 40.560.000,00 con assegnazione di n.
78.000.000 nuove azioni ordinarie Milano da nominali € 0,52 cadauna agli
azionisti di Nuova Maa, in ragione di n. 40 azioni ordinarie Milano ogni n. 100
azioni Nuova Maa,, senza alcun conguaglio in denaro; al servizio della fusione
di Maa Vita, di nominali € 1.637.325,56 con assegnazione di n. 3.148.703 nuove
azioni ordinarie Milano di nominali € 0,52 cadauna agli azionisti di Maa Vita
diversi da Nuova Maa, in ragione di n. 79 azioni ordinarie Milano ogni n. 100
azioni Maa Vita, senza alcun conguaglio in denaro.
CONTRATTO ASSICURATIVI: PROSEGUE IL
CONFRONTO COMMENTO DEL DIRETTORE GENERALE ANIA GIAMPAOLO GALLI
Roma, 6 giugno 2003 - In una nota diffusa Ania sottolinea che Intende proseguire
il confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per il rinnovo del
ccnl di categoria. Confermando quindi gli incontri già fissati del 9 e 10
giugno. Le posizioni delle Parti negoziali al momento sembrano distanti
soprattutto per la difficoltà delle organizzazioni sindacali ad entrare nel
merito di alcune proposte di Ania volte a migliorare l'organizzazione del lavoro
e a rendere coerente il trattamento economico con l'andamento dei tassi di
inflazione programmati. Le proposte dell'Ania, prosegue la nota, sono in linea
con lo sforzo che le Imprese stanno compiendo per migliorare il servizio alla
clientela e per contenere i costi, il che è condizione necessaria per fermare
la crescita delle tariffe come concordato nel protocollo
Governo-Ania-Associazione dei Consumatori per quel che riguarda la rc auto. Non
viene richiesto di aumentare l'orario di lavoro; ma di poterlo distribuire
diversamente in modo da attenuare l'anomalia per cui il settore assicurativo è
l'unico che chiude il venerdì alle ore 13. Ania non accetta e ritiene
anacronistica la richiesta di ridurre ulteriormente l'orario di lavoro (oggi di
37 ore settimanali). E' stata data la disponibilità ad aumenti retributivi pari
al 6,3%, in linea con il protocollo del luglio 1993. Inoltre Ania ritiene che
aumenti più consistenti creerebbero difficoltà nel mantenere i costi di
gestione in linea con gli impegni assunti. La richiesta di irrigidire
l'organizzazione del lavoro nei "call center" bloccherebbe le
possibilità di sviluppo dell'occupazione, in particolare dei giovani, e non
contribuirebbe a migliorare, come invece necessario, il servizio che le
assicurazioni debbono garantire agli utenti.
DEPOSITATA LA COMUNICAZIONE ALLA CONSOB
DELL'INTENZIONE DI PROMUOVERE L'OPA VOLONTARIA PARZIALE SU AZIONI ORDINARIE
TELECOM ITALIA
Milano, 6 giugno 2003: Olivetti rende noto l'avvenuto deposito presso la
Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ("Consob") della
comunicazione prevista dall'articolo 102, comma 1 del Decreto Legislativo n.
58/1998 (la "Comunicazione"), relativamente alla propria intenzione di
lanciare un'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni ordinarie
e American Depositary Shares ("Ads") rappresentative di azioni
ordinarie della propria controllata Telecom Italia (l'"Offerta sulle
Ordinarie"). La Comunicazione si riferisce anche a un'offerta pubblica di
acquisto volontaria parziale su azioni di risparmio di Telecom Italia, che viene
annunciata tramite un diverso comunicato stampa (l'"Offerta sulle
Risparmio") diffuso simultaneamente al presente comunicato. L'operazione si
colloca nel contesto del percorso di integrazione di Telecom Italia in Olivetti
mediante fusione per incorporazione della prima nella seconda (la
"Fusione"), deliberata dalle assemblee delle due società
rispettivamente in data 24 e 26 maggio 2003. L'operazione, oltre che inquadrarsi
in una logica di investimento da parte dell'Offerente, ha lo scopo di assicurare
agli azionisti di Telecom Italia che non desiderino mantenere la propria
partecipazione nella società risultante dalla fusione un mezzo per liquidare,
almeno in parte, la loro partecipazione, analogamente a quanto assicurato agli
azionisti di Olivetti in forza dell'applicazione dell'art. 2437 del codice
civile, in conseguenza della modifica dell'oggetto sociale di Olivetti
deliberata in concomitanza con la Fusione. Olivetti è attualmente titolare di
n. 2.891.656.682 azioni ordinarie Telecom Italia, rappresentanti il 54,944% del
capitale sociale Telecom Italia rappresentato da azioni ordinarie e il 39,525%
del capitale sociale complessivo. Olivetti non detiene azioni di risparmio
Telecom Italia. Il corrispettivo offerto (il "Corrispettivo") -
calcolato aggiungendo un premio del 20% alla media ponderata dei prezzi
ufficiali di borsa delle azioni ordinarie nel periodo dal 12 marzo 2003 al 26
maggio 2003 (data dell'approvazione del progetto di fusione da parte
dell'assemblea di Olivetti) compresi - è pari a Euro 8,010 per ciascuna azione
ordinaria Telecom Italia. Modalità di finanziamento e garanzie Un pool di
banche italiane e estere, con J.P. Morgan plc, società indirettamente
controllata da Jpmorgan Chase Bank, in qualità di Global Coordinator, ha messo
a disposizione di Olivetti una linea di credito per un ammontare complessivo
massimo pari a 9.000.000.000 di Euro, ai fini del rimborso degli azionisti
recedenti di Olivetti e, per la parte residua, a servizio del pagamento del
corrispettivo aggregato da corrispondersi da Olivetti nell'Offerta sulle
Ordinarie e nell'Offerta sulle Risparmio. A garanzia dell'adempimento
dell'obbligazione di pagamento del corrispettivo aggregato, le banche
finanziatrici, ciascuna per l'importo di relativa pertinenza del finanziamento,
riceveranno da Olivetti istruzioni irrevocabili, al giorno di pagamento, di
erogare al coordinatore della raccolta l'importo necessario al pagamento del
corrispettivo aggregato delle azioni ordinarie e di risparmio acquistate da
Olivetti. Il coordinatore della raccolta a sua volta si obbligherà a utilizzare
tale importo esclusivamente per effettuare, in nome e per conto di Olivetti, il
pagamento del corrispettivo aggregato delle azioni portate in adesione
all'Offerta sulle Ordinarie e all'Offerta sulle Risparmio e acquistate da
Olivetti. Quantità di azioni oggetto dell'offerta pubblica di acquisto
L'ammontare complessivo destinato all'operazione (l'"Importo Massimo
Complessivo") potrà essere determinato solo successivamente alla scadenza
del termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte dei soci che non
hanno partecipato all'assemblea Olivetti del 26 maggio, scadenza prevista per il
12 giugno 2003, e comunque entro la data di pubblicazione del Documento di
Offerta, avuto riguardo all'importo destinato al pagamento degli azionisti
Olivetti recedenti dell'ammontare complessivo del finanziamento di Euro
9.000.000.000 che Olivetti riceverà in relazione all'operazione. Il numero di
azioni ordinarie oggetto dell'Offerta sulle Ordinarie sarà reso noto, una volta
determinato l'Importo Massimo Complessivo, entro la data di pubblicazione del
Documento di Offerta. L'Offerta sulle Ordinarie e l'Offerta sulle Risparmio
avranno ad oggetto la medesima percentuale di azioni ordinarie e di risparmio
rispetto al numero totale di azioni della rispettiva categoria. Nel caso in cui
le adesioni all'Offerta sulle Risparmio non raggiungessero il quantitativo
massimo per la rispettiva categoria di azioni, le somme non utilizzate per
acquistare azioni di risparmio saranno destinate all'acquisto di azioni
ordinarie nell'ambito dell'Offerta sulle Ordinarie, e viceversa, fino a
concorrenza dell'Importo Massimo Complessivo. Attraverso tale meccanismo di
"vasi comunicanti", l'Offerente intende assicurare il soddisfacimento
del maggior numero possibile di azionisti Telecom Italia che vogliano aderire
all'offerta pubblica di acquisto. Pertanto, ad esito dell'applicazione del
suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", l'ammontare di azioni di
una categoria acquistato dall'Offerente potrà eccedere l'ammontare massimo di
azioni di quella categoria oggetto dell'Offerta, come inizialmente determinato.
Qualora, anche dopo l'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi
comunicanti", le adesioni complessivamente ricevute fossero in eccesso
rispetto all'Importo Massimo Complessivo, Olivetti procederà al riparto.
Condizioni Il trasferimento della titolarità delle azioni ordinarie conferite
in adesione all'Offerta sulle Ordinarie ed acquistate da Olivetti, anche
all'esito dell'eventuale riparto, sarà risolutivamente condizionato al mancato
cadere della data di efficacia della Fusione entro il 31 dicembre 2003. Sarà
fatta salva la facoltà dell'Offerente di rinunciare a tale condizione
risolutiva, previo consenso delle banche finanziatrici. È in ogni caso
intenzione di Olivetti e di Telecom Italia arrivare al perfezionamento della
Fusione il prima possibile e segnatamente nella prima metà del mese di agosto
2003. Non sono previste soglie minime di adesione. Periodo di Adesione Si
prevede che il Periodo di Adesione possa avere inizio nella terza decade del
mese di giugno 2003 e concludersi nella seconda decade del mese di luglio 2003.
Il calendario dettagliato sarà concordato con la Borsa Italiana S.p.A. in
conformità alle disposizioni vigenti. Mercati Esteri L'Offerta sulle Ordinarie
verrà promossa anche negli Stati Uniti in forza di una esenzione dagli obblighi
relativi alle offerte pubbliche di acquisto previsti dallo United States
Securities Exchange Act del 1934, come modificato. La concomitante Offerta sulle
Risparmio non è e non sarà promossa, direttamente o indirettamente, negli
Stati Uniti, sia che ciò avvenga tramite il servizio postale o attraverso
qualsiasi altro mezzo di commercio internazionale o inter-statale degli Stati
Uniti, o servizio di un mercato azionario regolamentato degli Stati Uniti
(inclusi, senza limitazione alcuna, il servizio postale, il telefono o
trasmissioni elettroniche attraverso Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto
informatico) e non potrà essere accettata negli o dagli Stati Uniti tramite
alcun mezzo e/o strumento. La concomitante Offerta sulle Risparmio non è
rivolta a "U.S. Persons" (come definite nell Regulation S del U.S.
Securities Act del 1933). Non viene promossa alcuna offerta per l'acquisto di Ads
rappresentativi di azioni di risparmio di Telecom Italia.
FONDI COMUNI: ANTICIPAZIONI SUI DATI DEL
MESE DI MAGGIO 2003
Milano, 5 giugno 2003 - Fondi comuni: Raccolta in nero ad aprile (+3.660 mil. di
euro). Gli obbligazionari superano i fondi di liquidità, forte slancio per i
flessibili. Tornano in negativo gli azionari. In rosso i fondi bilanciati.
Rimane fortemente positivo anche a maggio il flusso di raccolta dei fondi comuni
d'investimento che chiudono il mese a +3.660 milioni di euro. Rispetto ad aprile
si registra uno scambio di ruoli tra i fondi obbligazionari (che diventano la
prima categoria in termini di raccolta) e i fondi di liquidità. Forte
avanzamento per i fondi flessibili mentre i fondi azionari tornano in territorio
negativo. Segno meno anche per i fondi bilanciati che recuperano però terreno
rispetto al mese di aprile. Nell'insieme di tutti fondi (italiani,
lussemburghesi e esteri) per le macro categorie si registra: Azionari raccolta
netta negativa per -402 mln. di euro; Bilanciati raccolta netta negativa per
-378 mln. di euro; Obbligazionari raccolta netta positiva per +2.365 mln. di
euro; Di Liquidità raccolta netta positiva per +1.324 mln. di euro; Flessibili
raccolta netta positiva per +751 mln. di euro. La raccolta netta, per tipologia
giuridica, è così costituita: I fondi armonizzati hanno registrato una
raccolta netta positiva per +2.088 mln. di euro. I fondi non armonizzati
(riservati, speculativi esteri/italiani e altri) hanno registrato una raccolta
netta positiva di circa +100 mln. di euro. I fondi e gli organismi di diritto
estero costituiti da intermediari italiani hanno registrato, in Italia, una
raccolta netta positiva per circa +1.292 mln. di euro. I fondi lussemburghesi
storici hanno registrato una raccolta netta positiva per circa +180 mln. di
euro. I Fondi di fondi, che non vengono inclusi nei totali per evitare
duplicazioni, hanno registrato nel mese di maggio una raccolta netta positiva
per circa +32 mln. di euro e un patrimonio pari a 6.013 mln. di euro. Il
patrimonio dei fondi armonizzati di diritto italiano risulta, a fine maggio, di
circa 373.496 mln. di euro. Il patrimonio dei fondi non armonizzati (riservati,
speculativi esteri/italiani e altri) è pari a 8.516,4 mln. di euro. Il
patrimonio dei fondi e organismi di diritto estero degli intermediari italiani
è di 79.833 mln. di euro. Il patrimonio dei fondi lussemburghesi storici è di
24.135 mln. di euro. Complessivamente il patrimonio gestito dalle forme
collettive degli intermediari italiani ammonta a 485.980 mln. di euro. I dati
riportati nel presente comunicato sono provvisori e passibili di variazioni.
Venerdì 6 giugno Assogestioni renderà pubblici i risultati completi e
definitivi.
3° HEDGE FUND CONFERENCE ORGANIZZATA DA
BORSA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON IAFE - INTERNATIONAL ASSOCIATION OF
FINANCIAL ENGINEERS - L'APPUNTAMENTO DELLA COMUNITÀ FINANZIARIA ITALIANA E
INTERNAZIONALE CON LA HEDGE FUND INDUSTRY
Milano, 6 giugno 2003 - Si è svolta ieri a la 3° Hedge Fund Conference,
l'ormai tradizionale appuntamento della comunità finanziaria internazionale con
la hedge fund industry organizzato da Borsa Italiana in collaborazione con
International Association of Financial Engineers (Iafe), la prestigiosa
associazione che vanta tra i suoi aderenti numerosi premi Nobel ed esponenti di
rilievo della comunità finanziaria internazionale. Con questo convegno Borsa
Italiana, sempre attenta all'evoluzione e ai principali trend dei mercati
finanziari, intende offrire una giornata di formazione e informazione per
accrescere la cultura finanziaria sul mondo degli hedge fund con un confronto
tra alcuni dei principali protagonisti della finanza internazionale. Main
Sponsor dell'evento è Goldman Sachs, affiancata da Banca Akros, Caboto, Ubs
Giubergia Warburg, Hedge Invest Sgr, Kairos Alternative Investment Sgr, Morgan
Stanley e dallo Studio Legale Loiacono. "La partecipazione di Iafe in
qualità di partner della 3° Hedge Fund Conference è la conferma
dell'importanza e dell'interesse che questo appuntamento ha assunto a livello
internazionale anche in mercati, come gli Stati Uniti, da sempre leader e
all'avanguardia in questo settore" ha affermato Raffaele Jerusalmi,
Responsabile dei Mercati di Borsa Italiana. "Un'ottima occasione per
accrescere la cultura finanziaria degli investitori e per promuovere una
migliore conoscenza dell'articolato mondo degli hedge fund che da due anni sta
muovendo con successo i suoi primi passi anche in Italia." La nascita di
un'industria di hedge fund on-shore ha rappresentato un importante momento di
evoluzione per il mercato finanziario italiano: gli hedge fund sono infatti tra
i maggiori liquidity provider in situazioni di crisi finanziarie. Il loro stile
li porta spesso ad operare in controtendenza contribuendo, soprattutto in
situazioni di mercato difficili, a garantire una maggiore stabilità ai volumi
di negoziazione e una migliore formazione dei prezzi.
DEUTSCHE BANK DISTRIBUISCE DOPPIO VALORE
TRE PER CERTO POLIZZA INDEX LINKED A CAPITALE GARANTITO CON DUE CEDOLE ANNUE
FISSE DEL 3% E TRE CEDOLE VARIABILI CHE PUNTANO AL 7%
Milano, 6 giugno 2003 - Dal 9 giugno 2003 Deutsche Bank Spa distribuirà la
polizza index linked a capitale garantito Doppio Valore Tre per Certo, con una
durata di cinque anni e un importo minimo di sottoscrizione di 5 mila euro. Il
collocamento, che riguarda un importo di 85 milioni di euro, proseguirà fino al
23 giugno (salvo chiusura anticipata) in esclusiva presso i 253 sportelli e le
20 unit del Private Banking del Gruppo Deutsche Bank. La nuova polizza,
realizzata da Zurich Life Insurance Italia Spa, prevede per i primi due anni
l'erogazione di una cedola annua fissa pari al 3% del premio investito. Nei tre
anni successivi l'erogazione delle cedole dipenderà dalla performance di un
paniere di 15 titoli azionari: se nelle 12 rilevazioni mensili effettuate nei
singoli periodi annuali di osservazione nessuno dei 15 titoli azionari
componenti il paniere perderà il 35% o più rispetto al prezzo iniziale
(fissato al 27 giugno 2003) il sottoscrittore della polizza avrà diritto il 27
giugno di ciascun anno all'incasso di una cedola del 7%. Al termine della durata
contrattuale è comunque assicurata la restituzione del capitale investito. Il
paniere dei 15 titoli cui è indicizzata Doppio Valore Tre per Certo comprende
una selezione delle principali aziende internazionali operanti in diversi
settori di mercato: Lvmh, Pfizer, Generali, Eni, Carrefour, Bmw, Bridgestone,
Schering, Nestlè, Microsoft, Coca Cola, Boeing, Unilever, Canon, B Sky B. Si
tratta di azioni su cui gli analisti di Deutsche Bank hanno emesso
raccomandazioni da hold a strong buy. La nuova index è riscattabile dopo il
primo anno in qualsiasi momento. Quale garanzia aggiuntiva prevede, in caso di
morte dell'assicurato entro il 66° anno di età, la restituzione alla scadenza
ai beneficiari designati del premio versato con un incremento del 5% e inoltre,
nel corso della residua durata contrattuale, la liquidazione ai beneficiari
stessi delle cedole eventualmente maturate dopo il decesso. "Dopo il
successo dell'ultima index linked Doppio Valore Obiettivo Cedola 2 che ha chiuso
il collocamento con 20 giorni di anticipo, proponiamo un nuovo prodotto in linea
con le esigenze attuali dei risparmiatori", ha commentato Dario Di Muro,
responsabile Prodotti e Investment Center di Deutsche Bank. "Doppio Valore
Tre per Certo, infatti, garantendo il capitale e due cedole al 3% offre una
valida alternativa per l'investitore poco propenso al rischio in un momento di
particolare incertezza dei mercati".
PERFEZIONATA LA CESSIONE DEL 51% DI JULIUS
BAER CREVAL PRIVATE BANKING SPA DAL CREDITO VALTELLINESE ALLA JULIUS BAER
HOLDING
Milano, 6 giugno 2003 - E' stata perfezionata il 4 giugno la cessione del 51%
del capitale sociale della Julius Baer Creval Private Banking SpA dal Credito
Valtellinese Scrl alla Julius Baer Holding Ltd. di Zurigo, per un controvalore
di 13,5 milioni di euro. Julius Baer Creval Private Banking SpA uscirà pertanto
dal perimetro del Gruppo bancario Credito Valtellinese. Julius Baer Creval
Private Banking SpA, con sede in Milano, è la banca specializzata nell'offerta
di servizi di private banking che il Gruppo Julius Baer ed il Gruppo bancario
Credito Valtellinese stanno sviluppando sulla base di un accordo di joint
venture.
EDISON: IL BANK MEETING PER LA
PRESENTAZIONE DELL'OPERAZIONE. IL PRESTITO È STATO SOTTOSCRITTO NEL DICEMBRE
2002 DA BANCA INTESA, MCC E SANPAOLO IMI
Milano, 6 giugno 2003 - Si è tenuta il 4 giugno la presentazione ad un
selezionato numero di banche invitate alla sindacazione generale della linea di
credito "revolving" da € 1,25 miliardi, originariamente firmata,
interamente sottoscritta e finanziata da Banca Intesa, Mcc e Sanpaolo Imi il 12
dicembre scorso. In qualità di "Mandated Lead Arrangers" del prestito
sindacato, alle tre banche italiane si sono affiancate Bank of Tokio Mitsubishi,
Credit Agricole Indosuez, Hsbc, Sg Investment Banking e WestLB. Banca Intesa ha
svolto il ruolo di "Book-runner" per la sindacazione del prestito alle
cinque banche internazionali, mentre Sg Investment Banking è stata nominata
"Joint Book-runner" al fianco di Banca Intesa per la sindacazione
generale che è stata lanciata il 28 maggio scorso. Il prestito sindacato si
inserisce nel programma di ristrutturazione finanziaria del gruppo Edison che ha
come obiettivo quello di riequilibrare il rapporto tra indebitamento e mezzi
propri,, oltre che il rapporto tra debiti a breve e debiti a medio e lungo
termine. La linea di credito è stata utilizzata per rifinanziare parte del
debito in scadenza nel gennaio 2003 e resterà a disposizione dell'azienda fino
alla sua scadenza per finanziare su base revolving gli investimenti programmati
e i fabbisogni di capitale circolante.
CONGIUNTURA ECONOMICA DEBOLE NEL PRIMO
TRIMESTRE E PREOCCUPAZIONE DELLE IMPRESE MILANESI PER LE PROSPETTIVE A BREVE
TERMIN E' QUANTO EMERGE DALL'ULTIMO RAPPORTO TRIMESTRALE ISAE-ASSOLOMBARDA SUL
SETTORE MANIFATTURIERO E DEI SERVIZI CHE HA MESSO A CONFRONTO LA SITUAZIONE
ITALIANA E MILANESE
Milano, 6 giugno 2003 - Dal terzo Rapporto ISAE-Assolombarda sul settore
manifatturiero e dei servizi relativo al primo trimestre del 2003, emergono
giudizi e previsioni ancora molto prudenti circa l'andamento corrente e atteso
di domanda e offerta. Il quadro che emerge dalle inchieste realizzate sulle
imprese operanti nell'area milanese è in linea con gli andamenti non favorevoli
riscontrati a livello nazionale, sia nel settore manifatturiero, sia in quelli
del terziario innovativo. L'andamento negativo degli ultimi mesi ha
probabilmente risentito delle tensioni internazionali legate al conflitto
militare in Iraq. E' possibile attendersi una graduale ripresa della fiducia,
che potrebbe però mantenersi ancora per qualche tempo attorno ai bassi livelli
raggiunti nel primo trimestre dell'anno. In particolare, il clima di fiducia
delle imprese manifatturiere ed estrattive italiane, depurato dai fattori
stagionali ed espresso in base 1995=100, continua a calare nel primo trimestre
2003, portandosi a 93,2 da 94,0 del periodo precedente. Qualche segnale di
ripresa emerge invece dai dati relativi alla sola regione Lombardia, dove
l'indice di fiducia sale a 88,1 da 86,3 del quarto trimestre 2002. L'andamento
della fiducia nell'area milanese, invece, è simile a quello registrato a
livello nazionale: l'indice considerato al netto dei fattori stagionali, in base
Italia 1995=100, scende nel primo trimestre 2003 a 89,2 da 90,0 del periodo
ottobre-dicembre 2002. Tale diminuzione è legata alla contrazione delle
aspettative di breve periodo riguardo la produzione e al peggioramento del
portafoglio ordini, mentre le scorte si mantengono su livelli considerati
normali. Analizzando nel dettaglio i dati riferiti alle imprese dell'area
milanese si nota che la domanda totale (data dalla media ponderata degli ordini
interni ed esteri) mostra ancora una contrazione: essa scende nei primi tre mesi
dell'anno a -12 da -10 (saldo tra opposte indicazioni) di fine 2002, segnalando
così un andamento simile a quanto riscontrato a livello italiano. In
particolare, gli ordini interni si riducono da -10 a -12, mentre quelli esteri
si mantengono costanti (-12). A differenza di quanto emerso sia a livello
nazionale che lombardo, i giudizi sulla produzione evidenziano una ripresa, dopo
la forte flessione registrata nell'ultimo periodo dello scorso anno. Il saldo
depurato dagli effetti stagionali sale, infatti, da -4 a 0 nel primo trimestre
del 2003; il dato rimane tuttavia inferiore ai livelli riscontrati nei primi tre
trimestri del 2002. Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi 3-4 mesi,
gli imprenditori milanesi si attendono un incremento sul lato degli ordini,
anche se il dato rilevato dall'indagine Assolombarda nel mese di marzo risulta
il peggiore del trimestre esaminato. Nel dettaglio, le previsioni più positive
si riscontrano sul lato della domanda interna, il cui saldo cresce da -7 a +9,
mentre le attese sugli ordini esteri passano da -1 a +4. Le previsioni sulla
produzione rimangono contraddistinte da una marcata preoccupazione: il dato
destagionalizzato scende a +2 da +4, confermando così i valori modesti
dell'ultimo trimestre 2002, largamente inferiori a quanto registrato nel resto
dell'anno scorso. In controtendenza rispetto a quanto visto a livello nazionale,
migliorano le aspettative espresse dagli imprenditori milanesi sull'evoluzione
generale dell'economia italiana: il relativo saldo grezzo, pur rimanendo
negativo, sale a -13, da -19 del periodo precedente.
PRIMO ACCORDO 'DUAL FUEL' IN ITALIA: ENEL
FORNITORE UNICO DI ELETTRICITA' E GAS PER IL CONSORZIO API DI ALESSANDRIA
Alessandria, 6 giugno 2003 - Accordo esclusivo tra Api - Consorzio Nord-Ovest
Energia, Enel Energia ed Enel Gas per la fornitura di energia elettrica e gas
metano alle imprese associate. E' il primo di questo tipo in Italia e sottolinea
la validità della strategia "dual fuel offer" avviata da Enel. La
fornitura di energia elettrica interesserà inizialmente circa una cinquantina
di aziende, alle quali se ne potranno aggiungere altrettante nelle province di
Asti e Alessandria, con volumi potenziali annui di circa 10 milioni di
chilowattora. Per il gas, venti le aziende interessate nelle due province e
sessanta quelle che potranno aggiungersi successivamente. I volumi potenziali di
fornitura sono pari a 15 milioni di metri cubi anno. L'accordo sottoscritto
dall'API con Enel Energia - per i clienti del mercato libero dell'energia
elettrica con consumi annuali compresi tra i 100mila e il milione di
chilowattora - e con Enel Gas, senza limiti di consumo annuo, propone condizioni
vantaggiose che si estenderanno gradualmente a tutte le diverse tipologie di
clientela. Ai futuri clienti, le due Società di Enel offriranno, inoltre,
servizi correlati per l'ottimizzazione e il monitoraggio online dei consumi, la
trasformazione degli impianti, oltre a un account manager dedicato a
disposizione degli associati per fornire informazioni e consulenze sulle
migliori soluzioni contrattuali. L'accordo è stato sottoscritto per API, dal
Presidente Roberto Roveta, per il Consorzio Nord - Ovest Energia, dal Presidente
Giuseppe Garlando e per Enel Energia ed Enel Gas, dai rispettivi Direttori
Generali Luca Dal Fabbro e Valerio Camerano. La fornitura del servizio di
energia elettrica e gas decorrerà a partire dal 1° luglio e garantirà
interessanti condizioni economiche per il secondo semestre 2003, con prospettive
ulteriormente positive per l'anno 2004. "Siamo molto soddisfatti
dell'accordo raggiunto - dichiarano il Presidente dell'Associazione delle
Piccole e Medie Imprese, Roberto Roveta ed il Presidente del Consorzio Nord -
Ovest Energia Giuseppe Garlando - Il fornitore di energia elettrica sul libero
mercato per i nostri associati sarà Enel Energia, azienda leader nel settore,
in grado di garantire sempre un servizio serio, affidabile e continuativo e, per
il gas metano, sarà Enel Gas, società nuova ma già leader. Si tratta,
infatti, del secondo operatore italiano del settore". "Questo accordo
riveste per noi una particolare importanza - hanno dichiarato Camerano e Dal
Fabbro - Per la prima volta, infatti, Enel si propone come unico fornitore sia
di energia elettrica che di gas metano e per un consorzio di imprese di così
grande rilevanza. Il punto di forza delle nostre aziende è quello di offrire un
servizio basato sulle specifiche esigenze dei clienti, sia in termini di
fornitura, sia di assistenza tecnico-commerciale".
ERNST & YOUNG PREMIA L'IMPRENDITORE DELL'ANNO 2003:
NUOVA VESTE ON LINE PER LA SETTIMA EDIZIONE ITALIANA DEL PREMIO CHE SI RIVOLGE
ALLE MEDIE IMPRESE ITALIANE
Milano, 6 giugno 2003 - Concepito come percorso per conoscere la storia, la
tenacia, la capacità di innovazione delle medie imprese italiane che
contribuiscono attivamente al progresso economico, sociale e culturale del
nostro Paese, www.eypremio.com è il nuovo sito del Premio L'Imprenditore dell'Anno.
L'iniziativa è stata istituita da Ernst & Young diciassette anni fa negli
Stati Uniti ed è oggi alla settima edizione italiana, con l'obiettivo di
celebrare le qualità vincenti della nostra imprenditoria ed il ruolo forte e
costruttivo che essa assume sempre più nel contesto economico europeo e
mondiale. Caratterizzata da una impostazione grafica che contraddistingue tutta
la comunicazione del Premio, la home page del sito www.eypremio.com permette di
accedere direttamente ai contenuti dell'iniziativa: dalle Categorie del Premio,
alle Informazioni sul Regolamento, alla Storia del Premio. Particolarmente ricca
la sezione dedicata ai Finalisti e Vincitori delle precedenti edizioni, con i
commenti "a caldo", la galleria fotografica e le motivazioni espresse
dalla Giuria, che permettono di rivivere l'atmosfera esclusiva della cerimonia
di premiazione ove sono chiamati a raccolta ogni anno i protagonisti della
business community italiana. Dal sito è inoltre possibile candidarsi al Premio
compilando il modulo di iscrizione on line. Possono candidarsi imprenditori e
imprenditrici alla guida di aziende che abbiano registrato nell'ultimo esercizio
un fatturato compreso tra i 25 e i 600 milioni di Euro. La Giuria, composta da
esponenti di prestigio del mondo economico e della comunicazione, proclamerà,
oltre ai vincitori delle cinque categorie di Premio istituite (Global,
Innovation, Finance, Communication, Quality of Life), un Vincitore Nazionale che
rappresenterà l'Italia nel concorrere per il World Entrepreneur of the Year,
l'edizione internazionale del Premio, confrontandosi con i Vincitori Nazionali
degli altri paesi. In Italia, il Premio L'Imprenditore dell'Anno 2003 si svolge
con la partecipazione di UniCredit Private Banking e UniCredit Banca d'Impresa,
con il contributo della Wda, Welsh Development Agency e di Sap, con il
patrocinio di Borsa Italiana, con il supporto de L'Imprenditore, Mensile della
Piccola Industria di Confindustria e in collaborazione con Il Sole 24 Ore.
L'adesione all'iniziativa è gratuita. Le iscrizioni sono aperte fino al
prossimo 4 luglio. La cerimonia di premiazione si terrà a Milano nel mese di
novembre.
ANCHE LA GIUSTIZIA CONCILIA LA
CONCILIAZIONE E L'AVVOCATO: NUOVE PROSPETTIVE PER LA PROFESSIONE
Milano, 6 giugno 2003 - Conciliazione per le controversie commerciali: è questo
lo strumento alternativo riconosciuto sia dal legislatore italiano che
dall'Unione Europea. Uno strumento dove Milano è all'avanguardia. Ma a che
punto è l'opera di sensibilizzazione degli avvocati nei confronti degli
"utenti della giustizia"? La conciliazione è una reale alternativa
per la risoluzione delle controversie? Se ne parlerà al convegno "La
conciliazione e l'avvocato: nuove prospettive per la professione", Venerdì
6 giugno 2003, dalle ore 9.00 alle 19.00, Palazzo Turati, Sala Conferenze, Via
Meravigli, 9/b - Milano. Parteciperanno tra gli altri: Carlo Sangalli,
presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Milano; Michele Vietti,
Sottosegretario di Stato, Ministero della Giustizia; Vico Valassi, presidente
Unioncamere Lombardia; Remo Danovi, presidente del Consiglio Nazionale Forense;
Paolo Giuggioli, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano;
Mario Papa, presidente Nazionale Associazione Italiana Giovani Avvocati; Angela
Alberti, Adiconsum; Bruno Cova - Fiat Group. Seguiranno tre tavole rotonde: la
prima con avvocati e conciliatori provenienti da tutta Europa; la seconda con
esponenti della realtà delle Camere di Commercio e la terza vista dal punto di
vista dei consumatori e delle aziende.
AUSTRIAN AIRLINES : VENEZIA-VIENNA A SOLI
110 EURO
Milano, 6 giugno 2003 - Il fascino di Vienna è a portata di mano con la nuova
tariffa da 110 Euro applicabile su tutti i voli Austrian Airlines in partenza da
Venezia. La nuova offerta Austrian Airlines è valida a partire dal 1 giugno ed
è soggetta a variazioni senza preavviso. Ancora una volta Austrian Airlines
realizza i sogni di coloro che amano viaggiare permettendo di raggiungere Vienna
da Venezia con una tariffa ancora più conveniente del treno. La tariffa, di
andata e ritorno in classe economica, non include le tasse aeroportuali e i
supplementi di sicurezza ed è soggetta alla disponibilità dei posti. Il
biglietto deve essere emesso entro 24 ore dalla prenotazione stessa. Non è
richiesta una permanenza minima, mentre quella massima è di 1 anno. Il grande
vantaggio è quello di poter beneficiare di una tariffa economica senza il
vincolo del sabato notte. E' previsto un supplemento di 50 Euro per cambio
prenotazione; qualora la classe di prenotazione non fosse disponibile è
possibile integrare la tariffa di 110 Euro con una differenza e 50 Euro per
passare alla tariffa Kombi superiore. Gli agenti di viaggio potranno prenotare
nei Crs o contattare l'Agent Help Desk di Austrian Airlines attivo da lunedì a
venerdì dalle 9:00 alle 17:30 al seguente numero unico per tutta Italia: Tel:
02.80.660.600 Fax: 02.80.660.230 Dalle 17:30 alle 21:00 dei giorni feriali,
durante i week-end e nei giorni festivi, gli agenti di viaggio potranno
rivolgersi al Call Center per il pubblico ai numeri: Nord Italia: 02.80.663.095
Centro/Sud Italia: 06.65.684.018
BENITO DE FILIPPIS NOMINATO PRESIDENT
DELLA BUSINESS UNIT AFTERSALES
Torino, 6 giugno 2003 - Benito De Filippis è stato nominato President della
Business Unit Aftersales della Fiat Auto in sostituzione di Raimondo Beltramo
che assume altri incarichi nell'ambito del Settore. De Filippis opera alle
dirette dipendenze del Ceo, Giancarlo Boschetti. Nato a San Paolo, Brasile, l' 1
novembre 1954, De Filippis si è laureato in ingegneria meccanica presso
l'Università di Roma. Benito De Filippis ha sviluppato la sua carriera nel
Gruppo Mercedes- Benz presso il quale ha operato dal 1981, ricoprendo importanti
incarichi tra cui Direttore Generale Aftersales e Direttore Generale Veicoli
Industriali e Commerciali in Italia. Nel 1999 ha assunto la responsabilità
Sales & Marketing Mercedes-Benz Vans presso la sede centrale del Gruppo a
Stoccarda e, a partire dal 2001, ha ricoperto l'incarico di Direttore Generale
Rete e Filiali della DaimlerChrysler.
LA FINE DEGLI ECO-INCENTIVI INCIDE
FORTEMENTE SUL CALO DELLA DOMANDA DI NUOVE AUTO FRENATA A DUE CIFRE (-13,52%)
DEL MERCATO DI MAGGIO MENTRE IL DIESEL SI AVVICINA ALLA META' DELLE VENDITE
Roma, 6 giugno 2003 - Le immatricolazioni di automobili nuove in Italia nel mese
di maggio sono state, secondo le proiezioni comunicate dal Ministero dei
Trasporti, 179.600, con una flessione del 13,52% rispetto alle 207.677
registrate nel maggio dello scorso anno che, lo ricordiamo, fu il quinto mese
consecutivo di flessione della domanda e quindi molto più basso della media.
Nei primi 5 mesi del 2003, le immatricolazioni assommano così a 1.057.500, pari
ad una flessione dello 0,09% rispetto a 1.058.445 immatricolazioni dei primi
cinque mesi del 2002. La raccolta ordini, i cui dati sono frutto di uno scambio
di informazioni fra Anfia e Unrae, confermano la tendenza negativa: 176.066 con
una contrazione del 14,39% rispetto agli ordini del maggio dello scorso anno.
Nei 5 mesi, gli ordini raccolti nel corso del 2003 risultano essere 1.087.183,
il 2,07% in più rispetto al 1.065.175 dell'analogo periodo del 2002. Quanto al
mercato dell'usato, in maggio si sono verificati, incluse le minivolture,
364.341 passaggi di proprietà, cioè l'1,93% in più rispetto ai 357.443
registrati nel maggio del 2002. Nei 5 mesi in esame, i passaggi di proprietà
delle vetture usate ammontano a 1.649.312, il 2,40% in più rispetto all'analogo
periodo del 2002, quando furono, sempre minivolture incluse, 1.610.632. Ultimo
dato, peraltro molto interessante e significativo, viene dalle immatricolazioni
di vetture Diesel, che registrano un record storico: con il 48,16% registrato in
maggio, questo tipo di motorizzazione si è ulteriormente avvicinato alla metà
del mercato italiano. I segnali, nel complesso, non sono dunque confortanti. Al
contrario, nell'ambito di un quadro economico delicato, suscitano perplessità
sul prosieguo dell'anno, visto che non sussistono motivi per attendere a breve
una inversione di tendenza, malgrado la presenza di una notevolissima
effervescenza dell'offerta, con numerosissimi prodotti nuovi e con iniziative
promozionali molto attraenti. In questa situazione, il cliente dovrebbe poter
trarre vantaggio per l'ampia offerta presente sul mercato. In realtà non è così,
anche per i motivi che spiega Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae: "E'
opportuno sottolineare, in una fase come quella attuale, che il peso eccessivo
della fiscalità nel settore dell'auto rappresenta un ulteriore elemento di
freno alla domanda. In particolare, importanti aree di mercato come quella delle
auto aziendali - evidenzia Pistola - non sono così in grado di svilupparsi, e
non compensano l'attuale basso tono della domanda dei privati". Oltretutto,
il cliente appare oggi disorientato per la mancanza di indicazioni definitive
riguardanti la prosecuzione degli eco-incentivi, che la presenza sulle strade di
8 milioni di automobili non catalizzate giustificherebbe ampiamente. E, a
proposito dei consumatori, il Presidente dell'Unrae sottolinea l'opportunità,
per gli operatori del settore auto, di far crescere il livello di attenzione nei
loro riguardi. "In un momento di accertata crisi della domanda conseguente
ad un livello di fiducia particolarmente basso, nell'attesa dello sviluppo di un
nuovo ciclo economico più favorevole, è opportuno e conveniente - afferma
Salvatore Pistola - investire sulla qualità del proprio servizio, anche alla
luce dell'imminente entrata in vigore del Nuovo Regolamento sulla distribuzione
e sull'assistenza, per essere in grado di affrontare la ripresa del mercato
nelle condizioni migliori per rispondere alle aspettative di un cliente sempre
più maturo".
INTERNATIONAL PAPER SI AGGIUDICA IL PRIMO
POSTO NELLA CATEGORIA PRODUTTORI DI CARTE DELLA CLASSIFICA DI FORTUNE
Milano, 6 giugno 2003 - International Paper, leader mondiale dell'industria
cartaria, si è aggiudicata il primo posto nella categoria "produttori di
carte" della classifica delle migliori società pubblicata dalla rivista
Fortune negli Stati Uniti. Ogni anno Fortune pubblica la nuova classifica delle
più prestigiose società al mondo, stilata sulla base di indagini effettuate su
un campione di 10.000 dirigenti che operano in società internazionali.
Quest'anno il primo posto nella categoria dei produttori di carta è stato
assegnato ad International Paper che è stata preferita ad altre nove società.
Ciò che accomuna tutte le società che ottengono ottime posizioni nella
classifica di Fortune sono la eccellente qualità dei loro prodotti e la loro
solidità finanziaria. Essere la miglior azienda nella sua categoria è per
International Paper un reale riconoscimento dell'impegno e della capacità di
selezionare, sviluppare e riconoscere l'apporto dei propri dipendenti. Questo
rapporto testimonia inoltre che la società si impegna per stimolare ed
incoraggiare il lavoro di gruppo, per condividere i risultati e sviluppare un
senso di appartenenza a tutti i livelli dell'organizzazione. L'elenco "All
Stars" raggruppa le 50 società che hanno ottenuto il numero maggiore di
voti nelle diverse categorie. Ai votanti è stato chiesto di classificare in
scala da 1 a 10 le società in base a nove diversi criteri: qualità del
management, qualità dei prodotti e dei servizi, innovazione, valore degli
investimenti a lungo termine, solidità finanziaria, capacità di sviluppare e
mantenere la lealtà dei propri dipendenti, la responsabilità nei confronti
della comunità e dell'ambiente, la cultura ambientale e, per finire, la
strategia globale. La media dei punti ottenuti è stata utilizzata per stilare
le classifiche per settore e per paese. Quest'indagine viene effettuata ogni
anno dal 1997 da Hay Group, specialista nella consulenza internazionale per il
management e le risorse umane.
DIGHE: IN ITALIA CONTROLLO PER TUTTE
Roma, 6 giugno 2003 - Le dighe trascurate sono ancora troppe ed è necessario
intensificare gli interventi di manutenzione. A sottolineare questa esigenza
sono stati oggi gli esperti del settore riuniti a Roma presso il Consiglio
Nazionale delle Ricerche per una giornata di studio sulla "Valutazione del
rischio idraulico a valle delle dighe", promossa dallo stesso Snd e dal
Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (Gndci) del Cnr,
diretto da Lucio Ubertini e patrocinata dal Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici. "Dobbiamo considerare - spiega Ubertini - che le dighe sottoposte
al controllo del Servizio Nazionale Dighe sono soltanto 800, mentre circa 10.000
invasi sfuggono a questa manutenzione ordinaria perché considerate dalle legge
non sufficientemente grandi". Per rientrare tra quelle vigilate le dighe
debbono infatti superare i 15 metri di altezza o contenere almeno 1 milione di
metri cubi di acqua: una situazione che taglia fuori circa 10.000 invasi in
tutto il Paese: "si tratta - sottolinea il ricercatore del Cnr - di
potenziali bombe d'acqua che richiedono una manutenzione accuratissima se si
vogliono evitare disastri come quelli dello Stava del 1985". Il Convegno
del Cnr pone inoltre l'accento sull'aspetto della formazione. "C'è la
necessità - spiega Aurelio Misiti, Presidente del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici - di preparare adeguatamente i tecnici e gli esperti della
pubblica amministrazione e degli enti preposti alla sicurezza dei cittadini,
affinché le dighe possano svolgere pienamente il ruolo positivo per cui sono
state concepite. Gli esperti concordano infine nell'evidenziare l'importanza di
ampliare controlli e manutenzioni e di sfruttare adeguatamente gli studi
compiuti: è il caso, ad esempio, dei modelli matematici elaborati dalle
Università di Roma e Pavia per la simulazione della formazione e della
propagazione delle onde di piena o delle elaborazioni dei dati climatici e
idraulici condotti dal Servizio Nazionale Dighe in collaborazione con il
Gndci-Cnr.
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