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2003 anno 6°  

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6 GIUGNO 2003

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AL BUNDESTAG ROMANO PRODI PARLA DELLA CONVENZIONE IN DIRITTURA D'ARRIVO

Berlino, 6 giugno 2003 - Di seguito la relazione di Romano Prodi presidente della Commissione europea tenuta durante la sua visita al Bundestag: "Signor Presidente, Onorevoli deputati. Innanzitutto voglio ringraziarvi di cuore per il vostro invito. Sono felicissimo di essere con voi oggi dopo aver incontrato i vostri colleghi francesi lo scorso mese di marzo. Questo dialogo diretto è pienamente nello spirito della Convenzione che coinvolge i parlamenti nazionali nella revisione dei Trattati. Il nostro incontro di oggi non poteva cadere in un momento più decisivo in quanto la Convenzione sta portando a termine il suo lavoro proprio in questi giorni. Dobbiamo garantire con ogni mezzo il successo della Convenzione perché, non facciamoci illusioni, se dovesse lasciare in sospeso alcune questioni delicate, la Conferenza Intergovernativa non sarebbe in grado di risolverle. Questo vale soprattutto per le questioni istituzionali. La Conferenza Intergovernativa deve ricevere un testo ambizioso, equilibrato e senza alternative, cioè che non lasci nessuna questione irrisolta. Un fallimento della Convenzione a questo punto rischierebbe di farci perdere i buoni risultati che essa ha già raggiunto: L'integrazione della Carta dei diritti fondamentali nella Costituzione, che afferma che l'Unione non è solo uno spazio di libero scambio ma si fonda su valori e diritti precisi. Inoltre, si tratta anche di un riconoscimento verso il lavoro svolto dalla prima Convenzione presieduta dal Presidente Herzog. La semplificazione: il testo è unificato e risulta più semplice; l'Unione ha una sola personalità giuridica; e viene ridotto il numero di procedure. Una più chiara attribuzione di competenze e la creazione di un meccanismo di controllo del principio di sussidiarietà affidato ai parlamenti nazionali. Il sostanziale mantenimento di 50 anni di successi. Dalla discussione è emerso chiaramente il bisogno di alcuni chiarimenti, tuttavia nessuno ha mai messo in questione ciò che ha fatto la Comunità nel passato. Strumenti d'azione più forti nel campo dell'immigrazione, del diritto d'asilo e della cooperazione fra magistrature e corpi di polizia. Infine, è ormai scontato che verrà creata la figura di un 'Ministro degli esteri dell'Unione' che farà parte sia del Consiglio che della Commissione. Mi auguro che questa nuova figura collabori il più strettamente possibile con il Collegio e con il Presidente della Commissione. Ho trovato molto interessante la proposta avanzata dal ministro Fischer di creare, nel tempo, un servizio diplomatico europeo. Suggerisco che tale servizio sia integrato nella Commissione, almeno dal punto di vista amministrativo. Questo: per garantire la coerenza di tutta la nostra azione esterna, per ottimizzare le conoscenze e le risorse, e soprattutto per evitare di creare doppioni burocratici. Non dobbiamo dimenticare la lezione che ci ha insegnato la crisi irachena: se si presenta disunita l'Europa non può svolgere il ruolo che le spetta nel mondo. L'Unione deve far sentire la sua voce--forte e indipendente. In gioco non c'è solo la nostra capacità di influire sulle questioni internazionali. In gioco ci sono il nostro livello di benessere e i principi e gli ideali che solo noi possiamo dare al mondo. Per passare alle riforme istituzionali, occorre dire che su un gran numero di esse bisogna fare uno sforzo supplementare per raggiungere un compromesso. Oggi vorrei insistere su due obiettivi principali: la legittimità democratica e l'efficacia. Dal punto di vista della legittimità democratica, che è stata il faro del contributo della Commissione alla Convenzione, si profilano alcuni chiari progressi: la designazione del Presidente della Commissione tenendo conto dei risultati delle elezioni europee e l'estensione dei poteri del Parlamento europeo, per esempio sulle questioni di bilancio (le spese). Questi passi vanno nella direzione giusta, ma non sono di portata sufficiente. Disapprovo soprattutto che si sia mantenuto lo status quo per quanto riguarda le risorse. Ma la questione che più di ogni altra mette in pericolo la legittimità democratica dell'Unione è quella di un Presidente stabile del Consiglio europeo. A chi dovrebbe rispondere questa figura così come viene prospettata? Soprattutto, che ruolo avrebbe il Parlamento europeo? Si creerebbe un sistema asimmetrico, una democrazia zoppa nella quale il Parlamento europeo avrebbe, giustamente, funzioni di controllo sulla Commissione ma non sul Consiglio né tantomeno sul suo Presidente. Per questi motivi, la Commissione è contraria alla proposta che abbiamo ora sul tappeto ma siamo aperti ad altre opzioni come il mantenimento della Presidenza a rotazione. Al di là di ogni possibile formula, la Presidenza a rotazione ogni sei mesi porta nella nostra casa comune il patrimonio culturale, l'entusiasmo e l'intelligenza dei responsabili politici nazionali. Tutte cose che sarebbe un peccato perdere. In alternativa, si può prospettare la figura di un Chairman che coordini il lavoro del Consiglio dal punto di vista tecnico e gli dia maggiore continuità. Dal punto di vista dell'efficacia la priorità più alta è senz'altro eliminare le decisioni prese all'unanimità. Ciò che mi preoccupa di più è vedere i governi nazionali difendere il proprio diritto di veto. Il diritto di veto è una misura di garanzia solo in apparenza; in realtà esso finirà per paralizzare l'Unione. Si tratta di un sistema contrario allo spirito comunitario che ci è già costato un capitale politico inaccettabile. Occorre generalizzare il voto a maggioranza. Dobbiamo rivedere la discutibile decisione di Nizza e adottare un sistema a doppia maggioranza semplice. In poche parole: passano le decisioni sulle quali c'è l'accordo di almeno il 50% degli Stati e il 50% dei cittadini. Mi sembra l'unica soluzione: è semplice, è facilmente comprensibile da parte dei cittadini ed è anche la più logica perché corrisponde alla doppia natura dell'Unione che, ricordo, è Unione di popoli e di Stati. La mia altra priorità è definire con chiarezza chi fa cosa, come aveva chiesto la Dichiarazione di Laeken. Il potere legislativo deve appartenere congiuntamente al Parlamento e al Consiglio. A questo fine si deve generalizzare la procedura di codecisione. Il potere giudiziario spetta alla Corte di giustizia che deve poter intervenire in politica estera e nel campo della Giustizia e affari interni. Per quanto riguarda il potere esecutivo, l'Unione ha bisogno di un solo organo che lo eserciti e questo è la Commissione. Sdoppiare gli esecutivi sarebbe un grave errore. Il Consiglio decide, dà mandato per le trattative commerciali e definisce gli orientamenti strategici. Ma spetta alla Commissione proporre i testi che sintetizzano 25 tradizioni giuridiche. Spetta alla Commissione attuare la legislazione e mettere in pratica le politiche. Spetta alla Commissione garantire il rispetto del diritto comunitario. L'istituzione che tutela l'interesse generale deve essere il cuore del sistema comunitario. Dobbiamo cercare di rendere la nostra azione più coerente, non di mettere organi diversi in concorrenza fra loro. Ci sono già proposte che vanno nel senso di legare in modo più armonico la dimensione comunitaria e quella intergovernativa. Una l'ho già ricordata, quella relativa al Ministro degli esteri che deve essere un Commissario, seppur con statuto speciale per quel che riguarda la PESC, e risponde anche al Consiglio. Sono possibili anche altre soluzioni, a patto di non turbare l'equilibrio istituzionale. Ad esempio, un'opzione potrebbe essere di dare al Commissario per gli Affari economici e finanziari la presidenza dell'Eurogruppo e di conferirgli la rappresentanza esterna della zona euro presso le istituzioni internazionali. Ciò mi conduce a fare qualche considerazione sulla governance economica. A questo stadio, il testo del Presidium contiene alcuni punti positivi come il diritto della Commissione di inviare un avvertimento ai paesi che non rispettano i Grandi orientamenti di politica economica e in caso di deficit eccessivo. Inoltre il deficit eccessivo viene dichiarato su proposta della Commissione. Tutavia il testo non accoglie ancora in misura sufficiente le proposte della Commissione per avere strumenti istituzionali adeguati per il coordinamento delle politiche economiche e per la rappresentanza della zona euro. Ora vorrei passare alla situazione economica vera e propria. È ancora prevista una ripresa dell'attività economica per la seconda metà dell'anno. Tuttavia, poiché fra la fine del 2002 e il primo trimestre del 2003 la crescita è stata leggermente più debole del previsto, la crescita dell'1% stimata dalla Commissione per l'anno in corso, sembra un po' troppo ottimista. L'economia tedesca è la più grande d'Europa e la Commissione accoglie con favore l'Agenda 2010. Si tratta di un grande passo avanti per potenziare la performance economica in Germania e in tutta l'Unione. Il documento, inoltre, è in linea con le raccomandazioni della Commissione contenute nei Grandi orientamenti generali di politica economica e nelle Raccomandazioni per l'occupazione. Pertanto, ora diventa cruciale la piena attuazione dell'Agenda. Dobbiamo però renderci conto che l'Agenda 2010 non potrà risolvere tutti i problemi strutturali della Germania e bisogna cominciare a pensare a come affrontare altri aspetti quali i sistemi di previdenza sociale. Signore e signori, Voglio concludere questo mio intervento con un elenco delle principali sfide che ci attendono: La Convenzione deve chiudersi con un successo, nella speranza che le segua una Conferenza intergovernativa di breve durata. Occorre che i referendum che ancora si devono tenere in alcuni paesi candidati abbiano tutti esito positivo. Dobbiamo anche preparare bene la transizione in vista del 1° maggio del prossimo anno, che è la data di adesione. Dobbiamo operare per migliorare la situazione economica e raggiungere gli obiettivi di Lisbona in linea con le nostre decisioni. Infine, dobbiamo impegnarci a ricucire lo strappo provocato dalla crisi irachena.

I LEADER DEL G8 APPROVANO UN PIANO D'AZIONE IN MATERIA DI SCIENZA E TECNOLOGIA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Milano, 6 giugno 2003 - Il 3 giugno, durante la giornata conclusiva del vertice di Evian (Francia), i leader dei paesi del G8 hanno approvato un piano d'azione in materia di scienza e tecnologia (S&T) volto a favorire lo sviluppo sostenibile su scala globale. In una dichiarazione congiunta sottoscritta dagli otto Capi di Stato e di Governo, fra i quali figurano i leader di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, i paesi del G8 hanno riconosciuto la necessità di "promuovere lo sviluppo di tecnologie più pulite, più sostenibili e più efficienti". "La cooperazione nell'ambito della ricerca scientifica sulle tecnologie di trasformazione possiede [il] potenziale per migliorare la sanità pubblica, riducendo l'inquinamento e [abbassando] le emissioni di gas-serra, per rispondere al problema del cambiamento climatico globale", recita la dichiarazione. I leader hanno convenuto sul fatto che i paesi in via di sviluppo necessitano di assistenza per costruire e rafforzare le proprie capacità di generare conoscenze volte a favorire lo sviluppo sostenibile, e hanno dichiarato: "Ribadiamo l'impegno che abbiamo preso in occasione del Vmss [Vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile] per assisterli a migliorare le loro capacità di ricerca grazie alla cooperazione internazionale". Il piano d'azione stilato per raggiungere tali obiettivi si concentra su tre ambiti di ricerca fondamentali che, secondo la dichiarazione, presentano grandi opportunità di progresso: il coordinamento delle strategie per l'osservazione terrestre; un utilizzo più pulito, più sostenibile e più efficiente dell'energia; la sostenibilità in agricoltura, la produttività e la conservazione della biodiversità. Nell'ambito dell'osservazione terrestre, il piano d'azione prevede, per i prossimi dieci anni, un coordinamento più stretto delle strategie, per ridurre al minimo i dati mancanti, e propone misure per migliorare la raccolta e l'archiviazione dei dati delle osservazioni terrestri su scala globale. Allo scopo di velocizzare il passaggio a tecnologie più pulite per la produzione di energia, gli otto paesi più industrializzati sostengono la necessità di "promuovere la ricerca fondamentale sulle fonti rinnovabili" come l'energia solare e la biomassa, di condividere i risultati della ricerca, di promuovere le tecnologie emergenti, di accelerare lo sviluppo di soluzioni basate sulle celle di combustibile e sull'idrogeno, nonché di "intensificare la cooperazione internazionale e lo scambio di informazioni nell'ambito della ricerca precompetitiva". I paesi in via di sviluppo riceveranno aiuti per migliorare la produttività agricola in modo sostenibile, che si concretizzeranno con il sostegno del G8 al Gruppo consultivo sulla ricerca agricola internazionale, il cui compito è divulgare gli ultimi risultati degli studi in materia di agricoltura. La dichiarazione si conclude affermando che "questo gruppo dovrebbe anche considerare i modi di assistere i paesi in via di sviluppo, i quali dispongono già dei propri programmi di ricerca in questi tre ambiti, vagliando, tra l'altro, la possibilità di aprire i nostri programmi di ricerca a paesi terzi".

IL MINISTRO STANCA ILLUSTRA AL PRESIDENTE CIAMPI LE PRINCIPALI INIZIATIVE E ATTIVITÀ IN CORSO
Roma, 6 giugno 2003 - Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha ricevuto al Quirinale il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca. Nel corso dell'incontro - informa una nota del Mit - il Ministro ha illustrato al Capo dello Stato l'attività e le principali iniziative in corso. "Il Presidente Ciampi in più occasioni ha dimostrato grande attenzione ed interesse per gli obiettivi e i progetti di ammodernamento tecnologico e digitale del Paese su cui stiamo lavorando, interesse testimoniato anche dal riferimento che il Presidente ha fatto all'e-Government ed ai risultati conseguiti dall'Italia a livello europeo nel suo discorso del primo Maggio. Questo incontro è stato un atto di grande disponibilità e cortesia che ci stimola ulteriormente negli impegni presi", ha detto Stanca. Il Ministro si è pure soffermato sulle più rilevanti iniziative realizzate sul fronte dei progetti come la "'i' dell'informatica per tutti gli italiani"; il piano di e-Government; la competitività delle imprese; le infrastrutture digitali e le attività internazionali con l'eGovernment per lo sviluppo, che vede l'Italia impegnata in prima linea in diversi Paesi emergenti. Stanca ha tra l'altro informato il Capo dello Stato sui 134 progetti di eGovernment per le Regioni e gli Enti locali in corso per realizzare un "federalismo efficiente" e portare in Rete ad oltre 20 milioni di cittadini e alle imprese ben 80 servizi pubblici considerati prioritari. "Si tratta del più rilevante investimento tecnologico mai realizzato nella Pubblica amministrazione per valore (492 milioni di €, ossia 142 milioni in più rispetto a quelli previsti inizialmente, di cui 120 co-finanziati dal Mit), per capillarità territoriale e per ampiezza di applicazioni", ha detto il Ministro sottolineando la novità delle maggiori risorse disponibili. Infine Stanca ha illustrato al Capo dello Stato il programma dei lavori e gli obiettivi della Conferenza Europea sull'eGovernment (Como, 7/8 luglio), che aprirà il Semestre italiano di Presidenza Ue, dove saranno presenti delegazioni di una quarantina di Paesi non solo europei.

BCE: RIDOTTO IL COSTO DEL DENARO DI 0,50 PUNTI PERCENTUALI, AL 2,00%
Francoforte, 5 giugno 2003 - Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della BCE ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria. 1. Il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali è ridotto di 0,50 punti percentuali, al 2,00%, a decorrere dall'operazione con regolamento il 9 giugno 2003. 2. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 0,50 punti percentuali, al 3,00%, con effetto dal 6 giugno 2003. 3. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è ridotto di 0,50 punti percentuali, all'1,00%, con effetto dal 6 giugno 2003.

NARS SUL SITO CIPE
Roma, 5 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che da oggi il sito del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe), mette a disposizione per i suoi utenti un nuovo servizio. Sulle pagine www.cipecomitato.it/nars  saranno disponibili documenti e informazioni relative all'attività istituzionale del Nars - Nucleo di Attuazione e Regolazione dei Servizi di Pubblica Utilità - costituito presso la Segreteria del Cipe. Oltre ad una serie di documenti e relazioni accessibili da tutti, riguardanti i settori idrico, autostradale, ferroviario, marittimo e postale, le pagine comprendono anche un'area riservata alle Amministrazioni ed ai soggetti componenti il Nucleo.

DPS - MEF: CONCLUSO IL PROGETTO DI GEMELLAGGIO PHARE ITALIA UNGHERIA RPP SUI FONDI STRUTTURALI
Roma, 6 giugno 2003 - Gianfranco Micciché, Viceministro dell'Economia e delle Finanze e Fabrizio Barca, direttore del Dipartimento Politiche Sviluppo, sono in questi giorni in Ungheria per concludere il progetto Phare Italia-Ungheria sui fondi strutturali. Il progetto, iniziato ad ottobre del 2001, ha avuto lo scopo di assistere e preparare l'Ungheria nella preparazione e nella gestione dei fondi strutturali creando le condizioni di una implementazione efficiente del Piano operativo di sviluppo regionale. Il progetto, del valore di 4 milioni di euro, ha dato modo al futuro stato membro di acquisire le competenze tecniche nell'organizzazione e la progettazione dei contributi nel quadro della preparazione del Piano di Sviluppo nazionale, del programma operativo dello sviluppo regionale, dei programmi operativi settoriali. Il Ministero di via XX settembre ha inoltre trasferito ai colleghi ungheresi le procedure per l'uso dei fondi strutturali e ha tenuto corsi triennali per la formazione del personale della pubblica amministrazione. L'iniziativa ungherese non è isolata. Per garantire la presenza del Dipartimento Politiche Sviluppo nell'area dei paesi candidati all'adesione, è stata costituita una struttura all'interno del Ministero, diretta da Carlo Nizzo, che segue altri analoghi progetti in Romania, Repubblica Ceca, Polonia e Croazia.

APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN MILANO ASSICURAZIONI S.P.A. DI NUOVA MAA ASSICURAZIONI S.P.A., MAA VITA ASSICURAZIONI S.P.A. E SIS COMPAGNIA DI ASSICURAZIONI S.P.A. CHE DARA' VITA ALLA QUARTA COMPAGNIA DANNI DEL MERCATO ITALIANO
Milano 6 giugno 2003 - E' stato ieri approvato dai Consigli di Amministrazione delle società interessate il progetto di fusione per incorporazione in Milano Assicurazioni S.P.A. di Nuova Maa Assicurazioni S.P.A., Maa Vita Assicurazioni S.P.A. E Sis Compagnia Di Assicurazioni S.P.A. L'operazione si inserisce in un generale processo di razionalizzazione e concentrazione delle Compagnie facenti parte del Gruppo Fondiaria-Sai, in linea con il piano industriale 2003-2006 di quest'ultimo, presentato al mercato nello scorso mese di aprile. La società risultante dalla fusione, che è comunque subordinata all'autorizzazione dell'Isvap, vanterà, sulla base dei dati 2002, una raccolta premi complessiva pari a € 2,8 miliardi, di cui l'85% circa relativo ai Rami Danni. Sulla base degli ultimi dati di mercato disponibili (2001, dati civilistici, lavoro diretto italiano) Milano risulterà, dopo la fusione, la quarta compagnia Danni del Paese con una quota di mercato pari a circa il 7%. In termini complessivi, risulterà la quinta compagnia italiana per volume di premi raccolti. In particolare, l'aggregazione tra realtà assicurative che fanno della propria vocazione verso il comparto Danni il loro punto di forza consentirà efficaci integrazioni liberando importanti sinergie. La realizzazione della fusione determinerà un incremento patrimoniale di Milano. Il complesso consolidato, anche solo tenuto conto delle risorse della Compagnia incorporante, avrà sufficienti elementi patrimoniali a fronte del margine di solvibilità richiesto, considerati il volume dei premi previsto e l'onere medio dei sinistri pagati e delle riserve costituite. Sono allo studio modalità di adeguata valorizzazione dei marchi delle società coinvolte nella fusione. Il Consiglio di Amministrazione della Milano Assicurazioni S.P.A. ha deliberato di convocare gli Azionisti in Assemblea straordinaria per il 18 luglio 2003 in prima convocazione e per il 21 luglio 2003 in seconda convocazione. Le caratteristiche dell'operazione - Milano Assicurazioni S.p.A. non possiede alcuna quota di partecipazione diretta nelle società incorporande. In particolare, Nuova Maa è controllata al 90% direttamente da Fondiaria-Sai, mentre il restante 10% è di proprietà del Banco Popolare Di Verona E Novara. Maa Vita E Sis sono invece controllate al 100%, indirettamente, da Fondiaria-Sai: la prima, per il tramite di Nuova Maa (55,71%), Sai Investimenti (40%) E Pronto Tutela Giudiziaria (4,29%) e la seconda esclusivamente per il tramite di Nuova Maa. A seguito della fusione, sulla base dei rapporti di concambio più oltre illustrati, Milano procederà all'annullamento ed alla sostituzione con proprie azioni ordinarie delle azioni Nuova Maa e Maa Vita, mediante aumento del capitale sociale. Le azioni Maa Vita detenute da Nuova Maa verranno annullate senza concambio. La fusione per incorporazione di Sis avverrà, invece, ai sensi dell'art. 2504-quinquies c.c., senza aumentare il capitale sociale della incorporante, in quanto l'intero capitale sociale della stessa Sis è posseduto da Nuova Maa, a sua volta incorporanda in Milano in contestualità o precedentemente a Sis. Pertanto, al riguardo, non si darà luogo ad alcun con cambio, ma all'annullamento di tutte le azioni Sis a partire dalla data di efficacia della fusione. La situazione patrimoniale di fusione è costituita, per tutte le società partecipanti, dal bilancio al 31 dicembre 2002, quale approvato dalle rispettive assemblee nello scorso mese di aprile. Milano e Nuova Maa hanno affidato a Kpmg Corporate Finance, divisione di Kpmg Business Advisory Services S.p.A. (di seguito: Kpmg) l'incarico di agire in qualità di advisor unico per esprimere un parere indipendente in merito ad una fascia di rapporti di concambio che potessero essere di ausilio ai Consigli di Amministrazione delle compagnie nella definizione di rapporti di concambio, sulla base dei valori economici delle compagnie stesse stimati al 31 dicembre 2002. I metodi principali di valutazione utilizzati da Kpmg sono: il metodo dei Flussi di Cassa Attualizzati (Dcf) per Milano, Nuova Maa e Sis; il metodo dell'Appraisal Value per Maa Vita. Sono stati anche utilizzati da Kpmg i seguenti metodi di controllo: Metodo Patrimoniale Semplice; Embedded Value; Metodo Patrimoniale Complesso (escluso Maa Vita). Sulla base dell'applicazione del metodo principale, il valore relativo delle Società interessate al 31 dicembre 2002 è stato così stimato: Milano Assicurazioni: € 1.181,5 milioni, corrispondente ad un valore per azione ordinaria pari ad € 3,12; Nuova Maa: € 243,2 milioni, corrispondente ad un valore per azione ordinaria pari ad € 1,25 (tale valore comprende la partecipazione totalitaria in SIS, stimata in € 21,7 milioni); Maa Vita: € 22,2 milioni, corrispondente ad un valore per azione ordinaria pari a € 2,47. Sulla base di dette valutazioni sono stati pertanto individuati i rapporti di concambio teorici in ragione di: Nuova Maa: n. 40 azioni ordinarie Milano, da nominali € 0,52 cad., ogni n. 100 azioni Nuova Maa, da nominali € 1 cad.; Maa Vita: n. 79 azioni ordinarie Milano, da nominali € 0,52 cad., ogni n. 100 azioni Maa Vita, da nominali € 1 cad. I metodi di controllo sopra descritti individuano, per ciascuna delle incorporande, una fascia di rapporti di concambio al cui interno si colloca, in posizione sostanzialmente centrale, quello determinato sulla base dell'applicazione del metodo principale. I Consigli di Amministrazione di Milano Assicurazioni, Nuova Maa e Maa Vita hanno condiviso i criteri e le metodologie adottati da Kpmg e le analisi da queste effettuate ed hanno considerato valide le conclusioni rivenienti dalla applicazione della metodologia principale, ritenendo pertanto di proporre quali rapporti di concambio quelli di: n. 40 azioni ordinarie Milano ogni n. 100 azioni Nuova Maa; n. 79 azioni ordinarie Milano ogni n. 100 azioni Maa Vita. Milano Assicurazioni S.P.A. procederà pertanto ad un aumento del capitale sociale al servizio della fusione nella seguente misura: al servizio della fusione di Nuova Maa, di nominali € 40.560.000,00 con assegnazione di n. 78.000.000 nuove azioni ordinarie Milano da nominali € 0,52 cadauna agli azionisti di Nuova Maa, in ragione di n. 40 azioni ordinarie Milano ogni n. 100 azioni Nuova Maa,, senza alcun conguaglio in denaro; al servizio della fusione di Maa Vita, di nominali € 1.637.325,56 con assegnazione di n. 3.148.703 nuove azioni ordinarie Milano di nominali € 0,52 cadauna agli azionisti di Maa Vita diversi da Nuova Maa, in ragione di n. 79 azioni ordinarie Milano ogni n. 100 azioni Maa Vita, senza alcun conguaglio in denaro.

CONTRATTO ASSICURATIVI: PROSEGUE IL CONFRONTO COMMENTO DEL DIRETTORE GENERALE ANIA GIAMPAOLO GALLI
Roma, 6 giugno 2003 - In una nota diffusa Ania sottolinea che Intende proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per il rinnovo del ccnl di categoria. Confermando quindi gli incontri già fissati del 9 e 10 giugno. Le posizioni delle Parti negoziali al momento sembrano distanti soprattutto per la difficoltà delle organizzazioni sindacali ad entrare nel merito di alcune proposte di Ania volte a migliorare l'organizzazione del lavoro e a rendere coerente il trattamento economico con l'andamento dei tassi di inflazione programmati. Le proposte dell'Ania, prosegue la nota, sono in linea con lo sforzo che le Imprese stanno compiendo per migliorare il servizio alla clientela e per contenere i costi, il che è condizione necessaria per fermare la crescita delle tariffe come concordato nel protocollo Governo-Ania-Associazione dei Consumatori per quel che riguarda la rc auto. Non viene richiesto di aumentare l'orario di lavoro; ma di poterlo distribuire diversamente in modo da attenuare l'anomalia per cui il settore assicurativo è l'unico che chiude il venerdì alle ore 13. Ania non accetta e ritiene anacronistica la richiesta di ridurre ulteriormente l'orario di lavoro (oggi di 37 ore settimanali). E' stata data la disponibilità ad aumenti retributivi pari al 6,3%, in linea con il protocollo del luglio 1993. Inoltre Ania ritiene che aumenti più consistenti creerebbero difficoltà nel mantenere i costi di gestione in linea con gli impegni assunti. La richiesta di irrigidire l'organizzazione del lavoro nei "call center" bloccherebbe le possibilità di sviluppo dell'occupazione, in particolare dei giovani, e non contribuirebbe a migliorare, come invece necessario, il servizio che le assicurazioni debbono garantire agli utenti.

DEPOSITATA LA COMUNICAZIONE ALLA CONSOB DELL'INTENZIONE DI PROMUOVERE L'OPA VOLONTARIA PARZIALE SU AZIONI ORDINARIE TELECOM ITALIA
Milano, 6 giugno 2003: Olivetti rende noto l'avvenuto deposito presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ("Consob") della comunicazione prevista dall'articolo 102, comma 1 del Decreto Legislativo n. 58/1998 (la "Comunicazione"), relativamente alla propria intenzione di lanciare un'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni ordinarie e American Depositary Shares ("Ads") rappresentative di azioni ordinarie della propria controllata Telecom Italia (l'"Offerta sulle Ordinarie"). La Comunicazione si riferisce anche a un'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni di risparmio di Telecom Italia, che viene annunciata tramite un diverso comunicato stampa (l'"Offerta sulle Risparmio") diffuso simultaneamente al presente comunicato. L'operazione si colloca nel contesto del percorso di integrazione di Telecom Italia in Olivetti mediante fusione per incorporazione della prima nella seconda (la "Fusione"), deliberata dalle assemblee delle due società rispettivamente in data 24 e 26 maggio 2003. L'operazione, oltre che inquadrarsi in una logica di investimento da parte dell'Offerente, ha lo scopo di assicurare agli azionisti di Telecom Italia che non desiderino mantenere la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione un mezzo per liquidare, almeno in parte, la loro partecipazione, analogamente a quanto assicurato agli azionisti di Olivetti in forza dell'applicazione dell'art. 2437 del codice civile, in conseguenza della modifica dell'oggetto sociale di Olivetti deliberata in concomitanza con la Fusione. Olivetti è attualmente titolare di n. 2.891.656.682 azioni ordinarie Telecom Italia, rappresentanti il 54,944% del capitale sociale Telecom Italia rappresentato da azioni ordinarie e il 39,525% del capitale sociale complessivo. Olivetti non detiene azioni di risparmio Telecom Italia. Il corrispettivo offerto (il "Corrispettivo") - calcolato aggiungendo un premio del 20% alla media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni ordinarie nel periodo dal 12 marzo 2003 al 26 maggio 2003 (data dell'approvazione del progetto di fusione da parte dell'assemblea di Olivetti) compresi - è pari a Euro 8,010 per ciascuna azione ordinaria Telecom Italia. Modalità di finanziamento e garanzie Un pool di banche italiane e estere, con J.P. Morgan plc, società indirettamente controllata da Jpmorgan Chase Bank, in qualità di Global Coordinator, ha messo a disposizione di Olivetti una linea di credito per un ammontare complessivo massimo pari a 9.000.000.000 di Euro, ai fini del rimborso degli azionisti recedenti di Olivetti e, per la parte residua, a servizio del pagamento del corrispettivo aggregato da corrispondersi da Olivetti nell'Offerta sulle Ordinarie e nell'Offerta sulle Risparmio. A garanzia dell'adempimento dell'obbligazione di pagamento del corrispettivo aggregato, le banche finanziatrici, ciascuna per l'importo di relativa pertinenza del finanziamento, riceveranno da Olivetti istruzioni irrevocabili, al giorno di pagamento, di erogare al coordinatore della raccolta l'importo necessario al pagamento del corrispettivo aggregato delle azioni ordinarie e di risparmio acquistate da Olivetti. Il coordinatore della raccolta a sua volta si obbligherà a utilizzare tale importo esclusivamente per effettuare, in nome e per conto di Olivetti, il pagamento del corrispettivo aggregato delle azioni portate in adesione all'Offerta sulle Ordinarie e all'Offerta sulle Risparmio e acquistate da Olivetti. Quantità di azioni oggetto dell'offerta pubblica di acquisto L'ammontare complessivo destinato all'operazione (l'"Importo Massimo Complessivo") potrà essere determinato solo successivamente alla scadenza del termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte dei soci che non hanno partecipato all'assemblea Olivetti del 26 maggio, scadenza prevista per il 12 giugno 2003, e comunque entro la data di pubblicazione del Documento di Offerta, avuto riguardo all'importo destinato al pagamento degli azionisti Olivetti recedenti dell'ammontare complessivo del finanziamento di Euro 9.000.000.000 che Olivetti riceverà in relazione all'operazione. Il numero di azioni ordinarie oggetto dell'Offerta sulle Ordinarie sarà reso noto, una volta determinato l'Importo Massimo Complessivo, entro la data di pubblicazione del Documento di Offerta. L'Offerta sulle Ordinarie e l'Offerta sulle Risparmio avranno ad oggetto la medesima percentuale di azioni ordinarie e di risparmio rispetto al numero totale di azioni della rispettiva categoria. Nel caso in cui le adesioni all'Offerta sulle Risparmio non raggiungessero il quantitativo massimo per la rispettiva categoria di azioni, le somme non utilizzate per acquistare azioni di risparmio saranno destinate all'acquisto di azioni ordinarie nell'ambito dell'Offerta sulle Ordinarie, e viceversa, fino a concorrenza dell'Importo Massimo Complessivo. Attraverso tale meccanismo di "vasi comunicanti", l'Offerente intende assicurare il soddisfacimento del maggior numero possibile di azionisti Telecom Italia che vogliano aderire all'offerta pubblica di acquisto. Pertanto, ad esito dell'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", l'ammontare di azioni di una categoria acquistato dall'Offerente potrà eccedere l'ammontare massimo di azioni di quella categoria oggetto dell'Offerta, come inizialmente determinato. Qualora, anche dopo l'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", le adesioni complessivamente ricevute fossero in eccesso rispetto all'Importo Massimo Complessivo, Olivetti procederà al riparto. Condizioni Il trasferimento della titolarità delle azioni ordinarie conferite in adesione all'Offerta sulle Ordinarie ed acquistate da Olivetti, anche all'esito dell'eventuale riparto, sarà risolutivamente condizionato al mancato cadere della data di efficacia della Fusione entro il 31 dicembre 2003. Sarà fatta salva la facoltà dell'Offerente di rinunciare a tale condizione risolutiva, previo consenso delle banche finanziatrici. È in ogni caso intenzione di Olivetti e di Telecom Italia arrivare al perfezionamento della Fusione il prima possibile e segnatamente nella prima metà del mese di agosto 2003. Non sono previste soglie minime di adesione. Periodo di Adesione Si prevede che il Periodo di Adesione possa avere inizio nella terza decade del mese di giugno 2003 e concludersi nella seconda decade del mese di luglio 2003. Il calendario dettagliato sarà concordato con la Borsa Italiana S.p.A. in conformità alle disposizioni vigenti. Mercati Esteri L'Offerta sulle Ordinarie verrà promossa anche negli Stati Uniti in forza di una esenzione dagli obblighi relativi alle offerte pubbliche di acquisto previsti dallo United States Securities Exchange Act del 1934, come modificato. La concomitante Offerta sulle Risparmio non è e non sarà promossa, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti, sia che ciò avvenga tramite il servizio postale o attraverso qualsiasi altro mezzo di commercio internazionale o inter-statale degli Stati Uniti, o servizio di un mercato azionario regolamentato degli Stati Uniti (inclusi, senza limitazione alcuna, il servizio postale, il telefono o trasmissioni elettroniche attraverso Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) e non potrà essere accettata negli o dagli Stati Uniti tramite alcun mezzo e/o strumento. La concomitante Offerta sulle Risparmio non è rivolta a "U.S. Persons" (come definite nell Regulation S del U.S. Securities Act del 1933). Non viene promossa alcuna offerta per l'acquisto di Ads rappresentativi di azioni di risparmio di Telecom Italia.

FONDI COMUNI: ANTICIPAZIONI SUI DATI DEL MESE DI MAGGIO 2003
Milano, 5 giugno 2003 - Fondi comuni: Raccolta in nero ad aprile (+3.660 mil. di euro). Gli obbligazionari superano i fondi di liquidità, forte slancio per i flessibili. Tornano in negativo gli azionari. In rosso i fondi bilanciati. Rimane fortemente positivo anche a maggio il flusso di raccolta dei fondi comuni d'investimento che chiudono il mese a +3.660 milioni di euro. Rispetto ad aprile si registra uno scambio di ruoli tra i fondi obbligazionari (che diventano la prima categoria in termini di raccolta) e i fondi di liquidità. Forte avanzamento per i fondi flessibili mentre i fondi azionari tornano in territorio negativo. Segno meno anche per i fondi bilanciati che recuperano però terreno rispetto al mese di aprile. Nell'insieme di tutti fondi (italiani, lussemburghesi e esteri) per le macro categorie si registra: Azionari raccolta netta negativa per -402 mln. di euro; Bilanciati raccolta netta negativa per -378 mln. di euro; Obbligazionari raccolta netta positiva per +2.365 mln. di euro; Di Liquidità raccolta netta positiva per +1.324 mln. di euro; Flessibili raccolta netta positiva per +751 mln. di euro. La raccolta netta, per tipologia giuridica, è così costituita: I fondi armonizzati hanno registrato una raccolta netta positiva per +2.088 mln. di euro. I fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e altri) hanno registrato una raccolta netta positiva di circa +100 mln. di euro. I fondi e gli organismi di diritto estero costituiti da intermediari italiani hanno registrato, in Italia, una raccolta netta positiva per circa +1.292 mln. di euro. I fondi lussemburghesi storici hanno registrato una raccolta netta positiva per circa +180 mln. di euro. I Fondi di fondi, che non vengono inclusi nei totali per evitare duplicazioni, hanno registrato nel mese di maggio una raccolta netta positiva per circa +32 mln. di euro e un patrimonio pari a 6.013 mln. di euro. Il patrimonio dei fondi armonizzati di diritto italiano risulta, a fine maggio, di circa 373.496 mln. di euro. Il patrimonio dei fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e altri) è pari a 8.516,4 mln. di euro. Il patrimonio dei fondi e organismi di diritto estero degli intermediari italiani è di 79.833 mln. di euro. Il patrimonio dei fondi lussemburghesi storici è di 24.135 mln. di euro. Complessivamente il patrimonio gestito dalle forme collettive degli intermediari italiani ammonta a 485.980 mln. di euro. I dati riportati nel presente comunicato sono provvisori e passibili di variazioni. Venerdì 6 giugno Assogestioni renderà pubblici i risultati completi e definitivi.

3° HEDGE FUND CONFERENCE ORGANIZZATA DA BORSA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON IAFE - INTERNATIONAL ASSOCIATION OF FINANCIAL ENGINEERS - L'APPUNTAMENTO DELLA COMUNITÀ FINANZIARIA ITALIANA E INTERNAZIONALE CON LA HEDGE FUND INDUSTRY
Milano, 6 giugno 2003 - Si è svolta ieri a la 3° Hedge Fund Conference, l'ormai tradizionale appuntamento della comunità finanziaria internazionale con la hedge fund industry organizzato da Borsa Italiana in collaborazione con International Association of Financial Engineers (Iafe), la prestigiosa associazione che vanta tra i suoi aderenti numerosi premi Nobel ed esponenti di rilievo della comunità finanziaria internazionale. Con questo convegno Borsa Italiana, sempre attenta all'evoluzione e ai principali trend dei mercati finanziari, intende offrire una giornata di formazione e informazione per accrescere la cultura finanziaria sul mondo degli hedge fund con un confronto tra alcuni dei principali protagonisti della finanza internazionale. Main Sponsor dell'evento è Goldman Sachs, affiancata da Banca Akros, Caboto, Ubs Giubergia Warburg, Hedge Invest Sgr, Kairos Alternative Investment Sgr, Morgan Stanley e dallo Studio Legale Loiacono. "La partecipazione di Iafe in qualità di partner della 3° Hedge Fund Conference è la conferma dell'importanza e dell'interesse che questo appuntamento ha assunto a livello internazionale anche in mercati, come gli Stati Uniti, da sempre leader e all'avanguardia in questo settore" ha affermato Raffaele Jerusalmi, Responsabile dei Mercati di Borsa Italiana. "Un'ottima occasione per accrescere la cultura finanziaria degli investitori e per promuovere una migliore conoscenza dell'articolato mondo degli hedge fund che da due anni sta muovendo con successo i suoi primi passi anche in Italia." La nascita di un'industria di hedge fund on-shore ha rappresentato un importante momento di evoluzione per il mercato finanziario italiano: gli hedge fund sono infatti tra i maggiori liquidity provider in situazioni di crisi finanziarie. Il loro stile li porta spesso ad operare in controtendenza contribuendo, soprattutto in situazioni di mercato difficili, a garantire una maggiore stabilità ai volumi di negoziazione e una migliore formazione dei prezzi.

DEUTSCHE BANK DISTRIBUISCE DOPPIO VALORE TRE PER CERTO POLIZZA INDEX LINKED A CAPITALE GARANTITO CON DUE CEDOLE ANNUE FISSE DEL 3% E TRE CEDOLE VARIABILI CHE PUNTANO AL 7%
Milano, 6 giugno 2003 - Dal 9 giugno 2003 Deutsche Bank Spa distribuirà la polizza index linked a capitale garantito Doppio Valore Tre per Certo, con una durata di cinque anni e un importo minimo di sottoscrizione di 5 mila euro. Il collocamento, che riguarda un importo di 85 milioni di euro, proseguirà fino al 23 giugno (salvo chiusura anticipata) in esclusiva presso i 253 sportelli e le 20 unit del Private Banking del Gruppo Deutsche Bank. La nuova polizza, realizzata da Zurich Life Insurance Italia Spa, prevede per i primi due anni l'erogazione di una cedola annua fissa pari al 3% del premio investito. Nei tre anni successivi l'erogazione delle cedole dipenderà dalla performance di un paniere di 15 titoli azionari: se nelle 12 rilevazioni mensili effettuate nei singoli periodi annuali di osservazione nessuno dei 15 titoli azionari componenti il paniere perderà il 35% o più rispetto al prezzo iniziale (fissato al 27 giugno 2003) il sottoscrittore della polizza avrà diritto il 27 giugno di ciascun anno all'incasso di una cedola del 7%. Al termine della durata contrattuale è comunque assicurata la restituzione del capitale investito. Il paniere dei 15 titoli cui è indicizzata Doppio Valore Tre per Certo comprende una selezione delle principali aziende internazionali operanti in diversi settori di mercato: Lvmh, Pfizer, Generali, Eni, Carrefour, Bmw, Bridgestone, Schering, Nestlè, Microsoft, Coca Cola, Boeing, Unilever, Canon, B Sky B. Si tratta di azioni su cui gli analisti di Deutsche Bank hanno emesso raccomandazioni da hold a strong buy. La nuova index è riscattabile dopo il primo anno in qualsiasi momento. Quale garanzia aggiuntiva prevede, in caso di morte dell'assicurato entro il 66° anno di età, la restituzione alla scadenza ai beneficiari designati del premio versato con un incremento del 5% e inoltre, nel corso della residua durata contrattuale, la liquidazione ai beneficiari stessi delle cedole eventualmente maturate dopo il decesso. "Dopo il successo dell'ultima index linked Doppio Valore Obiettivo Cedola 2 che ha chiuso il collocamento con 20 giorni di anticipo, proponiamo un nuovo prodotto in linea con le esigenze attuali dei risparmiatori", ha commentato Dario Di Muro, responsabile Prodotti e Investment Center di Deutsche Bank. "Doppio Valore Tre per Certo, infatti, garantendo il capitale e due cedole al 3% offre una valida alternativa per l'investitore poco propenso al rischio in un momento di particolare incertezza dei mercati".

PERFEZIONATA LA CESSIONE DEL 51% DI JULIUS BAER CREVAL PRIVATE BANKING SPA DAL CREDITO VALTELLINESE ALLA JULIUS BAER HOLDING
Milano, 6 giugno 2003 - E' stata perfezionata il 4 giugno la cessione del 51% del capitale sociale della Julius Baer Creval Private Banking SpA dal Credito Valtellinese Scrl alla Julius Baer Holding Ltd. di Zurigo, per un controvalore di 13,5 milioni di euro. Julius Baer Creval Private Banking SpA uscirà pertanto dal perimetro del Gruppo bancario Credito Valtellinese. Julius Baer Creval Private Banking SpA, con sede in Milano, è la banca specializzata nell'offerta di servizi di private banking che il Gruppo Julius Baer ed il Gruppo bancario Credito Valtellinese stanno sviluppando sulla base di un accordo di joint venture.

EDISON: IL BANK MEETING PER LA PRESENTAZIONE DELL'OPERAZIONE. IL PRESTITO È STATO SOTTOSCRITTO NEL DICEMBRE 2002 DA BANCA INTESA, MCC E SANPAOLO IMI
Milano, 6 giugno 2003 - Si è tenuta il 4 giugno la presentazione ad un selezionato numero di banche invitate alla sindacazione generale della linea di credito "revolving" da € 1,25 miliardi, originariamente firmata, interamente sottoscritta e finanziata da Banca Intesa, Mcc e Sanpaolo Imi il 12 dicembre scorso. In qualità di "Mandated Lead Arrangers" del prestito sindacato, alle tre banche italiane si sono affiancate Bank of Tokio Mitsubishi, Credit Agricole Indosuez, Hsbc, Sg Investment Banking e WestLB. Banca Intesa ha svolto il ruolo di "Book-runner" per la sindacazione del prestito alle cinque banche internazionali, mentre Sg Investment Banking è stata nominata "Joint Book-runner" al fianco di Banca Intesa per la sindacazione generale che è stata lanciata il 28 maggio scorso. Il prestito sindacato si inserisce nel programma di ristrutturazione finanziaria del gruppo Edison che ha come obiettivo quello di riequilibrare il rapporto tra indebitamento e mezzi propri,, oltre che il rapporto tra debiti a breve e debiti a medio e lungo termine. La linea di credito è stata utilizzata per rifinanziare parte del debito in scadenza nel gennaio 2003 e resterà a disposizione dell'azienda fino alla sua scadenza per finanziare su base revolving gli investimenti programmati e i fabbisogni di capitale circolante.

CONGIUNTURA ECONOMICA DEBOLE NEL PRIMO TRIMESTRE E PREOCCUPAZIONE DELLE IMPRESE MILANESI PER LE PROSPETTIVE A BREVE TERMIN E' QUANTO EMERGE DALL'ULTIMO RAPPORTO TRIMESTRALE ISAE-ASSOLOMBARDA SUL SETTORE MANIFATTURIERO E DEI SERVIZI CHE HA MESSO A CONFRONTO LA SITUAZIONE ITALIANA E MILANESE
Milano, 6 giugno 2003 - Dal terzo Rapporto ISAE-Assolombarda sul settore manifatturiero e dei servizi relativo al primo trimestre del 2003, emergono giudizi e previsioni ancora molto prudenti circa l'andamento corrente e atteso di domanda e offerta. Il quadro che emerge dalle inchieste realizzate sulle imprese operanti nell'area milanese è in linea con gli andamenti non favorevoli riscontrati a livello nazionale, sia nel settore manifatturiero, sia in quelli del terziario innovativo. L'andamento negativo degli ultimi mesi ha probabilmente risentito delle tensioni internazionali legate al conflitto militare in Iraq. E' possibile attendersi una graduale ripresa della fiducia, che potrebbe però mantenersi ancora per qualche tempo attorno ai bassi livelli raggiunti nel primo trimestre dell'anno. In particolare, il clima di fiducia delle imprese manifatturiere ed estrattive italiane, depurato dai fattori stagionali ed espresso in base 1995=100, continua a calare nel primo trimestre 2003, portandosi a 93,2 da 94,0 del periodo precedente. Qualche segnale di ripresa emerge invece dai dati relativi alla sola regione Lombardia, dove l'indice di fiducia sale a 88,1 da 86,3 del quarto trimestre 2002. L'andamento della fiducia nell'area milanese, invece, è simile a quello registrato a livello nazionale: l'indice considerato al netto dei fattori stagionali, in base Italia 1995=100, scende nel primo trimestre 2003 a 89,2 da 90,0 del periodo ottobre-dicembre 2002. Tale diminuzione è legata alla contrazione delle aspettative di breve periodo riguardo la produzione e al peggioramento del portafoglio ordini, mentre le scorte si mantengono su livelli considerati normali. Analizzando nel dettaglio i dati riferiti alle imprese dell'area milanese si nota che la domanda totale (data dalla media ponderata degli ordini interni ed esteri) mostra ancora una contrazione: essa scende nei primi tre mesi dell'anno a -12 da -10 (saldo tra opposte indicazioni) di fine 2002, segnalando così un andamento simile a quanto riscontrato a livello italiano. In particolare, gli ordini interni si riducono da -10 a -12, mentre quelli esteri si mantengono costanti (-12). A differenza di quanto emerso sia a livello nazionale che lombardo, i giudizi sulla produzione evidenziano una ripresa, dopo la forte flessione registrata nell'ultimo periodo dello scorso anno. Il saldo depurato dagli effetti stagionali sale, infatti, da -4 a 0 nel primo trimestre del 2003; il dato rimane tuttavia inferiore ai livelli riscontrati nei primi tre trimestri del 2002. Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi 3-4 mesi, gli imprenditori milanesi si attendono un incremento sul lato degli ordini, anche se il dato rilevato dall'indagine Assolombarda nel mese di marzo risulta il peggiore del trimestre esaminato. Nel dettaglio, le previsioni più positive si riscontrano sul lato della domanda interna, il cui saldo cresce da -7 a +9, mentre le attese sugli ordini esteri passano da -1 a +4. Le previsioni sulla produzione rimangono contraddistinte da una marcata preoccupazione: il dato destagionalizzato scende a +2 da +4, confermando così i valori modesti dell'ultimo trimestre 2002, largamente inferiori a quanto registrato nel resto dell'anno scorso. In controtendenza rispetto a quanto visto a livello nazionale, migliorano le aspettative espresse dagli imprenditori milanesi sull'evoluzione generale dell'economia italiana: il relativo saldo grezzo, pur rimanendo negativo, sale a -13, da -19 del periodo precedente.

PRIMO ACCORDO 'DUAL FUEL' IN ITALIA: ENEL FORNITORE UNICO DI ELETTRICITA' E GAS PER IL CONSORZIO API DI ALESSANDRIA
Alessandria, 6 giugno 2003 - Accordo esclusivo tra Api - Consorzio Nord-Ovest Energia, Enel Energia ed Enel Gas per la fornitura di energia elettrica e gas metano alle imprese associate. E' il primo di questo tipo in Italia e sottolinea la validità della strategia "dual fuel offer" avviata da Enel. La fornitura di energia elettrica interesserà inizialmente circa una cinquantina di aziende, alle quali se ne potranno aggiungere altrettante nelle province di Asti e Alessandria, con volumi potenziali annui di circa 10 milioni di chilowattora. Per il gas, venti le aziende interessate nelle due province e sessanta quelle che potranno aggiungersi successivamente. I volumi potenziali di fornitura sono pari a 15 milioni di metri cubi anno. L'accordo sottoscritto dall'API con Enel Energia - per i clienti del mercato libero dell'energia elettrica con consumi annuali compresi tra i 100mila e il milione di chilowattora - e con Enel Gas, senza limiti di consumo annuo, propone condizioni vantaggiose che si estenderanno gradualmente a tutte le diverse tipologie di clientela. Ai futuri clienti, le due Società di Enel offriranno, inoltre, servizi correlati per l'ottimizzazione e il monitoraggio online dei consumi, la trasformazione degli impianti, oltre a un account manager dedicato a disposizione degli associati per fornire informazioni e consulenze sulle migliori soluzioni contrattuali. L'accordo è stato sottoscritto per API, dal Presidente Roberto Roveta, per il Consorzio Nord - Ovest Energia, dal Presidente Giuseppe Garlando e per Enel Energia ed Enel Gas, dai rispettivi Direttori Generali Luca Dal Fabbro e Valerio Camerano. La fornitura del servizio di energia elettrica e gas decorrerà a partire dal 1° luglio e garantirà interessanti condizioni economiche per il secondo semestre 2003, con prospettive ulteriormente positive per l'anno 2004. "Siamo molto soddisfatti dell'accordo raggiunto - dichiarano il Presidente dell'Associazione delle Piccole e Medie Imprese, Roberto Roveta ed il Presidente del Consorzio Nord - Ovest Energia Giuseppe Garlando - Il fornitore di energia elettrica sul libero mercato per i nostri associati sarà Enel Energia, azienda leader nel settore, in grado di garantire sempre un servizio serio, affidabile e continuativo e, per il gas metano, sarà Enel Gas, società nuova ma già leader. Si tratta, infatti, del secondo operatore italiano del settore". "Questo accordo riveste per noi una particolare importanza - hanno dichiarato Camerano e Dal Fabbro - Per la prima volta, infatti, Enel si propone come unico fornitore sia di energia elettrica che di gas metano e per un consorzio di imprese di così grande rilevanza. Il punto di forza delle nostre aziende è quello di offrire un servizio basato sulle specifiche esigenze dei clienti, sia in termini di fornitura, sia di assistenza tecnico-commerciale".

ERNST & YOUNG PREMIA L'IMPRENDITORE DELL'ANNO 2003: NUOVA VESTE ON LINE PER LA SETTIMA EDIZIONE ITALIANA DEL PREMIO CHE SI RIVOLGE ALLE MEDIE IMPRESE ITALIANE
Milano, 6 giugno 2003 - Concepito come percorso per conoscere la storia, la tenacia, la capacità di innovazione delle medie imprese italiane che contribuiscono attivamente al progresso economico, sociale e culturale del nostro Paese, www.eypremio.com è il nuovo sito del Premio L'Imprenditore dell'Anno. L'iniziativa è stata istituita da Ernst & Young diciassette anni fa negli Stati Uniti ed è oggi alla settima edizione italiana, con l'obiettivo di celebrare le qualità vincenti della nostra imprenditoria ed il ruolo forte e costruttivo che essa assume sempre più nel contesto economico europeo e mondiale. Caratterizzata da una impostazione grafica che contraddistingue tutta la comunicazione del Premio, la home page del sito www.eypremio.com permette di accedere direttamente ai contenuti dell'iniziativa: dalle Categorie del Premio, alle Informazioni sul Regolamento, alla Storia del Premio. Particolarmente ricca la sezione dedicata ai Finalisti e Vincitori delle precedenti edizioni, con i commenti "a caldo", la galleria fotografica e le motivazioni espresse dalla Giuria, che permettono di rivivere l'atmosfera esclusiva della cerimonia di premiazione ove sono chiamati a raccolta ogni anno i protagonisti della business community italiana. Dal sito è inoltre possibile candidarsi al Premio compilando il modulo di iscrizione on line. Possono candidarsi imprenditori e imprenditrici alla guida di aziende che abbiano registrato nell'ultimo esercizio un fatturato compreso tra i 25 e i 600 milioni di Euro. La Giuria, composta da esponenti di prestigio del mondo economico e della comunicazione, proclamerà, oltre ai vincitori delle cinque categorie di Premio istituite (Global, Innovation, Finance, Communication, Quality of Life), un Vincitore Nazionale che rappresenterà l'Italia nel concorrere per il World Entrepreneur of the Year, l'edizione internazionale del Premio, confrontandosi con i Vincitori Nazionali degli altri paesi. In Italia, il Premio L'Imprenditore dell'Anno 2003 si svolge con la partecipazione di UniCredit Private Banking e UniCredit Banca d'Impresa, con il contributo della Wda, Welsh Development Agency e di Sap, con il patrocinio di Borsa Italiana, con il supporto de L'Imprenditore, Mensile della Piccola Industria di Confindustria e in collaborazione con Il Sole 24 Ore. L'adesione all'iniziativa è gratuita. Le iscrizioni sono aperte fino al prossimo 4 luglio. La cerimonia di premiazione si terrà a Milano nel mese di novembre.

ANCHE LA GIUSTIZIA CONCILIA LA CONCILIAZIONE E L'AVVOCATO: NUOVE PROSPETTIVE PER LA PROFESSIONE
Milano, 6 giugno 2003 - Conciliazione per le controversie commerciali: è questo lo strumento alternativo riconosciuto sia dal legislatore italiano che dall'Unione Europea. Uno strumento dove Milano è all'avanguardia. Ma a che punto è l'opera di sensibilizzazione degli avvocati nei confronti degli "utenti della giustizia"? La conciliazione è una reale alternativa per la risoluzione delle controversie? Se ne parlerà al convegno "La conciliazione e l'avvocato: nuove prospettive per la professione", Venerdì 6 giugno 2003, dalle ore 9.00 alle 19.00, Palazzo Turati, Sala Conferenze, Via Meravigli, 9/b - Milano. Parteciperanno tra gli altri: Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Milano; Michele Vietti, Sottosegretario di Stato, Ministero della Giustizia; Vico Valassi, presidente Unioncamere Lombardia; Remo Danovi, presidente del Consiglio Nazionale Forense; Paolo Giuggioli, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano; Mario Papa, presidente Nazionale Associazione Italiana Giovani Avvocati; Angela Alberti, Adiconsum; Bruno Cova - Fiat Group. Seguiranno tre tavole rotonde: la prima con avvocati e conciliatori provenienti da tutta Europa; la seconda con esponenti della realtà delle Camere di Commercio e la terza vista dal punto di vista dei consumatori e delle aziende.

AUSTRIAN AIRLINES : VENEZIA-VIENNA A SOLI 110 EURO
Milano, 6 giugno 2003 - Il fascino di Vienna è a portata di mano con la nuova tariffa da 110 Euro applicabile su tutti i voli Austrian Airlines in partenza da Venezia. La nuova offerta Austrian Airlines è valida a partire dal 1 giugno ed è soggetta a variazioni senza preavviso. Ancora una volta Austrian Airlines realizza i sogni di coloro che amano viaggiare permettendo di raggiungere Vienna da Venezia con una tariffa ancora più conveniente del treno. La tariffa, di andata e ritorno in classe economica, non include le tasse aeroportuali e i supplementi di sicurezza ed è soggetta alla disponibilità dei posti. Il biglietto deve essere emesso entro 24 ore dalla prenotazione stessa. Non è richiesta una permanenza minima, mentre quella massima è di 1 anno. Il grande vantaggio è quello di poter beneficiare di una tariffa economica senza il vincolo del sabato notte. E' previsto un supplemento di 50 Euro per cambio prenotazione; qualora la classe di prenotazione non fosse disponibile è possibile integrare la tariffa di 110 Euro con una differenza e 50 Euro per passare alla tariffa Kombi superiore. Gli agenti di viaggio potranno prenotare nei Crs o contattare l'Agent Help Desk di Austrian Airlines attivo da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 17:30 al seguente numero unico per tutta Italia: Tel: 02.80.660.600 Fax: 02.80.660.230 Dalle 17:30 alle 21:00 dei giorni feriali, durante i week-end e nei giorni festivi, gli agenti di viaggio potranno rivolgersi al Call Center per il pubblico ai numeri: Nord Italia: 02.80.663.095 Centro/Sud Italia: 06.65.684.018

BENITO DE FILIPPIS NOMINATO PRESIDENT DELLA BUSINESS UNIT AFTERSALES
Torino, 6 giugno 2003 - Benito De Filippis è stato nominato President della Business Unit Aftersales della Fiat Auto in sostituzione di Raimondo Beltramo che assume altri incarichi nell'ambito del Settore. De Filippis opera alle dirette dipendenze del Ceo, Giancarlo Boschetti. Nato a San Paolo, Brasile, l' 1 novembre 1954, De Filippis si è laureato in ingegneria meccanica presso l'Università di Roma. Benito De Filippis ha sviluppato la sua carriera nel Gruppo Mercedes- Benz presso il quale ha operato dal 1981, ricoprendo importanti incarichi tra cui Direttore Generale Aftersales e Direttore Generale Veicoli Industriali e Commerciali in Italia. Nel 1999 ha assunto la responsabilità Sales & Marketing Mercedes-Benz Vans presso la sede centrale del Gruppo a Stoccarda e, a partire dal 2001, ha ricoperto l'incarico di Direttore Generale Rete e Filiali della DaimlerChrysler.

LA FINE DEGLI ECO-INCENTIVI INCIDE FORTEMENTE SUL CALO DELLA DOMANDA DI NUOVE AUTO FRENATA A DUE CIFRE (-13,52%) DEL MERCATO DI MAGGIO MENTRE IL DIESEL SI AVVICINA ALLA META' DELLE VENDITE
Roma, 6 giugno 2003 - Le immatricolazioni di automobili nuove in Italia nel mese di maggio sono state, secondo le proiezioni comunicate dal Ministero dei Trasporti, 179.600, con una flessione del 13,52% rispetto alle 207.677 registrate nel maggio dello scorso anno che, lo ricordiamo, fu il quinto mese consecutivo di flessione della domanda e quindi molto più basso della media. Nei primi 5 mesi del 2003, le immatricolazioni assommano così a 1.057.500, pari ad una flessione dello 0,09% rispetto a 1.058.445 immatricolazioni dei primi cinque mesi del 2002. La raccolta ordini, i cui dati sono frutto di uno scambio di informazioni fra Anfia e Unrae, confermano la tendenza negativa: 176.066 con una contrazione del 14,39% rispetto agli ordini del maggio dello scorso anno. Nei 5 mesi, gli ordini raccolti nel corso del 2003 risultano essere 1.087.183, il 2,07% in più rispetto al 1.065.175 dell'analogo periodo del 2002. Quanto al mercato dell'usato, in maggio si sono verificati, incluse le minivolture, 364.341 passaggi di proprietà, cioè l'1,93% in più rispetto ai 357.443 registrati nel maggio del 2002. Nei 5 mesi in esame, i passaggi di proprietà delle vetture usate ammontano a 1.649.312, il 2,40% in più rispetto all'analogo periodo del 2002, quando furono, sempre minivolture incluse, 1.610.632. Ultimo dato, peraltro molto interessante e significativo, viene dalle immatricolazioni di vetture Diesel, che registrano un record storico: con il 48,16% registrato in maggio, questo tipo di motorizzazione si è ulteriormente avvicinato alla metà del mercato italiano. I segnali, nel complesso, non sono dunque confortanti. Al contrario, nell'ambito di un quadro economico delicato, suscitano perplessità sul prosieguo dell'anno, visto che non sussistono motivi per attendere a breve una inversione di tendenza, malgrado la presenza di una notevolissima effervescenza dell'offerta, con numerosissimi prodotti nuovi e con iniziative promozionali molto attraenti. In questa situazione, il cliente dovrebbe poter trarre vantaggio per l'ampia offerta presente sul mercato. In realtà non è così, anche per i motivi che spiega Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae: "E' opportuno sottolineare, in una fase come quella attuale, che il peso eccessivo della fiscalità nel settore dell'auto rappresenta un ulteriore elemento di freno alla domanda. In particolare, importanti aree di mercato come quella delle auto aziendali - evidenzia Pistola - non sono così in grado di svilupparsi, e non compensano l'attuale basso tono della domanda dei privati". Oltretutto, il cliente appare oggi disorientato per la mancanza di indicazioni definitive riguardanti la prosecuzione degli eco-incentivi, che la presenza sulle strade di 8 milioni di automobili non catalizzate giustificherebbe ampiamente. E, a proposito dei consumatori, il Presidente dell'Unrae sottolinea l'opportunità, per gli operatori del settore auto, di far crescere il livello di attenzione nei loro riguardi. "In un momento di accertata crisi della domanda conseguente ad un livello di fiducia particolarmente basso, nell'attesa dello sviluppo di un nuovo ciclo economico più favorevole, è opportuno e conveniente - afferma Salvatore Pistola - investire sulla qualità del proprio servizio, anche alla luce dell'imminente entrata in vigore del Nuovo Regolamento sulla distribuzione e sull'assistenza, per essere in grado di affrontare la ripresa del mercato nelle condizioni migliori per rispondere alle aspettative di un cliente sempre più maturo".

INTERNATIONAL PAPER SI AGGIUDICA IL PRIMO POSTO NELLA CATEGORIA PRODUTTORI DI CARTE DELLA CLASSIFICA DI FORTUNE
Milano, 6 giugno 2003 - International Paper, leader mondiale dell'industria cartaria, si è aggiudicata il primo posto nella categoria "produttori di carte" della classifica delle migliori società pubblicata dalla rivista Fortune negli Stati Uniti. Ogni anno Fortune pubblica la nuova classifica delle più prestigiose società al mondo, stilata sulla base di indagini effettuate su un campione di 10.000 dirigenti che operano in società internazionali. Quest'anno il primo posto nella categoria dei produttori di carta è stato assegnato ad International Paper che è stata preferita ad altre nove società. Ciò che accomuna tutte le società che ottengono ottime posizioni nella classifica di Fortune sono la eccellente qualità dei loro prodotti e la loro solidità finanziaria. Essere la miglior azienda nella sua categoria è per International Paper un reale riconoscimento dell'impegno e della capacità di selezionare, sviluppare e riconoscere l'apporto dei propri dipendenti. Questo rapporto testimonia inoltre che la società si impegna per stimolare ed incoraggiare il lavoro di gruppo, per condividere i risultati e sviluppare un senso di appartenenza a tutti i livelli dell'organizzazione. L'elenco "All Stars" raggruppa le 50 società che hanno ottenuto il numero maggiore di voti nelle diverse categorie. Ai votanti è stato chiesto di classificare in scala da 1 a 10 le società in base a nove diversi criteri: qualità del management, qualità dei prodotti e dei servizi, innovazione, valore degli investimenti a lungo termine, solidità finanziaria, capacità di sviluppare e mantenere la lealtà dei propri dipendenti, la responsabilità nei confronti della comunità e dell'ambiente, la cultura ambientale e, per finire, la strategia globale. La media dei punti ottenuti è stata utilizzata per stilare le classifiche per settore e per paese. Quest'indagine viene effettuata ogni anno dal 1997 da Hay Group, specialista nella consulenza internazionale per il management e le risorse umane.

DIGHE: IN ITALIA CONTROLLO PER TUTTE
Roma, 6 giugno 2003 - Le dighe trascurate sono ancora troppe ed è necessario intensificare gli interventi di manutenzione. A sottolineare questa esigenza sono stati oggi gli esperti del settore riuniti a Roma presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche per una giornata di studio sulla "Valutazione del rischio idraulico a valle delle dighe", promossa dallo stesso Snd e dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (Gndci) del Cnr, diretto da Lucio Ubertini e patrocinata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. "Dobbiamo considerare - spiega Ubertini - che le dighe sottoposte al controllo del Servizio Nazionale Dighe sono soltanto 800, mentre circa 10.000 invasi sfuggono a questa manutenzione ordinaria perché considerate dalle legge non sufficientemente grandi". Per rientrare tra quelle vigilate le dighe debbono infatti superare i 15 metri di altezza o contenere almeno 1 milione di metri cubi di acqua: una situazione che taglia fuori circa 10.000 invasi in tutto il Paese: "si tratta - sottolinea il ricercatore del Cnr - di potenziali bombe d'acqua che richiedono una manutenzione accuratissima se si vogliono evitare disastri come quelli dello Stava del 1985". Il Convegno del Cnr pone inoltre l'accento sull'aspetto della formazione. "C'è la necessità - spiega Aurelio Misiti, Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici - di preparare adeguatamente i tecnici e gli esperti della pubblica amministrazione e degli enti preposti alla sicurezza dei cittadini, affinché le dighe possano svolgere pienamente il ruolo positivo per cui sono state concepite. Gli esperti concordano infine nell'evidenziare l'importanza di ampliare controlli e manutenzioni e di sfruttare adeguatamente gli studi compiuti: è il caso, ad esempio, dei modelli matematici elaborati dalle Università di Roma e Pavia per la simulazione della formazione e della propagazione delle onde di piena o delle elaborazioni dei dati climatici e idraulici condotti dal Servizio Nazionale Dighe in collaborazione con il Gndci-Cnr.

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