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2003 anno 6°  

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di

GIOVEDI'
10 LUGLIO  2002

pagina 1

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LIBERO MOVIMENTO DEI CAPITALI: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA SPAGNA E ALL'ITALIA DI MODIFICARE LE LEGGI SULLE PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ DEL SETTORE DELL'ENERGIA 

Bruxelles, 10 luglio 2003 La Commissione europea ha deciso di indirizzare alla Spagna e all'Italia un invito formale a conformarsi al diritto comunitario per quanto riguarda la legislazione che limita i diritti di voto connessi ad investimenti di società pubbliche nel settore dell'energia. La Commissione ritiene che talune disposizioni delle leggi spagnola e italiana in materia costituiscano delle restrizioni ingiustificate al libero movimento dei capitali, in violazione delle norme del trattato (articolo 56). L'intervento della Commissione ha assunto la forma di un parere motivato, che costituisce la seconda fase della procedura d'infrazione di cui all'articolo 226 del trattato CE. Se le autorità degli Stati membri interessati non prenderanno entro due mesi dal ricevimento del parere motivato misure soddisfacenti per conformarvisi, la Commissione potrebbe decidere di sottoporre la questione alla Corte di giustizia delle CE. Spagna La legge spagnola 55/1999 del 29 dicembre 1999 comprende disposizioni che subordinano alla previa autorizzazione del Consiglio dei ministri spagnolo l'esercizio dei diritti di voto da parte di enti pubblici o di imprese di qualsiasi tipo la cui proprietà o il cui controllo siano detenuti da enti pubblici che direttamente o indirettamente assumano il controllo o acquisiscano almeno il 3% delle azioni o dei diritti di voto in imprese spagnole del settore dell'energia. Inoltre, nel concedere l'autorizzazione le autorità sono tenute a tenere in debito conto il principio di reciprocità. Italia Nel caso dell'Italia, la legge contestata è il decreto-legge 25 maggio 2001, n. 192, convertito in legge 20 luglio 2001, n. 301, recante misure nei settori dell'elettricità e del gas. La legge dispone che in caso di acquisizione diretta o indiretta da parte di imprese pubbliche di più del 2% del capitale di società operanti nel mercato italiano dell'elettricità o del gas, il diritto di voto inerente alle azioni eccedenti tale limite è automaticamente sospeso fino alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale a livello UE nei settori in questione. Anche in questo caso la legge fa riferimento al principio di reciprocità. Posizione della Commissione La Commissione ritiene che le disposizioni delle leggi spagnola e italiana di cui sopra sono incompatibili con il trattato che istituisce la Comunità europea. Secondo il diritto comunitario, le restrizioni al libero movimento dei capitali, e le procedure di autorizzazione per gli investimenti in società privatizzate si configurano come tali, devono: applicarsi in modo non discriminatorio; essere giustificate da motivi imperiosi di interesse pubblico; essere idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non andare oltre quanto necessario per il raggiungimento dello scopo stesso. Questa posizione è stata confermata dalla Commissione nel giugno 2001 (vedi IP/01/872 http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettx
t=gt&doc=ip/01/872|0|aged&lg=it&display=
  e avallata dalla Corte di giustizia europea nelle sentenze del 4 giugno 2002 nelle cause C-367/98 Commissione/Portogallo, C-483/99 Commissione/ Francia e C-503/99 Commissione/Belgio, come anche nelle sentenze del 13 maggio 2003 nelle cause C-463/00 Commissione/Spagna e C-98/01 Commissione/Regno Unito. La Commissione ritiene che le disposizioni delle leggi spagnola ed italiana non sono compatibili con le regole del trattato CE sul libero movimento dei capitali. Nel caso specifico della Spagna la Commissione rileva che, se la salvaguardia dell'approvvigionamento di energia corrisponde ad un legittimo interesse pubblico (il trattato ammette deroghe per motivi d'ordine pubblico, di pubblica sicurezza, di sanità pubblica e di difesa), le disposizioni delle legge spagnola non sembrano contenere criteri specifici e precisi per il rilascio dell'autorizzazione e, di conseguenza, offrono alle autorità nazionali ampi poteri discrezionali per controllare l'assetto proprietario di talune società. In assenza di precisi criteri, gli investitori potenziali vengono lasciati nell'incertezza per quanto riguarda le circostanze specifiche nelle quali la previa autorizzazione verrebbe concessa o negata. Nel caso dell'Italia, la Commissione rileva che l'obiettivo della tutela dei processi di liberalizzazione e privatizzazione non sembra costituire un motivo imperioso di interesse generale. Secondo una consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia, motivi di natura economica non possono giustificare ostacoli vietati dal trattato e le disposizioni del trattato che lasciano gli Stati membri liberi di stabilire il regime di proprietà (articolo 295) non hanno l'effetto di esentare il regime di proprietà vigente negli Stati membri dal rispetto dei principi fondamentali del trattato. Per quanto riguarda il principio di reciprocità citato sia nella legge spagnola che in quella italiana, la Commissione ricorda che i diritti conferiti dal trattato CE sono incondizionati. Anche se alcune direttive comunitarie che stabiliscono norme comuni per il mercato interno nel settore dell'energia contengono clausole di reciprocità, queste si riferiscono esclusivamente alla prestazione di specifici servizi e non si applicano alla proprietà delle imprese o all'esercizio dei diritti derivanti dalla proprietà. In conclusione, la Commissione considera che il fatto che i mercati UE dell'elettricità e del gas non siano ancora pienamente liberalizzati non deve indurre gli Stati membri a prendere provvedimenti unilaterali intesi a difendere interessi nazionali a scapito delle libertà fondamentali sancite dal trattato. Essa ritiene quindi che i poteri speciali previsti dalle leggi spagnola ed italiana siano atti a restringere indebitamente il libero movimento dei capitali sancito dall'articolo 56 del trattato. I governi spagnolo ed italiano sono invitati a prendere le misure necessarie per conformarsi al parere motivato entro due mesi dal suo ricevimento. Se i governi interessati omettessero di prendere le misure necessarie entro tale termine, la Commissione potrebbe deferirli dinanzi alla Corte di giustizia. 

LA COMMISSIONE EUROPEA DECIDE ULTERIORI MISURE PER SVILUPPARE LA SUA POLITICA PER UN'EUROPA AMPLIATA 
Bruxelles, 10 luglio 2003 - In seguito al Consiglio europeo di Salonicco, che ha approvato l'impostazione proposta dalla Commissione, volta ad intensificare le relazioni con i nuovi vicini dell'Europa ampliata, in data odierna la Commissione ha deciso ulteriori misure per potenziare la sua politica per un'Europa ampliata. Il commissario Günter Verheugen, assistito da una "Task Force per l'Europa ampliata", sarà incaricato di approfondire il concetto politico di una nuova politica di prossimità e di elaborare piani d'azione con i paesi e le regioni interessati (paesi dell'Europa orientale e del Mediterraneo meridionale). Il commissario Chris Patten conserva la piena responsabilità delle Relazioni Esterne, rapporti bilaterali con tali Paesi inclusi. La comunicazione della Commissione su un'Europa ampliata1 delinea un'impostazione ambiziosa per migliorare le relazioni politiche ed economiche con i paesi limitrofi orientali e meridionali dell'Europa ampliata. In cambio di progressi tangibili per quanto riguarda determinati valori comuni e l'effettiva attuazione delle riforme politiche, economiche ed istituzionali, a tutti i paesi limitrofi in questione dovrebbe venire offerta la possibilità di beneficiare del mercato interno dell'UE, nonché di altre forme avanzate di cooperazione in settori chiave di interesse comune. Tale impostazione dovrebbe comprendere una maggiore integrazione e liberalizzazione per promuovere la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali, man mano che i paesi in questione si avvicinano ai parametri e agli obiettivi contenuti in singoli piani d'azione definiti tenendo conto della loro situazione specifica. I piani stabiliranno obiettivi e parametri per le riforme nazionali in campo politico, economico e legislativo, unitamente all'impegno dell'UE in seguito al conseguimento di tali obiettivi. La riuscita di tale iniziativa rappresenta una delle principali sfide per la politica esterna dell'Unione nei prossimi anni. Costituzione di una Task Force per l'Europa ampliata Per mantenere lo slancio necessario per garantire il sostegno degli Stati membri e dei paesi interessati, la Commissione ha deciso in data odierna di creare una Task Force per l'Europa ampliata, incaricata di: approfondire il concetto politico di una nuova politica di prossimità; elaborare piani d'azione per le regioni e i paesi interessati (paesi dell'Europa orientale e del Mediterraneo meridionale) in consultazione con tali paesi; far avanzare i piani d'azione nel quadro di consultazioni interservizi; formulare proposte per il nuovo "strumento di prossimità" volto a finanziare progetti comuni ai quali parteciperanno l'UE ampliata e i paesi limitrofi; elaborare piani per gestire la politica per un'Europa ampliata nell'ambito della prossima Commissione. La Task Force, che riferirà al commissario Günter Verheugen, sarà guidata dal vicedirettore generale della DG Relazioni esterne, Michael Leigh. Il vicecapo della Task Force sarà un direttore della DG Allargamento. La Task Force sarà costituita da funzionari di entrambe le direzioni generali, che continueranno a dipendere dai servizi d'origine. Responsabilità del commissario Verheugen Nell'ambito delle relazioni bilaterali generali della Commissione con i paesi interessati, il commissario Verheugen procederà a: fornire orientamenti politici alla Task Force per l'Europa ampliata; informare la Commissione in merito ai progressi dell'iniziativa riguardante l'Europa ampliata e presentarle opportune proposte; rappresentare la Commissione nelle discussioni sull'Europa ampliata in sede di Consiglio e presentare piani d'azione per i paesi o le regioni interessati; consultare, all'occorrenza, i paesi interessati in merito ai progetti di piano d'azione; copresiedere il gruppo ad alto livello UE - Russia sullo spazio economico europeo comune; unitamente al commissario Patten, approvare e presentare alla Commissione il parere in merito alla richiesta di adesione della Croazia; I commissari Patten e Verheugen assisteranno a consigli di associazione, consigli di cooperazione e vertici e parteciperanno al dialogo politico a livello ministeriale con i paresi interessati, ripartendosi opportunamente i compiti. Elaborazione del parere sulla richiesta di adesione della Croazia La Commissione ha deciso altresì di creare un gruppo interservizi incaricato di elaborare il parere della Commissione in merito alla richiesta di adesione della Croazia, guidato dal vicedirettore generale della DG Relazioni esterne, Michael Leigh, il quale riferirà al riguardo ai commissari Patten e Verheugen. Il gruppo interservizi, che sarà costituito da rappresentanti di tutti i servizi pertinenti della Commissione, sarà incaricato di coordinare l'elaborazione del parere. 

SECONDO QUANTO AFFERMATO DURANTE UNA CONFERENZA, L'EGOVERNMENT RAPPRESENTA UN ELEMENTO ESSENZIALE PER LA COMPETITIVITÀ DELL'EUROPA 
Cernobbio, 10 luglio 2003 - Nella Strategia di Lisbona abbiamo disegnato il futuro che tutti noi europei vogliamo. Un futuro in cui le Pubbliche Amministrazioni elettroniche costituiscono una risorsa di competitività, d'integrazione e di coesione", ha dichiarato il ministro italiano per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ai delegati presenti alla prima giornata della Conferenza 2003 sull'e-Government, tenutasi a Como il 7-8 luglio. Il ministro Stanca ha spiegato che l'attuazione dell'eGovernment è al centro di una delle priorità della Presidenza italiana - rilanciare la competitività in Europa e portare avanti la strategia di Lisbona - poiché, come egli stesso ha affermato: "Un'Europa competitiva ha bisogno di Amministrazioni che siano agenti del cambiamento e motori di sviluppo e che sappiano generare innovazione e crescita economica". "La nuova tecnologia dell'informazione è una leva importante per questa trasformazione nel governo e nella Pubblica Amministrazione e può contribuire alla rimozione degli oneri burocratici che pesano sulle imprese europee", ha aggiunto Stanca. "Occorre quindi sostenere la capacità dell'industria delle TI e il suo ruolo strategico nel rendere disponibili gli strumenti di quell'economia dell'innovazione che è la base per la crescita e la competitività", ha spiegato il Ministro, aggiungendo che l'assunzione di un impegno politico nei confronti dell'industria delle tecnologie per l'informazione e la comunicazione (TIC) è particolarmente importante, visto l'attuale momento congiunturale non favorevole in questo settore. Tuttavia, per diventare un efficace agente della modernizzazione della Pubblica Amministrazione, l'eGovernment non può rimanere esclusivamente orientato alla tecnologia. Come ha spiegato il Ministro: "L'e-Government non è un'aggregazione di informazioni e tecnologia, ma un percorso che richiede di agire su tre capitali: il capitale tecnologico, il capitale umano, e il capitale organizzativo". Quest'aspetto è stato ripreso dal commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, il quale ha osservato che, in futuro, le TIC dovranno essere integrate da investimeneti per la riorganizzazione della spesa pubblica e il miglioramento delle competenze dei funzionari statali. "Un settore pubblico più produttivo si rivelerà vantaggioso anche per il settore privato e renderà più competitive le aziende", ha affermato il Commissario. Il ministro Stanca e il commissario Liikanen hanno sostenuto entrambi la necessità di rafforzare l'impegno politico al servizio di una prosperità condivisa e di una società aperta, al fine di promuovere una collaborazione a lungo termine fra pubblico e privato. A loro avviso, infatti, finché i politici non saranno pienamente convinti dei benefici a medio e lungo termine che l'eGovernment può apportare al settore pubblico e alla governance, la disponibilità a partecipare a queste iniziative e a contribuirvi finanziariamente sarà limitata. Tuttavia, come ha spiegato Gérard Druesne dell'Istituto europeo di amministrazione pubblica (Eipa), l'Europa si sta già dimostrando capace di operare in questo modo. Presentando lo studio dell'Eipa dal titolo "eEurope in Europe: the current state of affairs" (l'eEurope in Europa: la situazione attuale), egli ha fatto notare che le autorità amministrative lavorano già a stretto contatto con i partner privati, al fine di creare degli esempi di forme innovative e competitive di pubblica amministrazione. "Forse, per la prima volta, ci troviamo dinnanzi all'emergere di un 'eGovernment integrato'", ha suggerito il prof. Druesne. "In tutt'Europa abbiamo assistito ad importanti trasformazioni e attualmente ci troviamo in una fase di transizione dalla struttura tradizionale del potere, nella quale la società ruota attorno allo Stato, ad una più forma più flessibile, in grado di prestare maggiore attenzione alle esigenze del mercato", ha proseguito il prof. Druesne. Egli ha osservato, inoltre, che fra i progetti presentati per l'assegnazione dei premi eEurope 2003 per l'eGovernment, oltre il 20 per cento delle amministrazioni locali si è concentrato sui servizi, contribuendo così a rafforzare la creazione di occupazione, la produttività e la competitività globale. Tali progetti hanno dimostrato un'apertura ed una disponibilità alla condivisione delle informazioni, fattore che il Professore considera fondamentale per la competitività sostenibile dell'Europa. Tuttavia, per continuare a promuovere questi scambi e obiettivi comuni, secondo il prof. Druesne è necessario adottare un quadro efficace e sostenibile, condizione essenziale, a suo avviso, per un ampio sviluppo delle migliori soluzioni a costi accessibili. "Se la Commissione è d'accordo, vorremmo proporre la creazione di una piattaforma aperta per facilitare lo scambio di esperienze e migliori prassi fra le amministrazioni pubbliche di tutt'Europa", ha concluso il prof. Druesne. 

ECB: INFORMATION GUIDE FOR CREDIT INSTITUTIONS USING TARGET 
Francoforte, 10 July 2003 - The European Central Bank (Ecb) is publishing a new edition of the "Information Guide for credit institutions using Target". This publication provides a standard set of information on Target functionality and answers the most frequently asked questions about Target. Its aim is to enable credit institutions to make the most efficient use of the Target system. This edition of the Information Guide includes some significant changes compared with the previous edition. These present new information and incorporate information which has been available to Target participants separately. The first major change is a section on the new Target Compensation Scheme, which came into force on 1 July and replaces the former reimbursement scheme. The Information Guide gives an overview of the new scheme and information on the procedures for Target participants to follow if they wish to make a claim following a malfunction in Target. Another major change is the inclusion of the "Recommendations for Cls payments in euro", which were previously available separately. The explanatory memo on these recommendations has also been included as an annex to the Information Guide. The final major change is the inclusion of a section on the European System of Central Banks' incident management procedures, which is intended to enable Target participants to better plan their own actions in the event of a Target malfunction. The Information Guide has also been updated to take into account changes made in Target since the last edition was published, such as changes to the Target operating calendar.
Infolink: http://www.ecb.int/pub/pdf/targetguide_en.pdf 

ENTRATE TRIBUTARIE DELLO STATO GENNAIO - MAGGIO 2003: DATI DI COMPETENZA 
Roma, 10 luglio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che nel periodo gennaio-maggio 2003 sono state accertate entrate tributarie dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza- per un ammontare pari a 116.746 milioni di euro, in crescita di 6.803 milioni (+6,2%) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2002. Nel solo mese di maggio le entrate sono ammontate a 26.032 milioni di euro, in crescita di 2.187 milioni di euro (+9,2%) rispetto a maggio del 2002. Imposte dirette. Le imposte dirette del periodo gennaio-maggio 2003 sono risultate pari a 55.154 milioni di euro, in aumento di 3.537 milioni (+6,8%) rispetto allo stesso periodo del 2002. L'Irpef, il cui gettito è arrivato a 47.968 milioni, risulta in crescita di 2.078 milioni (+4,5%). L'Irpeg è pari a 1.292 milioni e cresce di 245 milioni di euro (+23,4%). Imposte indirette. Le imposte indirette hanno generato un gettito pari a 61.592 milioni di euro, in crescita di 3.266 milioni (+5,6%). L'Iva è cresciuta di 1.879 milioni (+5,4%), toccando quota 36.536 milioni. L'Iva scambi interni, con un gettito di 31.716 milioni, è aumentata di 1.733 milioni (+5,8%), mentre l'Iva sulle importazioni si è incrementata di 146 milioni (+3,1%). 

ETI SPA: NESSUNA MODIFICA ACCISE, CONDIZIONI CONTRATTUALI STANDARD 
Roma, 10 luglio 2003 - In merito all'articolo "Minaccia accise sulla corsa all'Eti", pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore, il Ministero dell'Economia e delle Finanze smentisce che sia attualmente allo studio una modifica del sistema delle imposte sul fumo. Inoltre, le condizioni contrattuali della vendita della società, stabilite dal Ministero con il supporto degli advisor legali e finanziari, risultano pienamente in linea con gli standard da sempre utilizzati in Italia nei processi di privatizzazione e non si discostano da quelli adottati per altre operazioni analoghe sui mercati internazionali. 

NASCE CARIGE ASSET MANAGEMENT E COSTITUISCE UNA PROPRIA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO 
Genova, 10 luglio 2003 - Il 7 luglio scorso, presso la Sede Centrale di Banca Carige a Genova, alla presenza del notaio Rosa Vojello è stata costituita la società per azioni Carige Asset Management Sgr con un capitale sociale di 5,2 milioni di euro e due azionisti: Banca Carige al 99,5 % e Carige Vita Nuova allo 0,5%. Il consiglio di amministrazione è formato da: Alessandro Scajola (presidente), Giovanni Berneschi (vicepresidente) e dai consiglieri: Giorgio Binda, Jean-Marie Paintendre, Vincenzo Roppo, Alfredo Sanguinetto. Fanno parte del collegio sindacale Andrea Traverso, presidente, Fulvio Rosina e Antonio Semeria, sindaci effettivi; Adriano Lunardi e Massimo Scotton, sindaci supplenti. La società si occuperà del risparmio gestito nei confronti della clientela e del portafoglio del gruppo (Carige, Carisa, Banca del Monte di Lucca, Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni). La Sgr opererà nella gestione collettiva del risparmio. Creerà e gestirà fondi comuni e sicav. Si occuperà della gestione individuale di portafogli di investimento, della gestione di Patrimoni mobiliari in fondi, delle gestioni istituzionali. Gestirà direttamente i fondi pensione. I prodotti verranno collocati attraverso gli sportelli della rete del gruppo Carige, tramite i promotori finanziari e agenti assicurativi della Carige Assicurazione e Carige Vita Nuova, e tramite i canali telematici, internet al sito www.carige.it e banca telefonica (800-010-090). La costituzione di Carige Asset Management - riferisce Alessandro Scajola - è un ulteriore passo avanti nel processo di sviluppo del Gruppo Carige. Concentreremo nella Sgr tutte le attività di gestione di risparmio del Gruppo, dai fondi comuni alle gestioni patrimoniali ai fondi pensione, alla gestione dei portafogli delle banche e delle compagnie assicurative. Attraverso l'utilizzo di competenze specialistiche, vogliamo stare vicini al mercato e fornire i prodotti finanziari più adeguati alla nostra tipologia di clientela, sempre più variegata, e a costi vantaggiosi. Accorciando infatti la catena produttiva, fornendo autonomamente gli strumenti finanziari più consoni alle esigenze della clientela, si ottiene una razionalizzazione dei costi a tutto vantaggio dei clienti e delle società del gruppo. Obiettivo della società è quindi servire la clientela con prodotti mirati e con un'attenzione particolare anche ai costi. L'iter amministrativo prevede l'autorizzazione all'iscrizione all'albo delle Sgr da parte di Bankitalia , previsto per i primi mesi del 2004, data in cui la società diverrà operativa. 

ACCORDO PRELIMINARE SULLE LINEE GUIDA DI UN PROGETTO DI INTEGRAZIONE TRA LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE S.P.A. E ZIGNAGO TESSILE S.P.A. 
Milano, 10 luglio 2003 - Si sono riuniti l'8 luglio i Consigli di Amministrazione di Manifattura Lane Gaetano Marzotto & Figli S.p.A. ("Marzotto"), Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A. ("Zignago"), Linificio e Canapificio Nazionale S.p.A. ("Linificio") e Zignago Tessile S.p.A. ("Zignago Tessile"), per approvare le linee guida di un progetto di integrazione delle attività dei gruppi Zignago e Marzotto nel segmento della produzione e commercializzazione del lino all'interno del settore tessile delle fibre naturali. Tale progetto si realizzerà attraverso la fusione per incorporazione di Zignago Tessile in Linificio, con emissione di nuove azioni da parte di quest'ultima a favore di Zignago (che al momento della fusione sarà socio unico di Zignago Tessile). A latere di tale operazione, il consiglio di Linificio proporrà ai propri azionisti anche la conversione obbligatoria alla pari delle azioni di risparmio in azioni ordinarie. Il progetto di integrazione è stato predisposto dai vertici operativi di Linificio e di Zignago Tessile, congiuntamente con i rispettivi advisors finanziari, e proposto ai consigli di amministrazione delle due società che parteciperanno alla fusione e dei due soci di maggioranza, rispettivamente Marzotto e Zignago, che ne hanno approvato gli elementi essenziali. A seguito dei consigli è stato sottoscritto un accordo programmatico di fusione. In base a tale accordo di fusione, i consigli di amministrazione delle società Marzotto, Linificio, Zignago e Zignago Tessile, hanno verificato il comune interesse a collaborare attivamente per lo sviluppo di un progetto di integrazione industriale tra Linificio e Zignago Tessile, volto alla creazione di un operatore leader a livello mondiale nel settore del lino. Con questa operazione, la società incorporante raggiungerà le dimensioni necessarie per poter meglio competere nel mercato globale e dedicare risorse allo sviluppo di progetti nelle aree della coltivazione di materia prima, sviluppo tecnologico di processo, innovazione di prodotto per rispondere alle crescenti esigenze del settore della moda nonché per promuovere l'uso del lino in particolare nei mercati di nuova industrializzazione. Il tutto, con l'obiettivo del costante miglioramento della performance e della creazione di valore per gli azionisti. Con l'accordo programmatico sottoscritto in data odierna le parti hanno: (i) individuato i contenuti, le condizioni e i termini dell'operazione di integrazione, e (ii) definito le attività e il calendario per il compimento delle stesse onde porre le assemblee di Linificio e Zignago Tessile nella condizione di poter deliberare sulle materie che saranno alle stesse sottoposte per la realizzazione dell'operazione. Alla luce delle valutazioni elaborate dai rispettivi advisors, assumendo le metodologie usuali in tali transazioni quali l'analisi dei flussi di cassa scontati (Dcf, Apv), i metodi dei multipli, il metodo misto patrimoniale e reddituale e le analisi delle quotazioni del Linificio, il rapporto di cambio della futura fusione è stato attualmente individuato in un intervallo (ritenuto congruo dai consigli di amministrazione delle quattro società coinvolte), in virtù del quale Zignago, nella sua qualità di socio unico di Zignago Tessile, riceverà un numero di azioni ordinarie Linificio, del valore nominale di Euro 1 ciascuna, variabile tra un minimo di 170 ed un massimo di 178, per ogni azione Zignago Tessile. Nell'ambito di tale intervallo, i consigli di Linificio e Zignago Tessile determineranno un rapporto di cambio puntuale, a seguito di una attività di due diligence che le società si sono impegnate a svolgere nel corso del corrente mese di luglio. Conseguentemente sarà deliberato dall'assemblea straordinaria di Linificio un aumento di capitale per massimi Euro 9.810.000 a servizio del concambio. Le azioni ordinarie Linificio che saranno assegnate a Zignago sulla base del rapporto di cambio avranno gli stessi diritti e le stesse caratteristiche delle azioni Linificio attualmente in circolazione. Per effetto del citato aumento di capitale, a seguito della fusione e della conversione delle azioni di risparmio Linificio in azioni ordinarie (alle condizioni di seguito descritte), la partecipazione di Marzotto nel capitale di Linificio sarà variabile tra un minimo del 33,2% ed un massimo del 33,6%, mentre quella di Zignago sarà variabile tra un minimo del 34% ed un massimo del 34,9%. Il flottante della società dopo la fusione e la conversione delle azioni di risparmio, sarà variabile tra un minimo del 31,9% ed un massimo del 32,4%. Per sostenere il buon esito dell'operazione, Zignago e Marzotto si sono impegnate a votare a favore della fusione, rispettivamente nelle assemblee straordinarie di Zignago Tessile e Linificio, nell'ambito dell'intervallo di rapporto di cambio determinato dalle società operative. Zignago e Marzotto, inoltre, hanno delineato gli elementi fondamentali di un futuro patto parasociale, che regolerà i loro rapporti di soci di riferimento in Linificio. Nessuna società, comunque, deterrà, da sola, il controllo di Linificio dopo la fusione. Gli elementi essenziali del suddetto patto sono i seguenti: il patto avrà durata triennale, e sarà rinnovabile di triennio in triennio; nel caso di disdetta del patto sarà assicurata la facoltà, in capo ad uno dei due soci, di mantenere il controllo della società. Il consiglio di amministrazione di Linificio sarà composto da nove consiglieri designati come segue: (i) il presidente sarà designato congiuntamente da Marzotto e Zignago; (ii) due amministratori delegati saranno designati, rispettivamente, uno da Marzotto e l'altro da Zignago; (iii) Marzotto e Zignago designeranno ciascuno due membri del consiglio di amministrazione, senza speciali incarichi; (iv) altri due membri avranno le caratteristiche di indipendenza previste dalle Istruzioni al Regolamento dei Mercati gestiti e organizzati da Borsa Italiana S.p.A. Il comitato esecutivo di Linificio sarà composto da cinque membri, come segue: il presidente del consiglio di amministrazione; i due amministratori delegati; un amministratore di designazione Zignago e un amministratore di designazione Marzotto. Le principali decisioni, sia assembleari che consiliari (quali l'approvazione dei budget, dei business plans, del bilancio, ecc.), dovranno essere approvate congiuntamente da Marzotto e Zignago. Il patto prevederà vincoli al trasferimento azionario (prelazione; obblighi di co-vendita) usuali in questo tipo di pattuizioni. Il patto prevederà anche clausole volte a risolvere eventuali situazioni di stallo decisionale che dovessero intervenire tra i soci. Nell'ambito dell'operazione di integrazione, il consiglio di amministrazione di Linificio ha deciso di proporre all'assemblea straordinaria della società (con deliberazione che dovrà anche essere approvata dall'assemblea speciale degli azionisti di risparmio) la conversione delle azioni di risparmio Linificio in azioni ordinarie. La proposta di conversione obbligatoria, alla pari e senza conguaglio, riguarda la totalità delle 6.267.381 azioni di risparmio in circolazione in altrettante n. 6.267.381 azioni ordinarie Linificio di nuova emissione (godimento 1 gennaio 2003) e aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie Linificio in circolazione, nel rapporto di n. 1 azione ordinaria di nuova emissione ogni n. 1 azione di risparmio. La conversione delle azioni risparmio permetterà: 1. di semplificare la struttura del capitale del Linificio con un risparmio in termini di costi di gestione societaria con riferimento alle procedure che attengono, per legge, a questa categoria di azioni (costi per assemblee speciali e rappresentante comune) concentrando le attenzioni del mercato su di un'unica linea di quotazione; 2. di aumentare il flottante e, conseguentemente, la liquidità del titolo in termini di volumi di negoziazione. Il premio riconosciuto agli azionisti di risparmio, per effetto del rapporto di conversione, sarà del 14,8% con riferimento alle quotazioni dei due titoli del giorno 8 luglio 2003, del 13,5% con riferimento alla media ponderata degli ultimi sei mesi, e del 9,9% con riferimento alla media ponderata degli ultimi dodici mesi. Tale premio è stato ritenuto adeguato per compensare il differenziale di dividendo garantito agli azionisti di risparmio (3% del nominale = 0,03 € p.a.). Il socio Marzotto, nell'ambito dell'accordo programmatico sottoscritto in data odierna, si è impegnato a votare a favore della conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, sia nella convocanda assemblea straordinaria di Linificio sia nella relativa assemblea speciale degli azionisti di risparmio. Le fasi dell'operazione - L'operazione di aggregazione dovrebbe avvenire attraverso le seguenti fasi: 1) nel corso del mese di luglio le società Linificio e Zignago Tessile daranno corso ad una attività di reciproca due diligence al fine di individuare, nell'ambito dell'intervallo già concordato, un rapporto di cambio puntuale e di definire, compiutamente, un piano industriale congiunto; 2) entro fine luglio i consigli di amministrazione di Linificio e Zignago Tessile si riuniranno per deliberare il progetto di fusione e la relazione degli amministratori; 3) nei tempi richiesti dalla normativa applicabile, verranno predisposti uno o più documenti informativi relativi all'operazione in oggetto, ai sensi dell'art. 70, comma 4, (operazioni di fusione significative) e 71-bis (operazioni con parti correlate) del Regolamento Consob n. 11971/99; 4) nel corso del mese di ottobre 2003 verranno convocate le assemblee straordinarie di Linificio e di Zignago Tessile al fine di approvare il progetto di fusione che sarà stato predisposto dagli amministratori delle due società; l'assemblea di Linificio approverà anche la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie; a seguire verrà anche convocata l'assemblea speciale degli azionisti di risparmio per l'approvazione della sopradescritta conversione; 5) si prevede che entro il mese di dicembre 2003 verrà sottoscritto l'atto di fusione. L'operazione di fusione è subordinata all'autorizzazione delle competenti autorità antitrust. Le società, inoltre, comunicano che, da una valutazione congiunta effettuata dai consulenti legali e finanziari delle stesse, si ritiene applicabile al caso di specie l'esenzione di cui all'art. 49, comma 1, lett. f) del Regolamento Emittenti, atteso che la fusione si basa su effettive e motivate esigenze industriali. Inoltre, il patto parasociale che verrà stipulato tra Zignago e Marzotto è strettamente funzionale alla realizzazione dell'operazione di fusione. Costituisce, quindi, presupposto dell'accordo intervenuto il fatto che né Zignago né Marzotto siano obbligate, per effetto della fusione, a promuovere l'offerta pubblica di acquisto delle azioni Linificio. Peraltro, qualora, entro la data di sottoscrizione dell'atto di fusione, la Consob ovvero qualsiasi altra autorità competente dovesse ritenere che alla fusione in esame non trovi applicazione l'esenzione, con ciò imponendo in capo a Zignago o a Marzotto l'obbligo di promuovere una offerta pubblica di acquisto sulle azioni Linificio, le parti si riservano il diritto di non dare esecuzione all'operazione. Resta inteso che, nell'ipotesi in cui dalla due diligence emergesse l'esistenza di rilevanti scostamenti del valore del capitale economico di Linificio ovvero di ZT rispetto a quello considerato, le Parti faranno in modo che i rispettivi consigli di amministrazione, con l'ausilio degli advisors, si riuniscano per decidere in buona fede se procedere o meno nella realizzazione dell'operazione, ai termini concordati. La logica industriale dell'aggregazione - Nel settore tessile delle fibre naturali, il segmento del lino ha subito negli anni recenti una radicale trasformazione, con un rilevante incremento della produzione nei paesi dell'ex Unione Sovietica e della Cina, e con la conseguente necessità di incrementare le dimensioni degli operatori europei e di provvedere alla delocalizzazione delle aree produttive, al fine di ridurre i costi, mantenendo una rilevante qualità del prodotto finito. Linificio e Zignago Tessile sono due operatori che, allo stato attuale, meglio possono realizzare un'integrazione, volta a creare valore, mediante razionalizzazione, sfruttamento delle economie di scala ed espansione nella filiera produttiva. Le due società, infatti, presentano caratteristiche industriali differenziate e complementari. In particolare, Linificio: (i) ha delocalizzato le attività di filatura in Tunisia e Lituania; (ii) dispone della tecnologia dei macchinari (Linimpianti); (iii) ha avviato progetti pilota nei paesi dell'est sia per la coltivazione di materia prima sia per la vendita di macchinari e know-how; (iv) ha forte attenzione all'innovazione. Invece, Zignago Tessile: (i) opera principalmente nel segmento alta qualità; (ii) vanta un'indiscussa leadership in termini di produttività e gestione materie prime; (iii) ha una gamma completa di prodotti e dispone della tintoria in filo interna. I principali benefici sinergici in termini di risparmi e liberazione di risorse, ad oggi individuabili, possono derivare dai seguenti elementi: 1. razionalizzazione dei siti produttivi italiani per prodotti di qualità elevata e valorizzazione immobiliare delle aree così liberate; 2. pieno utilizzo delle capacità di delocalizzazione di tutti i prodotti commodities nei paesi a basso costo del lavoro; 3. ridefinizione strategica ed ottimizzazione del settore filati tinti e dei filati speciali; 4. razionalizzazione delle strutture commerciali, amministrative ed EDP; e 5. ottimizzazione dell'utilizzo delle strutture tecniche e di ricerca e sviluppo. Nell'anno 2002, le società coinvolte nell'ipotizzata fusione, hanno realizzato, a livello di consolidato aggregato un fatturato netto di circa €94,2 milioni, un margine operativo lordo di €8,1 milioni (pari all'8,6% del fatturato), un capitale investito netto di circa €71,9 milioni, ed una posizione finanziaria netta, negativa, pari a circa €17,2 milioni. Al 31 marzo 2003, gli analoghi dati economici e patrimoniali a livello consolidato aggregato di Linificio e Zignago Tessile sono risultati pari a: fatturato netto, circa €22,2 milioni, margine operativo lordo, pari a circa €3,2 milioni (14,4% del fatturato netto), capitale investito netto di circa €61,2 milioni, e posizione finanziaria netta, negativa, pari a circa €6,4 milioni. Alla data del 31/12/2002 il personale complessivamente impiegato da tali società e dalle loro controllate risultava pari a 1.380 unità. Il Piano di integrazione, base dell'ipotizzata operazione di fusione, si pone come obiettivo di realizzare, nel medio periodo, un incremento a livello di margine operativo lordo, dalla sola implementazione della razionalizzazione/ottimizzazione di costi e di efficienza produttiva, stimato ad oggi in circa €5 milioni su base annua. 

VITAMINIC:STIPULA ATTO DI FUSIONE CON BUONGIORNO 
Milano, 10 luglio 2003 - In esecuzione delle delibere delle Assemblee straordinarie di Vitaminic SpA e Buongiorno SpA del 28 aprile 2003, è stato stipulato ieri l'atto di fusione per incorporazione di Buongiorno SpA in Vitaminic SpA, con conseguente cambio della denominazione sociale di Vitaminic SpA in Buongiorno Vitaminic SpA. Conformemente alle previsioni del progetto di fusione, la fusione verrà attuata con annullamento delle azioni della incorporata Buongiorno SpA ed aumento del capitale sociale dell'incorporante Vitaminic SpA per complessivi Euro 15.670.727,80 mediante emissione di n. 60.272.030 azioni ordinarie da nominali Euro 0,26 cadauna, godimento regolare, da attribuire senza conguagli in denaro agli azionisti della società incorporata in base al rapporto di cambio indicato nel progetto di fusione e così in ragione di n. 13 azioni ordinarie Vitaminic SpA del valore nominale di Euro 0,26 cadauna ogni n. 2 azioni ordinarie di Buongiorno SpA del valore nominale di Euro 1 cadauna. Si prevede il deposito per l'iscrizione presso il Registro delle Imprese di Parma e Torino per l'11 o il 14 luglio 2003. Si ricorda che l'efficacia della fusione avverrà in concomitanza con l'ultima iscrizione, che si prevede possa intervenire per la fine della prossima settimana o per i primi giorni della settimana successiva. Di ciò verrà data notizia tramite comunicato stampa. Per effetto della fusione, la denominazione diverrà Buongiorno Vitaminic SpA e il capitale sociale risulterà pari a Euro 17.480.774,22 pari a n. 67.233.747 azioni ordinarie da nominali Euro 0,26 cadauna. Sempre per effetto della fusione, la partecipazione in Buongiorno Vitaminic SpA dei soci Gianluca Dettori, Adriano Marconetto e Franco Gonella scenderà sotto la soglia del 2%. 

ACCORDO RAGGIUNTO DA SERENISSIMA GAS PER L'ACQUISIZIONE DEL 98,5% DI METANGAS S.P.A.
Milano, 10 luglio 2003. Serenissima Gas S.p.A., società controllata da Aem S.p.A., ha raggiunto l'accordo, che sarà perfezionato entro l'inizio del mese di settembre, per l'acquisizione del 98,5% di "Metangas S.p.A.", società attiva nella distribuzione e vendita di gas naturale nel comune di Bovisio Masciago (Mi). La rimanete quota è detenuta dal comune di Bovisio. Nel 2002, il fatturato di Metangas S.p.A. ha superato i 3,3 milioni di euro, come risultato dell'attività di vendita e distribuzione a circa 6.200 clienti di 10,7 milioni di metri cubi di gas metano. Il valore dell'acquisizione ammonta a circa 5 milioni di euro. Con tale acquisizione Serenissima Gas S.p.A. porta a circa 37.000 il numero dei clienti serviti, attualmente concentrati prevalentemente in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia. In Lombardia la società è già operante nel comune di Barlassina (Mi). 

AEM TORINO: NO AI DISTACCHI A ROTAZIONE 
Torino, 10 luglio 2003 - Il Grtn (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) ha comunicato ad Aem Torino Distribuzione che, "sulla base dei rientri (in servizio) prospettati dai produttori [...] in assenza di ulteriori imprevedibili accidentalità cessano le condizioni per il ricorso alla predisposizione del piano di distacchi programmati a rotazione per oggi 10 luglio 2003". 

ENEL ASSUME MILLE E CINQUECENTO GIOVANI UNA CARICA DI NUOVA ENERGIA PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO E RINGIOVANIRE L'AZIENDA. 
Roma, 10 luglio 2003 - Enel vara un piano di assunzioni per mille e cinquecento giovani con l'obiettivo di riequilibrare la piramide delle fasce di età dell'azienda e arricchire la qualità del servizio. Il piano prevede l'assunzione con contratto di formazione-lavoro di operai e tecnici entro i prossimi 18 mesi. Le nuove professionalità verranno dedicate in particolare al potenziamento della rete di distribuzione. Questo è un segnale forte di inversione di tendenza rispetto al calo generalizzato dell'occupazione in Enel di questi ultimi anni che è stato accolto con apprezzamento dalle organizzazioni sindacali di categoria. "Sono molto soddisfatto dell'intesa raggiunta - ha commentato l'amministratore delegato di Enel Paolo Scaroni. - E' importante che arrivino in Enel forze nuove che portano con sé l'entusiasmo e la voglia di fare dei giovani. Tutta l'azienda ne riceverà nuova energia per affrontare le sfide dell'apertura del mercato. Il nostro obiettivo prioritario è migliorare la qualità del servizio per soddisfare le esigenze dei nostri clienti: i mille e cinquecento giovani ci daranno una grossa mano a raggiungere i nuovi traguardi di eccellenza che ci siamo dati." Il piano di assunzioni è il punto più importante del Protocollo di intenti firmato oggi tra Enel e le organizzazioni sindacali di categoria (Fnle, Cgil - Flaei, Cisl - Uilcem, Uil). Ogni anno le parti procederanno a un monitoraggio congiunto sulla consistenza del personale secondo i criteri e i metodi stabiliti, avendo come riferimenti l'esigenza di preservare le principali attività del ciclo produttivo e la ricerca di efficienza ed eccellenza, obiettivi primari dell'azienda. 

DISPONIBILI A BREVE LE LINEE GUIDA PER LA NEGOZIAZIONE DEI CONTRATTI DEL 6PQ 
Bruxelles, 10 luglio 2003 - Le linee guida per la negoziazione dei contratti del Sesto programma quadro (6PQ), che definiscono la procedura per il raggiungimento di un accordo conclusivo sui requisiti dei progetti ammessi al finanziamento, sono attualmente in corso di completamento e saranno presto disponibili su Cordis. È la prima volta che le linee guida sulle trattative per i programmi quadro della Commissione vengono rese pubbliche e ciò conferma l'obiettivo della Commissione di perseguire una maggiore trasparenza. L'accordo fa seguito all'approvazione del contratto tipo, che formalizza i rapporti fra la Commissione europea ed i consorzi di progetto per ciò che concerne le iniziative finanziate nell'ambito del 6PQ. Per visionare il contratto tipo, http://dbs.cordis.lu/fep-cgi/srchidadb?ACTION=D&SESSION
=&DOC=1&TBL=EN_DOCS&RCN=EN_RCN:1976005&CALLER=FP6_LIB
 

SEMINARIO EURESCOM SU COME PREPARARE AL MEGLIO LE PROPOSTE DEL 6PQ 
Heidelberg, 10 luglio 2003 - Eurescom, l'Istituto europeo per la ricerca, sta organizzando un seminario su come preparare una buona proposta di progetto per il Sesto programma quadro (6PQ), che si terrà il 17 luglio ad Heidelberg (Germania). La manifestazione si propone di fornire ai dirigenti impegnati nelle attività di ricerca sulle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, in particolare a quanti partecipano per la prima volta al 6PQ, informazioni pratiche sulla preparazione delle proposte. Il seminario si concentrerà sui progetti integrati, pur contemplando altresì la trattazione degli altri strumenti del 6PQ. I relatori di Eurescom baseranno le loro presentazioni sull'esperienza acquisita nel corso di una lunga partecipazione ai programmi quadro. Infolink: http://www.eurescom.de/FP6-Proposals/ 

PROSEGUE IL PROGRAMMA DI DISMISSIONI DA 9 MILIARDI DI EURO. REALIZZATA UNA PLUSVALENZA DI € 15 MILIONI. TECNIMONT, CONTROLLATA DI EDISON, HA CEDUTO PER COMPLESSIVI € 39 MILIONI LA TRATTA DI ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA MI-GE ALLA SOCIETÀ CONTROLLATA DA GEMINA
Milano, 10 luglio 2003 - Tecnimont, controllata di Edison SpA, ha venduto a Impregilo il ramo d'azienda comprendente la partecipazione del 50,5% nel consorzio Cociv, che realizzerà la tratta di alta velocità ferroviaria Milano-Genova, per un corrispettivo di 19 milioni di euro.Un'integrazione di prezzo di 20 milioni di euro sarà corrisposta a Tecnimont alla stipula con il committente Tav dell'atto integrativo che sancirà l'avvio definitivo dei lavori. L'operazione comporta per la Tecnimont una plusvalenza di 15 milioni di euro, esclusa l'integrazione di prezzo. 

PACCHETTO SULLE INFRASTRUTTURE FERROVIARIE: PARERE MOTIVATO DELLA COMMISSIONE A 10 STATI MEMBRI 
Bruxelles, 10 luglio 2003 - La Commissione avvia oggi procedimenti giudiziari contro 10 Paesi dell'UE che non hanno notificato la Commissione in merito al recepimento del pacchetto normativo sulle infrastrutture ferroviarie che apre il mercato dei servizi di trasporto internazionale merci su rotaia. La trasposizione di questa serie di tre direttive nel quadro giuridico nazionale dovrebbe consentire una maggiore efficienza e rapidità delle operazioni transfrontaliere necessarie affinché le ferrovie diventino competitive con il trasporto su strada. La Commissione svolgerà appieno il proprio ruolo, garantendo un terreno di gioco equo. Questi i 10 Paesi che non hanno notificato la Commissione della trasposizione giuridica degli atti normativi europei: Austria, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia. L'attuale azione giudiziaria, che potrebbe portare ad un'udienza dinanzi alla Corte di Giustizia europea, è fondata sulla mancata notifica della Commissione nei tempi previsti. Il pacchetto "Infrastrutture ferroviarie"(1) doveva essere recepito nella legislazione nazionale entro il 15 marzo 2003 (cfr IP/03/378). Finora, solamente la Francia, il Belgio, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Danimarca hanno notificato la trasposizione del primo pacchetto di misure. Il Lussemburgo non ha notificato la trasposizione di due delle direttive(2). Va osservato, tuttavia, che dei 10 Stati membri cinque (Svezia, Regno Unito, Austria, Italia e Germania) hanno già aperto alla concorrenza i rispettivi mercato del trasporto merci ferroviario. Ciò non li esenta, però, dal notificare le misure nazionali relative all'apertura del mercato e le misure correlate ad altri aspetti del pacchetto normativo (assegnazione indipendente delle capacità, tariffazione, autorità di regolamentazione indipendente, disposizioni relative al rilascio di licenze e alla certificazione di sicurezza, ecc.). Il pacchetto "infrastrutture ferroviarie" 2001 obbliga gli Stati membri a garantire i diritti di accesso alla rete transeuropea per il trasporto merci su rotaia per i servizi di trasporto internazionale, fissare le tariffe per l'uso dell'infrastruttura in base a principi comuni e definire regole e procedure eque e trasparenti per l'assegnazione dei percorsi ferroviari. La legislazione per l'attuazione del pacchetto sarà esaminata separatamente per verificarne la compatibilità con la legislazione europea e stabilire se quest'ultima è stata integralmente recepita. Tuttavia, affinché la Commissione possa svolgere tale compito è necessaria la cooperazione degli Stati membri, i quali devono fornire le informazioni richieste. 

LAGO MAGGIORE - AIUTI REGIONALI AL TRASPORTO STRADALE: LA COMMISSIONE AUTORIZZA IL REGIME DI AIUTI ITALIANO 
Bruxelles, 10 luglio 2003 - Oggi la Commissione ha deciso di concludere il procedimento formale di esame avviato nei confronti dell'Italia, autorizzando le autorità regionali del Piemonte a istituire un regime di aiuti che mira a deviare la circolazione di alcuni mezzi pesanti dalla strada statale 33 del Sempione (Lago Maggiore) verso l'autostrada A26. Tale regime, che dovrebbe entrare in vigore tra giugno e settembre 2003, risponde alle necessità di coordinamento dei trasporti riconosciuta dal trattato(1). La Regione Piemonte potrà rimborsare fino al 40% degli importi dei pedaggi, pagati per i mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate adibiti al trasporto stradale di merci, per l'uso obbligatorio dell'autostrada A26 a seguito del divieto di circolazione sulla strada statale del Sempione (Lago Maggiore) nel periodo estivo 2003. Tale regime consentirà alle autorità regionali di garantire una migliore gestione del traffico nella zona del Lago Maggiore, che si prefigura particolarmente difficoltosa in questa stagione. Il 27 ottobre 2001 la Commissione aveva avviato il procedimento formale di esame nei confronti dell'Italia(2) considerando che tali misure potessero essere assimilate ad aiuti di Stato. In particolare essa riteneva che l'applicazione di riduzioni dei pedaggi a favore soltanto dei mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate forniti del sistema di pagamento elettronico "Telepass" costituiva una misura discriminatoria rispetto agli altri veicoli, soprattutto esteri, per i quali il pagamento dei pedaggi è effettuato in altro modo. A seguito dell'avvio del procedimento, l'Italia ha parzialmente modificato il regime iniziale, estendendo l'applicazione della riduzione dei pedaggi anche ai veicoli della medesima categoria per i quali il pagamento è effettuato in contanti, mediante Bancomat, carta di credito o Viacard. Pur continuando a considerare la misura un aiuto di Stato, la Commissione ritiene tale aiuto compatibile con il mercato unico(3), poiché esso risponde alle necessità di coordinamento dei trasporti, si limita al rimborso di una parte dei costi supplementari sostenuti per il pedaggio di alcuni mezzi pesanti per l'uso obbligatorio dell'autostrada e si applica per un periodo molto limitato (1/6/2003 - 30/09/2003). 

LA COMMISSIONE PROPONE DI SEMPLIFICARE LE REGOLE SUGLI AIUTI CONCESSI DAGLI STATI MEMBRI AL SETTORE DELLA PESCA 
Bruxelles, 10 luglio 2003 - La Commissione ha adottato in data odierna un progetto di regolamento che propone di esentare dall'obbligo di notifica preventiva alla Commissione la maggior parte delle categorie di aiuti di Stato nel settore della pesca. Obiettivo della proposta è di semplificare le regole in vigore e adeguarle al nuovo quadro giuridico previsto dalla riforma della politica comune della pesca, adottata nel mese di dicembre 2002. Questa "esenzione per categoria" snellisce ulteriormente la procedura amministrativa necessaria per la concessione degli aiuti al settore in causa ed è quindi coerente con le misure di semplificazione già approvate nel dicembre 2002 per lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop), in base alle quali gli Stati membri non sono più tenuti a notificare alla Commissione gli aiuti nazionali che cofinanziano misure che beneficiano di contributi dello Sfop. Allo stesso tempo l'esenzione per categoria rafforza l'obbligo, per gli Stati membri, di presentare relazioni ex post e assicura la trasparenza nei casi in cui essi accordano aiuti nazionali che superano determinati massimali. Questa semplificazione non comporterà pertanto un indebolimento della disciplina sugli aiuti di Stato nel settore della pesca. La Commissione intende consultare gli Stati membri e l'opinione pubblica sulla propria proposta di regolamento prima di adottarla in via definitiva. Saranno inoltre avviate consultazioni sul riesame delle linee direttrici per l'esame degli aiuti nazionali nel settore della pesca e dell'acquacoltura per gli aiuti cui non si applica la proposta di esenzione per categoria. Franz Fischler, membro della Commissione responsabile per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca, ha dichiarato: "Si tratta di un pacchetto equilibrato di misure che andrà a beneficio degli operatori del settore della pesca. Esse consentiranno di semplificare e accelerare le procedure, affinché gli Stati membri possano reagire tempestivamente alle difficoltà incontrate dal settore, garantendo al contempo il rispetto delle regole." Esenzione per categoria La proposta di regolamento prevede di esentare dall'obbligo di notifica preventiva determinate categorie di aiuti che difficilmente possono comportare rischi per la conservazione delle risorse ittiche o distorsioni della concorrenza e che la Commissione ha costantemente approvato negli ultimi anni. Tali aiuti dovranno rispettare rigorosamente le condizioni che si applicano ai contributi finanziari concessi nell'ambito dello Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop) e le disposizioni del regolamento d'esenzione per categoria. Le categorie cui si applica l'esenzione comprendono gli aiuti seguenti: Promozione e/o pubblicità dei prodotti della pesca; Associazioni di produttori; Protezione e sviluppo delle risorse alieutiche; Misure innovative ed assistenza tecnica; Attrezzature dei porti di pesca; Demolizione dei pescherecci; Misure di carattere socioeconomico; Investimenti nel settore della trasformazione e/o della commercializzazione dei prodotti della pesca; Acquacoltura e pesca nelle acque interne. L'esenzione per categoria si applicherà agli aiuti concessi alle piccole e medie imprese (Pmi) per importi inferiori a un milione di euro ovvero agli aiuti destinati a finanziare misure per le quali i costi ammissibili non possono superare i 2 milioni di euro. Per garantire la corretta assegnazione di tali aiuti, sarà assicurato un controllo mediante l'obbligo di presentare relazioni ex post. La proposta di regolamento prevede la possibilità di sospendere l'esenzione per categoria qualora gli Stati membri non rispettino tale obbligo. L'esenzione non si applicherà nei casi in cui la concessione di un aiuto di Stato determina il superamento di un massimale, che sarà stabilito per ciascuna categoria di aiuto, sulla base di criteri oggettivi e dei livelli concessi in passato dagli Stati membri. Una volta entrato in vigore, il regolamento d'esenzione per categoria sarà applicato direttamente negli Stati membri. I tribunali nazionali potranno quindi giudicare della compatibilità degli aiuti con il mercato interno, ad esempio sulla base dei reclami presentati da concorrenti. In precedenza tale funzione era riservata esclusivamente alla Commissione. Calendario La proposta di regolamento d'esenzione per categoria sarà presentata agli Stati membri per consultazione. La Commissione riesaminerà in seguito il testo proposto e lo pubblicherà, in modo da consentire a tutte le parti interessate e ai cittadini di esprimere il proprio punto di vista. Saranno inoltre avviate consultazioni con gli Stati membri sul riesame delle linee direttrici relative agli aiuti che non possono beneficiare dell'esenzione per categoria e che gli Stati membri dovranno continuare a notificare alla Commissione ai fini dell'autorizzazione preventiva. Rientrano in questa categoria, ad esempio, gli aiuti per la cessazione temporanea delle attività di pesca e gli aiuti destinati a compensare i danni causati da calamità naturali o da altri eventi di natura eccezionale. La Commissione prevede di adottare i testi definitivi nel corso dei primi sei mesi del 2004. 

AL CUOA UN PERCORSO INNOVATIVO PER CHI LAVORA 
Altavilla Vicentina, 10 luglio 2003 - Il nuovo Master of Business Administration part time della Fondazione Cuoa inizia il 16 ottobre 2003. Le prossime selezioni si svolgeranno presso la Fondazione Cuoa il 24 luglio. Il corso, che si articolerà in 20 mesi (ottobre 2003 - giugno 2005), è contestuale e compatibile con gli impegni di lavoro dei partecipanti: prevede due incontri al mese (il venerdì pomeriggio ed il sabato mattina) ed un ampio ricorso alla formazione a distanza. Si tratta di un percorso formativo innovativo, nella cui progettazione dei contenuti e articolazione è stato coinvolto un panel di aziende per monitorarne le aspettative in termini di competenze e contenuti da sviluppare, valorizzando il legame privilegiato del Cuoacon il mondo dell'impresa. Al termine del corso, gli allievi conseguono il Diploma Master, equivalente al Diploma del Full time Mba. Per informazioni su contenuti e articolazione del corso, contattare: Barbara Caporossi: bcaporossi@cuoa.it  tel. 0444 333753 Infolink: www.cuoa.it 

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