NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
GIOVEDI'
10 LUGLIO 2002
pagina 1
VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO
A SOLI 200 €
AL MESE ?
TELEFONATECI ALLO
02 48 95 07 34 |
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
LIBERO MOVIMENTO DEI CAPITALI: LA
COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA SPAGNA E ALL'ITALIA DI MODIFICARE LE LEGGI
SULLE PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ DEL SETTORE DELL'ENERGIA
Bruxelles, 10 luglio 2003 La
Commissione europea ha deciso di indirizzare alla Spagna e all'Italia un
invito formale a conformarsi al diritto comunitario per quanto riguarda la
legislazione che limita i diritti di voto connessi ad investimenti di società
pubbliche nel settore dell'energia. La Commissione ritiene che talune
disposizioni delle leggi spagnola e italiana in materia costituiscano delle
restrizioni ingiustificate al libero movimento dei capitali, in violazione
delle norme del trattato (articolo 56). L'intervento della Commissione ha
assunto la forma di un parere motivato, che costituisce la seconda fase
della procedura d'infrazione di cui all'articolo 226 del trattato CE. Se le
autorità degli Stati membri interessati non prenderanno entro due mesi dal
ricevimento del parere motivato misure soddisfacenti per conformarvisi, la
Commissione potrebbe decidere di sottoporre la questione alla Corte di
giustizia delle CE. Spagna La legge spagnola 55/1999 del 29 dicembre 1999
comprende disposizioni che subordinano alla previa autorizzazione del
Consiglio dei ministri spagnolo l'esercizio dei diritti di voto da parte di
enti pubblici o di imprese di qualsiasi tipo la cui proprietà o il cui
controllo siano detenuti da enti pubblici che direttamente o indirettamente
assumano il controllo o acquisiscano almeno il 3% delle azioni o dei diritti
di voto in imprese spagnole del settore dell'energia. Inoltre, nel concedere
l'autorizzazione le autorità sono tenute a tenere in debito conto il
principio di reciprocità. Italia Nel caso dell'Italia, la legge contestata
è il decreto-legge 25 maggio 2001, n. 192, convertito in legge 20 luglio
2001, n. 301, recante misure nei settori dell'elettricità e del gas. La
legge dispone che in caso di acquisizione diretta o indiretta da parte di
imprese pubbliche di più del 2% del capitale di società operanti nel
mercato italiano dell'elettricità o del gas, il diritto di voto inerente
alle azioni eccedenti tale limite è automaticamente sospeso fino alla
realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale a livello UE nei
settori in questione. Anche in questo caso la legge fa riferimento al
principio di reciprocità. Posizione della Commissione La Commissione
ritiene che le disposizioni delle leggi spagnola e italiana di cui sopra
sono incompatibili con il trattato che istituisce la Comunità europea.
Secondo il diritto comunitario, le restrizioni al libero movimento dei
capitali, e le procedure di autorizzazione per gli investimenti in società
privatizzate si configurano come tali, devono: applicarsi in modo non
discriminatorio; essere giustificate da motivi imperiosi di interesse
pubblico; essere idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito
e non andare oltre quanto necessario per il raggiungimento dello scopo
stesso. Questa posizione è stata confermata dalla Commissione nel giugno
2001 (vedi IP/01/872 http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettx
t=gt&doc=ip/01/872|0|aged&lg=it&display= e avallata
dalla Corte di giustizia europea nelle sentenze del 4 giugno 2002 nelle
cause C-367/98 Commissione/Portogallo, C-483/99 Commissione/ Francia e
C-503/99 Commissione/Belgio, come anche nelle sentenze del 13 maggio 2003
nelle cause C-463/00 Commissione/Spagna e C-98/01 Commissione/Regno Unito.
La Commissione ritiene che le disposizioni delle leggi spagnola ed italiana
non sono compatibili con le regole del trattato CE sul libero movimento dei
capitali. Nel caso specifico della Spagna la Commissione rileva che, se la
salvaguardia dell'approvvigionamento di energia corrisponde ad un legittimo
interesse pubblico (il trattato ammette deroghe per motivi d'ordine
pubblico, di pubblica sicurezza, di sanità pubblica e di difesa), le
disposizioni delle legge spagnola non sembrano contenere criteri specifici e
precisi per il rilascio dell'autorizzazione e, di conseguenza, offrono alle
autorità nazionali ampi poteri discrezionali per controllare l'assetto
proprietario di talune società. In assenza di precisi criteri, gli
investitori potenziali vengono lasciati nell'incertezza per quanto riguarda
le circostanze specifiche nelle quali la previa autorizzazione verrebbe
concessa o negata. Nel caso dell'Italia, la Commissione rileva che
l'obiettivo della tutela dei processi di liberalizzazione e privatizzazione
non sembra costituire un motivo imperioso di interesse generale. Secondo una
consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia, motivi di natura
economica non possono giustificare ostacoli vietati dal trattato e le
disposizioni del trattato che lasciano gli Stati membri liberi di stabilire
il regime di proprietà (articolo 295) non hanno l'effetto di esentare il
regime di proprietà vigente negli Stati membri dal rispetto dei principi
fondamentali del trattato. Per quanto riguarda il principio di reciprocità
citato sia nella legge spagnola che in quella italiana, la Commissione
ricorda che i diritti conferiti dal trattato CE sono incondizionati. Anche
se alcune direttive comunitarie che stabiliscono norme comuni per il mercato
interno nel settore dell'energia contengono clausole di reciprocità, queste
si riferiscono esclusivamente alla prestazione di specifici servizi e non si
applicano alla proprietà delle imprese o all'esercizio dei diritti
derivanti dalla proprietà. In conclusione, la Commissione considera che il
fatto che i mercati UE dell'elettricità e del gas non siano ancora
pienamente liberalizzati non deve indurre gli Stati membri a prendere
provvedimenti unilaterali intesi a difendere interessi nazionali a scapito
delle libertà fondamentali sancite dal trattato. Essa ritiene quindi che i
poteri speciali previsti dalle leggi spagnola ed italiana siano atti a
restringere indebitamente il libero movimento dei capitali sancito
dall'articolo 56 del trattato. I governi spagnolo ed italiano sono invitati
a prendere le misure necessarie per conformarsi al parere motivato entro due
mesi dal suo ricevimento. Se i governi interessati omettessero di prendere
le misure necessarie entro tale termine, la Commissione potrebbe deferirli
dinanzi alla Corte di giustizia.
LA COMMISSIONE EUROPEA DECIDE ULTERIORI
MISURE PER SVILUPPARE LA SUA POLITICA PER UN'EUROPA AMPLIATA
Bruxelles, 10 luglio 2003 - In seguito al Consiglio europeo di Salonicco,
che ha approvato l'impostazione proposta dalla Commissione, volta ad
intensificare le relazioni con i nuovi vicini dell'Europa ampliata, in data
odierna la Commissione ha deciso ulteriori misure per potenziare la sua
politica per un'Europa ampliata. Il commissario Günter Verheugen, assistito
da una "Task Force per l'Europa ampliata", sarà incaricato di
approfondire il concetto politico di una nuova politica di prossimità e di
elaborare piani d'azione con i paesi e le regioni interessati (paesi
dell'Europa orientale e del Mediterraneo meridionale). Il commissario Chris
Patten conserva la piena responsabilità delle Relazioni Esterne, rapporti
bilaterali con tali Paesi inclusi. La comunicazione della Commissione su
un'Europa ampliata1 delinea un'impostazione ambiziosa per migliorare le
relazioni politiche ed economiche con i paesi limitrofi orientali e
meridionali dell'Europa ampliata. In cambio di progressi tangibili per
quanto riguarda determinati valori comuni e l'effettiva attuazione delle
riforme politiche, economiche ed istituzionali, a tutti i paesi limitrofi in
questione dovrebbe venire offerta la possibilità di beneficiare del mercato
interno dell'UE, nonché di altre forme avanzate di cooperazione in settori
chiave di interesse comune. Tale impostazione dovrebbe comprendere una
maggiore integrazione e liberalizzazione per promuovere la libera
circolazione di persone, merci, servizi e capitali, man mano che i paesi in
questione si avvicinano ai parametri e agli obiettivi contenuti in singoli
piani d'azione definiti tenendo conto della loro situazione specifica. I
piani stabiliranno obiettivi e parametri per le riforme nazionali in campo
politico, economico e legislativo, unitamente all'impegno dell'UE in seguito
al conseguimento di tali obiettivi. La riuscita di tale iniziativa
rappresenta una delle principali sfide per la politica esterna dell'Unione
nei prossimi anni. Costituzione di una Task Force per l'Europa ampliata Per
mantenere lo slancio necessario per garantire il sostegno degli Stati membri
e dei paesi interessati, la Commissione ha deciso in data odierna di creare
una Task Force per l'Europa ampliata, incaricata di: approfondire il
concetto politico di una nuova politica di prossimità; elaborare piani
d'azione per le regioni e i paesi interessati (paesi dell'Europa orientale e
del Mediterraneo meridionale) in consultazione con tali paesi; far avanzare
i piani d'azione nel quadro di consultazioni interservizi; formulare
proposte per il nuovo "strumento di prossimità" volto a
finanziare progetti comuni ai quali parteciperanno l'UE ampliata e i paesi
limitrofi; elaborare piani per gestire la politica per un'Europa ampliata
nell'ambito della prossima Commissione. La Task Force, che riferirà al
commissario Günter Verheugen, sarà guidata dal vicedirettore generale
della DG Relazioni esterne, Michael Leigh. Il vicecapo della Task Force sarà
un direttore della DG Allargamento. La Task Force sarà costituita da
funzionari di entrambe le direzioni generali, che continueranno a dipendere
dai servizi d'origine. Responsabilità del commissario Verheugen Nell'ambito
delle relazioni bilaterali generali della Commissione con i paesi
interessati, il commissario Verheugen procederà a: fornire orientamenti
politici alla Task Force per l'Europa ampliata; informare la Commissione in
merito ai progressi dell'iniziativa riguardante l'Europa ampliata e
presentarle opportune proposte; rappresentare la Commissione nelle
discussioni sull'Europa ampliata in sede di Consiglio e presentare piani
d'azione per i paesi o le regioni interessati; consultare, all'occorrenza, i
paesi interessati in merito ai progetti di piano d'azione; copresiedere il
gruppo ad alto livello UE - Russia sullo spazio economico europeo comune;
unitamente al commissario Patten, approvare e presentare alla Commissione il
parere in merito alla richiesta di adesione della Croazia; I commissari
Patten e Verheugen assisteranno a consigli di associazione, consigli di
cooperazione e vertici e parteciperanno al dialogo politico a livello
ministeriale con i paresi interessati, ripartendosi opportunamente i
compiti. Elaborazione del parere sulla richiesta di adesione della Croazia
La Commissione ha deciso altresì di creare un gruppo interservizi
incaricato di elaborare il parere della Commissione in merito alla richiesta
di adesione della Croazia, guidato dal vicedirettore generale della DG
Relazioni esterne, Michael Leigh, il quale riferirà al riguardo ai
commissari Patten e Verheugen. Il gruppo interservizi, che sarà costituito
da rappresentanti di tutti i servizi pertinenti della Commissione, sarà
incaricato di coordinare l'elaborazione del parere.
SECONDO QUANTO AFFERMATO DURANTE UNA
CONFERENZA, L'EGOVERNMENT RAPPRESENTA UN ELEMENTO ESSENZIALE PER LA
COMPETITIVITÀ DELL'EUROPA
Cernobbio, 10 luglio 2003 - Nella Strategia di Lisbona abbiamo disegnato il
futuro che tutti noi europei vogliamo. Un futuro in cui le Pubbliche
Amministrazioni elettroniche costituiscono una risorsa di competitività,
d'integrazione e di coesione", ha dichiarato il ministro italiano per
l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ai delegati presenti alla prima
giornata della Conferenza 2003 sull'e-Government, tenutasi a Como il 7-8
luglio. Il ministro Stanca ha spiegato che l'attuazione dell'eGovernment è
al centro di una delle priorità della Presidenza italiana - rilanciare la
competitività in Europa e portare avanti la strategia di Lisbona - poiché,
come egli stesso ha affermato: "Un'Europa competitiva ha bisogno di
Amministrazioni che siano agenti del cambiamento e motori di sviluppo e che
sappiano generare innovazione e crescita economica". "La nuova
tecnologia dell'informazione è una leva importante per questa
trasformazione nel governo e nella Pubblica Amministrazione e può
contribuire alla rimozione degli oneri burocratici che pesano sulle imprese
europee", ha aggiunto Stanca. "Occorre quindi sostenere la capacità
dell'industria delle TI e il suo ruolo strategico nel rendere disponibili
gli strumenti di quell'economia dell'innovazione che è la base per la
crescita e la competitività", ha spiegato il Ministro, aggiungendo che
l'assunzione di un impegno politico nei confronti dell'industria delle
tecnologie per l'informazione e la comunicazione (TIC) è particolarmente
importante, visto l'attuale momento congiunturale non favorevole in questo
settore. Tuttavia, per diventare un efficace agente della modernizzazione
della Pubblica Amministrazione, l'eGovernment non può rimanere
esclusivamente orientato alla tecnologia. Come ha spiegato il Ministro:
"L'e-Government non è un'aggregazione di informazioni e tecnologia, ma
un percorso che richiede di agire su tre capitali: il capitale tecnologico,
il capitale umano, e il capitale organizzativo". Quest'aspetto è stato
ripreso dal commissario europeo per le Imprese e la Società
dell'informazione Erkki Liikanen, il quale ha osservato che, in futuro, le
TIC dovranno essere integrate da investimeneti per la riorganizzazione della
spesa pubblica e il miglioramento delle competenze dei funzionari statali.
"Un settore pubblico più produttivo si rivelerà vantaggioso anche per
il settore privato e renderà più competitive le aziende", ha
affermato il Commissario. Il ministro Stanca e il commissario Liikanen hanno
sostenuto entrambi la necessità di rafforzare l'impegno politico al
servizio di una prosperità condivisa e di una società aperta, al fine di
promuovere una collaborazione a lungo termine fra pubblico e privato. A loro
avviso, infatti, finché i politici non saranno pienamente convinti dei
benefici a medio e lungo termine che l'eGovernment può apportare al settore
pubblico e alla governance, la disponibilità a partecipare a queste
iniziative e a contribuirvi finanziariamente sarà limitata. Tuttavia, come
ha spiegato Gérard Druesne dell'Istituto europeo di amministrazione
pubblica (Eipa), l'Europa si sta già dimostrando capace di operare in
questo modo. Presentando lo studio dell'Eipa dal titolo "eEurope in
Europe: the current state of affairs" (l'eEurope in Europa: la
situazione attuale), egli ha fatto notare che le autorità amministrative
lavorano già a stretto contatto con i partner privati, al fine di creare
degli esempi di forme innovative e competitive di pubblica amministrazione.
"Forse, per la prima volta, ci troviamo dinnanzi all'emergere di un 'eGovernment
integrato'", ha suggerito il prof. Druesne. "In tutt'Europa
abbiamo assistito ad importanti trasformazioni e attualmente ci troviamo in
una fase di transizione dalla struttura tradizionale del potere, nella quale
la società ruota attorno allo Stato, ad una più forma più flessibile, in
grado di prestare maggiore attenzione alle esigenze del mercato", ha
proseguito il prof. Druesne. Egli ha osservato, inoltre, che fra i progetti
presentati per l'assegnazione dei premi eEurope 2003 per l'eGovernment,
oltre il 20 per cento delle amministrazioni locali si è concentrato sui
servizi, contribuendo così a rafforzare la creazione di occupazione, la
produttività e la competitività globale. Tali progetti hanno dimostrato
un'apertura ed una disponibilità alla condivisione delle informazioni,
fattore che il Professore considera fondamentale per la competitività
sostenibile dell'Europa. Tuttavia, per continuare a promuovere questi scambi
e obiettivi comuni, secondo il prof. Druesne è necessario adottare un
quadro efficace e sostenibile, condizione essenziale, a suo avviso, per un
ampio sviluppo delle migliori soluzioni a costi accessibili. "Se la
Commissione è d'accordo, vorremmo proporre la creazione di una piattaforma
aperta per facilitare lo scambio di esperienze e migliori prassi fra le
amministrazioni pubbliche di tutt'Europa", ha concluso il prof. Druesne.
ECB: INFORMATION GUIDE FOR CREDIT INSTITUTIONS USING
TARGET
Francoforte, 10 July 2003 - The European Central Bank (Ecb) is publishing a
new edition of the "Information Guide for credit institutions using
Target". This publication provides a standard set of information on
Target functionality and answers the most frequently asked questions about
Target. Its aim is to enable credit institutions to make the most efficient
use of the Target system. This edition of the Information Guide includes
some significant changes compared with the previous edition. These present
new information and incorporate information which has been available to
Target participants separately. The first major change is a section on the
new Target Compensation Scheme, which came into force on 1 July and replaces
the former reimbursement scheme. The Information Guide gives an overview of
the new scheme and information on the procedures for Target participants to
follow if they wish to make a claim following a malfunction in Target.
Another major change is the inclusion of the "Recommendations for Cls
payments in euro", which were previously available separately. The
explanatory memo on these recommendations has also been included as an annex
to the Information Guide. The final major change is the inclusion of a
section on the European System of Central Banks' incident management
procedures, which is intended to enable Target participants to better plan
their own actions in the event of a Target malfunction. The Information
Guide has also been updated to take into account changes made in Target
since the last edition was published, such as changes to the Target
operating calendar. Infolink: http://www.ecb.int/pub/pdf/targetguide_en.pdf
ENTRATE
TRIBUTARIE DELLO STATO GENNAIO - MAGGIO 2003: DATI DI COMPETENZA
Roma, 10 luglio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che nel periodo gennaio-maggio 2003 sono state accertate entrate tributarie
dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza- per un
ammontare pari a 116.746 milioni di euro, in crescita di 6.803 milioni
(+6,2%) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2002. Nel solo mese di maggio
le entrate sono ammontate a 26.032 milioni di euro, in crescita di 2.187
milioni di euro (+9,2%) rispetto a maggio del 2002. Imposte dirette. Le
imposte dirette del periodo gennaio-maggio 2003 sono risultate pari a 55.154
milioni di euro, in aumento di 3.537 milioni (+6,8%) rispetto allo stesso
periodo del 2002. L'Irpef, il cui gettito è arrivato a 47.968 milioni,
risulta in crescita di 2.078 milioni (+4,5%). L'Irpeg è pari a 1.292
milioni e cresce di 245 milioni di euro (+23,4%). Imposte indirette. Le
imposte indirette hanno generato un gettito pari a 61.592 milioni di euro,
in crescita di 3.266 milioni (+5,6%). L'Iva è cresciuta di 1.879 milioni
(+5,4%), toccando quota 36.536 milioni. L'Iva scambi interni, con un gettito
di 31.716 milioni, è aumentata di 1.733 milioni (+5,8%), mentre l'Iva sulle
importazioni si è incrementata di 146 milioni (+3,1%).
ETI SPA:
NESSUNA MODIFICA ACCISE, CONDIZIONI CONTRATTUALI STANDARD
Roma, 10 luglio 2003 - In merito all'articolo "Minaccia accise sulla
corsa all'Eti", pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore, il Ministero
dell'Economia e delle Finanze smentisce che sia attualmente allo studio una
modifica del sistema delle imposte sul fumo. Inoltre, le condizioni
contrattuali della vendita della società, stabilite dal Ministero con il
supporto degli advisor legali e finanziari, risultano pienamente in linea
con gli standard da sempre utilizzati in Italia nei processi di
privatizzazione e non si discostano da quelli adottati per altre operazioni
analoghe sui mercati internazionali.
NASCE CARIGE
ASSET MANAGEMENT E COSTITUISCE UNA PROPRIA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL
RISPARMIO
Genova, 10 luglio 2003 - Il 7 luglio scorso, presso la Sede Centrale di
Banca Carige a Genova, alla presenza del notaio Rosa Vojello è stata
costituita la società per azioni Carige Asset Management Sgr con un
capitale sociale di 5,2 milioni di euro e due azionisti: Banca Carige al
99,5 % e Carige Vita Nuova allo 0,5%. Il consiglio di amministrazione è
formato da: Alessandro Scajola (presidente), Giovanni Berneschi
(vicepresidente) e dai consiglieri: Giorgio Binda, Jean-Marie Paintendre,
Vincenzo Roppo, Alfredo Sanguinetto. Fanno parte del collegio sindacale
Andrea Traverso, presidente, Fulvio Rosina e Antonio Semeria, sindaci
effettivi; Adriano Lunardi e Massimo Scotton, sindaci supplenti. La società
si occuperà del risparmio gestito nei confronti della clientela e del
portafoglio del gruppo (Carige, Carisa, Banca del Monte di Lucca, Carige
Vita Nuova e Carige Assicurazioni). La Sgr opererà nella gestione
collettiva del risparmio. Creerà e gestirà fondi comuni e sicav. Si
occuperà della gestione individuale di portafogli di investimento, della
gestione di Patrimoni mobiliari in fondi, delle gestioni istituzionali.
Gestirà direttamente i fondi pensione. I prodotti verranno collocati
attraverso gli sportelli della rete del gruppo Carige, tramite i promotori
finanziari e agenti assicurativi della Carige Assicurazione e Carige Vita
Nuova, e tramite i canali telematici, internet al sito www.carige.it e banca
telefonica (800-010-090). La costituzione di Carige Asset Management -
riferisce Alessandro Scajola - è un ulteriore passo avanti nel processo di
sviluppo del Gruppo Carige. Concentreremo nella Sgr tutte le attività di
gestione di risparmio del Gruppo, dai fondi comuni alle gestioni
patrimoniali ai fondi pensione, alla gestione dei portafogli delle banche e
delle compagnie assicurative. Attraverso l'utilizzo di competenze
specialistiche, vogliamo stare vicini al mercato e fornire i prodotti
finanziari più adeguati alla nostra tipologia di clientela, sempre più
variegata, e a costi vantaggiosi. Accorciando infatti la catena produttiva,
fornendo autonomamente gli strumenti finanziari più consoni alle esigenze
della clientela, si ottiene una razionalizzazione dei costi a tutto
vantaggio dei clienti e delle società del gruppo. Obiettivo della società
è quindi servire la clientela con prodotti mirati e con un'attenzione
particolare anche ai costi. L'iter amministrativo prevede l'autorizzazione
all'iscrizione all'albo delle Sgr da parte di Bankitalia , previsto per i
primi mesi del 2004, data in cui la società diverrà operativa.
ACCORDO
PRELIMINARE SULLE LINEE GUIDA DI UN PROGETTO DI INTEGRAZIONE TRA LINIFICIO E
CANAPIFICIO NAZIONALE S.P.A. E ZIGNAGO TESSILE S.P.A.
Milano, 10 luglio 2003 - Si sono riuniti l'8 luglio i Consigli di
Amministrazione di Manifattura Lane Gaetano Marzotto & Figli S.p.A.
("Marzotto"), Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A. ("Zignago"),
Linificio e Canapificio Nazionale S.p.A. ("Linificio") e Zignago
Tessile S.p.A. ("Zignago Tessile"), per approvare le linee guida
di un progetto di integrazione delle attività dei gruppi Zignago e Marzotto
nel segmento della produzione e commercializzazione del lino all'interno del
settore tessile delle fibre naturali. Tale progetto si realizzerà
attraverso la fusione per incorporazione di Zignago Tessile in Linificio,
con emissione di nuove azioni da parte di quest'ultima a favore di Zignago
(che al momento della fusione sarà socio unico di Zignago Tessile). A
latere di tale operazione, il consiglio di Linificio proporrà ai propri
azionisti anche la conversione obbligatoria alla pari delle azioni di
risparmio in azioni ordinarie. Il progetto di integrazione è stato
predisposto dai vertici operativi di Linificio e di Zignago Tessile,
congiuntamente con i rispettivi advisors finanziari, e proposto ai consigli
di amministrazione delle due società che parteciperanno alla fusione e dei
due soci di maggioranza, rispettivamente Marzotto e Zignago, che ne hanno
approvato gli elementi essenziali. A seguito dei consigli è stato
sottoscritto un accordo programmatico di fusione. In base a tale accordo di
fusione, i consigli di amministrazione delle società Marzotto, Linificio,
Zignago e Zignago Tessile, hanno verificato il comune interesse a
collaborare attivamente per lo sviluppo di un progetto di integrazione
industriale tra Linificio e Zignago Tessile, volto alla creazione di un
operatore leader a livello mondiale nel settore del lino. Con questa
operazione, la società incorporante raggiungerà le dimensioni necessarie
per poter meglio competere nel mercato globale e dedicare risorse allo
sviluppo di progetti nelle aree della coltivazione di materia prima,
sviluppo tecnologico di processo, innovazione di prodotto per rispondere
alle crescenti esigenze del settore della moda nonché per promuovere l'uso
del lino in particolare nei mercati di nuova industrializzazione. Il tutto,
con l'obiettivo del costante miglioramento della performance e della
creazione di valore per gli azionisti. Con l'accordo programmatico
sottoscritto in data odierna le parti hanno: (i) individuato i contenuti, le
condizioni e i termini dell'operazione di integrazione, e (ii) definito le
attività e il calendario per il compimento delle stesse onde porre le
assemblee di Linificio e Zignago Tessile nella condizione di poter
deliberare sulle materie che saranno alle stesse sottoposte per la
realizzazione dell'operazione. Alla luce delle valutazioni elaborate dai
rispettivi advisors, assumendo le metodologie usuali in tali transazioni
quali l'analisi dei flussi di cassa scontati (Dcf, Apv), i metodi dei
multipli, il metodo misto patrimoniale e reddituale e le analisi delle
quotazioni del Linificio, il rapporto di cambio della futura fusione è
stato attualmente individuato in un intervallo (ritenuto congruo dai
consigli di amministrazione delle quattro società coinvolte), in virtù del
quale Zignago, nella sua qualità di socio unico di Zignago Tessile, riceverà
un numero di azioni ordinarie Linificio, del valore nominale di Euro 1
ciascuna, variabile tra un minimo di 170 ed un massimo di 178, per ogni
azione Zignago Tessile. Nell'ambito di tale intervallo, i consigli di
Linificio e Zignago Tessile determineranno un rapporto di cambio puntuale, a
seguito di una attività di due diligence che le società si sono impegnate
a svolgere nel corso del corrente mese di luglio. Conseguentemente sarà
deliberato dall'assemblea straordinaria di Linificio un aumento di capitale
per massimi Euro 9.810.000 a servizio del concambio. Le azioni ordinarie
Linificio che saranno assegnate a Zignago sulla base del rapporto di cambio
avranno gli stessi diritti e le stesse caratteristiche delle azioni
Linificio attualmente in circolazione. Per effetto del citato aumento di
capitale, a seguito della fusione e della conversione delle azioni di
risparmio Linificio in azioni ordinarie (alle condizioni di seguito
descritte), la partecipazione di Marzotto nel capitale di Linificio sarà
variabile tra un minimo del 33,2% ed un massimo del 33,6%, mentre quella di
Zignago sarà variabile tra un minimo del 34% ed un massimo del 34,9%. Il
flottante della società dopo la fusione e la conversione delle azioni di
risparmio, sarà variabile tra un minimo del 31,9% ed un massimo del 32,4%.
Per sostenere il buon esito dell'operazione, Zignago e Marzotto si sono
impegnate a votare a favore della fusione, rispettivamente nelle assemblee
straordinarie di Zignago Tessile e Linificio, nell'ambito dell'intervallo di
rapporto di cambio determinato dalle società operative. Zignago e Marzotto,
inoltre, hanno delineato gli elementi fondamentali di un futuro patto
parasociale, che regolerà i loro rapporti di soci di riferimento in
Linificio. Nessuna società, comunque, deterrà, da sola, il controllo di
Linificio dopo la fusione. Gli elementi essenziali del suddetto patto sono i
seguenti: il patto avrà durata triennale, e sarà rinnovabile di triennio
in triennio; nel caso di disdetta del patto sarà assicurata la facoltà, in
capo ad uno dei due soci, di mantenere il controllo della società. Il
consiglio di amministrazione di Linificio sarà composto da nove consiglieri
designati come segue: (i) il presidente sarà designato congiuntamente da
Marzotto e Zignago; (ii) due amministratori delegati saranno designati,
rispettivamente, uno da Marzotto e l'altro da Zignago; (iii) Marzotto e
Zignago designeranno ciascuno due membri del consiglio di amministrazione,
senza speciali incarichi; (iv) altri due membri avranno le caratteristiche
di indipendenza previste dalle Istruzioni al Regolamento dei Mercati gestiti
e organizzati da Borsa Italiana S.p.A. Il comitato esecutivo di Linificio
sarà composto da cinque membri, come segue: il presidente del consiglio di
amministrazione; i due amministratori delegati; un amministratore di
designazione Zignago e un amministratore di designazione Marzotto. Le
principali decisioni, sia assembleari che consiliari (quali l'approvazione
dei budget, dei business plans, del bilancio, ecc.), dovranno essere
approvate congiuntamente da Marzotto e Zignago. Il patto prevederà vincoli
al trasferimento azionario (prelazione; obblighi di co-vendita) usuali in
questo tipo di pattuizioni. Il patto prevederà anche clausole volte a
risolvere eventuali situazioni di stallo decisionale che dovessero
intervenire tra i soci. Nell'ambito dell'operazione di integrazione, il
consiglio di amministrazione di Linificio ha deciso di proporre
all'assemblea straordinaria della società (con deliberazione che dovrà
anche essere approvata dall'assemblea speciale degli azionisti di risparmio)
la conversione delle azioni di risparmio Linificio in azioni ordinarie. La
proposta di conversione obbligatoria, alla pari e senza conguaglio, riguarda
la totalità delle 6.267.381 azioni di risparmio in circolazione in
altrettante n. 6.267.381 azioni ordinarie Linificio di nuova emissione
(godimento 1 gennaio 2003) e aventi le medesime caratteristiche delle azioni
ordinarie Linificio in circolazione, nel rapporto di n. 1 azione ordinaria
di nuova emissione ogni n. 1 azione di risparmio. La conversione delle
azioni risparmio permetterà: 1. di semplificare la struttura del capitale
del Linificio con un risparmio in termini di costi di gestione societaria
con riferimento alle procedure che attengono, per legge, a questa categoria
di azioni (costi per assemblee speciali e rappresentante comune)
concentrando le attenzioni del mercato su di un'unica linea di quotazione;
2. di aumentare il flottante e, conseguentemente, la liquidità del titolo
in termini di volumi di negoziazione. Il premio riconosciuto agli azionisti
di risparmio, per effetto del rapporto di conversione, sarà del 14,8% con
riferimento alle quotazioni dei due titoli del giorno 8 luglio 2003, del
13,5% con riferimento alla media ponderata degli ultimi sei mesi, e del 9,9%
con riferimento alla media ponderata degli ultimi dodici mesi. Tale premio
è stato ritenuto adeguato per compensare il differenziale di dividendo
garantito agli azionisti di risparmio (3% del nominale = 0,03 € p.a.). Il
socio Marzotto, nell'ambito dell'accordo programmatico sottoscritto in data
odierna, si è impegnato a votare a favore della conversione delle azioni di
risparmio in azioni ordinarie, sia nella convocanda assemblea straordinaria
di Linificio sia nella relativa assemblea speciale degli azionisti di
risparmio. Le fasi dell'operazione - L'operazione di aggregazione dovrebbe
avvenire attraverso le seguenti fasi: 1) nel corso del mese di luglio le
società Linificio e Zignago Tessile daranno corso ad una attività di
reciproca due diligence al fine di individuare, nell'ambito dell'intervallo
già concordato, un rapporto di cambio puntuale e di definire,
compiutamente, un piano industriale congiunto; 2) entro fine luglio i
consigli di amministrazione di Linificio e Zignago Tessile si riuniranno per
deliberare il progetto di fusione e la relazione degli amministratori; 3)
nei tempi richiesti dalla normativa applicabile, verranno predisposti uno o
più documenti informativi relativi all'operazione in oggetto, ai sensi
dell'art. 70, comma 4, (operazioni di fusione significative) e 71-bis
(operazioni con parti correlate) del Regolamento Consob n. 11971/99; 4) nel
corso del mese di ottobre 2003 verranno convocate le assemblee straordinarie
di Linificio e di Zignago Tessile al fine di approvare il progetto di
fusione che sarà stato predisposto dagli amministratori delle due società;
l'assemblea di Linificio approverà anche la conversione delle azioni di
risparmio in ordinarie; a seguire verrà anche convocata l'assemblea
speciale degli azionisti di risparmio per l'approvazione della
sopradescritta conversione; 5) si prevede che entro il mese di dicembre 2003
verrà sottoscritto l'atto di fusione. L'operazione di fusione è
subordinata all'autorizzazione delle competenti autorità antitrust. Le
società, inoltre, comunicano che, da una valutazione congiunta effettuata
dai consulenti legali e finanziari delle stesse, si ritiene applicabile al
caso di specie l'esenzione di cui all'art. 49, comma 1, lett. f) del
Regolamento Emittenti, atteso che la fusione si basa su effettive e motivate
esigenze industriali. Inoltre, il patto parasociale che verrà stipulato tra
Zignago e Marzotto è strettamente funzionale alla realizzazione
dell'operazione di fusione. Costituisce, quindi, presupposto dell'accordo
intervenuto il fatto che né Zignago né Marzotto siano obbligate, per
effetto della fusione, a promuovere l'offerta pubblica di acquisto delle
azioni Linificio. Peraltro, qualora, entro la data di sottoscrizione
dell'atto di fusione, la Consob ovvero qualsiasi altra autorità competente
dovesse ritenere che alla fusione in esame non trovi applicazione
l'esenzione, con ciò imponendo in capo a Zignago o a Marzotto l'obbligo di
promuovere una offerta pubblica di acquisto sulle azioni Linificio, le parti
si riservano il diritto di non dare esecuzione all'operazione. Resta inteso
che, nell'ipotesi in cui dalla due diligence emergesse l'esistenza di
rilevanti scostamenti del valore del capitale economico di Linificio ovvero
di ZT rispetto a quello considerato, le Parti faranno in modo che i
rispettivi consigli di amministrazione, con l'ausilio degli advisors, si
riuniscano per decidere in buona fede se procedere o meno nella
realizzazione dell'operazione, ai termini concordati. La logica industriale
dell'aggregazione - Nel settore tessile delle fibre naturali, il segmento
del lino ha subito negli anni recenti una radicale trasformazione, con un
rilevante incremento della produzione nei paesi dell'ex Unione Sovietica e
della Cina, e con la conseguente necessità di incrementare le dimensioni
degli operatori europei e di provvedere alla delocalizzazione delle aree
produttive, al fine di ridurre i costi, mantenendo una rilevante qualità
del prodotto finito. Linificio e Zignago Tessile sono due operatori che,
allo stato attuale, meglio possono realizzare un'integrazione, volta a
creare valore, mediante razionalizzazione, sfruttamento delle economie di
scala ed espansione nella filiera produttiva. Le due società, infatti,
presentano caratteristiche industriali differenziate e complementari. In
particolare, Linificio: (i) ha delocalizzato le attività di filatura in
Tunisia e Lituania; (ii) dispone della tecnologia dei macchinari (Linimpianti);
(iii) ha avviato progetti pilota nei paesi dell'est sia per la coltivazione
di materia prima sia per la vendita di macchinari e know-how; (iv) ha forte
attenzione all'innovazione. Invece, Zignago Tessile: (i) opera
principalmente nel segmento alta qualità; (ii) vanta un'indiscussa
leadership in termini di produttività e gestione materie prime; (iii) ha
una gamma completa di prodotti e dispone della tintoria in filo interna. I
principali benefici sinergici in termini di risparmi e liberazione di
risorse, ad oggi individuabili, possono derivare dai seguenti elementi: 1.
razionalizzazione dei siti produttivi italiani per prodotti di qualità
elevata e valorizzazione immobiliare delle aree così liberate; 2. pieno
utilizzo delle capacità di delocalizzazione di tutti i prodotti commodities
nei paesi a basso costo del lavoro; 3. ridefinizione strategica ed
ottimizzazione del settore filati tinti e dei filati speciali; 4.
razionalizzazione delle strutture commerciali, amministrative ed EDP; e 5.
ottimizzazione dell'utilizzo delle strutture tecniche e di ricerca e
sviluppo. Nell'anno 2002, le società coinvolte nell'ipotizzata fusione,
hanno realizzato, a livello di consolidato aggregato un fatturato netto di
circa €94,2 milioni, un margine operativo lordo di €8,1 milioni (pari
all'8,6% del fatturato), un capitale investito netto di circa €71,9
milioni, ed una posizione finanziaria netta, negativa, pari a circa €17,2
milioni. Al 31 marzo 2003, gli analoghi dati economici e patrimoniali a
livello consolidato aggregato di Linificio e Zignago Tessile sono risultati
pari a: fatturato netto, circa €22,2 milioni, margine operativo lordo,
pari a circa €3,2 milioni (14,4% del fatturato netto), capitale investito
netto di circa €61,2 milioni, e posizione finanziaria netta, negativa,
pari a circa €6,4 milioni. Alla data del 31/12/2002 il personale
complessivamente impiegato da tali società e dalle loro controllate
risultava pari a 1.380 unità. Il Piano di integrazione, base
dell'ipotizzata operazione di fusione, si pone come obiettivo di realizzare,
nel medio periodo, un incremento a livello di margine operativo lordo, dalla
sola implementazione della razionalizzazione/ottimizzazione di costi e di
efficienza produttiva, stimato ad oggi in circa €5 milioni su base
annua.
VITAMINIC:STIPULA
ATTO DI FUSIONE CON BUONGIORNO
Milano, 10 luglio 2003 - In esecuzione delle delibere delle Assemblee
straordinarie di Vitaminic SpA e Buongiorno SpA del 28 aprile 2003, è stato
stipulato ieri l'atto di fusione per incorporazione di Buongiorno SpA in
Vitaminic SpA, con conseguente cambio della denominazione sociale di
Vitaminic SpA in Buongiorno Vitaminic SpA. Conformemente alle previsioni del
progetto di fusione, la fusione verrà attuata con annullamento delle azioni
della incorporata Buongiorno SpA ed aumento del capitale sociale
dell'incorporante Vitaminic SpA per complessivi Euro 15.670.727,80 mediante
emissione di n. 60.272.030 azioni ordinarie da nominali Euro 0,26 cadauna,
godimento regolare, da attribuire senza conguagli in denaro agli azionisti
della società incorporata in base al rapporto di cambio indicato nel
progetto di fusione e così in ragione di n. 13 azioni ordinarie Vitaminic
SpA del valore nominale di Euro 0,26 cadauna ogni n. 2 azioni ordinarie di
Buongiorno SpA del valore nominale di Euro 1 cadauna. Si prevede il deposito
per l'iscrizione presso il Registro delle Imprese di Parma e Torino per l'11
o il 14 luglio 2003. Si ricorda che l'efficacia della fusione avverrà in
concomitanza con l'ultima iscrizione, che si prevede possa intervenire per
la fine della prossima settimana o per i primi giorni della settimana
successiva. Di ciò verrà data notizia tramite comunicato stampa. Per
effetto della fusione, la denominazione diverrà Buongiorno Vitaminic SpA e
il capitale sociale risulterà pari a Euro 17.480.774,22 pari a n.
67.233.747 azioni ordinarie da nominali Euro 0,26 cadauna. Sempre per
effetto della fusione, la partecipazione in Buongiorno Vitaminic SpA dei
soci Gianluca Dettori, Adriano Marconetto e Franco Gonella scenderà sotto
la soglia del 2%.
ACCORDO
RAGGIUNTO DA SERENISSIMA GAS PER L'ACQUISIZIONE DEL 98,5% DI METANGAS S.P.A.
Milano, 10 luglio 2003. Serenissima Gas S.p.A., società controllata da Aem
S.p.A., ha raggiunto l'accordo, che sarà perfezionato entro l'inizio del
mese di settembre, per l'acquisizione del 98,5% di "Metangas S.p.A.",
società attiva nella distribuzione e vendita di gas naturale nel comune di
Bovisio Masciago (Mi). La rimanete quota è detenuta dal comune di Bovisio.
Nel 2002, il fatturato di Metangas S.p.A. ha superato i 3,3 milioni di euro,
come risultato dell'attività di vendita e distribuzione a circa 6.200
clienti di 10,7 milioni di metri cubi di gas metano. Il valore
dell'acquisizione ammonta a circa 5 milioni di euro. Con tale acquisizione
Serenissima Gas S.p.A. porta a circa 37.000 il numero dei clienti serviti,
attualmente concentrati prevalentemente in Veneto e nel Friuli Venezia
Giulia. In Lombardia la società è già operante nel comune di Barlassina
(Mi).
AEM TORINO: NO
AI DISTACCHI A ROTAZIONE
Torino, 10 luglio 2003 - Il Grtn (Gestore della Rete di Trasmissione
Nazionale) ha comunicato ad Aem Torino Distribuzione che, "sulla base
dei rientri (in servizio) prospettati dai produttori [...] in assenza di
ulteriori imprevedibili accidentalità cessano le condizioni per il ricorso
alla predisposizione del piano di distacchi programmati a rotazione per oggi
10 luglio 2003".
ENEL ASSUME
MILLE E CINQUECENTO GIOVANI UNA CARICA DI NUOVA ENERGIA PER MIGLIORARE LA
QUALITÀ DEL SERVIZIO E RINGIOVANIRE L'AZIENDA.
Roma, 10 luglio 2003 - Enel vara un piano di assunzioni per mille e
cinquecento giovani con l'obiettivo di riequilibrare la piramide delle fasce
di età dell'azienda e arricchire la qualità del servizio. Il piano prevede
l'assunzione con contratto di formazione-lavoro di operai e tecnici entro i
prossimi 18 mesi. Le nuove professionalità verranno dedicate in particolare
al potenziamento della rete di distribuzione. Questo è un segnale forte di
inversione di tendenza rispetto al calo generalizzato dell'occupazione in
Enel di questi ultimi anni che è stato accolto con apprezzamento dalle
organizzazioni sindacali di categoria. "Sono molto soddisfatto
dell'intesa raggiunta - ha commentato l'amministratore delegato di Enel
Paolo Scaroni. - E' importante che arrivino in Enel forze nuove che portano
con sé l'entusiasmo e la voglia di fare dei giovani. Tutta l'azienda ne
riceverà nuova energia per affrontare le sfide dell'apertura del mercato.
Il nostro obiettivo prioritario è migliorare la qualità del servizio per
soddisfare le esigenze dei nostri clienti: i mille e cinquecento giovani ci
daranno una grossa mano a raggiungere i nuovi traguardi di eccellenza che ci
siamo dati." Il piano di assunzioni è il punto più importante del
Protocollo di intenti firmato oggi tra Enel e le organizzazioni sindacali di
categoria (Fnle, Cgil - Flaei, Cisl - Uilcem, Uil). Ogni anno le parti
procederanno a un monitoraggio congiunto sulla consistenza del personale
secondo i criteri e i metodi stabiliti, avendo come riferimenti l'esigenza
di preservare le principali attività del ciclo produttivo e la ricerca di
efficienza ed eccellenza, obiettivi primari dell'azienda.
DISPONIBILI A
BREVE LE LINEE GUIDA PER LA NEGOZIAZIONE DEI CONTRATTI DEL 6PQ
Bruxelles, 10 luglio 2003 - Le linee guida per la negoziazione dei contratti
del Sesto programma quadro (6PQ), che definiscono la procedura per il
raggiungimento di un accordo conclusivo sui requisiti dei progetti ammessi
al finanziamento, sono attualmente in corso di completamento e saranno
presto disponibili su Cordis. È la prima volta che le linee guida sulle
trattative per i programmi quadro della Commissione vengono rese pubbliche e
ciò conferma l'obiettivo della Commissione di perseguire una maggiore
trasparenza. L'accordo fa seguito all'approvazione del contratto tipo, che
formalizza i rapporti fra la Commissione europea ed i consorzi di progetto
per ciò che concerne le iniziative finanziate nell'ambito del 6PQ. Per
visionare il contratto tipo, http://dbs.cordis.lu/fep-cgi/srchidadb?ACTION=D&SESSION
=&DOC=1&TBL=EN_DOCS&RCN=EN_RCN:1976005&CALLER=FP6_LIB
SEMINARIO
EURESCOM SU COME PREPARARE AL MEGLIO LE PROPOSTE DEL 6PQ
Heidelberg, 10 luglio 2003 - Eurescom, l'Istituto europeo per la ricerca,
sta organizzando un seminario su come preparare una buona proposta di
progetto per il Sesto programma quadro (6PQ), che si terrà il 17 luglio ad
Heidelberg (Germania). La manifestazione si propone di fornire ai dirigenti
impegnati nelle attività di ricerca sulle tecnologie dell'informazione e
delle comunicazioni, in particolare a quanti partecipano per la prima volta
al 6PQ, informazioni pratiche sulla preparazione delle proposte. Il
seminario si concentrerà sui progetti integrati, pur contemplando altresì
la trattazione degli altri strumenti del 6PQ. I relatori di Eurescom
baseranno le loro presentazioni sull'esperienza acquisita nel corso di una
lunga partecipazione ai programmi quadro. Infolink: http://www.eurescom.de/FP6-Proposals/
PROSEGUE IL
PROGRAMMA DI DISMISSIONI DA 9 MILIARDI DI EURO. REALIZZATA UNA PLUSVALENZA
DI € 15 MILIONI. TECNIMONT, CONTROLLATA DI EDISON, HA CEDUTO PER
COMPLESSIVI € 39 MILIONI LA TRATTA DI ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA MI-GE
ALLA SOCIETÀ CONTROLLATA DA GEMINA
Milano, 10 luglio 2003 - Tecnimont, controllata di Edison SpA, ha venduto a
Impregilo il ramo d'azienda comprendente la partecipazione del 50,5% nel
consorzio Cociv, che realizzerà la tratta di alta velocità ferroviaria
Milano-Genova, per un corrispettivo di 19 milioni di euro.Un'integrazione di
prezzo di 20 milioni di euro sarà corrisposta a Tecnimont alla stipula con
il committente Tav dell'atto integrativo che sancirà l'avvio definitivo dei
lavori. L'operazione comporta per la Tecnimont una plusvalenza di 15 milioni
di euro, esclusa l'integrazione di prezzo.
PACCHETTO SULLE
INFRASTRUTTURE FERROVIARIE: PARERE MOTIVATO DELLA COMMISSIONE A 10 STATI
MEMBRI
Bruxelles, 10 luglio 2003 - La Commissione avvia oggi procedimenti
giudiziari contro 10 Paesi dell'UE che non hanno notificato la Commissione
in merito al recepimento del pacchetto normativo sulle infrastrutture
ferroviarie che apre il mercato dei servizi di trasporto internazionale
merci su rotaia. La trasposizione di questa serie di tre direttive nel
quadro giuridico nazionale dovrebbe consentire una maggiore efficienza e
rapidità delle operazioni transfrontaliere necessarie affinché le ferrovie
diventino competitive con il trasporto su strada. La Commissione svolgerà
appieno il proprio ruolo, garantendo un terreno di gioco equo. Questi i 10
Paesi che non hanno notificato la Commissione della trasposizione giuridica
degli atti normativi europei: Austria, Germania, Grecia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia. L'attuale azione
giudiziaria, che potrebbe portare ad un'udienza dinanzi alla Corte di
Giustizia europea, è fondata sulla mancata notifica della Commissione nei
tempi previsti. Il pacchetto "Infrastrutture ferroviarie"(1)
doveva essere recepito nella legislazione nazionale entro il 15 marzo 2003 (cfr
IP/03/378). Finora, solamente la Francia, il Belgio, la Finlandia, i Paesi
Bassi e la Danimarca hanno notificato la trasposizione del primo pacchetto
di misure. Il Lussemburgo non ha notificato la trasposizione di due delle
direttive(2). Va osservato, tuttavia, che dei 10 Stati membri cinque
(Svezia, Regno Unito, Austria, Italia e Germania) hanno già aperto alla
concorrenza i rispettivi mercato del trasporto merci ferroviario. Ciò non
li esenta, però, dal notificare le misure nazionali relative all'apertura
del mercato e le misure correlate ad altri aspetti del pacchetto normativo
(assegnazione indipendente delle capacità, tariffazione, autorità di
regolamentazione indipendente, disposizioni relative al rilascio di licenze
e alla certificazione di sicurezza, ecc.). Il pacchetto "infrastrutture
ferroviarie" 2001 obbliga gli Stati membri a garantire i diritti di
accesso alla rete transeuropea per il trasporto merci su rotaia per i
servizi di trasporto internazionale, fissare le tariffe per l'uso
dell'infrastruttura in base a principi comuni e definire regole e procedure
eque e trasparenti per l'assegnazione dei percorsi ferroviari. La
legislazione per l'attuazione del pacchetto sarà esaminata separatamente
per verificarne la compatibilità con la legislazione europea e stabilire se
quest'ultima è stata integralmente recepita. Tuttavia, affinché la
Commissione possa svolgere tale compito è necessaria la cooperazione degli
Stati membri, i quali devono fornire le informazioni richieste.
LAGO MAGGIORE -
AIUTI REGIONALI AL TRASPORTO STRADALE: LA COMMISSIONE AUTORIZZA IL REGIME DI
AIUTI ITALIANO
Bruxelles, 10 luglio 2003 - Oggi la Commissione ha deciso di concludere il
procedimento formale di esame avviato nei confronti dell'Italia,
autorizzando le autorità regionali del Piemonte a istituire un regime di
aiuti che mira a deviare la circolazione di alcuni mezzi pesanti dalla
strada statale 33 del Sempione (Lago Maggiore) verso l'autostrada A26. Tale
regime, che dovrebbe entrare in vigore tra giugno e settembre 2003, risponde
alle necessità di coordinamento dei trasporti riconosciuta dal trattato(1).
La Regione Piemonte potrà rimborsare fino al 40% degli importi dei pedaggi,
pagati per i mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate adibiti al trasporto
stradale di merci, per l'uso obbligatorio dell'autostrada A26 a seguito del
divieto di circolazione sulla strada statale del Sempione (Lago Maggiore)
nel periodo estivo 2003. Tale regime consentirà alle autorità regionali di
garantire una migliore gestione del traffico nella zona del Lago Maggiore,
che si prefigura particolarmente difficoltosa in questa stagione. Il 27
ottobre 2001 la Commissione aveva avviato il procedimento formale di esame
nei confronti dell'Italia(2) considerando che tali misure potessero essere
assimilate ad aiuti di Stato. In particolare essa riteneva che
l'applicazione di riduzioni dei pedaggi a favore soltanto dei mezzi pesanti
superiori a 7,5 tonnellate forniti del sistema di pagamento elettronico
"Telepass" costituiva una misura discriminatoria rispetto agli
altri veicoli, soprattutto esteri, per i quali il pagamento dei pedaggi è
effettuato in altro modo. A seguito dell'avvio del procedimento, l'Italia ha
parzialmente modificato il regime iniziale, estendendo l'applicazione della
riduzione dei pedaggi anche ai veicoli della medesima categoria per i quali
il pagamento è effettuato in contanti, mediante Bancomat, carta di credito
o Viacard. Pur continuando a considerare la misura un aiuto di Stato, la
Commissione ritiene tale aiuto compatibile con il mercato unico(3), poiché
esso risponde alle necessità di coordinamento dei trasporti, si limita al
rimborso di una parte dei costi supplementari sostenuti per il pedaggio di
alcuni mezzi pesanti per l'uso obbligatorio dell'autostrada e si applica per
un periodo molto limitato (1/6/2003 - 30/09/2003).
LA COMMISSIONE
PROPONE DI SEMPLIFICARE LE REGOLE SUGLI AIUTI CONCESSI DAGLI STATI MEMBRI AL
SETTORE DELLA PESCA
Bruxelles, 10 luglio 2003 - La Commissione ha adottato in data odierna un
progetto di regolamento che propone di esentare dall'obbligo di notifica
preventiva alla Commissione la maggior parte delle categorie di aiuti di
Stato nel settore della pesca. Obiettivo della proposta è di semplificare
le regole in vigore e adeguarle al nuovo quadro giuridico previsto dalla
riforma della politica comune della pesca, adottata nel mese di dicembre
2002. Questa "esenzione per categoria" snellisce ulteriormente la
procedura amministrativa necessaria per la concessione degli aiuti al
settore in causa ed è quindi coerente con le misure di semplificazione già
approvate nel dicembre 2002 per lo Strumento finanziario di orientamento
della pesca (Sfop), in base alle quali gli Stati membri non sono più tenuti
a notificare alla Commissione gli aiuti nazionali che cofinanziano misure
che beneficiano di contributi dello Sfop. Allo stesso tempo l'esenzione per
categoria rafforza l'obbligo, per gli Stati membri, di presentare relazioni
ex post e assicura la trasparenza nei casi in cui essi accordano aiuti
nazionali che superano determinati massimali. Questa semplificazione non
comporterà pertanto un indebolimento della disciplina sugli aiuti di Stato
nel settore della pesca. La Commissione intende consultare gli Stati membri
e l'opinione pubblica sulla propria proposta di regolamento prima di
adottarla in via definitiva. Saranno inoltre avviate consultazioni sul
riesame delle linee direttrici per l'esame degli aiuti nazionali nel settore
della pesca e dell'acquacoltura per gli aiuti cui non si applica la proposta
di esenzione per categoria. Franz Fischler, membro della Commissione
responsabile per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca, ha
dichiarato: "Si tratta di un pacchetto equilibrato di misure che andrà
a beneficio degli operatori del settore della pesca. Esse consentiranno di
semplificare e accelerare le procedure, affinché gli Stati membri possano
reagire tempestivamente alle difficoltà incontrate dal settore, garantendo
al contempo il rispetto delle regole." Esenzione per categoria La
proposta di regolamento prevede di esentare dall'obbligo di notifica
preventiva determinate categorie di aiuti che difficilmente possono
comportare rischi per la conservazione delle risorse ittiche o distorsioni
della concorrenza e che la Commissione ha costantemente approvato negli
ultimi anni. Tali aiuti dovranno rispettare rigorosamente le condizioni che
si applicano ai contributi finanziari concessi nell'ambito dello Strumento
finanziario di orientamento della pesca (Sfop) e le disposizioni del
regolamento d'esenzione per categoria. Le categorie cui si applica
l'esenzione comprendono gli aiuti seguenti: Promozione e/o pubblicità dei
prodotti della pesca; Associazioni di produttori; Protezione e sviluppo
delle risorse alieutiche; Misure innovative ed assistenza tecnica;
Attrezzature dei porti di pesca; Demolizione dei pescherecci; Misure di
carattere socioeconomico; Investimenti nel settore della trasformazione e/o
della commercializzazione dei prodotti della pesca; Acquacoltura e pesca
nelle acque interne. L'esenzione per categoria si applicherà agli aiuti
concessi alle piccole e medie imprese (Pmi) per importi inferiori a un
milione di euro ovvero agli aiuti destinati a finanziare misure per le quali
i costi ammissibili non possono superare i 2 milioni di euro. Per garantire
la corretta assegnazione di tali aiuti, sarà assicurato un controllo
mediante l'obbligo di presentare relazioni ex post. La proposta di
regolamento prevede la possibilità di sospendere l'esenzione per categoria
qualora gli Stati membri non rispettino tale obbligo. L'esenzione non si
applicherà nei casi in cui la concessione di un aiuto di Stato determina il
superamento di un massimale, che sarà stabilito per ciascuna categoria di
aiuto, sulla base di criteri oggettivi e dei livelli concessi in passato
dagli Stati membri. Una volta entrato in vigore, il regolamento d'esenzione
per categoria sarà applicato direttamente negli Stati membri. I tribunali
nazionali potranno quindi giudicare della compatibilità degli aiuti con il
mercato interno, ad esempio sulla base dei reclami presentati da
concorrenti. In precedenza tale funzione era riservata esclusivamente alla
Commissione. Calendario La proposta di regolamento d'esenzione per categoria
sarà presentata agli Stati membri per consultazione. La Commissione
riesaminerà in seguito il testo proposto e lo pubblicherà, in modo da
consentire a tutte le parti interessate e ai cittadini di esprimere il
proprio punto di vista. Saranno inoltre avviate consultazioni con gli Stati
membri sul riesame delle linee direttrici relative agli aiuti che non
possono beneficiare dell'esenzione per categoria e che gli Stati membri
dovranno continuare a notificare alla Commissione ai fini
dell'autorizzazione preventiva. Rientrano in questa categoria, ad esempio,
gli aiuti per la cessazione temporanea delle attività di pesca e gli aiuti
destinati a compensare i danni causati da calamità naturali o da altri
eventi di natura eccezionale. La Commissione prevede di adottare i testi
definitivi nel corso dei primi sei mesi del 2004.
AL CUOA UN
PERCORSO INNOVATIVO PER CHI LAVORA
Altavilla Vicentina, 10 luglio 2003 - Il nuovo Master of Business
Administration part time della Fondazione Cuoa inizia il 16 ottobre 2003. Le
prossime selezioni si svolgeranno presso la Fondazione Cuoa il 24 luglio. Il
corso, che si articolerà in 20 mesi (ottobre 2003 - giugno 2005), è
contestuale e compatibile con gli impegni di lavoro dei partecipanti:
prevede due incontri al mese (il venerdì pomeriggio ed il sabato mattina)
ed un ampio ricorso alla formazione a distanza. Si tratta di un percorso
formativo innovativo, nella cui progettazione dei contenuti e articolazione
è stato coinvolto un panel di aziende per monitorarne le aspettative in
termini di competenze e contenuti da sviluppare, valorizzando il legame
privilegiato del Cuoacon il mondo dell'impresa. Al termine del corso, gli
allievi conseguono il Diploma Master, equivalente al Diploma del Full time
Mba. Per informazioni su contenuti e articolazione del corso, contattare:
Barbara Caporossi: bcaporossi@cuoa.it
tel. 0444 333753 Infolink: www.cuoa.it
Pagina 1
Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home Archivio news
|