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2003 anno 6°  

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MARTEDI'
8 APRILE 2003

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NUOVE FRONTIERE PER L'ASSISTENZA DIABETOLOGICA : "CAMPUS OSDI-AMD: NON SOLO INFERMIERI"

Milano, 8 aprile 2003 - Il 31 marzo, 1 e 2 aprile si è svolto presso il Centro di Formazione Artsana a Grandate il primo Campus per Operatori Sanitari delle Strutture Diabetologiche, organizzato dalle associazioni Osdi e Amd. L'evento ha rappresentato la prima importante tappa di un progetto a valenza nazionale per il miglioramento qualitativo dell'assistenza diabetologica che garantisce continuità ad una necessità sentita dagli operatori del settore: creare e valorizzare la propria crescita professionale. L'obiettivo finale del progetto è quello di creare un sistema strutturato di formazione continua (campus) per operatori Osdi con lo scopo di rendere gli operatori consapevoli di rappresentare una figura professionale qualificata caratterizzata da competenze che lo differenziano rispetto agli altri infermieri. Osdi - Operatori Sanitari Diabetologici Italiani, è associazione aperta a tutti gli infermieri che lavorano in strutture diabetologiche. Gli obiettivi sono quelli di incentivare e migliorare la cultura e la preparazione infermieristica e di promuovere iniziative atte a favorire l'istituzione ufficiale della figura dell'infermiere specializzato in diabetologia. Amd - Associazione Medici Diabetologi, i cui obiettivi sono quelli di promuovere la diffusione di strutture idonee per la prevenzione e la cura del diabete e delle malattie metaboliche sul territorio nazionale, promuove la qualificazione e l'aggiornamento del personale sanitario e incentiva la ricerca. Artsana ha ospitato l'evento presso la propria sede di Grandate, in provincia di Como. Questa azienda è nata nel 1946 con la produzione e la commercializzazione di articoli paramedicali destinati ad ospedali e farmacie. Tra i suoi marchi troviamo oggi Pic Indolor, che presenta una linea dedicata al paziente diabetico.

CHIRURGIA ORTOPEDICA E TROMBOSI VENOSE: SPECIALISTI A CONVEGNO SUL NUOVO FARMACO FONDAPARINUX CHE DIMEZZA LA CASISTICA
Firenze, 8 aprile 2003 - Specialisti a convegno, sabato 12 aprile (ore 9 - 13), al Palazzo dei Congressi di Firenze per fare il punto sul Fondaparinux, il nuovo farmaco, appena ammesso nel prontuario terapeutico ospedaliero, dimostratosi capace di abbattere di oltre il 50% il fenomeno delle trombosi venose profonde e delle embolie polmonari legate alla chirurgia ortopedica maggiore. Si tratta di protesi dell'anca, fratture del femore e interventi al ginocchio, casi ormai numerosissimi (+ 4% all'anno) in una popolazione sempre più anziana (nel 2003 in Italia ne sono previsti oltre 230 mila). Tra i protagonisti del convegno: da Firenze (ospedale di Careggi) i professori Gian Franco Gensini, direttore della clinica di Cardiologia, Rosanna Abbate, responsabile del Centro Trombosi, e Domenico Prisco, del Dipartimento Area Critica Medico Chirurgica e segretario della Società Italiana per lo Studio dell'Emostasi e della Trombosi; dal Cto i direttori delle due cliniche, Marco Gusso e Massimiliano Marcucci; dall'Istituto di Medicina Legale il direttore Gian Aristide Norelli; dall'ospedale S. Giovanni di Dio gli anestesisti G. Gritti e G. Tulli. Dall'Università di Pisa (Clinica Ortopedica) il professor Giulio Guido. Da Pavia (Policlinico S. Matteo, Servizio Malattie Tromboemboliche) Franco Piovella che ha partecipato alla sperimentazione sul Fondaparinux.

AGENZIA MEDICO-SCIENTIFICA PUBBLICA OLTRE 17 MILA NOTIZIE L'ANNO
Roma, 8 aprile 2003 - Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della Giornata mondiale della sanita', su proposta del ministro della Salute Girolamo Sirchia, ha conferito al fondatore e direttore dell'agenzia di stampa quotidiana medico-scientifica Adnkronos Salute, Giuseppe Marra, una medaglia d'argento al merito della Sanita' pubblica, ''per l'attivita' svolta -si legge nella motivazione- nel campo dell'editoria e del giornalismo: ha contribuito alla diffusione e all'approfondimento delle problematiche inerenti l'assistenza sanitaria, contribuendo ad educare i cittadini alla prevenzione esaltando le innovazioni apportate al Servizio sanitario nazionale''. L'Adnkronos Salute S.r.l nasce nel 1995, aggiungendosi ad altre testate e societa' del Gruppo Adnkronos. Il suo notiziario quotidiano e' distribuito per intero agli abbonati attraverso il sito Internet  www.adnsalute.it  ma offre al pubblico una selezione di notizie online 'in chiaro'. Con oltre 17 mila notizie l'anno, in media 60 al giorno, Adnkronos Salute e' un notiziario informativo in tempo reale sui temi della salute, della sanita' e della qualita' della vita.

"FIERA DI HANNOVER" - OTTO ESPOSIZIONI PARALLELE PRESENTANO SOLUZIONI TECNOLOGICHE ORIENTATE AL FUTURO PER TUTTI I SETTORI DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE.
Hannover, 8 aprile. E' iniziata ieri e continuerà sino al 12 aprile la "Hannover Messe" che quest'anno, all'insegna dello slogan "Milestones in Innovation" riunisce otto fiere mondiali leader parallele che presentano soluzioni tecnologiche orietate al futuro per tutti i settori della produzione industriale.
Queste rassegne specializzate sono: Factory Automation, MicroTechnology, Motion Drive & Automation, Energy, Compressed Air & Vacuum Technology, Factory Equipment & Tools, Subcontracting, Research & Technology. Complessivamente 6.950 espositori da70 Paesi di tutto il mondo e circa 150.000 visitatori attesi. Proprio nella fase attuale del nuovo orientamento economico mondiale occorrono innovazioni capaci di dare impulsi al mercato Le fiere interconnesse che si tengono sotto l'unico grande tetto della "Hannover Messe" danno in questo senso un contributo determinante: già durante l'edizione della scorsa primavera oltre il 90% degli espositori ha presentato novità tecniche. Per la "Hannover Messe 2003" l'Ente Fiera e gli esperti delle due associazioni di settore interessate, l'Associazione dei Costruttori Tedeschidi Macchine e Impianti (Vdma) e l'Associazione dell'Industria Elettronica ed Elettrotecnica (Zvei), entrambe con sede a Francoforte, si aspettano un rafforzamento di tale tendenza, prevedendo anche che la miniaturizzazione sarà il tema conduttore trasversale e i movente tecnologico di tutte le fiere in cartellone. Factory Automation: automazione di fabbrica di alto livell - Micro Technology: soluzioni industriali "in miniatura" - Motion, Drive & Automation: nuovi impulsi per mercati e tecnologie - Energy: potenza per l'intero mercato dell'energia. Molto spazio sarà dedicato alle fonti energetiche rinnovabili, eolica, solare, delle biomasse. Momento di forte richiamo la collettiva "Hydrogen + Fuel Cells" la più grande esposizione mondiale dedicata all'idrogeno e alla tecnologia delle pile a ombustibile - Compressed Air & Vacuum Technology: tecnologia dell'aria compressa e del vuoto - Factory Equipment & Tools: una dotazione perfetta di attrezzature tecniche assicura cicli di lavorazione efficienti - Subcontracting: centro del mercato internazionale della subfornitura - Research & Technology: le ultime soluzioni per il transfer tecnologico. www.hf-italy.com www.hannovermesse.de

"VINITALY" - SALONE INTERNAZIONALE DEL VINO E DEI DISTILLATI - VERONA FIERE, 10/14 APRILE. QUALITÀ TOTALE È LA FORMULA PROMOSSA DA VERONAFIERE PER SODDISFARE LA NUMEROSA PLATEA DI ESPOSITORI
Verona, 8 aprile 2003 - Qualità totale, nuovi servizi per gli espositori, eventi per il grande pubblico che coinvolgono l'intera città. La 37ma edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, in programma a Veronafiere dal 10 al 14 aprile si presenta come l'appuntamento internazionale per eccellenza del settore vinicolo, il luogo di riferimento per la promozione, la commercializzazione e l'informazione sui prodotti, le novità e le tendenze del comparto. Quest'anno la manifestazione è stata fortemente potenziata, in modo da rispondere alle numerose richieste organizzative avanzate dagli operatori in termini di parcheggi e spazi a loro riservati. I numeri. All'edizione del 2003 partecipano, come lo scorso anno, quasi 4mila espositori tra diretti ed indiretti, che occupano una superficie netta di 60mila metri quadrati, mentre la lista d'attesa è formata da circa un centinaio di aziende per un totale di altri 4mila metri quadrati netti, disponibili però dal prossimo anno (dati in attesa di certificazione Fkm). Sono 27 i Paesi che prendono parte alla Rassegna, che ha come partner il gruppo San Pellegrino (area 23) e la Regione Campania - co-organizzatrice della serata di Gala di mercoledì 9 aprile al teatro Filarmonico -, e tra essi alcuni rappresentano la tradizione e l'innovazione produttiva, la storia del vino e l'evoluzione del mercato: Repubblica Ceca, Ungheria, Croazia, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Cile, Grecia, Spagna, Libano, Portogallo, Austria, Francia, Argentina, Romania, Slovenia (tutti nel padiglione 3), Olanda (padiglione 8), Gran Bretagna, India e Turchia (Centro servizi delle Erbe tra padiglioni 8 e 9), Monaco, Stati Uniti, Israele, Uruguay, Australia, Sud Africa (padiglione 16) e Germania (Cittadella della Gastronomia). Gli Stati Uniti sono presenti sia nel padiglione 3 che nel padiglione 16, mentre la Gran Bretagna nel padiglione 37 e nel Centro servizi delle Erbe. Le regioni e le istituzioni italiane presenti sono: Emilia Romagna (padiglione 1), il Trentino e la Sicilia (padiglione 2), Valle d'Aosta e Liguria (3), Consorzio Asti e Provincia di Asti (7), Veneto (8), Abruzzo e Veneto (9), Lombardia (14), Alto Adige e Friuli (15), Lazio e Marche (16), Campania, Molise, Basilicata, Umbria, Calabria e Sardegna (23), Puglia (35), Toscana (37) e Piemonte (38). Attività internazionale. Veronafiere ha compiuto anche un'intensa attività promozionale all'estero sia per promuovere Vinitaly che per far conoscere il vino e l'agroalimentare italiano di qualità, scegliendo l'Estremo Oriente (Singapore, Cina, Giappone) e gli Stati Uniti come piazze privilegiate su cui investire in futuro. Il risultato è stato molto positivo sia in termini di presenze estere alla manifestazione che di contatti stabiliti con importatori e imprese. Anche nel 2003 la manifestazione sarà proposta in Asia (con la novità dell'India) e negli Stati Uniti. Nuovi servizi ed investimenti. Per valorizzare al meglio la presenza qualificata di professionisti italiani ed internazionali, l'Ente, che ha appena rinnovato il proprio consiglio di amministrazione eleggendo un nuovo presidente (l'avvocato Luigi Castelletti), ha studiato una serie di iniziative riservate esclusivamente agli operatori, realizzando una lista di pre-accrediti e pre-inviti (ne sono stati spediti 24mila) che aiutano a selezionare la clientela e a garantire nuovi contatti commerciali. Inoltre, nel moderno ed accogliente Salone Margherita (palazzo Wtc, a fianco del palazzo uffici), è stata creata una "Vip Lounge", cioè un'area relax riservata, a cui possono accedere solamente gli espositori e nella quale è possibile concludere affari. In tale ambito gli espositori, nelle giornate di giovedì e venerdì, possono effettuare incontri mirati con i rappresentanti del sistema della distribuzione organizzata. All'interno della formula "qualità totale" sono inclusi gli investimenti infrastrutturali effettuati da Veronafiere nell'ultimo anno (pari a 21 milioni di euro, su un masterplan totale di 44), grazie ai quali è stato costruito un parcheggio multipiano, in viale dell'Industria, è stata acquisita l'area dell'ex Macello (34mila metri quadrati), adibita a zona di sosta sia per operatori che per visitatori, ed è entrata in funzione a pieno regime (parcheggi e spazi espositivi) l'area acquistata dall'istituto don Calabria. Infine, come per l'edizione del 2002, tra lo Stadio Bentegodi (uscita consigliata Verona Nord), dove si trova il parcheggio scambiatore, e la Fiera c'è un servizio continuo di bus navetta . Eventi in città. Vinitaly non si sviluppa quest'anno solamente all'interno del quartiere fieristico, ma si espande nel centro di Verona, coinvolgendo la città e gli amanti del vino di qualità, siano essi normali consumatori o turisti. Nel palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, è stata allestita l'Enoteca del Vinitaly, un progetto in collaborazione con Agivi (l'Associazione dei giovani del vino) che intende proseguire la collaborazione cominciata alcuni anni fa per promuovere il buon bere tra le giovani generazioni. Nella magnifica cornice dello storico immobile, restaurato da un paio d'anni, il Wine Bar del Bere Giovane propone bottiglie e prodotti adatti ai più svariati palati e portafogli. L'Enoteca è aperta il 10, l'11 e 12 aprile dalle 18 alle 22, ed il 13 aprile dalle 16 alle 22. Una novità di rilievo è poi costituita dalle degustazioni dei vini premiati al Concorso Enologico Internazionale di Veronafiere, la gara più selettiva del mondo. Finalmente gli appassionati di vini potranno assaporare alcune tra le migliori produzioni mondiali. Un altro appuntamento significativo riguarda la degustazione organizzata l'11 aprile, alle 10 e 30, da Veronafiere e dalla rivista Civiltà del bere, che presentano i grandi vini prodotti da particolari vitigni in purezza e in blend. Saranno presenti dodici tra i più prestigiosi produttori italiani ed internazionali di vino. Sempre alla Gran Guardia si svolge la seconda edizione di Vintour, il Salone del Turismo del Vino e dell'Olio, organizzato da Veronafiere in collaborazione con Biteg, la Borsa internazionale del turismo enogastronomico. VinTour, aperto dall'11 al 13 aprile in orario pomeridiano e serale (dalle 15 alle 23), ospita tutto il mondo del turismo di qualità: Strade del Vino e dell'Olio, enti pubblici, consorzi, associazioni, territori e città a vocazione vitivinicola, e ancora frantoi, cantine e produttori. Per ulteriori dettagli sugli eventi della Gran Guardia vedere il comunicato n° 2). Iniziative. Molto ricco anche il panorama delle iniziative tradizionali, che rappresentano il vero e prestigioso valore aggiunto della manifestazione. Innanzitutto il "Tasting Ex...press", che coinvolge direttamente le più autorevoli e conosciute testate nazionali ed internazionali del settore (per maggiori informazioni vedere il comunicato stampa n° 3). All'edizione 2003 prendono parte Gran Bretagna, Italia, Ungheria, Uruguay, Grecia, Austria, Argentina, Stati Uniti, Australia e Sud Africa. Evento principe di Vinitaly è quindi il già citato Concorso Enologico Internazionale (Veronafiere, 2 - 6 aprile), giunto all'11ma edizione, giudicato come la competizione più difficile del mondo in quanto assegna solamente 88 medaglie, premiando il 3% dei vini che vengono presentati. Tra gli enti che patrocinano la gara spiccano l'Office International de la Vigne e du Vin, l'Union International des Enologues ed il Ministero per le Politiche agricole. Novità di quest'anno è la Guida dei vini ottenuti da vitigni autoctoni italiani, che descrive i vini premiati con almeno il diploma di Gran Menzione. L'elegante guida, stampata in migliaia di copie, sarà pubblicata e divulgata da Veronafiere in importanti contesti nazionali ed internazionali. Accanto al concorso "maestro" figurano poi una serie di altri premi altrettanto prestigiosi ed ambiti: l'International Packaging Competition, riservato alla veste "estetica" dei vini (aperto per la prima volta dal 2002 anche ai distillati); l'International Wine and Spirit Competition, realizzato in collaborazione con l'International Wine and Spirit Competition (Iwsc) di Londra; il "Communicator of the Year", che premia quanti operano nel settore dei media e della comunicazione, del giornalismo, dell'editoria, della radio, della televisione e del cinema, distinguendosi nella divulgazione, a livello internazionale, della cultura enologica, viticola e dei prodotti della distillazione. Per conoscere infine l'abbinamento vino e cucina, buon bicchiere e prodotto tipico, viene riproposta la Cittadella della Gastronomia, nella quale, ogni giorno, un grande chef presenta le sue creazioni insieme a vini accuratamente selezionati. Enolitech e Sol. In concomitanza con Vinitaly si tengono inoltre due altre manifestazioni che completano l'offerta merceologica legata al mondo del vino: Enolitech, il Salone delle tecniche per la viticoltura, l'enologia e delle tecnologie olivicole e olearie (che da quest'anno ha ottenuto la qualifica di internazionale); e Sol, il Salone Internazionale dell'Olio di oliva vergine ed extravergine. Portale Vinitaly. Vinitaly sul web si fa in due. Da un lato il portale di informazioni sulla manifestazione e sul settore che si può trovare su www.vinitaly.com  dall'altro la fiera virtuale www.vinitalyonline.com che si pone come strumento a servizio del visitatore professionale per preparare la visita alla Rassegna. E' una vetrina attiva 365 giorni l'anno per concludere affari o stringere collaborazioni commerciali. www.vinitaly.it www.veronafiere.it

PRODUZIONE DI VINO IN ITALIA E NEL MONDO LA VITIVINICOLTURA MONDIALE HA DA TEMPO FATTO PROPRIO UN ASSIOMA: "PIÙ QUALITÀ E MENO QUANTITÀ".
Verona, 8 aprile 2003 - La produzione globale di vino è di 267 milioni di ettolitri, secondo i dati del Office International de la Vigne et du Vin riferiti alla media delle produzioni 1997/1999 (all'inizio degli anni Ottanta raggiungeva i 330 milioni). Di questi, 172 milioni di ettolitri (64% del totale) provengono dalla Unione Europea, che si conferma il primo produttore al mondo. Seguono gli Stati Uniti con 22 milioni di ettolitri (circa l'8% del totale) e l'Argentina (10 milioni di ettolitri, poco più del 4% della produzione mondiale). Il 21% della produzione mondiale ed il 33% di quella comunitaria ha l'etichetta italiana. E' proprio guardando alla quantità prodotta negli ultimi vent'anni in Italia e nell' Unione Europea (seppure con minor evidenza), ed allo sviluppo della vitivinicoltura nei paesi emergenti quali Cile ed Australia (i quali esportano molto pur a fronte di una limitata produzione), che si evince chiaramente come sia consolidato l'atteggiamento di vinificare sempre meno ma sempre meglio. I dati dell'Assoenologi ed Enotecnici Italiani, che raggruppa e rappresenta oltre il 90% dei tecnici vitivinicoli attivamente impegnati nel settore, evidenziano con chiarezza tale tendenza. Tendenza dovuta anche al fatto che il vino, un tempo considerato "alimento", è poi divenuto "bene voluttuario" ed oggi è visto come prodotto di "grande fascino" secondo le parole di Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi e presidente dell'Union International des Oenologues (il terzo presidente italiano dall'anno della fondazione della federazione mondiale degli enologi, avvenuta nel 1965, che conta oggi 25 mila professionisti attivi in tutto il mondo). "Diminuisce la quantità e aumenta la qualità, l'immagine ed il valore aggiunto", spiega Martelli. "A partire dagli anni '80 le cantine italiane sono state ampiamente rinnovate, nella tecnologia e nella struttura, divenendo complessi di prestigio e non luoghi di ammasso come erano intese. Ai vigneti vecchi e malandati si stanno sostituendo impianti razionali, i filari vengono tracciati con il laser, la meccanizzazione sta sempre più prendendo piede". La curva degli ettolitri vinificati negli ultimi vent'anni è costantemente in discesa, a dimostrazione che la direzione presa è ormai consolidata ed al massimo ci dovrà essere un livellamento di quota, funzionale alle esigenze produttive del settore. E' sufficiente un dato. Nel decennio 1982/1991 l'Italia produceva una media di 67.800.000 ettolitri/anno, mentre dal 1992/2001 la quantità media è diminuita di 10 milioni di ettolitri (57.800.000) e, se si prende in esame solo l'ultimo, si decurta di ulteriori 3 milioni (54.400.000 ettolitri/anno). A questo, si aggiunga che la vendemmia del 2002 sarà ricordata, con poco più di 42 milioni di ettolitri, come una delle più scarse degli ultimi cinquant'anni (solo nel 1950 fu peggiore, con 41.049.000 di ettolitri). Nel 2002 l'andamento climatico ha inciso in modo sostanziale. Nell'ultimo ventennio è stata la progressiva diminuzione della superficie vitata a determinare un tale decremento, che è passata da 1.230.000 ettari del 1980 a poco meno di 700mila attuali. Un sguardo sulle ultime annate vendemmiali dei Paesi dell'Ue mostra nel complesso una diminuzione degli ettolitri: Italia, Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Grecia, Austria, Lussemburgo, Regno Unito e Belgio ne produrranno 155 milioni nel 2002 contro i 165 del 2001 ed i 182 del 2000. Valutati singolarmente, gli unici a mettere un segno positivo davanti alla vendemmia 2002 sono Germania e Spagna, mentre la Francia si consola riprendendosi la "maglia gialla" di primo produttore europeo in quantità, con poco più di 52 milioni di ettolitri. L'Italia però non piange sul "vino versato" e supera di una ruota abbondante i cugini d'Oltralpe nell'indice di gradimento dei consumatori esteri. Nel 2001 le esportazioni di vino italiano in bottiglia, per la prima volta nella storia, hanno superato infatti quelle di vino sfuso e negli Stati Uniti d'America, sia in quantità che in valore, hanno surclassato proprio i vini francesi: una tendenza confermata anche nel 2002. Tutto oro quel che luccica? A guardare le cifre del settore vinicolo in Italia sembrerebbe di si. Le 770 mila aziende sviluppano un giro d'affari di 9 miliardi di euro, di cui quasi 3 derivanti dall'export e in grado di generare un saldo positivo della bilancia commerciale del settore di quasi 2,4 miliardi di euro. "I dati del 2002 mostrano chiaramente quale direzione abbia intrapreso l'esportazione vinicola italiana e il suo potenziale sviluppo nel breve periodo", afferma Stefano Raimondi, responsabile dell'Ufficio Linea Vini, Alcolici e Bevande dell'Istituto per il commercio con l'Estero (ICE). "La crescita della qualità dei vini italiani nel suo complesso risulta essere pari al 5,45% (in valore) corrispondenti ad un controvalore di 2,7 miliardi di Euro, valore storico più alto raggiunto. I volumi, globalmente, registrano una lieve flessione del 1,4%, passando da 15, 8 a 15,6 milioni di ettolitri, effetto da ascriversi alla progressiva riduzione del vino sfuso che vede diminuire nel solo 2002 le consegne estere di circa 700.000 ettolitri. Il dato evidenzia la progressiva trasformazione del prodotto da commodity a prodotto ad alto valore aggiunto e quindi sempre più utilizzato dagli operatori per essere trasformato in bene prezioso, perdendo le caratteristiche indistinte di prodotto generico". "Il 2001", prosegue Raimondi, "è stato caratterizzato dal superamento dei volumi esportati in bottiglia rispetto allo sfuso. Il 2002 è l'anno del primato dei vini all'interno del settore alimentare, avendo conquistato la posizione leader per i valori esportati. Per ogni 100 euro esportati dal comparto alimentare 16,7 provengono dai vini. Alla luce dei dati ufficiali il 2002 è foriero di novità: il mercato statunitense (718 milioni di euro) se proseguirà la tendenza in atto diverrà nei prossimi mesi il primo mercato in valore per le nostre esportazioni vinicole, superando la posizione storica della Germania (736 milioni di euro), da sempre partner preferenziale italiano. Il divario dei tassi di crescita segnano tendenze diametralmente opposte: + 17,5% negli USA e 3,4% per la Germania". "Sul versante dei volumi", continua, "si registrano in entrambi i mercati dinamiche e velocità asincrone. Sostanziale tenuta del mercato tedesco +0,4% mentre negli Stati Uniti l'incremento è stato del 12,1%. Ne consegue che il valore medio, termometro qualitativo dei prodotti esportati, polarizza in modo chiaro le tendenze in atto dei due mercati. I valori dei due mercati risultano essere 1,32 €/litro per la Germania contro 3,59 €/litro per gli USA". L'effetto della crisi internazionale, che ha modificato la tipologia del consumo statunitense, ma non solo, è profondamente cambiata: da "fuori casa" si è passati all'intimità delle mura domestiche; dai ristoranti di qualità affollati alle serate in casa con gli amici. "Questa nuova tendenza", sottolinea Raimondi, "pone in difficoltà la ristorazione italiana di qualità che sta vivendo un momento difficile, e nel breve periodo non sembrano esserci delle prospettive di cambiamento in positivo. La diversa tipologia della domanda sembra ridare spazio ai vini bianchi (+ 16,2% in valore), che registrano proprio sul mercato statunitense una ripresa dei consumi, dando un ulteriore soffio di speranza di recupero alla tendenza già registrata nel primo semestre del 2002". E nuove aree si affacciano per le esportazioni vinicole. "Senza trascurare i mercati più importanti", indica il direttore dell'Ufficio Linea Vini, Alcolici e Bevande dell'ICE, "è necessario, per sviluppare e sostenere le esportazioni, incrementare la presenza nei mercati asiatici, dove risultano essere maturate le condizioni per una presenza più significativa del vino italiano. E' il caso di molti mercati "emergenti": Corea del Sud, Taiwan, Singapore, India per citarne alcuni". Dormire sugli allori è proverbialmente sconsigliabile. Nel caso specifico, sia per motivazioni strutturali del settore vitivinicolo italiano sia a causa di segnali contraddittori lanciati dal mercato europeo ed internazionale. Guardiamo i secondi per poi parlare delle prime. L'Unione Europea (che rappresenta la principale area di vendita per i vini italiani), ha registrato una sensibile riduzione degli scambi riferiti al prodotto vino fra i Paesi che ne fanno parte (dai 34 milioni di ettolitri del 1999 ai 29,5 del 2001), a favore delle importazioni da Paesi terzi, che nel 2001 hanno raggiunto i 9 milioni di ettolitri con un incremento del 50% riferito al 1999. Tra questi, al primo posto si trova l'Australia con 2,2 milioni di ettolitri (+60% sul '99 e +119% in valore), seguita dal Cile con 1,4 milioni di ettolitri (+46% sul '99 e +128% in valore) e dagli Stati Uniti d'America con 1,3 milioni di ettolitri (+41% sempre sul '99). Anche i consumi comunitari sono in calo. Se nel 1996 si attestavano a 34,7 litri pro capite, nel 2001 sono scesi a 33,4. Sullo scenario europeo, poi, il tema dell'allargamento dell'Unione è quanto mai attuale. Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia, rappresentano complessivamente 14,6 milioni di ettolitri di vino prodotto, oltre 1,9 milioni di ettolitri di import (di cui 570 mila dalla UE), più di 2,1 milioni di ettolitri esportati (di cui 263mila verso la UE), un consumo interno di 9,8 milioni di ettolitri di vino. Cifre che hanno un loro significato e che rappresentano un settore, sia nell'ottica delle aziende produttrici sia di quello dei consumatori, che è chiamato ormai a confrontarsi con le regole del mercato, comunitario e del commercio mondiale. Tornando ai Paesi emergenti (Cile, Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa) nello scacchiere vitivinicolo internazionale, essi hanno perseguito l'idea del gusto internazionale, proponendosi con politiche commerciali innovative e produzioni di alta qualità, riferite in particolare a tipologie di vino ed a vitigni che sono diventati il punto di riferimento: cabernet, chardonnay, sauvingon. Dove il rapporto qualità/prezzo ha spiazzato molti produttori di consolidata tradizione, tra cui la Francia, che sui vini internazionali ha sempre puntato molto. Come? L'Australia ha raddoppiato in un decennio la superficie vitata e dei 10 milioni di ettolitri che produce ne esporta il 60%, con sole quattro aziende che fanno il 70% dell'imbottigliato; mentre il Cile, che produce 7 milioni di ettolitri, è a quota 60% e ne esporterà il 75% entro il 2005. I livelli di concentrazione dell'offerta sono tali, dunque, da poter agire in modo determinante sulla leva prezzo. In tale contesto, le motivazioni strutturali del settore italiano che ne evidenziano i rischi sono evidenti: 771 mila ettari di vigneto (che sale a 820mila se si considerano quelli destinati alla produzione di uva da tavola) per 770 mila aziende evidenziano una superficie media per singola azienda molto bassa, vicina alla proporzione "un'azienda, un ettaro" ed uno sbilanciamento del numero dei produttori maggiormente presenti nelle aree dove è meno sviluppata la produzione di vini di qualità. A tale situazione di rischio si contrappone la vivacità dell'associazionismo di settore in Italia che, considerando unicamente gli aderenti a Confcooperative (che rappresenta l'80% della cooperazione in vitivinicoltura), si traduce in 500 cantine sociali, 30.000 soci, una produzione di circa 30 milioni di ettolitri e un fatturato che nel 2001 è stato di 5 miliardi di euro. Dati che rappresentano una prima risposta ai pericoli della frammentazione. Al quadro, si deve aggiungere però la comparazione tra i risultati positivi dell'export (in aumento costante da dieci anni) e quelli negativi della quantità prodotta (marcatamente negli ultimi tre anni). Diviene allora evidente come il prezzo medio del vino in bottiglia tende ad aumentare costantemente, senz'altro anche grazie alla migliore qualità. In un sistema dove l'ottimizzazione del rapporto azienda-superficie coltivata non è molto sviluppata, però, i rischi di essere posti "fuori dal mercato" sono concreti. Il decremento progressivo della vendemmia potrebbe comportare una mancanza di prodotto di pregio nei prossimi anni. Gli attuali 5,5 milioni di ettolitri di vino sfuso esportati, secondo i dati ICE (Istituto Internazionale per il commercio con l'estero), quasi tutti provenienti dalle regioni del Sud potrebbero tradursi in 600 milioni di bottiglie che, oltre a rappresentare un'importante occasione di sviluppo per le economie delle regioni interessate, potrebbero rimpinguare le disponibilità di vino destinato ai mercati esteri sui quali il settore fonda buona parte della sua fortuna. Una recente indagine Eurisko ha evidenziato, infatti, come la disponibilità a spendere in vino (la tipologia presa in esame è il vino rosso di qualità) da parte del consumatore italiano sia molto limitata e come il fattore prezzo sia il primo ostacolo per l'acquisto. Solo il 14% degli italiani sceglie bottiglie che costano almeno cinque euro; mentre è diffusa la convinzione che per trovare un vino di qualità non sia necessario investire in grandi cifre. Solo per occasioni speciali e per un vino eccellente si è disposti a pagare un prezzo massimo di 30 euro. Indubbiamente, l'Italia del vino sta riscoprendo vitigni e vini autoctoni ed ha una carta che molte altre nazioni produttrici non potranno mai giocare. E se ad essi si aggiunge il fascino che il Bel Paese esercita sugli enoturisti (in media 3 milioni l'anno) con tutto quello che ciò comporta in termini di immagine, reddito, posti di lavoro che si riversano sulle economie locali di un territorio vinicolo ed olivicolo ben definito, le potenzialità di innescare un circolo virtuoso sono evidenti. Da qui, la domanda che echeggia da qualche anno tra le cantine della penisola come l'amletico dubbio tra le mura di Elsinore: il gusto internazionale durerà all'infinito? Puntare sui gusti internazionali o su quelli tradizionali, autoctoni? "La risposta è difficile. Un cosa è certa: Cabernet e Chardonnay li producono tutte le zone vitivinicole del mondo, e in certi casi anche molto bene, pertanto il confronto su questo segmento sarà inesorabile", suggerisce Giuseppe Martelli, "mentre un vino di alto lignaggio, ottenuto da vitigni autoctoni, legato quindi ad un ben definito territorio, alla sua cultura ed alle sue tradizioni, sempre ovviamente con caratteristiche richieste dal mercato, resta un patrimonio esclusivo che difficilmente potrà essere usurpato. Con una precisazione. Se fino ad oggi è stato il produttore a sceglie quale tipologia di vino produrre, sia esso internazionale od autoctono, nei prossimi anni sarà solo il mercato, con le sue inevitabili regole".

L'HONG KONG TRADE DEVELOPMENT COUNCIL POSTICIPA LE FIERE DI APRILE
Milano, 8 aprile 2003 - L'Hong Kong Trade Development Council (Tdc) da' l'opportunità agli espositori alle proprie manifestazioni di aprile di esporre, posticipare, essere presenti ad entrambe o cancellare con un rimborso. Fred Lam, Deputy Executive Director del Council, ha informato la stampa che la decisione e' stata presa a seguito di una fitta consultazione fra i rappresentanti delle associazioni locali, le industrie e l'ente organizzatore per andare incontro alle numerose e svariate esigenze degli espositori alle due fiere. Il Sig. Lam ha fornito i dettagli poco fa durante una conferenza stampa dove ha esposto la posizione del Tdc a seguito delle preoccupazioni internazionali sulla possibile trasmissione della SARS (o polmonite atipica). Le due manifestazioni (Hong Kong Houseware Fair e Hong Kong Gifts and Premium Fair) saranno consolidate in una unica che avra' luogo dal 28 Aprile al 1 Maggio con una successiva edizione estiva dal 23 al 26 Luglio sempre nell'ambito dell'Hong Kong Convention and Exhibition Centre. "Ci dedicheremo in maniera globale alla pulizia, l'igiene e la cura dell'apparato salutistico a tutte queste manifestazioni" ha affermato il Sig. Lam. "E' nostro dovere rispondere alle esigenze degli espositori, molti dei quali sono piccole e medie imprese che dipendono in maniera vitale da questi eventi per effettuare ordini ed approvvigionamenti". Il Sig. Lam ha spiegato che le fiere sono legate alla stagione degli acquisti da parte della maggior parte dei visitatori oltre ad essere eventi di grande portata nell'area del sud est asiatico. "Stiamo invitando gli oltre 5000 espositori di scegliere fra le varie opzioni da noi proposte: vale a dire continuare ad esporre in Aprile, posticipare la loro presenza a Luglio, partecipare ad entrambi gli eventi (con un pagamento addizionale) o cancellare ed essere totalmente rimborsati." Lam ha affermato che il Tdc ha deciso quanto sopra in stretta consultazione con il Governo locale e con le direttive della World Health Organization. Oltre alle normali operazioni di pulizia del centro espositivo, verra' approntato anche un attrezzato centro sanitario in loco con personale specializzato con termometri, maschere e guanti che verranno messi a disposizione. Con il soffitto molto alto l'Hong Kong Convention and Exhibition Centre e' spazioso ed arieggiato, inoltre risponde a tutti gli standard internazionali piu' alti. "Il Dipartimento della Sanita' di Hong Kong ha affermato che visitare le manifestazioni di aprile non vorra' dire porsi a rischi aggiuntivi, date le forti misure di sicurezza che verranno istituite". Ha affermato Lam. Agli espositori e' stato richiesto di notificare la loro scelta entro e non oltre il 10 Aprile e chi scegliera' di non partecipare verra' completamente risarcito dal Council. "Anche con un calo degli espositori, che comunque ci aspettiamo, possiamo affermare che circa la meta' dei visitatori alle nostre fiere proviene da Hong Kong e molti di questi partecipano come agenti per moltissime aziende straniere. Inoltre metteremo a disposizione il nostro servizio di Business Matcing per quei visitatori che non saranno in grado di partecipare alle fiere." Frederick Lam ha inoltre detto che il Tdc mobilitera' la rete degli oltre 40 uffici dislocati in tutto il mondo per informare i buyers sulle misure sanitarie precauzionali che verranno prese durante le fiere, in modo che possano poi decidere se andare oppure no. Il Council inoltre attivera' un'esposizione vituale sul proprio portale www.tdctrade.com, che ogni giorno riceve oltre cinque milioni di richieste al giorno, per quegli espositori che non potranno essere in grado di partecipare alle manifestazioni. "Il ruolo primario del Tdc e' quello di aiutare le piccole e medie imprese e quindi oltre alle precauzioni a livello sanitario, abbiamo anche un obbligo di fare tutto il possibile per limitare i danni e per continuare a riuscire a fare affari nonostante questi tempi difficili" ha concluso il Sig. Lam.

RIFORNIRSI ALLA MECCA DELLA MODA IN ASIA
Milano, 8 aprile 2003 - Mentre il debutto della World Boutique nel gennaio 2003 ha evidenziato i punti di forza di Hong Kong in fatto di talento e abilità nel settore del design, la Hong Kong Fashion Week continua ad attirare acquirenti in qualità di migliore piattaforma di sourcing della regione. Con due edizioni l'anno, la Hong Kong Fashion Week è La Mecca della moda per gli acquirenti di tutto il mondo. Hong Kong, secondo esportatore a livello mondiale di abbigliamento e accessori per l'abbigliamento, così come città cosmopolita in cui convergono tutte le tendenze della moda provenienti da tutto il mondo, è la prima scelta di sourcing del franchising della moda in tutto il mondo. A causa del carattere volubile e in continua evoluzione della moda, la Hong Kong Fashion Week Primavera/Estate offre agli acquirenti una nuova opportunità per rifarsi il guardaroba con le collezioni moda più di tendenza per la prossima stagione Primavera/Estate. Presentando oltre 570 produttori, la fiera di luglio comprende stili e tendenze moda da parte di espositori provenienti da 21 paesi e regioni. Le principali sezioni della fiera comprendono Fashion Gallery, dove vengono presentati marchi e nomi della moda di più alto livello; International Fashion Designers Showcases, che comprendono etichette di designer provenienti da tutto il mondo; e Garment and Accessories Mart, dove vengono esposti accessori moda e d'abbigliamento. Inoltre, la fiera continua ad agire da importante canale per il settore della ricerca di mercato. Seminari sulle tendenze dei colori e della moda, insieme a una serie di sfilate, sono stati organizzati per presentare agli acquirenti le ultime previsioni e ispirazioni delle tendenze moda. Il programma provvisorio delle sfilate di moda comprende: Hong Kong New Fashion Collection Awards (premi per la nuova collezione moda di Hong Kong); Korean Fashion Designers' Show; International Fashion Designers' Show; House Show by Hong Kong Fashion Designers Association; House Show by Moiselle.

MERCEDES-BENZ : PIACERE DI GUIDA OPEN AIR PER QUATTRO PASSEGGERI: LA NUOVA CABRIOLET DELLA CLASSE CLK NUOVA CLK 55 AMG CABRIOLET
Milano, 8 aprile 2003 - La nuova Cabriolet della Classe Clk vanta ottimi valori in quanto ad aerodinamica (cX = 0,30), silenziosità di marcia e capacità del bagagliaio (390 litri). Nell'ambito della sicurezza degli occupanti, Mercedes-Benz raggiunge nuovi traguardi grazie ad una struttura della carrozzeria particolarmente stabile, roll-bar automatico e, di serie, sidebag per testa e torace, airbag con doppio stadio di attivazione per conducente e passeggero anteriore e cinture con pretensionatori per tutti gli occupanti. Anche il comfort della nuova Cabriolet Mercedes-Benz è esemplare, grazie all'abitacolo ancora più spazioso e alla dotazione di serie ulteriormente ampliata. La capote di nuova concezione in tessuto multistrato garantisce una perfetta silenziosità negli interni ed è di facile azionamento: si apre e si chiude in modo completamente automatico tramite un apposito pulsante oppure con il telecomando. Quattro dei cinque propulsori disponibili sono nuovi per la Clk Cabriolet. La gamma di potenza dei quattro, sei ed otto cilindri della nuova Cabriolet va da 120 kW/163 Cv fino a 270 kW/367 Cv, con una riduzione dei consumi che raggiunge il sette per cento. Con il suo design affascinante, sviluppato sulla base dell'affermato Coupé, anche la nuova Cabriolet sottolinea la personalità della Classe Clk nell'ambito della gamma di autovetture Mercedes-Benz. Ogni dettaglio della carrozzeria, dalle linee dinamiche ed eleganti, e dei raffinati interni esprime la massima esclusività. Dal 1998 la sigla "Clk" non è più solo il nome di un modello, bensì rappresenta il piacere di guida open air ai massimi livelli. Le innovazioni tecniche e l'attraente design della nuova Cabriolet della Classe Clk rappresentano le migliori premesse per continuare il successo del modello precedente, che ha entusiasmato oltre 115 000 automobilisti. Disponibile in nero, blu o grigio, la capote della Clk Cabriolet si apre in modo completamente automatico (anche tramite telecomando) e scompare in pochi secondi nel bagagliaio sotto una copertura adeguata, garantendo così, assieme ai cristalli laterali a scomparsa, il puro piacere di guida open air. Anche per chiudere la capote non è necessario intervenire manualmente: l'azionamento idraulico svolge questo compito ed assicura la capote automaticamente al telaio superiore del parabrezza. Il rivestimento a più strati della capote garantisce un isolamento termico esemplare e limita sensibilmente la rumorosità di marcia all'interno dell'abitacolo. I sottili montanti posteriori, gli ampi cristalli laterali ed il lunotto consentono al guidatore una visuale posteriore impeccabile anche a capote chiusa. Quanto a silenziosità di marcia, isolamento termico e visuale a 360°, la nuova Clk Cabriolet è la migliore nella sua categoria. Il volume di carico del bagagliaio è aumentato di 40 litri rispetto al modello precedente, passando a 390 litri (secondo il metodo di misurazione Vda a capote chiusa): anche in questo caso, la Cabriolet Classe Clk primeggia tra le Cabriolet a quattro posti. Come la capote, anche il cofano bagagliaio può essere aperto tramite telecomando. Ulteriori caratteristiche della nuova Clk Cabriolet tipiche della Casa con la Stella sono il roll-bar automatico gestito da sensori che, in caso di pericolo, fuoriesce automaticamente in poche frazioni di secondo, e gli ampi sidebag per testa e torace integrati negli schienali dei sedili anteriori. Cinture con pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta per tutti i passeggeri, porgicintura automatici per lato guida e passeggero anteriore nonché airbag anteriori a doppio stadio di attivazione fanno parte anch'essi della dotazione di serie. Per l'attivazione dell'airbag lato passeggero a doppio stadio viene preso in considerazione anche il peso dell'occupante. Per la prima volta sono disponibili, a richiesta, anche i sidebag per il vano posteriore. La struttura rigida della carrozzeria è la premessa ideale per garantire una sicurezza esemplare ed elevati livelli di comfort. Circa il 40 per cento di tutti i componenti in lamiera della scocca sono in robuste leghe d'acciaio che, con un peso minimo, garantiscono sicurezza e stabilità massime. La rigidità torsionale della carrozzeria (un fattore importante per il comportamento su strada e lo smorzamento delle vibrazioni) è migliorata del 12 per cento circa rispetto al modello precedente. La nuova Cabriolet della Classe Clk è benchmark nella sua categoria anche nel campo dell'aerodinamica. Oltre ad avere un ridotto coefficiente di resistenza aerodinamica (cX = 0,30), vanta anche caratteristiche esemplari in fatto di portanza su entrambi gli assi. Le caratteristiche aerodinamiche creano così le premesse per un'elevata stabilità di marcia, una perfetta silenziosità e consumi contenuti. Emozioni di guida open air e comfort ai massimi livelli per quattro passeggeri: un connubio realizzato nella nuova Cabriolet della Classe Clk con una coerenza che supera quella del modello precedente. Grazie alle maggiori dimensioni della carrozzeria, più lunga di 71 millimetri, e ad un passo più lungo di 25 millimetri, questa due porte risulta sensibilmente più spaziosa e confortevole. Ciò comporta per i passeggeri anteriori uno spazio libero per la testa più ampio di 23 millimetri e, per i passeggeri posteriori, 30 millimetri di spazio in più all'altezza dei gomiti e quasi 44 millimetri in più a livello delle ginocchia. Il sistema Easy-Entry, ulteriormente perfezionato, facilita l'accesso al vano posteriore, dotato di comodi sedili singoli avvolgenti con cinture di sicurezza automatiche integrate e poggiatesta regolabili in altezza. Questi ultimi possono essere abbassati quasi completamente azionando un comando sulla plancia. La nuova Cabriolet della Classe Clk è inoltre equipaggiata di serie con altri sistemi che aumentano notevolmente il comfort di guida: climatizzazione automatica con ventilazione del vano posteriore, accensione automatica dei fari, sensore pioggia per l'attivazione del tergicristallo, Tempomat con Speedtronic, sinto-riproduttore di cassette, volante multifunzione in pelle regolabile in senso longitudinale ed in altezza con comandi illuminati e display centrale per impostazioni individuali. Innovazioni riprese dai modelli top con la Stella rendono la nuova Cabriolet della Classe Clk un'automobile ai vertici della tecnologia davvero unica nel suo segmento. A richiesta sono disponibili, tra l'altro, il Distronic (Tempomat con regolazione della distanza), il sistema di abilitazione all'accesso e all'avviamento senza chiave Keyless-Go, il sistema di comando e visualizzazione Comand Aps, il comando vocale voicetronic per telefono, autoradio e sistema di navigazione, la climatizzazione automatica Comfort Matic con sensore per i raggi solari ed i potenti fari bixeno. Come per il Coupé, anche la Clk Cabriolet viene proposta in due versioni, Elegance ed Avantgarde, in modo da consentire ai Clienti di scegliere il modello che più si addice alla propria personalità in termini di design ed equipaggiamenti. Caratteristiche tipicamente Mercedes come personalizzazione e varietà si possono riscontrare naturalmente anche nella gamma delle motorizzazioni, che prevede cinque moderni propulsori. Essi si differenziano dai motori del modello precedente per il ragguardevole aumento di potenza, la coppia superiore ed i consumi più contenuti. Al vertice della gamma si collocano due otto cilindri con performance tipiche dei motori di vetture sportive di razza. Il motore Clk 500 sviluppa 225 Kw/306 Cv ed accelera da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi; il nuovo modello ha pertanto una potenza superiore di 20 Kw/27 Cv ed un'accelerazione migliore di 1,2 secondi rispetto all'attuale Clk 430. Nonostante l'aumento di potenza, il consumo di carburante della Clk 500 Cabriolet si riduce di circa il cinque per cento rispetto al V8 precedente. Da Casa Mercedes-Amg proviene il V8 da 270 Kw/367 Cv della Clk 55 Amg. L'accelerazione è di appena 5,4 secondi da 0 a 100 km/h. Per quel che riguarda la gamma dei motori a sei cilindri, l'offerta è stata arricchita del silenzioso propulsore da 2,6 litri e 125 Kw/170 Cv. L'affermato propulsore V6 della Clk 320 Cabriolet (160 Kw/218 Cv) è rimasto invece invariato. Il nuovo propulsore a quattro cilindri con l'innovativo sistema Twinpulse consente anche alla Clk di migliorare l'andamento della potenza, l'erogazione di coppia, la silenziosità di marcia ed i consumi. Il sistema Twinpulse unisce diverse tecnologie: sovralimentazione, controalberi di equilibratura, intercooler, albero a camme a fasatura variabile e tecnica delle quattro valvole. Con queste prerogative al vertice della tecnologia, la nuova Clk 200 Kompressor sviluppa 120 Kw/163 Cv con il comfort di marcia di un sei cilindri e consuma appena 8,8 litri di benzina super ogni 100 chilometri (ciclo di marcia europeo) - vale a dire circa il sette per cento in meno rispetto al modello precedente della stessa potenza. L'autotelaio, ulteriormente perfezionato ed integrato con nuovi elementi, esalta l'emozione di una guida sportiva. Grazie al nuovo asse anteriore a tre bracci oscillanti, il preciso servosterzo a cremagliera e l'asse posteriore a bracci multipli modificato, la Clk Cabriolet coniuga in maniera perfetta massimi livelli di sicurezza di marcia, agilità e comfort. A richiesta sono disponibili un autotelaio con una taratura ancora più sportiva (e quindi più rigido) e con carrozzeria ribassata. I cerchi in lega leggera da 16 pollici e gli pneumatici misti su avantreno e retrotreno (205/55 R 16 e 225/50 R 16) sono disponibili di serie e sottolineano il carattere sportivo della nuova Cabriolet con la Stella. Il modello V8 Clk 500 monta pneumatici da 17 pollici, mentre il carattere elitario della Clk 55 Amg è sottolineato anche dagli pneumatici da 18 pollici.

IL VIDEOCLIP TELECOM ALLENIAMOCI ALLA VITA VINCE IL PREMIO SPECIALE A FILMONDO, LA XXVIII EDIZIONE DEL FILM TURISTICO
Milano, 8 aprile 2003 - Il videoclip del progetto didattico Telecom Alleniamoci alla vita - parte di Progetto Italia, il complesso di iniziative culturali, sociali e sportive, che testimonia l'impegno sociale e civile del Gruppo per il paese -, girato in collaborazione con nove protagonisti di diverse discipline sportive, ha vinto il premio speciale di Filmondo, la ventottesima edizione del festival del film turistico che si tiene ogni anno a Milano allo Spazio Oberdan. La manifestazione, nata nel 1960 per iniziativa di Ezio Croci, direttore della rivista "Primi Piani", è considerata la più importante del settore a livello mondiale e si propone di riscoprire il significato del viaggio, concepito non solo come esplorazione di terre lontane ma anche dei luoghi vicino a casa; non solo: in questa edizione il festival ha contemplato altre sezioni: ambiente, etnografia, cultura e sport. L'importante riconoscimento verrà assegnato dall'Associazione per la Cultura e il Tempo Libero, organizzatrice della manifestazione da sempre impegnata in iniziative culturali rivolte soprattutto al mondo giovanile. La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri sera, lunedì 7 aprile alle ore 21 presso lo Spazio Oberdan di Milano: ritirerà il premio Alberto Merlati, presidente de La Fabbrica, l'agenzia che ha realizzato il progetto didattico Telecom Alleniamoci alla vita, in cui è inserito il filmato. Andrea Kerbaker, Responsabile di Progetto Italia - Telecom Italia, ha così commentato: "Il videoclip costituisce un esempio molto efficace di comunicazione rivolta ai giovani, che sono i destinatari di Progetto Italia e in particolar modo dell'iniziativa didattica Telecom Alleniamoci alla vita. Il videoclip, già visto dagli studenti di oltre 4500 istituti scolastici, è uno degli strumenti del progetto insieme a materiali didattici tradizionali (schede pluridisciplinari e motorie, poster, guida docenti e opuscoli) con cui viene trattato il tema dei valori dello sport nelle scuole elementari, medie e superiori di tutto il territorio nazionale." La scelta del videoclip, con i suoi contenuti destrutturati e il continuo effetto sorpresa, può essere considerata a tutti gli effetti la forma di comunicazione più adatta per catturare l'interesse di quella che ormai viene definita "sms generation". Nel filmato sono raccolte le testimonianze di famosi campioni, che raccontano cosa c'è dietro al gesto atletico e qual è il loro rapporto con i risultati conseguiti. Ciascuno di loro, inoltre, diviene simbolo di un valore sportivo e così Giovanni Soldini rappresenta il gruppo per il singolo, Stefania Belmondo testimonia la tenacia, Christian Vieri la passione per lo sport, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali l'autocontrollo, Manuela Leggeri, Eleonora Lo Bianco ed Elisa Togut l'impegno, Carlton Myers l'importanza del singolo per il gruppo e Varenne la concentrazione.

MOSTRA DI MARCO LODOLA CONTROLUCE
Riccione, 8 aprile 2003 - Marco Lodola ha scelto Riccione per presentare la mostra Controluce che sarà inaugurata il 9 aprile alle ore 21. Un percorso di dieci grandi sculture luminose percorrerà il mitico Viale Ceccarini e approderà al Palazzo del Turismo con una mostra di opere inedite a segnare i vent' anni di attività dell'artista. Una delle sculture luminose, La ballerina, resterà poi alla città. A Riccione Lodola lascerà un altro segno permanente: è infatti suo il logo del PalaRiccione, il nuovo Palazzo dei Congressi che sorgerà in centro nei pressi di Viale Ceccarini. Sempre il 9 aprile, nel cantiere, verrà inaugurata l'installazione "Reperti di luce". In fondo a un pozzo, fra gli scavi, verranno collocati alcuni oggetti di luce dell'artista come simboli archetipici dell'umanità: una mano, un volto, una bocca, un cuore, resti di un futuro ritrovato. La mostra, composta da circa cento opere, resterà aperta al pubblico fino al 27 aprile. L'8 giugno verrà poi "imbarcata" sulla nave da crociera Europeans Star del gruppo Festival e potrà essere visitata, nel corso dell'estate fino al 12 settembre, in alcuni porti del Mediterraneo, tappe del viaggio: Genova, Napoli, Messina, Tunisi, Palma di Maiorca, Barcellona e Marsiglia. Controluce riproporrà un excursus del lavoro di Lodola, dai disegni su carta, alle dime colorate applicate su tela, dalle opere in perspex sagomate dipinte a smalto, alle luminose a parete. Emerge nell'esposizione il piacere del gioco con i materiali di produzione industriale che attraverso contaminazioni sono trasformati in opere d'arte. La luce artificiale è un elemento centrale nella produzione dell'artista che, con sensibilità contemporanea estrema, realizza una sorta di mimesi della città. Le sue sculture luminose ricordano le insegne e le strutture che popolano i paesaggi urbani. Il binomio luce naturale-luce artificiale è un tema sul quale Lodola ha a lungo lavorato negli ultimi anni, alla ricerca di un'estetica metropolitana. Come scrive Vittorio Sgarbi nella presentazione al catalogo, "Lodola ha recuperato il piacere di un'arte che non stabilisce più differenze con l'applicazione ma serve a decorare e reinventare il mondo dell'uomo, a entrare concretamente nel suo quotidiano...". "Lodola pensa solo a far vedere, a illustrare, è quello il suo compito, sia che collabori con gli scrittori o con le grandi industrie, con i musicisti pop o con i pubblicitari. E quello che ci fa vedere più di frequente sono i miti dell'inconscio collettivo nell'era massmediatica, la musica, il cinema, , basta che tutto si dia sempre come un gioco.." Sintetizzare passato e futuro, trovando un legame tra l'aspetto ancestrale e la tecnologia del Terzo Millennio, far uscire dai confini elitari l'opera d'arte proponendo un nuovo linguaggio che comunichi attraverso contaminazioni, questi sono i traguardi raggiunti in questi vent'anni di attività. Marco Lodola, artista riconosciuto a livello internazionale, ha esposto a New York, Parigi, Miami e -primo artista occidentale - all'interno della Città Imperiale di Pechino. La sua poliedricità lo ha visto impegnato negli anni in progetti per importanti aziende (Swatch, Illy e Coca-Cola), in collaborazioni musicali con i gruppi 883 , Timoria, Jovanotti e Andy dei Bluvertigo e con scrittori come Aldo Busi, Roberto D'Agostino, Marco Lodoli. Il catalogo bilingue, italiano e inglese, edito da Torcular, Milano, sarà presentato dal critico Vittorio Sgarbi. Riccione, Palazzo del Turismo Dal 10 al 27 aprile 2003 Infolink: www.lodoland.com

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