NOTIZIARIO
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di
VENERDI'
5 SETTEMBRE 2003
pagina 4
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IL NUOVO ORGANIGRAMMA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Roma, 5 settembre 2003 - In seguito al nuovo
regolamento del Ministero della Salute, il 1 settembre scorso, il Ministro
Girolamo Sirchia, con uno specifico decreto, ha conferito i seguenti
incarichi: Dr. Raffaele D’ari – Capo Dipartimento della Qualità Dr.
Filippo Palumbo – Direttore generale della programmazione sanitaria, dei
livelli di assistenza e dei principi etici di sistema Dr. Claudio Mastrocola
– Direttore generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie Dr.
Walter Bergamaschi – Direttore generale del sistema informativo D.ssa
Paola Pulga Leggio – Segretario generale del Consiglio Superiore di Sanità
Prof. Vittorio Silano – Capo Dipartimento dell’Innovazione Dr. Nello
Martini – Direttore generale dei farmaci e dei dispositivi medici Dr.
Giovanni Zotta – Direttore generale della ricerca scientifica e
tecnologica Dr. Giuseppe Celotto – Direttore generale del personale,
organizzazione e bilancio D.ssa Antonella Cinque – Capo Dipartimento della
prevenzione e della comunicazione Dr. Fabrizio Oleari – Direttore generale
della prevenzione sanitaria Dr. Romano Marabelli - Direttore generale della
sanità veterinaria e degli alimenti Dr. Roberto Iadicicco – Direttore
generale della comunicazione e relazioni istituzionali Dr. Claudio De Giuli
– Direttore generale per i rapporti con l’Unione europea e per i
rapporti internazionali D.ssa Magda Fossati – Direttore del Servizio di
controllo interno.
UN PROGETTO EUROPEO CONSENTIRÀ DI ELABORARE
TERAPIE INNOVATIVE CONTRO IL CANCRO DELLA PROSTATA
Bruxelles, 5 settembre 2003 - La Commissione
europea ha concesso un finanziamento ad una nuova rete di ricerca sul cancro
della prostata, nell'ambito della priorità 1 ("Scienze della vita,
genomica e biotecnologie per la salute") del Sesto programma quadro
(6Pq). Ogni anno, nell'Ue vengono diagnosticati circa 200.000 casi di
carcinoma prostatico, cifra che secondo gli esperti è destinata ad
aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione europea. Se
riconosciuto precocemente, il cancro alla prostata offre ottime possibilità
di cura. Tuttavia, per circa la metà degli uomini colpiti da questa
malattia, la diagnosi avviene in fase già avanzata, durante la quale è
possibile che la malattia non risponda alle terapie ormonali. In questi
casi, il cancro può estendersi alle ossa, assumendo la forma di cancro
metastatico osseo di origine prostatica. La rete Prima è un progetto
integrato che riunisce complessivamente 14 gruppi accademici e 3 società
private, provenienti da quattro Stati membri dell'Ue e da Israele, al fine
di analizzare i processi che inducono l'ormonoresistenza del cancro della
prostata e lo sviluppo di metastasi ossee. In particolare, la rete studierà
l'interazione fra le cellule cancerose della prostata e il microambiente
osseo. Jack Schalken, ricercatore presso l'Università di Nimega (Paesi
Bassi) e coordinatore del progetto, ha spiegato al Notiziario Cordis una
delle insidie degli attuali trattamenti contro il cancro della prostata.
"Per il momento, le uniche terapie riconosciute contro le forme
avanzate del carcinoma prostatico sono la castrazione chirurgica
(orchiectomia) e quella chimica. Pur consentendo un migliore controllo della
malattia, questi trattamenti non impediscono alle cellule cancerose di
sviluppare una resistenza nei confronti della terapia e di estendersi ad
altre parti del corpo". Invece di utilizzare dei modelli, il team di
ricercatori analizzerà i tessuti di pazienti affetti da cancro della
prostata, al fine di esaminare i processi che causano la diffusione della
malattia. In seguito, il consorzio si dedicherà allo sviluppo di una
terapia complementare agli attuali trattamenti. Consapevoli del fatto che le
strutture genetiche delle cellule cancerose possono alterarsi facilmente, i
ricercatori esploreranno tutte le possibili vie terapeutiche, fra cui i
trattamenti basati su piccole molecole, le vie di segnalazione androgena e
le nuove immunoterapie. Una volta convalidata, la terapia sarà sottoposta
ad una serie di trial clinici e, se la sperimentazione avrà esito positivo,
il consorzio è fiducioso di poter commercializzare presto il trattamento.
Secondo il prof. Schalken, grazie alle sue conoscenze ampie ed integrate, la
rete Prima potrà svolgere un lavoro senza precedenti nel campo della
ricerca e della diagnostica in materia di cancro prostatico. "Il
ricorso al meccanismo del progetto integrato - ha affermato - ci ha permesso
di ottenere la massa critica necessaria per affrontare questo grave problema
sanitario".
CONFERENZA
PER LE START-UP DEL SETTORE DELLE SCIENZE BIOLOGICHE
Bruxelles,
5 settembre 2003 - Il 2 ottobre si svolgerà a Groninga (Paesi Bassi) una
conferenza internazionale intitolata "Science to the Market" (La
scienza sul mercato) rivolta alle aziende start-up nel settore delle scienze
biologiche. L'edizione di quest'anno si concentrerà sulla cooperazione. Fra
i temi principali che saranno affrontati, figurano: aspetti legali ed
organizzativi della cooperazione; cooperazione con gli istituti scientifici;
valutazione delle giovani imprese (start-up); cooperazione con i
distributori internazionali; il ruolo degli specialisti in capitale di
rischio. La manifestazione accoglierà inoltre diversi oratori di livello
internazionale e offrirà la possibilità di costituire reti. Per ulteriori
informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://www.Sciencetothemarket.nl
LA COMMISSIONE RESPINGE LA RICHIESTA DI
INTRODURRE UN DIVIETO SUGLI OGM NELL'AUSTRIA SUPERIORE
Bruxelles, 5 settembre 2003 - Il 2 settembre, la Commissione europea ha
deciso di respingere la richiesta dell'Austria Superiore di introdurre un
divieto di tre anni sull'utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm)
nella regione. Secondo il governo regionale austriaco, tale divieto era
necessario per tutelare la produzione agricola biologica e convenzionale e
le risorse genetiche vegetali e animali dall'ibridazione con gli Ogm. Prima
di prendere una decisione, la Commissione ha consultato l'Autorità europea
per la sicurezza alimentare (Aesa). A luglio, il comitato scientifico dell'Aesa
è giunto alla conclusione che non sono emerse nuove prove scientifiche a
sostegno del divieto e che le autorità dell'Austria Superiore non hanno
provato l'esistenza di un problema specifico alla regione che giustificasse
l'autorizzazione di tale approccio. Il commissario per l'Ambiente Margot
Wallström ha affermato: "Abbiamo analizzato molto attentamente il
progetto di legge austriaco e dal punto di vista giuridico il caso sembra
piuttosto chiaro". "Naturalmente, ho pieno rispetto per le
preoccupazioni delle autorità austriache per la protezione dell'ambiente e
della salute umana e non ho difficoltà a riconoscere che quello della
coesistenza è un importante problema da affrontare. Tuttavia, desidero
sottolineare che si tratta di preoccupazioni comuni, condivise da molte
regioni europee, alle quali è possibile trovare una valida risposta
nell'ambito del quadro giuridico vigente", ha aggiunto il Commissario.
Un portavoce dell'unità di biotecnologia del ministero federale austriaco
della Salute ha dichiarato al Notiziario Cordis che la decisione della
Commissione ha deluso gli austriaci: "I cittadini sono
comprensibilmente molto amareggiati per questa decisione, poiché il 90 per
cento di essi è contrario all'utilizzo delle tecniche di manipolazione
genetica nell'agricoltura". Tuttavia, il portavoce ha ammesso che da un
punto di vista giuridico, cercare di introdurre un divieto regionale sugli
Ogm "non è stato, probabilmente, il modo migliore di affrontare la
questione". Infolink: http://europa.Eu.int/comm/food/fs/gmo/gmo_index_en.html
ENGINEERING SI AGGIUDICA COMMESSA
CORTE DEI CONTI
Roma, 5 settembre 2003: Engineering Ingegneria Informatica s.P.a. Si è
aggiudicata la commessa della Corte dei Conti per l'integrazione e
l'evoluzione dei sistemi informativi che presiedono l'attività delle 23
Sezioni giurisdizionali e delle altrettante Procure regionali della
Magistratura contabile in Italia. Il progetto, del valore di circa 9,5
milioni di euro in 4 anni, si articola in 4 filoni di attività:
manutenzione ed evoluzione dei sistemi informativi, facility management
(conduzione tecnica dell'hardware), help desk a sostegno di Procure e
Sezioni e la formazione di circa 100 risorse professionali abilitate
all'addestramento informatico dei dipendenti della Corte dei Conti. La
commessa include ulteriori aree di sviluppo, significative ai fini della
trasparenza amministrativa e della velocizzazione degli iter decisionali.
Engineering infatti introdurrà alla Corte dei Conti la firma digitale e
curerà lo start up del processo telematico per la gestione delle sentenze,
nonché la loro pubblicizzazione via web verso l'esterno. Con questo
progetto Engineering si conferma il primo fornitore di tecnologia della
Corte dei Conti e consolida la propria leadership nel settore della Pubblica
Amministrazione centrale che vede la Società presente nella maggioranza dei
Ministeri italiani, negli Organismi di controllo e nel sistema
previdenziale. Quotata al Nuovo Mercato, Engineering Ingegneria Informatica
ha circa 2800 dipendenti e ricavi netti consolidati per circa 250 milioni di
euro.
APRE IL MACEF A MILANO
Milano, 5 settembre 2003 - Dal 5 all’8 settembre 2003 si terrà Macef
Autunno 2003, una della manifestazioni più importanti del calendario di
Fiera Milano, leader internazionale nel “sistema casa”, oggettistica e
oro-argento. Questa edizione guarderà al periodo natalizio concentrandosi
in modo particolare alla decorazione e al regalo. Non mancherà il settore
Fatto a mano con i suoi prodotti d’artigianato rigorosamente fatti a mano
e fatti in Italia. Modern&design, una sezione di assoluta autorevolezza
nel panorama internazionale del design fiore all’occhiello della nostra
nazione. Gold & Silver Gallery, all’interno di Oro/argento grande area
dedicata all’eccellenza che esalta un comparto molto importante e
ancora… pietre dure e bigiotteria. Spazi etnici: oggetti e arredi esotici
provenienti dagli angoli più suggestivi del pianeta, destinati a soddisfare
quel desiderio di contaminazione culturale tipico del nostro tempo e anche a
giocare un ruolo non indifferente in un quadro di rilancio dei consumi. New
Classic e Stile e tradizione: per chi ama dare alla propria casa un tocco di
classica importanza nel rispetto di antiche tradizioni. E Macef ha un occhio
di riguardo al Sud con il Progetto Sud: ha realizzato superpacchetti, che a
costo stracciato, consentono agli operatori commerciali una visita alla
manifestazione. In concomitanza con Macef Autunno si svolgerà Bijoux. Il
salone dedicato interamente alla bigiotteria che mette in mostra tutto il
bello del pianeta “accessorio” per la persona. Www.fmi.it/macef
"MACEF AUTUNNO 2003" - IL GRANDE SALONE
INTERNAZIONALE DELLA CASA , PUNTA SUL TESSILE D'ARREDAMENTO - FIERA MILANO,
5/8 SETTEMBRE
Milano, 5 settembre 2003 - “Macef Autunno 2003”, una mostra
specializzata che si fa anche interprete delle novità dell'intero sistema
casa, sempre più integrato ed esposto ad input e tendenze comuni. Mentre già
si guarda al progetto che vedrà la luce a partire dal 2004 e che
riposizionerà Macef sul mercato internazionale dei prodotti per la casa e
la persona con l'obiettivo di divenirne l'evento catalizzatore, Macef
Autunno 2003 -la grande manifestazione espositiva organizzata da Fiera
Milano International in programma a Fiera Milano dal 5 alI' 8 settembre 2003
-si presenta a questa edizione autunnale con la forza dei suoi tanti (circa
2.500, prevalentemente piccole e medie aziende) espositori ripartiti nelle
quattro macro aree tematico/merceologiche Tavola/cucina, Oro/argento, Regalo
e Decorazione d’interni. I visitatori attesi sono oltre 75mila, con una
forte componente internazionale. Macef Autunno ha come target gli operatori
commerciali, soprattutto i dettaglianti che guardano al periodo natalizio, e
si concentra in special modo sull'oggettistica, la decorazione e il regalo.
L'edizione 2003, accanto alle consuete iniziative che rendono omaggio
all'artigianato, alla professionalità e alla competenza degli addetti ai
lavori per favorirne scelte oculate, offrirà anche una chiave di lettura
preferenziale, quella costituita dal tessile d'arredamento. Infatti,
all'interno del padiglione 10, dedicato a “Star” (il settore del tessile
per la casa che ha debuttato con successo la scorsa primavera all'interno di
Macef), sarà allestita una mostra curata dal designer di tessuti Andrea
Dall'olio, che prenderà in esame e racconterà "con stile" le
dodici principali tendenze che influenzeranno il mercato del tessile e non
solo, nei mesi a venire. Con questa iniziativa, frutto della consolidata
esperienza di Dall'olio incrociata con ricerche e dati raccolti su base
internazionale, Macef dà il via a un vero e proprio Osservatorio delle
tendenze, un progetto che raccoglie ed evolve il ruolo che gli operatori
ormai chiedono a Macef quale punto d'incontro ma anche punto di riferimento
per il mercato. Tra le iniziative presentate a Macef non mancheranno eventi
e spazi di interesse per ogni settore. Queste le principali: "Emporium
2000" -All'interno del settore regalo, di particolare interesse in
vista del Natale, sarà presentata un 'iniziativa nata dalla collaborazione
tra la Firb (Federazione Italiana Operatori Regali, Bomboniere, Tessuti e
Complementi d'arredo, aderente a Confcommercio), il Macefe Fiera Milano
International, insieme alle riviste Bomboniera Italiana, Emporium e D' A.
Rivolto agli operatori del settore vicini alla Firb il Forum sarà
articolato in due sezioni. Una ospiterà uno spazio dimostrativo, allestito
a laboratorio di confezionamento (di bomboniere, regali e idee nuove per la
presentazione dei regali), della vetrinistica, dove maestri esperti
mostreranno abbinamenti e confezioni che faranno tendenza e spiegheranno i
segreti del visual merchandising; l’altra parte userà eleganti vetrine
per mostrare i “trend” del momento lungo tutto il percorso del meeting
point aperto ai referenti delle aziende espositrici. "Fatto a
Mano" - -Omaggio ai prodotti d'artigianato “made in Italy”, questa
iniziativa allestita presso i padiglioni 24 e 26 che si affacciano su
Piazzale Italia ospiterà alcune delle le più interessanti realtà
artigiane italiane che proporranno oggetti d'arredo, tessuti, giochi
antichi, mosaici, ricami, cesti, scatole, vetri, maioliche, ceramiche,
profumi ed essenze. Tutto proveniente da lavorazioni rigorosamente
"fatte a mano" e "fatte in Italia". A sostegno del
progetto stanno singole aziende e anche Regioni, Enti Provinciali, Comuni,
Camere di Commercio e Istituzioni impegnate nella promozione dell'
artigianato artistico di qualità, un comparto di grande prestigio e
importanza per Macef. "Modern&design" - L'area di riferimento
(pad. 9/!) dedicata a tutti i prodot1i destinati allo spazio domestico che
hanno un preciso connotato di design migliora di anno in anno. Una sezione
di -grande lustro che è valsa a Macef il riconoscimento come punto di
riferimento di assoluta autorevolezzza nel panorama internazionale del
design. Non a caso a fine maggio a San Pietroburgo la Sala Italia dell
'Accademia delle belle arti è stata inaugurata in pompa magna e presentata
al mondo attraverso una "storia del mondo degli ultimi 30 anni"
disegnata su pannelli tematici illustrati ciascuno da un prodotto di design
risalente all 'anno di riferimento esposto al Macef "Gold and Silver
Gallery" - All'interno dell'Oro/argento (riproposto nei padiglioni
14/I, 15/I e 17) spicca la "Gold and Silver Gallery" grande area
dedicata all' eccellenza, che esalta un comparto di Macef importante e
internazionale (non esiste al mondo una mostra argentiera paragonabile per
dimensione all'area argento di Macet). Pietre dure e bigiotteria ("Stones
& gems") hanno sede al padiglione 17, e ospitano circa 150 delle
500 aziende che espongono nell'intera area Oro/argento. "Spazi
Etnici" -In omaggio alle più recenti tendenze della globalizzazione
-giustamente superaffollata da un paio di anni in qua, l'area (Pad 21)
dedicata agli spazi etnici di Macef resta una vetrina privilegiata che
accoglie oggetti e arredi esotici provenienti dagli angoli più suggestivi
del pianeta, destinata a soddisfare quel desiderio di contaminazione
culturale tipico del nostro tempo e anche a giocare un ruolo non
indifferente in un quadro di rilancio dei consumi. "New Classic" e
"Stile e Tradizione lnteriors" - Al padiglione 3/! e 4 vengono
riproposti i percorsi dell' arredo classico, con i tradizionali angoli
“Old England”, per chi ama dare alla propria casa un tocco di classica
importanza nel rispetto di tradizioni antiche e consolidate ( spiccano le
lavorazioni vetro/piombo del Liberty). “Corsi gemmologici Igi” –
Organizzati dall Istituto Gemmologico Italiano e dall’Associazione Orafa
Lombarda e riservati ai dettaglianti orafi, sono un’occasione per
accrescere ulteriormente la loro formazione, favorendone le opportunità di
business su basi di una ritrovata e rinnovata qualità professionale.
Materie degli incontri, guidati da docenti Igi, affascinanti approfondimenti
sulle gemme: dal processo di estrazione dei rubini nelle miniere birmane
alle caratteristiche che rendono peculiari e preziose le varie gemme,
"Progetto Sud" -Un percorso privilegiato per chi intende venire a
Milano partendo dalle città del centro-sud, D'intesa con un'agenzia di
viaggi specializzata, Macef ha istituito dei "superpacchetti" che,
“a costo letteralmente stracciato” (dicono gli organizzatori),
consentono agli operatori commerciali una visita efficace ed efficiente alla
mostra milanese.
“BIJOUX”: GLI ACCESSORI DI TENDENZA PER IL
TOTAL LOOK DI FINE ANNO
Milano, 5 settembre 2003 - Dal 5 all’8 settembre in Fiera Milano,
nell’ambito di Macef Autunno, il Salone della Bigiotteria presenta le
novità di fine anno e Beltade, l’evento in collaborazione con Estée
Lauder, che svela in anteprima tutti i “trucchi” del nuovo make up “Bijoux”,
in una parola moda, fascino e seduzione: in Fiera Milano si rinnova
l’appuntamento con il Salone della Bigiotteria, che mette in mostra tutto
il bello del pianeta “accessorio”. Accessori moda, accessori per
capelli, accessori per profumeria e accessori da toilette: tutte le idee che
faranno tendenza nelle feste di fine anno, proposte da 136 espositori
(diretti e indiretti) su 4.014 metri quadrati netti di esposizione e una
serie di special events sotto il comun denominatore di Beltade. Le
performance creative e le originali interpretazioni degli ultimi trend della
moda fanno di Beltade una straordinaria fonte di ispirazione e di styling
per tutto il comparto, alla ricerca di nuove idee e nuovi look per le feste
di Natale e Capodanno. Settembre è infatti il momento più idoneo per
presentare le collezioni invernali, le novità legate alle feste natalizie e
alle vendite di articoli raffinati e di tendenza. Inaugurato nella scorsa
edizione, Beltade è stato accolto con grande successo di pubblico - oltre
80.000 operatori professionali tra Bijoux e Macef - confermandosi come
momento fondamentale per tutto il settore. Gli eventi di quest’anno sono
affidati all’abilità dei Make up Artists di Estée Lauder, uno dei leader
mondiali della cosmetica, che presentano in anteprima ai visitatori di
Bijoux il nuovo stile ispirato a forme audaci e geometriche per l’autunno
2003. Dagli occhi ai capelli, dal make up alla pochette, il total look detta
legge e fa degli accessori i nuovi comandamenti della moda. Nastri, cerchi,
pinze, fiocchi fantasia, clips e cerchietti, coperti da una pioggia di
strass, paillettes e cristalli, ma anche stoffa, jeans, raso, seta e perline
cangianti. Per tutti i tagli e le misure: dai capelli sbarazzini alla Audrey
Tatoo ai riccioli botticelliani frutto delle magiche extension. Bijoux 2003,
che occupa il padiglione 9/2o di Fiera Milano, con ingresso dedicato da
Porta Metropolitana 17, può godere inoltre della contemporaneità e stretta
sinergia con Macef, uno degli appuntamenti business-to-business più
importanti d’Europa. “Ormai non si tratta più di inseguire le mode, -
spiega Marisa Corso, Exhibition Director di Bijoux - ma di aggiungere ad
ogni taglio e ad ogni abito qualcosa di unico, di togliere la banalità del
dejà vu con un dettaglio che doni carattere al viso e all’intera persona.
E’ questo il senso dell’accessorio. E Beltade vuole essere un momento di
spettacolo e di creatività, ma anche di incontro tra i diversi attori sul
palcoscenico della moda, capace di suggerire e indirizzare il nuovo corso
del fashion”.
AL SALONE
DELLA MONTAGNA E PARCHI DEL 2000 LA FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO
PRESENTA "IL CAMMINO DELL'ALLEANZA" UNA PASSEGGIATA DI 1200 KM
ATTRAVERSO L’ITALIA.
Torino, 5 settembre 2003 - Il prossimo Salone della Montagna, in programma
nei padiglioni di Lingotto Fiere dal 16 al 19 ottobre, ospiterà tra le
altre organizzazioni che promuovono un turismo montano ecocompatibile la
Federazione Italiana Escursionismo. L'attuale
Fie trova le sue origini nel 1880, quando un gruppo di appassionati lombardi
fondò la Federazione Prealpina, divenuta poi nel 1906 Consorzio per le
segnalazioni di montagna e che dopo altre trasformazioni assume nel 1946 l'attuale
denominazione di Fie (Federazione Italiana Escursionismo). Le finalità
della Fie sono molteplici: formative, nei confronti degli accompagnatori di
escursionisti, attività questa molto meritevole vista l'impreparazione di
chi pensa di affrontare la montagna con le scarpe da tennis, collaborazione
con gli istituti cartografici per la creazione di guide e di cartine dei
sentieri, informativa e formativa nelle scuole, accompagnamento di disabili
e a questo riguardo la concomitanza del Salone della Montagna con il Salone
Ability - Tecn Help, dedicato appunto alle problematiche del mondo della
disabilità, risulta quanto mai opportuna, promozione del camminare in
montagna e ripristino della segnaletica di sentieri, vie e salite. Ma quest¹anno
la Fie è particolarmente impegnata, insieme ad altre associazioni europee,
nel ripristino del sentiero d¹Europa che da Hammerfest, in Norvegia,
attraversa tutto il nostro Continente e raggiunge la Sicilia. Il tratto
italiano, di 1200 chilometri, che inizia dal confine Svizzero, tocca 17 aree
tra le più suggestive del nostro Paese; la Fie ha già ³sistemato² 800 km
del "cammino dell¹alleanza" che può essere percorso sia a piedi
che in mountain-bike. In questa importante iniziativa, che va incontro alle
nuove tendenze di un turismo più attento all¹ambiente e meno attratto
dalla mondanità, la Fie ha trovato nell¹Alleanza Assicurazioni uno sponsor
tradizionalmente sensibile a questi valori. Alla luce di queste interessanti
e ancora poco note iniziative, certamente lo stand Fie attirerà l¹attenzione
dei visitatori che vorranno documentarsi sulle varie tappe del
"cammino". Infolink:
www.Salonedellamontagna.it
GLASSFAB DA UN'IDEA DI MATALI
CRASSET, UNA COLLEZIONE DI OGGETTI IN VETRO TRA ARTE E DESIGN REALIZZATI DA:
CLAUDE COLSKY, MATALI CRASSET, JOSEPH GRIGELY, FABRICE GYGI, YVES NETZHAMMER,
TOBIAS REHBERGER, DENIS SANTACHIARA, RIRKRIT TIRAVANIJA, MAXIM VELCOVSKY,
VOGT + WEIZENEGGER
Milano, 5 settembre 2003 - La galleria Acs Editions ospiterà dal prossimo
18 settembre la mostra itinerante Glassfab, ideata dalla nota designer
francese Matali Crasset, vincitrice nel 1997 del Grand Prix du Design, ed
organizzata in collaborazione con la Gandy Gallery di Praga. Il progetto
raccoglie lavori in edizione limitata concepiti da artisti e designer
internazionali e realizzati dai maestri artigiani della Vetreria Ajeto
(Repubblica Ceca). Il progetto Fab. È nato da un desiderio di interazione e
scambio tra le arti, in grado di coniugare creatività artistica e
tradizione artigianale attraverso l'utilizzo di più svariati materiali, sia
quelli perenni come il cristallo (Glassfab), sia quelli degradabili come il
sapone (Soapfab) e la cera (Waxfab). Per fab. Ogni artista ha realizzato un
oggetto esplorando una tematica a lui affidata, slegata dall'aspetto
meramente funzionale di quest'ultimo: il peso, la trasparenza, il suono, la
memoria, il gusto, la seduzione, e così via. Dalle indagini e dalle
sperimentazioni sono scaturite nuove interpretazioni dei materiali e
originali possibilità di utilizzo. Tra i lavori in mostra segnaliamo Sunic,
una lampada di Matali Crasset (Chalons-en-champagne, 1965) caratterizzata da
un'intensa luce di colore giallo, un richiamo all'energia positiva del Sole,
sinonimo di ottimismo. Il tedesco Tobias Rehberger (Esslingen, 1966),
presenta Ashtray, un portacenere a forma di polmone che simbolizza un
autoritratto psicologico dell'artista come fumatore. Cheese King è una
grattugia per formaggio tecnologica, sempre in cristallo di Boemia, di Denis
Santachiara (Reggio Emilia, 1950), creata dall'artista in omaggio alla sua
terra d'origine, l'Emilia Romagna, dove si produce il miglior Parmigiano.
Con la sua Infinity Pan, assemblaggio di due padelle, l'artista Rirkrit
Tiravanija (Buenos Aires, 1961) suggerisce l'idea di annullare la scansione
temporale dei pasti. Glassfab, per la prima volta in Italia, è stata
precedentemente ospitata a Praga presso la Gandy Gallery e verrà presentata
in futuro in varie istituzioni e gallerie internazionali. A fine progetto
sarà disponibile un catalogo che raccoglierà l'intera produzione. Acs
Editions appartiene al gruppo Gabrius. La mostra, che proseguirà fino al 15
novembre 2003, sarà patrocinata dal centro culturale francese e da quello
svizzero. Inaugurazione: 18 settembre 2003 ore 18 Acs Editions, Via Borromei,
2 Milano lunedì- venerdì 10 - 13 / 14 - 19 e su appuntamento
VELIMNA:
GLI ETRUSCHI DEL FIUME
Ponte
San Giovanni, 5 settembre 2003 -
La magica atmosfera di un popolo misterioso, i suoni ammalianti di una
civiltà radiosa, l’arte e la cultura avvolte nella leggenda. E’ stato
presentato così il ritorno a Ponte San Giovanni di Perugia di “Velimna,
gli Etruschi del fiume”. Dall’11 al 14 settembre incontri, conferenze,
rievocazioni storiche in costume, mostre e tour storico-artistici per
riscoprire la vita e la storia degli antenati dell’Umbria. Dopo il
clamoroso successo dello scorso anno, fatto di numeri importanti a livello
turistico e soprattutto di ampi consensi per gli alti contenuti culturali
espressi, è tutto pronto per la seconda edizione di “Velimna”,
l’evento che ha l’obiettivo di catalizzare l’attenzione sulle origini
del territorio perugino e in particolare ponteggiano attraverso la ricerca
delle radici storiche affrontata da vari punti di vista. Uno di questi è
strettamente legato alla figura femminile, molto più evoluta e vicina ai
comportamenti attuali di quanto si possa pensare ed elemento portante della
vita quotidiana dell’epoca. Per questo la manifestazione stavolta è un
omaggio alla Donna Etrusca, il tema scelto dall’associazione “Pro
Ponte” che organizza una kermesse avente ancora come scenario naturale di
riferimento il fiume Tevere ed il rinato “Ponte Vecchio”, da sempre
luogo di riferimento per gli abitanti della frazione, in virtù
dell’unione che sin dall’epoca etrusca appariva evidente tra la
popolazione e il corso d’acqua a ridosso del quale sono stati rinvenuti
numerosi insediamenti. Abitudini, stili, comportamenti, personalità della
Donna Etrusca verranno riproposti nelle varie scene in costume su cui gli
organizzatori hanno lavorato per mesi e attraverso una serie di conferenze
di alto spessore che ne illustreranno la sua disinvoltura. L’iniziativa,
che anche in questa occasione ha raccolto l’entusiastico favore della
Sovrintendenza per i beni archeologici dell’Umbria, delle istituzioni,
degli operatori economici e turistici locali e di numerosi sponsor, si
snoderà attraverso un fitto programma di appuntamenti ed avrà un succoso
prologo, “Aspettando gli Etruschi”, da lunedì 8 al pomeriggi di giovedì
11 in cui si cercherà di far crescere l’attesa tra la popolazione
approfittando dell’inaugurazione della mostra (Ipogeo dei Volumi,
Antiquarium del Palazzone, orario 9-13/15.30.-18.30, apertura per tutto il
periodo di Velimna fino alle 23) curata dalla Soprintendenza sul tema “Il
piacere della seduzione. Moda, costume e bellezza nell’Italia antica”.
Previsti anche alcuni incontri a tema (“La sacerdotessa racconta…”),
prima dell’inizio vero e proprio che si avrà con la suggestiva e
coinvolgente sfilata storica in costume di giovedì 11 (inizio ore 21) da
via Manzoni a via Ponte Vecchio. I successivi appuntamenti di rilievo di un
evento patrocinato dal Senato della Repubblica, dall’Ufficio per
l’Italia del Parlamento Europeo, dal Ministero dei beni e delle attività
culturali e da tutti gli enti locali, vedranno insieme momenti culturali e
momenti di aggregazione. Su tutti le visite guidate ai siti archeologici
etruschi di Perugia e dintorni attraverso dei tours con navetta (ticket euro
9,50 per l’ingresso cumulativo a musei e necropoli), ma anche, novità
della seconda edizione di Velimna, di Orvieto, città con la quale si è
voluto stringere una sorta di gemellaggio nel nome degli Etruschi (il tour
orvietano, che prevede spostamento in autobus al mattino e rientro nel
pomeriggio ha un costo di euro 35 comprendente visite guidate, accesso ai
musei e pranzo). Di assoluto valore storico-culturale anche le tre
conferenze previste grazie alla disponibilità di illustri studiosi:
“Tessuti e colori nella tradizione etrusca” di Maria Luciana Buseghin,
“Il ruolo della donna nella società etrusca”, di Mario Torelli e “La
donna in Etruria: aspetti e considerazioni” di Laura Bonomi. Altri momenti
da seguire l’esposizione e la realizzazione dal vivo di riproduzione di
ceramiche e gioielli etruschi, un’estemporanea di pittura dei giovani del
comprensorio ponteggiano, un concerto musicale, una corsa podistica in
costume, rappresentazioni sparse di vita dell’epoca e la caratteristica
cena finale sul “Ponte Vecchio” con menù tipicamente etrusco.
Informazioni
e prenotazioni: Associazione Pro Ponte: telefono e
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SUZUKI IGNIS 2004 MOBILITÀ IN OGNI SITUAZIONE
– TUTTO QUELLO CHE CHIEDETE A UN’AUTO.
Milano, 5 settembre 2003 Nel 2000 Suzuki ha introdotto un nuovo concetto nel
mondo delle utilitarie: divertimento e versatilità. Era nata la Ignis. Oggi
questo mix esclusivo delle migliori caratteristiche di un’auto e di un Suv
ha portato alla realizzazione della seconda generazione di Ignis: una
proposta ancora una volta unica nel suo segmento. Costruita in Ungheria
nello stabilimento della Magyar Suzuki Corporation a Esztergom, vicino a
Budapest, Ignis rinnova tutte le qualità che ne hanno fatto un best seller
in tutti i mercati europei. L’esperienza maturata da Suzuki, sia nella
costruzione di vetture compatte sia con la presenza della Ignis Super 1.600
nel Junior World Rally Championship (Jwrc), è stata utilizzata per la
progettazione e realizzazione della nuova Ignis. Le linee muscolose, insieme
ai fari anteriori dall’esclusivo design a sviluppo verticale, all’ampia
mascherina e ai passaruota bombati, conferiscono al piccolo monovolume
Suzuki un aspetto ancora più dinamico rispetto alla versione originaria. Il
connubio con una moderna soluzione progettuale genera oggi un’automobile
piacevole da guidare in città come in fuoristrada, grazie alla versione
4x4. L’elegante interno è stato concepito secondo gli elevati standard di
qualità che Suzuki infonde in tutte le sue creazioni, ponendo
l’attenzione sulla vivibilità e sulla sportività grazie anche
all’utilizzo di molti utili accessori normalmente riservati ad auto di
livello superiore. Il tutto senza venire meno ad uno stile sobrio, giusto
compromesso fra funzionalità e comfort. La nuova Ignis: aggressiva fuori ed
elegante dentro. Tutto quello che chiedete a un’auto. La linea dei fari e
della mascherina è stata studiata per rendere la nuova Ignis riconoscibile
al primo sguardo: l’originale design, in particolare, sottolinea
piacevolmente il look sportivo e dinamico di questo nuovo mini Suv. I nuovi
gruppi ottici anteriori a sviluppo verticale hanno un aspetto deciso e
aggressivo ed incorporano luci di posizione e indicatori di direzione.
Grazie alla loro particolare linea, che limita gli ingombri orizzontali, è
stato possibile migliorare il flusso d’aria di raffreddamento del motore
utilizzando una mascherina studiata appositamente al computer. Il risultato
è un’immagine molto dinamica che permette ad Ignis di sembrare più
grande di quanto sia in realtà. Rispetto alle altre vetture del suo
segmento, Ignis si distingue anche per la notevole altezza (1.565 mm, 1.605
mm includendo le barre portatutto offerte di serie). Lunghezza (3.770 mm) e
larghezza (1.605 mm) sono invece quasi da citycar e garantiscono
un’eccellente mobilità all’interno delle città. Facile risulta inoltre
il reperimento di uno spazio adeguato per il parcheggio, operazione che si
porta a termine agevolmente, oltre che per le dimensioni contenute, anche
grazie ad un diametro di sterzata di 10 metri e al servosterzo di serie. Il
frontale scolpito, con l’ampio scudo ed il logo Suzuki in primo piano, e i
tratti posteriori volitivi, sono sottolineati dalle linee dei paraurti (in
tinta con la carrozzeria) che si prolungano sulle fiancate creando un
profilo pulito e filante su tutta la fiancata. I passaruota, leggermente
bombati, conferiscono ad Ignis un aspetto più massiccio e aggressivo
enfatizzando sensazioni di velocità, stabilità, agilità e potenza. Per
renderla ancora più personale, Ignis viene proposta per il mercato italiano
con codolini neri sui passaruota e profili inferiori sull’intero perimetro
del veicolo. Il design della plancia è stato studiato per creare un
ambiente elegante e raffinato. I materiali utilizzati per i rivestimenti
sono resistenti e dal disegno accattivante. Il cruscotto è caratterizzato
da contagiri e tachimetro circolari con sfondo bianco. Questa soluzione di
colore garantisce una buona leggibilità in ogni condizione di luce e
trasmette una piacevole sensazione di sportività. Il display multifunzione
inserito nella consolle centrale riporta l’ora, il livello di consumo di
carburante e la temperatura esterna e, inoltre, visualizza la sintonia radio
e le informazioni del sistema audio integrato dotato di lettore cd di serie.
La posizione di seduta più elevata rispetto alle auto tradizionali consente
agli occupanti di avere una maggiore visuale in tutte le direzioni, elemento
molto importante per incrementare la sicurezza attiva. L’altezza del
padiglione è adeguata per ospitare anche persone di statura elevata senza
il rischio di toccare con la testa l’imperiale del tetto. Altrettanto
generosa è la larghezza dell’abitacolo che consente di ospitare
comodamente tre persone sul sedile posteriore. I posti anteriori sono ampi e
confortevoli; i sedili sono sagomati per fornire il massimo sostegno e
favorire la postura ottimale insieme ad un adeguato contenimento laterale.
Inoltre, sono realizzati con particolari molle che distribuiscono
correttamente sul sedile la pressione esercitata dalla schiena e dalle gambe
degli occupanti. Gli schienali anteriori e posteriori possono essere
ribaltati e adeguatamente regolati per garantire il più elevato comfort.
Tutti i comandi sono posizionati ergonomicamente in modo da essere
facilmente raggiungibili. In particolare, i comandi del climatizzatore,
offerto di serie, sono estremamente intuitivi. Per aumentare la sensazione
di controllo, il volante a tre razze è stato disegnato per offrire il
massimo comfort e un ottimo grip. La leva del cambio è inoltre rivestita in
pelle per migliorare il feeling con il guidatore. Il comfort di bordo è
assicurato anche dall’elevata silenziosità, ottenuta grazie all’impiego
di nuovi moderni motori e alla vasta gamma di dispositivi atti a ridurre la
rumorosità e le vibrazioni, tra cui elementi strutturali in materiale
espanso, fogli per l'isolamento acustico, superfici esterne della scocca
perfettamente piane e doppie guarnizioni di tenuta contro gli agenti
atmosferici. Tutti particolari che rendono l'insonorizzazione su Ignis
particolarmente efficace. Numerose soluzioni all’interno dell’auto
rendono i viaggi più piacevoli: telecomando per apertura delle portiere,
chiusura centralizzata, 4 vetri elettrici, tasche nei pannelli porta,
portabottiglie in tutte le porte, portabicchieri, cassetto del cruscotto,
portaoggetti nella plancia, tasca dietro lo schienale anteriore, maniglioni
per i passeggeri, appendiabiti, presa elettrica, cassetto sotto il sedile
del passeggero anteriore e altro ancora, sono tutte dotazioni di serie su
Ignis. Il divano posteriore, predisposto per i seggiolini per bambini con
attacco tipo Isofix, è abbattibile anche parzialmente in modo asimmetrico
(60:40) per permettere di ripartire al meglio lo spazio per i passeggeri e i
bagagli. Con 5 posti disponibili, il vano posteriore è lungo 665 mm e largo
1.119, per un volume utile di 236 litri. La capacità cresce fino a 526
litri (1.002 litri fino al tetto) quando si ripiegano i sedili posteriori,
operazione effettuabile con un solo movimento. Se si devono trasportare
oggetti ingombranti, si possono utilizzare anche le barre portatutto sul
tetto, disponibili come equipaggiamento standard. Ignis può essere
equipaggiata con due motori a benzina, un 1.3 e un 1.5, e un turbodiesel
Ddis 1.3. Queste unità garantiscono ottime prestazioni, in linea con
l’aspetto aggressivo e sportivo della nuova Ignis. Tutti i propulsori
soddisfano le norme Euro 4 in materia di emissioni; anche il motore diesel
rispetta queste severe regole antinquinamento ed è stato uno dei primi ad
ottenere questa omologazione. Per il mercato italiano le tre motorizzazioni
sono abbinate esclusivamente a un cambio manuale a 5 marce. Il brillante 1.3
16V a benzina adotta la distribuzione a fasatura variabile (Vvt) ed eroga
una potenza di 69 kW/94 Cv a 6.000 giri/min. La fasatura variabile permette
di ottimizzare il rendimento della curva di potenza e di coppia (118 Nm a
4.100 giri/min) a tutti i regimi senza penalizzare i consumi, pari a 6,5
l/100 km nel ciclo combinato. Di rilievo l’accelerazione da fermo 0-100
km/h (11,1 s) e la velocità massima (160 km/h). Le emissioni di Co2 sono di
154 g/km. Questo nuovo motore 16V da 73 kW/99 Cv con Vvt è stato sviluppato
appositamente per la nuova Ignis. È un motore elastico e con una coppia
elevata (133 Nm il valore massimo), caratteristica particolarmente
apprezzata nelle vetture 4x4. La Ignis 1.5 4x4 raggiunge i 100 km/h in 11,0
s e tocca i 165 km/h. Le emissioni di Co2 sono di 172 g/km. Tecnologicamente
molto avanzato, il nuovo turbodiesel 16V della Ignis è di tipo ad iniezione
diretta di gasolio ad altissima pressione in più fasi denominato Suzuki
Ddis. Questo sistema permette di ottenere potenza e coppia di rilievo e al
tempo stesso di contenere le emissioni (omologazione Euro 4). Con una
cilindrata di soli 1.248 cm³, questa unità eroga 51 kW/70 Cv a 4.000 giri/min
e ha una coppia massima di 170 Nm costante tra 1.700 e 2.500 giri/min.
Notevole quindi l’elasticità e brillanti anche le prestazioni di punta:
155 km/h con un’accelerazione da 0-100 km/h in 15 secondi. Le emissioni di
Co2 sono di 133 g/km. Le già ottime doti dinamiche di Ignis vengono
migliorate nella versione 4x4 (motore 1.5) che aggiunge la garanzia di
un’ottima motricità e un comportamento sicuro su fondi scivolosi e in
condizioni di guida critiche. Grazie alla posizione del giunto viscoso,
situato davanti al differenziale posteriore, è stato possibile ottimizzare
la distribuzione del peso e ridurre al minimo le vibrazioni provocate dal
differenziale stesso e dalla rotazione dell'assale, permettendo così al
veicolo una marcia regolare e silenziosa. Le sospensioni sono state messe a
punto per ottenere un comportamento brillante e neutro in ogni condizione di
asfalto, ponendo particolare attenzione al comfort nei lunghi viaggi. I
montanti Mcpherson delle sospensioni anteriori, che utilizzano
ammortizzatori con molle integrate, e le sospensioni posteriori con schema
Suzuki Isolated Trailing Link (a tre ancoraggi) contribuiscono a un
comportamento lineare per una marcia confortevole anche con una guida
brillante. Come per Alto e Wagon R+, il servosterzo di Ignis è elettrico.
Questa soluzione riduce l’assorbimento di potenza ed il consumo dal 3 al
5% assicurando un maggiore controllo alle velocità più basse a vantaggio
di una guida più agevole e una migliore maneggevolezza. Il servosterzo
elettrico, ad assistenza variabile in funzione della velocità, garantisce a
chi guida maggior sicurezza e confidenza nei rapidi cambi di corsia e nei
trasferimenti veloci su percorsi extraurbani. I dischi anteriori
autoventilanti, generosamente dimensionati (257 mm), accoppiati ai tamburi
posteriori assicurano una frenata potente e affidabile. Inoltre, l’Abs
offerto di serie rende più sicura la guida in ogni condizione atmosferica.
Per conferire un comportamento ed un assetto ancora più sportivi, Ignis è
equipaggiata di serie con cerchi in lega da 15” e pneumatici 185/60R. La
struttura di Ignis è costituita da un monoscocca robusto e resistente. La
progettazione, ottimizzata grazie all’utilizzo di programmi
computerizzati, ha permesso di realizzare delle zone deformabili ad
assorbimento d'urto che consentono di disperdere l'energia dell’impatto su
più direttive salvaguardando gli occupanti. La notevole robustezza non si
paga sul piano di prestazioni e consumi in quanto il peso a vuoto supera di
poco i 1.000 kg anche nelle versioni diesel e 4Wd. La protezione degli
occupanti è favorita dalla cellula di rinforzo realizzata intorno
all’abitacolo nonché dalle barre laterali di protezione inserite nelle
portiere anteriori e posteriori. Un’ulteriore funzione protettiva e di
assorbimento degli urti è garantita anche dai tamponi d'espanso uretanico
che rivestono le portiere anteriori e i montanti centrali. Tutti e cinque i
posti sono dotati di cinture di sicurezza a tre punti con arrotolatore, con
pretensionatori e regolazione in altezza per i posti anteriori. Un
meccanismo limitatore di carico per le cinture di sicurezza contribuisce a
ridurre gli effetti del colpo di frusta. Per aumentare ulteriormente la
sicurezza, Ignis viene offerta di serie con il climatizzatore, per
migliorare il comfort in ogni condizione atmosferica e garantire maggiore
attenzione e prontezza da parte del guidatore, ed i fari fendinebbia, per
una migliore visibilità. Ignis è equipaggiata di serie con airbag per il
conducente e per il passeggero anteriore. In caso di tamponamento, i
poggiatesta attivi dei sedili anteriori proteggono la testa
dell’occupante: è la stessa pressione del corpo sullo schienale a muovere
istantaneamente in avanti il cuscino per offrire un buon appoggio a testa e
collo riducendo il rischio di lesioni. Il sistema frenante antibloccaggio (Abs)
assicura il controllo ottimale del mezzo anche quando si è costretti a
frenare su fondi scivolosi. L’ebd regola elettronicamente la distribuzione
della forza frenante tra gli assi anteriore e posteriore in funzione del
carico (passeggeri e bagagli) per assicurare il massimo potere frenante in
ogni condizione. Lo sforzo al pedale è ridotto per consentire al guidatore
di frenare rapidamente e con progressività. L’efficace sistema di
sicurezza comprende anche chiusure di sicurezza per i bambini nelle porte
posteriori, il sistema antifurto immobilizer e serrature di sicurezza che
girano a vuoto nel caso non si utilizzi la chiave originale. Di seguito
riportiamo il listino prezzi della nuova Suzuki Ignis in vigore dal 1°
ottobre 2003. Ignis 1.3 2Wd benzina Standard Euro 11.950,00 (lancio inizio
2004); Ignis 1.3 2Wd benzina Deluxe Euro 12.950,00; Ignis 1.3 2Wd Ddis
Standard Euro 13.450,00 (lancio inizio 2004); Ignis 1.5 4Wd benzina Deluxe
Euro 14.450,00; Ignis 1.3 2Wd Ddis Deluxe Euro 14.450,00. Optional: Aria
condizionata (di serie sulla versione Deluxe) Euro 750,00; Vernice
metallizzata Euro 300,00.
SUZUKI WAGON R+ LA WAGON R+ È UN’INNOVATIVA
CITY CAR CHE ABBINA ALLE DOTI TIPICHE DELLE VETTURE COMPATTE, CON
UN’ELEVATA ABITABILITÀ INTERNA CON FLESSIBILITÀ E COMFORT PER I
PASSEGGERI.
Milano, 5 settembre 2003 - Si tratta di un insieme di qualità che rendono
la Wagon R+ una vettura adatta per soddisfare le esigenze di un’ampia
tilopogia di utenti. Suzuki Motor Corporation è stata negli ultimi 27 anni
leader in Giappone nella fabbricazione di auto compatte. Dal punto di vista
del design, la Suzuki ha immesso sul mercato modelli innovativi, come Vitara,
Samurai e Jimny, oltre alla Grand Vitara 3 e 5 porte che sta riscuotendo un
enorme successo. Questi ed altri nuovi modelli, compresi Wagon R+, Ignis e
Liana, hanno contribuito ad aumentare la fama di Suzuki come uno dei più
fantasiosi designer di veicoli funzionali e compatti. Tutto ciò riflette la
filosofia aziendale di Suzuki, mirata a sviluppare prodotti automobilistici
che soddisfino la più vasta gamma di gusti personali dei clienti e le
esigenze d'utilizzo dei giorni nostri. Tutti i modelli Suzuki sono studiati
per soddisfare tre requisiti fondamentali: Unicità, Sportività e Alta
Qualità. Concentrandosi su questi tre parametri, Suzuki si è impegnata a
garantire che ogni veicolo della gamma soddisfi in modo attento e
personalizzato le aspettative e le esigenze di chi lo usa. Suzuki ha
un’alta considerazione dei propri Clienti ed apprezza la loro continua
ricerca di qualcosa di diverso. Questa attenzione alle esigenze ha portato
Suzuki ad esplorare innovativi orizzonti che anticipano le richieste dei
clienti e creano settori di mercato totalmente nuovi. Ad esempio, è stata
Suzuki ad indicare la strada per lo sviluppo del mercato europeo di veicoli
4x4 compatti per il tempo libero, settore nel quale i modelli Samurai, Jimny
e Vitara continuano riscuotere ampi consensi. Con Wagon R+, Suzuki introduce
un nuovc prodotto progettato per soddisfare le esigenze di coloro che
necessitano di un abitacolo spazioso e di dimensioni esterne compatte
districarsi agevolmente nel traffico cittadino. Per Suzuki “sportività”
non significa solo prestazioni elevate, ma anche “emozioni”. Traendo
beneficio dalla sua lunga esperienza nello sviluppo di veicoli a due e
quattro ruote, Suzuki progetta ogni modello per garantire sensazioni
positive a coloro che lo possiedono e lo guidano. Le qualità meccaniche
delle vetture Suzuki consentono ai piloti di tutto il mondo di primeggiare
in diverse discipline. Le moto Suzuki da molti anni ottengono ragguardevoli
successi, sia su strada sia su pista. Le automobili Suzuki sono sempre più
apprezzate per le loro prestazioni competitive in gare impegnative, come la
"Pike's Peak Hill climb", i "Rally Aprc” (Campionato Rally
Asia Pacifico) e la partecipazione al Jwrc (Junior World Rally Championship)
con le Ignis Super 1600. Inoltre, questi eventi sportivi forniscono ai
tecnici Suzuki informazioni e dati fondamentali, che sono poi sfruttati per
ottimizzare le prestazioni globali e l'affidabilità di tutti i veicoli
prodotti in grande serie. In tutte le sue unità produttive, in 31 paesi nel
mondo, Suzuki fa sempre valere la sua esperienza e mantiene elevato il
livello qualitativo. La sicurezza, l’affidabilità e il rispetto
dell’ambiente sono i principali obiettivi perseguiti dalla Suzuki per
soddisfare le esigenze dei consumatori. Obiettivi raggiunti grazie
all’abilità artigianale giapponese, all’avanzata tecnologia impiegata e
ai precisi sistemi di controllo di qualità. Suzuki, primo costruttore
giapponese di mini-car, ha una esperienza di oltre 30 anni nella
progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli compatti in grado
di offrire innumerevoli vantaggi agli automobilisti che li guidano. La Wagon
R+ è l'ultima arrivata della famosa serie Suzuki Wagon R. Presentata per la
prima volta nel settembre 1993 sul mercato giapponese, la Wagon R
rappresentava un concetto unico e nuovo nel settore delle vetture compatte.
Un’unicità che le ha consentito di essere la mini-car più popolare in
Giappone dal 1995 e di essere il modello più venduto nel paese dal 1998,
nonché di essere commercializzata in oltre 1,3 milioni di esemplari: un
risultato che rappresenta il migliore esempio di successo dell’industria
automobilistica giapponese. L’ingegnoso progetto, in grado di soddisfare
le nuove esigenze di spostamento nelle aree urbane e di tenere conto degli
aspetti ambientali, ha consentito alla Wagon R di essere la prima automobile
della sua classe ad essere scelta per ricevere il premio "New Car of
the Year" in Giappone. Il modello europeo della Wagon R+ è prodotto
dalla Magyar Suzuki Corporation in Ungheria. Lo stabilimento di Esztergom,
alle porte di Budapest, è il risultato della strategia di “Sourcing
globale” di Suzuki, che prevede la l’utilizzo di altri importanti
impianti produttivi al di fuori del Giappone, come ad esempio Maruti Udyog
in India (Alto), Santana in Spagna (Jimny Cabrio, Vitara e Samurai) e Cami
in Canada (Grand Vitara Cabrio). Magyar Suzuki ha una lunga esperienza nella
produzione di veicoli che rispettano standard qualitativi uguali a quelli
raggiunti in Giappone, ed è uno degli impianti più recenti per la
produzione di auto realizzato in Europa. Ultimamente è stato ulteriormente
ampliato e rinnovato per poter ospitare la produzione di Wagon R+. Lo
stabilimento di 47.000 m2 - costruito su un'area di 350.000 m2 - ha una
planimetria simile all'impianto giapponese di Kosai (dove sono prodotti
tutti gli altri modelli della serie Wagon R) ed ha una capacità produttiva
di oltre 650.000 unità l’anno. Oltre 400 persone dello staff Magyar
Suzuki sono state formate presso la Suzuki Motor Corporation in Giappone,
per studiare la competenza di Suzuki nella tecnologia dei veicoli compatti,
nel controllo qualità e nelle tecniche di produzione generali. Al di là
del successo ottenuto in Giappone e su altri importanti mercati a livello
mondiale, Suzuki sta assumendo un ruolo sempre più trainante anche sui
mercati delle auto compatte e delle mini-car in tutta Europa. Le vendite
totali di vetture stradali Suzuki nel Vecchio Continente hanno registrato un
costante aumento da quando le auto Suzuki sono state progressivamente
introdotte nei singoli mercati a partire dal 1979. Le vendite cumulative
totali di auto, 4x4 e veicoli commerciali sul territorio europeo –
comprese le 40.000 unità del precedente modello della Wagon R+ - hanno
superato il milione d' unità. Con l'introduzione di Wagon R+, Suzuki amplia
la gamma di vetture stradali con un modello versatile in grado di soddisfare
le diverse esigenze degli automobilisti. Lo sfruttamento intelligente degli
spazi, il vano di carico ampio e flessibile, le prestazioni vivaci,
l’elevata manegevolezza e la vasta gamma di accessori rendono la Wagon R+
ideale per lo shopping, per portare i figli a scuola, per i pendolari e per
altre attività legate al tempo libero e ai diversi stili di vita. Il design
“funzionale” della Wagon R+ va incontro anche alle preoccupazioni
ambientali, puntando su risparmio di carburante, componenti riciclabili e
contenute dimensioni esterne. L’ampia apertura delle porte e la maggiore
altezza dei sedili rispetto ad altri modelli dello stesso segmento,
permettono di accedere agevolmente nell’abitacolo mentre l'ampia vetratura
e gli specchietti retrovisori esterni di grandi dimensioni assicurano
un’ottima visibilità in tutte le direzioni, a tutto vantaggio di
sicurezza e facilità di parcheggio. Lunga appena 3.500 mm e larga solo
1.600 mm, la Wagon R+ ha ingombri compatti ma un'eccezionale abitabilità e
capacità di carico. Un risultato ottenuto grazie all’efficace studio
degli spazi derivato dalla lunga eseperienza nella progettazione di mini-car.
L’ampio raggio di apertura delle porte facilita l’accesso
all’abitacolo mentre il grande portellone posteriore e la ridotta altezza
da terra del piano di carico agevolano le operazioni di carico/scarico. La
versatilità del bagagliaio è assicurata anche dalla possibilità di
ribaltare i sedili posteriori frazionati in modo da caricare facilmente
oggetti lunghi e di grandi dimensioni. Il compatto motore a 4 cilindri a
iniezione da 1.3 litri utilizza numerosi componenti in alluminio che lo
rendono molto leggero. Le qualità del motore G13bb Sohc sono molte: le
ridotte vibrazioni e rumorosità aumentano il comfort, la potenza di 56 kW
(76 Cv) garantisce prestazioni brillanti, la tecnologia utilizzata permette
di percorre 100 km con soli 6,1 litri di carburante e di avere una ottima
affidabilità. Wagon R+ è disponibile con cambio manuale a 5 marce o con
cambio automatico a comando elettronico a 4 rapporti. La trasmissione può
essere a due o quattro ruote motrici (solo con cambio manuale). Le
sospensioni sono ricavate da un disegno Suzuki già collaudato; i freni
anteriori sono a disco e quelli posteriori a tamburo. Il telaio monoscocca
è stato disegnato al computer e permette di assorbire l'energia d'urto
prodotta da una collisione. Le porte anteriori e posteriori sono dotate di
barre laterali anti intrusione. Per garantire un’adeguata sicurezza, la
Wagon R+ è equipaggiata di serie con doppio airbag Srs full-size, con un
sistema di sblocco dei pedali del freno e della frizione, con cinture di
sicurezza anteriori pretensionate con limitatori di forza e dispositivo di
regolazione dell'altezza delle spalle. L’efficace sistema di sicurezza
comprende anche chiusure di sicurezza bambini nelle porte posteriori,
sistema antifurto immobilizer e cilindri delle serrature delle porte a ruota
libera. Quest’ultimo sistema, che fa girare a vuoto la serratura se non si
inserisce la chiave originale, ha permesso a Wagon R+ di essere eletta,
dalla prestigiosa testata inglese "Auto Express", come migliore
vettura a prova di ladro venduta in Inghilterra nel 2001. Wagon R+ è facile
e piacevole da guidare, grazie anche all’elevata manegevolezza assicurata
dalle dimensioni compatte e dal raggio di sterzata di soli 4,9 metri. Il
comfort e la praticità sono quelli solitamente associati a veicoli molto più
grandi. Le dotazioni includono retrovisori esterni regolabili
elettricamente, servosterzo elettrico, aria condizionata, vetri elettrici
anteriori e chiusura centralizzata. A tale equipaggiamento si aggiunge l’Abs
sulla versione 4wd. I sedili – rivestiti di tessuto ad alta resistenza –
sono comodi e accoglienti. L'abitacolo passeggeri è dotato di numerosi vani
per alloggiare piccoli oggetti. La strumentazione, di facile lettura,
comprende contagiri, contachilometri e orologio digitale. Tutti i comandi
sono collocati in posizione comoda e facilmente raggiungibile. Il design
originale della Wagon R+ è caratterizzato dal frontale aerodinamico con
fari multifocali, dalla griglia Suzuki e dal paraurti anteriore monoblocco.
Coloro che desiderano personalizzare ulteriormente il modello possono
contare su una vasta gamma di accessori, che comprende particolari esterni
ed interni. Con uno stile originale, con l’elevata flessibilità e
versatilità, con prestazioni adeguate e con un’ampia possibilità di
personalizzazione, la Wagon R+ è una vettura unica nel suo genere che si
adatta perfettamente alle esigenze di modilità del nuovo Millennio. Per la
Wagon R+ 4x4 è stato utilizzato il collaudato sistema adottato su Ignis e
Liana. Si tratta di un sistema a trazione integrale permanente progressiva
variabile con giunto viscoso posizionato, in questo caso, sull’albero di
trasmissione. Le vetture equipaggiate con questo sistema funzionano come una
normale vettura a trazione anteriore. Soltanto in caso di necessità (per
esempio, una partenza in salita) o di scarsa aderenza (fondo bagnato o
sdrucciolevole), la trazione viene progressivamente spostata sulle ruote
posteriori, fino a raggiungere una ripartizione del 50:50. Con
l'introduzione della Wagon R+ 4x4, Suzuki ha ulteriormente rafforzato ed
ampliato la sua innovativa gamma di vetture stradali. Wagon R+ 4x4 è
un'auto versatile e compatta che assicura un’ottima maneggevolezza nel
traffico cittadino e interni spaziosi che garantiscono un elevato comfort.
Nonostante le dimensione esterne ridotte, la capacità di carico utile è
simile a quello di una station wagon e molto versatile, grazie alle svariate
configurazioni dei sedili possibili e all’ampio portellone che agevola il
carico di oggetti ingombranti. La Wagon R+ 4x4 è quindi in grado di
soddisfare le esigenze di un’ampia tipologia di clientela, da coloro che
la utilizzano per lo shopping e per portare i figli a scuola, a chi
l’adopera per il lavoro o per il tempo libero. Suzuki aveva previsto che
il mercato automobilistico mondiale era in cerca della praticità, e che gli
aspetti ambientali, la flessibilità, i consumi ridotti e le dimensioni
esterne compatte avrebbero acquisito una sempre maggiore importanza. L'idea
originale di Suzuki per l'innovativa Wagon R+ fu perciò quella di
progettare diverse versioni di un’auto stradale particolare, che fosse in
grado di conquistare la più vasta gamma di clienti possibile, aggiungendo
una dimensione completamente nuova alla scelta individuale. Da questo punto
di partenza Suzuki ha iniziato a sviluppare ed introdurre un nuovo veicolo
che fosse in grado di soddisfare le esigenze fondamentali degli acquirenti
di auto compatte e – allo stesso tempo – fosse in grado di garantire la
massima flessibilità d'uso possibile, adattandosi a molti stili di vita
diversi tra loro. L'obiettivo era creare un nuovo veicolo che non potesse
essere classificato tradizionalmente, superando i preconcetti tradizionali e
creando un nuovo punto di riferimento nel settore delle auto compatte. Con
Wagon R+, Suzuki ha generato un modello rivoluzionario che è al tempo
stesso funzionale e flessibile e che integra dimensioni esterne compatte a
una disposizione interna innovativa e spaziosa adattandosi inoltre alle
diverse esigenze di utilizzo da parte degli automobilisti. Una rivoluzione
che rende ancora oggi impossibile inserire il concetto Wagon R+ in una
categoria ben precisa. Con Wagon R+ Suzuki supera e sfida tutti i confini
tradizionali dei segmenti di mercato, racchiudendo e offrendo in un’unica
vettura lo spazio di carico di una station wagon, la manovrabilità di
un'auto compatta e la praticità di un'autovettura a tre porte. Grazie a
questa idea originale alla base del concetto di prodotto di Suzuki, la Wagon
R ha iniziato a modificare lo stile e i gusti nel settore del trasporto di
persone in Giappone fin dalla sua presentazione nel 1993. Fondamentalmente
pratica, ma con un forte carattere distintivo, Wagon R offriva facilità
d'accesso, un interno spazioso con una notevole altezza, una posizione dei
sedili più alta rispetto alla media degli altri modelli e molte altri
aspetti innovativi che prima non erano disponibili su una compatta
tradizionale. Accorgendosi delle potenzialità offerte dal progetto Wagon R
sui mercati internazionali, Suzuki ha sviluppato la Wagon R+. Presentata in
Europa nel 1997, la “R+” è stata subito accolta come un’auto
concettualmente nuova con un posizionamento senza uguali tra i vari segmenti
di mercato. Sostanzialmente più larga e più potente della Wagon R
originale, la “R+” garantiva prestazioni superiori e un'impareggiabile
spaziosità interna in grado di ospitare comodamente cinque persone e i
relativi bagagli. Divenuto presto un modello molto popolare, la Wagon R+ è
stata completamente rinnovata nel 2000 ed ha subito un lieve face lifting
nel 2002 che hanno permesso di essere omolgata per 5 persone. In
particolare, le modifiche estetiche apportate le hanno conferito un aspetto
più attraente e con un'identità più marcata che ha permesso a Suzuki di
confermarsi il fabbricante che produce l'auto più venduta in questo settore
così competitivo in Giappone. Con una lunghezza di soli 3.500 mm ed una
larghezza di 1.600 mm (90 mm più lunga e 25 mm più larga dell'originale),
Wagon R+ ha ingombri estremamente ridotti abbinati ad un abitacolo spazioso
e comodo. Una particolarità che crea la sensazione che sia più grande
dentro che fuori. A contribuire all’ottima abitabilità ottenuta
nonostante le dimensioni ridotte è stato l’innovativo design “cubico”
della carrozzeria e il posizionamento delle ruote alle quattro estremità
della vettura. Una soluzione che ha consentito anche di ottenere
un’estetica moderna ed attrente, caratterizzata da linee arrotondate e
morbide che favoriscono un buon coefficiente aerodinamico. Il frontale si
contraddistingue per i larghi fari multifocali, la tradizionale griglia
Suzuki ulteriormente valorizzata da una cornice cromata e per il moderno
disegno dei parurti. L'aspetto lineare e particolarmente attraente di Wagon
R+ è completato da superfici vetrate di grandi dimensioni, ampi retrovisori
esterni, fascioni di protezione laterale, luci posteriori di forma
avvolgente, paraurti posteriori e lunotto curvi: il tutto per aumentare il
fascino visivo di quest'auto che si distingue tra tutte le altre…
L’accesso all’abitacolo è favorito dalle porte con ampio raggio di
apertura (quelle posteriori si aprono a 67°), dall’elevata altezza del
tetto e dalla posizione rialzata dei sedili. Soluzioni che permettono anche
alle persone alte di salire facilmente sulla Wagon R+ nonché di ottenere un
migliore sfruttamento dello spazio interno grazie alla posizione di seduta
rialzata, il tutto a vantaggio dello spazio per le gambe e per i bagagli.
Inoltre, i sedili posteriori hanno un’altezza maggiore rispetto a quelli
anteriori (730 mm contro 660 mm) in modo da consentire anche agli occupanti
della seconda fila di avere un’ottima visibilità anteriore. Nel complesso
Wagon R+ offre maggiore spazio interno rispetto a molte delle sue
concorrenti – creando un ambiente piacevole, comodo e rilassante per il
conducente e 4 passeggeri. Versatilità, praticità e flessibilità saranno,
per la maggior parte delle persone, gli elementi chiave che riassumono le
prime impressioni relative a Wagon R+. Lo spazio a disposizione di tutti i
passeggeri è ampio grazie alla notevole altezza del padiglione e
all’abbondante larghezza interna. I comodi sedili anteriori –
abbondantemente imbottiti, con buon sostegno laterale e rivestiti in tessuto
di alta qualità – sono regolabili e reclinabili in molte posizioni. I
sedili posteriori possono essere ribaltati completamente con un semplice
movimento, permettendo di caricare facilmente bagagli di grandi dimensioni e
di forma particolarmente lunga. È possibile anche ribaltare singolarmente i
sedili posteriori in modo da offrire numerose soluzioni di seduta e di
carico a seconda delle esigenze. Con entrambi i sedili posteriori ribaltati,
la capacità di carico, misurata al tetto, è di 1.250 litri. L’accesso al
vano di carico è garantito dall’ampio portellone posteriore con apertura
verso l’alto, progettato per essere sfruttato, se necessario, come riparo
dagli agenti atmosferici in fase di carico e scarico. Tra gli altri
accorgimenti a favore della praticità ricordiamo la comoda maniglia interna
al portellone che ne facilita la chiusura. In linea con l'attenzione che i
designer hanno dedicato ai dettagli, l'interno di Wagon R+ è dotato di
molti utili spazi per riporre oggetti. A seconda della forma e della
dimensione, questi oggetti possono essere sistemati nel cassetto
portaoggetti, nelle tasche delle porte anteriori e posteriori, nel vano
nella console centrale, nella vasca sulla plancia e nelle tasche dietro gli
schienali anteriori. Sono presenti anche tre portabicchieri – due nella
parte anteriore e uno nella parte posteriore – e pratici cassetti
scorrevoli nascosti sotto i sedili anteriori. Per Wagon R+ i tecnici Suzuki
hanno previsto alti livelli di tecnologia integrata, studiata per offrire
livelli ottimali di rendimento, affidabilità, economia d'uso, comfort di
guida e sicurezza, nonché bassi costi di manutenzione e di gestione. Il
motore a 4 cilindri da 1.3 litri è leggero, compatto e silenzioso.
Caratteristiche ottenute grazie all’ampio impiego di componenti in
alluminio e di soluzioni, come l’installazione del motore su un supporto
oleodinamico, atte a ridurre vibrazioni e rumorosità,. Il propulsore
alimentato a benzina G13bb Sohc a 16 valvole con iniezione elettronica
multipoint garantisce prestazioni brillanti, livelli di consumo molto
ridotti ed una ottima affidabilità. La potenza di 56 kW (76 cv) a 5.500
giri/minuto e la coppia massima di 115 Nm a 4.250 giri/minuto consentono a
Wagon R+ di avere brillanti doti di ripresa e accelerazione (12,8 secondi da
0 a 100 km/h), nonché di superare agevolmente i 150 km/h. Il consumo di
carburante (Ue – ciclo combinato) è di 6,1 litri/100 Km (cambio manuale),
grazie anche alla corretta rapportatura delle marce. Disponibile anche un
cambio automatico a controllo elettronico con blocco meccanico della terza e
quarta marcia. Tale meccanismo riduce il consumo di carburante limitando la
rumorosità, particolare che si apprezza sia nella guida cittadina sia
durante i viaggi lunghi. Un’altra qualità importante della Wagon R+ è
quella legata all’ecologia. L’adozione di un convertitore catalitico
integrato con un sofisticato sistema elettronico di controllo delle
emissioni, che include un sistema di Ricircolo dei Gas di Scarico (Egr),
consente alla vettura di avere un basso impatto ambientale. Il servosterzo
elettrico ed un raggio di sterzata di soli 4,9 metri, insieme ai ridotti
sbalzi anteriore e posteriore, rendono la Wagon R+ estremamente maneggevole,
facile da guidare e semplice da parcheggiare anche in spazi minimi. Le
soluzioni adottate per ridurre la rumorosità e le vibrazioni (Nvh) sono
state tutte ottimizzate, rendendo l'interno di Wagon R+ un ambiente
piacevole e rilassante. La costruzione a sandwich espanso dei montanti A e B
riduce la risonanza e la rumorosità del vento; la paratia frontale di
disegno particolare riduce la trasmissione della rumorosità del motore
nell'abitacolo e il sottopavimento con struttura multistrato attutisce i
rumori della strada. Il rispetto dell'ambiente è un elemento fondamentale
della filosofia Suzuki e del concetto di prodotto Wagon R+. Nella piccola
monovolume tutti i materiali sono stati utilizzati in modo ottimale per
ridurre al minimo lo spreco nella costruzione di ciascun componente. Grazie
all'avanzata tecnologia del motore e alla leggerezza della scocca, i consumi
di carburante sono ridotti e le emissioni di scarico risultano molto
contenute. Il motore, completamente costruito in alluminio, favorisce il
riciclaggio mentre ogni singolo componente in plastica della Wagon R+ il cui
peso superi i 100 grammi è chiaramente contrassegnato con il nome del
rispettivo materiale al fine di facilitarne il riutilizzo in nuovi processi
produttivi. Inoltre, non sono stati usati né polistirolo espanso per l'insonorizzazione
né amianto per il sistema di frenata. In generale, Wagon R+ è progettata
secondo i più alti standard Suzuki e – per garantire la più lunga durata
del veicolo – la maggior parte dei particolari della scocca in lamiera è
costruita in acciaio zincato per evitare la corrosione, con una garanzia di
12 anni sulla corrosione passante. I freni anteriori sono a disco ventilati,
quelli posteriori a tamburo. Il sistema di frenata include una valvola
premente con sensore del carico e un servofreno da 8 pollici per ottimizzare
le prestazioni dell'impianto e assicurare risultati costanti e di massima
sicurezza nelle più svariate condizioni atmosferiche e di fondo stradale. A
richiesta, di serie sulla versione 4Wd, è disponibile il sistema
antibloccaggio Abs con Ebd (distribuzione elettronica della forza frenante).
Tale sistema registra la velocità di ogni ruota e controlla le forze
frenanti applicate, riducendo al minimo il bloccaggio delle ruote e
assicurando un controllo direzionale più preciso. Le sospensioni della
Wagon R+ sono derivate da uno schema Suzuki già collaudato che prevede
nell’anteriore ammortizzatori con molle elicoidali che utilizzano puntoni
Macpherson e smorzatori e, nel posteriore, un sistema rigido a tre punti con
molle elicoidali. Il telaio monoscocca, robusto e rigido, è stato disegnato
al computer e progettato in modo da assorbire l'energia d'urto, sia
anteriormente sia posteriormente, attraverso zone di cedimento che
disperdono l'energia in tre direzioni assicurando un elevato grado di
assorbimento dinamico. Inoltre, le portiere sono dotate di barre laterali
anti intrusione. Le portiere anteriori e i montanti centrali sono a loro
volta equipaggiate con cuscinetti in uretano espanso che favoriscono
ulteriormente l'assorbimento degli urti laterali. Le specifiche di serie
includono anche un innovativo sistema di sbloccaggio dei pedali del freno e
della frizione nella versione con cambio manuale, e del pedale del freno
nella versione con cambio automatico. Tale sistema limita il movimento
all'interno dell’abitacolo dei pedali, evitando eventuali danni alle gambe
del conducente nel caso d' urto frontale. La sicurezza passiva è garantita
anche dalla presenza di serie del doppio airbag Srs full-size e delle
cinture di sicurezza anteriori con pretensionatore e limitatore di sforzo.
Di serie sono anche il dispositivo di regolazione altezza spalle sulle
cinture dei sedili anteriori e le chiusure di sicurezza posteriori per
bambini. Tra i dispositivi antifurto è previsto un sistema "immobilizer"
integrato nella chiave d'accensione e cilindri delle serrature delle porte a
ruota libera. Quest’ultimo sistema, che fa girare a vuoto la serratura se
non si inserisce la chiave giusta, ha permesso a Wagon R+ nel 2001di essere
eletta, dalla prestigiosa testata inglese "Auto Express", come
migliore vettura a prova di ladro venduta in Inghilterra.
L’equipaggiamento di serie della Wagon R+ comprende: doppio airbag Srs
full-size, retrovisori esterni regolabili elettricamente, contagiri,
tergicristalli intermittenti a 2 velocità, tergi-lava lunotto, sistema di
riscaldamento e ventilazione a 4 velocità, lunotto posteriore termico e
specchietto di cortesia. Le ricche dotazioni includono, inoltre,
servosterzo, vetri elettrici anteriori, chiusura centralizzata, orologio
digitale, vetri azzurrati, paraurti anteriori e posteriori in tinta, aria
condizionata. La strumentazione – con fondo nero e lancette bianche e
illuminazione notturna con una calda luce ambrata – è di facile lettura e
i comandi sono disposti in modo ergonomico in modo da consentire al
conducente di mantenere sempre lo sguardo sulla strada. La versione 4Wd
offre inoltre l’Abs di serie. Wagon R+ è straordinariamente facile,
maneggevole e piacevole da guidare, ed offre quel comfort e quella praticità
che generalmente sono associati a veicoli più grandi. A rendere “unica”
la Wagon R+ è anche la sua versatilità di impiego: la capacità di carico
con i sedili posteriori reclinati è paragonabile a quella di una station
wagon, la manovrabilità è tipica delle utilitarie, la comodità e
l’abitabilità sono quelle caratteristiche delle berline a cinque porte.
Inoltre la flessibilità interna, le vivaci prestazioni del motore e la
vasta gamma di accessori disponibili, rendono la Wagon R+ ideale per diverse
tipologie di automobilisti, da quelli che usano la vettura per accompagnare
i figli a scuola e per fare shopping a coloro che la impiegano per recarsi
quotidianamente al lavoro o per spostarsi nel tempo libero. Per rendere
ancora più ampia la flessibilità di utilizzo la Suzuki ha studiato per la
Wagon R+ una vasta gamma di accessori dedicati. La linea di accessori, che
riflette le esigenze di molti clienti che si dedicano a hobby e passatempi
diversi, comprende numerosi articoli da montare all'esterno e dotazioni per
aumentare il comfort all'interno, tra cui cargo box, spoiler anteriori,
posteriori e laterali, protezioni paraurti, cappelliera rigida, selleria in
pelle, mostrine per la console centrale in radica, carbon look e tinta
silver. Tali articoli sono disponibili presso la rete vendita ufficiale
Suzuki. Infolink: www.Suzuki.it
DEGAS
E GLI ITALIANI A PARIGI FERRARA, PALAZZO DEI DIAMANTI, 14 SETTEMBRE – 16
NOVEMBRE 2003
Ferrara, 5 settembre 2003 - Dal 14 settembre al 16 novembre, Palazzo dei
Diamanti propone la grande mostra “Degas e gli italiani a Parigi”
organizzata congiuntamente da Ferrara Arte e dalle National Galleries of
Scotland e curata da Ann Dumas. A Parigi Degas fu un punto di riferimento
per un manipolo di artisti italiani: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis,
Medardo Rosso e Federico Zandomeneghi. Questa mostra è la prima dedicata
allo studio delle relazioni intercorse tra Degas e questi artisti mediante
il confronto diretto delle loro opere, oltre cento pezzi, dei quali più
della metà di Degas. Il percorso, tematico, è dedicato ai soggetti che
hanno reso famoso Degas e affascinato anche i suoi amici italiani. Prende
l’avvio con i rapporti tra Degas e l’Italia. Di origine napoletana,
Degas rimase sempre legato al nostro paese. Il suo amore per la cultura e
l’arte italiana è una costante del suo lavoro e una delle ragioni della
sua inclinazione ai legami con gli artisti italiani. La mostra presenta
opere realizzate in gioventù durante i suoi soggiorni nella penisola,
preziosi documenti di una fase di studio ma, ad un tempo, testimonianze
affascinanti di una precocissima maturità. Seguono i ritratti. Il portato
rivoluzionario della ritrattistica di Degas è racchiuso nella sua capacità
di cogliere con apparente naturalezza il momento più intimo del soggetto.
Su questo tema, tra gli italiani, è Boldini in particolare a dialogare col
maestro francese. «Per voi ci vuole la vita naturale, per me la vita
artificiale», dice Degas sottolineando una delle sue peculiarità rispetto
agli altri impressionisti e lo dimostra la sua passione per i temi della
vita moderna come le ballerine, le cantanti o i caffè parigini, ai quali è
dedicata la sezione successiva della mostra. Anche Zandomeneghi e Boldini si
misurano ripetutamente con questi soggetti. Vengono poi le corse dei
cavalli, tema al quale Degas ha dedicato ampia attenzione producendo
capolavori celebri. È una passione questa che ha condiviso soprattutto con
De Nittis. Dalla metà degli anni Ottanta Degas si rivolge ad uno studio
meticoloso del nudo femminile, colto da un punto di vista totalmente nuovo,
cui è dedicata un’altra sezione della mostra. Egli preferiva non mettere
in posa la modella bensì ritrarla in tutta la sua naturalezza «come
guardandola dal buco della serratura». Anche gli italiani, primo fra tutti
Zandomeneghi, sono interessati a questo “moderno tipo di osservazione”.
La sezione successiva è dedicata alla relazione tra le vedute dipinte en
plein air da De Nittis e il Degas paesaggista. Le tarde prove paesistiche
del francese sembrerebbero infatti memori degli esiti compositivi più
innovativi di De Nittis. I monotipi di Degas degli anni Novanta raggiungono
tuttavia una figurazione ancor più moderna, quasi astratta. Degas si cimentò
anche con la scultura, dando prova di rara maestria. È Medardo Rosso questa
volta a confrontarsi con lui, e non soltanto nella scelta dei temi, ma ancor
più nel progredire verso una dissoluzione della forma che dà il via a una
ricerca che produrrà i suoi esiti più estremi nell’arte del Xx secolo. A
partire da questa mostra Palazzo dei Diamanti offre due nuovi servizi ai
propri visitatori: il call center per informazioni, prenotazioni e
prevendita gruppi (tel. 0532.209988, fax 0532.203064) e singoli (tel. 0532
248045, fax 0532 203064), e inoltre una serie di pacchetti turistici
differenziati dedicati a coloro che intendono unire alla visita alla mostra
il soggiorno a Ferrara (informazioni e prenotazioni: Agenzia De Romei
Viaggi, tel. 0532.243239, fax 0532 243069, turismo@deromeiviaggi.It
). Un’altra novità consiste nell’estensione degli orari di visita:
un’ora in più dalla domenica al giovedì e un’apertura prolungata sino
alle 24 il venerdì e il sabato. Vista l’affluenza che già da ora è
lecito supporre avrà la rassegna, l’apertura serale è stata pensata per
coloro che, ferraresi e non, desiderino visitare l’esposizione in una
situazione di maggior agio e tranquillità. Infolink:
www.Comune.fe.it
CHIMENTO,
NUOVE COLLEZIONI A OROGEMMA PIOGGIA DI NOVITÀ DALLA MAISON VICENTINA: CROCI
DA UOMO IN FIBRA DI CARBONIO, BRACCIALI, ANELLI, GIROCOLLO ADATTABILI E
RAFFINATE “RETI” DI DIAMANTI.
Grisignano (Vicenza) 5 settembre 2003 – Chimento, azienda vicentina leader
nel mercato dei gioielli, sarà presente a Orogemma dal 6 all’11 settembre
per proporre al pubblico le sue nuove collezioni. Nello spazio espositivo,
oltre ad alcuni grandi classici, tra cui Double, Stretch e Damier, Chimento
presenterà le sue nuove creazioni. Tra queste la collezione Web: cuori,
rombi, rettangoli e ragnatele in oro bianco e diamanti protagonisti della
nuova campagna pubblicitaria Chimento che sarà presente sui principali
periodici maschili e femminili fino a Natale. Suitable, anelli, bracciali e
girocollo adattabili grazie alla loro particolare maglia in oro, con un
moderno design che invita ad indossare questi gioielli anche
nell’avambraccio e nelle caviglie. Sunny Cross, la nuovissima linea
maschile di croci e polsini in oro e fibra di carbonio. Chimento ha chiuso
il 2002 con un bilancio di 51 milioni di Euro, conseguendo un utile di circa
370 mila Euro, ed è presente sui maggiori mercati del mondo, in particolar
modo in Estremo Oriente, Stati Uniti, Mercati Arabi e Est Europa. Positivo
l’export, dove è stato realizzato il 30% del fatturato, per un valore
totale di circa 15.7 milioni di Euro registrando un +16% rispetto ai 13.5
milioni di Euro del 2001. Evento rilevante nell’ambito delle strategie di
penetrazione del mercato estero è stata l’apertura di un corner nel più
noto centro commerciale di Seul, in Corea. “Siamo molto soddisfatti dei
risultati ottenuti durante il 2002 e del primo semestre di quest’anno –
affedrma Adriano Chimento, Presidente della società vicentina -. Nonostante
le condizioni di mercato stiano penalizzando i consumi dei beni di lusso,
siamo riusciti a confermare i nostri trend di crescita grazie alle strategie
di penetrazione anche nei mercati internazionali. Abbiamo studiato delle
collezioni per il prossimo Natale – come Web e Suitable - che tengono in
considerazione l’evoluzione nell’indossare i gioielli, coniugando la
preziosità con la versatilità”. Oltre alle quattro boutique di proprietà
(Ginevra, Venezia, Vicenza e Milano in via Spiga, 1), Chimento distribuisce
i propri prodotti in 876 punti vendita in Italia con 150 corner e si avvale
di dodici show room in Italia ed all’estero (Milano, Roma, Firenze,
Torino, Napoli, Vicenza, Miami, Toronto, Lione, Barcellona, Tokyo, Pforzheim)
ove, nel corso dell’anno, vengono presentate le collezioni Chimento.
LA
CREAZIONE ANSIOSA DA PICASSO A BACON
200
OPERE E 90 PROTAGONISTI IN MOSTRA A VERONA
Verona,, 5 settembre 2003 - Dal prossimo 13 settembre fino all’11 gennaio
2004 a Palazzo Forti di Verona, sede della Galleria d’Arte Moderna, la
mostra “La creazione ansiosa / da Picasso a Bacon” La straordinaria
fioritura dei linguaggi che inaugura e attraversa il Xx secolo nasce dalla
rivolta contro i modelli interpretativi ottocenteschi: anziché
rappresentare il mondo attraverso le alterne vicende degli stili, i nuovi
linguaggi navigano nel mare minaccioso di un pensiero che ha perduto i
tradizionali riferimenti e che si appresta a penetrare nelle zone
inesplorate della psiche. La conturbante problematicità di questi temi
viene approfondita da un evento espositivo, fin d'ora molto atteso dal
pubblico e dai centri culturali italiani e internazionali. La mostra intende
analizzare il contesto qui sintetizzato attraverso piste parallele, in modo
tale che l'urlo e il brivido, la figurazione e l'astrazione, lo spazio e la
materia interagiscano tra loro in un affascinante spaccato culturale. Frutto
di una lunga indagine, sostenuta da un'importante e prestigiosa
collaborazione internazionale 80 prestatori, di cui 40 prestigiose
collezioni pubbliche, dal Giappone alla Scandinavia , la mostra permetterà
il confronto di 90 protagonisti in assoluto dell'arte moderna e di circa 200
opere di tale portata emozionale da coinvolgere il pubblico nel significato
profondo della comune vicenda umana. A partire dai fermenti simbolisti,
dalle gelide notti di Munch, dall'ironia ribelle di Ensor e di
Toulouse-lautrec, dai viaggi improbabili di Böcklin, l'itinerario di una
creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette
di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno
caratterizzato il secolo. Un tale stato d'animo è contrassegnato ora da un
senso di ribellione espresso attraverso le poetiche di un linguaggio
irriguardoso di qualsivoglia ritualità si pensi appunto a Strindberg,
Schiele, Kokoschka, Viani, Soutine, Artaud, per un verso, e per altri versi
a Fautrier, Giacometti, Brus, Rainer, Burri, Freud ora invece dal brivido
gelido delle ricorrenti metafisiche da de Chirico a Radziwill, Cremonini,
De Andrea, Beecroft per accennare solo a qualche nome. La mostra
introduce il visitatore in una rete di percorsi incrociati, suddivisi in
sezioni volutamente non cronologiche: il pubblico è tra l¹altro invitato a
soffermarsi davanti alle figure di Francis Bacon, che reagiscono
all'umiliazione dell'analisi, a quelle di Lucian Freud, che ostentano nel
corpo la tormentata consapevolezza dell'animo; potrà riflettere sulla
fredda assenza di tempo che caratterizza le immagini del primo Casorati e di
Cagnaccio di San Pietro, sulla crudeltà degli sguardi spaesati e
premonitori dei personaggi di Schad, Dix e Grosz; potrà approfondire le
testimonianze del disastro memorizzato nelle ferite della materia che
caratterizzano il linguaggio di Burri, Tàpies, Dubuffet, e altri ancora.
Sono infatti le assonanze esistenziali e le strategie della coscienza, le
comuni vertigini dell'anima e i sortilegi di una visione allucinata e
contraddetta, a costituire le sequenze di una mostra che si sviluppa in veri
e propri "gironi" concentrici, percorribili in qualsivoglia
direzione spaziale e successione temporale. Promosso da una lunga ricerca
storico-critica, l'enigmatico fascino di questi temi viene indagato da un
evento espositivo unico e irripetibile, di grande impegno metodologico.
L'intento di Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti e curatore della
mostra, è stato quello d'introdurci alla comprensione della nostra storia
attraverso un tema di difficile ma essenziale definizione, espresso con
capolavori di strepitosa intensità, proposti in un dialogo inedito ed
emozionante.
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