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QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

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LUNEDI'
8 SETTEMBRE 2003

pagina 1

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UNA RELAZIONE RIVELA UNA TENDENZA DINAMICA DELL'ADOZIONE DELLE TIC DA PARTE DELLE IMPRESE EUROPEE

Bruxelles, 8 settembre 2003 - Secondo uno studio della Commissione, il dispiegamento delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) prosegue in modo dinamico, sebbene la difficile situazione economica e le condizioni del mercato continuino ad ostacolare l'innovazione e gli investimenti da parte delle imprese. La relazione "e-Business W@tch" è un'analisi approfondita dell'adozione delle Tic e del loro utilizzo nell'ambito dell'e-business in Europa. Sulla base di sondaggi condotti nel giugno 2002 e nel febbraio 2003, lo studio esamina il dispiegamento globale delle Tic in 15 settori, giungendo ad una serie di conclusioni incoraggianti. La relazione ha rilevato l'inizio di una "migrazione" verso la banda larga fra le piccole e medie imprese (Pmi), registrando un aumento delle connessioni Dsl (linea d'abbonato digitale) dal 25 al 31 per cento. Tuttavia, avendo ben presente l'ambizioso obiettivo fissato dal piano d'azione "eEurope 2005", ovvero garantire un'ampia disponibilità della banda larga a prezzi competitivi, gli autori dello studio suggeriscono di continuare a monitorare l'evoluzione in atto, soprattutto fra le Pmi. Un'altra tendenza evidenziata dalla relazione riguarda la riduzione del divario di competenze in materia di Ti nel periodo 2002-2003. I risultati del sondaggio rivelano che il divario si è ridotto, attestandosi su un livello addirittura inferiore a quello del 2000, uno degli anni-boom per ciò che concerne Internet e l'industria delle Ti. La relazione prevede, inoltre, che sebbene non sia del tutto scomparso, il divario dovrebbe diminuire ancora significativamente con la ripresa dell'economia. Fra gli altri elementi illustrati in sintesi nello studio figurano la classifica dei settori in base al loro grado di adozione delle Tic e la percezione fra le società dell'impatto dei servizi connessi a tali tecnologie e dell'e-business sulle proprie attività. I risultati presentati nella relazione dovrebbero contribuire al benchmarking e alla valutazione del modo in cui la diffusione delle Tic può potenziare e rafforzare ulteriormente la competitività delle imprese europee.Infolink: http://www.Ebusiness-watch.org/marketwatch/resources/resources.htm   

INVITO A PRESENTARE PROPOSTE RELATIVO ALLE INIZIATIVE DI COOPERAZIONE COMMERCIALE PER LE PMI
Bruxelles, 8 settembre 2003 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo alla realizzazione di iniziative di cooperazione commerciale per le piccole e medie imprese (Pmi) nel quadro dell'allargamento. L'obiettivo globale è finanziare iniziative che permetteranno di sfruttare le nuove opportunità economiche derivanti dall'allargamento sviluppando la cooperazione tra le Pmi dell'Unione (i 15 dell'Ue) e i paesi aderenti e candidati. Il fine è quello di preparare le Pmi dell'Unione europea all'allargamento e le Pmi dei paesi aderenti e candidati al mercato interno. Per centrare questo obiettivo, il programma pilota sosterrà l'organizzazione e la realizzazione delle "Iniziative di cooperazione commerciale paneuropea a favore delle Pmi nel quadro dell'allargamento", incluse manifestazioni di contatto e attività collegate, in modo da: - stimolare la cooperazione commerciale transfrontaliera tra Pmi onde identificare interessi commerciali comuni e sfruttare le nuove opportunità di mercato derivanti dal processo di allargamento; - agevolare lo sviluppo delle relazioni commerciali e dei collegamenti industriali, essenzialmente tra le Pmi; - migliorare la competitività e l'internazionalizzazione delle Pmi e dei settori economici nell'intento di trarre il massimo beneficio dall'allargamento; - promuovere un'estesa cooperazione commerciale tra Pmi attraverso una formazione preparatoria e una continua rete di contatti, sulla base del principio dell'"imparare facendo", allo scopo di istituire partenariati strategici a lungo termine per future relazioni commerciali. Per ulteriori informazioni: Fax +32-2-296-8040 E-mail: elarg-sme@cec.Eu.int  Per consultare il testo completo dell'invito, visitare il seguente sito web: http://europa.Eu.int/comm/enlargement/borderregions/ 

ASSOGESTIONI:ANALISI RAPPORTO MEDIOBANCA.
Milano, 8 settembre 2003 - La lettura del Rapporto Mediobanca (12° Indagine sui fondi comuni d’investimento) conferma anche per quest’anno l’impiego di una metodologia analitica fuorviante, parziale e non in linea con gli standard internazionali e rivela le consuete anomalie, a partire modalità di divulgazione (solo ad una parte della stampa) e dall’assenza di dati analitici che ne consentano la verifica. L’analisi conduce il lettore, anche il più attento, a conclusioni sbagliate circa l’Industria del Risparmio Gestito, un’industria a cui si sono rivolti 8 milioni di risparmiatori e che conta quasi 1.000 miliardi di Euro gestiti. Nel merito del Rapporto, si può osservare a titolo di esempio che, dalla loro creazione nel 1984 i fondi comuni hanno reso mediamente più di un portafoglio di soli titoli di Stato. Inoltre, più del 50% dei fondi ha dato rendimenti superiori al benchmark per diversi comparti azionari e obbligazionari a lungo periodo. Sono numerosi i prodotti che hanno battuto il benchmark anche in condizioni di mercato veramente avverse, come quelle che si sono verificate nel 2002. Tutti dati incontrovertibili e pubblici che smentiscono i risultati del Rapporto di Mediobanca. Nel 2002 i mercati hanno certamente influenzato anche il corso dei fondi comuni d’investimento. Tuttavia i fondi, a differenza di altri prodotti finanziari che concentrano il rischio, hanno sempre mantenuto fede all’impegno sottoscritto con i risparmiatori. Nella storia nessun fondo è mai fallito, a differenza di società quotate e singoli emittenti di strumenti finanziari. Del resto la diversificazione che si realizza per mezzo dei fondi è forse l’elemento di maggior appeal Tra le curiosità non meno importanti, l’analisi di Mediobanca si dimentica che l’Industria del Risparmio Gestito e soprattutto quella italiana offre per ragioni fiscali e nell’interesse dei risparmiatori molti fondi di diritto estero, fondi che pur avendo raccolto ingenti somme di investimento e il favore di numerosissimi risparmiatori, non vengono presi in considerazione dal Rapporto Mediobanca: negli ultimi 5 anni il consistente flusso di raccolta generato da questa tipologia di prodotti, offerti da gestori italiani ed esteri, spiega pienamente la raccolta negativa dei fondi di diritto italiano. Negli ultimi 18 mesi, l’industria ha fatto importanti passi in avanti nei confronti dei risparmiatori diminuendo mediamente i livelli dei costi, che come ricorda la stessa Mediobanca sono diminuiti del 30% in tre anni per i fondi azionari, esempio unico più che raro nell’ambito dei servizi finanziari e dell’economia in generale. Inoltre va sempre migliorando il livello informativo e di attenzione rivolta al cliente, è stato adottato un protocollo di indipendenza a garanzia dell’attività svolta dai gestori e si sono create strutture di controllo del rischio. Non da ultimo si vanno adottando anche in Italia gli standard di misurazione delle performance degli investimenti (Gips), che hanno come chiave di volta di l’analisi time-weighted, anziché quella money-weighted applicata da Mediobanca che il comitato internazionale bandisce totalmente dall’utilizzo nelle gare internazione a partire dal 2005. Tutte garanzie che hanno permesso ai risparmiatori di tutelare maggiormente i propri risparmi e hanno rappresentato per molti un rifugio sicuro dalle fluttuazioni di borsa e un valido complemento per i propri investimenti. Il tipo di analisi condotto da Mediobanca rende ancora più necessario un osservatorio indipendente e autorevole sulla qualità dei prodotti del Risparmio Gestito a beneficio di risparmiatori, gestori, mercato e analisti.

ASSOGESTIONI - FONDI IMMOBILIARI: PATRIMONIO VICINO AI 4 MILIARDI DI EURO. IN UN ANNO REGISTRATA UNA CRESCITA DEL 30%.
Milano, 8 settembre 2003 - Puntano in alto i fondi immobiliari che, alla fine del primo semestre 2003, hanno visto il proprio patrimonio complessivo attestarsi a 3.899,7 milioni di euro, a un passo dalla soglia dei 4 miliardi di euro. In termini percentuali la crescita registrata è stata pari al 30%, rispetto allo stesso periodo del 2002, e del 15% rispetto al semestre precedente. Si tratta di un ottimo risultato che dimostra come i risparmiatori italiani si avvicinino sempre più a questi strumenti del Risparmio Gestito che consentono di investire nel settore immobiliare e di diversificare il proprio portafoglio. La percentuale di attività dei fondi investita in immobili e in diritti reali immobiliari, nel primo semestre del 2003, è cresciuta e si è attestata al 74,4% (69,9% a fine 2002). Tale dato sarebbe superiore se si tenesse conto dell’acquisto indiretto di immobili tramite partecipazioni in società immobiliari, compiuto da alcuni fondi. Il nord-ovest del Paese si conferma, ancora una volta, come l’area geografica nella quale è presente la maggior parte degli immobili detenuti dai fondi (47,9%). Al secondo posto si colloca il centro (36,1%), seguito dal nord-est (11,1%). Chiudono la classifica delle aree geografiche il sud e le isole (2,8%). L’estero “ospita” invece il 2,2% degli immobili detenuti dai fondi.

SEMESTRALE 2003: +126% IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE, PARI A 228 MILIONI
Milano, 8 settembre 2003 - Il Consiglio di amministrazione di Caboto, la Securities House del Gruppo Intesa, presieduto dal neo presidente Giangiacomo Nardozzi, ha approvato ieri la relazione semestrale al 30 giugno 2003. Nel confrontare i dati del 2003 con quelli del 2002 è necessario tenere conto del cambiamento del perimetro di competenza di Caboto, che si è ampliato a seguito dell’avvenuto consolidamento delle attività di Capital Markets di Banca Intesa, così come previsto dal Piano Industriale 2003 - 2005, che prevede di concentrare tutte le attività sui mercati dei capitali in Caboto. Caboto ha chiuso il bilancio semestrale 2003 con un utile netto di 101 milioni di euro. Il margine di intermediazione al 30 giugno 2003 risulta pari a 228,1 milioni, +126,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I costi operativi sono pari a 71,1 milioni, +7,4% rispetto al primo semestre 2002. Nel primo semestre dell’anno la società ha consolidato il ruolo di primo piano rivestito nell’intermediazione sui mercati finanziari italiani, come testimoniano gli importanti riconoscimenti ricevuti nei business in cui è operativa. Tutte le aree di attività mostrano un andamento favorevole. La società ha seguito sul primario obbligazionario alcune delle principali emissioni delle grandi aziende italiane, posizionandosi al primo posto nelle classifiche specializzate dei bookrunner relative ai corporate italiani e confermandosi la prima casa italiana nella league-table globale, che aggrega tutte le operazioni di corporate italiani ed esteri. I ricavi conseguiti nell’Area Rates Markets sono stati pari a 67,4 milioni, i cui utili sui derivati hanno significativamente contribuito al raggiungimento degli obiettivi di budget: tra i fattori alla base di tale performance va certamente annoverata la forte accelerazione dell’attività con clientela Corporate registrata nel primo semestre, che ad oggi ha consentito il superamento del totale dei ricavi generati nel 2002 sul medesimo perimetro di clienti. Si segnala anche l’ottimo posizionamento della Società nella classifica degli Specialisti del Tesoro. Per quanto concerne l’Area Credit Markets, si evidenzia il trend positivo dei flussi, favorito dalla progressiva contrazione degli spread e dall’integrazione dell’attività di trading tra le sedi di Milano e Londra. Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato di Caboto, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel primo semestre. Essi sono la conferma della correttezza delle strategie da noi perseguite e sono il frutto di un eccellente lavoro di squadra, della continua attenzione al cliente, di un’attenta politica di diversificazione dei prodotti e della riconosciuta competitività della macchina operativa di Caboto”. Altrettanto rilevante l’apporto dell’attività dell’Area Equity Markets (86,38 milioni di euro): in termini di quote di mercato Caboto risulta tra i primi tre operatori nella classifica Assosim sull’Mta (4,9%) e leader assoluta nei segmenti delle opzioni su azioni (15,3%) e degli stock futures (21,1%) scambiati sull’Idem. Sul fronte dei ricavi, sia l’attività di market making su azioni, sia quella su prodotti equity derivatives per clientela istituzionale e corporate, gestita presso la filiale di Londra, hanno realizzato notevoli risultati sia in valore assoluto, sia in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. In forte crescita anche l’attività sui prodotti strutturati Equity, che ha beneficiato dello sviluppo impresso all’attività commerciale da parte delle Reti del Gruppo. L’sso del Gruppo (Retlots Exchange) ha confermato il proprio ruolo di mercato di riferimento con 6,4 miliardi di euro negoziati nei primi sei mesi e circa 1.200 strumenti quotati.

PRIMO BTP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE EUROPEA / FIRST BTP ISSUE LINKED TO EUROPEAN INFLACTION
Roma, 5 settembre 2003 - Il Mef comunica di aver affidato a Banca Imi, Mcc - Capitalia, Morgan Stanley un mandato per il collocamento, mediante sindacato, di un nuovo Btp con scadenza 5 anni, indicizzato all’inflazione europea. Il collocamento, il cui ammontare sarà adeguato allo status di benchmark del titolo, sarà effettuato nel corso delle prossime settimane in relazione alle condizioni di mercato. Il titolo è il primo Btp indicizzato all’inflazione e consentirà di completare la curva dei rendimenti reali in Europa. Il Mef si impegna a mantenere la liquidità del nuovo titolo.

SANATORIE FISCALI: RIDETERMINATI I TERMINI DI DECORRENZA DEGLI INTERESSI LEGALI
Roma, 8 settembre 2003 - Il Mef comunica che il Capo del Dipartimento per le Politiche Fiscali ha firmato un provvedimento con cui vengono rideterminati alcuni termini relativi ai vari istituti che consentono la definizione agevolata di adempimenti e obblighi tributari, previsti dalla legge n. 289 del 2002 e dal decreto-legge n. 282 del 2002. Il provvedimento è stato adottato a seguito del differimento al 16 ottobre 2003 del termine per aderire agli istituti stessi, sulla base di quanto previsto dal decreto-legge 24 giugno 2003, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 212. In particolare, è stata prevista, per la generalità dei soggetti che hanno aderito agli istituti medesimi, la decorrenza dal 17 ottobre 2003 degli interessi legali relativi ai versamenti rateali eventualmente dovuti. Il provvedimento è in corso di pubblicazione sulla "Gazzetta Ufficiale".

CREDITO ARTIGIANO: APPROVATI I RISULTATI SEMESTRALI AL 30 GIUGNO 2003 SENSIBILE INCREMENTO DEGLI AGGREGATI PATRIMONIALI RACCOLTA DIRETTA: + 20% SU BASE ANNUA, + 11,4% DA INIZIO ANNO
Milano, 8 settembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano ha approvato il 5 settembre  la Relazione sull’andamento della gestione nel primo semestre 2003, che evidenzia una sensibile crescita degli aggregati patrimoniali così come un incremento dei principali indicatori reddituali in linea con gli obiettivi di sviluppo prefissati, seppure in uno scenario ancora significativamente caratterizzato da elementi di debolezza e incertezza. La raccolta diretta si attesta a 3.115 milioni di euro, con un incremento superiore al 20% rispetto a giugno dello scorso anno e pari all’11,4% rispetto a dicembre, mentre la raccolta indiretta con una consistenza di 3.749 milioni di euro, evidenzia percentuali di crescita rispettivamente del 6,8% e del 5,3%. Il risparmio gestito, comprensivo del risparmio assicurativo, raggiunge 1.743 milioni di euro e aumenta del 15% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno e del 10% rispetto a fine anno. La raccolta globale è pari a 6.864 milioni di euro con una crescita del 12,5% rispetto a 6.103 milioni del giugno scorso e dell’8% rispetto a 6.358 milioni di dicembre. Gli impieghi alla clientela si attestano a 2.607 milioni di euro, con un incremento del 19,2% su base annua e del 4,2% rispetto a dicembre. La quota a medio lungo termine, con una consistenza di 723 milioni di euro, registra un’ulteriore progressione del 26% nei dodici mesi e del 12% rispetto a dicembre 2002. Il rapporto sofferenze nette/impieghi si mantiene sostanzialmente invariato rispetto a giugno e dicembre dello scorso anno e si attesta all’1,81%. Il margine di interesse raggiunge 42 milioni di euro, con una variazione positiva del 2,8% su base annua. Il margine da servizi, che assomma commissioni nette per 17,5 milioni di euro e altri proventi per 13,5 milioni, si attesta a 31 milioni di euro ed evidenzia un incremento del 22,3%, variazione essenzialmente determinata dalla nuova operatività nel comparto del leasing, che ha preso avvio dal secondo semestre dello scorso anno. Il margine di intermediazione si determina in 78,6 milioni di euro con un incremento del 15,7%. I costi di gestione, complessivamente pari a 58,2,3 milioni di euro, evidenziano un aumento del 18% su base annua: sostanzialmente invariato il costo del personale, crescono invece le altre spese amministrative e le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali anche in relazione alla contabilizzazione rispetto a giugno 2002 degli ammortamenti per i beni concessi in leasing. Il risultato lordo di gestione si attesta a 20,4 milioni di euro, in incremento del 9,3%, il risultato dell'attività ordinaria si stabilisce in 14,5 milioni di euro con una crescita dell’8,4% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Il risultato dell’attività straordinaria (+ 400 mila euro) e gli accantonamenti per oneri fiscali pari a 7 milioni di euro (+10,6% rispetto a giugno 2002) determinano un utile netto di periodo di 7,9 milioni di euro, in linea con quello del giugno 2002. Al 30 giugno la rete operativa del Credito Artigiano è costituita da 85 filiali rispetto alle 79 del dicembre scorso anche in relazione all’acquisizione della rete sportelli della Banca Popolare di Rho. Nel semestre la Banca è stata oggetto di accertamento ispettivo da parte dell’organo di vigilanza.

GRUPPO DSM : UTILE OPERATIVO SECONDO TRIMESTRE 2003 PARI A 85 MILIONI DI €URO - ATTESTATO SUL LIVELLO DEL PRIMO TRIMESTRE 2003 - IN LINEA CON LE ASPETTATIVE MA IN CALO DEL 17% SUL SECONDO TRIMESTRE 2002 DOMANDA DI MERCATO PEGGIORATA NEL SECONDO TRIMESTRE, CON UN DOLLARO FORTEMENTE INDEBOLITO.
Heerlen (Paesi Bassi), 8 settembre 2003 - Il gruppo Dsm ha realizzato nel secondo trimestre 2003 un utile operativo pari a 85 milioni di €uro, rispondente alle aspettative e attestato sul livello del primo trimestre 2003. L'utile operativo è risultato inferiore di 17 milioni di €uro (17%) rispetto all'utile relativo alle attività correnti del secondo trimestre 2002. L'utile da attività ordinarie al netto delle imposte è stato pari a 67 milioni di €uro, con una diminuzione di 53 milioni di €uro (44%) rispetto al secondo trimestre 2002 che comprendeva ancora i dati economici e finanziari di Dsm Petrochemicals. L'utile netto è stato pari a 68 milioni di €uro. Peter Elverding, presidente del Consiglio di Amministrazione di Dsm, ha dichiarato: “I deboli segnali di ripresa delle condizioni economiche e di mercato rilevati durante il primo trimestre non si sono protratti. Nel corso del secondo trimestre si è registrato un netto peggioramento, amplificato anche dal forte deprezzamento del dollaro sull’euro .Nonostante l'utile operativo sia in linea con le prospettive preannunciate, la tendenza nel breve termine è insoddisfacente”. “L'andamento economico e la situazione dei nostri mercati finali non sembrano essere positivi per i mesi a venire: siamo in presenza di una vera e propria ‘fase di stanca’. Date le condizioni sfavorevoli prevedo che il risultato del terzo trimestre possa anche rivelarsi notevolmente inferiore rispetto a quello del secondo trimestre. Presumibilmente il quarto trimestre farà registrare una netta ripresa : nello stesso trimestre anche il contributo legato ai risultati realizzati nei settori delle vitamine, del carotenoide e della chimica fine sarà positivo. Oltre a ciò, il processo riorganizzativo in atto genererà un miglioramento del risultato entro un tempo ragionevole, contribuendo in maniera strutturale al raggiungimento dell’ utile prefissato nel 2005. Saremo in grado di realizzare questo obiettivo grazie alla solida e stabile posizione finanziaria della nostra azienda”. Con 1,36 miliardi di €uro, le vendite nette relative al secondo trimestre 2003 hanno mostrato una flessione del 5% rispetto a quelle del secondo trimestre 2002. In media i prezzi di vendita sono risultati superiori del 2%, a fronte di un calo dei volumi di vendita del 2%. Le acquisizioni hanno sortito un effetto positivo pari all'1%, mentre i tassi di cambio in ribasso (in particolare quelli relativi al dollaro, alla sterlina e allo yen) hanno avuto un effetto negativo pari al 6%. Utile operativo Nel secondo trimestre l'utile operativo è stato di 85 milioni di €uro, con una flessione del 7% sul primo trimestre 2003 e del 17% rispetto a quello del secondo trimestre 2002 . Tale decremento è da attribuirsi a una minore entità dei margini e dei volumi di vendita e all'indebolimento del dollaro americano. I costi fissi hanno fatto registrare una flessione. Analisi per singoli settori Il settore Life Science Products ha risentito sensibilmente del forte indebolimento del dollaro. Volumi di vendita, prezzi e margini in calo: la cifra di affari e l'utile operativo sono risultati inferiori sia rispetto al secondo trimestre 2002 sia al primo trimestre del 2003. Situazione analoga anche per Dsm Food Specialties, Dsm Bakery Ingredients e Dsm Fine Chemicals. L'utile operativo di Dsm Anti-infectives, grazie soprattutto alle attività relative all'acido clavulanico, ha mostrato un incremento sul secondo trimestre dello scorso anno, pur rimanendo nettamente al di sotto del primo trimestre 2003. Il volume delle vendite si è attestato sul medesimo livello del secondo trimestre 2002. Il volume delle vendite e i risultati di Dsm Pharmaceutical Products hanno continuato a rimanere sotto pressione, permanendo nettamente al di sotto del livello fatto registrare nel secondo trimestre 2002 soprattutto per il ritardo nel lancio di nuovi prodotti e della diminuzione delle “diverticalizzazioni” da parte dell'industria farmaceutica A causa delle peggiori condizioni di alcuni mercati finali (quali per es. L'industria automobilistica e quella elettrica & elettronica) il volume delle vendite e l'utile operativo si sono attestati al disotto del livello fatto registrare nel secondo trimestre 2002 e nel primo trimestre 2003. I volumi, i prezzi di vendita e i margini hanno subito un leggero calo, dovuto parzialmente anche ai tassi di cambio in ribasso. Dsm Elastomers ha realizzato una cifra di affari minore . Le attività di Dsm Composite Resins e di Dsm Coating Resins hanno mostrato una cifra di affari paragonabile a quella del secondo trimestre dello scorso anno e al primo trimestre 2003, registrando tuttavia un incremento dell'utile operativo rispetto agli stessi periodi. Dsm Engineering Plastics ha concluso un ottimo secondo trimestre con miglioramento dei margini. La cifra di affari e l'utile operativo del settore Industrial Chemicals hanno fatto registrare un miglioramento rispetto al secondo trimestre 2002. Risultato sotto pressione invece per Dsm Fibre Intermediates a causa del rallentamento del mercato del caprolattame. Dsm Melamine ha realizzato un utile operativo nettamente superiore a quello del secondo trimestre dello scorso anno e appena al di sotto del livello fatto registrare nel primo trimestre 2003. Buone le prestazioni di Dsm Agro con utile operativo in aumento Il contributo di Dsm Energy ha subito un calo per la diminuzione dei volumi di produzione dell'olio e del gas. L'utile operativo di Other activities ha visto un miglioramento rispetto al primo trimestre 2003 per effetto di un calo dei costi. Utile netto La voce Proventi e oneri finanziari è caratterizzata per il secondo trimestre 2003 da interessi passivi per 4 milioni di €uro, con una diminuzione di 7 milioni di €uro sullo stesso periodo del 2002. Questo incremento è dovuto a un aumento dei profitti finanziari originati dalla vendita di Dsm Petrochemicals, conclusa nel giugno 2002. Con una percentuale del 20% la pressione fiscale è risultata maggiore rispetto a quella registrata nel secondo trimestre 2002 (18%). L'utile di società non consolidate ha subito una flessione di 1 milione di €uro attestandosi su un livello di 2 milioni di €uro, in particolare per via dell’ incremento degli utili di Methanor. L'utile da attività ordinarie al netto delle imposte è stato di 67 milioni di €uro, con una diminuzione di 53 milioni di €uro (44%) sul secondo trimestre 2002 che comprendeva i dati economici e finanziari di Dsm Petrochemicals. L'utile netto ha fatto registrare una flessione di 891 milioni di €uro rispetto al secondo trimestre 2002, attestandosi sui 68 milioni di €uro. Tale flessione è generata soprattutto da proventi straordinari per 840 milioni di €uro nel 2002, il cui principale componente è rappresentato dall'utile di realizzo sulla vendita di Dsm Petrochemicals. Flusso di cassa, investimenti e finanziamenti Il flusso di cassa (utile netto più ammortamenti) relativo al secondo trimestre è stato pari a 162 milioni di €uro, attestandosi sul livello del primo trimestre. Con 98 milioni di €uro gli investimenti sono stati inferiori al medesimo periodo del 2002 (109 milioni di €uro per attività correnti). Nel primo semestre 2003, il totale degli investimenti è stato di 188 milioni di €uro (primo semestre 2002: 206 milioni di €uro per attività correnti). Dipendenti L’organico è passato da 19.221 a 19.050 unità Prospettive Nel secondo trimestre 2003 le condizioni dei mercati finali rilevanti per Dsm sono andate ulteriormente peggiorando. Le prospettive economiche e di mercato negative e la sfavorevole situazione valutaria non subiranno probabilmente alcuna svolta positiva a breve termine. La pressione sui volumi e sui margini di vendita sembra permanere in maniera sensibile anche nel terzo trimestre. Soprattutto i settori Performance Materials e Industrial Chemicals sembrano attraversare una vera e propria “fase di stanca”; il settore Life Science Products permane sotto pressione. L'utile operativo del terzo trimestre potrà pertanto subire un notevole decremento rispetto al livello fatto registrare nel secondo trimestre 2003. Per quanto riguarda il quarto trimestre si prevede tuttavia una netta ripresa , pur non potendone stimare l'entità. Per il 2003 si prevede anche l’apporto di un contributo positivo dalle attività relative alle vitamine, al carotenoide e alla chimica fine. Dsm non è ancora in grado di indicare quale sarà l'utile operativo per l'intero esercizio 2003, sebbene risulti al momento improbabile la realizzazione del risultato del 2002. Contemporaneamente, Dsm sta completando la fase di analisi per gli interventi di ristrutturazione già annunciati nel primo trimestre. Allo stato attuale sono previste, fra le altre, le seguenti misure: · l'arresto temporaneo o definitivo di alcune unità produttive di Dsm Pharmaceutical Products e di Dsm Elastomers, realizzando contestualmente una concentrazione presso gli impianti più competitivi; · un ulteriore miglioramento dei processi aziendali nella catena “supply-demand” nei settori Dsm Fine Chemicals, Dsm Food Specialties, Dsm Pharmaceutical Products e Dsm Elastomers, con il proseguimento delle standardizzazioni previste dal progetto Operational Excellence. Questo porterà prevedibilmente a una riduzione di circa 500 posti di lavoro, oltre ai 100 posti già annunciati nel rendiconto del primo trimestre. Le misure adottate sortiranno un effetto positivo di almeno 75 milioni di €uro all'anno sull'utile operativo, con realizzazione nei prossimi due anni. Il prossimo 1 ottobre Dsm illustrerà più in dettaglio le misure previste in due conferenze, una dedicata alla stampa e una agli analisti, nel corso delle quali verrà discussa anche l'integrazione delle attività relative alle vitamine, al carotenoide e alla chimica fine. Acconto sul dividendo Per l'esercizio 2003 si è deciso di distribuire un acconto sul dividendo pari a 0,58 €uro per azione ordinaria (pari a quello del 2002). Questo corrisponde a un terzo del dividendo per il 2002, che ammontava a 1,75 €uro. L'acconto sul dividendo non fornisce alcuna indicazione in merito al dividendo totale per il 2003. L'acconto sul dividendo relativo al 2003 viene distribuito in contanti. Nell’ attuale fase di trasformazione, la politica Dsm relativa ai dividendi è orientata alla stabilizzazione del livello del dividendo.

ASTALDI, NEI PRIMI SEI MESI FATTURATO A 427 MILIONI DI EURO (+ 9%) E UTILE A 16 MILIONI DI EURO (+69%)
Roma, 8 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi S.p.a., presieduto dal Prof. Ernesto Monti, riunitosi il 30 luglio a Roma, ha approvato la relazione del secondo trimestre 2003 ed ha esaminato i risultati preliminari dei primi sei mesi dell’anno, che consentono di confermare le aspettative di crescita per l’intero esercizio sia in termini di fatturato sia per quanto riguarda la redditività. Il valore della produzione del gruppo nei primi sei mesi del 2003 ammonta a 427,3 milioni di Euro, in crescita del 9% rispetto ai 392,9 milioni di Euro del primo semestre del precedente esercizio. I ricavi per appalti e prestazioni sono ammontati a 399,4 milioni di Euro, con un incremento del 11%. Il settore delle infrastrutture di trasporto continua a rappresentare l’attività di riferimento, con una quota del 75% sul totale. Il margine operativo lordo è salito a 73,5 milioni di Euro dai 46,3 milioni di Euro del primo semestre 2002, con un incremento del 59%, mentre il risultato operativo del periodo è pari a circa 31,9 milioni di Euro contro 29,4 milioni di Euro del corrispondente semestre e corrisponde al 7,5% del valore della produzione. I primi sei mesi 2003 si chiudono con un utile netto di gruppo pari a circa 15,8 milioni di Euro, con un aumento del 69% rispetto ai 9,3 milioni di Euro del primo semestre del precedente esercizio. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2003 si attesta a (160,6) milioni di Euro. Nel primo semestre 2003 sono state portate a termine acquisizioni di nuovi lavori per un importo di 1.381 milioni di Euro, che portano il valore complessivo del portafoglio di Gruppo a 4.421 milioni di Euro, in aumento del 28% rispetto ai 3.439 milioni di Euro del portafoglio all’1 gennaio 2003. In particolare va segnalata la conclusione positiva a favore del consorzio Iricav Due - di cui Astaldi ha la quota maggioritaria pari al 33% - della controversia nei confronti della Tav per quanto riguarda la realizzazione della tratta Verona-padova, della linea ad alta velocità che congiunge Verona a Venezia, che per Astaldi ammonta, secondo stime, ad un importo pari a 868 milioni di Euro. Per quanto riguarda i mercati esteri si registra l’avvenuto finanziamento da parte del governo del Venezuela della seconda fase della ferrovia Puerto Cabello-la Encrucijada, che determina un incremento del portafoglio ordini in quota Astaldi per 70 milioni di Euro a fronte di un contratto per un importo non ancora finanziato, e dunque non ancora iscritto nel portafoglio ordini, di ulteriori 270 milioni di Euro. Importanti obiettivi sono stati inoltre raggiunti negli Stati Uniti, con acquisizioni di nuovi lavori per circa 100 milioni di Euro. Il valore della produzione nel secondo trimestre 2003 si attesta a circa 223 milioni di Euro, di cui 210 milioni di euro provenienti da ricavi per appalti, e mostra una crescita su base trimestrale pari a circa il 9%. Rispetto al corrispondente trimestre 2002 cresce notevolmente la quota relativa all’edilizia industriale, dal 6% al 15%, grazie al contributo della commessa del Nuovo Polo Fieristico di Milano. Il margine operativo lordo, pari a 45,7 milioni di Euro, con una variazione annua pari al +34%, rappresenta il 20,5% del valore della produzione in miglioramento dal 16,6% dello scorso anno. Il risultato operativo ammonta a 16,9 milioni di Euro, in crescita del 2,5% e con una incidenza del 7,6% sul valore della produzione. L’utile netto del trimestre risulta in significativo aumento, passando da circa 6 milioni di Euro a 10,7 milioni di Euro, con un incremento del 82%. Nel corso della seduta, inoltre, il Consiglio ha deliberato quanto necessario al fine di porre in essere la fusione di R.i.c. Railway International Construction S.p.a. - operante nel settore dell’armamento ferroviario - in Italstrade S.p.a. (entrambe interamente controllate da Astaldi S.p.a.). Tale operazione rientra nella politica di razionalizzazione e contenimento dei costi di gestione societari, ai fini della focalizzazione dell’attività della controllata Italstrade S.p.a. Nel comparto della costruzione e manutenzione delle infrastrutture di trasporto (sia strade che ferrovie) di medie dimensioni, settore in cui la stessa società ha acquisito negli anni un’apprezzabile ed autonoma posizione di mercato.

IL GRUPPO LUXOTTICA ANNUNCIA I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE DEL 2003 IL FATTURATO NETTO DEL GRUPPO È STATO PARI A EURO 1.411,5 MILIONI L’UTILE OPERATIVO DEL GRUPPO SI È ATTESTATO A EURO 223,2 MILIONI
Milano, 8 settembre - Luxottica Group S.p.a. , leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato oggi i risultati del primo semestre e del secondo trimestre del 2003. I risultati del Gruppo sono stati condizionati dalla flessione del cambio del Dollaro nei confronti dell’Euro del 18,7% e del 19,1% rispettivamente nei primi sei mesi e nel secondo trimestre dell’anno rispetto ai corrispondenti periodi del 2002. Risultati consolidati: Primo semestre 2003 Il fatturato netto del Gruppo a cambi correnti è diminuito del 19,8% a Euro 1.411,5 milioni. A parità di cambi il fatturato consolidato sarebbe calato del 5,9%. L’utile operativo consolidato si è attestato a Euro 223,2 milioni. Il margine operativo è stato pari al 15,8%. L’utile netto del Gruppo è stato pari a Euro 133,3 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 9,4%. In Euro, l’utile per azione (Adr) è stato di Euro 0,30 In Dollari statunitensi, l’utile per azione è stato di Us$ 0,33 Secondo trimestre 2003 Il fatturato netto del Gruppo a cambi correnti è diminuito del 19,6% a Euro 707,0 milioni. A parità di cambi il fatturato consolidato sarebbe calato del 5,2%. L’utile operativo consolidato è stato pari a Euro 111,9 milioni. Il margine operativo è stato pari al 15,8%. L’utile netto del Gruppo si è attestato a Euro 67,7 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 9,6%. In Euro, l’utile per azione (Adr) è stato di Euro 0,15 In Dollari statunitensi, l’utile per azione è stato di Us$ 0,17. Attività di produzione e di distribuzione all'ingrosso e al dettaglio: Attività di produzione e di distribuzione all'ingrosso Nei primi sei mesi del 2003 il fatturato dell’attività di produzione e di distribuzione all’ingrosso a cambi correnti è stato pari a Euro 573,0 milioni, in calo del 13,8% rispetto al corrispondente periodo del 2002. A parità di cambi il fatturato dell’attività di distribuzione all’ingrosso sarebbe diminuito del 5,3%. Nel semestre l’utile operativo dell'attività di produzione e di distribuzione all'ingrosso è stato pari a Euro 126,0 milioni, con un margine operativo del 22,0%. Con riferimento all’attività di distribuzione all’ingrosso, Leonardo Del Vecchio ha commentato: "Nel semestre il settore ottico ha registrato un calo generalizzato dei volumi, mentre la nostra divisione wholesale ha evidenziato un andamento migliore rispetto al settore consentendoci di guadagnare quote di mercato. Dall’inizio del mese di giugno abbiamo assistito ad un incremento degli ordini degli ottici rispetto ai mesi precedenti, avendo evidentemente esaurito l’eccedenza di scorte accumulate nel 2002. Inoltre, recentemente il nostro portafoglio si è arricchito della licenza decennale per i marchi Prada e Miu Miu. Pertanto, grazie a questa licenza e a tutte le nuove collezioni lanciate nel corso dell’anno, nel 2004 il portafoglio marchi del Gruppo risulterà significativamente rafforzato rispetto al 2002." Attività di distribuzione al dettaglio Nel primo semestre del 2003 il fatturato dell’attività di distribuzione al dettaglio a cambi correnti è stato pari a Euro 940,0 milioni, in calo del 20,2% rispetto al corrispondente periodo del 2002. A parità di cambi il fatturato dell’attività di distribuzione al dettaglio sarebbe calato del 2,5%. Le vendite in Dollari a parità di negozi sono diminuite del 3,4%. Nel semestre l’utile operativo dell’attività di distribuzione al dettaglio è stato pari a Euro 121,9 milioni. Il margine operativo è stato pari al 13,0%. Nel secondo trimestre del 2003 il fatturato dell’attività di distribuzione al dettaglio a cambi correnti è stato pari a Euro 470,9 milioni, in calo del 21,1% rispetto al corrispondente periodo del 2002. A parità di cambi il fatturato dell’attività di distribuzione al dettaglio sarebbe calato del 3,0%. Le vendite in Dollari a parità di negozi sono diminuite del 3,7%. Con riferimento all’attività di distribuzione al dettaglio, Leonardo Del Vecchio ha aggiunto: "I risultati del trimestre della divisione retail sono stati influenzati dal maltempo che è durato fino all’ultima settimana del mese di giugno, penalizzando soprattutto il segmento del sole sia in Lenscrafters che in Sunglass Hut International, oltre che dal perdurare di consumi molto deboli. In controtendenza rispetto ai primi due trimestri, che hanno registrato vendite in calo rispetto al 2002, in luglio il fatturato a parità di negozi sta crescendo del 2%. Siamo quindi fiduciosi in una ripresa dei consumi e, ipotizzando che nella seconda parte dell’anno le vendite si mantengano sui livelli attuali, il fatturato in Dollari del 2003 dovrebbe rimanere invariato rispetto al 2002. Inoltre, grazie alla continua attenzione del management al miglioramento dell’efficienza e ad un attento controllo dei costi, il margine operativo dovrebbe risultare sostanzialmente in linea con quello realizzato nel 2002. E’ incoraggiante comunque constatare che, anche con vendite in calo e in presenza di un’aspra concorrenza, continuiamo a mantenere la nostra quota di mercato in Nord America sia nel segmento sole che nel segmento vista." Commento del Presidente: Leonardo Del Vecchio, Presidente di Luxottica Group, commentando i risultati consolidati ha concluso: " Anche nel secondo trimestre, come già nei primi tre mesi dell’anno, i risultati del Gruppo sono stati influenzati dai medesimi tre fattori: il Dollaro debole che si è svalutato del 19% sull’Euro; la scadenza a fine maggio della licenza dei marchi Giorgio Armani ed Emporio Armani ed infine la persistente debolezza dell’economia negli Stati Uniti che ha penalizzato le vendite della divisione retail. Tali fattori dovrebbero attenuarsi progressivamente nella seconda parte dell’anno. In particolare, il fatturato delle nuove collezioni lanciate in marzo, Versace, Versus, Ray-ban vista e Ray-ban Junior, i cui risultati sono perfettamente in linea con le nostre aspettative, e del nuovo contratto di licenza siglato con Prada sostituiranno nei prossimi trimestri le vendite derivanti dal mancato rinnovo della licenza per i marchi Armani. Inoltre, data l’evoluzione del cambio Euro/dollaro nel corso del 2002 (valori medi: primo trimestre: 0,8766, secondo trimestre: 0,9198, terzo trimestre: 0,9838 e quarto trimestre: 0,9982) e ipotizzando che il cambio Euro/dollaro si stabilizzi agli attuali livelli (1,15), l’effetto cambio, che per il primo semestre di questo esercizio ha pesato per il 18,7%, andrebbe progressivamente a ridursi fino al 13% dell’ultimo trimestre. Comunque, la persistente debolezza del Dollaro e i modesti segnali di ripresa dell’economia americana mi inducono prudenzialmente a rivedere le previsioni dell’utile per azione per l’esercizio 2003. Pertanto, assumendo un cambio medio Euro/dollaro nella seconda parte dell’anno pari a 1,15 stimiamo un utile per azione di Dollari 0,71/Euro 0,63. Vorrei sottolineare anche che il 2003 è per noi un anno di transizione e che dal 2004 torneremo a una crescita del fatturato e degli utili intorno al 15%, grazie al significativo rafforzamento del nostro portafoglio marchi, sia di proprietà che in licenza, e all’acquisizione della catena australiana Opsm."

LUXOTTICA GROUP DICHIARA CHE L’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO SULLE AZIONI OPSM E’ INCONDIZIONATA
Milano, 8 settembre 2003 - Luxottica Group S.p.a. , leader mondiale nel settore degli occhiali, con riferimento all’Offerta Pubblica di Acquisto in contanti annunciata il 30 aprile 2003 e iniziata il 16 giugno 2003, su tutte le azioni e le opzioni di Opsm Group Limited (Asx: Ops), ha annunciato l'8 agosto di aver ottenuto il controllo di Opsm avendo ricevuto adesioni all’offerta pari al 50.68%. Come annunciato il 1° agosto 2003 l’offerta è ora svincolata da tutte le condizioni che erano previste dall’offerta stessa. Nei prossimi giorni, Luxottica entrerà in contatto con il Consiglio di Amministrazione di Opsm per concordare un adeguato livello di rappresentanza all’interno del Consiglio stesso. Luxottica Group ha inoltre annunciato di aver anticipato i tempi di pagamento agli azionisti. Tali pagamenti saranno effettuati entro sette giorni a partire da oggi, 8 agosto 2003, o entro 7 giorni dalla data di accettazione dell’offerta, se successiva. Per qualsiasi informazione rivolgersi ai seguenti numeri: 1300 766 050 per chiamate dall’Australia, e +61 2 9240 7546 per chiamate da altri paesi. Per motivi legali le telefonate saranno registrate.

AUSTRIAN AIRLINES ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI PER IL PRIMO SEMESTRE 2003
Milano, 8 settembre 2003 – Nei primi 6 mesi del 2003, segnati dagli effetti della guerra in Iraq, della polmonite atipica Sars e dal persistere del debole andamento dell’economia mondiale Austrian Airlines ha registrato un Ebit di €-23,3 milioni. L’utile al lordo delle imposte è stato di €-28,6 milioni, rispetto ad €4,3 milioni dello stesso periodo del 2002. Sulla base degli sviluppi dei primi sei mesi dell’anno, si prevede per il 2003 un Ebit in pareggio o leggermente in attivo. “Con l’introduzione di due programmi per la riduzione dei costi all’inizio del 2003, di tagli consistenti nella produzione e del lancio di una serie di campagne di marketing, siamo riusciti in parte a mantenere sotto controllo gli effetti negativi della recessione economica”, ha dichiarato Vagn Soerensen, Chief Executive Officer di Austrian Airlines. “Dopo sei mesi di difficoltà è ora nostra intenzione adottare una strategia offensiva. Favoriremo l’espansione dell’Unione Europea verso est insieme alla richiesta di collegamenti verso e dall’est europeo, nostra principale attività. Il nostro obiettivo è potenziare la nostra posizione di leader, aumentando di oltre il 50% i collegamenti con l’Est Europeo nei prossimi 5 anni. Inoltre in autunno porteremo sul mercato una serie di nuovi e innovativi prodotti ”. Nei primi sei mesi del 2003 l’Ebit si attestato a €-23,3 milioni in calo di €53 milioni rispetto allo s stesso periodo dell’anno precedente, mentre il risultato ante imposte è stato di €-28,6 milioni rispetto ai €4,3 milioni del primo semestre del 2002. La situazione è peggiorata nel 2003 a causa del generale clima di incertezza dovuto al persistere del debole andamento dell’economia mondiale, al conflitto in Medioriente e all’epidemia della polmonite atipica. “Nonostante un calo nella domanda e un analogo trend nei ricavi siamo riusciti a ridurre i nostri interessi passivi di ulteriori €120 milioni. Nella seconda metà del 2003 concentreremo i nostri sforzi per migliorare l’efficienza riducendo i costi e aumentando il fatturato”, ha dichiarato Thomas Kleibl, Chief Financial Officer di Austrian Airlines. Nonostante un aumento dei posti venduti per chilometro, il fatturato ha registrato un calo del 8,7% passando da € 960,2 milioni a €877,1 milioni, a fronte di una riduzione della domanda e di uno yield basso. Le variazioni del tasso di cambio nei debiti in valuta estera hanno generato proventi. Il fatturato d’esercizio di Austrian Airlines è sceso dell’8% a €1.066,7 milioni rispetto ai €1.160 milioni dello stesso periodo del 2002. Le spese d’esercizio per i primi sei mesi del 2003 sono scese del 3,6% a €1.090 milioni. La rapida messa a punto del programma di riduzione dei costi (diminuiti del 5% per l’intero anno e del 10% in tre mesi) ha iniziato ad avere un effetto significativo nel secondo trimestre dell’anno, portando ad una diminuzione delle spese d’esercizio del 13%. Nonostante l’andamento positivo è necessario ridurre le spese, in particolare quelle relative ai voli e ai costi dei fornitori. A fronte di una politica di contenimento dei costi legati al carburante iniziata nel 2001, nel primo semestre del 2003 Austrian Airlines è riuscita a mantenere sotto controllo gli effetti dell’aumento nel prezzo del carburante derivati in parte dal conflitto in Iraq. Austrian Airlines è riuscita a ridurre gli interessi passivi ottenendo risultati significativi. Rispetto al 2002 gli interessi passivi sono scesi a €120,9 milioni. Il livello di indebitamento è sceso a 267,7% rispetto a 290,4% al 31 dicembre del 2002. A causa della riduzione del capitale d’esercizio rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, il cash flow da attività ordinarie è diminuito da €305,6 milioni a €149 milioni. In seguito alla forte riduzione del volume degli investimenti, la liquidità di Austrian Airlines e gli investimenti a breve termine sono aumentati raggiungendo €313,7 milioni, rispetto ai € 78,6 milioni dello stesso periodo del 2002. I posti disponibili per chilometro sono aumentati del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2002. Tuttavia, a causa delle incertezze dovute al conflitto in Iraq, alla Sars e al debole andamento dell’economia mondiale i posti venduti per chilometro sono aumentati del 1,9%. Di conseguenza il coefficiente di riempimento è sceso al 66% (-2,6P). Il numero di passeggeri trasportati è sceso del 7% a 3.254.238. Il fatturato dovuto al traffico di linea ha raggiunto €768,9 milioni rispetto ai €854,8 milioni del 2002, con un calo del 10%. L’ebit dai voli di linea è sceso da €26 milioni a €-20,1 milioni. Grazie ad un’ aggressiva politica tariffaria Austrian Airlines é riuscita ad acquisire nuove quote di mercato in un periodo difficile. “Siamo riusciti ad ottenere quasi 300.000 prenotazioni in più grazie alle due campagne ‘Tariffe da favola’. Offriremo altre interessanti novità in autunno che utilizzeremo per stimolare la domanda”, ha dichiarato Josef E. Burger, Chief Commercial Officer di Austrian Airlines. Nel segmento charter i posti disponibili per chilometro sono cresciuti del’4,8% rispetto allo stesso periodo del 2002. Tuttavia, a causa di una domanda sempre più debole, i posti venduti per chilometro sono scesi del 1%. Il fatturato del segmento charter ha raggiunto €108,2 milioni, rispetto a €105,4 milioni del 2002. L’ebit è diminuito da €1,5 milioni del 2002 a €-4,4 milioni. Il volume degli investimenti nei primi sei mesi del 2003 è risultato di €55,9 milioni rispetto ai €205 milioni dei primi sei mesi dello scorso anno (-72,7%). Nella flotta di Austrian Airlines sono stati introdotti due moderni Dash 8-400 e un B737-800 nello scorso mese di luglio. Nel corso dei primi sei mesi Austrian Airlines ha adattato la flotta alle mutevoli condizioni di mercato. Con la vendita di due business jet Lear 60, il segmento dei “corporate jet” può essere completamente abbandonato. L’ordine del Boeing 777 destinato al lungo raggio è stato convertito in un ordine di 3 moderni Boeing 737-800 destinati al medio raggio. In aggiunta a ciò è stata cancellata un’opzione di vendita per un Embraer Jet. Nell’ambito di una politica di riduzione della capacità e di contenimento dei costi, Austrian Airlines ha noleggiato 3 Dash 8 (uno dei quali con un opzione di acquisto) e 5 Boeing 767. Secondo l’accordo iniziale uno dei tre Boeing 767 noleggiati a Lauda Air Italia verrà restituito ad Austrian Airlines nel terzo trimestre del 2003 per essere utilizzato nel segmento charter. A partire dal 20 agosto, Austrian Airlines servirà una nuova destinazione: la città di Baku, capitale dell’Azerbaijan affacciata sulle rive del Mar Caspio, centro ricco di riserve di petrolio e gas naturale. Con l’orario invernale 2003/2004 Austrian Airlines offrirà ulteriori nuovi collegamenti. La città di Rostov nella Russia meridionale verrà servita da tre voli settimanali, consentendo ad Austrian Airlines di portare a 35 le destinazioni servite nell’Europa Centro-orientale. “Entro il 2008 è nostra intenzione aumentare il volume di passeggeri in viaggio verso e dall’Europa Centro-orientale del 50% rispetto al livello attuale di 1,2 milioni di persone. Al momento la nostra rete di collegamenti copre il 27% del totale dei voli per l’Europa dell’Est e il 18% del volume di passeggeri. Aumenteremo inoltre in modo significativo la percentuale di fatturato locale, che al momento è del 15%, posizionandoci come vettore leader nei collegamenti tra l’Europa dell’Est e il resto del mondo”, ha dichiarato Josef E. Burger, Chief Commercial Officer di Austrian Airlines.

HAPAG LLYOD EXPRESS VOLA, COME PRIMA LOW COST-AIRLINE TEDESCA DA STOCCARDA SU QUATTRO DESTINAZIONI ITALIANE 
 Milano, 8 settembre 2003 - Hapag Lloyd Express (Hlx), tra le principali compagnie aeree a basso costo, amplia ulteriormente i propri collegamenti e già da quest'anno avrà Stoccarda come nuovo scalo nella rete di destinazioni. Sono immediatamente prenotabili su "www.Hlx.com" i collegamenti per quattro città italiane. Così a partire dal 26 ottobre saranno attivi da Stoccarda, importante metropoli del sud del Baden Wuerttemberg, collegamenti nonstop per Venezia e Roma e, a partire dal 6 dicembre, per Napoli e Pisa. "Nella regione sudoccidentale della Germania vediamo un grande potenziale di richiesta per collegamenti diretti a prezzi convenienti. Questo è stato il motivo principale che ci ha spinto a diventare la prima linea aerea a basso costo tedesca a servire Stoccarda" ha spiegato Wolfgang Kurth, presidente della Hlx. "La grande gioia di viaggiare degli svevi e l'offerta delle tratte a basso costo vanno di pari passo ed io conto anche su un alto interesse per e dalla regione", così continua Kurth. I prezzi per persona e tratta sono in media più bassi di cento Euro rispetto alle tariffe offerte finora dalle compagnie di linea. Così Venezia è già prenotabile su internet a partire da 19,99 Euro, Pisa a partire da 29,99 Euro, Roma e Napoli a partire da 39,99 Euro per tratta e per persona. Hlx è comparsa sul mercato all'inizio dello scorso dicembre con il collegamento aereo da Colonia/bonn. Tre mesi dopo, nel marzo 2003, si è aggiunto Hannover come secondo scalo tedesco ed il carrier include adesso con Stoccarda un terzo mercato importante, con un bacino di più di 10 milioni di abitanti. "Così manteniamo fino alla fine dell'anno il nostro indice di crescita e calcoliamo, entro la fine dell'anno, di arrivare a più di due milioni di prenotazioni," dichiara Kurth ottimistico. Ci sarà un allargamento delle destinazioni anche dallo scalo di Colonia/bonn, dove Hlx ha collocato sette aerei. Così ora Hlx vola anche in Svizzera e a partire dal 22 settembre collegherà ogni giorno, già alla mattina presto, Ginevra, la metropoli degli affari. A partire del 6 dicembre si aggiunge Siviglia, la capitale dell´Andalusia e Bilbao, nella Spagna settentrionale. Entrambe le destinazioni fanno scalo 4 volte alla settimana e sono destinazioni ideali - come Ginevra - per viaggi brevi o durante il fine settimana. Con prezzi d'apertura a partire da 49,99 Euro per tratta e per persona, Hlx assume la guida dei prezzi su questi nuovi collegamenti diretti, disponibili per la prima volta da Colonia/bonn. Sia le nuove tratte che il, quasi completo, programma invernale sono prenotabili da stamattina su www.Hlx.com

ASTALDI: 868 MILIONI DI EURO PER LA TRATTA ALTA VELOCITA’ VERONA-PADOVA IL COSTO DELL’INTERA OPERA, OLTRE 75 KM DI RETE FERROVIARIA, È STIMATO IN 2.630 MILIONI DI EURO
Roma, 8 settembre 2003 - Si è conclusa a favore del consorzio Iricav Due - di cui Astaldi ha la quota maggioritaria pari al 33% - la controversia nei confronti della Tav per quanto riguarda la realizzazione della tratta Verona-padova della linea ad alta velocità che congiunge Verona a Venezia. Nell’ambito delle procedure della Legge Obiettivo, la Tav di recente ha presentato al Cipe il nuovo progetto preliminare per l’opera in questione, per una previsione di spesa di 2.630 milioni di euro, di cui circa 868 milioni di euro di competenza di Astaldi. °°° Il Gruppo Astaldi, quotato sul segmento Star della Borsa Italiana, è attivo da oltre 75 anni, in Italia e all’estero, nella progettazione e costruzione di grandi opere di ingegneria civile. Il Gruppo opera nelle seguenti aree di attività: • infrastrutture di trasporto (ferrovie, metropolitane, strade, autostrade, aeroporti e porti); • lavori idraulici e impianti di produzione energetica (dighe, impianti idroelettrici, acquedotti, oleodotti, gasdotti e impianti di depurazione); • edilizia civile ed industriale (ospedali, università, aeroporti, tribunali, opere edili relative a centrali elettriche e nucleari, parcheggi); • gestione in regime di concessione di opere quali parcheggi, impianti di bonifica, ecc.. Attualmente il Gruppo Astaldi si caratterizza come general contractor in grado di promuovere gli aspetti finanziari e di coordinare tutte le risorse e competenze per la realizzazione e gestione ottimale di opere pubbliche complesse e di rilevante importo.

NOVUSPHARMA SPA ANNUNCIA I DATI FINANZIARI DEL PRIMO SEMESTRE 2003
Milano, 8 settembre 2003 – Novuspharma Spa (Nuovo Mercato: Nov.mi), società biofarmaceutica focalizzata sulla ricerca di terapie antitumorali innovative, annuncia oggi i risultati finanziari del primo semestre 2003 e gli aggiornamenti sullo sviluppo dei programmi clinici. Highlights: Siglato un accordo di fusione con Cell Therapeutics, Inc. (Cti)  con lo scopo di creare una società biofarmaceutica internazionale focalizzata sullo sviluppo di terapie antitumorali innovative. Alla stipula dell’atto di fusione, prevista per la fine del 2003, gli azionisti di Novuspharma riceveranno circa 16 milioni di azioni di Cti. E’ stato annunciato a giugno che è allo studio un nuovo piano di sviluppo del Pixantrone in pazienti con linfoma aggressivo in terza linea. Questo programma, che sarà discusso durante un incontro previsto con Fda entro la fine dell’anno, potrebbe offrire una ulteriore strategia registrativa per il prodotto negli Stati Uniti. In caso di riscontro positivo con Fda, sarà avviato all’inizio del 2004 uno studio registrativo in questa indicazione, con un periodo di arruolamento dei pazienti previsto di circa un anno. Presentati al meeting annuale della Società Internazionale di Ematologia Sperimentale (International Society of Experimental Haematology) risultati incoraggianti per il Pixantrone (Bbr 2778) nel nuovo regime terapeutico Bshap. Presentati al meeting annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (American Society Clinical Oncology, Asco) risultati positivi di uno studio di fase Ii con Bbr 3576 in pazienti con carcinoma della prostata ormono-refrattario (Hrpc). Il risultato del primo semestre 2003 vede una perdita pari a 17 milioni di Euro (30 giugno 2002: 13,1 milioni di Euro). Talel’ aumento della perdita riflette è da imputarsi per la quasi totalitàdipende quasi del tutto dalla l’avanzato stadio di sviluppo dei composti, ed è in linea con le aspettative della Società. La posizione finanziaria netta attiva al 30 giugno 2002 è pari a 96 milioni di Euro (31 dicembre 2002: 109.8 milioni di Euro). Silvano Spinelli, amministratore delegato di Novuspharma, dichiara: “Nella prima metà del 2003 abbiamo ottenuto risultati davvero incoraggianti dai nostri prodotti, tenendo sempre sotto attento controllo i costi. Inoltre, l’accordo di fusione con Cell Therapeutics, annunciato in giugno, permetterà di creare una società biofarmaceutica internazionale leader nel campo oncologico ed ematologico. Considerando che il piano d’integrazione fra le due società sta procedendo in maniera molto positiva, non possiamo che essere fiduciosi per il prossimo futuro”. Risultati Economico-finanziari - I ricavi al 30 giugno 2003 sono stati di 1,7 milioni di Euro rispetto a 2,7 milioni di Euro registrati nello stesso periodo del 2002. Talii ricavi in questo periodo sono dovuti principalmente relativi ai contributi pubblici che Novuspharma riceve a sostegno dei suoi programmi di ricercache supportano Novuspharma nei suoi programmi di ricerca. La perdita registrata nei primi sei mesi dell’anno è stata di 17 milioni di Euro rispetto ai 13,1 milioni di Euro nel 2002. Tale aumento è in linea con le aspettative della società e riflette lo stato di avanzamento dei prodotti in sviluppo clinico tra i quali spiccano gli studi sul Pixantrone per la cura del linfoma non-Hodgkin. Novuspharma al 30 giugno 2003 presenta una posizione finanziaria netta attiva pari a 96 milioni di Euro (109,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2002), che consente alla Società di disporre delle risorse finanziarie necessarie a perseguire gli obiettivi prefissatasi nel 2003 e oltre.Abbondantemente Aggiornamento Sull’accordo Di Fusione Con Cell Therapeutics Inc. (Cti) - Il 17 giugno 2003 Novuspharma ha annunciato la firma di un accordo di fusione con Cell Therapeutics, Inc. (Nasdaq: Ctic), Usa, società biofarmaceutica orientata allo sviluppo di terapie antitumorali innovative. Ad oggi, Cell Therapeutics commercializza il Trisenox, registrato in Usa ed Europa per la cura della leucemia promielocitica acuta (Apl) recidiva/refrattaria, e ha in sviluppo lo Xyotax (paclitaxel poliglutammato), attualmente in fase Iii di sperimentazione clinica nel tumore del polmone . La stipula dell’atto di fusione è prevista per la fine del 2003. Alla data della fusione è stato costituito un team per l’integrazione che ha già compiuto significativi progressi identificando sinergie operative e possibili riduzioni dei costi. Programmi Clinici - Pixantrone (Bbr 2778) - In giugno è stata annunciata negli Stati Uniti una ulteriore strategia registrativa per il Pixantrone che Novuspharma e Cti prevedono di poter discutere durante un incontro con Fda entro l’anno. La nuova strategia sarà basata su uno studio di fase Iii non randomizzato con Pixantrone come agente singolo in pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin che non hanno risposto a due precedenti trattamenti terapeutici. Ad oggi, non esistono farmaci approvati da Fda per questa indicazione. In caso di esito positivo dell’incontro con Fda, l’avvio del sopra esposto studio registrativo è previsto per l’inizio del 2004, con il completamento dell’arruolamento dei pazienti entro un anno dall’avvio. Il deposito del dossier registrativo è previsto nella seconda metà del 2005 ed il lancio del prodotto nel 2006, in linea con le previsioni. Novuspharma sta conducendo attualmente uno studio registrativo di fase Iii del Pixantrone in combinazione con il Rituximab in pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin recidivante di tipo indolente. In previsione della nuova strategia registrativa di cui sopra, questo studio potrebbe essere utilizzato per supportare la commercializzazione del Pixantrone e per fornire ulteriori dati sui suoi effetti. Risultati clinici recenti - In luglio Novuspharma ha presentato, al 32° meeting annuale della Società Internazionale di Ematologia Sperimentale (International Society of Experimental Haematology), i primi risultati positivi di uno studio di fase I con il Pixantrone (Bbr 2778) in combinazione nel linfoma non-Hodgkin aggressivo recidivante. In questo studio, il Pixantrone è stato introdotto in combinazione nel nuovo regime terapeutico Bshap (Pixantrone, citarabina, metilprednisolone e cisplatino). I risultati mostrano una risposta nel 58% dei casi (11 pazienti su 19) con una percentuale di scomparsa completa del tumore del 32%. In giugno Novuspharma ha presentato al meeting annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (American Society Clinical Oncology, Asco), i risultati dello studio di fase Ii del Bbr 3576 come singolo agente in pazienti con carcinoma della prostata ormono-refrattario (Hrpc). I risultati mostrano una risposta sul Psa (Prostate Specific Antigen) nel 25% dei pazienti e provano la capacità del Bbr 3576 di controllare il dolore associato alla patologia.

GRANITIFIANDRE: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 GIUGNO 2003. FATTURATO A 39,3 MILIONI DI EURO, IN LINEA CON I DATI AL 30 GIUGNO 2002 E IN CRESCITA DEL 17,4% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2003; PORTAFOGLIO ORDINI +10% AL 31 LUGLIO 2003. AL VIA LA PRODUZIONE NEL NUOVO STABILIMENTO IN GERMANIA.
Castellarano, 8 agosto 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre - azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato e prima matricola quotata al segmento Star della Borsa Italiana a capo di un Gruppo che include ad oggi 17 diverse società - ha approvato la Relazione Trimestrale al 30 giugno 2003. Il fatturato consolidato nel secondo trimestre dell’anno si è attestato a 39,3 milioni di euro, in crescita del 17,4% rispetto ai 33,5 milioni del primo trimestre. Il lieve calo rispetto ai dati del secondo trimestre dello scorso esercizio, che vedevano volumi di vendita pari a 40,9 milioni di euro, è da imputare alla sfavorevole evoluzione del rapporto di cambio euro/dollaro e al consolidamento di Motiv Sturgyik, acquisita nel secondo trimestre 2002 e consolidata per la prima volta nella seconda trimestrale dello scorso esercizio, recependo così anche i volumi di fatturato sviluppati nel primo trimestre. I volumi complessivi di fatturato del trimestre a cambi costanti e scorporando gli effetti del consolidamento di Motiv Sturgyik sarebbero risultati in crescita del 2%. I principali indici di redditività, sebbene in leggero calo rispetto ai dati del secondo trimestre dello scorso esercizio sempre a causa dei negativi effetti delle evoluzioni del rapporto di cambio euro/dollaro, risultano sempre positivi e in netta crescita rispetto al primo trimestre dell’anno. Il risultato operativo lordo (Ebitda) ha superato i 9,5 milioni di euro, in flessione dell’11,1% rispetto ai 10,7 del secondo trimestre 2002, ma in crescita del 20,4% rispetto ai 7,9 milioni di euro del primo trimestre dell’anno e con un’incidenza sul fatturato del 24,3%. Il margine operativo (Ebit) è pari a 7,5 milioni di euro, in crescita del 23,0% rispetto ai 6,1 milioni del primo trimestre 2003 e con un’incidenza sul fatturato del 19,1%, sebbene in calo rispetto al 21,5% del 30 giugno 2002. Il risultato ante imposte, positivo per 7,4 milioni di euro, è anch’esso in crescita (+17,0%) rispetto ai 6,4 milioni del primo trimestre dell’anno ma in contrazione rispetto ai 9,5 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La posizione finanziaria netta è pari a 29,4 milioni di Euro, in contrazione rispetto ai 34,9 milioni al 31 dicembre 2002. Nel semestre, tramite flussi di cassa generati dall’attività pari a 9,4 milioni di euro, sono stati finanziati gli investimenti netti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per oltre 9,1 milioni di euro, principalmente volti al completamento dei nuovi stabilimenti negli Stati Uniti e in Germania; nel periodo sono stati, inoltre, distribuiti dividendi per oltre 4 milioni di euro. Il patrimonio netto consolidato ha superato i 161 milioni di euro, in crescita rispetto ai 153 milioni al 31 dicembre 2002 pur avendo già recepito la destinazione dell’utile dello scorso esercizio di cui 4 milioni di euro a titolo di dividendi. Nel corso del trimestre, con l’ultimazione delle linee produttive, è stato completato lo stabilimento produttivo in Brandeburgo (Germania) che sarà inaugurato ufficialmente nel mese di settembre alla presenza dei principali progettisti edili, clienti ed autorità del Land. “Già nel mese di luglio abbiamo avviato il ciclo produttivo del nuovo stabilimento tedesco – ha commentato Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre – con 60.000 mq. Di prodotto già in giacenza a fine mese e una dotazione complessiva di 26 diversi materiali, tutti aggiuntivi rispetto all’offerta a marchio Granitifiandre”. “I dati del secondo trimestre, l’attuale portafoglio ordini del 10% superiore a quello dello stesso periodo 2002, unitamente alla partenza del nuovo stabilimento – ha aggiunto Verdi – non possono che confermare le previsioni di una chiusura positiva dell’esercizio 2003, in crescita rispetto al 2002 con il mantenimento di elevati livelli di redditività e di flussi di cassa”.

S.IN.T-SELECARD: UNA NUOVA RAGIONE SOCIALE PER LA S.IN.T.
Milano, 8 settembre 2003 - L'azienda: alla soglia dei venti anni di attività, la S.in.t. Intraprende una nuova avventura con alle spalle un importante gruppo azionario di riferimento comprendente Pirelli & C., Vittoria Assicurazioni S.p.a. E Yura Int. Holding B.v. La ragione sociale: deliberata la trasformazione da S.r.l. A S.p.a. Con un aumento gratuito del capitale sociale a 500.000,00 euro I numeri: incremento medio del fatturato del +25% negli ultimi 3 esercizi, 9.000.000 Card emesse dall'inizio dell'attività con due milioni di titolari attivi gestiti e oltre 100.000 contatti al Call Center ogni dodici mesi L'assemblea Straordinaria della S.in.t. Ha deliberato la trasformazione da S.r.l. A S.p.a. Con un aumento gratuito del capitale sociale a 500.000,00 euro, attraverso l'utilizzo di parte degli utili non distribuiti. Il cambiamento della ragione sociale, dovuto ad una crescita dei profitti negli ultimi cinque anni e ad una necessità di rinnovamento, ha portato ad un rafforzamento della compagine sociale: infatti, il gruppo azionario di riferimento di S.in.t. È costituito da società di primaria importanza, quali Pirelli & C., Vittoria Assicurazioni S.p.a. E Yura Int.
Holding B.v.. "S.in.t. Ha sempre privilegiato una politica di sviluppo auto-finanziato rispetto ad una di redditività- ha dichiarato il Presidente/amm.re Delegato Filiberto Angelino- pertanto non ha fatto ricorso all'indebitamento, ma ha accantonato nel tempo gli utili prodotti che hanno fatto crescere il patrimonio netto consentendo l'aumento gratuito del capitale sociale da 78.000,00 euro a 500.000,00 euro. La scelta di trasformare la ragione sociale in S.p.a. È dovuta a questioni di immagine, perché, pur non essendoci sul piano delle valenze economiche alcuna differenza, nell'opinione del grande pubblico e di una parte non marginale di operatori, specie della Pubblica Amministrazione, una S.p.a. È giudicata più importante e credibile di una S.r.l.". La S.in.t. È società specializzata in servizi di marketing relazionale, progetti di comunicazione, problem solving e business integration rivolti al B2b e B2c. In particolare, attraverso la sua business unit Selecard, marchio di circuito e struttura dedicata, idea, progetta e realizza pacchetti servizi (benefici e problem solving solutions) veicolati attraverso carte di identificazione personale, gestendo annualmente 2 milioni di titolari attivi. Il mercato di riferimento di S.in.t. È il B2b (Aziende, Enti ed Istituzioni, Associazioni) con una pluralità di pubblici a cui rivolgersi (tipicamente prospect, clienti, associati ed iscritti, trade, rete vendita, dipendenti, ecc.), rappresentando un efficace strumento per interagire con il proprio target di riferimento secondo le logiche del one-to-one. S.in.t., attraverso la sua business unit Selecard, copre realtà profondamente diverse tra loro offrendo un prodotto diviso per finalità. Ai benefici delle tessere si aggiungono una serie di servizi complementari: il call center, specializzato nel problem solving ed attrezzato per la comunicazione con portatori di handicap, offre informazioni ai titolari di card 24ore su 24; il sito internet www.Selecard.it coinvolge i clienti attraverso l'interattività; il Customer Care, è disponibile per qualsiasi segnalazione relativa ai servizi collegati alla card. Ogni anno S.in.t. Gestisce 2.000.000 di tesserati e attraverso il Call Center ed il sito internet registra rispettivamente oltre 100.000 contatti e 500.000 passaggi. In base a recenti ricerche, la presunzione per il fatturato 2003 conferma un incremento del +25% rispetto allo scorso anno.

SAET: LO ZINCO RUSSO VIAGGIA SU IMPIANTI PADOVANI UN FATTURATO DI 8 MILIONI NEL 2002, IL 40% DALL’ESTERO, E CONSISTENTI INVESTIMENTI IN R&S
Padova - 8 settembre 2003 - Impianti di automazione ‘chiavi in mano’ altamente innovativi, che riducono i consumi e le emissioni. E’ la chiave del successo di Saet Padova, azienda presieduta da Carlo Portalupi che, dopo aver realizzato per oltre 20 anni sistemi di automazione industriale in Italia e all’estero sbarca in Russia. L’azienda padovana ha progettato, prodotto e messo in servizio l’automazione del nuovo stabilimento produttivo della Chzp di Chelyabinsk, nella regione degli Urali, uno dei maggiori produttori mondiali di zinco in lingotti. Una commessa di oltre 1 milione di euro per un impianto che produrrà 200mila tonnellate di lingotti di zinco all’anno, con un risparmio del 40% di assorbimento energia e altrettanta riduzione di emissioni. L’inaugurazione è avvenuta nei giorni scorsi nel capoluogo degli Urali, coordinata dal direttore generale dello stabilimento Vladimir Geikhman e dallo stesso Portalupi. Fondata negli anni Cinquanta, Saet Padova con sede a Rubano (Pd) è leader nella progettazione e realizzazione di impianti automatici per i settori energia, industria di processo e logistica. Si avvale di 50 addetti e ha un fatturato consolidato di 8 milioni di euro nel 2002, il 40% dall’estero. Saet ha realizzato impianti di automazione ‘chiavi in mano’ in tutto il mondo, dal Messico all’Iran, dalle Filippine al Brasile. Ed ora amplia il suo mercato esportando tecnologia e know how in Russia. Un contratto diretto con Chzp, Chelyabinsk Zinc Plant, per gestire e ottimizzare i processi tecnologici. I carriponte, le macchine strappatrici dei catodi, quelle di impilazione e i sistemi di movimentazione per lo stoccaggio sono stati equipaggiati con i sistemi di controllo Saet, in linea con le soluzioni più avanzate di hardware e software. L’impianto, costituito da un’unità multifunzionale su una superficie di 18.500 metri quadri con 300 addetti, oltre a zinco in lingotti è in grado di produrre polvere pura di zinco e altri sottoprodotti quali il cadmio e l’indio. “Il mercato russo è particolarmente interessato alle nostre engineering ideas - spiega Portalupi -, apprezzano la nostra elasticità nella progettazione di sistemi realizzati sulle esigenze del cliente. L’impianto di Chelyabinsk è solo il primo passo: abbiamo intenzione di intensificare la presenza sul mercato russo, creando una base fissa di assistenza alla clientela”. In Italia il nome di Saet Padova è legato ai più grandi gruppi come Enel, Ansaldo, Techint-italimpianti, Lafarge, Italcementi, per i quali ha progettato, realizzato e messo in servizio sistemi e impianti. Progetti all’avanguardia, come il sistema di controllo delle torri di raffreddamento recentemente realizzato per Enel Power a Fusina nel veneziano, con una tecnologia che raggiunge la massima evoluzione. L’innovazione è infatti l’asset strategico di Saet. “Investiamo il 4% del fatturato - sottolinea Portalupi -. Metà dell’azienda ruota attorno all’ufficio tecnico, suddiviso nei tre settori meccanico, elettrico, automazione. Sviluppa in proprio le applicazioni software e si avvale di un’ampia officina per l’attività costruttiva, lo sviluppo prototipi e i collaudi integrati”. Un occhio di riguardo alla ricerca che ha portato a concretizzare una costante collaborazione con l’Università degli Studi e con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Padova. “Il rapporto interessa tutti i settori in cui operiamo: mettiamo a disposizione opportunità di stage e borse di studio che nella maggior parte dei casi si trasformano in assunzioni”.

CON LA CERTIFICAZIONE ISO 9001:2000 (“VISION 2000”) SI RAFFORZA L’IMPEGNO DI FILO DIRETTO PER LA QUALITÀ
Agrate Brianza, 8 settembre 2003. Il Gruppo Filo diretto, attivo dal 1987 nell’offerta di soluzioni assicurative e servizi di assistenza alla persona nelle aree turismo, auto, casa e salute, ha conseguito la certificazione Uni En Iso 9001:2000 da parte di Dnv Italia - la filiale italiana dell’organismo di certificazione norvegese Det Norske Veritas. Questo importante risultato è la dimostrazione dell’impegno costante del Gruppo verso la qualità e testimonia la sua capacità di essersi dotato di una struttura affidabile, da sempre focalizzata sul servizio al Cliente. Filo diretto, infatti, è stato il primo gruppo assicurativo italiano ad aver ottenuto la certificazione Uni En Iso 9001, estesa a tutte le società e a tutti i processi, già nel 1999. La nuova normativa Iso 9001:2000, denominata anche “Vision 2000”, costituisce una importante evoluzione rispetto all’iniziale sistema (1994) di Assicurazione, includendo in modo estensivo i concetti di pianificazione, controllo, misurazione e miglioramento secondo un approccio per processi. Ciò porta alla impostazione di un Sistema Qualità che supera la vecchia concezione di conformità a modelli e procedure enfatizzando, invece, l’efficacia delle azioni intraprese e l’adeguatezza dei risultati conseguiti. Un sfida ancora più stimolante per Filo diretto che, con il conseguimento di questo nuovo importante traguardo, riconferma il valore strategico della propria politica della qualità e l’impegno costante nella ricerca della massima soddisfazione per il Cliente. Una formula che si può riassumere nel: anticipare i bisogni dei Clienti, proponendo sempre prodotti e prestazioni ad alto contenuto di innovazione; essere flessibile e veloce nel rispondere alle esigenze dei Clienti e dei partner distributivi; fornire un elevato livello di servizio e di “ascolto”, anche attraverso l’utilizzo di un insieme di strumenti e di risorse qualificate in grado di gestire e di soddisfare 24h su 24, per 365 gg all’anno le esigenze dei Clienti. Gerlando Lauricella, Amministratore Delegato del Gruppo, ha dichiarato a proposito di questo nuovo risultato: “Il raggiungimento di questo importante obiettivo premia gli sforzi di tutta l'azienda e ci gratifica molto. Un valore strategico fondamentale di Filo diretto, infatti, è rappresentato da tutti i dipendenti che formano una squadra competente, motivata ed efficiente. Filo diretto continuerà ad adottare piani di miglioramento e ad introdurre standard di qualità sempre più elevati. La certificazione Vision 2000 è un nuovo e stimolante punto di partenza, non certamente di arrivo!”.

L’ITALIA È OGGI IL SECONDO PARTNER DELL’AUSTRIA IN TERMINI DI INVESTIMENTI E RAPPORTI COMMERCIALI
Vienna, 8 settembre 2003 – L’italia è il secondo più importante partner commerciale al mondo dell’Austria, superata soltanto dalla Germania, come emerge da quanto riportato oggi da Austrian Business Agency, l’ente governativo austriaco per la promozione degli investimenti esteri. L’italia si posiziona oggi al secondo posto in termini di investimenti diretti in Austria e di commercio estero, superando i Paesi Bassi,. Complessivamente gli investimenti italiani in Austria sono quadruplicati dal 1995, crescendo da 427 milioni di Euro agli attuali 1.7 miliardi di Euro. In Austria, esistono oggi 130 aziende italiane che impiegano circa 8.500 persone. Nel 2002, l’Austria ha effettuato esportazioni verso l’Italia per un valore di 6,5 miliardi di Euro, che oggi raggiungono l’8,45% delle esportazioni totali. “Le aziende italiane sono sempre più attratte dalle prospettive a lungo termine dell’Austria, quali la sua favorevole situazione economica e gli elevati vantaggi competitivi” – ha commentato René Siegl, Amministratore Delegato di Austrian Business Agency. “Ciò include la situazione positiva di stabilità economica che vanta un basso tasso di inflazione e di scioperi, disponibilità di dipendenti altamente qualificati, e una posizione geografica privilegiata per l’accesso economico verso i paesi del Cee”. Con l’acquisizione di due aziende austriache nel 2003, le aziende italiane hanno ottenuto un peso maggiore nel settore dell’It. Tiscali, una delle maggiori aziende del settore in Europa, ha acquisito il provider austriaco Eunet. Dalle prime start-up nel 2001, Tiscali ad oggi ha concluso in Austria sei acquisizioni. L’acquisto di Eunet, che aggiunge al portfolio di Tiscali 15.000 clienti, offre un accesso a Internet attraverso diverse tecnologie, housing e hosting, una rete di servizi, prodotti per la sicurezza e servizi ad alto valore aggiunto. La fusione di Tiscali ed Eunet è prevista verso la fine del 2003. Con l’acquisto di Eunet, Tiscali diventerà il nuovo operatore leader nel campo dei servizi Internet-based per il B2b e il B2c sul mercato austriaco. L’azienda prevede entrate dall’Austria per circa 30 milioni di Euro nel 2003. Ital Tbs, azienda italiana specializzata in tecnologie mediche, ha acquisito l’87% di Pcs, azienda austriaca di software, uno dei principali fornitori di soluzioni per il sistema sanitario austriaco. Pcs ha sviluppato un software per gli ospedali chiamato Patidok, utilizzato in 7.000 reparti presso 45 ospedali austriaci, ed in 17 ospedali tra Germania, Italia, Malesia, Russia e Slovenia. Ital Tbs mira a sviluppare un centro di competenza di It a Klagenfurt. La sud tirolese Durst Phototechnik di Bressanone, che nel 1999 ha installato la sua succursale per la produzione e la ricerca (Durst Digital Technology Gmbh) in Tirolo, a Lienz, si aspetta nei prossimi quattro anni una crescita del business austriaco di dodici volte superiore. Si prevede che il reddito annuale cresca dai 3,5 milioni di Euro nel 1999 ai 40 milioni di Euro nel 2003. I ricavi ottenuti sono principalmente dovuti agli innovativi prodotti per la stampa che utilizzano la tecnologia Piezo inkjet, tanto quanto alla crescita delle esportazioni verso gli Stati Uniti ed il mercato asiatico. "Durst ha avuto molto successo in Austria. Il supporto poco burocratico delle autorità austriache ci ha permesso di trovare velocemente una sede favorevole e di avviare delle attività profittevoli. La forza lavoro altamente qualificata è la base per la nostra contiunua espansione. L’austria è una solida testa di ponte per le attività di business in Europa e per le esportazioni all’estero" – afferma Klaus Schneider, Amministratore Delegato della Durst Digital Technology. Barilla ha annunciato di aver ampliato il proprio business in Austria, incrementando la propria quota di mercato nel settore sughi dal 23,6% al 29,2%. Oggi si posiziona quindi al secondo posto in questo segmento e punta a diventare nel corso del 2003 leader di mercato. Nel 2002 Barilla ha raggiunto in Austria un reddito di oltre 10,3 milioni di Euro, una crescita dell’8% rispetto al 2001, con la previsione di un’ulteriore crescita del 3,5% per il 2003. “L’austria è un mercato molto attraente per i progetti di espansione di Barilla. Si evidenzia una continua tendenza in Europa nell’apprezzare lo stile di vita italiano e i suoi consumi con una crescita progressiva dei cibi italiani," ha affermato Andreas Bucher, Amministratore Delegato di Barilla Austria.

LOMBARDIA – BULGARIA: INSIEME PER AFFARI IL 16 SETTEMBRE UN SEMINARIO E DALL'1 AL 5 OTTOBRE UNA MISSIONE COMMERCIALE IN BULGARIA
Milano, 8 settembre 2003 - Relazioni economiche di primo piano tra la Lombardia e la Bulgaria: il 21,1% dell’import italiano è lombardo, così come il 26,8% dell’export nazionale. Tra le province più attive per l’export: Milano (43,8%), Brescia (16,7%), Bergamo (14,2%), Varese (7,3%), Como e Mantova (5,2%), Pavia (3,4%), Lecco (1,9%), Cremona (1,1%), Lodi (1%), Sondrio (0,3%). Tra le province dove l‘export cresce di più tra il 2001 e il 2002: Lecco (+185,7%), Pavia (+111,7%), Cremona (+64,4%), Sondrio (54,8%), Brescia (42,6%), Varese (+28,9%), Milano (+10%), Bergamo (+8,2%). Diminuisce Como (-27,3%), Lodi (-25,8%), Mantova (-0,1%). E' quanto emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat. E dall'1 al 5 ottobre è in programma una missione commerciale in Bulgaria che prevede, a Sofia, incontri d'affari e, a Plovdiv, la visita della più importante fiera della tecnologia dei Balcani, Itm – International Technical Fair. L'iniziativa è organizzata dal Centro Estero Lombardia e da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con l'Ufficio Commerciale della Repubblica di Bulgaria a Milano. Il progetto è rivolto principalmente ai settori: tessile (macchinari, componentistica, prodotti finiti), agroindustriale (macchinari e componentistica), legno e arredo (macchinari e componentistica), edilizia (macchinari e prodotti finiti), lavorazione pelli (macchinari e prodotti finiti), industria meccanica ed elettromeccanica. La selezione degli interlocutori industriali e commerciali locali per gli incontri di Sofia sarà svolta assieme all'ufficio di Sofia del Consorzio Export di Monza e Brianza (Cemb), sulla base delle indicazioni fornite dalle aziende partecipanti. E per gli imprenditori interessati martedì 16 settembre 2003, dalle ore 10, a Palazzo Giureconsulti, via Mercanti, 2 (Mm Duomo) - Sala Terrazzo - si svolgerà un seminario "operativo" sulle opportunità economiche per le Pmi lombarde in Bulgaria. L'obiettivo dell'incontro è di illustrare ai partecipanti il quadro economico generale del Paese, oltre a fornire ulteriori dettagli sulla missione imprenditoriale. Informazioni: Per le aziende della Lombardia (esclusa Milano e provincia): Centro Estero, Silvia Utili Tel. 02 607990311 utili@centroesterolomb.Com  Per le aziende della provincia di Milano: Promos, Malvina Cerantola, Tel. 02 85155357, promos.Balcani@mi.camcom.it 

POLONIA ANALISI DI R. BENKE – GESTORE DEL FONDO UNIEASTERNEUROPE DI UNION INVESTMETN
Milano, 8 settembre 2003 - Tra i dieci Paesi candidati all’Unione Europea la Polonia è il più grande. Più della metà della popolazione che entrerà prossimamente a far parte dell’Unione Europea vive in Polonia, ma l’apporto del Paese al Pil dell’intera regione non supera il 45 per cento. Nel corso del 2001 e del 2002 la Polonia ha dovuto fronteggiare una grave crisi economica dovuta a una valuta forte, ad alti tassi d’interesse e a un limitato numero di privatizzazioni e riforme politiche. Il Pil è cresciuto solo dell’ 1 per cento nel 2001 e del 1,3 nel 2002, dati chiaramente al di sotto della media degli altri Paesi dell’Europa dell’Est. Negli ultimi mesi però l’economia polacca ha cominciato a mostrare segni di ripresa. Nel primo trimestre del 2003 il Pil è cresciuto del 2,2 per cento e se si considera l’intero 2003 ci si può aspettare un aumento del Pil del 3 per cento, favorito soprattutto dalle esportazioni e dai consumi privati. Nel 2003 la Banca Centrale Polacca ha già tagliato i tassi d’interesse ben sei volte e lo Zloty polacco ora è più debole, mentre i piani di privatizzazione alla fine si stanno facendo più cocreti. Inoltre la gestione delle riforme è passata dal Ministero delle Finanze a quello degli Scambi e del Commercio che ha ora presentato progetti precisi che rendono la Polonia un Paese più attraente per gli investitori stranieri. Una di queste misure consisterà nel ridurre la Corporate-tax dall’attuale 27 per cento al 19 per cento a partire dall’inizio del 2004. Il governo sosterrà poi anche ulteriori tagli dei tassi d’interesse. L’inflazione è solo all’1 per cento e il livello dei tassi d’interesse del 5,25 lascia spazio ad altre riduzioni. La capitalizzazione della Polonia, con i suoi 28 miliardi di dollari, è la più alta tra tutte quelle dei Paesi candidati all’Unione Europea. Gli scambi giornalieri raggiungono i 35 milioni di dollari, ma con un Pe di 14 per il 2004 il mercato è anche il più caro tra quelli dell’Europa dell’Est. Uno dei motivi è che i fondi pensionistici privati investono il 25 per cento del volume totale dei fondi in titoli locali, detenendo in questo modo il 20 per cento del flottante. In Polonia viene investito circa di 20 per cento del volume globale del fondo Unieasterneurope di Union Investment. Data la elevata valutazione che diamo al Paese soprappesiamo i titoli polacchi. Il settore principale della Borsa polacca è rappresentato dalle banche, che abbiamo sottopesato poiché la ripresa economica della Polonia non ha ancora mostrato i suoi benefici effetti in questo campo. Il tasso di Nonperforming Loans rispetto al credito è del 20 per cento e resta quindi molto alto. Anche i tagli dei tassi d’interesse hanno avuto effetti negativi sui profitti delle banche e non possono essere compensati dalla crescita del volume dei crediti. Guardiamo con particolare favore alla Pekao, la principale banca retail della Polonia che presenta un Pe di 12 per il 2004. Grazie a un valido management, alle sue dimensioni e alle sue capacità questa banca dovrebbe essere quella che beneficierà maggiormente della ripresa del settore. Un altro settore che vediamo di buon occhio è quello dell’It, che nel nostro fondo è sovrappesato. Molte società hanno cominciato a investire nei nuovi sistemi It e nel software; in particolare le banche, le aziende di telecomunicazioni e di utilities al pari di quelle del settore pubblico. Spesso si avvalgono dei servizi di fornitori locali, supportati a volte da produttori internazionali di software. In questo campo riteniamo che ci siano grosse potenzialità di crescita. La nostra società preferita è la fornitrice di software Prokom. La società è molto ben posizionata in vari settori, ha buoni contatti e conquista molti nuovi clienti grazie a nuovi e interessanti progetti. Ecco perché riteniamo che mostrerà un deciso aumento del fatturato, specie a partire dal 2004 con l’entrata nell’Unione Europea. In tutta l’Europa dell’Est notiamo che attualmente è in corso un consolidamento del settore della raffinazione. Tra i restanti maggiori partecipanti riteniamo che vi sarà la polacca Pkn, affiancata dall’ungherese Mol e dall’austriaca Omv. La Pkn ha dato il via a un ambizioso progetto di ristrutturazione e ha già operato alcune importanti acquisizioni mentre altre ancora sono in programma. La quota del 20 per cento detenuta dal governo dovrebbe essere ceduta in un prossimo futuro, a fronte di una forte richiesta già presente sul mercato.

CITTÀ DI TORINO ED AEM TORINO HANNO SOTTOSCRITTO UN PROTOCOLLO D’INTESA PER FAVORIRE LO SVILUPPO E L’INTERSCAMBIO DELLE INFORMAZIONI CON TENUTE NEL S.I.T. (SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE)
Torino, 8 settembre 2003 – Aem Torino si è aggiudicata il prestigioso premio internazionale “Bentley Success Awards 2003”, nella categoria Geospatial/utilities, che riconosce ogni anno i progetti più innovativi e tecnologicamente avanzati, promosso dalla Bentley Systems Incorporated, uno dei colossi informatici statunitensi. Il premio, che è stato assegnato nel corso dell’annuale convention di Bentley, tenutasi a Baltimora, negli Stati Uniti, ha visto la presentazione complessiva di diverse centinaia di progetti, provenienti da tutto il mondo e suddivisi in dieci categorie. Il riconoscimento ad Aem Torino, che nella categoria Utilities si è confrontata con progetti internazionali promossi, tra gli altri, da Edison Gas, Colt Telecom e dalla messicana Fargo Survey Limited, è stato assegnato per il sistema denominato S.i.t. (Sistema Informativo Territoriale), quale miglior progetto in virtù della complessità gestita e dell’elevato livello di integrazione realizzato. La Bentley che collabora in tutto il mondo con più di 300.000 professionisti del settore informatico e circa 20.000 aziende, è un fornitore di soluzioni ingegneristico-informatiche e software per la progettazione, implementazione e realizzazione di progetti su larga scala. La Città di Torino ed Aem Torino, proprio allo scopo di favorire lo sviluppo e l’interscambio delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Territoriale (S.i.t.) hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che ha come obiettivo mantenere costantemente aggiornata la banca dati territoriale e la cartografia della città, oltre che a fornire informazioni sulla esatta dislocazione degli impianti e dei sottoservizi di Aem Torino presenti nell’area urbana. In proposito, l’Assessore all’Azienda Comune, dottor Paolo Peveraro, ha sottolineato che – grazie al S.i.t. Sarà possibile avere a disposizione un integrato strumento informatico che consentirà di avere dati costantemente aggiornati relativi al posizionamento dei sottoservizi, così da ottimizzare e coordinare gli interventi, riducendo al minimo i disagi che i lavori e gli scavi possono, in alcuni casi, arrecare ai Cittadini.- Il professor Franco Reviglio, Presidente e Amministratore Delegato di Aem Torino, ha commentato: - La legittima soddisfazione per l’ottenimento di un così importante premio internazionale, che testimonia l’attenzione all’innovazione tecnologica ed alla ricerca della massima efficienza che Aem Torino da sempre persegue, è avvalorata ancor più dalla sottoscrizione del Protocollo con la Città di Torino, che testimonia come il S.i.t. Sia un progetto valido e concreto, la cui utilità ed efficacia consentiranno di ottenere anche significativi benefici economici . - Il S.i.t. È un sistema che implementa la cartografia della città di Torino, realizzato da Aem Torino, il quale consente di mettere in relazione differenti banche dati territoriali e reti tecnologiche quali l’energia elettrica, l’illuminazione pubblica, il teleriscaldamento, e permette un più veloce inserimento e aggiornamento dei dati, rendendo possibili analisi complesse ed elaborazioni comparate. I vantaggi più concreti offerti dal S.i.t. Saranno un miglioramento complessivo dell’efficienza del sistema informativo, con benefici per il Cliente, a cui sarà possibile fornire,ad esempio, tramite il call center “Aem Risponde”, le informazioni richieste in tempi ancora più rapidi, grazie ad una più agevole rappresentazione geografica disponibile all’operatore. In seguito, con le successive integrazioni, sarà possibile fornire ai Clienti ulteriori informazioni, quali Sms od e-mail, inerenti ad esempio indicazioni relative a scavi, lavori e cantieri nella zona di interesse, una modalità che potrebbe andare ad integrare quella attuale, che prevede l’apposizione di avvisi negli stabili interessati. Inoltre, il Sistema Informativo Territoriale consentirà un maggiore coordinamento e la standardizzazione dei sistemi cartografici della città, che potrebbe condurre alla creazione di un archivio unico, integrato e condiviso anche da parte di altre Società di servizi che operano sul territorio urbano, oltre a permettere un aggiornamento costante dei dati disponibili e la possibilità di eseguire simulazioni progettuali e affidabilistiche. Il progetto S.i.t. Consentirà anche significativi risparmi, ottenuti non solo dalla razionalizzazione ed informatizzazione delle reti tecnologiche, ma anche dall’integrazione della cartografia con archivi alfanumerici, banche dati e programmi per la gestione dei clienti e la loro pubblicazione in ambiente web. In futuro, grazie all’utilizzo di apparecchiature palmari sarà possibile la gestione informatica dei lavori eseguiti sugli impianti e, grazie all’integrazione con sistema di localizzazione satellitare (Gps), sarà possibile ridurre i tempi di intervento in caso di guasti.

DALLA LOMBARDIA L’ENERGIA CHE RENDE
Milano, 8 settembre 2003 - Siamo tutti abituati alle promesse e sappiamo bene come la maggior parte di queste non verrà poi mantenuta, anche per cause spesso indipendenti dall’umana buona volontà. Questo naturale scetticismo viene meno nei fortunati clienti di Lumenergia, principale partner nella distribuzione energetica per importanti aziende nazionali. Già nel 2001 l’azienda lombarda nel corso dell’iniziativa “Libera i vincoli” aveva fatto incassare ai suoi clienti il risparmio con un anno di anticipo, mediante la distribuzione di 10 Lire al kWh. Un prudente accantonamento di fondi in quell’esercizio aveva poi consentito un nuovo beneficio nel 2002, effettuato sotto forma di riduzione delle tariffe. Ora Lumenergia, grazie ad un fatturato che al 31 Maggio 2003 ha raggiunto quota 20 milioni di euro, ha la possibilità di indirizzare le sue risorse verso quattro principali canali: Aprire il portafoglio clienti verso realtà anche medie e medio-piccole; Investire nella realizzazione di nuovi impianti di produzione; Sviluppare la ricerca dedicandosi alle fonti di energia rinnovabile; Creare un’azienda per la gestione dell’attività con risorse interne. Risulterà quindi possibile per Lumenergia mantenere la promessa di un fatturato per l’intero 2003 che superi i 50 milioni di euro.

CHLORIDE SILECTRON: ANCORA UN’INIZIATIVA PER PROMUOVERE LA CULTURA DELLA PROTEZIONE DELL’ENERGIA
Castel Guelfo (Bo), 8 settembre 2003 - Ricerca, sviluppo e formazione. Sono le tre attività che da sempre contraddistinguono il modus operandi di Chloride Silectron e che sottolineano la considerazione strategica che l’azienda di Castel Guelfo, leader nelle soluzioni di power protection, assegna alla cultura tecnica. Per diffondere la conoscenza tecnico-normativa anche quest’anno Chloride Silectron ha organizzato un calendario di appuntamenti formativi e di training di rilevante importanza. I corsi di aggiornamento, che si terranno presso la sede dell’azienda a cura del Csc (Chloride Silectron Consulting), avranno due temi centrali: gli aggiornamenti normativi e le soluzioni architetturali con approfondimenti sugli accumulatori. Inoltre, i partecipanti avranno l’opportunità di conoscere da vicino le linee di produzione, di collaudo e il Centro di telemonitoraggio, Life.net Command Center, attraverso cui vengono controllati ininterrottamente tutti gli Ups Chloride installati nel mondo. La novità che caratterizza queste nuove sessioni formative promosse da Chloride Silectron è la modalità con cui verranno affrontate le tematiche che, per quanto tecniche, saranno modulate con linguaggi e argomenti ad hoc per ciascun target di riferimento: progettisti, ingegneri, ma anche rivenditori, clienti acquisiti e potenziali, infatti, , avranno modo di avvicinarsi con immediatezza al mondo della Power Protection. Le giornate formative organizzate da Chloride Silectron avranno inizio dal mese di settembre e continueranno per tutto il 2004, con incontri fissi ogni 2° mercoledì del mese. Per parteciparvi basta iscriversi direttamente sul sito http://www.Silectron.it/training_csc.htm L’iscrizione alle giornate non prevede alcun costo.

DELEGAZIONE TAILANDESE IN VISITA AL CENTRO PER L’ARCHITETTURA SOSTENIBILE AMBIENTALE DI DALMINE (C.A.S.A.)
Bergamo, 8 settembre 2003 - Una delegazione della School of Architecture and Design della King Monk’s University of Technology Thonburi  www.Arch.kmutt.ac.th  di Bankok in Tailandia ha visitato il Laboratorio Casa di Servitec. La d.Ssa Acharawan Chutarat, responsabile del Dipartimento di Tecnologie Costruttive e direttrice del master in progettazione sostenibile, è in procinto di aprire a Bankok un centro di architettura sostenibile che si occuperà di illuminazione e software di progettazione operanti attraverso internet (web based design tools). Il Centro per l’Architettura Sostenibile Ambientale di Servitec è stato considerato un modello di riferimento: l’affiliazione ad un laboratorio del Mit ha creato i presupposti di buona visibilità internazionale; la collaborazione di vari laboratori con struttura a Cluster of Excellence (con Helsinky, Porto e Mit) ed il rapporto diretto con industria e costruttori locali sono stati considerati un esempio da emulare. Il costituendo centro tailandese ha proposto al centro Casa di collaborare in vari progetti di ricerca, sia per il settore privato sia per il settore pubblico. La collaborazione nello studio del sistema di illuminazione per il prototipo che verrà costruito presso la scuola edile di Seriate potrebbe creare opportunità di visibilità internazionale per l’industria privata; il settore pubblico verrà sensibilizzato con un progetto per l’illuminazione sostenibile degli spazi pubblici che prevede la realizzazione di un lampione energeticamente autosufficiente grazie ai pannelli fotovoltaici.

FORUM EUROSAFE 2003
Parigi, 8 settembre 2003 - Il Forum Eurosafe 2003 si svolgerà il 25 e 26 novembre a Parigi (Francia) e quest'anno verterà sulle sfide nucleari nel contesto dell'allargamento. La manifestazione riunirà i rappresentanti di istituti di ricerca, autorità e organizzazioni incaricate della sicurezza tecnica, industria, pubbliche amministrazioni e organizzazioni non governative. Gli organizzatori della manifestazione, la Grs (Gesellschaft für Anlagen- und Reaktorsicherheit) e l'Irsn (Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire) presenteranno i risultati più recenti dei loro lavori, unitamente ai partner dell'Ue, della Svizzera e dell'Europa dell'Est. Per ulteriori informazioni visitare: http://www.Eurosafe-forum.org 

LIFE AMBIENTE: 69 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTO DELLA COMMISSIONE PER 104 PROGETTI AMBIENTALI INNOVANTI
Bruxelles, 8 settembre 2003 - La Commissione europea ha selezionato 104 progetti ambientali innovanti da finanziare tramite il programma Life Ambiente. I progetti selezionati si svolgeranno in 14 Stati membri (tutti eccetto il Lussemburgo) e 6 paesi candidati (Estonia, Lettonia, Ungheria, Romania, Slovenia e Slovacchia) e rappresentano un investimento complessivo di circa 216 milioni di euro, di cui 69 milioni a carico di Life Ambiente. I progetti selezionati applicano tecnologie d'avanguardia per risolvere problemi ambientali in diversi settori. Quest'anno sono predominanti, in termini di numero di progetti selezionati e di finanziamenti Ue assegnati, i settori della gestione dei rifiuti e della politica integrata dei prodotti. La politica integrata dei prodotti e la gestione dei rifiuti diventano protagonisti I 104 progetti selezionati coprono i seguenti cinque settori: promuovere l'integrazione delle considerazioni ambientali nello sviluppo dell'assetto territoriale e nella pianificazione e gestione urbana; incoraggiare la gestione sostenibile delle risorse idriche; prevenire, riciclare e riutilizzare i rifiuti; mitigare l'impatto ambientale dell'attività economica; promuovere la politica integrata dei prodotti. Il gruppo più folto di progetti selezionati (27 progetti, per un contributo Ue di 17,4 milioni di euro) riguarda la politica integrata dei prodotti. Tuttavia, i 25 progetti relativi alla gestione dei rifiuti ottengono la quota più cospicua di finanziamenti (per un contributo Ue di 18,7 milioni, pari al 27% del totale). Nell'ambito del tema della politica integrata dei prodotti, più della metà dei progetti selezionati riguarda la gestione ambientale integrata, in particolare attraverso il Sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas). Altri progetti s'incentrano sulla progettazione ecologica, sui prodotti finanziari "verdi" e sull'etichettatura ecologica, fra cui un progetto danese che varerà una campagna per la Settimana del Fiore europeo, sull'etichettatura ambientale dell'Ue ("Ue Ecolabel"). I 25 progetti selezionati sulla gestione dei rifiuti privilegiano gli imballaggi e le materie plastiche, i rifiuti pericolosi o problematici e la produzione di rifiuti su larga scala. La gestione sostenibile delle risorse idriche ottiene anch'essa una quota significativa dei finanziamenti di quest'anno, con il 20% del finanziamento complessivo, assegnato a 24 progetti (per un contributo Ue di 13,7 milioni). Lo scorso anno, questo settore era al primo posto per numero di progetti selezionati e per entità dei finanziamenti assegnati. I progetti riguardano il trattamento delle acque reflue, la protezione delle acque sotterranee e la gestione dei bacini fluviali. 17 progetti cofinanziati con un importo totale di 11,9 milioni rientrano nel settore della riduzione dell'impatto delle attività economiche, che comprende le tecnologie pulite e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Infine, 7,5 milioni sono stati assegnati a 11 progetti relativi all'integrazione delle considerazioni ambientali nell'ambiente urbano, nella gestione delle aree costiere, nel turismo e in altri settori della valorizzazione e pianificazione territoriale. Rientrano in questo settore anche quattro progetti che si occuperanno del problema specifico della qualità dell'aria e della riduzione dei rumori. Il finanziamento Ue di 69 milioni coprirà approssimativamente il 32% del costo dei progetti per il 2003. I rimanenti 147 milioni proverranno da beneficiari, partner e cofinanziatori. Il finanziamento medio dell'Ue per progetto ammonta a 667 978 euro. Dei 104 progetti selezionati quest'anno, quasi la metà sarà gestita da enti privati (48%), fra cui piccole e medie imprese. Anche gli enti pubblici e le istituzioni pubbliche sono presenti in modo significativo fra i beneficiari (40%), sebbene tale quota rappresenti un calo dell'11% rispetto al numero di progetti gestiti l'anno scorso da organizzazioni del settore pubblico. Da ultimo, le organizzazioni non governative gestiranno il 12% dei progetti selezionati, il doppio rispetto allo scorso anno. Il sostegno finanziario ai progetti è subordinato al rispetto delle disposizioni amministrative e finanziarie. Il processo di selezione di quest'anno Nell'esercizio di selezione 2003, la Commissione ha ricevuto 532 domande (il 10% in più rispetto all'anno scorso), di cui 484 (91%) considerate ammissibili. Le proposte sono state presentate da un'ampia gamma di organizzazioni pubbliche e private di tutti gli Stati membri eccetto il Lussemburgo e di sei paesi candidati: Estonia, Lettonia, Ungheria, Romania, Slovenia e, per la prima volta, Slovacchia. Le proposte hanno affrontato una procedura di valutazione rigorosa e la Commissione, assistita da un gruppo di esperti indipendenti, ha elaborato una graduatoria basata sul merito. Il comitato Life, composto di rappresentanti degli Stati membri e osservatori dei paesi candidati, ha dato parere favorevole unanime all'elenco di 104 progetti selezionati proposti dalla Commissione. Il programma Life Life è lo strumento dell'Unione europea di sostegno finanziario a progetti ambientali e di conservazione della natura in tutta l'Ue, nei paesi candidati e nelle regioni limitrofe. Obiettivo generale di Life è quello di contribuire, mediante il finanziamento di azioni specifiche, all'elaborazione e all'attuazione della politica ambientale dell'Ue. Life si articola in tre componenti distinte: Life Ambiente, Life Natura e Life Paesi terzi. La componente Life Ambiente cofinanzia soluzioni innovative ai problemi ambientali. I principali elementi dei progetti Life Ambiente sono innovazione, trasferibilità e dimostrazione. Il programma Life attualmente in corso, che si concluderà nel 2004, dispone di un finanziamento di 640 milioni di euro, di cui poco meno della metà destinati a progetti Life Ambiente(1). I riassunti dei progetti dei vari paesi sono riportati nell'allegato. Informazioni più particolareggiate su ciascuno dei 104 nuovi progetti si trovano nella base di dati Life di progetti, su: http://europa.Eu.int/comm/environment/life/project/index.htm  Italia Numero di progetti finanziati: 14 Metà dei progetti sono stati presentati da istituzioni pubbliche (quali università o amministrazioni locali) e metà da enti privati o organizzazioni non governative. Con quattro progetti, la gestione dei rifiuti è il principale settore ambientale interessato. Tre progetti s'incentrano sul Sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas), mentre per ciascuno dei settori seguenti sono stati approvati due progetti: etichettatura ecologica, tecnologie pulite e pianificazione territoriale. Da ultimo, è stata approvata anche una proposta relativa all'impatto delle attività economiche. L'ubicazione geografica dei proponenti conferma ancora una volta la presenza rilevante dell'Emilia Romagna nel programma Life Ambiente, con quattro progetti in quella regione; due progetti sono stati approvati in Lombardia e in Campania e uno in ciascuna delle seguenti regioni: Toscana, Liguria, Veneto, Lazio, Sardegna e Puglia.

UN PROGETTO EUROPEO CONSENTE DI MIGLIORARE LA VALUTAZIONE DELLE VALANGHE E I METODI PER PREVENIRLE
Bruxelles, 8 settembre 2003 - Un'iniziativa di collaborazione fra scienziati di sei paesi europei finanziata dall'Ue ha permesso di sviluppare dei metodi di previsione più precisi dell'impatto delle valanghe catastrofiche. Il progetto Cadzie ha beneficiato di un finanziamento di circa 700.000 euro nell'ambito della sezione "Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" del Quinto programma quadro (5Pq). Quest'iniziativa ha riunito ricercatori di Francia, Italia, Norvegia, Austria, Islanda e Svizzera, coordinati dall'Istituto Cemagref di Grenoble (Francia). Il coordinatore del progetto Cadzie, Mohamed Naaim del Cemagref, ha dichiarato al Notiziario Cordis: "L'iniziativa è stata varata in risposta alle violenti valanghe verificatesi nell'inverno del 1999, che hanno causato 83 vittime in tutt'Europa, 11 delle quali a seguito del crollo di un complesso residenziale causato da un'unica valanga a Chamonix (Francia)". Naaim ha proseguito spiegando che la protezione dalle valanghe si fonda su due procedure fondamentali: la cartografia, o zonizzazione, delle aree a rischio e la costruzione di strutture di difesa per arrestare o contenere il flusso della valanga. Il team, pertanto, si è concentrato sull'analisi di questi due ambiti, al fine di migliorare i metodi di protezione complessivi. Tradizionalmente, il piano delle zone esposte al pericolo di valanghe si basa solo sull'osservazione delle tracce lasciate dagli scivolamenti precedenti e sulla ricostruzione dell'evento da parte degli abitanti del luogo. Questo metodo, tuttavia, non tiene conto delle numerose variabili che possono influenzare l'impatto di una valanga, quali la profondità e la qualità della neve, le condizioni climatiche e l'esistenza di barriere naturali o artificiali. Pertanto, ciascun partecipante al progetto ha fornito informazioni su valanghe ben documentate avvenute nel proprio paese, le quali sono state inserite in una banca dati comune. In seguito, i dati sono stati utilizzati per convalidare varie tecniche di zonizzazione delle valanghe e, adottando un approccio statistico, è stato possibile elaborare dei modelli di zonizzazione che tenessero conto delle condizioni specifiche di una determinata area. Il modello, inoltre, offre agli utilizzatori un indice della sua affidabilità. Durante la seconda parte del progetto, è stato determinato l'impatto delle strutture di difesa su valanghe di proporzioni reali. L'analisi ha incluso simulazioni numeriche dei flussi attorno a diversi tipi di strutture, lo sviluppo di leggi fisiche per la rappresentazione di tali flussi e la creazione di carte digitali attraverso le quali simulare le strutture di difesa e prevedere i loro effetti sui flussi. L'attuale e ultimo compito del team consiste nel divulgare a ingegneri, pianificatori e autorità nazionali e locali i risultati e gli strumenti elaborati durante il progetto Cadzie. Quest'approccio ha permesso l'adozione delle metodologie Cadzie da parte delle autorità di regolamentazione edilizia di Italia, Francia, Islanda, Norvegia e Svizzera, mentre in alcune zone alpine ha consentito il riesame dei piani di evacuazione in caso di valanga. Naaim ha sottolineato l'importanza della cooperazione internazionale e del finanziamento comunitario nel raggiungere tali risultati: "I ricercatori che si occupano di valanghe, in Europa, lavorano in piccoli gruppi e dispongono di risorse limitate. La collaborazione fra noi, pertanto, è stata essenziale per l'avanzamento delle competenze complessive dell'Ue e senza il sostegno della Commissione europea sarebbe stato difficile ottenere questi risultati". Il successo di questo progetto, infatti, ha permesso di varare una seconda iniziativa europea, anch'essa finanziata nell'ambito del 5Pq. L'obiettivo di tale progetto, denominato Satsie, è migliorare ulteriormente la caratterizzazione dei flussi delle valanghe attraverso l'utilizzo di siti di sperimentazione montani in scala reale, attualmente in fase di costruzione in Francia, Italia, Norvegia e Islanda. Naaim auspica che questo tipo di partenariati prosegua in futuro. "Speriamo - ha concluso - di ottenere finanziamenti per condurre altri progetti nell'ambito del Sesto programma quadro".
Infolink: http://cadzie.Grenoble.cemagref.fr/   

UNIVERSITÀ BICOCCA: PRESENTATI I RISULTATI SCIENTIFICI DELLE ATTIVITÀ GLACIOLOGICHE IN ANTARTIDE
Milano, 8 settembre 2003 - Un milione d’anni di storia del clima e dell’atmosfera terrestre; l’influenza dell’Antartide sulle variazioni del livello del mare; i cambiamenti del clima negli ultimi 1000 anni; l’esplorazione dei laghi subglaciali…questi alcuni dei numerosi temi scientifici affrontati in occasione del Seventh International Symposium on Antartic Glaciology (Isag7), convegno internazionale iniziato lunedì 25 agosto conclusodi venerdì 29 agosto 2003 presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca (Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1). Il convegno è il settimo della serie ha avuto luogo per la prima volta in Italia. In esso si riunisce ogni 5 anni la comunità scientifica internazionale che si occupa degli studi connessi ai ghiacci in Antartide con particolare attenzione ai problemi relativi ai cambiamenti globali. Il convegno promosso dallo Scientific Committee on Antartic Research, è stato organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università Bicocca e dall’Enea Progetto Speciale Clima, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Al congresso, strutturato in due sessioni distinte, vi hanno partecipato oltre 220 ricercatori provenienti da tutto il mondo, con più di 250 comunicazioni scientifiche.
Infolink: http://www.Disat.unimib.it/isag7 

ESTATE ANOMALA: IL CALDO E’ FINITO, MA RESTA RISCHIO ALLUVIONI
Roma, 8 settembre 2003 - La forte anomalia meteorologica che ha caratterizzato l'Italia e più in generale l'Europa centro-meridionale, il Mediterraneo occidentale e l'Africa nord-occidentale, con temperature decisamente al di sopra della media nel periodo dall'inizio di maggio alla fine di agosto, è stata associata ad un fenomeno persistente di alte pressioni in quota, accompagnato da ripetuti impulsi verso l'Europa di aria molto calda proveniente dall'Africa occidentale. Tuttavia secondo gli esperti dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Isac-cnr) questa anomalia, anche se per la sua durata e intensità può essere considerata eccezionale per una determinata regione, non può essere direttamente ricondotta ad una manifestazione del cambiamento climatico globale. “Come conseguenza delle elevate temperature dell'aria, della persistente insolazione e delle precipitazioni inferiori alle medie del periodo – spiega Franco Prodi, direttore dell’Isac-cnr – abbiamo assistito in agosto ad un riscaldamento dell'acqua superficiale del Mediterraneo sino a 5-6 gradi oltre la media del periodo. Tuttavia, il recente afflusso da nord di correnti fredde, associato all'esaurirsi dell'evento anomalo nella circolazione atmosferica, ha già comportato un abbassamento della temperatura del mare di 2-3 gradi, specie nella parte settentrionale del bacino”. I cicloni delle medie latitudini che interessano in autunno l'area Mediterranea possono essere intensificati dall'apporto di calore sensibile e latente (evaporazione) dal mare; inoltre, nel periodo autunnale e invernale il Mediterraneo può essere un area di sviluppo di vortici ciclonici di piccola scala la cui dinamica assomiglia a quella dei cicloni tropicali (uragani), pur non assumendone l'intensità e la potenza distruttiva. “Questi sistemi meteorologici - sottolinea Andrea Buzzi, responsabile della Sezione di Meteorologia Dinamica dell’Isac-cnr - assieme ai sistemi convettivi (temporali) e alle precipitazioni favorite dall'orografia, possono essere intensificati da un elevato apporto di calore alla superficie e sono spesso causa di alluvioni più o meno improvvise sulle regioni costiere e sui versanti montuosi esposti ai venti provenienti dal mare. Ma l'occorrenza di fenomeni intensi e alluvionali richiede il manifestarsi di altre condizioni favorevoli associate all'evoluzione atmosferica di alta frequenza, non prevedibili quindi in maniera deterministica oltre pochi giorni (a volte anche oltre poche ore), e in maniera probabilistica oltre i 6-8 giorni. Non vi sono legami statistici e dinamici così stretti da permettere di formulare allerte utili oltre i suddetti periodi di anticipo previsionale. Le proiezioni meteorologiche stagionali che sono formulate da alcuni centri hanno carattere puramente sperimentale e validità estremamente limitata per le nostre latitudini”. 

PATRIZIA GRIECO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI SIEMENS INFORMATICA. PRIMA DONNA A RICOPRIRE L'INCARICO DI AD IN UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO SIEMENS IN ITALIA.
Milano, 8 settembre 2003 - Il consiglio di amministrazione, del 25 luglio, di Siemens Informatica, società del gruppo Siemens per i servizi e le soluzioni di Information Technology, ha nominato Patrizia Grieco nuovo amministratore delegato della Società. Patrizia Grieco, nata a Milano e laureata in Legge presso l'Università Statale, inizia la sua carriera nel '77 presso la direzione Legale e Affari Generali di Italtel diventandone responsabile nel '94. Con la fusione tra Siemens Telecomunicazioni e Italtel, avvenuta nel '97, le viene affidata la responsabilità delle direzioni Risorse Umane, Acquisti e Pubbliche Relazioni. Nel '99, dopo la scissione delle due società, diventa Direttore Generale di Italtel con il compito di riorganizzare e riposizionare l'azienda sul mercato. Nel 2001 vince il premio Bellisario e l'anno successivo viene nominata Amministratore Delegato Operations, ruolo che ha mantenuto fino al nuovo incarico in Siemens Informatica. Esperta e determinata, la Grieco è manager ben noto a Siemens per le proprie capacità personali e manageriali. Nel nuovo ruolo di Amministratore Delegato di Siemens Informatica sarà chiamata a guidare il piano di rilancio della Società.

NOMINE IN BANCA CARIME: GLAUDIO GORLA NUOVO VICE DIRETTORE GENERALE
Cosenza, 25 luglio 2003 - Glaudio Gorla, 49 anni, laureato in Scienze Economiche e Bancarie all'Università  Cattolica di Milano, è stato nominato dal Consiglio d'Amministrazione di Banca  Carime Vice Direttore Generale. Il neo Vice Direttore Generale, dal 1976 in Banca Popolare Commercio e Industria,  ha rivestito ruoli di primaria responsabilità sia nella Rete che nell'ambito  della Direzione.  Sempre in Bpci ha ricoperto la carica di Vice Direttore dei crediti e in Carime,  dal febbraio 2001, Capo del Servizio Crediti. Il prestigioso incarico premia Claudio Gorla per l'impegno profuso e per gli > importanti risultati conseguiti. 

GIORGIO ARMANI APRE IL NUOVO EMPORIO ARMANI A TORINO
Torino, 8 settembre 2003 - Ha riaperto a Torino, in via Bruno Buozzi 5, l'Emporio Armani completamente ristrutturato e rinnovato. Articolato su due livelli - piano terra e primo piano - per un totale di circa 560 metri quadrati, il negozio è stato creato da Giorgio Armani in collaborazione con un team interno di architetti, in continuità con l'immagine degli ultimi negozi Emporio Armani nel mondo. L'effetto complessivo, di grande omogeneità cromatica e luminosità, è ottenuto grazie all'uso di particolari materiali: la raffinata pietra Serena per i pavimenti e il marmorino grigio per i soffitti e le pareti. I pannelli a muro luminosi e le pareti in legno scuro (wengé) che fanno da sfondo alla linea di accessori, l'ampia scala centrale e le grandi vetrine creano un risultato elegante e moderno, ambiente perfetto per la moda Emporio Armani. Al piano terra saranno in vendita le collezioni Emporio Armani e Armani Jeans uomo, al secondo piano le collezioni Emporio Armani e Armani Jeans donna. Ampio spazio è dedicato alla vasta gamma di accessori: occhiali, orologi, gioielli e profumi.

MARZOTTO INVESTE PER PRESERVARE UN PATRIMONIO INTERNAZIONALE
Schio, 8 settembre 2003 - Marzotto S.p.a. Ed il Comune di Schio hanno siglato un accordo che prevede la concessione in comodato gratuito dell’archivio storico Lanerossi al Comune di Schio. La concessione, da parte della Marzotto, di uno dei gioielli della cultura industriale italiana rappresenta un evento senza precedenti e di rilevanza internazionale in quanto relativo all’archivio storico del Lanificio Rossi, uno tra i più importanti archivi d’impresa a livello italiano e mondiale nel settore tessile, sia per la quantità di materiale conservato sia per il valore della documentazione in esso raccolta. Si tratta di più di centocinquant’anni di storia della più importante ed antica azienda laniera italiana del secondo Ottocento che comprende 754 volumi, 48 raccoglitori con 400 documenti in ognuno, oltre ad una corposa rassegna stampa e ben 110 mila campioni di tessuti raccolti in 200 volumi. Attraverso la supervisione tecnica e scientifica della Soprintendenza Archivistica del Veneto verrà effettuato un accurato censimento del patrimonio documentaristico che va dal 1817 al 1987, il quale successivamente verrà messo a disposizione di studiosi e storici, oltre che della cittadinanza. Il notevole interesse storico dell’Archivio Lanerossi e la sua straordinaria ricchezza, come fonte storica per ricerche relative a disparate discipline, hanno indotto la Soprintendenza Archivistica per il Veneto ad emettere, nel 1972, la notifica prevista dall’art.36 del Dpr 30 settembre 1963, n.1049, provvedimento che costituisce un fondamentale riconoscimento del valore dell’archivio. Antonio Favrin, Vice Presidente ed Amministratore Delegato Marzotto S.p.a. “La decisione è un’ulteriore conferma della grande attenzione e del contributo che la Marzotto ha da sempre riservato al patrimonio ed allo sviluppo culturale del nostro paese ed in particolare al Veneto ed alla sua radicata tradizione storico-culturale. La preziosa collaborazione del Comune di Schio e della Soprintendenza Archivistica per il Veneto consentirà di valorizzare ulteriormente una parte importante della storia industriale italiana e del tessile che da sempre ne rappresenta una componente fondamentale”. Giuseppe Berlato Sella, Sindaco di Schio “È una bella notizia, per Schio, che l’azienda Marzotto abbia scelto di cedere in uso l’archivio storico della Lanerossi al Comune. Lo è per chi, più anziano, ha vissuto le vicende recenti della lunga storia che, per un secolo e mezzo, ha visto intrecciati lo sviluppo dell’industria laniera a quello della nostra città: persone come me, che alla Lanerossi hanno lavorato per anni, e che quindi a questa realtà sono intimamente legate. Ma è così anche per chi, nei racconti o nella ricostruzione del passato del nostro Comune, o anche solo, per i più giovani, nel quotidiano confronto con la realtà della città, dei suoi simboli, dei suoi monumenti, ha ritrovato il bandolo di quel rapporto profondo. Un rapporto profondo, e unico: che nella saggezza e lungimiranza della famiglia Rossi, e nell’ingegnosità, dedizione, dignità e desiderio di emancipazione della nostra gente ha trovato gli ingredienti per trasformare Schio da una realtà minore a un modello di sviluppo e crescita studiato, e imitato, in Italia e in Europa. Con l’acquisizione dell’archivio storico della Lanerossi, oggi, siamo tutti noi, cittadini di Schio, a tornare in possesso di un pezzo centrale del nostro passato, e della nostra memoria comune”.

TRASPORTI PUBBLICI: VENERDÌ 12 SETTEMBRE 2003 SCIOPERO NAZIONALE DI 4 ORE DALLE 18 ALLE 22 PROCLAMATO DA UGL - FAISA CISAL
Milano, 8 settembre 2003 - Venerdì 12 settembre 2003, le organizzazioni sindacali Ugl - Faisa Cisal hanno dichiarato uno sciopero nazionale di 4 ore nell’ambito della vertenza per il rinnovo del biennio economico del Contratto Collettivo Nazionale. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare nelle seguenti fasce orarie: dall’inizio del servizio fino alle 18; dalle 22 al termine del servizio. Il personale Atm che aderisce all’agitazione si asterrà dal lavoro dalle 18 alle 22. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alla organizzazione sindacale che l’ha dichiarato, non è prevedibile la riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete di superficie che in metropolitana. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it
 

EVITATO IL BLOCCO DELLE REVISIONI DELLE MOTO IL MINISTRO LUNARDI PROROGA IL TERMINE PER LE PROVE DI VELOCITÀ E DI EMISSIONE NECESSARIE PER LA REVISIONE DEI VEICOLI A DUE RUOTE
Roma, 8 settembre 2003 - Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha prorogato al 1° gennaio 2004 il termine a partire dal quale le officine sono obbligate ad effettuare le prove di velocità e di emissione per autorizzare la revisione dei motocicli. La proroga era stata sollecitata dall’Anara, l’Associazione Revisori Auto di Confartigianato, sia per le difficoltà operative connesse all’esecuzione delle prove sia perchè attualmente appena il 30% delle 2.800 officine autorizzate dispone delle attrezzature necessarie ad effettuare i controlli sui veicoli a due ruote. “I proprietari di moto e motorini – sottolinea Rino Cazzaniga, Presidente Provinciale Autoriparatori Apa Milano – avrebbero avuto gravi difficoltà a trovare officine dove svolgere regolarmente le revisioni e si sarebbe così rischiato il blocco della circolazione per migliaia di motociclette”. “Con questa proroga – aggiunge Cazzaniga – il Ministero ha dimostrato di aver compreso gli oggettivi problemi operativi delle nostre aziende. Ma, proprio per evitare in futuro analoghe difficoltà per le imprese di revisione e altrettanti disagi per i cittadini, è necessario modificare alcuni parametri relativi alle modalità delle prove per la revisione dei veicoli a due ruote e risolvere i problemi tecnici legati a fattori di insicurezza delle attrezzature necessarie ai controlli”.

APERTURA DELLE ISCRIZIONI ALL’ MBA INDIRIZZO ACQUISTI DELL’EIPM
Ginevra, 8 settembre 2003 - L’e.i.p.m., The Institute of Purchising Management, centro europeo di management per la Funzione Acquisti, apre a tutta l’Europa le iscrizioni alla sessione 2004 del suo Mba Acquisti. L’eipm é il riferimento europeo degli istituti di formazione nella funzione Acquisti. L’eipm forma a questa professione tutti i livelli, dal principiante al professionista, attraverso corsi su misura in alternanza, cioè opportunamente suddivisi tra periodi lavorativi e di studio. L’eipm è il solo e unico organismo europeo che propone a quadri ad elevato potenziale un Mba “indirizzo Acquisti” in lingua inglese, permettendo di sviluppare competenze manageriali personali e fornendo i mezzi per mettere in opera le migliori strategie negli acquisti in impresa. In dodici anni si sono diplomate centoventi persone provenienti da quaranta nazionalità diverse. L’ Mba Acquisti valorizza l’uomo e l’impresa... L’mba “indirizzo Acquisti” si rivolge a quadri che svolgono già un’attività nella Funzione Acquisti. Il profilo dello studente-tipo é quello di un professionista di circa trent’anni, dotato al 50% di una formazione di ingegnere e al 50% di una formazione superiore in business, fornito inoltre di un “vissuto internazionale”. Questo Mba specialistico permette di arricchire notevolmente le conoscenze personali grazie alla varietà degli argomenti trattati ( finanza, strategie industriali, economia internazionale, sviluppo di stategie negli acquisti, supply-chain e logistica, giurisdizione, leadership, change management, global social responsability, comunicazione e marketing industriale, ecc...). Grazie all’eccellente livello dei relatori (professori internazionali specializzati) e alla provenienza internazionale degli studenti (10 nazionalità per sessione) l’ Mba è un mezzo perfetto per tessere l’indispensabile rete di relazioni alla base della professione, al fine di condividere e scambiare conoscenze per l’arricchimento delle esperienze personali. L’alumni dell’Eipm non è forse il più richiesto d’Europa? Arrivati ad un terzo della formazione, gli studenti scelgono un progetto (approvato dalla propria impresa) che svilupperanno, seguiti dal loro coordinatore dell’Eipm, fino al termine del corso. Il successo di tale progetto condizionerà il conseguimento del diploma finale. Il programma in alternanza é pianificato in diciotto mesi con quindici moduli di una settimana. L’investimento in questa formazione garantisce all’impresa lo sviluppo di una strategia di acquisto. Mentre l’impegno e la motivazione dell’allievo dipendono dalla volontà personale avente per scopo un’evoluzione di carriera, l’investimento di 18.000 euro è finanziato dalle imprese. In effetti i managers della funzione acquisti titolari di un Mba specialistico si rivelano preziosi all’interno delle grandi imprese le quali non esitano, quindi, ad investire in queste risorse a forte valore aggiunto che incidono per circa il 70% sul prezzo di costo dei prodotti commercializzati. La prossima sessione dell’ Mba Acquisti comincia nel gennaio 2004, ma l’Eipm apre sin da ora le iscrizioni a tutta l’Europa. I candidati saranno innanzitutto selezionati in base al loro curriculum, poi saranno invitati ad un colloquio all’Eipm. Al test Toefl (valutazione della pratica della lingua inglese) è richiesto un minimo di 600 punti, in quanto la formazione è esclusivamente in lingua inglese. Si tratta di un vero Mba europeo, nel cuore dell’ Europa alla periferia di Ginevra presso il campus di Archamps, in Alta Savoia. Mba Informazzioni : Werner Jost – wjost@eipm.Org

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