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12 SETTEMBRE 2003
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UE-CINA: LA
COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA STRATEGIA PER UN PARTENARIATO IN CRESCITA
Bruxelles, 12
settembre 2003 - Il documento orientativo adottato il 10 settembre dalla
Commissione delinea un quadro volto a guidare la politica e l'operato dell'Ue
nei confronti della Cina nei prossimi due o tre anni. Identifica sei priorità
per le relazioni, fra cui condividere le responsabilità per la promozione
della governanza globale, sostenere la transizione della Cina verso una
società aperta basata sullo Stato di diritto e sul rispetto dei diritti
umani e promuovere l'apertura economica del paese a livello interno ed
esterno. Il documento contiene numerose proposte concrete per potenziare le
relazioni Ue-cina in settori chiave, fra cui le relazioni economiche e
commerciali e il processo di riforma interna in Cina. Il Commissario
responsabile delle Relazioni esterne, Chris Patten, ha affermato:
“L'ultimo decennio ha visto una crescita dinamica delle relazioni tra l'Ue
e la Cina, che si è estesa ben oltre i settori tradizionali, commercio,
investimenti e assistenza tecnica. Questi mutamenti hanno dato nuovo impeto
alle relazioni, caratterizzato da un coordinamento politico sempre più
stretto in molti settori. È nel nostro grande interesse politico ed
economico che la Cina diventi un paese stabile, prospero e aperto, che
rispetti pienamente la democrazia, i principi del mercato libero e lo Stato
di diritto, e faremo del nostro meglio per sostenere il processo di
transizione”. Patten ha poi aggiunto: “Questo documento fa il punto sui
numerosi mutamenti avvenuti in Europa, in Cina e nel resto del mondo dopo la
pubblicazione dell'ultimo documento orientativo sulla Cina nel 2001. L'ue ha
introdotto l'euro con successo e sta ultimando il suo più grande
allargamento della storia. La Cina è entrata nell'Omc e una nuova
generazione di leader è recentemente salita al potere a Pechino. Inoltre,
di fronte ai mutamenti del clima internazionale, con nuove preoccupazioni in
materia di sicurezza come il terrorismo o la proliferazione di armi di
distruzione di massa, è sempre più opportuno essere partner strategici
sulla scena internazionale per salvaguardare e promuovere lo sviluppo
sostenibile, la pace e la stabilità”. Il documento orientativo contiene
numerose proposte concrete: In materia di governanza globale, suggerisce
alcuni modi per rendere più efficiente il dialogo politico e raccomanda di
affrontare meglio le questioni di governanza globale e regionale e di
sicurezza, come la non proliferazione e il controllo delle armi, la
criminalità internazionale o la migrazione illegale, settore in cui è
nell'interesse dell'Ue avere un accordo di riammissione. Inoltre, raccomanda
di accrescere la cooperazione per promuovere il sistema multilaterale e le
regole di governanza globale. Nel contempo, sottolinea la necessità di
rendere più efficace il dialogo sui diritti umani, che è una componente
essenziale del dialogo politico, e di aumentarne la visibilità e la
trasparenza. Particolare rilievo è dato al ruolo maggiore che dovrebbe
assumere la società civile cinese, che si sta formando, nella protezione e
nel sostegno dei singoli e delle comunità svantaggiati a causa dei
mutamenti economici e sociali in corso. Al fine di promuovere l'apertura
economica della Cina, il documento sottolinea la necessità di rafforzare il
dialogo con l'amministrazione cinese sull'applicazione degli impegni del
paese nell'ambito dell'Omc e di collaborare per garantire il successo
dell'Agenda di sviluppo di Doha, in particolare sulle questioni di natura
normativa come per esempio gli investimenti, la concorrenza, l'agevolazione
degli scambi e la trasparenza negli appalti pubblici. Invita inoltre a
rafforzare il dialogo sugli scambi e gli investimenti bilaterali e i
programmi di cooperazione commerciale. Al fine di assistere il processo di
riforma interna cinese, viene suggerito di rafforzare il dialogo esistente
(su ambiente, energia, scienza e tecnologia, società dell'informazione,
ecc.) e di avviarlo in altri campi, per es. In materia di politica
industriale e di concorrenza, istruzione o sviluppo delle risorse umane. Per
quanto riguarda il miglioramento della percezione dell'Ue da parte della
Cina, il documento prevede l'aumento dei contatti, la divulgazione di
informazioni e pubblicazioni attraverso Internet e i media audiovisivi,
l'organizzazione di eventi pubblici come spettacoli itineranti o tavole
rotonde e la promozione di contatti personali (con speciale attenzione alla
conclusione di un accordo sullo Status di Destinazione Autorizzata (Sda) nel
settore turistico), garantendo nel contempo il pieno coordinamento con gli
Stati membri. Antecedenti Dialogo politico: formalizzato nel 1994 e
rafforzato mediante uno scambio di lettere nel giugno 2002, il dialogo
politico Ue-cina si è trasformato in una serie regolare di incontri a
diversi livelli (ministri degli Esteri della troika Ue, capi missioni,
direttori politici, direttori regionali), fra cui vertici annuali
(dall'aprile 1998). L'ultimo Summit, svoltosi il 24 settembre 2002 a
Copenaghen, ha riconfermato il desiderio di entrambe le parti di avere un
partenariato sempre più saldo. Le discussioni si sono incentrate
principalmente sulle questioni commerciali, in particolare la sicurezza
alimentare, sui diritti umani e su Taiwan. È stata fatta una dichiarazione
congiunta, riguardante l'intera agenda, comprese parti non discusse per
mancanza di tempo, che contiene riferimenti a tutte le preoccupazioni dell'Ue.
Nel corso del primo semestre 2003, quasi tutti gli incontri di dialogo
politico hanno dovuti essere rimandati a causa della Sars. Il 30 giugno 2003
si è svolta con successo ad Atene una troika ministeriale Ue-cina, guidata
dal ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing, dal suo omologo greco
Papandreu e dall'alto rappresentante Solana. Le discussioni si sono
incentrate sulle relazioni bilaterali Ue-cina ed entrambe le parti si sono
dette soddisfatte dell'attuale stato delle relazioni ed hanno sottolineato
che è necessario espandere ulteriormente il prossimo vertice e farne un
successo. Vi sono inoltre state brevi discussioni su questioni
internazionali, fra cui la Rpd di Corea, la Birmania, il Medio Oriente/iraq,
l'Afghanistan, con posizioni classiche da entrambe le parti. Un'altra troika
Ue con il ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing si è tenuta a margine
della riunione dei ministri degli Esteri dell'Asem a Bali il 23-24 luglio
2003. Le discussioni sono state molto amichevoli e si sono incentrate sulla
preparazione dei vertici e su alcune questioni internazionali come la
Birmania e la Rpd di Corea. La Commissione era rappresentata dal Commissario
Chris Patten. Vertice Ue-cina previsto per il 30 ottobre 2003 a Pechino.
Prima del vertice è prevista un'altra troika ministeriale il 25 settembre
2003 al margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York. Dialogo sui
diritti umani: fu avviato nel gennaio 1996 ma interrotto dalla Cina dopo la
presentazione da parte dell'Ue di una risoluzione critica nella sessione del
1996 della Commissione Onu per i diritti umani. Nel 1997 la Cina decise di
riprendere il dialogo, che da allora si è tenuto due volte l'anno, in forma
di troika, con ogni Presidenza, alternativamente a Pechino e nella capitale
del paese della Presidenza di turno. L'ultima tornata del dialogo sui
diritti umani si è svolta ad Atene il 5-6 marzo 2003. Le principali
preoccupazioni dell'Ue sono la pena di morte, le condizioni di reclusione,
la cooperazione con gli organismi dell'Onu per la difesa dei diritti umani,
la ratifica della Convenzione internazionale dell'Onu sui diritti civili e
politici, la libertà di espressione, associazione e religione e i diritti
delle minoranze. Scambi: gli scambi bilaterali tra l'Ue e la Cina sono
aumentati di oltre 40 volte dall'inizio delle riforme in Cina nel 1978. Nel
2002, la Cina è diventata il terzo partner commerciale dell'Ue, superando
il Giappone. Gli scambi bilaterali hanno raggiunto i 115 mld di €, (+8,7%)
e sono fortemente cresciuti nel primo trimestre 2003 (+18%). Il deficit
commerciale dell'Ue, oltre 47 mld di € nel 2002, che è il maggiore con un
partner commerciale, riflette il persistere di ostacoli all'accesso al
mercato in Cina, ma anche notevoli investimenti stranieri diretti (Isd)
imperniati sulle esportazioni da parte di aziende europee. L'ue è uno dei
maggiori investitori stranieri in Cina, con Isd complessivi pari a 34 mld di
Usd alla fine del 2002. I flussi di nuovi Isd sono stati soltanto di 3,7 mld
di Usd nel 2002 (-11,3% rispetto al 2001), ma sono saliti del 77,7% nel
primo trimestre 2003. Dopo l'adozione da parte della Commissione, il
documento orientativo sarà trasmesso al Consiglio dei ministri e al
Parlamento europeo per il necessario iter. Il documento conferma gli
obiettivi generali definiti dalla comunicazione della Commissione del
1998(1), che restano in gran parte validi. Aggiorna inoltre il piano
d'azione presentato nella comunicazione della Commissione del 2001(2).
BUSQUIN
SOSTIENE UNA MAGGIORE SINERGIA TRA RICERCA CIVILE E MILITARE
Bruxelles, 12 settembre 2003 - In un discorso al Kangaroo Group, tenuto il 9
settembre a Bruxelles, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha
chiesto "una migliore sinergia tra ricerca civile e militare".
Busquin ha dichiarato che la separazione tra le due forme di ricerca si fa
"sempre più artificiosa e costosa" e chi minaccia la sicurezza
dell'Ue non si sofferma su tali distinzioni. "In Europa stiamo pagando
un prezzo elevato per la separazione artificiosa tra ricerca civile e
militare", ha dichiarato il Commissario. "L'esempio degli Stati
Uniti dimostra che la sinergia tra i due ambiti può essere molto proficua.
Pertanto occorre una politica di ricerca per la difesa europea che avvicini
i due settori". Secondo Busquin, l'accresciuta minaccia del terrorismo
richiede una maggiore cooperazione tra i governi. "Non sarà facile
attuare una politica di difesa e sicurezza europea forte e credibile senza
il sostegno di un'industria della difesa competitiva e senza un clima
salutare per gli investimenti in ricerca e sviluppo", ha aggiunto.
Tuttavia, il Commissario ha rilevato che, oltre ai vantaggi, la cooperazione
intergovernativa nel settore della ricerca presenta anche degli
inconvenienti: "Da un lato, può contribuire a mobilitare la
partecipazione di tutti gli Stati membri ma, dall'altro, il valore aggiunto
europeo sarà minimo se il principio intergovernativo porterà ad attuare
una politica di tornaconto geografico per ogni euro speso da ciascuno Stato
membro".
STANCA:
“RICORDARE NON È SUFFICIENTE, BISOGNA AGIRE CON LA COOPERAZIONE
INTERNAZIONALE E LA STABILIZZAZIONE”
Assisi, 12 settembre 2003 - "Ricordare non è sufficiente. Per
sconfiggere il terrorismo bisogna operare, agire anche mediante la
cooperazione internazionale e stabilizzare le aree calde dove esso si forma.
Il terrorismo, infatti, si combatte nel medio e lungo termine attraverso lo
sviluppo economico e sociale”. Lo ha detto Lucio Stanca, ministro per
l’Innovazione e le Tecnologie, intervenendo ad Assisi all’iniziativa di
Forza Italia a due anni dall’attacco alle Twin Towers. Secondo il ministro
“quanto avvenne due anni fa non fu un attacco solo agli Usa, ma al mondo
Occidentale e questo, quindi, richiede una risposta a vari livelli,
sostenuta dalla partecipazione e mobilitazione internazionale”. Il
Ministro ha sottolineato che esiste “un intreccio stretto tra sviluppo
economico e lotta la terrorismo. Il terrorismo, infatti, trova terreno
fertile in tutti quei contesti ove esiste una ‘sofferenza’ economica e
sociale, che genera disuguaglianze e conflitti. Le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (Ict) ed in particolare le sue
applicazioni di e-Government, di e-Learning, di e-Accounting e di
e-Procurement sono tra gli strumenti fondamentali per la ‘Good
Governance’, indicata dall’Onu come uno degli elementi di contrasto del
terrorismo”, ha proseguito Stanca rilevando che “una vera e propria
strategia europea per l’e-Government è appena stata varata, su iniziativa
italiana, con la Dichiarazione Ministeriale conclusiva della Conferenza
Europea di Cernobbio. Se, quindi, l’e-Government e le altre applicazioni
dell’Ict sono strategiche per la crescita economica e la competitività,
lo sono ancor più per i Paesi in Via di Sviluppo, anche perché la pubblica
amministrazione elettronica è strumento di trasparenza e risorsa per la
democrazia”. L’italia è in prima linea nel mondo su questo fronte con
una forte collaborazione con l’Onu, la Banca Interamericana di Sviluppo e
la Banca Mondiale. Stanca ha ricordato che in 18 mesi il nostro Paese ha
predisposto ben 10 progetti di e-Government con Giordania, Mozambico,
Albania, Nigeria, Tunisia e presto con l’Algeria. Ed ha annunciato che
“a novembre firmerò un accordo tra Italia e Canada sull’e-Government
per progetti congiunti in Africa e America Latina. Noi realizziamo progetti
che investono il cuore stesso del funzionamento della macchina dello Stato
in questi Paesi, partendo dalla contabilità nazionale, operazione che costa
meno della costruzione di un ponte. Rendiamo questi Paesi più trasparenti
in termini di certezza dell’azione amministrativa, facilitando quindi
l’accesso agli aiuti internazionali; Nazioni che diventano così più
attrattive per gli investimenti stranieri”, ha proseguito Stanca mettendo
in evidenza “il concreto forte impegno italiano nei Paesi del Medio
Oriente e del Mediterraneo, il cui progresso economico e la cui
stabilizzazione sono cruciali per combattere il terrorismo di matrice
islamica”. Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha rilevato
come “tutto questo sarà portato come contributo italiano al Summit
Mondiale delle Nazioni Unite sulla Società dell’Informazione, a Ginevra
nel dicembre prossimo, ove saremo presenti anche come Presidenza
dell’Unione Europea”.
ENTRATE FISCALI GENNAIO-AGOSTO 2003:
DATI DI CASSA
Roma, 12 settembre 2003 - Il Mef comunica che le entrate fiscali incassate
nel periodo gennaio-agosto 2003 sono ammontate a 297.307 milioni di euro,
con un aumento di 15.700 milioni di euro (+5,6 %) rispetto allo stesso
periodo del 2002. L’aggregato registra i dati di cassa, comprendendo cioè
il bilancio dello Stato, i bilanci delle Regioni e quelli degli enti
previdenziali. In particolare, le entrate tributarie sono state pari a
229.913 milioni di euro, con un incremento di 12.993 milioni (+6%) rispetto
ai primi otto mesi del 2002. L’andamento registrato risente, naturalmente,
del gettito relativo alle sanatorie fiscali. I contributi sociali sono
saliti a 67.394 milioni di euro (+4,2%), rispetto ai 64.688 dei primi otto
mesi dello scorso anno. L’effettivo tasso di crescita degli incassi
fiscali si attesta, nel periodo considerato, a +6,4%. I concessionari della
riscossione hanno recuperato nel periodo in esame il maggiore acconto
versato a dicembre 2002 (oltre 1.500 milioni di euro) e che il gettito delle
accise risulta più basso in relazione al recupero dell’acconto (750
milioni di euro versati a dicembre 2002) effettuato a gennaio 2003, I dati
relativi ai primi otto mesi mostrano: un buon andamento dell’Irpef, pur in
presenza della riduzione delle aliquote previste dal primo modulo della
riforma fiscale; una positiva evoluzione dell’Iva ; un buon andamento
delle imposte di produzione, soprattutto per effetto delle entrate relative
all’imposta sul consumo del gas metano; il recupero dell’Irpeg e
dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitali. Per quanto riguarda il
solo mese di agosto, gli incassi hanno totalizzato 38.899 milioni di euro,
con un aumento di 2.830 milioni di euro (+7,8%) rispetto allo stesso mese
del 2002, di cui 1.248 dovuti alla contabilizzazione delle ritenute Irpef
operate dall’Inps nel mese di giugno ed imputate a bilancio nel mese in
esame. Nel dettaglio, le entrate tributarie sono aumentate di 2.485 milioni
di euro, per un totale di 29.677 milioni di euro, mentre i contributi
sociali hanno registrato un aumento di 345 milioni di euro, attestandosi su
9.222 milioni di euro contro gli 8.877 dell’analogo periodo, con una
variazione positiva del 3,9%.
|
Gennaio-agosto 2003
|
Gennaio-agosto 2002
|
Variazione %
|
Entrate tributarie
|
229.913
|
216.920
|
+6,0%
|
Contributi sociali
|
67.394
|
64.688
|
+4,2%
|
Totale entrate
|
297.307
|
281.607
|
+5,6%
|
(dati in milioni di euro)
|
Agosto 2003
|
Agosto 2002
|
Variazione%
|
Entrate tributarie
|
29.677
|
27.192
|
+9,1%
|
Contributi sociali
|
9.222
|
8.877
|
+3,9%
|
Totale entrate
|
38.899
|
36.069
|
+7,8%
|
(dati in milioni di euro)
EDISON,
COMPIUTA LA SVOLTA: RISULTATO NETTO POSITIVO SIA DI GRUPPO (+€141MN) CHE
NEL CORE-BUSINESS (+€252MN) NEL PRIMO SEMESTRE 2003, RAFFORZATE LE
PREVISIONI SULL’UTILE DI FINE ANNO
Milano,
11 settembre
2003 – Si è svolto ieri pomeriggio,
presso la sede di Foro Buonaparte, il Consiglio di Amministrazione di Edison
Spa, che ha esaminato l’andamento della gestione relativa al primo
semestre del 2003. Il Gruppo chiude i primi sei mesi con un utile netto di
141 milioni di euro che si confronta con una perdita di 129 milioni di euro
rilevata al 30 giugno 2002. Il Core Business Per quanto riguarda il
core-business, i ricavi netti hanno registrato, nel primo semestre 2003, un
aumento del 29% rispetto allo stesso periodo nello scorso anno, raggiungendo
i 2.670 milioni di euro. Alla crescita dei ricavi é corrisposto un
incremento del 28% nel margine operativo lordo che è salito a 611 milioni
di euro rispetto ai 477 milioni di euro registrati nel primo semestre 2002,
anche in seguito all’abbattimento dei costi di struttura a livello
Corporate, di ca. 10 milioni di euro, rispetto al primo semestre dell’anno
precedente. In termini di volumi, l’attività industriale registra un
miglioramento sia sul versante energia elettrica che su quello del gas.
Nell’ambito dell’energia elettrica i volumi venduti aumentano
complessivamente del 5%; l’aumento è del 12% se si considera il solo
mercato libero. I ricavi crescono del 18% circa rispetto allo stesso periodo
del 2002, anche grazie all’andamento dello scenario petrolifero di
riferimento. Lo sviluppo dei ricavi si riflette in un aumento del Mol
dell’11% che ha beneficiato anche della migliore idraulicità registratasi
nel periodo in questione. Nel settore gas si verifica un eccezionale
incremento (+74%), in termini di volumi, dovuto sia alla maggiore
penetrazione nel mercato sia alla fornitura di combustibili alla collegata
Edipower. Detto incremento porta i ricavi a crescere del 69% rispetto ai
primi sei mesi del 2002; ne consegue un incremento nel Mol del 58% che è
anche da imputarsi al positivo andamento dello scenario energetico e a un
mix di clientela più favorevole. All’andamento positivo della gestione
industriale si è aggiunta una riduzione degli oneri finanziari in relazione
all’abbattimento dell’indebitamento conseguente alla cessione delle
riserve di gas egiziane e alla conclusione dell’aumento del capitale
sociale avvenuto nell’aprile scorso. Il risultato prima delle imposte e
delle componenti straordinarie risulta quindi positivo per 39 milioni di
euro rispetto a una perdita di 132 nello scorso esercizio. Tenuto conto
delle imposte e delle plusvalenze realizzate dalla cessione delle riserve di
gas egiziane (oltre 300 milioni di euro), il risultato netto di gruppo,
relativo al core-business, sale a 252 milioni di euro rispetto alla perdita
di 244 milioni di euro registratasi nello stesso periodo dello scorso anno.
Andamento delle attività non-core Ingegneria – I risultati sono in
ripresa e l’attività del primo semestre 2003 consolida il buon andamento
dei volumi, redditività e situazione finanziaria già rilevata nel primo
trimestre. I ricavi netti sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del
2002 ed il risultato operativo netto riporta la situazione in attivo (7
milioni di euro) rispetto alla perdita consuntivata nel 2002 (-16 milioni di
euro). Il portafoglio ordini risulta essere pari a 1.153 milioni di euro
contro i 1.040 rilevati a giugno 2002. Acqua – I risultati sono in linea
con le previsioni ed il primo semestre 2003 chiude con un sostanziale
pareggio, a livello di margine operativo lordo, in miglioramento rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente. Andamento delle attività cedute
nel corso del 2003 Chimica per la salute (Antibioticos) – L’attività è
stata presente per 3 mesi. I risultati sono inferiori a quelli dello stesso
periodo dell’anno precedente a causa essenzialmente del deprezzamento del
dollaro Usa principale valuta di fatturazione del settore. Telecomunicazioni
(Edisontel)– Nonostante il risultato operativo evidenzi ancora valori
negativi, i ricavi netti sono raddoppiati rispetto al 1° semestre dello
scorso anno mentre il margine operativo lordo risulta migliorato del 27%
circa. La società è stata ceduta nel mese di agosto. Andamento del Gruppo
Edison I risultati dei primi sei mesi del 2003, a causa delle modifiche
della struttura del Gruppo e nel portafoglio delle attività intervenute tra
il 2002 e il 2003, non sono comparabili con quelli dell’esercizio
precedente. Complessivamente, il Gruppo Edison registra ricavi netti per
3.277 milioni di euro, in diminuzione di circa il 53% rispetto allo stesso
periodo del 2002; il Mol si attesta sui 606 milioni di euro, il 28% in meno
rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso ed equivale al 18,5% dei
ricavi netti contro il 12,1% del 2002. L’utile operativo netto nei primi
sei mesi del 2003 è pari a 241 milioni di euro, inferiore del 20% rispetto
al periodo precedente, ed è pari al 7,4% dei ricavi netti contro il 4,3%
del 2002. Il Gruppo chiude i primi sei mesi del 2003 con un utile netto di
141 milioni di euro che si confronta con una perdita di 129 milioni di euro
rilevata al 30 giugno 2002 grazie al sopra indicato andamento favorevole del
core business. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2003 è pari
a 4.088 milioni di euro in forte diminuzione rispetto ai 6.461 milioni di
euro rilevati al 31 dicembre 2002 per effetto principalmente degli incassi
delle dismissioni (circa 1,8 miliardi di euro) e dall’incasso (circa 0,6
miliardi di euro) della parte residua dell’aumento di capitale di 2,1
miliardi di euro deliberato nel dicembre 2002. La posizione finanziaria
sconta gli esborsi per investimenti tecnici e in esplorazione del core
business (194 milioni di euro). Le previsioni relative al conseguimento di
un risultato netto positivo a fine 2003, già avanzate in occasione del Cda
del luglio scorso, risultano rafforzate oltre che dall’andamento della
gestione relativa al primo semestre, dallo scenario di riferimento ancora
favorevole, dalle dismissioni nel frattempo realizzate e dai benefici
derivanti dal processo di semplificazione societaria in corso. Il Consiglio
di amministrazione ha approvato il Codice etico del Gruppo che definisce i
principi in tema di etica degli affari e delle attività aziendali, di etica
del lavoro e della tutela e valorizzazione dei collaboratori, nonché
l’impegno dell’azienda per lo sviluppo sostenibile e la responsabilità
verso la collettività. Il Codice indica inoltre regole di comportamento
alle quali amministratori e dipendenti del Gruppo devono attenersi in
attuazione di tali principi. Il Consiglio ha cooptato l’ing. Romain
Zaleski, presidente della Carlo Tassara Finanziaria nonché di Italenergia
Bis, amministratore in sostituzione del dimissionario dott. Guido Angiolini.
Il Cda, a cui si associa il collegio sindacale, ringrazia sentitamente il
dott. Angiolini per la preziosa opera svolta nei lunghi anni di permanenza
nel Gruppo. Il Consiglio ha altresì istituito un comitato strategico con
funzioni istruttorie sulle scelte strategiche che deve effettuare il
Consiglio di amministrazione. Il Comitato è composto da sei amministratori:
Umberto Quadrino, con funzioni di Presidente; Giulio Del Ninno, Piergiorgio
Peluso, Michel Cremieux, Eugenio Razelli, Mario Cocchi.
BANCA
INTESA LANCIA "BRAMANTE", LA PRIMA OPERAZIONE PUBBLICA IN EUROPA
DI CARTOLARIZZAZIONE SINTETICA DI UN UNICO FINANZIAMENTO IMMOBILIARE
Milano,
12 settembre 2003 - Banca Intesa ha lanciato una nuova operazione di
cartolarizzazione sintetica per un importo nominale di 441 milioni di euro
denominata “Bramante”. Con questa operazione, Banca Intesa acquista
protezione tramite credit derivatives sull’intero importo di un unico
finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro. Banca Intesa acquista
protezione su una tranche pari a 214 milioni da Bramante Plc - uno Special
Purpose Entity che cartolarizza questo ammontare emettendo obbligazioni
destinate a investitori istituzionali - e sulla restante tranche di 227
milioni da una primaria istituzione finanziaria. “Bramante” è la quarta
operazione pubblica di cartolarizzazione sintetica di Banca Intesa sul
proprio bilancio - dopo Scala 1 nel novembre 1999, Leonardo nel maggio 2001
e Verdi nel dicembre 2002 - ed è la prima operazione sintetica pubblica
effettuata in Europa di Commercial Mortgage Backed Securities (Cmbs) di un
unico finanziamento immobiliare. Oggetto della cartolarizzazione sintetica
è la porzione senior - il cui importo attuale è pari a 441 milioni di euro
- del pacchetto finanziario strutturato da Banca Intesa nel luglio 2002 a
supporto dell’acquisizione di Telemaco Immobiliare da parte di Whitehall
(fondo immobiliare gestito da Goldman Sachs). Telemaco Immobiliare, facente
in precedenza capo a Beni Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers, è
stata costituita in seguito allo spin-off di Telecom Italia per concentrare
alcuni assets destinati alla vendita. L’operazione rafforza la leadership
di Banca Intesa quale arranger di finanziamenti strutturati al settore
immobiliare con la flessibilità dei canali distributivi offerta da un ampio
accesso ai mercati internazionali, nel quadro di un’efficiente gestione
del bilancio. Le synthetic securitizations costituiscono la terza
generazione di strutture di cartolarizzazione in quanto, con l’utilizzo
dei credit derivatives, evitano il trasferimento fisico del sottostante
portafoglio e permettono di trasferire unicamente il rischio creditizio,
mantenendo la relazione banca-cliente e liberando capitale
economico/regolamentare ed ampliando i margini operativi. In dettaglio, con
questa operazione Banca Intesa acquista protezione sull’intero ammontare
del finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro attraverso due credit
default swap: uno con Bramante Plc, Special Purpose Entity (“Spe”)
domiciliato in Irlanda, a copertura della prima perdita del portafoglio fino
ad un massimo di 214 milioni di euro (48,6% della perdita complessiva); un
secondo credit default swap con una primaria istituzione finanziaria a
copertura della parte residua del rischio (Super Senior Tranche) di 227
milioni. A sua volta, Bramante cartolarizza il rischio di credito assunto
emettendo obbligazioni (Notes) per un valore complessivo di circa 214
milioni di euro. Le obbligazioni emesse dal veicolo vengono vendute ad
investitori istituzionali in base alle seguenti tranches: Notes (Aaa/aaa) di
30 mln di euro (pari al 6,795% dell’importo totale) ad un rendimento pari
a Euribor + 40 punti base p.A. Classe B Notes (Aa/aa-) di 54,1 milioni di
euro (pari al 12,254% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor
+ 65 punti base p.A. Classe C Notes (A/a-) di 46,4 milioni di euro (pari al
10,51% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 95 punti
base p.A. Classe D Notes (Bbb/bbb) di 68,4 milioni di euro (pari al 15,493%
dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 220 punti base p.A.
Banca Intesa Lancia "Bramante", La Prima Operazione Pubblica In
Europa Di Cartolarizzazione Sintetica Di Un Unico Finanziamento Immobiliare
Milano, 12 settembre 2003 - Banca Intesa ha lanciato una nuova operazione di
cartolarizzazione sintetica per un importo nominale di 441 milioni di euro
denominata "Bramante". Con questa operazione, Banca Intesa
acquista protezione tramite credit derivatives sull'intero importo di un
unico finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro. Banca Intesa
acquista protezione su una tranche pari a 214 milioni da Bramante Plc - uno
Special Purpose Entity che cartolarizza questo ammontare emettendo
obbligazioni destinate a investitori istituzionali - e sulla restante
tranche di 227 milioni da una primaria istituzione finanziaria.
"Bramante" è la quarta operazione pubblica di cartolarizzazione
sintetica di Banca Intesa sul proprio bilancio - dopo Scala 1 nel novembre
1999, Leonardo nel maggio 2001 e Verdi nel dicembre 2002 - ed è la prima
operazione sintetica pubblica effettuata in Europa di Commercial Mortgage
Backed Securities (Cmbs) di un unico finanziamento immobiliare. Oggetto
della cartolarizzazione sintetica è la porzione senior - il cui importo
attuale è pari a 441 milioni di euro - del pacchetto finanziario
strutturato da Banca Intesa nel luglio 2002 a supporto dell'acquisizione di
Telemaco Immobiliare da parte di Whitehall (fondo immobiliare gestito da
Goldman Sachs). Telemaco Immobiliare, facente in precedenza capo a Beni
Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers, è stata costituita in seguito
allo spin-off di Telecom Italia per concentrare alcuni assets destinati alla
vendita. L'operazione rafforza la leadership di Banca Intesa quale arranger
di finanziamenti strutturati al settore immobiliare con la flessibilità dei
canali distributivi offerta da un ampio accesso ai mercati internazionali,
nel quadro di un'efficiente gestione del bilancio. Le synthetic
securitizations costituiscono la terza generazione di strutture di
cartolarizzazione in quanto, con l'utilizzo dei credit derivatives, evitano
il trasferimento fisico del sottostante portafoglio e permettono di
trasferire unicamente il rischio creditizio, mantenendo la relazione
banca-cliente e liberando capitale economico/regolamentare ed ampliando i
margini operativi. In dettaglio, con questa operazione Banca Intesa acquista
protezione sull'intero ammontare del finanziamento immobiliare di 441
milioni di euro attraverso due credit default swap: * uno con Bramante Plc,
Special Purpose Entity ("Spe") domiciliato in Irlanda, a copertura
della prima perdita del portafoglio fino ad un massimo di 214 milioni di
euro (48,6% della perdita complessiva); * un secondo credit default swap con
una primaria istituzione finanziaria a copertura della parte residua del
rischio (Super Senior Tranche) di 227 milioni. A sua volta, Bramante
cartolarizza il rischio di credito assunto emettendo obbligazioni (Notes)
per un valore complessivo di circa 214 milioni di euro. Le obbligazioni
emesse dal veicolo vengono vendute ad investitori istituzionali in base alle
seguenti tranches: Notes (Aaa/aaa) di 30 mln di euro (pari al 6,795%
dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 40 punti base p.A.;
Classe B Notes (Aa/aa-) di 54,1 milioni di euro (pari al 12,254%
dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 65 punti base p.A.;
Classe C Notes (A/a-) di 46,4 milioni di euro (pari al 10,51% dell'importo
totale) ad un rendimento pari a Euribor + 95 punti base p.A.; Classe D Notes
(Bbb/bbb) di 68,4 milioni di euro (pari al 15,493% dell'importo totale) ad
un rendimento pari a Euribor + 220 punti base p.A.; Classe E Notes (Bb/bb)
di 15,5 milioni di euro (pari al 3,511% dell'importo totale) ad un
rendimento pari a Euribor + 570 punti base p.A.; Banca Intesa ha agito in
qualità di Originator e Sole Arranger. Morgan Stanley ha partecipato in
qualità di Sole Bookrunner e Co-lead Manager. Caboto ha partecipato in
qualità di Co-lead Manager. Classe E Notes (Bb/bb) di 15,5 milioni di euro
(pari al 3,511% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 570
punti base p.A. Banca Intesa ha agito in qualità di Originator e Sole
Arranger. Morgan Stanley ha partecipato in qualità di Sole Bookrunner e
Co-lead Manager. Caboto ha partecipato in qualità di Co-lead Manager.
UNICREDITO
ITALIANO: OTTIMA PARTENZA DELLE TRE BANCHE DI SEGMENTO: A SEI MESI
DALL’AVVIO DEL PROGETTO, UTILI IN SIGNIFICATIVA CRESCITA CON ELEVATI
LIVELLI DI EFFICIENZA • UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 12,3% A/A (1.132
MILIONI) E SERVIZI DI QUALITÀ PER IL CLIENTE
Milano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito
Italiano ha approvato ieri i risultati consolidati del primo semestre del
2003. L’utile netto di pertinenza del Gruppo del primo semestre 2003 si
attesta a 1.132 milioni, con una crescita del 12,3% sul risultato del
corrispondente periodo del 2002. Tale risultato è la conferma della
redditività del Gruppo, non alterata, a differenza di quanto avvenuto nel
primo semestre 2002, da elevate rettifiche di valore su crediti e su
partecipazioni di natura anche straordinaria. Grazie a tale eccellente
risultato, il Roe si attesta a 20,2%, in termini annualizzati, in crescita
rispetto al 19,3% del corrispondente periodo dell’anno precedente ed al
17,2% dell’intero esercizio del 2002. 1 Le variazioni più significative
nel perimetro del Gruppo rispetto a dicembre 2002 sono intervenute
all’interno della Divisione Nuova Europa con l’ingresso del Gruppo Koc
Finansal Hizmetler (controllato pariteticamente con il principale gruppo
industriale turco e consolidato pertanto proporzionalmente) e di
Zivnostenska Banka (consolidata integralmente ed a marzo temporaneamente
consolidata con il metodo del patrimonio netto). Rispetto a giugno 2002 il
perimetro del gruppo si è modificato anche per l’ingresso di Demir Banca
(ora Unicredit Romania). L’operazione di riorganizzazione societaria
“S3” ha comportato la ricostruzione della ripartizione dell’utile e
del patrimonio tra “di pertinenza del Gruppo” e “di pertinenza di
terzi”. Anche al netto delle rettifiche su avviamenti il Roe si mantiene
sopra il livello dell’ultimo esercizio portandosi a 22,6% (contro il 21,6%
di giugno ed il 19,6% di dicembre 2002). La formazione del risultato di
gestione Il risultato di gestione, nonostante la fase di avvio
dell’operatività delle nuove banche di segmento, si attesta a 2.599
milioni evidenziando una crescita dello 0,9% sul primo semestre 2002. Il
confronto rispetto all’anno precedente è peraltro negativamente
influenzato dall’effetto dei cambi per la svalutazione dello zloty polacco
e del dollaro rispetto all’euro (rispettivamente del 9,3% e del 12,7% nei
dodici mesi). Al netto di tale effetto il risultato di gestione del primo
semestre registra, infatti, un incremento del 2,2% sui primi sei mesi del
2002. Il rapporto tra costi e ricavi si mantiene pertanto su un livello di
eccellenza a 52,1%, in leggero aumento rispetto al 51,5% del primo semestre
2002 ricostruito e comunque inferiore a quello dell’intero esercizio (pari
al 54,6%). Il margine d’interesse, grazie ai maggiori dividendi (185
milioni rispetto a 139 milioni nel primo semestre 2002), si attesta a 2.655
milioni, riallineandosi sostanzialmente al corrispondente periodo
dell’anno precedente al netto dell’effetto cambi (-0,4%), con una
riduzione dell’1,8% a cambi storici. La crescita dei dividendi è
principalmente riconducibile all’attività ordinaria di Tradinglab.
L’evoluzione del margine d’interesse, al netto dei dividendi (-3,7%
a/a), è la risultante di diversi fattori. Per quanto riguarda l’attività
delle Banche in Italia il margine d’interesse risente di un effetto volumi
negativo solo parzialmente controbilanciato da un positivo effetto spread.
Evolve invece positivamente il margine della Capogruppo, grazie ai minori
oneri di provvista sull’interbancario a fronte di immobilizzazioni
superiori al patrimonio. Le banche della Nuova Europa registrano una
flessione del margine d’interesse (-2,9% a cambi costanti) in presenza di
un contributo positivo dei volumi di impiego e raccolta più che
controbilanciato da un effetto spread negativo, legato alla riduzione dei
tassi. I proventi da intermediazione raggiungono i 2.768 milioni (+6,2% a
cambi storici e +7,5% a cambi costanti), sostenuti dall’aumento dei
profitti su operazioni finanziarie (+28% circa) connesso allo sviluppo
dell’attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela
corporate ed, in misura minore, degli altri proventi netti di gestione
(+6,1% a cambi storici, +7,4% a cambi costanti) che compensa la flessione
delle commissioni nette. Le commissioni nette (–1,8% a cambi storici e
–0,6% a cambi costanti) risentono del minor gettito di quelle relative ai
servizi di gestione e amministrazione del risparmio (-3,6% sul primo
semestre 2002 a cambi storici), in ripresa peraltro da tre trimestri.
All’interno dell’aggregato si rileva una crescita ancora marcata delle
commissioni sul collocamento di prodotti assicurativi (3,7 miliardi di nuova
produzione, +24,8% a/a), in atto ormai da alcuni esercizi, ed in misura
minore da quelle sul collocamento titoli, in accelerazione nel secondo
trimestre. Si riducono, invece, sia le commissioni sui fondi
d’investimento, nonostante una raccolta netta di Pioneer per 5,4 miliardi
a/a, per effetto della ricomposizione del portafoglio della clientela da
fondi azionari e bilanciati (con commissioni più elevate) a obbligazionari
e monetari, sia quelle sulle gestioni patrimoniali, particolarmente elevate
nella prima parte dello scorso esercizio. L’apporto degli altri settori di
attività è invece nel complesso superiore a quello del primo semestre 2002
grazie all’attività esattoriale ed a quella di organizzazione di
finanziamenti. I profitti da operazioni finanziarie raggiungono i 785
milioni, un livello superiore del 27,6% rispetto al corrispondente periodo
dell’anno precedente (+28,9% a cambi costanti). Tale crescita è stata
ancora sostenuta dallo sviluppo dell’attività per la gestione dei rischi
finanziari della clientela corporate. Il significativo incremento si
conferma nel secondo trimestre 2003, che mostra un incremento del 38% a/a. I
costi operativi, pari a 2.824 milioni, registrano un aumento (+3,2% a cambi
storici e +4,7% a cambi costanti) in parte spiegato dagli oneri per la
riorganizzazione in corso e per gli investimenti effettuati. Manifestano
infatti una crescita più elevata le rettifiche di valore su
immobilizzazioni immateriali e materiali (+7,2% a cambi storici e +8,8% a
cambi costanti). Le altre spese amministrative aumentano nel complesso
soltanto dello 0,8% grazie ai risparmi in diversi capitoli di spesa. Le
spese per il personale (+4,1% rispetto al primo semestre 2002) scontano, da
un lato, il potenziamento dei settori dell’Investment Banking e delle
Nuove Iniziative (Unicredit Banca per la Casa, Clarima e Xelion),
dall’altro, gli incrementi derivanti dall’applicazione delle nuove
tabelle retributive, solo in parte assorbiti dagli effetti della diminuzione
dell’organico di oltre 1.350 unità da giugno 2002 a giugno 2003. La
formazione dell’utile netto Tenuto conto di accantonamenti e rettifiche
per complessivi 635 milioni (787 milioni nello stesso periodo dell’anno
precedente, -19,3%), si perviene ad un utile ordinario per il primo semestre
di 1.964 milioni, in crescita del 9,8% sul primo semestre 2002. In
particolare si registrano: • rettifiche di valore su avviamenti e su
differenze positive di consolidamento per 136 milioni (123 milioni nella
prima metà dell’anno precedente), di cui 59 milioni relativi al Gruppo
Pioneer e 35 milioni a Pekao. L’aumento è spiegato dalle rettifiche sulle
nuove acquisizioni (tra cui Zivnostenska, Momentum, Koc) per 21 milioni in
parte compensato con un effetto cambi positivo di 8 milioni sulla rettifica
del goodwill di Pioneer. • accantonamenti a fondi rischi ed oneri per 134
milioni contro i 76 milioni nel corrispondente periodo dell’anno
precedente. In tale importo sono compresi stanziamenti relativi a
revocatorie, e cause in corso e altri rischi; • rettifiche di valore su
crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per
363 milioni, in riduzione del 27,7% rispetto ai 502 milioni del primo
semestre 2002. La riduzione è anche correlata al minor flusso di nuove
sofferenze (-30% rispetto al primo semestre 2002), ed è sostanzialmente
concentrata nella Divisione New Europe, per la presenza nel primo semestre
2002 di rettifiche a carattere straordinario nelle valutazioni dei crediti
del Gruppo Pekao; • rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie
(al netto delle riprese) per 2 milioni contro i 75 milioni nella prima parte
del 2002; L’apporto della componente straordinaria è stato positivo per
70 milioni, contro 144 milioni dell’anno precedente e comprende utili su
cessioni di partecipazioni per circa 31 milioni. Le imposte sul reddito sono
pari a 825 milioni (839 milioni nel primo semestre 2002), con un tax rate
del 40,5%, sostanzialmente allineato a quello del bilancio 2002 (40,3%).
L’utile d’esercizio si porta così su un livello di 1.209 milioni, in
crescita del 10,5% sul primo semestre 2002. Dopo l’assegnazione
dell’utile a terzi per 77 milioni (86 milioni nel primo semestre 2002), si
perviene all’utile netto di pertinenza del Gruppo di 1.132 milioni, in
aumento del 12,3% rispetto ai 1.008 milioni del primo semestre 2002. I
principali aggregati patrimoniali In un contesto di mercato caratterizzato
da una domanda di credito delle imprese ancora debole, in linea con
l’andamento dell’economia reale, il Gruppo ha evidenziato una crescita
moderata degli impieghi (2,1% da inizio anno, al netto delle operazioni
pronti contro termine, e 1,1% nei dodici mesi), per effetto di una politica
creditizia selettiva, orientata alla prudenza soprattutto in alcune aree di
significativa presenza, quali ad esempio la Polonia, oltre che
dell’andamento dei cambi. Considerando anche le operazioni pronti contro
termine, che hanno evidenziato una marcata contrazione sia nel semestre
(-48,7%), sia rispetto a giugno 2002 (-81%), il complesso dei crediti verso
clientela si porta su un livello di circa 116 miliardi, superiore di circa 1
miliardo rispetto a fine 2002 (+0,9%). All’interno dell’aggregato si
conferma la crescita regolare dei mutui (+3,4% da inizio anno e +7,5% nei
dodici mesi) sostenuti dal perdurare del positivo andamento del mercato
immobiliare. La qualità del credito si mantiene elevata grazie alla
sostanziale stabilità dei crediti dubbi, che si attestano a 4.317 milioni,
(+0.2% sul dicembre 2002), principalmente dovuta alla riduzione registrata
dagli incagli (-3% su fine 2002). Tenuto peraltro conto dell’aumento del
totale dei crediti verso clientela, l’incidenza sugli stessi del complesso
dei crediti dubbi registra nel semestre una lieve riduzione passando dal
3,73% al 3,71% ai valori di bilancio, e dal 6,89% al 6,79% al valore
nominale, con un rapporto di copertura del 47,7% rispetto al 48% di fine
dicembre. Le sofferenze, invece, pari a 2.238 milioni, registrano un lieve
incremento (+3,6%) su fine anno e si portano, in rapporto al totale dei
crediti, al 4,60% al valore nominale (4,56% a dicembre) ed all’1,92% ai
valori di bilancio (1,87% a fine anno). Il rapporto di copertura è pari al
60%. Il complesso della massa amministrata della clientela del Gruppo si è
portata su un livello di quasi 354 miliardi, superiore di 12,4 miliardi
rispetto a quello di fine dicembre (+3,6%), con un incremento del 2,5% su
fine giugno 2002. La dinamica su base annua è stata penalizzata
dall’andamento delle quotazioni sui mercati azionari (Msci World: -4% sul
giugno 2002, in ripresa a +10% su fine 2002), generalmente non ancora
tornate sui livelli di un anno prima, e dalla forte svalutazione del
dollaro, valuta nella quale è denominata una quota consistente
dell’attivo in gestione del Gruppo. All’interno dell’aggregato si
registra una significativa ricomposizione a favore della raccolta indiretta
che si porta al 64% del totale, dal 62,1% di dicembre e 61,8% di giugno
2002. Più in dettaglio, la raccolta diretta si attesta a 127,3 miliardi,
con una riduzione dell’1,7% nel semestre e del 3,5% su base annua. Tale
evoluzione è influenzata in particolare, dalla flessione nelle operazioni
di raccolta in pronti contro termine (circa 3 miliardi in meno tra giugno e
dicembre e 4,3 miliardi rispetto a giugno 2002) e dalle scelte attuate nelle
politiche di emissione con il parziale rinnovo dei titoli in scadenza (lo
stock di obbligazioni in circolazione si è ridotto di 3 miliardi nel
semestre e di 6,4 miliardi nell’arco dei dodici mesi). Inoltre, come per
gli impieghi, anche la dinamica della raccolta è stata sensibilmente
influenzata dall’andamento dei cambi, sia per le banche della Nuova Europa
(con un effetto di oltre 1,5 miliardi nel semestre e su base annua), sia per
le passività in dollari delle filiali estere della Capogruppo (con un
ulteriore effetto di circa un miliardo su base annua). La dinamica della
raccolta indiretta da clientela consolida il trend di crescita, in
precedenza oscurato dall’andamento dei mercati, sostenuta dai nuovi flussi
di raccolta. La consistenza della raccolta indiretta ai valori di mercato si
porta infatti a 226,5 miliardi, registrando un incremento del 6,9% rispetto
a fine 2002, grazie all’evoluzione positiva sia della componente
amministrata (+7,9% nel semestre), sia di quella gestita (+5,9%). Su base
annua, pur se ancora parzialmente condizionata dall’andamento dei mercati,
la consistenza della raccolta indiretta è comunque cresciuta del 6,3%,
sostenuta da quella amministrata (+10,9%), ma ancora relativamente frenata
dal comparto del risparmio gestito (+1,6%). Al 30 giugno 2003 le attività
della clientela gestite dal Gruppo, comprensive della liquidità e dei
titoli di propria emissione, si sono attestate a 108,4 miliardi (+5.8% nel
semestre e +2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Il
patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 30 giugno 2003 a
12.359 milioni. Il Core Tier 1 risulta pari a 7,07% da 6,84% nel primo
semestre 2002 (7,21% nel dicembre 2002), il Total Capital Ratio raggiunge
l’11,4% (dall’11,68% del giugno 2002 e l’11,89% del dicembre 2002). A
fine giugno il Gruppo aveva un organico di 68.574 dipendenti2, in riduzione
di 565 unità rispetto alla situazione “proforma” del dicembre 2002, una
rete di 4.546 succursali bancarie e 1.610 promotori. Semestre positivo per
le banche di segmento Di seguito alcuni dettagli di conto economico e stato
patrimoniale riguardanti le tre banche di segmento, che hanno avviato la
loro operatività nel gennaio 2003 e la Nuova Europa. Unicredit Banca I
risultati di Unicredit Banca nel primo semestre 2003 evidenziano un utile
netto di 440 milioni e un cost/income pari al 57,7%. Il margine di interesse
(1.144,3 milioni) insieme ai proventi da intermediazione e diversi (985,4
milioni) e ai dividendi di competenza (112,8 milioni), portano il margine di
intermediazione della prima metà dell’anno di Unicredit Banca a 2.242,5
milioni. Le spese amministrative, pari a 1.292,9 milioni a fine semestre,
sono costituite per il 55,7% dal costo del personale, per il 38,2% dai costi
operativi funzionali e per il restante 6,1% dalle imposte indirette. Il
conseguente risultato di gestione raggiunge gli 896,7 milioni. La massa
amministrata per conto della clientela ammonta, alla fine del primo semestre
2003, a oltre 164.100 milioni, ed è costituita per oltre il 31% dalla
raccolta diretta (51.589 milioni) e per circa il 69% da quella indiretta
(112.515 milioni). La componente “a vista” della raccolta diretta copre
circa i tre quarti dell’aggregato (36.889 milioni i conti correnti e i
depositi a risparmio), nel cui ambito oltre l’80% è riconducibile ai
Privati e alle Famiglie, mentre la raccolta indiretta evidenzia una
composizione attribuibile per circa il 56% al risparmio amministrato (62.610
milioni al 30 giugno 2003) e per il restante 44% al risparmio gestito,
attestatosi, a fine giungo 2003, ad una cifra superiore ai 49.900 milioni.
In questo ultimo è significativa l’evoluzione dell’attività di
bancassurance, il cui flusso di vendita lordo del semestre raggiunge i 3.300
milioni. I crediti alla clientela ammontano, al 30 giugno 2003, a
complessivi 37.911 milioni, dei quali circa il 95% è costituito dai
finanziamenti alle Famiglie e alle piccole Imprese, “core business”
tipico del mercato retail. Il 2% dei crediti esposti in bilancio riguarda
posizioni in sofferenza che, a fine giugno 2003 ammontano a 766,1 milioni di
euro. Unicredit Banca opera con una struttura formata da 2.755 Agenzie
dislocate su tutto il territorio nazionale, e col supporto di 24.206
dipendenti, dei quali l’87% destinato alla Rete commerciale. Nell’ambito
dei molti progetti lanciati in questo semestre, particolare rilievo assumono
le iniziative rivolte al segmento della piccola imprenditoria con la
costituzione di 250 centri small business sul territorio nazionale,
interamente dedicati alle piccole imprese e, tra le altre azioni,
l'imminente avvio in tutto il paese del progetto “C’e un fido per te”
con il quale Unicredit Banca mette a disposizione finanziamenti ai piccoli
imprenditori, sulla base di una valutazione di pre-selezione dei clienti
potenziali. Unicredit Banca d’Impresa Unicredit Banca d’Impresa ha
chiuso il primo semestre 2003 con un utile netto di 280 milioni ed un 2
Considerando Koc Finansal Hizmetler al 100%, i dipendenti si attestano a
70.356 e gli sportelli a 4.617. Cost/income ratio pari al 27,9%. Un margine
di interesse di 596 milioni, unito al contributo dei servizi, pari a 354
milioni, hanno determinato una consistenza del margine di intermediazione
pari a 950 milioni. Dedotti i costi operativi, Unicredit Banca d’Impresa
ha prodotto nel primo semestre del 2003 un risultato lordo di gestione di
685 milioni, un dato che supera gli obiettivi di budget fissati. Dal lato
patrimoniale, a fine giugno il totale dell’attivo si è attestato a 49.655
milioni, costituito per più dell’86% dai crediti verso la clientela, che
ammontano a 42.960 milioni, in crescita di 7,5 punti percentuali rispetto al
dato di fine marzo. I crediti in sofferenza (479 milioni) rappresentano
l’1,1% del credito erogato alle imprese clienti (al lordo delle
svalutazioni l’incidenza è dell’1,8%). Sul versante del passivo, la
raccolta diretta ammonta a 9.893 milioni ed è pressoché interamente
costituita da giacenze in conto corrente. La raccolta indiretta ammonta a
27.000 milioni. Il personale di Unicredit Banca d’Impresa in servizio a
fine giugno era di 3.652 unità, l’88% delle quali impiegate nella rete
commerciale, composta di 210 filiali e 46 centri estero. Unicredit Private
Banking I risultati della banca mostrano nel primo semestre un utile netto
di 37,3 milioni e un Cost/income pari al 52,4%. Relativamente ai risultati
economici, il margine di intermediazione è pari a 152,6 milioni ed il
risultato di gestione si attesta a 72,6 milioni. Le spese amministrative
totalizzano 80 milioni. Le masse amministrate da Unicredit Private Banking e
dalle sue partecipate superano i 46 miliardi (di cui oltre 37 miliardi
relative alla sola banca private). Per quanto riguarda il rientro capitali,
nei primi 7 mesi Unicredit Private Banking e le sue partecipate hanno
raccolto circa 800 milioni, su un totale di circa 1 miliardo del Gruppo
Unicredito Italiano. La banca dispone di 153 filiali e fornisce i propri
servizi ad oltre 40.000 nuclei familiari. Al 30 giugno l’organico di
Unicredit Private Banking era rappresentato da 1.064 dipendenti, di cui 558
gestori di relazione. Relativamente ai risultati delle controllate, Cordusio
Fiduciaria ha amministrato nel primo semestre masse per 6.941 milioni (+8,8%
rispetto al 31 dicembre 2002). La società al 30 giugno mostra un utile
netto pari a 2,23 milioni. Unicredit Private Asset Management Sgr chiude il
primo semestre con un utile netto prossimo ai 100.000 euro. La società
gestisce masse per circa 6 miliardi (quasi interamente di clienti Upb), che
hanno generato un margine da servizi pari a 6,61 milioni. Completano il
quadro delle partecipate le controllate estere (Banca Agricola Commerciale
della Repubblica di San Marino, Banque Monégasque de Gestion e Unicredit
Suisse Bank), che amministrano complessivamente masse per oltre 4 miliardi e
contribuiscono nel semestre con utili netti per 7,2 milioni. Nuova Europa In
Nuova Europa il semestre si è chiuso con un miglioramento della redditività
(utile netto a 153 milioni, +39,1% a/a a cambi costanti, +28,4% nel secondo
trimestre sul primo trimestre 2003) grazie a una riduzione del costo del
rischio in banca Pekao e al positivo contributo dei risultati commerciali in
tutte le banche dell’area. Sistema di incentivazione a medio termine per
il Personale del Gruppo Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre
deliberato, in attuazione del “Piano di incentivazione a medio termine per
il Personale del Gruppo - Anno 2003”, un aumento di capitale a titolo
gratuito per un ammontare di euro 1.803.575, con emissione di 3.607.150
azioni ordinarie destinate a circa 2.500 elementi del middle management del
Gruppo che, in posizioni ritenute significative per il conseguimento dei
risultati aziendali, abbiano raggiunto gli obiettivi individuali loro
assegnati. Il Consiglio, sempre nell’ambito del sistema di incentivazione
a medio termine per il Personale del Gruppo ed in attuazione della delega
ricevuta dall’Assemblea Straordinaria dei Soci del 6 maggio 2003, ha
inoltre prorogato di 5 anni il termine finale di esercizio delle stock
option emesse nello scorso triennio da Unicredito Italiano per il top
management del Gruppo. Si allegano i prospetti dello Stato Patrimoniale e
del Conto Economico riclassificati del Gruppo,con l’avvertenza che la
documentazione non è ancora stata certificata dalla Società di Revisione.
GENERALI:
RISULTATI DI GRUPPO AL 30 GIUGNO 2003LE AZIONI INTRAPRESE E I RISULTATI
SEMESTRALI CONFERMANO GLI OBIETTIVI ANNUALI FISSATI DAL PIANO INDUSTRIALE
UTILE CONSOLIDATO: AUMENTA DI OLTRE DIECI VOLTE DA 51 MLN A 531 MLN
Venezia, 12 settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione delle
Assicurazioni Generali, presieduto da Antoine Bernheim, ha approvato la
relazione semestrale consolidata e della Capogruppo al 30 giugno 2003.
L’utile netto consolidato è pari a 530,8 milioni contro un risultato di
50,8 milioni del primo semestre 2002. La forte crescita è stata
principalmente determinata dal deciso miglioramento della gestione tecnica,
sia vita che danni, realizzato grazie alle azioni impostate da inizio anno
nel quadro delle strategie del Piano Industriale. La gestione tecnica
complessiva ha chiuso infatti per la prima volta al semestre con un utile di
20,8 milioni contro un saldo negativo di 287 milioni nell’analogo periodo
del 2002. La gestione finanziaria evidenzia un miglioramento pur scontando
ancora oltre un 1 miliardo di minusvalenze di registro derivante dal
comparto azionario. In particolare, il risultato tecnico dei rami danni è
migliorato di 172 milioni rispetto al primo semestre del 2002, riducendo
sensibilmente il passivo a 466 milioni (dai 638 milioni dell’analogo
periodo del 2002). Il miglioramento è stato determinato da una politica di
prodotto che, secondo le linee del Piano Industriale, si fonda su una
maggiore focalizzazione sul mercato retail e Pmi rispetto a quello dei
rischi industriali e da una sempre più rigorosa azione di selezione dei
rischi e di contenimento dei costi. Il risultato tecnico del ramo vita, pari
a 486 milioni (351 milioni nell’analogo periodo del 2002), ha registrato
un miglioramento di 135 milioni (+ 39%) grazie ad una maggiore
concentrazione su prodotti con margini tecnici in linea con quelli attesi.
“E’ con questi risultati, realizzati nonostante un quadro macroeconomico
non favorevole, che dimostriamo il nostro forte impegno finalizzato alla
creazione di valore per gli azionisti” commenta Giovanni Perissinotto,
Amministratore Delegato del Gruppo Generali, “Tali risultati sono il
frutto delle azioni definite dal Piano Industriale che si concentra
sull’attività operativa e che privilegia la redditività ai volumi. Ciò
ha comportato degli ottimi risultati nei rami danni ed una crescita del
valore della nuova produzione vita. I mercati finanziari hanno continuato ad
incidere sulle svalutazioni che tuttavia sono decisamente inferiori rispetto
a quelle dell’anno scorso. Abbiamo un ottimo team che è concentrato nella
realizzazione di importanti cambiamenti organizzativi e culturali e quindi
siamo ottimisti per lo sviluppo futuro.” In un quadro di sostanziale
stagnazione dell’economia dell’Europa Continentale, area di maggiore
operatività del Gruppo Generali, il volume premi consolidato ha registrato
una crescita del 2,8% a condizioni omogenee rispetto al primo semestre del
2002 attestandosi a circa 24 miliardi. In particolare, la raccolta nei rami
danni, pari a 10.011 milioni, è cresciuta del 5,3%. La combined ratio è
migliorata di 3,3 punti percentuali a 100,8%. Tale risultato è stato
determinato dall’ulteriore diminuzione di 3,2 punti percentuali del
rapporto sinistri a premi netto, che si è attestato a 76,3%. Nel ramo vita
la raccolta è stata pari a 13.983 milioni (+1%), registrando un
significativo sviluppo dei premi periodici delle polizze tradizionali.
L’incidenza dei costi sui premi ha registrato una diminuzione passando dal
13,1% al 12,3%, frutto delle prime azioni intraprese nella riduzione dei
costi. I risultati della gestione finanziaria e patrimoniale hanno
registrato, rispetto al semestre del 2002, un miglioramento determinato
dalla tenuta dei redditi correnti, dall’incremento degli utili da trading
e da inferiori minusvalenze relative al portafoglio azionario. Le
plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono ammontate a 8.316 milioni di
euro (5.531 milioni a fine 2002). Inoltre si è registrato un incremento del
3,5% da fine 2002 dell’ Embedded Value, che si è attestato a 21,4
miliardi e un Return On Embedded Value normalizzato (Roev), misura del
ritorno del capitale investito, pari a 11,1%. Il valore della nuova
produzione vita è cresciuto da 206 milioni nel primo semestre 2002 a 218
milioni. Nel semestre il valore delle operazioni di asset gathering è stato
pari a 25 milioni, portando il valore della nuova produzione (Nbv) a 243
milioni. La Capogruppo ha registrato nel primo semestre un utile di 486
milioni in crescita del 23% (396 milioni nel primo semestre del 2002), che
ha beneficiato di un miglioramento della gestione tecnica complessiva del
16,5% a 390 milioni. Dettagli Bilancio Consolidato - Riflette la situazione
patrimoniale e il conto economico di 181 società di cui 108 Compagnie di
assicurazione. Gestione Assicurativa - I premi consolidati hanno raggiunto
23.994 milioni di euro (+2,8% a termini omogenei). Alla raccolta del lavoro
diretto hanno contribuito i Paesi dell’Unione Europea per il 90%
(l’Italia per il 34%, la Germania per il 26,7%, la Francia per il 16,5%).
Nel complesso, i premi vita si sono attestati a 13.983 milioni (+1%); nei
rami danni la raccolta è stata di 10.011 milioni (+5,3%). Nei rami danni il
rapporto sinistri a premi, al netto della riassicurazione, si è attestato
al 76,3%, in calo di 3,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del
2002. La combined ratio nei rami danni è migliorata di 3,3 punti
percentuali attestandosi a 100,8% (104,1% nello stesso periodo del 2002).
L’incidenza dei costi complessivi dei rami vita e danni rispetto ai premi
si è attestata al 17% contro i 17,4% del primo semestre del 2002. Le
riserve tecniche nette sono ammontate a 203.413 milioni (199.141 milioni a
fine 2002) di cui nel ramo vita 174.797 milioni (25.183 milioni relative ai
prodotti unit linked) e nei rami danni 28.616 milioni. Per quanto riguarda
l’andamento della raccolta premi in Italia, il principale mercato di
operatività del Gruppo, si è registrata una crescita dei premi complessiva
del 4,9%. Nei rami danni, dove si è registrato un incremento dell’8,3%,
la politica sottoscrittiva attuata e le azioni di contenimento dei costi
hanno permesso di raggiungere nel semestre l’importante risultato di una
combined ratio vicino al 100%. Il settore vita, che ha registrato una
crescita del 3,4%, è stato caratterizzato da uno sviluppo delle reti
agenziali superiore al 10% e da un incremento del 30% della nuova
produzione. Negli altri mercati, si è raggiunto nel ramo vita un
complessivo incremento della redditività grazie alla politica
sottoscrittiva adottata, mentre nei rami danni, la progressiva
focalizzazione sul mercato retail e Pmi ha portato ad un miglioramento della
combined ratio, che si attesta intorno al 100%. “L’adozione di strategie
gestionali finalizzate al miglioramento dei saldi industriali, sia nel ramo
vita che nei rami danni, è stata il tratto distintivo dell’attività del
Gruppo in tutti i paesi esteri nel primo semestre” ha dichiarato Sergio
Balbinot, Amministratore Delegato delle Assicurazioni Generali . “Al
soddisfacente andamento tecnico del core business assicurativo all’estero
si contrappone il forte impatto fiscale derivante dalla legislazione tedesca
sul trattamento delle minusvalenze delle nostre compagnie in Germania”.
Gestione patrimoniale e finanziaria - Gli attivi al 30 giugno 2003 hanno
raggiunto complessivamente 240.385 milioni. La gestione finanziaria del
Gruppo è stata caratterizzata da un’ulteriore riduzione della componente
azionaria, che rappresenta il 6,9% rispetto al totale degli investimenti
(8,5% al 31 dicembre 2002), mentre è aumentato il portafoglio
obbligazionario che continua ad evidenziare una elevata qualità dei titoli
che ne fanno parte. Gli investimenti complessivi sono saliti del 2,3% a
211.261 milioni (206.450 milioni a fine 2002), di cui 25.606 milioni
relativi a quelli il cui rischio è a carico degli assicurati. Nell’ambito
della composizione degli investimenti, quelli a reddito fisso rappresentano
il 78,8%, le azioni l’ 6,9%, gli immobili il 6,4%. I redditi ordinari da
investimenti sono ammontati a 4.449 milioni (4.355 milioni nel primo
semestre 2002). I profitti netti da realizzo ordinari sono ammontati a 1.032
milioni (rispetto a 514 milioni nel primo semestre 2002). Le minusvalenze
nette da valutazione e gli ammortamenti sono stati pari a 1.071 milioni
(1.602 milioni nell’analogo periodo del 2002). Lo sviluppo e la
riorganizzazione dell’attività Nel Piano Industriale 2003-2005,
presentato a inizio anno, sono state delineate le strategie e gli obiettivi
che puntano all'affermazione del Gruppo Generali come leader europeo in
termini di redditività in particolare attraverso la focalizzazione sul
business assicurativo in mercati selezionati e a forte potenziale di
crescita, operando principalmente nel settore persone e piccole imprese. In
questo contesto vanno segnalate le due importanti operazioni realizzate con
il Gruppo Intesa. La prima riguarda la concentrazione delle attività di
bancassicurazione dei due Gruppi in una nuova società, Intesa Vita, che sarà
forte di una rete distributiva di 3.000 sportelli bancari e assumerà un
ruolo di primo piano nel settore bancassicurativo italiano. La seconda
operazione riguarda il settore dei Personal Financial Services e si colloca
nel quadro delle azioni di potenziamento delle reti distributive, anche ai
fini dello sviluppo dei portafogli vita e previdenziali. Tale accordo
prevede la concentrazione in Banca Generali del ramo d'azienda di Banca
Primavera, costituito da 1.600 promotori finanziari che gestiscono un
patrimonio di 5,4 miliardi, e da 17 filiali bancarie. Al termine di tale
acquisizione, Banca Generali si collocherà, con una quota del 9% e più di
5.000 promotori finanziari, al terzo posto del mercato italiano in termini
di attivi gestiti. Negli Stati Uniti è stata completata l'operazione di
cessione del portafoglio del lavoro diretto della controllata Bma, che per
dimensioni e potenzialità non rivestiva più importanza strategica. Il
Gruppo mantiene l’attività relativa alla riassicurazione vita, settore
nel quale si colloca tra i maggiori operatori locali. Dopo la chiusura del
semestre sono state perfezionate in Francia le operazioni di acquisizione
del gruppo Le Continent e del portafoglio assicurativo locale di Zurich
Financial Services. Tali operazioni rientrano nei programmi di crescita
esterna e consentono alle Generali il rafforzamento della propria posizione
in un mercato caratterizzato da interessanti prospettive reddituali e di
crescita. Le due operazioni consentono a Generali di raddoppiare la propria
forza vendita, che dispone ora di una rete agenziale composta da 1.350
agenti in esclusiva (al terzo posto per consistenza nel mercato francese).
La prevedibile evoluzione dell’attività Nel primo semestre le Generali
hanno conseguito un risultato superiore a quello del corrispondente periodo
del 2002, grazie al miglioramento sia della gestione tecnica, dovuto alle
azioni strutturali, impostate all’ inizio dell’esercizio secondo le
linee guida del Piano Industriale, di riforma dei portafogli e di
contenimento dei costi, che di quella finanziaria. Il significativo
miglioramento dei fondamentali della gestione industriale induce a
confermare gli obiettivi di risultato fissati nel Piano Industriale per il
2003. La Capogruppo ha registrato nel primo semestre un utile di 486 milioni
in crescita del 23% (396 milioni nel primo semestre del 2002), che ha
beneficiato di un miglioramento della gestione tecnica complessiva del 16,5%
a 390 milioni. La raccolta premi complessiva è ammontata a 2.746 milioni
con un incremento pari al 5.8% a condizioni omogenee. I premi sottoscritti
in Italia sono stati pari a 1.256 milioni di euro con una crescita del 9,7%.
L’incidenza dei costi complessivi sui premi ha mostrato un’ulteriore
contrazione passando al 21,9% dal 24,1%. Il rapporto sinistri a premi nei
rami danni ha registrato un ulteriore miglioramento attestandosi a 77,6%
(82,8% nel primo semestre 2002), con una conseguente riduzione della
combined ratio da 108,2% a 102,5%. Per il lavoro diretto sottoscritto in
Italia la combined ratio è migliorata di circa 7 punti percentuali passando
da 99,4% primo semestre del 2002 a 92,5% . Le riserve tecniche nette sono
ammontate complessivamente a 17.472 milioni (17.169 al 31 dicembre 2002).
GRUPPO
MPS: RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2003 UTILE NETTO A 194 MILIONI DI EURO, IN
CRESCITA RISPETTO AL DATO 2002 AL NETTO DELLE COMPONENTI NON RICORRENTI; ROE
AL NETTO DEL GOODWILL AL 10%
Siena, 12 Settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte
dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha
approvato oggi i risultati semestrali al 30/06/2003 della Banca e del Gruppo
Mps. In un contesto di mercato ancora caratterizzato da rilevanti criticità,
gli indirizzi operativi e gestionali del Gruppo Mps sono stati finalizzati a
perseguire, in linea di continuità rispetto al 2002, una politica
commerciale di ulteriore rafforzamento del presidio delle relazioni con la
clientela nel lungo periodo, nonché il contenimento della dinamica dei
costi operativi e l’accentuazione della copertura dei rischi. I principali
risultati consolidati Sotto il profilo operativo e gestionale il Gruppo Mps
ha conseguito risultati più che positivi, con particolare riguardo
all’importante crescita dei volumi intermediati e ai progressi fatti
registrare dai principali aggregati reddituali. In particolare, per quanto
riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta cresce del 2,1%
(1,1% a marzo) confermando una quota sul mercato domestico pari al 6,5%. La
raccolta indiretta accelera anch’essa rispetto all’anno precedente
(+1,6%) e alla dinamica di marzo (+0,3%) beneficiando di flussi di
collocamento in crescita (+26%) e concentrati su prodotti a bassa redditività
immediata e ad elevato “embedded value” e minor grado di rischio. In
tale ambito si evidenziano: 2,2 miliardi di euro di premi assicurativi
emessi (quota di mercato sui flussi del sistema “bancassurance+poste”
stimata all’11%); 1,5 miliardi di euro di Fondi Comuni/sicav (quota di
mercato sui flussi pari al 7,4%); 1,8 miliardi di euro di prodotti
finanziari innovativi, ai quali si aggiungono 3 miliardi di euro di prodotti
destinati alla copertura rischi dei clienti “corporate”. All’interno
della raccolta indiretta, il risparmio gestito si colloca a 40.927 milioni
di euro (+8,7% sull’anno precedente) con le Riserve Tecniche del comparto
assicurativo in crescita del 23,7%. Gli impieghi alla clientela (quota sul
mercato domestico pari al 6,3%) presentano una crescita del 5,3% su giugno
2002, in gran parte alimentata dalla componente a protratta scadenza. Da
inizio anno la componente a medio/lungo termine registra infatti una
variazione superiore al 10% (quota di mercato al 7%), sostenuta da
erogazioni di mutui pari a circa 2,7 miliardi di euro (+16% sul primo
semestre 2002), nonché dallo sviluppo dei volumi di “nuova produzione”
dell’attività creditizia specializzata. Sostanzialmente stabile, invece,
la componente a breve termine, che assorbe gli indirizzi operativi orientati
ad un contenimento dei rischi e all’ottimizzazione degli assorbimenti
patrimoniali. Il rallentamento impresso alla dinamica degli assorbimenti
patrimoniali ha inoltre consentito di raggiungere un Tier 1 ratio del 6,06%
(lievemente superiore al valore di fine anno), rafforzando ulteriormente il
coefficiente di solvibilità complessivo (8,9%); quest’ultimo sale al 9,2%
considerando il prestito subordinato appena emesso. L’incidenza dei
crediti in sofferenza ed incaglio netti sugli impieghi si è attestata al
3.2% - in linea con il dato di dicembre - e anche il rapporto sofferenze
nette/crediti vs. Clientela si è confermato sui livelli del fine 2002
(1,5%) e al di sotto del valore di Sistema (stimato all’1,9%). Il rigore
delle politiche di accantonamento si è tradotto in un’ulteriore crescita
del grado di copertura “complessivo” delle sofferenze, attestatosi ad
oltre il 55% (oltre il 65% escludendo la componente mutui). Sotto il profilo
reddituale, la gestione caratteristica del Gruppo ha fatto registrare
risultati soddisfacenti e sostanzialmente in linea con il percorso evolutivo
programmato, evidenziando nel secondo trimestre anche un miglioramento dei
principali margini reddituali. Nell’ambito del margine di intermediazione,
la componente di “primaria qualità” (margine d’interesse+commissioni
clientela) progredisce del 3,6% sull’analogo periodo del 2002, con una
dinamica trimestrale in accelerazione (+9,2%). In particolare: Il margine di
interesse (1.254 milioni di euro) presenta una crescita (+9,5%), da
ricondursi al contributo dell’operatività con Clientela e alla buona
tenuta degli spread, nonché al positivo apporto del banking book e della
gestione finanziaria. Le commissioni nette (654 milioni di euro) fanno
registrare una decisa crescita (+28,9%) rispetto al primo trimestre. La
variazione anno su anno (-6,1%) sconta invece le note difficoltà di
contesto, le quali hanno inciso sulle scelte di investimento della clientela
e sul valore degli asset gestiti (il calo dei principali Indici azionari è
stato di circa il 10% rispetto a giugno 2002). Tra le altre voci che
concorrono alla formazione del margine da servizi si registra: la crescita
(+101,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2002) dei
“profitti/perdite da operazioni finanziarie”; il maggior contributo
delle società valutate a patrimonio netto (+7 milioni di euro); il forte
calo degli altri proventi di gestione, che nel primo semestre 2002 avevano
beneficiato di ricavi da cartolarizzazioni per 137 milioni di euro.
L’ammontare dei dividendi si attesta infine a 110,1 milioni di euro,
scontando nel confronto con il 2002 (260 milioni di euro) il venir meno del
dividendo straordinario Hopa-bell e quello del San Paolo Imi (partecipazione
ceduta in corso d’anno). Complessivamente, il margine d’intermediazione
consolidato (2.385 milioni di euro) fa registrare una dinamica in ripresa
rispetto al primo trimestre (+9,1%), con un calo su giugno 2002 (-4,6%)
interamente ascrivibile al venir meno delle citate componenti “non
caratteristiche” (+5,4% al netto di tali voci). Le spese amministrative
(1.450 milioni di euro) presentano un calo sia sul primo trimestre 2003
(-0,3%), sia sull’analogo trimestre del 2002 (-1,3%), per una variazione
complessiva annua pari a +0,9%, in sensibile rallentamento rispetto alla
dinamica del primo trimestre (+3,2%). In particolare, i costi di personale
registrano una dinamica su base annua (+0,9%) coerente con gli obiettivi di
progressivo contenimento; le altre spese amministrative registrano
anch’esse una crescita estremamente contenuta (+0,9%) grazie agli effetti
delle incisive azioni di governance strutturale e di attento monitoraggio
della spesa avviate. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali
e materiali, infine, si pongono a 168,3 milioni di euro, con una crescita
annua (+5,8%) in sensibile rallentamento rispetto all’intero 2002
(+43,8%). Per effetto di tali andamenti il Risultato di Gestione si
posiziona a 766,7 milioni di euro, in aumento del 6,7% sulla media
semestrale 2002 e di circa il 15% sul primo semestre rettificato delle
citate componenti non attinenti alla gestione caratteristica. L’indice di
cost/income (senza ammortamenti) si attesta quindi al 60,8% (61,2% a
dicembre 2002); quello comprensivo degli ammortamenti risulta pari al 67,9%,
in calo di circa 2 punti percentuali rispetto a dicembre. Alla formazione
del risultato concorrono inoltre rettifiche ed accantonamenti per
complessivi 416,3 milioni di euro (255,1 milioni di euro nell’analogo
periodo 2002). Al riguardo si evidenziano: a) rettifiche nette di valore su
crediti per 244,7 milioni di euro (219 milioni di euro la media dei semestri
2002) ispirate ai tradizionali criteri di prudenza e comprensive di 7,3
milioni di euro di svalutazione forfetaria su impieghi “in bonis”, nonché
della quota semestrale (16,6 milioni di euro) relativa alle
cartolarizzazioni non performing effettuate negli esercizi precedenti. Tali
rettifiche hanno consentito di rafforzare di oltre 1 punto percentuale i
presidi specifici a copertura delle sofferenze nonché di confermare quelli
generici sugli impieghi “in bonis” su valori ai vertici del Sistema
Bancario (0,9%); b) rettifiche nette di valore su immobilizzazioni
finanziarie e altre attività per 53,4 milioni di euro (16,3 milioni di euro
nel 2002) che assorbono svalutazioni di alcune componenti del portafoglio
partecipazioni, nonchè rettifiche relative a titoli junior; c)
accantonamenti per “rischi ed oneri” per 55,5 milioni di euro (17,7
milioni di euro nel 2002), effettuati anche in relazione alla negativa
evoluzione reddituale di alcune partecipate non controllate. A completare il
quadro reddituale concorrono il saldo della gestione straordinaria (che si
attesta a +1,7 milioni di euro, rispetto ai +28,7 della prima parte del
2002) nonché imposte per 155,2 milioni di euro. In sintesi, l’utile netto
consolidato si attesta a 194,4 milioni di euro, in moderata crescita
sull’analogo valore del 2002 ricostruito per tener conto del venir meno
delle citate componenti di reddito non attinenti alla gestione
caratteristica; il Roe si posiziona a circa l’8% (12,1% al 31.12.2002) e
al 10% al netto del goodwill.
BANCA
PROFILO: APPROVATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2003. IL RISULTATO LORDO DI
GESTIONE SI ATTESTA A 3,6 MILIONI DI EURO (+ 54%). IMPULSO ALLA CRESCITA PER
VIE ESTERNE DEL PRIVATE BANKING.
Milano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo
ha approvato i dati sull’andamento del primo semestre 2003. Banca Profilo
chiude il semestre con un risultato lordo di gestione di 3.605.820 Euro, in
crescita del 54 % rispetto ai 2.345.285 Euro del 30.06.2002, confermando i
segnali di ripresa già evidenziati dal dato di fine anno. I mezzi
amministrati ammontano a 2 miliardi di Euro, in aumento rispetto agli 1,9
miliardi di Euro del 31.12.2002 (+2%). L’utile netto di periodo è pari a
2,1 milioni di Euro ( + 36 % rispetto al 30.6.2002). L’attivo di bilancio
ammonta a 912,1 milioni di Euro (+19,6 % sul 2002). Il patrimonio netto,
pari a 102,9 milioni di Euro, risulta in lieve calo rispetto ai 105,7
milioni di Euro del 30 giugno 2002, a seguito del pagamento del dividendo e
alla distribuzione di parte della riserva sovrapprezzi di emissione. Nel
periodo considerato, il deciso intervento sui costi avviato nei semestri
precedenti, è stato accompagnato da un significativo aumento del margine di
intermediazione, che passa dai 17,4 milioni di Euro del primo semestre 2002
ai 19,9 milioni di Euro del 30.06.2003, segnando una variazione positiva del
14%. Nell’ambito del totale spese amministrative, pari a 14,4 milioni di
Euro, risulta in calo del 5% la componente riferita alle spese diverse, che
passano dai 6,2 milioni di Euro del 30 giugno 2002 ai 5,9 milioni di Euro
del 30 giugno 2003. Nel corso del primo semestre 2003, la Banca ha dato
particolare impulso alla crescita per vie esterne, per effetto della
prevista acquisizione delle attività di Private Banking svolte in Italia da
Hsbc Bank Plc. E di Fcb Sim S.p.a.. Il consolidamento delle due
acquisizioni, nel corso del secondo semestre dell’anno, consentirà al
Gruppo Banca Profilo di superare i 3 miliardi di Euro di raccolta totale.
BENETTON:
CDA APPROVA SEMESTRALE, UTILE NETTO A 50 MILIONI DI EURO, UTILE NORMALIZZATO
+23 PER CENTO DELIBERATA LA COSTITUZIONE DEL "COMITATO ESECUTIVO"
Ponzano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Benetton
Group ha approvato i risultati del primo semestre che vedono il fatturato
consolidato attestarsi a 969 milioni di euro con un incremento del 2,0 per
cento dei volumi del settore abbigliamento. Il risultato del semestre
risente in particolare del minor apporto del fatturato dei marchi
dell’attrezzo sportivo (ceduti nel semestre) e dell’effetto cambi sulle
divise del dollaro americano e dello yen, senza i quali le vendite nette
avrebbero segnato un risultato in linea con il primo semestre dello scorso
esercizio. L’utile consolidato normalizzato, depurato dagli effetti degli
oneri straordinari legati principalmente all’adesione alla sanatoria
fiscale delle società italiane e all’adeguamento ai valori correnti di
alcune attività relative alla gestione della rete commerciale, si attesta
nel primo semestre dell’anno a 73 milioni di euro contro i 60 milioni del
primo semestre dello scorso esercizio. Il margine lordo si attesta a 415
milioni di euro contro i 453 milioni di euro del primo semestre del 2002,
risentendo del già citato andamento dei cambi e da un diverso mix di
prodotto. Il risultato operativo si attesta a 130 milioni di euro nel
periodo, sostanzialmente in linea con i dati del primo semestre 2002, grazie
in particolare alla riduzione delle spese generali e di struttura. Il
risultato della gestione ordinaria (pari al risultato operativo più gli
oneri finanziari netti e il saldo della gestione valutaria) è pari a 122
milioni di euro con una incidenza sul fatturato in crescita di un punto
percentuale (12,6 per cento) rispetto al primo semestre 2002 grazie al
positivo effetto delle politiche di copertura in cambi.
L’autofinanziamento del periodo si attesta a 157 milioni di euro, contro i
188 milioni registrati nello stesso periodo del 2002. L’indebitamento
netto si attesta nel semestre a 571 milioni di euro, in miglioramento dai
613 milioni di euro registrati il 31 dicembre del 2002, principalmente per
effetto della vendita dei marchi sportivi. Al netto dell’impatto
dell’effetto cambi e tenendo conto della cessione del business
dell’attrezzo sportivo, si attendono per la fine dell’esercizio ricavi
in linea con quelli conseguiti nel 2002. Il gruppo prevede inoltre di
chiudere l’esercizio corrente con un utile normalizzato almeno in linea
con i 128 milioni di euro (normalizzati) realizzati nel 2002. Gli
investimenti dell’anno sono previsti sui livelli di quelli
dell’esercizio precedente mentre l’indebitamento netto è previsto in
sostanziale diminuzione grazie anche al cash flow generato nell’anno dalla
cessione del settore sportivo. Il Cda ha poi approvato la proposta di
riassetto societario e organizzativo del gruppo che ha l’obiettivo di
decentrare le attività operative in strutture appositamente dedicate. Le
finalità della decisione sono quelle di adeguare la struttura societaria e
gestionale alle nuove linee strategiche del gruppo, di migliorare
l’efficienza e la competitività delle singole aree facenti capo a
specifiche società operative ed in ultima analisi di avvicinare il gruppo
ulteriormente al mercato. E’ stata quindi convocata l’Assemblea degli
Azionisti per le relative delibere. Infine il Cda ha approvato la
costituzione del Comitato Esecutivo, composto dal Presidente Luciano
Benetton, dall’Amministratore Delegato Silvano Cassano e dai consiglieri
Alessandro Benetton e Gianni Mion, al fine di rendere più rapidi ed
efficaci i processi decisionali del gruppo.
GRUPPO
PININFARINA: PRIMO SEMESTRE 2003 IN CRESCITA VALORE DELLA PRODUZIONE +37,6%,
RISULTATO ANTE IMPOSTE +48,8%. GRANDE SUCCESSO DELLA MASERATI QUATTROPORTE
Torino, 12 settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina
S.p.a. Si è riunito oggi a Torino, sotto la Presidenza dell’ing. Sergio
Pininfarina, e ha approvato la relazione semestrale sull’andamento della
Società e del Gruppo Pininfarina. Il primo semestre 2003 del Gruppo
Pininfarina registra un aumento del valore della produzione (+37,6%),
attestatosi a 409,4 milioni di euro contro i 297,5 dell’analogo periodo
del 2002. Il risultato operativo è cresciuto del 15,4% passando dai 13
milioni di euro del 2002 ai 15 milioni di euro del primo semestre 2003. Il
risultato ante imposte è positivo (+48,8%) e ammonta a 12,2 milioni di euro
contro gli 8,2 milioni di euro del 2002. Il risultato netto cala a 5,3
milioni di euro rispetto ai 7,4 del primo semestre 2002, con un calo del
28,4% a causa del diverso carico fiscale tra i semestri a confronto, non
avendo il primo semestre 2003 più beneficiato a pieno dei risparmi
d’imposta consentiti dalla legge Tremonti. La posizione finanziaria netta
è positiva per 142,6 milioni di euro, in aumento del 22,5% sul dato del
31/12/2002 (116,4 milioni di euro). A livello produttivo il Gruppo ha
registrato la partenza della nuova commessa Ford Streetka, che è stata
positiva sia in termini di volumi sia in termini di tempi e di costi.
Commessa che ha rappresentato una quota importante dell’intera produzione
del primo semestre e i cui costi di avviamento sono stati sopportati nel
periodo in esame. I dati di vendita al pubblico indicano un ottimo successo
commerciale: al 31 agosto scorso, infatti, si sono registrate più di 10.000
immatricolazioni. Il settore dell’engineering ha iniziato a incrementare
il proprio volume d’affari e a supportare la redditività del Gruppo,
nonostante la riorganizzazione del settore non sia ancora terminata. Le
previsioni per il secondo semestre 2003 indicano un ancora più
significativo incremento delle attività nel settore dell’engineering ed
un rallentamento nel settore industriale dovuto al minor numero di giornate
lavorative e alla stagionalità di alcuni modelli. Il 2003 dovrebbe comunque
concludersi con un valore della produzione e con margini economici in linea
con quelli del semestre appena concluso. Per quanto riguarda la Pininfarina
S.p.a., la Società ha chiuso il primo semestre 2003 con un risultato netto
di periodo di 8,9 milioni di euro contro i 4,2 milioni di euro del primo
semestre 2002. Il forte aumento è da attribuire soprattutto ai maggiori
proventi finanziari e ai dividendi da partecipazione. La posizione
finanziaria netta è in aumento ed è di 71,6 milioni di euro contro i 63,7
milioni di euro del 31 dicembre 2002. Per quanto attiene alla chiusura
dell’esercizio 2003 si prevede, rispetto all’esercizio 2002, un
sensibile miglioramento del risultato complessivo. Tra i fatti rilevanti
intervenuti dopo il primo semestre 2003 si ricorda che il 6 agosto la
Capogruppo Pininfarina Spa ha annunciato la conclusione delle trattative con
il gruppo francese Lagardère Sca per l’acquisizione delle attività di
engineering, sperimentazione e prototipistica di Matra Automobile.
L’operazione, il cui iter di autorizzazioni dovrebbe concludersi a breve,
contribuisce a rafforzare le capacità di Pininfarina nel settore
engineering, integrando e completando il know how del Gruppo ed il
portafoglio clienti. Si otterrà inoltre maggiore attrattiva anche per le
attività di produzione, che beneficeranno di un patrimonio di esperienze
progettuali diversificate e di adeguate dimensioni per competere sui mercati
internazionali. Il 9 settembre, al Salone Internazionale dell’Automobile
di Francoforte, Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Pininfarina hanno
presentato in prima mondiale la Maserati Quattroporte, ammiraglia di lusso
di design Pininfarina, che ha riscosso un eccezionale successo di critica e
di pubblico.
NEL
PRIMO SEMESTRE 2003 HENKEL ITALIA RISPETTA LE PREVISIONI DI INIZIO ANNO E
REGISTRA UN INCREMENTO DEL FATTURATO NETTO DEL 6,4% PER UN FATTURATO TOTALE
DI 363,2 MILIONI DI EURO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO.
Milano,
12 settembre 2003 - Il fatturato netto del primo semestre è stato di 363,2
milioni di euro, in crescita del 6,4% rispetto al primo semestre dello
scorso anno (341,4 milioni). Il margine operativo lordo (Ebit Da) è stato
di 33,8 milioni di euro, in linea con il primo semestre dello scorso anno
(depurato dagli effetti straordinari derivanti dalla vendita del marchio
Bostik). L'utile ante imposte si è attestato a 23 milioni di euro, in linea
con il primo semestre 2002 (escludendo la vendita del marchio Bostik). Il
rendimento del capitale investito (Roce) è pari al 34,5% in crescita
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (33,9%). "Abbiamo
raggiunto gli obiettivi previsti grazie al grande impegno di tutti i
comparti aziendali" ha dichiarato Vincenzo Vitelli, Presidente ed Ad
Henkel Italia. "Confidiamo di riuscire a mantenere questo trend
nonostante il periodo di difficile congiuntura di cui risentono soprattutto
i settori dell'industria pesante e dell'auto e che reputiamo possa incidere
sul fatturato della nostra Divisione Henkel Technologies. Prevediamo dunque
una chiusura totale anno con una crescita del 4,5% - 5% ". Gruppo
Henkel A livello internazionale il Gruppo Henkel, in un contesto dominato da
una debolezza nei consumi e nella spesa di capitale, ha registrato un
fatturato pari a 2,4 miliardi di euro con un aumentato delle vendite del
3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, considerati gli
aggiustamenti dagli effetti sul cambio estero. Escludendo tale
aggiustamento, il fatturato è diminuito del 4,4%. Il margine operativo (Ebit)
ha conseguito un incremento significativo portandosi a 180 milioni di euro,
segnando un +14,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (inclusi
gli aggiustamenti valutari). Al netto di tali aggiustamenti, il profitto
operativo ha comunque registrato un aumento pari al 7,2% rispetto ai dati
dello scorso anno. Il rendimento sul capitale investito (Roce) ha continuato
la performance positiva (+16,7%). Le voci finanziarie sono migliorate per
effetto delle maggiori entrate provenienti dalle partecipazioni. I guadagni
netti per il trimestre sono saliti dell'11,4% rispetto all'anno precedente
raggiungendo i 127 milioni di euro. Con un aumento del 7,5%, l'incremento
degli utili per azione privilegiata è passato da 0,80 euro nel trimestre
dello scorso anno, a 0,86 euro. Previsioni In considerazione
dell'allentamento che, in un certo qual modo, ha interessato lo scenario
politico internazionale, si può presumere che i mercati conseguiranno una
lenta ripresa nella seconda metà dell'anno. Sulla base di questo
presupposto, il Gruppo Henkel stima di poter raggiungere l'obiettivo di
crescita delle vendite fissato al 4% per l'intero 2003 (al lordo degli
aggiustamenti valutari nonché delle acquisizioni/cessioni). Henkel prevede
ancora un elevato aumento nel profitto operativo ad una cifra percentuale al
lordo degli aggiustamenti valutari.
GRUPPO WIND: I
RISULTATI FINANZIARI PRIMO SEMESTRE 2003 ROMA 10.09.2003 RICAVI TOTALI NETTI
CONSOLIDATI A 2.123 MILIONI DI EURO (+12,5% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL
2002)
Roma, 12 settembre 2003 - I ricavi totali netti consolidati del semestre
raggiungono i 2.123 milioni di euro, +12,5% rispetto ai 1.887 milioni del
primo semestre 2002. I ricavi da prestazioni di servizi di telecomunicazioni
ammontano a 1.963 milioni di euro e registrano un +10,3% rispetto al primo
semestre 2002. Il risultato è particolarmente rilevante se si considera che
il mercato italiano delle telecomunicazioni, nei primi mesi del 2003, è
stimato in crescita del 3%. I ricavi derivanti da servizi mobili (al lordo
degli sconti per la distribuzione delle ricariche) ammontano a 1.083 milioni
di euro, +29% rispetto agli oltre 800 milioni di euro dello stesso periodo
del 2002. I ricavi derivanti dai servizi fisso e internet ammontano a 934
milioni di euro (rispetto ai 980 milioni del primo semestre del 2002). Il
Margine Operativo Lordo del periodo è raddoppiato attestandosi a 480
milioni di euro +106,9% rispetto a 232 milioni di euro del primo semestre
del 2002. Il risultato netto è negativo per 305 milioni di euro ed è in
linea con le aspettative di inizio anno. Il risultato netto, nello stesso
periodo del 2002, era negativo per 327 milioni di euro. Gli investimenti del
semestre ammontano a 359 milioni di euro (652 milioni nel primo semestre
2002). Il traffico telefonico totale del semestre è pari a 25,8 miliardi di
minuti, di cui 4,5 miliardi per il traffico voce della telefonia mobile, 7,9
miliardi per il traffico voce sul fisso e 13,4 miliardi per quello Internet.
Il traffico telefonico nel medesimo periodo 2002 era pari a circa 30
miliardi di minuti. La posizione finanziaria netta a fine periodo è pari,
inclusi i prestiti subordinati degli azionisti, a 7.230 milioni di euro,
rispetto al 6.910 di fine 2002. Questa è rappresentata principalmente da
linee di credito a medio/lungo termine. I clienti al 30 giugno 2003 Il
numero di clienti del Gruppo è in costante crescita. I clienti, al 30
giugno 2003, raggiungono i 30,6 milioni, con 7,5 milioni nella telefonia
fissa (di cui 3,3 clienti attivi), 9,2 milioni nel mobile e 13,9 milioni di
utenti registrati per Internet (di cui oltre 3 milioni attivi). * nella
telefonia mobile, la quota di mercato si attesta a circa il 17%, con una
crescita di due punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente; * nella telefonia fissa Wind, con 3,3 milioni di clienti attivi,
ha una quota di mercato di circa il 50% tra gli operatori alternativi; * per
Internet, Wind si conferma leader di mercato dell'accesso, con circa 13,9
milioni di clienti registrati, di cui oltre 3 milioni di attivi. Il portale
Libero.it ha registrato nel semestre 4.416 milioni page views in aumento del
17% rispetto allo stesso periodo del 2002. Eventi significativi nel primo
semestre 2003 Nel corso del periodo, Wind ha confermato la sua propensione
all'innovazione. A giugno è stato siglato un importante accordo di
partnership con l'operatore giapponese Ntt Docomo per la commercializzazione
in Italia, in esclusiva per quattro anni, degli innovativi servizi i-mode(tm).
Grazie a questo accordo, il Gruppo Wind potrà competere direttamente con le
analoghe offerte dei principali operatori internazionali ed entrare nel
sistema di alleanze del Gruppo giapponese per l'acquisizione di tecnologie e
contenuti multimediali. Il sistema i-mode(tm), unito alle potenzialità e
alla diffusione di Libero, si inserisce nella strategia di introduzione
della Banda Larga Mobile che Wind ha avviato nell'autunno dello scorso anno.
Wind ha continuato la propria attività sulla Mobile Number Portability sia
sul versante commerciale, sia su quello regolamentare, confermando la
propria leadership con una quota di mercato del 44% di clienti che hanno
cambiato gestore. Wind ha anche proposto una nuova serie di servizi a valore
aggiunto nella telefonia mobile assumendo, nell'ambito dei contenuti,
l'innovativo ruolo di operatore- editore. Direttamente sul telefonino ha
lanciato, pertanto, un set di contenuti articolato per immagini, suoni e
testi, oltre all'informazione e alle soluzioni per il tempo libero. In
particolare l'offerta multimediale Wind via Mms prevede notizie dalla
redazione del Tg5, l'intrattenimento, con gli sketch di "Faccia da
comico" in collaborazione con il teatro Ambra Jovinelli e
"Ultracorti", il primo Film Festival del cortometraggio su
telefonino. Nella telefonia fissa è proseguita la diffusione dei servizi
Ull (Unbundling del Local Loop), con l'installazione di nuove centrali Wind,
fino al raggiungimento di 467 siti di unbundling che rappresentano una
copertura di circa il 27% della popolazione raggiungibile. Wind ha poi
completato l'offerta commerciale con il lancio del prodotto "Canonezero
Tutti". A fine semestre, i clienti Ull acquisiti ammontavano a 425
mila, di cui 162 mila già fisicamente connessi alla rete Wind e che fanno
dell'Azienda uno degli operatori non incumbent più importanti in Europa.
Per i servizi di accesso Internet in Banda Larga, Wind registra a fine
periodo circa 124 mila clienti Adsl (Asymmetric Digital Subscriber Line)
attivi. E' inoltre proseguito l'impegno nello sviluppo dei prodotti Adsl
dedicati sia a clientela residenziale, sia a professionisti e aziende.
GRUPPO
CREMONINI: NEL PRIMO SEMESTRE 2003, UTILE OPERATIVO CONSOLIDATO A 26,3
MILIONI DI EURO (+34,5%). MARGINE OPERATIVO LORDO CONSOLIDATO A 51,7 MILIONI
DI EURO (+12,5%). UTILE ANTE IMPOSTE A 37,0 MILIONI DI EURO CONTRO 0,5
MILIONI DI EURO DEL 2002.
Castelvetro di Modena, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione
di Cremonini S.p.a. Ha approvato ieri a Castelvetro di Modena la relazione
semestrale al 30/6/2003. Nel primo semestre 2003, i ricavi totali
consolidati del Gruppo sono stati pari a 823,3 milioni di Euro, in crescita
dell’11,3% rispetto ai 740,0 milioni di Euro del 1° semestre 2002. Anche
i principali margini di redditività a livello consolidato sono risultati in
netta crescita: · Il Margine Operativo Lordo (Ebitda), nel semestre in
esame, ha registrato un incremento del 12,5%, raggiungendo i 51,7 milioni di
Euro, a fronte dei 46,0 milioni di Euro del 1° semestre 2002. · L’utile
Operativo (Ebit) è cresciuto del 34,5%, raggiungendo i 26,3 milioni di
Euro, rispetto ai 19,5 milioni di Euro del primo semestre 2002. · Rilevante
la crescita del risultato della gestione caratteristica, che si è attestato
a 12,5 milioni di Euro contro 2,7 milioni di Euro del 1° semestre 2002
(+355,2%). L’utile consolidato ante imposte del Gruppo ha raggiunto i 37,0
milioni di Euro rispetto a 0,5 milioni di Euro dello stesso periodo
dell’esercizio precedente, non solo grazie ai benefici dell’operazione
sul capitale della controllata Marr Spa, ma anche ai positivi risultati
della gestione ordinaria. La posizione finanziaria netta è migliorata di
108,9 milioni di Euro, passando dai 569,1 milioni di Euro del 30/6/2002 ai
460,2 milioni di Euro del 30/6/2003, mentre il patrimonio netto, nello
stesso periodo, è passato da 173,8 milioni di Euro a 253,6 milioni di Euro.
La capogruppo Cremonini S.p.a. Ha realizzato nel semestre ricavi totali per
61,6 milioni di Euro (+1,7% rispetto ai 60,6 milioni di Euro dello stesso
periodo del 2002) e un utile ante imposte pari a 27,0 milioni di Euro (a
fronte di un risultato negativo per 2,6 milioni di Euro nel 2002). “I
risultati di questa semestrale - ha dichiarato Vincenzo Cremonini,
Amministratore Delegato di Cremonini S.p.a. – evidenziano il
raggiungimento di tre importanti obiettivi: una significativa riduzione
dell’indebitamento, l’incremento del patrimonio netto consolidato e
soprattutto la crescita costante dell’utile operativo del Gruppo.” Il
settore della produzione ha fatto registrare infatti nel primo semestre 2003
ricavi totali per 407,8 milioni di Euro, in crescita del 12,8% rispetto ai
361,6 milioni di Euro del primo semestre 2002. L’ebitda si è attestato a
24,8 milioni di Euro, in progresso del 23,3%, mentre l’Ebit ha raggiunto i
10,4 milioni di Euro (+ 65,0% ). I ricavi del settore distribuzione, pari a
340,1 milioni di Euro, sono risultati in crescita del 12,5% rispetto ai
302,4 milioni di Euro del primo semestre 2002. L’ebitda si è attestato a
18,1 milioni di Euro (+1,1%) mentre l’Ebit è stato pari a 13,4 milioni di
Euro (+13,5%). Il settore della ristorazione ha fatto registrare un
incremento dei ricavi del 9,1% attestandosi a 98,4 milioni di Euro, contro i
90,3 milioni di Euro dello stesso periodo dell’anno precedente. L’ebitda
si è attestato a 9,3 milioni di Euro a fronte dei 9,0 milioni di Euro
(+2,9%), mentre l’Ebit è stato pari a 5,3 milioni di Euro rispetto ai 5,7
milioni di Euro del primo semestre 2002. Questi, in sintesi, i principali
dati contenuti nella relazione semestrale al 30/6/2003, approvata oggi a
Castelvetro di Modena dal Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a..
Cremonini, con oltre 4.850 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi
alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: distribuzione al
foodservice, produzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per
1.589,3 milioni di Euro nel 2002, è leader assoluto in Italia nella
produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana)
e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti
alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della
ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a
bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express).
PERMASTEELISA
APPROVA LA RELAZIONE SEMESTRALE
Vittorio Veneto (Tv), 12 settembre 2003 – In data odierna, il Consiglio di
Amministrazione di Permasteelisa S.p.a., che controlla l’omonimo Gruppo,
ha approvato la Relazione Semestrale della Società relativa ai primi sei
mesi dell’esercizio in corso. A livello consolidato, il valore della
produzione è di Euro 444,3 milioni, con una variazione di -8,3% rispetto al
corrispondente periodo dell’esercizio precedente e l’Ebit è passato da
37,6 milioni di Euro del I Semestre 2002 a 31,3 milioni di Euro al 30 Giugno
2003. L’utile di pertinenza del Gruppo, al netto del prelievo fiscale
stimato, è pari ad Euro 18,4 milioni. Nei primi sei mesi del 2003 il totale
degli ordini acquisiti ammontava ad Euro 510 milioni, contro 540 milioni di
Euro al 30 Giugno 2002. Tale dato include gli ordini per circa 8 Milioni di
Euro acquisiti da Glassalum nel Ii Trimestre. La variazione è stata per
buona parte determinata dall’apprezzamento dell’Euro nei confronti
dell’Us$ e della Sterlina Inglese. Il 60% del giro d’affari della società
è realizzata in valute legate all’Us$ e alla Sterlina. Il differenziale
cambi ha inciso negativamente per circa il 10% sia sul fatturato che
sull’ordinato. La prospettiva rimane buona principalmente sui mercati
statunitensied australiano e del sud Europa, mentre l’ordinato sconta la
fase di difficoltà delle economie del nord Europa. “I mercati
internazionali – ha commentato Enzo Pavan, Presidente ed Amministratore
Delegato del Gruppo Permasteelisa - stanno attraversando un momento di
incertezza. L’annunciata ripresa internazionale non appare ancora vicina.
Dobbiamo attenderci un periodo di relativa stabilità per i prossimi 6/12
mesi – prosegue Enzo Pavan, - prima di riprendere il nostro processo di
crescita.”. L’ acquisizione di Glassalum ha dato un apporto marginale
allo sviluppo delle attività, essendo stata consolidata per un solo
trimestre. Il fatturato di Glassalum incluso nel consolidato è di circa 14
Milioni di Euro con un Ebit prossimo allo zero. La posizione finanziaria
netta al 30.06.03 è pari a 8 Milioni di Euro di debito, contro una
posizione finanziaria netta positiva di 83 Milioni di Euro al 31.12.2002. La
variazione è imputabile sia all’esborso di circa 26 Milioni di Euro per
l’acquisizione di Glassalum sia al progressivo esaurirsi di un anticipo di
ordini di un grosso cliente; per il resto è imputabile ad un aumento del
capitale circolante.
OLIDATA
CHIUDE IL I° SEMESTRE 2003 CON UN AUMENTO DELL’UTILE ANTE IMPOSTE A €
3,049 MLN: +51,39% RISPETTO AL RISULTATO DEL 2002
Pievesestina di Cesena 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione
di Olidata Spa ha approvato la relazione del I° semestre 2003, che
evidenzia un utile ante imposte di € 3,049 mln in netta crescita del
51,39% rispetto ai € 2,014 mln del 2002 . La capacità reddituale espressa
dal fatturato sviluppato di € 85.103.200,79, ha potuto far conseguire dei
buoni risultati evidenziati dai generali incrementi che si evincono nei
margini di contribuzione espressi dal conto economico riclassificato:
infatti, il margine operativo lordo di € 5,579 mln e pari al 6,56% del
totale dei ricavi di vendita, figura superiore dell’1,56% rispetto alla
medesima percentuale riferita allo stesso periodo del 2002; così pure il
reddito operativo di € 4,509 mln e l’utile ante imposte di € 3,049 mln,
pari rispettivamente al 5,30% e al 3,58% del fatturato, risultano superiori
rispettivamente dell’1,69% e dell’1,76% ai valori conseguiti nel primo
semestre 2002. L’andamento positivo è altresì sottolineato dagli indici
di redditività: Roi pari al 3,81%, Ros pari al 5,30% e Roe pari al 7,32%
con incrementi rispettivi dello 0,51%, dell’1,68% e dell’1,45%. Dal
rendiconto finanziario, il cash flow indica una liquidità generata dalla
gestione reddituale di € 16,364 mln, superiore dell’11,21% a quella
generata nel medesimo periodo del 2002. L’indebitamento, pari a € 36,031
mln, è in diminuzione del 11,96% rispetto ai dati rilevati nel primo
semestre 2002 e comunque in diminuzione del 31% ai valori presentati nel I°q2003.
FIN.PART
SPA: - APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2OO3: RISULTATI IN
LINEA CON IL PIANO; - DATO AVVIO AD UN NUOVO AUMENTO DI CAPITALE DA 70
MILIONI DI EURO.
Milano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part.
S.p.a. Presieduto dal dott. Ubaldo Livolsi, riunitosi oggi presso la sede
sociale di Milano ha esaminato e approvato la relazione semestrale al 30
giugno 2003. La relazione semestrale evidenzia che i risultati prodotti
dagli Assets Core di Fin.part risultano confortanti (ricavi a 167,2/mln
rispetto ai 165,2/mln di Euro dell’esercizio precedente), nonostante un
contesto mondiale di consumi in contrazione collegati al perdurare di
condizioni economiche critiche ed a situazioni politiche internazionali di
significativa tensione, che si sono riverberate sul livello di investimenti
purtroppo ancora lontani da target adeguati e con inevitabili implicazioni
sull’atteggiamento del sistema finanziario nel suo complesso che ha
espresso anche in questo scorcio di 2003 posizioni sicuramente riflessive.
Nel primo semestre del 2003 il gruppo ha raggiunto importanti obiettivi
anche in anticipo rispetto al piano 2003-2007, che si ricorda essere: 1) La
dismissione dei business minori Boggi, Maska e Iniziative Immobiliari 2000,
con conseguente positivo impatto sul capitale investito e sulla Posizione
Finanziaria Netta; 2) Il rimborso del bond in scadenza a febbraio 2003 per
75 milioni di Euro oltre interessi; 3) Una campagna vendite per la stagione
Autunno / Inverno 2003–2004, che conferma la validità del piano
industriale, in controtendenza rispetto all’andamento del settore, e la
valenza dell’importante riassetto delle aree prodotto / mercato /
distribuzione dei core business (Cerruti, Frette e Pepper). I principali
dati consolidati sono i seguenti: i ricavi consolidati, che si attestano a
205,2 milioni di euro, risultano, a parità di perimetro, in linea rispetto
all'analogo periodo precedente; il Margine Operativo Lordo del primo
semestre 2003, depurato dall’impatto negativo del comparto calzature (-
2,6 milioni di euro), in fase di completa dismissione, risulta in linea
rispetto al primo semestre 2002 ed è pari a 3,8 milioni di euro; la
Posizione Finanziaria Netta, negativa per 355,4 milioni di euro, è in netta
diminuzione rispetto ai 510,0 milioni di euro al 30 giugno 2002 e ai ai
402,4 milioni di euro al 30 giugno 2002; il risultato ante imposte ammonta a
- 31,8 milioni di euro, in leggero peggioramento rispetto all’analogo
periodo dello scorso esercizio (-29,7 milioni di euro). Nel corso della
riunione di ieri il Consiglio di Amministrazione ha altresì espresso il
proprio parere favorevole a che venga data esecuzione ad un aumento del
capitale sociale sino alla concorrenza dell’importo di 70 milioni di euro
al valore nominale di euro 0,58 per azione. A tale proposito l’azionista
di riferimento Gianluigi Facchini ha dichiarato che sussistono già da ora
tutte le condizioni per la sua integrale sottoscrizione.
SEMESTRE
PIENO DI SODDISFAZIONI E UN FATTURATO IN NETTA CRESCITA PER DP&V SECTOR
GROUP, SARA LEE, LUXOTTICA: SONO TRA I MARCHI PIÙ IMPORTANTI ACQUISITI IN
QUESTO ULTIMO PERIODO DA DP&V CHE CHIUDE I PRIMI SEI MESI DELL’ANNO
CON UN + 50% DI FATTURATO
Milano,
11 settembre 2003 – Dall’orologeria alla Grande Distribuzione e
all’Ottica, le ultime gare di Field Marketing vinte da Dp&v confermano
l’Agenzia a pieno titolo tra i leader nel settore. Sectorgroup, da molti
anni leader italiano del mercato nell’orologeria, ha affidato a Dp&v
il compito di ottimizzare ed uniformare i materiali e la struttura
dell'esposizione dei numerosi Brand dell’Azienda, quali per esempio Sector,
Philip Watch, Cavalli e Just Cavalli, Valentino, Moschino, Pirelli Pzero,
Bell&ross. L’obiettivo primario è migliorare visibilità,
riconoscibilità, personalità e appeal delle novità e delle singole linee
incrementando al contempo il presidio del territorio e il supporto alle più
esclusive gioiellerie ed orologerie italiane. Sara Lee, grande gruppo
multinazionale operante nel settore dei prodotti per la cura della casa e
della persona, si è rivolta al personale appositamente selezionato di Dp&v
per attività di Rack Jobbing e Tentata Vendita presso la grande
distribuzione, in cui il personale di Dp&v si occupa di ordinare,
caricare e rendere visibili i prodotti per calzature del marchio Kiwi. Tra i
progetti acquisiti in questo ultimo periodo, che hanno in parte contribuito
alla forte crescita di Dp&v, vi è certamente anche Luxottica, altro
grande Leader Italiano a livello mondiale. Dp&v, dopo essersi
aggiudicata la gara creativa e produttiva degli espositori Ray Ban per tutto
il mondo, si è occupata anche della gestione logistica e delle attività di
merchandising in Italia. Grazie alle ottime performance ed ai risultati
ottenuti, Dp&v ha poi ricevuto anche l’incarico per le attività di
logistica e visual merchandising di altre collezioni del Gruppo Luxottica.
“Non possiamo che guardare con positiva soddisfazione ai risultati
raggiunti fin qui”, ha commentato Angelo Pirrello, Presidente di Dp&v.
“Finalmente molte Aziende ritengono più che mai importante affidare le
proprie campagne di Field o Trade Marketing solo a Partner assolutamente
affidabili, per avere la certezza di massimizzare i risultati. Soprattutto
in un periodo di crisi congiunturale, ogni investimento deve dare il massimo
ritorno. La politica che abbiamo perseguito basata sulla qualità e sulla
personalizzazione del servizio ha premiato noi e i nostri clienti, e la
crescita del fatturato Dp&v, costante dal 1995, ma che nel primo
semestre 2003 ha raggiunto il 50%, lo dimostra in pieno”.
INFERENTIA
DNM, AVVIATO PROCESSO DI RIDUZIONE DEGLI ORGANICI PREVISTI ESUBERI PER CIRCA
40 UNITÀ
Milano, 12 settembre 2003 – In un incontro che si è tenuto ieri a Milano,
Marco Girelli, Amministratore Delegato di Inferentia Dnm, società attiva
nei servizi di marketing e di comunicazione digitale, quotata al Nuovo
Mercato, ha illustrato ai dipendenti lo stato di avanzamento del piano
industriale del Gruppo, evidenziando la necessità di procedere, per
l’ultimazione del piano stesso, ad una riduzione del personale di circa 40
unità. Tale riduzione è funzionale al raggiungimento degli obiettivi di
budget 2003 e alla definizione, entro la fine dell’anno, della nuova
piattaforma operativa dell’Azienda, in linea con il riposizionamento
complessivo dei suoi business. Ciò consentirà, in particolare, di:
definire una struttura organizzativa coerente con gli obiettivi di budget
2004 e con il piano industriale del prossimo triennio; promuovere adeguati
investimenti formativi e riprendere i programmi di incentivazione sulle
performance individuali e di Gruppo. Il piano industriale 2002-2003 ha già
conseguito significativi risultati, sottolineando la validità del forte
ricambio manageriale e della rigorosa politica di controllo e di riduzione
dei costi: nel corso del primo semestre, il valore della produzione ha
registrato un incremento del 37%, mentre l’Ebitda è cresciuto in valore
assoluto di 9 milioni di €; importanti sviluppi si sono registrati nel
processo di internazionalizzazione del Gruppo, specialmente nel campo dei
servizi di marketing relazionale. Tuttavia, il processo di ristrutturazione
ha fatto emergere anche ridondanze significative di organici per
professionalità non strategiche, che rendono oggi urgente un intervento di
razionalizzazione della struttura occupazionale.
AIRPLUS
ANNUNCIA UNA COLLABORAZIONE CON CONTINENTAL AIRLINES AMPLIANDO LA RETE DEI
PROPRI PARTNER, AIRPLUS SI RAFFORZA NEL MERCATO DELLA GESTIONE DEI VIAGGI
D’AFFARI
Milano, 12 settembre 2003 – Airplus, società leader nella fornitura di
soluzioni per la gestione dei viaggi d’affari, ha recentemente ampliato la
propria rete di partner grazie ad un accordo con Continental Airlines,
settima compagnia aerea a livello mondiale. L’accordo si aggiunge alla
collaborazione già avviata con Lufthansa, Austrian Airlines, Swiss
International Air Lines e British Airways e rafforza la posizione di Airplus
sul mercato come fornitore leader di soluzioni per la gestione dei viaggi
d’affari. “Abbiamo scelto Airplus perché è la società leader nella
fornitura di carte di credito e servizi per la gestione dei viaggi
d’affari”, ha dichiarato Dave Hilfman, Vice President Sales di
Continental Airlines. “Grazie a questo accordo Airplus ci permette di
offrire ai nostri principali clienti una tecnologia avanzata e servizi che
rispondono alle loro esigenze di gestione dei viaggi d’affari”. “Siamo
orgogliosi che Continental Airlines abbia scelto Airplus come partner. La
collaborazione con il vettore americano rafforzerà ulteriormente la nostra
posizione come fornitori di soluzioni per la gestione di viaggi d’affari e
come partner preferito dalle compagnie aeree per la fornitura di carte di
credito”, ha dichiarato Peter Metzler, Amministratore Delegato di Airplus.
Airplus offrirà alla clientela aziendale il Continental Airlines Airplus
Company Account, un nuovo prodotto che agevola i pagamenti e la gestione dei
viaggi d’affari. Invece di ricevere fatture singole, le aziende ricevono
un unico riepilogo completo che permette di ottimizzare tempo e lavoro.
L’azienda imposta individualmente i criteri interni utilizzati nel
riepilogo stesso quali centri di costo, numeri dei progetti e del personale.
Usando il conto Continental Airlines Air Plus Company Account per pagare i
biglietti di tutte le compagnie aeree internazionali, le aziende possono
anche facilmente pagare altri servizi di viaggio. Continental Airlines
Airplus Company Account si aggiunge alla gamma di prodotti Airplus e, in
abbinamento con lo strumento di analisi Airplus Information Manager,
fornisce alle aziende un valido strumento per il controllo e la gestione
delle spese associate ai viaggi d’affari. Più di 20.000 clienti nel mondo
utilizzano i sistemi Airplus per la gestione dei viaggi d’affari,
riducendo così notevolmente i propri costi. Airplus offre inoltre servizi
per il pagamento di biglietti di oltre 260 compagnie aeree. Infolink:
www.Airplus.com
PUNTUALITA’
DEI VOLI AIR FRANCE
Per Il Mese Di Agosto 2003 Dal 1° novembre 2000, Air France diffonde
regolarmente i dati relativi alla puntualità dei suoi voli. Questa
diffusione si effettua mensilmente, in occasione della pubblicazione dei
risultati della Compagnia. Il criterio scelto si basa sulla percentuale dei
voli partiti in orario o con un ritardo inferiore ai 15 minuti,
indipendentemente dalla causa del ritardo, per la totalità degli scali del
network Air France. Tale criterio é comunemente utilizzato dai
professionisti del trasporto aereo per misurare le performance di puntualità
delle compagnie aeree, in particolare in Europa. Puntualità Compagnia : -
in partenza, per il mese di agosto 2003: 79,5 % ; - risultato cumulato
dall’inizio dell’anno: 81,0 %. Le percentuali delle quattro principali
cause di ritardo per il mese di agosto 2003 sono : - cause esterne alla
compagnia: 38 %, - cause interne collegate alle operazioni di handling
passeggeri: 20 %, - cause interne collegate alle operazioni di handling
dell’aeromobile ed imbarco bagagli: 26 %, - ripercussioni di ritardi
dovuti alle tre cause appena esposte: 16 %.
GANDALF
RICONVOCA L’ASSEMBLEA CON UN NUOVO ORDINE DEL GIORNO
Orio al Serio (Bg), 12 settembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione di
Gandalf S.p.a. Riunitosi ieri per verificare lo stato di redazione del piano
industriale per il rilancio della società da presentare all’Assemblea
degli Azionisti, ha considerato necessario ottenere entro la data
dell’Assemblea, anche sulla base della valutazione di detto piano, una
modifica del giudizio ex art. 156 Tuf reso dalla società di revisione in
occasione della relazione sul bilancio al 31/12/2002. I tempi ristretti
previsti tra la data di completamento e consegna di detto piano e la
successiva Assemblea, non consentirebbero alla società di revisione di
effettuare tutte le verifiche del caso al fine di formulare il proprio
giudizio. Per tale ragione, anche in considerazione della delicatezza del
momento, il C.d.a. Della società ha deliberato, previo annullamento della
precedente deliberazione, di differire e riconvocare l’assemblea ordinaria
e straordinaria per il giorno 24 ottobre 2003, in prima convocazione, e,
occorrendo, l’assemblea straordinaria in seconda convocazione, per il
giorno 25 ottobre 2003 e l’Assemblea straordinaria e ordinaria,
rispettivamente in terza e seconda convocazione, per il giorno 28 ottobre
2003, per la trattazione del seguente Ordine del giorno: Parte straordinaria
- Decisioni in ordine alle disposizioni di cui agli articoli 2446 e 2447 del
codice civile; delibere inerenti e conseguenti. Parte ordinaria - 1. Nomina
di un sindaco effettivo e di tre sindaci supplenti, per integrazione del
Collegio Sindacale, ai sensi dell’art. 2401, ultimo comma, del Codice
Civile; 2. Integrazione del Consiglio di Amministrazione anche fino al
numero massimo consentito dallo Statuto. Il Consiglio di Amministrazione ha
poi considerato che, in ogni caso ed anche sulla scorta delle risposte del
mercato, i presupposti in base ai quali è stato deliberato l’aumento di
capitale in data 29/1/2003 si sono rivelati non adeguati e che, per tale
ragione, si rende necessario procedere alla chiusura prima dello scadere del
termine fissato di detta operazione, anche al fine di poter eventualmente
predisporne una nuova che meglio rifletta lo stato della società e le sue
prospettive e possa così essere accolta favorevolmente dal mercato. In tal
senso, pertanto, il C.d.a. Ha altresì deliberato di formulare tale proposta
all’Assemblea straordinaria e di integrare, pertanto, l’O.d.g. Sopra
indicato mediante il seguente ulteriore punto: Anticipata chiusura
dell’operazione di aumento di capitale di cui alla delibera del 29/1/2003:
delibere inerenti e conseguenti.
ECOFIN
2003 (STRESA, 12-13 SETTEMBRE): GRANDE VETRINA INTERNAZIONALE PER LA CUCINA
ITALIANA NEI MENU PROPOSTI DAL REGINA PALACE HOTEL
Stresa, 12 settembre 2003 – Se il semestre di presidenza dell’Unione
Europea doveva essere un’occasione da non perdere per fare conoscere
l’Italia ai numerosissimi ospiti e giornalisti stranieri che avranno
occasione di partecipare agli eventi politici dei prossimi mesi,
l’opportunità rappresentata da Ecofin 2003 – la riunione dei ministri
delle Finanze dei 15 paesi membri e dei 10 paesi in procinto di entrare a
fare parte dell’ Ue, che si svolgerà a Stresa il 12 e il 13 settembre –
non sarà certo mancata. Considerando il ruolo di primaria importanza che la
gastronomia riveste nell’immagine dell’Italia a livello internazionale,
ai delegati e ai quasi 400 giornalisti accreditati per seguire i lavori del
vertice di Stresa saranno proposti menù a buffet che comprendono i piatti
più classici della cucina nazionale, interpretati in modo da accontentare i
gusti più disparati. “I nostri chef hanno pensato di presentare agli
ospiti una panoramica completa delle specialità italiane, dice Andrea
Padulazzi, direttore del Regina Palace Hotel: dalle mozzarelle al prosciutto
di Langhirano, dalla Bresaola della Valtellina (terra d’origine del
ministro Tremonti, presidente del summit) ai frutti di mare e ai formaggi
nostrani”. Naturalmente, un posto di rilevo spetta ai primi, l’elemento
che maggiormente caratterizza la cucina italiana: paste e risotti con le
salse più celebrate: dal pesto ai funghi, dalle verdure allo zafferano, dal
vino rosso alla ricotta. Ma anche i secondi piatti saranno ben
rappresentati: trote del lago Maggiore, pesce spada e la piemontesissima
carne di fassone. In sintesi, una cucina ricca ma non pesante, gustosa e
invitante. Di particolare pregio le portate previste per la Cena di Gala,
servita al tavolo, del 13 settembre: tortelloni di ricotta in salsa
taleggio, tagliata di fassone con ruchetta e scaglie di Parmigiano, patate
nocciola, purea di spinaci e mascarpone, zuccotto alla fiorentina. Anche
nella scelta dei vini si è voluto mettere in luce la varietà dei prodotti
italiani, proponendo in particolare vini della grande tradizione classica
piemontese, senza trascurare anche prodotti di tutte le altre regioni
dell’Italia settentrionale.
LA
CITTÀ DELL'ARMONIA: LE NUOVE SFIDE NELLE GRANDI RIQUALIFICAZIONI URBANE
APRILE PRESENTA LE ESPERIENZE MATURATE A LIVELLO MONDIALE DA KPF E PARQUE
EXPO
Milano,
12 settembre 2003 - Da un passato dominato dalla finanza a un futuro
dominato dal progetto: questa la sfida reale che si preparano ad affrontare
il mercato immobiliare e gli operatori del settore. E' quanto emerso oggi
nel corso della conferenza stampa "La città dell'armonia: le nuove
sfide nelle grandi riqualificazioni urbane", organizzata presso la
Banca Popolare di Milano da Aprile, cordata costituita da Aedes, Galotti,
Hines e Techint, in gara per la riqualificazione del quartiere storico della
Fiera meneghina. "Negli ultimi anni - ha spiegato Manfredi Catella,
direttore generale di Hines (capocordata di Aprile) - il ciclo immobiliare
è stato prevalentemente caratterizzato da operazioni di riassetto delle
proprietà immobiliari. Oggi gran parte di questa riorganizzazione è stata
completata, lasciando di fatto irrisolto il riassetto e la riqualificazione
dei patrimoni immobiliari. In questo contesto si collocano i grandi progetti
di riqualificazione urbana che molte città italiane, Milano in primis, si
stanno preparando ad avviare, con l'obiettivo di diventare nuovamente
competitive in un contesto europeo in rapida trasformazione". Grandi
progetti tra cui quello della riqualificazione del quartiere storico della
Fiera di Milano spicca per importanza sia dal punto di vista urbano che
culturale e sociologico. "Siamo fortemente convinti - ha detto Catella
- che ogni grande progetto di riqualificazione urbana debba essere ideato e
realizzato seguendo alcuni fondamentali principi guida: dal rispetto
dell'intervento in un tessuto urbano già abitato, alla comprensione delle
problematiche del tessuto urbano circostante, passando per una forte
attenzione a quello che manca ai cittadini e alla città. Un altro elemento
che a nostro avviso non può essere assolutamente sottovalutato è
l'importanza di elaborare in partenza un eccellente masterplan, per poi
passare a pensare le architetture degli edifici che andranno a sorgere
sull'area interessata. Edifici che dovranno poter essere gestiti e mantenuti
nel tempo". Nel rispetto di questi principi, Aprile ha scelto di
affrontare la sfida della riqualificazione urbana del quartiere storico
della Fiera di Milano creando un gruppo di lavoro integrato che sposa una
forte componente italiana e milanese, rappresentata da Aedes, Galotti e
Techint, con un' altrettanto forte componente internazionale, rappresentata
da Hines - tra i maggiori operatori immobiliari a livello mondiale che ha
gestito progetti di riqualificazione urbana in altre città europee come
Parigi e Barcellona - e dagli studi di architetti e progettisti coinvolti da
Aprile. "Operativamente - ha spiegato Catella - abbiamo scelto di
lavorare insieme agli architetti di Kpf-kohn Pedersen Fox, uno dei leader
mondiali nel settore della progettazione urbana, attento a ricercare un
design rispettoso dell'ambiente e mirato a creare spazi civici a misura
d'uomo". "Fin dall'inizio del Ventesimo secolo - ha sottolineato
Lee A. Polisano, Direttore Generale di Kpf - la Fiera di Milano ha
rappresentato uno dei cardini su cui si è sviluppata economicamente la città
di Milano. Il nostro obiettivo, nell'affrontare il progetto su cui ci
avviamo a lavorare, è quello di ripensare il quartiere in modo da
trasformarlo in uno dei centri vitali della Milano del Ventunesimo
secolo". Aprile è la
cordata costituita da Aedes, Galotti, Hines e Techint per partecipare alla
gara per la riqualificazione del quartiere storico della Fiera di Milano,
con un intervento su un'area di oltre 250,000 metri quadrati. Ii nome Aprile
è stato scelto in ricordo della tradizionale Fiera primaverile che ha
accompagnato varie generazioni di milanesi. Hines, che è capocordata,
ricoprirà il ruolo di developer e gestirà l'operazione dal punto di vista
del project management forte dei numerosi progetti di riqualificazione
urbana realizzati anche in altre città europee come Parigi e Barcellona.
Galotti, in qualità di co-developer, si occuperà di selezionare i
fornitori nelle varie specializzazioni richieste nell'ambito di opere
civili. Techint, con oltre cinquant'anni di esperienza nella progettazione e
realizzazione di grandi infrastrutture, sovrintenderà l'integrazione delle
funzioni progettuali ed il processo di costruzione. La gestione finanziaria
del progetto e la successiva gestione del patrimonio immobiliare dell'area
verranno curati da Aedes. Per l'elaborazione del masterpian - punto di
partenza di ogni progetto di riqualificazione urbana - la cordata Aprile si
avvarrà della consulenza di primari professionisti nel campo
dell'architettura, della progettazione, dell'urbanistica e dell'interior
design. Kpf - Kohnpederson & Fox, uno dei principali studi di
architettura a livello mondiale che ha recentemente firmato il progetto per
il grattacielo più alto del mondo (102 piani) che sorgerà a Hong Kong,
rappresenta la figura di Architetti Capogruppo che studierà il tessuto
urbano locale e svilupperà il masterplan fino al dettaglio dei singoli
edifici, coordinando gli interventi degli altri soggetti coinvolti: Renato
Sarno Group e Proginvest, che hanno realizzato numerosi progetti anche sul
territorio milanese; Ove Arup, società di fama mondiale che dalla sede di
Milano gestirà gli aspetti di ingegneria strutturale, mobilità e
progettazione ambientale; Progetto Cmr, che si occuperà dell'ottimizzazione
del layout e dell'allocazione degli spazi interni di singoli edifici che
verrebbero costruiti nel quartiere della Fiera di Milano. Oltre a competenze
di ingegneria e costruzione, di architettura, di project management e
finanziarie, Aprile potrà contare su importanti contributi sia scientifici
sia culturali, avendo costituito un Comitato Scientifico ad hoc per il pro.Petto
e avendo scelto di avvalersi dell'assistenza strategica di autorevoli
consulenti che operano a livello internazionale. Le dimensioni e le
complessità dell'intervento richiedono infatti la formazione di un gruppo
dotato di molteplici tipologie di risorse che permettano di garantire
all'operazione un supporto adeguato. Ii Comitato Scientifico analizzerà il
contesto storico, sociologico, urbanistico e ambientale del territorio
oggetto della riqualificazione, anche in una prospettiva che ponga Milano
tra le principali metropoli europee, e definirà insieme al gruppo di
promotori della cordata le linee guida etiche per il riassetto generale
dell'area, con particolare attenzione alla tutela dell'ambiente e ai nuovi
modi di vivere la città. Il Comitato è composto da Mario Abis, esperto di
scienza della comunicazione, sociologia dei media e dell'evoluzione dei
sistemi abitativi, Guido Martinotti, ordinario di Sociologia Urbana
all'Università degli Studi di Milano e studioso delle dinamiche del
mutamento urbano, Cesare Stevan, professore ordinario al Politecnico di
Milano e studioso dei problemi della progettazione di edifici pubblici
nell'ambito dell'architettura sociale, e Pier Giuseppe Torrani, Presidente
dell'Associazione Interessi Metropolitani (Aim). Posseduta al 99% dal
Ministero delle Finanze del Governo Portoghese e per il restante 1 % dal
Comune di Lisbona, Parque Expo, vantando una grande esperienza nella
riqualificazione di grande aree urbane, supporterà il gruppo dei promotori,
gli architetti e gli ingegneri di Aprile nella fase di studio della
fattibilità e di trasformazione esecutiva del masterplan, sulla base anche
delle competenze sviluppate durante la gestione di Parque de Nacoes a
Lisbona, progetto di riqualificazione urbana avviato nel 1995 e il cui
termine è previsto per il 2006 che riguarda l'area utilizzata per l'Expo
'98 (2,3 milioni di metri quadrati). La presenza nel team di progetto di
numerosi operatori italiani attivi da anni sul territorio milanese, primo
tra tutti il Gruppo Techint, affiancato da Renato Sarno Group e Proginvest,
consentirà di studiare e valutare più facilmente gli aspetti storici,
sociologici e urbanistici dell'area attualmente occupata dalla Fiera di
Milano, anche in relazione all'assetto urbano e alle problematiche legate
alla mobilità e alle infrastrutture della città. Dall'altro lato,
l'esperienza internazionale apportata da soggetti quali Hines, Kpf, Ove Arup
e Parque Expo sarà strategica nell'interpretare quest'intervento di
riqualificazione urbana in una più ampia prospettiva europea, per garantire
le stesse qualità e innovazione tecnologica degli interventi già
realizzati in altri importanti metropoli. Realizzare un'area metropolitana
di nuova generazione, che sposi le più moderne soluzioni urbanistiche con
le tradizioni e i caratteri distintivi della città in cui si andrà a
inserire. E' partendo da questo obiettivo che Aprile intende lavorare al
progetto di riqualificazione dell'area storica della Fiera di Milano, in
quanto - come altre esperienze internazionali insegnano - riqualificare
un'area metropolitana significa rivitalizzare parte del tessuto di una città,
creando nuovi spazi per vivere e lavorare che rispondano alle mutate
esigenze sia di chi ci abita, che di chi occasionalmente la visita, sia per
turismo o per affari. Per quanto riguarda l'aspetto finanziario Banca
Popolare di Milano ha manifestato l'interesse a procedere al fine di
valutare possibili forme di finanziamento e di assistere Aprile negli
aspetti finanziari utilizzando le diverse risorse del proprio Gruppo.
Leone-torrani & Associati, autorevole studio legale rilanese, si occuperà
degli aspetti amministrativi e contrattuali e Maisto & Associati
assisterà i promotori nelle componenti societarie e fiscali richiesta dalla
complessità dell'operazione.
IN LOMBARDIA 458 ESERCIZI DEDICATI
AGLI ANIMALI: + 5% IN 3 ANNI E IL “CONIGLIO NANO” BATTE IL PITBULL A
MILANO VANNO DI MODA: CONIGLI, CRICETI E CAVIE; IGUANA, FURETTI E CANI DELLA
PRATERIA PER GLI ESOTICI
Milano, 12 settembre 2003.
Compagni fedeli per l’87%. Il coniglio nano si aggiudica il titolo di
animale più venduto, (25% del totale), a pari merito coi piccoli roditori,
cavie e criceti (25%). I gatti si fermano al 14,6% ed emergono i furetti con
l’8,33%. Tra gli animali esotici le Iguana sono la metà. Il mantenimento
annuale di un cane costa circa 655 euro. Questi i dati di un’indagine
compiuta su 30 negozi a Milano e Provincia. Milanesi e lombardi si
dimostrano sempre più amanti degli animali, con una crescita del 5,5% a
livello regionale dei negozi negli ultimi tre anni. Con un fatturato di 31
milioni di euro all’anno per il settore in Lombardia. A metà 2003 Milano
conta 215 esercizi per animali contro i 213 del 2000 (+0,9%), il 6,4% sul
totale nazionale (3376) e il 42% sul totale regionale (458). Segue Brescia
con 52 negozi, 11,4% sul totale regionale, e con il maggior incremento:
+62,5%. Emerge dall’elaborazione del Lab Mim per la Camera di Commercio di
Milano sui dati relativi al secondo trimestre 2003, in confronto con lo
stesso periodo del 2000.
|
2000
|
2003
|
Var %
|
% Lomb.
|
% Naz.
|
Milano
|
213
|
215
|
0,9%
|
46,9%
|
6,4%
|
Brescia
|
32
|
52
|
62,5%
|
11,4%
|
1,5%
|
Varese
|
42
|
41
|
-2,4%
|
9,0%
|
1,2%
|
Bergamo
|
30
|
36
|
20,0%
|
7,9%
|
1,1%
|
Pavia
|
31
|
33
|
6,5%
|
7,2%
|
1,0%
|
Como
|
27
|
27
|
0,0%
|
5,9%
|
0,8%
|
Lecco
|
16
|
14
|
-12,5%
|
3,1%
|
0,4%
|
Mantova
|
18
|
14
|
-22,2%
|
3,1%
|
0,4%
|
Sondrio
|
10
|
11
|
10,0%
|
2,4%
|
0,3%
|
Lodi
|
7
|
10
|
42,9%
|
2,2%
|
0,3%
|
Cremona
|
8
|
5
|
-37,5%
|
1,1%
|
0,1%
|
|
434
|
458
|
5,5%
|
100,0%
|
13,6%
|
Animali
da compagnia. Secondo la maggior parte dei negozianti, l’86,7% degli
acquisti di animali è per compagnia. Solo il 3,3% per regalo, stessa
percentuale per lavoro. Un 6,7% degli acquisti dipende da altri motivi, tra
cui mode e motivi estetici. Variazione percentuale per provincia 2000/2003.
Milano conta il maggior numero di negozi "per animali". Ma a
Brescia si registra il maggior incremento (+62,5%). Seguono: Lodi (+42,9%),
e Bergamo (+20%). Peso percentuale delle province sul totale regionale. Nel
2002 il totale dei negozi per animali di Milano (215) costituisce il 13,6%
del totale nazionale (3.376) e il 46,9% sul totale regionale. Brescia è al
secondo posto rappresentando l’11,4% con i suoi 52 esercizi. E di seguito:
Varese con 41 esercizi (9%), Bergamo con 36 (7,9%), Pavia con 33 (7,2%),
Como con 27 (5,9%), Lecco e Mantova con 14 esercizi (3,1%), Sondrio con 11
(2,4%), Lodi con 10 (2,2%), e Cremona con 5 (1,1%). Gli animali più
venduti. Conigli nani si attestano al primo posto col 25%, insieme a cavie e
criceti (25%). Secondo i negozianti di Milano e provincia, dipenderebbe dai
desideri dei bambini e dalle poche cure che questi animali richiedono. I
gatti raggiungono il 14,6%, pesci e uccelli il 10,4%, emergono i furetti
(8,33%). I cani si fermano al 6,25%. Tra gli animali esotici le Iguana
risultano la metà (50%), seguiti dai cani della prateria (37,5%). Infine i
serpenti (12,5%). I costi. Un cane di razza costa mediamente 580 euro, un
gatto di razza mediamente 290 euro, un criceto 5 euro, un coniglio nano 22.
Tra gli animali esotici, il costo medio si attesta 163 euro. Il mantenimento
annuo di un cane di media taglia costa, comprese le visite veterinarie, 655
euro. Il cliente tipo. Le donne sono il 30,3% dei clienti, gli uomini il
12,1% e le famiglie con bambini il 42,4%. L’età media dei clienti tipo,
escluse le famiglie, si aggira tra i 30 e i 50 anni (50%), il 15,9% tra i 15
e i 30 anni, e l’11,4 fino ai 15 anni. Tra i 50 e i 60 anni troviamo
l’11,4%. I servizi per i beniamini. La maggior parte dei negozi per
animali, oltre alla vendita (35,6%), offre il servizio di toilettatura e
lavaggio (21,9%), la vendita di cibi e prodotti per animali (20,5%), e il
servizio di pensione (15%).
IN
AGOSTO IN ITALIA 90.100 NUOVE IMMATRICOLAZIONI (-10,45%) RICOMINCIA LA
FLESSIONE DEL MERCATO
Dell’auto Roma, 12 settembre 2003 - Riprende il calo delle
immatricolazioni di nuove automobili, dopo il dato in controtendenza di
luglio, che era stato causato dal grande desiderio degli italiani di andare
in vacanza con la macchina nuova. In agosto, infatti, il mercato italiano
dell’auto, secondo le proiezioni elaborate dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, ha fatto registrare 90.100 nuove
immatricolazioni, con una flessione del 10,45% rispetto all’agosto del
2002, quando le immatricolazioni furono 100.615. Parallelamente, la raccolta
degli ordini per il mese di agosto, in base allo scambio di informazioni fra
Anfia e Unrae, è stata di 91.000 unità, il 16,1% in meno rispetto ai
108.437 ordini dell’analogo periodo dello scorso anno. I due indicatori
segnalano dunque una prima consistente flessione, che conferma quanto
anticipato dagli analisti dell’Unrae, che avevano previsto una parte
finale dell’anno in progressivo calo, conseguenza del confronto con i mesi
conclusivi del 2002, caratterizzati dalla presenza degli ecoincentivi
statali, resi ancor più appetibili dalle iniziative promozionali delle Case
automobilistiche che operano nel nostro mercato. Nel complesso, dopo i primi
8 mesi del 2003, sia le nuove targhe, sia la raccolta ordini sono ancora ai
livelli del 2002: le immatricolazioni risultano infatti 1.545.083 (+0,07%
rispetto all’analogo periodo del 2002) e gli ordini 1.548.256 (+0,29%).
Ma, come già detto, il futuro indica flessione sui due fronti. Difficile,
in questo momento, dare però una dimensione a questo calo per via delle
numerose novità che le Case automobilistiche si accingono a introdurre sul
mercato nella parte conclusiva dell’anno. Si tratta di capire in quale
misura esse potranno attenuare la caduta, considerando comunque che la
situazione economica del Paese non ha subito negli ultimi tempi
modificazioni positive tali da garantire una possibile ripresa a breve.
“Ma un impulso al mercato dell’auto potrebbe venire anche da una
riduzione della Rc Auto - afferma il Presidente dell’Unrae, Salvatore
Pistola - una misura oltremodo auspicabile, alla luce del notevole calo
dell’incidentalità che si sta verificando grazie alla patente a punti”.
Un ulteriore apporto alle risultanze del mercato potrà comunque derivare
dalle immatricolazioni di vetture diesel, che ormai si avvicinano alla metà
di tutte le immatricolazioni mensili, favorite - in questo -
dall’introduzione di molti modelli con moderni motori a gasolio anche nei
segmenti di maggiore diffusione. Ad agosto, la quota delle immatricolazioni
diesel ha raggiunto il 49,3% del totale. Per quanto riguarda l’usato,
infine, i passaggi di proprietà comprensivi delle minivolture (la
temporanea registrazione a nome del concessionario) sono stati 205.552, lo
0,72% in più rispetto ai 204.092 dell’agosto dello scorso anno,
confermando un trend positivo che si sta registrando dall’inizio
dell’anno (negli otto mesi +3,18%).
74°
GRAN PREMIO D’ITALIA SERVIZIO DI COLLEGAMENTO TRA MILANO E L’AUTODROMO
DI MONZA
Milano
12 settembre 2003 - In occasione del 74° Gran Premio d’Italia presso
l’autodromo di Monza, sabato 13 settembre 2003 e domenica 14 settembre
2003, sarà istituito in collaborazione con l’Automobile Club Milano, un
collegamento automobilistico di andata e ritorno da Milano (via Beltrami-l.go
Cairoli M1-p.za Iv Novembre-stazione Centrale) a Biassono (ingresso Santa
Maria alle Selve). Orari Delle Partenze In Direzione Autodromo - Sabato 13
Settembre 2003: Capolinea via Beltrami (M1 Cairoli): partenze ore 10.00, ore
10.30, ore 11.00, ore 11.30, ore 12.00. Domenica 14 Settembre 2003:
Capolinea via Beltrami (M1 Cairoli): partenze ore 7.30, ore 8.00, ore 8.30,
ore 9.00, ore 9.20, ore 9.30, ore 10.00, ore 10.20, ore 10.30, ore 11.00,
ore 11.30, ore 12.00, ore 12.15, ore 12.30. Capolinea via Iv Novembre
(capolinea linea 83): partenze ore 7.30, ore 8.00, ore 8.30, ore 9.00, ore
9.30, ore 10.00, ore 10.30, ore 11.00, ore 11.30, ore 12.00, ore 12.20, ore
12.30. Partenze In Direzione Milano: Le corse di ritorno verranno effettuate
da Biassono (Santa Maria delle Selve) al termine della manifestazione.
Fermate Intermedie: Direzione Autodromo: le vetture da via Beltrami (M1
Cairoli) effettueranno una sola fermata a Milano in piazza Iv Novembre
(Stazione Centrale abbinata con il capolinea della linea “83”) Direzione
Milano: nel Comune di Sesto San Giovanni sarà istituita una fermata in
viale Gramsci all’altezza della stazione F.s (capolinea M1); a Milano sarà
istituita una fermata in via Ponte Seveso, angolo via Tonale e in piazza Iv
Novembre (abbinata alla fermata della linea tranviaria 2). Tariffe:
Biglietto di andata e ritorno: Euro 4.50; Biglietto di corsa semplice: Euro
2.50. La validità dei biglietti sarà limitata nei soli giorni di sabato 13
settembre 2003 e di domenica 14 settembre 2003. I biglietti saranno in
vendita presso i capolinea di via Beltrami, p.Za Iv Novembre e di Biassono
(Santa Maria alle Selve). Al ritorno i biglietti saranno utilizzabili, da
Biassono verso Milano, anche sulle seguenti linee: Linea interurbana
‘721’ Giussano-monza-sesto F.s.; Linea interurbana ‘723’
Monza-milano (celere); Linea interurbana ‘724’ Monza-milano (ordinaria).
Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde
800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il
sito Internet www.Atm-mi.it
LA
COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA LEGISLAZIONE PER PROMUOVERE I PRODOTTI
ECOLOGICI
Bruxelles, 12 settembre 2003 - La Commissione europea ha adottato una
proposta di direttiva volta a promuovere un approccio ecologico alla
progettazione dei prodotti a consumo energetico, che secondo le previsioni,
contribuirà significativamente allo sviluppo sostenibile. Il cosiddetto
ecodesign consiste nel tener conto degli aspetti ambientali in fase di
progettazione dei prodotti, al fine di migliorarne le prestazioni ecologiche
lungo l'intero ciclo di vita. Fra gli aspetti più importanti di
quest'approccio figurano il consumo energetico, la produzione di rifiuti, il
consumo idrico e l'utilizzo di risorse naturali. Il commissario per le
Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato:
"Grazie a questa direttiva, i prodotti a consumo energetico potranno
offrire prestazioni migliori in termini di impatto ambientale, senza
intaccarne la funzionalità o la libera circolazione nel mercato dell'Ue. Si
tratta di un importante contributo allo sviluppo sostenibile". In
questa fase, la Commissione non intende imporre l'applicazione dei criteri
dell'ecodesign a tutti i prodotti che consumano energia, ma piuttosto a
quelli che mostrano un sufficiente potenziale di miglioramento ambientale.
L'applicazione di tali misure a livello europeo, sostiene la Commissione,
offre il vantaggio di evitare l'adozione da parte delle autorità nazionali
di politiche non coordinate che, a lungo termine, potrebbero danneggiare
l'ambiente e ostacolare la libera circolazione delle merci. Per esempio,
l'eliminazione del mercurio dalle lampadine, sebbene auspicabile, potrebbe
tradursi in un aumento del consumo energetico, con ripercussioni negative su
tutto l'ambiente. La Commissione auspica che i produttori e le altre parti
interessate partecipino attivamente al processo decisionale, poiché intende
creare un quadro che non ostacoli la capacità innovativa e d'iniziativa dei
progettisti di prodotto. Alla Commissione preme soprattutto evidenziare i
potenziali benefici delle misure proposte: da un lato, i consumatori e le
imprese potranno beneficiare di prodotti migliori e di un ambiente più sano
e, dall'altro, l'utilizzo più razionale delle risorse e un miglior accesso
ad un mercato unico allargato rafforzerà la competitività economica. Infolink:
http://www.Europa.eu.int/comm/enterprise/eco_design/index.htm
GLI
STORICI DELL’AMBIENTE A CONVEGNO PER CAPIRE DOVE VA IL MONDO
Napoli,
12 settembre 2003 - Si terrà a Napoli nei giorni 12 e 13 settembre 2003 un
convegno internazionale di storia ambientale dal titolo “Views from the
South. Environmental stories from the Mediterranean world (19th-20th cent.)”,
con la partecipazione di studiosi provenienti da Italia, Spagna, Francia,
Portogallo, Grecia e Croazia. I lavori saranno aperti dallo storico
statunitense Donald Worster, considerato uno dei padri della storia
ambientale a livello internazionale, e chiusi dall’inglese Oliver Rackham,
autore di un recente lavoro sull’ambiente nel Mediterraneo. Il convegno è
promosso dall’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (Issm) del
Cnr di Napoli, dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dal Centro
Studi per la Storia Comparata delle Società Urbane e Rurali
dell’Università di Napoli “Federico Ii”, dall’Università di
Catanzaro, con il patrocinio morale della Provincia di Napoli e della
European Society for Environmental History. Il programma dei lavori è
disponibile sul sito Internet dell’associazione www.Eseh.org
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