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di
GIOVEDI'
18 SETTEMBRE 2003
pagina 1
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
LA
COMMISSIONE ADOTTA UN PARERE SULLA COSTITUZIONE EUROPEA
Bruxelles,
18 settembre 2003 - La Commissione europea ha adottato oggi un documento in
cui presenta il suo parere sul progetto di Costituzione europea. Nel
documento la Commissione sostiene che la Conferenza intergovernativa (Cig)
che si apre il 4 ottobre non dovrebbe rimettere in discussione il
compromesso raggiunto nella convenzione. Secondo la Commissione la Cig deve
apportare miglioramenti e chiarimenti in un numero limitato di settori e
deve completare il lavoro non ancora terminato. Essa dovrebbe evitare di
fissare in maniera definitiva le disposizioni politiche della Costituzione.
Nel documento si afferma inoltre che per essere efficace e credibile la
Commissione europea deve contare un membro a pieno titolo per ogni Stato
membro e che una Commissione allargata dovrà razionalizzare di conseguenza
la sua organizzazione interna. La Commissione accoglie favorevolmente il
testo del progetto di Costituzione che considera una base eccellente per il
lavoro della Cig. Il Presidente Romano Prodi ha dichiarato: "Grazie
alla convenzione abbiamo fatto molti progressi verso la Costituzione. Ora la
conferenza intergovernativa ha la responsabilità politica di apportare
alcuni miglioramenti al testo della convenzione affinché l'Europa possa
lavorare in maniera efficace e democratica". Una maniera più
flessibile di rivedere la parte politica della Costituzione La legittimità
dell'Unione Europea agli occhi dei suoi cittadini dipende dall'efficacia con
cui applica le politiche. La parte Iii del progetto di Costituzione contiene
gli obiettivi e gli strumenti per le politiche dell'Unione. Molti articoli
risalgono al trattato di Roma del 1957, altri sono divenuti più lunghi e
complicati a seguito delle varie modifiche apportate con il passare del
tempo. Il sistema proposto prevede che per le eventuali revisioni dei 465
articoli della Costituzione e dei vari protocolli sia necessario il consenso
unanime di tutti i governi e che le modifiche siano soggette successivamente
a ratificazione in tutti gli Stati membri. Inoltre la Cig probabilmente non
disporrà di tempo sufficiente per aggiornare e semplificare la parte Iii.
La definizione rigida di tutte le disposizioni politiche limiterebbe la
capacità dell'Ue di concepire le politiche migliori e di reagire al mutare
delle circostanze. Il Consiglio europeo dovrebbe quindi essere in grado di
modificare la parte Iii della Costituzione con una maggioranza di 5/6, una
volta ottenuti l'approvazione del Parlamento europeo e il parere favorevole
della Commissione. Una convenzione composta da rappresentanti dei parlamenti
e governi nazionali e delle istituzioni europee dovrebbe preparare le
modifiche. Il voto all'unanimità e la successiva ratifica a livello
nazionale devono invece continuare ad applicarsi a tutte le altre parti
della Costituzione, compresi la carta dei diritti fondamentali, la divisione
dei poteri tra l'Unione europea e gli Stati membri, le istituzioni e i
principi ed obiettivi fondamentali. Il settore politico di cui la Cig dovrà
occuparsi immediatamente è quello della governance economica che è vitale
per la crescita. Le politiche economiche nella zona euro dovrebbero essere
coordinate in maniera più stretta. Soluzioni creative per aumentare il
ricorso al voto a maggioranza Il voto all'unanimità nel Consiglio si
applica ancora per un numero elevato di decisioni. La Commissione riconosce
che non vi è consenso per l'estensione generalizzata del voto a
maggioranza. Tuttavia la Cig dovrebbe analizzare in maniera mirata e
dettagliata alcuni articoli. In alcuni casi una descrizione più precisa
della portata delle azioni dell'Unione europea potrebbe rassicurare quanti
nutrono timori sull'abbandono del veto nazionale. Il commissario António
Vitorino ha dichiarato: "Il diritto di veto nazionale paralizzerà
l'Unione allargata. I mercanteggiamenti nazionali non portano mai a buone
decisioni per l'Europa. Il voto a maggioranza è particolarmente importante
per la prossima serie di negoziazioni sul bilancio." Una Commissione
efficace e legittima La convenzione propone una grande Commissione
strutturata su due livelli: un nucleo centrale di quindici commissari
"europei" con diritti di voto e un cerchio più esterno con
commissari degli altri paesi. Un sistema che prevede in tal modo commissari
di "prima" e "seconda" classe distruggerebbe il
carattere collegiale dell'istituzione. Il risultato sarebbe una perdita di
legittimità e una riduzione dell'efficacia dell'Unione europea nel suo
complesso. La Cig dovrebbe modificare tale proposta senza aprire un
dibattito su altre questioni istituzionali. La nuova Commissione dovrebbe
trattare in maniera uguale tutti gli Stati membri e contare un membro per
ciascun paese con uguali diritti e uguali doveri. Il potere decisionale
nella Commissione dovrebbe essere demandato a gruppi di commissari
responsabili di determinati settori. Il collegio nella sua totalità sarebbe
chiamato a decidere solo su questioni di importanza strategica e politica.
Tale modello si fonda sulla pratica attuale della Commissione di
decentralizzazione delle decisioni. Senza riaprire il dibattito
istituzionale la Cig dovrebbe chiarire il progetto di Costituzione nei punti
in cui non sono chiare le implicazioni per le istituzioni. Si deve vegliare
affinché le varie presidenze del Consiglio e il presidente del Consiglio
europeo non si uniscano formando un esecutivo alternativo. Ciò
provocherebbe uno spreco di risorse, farebbe nascere una rivalità tra le
istituzioni e produrrebbe inefficienza. Il commissario Michel Barnier ha
concluso "La convenzione è riuscita laddove l'Ue precedentemente aveva
fallito. L'approccio della convenzione ha rappresentato un'innovazione
fondamentale e duratura. Una conferenza intergovernativa breve e decisiva
dovrà apportare gli ultimi miglioramenti e chiarimenti".
DOMANDE
E RISPOSTE: PARERE DELLA COMMISSIONE SUL PROGETTO DI COSTITUZIONE EUROPEA
Bruxelles, 18 settembre 2003 - D Insistendo a riaprire il dibattito
sulla composizione della Commissione, non si incoraggiano coloro che mirano
a rimettere in discussione la questione istituzionale nel suo insieme? In
questo modo, la Commissione non mette a rischio il testo della convenzione
compromettendo la Cig nel suo complesso? R No, non si vede perché se la Cig
adotta un approccio più equilibrato ed efficace per la Commissione tale
dibattito debba avere ripercussioni sulle altre questioni istituzionali come
il presidente del Consiglio europeo, la composizione del Parlamento europeo,
o il sistema di voto al Consiglio. Non ci sono nessi obbligati. La Cig non
ha potuto fare a meno di affrontare la questione della composizione della
Commissione. Introdurre una distinzione fra Commissari - alcuni dotati di
diritto di voto e altri no - non farebbe che danneggiare l'efficacia e
l'accettabilità politica dell'istituzione e ostacolare il lavoro
dell'Unione nel suo complesso: si comprometterebbe così il carattere
collegiale della Commissione, che costituisce la chiave per il buon
funzionamento dell'Ue. D In termini concreti, cosa propone la Commissione? R
Un membro della Commissione per Stato membro, e gli stessi diritti e
obblighi per tutti., al fine di garantire visibilità e legittimità
politica all'istituzione in tutta l'Europa. La soluzione migliore per
garantire l'efficacia della Commissione è un collegio di 25 o più membri
organizzati in gruppi competenti in settori specifici - relazioni esterne,
questioni economiche, etc. Tali gruppi sarebbero chiamati ad adottare le
decisioni a nome del collegio, mentre quest'ultimo in seduta plenaria
continuerebbe a discutere le questioni più delicate. Al Presidente
resterebbe sempre la facoltà di sottoporre un problema all'intero collegio.
In questo modo si ridurrebbe il lavoro delle riunioni plenarie e si
aumenterebbe la coerenza politica, garantendo al tempo stesso che i temi più
delicati siano oggetto di una decisione collegiale. D Non ci sarebbe il
rischio che i vari gruppi si trasformino in centri di potere distinti
nell'ambito della Commissione? Non si rischiano frammentazioni? R No. Il
Presidente e i gruppi di commissari potrebbero sempre decidere di inserire
un punto nell'ordine del giorno del collegio. Sul presidente ricadrà
ovviamente la grave responsabilità di garantire la coerenza, in linea con
le varie modifiche recentemente apportate ai poteri del presidente, da
ultimo nel trattato di Nizza del dicembre 2000. L'esperienza mostra inoltre
che i singoli commissari sono estremamente sensibili e attenti alla natura
collegiale della Commissione. D Il testo della Convenzione prevede già che
i commissari senza diritto di voto detengano un portafoglio e partecipino
alle riunioni del collegio. È così importante il diritto di voto? R Se
questa interpretazione è corretta (ma il testo della Convenzione è
ambiguo), sarebbero del tutto privi di significato i previsti miglioramenti
in termini di efficienza derivanti dalla presenza di un nucleo centrale di
commissari. Che senso ha creare una Commissione a due velocità se la sua
organizzazione pratica resta poi immutata? E se tutti i commissari hanno lo
stesso peso, che senso ha dividere in due il Collegio? Se, invece, il vero
obiettivo è che i commissari di "seconda categoria" degli Stati
membri maggiori abbiano una certa voce in capitolo, allora si creerà una
seconda distinzione, con un ulteriore indebolimento della natura collegiale
dell'istituzione. Nella proposta della Commissione, invece, tutti i suoi
membri hanno gli stessi diritti e gli stessi obblighi. D Quali sono le
ambiguità del testo della convenzione per quanto riguarda i
"commissari senza diritto di voto"? R I "commissari senza
diritto di voto" sono membri della Commissione o no? Quali sono i loro
diritti e i loro obblighi? Possono partecipare alle riunioni e ai dibattiti
del collegio? Possono interrompere una procedura scritta? Possono essere
autorizzati a prendere decisioni a nome della Commissione? Possono avere una
competenza specifica per una parte del lavoro della Commissione essere
detentori di un portafoglio e dare istruzioni ai servizi della Commissione?
In che rapporto sono con il presidente (secondo il testo, quest'ultimo è
personalmente responsabile dei loro atti, in pieno contrasto con il
principio di collegialità e senza tenere conto del fatto che la convenzione
ha respinto l'idea che i membri della Commissione abbiano una responsabilità
politica individuale)? D Chiedete l'estensione del voto a maggioranza. Non
vi rendete conto che non c'è alcuna volontà politica di andare in tale
direzione? R La Commissione è consapevole del fatto che l'abbandono del
veto nazionale nei settori in cui viene ancora applicato è un tema
politicamente delicato. Ma il diritto di veto nazionale in un'Unione a 25 e
più membri indebolirà l'efficacia dell'azione dell'Unione e finirà per
paralizzare spesso le istituzioni. Non consentirà inoltre di conseguire
tutti gli obiettivi definiti nella costituzione e farà aumentare i rischi
di mercanteggiamenti in seno al Consiglio. La paralisi e i mercanteggiamenti
costituiranno però un grave danno per l'immagine dell'Unione agli occhi dei
suoi cittadini. Proprio per questo chiediamo alla Cig di fare ancora uno
sforzo in questo ambito. Anche senza ampliare radicalmente il voto a
maggioranza, si potrebbero ipotizzare soluzioni creative per alcuni casi: Il
mantenimento dell'unanimità è dovuto talvolta al fatto che l'autorità
dell'Unione è stata ampiamente definita. Una demarcazione precisa della sua
autorità potrebbe contribuire al superamento dei timori in merito alla
sovranità nazionale (ad esempio, si potrebbe introdurre il voto a
maggioranza per la modernizzazione e la semplificazione della normativa
comunitaria vigente in materia di imposte o di lotta alle frodi e
all'evasione fiscale, lasciando da parte le aliquote fiscali). Talvolta il
voto all'unanimità è necessario in settori in cui la competenza Ue è di
origine recente e gli Stati membri desiderano che le norme iniziali siano
adottate all'unanimità. Per basi legali di questo tipo di potrebbe fissare
una data futura per l'introduzione del voto a maggioranza qualificata (es.
Gli articoli Iii-170 sul diritto di famiglia o Iii-176 sulla cooperazione di
polizia). Per alcune basi legali, come nel caso degli articoli Iii-8 sulla
lotta contro la discriminazione, Iii-10 sul diritto di voto nelle elezioni
europee e municipali, Iii-227 sulla firma della convenzione europea sui
diritti umani, la transizione immediata alla maggioranza qualificata è
possibile e assolutamente necessaria. La Commissione richiama l'attenzione
in particolare sulle disposizioni di bilancio. I rappresentanti alla
convenzione di alcuni governi si sono dichiarati fortemente contrari
all'abbandono del voto all'unanimità negli articoli I-53 sulle risorse
proprie e I-54 per la determinazione del quadro finanziario iniziale da
adottare dopo l'entrata in vigore della costituzione. È chiaro che il
mantenimento dell'unanimità, anche a titolo provvisorio, rischia di rendere
estremamente difficili i negoziati, mentre il voto a maggioranza qualificata
consentirebbe un esito equo per tutti. Si possono ipotizzare altre opzioni,
come la sostituzione dell'unanimità con un voto a maggioranza qualificata
rafforzata, o una nuova definizione del voto all'unanimità in base a cui,
dopo un certo periodo di deliberazione da parte del Consiglio e di
discussione nell'ambito del Consiglio europeo, l'adozione di una misura per
cui la Costituzione prevede l'unanimità non potrebbe più essere impedita
dall'opposizione di uno o due Stati membri.
INDAGINE
FORMALE SULLA PROROGA DELLA LEGGE ITALIANA RIGUARDANTE I CREDITI AGLI
INVESTIMENTI
Bruxelles, 18 settembre 2003 - La Commissione europea ha deciso ieri
d'iniziare un procedimento d'indagine formale sul regime di aiuti introdotto
con la proroga della legge 18 ottobre 2001, n. 383 ("Primi interventi
per il rilancio dell'economia") a favore delle imprese che effettuano
investimenti nei comuni colpiti nel corso del 2002 da calamità naturali.
Secondo la Commissione, tale proroga comprende elementi di selettività che
consentono di qualificare il regime in oggetto come un aiuto di Stato.
Questo regime, infatti, pur dichiarando come proprio obiettivo quello di
soccorrere le zone vittime di calamità naturali, prevede interventi che si
potrebbero definire non come "aiuti destinati ad ovviare ai danni
arrecati dalle calamità naturali", ma piuttosto come "aiuti a
favore degli investimenti", anche in zone non ammissibili ai fini degli
aiuti a finalità regionale. Per tale motivo, a questo stadio la Commissione
ha dubbi riguardo alla compatibilità del regime in oggetto con il mercato
comune. La proroga della legge 18 ottobre 2001, n. 383 è stabilita
all'articolo 5 sexies del decreto legge n. 282/2002, convertito in legge il
21 febbraio 2003 (legge n. 27/2003). La proroga riguarda i comuni siti nelle
zone indicate in decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri relativi
alle seguenti calamità naturali: le eruzioni vulcaniche dell'Etna nella
provincia di Catania, le scosse sismiche del 31 ottobre 2002 nella provincia
di Campobasso, gli eventi meteorologici eccezionali (inondazioni) nelle
regioni Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-venezia Giulia ed
Emilia-romagna. La Commissione ha esaminato anzitutto se i provvedimenti in
oggetto potessero beneficiare delle deroghe previste dal trattato Ce per gli
aiuti destinati ad ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali o da
altri eventi eccezionali. A tale riguardo, la Commissione ritiene che il
regime non prevede la definizione precisa dei danni subiti dall'impresa
beneficiaria dell'aiuto e non stabilisce nessun nesso tra l'aiuto e il danno
subito dall'impresa a causa delle calamità naturali. Inoltre, poiché si
tratta anche di aiuti agli investimenti, la Commissione ha esaminato se tali
provvedimenti potessero beneficiare delle deroghe previste dal trattato Ce
per gli aiuti a finalità regionale e/o a favore delle piccole e medie
imprese. Su questo punto, la Commissione ritiene tra l'altro che non sia
abbastanza chiaro il campo di applicazione territoriale del regime. Tale
mancanza di chiarezza non consente di concludere, allo stadio attuale, che
tutte le zone ammissibili agli aiuti agli investimenti previste nel regime
siano anche zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale. Permangono
dubbi pure riguardo alla definizione d'investimento e all'entità degli
aiuti accordati. A giudizio della Commissione, restano dubbi anche sul
rispetto delle regole in materia di cumulo previste per gli aiuti agli
investimenti e sull'esistenza di un dispositivo atto a controllare il cumulo
degli aiuti. Mediante il procedimento d'indagine formale(1), la Commissione
potrà ricevere le osservazioni delle autorità italiane e delle parti
interessate. Le informazioni così ottenute consentiranno alla Commissione
di assumere la sua posizione definitiva sugli aiuti in questione e di
dissipare o confermare i dubbi da essa suscitati con la presente decisione
d'iniziare il procedimento.
UN
PROGETTO EUROPEO CONSENTE DI SVILUPPARE UN NUOVO MANUALE SUL PROCESSO
D'INNOVAZIONE
Bruxelles, 18 settembre 2003 - Nell'ambito di un progetto dell'Ue, è stato
elaborato un nuovo manuale per guidare i giovani innovatori e le piccole
imprese lungo tutte le fasi del processo d'innovazione. Il progetto Tectra,
finanziato nell'ambito dell'azione pilota per l'eccellenza delle start-up
innovative (Paxis), ha visto la partecipazione di agenzie governative,
istituti e imprese di Spagna, Finlandia e Francia. Il manuale analizza sei
principali tappe del processo d'innovazione, dalla conoscenza iniziale
dell'ambiente commerciale e la determinazione delle proprie competenze di
base, alla fase finale della realizzazione e dello sviluppo di attività
innovative. Tuttavia, come ha spiegato al Notiziario Cordis la coordinatrice
del progetto Tectra Itziar Alonso, l'idea di fornire alle imprese un punto
centrale di riferimento per l'innovazione non è un concetto nuovo.
"Esistono numerosi esempi di sistemi pubblici e privati a sostegno
dell'innovazione d'impresa, ma spesso sono frammentari e tendono a
trascurare i titolari delle Pmi [piccole e medie imprese] e i ricercatori
che hanno un'esperienza limitata o inesistente in materia d'innovazione
d'impresa". "Il nostro obiettivo è stato cercare di colmare
questa lacuna dei sistemi di supporto, offrendo alle Pmi più piccole e ai
giovani innovatori una serie di strumenti adatti alle loro esigenze, al fine
di aiutarli a comprendere meglio il processo d'innovazione e a comunicare in
modo efficace le loro strategie e pianificazioni aziendali a partner,
investitori, dipendenti, clienti e fornitori", ha aggiunto la Alonso. A
tal fine, i partecipanti al progetto si sono concentrati non solo sulle fasi
operative dell'innovazione, ma anche su quelle preparatorie, elaborando una
serie di strumenti di accompagnamento, volti ad assistere gli operatori meno
esperti. Fra questi figura uno strumento per la definizione e il
monitoraggio dei progetti d'innovazione in corso di svolgimento ed un
sistema per la ricerca, l'individuazione e l'analisi dell'ambiente
commerciale. "Questi strumenti possono aiutare gli operatori meno
avvezzi all'elaborazione di strategie commerciali ad analizzare e monitorare
continuamente i propri progressi", ha spiegato la Alonso, aggiungendo:
"Alcuni cercano perfino di elaborare idee nuove o prendono in
considerazione delle alternative". La Alonso ritiene che lo sviluppo di
piani d'azione in base alla strategia Tectra consentirà non solo di ridurre
il rischio di fallimento per le imprese più piccole durante il processo
innovativo, ma anche di migliorare la crescita aziendale e aiutare le società
ad affrontare i cambiamenti che avvengono sul mercato in termini di
tecnologia e domanda. "Poiché offre alle aziende metodi e strumenti
per affrontare la globalizzazione e le variazioni del mercato, il metodo
Tectra potrebbe assumere, a nostro avviso, un ruolo essenziale nel
rafforzare la competitività delle industrie europee", ha spiegato la
Alonso. Considerati i potenziali benefici offerti da questo manuale, la
Commissione ne ha richiesto la distribuzione gratuita non solo in formato
cartaceo ma anche su Cd-rom e attraverso il sito web di uno dei partecipanti
al progetto. "In questo modo si garantirà una divulgazione più ampia,
offrendo agli utenti una maggiore facilità d'accesso al nostro
manuale", ha affermato la Alonso. Per ciò che concerne i commenti
delle società che utilizzano il sistema Tectra, la Alonso ritiene che alle
aziende occorrerà un po' di tempo per determinare l'impatto e i benefici
derivanti dall'applicazione graduale delle linee guida contenute del
manuale. "L'innovazione dev'essere inserita in un contesto culturale.
Non esiste un unico approccio all'innovazione: le società devono adattare
questi orientamenti al proprio ambiente, in base ai propri tempi". Infolink:
http://www.Fundaciontekniker.com/tectra/introduccion.html
LA
VALUTAZIONE DELL'INIZIATIVA PAXIS SOTTOLINEA L'IMPORTANZA DEI PROGETTI A
LUNGO TERMINE
Bruxelles, 18 settembre 2003 - La valutazione dell'iniziativa Paxis della
Commissione europea ha concluso che gli sforzi dell'Unione europea volti ad
aumentare il numero di start-up, devono concentrarsi sui "progetti
mirati e a lungo termine". L'azione pilota di eccellenza per le
start-up innovative (Paxis) è stata lanciata nel giugno 1999 nell'ambito
della sezione "Innovazione e Pmi (piccole e medie imprese)" del
Quinto programma quadro. Il suo scopo era contribuire, mediante un approccio
pratico, ad individuare, analizzare, convalidare e diffondere i requisiti
locali di eccellenza per la creazione di aziende innovative. La
raccomandazione, secondo la quale la Commissione dovrebbe selezionare
esclusivamente progetti mirati e a lungo termine, è giustificata dalla
constatazione che solo questi tipi di progetti sono in grado di migliorare
la "cultura dell'iniziativa" necessaria per creare una start-up.
"[Il] processo di costituzione delle start-up viene catalizzato dalla
cultura dell'iniziativa", recita il testo. Il documento formula altre
raccomandazioni, tra le quali figurano: un invito a condurre più
esperimenti "sul campo" volti a sviluppare un maggior numero di
start-up; il sostegno ad azioni specifiche che riguardano il trasferimento e
la diffusione delle buone prassi nel settore della creazione e
dell'assistenza delle giovani imprese innovative; un maggiore sostegno agli
aspetti umani legati al lancio delle start-up; e, infine, una maggiore
attenzione sulle questioni che gli Stati membri e le regioni dell'Ue non
sceglierebbero di affrontare da soli. In termini concreti, la relazione
propone di offrire l'occasione ad alcuni progetti Paxis di dimostrare la
propria trasferibilità e sostenibilità mediante l'allargamento dei
consorzi. In questo modo, i partner coprirebbero quasi tutte le regioni
d'Europa e sarebbe garantito il trasferimento reciproco delle migliori
prassi. Per quanto riguarda le reti Paxis, che collegano le "regioni di
eccellenza europee", la relazione raccomanda un "approccio simile
a Eureka", in cui i consorzi siano costruiti partendo dal basso (...) e
finanziati per sviluppare sistemi di scambio delle informazioni acquisite,
che contribuiscano al perfezionamento di tutte le parti interessate".
Facendo seguito alla conclusione che "a una maggiore specificità dei
progetti corrispondono risultati più concreti", il documento invita ad
operare in futuro una distinzione tra progetti mirati e concettuali.
"Si dovrebbero selezionare con molta attenzione i progetti che
dichiarano un obiettivo troppo vasto", sostiene la relazione. Da una
revisione dei progetti finanziati nell'ambito di Paxis emerge che le azioni
concentrate su pochi processi elementari portano a risultati più concreti e
trasferibili rispetto a quelli basati su ambizioni o approcci più vasti. Il
documento osserva che i progetti di maggior successo affrontano le prime
tappe della creazione di una start-up come l'incubazione preliminare, la
spin-off universitaria, la formazione e la promozione dell'imprenditorialità,
e il finanziamento dello stadio iniziale dell'attività. Avendo contribuito
ad estendere in 11 casi su 15 la base di conoscenze dei partecipanti in
materia di start-up, si può affermare che le reti Paxis sono state un
successo. Inoltre, sono riuscite a trasmettere un riscontro positivo alle
rispettive autorità politiche, aumentando la probabilità di future
decisioni politiche che favoriscano un maggiore supporto ai programmi di
incubazione delle start-up, e hanno accresciuto la conoscenza reciproca
delle questioni comunitarie legate alla creazione di giovani imprese. La
relazione ha individuato due sfide per il prossimo ciclo di Paxis: definire
sistemi per attuare e mettere in pratica le conoscenze già acquisite, e
"creare collegamenti tra le reti" in merito a problemi e
meccanismi comuni di fondamentale importanza per ampliare e arricchire il
processo di apprendimento. Infolink:
http://www.Cordis.lu/paxis/src/home.htm
LA
COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UNA DIRECTORY ONLINE SULLE BUONE PRASSI DELLE
PMI
Bruxelles, 18 settembre 2003 - La Dg Imprese della Commissione europea ha
pubblicato una directory online che raccoglie le migliori prassi adottate
dalle piccole e medie imprese (Pmi) in Europa. Sono presentati oltre 40
studi di casi in 16 paesi europei, che illustrano sommariamente le strategie
aziendali realizzate su base volontaria che esprimono la responsabilità
sociale delle aziende e contribuiscono allo sviluppo sostenibile. Gli esempi
di buone prassi vengono raggruppati in cinque categorie: mercato virtuale,
luogo di lavoro, comunità, ambiente. L'ultima categoria è dedicata agli
approcci che combinano questi quattro elementi. Infolink: Http://europa.eu.int/comm/enterprise/entrepreneurship/support_measures/r
esponsible_entrepreneurship/good_practice/good-practice-index.htm
TECNIMONT
(EDISON) : AGGIUDICATA UN’ALTRA COMMESSA DAL LEADER DELLE POLIOLEFINE
L’IMPIANTO SORGERÀ IN AUSTRIA E AVRÀ UNA CAPACITÀ PRODUTTIVA DI 350.000
T/A
Milano, 18 settembre 2003 - Tecnimont, societa’ di ingegneria e
costruzioni del Gruppo Edison, si è aggiudicata una commessa da Borealis,
leader europeo nella produzione di poliolefine, per la fornitura dei servizi
di ingegneria, procurement e assistenza tecnica finalizzati alla
realizzazione di un impianto di polietilene che sorgerà a Schwechat, in
Austria. L’impianto avra’ una capacita’ di 350.000 tonnellate/annue e
sarà in grado di produrre la gamma completa di polietilene, ad
alta-media-e-bassa densita’ lineare. L’unità produttiva adottera’ la
tecnologia Borstar di proprieta’ della Borealis ed entrerà in marcia
entro il 2005. Il contratto ha un valore di oltre 30 milioni di euro. La
presente commessa consolida i rapporti con Borealis, che già nel settembre
dello scorso anno aveva sottoscritto con Tecnimont un contratto per lo
sviluppo dell’ingegneria di processo e di base per il medesimo progetto.
Questa acquisizione conferma la leadership internazionale di Tecnimont nel
settore delle poliolefine, con oltre 60 impianti di polipropilene e 19 di
polietilene realizzati negli ultimi 15 anni.
NUOVA
RUBRICA SUGLI INVESTIMENTI ALTERNATIVI PER IL WALL STREET JOURNAL EUROPE
Londra, 18 settembre 2003 - The Wall Street Journal Europe lancia, dal 17
settembre 2003, una nuova rubrica settimanale, "Alternative Investing"
che si occuperà del mercato degli investimenti alternativi e di hedge funds.
Essa si rivolgerà ai principali attori del settore e tratterà argomenti
specifici quali le modalità per guadagnare anche quando i mercati azionari
crollano. La rubrica, che apparirà sull'inserto "Money & Investing"
ogni mercoledì, guiderà i lettori nel mondo degli hedge funds e degli
investimenti alternativi. Ospiterà inoltre vari articoli e profili di
personaggi chiave nel settore, cercando di chiarire come le diverse
strategie si adattano a mercati finanziari in cambiamento e seguendo
l'andamento di questo settore in crescita. "Alternative Investing"
sarà una rubrica firmata Dow Jones Newswires e tenuta quindi da un team di
specialisti di servizi finanziari e giornalisti dei mercati monetari. Sarà
diretta da John Coppock, direttore dei servizi finanziari di Dow Jones
Newswires. La rubrica è il frutto di una collaborazione più stretta tra
Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal nel mondo e ha l'obiettivo di
fornire ai lettori la prospettiva e l'esperienza del più importante network
giornalistico economico finanziario al mondo
CIT S.P.A.:
L’ASSEMBLEA NOMINA DUE NUOVI CONSIGLIERI E DELIBERA VIA LIBERA PER
PASSAGGIO A MTA
Varese, 18 settembre 2003 - L’assemblea degli azionisti di Cit Spa,
convocata per oggi, ha conferito mandato al Consiglio di Amministrazione per
procedere all’attuazione di tutte le procedure finalizzate
all’ammissione alla quotazione delle azioni ordinarie Cit sul Mercato
Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a., ed
eventualmente sul segmento Star. L’assemblea degli azionisti ha altresì
deliberato l’allargamento del numero dei componenti del Consiglio di
Amministrazione da 15 a 17, nominando, quali membri indipendenti i
Sigri.tarak Ben Ammar e Alfredo Serica, portando così il numero totale dei
membri indipendenti a 4, come richiesto dalla normativa di Corporate
Governance per le società quotate al segmento Star. L’amministratore
Delegato Giovanni Natali ha dichiarato :”A meno di un anno dalla
quotazione sul Mercato Ristretto l’approdo all’Mta, che ci darà
ulteriore visibilità e una maggiore liquidità degli scambi, avvicinerà e
sarà il volano perchè Cit sia una vera public company che possa, in
futuro, diventare il polo di aggregazione italiano del settore turistico.”
BANCA
PROFILO:A GIUSEPPE DISTEFANO LA RESPONSABILITÀ DELL’AREA FIXED INCOME E
TESORERIA. A BREVE L’INGRESSO DI ALTRI 5 PROFESSIONISTI SENIOR
Milano, 18 settembre 2003 - Giuseppe Distefano, 41 anni, è stato nominato
Direttore Finanziario, responsabile dell'area Fixed Income e Tesoreria.
Distefano arriva in Banca Profilo con oltre 15 anni di esperienza e ruoli di
crescente responsabilità presso le aree Finanza e Mercati di primari
istituti finanziari nazionali e internazionali. L'ingresso di Distefano
conferma la volontà della banca di valorizzare e rafforzare la tradizionale
specializzazione nella realizzazione e distribuzione di prodotti strutturati
e derivati. L'obiettivo è infatti quello di creare un'unità indipendente
dai grossi gruppi bancari in grado di operare direttamente con operatori
istituzionali. Con Distefano - cui seguiranno altre risorse professionali
per fine di settembre - Banca Profilo consolida la propria attività nel
trading di bonds e derivati sia di tasso che di credito, potenziando al
contempo le funzioni commerciali di Sales e Originations.
PRECISAZIONE
ATM IN MERITO ALLA NOTIZIA ANSA ‘CIRIO: PRESIDENTE ATM SCRIVE A BANCA
INTESA PER CHIARIMENTI’
Milano 18 settembre 2003 - In riferimento alla notizia Ansa ‘Cirio:
Presidente Atm scrive a Banca Intesa per chiarimenti’ delle ore 18.09, Atm
Spa precisa che l’investimento in obbligazioni Del Monte rappresenta solo
il 2,6% degli investimenti totali finanziari che hanno fatto registrare, nel
2002, un utile della gestione finanziaria pari a 11 milioni di €, tenendo
conto della svalutazione operata a bilancio sul titolo stesso. Il presidente
Soresina precisa inoltre che: “Anche sui giornali finanziari circolavano
notizie di difficoltà sulle società del gruppo Cirio in tempi nei quali
sarebbe stato ancora possibile intervenire sui clienti investitori per
avvertirli.”
IBM A COM-P.A.: L’E-GOVERNMENT COME CHIAVE PER LO
SVILUPPO DEL PAESE
Bologna, 17 settembre 2003 – E-government on demand, Open Source nella
Pubblica Amministrazione, diritti dei disabili, e-learning per gli enti
pubblici: sono questi alcuni dei messaggi su cui si incentra la
partecipazione di Ibm a Com-p.a., il Salone della Comunicazione Pubblica e
dei Servizi al Cittadino che si inaugura oggi a Bologna. Ibm, che è una
delle principali presenze della manifestazione giunta alla sua decima
edizione, ha trovato particolarmente in linea con la propria visione il
titolo dell’attuale edizione: “Per il buon governo. Dieci anni di
comunicazione pubblica”, intendendo con il termine buon governo
l’attuazione di un piano italiano per l’e-government che implichi la
partecipazione convinta di tutte le energie del Paese. Ibm è ormai da anni
in prima linea, come partner tecnologico, per supportare la Pubblica
Amministrazione, a livello centrale e locale, nella progettazione e
realizzazione di soluzioni infrastrutturali e applicative per l’e-government.
Soluzioni in grado di fornire agli utenti (cittadini e imprese) informazioni
e servizi “on demand” - ovvero erogabili su richiesta - integrati
all’interno dell’organizzazione pubblica di riferimento e con gli altri
Enti, Amministrazioni o istituzioni esterne. In un’area ricca di
postazioni demo - e con la partecipazione dei Business Partners più attivi
nell’ambito della Pubblica Amministrazione - Ibm presenta le proprie
soluzioni per il Settore Pubblico e alcuni dei progetti di maggior successo
realizzati. La partecipazione di Daniela Troina, Direttore Public Sector Ibm
Sud Europa, alla tavola rotonda dal titolo: “2003: l’anno dell’e-government?”
- alla quale saranno presenti numerosi esponenti della Pubblica
Amministrazione e il Ministro dell’Innovazione e Tecnologie Lucio Stanca -
conferma il continuo impegno, l’esperienza attiva e la consolidata
leadership di Ibm nell’area dell’e-goverment. Ibm organizza, inoltre,
alcuni dei convegni in programma: - “L’e-government nell’era dell’on
demand” (18 settembre) - "Linux@pa: l’open source nella Pubblica
Amministrazione" (19 settembre)
CORSO
ANALISTI DI PERSONALE NELLE BANCHE DIECI GIORNI DI FORMAZIONE, TRA OTTOBRE E
NOVEMBRE, PER COLORO CHE NELLE BANCHE OPERANO NELLA GESTIONE DEL PERSONALE.
Milano, 18 settembre 2003 – Dal prossimo 20 ottobre la Divisione
Intermediari finanziari, Banche e Assicurazioni della Sda Bocconi propone il
corso “Analisti di personale nelle banche”. Il corso, suddiviso in due
moduli: dal 20 al 24 ottobre e dal 17 al 21 novembre 2003, offre metodologie
e strumenti di progettazione delle politiche del personale; supporti a
specifici sistemi operativi di personale; indicazioni concrete su come
realizzare modelli innovativi di gestione; testimonianze e casi di successo
nelle banche italiane ed estere. L’iniziativa di formazione si rivolge
agli addetti alle funzioni del personale e sviluppo organizzativo, che
devono svolgere attività di analisi e progettazione dei sistemi di gestione
del personale. Queste le tematiche trattate: Primo modulo: Orientamenti di
fondo e progettazione dei sistemi operativi di personale nelle banche. Prima
giornata: · Le gestione del personale nelle banche italiane: lo scenario;
· Strutture, processi e obiettivi nella gestione del personale nelle
banche. Seconda giornata: · Fabbisogni di pianificazione del personale e
sistemi informativi; · Reclutamento e selezione; · Valutazione e sviluppo
del potenziale. Terza Giornata: · La valutazione delle posizioni; · Le
politiche retributive; · Sviluppo professionale e carriere. Quarta
giornata: · I modelli di gestione del personale basati sulle competenze; ·
La pianificazione delle competenze per la rete commerciale; Quinta giornata:
· Le nuove forme retributive; · I fattori motivanti impliciti. Secondo
modulo: Modelli ed esperienze innovative di gestione del personale delle
banche - Prima giornata: · Metodi e strumenti di rilevazione delle
competenze; · Metodi di misurazioni e reporting del capitale intellettuale.
Seconda giornata: · La flessibilizzazione dei costi del personale; ·
L’utilizzo di questionari e check list. Terza giornata: · La gestione
strategica del personale a livello di gruppo; · La gestione per famiglie
professionali. Quarta giornata: · Leadership e governo della cultura nei
processi di cambiamento; · L’analisi e la misurazione delle variabili
culturali; · Risorse umane al femminile. Quinta giornata: · Analisi delle
realtà dei partecipanti alla luce delle best practice di settore; · I
trend futuri della gestione del personale nel settore dei servizi
finanziari. Per ricevere ulteriori informazioni sul corso potete chiamare i
seguenti numeri telefonici: 02.5836.6791,6793,6794. Dettagliate informazioni
sul corso sono reperibili all’indirizzo Internet: http://www.Sdabocconi.it/diba/cs002
ENI
- SEMESTRALE 2003: CONFERMATO L'UTILE NETTO DI 3.090 MILIONI DI EURO
Roma, 18 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato oggi
la relazione semestrale al 30 giugno 2003 dell'Eni. Il conto economico
consolidato conferma l'utile operativo di 5.112 milioni di euro (+11,7%
rispetto al primo semestre 2002) e l'utile netto di 3.090 milioni di euro
(+36,7%), già resi noti il 31 luglio 2003 in esito all'esame della
situazione trimestrale al 30 giugno 2003.
MANULI
RUBBER INDUSTRIES S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA
RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2003. IL FATTURATO CONSOLIDATO NEL PRIMO
SEMESTRE È PARI A 182,8 MILIONI DI EURO (183,9 MILIONI DI EURO NEL PRIMO
SEMESTRE 2002)
Milano, 18 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Manuli Rubber
Industries S.p.a., società quotata alla Borsa Italiana all’interno del
segmento Star, ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2003. Il
fatturato netto consolidato al 30 giugno 2003 risulta pari a 182,8 milioni
di Euro, in calo dello 0,6% rispetto al primo semestre 2002 (183,9 milioni
di Euro). Tale riduzione è dovuta al significativo calo del Business Group
Oil & Marine (-67,7%) e alla flessione del Business Group Auto (-1,2%)
che sono stati parzialmente compensati dalla crescita del Business Group
Idraulica (+6,9%). Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato al 30
giugno 2003 è pari a 34,2 milioni di Euro (18,7% sul fatturato netto)
rispetto al primo semestre 2002 in cui risultava pari a 29,3 milioni di Euro
(15,9% sul fatturato netto). Il risultato operativo (Ebit) consolidato al 30
giugno 2003 è pari a 23,5 milioni di Euro (12,9% sul fatturato netto)
rispetto al primo semestre 2002 in cui risultava pari a 17,5 milioni di Euro
(9,5% sul fatturato netto). Il risultato netto consolidato al 30 giugno 2003
è pari a 11,2 milioni di Euro (6,1% sul fatturato netto) rispetto al primo
semestre 2002 in cui risultava pari a 6,2 milioni di Euro (3,4% sul
fatturato netto). Sul versante patrimoniale l’indebitamento finanziario
netto al 30 giugno 2003 è pari a 20,2 milioni di Euro rispetto ai 26,4
milioni di Euro al 31 dicembre 2002 mentre il patrimonio netto del Gruppo
ammonta a 139,6 milioni di Euro rispetto ai 135,2 milioni di Euro a fine
2002. Per l’intero esercizio 2003 sono previsti risultati in linea con
quelli del 2002. Nonostante i risultati del primo semestre 2003 siano
migliori rispetto a quelli del primo semestre 2002, si prevede, infatti, che
il secondo semestre 2003 risentirà di alcuni elementi negativi rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, in particolare: La costante
pressione sui prezzi di vendita nel Business Group Auto non potrà essere
ulteriormente compensata dai benefici della delocalizzazione della
produzione dello stabilimento olandese in Polonia in quanto già completata
ad agosto 2002; L’attuale livello di cambio tra l’Euro e le altre valute
è fortemente penalizzante rispetto alla media del secondo semestre 2002;
Nel settore Idraulica, a causa della congiuntura negativa in Europa, è
aumentato il peso delle vendite in paesi a minore redditività; Il Business
Group Oil & Marine non realizzerà probabilmente nel secondo semestre
2003 lo stesso livello di fatturato realizzato nel secondo semestre 2002. Ciò
comporterà un peggioramento dei risultati della divisione anche per effetto
del livello di cambio, tenuto conto che le vendite in questo business sono
completamente realizzate in Dollari Usa. Manuli Rubber Industries è una
multinazionale operante nei settori della componentistica per applicazioni
automobilistiche, oleodinamiche e petrolifere, articolata attraverso la
capogruppo quotata alla Borsa Italiana dal 1997 e 28 società controllate.
NOICOM
PRESENTA IL BILANCIO SOCIALE 2002 DISPONIBILE SUL SITO INTERNET NOICOM.IT,
PRESENTA I VALORI GUIDA E I PIÙ SIGNIFICATIVI DATI DELL’OPERATORE DI
TELECOMUNICAZIONI.
Torino, 17 settembre 2003 – Noicom, l’Operatore di telecomunicazioni
multiregionale, ha pubblicato oggi, sul proprio sito internet, www.Noicom.it
il proprio Bilancio della Responsabilità Sociale relativo all’anno 2002,
che fa seguito a quello su base semestrale pubblicato lo scorso autunno. Il
Bilancio Sociale rappresenta per Noicom l’occasione per porre in evidenza
quali siano i valori guida e la cultura di impresa in una Azienda che, nata
nel 2000, ha conosciuto un notevole trend di sviluppo che l’ha condotta ad
essere il secondo operatore telefonico del Nord Ovest nel segmento azienda
con circa 300.000 Clienti Azienda e oltre 75.000 Clienti Famiglia, e che gli
consentono oggi, secondo un progetto di sviluppo “multiregionale”, di
presentarsi anche in altre regioni d’Italia. La realizzazione del Bilancio
Sociale consente non solo di rilevare quali siano i risultati complessivi
ottenuti da Noicom nei confronti di Clienti, Azionisti e Personale, ma
rappresenta anche un più coordinato metodo gestionale che ha come obiettivo
quello di promuovere un processo di miglioramento continuo complessivo,
capace di radicare una moderna cultura di impresa. ”Sono convinto che
l’importanza di redigere un Bilancio Sociale vada ricercata non solo nella
sua indubbia valenza metodologica, - ha dichiarato l’ingegner Adriano De
Luca, Amministratore Delegato di Noicom - che mira, cioè, a fornire
informazioni trasparenti, semplici indicatori ed utili elementi di
confronto, ma anche nel fatto che rappresenta un’occasione privilegiata
per diffondere i fondamentali principi della responsabilità sociale di
impresa che la nostra Azienda da sempre promuove al suo interno e nei
confronti degli stakeholders. Noicom si conferma quale interlocutore serio e
dinamico per Enti Locali, aziende e famiglie, capace di venire incontro alle
nuove esigenze del mercato delle telecomunicazioni con flessibilità,
attenzione al cliente ed assicurando anche positive ricadute a livello
occupazionale sul territorio in cui opera.”. Il nuovo Bilancio Sociale
Noicom è stato realizzato secondo le indicazioni del Gbs, Gruppo di Studio
del Bilancio Sociale, e seguendo le direttive dell’Ibs, l’Istituto
Europeo per Il Bilancio Sociale: ciò ha permesso di ottenere una buona
coerenza metodologica, garantendone una elevata leggibilità. Il Bilancio
della Responsabilità Sociale Noicom concorrerà alla rinnovata edizione
2003 degli “Oscar di Bilancio”, il Premio che la Ferpi, Federazione
Relazioni Pubbliche Italiana, promuove dal 1954. Il Bilancio Sociale sarà
presentato anche allo stand Noicom a Smau 2003, padiglione 12 stand A10.
MARCO MILANESE NOMINATO CAPO DELLA SEGRETERIA DEL
MINISTRO
Roma, 18 settembre 2003 - Il Mef comunica che il Ministro, Giulio Tremonti,
ha nominato Marco Milanese Capo della propria Segreteria. Milanese
sovrintenderà gli uffici di segreteria del Ministro e provvederà al
coordinamento degli impegni e degli interventi istituzionali del Ministro.
FABRIZIO
RAVONI NOMINATO PORTAVOCE
Roma, 18 settembre 2003 - Il Mef comunica che il Ministro, Giulio Tremonti,
ha nominato Fabrizio Ravoni Portavoce del Ministero. Ravoni sovrintenderà e
coordinerà l’attività di comunicazione del Ministero.
JOHN R.
"JACK" LEWIS NOMINATO PRESIDENT E CEO DI DUPONT DOW ELASTORNERS
Milano, 18 settembre 2003 -
John R. "Jack" Lewis è stato nominato President and Chief
Executive Officer di Dupont. Dow Elastomers, joint venture globale tra Dow
Chemical e Dupont negli elastomeri. John R. "Jack" Lewis succede
in questo incarico a G. Krapels, ritiratosi dopo 30 anni di onorato
servizio. Lewis, attualmente Vice President Asia Growth Initiatives della
business unit Perf'i7mance Coatings di Dupont, assumerà le nuove cariche in
Dupont Dow Elastomers dal 15 settembre 2003. "Con la sua grande
esperienza nel mercato dell'industria automobilistica e nei polimeri e con
le sue passate responsabilità regionali in Europa e Asia, Lewis è una
scelta eccellente per guidare la joint venture Dupont Dow Elastomers"
ha dichiarato Richard R. Goodmanson, Chairman del board dirigenziale di
Dupont Dow Elastomers. Lewis é entrato in Dupont come chimico e in 38 anni
di carriera nell'azienda ha ricoperto diversi ruoli gestionali e
dirigenziali per Dupont Engineering e per Dupont Performances Coatings, in
Europa e negli Usa. I suoi ultimi ruoli sono stati Vice President e General
Manager Europa/asia, Global Director Automotive Finishes e Director di
Engineering Materials for Engineering Polymers.
RISULTATO
DEL COLLOCAMENTO DEL BTP A 30 ANNI
Roma, 18 settembre 2003 - Il Mef comunica i risultati dell’emissione del
nuovo Btp trentennale con scadenza 1° agosto 2034, cedola del 5%.
L’importo emesso, pari a 7 miliardi di euro, a fronte di una domanda
superiore a 15 miliardi di euro, è stato collocato al prezzo di 98,106
(pari ad un rendimento lordo del 5,188%). Il regolamento è fissato per il
24 settembre 2003. Hanno partecipato all’operazione circa 150 investitori;
oltre il 77% dell’emissione è stato assegnato a investitori finali, in
prevalenza caratterizzati da un orizzonte di investimento di lungo periodo.
La distribuzione geografica degli assegnatari è risultata particolarmente
diversificata: oltre alla tradizionale partecipazione degli investitori
italiani (31%), significativa è stata la partecipazione degli investitori
europei (66%). Tra questi, di particolare rilievo le quote sottoscritte da
investitori residenti in Germania (18%), Benelux (13%), Gran Bretagna (11%)
e Francia (11%). Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione
di un sindacato; come lead manager sono stati scelti Citigroup, Deutsche
Bank, Ing Bank, Jpmorgan e Unicredit Banca Mobiliare, mentre tutti gli altri
Specialisti in titoli di Stato hanno partecipato in qualità co-manager.
AFC
MEETING, AMMINISTRAZIONE E FINANZA SI RIUNISCONO IN UNA GRANDE CONVENTION
Torino, 18 settembre 2003 - Forte dei successi delle passate edizioni
Meetings Italia, società leader nel campo degli incontri pre-programmati,
organizzerà nei giorni 23 e 24 settembre 2003 la quarta edizione di Afc
Meeting: si tratta della più grande Convention nazionale d’affari
riservata agli operatori del settore amministrativo, finanziario e di
controllo di gestione. Anche quest’anno l’evento riunirà,
nell’elegante atmosfera del Grand Hotel Miramare di Santa Margherita
Ligure, 150 direttori amministrativi e finanziari di rilevanti aziende
italiane e 50 primarie società di consulenza appartenenti al settore in
grado di apportare suggerimenti e soluzioni concrete. Il grado dei
partecipanti è dirigenziale. Afc Meeting è a numero chiuso e non può
superare i 250 invitati. Tra le 200 aziende partecipanti siamo lieti di
citare: Aci, Alfa Laval, Api Petroli, Alenia Spazio, Areilos, Axo Sport,
Benelli, Casino’ Di Venezia, Centrale Del Latte Di Milano, Centro Ricerche
Fiat, Chianti-ruffino, Chiesi Farmaceutici, Coca-cola Bevande, Cogne Acciai,
Conbipel, Diners Club, Emerson, Faiveley, Federal Mogul, Ferrania Imaging,
Fila, Fini Compressors, Framec, Gambro Dasco, H3g, Johnson Controls, Martini
& Rossi, Piazza Sempione, Prima Industrie, Robert Bosch, Sammontana,
Seat Pagine Gialle, Sector, Singer Italia, Sisal, Tecnimont, Unieuro, Wyeth
Lederle, … E ancora: Atos Origin, Auron Management Consultants, Brainware,
Bureau Van Dijk, Cerved, Crif, Concept Italia, Dialog Sistemi, E.r.a., Esa
Software, Gruppo Formula, Gruppo Progman, Gruppo Servizi, Hyperion Solutions,
Kpmg, Marsh, Mis Ag, Nrg Italia, Privata Merchant, Query, Rds, Sda Bocconi,
Sarce, Ssa Global, Top Consult, … la Formula: Incontri individuali per
esigenze specifiche Nei due giorni di Afc Meeting ogni partecipante potrà
beneficiare di incontri individuali mirati richiesti dopo aver esaminato il
dossier tecnico, riportante le esigenze dei direttori amministrativi e
finanziari presenti all’avvenimento. Inoltre, ogni società di consulenza
potrà essere selezionata dai direttori amministrativi che avranno ricevuto
adeguate informazioni sugli espositori partecipanti. Tre sono le fasi
previste da Meetings Italia per l’organizzazione degli incontri. La prima
è quella incentrata sul dossier tecnico, il documento che raccoglie
informazioni essenziali per la corretta scelta degli appuntamenti. Nel
dossier sono evidenziati in dettaglio tutti i servizi ricercati e le
competenze proposte dagli iscritti, viene inviato a tutti i partecipanti 15
giorni prima della convention. La seconda fase è quella della scelta: entro
7 giorni dal ricevimento del dossier ogni direttore amministrativo e
finanziario seleziona le società specializzate che desidera incontrare
durante la convention. Allo stesso modo, le società di consulenza potranno
scegliere i propri interlocutori grazie al catalogo della controparte. La
terza fase è quella del planning: sulla base delle scelte effettuate da
ogni partecipante, il centro informatico di Meetings Italia provvede
all’elaborazione del piano individuale di incontri per ciascun iscritto.
Segreteria Organizzativa Afc Meeting 2003 Tel. 011 4373991 – Fax
011.4373667 www.Meetingsitalia.it
- meetings@meetingsitalia.It
LA LEVA
FISCALE PER L’AMBIENTE ECOCOMPATIBILITA’ E FISCALITA’: CARBURANTI
SOSTITUTIVI A CONFRONTO CON GOVERNO E PARLAMENTO
Roma, 18 settembre 2003 –. Era questo il titolo dell’affollatissimo
incontro che si è svolto ieri a Roma, promosso da Assobiodiesel,
Assogasliquidi, Cam Tec, Consorzio Ecogas e Federmetano.. Sono questi gli
enti che rappresentano i carburanti ecocompatibili (Gasolio Emulsionato, Gpl
e Metano) che sono già disponibili per essere utilizzati immediatamente per
il trasporto ecologico di persone e cose. In collaborazione con Kyoto Club
– l’associazione di imprese e realtà istituzionali impegnate per
l’ambiente – è stato fatto il punto sullo stato dell’arte dei
carburanti alternativi in Italia, alla luce della normativa europea e in
vista dell’avvicinarsi di importanti scadenze legislative, quali la legge
Finanziaria, l’annunciata riforma del sistema fiscal e la Ix conferenza
delle Parti firmatarie della Convenzione sui Cambiamenti Climatici, che sarà
la prima Conferenza delle Parti Firmatarie del Protocollo di Kyoto (Milano,
28 novembre - 12 dicembre 2003). L’incontro, diretto da Aldo Forbice, il
noto conduttore di “Zapping”, è stato il primo che ha riunito i
rappresentati dei carburanti alternativi per una iniziativa comune ed ha
visto la partecipazione di ben tre i ministeri: l’Ambiente e Tutela del
Territorio con il Sottosegretario Francesco Nucara, l’Economia e Finanze
con il Sottosegretario Manlio Contento e la Salute con il Sottosegretario
Cesare Cursi. Accanto ai parlamentari sia della maggioranza sia
dell’opposizione – On. Giorgio Benvenuto, Sen. Emiddio Novi, On. Ermete
Realacci, On. Francesco
Stradella – anche Beatriz Yordi Aguirre della Direzione Generale Energia e
Trasporti della Commissione Europea e Gianni Silvestrini direttore
Scientifico di Kyoto Club. L’on Giorgio Lisi, europarlamentare, ha inviato
un telegramma di saluto nel quale ha dichiarato il suo preciso impegno per
incrementare l’utilizzo dei carburanti puliti in Europa Dopo la
presentazione di saluto di Silvestrini, negli interventi preliminari degli
organizzatori è stata espressa la convinzione comune che la vera soluzione
sia rappresentata da riforme strutturali, che pongano fine alla precarietà
del sistema delle agevolazioni “spot” finora attuate con provvedimenti
di breve durata. Ciò ha comportato incertezza e difficoltà di sviluppo dei
prodotti ecologici che, prodotti benemeriti ma di nicchia, necessitano di
particolare tutela ed incentivi, per programmare investimenti e produzione
industriale certa. Inoltre è stata evidenziato che la forte crescita di
motorizzazioni diesel con motori di alto rendimento, con un costo del
gasolio più conveniente della benzina verde, ma non per questo meno
inquinante, limita la possibilità di crescita del mercato dei carburanti
ecologici a meno di interventi sul fronte fiscale per ridurne il prezzo. È
infatti noto come scarsamente l’automobilsta tende a porsi questioni
ecologiche al momento della scelta del carburante da usare, basandosi invece
esclusivamente sulla sua convenienza economica. In effetti sono molte le
aspettative degli operatori dei carburanti alternativi riguardo a quanto i
provvedimenti governativi possono fare, sia con la legge che delega al
Governo la riforma del sistema fiscale (L. 7 aprile 2003 n. 80), sia con
altri provvedimenti tendenti ad intervenire sul serio per incentivare
l’utilizzo di carburanti alternativi per il trasporto pubblico e privato.
È stato rilevato che proprio l’art. 7 della Legge Delega si occupa in
particolare di accise, precisando che la riforma del sistema è improntata
ad alcuni criteri direttivi, il primo dei quali attiene alla salvaguardia
della salute e dell’ambiente privilegiando l’utilizzo di prodotti
ecocompatibili. È stato sottolineato che a vari livelli si parla della
salvaguardia ambienatale e di ecocompatibilità, ma quando si deve passare
dalle parole ai fatti la questione si fa più spinosa a prescindere dalle
enunciazioni di principio Il Sottosegretario Nucara ha confermato che
l’indirizzo generale della legge delega ambientale è quello di coniugare
fiscalità con l’utilizzo del territorio e qindi terrà ben presente le
indicazioni emerse nella giornata. Il Sottosegretario Cursi (Sanità) ha
sottolineato la drammaticità dei dati relativi all’inquinamento e
conferma che ritiene primaria la tutela della salute del cittadino quindi il
“ministero farà la sua parte anche i per lo sviluppo di carburanti
ecocompatibili sicuramente migliorativo Tutti gli esponenti politici
presenti sono stati quindi invitati dal conduttore a precisare le varie
posizioni sia di Governo sia personalmente sia come posizione politica.
Tutti i presenti hanno manifestato grande solidarietà al tema in argomento
e hanno confermato l’impegno ad operare nelle varie sedi istituzionali a
sostegno dei carburanti alternativi anche con interventi sulla modulazione
delle accise in corso d’opera. Il Sottosegretario Contento si è
sbilanciato per tempi brevi (entro il 2004), ma ha espresso la convinzione
che tutto teve inquadrarsi in un contesto generale di riequilibrio dei conto
finanziari. Se il Biodiesel ha bisogno del rinnovo dell’esenzione dall’accisa
– per compensare i maggiori costi di produzione – e dell’aumento del
contingente almeno da 300.000 a 400.000 tonnellate annue, il Gasolio
Emulsionato, pur agevolato da un’accisa ridotta, è sottoposto ad un
regime di carattere provvisorio con agevolazioni semestrali che non
permettono una programmazione razionale. Il Gpl, invece, continua ad essere
gravato da un’accisa sproporzionata - pari a 156,52 Euro/1000 litri – di
cui, da tempo, il settore ne chiede la diminuzione di almeno 100 euro/1000
litri (10 centesimi di euro al litro), con contributi certi per l’acquisto
di auto ecologiche e alla conversione a gas, insieme ad una rigida
regolamentazione del traffico in favore di chi meno inquina. Anche il
Metano, infine, oltre a necessitare di una rete di distribuzione più
capillare – che deve essere incoraggiata – ha visto negli ultimi anni
crescere l’accisa, precedentemente pari a zero proprio per meriti
ambientali. Tutti gli operatori sia personalmente che tramite le loro
associazione hanno manifestato l’attesa che tutto il settore ha rispotto
agli interventi governativi richieste che, se non organicamente adottati al
più presto, rischiano di porre in stato di crisi un comparto di grante
benemerenze ambientali e di tecnologia prevalentemente italiana diffusa in
tutto il mondo.
SESTO
CONGRESSO INTERNAZIONALE SULLA CATALISI E IL CONTROLLO DELL'INQUINAMENTO
AUTOMOBILISTICO
Bruxelles, 18 settembre 2003 - Dal 22 al 24 ottobre si svolgerà a Bruxelles
il sesto congresso internazionale sulla catalisi e il controllo
dell'inquinamento automobilistico. Cinque sessioni di mezza giornata
ciascuna informeranno i partecipanti sullo stato dell'arte nei settori della
catalisi e del controllo dell'inquinamento automobilistico. Saranno anche
analizzate le prospettive tecniche e le sfide in relazione ai regolamenti
legislativi attuali e futuri. Nel corso di una sessione introduttiva, un
rappresentante della Dg Ricerca della Commissione europea effettuerà una
presentazione sulla risoluzione dei problemi relativi all'inquinamento
prodotto dai motori a combustione interna. Infolink:
http://www.Ulb.ac.be/sciences/cpmct/capoc6/
PIRELLI
E´ IL PNEUMATICO PREFERITO DAGLI AMERICANI
Milano, 18 settembre 2003 - I pneumatici Pirelli per autovettura sono stati
giudicati dagli automobilisti americani i migliori, rispetto a tutte le
altre marche presenti sul mercato Usa. Lo ha reso noto la J.d.power and
Associates, uno dei principali istituti di analisi di mercato statunitensi,
nella sua annuale ricerca sull´Indice di Soddisfazione del pneumatico,
condotto presso 30.400 proprietari di vetture nuove.Pirelli è risultata
prima assoluta nella classifica di gradimento Original Equipment Tire
Satisfaction Study 2003, uno studio attraverso il quale J.d.power and
Associates misura il grado di soddisfazione degli utenti di pneumatici di
primo equipaggiamento proprietari di una nuova auto da almeno due anni.Lo
studio si basa sulla percezione che il consumatore ha dei propri pneumatici
in fatto di qualità, performance, immagine di marca e servizi: l´indice di
soddisfazione finale è calcolato misurando cinque fattori: durata, tenuta,
design, piacere di guida e handling del pneumatico. Pirelli ha conquistato
il primo posto ottenendo il punteggio più alto sia nelle categorie che
misurano le performance di aderenza e guidabilità sia per la qualità del
design. In particolare, J.d.power and Associates ha sottolineato nel proprio
studio che il fattore chiave per Pirelli è stato l´handling, con oltre la
metà degli automobilisti che in questa categoria si è dichiarata ´estremamente
soddisfatta´."Il prestigio del J.d.power and Associates Award è
riconosciuto in tutto il mondo. Pirelli è già stata premiata dagli utenti
nel 1992 come miglior marca di pneumatici al Primo Equipaggiamento, e poi
ancora nel 1996 nella categoria Pneumatici per Autovettura. - ha dichiarato
Francesco Gori, Direttore Generale del Settore Pneumatici Pirelli, nel
commentare il premio - La strategia di Pirelli di aggredire il mercato
nordamericano sta dando risultati significativi: stiamo continuando ad
investire in Ricerca e Sviluppo; abbiamo potenziato le nostre operazioni in
Usa con la nuova sede in Georgia, in grado di realizzare pneumatici ad alte
prestazioni attraverso il sistema automatizzato Mirs(tm), che si va ad
integrare con la produzione di volumi elevati basata su sistemi innovativi
proveniente dagli impianti sudamericani, in particolare quelli brasiliani.
Già negli anni passati (2001 e 2002) - ha proseguito Gori - Pirelli si era
piazzata al secondo posto nello studio di J.d.power and Associates ´Original
Equipment Tire Customer Satisfaction´. Adesso siamo in vetta alla
classifica, e questo riconoscimento ci rende orgogliosi perché valorizza il
nostro impegno nell´assicurare agli automobilisti americani tutta l´affidabilità
e le performance dei pneumatici Pirelli: un impegno che oggi ci vede
particolarmente attivi anche nel segmento dei Suv". J.d. Power and
Associates è un istituto internazionale di ricerche e studi di mercato con
sede in California. L´istituto è largamente riconosciuto per la sua
attività specializzata di ricerca e informazione sull´opinione dei
consumatori e sulla soddisfazione dei clienti a livello mondiale.
A
PRODUCT DEVELOPMENT SYSTEM: PLM AT WORK
Milano, 18 settembre 2003 - Oggi sempre più produttori si stanno rendendo
conto che il successo di un’azienda nasce dall’avere grandi prodotti. I
grandi prodotti definiscono il mercato, guidano la crescita di fatturato,
generano profittabilità, creano brand solidi e soddisfano i clienti, i
dipendenti e gli shareholder. In un concetto: prodotti di qualità superiore
sono garanzia di un successo sostenibile per l’azienda che li realizza.
“Product First” è una filosofia basata sull’idea che i grandi
prodotti rendono grandi le aziende. Quando la missione di realizzare e
sostenere grandi prodotti è al centro di tutto ciò che un’azienda fa, è
possibile identificare e creare un valore significativo. Le aziende Product
First, quelle che hanno capito che il successo è guidato da grandi
prodotti, vedono il proprio processo di sviluppo prodotto come il più
importante vantaggio competitivo e mirano ad ottimizzare i processi di
business necessari per sviluppare prodotti competitivi e ad adottare
strategie ed iniziative che pongano il prodotto al centro di tutti i
processi e della propria strategia aziendale. Nonostante l’attuazione di
iniziative di successo che migliorano l’efficienza operativa, le aziende
che non sono fortemente focalizzate sul raggiungimento di una leadership di
prodotto rischiano di continuare a puntare su prodotti che non hanno
caratteri differenzianti di valore, non rispondono alle richieste di
mercato, hanno prezzi non in linea con quelli della concorrenza o non
riescono a soddisfare il cliente. Rifocalizzandosi sui prodotti e il
relativo processo di sviluppo, i produttori riconoscono invece di avere un
nuovo efficace strumento per identificare e realizzare valore, influenzando
al contempo la differenziazione del prodotto, la qualità, la predicibilità,
il time-to-market, la produzione, il servizio, il costo e la soddisfazione
del cliente. Per produrre grandi prodotti in modo consistente, le aziende
hanno bisogno di un processo di sviluppo prodotto che diventi esso stesso un
fattore competitivo differenziante. Mentre alcuni considerano lo sviluppo
prodotto sinonimo di progettazione, uno sviluppo prodotto realmente efficace
coinvolge una varietà di figure professionali cross-funzionali: dal
marketing alla progettazione, dagli acquisti alla produzione, dalle vendite
ai servizi. Il livello crescente di attività date in outsourcing ha portato
i fornitori e i partner di produzione a rivestire ruoli sempre più diretti
nel processo di sviluppo prodotto. Nello stesso tempo una maggiore
focalizzazione sul cliente ha richiesto un coinvolgimento diretto anche di
quest’ultimo. Come risultato, i tentativi di ottimizzare lo sviluppo
prodotto hanno dato luogo ad un passaggio da un focus puramente
dipartimentale incentrato sulla progettazione, ad un focus aziendale e, in
ultima istanza, ad un focus su una catena distribuita del valore. Durante il
processo di sviluppo prodotto, questa catena del valore cross-funzionale
lavora in modo collaborativo per generare una proprietà intellettuale che
rappresenti un nuovo prodotto o una variante del prodotto. Questa proprietà
intellettuale, una volta digitalizzata tramite applicazioni software, inizia
a formare una rappresentazione digitale del prodotto. Questo ‘prodotto
digitale’ costituisce tipicamente l’asset maggiormente strategico di
un’azienda; come minimo infatti definisce cosa sono i prodotti, come
funzionano e come si differenziano, ne definisce il costo, i fornitori che
saranno coinvolti e i processi di produzione che saranno utilizzati. Poiché
l’elaborazione digitale del prodotto costituisce un prerequisito alla
produzione, il prodotto digitale deve essere completo, attraente, stabile e
condiviso con tutte le parti interessate, azionisti inclusi, prima che
qualsiasi fase della produzione possa iniziare. Lo sviluppo di prodotti
digitali in un ambiente basato sulla catena del valore e sottoposto ad una
forte pressione in termini di tempi e costi, non è certamente facile. Molti
produttori hanno fatto grandi passi nel migliorare l’efficienza operativa
lungo tutta la propria azienda e la supply chain per quanto riguarda la
produzione e la logistica; al contrario, molte società ammetteranno che i
loro processi di sviluppo prodotto non sono esenti da problemi. Queste
ultime stanno attualmente iniziando a comprendere che maggiori opportunità
di miglioramento derivano da una migliore gestione della definizione del
prodotto digitale in tutti le varie fasi del suo ciclo di vita. Il contenuto
digitale che descrive i prodotti durante il loro sviluppo viene tipicamente
frammentato all’interno dell’azienda, nella quale ciascuna divisione ha
diverse forme di definizione del prodotto che tiene immagazzinate su sistemi
diversi, molti dei quali hanno formati non compatibili tra loro. Non
esistono funzionalità semplici da implementare che consentano di
condividere informazioni in modo controllato o di collaborare sui progetti
con clienti, fornitori o partner esterni. La gestione dello sviluppo e delle
modifiche dell’informazione di prodotto attraverso il suo ciclo di vita e
il mantenimento del controllo dei processi di progettazione e di produzione
sono spesso considerati obiettivi irraggiungibili. Detto semplicemente,
molte aziende produttrici sono attualmente carenti di infrastrutture per
aggregare efficacemente e gestire le diverse informazioni digitali del
prodotto e per supportare un efficiente processo collaborativo per il suo
sviluppo. Posto l’imperativo strategico dello sviluppo prodotto, è ora
quindi tempo di pensare a metodologie per migliorarsi. Scegliendo una
soluzione per Plm che richiede tecnologia Internet per gestire
l’informazione e facilitare la comunicazione e la collaborazione
attraverso l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla concezione alla
pianificazione fino al ritiro dal mercato, è possibile soddisfare le
esigenze di tutte le fasi dello sviluppo prodotto. I sistemi per Plm
forniscono un sistema unico per tracciare il prodotto digitale completo,
affinché qualsiasi partecipante al processo possa avere accesso alle
informazioni aggiornate in qualsiasi fase del ciclo di vita del prodotto. Lo
sviluppo prodotto non è né sequenziale né tanto meno centrato
sull’azienda. Poiché le decisioni prese dai vari dipartimenti sono
interdipendenti, è fondamentale che i vari partecipanti comunichino
efficacemente tra loro e lavorino in parallelo. Inoltre, nella maggior parte
dei casi, le figure coinvolte nello sviluppo prodotto non sono limitate alle
organizzazioni interne. Lo Yankee Group ha commentato: “I produttori
monolitici, con la capacità di concepire, studiare, progettare, produrre e
distribuire prodotti, sono oramai una storia del passato”. Oggi le aziende
stanno diventando sempre più specializzate, creando entità strettamente
focalizzate e già altamente efficaci che collaborano insieme in catene del
valore per formare il prodotto finale. In molti mercati i fornitori
contribuiscono per più del 70% alla progettazione finale del prodotto e in
alcuni casi il produttore è essenzialmente solo un system integrator. In
effetti, mentre le aziende continuano a gestire il prodotto digitale
completo, contributi importanti provengono sempre più spesso da fornitori
esterni, da partner di produzione, dai clienti stessi nonché da vari
dipartimenti interni. La capacità della catena del valore di un prodotto
digitale di collaborare efficacemente per produrre grandi prodotti sta
diventando la misura chiave del vantaggio competitivo. La realizzazione di
questa catena del valore legata al prodotto digitale ha anche portato i
produttori a mostrare un cambiamento conservativo e distintivo nei valori
relativi al proprio utilizzo di software aziendali e tecnologie
informatiche. Mentre in passato le aziende potevano aver apprezzato funzioni
potenti e concetti quali il vantaggio del first-mover, la maggior parte di
loro sta attualmente ponendo una più ampia enfasi sull’interoperabilità,
la qualità, la facilità di rilascio e un veloce time-to-value. In breve,
le aziende sono stanche di promesse di incredibili ritorni
sull’investimento che poi invece cadono vittime dei costi eccessivi e sono
disorientate dai rischi di implementazione e adozione. Per queste ragioni le
aziende chiedono ora che le proprie soluzioni per Plm garantiscano un
approccio olistico e comprovato che ottimizzi i processi di lavoro
minimizzando al contempo i rischi e il total cost of ownership. Il
vocabolario Webster definisce un ‘sistema’ come un ‘gruppo di elementi
intercorrelati o interdipendenti che interagiscono formando un insieme
complesso’. Quando un ‘sistema’ per lo sviluppo prodotto è assemblato
a caso con una serie di soluzioni di vari vendor, senza interazione,
interrelazione e interdipendenza, ciò si traduce in uno sforzo vano, in un
accesso limitato, in una limitata qualità dell’informazione ed in elevati
costi di integrazione e mantenimento del sistema. Il ‘sistema’ che ne
deriva è per forza di cose un progetto inevitabilmente complesso, fragile
ed ingestibile, che compromette seriamente gli obiettivi di ritorno
sull’investimento, incrementando sia gli investimenti sia i rischi. Per
ottenere un sistema di sviluppo prodotto vero e proprio ciò che è
realmente necessario è una serie completa di competenze che siano al
contempo progettate e provate per collaborare, seguite poi da un attento
processo di gestione che assicuri che i componenti del sistema continuino ad
evolvere in formazione nel tempo. L’idea di un sistema per lo sviluppo
prodotto non è nuova. Tuttavia, sin dagli esordi dell’industria
manifatturiera e della produzione di massa, le aziende si sono basate
principalmente su processi manuali per supportare lo sviluppo prodotto. In
molte società, il processo di sviluppo prodotto è ‘l’ultima
frontiera’, che non è stata ancora ottimizzata con un approccio basato su
un sistema integrato. Ciò nonostante, oggi, la tecnologia che può
significativamente ottimizzare i processi dello sviluppo prodotto end-to-end
è finalmente disponibile. In questa sessione Ptc illustrerà come
l’azienda stia fornendo leadership di mercato in risposta alle mutate
priorità dei clienti, applicando un nuovo approccio, che assicura che la
propria famiglia di soluzioni collabori in qualità di ‘sistema
integrale’, ottimizzando efficacemente il rendimento del processo di
gestione del ciclo di vita del prodotto con il minimo incremento dei costi e
dei rischi e con un cost of ownership ridotto su base continuativa. Questa
presentazione dimostrerà come l’approccio di Ptc, definito un “Product
Development System”, ponga estrema importanza su come le proprie soluzioni
collaborino, senza soluzione di continuità, per ottimizzare i processi di
sviluppo prodotto che coinvolgono nella catena estesa del valore del
prodotto digitale diversi progettisti, altri dipartimenti all’interno
della stessa azienda, fornitori, partner di produzione e clienti,
minimizzando al contempo il rischio e il total cost of ownership. Durante la
presentazione sarà inoltre mostrato come il Product Development System (Pds)
di Ptc, possa supportare i clienti a realizzare il valore identificato
attraverso le proprie strategie e iniziative Product Firts, che pongono
quindi il prodotto al centro di tutti i propri processi.
"SEEDS OF THE FUTURE" CON
DUPONTTM SENTRY GLAS FXPRESSIONSTM: LUCE E ARTE NEL PROGETTO DI
RISTRUTTURAZIONE DI UN ASILO IN GERMANIA
Milano, 18 Settembre 2003 - Lo studio di architettura Macro Architekten di
Monaco ha utilizzato la nuova tecnologia per vetro stratificato decorativo
denominata Duponttm Sentryglas Exp.-essionstm perottimizzare l'ingresso di
luce naturale, elevare le possibilità di divertimento e conferire un
superiore tocco di creatività artistica all'interno dell'asilo St.
Hildegarddi situato a Dachau, Gerinania, rinnovato e trasformato rispetto
alla sua struttura originale risalente agli anni'60. I piccoli allievi
possono giocare al sicuro nel mezzanino, o galleria, inondato di luce
dell'asilo St. Hildegarddi: una fonte di luce centrale di 14 metri quadrati,
posta a 2,6 m sopra il piano di calpestio,. È protetta da un'elegante
balaustra in vetro stratificato alta 1,5 m e lunga '17,5 m che incorpora la
composizione "Seeds of the Future" in vetro stratificato
decorativo, realizzata con l'interstrato Sentryglasg Expressions e la
relativa tecnologia. Il progetto di ristrutturazione, opera di Macro
Architekten di Monaco, è stato completato nel luglio 2003. Macro
Architekten è il primo studio di architettura in Europa a utilizzare
l'interstrato Sentryglas4 Expressionstm per vetro stratificato decorativo
nella realizzazione di un progetto commerciale. La balaustra è stata
realizzata da Flachglas Ww'ernberg Gmbh, Germania, azienda specializzata
nella stratificazione del vetro, in collaborazione con Mago-glas Studio,
studio di arte del vetro di Pfreimd, Germania. Essa incorpora una fotografia
realizzata da Andreas Riedmiller raffigurante tre semi di olmo. Gli
architetti hanno chiamato la composizione in Sentryglas, Expressionstm
"Seeds of the Future" ("Semi del Futuro"), in relazione
all'ambiente pieno di bambini e destinato al loro sviluppo educativo. Il
tema della natura è stato anche scelto per il suo legame con la vita dei
patrono della scuola, Santa Ildegarda di Bingen, che scrisse anche di
medicina omeopatica. La signora Bobine, direttrice dell'asilo ha dichiarato:
"E' molto importante per i bambini essere a contatto con questa
splendida realizzazione artistica, questo "design vivente" che,
come spieghiamo loro, è legato ai semi, alla natura, alla crescita. Grazie
alla nuova feicciata in vetro e alla fònte di luce, l'interno dell'asilo è
più luminoso e allegro e, poichè il vetro della balaustra è
stratificato., i bambini possono giocarci a fianco senza pericolo."
Principali caratteristiche architettoniche La fonte di luce di 4,5 x 3 m e
la sua balaustrata in vetro decorati o stratificato che incorpora la
tecnologia Sentryglas. Expressionstm sono una caratteristica sostanziale
della ristrutturazione di questa costruzione degli anni '60 e della sua
trasformazione in un asilo moderno per bambini di età compresa fra tre e
sei anni. Come riferisce Franz Kisters, partner di Macro Architekten, gli
architetti si proponevano di aumentare la quantità di luce naturale
all'interno dell'asilo, soprattutto tra il piano terra e il primo piano. Un
aspetto importante del progetto era la creazione di una fonte di luce tra il
primo e il secondo piano, nel punto in cui era solitamente posizionato un
armadio dispensa al primo piano. ''La nuova soluzione è un migliore
utilizzo dello spazio''', ha commentato Kisters. "La fonte di luce con
la sua balaustra in vetro decorativo proietta un delizioso effetto di
sfumatura verso il basso, sopra la hall di ingresso al piano terra, come una
pioggia di luce che scende attrai-erso il vetro. Accoppiata alla nuova
facciata dell'edificio in vetro stratificato, fornita dalla società Wirth
di Mingkofen, Monaco, la balaustra in vetro decorativo ha contribuito a
concretizzare il nostro obiettivo: fornire all'asilo un senso di apertura,
renderlo più trasparente dall'esterno e inondarlo di luce naturale
all'interno" ha proseguito Kisters. Kisters ha dichiarato che il suo
studio sta progettando l'illuminazione notturna dell'apertura e della
balaustra. Grazie alla facciata in vetro trasparente, "Seeds of the
Future" acquista esteticamente valore, visto di sera dalla strada e gli
architetti si augurano che questa realizzazione diventi il nuovo punto di
riferimento visuale di Dachau. La ristrutturazione dell'asilo St. Hildegard
realizzata da Macro segue una tendenza molto diffusa in architettura in
tutto il inondo: introdurre quanta più luce naturale possibile all'interno
delle scuole. John P. Eberhard Fair, chairman dell'Academy of Neuroseience
for Architecture con sede a Washington, ha recentemente affermato: "La
nostra ricerca è ormai orientata attorno al concetto che, quanta più luce
entra all'interno di un edificio, tanto meglio vivono le persone
all'interno, che sia una scuola, un ospedale, una chiesa o un ufficio."
"Sorprendentemente semplice da realizzare" Secondo Kister, la
tecnologia Sentryglasi Expressionstm è stata "sorprendentemente
semplice" da utilizzare. "Nella stesura iniziale del progetto, ci
siamo proposti di rendere l'aspetto della balaustra in vetro attraente e
divertente per i bambini. Non conoscevamo la tecnologia di Dupont al punto
che abbiamo presunto di dover usare la serigrafia. Paul Gora di Mago-glas ci
ha parlato di Sentryglasil Expressionstm dopo averne letto in una rivista
dedicata all'impiego del vetro in architettura. Ci siamo subito
entusiasmati, perchè si prospettava la disponibilità di una soluzione più
rapida, semplice, controllabile ed economica adatta a progetti così
specifici come il nostro." ha dichiarato Kister. I costi complessivi
per sviluppare le stampe di uno schermo, dovendo produrre un campione,
adattare gli schermi, reimpermeabilizzare ecc... Impiegando il processo di
serigrafia sono significativamente superiori se paragonati alla soluzione di
un'unica stampa per vetro decorativo con la tecnologia Sentryglas
Expressionstmm. "Dopo aver ovviamente ottenuto dall'autore l'autorizazione
all'uso del copyright," prosegue l'architetto Kisters, "abbiamo
scannerizzato la pagina del catalogo di una banca contenente una
riproduzione della foto, impiegando uno scanner da desktop. :Abbiamo quindi
riportato le scansioni con risoluzione di 150 pixel per inch (ppi) su due
Cd-rom e le abbiamo inviate a Dupont, che ha stampato le immagini su un
interstrato in Pvb (polivinilbutarrile) e inviato a Mago-glas due soluzioni
campione del risultato finale su vetro stratificato: una con il fondo
traslucido e una con il fondo un poco più opaco. "Tutto il processo,
dall'ordine all'installazione della balaustra , ha richiesto circa sei
settimane, a conferma della sostanziale semplicità ed economicità `in
rapporto di 1:10) di questo processo, se comparato alla tecnologia
serigrafica. Non potremmo essere più soddisfatti dei risultati!
"Qualità eccezionale'' sostiene lo stratificatore del vetro Macro
Architekten ha impiegato una set di 7 pannelli di 1 x 1,6 m di vetro di
sicurezza stratificato con interstrato decorativo Sentryglas Expressionstm.
Josef Failer, quality manager di Flachglas, ha spiegato che la balaustra è
costituita da uno strato interno dì vetro ricotto di 6 mm con interstrato
Pvb decorativo Sentryglas Expressionsrm e interstrato M,b Sofi Wlhite
Butacite spesso 0,38 irun seguito da uno strato esterno di vetro ricotto da.
8 mm. "Realizzando la balaustra impiegando la tecnologia di serigrafia,
si sarebbe avuto "un costo dieci volte superiore, poichè sarebbe stato
necessario effettuare molte ripetizioni di schermi e si sarebbero dovute
utilizzare quattro o cinque pellicole. Inoltre, non sarebbe stato possibile
disporre. Di un immagine digitale prima di realizzare l'installazione
definitiva. Siamo molto soddisfatti di questa nuova tecnologia." ha
commentato Failer. "La tecnologia Sentiyyglast Expressionstm è pratica
e semplice da utilizzare. Ricevuta l'immagine digitale, Dupont si occupa di
stampare il Pvb e di produrre il campione per l'approvazione del
progettista. Noi dobbiamo semplicemente laminare il Pvb e possiamo affermare
che la qualità complessiva è molto elevata, allo stesso livello di quella
del vetro di sicurezza stratificato standard," ha proseguito Failer
Dupont (<www.Dupont.com>) è una società basata sulla scienza.
Fondata nel 1802 a \Vilmington (Delaware, Usa), Dupont utilizza la scienza
per sviluppare soluzioni in grado di migliorare la qualità della vita in
tutto il mondo, fornendo superiore sicurezza e comfort. Presente in oltre 70
paesi, Dupont offi•e una vasta gamma di materiali, prodotti, tecnologie e
servizi destinati a una varietà di mercati, in particolare agricoltura e
alimentazione, elettronica e comunicazioni, sicurezza e protezione,
arredamento e costruzioni, trasporti e abbigliamento.
LETIZIA
MORATTI, MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, E
STEVE BALLMER, CHIEF EXECUTIVE OFFICER DI MICROSOFT, HANNO UFFICIALIZZATO
OGGI UNA PARTNERSHIP PER AVVIARE IN ITALIA L'INIZIATIVA PARTNERS IN LEARNING
Bologna, 18 settembre 2003 - Il progetto “Partners in Learning –
esperienze e competenze It nella Scuola”, avviato da Microsoft a livello
internazionale, prevede in Italia una collaborazione pluriennale con il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca volta a
rispondere alle esigenze espresse dalle scuole italiane in ambito
tecnologico, in linea con le finalità e gli obiettivi della riforma
scolastica promossa dal Ministro Letizia Moratti. La partnership mira a
favorire la diffusione di una vera e propria cultura tecnologica nella
scuola italiana e realizzare una comunità scolastica virtuale che, grazie
al software e alla tecnologia, possa esprimere al meglio le proprie
potenzialità. L’obiettivo finale è di contribuire ad aumentare le
competenze e le esperienze It dei giovani affinché abbiano un ruolo attivo
nello sviluppo della società. L’italia è il primo paese europeo ad
aderire al programma mondiale ‘Partners in Learning’. Nel corso
dell’incontro che si è tenuto oggi a Roma, il Ministro Letizia Moratti e
Steve Ballmer hanno sancito in via ufficiale l’avvio del programma in
Italia, che prevede, nello specifico, azioni per migliorare le competenze
informatiche nel sistema scolastico italiano e aumentare le possibilità di
accesso alle tecnologie dell’informazione da parte di tutti gli istituti
e, in particolare, di quelli più disagiati. “L’alfabetizzazione
informatica della scuola, partendo da quella elementare, è uno dei punti
fondamentali della riforma del sistema scolastico italiano”, ha dichiarato
Letizia Moratti, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca. “Il nostro obiettivo è che tutte le scuole, tutti i docenti e
tutti gli studenti italiani possano sfruttare liberamente le potenzialità
che le nuove tecnologie sono in grado di garantire anche in ambito
didattico. Siamo quindi particolarmente lieti della collaborazione con
Microsoft, che consentirà di procedere nel cammino già intrapreso per far
crescere l’innovazione tecnologica e la cultura scientifica nel nostro
Paese, a partire dalla scuola e dalla formazione degli insegnanti, che
giocano un ruolo chiave nel processo educativo delle nuove generazioni”.
“Partners in Learning conferma l’impegno di lungo termine di Microsoft
per facilitare l’accesso alle più recenti tecnologie informatiche di
studenti e insegnanti, consentendo loro di realizzare pienamente il proprio
potenziale. Alla base del programma vi è la convinzione che l’educazione
possa generare cambiamenti positivi nella vita di tutti noi, nelle famiglie,
nelle comunità locali e nazionali” ha dichiarato Steve Ballmer, Chief
Executive Officer di Microsoft Corporation. “Intendiamo continuare a
collaborare con le istituzioni e i Governi in tutto il mondo, mettendo a
disposizione le risorse e le competenze affinché tutti possano svolgere un
ruolo attivo nello sviluppo della Società dell'Informazione. La messa a
punto di metodi efficaci di utilizzo della tecnologia per migliorare
l’apprendimento è infatti una sfida che deve essere affrontata
congiuntamente da enti pubblici, aziende, scuole e università".
INCONTRO
DI ORIENTAMENTO AI NUOVI CORSI FSE DEL CUOA
Altavilla Vicentina, 17 settembre 2003 - La Fondazione Cuoa del Veneto
organizza il terzo incontro di orientamento per due corsi del Fse il 26
settembre 2003, ore 9.00: Addetto alla logistica integrata e Specialista in
comunicazione integrata Business to Business. All'incontro interverranno il
Prof. Paolo Gubitta (Associato di Organizzazione Aziendale, Facoltà di
Economia dell'Università di Padova) e testimoni del mondo aziendale. Si
prega di confermare la presenza a: Segreteria Corsi Fondo Sociale Europeo -
Fondazione Cuoa, Villa Valmarana Morosini Via Marconi, 103 - 36077,
Altavilla Vicentina (Vi) - Tel. 0444 333 706, Fax. 0444 333 992 - E-mail: fse@cuoa.It
Il 6 ottobre
2003, ore 9.00, presso la Fondazione Cuoa, si svolgeranno le prove di
ammissione ai due corsi. La domanda deve pervenire entro il 2 ottobre 2003.
SAS
SPONSORIZZA IL PRIMO MASTER UNIVERSITARIO INTERNAZIONALE SULLA GESTIONE DEI
SISTEMI COMPLESSI QUATTRO LE POSSIBILI SPECIALIZZAZIONI: GESTIONE DEL
RISCHIO FINANZIARIO, ANALISI DEI DATI, APPLICAZIONI INDUSTRIALI E TECNOLOGIE
ICT
Milano, 18 settembre 2003 - Sas è uno degli sponsor del Master
Internazionale “Metodi per la Gestione di Sistemi Complessi” promosso
dall’Istituto Universitario di Studi Superiori dell’Università di Pavia
e patrocinato da Aifirm (Associazione Italiana Financial Risk Management),
Enbis (European Network for Business and Industrial Statistics) e Sicc (Societa’
Italiana Caos e Complessità). Il Master, rivolto ad un massimo di 25
laureati italiani e stranieri in discipline scientifiche, tecnologiche ed
economiche, partirà a gennaio 2004 e avrà la durata di un anno. A
presiederlo sarà il Professor Giorgio Goggi, fisico di fama mondiale ex
capo ricerche scientifiche del Cern di Ginevra. Il master prevede una parte
formativa comune, seguita da quattro specializzazioni: gestione del Rischio
Finanziario, Analisi dei Dati, Applicazioni Industriali e Tecnologie Ict. Le
lezioni, in lingua inglese, saranno tenute da docenti universitari italiani
e stranieri a cui si affiancheranno esponenti di grande rilievo del mondo
professionale, finanziario e industriale. Il Master si concluderà con uno
stage in azienda. Gli sbocchi professionali includono banche e società
finanziarie, assicurazioni, società di consulenza, industrie ad alto
contenuto innovativo nei campi della microelettronica e dei servizi per le
telecomunicazioni. “Il nostro coinvolgimento nel Master Internazionale
Metodi per la Gestione di Sistemi Complessi – spiega Walter Lanzani,
Direttore Marketing Sas – nasce dalla collaborazione pluriennale con
l’Università di Pavia e dimostra la necessità, per qualsiasi
professionista voglia operare efficacemente in ambiti complessi, di
possedere una conoscenza specifica del mondo It ed in particolare
dell’utilizzo di soluzioni di Business Intelligence per l’analisi e la
distribuzione dei dati a supporto delle decisioni aziendali.” “Il Master
sulla Complessità vanta tra i suoi sponsor Sas, una delle primarie società
internazionali che sviluppano software sofisticato per applicazioni
scientifiche e professionali per la ricerca e la didattica - dice Giorgio
Goggi, Direttore del Master e Pro-rettore per la Ricerca dell'Università di
Pavia. L'ateneo e l'Istituto Universitario di Studi superiori di Pavia
intendono sviluppare e rafforzare questa partnership con azioni formative
comuni mirate alla formazione di specialisti di alto livello e con nuovi
profili professionali”. Main partners sono anche Vodafone Italia, Siemens
Business Services, Stmicroelectronics, Ubm Unicredit Banca Mobiliare,
Hi-know S.p.a e Fmr Consulting. Sostengono inoltre l'iniziativa la
Fondazione Banca del Monte di Lombardia, l'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, la Banca Regionale Europea, Bim Banca Intermobiliare e Iper
Montebello" Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 15 ottobre. Sede
del Master è il Collegio Ghislieri di Pavia. Informazioni dettagliate sono
disponibili sul sito web: www.Unipv.it/complexity
. Per contatti e richieste di domande di iscrizione: complexity@Unipv.it
o segreteria Master 0382 50.78.78
EXPORT
MARKETING NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. LA COMPLESSA TEMATICA
DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE DI DIMENSIONI MINORI È
AFFRONTATA IN UN CORSO DI CINQUE GIORNI PROPOSTO DALLA SDA BOCCONI.
Milano, 18 settembre 2003 –Alla Pmi italiana è riconosciuto un ruolo
prioritario nell’economia e nell’internazionalizzazione del Paese;
nonostante ciò le analisi condotte sottolineano che tali imprese hanno un
approccio strategico ancora molto debole e disgregato. Ecco perché queste
ultime presentano una relativa incapacità a consolidarsi nei mercati
internazionali, testimoniando, per tale via, la propria flessibilità e al
contempo l’insufficienza nell’adottare un orientamento adeguato al
mercato, che consenta di mantenere nel tempo le posizioni conquistate.
“Obiettivo del corso Export marketing nelle piccole e medie imprese,
proposto dall’Area Marketing della Sda Bocconi - spiega la prof.Ssa
Carolina Guerini, docente di Marketing Internazionale presso l’Universtà
Bocconi e coordinatrice dell’iniziativa di formazione, - è quello di
analizzare e razionalizzare le specificità dell’export, individuando i
metodi, gli strumenti e i mezzi che possono trasformare la semplice
esportazione in una forma efficace di internazionalizzazione.” “Spesso
le imprese di piccola dimensione - riprende la prof.Ssa Guerini, autrice nel
2002 della pubblicazione Export Marketing (ed. Egea) – favoriscono scelte
orientate al breve termine, nell’intento di minimizzare i rischi,
trascurando peraltro gli obiettivi di crescita e di consolidamento E’
quindi necessario valutare la concreta possibilità delle stesse aziende
nell’affrontare l’internazionalizzazione con approcci proattivi e
pianificati, in linea con le indicazioni ormai consolidate della teoria del
marketing internazionale.” Il corso si svolgerà a Milano dal 17 al 21
novembre 2003. I destinatari sono tutti coloro che sono responsabili delle
attività di esportazione: imprenditori, direttori generali di Pmi, export
manager, nonché area e-brand manager di qualsiasi impresa, che desiderino
approfondire le proprie conoscenze e confrontare le proprie esperienze in
tema di export. Questi i contenuti trattati: L’esportazione diretta: la
relazione con il cliente finale, L’esportazione diretta: la scelta, la
gestione e la motivazione della rete di vendita all’estero,
L’esportazione indiretta: gli intermediari nel commercio internazionale,
L’individuazione dei nuovi mercati a livello internazionale, La tecnica
commerciale internazionale, Il marketing mix nelle strategie di
esportazione, La politica dei prezzi nelle esportazioni, La gestione del
rischio di cambio, Il finanziamento e l’assicurazione del credito
all’esportazione, I metodi di pagamento ordinari e straordinari, La
comunicazione tramite le fiere. Infolink:
www.Sdabocconi.it/mktg/cs003
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