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2003 anno 6°  

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GIOVEDI'
25 SETTEMBRE  2003

pagina 1

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IL CONSIGLIO EUROPEO ILLUSTRA LE AZIONI NECESSARIE PER INCREMENTARE GLI INVESTIMENTI NELLA R&S

Bruxelles, 25 settembre 2003 - A sostegno della recente comunicazione della Commissione sull'aumento del livello di spesa per la ricerca e l'innovazione, i ministri partecipanti al Consiglio "Competitività", tenutosi a Bruxelles il 22 settembre, hanno invitato la Commissione e gli Stati membri ad utilizzare in modo più efficace gli strumenti di finanziamento, compresi i Fondi strutturali europei, per le attività di ricerca e sviluppo (R&s). Il Consiglio ha giudicato positivamente la comunicazione "Investire nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa", condividendone il messaggio principale, ovvero la richiesta di elaborare un insieme esaustivo e coerente di azioni per incrementare gli investimenti nella ricerca e ridurre il divario nei confronti dei principali concorrenti dell'Europa. "Investire nella ricerca e sviluppo tecnologico e promuovere l'innovazione e il trasferimento di conoscenze è essenziale per rafforzare la competitività europea; inoltre, per attuare la strategia di sviluppo economico, sociale e ambientale dell'Europa, elaborata dal Consiglio europeo di Lisbona, [...] si avverte la particolare esigenza di garantire migliori condizioni al fine di incrementare gli investimenti privati a favore della ricerca e dell'innovazione", si legge nel progetto di conclusioni del Consiglio. I ministri, inoltre, hanno fatto riferimento all'importanza di elaborare delle ampie combinazioni politiche, adattate ai rispettivi contesti nazionali e regionali, integrando misure e incentivi finanziari, volti a migliorare le condizioni quadro e ad incoraggiare gli investimenti privati nella R&s. In particolare, i ministri hanno riconosciuto l'importante ruolo che le piccole e medie imprese (Pmi) possono svolgere nell'aumentare il livello di spesa per la ricerca e l'innovazione e hanno lanciato un appello agli Stati membri e ai paesi in fase di adesione affinché adottino una serie di misure, volte a favorire i finanziamenti con mezzi propri (equity) e l'accesso al credito per la conduzione di attività in tale settore. I ministri, inoltre, hanno chiesto lo sviluppo di un mercato europeo dei capitali di rischio, nonché il rafforzamento della complementarità fra le iniziative della Banca europea per gli investimenti (Bei) e del Fondo europeo per gli investimenti (Fei) e quelle adottate a livello nazionale, con particolare riferimento alle esigenze delle Pmi. Quanto alla necessità di ottimizzare l'impiego dei fondi disponibili, i ministri hanno appoggiato le attuali iniziative della Commissione, volte a semplificare e modernizzare le norme e le procedure sugli aiuti di Stato per favorire i tentativi degli Stati membri di riorientare tali aiuti verso le attività di R&s. Essi, inoltre, hanno suggerito che i finanziamenti disponibili a livello comunitario, ad esempio i Fondi strutturali, potrebbero essere maggiormente utilizzati per sostenere le attività di R&s e innovazione. I ministri hanno invitato ad esaminare in modo più approfondito tale possibilità. Per ciò che concerne l'adozione di un approccio strategico in materia di crescita e competitività, i ministri hanno esortato la Commissione a presentare una relazione annuale, a partire dal 2004, sui progressi compiuti verso il raggiungimento dell'obiettivo del tre per cento e sull'attuazione della comunicazione, individuando gli ostacoli rimanenti e, laddove appropriato, nuove azioni necessarie. Fra gli altri argomenti affrontati dai ministri figurano la comunicazione della Commissione sulle scienze della vita e le biotecnologie, il brevetto comunitario e il pacchetto legislativo sui prodotti chimici. Il Consiglio tornerà a discutere le questioni del finanziamento comunitario della ricerca sulle cellule staminali ottenute da embrioni umani e dell'identificazione del sito candidato europeo per il reattore sperimentale internazionale termonucleare (Iter), durante la prossima riunione, prevista per il 27 novembre. La versione integrale del progetto di conclusioni è disponibile presso il seguente sito: http://ue.Eu.int/pressdata/en/intm/77295.pdf  

UNA CONFERENZA ESAMINERÀ IL CONTRIBUTO DELLE SCIENZE SOCIALI AL CAMBIAMENTO DELLA SOCIETÀ IN EUROPA
Bruxelles, 25 settembre 2003 - Dal 23 al 26 novembre a Vienna (Austria) si svolgerà una conferenza sulle "potenzialità e prestazioni delle scienze sociali nel processo di allargamento dell'Ue". La conferenza esaminerà in che modo la sociologia e le scienze sociali correlate possano contribuire al processo di cambiamento della società in Europa ed analizzerà gli effetti sulle scienze sociali del cambiamento socioeconomico e politico in Europa. Tra gli altri temi in discussione figurano: il mercato del lavoro e l'occupazione; la migrazione e mobilità; le questioni sociali nelle raccomandazioni della convenzione europea; le politiche comunitarie in materia di ricerca e tecnologia. Verrà inoltre discussa una dichiarazione sulla posizione delle scienze umane e sociali nello Spazio europeo della ricerca (Ser).
Infolink: http://www.Oegs.ac.at/kongress03/index.html

PRICEWATERHOUSECOOPERS: LA MAGGIOR PARTE DEI PRIVATE BANKERS ITALIANI COMINCIA A PERCEPIRE DIFFICOLTÀ NEL MANTENERE UN ELEVATO LIVELLO DI SERVIZIO AL CLIENTE MA NON DISPONE DI UN PROGRAMMA STRUTTURATO DI ANALISI DEI MERCATO, SEGMENTAZIONE DELLA CLIENTELA E OTTIMIZZAZIONE DEL LIVELLO DI OFFERTA
Milano, 25 settembre 2003 - I private bankers italiani stimano tassi di crescita delle masse relative al proprio business attorno al 20% sia a un anno che a tre anni pur in presenza di previsioni di crescita del mercato sotto il 10%. La seconda edizione della Italian Private Banking and Wealth Management Survey di Pricewaterhousecopers, che è stata presentata ufficialmente ieri pomeriggio presso la sede della Automobili Lamborghini, delinea uno scenario di maggiore complessità e sofisticazione per i private bankers italiani rispetto a quanto da loro stessi stimato in passato. In particolare, dalla ricerca Pwc emerge che, pur essendo il mercato italiano del private banking più maturo, esiste poca condivisione sul suo valore complessivo (i numeri rilevati sono ancora contradditori), sulle caratteristiche della domanda e quindi del segmento di clientela di riferimento (dall'Affluent Banking con ricchezza investibile sopra Euro 100.000 agli Ultra High Net Worth con ricchezza investibile sopra Euro 50 milioni) e sulle peculiarità dell'offerta e quindi dei modelli competitivi (dall'intrusione degli Asset Gatherer alle Investment Banks internazionali). Inoltre, secondo Pwc, i tassi di crescita stimati dai private bankers sui volumi, per ciò che concerne il proprio business, sono ancora molto importanti sia ad un anno che a tre anni (attorno al 20%), pur in presenza di stime di crescita del mercato sotto il 10%. Sempre in relazione al proprio business, gli operatori si attendono un recupero di redditività con un tasso di crescita dei ricavi (oltre il 20%) superiore ai tassi di crescita sui volumi. Tali dati lasciano intravedere una difficoltà di interpretazione del mercato e una palese contraddizione nelle strategie dichiarate, essendo evidente la dicotomia tra obiettivi di crescita molto superiori al mercato e la necessità dei private bankers di sottrarre quote ai concorrenti anche attraverso un pricing migliore. Giacomo Neri, Partner Pricewaterhousecoopers - Financial Services, ha dichiarato: "I banchieri private italiani cominciano solo ora a percepire le difficoltà di mantenere il livello di servizio e di qualità che è insito nelle aspettative di un cliente private, ma è clamoroso pensare che la maggior parte di loro non abbia sviluppato un programma strutturato di analisi del mercato, di segmentazione della clientela attuale e potenziale e d ottimizzazione del. Livello di offerta e servizio in funzione delle esigenze dei singoli clienti." "I banchieri private italiani", ha aggiunto Neri, "saranno forzati a competere per mantenere la propria base di clientela ed acquisirne di nuova. Se lo "one to one banking", di cui si parla da tempo, per il retail banker è un obiettivo prioritario per competere con successo, per il private banker sarà davvero imprescindibile per sopravvivere". Dalla ricerca Pwc emerge inoltre che la maggioranza dei partecipanti ha caratteristiche di gruppo bancario universale; tale elemento è da ascrivere principalmente all'inerzia nel mantenimento dei rapporto da parte dei clienti. Il che testimonia una certa vulnerabilità dei private bankers generalisti e, nonostante la forte volatilità dei mercati, la possibilità per gli altri players di conquistare quote di mercato importanti, attraverso la costituzione di un vero e proprio modello di private banking esclusivo e differenziante. Mentre infatti la crescita attraverso la sottrazione di clienti ai competitors pesa oggi per circa il 20% del totale, per i prossimi tre anni inciderà per il 23%, confermando un sempre maggiore grado di competizione nel settore. Pesa invece per il 40% sullo sviluppo del business, sia ad oggi che a tre anni, la ricerca di maggior penetrazione dei clienti attuali attraverso "cross selling", mentre l'incidenza dei nuovi clienti a tre anni è stimata nel 26%, contro il 18% di due anni fa, confermando le attese di crescita economica. Altro risultato che viene evidenziato dalla ricerca Pwc è che le aree del nostro paese caratterizzate dal maggiore potenziale sono, in ordine di importanza decrescente: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Friuli. Viene inoltre confermato il trend che vede più persone giovani tra i nuovi ricchi (nuovi imprenditori, grandi professionisti, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport) i quali crescono dal 30% di due anni fa al 40%. In aumento anche la volontà di maggiore consapevolezza e partecipazione alle decisioni di investimento: gli Active Investors passano dal 44% di due anni fa al 54%. Secondo la ricerca Pwc, la fedeltà della clientela è in diminuzione sui sementi più bassi della piramide (Affluent, con ricchezza investibile da E 100.000 a E 5,D96. 00 e High Net Worth Individuals, con ricchezza investibile da E 500.000 a E 5.000.000), mentre rimane inalterata la fedeltà ai propri banchieri da parte delle fasce più alte. Altri risultati della Survey di Pwc si riferiscono al fatto che la maggior parte degli operatori segmenta il mercato del private banking con una soglia di accesso di ricchezza investibile tra E 500.000 e E 1.000.000 (75% delle risposte) e le due principali componenti di prodotto/servizio, ossia il risparmio amministrato e il risparmio gestito, sono in peso quasi equivalente (53% vs. 47%). Le strategie competitive più perseguite saranno quelle di differenziazione del sistema di offerta (oltre il 90%) e, coerentemente, le "core competence" chiave saranno quelle distributive (oltre l'80%). L'evento presso Automobili Lamborghini è motivato dalla tradizione di casa Pwcai accoppiare le iniziative di Wealth Management con i corrispondenti segmenti di settori industriali coerenti con le caratteristiche di marchio, esclusività e tradizione richieste dal cliente private. L'iniziativa coincide non solo con il quarantesimo anniversario della fondazione della nota casa automobilistica emiliana, ma anche con il lancio di un secondo modello, la Gallardo, che si affianca alla Murciélago, modello top della gamma Lamborghini. Oltre 600 Gallardo e quasi 400 Murciélago usciranno quest'anno dalle linee di montaggio della Casa di Sant'agata Bolognese per raggiungere oltre 20 Paesi di tutto il mondo. Un volume produttivo che, nei piani di Automobili Lamborghini, garantirà ulteriori risultati positivi, tali da consentire l'autofinanziamento dei programmi futuri e, soprattutto, di rafforzare il settore ricerca e sviluppo. La presentazione in anteprima mondiale della Italian Private Banking Wealth Management Survey di Pwc, fa seguito all'analogo evento di presentazione della Global Private Banking Wealth Management Survey dell'8 luglio di quest'anno durante il quale, restando il focus sulla Global Survey, vennero anticipate alcune informazioni, non consolidate, sulla composizione del panel di partecipanti e sulla comparazione tra dimensioni del mercato a livello mondiale e dimensioni del mercato italiano. L'italian Private Banking Wealth Management Survey è infatti parte di un ampio progetto di ricerca di Pwc volto a fornire una vasta e dettagliata analisi sullo scenario attuale ed i trend del mercato del Private Banking ed è in particolare finalizzata a supplire alla carenza di informazioni che caratterizza questo segmento in Italia. La Global Private Banking Wealth Management Survey è la nota ricerca sul private banking che Pwc realizza da più di 10 anni in Europa, Nord America (Canada e Stati Uniti), Sud Africa e, per la prima volta quest'anno, in Asia (Australia, Hong Kong e Singapore).
 

RISPARMIO GESTITO. IL FORUM ASSOGESTIONI AI BLOCCHI DI PARTENZA. IL 23 OTTOBRE A MILANO IL MEETING ANNUALE DEI GESTORI DEI FONDI. PREVIDENZA E QUOTAZIONE DELLA MEDIA IMPRESA AL CENTRO DEI DIBATTITI.
Milano, 25 settembre 2003 - Il 23 ottobre Palazzo Mezzanotte, sede storica di Borsa Italiana, ospiterà l’edizione 2003 del Forum del Risparmio Gestito organizzato da Assogestioni, l’Associazione del Risparmio Gestito che rappresenta tutte le Sgr italiane, alcune Sim, banche ed assicurazioni che svolgono attività di gestione del risparmio: un’industria che occupa oltre 100.000 addetti, con un patrimonio di circa 1.000 miliardi di euro e con oltre 10.000.000 di clienti. Il programma del Forum 2003 prevede due panel dedicati a temi di forte attualità: la valorizzazione della media impresa italiana attraverso la quotazione in borsa e la riforma previdenziale. Lo sviluppo della piazza finanziaria nazionale è al centro, da tempo, di un vivace dibattito. L’ammissione a quotazione di nuove società rappresenta non solo un canale di finanziamento per le imprese, ma anche una possibilità di diversificazione degli investimenti per i fondi comuni a tutto vantaggio dei risparmiatori. Il dibattito su questo tema - a cui sarà dedicato il primo panel dal titolo “Borsa, priorità di base” - sarà introdotto dal Professor Luigi Spaventa, docente all’Università di Roma “La Sapienza”. Interverranno: Nerio Alessandri, Presidente Tecnogym; Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana; Andrea Guerra, Amministratore Delegato Merloni; Giovanni Landi, Vicepresidente Assogestioni; Pietro Modiano, Vice Direttore Generale Unicredito; Francesco Trapani, Amministratore Delegato Bulgari; Guido Roberto Vitale, Presidente Vitale & Associati. Concluderanno i lavori del primo panel gli interventi dell’Onorevole Roberto Pinza, membro della Commissione Finanze della Camera; e di Domenico Siniscalco, Direttore Generale del Tesoro. La sicurezza previdenziale di un’intera generazione di lavoratori dipende, in buona misura, dalle scelte in tema di stato sociale che saranno assunte in questi anni. Il punto chiave attorno al quale ruota il confronto tra i diversi soggetti coinvolti in questo tema è la modalità di destinazione del Tfr alla previdenza integrativa. Ne discuteranno nel secondo panel, intitolato “Complementarietà tra il 1° e il 2° Pilastro dopo la Delega”: Lucio Francario, Presidente Covip, che introdurrà il dibattito; l’Onorevole Renato Brunetta, Parlamentare Europeo e docente all’Università di Roma “Tor Vergata”; Elsa Fornero, Direttore Cerp e docente all’Università di Torino; Mario Greco, Amministratore Delegato Ras; Carmine Lamanda, Direttore Generale Capitalia; Marco Liera, Responsabile di Plus – Il Sole 24 Ore; Marco Mazzucchelli, Vicepresidente Assogestioni; Marcello Messori, Presidente Mefop e docente all’Università di Roma “Tor Vergata”. Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Zadra, Direttore Generale Abi. Anche quest’anno parteciperanno all’evento illustri esponenti dell’imprenditoria, della finanza, della politica, delle istituzioni, delle accademie e della stampa. Inoltre, l’edizione 2003 si svolgerà sotto il patrocinio del Parlamento Europeo (Ufficio per l’Italia), della Regione Lombardia e del Comune di Milano.\

LE GPM E GPF DEL PRIVATE WEALTH MANAGEMENT DI DEUTSCHE BANK BATTONO IL MERCATO NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2003
Milano, 25 settembre 2003 - Da gennaio ad agosto 2003 le performance delle gestioni patrimoniali di Deutsche Bank Private Wealth Management hanno ottenuto risultati positivi battendo il benchmark di riferimento in sette linee su otto. La miglior performance assoluta è stata ottenuta dalla gestione patrimoniale in fondi: +11,67% per il profilo Aggressivo, che ha battuto il benchmark del +3,25%, e +10,03% per quello Bilanciato, con un delta del +4,03% rispetto al parametro di riferimento. I migliori risultati a livello complessivo per la gestione patrimoniale mobiliare sono stati invece registrati dal profilo Bilanciato, con una performance assoluta del +6,78%, e da quello Aggressivo con +7,04%. Le gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi di Deutsche Bank Private Wealth Management prevedono quattro profili di investimento: Reddito, con livello di rischio basso, investe esclusivamente nel mercato obbligazionario; Conservativo, con livello di rischio medio basso e una componente azionaria massima del 30%; Bilanciato, con livello di rischio medio alto e una componente azionaria compresa tra il 35 e il 60%; Aggressivo, con livello di rischio alto, con una componente azionaria tra il 60 e il 100%.

 

Reddito

Conservativo

Bilanciato

Aggressivo

 

Gpm

Gpf

Gpm

Gpf

Gpm

Gpf

Gpm

Gpf

Benchmark *

+2,32%

+2,32%

+4,00%

+4,00%

+6,28%

+6,00%

+8,42%

+8,42%

Rendimento profilo *

+4,58%

+3,33%

+5,28%

+5,98%

+6,78%

+10,03%

+7,04%

+11,67%

Delta

+2,26%

+1,01%

+1,28%

+1,98%

+0,50%

+4,03%

- 1,38%

+3,25%

* Periodo 1 gennaio – 31 agosto 2003 

 

IBM E GRID COMPUTING: NUOVE INIZIATIVE E PROGETTI PRESENTATE SOLUZIONI PER IL SETTORE BANCARIO E FINANZIARIO
Segrate, 25 settembre 2003 - In collaborazione con diversi partner tra cui Sas, il produttore di software di business intelligence, Ibm ha introdotto nuove proposte per il Grid computing per affrontare le specifiche esigenze di capacità di calcolo dei clienti nei settori bancario e finanziario. Ibm ha anche annunciato una serie di accordi con partner specializzati in middleware per ambienti Grid come Avaki e United Devices. Progetti in corso - Morgan Stanley -- Ibm ha collaborato a un progetto di migrazione grazie al quale Morgan Stanley ha potuto spostare le proprie applicazioni di analisi in un un ambiente Grid composto da server Intel ottenendo una netta riduzione dei tempi di elaborazione. "Ibm ha dimostrato un significativo miglioramento delle prestazioni di un'applicazione analitica che gira all'interno di un Grid formato da centinaia di computer basati su processori Intel", ha dichiarato Richard Anfang, Managing Director di Morgan Stanley. "Morgan Stanley continua è impegnata a realizzare modelli avanzati di elaborazione distribuita per migliorare la flessibilità e l'utilizzo delle proprie risorse informatiche". - Hewitt Associates -- Ibm ha lavorato con Hewitt Associates, società globale specializzata nella consulenza su outsourcing e risorse umane, per realizzare una soluzione Grid basata su Linux e Websphere per un'applicazione di modellazione dei piani pensione. Tale soluzione adotta un mainframe Ibm eServer zSeries e tecnologie Bladecenter che operano con il software Datasynapse Gridserver. Grazie questo nuovo Grid, Hewitt ha ridotto di circa il 90% i propri costi di transazione senza dover riscrivere alcuna applicazione. - Nli Research Institute -- Nli Research Institute, società appartenente al Nippon Life Insurance Group, ha recentemente avviato un progetto di ricerca congiunto con il Tokyo Research Laboratory di Ibm allo scopo di ridurre i tempi di elaborazione della propria soluzione per la gestione del rischio finanziario effettuando la simulazione Monte Carlo attraverso la tecnologia Grid. I primi risultati hanno già ridotto i tempi di elaborazione da 10 ore a 49 minuti. Ibm ha inoltre in corso progetti riguardanti il Grid computing: - presso l'istituto Ngee Ann Polytechnic di Singapore, una delle più prestigiose università nonché primo politecnico di Singapore a implementare un ambiente Grid per consentire al personale e agli studenti di condividere dati e potenza di elaborazione; - presso T-systems, una business unit di Deutsche Telekom che intende sviluppare un Grid Demonstration Center presso il T-systems High Security Datacenter di Francoforte per promuovere il Grid computing all'interno delle aziende commerciali; - presso l'In2p3 (Institut National de Physique Nucleaire et de Physique des Particules), dove Ibm sta collaborando al deployment di Grid service mediante Globus Toolkit 3. In2p3 e Ibm stanno inoltre utilizzando la tecnologia Grid per supportare la ricerca farmaceutica e gestire meglio i picchi di richiesta dei dati sul sistema In2p3. "Importanti realtà bancarie, finanziarie, dell'industria automobilistica, delle telecomunicazioni e dell'istruzione stanno mettendo al lavoro le tecnologie di Grid computing per risolvere le sfide di business maggiormente mission-critical", sottolinea Tom Hawk, General Manager di Ibm Grid Computing. "Sempre più spesso, clienti business di ogni parte del mondo si rivolgono alle tecnologie Grid per migliorare l'utilizzo, la reattività e i costi delle loro risorse It". Nuove proposte per il mercato finanziario L'impegno dedicato da Ibm nelle soluzioni verticali basate sul Grid computing prosegue con due nuove proposte destinate al settore dei servizi finanziari: - Ibm Grid Offering for Analytics Acceleration: Customer Insight in Banking -- Ibm e Sas hanno presentato una nuova soluzione Grid per l'analisi della clientela nel settore bancario. Ibm ha utilizzato l'applicazione Sas Credit Scoring appartenente alla soluzione Sas Banking Intelligence per dimostrare come le applicazioni possano essere portare rapidamente a funzionare in ambienti di Grid computing. Sas è stata in grado di inserirsi all'interno dell'ambiente Grid senza intervenire sulla programmazione. Questa proposta incrementa la competitività di una banca ottimizzando le applicazioni di customer intelligence, riducendo le tempistiche richieste dall'esecuzione dei modelli statistici, rendendo più sofisticate le analisi e aumentando la precisione delle attività di acquisizione e fidelizzazione della clientela. Sas fornisce inoltre un'ampia gamma di soluzioni grazie alle quali il settore finanziario può affrontare gli obblighi normativi, rilevare i tentativi di frode e implementare altre funzioni per la gestione del rischio. - Ibm Grid Offering for Risk Management and Compliance: Capital Markets and Retail Banking -- Questa proposta, sviluppata in collaborazione con Datasynapse, intende aiutare i risk manager a implementare un'infrastruttura Grid per supportare il monitoraggio in tempo reale dei limiti di credito, un settore nel quale molte applicazioni vengono tuttora eseguite nottetempo. Questa proposta getta inoltre le basi di un'infrastruttura applicativa per il rischio creditizio in linea con Basilea Ii e può aiutare gli operatori finanziari a rispettare con maggior efficienza i vincoli fissati dalle normative Patriot Act, Sarbanes-oxley Act e Nyse Rule 92. Dal momento che non occorre sostituire le infrastrutture già esistenti, le aziende possono far leva su quanto investito passando a una soluzione standard dalle prestazioni superiori e dal costo inferiore. Gli accordi con i partner Ibm ha infine annunciato il perfezionamento di accordi Master Relationship Agreement con due provider di middleware per Grid computing: Avaki e United Devices. Avaki, società di Burlington nel Massachusetts, è specializzata nel software per l'integrazione dell'informazione basato su tecnologia Grid; United Devices, società di Austin, nel Texas, propone soluzioni Grid sicure ad aziende di ogni dimensione. Ibm e i suoi partner offrono un totale di 17 soluzioni Grid per nove settori verticali.

LA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO: RIFLESSIONI E PROSPETTIVE CONVEGNO CON IL SOTTOSEGRETARIO VIETTI IL 26 SETTEMBRE
Milano, 25 settembre 2003 - Che cosa comporta la riforma del diritto societario per le imprese? E per gli investitori? Che opportunità di flessibilità sono offerte all’impresa? Potrebbe risentire la trasparenza del mercato? Ci sono norme e interpretazioni poco chiare? Se ne parlerà al convegno “La riforma del diritto societario: riflessioni e prospettive”, promosso dalla Camera di Commercio di Milano, attraverso l’Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione, in collaborazione con Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. L’incontro si terrà. Venerdì 26 settembre ore 9 - 18 Palazzo Turati, Sala Conferenze via Meravigli 9/b – Milano (Mm Cordusio) Interverrà l'on. Michele Vietti sottosegretario Ministero della Giustizia e Presidente della Commissione per la riforma del dirittto societario. Condurranno i lavori e saranno presenti: Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano, Bruno Ermolli, Presidente dell'Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione della Camera di Commercio di Milano; Stefano Azzali, Segretario generale della Camera Arbitrale di Milano; Gian Battista Stoppani, Presidente Ordine dottori commercialisti di Milano; Luigi Augusto Miserocchi, Presidente Collegio Notarile di Milano; Paolo Giuggioli, Presidente Ordine degli Avvocati di Milano; Luigi Pagliuca, Presidente Collegio dei Ragionieri Commercialisti ed Economisti d’Impresa di Milano; Piero Bernardini, Vice Presidente Associazione Italiana per l’Arbitrato (Aia); Michele Monti, Responsabile Servizio Legale e Affari Istituzionali - Borsa Italiana S.p.a.; Giuseppe Tripoli, Segretario generale Unioncamere, Margherita Bianchini, Responsabile Area Diritto Societario Assonime; Michele Carpinelli, Componente Osservatorio sui Rapporti tra Imprese e Pubblica Amministrazione; Giuseppe Leonardo Carriero, Responsabile Ufficio Diritto dell’Economia Banca d’Italia; Marco De Luca, Professore Contrattista Università degli Studi di Pavia, Componente Osservatorio sui Rapporti tra Imprese e Pubblica Amministrazione; Piergaetano Marchetti, Professore Ordinario Università Commerciale “L. Bocconi”di Milano; Paolo Montalenti, Livia Pomodoro, Vincenzo Salafia, Marco Spadacini, Componenti Osservatorio sui Rapporti tra Imprese e Pubblica Amministrazione. Per informazioni: Camera Arbitrale - Camera di Commercio di Milano, tel. 02-8515.4511/4515 - fax 02-8515.4384 - www.Mi.camcom.it

NETA PARTNER DELLE UTILITY NEL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI IDRICI
 Milano, 25 settembre 2003 – Neta, società leader in Italia nella fornitura di soluzioni globali per il mercato Energy & Utility ed e-Government, presenta la sua offerta per le Utility che gestiscono le utenze acqua durante l’evento H2obiettivo2000 che si svolgerà a Trieste a partire da domani fino al 26 settembre (H2obiettivo 2000, Trieste, 24-26 settembre 2003, Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima – Molo Bersaglieri, 3 Trieste - padiglione A, stand n° 16). La tredicesima edizione della conferenza della città di Trieste è un’edizione speciale in quanto cade nell’anno che l’Onu ha deciso di dedicare all’Acqua. La Conferenza, organizzata da Federgasacqua e Acegas, è dedicata principalmente alla liberalizzazione e privatizzazione dei servizi idrici in Italia. Per questa ragione Neta, che ha una competenza unica in Italia nell’ambito dell’offerta informatica per aziende di servizi ai cittadini, ha scelto l’evento per presentare la sua offerta specifica per le Utility che gestiscono le utenze acqua nel contesto particolare di un mercato in grande fermento. La legge Galli (legge n. 36 del 1995) oltre ad aver dato il primo impulso al processo di riorganizzazione del sistema idrico in Italia imponendo l’attuazione della suddivisione del territorio in Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) ha introdotto il concetto di concorrenza, intesa come contendibilità del mercato, puntando sulla riduzione delle barriere all’ingresso e alla selezione del gestore in grado di proporre il miglior piano imprenditoriale. Tuttavia, malgrado i passi avanti degli ultimi anni, la normativa in questo settore segna ancora grossi ritardi. Dopo 8 anni, infatti, con forte ritardo rispetto ai 18 mesi previsti dalla riforma, solo per il 12% della popolazione il processo di riforma è concluso. Se ne ricava che, come in altri ambiti (energia e gas), le aziende vanno incontro a problematiche molto complesse senza una direttiva e una linea chiara a cui far riferimento. Neta, forte della focalizzazione sul settore specifico e grazie alle esperienze maturate nel mercato delle Utility, si propone come il partner per le aziende che devono affrontare le nuove problematiche del mercato. “Le aziende che devono affrontare la nuova situazione legata al nuovo mercato della liberalizzazione delle risorse idriche – ha affermato Gloria Gazzano, Direttore Generale di Neta – hanno bisogno di un partner affidabile e competente che le aiuti ad adempiere in modo consono agli obblighi imposti dalla nuova normativa, ma anche che le supporti nella scelta delle azioni e strumenti innovativi per cogliere i vantaggi di business e guadagnare in efficienza”.

FINLANDIA:PRODUZIONE FORESTALE SFIDE E OPPORTUNITÀ DELL'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
Milano, 25 settembre 2003 - Positivo il commento di Timo Poranen, Presidente della Federazione delle Industrie Forestali di Finlandia, sull'allargamento dell'Unione Europea che viene letto come una opportunità e una sfida. In particolare sono i paesi dell'Europa centro-orientale a essere considerati di grande interesse per l'industria forestale europea, in quanto dispongono già di ampie risorse di materie prime e di un'industria forestale sviluppata. Sebbene i dati del primo semestre 2003 segnino un trend non molto positivo, nel complesso la produzione totale delle aziende finlandesi del ramo foreste è cresciuta di circa il 2% rispetto al 2002. In occasione della presentazione alla stampa dei dati sull'attività delle Industrie Forestali Finlandesi Timo Poranen, Presidente della Federazione delle Industrie Forestali Finlandesi, ha commentato l'allargamento dell'Europa e il suo impatto sull'industria forestale europea sottolineando che - "L'allargamento contribuirà a aumentare la base di materia prima dell'Unione. L'area delle foreste al suo interno aumenterà di un terzo. L'argomento foreste è strettamente legato a quello della silvicoltura; e i cambiamenti climatici sono argomento prioritario, specialmente il commercio delle emissioni. " In 20 anni il consumo e la produzione di carta sono raddoppiate. La carta non è scomparsa e la e-Economy continuerà a usare la carta. La Federazione delle Industrie Forestali Finlandesi ha realizzato una riflessione sui dati degli ultimi decenni. Mariatta Malmipohja, Direttore della Comunicazione della Federazione informa che "Gran parte del merito di questo sviluppo è da accreditare alle carte da stampa e da scrittura, che hanno fatto segnare una crescita vertiginosa in termini di consumo. Per esempio, nel 1980 il consumo di carta da stampa e da scrittura nell'Europa Occidentale era pari a circa 13 milioni di tonnellate. Nel 2002 questo valore aveva raggiunto già circa i 28 milioni di tonnellate. " Per segnare il sodalizio tra la Finlandia e l'Italia l'incontro di oggi è stato caratterizzato dalla presenza del neo-ambasciatore finlandese in Italia, Alec Aalto. Attualmente le aziende forestali finlandesi coprono più del 92%. Del mercato complessivo; più di 50 cartiere in Europa sono controllate da società finlandesi. Le tre più importanti aziende cartarie finlandesi - Stora Enso, Upm Kymmene e Metsàliitto - sono presenti fra i sette più grandi produttori di carta nel mondo. Helsinki, per questa_ ragione, può essere definita la capitale mondiale della carta.1+ La Federazione Dell' Industria Forestale Finlandese - Ffif è l'associazione che raggruppa gli interessi delle imprese rappresentanti la totalità dell'industria della carta, cartone e della cellulosa e circa l'80 % dell'industria del legno. Fra le aree di attività della Federazione dell'Industria Forestale Finlandese si concentrano nei seguenti ambiti: foreste e natura; politica industriale ed ambientale; politica commerciale; analisi economiche e statistiche; mercato del lavoro. La Federazione dell'Industria Forestale Finlandese ha una sede a Bruxelles, per i contatti con gli organi dell'Unione Europea ed è il portavoce degli interessi dei propri membri a livello internazionale cooperando con la Cepi - Confederazione delle Industrie delle Carta Europee - e con la Cei Bois - Confederazione Europea delle Industrie del Legno. Ulteriori informazioni nel sito www.Forestindustries.fi 

DATI SULLA PRODUZIONE E LE ESPORTAZIONI DEI PRODOTTI DELLE INDUSTRIE FORESTALI FINLANDESI TRA GENNAIO E GIUGNO 2003
Milano, 25 settembre 2003 - La crescita economica è rimasta debole nei paesi occidentali industrializzati nel primo semestre del 2003. La guerra in Iraq e la Sars hanno eroso ancor più lo sviluppo dell'economia globale. La produzione all'ingrosso negli Usa è cresciuta di circa il 2%, inferiore rispetto alle attese. Negli stati membri dell'Unione Europea la percentuale è stata appena sotto l'uno per cento. Con la Germania in recessione la crescita è stata più lenta e la crescita è stata lenta in tutta 1"'eurozona". Con la scarsa crescita economica è risultato scarso anche il dato per le industrie forestali finlandesi. Scarsa crescita nella produzione dei volumi La difficoltà dei mercati si è riflessa in Finlandia, tanto che le macchine dell'industria cartaria sono rimaste ferme. La capacità di utilizzo è rimasta bassa, in media dell'88%. Un anno fa la percentuale era dell'87%. Comunque la produzione di carta e cartone è salita di oltre il 3% comparato con il corrispondente periodo di un anno prima, ed è giunta a 6,5 milioni di tonnellate. Questo è dovuto a una leggera nella capacità operativa e di produzione dell'anno precedente. Il trend della produzione è variato molto in relazione delle differenti tipologie e della qualità della carta. La produzione della carta da giornale e di quella da stampa non rivestita, è crollata in riferimento all'anno passato. Viceversa, c'è stata una crescita nella produzione della qualità della carta da stampa rivestita. Anche la produzione di cartone è risultata in crescita. Complessivamente la produzione di cellulosa chimica è stata di 5,9 milioni di tonnellate, segnando una crescita di oltre il 2%. La produzione di legno dolce è rimasta alta, totalizzando circa 7 milioni di tonnellate, con una crescita di circa il 2% rispetto al 2002. La produzione di compensato ha proseguito la sua rapida crescita, segnando la produzione record di 690.000 metri cubi durante il primo semestre 2003. Questo dato rappresenta una crescita del 12% rispetto all'anno precedente. Nel complesso la produzione totale delle aziende finlandesi del ramo foreste è cresciuta di circa il 2% rispetto al 2002. La variazione dei dati nella produzione di cellulosa Il mercato della cellulosa si è sviluppato in maniera incoraggiante durante i primi mesi del 2003 dato che i magazzini dei produttori si sono svuotati ed è iniziata la crescita del prezzo della cellulosa. Il prezzo della cellulosa di legno dolce è salito a 560 dollari americani in aprile. In ogni caso questo trend è mutato durante l'estate: la domanda ha ristagnato e il prezzo della cellulosa è calato. Alla fine di luglio i produttori Norscan avevano circa 1,8 milioni di tonnellate del mercato della cellulosa in stock e il prezzo è sceso a 510 dollari. La lieve crescita delle esportazioni Le difficoltà dei mercati si sono riflesse nelle esportazioni dei prodotti delle industrie forestali durante i primi sei mesi del 2003. A dispetto di una lieve crescita dei volumi delle esportazioni dei volumi rispetto al basso livello dell'anno precedente, i prezzi delle esportazioni per i prodotti delle industrie forestali sono calati di media del 6% nell'anno. Le revenues dalle esportazioni sono state di 5,8miliardi di euro durante i primi sei mesi dell'anno, il 4% meno dell'anno precedente. Più di 5,7 milioni di tonnellate di carta e cartone sono stati esportati durante il primo semestre del 2003, il 2,7% in più rispetto allo scorso anno. La crescita più elevata nelle esportazioni si è avuta nella carta da stampa rivestita. Da gennaio a giugno, l'esportazione di cellulosa è cresciuta di quasi il 5%, abbattendo la barriera del milione di tonnellate. L'esportazione dei segati durante i primi sei mesi del 2003 è rimasto più o meno invariato. Le esportazioni di prodotti in compensato è cresciuto in media del 9%. La crescita maggiore si è avuta nell'esportazione di fogli di legno compensato, le esportazioni di fogli di betulla è stato leggermente più alto dello scorso anno. Prezzi delle esportazioni più bassi La caduta dei prezzi per la maggior parte delle qualità di carta è proseguito per la prima metà del 2003. I prezzi da gennaio a giugno sono stati, in media, più bassi del 10% rispetto al 2002. Intorno al 2% nell'anno, la caduta del prezzo del cartone è stata meno marcata, comunque nel corso dell'anno la caduta dei prezzi ha riguardato anche il cartone.J I prezzi delle esportazioni dei segati di legno dolce sono rimasti relativamente stabili durante la prima metà dell'anno, con una crescita intorno al 3% comparato con lo stesso periodo dell'anno scorso. I prezzi del compensato sono in media di circa il 5% più bassi del 2002. Prosegue la crescita delle vendite in Asia - calano le vendite in Europa Il valore delle esportazioni è calato in totale di quasi il 4%. Le esportazioni verso i paesi dell'Unione Europea sono andate ancora peggio, con un valore delle esportazioni verso la Germania e la Gran Bretagna, i maggiori importatori di prodotti finlandesi, calato di quasi il 10%. In totale le esportazioni verso i paesi dell'Unione Europea sono calati di oltre il 5%. Il valore delle esportazioni verso la Russia e l'America Latina è stato considerevolmente inferiore rispetto al 2002. Come durante il 2002 le esportazioni verso l'Asia sono rimaste migliori rispetto a quelle delle altre regioni durante la prima metà del 2003. C'è stata una marcata crescita delle esportazioni verso il Giappone in particolare.

AIR FRANCE :PROGRAMMA INVERNO 2003 - 2004
Roma, 25 settembre 2003 - Dopo un periodo turbato dalle conseguenze della guerra in Iraq e dalla diffusione della Sars in Asia, il trasporto aereo riprende lentamente a crescere. È in questo contesto ancora fragile che Air France ha elaborato il suo programma inverno 2003, con un'offerta di posti/chilometro in progressione di circa il 3% rispetto all'inverno 2002 (*). Questa stagione offrirà inoltre numerose novità, con uno sviluppo orientato principalmente verso i mercati emergenti. L'apertura della linea Parigi-canton, prevista per quest'estate ma differita a causa dell'emergenza Sars, avrà luogo a gennaio 2004 e porterà a 25 il numero di voli settimanali operati da Air France a destinazione della Cina. Molte nuove destinazioni sulla rete di medio raggio. In Estonia, grazie ad un accordo siglato con Estonian Airlines, Tallin verrà collegata con Roissy 3 volte a settimana. Air France rinforza la sua presenza anche in Germania, con l'apertura della linea Parigi-brema. Il collegamento verrà operato dalla compagnia Régional in partenza da Roissy, con tre voli al giorno. E, nel Kazakhstan, la città di Atyraü, molto frequentata dalla clientela petrolifera, beneficerà, da novembre, di un collegamento via Kiev 3 volte a settimana, subordinato all'acquisizione dei diritti di traffico. Nei prossimi mesi la flotta di Air France si arricchirà con nuovi aerei A318. Il più piccolo aeromobile della famiglia A320, dotato di 123 posti, sostituirà progressivamente i B737. (*) L'evoluzione dell'offerta, pari al 3%, è stata misurata paragonando le previsioni dell'inverno 2003 e quelle dell'inverno 2002. Poiché l'attività dell'inverno scorso è stata fortemente perturbata, il paragone rispetto al programma effettivamente realizzato porta ad una crescita in Sko (posti chilometro offerti) pari a +5%. Programma dei voli di lungo raggio Il programma relativo ai voli di lungo raggio ha registrato una progressione pari a + 2 % in media per la stagione invernale (da novembre a marzo). Il numero di frequenze in America Latina aumenta, con il lancio di un 6° volo per Caracas. La capitale venezuelana sarà ora collegata ogni giorno, tranne il giovedì. Il 5° volo settimanale per Bogotà, lanciato in giugno, viene mantenuto. Il collegamento per San Paolo migliora grazie al passaggio in volo di notte sia all'andata che al ritorno, che facilita i viaggi d'affari, e grazie all'aumento delle capacità dovuto agli aerei B777, che sostituiscono gli A330. Lo stesso vale per Città del Messico, collegata una volta al giorno, da quest'estate, con un B747-400. Pochi cambiamenti per il continente nordamericano, al di fuori di un'offerta più consona alla stagionalità del traffico: leggero calo delle frequenze per New York, Atlanta, Washington, Boston, Filadelfia, Cincinnati, Los Angeles e Montreal. Ricordiamo che il numero di destinazioni servite da Air France per gli Stati Uniti, grazie al code-share con Delta, è passato quest'estate a 118 con 6 nuovi punti: Anchorage (Alaska), El Paso (Texas), Kahului (Hawaii), Lynchburg (Virginia), Manchester (New Hampshire) e Panama City (Florida). Un ulteriore punto verrà inoltre lanciato a partire del 6 ottobre: Bangor (Maine). L'asia ritrova quest'inverno il programma previsto prima delle riduzioni di capacità dovute all'epidemia di polmonite atipica. Dopo l'apertura della linea Parigi-canton prevista per il 5 gennaio 2004, Air France effettuerà ogni settimana 25 voli verso la Cina: 6 frequenze settimanali verso Shanghai (A340), 1 volo quotidiano verso Pechino (B777), 1 volo quotidiano verso Honk Kong (B777) e presto 1 volo a destinazione di Canton 5 volte a settimana in A340. Inoltre, 5 voli settimanali verranno effettuati in code-share con il nostro partner China Eastern a destinazione di Shanghai. Il sistema di code-share viene ora esteso a tutti i voli di Air France e di Korean Air tra Parigi e Seul, una linea sulla quale Skyteam propone quindi 10 collegamenti settimanali. L'assegnazione di nuove bande orarie permette, al di là di 2 voli quotidiani, di creare un terzo volo tra Parigi e Tokyo. Questo collegamento effettuato di mattina (sia da Parigi che da Tokyo) è proposto 3 volte a settimana e porta a 17 il numero di voli Air France settimanali tra le 2 capitali. Infine, Air France opera un volo in più a destinazione di Bombay con 4 voli settimanali in code-share con Delta, mentre Manila, da quest'estate, è collegata con tre voli settimanali diretti invece di quattro voli come lo scorso inverno. In Africa, l'aumento delle frequenze lanciato quest'estate viene mantenuto, con un volo quotidiano per Bamako, un 3° volo settimanale per Brazzaville, un 4° volo per Ndjamena. Il collegamento diretto con Lomé è garantito 3 giorni a settimana, mentre Lagos beneficia di un volo quotidiano diretto, senza proseguimento verso un'altra destinazione. In Medio Oriente, Riyad e Djeddah sono collegate via il Cairo 3 volte a settimana. Il programma per le Antille francesi non cambia rispetto all'estate: 14 voli settimanali verso Pointe à Pitre, di cui 2 in partenza da Roissy, e 12 verso Fort de France, di cui 2 in partenza da Roissy. Il collegamento quotidiano per la Repubblica Dominicana è mantenuto, ma viene modificato per adeguarsi meglio alla richiesta: quest'inverno vi saranno 4 voli per Punta Cana e 3 per Santo Domingo, il contrario dello scorso inverno. Da quest'estate, L'avana è collegata ogni giorno. I voli verranno operati quest'inverno con aeromobili B747-400. Nell'oceano Indiano, La Réunion è collegata 9 volte a settimana in partenza da Orly e ogni giorno in partenza da Roissy grazie al nostro accordo con Air Austral, che utilizza apparecchi B777. Infine, è previsto il mantenimento di 4 voli settimanali per Madagascar, subordinato al prolungamento dei diritti di traffico. Il programma dei voli di medio raggio Sulla rete di medio raggio internazionale, l'offerta globale è in progressione di oltre il 3 % in Sko: sono state infatti prolungate le misure di adeguamento di quest'estate sulle linee più brevi della rete ed è stato proseguito lo sviluppo per quanto riguarda l'Europa del Sud e dell'Est. Le principali modifiche apportate quest'estate sono state mantenute: * in Italia, collegamento con Verona operato d'ora in poi da Régional con un aereo Embraer 145 (3 voli quotidiani); * collegamento con Napoli trasferito a Roissy; * in Spagna, 3a frequenza per Malaga e e 2° volo per Valencia da Roissy; * in Grecia, quarto volo quotidiano per Atene; * in Germania, decimo volo per Francoforte per tutta la stagione; * in Russia, seconda frequenza per San Pietroburgo. * Le frequenze vengono invece ridotte a destinazione di Roma (7 invece di 8), Amsterdam (8 invece di 9), Düsseldorf (6 invece di 8), Monaco (8 invece di 9), Ginevra (10 invece di 11) e Stoccolma (4 invece di 5), e i collegamenti Parigi-berna e Lione-berlino sono soppressi. * In Africa del Nord, le linee aperte quest'estate a destinazione di Algeri dall'aeroporto di Orly e di Marsiglia sono mantenute, come pure il 4° volo quotidiano a destinazione di Casablanca. Fra le novità dell'inverno 2003, tre nuove destinazioni in Europa: * Grazie ad un accordo siglato con Estonian Airlines, viene proposto un nuovo collegamento tra Tallin e Parigi 3 volte a settimana, con un aeromobile B737-500. * Con l'apertura della linea Parigi-brema, viene creata una nuova porta d'ingresso per la Germania, con 3 voli al giorno operati da Régional. * E la città di Atyraü, nel Kazakhstan, viene collegata 3 volte a settimana, via Kiev, con aerei Fokker 100 operati da Régional (se verranno ottenuti i diritti di traffico). Per il Marocco, segnaliamo un volo settimanale in più tra Orly e Marrakech, il sabato. In partnership con Ram, a partire da metà dicembre, Lione e Marsiglia saranno collegate direttamente a Marrakech 2 volte a settimana. Sul network domestico, Air France propone 16 frequenze quotidiane in più rispetto all'inverno 2002, ossia un'offerta in aumento di oltre il 7% in posti/chilometro offerti. Questo aumento di frequenze è accompagnato da una revisione della ripartizione dei voli tra Paris-orly e Paris-charles de Gaulle, allo scopo di privilegiare le coincidenze a Paris-cdg e le cadenze orarie per il traffico locale Business a Paris-orly. Sempre 17 voli al giorno tra Parigi e Strasburgo, ma trasferimento di uno dei voli da Cdg a Orly, con rispettivamente 5 e 12 partenze quotidiane. Un volo supplementare per Brest in partenza da Orly, con un totale di 10 voli al giorno, di cui 3 in partenza da Roissy. Soppressione del collegamento Roissy-lorient. Sempre 4 voli al giorno ma tutti operati da Orly. Un volo supplementare Orly-bordeaux, con un totale di 15 voli quotidiani, a cui si aggiungono i 5 voli in partenza da Roissy. Tolosa conserva 31 voli al giorno con il trasferimento di uno degli 8 voli da Roissy a Orly. Quattro voli in più tra Parigi e Nizza, ossia 26 voli quotidiani di cui 7 in partenza da Roissy e 19 in partenza da Orly. 25 voli al giorno tra Parigi e Marsiglia, di cui 6 in partenza da Roissy. 13 voli al giorno per Montpellier, di cui 4 da Roissy. 7 voli al giorno per Biarritz, di cui 2 in partenza da Roissy. Vengono aggiunte delle frequenze per Tolone, che passa a 5 voli quotidiani contro 4 l'inverno scorso, e per Perpignan, che passa a 4 voli contro 3 al momento della creazione della linea in febbraio 2003. Un volo in più nel prime-time per Clermont-ferrand, che passa a 5 voli quotidiani in partenza da Orly e 2 in partenza da Cdg. Senza dimenticare che, da quando è cessata l'attività di Air Lib in febbraio 2003, Brit Air ha ripreso i collegamenti per Annecy e Lannion (3 voli quotidiani) e per Metz (4 voli quotidiani), in partenza da Orly. I voli programmati per Ajaccio e Bastia vengono operati insieme al nostro partner Ccm. Sulle linee trasversali, un volo in più tra Lione e Lilla, ossia 4 voli quotidiani da quest'estate, e 2 voli in meno tra Lione e Nizza, che passa a 4 voli al giorno.

BASIQ AIR:PROSEGUE IL VOLO PISA - AMSTERDAM
Milano, 25 setembre 2003 - Basiq Air ha rinnovato l’accordo con l’aeroporto di Pisa per prolungare il collegamento Pisa - Amsterdam. La compagnia, infatti, dopo aver sperimentato per sei mesi questa destinazione, che ha riscosso un successo inaspettato, ha deciso di riconfermare il volo anche per la stagione invernale. Basiq Air opera con 6 voli diretti settimanali per Amsterdam fino al 26 Ottobre 2003; dal prossimo 27 Ottobre i voli scenderanno a 3. La tariffa parte da € 39,99 per tratta tasse escluse. Operativo Invernale Dal 27 Ottobre 2003 l’operativo voli Basiq Air da e per l’Italia, per la stagione invernale 2003-‘04 subirà delle piccole variazioni. Da Milano la compagnia continuerà ad operare due voli giornalieri mentre da Pisa i voli saranno ridotti a 3 alla settimana e da Napoli a 5 alla settimana. Anche gli orari subiranno modifiche minime. Basiq Air ha concluso la stagione estiva 2003 in modo positivo. “Nonostante la pressione sui prezzi, siamo soddisfatti dell’interesse per i nostri voli per Amsterdam. Siamo lieti della rapidità con cui il mercato italiano ha accolto i nuovi collegamenti Basiq Air e del contributo che l’Italia porta alla compagnia” afferma Gerard Helming, Executive Vice President Marketing & Sales. “Siamo anche molto soddisfatti della facilità con cui il mercato italiano ha adottato internet e carta di credito come strumenti di prenotazione: ci rende ottimisti per il futuro.” Per la prossima stagione invernale saranno raddoppiati i collegamenti Basiq Air in Europa: da 51 voli settimanali operati l’inverno scorso ai 108 voli settimanali programmati per l’inverno 2003-’04. Molte delle destinazione che l’anno scorso venivano servite dai voli di linea Transavia, infatti, nella la prossima stagione invernale saranno servite da Basiq Air. A ciò si sono aggiunte anche destinazioni nuove rispetto all’inverno passato (come Pisa e Londra Stansted).
Infolink: www.Basiqair.com

LOMBARDIA: PRIMO PARTNER ITALIANO PER IL CILE
Milano, 25 settembre 2003. La Lombardia ha un peso importante sull’interscambio italiano con il Cile: nel 2002 rappresenta infatti il 41% delle importazioni e il 34% delle esportazioni totali, con un volume d’affari concentrato prevalentemente su Milano (78,2% dell’import e 52,2% dell’export), Brescia (17,2% e 12,8%), Bergamo (1,3% e 11,1%) e Varese (1,4% e 7,9%). Nell’immediato futuro si aprono nuove opportunità: l’Unione Europea e il Cile hanno negoziato un accordo di associazione, ora in vigore. Tale accordo prevede l’istituzione di un’area di libero scambio, con l’abolizione progressiva di tutti i dazi doganali per facilitare commercio ed investimenti bilaterali. In ambito politico l’accordo prevede il rafforzamento del dialogo e la promozione dei valori democratici. In occasione della visita del Ministro dell’Economia del Cile, Jorge Rodríguez, la Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, l’Ambasciata del Cile in Italia e Prochile Milano - con la collaborazione del Gruppo Sanpaolo Imi -, organizzeranno un seminario sul tema “L’accordo di Associazione Unione Europea – Cile: le opportunità per le imprese italiane”. L’incontro si terrà: giovedì 25 settembre dalle ore 9 alle ore 13 presso la sede della Camera di Commercio, Sala Consiglio, Palazzo Turati, via Meravigli 9/B, Milano. Aprirà i lavori Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano. Nel corso del seminario verranno illustrate le caratteristiche dell’accordo e le opportunità di business per le imprese lombarde. "Il Cile costituirà un importante partner dell’Unione Europea, un mercato che si apre al commercio estero - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’internazionalizzazione -, e ora offre nuove opportunità commerciali e di investimento. Si tratta quindi di un’area che rappresenta una piattaforma privilegiata per gli operatori che vogliano entrare da protagonisti nel mercato dell’America Latina e del Mercosur. E Promos aiuta le piccole e medie imprese lombarde ad usufruire delle opportunità che il Cile offre”. ) Per adesioni e informazioni: tel: 02 8515 5881, fax 02 8515 5227 / 5394, e-mail
gefter@mi.Camcom.it

GIULIO GALLAZZI, AMMINISTRATORE DELEGATO E FONDATORE DI NPV, NOMINATO NEL COMITATO SCIENTIFICO DEL MASTER IN “MANAGEMENT, ACCOUNTING, AUDITING E CONTROL” DELLA SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI
Milano, 25 settembre 2003 - Giulio Gallazzi, amministratore unico e fondatore di Npv - Net Present Value –, giovane e ambiziosa società milanese di consulenza di direzione, è stato recentemente nominato nel Comitato Scientifico del Master in “Management, Accounting, Auditing e Control” della Scuola di Ateneo per l’Alta Formazione Europea Jean Monnet della Seconda Università di Napoli. L’obiettivo è quello di portare la testimonianza e l’esperienza manageriale presso imprese italiane ed estere di media e grande dimensione, come esperto di tematiche di sviluppo e controllo del business e di ristrutturazione organizzativa. Giulio Gallazzi, già docente presso la Sda Bocconi, sui temi del marketing e dello sviluppo sostenibile d’impresa, ha tra l’altro pubblicato numerosi lavori e articoli, approfondendo i temi dello sviluppo e della ristrutturazione aziendale. Attualmente, Gallazzi è anche Amministratore Delegato di Sri – Socially Responsible Italia S.p.a., Società leader per le strategie di marketing e per la comunicazione nell’area etica.

LA QUALITÀ DELLA VITA "A NORMA" UNI
Roma, 25 settembre 2003 - Uni ritiene che i prodotti "a norma" (cioè sicuri, di qualità e ambientalmente compatibili) possano diventare realmente lo standard del mercato -e quindi i consumatori essere massimamente garantiti- solo se il consumatore comprenderà il significato della normazione e i vantaggi dei prodotti certificati, conformi, marcati, etc... E genererà una domanda di prodotti "a norma" che inevitabilmente risalirà le filiere distributive e produttive, portando tutte le aziende a qualificare la propria produzione. Sebbene numerosissimi aspetti della vita quotidiana siano regolati dalle norme tecniche volontarie, i consumatori non ne sono consci, quindi in occasione della Giornata Mondiale della Normazione, Uni organizza -con il patrocinio del Ministero delle Attività Produttive- un incontro aperto al pubblico per presentare il ruolo sociale della propria attività, i meccanismi che la regolano e il valore delle norme Uni. L'incontro La qualità della vita "a norma" si terrà: Martedì 14 Ottobre 2003 alle ore 10.00 presso il Tempio di Adriano, Piazza di Pietra - Roma. Nella prima parte della manifestazione interverranno: - On. Antonio Marzano, Ministro delle Attività Produttive; - Daniele Gerundino, Assistente Segretario Generale Iso per le Strategie; - Paolo Scolari, Presidente Uni. Seguirà un dibattito -moderato dal Vicedirettore del Tg2 Rai Luciano Onder- al quale parteciperanno anche: - Sen. Cesare Cursi, Sottosegretario di Stato del Ministero della Salute; - Daniela Primicerio, Direttore Generale della Dir. Gen. Per l'Armonizzazione del Mercato e la Tutela dei Consumatori del Ministero delle Attività Produttive; - Gianni Cavinato, rappresentante designato del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. In occasione dell'incontro verranno presentati i risultati della ricerca realizzata da Cirm-world Research sui processi di acquisto, la notorietà Uni, la percezione, il vissuto e le attese verso i prodotti a norma. L'evento è aperto al pubblico previa conferma di partecipazione via fax allo 064815518 oppure inviando una e-mail all'indirizzo equa.It@flashnet.it  
 

IL CSE CENTRO SERVIZI ECOLOGICI INAUGURERÀ IL 26 SETTEMBRE PROSSIMO I NUOVI LABORATORI NELLA SEDE CENTRALE DI FENICE A RIVOLI.
Cascine Vica - Rivoli (Torino), 25 settembre 2003 - Un investimento da 4,6 milioni di Euro dettato dalla volontà di Fenice di disporre di una struttura propria rinnovata secondo le migliori dotazioni tecnologiche, per rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente in termini di competenze. Una concreta opportunità di crescita tecnologica anche per il tessuto industriale e sociale. La palazzina di nuova realizzazione, si sviluppa su tre piani con 3500 m2 di cui 2000 interamente dedicati ad attività di laboratorio, con strutture all’avanguardia per l’esecuzione delle più sofisticate analisi ambientali e 1500 m2 ad uffici. Il Centro Servizi Ecologici ha iniziato le sue attività nel 1971 in Fiat per affrontare le esigenze di tutela di salute dei lavoratori e salvaguardia dell’ambiente per tutto il Gruppo. Oggi, il Centro di Fenice, grazie a un team di circa 80 professionisti, offre ai clienti una gamma di servizi dedicati allo studio ed alla soluzione delle problematiche specialistiche di consulenza ed intervento ecologico-ambientale in campo industriale e pubblico-istituzionale. Il Cse di Fenice dispone, inoltre, di una sede distaccata presso Casalnuovo (Napoli) e di mezzi mobili che consentono di effettuare analisi “in campo” su tutto il territorio nazionale.

CONFCOOPERATIVE RACCOGLIE L’ALLARME DELLA FILIERA TABACCHICOLA UMBRA.
Perugia, 25 settembre 2003 - Quello che si sta delineando tra Bruxelles e Taormina rischia di assumere l’entità di una vera débacle per il comparto tabacchicolo regionale. La revisione dell’Ocm prodotti mediterranei, dopo le recenti campagne anti-fumo, rischia seriamente di mettere in ginocchio una filiera che in Umbria tocca livelli di assoluta eccellenza. Non occorre infatti essere grandi veggenti per valutare che quanto sta emergendo dalle insistenti voci sull’estensione al comparto tabacchicolo del disaccoppiamento integrale unitamente all’incentivazione alla dismissione, porteranno alla sicura eliminazione della coltura in Umbria come in altre regioni particolarmente vocate. “Il clima di incertezza – denuncia Luigi Minelli, presidente del settore agricolo di Confcooperative Umbria – penalizza l’intera filiera di cui la cooperazione rappresenta oltre il 45% del prodotto trasformato nazionale con più di 700 aziende in Umbria ed oltre 5000 addetti”. Questo grido è stato da tempo raccolto da Confcooperative, consapevole del valore altamente strategico della tabacchicoltura per il suo impatto economico ed occupazionale. Molti sono stati i contatti attivati con il Ministro Alemanno che da sempre ha promesso una ferrea difesa del comparto in considerazione della coincidenza della trattativa europea con il semestre di presidenza italiano. “Anche a livello locale – prosegue Minelli - ci stiamo movendo in maniera decisa a difesa degli interessi delle nostre strutture di trasformazione. In funzione dell’incontro istituzionale convocato dall’Assessore Bocci per domani (Attenzione: Per Le Redazioni “Oggi” – Giovedì 25 settembre 2003) abbiamo attivato un tavolo di confronto interno con i rappresentanti delle strutture aderenti al nostro movimento che vedrà la partecipazione dei referenti nazionali di settore”. “Confcooperative – interviene il Presidente regionale Andrea Fora – sta vigilando sull’andamento della trattativa internazionale e nell’incontro con l’Assessore Bocci intende richiedere il suo massimo impegno per garantire un presente ed un futuro alla tabacchicoltura umbra. Siamo certi infatti che l’applicazione di un disaccoppiamento totale ad un comparto importantissimo per la nostra regione ma che già ha posto in evidenza preoccupanti segnali di crisi indotti dal difficile rapporto con l’industria, andrà a determinare effetti sicuramente letali”.

FERMA RISK MANAGEMENT FORUM 2003 REAGIRE AD UN MONDO DI INCERTEZZE IL RISK MANAGEMENT IN AZIONE
Roma, 25 settembre 2003 - Catastrofi naturali, terrorismo, scandali finanziari, black-out informatici ed energetici fino alla sicurezza degli impianti che erogano gas e benzina nelle nostre città e alla qualità degli alimenti che arrivano sugli scaffali dei supermercati: tutti questi eventi - che si inseriscono in un quadro di generale aumento dell'inquietudine sul futuro - hanno reso il rafforzamento del risk management e della corporate governance una priorità assoluta sia per le imprese sia per gli enti governativi. Ma qual è la situazione in Italia? Il nostro Paese figura tra quelli che in Europa adottano l'atteggiamento più "fatalista" verso le problematiche connesse ai rischi, con un ricorso ancora decisamente limitato alle strategie di risk management. Proprio perché nel nostro paese, c'è una scarsa cultura della prevenzione del rischio la Ferma (Federazione delle Associazioni Europee di Risk Management) ha scelto l'Italia per il suo Forum, che vedrà riuniti oltre 1000 risk manager provenienti da tutta Europa e il gotha del mondo assicurativo internazionale. Un momento di riflessione sul tema dei rischi per le imprese ma soprattutto una occasione per lanciare un allarme: trascurando il problema, le Pmi italiane, rischiano di perdere competitività internazionale mentre la Pubblica Amministrazione appare in grave ritardo e non sembra neppure conoscere questa figura professionale. Mentre l'Italia - a differenza di molte altre nazioni europee - continua a non avere una legge sulle assicurazioni obbligatorie per i danni da catastrofe naturali e da terrorismo, due rischi purtroppo molto concreti che non ci possiamo più permettere di trascurare. All'interno del Forum di Ferma viene anche lanciata l'idea di una "Authority europea sul rischio industriale" sul modello di quella da poco operativa in ambito di sicurezza alimentare, alla quale sarebbero favorevoli la maggiore parte delle aziende europee.Roma 5-8 Ottobre 2003 Hotel Hilton Cavalieri Per accrediti e informazioni : Ufficio Stampa - Inc Istituto Nazionale per la Comunicazione Barbara Erba 06 44160886 - 347 7581858 - b.Erba@inc-comunicazione.it  Paolo Mattei 06 44160880 - 335 7251741- p.Mattei@inc-comunicazione.it  Per scaricare il programma del Forum:
www.Ferma-asso.og

SARÀ IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ROMANO PRODI A TENERE LA LEZIONE INAUGURALE DEL COLLEGIO EUROPEO DI PARMA
Parma, 24 settembre 2003  - sabato 27 settembre alle 15.30, al Teatro Regio Il 27 settembre, alle 15.30 al Teatro Regio di Parma si inaugura il Diploma avanzato in studi europei (Dase). Sarà Romano Prodi, presidente della Commissione europea a tenere la prima lezione. L’obiettivo del Collegio europeo di Parma è di formare i neo laureati nel campo del diritto, dell’economia e delle politiche dell’Unione Europe per prepararli alle carriere presso le istituzioni europee, nazionali, le associazioni di categoria, il mondo delle imprese e delle libere professioni. Il Dase forma anche specifiche professionalità nella gestione delle politiche comunitarie devolute alle amministrazioni regionali e locali. Nasce dunque anche in Italia, a Parma, un polo di eccellenza analogo a quello di Bruges, in Belgio. Ad occuparsi della formazione degli studenti saranno docenti provenienti da Università italiane ed europee, esperti di tematiche comunitarie ed alti funzionari delle istituzioni comunitarie e di organizzazioni internazionali e nazionali. Le lezioni si terranno in lingua italiana, inglese e francese, il corso, della durata di un anno, è articolato in due semestri a tempo pieno con frequenza obbligatoria. L’interesse suscitato dal Dase è stato consistente: erano cinquanta i posti a disposizione, ma le richieste d’iscrizione sono state più del triplo: 168 e di queste il 45% proviene da paesi europei ed extra europei (25 nazioni tra cui: Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Romania, Albania, Bulgaria, Russia, Polonia, Libano, Malta, Lituania e Georgia). I soci fondatori del Collegio Europeo sono: Università degli Studi di Parma, Unione Parmense degli Industriali, Provincia di Parma, Comune di Parma, Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Convitto nazionale “Maria Luigia” di Parma.

E³ - EDUCAZIONE, EUROPA E E-GOVERNMENT IBM CON IL MIUR PER LE TECNOLOGIE A SUPPORTO DELLA FORMAZIONE.
Monte Porzio Catone, 26 settembre 2003 – Una grande occasione di esposizione e confronto delle politiche e delle azioni realizzate nei vari Paesi europei nel settore dell'Ict nell'Educazione: è questo il senso della tre giorni organizzata dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal 24 al 26 settembre nella quale Ibm, in qualità di partner tecnologico, testimonia il proprio contributo nel settore dell’e-learning. “Ibm è da tempo in prima linea, accanto al Miur e alle scuole, nel promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie in grado di aumentare l’efficacia e l’efficienza del processo formativo” ha affermato Giancarlo Presutti, Responsabile Education di Ibm. “Il ruolo di queste tecnologie e, più in generale, della Rete può, infatti, sostenere l’innovazione organizzativa del sistema scolastico e l’evoluzione del processo didattico sostenendo la trasformazione del mondo scuola in un sistema aperto all’esterno, al contributo delle altre istituzioni pubbliche, delle famiglie e del mondo del lavoro”. E’ in quest’ottica che Ibm ha avviato numerose iniziative mirate ad indirizzare l’uso di tecnologie di rete a supporto dello sviluppo del sistema educativo scolastico: tra queste, il progetto internazionale “Reinventing Education”, lo sviluppo di una innovativa piattaforma tecnologica per l’e-learning e le nuove soluzioni “on demand” di Ibm per le scuole, i docenti e gli studenti. Inoltre, in linea con la tendenza europea che vede un numero sempre maggiore di ministeri e pubbliche amministrazioni utilizzare sistemi open source, Ibm contribuisce alla diffusione, anche nel mondo scolastico, di tecnologie e soluzioni applicative basate su Linux. Queste, oltre ad ottimizzare in modo rilevante gli investimenti tecnologici, permettono agli studenti di prendere contatto diretto con il funzionamento del sistema operativo nonchè di allargare le piattaforme di apprendimento acquisendo competenze diversificate. Il Ministero dell’Interno tedesco e alcune amministrazioni comunali e regionali in Italia hanno già sperimentato con successo i vantaggi di Linux e degli standard aperti. Nel corso dell’evento, che coinvolge i più autorevoli esponenti di istituzioni e organizzazioni europee, Ibm è presente con i seguenti interventi: Mercoledi 24 Settembre “Ibm Italy Foundation Education Projects: Learning in a Changing World” Angelo Failla Direttore Fondazione Ibm Italia.
“Transforming the Education landscape in Europe through e-learning” Carla Milani Business Development Executive Learning Solutions - Ibm South Region. Venerdi 26 Settembre “Let imagine a wireless world in the school” Graziella Dilli Mobile e-Business Leader Region South. Ibm è stata riconosciuta dalla società di analisi Gartner fra i Leader dell’e-learning nei due recenti report "2003 E-learning Suite Mq: Beyond Partial Suites" and "2003 E-learning Content Magic Quadrant." (febbraio 2003).

INDAGINE ORGA: PER LA FORMAZIONE SI INVESTONO 1,5 MILIARDI. SOLO IL 33& DELLE IMPRESE ADOTTA PROGRAMMI CONTINUATIVI.
Milano, 25 settembre 2003 - Nonostante il momento difficile per l’economia, le aziende italiane continuano ad investire nella formazione del personale. A dedicare maggiori risorse a queste attività sono soprattutto le imprese medio-grandi (fatturato oltre i 50 milioni di euro); per quanto riguarda i settori prevalgono le banche e i servizi. E’ quanto emerge da un’indagine su 1.000 manager condotta da Orga, la storica società leader in Italia nella consulenza aziendale, nella formazione e nella selezione del personale. In Italia le imprese spendono in formazione circa 1,5 miliardi di euro, contro il doppio della Germania, il triplo della Gran Bretagna e addirittura il quadruplo della Francia. Nel complesso circa il 33% delle imprese italiane hanno programmi continuativi di formazione del personale. Un livello ancora basso, rispetto ad altri Paesi europei, come Danimarca (95%), Olanda (90%), Germania (75%) e Belgio (70%). I settori in cui la formazione è più frequente sono banche e finanza (66%), i servizi alle imprese (30%), industria (27%) e commercio (25%). “Dalle interviste”, spiega Girolamo Frisina, amministratore delegato di Orga, “emerge che la formazione è vista come una risorsa strategica, specie in momenti di congiuntura difficile. Le aziende preferiscono affidarsi a partner professionali e qualificati”. L’indagine Orga mostra che i periodi preferiti dai manager per partecipare a seminari sono il 2° e 4° trimestre dell’anno. In questi periodi si concentra il 75% dei corsi. I picchi sono, in genere, in ottobre e novembre. Per quanto riguarda le dimensioni, l’80% dei partecipanti a programmi di formazione proviene da imprese medio-grandi. Fra le aziende con oltre 250 addetti, infatt8i, 8 su 10 hanno piani di formazione. Nella fascia media (50-250 addetti) la formazione riguarda circa la metà delle aziende. Nelle imprese minori (fino a 50 addetti), invece, solo una su 4 ricore alla formazione in modo regolare. I partecipanti ai seminari interaziendali sono per circa il 10% dirigenti, per il 40% funzionari e per il resto impiegati (50%). La maggior parte dei partecipanti a corsi frequenta lezioni di carattere pratico, legate alle attività svolte in azienda. Circa il 21,5% dei partecipanti, tuttavia, mostra grande interesse per corsi d carattere manageriale. I manager interpellati da Orga indicano una preferenza per i seminari interaziendali, che permettono di confrontare la propria esperienza con quella di altre imprese. I corsi interni, tuttavia, vengono giudicati più adatti per la formazione specifica su nuovi progetti e iniziative. La regione con maggiore incidenza della formazione è la Lombardia. Quali sono gli argomenti più gettonati? I direttori e funzionari costituiscono la netta maggioranza dei partecipanti ai corsi di sviluppo manageriale, gestione risorse umane e comunicazione. Gli impiegati sono invece i principali frequentatori dei corsi relativi all’area amministrazione e controllo di gestione ed all’area tecnica. Infine un’equa distribuzione si registra nella partecipazione ai corsi su acquisti e logistica, marketing e vendite, sistemi qualità. Gli argomenti più seguiti: Temi% partecipanti; Contabilità, finanza, controllo di gestione21,8; Sviluppo manageriale, personale, comunicazione21,5; Acquisti, logistica, dogana, export21,1; Vendita, marketing15,7; Produzione, manutenzione, sicurezza, progettazione15,6; Qualità4,3. Fonte: indagine Orga 2003 Infolink: www.Orga.it
 

CARTIER SCEGLIE POLI.DESIGN (CONSORZIO DEL POLITECNICO DI MILANO) PER LA FORMAZIONE DEL DESIGNER DEL LUSSO
Milano, 25 settembre 2003 - Poli.design, consorzio di ricerca per il design del Politecnico di Milano e la Creative Academy, scuola fondata dal gruppo Richemont, che vanta la partecipazione di brand leader nel settore del lusso (Cartier, Van Cleef & Arpels, Piaget, Jaeger-lecoultre, Iwc, Vacheron Constantin, Baume & Mercier, A. Lange & Sohne, Officine Panerai, Dunhill, Lancel e Montblanc), celebrano l'avvio del primo Corso superiore delle Arti per il Design, corso finalizzato alla specializzazione di designer di beni e accessori di lusso. Il progetto formativo è mirato all'integrazione dell'esperienza progettuale con la conoscenza approfondita dei processi di produzione, comunicazione e consumo del prodotto di lusso. Contestualmente, Poli.design e Creative Academy annunciano il lancio del concorso internazionale di design "Un gioiello, un orologio, un accessorio", riservato ai progettisti che sceglieranno di sviluppare un prodotto per uno dei brand Richemont a loro scelta. Il vincitore riceverà una borsa di studio pari alla copertura totale del costo del corso; il secondo premio prevede una borsa di studio pari alla copertura del 60% del costo del corso; il terzo premio consiste in una borsa pari al 40%. I progetti dovranno pervenire c/o: Creative Academy Via Giovanni da Udine, 32 - 20156 Milano, Italia Tel. 02-3026269 Fax 02-3026363
www.Creative-academy.com

INAUGURATO IERI IL LABORATORIO, IL PRIMO CENTRO ITALIANO PER LA CULTURA DEL PANE LE ANTICHE MURA DEL MOLINO DI VIGHIZZOLO D'ESTE SARANNO IL PUNTO DI DIFFUSIONE PER LA CULTURA E LA SCIENZA NUTRIZIONALE DEL PANE E DELLE FARINE
Vighizzolo d'Este, 25 settembre 2003 - In un molino storico di proprietà di Molino Quaglia - società che produce farine di grano tenero, integrali e tostate - nasce li Laboratorio, la prima sede italiana specificamente dedicata ai corsi di panificazione professionali e per appassionati. Iii Laboratorio sarà la prima "casa" italiana del progetto comunitario Leonardo, anch'esso presentato oggi alla stampa nazionale da Armando Guida, responsabile dell'iniziativa per l'Italia. Il progetto, finanziato dalla Comunità Europea, è volto alla realizzazione di materiali di supporto alla formazione "on the job" per panificatori artigiani professionisti. Il progetto si sviluppa nell'ambito del "Programma Di Training Europeo Per Panificatori Artigiani", che, a sua volta, si esplica nella duplice funzione di: materiale di supporto per il controllo di qualità nei panifici strumento di formazione "on the job" Arte innovativa degli Alimenti non è solamente il senso profondo di tutta l'iniziativa, ma anche il nome della società che ha ideato e promosso Il Laboratorio che, come afferma Chiara Quaglia, presidente della società, "nasce come risposta all'esigenza sempre più sentita di promuovere un'attività ad elevato contenuto 'artistico' che rischia di essere ridotta ad uno stQrile processo industriale per l'uso inadeguato ,della tecnologia".
 

POKER SEMPLIFICA LA PRODUZIONE DI VALVOLE E RUBINETTERIA IN UN SEMINARIO DEDICATO ALLA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE,
Milano, 25 settembre 2003 – In un periodo come quello che stiamo vivendo, diventa essenziale essere in grado di mettere in campo nella propria azienda sistemi di controllo puntuale e pianificazione della produzione, i soli in grado di garantire un reale risparmio, sia in termini di costi diretti, sia in termini di efficienza, salvaguardando qualità e tempismo delle consegne. È per questo che Poker, azienda attiva con successo da anni nel settore dei sistemi Erp, ha organizzato un seminario, dedicato a chi opera nel settore della produzione di valvole e rubinetteria. Il seminario, che avrà luogo ad Arona (No) martedì 30 settembre, presso l’Hotel Concorde, con registrazione a partire dalle ore 9,45, verrà replicato con le stesse modalità il giorno successivo, mercoledì 1° ottobre, a Roncadelle (Bs), presso l’Hotel Continental. Tra gli obiettivi del seminario, il principale è quello di illustrare con casi pratici come un sistema di monitoraggio e schedulazione della produzione, a capacità finita /infinita, possa contribuire a ridurre i costi, aumentare l’efficienza e ad ottimizzare i processi di produzione nel comparto valvole/rubinetteria, su cui Poker può già vantare clienti di livello nazionale. La lunga esperienza e le competenze acquisite da Poker nel settore del software di gestione della produzione garantiranno all’uditorio di partecipare a un evento ricco di contenuti e di spunti per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle loro organizzazioni. «La programmazione, il monitoraggio e la schedulazione della produzione è una disciplina in cui la teoria deve cedere rapidamente il passo alla pratica – spiega Ezio Bertellino, product manager Quasar-x di Poker Spa -. Ecco perché, nel seminario dedicato ai produttori di valvole e rubinetteria, Poker spiegherà con esempi concreti come il suo software sia in grado di migliorare l’efficienza e ridurre i costi di produzione delle industrie del settore, garantendo qualità e puntualità delle consegne».

RIFORMA DEL LAVORO IN AGRICOLTURA. I MASSIMI ESPERTI A CONVEGNO A BOLOGNA IL 10 OTTOBRE 2003.
Bologna, 25 settembre 2003 - E’ il primo appuntamento nazionale in cui si dibatterà di lavoro in agricoltura in relazione alle riforme e alle dinamiche di mercato in atto. E si tiene a Bologna, la città del povero Marco Biagi. Ii convegno annuale dell’Unasa (l’unione delle Accademie scientifiche italiane operanti nel settore agroambientale), è dedicato proprio a questo tema: “Il fattore lavoro nell’ammodernamento dell’agricoltura italiana”. Organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura (che in questo biennio detiene la presidenza dell’Unasa), il convegno si terrà il prossimo venerdì 10 ottobre 2003 a Bologna a partire dalle 9.30, nell’aula magna del ‘centro del sapere agricolo’, la nuova Facoltà di Agraria (via Fanin 50). L’iniziativa Unasa-accademia Nazionale di Agricoltura, consentirà di ‘leggere’ con maggiore chiarezza i grandi mutamenti in corso nel settore agroalimentare e agroambientale e di verificare se la riforma del lavoro coglie le esigenze del settore. Dalla carenza di manodopera nell’agricoltura specializzata, alle dinamiche dei flussi migratori (oltre il 20% degli addetti in Italia sono stranieri, e il fabbisogno è ancora più alto), fino alla tutela del paesaggio rurale, i temi interconnessi alla questione lavoro in agricoltura riguardano l’intera società italiana. Basti pensare che non solo le risorse umane in agricoltura si sono sempre più riversate nei servizi e nell’industria, ma negli ultimi 20-30 anni molte categorie professionali si sono sviluppate ex novo (vedi nella trasformazione agroalimentare, nei servizi, nell’agriturismo ecc.), mentre altre sono addirittura scomparse. Tutte le componenti sociali che svolgono un ruolo significativo nelle politiche del lavoro sono coinvolte nel convegno Unasa. In mattinata vi saranno quattro relazioni di approfondimento da parte di esperti (prof. Dario Casati, prof. Giorgio Castelli, prof. Andra Segrè, avv. Massimo Mazzanti); nel pomeriggio, alle 15.00, dopo una relazione introduttiva del giuslavorista prof. Massimo Montuschi, seguirà una tavola rotonda sul tema “La nuova normativa sul lavoro: problemi e opportunità in agricoltura”, alla presenza di rappresentanti di Ministero del Lavoro, Regione Emilia Romagna, Giorgio Scirpa (Flai-cgil), Augusto Bocchini (Confagricoltura) Luigi Gulinelli (Unima). Informazioni: segreteria scientifica dell’Unasa, presso Accademia Nazionale di Agricoltura, tel. 051.268809, tel.
+ fax 051.263736; segreteria@accademia-agricoltura.It ; www.Accademia-agricoltura.it

SECONDO DUE STUDI, L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO INTERNO RAPPRESENTA UN SERIO RISCHIO PER LA SALUTE DEI CITTADINI EUROPEI
Bruxelles, 25 settembre 2003 - I risultati di due studi realizzati dal Centro comune di ricerca (Ccr) hanno rivelato che l'inquinamento atmosferico interno comporta un rischio per la salute molto più elevato di quanto si pensasse finora. I progetti Expolis e Macbeth hanno esaminato i risultati di una recente campagna di misurazione condotta in alcune città europee, che ha messo a confronto le concentrazioni interne di pericolosi inquinanti atmosferici con i componenti inquinanti esterni. I risultati mostrano livelli assai elevati di inquinanti, quali fumo di tabacco, amianto e radon nelle abitazioni dei cittadini e, nel caso del benzene, si è registrata un'esposizione complessiva a tale sostanza pari al doppio di quella riscontrata nei livelli di inquinamento urbano. Gli studi suggeriscono che le recenti riduzioni dei tassi di ventilazione, volte a limitare il consumo energetico, unitamente all'ampio utilizzo dei nuovi materiali da costruzione, stanno favorendo il rilascio negli ambienti confinati di nuove sostanze chimiche contenenti componenti tossici sconosciuti. Questi ed altri inquinanti domestici non determinano soltanto l'insorgere di asma e di altre patologie allergiche ma, secondo gli studi, possono altresì contribuire in maniera sostanziale all'incremento dei casi di cancro nella popolazione. Nel commentare tali risultati, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha osservato che, se da un lato la maggior parte dei cittadini è consapevole che l'inquinamento atmosferico esterno può essere dannoso per la salute, dall'altro molti di loro ignorano la minaccia rappresentata dall'inquinamento atmosferico interno. "Il traffico e lo smog sono senza dubbio fra le principali cause d'inquinamento e ne stiamo studiando ed analizzando l'impatto sulla salute umana. Sfortunatamente, però, il fumo e le sostanze chimiche talvolta ci seguono perfino all'interno delle nostre case, nei nostri uffici, nei ristoranti e nei bar. In determinate condizioni, possiamo essere a rischio, non soltanto quando andiamo in bicicletta in città, all'ora di punta, ma persino quando siamo seduti sul divano di casa", ha affermato il Commissario. Poiché gli europei trascorrono fino al 90 per cento della loro esistenza in ambienti chiusi, le conclusioni degli studi destano preoccupazione. "Per tale motivo stiamo migliorando le nostre competenze in materia di monitoraggio dell'inquinamento negli ambienti confinati e di misure da adottare, ed esortiamo i responsabili politici e le pubbliche autorità di tutt'Europa ad affrontare tali questioni e a predisporre una strategia coerente ed efficace per risolvere il problema" ha dichiarato Busquin. Una delle principali componenti del sistema di monitoraggio dell'inquinamento degli ambienti confinati in Europa è rappresentata dalla camera ambientale Indoortron del Ccr di Ispra, presso la quale la Commissione sta attualmente sviluppando sofisticati metodi di analisi per la valutazione dell'inquinamento atmosferico interno. La camera consiste in un ambiente altamente controllato dove la composizione dell'aria può essere accuratamente misurata e regolata, senza alcuna influenza da parte dell'atmosfera circostante. Ciò consente ai ricercatori di studiare i fattori d'inquinamento negli ambienti chiusi, quali ad esempio la tinteggiatura interna e l'utilizzo di altri prodotti di consumo, che esercitano un potenziale impatto sulla salute dei cittadini europei. Nella camera sono stati effettuati altresì alcuni test per esaminare la diffusione del fumo di tabacco presente nell'ambiente e valutare l'impatto che i diversi tassi di ventilazione degli ambienti chiusi possono avere sui livelli dei componenti del tabacco presenti nell'aria. I risultati preliminari di questi test dimostrano che i tassi di ventilazione non contribuiscono a ridurre la presenza dei componenti del tabacco. Ciò significa che un aumento dei tassi di ventilazione negli edifici e nelle abitazioni non contribuirà a migliorare la qualità dell'aria interna. Al fine di fornire dati più chiari ed affidabili ed armonizzare, nel contempo, le azioni intraprese in materia d'inquinamento atmosferico interno, il Ccr sta creando una nuova rete di scienziati europei in questo settore. Si auspica che la rete Index favorisca l'individuazione delle priorità e la valutazione dell'esigenza di una strategia e di un piano d'azione a livello comunitario.
Infolink: http://ihcp.Jrc.cec.eu.int/pce/facilities/indoortron_facilities_index.html

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