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MARKETPRESS
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di
GIOVEDI'
25 SETTEMBRE 2003
pagina 1
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IL
CONSIGLIO EUROPEO ILLUSTRA LE AZIONI NECESSARIE PER INCREMENTARE GLI
INVESTIMENTI NELLA R&S
Bruxelles,
25 settembre 2003 - A sostegno della recente comunicazione della Commissione
sull'aumento del livello di spesa per la ricerca e l'innovazione, i ministri
partecipanti al Consiglio "Competitività", tenutosi a Bruxelles
il 22 settembre, hanno invitato la Commissione e gli Stati membri ad
utilizzare in modo più efficace gli strumenti di finanziamento, compresi i
Fondi strutturali europei, per le attività di ricerca e sviluppo (R&s).
Il Consiglio ha giudicato positivamente la comunicazione "Investire
nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa", condividendone il
messaggio principale, ovvero la richiesta di elaborare un insieme esaustivo
e coerente di azioni per incrementare gli investimenti nella ricerca e
ridurre il divario nei confronti dei principali concorrenti dell'Europa.
"Investire nella ricerca e sviluppo tecnologico e promuovere
l'innovazione e il trasferimento di conoscenze è essenziale per rafforzare
la competitività europea; inoltre, per attuare la strategia di sviluppo
economico, sociale e ambientale dell'Europa, elaborata dal Consiglio europeo
di Lisbona, [...] si avverte la particolare esigenza di garantire migliori
condizioni al fine di incrementare gli investimenti privati a favore della
ricerca e dell'innovazione", si legge nel progetto di conclusioni del
Consiglio. I ministri, inoltre, hanno fatto riferimento all'importanza di
elaborare delle ampie combinazioni politiche, adattate ai rispettivi
contesti nazionali e regionali, integrando misure e incentivi finanziari,
volti a migliorare le condizioni quadro e ad incoraggiare gli investimenti
privati nella R&s. In particolare, i ministri hanno riconosciuto
l'importante ruolo che le piccole e medie imprese (Pmi) possono svolgere
nell'aumentare il livello di spesa per la ricerca e l'innovazione e hanno
lanciato un appello agli Stati membri e ai paesi in fase di adesione affinché
adottino una serie di misure, volte a favorire i finanziamenti con mezzi
propri (equity) e l'accesso al credito per la conduzione di attività in
tale settore. I ministri, inoltre, hanno chiesto lo sviluppo di un mercato
europeo dei capitali di rischio, nonché il rafforzamento della
complementarità fra le iniziative della Banca europea per gli investimenti
(Bei) e del Fondo europeo per gli investimenti (Fei) e quelle adottate a
livello nazionale, con particolare riferimento alle esigenze delle Pmi.
Quanto alla necessità di ottimizzare l'impiego dei fondi disponibili, i
ministri hanno appoggiato le attuali iniziative della Commissione, volte a
semplificare e modernizzare le norme e le procedure sugli aiuti di Stato per
favorire i tentativi degli Stati membri di riorientare tali aiuti verso le
attività di R&s. Essi, inoltre, hanno suggerito che i finanziamenti
disponibili a livello comunitario, ad esempio i Fondi strutturali,
potrebbero essere maggiormente utilizzati per sostenere le attività di
R&s e innovazione. I ministri hanno invitato ad esaminare in modo più
approfondito tale possibilità. Per ciò che concerne l'adozione di un
approccio strategico in materia di crescita e competitività, i ministri
hanno esortato la Commissione a presentare una relazione annuale, a partire
dal 2004, sui progressi compiuti verso il raggiungimento dell'obiettivo del
tre per cento e sull'attuazione della comunicazione, individuando gli
ostacoli rimanenti e, laddove appropriato, nuove azioni necessarie. Fra gli
altri argomenti affrontati dai ministri figurano la comunicazione della
Commissione sulle scienze della vita e le biotecnologie, il brevetto
comunitario e il pacchetto legislativo sui prodotti chimici. Il Consiglio
tornerà a discutere le questioni del finanziamento comunitario della
ricerca sulle cellule staminali ottenute da embrioni umani e
dell'identificazione del sito candidato europeo per il reattore sperimentale
internazionale termonucleare (Iter), durante la prossima riunione, prevista
per il 27 novembre. La versione integrale del progetto di conclusioni è
disponibile presso il seguente sito: http://ue.Eu.int/pressdata/en/intm/77295.pdf
UNA
CONFERENZA ESAMINERÀ IL CONTRIBUTO DELLE SCIENZE SOCIALI AL CAMBIAMENTO
DELLA SOCIETÀ IN EUROPA
Bruxelles, 25 settembre 2003 - Dal 23 al 26 novembre a Vienna (Austria) si
svolgerà una conferenza sulle "potenzialità e prestazioni delle
scienze sociali nel processo di allargamento dell'Ue". La conferenza
esaminerà in che modo la sociologia e le scienze sociali correlate possano
contribuire al processo di cambiamento della società in Europa ed analizzerà
gli effetti sulle scienze sociali del cambiamento socioeconomico e politico
in Europa. Tra gli altri temi in discussione figurano: il mercato del lavoro
e l'occupazione; la migrazione e mobilità; le questioni sociali nelle
raccomandazioni della convenzione europea; le politiche comunitarie in
materia di ricerca e tecnologia. Verrà inoltre discussa una dichiarazione
sulla posizione delle scienze umane e sociali nello Spazio europeo della
ricerca (Ser). Infolink:
http://www.Oegs.ac.at/kongress03/index.html
PRICEWATERHOUSECOOPERS:
LA MAGGIOR PARTE DEI PRIVATE BANKERS ITALIANI COMINCIA A PERCEPIRE DIFFICOLTÀ
NEL MANTENERE UN ELEVATO LIVELLO DI SERVIZIO AL CLIENTE MA NON DISPONE DI UN
PROGRAMMA STRUTTURATO DI ANALISI DEI MERCATO, SEGMENTAZIONE DELLA CLIENTELA
E OTTIMIZZAZIONE DEL LIVELLO DI OFFERTA
Milano, 25 settembre 2003 - I private bankers italiani stimano tassi di
crescita delle masse relative al proprio business attorno al 20% sia a un
anno che a tre anni pur in presenza di previsioni di crescita del mercato
sotto il 10%. La seconda edizione della Italian Private Banking and Wealth
Management Survey di Pricewaterhousecopers, che è stata presentata
ufficialmente ieri pomeriggio presso la sede della Automobili Lamborghini,
delinea uno scenario di maggiore complessità e sofisticazione per i private
bankers italiani rispetto a quanto da loro stessi stimato in passato. In
particolare, dalla ricerca Pwc emerge che, pur essendo il mercato italiano
del private banking più maturo, esiste poca condivisione sul suo valore
complessivo (i numeri rilevati sono ancora contradditori), sulle
caratteristiche della domanda e quindi del segmento di clientela di
riferimento (dall'Affluent Banking con ricchezza investibile sopra Euro
100.000 agli Ultra High Net Worth con ricchezza investibile sopra Euro 50
milioni) e sulle peculiarità dell'offerta e quindi dei modelli competitivi
(dall'intrusione degli Asset Gatherer alle Investment Banks internazionali).
Inoltre, secondo Pwc, i tassi di crescita stimati dai private bankers sui
volumi, per ciò che concerne il proprio business, sono ancora molto
importanti sia ad un anno che a tre anni (attorno al 20%), pur in presenza
di stime di crescita del mercato sotto il 10%. Sempre in relazione al
proprio business, gli operatori si attendono un recupero di redditività con
un tasso di crescita dei ricavi (oltre il 20%) superiore ai tassi di
crescita sui volumi. Tali dati lasciano intravedere una difficoltà di
interpretazione del mercato e una palese contraddizione nelle strategie
dichiarate, essendo evidente la dicotomia tra obiettivi di crescita molto
superiori al mercato e la necessità dei private bankers di sottrarre quote
ai concorrenti anche attraverso un pricing migliore. Giacomo Neri, Partner
Pricewaterhousecoopers - Financial Services, ha dichiarato: "I
banchieri private italiani cominciano solo ora a percepire le difficoltà di
mantenere il livello di servizio e di qualità che è insito nelle
aspettative di un cliente private, ma è clamoroso pensare che la maggior
parte di loro non abbia sviluppato un programma strutturato di analisi del
mercato, di segmentazione della clientela attuale e potenziale e d
ottimizzazione del. Livello di offerta e servizio in funzione delle esigenze
dei singoli clienti." "I banchieri private italiani", ha
aggiunto Neri, "saranno forzati a competere per mantenere la propria
base di clientela ed acquisirne di nuova. Se lo "one to one banking",
di cui si parla da tempo, per il retail banker è un obiettivo prioritario
per competere con successo, per il private banker sarà davvero
imprescindibile per sopravvivere". Dalla ricerca Pwc emerge inoltre che
la maggioranza dei partecipanti ha caratteristiche di gruppo bancario
universale; tale elemento è da ascrivere principalmente all'inerzia nel
mantenimento dei rapporto da parte dei clienti. Il che testimonia una certa
vulnerabilità dei private bankers generalisti e, nonostante la forte
volatilità dei mercati, la possibilità per gli altri players di
conquistare quote di mercato importanti, attraverso la costituzione di un
vero e proprio modello di private banking esclusivo e differenziante. Mentre
infatti la crescita attraverso la sottrazione di clienti ai competitors pesa
oggi per circa il 20% del totale, per i prossimi tre anni inciderà per il
23%, confermando un sempre maggiore grado di competizione nel settore. Pesa
invece per il 40% sullo sviluppo del business, sia ad oggi che a tre anni,
la ricerca di maggior penetrazione dei clienti attuali attraverso
"cross selling", mentre l'incidenza dei nuovi clienti a tre anni
è stimata nel 26%, contro il 18% di due anni fa, confermando le attese di
crescita economica. Altro risultato che viene evidenziato dalla ricerca Pwc
è che le aree del nostro paese caratterizzate dal maggiore potenziale sono,
in ordine di importanza decrescente: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna,
Piemonte, Lazio, Friuli. Viene inoltre confermato il trend che vede più
persone giovani tra i nuovi ricchi (nuovi imprenditori, grandi
professionisti, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport) i quali
crescono dal 30% di due anni fa al 40%. In aumento anche la volontà di
maggiore consapevolezza e partecipazione alle decisioni di investimento: gli
Active Investors passano dal 44% di due anni fa al 54%. Secondo la ricerca
Pwc, la fedeltà della clientela è in diminuzione sui sementi più bassi
della piramide (Affluent, con ricchezza investibile da E 100.000 a E 5,D96.
00 e High Net Worth Individuals, con ricchezza investibile da E 500.000 a E
5.000.000), mentre rimane inalterata la fedeltà ai propri banchieri da
parte delle fasce più alte. Altri risultati della Survey di Pwc si
riferiscono al fatto che la maggior parte degli operatori segmenta il
mercato del private banking con una soglia di accesso di ricchezza
investibile tra E 500.000 e E 1.000.000 (75% delle risposte) e le due
principali componenti di prodotto/servizio, ossia il risparmio amministrato
e il risparmio gestito, sono in peso quasi equivalente (53% vs. 47%). Le
strategie competitive più perseguite saranno quelle di differenziazione del
sistema di offerta (oltre il 90%) e, coerentemente, le "core competence"
chiave saranno quelle distributive (oltre l'80%). L'evento presso Automobili
Lamborghini è motivato dalla tradizione di casa Pwcai accoppiare le
iniziative di Wealth Management con i corrispondenti segmenti di settori
industriali coerenti con le caratteristiche di marchio, esclusività e
tradizione richieste dal cliente private. L'iniziativa coincide non solo con
il quarantesimo anniversario della fondazione della nota casa
automobilistica emiliana, ma anche con il lancio di un secondo modello, la
Gallardo, che si affianca alla Murciélago, modello top della gamma
Lamborghini. Oltre 600 Gallardo e quasi 400 Murciélago usciranno quest'anno
dalle linee di montaggio della Casa di Sant'agata Bolognese per raggiungere
oltre 20 Paesi di tutto il mondo. Un volume produttivo che, nei piani di
Automobili Lamborghini, garantirà ulteriori risultati positivi, tali da
consentire l'autofinanziamento dei programmi futuri e, soprattutto, di
rafforzare il settore ricerca e sviluppo. La presentazione in anteprima
mondiale della Italian Private Banking Wealth Management Survey di Pwc, fa
seguito all'analogo evento di presentazione della Global Private Banking
Wealth Management Survey dell'8 luglio di quest'anno durante il quale,
restando il focus sulla Global Survey, vennero anticipate alcune
informazioni, non consolidate, sulla composizione del panel di partecipanti
e sulla comparazione tra dimensioni del mercato a livello mondiale e
dimensioni del mercato italiano. L'italian Private Banking Wealth Management
Survey è infatti parte di un ampio progetto di ricerca di Pwc volto a
fornire una vasta e dettagliata analisi sullo scenario attuale ed i trend
del mercato del Private Banking ed è in particolare finalizzata a supplire
alla carenza di informazioni che caratterizza questo segmento in Italia. La
Global Private Banking Wealth Management Survey è la nota ricerca sul
private banking che Pwc realizza da più di 10 anni in Europa, Nord America
(Canada e Stati Uniti), Sud Africa e, per la prima volta quest'anno, in Asia
(Australia, Hong Kong e Singapore).
RISPARMIO
GESTITO. IL FORUM ASSOGESTIONI AI BLOCCHI DI PARTENZA. IL 23 OTTOBRE A
MILANO IL MEETING ANNUALE DEI GESTORI DEI FONDI. PREVIDENZA E QUOTAZIONE
DELLA MEDIA IMPRESA AL CENTRO DEI DIBATTITI.
Milano, 25 settembre 2003 - Il 23 ottobre Palazzo Mezzanotte, sede storica
di Borsa Italiana, ospiterà l’edizione 2003 del Forum del Risparmio
Gestito organizzato da Assogestioni, l’Associazione del Risparmio Gestito
che rappresenta tutte le Sgr italiane, alcune Sim, banche ed assicurazioni
che svolgono attività di gestione del risparmio: un’industria che occupa
oltre 100.000 addetti, con un patrimonio di circa 1.000 miliardi di euro e
con oltre 10.000.000 di clienti. Il programma del Forum 2003 prevede due
panel dedicati a temi di forte attualità: la valorizzazione della media
impresa italiana attraverso la quotazione in borsa e la riforma
previdenziale. Lo sviluppo della piazza finanziaria nazionale è al centro,
da tempo, di un vivace dibattito. L’ammissione a quotazione di nuove
società rappresenta non solo un canale di finanziamento per le imprese, ma
anche una possibilità di diversificazione degli investimenti per i fondi
comuni a tutto vantaggio dei risparmiatori. Il dibattito su questo tema - a
cui sarà dedicato il primo panel dal titolo “Borsa, priorità di base”
- sarà introdotto dal Professor Luigi Spaventa, docente all’Università
di Roma “La Sapienza”. Interverranno: Nerio Alessandri, Presidente
Tecnogym; Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana; Andrea
Guerra, Amministratore Delegato Merloni; Giovanni Landi, Vicepresidente
Assogestioni; Pietro Modiano, Vice Direttore Generale Unicredito; Francesco
Trapani, Amministratore Delegato Bulgari; Guido Roberto Vitale, Presidente
Vitale & Associati. Concluderanno i lavori del primo panel gli
interventi dell’Onorevole Roberto Pinza, membro della Commissione Finanze
della Camera; e di Domenico Siniscalco, Direttore Generale del Tesoro. La
sicurezza previdenziale di un’intera generazione di lavoratori dipende, in
buona misura, dalle scelte in tema di stato sociale che saranno assunte in
questi anni. Il punto chiave attorno al quale ruota il confronto tra i
diversi soggetti coinvolti in questo tema è la modalità di destinazione
del Tfr alla previdenza integrativa. Ne discuteranno nel secondo panel,
intitolato “Complementarietà tra il 1° e il 2° Pilastro dopo la
Delega”: Lucio Francario, Presidente Covip, che introdurrà il dibattito;
l’Onorevole Renato Brunetta, Parlamentare Europeo e docente
all’Università di Roma “Tor Vergata”; Elsa Fornero, Direttore Cerp e
docente all’Università di Torino; Mario Greco, Amministratore Delegato
Ras; Carmine Lamanda, Direttore Generale Capitalia; Marco Liera,
Responsabile di Plus – Il Sole 24 Ore; Marco Mazzucchelli, Vicepresidente
Assogestioni; Marcello Messori, Presidente Mefop e docente all’Università
di Roma “Tor Vergata”. Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Zadra,
Direttore Generale Abi. Anche quest’anno parteciperanno all’evento
illustri esponenti dell’imprenditoria, della finanza, della politica,
delle istituzioni, delle accademie e della stampa. Inoltre, l’edizione
2003 si svolgerà sotto il patrocinio del Parlamento Europeo (Ufficio per
l’Italia), della Regione Lombardia e del Comune di Milano.\
LE
GPM E GPF DEL PRIVATE WEALTH MANAGEMENT DI DEUTSCHE BANK BATTONO IL MERCATO
NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2003
Milano, 25 settembre 2003 - Da gennaio ad agosto 2003 le performance delle
gestioni patrimoniali di Deutsche Bank Private Wealth Management hanno
ottenuto risultati positivi battendo il benchmark di riferimento in sette
linee su otto. La miglior performance assoluta è stata ottenuta dalla
gestione patrimoniale in fondi: +11,67% per il profilo Aggressivo, che ha
battuto il benchmark del +3,25%, e +10,03% per quello Bilanciato, con un
delta del +4,03% rispetto al parametro di riferimento. I migliori risultati
a livello complessivo per la gestione patrimoniale mobiliare sono stati
invece registrati dal profilo Bilanciato, con una performance assoluta del
+6,78%, e da quello Aggressivo con +7,04%. Le gestioni patrimoniali
mobiliari e in fondi di Deutsche Bank Private Wealth Management prevedono
quattro profili di investimento: Reddito, con livello di rischio basso,
investe esclusivamente nel mercato obbligazionario; Conservativo, con
livello di rischio medio basso e una componente azionaria massima del 30%;
Bilanciato, con livello di rischio medio alto e una componente azionaria
compresa tra il 35 e il 60%; Aggressivo, con livello di rischio alto, con
una componente azionaria tra il 60 e il 100%.
|
Reddito
|
Conservativo
|
Bilanciato
|
Aggressivo
|
|
Gpm
|
Gpf
|
Gpm
|
Gpf
|
Gpm
|
Gpf
|
Gpm
|
Gpf
|
Benchmark *
|
+2,32%
|
+2,32%
|
+4,00%
|
+4,00%
|
+6,28%
|
+6,00%
|
+8,42%
|
+8,42%
|
Rendimento
profilo *
|
+4,58%
|
+3,33%
|
+5,28%
|
+5,98%
|
+6,78%
|
+10,03%
|
+7,04%
|
+11,67%
|
Delta
|
+2,26%
|
+1,01%
|
+1,28%
|
+1,98%
|
+0,50%
|
+4,03%
|
-
1,38%
|
+3,25%
|
* Periodo 1 gennaio – 31 agosto 2003
IBM E
GRID COMPUTING: NUOVE INIZIATIVE E PROGETTI PRESENTATE SOLUZIONI PER IL
SETTORE BANCARIO E FINANZIARIO
Segrate, 25 settembre 2003 - In collaborazione con diversi partner tra cui
Sas, il produttore di software di business intelligence, Ibm ha introdotto
nuove proposte per il Grid computing per affrontare le specifiche esigenze
di capacità di calcolo dei clienti nei settori bancario e finanziario. Ibm
ha anche annunciato una serie di accordi con partner specializzati in
middleware per ambienti Grid come Avaki e United Devices. Progetti in corso
- Morgan Stanley -- Ibm ha collaborato a un progetto di migrazione grazie al
quale Morgan Stanley ha potuto spostare le proprie applicazioni di analisi
in un un ambiente Grid composto da server Intel ottenendo una netta
riduzione dei tempi di elaborazione. "Ibm ha dimostrato un
significativo miglioramento delle prestazioni di un'applicazione analitica
che gira all'interno di un Grid formato da centinaia di computer basati su
processori Intel", ha dichiarato Richard Anfang, Managing Director di
Morgan Stanley. "Morgan Stanley continua è impegnata a realizzare
modelli avanzati di elaborazione distribuita per migliorare la flessibilità
e l'utilizzo delle proprie risorse informatiche". - Hewitt Associates
-- Ibm ha lavorato con Hewitt Associates, società globale specializzata
nella consulenza su outsourcing e risorse umane, per realizzare una
soluzione Grid basata su Linux e Websphere per un'applicazione di
modellazione dei piani pensione. Tale soluzione adotta un mainframe Ibm
eServer zSeries e tecnologie Bladecenter che operano con il software
Datasynapse Gridserver. Grazie questo nuovo Grid, Hewitt ha ridotto di circa
il 90% i propri costi di transazione senza dover riscrivere alcuna
applicazione. - Nli Research Institute -- Nli Research Institute, società
appartenente al Nippon Life Insurance Group, ha recentemente avviato un
progetto di ricerca congiunto con il Tokyo Research Laboratory di Ibm allo
scopo di ridurre i tempi di elaborazione della propria soluzione per la
gestione del rischio finanziario effettuando la simulazione Monte Carlo
attraverso la tecnologia Grid. I primi risultati hanno già ridotto i tempi
di elaborazione da 10 ore a 49 minuti. Ibm ha inoltre in corso progetti
riguardanti il Grid computing: - presso l'istituto Ngee Ann Polytechnic di
Singapore, una delle più prestigiose università nonché primo politecnico
di Singapore a implementare un ambiente Grid per consentire al personale e
agli studenti di condividere dati e potenza di elaborazione; - presso
T-systems, una business unit di Deutsche Telekom che intende sviluppare un
Grid Demonstration Center presso il T-systems High Security Datacenter di
Francoforte per promuovere il Grid computing all'interno delle aziende
commerciali; - presso l'In2p3 (Institut National de Physique Nucleaire et de
Physique des Particules), dove Ibm sta collaborando al deployment di Grid
service mediante Globus Toolkit 3. In2p3 e Ibm stanno inoltre utilizzando la
tecnologia Grid per supportare la ricerca farmaceutica e gestire meglio i
picchi di richiesta dei dati sul sistema In2p3. "Importanti realtà
bancarie, finanziarie, dell'industria automobilistica, delle
telecomunicazioni e dell'istruzione stanno mettendo al lavoro le tecnologie
di Grid computing per risolvere le sfide di business maggiormente
mission-critical", sottolinea Tom Hawk, General Manager di Ibm Grid
Computing. "Sempre più spesso, clienti business di ogni parte del
mondo si rivolgono alle tecnologie Grid per migliorare l'utilizzo, la
reattività e i costi delle loro risorse It". Nuove proposte per il
mercato finanziario L'impegno dedicato da Ibm nelle soluzioni verticali
basate sul Grid computing prosegue con due nuove proposte destinate al
settore dei servizi finanziari: - Ibm Grid Offering for Analytics
Acceleration: Customer Insight in Banking -- Ibm e Sas hanno presentato una
nuova soluzione Grid per l'analisi della clientela nel settore bancario. Ibm
ha utilizzato l'applicazione Sas Credit Scoring appartenente alla soluzione
Sas Banking Intelligence per dimostrare come le applicazioni possano essere
portare rapidamente a funzionare in ambienti di Grid computing. Sas è stata
in grado di inserirsi all'interno dell'ambiente Grid senza intervenire sulla
programmazione. Questa proposta incrementa la competitività di una banca
ottimizzando le applicazioni di customer intelligence, riducendo le
tempistiche richieste dall'esecuzione dei modelli statistici, rendendo più
sofisticate le analisi e aumentando la precisione delle attività di
acquisizione e fidelizzazione della clientela. Sas fornisce inoltre un'ampia
gamma di soluzioni grazie alle quali il settore finanziario può affrontare
gli obblighi normativi, rilevare i tentativi di frode e implementare altre
funzioni per la gestione del rischio. - Ibm Grid Offering for Risk
Management and Compliance: Capital Markets and Retail Banking -- Questa
proposta, sviluppata in collaborazione con Datasynapse, intende aiutare i
risk manager a implementare un'infrastruttura Grid per supportare il
monitoraggio in tempo reale dei limiti di credito, un settore nel quale
molte applicazioni vengono tuttora eseguite nottetempo. Questa proposta
getta inoltre le basi di un'infrastruttura applicativa per il rischio
creditizio in linea con Basilea Ii e può aiutare gli operatori finanziari a
rispettare con maggior efficienza i vincoli fissati dalle normative Patriot
Act, Sarbanes-oxley Act e Nyse Rule 92. Dal momento che non occorre
sostituire le infrastrutture già esistenti, le aziende possono far leva su
quanto investito passando a una soluzione standard dalle prestazioni
superiori e dal costo inferiore. Gli accordi con i partner Ibm ha infine
annunciato il perfezionamento di accordi Master Relationship Agreement con
due provider di middleware per Grid computing: Avaki e United Devices. Avaki,
società di Burlington nel Massachusetts, è specializzata nel software per
l'integrazione dell'informazione basato su tecnologia Grid; United Devices,
società di Austin, nel Texas, propone soluzioni Grid sicure ad aziende di
ogni dimensione. Ibm e i suoi partner offrono un totale di 17 soluzioni Grid
per nove settori verticali.
LA RIFORMA
DEL DIRITTO SOCIETARIO: RIFLESSIONI E PROSPETTIVE CONVEGNO CON IL
SOTTOSEGRETARIO VIETTI IL 26 SETTEMBRE
Milano, 25 settembre 2003 - Che cosa comporta la riforma del diritto
societario per le imprese? E per gli investitori? Che opportunità di
flessibilità sono offerte all’impresa? Potrebbe risentire la trasparenza
del mercato? Ci sono norme e interpretazioni poco chiare? Se ne parlerà al
convegno “La riforma del diritto societario: riflessioni e prospettive”,
promosso dalla Camera di Commercio di Milano, attraverso l’Osservatorio
sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione, in collaborazione con
Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano.
L’incontro si terrà. Venerdì 26 settembre ore 9 - 18 Palazzo Turati,
Sala Conferenze via Meravigli 9/b – Milano (Mm Cordusio) Interverrà l'on.
Michele Vietti sottosegretario Ministero della Giustizia e Presidente della
Commissione per la riforma del dirittto societario. Condurranno i lavori e
saranno presenti: Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di
Milano, Bruno Ermolli, Presidente dell'Osservatorio sui rapporti tra imprese
e pubblica amministrazione della Camera di Commercio di Milano; Stefano
Azzali, Segretario generale della Camera Arbitrale di Milano; Gian Battista
Stoppani, Presidente Ordine dottori commercialisti di Milano; Luigi Augusto
Miserocchi, Presidente Collegio Notarile di Milano; Paolo Giuggioli,
Presidente Ordine degli Avvocati di Milano; Luigi Pagliuca, Presidente
Collegio dei Ragionieri Commercialisti ed Economisti d’Impresa di Milano;
Piero Bernardini, Vice Presidente Associazione Italiana per l’Arbitrato
(Aia); Michele Monti, Responsabile Servizio Legale e Affari Istituzionali -
Borsa Italiana S.p.a.; Giuseppe Tripoli, Segretario generale Unioncamere,
Margherita Bianchini, Responsabile Area Diritto Societario Assonime; Michele
Carpinelli, Componente Osservatorio sui Rapporti tra Imprese e Pubblica
Amministrazione; Giuseppe Leonardo Carriero, Responsabile Ufficio Diritto
dell’Economia Banca d’Italia; Marco De Luca, Professore Contrattista
Università degli Studi di Pavia, Componente Osservatorio sui Rapporti tra
Imprese e Pubblica Amministrazione; Piergaetano Marchetti, Professore
Ordinario Università Commerciale “L. Bocconi”di Milano; Paolo
Montalenti, Livia Pomodoro, Vincenzo Salafia, Marco Spadacini, Componenti
Osservatorio sui Rapporti tra Imprese e Pubblica Amministrazione. Per
informazioni: Camera Arbitrale - Camera di Commercio di Milano, tel.
02-8515.4511/4515 - fax 02-8515.4384 - www.Mi.camcom.it
NETA
PARTNER DELLE UTILITY NEL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DEI SERVIZI IDRICI
Milano, 25 settembre 2003 –
Neta, società leader in Italia nella fornitura di soluzioni globali per il
mercato Energy & Utility ed e-Government, presenta la sua offerta per le
Utility che gestiscono le utenze acqua durante l’evento H2obiettivo2000
che si svolgerà a Trieste a partire da domani fino al 26 settembre
(H2obiettivo 2000, Trieste, 24-26 settembre 2003, Palazzo dei Congressi
della Stazione Marittima – Molo Bersaglieri, 3 Trieste - padiglione A,
stand n° 16). La tredicesima edizione della conferenza della città di
Trieste è un’edizione speciale in quanto cade nell’anno che l’Onu ha
deciso di dedicare all’Acqua. La Conferenza, organizzata da Federgasacqua
e Acegas, è dedicata principalmente alla liberalizzazione e privatizzazione
dei servizi idrici in Italia. Per questa ragione Neta, che ha una competenza
unica in Italia nell’ambito dell’offerta informatica per aziende di
servizi ai cittadini, ha scelto l’evento per presentare la sua offerta
specifica per le Utility che gestiscono le utenze acqua nel contesto
particolare di un mercato in grande fermento. La legge Galli (legge n. 36
del 1995) oltre ad aver dato il primo impulso al processo di
riorganizzazione del sistema idrico in Italia imponendo l’attuazione della
suddivisione del territorio in Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) ha
introdotto il concetto di concorrenza, intesa come contendibilità del
mercato, puntando sulla riduzione delle barriere all’ingresso e alla
selezione del gestore in grado di proporre il miglior piano imprenditoriale.
Tuttavia, malgrado i passi avanti degli ultimi anni, la normativa in questo
settore segna ancora grossi ritardi. Dopo 8 anni, infatti, con forte ritardo
rispetto ai 18 mesi previsti dalla riforma, solo per il 12% della
popolazione il processo di riforma è concluso. Se ne ricava che, come in
altri ambiti (energia e gas), le aziende vanno incontro a problematiche
molto complesse senza una direttiva e una linea chiara a cui far
riferimento. Neta, forte della focalizzazione sul settore specifico e grazie
alle esperienze maturate nel mercato delle Utility, si propone come il
partner per le aziende che devono affrontare le nuove problematiche del
mercato. “Le aziende che devono affrontare la nuova situazione legata al
nuovo mercato della liberalizzazione delle risorse idriche – ha affermato
Gloria Gazzano, Direttore Generale di Neta – hanno bisogno di un partner
affidabile e competente che le aiuti ad adempiere in modo consono agli
obblighi imposti dalla nuova normativa, ma anche che le supporti nella
scelta delle azioni e strumenti innovativi per cogliere i vantaggi di
business e guadagnare in efficienza”.
FINLANDIA:PRODUZIONE FORESTALE SFIDE E
OPPORTUNITÀ DELL'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
Milano, 25 settembre 2003 - Positivo il commento di Timo Poranen, Presidente
della Federazione delle Industrie Forestali di Finlandia, sull'allargamento
dell'Unione Europea che viene letto come una opportunità e una sfida. In
particolare sono i paesi dell'Europa centro-orientale a essere considerati
di grande interesse per l'industria forestale europea, in quanto dispongono
già di ampie risorse di materie prime e di un'industria forestale
sviluppata. Sebbene i dati del primo semestre 2003 segnino un trend non
molto positivo, nel complesso la produzione totale delle aziende finlandesi
del ramo foreste è cresciuta di circa il 2% rispetto al 2002. In occasione
della presentazione alla stampa dei dati sull'attività delle Industrie
Forestali Finlandesi Timo Poranen, Presidente della Federazione delle
Industrie Forestali Finlandesi, ha commentato l'allargamento dell'Europa e
il suo impatto sull'industria forestale europea sottolineando che -
"L'allargamento contribuirà a aumentare la base di materia prima
dell'Unione. L'area delle foreste al suo interno aumenterà di un terzo.
L'argomento foreste è strettamente legato a quello della silvicoltura; e i
cambiamenti climatici sono argomento prioritario, specialmente il commercio
delle emissioni. " In 20 anni il consumo e la produzione di carta sono
raddoppiate. La carta non è scomparsa e la e-Economy continuerà a usare la
carta. La Federazione delle Industrie Forestali Finlandesi ha realizzato una
riflessione sui dati degli ultimi decenni. Mariatta Malmipohja, Direttore
della Comunicazione della Federazione informa che "Gran parte del
merito di questo sviluppo è da accreditare alle carte da stampa e da
scrittura, che hanno fatto segnare una crescita vertiginosa in termini di
consumo. Per esempio, nel 1980 il consumo di carta da stampa e da scrittura
nell'Europa Occidentale era pari a circa 13 milioni di tonnellate. Nel 2002
questo valore aveva raggiunto già circa i 28 milioni di tonnellate. "
Per segnare il sodalizio tra la Finlandia e l'Italia l'incontro di oggi è
stato caratterizzato dalla presenza del neo-ambasciatore finlandese in
Italia, Alec Aalto. Attualmente le aziende forestali finlandesi coprono più
del 92%. Del mercato complessivo; più di 50 cartiere in Europa sono
controllate da società finlandesi. Le tre più importanti aziende cartarie
finlandesi - Stora Enso, Upm Kymmene e Metsàliitto - sono presenti fra i
sette più grandi produttori di carta nel mondo. Helsinki, per questa_
ragione, può essere definita la capitale mondiale della carta.1+ La
Federazione Dell' Industria Forestale Finlandese - Ffif è l'associazione
che raggruppa gli interessi delle imprese rappresentanti la totalità
dell'industria della carta, cartone e della cellulosa e circa l'80 %
dell'industria del legno. Fra le aree di attività della Federazione
dell'Industria Forestale Finlandese si concentrano nei seguenti ambiti:
foreste e natura; politica industriale ed ambientale; politica commerciale;
analisi economiche e statistiche; mercato del lavoro. La Federazione
dell'Industria Forestale Finlandese ha una sede a Bruxelles, per i contatti
con gli organi dell'Unione Europea ed è il portavoce degli interessi dei
propri membri a livello internazionale cooperando con la Cepi -
Confederazione delle Industrie delle Carta Europee - e con la Cei Bois -
Confederazione Europea delle Industrie del Legno. Ulteriori informazioni nel
sito www.Forestindustries.fi
DATI
SULLA PRODUZIONE E LE ESPORTAZIONI DEI PRODOTTI DELLE INDUSTRIE FORESTALI
FINLANDESI TRA GENNAIO E GIUGNO 2003
Milano,
25 settembre 2003 - La crescita economica è rimasta debole nei paesi
occidentali industrializzati nel primo semestre del 2003. La guerra in Iraq
e la Sars hanno eroso ancor più lo sviluppo dell'economia globale. La
produzione all'ingrosso negli Usa è cresciuta di circa il 2%, inferiore
rispetto alle attese. Negli stati membri dell'Unione Europea la percentuale
è stata appena sotto l'uno per cento. Con la Germania in recessione la
crescita è stata più lenta e la crescita è stata lenta in tutta 1"'eurozona".
Con la scarsa crescita economica è risultato scarso anche il dato per le
industrie forestali finlandesi. Scarsa crescita nella produzione dei volumi
La difficoltà dei mercati si è riflessa in Finlandia, tanto che le
macchine dell'industria cartaria sono rimaste ferme. La capacità di
utilizzo è rimasta bassa, in media dell'88%. Un anno fa la percentuale era
dell'87%. Comunque la produzione di carta e cartone è salita di oltre il 3%
comparato con il corrispondente periodo di un anno prima, ed è giunta a 6,5
milioni di tonnellate. Questo è dovuto a una leggera nella capacità
operativa e di produzione dell'anno precedente. Il trend della produzione è
variato molto in relazione delle differenti tipologie e della qualità della
carta. La produzione della carta da giornale e di quella da stampa non
rivestita, è crollata in riferimento all'anno passato. Viceversa, c'è
stata una crescita nella produzione della qualità della carta da stampa
rivestita. Anche la produzione di cartone è risultata in crescita.
Complessivamente la produzione di cellulosa chimica è stata di 5,9 milioni
di tonnellate, segnando una crescita di oltre il 2%. La produzione di legno
dolce è rimasta alta, totalizzando circa 7 milioni di tonnellate, con una
crescita di circa il 2% rispetto al 2002. La produzione di compensato ha
proseguito la sua rapida crescita, segnando la produzione record di 690.000
metri cubi durante il primo semestre 2003. Questo dato rappresenta una
crescita del 12% rispetto all'anno precedente. Nel complesso la produzione
totale delle aziende finlandesi del ramo foreste è cresciuta di circa il 2%
rispetto al 2002. La variazione dei dati nella produzione di cellulosa Il
mercato della cellulosa si è sviluppato in maniera incoraggiante durante i
primi mesi del 2003 dato che i magazzini dei produttori si sono svuotati ed
è iniziata la crescita del prezzo della cellulosa. Il prezzo della
cellulosa di legno dolce è salito a 560 dollari americani in aprile. In
ogni caso questo trend è mutato durante l'estate: la domanda ha ristagnato
e il prezzo della cellulosa è calato. Alla fine di luglio i produttori
Norscan avevano circa 1,8 milioni di tonnellate del mercato della cellulosa
in stock e il prezzo è sceso a 510 dollari. La lieve crescita delle
esportazioni Le difficoltà dei mercati si sono riflesse nelle esportazioni
dei prodotti delle industrie forestali durante i primi sei mesi del 2003. A
dispetto di una lieve crescita dei volumi delle esportazioni dei volumi
rispetto al basso livello dell'anno precedente, i prezzi delle esportazioni
per i prodotti delle industrie forestali sono calati di media del 6%
nell'anno. Le revenues dalle esportazioni sono state di 5,8miliardi di euro
durante i primi sei mesi dell'anno, il 4% meno dell'anno precedente. Più di
5,7 milioni di tonnellate di carta e cartone sono stati esportati durante il
primo semestre del 2003, il 2,7% in più rispetto allo scorso anno. La
crescita più elevata nelle esportazioni si è avuta nella carta da stampa
rivestita. Da gennaio a giugno, l'esportazione di cellulosa è cresciuta di
quasi il 5%, abbattendo la barriera del milione di tonnellate.
L'esportazione dei segati durante i primi sei mesi del 2003 è rimasto più
o meno invariato. Le esportazioni di prodotti in compensato è cresciuto in
media del 9%. La crescita maggiore si è avuta nell'esportazione di fogli di
legno compensato, le esportazioni di fogli di betulla è stato leggermente
più alto dello scorso anno. Prezzi delle esportazioni più bassi La caduta
dei prezzi per la maggior parte delle qualità di carta è proseguito per la
prima metà del 2003. I prezzi da gennaio a giugno sono stati, in media, più
bassi del 10% rispetto al 2002. Intorno al 2% nell'anno, la caduta del
prezzo del cartone è stata meno marcata, comunque nel corso dell'anno la
caduta dei prezzi ha riguardato anche il cartone.J I prezzi delle
esportazioni dei segati di legno dolce sono rimasti relativamente stabili
durante la prima metà dell'anno, con una crescita intorno al 3% comparato
con lo stesso periodo dell'anno scorso. I prezzi del compensato sono in
media di circa il 5% più bassi del 2002. Prosegue la crescita delle vendite
in Asia - calano le vendite in Europa Il valore delle esportazioni è calato
in totale di quasi il 4%. Le esportazioni verso i paesi dell'Unione Europea
sono andate ancora peggio, con un valore delle esportazioni verso la
Germania e la Gran Bretagna, i maggiori importatori di prodotti finlandesi,
calato di quasi il 10%. In totale le esportazioni verso i paesi dell'Unione
Europea sono calati di oltre il 5%.
Il valore delle esportazioni verso la Russia e l'America Latina è stato
considerevolmente inferiore rispetto al 2002.
Come
durante il 2002 le esportazioni verso l'Asia sono rimaste migliori rispetto
a quelle delle altre regioni durante la prima metà del 2003. C'è stata una
marcata crescita delle esportazioni verso il Giappone in particolare.
AIR
FRANCE :PROGRAMMA INVERNO 2003 - 2004
Roma, 25 settembre 2003 - Dopo un periodo turbato dalle conseguenze della
guerra in Iraq e dalla diffusione della Sars in Asia, il trasporto aereo
riprende lentamente a crescere. È in questo contesto ancora fragile che Air
France ha elaborato il suo programma inverno 2003, con un'offerta di
posti/chilometro in progressione di circa il 3% rispetto all'inverno 2002
(*). Questa stagione offrirà inoltre numerose novità, con uno sviluppo
orientato principalmente verso i mercati emergenti. L'apertura della linea
Parigi-canton, prevista per quest'estate ma differita a causa dell'emergenza
Sars, avrà luogo a gennaio 2004 e porterà a 25 il numero di voli
settimanali operati da Air France a destinazione della Cina. Molte nuove
destinazioni sulla rete di medio raggio. In Estonia, grazie ad un accordo
siglato con Estonian Airlines, Tallin verrà collegata con Roissy 3 volte a
settimana. Air France rinforza la sua presenza anche in Germania, con
l'apertura della linea Parigi-brema. Il collegamento verrà operato dalla
compagnia Régional in partenza da Roissy, con tre voli al giorno. E, nel
Kazakhstan, la città di Atyraü, molto frequentata dalla clientela
petrolifera, beneficerà, da novembre, di un collegamento via Kiev 3 volte a
settimana, subordinato all'acquisizione dei diritti di traffico. Nei
prossimi mesi la flotta di Air France si arricchirà con nuovi aerei A318.
Il più piccolo aeromobile della famiglia A320, dotato di 123 posti,
sostituirà progressivamente i B737. (*) L'evoluzione dell'offerta, pari al
3%, è stata misurata paragonando le previsioni dell'inverno 2003 e quelle
dell'inverno 2002. Poiché l'attività dell'inverno scorso è stata
fortemente perturbata, il paragone rispetto al programma effettivamente
realizzato porta ad una crescita in Sko (posti chilometro offerti) pari a
+5%. Programma dei voli di lungo raggio Il programma relativo ai voli di
lungo raggio ha registrato una progressione pari a + 2 % in media per la
stagione invernale (da novembre a marzo). Il numero di frequenze in America
Latina aumenta, con il lancio di un 6° volo per Caracas. La capitale
venezuelana sarà ora collegata ogni giorno, tranne il giovedì. Il 5° volo
settimanale per Bogotà, lanciato in giugno, viene mantenuto. Il
collegamento per San Paolo migliora grazie al passaggio in volo di notte sia
all'andata che al ritorno, che facilita i viaggi d'affari, e grazie
all'aumento delle capacità dovuto agli aerei B777, che sostituiscono gli
A330. Lo stesso vale per Città del Messico, collegata una volta al giorno,
da quest'estate, con un B747-400. Pochi cambiamenti per il continente
nordamericano, al di fuori di un'offerta più consona alla stagionalità del
traffico: leggero calo delle frequenze per New York, Atlanta, Washington,
Boston, Filadelfia, Cincinnati, Los Angeles e Montreal. Ricordiamo che il
numero di destinazioni servite da Air France per gli Stati Uniti, grazie al
code-share con Delta, è passato quest'estate a 118 con 6 nuovi punti:
Anchorage (Alaska), El Paso (Texas), Kahului (Hawaii), Lynchburg (Virginia),
Manchester (New Hampshire) e Panama City (Florida). Un ulteriore punto verrà
inoltre lanciato a partire del 6 ottobre: Bangor (Maine). L'asia ritrova
quest'inverno il programma previsto prima delle riduzioni di capacità
dovute all'epidemia di polmonite atipica. Dopo l'apertura della linea
Parigi-canton prevista per il 5 gennaio 2004, Air France effettuerà ogni
settimana 25 voli verso la Cina: 6 frequenze settimanali verso Shanghai
(A340), 1 volo quotidiano verso Pechino (B777), 1 volo quotidiano verso Honk
Kong (B777) e presto 1 volo a destinazione di Canton 5 volte a settimana in
A340. Inoltre, 5 voli settimanali verranno effettuati in code-share con il
nostro partner China Eastern a destinazione di Shanghai. Il sistema di
code-share viene ora esteso a tutti i voli di Air France e di Korean Air tra
Parigi e Seul, una linea sulla quale Skyteam propone quindi 10 collegamenti
settimanali. L'assegnazione di nuove bande orarie permette, al di là di 2
voli quotidiani, di creare un terzo volo tra Parigi e Tokyo. Questo
collegamento effettuato di mattina (sia da Parigi che da Tokyo) è proposto
3 volte a settimana e porta a 17 il numero di voli Air France settimanali
tra le 2 capitali. Infine, Air France opera un volo in più a destinazione
di Bombay con 4 voli settimanali in code-share con Delta, mentre Manila, da
quest'estate, è collegata con tre voli settimanali diretti invece di
quattro voli come lo scorso inverno. In Africa, l'aumento delle frequenze
lanciato quest'estate viene mantenuto, con un volo quotidiano per Bamako, un
3° volo settimanale per Brazzaville, un 4° volo per Ndjamena. Il
collegamento diretto con Lomé è garantito 3 giorni a settimana, mentre
Lagos beneficia di un volo quotidiano diretto, senza proseguimento verso
un'altra destinazione. In Medio Oriente, Riyad e Djeddah sono collegate via
il Cairo 3 volte a settimana. Il programma per le Antille francesi non
cambia rispetto all'estate: 14 voli settimanali verso Pointe à Pitre, di
cui 2 in partenza da Roissy, e 12 verso Fort de France, di cui 2 in partenza
da Roissy. Il collegamento quotidiano per la Repubblica Dominicana è
mantenuto, ma viene modificato per adeguarsi meglio alla richiesta:
quest'inverno vi saranno 4 voli per Punta Cana e 3 per Santo Domingo, il
contrario dello scorso inverno. Da quest'estate, L'avana è collegata ogni
giorno. I voli verranno operati quest'inverno con aeromobili B747-400.
Nell'oceano Indiano, La Réunion è collegata 9 volte a settimana in
partenza da Orly e ogni giorno in partenza da Roissy grazie al nostro
accordo con Air Austral, che utilizza apparecchi B777. Infine, è previsto
il mantenimento di 4 voli settimanali per Madagascar, subordinato al
prolungamento dei diritti di traffico. Il programma dei voli di medio raggio
Sulla rete di medio raggio internazionale, l'offerta globale è in
progressione di oltre il 3 % in Sko: sono state infatti prolungate le misure
di adeguamento di quest'estate sulle linee più brevi della rete ed è stato
proseguito lo sviluppo per quanto riguarda l'Europa del Sud e dell'Est. Le
principali modifiche apportate quest'estate sono state mantenute: * in
Italia, collegamento con Verona operato d'ora in poi da Régional con un
aereo Embraer 145 (3 voli quotidiani); * collegamento con Napoli trasferito
a Roissy; * in Spagna, 3a frequenza per Malaga e e 2° volo per Valencia da
Roissy; * in Grecia, quarto volo quotidiano per Atene; * in Germania, decimo
volo per Francoforte per tutta la stagione; * in Russia, seconda frequenza
per San Pietroburgo. * Le frequenze vengono invece ridotte a destinazione di
Roma (7 invece di 8), Amsterdam (8 invece di 9), Düsseldorf (6 invece di
8), Monaco (8 invece di 9), Ginevra (10 invece di 11) e Stoccolma (4 invece
di 5), e i collegamenti Parigi-berna e Lione-berlino sono soppressi. * In
Africa del Nord, le linee aperte quest'estate a destinazione di Algeri
dall'aeroporto di Orly e di Marsiglia sono mantenute, come pure il 4° volo
quotidiano a destinazione di Casablanca. Fra le novità dell'inverno 2003,
tre nuove destinazioni in Europa: * Grazie ad un accordo siglato con
Estonian Airlines, viene proposto un nuovo collegamento tra Tallin e Parigi
3 volte a settimana, con un aeromobile B737-500. * Con l'apertura della
linea Parigi-brema, viene creata una nuova porta d'ingresso per la Germania,
con 3 voli al giorno operati da Régional. * E la città di Atyraü, nel
Kazakhstan, viene collegata 3 volte a settimana, via Kiev, con aerei Fokker
100 operati da Régional (se verranno ottenuti i diritti di traffico). Per
il Marocco, segnaliamo un volo settimanale in più tra Orly e Marrakech, il
sabato. In partnership con Ram, a partire da metà dicembre, Lione e
Marsiglia saranno collegate direttamente a Marrakech 2 volte a settimana.
Sul network domestico, Air France propone 16 frequenze quotidiane in più
rispetto all'inverno 2002, ossia un'offerta in aumento di oltre il 7% in
posti/chilometro offerti. Questo aumento di frequenze è accompagnato da una
revisione della ripartizione dei voli tra Paris-orly e Paris-charles de
Gaulle, allo scopo di privilegiare le coincidenze a Paris-cdg e le cadenze
orarie per il traffico locale Business a Paris-orly. Sempre 17 voli al
giorno tra Parigi e Strasburgo, ma trasferimento di uno dei voli da Cdg a
Orly, con rispettivamente 5 e 12 partenze quotidiane. Un volo supplementare
per Brest in partenza da Orly, con un totale di 10 voli al giorno, di cui 3
in partenza da Roissy. Soppressione del collegamento Roissy-lorient. Sempre
4 voli al giorno ma tutti operati da Orly. Un volo supplementare
Orly-bordeaux, con un totale di 15 voli quotidiani, a cui si aggiungono i 5
voli in partenza da Roissy. Tolosa conserva 31 voli al giorno con il
trasferimento di uno degli 8 voli da Roissy a Orly. Quattro voli in più tra
Parigi e Nizza, ossia 26 voli quotidiani di cui 7 in partenza da Roissy e 19
in partenza da Orly. 25 voli al giorno tra Parigi e Marsiglia, di cui 6 in
partenza da Roissy. 13 voli al giorno per Montpellier, di cui 4 da Roissy. 7
voli al giorno per Biarritz, di cui 2 in partenza da Roissy. Vengono
aggiunte delle frequenze per Tolone, che passa a 5 voli quotidiani contro 4
l'inverno scorso, e per Perpignan, che passa a 4 voli contro 3 al momento
della creazione della linea in febbraio 2003. Un volo in più nel prime-time
per Clermont-ferrand, che passa a 5 voli quotidiani in partenza da Orly e 2
in partenza da Cdg. Senza dimenticare che, da quando è cessata l'attività
di Air Lib in febbraio 2003, Brit Air ha ripreso i collegamenti per Annecy e
Lannion (3 voli quotidiani) e per Metz (4 voli quotidiani), in partenza da
Orly. I voli programmati per Ajaccio e Bastia vengono operati insieme al
nostro partner Ccm. Sulle linee trasversali, un volo in più tra Lione e
Lilla, ossia 4 voli quotidiani da quest'estate, e 2 voli in meno tra Lione e
Nizza, che passa a 4 voli al giorno.
BASIQ AIR:PROSEGUE
IL VOLO PISA - AMSTERDAM
Milano, 25 setembre 2003 - Basiq Air ha rinnovato l’accordo con
l’aeroporto di Pisa per prolungare il collegamento Pisa - Amsterdam. La
compagnia, infatti, dopo aver sperimentato per sei mesi questa destinazione,
che ha riscosso un successo inaspettato, ha deciso di riconfermare il volo
anche per la stagione invernale. Basiq Air opera con 6 voli diretti
settimanali per Amsterdam fino al 26 Ottobre 2003; dal prossimo 27 Ottobre i
voli scenderanno a 3. La tariffa parte da € 39,99 per tratta tasse
escluse. Operativo Invernale Dal 27 Ottobre 2003 l’operativo voli Basiq
Air da e per l’Italia, per la stagione invernale 2003-‘04 subirà delle
piccole variazioni. Da Milano la compagnia continuerà ad operare due voli
giornalieri mentre da Pisa i voli saranno ridotti a 3 alla settimana e da
Napoli a 5 alla settimana. Anche gli orari subiranno modifiche minime. Basiq
Air ha concluso la stagione estiva 2003 in modo positivo. “Nonostante la
pressione sui prezzi, siamo soddisfatti dell’interesse per i nostri voli
per Amsterdam. Siamo lieti della rapidità con cui il mercato italiano ha
accolto i nuovi collegamenti Basiq Air e del contributo che l’Italia porta
alla compagnia” afferma Gerard Helming, Executive Vice President Marketing
& Sales. “Siamo anche molto soddisfatti della facilità con cui il
mercato italiano ha adottato internet e carta di credito come strumenti di
prenotazione: ci rende ottimisti per il futuro.” Per la prossima stagione
invernale saranno raddoppiati i collegamenti Basiq Air in Europa: da 51 voli
settimanali operati l’inverno scorso ai 108 voli settimanali programmati
per l’inverno 2003-’04. Molte delle destinazione che l’anno scorso
venivano servite dai voli di linea Transavia, infatti, nella la prossima
stagione invernale saranno servite da Basiq Air. A ciò si sono aggiunte
anche destinazioni nuove rispetto all’inverno passato (come Pisa e Londra
Stansted). Infolink: www.Basiqair.com
LOMBARDIA:
PRIMO PARTNER ITALIANO PER IL CILE
Milano, 25 settembre 2003. La Lombardia ha un peso importante
sull’interscambio italiano con il Cile: nel 2002 rappresenta infatti il
41% delle importazioni e il 34% delle esportazioni totali, con un volume
d’affari concentrato prevalentemente su Milano (78,2% dell’import e
52,2% dell’export), Brescia (17,2% e 12,8%), Bergamo (1,3% e 11,1%) e
Varese (1,4% e 7,9%). Nell’immediato futuro si aprono nuove opportunità:
l’Unione Europea e il Cile hanno negoziato un accordo di associazione, ora
in vigore. Tale accordo prevede l’istituzione di un’area di libero
scambio, con l’abolizione progressiva di tutti i dazi doganali per
facilitare commercio ed investimenti bilaterali. In ambito politico
l’accordo prevede il rafforzamento del dialogo e la promozione dei valori
democratici. In occasione della visita del Ministro dell’Economia del
Cile, Jorge Rodríguez, la Promos, azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano, l’Ambasciata del Cile in Italia e Prochile Milano -
con la collaborazione del Gruppo Sanpaolo Imi -, organizzeranno un seminario
sul tema “L’accordo di Associazione Unione Europea – Cile: le
opportunità per le imprese italiane”. L’incontro si terrà: giovedì 25
settembre dalle ore 9 alle ore 13 presso la sede della Camera di Commercio,
Sala Consiglio, Palazzo Turati, via Meravigli 9/B, Milano. Aprirà i lavori
Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di
Milano. Nel corso del seminario verranno illustrate le caratteristiche
dell’accordo e le opportunità di business per le imprese lombarde.
"Il Cile costituirà un importante partner dell’Unione Europea, un
mercato che si apre al commercio estero - ha dichiarato Bruno Ermolli,
presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano
per l’internazionalizzazione -, e ora offre nuove opportunità commerciali
e di investimento. Si tratta quindi di un’area che rappresenta una
piattaforma privilegiata per gli operatori che vogliano entrare da
protagonisti nel mercato dell’America Latina e del Mercosur. E Promos
aiuta le piccole e medie imprese lombarde ad usufruire delle opportunità
che il Cile offre”. ) Per adesioni e informazioni: tel: 02 8515 5881, fax
02 8515 5227 / 5394, e-mail gefter@mi.Camcom.it
GIULIO
GALLAZZI, AMMINISTRATORE DELEGATO E FONDATORE DI NPV, NOMINATO NEL COMITATO
SCIENTIFICO DEL MASTER IN “MANAGEMENT, ACCOUNTING, AUDITING E CONTROL”
DELLA SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI
Milano, 25 settembre 2003 - Giulio Gallazzi, amministratore unico e
fondatore di Npv - Net Present Value –, giovane e ambiziosa società
milanese di consulenza di direzione, è stato recentemente nominato nel
Comitato Scientifico del Master in “Management, Accounting, Auditing e
Control” della Scuola di Ateneo per l’Alta Formazione Europea Jean
Monnet della Seconda Università di Napoli. L’obiettivo è quello di
portare la testimonianza e l’esperienza manageriale presso imprese
italiane ed estere di media e grande dimensione, come esperto di tematiche
di sviluppo e controllo del business e di ristrutturazione organizzativa.
Giulio Gallazzi, già docente presso la Sda Bocconi, sui temi del marketing
e dello sviluppo sostenibile d’impresa, ha tra l’altro pubblicato
numerosi lavori e articoli, approfondendo i temi dello sviluppo e della
ristrutturazione aziendale. Attualmente, Gallazzi è anche Amministratore
Delegato di Sri – Socially Responsible Italia S.p.a., Società leader per
le strategie di marketing e per la comunicazione nell’area etica.
LA QUALITÀ
DELLA VITA "A NORMA" UNI
Roma, 25 settembre 2003 - Uni ritiene che i prodotti "a norma"
(cioè sicuri, di qualità e ambientalmente compatibili) possano diventare
realmente lo standard del mercato -e quindi i consumatori essere
massimamente garantiti- solo se il consumatore comprenderà il significato
della normazione e i vantaggi dei prodotti certificati, conformi, marcati,
etc... E genererà una domanda di prodotti "a norma" che
inevitabilmente risalirà le filiere distributive e produttive, portando
tutte le aziende a qualificare la propria produzione. Sebbene numerosissimi
aspetti della vita quotidiana siano regolati dalle norme tecniche
volontarie, i consumatori non ne sono consci, quindi in occasione della
Giornata Mondiale della Normazione, Uni organizza -con il patrocinio del
Ministero delle Attività Produttive- un incontro aperto al pubblico per
presentare il ruolo sociale della propria attività, i meccanismi che la
regolano e il valore delle norme Uni. L'incontro La qualità della vita
"a norma" si terrà: Martedì 14 Ottobre 2003 alle ore 10.00
presso il Tempio di Adriano, Piazza di Pietra - Roma. Nella prima parte
della manifestazione interverranno: - On. Antonio Marzano, Ministro delle
Attività Produttive; - Daniele Gerundino, Assistente Segretario Generale
Iso per le Strategie; - Paolo Scolari, Presidente Uni. Seguirà un dibattito
-moderato dal Vicedirettore del Tg2 Rai Luciano Onder- al quale
parteciperanno anche: - Sen. Cesare Cursi, Sottosegretario di Stato del
Ministero della Salute; - Daniela Primicerio, Direttore Generale della Dir.
Gen. Per l'Armonizzazione del Mercato e la Tutela dei Consumatori del
Ministero delle Attività Produttive; - Gianni Cavinato, rappresentante
designato del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. In
occasione dell'incontro verranno presentati i risultati della ricerca
realizzata da Cirm-world Research sui processi di acquisto, la notorietà
Uni, la percezione, il vissuto e le attese verso i prodotti a norma.
L'evento è aperto al pubblico previa conferma di partecipazione via fax
allo 064815518 oppure inviando una e-mail all'indirizzo equa.It@flashnet.it
IL CSE
CENTRO SERVIZI ECOLOGICI INAUGURERÀ IL 26 SETTEMBRE PROSSIMO I NUOVI
LABORATORI NELLA SEDE CENTRALE DI FENICE A RIVOLI.
Cascine Vica - Rivoli (Torino), 25 settembre 2003 - Un investimento da 4,6
milioni di Euro dettato dalla volontà di Fenice di disporre di una
struttura propria rinnovata secondo le migliori dotazioni tecnologiche, per
rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente in termini di
competenze. Una concreta opportunità di crescita tecnologica anche per il
tessuto industriale e sociale. La palazzina di nuova realizzazione, si
sviluppa su tre piani con 3500 m2 di cui 2000 interamente dedicati ad
attività di laboratorio, con strutture all’avanguardia per l’esecuzione
delle più sofisticate analisi ambientali e 1500 m2 ad uffici. Il Centro
Servizi Ecologici ha iniziato le sue attività nel 1971 in Fiat per
affrontare le esigenze di tutela di salute dei lavoratori e salvaguardia
dell’ambiente per tutto il Gruppo. Oggi, il Centro di Fenice, grazie a un
team di circa 80 professionisti, offre ai clienti una gamma di servizi
dedicati allo studio ed alla soluzione delle problematiche specialistiche di
consulenza ed intervento ecologico-ambientale in campo industriale e
pubblico-istituzionale. Il Cse di Fenice dispone, inoltre, di una sede
distaccata presso Casalnuovo (Napoli) e di mezzi mobili che consentono di
effettuare analisi “in campo” su tutto il territorio nazionale.
CONFCOOPERATIVE
RACCOGLIE L’ALLARME DELLA FILIERA TABACCHICOLA UMBRA.
Perugia, 25 settembre 2003 - Quello che si sta delineando tra Bruxelles e
Taormina rischia di assumere l’entità di una vera débacle per il
comparto tabacchicolo regionale. La revisione dell’Ocm prodotti
mediterranei, dopo le recenti campagne anti-fumo, rischia seriamente di
mettere in ginocchio una filiera che in Umbria tocca livelli di assoluta
eccellenza. Non occorre infatti essere grandi veggenti per valutare che
quanto sta emergendo dalle insistenti voci sull’estensione al comparto
tabacchicolo del disaccoppiamento integrale unitamente all’incentivazione
alla dismissione, porteranno alla sicura eliminazione della coltura in
Umbria come in altre regioni particolarmente vocate. “Il clima di
incertezza – denuncia Luigi Minelli, presidente del settore agricolo di
Confcooperative Umbria – penalizza l’intera filiera di cui la
cooperazione rappresenta oltre il 45% del prodotto trasformato nazionale con
più di 700 aziende in Umbria ed oltre 5000 addetti”. Questo grido è
stato da tempo raccolto da Confcooperative, consapevole del valore altamente
strategico della tabacchicoltura per il suo impatto economico ed
occupazionale. Molti sono stati i contatti attivati con il Ministro Alemanno
che da sempre ha promesso una ferrea difesa del comparto in considerazione
della coincidenza della trattativa europea con il semestre di presidenza
italiano. “Anche a livello locale – prosegue Minelli - ci stiamo movendo
in maniera decisa a difesa degli interessi delle nostre strutture di
trasformazione. In funzione dell’incontro istituzionale convocato
dall’Assessore Bocci per domani (Attenzione: Per Le Redazioni “Oggi”
– Giovedì 25 settembre 2003) abbiamo attivato un tavolo di confronto
interno con i rappresentanti delle strutture aderenti al nostro movimento
che vedrà la partecipazione dei referenti nazionali di settore”.
“Confcooperative – interviene il Presidente regionale Andrea Fora –
sta vigilando sull’andamento della trattativa internazionale e
nell’incontro con l’Assessore Bocci intende richiedere il suo massimo
impegno per garantire un presente ed un futuro alla tabacchicoltura umbra.
Siamo certi infatti che l’applicazione di un disaccoppiamento totale ad un
comparto importantissimo per la nostra regione ma che già ha posto in
evidenza preoccupanti segnali di crisi indotti dal difficile rapporto con
l’industria, andrà a determinare effetti sicuramente letali”.
FERMA RISK
MANAGEMENT FORUM 2003 REAGIRE AD UN MONDO DI INCERTEZZE IL RISK MANAGEMENT
IN AZIONE
Roma, 25 settembre 2003 - Catastrofi naturali, terrorismo, scandali
finanziari, black-out informatici ed energetici fino alla sicurezza degli
impianti che erogano gas e benzina nelle nostre città e alla qualità degli
alimenti che arrivano sugli scaffali dei supermercati: tutti questi eventi -
che si inseriscono in un quadro di generale aumento dell'inquietudine sul
futuro - hanno reso il rafforzamento del risk management e della corporate
governance una priorità assoluta sia per le imprese sia per gli enti
governativi. Ma qual è la situazione in Italia? Il nostro Paese figura tra
quelli che in Europa adottano l'atteggiamento più "fatalista"
verso le problematiche connesse ai rischi, con un ricorso ancora decisamente
limitato alle strategie di risk management. Proprio perché nel nostro
paese, c'è una scarsa cultura della prevenzione del rischio la Ferma
(Federazione delle Associazioni Europee di Risk Management) ha scelto
l'Italia per il suo Forum, che vedrà riuniti oltre 1000 risk manager
provenienti da tutta Europa e il gotha del mondo assicurativo
internazionale. Un momento di riflessione sul tema dei rischi per le imprese
ma soprattutto una occasione per lanciare un allarme: trascurando il
problema, le Pmi italiane, rischiano di perdere competitività
internazionale mentre la Pubblica Amministrazione appare in grave ritardo e
non sembra neppure conoscere questa figura professionale. Mentre l'Italia -
a differenza di molte altre nazioni europee - continua a non avere una legge
sulle assicurazioni obbligatorie per i danni da catastrofe naturali e da
terrorismo, due rischi purtroppo molto concreti che non ci possiamo più
permettere di trascurare. All'interno del Forum di Ferma viene anche
lanciata l'idea di una "Authority europea sul rischio industriale"
sul modello di quella da poco operativa in ambito di sicurezza alimentare,
alla quale sarebbero favorevoli la maggiore parte delle aziende europee.Roma
5-8 Ottobre 2003 Hotel Hilton Cavalieri Per accrediti e informazioni :
Ufficio Stampa - Inc Istituto Nazionale per la Comunicazione Barbara Erba 06
44160886 - 347 7581858 - b.Erba@inc-comunicazione.it
Paolo Mattei 06 44160880 - 335 7251741- p.Mattei@inc-comunicazione.it
Per scaricare il programma del Forum: www.Ferma-asso.og
SARÀ IL
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ROMANO PRODI A TENERE LA LEZIONE
INAUGURALE DEL COLLEGIO EUROPEO DI PARMA
Parma, 24 settembre 2003 - sabato 27 settembre
alle 15.30, al Teatro Regio Il 27 settembre, alle 15.30 al Teatro Regio di
Parma si inaugura il Diploma avanzato in studi europei (Dase). Sarà Romano
Prodi, presidente della Commissione europea a tenere la prima lezione.
L’obiettivo del Collegio europeo di Parma è di formare i neo laureati nel
campo del diritto, dell’economia e delle politiche dell’Unione Europe
per prepararli alle carriere presso le istituzioni europee, nazionali, le
associazioni di categoria, il mondo delle imprese e delle libere
professioni. Il Dase forma anche specifiche professionalità nella gestione
delle politiche comunitarie devolute alle amministrazioni regionali e
locali. Nasce dunque anche in Italia, a Parma, un polo di eccellenza analogo
a quello di Bruges, in Belgio. Ad occuparsi della formazione degli studenti
saranno docenti provenienti da Università italiane ed europee, esperti di
tematiche comunitarie ed alti funzionari delle istituzioni comunitarie e di
organizzazioni internazionali e nazionali. Le lezioni si terranno in lingua
italiana, inglese e francese, il corso, della durata di un anno, è
articolato in due semestri a tempo pieno con frequenza obbligatoria.
L’interesse suscitato dal Dase è stato consistente: erano cinquanta i
posti a disposizione, ma le richieste d’iscrizione sono state più del
triplo: 168 e di queste il 45% proviene da paesi europei ed extra europei
(25 nazioni tra cui: Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo,
Romania, Albania, Bulgaria, Russia, Polonia, Libano, Malta, Lituania e
Georgia). I soci fondatori del Collegio Europeo sono: Università degli
Studi di Parma, Unione Parmense degli Industriali, Provincia di Parma,
Comune di Parma, Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato di
Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Convitto nazionale “Maria
Luigia” di Parma.
E³ -
EDUCAZIONE, EUROPA E E-GOVERNMENT IBM CON IL MIUR PER LE TECNOLOGIE A
SUPPORTO DELLA FORMAZIONE.
Monte Porzio Catone, 26 settembre 2003 – Una grande occasione di
esposizione e confronto delle politiche e delle azioni realizzate nei vari
Paesi europei nel settore dell'Ict nell'Educazione: è questo il senso della
tre giorni organizzata dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca dal 24 al 26 settembre nella quale Ibm, in qualità di partner
tecnologico, testimonia il proprio contributo nel settore dell’e-learning.
“Ibm è da tempo in prima linea, accanto al Miur e alle scuole, nel
promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie in grado di aumentare
l’efficacia e l’efficienza del processo formativo” ha affermato
Giancarlo Presutti, Responsabile Education di Ibm. “Il ruolo di queste
tecnologie e, più in generale, della Rete può, infatti, sostenere
l’innovazione organizzativa del sistema scolastico e l’evoluzione del
processo didattico sostenendo la trasformazione del mondo scuola in un
sistema aperto all’esterno, al contributo delle altre istituzioni
pubbliche, delle famiglie e del mondo del lavoro”. E’ in quest’ottica
che Ibm ha avviato numerose iniziative mirate ad indirizzare l’uso di
tecnologie di rete a supporto dello sviluppo del sistema educativo
scolastico: tra queste, il progetto internazionale “Reinventing Education”,
lo sviluppo di una innovativa piattaforma tecnologica per l’e-learning e
le nuove soluzioni “on demand” di Ibm per le scuole, i docenti e gli
studenti. Inoltre, in linea con la tendenza europea che vede un numero
sempre maggiore di ministeri e pubbliche amministrazioni utilizzare sistemi
open source, Ibm contribuisce alla diffusione, anche nel mondo scolastico,
di tecnologie e soluzioni applicative basate su Linux. Queste, oltre ad
ottimizzare in modo rilevante gli investimenti tecnologici, permettono agli
studenti di prendere contatto diretto con il funzionamento del sistema
operativo nonchè di allargare le piattaforme di apprendimento acquisendo
competenze diversificate. Il Ministero dell’Interno tedesco e alcune
amministrazioni comunali e regionali in Italia hanno già sperimentato con
successo i vantaggi di Linux e degli standard aperti. Nel corso
dell’evento, che coinvolge i più autorevoli esponenti di istituzioni e
organizzazioni europee, Ibm è presente con i seguenti interventi: Mercoledi
24 Settembre “Ibm Italy Foundation Education Projects: Learning in a
Changing World” Angelo Failla Direttore Fondazione Ibm Italia. “Transforming the Education landscape in Europe
through e-learning” Carla Milani Business Development Executive Learning
Solutions - Ibm South Region. Venerdi 26
Settembre “Let imagine a wireless world in the school” Graziella Dilli
Mobile e-Business Leader Region South. Ibm è stata riconosciuta dalla
società di analisi Gartner fra i Leader dell’e-learning nei due recenti
report "2003 E-learning Suite Mq: Beyond Partial Suites" and
"2003 E-learning Content Magic Quadrant." (febbraio 2003).
INDAGINE
ORGA: PER LA FORMAZIONE SI INVESTONO 1,5 MILIARDI. SOLO IL 33& DELLE
IMPRESE ADOTTA PROGRAMMI CONTINUATIVI.
Milano, 25 settembre 2003 - Nonostante il momento difficile per
l’economia, le aziende italiane continuano ad investire nella formazione
del personale. A dedicare maggiori risorse a queste attività sono
soprattutto le imprese medio-grandi (fatturato oltre i 50 milioni di euro);
per quanto riguarda i settori prevalgono le banche e i servizi. E’ quanto
emerge da un’indagine su 1.000 manager condotta da Orga, la storica società
leader in Italia nella consulenza aziendale, nella formazione e nella
selezione del personale. In Italia le imprese spendono in formazione circa
1,5 miliardi di euro, contro il doppio della Germania, il triplo della Gran
Bretagna e addirittura il quadruplo della Francia. Nel complesso circa il
33% delle imprese italiane hanno programmi continuativi di formazione del
personale. Un livello ancora basso, rispetto ad altri Paesi europei, come
Danimarca (95%), Olanda (90%), Germania (75%) e Belgio (70%). I settori in
cui la formazione è più frequente sono banche e finanza (66%), i servizi
alle imprese (30%), industria (27%) e commercio (25%). “Dalle
interviste”, spiega Girolamo Frisina, amministratore delegato di Orga,
“emerge che la formazione è vista come una risorsa strategica, specie in
momenti di congiuntura difficile. Le aziende preferiscono affidarsi a
partner professionali e qualificati”. L’indagine Orga mostra che i
periodi preferiti dai manager per partecipare a seminari sono il 2° e 4°
trimestre dell’anno. In questi periodi si concentra il 75% dei corsi. I
picchi sono, in genere, in ottobre e novembre. Per quanto riguarda le
dimensioni, l’80% dei partecipanti a programmi di formazione proviene da
imprese medio-grandi. Fra le aziende con oltre 250 addetti, infatt8i, 8 su
10 hanno piani di formazione. Nella fascia media (50-250 addetti) la
formazione riguarda circa la metà delle aziende. Nelle imprese minori (fino
a 50 addetti), invece, solo una su 4 ricore alla formazione in modo
regolare. I partecipanti ai seminari interaziendali sono per circa il 10%
dirigenti, per il 40% funzionari e per il resto impiegati (50%). La maggior
parte dei partecipanti a corsi frequenta lezioni di carattere pratico,
legate alle attività svolte in azienda. Circa il 21,5% dei partecipanti,
tuttavia, mostra grande interesse per corsi d carattere manageriale. I
manager interpellati da Orga indicano una preferenza per i seminari
interaziendali, che permettono di confrontare la propria esperienza con
quella di altre imprese. I corsi interni, tuttavia, vengono giudicati più
adatti per la formazione specifica su nuovi progetti e iniziative. La
regione con maggiore incidenza della formazione è la Lombardia. Quali sono
gli argomenti più gettonati? I direttori e funzionari costituiscono la
netta maggioranza dei partecipanti ai corsi di sviluppo manageriale,
gestione risorse umane e comunicazione. Gli impiegati sono invece i
principali frequentatori dei corsi relativi all’area amministrazione e
controllo di gestione ed all’area tecnica. Infine un’equa distribuzione
si registra nella partecipazione ai corsi su acquisti e logistica, marketing
e vendite, sistemi qualità. Gli argomenti più seguiti: Temi% partecipanti;
Contabilità, finanza, controllo di gestione21,8; Sviluppo manageriale,
personale, comunicazione21,5; Acquisti, logistica, dogana, export21,1;
Vendita, marketing15,7; Produzione, manutenzione, sicurezza,
progettazione15,6; Qualità4,3. Fonte: indagine Orga 2003 Infolink: www.Orga.it
CARTIER
SCEGLIE POLI.DESIGN (CONSORZIO DEL POLITECNICO DI MILANO) PER LA FORMAZIONE
DEL DESIGNER DEL LUSSO
Milano, 25 settembre 2003 - Poli.design, consorzio di ricerca per il design
del Politecnico di Milano e la Creative Academy, scuola fondata dal gruppo
Richemont, che vanta la partecipazione di brand leader nel settore del lusso
(Cartier, Van Cleef & Arpels, Piaget, Jaeger-lecoultre, Iwc, Vacheron
Constantin, Baume & Mercier, A. Lange & Sohne, Officine Panerai,
Dunhill, Lancel e Montblanc), celebrano l'avvio del primo Corso superiore
delle Arti per il Design, corso finalizzato alla specializzazione di
designer di beni e accessori di lusso. Il progetto formativo è mirato
all'integrazione dell'esperienza progettuale con la conoscenza approfondita
dei processi di produzione, comunicazione e consumo del prodotto di lusso.
Contestualmente, Poli.design e Creative Academy annunciano il lancio del
concorso internazionale di design "Un gioiello, un orologio, un
accessorio", riservato ai progettisti che sceglieranno di sviluppare un
prodotto per uno dei brand Richemont a loro scelta. Il vincitore riceverà
una borsa di studio pari alla copertura totale del costo del corso; il
secondo premio prevede una borsa di studio pari alla copertura del 60% del
costo del corso; il terzo premio consiste in una borsa pari al 40%. I
progetti dovranno pervenire c/o: Creative Academy Via Giovanni da Udine, 32
- 20156 Milano, Italia Tel. 02-3026269 Fax 02-3026363 www.Creative-academy.com
INAUGURATO
IERI IL LABORATORIO, IL PRIMO CENTRO ITALIANO PER LA CULTURA DEL PANE LE
ANTICHE MURA DEL MOLINO DI VIGHIZZOLO D'ESTE SARANNO IL PUNTO DI DIFFUSIONE
PER LA CULTURA E LA SCIENZA NUTRIZIONALE DEL PANE E DELLE FARINE
Vighizzolo d'Este, 25 settembre 2003 - In un molino storico di proprietà di
Molino Quaglia - società che produce farine di grano tenero, integrali e
tostate - nasce li Laboratorio, la prima sede italiana specificamente
dedicata ai corsi di panificazione professionali e per appassionati. Iii
Laboratorio sarà la prima "casa" italiana del progetto
comunitario Leonardo, anch'esso presentato oggi alla stampa nazionale da
Armando Guida, responsabile dell'iniziativa per l'Italia. Il progetto,
finanziato dalla Comunità Europea, è volto alla realizzazione di materiali
di supporto alla formazione "on the job" per panificatori
artigiani professionisti. Il progetto si sviluppa nell'ambito del
"Programma Di Training Europeo Per Panificatori Artigiani", che, a
sua volta, si esplica nella duplice funzione di: materiale di supporto per
il controllo di qualità nei panifici strumento di formazione "on the
job" Arte innovativa degli Alimenti non è solamente il senso profondo
di tutta l'iniziativa, ma anche il nome della società che ha ideato e
promosso Il Laboratorio che, come afferma Chiara Quaglia, presidente della
società, "nasce come risposta all'esigenza sempre più sentita di
promuovere un'attività ad elevato contenuto 'artistico' che rischia di
essere ridotta ad uno stQrile processo industriale per l'uso inadeguato
,della tecnologia".
POKER
SEMPLIFICA LA PRODUZIONE DI VALVOLE E RUBINETTERIA IN UN SEMINARIO DEDICATO
ALLA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE,
Milano, 25 settembre 2003 – In un periodo come quello che stiamo vivendo,
diventa essenziale essere in grado di mettere in campo nella propria azienda
sistemi di controllo puntuale e pianificazione della produzione, i soli in
grado di garantire un reale risparmio, sia in termini di costi diretti, sia
in termini di efficienza, salvaguardando qualità e tempismo delle consegne.
È per questo che Poker, azienda attiva con successo da anni nel settore dei
sistemi Erp, ha organizzato un seminario, dedicato a chi opera nel settore
della produzione di valvole e rubinetteria. Il seminario, che avrà luogo ad
Arona (No) martedì 30 settembre, presso l’Hotel Concorde, con
registrazione a partire dalle ore 9,45, verrà replicato con le stesse
modalità il giorno successivo, mercoledì 1° ottobre, a Roncadelle (Bs),
presso l’Hotel Continental. Tra gli obiettivi del seminario, il principale
è quello di illustrare con casi pratici come un sistema di monitoraggio e
schedulazione della produzione, a capacità finita /infinita, possa
contribuire a ridurre i costi, aumentare l’efficienza e ad ottimizzare i
processi di produzione nel comparto valvole/rubinetteria, su cui Poker può
già vantare clienti di livello nazionale. La lunga esperienza e le
competenze acquisite da Poker nel settore del software di gestione della
produzione garantiranno all’uditorio di partecipare a un evento ricco di
contenuti e di spunti per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle
loro organizzazioni. «La programmazione, il monitoraggio e la schedulazione
della produzione è una disciplina in cui la teoria deve cedere rapidamente
il passo alla pratica – spiega Ezio Bertellino, product manager Quasar-x
di Poker Spa -. Ecco perché, nel seminario dedicato ai produttori di
valvole e rubinetteria, Poker spiegherà con esempi concreti come il suo
software sia in grado di migliorare l’efficienza e ridurre i costi di
produzione delle industrie del settore, garantendo qualità e puntualità
delle consegne».
RIFORMA
DEL LAVORO IN AGRICOLTURA. I MASSIMI ESPERTI A CONVEGNO A BOLOGNA IL 10
OTTOBRE 2003.
Bologna, 25 settembre 2003 - E’ il primo appuntamento nazionale in cui si
dibatterà di lavoro in agricoltura in relazione alle riforme e alle
dinamiche di mercato in atto. E si tiene a Bologna, la città del povero
Marco Biagi. Ii convegno annuale dell’Unasa (l’unione delle Accademie
scientifiche italiane operanti nel settore agroambientale), è dedicato
proprio a questo tema: “Il fattore lavoro nell’ammodernamento
dell’agricoltura italiana”. Organizzato dall’Accademia Nazionale di
Agricoltura (che in questo biennio detiene la presidenza dell’Unasa), il
convegno si terrà il prossimo venerdì 10 ottobre 2003 a Bologna a partire
dalle 9.30, nell’aula magna del ‘centro del sapere agricolo’, la nuova
Facoltà di Agraria (via Fanin 50). L’iniziativa Unasa-accademia Nazionale
di Agricoltura, consentirà di ‘leggere’ con maggiore chiarezza i grandi
mutamenti in corso nel settore agroalimentare e agroambientale e di
verificare se la riforma del lavoro coglie le esigenze del settore. Dalla
carenza di manodopera nell’agricoltura specializzata, alle dinamiche dei
flussi migratori (oltre il 20% degli addetti in Italia sono stranieri, e il
fabbisogno è ancora più alto), fino alla tutela del paesaggio rurale, i
temi interconnessi alla questione lavoro in agricoltura riguardano
l’intera società italiana. Basti pensare che non solo le risorse umane in
agricoltura si sono sempre più riversate nei servizi e nell’industria, ma
negli ultimi 20-30 anni molte categorie professionali si sono sviluppate ex
novo (vedi nella trasformazione agroalimentare, nei servizi,
nell’agriturismo ecc.), mentre altre sono addirittura scomparse. Tutte le
componenti sociali che svolgono un ruolo significativo nelle politiche del
lavoro sono coinvolte nel convegno Unasa. In mattinata vi saranno quattro
relazioni di approfondimento da parte di esperti (prof. Dario Casati, prof.
Giorgio Castelli, prof. Andra Segrè, avv. Massimo Mazzanti); nel
pomeriggio, alle 15.00, dopo una relazione introduttiva del giuslavorista
prof. Massimo Montuschi, seguirà una tavola rotonda sul tema “La nuova
normativa sul lavoro: problemi e opportunità in agricoltura”, alla
presenza di rappresentanti di Ministero del Lavoro, Regione Emilia Romagna,
Giorgio Scirpa (Flai-cgil), Augusto Bocchini (Confagricoltura) Luigi
Gulinelli (Unima). Informazioni: segreteria scientifica dell’Unasa, presso
Accademia Nazionale di Agricoltura, tel. 051.268809, tel. + fax 051.263736; segreteria@accademia-agricoltura.It
; www.Accademia-agricoltura.it
SECONDO
DUE STUDI, L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO INTERNO RAPPRESENTA UN SERIO RISCHIO
PER LA SALUTE DEI CITTADINI EUROPEI
Bruxelles, 25 settembre 2003 - I risultati di due studi realizzati dal
Centro comune di ricerca (Ccr) hanno rivelato che l'inquinamento atmosferico
interno comporta un rischio per la salute molto più elevato di quanto si
pensasse finora. I progetti Expolis e Macbeth hanno esaminato i risultati di
una recente campagna di misurazione condotta in alcune città europee, che
ha messo a confronto le concentrazioni interne di pericolosi inquinanti
atmosferici con i componenti inquinanti esterni. I risultati mostrano
livelli assai elevati di inquinanti, quali fumo di tabacco, amianto e radon
nelle abitazioni dei cittadini e, nel caso del benzene, si è registrata
un'esposizione complessiva a tale sostanza pari al doppio di quella
riscontrata nei livelli di inquinamento urbano. Gli studi suggeriscono che
le recenti riduzioni dei tassi di ventilazione, volte a limitare il consumo
energetico, unitamente all'ampio utilizzo dei nuovi materiali da
costruzione, stanno favorendo il rilascio negli ambienti confinati di nuove
sostanze chimiche contenenti componenti tossici sconosciuti. Questi ed altri
inquinanti domestici non determinano soltanto l'insorgere di asma e di altre
patologie allergiche ma, secondo gli studi, possono altresì contribuire in
maniera sostanziale all'incremento dei casi di cancro nella popolazione. Nel
commentare tali risultati, il commissario europeo per la Ricerca Philippe
Busquin ha osservato che, se da un lato la maggior parte dei cittadini è
consapevole che l'inquinamento atmosferico esterno può essere dannoso per
la salute, dall'altro molti di loro ignorano la minaccia rappresentata
dall'inquinamento atmosferico interno. "Il traffico e lo smog sono
senza dubbio fra le principali cause d'inquinamento e ne stiamo studiando ed
analizzando l'impatto sulla salute umana. Sfortunatamente, però, il fumo e
le sostanze chimiche talvolta ci seguono perfino all'interno delle nostre
case, nei nostri uffici, nei ristoranti e nei bar. In determinate
condizioni, possiamo essere a rischio, non soltanto quando andiamo in
bicicletta in città, all'ora di punta, ma persino quando siamo seduti sul
divano di casa", ha affermato il Commissario. Poiché gli europei
trascorrono fino al 90 per cento della loro esistenza in ambienti chiusi, le
conclusioni degli studi destano preoccupazione. "Per tale motivo stiamo
migliorando le nostre competenze in materia di monitoraggio
dell'inquinamento negli ambienti confinati e di misure da adottare, ed
esortiamo i responsabili politici e le pubbliche autorità di tutt'Europa ad
affrontare tali questioni e a predisporre una strategia coerente ed efficace
per risolvere il problema" ha dichiarato Busquin. Una delle principali
componenti del sistema di monitoraggio dell'inquinamento degli ambienti
confinati in Europa è rappresentata dalla camera ambientale Indoortron del
Ccr di Ispra, presso la quale la Commissione sta attualmente sviluppando
sofisticati metodi di analisi per la valutazione dell'inquinamento
atmosferico interno. La camera consiste in un ambiente altamente controllato
dove la composizione dell'aria può essere accuratamente misurata e
regolata, senza alcuna influenza da parte dell'atmosfera circostante. Ciò
consente ai ricercatori di studiare i fattori d'inquinamento negli ambienti
chiusi, quali ad esempio la tinteggiatura interna e l'utilizzo di altri
prodotti di consumo, che esercitano un potenziale impatto sulla salute dei
cittadini europei. Nella camera sono stati effettuati altresì alcuni test
per esaminare la diffusione del fumo di tabacco presente nell'ambiente e
valutare l'impatto che i diversi tassi di ventilazione degli ambienti chiusi
possono avere sui livelli dei componenti del tabacco presenti nell'aria. I
risultati preliminari di questi test dimostrano che i tassi di ventilazione
non contribuiscono a ridurre la presenza dei componenti del tabacco. Ciò
significa che un aumento dei tassi di ventilazione negli edifici e nelle
abitazioni non contribuirà a migliorare la qualità dell'aria interna. Al
fine di fornire dati più chiari ed affidabili ed armonizzare, nel contempo,
le azioni intraprese in materia d'inquinamento atmosferico interno, il Ccr
sta creando una nuova rete di scienziati europei in questo settore. Si
auspica che la rete Index favorisca l'individuazione delle priorità e la
valutazione dell'esigenza di una strategia e di un piano d'azione a livello
comunitario. Infolink:
http://ihcp.Jrc.cec.eu.int/pce/facilities/indoortron_facilities_index.html
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