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LUNEDI'
29 SETTEMBRE 2003
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CONGRESSO
ANNUALE DELLA RETE EUROPEA DEI BUSINESS ANGEL
Milano, 29 settembre 2003 - Nell'ambito del programma ufficiale della
Presidenza italiana dell'Ue, il 13 e 14 novembre si svolgerà a Milano il
quarto congresso annuale della Rete europea dei business angel. Alla
manifestazione interverranno il commissario europeo per le Imprese e la
Società dell'informazione Erkki Liikanen, il ministro italiano delle
Attività produttive Antonio Marzano ed esperti nel settore del
finanziamento delle fasi iniziali e mediante mezzi propri. Tra le questioni
principali che saranno trattate durante il congresso figurano: il sostegno
pubblico alle attività dei business angel; le iniziative transfrontaliere;
le partnership regionali: enti pubblici, incubatori, scuole, centri di
ricerca; la valutazione del contributo dei business angel all'economia
locale e regionale; il ruolo dei business angel nel processo complessivo di
sviluppo economico. Infolink: http://www.Eban.org
OCCUPAZIONE, CONFINDUSTRIA:
SUI DATI PESA IL RALLENTAMENTO ECONOMICO CSC, AL NORD LA BATTUTA D'ARRESTO
PIÙ PESANTE: NOVEMILA POSTI IN MENO
Roma, 29 settembre 2003 - Il rallentamento economico in corso comincia a
riflettersi sull'occupazione. Il Centro studi di Confindustria evidenzia
come i dati Istat sulle forze di lavoro segnalino una battuta d'arresto
nella crescita dell'occupazione tra aprile e luglio, dovuta proprio al
rallentamento ciclico. Se
considerato al netto dei fattori stagionali, il dato Istat indicherebbe
addirittura una flessione del numero di occupati, ancorché lieve (-6.000
persone; -0,03%). Il dato più negativo - rileva il Csc - riguarda le
regioni settentrionali (-9.000 persone; -0,1%). L'unico settore a mostrare
un saldo occupazionale ancora positivo è l'industria in senso stretto che,
per il secondo trimestre consecutivo, registra un incremento congiunturale
dello 0,2%. Il rallentamento
della dinamica dell'occupazione emerge anche nel confronto con lo scorso
anno. Rispetto a luglio 2002, gli occupati sono cresciuti dell'1% (+231.000
persone), un valore ancora elevato ma in decelerazione rispetto all'1,4% del
mese di aprile. Nonostante la
battuta d'arresto nella crescita dell'occupazione, è proseguita a luglio la
riduzione delle persone in cerca di lavoro (-0,8%, destagionalizzato, pari a
16.000 unità in meno). Il minor numero di disoccupati riflette molto
probabilmente fattori di crescente scoraggiamento rispetto alle possibilità
di trovare un'occupazione alla luce delle peggiorate condizioni complessive
dell'economia.
IOSCO:
DICHIARAZIONI DI PRINCIPI SULLA REGOLAMENTAZIONE DEI CONFLITTI D'INTERESSE
DEGLI ANALISTI FINANZIARI E SULL'ATTIVITÀ DELLE AGENZIE DI RATING
Milano, 29 settembre 2003 - Il Comitato tecnico della Iosco (International
Organization of Securities Commissions*), di cui la Consob fa parte, ha
diffuso il 25 settembre due dichiarazioni di principi, una sulla
regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari e
l'altra sull'attività delle agenzie di rating. Il primo documento rileva
che gli analisti svolgono un ruolo importante sui mercati finanziari
mondiali, aiutando gli investitori a valutare le informazioni sulle società
quotate. Tuttavia, gli analisti che operano alle dipendenze degli
intermediari e delle società d'investimento - i cosiddetti sell-side
analysts sono stati di recente oggetto di critiche in molti Paesi a causa
dei conflitti d'interesse che possono influenzare le loro ricerche e le loro
raccomandazioni. La Dichiarazione di principi sulla regolamentazione dei
conflitti d'interesse degli analisti finanziari definisce una serie di
obiettivi prioritari che, secondo il Comitato tecnico della Iosco,
costituiscono la base di una solida e vasta struttura regolamentare per
l'identificazione degli aspetti problematici dell'attività degli analisti
finanziari, al fine di eliminare tali aspetti o quanto meno di mitigarne gli
effetti sull'integrità dei mercati. Questi
principi sono integrati da una serie
di interventi di fondo (core
measures), riconosciuti come particolarmente importanti per conseguire gli
obiettivi primari, indispensabili alla corretta regolamentazione del
fenomeno. Gli interventi di fondo individuati dal Comitato tecnico per
rendere efficaci i principi includono:
il divieto per gli analisti di operare sui titoli di un emittente o
sui relativi prodotti derivati prima della pubblicazione di studi
sull'emittente di tali titoli; il
divieto per le società che impiegano gli analisti di effettuare operazioni
di front-running sui titoli di un emittente o sui relativi prodotti derivati
prima della pubblicazione di uno studio sull'emittente di tali titoli,
operando cioè sul mercato al fine di trarre vantaggio dall'effetto atteso
dalla pubblicazione dello studio;
il divieto per le società che impiegano gli analisti di promettere
agli emittenti studi favorevoli, rating particolari o specifici target price
in cambio di future o continuative relazioni d'affari o di servizi
d'investimento; il divieto per
gli analisti di partecipare a iniziative promozionali delle banche
d'investimento o a road
show; il divieto di correlare direttamente la
retribuzione degli analisti finanziari all'esito di specifiche transazioni
della funzione di investment-banking;
l'obbligo di adottare strutture organizzative che proteggano
l'indipendenza degli analisti finanziari e che vietino in particolare che
essi siano sottoposti gerarchicamente alla funzione di investment-banking;
la richiesta che gli analisti finanziari o le società per cui lavorano
rendano noto se l'emittente o un soggetto terzo abbiano fornito compensi o
altri benefici in relazione a un determinato studio o ricerca.
Nell'annunciare la pubblicazione dei principi sulla regolamentazione dei
conflitti d'interesse degli analisti, il commissario della Sec Roel C.
Campos, che ha guidato il gruppo incaricato della redazione del documento,
ha commentato: I membri della Iosco sono convinti che la fiducia
dell'investitore sia fondamentale per lo sviluppo di sani e forti mercati
finanziari. Se gli investitori arrivano a pensare che gli analisti che
offrono studi che si presumono indipendenti sono in realtà poco più che
dei venditori per conto delle banche d'investimento, allora questa fiducia
viene mortificata. Attraverso la messa in atto di questi principi, definiti
a misura dei diversi mercati e sistemi legali, possono essere stabiliti dei
capisaldi contro i conflitti d'interesse, che inficiano la ricerca sell-side, tutelando al contempo sia gli investitori sia la
correttezza e l'efficienza dei nostri mercati finanziari. La Dichiarazione
di principi ha commentato, invece, il presidente della Australian Securities
and Investment Commission, David Knott, che presiede il Comitato tecnico
della Iosco - offre un quadro d'insieme delle tipologie di conflitti
d'interesse che coinvolgono gli analisti finanziari in un mercato sempre più
globalizzato. La Dichiarazione offre anche una cornice ampia e flessibile
per regolamentare tali conflitti. Il Comitato tecnico è convinto che la
Dichiarazione - quando i principi saranno messi in pratica -
consentirà di conseguire una più valida difesa degli investitori,
la convergenza degli approcci regolamentari volti a disciplinare i conflitti
d'interesse e un'accresciuta
fiducia nei mercati mobiliari. Parallelamente alla Dichiarazione di principi
il Comitato tecnico ha pubblicato oggi anche il suo Rapporto sui conflitti
d'interesse degli analisti finanziari. Il Rapporto fa seguito ad un
approfondito studio condotto a livello internazionale dal Project Team sugli
analisti finanziari del Comitato tecnico. L'indagine descrive le tipologie
di conflitti d'interesse che coinvolgono gli analisti nei diversi Paesi
aderenti alla Iosco e riferisce anche in che modo i governi, i codici di
autoregolamentazione, le associazioni di categoria e le società
d'investimento hanno disciplinato tali conflitti. Il Comitato tecnico
ritiene che i Principi si dimostreranno utili non solo per le autorità di
vigilanza e per i governi, ma anche per le organizzazioni che operano in
base a codici di autodisciplina, per le associazioni di categoria che
adottano codici di condotta e per le stesse società di investimento, che
sono incoraggiate ad adottare rigorose procedure interne per contrastare i
conflitti d'interesse che coinvolgono l'analisi finanziaria. I principi
sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari
sell-side Contenuti della Dichiarazione del Comitato tecnico Iosco
Principio 1: Prevedere una
procedura che faccia sì che le attività di negoziazione degli analisti o i
loro interessi finanziari non influenzino i loro studi o raccomandazioni.
Principio 2.1: Prevedere
una procedura che faccia sì che studi e raccomandazioni degli analisti
finanziari non siano influenzati dalle attività di negoziazione o dagli
interessi finanziari delle società dalle quali gli analisti dipendono.
Principio 2.2: Prevedere una procedura che faccia sì che gli studi e le
raccomandazioni degli analisti finanziari non siano influenzati dalle
relazioni d'affari delle società da cui gli analisti dipendono. Principio
3: Le strutture gerarchiche interne e
la remunerazione degli analisti finanziari devono essere impostate in modo
tale da eliminare o limitare fortemente i conflitti d'interesse in atto o
potenziali. Principio 4: Le società
che impiegano analisti finanziari devono definire procedure interne scritte
o controlli idonei ad identificare, eliminare, gestire adeguatamente o
rendere pubblici i conflitti d'interesse, in atto o potenziali, degli
analisti. Principio 5: L'influenza
indebita di società emittenti, investitori istituzionali e altri soggetti
esterni sugli analisti finanziari deve essere eliminata o adeguatamente
gestita. Principio 6: Le
comunicazioni al pubblico relative a conflitti d'interesse in atto o
potenziali devono essere complete, tempestive, chiare, concise, specifiche e
bene in evidenza. Principio 7: Gli
analisti finanziari devono attenersi ad elevati standard di integrità.
Principio 8: L'investor education deve svolgere un ruolo importante nella
corretta gestione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari. La
Dichiarazione di principi sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse
degli analisti finanziari e il Rapporto sui conflitti d'interesse degli
analisti finanziari sono disponibili sul sito internet www.iosco.org o
possono essere richiesti alla Segreteria generale dell'Organizzazione. Il
Comitato tecnico della Iosco ha diffuso anche una Dichiarazione di principi
riguardanti le attività delle agenzie di rating. La Dichiarazione mette a
punto alcuni obiettivi prioritari che, secondo il Comitato tecnico, possono
consolidare l'integrità dei processi di attribuzione del rating e assistere
le agenzie nel fornire agli investitori opinioni ed analisi informate e
indipendenti. Il documento individua quattro principi fondamentali: 1.
le società di rating dovrebbero cercare di formulare opinioni che
aiutino a ridurre l'asimmetria informativa tra debitori, creditori e altri
partecipanti al mercato; 2. le
decisioni delle società di rating dovrebbero essere indipendenti e libere
da ogni pressione politica o economica e da ogni conflitto d'interesse
derivante dalla loro struttura proprietaria, dalle loro attività d'affari o
finanziarie o dagli interessi finanziari dei loro dipendenti; 3. le società di rating dovrebbero assumere l'informazione al
pubblico e la trasparenza come obiettivi delle proprie attività di rating;
4. le società di rating
dovrebbero mantenere riservate tutte le informazioni di natura non pubblica
comunicate loro dagli emittenti o da quanti operano per loro conto,
nell'ambito di specifici accordi di confidenzialità o comunque di
una comune consapevolezza che
l'informazione è fornita all'agenzia in via confidenziale. Ciascuno dei
quattro principi comprende dei principi derivati che indicano come
conseguire gli obiettivi prioritari. Roel C. Campos ha così commentato: Le
agenzie di rating possono essere in grado di segnalare irregolarità e
tendenze pericolose, solo se forniscono opinioni non offuscate da conflitti
d'interesse o da elementi che minaccino la loro indipendenza e solo se gli
emittenti forniscono informazioni alle agenzie con la piena trasparenza
dovuta. La Dichiarazione di principi del Comitato tecnico servirà a
tutelare il ruolo importante delle società di rating nei nostri mercati
finanziari. Questi principi sono mirati sugli obiettivi piuttosto che sui
metodi o sugli standard. Pertanto si riveleranno utili in tutte le
giurisdizioni dei Paesi membri della Iosco, indipendentemente dal livello di
sviluppo del mercato, dal sistema giuridico e dagli indirizzi politici dei
differenti Paesi. Insieme alla Dichiarazione di principi il Comitato tecnico
ha anche diffuso un Rapporto sull'attività delle agenzie di rating. A torto
o a ragione - ha affermato Knott - le agenzie di rating sono state sotto i
riflettori nella scia di recenti grandi scandali finanziari. La
Dichiarazione propone soluzioni di alto profilo per sostenere l'indipendenza
delle società di rating e tutelare la qualità delle loro valutazioni in
modo da rassicurare, allo stesso tempo, emittenti ed investitori. La
Dichiarazione di principi riguardanti le attività delle agenzie di rating e
il Rapporto sull'attività delle agenzie di rating sono disponibili sul sito
internet www.iosco.org o possono
essere richiesti alla Segreteria generale dell'Organizzazione. La Iosco è
l'associazione mondiale delle autorità di vigilanza dei mercati mobiliari.
Promuove la cooperazione e l'adozione di elevati standard regolamentari per
assicurare correttezza, efficienza e solidità ai mercati. Attualmente la
Iosco associa 168 autorità nazionali di oltre 100 Paesi. Il Comitato
tecnico della Iosco comprende 15 Commissioni di vigilanza dei mercati
finanziariamente più evoluti. Tra queste anche la Consob, che vi partecipa
dal 1986. Il Comitato affronta i più rilevanti problemi regolamentari
connessi agli scambi azionari e
ai prodotti derivati e coordina la formulazione delle misure idonee a risolvere tali
problemi.
HANNAH CUNLIFFE
– GESTORE DI UNION INVESTMENT : OUTLOOK SU GIAPPONE
Milano, 29 settembre 2003 - Dopo l‘iniziale debolezza delle quotazioni del
mercato azionario giapponese registrate in agosto abbiamo assistito a
signicativi rialzi dipesi, oltre che dalla positiva evoluzione dei listini
Usa (soprattutto il Nasdaq), dalle speranze di un imminente miglioramento
della congiuntura mondiale. Negli Stati Uniti si fanno sempre più numerosi
i segnali indicanti una ripresa economica e ciò sostiene la Borsa. Ma, a
questi fattori esterni si aggiungono segnali interni di miglioramento della
situazione congiunturale giapponese che hanno contribuito a riportare
l‘ottimismo tra gli investitori. Ad esempio, l’inaspettato aumento della
produzione industriale e la crescita dello 0,6% del Pil – superiore alle
previsioni - nel primo trimestre fiscale (aprile a giugno). Sul fronte delle
imprese, gli impulsi per una ripresa delle quotazioni sono stati minori
rispetto al mese precedente in quanto gran parte dei rapporti semestrali
erano già stati pubblicati e solo in pochi casi si sono avuti nuovi dati,
rivelatisi però molto positivi e ovviamente ben accolti dal mercato (ad
esempio i risultati relativi alla società di telecomunicazioni mobili Ntt
Docomo o al produttore di software per giochi Sega). Complessivamente, il
sentiment é stato positivo e questo si é tradotto in forti acquisti da
parte degli investitori stranieri che hanno riconosciuto la tendenza di
miglioramento della congiuntura giapponese premiando i titoli ciclici, quali
per esempio trasporti e materie prime, o le società High Tech che hanno
registrato forti rialzi consentendo così all’indice Nikkei di raggiungere
e mantenere finalmente quota 10.000 che a fine mese si attestava a quota
10.344 punti portando il confronto mensile a + 8%. Continuiamo ad essere
positivi circa il mercato azionario giapponese che, grazie alla imminente
ripresa economica e alle positive notizie che ci hanno regalato gli ultimi
dati congiunturali domestici, in futuro dovrebbe tornare a ricoprire,
specialmente all’interno della cosidetta „Global Asset Allocation“
degli investitori stranieri, un peso e una importanza sempre maggiori. La
situazione economica del paese continua ad essere debole ma pur sempre
migliore rispetto a quanto temuto e previsto da molti operatori di mercato.
La possibilità di una ripresa ciclica rende il mercato azionario giapponese
un obiettivo attraente e anche nel settore bancario non sono attese grosse
problematiche. Lo shock legato al caso Resona può dirsi risolto e gli
investitori approvano le misure del governo per una soluzione del problema.
Inoltre gli annunciati programmi di riacquisto (buyback) di azioni proprie
da parte delle imprese sono ulteriori elementi positivi per il sentiment di
mercato. Sul versante politico non sono attese sorprese negative. In
settembre si terrano le elezioni ed é molto probabile che l’attuale
premier, Koizumi, verrà rieletto guidando così il suo partito verso il
nuovo appuntamento elettorale del 2004. In questo scenario non é difficile
immaginare una continuazione di medio periodo (dopo i forti rialzi che hanno
portato una crescita del 36% dell‘indice Nikkei dal suo punto più basso
in aprile esiste lo spazio per piccoli e brevi movimenti di correzione) del
trend positivo con l’indice Nikkei che muove verso quota 11.000. Per
queste ragioni e considerazioni raccomandiamo di mantenere (ma di non
incrementare in modo significativo) le posizioni investite alla borsa di
Tokyo. In vista di un miglioramento economico diamo la preferenza ai titoli
ciclici; abbiamo tuttavia ridotto leggermente il peso degli investimenti in
titoli di edilizia e acciaio in un’ottica di prese di profitto facendo
spazio ai titoli tecnologici, particolarmente nel settore dei
semiconduttori. Crediamo anche che i titoli „High-tech“ attivi in
business interessanti (come per esempio gli schermi piatti) offrano ancora
un grosso potenziale di crescita delle quotazioni. Infine, abbiamo aumentato
i nostri investimenti nei titoli delle principali banche per le quali si
intravede un migioramento della situazione crediti, senza dimenticare che
queste azioni beneficiano molto della ripresa del mercato azionario. In
generale si può dire che il focus è su azioni di società che vantino
aumenti dei risultati e degli utili o una solida prospettiva di crescità.
BANCA
LOMBARDA ACQUISTA LA SPAGNOLA ELECTROLUX FINANCIERA
Brescia, 29 settembre 2003 - E' stato siglato in Spagna l'accordo relativo
all'acquisizione da parte di Banca Lombarda del pacchetto azionario di
controllo di Electrolux Financiera S.a., società di factoring e leasing con
sede a Madrid. La quota di capitale oggetto della transazione, pari al 90%,
era detenuta in parte maggioritaria dal Gruppo Electrolux (81,43%) e in
parte residuale dal Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.a (8,57%). Il
corrispettivo dell'operazione ammonta a 6,2 milioni di Euro. La
partecipazione sarà rilevata in parte direttamente da Banca Lombarda (51%)
e in parte dalla controllata Veneta Factoring (39%). Il restante 10% del
capitale della società spagnola resterà in capo al Gruppo Electrolux.
Questa acquisizione si inserisce nella strategia del Gruppo Banca Lombarda
volta a un costante potenziamento e miglioramento dei prodotti e servizi
offerti, anche all'estero, alla propria clientela, con particolare riguardo
al leasing e al factoring. In quest'ottica Banca Lombarda aveva già
rilevato dal gruppo Electrolux, nel corso del 2001, il 90% della società
Veneta Factoring. Electrolux Financiera S.a., che finora ha operato
all'interno del Gruppo Electrolux, rappresenta una realtà di media
grandezza nel settore e nel corso degli anni ha sviluppato una buona
redditività. Secondo quanto stabilito dagli accordi il Gruppo Electrolux,
che conserverà una partecipazione del 10% nel capitale della Electrolux
Financiera S.a., manterrà sulla stessa la canalizzazione dei flussi
finanziari correlati alla propria attività in Spagna (principalmente i
crediti verso la clientela e quelli vantati dai fornitori del Gruppo
svedese). Banca Lombarda è la capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario che
si colloca attualmente fra i primi 10 gruppi bancari italiani, dispone di
774 sportelli e nel I° semestre 2003 ha registrato un utile netto
consolidato pari a 74,4 milioni di Euro. "L'acquisizione di Electrolux
Financiera S.a. Dal Gruppo Electrolux, uno dei maggiori gruppi industriali
europei - ha dichiarato il presidente di Banca Lombarda Gino Trombi -
consente al Gruppo Banca Lombarda di proseguire nello sviluppo delle sue
attività internazionali volte ad assicurare, alle imprese proprie clienti,
tutta l'assistenza sui mercati esteri. I rapporti privilegiati con un
importante partner operativo consentiranno inoltre il rafforzamento dei
prodotti e servizi nel campo parabancario del factoring e del leasing".
BANCA
ETRURIA: UTILE ANTE IMPOSTE PRIMO SEMESTRE IN CRESCITA DEL 30,2% (26,3
MILIONI DI EURO)
Arezzo, 29 settembre 2003 - In crescita anche i principali
aggregati economici e patrimoniali Prosegue l'attuazione del Piano
Industriale con la fusione per incorporazione di ACI Leasing in Etruria
Leasing Il Consiglio di amministrazione di BancaEtruria nella seduta del 25
settembre ha approvato la semestrale individuale e consolidata al 30 giugno
2003. L'utile ante imposte del Gruppo Etruria ha raggiunto i 26,3 milioni di
euro in crescita del 30,2% rispetto allo stesso periodo del 2002. Il margine
di interesse risulta di 66,4 milioni di euro (+2,4%) ed il margine di
intermediazione si attesta a 121,6 milioni di euro (+7,0%). Il risultato
lordo di gestione è pari a 37,0 milioni di euro (+15,6%) per effetto del
miglioramento dei margini economici. Nel semestre è proseguita la politica
di rettifiche ed accantonamenti, che al 30 giugno 2003 raggiungono i 26,3
milioni di euro e l'attività di razionalizzazione delle componenti di costo
con l'indice cost income che scende al 69,5%. Per la Capogruppo BancaEtruria
rispetto al primo semestre 2002 l'utile ante imposte si attesta a 23,7
milioni di euro (+35,0%), il margine di interesse raggiunge 74,9 milioni di
euro (+6,2%), il margine di intermediazione si porta a 108,7 milioni di euro
(+9,7%) ed il risultato lordo di gestione sale a 34,0 milioni di euro
(+14,7%). Il ROE della Capogruppo raggiunge il 5,75% in linea con le
previsioni di budget per l'anno 2003. La raccolta totale di Banca Etruria
nel semestre è stata pari a 7.895 milioni di euro con un aumento dell'1,33%
rispetto ai dati di chiusura del 2002. La raccolta gestita registra un
aumento del 15,5% attestandosi a 1.244 milioni di euro, mentre la raccolta
diretta si attesta a 3.930 milioni di euro (-3,20%), influenzata dalla
cessione di 5 sportelli sulla piazza di Roma e dalla politica di
efficientamento dei rapporti con la clientela attuata in questi mesi. Gli
impieghi economici raggiungono i 3.435 milioni di euro (+1,1% rispetto a
fine 2002). Le sofferenze al lordo degli interessi di mora passano da
115,080 del 31/12/02 ai 134,313 milioni di euro (+16,7%), in conseguenza di
un contesto di mercato non favorevole che ha suggerito una politica
prudenziale nella valutazione degli impieghi economici e nella postazione di
rettifiche ed accantonamenti per oltre 26 milioni di euro. Il Direttore
Generale Luca Simoni ha dichiarato che i risultati positivi conseguiti nel
semestre dalla Banca testimoniano l'efficacia delle azioni previste nel
Piano industriale. A questo proposito Simoni ha annunciato che i Consigli di
amministrazione delle società controllate ACI Leasing ed Etruria Leasing
hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di ACI Leasing in
Etruria Leasing. Una volta deliberato dalle rispettive assemblee il progetto
consentirà di proseguire quindi nel processo di razionalizzazione
dell'assetto partecipativo del Gruppo Etruria e di generare economie di
scala tra le due società. Nella seduta odierna il Consiglio di
Amministrazione, preso atto delle dimissioni di Romualdo Magnoni, ha
nominato per cooptazione Consigliere Marco Nonni.
NTS
- NETWORK SYSTEMS S.P.A ASSEMBLEA ORDINARIA NTS: APPROVATO IL BILANCIO AL 30
GIUGNO 2003; NOMINATO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Milano, 29
settembre 2003. L'Assemblea di NTS, riunitasi
il 26 settembre sotto la
Presidenza di Franco Tatò, ha approvato il bilancio di esercizio e
consolidato al 30 giugno 2003. La Società ha registrato un miglioramento
sia del margine operativo lordo, che pur restando negativo, è migliorato da
-11,2 milioni di Euro dell'esercizio precedente a -10,1 milioni, sia dell'Ebit
attestatosi a -16 milioni rispetto a -18,3 milioni dell'esercizio
precedente. I ricavi della gestione caratteristica della Capogruppo sono
stati pari a Euro 2,8 milioni contro Euro 5,6 milioni dell'esercizio
precedente. I ricavi complessivi sono ammontati a Euro 11,7 milioni contro
18,5 milioni dell'esercizio precedente. La contrazione dei ricavi è dovuta
alla decisione della Società di non investire ulteriori risorse
nell'attività commerciale relativa al business to consumer e all'uscita
dall'area di consolidamento delle controllate estere in Spagna, Regno Unito
e Germania. L'esercizio chiude con una perdita di Euro 58,8 milioni rispetto
ad una perdita di Euro 12 milioni dell'esercizio precedente. La maggior
perdita è dovuta ai prudenziali accantonamenti e svalutazioni dei crediti
della Società verso Meliorbanca, per Euro 21,5 milioni in linea capitale, e
Tecnosistemi, per un importo di Euro 25 milioni (per un importo complessivo
di Euro 47,2 milioni), connessi alla mancata realizzazione dell'operazione
di acquisto di Tecnosistemi. La posizione finanziaria netta consolidata
della Società è di Euro 147,9 milioni rispetto a Euro 198,7 dell'esercizio
precedente. L'Assemblea ha infine eletto il nuovo Consiglio di
Amministrazione della Società riconfermando Franco Tatò, quale Presidente,
e Mario Carlo Ferrario e nominando i Consiglieri Lorenzo Boscarelli, Fabio
Cappon, Francesco Novelli, Marco Rigotti e Mario Mauri. Il Collegio
Sindacale come integrato dall'Assemblea è così composto: Andrea Carlo
Zonca, Presidente; Stefania Chiaruttini e Michele Carpaneda, Sindaci
Effettivi; Lodovico Gaslini e Giorgio Pellati, Sindaci Supplenti.
AUTOGRILL: NUOVO CONTRATTO ALL'AEROPORTO
INTERNAZIONALE SOUTHWEST FLORIDA.TRA LE APERTURE PREVISTE, STARBUCKS E CASA
BACARDI
Milano, 29 settembre 2003 - Hmshost, controllata americana di Autogrill, ha
ottenuto la concessione in joint-venture con Pjf Enterprise: il contratto ha
durata decennale e i ricavi previsti nel periodo sono di oltre 146 milioni
di dollari
GRANITIFIANDRE INAUGURA STABILIMENTO IN BRANDEBURGO
UNA CAPACITÀ PRODUTTIVA DI 6 MILIONI DI MQ. DI LASTRE. SIGLATO ACCORDO PER
LA PAVIMENTAZIONE DI 1114 STAZIONI DELLE FERROVIE TEDESCHE
Castellarano (RE), 29 settembre 2003: Alla presenza del Primo Ministro del
Land del Brandeburgo Platzeck, del sindaco di Vetschau Alex Mueller e dei
vertici di Granitifiandre, è avvenuta oggi la cerimonia di inaugurazione
del nuovo stabilimento tedesco della società emiliana quotata al segmento
STAR della Borsa Italiana, leader mondiale nella produzione e
commercializzazione di lastre in grès porcellanato. La cerimonia conclude
il Meeting aperto il 24 settembre a Berlino con la conferenza su
"Architettura e pietra" che ha visto la partecipazione di oltre
550 tra architetti e giornalisti specializzati. Granitifiandre è ora
pienamente attiva anche sul mercato tedesco con un impianto altamente
tecnologico, uno dei più grandi al mondo di questa tipologia con una
superficie coperta di oltre 75.000 mq. e una capacità produttiva di oltre 6
milioni di metri quadrati di lastre all'anno. Per la costruzione del nuovo
impianto produttivo è stato deliberato un investimento di 50 milioni di
Euro, finanziato per il 35% attraverso un contributo del Governo del
Brandeburgo. Il nuovo stabilimento di Vetschau, che impiegherà a regime
oltre 100 addetti, migliorerà sensibilmente la logistica per il mercato
tedesco e dell'Europa dell'est e consentirà la produzione di 6 milioni di
metri quadrati di lastre in grès porcellanato dal 2005, permettendo così a
Granitifiandre di raddoppiare la propria capacità produttiva.
Contestualmente alla inaugurazione del nuovo stabilimento è stato siglato
un'accordo tra Porcelaingres, società controllata da Granitifiandre, e
First Rail Estate per la fornitura delle pavimentazioni nell'ambito della
commessa ricevuta dalle Ferrovie Tedesche (Deutsche Bahn AG) per il
rifacimento di 1114 stazioni ferroviarie. L'accordo, che segue la recente
intesa siglata sempre in Germania con Villeroy&Boch, ha durata
pluriennale e prevede l'opzione per la fornitura di materiali Porcelaingres
(in media 500 mq. a stazione) per ulteriori 1000 stazioni ferroviarie.
"Il fatto che i materiali Granitifiandre siano stati scelti per
pavimentare anche le stazioni ferroviarie tedesche - ha commentato Graziano
Verdi, Presidente della società emiliana - non può che confermare la bontà
del nostro investimento produttivo in Germania e le nostre previsioni di
crescita".
BORGOSESIA
SPA: AUMENTO DEL CAPITALE DI
84.000.000 EURO MEDIANTE UN MASSIMO DI 70.000.000 DI AZIONI
Biella , 29 Settembre 2003 – Il 28 settembre l’Assemblea
straordinaria degli azionisti di Borgosesia Spa ha conferito al Consiglio di
Amministrazione delega per l’aumento del capitale , in una o piu’
riprese, sino ad un ammontare massimo di nominali euro 84.000.000 mediante
emissione di massime n.70.000.000 di azioni ordinarie . L’Assemblea ha
inoltre delegato il Consiglio all’emissione , in una o piu’ riprese, di
obbligazioni convertibili sino a concorrenza dell’importo massimo previsto
dalle disposizioni di legge via via vigenti. Entrambe le deleghe potranno
essere esercitate nel prossimo quinquennio. L’Assemblea ha inoltre
deliberato la riduzione di alcune riserve costituite a norma delle Leggi
72/1983 e 413/91 limitando l’obbligo di relativa ricostituzione
all’imposto di euro 385.000.
BIESSE:
APPROVATI RISULTATI PRIMO SEMESTRE 2003: I RICAVI DEL PRIMO SEMESTRE 2003
SONO PARI A141,7 MILIONI DI EURO, IN CALO DEL 12,1% RISPETTO ALLO STESSO
PERIODO
Pesaro, 29 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Biesse Spa,
società pesarese quotata al segmento Star di Borsa Italiana, tra i
principali operatori a livello mondiale nel mercato delle macchine e dei
sistemi destinati alla lavorazione di legno vetro e marmo, ha approvato la
relazione semestrale al 30 giugno 2003. I ricavi delle vendite e delle
prestazioni del Gruppo Biesse del primo semestre 2003 sono pari a 141,7
milioni di euro, in calo del 12,1% rispetto allo stesso periodo
dell'esercizio precedente. Il valore della produzione si è attestato a
160,2 milioni di euro in calo dell'8,5%. La contrazione è principalmente
dovuta agli effetti della difficile situazione economica del settore di
riferimento di Biesse. Tale evoluzione negativa è confermata anche dai dati
diffusi da Acimall (Associazione italiana di categoria che raggruppa i
principali produttori di macchine per la lavorazione del legno) che per il
secondo trimestre 2003, evidenziano un calo nell'entrata ordini del 15,5%
rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. In particolare il
calo complessivo degli ordini è dovuto sia alla riduzione degli ordinativi
provenienti da clienti esteri (-11,4%) sia alla contrazione del mercato
domestico (-23 %), causata anche all'esaurirsi dei benefici previsti dalla
legge Tremonti che molto aveva contribuito alla buona performance di tutto
il 2002 ed in particolare dell'ultima parte dell'anno. Pur in queste
condizioni di mercato non agevoli, gli sforzi del Gruppo volti a recuperare
efficienza interna hanno iniziato a mostrare tangibili risultati: dal
lato progettuale/produttivo, i cui risultati si manifestano in una riduzione
nell'incidenza del costo del venduto oltre che nell'attività di sviluppo di
nuovi prodotti, alcuni dei quali giunti già alla fase di test e prova; dal
lato della struttura di costi fissi, i cui risultati si riscontrano in una
riduzione del costo del lavoro e delle principali voci di costo connesse. La
riduzione dei volumi di produzione e di vendita ha, comunque,
complessivamente inciso sui risultati reddituali di Biesse. Il margine
operativo lordo del primo semestre è pari ad 2,4 milioni di euro (4,6
milioni di euro nello stesso periodo del 2002), 1,5% l'incidenza sul valore
della produzione. Il reddito operativo è invece negativo per 4,6 milioni di
euro (-1,3 milioni di euro nello stesso periodo dell'esercizio precedente).
Il risultato ante imposte è negativo per 10,8 milioni di euro mentre al
termine del primo semestre del precedente esercizio era negativo per 4,2
milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2003 è pari
a 113,7 milioni di euro (103,8 milioni di euro al 30 giugno 2002)
mantenendosi in linea con il trend storico del Gruppo, caratterizzato da
valori assoluti elevati alla fine del secondo e terzo trimestre, che tendono
a riassorbirsi al termine dell'esercizio, a seguito dei maggiori volumi di
fatturato espressi. "La contrastata situazione economica
internazionale, dominata ancora dall'incertezza, ed in particolare la
debolezza del settore di riferimento hanno influito negativamente sui
risultati del Gruppo, soprattutto nel settore del legno dove si è
verificata la contrazione maggiore" sottolinea il Direttore Generale
Claudio Granuzzo, "in tale contesto, Biesse continuerà a concentrarsi
sull'attività di razionalizzazione interna e sullo sviluppo di nuovi
prodotti, che permetteranno di amplificare i ritorni positivi al momento
della ripresa del mercato".
IL
GRUPPO UNIPOL PERFEZIONA L'ACQUISIZIONE DELLE SOCIETÀ DEL GRUPPO WINTERTHUR
ITALIA.
Bologna, 26 settembre 2003 - Unipol Assicurazioni comunica che il 26
settembre, ottenute le autorizzazioni di legge, ha perfezionato
l'acquisizione del 90 % del capitale di Winterthur Assicurazioni e
Winterthur Vita. La rimanente quota del 10% è stata acquisita direttamente
dalla controllante Finsoe. Con questa operazione il Gruppo Unipol rafforza
la propria posizione sul mercato assicurativo italiano, con una raccolta
premi aggregata prevista superiore a 8,6 miliardi di Euro per l'esercizio
2003, ed una quota di mercato pari a circa il 9 %. I prodotti e servizi
assicurativi e bancari delle società del Gruppo sono erogati ad oltre 6,3
milioni di clienti attraverso una struttura distributiva di circa 4.000
punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale. Con l'acquisizione
si avvia il processo di integrazione del Gruppo Winterthur Italia dal quale
sono attese significative sinergie industriali (costi), di clienti (ricavi)
e di know how professionale sia tra le compagnie del polo milanese (Winterthur
e Meieaurora) che tra le stesse, Unipol Banca e la Capogruppo Unipol
Assicurazioni. I Consigli di Amministrazione di Winterthur Assicurazioni e
Winterthur Vita, riunitisi il 26 settembre a Milano sotto la Presidenza di
Fabrizio Rindi, hanno approvato le relazioni semestrali al 30 giugno 2003.
Winterthur Assicurazioni La raccolta premi ammonta a 702,8 milioni di Euro,
in crescita del 12,5 % rispetto al primo semestre 2002, trainata in
particolare dal comparto non Auto. Il risultato della gestione tecnica
assicurativa evidenzia un saldo positivo di 58,1 milioni di Euro, a fronte
di 6,8 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo dell'anno
precedente. Sul sostenuto miglioramento hanno inciso la diminuzione del
rapporto sinistri/premi ed il miglioramento dei redditi della gestione
finanziaria, che ammontano a 66,8 milioni di Euro, contro i 19,7 milioni di
Euro del primo semestre 2002 che furono influenzati negativamente dalle
turbolenze registrate sui mercati azionari. Il risultato semestrale al netto
delle imposte è pari a 32,6 milioni di Euro, contro i 3,4 milioni di Euro
del primo semestre 2002. Winterthur Vita La raccolta premi ammonta a 309,1
milioni di Euro, in calo rispetto ai 500,4 milioni di Euro del primo
semestre 2002 che beneficiavano di una produzione, non ripetibile, legata
all'effetto "scudo fiscale" apportata dal canale dei Personal
Banker di Credit Suisse Italia. Il canale agenziale ha incrementato, nei
primi sei mesi 2003, la nuova produzione del 6 %. Il risultato della
gestione tecnica assicurativa evidenzia un saldo positivo di 33,8 milioni di
Euro, contro un risultato negativo di 17,6 milioni di Euro dello stesso
periodo dell'anno precedente, sul quale pesarono consistenti minusvalenze
degli investimenti nel comparto azionario. Il risultato semestrale al netto
delle imposte è pari a 22,1 milioni di Euro, contro una perdita di 21,1
milioni di Euro del primo semestre 2002. * * * Le previsioni reddituali di
Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita per l'esercizio in corso sono
positive e prospettano risultati lordi in incremento rispetto all'esercizio
precedente. A seguito di tali previsioni è stimabile per il Gruppo
Winterthur Italia un ROE 2003 superiore al 17 %. Il ritorno
sull'investimento (ROI), per Unipol Assicurazioni e Finsoe, è atteso su
livelli già superiori al 6,5 %.
ENGINEERING
SI RAFFORZA NELLE UTILITY AL VIA L'ACQUISIZIONE DI NETA NUMERO UNO NEL
SEGMENTO DEL SOFTWARE E DEI SERVIZI PER LE UTILITIES
Milano, 29 settembre 2003 - Il Consiglio di amministrazione di Engineering
Ingegneria Informatica Spa ha approvato oggi il progetto di acquisizione
della società Neta Spa, azienda leader in Italia sul mercato delle
soluzioni It per le utility e l' energia e le applicazioni per gli Enti
fieristici. L'accordo raggiunto von Alberto Cazziol, che controlla Neta
attraverso la sua holding Nutshell Ventures Spa, prevede che Engineering
acquisisca una quota iniziale pari al 71% del capitale della società, per
salire poi al 100% entro il 2005, con un investimento complessivo compreso
tra un minimo di circa 11 ed un massimo di 16,5 milioni di euro, in funzione
dei risultati 2003 e 2004. L'acquisizione riveste un carattere strategico
per il gruppo Engineering che rafforza la sua posizione di leadership sul
mercato italiano dei servizi It per le pubbliche amministrazioni locali e
per le utility, con un giro d'affari di oltre 60 milioni di euro a fine
2002. Grazie infatti al processo di liberalizzazione avviato nel settore del
gas e dell'energia elettrica, e ai processi di riorganizzazione e
trasformazione del servizio, in corso nei comparti dell'acqua e dell'igiene
ambientale, le aziende di questo mercato stanno affrontando un periodo di
grandi cambiamenti che fanno crescere una forte domanda di nuove e potenti
applicazioni informatiche specializzate, sulle quali Neta vanta una
grandissima competenza. "Engineering intende confermare e rafforzare,
anche all'interno del Gruppo, il ruolo centrale di Neta come partner
tecnologico di riferimento per le Public Utilities, - ha detto Paolo Pandozy,
Direttore Generale di Engineering - e siamo pronti a supportare negli anni
gli ambiziosi programmi di investimento finalizzati alla continua evoluzione
dell'offerta applicativa". Sul mercato domestico Neta detiene una quota
di assoluto rilievo con oltre 16 milioni di cittadini serviti. La società
è diffusa capillarmente sul territorio nazionale ed è leader per numero di
aziende clienti sul segmento utility, con oltre 130 clienti serviti, 7,5
milioni di utenze gas, luce, acqua e igiene urbana, e dispone di oltre 180
persone interne dedicate allo sviluppo e alla gestione della propria suite
applicativa. In Italia con il software Neta vengono prodotte bollette per il
7% dei contatori gas, luce ed acqua installati; questa percentuale sale
addirittura al 12% se non si considerano quelli gestiti direttamente dai
"grandi" del settore (Enel, Italgas, Acquedotto Pugliese). Neta è
oggi in grado, con le proprie applicazioni e prodotti software, di coprire
interamente la catena del valore nelle utility nazionali. "L'ingresso
nel Gruppo Engineering offre a Neta la possibilità di affrontare con
ulteriore energia e sicurezza le grandi prospettive di sviluppo che il
mercato le sta offrendo, - ha detto Gloria Gazzano, Amministratore Delegato
di Neta, - e nello stesso tempo apre nuove opportunità di crescita grazie
alle sinergie possibili con le altre realtà del Gruppo che operano nel
settore della Pubblica Amministrazione Locale. Neta ha un organico di 240
persone altamente specializzate sulle problematiche del mercato di
riferimento ed ha recentemente stipulato un accordo di cooperazione con Sap.
A fine 2002 i ricavi hanno toccato i 15,5 milioni di euro; saliranno attorno
ai 20 milioni di euro nel 2003 e raggiungeranno i 25 milioni di euro nel
2004. Parallelamente l'ebitda atteso per il 2003 è attorno ai 2,6 milioni
nel 2003, e salirà ad oltre 3,5 milioni di euro nel 2004.
CAD
IT: IL CDA APPROVA LA RELAZIONE SEMESTRALE
CHIUDE IL PRIMO SEMESTRE 2003 CON UN VALORE DELLA PRODUZIONE
PARI A 29,1 MILIONI DI EURO E CON UN MARGINE OPERATIVO LORDO PARI AL
23%, CONTRO IL 21% RELATIVO AL
PRIMO SEMESTRE 2002 (+4%).
Verona, 29 Settembre 2003 - Il
Consiglio di Amministrazione di Cad It SpA, società leader nel mercato
italiano del software finanziario, ha approvato la relazione semestrale del
2003, che mostra un margine operativo lordo in crescita del 4% rispetto a
quello registrato nel primo semestre 2002.
La relazione semestrale riporta i seguenti dati consolidati:
un valore della produzione pari a 29,1 milioni di euro contro i 30
milioni di euro della semestrale 2002 (-3%);
un margine operativo lordo (Ebitda) pari a 6,6 milioni di euro
(corrispondente al 23% del valore della produzione), in aumento del 4%
rispetto ai 6,3 milioni (il 21% del valore della produzione) relativo al
primo semestre 2002; un
risultato operativo (Ebit) pari a 4,61 milioni di euro (15,9% sul valore
della produzione), in crescita dello 0,7% rispetto ai 4,58 milioni del primo
semestre 2002, nonostante l'incremento (+13%) degli ammortamenti e degli
accantonamenti; un
utile netto pari a 1,89 milioni di euro dopo le imposte (pari a 2,51 milioni
di euro) e dopo la quota di competenza di terzi, pari a 0,68 milioni di
euro. Nel corso del primo
semestre 2003, il Gruppo ha continuato i propri investimenti in attività di
ricerca e sviluppo, destinati ad arricchire la gamma di prodotti offerti, ma
nel contempo ha attuato la politica di contenimento dei costi per servizi
(-12% rispetto al primo semestre 2002) già annunciata all'inizio del 2003,
limitando il ricorso a personale esterno. Gli investimenti in R&S,
principalmente costituiti dal costo del personale interno, sono stati
interamente imputati al conto economico del periodo.
Cad It rende noto, inoltre, che la posizione finanziaria netta
consolidata al 30 giugno 2003 ammonta a 10,98 milioni di euro. Il flusso di
cassa generato da attività d'esercizio nel corso del primo semestre è
stato pari a 9,5 milioni di euro contro i 4,5 milioni generati nel primo
semestre 2002. L'assorbimento di cassa da attività d'investimento in
immobilizzazioni materiali, che nel 2002 aveva comportato un esborso pari a
5,3 milioni di euro, è praticamente terminato con il completamento del
nuovo polo tecnologico di Verona (sede di Cad It), ad ulteriore beneficio
della posizione finanziaria netta dei prossimi esercizi.
Giuseppe Dal Cortivo, Presidente di Cad It, ha dichiarato:
"Prosegue la politica di forte investimento da parte del gruppo Cad It
sia in attività di ricerca e sviluppo, volta alla realizzazione e al
completamento di nuovi prodotti, sia in attività di marketing a supporto
della nostra internazionalizzazione. Queste iniziative potrebbero dare dei
risultati già nel prossimo esercizio. Nel corso del primo semestre di
quest'anno abbiamo generato un flusso di cassa da attività caratteristica
più che doppio rispetto a quello generato alla fine del primo semestre
2002, a conferma delle nostre stime di inizio anno".
DATAMAT:
COMMESSA DI 22 MILIONI DI EURO DALL'AGENZIA NATO NETMA REALIZZAZIONE DI
SISTEMI DI PIANIFICAZIONE DI MISSIONE PER LA AERONAUTICA MILITARE ITALIANA
Milano, 29 settembre 2003 - Datamat annuncia di aver stipulato oggi con
l’Agenzia Nato Netma un contratto del valore di circa 22 milioni di euro
per la fornitura di Sistemi di Pianificazione di Missione per la Aeronautica
Militare. Il contratto costituisce la terza tranche di un vasto programma,
di durata decennale, della Aeronautica Militare per l’ammodernamento e la
standardizzazione dei Sistemi di Pianificazione di Missione dei propri
velivoli ed armi complesse quali il missile stand-off “Storm Shadow”
(missile a lunga distanza adottato da Italia, Francia ed Inghilterra). Le
attivita’ previste, oltre ad includere lo sviluppo di sistemi di
pianificazione per linee di volo ed armi di recente acquisizione e
l’aggiornamento tecnologico e funzionale di quelli gia’ operativi,
riguardano anche lo sviluppo del sistema di analisi e modellazione del
bersaglio per l’impiego delle armi cosiddette “intelligenti”, come il
missile Storm Shadow. “Il centro di competenza per lo sviluppo di Sistemi
di Pianificazione di Missione – commenta Franco Olivieri, Presidente di
Datamat – grazie anche agli investimenti effettuati in tecnologie e
risorse nel recente passato, ha raggiunto livelli di eccellenza tali da
collocare Datamat tra le poche aziende europee del settore difesa in grado
di competere sui mercati internazionali. Osserviamo, poi, un incremento
della domanda nello specifico segmento per la accresciuta consapevolezza che
moderni sistemi di pianificazione siano ormai indispensabili per
massimizzare l’efficacia dei mezzi e il livello di sicurezza degli
equipaggi”. Datamat e’ uno dei principali gruppi italiani nel settore
Software & It Services. Fondata a Roma nel 1971 la societa’ e’
specializzata nello sviluppo e fornitura di soluzioni e progetti mission
critical in segmenti strategici dei mercati Banche Finanza e Assicurazioni,
Difesa Spazio e Ambiente, Telecomunicazioni, Pubblica Amministrazione e
Sanita’. Il bilancio consolidato di Datamat mostra nel 2002 un valore
della produzione di 162,3 milioni di euro ed un Ebitda di 16,6 milioni di
euro, in forte crescita rispetto al 2001. Il gruppo conta circa 1.900
professionisti altamente qualificati, di cui 1.600 dipendenti dislocati in
diverse sedi operative. Dal 12 ottobre del 2000, Datamat S.p.a. E’ quotata
al Nuovo Mercato (index Dam.mi).
PRIMO
SEMESTRE BREMBO 2003: CONFERMATA LA TENDENZA DEI PRIMI MESI; PERMANE FORTE
CAUTELA PER I MESI A VENIRE
Curno, 29 settembre 2003 - Il Cda di Brembo si è riunito il 24 settem bre
sotto la presidenza di Alberto Bombassei per esaminare ed approvare i
risultati relativi ai primi sei mesi dell'anno in corso. I dati economici e
finanziari confermano ovviamente quanto già evidenziato alla fine del
secondo trimestre: ricavi lordi consolidati in crescita del 7,4%, margine
operativo lordo aumentato del 7%, margine operativo netto +11,3%. L'utile
netto aumenta del 16% a livello caratteristico, e componenti straordinarie
portano l'incremento al 31,3% rispetto al medesimo periodo dello scorso
esercizio. Il semestre in sintesi Se da un lato i primi sei mesi vengono
archiviati in maniera complessivamente soddisfacente, la situazione
congiunturale dei principali settori di attività e delle principali aree
geografiche induce a forte cautela nel giudicare lo sviluppo dei prossimi
mesi. La domanda da parte dei clienti più significativi rimane
sostanzialmente allineata ai livelli registrati nei primi mesi, ma il mix di
vendita all'interno dei segmenti subisce continue variazioni causando
inefficienze raramente riconosciute nei prezzi praticati. La pressione sui
prezzi di vendita ha raggiunto livelli mai conosciuti sino ad ora e questa
preoccupante tendenza sembra in alcuni casi accompagnata da un non sempre
adeguato riconoscimento dei vantaggi in termini di prodotto e servizio
offerti da Brembo. In uno scenario come quello descritto, tutta la struttura
produttiva continua a recuperare efficienza lungo tutta la catena del
valore. Le materie prime impiegate hanno recentemente invertito la tendenza
all'aumento che aveva contraddistinto l'ultimo anno, ma la flessione dei
prezzi rispetto ai picchi è ben lungi dal riportare lo scenario ai livelli
iniziali di dodici mesi addietro. Inoltre, quanto ci è stato riconosciuto
sin qui dai clienti non recupera che marginalmente l'incremento subito dalla
società a causa della lievitazione dei costi di acquisto. Nel corso del
semestre la società ha rilevato in affitto la gestione di un concorrente
nel segmento dei freni a disco per auto, attivo soprattutto nel settore del
ricambio, avviandone la ristrutturazione ed impegnandosi al successivo
acquisto. Il consolidamento di questa nuova partecipata avverrà
presumibilmente a partire dal terzo trimestre del corrente anno. E' infine
da registrare un avvicendamento a livello consiliare, con il ritorno di
Alberto Tazartes nel consiglio di amministrazione,cooptato in sostituzione
di Eraldo Bianchessi. I risultati della gestione I ricavi netti consolidati
per il primo semestre ammontano a E 319,2milioni, incrementati di E
22milioni (+7.4%) rispetto allo stesso periodo del 2002. I costi per il
personale sono pari a E 64,1milioni, in aumento del 9,8% e con un'incidenza
sui ricavi pari al 20%, invariata rispetto al medesimo periodo dello scorso
anno. Il costo del venduto ammonta, insieme agli altri costi operativi, a E
202,6 milioni, incrementati del 6,7% rispetto agli E 189,8 del primo
semestre 2002. L'elevata incidenza sui ricavi di quest'ultima voce di costo
(63,5%) riflette in maniera preoccupante l'incremento dei costi di alcune
materie prime che si è verificato già a partire dalla fine dello scorso
anno e che non ha mostrato sin qui una decisiva tendenza al ribasso. Il
margine operativo lordo (Ebitda) ammonta a E 52,5milioni, +7% rispetto al
primo semestre 2002. Gli ammortamenti ammontano a E 22,4milioni e
comprendono E 2,9milioni di ammortamento differenze di consolidamento, per
la più parte imputabili all' avviamento pagato sulle acquisizioni
realizzate nel corso degli anni passati. Il margine operativo netto (Ebit)
si attesta nel primo semestre a E 30,1milioni, in incremento del 11,3%
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli oneri finanziari netti
ammontano a E 3,9milioni, in calo rispetto ai E 5,1milioni del primo
semestre 2002. In entrambi i periodi la componente di differenze cambio era
negativa per circa E1,1milioni. Nel periodo si registra un provento
straordinario sotto forma di plusvalenza derivante dalla cessione di un
immobile industriale non più utilizzato dalla società, pari a E
2,6milioni. L'utile ante imposte dei primi sei mesi è pari a E 28,9milioni,
pari al 9% dei ricavi lordi, incrementato rispetto ai E 21,9milioni dello
stesso periodo dello scorso esercizio. Prevedibile evoluzione della gestione
Mancando ormai poco più di tre mesi alla fine del corrente esercizio, la
situazione del portafoglio ordini è sostanzialmente definita nei diversi
settori, e conferma a grandi linee quanto conosciuto nel primo semestre: a
livelli di ordinativi soddisfacenti fanno riscontro da un lato una
situazione di pressione sui prezzi di vendita elevatissima, mentre
dall'altro i fattori di costo rimangono in tensione. La previsione è quindi
per uno sviluppo dei ricavi su base annua sostanzialmente in linea con i
primi sei mesi, pur tra le inevitabili difficoltà operative che richiedono
il costante impegno di tutti gli attori della catena del valore della società
per garantire il mantenimento dei margini operativi.
POLYEDRA
S.P.A. FA ANCORA CENTRO CON L’APERTURA DI UNA NUOVA FILIALE A PESCARA
Milano, 29 settembre 2003: Polyedra S.p.a., azienda leader specializzata
nella distribuzione di carte da stampa e per l’ufficio, con l’apertura
di una nuova filiale a Pescara conferma la grande vitalità ed il dinamismo
che sino ad oggi hanno caratterizzato le sue scelte. Da sempre, Polyedra ha
attribuito grande importanza alla rete distributiva facendo di una logistica
attenta e ben organizzata un obiettivo cardine. Dal 15 settembre 2003 è
operativa la nuova filiale di Pescara, sorta proprio per rispondere a
precise esigenze di mercato emerse nell’area abruzzese. La neonata
struttura, attrezzata con ampi magazzini e uffici di nuova costruzione,
opererà sotto la responsabilità Nicola D’arcangelo, personaggio noto per
la sua esperienza nel settore grafico. Polyedra opera tramite un sistema di
magazzini e uffici vendite sparsi sul territorio, con una copertura totale
del Nord e Centro, parziale sul resto d’Italia, che le consente di essere
sempre vicina al mercato, per soddisfare con un servizio eccellente circa
10.000 clienti. Attorno a questa miriade di clienti ruotano come satelliti i
13 magazzini di Milano, Torino, Como, Genova, Udine, Treviso, Verona,
Bologna, Ancona, Firenze, Perugia, Roma e la nuovissima sede di Pescara. Il
rifornimento di tutti i magazzini periferici avviene quotidianamente, con un
servizio di navette notturne, attraverso i tre magazzini di area presso cui
sono depositati i prodotti a catalogo, mentre un software gestionale
particolarmente sofisticato verifica e soddisfa in tempo reale particolari
richieste derivanti da vendite straordinarie. L’organizzazione commerciale
si compone di due Business Units: Graphic Paper ed Office Paper. Graphic
Paper, specializzata nell’offerta di carte di alta qualità per grafici,
litografi, cartotecnici e scatolifici, è il core business dell’azienda e
produce attualmente circa l’80% del fatturato. Graphic Paper si avvale
inoltre di due Dvd (divisioni vendite dirette), una per il Nord-ovest e
l’altra per il Nord-est, che gestiscono gli ordini diretti di grandi
quantitativi di carte patinate, naturali e cartoni, ponendosi come
intermediario tra cartiera e cliente finale. Office Paper, la cui offerta si
compone di una gamma completa di carte e supporti per l’ufficio
rappresenta la divisione “giovane” dell’azienda. Con l’apertura
della nuova filiale abruzzese, Polyedra dimostra nuovamente di porre grande
attenzione nell’ottimizzazione delle proprie risorse e lancia un segnale
estremamente positivo che fa da indicatore circa gli orientamenti aziendali.
IL
PROFILO DEL NUOVO IMPRENDITORE DAI DATI DI LUGLIO E AGOSTO EMERGE UNA FORTE
PROPENSIONE A METTERSI IN PROPRIO IN FRANCHISING. LOMBARDIA E LAZIO TRA LE
PIÙ ATTIVE MA SICILIA E SARDEGNA GUIDANO IL SUD.
Milano, 29 settembre 2003 - Nei mesi di Luglio ed Agosto 2003 è stata
realizzata una indagine conoscitiva su un campione rappresentativo di 2300
italiani interessati a mettersi in proprio in Franchising. Il campione è
formato da utenti Internet che si sono collegati al portale
Infofranchising.it (dal settembre 2000 punto di riferimento della categoria)
e che hanno scelto uno o più opportunità d'impresa in franchising. I dati
sono indicativi di una tendenza progressiva alla ricerca di opportunità di
lavoro non subordinato e sono, inoltre, sicuramente interessanti per quanto
riguarda le caratteristiche socio-demografiche che emergono. "Mettersi
in proprio è una scelta di vita - spiega Gian Mario Migliaccio, direttore
editoriale - e questo spiega perché, proprio durante i periodi di vacanza,
aumentano le richieste. Scelte meditate, operate nell'ambiente familiare e
non sicuramente acquisti d'impulso. Mettersi in proprio in Franchising
significa oggi avere un patrimonio personale superiore ai 25mila euro, una
buona capacità imprenditoriale e tante qualità personali da valorizzare;
mettersi in proprio significa dedicarsi a tempo pieno alla propria idea,
rischiare il proprio capitale, pagare sulla propria pelle scelte sbagliate.
Appare quindi evidente che, al di là di qualche sporadico contributo, colui
che vuole mettersi in proprio deve prima di tutto avere voglia di fare, un
proprio capitale di partenza e tanta voglia di imparare". I dati
forniscono una prima caratterizzazione del profilo dell'utente medio che
vuole mettersi in proprio: si tratta di un uomo (per il 58% del campione),
principalmente del centro-nord, preferibilmente diplomato. Tra i principali
settori di interesse del 2003 troviamo le videoteche, le agenzie di viaggio
ed i servizi in genere.
A
LE PUBLIC UTILITIES LOMBARDE COSTRUISCONO UN CORSO D’ACQUA IN COMUNE TRA
EUROPA E WEST BENGAL
Villa d'Este di Cernobbio (Co)- Un progetto di cooperazione Euro-indiana per
il risanamento delle risorse idriche dello Stato del West Bengal. Presentato
da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per
l'internazionalizzazione e da Regione Lombardia, fa parte del programma
europeo Asia Urbs, che l’Unione Europea ha promosso per sostenere la
nascita di nuovi rapporti di collaborazione tra gli Stati membri e 17 Stati
asiatici. Obiettivo principale è quello di favorire il trasferimento di
competenze ed esperienze tra gli amministratori locali e gli esperti europei
ed indiani nel settore del risanamento ambientale e del trattamento delle
acque. Il progetto parte nel 2003, anno internazionale dell'acqua, e si
svilupperà sino al giugno 2004. E' co-finanziato da Bruxelles e promosso
dalla Regione Lombardia, dalla Regione spagnola della Catalogna, da numerose
municipalità dello Stato indiano del West Bengal e da Promos, azienda
speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività
internazionali, che da anni è impegnata nel favorire e supportare le
imprese lombarde che vogliono avvicinarsi al mercato indiano. La
presentazione avverrà durante la conferenza internazionale "Acqua: un
tesoro per il futuro": lunedì 29 settembre dalle ore 10 Villa d'Este -
Cernobbio (Co) Alla presentazione interverrà anche il Ministro per gli
Affari Municipali, Mrs. Anju Kar, che fa parte di una delegazione di 23
amministratori e tecnici indiani in visita in vari Paesi per comprendere la
gestione "europea" delle risorse idriche. Il Ministro bengalese
illustrerà la situazione del proprio paese e i risultati che si stanno
cercando di raggiungere. È stato prodotto per l’occasione un
cortometraggio riassuntivo delle numerose missioni tecnico-istituzionali che
Regione Lombardia, il Politecnico di Milano, Cap gestione, Promos, la
Regione della Catalogna hanno svolto durante il 2003 in West Bengal.
Inoltre, venerdì 3 ottobre, le aziende lombarde interessate, avranno modo
di presentare le proprie tecnologie e prodotti alla delegazione indiana. E
dal 22 al 29 novembre 2003 per le imprese che operano nel settore ambiente -
qualità della vita è in programma una missione commerciale a Bombay -
Nuova Delhi.
INDIA:
OPPORTUNITA' PER LE IMPRESE DUE SEMINARI A PALAZZO AFFARI AI GIURECONSULTI
IL 29 E 30 SETTEMBRE
Milano, 29 settembre 2003 - Per le imprese che vogliono intraprendere
iniziative commerciali con l'India nei settori del tessile e del turismo,
arrivano due seminari gratuiti presentati da Promos, azienda speciale della
Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione. Le iniziative
rientrano nella rassegna "Namaste India", organizzata da Camera di
Commercio Indo- italiana di Bombay, in collaborazione con Promos, con il
patrocinio del Comune di Milano e dell’Ambasciata dell’India in Italia.
I seminari si terranno a Milano, Palazzo Affari ai Giureconsulti - p.Zza
Mercanti, 2 - (Mm Duomo): lunedì 29 settembre, dalle ore 10.30, convegno di
presentazione dell’industria tessile indiana. Saranno presenti alcuni
importanti rappresentanti dell'industria del tessile/abbigliamento indiana.
Il seminario sarà seguito da incontri d'affari con le aziende tessili
partecipanti che cercano partnership in Italia. Martedì 30 settembre, dalle
ore 10.30, convegno di presentazione dell'offerta turistica indiana, con le
sue destinazioni e i suoi servizi. Il seminario sarà seguito da incontri
d'affari con gli operatori turistici indiani partecipanti.
CTO
S.P.A. HA PRESENTATO DENUNCIA-QUERELA NEI CONFRONTI DI ELECTRONIC Zola
Predosa, 26 settembre 2003 - Arts capogruppo e delle sue società
controllate e collegate ed ha chiesto alla Procura della Repubblica di
Bologna ed alla Consob di accertare la sussistenza di una serie di reati: 1)
Turbata libertà dell'industria e del commercio (art. 513 c.p.); 2)
Aggiotaggio (art. 2637 c.c.); 3) Appropriazione indebita aggravata (art. 646
c.p.) 4) Truffa aggravata (640 c.p.). Cto S.p.A. è persona offesa da tali
reati, a seguito dei quali ha subito e sta subendo danni molto ingenti.
Nella predetta denuncia-querela Cto S.p.A. evidenzia al Magistrato che
Electronic Arts capogruppo e le società controllate (sparse in giro per il
mondo, fra Stati Uniti, Delaware, Barbados, Francia Gran Bretagna e Italia)
hanno posto in essere una serie di condotte, di rilevanza anche penale -
sulle quali Cto S.p.A. ha chiesto alla Magistratura di indagare - in quanto
volte a porre nel nulla il contratto di esclusiva, a espellere Cto S.p.A.
dal mercato e a sostituirsi indebitamente ad essa nella distribuzione in
Italia.
RIFORMA DEL DIRITTO
SOCIETARIO: COSTERA’ OLTRE 390 MILIONI DI EURO ALLE IMPRESE ITALIANE
Milano, 29 settembre 2003. Oltre 390 milioni di euro: è questa la cifra
stimata dalla Camera di Commercio di Milano per la spesa per servizi
professionali e burocratici per le imprese italiane. E’ l’effetto della
riforma del diritto societario: ci sarà la corsa a modificare lo statuto,
per l’obbligo delle società iscritte al primo gennaio 2004 di uniformare
l’atto costitutivo e lo statuto entro il 30 settembre 2004. Che vuol dire
una spesa di circa un miliardo di euro per le quasi 600 mila società di
capitale nazionali. Cioè oltre 390 milioni di euro in più, rispetto al
2002, quando circa il 60% delle società aveva comunque realizzato
modifiche. Un costo che porterà comunque al miglioramento della flessibilità
organizzativa. E che si concentra soprattutto su Milano, col 15% di tutte le
società di capitale nazionali. Se ne è parlato oggi al convegno, che ha
visto tra i relatori Michele Vietti, sottosegretario Ministero della
Giustizia, Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano,
Bruno Ermolli, Presidente dell’Osservatorio sui rapporti tra imprese e
pubblica amministrazione, della Camera di Commercio di Milano, oltre ai
componenti dell’Osservatorio Michele Carpinelli, Marco De Luca, Roberto
Poli, Livia Pomodoro, Piergaetano Marchetti, Paolo Montalenti, Vincenzo
Salafia, Marco Spadacini, Attilio Ventura. E sulla riforma del diritto
societario le imprese sono divise: c’è ampio spazio all’autonomia
statutaria, semplificazione alla disciplina societaria, miglioramento degli
strumenti di accesso al mercato. Ma anche rischio per la trasparenza per gli
investitori, per le società, per la riduzione dei controlli. Insieme a una
non piena chiarezza in alcuni casi. Sono questi alcuni dei temi della nuova
disciplina sui quali l’Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica
amministrazione della Camera di Commercio di Milano ha voluto soffermarsi
nel suo primo anno di attività. "La riforma del diritto societario è
un provvedimento importante - ha detto Carlo Sangalli, presidente della
Camera di commercio di Milano - per lo sforzo di completezza, i passi in
avanti nella semplificazione, nell'autonomia e nell'apertura al mercato. Va
sottolineato, inoltre, il percorso di grande interesse nella promozione
della giustizia alternativa - dalle clausole arbitrali alla conciliazione -
sulla quale le Camere di commercio hanno investito da tempo in termini di
professionalità e di strutture diffuse in tutto il territorio
nazionale". "La riforma societaria rappresenta un punto di svolta
per le imprese e tale svolta deve essere esaustiva ed agevolare lo sviluppo
- commenta Bruno Ermolli, presidente dell’Osservatorio sui rapporti tra
imprese e pubblica amministrazione, della Camera di Commercio di Milano -.
Ecco perché l’Osservatorio ha voluto concentrarsi su un tema così
importante: i rapporti fra imprese e pubblica amministrazione sono oggi in
un quadro di nuova legalità". Stima dei costi della riforma per le
società di capitale - Camera di commercio di Milano
Regione
|
|
Abruzzo
|
6.773.786
|
Basilicata
|
1.798.115
|
Calabria
|
5.485.911
|
Campania
|
32.608.921
|
Emilia-romagna
|
37.099.565
|
Friuli-venezia Giulia
|
8.149.245
|
Lazio
|
31.433.843
|
Liguria
|
9.006.501
|
Lombardia
|
105.463.115
|
Marche
|
10.756.844
|
Molise
|
1.263.989
|
Piemonte
|
23.944.792
|
Puglia
|
15.857.254
|
Sardegna
|
6.910.469
|
Sicilia
|
15.679.433
|
Toscana
|
30.432.605
|
Trentino-alto Adige
|
5.182.686
|
Umbria
|
5.225.151
|
Valle D'aosta
|
688.725
|
Veneto
|
38.193.695
|
Totale
|
391.954.644
|
La riforma del diritto
societario: riflessioni dall’Osservatorio sui rapporti tra imprese e
pubblica amministrazione della Camera di Commercio di Milano. Nel caso delle
S.p.a., con nuovi strumenti finanziari, la tutela degli investitori. Per le
S.r.l., tolta la "barriera" all'accesso al mercato finanziario,
forse manca una garanzia sufficiente per tutelare il risparmio privato. Per
la tutela delle minoranze c’è discrasia tra la disciplina del Testo Unico
e la riforma: è opportuno creare un coordinamento. Il sistema dualistico
(alla tedesca) e quello monistico (all'anglosassone) come modelli di
amministrazione e controllo sembrano adatti solo a certe tipologie di
imprese. I nuovi poteri a favore degli amministratori non sarebbero
equilibrati. E le nuove disposizioni per le società quotate mancano di
coordinamento con il Testo Unico. I patrimoni destinati ad un specifico
affare possono portare a operazioni poco trasparenti. Il controllo contabile
nelle non quotate va affidato al revisore o al collegio sindacale. La
trasformazione a maggioranza di società di persone forse si intende che
possa avvenire solo con il consenso di tutti i soci.
|
Che Cosa Prevede La Riforma
|
Riflessioni Dell'oss. Camera Di Commercio
|
1
|
Autonomia statutaria
|
eccessivi costi di transazione per la
“costruzione” degli statuti (si pensi alle srl)
|
2
|
Per le Spa, nuovi strumenti finanziari
|
rischio di diminuzione di tutela degli
investitori
|
3
|
Per le Srl, tolta la "barriera"
all'accesso al mercato finanziario.
|
è una garanzia sufficiente per tutelare il
risparmio privato?
|
4
|
Nuovi modelli di amministrazione e controllo: un
sistema dualistico (alla tedesca) e uno monistico (all'anglosassone)
|
Adatti solo per alcune tipologie di imprese?
Applicabili a quotate? Dualistico adatto a sistema italiano? (limita
il potere delle assemblee)
|
5
|
A favore degli amministratori, nuovi poteri
d'impresa con nuove competenze
|
Equilibrato? Le minoranze sono protette?
|
6
|
E per le società quotate? Più di venti
disposizioni
|
Coordinate con il testo unico? Problema di
applicabilità nelle quotate dei nuovi sistemi amministrativi o in
materia di pubblicità dei patti parasociali
|
7
|
E un nuovo istituto: i patrimoni destinati ad un
specifico affare.
|
Operazioni meno trasparenti? Rendicontazione
discrezionale.
|
8
|
Controllo contabile nelle non quotate a revisore
o collegio sindacale
|
Che cosa è meglio?
|
9
|
Nuova S.r.l. Una società di persone a
responsabilità limitata
|
Luci e ombre nell’autonomie statutaria.
Barriere fiscali
|
10
|
La trasformazione di società di persone in
società di capitali a maggioranza
|
Problema di integrazione normativa con codice
civile
|
11
|
Trasformazioni eterogenee
|
Associazione senza fini di lucro si
trasformerebbe a maggioranza in società.Fondazioni in società di
capitali. Problemi sull’assegnazione di azioni.
|
12
|
La disciplina dei gruppi
|
Disciplina solo la responsabilità del gruppo
|
13
|
Il nuovo processo commerciale
|
Privatizzazione fase introduttiva
|
14
|
Arbitrato: ambito di applicazione
|
La nuova disciplina si applica alle cooperative e
ai patti parasociali? E’ giustificata l’esclusione delle soc.
Quotate dall’arbitrato?
|
15
|
La clausola che non stabilisce il numero o la
modalità di nomina degli arbitri
|
Nulla? O integrazione con il diritto comune per
“clausole lacunose”?
|
16
|
Registro enti di conciliazione
|
Necessità di specificare i requisiti e le
garanzie. Necessità di indipendenza e terzietà. Ricorso
all’esperienza delle Camere di Commercio.
|
17
|
Procedura di conciliazione “valutativa”: il
conciliatore presenta una proposta in mancanza di accordo delle parti
|
Compatibilità con il carattere volontario?
Approccio deve essere facilitativo e la proposta del conciliatore
formulata solo se richiesta da entrambe le parti. Le parti non devono
essere obbligate ad indicare le proprie posizioni in caso di mancata
conciliazione
|
18
|
Trasferimento, con successivi contratti, della
stessa quota di partecipazione a srl e prevalenza dell’acquirente
che per primo iscrive in buona fede l’atto al Registro Imprese.
|
La norma – art. 2470 c.C. - non tiene conto del
fatto che l’iscrizione è legata all’attività dell’ufficio e
non (solo) alla tempestività dell’iniziativa di parte. Inoltre gli
adempimenti pubblicitari sono richiesti dal notaio e non da colui che
acquista la quota di srl (come può parlarsi quindi di “buona
fede” nel compimento di formalità pubblicitarie da parte di colui
che non può direttamente eseguirle?).
|
QUANTO
“VALE” E QUANTO “COSTA” LA CULTURA A MILANO?
Milano, 29 settembre 2003 - Ma quanto “vale” la cultura a Milano? Quali
sono i rapporti con il mondo delle imprese? Che fine ha fatto il
mecenatismo? Quante sono le imprese culturali e quanto il fatturato a Milano
e in Lombardia? Quali sono le abitudini dei milanesi che vanno a teatro? Se
ne parlerà in occasione di una seduta – aperta alla stampa - del
Consiglio della Camera di commercio di Milano: lunedì 29 settembre 2003
dalle ore 11,00 alle 12,30 presso la Camera di commercio di Milano Palazzo
Affari ai Giureconsulti in Piazza dei Mercanti, 2 (Mm Duomo o Cordusio) Verrà
presentata un’indagine sull’ “industria culturale” a Milano.
Invitati da Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano,
interverranno: Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura e Musei del Comune
di Milano; Giorgio Covi, Fondazione Artistica Museo Poldi Pezzoli; Roberto
Ruozi, Fondazione Piccolo Teatro; Andrée Ruth Shammah, Fondazione Pier
Lombardo; Carlo Tognoli, Fondazione Museo della Scienza e della Tecnica
CAMERA
NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA E CAMERA MODA SRL UNIPERSONALE -
CERTIFICAZIONE A NORNA UNI EN ISO 9001.2000 SISTEMA QUALITÀ.
Milano, 29 settembre 2003 - Camera Nazionale della Moda Italiana e Camera
Moda Srl Unipersonale hanno ottenuto la certificazione a norma Uni En Iso
9001:2000 del Sistema Qualità.. Questo riconoscimento testimonia la volontà
di mantenere i nostri servizi ad un livello di alta professionalità e
costituisce un momento importante del processo di miglioramento che Cnmi e
Camera Moda srl stanno percorrendo. Il Sistema Qualità è improntato a
garantire competenza, serietà, tempestività del ~f;ryizio, trasparenza
delle condizioni, gestione per processi, misurazione e monito raggio delle
prestazioni, qualificazione delle Aziende fornitrici, affinche l' Associato
ed il Cliente possano trarre il miglior beneficio dalla partecipazione alle
nostre manifestazioni. La Certificazione di Qualità rappresenta una tappa
fondamentale e imprescindibile del percorso di accreditamento di Cnmi come
Ente formativo qualificato. Tale passaggio consentirà alla Cnmi la gestione
di corsi e progetti di formazione in modo del tutto autonomo. "La
certificazione ottenuta" commenta il Cav.lav. Boselli, Presidente di
Cnmi, "rappresenta un traguardo meritevole assolutamente in linea con
il Programma triennale del Consiglio Direttivo. Mi auguro che questo
importante risultato possa servire anche a promuovere la cultura della
Qualità, tra le piccole e grandi imprese del nostro settore". Questa
è senz'altro una delle condizioni essenziali perchè l'economia europea
possa competere in un mercato globale.. Il tema della competitività è più
che mai al centro dell'attenzione del mondo imprenditoriale, "proprio
questa è la principale motivazione del nostro impegno per la Qualità.
Anche a livello di Unione Europea la Qualità è considerata lo strumento
chiave per aumentare la capacità competitiva delle imprese"conclude il
Cavalier Boselli.
"DALL'ECONOMIA
DEL PETROLIO A QUELLA DELL'IDROGENO" - RICERCA POLITECNICO DI MILANO/BMW
Milano, 29 settembre 2003 Sono stati presentati i risultati di una ricerca
indipendente commissionata da Bmw al Politecnico di Milano:
"Dall'economia del petrolio a quella dell'idrogeno". Secondo lo
studio condotto dal prof. Ennio Macchi del Dipartimento di Energetica, la
produzione d'idrogeno su larga scala può essere economicamente e
tecnicamente fattibile in tempi brevi. A parità di contenuto energetico, il
costo dell'idrogeno all'utente finale può essere ridotto a un valore circa
doppio rispetto a quello della benzina e del gasolio senza tasse. L'idrogeno
liquido, scelto dal Gruppo Bmw per lo sviluppo delle sue auto a
"emissioni zero", dimostra di poter avere un costo finale alla
pompa pari a quello dell'idrogeno gassoso compresso. Si aprono così nuove
prospettive commerciali per il combustibile pulito per eccellenza. In Italia
l'investimento necessario per una significativa infrastruttura di produzione
e distribuzione dell'idrogeno è pari al 2% del gettito fiscale annuo sui
combustibili del settore trasporti "Per creare rapidamente le
condizioni generali essenziali allo sviluppo di un'economia basata sull'drogeno
è assolutamente necessario che vi sia un consenso europeo ha spiegato
Christoph Huss, Direttore Politiche Ambientali e Gestione del Traffico del
Gruppo Bmw -. In una prima fase, dopo che è stata dimostrata la fattibilità
tecnica, occorrerà dimostrare la fattibilità commerciale di un'economia
basata sull'idrogeno." "In Germania ha aggiunto Huss
l'attuale infrastruttura di distribuzione dei prodotti petroliferi ha un
valore di 2-3 miliardi di euro. Un'infrastruttura completa per l'idrogeno
richiederebbe una spesa analoga. Nei casi in cui si riterrà che l'idrogeno
sia suscettibile di assicurare una redditività a lungo termine anche le
società energetiche investiranno nella creazione delle infrastrutture di
distribuzione." Una ricerca coordinata dal prof. Macchi del
Dipartimento di Energetica Forte dell¹impegno con cui da oltre vent'anni
la Casa di Monaco sta portando avanti lo sviluppo delle sue auto a
Idrogeno e consapevole degli eccezionali risultati ottenuti dai propri
tecnici in collaborazione con i migliori centri di eccellenza del mondo, Bmw
Italia S.p.a. Ha commissionato una ricerca indipendente al Politecnico di
Milano. Il lavoro, svolto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di
Energetica del Politecnico di Milano e coordinato dal prof. Ennio Macchi,
ordinario di Conversione dell¹energia, risponde in maniera molto
soddisfacente alle necessità di chi, come il Gruppo Bmw, è impegnato a
costruire un futuro in cui, grazie alla diffusione del combustibile ³pulito²
per eccellenza, si affermi l'auto totalmente compatibile con l'ambiente. Le
necessità concrete riguardano l'individuazione di strade tecnologicamente
ed economicamente percorribili per la diffusione a breve-medio termine del
nuovo combustibile, e la contemporanea e veloce opera di sviluppo di
soluzioni tecniche e tecnologiche che ne consentano l'indipendenza dai
combustibili fossili. Soltanto grazie all'utilizzo di risorse rinnovabili di
partenza per la produzione del combustibile, l'economia dell'idrogeno può
permettere di raggiungere il completo abbandono dell'economia del petrolio e
dei combustibili fossili. Questa è la visione finale a lungo termine Bmw:
che le sue auto siano alimentate ad acqua ed energia solare come uniche
risorse di partenza, con la realizzazione di un sistema energetico
totalmente eco-compatibile. La volontà Bmw di mettere sul mercato già nei
prossimi anni automobili non inquinanti alimentate a Idrogeno, rispondendo
così alla crescente richiesta da parte della società e delle istituzioni,
deve essere accompagnata dall'individuazione di soluzioni efficaci per le
infrastrutture, i sistemi di produzione e immagazzinamento, la diffusione
della cultura stessa legata all'utilizzo del nuovo combustibile. Economicità
e fattibilità Lo studio del Politecnico di Milano giunge a conclusioni
molto interessanti sull'economicità e sulla fattibilità tecnologica
immediata di impianti di produzione e metodi di distribuzione e stoccaggio
dell'idrogeno e per questo sceglie di fare riferimento a combustibili
fossili di partenza: non derivati dal petrolio o dal gas, ma il più
economico e diffuso carbone, che può, con opportune scelte tecnologiche,
produrre idrogeno con centrali ³zero emission², sia in termini di
inquinanti, sia in termini di gas serra. Il taglio con cui è affrontato l¹argomento
è quello di esaminare le prospettive tecnico-economiche facendo riferimento
alla realtà italiana e in maniera specifica a quella lombarda e milanese.
Il rapporto evidenzia conclusioni di grande interesse. La prospettiva di
utilizzare il vettore energetico idrogeno nei trasporti si dimostra
enormemente attraente. Per l'idrogeno liquido, scelto dai tecnici Bmw per lo
sviluppo delle future auto (visto che garantisce il migliore rapporto tra
peso-ingombro ed energia immagazzinata) è possibile ridurre drasticamente i
consumi - e conseguentemente i costi di produzione - nei processi di
liquefazione, adottando schemi innovativi per i quali il rapporto di ricerca
individua caratteristiche e rendimenti. Lo studio evidenzia l'opportunità
di puntare su grandi taglie di impianto. Costo al litro e investimenti per
le infrastrutture In termini economici, viene valutato il costo all¹utente
finale dell¹idrogeno liquido e gassoso. Tale costo è simile e il valore
calcolato è pari a circa 18 cent/Mj, all¹incirca quattro volte rispetto al
costo medio di importazione del gas naturale dei contratti più recenti.
Espresso nei termini più familiari di equivalenza in litri di benzina, il
costo all¹utente finale dell¹idrogeno indicato dalla ricerca del
Politecnico è di circa 0,6 euro al litro equivalente di benzina, un valore
(al netto delle imposte) doppio rispetto agli attuali prezzi al consumo di
benzina e gasolio e non quadruplo come finora ritenuto. Altro dato di sicuro
interesse calcolato nel lavoro di ricerca riguarda gli investimenti
necessari per una penetrazione significativa (ipotizzata pari al 20%) del
nuovo combustibile. Tali investimenti sono calcolati in circa 16.000 milioni
di euro su un periodo di 30 anni (pari a circa 530 milioni di euro l'anno).
Una cifra importante, ma che - come evidenziato dai ricercatori coordinati
dal prof. Macchi - rappresenta soltanto il 2% di quanto il sistema trasporti
paga annualmente in Italia in termini di imposte sui carburanti per
autotrazione normale. Infolink:
Www.bmwgroup.com
SECONDO UN
RICERCATORE OLANDESE, I PESCI DEL MARE DEL NORD STANNO DIVENTANDO PIÙ
PICCOLI
Bruxelles, 29 settembre 2003 - Un nuovo studio condotto dall'Istituto
olandese per la ricerca sulla pesca di Ijmuiden ha rivelato che il numero di
pesci di piccole dimensioni nel Mare del Nord è aumentato, molto
probabilmente a causa della pesca intensiva. Come spiega Niels Dann
dell'istituto olandese, l'intensificazione della pesca a strascico di pesci
di grosse dimensioni, molti dei quali si nutrono di esemplari della propria
specie, probabilmente ha permesso ad un numero maggiore di pesci piccoli di
sopravvivere. "La presenza di pesci di dimensioni inferiori ai 30
centimetri è aumentata abbondantemente. La pesca ha influenzato la
popolazione ittica a tal punto da modificare la composizione di intere
specie", ha affermato Dann. Questi risultati rappresentano la prima
chiara prova dell'impatto della pesca sulle dimensioni e la composizione
della fauna marina e non più solo sui numeri complessivi. Tuttavia, è
necessario condurre ulteriori ricerche per comprendere appieno le
implicazioni di tale scoperta. Dann presenterà i suoi risultati al
congresso scientifico annuale del Consiglio internazionale per
l'esplorazione del mare, che si terrà il 1° ottobre a Tallinn (Estonia).
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