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2003 anno 6°  

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29 SETTEMBRE 2003

pagina 1

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CONGRESSO ANNUALE DELLA RETE EUROPEA DEI BUSINESS ANGEL
Milano, 29 settembre 2003 - Nell'ambito del programma ufficiale della Presidenza italiana dell'Ue, il 13 e 14 novembre si svolgerà a Milano il quarto congresso annuale della Rete europea dei business angel. Alla manifestazione interverranno il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, il ministro italiano delle Attività produttive Antonio Marzano ed esperti nel settore del finanziamento delle fasi iniziali e mediante mezzi propri. Tra le questioni principali che saranno trattate durante il congresso figurano: il sostegno pubblico alle attività dei business angel; le iniziative transfrontaliere; le partnership regionali: enti pubblici, incubatori, scuole, centri di ricerca; la valutazione del contributo dei business angel all'economia locale e regionale; il ruolo dei business angel nel processo complessivo di sviluppo economico.
Infolink: http://www.Eban.org

OCCUPAZIONE, CONFINDUSTRIA: SUI DATI PESA IL RALLENTAMENTO ECONOMICO CSC, AL NORD LA BATTUTA D'ARRESTO PIÙ PESANTE: NOVEMILA POSTI IN MENO
Roma, 29 settembre 2003 - Il rallentamento economico in corso comincia a riflettersi sull'occupazione. Il Centro studi di Confindustria evidenzia come i dati Istat sulle forze di lavoro segnalino una battuta d'arresto nella crescita dell'occupazione tra aprile e luglio, dovuta proprio al rallentamento ciclico.   Se considerato al netto dei fattori stagionali, il dato Istat indicherebbe addirittura una flessione del numero di occupati, ancorché lieve (-6.000 persone; -0,03%). Il dato più negativo - rileva il Csc - riguarda le regioni settentrionali (-9.000 persone; -0,1%). L'unico settore a mostrare un saldo occupazionale ancora positivo è l'industria in senso stretto che, per il secondo trimestre consecutivo, registra un incremento congiunturale dello 0,2%.  Il rallentamento della dinamica dell'occupazione emerge anche nel confronto con lo scorso anno. Rispetto a luglio 2002, gli occupati sono cresciuti dell'1% (+231.000 persone), un valore ancora elevato ma in decelerazione rispetto all'1,4% del mese di aprile.  Nonostante la battuta d'arresto nella crescita dell'occupazione, è proseguita a luglio la riduzione delle persone in cerca di lavoro (-0,8%, destagionalizzato, pari a 16.000 unità in meno). Il minor numero di disoccupati riflette molto probabilmente fattori di crescente scoraggiamento rispetto alle possibilità di trovare un'occupazione alla luce delle peggiorate condizioni complessive dell'economia.  

IOSCO: DICHIARAZIONI DI PRINCIPI SULLA REGOLAMENTAZIONE DEI CONFLITTI D'INTERESSE DEGLI ANALISTI FINANZIARI E SULL'ATTIVITÀ DELLE AGENZIE DI RATING  
Milano, 29 settembre 2003 - Il Comitato tecnico della Iosco (International Organization of Securities Commissions*), di cui la Consob fa parte, ha diffuso il 25 settembre due dichiarazioni di principi, una sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari e l'altra sull'attività delle agenzie di rating. Il primo documento rileva che gli analisti svolgono un ruolo importante sui mercati finanziari mondiali, aiutando gli investitori a valutare le informazioni sulle società quotate. Tuttavia, gli analisti che operano alle dipendenze degli intermediari e delle società d'investimento - i cosiddetti sell-side analysts sono stati di recente oggetto di critiche in molti Paesi a causa dei conflitti d'interesse che possono influenzare le loro ricerche e le loro raccomandazioni. La Dichiarazione di principi sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari definisce una serie di obiettivi prioritari che, secondo il Comitato tecnico della Iosco, costituiscono la base di una solida e vasta struttura regolamentare per l'identificazione degli aspetti problematici dell'attività degli analisti finanziari, al fine di eliminare tali aspetti o quanto meno di mitigarne gli effetti sull'integrità dei mercati. Questi  principi sono integrati da una serie  di interventi di fondo  (core measures), riconosciuti come particolarmente importanti per conseguire gli obiettivi primari, indispensabili alla corretta regolamentazione del fenomeno. Gli interventi di fondo individuati dal Comitato tecnico per rendere efficaci i principi includono:    il divieto per gli analisti di operare sui titoli di un emittente o sui relativi prodotti derivati prima della pubblicazione di studi sull'emittente di tali titoli;   il divieto per le società che impiegano gli analisti di effettuare operazioni di front-running sui titoli di un emittente o sui relativi prodotti derivati prima della pubblicazione di uno studio sull'emittente di tali titoli, operando cioè sul mercato al fine di trarre vantaggio dall'effetto atteso dalla pubblicazione dello studio;    il divieto per le società che impiegano gli analisti di promettere agli emittenti studi favorevoli, rating particolari o specifici target price in cambio di future o continuative relazioni d'affari o di servizi d'investimento;  il divieto per gli analisti di partecipare a iniziative promozionali delle banche  d'investimento o a  road show;     il divieto di correlare direttamente la retribuzione degli analisti finanziari all'esito di specifiche transazioni della funzione di investment-banking;     l'obbligo di adottare strutture organizzative che proteggano l'indipendenza degli analisti finanziari e che vietino in particolare che essi siano sottoposti gerarchicamente alla funzione di investment-banking; la richiesta che gli analisti finanziari o le società per cui lavorano rendano noto se l'emittente o un soggetto terzo abbiano fornito compensi o altri benefici in relazione a un determinato studio o ricerca. Nell'annunciare la pubblicazione dei principi sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti, il commissario della Sec Roel C. Campos, che ha guidato il gruppo incaricato della redazione del documento, ha commentato: I membri della Iosco sono convinti che la fiducia dell'investitore sia fondamentale per lo sviluppo di sani e forti mercati finanziari. Se gli investitori arrivano a pensare che gli analisti che offrono studi che si presumono indipendenti sono in realtà poco più che dei venditori per conto delle banche d'investimento, allora questa fiducia viene mortificata. Attraverso la messa in atto di questi principi, definiti a misura dei diversi mercati e sistemi legali, possono essere stabiliti dei capisaldi contro i conflitti d'interesse, che inficiano la ricerca  sell-side, tutelando al contempo sia gli investitori sia la correttezza e l'efficienza dei nostri mercati finanziari. La Dichiarazione di principi ha commentato, invece, il presidente della Australian Securities and Investment Commission, David Knott, che presiede il Comitato tecnico della Iosco - offre un quadro d'insieme delle tipologie di conflitti d'interesse che coinvolgono gli analisti finanziari in un mercato sempre più globalizzato. La Dichiarazione offre anche una cornice ampia e flessibile per regolamentare tali conflitti. Il Comitato tecnico è convinto che la Dichiarazione - quando i principi saranno messi in pratica -  consentirà di conseguire una più valida difesa degli investitori, la convergenza degli approcci regolamentari volti a disciplinare i conflitti d'interesse e  un'accresciuta fiducia nei mercati mobiliari. Parallelamente alla Dichiarazione di principi il Comitato tecnico ha pubblicato oggi anche il suo Rapporto sui conflitti d'interesse degli analisti finanziari. Il Rapporto fa seguito ad un approfondito studio condotto a livello internazionale dal Project Team sugli analisti finanziari del Comitato tecnico. L'indagine descrive le tipologie di conflitti d'interesse che coinvolgono gli analisti nei diversi Paesi aderenti alla Iosco e riferisce anche in che modo i governi, i codici di autoregolamentazione, le associazioni di categoria e le società d'investimento hanno disciplinato tali conflitti. Il Comitato tecnico ritiene che i Principi si dimostreranno utili non solo per le autorità di vigilanza e per i governi, ma anche per le organizzazioni che operano in base a codici di autodisciplina, per le associazioni di categoria che adottano codici di condotta e per le stesse società di investimento, che sono incoraggiate ad adottare rigorose procedure interne per contrastare i conflitti d'interesse che coinvolgono l'analisi finanziaria. I principi sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari sell-side Contenuti della Dichiarazione del Comitato tecnico Iosco  Principio 1:  Prevedere una procedura che faccia sì che le attività di negoziazione degli analisti o i loro interessi finanziari non influenzino i loro studi o raccomandazioni. Principio 2.1:     Prevedere una procedura che faccia sì che studi e raccomandazioni degli analisti finanziari non siano influenzati dalle attività di negoziazione o dagli interessi finanziari delle società dalle quali gli analisti dipendono. Principio 2.2: Prevedere una procedura che faccia sì che gli studi e le raccomandazioni degli analisti finanziari non siano influenzati dalle relazioni d'affari delle società da cui gli analisti dipendono. Principio 3: Le strutture gerarchiche interne e la remunerazione degli analisti finanziari devono essere impostate in modo tale da eliminare o limitare fortemente i conflitti d'interesse in atto o potenziali. Principio 4: Le società che impiegano analisti finanziari devono definire procedure interne scritte o controlli idonei ad identificare, eliminare, gestire adeguatamente o rendere pubblici i conflitti d'interesse, in atto o potenziali, degli analisti. Principio 5: L'influenza indebita di società emittenti, investitori istituzionali e altri soggetti esterni sugli analisti finanziari deve essere eliminata o adeguatamente gestita. Principio 6:  Le comunicazioni al pubblico relative a conflitti d'interesse in atto o potenziali devono essere complete, tempestive, chiare, concise, specifiche e bene in evidenza. Principio 7: Gli analisti finanziari devono attenersi ad elevati standard di integrità. Principio 8: L'investor education deve svolgere un ruolo importante nella corretta gestione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari. La Dichiarazione di principi sulla regolamentazione dei conflitti d'interesse degli analisti finanziari e il Rapporto sui conflitti d'interesse degli analisti finanziari sono disponibili sul sito internet www.iosco.org o possono essere richiesti alla Segreteria generale dell'Organizzazione. Il Comitato tecnico della Iosco ha diffuso anche una Dichiarazione di principi riguardanti le attività delle agenzie di rating. La Dichiarazione mette a punto alcuni obiettivi prioritari che, secondo il Comitato tecnico, possono consolidare l'integrità dei processi di attribuzione del rating e assistere le agenzie nel fornire agli investitori opinioni ed analisi informate e indipendenti. Il documento individua quattro principi fondamentali: 1. le società di rating dovrebbero cercare di formulare opinioni che aiutino a ridurre l'asimmetria informativa tra debitori, creditori e altri partecipanti al mercato; 2. le decisioni delle società di rating dovrebbero essere indipendenti e libere da ogni pressione politica o economica e da ogni conflitto d'interesse derivante dalla loro struttura proprietaria, dalle loro attività d'affari o finanziarie o dagli interessi finanziari dei loro dipendenti; 3.  le società di rating dovrebbero assumere l'informazione al pubblico e la trasparenza come obiettivi delle proprie attività di rating; 4.  le società di rating dovrebbero mantenere riservate tutte le informazioni di natura non pubblica comunicate loro dagli emittenti o da quanti operano per loro conto,  nell'ambito di specifici accordi di confidenzialità o comunque di una comune consapevolezza  che l'informazione è fornita all'agenzia in via confidenziale. Ciascuno dei quattro principi comprende dei principi derivati che indicano come conseguire gli obiettivi prioritari. Roel C. Campos ha così commentato: Le agenzie di rating possono essere in grado di segnalare irregolarità e tendenze pericolose, solo se forniscono opinioni non offuscate da conflitti d'interesse o da elementi che minaccino la loro indipendenza e solo se gli emittenti forniscono informazioni alle agenzie con la piena trasparenza dovuta. La Dichiarazione di principi del Comitato tecnico servirà a tutelare il ruolo importante delle società di rating nei nostri mercati finanziari. Questi principi sono mirati sugli obiettivi piuttosto che sui metodi o sugli standard. Pertanto si riveleranno utili in tutte le giurisdizioni dei Paesi membri della Iosco, indipendentemente dal livello di sviluppo del mercato, dal sistema giuridico e dagli indirizzi politici dei differenti Paesi. Insieme alla Dichiarazione di principi il Comitato tecnico ha anche diffuso un Rapporto sull'attività delle agenzie di rating. A torto o a ragione - ha affermato Knott - le agenzie di rating sono state sotto i riflettori nella scia di recenti grandi scandali finanziari. La Dichiarazione propone soluzioni di alto profilo per sostenere l'indipendenza delle società di rating e tutelare la qualità delle loro valutazioni in modo da rassicurare, allo stesso tempo, emittenti ed investitori. La Dichiarazione di principi riguardanti le attività delle agenzie di rating e il Rapporto sull'attività delle agenzie di rating sono disponibili sul sito internet www.iosco.org  o possono essere richiesti alla Segreteria generale dell'Organizzazione. La Iosco è l'associazione mondiale delle autorità di vigilanza dei mercati mobiliari. Promuove la cooperazione e l'adozione di elevati standard regolamentari per assicurare correttezza, efficienza e solidità ai mercati. Attualmente la Iosco associa 168 autorità nazionali di oltre 100 Paesi. Il Comitato tecnico della Iosco comprende 15 Commissioni di vigilanza dei mercati finanziariamente più evoluti. Tra queste anche la Consob, che vi partecipa dal 1986. Il Comitato affronta i più rilevanti problemi regolamentari connessi  agli scambi azionari e ai prodotti derivati e  coordina la formulazione delle misure idonee a risolvere tali problemi.    

HANNAH CUNLIFFE – GESTORE DI UNION INVESTMENT : OUTLOOK SU GIAPPONE
Milano, 29 settembre 2003 - Dopo l‘iniziale debolezza delle quotazioni del mercato azionario giapponese registrate in agosto abbiamo assistito a signicativi rialzi dipesi, oltre che dalla positiva evoluzione dei listini Usa (soprattutto il Nasdaq), dalle speranze di un imminente miglioramento della congiuntura mondiale. Negli Stati Uniti si fanno sempre più numerosi i segnali indicanti una ripresa economica e ciò sostiene la Borsa. Ma, a questi fattori esterni si aggiungono segnali interni di miglioramento della situazione congiunturale giapponese che hanno contribuito a riportare l‘ottimismo tra gli investitori. Ad esempio, l’inaspettato aumento della produzione industriale e la crescita dello 0,6% del Pil – superiore alle previsioni - nel primo trimestre fiscale (aprile a giugno). Sul fronte delle imprese, gli impulsi per una ripresa delle quotazioni sono stati minori rispetto al mese precedente in quanto gran parte dei rapporti semestrali erano già stati pubblicati e solo in pochi casi si sono avuti nuovi dati, rivelatisi però molto positivi e ovviamente ben accolti dal mercato (ad esempio i risultati relativi alla società di telecomunicazioni mobili Ntt Docomo o al produttore di software per giochi Sega). Complessivamente, il sentiment é stato positivo e questo si é tradotto in forti acquisti da parte degli investitori stranieri che hanno riconosciuto la tendenza di miglioramento della congiuntura giapponese premiando i titoli ciclici, quali per esempio trasporti e materie prime, o le società High Tech che hanno registrato forti rialzi consentendo così all’indice Nikkei di raggiungere e mantenere finalmente quota 10.000 che a fine mese si attestava a quota 10.344 punti portando il confronto mensile a + 8%. Continuiamo ad essere positivi circa il mercato azionario giapponese che, grazie alla imminente ripresa economica e alle positive notizie che ci hanno regalato gli ultimi dati congiunturali domestici, in futuro dovrebbe tornare a ricoprire, specialmente all’interno della cosidetta „Global Asset Allocation“ degli investitori stranieri, un peso e una importanza sempre maggiori. La situazione economica del paese continua ad essere debole ma pur sempre migliore rispetto a quanto temuto e previsto da molti operatori di mercato. La possibilità di una ripresa ciclica rende il mercato azionario giapponese un obiettivo attraente e anche nel settore bancario non sono attese grosse problematiche. Lo shock legato al caso Resona può dirsi risolto e gli investitori approvano le misure del governo per una soluzione del problema. Inoltre gli annunciati programmi di riacquisto (buyback) di azioni proprie da parte delle imprese sono ulteriori elementi positivi per il sentiment di mercato. Sul versante politico non sono attese sorprese negative. In settembre si terrano le elezioni ed é molto probabile che l’attuale premier, Koizumi, verrà rieletto guidando così il suo partito verso il nuovo appuntamento elettorale del 2004. In questo scenario non é difficile immaginare una continuazione di medio periodo (dopo i forti rialzi che hanno portato una crescita del 36% dell‘indice Nikkei dal suo punto più basso in aprile esiste lo spazio per piccoli e brevi movimenti di correzione) del trend positivo con l’indice Nikkei che muove verso quota 11.000. Per queste ragioni e considerazioni raccomandiamo di mantenere (ma di non incrementare in modo significativo) le posizioni investite alla borsa di Tokyo. In vista di un miglioramento economico diamo la preferenza ai titoli ciclici; abbiamo tuttavia ridotto leggermente il peso degli investimenti in titoli di edilizia e acciaio in un’ottica di prese di profitto facendo spazio ai titoli tecnologici, particolarmente nel settore dei semiconduttori. Crediamo anche che i titoli „High-tech“ attivi in business interessanti (come per esempio gli schermi piatti) offrano ancora un grosso potenziale di crescita delle quotazioni. Infine, abbiamo aumentato i nostri investimenti nei titoli delle principali banche per le quali si intravede un migioramento della situazione crediti, senza dimenticare che queste azioni beneficiano molto della ripresa del mercato azionario. In generale si può dire che il focus è su azioni di società che vantino aumenti dei risultati e degli utili o una solida prospettiva di crescità.

BANCA LOMBARDA ACQUISTA LA SPAGNOLA ELECTROLUX FINANCIERA
Brescia, 29 settembre 2003 - E' stato siglato in Spagna l'accordo relativo all'acquisizione da parte di Banca Lombarda del pacchetto azionario di controllo di Electrolux Financiera S.a., società di factoring e leasing con sede a Madrid. La quota di capitale oggetto della transazione, pari al 90%, era detenuta in parte maggioritaria dal Gruppo Electrolux (81,43%) e in parte residuale dal Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.a (8,57%). Il corrispettivo dell'operazione ammonta a 6,2 milioni di Euro. La partecipazione sarà rilevata in parte direttamente da Banca Lombarda (51%) e in parte dalla controllata Veneta Factoring (39%). Il restante 10% del capitale della società spagnola resterà in capo al Gruppo Electrolux. Questa acquisizione si inserisce nella strategia del Gruppo Banca Lombarda volta a un costante potenziamento e miglioramento dei prodotti e servizi offerti, anche all'estero, alla propria clientela, con particolare riguardo al leasing e al factoring. In quest'ottica Banca Lombarda aveva già rilevato dal gruppo Electrolux, nel corso del 2001, il 90% della società Veneta Factoring. Electrolux Financiera S.a., che finora ha operato all'interno del Gruppo Electrolux, rappresenta una realtà di media grandezza nel settore e nel corso degli anni ha sviluppato una buona redditività. Secondo quanto stabilito dagli accordi il Gruppo Electrolux, che conserverà una partecipazione del 10% nel capitale della Electrolux Financiera S.a., manterrà sulla stessa la canalizzazione dei flussi finanziari correlati alla propria attività in Spagna (principalmente i crediti verso la clientela e quelli vantati dai fornitori del Gruppo svedese). Banca Lombarda è la capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario che si colloca attualmente fra i primi 10 gruppi bancari italiani, dispone di 774 sportelli e nel I° semestre 2003 ha registrato un utile netto consolidato pari a 74,4 milioni di Euro. "L'acquisizione di Electrolux Financiera S.a. Dal Gruppo Electrolux, uno dei maggiori gruppi industriali europei - ha dichiarato il presidente di Banca Lombarda Gino Trombi - consente al Gruppo Banca Lombarda di proseguire nello sviluppo delle sue attività internazionali volte ad assicurare, alle imprese proprie clienti, tutta l'assistenza sui mercati esteri. I rapporti privilegiati con un importante partner operativo consentiranno inoltre il rafforzamento dei prodotti e servizi nel campo parabancario del factoring e del leasing".

BANCA ETRURIA: UTILE ANTE IMPOSTE PRIMO SEMESTRE IN CRESCITA DEL 30,2% (26,3 MILIONI DI EURO) 
Arezzo, 29 settembre 2003 - In crescita anche i principali aggregati economici e patrimoniali Prosegue l'attuazione del Piano Industriale con la fusione per incorporazione di ACI Leasing in Etruria Leasing Il Consiglio di amministrazione di BancaEtruria nella seduta del 25 settembre ha approvato la semestrale individuale e consolidata al 30 giugno 2003. L'utile ante imposte del Gruppo Etruria ha raggiunto i 26,3 milioni di euro in crescita del 30,2% rispetto allo stesso periodo del 2002. Il margine di interesse risulta di 66,4 milioni di euro (+2,4%) ed il margine di intermediazione si attesta a 121,6 milioni di euro (+7,0%). Il risultato lordo di gestione è pari a 37,0 milioni di euro (+15,6%) per effetto del miglioramento dei margini economici. Nel semestre è proseguita la politica di rettifiche ed accantonamenti, che al 30 giugno 2003 raggiungono i 26,3 milioni di euro e l'attività di razionalizzazione delle componenti di costo con l'indice cost income che scende al 69,5%. Per la Capogruppo BancaEtruria rispetto al primo semestre 2002 l'utile ante imposte si attesta a 23,7 milioni di euro (+35,0%), il margine di interesse raggiunge 74,9 milioni di euro (+6,2%), il margine di intermediazione si porta a 108,7 milioni di euro (+9,7%) ed il risultato lordo di gestione sale a 34,0 milioni di euro (+14,7%). Il ROE della Capogruppo raggiunge il 5,75% in linea con le previsioni di budget per l'anno 2003. La raccolta totale di Banca Etruria nel semestre è stata pari a 7.895 milioni di euro con un aumento dell'1,33% rispetto ai dati di chiusura del 2002. La raccolta gestita registra un aumento del 15,5% attestandosi a 1.244 milioni di euro, mentre la raccolta diretta si attesta a 3.930 milioni di euro (-3,20%), influenzata dalla cessione di 5 sportelli sulla piazza di Roma e dalla politica di efficientamento dei rapporti con la clientela attuata in questi mesi. Gli impieghi economici raggiungono i 3.435 milioni di euro (+1,1% rispetto a fine 2002). Le sofferenze al lordo degli interessi di mora passano da 115,080 del 31/12/02 ai 134,313 milioni di euro (+16,7%), in conseguenza di un contesto di mercato non favorevole che ha suggerito una politica prudenziale nella valutazione degli impieghi economici e nella postazione di rettifiche ed accantonamenti per oltre 26 milioni di euro. Il Direttore Generale Luca Simoni ha dichiarato che i risultati positivi conseguiti nel semestre dalla Banca testimoniano l'efficacia delle azioni previste nel Piano industriale. A questo proposito Simoni ha annunciato che i Consigli di amministrazione delle società controllate ACI Leasing ed Etruria Leasing hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di ACI Leasing in Etruria Leasing. Una volta deliberato dalle rispettive assemblee il progetto consentirà di proseguire quindi nel processo di razionalizzazione dell'assetto partecipativo del Gruppo Etruria e di generare economie di scala tra le due società. Nella seduta odierna il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni di Romualdo Magnoni, ha nominato per cooptazione Consigliere Marco Nonni.  

NTS - NETWORK SYSTEMS S.P.A ASSEMBLEA ORDINARIA NTS: APPROVATO IL BILANCIO AL 30 GIUGNO 2003; NOMINATO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 
Milano, 29  settembre 2003. L'Assemblea di NTS, riunitasi  il 26 settembre  sotto la Presidenza di Franco Tatò, ha approvato il bilancio di esercizio e consolidato al 30 giugno 2003. La Società ha registrato un miglioramento sia del margine operativo lordo, che pur restando negativo, è migliorato da -11,2 milioni di Euro dell'esercizio precedente a -10,1 milioni, sia dell'Ebit attestatosi a -16 milioni rispetto a -18,3 milioni dell'esercizio precedente. I ricavi della gestione caratteristica della Capogruppo sono stati pari a Euro 2,8 milioni contro Euro 5,6 milioni dell'esercizio precedente. I ricavi complessivi sono ammontati a Euro 11,7 milioni contro 18,5 milioni dell'esercizio precedente. La contrazione dei ricavi è dovuta alla decisione della Società di non investire ulteriori risorse nell'attività commerciale relativa al business to consumer e all'uscita dall'area di consolidamento delle controllate estere in Spagna, Regno Unito e Germania. L'esercizio chiude con una perdita di Euro 58,8 milioni rispetto ad una perdita di Euro 12 milioni dell'esercizio precedente. La maggior perdita è dovuta ai prudenziali accantonamenti e svalutazioni dei crediti della Società verso Meliorbanca, per Euro 21,5 milioni in linea capitale, e Tecnosistemi, per un importo di Euro 25 milioni (per un importo complessivo di Euro 47,2 milioni), connessi alla mancata realizzazione dell'operazione di acquisto di Tecnosistemi. La posizione finanziaria netta consolidata della Società è di Euro 147,9 milioni rispetto a Euro 198,7 dell'esercizio precedente. L'Assemblea ha infine eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società riconfermando Franco Tatò, quale Presidente, e Mario Carlo Ferrario e nominando i Consiglieri Lorenzo Boscarelli, Fabio Cappon, Francesco Novelli, Marco Rigotti e Mario Mauri. Il Collegio Sindacale come integrato dall'Assemblea è così composto: Andrea Carlo Zonca, Presidente; Stefania Chiaruttini e Michele Carpaneda, Sindaci Effettivi; Lodovico Gaslini e Giorgio Pellati, Sindaci Supplenti.  

AUTOGRILL: NUOVO CONTRATTO ALL'AEROPORTO INTERNAZIONALE SOUTHWEST FLORIDA.TRA LE APERTURE PREVISTE, STARBUCKS E CASA BACARDI
Milano, 29 settembre 2003 - Hmshost, controllata americana di Autogrill, ha ottenuto la concessione in joint-venture con Pjf Enterprise: il contratto ha durata decennale e i ricavi previsti nel periodo sono di oltre 146 milioni di dollari

GRANITIFIANDRE INAUGURA STABILIMENTO IN BRANDEBURGO UNA CAPACITÀ PRODUTTIVA DI 6 MILIONI DI MQ. DI LASTRE. SIGLATO ACCORDO PER LA PAVIMENTAZIONE DI 1114 STAZIONI DELLE FERROVIE TEDESCHE
Castellarano (RE), 29 settembre 2003: Alla presenza del Primo Ministro del Land del Brandeburgo Platzeck, del sindaco di Vetschau Alex Mueller e dei vertici di Granitifiandre, è avvenuta oggi la cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento tedesco della società emiliana quotata al segmento STAR della Borsa Italiana, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato. La cerimonia conclude il Meeting aperto il 24 settembre a Berlino con la conferenza su "Architettura e pietra" che ha visto la partecipazione di oltre 550 tra architetti e giornalisti specializzati. Granitifiandre è ora pienamente attiva anche sul mercato tedesco con un impianto altamente tecnologico, uno dei più grandi al mondo di questa tipologia con una superficie coperta di oltre 75.000 mq. e una capacità produttiva di oltre 6 milioni di metri quadrati di lastre all'anno. Per la costruzione del nuovo impianto produttivo è stato deliberato un investimento di 50 milioni di Euro, finanziato per il 35% attraverso un contributo del Governo del Brandeburgo. Il nuovo stabilimento di Vetschau, che impiegherà a regime oltre 100 addetti, migliorerà sensibilmente la logistica per il mercato tedesco e dell'Europa dell'est e consentirà la produzione di 6 milioni di metri quadrati di lastre in grès porcellanato dal 2005, permettendo così a Granitifiandre di raddoppiare la propria capacità produttiva. Contestualmente alla inaugurazione del nuovo stabilimento è stato siglato un'accordo tra Porcelaingres, società controllata da Granitifiandre, e First Rail Estate per la fornitura delle pavimentazioni nell'ambito della commessa ricevuta dalle Ferrovie Tedesche (Deutsche Bahn AG) per il rifacimento di 1114 stazioni ferroviarie. L'accordo, che segue la recente intesa siglata sempre in Germania con Villeroy&Boch, ha durata pluriennale e prevede l'opzione per la fornitura di materiali Porcelaingres (in media 500 mq. a stazione) per ulteriori 1000 stazioni ferroviarie. "Il fatto che i materiali Granitifiandre siano stati scelti per pavimentare anche le stazioni ferroviarie tedesche - ha commentato Graziano Verdi, Presidente della società emiliana - non può che confermare la bontà del nostro investimento produttivo in Germania e le nostre previsioni di crescita".

BORGOSESIA SPA: AUMENTO DEL CAPITALE  DI 84.000.000 EURO MEDIANTE UN MASSIMO  DI 70.000.000 DI AZIONI  
Biella , 29 Settembre 2003 – Il 28 settembre  l’Assemblea straordinaria degli azionisti di Borgosesia Spa ha conferito al Consiglio di Amministrazione delega per l’aumento del capitale , in una o piu’ riprese, sino ad un ammontare massimo di nominali euro 84.000.000 mediante emissione di massime n.70.000.000 di azioni ordinarie . L’Assemblea ha inoltre delegato il Consiglio all’emissione , in una o piu’ riprese, di obbligazioni convertibili sino a concorrenza dell’importo massimo previsto dalle disposizioni di legge via via vigenti. Entrambe le deleghe potranno essere esercitate nel prossimo quinquennio. L’Assemblea ha inoltre deliberato la riduzione di alcune riserve costituite a norma delle Leggi 72/1983 e 413/91 limitando l’obbligo di relativa ricostituzione all’imposto di euro 385.000.
 

BIESSE: APPROVATI RISULTATI PRIMO SEMESTRE 2003: I RICAVI DEL PRIMO SEMESTRE 2003 SONO PARI A141,7 MILIONI DI EURO, IN CALO DEL 12,1% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO
Pesaro, 29 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Biesse Spa, società pesarese quotata al segmento Star di Borsa Italiana, tra i principali operatori a livello mondiale nel mercato delle macchine e dei sistemi destinati alla lavorazione di legno vetro e marmo, ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2003. I ricavi delle vendite e delle prestazioni del Gruppo Biesse del primo semestre 2003 sono pari a 141,7 milioni di euro, in calo del 12,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Il valore della produzione si è attestato a 160,2 milioni di euro in calo dell'8,5%. La contrazione è principalmente dovuta agli effetti della difficile situazione economica del settore di riferimento di Biesse. Tale evoluzione negativa è confermata anche dai dati diffusi da Acimall (Associazione italiana di categoria che raggruppa i principali produttori di macchine per la lavorazione del legno) che per il secondo trimestre 2003, evidenziano un calo nell'entrata ordini del 15,5% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. In particolare il calo complessivo degli ordini è dovuto sia alla riduzione degli ordinativi provenienti da clienti esteri (-11,4%) sia alla contrazione del mercato domestico (-23 %), causata anche all'esaurirsi dei benefici previsti dalla legge Tremonti che molto aveva contribuito alla buona performance di tutto il 2002 ed in particolare dell'ultima parte dell'anno. Pur in queste condizioni di mercato non agevoli, gli sforzi del Gruppo volti a recuperare efficienza interna hanno iniziato a mostrare tangibili risultati:  dal lato progettuale/produttivo, i cui risultati si manifestano in una riduzione nell'incidenza del costo del venduto oltre che nell'attività di sviluppo di nuovi prodotti, alcuni dei quali giunti già alla fase di test e prova;  dal lato della struttura di costi fissi, i cui risultati si riscontrano in una riduzione del costo del lavoro e delle principali voci di costo connesse. La riduzione dei volumi di produzione e di vendita ha, comunque, complessivamente inciso sui risultati reddituali di Biesse. Il margine operativo lordo del primo semestre è pari ad 2,4 milioni di euro (4,6 milioni di euro nello stesso periodo del 2002), 1,5% l'incidenza sul valore della produzione. Il reddito operativo è invece negativo per 4,6 milioni di euro (-1,3 milioni di euro nello stesso periodo dell'esercizio precedente). Il risultato ante imposte è negativo per 10,8 milioni di euro mentre al termine del primo semestre del precedente esercizio era negativo per 4,2 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2003 è pari a 113,7 milioni di euro (103,8 milioni di euro al 30 giugno 2002) mantenendosi in linea con il trend storico del Gruppo, caratterizzato da valori assoluti elevati alla fine del secondo e terzo trimestre, che tendono a riassorbirsi al termine dell'esercizio, a seguito dei maggiori volumi di fatturato espressi. "La contrastata situazione economica internazionale, dominata ancora dall'incertezza, ed in particolare la debolezza del settore di riferimento hanno influito negativamente sui risultati del Gruppo, soprattutto nel settore del legno dove si è verificata la contrazione maggiore" sottolinea il Direttore Generale Claudio Granuzzo, "in tale contesto, Biesse continuerà a concentrarsi sull'attività di razionalizzazione interna e sullo sviluppo di nuovi prodotti, che permetteranno di amplificare i ritorni positivi al momento della ripresa del mercato".

IL GRUPPO UNIPOL PERFEZIONA L'ACQUISIZIONE DELLE SOCIETÀ DEL GRUPPO WINTERTHUR ITALIA.
Bologna, 26 settembre 2003 - Unipol Assicurazioni comunica che il 26 settembre, ottenute le autorizzazioni di legge, ha perfezionato l'acquisizione del 90 % del capitale di Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita. La rimanente quota del 10% è stata acquisita direttamente dalla controllante Finsoe. Con questa operazione il Gruppo Unipol rafforza la propria posizione sul mercato assicurativo italiano, con una raccolta premi aggregata prevista superiore a 8,6 miliardi di Euro per l'esercizio 2003, ed una quota di mercato pari a circa il 9 %. I prodotti e servizi assicurativi e bancari delle società del Gruppo sono erogati ad oltre 6,3 milioni di clienti attraverso una struttura distributiva di circa 4.000 punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale. Con l'acquisizione si avvia il processo di integrazione del Gruppo Winterthur Italia dal quale sono attese significative sinergie industriali (costi), di clienti (ricavi) e di know how professionale sia tra le compagnie del polo milanese (Winterthur e Meieaurora) che tra le stesse, Unipol Banca e la Capogruppo Unipol Assicurazioni. I Consigli di Amministrazione di Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita, riunitisi il 26 settembre a Milano sotto la Presidenza di Fabrizio Rindi, hanno approvato le relazioni semestrali al 30 giugno 2003. Winterthur Assicurazioni La raccolta premi ammonta a 702,8 milioni di Euro, in crescita del 12,5 % rispetto al primo semestre 2002, trainata in particolare dal comparto non Auto. Il risultato della gestione tecnica assicurativa evidenzia un saldo positivo di 58,1 milioni di Euro, a fronte di 6,8 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo dell'anno precedente. Sul sostenuto miglioramento hanno inciso la diminuzione del rapporto sinistri/premi ed il miglioramento dei redditi della gestione finanziaria, che ammontano a 66,8 milioni di Euro, contro i 19,7 milioni di Euro del primo semestre 2002 che furono influenzati negativamente dalle turbolenze registrate sui mercati azionari. Il risultato semestrale al netto delle imposte è pari a 32,6 milioni di Euro, contro i 3,4 milioni di Euro del primo semestre 2002. Winterthur Vita La raccolta premi ammonta a 309,1 milioni di Euro, in calo rispetto ai 500,4 milioni di Euro del primo semestre 2002 che beneficiavano di una produzione, non ripetibile, legata all'effetto "scudo fiscale" apportata dal canale dei Personal Banker di Credit Suisse Italia. Il canale agenziale ha incrementato, nei primi sei mesi 2003, la nuova produzione del 6 %. Il risultato della gestione tecnica assicurativa evidenzia un saldo positivo di 33,8 milioni di Euro, contro un risultato negativo di 17,6 milioni di Euro dello stesso periodo dell'anno precedente, sul quale pesarono consistenti minusvalenze degli investimenti nel comparto azionario. Il risultato semestrale al netto delle imposte è pari a 22,1 milioni di Euro, contro una perdita di 21,1 milioni di Euro del primo semestre 2002. * * * Le previsioni reddituali di Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita per l'esercizio in corso sono positive e prospettano risultati lordi in incremento rispetto all'esercizio precedente. A seguito di tali previsioni è stimabile per il Gruppo Winterthur Italia un ROE 2003 superiore al 17 %. Il ritorno sull'investimento (ROI), per Unipol Assicurazioni e Finsoe, è atteso su livelli già superiori al 6,5 %. 

ENGINEERING SI RAFFORZA NELLE UTILITY AL VIA L'ACQUISIZIONE DI NETA NUMERO UNO NEL SEGMENTO DEL SOFTWARE E DEI SERVIZI PER LE UTILITIES
Milano, 29 settembre 2003 - Il Consiglio di amministrazione di Engineering Ingegneria Informatica Spa ha approvato oggi il progetto di acquisizione della società Neta Spa, azienda leader in Italia sul mercato delle soluzioni It per le utility e l' energia e le applicazioni per gli Enti fieristici. L'accordo raggiunto von Alberto Cazziol, che controlla Neta attraverso la sua holding Nutshell Ventures Spa, prevede che Engineering acquisisca una quota iniziale pari al 71% del capitale della società, per salire poi al 100% entro il 2005, con un investimento complessivo compreso tra un minimo di circa 11 ed un massimo di 16,5 milioni di euro, in funzione dei risultati 2003 e 2004. L'acquisizione riveste un carattere strategico per il gruppo Engineering che rafforza la sua posizione di leadership sul mercato italiano dei servizi It per le pubbliche amministrazioni locali e per le utility, con un giro d'affari di oltre 60 milioni di euro a fine 2002. Grazie infatti al processo di liberalizzazione avviato nel settore del gas e dell'energia elettrica, e ai processi di riorganizzazione e trasformazione del servizio, in corso nei comparti dell'acqua e dell'igiene ambientale, le aziende di questo mercato stanno affrontando un periodo di grandi cambiamenti che fanno crescere una forte domanda di nuove e potenti applicazioni informatiche specializzate, sulle quali Neta vanta una grandissima competenza. "Engineering intende confermare e rafforzare, anche all'interno del Gruppo, il ruolo centrale di Neta come partner tecnologico di riferimento per le Public Utilities, - ha detto Paolo Pandozy, Direttore Generale di Engineering - e siamo pronti a supportare negli anni gli ambiziosi programmi di investimento finalizzati alla continua evoluzione dell'offerta applicativa". Sul mercato domestico Neta detiene una quota di assoluto rilievo con oltre 16 milioni di cittadini serviti. La società è diffusa capillarmente sul territorio nazionale ed è leader per numero di aziende clienti sul segmento utility, con oltre 130 clienti serviti, 7,5 milioni di utenze gas, luce, acqua e igiene urbana, e dispone di oltre 180 persone interne dedicate allo sviluppo e alla gestione della propria suite applicativa. In Italia con il software Neta vengono prodotte bollette per il 7% dei contatori gas, luce ed acqua installati; questa percentuale sale addirittura al 12% se non si considerano quelli gestiti direttamente dai "grandi" del settore (Enel, Italgas, Acquedotto Pugliese). Neta è oggi in grado, con le proprie applicazioni e prodotti software, di coprire interamente la catena del valore nelle utility nazionali. "L'ingresso nel Gruppo Engineering offre a Neta la possibilità di affrontare con ulteriore energia e sicurezza le grandi prospettive di sviluppo che il mercato le sta offrendo, - ha detto Gloria Gazzano, Amministratore Delegato di Neta, - e nello stesso tempo apre nuove opportunità di crescita grazie alle sinergie possibili con le altre realtà del Gruppo che operano nel settore della Pubblica Amministrazione Locale. Neta ha un organico di 240 persone altamente specializzate sulle problematiche del mercato di riferimento ed ha recentemente stipulato un accordo di cooperazione con Sap. A fine 2002 i ricavi hanno toccato i 15,5 milioni di euro; saliranno attorno ai 20 milioni di euro nel 2003 e raggiungeranno i 25 milioni di euro nel 2004. Parallelamente l'ebitda atteso per il 2003 è attorno ai 2,6 milioni nel 2003, e salirà ad oltre 3,5 milioni di euro nel 2004.
   

CAD IT: IL CDA APPROVA LA RELAZIONE SEMESTRALE  CHIUDE IL PRIMO SEMESTRE 2003 CON UN VALORE DELLA PRODUZIONE  PARI A 29,1 MILIONI DI EURO E CON UN MARGINE OPERATIVO LORDO PARI AL 23%,  CONTRO IL 21% RELATIVO AL PRIMO SEMESTRE 2002 (+4%). 
Verona, 29 Settembre 2003 -  Il Consiglio di Amministrazione di Cad It SpA, società leader nel mercato italiano del software finanziario, ha approvato la relazione semestrale del 2003, che mostra un margine operativo lordo in crescita del 4% rispetto a quello registrato nel primo semestre 2002.  La relazione semestrale riporta i seguenti dati consolidati:    un valore della produzione pari a 29,1 milioni di euro contro i 30 milioni di euro della semestrale 2002 (-3%);    un margine operativo lordo (Ebitda) pari a 6,6 milioni di euro (corrispondente al 23% del valore della produzione), in aumento del 4% rispetto ai 6,3 milioni (il 21% del valore della produzione) relativo al primo semestre 2002;    un risultato operativo (Ebit) pari a 4,61 milioni di euro (15,9% sul valore della produzione), in crescita dello 0,7% rispetto ai 4,58 milioni del primo semestre 2002, nonostante l'incremento (+13%) degli ammortamenti e degli accantonamenti;    un utile netto pari a 1,89 milioni di euro dopo le imposte (pari a 2,51 milioni di euro) e dopo la quota di competenza di terzi, pari a 0,68 milioni di euro.  Nel corso del primo semestre 2003, il Gruppo ha continuato i propri investimenti in attività di ricerca e sviluppo, destinati ad arricchire la gamma di prodotti offerti, ma nel contempo ha attuato la politica di contenimento dei costi per servizi (-12% rispetto al primo semestre 2002) già annunciata all'inizio del 2003, limitando il ricorso a personale esterno. Gli investimenti in R&S, principalmente costituiti dal costo del personale interno, sono stati interamente imputati al conto economico del periodo.  Cad It rende noto, inoltre, che la posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2003 ammonta a 10,98 milioni di euro. Il flusso di cassa generato da attività d'esercizio nel corso del primo semestre è stato pari a 9,5 milioni di euro contro i 4,5 milioni generati nel primo semestre 2002. L'assorbimento di cassa da attività d'investimento in immobilizzazioni materiali, che nel 2002 aveva comportato un esborso pari a 5,3 milioni di euro, è praticamente terminato con il completamento del nuovo polo tecnologico di Verona (sede di Cad It), ad ulteriore beneficio della posizione finanziaria netta dei prossimi esercizi.  Giuseppe Dal Cortivo, Presidente di Cad It, ha dichiarato: "Prosegue la politica di forte investimento da parte del gruppo Cad It sia in attività di ricerca e sviluppo, volta alla realizzazione e al completamento di nuovi prodotti, sia in attività di marketing a supporto della nostra internazionalizzazione. Queste iniziative potrebbero dare dei risultati già nel prossimo esercizio. Nel corso del primo semestre di quest'anno abbiamo generato un flusso di cassa da attività caratteristica più che doppio rispetto a quello generato alla fine del primo semestre 2002, a conferma delle nostre stime di inizio anno". 

DATAMAT: COMMESSA DI 22 MILIONI DI EURO DALL'AGENZIA NATO NETMA REALIZZAZIONE DI SISTEMI DI PIANIFICAZIONE DI MISSIONE PER LA AERONAUTICA MILITARE ITALIANA
Milano, 29 settembre 2003 - Datamat annuncia di aver stipulato oggi con l’Agenzia Nato Netma un contratto del valore di circa 22 milioni di euro per la fornitura di Sistemi di Pianificazione di Missione per la Aeronautica Militare. Il contratto costituisce la terza tranche di un vasto programma, di durata decennale, della Aeronautica Militare per l’ammodernamento e la standardizzazione dei Sistemi di Pianificazione di Missione dei propri velivoli ed armi complesse quali il missile stand-off “Storm Shadow” (missile a lunga distanza adottato da Italia, Francia ed Inghilterra). Le attivita’ previste, oltre ad includere lo sviluppo di sistemi di pianificazione per linee di volo ed armi di recente acquisizione e l’aggiornamento tecnologico e funzionale di quelli gia’ operativi, riguardano anche lo sviluppo del sistema di analisi e modellazione del bersaglio per l’impiego delle armi cosiddette “intelligenti”, come il missile Storm Shadow. “Il centro di competenza per lo sviluppo di Sistemi di Pianificazione di Missione – commenta Franco Olivieri, Presidente di Datamat – grazie anche agli investimenti effettuati in tecnologie e risorse nel recente passato, ha raggiunto livelli di eccellenza tali da collocare Datamat tra le poche aziende europee del settore difesa in grado di competere sui mercati internazionali. Osserviamo, poi, un incremento della domanda nello specifico segmento per la accresciuta consapevolezza che moderni sistemi di pianificazione siano ormai indispensabili per massimizzare l’efficacia dei mezzi e il livello di sicurezza degli equipaggi”. Datamat e’ uno dei principali gruppi italiani nel settore Software & It Services. Fondata a Roma nel 1971 la societa’ e’ specializzata nello sviluppo e fornitura di soluzioni e progetti mission critical in segmenti strategici dei mercati Banche Finanza e Assicurazioni, Difesa Spazio e Ambiente, Telecomunicazioni, Pubblica Amministrazione e Sanita’. Il bilancio consolidato di Datamat mostra nel 2002 un valore della produzione di 162,3 milioni di euro ed un Ebitda di 16,6 milioni di euro, in forte crescita rispetto al 2001. Il gruppo conta circa 1.900 professionisti altamente qualificati, di cui 1.600 dipendenti dislocati in diverse sedi operative. Dal 12 ottobre del 2000, Datamat S.p.a. E’ quotata al Nuovo Mercato (index Dam.mi).

PRIMO SEMESTRE BREMBO 2003: CONFERMATA LA TENDENZA DEI PRIMI MESI; PERMANE FORTE CAUTELA PER I MESI A VENIRE
Curno, 29 settembre 2003 - Il Cda di Brembo si è riunito il 24 settem bre sotto la presidenza di Alberto Bombassei per esaminare ed approvare i risultati relativi ai primi sei mesi dell'anno in corso. I dati economici e finanziari confermano ovviamente quanto già evidenziato alla fine del secondo trimestre: ricavi lordi consolidati in crescita del 7,4%, margine operativo lordo aumentato del 7%, margine operativo netto +11,3%. L'utile netto aumenta del 16% a livello caratteristico, e componenti straordinarie portano l'incremento al 31,3% rispetto al medesimo periodo dello scorso esercizio. Il semestre in sintesi Se da un lato i primi sei mesi vengono archiviati in maniera complessivamente soddisfacente, la situazione congiunturale dei principali settori di attività e delle principali aree geografiche induce a forte cautela nel giudicare lo sviluppo dei prossimi mesi. La domanda da parte dei clienti più significativi rimane sostanzialmente allineata ai livelli registrati nei primi mesi, ma il mix di vendita all'interno dei segmenti subisce continue variazioni causando inefficienze raramente riconosciute nei prezzi praticati. La pressione sui prezzi di vendita ha raggiunto livelli mai conosciuti sino ad ora e questa preoccupante tendenza sembra in alcuni casi accompagnata da un non sempre adeguato riconoscimento dei vantaggi in termini di prodotto e servizio offerti da Brembo. In uno scenario come quello descritto, tutta la struttura produttiva continua a recuperare efficienza lungo tutta la catena del valore. Le materie prime impiegate hanno recentemente invertito la tendenza all'aumento che aveva contraddistinto l'ultimo anno, ma la flessione dei prezzi rispetto ai picchi è ben lungi dal riportare lo scenario ai livelli iniziali di dodici mesi addietro. Inoltre, quanto ci è stato riconosciuto sin qui dai clienti non recupera che marginalmente l'incremento subito dalla società a causa della lievitazione dei costi di acquisto. Nel corso del semestre la società ha rilevato in affitto la gestione di un concorrente nel segmento dei freni a disco per auto, attivo soprattutto nel settore del ricambio, avviandone la ristrutturazione ed impegnandosi al successivo acquisto. Il consolidamento di questa nuova partecipata avverrà presumibilmente a partire dal terzo trimestre del corrente anno. E' infine da registrare un avvicendamento a livello consiliare, con il ritorno di Alberto Tazartes nel consiglio di amministrazione,cooptato in sostituzione di Eraldo Bianchessi. I risultati della gestione I ricavi netti consolidati per il primo semestre ammontano a E 319,2milioni, incrementati di E 22milioni (+7.4%) rispetto allo stesso periodo del 2002. I costi per il personale sono pari a E 64,1milioni, in aumento del 9,8% e con un'incidenza sui ricavi pari al 20%, invariata rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Il costo del venduto ammonta, insieme agli altri costi operativi, a E 202,6 milioni, incrementati del 6,7% rispetto agli E 189,8 del primo semestre 2002. L'elevata incidenza sui ricavi di quest'ultima voce di costo (63,5%) riflette in maniera preoccupante l'incremento dei costi di alcune materie prime che si è verificato già a partire dalla fine dello scorso anno e che non ha mostrato sin qui una decisiva tendenza al ribasso. Il margine operativo lordo (Ebitda) ammonta a E 52,5milioni, +7% rispetto al primo semestre 2002. Gli ammortamenti ammontano a E 22,4milioni e comprendono E 2,9milioni di ammortamento differenze di consolidamento, per la più parte imputabili all' avviamento pagato sulle acquisizioni realizzate nel corso degli anni passati. Il margine operativo netto (Ebit) si attesta nel primo semestre a E 30,1milioni, in incremento del 11,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli oneri finanziari netti ammontano a E 3,9milioni, in calo rispetto ai E 5,1milioni del primo semestre 2002. In entrambi i periodi la componente di differenze cambio era negativa per circa E1,1milioni. Nel periodo si registra un provento straordinario sotto forma di plusvalenza derivante dalla cessione di un immobile industriale non più utilizzato dalla società, pari a E 2,6milioni. L'utile ante imposte dei primi sei mesi è pari a E 28,9milioni, pari al 9% dei ricavi lordi, incrementato rispetto ai E 21,9milioni dello stesso periodo dello scorso esercizio. Prevedibile evoluzione della gestione Mancando ormai poco più di tre mesi alla fine del corrente esercizio, la situazione del portafoglio ordini è sostanzialmente definita nei diversi settori, e conferma a grandi linee quanto conosciuto nel primo semestre: a livelli di ordinativi soddisfacenti fanno riscontro da un lato una situazione di pressione sui prezzi di vendita elevatissima, mentre dall'altro i fattori di costo rimangono in tensione. La previsione è quindi per uno sviluppo dei ricavi su base annua sostanzialmente in linea con i primi sei mesi, pur tra le inevitabili difficoltà operative che richiedono il costante impegno di tutti gli attori della catena del valore della società per garantire il mantenimento dei margini operativi.

POLYEDRA S.P.A. FA ANCORA CENTRO CON L’APERTURA DI UNA NUOVA FILIALE A PESCARA
Milano, 29 settembre 2003: Polyedra S.p.a., azienda leader specializzata nella distribuzione di carte da stampa e per l’ufficio, con l’apertura di una nuova filiale a Pescara conferma la grande vitalità ed il dinamismo che sino ad oggi hanno caratterizzato le sue scelte. Da sempre, Polyedra ha attribuito grande importanza alla rete distributiva facendo di una logistica attenta e ben organizzata un obiettivo cardine. Dal 15 settembre 2003 è operativa la nuova filiale di Pescara, sorta proprio per rispondere a precise esigenze di mercato emerse nell’area abruzzese. La neonata struttura, attrezzata con ampi magazzini e uffici di nuova costruzione, opererà sotto la responsabilità Nicola D’arcangelo, personaggio noto per la sua esperienza nel settore grafico. Polyedra opera tramite un sistema di magazzini e uffici vendite sparsi sul territorio, con una copertura totale del Nord e Centro, parziale sul resto d’Italia, che le consente di essere sempre vicina al mercato, per soddisfare con un servizio eccellente circa 10.000 clienti. Attorno a questa miriade di clienti ruotano come satelliti i 13 magazzini di Milano, Torino, Como, Genova, Udine, Treviso, Verona, Bologna, Ancona, Firenze, Perugia, Roma e la nuovissima sede di Pescara. Il rifornimento di tutti i magazzini periferici avviene quotidianamente, con un servizio di navette notturne, attraverso i tre magazzini di area presso cui sono depositati i prodotti a catalogo, mentre un software gestionale particolarmente sofisticato verifica e soddisfa in tempo reale particolari richieste derivanti da vendite straordinarie. L’organizzazione commerciale si compone di due Business Units: Graphic Paper ed Office Paper. Graphic Paper, specializzata nell’offerta di carte di alta qualità per grafici, litografi, cartotecnici e scatolifici, è il core business dell’azienda e produce attualmente circa l’80% del fatturato. Graphic Paper si avvale inoltre di due Dvd (divisioni vendite dirette), una per il Nord-ovest e l’altra per il Nord-est, che gestiscono gli ordini diretti di grandi quantitativi di carte patinate, naturali e cartoni, ponendosi come intermediario tra cartiera e cliente finale. Office Paper, la cui offerta si compone di una gamma completa di carte e supporti per l’ufficio rappresenta la divisione “giovane” dell’azienda. Con l’apertura della nuova filiale abruzzese, Polyedra dimostra nuovamente di porre grande attenzione nell’ottimizzazione delle proprie risorse e lancia un segnale estremamente positivo che fa da indicatore circa gli orientamenti aziendali.

IL PROFILO DEL NUOVO IMPRENDITORE DAI DATI DI LUGLIO E AGOSTO EMERGE UNA FORTE PROPENSIONE A METTERSI IN PROPRIO IN FRANCHISING. LOMBARDIA E LAZIO TRA LE PIÙ ATTIVE MA SICILIA E SARDEGNA GUIDANO IL SUD.
Milano, 29 settembre 2003 - Nei mesi di Luglio ed Agosto 2003 è stata realizzata una indagine conoscitiva su un campione rappresentativo di 2300 italiani interessati a mettersi in proprio in Franchising. Il campione è formato da utenti Internet che si sono collegati al portale Infofranchising.it (dal settembre 2000 punto di riferimento della categoria) e che hanno scelto uno o più opportunità d'impresa in franchising. I dati sono indicativi di una tendenza progressiva alla ricerca di opportunità di lavoro non subordinato e sono, inoltre, sicuramente interessanti per quanto riguarda le caratteristiche socio-demografiche che emergono. "Mettersi in proprio è una scelta di vita - spiega Gian Mario Migliaccio, direttore editoriale - e questo spiega perché, proprio durante i periodi di vacanza, aumentano le richieste. Scelte meditate, operate nell'ambiente familiare e non sicuramente acquisti d'impulso. Mettersi in proprio in Franchising significa oggi avere un patrimonio personale superiore ai 25mila euro, una buona capacità imprenditoriale e tante qualità personali da valorizzare; mettersi in proprio significa dedicarsi a tempo pieno alla propria idea, rischiare il proprio capitale, pagare sulla propria pelle scelte sbagliate. Appare quindi evidente che, al di là di qualche sporadico contributo, colui che vuole mettersi in proprio deve prima di tutto avere voglia di fare, un proprio capitale di partenza e tanta voglia di imparare". I dati forniscono una prima caratterizzazione del profilo dell'utente medio che vuole mettersi in proprio: si tratta di un uomo (per il 58% del campione), principalmente del centro-nord, preferibilmente diplomato. Tra i principali settori di interesse del 2003 troviamo le videoteche, le agenzie di viaggio ed i servizi in genere.

A LE PUBLIC UTILITIES LOMBARDE COSTRUISCONO UN CORSO D’ACQUA IN COMUNE TRA EUROPA E WEST BENGAL
Villa d'Este di Cernobbio (Co)- Un progetto di cooperazione Euro-indiana per il risanamento delle risorse idriche dello Stato del West Bengal. Presentato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l'internazionalizzazione e da Regione Lombardia, fa parte del programma europeo Asia Urbs, che l’Unione Europea ha promosso per sostenere la nascita di nuovi rapporti di collaborazione tra gli Stati membri e 17 Stati asiatici. Obiettivo principale è quello di favorire il trasferimento di competenze ed esperienze tra gli amministratori locali e gli esperti europei ed indiani nel settore del risanamento ambientale e del trattamento delle acque. Il progetto parte nel 2003, anno internazionale dell'acqua, e si svilupperà sino al giugno 2004. E' co-finanziato da Bruxelles e promosso dalla Regione Lombardia, dalla Regione spagnola della Catalogna, da numerose municipalità dello Stato indiano del West Bengal e da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali, che da anni è impegnata nel favorire e supportare le imprese lombarde che vogliono avvicinarsi al mercato indiano. La presentazione avverrà durante la conferenza internazionale "Acqua: un tesoro per il futuro": lunedì 29 settembre dalle ore 10 Villa d'Este - Cernobbio (Co) Alla presentazione interverrà anche il Ministro per gli Affari Municipali, Mrs. Anju Kar, che fa parte di una delegazione di 23 amministratori e tecnici indiani in visita in vari Paesi per comprendere la gestione "europea" delle risorse idriche. Il Ministro bengalese illustrerà la situazione del proprio paese e i risultati che si stanno cercando di raggiungere. È stato prodotto per l’occasione un cortometraggio riassuntivo delle numerose missioni tecnico-istituzionali che Regione Lombardia, il Politecnico di Milano, Cap gestione, Promos, la Regione della Catalogna hanno svolto durante il 2003 in West Bengal. Inoltre, venerdì 3 ottobre, le aziende lombarde interessate, avranno modo di presentare le proprie tecnologie e prodotti alla delegazione indiana. E dal 22 al 29 novembre 2003 per le imprese che operano nel settore ambiente - qualità della vita è in programma una missione commerciale a Bombay - Nuova Delhi.

INDIA: OPPORTUNITA' PER LE IMPRESE DUE SEMINARI A PALAZZO AFFARI AI GIURECONSULTI IL 29 E 30 SETTEMBRE
Milano, 29 settembre 2003 - Per le imprese che vogliono intraprendere iniziative commerciali con l'India nei settori del tessile e del turismo, arrivano due seminari gratuiti presentati da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione. Le iniziative rientrano nella rassegna "Namaste India", organizzata da Camera di Commercio Indo- italiana di Bombay, in collaborazione con Promos, con il patrocinio del Comune di Milano e dell’Ambasciata dell’India in Italia. I seminari si terranno a Milano, Palazzo Affari ai Giureconsulti - p.Zza Mercanti, 2 - (Mm Duomo): lunedì 29 settembre, dalle ore 10.30, convegno di presentazione dell’industria tessile indiana. Saranno presenti alcuni importanti rappresentanti dell'industria del tessile/abbigliamento indiana. Il seminario sarà seguito da incontri d'affari con le aziende tessili partecipanti che cercano partnership in Italia. Martedì 30 settembre, dalle ore 10.30, convegno di presentazione dell'offerta turistica indiana, con le sue destinazioni e i suoi servizi. Il seminario sarà seguito da incontri d'affari con gli operatori turistici indiani partecipanti.

 CTO S.P.A. HA PRESENTATO DENUNCIA-QUERELA NEI CONFRONTI DI ELECTRONIC Zola Predosa, 26 settembre 2003 - Arts capogruppo e delle sue società controllate e collegate ed ha chiesto alla Procura della Repubblica di Bologna ed alla Consob di accertare la sussistenza di una serie di reati: 1) Turbata libertà dell'industria e del commercio (art. 513 c.p.); 2) Aggiotaggio (art. 2637 c.c.); 3) Appropriazione indebita aggravata (art. 646 c.p.) 4) Truffa aggravata (640 c.p.). Cto S.p.A. è persona offesa da tali reati, a seguito dei quali ha subito e sta subendo danni molto ingenti. Nella predetta denuncia-querela Cto S.p.A. evidenzia al Magistrato che Electronic Arts capogruppo e le società controllate (sparse in giro per il mondo, fra Stati Uniti, Delaware, Barbados, Francia Gran Bretagna e Italia) hanno posto in essere una serie di condotte, di rilevanza anche penale - sulle quali Cto S.p.A. ha chiesto alla Magistratura di indagare - in quanto volte a porre nel nulla il contratto di esclusiva, a espellere Cto S.p.A. dal mercato e a sostituirsi indebitamente ad essa nella distribuzione in Italia.   

RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO: COSTERA’ OLTRE 390 MILIONI DI EURO ALLE IMPRESE ITALIANE
Milano, 29 settembre 2003. Oltre 390 milioni di euro: è questa la cifra stimata dalla Camera di Commercio di Milano per la spesa per servizi professionali e burocratici per le imprese italiane. E’ l’effetto della riforma del diritto societario: ci sarà la corsa a modificare lo statuto, per l’obbligo delle società iscritte al primo gennaio 2004 di uniformare l’atto costitutivo e lo statuto entro il 30 settembre 2004. Che vuol dire una spesa di circa un miliardo di euro per le quasi 600 mila società di capitale nazionali. Cioè oltre 390 milioni di euro in più, rispetto al 2002, quando circa il 60% delle società aveva comunque realizzato modifiche. Un costo che porterà comunque al miglioramento della flessibilità organizzativa. E che si concentra soprattutto su Milano, col 15% di tutte le società di capitale nazionali. Se ne è parlato oggi al convegno, che ha visto tra i relatori Michele Vietti, sottosegretario Ministero della Giustizia, Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, Bruno Ermolli, Presidente dell’Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione, della Camera di Commercio di Milano, oltre ai componenti dell’Osservatorio Michele Carpinelli, Marco De Luca, Roberto Poli, Livia Pomodoro, Piergaetano Marchetti, Paolo Montalenti, Vincenzo Salafia, Marco Spadacini, Attilio Ventura. E sulla riforma del diritto societario le imprese sono divise: c’è ampio spazio all’autonomia statutaria, semplificazione alla disciplina societaria, miglioramento degli strumenti di accesso al mercato. Ma anche rischio per la trasparenza per gli investitori, per le società, per la riduzione dei controlli. Insieme a una non piena chiarezza in alcuni casi. Sono questi alcuni dei temi della nuova disciplina sui quali l’Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione della Camera di Commercio di Milano ha voluto soffermarsi nel suo primo anno di attività. "La riforma del diritto societario è un provvedimento importante - ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - per lo sforzo di completezza, i passi in avanti nella semplificazione, nell'autonomia e nell'apertura al mercato. Va sottolineato, inoltre, il percorso di grande interesse nella promozione della giustizia alternativa - dalle clausole arbitrali alla conciliazione - sulla quale le Camere di commercio hanno investito da tempo in termini di professionalità e di strutture diffuse in tutto il territorio nazionale". "La riforma societaria rappresenta un punto di svolta per le imprese e tale svolta deve essere esaustiva ed agevolare lo sviluppo - commenta Bruno Ermolli, presidente dell’Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione, della Camera di Commercio di Milano -. Ecco perché l’Osservatorio ha voluto concentrarsi su un tema così importante: i rapporti fra imprese e pubblica amministrazione sono oggi in un quadro di nuova legalità". Stima dei costi della riforma per le società di capitale - Camera di commercio di Milano

Regione

 

Abruzzo

6.773.786

Basilicata

1.798.115

Calabria

5.485.911

Campania

32.608.921

Emilia-romagna

37.099.565

Friuli-venezia Giulia

8.149.245

Lazio

31.433.843

Liguria

9.006.501

Lombardia

105.463.115

Marche

10.756.844

Molise

1.263.989

Piemonte

23.944.792

Puglia

15.857.254

Sardegna

6.910.469

Sicilia

15.679.433

Toscana

30.432.605

Trentino-alto Adige

5.182.686

Umbria

5.225.151

Valle D'aosta

688.725

Veneto

38.193.695

Totale

391.954.644

La riforma del diritto societario: riflessioni dall’Osservatorio sui rapporti tra imprese e pubblica amministrazione della Camera di Commercio di Milano. Nel caso delle S.p.a., con nuovi strumenti finanziari, la tutela degli investitori. Per le S.r.l., tolta la "barriera" all'accesso al mercato finanziario, forse manca una garanzia sufficiente per tutelare il risparmio privato. Per la tutela delle minoranze c’è discrasia tra la disciplina del Testo Unico e la riforma: è opportuno creare un coordinamento. Il sistema dualistico (alla tedesca) e quello monistico (all'anglosassone) come modelli di amministrazione e controllo sembrano adatti solo a certe tipologie di imprese. I nuovi poteri a favore degli amministratori non sarebbero equilibrati. E le nuove disposizioni per le società quotate mancano di coordinamento con il Testo Unico. I patrimoni destinati ad un specifico affare possono portare a operazioni poco trasparenti. Il controllo contabile nelle non quotate va affidato al revisore o al collegio sindacale. La trasformazione a maggioranza di società di persone forse si intende che possa avvenire solo con il consenso di tutti i soci.

 

Che Cosa Prevede La Riforma

Riflessioni Dell'oss. Camera Di Commercio

1

Autonomia statutaria

eccessivi costi di transazione per la “costruzione” degli statuti (si pensi alle srl)

2

Per le Spa, nuovi strumenti finanziari

rischio di diminuzione di tutela degli investitori

3

Per le Srl, tolta la "barriera" all'accesso al mercato finanziario.

è una garanzia sufficiente per tutelare il risparmio privato?

4

Nuovi modelli di amministrazione e controllo: un sistema dualistico (alla tedesca) e uno monistico (all'anglosassone)

Adatti solo per alcune tipologie di imprese? Applicabili a quotate? Dualistico adatto a sistema italiano? (limita il potere delle assemblee)

5

A favore degli amministratori, nuovi poteri d'impresa con nuove competenze

Equilibrato? Le minoranze sono protette?

6

E per le società quotate? Più di venti disposizioni

Coordinate con il testo unico? Problema di applicabilità nelle quotate dei nuovi sistemi amministrativi o in materia di pubblicità dei patti parasociali

7

E un nuovo istituto: i patrimoni destinati ad un specifico affare.

Operazioni meno trasparenti? Rendicontazione discrezionale.

8

Controllo contabile nelle non quotate a revisore o collegio sindacale

Che cosa è meglio?

9

Nuova S.r.l. Una società di persone a responsabilità limitata

Luci e ombre nell’autonomie statutaria. Barriere fiscali

10

La trasformazione di società di persone in società di capitali a maggioranza

Problema di integrazione normativa con codice civile

11

Trasformazioni eterogenee

Associazione senza fini di lucro si trasformerebbe a maggioranza in società.Fondazioni in società di capitali. Problemi sull’assegnazione di azioni.

12

La disciplina dei gruppi

Disciplina solo la responsabilità del gruppo

13

Il nuovo processo commerciale

Privatizzazione fase introduttiva

14

Arbitrato: ambito di applicazione

La nuova disciplina si applica alle cooperative e ai patti parasociali? E’ giustificata l’esclusione delle soc. Quotate dall’arbitrato?

15

La clausola che non stabilisce il numero o la modalità di nomina degli arbitri

Nulla? O integrazione con il diritto comune per “clausole lacunose”?

16

Registro enti di conciliazione

Necessità di specificare i requisiti e le garanzie. Necessità di indipendenza e terzietà. Ricorso all’esperienza delle Camere di Commercio.

17

Procedura di conciliazione “valutativa”: il conciliatore presenta una proposta in mancanza di accordo delle parti

Compatibilità con il carattere volontario? Approccio deve essere facilitativo e la proposta del conciliatore formulata solo se richiesta da entrambe le parti. Le parti non devono essere obbligate ad indicare le proprie posizioni in caso di mancata conciliazione

18

Trasferimento, con successivi contratti, della stessa quota di partecipazione a srl e prevalenza dell’acquirente che per primo iscrive in buona fede l’atto al Registro Imprese.

La norma – art. 2470 c.C. - non tiene conto del fatto che l’iscrizione è legata all’attività dell’ufficio e non (solo) alla tempestività dell’iniziativa di parte. Inoltre gli adempimenti pubblicitari sono richiesti dal notaio e non da colui che acquista la quota di srl (come può parlarsi quindi di “buona fede” nel compimento di formalità pubblicitarie da parte di colui che non può direttamente eseguirle?).

QUANTO “VALE” E QUANTO “COSTA” LA CULTURA A MILANO?
Milano, 29 settembre 2003 - Ma quanto “vale” la cultura a Milano? Quali sono i rapporti con il mondo delle imprese? Che fine ha fatto il mecenatismo? Quante sono le imprese culturali e quanto il fatturato a Milano e in Lombardia? Quali sono le abitudini dei milanesi che vanno a teatro? Se ne parlerà in occasione di una seduta – aperta alla stampa - del Consiglio della Camera di commercio di Milano: lunedì 29 settembre 2003 dalle ore 11,00 alle 12,30 presso la Camera di commercio di Milano Palazzo Affari ai Giureconsulti in Piazza dei Mercanti, 2 (Mm Duomo o Cordusio) Verrà presentata un’indagine sull’ “industria culturale” a Milano. Invitati da Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano, interverranno: Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura e Musei del Comune di Milano; Giorgio Covi, Fondazione Artistica Museo Poldi Pezzoli; Roberto Ruozi, Fondazione Piccolo Teatro; Andrée Ruth Shammah, Fondazione Pier Lombardo; Carlo Tognoli, Fondazione Museo della Scienza e della Tecnica

CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA E CAMERA MODA SRL UNIPERSONALE - CERTIFICAZIONE A NORNA UNI EN ISO 9001.2000 SISTEMA QUALITÀ.
Milano, 29 settembre 2003 - Camera Nazionale della Moda Italiana e Camera Moda Srl Unipersonale hanno ottenuto la certificazione a norma Uni En Iso 9001:2000 del Sistema Qualità.. Questo riconoscimento testimonia la volontà di mantenere i nostri servizi ad un livello di alta professionalità e costituisce un momento importante del processo di miglioramento che Cnmi e Camera Moda srl stanno percorrendo. Il Sistema Qualità è improntato a garantire competenza, serietà, tempestività del ~f;ryizio, trasparenza delle condizioni, gestione per processi, misurazione e monito raggio delle prestazioni, qualificazione delle Aziende fornitrici, affinche l' Associato ed il Cliente possano trarre il miglior beneficio dalla partecipazione alle nostre manifestazioni. La Certificazione di Qualità rappresenta una tappa fondamentale e imprescindibile del percorso di accreditamento di Cnmi come Ente formativo qualificato. Tale passaggio consentirà alla Cnmi la gestione di corsi e progetti di formazione in modo del tutto autonomo. "La certificazione ottenuta" commenta il Cav.lav. Boselli, Presidente di Cnmi, "rappresenta un traguardo meritevole assolutamente in linea con il Programma triennale del Consiglio Direttivo. Mi auguro che questo importante risultato possa servire anche a promuovere la cultura della Qualità, tra le piccole e grandi imprese del nostro settore". Questa è senz'altro una delle condizioni essenziali perchè l'economia europea possa competere in un mercato globale.. Il tema della competitività è più che mai al centro dell'attenzione del mondo imprenditoriale, "proprio questa è la principale motivazione del nostro impegno per la Qualità. Anche a livello di Unione Europea la Qualità è considerata lo strumento chiave per aumentare la capacità competitiva delle imprese"conclude il Cavalier Boselli.

"DALL'ECONOMIA DEL PETROLIO A QUELLA DELL'IDROGENO" - RICERCA POLITECNICO DI MILANO/BMW
Milano, 29 settembre 2003 Sono stati presentati i risultati di una ricerca indipendente commissionata da Bmw al Politecnico di Milano: "Dall'economia del petrolio a quella dell'idrogeno". Secondo lo studio condotto dal prof. Ennio Macchi del Dipartimento di Energetica, la produzione d'idrogeno su larga scala può essere economicamente e tecnicamente fattibile in tempi brevi. A parità di contenuto energetico, il costo dell'idrogeno all'utente finale può essere ridotto a un valore circa doppio rispetto a quello della benzina e del gasolio senza tasse. L'idrogeno liquido, scelto dal Gruppo Bmw per lo sviluppo delle sue auto a "emissioni zero", dimostra di poter avere un costo finale alla pompa pari a quello dell'idrogeno gassoso compresso. Si aprono così nuove prospettive commerciali per il combustibile pulito per eccellenza. In Italia l'investimento necessario per una significativa infrastruttura di produzione e distribuzione dell'idrogeno è pari al 2% del gettito fiscale annuo sui combustibili del settore trasporti "Per creare rapidamente le condizioni generali essenziali allo sviluppo di un'economia basata sull'drogeno è assolutamente necessario che vi sia un consenso europeo ­ ha spiegato Christoph Huss, Direttore Politiche Ambientali e Gestione del Traffico del Gruppo Bmw -. In una prima fase, dopo che è stata dimostrata la fattibilità tecnica, occorrerà dimostrare la fattibilità commerciale di un'economia basata sull'idrogeno." "In Germania ­ ha aggiunto Huss ­ l'attuale infrastruttura di distribuzione dei prodotti petroliferi ha un valore di 2-3 miliardi di euro. Un'infrastruttura completa per l'idrogeno richiederebbe una spesa analoga. Nei casi in cui si riterrà che l'idrogeno sia suscettibile di assicurare una redditività a lungo termine anche le società energetiche investiranno nella creazione delle infrastrutture di distribuzione." Una ricerca coordinata dal prof. Macchi del Dipartimento di Energetica Forte dell¹impegno con cui ­ da oltre vent'anni ­ la Casa di Monaco sta portando avanti lo sviluppo delle sue auto a Idrogeno e consapevole degli eccezionali risultati ottenuti dai propri tecnici in collaborazione con i migliori centri di eccellenza del mondo, Bmw Italia S.p.a. Ha commissionato una ricerca indipendente al Politecnico di Milano. Il lavoro, svolto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Energetica del Politecnico di Milano e coordinato dal prof. Ennio Macchi, ordinario di Conversione dell¹energia, risponde in maniera molto soddisfacente alle necessità di chi, come il Gruppo Bmw, è impegnato a costruire un futuro in cui, grazie alla diffusione del combustibile ³pulito² per eccellenza, si affermi l'auto totalmente compatibile con l'ambiente. Le necessità concrete riguardano l'individuazione di strade tecnologicamente ed economicamente percorribili per la diffusione a breve-medio termine del nuovo combustibile, e la contemporanea e veloce opera di sviluppo di soluzioni tecniche e tecnologiche che ne consentano l'indipendenza dai combustibili fossili. Soltanto grazie all'utilizzo di risorse rinnovabili di partenza per la produzione del combustibile, l'economia dell'idrogeno può permettere di raggiungere il completo abbandono dell'economia del petrolio e dei combustibili fossili. Questa è la visione finale a lungo termine Bmw: che le sue auto siano alimentate ad acqua ed energia solare come uniche risorse di partenza, con la realizzazione di un sistema energetico totalmente eco-compatibile. La volontà Bmw di mettere sul mercato già nei prossimi anni automobili non inquinanti alimentate a Idrogeno, rispondendo così alla crescente richiesta da parte della società e delle istituzioni, deve essere accompagnata dall'individuazione di soluzioni efficaci per le infrastrutture, i sistemi di produzione e immagazzinamento, la diffusione della cultura stessa legata all'utilizzo del nuovo combustibile. Economicità e fattibilità Lo studio del Politecnico di Milano giunge a conclusioni molto interessanti sull'economicità e sulla fattibilità tecnologica immediata di impianti di produzione e metodi di distribuzione e stoccaggio dell'idrogeno e per questo sceglie di fare riferimento a combustibili fossili di partenza: non derivati dal petrolio o dal gas, ma il più economico e diffuso carbone, che può, con opportune scelte tecnologiche, produrre idrogeno con centrali ³zero emission², sia in termini di inquinanti, sia in termini di gas serra. Il taglio con cui è affrontato l¹argomento è quello di esaminare le prospettive tecnico-economiche facendo riferimento alla realtà italiana e in maniera specifica a quella lombarda e milanese. Il rapporto evidenzia conclusioni di grande interesse. La prospettiva di utilizzare il vettore energetico idrogeno nei trasporti si dimostra enormemente attraente. Per l'idrogeno liquido, scelto dai tecnici Bmw per lo sviluppo delle future auto (visto che garantisce il migliore rapporto tra peso-ingombro ed energia immagazzinata) è possibile ridurre drasticamente i consumi - e conseguentemente i costi di produzione - nei processi di liquefazione, adottando schemi innovativi per i quali il rapporto di ricerca individua caratteristiche e rendimenti. Lo studio evidenzia l'opportunità di puntare su grandi taglie di impianto. Costo al litro e investimenti per le infrastrutture In termini economici, viene valutato il costo all¹utente finale dell¹idrogeno liquido e gassoso. Tale costo è simile e il valore calcolato è pari a circa 18 cent/Mj, all¹incirca quattro volte rispetto al costo medio di importazione del gas naturale dei contratti più recenti. Espresso nei termini più familiari di equivalenza in litri di benzina, il costo all¹utente finale dell¹idrogeno indicato dalla ricerca del Politecnico è di circa 0,6 euro al litro equivalente di benzina, un valore (al netto delle imposte) doppio rispetto agli attuali prezzi al consumo di benzina e gasolio e non quadruplo come finora ritenuto. Altro dato di sicuro interesse calcolato nel lavoro di ricerca riguarda gli investimenti necessari per una penetrazione significativa (ipotizzata pari al 20%) del nuovo combustibile. Tali investimenti sono calcolati in circa 16.000 milioni di euro su un periodo di 30 anni (pari a circa 530 milioni di euro l'anno). Una cifra importante, ma che - come evidenziato dai ricercatori coordinati dal prof. Macchi - rappresenta soltanto il 2% di quanto il sistema trasporti paga annualmente in Italia in termini di imposte sui carburanti per autotrazione normale.
Infolink: Www.bmwgroup.com

SECONDO UN RICERCATORE OLANDESE, I PESCI DEL MARE DEL NORD STANNO DIVENTANDO PIÙ PICCOLI
Bruxelles, 29 settembre 2003 - Un nuovo studio condotto dall'Istituto olandese per la ricerca sulla pesca di Ijmuiden ha rivelato che il numero di pesci di piccole dimensioni nel Mare del Nord è aumentato, molto probabilmente a causa della pesca intensiva. Come spiega Niels Dann dell'istituto olandese, l'intensificazione della pesca a strascico di pesci di grosse dimensioni, molti dei quali si nutrono di esemplari della propria specie, probabilmente ha permesso ad un numero maggiore di pesci piccoli di sopravvivere. "La presenza di pesci di dimensioni inferiori ai 30 centimetri è aumentata abbondantemente. La pesca ha influenzato la popolazione ittica a tal punto da modificare la composizione di intere specie", ha affermato Dann. Questi risultati rappresentano la prima chiara prova dell'impatto della pesca sulle dimensioni e la composizione della fauna marina e non più solo sui numeri complessivi. Tuttavia, è necessario condurre ulteriori ricerche per comprendere appieno le implicazioni di tale scoperta. Dann presenterà i suoi risultati al congresso scientifico annuale del Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare, che si terrà il 1° ottobre a Tallinn (Estonia).

 

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