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9 APRILE 2003
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LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UNO STRUMENTO DI GOVERNO
DELL'ECONOMIA A LIVELLO EUROPEO
Bruxelles, 9 aprile 2003 - Ieri , per la prima
volta, la Commissione europea ha adottato nello stesso giorno e in forma
razionalizzata le sue proposte riguardanti gli indirizzi di massima per le
politiche economiche e gli orientamenti e le raccomandazioni per l'occupazione,
in modo da garantire una maggiore coerenza ed efficacia del processo di riforma
dell'UE a medio termine (2003-2005). Il Presidente Prodi ha dichiarato: "Il
pacchetto odierno costituisce il primo passo verso un governo dell'economia a
livello europeo con l'obiettivo di rafforzare l'integrazione economica
nell'Unione, a complemento dell'integrazione monetaria. Esso rispecchia
l'esigenza di politiche coerenti che consentano agli Stati membri di cogliere
pienamente i frutti dell'unione economica e monetaria e tiene conto dei vincoli
imposti dall'interdipendenza delle nostre economie. Nel contesto dell'attuale
clima di incertezza economica e geopolitica e nella prospettiva delI'imminente
allargamento dell'UE, rendere l'Europa più dinamica e resiliente diventa ancora
più importante. Nonostante i progressi soddisfacenti registrati nel
completamento del mercato interno e nel miglioramento dei tassi di occupazione,
rimane ancora molto da fare per stimolare lo spirito imprenditoriale e
l'innovazione nell'UE e per creare posti di lavoro in maggior numero e di
migliore qualità. Abbiamo definito un programma: si tratta ora di
realizzarlo". La relazione di primavera aveva costituito il principale
contributo della Commissione al Consiglio europeo. Il pacchetto di indirizzi e
orientamenti presentato oggi traduce i principi e gli obiettivi concordati in
misure operative per l'economia e l'occupazione a livello dell'Unione e dei
singoli Stati membri, la cui messa in atto potrà essere adeguatamente
monitorata. Gli indirizzi di massima per le politiche economiche 2003-2005 Gli
indirizzi di massima si concentrano sul contributo che le politiche economiche
possono dare al conseguimento dell'obiettivo strategico che l'UE si è posto a
Lisbona. Nella realizzazione della strategia di Lisbona si sono già registrati
notevoli successi, come la creazione di cinque milioni di posti di lavoro e gli
accordi raggiunti sull'apertura alla concorrenza dei mercati dell'energia e sul
brevetto europeo. Rimane però ancora molto da fare per promuovere
l'occupazione, la produttività e il dinamismo delle imprese. Le scadenze per
gli obiettivi intermedi distano ormai meno di due anni. Gli indirizzi di massima
contengono sia raccomandazioni generali, sia raccomandazioni specifiche per i
singoli paesi, ed evidenziano le priorità fondamentali di politica economica
per un periodo di tre anni. Essi sottolineano la necessità di politiche
macroeconomiche orientate alla crescita e alla stabilità e di riforme
strutturali che accrescano il potenziale di crescita dell'Europa. Infine,
suggeriscono gli interventi da attuare per consolidare la sostenibilità
economica, sociale e ambientale. Dato che si è ormai in possesso di una
strategia chiara e di nuove procedure semplificate per la formulazione delle
raccomandazioni e la misurazione dei progressi realizzati, occorre ora
concentrarsi decisamente sulla messa in pratica. La strategia d'insieme L'agenda
di Lisbona delinea una concezione e una strategia accettate da tutti, con
traguardi chiari e misurabili. Il Consiglio europeo di Bruxelles del 20 e 21
marzo ha confermato l'importanza di attenersi alla strategia e agli obiettivi
convenuti. L'UE ha bisogno di politiche macroeconomiche che mantengano la
stabilità e sostengano la crescita, di riforme economiche che accrescano il
potenziale di crescita e di politiche che assicurino che la crescita sia
sostenibile in un contesto di mutamenti economici, ambientali e sociali. Le
raccomandazioni degli indirizzi di massima si inseriscono in un quadro a medio
termine (tre anni) e mettono a fuoco le priorità fondamentali di politica
economica. Dato che si è ormai in possesso di una strategia chiara e di nuove
procedure semplificate per la formulazione delle raccomandazioni e la
misurazione dei progressi realizzati, occorre ora concentrarsi decisamente sulla
messa in pratica. 1. Politiche macroeconomiche orientate alla crescita e alla
stabilità Il rallentamento dell'economia si è protratto più del previsto e
sulle prospettive pesano incertezze economiche e rischi politici globali. Nel
contesto attuale si devono perseguire più che mai politiche macroeconomiche
sane per ristabilire la fiducia e riavviare la crescita economica. Politica di
bilancio - Gli Stati membri che non hanno ancora conseguito una posizione di
bilancio prossima al pareggio o positiva devono prendere le misure necessarie
per ottenere ogni anno un miglioramento pari ad almeno mezzo punto percentuale
del Pil del saldo di bilancio corretto per il ciclo. Quelli che hanno già
conseguito la posizione di bilancio auspicata devono mantenerla. Quando la
crescita riprenderà, gli Stati membri dovranno evitare politiche procicliche
che ostacolino il pieno e simmetrico funzionamento degli stabilizzatori
automatici in tutto l'arco del ciclo. Salari - Gli Stati membri devono creare un
contesto adeguato per la contrattazione salariale tra le parti sociali. È
importante che gli incrementi dei salari nominali siano compatibili con la
stabilità dei prezzi e in linea con i miglioramenti della produttività. Se si
dovesse manifestare un rilancio ciclico della produttività o un'inflazione
dovuta al rialzo dei prezzi del petrolio, bisognerebbe garantire la moderazione
salariale per consentire un ripristino dei margini di profitto che possa
sostenere un incremento degli investimenti generatori di occupazione. 2. Riforme
economiche per accrescere il potenziale di crescita dell'Europa La debolezza
dell'UE di fronte al rallentamento dell'economia mondiale ha evidenziato la
necessità che l'Unione faccia maggiore affidamento sui suoi punti di forza
interni. Riforme strutturali in diversi settori, se attuate in modo coordinato,
possono produrre benefici notevoli e ridurre i costi di aggiustamento. Le
riforme strutturali favoriscono una maggior efficienza dei mercati e
contribuiscono al successo delle politiche macroeconomiche, specie in un'unione
monetaria. Accrescere l'occupazione - Gli Stati membri devono intervenire sia
sul versante della domanda sia su quello dell'offerta perché lavorare convenga
e per agevolare la creazione di posti di lavoro. Essi dovrebbero migliorare
l'effetto incentivante combinato del regime tributario e di quello contributivo,
rendendo al tempo stesso più rigorosi i criteri di ammissione alle prestazioni.
Si dovrebbe promuovere un'organizzazione più flessibile del lavoro e rivedere
la regolamentazione del mercato del lavoro. Va migliorata la qualità
dell'istruzione e della formazione e le retribuzioni devono essere meglio
rapportate alla produttività, in modo da evitare che i lavoratori meno
qualificati siano espulsi perché il costo del lavoro è troppo elevato. Le
politiche dovrebbero favorire la mobilità del lavoro, dando ad ogni persona la
possibilità di portare con sé i propri diritti pensionistici e previdenziali.
A questi interventi devono affiancarsi politiche attive del mercato del lavoro
mirate alle persone che incontrano le maggiori difficoltà a trovare lavoro. Il
tema dell'occupazione è affrontato in modo più esauriente negli orientamenti
per l'occupazione, che gli Stati membri sono chiamati ad attuare con vigore
parallelamente agli indirizzi di massima. Accrescere la produttività e il
dinamismo delle imprese - Occorre migliorare le condizioni che incitano le
imprese a investire e crescere. Gli Stati membri devono intervenire per
accelerare l'integrazione dei mercati e la concorrenza nei mercati dei beni, dei
servizi e dei capitali. Gli Stati membri dovrebbero eliminare gli ostacoli al
commercio e all'ingresso nei mercati, migliorare e semplificare il regime
fiscale delle imprese e il contesto normativo. Le politiche devono anche
migliorare le possibilità di accesso ai finanziamenti per le piccole e medie
imprese. Gli Stati membri dovrebbero promuovere gli investimenti nella
conoscenza e nell'innovazione espandendo le reti e i poli, dando attuazione
concreta al recente accordo politico sul brevetto comunitario, promuovendo
l'accesso alle TIC e migliorando la qualità e l'efficienza dell'istruzione e
della formazione. I mercati hanno bisogno anche di regole di governo societario
più rigorose e di una vigilanza finanziaria e di regole di gestione delle crisi
più adeguate. Gli Stati membri sono invitati a realizzare il Piano d'azione per
il capitale di rischio entro il 2003 e il Piano d'azione per i servizi
finanziari entro il 2005 (2003 per i mercati mobiliari). 3. Rafforzare la
sostenibilità La crescita sarà sostenibile solo se si interverrà adesso per
tener conto dell'impatto a lungo termine dei fattori economici, ambientali e
sociali. La sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, specie alla
luce delle conseguenze economiche e di bilancio dell'invecchiamento della
popolazione Se alcuni mutamenti demografici sono ancora lontani nel tempo, le
decisioni di oggi influiranno in modo decisivo sulla situazione del futuro. Gli
Stati membri devono sfruttare la piccola finestra di opportunità disponibile
prima che gli effetti dell'invecchiamento demografico si facciano sentire con più
forza. A parte l'incremento del tasso di occupazione, ci si dovrebbe concentrare
su una costante riduzione dell'onere del debito pubblico e sulla riforma dei
sistemi pensionistici e di assistenza sanitaria. Le misure raccomandate in
questo campo comprendono un'ulteriore riduzione del rapporto tra debito pubblico
e Pil, specie per i paesi che non sono ancora riusciti a raggiungere il valore
di riferimento del 60%. Inoltre gli Stati membri dovrebbero abolire gli
incentivi che incoraggiano a ritirarsi precocemente dal mercato del lavoro e
riformare i regimi di pensione in modo che diventino compatibili con percorsi di
lavoro e di carriera flessibili. Sostenibilità ambientale - La crescita
economica non deve andare a danno dell'ambiente. Per promuovere un uso
efficiente delle risorse naturali, i prezzi dovrebbero rispecchiare i costi per
la società, compresi i costi ambientali. Gli Stati membri dovrebbero ridurre le
sovvenzioni settoriali, le esenzioni fiscali e altri incentivi che hanno
un'incidenza negativa sull'ambiente, estendere l'ambito e la differenziazione
della tassazione dell'energia, nonché adeguare il carico fiscale, gli oneri e
le sovvenzioni nel settore dei trasporti per riflettere meglio i costi
ambientale e sociali. Questo significa anche rispettare gli impegni assunti nel
quadro del Protocollo di Kyoto. Coesione economica e sociale - La strategia di
Lisbona continuerà ad attrarre un ampio sostegno per le necessarie riforme
strutturali solo se contribuirà ad accrescere le opportunità per tutti. Il
miglior modo per realizzare l'inclusione sociale è dare un lavoro a ciascuno.
La riduzione del divario da parte dei nuovi Stati membri e la creazione di
occupazione dipendono dall'instaurarsi di condizioni favorevoli per l'attività
e gli investimenti del settore privato. Le autorità pubbliche dovrebbero
modernizzare i sistemi di protezione sociale per realizzare un mercato del
lavoro più inclusivo e una società più coesa e migliorare il funzionamento
dei mercati in modo che siano incentivati gli investimenti privati nelle regioni
in ritardo, in particolare prendendo misure che consentano ai salari di
rispecchiare le differenze di produttività a livello regionale. Gli Stati
membri dovrebbero assicurare che il sostegno pubblico, compreso quello erogato
con risorse comunitarie, nelle regioni in ritardo si concentri fortemente sugli
investimenti in capitale umano e nelle conoscenze, nonché su infrastrutture
adeguate. Se le politiche generali raccomandate negli indirizzi di massima sono
in gran parte valide anche per i nuovi Stati membri, l'aggiornamento del 2004
fornirà l'occasione per esaminare più da vicino la situazione dei nuovi Stati
membri e le politiche specifiche che essi saranno chiamati a seguire. Il testo
integrale degli indirizzi di massima è disponibile all'indirizzo: http://europa.eu.int/comm/economy_finance/publications/
broadeconomypolicyguidelines_en.htm I nuovi orientamenti per l'occupazione e le relative raccomandazioni per paese
La nuova strategia europea per l'occupazione, orientata ai risultati, intende
dare un contributo più efficace a creare posti di lavoro in maggior numero e di
migliore qualità e un mercato del lavoro inclusivo. La Commissione indica 10
priorità d'azione per gli Stati membri, per i quali vanno possibilmente fissati
obiettivi precisi, e rivolge raccomandazioni specifiche a ciascuno degli Stati
membri in merito ai punti sui quali dovrebbe concentrare i suoi sforzi di
riforma. I governi, gli imprenditori e i sindacati sono invitati a non
indebolire i loro sforzi in questo momento difficile ed incerto, ma ad
intensificare, al contrario, il loro impegno per le riforme. Gli orientamenti
per l'occupazione Conformemente alla comunicazione del gennaio di quest'anno sul
futuro della strategia europea per l'occupazione e in risposta agli indirizzi
del recente Consiglio europeo di primavera, la proposta di orientamenti per
l'occupazione rinnovati mira in particolare a: integrare i punti cardine della
strategia di Lisbona nella strategia europea per l'occupazione, in particolare
adottando i tre obiettivi generali che riflettono l'equilibrio di Lisbona: piena
occupazione, qualità e produttività sul luogo di lavoro, coesione e un mercato
del lavoro che integri gli esclusi; fissare un orizzonte temporale di medio
termine (2010, con una revisione intermedia nel 2006); semplificare e chiarire
gli obiettivi e le priorità politiche, con una maggiore concentrazione sui
risultati. Per sostenere i tre obiettivi della piena occupazione, della qualità
e produttività sul posto di lavoro e della coesione, con un mercato del lavoro
capace di integrazione, i nuovi orientamenti individuano 10 priorità ("10
comandamenti") d'azione: aiutare i disoccupati e le persone inattive a
trovare un lavoro, prevenire la disoccupazione di lunga durata; incoraggiare
l'imprenditorialità e migliorare il contesto per l'avvio di nuove imprese;
promuovere l'adattabilità al cambiamento per i lavoratori e le imprese;
provvedere a investimenti maggiori e migliori nel capitale umano; aumentare la
disponibilità di manodopera e promuovere il tasso di attività degli anziani;
promuovere la parità fra i sessi in materia di occupazione e retribuzione;
combattere la discriminazione contro le categorie svantaggiate; migliorare gli
incentivi finanziari per far sì che lavorare convenga; ridurre sensibilmente il
lavoro nero; promuovere la mobilità occupazionale e geografica. Obiettivi a
livello UE e nazionale Una conseguenza della nuova concentrazione sui risultati
è che le proposte sono sostenute da una serie di obiettivi specifici, rispetto
ai quali si misureranno i progressi. L'esperienza degli ultimi cinque anni
indica che la fissazione di obiettivi negli orientamenti, o l'incoraggiamento
agli Stati membri affinché fissino obiettivi nazionali, è stata un mezzo
efficace di stimolo delle riforme. Una parte degli obiettivi proposti è stata
formulata dallo stesso Consiglio europeo, o era già inserita negli orientamenti
precedenti; altri sono nuovi. Gli obiettivi sono i seguenti: piano
personalizzato di ricerca di un lavoro per tutti i disoccupati entro il quarto
mese di disoccupazione di qui al 2005; esperienza di lavoro o formazione per
tutti i disoccupati entro il dodicesimo mese di disoccupazione (il sesto per i
giovani e le categorie vulnerabili) di qui al 2005; il 30% dei disoccupati di
lunga durata dovrà beneficiare di un'esperienza di lavoro o formazione entro il
2010; riduzione del 15% nel tassi di infortuni sul lavoro e riduzione del 25%
per i settori ad alto rischio entro il 2010; l'80% della popolazione fra i 25 e
i 64 anni di età dovrà completare almeno l'istruzione secondaria superiore
entro il 2010; aumento del tasso di partecipazione degli adulti all'istruzione e
alla formazione fino al 15% come media UE, e almeno al 10% in ciascuno Stato
membro entro il 2010; aumento negli investimenti delle aziende per la formazione
degli adulti dal livello attuale equivalente al 2,3% del costo della manodopera
al 5% come media UE entro il 2010; aumento dell'età media effettiva di uscita
dal mercato del lavoro da 60 a 65 anni nell'UE di qui al 2010; eliminazione
delle disparità fra i sessi in materia di occupazione e dimezzamento del
divario retributivo in ciascuno Stato membro entro il 2010; disponibilità di
posti presso i servizi di custodia dei bambini per il 33% dei minori fra 0 e 3
anni e per il 90% di quelli dai 3 anni all'età dell'obbligo scolastico in
ciascuno Stato membro entro il 2010; dimezzamento del tasso di abbandono
scolastico in ciascuno Stato membro e riduzione del tasso medio UE al 10% entro
il 2010; dimezzamento in ciascuno Stato membro del divario occupazionale delle
persone svantaggiate, in base alle definizioni nazionali di tale situazione,
entro il 2010; * dimezzamento in ciascuno Stato membro del divario occupazionale
tra cittadini UE e non UE entro il 2010; tutti i posti vacanti annunciati presso
i servizi nazionali di collocamento devono essere resi accessibili e
consultabili a tutti gli abitanti dell'UE entro il 2005; devono essere fissati
obiettivi nazionali per: formazione in azienda; riduzione dell'iter burocratico
necessario per avviare nuove imprese; aumento pro capite degli investimenti
pubblici e privati nelle risorse umane; riduzione del carico fiscale sul lavoro
scarsamente retribuito; riduzione del lavoro nero. Le raccomandazioni per
l'occupazione Le raccomandazioni per l'occupazione forniscono agli Stati membri
indicazioni specifiche per l'attuazione degli orientamenti per l'occupazione,
concentrandosi così sui problemi più seri e urgenti di ciascun paese. La
Commissione ha iniziato a presentare annualmente tali raccomandazioni nel 2000.
La Commissione ha deciso di rivolgere agli Stati membri un totale di
cinquantasette raccomandazioni. Più della metà dei paesi, come negli anni
precedenti, si vedono rivolgere raccomandazioni riguardanti il mantenimento in
attività degli anziani e la disponibilità di manodopera, le pari opportunità,
l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, la prevenzione della
disoccupazione e l'attivazione, compresi lo sviluppo e la modernizzazione dei
servizi di collocamento.
FISSATI I NUOVI TERMINI CONNESSI ALLA PROROGA DEL
CONDONO FISCALE AL 16 MAGGIO
Roma, 9 - aprile 2003 Il Ministero dell'Economia e
delle Finanze comunica che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di domani
il decreto del Capo del Dipartimento per le Politiche Fiscali con il quale, in
attuazione del decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri in data 4
aprile 2003, sono stati rideterminati i termini connessi a quelli prorogati in
via normativa al 16 maggio 2003 dal decreto-legge stesso. Vengono prorogati, in
particolare, i seguenti termini: 1) al 17 maggio 2003, la decorrenza degli
interessi legali relativi ai versamenti rateali delle somme dovute in relazione
alle dichiarazioni integrative, alla definizione delle liti potenziali e delle
liti fiscali pendenti; 2) al 23 maggio 2003, il riversamento da parte dei
soggetti convenzionati di quanto dovuto in base alle dichiarazioni integrative
riservate; 3) al 16 giugno 2003, la comunicazione da parte di società di
persone e associazioni dell'avvenuta presentazione della dichiarazione
integrativa, alle persone fisiche titolari dei redditi prodotti in forma
associata; 4) al 16 ottobre 2003, il perfezionamento dell'integrazione da parte
delle persone fisiche titolari dei redditi prodotti in forma associata; 5)al 20
maggio 2003, la proposizione del ricorso avverso atti dell'amministrazione
finanziaria; 6) al 21 maggio 2003, la presentazione della domanda di definizione
delle liti fiscali; 7) al 30 novembre 2003, la trasmissione dell'elenco delle
liti pendenti per le quali è stata presentata domanda di definizione; 8) al 16
ottobre 2004, la sospensione delle liti fiscali, nonché il deposito della
comunicazione della regolarità della domanda di definizione; 9) al 26 maggio
2003, il pagamento al concessionario della tassa automobilistica erariale in
caso di notifica di cartella di pagamento.
PREVISIONI ECONOMICHE DI PRIMAVERA
DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER L'AREA DELL'EURO E L'UNIONE EUROPEA RIGUARDANTI IL
BIENNIO 2003 2004
Bruxelles, 9 aprile 2003 L'economia dell'area dell'euro e
della UE ha chiuso il 2002 in modo fiacco per via del quadro internazionale
incerto e delle persistenti rigidità strutturali che riducono la nostra capacità
di reagire agli shock. Questa fase di fiacchezza dovrebbe continuare anche nella
prima metà di quest'anno. Ipotizzando che le tensioni geopolitiche si attenuino
prima dell'estate, il ripristino della fiducia e il calo dei prezzi del petrolio
innescheranno una moderata ripresa nella seconda metà del 2003. È improbabile
che il rilancio sia vigoroso poiché l'incremento della disoccupazione frena i
consumi, i protratti ribassi dei mercati borsistici appesantiscono i bilanci
delle imprese ed i prezzi del petrolio continuano a spingere al rialzo
l'inflazione. Di conseguenza per il terzo anno consecutivo la crescita sarà
probabilmente deludente: nel 2003 il tasso medio nell'area dell'euro non
dovrebbe superare l'1% (1,3% nella UE).Un tasso di crescita medio più
sostenuto, pari al 2,3-2,4%, è previsto nell'area dell'euro e nella UE per il
prossimo anno, quando si dovrebbe assistere ad una ripresa degli investimenti e
della creazione di occupazione ed al miglioramento delle condizioni
internazionali. Tuttavia, dato il livello elevato di incertezza, non può essere
escluso un ulteriore ritardo nell'accelerazione della crescita. Le tensioni
geopolitiche, la volatilità dei prezzi del petrolio e il ribasso protratto dei
mercati borsistici offuscano le prospettive a breve termine In questa fase
l'incertezza è particolarmente elevata e le prospettive dipendono più che mai
dalla valutazione dei fattori esogeni. Le previsioni della Commissione si basano
sul presupposto che le tensioni geopolitiche dovute alla guerra in Iraq si
saranno riassorbite entro la metà dell'anno, il che determinerà il
miglioramento della fiducia e la normalizzazione delle relazioni internazionali.
Sempre secondo la Commissione, i prezzi del petrolio dovrebbero diminuire
gradualmente passando da 31 Usd al barile (greggio Brent) nel primo trimestre di
quest'anno a 25,5 Usd nell'ultimo trimestre, il che equivale ad un prezzo medio
nel 2003 di 27,5 Usd. Un'ulteriore discesa fino a 23,5 Usd è prevista per il
prossimo anno. Con i prezzi azionari in calo di circa il 60% rispetto ai picchi
della primavera 2000, la velocità e la portata della flessione delle quotazioni
sono comparabili al crollo del 1929. Lo scenario di base prospetta il persistere
di una crescita modesta fintantoché la riduzione della ricchezza delle famiglie
e l'appesantimento dei bilanci degli istituti finanziari e delle imprese
porranno un freno all'espansione economica. La ripresa mondiale sarà moderata e
caratterizzata da squilibri Le tensioni internazionali si sono tradotte in un
altro anno di espansione limitata del commercio mondiale: quest'ultimo è
cresciuto nel 2002 del 2,6% dopo aver registrato nel 2001, con un calo dello
0,5%, un rallentamento senza precedenti dal 1982-83. Pur con un'espansione del
5,4%, anche quest'anno il commercio estero difficilmente fungerà da motore
della ripresa mondiale. La previsione di crescita del Pil mondiale per il 2003
è stata abbassata al 3,2%, tasso che non costituisce un'accelerazione sensibile
rispetto allo scorso anno, ma nel 2004 il Pil mondiale dovrebbe registrare una
crescita più marcata pari al 3,7%. La ripresa è caratterizzata da squilibri
come risulta dall'ampliamento dei deficit delle partite correnti e dei disavanzi
statali. Negli USA, grazie agli incentivi derivanti dalla politica monetaria e
di bilancio e ad una solida crescita della produttività sottostante, la modesta
ripresa in atto dovrebbe continuare con una crescita di circa il 2,5% nel 2003 e
nel 2004. La crescita del Pil resta inferiore al potenziale poiché
l'aggiustamento dei bilanci delle famiglie, insieme al persistente sottoutilizzo
della capacità e al freno della bilancia con l'estero, limitano la forza della
ripresa. Il disavanzo pubblico salirà al 4,8% del Pil nel 2003 e nel 2004 il
disavanzo delle partite correnti dovrebbe lievitare al 6,1%. Le prospettive
economiche per il Giappone restano cupe, con un disavanzo pubblico che potrebbe
raggiungere il 7% del Pil, ma nel resto dell'Asia la crescita continua ad essere
vigorosa, nonostante la debolezza dei mercati di esportazione situati al di
fuori della regione. Dopo il ristagno registrato nel 2002, l'America latina
dovrebbe beneficiare di una leggera ripresa grazie al deprezzamento delle
valute, al miglioramento dell'economia mondiale ed alla graduale risoluzione
delle crisi finanziarie che hanno colpito diversi paesi nella regione. In Canada
e in Australia la crescita dovrebbe restare sostenuta. Anche nei paesi che
aderiranno alla UE il 1° maggio 2004, persisterà una crescita forte trainata
dalla domanda interna e dai cambiamenti strutturali, nonostante le condizioni di
debolezza della UE. La ripresa nell'area dell'euro e nella UE ha perso vigore
nella seconda metà del 2002 L'economia dell'area dell'euro è cresciuta di uno
scarso 0,9% nel 2002 (1,1% per la UE) e l'intensità della crescita si è
attenuata nella seconda metà di tale anno. Il Pil dell'area dell'euro ha
registrato un'espansione dello 0,2% nell'ultimo trimestre del 2002, a fronte
dello 0,4% nel trimestre precedente. Mentre il fulcro della ripresa si spostava
in modo promettente verso la domanda interna, la crescita dei consumi privati
non si è rafforzata rimanendo pari allo 0,7% nel 2002 nell'area dell'euro (1,4%
nella UE). Un'inflazione più elevata del previsto ha eroso il potere di
acquisto, la scarsità dei nuovi posti di lavoro creati ha rallentato la
crescita del reddito reale disponibile ed il continuo calo delle quotazioni
azionarie ha ridotto la ricchezza delle famiglie. Tuttavia ciò non è
sufficiente a spiegare che la spesa dei consumatori segni il passo. Un fattore
importante è l'incertezza che intacca la fiducia e innalza il tasso di
risparmio. Occorre inoltre tenere conto delle tensioni geopolitiche connesse
all'Iraq e delle preoccupazioni per l'andamento futuro dei salari e delle
pensioni. In particolare quest'ultimo aspetto ha suscitato di recente
inquietudine per via della diminuzione del valore del patrimonio azionario dei
fondi pensione e del deterioramento delle finanze pubbliche di taluni Stati
membri. Gli investimenti stanno appena riprendendosi, dopo un anno e mezzo di
calo continuo. Nell'ultimo trimestre del 2002 si è registrata una
stabilizzazione, grazie in parte ad un miglior controllo del costo unitario del
lavoro, ma nell'arco del 2002 gli investimenti sono calati del 2,3% nell'area
dell'euro (-2,4% nella UE). Le prospettive restano sfavorevoli nel brevissimo
termine, ma la recessione sarà probabilmente evitata La fiducia dei consumatori
ha continuato a deteriorarsi all'inizio di quest'anno ed è attualmente ai
livelli osservati nel settembre 1992, quando la UE entrò in una fase recessiva.
Tuttavia è possibile che i consumatori reagiscano in misura eccessiva al
conflitto militare nel Medio Oriente. Inoltre la fiducia delle imprese è
tuttora al di sopra del livello di recessione, mentre la produzione industriale
e il commercio al dettaglio, pur restando deboli, hanno registrato i primi segni
di ripresa dopo il crollo drammatico registrato alla fine dello scorso anno.
Considerati nel complesso, questi indicatori suggeriscono che la crescita resterà
lenta nella prima metà di quest'anno ma che una recessione in tutta la UE è
improbabile. Solo in Germania il Pil dovrebbe calare nel secondo trimestre. Si
presume che le tensioni geopolitiche si stemperino nella seconda metà di
quest'anno, creando le condizioni per un rilancio dell'attività economica.
Tuttavia nell'area dell'euro la crescita media resterà limitata all'1% nel 2003
e al 2,3% nel 2004 (rispettivamente 1,3% e 2,4% nella UE). Dopo il calo dello
scorso anno, gli investimenti dovrebbero aumentare di appena lo 0,3% nel 2003
nell'area dell'euro giacché le prospettive sull'evoluzione della domanda sono
sfavorevoli e i bilanci delle imprese restano preoccupanti. D'altro canto una
parte della capacità produttiva deve essere sostituita per via
dell'ammortamento. Inoltre le condizioni finanziarie sono migliorate (calo dei
tassi bancari e degli spread sulle obbligazioni aziendali) così come la
redditività, ma ciò è dovuto in parte agli aggiustamenti più incisivi
apportati al mercato del lavoro. Quest'anno la spesa dei consumatori dovrebbe
crescere in media dell'1,2% nell'area dell'euro in quanto in caso di ripristino
della fiducia potrebbe liberarsi quell'arretrato potenziale di domanda
accumulatosi dopo diversi trimestri di consumi stagnanti. D'altra parte la
crescita della disoccupazione potrebbe frenare i consumi delle famiglie. Il
commercio mondiale dovrebbe registrare un incremento, ma è probabile che gli
esportatori dell'area dell'euro perdano qualche quota di mercato a causa
dell'apprezzamento dell'euro, che tuttavia riduce l'inflazione nell'area
dell'euro, innalzando così il reddito disponibile reale. L'aggiustamento del
mercato del lavoro comincia a dare i suoi frutti Nella fase iniziale di crescita
modesta l'occupazione si è mantenuta ad un buon livello e l'incremento del
tasso di disoccupazione è stato contenuto. Ciò è stato reso possibile
dall'ampia concentrazione di posti di lavoro in un settore stabile come quello
dei servizi, dalla possibilità di ridurre l'orario di lavoro anziché il numero
di occupati grazie ai contratti meno rigidi e dalla costituzione di una riserva
di forza lavoro nella prospettiva di un rallentamento non marcato. Tuttavia il
mercato del lavoro comincia a dare segni di cedimento. Nel 2003 si prevede che
nell'area dell'euro andranno persi, in termini netti, circa 100 000 posti di
lavoro (il primo calo dal 1994) e il tasso di disoccupazione dovrebbe salire
all'8,8% (8% nella UE). Data la debolezza della ripresa, per il prossimo anno si
prevede solo una crescita limitata dei posti di lavoro che non sarà sufficiente
a compensare l'incremento della forza lavoro cosicché la disoccupazione
continuerà a crescere. L'area dell'euro potrebbe pertanto contare 1,4 milioni
di disoccupati in più nel periodo 2002-2004. Resistenza dell'inflazione globale
Nonostante il rallentamento dell'economia, l'inflazione in generale scenderà
lentamente nel 2003 e dovrebbe situarsi in media al 2,1% nell'area dell'euro, a
fronte del 2,2% dello scorso anno, e scendere al di sotto del 2% solo il
prossimo anno. Il livello elevato dei prezzi del petrolio e l'incremento delle
imposte indirette hanno impedito all'inflazione di scendere ulteriormente e
occorrerà del tempo prima che l'euro forte e l'evoluzione favorevole dei costi
unitari del lavoro esercitino una pressione al ribasso sui prezzi. In alcuni
paesi l'inflazione resta molto bassa a causa del rallentamento marcato
dell'economia, il che ha determinato ampi differenziali di inflazione nell'area
dell'euro. Ulteriore deterioramento dei disavanzi delle amministrazioni
pubbliche, con considerevoli differenze tra i singoli Stati membri Il disavanzo
delle amministrazioni pubbliche a livello di area dell'euro ha registrato un
notevole incremento fino a salire al 2,2% del Pil nel 2002 (1,9% nella UE). Con
una correzione al rialzo rispetto alle previsioni d'autunno della Commissione,
il disavanzo francese è stato quantificato al 3,1% del Pil, mentre il disavanzo
portoghese è risultato inferiore alla soglia del 3% del Pil e il disavanzo
tedesco è stato contenuto al 3,6%. Risultati migliori del previsto sono stati
registrati in Irlanda (equilibrio), in Austria (disavanzo più ridotto) e in
Finlandia (avanzo più consistente). Per contro, i risultati del Regno Unito e
dei Paesi Bassi sono risultati peggiori delle aspettative. Nonostante il
persistere di condizioni economiche sfavorevoli, a livello di area dell'euro il
deterioramento delle finanze pubbliche resterà contenuto, con un disavanzo pari
al 2,5% del Pil nel 2003 (2,3% nella UE), in quanto alcuni paesi intendono
limitare l'impatto degli stabilizzatori automatici sul disavanzo effettivo. È
il caso della Germania, dell'Irlanda e dei Paesi Bassi, che ridurranno il loro
disavanzo corretto per il ciclo di almeno lo 0,5% del Pil; in Italia l'impegno
è più contenuto. Tuttavia la Germania resta in situazione di disavanzo
eccessivo. Per contro, nel Regno Unito il disavanzo corretto per il ciclo si sta
ulteriormente accentuando. In Francia e in Portogallo, i disavanzi corretti per
il ciclo resteranno elevati e i disavanzi effettivi saranno al di sopra del
massimale del 3%, sebbene nel caso del Portogallo le autorità stiano studiando
misure volte ad evitare tale risultato. Anche in Grecia il disavanzo corretto
per il ciclo è consistente. Premesso che le previsioni di bilancio per il 2004
si basano, come sempre, sul presupposto di politiche invariate, tre paesi
(Francia, Italia e Portogallo) avrebbero un disavanzo superiore al 3% mentre
altri tre paesi (Germania, Paesi Bassi e Regno Unito) sarebbero in zona rischio.
Sono possibili risultati peggiori Le previsioni della Commissione sono
caratterizzate da notevoli incertezze ed è impossibile escludere la possibilità
che la situazione risulti peggiore delle previsioni qualora la guerra contro
l'Iraq duri più a lungo del previsto. Inoltre, sia a livello mondiale che nella
UE, il quadro presenta aspetti di fragilità che rendono le economie più
sensibili agli shock. Sotto questo profilo tre elementi sono di particolare
importanza: i) la debolezza della fiducia; ii) i crescenti squilibri dei bilanci
pubblici e delle partite correnti; iii) i ribassi protratti nei mercati azionari
e il loro impatto negativo sui bilanci delle famiglie e delle imprese. Lo
scenario peggiore prevede un conflitto militare protratto, prezzi del petrolio
elevati, il calo dei viaggi internazionali, la flessione degli investimenti
diretti esteri e del commercio mondiale ed un deterioramento del clima di
fiducia a danno dei consumi e degli investimenti. Se tale scenario si avverasse,
l'area dell'euro e la UE potrebbero registrare un ristagno quest'anno e il
ritorno alla crescita potenziale sarebbe rinviato ad una fase successiva nel
2004.
GLI ANALISTI PREVEDONO CHE LA SPESA GLOBALE IN TI RIPRENDERÀ LENTAMENTE
DOPO L'INCERTEZZA GEOPOLITICA
Bruxelles, 9 aprile 2003 - Una relazione
pubblicata il 3 aprile sulla situazione dell'industria mondiale riporta che
l'incertezza economica e geopolitica ha avuto serie ripercussioni sulla spesa
globale in tecnologie dell'informazione (TI), nonostante si preveda un lento
recupero. Il "2003 Idc Worldwide Black Book" rileva che le previsioni
iniziali di spesa in TI avevano stimato una crescita del 3,7 per cento per il
2003. Tuttavia, queste proiezioni sono state rettificate e ora si prevede che la
spesa in TI decollerà lentamente, raggiungendo un totale di 851 miliardi di
dollari (794 miliardi di euro) nel 2003. Si stima che l'Europa farà registrare
il massimo incremento di spesa pari al 2 per cento, seguita dagli Stati Uniti
con l'1,5 mentre il Giappone subirà una contrazione dell'1,4 per cento.
"Per i prossimi sei mesi la prospettiva continua a essere estremamente
volatile e, nella peggiore delle ipotesi, non si può escludere una ricaduta
delle TI nella recessione. Tuttavia i motori fondamentali dell'economia restano
solidi", ha dichiarato Stephen Minton, direttore del gruppo mercati
mondiali delle TI presso Idc. "Dopo che si sarà diradato il fumo della
guerra, si assisterà a un graduale recupero dei profitti aziendali e della
fiducia nelle attività commerciali, e questo si tradurrà in una maggiore spesa
in TI", ha aggiunto Minton. In realtà, a seconda del clima che
caratterizzerà l'economia e la politica alla fine del 2003, gli analisti
prevedono che la spesa in TI riprenderà nel 2004 con una crescita compresa tra
il quattro e il sei per cento. Secondo Minton, nei prossimi tre o cinque anni
l'industria si assesterà su tassi di crescita del sei o del sette per cento. In
termini di fattori che stimolano la ripresa, la relazione ritiene che le
soluzioni basate sulla mobilità e la diffusione dei dispositivi palmari
combinati svolgeranno un ruolo importante nell'accelerare le vendite
dell'hardware, che hanno vissuto tempi difficili a causa della concorrenza sui
prezzi.
MICOS BANCA (MEDIOBANCA) AVVIA UN IMPORTANTE PROGETTO Dl COMUNICAZIONE
PER CONSOLIDARE LA SUA IMMAGINE NEL SETTORE DEI MUTUI IMMOBILIARI
Milano, 9
aprile 2003 - In una situazione che presenta scenari di crisi
politico-economica, tensione sui mercati finanziari e crollo della "new
economy", la ricerca di certezze e beni rifugio costituisce una costante.
D'altra parte, sebbene non sia più ipotizzabile un tasso di crescita `record'
come quello del quinquiennio 1998-2003, l'investimento immobiliare continuerà a
rivelarsi premiante. Le indagini elaborate da Nomisma prevedono un rallentamento
è fisiologico, non una crisi del comparto residenziale, che peraltro negli
ultimi anni si è attestato su numeri di transazioni e volumi elevatissimi. Va
in più osservato che il mercato dei mutui abitativi presenta in ogni caso
interessanti margini di crescita, soprattutto se paragonato con gli altri Paesi
europei: la propensione all'indebitamento, nell'acquisto della casa, è
certamente in crescita, sia grazie al miglioramento dell'offerta - maggiore
articolazione e minor costo del mutui disponibili sul mercato - sia a causa
degli elevati prezzi del mercato residenziale: siamo tuttavia ancora lontani
dalla media europea; il 'loan-to-value' (ovvero la percentuale di finanziamento
rispetto al valore dell'abitazione) in Italia è ancora dei 59% rispetto all'80%
della media europea: la previsione è di un avvicinamento a tali valori,
soprattutto finché il costo del denaro si manterrà su livelli così contenuti
(il costo medio del prestito è sceso dei 50% dal 1998 ad oggi). In tale ambito
di estrema incertezza, un marchio conosciuto costituisce una garanzia per il
consumatore.Come già affermato, il marchio attualmente è poco conosciuto
presso il grande pubblico. Gli intermediari costituiscono una gran parte del
giro di affari e la collaborazione con il professionista dei settore permarrà
fondamentale per lo sviluppo di Micos che apre un canale di interazione con il
pubblico attraverso l'attivazione di un numero verde (800 137 138). Il 1 °
aprile 2003 ha avuto inizio la prima campagna pubblicitaria Micos Banca su scala
nazionale. Finora l'appartenenza al Gruppo Mediobanca (azionista al 100%
dell'azienda) ha rappresentato il marchio da 'spendere' per garantire la
credibilità e la professionalità necessarie ad un soggetto di per sé non
adeguatamente conosciuto presso il consumatore finale. Lo scopo della campagna
è creare notorietà intorno al marchio 'Micos Banca' come attore di rilievo
(unica banca specializzata ad azionariato italiano) nel settore dei mutui
immobiliari. In considerazione della finalità del progetto di comunicazione,
l'affissione è stata considerata uno degli strumenti ideali per creare notorietà,
grazie ai vantaggi costituiti da: raggiungimento dei target ideale: il
lavoratore, soprattutto per l'affissione dinamica (Autobus e Metropolitana), che
costituisce la maggior parte dell'investimento di Micos Banca; costo per
contatto ottimale. La strategia prevede supporti statici e dinamici diversamente
dislocati in tutte le città presidiate: Showbus in vari formati;Locandine MM;
Circuito Mix MM; Pensiline, A Stendardi. A parere di Micos Banca la forza del
piano sta nella estensione sul lungo periodo, (i flights di affissione standard
durano 14gg.) con un'esposizione per molto tempo, che offra a chiunque
l'opportunità di essere "contattato" durante il periodo di campagna
che è iniziata il 1 ° aprile 2003 - durerà 3 mesi circa. Micos Banca è un
istituto di credito del Gruppo Mediobanca specializzato nei mutui immobiliari.
Costituita nel 1991, dal 1999 viene interamente italiana con il passaggio del
100% del capitale al gruppo di Piazzetta Cuccia, tramite la Compass S.p.A. Micos
Banca contempla una strategia commerciale basata sull'azione diretta delle sue
18 succursali sparse su tutto il territorio italiano, nei confronti degli
intermediari immobiliari e finanziari. A tal fine, in questi anni, Micos Banca
ha avviato accordi di collaborazione con più di quattromila professionisti,
mettendo a disposizione di tutti coloro che acquistano e ristrutturano un
immobile, un'ampia gamma di soluzioni finanziarie. Dai mutui a lungo termine,
Micos Evoluzione (a tasso variabile e rata protetta), Micos Passpartout (che
finanzia fino al 100% del progetto immobiliare), e Micos Armonia (tasso
variabile a gestione autonoma), a quelli a breve termine, Micos Orizzonte (a
tasso fisso), fino al credito ipotecario per liquidità Micos Arcobaleno e alle
soluzioni per la famiglia Micos Formula Scudo, Micos Banca propone una soluzione
su misura per tutti. Nell'ultimo quadriennio Micos Banca ha fatto registrare
importantissimi tassi di crescita, come si può facilmente rilevare da una serie
di indicatori: dall'organico al numero delle succursali presenti sul territorio,
fino alla quantità di mutui in essere. Nel corso dell'ultimo esercizio sono
state erogate ben 2.965 pratiche di finanziamento (+65% rispetto all'esercizio
precedente) per complessivi 197 milioni di euro, con un incremento del 58%. Nel
complesso, gli impieghi in essere sono cresciuti da 360 milioni di euro - al 30
giugno 2001 - a 522 milioni di euro al 30 giugno 2002 (+45%), mentre i contratti
erogati dall'istituto di credito del gruppo Mediobanca, dal 1991 ad oggi, hanno
superato quota 12mila. I risultati si prevedono più che rosei anche per
l'esercizio in corso. Secondo le previsioni Micos, infatti, gli impieghi si
attesteranno a circa 725 milioni di euro, grazie ad una produzione prevista di
250 milioni di euro, costituita da 3.775 pratiche erogate (budget esercizio
2002/2003). La dinamica dell'organico ha assecondato l'andamento della crescita
dei risultati aziendali, con un numero di collaboratori che oggi tocca quota 116
unità (di cui ben 76 dislocate nell'ambito della struttura commerciale), contro
i 69 del 2000 ed i 99 dello scorso anno. AI 30 giugno i dipendenti Micos Banca
saranno 120. Con l'apertura di due nuove strutture a Roma e Napoli è salito a
18 il numero delle succursali Micos sparse su tutto il territorio. Sempre
dall'inizio del 2003, è stata riconfigurata la struttura della rete
commerciale, grazie alla creazione di tre aree (Nord, Centro e Sud), con
designazione dei rispettivi coordinatori. Tale riorganizzazione coincide con il
momento di maggiore sviluppo che la Micos ha conosciuto, sia in termini di
espansione territoriale, sia in termini di volumi, e consentirà un ulteriore
miglioramento dell'operatività, articolando in maniera più precisa ed
efficiente le responsabilità e delineando la Micos del futuro.
ASSOGESTIONI:
GRANDI INNOVAZIONI NEL RISPARMIO GESTITO
Milano 8 aprile 2003 - Con il Decreto
n. 47 del 31 gennaio 2003, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 70 del 25
marzo scorso, il Ministero dell'economia e delle finanze dà un forte impulso al
Risparmio Gestito, ampliando la gamma e rendendo più flessibili alcuni dei
prodotti esistenti. Il Decreto, fortemente innovativo su numerosi ambiti del
settore, interviene come un'autentica riforma sui fondi immobiliari, che dalla
serie di modifiche introdotte ottengono una forte spinta allo sviluppo
(patrimonio 2002 3,4 mld di euro, +26% sul 2001). Muove in questa direzione, ad
esempio, la possibilità di riapertura delle sottoscrizioni, che consente
l'ingresso nel fondo anche in una fase successiva alla sua costituzione. Questa
opportunità, insieme alla facoltà di ottenere il rimborso delle quote anche
prima della scadenza naturale del fondo, darà alle Sgr la possibilità di
istituire fondi che prevedano delle "finestre", ovvero delle
possibilità di ingresso o di uscita dal fondo. Risulta ampliata la possibilità
di utilizzo della leva finanziaria, sia in termini percentuali (60%) sia nelle
finalità. I prestiti ottenuti possono essere anche destinati ad operazioni di
valorizzazione degli immobili e per far fronte ad eventuali richieste di
rimborso anticipato. Con il Decreto n. 47 nasce la categoria dei fondi
immobiliari ad apporto privato e ad apporto misto (pubblico e privato) grazie
alla possibilità di sottoscrizione delle quote mediante conferimento di
immobili. Cade il veto per le operazioni in conflitto di interessi purché
vengano rispettate specifiche garanzie a tutela di quelli dei partecipanti. Con
la definizione dei fondi garantiti il Ministero dà il via libera alla
realizzazione di prodotti che garantiscono la restituzione del capitale o la
corresponsione di un rendimento minimo. Vengono individuate, a tal fine, le
caratteristiche strutturali dei fondi e i soggetti abilitati ad assumere
l'impegno di garanzia. Questi nuovi prodotti intervengono a offrire una risposta
di rassicurazione e garanzia ai risparmiatori in cerca di investimenti sicuri,
al riparo dalle oscillazioni e dall'instabilità dei mercati. Accolta, per
quanto riguarda i fondi speculativi, la proposta Assogestioni di abbassamento
della soglia di partecipazione da 1 milione a 500.000 euro, mentre viene
innalzato il numero dei partecipanti (da 100 a 200) e ribadito il divieto di
frazionamento della quota. Con limite più "popolare" e platea più
ampia ci si attende un grande impulso per gli hedge funds, che nel 2002 hanno
raggiunto un patrimonio di oltre 2,6 miliardi di euro con una crescita sull'anno
precedente di oltre il 243%. Il Ministero dell'economia sancisce infine, nel
Decreto, la possibilità di sottoscrivere quote di fondi aperti che replicano
l'indice (Etf) anche mediante il conferimento di strumenti finanziari e non solo
tramite danaro.
STIPULATO UN ACCORDO TRA PRESTITEMPO (DEUTSCHE BANK) E INPDAP
PER PRESTITI A TASSO AGEVOLATO AI PENSIONATI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E AI
DIPENDENTI DIRETTI DELL'ENTE
Milano, 9 aprile 2003 - Prestitempo, la divisione
del Gruppo Deutsche Bank specializzata in finanziamenti, ha stipulato un accordo
con l'ente previdenziale Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i
dipendenti dell'amministrazione pubblica) per offrire ai pensionati della
pubblica amministrazione e ai dipendenti diretti dell'Ente prestiti personali a
condizioni vantaggiose per importi da 500 a 30 mila euro con una durata di
rimborso da 12 a 120 mesi senza spese d'istruttoria per l'apertura della
pratica. Infatti per i finanziamenti con una durata fino a 48 mesi il Tan è
6,77% e il Taeg 6,98% (miglior tasso di mercato per i prestiti fino a quattro
anni), per quelli con una durata dai 49 ai 120 mesi il Tan è 7,35% e il Taeg
7,60%. I prestiti sono erogati, in 24 ore, direttamente sul conto corrente del
richiedente e il rimborso avviene mediante trattenuta mensile sulla pensione o
sullo stipendio tramite la delegazione di pagamento fornita dagli uffici Inpdap.
Con la delegazione di pagamento l'Inpdap provvede al rimborso diretto della
rata, trattenendola dallo stipendio o dalla pensione. Per avere maggiori
informazioni sui dettagli della convenzione, che rientra nell'ambito di un
accordo più generale stipulato dall'Inpdap con un gruppo di 21 istituti
finanziari, Prestitempo ha messo a disposizione degli iscritti all'Inpdap il
numero verde dedicato 800-278171 e un'area specifica del sito Internet
www.prestitempo.it Prestitempo, divisione di Deutsche Bank Spa presente in
Italia con 23 sedi, eroga prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi
attraverso 16 mila esercenti convenzionati e finanziamenti personali attraverso
i 253 sportelli bancari del Gruppo Deutsche Bank. Prestitempo ha chiuso il 2002
con oltre 2.200 milioni di euro di erogato (+ 11,2% rispetto al 2001), a fronte
di 1 milione di operazioni perfezionate nel corso dell'anno e prestiti concessi
a oltre 900 mila famiglie italiane.
PIONEER: MARZO, FLUSSI NETTI PER 1,1
MILIARDI DI EURO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI TUTTE LE DIVISIONI
Milano, 8 aprile
2003 - Pioneer Investments ha chiuso il mese di marzo con vendite nette
fortemente positive per 1.118 milioni di euro nonostante il perdurare
dell'incertezza che ha contraddistinto i mercati finanziari. Da inizio anno la
raccolta netta totale del gruppo ha raggiunto i 2.097 milioni di euro con un
incremento del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Complessivamente il patrimonio gestito ha raggiunto i 102.922 milioni di euro
con una crescita del 0,4% rispetto al mese precedente (effetto mercato
leggermente negativo). L'Italia ha registrato vendite nette positive per 448,5
milioni di euro raggiungendo i 621,04 milioni di euro dall'inizio dell'anno con
un incremento di 508 milioni rispetto ai valori dei primi tre mesi dell'anno
precedente. Continua il buon andamento del segmento Istituzionale che, grazie a
nuovi accordi con clienti assicurativi e fondi pensione, ha chiuso il mese con
flussi netti pari a 288,6 milioni di euro. Nell'ambito del segmento retail, la
raccolta è risultata positiva (+269,2 milioni di euro, tra fondi e titoli),
beneficiando dell'andamento dei fondi comuni +155,9 milioni di euro (perimetro
Assogestioni).Il patrimonio gestito in Italia a fine mese ammontava a 79.941,9
milioni di euro. La divisione International ex Italia ha conseguito flussi netti
per 131,04 milioni di euro il che porta il dato dall'inizio dell'anno a 229,5
milioni di euro. Si conferma anche nel primo trimestre 2003 il buon andamento
delle vendite nei paesi di lingua tedesca (+39 milioni di euro), in America
Latina (+49,8 milioni di euro) e nei rimanenti paesi dell'area europea in
particolare in Francia (+65,9 milioni di euro) e in Spagna (+21,8 milioni di
euro). Il patrimonio gestito è cresciuto del 2,3% rispetto al mese precedente
raggiungendo i 3.654,2 milioni di euro. Particolarmente positivo l'apporto della
divisione nordamericana, che ha conseguito complessivamente flussi netti per
461,7 milioni di euro nel corso del mese e, dall'inizio dell'anno, per 962,3
milioni di euro. In dollari, i valori delle vendite lorde, registrati nei primi
tre mesi dell'anno sono aumentati del 16,4% rispetto allo stesso periodo
dell'anno scorso mentre la raccolta netta del 15,6%. Dall'inizio dell'anno il
fondo più collocato rimane Pioneer High Yield, anche se si registrano flussi di
raccolta in crescita su altri fondi quali Pioneer Fund, Strategic Income Fund,
America Income Trust. Il patrimonio di questa divisione, pari a 17.651,5 milioni
di euro, è cresciuto del 2,5% rispetto al mese precedente; in dollari invece il
patrimonio si è attestato a 19.231,3 milioni di dollari. La divisione New
Europe ha ottenuto flussi netti per 76,8 milioni di euro portando così il dato
dall'inizio dell'anno a 284 milioni di euro, con un incremento di 213,4 milioni
di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+302,2%) mentre le
vendite lorde sono cresciute del 279,2%. Il patrimonio della divisione si è
incrementato del 1,4% rispetto al mese precedente (+10% dall'inizio dell'anno)
raggiungendo il valore di 1.674,4 milioni di euro. La divisione Alternative
Investment anche nel mese di marzo ha ottenuto una raccolta positiva per 40,5
milioni di euro con un progressivo da inizio anno di 112,8 milioni di euro. Da
segnalare in particolare, che a seguito di accordi commerciali, a partire da
questo mese i prodotti di PAI sono stati collocati su importanti piattaforme
terze. Il patrimonio complessivo della divisione ha raggiunto i 1.609,8 milioni
di euro con un incremento del 2,4% rispetto al mese precedente e del 6,1%
dall'inizio dell'anno (i dati di raccolta, nonché gli AuM sono già compresi
nei dati delle diverse aree di business).
ENI: EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA
San
Donato Milanese, 7 aprile 2003 - In una nota Eni informa di aver selezionato
Caboto IntesaBci, Deutsche Bank, JpMorgan e Unicredit Banca Mobiliare per
l'organizzazione di una emissione obbligazionaria sull'Euromercato nell'ambito
dell'esistente Programma di Euro Medium Term Notes. Il prestito sarà collocato
compatibilmente con le condizioni di mercato, al termine del roadshow di tre
giorni che avrà inizio giovedì 10 aprile 2003. Il rating dell'Eni relativo al
debito di lungo termine è Aa3/AA, uno dei più elevati delle Società italiane
quotate.
CONSEL SPA: NEL SECONDO BILANCIO UTILI A QUOTA 1.256.000 €URO
Torino,
9 aprile 2003 - Il Consiglio di amministrazione di Consel SpA (Gruppo Banca
Sella) ha approvato il bilancio del 2002, che chiude con un utile netto di
1.256.004 euro (rispetto ai 521.007,00 del primo esercizio). Il R.O.E. si è
attestato al 15,19% e l'indice dei costi di struttura sul margine di
intermediazione al 61,70%. Nei dodici mesi di operatività la società torinese
di credito al consumo ha ricevuto 75.399 richieste di finanziamenti per
complessivi 203,2 milioni di euro. Le pratiche liquidate sono state 56.024
(+13,53% rispetto al 2001), per un totale di 143,3 milioni di euro erogati
(+14,82%). I crediti netti verso la clientela al 31 dicembre 2002 ammontano a
179.500.190,00 di euro (con un incremento del 27,48% rispetto all'anno
precedente). Le rettifiche di valore corrispondono a 2.693.000,00 euro pari
all'1,50% dei crediti netti, mentre l'ammontare delle sofferenze, al netto delle
rettifiche, si è attestato su 2.044.000,00 euro, pari all'1,13 % dei crediti
netti. I dipendenti della Consel a fine 2002 erano 69, rispetto ai 50 di fine
2001. Le Succursali, distribuite sulle principali regioni italiane, sono 7 con
4.556 punti vendita convenzionati. La Società ha chiuso l'esercizio 2002 con un
utile lordo di 2.232.243,00 euro e imposte pagate per complessivi 976.237,83
euro. Tra le attività più significative avviate nel corso del 2002, è da
evidenziare l'avvio delle carte di credito "revolving", che a partire
dal mese di giugno sono state distribuite ai Clienti acquisiti con l'attività
del credito al consumo. Nel corso dell'anno è stato realizzato il nuovo sito
Internet www.e-consel.it attraverso il quale è stata incrementata l'attività
di erogazione del credito al consumo "on line". Tre sono i prodotti
attorno a cui si articola questa attività: due a disposizione delle aziende, il
payment gateway "A rate in rete" e il Dol (procedura di richiesta di
un finanziamento direttamente dal punto vendita, con trasmissione delle pratiche
on line); il terzo a disposizione dei clienti retail, il finanziamento diretto
"Pronto Tuo on line". Nel 2003 Consel agirà prioritariamente per il
consolidamento dei livelli di qualità e delle capacità di controllo. Sono
inoltre previste l'apertura di nuove succursali per garantire una crescita delle
erogazioni confermando l'attuale mix di prodotto. Si riconferma la linea di
sviluppo dei finanziamenti on line, il potenziamento dell'area fidelizzazione
con particolare attenzione allo sviluppo delle carte di credito, la proposta di
nuovi servizi e prodotti ai Clienti e Convenzionati, anche derivanti da accordi
con altre Società del Gruppo Banca Sella. "Pur nel complesso contesto
economico-sociale dell'anno trascorso - commenta l'Amministratore Delegato e
Direttore Generale Antonio Povero - questo bilancio è il risultato di un
percorso che ha generato solidità patrimoniale ed espresso potenzialità di
ulteriore sviluppo. Il nostro agire affonda le sue radici nel principi della
tradizione del Gruppo a cui apparteniamo. Siamo guidati da una rigorosa
attenzione alla qualità delle relazioni e dello sviluppo, alla qualità del
credito e del servizio, e dalla forza della ricerca e dell'innovazione.
Consideriamo nostro valore aggiunto la consapevolezza della responsabilità
sociale dell'azienda, la crescita umana e professionale delle persone, la
soddisfazione del cliente, la valenza etica e la trasparenza nell'agire".
POSTE ITALIANE: RAGGIUNTO L'UTILE NETTO, MIGLIORA LA QUALITÀ, PROSEGUE LA NUOVA
FASE DI SVILUPPO FORTE MIGLIORAMENTO DELLA GESTIONE INDUSTRIALE: MOL CONSOLIDATO
+255 MLN DI EURO (+ 38%), MOL POSTE ITALIANE SPA +282 MLN DI EURO (+ 48%) RICAVI
DEL GRUPPO + 222 MLN DI EURO (+3%), RICAVI DA MERCATO +4%; BANCOPOSTA RAGGIUNGE
I 2.783.000 CONTI CORRENTI (+874.000)
Roma, 9 aprile 2003 - Il Consiglio di
Amministrazione di Poste Italiane, riunitosi sotto la presidenza del prof. Enzo
Cardi, ha approvato il progetto di bilancio dell'esercizio 2002 che si è chiuso
con un Utile Netto consolidato positivo per il Gruppo Poste Italiane di 22
milioni di euro, con un miglioramento di 96 milioni di euro rispetto al 2001. I
risultati raggiunti mantengono gli impegni presi dal piano industriale
presentato nel luglio scorso dall'Amministratore Delegato Massimo Sarmi,
testimoniando la capacità del Gruppo Poste Italiane di essere competitivo in un
mercato sempre più aperto alla concorrenza di operatori nazionali e stranieri:
Poste Italiane si afferma come un'azienda solida che ha raggiunto un tappa
fondamentale nel processo di risanamento. Lo scenario macroeconomico negativo dà
ancora maggiore valenza ai risultati conseguiti grazie al forte miglioramento
della gestione industriale caratterizzata da un incremento dei ricavi e da un
contenimento dei costi. Alla crescita dei ricavi ha contribuito anche il
miglioramento della qualità dei servizi. Il contributo attivo e le capacità
professionali di tutti coloro che ogni giorno si impegnano in questa grandissima
realtà aziendale sono state la leva principale per raggiungere i risultati
ottenuti. I principali risultati del gruppo I Ricavi Totali del Gruppo
nell'esercizio 2002 crescono a 7.804 milioni di euro rispetto a 7.582 milioni di
euro registrati nel 2001 (+3%). I Ricavi da Mercato del Gruppo Poste Italiane
sono pari a 6.947 milioni di euro (6.689 milioni di euro nel 2001) con una
crescita del 4%. La crescita dei ricavi, unitamente alla diminuzione dei costi
operativi, ha generato un miglioramento del Margine Operativo Lordo di 255
milioni di euro, aumentato del 38% rispetto all'anno precedente. In particolare
i Costi Operativi si sono ridotti di 33 milioni di euro (-0,5%), attestandosi a
6.874 milioni di euro. Il Costo del Personale è diminuito di circa 81 milioni
di euro. Il Rapporto fra Costo del Lavoro e Ricavi - sceso al 66% dal 69% al 31
dicembre 2001 - prosegue nel suo riallineamento agli indicatori che
caratterizzano i migliori competitori europei. Gli Ammortamenti sono stati pari
a 464 milioni di euro (415 milioni di euro nel 2001), mentre le svalutazioni e
gli Accantonamenti, a fronte di una prudenziale politica di apprezzamento dei
rischi e oneri aziendali, si sono attestati a 278 milioni di euro (61 milioni di
euro nel 2001). La Gestione Finanziaria e Straordinaria chiude con un saldo
positivo di 41 milioni di euro (-41 milioni nell'esercizio precedente) per
l'effetto del rilascio di alcuni fondi stanziati per passività e rischi, oggi
superati. Il Risultato Netto di Gruppo, dopo le imposte, le quote di terzi e una
prudenziale politica di accantonamenti è positivo per 22 milioni di euro
rispetto al risultato di -74 milioni di euro dell'esercizio precedente.
Iprincipali risultati di Poste Italiane spa I Ricavi Totali della capogruppo
sono aumentati del 3% rispetto all'esercizio precedente, attestandosi a 7.431
milioni di euro rispetto a 7.216 milioni di euro del 2001. Per quanto riguarda i
Ricavi da Mercato (in crescita del +4% rispetto al 2001), i servizi di
BancoPosta registrano un deciso incremento di circa 327 milioni di euro
(+12,3%), prevalentemente attribuibile ai conti correnti e ai prodotti di
investimento venduti attraverso gli sportelli postali (obbligazioni: raccolta
nell'esercizio 2002 di 4,9 miliardi di euro; assicurazioni vita: raccolta per
3,1 miliardi di euro). I ricavi dei servizi postali, per la generale contrazione
del mercato a livello internazionale, registrano un calo dell'1,1%. Incidono su
questo risultato i minori ricavi del settore della Corrispondenza per il 2,3%.
Nel settore corriere espresso, logistica e pacchi si registra un sostanziale
mantenimento dei ricavi. Significativa è la crescita dei ricavi del settore
della filatelia, aumentata del 57,2% rispetto all'anno precedente, anche grazie
al passaggio di dalla lira all'euro che ha fortemente incentivato le vendite del
settore, non solo tra i collezionisti. Decisamente in crescita il Margine
Operativo Lordo che migliora di 282 milioni di euro (+48%), passando da 587
milioni di euro al 31 dicembre 2001 a 868 milioni di euro del 2002. I Costi
Operativi si riducono complessivamente di oltre 67 milioni di euro (-1% rispetto
al 2001) attestandosi a 6.562 milioni di euro. In particolare, il Costo del
Personale nel 2002 è stato pari a 4.781 milioni euro (-2%) rispetto a 4.879
milioni di euro nel 2001, grazie ad una attenta gestione del turnover.
Nell'esercizio gli organici medi risultano pari a 158.002 unità.
Sostanzialmente stabili gli altri Costi Operativi che ammontano a 1.780 milioni
di euro (1.750 milioni di euro al 31 dicembre 2001), nonostante l'aumento dei
volumi di attività abbia comportato maggiori oneri per il godimento di beni di
terzi (es. telecomunicazioni, trasporti, ecc.). Gli Ammortamenti sono stati pari
a 401 milioni di euro (356 milioni di euro nel 2001), mentre le svalutazioni e
gli Accantonamenti, a fronte di una prudenziale politica di apprezzamento dei
rischi e oneri aziendali, sono ammontati a 260 milioni di euro (56 milioni di
euro nel 2001). La Gestione Finanziaria e Straordinaria presenta un saldo netto
positivo per 70 milioni di euro rispetto ai 156 milioni di euro dell'esercizio
precedente che recepiva però una positiva partita straordinaria relativa al
conferimento infragruppo del ramo d'azienda immobiliare. Poste Italiane SpA
chiude l'esercizio 2002 con un Risultato Netto positivo di 45 milioni di euro,
rispetto al risultato di 108 milioni di euro del 2001 influenzato per 204
milioni di euro dall'effetto della richiamata partita straordinaria. Nel 2002
sono ulteriormente migliorati i livelli di qualità dei servizi postali e sono
stati pienamente rispettati gli impegni assunti con il Contratto di Programma
stipulato con il Ministero delle Comunicazioni.
PIRELLI & C. REAL ESTATE PRESENTA IL PIANO TRIENNALE
2003-2005 PREVISTO UN TASSO DI CRESCITA MEDIO ANNUO DEL RISULTATO OPERATIVO
COMPRENSIVO DEI PROVENTI PRO QUOTA DA PARTECIPAZIONI A LIVELLO CONSOLIDATO
COMPRESO TRA IL 20% E IL 25%
Milano, 9 aprile 2003: Il Consiglio di
Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate, riunitosi ieri, ha esaminato il
Piano Triennale 2003-2005. Lo scenario del mercato - Il mercato immobiliare
italiano attualmente si presenta caratterizzato dagli elementi di seguito
descritti: nel settore residenzale prosegue l'elevata propensione delle famiglie
all'acquisto della prima casa, che si confronta con una sostanziale scarsità
dell'offerta di nuovi prodotti; nel settore terziario, a seguito del
rallentamento del ciclo immobiliare derivante dall'andamento dei corsi
borsistici a livello internazionale, permane un'elevata liquidità e si mantiene
un forte interesse per le zone centrali di Milano e Roma, in un contesto
caratterizzato, anche in questo caso, dalla scarsità dell'offerta; nel settore
dei non perfoming loans garantiti da ipoteche immobiliari si fa sempre più
forte la richiesta di spiccate capacità professionali nella gestione dei
crediti in sofferenza, mentre ha inizio la cessione di portafogli dalle banche
agli operatori specializzati; il settore dei servizi presenta prospettive di
crescita assai elevate, vista l'evoluzione del mercato verso gli standard di
efficienza degli altri Paesi europei. In un tale contesto di mercato, Pirelli
& C. Real Estate basa le sue prospettive di crescita e sviluppo in
particolare su: una posizione di assoluta leadership del portafoglio immobili
residenziale in termini di dimensioni e di competenza gestionale nel processo di
acquisizione, frazionamento e dismissione; un portafoglio terziario concentrato
nelle zone centrali di Milano e Roma, una maggiore selettività negli
investimenti opportunistici (short term) e lo sviluppo di fondi immobiliari
specializzati per tipologie di prodotto che connoterà la Società sempre più
anche come fund manager; un vantaggio competitivo nella gestione dei crediti in
sofferenza derivante dall'unione delle competenze maturate nel settore
immobiliare con quelle finanziarie; la capacità di poter offrire una gamma
completa di servizi immobiliari attraverso una serie di società specializzate,
ciascuna con una posizione di leadership nel settore, forte del consistente
portafoglio in gestione al Gruppo, in grado di far leva sulle possibilità di
cross selling per cogliere al meglio le opportunità offerte da un mercato in
crescita. Piano triennale 2003-2005 - Gli obiettivi del Piano Triennale
prevedono un tasso di crescita medio annuo del risultato operativo comprensivo
dei proventi pro quota da partecipazioni a livello consolidato compreso tra il
20% e il 25% (102 milioni di euro nel 2002). Lo sviluppo del Gruppo sarà in
buona parte autofinanziato; la posizione finanziaria netta resta tendenzialmente
stabile nel periodo; la posizione finanziaria espressa al lordo dei
finanziamenti soci consentirà di mantenere sul periodo un gearing stabile -
intorno allo 0,5-0,6 - favorendo la possibilità di cogliere eventuali altre
opportunità di mercato non previste nel Piano. Attività di asset management
Per l'attività di asset management nel suo complesso sono previsti: un
incremento pari a circa il 60% della massa degli asset in gestione, in crescita
dagli attuali 7 miliardi di euro (a valore di libro) a circa 11 miliardi di
euro; un tasso di crescita medio annuo del risultato operativo comprensivo dei
proventi da partecipazioni compreso tra il 14% e il 16% (90 milioni di euro nel
2002). Queste le previsioni per i singoli settori. Portafoglio residenziale
Questo ambito di attività, che si caratterizza per il mantenimento di un'ottica
di investimento a breve termine e per una elevata rotazione del portafoglio,
vedrà dismissioni annue per circa 0,8-1 miliardi di euro e acquisizioni su base
annua per circa 0,6-0,8 miliardi di euro; un aumento delle iniziative di
sviluppo per incrementare la disponibilità di nuovo prodotto sia urbano sia per
la seconda casa. Portafoglio terziario Il Piano del Gruppo in questo settore si
caratterizza per il mantenimento della tradizionale gestione di patrimoni con
una logica orientata al breve periodo, cui si affiancherà una strategia basata
sulla promozione, istituzione e gestione di più fondi comuni di investimento
immobiliare di lungo termine, destinati sia agli investitori retail sia agli
investitori istituzionali e differenziati per tipologia di asset (uffici,
esercizi commerciali, logistica, hotel). Tale strategia si realizzerà mediante:
la ridefinizione e nuova segmentazione del portafoglio esistente; il
proseguimento delle operazioni di acquisizione; l'apporto da parte di terzi di
nuovi patrimoni immobiliari. Al termine del processo sopra descritto Pirelli
& C. Real Estate si troverà a detenere, attraverso una apposita SGR, una
quota tra il 2% e il 3% nei diversi fondi promossi, unitamente ai mandati
esclusivi di fund management e di fornitura di servizi specialistici. In tal
modo, la diversa quota di investimento, unita alle fees di asset management e
fund management e alle fees delle attività di servizi, consentirà a Pirelli
& C. Real Estate di mantenere lo stesso rendimento, pari al 25%-35% annuo, e
di stabilizzarlo su un arco di tempo di durata assai più ampia, ovvero 10-15
anni . Portafoglio aree e urbanizzazioni In questo settore di attività si
prevede un sostanziale mantenimento delle dimensioni attuali del portafoglio, in
cui oggi rientrano 40 aree edificate ubicate sull'intero terrritorio nazionale.
La strategia di questa business unit, basandosi su approccio "time to
market", consiste nella trasformazione e pianificazione della edificabilità
delle diverse aree, sulla base delle indicazioni ricevute dai responsabili di
prodotto (uffici, retail, residenza, ecc.) del Gruppo e sulla base delle
esigenze del mercato; a valle della trasformazione, le suddette aree verranno
cedute alle business unit del Gruppo o a soggetti terzi. A completamento del
processo sono previste ulteriori acquisizioni per mantenere inalterate le
dimensioni del portafoglio. Portafoglio Non Performing Loans In questo ambito di
attività è previsto un incremento della massa degli asset in gestione dagli
attuali 0,2 miliardi di euro a 1,8 miliardi di euro a fine 2005, attraverso
un'intensa attività di acquisizione a cui si associeranno operazioni di
cartolarizzazione e di sottoscrizione di emissioni obbligazionarie junior.
Attività di service provider Per l'attività di service provider nel suo
complesso sono previsti: un tasso di crescita medio annuo dei ricavi compreso
tra il 30-33% (200 milioni di euro nel 2002); un tasso di crescita medio annuo
del risultato operativo compreso tra il 33-36% (28,8 milioni di euro nel 2002).
Nella sua veste di operatore nell'intera gamma di servizi specialistici, che può
contare su un consistente portafoglio che fa capo alle attività di asset
management, Pirelli & C. Real Estate per il 2003-2005, facendo leva sul
cross selling, prevede di basarsi su alcuni specifici punti di forza nei diversi
settori, quali: la disponibilità, per l'agenzia residenziale, di un portafoglio
caratterizzato da consistenti volumi ed elevata velocità di rotazione, con
asset dislocati nelle città italiane strategicamente più rilevanti; per la
commercial agency, la struttura specializzata per tipologia di prodotto; gli
incarichi in esclusiva sia per portafogli opportunistici che per portafogli long
term; la realizzazione di nuove partnership con società europee da considerarsi
come potenziali strumenti per fare ingresso in nuovi mercati esteri;
l'acquisizione e l'integrazione, nei servizi di property management, di realtà
operanti nel settore; il rilevante investimento effettuato nel settore dell'Information
Technology; il forte collegamento strategico con le strutture di asset
management; il consolidamento della posizione di leadership nei servizi di
facility management attraverso l'acquisizione di società operanti sul mercato
(la più recente quella di Olivetti Multiservices Facility) per la fornitura di
una gamma di servizi sempre più ampia e qualificata; un ulteriore e
significativo incremento dei servizi di project management alla luce dei
rilevanti progetti e iniziative di sviluppo del Gruppo, unitamente
all'acquisizione di nuovi mandati da clienti esterni nell'ambito di operazioni
che si avvalgono del project financing. Un'importanza del tutto particolare
assumerà il progetto di creazione di un rete di agenzie immobiliari che assumerà
il brand di Pirelli RE, con un obiettivo di 1.000 punti vendita al 2005, in
grado di offire una gamma completa di servizi e prodotti immobiliari e
finanziari, grazie agli accordi in corso di perfezionamento con primari gruppi
bancari e assicurativi. L'offerta potrà comprendere anche il collocamento di
quote dei fondi immobiliari che verranno promossi dalla stessa Pirelli & C.
Real Estate. Il progetto prevede un investimento di 20 milioni di euro e il
raggiungimento del break even nel 2005. Nel presentare il Piano Triennale
2003-2005, l'Amministratore Delegato di Pirelli & C. Real Estate, Carlo Puri
Negri, ha dichiarato: "La fase del mercato che stiamo attraversando è
caratterizzata da una elevata propensione delle famiglie ad avere la prima casa
in proprietà, dal raggiungimento della fascia alta del ciclo nel settore
terziario, dall'avvio da parte degli istituti bancari della cessione di
portafogli di non performing loans e da un graduale avvicinamento agli standard
europei nel settore dei servizi specialistici. Pirelli & C. Real Estate,
grazie alla flessibilità con cui ha saputo diversificare il proprio mix di
attività, accelerando le acquisizioni nel settore della residenza, acquisendo
un portafoglio ideale per l'avvio di un'attività long term, concretizzando le
prime esperienze nel settore dei non performing loans e aumentando sensibilmente
le attività di service provider, si trova nelle condizioni ottimali per
proseguire nella crescita e raccogliere le sfide che l'evoluzione del mercato
immobiliare porrà nei prossimi anni".
IMPREGILO ACQUISTA LA TOTALITA' DI
FISIA BABCOCK ENVIRONMENT. SI CONSOLIDA LA LEADERSHIP NELL'IMPIANTISTICA
AMBIENTALE
Milano, 9 aprile 2003 - Impregilo S.p.A. comunica di aver acquistato
tramite Fisia Italimpianti (società posseduta al 51% da Impregilo e al 49% da
Equinox Investment Company) la rimanente quota del 40% di Fisia Babcock
Environment salendo così al controllo totale della società (100%). Operazione
prevista dal contratto iniziale concluso a novembre 2002. L'acquisto è avvenuto
al prezzo di 4 milioni di euro, pari al valore nominale della quota.
Contestualmente è stata ceduta alla Holding tedesca, Babcock Borsig AG, ad un
prezzo di circa 2,1 milioni di euro, la quota del 5% di un'altra società
specializzata esclusivamente nell'impiantistica energetica, la Babcock Borsig
Power Systems che non costituiva una partecipazione strategica. La vendita di
tale quota genera una plusvalenza di 600 mila euro. Tale incasso va a compensare
l'esborso del 50% dei 4 milioni di euro da versare subito, il saldo rimanente
dovrà essere corrisposto, come previsto dai termini contrattuali, a settembre
2004. Di recente la Fisia Babcock Environment ha acquisito contratti per oltre
200 milioni di euro e attualmente sta costruendo 7 impianti di
termovalorizzazione nel mercato europeo (Danimarca, Svezia, Germania e Italia)
oltre a vari impianti di trattamento fumi sia in Europa che negli Stati Uniti.
La società prevede di raggiungere a breve un volume d'affari di circa 150
milioni di euro con un margine di redditività adeguato. Con questa operazione
il Gruppo Impregilo consolida ulteriormente la sua posizione di leadership nel
mercato dell'impiantistica ambientale (con l'esperienza di realizzazione di
oltre mille impianti in tutto il mondo), settore in cui detiene la seconda
posizione mondiale nel settore del trattamento dei rifiuti solidi con recupero
energetico, con una quota di mercato del 20%, e il primato mondiale nel settore
del trattamento fumi, con una quota di mercato del 25%.
IL GRUPPO ESPRESSO
ACQUISTA LA PARTECIPAZIONE DI UNICREDITO IN KATAWEB
Milano, 9 aprile 2003 - Ieri
il Gruppo Espresso e il Gruppo Unicredito hanno perfezionato un accordo in base
al quale Gruppo Editoriale l'Espresso S.p.A. ha acquisito da Unicredito Italiano
S.p.A. il 5% del capitale sociale di Kataweb S.p.A., portando così la propria
partecipazione nella società al 100% e Unicredit Banca S.p.A. ha acquisito da
Kataweb S.p.A. il 10% del capitale sociale di Vivacity S.p.A. di cui già
deteneva il restante 90%. L'operazione ha determinato complessivamente un
esborso del Gruppo Espresso a favore del Gruppo Unicredito di 5 milioni di euro.
Contestualmente sono stati risolti gli accordi stipulati in occasione
dell'ingresso di Unicredito in Kataweb, mentre rimangono in vigore gli accordi
commerciali tra Vivacity e Kataweb stessa.
GRUPPO CREMONINI: CONCLUSA
L'OPERAZIONE DI PRIVATE PLACEMENT DEL 33,33% DI MARR. ARCA IMPRESA GESTIONI SGR
E BARCLAYS PRIVATE EQUITY NELLA COMPAGINE AZIONARIA PER UN CONTROVALORE
COMPLESSIVO DI 100 MILIONI DI EURO
Milano, 9 aprile 2003 - Cremonini S.p.A. ha
perfezionato il closing dell'operazione relativa alla cessione di una quota di
minoranza del capitale della controllata Marr, società leader in Italia nella
commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice.
Nell'ambito dell'operazione di private placement, Arca Impresa Gestioni Sgr, per
conto del fondo chiuso Arca Impresa Duemila, e Barclays Private Equity, hanno
acquisito complessivamente il 33,33% del capitale di Marr per un controvalore di
100 milioni di Euro. In particolare, dei 100 milioni di Euro derivanti dalla
cessione, 65 milioni di Euro saranno destinati alla sottoscrizione di un aumento
di capitale di Marr, mentre i restanti 35 milioni di Euro saranno incassati da
Cremonini S.p.A, attraverso la cessione diretta del 11,67% della partecipazione.
L'operazione ha l'obiettivo di sostenere le strategie di sviluppo della società
nel medio termine. I piani di crescita di Marr riguardano il consolidamento
della leadership in Italia e l'espansione dell' attività in altri mercati
Europei.
HAIER 5° GRUPPO MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI ELETTRODOMESTICI
Milano,
9 aprile 2003 - Fatturato in aumento del 21% per il Gruppo Haier che chiude il
2002 a 8.7 miliardi di Euro: in soli 18 anni Haier è divenuto il 5° produttore
al mondo di elettrodomestici: il 3° per quanto riguarda i frigoriferi e
addirittura il 1°, sempre nel "freddo", come Marchio (fonte:
Euromonitor). Con 30.000 dipendenti e 13 impianti produttivi nel mondo, Haier è
presente in 165 Paesi, con 89 linee di prodotto e 13.000 referenze: dagli
elettrodomestici ai televisori, dai condizionatori d'aria ai Dvd, dai telefoni
cellulari agli esclusivi wine cooler. Il marketing e le vendite di Haier sono
coordinate da tre Sedi Centrali: New York per il mercato americano, Qingdao per
l'asiatico e Varese per quello europeo, in particolare per i seguenti Paesi:
Austria, Benelux, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia,
Polonia, Portogallo, Scandinavia, Spagna e Svizzera. La Sede Centrale di Varese
coordina anche la logistica attraverso 4 magazzini che servono tutto il mercato
europeo, localizzati rispettivamente in Francia, Gran Bretagna, Olanda e Italia.
Grazie all'acquisizione, nel 2001, dalla Meneghetti Spa (Pd del 100% del ramo
d'azienda che produce frigoriferi e la relativa costituzione di Haier (Italy)
Appliances spa, l'Italia è divenuta il polo di riferimento nella produzione del
freddo per tutto il mercato europeo. In particolare per i frigoriferi combinati
e doppia porta la cui nuova linea produttiva è stata lanciata lo scorso mese di
gennaio. Il solo fatturato Europa 2002 è stato di oltre 100 milioni di Euro,
con più di 1 milione di pezzi venduti (dei quali il 45% nel solo comparto del
freddo), registrando uno strepitoso incremento, pari al 72%, rispetto all'anno
precedente A garanzia della qualità dei suoi prodotti e dell'affidabilità
globale dell'Azienda, Haier ha ottenuto numerose Certificazioni internazionali
quali l'Iso01 (nel 1992) e l'Iso001 (nel 1996). Innovazione, ricerca avanzata,
tecnologia, tempestività, intuito, organizzazione, capacità distributiva,
solidità e servizi altamente qualitativi: sono questi i fattori che hanno
permesso ad Haier di raggiungere traguardi importanti anticipando spesso nuove
tendenze e stili di consumo, proponendo prodotti sempre all'avanguardia e
soluzioni più consone alle mutevoli esigenze dei mercati.
OFFICE DEPOT ANNUNCIA
UN'OFFERTA DI 815 MILIONI DI EURO PER L'ACQUISIZIONE DI GUILBERT CHE HA UN GIRO
D'AFFARI DI 1,4 MILIARDI DI EURO L'ACQUISIZIONE RADDOPPIEREBBE LA DIMENSIONE
ATTUALE DELLE ATTIVITÀ EUROPEE DELLA SOCIETÀ
Venlo (Olanda) 9 Aprile 2003 -
Office Depot, Incha annunciato ieri di aver presentato un'offerta pari a 815
milioni di euro per l'acquisizione di Guilbert S.A dal Gruppo
Pinault-Printemps-Redoute (Ppr). Nel 2002 il giro d'affari di questa attività
era di circa 1,4 miliardi di euro. Il prezzo dell'acquisizione potrà essere
maggiorato di 40 milioni di euro, solo qualora il valore delle azioni di Office
Depot superasse un valore definito entro i 18 mesi dal completamento della
transazione. Il Gruppo Ppr ha informato Office Depot di aver ben accolto questa
proposta e di voler iniziare immediatamente la consultazione con le Parti
Sociali secondo la normativa europea. Ppr ha concesso a Office Depot l'esclusiva
di 30 giorni per rispondere all'offerta sottoscritta per l'acquisizione di
Guilbert. La transazione è soggetta all'approvazione delle autorità antitrust
europee. Office Depot spera di completare l'operazione entro la fine della
primavera 2003. Bruce Nelson, Chairman e Ceo di Office Depot, ha commentato,
"Questa potenziale acquisizione di una delle aziende leader nella vendita
di prodotti per l'ufficio attraverso una rete di venditori è un altro passo
avanti nella strategia di crescita a lungo termine in Europa e rafforza la
nostra già solida posizione. Per il Regno Unito, l'Irlanda, la Francia, la
Germania, l'Italia e l'Olanda questa acquisizione potrà rappresentare una nuova
stimolante piattaforma per lo sviluppo del canale di vendita alle aziende di
grandi dimensioni, complementare alle nostre attività già consolidate nel
segmento dei clienti medio-piccoli. Inoltre questa transazione ci consentirebbe
l'ingresso di questo canale in tre nuovi paesi, Belgio, Portogallo e Spagna,
dove già proponiamo i nostri prodotti attraverso la vendita per corrispondenza
con il marchio Viking. Crediamo anche che questa transazione possa contribuire a
una maggiore efficienza operativa portando benefici significativi ai nostri
clienti." "Guilbert vanta una storia prestigiosa di customer
satisfaction, successo sul mercato e relazioni consolidate con clienti di grandi
dimensioni in tutta Europa," ha aggiunto Bruce Nelson, "Attraverso
questa transazione possiamo ora potenziare il nostro spessore manageriale,
conoscenza e dimensioni del mercato nel canale della vendita diretta oltre al
nostro consolidato e profittevole business europeo nella vendita per
corrispondenza, attraverso i negozi ed Internet. In aggiunta al suo ben noto
marchio e a un valido team di collaboratori, Guilbert ci offre un'ottima
logistica ed una rete di call center in grado di supportare i nostri ambiziosi
piani di sviluppo in Europa." Rolf van Kaldekerken, President European
Operations di Office Depot ha osservato: "Abbiamo il più alto rispetto e
la più grande considerazione per Guilbert e crediamo che integrando le due
società si possa accelerare la crescita del business in maniera profittevole ed
offrire ai nostri clienti il più alto livello di servizio in tutta Europa.
Questa operazione ci consentirebbe anche di servire in modo più efficace le
grandi aziende internazionali con un'organizzazione senza eguali e di migliorare
significativamente la nostra capacità di competere con alcune alleanze
strategiche costituite da alcuni nostri grandi concorrenti". Office Depot
si aspetta che questa transazione abbia un impatto limitato sugli utili nel
corso del 2003: a seconda del momento in cui verrà chiusa l'operazione, dei
rischi legati al processo di integrazione e di altri fattori di incertezza ci
potrà essere una diluizione degli utili stessi nel 2003. Ci si attende una
crescita a partire dagli anni successivi, già nel 2004 l'acquisizione potrebbe
portare a un incremento pari al 5-10%
GRUPPO DIANOEMA: ANCHE ITALNOEMA E NOEMA
CONSULTING HANNO OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE ISO 9001:2000
Bologna, 9 aprile 2003
- Il Gruppo Dianoema, attivo nella realizzazione di soluzioni tecnologiche
dedicate al settore della Sanità, ha consolidato il proprio percorso verso
l'eccellenza: Italnoema e Noema Consulting, società appartenenti al gruppo,
hanno superato con successo la verifica ispettiva di Dnv, conseguendo la
certificazione Iso 9001:2000. Nell'ambito della propria strategia di costante
qualificazione, la certificazione diviene un passo fondamentale a tutela dei
clienti. "Il processo di certificazione è un indice significativo della
nostra volontà di crescere, mantenendo un alto livello di efficacia nella
gestione di progetti complessi. Crediamo che sia fondamentale che le aziende
ospedaliere si interfaccino con partner capaci di dare risposte puntuali e in
linea con le esigenze specifiche espresse dal settore" , ha dichiarato
Francesco Serra, Ceo del gruppo Dianoema. Dopo l'acquisizione della tedesca Gmd,
la certificazione rappresenta un ulteriore step che sottolinea la volontà del
gruppo di sviluppare il proprio business nel mercato europeo, mantenendo intatte
le caratteristiche di alta qualità che contraddistinguono i progetti
dell'azienda.
ASSOTRAVEL (ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E
TURISMO), PRENDE POSIZIONE CONTRO TRENITALIA PER LA MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI
VENDITA DELLA BIGLIETTERIA FERROVIARIA
Roma, 9 aprile 2003 - Assotravel prende
posizione contro Trenitalia, riguardo la recente modifica del contratto di
concessione di biglietteria ferroviaria, introdotta unilateralmente da quest'
ultima. La modifica in pejus, riguardante il compenso provvigionale previsto per
le Agenzie di Viaggio, comporta, infatti, conseguenze svantaggiose, rendendo la
vendita dei biglietti stessi un servizio non remunerativo a quest'ultime. In tal
senso, Assotravel intende verificare se il comportamento di Trenitalia, che
impone, in questo modo, alle Agenzie, condizioni unicamente peggiorative e senza
alcuna possibilità di negoziare gli importi, non rappresenti una violazione
della normativa in materia di tutela della concorrenza sul mercato. Le Agenzie
di Viaggio italiane offrono oggi a Trenitalia, una rete di vendita estremamente
capillare, dove la biglietteria viene venduta allo stesso prezzo dalle stazioni,
ricevendone il 7% in termini di provvigioni, ma offrendo la stessa mole di
informazioni, un servizio più confortevole, con altri servizi accessori (carta
di credito, assicurazioni), potendo permettere al cliente di proseguire con
altre modalità il proprio viaggio (per esempio treno + alloggio; treno + aereo;
treno + macchina; servizio di rimborso e prenotazioni, etc). Assotravel,
pertanto, assume una linea di opposizione contro Trenitalia, sotto l'aspetto
manageriale, perché l'abbattimento proposto porta il margine derivante dal
servizio al di sotto degli stessi costi e sotto l'aspetto strettamente
giuridico, perché viene imposto per l'accettazione un termine perentorio
brevissimo che impedisce ogni forma di contrattazione, anche a mezzo delle
stesse Associazioni di Categoria. Inoltre nulla viene chiarito sul così detto
"diritto di agenzia", che Trenitalia in precedenza escludeva dal
proprio contratto. In tal senso, quindi, Assotravel, intende verificare presso
tutte le sedi competenti la correttezza della posizione assunta da Trenitalia,
tutelando gli interessi delle Agenzie di Viaggio italiane; soprattutto in un
periodo come questo dove è profonda la crisi derivata dall'effetto combinato
del conflitto in Iraq e Sars, che ha accentuato una situazione di instabilità
del settore turismo diffusa sin dall'11 settembre 2001.
ALITALIA: IL COMITATO
ESECUTIVO SI RIUNISCE PER FRONTEGGIARE L'ATTUALE, IMPREVISTA, CONGIUNTURA LEGATA
AGLI ANDAMENTI DELLA DOMANDA ED ALLA SITUAZIONE DI GUERRA
Roma, 9 aprile 2003 -
Si e riunito ieri il Comitato Esecutivo di Alitalia al fine di assumere gli
interventi necessari sia a fronteggiare l'attuale, imprevista, congiuntura
legata agli andamenti della domanda ed alla situazione di guerra, sia a dare una
risposta durevole alle sfide di carattere strutturale che lo scenario
dell'Industria del trasporto aereo impone nel breve e medio termine. Il Comitato
Esecutivo, in particolare, ha rilevato che gli attuali andamenti nel settore
passeggeri mostrano chiaramente la fase recessiva in atto, per quanto attiene i
volumi di traffico, cui si aggiunge un trend di preoccupante deterioramento
della "qualità" del provento unitario, quindi anche del valore
assoluto dei proventi medesimi. A fronte di un incremento dell'offerta
sull'intera rete del 3,4% nel primo trimestre dell'anno (il programma di attività
era basato su un'aspettativa di domanda comunque superiore a quella registrata
nel primo trimestre dell'anno precedente), si è assistito a partire da febbraio
ad un progressivo calo del coefficiente di riempimento degli aeromobili e del
trasportato, accentuatosi con lo scoppio della guerra (nel solo mese di marzo il
coefficiente di riempimento degli aeromobili sull'intera rete è calato di 5,7
punti percentuali rispetto allo stesso mese dell'anno precedente).
Parallelamente, il provento unitario è andato erodendosi in modo preoccupante.
Quale effetto combinato dei fenomeni descritti, si è registrato un calo dei
ricavi rispetto all'anno precedente (-6,9% nel primo trimestre), che, in valore
assoluto, ha rappresentato una perdita di fatturato di Euro/Mil. circa 50. In un
quadro siffatto, Il Comitato Esecutivo ha valutato che un'adeguata risposta alle
criticità rivenienti dallo scenario può conseguirsi solo con l'attivazione di
scelte innovative sul versante del posizionamento di mercato (network, politiche
commerciali, flotta, alleanze, ecc.) e dalla costante ricerca di economie e di
elementi di flessibilizzazione sul versante dell'assetto industriale e della
struttura dei costi. Nella situazione data, si sono pertanto confermate e varate
significative misure di carattere contingente e si è avviata l'elaborazione di
interventi strutturali per affrontare adeguatamente la sfida che è necessario
vincere nei prossimi anni. In particolare, oltre a quanto già annunciato in
termini di incrementi tariffari e iniziative orientate alla riduzione dei costi
di distribuzione ed al blocco degli investimenti e delle spese non strettamente
necessarie, si è deciso, per quanto concerne il network, un taglio delle
frequenze sul mercato nazionale ed intracomunitario, la cancellazione dei
collegamenti con il medio oriente (con la previsione di un loro progressivo e
selezionato riavviamento dopo la fine del conflitto in relazione al riprendersi
della domanda) e la riduzione dell'attività intercontinentale sul nord
atlantico ed il medio ed estremo oriente. In relazione alle rimodulazioni e
riduzioni di attività che interesseranno l'intero 2003, alla situazione di calo
del numero dei passeggeri e di impoverimento dello yield che l'industria sta
evidenziando, ed alla necessità di salvaguardare una corretta proporzione tra
proventi e costi, oltre alle misure in precedenza indicate, con particolare
riferimento alle risorse si renderà quindi necessario intervenire attraverso:
misure di assorbimento degli esuberi; interventi, nell'area assistenti di volo,
diretti a modificare l'attuale composizione degli equipaggi per l'attività
nazionale ed internazionale anche in considerazione della semplificazione dei
servizi di bordo, della modifica della configurazione degli aeromobili MD82 e di
un diverso mix di offerta fra business ed economy class (in questa linea si
inquadra anche la modifica della composizione dell'equipaggio di cabina del
B777); efficientamento dell'organico del personale navigante della base Milano,
attraverso il trasferimento in loco delle risorse necessarie; perseguimento
delle opportunità di smaltire le eccedenze di risorse della categoria tecnici
di volo, anche in considerazione della prevista radiazione dell'aeromobile B747
cargo.
RYANAIR: STATISTICHE SERVIZIO CLIENTI PER IL MESE DI MARZO 2003
Milano, 9
aprile 2003 - Ryanair, la compagnia a basse tariffe N.1 in Europa, ha diffuso
oggi, 08 Aprile 2003, le statistiche del servizio clienti per Marzo 2003.
Ryanair, come espressamente dichiarato sulla sua Carta dei Servizi, si impegna a
pubblicare le statistiche del servizio clienti ogni mese, a differenza delle
linee aeree ad "alta tariffa" che sono riluttanti a rivelare i dati
delle loro performance. Il 91% dei 11.046 voli Ryanair durante il mese di marzo
è arrivato in orario. Nessuna delle altre compagnie aeree Europee fornisce
questo tipo di prestazioni, mese dopo mese. Ryanair mantiene costantemente la
posizione N.1 per puntualità battendo Easyjet in 27 delle ultime 30 settimane.
I reclami registrati ogni 1000 passeggeri sono meno di uno per il mese di Marzo,
attestandosi a 0.95 reclami. I bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri registrano
un miglioramento in febbraio a 0.60 bagagli persi.
Statistiche Passeggeri Marzo 2003
-
2002 2003
Voli Puntuali 84% 91% Reclami per 1000 Pax
0.89 0.95
Bagagli
smarriti per 1000 Pax
0.80 0.60
Risposte ai reclami entro 7 giorni
N.A. 100%
Come parte dell'impegno Ryanair nel servizio clienti, dichiarato nella Carta
Servizi Ryanair, la compagnia risponde ai reclami presentati dai passeggeri,
alle richieste relative ai bagagli smarriti e alle richieste di rimborso entro 7
giorni lavorativi. Easyjet si sforza di fornire una risposta scritta ai propri
clienti in 20 giorni lavorativi e le compagne ad "alta tariffa" in 28
giorni.
GIOVEDÌ, 10 APRILE, PRESENTAZIONE A PARMA DEL PROGETTO REGIONALE
"UNA SOCIETÀ PER TUTTE LE ETÀ: IL CONTRIBUTO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA
DI PARMA PER LA PIENA REALIZZAZIONE DEL PIANO DI AZIONE A FAVORE DEGLI ANZIANI
DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA".
Parma, 9 aprile 2003 - Sono oltre 370 gli
appartamenti, sorti o che stanno per sorgere in diverse realtà comunali del
Parmense, consentendo a molti anziani, soli o affetti da gravi disabilità che
non possono più vivere senza un sostegno, di poter scegliere se vivere nella
propria casa o andare in casa di riposo. E' questo il primo risultato di una
politica di respiro regionale, di cui Parma è capofila, e che punta a dotare le
strutture di sistemi socio - assistenziali, in rete con l'attuale sistema
sociale e sanitario, in modo da offrire un effettivo sostegno alla domiciliarità.
Per questo il Laboratorio provinciale sulle politiche per gli anziani della
Provincia di Parma ha previsto per giovedì, 10 aprile, alle 11,30 nella sala
riunioni <P.Savani> della Provincia (Piazzale della Pace, 1) una
presentazione alla stampa sul tema "Una società per tutte le età: il
contributo dei comuni della provincia di Parma per la piena realizzazione del
piano di azione a favore degli anziani della Regione Emilia Romagna".
Questa sarà l'occasione per illustrare "dove" e "come" i
Comuni del territorio hanno applicato questa esperienza per il miglioramento
della qualità della vita e di relazione, in favore degli anziani di oggi e di
domani, attraverso la realizzazione di un sistema di welfare comunitario capace
di consentire a tutti di vivere nel proprio ambiente in un sistema accogliente,
sicuro e accessibile. Alla presentazione interverranno oltre al presidente della
Provincia Andrea Borri, il presidente della Regione Vasco Errani, l'assessore
regionale alle Politiche sociali Gianluca Borghi, l'assessore provinciale alla
Sanità e Servizi sociali Tiziana Mozzoni e il presidente del Laboratorio
provinciale Anziani Mario Tommasini.
LE
ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE (ONG) INVITANO LA CONVENZIONE EUROPEA AD
ABOLIRE IL TRATTATO EURATOM
Bruxelles, 9 aprile 2003 - Oltre 100 organizzazioni
non governative (Ong) hanno invitato la Convenzione europea a non includere il
trattato Euratom nella stesura del nuovo trattato per l'Unione europea. Una
lettera, sostenuta dalle organizzazioni di tutta Europa, delinea i timori
relativi all'inclusione del trattato Euratom nella sua forma attuale, come
proposto dal presidium della Convenzione in un recente documento. Le Ong sono
critiche nei confronti degli stanziamenti per la ricerca nucleare e dei progetti
sovvenzionati, sui quali il Parlamento europeo non ha alcuna competenza. Questa
lettera fa seguito ad un appello simile presentato all'inizio di marzo. Nella
lettera si legge che "l'Euratom è esplicitamente parziale, obsoleto ed
antidemocratico". Vengono sottolineate come particolarmente preoccupanti
quattro implicazioni del trattato Euratom: la promozione dell'energia nucleare;
il mantenimento di un bilancio separato per la ricerca e lo sviluppo
sull'energia nucleare; l'assenza di codecisione con il Parlamento europeo; il
proseguimento di sovvenzioni per progetti esclusivamente nucleari. Mark Johnston,
attivista della sezione europea di Amici della Terra, ha dichiarato: "La
proposta del presidium ha cercato di difendere l'indifendibile. Sarebbe assurdo,
impopolare e rischioso danneggiare la nuova costituzione includendo [il trattato
Euratom] inalterato e quindi obbligando gli Stati membri a promuovere l'energia
nucleare. La Convenzione deve proporre una radicale revisione del trattato
Euratom." Il sesto programma quadro prevede un investimento di 1,23
miliardi di euro nelle attività Euratom; di questi, il 60 per cento circa sarà
impiegato per finanziare la ricerca sulla fusione termonucleare. Infolink:
http://www.foeeurope.org
ITALIA - GRECIA: PUBBLICATI GLI AVVISI PER IMPORT -
EXPORT DI ENERGIA ELETTRICA PER IL 2003 250 MW È LA CAPACITÀ DISPONIBILE PER
L'ESPORTAZIONE, 150 Mw PER L'IMPORT
Roma, 9 aprile 2003 - Il Gestore della rete
ha pubblicato sul proprio sito internet, www.grtn.it gli avvisi per
l'assegnazione della capacità di transito di energia elettrica sul cavo Italia
- Grecia per il periodo 15 aprile - 31 dicembre 2003. Gli avvisi indicano le
seguenti disponibilità: export in Grecia: 250 sono i Mw disponibili. I soggetti
che possono svolgere attività di vendita di energia elettrica sul mercato
libero (traders/grossisti e produttori) debbono inviare al Gestore della rete la
domanda per partecipare all'assegnazione entro le ore 15.00 del 10 aprile.
import in Italia: i clienti idonei (imprese) del mercato elettrico italiano
avranno, invece, a disposizione 150 Mw provenienti dalla Grecia. Il termine per
la presentazione al Gestore della rete della richiesta di partecipazione
all'aggiudicazione della capacità disponibile è fissato alle ore 15.00 del 10
aprile. "In un mercato come quello italiano che ha i prezzi dell'energia
elettrica tra i più alti d'Europa - hanno detto Machì e Parcu - la possibilità
per le imprese di scambiare elettricità a prezzi competitivi tramite il cavo
Italia - Grecia, rappresenta una salutare boccata d'ossigeno. Lo sarebbe ancor
di più se potessimo utilizzare tutta la capacità del cavo, che è di 500
megawatt, ma finché non sarà completata la linea Matera - Napoli S. Sofia
siamo costretti a lavorare in condizioni limitate. Con un notevole danno per la
competitività del nostro sistema economico" Infolink: www.grtn.it
L'EOLICO
OFFSHORE NEL GOLFO DI NAPOLI
Roma, 9 aprile 2003 - Dal 10 al 12 aprile si terrà
a Napoli, presso il Centro Congressi della Città della Scienza, la conferenza
europea sull'eolico offshore, dal titolo: "Offshore Wind Energy in
Mediterranean and other European Seas". La conferenza, che è alla sua IV
edizione, è organizzata dall'Enea e da Atena (Ass. Naz.e di Tecnica
Navale),dall'Ises Italia, da Idis-Città della Scienza, dall'Università di
Napoli ,e da Ivpc con il finanziamento della Commissione Europea. L'obiettivo
della conferenza è di riunire i maggiori esperti del settore provenienti da
Enti di ricerca e industrie del Nord Europa, del Bacino del Mediterraneo e del
Giappone, per un aggiornamento ed un confronto tra i ricercatori, gli operatori
e gli imprenditori di centrali eoliche interessati all'implementazione di siti
offshore nei mari europei e in particolare nel Bacino del Mediterraneo,
contribuendo allo sviluppo ed alla redditività del settore. La conferenza
costituisce l'occasione per valutare lo stato dell'arte dei vari settori
attinenti l'energia eolica, in particolare dello sviluppo tecnologico delle
turbine eoliche per applicazioni offshore, con un orientamento crescente verso
la taglia grande, in grado di offrire i maggiori vantaggi. Verranno anche
approfonditi gli aspetti relativi a: costi, impatto ambientale, potenza
installata, analisi del regime dei venti, potenziale a mare, etc. Alla fine del
2002 la potenza installata degli impianti eolici connessi alla rete a livello
mondiale è stata stimata pari a circa 30.000 Mw, con una produzione annua di
energia elettrica dell'ordine di circa 65 TWh. La quasi totalità di questi
impianti sono sulla terraferma (onshore) e da tempo hanno raggiunto una buona
competitività con altre tipologie di impianti di generazione elettrica. Lo
sfruttamento dell'energia eolica offshore, oggi ancora prevalentemente limitata
ai mari del Nord Europa per un ammontare di circa 260 Mw di potenza, collegati
alla rete elettrica di terraferma, si sta via via sviluppando con nuove
prospettive. Nelle aree del Mare del Nord presto si raggiungeranno installazioni
per una potenza di oltre1.000 Mw, utilizzando turbine di nuova concezione e ad
elevata affidabilità. Uno studio inglese stima che entro il 2007 saranno
installati nel mondo oltre 3.900 Mw offshore, un terzo dei quali lungo le coste
tedesche. Nel bacino del Mar Mediterraneo, invece, a fronte della disponibilità
di risorse eoliche di notevole interesse, ancora non si è proceduto ad alcuna
installazione, nonostante esista un notevole interesse da parte anche di società
italiane (singolarmente consorziate con partner europei) a sviluppare siti
eolici in ambiente offshore in prossimità delle coste meridionali della Sicilia
e comunque in ambiente. Per il nostro Paese sono state ipotizzati progetti per
altre aree marine, quali i siti localizzati nel Mare Adriatico, dove hanno sede
alcune piattaforme offshore per la prospezione e lo sfruttamento di giacimenti
minerari, attualmente avviate al decommissioning, ma suscettibili di essere
riutilizzate come base di riferimento per installazione di centrali eoliche. In
altre aree del Mediterraneo (Mare Egeo, coste della Turchia e dell'Egitto) sono
stati avviati studi finalizzati alla realizzazione di centrali eoliche
dimostrative. L'energia eolica offshore consiste nella produzione di energia
elettrica con schiere di turbine eoliche installate a mare, cioè con fondazioni
poggiate o fissate al fondale marino in zone di bassa profondità, normalmente
entro i 10 metri. Altri impianti eolici vengono realizzati su piattaforme
galleggianti in zone di alto fondale. Vengono considerati impianti semi-offshore
quelli con fondazione in mari protetti e poco profondi, o su frangiflutti di
porti. La Regione Campania, che è tra quelle con il maggiore livello di
sviluppo dell'energia eolica, intende fornire il proprio contributo ed
esperienza per la promozione di programmi in cooperazione con altri Paesi del
Mediterraneo e con quelli del Nord Europa. L'eolico offshore rappresenta per
l'Enea , che opera da anni nel settore delle fonti rinnovabili, un settore
applicativo per promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie. L'Ente, che è già
stato impegnato in programmi per l'energia eolica riguardanti lo sviluppo della
tecnologia delle turbine eoliche di media e grande taglia e di applicazioni in
terraferma (anemometria e siti onshore), dal 1994 ha iniziato un'azione
esplorativa sulle applicazioni eoliche offshore svolgendo valutazioni di
potenziali sulle coste italiane e su quelle dei paesi costieri del Mediterraneo
e del Mar Nero. Nell'ambito della Conferenza è stata organizzata da Solar
Energy Group anche l'Esposizione "Eolica Mediterranean Expo", dove in
oltre 30 stands vengono esposti macchinari per l'eolico offshore. e-mail:
owemes2003@isesitalia.it Infolink: www.owemes.it
www.enea.it
PRATESI NUOVO
RESPONSABILE MARKETING DI EQUIFAX ITALIA
Milano 9 aprile 2003 - Massimiliano
Pratesi è il nuovo Responsabile Marketing di Equifax Italia, consociata di
Equifax Inc., leader mondiale dell'informazione commerciale on-line sulle
imprese e i consumatori. Toscano, trentasette anni, laurea in Economia
all'università di Pisa, Pratesi proviene dall'area commerciale della Stessa
Equifax Italia. Ha iniziato la sua carriera nel gruppo bancario Monte dei
Paschi, maturando esperienze sia in ambito commerciale che finanziario. Nel 1995
è passato dalla finanza all'industria, entrando alla Magona d'Italia (oggi
gruppo Arcelor), ove ha ricoperto il ruolo di Marketing Assistant e
successivamente di Business Development Manager per il Sud Europa e il Medio
Oriente. Nel 1997, ha assunto l'incarico di Responsabile Commerciale e Marketing
in un'azienda dell'indotto, e ha anche conseguito l'abilitazione a dottore
commercialista. Nel 2000 Massimiliano Pratesi è approdato in Equifax Italia con
l'incarico di Major Account New Business, per poi evolvere all'attuale incarico
di Responsabile Marketing.
PIERO NARDI DI SIA ITALIA NUOVO PRESIDENTE ASSOREGALO
Milano , 9 aprile 2003 In occasione dell'assemblea Assoregalo, svoltasi a
Sirmione, Piero Nardi, eletto all'unanimità dal consiglio direttivo, ha assunto
la carica di presidente dell'associazione. Il mandato è biennale. Piero Nardi,
esperto conoscitore del mercato del settore area regalo e decorazioni per la
casa, ha maturato ampia esperienza in Italia e nei mercati internazionali. E'
della fine degli anni Sessanta la sua prima società, Savana Export, che disegna
e produce a mezzo terzi articoli da regalo ed accessori decorativi per la casa,
destinati principalmente all'esportazione. Attività di produzione e trading
continuata con successo negli anni, con l'ampliamento dell'operatività
soprattutto all'import e alla distribuzione in Italia. Nel 1988 fonda Sia
Italia, attraverso l'incorporazione di Savana Export in una società del gruppo
Electrolux, allora controllante del Gruppo Sia; contribuendo in più fasi, anche
all'estero, alla crescita del Gruppo internazionale Sia, tra i leader in Europa
nel settore decorazione d'interni e complementi d'arredo e nel settore regalo,
con sede a Parigi. Sposato con l'americana Jeanette, ha tre figli e risiede a
Firenze. Nardi succede nella carica a Benito Gennari, fautore dell'associazione
fondata nel 1990 e da allora presidente. Fanno parte del nuovo Consiglio
Direttivo Assoregalo: Benito Gennari (Bigiemme), vicepresidente vicario; Gerhard
Riffeser (Euromerito), vicepresidente; Franca Mentana (Creazioni Franca),
consigliere; Giuseppe Scremin (E.De Gasperi), consigliere; Luigi Fasoli (L.F.),
consigliere; Enrico Santi (Silea Socar), consigliere.
"IDL (INCONTRI DI
LAVORO) 2003": ALLEANZA PREMIA I MIGLIORI UOMINI DELLA RETE DI VENDITA A
RODI, OLTRE 800 CONSULENTI DI ALLEANZA PREMIATI DAI VERTICI AZIENDALI; IL
CAMPIONE OLIMPICO YURI CHECHI TESTIMONIAL DELL'EVENTO
Milano, 9 aprile 2003 -
Oltre 800 persone, provenienti da tutta Italia fra la rete di vendita e la
direzione generale di Alleanza Assicurazioni, si sono recate a Rodi dal 3 al 6
aprile scorsi per gli "Idl (Incontri di lavoro) 2003". I partecipanti
agli Idl sono i migliori consulenti della Rete Alleanza che hanno ottenuto
performance d'eccellenza nel corso dell'esercizio 2002; testimonial dell'evento
il ginnasta campione olimpico e mondiale Yuri Chechi. Durante i quattro giorni
di permanenza sull'isola greca, si sono alternati momenti di lavoro in aula
insieme ai formatori di Irsa (Istituto per la Ricerca e lo Sviluppo delle
Assicurazioni), a momenti di socializzazione e svago. I migliori uomini della
rete Alleanza sono stati premiati dai massimi vertici aziendali: nel corso dei
lavori Sandro Salvati, presidente e amministratore delegato di Alleanza, ha
ricordato le linee strategiche per il 2003 e ha sottolineato come:
"l'azienda individui nella centralità del cliente, nella qualità del
servizio e della consulenza sul risparmio a 360 gradi in termini di previdenza,
protezione, investimenti e servizi finanziari, gli elementi su cui è imperniata
la sua attività". "I risultati di questa filosofia aziendale - ha
proseguito Salvati - si riscontrano ad esempio nei dati che attestano il
notevole accrescimento del livello di capitali in scadenza che i clienti
decidono di riaffidarci: alla fine del 2002 la percentuale dei capitali
reinvestiti con Alleanza si è attestata intorno al 40%, mentre nel 2000 alla
partenza del programma "Reinvesto", questa stessa percentuale era
circa del 15%."
I GIOVANI E LE SCIENZE 2003 PROGETTI FINALISTI I NEO
ARCHIMEDE DEL 2003
Milano, 9 aprile 2003 - Il 14 e 15 aprile a Milano, in p.le
Morandi 2 alla Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, si
svolge la manifestazione italiana del Concorso europeo I giovani e le scienze.
Per due giorni sono visibili al pubblico gli stand e le invenzioni, le ricerche
realizzate dagli studenti inventori, finalisti a livello nazionale del Concorso
dell'Unione europea per giovani scienziati promosso dalla Direzione generale
Ricerca. I vincitori rappresenteranno l'Italia alla selezione europea che si
terrà a Budapest dal 20 al 26 settembre. La finale del concorso nazionale si
svolgerà dal 14 al 15 aprile a Milano. La cerimonia di consegna dei premi si
terrà martedì 15 aprile alle ore 11.15, ma i progetti saranno esposti al
pubblico sia il 14 (orari 9.00 - 19.00), che il 15 aprile (orari 9.00- 13.00)
presso la Fast, in p.le Morandi 2 con stand appositamente allestiti dai ragazzi
provenienti da tutta Italia, nei quali saranno visibili le invenzioni, i
progetti, i prototipi e i risultati delle loro innovative ricerche. I Giovani e
le scienze 2003 è la 15° edizione dedicata agli scienziati in erba di tutta
Europa (European Union Contest for Young Scientists). L'obiettivo è quello di
coinvolgere gli adolescenti, avvicinandoli allo studio della scienza e alla
ricerca, individuando e incoraggiando i migliori e più promettenti e dando loro
un'opportunità per emergere in un contesto internazionale.
CONSERVAZIONE DEGLI
ANIMALI NEI GIARDINI ZOOLOGICI: LA COMMISSIONE EUROPEA DECIDE DI DEFERIRE OTTO
STATI MEMBRI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE
Bruxelles, 9 aprile
2003 - La Commissione europea ha deciso di deferire Germania, Italia, Regno
Unito, Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e Finlandia alla Corte di giustizia
delle Comunità europee per il mancato rispetto della scadenza concordata di
aprile 2002 riguardante l'adozione della legislazione nazionale necessaria per
attuare una direttiva comunitaria destinata a migliorare il ruolo di
conservazione dei giardini zoologici. La direttiva è stata adottata per
assicurare che la conservazione e il benessere delle specie animali selvatiche
rientrino fra gli obiettivi principali degli zoo nell'Unione europea, che
continueranno a essere anche fonti di apprendimento per il pubblico e centri di
ricerca scientifica. La direttiva prevede che gli zoo dell'UE debbano disporre
di una licenza di esercizio e siano sottoposti a severe ispezioni da parte delle
autorità nazionali competenti. Commentando questa decisione, la signora Margot
Wallström, Commissaria per l'ambiente, ha dichiarato: "Mi delude il fatto
che, un anno dopo la scadenza dei termini, diversi Stati membri non abbiano
ancora notificato tutta la legislazione nazionale necessaria per istituire un
quadro normativo adeguato per la gestione degli zoo tale da includere tra le
loro priorità la conservazione degli animali affidati alla loro custodia.
Invito questi Stati ad adottare quanto prima le misure necessarie". La
direttiva sugli zoo intende proteggere la fauna selvatica e conservare la
biodiversità introducendo licenze di esercizio e ispezioni dei giardini
zoologici nell'UE, proteggendo e rafforzando così il ruolo essenziale degli zoo
per la conservazione degli animali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri
devono garantire che tutti gli zoo attuino le seguenti misure prioritarie di
conservazione: sistemare gli animali in condizioni volte a soddisfare le
esigenze biologiche e di conservazione delle singole specie, provvedendo a un
ambiente di vita che soddisfi le esigenze comportamentali delle varie specie e
mantenendo un elevato livello qualitativo nella custodia degli animali grazie a
trattamenti veterinari preventivi e curativi e un programma di alimentazione
sofisticati; condividere i dati ottenuti dalle ricerche sulla conservazione
delle specie (riproduzione in cattività, ripopolamento, reintroduzione delle
specie nella vita selvatica); promuovere l'istruzione del pubblico e preparare
programmi di sensibilizzazione quanto alla conservazione della biodiversità, in
particolare fornendo informazioni sulle specie esposte e sui loro habitat
naturali; adottare misure per prevenire la fuga degli animali. I giardini
zoologici devono disporre di una licenza rilasciata dalle autorità competenti
degli Stati membri, che sono inoltre tenute a svolgere un'ispezione prima di
concedere, negare o prorogare una licenza o di modificarla in misura
sostanziale. Italia, Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo non hanno rispettato
la scadenza del 9 aprile 2002 prevista per il recepimento della direttiva nella
legislazione nazionale. I requisiti concordati dal Consiglio dei ministri e dal
Parlamento europeo non sono quindi ancora stati attuati. Germania e Regno Unito
hanno notificato alla Commissione alcune misure giuridiche di attuazione, che
sono tuttavia incomplete. Nel caso della Finlandia, la legislazione comunicata
riguarda la Finlandia continentale ma non le isole Åland.
LA COMMISSIONE INVITA
GLI STATI MEMBRI AD OSSERVARE LA NORMATIVA EUROPEA SUI RIFIUTI
Bruxelles, 9
aprile 2003 La Commissione europea ha deciso di inviare all'Italia un'ultima
richiesta di conformarsi alla sentenza sulle pile contenenti sostanze pericolose
pronunciata nei suoi confronti dalla Corte di giustizia nel maggio 2002. Il
richiamo viene rivolto in forma di parere motivato ai sensi dell'articolo 228
del trattato CE. Se l'Italia non dovesse ottemperare, la Commissione potrebbe
decidere di deferirla nuovamente alla Corte di giustizia per farla condannare al
pagamento di un'ammenda. La Commissione ha inoltre deciso di deferire alla Corte
di giustizia europea Francia, Belgio, Lussemburgo, Italia, Regno Unito, Irlanda,
Grecia e Finlandia per non aver ottemperato all'obbligo di adottare norme
nazionali sui veicoli fuori uso. Gli Stati membri citati non hanno rispettato il
termine dell'aprile 2002 prescritto per l'adozione della normativa in questione
e la decisione di adire la Corte rappresenta l'ultimo passo del procedimento
giuridico previsto dall'articolo 226 del trattato. La Commissione teme che, non
attuando tali atti normativi in maniera corretta e tempestiva, gli Stati membri
finiscano per non rispettare gli obiettivi di prevenzione e riduzione dei
rifiuti concordati a livello di Unione europea e che, di conseguenza, non siano
in grado di ridurre la pressione dei rifiuti sull'ambiente. Commentando tali
decisioni, la Commissaria per l'ambiente Margot Wallström ha dichiarato:
"Nel 2000 gli Stati membri hanno deciso insieme di rendere molto più
severe le norme sui rifiuti generati dai veicoli fuori uso. Malgrado i richiami
della Commissione, otto Stati membri non hanno ancora tenuto fede agli impegni
presi. È quindi urgente che essi adottino quanto prima la normativa nazionale
che renderà efficaci queste ambiziose nuove regole." La gestione dei
rifiuti: normativa comunitaria La direttiva sui veicoli fuori uso(1) stabilisce
misure che hanno il duplice scopo di eliminare rifiuti provenienti da veicoli a
motore e componenti di veicoli giunti al termine del ciclo di vita e promuovere
il riuso, il riciclaggio ed altre forme di recupero dei veicoli. Fra l'altro, la
direttiva si prefigge anche di ridurre la presenza nei veicoli di sostanze
chimiche pericolose che ne rendono meno sicuri lo smaltimento e il recupero, e
dispone sistemi di raccolta per garantire che i veicoli fuori uso siano smaltiti
in modo efficace e tale da non recare danni all'ambiente. Francia, Belgio,
Lussemburgo, Italia, Regno Unito, Irlanda, Grecia e Finlandia non hanno
rispettato la scadenza del 21 aprile 2002 per il recepimento della direttiva
negli ordinamenti nazionali e, da allora, non hanno comunicato tutte le misure
necessarie a tal fine. La direttiva sulle pile e gli accumulatori(2) è volta a
promuovere il recupero e lo smaltimento controllato delle pile e degli
accumulatori usati che contengono sostanze pericolose, al fine di ridurre
l'impatto di tali rifiuti sull'ambiente. La direttiva in questione è stata
modificata dalla direttiva 98/101/CE della Commissione, che impone agli Stati
membri di vietare, a partire dal 1º gennaio 2000 al più tardi, pile ed
accumulatori contenenti più dello 0,0005% in peso di mercurio. Solo le pile a
bottone possono avere un tenore di mercurio non superiore al 2% in peso. La
Commissione ha indirizzato all'Italia un parere motivato a norma dell'articolo
228 del trattato, sollecitandola a prendere misure per conformarsi alla sentenza
pronunciata dalla Corte di giustizia il 30 maggio 2002 (causa C-2001/323). La
Corte ha condannato l'Italia per non aver adottato le disposizioni legislative,
regolamentari ed amministrative necessarie a rispettare la direttiva 98/101/CE.
Iter procedurale In qualità di custode dei trattati, la Commissione deve
provvedere affinché le norme del trattato e il diritto derivato siano
rispettati dagli Stati membri. La procedura da seguire è stabilita all'articolo
226 del trattato, che conferisce alla Commissione la facoltà di adire la Corte
di giustizia qualora uno Stato membro non adempia ai propri obblighi. Se
constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i
presupposti per iniziare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette
allo Stato membro in questione una lettera di "costituzione in mora",
in cui intima alle autorità del paese di presentare le proprie osservazioni
entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi. Sulla scorta della
risposta o in assenza di una risposta dallo Stato membro in questione, la
Commissione può decidere di trasmettere allo Stato un "parere
motivato" (o "secondo ammonimento scritto") in cui illustra in
modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del
diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine
(di solito due mesi). Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la
Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità
europee. L'articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di
agire contro uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente
sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. Sempre a norma
dell'articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere
sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. Per le statistiche sulle
infrazioni in generale, consultare il sito web: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions
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