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NOTIZIARIO TURISTICO
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NEWS di
SABATO 11 OTTOBRE 2003
MESE 2003
pagina
3
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I FUNGHI DELL'AVETO DAL 10 AL 12 OTTOBRE
AL PARCO NATURALE REGIONALE DELL'AVETO (LIGURIA)
L'Ente Parco propone da venerdì 10 a domenica 12 ottobre un fine
settimana dedicato ai funghi. Sarà infatti allestita presso la sede del
Parco dell'Aveto la mostra micologica "I Funghi del Parco", con
orario: sabato e domenica 9-12 e 15-19. Inoltre, domenica 12 verrà
effettuata una semplice escursione micologica alla scoperta dei funghi del
Parco accompagnati da un esperto micologo. Il punto di ritrovo è fissato
presso la sede del Parco (Borzonasca - GE) alle ore 9.30. L'escursione
prevede un costo di 6 euro a persona; bambini e ragazzi fino a 12 anni non
pagano se accompagnati da un adulto (max 2 per adulto). L'equipaggiamento
consigliato prevede scarpe da trekking, giacca a vento, zaino, borraccia,
pranzo al sacco. Prenotazione obbligatoria.
Infolink: http://www.parks.it/parco.aveto
PRIMO INCONTRO NAZIONALE DEGLI ECOMUSEI DAL 9 AL 12 OTTOBRE A BIELLA (PIEMONTE)
Si terrà ad ottobre in Piemonte il primo meeting nazionale che riunirà
tutti gli Ecomusei italiani. A quasi trent'anni dalla comparsa del termine
ecomuseo - a Digione, in occasione della IX Conferenza Generale dell'I.C.O.M.
(International Council of Museums) - ed a seguito della diffusione di
strutture ecomuseali in Europa e nel mondo, si intende aprire una
riflessione sul tema a livello nazionale, offrire un contributo al
dibattito internazionale, e proporre riferimenti comuni, utili alla
prossima definizione di una "Carta degli Ecomusei". Il primo
Incontro nazionale degli Ecomusei (che si avvale dell'interessante
preludio del convegno di Argenta cui avevano partecipato realtà
diversificate in rappresentanza delle varie interpretazioni del museo del
territorio) sarà un importante momento di informazione e scambio tra
esperti e studiosi a livello nazionale e internazionale, Enti Regionali,
istituzioni pubbliche e private che operano attivamente per la
valorizzazione dei propri territori.
Infolink: http://www.ecomusei.net
A FERRARA CON DEGAS SINO AL 16 NOVEMBRE PER SCOPRIRNE L'ARTE SEGUENDO LA
PROPOSTA DI ALBERGO ANNUNZIATA E PRISCIANI ARTSUITE
Due residenze di charme profondamente permeate di suggestioni artistiche:
l'Albergo Annunziata e il Prisciani ArtSuite diretti da Zeno Govoni, due
gioielli nel cuore di Ferrara, propongono un impedibile appuntamento per
chi ama l'arte. Un fine settimana in due strutture raffinate ma
accoglienti con la possibilità di visitare la mostra "Degas e gli
italiani a Parigi", che si terrà a Palazzo dei Diamanti dal 14
settembre al 16 novembre 2003. Parigi 1870-1890: negli anni di fuoco della
lotta impressionista, la sperimentazione e l'audacia formale di Edgar
Degas apparvero una fonte di ispirazione ideale per un piccolo gruppo di
artisti italiani che scelsero la ville lumière come patria del loro
rinnovamento artistico. A Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi,
Giuseppe de Nittis e Medardo Rosso, che seppero riconoscere nell'arte del
pittore delle ballerine il simbolo di una modernità che andava ben oltre
la semplice rappresentazione di soggetti tratti dalla vita contemporanea,
Ferrara Arte intende rendere omaggio organizzando, in collaborazione con
la National Gallery of Scotland di Edimburgo, una grande rassegna. La
prima interamente dedicata allo studio delle relazioni intercorse tra
Degas e gli artisti italiani che consente di mettere a diretto confronto
alcune delle loro opere. Oltre settanta pezzi tra olii, pastelli,
incisioni e sculture, di cui circa la metà di Degas per illustrare
attraverso i temi che lo resero famoso, dalle danzatrici dell'Opéra ai
caffè concerto, dalle corse alla bevitrice d'assenzio, come le sue
innovazioni tecniche e compositive furono poi oggetto di attenta e
raffinata riflessione da parte dei pittori italiani che ad esse seppero,
ciascuno a suo modo, dare una risposta significativa. Il passo dalla
grande arte di Degas alla sistemazione in due punte di diamante dell'accueil
ferrarese è breve. L'antica "Locanda dell'Annunciata", cara a
Casanova e oggi meta abituale di Claudio Abbado quando dirige al Teatro
Comunale, e Palazzo Prisciani, definito dallo stesso Govoni, un
"affittacamere d'artista", sono indubbiamente due contesti
fortemente intrisi di atmosfere artistiche. Basta entrare nella hall
dell'Annunziata per sentire che, tra queste mura, l'arte è di casa. Una
vetrinetta mostra le opere del ceramista Riccardo Biavati. Prove d'autore
scelte con passione, firmate da Ernesto Treccani, Remo Brindisi, Giuliano
Pini, Nani Tedeschi e da altri artisti impreziosiscono gli spazi comuni.
Quanto all'ex palazzo appartenuto alla famiglia di Pellegrino Prisciani,
geniale factotum alla corte di Ercole I d'Este, ogni suite si rivela un
atelier dove sei opere commissionate a rinomati artisti ferraresi si
offrono agli sguardi per lasciarsi ammirare. Due soluzioni da scegliere a
seconda che si preferisca il comfort che garantisce la sistemazione in un
hotel elegante ma intimo o la libertà di una delle sei suite della
trecentesca cornice del Prisciani, ciascuna dotata di doppio telefono con
linea diretta e numero personale, televisore satellitare, angolo cottura
con forno a microonde, filodiffusione in camera, angolo di lavoro separato
con collegamento per il computer e aria condizionata. Il pacchetto
week-end e mostra di Degas, valido sia per l'Albergo Annunziata sia per il
Prisciani ArtSuite, comprende due notti con prima colazione a buffet,
l'aperitivo di benvenuto, il biglietto d'ingresso all'esposizione, un
piccolo astuccio con selezione di cioccolato, un libro personalizzato
dell'hotel in omaggio e la bicicletta a disposizione per visitare la città.
Il costo per la sistemazione all'Albergo Annunziata e al Prisciani Art
Suite è di 160 euro per persona in camera doppia e di 200 euro in camera
singola.
Infolink: www.annunziata.it -
www.prisciani.com
AL CASTELLO DEI BURATTINI DI PARMA TORNANO LE CONFERENZE ANIMATE
"Far sorridere è molto più difficile che far piangere": è il
leit motiv dei grandi uomini di spettacolo. Sull'arte della risata, dello
spensierato divertissement, si sono sprecati fiumi di inchiostro, torrenti
di parole. E invece il segreto, a quanto pare e per quel che ne sapevano i
nostri nonni, sta tutto nella massima semplicità di forme e contenuti,
nella "presa diretta" con il pubblico. Se ne trovano infinite
testimonianze al "Castello dei Burattinni - Museo Giordano Ferrari"
della centralissima via Melloni, a Parma. Circa trecento metri quadri di
collezioni di teatro di animazione, pazientemente raccolte dal grande
burattinaio parmigiano in oltre sessant'anni di attività. I capolavori
intagliati nel legno, dipinti e vestiti dalla famiglia Ferrari, ma anche
quelli acquistati o ricevuti in dono da altre celebri famiglie di artisti:
500 pezzi esposti, tra burattini, marionette (attenti alla distinzione:
Pinocchio, per esempio non è un burattino, ma una marionetta, essendo
mosso da un sistema di fili, mentre il burattino è animato dalle mani
nude!), oggetti scenici, foto, copioni, manifesti, scenografie, volumi,
archivi cartacei. Tornano in ottobre, e continuano tutto l'inverno le
Conferenze animate al Castello. Ogni giovedi e la prima e la terza
domenica del mese su prenotazione (quindi i prossimi appuntamenti, dopo
quelli già avvenuti di giovedì 2 e domenica 9, sono: giovedì 16,
domenica 19, giovedì 23 e giovedì 30 ottobre 2003), appuntamento al
Castello-Museo di via Melloni, intorno alle 10.30 la domenica e le 11 il
giovedì (ovviamente è meglio presentarsi con un ragionevole anticipo),
con la conferenza- spettacolo, tenuta dai membri della famiglia Ferrari
(oggi c'è Gimmi con i suoi figli a tenere ben alto l'orgoglioso vessillo
dei burattinai e marionettisti italiani e parmigiani in particolare). Si
va per gruppi, scuole comprese (una scolaresca alla volta, per motivi di
spazio e di organizzazione e su prenotazione anche telefonica) a conoscere
dal vivo i personaggi del teatro di figura. Da Pantalone e dalle maschere
tipiche di questo genere recitativo al leggendario Bargnocla,
l'eroe-pupazzo d'Oltretorrente, scaturito dal genio popolano di Giordano,
il primo "difensore civico" della storia dei burattini. I
Ferrari, dando vita alle loro caratterizzazioni, con una serie di sketch
dal vivo, ne narrano la storia, le caratteristiche, ne spiegano la vis
comica, arricchiscono i loro racconti di vita-spettacolo vissuta, con
aneddoti, curiosità, fatti di cronaca, che a volte sono così
straordinari da sembrare inventati. Far ridere istruendo. Insomma, secondo
un detto latino: "ridentes vera dicimus" (divertendoci diciamo
il vero). L'arte più difficile e nello stesso tempo quella che si serve
dei mezzi più semplici del mondo. Appunto. Le visite guidate, su
prenotazione o richiesta, tenendo conto del numero dei partecipanti, sono
gestite, con estrema competenza e con rigore documentale, dal personale
fisso del Museo Giordano Ferrari e si svolgono in sinergia, ma anche
indipendentemente dalle Conferenze animate. Riconquistare il sorriso
dell'età più bella della vita, val bene un appuntamento al Castello dei
Burattini.
Infolink: www.comune.parma.it/castellodeiburattini
NELLA GRANCIA BENEDETTINA DI COLORNO, PER RIVIVERE UNO STRAORDINARIO
MEDIOEVO RURALE
"Il Medioevo europeo di Jacques Le Goff" a Parma offre
indimenticabili itinerari di provincia, alla riscoperta delle sorprendenti
comunità agricole monacali. Come la Grancia di Sanguigna di Colorno, che
si inaugura sabato 11 ottobre. Medioevo a Parma, che passione! La grande
Mostra ai Voltoni del Guazzatoio della Pilotta, con una cinquantina di
pezzi museali scelti dal celebre cattedratico francese Jacques Le Goff,
non si esaurisce negli itinerari di città. A Sanguigna di Colorno,
l'avventura sulle tracce dei secoli che prepararono la grande esplosione
culturale e sociale del Rinascimento italiano si chiama "Una grancia
benedettina. Il mondo rurale nel Medioevo". Sabato 11 ottobre, alle
15, l'inaugurazione con il saluto degli assessori provinciali al turismo e
all'agricoltura che hanno promosso l'iniziativa in relazione agli eventi
parmigiani "Il Medioevo europeo di Le Goff", seguita
dall'intervento di Giovanni Ballarini, antropologo dell'alimentazione
dell'Università di Parma e la presentazione da parte delle curatrici
Annamaria Piccinelli e Elvira Pallone. Tema insolito e impegnativo risolto
con estrema eleganza da un programma di visita a dir poco intrigante.
Nella 'grancia', tipica comunità agricola (diffusa in Italia e in Europa)
sorta sui terreni intorno all'abbazia e gestita dai padri conventuali, la
voce del tempo narra di un mondo rurale preindustriale in cui fatica,
preghiera e speranze erano gli unici elementi fertilizzanti. Il vero sale
della terra. Tre i percorsi, fatti di riproduzioni di antichi documenti
dell'Archivio di Stato di Parma e di affreschi di varia provenienza, brani
letterari, reperti di antica vegetazione spontanea e coltivata, musiche e
sapori dell'epoca, per illustrare un mondo complesso, immerso in paesaggi
padani selvatici e inospitali, tra boschi e paludi oggi inghiottiti dal
tempo, sede privilegiata, nell'immaginario collettivo, di diaboliche
tentazioni, di mostri scolpiti poi dagli artisti sui capitelli delle
cattedrali o descritti negli incubi pittorici di Hieronimus Bosch. Magia,
religione, lavoro. Oggi la grancia benedettina di Sanguigna di Colorno è
una moderna azienda agricola, che mantiene pressoché inalterato
l'impianto costruttivo originale e le inconfondibili tracce dell'opera
paziente dei monaci e della loro straordinaria invenzione: il Parmigiano.
Sotto quest'ottica la terza sezione della visita, quella dedicata ai cibi
e ai sapori dell'ambiente contadino e abbadiale dell'epoca, dalle carni
selvatiche condite con aceto e miele, ai pani scuri da cereali
"minori", si rivela un'esperienza sensoriale esaltante, offerta,
sabato 11, durante il rinfresco finale e dai laboratori del gusto (su
prenotazione, per un minimo di 10 persone). La chiesa benedettina, con gli
affreschi recentemente restaurati, attribuibili alla bottega di Jacopo
Loschi, le cantine dei monaci, ancora impregnate dei profumi del mosto e
degli alimenti conservati, sono visitabili su prenotazione (le visite alla
Grancia si effettuano tutti i giorni dalle 9 alle 18, usufruendo dei
supporti didattici, oppure, su prenotazione con guida. Costo: gratis i
bambini fino a 5 anni, 2 euro i bambini da 6 a 14 anni, 4 euro gli
adulti). La golena, l'insieme degli antichi canali di bonifica che si
inoltrano verso il Po, mostra ancora tracce delle cave d'argilla: una
passeggiata affascinante, da affrontare però con abbigliamento
adatto.
Infolink: www.anticagrancia.it
- http://legoff.provincia.parma.it
ITALIA GIARDINO D'EUROPA, IL PAESAGGIO: LA SUA STORIA E LA NOSTRA
RESPONSABILITÀ. I LUNEDÌ DELL'ARTE 2003/2004 CORSO DI STORIA DELL'ARTE
PROMOSSO DAL FAI - FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO
"Conosci la terra dove fioriscono i limoni, nel verde fogliame
splendono arance d'oro, un vento lieve spira dal cielo azzurro, tranquillo
è il mirto sereno l'alloro?". Così Goethe descriveva l'Italia della
fine del Settecento, conquistato dal fascino e dalla magia del nostro
paese, già a quei tempi conosciuto con l'appellativo di "giardino
d'Europa". Oggi quel giardino è in preda, purtroppo, ad un
pericoloso degrado, per l'incuranza manifesta, per lo scempio perpetrato
e, spesso, per la poca sensibilità dimostrata dai più. "Se vogliamo
che l'ambiente giochi un ruolo importante nel futuro dei nostri figli -
commenta Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente FAI - deve crescere
dentro ognuno di noi la coscienza e la conoscenza dell'importanza e della
Bellezza del nostro paesaggio." Da molti anni il FAI - Fondo per
l'Ambiente Italiano ricorda agli italiani che "si protegge ciò che
si ama e si ama ciò che si conosce" e attraverso le varie edizioni
dei "Lunedì dell'Arte" - le lezioni di storia dell'arte
svoltesi dal 1999 al Piccolo Teatro Paolo Grassi - ha cercato di
soddisfare l'esigenza di approfondire la conoscenza del patrimonio
artistico per capirlo, amarlo e tutelarlo.
Da queste considerazioni nasce l'idea del nuovo corso di storia dell'arte
promosso dal FAI per il 2003/2004: "Italia Giardino d'Europa. Il
Paesaggio: la sua storia e la nostra responsabilità". Ai visitatori
del Grand Tour, l'Italia appariva, infatti, come un giardino, agli artisti
si mostrava come un Eden ideale... Solo ripercorrendo le trasformazioni di
questo "giardino" per mezzo delle fonti iconografiche e delle
opere dei pittori che hanno immortalato i nostri panorami, è possibile
capire la complessità e il fascino del Bel Paesaggio, e di conseguenza la
responsabilità che ci lega alla sua salvaguardia. Il corso ideato dal
FAI, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Milano e Regione
Lombardia, realizzato grazie al fondamentale sostegno di Pirelli, alla
disponibilità di Skira, dell'Università degli Studi di Milano e del
Piccolo Teatro, vuole sviluppare un'idea di futuro sostenibile,
approfondendo la storia e aprendo dibattiti su temi d'attualità.
L'importante novità del corso di quest'anno, oltre all'innovativo
approccio ad un tema articolato e complesso come il paesaggio, è la
collaborazione dell'Università degli Studi di Milano con il FAI: la
maggior parte delle lezioni si terranno il lunedì alle ore 18.00
nell'Aula Magna dell'Ateneo milanese in via Festa del Perdono e ben 200
dei posti saranno gratuiti e riservati agli studenti del corso di laurea
in Beni Culturali dell'Università Statale, per i quali la partecipazione
al corso "Italia Giardino d'Europa. Il Paesaggio: la sua storia e la
nostra responsabilità" varrà a titolo di 3 crediti formativi per la
frequenza ad almeno 15 lezioni.
Questa collaborazione testimonia, una volta di più, da una parte la
profonda importanza che il FAI riserva alle generazioni che prenderanno in
consegna il Paesaggio, eredi del non facile compito di tutelare e salvare
il nostro patrimonio, dall'altra il riconoscimento da parte dell'Università
Statale del contributo scientifico della Fondazione e di conseguenza della
qualità e della serietà con cui il FAI si fa promotore della diffusione
dell'arte e della cultura della Bellezza.
Il corso "Italia Giardino d'Europa. Il Paesaggio: la sua storia e la
nostra responsabilità" affronta diversi e articolati nuclei
tematici: ad un filone storico-artistico supportato da un accurato
apparato iconografico, che verterà sulla lettura della percezione del
paesaggio nell'arte, si affiancheranno lezioni più specifiche sulla
storia e l'architettura dei giardini, e lezioni d'attualità dedicate
all'analisi di problematiche ambientali, per sollecitare il pubblico a
riflettere sull'importanza del paesaggio italiano quale valore in se' da
conoscere, apprezzare e tutelare nella sua inconfondibile unicità. Alcune
lezioni saranno precedute da una breve lettura, ad opera di giovani attori
allievi della Scuola di Teatro del Piccolo Teatro, di brani di letteratura
e poesia scelti a cura di Maria Luisa Meneghetti, docente di Filologia
Romanza all'Università degli Studi di Milano, che introducono l'argomento
della lezione. Il comitato scientifico composto da Carlo Bertelli,
Pierluigi Cervellati, Fernando Mazzocca e Alessandro Viscogliosi ha
indicato 34 professori tra storici, storici dell'arte, architetti,
archeologi, giornalisti, agronomi e letterati che condurranno il pubblico
alla conoscenza della cultura del paesaggio nell'arte. Sarà un viaggio
che partirà dallo studio del mitico giardino dell'Eden di Mons. Ravasi,
(Prefetto dell'Ambrosiana di Milano), per arrivare all'analisi del
rapporto tra la cultura fiamminga - che legge il paesaggio con la lente
d'ingrandimento - e quella italiana del '400, che esalta il paesaggio
idealizzato di stampo classico, raccontato da illustri studiosi quali
Enrico Castelnuovo - (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Antonio Pinelli
(Università degli Studi di Pisa), fino alla grandiosa sintesi leonardesca.
Il corso promosso dal FAI intreccia alla storia dell'arte lezioni dedicate
al patrimonio culturale e alla società civile a cura di Salvatore Settis
(Direttore Scuola Normale Superiore di Pisa), alla minaccia ecologica e
alle possibili soluzioni per un futuro sostenibile a cura di Giovanni
Sartori (Accademico dei Lincei e autore del libro "La terra
scoppia"), in modo da fornire tutti gli strumenti e le chiavi di
lettura a chi ascolta per leggere e capire il valore che ha avuto e che ha
tuttora la cultura del paesaggio. L'affascinante itinerario alla scoperta
del Bel Paesaggio italiano prosegue con le incursioni di artisti stranieri
quali Claude Lorrain e Poussin fino al "ritratto" del paesaggio
nelle opere di Philip Hackert descritto da Cesare De Seta (Direttore
Centro Studi Iconografia della città europea, Università di Napoli
Federico II) e la pittura dei Macchiaioli relazionata da Carlo Sisi
(Direttore Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). L'idea di paesaggio
nel '900 sarà studiata anche attraverso l'arte del cinema e della
fotografia fino alle più recenti espressioni della Land Art, raccontate
da Angela Vettese (Direttrice corso di laurea specialistica in
progettazione e produzione delle arti visive, IUAV Università degli
Studi, Venezia). La storia dell'arte si intreccia naturalmente con la
storia dell'architettura del paesaggio: ecco quindi un percorso che
conduce dai cinquecenteschi giardini all'italiana ai parchi reali delle
Ville di Caserta e della Residenza di Savoia, illustrati da Margherita
Azzi Visentini (Politecnico di Milano), dalla nascita del giardino
pubblico fino al paesaggio re-inventato per i siti archeologici. Le
lezioni di carattere storico saranno intercalate da un seminario tenuto
dall'architetto Pierluigi Cervellati - urbanista che tra i primi in Italia
ha cercato di porre rimedio a tanti scempi con la realizzazione di attenti
piani urbanistici sul recupero dei centri storici - sullo stato del
Paesaggio italiano, avente un taglio più tecnico, di carattere
legislativo e progettuale con riferimento anche a casi concreti.
Sede del corso: Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano (via
Festa del Perdono 7), alcune lezioni si terranno al Piccolo Teatro
Strehler (largo Greppi 1 - Milano). Le lezioni si terranno alle ore 18,
per la durata di un'ora e 15' circa ciascuna.
Per informazioni: FAI, tel. 02 /46.76.15.86. E-mail: faiarte@fondoambiente.it
LA STAGIONE TEATRALE MILANESE NEL MESE DI OTTOBRE: SAN PIETROBURGO
PROTAGONISTA AL PICCOLO, SOFISTICATE COMMEDIE AL TEATRO MANZONI E AL
CARCANO, FARSE DIVERTENTI ALLO SMERALDO
Ancora una volta mentre le giornate si accorciano, cominciamo a esplorare
le offerte dei palcoscenici milanesi, sempre intriganti e all'avanguardia.
Un trascinante musical è in arrivo al Teatro Nuovo (tel.02/76000086) con
l'arte di Raffaele Paganini che interpreta "Rodolfo Valentino",
un mito entrato nella leggenda anche grazie ad una morte inaspettata e
misteriosa. Simbolo della bellezza mediterranea, attore raffinato e
seducente, Rodolfo Valentino guadagnò la fama di grande amatore grazie a
film di enorme successo. Sguardo tenebroso, aspetto curato, modi
cavallereschi rivivranno sulla scena del Nuovo grazie alla eleganza di
Raffaele Paganini, ballerino e attore capace di passare dai ruoli più
moderni e atletici ai ruoli romantici e sensuali. Tutt'altra atmosfera nei
primi spettacoli del Teatro Carcano (tel.02/55181377) che propone un
classico di grande profondità: "Il berretto a sonagli" di
Pirandello con Giulio Bosetti nella parte di Ciampa, al centro di uno
strano rapporto coniugale inquietante e dubbioso come in tutti i triangoli
pirandelliani e "La vedova Socrate" portato in scena da Franca
Valeri che con la sua ironia sottile incarna una Santippe popolare e
linguacciuta che non riesce a capire questo importante e sapiente marito
passato alla storia. Ma il suo Socrate non era quello che parlava di
filosofia "a tavola, a letto, in bagno!" Un omaggio a San
Pietroburgo che compie quest'anno trecento anni va in scena sui
palcoscenici del Piccolo (tel.02/72333222) che ospitano grandi registi per
grandi autori: Patrice Chereau, Peter Brook, Lev Dodin che per pochi
giorni nell'arco di ottobre e dei primi giorni di novembre, offriranno
spettacoli intensi, originali, espressivi di tradizioni e stili
drammaturgici particolari. Si passa dal Coro di Mosca, commedia sulla
Russia ai tempi di Krushev tra sogni pubblici, litigi familiari e prove di
canto, all'Arca Russa, che in un unico piano sequenza racconta la storia
della città fiabesca sulla Neva. Indispensabile prenotare, anche perché
gli spettacoli del Piccolo sono un cult per tutti gli appassionati di
teatro. Al Festival dedicato a San Pietroburgo si alternano spettacoli
diversi come il divertente "I bambini sono di sinistra"
interpretato da Claudio Bisio al Teatro Strehler: ironia, impegno sociale,
ricordi, canzoni si sommano con piacevole varietà. Una serata di spassose
risate è garantita con "Motonave Cenerentola" in scena fino al
2 novembre al Teatro Smeraldo (tel. 02/29006767) in cui Teddi Casadey
sogna lo sfavillio di Las Vegas, ma poi nella vita vera porta i turisti in
gita col barcone alla torre petrolifera che svetta al largo di Riccione.
Tutto ruota intorno ad un maialificio, ai vitelloni di provincia
romagnola, al kitsch di piada, pesciolini e insegne colorate notturne.
Protagonista ovviamente il comico Paolo Cevoli inventore del personaggio.
E promette risate tenere e sottili anche "Il paradiso può
attendere" in scena al Manzoni (tel.02/7636901) con un brillante
Gianfranco D'Angelo accompagnato da Brigitta Boccoli: una sofisticata
commedia in cui Joe, una volta in Paradiso, scopre di essere morto per
sbaglio prima del tempo stabilito. Per tornare in vita deve trovare un
altro corpo disponibile, il che comporterà una serie di guai e di
situazioni esilaranti. L'allestimento conserva l'atmosfera di favola
fantastica dai valori romantici che in qualche momento può anche far
luccicare gli occhi e intenerire. Per i più piccoli suggeriamo due
idee di sicuro successo: i bambini amanti dello sport sceglieranno i
giocattoli interattivi Lego costruiti in collaborazione con gli esperti di
basketball e di Hockey e si divertiranno a costruire mini-figures a molla,
per giocare vere partite. Le bambine invece si faranno affascinare dalle
nuove Flavas Mattel, dedicate alle giovanissime nello stile Hip Hop delle
tribù metropolitane. Sono 4 simpatici personaggi, Tika, Happy D, P.Bo e
Liam, alte dai 25 a 30 centimetri, dalle articolazioni snodate, e
caratterizzate da due differenti look, street e sport, entrambi ricchi di
accessori moda come felpe, pantaloni larghi a vita bassa tipici della moda
rapper, stravaganti e creativi tatuaggi e make up. Ogni confezione della
linea rappresenta con una "scenografia" divertenti ambientazioni
delle grandi metropoli.
"VIVRE LIBRE": ARTISTI DI STRADA A PARMA
Antichi giullari, saltimbanchi, mangiafuoco; giocolieri, funamboli e
commedianti. In una parola: artisti di strada. Alcune loro compagnie si
esibiranno a Parma nel pomeriggio di sabato 11 e in quello di sabato 18
ottobre in piazza della Steccata e nell'attigua via Mameli nell'ambito
dell'iniziativa che ha per centro la mostra fotografica 'Vivre libre', che
si inaugura venerdì 10 ottobre nella vicina Galleria del Teatro.
L'esposizione rimarrà aperta fino al 26 ottobre. In mostra sono esposte
60 fotografie in bianco e nero realizzate due anni fa da Lorenzo Ziliotti
del Grandangolo nel corso della tournée a Parma del Circo Bidon, altra
espressione artistico-esistenziale della vita girovaga e del "vivere
libero". L'iniziativa è organizzata dall'Assessorato alle Attività
Culturali e Teatrali del Comune di Parma e dalla Fondazione Monte Parma,
in collaborazione con il circolo fotografico "Il Grandangolo".
Gli artisti coinvolti, esperti nella loro arte quanto nella capacità di
coinvolgere il pubblico di passaggio sia grazie all'abilità tecnica e al
talento, sia grazie alla spontaneità della consumata arte
dell'improvvisazione, si esibiranno sabato 11 ottobre dalle ore 15.
Inizieranno in piazza della Steccata, alternandosi, 'I Giullari del
Diavolo' (con due spettacoli), e la compagnia 'Il Conte Schippa'. Il loro
repertorio include numeri di improvvisazione, giocoleria e danza. Dalle
15.30 alle 18.30 invece, nei pressi della Galleria del Teatro,
nell'attigua via Mameli, si esibirà Otto, il mago pazzo che fa un 48, con
uno spettacolo appositamente pensato per i bambini, che vedrà
protagonista un personaggio un po' folle con la pretesa di misurasi con la
magia. Sabato 18 Ottobre, sempre in Piazza della Steccata, si proseguirà
con la compagnia 'Fratelli Ochner', che proporrà altri interessanti
numeri di giocoleria e trasformismo. Questi artisti, reduci da spettacoli
in teatro e nelle strade e da esperienze internazionali, coltivano questa
suggestiva forma di spettacolo anche a carattere umanitario, collaborando
con associazioni e fondazioni per interventi e laboratori socio-educativi
in Sudamerica, Mozambico, campi Rom e località terremotate. Gli
spettacoli sono completamente gratuiti.
Per informazioni: tel. 0521/218968.
"VIVRE LIBRE" LA MOSTRA FOTOGRAFICA
Il mondo magico e poetico del Circo d'altri tempi sarà evocato negli
scatti fotografici in bianco e nero proposti dall'Assessorato alle Attività
Culturali e Teatrali del Comune di Parma e dalla Fondazione Banca Monte di
Parma, in collaborazione con il circolo fotografico "Il
Grandangolo", dal 10 al 26 Ottobre 2003 a Parma presso la Galleria
del Teatro, in Via Mameli. La mostra, dal significativo titolo "Vivre
libre", prevede l'esposizione di 60 fotografie realizzate da uno dei
soci fondatori del circolo Il Grandangolo, Lorenzo Ziliotti, durante la
tournée effettuata due anni fa a Parma, negli spazi della Cittadella, dal
"Circo Bidon", una compagnia circense composta da una decina di
artisti, quattro galline, un cavallo e una scimmietta. Era allora, prima
del malinconico scioglimento, l'unico circo al mondo ancora trainato da
cavalli. Un piccolo, semplice circo, che dopo un avvio incerto, senza
tanti clamori e fosforescenti richiami pubblicitari, aveva riscontrato un
successo clamoroso a Parma, e aveva dovuto prolungare la sosta di qualche
giorno per fronteggiare tutte le richieste. Magia di uno spettacolo che
raramente si incontra, poesia e arte incontaminata aveva avvicinato il
"Circo Bidon" agli adulti e ai bambini anche negli attimi di
quotidianità al di fuori del momento strettamente legato all'esibizione.
Momenti di vita nomade raccontati dal fotografo in modo delicato e
naturale, perché lui, incantato ed anche curioso spettatore, ha vissuto
realmente per due mesi con la strana compagnia, condividendone la
preparazione, gli allenamenti, le pause, la cena, i silenzi, le gioie, gli
entusiasmi. Commenta Lorenzo Ziliotti: "Ho scelto l'utilizzo di un
deciso contrasto chiaro/scuro con l'intendimento di creare un forte
impatto emotivo per esprimere anche attraverso la stampa le forti
sensazioni da me provate: gioia - tensione - tranquillità - serenità -
pace - spirito di gruppo e la riscoperta di valori perduti quali la dignità,
la semplicità, l'orgoglio. In una parola: libertà di vita, VIVRE
LIBRE". Scrive Luigi Franco Malizia: "Ogni tassello della storia
è complementare dell'altro, sulla scia di un gusto espressivo garbato,
raffinato, giocato sull'adozione di soluzioni chiaro-scurali di grande
atmosfera ed effetto onirico. Tutto concorre, me lo si lasci aggiungere,
al determinismo di una narrazione dalla quale traspaiono evidenti
entusiasmo, rispetto ed affezione per la "materia" oggetto di
indagine. (...) Debbo dire che le immagini di Lorenzo Ziliotti hanno
suscitato in me perentorie emozioni ma, aggiungo volentieri, anche
ammirazione per i ben impiegati discernimenti compositivi che alle
emozioni hanno saputo dare sbocco e connotazione". E ancora Paolo
Barbaro: "Ziliotti svolge un racconto intenso e ravvicinato (e, per
un tratto della sua esistenza, interno) e coerentemente (forse
inevitabilmente) usa le modalità e le scritture proprie di un certo réportage.
Non cerca i momenti eccezionali, le situazioni insolite e impressionanti,
cerca invece di rendere nel modo più articolato possibile un vivere
quotidiano profondamente intriso di concentrazione e di essenzialità, una
concezione globale e quasi religiosa del fare artistico che invade ogni
spazio dell'esistenza. (...) Ogni immagine rimanda ad un'altra scovando la
teatralità del quotidiano. Le foto non sono scattate di nascosto; gli
artisti del circo sanno che Ziliotti è lì per fotografarli, dopo un
certo tempo la sua presenza entra a far parte della vita del circo stesso,
una delle rappresentazioni tra le altre a cui i soggetti non reagiscono in
modo difensivo o esibito. (...) Non è un caso che vengano in mente altri
fotografi -della strada- a proposito di queste inquadrature fitte di
rimandi interni ed esterni, di inquadrature in abisso, di rilievo lirico o
drammatico dato alle pause e ai momenti in cui "non accade
nulla". (...) Il dato lirico è spesso quello che resta fuori dal
perimetro del palco, in tutto il resto del vivere, che in questa occasione
Ziliotti ha ricondotto nel quadro della sua fotografia." La rassegna,
ad ingresso libero, si svolge grazie al contributo della Fondazione Monte
di Parma e rimarrà aperta dal 10 al 26 ottobre tutti i giorni escluso il
martedì, con gli orari 10-13 e 16-19. La mostra, che proporrà al
pubblico anche un catalogo con una selezione delle immagini esposte, sarà
inaugurata venerdì 10 ottobre alle 17.30, senza escludere la presenza
dissacrante di qualche saltimbanco in vena di scherzi e di qualche
inaspettata sorpresa.
Informazioni: Mariacristina Robuschi, Palazzo Pigorini, tel. 0521/218968,
e-mail m.c.robuschi@comune.parma.it
APRE IL MUSEO DEL PARMIGIANO REGGIANO: 22 NOVEMBRE A SORAGNA (PARMA)
Il primo "Museo del Parmigiano-Reggiano" verrà inaugurato
sabato 22 novembre, alle ore 10,30, a Soragna. Una location quanto mai
appropriata, dato che la sede prescelta per ospitare la nuova casa del
"principe dei formaggi" sarà un antico "casello" di
metà '800, il vecchio caseificio del principe Meli Lupi, appositamente
restaurato e integrato con nuovi ambienti. Ma si tratta solo della prima
di tre strutture museali dedicate al cibo che, nell'arco di un paio
d'anni, sorgeranno in provincia di Parma per celebrare altri due
inestimabili patrimoni della food valley padana: il Prosciutto di Parma e
i prelibati salumi tipici del comprensorio (dal Salame di Felino al
Culatello di Zibello, senza dimenticare la Coppa e la Spalla di San
Secondo), in un museo che sorgerà nel Foro Boario di Langhirano e il
pomodoro con sede al Parco del Taro, nella quattrocentesca Corte di
Giarola, a Collecchio. Un'idea forte, nata dal Comitato Promotore dei
Musei del Cibo di Parma, sostenuto dai Consorzi del Prosciutto di Parma e
del Parmigiano Reggiano, e finanziato dalla Provincia di Parma, da Agenda
2000, dai Comuni interessati e dalla Fondazione Cariparma con un
investimento complessivo che si aggira sui 4 milioni di euro per le tre
opere previste. "Il progetto punta a valorizzare non solo alcuni tra
i prodotti tipici più pregiati del made in Italy - spiega Albino
Canapini, assessore provinciale alle Attività Produttive - ma anche le
tre Strade dei Sapori (Prosciutto, Culatello e Funghi Porcini) e quindi il
territorio". E partire dal Parmigiano-Reggiano è quasi d'obbligo, un
"simbolo di cultura e civiltà". È proprio nell'unico
"casello" rotondo originale rimasto che sarà ricreato a Soragna
un tipico caseificio dei primi del '900, con tutto l'equipaggiamento
necessario per la produzione del formaggio: una raccolta di strumenti
d'epoca come la grande caldaia a campana di rame (originale dell'800), che
campeggia nella prima sezione del museo o l'antico carrettino del latte
che veniva trascinato a mano, una motrice a vapore e una zangola di inizio
secolo. Ma sono circa un centinaio gli utensili radunati che consentono di
conoscere meglio il grande patrimonio di arte e tradizione che si nasconde
dietro una forma di Parmigiano. Nella "Sala della Salamoia",
poi, saranno allestiti numerosi pannelli illustrativi sulla storia del
Parmigiano e sul suo versatile utilizzo gastronomico, mentre nella
"Sala del latte", che ospita la terza sezione, verranno proposte
numerose e dettagliate spiegazioni sulla stagionatura e sul Consorzio del
Parmigiano-Reggiano. Inoltre, questo spazio sarà riservato a ulteriori
approfondimenti e all'utilizzo di materiale multimediale (è stato
preparato un Cd-Rom alla fine del percorso sulla storia del formaggio, un
glossario, la possibilità di compiere un viaggio virtuale nel mondo del
Parmigiano e altre informazioni interessanti). Mentre i vecchi edifici
rustici, annessi al museo-caseificio, ospiteranno la biglietteria, un
magazzino, uno spaccio dove si potranno fare acquisti golosi naturalmente
in tema (ma non mancheranno nemmeno i gadget come il
"coltellino" per spezzare squisite scaglie di formaggio) e la
sala degustazione. Perché dopo avere scoperto i suoi segreti, assaporare
uno spicchio di Parmigiano sarà ancora più gratificante! E per una
cerimonia di inaugurazione che si rispetti, sabato 22 novembre, non
mancherà un altro ospite illustre che con il Parmigiano ha più di un
legame, dal momento che è esattamente su un'isola a forma di formaggio
che vive: Geronimo Stilton, il simpatico topo giornalista, rivale nostrano
di Harry Potter, nato dalla fantasia di alcuni scrittori misteriosi, che
coinvolgerà grandi e piccini in una divertente presentazione. Il Museo
del Parmigiano-Reggiano sarà aperto nei weekend e su prenotazione. Il
biglietto costa 5 euro e prevede la visita con degustazione.
Infolink: www.museodelcibo.it
BASTIAN CONTRARIO, IL RISTORANTE SULLA COLLINA DI MONCALIERI FAMOSO PER I
69 ANTIPASTI
Adagiato sulla collina di Moncalieri, il Bastian Contrario è una delle più
famose locande tipiche del torinese. E' rinomato per i suoi 69 antipasti,
che vengono serviti a buffet su di una lunga tavolata illuminata da
lampadari in stile Liberty. Il ristorante fu fondato nel 1971 da Domenico
Grassotti, che volle dare al locale il nome di un brigante piemontese
vissuto nel XVII secolo, quel Sebastiano detto appunto 'Bastian Contrari'
per il singolare cambiamento di vita: da guardia di Carlo Emanuele
II a ladro gentiluomo. Costretto alla macchia, divenne leggendario per le
sue imprese da brigante buono e difensore dei poveri. L'appellativo di
bastian contrario da allora è divenuto un'espressione tipica piemontese
per indicare una persona abitualmente controcorrente, ed è un po' così
che vuole essere anche questo originale locale, che propone ogni sera,
invece del classico menu, un'infinita scelta di pietanze, da gustare a
volontà in un ambiente informale che mescola diversi stili ed elementi
decorativi per ricreare la tipica atmosfera, un po' nostalgica ma calda e
rassicurante, della vecchia casa di famiglia. Oggi il Bastian Contrario è
gestito dagli eredi di Domenico, Isabella e Mariangela Grassotti, insieme
a Massimo Maina e Roberto Anfossi. Particolare attenzione è dedicata
all'accoglienza del pubblico: Isabella riceve i clienti, Mariangela e
Roberto suggeriscono ed illustrano gli antipasti, Massimo funge da
'anfitrione' consigliando vini e pietanze, raccontandone origine ed
aneddoti. Una cena al Bastian Contrario permette di assaggiare ben 69
antipasti e scegliere successivamente un primo, un secondo ed un dolce tra
i piatti del giorno al prezzo fisso di 40 euro. Nel prezzo sono inclusi i
vini proposti dalla casa: oltre al Pinot dell'OltrePo Pavese, che
accompagna gli antipasti, nel periodo primavera-estate viene proposto un
giovane Ruchè di Castagnole Monferrato spillato in botte e servito in
caraffa. Il Bramaterra del vercellese, novità introdotta quest'anno per
il periodo invernale, sembra destinato a conquistare molti estimatori tra
gli amanti del vino. La cucina è rigorosamente casalinga: ogni pietanza
viene preparata in giornata utilizzando solo ingredienti freschi,
selezionati ed autoctoni come la farina del Mulino Sobrino, il lardo ed il
salame di trippa di Moncalieri. Nel corso di trent'anni di attività
alcuni tra i piatti proposti dal Bastian Contrario sono diventati un must
per i clienti più affezionati. Tra questi i famosi Tajarin del Brigante,
preparati freschi tutte le sere, conditi con mocetta, panna e tartufi; la
Tufeja alla Canavesana, ricetta a base di fagioli bianchi di Saluggia
e cotiche, serviti nell'autentica tufeja di terracotta; il Tapôlon
d'Asino, antico piatto di Borgomanero (NO), preparato con carne d'asino
sminuzzata e verze e i Dôndoret del Cardinale, piccoli gnocchetti di
uova, patate e farina conditi con il Castelmagno, superbo formaggio della
provincia di Cuneo.
Tra i dolci non possono mancare i Brüt e Bôn, fragranti biscotti alle
nocciole tostate in forno a legna e la Coppa Bastian Contrario, un gelato
di crema con cioccolato fondente e granella di nocciole d'Alba, sempre
molto richiesto dalla clientela. Per concludere in bellezza i padroni di
casa offrono un delicato rosolio digestivo, ricavato da un'infusione di
bacche di Ginepro e China Martini. Il Bastian Contrario si trova in Strada
Moncalvo 102, a Moncalieri (TO). Come amano ricordare i simpatici gestori:
'Tutte le strade conducono al Bastian Contrario', e in effetti, una volta
arrivati ai piedi della collina torinese, è abbastanza semplice
raggiungere il luogo imboccando una delle strade che risalgono la collina
verso il Colle della Maddalena. Da Corso Vittorio Emanuele II, nel cuore
di Torino, si attraversa il ponte per imboccare corso Fiume; arrivati in
Piazza Crimea si gira a destra in Viale Thovez, e in fondo il viale a
destra si percorre Strada Valsalice in direzione Colle della Maddalena/
Revigliasco.
Il locale è aperto solo di sera, a partire dalle ore 20, con chiusura
settimanale la domenica. E' gradita la prenotazione, specialmente durante
i mesi estivi (resta aperto tutto agosto), quando l'aria sempre fresca
della collina lo rende uno dei ristoranti prediletti non solo dai
torinesi, ma dai sempre numerosi turisti stranieri di passaggio.
COSACUCINO.IT 'PRIMA PAGINA' E 'VIAGGIA E ASSAGGIA'
Cosacucino.it è un progetto che si propone la diffusione e la promozione
della cucina italiana sul Web, attraverso un sistema di ricerca delle
ricette molto sosfisticato. La cucina è uno dei settori in cui la qualità
italiana fa scuola nel mondo, e noi abbiamo voluto aiutarne la diffusione
di questa miscela di arte e tradizione. A questo scopo siamo partiti dalla
ricchezza delle tradizioni famigliari, e abbiamo classificato ricette e
ingredienti, avendo cura di inserire quelle già provate e di sicura
realizzabilità. Il tutto è stato integrato con i vini suggeriti da
collaboratori sommeiller, e altre informazioni utili per poter raggiungere
un eccellente risultato in cucina. Ma cos'è Cosacucino.it? Cosacucino è
soprattutto un servizio gratuito offerto a tutti quelli che sono
interessati alla cucina italiana. 'Prima Pagina' e 'Viaggia e Assaggia'.
Per tutti gli appassionati, i curiosi e per coloro che desiderino
informarsi ed informare sui temi inerenti il mondo enogastronomico. Per
tutti gli appassionati, i curiosi e per coloro che desiderino informarsi
ed informare sui temi inerenti il mondo enogastronomico Cosacucino curerà
la sezione "Prima Pagina" dedicata all'informazione. La
"Prima Pagina" sarà affiancata dal servizio offerto dalla
Redazione nel canale "Viaggia e Assaggia": un servizio di
informazioni turistiche dinamico ed innovativo, offerto come un cocktail
di luoghi e atmosfere, arte e paesaggi, tradizioni e artigianato, aziende
agricole e agriturismo.
Infolink: http://www.cosacucino.it/press/press_index.php
AUTUNNO IN DOLCEZZA A PERUGIA TRA LE DELIZIE DI EUROCHOCOLATE E GLI
SPLENDORI DEL BRUFANI PALACE
Un autunno in dolcezza. È quanto promette Eurochocolate, la kermesse
ludico-gastronomica per cioccolatofili che, dal 18 al 26 ottobre,
trasformerà Perugia in una gigantesca pasticceria a cielo aperto. Al
"cibo degli dei", il più goloso degli alimenti, l'incantevole
cittadina umbra dedica da dieci anni un festival che incontra ogni volta
sempre nuovi fan. Dal 1994, anno di fondazione del festival, il cioccolato
in Italia ha subìto una profonda trasformazione, soprattutto per quanto
riguarda il suo rapporto con i consumatori dal punto di vista quantitativo
e qualitativo. Prova ne è la nascita di tante grandi e piccole realtà
produttive, l'introduzione del concetto di cru, la sensibilizzazione
crescente dei consumatori per il rispetto della storia e della ricetta del
prodotto, l'impegno di tanti protagonisti a favore di un consumo etico e
solidale. Tanti gli eventi in programma: mostre, da "Cioccolato:
passione tra la gente" a "Dolceamaro", happening come il
Chocolate Show (l'irresistibile emporio tutto cioccolato che vede
protagoniste oltre 130 aziende) e il ChocoCircus. E ancora Master (24-26
ottobre), Sculture di cioccolato (domenica 19 ottobre), seminari come
quello dall'intrigante titolo "Cioccolato o Cioccolata? Maschio o
Femmina?" (sabato 18 ottobre) e persino Nozze al Cioccolato (domenica
19 ottobre). E per assaporare fino in fondo un appuntamento così goloso
niente di meglio che regalarsi un week-end all'Hotel Brufani Palace. In
posizione unica, nel centro storico di Perugia, il Brufani Palace da oltre
cento anni viene scelto da reali e personalità illustri del mondo della
politica, della finanza e dello spettacolo. E la ragione è evidente tanto
che per la sua consolidata allure e ospitalità, il Brufani fa parte dei
SINA Hotels, che offre alberghi di lusso a Milano, Roma, Venezia, Parma,
Firenze, Viareggio e Torino. Saloni sontuosi dai soffitti dipinti e dai
grandi camini in pietra, camere e suite arredate
con arredi di pregio e preziosi tessuti contribuiscono a creare
un'atmosfera
elegante, ma sempre calda e accogliente. E al ristorante "Collins"
si potranno apprezzare i piatti tipici della cucina umbra con
un'eccellente scelta di vini. L'ampia terrazza panoramica, una piscina
coperta che si staglia tra volte medievali mentre dal pavimento
trasparente si possono ammirare gli originali resti etruschi e un
nuovissimo centro fitness completano i servizi dell'hotel. Due giorni
all'Hotel Brufani Palace in camera doppia, con un pernottamento, la prima
colazione e l'ingresso a Eurochocolate costano 175 euro per persona
(supplemento singola 88 euro).
Infolink: www.brufanipalace.com
AL PREMIO CARNIA ALPE VERDE QUEST'ANNO È DI SCENA IL FORMAGGIO DI
MONTAGNA (18 - 19 OTTOBRE 2003)
Ricotta affumicata e formadi frant, Carnia e gialìns, formaggi di malga e
latteria... Un week-end dedicato alla gastronomia e ai prodotti della
montagna carnica: il Premio Carnia Alpe Verde, in programma a Tolmezzo (Ud)
il 18 e 19 ottobre, sarà dedicato quest'anno ai formaggi di malga e di
latteria di montagna e al mondo silvopastorale di cui sono una delle
espressioni più autentiche. Le due giornate si preannunciano un
appuntamento assolutamente da non perdere per i buongustai, ma anche per
chi vuole passare due giorni in totale relax, nella tranquillità della
montagna friulana, riscoprendo i sapori veri e genuini di un tempo, che
gli artigiani della Carnia hanno saputo preservare dalla minaccia
dell'omologazione del gusto. E così sarà possibile scoprire le decine di
tipi di formaggio che ancor oggi vi vengono prodotti, d'estate nelle
malghe dove vengono portate le mandrie al pascolo da metà giugno a metà
settembre, e durante tutto l'anno nei caseifici, ciascuno dei quali porta
il nome di una vallata carnica: scuèta (ricotta) affumicata e fresca,
formadi frant (frantumato e fermentato assieme al pepe), il tipico
latteria Carnia con le sue varie stagionature, gialìns (ricottina
affumicata alle erbe), formaggi di malga e latteria freschi, mezzani e
stravecchi, caciotte fresche e affumicate, caprini, formaggio salato
(messo in salamoia, con "madri" che hanno decine di anni).
Organizzata dall'AIAT della Carnia, in collaborazione con il Touring Club
Italiano e la Regione Friuli Venezia Giulia, la manifestazione è stata
ideata con lo scopo di valorizzare e salvaguardare i prodotti e i piatti
tradizionali della montagna carnica, vero e proprio giacimento
gastronomico e culturale, che rappresenta una delle ricchezze di questa
zona, dove il turismo si è saputo sviluppare in armonia con l'ambiente e
non ha intaccato usi, modi di vita, mestieri tradizionali. In programma
"Caseifici e malghe aperti - Alla scoperta di luoghi, sapori e
mestieri" (ovvero itinerari gratuiti, con guida, in corriera per
visitare luoghi di produzione di latticini, botteghe artigianali, antiche
trattorie), una Mostra mercato di tutti i formaggi carnici, a cui si
affiancheranno prodotti tipici locali, un biciclettata alla ricerca di
sapori perduti e Laboratori del gusto organizzati con Slow Food.. Per
l'occasione, i ristoranti del circuito di Carnia in tavola prepareranno un
piatto tradizionale a base di formaggio al prezzo fisso di euro 8 e gli
alberghi delle varie vallate della Carnia proporranno pacchetti week-end
particolari: camera doppia con pernottamento e prima colazione a partire
da euro 53 (week-end breve, 1 notte) ed euro 103 (week-end lungo, 2
notti). Giunto alla sua nona edizione, il Premio anche quest'anno sarà
assegnato a 3 personaggi o realtà che si sono contraddistinti per quanto
riguarda la tutela e la valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti
tipici. Lo scorso anno i premi sono stati assegnati allo scrittore Carlo
Sgorlon, alla famiglia Santini del ristorante "Dal Pescatore" di
Canneto sull'Oglio e al Consorzio Vicenza Qualità.
Infolink: www.carnia.it
TOSCANA PROFUMATA DI TARTUFO: IL PRIMO MUSEO NAZIONALE, UN'ASTA
INTERNAZIONALE, UN RESORT DEDICATO A MONSIGNOR DELLA CASA
Sorprendente Toscana! Non solo olio dorato extravergine, vini sontuosi al
top dell'eccellenza, ma anche tartufi bianchi. Tanto da insidiare il
primato al classico tartufo di Alba. In autunno i week end invitano a
brevi escursioni tra colline e borghi alla caccia del tuber magnatum in
compagnia di tartufai e cani addestrati. Una stagione che avrà il suo
momento di gloria con l'inaugurazione del primo "Museo Nazionale del
tartufo" l'8 novembre a San Giovanni d'Asso, piccola-grande capitale
del "diamante bianco". E' il trecentesco Castello di San
Giovanni la sede prescelta per il Museo, un luogo-simbolo della capacità
di preservare e tramandare "storia e natura", tipica di questa
zona. Oggetto di un accurato recupero architettonico da poco terminato, il
maniero già affrescato da Ventura Salimbeni domina la vasta "landa
da tartufi" che da tempo assicura alle Crete Senesi un posto tra le
grandi località del pregiato tubero. Ma l'evento dell'8 novembre è solo
uno dei momenti più invitanti nell'ambito della manifestazione
"Crete senesi, un mese di festa per il tartufo Bianco".
All'insegna dell'inconfondibile profumo si svolgeranno fino al 30 novembre
trenta giorni di attrazioni gastronomiche, artistiche e culturali nei
cinque comuni del Circondario Crete Senesi: Asciano, Buonconvento,
Monteroni d'Arbia, Rapolano Terme e San Giovanni d'Asso, immersi tra
fossi, calanchi e vigneti a sud di Siena. I sapori della storia rivivono
tra "pane sciocco" e Chianina, assaggi di olio novo, vin santo,
erbe, pecorino e riscoperte di siti storici, come le "Grance" o
Montisi. (Info tel.0577.219228 e-mail:sienanews@iol.it
)
Da Siena al Mugello il passo è breve: qui un altro evento memorabile
attende i visitatori: la prima Asta internazionale del tartufo di Toscana
che si svolgerà in collegamento tv via satellite il 1° novembre al
castello mediceo di Cafaggiolo a Barberino di Mugello, in provincia di
Firenze. Durante al serata i battitori metteranno al bando un'accurata
selezione di Tartufi di Toscana, con carature di grande valore, mentre
dall'altra parte del mondo gli ospiti del ristorante Le Cirque di Sirio
Maccioni a New York, e del ristorante Valentino di Piero Selvaggio a Los
Angeles, si contenderanno i tartufi più preziosi. Il ricavato dell'asta
sarà poi devoluto in beneficenza all'Ospedale Meyer di Firenze, per le
malattie rare dei bambini e alla Fundación Misionera "María de la
Esperanza" per l'aiuto ai bambini poveri dell'Argentina. Nelle altre
sale del Castello, durante l'asta, si svolgeranno degustazioni di Brunello
di Montalcino e Chianti classico, oli extravergine di oliva e altri
prodotti gastronomici eccellenti, tra i quali quelli presentati in versi
da Dario Cecchini, settima generazione di macellai, nonché poeta di
Panzano in Chianti. Lardo di Colonnata, maiale di cinta senese, agnello di
Zeri, fagioli zolfini, zafferano saranno a disposizione dei convenuti a
far da degno corollario al Tartufo di Toscana. (Info e-mail:
astatartufoditoscana@tiscali.it).
E per scegliere una dimora degna di questo week-end niente di meglio del
resort "Monsignor della Casa", che organizza una serie di fine
settimana alla ricerca del prezioso tubero. Gli ospiti saranno guidati da
un accompagnatore e da cani esperti nella tartufaia della Fattoria,
all'interno del parco di "Villa La Casa" nel Mugello, dove
proprio cinque secoli fa nacque Giovanni della Casa, "padre" del
Galateo. Oltre al tartufo bianco, che sarà protagonista di prelibate cene
proposte dallo chef del "Monsignore", si potranno degustare vini
ed oli di Toscana a Villa Poggioreale, magnifica residenza nel cuore del
Chianti Rufina. E non mancherà una visita all'affascinante Museo della
Vite e del Vino, dove si continuerà la degustazione guidata di alcuni
bottiglie di annate pregiate. Come in tutte le proposte della Famiglia
Marzi, anima dello splendido Resort, anche questo week-end, a cavallo tra
autunno e inverno, abbina alle attrazioni culinarie alcuni programmi
culturali: la visita al Castello di Cafaggiolo, prima residenza dei
Medici, realizzata da Michelozzo su commissione di Cosimo il Vecchio, e le
visite a Palazzo di Vicari e al Museo dei Ferri taglienti di Scarperia,
testimoni importanti della magnificenza del passato, capaci di regalare,
ancora oggi, atmosfere di rara suggestione. Il pacchetto, che comprende il
soggiorno in camera doppia dal venerdì alla domenica con le diverse
iniziative, costa da 250 a 360 euro per persona, a seconda della
sistemazione in camera classica, junior suite, suite o villa. (Infolink: www.monsignore.com
)
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