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di

SABATO
11 OTTOBRE  2003


MESE 2003

pagina 3

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I FUNGHI DELL'AVETO DAL 10 AL 12 OTTOBRE AL PARCO NATURALE REGIONALE DELL'AVETO (LIGURIA)

L'Ente Parco propone da venerdì 10 a domenica 12 ottobre un fine settimana dedicato ai funghi. Sarà infatti allestita presso la sede del Parco dell'Aveto la mostra micologica "I Funghi del Parco", con orario: sabato e domenica 9-12 e 15-19. Inoltre, domenica 12 verrà effettuata una semplice escursione micologica alla scoperta dei funghi del Parco accompagnati da un esperto micologo. Il punto di ritrovo è fissato presso la sede del Parco (Borzonasca - GE) alle ore 9.30. L'escursione prevede un costo di 6 euro a persona; bambini e ragazzi fino a 12 anni non pagano se accompagnati da un adulto (max 2 per adulto). L'equipaggiamento consigliato prevede scarpe da trekking, giacca a vento, zaino, borraccia, pranzo al sacco. Prenotazione obbligatoria.
Infolink: http://www.parks.it/parco.aveto 


PRIMO INCONTRO NAZIONALE DEGLI ECOMUSEI DAL 9 AL 12 OTTOBRE A BIELLA (PIEMONTE)

Si terrà ad ottobre in Piemonte il primo meeting nazionale che riunirà tutti gli Ecomusei italiani. A quasi trent'anni dalla comparsa del termine ecomuseo - a Digione, in occasione della IX Conferenza Generale dell'I.C.O.M. (International Council of Museums) - ed a seguito della diffusione di strutture ecomuseali in Europa e nel mondo, si intende aprire una riflessione sul tema a livello nazionale, offrire un contributo al dibattito internazionale, e proporre riferimenti comuni, utili alla prossima definizione di una "Carta degli Ecomusei". Il primo Incontro nazionale degli Ecomusei (che si avvale dell'interessante preludio del convegno di Argenta cui avevano partecipato realtà diversificate in rappresentanza delle varie interpretazioni del museo del territorio) sarà un importante momento di informazione e scambio tra esperti e studiosi a livello nazionale e internazionale, Enti Regionali, istituzioni pubbliche e private che operano attivamente per la valorizzazione dei propri territori.
Infolink: http://www.ecomusei.net 


A FERRARA CON DEGAS SINO AL 16 NOVEMBRE PER SCOPRIRNE L'ARTE SEGUENDO LA PROPOSTA DI ALBERGO ANNUNZIATA E PRISCIANI ARTSUITE

Due residenze di charme profondamente permeate di suggestioni artistiche: l'Albergo Annunziata e il Prisciani ArtSuite diretti da Zeno Govoni, due gioielli nel cuore di Ferrara, propongono un impedibile appuntamento per chi ama l'arte. Un fine settimana in due strutture raffinate ma accoglienti con la possibilità di visitare la mostra "Degas e gli italiani a Parigi", che si terrà a Palazzo dei Diamanti dal 14 settembre al 16 novembre 2003. Parigi 1870-1890: negli anni di fuoco della lotta impressionista, la sperimentazione e l'audacia formale di Edgar Degas apparvero una fonte di ispirazione ideale per un piccolo gruppo di artisti italiani che scelsero la ville lumière come patria del loro rinnovamento artistico. A Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi, Giuseppe de Nittis e Medardo Rosso, che seppero riconoscere nell'arte del pittore delle ballerine il simbolo di una modernità che andava ben oltre la semplice rappresentazione di soggetti tratti dalla vita contemporanea, Ferrara Arte intende rendere omaggio organizzando, in collaborazione con la National Gallery of Scotland di Edimburgo, una grande rassegna. La prima interamente dedicata allo studio delle relazioni intercorse tra Degas e gli artisti italiani che consente di mettere a diretto confronto alcune delle loro opere. Oltre settanta pezzi tra olii, pastelli, incisioni e sculture, di cui circa la metà di Degas per illustrare attraverso i temi che lo resero famoso, dalle danzatrici dell'Opéra ai caffè concerto, dalle corse alla bevitrice d'assenzio, come le sue innovazioni tecniche e compositive furono poi oggetto di attenta e raffinata riflessione da parte dei pittori italiani che ad esse seppero, ciascuno a suo modo, dare una risposta significativa. Il passo dalla grande arte di Degas alla sistemazione in due punte di diamante dell'accueil ferrarese è breve. L'antica "Locanda dell'Annunciata", cara a Casanova e oggi meta abituale di Claudio Abbado quando dirige al Teatro Comunale, e Palazzo Prisciani, definito dallo stesso Govoni, un "affittacamere d'artista", sono indubbiamente due contesti fortemente intrisi di atmosfere artistiche. Basta entrare nella hall dell'Annunziata per sentire che, tra queste mura, l'arte è di casa. Una vetrinetta mostra le opere del ceramista Riccardo Biavati. Prove d'autore scelte con passione, firmate da Ernesto Treccani, Remo Brindisi, Giuliano Pini, Nani Tedeschi e da altri artisti impreziosiscono gli spazi comuni. Quanto all'ex palazzo appartenuto alla famiglia di Pellegrino Prisciani, geniale factotum alla corte di Ercole I d'Este, ogni suite si rivela un atelier dove sei opere commissionate a rinomati artisti ferraresi si offrono agli sguardi per lasciarsi ammirare. Due soluzioni da scegliere a seconda che si preferisca il comfort che garantisce la sistemazione in un hotel elegante ma intimo o la libertà di una delle sei suite della trecentesca cornice del Prisciani, ciascuna dotata di doppio telefono con linea diretta e numero personale, televisore satellitare, angolo cottura con forno a microonde, filodiffusione in camera, angolo di lavoro separato con collegamento per il computer e aria condizionata. Il pacchetto week-end e mostra di Degas, valido sia per l'Albergo Annunziata sia per il Prisciani ArtSuite, comprende due notti con prima colazione a buffet, l'aperitivo di benvenuto, il biglietto d'ingresso all'esposizione, un piccolo astuccio con selezione di cioccolato, un libro personalizzato dell'hotel in omaggio e la bicicletta a disposizione per visitare la città. Il costo per la sistemazione all'Albergo Annunziata e al Prisciani Art Suite è di 160 euro per persona in camera doppia e di 200 euro in camera singola.
Infolink: www.annunziata.it  - www.prisciani.com 


AL CASTELLO DEI BURATTINI DI PARMA TORNANO LE CONFERENZE ANIMATE

"Far sorridere è molto più difficile che far piangere": è il leit motiv dei grandi uomini di spettacolo. Sull'arte della risata, dello spensierato divertissement, si sono sprecati fiumi di inchiostro, torrenti di parole. E invece il segreto, a quanto pare e per quel che ne sapevano i nostri nonni, sta tutto nella massima semplicità di forme e contenuti, nella "presa diretta" con il pubblico. Se ne trovano infinite testimonianze al "Castello dei Burattinni - Museo Giordano Ferrari" della centralissima via Melloni, a Parma. Circa trecento metri quadri di collezioni di teatro di animazione, pazientemente raccolte dal grande burattinaio parmigiano in oltre sessant'anni di attività. I capolavori intagliati nel legno, dipinti e vestiti dalla famiglia Ferrari, ma anche quelli acquistati o ricevuti in dono da altre celebri famiglie di artisti: 500 pezzi esposti, tra burattini, marionette (attenti alla distinzione: Pinocchio, per esempio non è un burattino, ma una marionetta, essendo mosso da un sistema di fili, mentre il burattino è animato dalle mani nude!), oggetti scenici, foto, copioni, manifesti, scenografie, volumi, archivi cartacei. Tornano in ottobre, e continuano tutto l'inverno le Conferenze animate al Castello. Ogni giovedi e la prima e la terza domenica del mese su prenotazione (quindi i prossimi appuntamenti, dopo quelli già avvenuti di giovedì 2 e domenica 9, sono: giovedì 16, domenica 19, giovedì 23 e giovedì 30 ottobre 2003), appuntamento al Castello-Museo di via Melloni, intorno alle 10.30 la domenica e le 11 il giovedì (ovviamente è meglio presentarsi con un ragionevole anticipo), con la conferenza- spettacolo, tenuta dai membri della famiglia Ferrari (oggi c'è Gimmi con i suoi figli a tenere ben alto l'orgoglioso vessillo dei burattinai e marionettisti italiani e parmigiani in particolare). Si va per gruppi, scuole comprese (una scolaresca alla volta, per motivi di spazio e di organizzazione e su prenotazione anche telefonica) a conoscere dal vivo i personaggi del teatro di figura. Da Pantalone e dalle maschere tipiche di questo genere recitativo al leggendario Bargnocla, l'eroe-pupazzo d'Oltretorrente, scaturito dal genio popolano di Giordano, il primo "difensore civico" della storia dei burattini. I Ferrari, dando vita alle loro caratterizzazioni, con una serie di sketch dal vivo, ne narrano la storia, le caratteristiche, ne spiegano la vis comica, arricchiscono i loro racconti di vita-spettacolo vissuta, con aneddoti, curiosità, fatti di cronaca, che a volte sono così straordinari da sembrare inventati. Far ridere istruendo. Insomma, secondo un detto latino: "ridentes vera dicimus" (divertendoci diciamo il vero). L'arte più difficile e nello stesso tempo quella che si serve dei mezzi più semplici del mondo. Appunto. Le visite guidate, su prenotazione o richiesta, tenendo conto del numero dei partecipanti, sono gestite, con estrema competenza e con rigore documentale, dal personale fisso del Museo Giordano Ferrari e si svolgono in sinergia, ma anche indipendentemente dalle Conferenze animate. Riconquistare il sorriso dell'età più bella della vita, val bene un appuntamento al Castello dei Burattini.
Infolink: www.comune.parma.it/castellodeiburattini 


NELLA GRANCIA BENEDETTINA DI COLORNO, PER RIVIVERE UNO STRAORDINARIO MEDIOEVO RURALE

"Il Medioevo europeo di Jacques Le Goff" a Parma offre indimenticabili itinerari di provincia, alla riscoperta delle sorprendenti comunità agricole monacali. Come la Grancia di Sanguigna di Colorno, che si inaugura sabato 11 ottobre. Medioevo a Parma, che passione! La grande Mostra ai Voltoni del Guazzatoio della Pilotta, con una cinquantina di pezzi museali scelti dal celebre cattedratico francese Jacques Le Goff, non si esaurisce negli itinerari di città. A Sanguigna di Colorno, l'avventura sulle tracce dei secoli che prepararono la grande esplosione culturale e sociale del Rinascimento italiano si chiama "Una grancia benedettina. Il mondo rurale nel Medioevo". Sabato 11 ottobre, alle 15, l'inaugurazione con il saluto degli assessori provinciali al turismo e all'agricoltura che hanno promosso l'iniziativa in relazione agli eventi parmigiani "Il Medioevo europeo di Le Goff", seguita dall'intervento di Giovanni Ballarini, antropologo dell'alimentazione dell'Università di Parma e la presentazione da parte delle curatrici Annamaria Piccinelli e Elvira Pallone. Tema insolito e impegnativo risolto con estrema eleganza da un programma di visita a dir poco intrigante. Nella 'grancia', tipica comunità agricola (diffusa in Italia e in Europa) sorta sui terreni intorno all'abbazia e gestita dai padri conventuali, la voce del tempo narra di un mondo rurale preindustriale in cui fatica, preghiera e speranze erano gli unici elementi fertilizzanti. Il vero sale della terra. Tre i percorsi, fatti di riproduzioni di antichi documenti dell'Archivio di Stato di Parma e di affreschi di varia provenienza, brani letterari, reperti di antica vegetazione spontanea e coltivata, musiche e sapori dell'epoca, per illustrare un mondo complesso, immerso in paesaggi padani selvatici e inospitali, tra boschi e paludi oggi inghiottiti dal tempo, sede privilegiata, nell'immaginario collettivo, di diaboliche tentazioni, di mostri scolpiti poi dagli artisti sui capitelli delle cattedrali o descritti negli incubi pittorici di Hieronimus Bosch. Magia, religione, lavoro. Oggi la grancia benedettina di Sanguigna di Colorno è una moderna azienda agricola, che mantiene pressoché inalterato l'impianto costruttivo originale e le inconfondibili tracce dell'opera paziente dei monaci e della loro straordinaria invenzione: il Parmigiano. Sotto quest'ottica la terza sezione della visita, quella dedicata ai cibi e ai sapori dell'ambiente contadino e abbadiale dell'epoca, dalle carni selvatiche condite con aceto e miele, ai pani scuri da cereali "minori", si rivela un'esperienza sensoriale esaltante, offerta, sabato 11, durante il rinfresco finale e dai laboratori del gusto (su prenotazione, per un minimo di 10 persone). La chiesa benedettina, con gli affreschi recentemente restaurati, attribuibili alla bottega di Jacopo Loschi, le cantine dei monaci, ancora impregnate dei profumi del mosto e degli alimenti conservati, sono visitabili su prenotazione (le visite alla Grancia si effettuano tutti i giorni dalle 9 alle 18, usufruendo dei supporti didattici, oppure, su prenotazione con guida. Costo: gratis i bambini fino a 5 anni, 2 euro i bambini da 6 a 14 anni, 4 euro gli adulti). La golena, l'insieme degli antichi canali di bonifica che si inoltrano verso il Po, mostra ancora tracce delle cave d'argilla: una passeggiata affascinante, da affrontare  però con abbigliamento adatto.
Infolink: www.anticagrancia.it  - http://legoff.provincia.parma.it 


ITALIA GIARDINO D'EUROPA, IL PAESAGGIO: LA SUA STORIA E LA NOSTRA RESPONSABILITÀ. I LUNEDÌ DELL'ARTE 2003/2004 CORSO DI STORIA DELL'ARTE PROMOSSO DAL FAI - FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO

"Conosci la terra dove fioriscono i limoni, nel verde fogliame splendono arance d'oro, un vento lieve spira dal cielo azzurro, tranquillo è il mirto sereno l'alloro?". Così Goethe descriveva l'Italia della fine del Settecento, conquistato dal fascino e dalla magia del nostro paese, già a quei tempi conosciuto con l'appellativo di "giardino d'Europa". Oggi quel giardino è in preda, purtroppo, ad un pericoloso degrado, per l'incuranza manifesta, per lo scempio perpetrato e, spesso, per la poca sensibilità dimostrata dai più. "Se vogliamo che l'ambiente giochi un ruolo importante nel futuro dei nostri figli - commenta Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente FAI - deve crescere dentro ognuno di noi la coscienza e la conoscenza dell'importanza e della Bellezza del nostro paesaggio." Da molti anni il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano ricorda agli italiani che "si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce" e attraverso le varie edizioni dei "Lunedì dell'Arte" - le lezioni di storia dell'arte svoltesi dal 1999 al Piccolo Teatro Paolo Grassi - ha cercato di soddisfare l'esigenza di approfondire la conoscenza del patrimonio artistico per capirlo, amarlo e tutelarlo.
Da queste considerazioni nasce l'idea del nuovo corso di storia dell'arte promosso dal FAI per il 2003/2004: "Italia Giardino d'Europa. Il Paesaggio: la sua storia e la nostra responsabilità". Ai visitatori del Grand Tour, l'Italia appariva, infatti, come un giardino, agli artisti si mostrava come un Eden ideale... Solo ripercorrendo le trasformazioni di questo "giardino" per mezzo delle fonti iconografiche e delle opere dei pittori che hanno immortalato i nostri panorami, è possibile capire la complessità e il fascino del Bel Paesaggio, e di conseguenza la responsabilità che ci lega alla sua salvaguardia. Il corso ideato dal FAI, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Milano e Regione Lombardia, realizzato grazie al fondamentale sostegno di Pirelli, alla disponibilità di Skira, dell'Università degli Studi di Milano e del Piccolo Teatro, vuole sviluppare un'idea di futuro sostenibile, approfondendo la storia e aprendo dibattiti su temi d'attualità. L'importante novità del corso di quest'anno, oltre all'innovativo approccio ad un tema articolato e complesso come il paesaggio, è la collaborazione dell'Università degli Studi di Milano con il FAI: la maggior parte delle lezioni si terranno il lunedì alle ore 18.00 nell'Aula Magna dell'Ateneo milanese in via Festa del Perdono e ben 200 dei posti saranno gratuiti e riservati agli studenti del corso di laurea in Beni Culturali dell'Università Statale, per i quali la partecipazione al corso "Italia Giardino d'Europa. Il Paesaggio: la sua storia e la nostra responsabilità" varrà a titolo di 3 crediti formativi per la frequenza ad almeno 15 lezioni.
Questa collaborazione testimonia, una volta di più, da una parte la profonda importanza che il FAI riserva alle generazioni che prenderanno in consegna il Paesaggio, eredi del non facile compito di tutelare e salvare il nostro patrimonio, dall'altra il riconoscimento da parte dell'Università Statale del contributo scientifico della Fondazione e di conseguenza della qualità e della serietà con cui il FAI si fa promotore della diffusione dell'arte e della cultura della Bellezza.
Il corso "Italia Giardino d'Europa. Il Paesaggio: la sua storia e la nostra responsabilità" affronta diversi e articolati nuclei tematici: ad un filone storico-artistico supportato da un accurato apparato iconografico, che verterà sulla lettura della percezione del paesaggio nell'arte, si affiancheranno lezioni più specifiche sulla storia e l'architettura dei giardini, e lezioni d'attualità dedicate all'analisi di problematiche ambientali, per sollecitare il pubblico a riflettere sull'importanza del paesaggio italiano quale valore in se' da conoscere, apprezzare e tutelare nella sua inconfondibile unicità. Alcune lezioni saranno precedute da una breve lettura, ad opera di giovani attori allievi della Scuola di Teatro del Piccolo Teatro, di brani di letteratura e poesia scelti a cura di Maria Luisa Meneghetti, docente di Filologia Romanza all'Università degli Studi di Milano, che introducono l'argomento della lezione. Il comitato scientifico composto da Carlo Bertelli, Pierluigi Cervellati, Fernando Mazzocca e Alessandro Viscogliosi ha indicato 34 professori tra storici, storici dell'arte, architetti, archeologi, giornalisti, agronomi e letterati che condurranno il pubblico alla conoscenza della cultura del paesaggio nell'arte. Sarà un viaggio che partirà dallo studio del mitico giardino dell'Eden di Mons. Ravasi, (Prefetto dell'Ambrosiana di Milano), per arrivare all'analisi del rapporto tra la cultura fiamminga - che legge il paesaggio con la lente d'ingrandimento - e quella italiana del '400, che esalta il paesaggio idealizzato di stampo classico, raccontato da illustri studiosi quali Enrico Castelnuovo - (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Antonio Pinelli (Università degli Studi di Pisa), fino alla grandiosa sintesi leonardesca. Il corso promosso dal FAI intreccia alla storia dell'arte lezioni dedicate al patrimonio culturale e alla società civile a cura di Salvatore Settis (Direttore Scuola Normale Superiore di Pisa), alla minaccia ecologica e alle possibili soluzioni per un futuro sostenibile a cura di Giovanni Sartori (Accademico dei Lincei e autore del libro "La terra scoppia"), in modo da fornire tutti gli strumenti e le chiavi di lettura a chi ascolta per leggere e capire il valore che ha avuto e che ha tuttora la cultura del paesaggio. L'affascinante itinerario alla scoperta del Bel Paesaggio italiano prosegue con le incursioni di artisti stranieri quali Claude Lorrain e Poussin fino al "ritratto" del paesaggio nelle opere di Philip Hackert descritto da Cesare De Seta (Direttore Centro Studi Iconografia della città europea, Università di Napoli Federico II) e la pittura dei Macchiaioli relazionata da Carlo Sisi (Direttore Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). L'idea di paesaggio nel '900 sarà studiata anche attraverso l'arte del cinema e della fotografia fino alle più recenti espressioni della Land Art, raccontate da Angela Vettese (Direttrice corso di laurea specialistica in progettazione e produzione delle arti visive, IUAV Università degli Studi, Venezia). La storia dell'arte si intreccia naturalmente con la storia dell'architettura del paesaggio: ecco quindi un percorso che conduce dai cinquecenteschi giardini all'italiana ai parchi reali delle Ville di Caserta e della Residenza di Savoia, illustrati da Margherita Azzi Visentini (Politecnico di Milano), dalla nascita del giardino pubblico fino al paesaggio re-inventato per i siti archeologici. Le lezioni di carattere storico saranno intercalate da un seminario tenuto dall'architetto Pierluigi Cervellati - urbanista che tra i primi in Italia ha cercato di porre rimedio a tanti scempi con la realizzazione di attenti piani urbanistici sul recupero dei centri storici - sullo stato del Paesaggio italiano, avente un taglio più tecnico, di carattere legislativo e progettuale con riferimento anche a casi concreti.
Sede del corso: Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono 7), alcune lezioni si terranno al Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi 1 - Milano). Le lezioni si terranno alle ore 18, per la durata di un'ora e 15' circa ciascuna.
Per informazioni: FAI, tel. 02 /46.76.15.86. E-mail: faiarte@fondoambiente.it 



LA STAGIONE TEATRALE MILANESE NEL MESE DI OTTOBRE: SAN PIETROBURGO PROTAGONISTA AL PICCOLO, SOFISTICATE COMMEDIE AL TEATRO MANZONI E AL CARCANO, FARSE DIVERTENTI ALLO SMERALDO

Ancora una volta mentre le giornate si accorciano, cominciamo a esplorare le offerte dei palcoscenici milanesi, sempre intriganti e all'avanguardia. Un trascinante musical è in arrivo al Teatro Nuovo (tel.02/76000086) con l'arte di Raffaele Paganini che interpreta "Rodolfo Valentino", un mito entrato nella leggenda anche grazie ad una morte inaspettata e misteriosa. Simbolo della bellezza mediterranea, attore raffinato e seducente, Rodolfo Valentino guadagnò la fama di grande amatore grazie a film di enorme successo. Sguardo tenebroso, aspetto curato, modi cavallereschi rivivranno sulla scena del Nuovo grazie alla eleganza di Raffaele Paganini, ballerino e attore capace di passare dai ruoli più moderni e atletici ai ruoli romantici e sensuali. Tutt'altra atmosfera nei primi spettacoli del Teatro Carcano (tel.02/55181377) che propone un classico di grande profondità: "Il berretto a sonagli" di Pirandello con Giulio Bosetti nella parte di Ciampa, al centro di uno strano rapporto coniugale inquietante e dubbioso come in tutti i triangoli pirandelliani e "La vedova Socrate" portato in scena da Franca Valeri che con la sua ironia sottile incarna una Santippe popolare e linguacciuta che non riesce a capire questo importante e sapiente marito passato alla storia. Ma il suo Socrate non era quello che parlava di filosofia "a tavola, a letto, in bagno!" Un omaggio a San Pietroburgo che compie quest'anno trecento anni va in scena sui palcoscenici del Piccolo (tel.02/72333222) che ospitano grandi registi per grandi autori: Patrice Chereau, Peter Brook, Lev Dodin che per pochi giorni nell'arco di ottobre e dei primi giorni di novembre, offriranno spettacoli intensi, originali, espressivi di tradizioni e stili drammaturgici particolari. Si passa dal Coro di Mosca, commedia sulla Russia ai tempi di Krushev tra sogni pubblici, litigi familiari e prove di canto, all'Arca Russa, che in un unico piano sequenza racconta la storia della città fiabesca sulla Neva. Indispensabile prenotare, anche perché gli spettacoli del Piccolo sono un cult per tutti gli appassionati di teatro. Al Festival dedicato a San Pietroburgo si alternano spettacoli diversi come il divertente "I bambini sono di sinistra" interpretato da Claudio Bisio al Teatro Strehler: ironia, impegno sociale, ricordi, canzoni si sommano con piacevole varietà. Una serata di spassose risate è garantita con "Motonave Cenerentola" in scena fino al 2 novembre al Teatro Smeraldo (tel. 02/29006767) in cui Teddi Casadey sogna lo sfavillio di Las Vegas, ma poi nella vita vera porta i turisti in gita col barcone alla torre petrolifera che svetta al largo di Riccione. Tutto ruota intorno ad un maialificio, ai vitelloni di provincia romagnola, al kitsch di piada, pesciolini e insegne colorate notturne. Protagonista ovviamente il comico Paolo Cevoli inventore del personaggio. E promette risate tenere e sottili anche "Il paradiso può attendere" in scena al Manzoni (tel.02/7636901) con un brillante Gianfranco D'Angelo accompagnato da Brigitta Boccoli: una sofisticata commedia in cui Joe, una volta in Paradiso, scopre di essere morto per sbaglio prima del tempo stabilito. Per tornare in vita deve trovare un altro corpo disponibile, il che comporterà una serie di guai e di situazioni esilaranti. L'allestimento conserva l'atmosfera di favola fantastica dai valori romantici che in qualche momento può anche far luccicare gli occhi e intenerire.  Per i più piccoli suggeriamo due idee di sicuro successo: i bambini amanti dello sport sceglieranno i giocattoli interattivi Lego costruiti in collaborazione con gli esperti di basketball e di Hockey e si divertiranno a costruire mini-figures a molla, per giocare vere partite. Le bambine invece si faranno affascinare dalle nuove Flavas Mattel, dedicate alle giovanissime nello stile Hip Hop delle tribù metropolitane. Sono 4 simpatici personaggi, Tika, Happy D, P.Bo e Liam, alte dai 25 a 30 centimetri, dalle articolazioni snodate, e caratterizzate da due differenti look, street e sport, entrambi ricchi di accessori moda come felpe, pantaloni larghi a vita bassa tipici della moda rapper, stravaganti e creativi tatuaggi e make up. Ogni confezione della linea rappresenta con una "scenografia" divertenti ambientazioni delle grandi metropoli. 


"VIVRE LIBRE": ARTISTI DI STRADA A PARMA

Antichi giullari, saltimbanchi, mangiafuoco; giocolieri, funamboli e commedianti. In una parola: artisti di strada. Alcune loro compagnie si esibiranno a Parma nel pomeriggio di sabato 11 e in quello di sabato 18 ottobre in piazza della Steccata e nell'attigua via Mameli nell'ambito dell'iniziativa che ha per centro la mostra fotografica 'Vivre libre', che si inaugura venerdì 10 ottobre nella vicina Galleria del Teatro. L'esposizione rimarrà aperta fino al 26 ottobre. In mostra sono esposte 60 fotografie in bianco e nero realizzate due anni fa da Lorenzo Ziliotti del Grandangolo nel corso della tournée a Parma del Circo Bidon, altra espressione artistico-esistenziale della vita girovaga e del "vivere libero". L'iniziativa è organizzata dall'Assessorato alle Attività Culturali e Teatrali del Comune di Parma e dalla Fondazione Monte Parma, in collaborazione con il circolo fotografico "Il Grandangolo". Gli artisti coinvolti, esperti nella loro arte quanto nella capacità di coinvolgere il pubblico di passaggio sia grazie all'abilità tecnica e al talento, sia grazie alla spontaneità della consumata arte dell'improvvisazione, si esibiranno sabato 11 ottobre dalle ore 15. Inizieranno in piazza della Steccata, alternandosi, 'I Giullari del Diavolo' (con due spettacoli), e la compagnia 'Il Conte Schippa'. Il loro repertorio include numeri di improvvisazione, giocoleria e danza. Dalle 15.30 alle 18.30 invece, nei pressi della Galleria del Teatro, nell'attigua via Mameli, si esibirà Otto, il mago pazzo che fa un 48, con uno spettacolo appositamente pensato per i bambini, che vedrà protagonista un personaggio un po' folle con la pretesa di misurasi con la magia. Sabato 18 Ottobre, sempre in Piazza della Steccata, si proseguirà con la compagnia 'Fratelli Ochner', che proporrà altri interessanti numeri di giocoleria e trasformismo. Questi artisti, reduci da spettacoli in teatro e nelle strade e da esperienze internazionali, coltivano questa suggestiva forma di spettacolo anche a carattere umanitario, collaborando con associazioni e fondazioni per interventi e laboratori socio-educativi in Sudamerica, Mozambico, campi Rom e località terremotate. Gli spettacoli sono completamente gratuiti.
Per informazioni: tel. 0521/218968.


"VIVRE LIBRE" LA MOSTRA FOTOGRAFICA

Il mondo magico e poetico del Circo d'altri tempi sarà evocato negli scatti fotografici in bianco e nero proposti dall'Assessorato alle Attività Culturali e Teatrali del Comune di Parma e dalla Fondazione Banca Monte di Parma, in collaborazione con il circolo fotografico "Il Grandangolo", dal 10 al 26 Ottobre 2003 a Parma presso la Galleria del Teatro, in Via Mameli. La mostra, dal significativo titolo "Vivre libre", prevede l'esposizione di 60 fotografie realizzate da uno dei soci fondatori del circolo Il Grandangolo, Lorenzo Ziliotti, durante la tournée effettuata due anni fa a Parma, negli spazi della Cittadella, dal "Circo Bidon", una compagnia circense composta da una decina di artisti, quattro galline, un cavallo e una scimmietta. Era allora, prima del malinconico scioglimento, l'unico circo al mondo ancora trainato da cavalli. Un piccolo, semplice circo, che dopo un avvio incerto, senza tanti clamori e fosforescenti richiami pubblicitari, aveva riscontrato un successo clamoroso a Parma, e aveva dovuto prolungare la sosta di qualche giorno per fronteggiare tutte le richieste. Magia di uno spettacolo che raramente si incontra, poesia e arte incontaminata aveva avvicinato il "Circo Bidon" agli adulti e ai bambini anche negli attimi di quotidianità al di fuori del momento strettamente legato all'esibizione. Momenti di vita nomade raccontati dal fotografo in modo delicato e naturale, perché lui, incantato ed anche curioso spettatore, ha vissuto realmente per due mesi con la strana compagnia, condividendone la preparazione, gli allenamenti, le pause, la cena, i silenzi, le gioie, gli entusiasmi. Commenta Lorenzo Ziliotti: "Ho scelto l'utilizzo di un deciso contrasto chiaro/scuro con l'intendimento di creare un forte impatto emotivo per esprimere anche attraverso la stampa le forti sensazioni da me provate: gioia - tensione - tranquillità - serenità - pace - spirito di gruppo e la riscoperta di valori perduti quali la dignità, la semplicità, l'orgoglio. In una parola: libertà di vita, VIVRE LIBRE". Scrive Luigi Franco Malizia: "Ogni tassello della storia è complementare dell'altro, sulla scia di un gusto espressivo garbato, raffinato, giocato sull'adozione di soluzioni chiaro-scurali di grande atmosfera ed effetto onirico. Tutto concorre, me lo si lasci aggiungere, al determinismo di una narrazione dalla quale traspaiono evidenti entusiasmo, rispetto ed affezione per la "materia" oggetto di indagine. (...) Debbo dire che le immagini di Lorenzo Ziliotti hanno suscitato in me perentorie emozioni ma, aggiungo volentieri, anche ammirazione per i ben impiegati discernimenti compositivi che alle emozioni hanno saputo dare sbocco e connotazione". E ancora Paolo Barbaro: "Ziliotti svolge un racconto intenso e ravvicinato (e, per un tratto della sua esistenza, interno) e coerentemente (forse inevitabilmente) usa le modalità e le scritture proprie di un certo réportage. Non cerca i momenti eccezionali, le situazioni insolite e impressionanti, cerca invece di rendere nel modo più articolato possibile un vivere quotidiano profondamente intriso di concentrazione e di essenzialità, una concezione globale e quasi religiosa del fare artistico che invade ogni spazio dell'esistenza. (...) Ogni immagine rimanda ad un'altra scovando la teatralità del quotidiano. Le foto non sono scattate di nascosto; gli artisti del circo sanno che Ziliotti è lì per fotografarli, dopo un certo tempo la sua presenza entra a far parte della vita del circo stesso, una delle rappresentazioni tra le altre a cui i soggetti non reagiscono in modo difensivo o esibito. (...) Non è un caso che vengano in mente altri fotografi -della strada- a proposito di queste inquadrature fitte di rimandi interni ed esterni, di inquadrature in abisso, di rilievo lirico o drammatico dato alle pause e ai momenti in cui "non accade nulla". (...) Il dato lirico è spesso quello che resta fuori dal perimetro del palco, in tutto il resto del vivere, che in questa occasione Ziliotti ha ricondotto nel quadro della sua fotografia." La rassegna, ad ingresso libero, si svolge grazie al contributo della Fondazione Monte di Parma e rimarrà aperta dal 10 al 26 ottobre tutti i giorni escluso il martedì, con gli orari 10-13 e 16-19. La mostra, che proporrà al pubblico anche un catalogo con una selezione delle immagini esposte, sarà inaugurata venerdì 10 ottobre alle 17.30, senza escludere la presenza dissacrante di qualche saltimbanco in vena di scherzi e di qualche inaspettata sorpresa.
Informazioni: Mariacristina Robuschi, Palazzo Pigorini, tel. 0521/218968, e-mail m.c.robuschi@comune.parma.it 


APRE IL MUSEO DEL PARMIGIANO REGGIANO: 22 NOVEMBRE A SORAGNA (PARMA)

Il primo "Museo del Parmigiano-Reggiano" verrà inaugurato sabato 22 novembre, alle ore 10,30, a Soragna. Una location quanto mai appropriata, dato che la sede prescelta per ospitare la nuova casa del "principe dei formaggi" sarà un antico "casello" di metà '800, il vecchio caseificio del principe Meli Lupi, appositamente restaurato e integrato con nuovi ambienti. Ma si tratta solo della prima di tre strutture museali dedicate al cibo che, nell'arco di un paio d'anni, sorgeranno in provincia di Parma per celebrare altri due inestimabili patrimoni della food valley padana: il Prosciutto di Parma e i prelibati salumi tipici del comprensorio (dal Salame di Felino al Culatello di Zibello, senza dimenticare la Coppa e la Spalla di San Secondo), in un museo che sorgerà nel Foro Boario di Langhirano e il pomodoro con sede al Parco del Taro, nella quattrocentesca Corte di Giarola, a Collecchio. Un'idea forte, nata dal Comitato Promotore dei Musei del Cibo di Parma, sostenuto dai Consorzi del Prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano, e finanziato dalla Provincia di Parma, da Agenda 2000, dai Comuni interessati e dalla Fondazione Cariparma con un investimento complessivo che si aggira sui 4 milioni di euro per le tre opere previste. "Il progetto punta a valorizzare non solo alcuni tra i prodotti tipici più pregiati del made in Italy - spiega Albino Canapini, assessore provinciale alle Attività Produttive - ma anche le tre Strade dei Sapori (Prosciutto, Culatello e Funghi Porcini) e quindi il territorio". E partire dal Parmigiano-Reggiano è quasi d'obbligo, un "simbolo di cultura e civiltà". È proprio nell'unico "casello" rotondo originale rimasto che sarà ricreato a Soragna un tipico caseificio dei primi del '900, con tutto l'equipaggiamento necessario per la produzione del formaggio: una raccolta di strumenti d'epoca come la grande caldaia a campana di rame (originale dell'800), che campeggia nella prima sezione del museo o l'antico carrettino del latte che veniva trascinato a mano, una motrice a vapore e una zangola di inizio secolo. Ma sono circa un centinaio gli utensili radunati che consentono di conoscere meglio il grande patrimonio di arte e tradizione che si nasconde dietro una forma di Parmigiano. Nella "Sala della Salamoia", poi, saranno allestiti numerosi pannelli illustrativi sulla storia del Parmigiano e sul suo versatile utilizzo gastronomico, mentre nella "Sala del latte", che ospita la terza sezione, verranno proposte numerose e dettagliate spiegazioni sulla stagionatura e sul Consorzio del Parmigiano-Reggiano. Inoltre, questo spazio sarà riservato a ulteriori approfondimenti e all'utilizzo di materiale multimediale (è stato preparato un Cd-Rom alla fine del percorso sulla storia del formaggio, un glossario, la possibilità di compiere un viaggio virtuale nel mondo del Parmigiano e altre informazioni interessanti). Mentre i vecchi edifici rustici, annessi al museo-caseificio, ospiteranno la biglietteria, un magazzino, uno spaccio dove si potranno fare acquisti golosi naturalmente in tema (ma non mancheranno nemmeno i gadget come il "coltellino" per spezzare squisite scaglie di formaggio) e la sala degustazione. Perché dopo avere scoperto i suoi segreti, assaporare uno spicchio di Parmigiano sarà ancora più gratificante! E per una cerimonia di inaugurazione che si rispetti, sabato 22 novembre, non mancherà un altro ospite illustre che con il Parmigiano ha più di un legame, dal momento che è esattamente su un'isola a forma di formaggio che vive: Geronimo Stilton, il simpatico topo giornalista, rivale nostrano di Harry Potter, nato dalla fantasia di alcuni scrittori misteriosi, che coinvolgerà grandi e piccini in una divertente presentazione. Il Museo del Parmigiano-Reggiano sarà aperto nei weekend e su prenotazione. Il biglietto costa 5 euro e prevede la visita con degustazione.
Infolink: www.museodelcibo.it 


BASTIAN CONTRARIO, IL RISTORANTE SULLA COLLINA DI MONCALIERI FAMOSO PER I 69 ANTIPASTI

Adagiato sulla collina di Moncalieri, il Bastian Contrario è una delle più famose locande tipiche del torinese. E' rinomato per i suoi 69 antipasti, che vengono serviti a buffet su di una lunga tavolata illuminata da lampadari in stile Liberty. Il ristorante fu fondato nel 1971 da Domenico Grassotti, che volle dare al locale il nome di un brigante piemontese vissuto nel XVII secolo, quel Sebastiano detto appunto 'Bastian Contrari' per  il singolare cambiamento di vita: da guardia di Carlo Emanuele II a ladro gentiluomo. Costretto alla macchia, divenne leggendario per le sue imprese da brigante buono e difensore dei poveri. L'appellativo di bastian contrario da allora è divenuto un'espressione tipica piemontese per indicare una persona abitualmente controcorrente, ed è un po' così che vuole essere anche questo originale locale, che propone ogni sera, invece del classico menu, un'infinita scelta di pietanze, da gustare a volontà in un ambiente informale che mescola diversi stili ed elementi decorativi per ricreare la tipica atmosfera, un po' nostalgica ma calda e rassicurante, della vecchia casa di famiglia. Oggi il Bastian Contrario è gestito dagli eredi di Domenico, Isabella e Mariangela Grassotti, insieme a Massimo Maina e Roberto Anfossi. Particolare attenzione è dedicata all'accoglienza del pubblico: Isabella riceve i clienti, Mariangela e Roberto suggeriscono ed illustrano gli antipasti, Massimo funge da 'anfitrione' consigliando vini e pietanze, raccontandone origine ed aneddoti. Una cena al Bastian Contrario permette di assaggiare ben 69 antipasti e scegliere successivamente un primo, un secondo ed un dolce tra i piatti del giorno al prezzo fisso di 40 euro. Nel prezzo sono inclusi i vini proposti dalla casa: oltre al Pinot dell'OltrePo Pavese, che accompagna gli antipasti, nel periodo primavera-estate viene proposto un giovane Ruchè di Castagnole Monferrato spillato in botte e servito in caraffa. Il Bramaterra del vercellese, novità introdotta quest'anno per il periodo invernale, sembra destinato a conquistare molti estimatori tra gli amanti del vino. La cucina è rigorosamente casalinga: ogni pietanza viene preparata in giornata utilizzando solo ingredienti freschi, selezionati ed autoctoni come la farina del Mulino Sobrino, il lardo ed il salame di trippa di Moncalieri. Nel corso di trent'anni di attività alcuni tra i piatti proposti dal Bastian Contrario sono diventati un must per i clienti più affezionati. Tra questi i famosi Tajarin del Brigante, preparati freschi tutte le sere, conditi con mocetta, panna e tartufi; la Tufeja alla Canavesana, ricetta a base di fagioli bianchi di Saluggia  e cotiche, serviti nell'autentica tufeja di terracotta; il Tapôlon d'Asino, antico piatto di Borgomanero (NO), preparato con carne d'asino sminuzzata e verze e i Dôndoret del Cardinale, piccoli gnocchetti di uova, patate e farina conditi con il Castelmagno, superbo formaggio della provincia di Cuneo.
Tra i dolci non possono mancare i Brüt e Bôn, fragranti biscotti alle nocciole tostate in forno a legna e la Coppa Bastian Contrario, un gelato di crema con cioccolato fondente e granella di nocciole d'Alba, sempre molto richiesto dalla clientela. Per concludere in bellezza i padroni di casa offrono un delicato rosolio digestivo, ricavato da un'infusione di bacche di Ginepro e China Martini. Il Bastian Contrario si trova in Strada Moncalvo 102, a Moncalieri (TO). Come amano ricordare i simpatici gestori: 'Tutte le strade conducono al Bastian Contrario', e in effetti, una volta arrivati ai piedi della collina torinese, è abbastanza semplice raggiungere il luogo imboccando una delle strade che risalgono la collina verso il Colle della Maddalena. Da Corso Vittorio Emanuele II, nel cuore di Torino, si attraversa il ponte per imboccare corso Fiume; arrivati in Piazza Crimea si gira a destra in Viale Thovez, e in fondo il viale a destra si percorre Strada Valsalice in direzione Colle della Maddalena/ Revigliasco.
Il locale è aperto solo di sera, a partire dalle ore 20, con chiusura settimanale la domenica. E' gradita la prenotazione, specialmente durante i mesi estivi (resta aperto tutto agosto), quando l'aria sempre fresca della collina lo rende uno dei ristoranti prediletti non solo dai torinesi, ma dai sempre numerosi turisti stranieri di passaggio.



COSACUCINO.IT 'PRIMA PAGINA' E 'VIAGGIA E ASSAGGIA'

Cosacucino.it è un progetto che si propone la diffusione e la promozione della cucina italiana sul Web, attraverso un sistema di ricerca delle ricette molto sosfisticato. La cucina è uno dei settori in cui la qualità italiana fa scuola nel mondo, e noi abbiamo voluto aiutarne la diffusione di questa miscela di arte e tradizione. A questo scopo siamo partiti dalla ricchezza delle tradizioni famigliari, e abbiamo classificato ricette e ingredienti, avendo cura di inserire quelle già provate e di sicura realizzabilità. Il tutto è stato integrato con i vini suggeriti da collaboratori sommeiller, e altre informazioni utili per poter raggiungere un eccellente risultato in cucina. Ma cos'è Cosacucino.it? Cosacucino è soprattutto un servizio gratuito offerto a tutti quelli che sono interessati alla cucina italiana. 'Prima Pagina' e 'Viaggia e Assaggia'. Per tutti gli appassionati, i curiosi e per coloro che desiderino informarsi ed informare sui temi inerenti il mondo enogastronomico. Per tutti gli appassionati, i curiosi e per coloro che desiderino informarsi ed informare sui temi inerenti il mondo enogastronomico Cosacucino curerà la sezione "Prima Pagina" dedicata all'informazione. La "Prima Pagina" sarà affiancata dal servizio offerto dalla Redazione nel canale "Viaggia e Assaggia": un servizio di informazioni turistiche dinamico ed innovativo, offerto come un cocktail di luoghi e atmosfere, arte e paesaggi, tradizioni e artigianato, aziende agricole e agriturismo.
Infolink: http://www.cosacucino.it/press/press_index.php 


AUTUNNO IN DOLCEZZA A PERUGIA TRA LE DELIZIE DI EUROCHOCOLATE E GLI SPLENDORI DEL BRUFANI PALACE

Un autunno in dolcezza. È quanto promette Eurochocolate, la kermesse ludico-gastronomica per cioccolatofili che, dal 18 al 26 ottobre, trasformerà Perugia in una gigantesca pasticceria a cielo aperto. Al "cibo degli dei", il più goloso degli alimenti, l'incantevole cittadina umbra dedica da dieci anni un festival che incontra ogni volta sempre nuovi fan. Dal 1994, anno di fondazione del festival, il cioccolato in Italia ha subìto una profonda trasformazione, soprattutto per quanto riguarda il suo rapporto con i consumatori dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Prova ne è la nascita di tante grandi e piccole realtà produttive, l'introduzione del concetto di cru, la sensibilizzazione crescente dei consumatori per il rispetto della storia e della ricetta del prodotto, l'impegno di tanti protagonisti a favore di un consumo etico e solidale. Tanti gli eventi in programma: mostre, da "Cioccolato: passione tra la gente" a "Dolceamaro", happening come il Chocolate Show (l'irresistibile emporio tutto cioccolato che vede protagoniste oltre 130 aziende) e il ChocoCircus. E ancora Master (24-26 ottobre), Sculture di cioccolato (domenica 19 ottobre), seminari come quello dall'intrigante titolo "Cioccolato o Cioccolata? Maschio o Femmina?" (sabato 18 ottobre) e persino Nozze al Cioccolato (domenica 19 ottobre). E per assaporare fino in fondo un appuntamento così goloso niente di meglio che regalarsi un week-end all'Hotel Brufani Palace. In posizione unica, nel centro storico di Perugia, il Brufani Palace da oltre cento anni viene scelto da reali e personalità illustri del mondo della politica, della finanza e dello spettacolo. E la ragione è evidente tanto che per la sua consolidata allure e ospitalità, il Brufani fa parte dei SINA Hotels, che offre alberghi di lusso a Milano, Roma, Venezia, Parma, Firenze, Viareggio e Torino. Saloni sontuosi dai soffitti dipinti e dai grandi camini in pietra, camere e suite arredate
con arredi di pregio e preziosi tessuti contribuiscono a creare un'atmosfera
elegante, ma sempre calda e accogliente. E al ristorante "Collins" si potranno apprezzare i piatti tipici della cucina umbra con un'eccellente scelta di vini. L'ampia terrazza panoramica, una piscina coperta che si staglia tra volte medievali mentre dal pavimento trasparente si possono ammirare gli originali resti etruschi e un nuovissimo centro fitness completano i servizi dell'hotel. Due giorni all'Hotel Brufani Palace in camera doppia, con un pernottamento, la prima colazione e l'ingresso a Eurochocolate costano 175 euro per persona (supplemento singola 88 euro).
Infolink: www.brufanipalace.com 


AL PREMIO CARNIA ALPE VERDE QUEST'ANNO È DI SCENA IL FORMAGGIO DI MONTAGNA (18 - 19 OTTOBRE 2003)

Ricotta affumicata e formadi frant, Carnia e gialìns, formaggi di malga e latteria... Un week-end dedicato alla gastronomia e ai prodotti della montagna carnica: il Premio Carnia Alpe Verde, in programma a Tolmezzo (Ud) il 18 e 19 ottobre, sarà dedicato quest'anno ai formaggi di malga e di latteria di montagna e al mondo silvopastorale di cui sono una delle espressioni più autentiche. Le due giornate si preannunciano un appuntamento assolutamente da non perdere per i buongustai, ma anche per chi vuole passare due giorni in totale relax, nella tranquillità della montagna friulana, riscoprendo i sapori veri e genuini di un tempo, che gli artigiani della Carnia hanno saputo preservare dalla minaccia dell'omologazione del gusto. E così sarà possibile scoprire le decine di tipi di formaggio che ancor oggi vi vengono prodotti, d'estate nelle malghe dove vengono portate le mandrie al pascolo da metà giugno a metà settembre, e durante tutto l'anno nei caseifici, ciascuno dei quali porta il nome di una vallata carnica: scuèta (ricotta) affumicata e fresca, formadi frant (frantumato e fermentato assieme al pepe), il tipico latteria Carnia con le sue varie stagionature, gialìns (ricottina affumicata alle erbe), formaggi di malga e latteria freschi, mezzani e stravecchi, caciotte fresche e affumicate, caprini, formaggio salato (messo in salamoia, con "madri" che hanno decine di anni). Organizzata dall'AIAT della Carnia, in collaborazione con il Touring Club Italiano e la Regione Friuli Venezia Giulia, la manifestazione è stata ideata con lo scopo di valorizzare e salvaguardare i prodotti e i piatti tradizionali della montagna carnica, vero e proprio giacimento gastronomico e culturale, che rappresenta una delle ricchezze di questa zona, dove il turismo si è saputo sviluppare in armonia con l'ambiente e non ha intaccato usi, modi di vita, mestieri tradizionali. In programma "Caseifici e malghe aperti - Alla scoperta di luoghi, sapori e mestieri" (ovvero itinerari gratuiti, con guida, in corriera per visitare luoghi di produzione di latticini, botteghe artigianali, antiche trattorie), una Mostra mercato di tutti i formaggi carnici, a cui si affiancheranno prodotti tipici locali, un biciclettata alla ricerca di sapori perduti e Laboratori del gusto organizzati con Slow Food.. Per l'occasione, i ristoranti del circuito di Carnia in tavola prepareranno un piatto tradizionale a base di formaggio al prezzo fisso di euro 8 e gli alberghi delle varie vallate della Carnia proporranno pacchetti week-end particolari: camera doppia con pernottamento e prima colazione a partire da euro 53 (week-end breve, 1 notte) ed euro 103 (week-end lungo, 2 notti). Giunto alla sua nona edizione, il Premio anche quest'anno sarà assegnato a 3 personaggi o realtà che si sono contraddistinti per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti tipici. Lo scorso anno i premi sono stati assegnati allo scrittore Carlo Sgorlon, alla famiglia Santini del ristorante "Dal Pescatore" di Canneto sull'Oglio e al Consorzio Vicenza Qualità.
Infolink: www.carnia.it 


TOSCANA PROFUMATA DI TARTUFO: IL PRIMO MUSEO NAZIONALE, UN'ASTA INTERNAZIONALE, UN RESORT DEDICATO A MONSIGNOR DELLA CASA

Sorprendente Toscana! Non solo olio dorato extravergine, vini sontuosi al top dell'eccellenza, ma anche tartufi bianchi. Tanto da insidiare il primato al classico tartufo di Alba. In autunno i week end invitano a brevi escursioni tra colline e borghi alla caccia del tuber magnatum in compagnia di tartufai e cani addestrati. Una stagione che avrà il suo momento di gloria con l'inaugurazione del primo "Museo Nazionale del tartufo" l'8 novembre a San Giovanni d'Asso, piccola-grande capitale del "diamante bianco". E' il trecentesco Castello di San Giovanni la sede prescelta per il Museo, un luogo-simbolo della capacità di preservare e tramandare "storia e natura", tipica di questa zona. Oggetto di un accurato recupero architettonico da poco terminato, il maniero già affrescato da Ventura Salimbeni domina la vasta "landa da tartufi" che da tempo assicura alle Crete Senesi un posto tra le grandi località del pregiato tubero. Ma l'evento dell'8 novembre è solo uno dei momenti più invitanti nell'ambito della manifestazione "Crete senesi, un mese di festa per il tartufo Bianco". All'insegna dell'inconfondibile profumo si svolgeranno fino al 30 novembre trenta giorni di attrazioni gastronomiche, artistiche e culturali nei cinque comuni del Circondario Crete Senesi: Asciano, Buonconvento, Monteroni d'Arbia, Rapolano Terme e San Giovanni d'Asso, immersi tra fossi, calanchi e vigneti a sud di Siena. I sapori della storia rivivono tra "pane sciocco" e Chianina, assaggi di olio novo, vin santo, erbe, pecorino e riscoperte di siti storici, come le "Grance" o Montisi. (Info tel.0577.219228 e-mail:sienanews@iol.it )
Da Siena al Mugello il passo è breve: qui un altro evento memorabile attende i visitatori: la prima Asta internazionale del tartufo di Toscana che si svolgerà in collegamento tv via satellite il 1° novembre al castello mediceo di Cafaggiolo a Barberino di Mugello, in provincia di Firenze. Durante al serata i battitori metteranno al bando un'accurata selezione di Tartufi di Toscana, con carature di grande valore, mentre dall'altra parte del mondo gli ospiti del ristorante Le Cirque di Sirio Maccioni a New York, e del ristorante Valentino di Piero Selvaggio a Los Angeles, si contenderanno i tartufi più preziosi. Il ricavato dell'asta sarà poi devoluto in beneficenza all'Ospedale Meyer di Firenze, per le malattie rare dei bambini e alla Fundación Misionera "María de la Esperanza" per l'aiuto ai bambini poveri dell'Argentina. Nelle altre sale del Castello, durante l'asta, si svolgeranno degustazioni di Brunello di Montalcino e Chianti classico, oli extravergine di oliva e altri prodotti gastronomici eccellenti, tra i quali quelli presentati in versi da Dario Cecchini, settima generazione di macellai, nonché poeta di Panzano in Chianti. Lardo di Colonnata, maiale di cinta senese, agnello di Zeri, fagioli zolfini, zafferano saranno a disposizione dei convenuti a far da degno corollario al Tartufo di Toscana. (Info e-mail: astatartufoditoscana@tiscali.it).
E per scegliere una dimora degna di questo week-end niente di meglio del resort "Monsignor della Casa", che organizza una serie di fine settimana alla ricerca del prezioso tubero. Gli ospiti saranno guidati da un accompagnatore e da cani esperti nella tartufaia della Fattoria, all'interno del parco di "Villa La Casa" nel Mugello, dove proprio cinque secoli fa nacque Giovanni della Casa, "padre" del Galateo. Oltre al tartufo bianco, che sarà protagonista di prelibate cene proposte dallo chef del "Monsignore", si potranno degustare vini ed oli di Toscana a Villa Poggioreale, magnifica residenza nel cuore del Chianti Rufina. E non mancherà una visita all'affascinante Museo della Vite e del Vino, dove si continuerà la degustazione guidata di alcuni bottiglie di annate pregiate. Come in tutte le proposte della Famiglia Marzi, anima dello splendido Resort, anche questo week-end, a cavallo tra autunno e inverno, abbina alle attrazioni culinarie alcuni programmi culturali: la visita al Castello di Cafaggiolo, prima residenza dei Medici, realizzata da Michelozzo su commissione di Cosimo il Vecchio, e le visite a Palazzo di Vicari e al Museo dei Ferri taglienti di Scarperia, testimoni importanti della magnificenza del passato, capaci di regalare, ancora oggi, atmosfere di rara suggestione. Il pacchetto, che comprende il soggiorno in camera doppia dal venerdì alla domenica con le diverse iniziative, costa da 250 a 360 euro per persona, a seconda della sistemazione in camera classica, junior suite, suite o villa. (Infolink: www.monsignore.com )

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