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di
GIOVEDI'
16 OTTOBRE 2003
pagina 4
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I
PARTECIPANTI AD UN SEMINARIO LANCIANO UN APPELLO A FAVORE DELL'APERTURA E
DELL'IMPEGNO INTERNAZIONALE IN MATERIA DI ETICA NELLA RICERCA MEDICA
Bruxelles,
16 ottobre 2003 - Durante un seminario internazionale sull'etica nella
ricerca medica, tenutosi a Bruxelles il 13 ottobre, uno dei pochi punti sui
quali si è raggiunto un ampio consenso è stato quello relativo all'estrema
difficoltà di affrontare tali questioni a livello internazionale. Eppure,
sebbene sia difficile mantenere un dialogo internazionale sulle questioni
etiche, molti dei partecipanti alla manifestazione, organizzata
congiuntamente dal Forum norvegese per la ricerca e l'innovazione e dal
ministero sloveno per l'Istruzione, la Scienza e lo Sport, hanno chiesto di
intensificare tali scambi. Secondo Barbara Rhode, capo dell'Unità
"Questioni deontologiche della ricerca e della scienza" presso la
Dg Ricerca della Commissione, per l'Unione europea il tema dell'etica è
sempre molto complesso, sia esso riferito alla ricerca medica o ad altri
settori della scienza. "Sebbene vi sia un impegno a rispettare i
principi etici fondamentali nell'ambito del Sesto programma quadro [6Pq], la
Ce non ha competenze in materia di gestione delle questioni etiche, poiché
esse sono il risultato della diversità e delle differenti sensibilità
nazionali e, come tali, sono soggette al principio di sussidiarietà",
ha affermato la Rhode. In base alle principali norme etiche stabilite dal
6Pq, i partecipanti ai progetti di ricerca finanziati dall'Ue devono
conformarsi alle regolamentazioni e alle norme etiche del paese nel quale
verrà condotta la ricerca e, all'occorrenza, i ricercatori devono ottenere
l'approvazione del comitato etico nazionale o locale competente, prima di
dare avvio ai lavori, ha proseguito la Rhode. Inoltre, quando la Commissione
riceve proposte relative ad attività di ricerca in settori delicati sotto
il profilo etico, un gruppo multidisciplinare di esperti viene incaricato di
esaminare le proposte e può apportare modifiche ai progetti che potrebbero
pregiudicare i principi etici fondamentali. Una delle difficoltà
riscontrate dalla Commissione, ha spiegato la Rhode, è dovuta al fatto che,
prima di presentare le proposte, molti ricercatori non erano a conoscenza
delle regolamentazioni etiche in vigore nei rispettivi paesi. Ella ha
pertanto esortato gli Stati membri a fornire maggiori informazioni agli
scienziati in merito alla legislazione e alle linee guida pertinenti. Al
prof. Joze Trontelj, presidente del Comitato nazionale sloveno per l'etica
medica, è stato chiesto di illustrare le principali sfide etiche che i
paesi dell'Europa centrale ed orientale si trovano ad affrontare. Egli ha
avvertito che in questa regione è possibile riscontrare ancora numerosi
esempi di prassi eticamente discutibili, soprattutto nel settore della
sperimentazione clinica su esseri umani. Una delle principali difficoltà
insite nel processo d'identificazione ed eliminazione di tali abusi, ha
affermato il prof. Trontelj, consiste nel fatto che gli organismi preposti
alla conduzione degli esami etici in tali paesi sono oberati di lavoro, a
causa dell'eccessivo onere burocratico e della mole elevata di richieste di
sperimentazioni. Poiché attualmente non sono ancora disponibili linee guida
internazionali per l'amministrazione etica della ricerca sulle cellule
staminali e gli embrioni in vitro, il prof. Trontelj prevede che prima di
intravedere un miglioramento, la situazione sia destinata a peggiorare e
sostiene che l'aggiunta di un protocollo in materia di etica nella ricerca
alla Convenzione sui diritti umani rappresenterebbe un importante passo
avanti. Per il prof. Jan Helge Solbakk, direttore del Centro di etica medica
all'Università di Oslo, l'avvio di un dibattito a livello internazionale è
essenziale per la conclusione di accordi pratici. Egli, inoltre, ha messo in
guardia contro il rischio di sovrastimare il potenziale terapeutico, al fine
di promuovere un particolare settore di ricerca, aggiungendo che regioni
come l'Europa hanno il dovere di aumentare la spesa per la ricerca sulle
malattie che colpiscono i paesi in via di sviluppo. "Finché il 90 per
cento dei circa 60 miliardi di euro spesi ogni anno per la ricerca medica
sarà dedicato alle esigenze sanitarie del 10 per cento più ricco della
popolazione mondiale, i paesi che non intendono contribuire al più ampio
sforzo sanitario globale verranno ritenuti responsabili di gravi violazioni
dei diritti umani in nome della ricerca biomedica", ha dichiarato il
prof. Solbakk. La Rhode ha riconosciuto che la stessa Ue non ha assunto il
dovuto impegno nei confronti della dimensione della ricerca etica relativa
ai paesi in via di sviluppo, poiché si è concentrata maggiormente su
questioni relative alla propria diversità interna. Tuttavia, ha aggiunto,
quest'esperienza e diversità attribuiscono all'Ue un importante ruolo nel
processo globale. Nel trarre le conclusioni del seminario, il direttore
generale del Consiglio norvegese delle ricerche Christian Hambro ha
affermato che alcune delle questioni etiche sollevate nel campo della
ricerca medica sono troppo importanti per essere affrontate dai singoli
scienziati e perfino dalla comunità scientifica nel suo complesso. Tale
opinione è stata ribadita dal prof. Trontelj, che ha sottolineato
l'importanza di consultare l'opinione pubblica, ricordando il dovere dei
cittadini di informarsi su tali argomenti da fonti attendibili.
"Dobbiamo separare l'etica dalla politica e agli scienziati non
dev'essere consentito alimentare aspettative irrealistiche nella scienza
come talvolta richiesto dai politici". In conclusione, la Rhode ha
condiviso la necessità di rafforzare la cooperazione dell'Ue con i paesi
candidati e quelli in via di sviluppo. Infine, ha sottolineato che,
nonostante la complessità delle questioni, "l'etica non deve essere
percepita come una barriera o un ostacolo burocratico al progresso, ma
piuttosto come un fattore di promozione della scienza". Infolink:
http://www.Europa.eu.int/comm/research/science-society/ethics/research_en.html
WORKSHOP
INTERNAZIONALE SUI DISPOSITIVI MEDICI PORTATILI DI NUOVA GENERAZIONE
Pisa, 16 ottobre 2003 - Dal 12 al 14 dicembre si svolgerà a Pisa un
workshop internazionale per discutere degli sviluppi più recenti in materia
di dispositivi medici intelligenti portatili e impiantabili. Il workshop
riunirà ricercatori, industriali e decisori dei seguenti settori:
ingegneria biomedica, telemedicina, micro- e nanotecnologie,
telecomunicazioni mobili e senza filo, salute pubblica e medicina, in vista
di esaminare e trovare soluzioni ad alcuni dei principali problemi correlati
con i dispositivi medici intelligenti portatili e impiantabili. Un altro
obiettivo importante sarà il tentativo di definire una tabella di marcia
per la ricerca e sviluppo (R&s) a medio e lungo termine. Il workshop sarà
organizzato dall'Università di Pisa, in collaborazione con la Commissione
europea e l'Engineering in Medicine and Biology Society (Emb) dell'Ieee. Infolink:
http://www.Piaggio.ccii.unipi.it/~ehealthw/
INTESAN
PUNTA A MIGLIORARE LA SANITA' ITALIANA E METTE INNOVAZIONE E TECNOLOGIA AL
SERVIZIO DEI MEDICI
Milano, 16 ottobre 2003 - Migliorare il rapporto tra paziente e servizio
sanitario passando per il medico di base. E' questo, in sintesi, l'obiettivo
del consorzio Intesan (Innovazione e Tecnologie per la Sanità), nato
all'inizio di quest'anno con la missione di diventare un sicuro ed
irrinunciabile punto di riferimento per tutto l'universo sanitario, presente
e futuro. "Obiettivo che si può raggiungere solo tutelando,
incentivando e supportando il corretto sviluppo tecnologico della parte
medica" - spiega Antonio Messina, presidente del consorzio. "Il
medico, infatti, ha oggi la grossa opportunità di poter utilizzare
l'informatica come strumento innovativo per migliorare realmente i servizi
offerti ai propri pazienti ma, per farlo, ha bisogno di un interlocutore
serio, affidabile e competente che lo assista e lo guidi nel suo processo di
informatizzazione". Favorire lo sviluppo tecnologico e professionale
della classe medica, quindi, per consentire l'evoluzione e la crescita
dell'intero sistema sanitario nazionale, pubblico e privato, a tutto
vantaggio della collettività. Una sfida ambiziosa che, considerando
l'ampiezza e la frammentazione del target di riferimento, può rivelarsi
particolarmente impegnativa se affrontata singolarmente. Meglio, allora,
integrare il proprio know how con quello di altre valide realtà attive nel
settore ottimizzando costi e risorse per il raggiungimento del fine comune.
E' da questa considerazione che nasce Intesan, società consortile a
responsabilità limitata, costituita a gennaio 2003 per volontà di quattro
aziende operanti nell'ambito della produzione di software in medicina, delle
nuove tecnologie applicate alla sanità, della ricerca e dell'editoria
medico-scientifica: Fimed Srl di Molfetta (Ba), Best Soft Srl di Milano,
Mediatec Informatica Sri di Loreo (Ro), Tsf Srl di Spre~lano (Tv). "Il
numero di utenza informatizzata con vari prodotti software in Italia" -
afferma Messina - "è oggi stimato nel 65% dell'intera popolazione
medica, rappresentata da circa 55.000 medici tra generici e pediatri. Ma la
percentuale di riferimento si riduce a non oltre il 50%, cioè a circa
27.500 unità, se si considerano le soluzioni realmente in grado di
supportare il medico nella pratica quotidiana". Intesan, attraverso i
prodotti software delle quattro realtà aziendali consorziate, copre circa
il 35% di questa fetta di mercato, pari a quasi 10.000 medici, dei quali
circa 8.000 generici e 2.000 pediatri, con una diffusione omogenea in
tutt'Italia. "Le quattro società sono tutte saldamente legate al
settore della tecnologia informatica medica" - precisa Messina -
"e ognuna di queste apporta al consorzio esperienza, know how,
relazioni istituzionali e clienti fidelizzati. Il che significa, tradotto in
numeri, che attualmente le cartelle cliniche gestite dai medici che
utilizzano le soluzioni Intesan in Italia sono circa 10 milioni". Tre
dei soci fondatori di Intesan, inoltre, hanno ottenuto l'accreditamento del
Cimeg, il consorzio di informatica in medicina generale capitanato dalla
Fimmg (la federazione dei medici di base), tra i principali sindacati medici
del mondo con oltre 22.000 iscritti. Ma il maggior punto di forza del
consorzio è la totale estraneità a condizionamenti politici e logistici.
"Unitarietà, indipendenza e trasversalità: sono questi i nostri plus
più importanti. Siamo, infatti, uno strumento indipendente che si pone al
servizio del mercato" - afferma Messina - "un mercato
rappresentato in primo luogo dai medici di base. Il nostro è un network
multidisciplinare e multiprodotto che unisce diverse realtà culturali,
territoriali, geografiche e tecniche mettendole a disposizione di chiunque
voglia colloquiare, in modo serio e costruttivo, con un target costituito da
circa 10.000 medici e quasi 10.000.000 di pazienti". Quattro sedi
operative sul territorio nazionale - Bari, Milano, Rovigo e Treviso - cinque
differenti prodotti software per la gestione dello studio medico di base
offerti sul mercato, 40 anni di know how nel settore delle nuove tecnologie
applicate alla sanità e 50 addetti - dei quali 20 analisti software e
programmatori junior e senior, 16 operatori cali center, 5 addetti all'area
amministrativa e 5 all'area commerciale, 4 project leader - e un management
composto da 10 professionisti di alto profilo contribuiscono a rendere
Intesan un importante punto di riferimento per l'intero universo sanitario
italiano, presente e futuro. Ma il consorzio, che ha come oggi oggetto
sociale "la realizzazione, lo sviluppo e la produzione di attività di
ricerca applicata nel campo industriale, economico e socio-sanitario ai fini
dell'innovazione tecnoloqica e dei processi", è impegnato anche a
sostenere importanti progetti istituzionali nazionali, come il Crs-siss
(carta regionale dei servizi - sistema informativo socio sanitario) della
Regione Lombardia, oltre che a promuoverne e implementarne, in proprio,
altri destinati a migliorare notevolmente il rapporto tra pazienti e sistema
sanitario passando per il medico di base.
DISBIOSI
TEST: NAMED PRESENTA IL PRIMO APPROCCIO DIAGNOSTICO ALLA DISBIOSI
INTESTINALE
Milano, 16 ottobre 2003 - La maggior parte della popolazione dei paesi
industrializzati soffre di disbiosi, vale a dire delle conseguenze di una
alterazione della flora batterica intestinale. L'equilibrio della flora
batterica viene alterato dall'uso di alimenti trattati, sterilizzati e
denaturati, dall'inquinamento ambientale e/o da metalli pesanti, dallo
stress, da un accumulo di tossine nei tessuti e dall'abuso di medicinali (in
primis, gli antibiotici). La conseguenza consiste nella drastica diminuzione
delle difese immunitarie dell'organismo e nell'accentuarsi di disturbi che
sovente vengono catalogati come "psicosomatici" perché risulta
difficile individuarne le cause. Il dato di partenza: più del 60% della
popolazione presenta un metabolismo disturbato da una eccessiva
proliferazione dei batteri intestinali. Questa situazione, spesso in
continuo peggioramento, causa il fatto che le mucose intestinali non siano
sufficientemente ossigenate, e che tossine e rifiuti presenti nell'intestino
non si decompongano abbastanza celermente. Si raggiunge, spesso e
facilmente, uno stadio di auto-intossicazione. Non a caso molti tra i più
comuni disturbi vengono spesso attribuiti al malfunzionamento
dell'intestino: oggi si sa infatti che esiste una stretta correlazione tra
processi metabolici e sistema immunitario. Il sistema immunitario è per
l'80% localizzato sulle pareti dell'intestino tenue e crasso, dove si
formano le immunoglobuline. Le mucose dell'intestino crasso costituiscono
dunque il sistema difensivo più importante contro le tossine. Quali sono i
disturbi? Gonfiori addominali e digestione lenta, stipsi, meteorismo ed alvo
alternante, intolleranze ai cibi fermentati e stanchezza mattutina
costituiscono i diversi segni di un solo problema: la disbiosi. Anche le
candidosi e micosi vaginali, le infezioni del cavo orali (mughetto) e le
micosi cutanee rientrano fra questi "segni", che manifestano
un'alterazione della flora batterica intestinale. Ma, poiché la Disbiosi
Intestinale, secondo la Letteratura Internazionale, è un insieme di sintomi
e disturbi Funzionali Gastroenterici che possono evolvere in malattie anche
coinvolgenti organi od apparati distanti dal Colon, spesso epatopatie,
disturbi muscoloscheletrici, problemi di pelle (es. Acne), attraverso il
meccanismo della "semina linfogena microbica" possono in realtà
derivare da disbiosi intestinali protrattesi nel tempo perché mai
diagnosticate. Come diagnosticare la disbiosi? Oggi nasce Disbiosi Test di
Named, il primo metodo di diagnosi della disbiosi intestinale Il Disbiosi
Test rappresenta il Test di Laboratorio per individuare, valutare
quantitativamente e monitorare i pazienti che evidenziano uno stato di
Disbiosi Intestinale. Il test, non invasivo, praticato negli studi medici
specializzati in medicina funzionale, grazie ad un semplice prelievo delle
urine permette di dosare 2 markers, molecole la cui eccessiva proliferazione
indica diversi gradi di disbiosi: Indicano e Scatolo, metaboliti
dell'aminoacido Triptofano. A seconda che il test indichi la loro presenza
"singola" o "combinata", e a seconda della loro
quantificazione, si possono evidenziare i seguenti stati di disbiosi:
assente, lieve, media o grave. Il Disbiosi Test fornisce inoltre utili
indicazioni sulle tipologie di fermenti lattici con i quali trattare la
disbiosi ai fini della guarigione del pazienti. Il costo del Disbiosi Test
è di 85,00 euro. Il test viene effettuato presso gli studi di medici
funzionalisti i quali non si limitano ad eseguire il test ma sanno dare
risposte chiare ed esaurienti e consigliare terapie adatte, diversamente da
quanto accade per i classici test da laboratorio, per cui i risultati devono
essere letti ed interpretati da uno specialista diverso da colui che ha
eseguito l'esame diagnostico.
MACCHÈ
SARS, IL VERO PERICOLO SI CHIAMA LEGIONELLA E' UN BATTERIO E PUÒ SCATENARE
POLMONITI ANCHE MORTALI
Firenze 16 ottobre 2003 - Si annida negli impianti idrici e di
condizionamento e si diffonde mediante aerosol. In Italia si parla molto di
Sars, che da noi non ha fatto vittime, e per niente di Legionella, il
batterio che negli ultimi dieci anni ha determinato ben 2.366 casi solo nel
nostro Paese, con una casistica crescente e un indice di letalità (morte)
che oscilla tra il 5 e il 10 per cento. "E' un fenomeno preoccupante e
probabilmente in espansione", ha spiegato uno dei massimi esperti
d'Igiene, la professoressa Angela Moiraghi Ruggenini (Università di
Torino), presentando oggi una documentata relazione al congresso Medlab 2003
che riunisce a Firenze oltre duemila specialisti di laboratorio, biochimici
e microbiologi delle società scientifiche Sibioc e Amcli. Secondo i dati
della professoressa Moiraghi, nel solo 2002 i casi accertati sono 585, ma la
vera dimensione del fenomeno, teoricamente assai più vasta, continua a
sfuggire per mancanza di un'attenta sorveglianza che rende poco efficiente
la rete nazionale di rilevamento. La metà dei casi notificati appartiene
difatti a due sole regioni, Piemonte e Lombardia, che ospitano solo una
frazione della popolazione del Paese e del flusso turistico internazionale.
Trend in salita, avverte la professoressa, non significa necessariamente
patologia in aumento, bensì maggior sensibilità per il problema. Ma nel
migliore dei casi la legionella è sotto-notificata anche perché nelle
forme meno gravi presenta sintomi simil-influenzali, facilmente
equivocabili. Nei casi più gravi si può invece morire di polmonite in
mancanza di cure adeguate con antibiotici.. Stando alle cifre riportate, le
infezioni da Legionella contratte in ospedale nel 2002 sono 72: in media, le
strutture sanitarie sono coinvolte per un 12 per cento dei casi notificati,
specie nei reparti che ospitano pazienti immunodepressi. Ben 20 su cento si
riferiscono invece a soggiorni in alberghi o campeggi. Nel restante 68 per
cento degli episodi la sorgente d'infezione resta invece inaccertata.
"Se negli ospedali si può in qualche modo intervenire", ha
ricordato la professoressa, "assai più complicato è farlo nelle
strutture private. E' ragionevole supporre che la Legionella si nasconda in
docce, piscine tipo Jacuzzi, terme, negli impianti idrici e di
condizionamento degli uffici, dei supermercati e perfino in quelli di molti
condomini. Solo così si può spiegare l'altissima percentuale di casi di
cui si ignora l'origine. Senza contare tutti quelli che non sono neppure
diagnosticati". Com'è facile immaginare, la Legionella esiste da
sempre. Ma il nome, in alternativa a sindrome del legionario, nasce nel '76
dopo un'epidemia tra i partecipanti a un congresso dell'American Legion. In
Italia il caso più eclatante è del '97 a Sestri (Genova), in un palazzo
adibito a uffici. Dopo molti studi e verifiche si scoprì il colpevole: la
torre di raffreddamento di un palazzo vicino, contaminata dalla Legionella,
aveva trasmesso il batterio, trasportato dal vento. Come intervenire? La
verità, ha spiegato la professoressa Moiraghi, è che tutti i sistemi di
disinfezione degli impianti hanno capacità limitata, non danno garanzie e,
nei fatti, la contaminazione spesso si ristabilisce. Occorre dunque, più
semplicemente, un'igiene davvero accurata. E nei reparti ospedalieri ad alto
rischio condizioni di assoluta sicurezza oltre a una generale
sensibilizzazione al problema, sorveglianza attenta delle polmoniti e
interventi di manutenzione periodici sugli impianti.
FAI
UN GOAL AL PREGIUDIZIO
Milano, 16 ottobre 2003 - Nell'anno che l'Unione Europea dedica alle persone
con disabilità, due associazioni hanno voluto creare un approccio sereno
all'informazione, consapevoli che il pregiudizio sia l'handicap più grave.
Il Cscd (Centro Studi Cure Domiciliari), in collaborazione con Ln-a
(Fondazione per la lotta alla non autosufficienza), con il Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Segretariato Sociale Rai, hanno
scelto una originale formula per rompere gli schemi e smantellare
preconcetti. Una serata di spettacolo: lunedì 27 ottobre 2003 ore 20,30 al
Teatro Studio via Rivoli 6, Milano per cantare, parlare, suonare, brindare,
discutere pur di arrivare a "fare goal al pregiudizio". Sul palco
faranno "gioco di squadra", come in campo, cantanti e studiosi,
film maker e giornalisti, personalità e personaggi. Con il patrocinio del
Comune di Milano e la fattiva collaborazione del Piccolo Teatro si
alterneranno performance musicali (fra cui gli ospiti della Casa di Riposo
Giuseppe Verdi), la rassegna concorso di cortometraggi sul tema "disabilità
e pregiudizio" promossa per il Vi° anno da La Maison en Couleurs,
l'intervento di Beppe Severgnini a cui verrà consegnato il premio "I
colori del Brunello" per il suo impegno sui temi della solidarietà, la
presentazione della seconda edizione del Manuale di Ausili e Cure del
Paziente Geriatrico a Domicilio che, distribuito nelle farmacie, mette alla
portata di tutti l'informazione corretta e le soluzioni disponibili per
gestire le persone anziane, nell'ambiente a loro più consono, ovvero la
casa dove sempre hanno vissuto.
MARCOLIN
AL SILMO 2003: FASHION, LUSSO E SPORT IN UN CRESCENDO DI EMOZIONI
Milano, 16 ottobre 2003 - Il Gruppo Marcolin si presenta al Silmo 2003, la
fiera internazionale di ottica e occhialeria di Parigi, per presentare le
nuove collezioni di occhiali da sole e montature da vista per la prossima
stagione. Lo stand P-q 19 - 25, sito nel padiglione 1 della zona fieristica
Paris Expo, offrirà su più di 500 metri quadri, il meglio del design e
dello stile interpretati da Marcolin per i diversi marchi in licenza e per
le house brand. Esclusiva l'area dedicata alle linee Dolce&gabbana
Eyewear e D&g Dolce&gabbana Eyewear che, in occasione della fiera
d'oltralpe, si presentano con grandi novità sia per quanto riguarda il
design che i materiali. Tre video al plasma mostreranno le immagini delle
ultime sfilate, richiamando lo stile sempre glamour e alla moda della prima
linea. Un grande video led invece, proietterà nella galleria D&g
Dolce&gabbana Eyewear immagini che rimandano al dinamismo che
caratterizza la linea giovane. In un'atmosfera intensa e carica di
seduzione, sarà possibile ammirare le nuove collezioni Roberto Cavalli
Eyewear nelle quali il serpente, da sempre icona della griffe, rappresenta
il filo conduttore, declinato in infinite possibilità. Ambienti decisamente
fashion, femminili e glamour, faranno da cornice alle collezioni Miss Sixty,
Costume National Eyewear e Replay Eyes, che da sempre riscontrano
particolare successo presso il pubblico più attento alle tendenze.
Irrinunciabile la visita allo stand Montblanc Eyewear, uno dei più
importanti luxury brand a livello mondiale, sinonimo di classe e
raffinatezza, che per la prossima stagione propone montature particolarmente
ricercate. Le immagini proiettate su grandi schermi saranno protagoniste
anche nello stand della francese Cébé, specializzata in occhiali sportivi,
maschere e caschi da sci. Il Gruppo francese si rivolge ad un segmento
sportivo, dunque altamente tecnico, ma con sempre maggiore attenzione alla
tecnologia e al design. L'altra area sportiva del Gruppo è The North Face
Eyequipment, che propone una collezione pensata dagli sportivi per gli
sportivi, con montature dedicate sia ad un uso sport active che ad un
utilizzo più quotidiano. La kermesse parigina terminerà il 20 ottobre,
dopo quattro giorni di esposizione, durante i quali le linee eyewear della
prossima stagione riserveranno intense emozioni agli operatori specializzati
ed ai visitatori.
CIBUS
TEC ( 21/25 OTTOBRE)- LA PIÙ IMPORTANTE RASSEGNA MONDIALE DI FOOD
PROCESSING E PACKAGING TECHNOLOGY. PARMA CAPITALE DELL'INDISTRIA ALIMENTARE.
Milano, 16 ottobre 2003 - "Da oltre 60 anni le industrie alimentari del
pianeta fanno le grandi scelte tecnologiche e gli acquisti per
l'ammodernamento dei propri impianti a Cibus Tec. Il fatturato delle oltre
mille aziende italiane ed estere specializzate nella produzione di
macchinari per l'industria alimentare, dalla trasformazione delle materie
prime alla confezione fino alla distribuzione nei punti vendita, presenti
quest'anno al Salone di Parma, raggiunge i 20 miliardi di Euro dei quali 11
miliardi, sono costituiti dal giro d'affari delle produzioni realizzate nel
nostro Paese dalle aziende italiane o dalle filiali di multinazionali
estere. Fatturato che per il 65-70% deriva dalle esportazioni". Sono
questi i dati inediti sui quali il Presidente di Fiere di Parma, Domenico
Barili, ha focalizzato la presentazione ufficiale di Cibus Tec, la rassegna
internazionale di food processing e packaging technology, che si svolgerà
da martedì 21 a sabato 25 ottobre, nel quartiere fieristico di Parma.
Durante il suo intervento Domenico Barili ha sottolineato il fatto che Cibus
Tec, nella sua evoluzione, ha rappresentato la storia e la cultura
dell'industria alimentare italiana nel mondo: un comparto, quello
dell'industria alimentare, che nell'Unione Europea occupa 2,5 milioni di
addetti e sviluppa un giro d'affari di 700 miliardi di Euro all'anno, ed è
uno dei settori portanti dell'economia del vecchio continente. Ha ricordato
che i maggiori impianti esistenti oggi al mondo per la lavorazione
industriale del latte, delle conserve vegetali, soprattutto pomodoro, della
pasta, delle carni e dell'olio di oliva, sono di fabbricazione italiana. Un
dato emblematico: in Cina, dove la produzione di conserva di pomodoro è
passata negli ultimi cinque anni da 3 a 30 milioni di quintali, solo lo
scorso anno sono entrati in produzione ben 15 impianti di trasformazione,
tutti realizzati da aziende di Parma. Anche le aziende italiane che
producono macchine per il confezionamento e l'imballaggio vantano una
leadership a livello internazionale grazie ad un'estrema flessibilità
produttiva associata ad una grande capacità di innovazione tecnologica;
sono localizzate per quasi l'80% in Lombardia e in Emilia Romagna (dove
esiste la maggiore concentrazione al mondo). Nel tempo Cibus Tec si è
trasformato in uno degli appuntamenti più importanti a livello mondiale. E
l'edizione di quest'anno ne è la riprova: si estende su una superficie di
80.000 metri quadrati e conta la presenza di più di 1.000 espositori
provenienti da 20 Nazioni. Sono attesi a Parma oltre 30.000 operatori
professionali provenienti da oltre 100 Paesi interessati ai tre saloni in
cui si articola la rassegna: Tecnoconserve per il settore conserviero con in
testa gli impianti per la lavorazione del pomodoro; Milc, per il settore
lattiero-caseario e Multitecno, in cui sono esposte le tecnologie
intersettoriali e di filiera. Da notare che per il settore conserviero e il
lattiero-caseario sono presenti a Cibus Tec più del 90% del totale delle
imprese meccaniche che operano in questo comparto. Mentre per quanto
riguarda le tecnologie intersettoriali sono esposti macchinari e sistemi
trasversali a tutte le produzioni industriali, dell'alimentare in ogni
filiera, anche quelle più di nicchia. Segno dell'evoluzione dell'economia
moderna che si sviluppa rendendo omogenei i processi, garantendo standard
elevati e conoscenze che passano da un ciclo di lavorazione all'altro,
consentendo importanti economie di scala. Proprio grazie all'ampiezza e alla
specificità delle sue proposte, Cibus Tec è l'unico salone al mondo in
grado di fornire, come in uno specchio, il quadro completo dello scenario
dell'alimentazione umana, mai come ora soggetta a continue e profonde
trasformazioni. "Trasformazioni", ha detto Domenico Barili,
"causate da una serie di variabili di tipo ambientale, sociale,
economico. Basti pensare alla globalizzazione dei mercati, al progressivo
mutare delle società dei vari Paesi che diventano sempre più multietniche
e che con l'allungarsi della vita media della popolazione tendono ad
"invecchiare" progressivamente. Ma anche ai movimenti d'opinione
sempre più attenti ai problemi ambientali, a quelli etici e religiosi, alle
nuove mode importate o indotte. Se fino ad ieri i consumatori, nelle loro
scelte alimentari, erano fortemente influenzati da quanto veniva prodotto,
distribuito e promosso dalle industrie, oggi sono le industrie a tarare le
proprie scelte produttive e le proprie strategie di marketing in base alle
nuove istanze dei consumatori, che sono sempre più informati, consapevoli
ed esigenti per quanto riguarda sia la sicurezza, sempre più attenti a cosa
portano in tavola. Ed è proprio l'industria alimentare, abbinata alle
sempre più urgenti riforme agricole e strutturali dell'energia e dei
trasporti", ha ribadito il Presidente di Fiere di Parma, "quella
destinata ad assumere un ruolo sempre più strategico nella lotta alla fame
nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo". "La Fao",
ha ricordato Barili "ha calcolato che la quantità di derrate
alimentari sprecate a monte dei processi produttivi fra il 1991 ed il 2001,
in tutto il mondo è più che raddoppiata, passando da poco più di 7
milioni di tonnellate all'anno a 14 milioni di tonnellate. Ma nei Paesi in
via di sviluppo, nello stesso periodo, la quantità di derrate sprecate
proprio a causa della mancanza d'impianti per i processi di produzione e di
trasformazione è addirittura triplicata". Non è quindi un caso che
quest'anno a Cibus Tec sia particolarmente imponente il quadro delle
delegazioni ufficiali di operatori professionali che si recheranno a Parma.
La maggior parte delle missioni è frutto della collaudata partnership,
organizzativa e finanziaria, fra l'Ice e Fiere di Parma. Sono attesi
delegati da Argentina (con la collaborazione della Regione Emilia Romagna),
Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Egitto, Russia, Siria, Tunisia, Marocco,
India e Cina. Davvero tante, le novità che saranno presentate in anteprima
a Cibus Tec, nella stragrande maggioranza frutto dell'interdisciplinarietà
che caratterizza sempre di più le innovazioni tecnologiche destinate alle
industrie alimentari. Vanno dall'innovativa tecnica alternativa di
pastorizzazione degli alimenti "a freddo", ottenuta utilizzando le
stesse alte pressioni con cui si fabbricano i diamanti industriali alla
pastorizzazione a caldo con scariche elettriche ad alto potenziale simili a
quelle dei fulmini; da miscelatori di idrogeno, ossigeno, azoto ed anidride
carbonica per le innovative tecnologie di confezionamento in atmosfera
protettiva degli alimenti, ai sistemi olfattivi elettronici, veri e propri
"nasi artificiali computerizzati", per l'individuazione di
micotossine nei prodotti alimentari. Ricco come sempre anche il calendario
dei seminari e dei convegni, molti dei quali organizzati da associazioni di
categoria o da singoli espositori, tutti importanti momenti d'incontro per
lo scambio d'informazioni che, sicuramente utili per i Paesi più
industrializzati, diventano addirittura indispensabili per il reale sviluppo
economico e sociale dei paesi emergenti. "C'è grande attesa per le
tradizionali tre giornate tematiche dedicate al pomodoro, al latte e alla
carne", ha detto Romano Zeraschi, Direttore Commerciale di Fiere di
Parma. "Nel Tomato Day, mercoledì 22 ottobre, si parlerà dell'effetto
dell'ampliamento dell'Ue sulla produzione e il commercio dei derivati del
pomodoro in Europa e delle implicazioni, per gli importatori di prodotti
alimentari, dell'azione del bioterrorismo negli Stati Uniti, Nel Milk Day,
giovedì 23, saranno di scena la qualità e la sicurezza dei formaggi
tradizionali e a denominazione di origine protetta. Nel Meat Day, sabato 25,
sarà affrontato il tema dell'etichettatura e della pubblicità dei prodotti
alimentari e saranno illustrati le novità, le strategie e gli adempimenti
nel settore delle carni". In contemporanea con Cibus Tec, i padiglioni
di Fiere di Parma ospiteranno anche la seconda edizione di Pizza Tec,
l'unico salone europeo delle attrezzature, tecnologie e forniture destinate
al mondo della pizza: dall'impiantistica per la produzione industriale agli
ingredienti per la preparazione del prodotto artigianale; dall'arredamento
dei locali alle attrezzature e ai forni; dalle catene di franchising agli
imballaggi e agli automezzi per il trasporto. Infolink: Www.fiere.parma.it
DAL
21 AL 28 OTTOBRE VA IN SCENA EMO: PER OTTO GIORNI MILANO DIVENTA LA CAPITALE
MONDIALE DELLA MACCHINA UTENSILE
Milano, 16 ottobre 2003 - Dopo otto anni torna in Italia Emo, la principale
esposizione internazionale di macchine utensili, robot e automazione,
ospitata alternativamente da Parigi, Hannover e Milano. In scena dal 21 al
28 ottobre presso Fiera Milano, la manifestazione presenterà il meglio
della produzione mondiale del settore, trasformando, per otto giorni, la
città nella capitale mondiale della macchina utensile. Promossa dal Cecimo,
il Comitato Europeo di Cooperazione tra le Industrie della Macchina
Utensile, Amo Milano 2003 è organizzata dalle strutture operative di
Ucimu-sistemi Per Produrre, l'associazione dei costruttori italiani di
macchine utensili, robot e automazione. Protagonisti dell'evento sono i
1.636 espositori presenti, provenienti da 38 paesi, disposti nei 25
padiglioni allestiti per una superficie espositiva netta di 127.158 metri
quadrati. A fronte dei circa 750 costruttori italiani, risulta massiccia la
partecipazione dei costruttori provenienti dall'estero, che rappresentano più
della metà degli espositori totali. Nel dettaglio, il 39% degli stranieri
presenti proviene dall'Europa. In forte crescita, rispetto all'edizione
1995, la presenza dei costruttori asiatici, che rappresentano il 12% del
totale; seguono americani (2%), quindi, australiani, brasiliani, canadesi,
israeliani e sud africani. L'autorevolezza di Emo, appuntamento
irrinunciabile per quanti operano direttamente e indirettamente nel mondo
dei sistemi per produrre, trova riscontro nella qualità e nella varietà
delle ben 6.500 macchine esposte, per un valore pari a 550 milioni di euro.
"Sono numeri da record", sottolinea Pier Luigi Streparava,
Commissario Generale della mostra. "Se guardiamo ai dati della
precedente edizione milanese, il confronto risulta vincente sia per il
numero degli espositori, cresciuti del 13%, sia per la superficie
espositiva, del 26% maggiore rispetto al '95. Buonissima la partecipazione
straniera che, anch'essa in crescita rispetto al passato, conferma la
vocazione fortemente internazionale dell'appuntamento milanese".
"Ai di là dei numeri che ci rendono estremamente soddisfatti -
continua Streparava - ciò che va sottolineato è il ruolo della
manifestazione, vetrina dell'intelligenza e del sapere dell'uomo, che si
concretizzano nella disponibilità di sistemi di produzione sempre più
evoluti dal punto di vista tecnologico e sempre più aderenti ai bisogni
dell'intera industria manifatturiera". Il quadro economico di
riferimento dell'edizione milanese di Emo vede l'Italia in posizione di
leadership. Come sottolinea il Presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre,
Andrea Riello, "l'Italia rappresenta davvero un palcoscenico degno
dell'interesse internazionale che questa edizione di Emo ha finora
suscitato, sia presso gli espositori, che si troveranno al centro di una
delle aree più interessanti per tasso di investimento, sia presso i
visitatori, che potranno vedere esposto il meglio della produzione di
settore. L'italia si è, infatti, confermata ai vertici delle graduatorie
mondiali 2002, nelle quali spicca al terzo posto per produzione e per
esportazioni, al quarto per importazioni, al quinto per consumo. L'elevato
livello sia della domanda che dell'offerta italiane è garanzia, dunque, di
successo per Emo Milano 2003, che, al di là del suo carattere prettamente
internazionale, si avvantaggerà certamente della chiarissima sintonia con
il tessuto produttivo locale. Tanto più se si considera che, negli ultimi
anni, l'evoluzione dell'industria italiana del settore si è rivelata più
positiva di quella mondiale. Come afferma Riello, "l'industria italiana
dei sistemi per produrre ha saputo reagire meglio di altri alla negativa
congiuntura internazionale. Nonostante le previsioni per il 2003 presentino
ancora un quadro di forte incertezza, l'auspicio è che Emo Milano segni
davvero l'avvio della ripresa della domanda dei mezzi di
produzione"."
IL
LEGNO DEL TRENTINO IN MOSTRA AL SAIE DI BOLOGNA. DUE CONVEGNI IL 16 E 17
OTTOBRE.
Bologna, 16 ottobre 2003 - Un incontro in fiera per scoprire e conoscere
meglio il progetto legno di una regione che, per oltre il 53% del territorio
è coperta da boschi. La Provincia Autonoma di Trento e la Camera di
Commercio di Trento sono liete di invitarla alla conferenza stampa di
presentazione di Progetto Legno -il legno del trentino impiegato nelle
costruzioni -che si terrà giovedì 16 ottobre alle ore 11,30 all'interno
del padiglione 28 del quartiere fieristico felsineo. Per la prima volta la
Provincia Autonoma di Trento e la Camera di Commercio di Trento allestiscono
al Saie di Bologna uno stand scenografico di 500 metri quadrati, per
presentare le attività di nove fra le più quotate aziende locali di
trasformazione del legno. Lo stand è stato progettato per mostrare, con
immediatezza, le numerose attività industriali che formano l'ampio panorama
della trasformazione del legno proveniente rigorosamente dalle foreste j
trentine. Il Trentino è una delle poche regioni italiane in grado di
offrire una grande varietà di ambienti naturali. Fra gli estremi della
massima altitudine e della minima depressione del suo territorio, vi è un
dislivello di quasi quattro mila metri che crea -in uno spazio ristretto a
poco più di 620 mila ettari -una tale gradazione di microclimi
difficilmente riscontra bile in altre regioni italiane, ponendo le risorse
forestali ai vertici della graduatoria fra le aree boschive nazionali. La
selvicoltura trentina non si identifica soltanto con il legno da
costruzione, con lo scopo di ricavarne una serie più o meno grande di
prodotti, ma con tutte quelle operazioni che favoriscono I'attecchimento
delle specie legnose più adatte ai diversi areali di crescita e alle
diverse altitudini, per assicurare perpetuità a tutto I'ecosistema
forestale. Si tratta di un'attività dalle origini lontanissime, i cui
risultati vale la pena di portare a conoscenza dei professionisti e degli
addetti ai lavori, unitamente alle attitudini locali di trasformazione
industriale della materia prima. Giovedì 16 ottobre alle ore 11,30
padiglione 28 alla presentazione seguirà una degustazione di prodotti e
vini trentini
IL
TRENTINO AL SAIE - SALONE EDILIIZIA INDUSTRIALIZZATA DI BOLOGNA.
Bologna, 16 ottobre 2003 - La Provincia Autonoma di Trento è presente alla
fiera Saie 2003, oltre che con uno stand di 500 metri quadrati, anche
organizzando due importanti Convegni nei giorni 16 e 17 ottobre Convegni:
"Legno del Trentino: produzione sostenibile e qualità per tutti"
il giorno 16 ottobre - ore 14.30 Bosco e produzione: l'informatica come
strumento di gestione forestale. Caratteristiche fisico meccaniche.
Normativa sui prodotti. Le costruzioni. "Abitare nel Legno: qualità,
comfort e sicurezza." il giorno 17 ottobre - ore 14.30 Progetto casa in
legno. Resistenza sismica. Gli interventi sul costruito. Normativa sulle
costruzioni. Informazioni: Camera di Commercio I.a.a. - Trento. Infolink: Www.goodtimetrentino.it
10
° FESTA DELLA NEVE - 40° SALONE DELLA MONTAGNA TORINO LINGOTTO FIERE 16 -
19 OTTOBRE 2003
Torino, 16 ottobre 2003 - Il 40° Salone Della Montagna E La 10° Edizione
Della Festa Della Neve apre le porte al grande pubblico di Torino domani
mattina ore 10 al Lingotto Fiere. La stagione invernale 2003/2004 parte
quindi dalla città olimpica attaverso un programma di 4 giorni ricco di
avvenimenti e spettacolo dove il pubblico potrà conoscere da vicino oltre
alle novità della montagna, i sogni e i progetti dei grandi campioni degli
sport invernali. Presentazione Delle Finali Di Coppa Del Mondo 2004 - Ore
11: Conferenza stampa della Fis (Federazione Internazionale Sport Invernali)
che introdurrà le finali di Coppa del Mondo, che si svolgeranno nel marzo
del 2004 a Sestriere, Pragelato, Bardonecchia, Sauze d¹Oulx. Altri
argomenti: i test events per i Mondiali di sci Alpino 2005 di Bormio- S.
Caterina di Valfurva e la Nokia Snowboard World Cup. Saranno presenti Gian
Franco Kasper, presidente della Fis e membro del Cio e Gaetano Coppi,
presidente della Fisi. La Pazze Discese Di Alberto Tomba Con Gli Studenti -
Alberto Tomba, padrino della manifestazione, inaugurerà La 10° Festa della
neve - 40° Salone della Montagna esibendosi in discese/ spettacolo sulla
pista da sci lunga oltre 90 metri davanti a più di 600 studenti delle
scuole. Il Gran Gala' Del Ghiaccio- Citta' Di Torino Al Palaghiaccio Di
Pinerolo - L'attessisimo Gran Galà Città di Torino andrà in scena domani
sera Giovedì 16 al Palaghiaccio di Pinerolo di via Grande Torino. Gala del
Ghiaccio Città di Torino: grande spettacolo di pattinaggio di figura con
Barbara Fusar Poli - Maurizio Margaglio, la coppia di artistico ceka
Berankova - Dlabola, la fuoriclasse russa Maria Butyrskaya, Karel Zelenka,
Laurent Tobel, Paolo Bachini, Federica Costantini e Marcella De Trovato. Lo
spettacolo verrà trasmesso in diretta su Rai Sport Sat dalle ore 20.45 alle
22. Gli Incontri Con I Campioni - Ore 11: Conferenza stampa della Fis
(Federazione Internazionale Sport Invernali) che introdurrà le finali di
Coppa del Mondo, che si svolgeranno nel marzo del 2004 a Sestriere,
Pragelato, Bardonecchia, Sauze d¹Oulx. Altri argomenti: i test events per i
Mondiali di sci Alpino 2005 di Bormio- S. Caterina di Valfurva e la Nokia
Snowboard World Cup. Saranno presenti Gian Franco Kasper, presidente della
Fis e membro del Cio e Gaetano Coppi, presidente della Fisi. Ore 14: in
contro con Karen Putzer, la donna di Coppa Ore 15: Conferenza stampa di
Giancarlo Bolognini, presidente della Federghiaccio, con la presenza di
Carolina Kostner, numero uno del pattinaggio di figura che illustrerà i
programmi e gli obbiettivi della stagione che partirà settimana prossima
negli Stati Uniti. Dimostrazioni Al Pubblico - Ore 15.30: dimostrazione di
spinta di bob, slittino e skeleton su pista artificiale di 70 metri. Ore 16:
Show dimostrativo degli istruttori del Demo Team Regione Piemonte di sci
sulla pista da discesa artificiale *Le Pista Di Bob E La Pista Da Sci Sono
Aperte Al Pubblico. Infolink:
www.Salonedellamontagna.it
ASTA
VINI PREGIATI E DA COLLEZIONE CITTÀ DEL GUSTO DEL GAMBERO ROSSO
ESPOSIZIONE: SABATO 25 OTTOBRE 2003 ASTA: DOMENICA 26 OTTOBRE 2003
Milano, 16 ottobre 2003 - Il Prossimo 26 Ottobre presso la Città del Gusto
del Gambero Rosso si terrà la quinta edizione dell'annuale asta di vini
pregiati e da collezione che la Pandolfini Casa d'Aste organizza con il
Gambero Rosso. L'asta È Inserita nel vasto programma di manifestazioni che
si terranno a Roma in occasione della premiazione dei Tre Bicchieri 2004. Il
Catalogo Di Questa Edizione presenterà circa 350 lotti fra vini italiani,
francesi, vini del nuovo mondo e champagne. La Maggioranza di questi è
costituita da vini italiani, di cui i nuclei più consistenti sono
rappresentati da i vini toscani e dai vini Piemontesi. Dei Circa Duecento
Lotti di vini toscani risulteranno irresistibile per i collezionisti il
lotto di una bottiglia doppia Magnum di Solaia del 1998, per la sua
difficile reperibilità sul mercato, quello costituito dalla cassa in legno
da sei bottiglie di Masseto Ornellaia 1988, oltre alla ormai classica
verticale di Sassicaia, che peraltro è rappresentato in catalogo in tutte
le sue annate più importanti oltre che in svariati formati. Una Rarità fra
i piemontesi per il suo formato, è la bottiglia da 3,780 lt. Di Barbaresco
Gaja del 1974. La Francia vede schierati tutti i suoi Bordeaux Premier Crus
per cui è famosa nel mondo, tra i quali segnaliamo una strepitosa verticale
di Mouton Rothschild, la realizzazione delle cui etichette è affidata ogni
anno a pittori di fama internazionale da Kandisky a Tapie. La Borgogna è
ben rappresentata da svariati lotti della Domaine della Romanée Conti, i
cui vini raggiungono ormai quotazioni da capogiro sul mercato
internazionale. In questa vendita sono presenti ben quattro annate dei
famosi Assortiments : il 1996, 1997, 1998, 1999, e non manca la singola e
preziosissima bottiglia di Romanèe Conti in versione Magnum del 1986.
Entrando nello specifico dei vari lotti: "Supertuscans" Sassicaia
presente in catalogo con numerosi lotti di tutte le annate più importanti
:1980-'85-'94-'95-'96-'97-'98-'99 oltre ad una verticale dal 1988 al 1999,
formati e confezioni varie. Ornellaia presente in asta con numerosi lotti
costituiti da una o più bottiglie di tutte le annate più significative
(1990-93-94-96-97-98-99), con formati da standard a Magnum di più annate
tra cui anche il 1998. Solaia presente con le annate più rare e importanti
tra cui una bt Dmg del 1998, una bt Mg del 1998 e 1997 e lotti da 6 bt sia
in legno che in cartone. Masseto presenti tutte le annate più importanti
tra cui formati particolari come una bottiglia Dmg del 1995, 1 bt Mg del
1997 Tignanello presenti tutte le annate più importanti, degni di nota una
bt Dmg 1982, e due lotti composti da una coppia di bt da 5 litri del 1980 e
una bt da 5 litri 1981, lotti con più di una bt anche del 1997-1998. Altri
vini Toscani: I Sodi di San Niccolò questo vino, che raggiunge sempre
quotazioni molto alte vendite, è presente in asta con molti lotti. Da
segnalare 6 bt in csl delle annate 1980-81-82-85-86, difficilmente
rintracciabili sul mercato. Verticali Redigaffi Tua Rita dal 1994 al 1998
cinque bottiglie di difficile reperibilità; Vigna L'apparita del Castello
di Ama del 1992-93-94-95 12 bt 3 bt per ciascuna annata. Cepparello Isole e
Olena 1993-1994-1997-1998-1999 5 bt Mg Selezioni Supertuscans: Importante
assortimento da 12 bt del 1999, due per ogni tipologia di vino di Sassicaia,
Solaia, Guado al Tasso, Solengo, Cupole di Trinoro, Ornellaia. Piemontesi
Monfortino 1964, Amarone della Val Policella del 1990, Bricco Asili Ceretto
1974 1 bt Mg, Barolo Gaja Sperss del 1996 6 bt in csl, Barolo Connubi
Boschis Sandrone del 1995 6 bt in cs, molto raro Barbaresco Gaja del 1974 da
3,780 litri in csl. Francesi: Tra i francesi sono presenti tutti i premiére
crus di Bordeaux, dalle annate più recenti fino alle bottiglie di Château
Latour del '34, Chateau Lafite Rotschild 1916, Chateau Mouton Rotschild
1952-1955, Chateau Petrus 1985-1989 fino alle tre bottiglie del Château Cos
d'Estournel del 1945. Numerosi sono i lotti di Château d'Yquem, il
Sauternes più famoso del mondo, presente anche in una splendida cassa da 6
di bottiglie del 1990. Tra i Borgogna, sono presenti in modo massiccio i
prodotti del Domaine de la Romanée Conti, tra cui segnaliamo quattro
assortimenti da 12 bottiglie del 1996-1997-1998-1999 e una bottiglia Magnum
di Romanée Conti dell'1986. Ci Sono Anche Delle Assolute Rarità tra cui
Corton-charlemagne Coche-dury 1996, Chevalier-montrachet Domaine Leflaive
1996, Montrachet Ramonet 1992 e alcune selezioni dei più importanti e
introvabili vini di Borgogna in varie annate. Molti Rappresentanti anche
della Cote du Rhone, La Chapelle P.jaboulet Aine 1990, Chateau Rayas
Chateaneuf-du-pape 1998, De Capo Chateaneuf-du-pape Domaine du Pegau 2000 ed
altri assortimenti di più bottiglie dalle annate più vecchie fino alle più
recenti, sono presenti anche una piccola ma preziosa selezione di vini
californiani, e per finire in bellezza una serie di lotti di champagne, tra
cui diversi assortimenti da segnalare una selezione del 1990 di tre
bottiglie Bollinger,krug Clos du Mesnil e Louis Roederer Cristal. Infolink: www.Pandolfini.it
KA
INTERNATIONAL QUADRUPLICA A MILANO E DUPLICA A ROMA
Milano, 16 ottobre 2003 - Ka International ha aperto quattro nuovi punti
vendita che affiancano quelli esistenti per continuare a soddisfare le
numerose richieste della propria clientela. A Milano, oltre alle sedi di Via
Pontaccio 3 e Via Marghera 14, i nuovi negozi sono in Viale Piave 28 e in
Corso Genova 15 angolo con Via Marco d'Oggiono. A Roma i nuovi punti vendita
sono in Piazza Filippo Macedone 102 e in Viale Europa 333. Anche a Verona si
sta aprendo un negozio in franchising.
APPUNTAMENT0
IN LIBRERIA POMERIGGIO...IN CLASSICA
Milano, 15 ottobre 2003 -
Giovedì 16 ottobre alle ore 17, 30. Libreria Egea - Via Bocconi, 8 Incontro
di preparazione all'opera "Ugo, conte di Parigi". Sapere a tutto
campo. Intervengono: Lorenzo Arruga (Critico musicale e curatore del
libretto dell'opera), Leyla Gencer (Direttrice dell'Accademia di
perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Scala), giovani cantanti
lirici Organizzato da: Università Bocconi
MUSEO
SERA DAL 16 OTTOBRE OGNI GIOVEDÌ, APERTURA SERALE DALLE 18.30 ALLE 22.00,
BIGLIETTO D'INGRESSO 5 €
Milano, 16 ottobre 2003 - Un'occasione in più per chi in altri momenti non
ha tempo di visitare tutto ciò che il "Leonardo da Vinci" offre.
Arrivando si può ammirare la facciata disegnata da Piero Portaluppi, appena
reastaurata grazie al lavoro della Edil Atellana e al Comune di Milano.
All'interno è aperto il percorso mostre e la galleria Leonardo, che sarà
possibile conoscere con le visite guidate (ore 19.00, 20.00 e 21.00). 1953
Milano ricostruita. Le note jazz di Franco Cerri ed Enrico Intra sono la
colonna sonora originale delle oltre 100 immagini e dei pezzi scelti dai
curatori per descrivere il clima culturale in cui nacque il Museo. La mostra
resterà aperta fino al 9 novembre. Prosegue con successo il viaggio che
Matemilano propone negli spazi urbani di Milano. È una mostra interattiva
in cui il visitatore può avvicinarsi in modo piacevole alla più astratta
tra le scienze, scoprirne le applicazioni nell'esperienza quotidiana e
guardare con occhi nuovi Milano e il suo territorio. Bici in giro, ricordi,
avventure e materiali inusuali sono gli altri protagonisti di questa mostra
che il Museo dedica al "cavallo che non consuma biada". Ultima
acquisizione la bici dalle forme arrotondate, prodotto integralmente in
alluminio e materiali riciclati che il Cial, consorzio per il recupero
dell'alluminio, ha prestato al Museo. Idrogeno, una strada per un futuro
sostenibile e Più caldo, più freddo, più quiz !! un modo per approfondire
e conoscere argomenti di grande attualità. I cataloghi delle mostre e i
libri dedicati a Leonardo sono in vendita al book shop, che nella serata di
giovedì sarà aperto, come anche il bar.
AL
TEATRO STREHLER, IN UN'UNICA STRAORDINARIA SERATA, PATRICE CHEREAU LEGGE
DOSTOEVSKIJ
Milano, 16 ottobre 2003 - Nell'ambito del Festival "Omaggio a San
Pietroburgo", sabato 18 ottobre, al Teatro Strehler (ore 19.30),
Patrice Chéreau regala al pubblico del Piccolo una serata straordinaria: un
recital unico, un one-man-show per dare vita a uno dei testi più
affascinanti di Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo. Pubblicato nel 1865,
Memorie dal sottosuolo pare anticipare le nozioni freudiane di inconscio e
rimozione attraverso la vicenda esemplare del protagonista, un giovane
impiegato che l'autore presenta come "un mascalzone, il più abietto,
il più ridicolo, il più dappoco, il più stupido, il più invidioso di
tutti i vermi della terra". Un "malato" - affetto dalla più
grave e dolorosa delle malattie, la "consapevolezza" - di cui
Dostoevskij restituisce i moti dell'anima e le oscure pieghe del pensiero in
una scrittura tortuosa e intensa. Sul nudo palcoscenico, in poco più di
un'ora, Chéreau segue il percorso labirintico del testo di Dostoevskij -
nella traduzione francese di André Markowicz - dando corpo alle parole,
pienezza scenica alle fratture narrative, forza espressiva e pienamente
teatrale ai sentimenti e alle emozioni. Reduce dal recente lancio
internazionale della sua ultima regia cinematografica Son frère, Orso
d'Argento al Festival di Berlino 2003 - Patrice Chéreau torna nel teatro
che, tra la fine degli anni '60 e gli ultimi anni '80, ha dato ampio spazio
al suo talento registico. Chiamato, infatti, da Paolo Grassi nel 1969, Chéreau
realizza per il Piccolo ben tre produzioni: nella stagione 1969-70 Splendore
e morte di Joaquin Murieta di Pablo Neruda, nel 1970 -71 Toller di Tanked
Dorst e nel 1971-72 Lulu di Wedekind con Valentina Cortese. Altrettanti gli
spettacoli firmati da Chéreau "ospiti" delle stagioni del
Piccolo: nel 1971 La finta serva e nel 1976 La dispute di Marivaux, nel 1989
Hamlet di Shakespeare al Teatro Lirico. Teatro Strehler - 18 ottobre 2003,
ore 19.30 Les Carnets du Sous-sol (Memorie dal sottosuolo) da Fëdor
Dostoevskij traduzione André Markowicz letto da Patrice Chéreau Spettacolo
realizzato per il Festival Grec di Barcellona Durata 1 ora e 30' Per
informazioni e prenotazioni: tel. 02 72 333 222 - Infolink: www.Piccoloteatro.org
DAL
31 OTTOBRE AL 18 GENNAIO PROSSIMI A ROMA LA MOSTRA "FABERGÉ"
Roma, 16 ottobre 2003 - Fu nel 1885 che Peter Carl Fabergé, già assai
popolare in Russia per i suoi gioielli, venne invitato dallo Zar Alessandro
Iii a preparare un prezioso uovo di Pasqua con sorpresa per la Zarina Maria.
Il successo fu tale che lo Zar nominò Fabergé "Orafo della Corte
Imperiale" e nel contempo nacque la tradizione delle "Uova di
Pasqua Imperiali" che continuò anche sotto Nicola Ii. Esse erano
l'evento dell'anno: in prossimità della Pasqua lo Zar cercava di scoprire
cosa contenesse il prezioso uovo, ma Fabergé diceva invariabilmente:
"Sua Maestà sarà soddisfatta". Questo 'gioco prezioso' ebbe fine
solo a causa della Rivoluzione del 1917. Fabergé aveva iniziato nel 1870 a
disegnare gioielli a San Pietroburgo, combinando stilemi appartenenti a vari
periodi, dall'arte gotica alle forme della nuova arte, l'Art Nouveau
appunto. Egli decise di impiegare maestri orafi specializzati in tecniche
antiche, i quali lavorarono su metalli e leghe speciali, utilizzando una
varietà di colori, come il giallo, il bianco, il rosso e l'azzurro:
provenivano da molti paesi europei e portarono con sé la loro maestria ed
il loro sostrato culturale. Ma la caratteristica principale delle opere più
note è data dall'uso dello smalto traslucido secondo la tecnica francese
dello champlevé ("a incavo"), su uno sfondo arabescato. Nasceva
così il mitico 'stile Fabergé' che sarebbe diventato famoso in tutto il
mondo. Il "Museo del Corso" della Fondazione Cassa di Risparmio di
Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, inaugura
il 30 ottobre 2003 la mostra "Fabergé", che Franco Maria Messina
ha ideato ed organizzato, nonché curato con l'Arciduca Géza von Habsburg.
Com'è nello stile dell'ideatore e nei propositi culturali del "Museo
del Corso", anche questa mostra intende "condurre" il
visitatore nella temperie storico-culturale degli oggetti esposti, per cui
le opere di Fabergé sono inserite in una scenografia che ci riporta al
Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo. Pièce de resistance della mostra sono
tre "Uova Imperiali": "Ricordo della Azova" (1891),
"Il Palazzo di Alessandro" (1908) e "Terzo Centenario dei
Romanov" (1913), provenienti dalla collezione del Museo del Cremlino di
Mosca. L'uovo contenente lo yacht imperiale fu donato da Alessandro Iii a
Maria Feodorovna, mentre le altre due furono doni pasquali di Nicola Ii alla
Zarina Alessandra Feodorovna. La mostra si apre in occasione dei 390 anni
della salita al potere dei Romanov e dei trecentesimo anniversario della
fondazione di San Pietroburgo, ed è arricchita da oltre cento oggetti
preziosi, nonché da una serie di documenti ed immagini. Indirizzo: Museo
del Corso della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, Via del Corso, 320 -
Roma, dal 31 ottobre 2003 al 18 gennaio 2004 . Orario 10-20, chiuso il lunedì.
Biglietti: Intero euro 7,5 - Ridotto euro 5,00.
APERTA
ALLA ROTONDA DELLA BESANA DI MILANO LA MOSTRA PER IL CENTENARIO DI
GIANFILIPPO USELLINI
Milano, 16 ottobre 2003 - Dal 16 ottobre al 6 gennaio la Rotonda di via
Besana ospita l'antologica Gianfilippo Usellini (1903-1971). Mostra del
centenario, promossa dal Comune di Milano - Assessorato Cultura e Musei - e
prodotta da Palazzo Reale, nell'ambito del ciclo "Maestri a
Milano". A cent'anni dalla nascita dell'artista la mostra, curata da
Elena Pontiggia, comprende oltre settanta opere e documenta il suo intero
percorso creativo. Tra i maggiori protagonisti del realismo magico fra le
due guerre, creatore di una pittura a metà fra sogno, fiaba e mito,
Usellini ha ripensato la tradizione classica, mescolandola alle suggestioni
della metafisica e del primitivismo di Rousseau. La mostra raccoglie tutti i
principali capolavori dell'artista. Saranno esposti, tra l'altro,
L'accademia, presentato alla Biennale di Venezia del 1926; l'inquietante
Temporale, della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma; il coro, che
vinse il Premio Ricci nel 1932; i fiabeschi Gli aquiloni (1934) e Il
paracadute (1936), entrambi del Museo di Palazzo Pitti; la grande Altalena
del 1940, metafora dell'esistenza in bilico fra il bene e il male. La mostra
si conclude con la monumentale Allegoria di Arona (Sapienza e scienza), un
dipinto di oltre quattro metri, che ispirò una suggestiva pagina di Piero
Chiara. Vengono presentati, inoltre, alcuni importanti inediti come Il
ballerino della Scala (1925), testimonianza del periodo in cui Usellini
frequentava Enrico Cecchetti, il famoso danzatore e coreografo, maestro
della Pavlova: un dipinto da anni disperso; come I fotografi. La cattura di
Pegaso (1940), mai più esposto dal 1940; e come il suggestivo dittico La
lepre e La tartaruga del 1949. La mostra è accompagnata da un catalogo
pubblicato da Silvana Editoriale, con un saggio introduttivo di Elena
Pontiggia e una testimonianza di Fanny Usellini, figlia dell'artista. Nato a
Milano nel 1903 Usellini comincia a dipingere alla fine degli anni Dieci. In
quello stesso periodo, dopo iniziali studi classici, si iscrive
all'Accademia di Brera dove studia con Ambrogio Alciati. Nel 1926, appena
ventitreenne, è invitato alla Biennale di Venezia. Intanto si avvicina al
Novecento Italiano, pur non partecipando alle mostre del gruppo. Alla fine
del decennio definisce il suo linguaggio più tipico: un ripensamento della
pittura quattrocentesca, soprattutto di Paolo Uccello, del Mantegna e del
Carpaccio, ispirato anche ai ricordi d'infanzia (aveva trascorso lunghi
periodi, da ragazzo, nella casa paterna di Arona: un palazzo settecentesco
che lo aveva affascinato e che spesso dipingerà nelle sue opere). Dà vita
così a un singolare classicismo venato di metafisica e continuamente
animato da un sentimento di stupore. Anche nella tecnica pittorica si ispira
ai maestri antichi, riprendendo la tempera grassa a velature. A partire
dagli anni Trenta, inoltre, si dedica con passione alla pittura murale,
eseguendo numerosi affreschi, encausti, mosaici. Dal 1961 è chiamato
all'Accademia di Brera, dove insegna fino al 1971, anno della sua morte.
Nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Usellini,
dal 30 ottobre al 30 novembre è in programma al Museo Teatrale alla Scala
di Milano (Corso Magenta 71) la mostra Gianfilippo Usellini Alla Scala. La
mostra, promossa dagli Amici della Scala e curata da Vittoria Crespi Morbio,
presenta quaranta opere tra bozzetti, figurini e fotografie di scena che
documentano l'attività di scenografo e costumista di Usellini. Gianfilippo
Usellini (1903 - 1971) Mostra del Centenario Sede: Milano, Rotonda di via
Besana Periodo: 16 ottobre 2003 - 6 gennaio 2004 Informazioni al pubblico:
tel. 02 5455047
PUNTOG
PROTAGONISTI DI SAFE N' SOUND BY RENAULT
Roma, 16 ottobre 2003 - I Puntog sono tra i protagonisti di un'iniziativa
organizzata dalla casa automobilistica Renault per la sensibilizzazione
sulla sicurezza stradale. Questa campagna promozionale dal nome Safe n'
Sound nasce con il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti e la collaborazione di Retea All Music e dell'emittente
radiofonica Rtl. Per Safe n' Sound i Puntog hanno scritto la canzone Segnali
di Vita il cui testo è legato al tema della sicurezza stradale. Di questo
brano è stato realizzato un video clip che andrà in onda dal 22 ottobre
2003 su Retea All Music. La produzione del videoclip è della Pan Pictures
di Bologna con la direzione artistica di Stefano Salvati, docente alla Nuct
(Nuova Università del Cinema e della Televisione), che ha diretto videoclip
per Vasco Rossi, Zucchero, Gemelli Diversi, Giorgia, Alex Britti, Sting. Nel
videoclip, girato sui colli bolognesi, una coppia di innamorati viaggia in
macchina. Lui sembra più interessato alla bellezza di lei che ai segnali
stradali... La canzone è inclusa in una compilation che sarà distribuita
gratuitamente sul sito www.Renault-safensound.it e presso la rete delle
concessionarie Renault in tutta Italia. Domani 16 ottobre 2003 alle ore
21.00, i Puntog presenteranno la canzone Segnali di Vita in un concerto al
Café Renault di Roma (via Nazionale n. 183/b). L'evento sarà trasmesso in
diretta dall'emittente televisiva Retea All Music e dal network radiofonico
Rtl 102.5. Venerdì 17 ottobre 2003 i Puntog si esibiranno in concerto a
Roma al Jailbreak (via Tiburtina n. 870) per presentare l'album d'esordio 5
Gradi di Escursione (etichetta Terzo Millennio - distribuzione Self).
Mercoledì 22 ottobre i Puntog saranno gli ospiti della trasmissione
televisiva Music Contest in onda in diretta su Retea All Music alle ore
21.00. Infolink: www.Puntogblu.com
UNA
NOVITÀ SEGNA L'EDIZIONE 03 DI TRIS MILANO CITY MARATHON PRELIMINARI E
PASSAGGIO IN FIERA
Milano, 16 ottobre 2002 - Ospite di Fiera Milano spa, che di Tris Milano
City Marathon 03 è partner ufficiale - i preliminari si svolgeranno in
Fiera e un tratto di 675 metri della maratona percorrerà da piazza Giulio
Cesare a Porta Domodossola i viali della gloriosa istituzione milanese - la
conferenza stampa di Milano City Marathon a 45 giorni dall'effettuazione ha
permesso di fare il punto sulla prova. Della recente variazione del percorso
tutto era già noto, anche perché le soluzioni prospettate vanno in
direzione di un tracciato non modificabile nel tempo, quello controllato con
soddisfazione dal certificatore internazionale, Monsieur Grall, domenica
scorsa. Confermate, naturalmente, le sedi di avvio (stazione Centrale) e di
arrivo (piazza Duomo). Partenza domenica 30 novembre intorno alle 9.20.
Presente la nuova madrina della manifestazione, una radiosa Federica
Fontana, ha fatto gli onori di casa l'ingegner Marco Sogaro, direttore
generale di Fiera Milano spa: "Siamo molto lieti che Tris Milano City
Marathon 2003 tocchi nel suo percorso Fiera Milano, che viene così
giustamente riconosciuta come un "luogo simbolo" della città.
Anche per questo la partnership che abbiamo stretto con la Maratona - e che
speriamo possa essere l'inizio di una duratura collaborazione - è ricca di
significati: riafferma con forza il ruolo di Fiera come protagonista delle
vita non solo economica della metropoli; riallaccia un rapporto con il mondo
dello sport che abbiamo già sperimentato in passato e che ora vorremmo
rendere più efficace; inaugura una nuova stagione a Fiera Milano, una
stagione che vedrà crescere accanto alle manifestazioni fieristiche
riservate al business, nostro punto di forza, eventi di grande visibilità e
richiamo che coinvolgono il pubblico". L'assessore allo Sport Aldo
Brandirali si è detto lieto che la Maratona trovi un assetto definitivo che
"tiene in gran conto la città e le sue istituzioni". Ennio Mazzei,
presidente del Consorzio Milano Marathon, ha sottolineato la crescita
costante dell'evento, che punta a fare sempre più breccia nel cuore dei
milanesi grazie "alla passione di chi la anima e alla città che sempre
più la sente sua". L'occasione è stata utile per fare il punto sui
Running Days (le lezioni di corsa in vista della Maratona in programma al
Campo Xxv Aprile) che tanto interesse hanno destato soprattutto nei neofiti
delle prove di gran fondo e di chiarire che cosa accadrà nel Running Show,
l'occasione fieristica che precederà, dal giovedì pomeriggio al sabato, la
Maratona. In Fiera oltre alla distribuzione dei materiali per la gara ci
saranno incontri e dibattiti, una parte di stand e un settore dove sarà
possibile effettuare test valutativi. Una dimostrazione di quanto, più in
grande, potrà accadere negli anni a venire, quando il Running Show si farà
adulto, magari spaziando su tutte le discipline sportive di fondo. Partner
di Tris Milano City Marathon sono Kia, Fiera Milano, Adidas, Le Marmotte,
City e Radio Dee Jay, che ha schierato Linus nel ruolo di apprezzatissimo
maestro di cerimonie. Anche il Wwf, per la prima volta, adotta Tris Milano
City Marathon, i suoi partecipanti e gli spettatori, affinché diventino
"ambasciatori per migliorare il clima". Federica Fontana si è
presa cura della charity di Tris Milano City Marathon 03 quest'anno rivolta
a raccogliere fondi per I'aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).
SUZUKI
MOTOR COMPANY AL 37° TOKYO MOTOR SHOW
Milano, 16 ottobre 2003 - Il tema principale del prossimo 37° Tokyo Motor
Show sarà "La sfida: guidando verso un futuro migliore". In
programma dal 22 ottobre al 5 novembre (il 22 e 23 ottobre sono le giornate
dedicate alla stampa) al Makuhari Messe (Nippon Convention Center) nella
prefettura di Chiba, il salone di Tokyo è la più importante manifestazione
orientale legata al mondo dell'auto. La gamma delle automobili Suzuki sarà
presentata sotto lo slogan "Piccole auto per un grande futuro".
Questo è infatti l'obiettivo primario di Suzuki nella produzione di vetture
di serie al fine di rafforzare la sua leadership nel settore delle micro
cars. Oltre all'esposizione di vetture di produzione, durante il salone
saranno presentate interessanti concept cars che ripropongono i risultati
della ricerca di Suzuki in tema di sicurezza, rispetto dell'ambiente e
utilizzo delle più moderne tecnologie. La conferenza stampa è prevista il
22 ottobre alle ore 10,20 presso lo stand Suzuki. In questa occasione sarà
inoltre resa pubblica la nuova strategia legata all'utilizzo del Marchio.
Logo Suzuki In seguito all'attualizzazione della filosofia denominata "S.r.e."
(Suzuki European Renaissance), è intenzione di Suzuki rafforzare il ricordo
del Marchio presso tutti i fruitori dei suoi prodotti. Sino ad oggi le
automobili e le moto sono state caratterizzate dall'utilizzo di due loghi
differenti con quello auto diversificato dalla presenza di un segno
distintivo, rappresentante le 4 ruote, al di sotto del logo stesso. Da oggi
Suzuki tornerà ad utilizzare lo stesso logo per tutta la sua produzione di
auto e moto. L'emblema "S" così unificato rappresenta la volontà
di Suzuki di creare nuovi prodotti basati sulla crescita costante e
sull'esperienza maturata dallo sviluppo congiunto di modelli a due e a
quattroruote.
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