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20 OTTOBRE 2003
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CONCLUSIONI
DELLA PRESIDENZA CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES 16 E 17 OTTOBRE 2003
Bruxelles,
20 ottobre 20003 - Il Consiglio europeo si è riunito a Bruxelles il 16 e 17
ottobre 2003. La riunione è stata preceduta da una relazione del Presidente
del Parlamento europeo, Pat Cox, a cui ha fatto seguito uno scambio di
opinioni sui punti principali all'ordine del giorno. Conferenza
Intergovernativa (Cig) - Il Consiglio europeo si è compiaciuto del fatto
che, a seguito della sessione inaugurale della Conferenza intergovernativa
tenuta il 4 ottobre a Roma, i lavori della Conferenza sono ora in corso. Ha
ricordato il suo sostegno all'impostazione e al calendario proposti dalla
Presidenza in linea con le conclusioni della riunione del Consiglio europeo
di Salonicco. Il Consiglio europeo ha invitato i ministri a proseguire
attivamente le discussioni a livello politico. Ha preso atto dell'intenzione
della Presidenza di condurre consultazioni con tutti i partecipanti nella
prospettiva di finalizzare il progetto di trattato costituzionale sulla base
del progetto elaborato dalla Convenzione e alla luce delle discussioni in
seno alla Cig, in preparazione della prossima riunione della Cig a livello
di Capi di Stato o di Governo. Dopo un periodo di incertezza stanno
emergendo in Europa alcuni segni positivi. Un miglioramento del contesto
economico internazionale, bassi livelli di inflazione, prezzi del petrolio
stabilizzati, migliori condizioni nei mercati finanziari sono fattori chiave
per una ripresa dell'attività economica, il cui rafforzamento è previsto
nel corso del 2004. Poiché la situazione resta fragile è necessario un
messaggio di fiducia nel potenziale economico dell'Unione europea. Mantenere
politiche macroeconomiche sane, accelerare le riforme strutturali e
promuovere l'investimento nell'infrastruttura e nel capitale umano sono
priorità chiave. In questo contesto le politiche economiche dovrebbero
continuare ad avere come obiettivo una crescita sostenibile e creatrice di
posti di lavoro e il rafforzamento della coesione economica e sociale.
Questo Consiglio europeo si pone l'obiettivo di concentrare immediatamente
l'attenzione sulla maniera di promuovere la crescita e di organizzare i
lavori in vista dell'adozione di decisioni concrete nel Consiglio europeo
del 12 e 13 dicembre. Esso cerca inoltre di evidenziare la necessità di
proseguire l'azione su un ampio fronte per creare le condizioni di un
contesto economico e sociale favorevole alla crescita sostenibile, nel
contesto della strategia di Lisbona. Accelerare la creazione delle reti
europee dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni incrementando
l'investimento in capitale umano sarà di importanza cruciale per la
crescita, come pure per contribuire alla realizzazione di un'effettiva
integrazione dell'Europa allargata, con significativi aumenti di produttività.
A tal fine il Consiglio europeo approva i principi dell'Iniziativa per la
crescita proposta e la relazione interinale presentata dal Consiglio Ecofin
e invita le parti interessate a procedere nell'iniziativa secondo le linee
di seguito indicate. Questa iniziativa sarà coerente con il patto di
stabilità e di crescita, con i massimali delle prospettive finanziarie
attuali e con gli impegni derivanti dagli indirizzi di massima per le
politiche economiche. 7. L'azione prioritaria all'interno dell'Iniziativa
per la crescita avrà luogo nel contesto della realizzazione del programma
di riforme strutturali stabilito a Lisbona, compresa una maggiore
flessibilità per i prodotti, i capitali e il mercato del lavoro, e tenendo
conto degli attuali sforzi volti a dare concretezza alle indicazioni fornite
dai precedenti Consigli europei di primavera nei settori che contribuiranno
a rafforzare il potenziale di crescita a più lungo termine dell'Unione. Il
potenziamento della competitività svolgerà un ruolo cruciale al riguardo,
tenendo presenti nel contempo le considerazioni ambientali e la dimensione
sociale. A. Iniziativa per la crescita: incrementare gli investimenti in
progetti chiave Collegare gli Stati membri: i progetti Rte - La
realizzazione di infrastrutture di trasporto moderne e efficienti che
assicurino un facile e migliore accesso per tutti gli Stati membri avrà un
duplice effetto positivo: incrementerà direttamente la crescita e
massimizzerà i vantaggi del mercato interno. Particolare attenzione sarà
riservata alla nuova proposta sui progetti prioritari delle Rte dei
trasporti, accompagnata da proposte volte ad accrescere il volume e
l'efficienza degli investimenti in questi progetti, e ad altre proposte
attualmente all'esame del Consiglio "Trasporti, telecomunicazioni e
energia". A tal fine si approfondirà ulteriormente la possibilità di
un più elevato tasso di cofinanziamento comunitario, per esempio in casi
specifici che prevedono l'attraversamento delle frontiere o di barriere
naturali. In particolare, gli Stati membri sono invitati ad adoperarsi per
eliminare rapidamente gli ostacoli tecnici, giuridici e amministrativi che
si frappongono all'attuazione delle tratte transfrontaliere dei progetti Rte.
L'azione relativa alle infrastrutture deve essere accompagnata da una
moderna politica dei trasporti che attribuisca la debita importanza a
considerazioni di sicurezza e sostenibilità. Il completamento di un mercato
integrato dell'energia elettrica e del gas in un'Europa allargata migliorerà
la sicurezza dell'approvvigionamento e la competitività, dando così un
ulteriore impulso alla crescita. Ciò dovrebbe includere quantomeno il
conseguimento del livello di interconnessione elettrica chiesto a
Barcellona, al quale contribuiranno notevolmente i progetti prioritari
nell'ambito delle reti transeuropee dell'energia. Lo sviluppo di
infrastrutture energetiche garantirà altresì il pieno coinvolgimento dei
nuovi vicini dell'Ue e dei paesi partner nel mercato europeo. Data la forte
dipendenza dell'Ue da importazioni di energia e l'importanza dei paesi
vicini, in particolare quelli delle regioni del Mediterraneo, della
dimensione settentrionale e dell'Europa orientale come fornitori o paesi di
transito, occorre discutere modalità e strumenti per promuovere nuove reti
di energia con tali paesi, anche nella prospettiva della Conferenza
ministeriale euromediterranea sull'energia che si terrà a Roma in dicembre.
10. Lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni è parimenti di fondamentale
importanza per incrementare la crescita in un'Europa allargata. La
disponibilità e la promozione della banda larga diffusa unitamente a reti
efficienti sono particolarmente necessarie in un'economia basata sulla
conoscenza, nella quale la trasmissione delle informazioni svolge un ruolo
vitale nell'accrescere la competitività. L'innovazione, la ricerca e
sviluppo e le competenze sono decisivi per il potenziale di crescita
dell'Europa. L'azione si concentrerà sulla mobilitazione degli investimenti
e sulla creazione delle giuste condizioni normative in settori quali le
infrastrutture di ricerca, i parchi scientifici, i progetti di innovazione
industriale e di ricerca e sviluppo, le tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, il finanziamento delle strutture per l'istruzione e la
formazione, attraverso maggiori investimenti nell'istruzione e una migliore
integrazione con le politiche del lavoro e sociali. Vari strumenti europei
dovrebbero svolgere il loro ruolo, in particolare le piattaforme
tecnologiche europee, gli strumenti della Bei, i fondi strutturali e azioni
preparatorie quali quella proposta in materia di ricerca nel settore della
sicurezza. Si cercherà anche di affrontare il problema delle prime unità
di produzione commerciale, in cui la singola impresa può non sfruttare
appieno i vantaggi derivanti dalle spese sostenute in materia di ricerca,
sviluppo e innovazione e, quindi, avere un livello di innovazione
complessiva inferiore a quello ottimale. Va prestata particolare attenzione
alle esigenze delle Pmi innovative che operano alle frontiere della
tecnologia e al trasferimento di tecnologie alle regioni periferiche. Per
compiere i rapidi progressi necessari per realizzare una valutazione finale
dell'Iniziativa e adottare decisioni concrete nella riunione di dicembre, il
Consiglio europeo, tenendo conto della relazione Ecofin: invita la
Commissione, la Bei e le pertinenti formazioni del Consiglio a definire,
fatte salve le priorità definite nella proposta della Commissione, un
"programma ad avvio rapido" che individui un elenco di progetti in
un'Unione allargata, basati su criteri trasparenti e corredati delle
relative valutazioni della loro rilevanza per l'integrazione del mercato
interno nell'Europa allargata, della redditività economica e finanziaria,
dell'impatto sulla crescita e dell'effetto di stimolo esercitato sul
capitale privato; .,invita la Commissione e la Bei a presentare, in tempo
utile per un'accurata preparazione da parte del Comitato economico e
finanziario della sessione del Consiglio Ecofin del 25 novembre, le
relazioni finali sull'Iniziativa per la crescita; tali relazioni dovrebbero
in particolare: studiare il modo migliore per accrescere la partecipazione
del settore privato al finanziamento dei progetti, anche ricorrendo allo
strumento di finanziamento strutturato della Bei; sviluppare strumenti volti
ad attirare il capitale privato, in particolare attraverso la
cartolarizzazione degli attivi esistenti, ed esaminare quali attivi
potrebbero essere utilizzati a tali scopi; migliorare il coordinamento delle
procedure tra il finanziamento della Bei, i Fondi strutturali, la linea di
bilancio Rte e il sesto programma quadro; definire un quadro per una
valutazione complessiva dell'iniziativa dopo 5 anni tutte le formazioni
pertinenti del Consiglio contribuiranno a tale valutazione. La Commissione
riferirà annualmente al Consiglio europeo nella relazione di primavera. 13.
Il Consiglio è inoltre invitato a finalizzare proposte intese a eliminare
gli ostacoli tecnici, giuridici e amministrativi che si frappongono alle Rte,
con particolare riguardo alle tratte transfrontaliere, ai partenariati
pubblico/privato (Ppp), ai progetti di innovazione e di ricerca e sviluppo;
la Commissione chiarirà inoltre i principi del Sec 95 sul trattamento
contabile nazionale dei Ppp, per assicurare una maggiore trasparenza
compresa la registrazione delle garanzie statali nei conti nazionali e il
trattamento dei meccanismi di cartolarizzazione. 14. Il Consiglio europeo
invita gli Stati membri a completare l'Iniziativa per la crescita con
programmi nazionali di crescita. Il Consiglio coordinerà l'Iniziativa per
la crescita con tali iniziative in corso a livello nazionale ed europeo, in
modo da garantire la complementarità e l'uso ottimale delle risorse,
potenziando così l'impatto globale dell'Iniziativa e riferirà al Consiglio
europeo di primavera del 2004 sulle azioni intraprese a tale riguardo.
Creare condizioni favorevoli alla crescita e all'occupazione Migliorare la
competitività dell'economia europea - Una strategia integrata in materia di
competitività europea implica un'azione orizzontale volta ad assicurare che
venga perseguita una serie di politiche per contribuire coerentemente
all'obiettivo di migliorare i fattori di competitività per le imprese e
l'industria. Le politiche fondamentali a tale proposito riguardano il
mercato interno, l'azione a sostegno dell'industria, della ricerca e della
tecnologia, con l'alleggerimento degli oneri amministrativi e normativi a
necessario supporto. Il Consiglio europeo sottolinea il ruolo centrale del
Consiglio "Competitività" nell'assicurare che tale approccio
integrato venga applicato sul campo, contribuendo così alla creazione di un
contesto favorevole per le imprese, di un mercato interno efficiente e di
maggiori attività di ricerca e innovazione. Il Consiglio europeo invita la
Commissione a presentare nella riunione di dicembre una relazione contenente
proposte intese a migliorare il quadro industriale al fine di evitare la
deindustrializzazione. Il Consiglio europeo invita la Commissione a
presentare le eventuali ulteriori proposte necessarie a completare il
mercato interno e a sfruttarne completamente il potenziale, a stimolare
l'imprenditorialità e a creare un vero mercato interno dei servizi, con il
debito riguardo per l'esigenza di salvaguardare la fornitura e gli scambi di
servizi di interesse generale. A tale proposito considera prioritario
l'accordo definitivo sul brevetto comunitario. Si invitano gli Stati membri
ad aumentare gli sforzi per recepire nel diritto nazionale la normativa in
materia di mercato interno entro le scadenze fissate. Il tempestivo
recepimento e l'effettiva applicazione delle norme comunitarie in tutti gli
Stati membri fornirà la base per la fiducia reciproca su cui deve basarsi
un mercato interno allargato. Mercati finanziari pienamente integrati e
stabili svolgeranno un ruolo cruciale nell'incanalare i risparmi verso
investimenti produttivi e nell'aumentare la crescita economica. Il Consiglio
europeo ribadisce la richiesta di rapidi progressi in tutte le componenti
principali del piano d'azione per i servizi finanziari, nella prospettiva di
una conclusione entro i termini convenuti. Dovrà inoltre essere applicata
con maggiore incisività la normativa vigente in questo settore. Il
Consiglio europeo si aspetta altresì che i lavori sulla direttiva
riguardante le offerte pubbliche d'acquisto, volta a istituire un campo
d'attività a livello internazionale, vengano condotti verso una rapida e
positiva conclusione sulla scorta degli sforzi di compromesso finora
compiuti. Il Consiglio e la Commissione devono esaminare le esigenze di
settori industriali specifici, specialmente quello manifatturiero, per dare
loro la possibilità di aumentare la competitività, segnatamente in vista
del loro contributo essenziale alla crescita economica. La normativa europea
non dovrebbe penalizzare la competitività dell'Ue rispetto a quella delle
altre aree economiche più importanti. A tal fine si invita la Commissione a
considerare le conseguenze della proposta normativa europea sulle imprese,
formulando una globale valutazione dell'impatto sulle medesime. L'imminente
proposta sui prodotti chimici, che sarà esaminata dal Consiglio
"Competitività" in coordinamento con altre formazioni del
Consiglio, sarà il primo caso in cui verrà attuato questo approccio,
tenendo in particolare conto dei suoi effetti sulle Pmi. Uno sviluppo della
competitività dell'economia europea in linea con il programma di Lisbona
richiede un rinnovato impegno dei settori pubblico e privato verso
l'obiettivo di investire il 3% del Pil nella ricerca, prestando
un'attenzione particolare all'innovazione tecnologica, comprese le
tecnologie per l'ambiente, allo sviluppo del capitale umano attraverso
maggiori investimenti nell'istruzione e nella ricerca, come raccomandato dal
Consiglio il 22 settembre 2003. Il Consiglio europeo chiede pertanto: un
forte coinvolgimento degli Stati membri nell'analisi comparativa, nella
condivisione delle esperienze e nella preparazione di misure reciprocamente
coerenti per incoraggiare gli investimenti pubblici e privati nella ricerca
e nell'innovazione; il rafforzamento del coordinamento tra la ricerca
finanziata con fondi pubblici e privati e un maggior utilizzo dei fondi
strutturali per i progetti di ricerca e sviluppo tenendo presente il ruolo
di detti fondi per promuovere la coesione e tenendo conto delle esigenze
specifiche e del potenziale delle varie regioni, compreso quelli degli Stati
aderenti. I partenariati pubblico-privato nel settore della ricerca sono un
fattore fondamentale per sviluppare nuove tecnologie e consentire
all'industria europea ad alta tecnologia di competere a livello mondiale;
progressi rapidi nell'attuazione del piano d'azione eEurope; ciò richiede
notevoli sforzi per garantire l'attuazione a livello comunitario del nuovo
quadro normativo per le comunicazioni elettroniche e il rafforzamento delle
azioni e degli investimenti, specialmente nel settore dell'eGovernment,
dell'eHealth e dell'eLearning e per quanto riguarda lo sviluppo di
infrastrutture e contenuti per reti a banda larga. Una regolamentazione più
efficace sia a livello europeo che nazionale è della massima importanza. Le
istituzioni devono assicurare la rapida attuazione delle disposizioni
dell'accordo interistituzionale "Miglioramento della
regolamentazione" per migliorare la qualità della normativa dell'Ue,
anche tramite valutazioni dell'impatto normativo. La semplificazione della
normativa dell'Ue e il miglioramento dell'efficienza e della trasparenza
delle pubbliche amministrazioni rafforzeranno notevolmente la competitività
economica, incoraggiando la fiducia delle imprese e migliorando gli standard
del servizio pubblico. La priorità che rivestono in questo frangente le
azioni per imprimere dinamismo alla crescita e sviluppare la competitività
deve procedere di pari passo con politiche sociali efficaci, e in
particolare la creazione di posti di lavoro, che restano parte integrante
del modello socio-economico europeo. In linea con la comunicazione della
Commissione è necessario rendere più efficaci i processi di coordinamento
esistenti sulle politiche adottate dagli Stati membri nel campo della
protezione sociale, contribuendo in tal modo alla necessaria modernizzazione
dei sistemi di protezione sociale. A tal riguardo il Consiglio dovrebbe
esaminare la comunicazione della Commissione sul coordinamento aperto nel
settore della protezione sociale ed elaborare conclusioni operative in tempo
per il Consiglio europeo di primavera del 2004, nel rispetto del principio
di sussidiarietà e della diversità dei sistemi nazionali. Particolare
importanza rivestono negli Stati membri sistemi pensionistici che offrano
prestazioni adeguate, sostenibili finanziariamente e capaci di rispondere
alle sfide della modernizzazione. Sebbene di competenza degli Stati membri,
i loro lavori dovrebbero tuttavia essere migliorati rafforzando il
coordinamento aperto in questo settore. A tale riguardo: il Consiglio
dovrebbe precisare maggiormente i gruppi di obiettivi posti nel
coordinamento aperto sulla protezione sociale - sull'esempio delle
conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona, che ha chiesto di
aumentare, entro il 2010, di cinque anni l'età media effettiva di
cessazione dell'attività lavorativa - volti ad assicurare la sostenibilità
e l'adeguatezza dei sistemi pensionistici rispetto all'evoluzione
demografica; il Consiglio dovrebbe continuare a seguire attentamente gli
aspetti di sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici, anche per
valutare in che misura le riforme migliorino la sostenibilità di lungo
periodo delle finanze pubbliche; gli Stati membri e le Parti sociali
dovrebbero esaminare come tradurre in pratica il rapporto tra politiche
dell'occupazione e pensioni alla luce degli obiettivi stabiliti al Consiglio
europeo di Barcellona. Il Consiglio europeo attende con interesse di
conoscere la relazione della Task Force europea sull'occupazione, diretta da
Wim Kok, che dovrà essere presentata alla Commissione e approva la proposta
di tenere un vertice sociale straordinario in dicembre per le discussioni
iniziali sul seguito da dare a tale relazione. 24. Ulteriori azioni per
migliorare la sostenibilità e la protezione ambientale contribuiranno ad
incrementare la crescita. Gli obiettivi ambientali faranno da catalizzatore
per l'innovazione e la modernizzazione in settori chiave come l'energia e i
trasporti e per promuovere nuovi investimenti in tecnologie pulite e più
efficaci sul piano energetico e delle risorse. La messa a punto, entro il
2003, del piano d'azione della Commissione sulle tecnologie ambientali
contribuirà alla loro promozione e divulgazione. Il Consiglio chiede
inoltre una sollecita approvazione della proposta di direttiva sull'uso dei
meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto all'interno del sistema
comunitario per lo scambio di emissioni di gas ad effetto serra che
promuoverà la diffusione delle tecnologie pulite salvaguardando la
competitività dell'industria europea. Iii. Rafforzamento Dello Spazio Di
Libertà, Sicurezza E Giustizia Gestione delle frontiere comuni dell'Unione
- Il Consiglio europeo sottolinea che con l'imminente allargamento le
frontiere dell'Unione si amplieranno e rammenta l'interesse comune di tutti
gli Stati membri a instaurare una gestione più efficace delle frontiere, in
particolare per migliorare la sicurezza dei cittadini. Nel ricordare le
conclusioni della riunione di Salonicco, il Consiglio europeo accoglie con
favore l'intenzione della Commissione di esaminare rapidamente la possibilità
di assegnare 140 milioni di euro previsti per il periodo 2004-2006 per far
fronte alle esigenze più pressanti in questo settore, con particolare
riguardo al sostegno alla gestione delle frontiere esterne, all'attuazione
del programma d'azione in materia di rimpatrio e allo sviluppo del Sistema
d'informazione visti (Vis). Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza
della piena attuazione del piano per la gestione delle frontiere esterne e
dell'istituzione del centro per le frontiere aeree e di due centri per le
frontiere marittime e ancora in sospeso. Tutti questi centri dovrebbero
operare in stretta cooperazione ed essere coordinati dall'organo comune di
esperti delle frontiere esterne. Il Consiglio europeo accoglie con favore
l'intenzione della Commissione di presentare una proposta per la creazione
di un organismo di gestione delle frontiere per migliorare la cooperazione
concreta in tema di gestione delle frontiere esterne in tempo utile affinché
il Consiglio raggiunga un accordo politico sui principali elementi entro la
fine dell'anno. Questa proposta si baserà sull'esperienza dell'organo Il
Consiglio europeo prende atto dello studio svolto per conto della
Commissione sulle frontiere marittime e invita il Consiglio Gai a elaborare
un programma di lavoro al riguardo, da adottare entro la fine dell'anno. Il
Consiglio europeo conferma l'assoluta priorità politica attribuita alla
questione dell'immigrazione e ribadisce il suo impegno per giungere a un
approccio equilibrato tra, da un lato, l'urgente necessità di mettere fine
all'immigrazione clandestina e lottare contro la tratta di esseri umani e,
dall'altro, l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati legali,
conformemente ai principi e alle priorità stabiliti dai Consigli europei di
Salonicco, Siviglia, Laeken e Tampere. Si impegna a ricorrere, nell'ambito
dell'impostazione globale definita a Salonicco, a tutti gli strumenti
appropriati delle relazioni esterne dell'Ue, inclusi i partenariati
rafforzati con i paesi terzi interessati, per perseguire la strategia dell'Ue
volta a lottare contro l'immigrazione clandestina. In questo contesto, il
Consiglio europeo: esorta la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a
compiere ogni sforzo per agevolare la positiva conclusione, da parte della
Comunità, di accordi di riammissione. Invita il Consiglio e la Commissione
a presentare, all'inizio del prossimo anno, una relazione in cui si
individuino in particolare le priorità di una politica comune in materia di
riammissione e le misure adottate per assicurare lo sviluppo positivo di
tale politica, riafferma che una politica comune di rimpatrio è un elemento
chiave di una politica efficace e globale in materia di immigrazione e
invita il Consiglio e la Commissione ad attribuire la massima priorità
all'attuazione del piano d'azione adottato nel novembre 2002. In tale
contesto accoglie con favore l'intenzione della Commissione di presentare
una proposta, in cui si tenga conto delle prospettive finanziarie, per
fornire sostegno finanziario al rimpatrio, nella piena osservanza dei
principi umanitari e del rispetto della dignità della persona, degli
immigrati illegali e delle persone la cui richiesta di asilo è stata
respinta verso i paesi d'origine e di transito, prende atto con
soddisfazione dei lavori in corso nell'Unione e nelle sedi internazionali (Icao,
G8) sull'introduzione di identificatori biometrici nei visti, titoli di
soggiorno e passaporti; esorta il Consiglio Gai a giungere entro il 2003 ad
un accordo politico sulle due proposte di regolamenti del Consiglio relativi
agli identificatori biometrici, presentate dalla Commissione, e a prendere
le decisioni necessarie sullo sviluppo del Sistema d'informazione visti
(Vis) e del Sistema d'Informazione Schengen (Sis) Ii, nel pieno rispetto del
calendario previsto per l'introduzione del Sis Ii. Inoltre, riconoscendo che
ogni Stato membro è responsabile del numero di immigrati legali ammessi nel
suo territorio, conformemente alla sua legislazione e secondo la sua
situazione specifica, ivi compresi i mercati del lavoro, il Consiglio
europeo prende atto dell'avvio, da parte della Commissione, di uno studio
sul rapporto tra immigrazione legale e clandestina e invita tutti gli Stati
membri, gli Stati aderenti e gli Stati candidati a cooperare pienamente a
tal fine con la Commissione. Il Consiglio europeo esorta il Consiglio Gai a
completare urgentemente i lavori sulle proposte di direttive riguardanti
l'ammissibilità e le procedure in materia d'asilo, al fine di rispettare i
termini stabiliti dai Consigli europei di Siviglia e di Salonicco, ossia la
fine del 2003, e consentire all'Unione di affrontare gli abusi e
l'inefficienza in materia di asilo, pur nel pieno rispetto della Convenzione
di Ginevra e delle sue tradizioni umanitarie. Cooperazione giudiziaria e di
polizia - Il Consiglio europeo esorta a proseguire gli sforzi volti a una più
stretta cooperazione di polizia, giudiziaria e doganale e a rafforzare la
cooperazione in materia di applicazione della legge, in particolare per
quanto concerne la lotta concreta contro le gravi forme di criminalità e il
terrorismo. Riafferma l'importanza della lotta contro il traffico di droga e
chiede di adottare, possibilmente entro il 2003, la proposta di decisione
quadro del Consiglio elaborata al riguardo dalla Commissione. Accoglie con
favore l'approvazione del regolamento del Consiglio sulla responsabilità
genitoriale e in materia matrimoniale che, consentendo il riconoscimento e
l'esecuzione in tutta la Comunità delle decisioni nazionali, migliorerà
considerevolmente l'accesso dei cittadini alla giustizia per le questioni
che hanno un impatto diretto sulla loro vita di ogni giorno. Tale
regolamento rappresenta in particolare un passo importante verso la
creazione di un quadro giuridico coerente per l'affidamento e la tutela dei
minori.
RISPARMIO
GESTITO. IL FORUM ASSOGESTIONI AI BLOCCHI DI PARTENZA. IL 23 OTTOBRE A
MILANO IL MEETING ANNUALE DEI GESTORI DEI FONDI. PREVIDENZA E QUOTAZIONE
DELLA MEDIA IMPRESA AL CENTRO DEI DIBATTITI.
Milano, 20 ottobre 2003 - Il 23 ottobre Palazzo Mezzanotte, sede storica di
Borsa Italiana, ospiterà l'edizione 2003 del Forum del Risparmio Gestito
organizzato da Assogestioni, l'Associazione del Risparmio Gestito che
rappresenta tutte le Sgr italiane, alcune Sim, banche ed assicurazioni che
svolgono attività di gestione del risparmio: un'industria che occupa oltre
100.000 addetti, con un patrimonio di circa 1.000 miliardi di euro e con
oltre 10.000.000 di clienti. Il programma del Forum 2003 prevede due panel
dedicati a temi di forte attualità: la valorizzazione della media impresa
italiana attraverso la quotazione in borsa e la riforma previdenziale. Lo
sviluppo della piazza finanziaria nazionale è al centro, da tempo, di un
vivace dibattito. L'ammissione a quotazione di nuove società rappresenta
non solo un canale di finanziamento per le imprese, ma anche una possibilità
di diversificazione degli investimenti per i fondi comuni a tutto vantaggio
dei risparmiatori. Il dibattito su questo tema - a cui sarà dedicato il
primo panel dal titolo "Borsa, priorità di base" - sarà
introdotto dal Professor Luigi Spaventa, docente all'Università di Roma
"La Sapienza". Interverranno: Nerio Alessandri, Presidente
Tecnogym; Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana; Andrea
Guerra, Amministratore Delegato Merloni; Giovanni Landi, Vicepresidente
Assogestioni; Pietro Modiano, Vice Direttore Generale Unicredito; Francesco
Trapani, Amministratore Delegato Bulgari; Guido Roberto Vitale, Presidente
Vitale & Associati. Concluderanno i lavori del primo panel gli
interventi dell'Onorevole Roberto Pinza, membro della Commissione Finanze
della Camera; e di Domenico Siniscalco, Direttore Generale del Tesoro. La
sicurezza previdenziale di un'intera generazione di lavoratori dipende, in
buona misura, dalle scelte in tema di stato sociale che saranno assunte in
questi anni. Il punto chiave attorno al quale ruota il confronto tra i
diversi soggetti. Giovedì 23 ottobre 2003 Ore 8.30 - 13.30 Borsa Italiana -
Palazzo Mezzanotte Piazza Affari, 6 Milano
ENTRATE FISCALI GENNAIO-SETTEMBRE 2003: DATI DI CASSA
Roma, 20 ottobre 2003 - Il Mef comunica che il totale delle entrate fiscali
incassate nel periodo gennaio-settembre 2003 risulta essere pari a 324.414
milioni di euro, con un aumento di 16.731 milioni di euro (+5,4%) rispetto
allo stesso periodo del 2002. Il dato registra i valori di cassa,
comprendendo cioè il bilancio dello Stato, i bilanci delle Regioni e quelli
degli enti previdenziali. In particolare, le entrate tributarie sono pari a
250.568 milioni di euro, con un incremento di 13.867 milioni (+5,9%).
L’andamento registrato dagli incassi nei primi nove mesi risente,
naturalmente, del gettito relativo alle sanatorie fiscali. I contributi
sociali sono risultati pari a 73.845 (+4,0%) milioni di euro, rispetto ai
70.983 dei primi nove mesi dello scorso anno. L’effettivo tasso di
crescita degli incassi fiscali si attesta, nel periodo considerato, al +6,2
%. Il dato va letto tenendo conto del fatto che i concessionari della
riscossione hanno recuperato, nel periodo in esame, il maggiore acconto
(oltre 1.500 milioni di euro) versato a dicembre 2002 e che il gettito delle
accise risulta più basso in relazione al recupero dell’acconto (750
milioni di euro sempre versati a dicembre 2002) effettuato a gennaio 2003. I
risultati registrati nei primi nove mesi dell’anno confermano il positivo
andamento dell’Irpef, dell’Iva (+3,5%) e dell’imposta sul consumo del
gas metano, mentre si evidenzia una flessione dell’Irpeg e dell’imposta
sostitutiva sui redditi da capitali in relazione alla discesa dei tassi di
interesse. Tra le altre entrate, si segnalano l’aumento registrato dall’Irap
(+6,6%), anche per effetto del condono fiscale, e l’incremento
dell’addizionale Irpef (+24,6%), anche in virtù delle misure adottate per
la copertura dei disavanzi regionali in materia di spesa sanitaria. Per
quanto riguarda il solo mese di settembre, gli incassi hanno totalizzato
27.105 milioni di euro, con un aumento di 1.028 milioni di euro. In
particolare, le entrate tributarie sono aumentate di 872 milioni di euro,
per un totale di 20.653 milioni di euro, mentre i contributi sociali hanno
registrato un aumento di 156 milioni di euro, attestandosi su 6.452 milioni
di euro contro gli 6.295 dell’analogo periodo, con una variazione positiva
del 2,5%.
|
Gennaio-settembre 2003 |
Gennaio-settembre 2002 |
Variazione % |
Entrate tributarie |
250.568 |
236.701 |
+5,9% |
Contributi sociali |
73.845 |
70.983 |
+4,0% |
Totale entrate |
324.414 |
307.683 |
+5,4% |
(dati in milioni di euro)
|
Settembre 2003 |
Settembre 2002 |
Variazione% |
Entrate tributarie |
20.653 |
19.781 |
+4,4% |
Contributi sociali |
6.452 |
6.295 |
+2,5% |
Totale entrate |
27.105 |
26.076 |
+3,9% |
(dati in milioni di euro) Nota metodologica Il dato mensile
relativo agli incassi tributari e ai contributi sociali comunicato dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze è costituito dalle seguenti
componenti: A)entrate tributarie : comprendono le entrate tributarie del
bilancio statale – inclusi gli introiti di tesoreria relativi al gioco del
lotto e del superenalotto - , gli introiti Irap ed addizionale regionale
Irpef e le entrate tributarie della regione Sicilia riscosse tramite il
modello F24; B)contributi sociali : considerano i contributi sociali
relativi all’Inps,all’inail, all’Inpdai e all’Enpals riscossi
tramite il modello F24. Al fine di consentire un confronto omogeneo fra i
vari mesi il dato mensile viene depurato da eventuali regolazioni contabili,
considerate mere partite di giro tra entrata e spesa, e da ritardi di
contabilizzazioni; viene altresì integrato, per quanto concerne le entrate
riscosse tramite la "delega unica" (modello F24) delle somme
contabilizzate, nei primi giorni del mese successivo, al bilancio dello
Stato o nei conti di tesoreria degli enti titolari dei singoli tributi.
Inoltre, il dato fornito è al netto delle compensazioni operate
direttamente dai contribuenti e delle agevolazioni alle imprese date sotto
forma di crediti di imposta. Queste ultime sono, infatti, contabilizzate nei
conti delle Pubbliche Amministrazioni tra le spese. Il dato non comprende le
entrate riscosse direttamente dagli altri enti pubblici, tra cui si segnala
l’Ici, ed i contributi assistenziali e previdenziali a carico delle
amministrazioni pubbliche e dei loro dipendenti, in quanto questi ultimi
sono "neutri" rispetto al fabbisogno del settore statale. Il dato
mensilmente così rappresentato costituisce circa l’80 percento del totale
degli incassi tributari e dei contributi sociali di tutte le pubbliche
amministrazioni, costituendo,quindi, un valido indicatore ai fini
dell’analisi delle variazioni del fabbisogno del settore statale.
GRUPPO
MEDIOLANUM: PRIMI NOVE MESI - RISULTATI PRELIMINARI * RACCOLTA NETTA
CONSOLIDATA TOTALE: POSITIVA PER EURO 1.823 MILIONI RACCOLTA NETTA ITALIA:
POSITIVA PER EURO 1.347 MILIONI
Milano, 20 ottobre 2003 - Il Gruppo Mediolanum ha raggiunto nei primi nove
mesi del 2003, grazie anche al buon terzo trimestre, risultati di raccolta e
patrimonio che possono considerarsi pienamente soddisfacenti. Le Masse
amministrate Consolidate sono cresciute del 13%, rispetto al 30 settembre
2002, attestandosi su Euro 22.721 milioni. La Raccolta Netta Consolidata
totale, che include assicurazione vita, fondi comuni e gestioni e la
raccolta bancaria diretta e indiretta, è stata positiva per Euro 1.823
milioni. La raccolta del risparmio gestito ha contribuito per Euro 1.562
milioni +2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un significativo
apporto è giunto da Banca Esperia con Euro 246 milioni (quota Mediolanum) e
dalla Spagna con Euro 86 milioni. Da notare che la raccolta netta
consolidata del risparmio gestito ha fatto registrare nel solo terzo
trimestre 2003 Euro 485 milioni (+46% rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno). Con riferimento all'Italia, sono stati registrati i seguenti
risultati: Le Masse amministrate Italia si sono attestate a Euro 19.060
milioni, +11% rispetto al 30 settembre 2002. La Raccolta Netta del Risparmio
Gestito è stata pari a Euro 1.231 milioni, in calo del 6% rispetto allo
stesso periodo del 2002, ma con un terzo trimestre (Euro 413 milioni) in
forte crescita rispetto al terzo trimestre 2002 (+41%). La Raccolta Netta è
stata positiva in tutti i nove mesi. La Raccolta Netta dei Fondi Comuni e
Gestioni è ammontata a Euro 453 milioni (+5%). Da notare che il terzo
trimestre del 2003 (Euro 134 milioni) ha fatto registrare un'ottima crescita
rispetto allo stesso periodo del 2002 (+30%). In particolare un forte
contributo alla performance del trimestre è giunto dalla raccolta dei fondi
azionari che sono cresciuti del 119% (Euro 60 milioni) rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Il Risparmio Amministrato ha registrato una
raccolta netta positiva di Euro 116 milioni. La Raccolta Netta totale si è
pertanto attestata a Euro 1.347 milioni. I Premi Lordi Vita sono ammontati
complessivamente ad Euro 1.265 milioni, in diminuzione del 22% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno che, a differenza di quest'anno, aveva
beneficiato di una significativa attività di trasformazione da polizze vita
tradizionali in nuovi prodotti assicurativi. Complessivamente i Premi
Pluriennali (esclusivamente unit-linked) nei primi nove mesi si sono
attestati su Euro 77 milioni (-9%). I Fondi Comuni di Investimento e le
Gestioni hanno registrato una raccolta lorda di Euro 1.238 milioni, -33%
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La differenza è
sostanzialmente dovuta all'attività di trasformazione da fondi comuni a
prodotti con un più elevato livello di servizio (Mix e Gpf Chorus) che non
si è invece verificata nel 2003. Il confronto al netto della trasformazione
avrebbe fatto segnare un calo del 4%. La raccolta nel terzo trimestre 2003
si è attestata ad Euro 417 milioni con una crescita del 14% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. • Al 30 settembre 2003 l'organico della
Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 5.008 Consulenti Globali
(-1% rispetto al 30 settembre 2002), di cui 4.092 promotori finanziari. Nel
terzo trimestre la crescita della rete di Banca Mediolanum è stata positiva
con un saldo attivo di 153 unità. Aggiungendo i 954 operatori assicurativi
di Partner Time, le Reti di vendita del Gruppo Mediolanum hanno raggiunto un
organico complessivo di 5.962 unità. Il totale dei C/c al 30 settembre 2003
è stato di 331.100 a fronte dei n. 330.200 al 30 settembre dello scorso
anno. Il totale dei Clienti al 30 giugno 2003 è stato di circa 768.700
primi intestatari con un incremento del 2% rispetto allo stessa data dello
scorso anno. Per quanto riguarda Banca Esperia, l'iniziativa congiunta di
Mediolanum e Mediobanca nel Private Banking, si segnala che nei primi nove
mesi le Masse consolidate hanno raggiunto Euro 2.642 milioni (Euro 1.281
milioni quota Mediolanum) incrementandosi del 61% anno su anno. La Raccolta
Netta è ammontata a Euro 707 milioni, +8% rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno (Euro 343 milioni quota Mediolanum), grazie
prevalentemente al contributo del risparmio gestito con Euro 508 milioni,
+37% (Euro 246 milioni quota Mediolanum). Con riferimento alla Spagna, la più
avanzata delle Nuove Iniziative estere, vanno segnalati buoni progressi: La
Raccolta Lorda totale, di Euro 358 milioni, ha fatto registrare una crescita
del 51% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, con un risultato
molto positivo soprattutto per quanto riguarda il risparmio gestito, che si
è attestato su Euro 336 milioni, + 58% rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno. La Raccolta Netta totale, è cresciuta del 266% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno, attestandosi su Euro 103 milioni. A tale
risultato ha contribuito in maniera determinante la raccolta netta del
risparmio gestito (Euro 86 milioni). Al 30 settembre 2003 l'organico della
Rete di vendita del Gruppo Fibanc è stato di 472 agenti. Da segnalare
l'incremento (+35%) dei consulenti globali (modello Mediolanum) che hanno
raggiunto alla fine del semestre le 322 unità.
SMI
- SOCIETÀ METALLURGICA ITALIANA S.P.A: APPROVATO IL PIANO PLURIENNALE DI
GRUPPO 2003-2007. PREVISTO UN IMPORTANTERECUPERO DI REDDITIVITÀ, PUR IN UN
CONTESTO DI DOMANDA DEBOLE E DI PRESSIONE SUIPREZZI
Firenze,
16 ottobre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Smi-società
Metallurgica Italiana Spa, riunito sotto la Presidenza di Luigi Orlando, ha
esaminato ed approvato il piano pluriennale di Gruppo 2003-2007 presentato
dal Vice Presidente Esecutivo, Salvatore Orlando, e dal C.f.o. Pier Luigi De
Angelis. Negli ultimi due anni la gestione del Gruppo è stata penalizzata
da un andamento congiunturale fortemente negativo; anche le previsioni
economiche più recenti non presentano miglioramenti tali da far intravedere
una significativa ripresa nell'immediato futuro. Una situazione che ha
investito in modo particolare l'Europa e, al suo interno, i Paesi (Germania,
Francia ed Italia) nei quali il Gruppo è maggiormente presente. 2 La
domanda è stata debole sia nel comparto dei semilavorati per impieghi
industriali che in quello dei prodotti destinati all'edilizia, anche se per
questi ultimi si è mostrata più resistente. L'incertezza dei mercati e
l'eccesso delle capacità produttive nel settore hanno inasprito la
concorrenza, determinando anche forti pressioni sui prezzi. Nel biennio
2002-2003 il Gruppo ha subito una flessione nei volumi di vendita del 9% e
una riduzione media dei prezzi di circa il 10%, oltre che una più
accentuata contrazione delle vendite di prodotti destinati all'industria,
caratterizzati da un più elevato valore aggiunto. Di fronte a tali
andamenti il Gruppo ha reagito mantenendo le proprie quote nei principali
mercati di riferimento e realizzando tempestivamente azioni dirette al
contenimento dei costi, sia per adeguarli all'andamento dell'attività sia
per conseguire miglioramenti di efficienza. Sotto quest'ultimo profilo tra
il 2002 e il 2003 sono stati conseguiti miglioramenti per oltre Euro 35
milioni. Il quadro economico descritto e i mutamenti intervenuti nello
scenario competitivo hanno richiesto anche l'elaborazione di un nuovo piano
pluriennale che avesse come obiettivi il miglioramento dei risultati
economici ed il rafforzamento della struttura finanziaria pur in un contesto
di domanda debole e di forte pressione sui prezzi. Il piano di base
2003-2007, approvato dal Consiglio, assume come ipotesi il mantenimento
dell'attuale portafoglio prodotti nonché la sostanziale stabilità delle
quantità e dei prezzi di vendita, allineati per tutto il periodo ai livelli
del 2003. Il piano, quindi, poggia prevalentemente su misure interne, tese
al conseguimento di una struttura dei costi competitiva e ad ottenere un
abbassamento significativo del punto di pareggio, pari al 14% entro il 2005
e raggiungerà il 18% per fine 2007. Le azioni, che sono dettagliate per
singole Business Units, si rivolgono al miglioramento dell'efficienza delle
strutture produttive, attraverso la loro ottimizzazione, razionalizzazione,
specializzazione e sono accompagnate da un'attenta focalizzazione e
selettività degli investimenti. Le azioni che riguardano le quattro
Divisioni produttive è previsto determinino creazione di efficienza per
circa Euro 45 milioni (prendendo a base i costi medi del 2003), di cui oltre
il 60% entro il 2005. Attenzione è rivolta allo sviluppo delle competenze
professionali anche nelle aree "corporate" (amministrazione,
finanza, controllo e information technology) con cambiamenti nei modelli
organizzativi finalizzati ad una centralizzazione delle funzioni e ad un più
efficiente e sinergico utilizzo delle risorse umane. Tali progetti
comporteranno un risparmio di costi di circa Euro 18 milioni, quasi
interamente da conseguire entro il 2005. L'obiettivo economico è di
riportare già a fine del 2005 la redditività del Gruppo intorno ai livelli
medi registrati negli anni 2001-2002 con ulteriori incrementi nei periodi
successivi, ovviamente se il contesto economico generale non subirà
ulteriori peggioramenti. Sotto il profilo finanziario, considerando un
ammontare di investimenti di circa Euro 230 milioni e gli oneri per la
realizzazione delle azioni di efficienza programmate, l'obiettivo è di
ridurre l'indebitamento netto di circa il 20% nel quadriennio 2004-2007. Il
piano indica anche gli indirizzi da perseguire per una gestione strategico -
operativa del portafoglio prodotti, che porti a concentrare le risorse nei
prodotti/settori dove il Gruppo è "market leader", permetta di
abbassare il profilo di rischio della ciclicità e che garantisca una
redditività adeguata oltre la riduzione del capitale investito. Gli effetti
di tale gestione non sono conteggiati nel piano di base.
IL
GRUPPO TISCALI ANNUNCIA IL RIFINANZIAMENTO ANTICIPATO DI 150 MILIONI DI EURO
DI OBBLIGAZIONI IN SCADENZA LUGLIO 2004
Cagliari, 20 ottobre 2003 - Il Gruppo Tiscali annuncia l'intenzione di
promuovere un'offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle
obbligazioni emesse nel luglio 2002 dalla controllata Tiscali Finance S.a.
In scadenza nel mese di luglio 2004, per un ammontare complessivo pari a 150
milioni di Euro. Con questa operazione Tiscali sarà in grado di
ristrutturare il proprio debito a condizioni favorevoli sia in termini di
costo che di scadenza, in linea con quanto comunicato al mercato in
occasione dell'emissione dell'obbligazione indicizzata lo scorso settembre
2003. Tiscali comunica che la propria controllata Tiscali Finance S.a. (Tiscali
Finance) intende promuovere un'offerta pubblica di acquisto volontaria
(Offerta) sulla totalità delle å 150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent.
Notes due 2004 in circolazione. A tal fine, Tiscali Finance ha effettuato
oggi, in qualità di soggetto offerente, la comunicazione prevista
dall'articolo 102, comma 1, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.
Contestualmente alla comunicazione, sono stati depositati presso la Consob
il documento di offerta (Documento di Offerta) che descrive i termini e le
condizioni dell'Offerta e la scheda attraverso la quale saranno conferite le
adesioni. Dopo avere ottenuto le necessarie autorizzazioni, si prevede che
il periodo di adesione possa avere inizio nel mese di novembre e che
l'Offerta si chiuda entro la fine del mese di dicembre 2003. Di seguito, si
riporta una sintesi delle motivazioni e degli elementi essenziali
dell'Offerta. Motivazioni Dell'offerta La presente Offerta si inquadra nel
processo di ristrutturazione del debito del Gruppo Tiscali, mediante il
rifinanziamento di una parte dello stesso al fine di migliorare il profilo
di costo e di scadenza. Alla data del Documento di Offerta il Gruppo Tiscali
non ha in programma l'effettuazione di altre offerte pubbliche di acquisto
di strumenti finanziari emessi da società ad esso appartenenti. L'offerta
sarà rivolta a parità di condizioni a tutti i portatori delle å
150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 ma non è stata e non
sarà diffusa, né direttamente né indirettamente, in qualsiasi paese oltre
all'Italia nel quale tale diffusione non sia consentita in assenza di
autorizzazioni da parte delle competenti autorità. In particolare,
l'Offerta non è e non sarà rivolta agli Stati Uniti d'America o a "Us
persons" (come definite nella "Regulation S" relativa allo Us
Securities Act del 1933, come modificato) e Tiscali Finance non accetterà
adesioni di "Us Persons". In alcuni Paesi, l'adesione all'Offerta
può essere soggetta a specifici obblighi o restrizioni di natura legale o
regolamentare. E' esclusiva responsabilità dei destinatari dell'Offerta
conformarsi a tali norme e, pertanto, prima dell'adesione, verificarne
l'esistenza e l'applicabilità, rivolgendosi ai consulenti di fiducia.
Strumenti finanziari oggetto dell'Offerta L'offerta ha ad oggetto la totalità
delle å 150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 in
circolazione, il cui valore nominale è pari a Euro 150.000.000,00. Le å
150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 rappresentano il
prestito obbligazionario emesso da Tiscali Finance in data 12 luglio 2002,
con scadenza 12 luglio 2004 e Codice Isin Xs0150362811. La cedola è pari al
6,375%. Le å 150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 sono
garantite da Tiscali S.p.a. E sono quotate alla Borsa del Lussemburgo.
Corrispettivo offerto Ai termini e alle condizioni di cui al Documento di
Offerta, Tiscali Finance si impegnerà a versare un corrispettivo che sarà
pari, per ogni Euro 1.000,00 di valore nominale delle å 150,000,000
Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 conferite, a (i) Euro 1.000,00
oltre (ii) il rateo della cedola in corso sulle å 150,000,000 Guaranteed
6.375 per cent. Notes due 2004 maturato fino al giorno di pagamento
(escluso) calcolato su Euro 1.000,00 di valore nominale delle å 150,000,000
Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004. Dal momento della loro
presentazione ad un intermediario incaricato, le adesioni diverranno
irrevocabili. L'offerta non è condizionata al raggiungimento di alcuna
soglia minima di adesioni. Pertanto, le adesioni validamente effettuate
secondo i termini del Documento di Offerta saranno comunque accettate, salvo
quanto di seguito previsto, qualunque sia il quantitativo complessivo delle
å 150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 conferite in
adesione all'Offerta. L'offerta è condizionata al mancato verificarsi entro
la data di chiusura del Periodo di Adesione, a livello nazionale e
internazionale, di eventi o situazioni pregiudizievoli per l'Offerente
ovvero il Gruppo Tiscali, tali da alterare (a insindacabile giudizio
dell'Offerente) in modo sostanziale il profilo economico, finanziario o
patrimoniale del Gruppo Tiscali, risultanti dal bilancio consolidato
dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2002 o della relazione semestrale
consolidata al 30 giugno 2003. Si prevede che il Periodo di Adesione possa
avere inizio nel mese di novembre 2003 e l'Offerta possa (incluso il
pagamento del corrispettivo) concludersi entro dicembre 2003. Il calendario
dell'Offerta dovrà essere concordato con le competenti autorità di
vigilanza. L'adesione dovrà avvenire tramite la sottoscrizione e consegna
dell'apposita scheda di adesione e il deposito delle å 150,000,000
Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004 presso uno degli intermediari
incaricati che saranno indicati nel Documento di Offerta, secondo le modalità
ivi specificate. Modalità di finanziamento e garanzie - Tiscali Finance
finanzierà il riacquisto degli strumenti finanziari apportati all'offerta
mediante il ricorso a mezzi propri. A garanzia dell'obbligazione di pagare
il valore nominale ed il rateo assunta da Tiscali Finance ai sensi della
presente offerta, Tiscali Finance si è impegnata irrevocabilmente a
depositare in un apposito conto vincolato presso Société Européenne de
Banque S.a. I fondi necessari per il pagamento del corrispettivo per il
riacquisto degli strumenti finanziari. Strumenti finanziari detenuti in
portafoglio da Tiscali Finance Alla data della presente Comunicazione né
Tiscali Finance, né altre società del gruppo Tiscali detengono å
150,000,000 Guaranteed 6.375 per cent. Notes due 2004. L'offerente ha
nominato Caboto Sim S.p.a. Quale consulente finanziario e coordinatore della
raccolta delle adesioni in relazione all'Offerta e lo studio legale Allen
& Overy quale consulente legale.
TELECOM
ITALIA CEDUTA IN SPAGNA PARTECIPAZIONE EX OLIVETTI NEL SETTORE GIOCHI
Roma, 20 ottobre 2003 - Telecom Italia comunica che è stato concluso il 17
ottobre un accordo con Leisure&gaming Corp. Finalizzato alla cessione
della partecipazione di minoranza detenuta da Olivetti Rap S.a. (società
interamente controllata dal Gruppo Telecom Italia) in Cirsa Business
Corporation S.a., pari al 4,98% del capitale. Nel contesto dell'operazione,
Olivetti Rap S.a. Ha ceduto oggi una prima tranche pari al 2,46% del
capitale di Cirsa Business Corporation S.a. Per un valore di 40 milioni di
euro. La partecipazione residua del 2,52% è oggetto di successivi impegni
all'acquisto e alla vendita tra le società contraenti, al verificarsi dei
quali il valore complessivo della transazione sarà pari a 81 milioni di
euro. In particolare, Leisure&gaming potrà acquistare, entro il 30
marzo 2005, una seconda quota pari all'1,23% del capitale di Cirsa Business
Corporation S.a. Al prezzo di 20 milioni di euro e il residuo 1,29% al
prezzo di 21 milioni di euro entro novembre 2007. L'operazione si inserisce
nell'ambito delle dismissioni di attività non core del Gruppo Telecom
Italia.
AEM
LANCIA UN BOND A TASSO FISSO
Milano, 20 ottobre 2003. - Aem S.p.a., società quotata presso la Borsa
Italiana, ha lanciato il 17 ottobre con successo la sua prima emissione
obbligazionaria a tasso fisso del valore nominale di 500 milioni di euro
collocata sul mercato internazionale degli Eurobond. Il ruolo di Joint Lead
Manager e Joint Bookrunner dell'operazione è stato svolto da Jpmorgan,
Mediobanca e Unicredit Banca Mobiliare. Il prestito obbligazionario, che ha
una durata di 10 anni, paga una cedola annua del 4.875%, ed ha un prezzo di
re-offer di 99.767 corrispondente ad un rendimento di + 43 punti base sopra
il tasso midswap a 10 anni. Il titolo è emesso da Aem S.p.a. E sarà
quotato presso la Borsa di Lussemburgo. Il prestito obbligazionario ha un
merito di credito espresso da un rating ufficiale pari a 'A' (outlook
stabile) per Standard&poor's, rating che riflette quello dell'emittente
Aem S.p.a. La debut issue targata Aem ha riscosso un notevole successo sia
in Italia che all'estero: gli ordini raccolti durante la fase di
premarketing hanno infatti raggiunto l'importo di Euro 1,500 milioni pari a
tre volte l'ammontare offerto. L'eccesso di domanda ha consentito di
collocare l'emissione ad un reoffer spread di 43 punti base sopra il tasso
midswap a 10 anni contro un'indicazione iniziale di 45/48 punti base.
L'ottimo merito di credito della società, l'eccellente name recognition, la
rarità dell'emittente sul mercato degli Eurobond e l'appartenenza ad un
settore riconosciuto come difensivo sono stati gli elementi cruciali che
hanno consentito di attrarre grande interesse da parte degli investitori
istituzionali. Nonostante si trattasse della prima emissione
euro-obbligazionaria da parte di Aem, circa il 35% della transazione è
stata collocata all'estero mentre il restante 65% entro i confini nazionali.
In particolare, tra i principali investitori acquirenti dell'emissione Aem
si evidenziano società di Asset Management ed Assicurazioni. Le
obbligazioni sono state vendute, oltre che in Italia, soprattutto in
Germania e Regno Unito.
IL
6PQ ANNUNCIA UNA NUOVA ERA DI COOPERAZIONE NEL SETTORE DELLA RICERCA SULLA
SICUREZZA DEI REATTORI NUCLEARI
Bruxelles, 20 ottobre 2003 - Attraverso il programma Euratom (Comunità
europea dell'energia atomica), la Commissione ha promosso per molti anni i
benefici derivanti dalle attività di ricerca collaborativa nel settore
della sicurezza dei reattori nucleari. Con l'introduzione del Sesto
programma quadro (6Pq) e l'istituzione dello Spazio europeo della ricerca (Ser),
i ricercatori e gli altri soggetti interessati vengono incoraggiati a creare
legami ancora più stretti. Ciò apre le porte ad una nuova era di
collaborazione nel campo della ricerca sulla sicurezza dei reattori
nucleari, ma presenta anche una serie di importanti sfide. Mentre la comunità
dei ricercatori europei che operano nel settore della sicurezza nucleare si
appresta a riunirsi a Lussemburgo, il 10 novembre, per la conferenza
biennale Fisa, il Notiziario Cordis ha intervistato Georges Van Goethem,
coordinatore della ricerca sulla sicurezza dei reattori nucleari presso la
Commissione, per capire come il 6Pq stia cambiando il concetto di
collaborazione e quali siano le sfide per il futuro. "La principale
differenza fra il 6Pq e i precedenti programmi quadro consiste nella volontà
di creare un processo d'integrazione, invece di limitarsi alla semplice
produzione di risultati scientifici", ha affermato Van Goethem.
"Se i ricercatori non saranno disposti a unire i laboratori e ad
integrare i propri sforzi, non riceveranno più alcun sostegno finanziario
dalla Commissione". L'idea è quella di far sì che alcuni istituti di
ricerca e università abbandonino le attività scientifiche già condotte ad
un livello superiore in altre parti d'Europa, creando ciò che Van Goethem
definisce "legami irreversibili" che continueranno ad esistere ben
oltre la data di scadenza del contratto siglato nell'ambito del 6Pq.
Tuttavia, per raggiungere tale obiettivo, occorre innanzitutto affrontare
alcune importanti sfide. "Stiamo cercando di abbattere diverse
barriere, prima fra tutte, la mancanza di una cultura della cooperazione
laddove le persone sono più inclini ad operare individualmente. Inoltre,
occorre risolvere difficoltà pratiche come la diversità linguistica e le
differenti norme nazionali", ha spiegato Van Goethem. Un ulteriore
ostacolo alla cooperazione è rappresentato dal fatto che alcune ricerche
hanno un potenziale valore di mercato, fattore che induce istintivamente a
celare le conoscenze acquisite. Per superare tali ostacoli, Van Goethem
ritiene che i finanziamenti comunitari rappresentano per le organizzazioni
un incentivo ad aprirsi e a condividere le loro conoscenze, ma che le
argomentazioni più convincenti siano sostanzialmente quelle su cui poggiano
le richieste per la costituzione del Ser. "Cerchiamo semplicemente di
convincere i ricercatori che è nel loro interesse collaborare.
Quest'approccio non solo evita la frammentazione e la duplicazione degli
sforzi di ricerca, ma, in futuro, consentirà di rafforzare la competitività
globale dell'Europa in questo settore". Per avere un'idea della portata
dell'integrazione attualmente in atto, basti pensare che nell'ambito della
sola priorità relativa alla gestione del ciclo di vita degli impianti, i 33
progetti previsti nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq) saranno
presto convogliati in uno, o al massimo due, progetti integrati o reti di
eccellenza in seno al 6Pq. Nel complesso, i 75 progetti individuali condotti
nel settore della ricerca sulla sicurezza dei reattori nucleari nell'ambito
del 5Pq saranno sostituiti da non più di sei progetti. Van Goethem
comprende la naturale preoccupazione degli istituti più piccoli e di quelli
situati nei paesi candidati all'adesione, i quali temono di
"perdersi" in queste strutture di grandi dimensioni. Per
rispondere a tali preoccupazioni, la Commissione sta promuovendo attivamente
la partecipazione degli organismi più piccoli nei rispettivi settori di
competenza e sta valutando la possibilità di stanziare una linea di
bilancio specifica, per incoraggiare la partecipazione delle organizzazioni
provenienti dagli Stati candidati all'adesione. La conferenza Fisa 2003
costituirà un importante appuntamento per la Commissione, poiché, come
spiega Van Goethem, per la prima volta dall'introduzione del 6Pq, riunirà
l'intera comunità di ricerca sulla sicurezza nucleare in Europa. "Ci
auguriamo di poter fare il punto sulla situazione così come appare nel
novembre 2003, valutare le reazioni delle parti agli obiettivi e agli
strumenti del 6Pq e verificare che tutte le principali parti interessate
siano coinvolte". La manifestazione, inoltre, fornirà alla Commissione
l'opportunità di conoscere nuove direttrici della ricerca e, fattore ancor
più importante, capire quali di queste direttrici possiedono la massa
critica necessaria per cominciare a sviluppare future iniziative. Van
Goethem è realista circa la complessità della sfida che la comunità di
ricerca sulla sicurezza nucleare dovrà ancora affrontare: "Si tratta
di un'impresa molto rischiosa e ambiziosa. L'elemento più importante,
tuttavia, è rappresentato dal fatto che, malgrado i rischi, la comunità è
ampiamente d'accordo sulla necessità di tentare". Infolink.
Http://www.cordis.lu/fp6-euratom/home.html
ENERGIA
AEM. CENTRALE TERMOELETTRICA DI CASSANO D'ADDA
Milano, 20 ottobre 2003 - Viene inaugurata oggi alle ore 11.00 il nuovo
Turbogas Gruppo 5 della Centrale termoelettrica di Cassano d'Adda. Alla
cerimonia, saranno presenti il Ministro delle Attività Produttive Antonio
Marzano, il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Altero
Matteoli, il Sindaco di Milano Gabriele Albertini e altre Autorità.
L'intervento effettuato sulla Centrale, previsto dal programma di
adeguamento ambientale e di potenziamento approvato dal Ministero delle
Attività Produttive, consente alla Centrale Termoelettrica di Cassano
d'Adda il raggiungimento di un nuovo traguardo di efficienza. L'utilizzo del
solo gas naturale per il funzionamento di tutto l'impianto porta anche
all'abbattimento delle emissioni inquinanti e alla riduzione di combustibile
utilizzato a parità di energia prodotta.
PRENDE
CONCRETO AVVIO IL PIANO INDUSTRIALE - BANCA ANTONVENETA VARA L'AUMENTO DI
CAPITALE
Padova, 20 ottobre 2003 - Prende concreto avvio il Piano industriale del
Gruppo Banca Antonveneta con il varo dell'aumento di capitale, primo passo
degli interventi volti al rafforzamento della struttura patrimoniale della
Banca, nonché a sostenere la realizzazione degli obiettivi di crescita e di
sviluppo delle attività del Gruppo, fissati nel Piano stesso, in vista del
raggiungimento di adeguati livelli di redditività. L'assemblea
Straordinaria degli Azionisti riunitasi in data odierna, sotto la presidenza
del Dott. Antonio Ceola, ha deliberato di: attribuire, ai sensi dell'art.
2443 del Codice Civile, la facoltà al Consiglio di Amministrazione di
aumentare gratuitamente e/o a pagamento, in una o più volte, il capitale
sociale, entro il periodo di tre anni dalla data della deliberazione e per
un importo massimo - comprensivo di sovrapprezzo - di Euro 650 milioni, di
cui massimi Euro 240 milioni di capitale nominale, mediante emissione di
azioni ordinarie da assegnare gratuitamente e/o offrire a pagamento in
opzione agli aventi diritto; attribuire, ai sensi dell'art. 2420 ter del
Codice Civile, la facoltà al Consiglio di Amministrazione di emettere, in
una o più volte, obbligazioni convertibili in azioni e/o con warrant, con
correlato aumento del capitale sociale, entro il periodo di tre anni dalla
data della deliberazione, per un importo massimo di Euro 500 milioni. Con
l'occasione delle modifiche statutarie conseguenti alle delibere di cui
sopra, l'Assemblea Straordinaria ha approvato ulteriori modifiche dello
statuto sociale, al fine di definire, nel caso di nomina dell'Amministratore
Delegato, il ruolo di quest'ultimo nella struttura aziendale e quello del
Direttore Generale. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Antonveneta,
riunitosi anch'esso in data odierna, al termine della Assemblea
straordinaria di cui in precedenza, ha deliberato all'unanimità, a valere
sulla delega conferitagli dalla medesima Assemblea Straordinaria, di
aumentare a pagamento il capitale sociale per nominali Euro 155.413.863,00,
mediante emissione di n. 51.804.621 azioni ordinarie del valore nominale di
Euro 3,00 cadauna, godimento 1 gennaio 2003, da offrire in opzione agli
aventi diritto ad un prezzo compreso tra Euro 9,00 ed Euro 11,00 per nuova
azione, di cui tra Euro 6,00 ed Euro 8,00 a titolo di sovrapprezzo, per un
controvalore complessivo compreso tra Euro 466,2 milioni ed Euro 569,9
milioni. In particolare, le nuove azioni verranno offerte in opzione: o agli
azionisti Banca Antonveneta nel rapporto di 1 nuova azione ogni 5 azioni
possedute; ai possessori delle obbligazioni convertibili subordinate
"Banca Antoniana Popolare Veneta 1999/2009 a tasso fisso - Isin
It0001335642" nel rapporto di 31.339 nuove azioni ogni 1.250
obbligazioni possedute. Le condizioni definitive di emissione dell'offerta
in opzione verranno fissate dalla Società e comunicate al pubblico in
prossimità dell'avvio dell'offerta stessa. È attualmente previsto che
l'offerta in opzione - subordinatamente all'ottenimento delle necessarie
autorizzazioni e qualora le condizioni di mercato lo consentano - abbia
esecuzione nel prossimo mese di novembre. Gli azionisti partecipanti al
Patto di Sindacato di Voto e di Blocco hanno assunto l'impegno a
sottoscrivere nel loro insieme tutte le azioni della Banca loro spettanti in
opzione sulla base delle azioni e/o obbligazioni convertibili
complessivamente possedute. Per la parte residua dell'offerta rispetto ai
suddetti impegni, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di conferire
mandato a Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.a. Per promuovere,
insieme a Interbanca S.p.a., la costituzione di un consorzio di garanzia,
che sarà diretto da Mediobanca, per il buon esito dell'operazione.
MANUELA
D'ONOFRIO DIRETTORE INVESTIMENTI DI UNICREDIT PRIVATE BANKING
Milano 20 Ottobre 2003 - Manuela D'onofrio è stata nominata Chief
Investment Officer di Unicredit Private Banking. D'onofrio avrà il compito
di sviluppare e gestire la nuova Direzione Investimenti della banca, con
l'obiettivo di migliorare ulteriormente l'offerta finanziaria per la
clientela private di Unicredit. Nata a Roma nel 1962, Manuela D'onofrio si
è laureata in Matematica presso l'Università degli Studi di Roma "La
Sapienza" ed ha conseguito il "Master of Science" presso il
Courant Institute of Mathematical Sciences della New York University.
Proviene dal gruppo Bpm, dove dal '99 al 2001 ha ricoperto il ruolo di
Direttore Investimenti Gestioni Individuali della Bipiemme Gestioni Sgr e
dal 2002 ha assunto la responsabilità della Direzione Generale della
Bipiemme Private Banking Sim dopo averne curato tutta la fase di start up.
Tra il 1991 ed il 1999 ha lavorato presso la Jp Morgan di Milano prima come
responsabile della gestione del portafoglio di proprietà e successivamente
come Responsabile delle gestioni patrimoniali e dei Fondi di diritto
italiano. In questo periodo è stata membro del Cda della Jp Morgan Fondi
Spa e del comitato investimenti della Jp Morgan Asset Management di Londra.
Manuela D'onofrio ha iniziato la sua esperienza professionale nel settore
finanziario nel 1989 a New York, presso la Chase Manhattan Bank, dove si è
occupata inizialmente dello sviluppo di software per la gestione di
portafogli obbligazionari, di opzioni e di swap e successivamente della
vendita di prodotti derivati alla clientela istituzionale italiana.
Unicredit Private Banking è la banca leader in Italia nel Wealth
Management. Con asset gestiti direttamente e dalle partecipate per 46
miliardi di €, di cui oltre 37 miliardi di € relativi alla sola
Unicredit Private Banking, Upb si presenta infatti come l'unica grande banca
in Italia completamente dedicata alla clientela private. Unicredit Private
Banking si propone come "consulente di fiducia" per la gestione
del patrimonio complessivo di individui, famiglie, holding di partecipazioni
ed enti. Attraverso un approccio olistico e indipendente, offre soluzioni
finanziarie su misura, pianificazione personalizzata, investimenti in
immobili, arte e preziosi, gestione del passaggio generazionale, consulenza
nella diversificazione e nello sviluppo delle attività imprenditoriali.
Tutto ciò in assoluta trasparenza e riservatezza, attraverso un servizio
proattivo, soluzioni innovative, eccellenza nel servizio e relazioni di
lungo periodo. Con sede centrale a Torino ed una presenza capillare in tutto
il territorio nazionale, Unicredit Private Banking si avvale della
competenza ed esperienza di oltre 700 consulenti e di un network
internazionale di società specializzate.
COMITATO
DI CONCILIAZIONE PARLAMENTO - CONSIGLIO ACCORDO SULLA COMPENSAZIONE E
L'ASSISTENZA AI PASSEGGERI IN CASO DI NEGATO IMBARCO, DI CANCELLAZIONE O DI
RITARDO DEL VOLO
Bruxelles, 20 ottobre 2003 - Il Consiglio e il Parlamento europeo, riuniti
ieri sera in sede di Comitato di conciliazione, hanno raggiunto un accordo
su una proposta di regolamento che istituisce regole comuni in materia di
compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di
cancellazione del volo o di ritardo prolungato. Affinché il regolamento sia
approvato l'accordo deve essere approvato dal Parlamento (maggioranza dei
suffragi espressi) e dal Consiglio (procedura di votazione a maggioranza
qualificata). Nel contesto di un pacchetto di compromesso globale, il
Comitato di conciliazione ha risolto tutte le questioni poste dagli
emendamenti adottati dal Parlamento europeo in seconda lettura. L'accordo
include in particolare gli elementi seguenti: le condizioni dell'assistenza
da fornire ai passeggeri in caso di ritardo del volo: in base al regolamento
in questione i passeggeri avranno diritto a ricevere un pasto e ad
effettuare chiamate telefoniche a titolo gratuito quando i voli subiscono
ritardo. Inoltre, se l'orario di partenza che si può ragionevolmente
prevedere è rinviato di almeno un giorno rispetto all'orario di partenza
precedentemente annunciato, i passeggeri avranno allora diritto alla
sistemazione in albergo e al trasporto tra l'aeroporto e il luogo di
sistemazione. In caso di ritardi superiori a cinque ore ai passeggeri sarà
inoltre offerto un risarcimento entro sette giorni se il volo è diventato
inutile rispetto al loro programma di viaggio iniziale; riguardo
all'inserimento di una definizione di cancellazione del volo, richiesto dal
Parlamento europeo: la soluzione adottata è una definizione secondo la
quale per "cancellazione" si intende la mancata effettuazione di
un volo previsto in precedenza e sul quale è stato prenotato almeno un
posto; riguardo ai tempi per la presentazione all'accettazione: al fine di
avere diritto alle misure previste dal regolamento i passeggeri devono
disporre di una prenotazione confermata su un volo e presentarsi
all'accettazione o secondo le modalità stabilite dal vettore aereo o
dall'operatore turistico, oppure, qualora non sia indicata l'ora, 45 minuti
prima dell'ora di partenza pubblicata; riguardo all'estensione del
regolamento ad altri modi di trasporto: la questione è trattata in una
dichiarazione della Commissione nella quale quest'ultima afferma che intende
presentare proposte miranti ad estendere le misure comunitarie relative alla
protezione dei passeggeri a modi di trasporto diversi da quelli aerei,
segnatamente a quelli ferroviari e marittimi. La presente proposta è volta
a modificare il regolamento Cee/295/91, segnatamente rafforzando i diritti
dei passeggeri in caso di negato imbarco o cancellazione del volo e offrendo
loro assistenza.
MARCOLIN
ANNUNCIA L'ACCORDO DI LICENZA CON L'AMERICANA TIMBERLAND CO.
Longarone, 20 ottobre 2003 - Il Gruppo Marcolin, annuncia l'accordo di
licenza con Timberland Co. Per la produzione e distribuzione a livello
mondiale di montature da vista ed occhiali da sole con il marchio "Timberland"
a partire da gennaio 2004. Timberland, conosciuta in tutto il mondo come
leader nel settore dell'abbigliamento, delle calzature ed
dell'equipaggiamento per il tempo libero, è presente con punti vendita in
diversi paesi tra i quali Austria, Cina, Francia, Germania, Italia,
Giappone, Malaysia, Singapore, Spagna, Taiwan, Gran Bretagna e Stati Uniti
ed ha registrato nel 2002 un fatturato pari a circa 1,2 miliardi di dollari.
Marcolin, tra i leader mondiali nella produzione e distribuzione di occhiali
da sole e montature da vista per le più importanti griffe italiane ed
internazionali, lavorerà a stretto contatto con Timberland e sarà
responsabile della strategia, del design, della produzione e della
distribuzione in tutto il mondo della nuova linea di occhiali da sole e
montature da vista, il cui lancio è previsto per il marzo 2004, in
occasione della "Vision Expo East", a New York. L'accordo di
licenza avrà una durata di 4 anni e durante tale periodo il Gruppo Marcolin
prevede di realizzare un fatturato di circa 50 milioni di Euro. "La
nostra esperienza e notorietà nell'ambito dell'equipaggiamento per il tempo
libero, rende indispensabile per noi proseguire nel rafforzamento del
business dell'occhialeria con prodotti di livello superiore e con una
distribuzione di tipo strategico", ha dichiarato Patrick Baboin, vice
presidente per le licenze mondiali di Timberland Company. "Marcolin ha
dimostrato un'incredibile capacità interpretativa del marchio Timberland e
del nostro mercato di riferimento ed ha una provata esperienza nel sapere
dare valore al brand attraverso il prodotto. Marcolin è impegnata quanto
noi sul fronte dell'innovazione, del design e dell'eccellenza funzionale;
siamo fiduciosi che sarà un ottimo partner." "Siamo molto
soddisfatti di contribuire alla crescita del business eyewear di Timberland,
portandolo in tutti i mercati internazionali" ha dichiarato Maurizio
Marcolin, Ceo del Gruppo Marcolin. "La forza del marchio Timberland,
unita alla nostra esperienza e competenza nella produzione di linee eyewear
che esprimono i valori del marchio, sono fattori fondamentali per il
successo di questa collezione".
BIESSE
ILLUSTRA ALLA COMUNITA' FINANZIARIA I RISULTATI DEL 1° SEMESTRE E LE
STRATEGIE DI SVILUPPO DEL GRUPPO
Pesaro, 20 ottobre 2003 - Il Management di Biesse Spa, società pesarese
quotata al segmento Star di Borsa Italiana, tra i principali operatori a
livello mondiale nel mercato delle macchine e dei sistemi destinati alla
lavorazione di legno, vetro e marmo, ha illustrato il 17 ottobre alla
comunità finanziaria, riunita a Pesaro, i risultati del primo semestre 2003
e le strategie del Gruppo. Nel corso della presentazione, Claudio Granuzzo e
Roberto Selci rispettivamente Direttore Generale e Presidente di Biesse
S.p.a. Illustreranno ai partecipanti all'incontro i progetti e le strategie
della Società mirati al mantenimento della leadership mondiale di mercato,
al conseguimento di risparmi dei costi fissi/di struttura ed allo
snellimento dei processi industriali. Per quanto riguarda, in particolare,
il mantenimento della leadership mondiale di mercato in questo ultimo anno,
Biesse, al fine di consolidare le quote di mercato detenute, conservare la
leadership tecnologica e penetrare nuovi segmenti di mercato, ha continuato
ad investire nel rinnovamento e nell'evoluzione dei propri prodotti,
sviluppando e presentando al mercato, in occasione di fiere nazionali ed
internazionali, una serie di nuovi prodotti. Nel corso del secondo semestre
2003 e del primo semestre 2004 verranno altresì introdotte ulteriori
importanti novità sull'intera gamma delle macchine per il legno, frutto
della nuova ricerca e sviluppo software (controllo numerico Wrt - Divisione
Meccatronica) e del potenziato centro di ricerca Innova. Per quanto riguarda
invece il conseguimento di risparmi dei costi fissi/di struttura e lo
snellimento dei processi industriali, si segnala che nel corso della
presentazione verrà illustrato alla comunità finanziaria lo stato di
avanzamento dei progetti di savings che Biesse ha intrapreso dallo scorso
anno, ed i cui primi risultati hanno incominciato ad evidenziarsi già nel
corso del primo semestre 2003. Per quanto riguarda la strategia di sviluppo
della Società, due sono i driver su cui nel corso della presentazione ci si
focalizzerà: fronte esterno: aumento delle quote di mercato attraverso lo
sviluppo di nuovi prodotti ed il miglioramento degli standard qualitativi;
fronte interno: razionalizzazione dei costi della struttura con ulteriore e
consolidato recupero della redditività. Infine, con l'obiettivo di
compensare la contrazione registrata sui tradizionali mercati di riferimento
europei e nordamericani, Biesse ha intrapreso anche una politica volta ad
ampliare i propri mercati di sbocco e di investimento nei mercati a più
alte prospettive di sviluppo. In quest'ottica si inserisce l'accordo di
jointventure che ha portato alla costituzione della società Biesse China
Company Ltd che si occuperà della produzione di macchine entry level per la
lavorazione del legno, rivolgendosi inizialmente al mercato cinese, per poi
espandere la commercializzazione agli altri mercati asiatici.
SI È CONCLUSO
POSITIVAMENTE L'ESAME ANTITRUST DELLA COMMISSIONE EUROPEA, ENTRO IL 14
NOVEMBRE 2003 AVVERRÀ IL CLOSING DELLA CESSIONE DEL 30% DI ANTICHI
PELLETTIERI (GRUPPO MARIELLA BURANI) A L CAPITAL, FONDO DI INVESTIMENTO
SPONSORIZZATO DAL PRINCIPALE GRUPPO MONDIALE DEL LUSSO LVMH.
Cavriago, 20 ottobre 2003 - Antichi Pellettieri Spa, sub-holding della
Divisione pelletteria del Gruppo Mariella Burani, comunica che si procederà
al closing dell'operazione, esaminata dalla Commissione Europea ai fini
Antitrust, di cessione del 30% del proprio capitale sociale a L Capital,
fondo di investimento specializzato in Brands sponsorizzato dal principale
gruppo mondiale del lusso Lvmh, entro il 14 novembre 2003. In base
all'accordo firmato il prezzo di acquisto per il 30% di Antichi Pellettieri
è pari a 25 milioni di Euro che corrisponde ad una valorizzazione (Enterprise
Value) di Antichi Pellettieri di 110 milioni di Euro. Come preannunciato il
3 settembre 2003, l'accordo porterà una cooperazione tra i due Partners che
contribuirà ad accelerare la crescita di Antichi Pellettieri con un impatto
significativo sui ricavi e sui risultati operativi di Mariella Burani
Fashion Group Spa.
TEKES
INDICE IL PREMIO DELLA TECNOLOGIA DEL MILLENNIO
Bruxelles, 20 ottobre 2003 - Tekes, l'agenzia tecnologica nazionale
finlandese, ha indetto il Premio della tecnologia del Millennio, per il
quale è attualmente alla ricerca di candidati. La partecipazione al
concorso è aperta ai cittadini di tutti i paesi, a condizione che la loro
nomina sia proposta da organizzazioni riconosciute. Tekes definisce il
premio una presa di conoscenza dell'innovazione tecnologica a vantaggio
principalmente dell'ambiente e dei cittadini. Le nomine devono riguardare
una delle quattro categorie seguenti: energia e ambiente; comunicazione e
informazione; nuovi materiali e processi; tutela della salute e scienze
della vita. Il premio, del valore complessivo di un milione di euro, sarà
assegnato per la prima volta nel giugno 2004, in seguito alla decisione di
un comitato di selezione internazionale. Infolink:
http://www.Technologyawards.org
COMMERCIALISTI
E AVVOCATI EUROPEI A MILANO IN CONGRESSO
Milano, 20 ottobre 2003 - Dal 18 al 21 Ottobre 2003 oltre duecento Delegati
di Moore Stephens Europe, network di professionisti indipendenti operanti
nell'area del business economics, audit, tax e diritto societario, si
riuniscono a Milano. "Sono rappresentati trentatre paesi europei e
dell'area mediterranea - ha detto Giuseppe Barranco, fondatore e Presidente
di Moore Stephens Italia - Il Gruppo è costituito da oltre 6000 esperti
commercialisti ed avvocati e si estende dall'Atlantico agli Urali e in tutta
l'area mediterranea, Magreb incluso". "Questi incontri annuali -
ha proseguito Giuseppe Barranco - consentono di stabilire relazioni
professionali più strette e sviluppare la reciproca conoscenza e la
formazione di omogenea capacità professionale a favore dei comuni clienti
sul territorio". Moore Stephens Europe darà il benvenuto ai Membri del
network convenuti a Milano per la Conferenza, sabato 18 ottobre 2003, da
Marino alla Scala. Sono previste manifestazioni culturali, turistiche col
fine di consentire ai partecipanti di visitare Milano, i suoi musei, la sua
storia, la sua musica per trarne le immagini e le sensazioni più intime di
questa grande Città mittel-europea. La Società del Giardino, prestigioso
sodalizio legato alla storia di Milano, ospiterà i lavori dei Delegati nei
due giorni durante i quali verranno dibattuti problemi attinenti
l'evoluzione del mercato e delle iniziative economiche e di sviluppo
verificando la capacità di Moore Stephens di essere presente in aree e
segmenti economici anche nuovi. Martedì, 21 ottobre 2003, presso la Società
del Giardino è prevista la Cena di Gala, a conclusione della Conferenza.
MATERIALI
LAPIDEI E ARTIGIANATO LOCALE, PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO MONTANO
BERGAMASCO
Dalmine, 20 ottobre 2003 - Nel mese di settembre è stato pubblicato il
volume "Materiali lapidei e artigianato locale, per la valorizzazione
del territorio montano bergamasco" realizzato da Servitec in
collaborazione con il Centro Studi sul Territorio dell'Università di
Bergamo e con l'Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali del Cnr. La
pubblicazione è stata realizzata grazie anche al contributo della
Fondazione Comunità Bergamasca Onlus, dalla Provincia di Bergamo, dalla
Camera di Commercio, dalle Comunità Montane e dalle Associazioni Artigiane
bergamasche e ha ottenuto il patrocinio dell'Assessorato Culture Identità e
Autonomie della Regione Lombardia. Un importante contributo per la
realizzazione della pubblicazione è stato dato dagli operatori del settore,
che durante l'attività di ricerca sono stati coinvolti direttamente, con lo
scopo di fare emergere elementi utili e spunti di riflessione per lo
sviluppo della ricerca. Il lavoro svolto si inserisce nella missione che
Servitec è chiamata a svolgere per il sostegno dello sviluppo del
territorio bergamasco, collocandosi in linea con le diverse attività che
hanno portato alla realizzazione del marchio di origine dei prodotti lapidei
estratti nella provincia di Bergamo. I materiali trattati nella
pubblicazione sono il Marmo Arabescato Orobico, le Ardesie della Valle
Brembana, le pietre Coti, il Ceppo di Grè, e la pietra di Credaro. La
pubblicazione è stata il frutto dell'attività di ricerca, avviata alla
fine del 2002, e coordinata dalla Servitec, che ha cercato di sviluppare ed
analizzare lo stretto legame esistente fra le pietre estratte nella
provincia di Bergamo e il territorio montano di riferimento, sia sotto gli
aspetti storico economici, che geologici e geomorfologici. Il Volume si
suddivide in due parti: una prima parte "I materiali Lapidei: un
materiale prezioso" nella quale si analizzano le caratteristiche
storico economiche e geomorfologiche dei materiali coinvolti. Da questa
analisi emerge in modo determinante il forte rapporto instaurato, sin dai
tempi più antichi, tra l'attività estrattiva e il territorio di
riferimento e non solo. Questo rapporto è venuto, con il passare degli
anni, ad affievolirsi parallelamente con l'innovazione tecnologica e con il
cambiamento del modello di sviluppo economico. Tutto sommato nelle zone di
alta montagna a tutt'oggi permane un rilevante legame tra l'attività
estrattiva e l'esistenza delle piccole comunità. Infatti gli abitanti sono
impiegati sia nelle attività di cava sia, durante i mesi invernali, nel
comparto turistico. La seconda parte della pubblicazione "Le pietre
originali della Bergamasca" entra nello specifico di ogni singolo
materiale studiato. Si propongono una serie di schede descrittive dei
materiali, partendo dal contesto geografico e geologico di riferimento, alla
descrizione del giacimento e del polo estrattivo, all'illustrazione dei
metodi di coltivazione, all'uso e alle caratteristiche del materiale. Si
sottolinea inoltre il forte interesse che l'attività svolta ha riscontrato
sia nell'ambito delle istituzioni pubbliche, che tra le associazioni di
categoria e le realtà produttive di riferimento, facendo emergere interessi
convergenti attorno al tema della valorizzazione dei contesti montani,
partendo dalle risorse a disposizione nelle diverse realtà e stimolando il
coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
CONVEGNO
ASSOBAGNO/FEDERLEGNOARREDO: "MOTIVAZIONI E COMPORTAMENTI D'ACQUISTO DEL
CLIENTE FINALEDI PRODOTTI DI ARREDOBAGNO"
Milano, 20 ottobre - Dopo numerose indagini condotte sul grado di
informazione e sulle modalità di acquisto del consumatore nei confronti
della casa in genere, oggiè più che mai necessario entrare in profondità.
Ci si chiede quali sono gli atteggiamenti dell'utente finale nei confronti
dell'ambiente bagno e qual'è il suo ruolo nel contesto dell'arredamento,
quali sono i comportamenti e i meccanismi che presiedono alle decisioni di
acquisto, e ancora se si tratta di un arredo completo o parziale della
stanza da bagno. Si vuole capire quali sono le componenti di prodotto,
servizio e immagine che vengono prese in considerazione al momento
dell'acquisto, quali attenzioni estetiche e aspettative di rinnovamento sono
finalizzate alla volontà di costruire uno stile e di conferire un'impronta
distintiva a questo specifico locale. Si scopre così che le attese si
indirizzano verso soluzioni tese a ottimizzare al massimo lo spazio senza
ricorrere forzatamente a materiali diversi e meno standardizzati. Questi,
fra gli altri, gli aspetti messi in luce dalla ricerca "Motivazioni e
comportamenti d'acquisto del cliente finale di prodotti di arredobagno",
commissionata a Eurisko da Assobagno. L'indagin, che analizza in particolare
le aree mobili e accessori per il bagno, rubinetteria, cabine doccia, vasche
idromassaggio, sanitari e termoarredi, esplora "da vicino" gli
atteggiamenti degli italiani nei confronti del bagno e affini per fornire
così alle aziende, direttamente dalla voce dell'utente finale, una serie di
utili chiavi interpretative e di concrete indicazioni di mercato. I
risultati sella ricerca sono illustrati in sintesi da Eurisko e commentati
da personaggi di spicco del settore nel corso del convegno, con un occhio di
riguardo anche ai diritti del consumatore finale. Il convegno si terrà il
giorno 21 ottobre - martedì - con inizio ore 9.30 e termine ore 16
(intervallo per pranzo e incontri dalle ore 13 alle 14.30) presso Hotel
Villa Torretta - Via Milanese 3 - Sesto San Giovanni (Milano). Infolink:
www.Assobagno.it
1-12
DICEMBRE 2003 VERTICE MONDIALE SUL CLIMA A MILANO LE ASSOCIAZIONI
AMBIENTALISTE VERSO L'APPUNTAMENTO: NASCE IL COORDINAMENTO ITALIANO PER LA
COP 9
Milano, 20 ottobre 2003 - Dal 1 al 12 dicembre Milano ospiterà i lavori
della Cop 9 (Nona Conferenza delle Parti), il prossimo vertice
internazionale sul clima. In quei giorni sono attese oltre 10mila persone,
tra delegati dei governi di tutto il mondo, giornalisti e rappresentanti
delle Ong. Per questo importante appuntamento, le associazioni ambientaliste
italiane si sono costituite in un Coordinamento che si occuperà di seguire
i lavori ufficiali e di portare all'attenzione di tutti la posizione comune
degli ambientalisti sul tema delle emissioni climalteranti (gas serra), un
coordinamento nato sotto l'egida del Can (Climate Action Network),
l'organismo internazionale che riunisce le associazioni ambientaliste che
seguono le Conferenze sui cambiamenti climatici. Secondo il Coordinamento,
la ratifica del protocollo di Kyoto, attesa e smentita dalla Russia pochi
giorni fa, è un passo importante nella direzione giusta, ma solo un punto
d'avvio e non d'arrivo sulla strada della riduzione delle emissioni di Co2.
I campi d'azione strategici su cui orientare le politiche degli Stati e
degli organismi internazionali sono oggi quello dei trasporti e quello
dell'efficienza energetica. Purtroppo il nostro Paese marcia nella direzione
sbagliata: Kyoto prevede per l'Italia una riduzione del 6,5% delle emissioni
di Co2 entro il 2012, noi stiamo viaggiando verso un + 6%. E la Lombardia
non è da meno. Dopo il black out, torna l'idea di nuove centrali. Solo con
il nuovo piano regionale degli impianti, quelli autorizzati e quelli di
prossima autorizzazione, andremo a incidere con un + 15% sul totale delle
emissioni. Il calendario delle iniziative preparatorie, aggiornato
costantemente, si trova sul sito www.Cop9italia.org. A questo indirizzo sono
inoltre disponibili dossier e documenti del Can e delle associazioni del
Coordinamento, informazioni utili per il mondo della scuola. Il clou delle
iniziative è previsto per i giorni della Cop 9. Il 3 dicembre ci sarà un
forum tra istituzioni e Ong. Sabato 6 dicembre per le strade di Milano ci
sarà una manifestazione internazionale in bici e a piedi, con
rappresentanti da tutto il mondo. Durante la conferenza partirà
l'iniziativa Fossil of the Day, che vedrà recapitare ogni sera sorprese a
base di carbone ai delegati dei governi che nei lavori della Cop 9 si
saranno dimostrati più ostili durante i negoziati. Sarà inoltre attivata
un'installazione in Fiera, dove si terranno gli incontri ufficiali di Cop 9,
una sorta di barometro sui lavori della conferenza. In quei giorni verrà
inoltre presentato il "Libro Bianco sulla riduzione dell'effetto serra
in Italia". Il Can, riunitosi a Bruxelles il 25 settembre scorso,
incontrerà domenica 5 ottobre a Roma la presidenza della Cop9, il
Segretariato della Convenzione, la Presidenza Italiana della Ue, l'Irlanda
(futuro presidente) e la Commissione Europea per discutere la posizione del
governo del Paese che ospiterà la Cop 9.
CONTRIBUTI
ALLE PMI PER PROMUOVERE SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE
Milano, 20 ottobre 2003 - È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n.
232, il decreto del Ministero dell'Ambiente 7 maggio 2003 concernente la
"Promozione di sistemi di gestione ambientale nelle piccole e medie
imprese. Procedura per la concessione del contributi ai sensi della delibera
Cipe n. 63 del 2 agosto 2002". Il provvedimento concede dei contributi
a fondo perduto per il rimborso delle spese sostenute "per
l'acquisizione di servizi reali di consulenza ed assistenza volti ad
attivare Sistemi di gestione ambientale e registrarli e/o certificarli ai
sensi del Regolamento 761/2001/Ce (Emas) e/o della norma internazionale Uni
En Iso 14001/96". I soggetti destinatari dei contributi, specificati
all'articolo 2 del suddetto decreto, sono le Pmi la cui classificazione
dell'attività esercitata (Istat '91) è: C - Estrazione di minerali; D -
Attività manifatturiere; E - Produzione e distribuzione di energia
elettrica, gas e acqua; F - Costruzioni; H 55.1 - Alberghi; O 90 -
Smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili. Per le
modalità e la tempistica di presentazione delle domande si rimanda al testo
del decreto. Infolink: www.Minambiente.it E-mail: accordi.Volontari@svs.minambiente.it
TROVARE
LAVORO A MILANO: I "VECCHI" METODI BATTONO I "NUOVI" LE
CONOSCENZE BATTONO INTERNET 110 A 1
Milano, 20 ottobre 2003. Le imprese milanesi alla ricerca di nuovi
dipendenti si affidano alla strada vecchia, ma affidabile, delle conoscenze
e delle segnalazioni. Oltre 3 imprese su 4 "battono" infatti
questa strada, un dato che cresce soprattutto per le imprese piccole (4 su
5). Le imprese si rivolgono anche alle banche dati interne aziendali (20,3%)
e ai quotidiani e alla stampa specializzata (16,9%). Ben lontane le società
di lavoro interinale (anche se spicca un 18% per le imprese di grandi
dimensioni), così come il sistema di collocamento pubblico (centri per
l'impiego: 4,9%). Quasi del tutto assente, invece, internet, utilizzato da
meno di 1 impresa su 100. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una
elaborazione della Camera di Commercio di Milano, attraverso il Lab Mim, sui
dati Excelsior 2003, sistema informativo annuale di Unioncamere su un
campione di oltre 100 mila aziende italiane, con le previsioni di
assunzione. La situazione a Milano. E' il canale delle conoscenze e delle
segnalazioni quello più battuto dalle imprese milanesi per ricercare i
propri dipendenti (3 imprese su 4). Rispetto al resto d'Italia il
"passaparola" conta però di meno: la percentuale sale all'85,1% a
livello nazionale; all'81% nel Nord Ovest e all'80% in Lombardia. Il secondo
canale più utilizzato è quello delle banche dati interne aziendali
(20,3%), dato superiore a quello italiano (17,8%), Nord Ovest (18,7%) e
lombardo (19,1%); segue il canale dei quotidiani e stampa specializzata
(16,9%), il doppio rispetto a quello italiano (8,5%); e superiore sia al
Nord Ovest (11,6%) che alla Lombardia (13,2%). Gli altri canali sono
decisamente più distanziati: centri per l'impiego con il 4,9% (Italia:
6,8%; Nord Ovest: 6,2%; Lombardia: 5,9%); società di selezione e
associazioni di categoria con il 4,6% (Italia: 3,1%; Nord Ovest: 3,5%;
Lombardia: 3,5%); società di lavoro interinale con il 2,6% (Italia 1,4%;
Nord Ovest: 2%; Lombardia: 2,2%); Internet con lo 0,7% (Italia: 0,2%; Nord
Ovest: 0,3%; Lombardia: 0,4%); infine altre modalità con il 4,4% (Italia:
3,4%; Nord Ovest: 4,4%; Lombardia: 4,4%). Situazione per dimensioni di
imprese. Il ricorso alla conoscenza come metodo di selezione dei dipendenti
è più accentuato soprattutto per le piccole imprese fino a 9 addetti
(81,5%) e per le medie con 10-49 dipendenti (65,5%); mentre scende per
quelle con più di 50 dipendenti (37,4%). Per queste ultimi il canale più
utilizzato è quello delle banche interne aziendali (57,5%), rispetto al
27,7% delle imprese medie e al 16,8% di quelle piccole. I quotidiani e la
stampa specializzata sono utilizzati dal 15,2% delle piccole imprese; dal
22,2% di quelle medie; e dal 27,2% di quelle grandi. I centri per l'impiego
dal 4,7% delle imprese piccole; dal 5,2% di quelle medie e dal 7,1% di
quelle grandi. Le società di selezione e le associazioni di categoria nonché
quelle interinali sono utilizzate soprattutto dalle imprese di dimensioni
grandi: rispettivamente nel 19,3% (contro il 3,5% delle piccole imprese e al
6,1% di quelle medie) e nel 18% dei casi (contro l'1,5% delle piccole
imprese e al 4,2% di quelle medie). Infine internet è usato ancora una
volta soprattutto dalle grandi imprese (nel 3,8% dei casi), rispetto allo
0,5% delle piccole imprese e allo 0,7% di quelle medie. Situazione per
settore. Il canale delle conoscenze e segnalazioni è impiegato maggiormente
nel settore dell'industria (80,8%) rispetto ai servizi (75,1%). L'industria
utilizza di più rispetto ai servizi anche le società di lavoro interinale
(3,8% rispetto al 2% dei servizi) e i centri per l'impiego (7,8% contro il
3,4% dei servizi). I servizi utilizzano maggiormente i quotidiani e la
stampa specializzata (18,2% contro il 14,4% dell'industria); le società di
selezione e le associazioni di categoria (5,5% contro il 2,9%) le banche
dati interne aziendali (20,6% contro il 19,6%) e internet (0,9% contro lo
0,3%).
QUELLI
CHE FECERO L'IMPRESA DEL XXI SECOLO QUINTA EDIZIONE DEL CORSO DI FORMAZIONE
MANAGERIALE DEL QUALITY COLLEGE
Roma, 20 ottobre 2003 - Qualità, sostenibilità, finanza e comunicazione:
sono le parole d'ordine dei manager del Xxi secolo, quelli che si formano al
Quality College dell'Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati
del Cnr di Palermo. Tredici i posti a disposizione per la quinta edizione
del corso di alta formazione che si terrà dal 26 al 30 gennaio 2004
(iscrizioni su www.Qualitas1998.net, costo 1.500 euro). Ad animare le
lezioni del Quality College 2004, la prima organizzazione del Meridione ad
associarsi alla European Foundation Quality Management, saranno tra gli
altri, Francesco Giavazzi, economista della Bocconi (La libera competizione
come motore della qualità), Enzo Marino, esperto nella gestione di
approvvigionamenti industriali e delle forniture in outsourcing (Magazzino
virtuale. Concetto e applicazioni nella sanità e nei grandi stabilimenti di
produzione), Francesco Meneguzzo, dell'Istituto di Biometeorologia del Cnr
(Relazione fra cambiamenti climatici e sicurezza dell'impresa) e Gaspare
Borsellino, direttore dell'agenzia di stampa Italpress (Creare un'impresa
nazionale delle comunicazione in Sicilia).
LA
BOCCONI SI PROIETTA NEL PROSSIMO DECENNIO E MODIFICA LA PROPRIA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA SI COSTITUISCONO TRE DIREZIONI CENTRALI CHE RIPORTANO A UN
DIRETTORE GENERALE. DOPO 18 ANNI, BOCCONI COMUNICAZIONE VIENE ASSORBITA
DALL'UNIVERSITÀ.
Milano, 20 ottobre 2003 - L'università Bocconi si appresta a tracciare le
linee di un Piano di programmazione strategica per i prossimi 10 anni e, in
previsione di questo sforzo, modifica la propria struttura organizzativa. La
finalità immediata della riorganizzazione, scrive il presidente Mario Monti
in un messaggio inviato a docenti e dipendenti dell'Università, "è
l'ottimizzazione di tutte le risorse oggi disponibili, in un'ottica di
grandi sinergia e flessibilità". Fatte salve le figure del consigliere
delegato e del direttore generale, sono state costituite tre Direzioni
Centrali: Direzione Amministrativa, Direzione Operativa e Direzione Sviluppo
e Relazioni Esterne. A tali Direzioni Centrali farà capo la responsabilità
delle diverse attività e funzioni del mondo Bocconi. Bocconi Comunicazione,
la struttura esterna fondata 18 anni fa per occuparsi di comunicazione,
marketing, organizzazione eventi, editoria, orientamento pre e
post-universitario, placement e rapporti con gli alumni, confluirà dal 1°
gennaio nella Direzione Sviluppo e Relazioni Esterne. Giovanni Pavese, che
oggi ricopre le cariche di consigliere delegato, direttore generale e
direttore amministrativo, ha deciso di accedere alla pensione e manterrà,
perciò, la sola carica di consigliere delegato. Direttore amministrativo è
stata nominata Mariella Marazzini, già responsabile della Vice Direzione
Programmazione e Servizi per la Didattica e la Ricerca; direttore Sviluppo e
Relazioni Esterne sarà Mirka Giacoletto Papas, già amministratore delegato
di Bocconi Comunicazione. Le cariche di direttore generale e direttore
operativo saranno ricoperte ad interim da Giovanni Pavese. Sono, infine,
stati nominati sei vice direttori centrali: Sandro Carmo (responsabile
Controllo di Gestione), Alessandro Ciarlo (fino ad oggi condirettore
generale Bocconi Comunicazione), Nicolò Di Blasi (responsabile Ufficio
Economato e Patrimonio), Andrea Gasparri (direttore operativo Sda Bocconi),
Salvatore Grillo (direttore Isu Bocconi) e Paolo Magri (responsabile
Servizio Relazioni Internazionali).
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