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SABATO
8 NOVEMBRE  2003

pagina 4

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LOMBARDIA, VILLE E CASTELLI, II EDIZIONE DI "INVITO A CENA"

Si comincia con le atmosfere e i sapori quattrocenteschi della cena dell'8 novembre al castello di Cervesina, nell'Oltrepo pavese, per finire con la cena rinascimentale del 29 novembre nel suggestivo castello di Grumello del Monte, sorto come fortezza militare nel 1200. Cinque appuntamenti (14 novembre ai castelli di Bellinzona, 15 novembre al castello di Casiglio di Erba e 22 novembre a palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno) con le tavole dei nobil signori tra le corti che hanno reso celebre la Lombardia come crocevia di eserciti e mecenati. Sono le proposte per un suggestivo tuffo nel passato tra ricette e accompagnamenti musicali d'epoca presentate a Cesano Maderno dall'associazione Castelli & Ville aperte in Lombardia, alla presenza dell'assessore regionale al Turismo, Massimo Zanello, e del direttore dell'associazione, Rafael de Ramon Burgos. "Un segmento turistico di nicchia - ha sottolineato Zanello - che poggia su un grande patrimonio storico - urbanistico di cui la Lombardia è ricchissima: ville e castelli antichi che l'associazione, grazie anche al contributo di Regione Lombardia, sta valorizzando da alcuni anni come occasione di conoscenza della storia e dell'arte regionale". Ville & castelli nasce nel 1997, quando alcuni proprietari e responsabili di dimore storiche aperte al pubblico si riunirono per presentarsi come nuovo circuito turistico e culturale: attualmente conta 32 dimore, 14 di proprietà pubblica e 18 private o di fondazioni. "L'obiettivo di questi incontri - ha spiegato de Ramon Burgos - è creare una sorta di integrazione territoriale tra le diverse proposte: la cena, l'intrattenimento storico-musicale, la visita, guidano il turista in un percorso nelle tradizioni del passato, attraverso il recupero di antiche forme artistiche e l'originale narrazione degli avvenimenti e delle personalità storiche del luogo". Il costo della cena è di 50 euro, e comprende la visita guidata e l'intrattenimento; vi è poi la possibilità di pernottare e partecipare a un weekend tra le dimore storiche.
Infolink: www.castellieville.it

TOSCANA: ABBAZIE E CRETE SENESI A PIEDI
La posizione geografica, lontano dalle affollate arterie di comunicazione e il paesaggio intatto e selvaggio, la debole presenza dell'uomo nei rari segni dei centri aggrappati alla roccia, le case sparse, rendono questa terra un sereno incontro di arte e natura. Si cammina dolcemente in un paesaggio fatto di terra e di colline incise dai calanchi e, qui e là, coperte dai boschetti, da un’abbazia all'altra per arrivare nei piccoli paesi. La sera, in agriturismo, si gustano i piatti tipici toscani. Itinerario: Asciano - Buonconvento - Montalcino - Sant’Antimo - Roccalbegna - Saturnia. Alloggio: agriturismi, case private. Periodo e Quota: 30/12/2003-6/1/2004, 5 gg. euro 335, 8 gg. euro 750. Difficoltà: facile
Info:: pandatrek@katamail.com

TOSCANA TREKKING A PIEDI TRA LE CRETE SENESI E TERRE DEL CHIANTI
Colline bruciate dal sole con qualche cipresso sparso e costellate di casali e fattorie isolate e poi vigne, tante vigne dove si produce uno dei vini più famosi al mondo: il Chianti. Si pedala in un territorio fatto di salite e discese, toccando paesini e borghi dove la vita va ancora alla velocità di una bicicletta. Pedalare, senza fretta, permette di assaporare a pieno la dolcezza di colline, valli, piccoli torrenti, borghi... Itinerario: Siena - Castellina in Chianti - Greve in Chianti - Murlo - Montalcino. Alloggio: alberghi, agriturismo. Periodo e Quota: 30/12/2003-6/1/2004 euro 750. Difficoltà: impegnativa
Info: pandatrek@katamail.com

UN WEEKEND DIVINO ALLA SCOPERTA DEI SAPORI REGGIANI IL 7 E L'8 DICEMBRE 2003
In occasione del "ponte" dell'Immacolata, una "due giorni" sulla Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e Canossa tra aziende vitivinicole, caseifici, acetaie e castelli matildici. Un fine settimana all'insegna della storia e dei prodotti tipici di qualità. Da scovare nei luoghi di produzione e da gustare nelle antiche ricette di una volta. Il fascino degli antichi castelli matildici, i profumi della famosa e genuina cucina emiliana e prodotti tradizionali unici: aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, Parmigiano-Reggiano dop, Reggiano Lambrusco, il Bianco Colli di Scandiano e Canossa. La Strada dei vini e dei sapori Colline di Scandiano e Canossa (RE) è uno vero scrigno di tesori artistici, storici, culturali ed enogastronomici da gustare fino in fondo. Una buona occasione è il "Weekend DiVino", un appuntamento che il 7 e l'8 dicembre 2003, in occasione della festività dell'Immacolata, chiama a raccolta i buongustai, anche i più esigenti, sempre alla ricerca di sapori antichi e di qualità assoluta. Un invito a scoprire i segreti delle produzioni tipiche direttamente dalla voce di chi con amore e passione e seguendo una tradizione millenaria riesce a creare veri capolavori di bontà. Il programma sarà intenso e appassionante. Domenica 7 dicembre si andrà alla scoperta, con una guida, di uno dei tanti castelli medievali che puntellano i dintorni della città del Tricolore e che narrano la storia della Contessa Matilde di Canossa, al potere per 40 anni e che trasformò il suo territorio nella roccaforte contro l'eresia, il germanesimo ed il potere imperiale. Per la gioia degli amanti del vino, si farà poi tappa in un piccolo regno di Bacco: una casa vitivinicola biologica a Montecchio Emilia in cui si producono Lambrusco e pregiatissimi Merlot, Shyrah e Cabernet. Proprio nella tenuta verrà offerto un aperitivo con stuzzichini vari e vini della casa. E poi l'appuntamento con la serata gastronomica in un ristorante di Scandiano, dove gustare le tradizionali e antiche ricette reggiane, scovate nei diari delle nonne: gnocco al forno, pasticcio reggiano in crosta dolce, cotechino cotto al Reggiano Lambrusco con zabaione al Bianco di Scandiano, Parmigiano-Reggiano Dop all'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. Il lunedì sarà, ancora, all'insegna del gusto. Il mattino inizierà con la suggestiva visita ad un tipico caseificio dove si produce il Parmigiano-Reggiano Dop, che si potrà degustare in loco ed, eventualmente, acquistare. L'appuntamento goloso proseguirà in una acetaia di prezioso Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. Alla fine della visita si potrà degustare il balsamico in diversi invecchiamenti e con abbinamenti adatti e poi degustare nella tenuta agricola con un buffet a base di prodotti tipici. E il pomeriggio? C'è solo l'imbarazzo della scelta! Andare alla scoperta della città del Tricolore o lasciarsi incantare dalle rigogliose coline reggiane, tra borghi medievali e castelli, case-torre e pittoresche valli. Quota individuale del pacchetto "Weekend DiVino" a persona (in camera doppia con trattamento B&B) a partire da 97 euro in B&B, 109 euro in agriturismo, 113 euro in hotel 3 stelle, 123 euro in 4 stelle. Minimo 10 persone adulti. Previsti sconti per bambini fino a 8 anni.
Infolink: www.natouralmente.it  - www.stradaviniesapori.re.it

A DON CIOTTI IL "TARTUFO PER LA PACE 2003". LA CONSEGNA DEL RICONOSCIMENTO IL 16 NOVEMBRE A SAN GIOVANNI D'ASSO
Andrà a Don Luigi Ciotti il "Tartufo per la pace" edizione 2003. Il religioso bellunese, una delle personalità italiane più attente alle moderne forme di disagio sociale, riceverà domenica 16 novembre il riconoscimento della comunità di San Giovanni d'Asso, la piccola "capitale" del tartufo Bianco delle Crete Senesi, che abitualmente dedica il proprio momento-culmine dell'anno a una figura distintasi nel tempo per un impegno genuino a favore della pace e della solidarietà. In particolare, San Giovanni d'Asso tributerà il proprio riconoscimento - abitualmente assegnato nella sala grande del proprio millenario Castello - in riferimento alla dedizione di Ciotti per le persone disagiate. La cerimonia del "Tartufo per la pace", giunta alla sua quindicesima edizione sarà celebrata nel pomeriggio di domenica 16, e segnerà come di consueto l'intenso finale della 18^ Mostra del "Bianco". Le Crete senesi festeggeranno il loro "tubero", uno tra i più rinomati su scala mondiale già a partire da sabato 8, quando in mattinata saranno aperti gli spazi-mostra e vendita dell'Associazione Tartufai Senesi. Il programma della prima giornata prevede tra l'altro la presentazione del progetto per il primo Museo del Tartufo (ore 16) e una serata tra "dolcetti, vin santo e jazz" nel piano alto del Castello di San Giovanni. Presso la stessa sede, domenica 9 (ore 10) andrà in scena il settimo premio "Sapori senesi" per i formaggi pecorini della zona, con la partecipazione del Consorzio Agrario di Siena. Nel pomeriggio, alle ore 17, una selezione di artisti internazionali (per lo più residente nella regione delle Crete) presenteranno una inedita collezione di etichette vinicole dipinte a mano, e realizzate per conto del Consorzio Doc Orcia. Nel programma del week end successivo, oltre alla seconda apertura degli spazi tartufigeni spicca il ritorno della "giornata delle erbe", per la quale sabato 15 massaie del posto e appassionati dell'ultim'ora si ritroveranno prima (ore 10) per la missione di cerca delle erbe alimentari nei campi, successivamente per la selezione e realizzazione dei preparati ed infine a sera per la degustazione delle "erbe in tavola", nella suggestiva serata già apprezzata negli anni scorsi presso le ex scuole di San Giovanni. La sfilata di moda in canapa tessile a sera, e la degustazione comparata di tartufi della mattina di domenica10 condurranno poi fino all'annunciato culmine del "Tartufo per la pace". Trait-d'union pittoresco tra i programmi dei due week end a San Giovanni d'Asso sarà ancora una volta il treno a vapore del tartufo, in partenza domenica 9 da Siena e domenica 16 da Grosseto. "Crete d'autunno 2003", manifestazione-cornice della 18^ Mostra del tartufo proseguirà poi negli altri comuni delle Crete fino alla fine di novembre.
Info: 0577.718811

AMII STEWART È BILLIE HOLIDAY NEL MUSICAL "LADY DAY" AL TEATRO NAZIONALE DI MILANO
Con la prima il giorno 20 novembre sarà in scena al Ventaglio Teatro Nazionale fino all'11 gennaio 2004 il nuovo musical scritto a 4 mani da Amii Stewart e da Massimo Romeo Piparo: Lady Day, Billie Holiday la regina dello swing. A dare corpo e voce a questa entusiasmante storia sarà Amii Stewart una delle più grandi interpreti del panorama musicale internazionale la cui voce vellutata e intensa restituirà a brani memorabili della storia del jazz quel sapore unico e originale che la grande Billie Holiday ci ha lasciato. Nella regia di Massimo Romeo Piparo rivivrà la New York dei jazz club degli anni '30-'40 con una band dal vivo diretta da Emanuele Friello (La febbre del sabato sera, Nights on Broadway, A chorus line, Cats, Fame)  le cui sonorità  faranno sentire le atmosfere di quegli anni, così come le scenografie di Giancarlo Muselli (Jesus Christ Superstar, Tommy, My Fair Lady, La Febbre del Sabato Sera) ne restituiranno l'impronta. I costumi di Renato Geraci (Tommy, Evita) daranno il tocco finale a questo "affresco" anni '30- ' 40. In scena anche 10 ballerini-attori coreografati in stile da Roberto Salaorni. Luci di Marco Policastro e Suono firmato da Luca Finotti. Il repertorio musicale porterà la firma di grandi autori del 900 come George Gershwin, Cole Porter, Duke Ellington, di cui verranno eseguiti brani di enorme popolarità a cui Billie Holiday ha conferito nel corso della sua intensa carriera un tocco inconfondibile. Tra questi brani figurano The man I love - Night and Day - Lover Man - It don't mean a thing (oggi resa famosa col titolo Doo uap doo uap) - Strange fruit - Take the "A" train . Oltre a quattro splendidi brani composti in stile da Emanuele Friello su testi poeticamente americani di Amii Stewart. Massimo Piparo racconta il suo viaggio nella straordinaria vita della Signora del blues. Se fosse un film, meriterebbe un Oscar per la sceneggiatura. Invece la vita di Billie Holiday, la Signora del blues, come viene definita, fu tragicamente reale. Sempre tormentata, densa di disperazione, dramma, angoscia, solitudine, abusi, ma anche di successo, gloria, allegria e grandi amicizie. L'intera sua tormentata esistenza, che le fece conoscere il carcere, l'ospedale psichiatrico, la violenza sessuale, l'eroina, la discriminazione razziale, ce l'ha raccontata sempre con una grande ironia, la stessa che Billie usava nell'affrontare la sua disperazione. E infatti le sue canzoni, quelle memorabili pagine di Storia della musica del nostro secolo, sono indelebilmente segnate da una magica leggerezza, quasi come se le sue disavventure appartenessero al mondo della fantasia. Billie ha cantato l'amore, quello più romantico (The man I love, Don't explain), quello per la libertà (It ain't nobody's business), per la voglia di farcela (God bless the child), per il genere umano e i suoi "colori" (Strange fruit), ma soprattutto quello per la musica, sua unica, vera, eterna compagna. Visse a cavallo tra gli anni '30 e '50 (nasce nel 1915 e ci lascia nel '59) accanto a fenomeni quali Louis Armstrong, Count Basie, Duke Ellington, Lester Young, Benny Goodman, il suo modello di voce era Bessie Smith, uno dei suoi tanti ammiratori Frank Sinatra."La mia formazione musicale si è fondata sulla musica jazz. Da ragazzo ascoltavo Billie Holiday e amavo il sax di Lester Young e di Ben Webster quando, non ancora diciottenne, prendevo lezioni di sax tenore. E proprio la passione per il jazz mi ha portato, appena ventenne, a scrivere recensioni di concerti jazz sulle pagine di spettacolo del quotidiano siciliano La Gazzetta del Sud. Approdare a Lady Day è quindi un ritorno alle mie origini. Forse per questo si tratta dello spettacolo più "vissuto" tra quelli che ho messo in scena. E non è un caso che la mia prima volta da autore di un libretto per un musical avvenga sulle note di questa musica e di questo mondo, a me così familiare. Quando Amii mi ha proposto di fare un musical sulla vita di Billie Holiday non ho esitato un solo minuto prima di tuffarmi, rinviando anche altri progetti che già avevo avviato. Con Amii avevamo già avuto una proficua collaborazione, nel 2000, per Jesus Christ Superstar. Lavorare con Amii è stato prezioso: la sua conoscenza del mondo americano e della musica "black" di quegli anni, nonché della stessa vita di Billie, mi hanno dato un fortissimo impulso. Lavorare a quattro mani con un'artista come Amii è stata un'esperienza densa e interessante. Sentivo però che "raccontare" Billie attraverso...Billie sarebbe stato troppo limitativo: la sua vita è già talmente "sceneggiata" da correre il rischio di non apparire credibile. Inoltre, volevo evitare di aggiungere un ennesima voce alla già copiosa lista di spettacoli, recital, libri, romanzi e tanto altro materiale esistente, basato sulla vita e la musica di Billie Holiday. Così ho pensato che nessuno meglio di un "ammiratore" esterno, avrebbe potuto guidare il racconto attraverso le vicende della vita di Billie, tenendosi in bilico tra verità biografica e fantasia creativa. Come Giuda in Jesus Christ Superstar ci parla del "suo" Gesù; come il giovane Che Guevara in Evita ci prende per mano e ci accompagna a conoscere la "pasionaria" argentina, così in Lady Day è Frank, un giovane aspirante cantante, che ci racconta Billie Holiday attraverso gli occhi e le parole di "tutti gli uomini della sua vita". Con cambi di personaggio a vista in un giocoso intreccio teatrale, Frank dà corpo e voce a tante figure importanti che hanno segnato le tappe più significative della vita di Billie. Ma attenzione: non si sa mai dove finisce la realtà biografica e dove inizia la fantasia dell'autore... Questo gioco tra realtà e finzione vuole proprio sottolineare come la vita di Billie sia un materiale preferenziale per la fantasia di tipo letterario e teatrale. E così accanto ad una "vera" Billie si materializza un "immaginato" Fletcher, che non è un amico, né un "uomo", ma la parte maschile di Billie (che pure esisteva), la sua anima "nera" non solo per il colore della pelle, ma per il lato masochista della sua personalità. E tutti "veri" sono i personaggi interpretati dall'"immaginato" Frank. Mentre è un personaggio di pura fantasia l'amica Shirley, all'inizio aspra antagonista, o Amos, il barista, sua fragile spalla nel condividere le difficoltà degli esordi, pronto a trasformarsi presto anche lui in un suo "carnefice".Nella "libertà" poetica di cui ci siamo avvalsi, spingendoci ben oltre un rigido biografismo, si collocano oltre 15 "perle" della musica degli anni '30-'40 (qualche libertà ci siam presi anche nella scelta di alcuni brani di Duke Ellington non proprio "frequentati" da Billie) oltre a 4 brani originali egregiamente composti da Emanuele Friello in stile, su liriche poeticamente "americane" di Amii, tra i quali spicca il leit motiv cantato da Frank, All the men in her life, un brano che racchiude tutto il nucleo di questo racconto ispirato alla vita della Signora del blues.
Infolink: www.teatronazionale.it

FESTIVAL MUSICALE DELLE NAZIONI, NOVEMBRE MUSICALE AL CASINO DEI PRINCIPI, VILLA TORLONIA
I Concerti Del Tempietto presentano il Festival Musicale delle Nazioni che si terrà al Casino dei Principi (Villa Torlonia, via Nomentana 70, Roma). La manifestazione si svolgerà con il patrocinio del Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e sotto gli auspici delle Assicurazioni Generali e della Astaldi SpA. Segue il programma.
Sabato 8 Novembre 2003 ore 17 Casino dei Principi di Villa Torlonia, Salone delle Vedute di Napoli (alle ore 16 Visita guidata al Museo del Casino dei Principi), DUO TEMPI MODERNI, Daniele Mutino (fisarmonica), Chiara Friselli (canto) in "Cantastorie". Musiche di Charlie Chaplin (Tempi Moderni); Astor Piazzolla (Libertango);  Domenico Modugno ('U Piscispada); Fabrizio De André (Korakhané - a forza di essere vento); Aleksandar Zaric e Graziella Spinella (Daleko); Matteo Salvatore (Curre a Mamma Toja - Tarantella Cupa - tradizionale del Gargano); Violeta Parra (Gracias a la Vida ); Daniele Mutino e Chiara Friselli (Cappelli Volati; Ai piedi del suo cuore - Tema della Shoà; Guerra; Boliviana); Temi di Aleksandr Borodin e Anonimi medievali.
Domenica 9 Novembre 2003 ore 17 Casino dei Principi di Villa Torlonia, Salone delle Vedute di Napoli (alle ore 16 Visita guidata al Museo del Casino dei Principi) Sandra Pistolesi (chitarra). Musiche di F. Sor (Gran Solo Op. 14); F. Tarrega (Capricho arabe); M. M. Ponce (Sonatina Meridional); J. Turina (Sonata).
Sabato 15 Novembre 2003 ore 17. VILLA-LOBOS ALBENIZ DE FALLA con Sandro Bagazzini (chitarra). Musiche di H. Villa Lobos (Preludi nn.1-3-4); I. Albèniz (Asturias Op.47 n.5); S. Bagazzini (Preludio e Danza, Canzone del Mare, Tarantella); M. De Falla (Danza del Molinero dal "El Sombrero de Tres Picos").
Domenica 16 Novembre 2003 ore 17. IL SUONO DELL'ALTRA AMERICA:
TANGOS e JAZZ con Fortunato "Titto" Ceccarelli (chitarra) che interpreterà Tangos di E. Ponzio (Don Juan); C. Gardel (Por una cabeza, Mano a mano, Anclao en Paris); E. Arolas (Comme il faut); G. H. Matos Rodriguez (La cumparsita); A. Troilo (Sur); E. Balcarce (La bordona); A.  Piazzolla (Jacinto Chiclana, Muerte del Angel, Milonga del Angel) Musica Jazz di A. C. Jobim (How insensitive); P. Chatman (Everyday I have the blues);  G. Gershwin (Summertime); C. Porter (Night and day); D. Ellington (Don't get around much anymore, Take the "A" train, Sophisticated lady);  H. Silver (Lonely woman); P. Metheny (James).
Sabato 22 Novembre 2003 ore 17. In collaborazione con l'EPTA - Italy (European Piano Teachers Association) Dario Bisso (chitarra)Musiche di J. S. Bach (Suite per liuto in Mi Minore BWV 996); B. Bartòk (Danze Popolari Rumene); A.Piazzolla (Cinque Tangos: Escualo, Verano Porteño, Milonga del Angel, Adios Noniño, Libertango).
Domenica 23 Novembre 2003 ore 17. THE BEATLES & COUNTRY con i CON TATTO: Lilli Feminò (voce, salterio), Orazio Feminò (voce, chitarra acustica), Massimo Matulli (chitarra acustica, banjo), Fabrizio Gatto (basso acustico). Cori di: Giorgia Golisciani, Massimo Moretti, Margherita Orsolini, Claudia Paroli. Canzoni di B. Dylan (Blowing in the wind); G. Nash (Teach your children); J. Denver (Rhymes and reasons). Canzoni dei Beatles (All my loving, Eight days a week, Yesterday, You've got to hide your love away, I've just seen a face, When I'm sixty four, For no one, Across the Universe, My sweet Lord, With a little help from my friends). Canti tradizionali (Will the circle be unbroken, Keep on the sunny side).
Sabato 29 Novembre 2003 ore 17. SCARLATTI COUPERIN con Cipriana Smarandescu (clavicembalo). Musiche di J. S. Bach (Fantasia Cromatica e Fuga in Re Minore BWV 903, Toccata in Mi Minore BWV 914); L. Couperin (Passacaglia in Do Maggiore); D. Scarlatti (Sonata in Fa Minore K. 69, Sonata in Fa Minore K. 238); Fr. Couperin (Preludi e Allemanda da L'Art de toucher le clavecin); G. Fr. Händel (Passacaglia in Sol Minore).
Domenica 30 Novembre 2003 ore 17. Cipriana Smarandescu (clavicembalo), con Giovanna Moscetti e Angelo Filippo Jannoni Sebastianini (voci recitanti), eseguirà Liriche di Giacomo Leopardi (L'Infinito, La sera del dì di festa, A Silvia, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia); Giovanni Pascoli (Il lampo e il tuono, Orfano); Ugo Foscolo (Alla sera); Giosuè Carducci (La figlia del Re degli Elfi, Congedo) Francesco Petrarca (Pace non trovo..); Francesco Redi (da Bacco in Toscana: Al suon del cembalo). Musiche per Clavicembalo.
Biglietto: 15 euro (12,40 per il Concerto + 2.60 per l'accesso all'area museale). Abbonamento 2003/2004 (a 10 Concerti a scelta): 52 euro + 2.60 a Concerto per l'accesso all'area museale.
Infolink: www.tempietto.it

FUTURISMO 1909-1926. LA BELLEZZA DELLA VELOCITÀ: UNA MOSTRA DI MAZZOTTA A BRUXELLES
Nell'ambito delle manifestazioni culturali che celebrano il semestre di presidenza italiano dell'Unione Europea, un posto di rilievo è occupato dalla mostra Futurismo 1909-1926. La bellezza della velocità, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Fondazione Europalia presso il Musée d'Ixelles a Bruxelles (fino all'11 gennaio 2004). Curata da Ada Masoero e Renato Miracco, la mostra intende ripercorrere l'avventura entusiasmante del Futurismo italiano muovendo dal rivoluzionario "Manifesto di fondazione" del 1909, di F.T. Marinetti, e spingendosi sino al 1926, anno in cui gli artisti futuristi furono presenti per la prima volta alla Biennale veneziana, ricevendo il riconoscimento del gusto corrente e il crisma dell'ufficialità, e uscendo di fatto dal territorio rivoltoso dell'avanguardia in cui si era posto sin dall'inizio. Il percorso si apre con un omaggio a F.T. Marinetti, padre fondatore e instancabile motore del Futurismo. Uomo di profonda e raffinata cultura, dandy istrionico, grande charmeur, affabulatore dotato di una prosa scintillante e visionaria da trascinatore di folle, Marinetti fu non solo il teorico, ma anche l'abile e lungimirante promotore del Futurismo, sino alla sua scomparsa, nel 1944: in questa sezione d'esordio saranno riuniti suoi ritratti, opera degli artisti futuristi, nonché alcune sue opere (la "Tavola tattile" e alcune "Tavole parolibere"), testimoni del suo impegno di poeta e letterato futurista. La mostra, che segue il filo dei più importanti manifesti del Futurismo presentando l'opera dei loro firmatari e di chi li affiancò sin dall'inizio, prosegue con importanti dipinti, disegni e documenti dei giovani padri fondatori del Futurismo pittorico, firmatari dei due manifesti del 1910 (il "Manifesto dei pittori futuristi" e "La pittura futurista. Manifesto tecnico"): sono Umberto Boccioni, presente con storici dipinti, con alcuni dei loro disegni preparatori e con due importanti sculture prestate dalle Civiche Raccolte milanesi, e con lui Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla, senza dimenticare coloro che firmarono la prima bozza del "Manifesto dei pittori futuristi" per poi pentirsene subito e ritirare l'adesione (Romolo Romani e Aroldo Bonzagni), né i "compagni della prima ora", da Ardengo Soffici a Mario Sironi, da Francesco Cangiullo a R.M. Iras Baldessari. Con loro figurano gli architetti Antonio Sant'Elia, Mario Chiattone e Virgilio Marchi, autori di progetti visionari, proiettati in un lontano futuro. Assai ben rappresentati sono poi i maestri della seconda generazione: Fortunato Depero ed Enrico Prampolini (quest'ultimo firmatario, con Ivo Pannaggi e Vinicio Paladini, del "Manifesto dell'arte meccanica" del 1922, che segnerà profondamente l'arte futurista dell'intero decennio). L'ultima sezione consente di affacciarsi sulle prime formulazioni dell'Aeropittura, esponendo alcuni precoci capolavori di Gerardo Dottori, e si conclude con due opere suggestive, anticipatrici anch'esse dell'Aeropittura, di Benedetta (Marinetti), moglie del fondatore, artista di valore e, dopo la scomparsa del marito, custode fedele del messaggio e dell'opera dei Futuristi.
Grande spazio è dedicato a Giacomo Balla, firmatario dei primi manifesti e (con Fortunato Depero) del fondamentale manifesto del 1915 "Ricostruzione futurista dell'universo", maestro riconosciuto della seconda generazione, nonché instancabile creatore di scenografie, mobili, oggetti. Insieme a un nucleo assai ricco e rappresentativo di suoi dipinti e disegni, sgranati tra 1911-12 e il 1925, sono dunque esposti mobili e strumenti da lui ideati, mentre un'intera sezione, nel gran salone del Musée d'Ixelles, è dedicata ai bozzetti e ai progetti (prestati dal Museo Teatrale alla Scala di Milano) per Feu d'artefice di Stravinskji, la rivoluzionaria scenografia ideata da Balla nel 1916-17 per i Ballets Russes di Sergej Diaghilev, di cui è proposta una spettacolare ricostruzione in scala 1:1, concessa dal Castello di Rivoli. Molti sono i libri futuristi in prima edizione e le fotografie d'epoca, alcune mai esposte prima d'ora (come alcuni scatti che raffigurano Umberto Boccioni di fronte al gesso di Forme uniche della continuità nello spazio e la madre accanto al disegno, oggi della Fondazione Estorick di Londra, della scultura perduta Vuoti e pieni di una testa, di cui la mostra espone un disegno preparatorio e una foto d'epoca scattata dallo stesso Boccioni) e numerosi i disegni preparatori e bozzetti esposti insieme ai rispettivi dipinti, per documentare l'iter creativo seguito dagli artisti. La mostra è corredata da una sezione sulla cinematografia, con un filmato di Giacomo Balla di proprietà degli eredi, della durata di circa 12', e i spezzoni cinematografici d'epoca. I dipinti, le tempere, le sculture, i disegni provengono dalle Civiche Raccolte d'Arte di Milano, dalla Pinacoteca di Brera, dal Museo Teatrale alla Scala e dalla Fondazione Antonio Mazzotta di Milano, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, dalla Galleria Comunale d'Arte Moderna e dall'Istituto Svizzero di Roma, dal MART di Trento e Rovereto, dalla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, dal Museo d'Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Torino), dai Musei Civici di Como, dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe dell'Università di Pisa, da The M. Wolfson jr. Collection - Fondazione Regionale C. Colombo di Genova, dalla Estorick Collection di Londra, dal Kunstmuseum di Winterthur, dal Gemeentemuseum dell'Aja, nonché da prestigiose collezioni private italiane ed europee e dalle raccolte e dagli archivi degli eredi di molti degli artisti. Il catalogo (Edizioni Gabriele Mazzotta, pp. 128, ill. 160), con testi di Ada Masoero e Renato Miracco, è corredato dalla riproduzione di manifesti e documenti originali, da apparati biografici e bibliografici ed è pubblicato nell'edizione italiana da Mazzotta Editore, Milano e nelle edizioni francese e fiamminga in una coedizione Mazzotta-Snoek.
Orario: 13-18.30, sabato e domenica 10-17, chiuso lunedì
Infolink: www.musee-ixelles.be

KANDINSKY, MARC E I LORO AMICI. IN MOSTRA IL CAVALIERE AZZURRO ALLA FONDAZIONE MAZZOTTA DI MILANO
La fondazione Antonio Mazzotta, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Lombardia e con il Goethe Institut Mailand, presenta dal 18 ottobre 2003 al 20 gennaio 2004 una grande mostra dedicata al cavaliere azzurro (der blaue reiter). Come annunciato dal presidente Attilio Fontana in occasione della mostra "Joan Miró. metamorfosi delle forme", il Consiglio Regionale della Lombardia prosegue la collaborazione con la fondazione Antonio Mazzotta, inaugurata con successo in occasione delle rassegne dedicate rispettivamente a Pierre-Auguste Renoir e Alberto Savinio. Oltre che con il parlamento regionale, l'organizzazione di questo importante evento è realizzata grazie alla preziosa collaborazione del Goethe Institut Mailand. L'esposizione si avvale inoltre del patrocinio del ministero dei Beni e Attività Culturali e del ministero degli Affari Esteri, del contributo della Fondazione Cariplo, Cultural Foundation Deutsche Bank, Deutsche Bank, Fastweb e dell'assistenza tecnica di Atm. La rassegna, curata da Magdalena M. Moeller e Tulliola Sparagni, presenta circa centoventi opere tra dipinti, acquarelli, disegni e grafiche di Wassily Kandinsky, Franz Marc e Erma Barrera Bossi, Heinrich Campendonk, Robert Delaunay, Natalija Gontcharova, Erich Heckel, Alexej Von Jawlensky, Paul Klee, Ernst Ludwig Kirchner, Alfred Kubin, Michail Larionov, Wilhelm Morgner, Otto Müller, Gabriele Münter, August Macke, Max Pechstein, Pablo Picasso, Henri Rousseau. Completa la mostra una ricca sezione documentaria con fotografie dei protagonisti del gruppo, con esempi di arte popolare russa e con vari esemplari della rivista culturale "Der Sturm" diretta da Herwarth Walden. Il catalogo, edito da Mazzotta, oltre a riprodurre a colori tutte le opere esposte, contiene i saggi di Magdalena M. Moeller, Tulliola Sparagni, Helmut Friedel, Annegret Hoberg, Brigitte Salmen, Tayfun Belgin, Christine Hopfengart, Volker Adolphs, Erich Franz. Per l'occasione viene inoltre pubblicato un catalogo per ragazzi curato da Cristina Cappa Legora e illustrato con le opere più rappresentative della mostra. La fondazione con questa mostra prosegue l'indagine sulle avanguardie tedesche inaugurata nel 1997 con l'antologica dedicata a Otto Dix (curata da Johann-Karl Schmidt, direttore della Galerie Der Stadt Stuttgart) e con Bauhaus 1919-1933 (curata da Marco De Michelis e Agnes Kohlmeyer), proseguita nel 1999 con Brücke - la nascita dell'espressionismo e nel 2002 con Ernst Ludwig Kirchner (curate queste ultime sempre da Magdalena M. Moeller, direttore del Brücke-Museum di Berlino). Molti studiosi ritengono che il Blaue Reiter non sia stato un vera comunità artistica, riunita sotto un manifesto e alla ricerca di un unitario percorso creativo, come la Brücke a Dresda. il nome Blaue Reiter riunirebbe solo alcune manifestazioni espositive ed editoriali, realizzate nel breve volgere di pochi anni (1911-1914) e coagulate attorno alle figure centrali dei due redattori dell'almanacco del Blaue Reiter: Wassily Kandinsky e Franz Marc. Indubbiamente il breve corso del Blaue Reiter, definitivamente interrotto con lo scoppio della guerra nel 1914 e già prima minato da incomprensioni, non portò i suoi componenti a formulare rigidi programmi stilistici, lasciandoli liberi di sviluppare autonomamente il proprio percorso artistico. Piuttosto la forza del gruppo si ritrova nell'intensità delle relazioni d'amicizia, che in molti casi trovano un puntuale riverbero nel lavoro creativo. L'amicizia di Kandinsky con Jawlensky, Marc, Schönberg, l'amicizia di Marc con Macke e quella di Macke con Klee ebbero poi un riscontro nelle loro opere, creando una sottile e suggestiva rete di rimandi e invenzioni stilistiche, nell'ambito delle quali il ruolo del colore nella composizione, oltre a quello della forma, assume un'importanza fondamentale. Il colore viene allora a costituire la prima lettera del nuovo alfabeto pittorico: esso infatti deve sostituire la rappresentazione dell'oggetto, perché più facilmente si presta a essere associato a un determinato suono interiore. Esiste per Kandinsky una corrispondenza puntuale tra suoni e colori che sarà indagata nel fondamentale saggio lo spirituale nell'arte, del 1912. All'elemento puro del colore viene associata una complessa simbologia psicologica: ciascun colore, preso isolatamente, esercita un'azione psichica, sulla base della quale vengono armonizzati gli altri valori cromatici. Se il filo conduttore di tutta la teoria di Kandinsky è costituito dal primo contrasto tra giallo e blu, è il colore blu a emergere nella teoria, così come nella pratica di tutti questi artisti, quale principio soprasensibile, spirituale. il blu, in tutte le sue sfumature, "richiama l'uomo verso l'infinito, suscita in lui la nostalgia della purezza e infine del sovrasensibile" (Kandinsky, lo spirituale nell'arte). Il colore blu impera anche nelle opere delle protagoniste femminili del Blaue Reiter, Gabriele Münter e Marianne von Werefkin, sempre associato a valori spirituali. Dai saggi dei vari artisti e studiosi europei pubblicati nell'almanacco si comprende come Kandinsky e Marc non mirassero alla genesi di un gruppo o di uno stile, ma concepissero il Blaue Reiter come un punto d'incontro delle novità e dei protagonisti dell'avanguardia europea in tutti i settori culturali, dalla pittura alla musica, senza porre steccati stilistici, ma anzi allargando lo sguardo a vari paesi, a vari stili, al presente e al passato. La definizione, formulata da Kandinsky nel suo saggio sul problema della forma, di due opposte categorie formali, la "grande astrazione" e il "grande realismo", ognuna con la propria ragion d'essere, testimonia appunto questo ampio orizzonte, dove convivono primitivismo e modernità, oriente e occidente, astrazione geometrica e realismo fantastico e naïf. La mostra, incentrata su questa "polifonia" stilistica, non vuole quindi presentare un insieme di piccole monografie sui vari protagonisti del blaue reiter, ma piuttosto documentare i vari episodi qualificanti la vita del movimento monacense, dagli anni che hanno preparato la sua nascita al 1914. La sezione didattica della Fondazione Mazzotta presenta una nuova modalità di approfondimento didattico, invitando il pubblico interessato a partecipare a vere e proprie serate-evento interamente dedicate al tema del cavaliere azzurro, ai suoi protagonisti e alle avanguardie storiche. un'ulteriore iniziativa, tra intrattenimento e cultura, che si affianca al consueto programma di attività divulgative (visite guidate per gruppi scolastici e adulti, laboratori, lezioni e attività creative in classe). A partire dai primi giorni di apertura saranno a disposizione di insegnanti e studenti i quaderni didattici nelle due versioni (scuole elementari, medie e superiori, euro 4) e per i visitatori interessati a un approfondimento individuale la guida alla mostra (in biglietteria, euro 1,50). All'indirizzo www.mazzotta.artv.it, si potranno visitare percorsi a target (pubblico generico e scolastico) a integrazione del servizio visite guidate, da utilizzare come strumento propedeutico alla visita della mostra, o come approfondimento da casa o da scuola. Una redazione "dedicata" sarà disponibile on line per tutto il periodo espositivo per risolvere quesiti e curiosità.
Milano, Fondazione Antonio Mazzotta, Foro Buonaparte 50, 18 ottobre 2003 - 20 gennaio 2004
Infolink: www.mazzotta.artv.it  - www.mazzotta.it

UNA COPPIA SPECIALE IN SCENA AL TEATRO NUOVO DI MILANO CON I DUE IRRESISTIBILI LOPEZ E SOLENGHI
Commedia inesorabile, per le sue trovate ma anche per la sue più profonde verità, "La strana coppia", scritta da Neil Simon, uno dei più brillanti e prolifici autori americani, torna a teatro (Teatro Nuovo di Milano, fino al 7 dicembre) per la regia di Gianni Fenzi e prodotta da Alessandro Lopez per la Stemal e realizzata da Angelo Tumminelli. Ad affrontare questo testo, che narra sinteticamente le quotidiane difficoltà della convivenza, ritroviamo due attori che proprio dal teatro sono partiti e che al teatro tornano: Massimo Lopez e Tullio Solenghi cioè Felix e Oscar. la storia è quella di due amici, entrambi divorziati, che decidono di andare a vivere insieme, con tutto quello che ne deriva: la complicata convivenza di due personalità diverse.
Le strane coppie e la cura del poker. Il frequentato appartamento di Oscar Madison è una specie di rifugio e consultorio matrimoniale. Qui si applicano varie e non sempre ortodosse terapie per la cura delle malattie contratte dal cattivo uso "dell'istituzione matrimoniale". Il padrone di casa è divorziato con figli, ma in costante conflittuale filo telefonico con l'ex moglie, causa il problematico scadenzario degli alimenti; i suoi amici di poker del venerdì sono un campionario di particolari casistiche e unioni curiose. Il poliziotto Murray patteggia il notturno rientro a casa con una scorta di dolciumi ed una moglie obesa. Vinnie sconta le vincite al gioco con viaggi coniugali nelle economiche mezze stagioni alberghiere. Il commercialista Roy trova l'evasione dalle esigue contabilità con il gruppo terapeutico dei giocatori. Speed spara battute sarcastiche su tutti per esorcizzare forse una sua feroce solitudine. Le sorelle Piccioni (italo-inglesi), che vivono nello stesso caseggiato, sono comunque un'altra coppia seducente e deduttiva. Felix ci fa assistere in diretta alla sua crisi matrimoniale, iniziando la convivenza con Oscar; li vedremo formare sì una strana coppia alternativa, ma anche ripercorrere le stazioni di un calvario coniugale con le stesse nevrosi e le stesse atmosfere fatte di manie, difetti, equivoci, incomprensioni e tutte quelle amenità che solitamente il matrimonio riserva.  Un comico zoo con gabbie più o meno strette dove però tra faticosi esperimenti di neo convivenze, fa capolino la debole pianta della solidarietà e una pallida voglia di comunicare: l'accettarsi diventa una necessità. Così, certi millimetrici spostamenti, fanno imboccare a tutti una nuova via, paradossalmente già percorsa, ma stavolta rischiarata da una timida osmosi collettiva. L'essere umano può o deve vivere in compagnia? O come diceva Wilde il matrimonio è l'insieme di due solitudini?

PIERO MAZZARELLA CON "VECCHIA EUROPA" DI DELIO TESSA AL TEATRO STUDIO DAL 12 AL 16 NOVEMBRE
Dopo il successo della scorsa stagione, mercoledì 12 novembre al Teatro Studio (ore 20.30), Piero Mazzarella torna a raccontare "Vecchia Europa", progetto di Dante Isella da una sceneggiatura di Delio Tessa, messa in scena di Giuseppina Carutti. Via crucis laica in cinque stazioni, ambientata nella Milano d'inizio secolo, la sceneggiatura di Tessa segue due storie che scorrono parallele, la morte di un'anima, quella di una giovane vagabonda, avviata alla prostituzione, e la morte di un corpo, quello di un uomo ricco descritto nelle ultime ore della sua esistenza. La vita quotidiana nel postribolo si associa alle celebrazioni dei fedeli nella Chiesa attigua, in un accostamento continuo e stridente di sacro e profano che si caricano reciprocamente di senso, grazie ad un impietoso "montaggio" alternato. Intorno al vecchio e alla ragazza, è la "folla della povera gente", i piccoli della storia condannati all'oblio. I suoni, i pensieri, i ricordi, trovano nel dialetto milanese la loro voce naturale e la sceneggiatura di Tessa si rivela un esempio di sperimentazione linguistica, in cui le tecniche cinematografiche si riflettono su una scrittura letteraria sensibile a nuove urgenze: ritmi veloci, accostamenti simbolici, rapidi e spezzati, sintesi e metafora. Nella semplicità di uno spazio scenico essenziale e onirico, la "mobilità dell'occhio cinematografico" ha il suo corrispettivo nel modularsi della voce unica di Piero Mazzarella. "Attore milanese in italiano", come ebbe a definirlo felicemente Mario Soldati, Mazzarella è l'espressione di una cultura lombarda che trova in Tessa uno dei suoi più innovativi esponenti, lontano dai toni pacati del naturalismo e pronto a liberare una sensazionale potenza inventiva. In occasione della ripresa dello spettacolo, mercoledì 12 novembre, alle ore 17.30, Teatro Strehler  (Scatola Magica), Sergio Escobar, Dante Isella, Piero Mazzarella,Giovanni Raboni, Giuseppina Carutti, Rosellina Archinto presentano il volume Vecchia Europa di Delio Tessa, edito da Archinto (ingresso libero fino ad esaurimento posti).
Teatro Studio (da mercoledì 12 a domenica 16 novembre 2003) "Vecchia Europa" Piero Mazzarella racconta e interpreta una sceneggiatura di Delio Tessa, progetto di Dante Isella, messa in scena di Giuseppina Carutti, scene Marco Rossi, luci Gerardo Modica. Orari: martedì e sabato ore 19.30; mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16. Prezzi: platea 22,50 euro, balconata 10,50 euro.
Infolink: www.piccoloteatro.org

LUNEDI' 10 NOVEMBRE AL TEATRO STREHLER, IL FILM ARCA RUSSA DI ALEXANDER SOKUROV
Nell'ambito del Festival "Omaggio a San Pietroburgo", lunedì 10 novembre, al Teatro Strehler (ore 17.30), proiezione del film Arca Russa, di Alexander Sokurov. Il film, presentato in numerosi festival cinematografici internazionali - tra cui Cannes - nel 2002, e proposto per la prima volta in Russia nel maggio 2003, in occasione delle celebrazioni per il Trecentesimo Anniversario di San Pietroburgo, grazie ad un apprezzabile impiego della tecnologia e della tecnica del piano-sequenza, ripercorre "il gran teatro" della storia russa tra Sette e Novecento ambientandolo nelle magnifiche sale dell'Ermitage, vero protagonista del film, "arca" dell'anima russa, custode di tutti i suoi segreti. Per tradurre cinematograficamente un itinerario temporale di più di due secoli, Sokurov ricorre ad un espediente narrativo: invisibile agli altri, un cineasta contemporaneo si trova proiettato nel '700, nelle sale dell'Ermitage, dove incontra un cinico diplomatico francese del diciannovesimo secolo. In sua compagnia inizia un "indiscreto" viaggio nella storia russa: attraversando gli ambienti grandiosi dell'Ermitage, i due vedono materializzarsi personaggi come Caterina di Russia, Pietro il Grande, assistono all'ultimo gran ballo di corte del 1913 e all'"ultima cena" dello Zar e della sua famiglia prima dello scoppio della Rivoluzione d'Ottobre. Il tutto restituito da un unico piano-sequenza, capace di far rivivere trecento anni di storia. L'evento è un progetto Associazione Italia Russia Lombardia, in collaborazione con Fondazione Centro per lo Sviluppo dei Rapporti Italia Russia, Piccolo Teatro di Milano e Touring Club Italiano. Ingresso ad inviti.
Infolink: www.piccoloteatro.org

UN BACIO, DUE BACI... UNA MOSTRA DI MAZZOTTA A CURA DI ULIANO LUCAS ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO
La Fondazione Antonio Mazzotta, Grandi Stazioni e Perugina presentano la mostra fotografica Un bacio, due baci... che si terrà all'interno della Stazione Centrale di Milano sul Marciapiede del binario 21/22 fino al 20 novembre 2003 e, in seconda battuta, alla Stazione Termini di Roma nello spazio espositivo d'ingresso al Museo Contemporaneo Temporaneo - binario 24 - dal 26 novembre al 16 dicembre 2003.
La mostra si avvale dei patrocini della Provincia di Milano/Cultura e beni culturali, del Comune di Milano/Assessorato alla Cultura e Musei e del Comune di Roma /Assessorato alle Politiche Culturali e della collaborazione di Media Sport & Arts. Una mostra sul bacio che guarda alle ormai mitiche interpretazioni del tema di Hayez e Doisneau, romantica come si confà al soggetto ma nello stesso tempo anche un po' ironica e aperta al racconto di costume. Ottanta immagini che nella consuetudine di Italian Reportages vogliono offrire, in una cornice inconsueta quale quella dei binari di una grande stazione ferroviaria uno spaccato della società italiana, questa volta partendo dagli anni '80, per mostrare i mutamenti nella scoperta del "bacio" e nell'innamoramento determinati dai cambiamenti della società e del costume occorsi in un ventennio che ha visto una trasformazione radicale della morale tradizionale, dei modi di vita e dei rapporti affettivi degli italiani, e viceversa l'immutabilità dell'immaginario ad esso legato, cantato da Prevert nella sua celebre poesia 'Les enfants qui s'aiment' e reiterato nell'infinità di commedie d'amore che il cinema ci ha offerto e continua ad offrirci. Per rispondere alla domanda: è vero che l'amore non cambia mai? Nelle foto di William Willinghton, Manfredo Pinzauti, Ernesto Fantozzi, scopriamo così la continua reinterpretazione dell'immaginario romantico delle sagome senza età che si baciano in paesaggi incantati, nelle calli solitarie di una Venezia dall'atmosfera ancora ottocentesca, negli scenari di città che tornano per l'occasione alla grazia ed eleganza dell'epoca rinascimentale, fra portici, piazze, e giardini, o si abbandonano all'ultimo struggente abbraccio prima dell'addio alla stazione dei treni. E accanto ad esse troviamo la rappresentazione, affatto diversa, del bacio dei novelli sposi, proposta dall'opera di Vito Zizzi che riprende con straordinaria abilità, in una costante tensione fra il serio ed il faceto, l'immaginario del matrimonio imposto dalle soap opera americane e dalle più recenti fiction italiane. Reporter come Cesare Colombo, Gianni Capaldi, Claudio Vitale, Dino Fracchia indagano invece i vissuti quotidiani, la realtà vera che si nasconde dietro a quella immaginata confondendosi però spesso con essa: la perfetta, confidente, intesa di un bacio di una coppia ormai consolidata, rivelata ad esempio dallo scatto di Enzo Nocera a due compagni che si baciano teneramente durante una passeggiata al parco, e poi il bacio degli adolescenti di ieri e di oggi, quello scambiato tra studenti che vivono ancora nel mito dell'amore, libero e struggente insieme, degli hippy anni sessanta, fotografato, fra gli altri, da Stefano Montesi, e quello più scanzonato e disincantato, ma forse per questo più maturo, dei giovani del 2000 ripresi da Toni Nicolini e Dino Fracchia mentre si baciano sui loro motorini, in pose irriducibili a qualsiasi stereotipo tradizionale, fra caschi, vetrine di negozi e scarpe con le zeppe, dimostrando di aver abbandonato insieme all'ideologia, anche l'utopia dell'amore romantico. Dai baci esibiti per la strada in scenari metropolitani che mutano con il passare degli anni fotografati da Uliano Lucas, a quello delle coppie colte furtivamente al sessantesimo di secondo mentre amoreggiano in un luogo appartato da Berengo Gardin, a chi il bacio non se lo dà e passeggia per strada, con occhi sognanti, mano nella mano, ancora al bacio finalmente liberamente mostrato delle coppie omossessuali, a quello appassionato e trasgressivo scambiato nelle discoteche degli anni '90. E ancora a quello delle madri ai figli e dei figli alle madri, dei fratelli e degli amici e anche dei padroni ai loro animali, divenuti negli ultimi anni affettuosi compagni di vita di tanti single. Un viaggio nel vissuto più intimo del nostro paese, che, come nelle precedenti mostre Mamme d'Italia e Italiani a tavola, diviene anche un percorso nella storia della fotografia italiana, nel mutare degli stili, nella diversità dei generi e delle sensibilità, rivelata questa volta con particolare incisività dall'interpretazione di un tema tanto delicato e personale quale è "il bacio". Uno straordinario conflitto delle rappresentazioni, di cui gli stessi fotografi dimostrano di essere perfettamente consapevoli quando, come Luca Gavagna, Tonino Conti, Joe Oppedisano o Carlo Cerchioli, giocano consapevolmente su realtà e rappresentazione, sul reale e l'immaginario, scattando efficaci fotografie di coppie che si baciano sullo sfondo di cartelloni pubblicitari o schermi cinematografici che propongono più mitici baci di attori e modelli.
Fotografie di: Isabella Balena, Gianni Berengo Gardin, Giovanna Borgese, Gianni Capaldi, Alfa Castaldi, Carla Cerati, Cesare Colombo, Tonino Conti, Mario Dondero, Ernesto Fantozzi, Dino Fracchia, Uliano Lucas, Fulvio Magurno, Nino Migliori, Stefano Montesi, Toni Nicolini, Giuseppe Pino, Maurizio Totaro, Claudio Vitale, Franco Zecchin, William Willinghton, Manfredo Pinzauti, Vito Zizzi, Luca Gavagna, Joe Oppedisano, Carlo Cerchioli, Enzo Nocera.
Catalogo con testi di Roberto Mutti e Mariangela Mianiti. Edizioni Gabriele Mazzotta (14 euro). Sempre aperta al pubblico. Ingresso libero
Info: Grandi Stazioni tel. 02.667351

BARBADOS: ARRIVI RECORD NEL MESE DI AGOSTO. UN NUOVO VOLO CHARTER PER L'INVERNO
Prosegue la tendenza già rilevata nella prima parte dell'estate 2003: sono sempre più numerosi gli italiani che scelgono Barbados. Nello scorso mese di agosto si è, infatti, registrata una forte crescita di arrivi dall'Italia: +71% rispetto all'agosto del 2002. Complessivamente, i primi 8 mesi del 2003 mostrano una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma considerando i soli mesi estivi (giugno-agosto) la crescita rispetto al 2002 è del 56,3%. Aumenta l'interesse dei viaggiatori italiani per Barbados e aumenta l'offerta di prodotti charter per la destinazione da parte dei tour operator. Il prossimo inverno saranno più numerose le possibilità per raggiungere Barbados grazie ai due voli settimanali operati da Lauda Air, che collegherà Milano Malpensa a Bridgetown con aeromobili Boeing 767-300er. Suntur, tour operator consolidato sull’'sola, amplia l'offerta aggiungendo un collegamento settimanale: dal prossimo inverno volerà il martedì oltre al sabato. I Grandi Viaggi, che inaugura la destinazione Barbados con il nuovo iGVClub Amaryllis Beach, volerà il martedì. Hotelplan, che amplia la programmazione dedicata all'isola, introduce come novità nel catalogo invernale il collegamento charter operato il martedì.
Infolink: www.barbados-enteturismo.it  - www.barbados.org

I ROMANTICI MERCATINI DI NATALE IN NORDRHEIN-WESTFALEN - CON GERMANWINGS VOLI DIRETTI DALL'ITALIA A PARTIRE DA 19 EURO
Decorazioni natalizie, vino speziato, piccolo artigianato e tantissimi dolci: la Germania si prepara alle settimane dell’avvento con i caratteristici mercatini di Natale, tradizionalmente ricchi e vivaci nella regione del Nordrhein-Westfalen. A Colonia (29 novembre - 21 dicembre) vengono allestiti ben sei mercatini natalizi nelle piazze cittadine e intorno all'imponente duomo. Particolarmente interessanti sono il mercatino medievale, di fronte al museo della cioccolata (www.schokoladenmuseum.de) e quello, galleggiante, all'interno della nave ormeggiata lungo il Reno. Dal 21 novembre al 6 gennaio 2004, inoltre, Colonia mette in mostra circa cento presepi di diverse epoche e culture in differenti zone della città. A Bonn (24 novembre - 23 dicembre) il vecchio municipio si trasforma, in dicembre, in uno speciale calendario d'avvento, dove ogni giorno si illumina una nuova finestra, mentre una pista ghiacciata allestita sulla piazza aspetta chi vuole provare una corsa sui pattini. Tra i mercatini più interessanti nella regione sono da ricordare anche quello di Acquisgrana (24 novembre - 21 dicembre), di Düsseldorf (20 novembre - 22 dicembre), dove vengono anche organizzati intrattenimenti per bambini e jazz mattinée, e il mercatino di Münster (24 novembre - 21 dicembre), piccola città che, per il Natale, veste a festa le sue bellissime dimore storiche e i magnifici palazzi barocchi.
Germanwings collega giornalmente Roma, Milano e Venezia (Treviso) con l'aeroporto di Colonia/Bonn con tariffe a partire da 19 euro a tratta, tasse e spese incluse. Sul sito www.germanwings.com sono disponibili interessanti offerte per il pernottamento nelle città di destinazione. Germanwings collega Colonia/Bonn con Milano (Malpensa), Roma (Fiumicino), Venezia (Treviso), Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Dresda, Istanbul, Lisbona, Londra (Stansted), Madrid, Malaga, Nizza, Parigi (Charles de Gaulle), Praga, Salonicco, Vienna e Zurigo. Germanwings vola inoltre da Stoccarda a Barcellona, Berlino, Budapest, Istanbul, Lisbona, Madrid, Praga, Roma (Fiumicino), Salonicco e Vienna. Su tutti i voli Germanwings, indipendentemente dal periodo, verrà messo a disposizione un alto contingente di posti a 19 e 29 euro, comprese tasse e spese. I voli possono essere prenotati via internet.
Infolink: www.germanwings.com

SCIAMO GIÙ DAI MONTI, DAI MONTI DEL TIROLO
Sapete già come passare il Capodanno? Se la risposta è no, che ne direste di assaporare il brivido di una sciata su una pista olimpionica, ma insieme di discutere sul ruolo dell'Europa unita nel panorama politico internazionale? Di conoscere giovani da tutta Europa, ma insieme di immergervi in un'atmosfera natalizia tipicamente tirolese? Tutto questo lo potrete vivere partecipando alla settimana bianca organizzata dall'Europazentrum di Graz, che si terrà a Innsbruck dal 26 dicembre al 2 gennaio. L'incontro è aperto a 60 giovani dai 18 ai 27 anni; il costo è di 375 euro, e comprende alloggio con trattamento di mezza pensione, ski-pass e l'autobus fino alle piste. Chi è interessato consideri che le iscrizioni vengono accolte fino ad esaurimento dei posti.
Infolink: www.culturacdspn.it

MOVE: L'EUROPA VI ASPETTA!
Da alcuni anni, gli atenei curano sempre di più l'inserimento dei loro studenti nel mondo del lavoro. In particolare, l'Università di Trieste offre ai suoi iscritti il progetto MOVE, Mobilità e Orientamento Verso l'Europa: si tratta di 30 borse destinate a finanziare periodi di stage all'estero, dai 4 ai 6 mesi, per un importo di 600 euro al mese. L'assegnazione è per uno studente o laureato di ognuna delle 12 facoltà, più altri 10 studenti e 8 laureati, a prescindere dalla facoltà; i candidati devono essere nati dopo il 31/10/1974, presentare un proprio progetto di stage (un apposito servizio aiuterà a individuare la struttura più adeguata dove svolgerlo) e conoscere almeno una lingua tra inglese, tedesco, francese e spagnolo, in base al Paese per il quale si candidano. Scadenza il 28 novembre.
Infolink: www.culturacdspn.it

COLONIA, APPUNTAMENTO AL BUIO
Se siete a caccia di esperienze insolite, questa è davvero imperdibile: un ristorante completamente al buio, ma così al buio che non sono ammessi nemmeno gli orologi con lancette fosforescenti! L'Unsicht-Bar garantisce che, non potendo usare la vista, gli altri sensi si affinano, così da avere una percezione molto più acuta di profumi e sapori. Ma non siate troppo sconcertati dalla proposta: sceglierete il vostro menu al chiaro, poi verrete accompagnati in sala e assistiti per tutta la sera da un cameriere non vedente, perfettamente a suo agio al buio; e in caso di necessità, almeno la toilette è illuminata. L'Unsicht-Bar si trova a Berlino oppure a Colonia, che vi consigliamo perché facilmente raggiungibile con le compagnie aeree low-cost.
Infolink: www.culturacdspn.it

IL SAHARA DI AVIOMAR
Dopo essere stato il primo in assoluto, nel 1998, a proporre un catalogo interamente dedicato alla Libia, utilizzando in anteprima le avveniristiche strutture ricettive di Dar Sahara nel deserto del Fezzan come l'albergo Dar Germa e il campo tendato fisso di Dar Auis, entrambi a gestione italiana, con il nuovo catalogo ora in distribuzione l'operatore milanese Aviomar allarga il proprio ventaglio di proposte: non soltanto la Libia , meta in costante espansione, ma anche il trascurato deserto egiziano di nord-est, il Sudan settentrionale, il Mali, il Marocco con itinerari insoliti e la Mauritania. Parecchie quindi le novità contenute nelle 36 pagine del nuovo catalogo "Sahara", riccamente illustrato e valido fino al prossimo autunno. In Libia ai tradizionali itinerari archeologici sulla costa e ai viaggi nel deserto del Fezzan, spedizioni in tenda o tour soft con pernottamenti confortevoli in albergo e campo tendato di standard europei, si aggiungono ora un viaggio archeologico soft Libia-Egitto, tutto in pullman e alberghi, dalla Cirenaica al Cairo toccando la mitica oasi di Siwa e Alessandria, alla scoperta dell'antico mondo greco-tolemaico. Il Sudan viene proposto con un itinerario di 9 giorni tra deserti e siti archeologici sulle rive del Nilo, alloggiando in confortevoli strutture a gestione italiana. Il Mali offre un itinerario classico lungo il fiume Niger fino ai villaggi Dogon, con estensione fino alla mitica Timbuctu. Decisamente originali e fuori dai circuiti tradizionali gli itinerari proposti da Aviomar in Marocco: si può scegliere tra un tour nel misconosciuto sud-est tra deserti, montagne, palmeti e antichi villaggi, e una spedizione in tenda tra deserti e montagne del sud marocchino. Elegante e folcloristica appendice un weekend a Marrakech, con possibilità di escursioni nei dintorni, alloggiando in un piccolo hotel di charme a gestione italiana nel cuore della medina. La Mauritania rappresenta una delle mete sahariane meno conosciute, a causa della scarsità di strutture ricettive che obbliga spesso a dormire in tenda. Ma le sue attrattive sono molteplici, non ultime le dune del deserto che si smorzano nell'Atlantico. I due itinerari di Aviomar, di 11 e 16 giorni, ricalcano i tracciati delle antiche vie carovaniere, tra distese infinite di dune, imponenti montagne e antiche città mercantili oggi quasi sepolte dalla sabbia.
Infolink: www.aviomar.it

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