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di
VENERDI'
14 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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INIZIATIVA EUROPEA PER
LA CRESCITA
:
LA COMMISSIONE PRESENTA
UNA PROPOSTA FINALE AI LEADER DELL'UE
Bruxelles, 14 novembre 2003 - Presentato lo scorso 11 novembre dalla
Commissione europea un piano d'azione completo che spiega in dettaglio cosa
sia necessario intraprendere per riattivare gli investimenti nelle reti e
nella conoscenza in tutta l'Unione europea. La relazione finale
dell'Iniziativa europea per la crescita è stata redatta con la stretta
collaborazione della Banca europea per gli investimenti ed è indirizzata
alla riunione di dicembre del Consiglio europeo. Essa conferma le proposte
iniziali della Commissione, dirette ad accelerare gli investimenti nei 29
progetti prioritari di reti transeuropee di trasporto, comprese le loro
sottoparti, proposti lo scorso ottobre dalla Commissione (Ip/03/1322). La
relazione è altresì diretta a collocare l'Ue all'avanguardia
dell'innovazione e della tecnologia, attraverso il lancio di progetti
paneuropei in questi settori, come dichiarato nella relazione intermedia (Ip/03/1321).
In tal modo, essa rafforza il più ampio programma di riforme strutturali
dell'Unione, varato al Consiglio europeo di Lisbona nel marzo 2000. La
proposta della Commissione comprende un programma di avviamento rapido di 56
progetti, pronti per l'avvio, dotati di un forte impatto transfrontaliero e
che produrranno risultati positivi in termini di crescita, posti di lavoro e
di tutela dell'ambiente. Il programma di avviamento rapido individua i
progetti che soddisfano i criteri e che dovrebbero essere intrapresi al
massimo entro i prossimi tre anni. Il costo totale degli investimenti da qui
al 2010 è pari a circa 38 miliardi di euro per le tratte transfrontaliere
chiave della rete di trasporto Ten, 10 miliardi di euro per i progetti
chiave delle reti transeuropee nel settore dell'energia e di circa 14
miliardi di euro per progetti legati alle reti di comunicazione ad alta
velocità, alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione. Ne deriva un
investimento annuo molto realistico di circa 10 miliardi di euro annui, che
deve essere coperto da fonti pubbliche e private. Il presidente della
Commissione Romano Prodi ha dichiarato: “L'iniziativa europea per la
crescita è un catalizzatore indispensabile per la crescita e per la
competitività all'interno di un'Unione allargata. Si tratta di trarre
profitto dalle sinergie e dalla coordinazione per innalzare il potenziale di
crescita dell'Europa. Ci attendiamo adesso che gli Stati membri traducano in
atti i loro impegni. Ciò significa che essi devono attuare le riforme
convenute e quelle in corso di esecuzione e sostenere gli investimenti che
producono crescita attraverso i loro piani di spesa nazionali e regionali. I
capitali privati potranno seguire solo se realizziamo un quadro credibile e
dimostriamo di impegnarci in progetti dotati di una dimensione europea.
La Commissione
presenta un programma di avviamento rapido per mostrare che un numero
importante di progetti transfrontalieri può iniziare immediatamente. Si
tratta di un elenco aperto. Più progetti soddisferanno i criteri, meglio
sarà. Spero che i governi siano motivati e prendano delle decisioni
riguardo tali progetti, decisioni che, peraltro, spesso si sarebbero dovute
prendere molto prima. Il nostro obiettivo resta quello di vedere tutti i
progetti conclusi entro i termini previsti o prima”. La relazione finale
della Commissione al Consiglio europeo segue la relazione intermedia
adottata il 1° ottobre 2003 (Ip/03/1321) e risponde alle conclusioni del
Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre. La relazione finale della Commissione
evidenzia tre questioni importanti: 1. Sottolinea l'importanza
dell'abolizione delle barriere amministrative e normative che frenano gli
investimenti. In alcuni casi si tratta di accelerare il processo decisionale
sulle riforme in corso. In altri, si tratta di adottare dei provvedimenti
concreti, quali la nomina di un coordinatore unico per i progetti
transfrontalieri complessi (come proposto dalla Commissione nelle sue
recenti proposte Ten), al fine di sincronizzare gli sforzi di entrambi i
lati della frontiera e di permettere ai progetti di superare gli ostacoli
amministrativi e finanziari che spesso incontrano. 2. Indica come possano
essere finanziati tali progetti, proponendo una combinazione di
finanziamenti dell'Ue e nazionali, di aiuti della Banca europea per gli
investimenti e di investimenti privati. La commistione di tali diverse fonti
di finanziamento varierà da un progetto all'altro, ma la forza
dell'Iniziativa verrà valutata in funzione della sua capacità di
assicurare il funzionamento congiunto di tutti questi elementi. Parimenti,
saranno impiegate forme innovative di finanziamento, quali il nuovo
strumento di garanzia che
la Commissione
sta proponendo.
La Banca
europea per gli investimenti partecipa attivamente all'Iniziativa per la
crescita tramite il suo fondo investimenti Ten e l'iniziativa i2i,
attualmente in corso. Inoltre, essa ha ormai adottato le decisioni
necessarie per rafforzare il suo fondo finanziario strutturale, attraverso
il quale
la Banca
finanzia, fino a 2,5 miliardi di euro, i rischi di progetti che, altrimenti,
non sarebbero stati coperti dai suoi strumenti di prestito tradizionali.
La Bei
ha inoltre aumentato il sostegno ai capitali di rischio, impegnando 500
milioni di euro, e propone nuovi strumenti innovativi, quali i
“securisation Trusts” e meccanismi di prestito per le medie imprese
innovative. 3. Istituisce un programma di avviamento rapido che risponde a
quattro criteri: (1) maturità, ovvero capacità di avviarsi entro i
prossimi tre anni, (2) dimensione transfrontaliera, (3) impatto sulla
crescita e sulle innovazioni, e (4) effetti positivi sull'ambiente. Nel
settore dei trasporti, il programma di avviamento rapido riprende l'elenco
completo dei sottoprogetti dell'elenco prioritario di 29 progetti di reti
transeuropee di trasporto, adottato dalla Commissione lo scorso ottobre (Ip/03/1322),
e insiste sulle parti indispensabili per la riuscita complessiva del
progetto. Nel quadro del programma Ten-energia dell'Unione, sono stati
inoltre individuati importanti collegamenti transfrontalieri nei settori del
gas e dell'elettricità, i quali permettono di ridurre i rischi di black-out
delle dimensioni recentemente sperimentate in alcuni Stati membri. L'accento
posto sulla banda larga, sulla ricerca, sulla conoscenza e sull'innovazione
rispecchia le priorità esistenti all'interno dello Spazio europeo della
ricerca o gli obiettivi dell’iniziativa eEurope dell’Unione europea. I
progetti individuati sono quelli che permettono all'Europa di raggiungere
importanti risultati. Ad esempio, il sostegno a collegamenti di trasporto
transfrontalieri complessi può rendere più attuabili altri collegamenti
nazionali, in quanto aiuta ad attirare gli investimenti privati.
Privilegiando i collegamenti ferroviari e marittimi teniamo conto dei
vantaggi ambientali. Parimenti, favorire un accesso internet ad alta velocità,
promuovere la nuova generazione di tecnologie centrali o rafforzare la
posizione dell'Europa nello Spazio rientra nella nostra strategia di Lisbona
e può procurare vantaggi in termini di innovazione, coesione e posti di
lavoro. Come richiesto dal Consiglio europeo di ottobre[1], il programma di
avviamento rapido è elaborato con la stretta collaborazione della Banca
europea per gli investimenti[2]. Nel caso di reti transeuropee di trasporto,
i 31 progetti individuati richiedono un investimento di circa 38 miliardi di
euro da qui al 2010, mentre i progetti in materia di gas ed elettricità
necessitano di un investimento di circa 10 miliardi di euro. Per quanto
concerne le reti a banda larga, in cui è più probabile che gli
investimenti siano effettuati da privati, il fabbisogno complessivo sarà
individuato una volta che gli Stati membri avranno comunicato le loro
strategie nazionali sulla banda larga, attese entro fine anno. Tuttavia, ad
esempio, la banda larga ha beneficiato di 6 miliardi di euro programmati per
il periodo 2000-2006 nel quadro del Fondo strutturale dell'Ue a sostegno
della società dell'informazione e i progetti avranno i requisiti per
ottenere fino a 7 miliardi di euro messi a disposizione dalla Bei nella
seconda fase della sua iniziativa Innovazione 2010. Per quanto riguarda la
ricerca, lo sviluppo e l'innovazione (Rsi), i progetti dovrebbero comportare
un investimento di circa 10 miliardi di euro entro il 2010. I progetti di
ricerca designati dal programma di avviamento rapido vertono su tecnologie
di punta in settori quali l'idrogeno, le pile a combustibile, la
nanoelettronica e i laser della prossima generazione. Sia per la banda larga
che per i progetti Rsi, sono ancora in corso ulteriori contatti con le parti
interessate per definire meglio l'obiettivo specifico dei progetti
all'interno dell'area generale individuata.
CIPE: SEDUTA DEL 13
NOVEMBRE 2003
Roma, 13 novembre 2003 - Il Mef comunica che il Cipe, riunitosi oggi a
Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Ministro, Giulio Tremonti, ha
approvato una serie di provvedimenti tra cui: il 2° programma di attuazione
del Piano nazionale della sicurezza stradale che prevede investimenti per
400 milioni di euro per il 2003; il riparto tra le Regioni di 931,5 milioni,
a valere sul Fondo sanitario 2003, per il perseguimento degli obiettivi
specifici del Piano sanitario nazionale; il riparto dell’accantonamento
del Fondo Mef per investimenti pubblici in infrastrutture materiali ed
immateriali; il finanziamento per 197 milioni a carico della finanza
pubblica di alcuni nuovi contratti di programma, relativi a Calabria,
Campania, Molise, Piemonte e Toscana, che prevedono investimenti per 419
milioni; su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i
progetti preliminari per la realizzazione di interventi nel porto di Gioia
Tauro, per un costo di 76,162 milioni, ed ha concesso un primo contributo di
12,2 milioni. Il Cipe ha infine preso atto dell’aggiornamento del Piano
delle priorità degli investimenti Rfi Spa che prevede investimenti per 165
miliardi, di cui 62,7 nel Mezzogiorno, ed ha approvato le previsioni di
investimenti del Piano per il 2004.
BANCA INTESA: RELAZIONE
TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2003:
UTILE NETTO A 328 MLN. DI EURO, RISPETTO AL RISULTATO NEGATIVO DI 58
MLN. DEL TERZO TRIMESTRE 2002
Milano, 14 novembre 2003 - Si è riunito ieri sotto la presidenza di
Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa che ha
esaminato e approvato la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre
2003. I risultati del terzo trimestre 2003 Il conto economico consolidato
del terzo trimestre 2003 registra interessi netti pari a 1.257 milioni, in
linea con i 1.253 milioni del trimestre precedente; il confronto con i 1.359
milioni del terzo trimestre 2002 evidenzia un calo del 7,5% dovuto a fattori
strutturali, costituiti dalla decisione di ridurre il portafoglio crediti
non strategico e il portafoglio titoli di proprietà e dal calo dei tassi
d’interesse di mercato. Le commissioni nette segnano un incremento del
5,4% rispetto al terzo trimestre 2002, salendo a 838 milioni di euro da 795
milioni, determinato soprattutto dalla sostenuta dinamica della componente
relativa alla bancassicurazione (+64%) e all’attività bancaria
commerciale (+12%), a fronte dell’andamento negativo (-7%) della
componente connessa a fondi comuni e gestioni patrimoniali, che evidenzia
tuttavia una tendenziale ripresa con una crescita dell’8,1% rispetto al
secondo trimestre 2003. I proventi da operazioni finanziarie ammontano a 186
milioni, rispetto al risultato negativo di 33 milioni del terzo trimestre
2002, a
seguito dell’offerta di obbligazioni strutturate e di corporate
derivatives e del miglioramento strutturale dell’attività di capital
markets e di gestione del portafoglio di proprietà, fattori che avevano già
contraddistinto il primo semestre di quest’anno. Complessivamente, il
margine d’intermediazione è di 2.416 milioni, in crescita del 9,5%
rispetto ai 2.207 milioni del terzo trimestre 2002. I costi operativi
ammontano a 1.510 milioni di euro, in diminuzione dell’1,4% rispetto ai
1.532 milioni del terzo trimestre
2002. In
quest’ambito, i costi del personale aumentano dello 0,9% (il terzo
trimestre del 2002 aveva beneficiato della decisione di ridurre la
componente variabile della retribuzione, connessa ai modesti risultati
aziendali dello scorso esercizio), le altre spese amministrative si riducono
del 4,8% e gli ammortamenti scendono dell’1,7%. Conseguentemente, il
risultato di gestione ammonta a 906 milioni di euro, in crescita del 34,2%
rispetto ai 675 milioni del terzo trimestre del 2002, con un significativo
miglioramento del cost/income ratio, sceso al 62,5% dal 69,4% del
corrispondente periodo dell’anno scorso. Il complesso degli accantonamenti
e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari
a 255 milioni, in calo del 17,5% rispetto ai 309 milioni del terzo trimestre
2002 e in linea con il secondo trimestre 2003 se si escludono da quest’ultimo
gli accantonamenti dovuti all’America Latina. L’utile delle attività
ordinarie è quindi cresciuto a 621 milioni dai 306 milioni del terzo
trimestre 2002. Le componenti straordinarie evidenziano un saldo negativo di
7 milioni, rispetto agli oneri netti di 373 milioni registrati nel
corrispondente periodo dell’anno scorso. L’utile netto consolidato è di
328 milioni di euro, rispetto al risultato negativo di 58 milioni del terzo
trimestre 2002, con un utile netto della Capogruppo di 314 milioni di euro
rispetto al risultato negativo di 226 milioni del corrispondente periodo
dell’esercizio precedente. I risultati dei primi nove mesi del 2003 Il
conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2003 registra un margine
d’interesse pari a 3.973 milioni di euro, in flessione del 5,9% rispetto
ai 4.222 milioni dei primi nove mesi del 2002, quasi interamente dovuta a
motivi strutturali: la riduzione del portafoglio titoli connessa al
riposizionamento strategico dell’attività di capital markets dalle
operazioni che generano margine d’interesse a quelle che generano margine
da servizi, la diminuzione dell’esposizione verso la clientela Large
Corporate e la chiusura dello spread tra tassi di mercato e costo della
raccolta. Fattori che sono stati solo in parte compensati dalla crescita dei
prestiti alle famiglie e alle piccole-medie imprese. Le commissioni nette
segnano un aumento dello 0,2%, salendo a 2.454 milioni di euro da 2.448
milioni, dovuto principalmente alla crescita della componente relativa alla
bancassicurazione (+43%) e all’attività bancaria commerciale (+4%), a
fronte dell’andamento negativo della componente connessa a fondi comuni e
gestioni patrimoniali (-16%). I proventi da operazioni finanziarie crescono
a 687 milioni, rispetto ai 170 milioni del corrispondente periodo del 2002,
anche grazie all’apporto dell’offerta di obbligazioni strutturate e di
corporate derivatives quasi del tutto assente nello scorso esercizio.
Complessivamente, il margine d’intermediazione raggiunge i 7.370 milioni,
in crescita del 4% rispetto ai 7.088 milioni dei primi nove mesi del 2002. I
costi operativi ammontano a 4.563 milioni di euro, in calo del 4,4% rispetto
ai 4.774 milioni dei primi nove mesi del
2002. In
quest’ambito, i costi del personale diminuiscono del 5,3% e le altre spese
amministrative del 4,8%, gli ammortamenti crescono dell’ 1,4% anche in
relazione a investimenti per oltre 200 milioni di euro realizzati nei primi
nove mesi dell’esercizio. Conseguentemente, il risultato di gestione sale
a 2.807 milioni di euro, in crescita del 21,3% rispetto ai 2.314 milioni dei
primi nove mesi del 2002, con un rilevante miglioramento del cost/income
ratio, sceso al 61,9% dal 67,4% del corrispondente periodo dell’anno
scorso. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore
(escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 947 milioni, in calo del
42% rispetto ai 1.643 milioni dei primi nove mesi del
2002. In
quest’ambito, 130 milioni sono dovuti all’America Latina, di cui 120
milioni stanziati nel primo semestre. L’utile delle attività ordinarie è
quindi salito a 1.766 milioni dai 564 milioni dei primi nove mesi del 2002.
Le componenti straordinarie - quasi interamente registrate nei primi due
trimestri dell’anno - evidenziano un utile pari a 107 milioni, rispetto al
saldo negativo di 322 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio
precedente, e includono proventi per 235 milioni derivanti dalla valutazione
al mercato delle azioni proprie detenute in portafoglio e oneri per circa
160 milioni connessi al disimpegno dall’America Latina. L’utile netto
consolidato cresce a 1.038 milioni di euro rispetto ai 56 milioni dei primi
nove mesi del 2002, con un utile netto della Capogruppo di 988 milioni di
euro rispetto al risultato negativo di 52 milioni del corrispondente periodo
dell’esercizio precedente. Per quanto riguarda lo stato patrimoniale
consolidato, al 30 settembre 2003 i crediti verso la clientela ammontano a
157 miliardi di euro, in calo del 5,2% rispetto al 31 dicembre 2002 e del
5,6% rispetto al 30 settembre 2002; gli elementi principali di questo calo
sono collegati alla decisione di ridurre l’esposizione verso la clientela
Large Corporate soprattutto internazionale senza rapporti con l’Italia e,
nel confronto con fine settembre dello scorso anno, anche alla
securitisation di circa 2 miliardi di euro di mutui ipotecari residenziali.
I crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore sono scesi sotto
i 5 miliardi di euro, in calo del 4,7% rispetto al 31 dicembre 2002, con
un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,2% e un grado di copertura
del 64%. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 472
miliardi, in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2002 e dell’ 1%
rispetto al 30 settembre 2002; in quest’ambito, la raccolta diretta
raggiunge i 176 miliardi, in diminuzione dello 0,5% rispetto sia al 31
dicembre 2002 sia al 30 settembre 2002, e il risparmio gestito ammonta a 126
miliardi, in aumento del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2002 e dell’ 1,9%
rispetto al 30 settembre 2002. I coefficienti patrimoniali al 30 settembre
2003 sono risultati pari al 6,3% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 5,9%
del 31 dicembre 2002), al 7,2% per il Tier 1 ratio (rispetto al 6,8% del 31
dicembre 2002), e all’ 11,1% per il coefficiente patrimoniale totale
(invariato rispetto al 31 dicembre 2002). Al 30 settembre 2003, la struttura
operativa del Gruppo Intesa si articola in 3.856 sportelli bancari - di cui
3.169 in
Italia e 687 all’estero - con 61.295 dipendenti, 4.017 persone in meno
rispetto al 31 dicembre 2002. Da ottobre tutte le filiali operano su un
unico sistema informatico. Questo era uno degli impegni più importanti del
Piano d’Impresa ed è stato raggiunto nei tempi previsti. L’unificazione
dei sistemi informatici non è solo un elemento chiave di completamento
dell’integrazione per le tre preesistenti banche, ma mette in condizione
il Gruppo di varare il lancio di nuovi prodotti previsto già a partire dal
primo trimestre del
2004. In
merito alle prospettive per l’esercizio in corso, l’andamento del conto
economico nei primi nove mesi dell’esercizio consente di prevedere
positivi risultati anche per l’intero
2003, in
linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa. Il Consiglio di
Amministrazione ha inoltre convocato l’assemblea ordinaria per i giorni 29
dicembre
2003 in
prima convocazione e 13 gennaio
2004 in
seconda convocazione, con all’ordine del giorno la nomina degli
amministratori previa determinazione del loro numero.
GENERALI: RISULTATI DI GRUPPO AL 30
SETTEMBRE 2003 CONTINUA LO SVILUPPO IN LINEA CON GLI OBIETTIVI ANNUALI
FISSATI NEL PIANO INDUSTRIALE 2003-2005NEI NOVE MESI: UTILE CONSOLIDATO A
737 MLN DA –350 MLN
Milano, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione delle
Assicurazioni Generali, presieduto da Antoine Bernheim, ha approvato la
relazione consolidata al 30 settembre 2003. “I risultati ottenuti
testimoniano la validità del nuovo percorso intrapreso dal Gruppo Generali
che si conferma per livelli di redditività tra i leader del mercato
assicurativo europeo” dichiara il Presidente Antoine Bernheim. “Anche se
i progressi che ci restano da fare sono importanti, sono certo che questa
squadra di manager e il clima positivo che si è venuto a creare nelle
società del Gruppo garantiranno il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi
del Piano Industriale”. L’utile netto consolidato al 30 settembre 2003
è stato pari a 737 milioni contro una perdita di 350 milioni nei primi nove
mesi del 2002. Nel terzo trimestre l’utile è stato di 206 milioni (- 401
milioni nello stesso trimestre del 2002). Il raggiungimento di tale
risultato è principalmente ascrivibile alla positiva gestione tecnica, sia
vita che danni, realizzata grazie alle azioni impostate da inizio anno nel
quadro delle strategie del Piano Industriale. In miglioramento è stata
anche la gestione finanziaria per effetto dell’aumento dei profitti da
realizzo e delle minori rettifiche di valore. La gestione tecnica
complessiva ha registrato al 30 settembre 2003 un miglioramento di 350
milioni raggiungendo un saldo positivo pari a 146 milioni (negativo di 204
milioni nell’analogo periodo del 2002) con una crescita nel trimestre di
125 milioni. In particolare, nei nove mesi il risultato tecnico dei rami
danni è migliorato di 174 milioni (+21%), riducendo il passivo a 636
milioni (810 milioni al 30 settembre 2002). Il risultato tecnico del ramo
vita, positivo per 782 milioni (606 milioni nell’analogo periodo del
2002), ha registrato un miglioramento di 176 milioni (+29%). Tali risultati
sono stati raggiunti grazie a una politica di prodotto maggiormente
focalizzata sul mercato retail e delle piccole e medie imprese, a una sempre
più rigorosa selezione dei rischi, a una mirata azione sui tassi nonché a
un’attenta politica di contenimento dei costi. Il volume premi consolidato
al 30 settembre 2003, nonostante il perdurare della stagnazione economica in
importanti Paesi di operatività del Gruppo Generali, ha registrato una
crescita del 2,3% a condizioni omogenee rispetto ai primi nove mesi del
2002, attestandosi a 34.231 milioni. In particolare, nei rami danni i premi
sono stati pari a 13.857 milioni con un incremento del 3,9%. La combined
ratio, pari 102,4%, ha registrato un netto miglioramento rispetto al dato
dei primi nove mesi del 2002 (105,1%). Tale risultato è significativamente
migliore del target di fine anno fissato dal Piano Industriale pari a
104,2%. Il rapporto sinistri a premi netto si è attestato a 76,6% in linea
con il primo semestre del 2003 ed in sensibile miglioramento rispetto al
79,3% dei primi nove mesi del 2002. Nel ramo vita la raccolta è stata pari
a 20.374 milioni (+ 1,3%). L’andamento del ramo vita risente in misura
maggiore rispetto ai rami danni del difficile ciclo economico e non
beneficia ancora degli effetti degli accordi di banca assicurazione.
L’incidenza dei costi complessivi sui premi ha comunque registrato una
leggera diminuzione passando dal 18% al 17,7%. È proseguito il
miglioramento della gestione finanziaria e patrimoniale determinato dalla
tenuta dei redditi netti da investimento, dall’incremento dei profitti da
realizzo e da minori minusvalenze relative al portafoglio azionario. Le
plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono ammontate a 7.511 milioni
(5.531 milioni a fine 2002). L’attività ordinaria ha chiuso nei primi
nove mesi in utile per 1.634 milioni a fronte di una perdita di 353 milioni
nell’analogo periodo del 2002. Il saldo dell’attività straordinaria è
passato da 136 milioni a 405 milioni e include il profitto realizzato dalla
vendita degli affari diretti vita della controllata Bma. “I risultati
conseguiti in questi nove mesi si confermano in linea con il Piano
Industriale e ci consentono di esprimere piena fiducia sul raggiungimento
degli obiettivi di risultato di fine anno” dichiara Giovanni Perissinotto,
Amministratore Delegato del Gruppo Generali. “Tali risultati sono stati
resi possibili anche grazie agli interventi di natura organizzativa definiti
nel Piano stesso e riguardanti principalmente l’area commerciale, della
liquidazione sinistri, del controllo e dell’information technology”.
Dettagli Bilancio Consolidato Riflette la situazione patrimoniale e il conto
economico di 179 società di cui 109 Compagnie di assicurazione. Gestione
Assicurativa I premi consolidati hanno raggiunto 34.231 milioni (+2,3% a
termini omogenei). Alla raccolta del lavoro diretto hanno contribuito i
Paesi dell’Unione Europea per il 91% (l’Italia per il 33%,
la Germania
per il 27%,
la Francia
per il 17 %). Nel complesso, i premi vita si sono attestati a 20.374 milioni
(+1,3%), di cui 16.940 milioni relativi alle polizze tradizionali che hanno
registrato una crescita del 3,8%; nei rami danni la raccolta è stata di
13.857 milioni (+ 3,9%). Nei rami danni il rapporto sinistri a premi, al
netto della riassicurazione, si è attestato al 76,6%, in calo di 2,7 punti
percentuali rispetto allo stesso periodo del 2002. La combined ratio nei
rami danni è migliorata di 2,7 punti percentuali attestandosi a 102,4%
(105,1% nello stesso periodo del 2002). L’incidenza dei costi complessivi
dei rami vita e danni rispetto ai premi è scesa a 17,7% da 18% dei nove
mesi del 2002. Le riserve tecniche nette sono ammontate a 205.152 milioni
(199.141 milioni a fine 2002) di cui nel ramo vita 177.411 milioni e nei
rami danni 27.741 milioni. Per quanto riguarda l’evoluzione dell’attività
assicurativa in Italia, il volume d’affari del Gruppo ha raggiunto 11.327
milioni di euro (+3,7%). Nel ramo vita i premi sono ammontati a 7.590
milioni, con un aumento dell'1,8% condizionato dalle operazioni di
razionalizzazione della attività di Banca assicurazione. Buona la raccolta
delle reti agenziali e dei promotori finanziari pari a 6.158 milioni, con un
incremento del 9%. Nei rami danni sono stati conseguiti premi per 3.737
milioni, con una crescita del 7,6%. La sinistralità e la combined ratio
sono diminuite per effetto dell'adozione di una politica sottoscrittiva
equilibrata nei rami retail e piccole e medie imprese. Gestione patrimoniale
e finanziaria La gestione degli attivi del Gruppo è stata caratterizzata
nel terzo trimestre da un incremento della componente azionaria, che
rappresenta il 7,9% rispetto al totale degli investimenti (6,9% al 30 giugno
2003), mentre rimane stabile il portafoglio obbligazionario che continua ad
evidenziare un’elevata qualità dei titoli che ne fanno parte. Gli
investimenti il cui rischio è a carico della compagnia sono a saliti a
187.585 milioni con un incremento del 3,3% (181.644 milioni a fine 2002), a
cui si aggiungono 26.404 milioni relativi a fondi interni. Nell’ambito
della composizione degli investimenti, quelli a reddito fisso rappresentano
il 77,9%, le azioni 7,9%, gli immobili 6,2 %. I redditi ordinari da
investimenti sono ammontati a 6.673 milioni (6.606 milioni nell’analogo
periodo del 2002). I profitti netti da realizzo ordinari sono ammontati a
1.073 milioni (rispetto a 570 milioni nei nove mesi del 2002). Le
minusvalenze nette da valutazione e gli ammortamenti sono stati pari a 1.012
milioni (2.271 milioni nell’analogo periodo del 2002). L’indebitamento
del Gruppo è pari a 7.618 milioni (8.194 milioni alla fine del 2002) di cui
4.123 milioni relativi a prestiti obbligazionari e 3.495 milioni relativi ad
altri finanziamenti. ¾ La prevedibile evoluzione dell’attività Per
quanto attiene alle prospettive del Gruppo nella parte finale
dell’esercizio, il marcato miglioramento della gestione industriale e la
positiva intonazione dei mercati finanziari induce a confermare, salvo il
verificarsi di eventi di natura eccezionale, il raggiungimento degli
obiettivi di risultato fissati nel Piano Industriale per il 2003. Il
Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato la nomina a Direttore
Centrale di Lodovico Floriani che assume la responsabilità della nuova unità
di “coordinamento delle attività di gestione e sviluppo delle risorse di
Gruppo” costituita con l’obiettivo di realizzare una gestione sempre più
integrata e coerente nell’ottica della valorizzazione delle risorse umane
intrapresa dal Gruppo. Lodovico Floriani, 59 anni, laurea in economia, entra
in Generali dopo una lunga carriera nell’organizzazione e gestione delle
risorse umane maturata in Unilever, Hay Management Consultant, Studio
Ambrosetti, Gruppo Tesi, Newton Hrmc, fino a ricoprire l’incarico di
Presidente in Newton Management Innovation di cui è stato fondatore.
GRUPPO MPS: RISULTATI DEI
PRIMI NOVE MESI 2003 RISULTATO DI GESTIONE: +8,6%
Siena, 14 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte
dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha
approvato ieri i risultati al 30/09/2003 della Banca e del Gruppo Mps. I
principali risultati consolidati Sotto il profilo operativo e gestionale il
Gruppo Mps ha conseguito risultati più che positivi, con riguardo
all’importante crescita dei volumi intermediati e ai progressi fatti
registrare dai principali aggregati reddituali. In particolare, per quanto
riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta cresce dell’1,6%
confermando una quota sul mercato domestico pari al 6,5%. La raccolta
indiretta accelera ancora rispetto all’anno precedente (+3,9%) e alla
dinamica di giugno (+1,6%) beneficiando di flussi di collocamento in
ulteriore crescita (+47% sull’anno precedente). In tale ambito si
evidenziano: oltre 3 miliardi di euro di premi assicurativi emessi (quota di
mercato sui flussi del sistema “bancassurance+poste” stimata sopra il
9,5%); 1,8 miliardi di euro di Fondi Comuni/sicav (quota di mercato sui
flussi pari al 6,8%); 2,1 miliardi di euro di prodotti finanziari
innovativi, ai quali si aggiungono 4 miliardi di euro di prodotti destinati
alla copertura rischi dei clienti “corporate”. All’interno della
raccolta indiretta, il risparmio gestito si colloca a circa 42 miliardi di
euro (+13,3% 2 sull’anno precedente) con le Riserve Tecniche del comparto
assicurativo in crescita del 24,8%. Gli impieghi alla clientela (quota sul
mercato domestico pari al 6,3%) presentano un moderato calo rispetto a
giugno e una crescita del 4,4% su settembre
2002, in
gran parte alimentata dalla componente a protratta scadenza (per la quale si
conferma una quota di mercato al 7%), sostenuta da erogazioni di mutui pari
a circa 4,1 miliardi di euro (+18% sui primi nove mesi del 2002), nonché
dallo sviluppo dei volumi di “nuova produzione” dell’attività
creditizia specializzata. In calo, invece, la componente a breve termine. Il
rallentamento impresso alla dinamica degli assorbimenti patrimoniali ha
consentito di migliorare ulteriormente il Tier 1 ratio, stimato al 6,2%
(6,05% ad inizio anno) ed il coefficiente di solvibilità complessivo (9,3%,
8,8% ad inizio anno). L’incidenza dei crediti in sofferenza e ad incaglio
netti sugli impieghi si attesta al 3.4%; il rapporto sofferenze
nette/crediti vs. Clientela – sul quale incide la contrazione fatta
registrare nel trimestre dagli impieghi -si conferma su livelli inferiori a
quelli medi stimati per il Sistema (1,7% rispetto a 2,0%). Il grado di
copertura “complessivo” delle sofferenze, si attesta ad oltre il 55% .
Sotto il profilo reddituale, la gestione caratteristica del Gruppo ha
confermato anche nel terzo trimestre risultati soddisfacenti e
sostanzialmente in linea con il percorso evolutivo programmato.
Nell’ambito del margine di intermediazione, la componente di “primaria
qualità” (margine d’interesse+commissioni clientela) progredisce del
4,1% sull’analogo periodo del 2002, con una dinamica in accelerazione
rispetto a quella fatta registrare a giugno (+3,6%). In particolare: Il
margine di interesse (1.880 milioni di euro) presenta una crescita del 9,2%,
in linea di continuità con il trimestre precedente. Le commissioni nette
(975 milioni di euro) confermano i progressi fatti registrare nel secondo
trimestre, migliorando ulteriormente la variazione anno su anno (-4,5%
rispetto al -6,1% di giugno) che pure sconta – nel confronto - le note
difficoltà di contesto che hanno penalizzato soprattutto la prima parte
dell’esercizio. Tra le altre voci che concorrono alla formazione del
margine da servizi si registra: la crescita (+230 milioni di euro rispetto
al 30 settembre 2002) dei “profitti/perdite da operazioni finanziarie”
che accolgono anche il positivo contributo dell’attività di
strutturazione di prodotti finanziari innovativi da parte di Mps Finance; il
maggior contributo delle società valutate a patrimonio netto (+16,8 milioni
di euro); il calo degli altri proventi di gestione, che nel primo semestre
2002 avevano beneficiato di ricavi “non caratteristici” per 137 milioni
di euro. L’ammontare dei dividendi si attesta infine a 117 milioni di
euro. Complessivamente, il margine d’intermediazione consolidato (3.554,5
milioni di euro) fa registrare un apprezzabile progresso rispetto a
settembre 2002 (+3,0%) invertendo la tendenza evidenziata a giugno (-4,6%);
al netto delle richiamate componenti “non caratteristiche” il progresso
si attesta al +10,7%. Le spese amministrative (2.167 milioni di euro)
presentano un calo sia sul trimestre precedente (-1%), sia sull’analogo
trimestre del 2002 (-0,2%), per una variazione complessiva annua pari a
+0,5%, in ulteriore rallentamento rispetto alla dinamica di giugno (+0,9%).
In particolare, i costi di personale registrano una dinamica su base annua
(+0,8%) coerente con gli obiettivi di progressivo contenimento connessi alle
azioni sviluppate ed in corso; le altre spese amministrative registrano
anch’esse una crescita 3 estremamente contenuta (+0,2%) per effetto di un
calo pari al –1,6% dei “costi operativi diretti”, i quali assorbono le
azioni di contenimento avviate, cui si contrappone la crescita delle imposte
indirette (+4,4%) e delle spese di produzione del comparto Riscossione
Tributi. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e
materiali, infine, si pongono a 252 milioni di euro, con una crescita annua
(+1,5%) in sensibile rallentamento rispetto all’intero 2002 (+43,8%). Per
effetto di tali andamenti il Risultato di Gestione si posiziona a 1.137
milioni di euro, in aumento del 8,6% rispetto ai primi nove mesi del 2002 e
di circa il 41% rispetto all’aggregato depurato delle componenti non
attinenti alla gestione caratteristica (cartolarizzazioni e dividendi
straordinari). L’indice di cost/income (con ammortamenti) si attesta
quindi al 68%, in calo di circa 2 punti percentuali rispetto a dicembre.
Alla formazione del risultato concorrono inoltre rettifiche ed
accantonamenti per complessivi 584 milioni di euro (387 milioni di euro
nell’analogo periodo 2002). Pur in presenza di una ottima tenuta della
qualità del credito e delle altre attività, nonostante uno scenario
economico caratterizzatosi nel periodo per le condizioni di instabilità, la
politica degli accantonamenti, da sempre ispirata a criteri di prudenzialità,
consente di assicurare un ulteriore miglioramento del grado di copertura dei
rischi. Al riguardo si evidenziano: a) rettifiche nette di valore su crediti
per 320 milioni di euro (258 milioni di euro a settembre 2002) ispirate ai
tradizionali criteri di prudenza e comprensive di 7,3 milioni di euro di
svalutazione forfetaria su impieghi “in bonis”, nonché della quota di
periodo (25 milioni di euro) relativa alle cartolarizzazioni non performing
effettuate negli esercizi precedenti; b) rettifiche nette di valore su
immobilizzazioni finanziarie e altre attività per 57 milioni di euro (19
milioni di euro nel 2002); c) accantonamenti per “rischi ed oneri” per
76 milioni di euro (27 milioni di euro nel 2002). A completare il quadro
reddituale concorrono il saldo della gestione straordinaria (che si attesta
a –12 milioni di euro, rispetto ai +47 del 2002) nonché imposte per 265
milioni di euro. L’utile netto consolidato si attesta pertanto a 272
milioni di euro, in crescita del 19,3% sull’analogo valore del 2002
ricostruito per tener conto del venir meno delle citate componenti di
reddito non attinenti alla gestione caratteristica; l’utile netto
consolidato del trimestre si posiziona a 77,4 milioni di euro contro gli 8,1
milioni di euro del terzo trimestre 2002; il roe si posiziona al 7,2% (12,1%
al 31.12.2002) e al 9,3% al netto del goodwill.
PIANO INDUSTRIALE DEL
GRUPPO MPS 2003-2006
Siena, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte
dei Paschi di Siena, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato
il Piano Industriale di Gruppo per il prossimo triennio. Il Piano, in linea
di stretta continuità con i precedenti Piani, conferma le aspirazioni
strategiche della crescita dimensionale e del miglioramento della
performance reddituale. In questo ambito afferma la focalizzazione del
Gruppo Mps sul mercato Retail e su quello delle Piccole e Medie Imprese e
degli Enti Pubblici, contestualmente ad un significativo rafforzamento della
presenza sul mercato Private. Principali motori dello sviluppo saranno: il
proseguimento della specializzazione distributiva per mercati e segmenti di
clientela, un’incisiva azione di riduzione dei costi, con interventi sia
sul lato delle spese amministrative che del personale, l’ottimizzazione
della gestione del rischio e il rafforzamento patrimoniale. Il nuovo Piano
prevede di raggiungere un Roe del 14% al 2006, con un rapporto cost/income
(con ammortamenti) intorno al 57% e un utile netto di fine periodo superiore
ai
950 M
.ni di Euro. Nel corso degli ultimi due anni il Gruppo Mps ha proceduto nel
percorso di sviluppo individuato con il precedente Piano Industriale,
realizzando importanti passaggi strutturali. Tra il 2002 e il 2003 è stato
semplificato l’assetto di Gruppo mediante l’integrazione di Banca 121,
di Banca Agricola Mantovana e di Banca Toscana, che hanno dato poi luogo a
scorpori di aziende bancarie più snelle, focalizzate in termini di business
e integralmente controllate. Nel contempo sono proseguite le attività di
specializzazione dei canali di vendita per mercato e segmento di clientela
su tutte le reti del Gruppo. Inoltre è stata significativamente contenuta
la crescita dei costi e gli organici hanno fatto registrare nel corso del
2003 una diminuzione netta. Tutto questo ha consentito al Gruppo Mps di
confermare una posizione primaria nei mercati di riferimento e di ottenere
risultati economici positivi, pur in un contesto di mercato non favorevole,
realizzando i presupposti per una accelerazione della crescita. Nel prossimo
triennio il Gruppo Mps punta quindi a rafforzare il proprio ruolo di
leadership nel mercato bancario nazionale, focalizzandosi sulle aree di
business di propria vocazione (Retail, Piccole e Medie Imprese, Enti
Pubblici) e rafforzando la presenza e il ruolo nel comparto del Private
Banking. Il perseguimento di questi obiettivi avverrà, sul lato delle
attività di business, attraverso il completamento delle iniziative di
specializzazione in corso e la costituzione sia di un’Area Private Banking
di Gruppo, nella quale convergerà anche l’attuale struttura di Banca
Steinhauslin, sia di una Banca per
la Finanza
di Impresa, a partire dalla integrazione delle tre banche attualmente
esistenti (Mps Finance, Mps Merchant, Mps Bancaverde). Attraverso tali
operazioni, il Gruppo Mps si pone, in particolare, l’obiettivo di
raggiungere posizioni di leadership nazionale nei comparti interessati. Il
Gruppo opererà anche una razionalizzazione della propria presenza estera
(banche e filiali), procedendo nel tempo a dismettere attività non più
funzionali ma rafforzando anche la capacità di supporto alla piccola e
media impresa italiana sui mercati internazionali, mediante lo sviluppo di
alleanze e di presidi mirati nei mercati di maggiore interesse e potenzialità.
Sul lato dei costi si giungerà, attraverso interventi di riduzione delle
attività amministrative nelle strutture centrali e nelle reti, a un
contenimento dell’organico di circa 1.700 risorse; saranno anche ridotti i
costi amministrativi, in virtù di negoziazioni centralizzate per le
principali forniture di Gruppo, di interventi mirati sui consumi e
dell’effetto delle razionalizzazioni societarie. Lo sviluppo del Gruppo
secondo le linee guida indicate verrà supportato da una manovra di
rafforzamento della struttura patrimoniale, approvata simultaneamente al
Piano, che, attraverso un’emissione di titoli convertibili assimilabili a
capitale, per circa
700 M
.ni di Euro, metterà il Gruppo in condizioni di fronteggiare la crescita
prevista del business Nell’attuazione del Piano particolare attenzione sarà
dedicata allo sviluppo professionale delle risorse umane, considerate
elemento chiave per la realizzazione degli obiettivi annunciati, e nei
confronti delle quali verranno moltiplicati gli interventi formativi e
rafforzati i sistemi gestionali; in questo ambito particolare rilievo
assumerà il processo di recupero e riconversione di risorse da ruoli
amministrativi a ruoli commerciali. Le azioni delineate, in buone parte già
avviate, saranno attuate sulla base di un piano realizzativo integrato di
Gruppo. Il Piano Industriale verrà illustrato alla comunità finanziaria in
un incontro a Milano il prossimo 17 novembre.
CAPITALIA: IPOTESI DI
ACQUISIZIONE GRUPPO COFIRI
Roma, 13 novembre 2003 – In merito a indiscrezioni di stampa e a
dichiarazioni riportate da alcune agenzie relative a Cofiri, Capitalia rende
noto che in occasione della riunione di ieri del Consiglio di
Amministrazione convocata per approvare la relazione trimestrale al 30
settembre 2003, è stata sottoposta al Consiglio stesso l’ipotesi di
acquisizione del Gruppo Cofiri. Tale operazione prevede che Capitalia
acquisti il 100% di Cofiri ad un prezzo complessivo - salvo variazione in
seguito a due diligence - di € 145 milioni, con uno sconto del 37% sul
patrimonio netto contabile atteso di Cofiri al 31 dicembre 2003. Il Gruppo
Tosinvest (Famiglia Angelucci) e Fineldo S.p.a. (società facente capo a
Vittorio Merloni), attuali azionisti di Cofiri ciascuno con quote del 40%,
investiranno € 88 milioni complessivi (€ 44 milioni ciascuno), per
l’acquisto del 6% di Mcc (3% ciascuno), sulla base di un valore implicito
del 100% di Mcc pari a € 1.460 milioni. Tale valore, che corrisponde a
circa 2 volte il patrimonio netto, si confronta con una valutazione di €
1.200 milioni del giugno scorso in occasione della cessione di quote di Mcc
agli attuali azionisti. Gli stessi Gruppo Tosinvest e Fineldo hanno
manifestato il loro interesse ad investire € 28 milioni (€ 14 milioni
ciascuno), in fondi private equity di Mcc-sofipa Sgr. La struttura
dell’operazione consentirebbe a Capitalia di effettuare l’acquisizione
di Cofiri: -conservando gran parte delle risorse finanziarie all’interno
del Gruppo Capitalia; -allargando l’azionariato di Mcc a due importanti
realtà industriali italiane; -ricavando una importante plusvalenza, stimata
in € 49 milioni, dalla cessione di quote Mcc e rendendo non significativo
l’impatto dell’acquisizione sul Tier 1 ratio di Gruppo. Il piano di
razionalizzazione e ristrutturazione di Cofiri, successivo all’eventuale
completamento dell’operazione, non prevede alcuna integrazione con Mcc.
APPROVATI DAL CDA
BENETTON I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003 FATTURATO IN LIEVE CALO, UTILE
NETTO A 77 MILIONI DI EURO, UTILE NETTO NORMALIZZATO +19 PER CENTO
Ponzano, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Benetton
Group ha approvato i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio che
vedono il fatturato consolidato attestarsi a 1.382 milioni di euro, con un
incremento del 2,6 per cento dei volumi del settore abbigliamento. Il
risultato risente in particolare del minor apporto del fatturato dei marchi
dell’attrezzo sportivo (ceduti nel primo semestre dell’anno) e
dell’effetto cambi sulle divise del dollaro americano e dello yen, senza i
quali le vendite nette avrebbero segnato un risultato allineato ai primi
nove mesi dello scorso esercizio. L’utile consolidato normalizzato,
depurato dagli effetti degli oneri straordinari per l’adesione alla
sanatoria fiscale delle società italiane e per l’adeguamento ai valori
correnti di alcune attività relative alla gestione della rete commerciale
(che hanno inciso sui conti del primo semestre), si attesta nei nove mesi a
100 milioni di euro contro gli 84 del medesimo periodo dello scorso
esercizio (+19 per cento). Il margine lordo è pari a 597 milioni di euro
contro i 648 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, risentendo del già
citato andamento dei cambi, della cessione dell’attrezzo sportivo e di un
diverso mix di prodotto. Il risultato operativo è di 175 milioni di euro
nel periodo, con un miglioramento dell’incidenza sul fatturato al 12,7 per
cento (12,5 per cento nei primi nove mesi del 2002), grazie in particolare
alla riduzione delle spese generali e di struttura. Il risultato della
gestione ordinaria (pari al risultato operativo più gli oneri finanziari
netti e il saldo della gestione valutaria) si attesta a 160 milioni di euro,
con un netto miglioramento dell’incidenza sul fatturato (11,6 per cento)
rispetto ai primi nove mesi del 2002, grazie al positivo effetto delle
politiche di copertura in cambi e alle minori spese per interessi.
L’autofinanziamento ha un valore nei primi nove mesi dell’anno di 232
milioni di euro; l’indebitamento netto è pari a 659 milioni di euro
contro gli 810 milioni dei primi nove mesi del 2002 e i 613 milioni di euro
registrati il 31 dicembre del 2002. Per quanto riguarda il terzo trimestre
2003, i ricavi si attestano a 413 milioni di euro (460 milioni nel terzo
trimestre del 2002); il margine lordo industriale è pari al 44 per cento
del fatturato; l'utile netto cresce a 27 milioni di euro (24 milioni nel
terzo trimestre 2002). Al netto dell’impatto dell’effetto cambi e
tenendo conto della cessione del business dell’attrezzo sportivo, si
attendono per la fine dell’esercizio ricavi in linea con quelli conseguiti
nel 2002. Il gruppo prevede inoltre di chiudere l’esercizio corrente con
un utile normalizzato almeno in linea con i 128 milioni di euro
(normalizzati) realizzati nel 2002. Gli investimenti dell’anno sono
previsti sui livelli di quelli dell’esercizio precedente mentre
l’indebitamento netto è previsto in sostanziale diminuzione grazie anche
al cash flow generato nell’anno dalla cessione del settore sportivo.
MARIELLA BURANI FASHION
GROUP S.P.A. (MBFG) REPLICA CRESCITE A DOPPIA CIFRA PER I RISULTATI DEI NOVE
MESI 2003: RICAVI IN CRESCITA DEL 38,5% A € 279,8 MILIONI
Cavriago, 14 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mariella
Burani Fashion Group Spa ha approvato i risultati del terzo trimestre 2003
che evidenziano una crescita del fatturato del Gruppo per i primi nove mesi
dell’anno del 38,5% a € 279,8 milioni rispetto a € 201,9 milioni dello
stesso periodo del 2002. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) passa a € 31
milioni da 21,9 milioni dei nove mesi 2002 (+41,3%) con un’incidenza sul
fatturato dell’ 11,1%. Significativo l’aumento del Reddito Operativo (Ebit)
per i primi nove mesi del 2003 che passa a € 18,2 milioni da € 13,6
milioni del 2002 (+33,5%). Il Reddito della Gestione Corrente aumenta a €
13,4 milioni da €11,3 dello stesso periodo del 2002 ( +18,4%). Il Reddito
ante imposte aumenta a € 20,3 da € 8,8 milioni del 2002 (+131,3%). La
divisione abbigliamento ha contribuito in maniera consistente alla crescita
del fatturato consolidato per i primi nove mesi dell’anno 2003 con un
aumento delle vendite del 32,7% rispetto al corrispondente periodo del 2002.
La crescita del fatturato della divisione abbigliamento è stata determinata
sia dalla crescita organica, prevalentemente sostenuta dalle linee Mariella
Burani che dalla crescita esterna con il consolidamento di René Lezard Mode
Gmbh, società tedesca leader nell’abbigliamento di lusso, entrata nel
Gruppo a fine 2002 e consolidata a partire dal primo trimestre 2003.
Notevole l’aumento del fatturato nella divisione leather goods che ha
registrato per i primi nove mesi dell’anno una crescita del 56,5% rispetto
allo stesso periodo del 2002 grazie anche al consolidamento della Francesco
Biasia S.p.a. Società vicentina tra i maggiori produttori di borse ed
accessori in pelle del segmento “lusso accessibile” entrata nel Gruppo a
giugno 2003. La divisione leather goods ha visto un aumento a doppia cifra
delle vendite di Baldinini in Russia, Braccialini nel Far East, Biasia in
Usa a conferma dei buoni risultati della strategia di puntare sul
rafforzamento nei mercati di riferimento. Il fatturato originato dai marchi
propri è passato al 90% rispetto all’84,5% del corrispondente periodo
dell’anno precedente; in aumento anche le vendite generate dai canali
distributivi diretti (Dos, franchising e boutiques multimarca che acquistano
direttamente dagli showrooms del Gruppo) che sono passate al 62,3% del
fatturato consolidato di Gruppo (vs. 56,3% dei primi nove mesi 2002);
crescono anche le vendite all’estero (62,4% del fatturato consolidato vs.
56,5% dei primi nove mesi 2002), sospinte dalle vendite nei paesi della
Nuova Europa (Europa dell’Est e Russia) che oggi rappresentano circa il
13% del fatturato totale. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) al 30
settembre 2003 è pari a € 31 milioni e rappresenta una crescita del 41,3%
rispetto a € 21,9 milioni dei primi nove mesi 2002 portando l’incidenza
sul fatturato all’11,1% (10,8% nello stesso periodo dell’anno
precedente). Il miglioramento del margine operativo lordo è attribuibile
principalmente a: · una continua ottimizzazione delle risorse presenti
all’interno del Gruppo; · continua integrazione delle società acquisite
con importanti risparmi nei costi della produzione e distribuzione; ·
miglioramento del sales mix, con una maggiore contribuzione di prodotti e
canali distributivi più profittevoli; Il Risultato Operativo (Ebit) al 30
settembre 2003 è pari a € 18,2 milioni in forte crescita (+33,5%)
rispetto a € 13,6 milioni del corrispondente periodo del 2002 e
rappresenta il 6,5% del fatturato consolidato del periodo (vs. 6,8% dei
primi nove mesi del 2002). Il Reddito ante imposte nei primi nove mesi del
2003 registra un consistente incremento passando a € 20,3 milioni dei
primi nove mesi del 2003 da € 8,8 milioni dello stesso periodo del 2002
(+131,3%). Outlook 2003 L’andamento positivo delle vendite
Primavera/estate 2003 e il sell out della stagione in corso consentono al
Gruppo di confermare una crescita a doppia cifra del fatturato per il 2003
con un aumento più che proporzionale dei risultati operativi.
CDA ART'E': IN CRESCITA
FATTURATO E MOL DEI PRIMI NOVE MESI FATTURATO CONSOLIDATO DEI PRIMI NOVE
MESI DELL’ANNO: 40,6 MILIONI DI EURO (+38%)
Villanova di Castenaso, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione
di Art'e', si è riunito ieri sotto la presidenza di Marilena Ferrari per
esaminare e approvare la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Il
Gruppo è leader in Italia nel settore dell'editoria di pregio con il
marchio Fmr e dell'arte contemporanea con il marchio Ta Matete. Il fatturato
consolidato dei primi nove mesi dell’esercizio in corso è stato pari a
40,6 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto ai 29,5 milioni
dell’omologo periodo dell’anno precedente. Tale importante risultato è
stato raggiunto grazie al consolidamento dei risultati di Fmr e alle
sinergie derivanti dall’integrazione tra Art’è e Fmr, legate alla messa
in comune di asset quali la base clienti, i cataloghi prodotti e il
portafoglio marchi. Forte incremento al 30/09/03 anche del margine operativo
lordo a livello consolidato, che ha raggiunto i 2,8 milioni di euro circa,
in aumento del 47% rispetto al dato di 1,9 milioni di euro dello stesso
periodo dello scorso esercizio. Nei primi nove mesi del 2003 e sempre a
livello consolidato, il reddito operativo è stato pari a –1,9 milioni di
euro (-0,4 milioni al 30/09/02), mentre il risultato ante imposte è stato
pari a –2,5 milioni (–1,7 milioni al 30/9/02). In questa prima fase
dell'anno gli indicatori di redditività hanno infatti scontato costi e
investimenti a carattere non ricorrente relativi in particolare al processo
di integrazione con Fmr, e all’informatizzazione del Gruppo. Nel terzo
trimestre 2003 il fatturato consolidato è stato pari a 12,1 milioni di euro
mentre il margine operativo lordo si è attestato a circa 300 mila euro.
L’andamento del quarter in esame, che ha registrato una crescita in
relativo rallentamento rispetto al primo e secondo trimestre, risente di
fattori congiunturali non legati alla potenzialità reddituale del mercato
di riferimento. Nel mese di ottobre Art’è registra un sensibile aumento
della raccolta ordini della Capogruppo Art’è Spa con risultati superiori
alle attese per ricavi pari a 7,2 milioni di euro, in progresso del 27%
sull’ottobre 2002. “Nel terzo trimestre è stato portato a termine un
importante ciclo di investimenti che ha finalizzato le sinergie dopo
l’acquisizione di Fmr con ottimizzazioni di efficienza e l’accentramento
delle attività editoriali in Fmr, quelle distributive in Art’è e il
pieno sfruttamento degli asset in comune - ha dichiarato Marilena Ferrari,
Presidente di Art’e’ S.p.a. – Il mese di ottobre registra un buon
livello di performance, con una raccolta ordini in sensibile aumento. Alla
luce di tali risultati, prevediamo che l'anno si chiuda con Mol e reddito
ante imposte in crescita rispetto allo scorso esercizio”. Il fatturato dei
primi nove mesi della Capogruppo Art’e’ S.p.a. È stato pari a 35,9
milioni di euro, in crescita del 26% rispetto al 2002, mentre il Mol ha
raggiunto i 2,7 milioni di euro rispetto ai 2,3 milioni dello stesso periodo
dello scorso esercizio.
La Posizione Finanziaria
Netta del Gruppo al 30 settembre 2003 è passata da
3,7 a
–2,7 milioni di euro. Tale cambiamento è dovuto in parte all’incremento
degli investimenti (2,3 milioni di euro) che il Gruppo ha sostenuto nel
trimestre per l’integrazione di Fmr, in parte alla dinamica dei crediti di
imposta indiretta. Le attese per fine esercizio sono di ritornare a una
posizione finanziaria netta positiva.
GRUPPO CREMONINI: NEI
PRIMI NOVE MESI DEL 2003 RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 1.339,3 MILIONI DI EURO
(+12,7%), EBITDA +11,4% , EBIT +22,9% UTILE ANTE IMPOSTE PARI A 52,9 MILIONI
DI EURO (+298,9%).
Castelvetro di Modena, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di
Cremonini S.p.a. Ha approvato ieri a Castelvetro di Modena la relazione
trimestrale al 30/9/2003, che ha evidenziato risultati positivi, confermando
il trend di crescita del primo semestre. Nei primi nove mesi del 2003, i
ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.339,3 milioni di
Euro, in crescita del 12,7% rispetto ai 1.188,5 milioni di Euro dello stesso
periodo del 2002. L’ebitda, nel periodo in esame, si è attestato a 92,3
milioni di Euro, facendo registrare un incremento dell’11,4% a fronte
degli 82,8 milioni di Euro del 2002, mentre L’ebit è cresciuto del 22,9
%, raggiungendo i 52,5 milioni di Euro, rispetto ai 42,7 milioni di Euro del
2002. Il risultato della gestione caratteristica, pari a 34,6 milioni di
Euro, è cresciuto del 94,1% rispetto ai 17,9 milioni di Euro del 2002.
L’utile consolidato ante imposte del Gruppo, nei primi nove mesi del
2003, ha
raggiunto i 52,9 milioni di Euro, rispetto ai 13,3 milioni di Euro del 2002
(+298,9%). Si evidenzia che l’utile consolidato ante imposte del Gruppo,
al netto di tutte le componenti straordinarie (tra cui gli effetti
dell’operazione sul capitale di Marr Spa), è stato pari a 23,9 milioni di
Euro in aumento di circa il 50% rispetto allo stesso periodo del 2002. Tale
risultato conferma il positivo andamento della gestione ordinaria del
Gruppo. Anche la posizione finanziaria netta migliora di 83,1 milioni di
Euro, passando da 553,6 milioni di Euro del 30/9/2002 a 470,5 milioni di
Euro del 30/9/2003. Tutti e tre i settori di attività del Gruppo hanno
registrato, nel periodo in esame, performance di rilievo. In particolare: ·
Il settore della produzione ha registrato ricavi totali per 625,2 milioni di
Euro, in crescita del 12,7% rispetto ai 554,8 milioni di Euro dei primi nove
mesi del 2002. L’ebitda si è attestato a 37,9 milioni di Euro (+ 14,7%),
mentre l’Ebit ha raggiunto i 15,9 milioni di Euro (+ 30,7% ). · I ricavi
del settore distribuzione, pari a 579,5 milioni di Euro, sono risultati in
crescita del 12,8% rispetto ai 513,7 milioni di Euro del 2002. L’ebitda si
è attestato a 37,7 milioni di Euro (+ 5,5%) mentre l’Ebit è stato pari a
30,7 milioni di Euro (+ 16,3%). · Il settore della ristorazione ha
registrato un incremento dei ricavi del 24,6% attestandosi a 176,5 milioni
di Euro, contro i 141,6 milioni di Euro dello stesso periodo dell’anno
precedente. L’ebitda è stato pari a 17,8 milioni di Euro (+15,6%), mentre
l’Ebit ha raggiunto i 10,5 milioni di Euro, in crescita del 4,6% rispetto
al 2002. Nel 3° trimestre 2003, i ricavi totali consolidati del Gruppo
Cremonini sono stati pari a 516,0 milioni di Euro, in crescita del 15,1%
rispetto ai 448,4 milioni di Euro del 3° trimestre 2002. L’ebitda ha
raggiunto i 40,5 milioni di Euro (+ 10,1%), a fronte dei 36,8 milioni di
Euro del 3° trimestre 2002, mentre L’ebit è cresciuto del 13,1%
raggiungendo i 26,2 milioni di Euro ( 23,2 milioni di Euro nel 3° trimestre
2002). L’utile ante imposte nel trimestre è stato pari a 15,9 milioni di
Euro (+24,4%), a fronte dei 12,7 milioni di Euro del 2° trimestre 2002.
Questi, in sintesi, i principali dati contenuti nella relazione trimestrale
al 30/9/2003, approvata oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di
Amministrazione di Cremonini S.p.a.. Cremonini, con oltre 4.850 dipendenti,
è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree
di business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il
Gruppo, con ricavi totali per 1.589,3 milioni di Euro nel 2002, è leader
assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a
base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al
foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza
rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in
Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef
Express).
OLIDATA CON UN 3,39% DI
UTILE ANTE IMPOSTE RISPETTO AD UN 2,72% DELLO STESSO PERIODO DEL 2002
CONTRASTA L’ANDAMENTO NEGATIVO DEL MERCATO
Pievesestina di Cesena 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di
Olidata Spa ha approvato la relazione sul terzo trimestre del 2003. Il
periodo caratterizzato tradizionalmente da bassa domanda ed in presenza di
una accentuata stagnazione di mercato ha prodotto un ulteriore calo del
fatturato della società in termini percentuali: -25,98%. La rilevanza
percentuale dell’utile ante imposte comunque è cresciuta rispetto ai
primi nove mesi del 2002 dello 0,56%, dichiarando con il suo 3,39% un valore
di € 3,891 milioni. Nel terzo trimestre si è completata la fase di
ristrutturazione del business di Olidata Spa e il Cda esprime che possa
essersi trovato il corretto punto di equilibrio tra redditività e
fatturato. In questo periodo, anche se penalizzante in termini di crescita
si sono in ogni modo evidenziate importanti novità nell’ambito del
miglioramento della struttura finanziaria della società con il
conseguimento di obiettivi preposti e cioè: riduzione ulteriore
dell’indebitamento; riduzione dell’onerosità finanziaria; riduzione dei
tempi medi d’incasso. L’indebitamento, pari a € 20,737 mln, è
ulteriormente sceso rispetto ai 51,882 mln di inizio anno e ai € 36,775
mln del 30/09/2002, per effetto del miglioramento dei tempi medi di incasso:
la durata media dei crediti commerciali risulta essere a fine periodo di 93
gg contro i 122 del medesimo periodo del 2002. Il decremento dei crediti
commerciali ha significativamente contribuito a migliorare il cash flow,
dove la liquidità generata dalla gestione reddituale ha prodotto un valore
di € 31,165 mln contro i € 18,896 mln del 2002. Del miglioramento
finanziario fa eco l’indice di liquidità primaria, il cui valore si
perfeziona del 3,97%, del grado di autonomia finanziaria così pure del
rapporto di indebitamento diretto. L’incidenza dell’onerosità
finanziaria sul fatturato è diminuita all’1,07% contribuendo così a
determinare un risultato ante imposte di € 3,891 mln, superiore in termini
percentuale dello 0,56% rispetto a quanto prodotto nel medesimo periodo del
2002. Pertanto, anche se in questo ultimo terzo trimestre le vendite hanno
raggiunto un valore pari a € 114.667.379,58 , si è potuto comunque
conseguire dei buoni risultati in termini di margine operativo lordo, pari
ad € 6,411 mln ed equivalente al 5,59% del totale dei ricavi di vendita,
di reddito operativo, pari ad € 5,467 mln e di utile ante imposte pari ad
€ 3,891 mln, equivalenti rispettivamente al 4,77% e al 3,39% del
fatturato. La flessione sui margini di contribuzione della gestione
caratteristica si riflette anche sugli indici di redditività: Roi pari al
5,46%, Ros pari al 4,77% e Roe pari al 9,16%. Obiettivo del Consiglio di
Amministrazione è di confermare per fine esercizio 2003 gli utili, in
termini di valore, già conseguiti nell’anno 2002 pur in presenza di un
calo di fatturato.
ACSM SPA, APPROVATA
LA TRIMESTRALE AL
30 SETTEMBRE IN FORTE CRESCITA RICAVI (+32%) E MARGINE OPERATIVO LORDO
(+14%)
Como 14 novembre 2003 - – Il consiglio di amministrazione di Acsm spa,
ieri, ha approvato
la Relazione Trimestrale
al 30 settembre 2003. La situazione consolidata al termine del terzo
trimestre 2003 presenta un netto miglioramento del fatturato rispetto al
corrispondente periodo del 2002. Le nuove gestioni acquisite dal settore gas
nel secondo semestre dello scorso esercizio - unitamente al conferimento nel
Gruppo, da parte dell’azienda municipalizzata di Erba (Asme spa), del ramo
d’azienda relativo alla vendita di gas - sono fra le principali
motivazioni della crescita registrata dal valore consolidato della
produzione che risulta pari a €/000
65.149, in
aumento del 39% circa rispetto al
2002. In
particolare, i ricavi delle vendite e delle prestazioni passano da €/000
42.523 a
€/000 56.127, con un incremento rispetto al 2002 del 32% circa. La
gestione operativa dei primi tre trimestri 2003 evidenzia a sua volta un
utile lordo pari a €/000
12.841, in
incremento del 14% circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio
precedente (€/000 11.247). Il margine operativo netto, che include come
nell’esercizio precedente significativi ammortamenti legati agli
investimenti completati negli anni precedenti, risulta in aumento del 15%
circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio 2002 ed ammonta a
€/000 6.609 contro €/000 5.725 del precedente esercizio. Al termine del
terzo trimestre, il Gruppo Acsm presenta un utile consolidato ante imposte
di €/000
4.620, in
aumento di circa il 9% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio
precedente, che riportava un utile ante imposte pari a €/000 4.261. Pur
rimanendo significativa, la crescita registrata al termine del terzo
trimestre 2003 risulta attenuata rispetto a quanto rilevato nei primi due
trimestri di questo esercizio. Le motivazioni sono dovute sia al fattore
stagionale (riduzione dei consumi di gas nel trimestre estivo) sia al fatto
che nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente erano già
inclusi i ricavi derivanti dalle nuove gestioni del servizio gas 2002.
L’utile netto del gruppo al 30 settembre 2003, dopo le detrazioni per
imposte e per quota di utile degli azionisti di minoranza, risulta pari a
€/000
2.046 in
incremento del 7% circa rispetto al corrispondente periodo del 2002. Nel
complesso, risente in modo significativo (0,62% sui ricavi consolidati)
degli oneri straordinari legati al progetto di fusione con Bergamo Ambiente
e Servizi S.p.a. E spesati nell’esercizio a seguito del mancato
perfezionamento dell’operazione. Ha commentato il direttore generale di
Acsm spa, Enrico Poliero: "L’andamento della gestione al termine del
terzo trimestre 2003 conferma la capacità dell’azienda di migliorare
tutti i principali indicatori pur dovendo scontare la stagionalità avversa
che, tradizionalmente, caratterizza il settore gas nel trimestre
luglio-settembre". "In particolare – ha aggiunto Poliero -, in
decisa controtendenza rispetto agli ultimi anni, è confermato l’ormai
raggiunto equilibrio tra i flussi di cassa generati dalle attività di
esercizio e quelli destinati a finanziare gli investimenti ordinari; è
confermato anche il miglioramento dei principali indici finalizzati a
misurare la redditività sul capitale investito".
BANCHE ARRIVA DA LUNEDI’ 17
L’ELENCO DEI TITOLI A BASSO RISCHIO E A BASSO RENDIMENTO SERVIRA’ AD
ORIENTARE I RISPARMIATORI
Roma, 14 novembre 2003 - Un elenco di titoli a basso rischio e a basso
rendimento per informare in maniera chiara e comprensibile i risparmiatori
sul livello di rischio e di rendimento collegato all’investimento in
titoli. Sarà consultabile gratuitamente su internet a partire da sabato 15
novembre e nelle banche che aderiscono all’iniziativa – dove il cliente
potrà chiedere le informazioni - da lunedì 17. Sempre da lunedì saranno
disponibili anche nuove e più chiare informazioni sulle obbligazioni
bancarie subordinate e strutturate. È il primo tassello di una più
generale campagna di informazione per rendere i risparmiatori pienamente
consapevoli dei livelli di rischio dei prodotti finanziari dai più semplici
ai più complessi. E soprattutto del fatto che ad un alto tasso di interesse
corrisponde, di norma, un alto rischio. L’elenco dei titoli a basso
rischio e a basso rendimento sarà disponibile sul sito www.Pattichiari.it e
sui siti delle banche che aderiscono all’iniziativa, dove il cliente può
consultarlo prima di acquistare un titolo. Negli ordini di acquisto,
inoltre, sarà esplicitamente indicato se il titolo fa parte dell’elenco.
E, se a distanza di tempo il titolo dovesse uscirne, la banca lo comunicherà
al cliente (alla prima comunicazione periodica in caso di modesto
cambiamento delle condizioni, entro due giorni se la nuova situazione è
sensibilmente diversa da quella iniziale). Con l’elenco dei titoli a basso
rischio e dunque a basso rendimento – una iniziativa unica in Europa nel
suo genere – e le Informazioni chiare sulle obbligazioni strutturate,
arriva alla sua seconda tappa - dopo Faro, il trova-bancomat via telefono o
internet già attivo dal 15 ottobre e che ha già registrato oltre 40 mila
richieste – Pattichiari, il progetto delle banche italiane per migliorare
i rapporti con i clienti. Obbligazioni A Basso Rischio E A Basso Rendimento
- Cos’è l’elenco È una lista di oltre 900 titoli di Stato e
obbligazioni, a basso rischio, selezionate fra quelle in circolazione sulla
base di livelli particolarmente prudenti di rischio. In questo modo i
risparmiatori possono ottenere, gratuitamente e con semplicità, le
principali informazioni finanziarie che le banche stesse utilizzano nelle
scelte di investimento. Come funziona l’elenco L’elenco è realizzato
sulla base di informazioni ufficiali e principi riconosciuti dalle autorità
di vigilanza internazionali. I titoli sono cioè selezionati sulla base dei
due parametri di rischio fondamentali: il rischio di mancato rimborso
(misurato dal “rating”, l’indicatore accettato in tutto ilo mondo) e
il rischio di una perdita di valore sul mercato (“Valore a rischio”,
Var, che sta ad indicare la potenziale perdita per il risparmiatore se vende
il titolo prima della scadenza). Per entrambi i parametri sono state
definite soglie molto cautelative.ഊQuali titoli sono nell’elenco Per
essere inseriti nell’elenco i titoli devono avere le seguenti
caratteristiche: · essere denominati in euro; · essere emessi in uno dei
30 paesi dell’Ocse e quotati nei mercati ufficiali di questi stessi paesi;
· avere un rating elevato, almeno pari ad A- (e quindi: Aaa, Aa+, Aa, Aa-,
A+, A e A-) da parte di una delle tre principali agenzie di rating
internazionali (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Rating); · aver
dimostrato nel tempo oscillazioni di prezzo molto contenute e quindi avere
una probabilità molto bassa di subire significative variazioni negative di
valore (secondo il metodo del Var, devono presentare il rischio di una
riduzione di valore inferiore all’1% su base settimanale); · avere una
struttura finanziaria non complessa (sono quindi escluse le obbligazioni
strutturate). Se anche solo uno di questi cinque criteri non è rispettato,
il titolo non viene inserito nell’elenco. Se i parametri non sono più
rispettati il titolo viene escluso dall’elenco. Cosa succederà allo
sportello? Il cliente riceverà le informazioni relative alle funzioni e
alle caratteristiche dell’elenco delle obbligazioni a basso
rischio-rendimento. Al momento della raccolta dell’ordine il cliente è
informato per iscritto che l’obbligazione acquistata è, in quel momento,
compresa nell’elenco ma che in futuro potrà uscirne. Nel caso in cui
l’acquisto di titoli comporti maggiori oneri di negoziazione il cliente
verrà informato (negoziazione per mercati esteri). La lista viene
aggiornata ogni giorno. Se un titolo dovesse uscirne, la banca lo indicherà
al cliente alla prima comunicazione periodica in caso di modesto cambiamento
delle condizioni (per modesta variazione si intende, Bbb per il rischio di
credito e fino a 0,625% per il rischio di mercato, Var). Oltre tale soglia
la banca farà una comunicazione ad hoc entro due giorni. Gli oltre 900
titoli presenti nell’elenco sono, indicativamente, per un terzo titoli con
rating Aaa, per un terzo con Aa e per un terzo con A. La certificazione
L’insieme delle regole procedurali, organizzative e comunicazionali che le
banche devono seguire sono raccolte in un apposito protocollo di
certificazione. Il rispetto di queste regole da parte della banca – così
come avviene per tutte le iniziative di Pattichiari - sarà verificato da un
ente di certificazione esterno. Solo le banche che ottengono la
certificazione potranno esporre il marchio “Pattichiari” su questa
iniziativa. Informazioni Chiare Su Obbligazioni Bancarie Strutturate E
Subordinate - Il 15 novembre parte anche un’altra iniziativa di Patti
Chiari, che mira ad offrire al risparmiatore che investe in strumenti
finanziari complessi informazioni chiare sulle obbligazioni bancarie
strutturate (titoli costituiti da una obbligazione e da una o più
componenti definite "derivative", cioè contratti di acquisto e/o
vendita di strumenti finanziari quali indici, azioni o valute) e subordinate
(che in caso di insolvenza vengono rimborsate solo dopo il rimborso degli
altri debiti non subordinati dell’emittente). L’obiettivo di questa
iniziativa è quello di aumentare la comprensibilità e quindi la
consapevolezza delle scelte anche per un investitore più esperto che
sceglie strumenti con strutture più complesse. Grazie a questa iniziativa i
Fogli informativi saranno redatti secondo standard di elevata comprensibilità
e chiarezza e saranno accompagnati da una Nota integrativa, che contiene una
serie di “Avvertenze per l’uso” e una Tabella che permette di
confrontare facilmente il rendimento e il rischio rispetto a un titolo
tradizionale. Con questa iniziativa le informazioni saranno dunque più
chiare e sempre più confrontabili, soprattutto sotto il profilo del
rischio.
BANCA INTESA: SARANNO
QUOTATE SUL MOT LE OBBLIGAZIONI STRUTTURATE. AUMENTA COSI'
LA CONSAPEVOLEZZA DEI
CLIENTI E
LA TRASPARENZA DELLA
BANCA
Milano, 14 novembre 2003 - Banca Intesa leader di mercato in Italia nel
settore delle obbligazioni strutturate per volumi collocati presso la
propria clientela retail (nel 2003 circa 7 miliardi di euro), ha deciso di
quotare sul Mot (mercato regolamentato di Borsa Italiana) tutte le
obbligazioni strutturate emesse dal 1° gennaio 2003 e quelle di nuova
emissione per il futuro. La decisione si inquadra in una più ampia azione
sul comparto dei titoli obbligazionari che ha visto
la Banca
in prima linea su una serie iniziative volte ad aumentare il grado di
consapevolezza dei propri clienti nelle scelte di investimento attraverso
azioni mirate ad aumentare ulteriormente la trasparenza nelle negoziazioni e
facilitare la scelta dei prodotti più adatti ai diversi profili di rischio
(es.: sospensione della vendita di qualsiasi titolo obbligazionario
corporate senza rating da parte dalle filiali del Gruppo Intesa). La
quotazione sul Mot in via continuativa, garantirà al cliente che intendesse
liquidare il suo investimento sul mercato secondario la conoscenza dei
prezzi che si formano in base alla domanda/offerta sul mercato. Inoltre per
garantire la liquidità e la formazione del prezzo Banca Intesa agirà in
qualità di specialista. Ciò aumenterà ulteriormente la trasparenza del
mercato e la possibilità per i clienti di Banca Intesa di avere sempre un
prezzo di vendita a prescindere dal volume negoziato. Banca Intesa porterà
sul Mot tutti i prodotti emessi dal Gennaio 2003 (“Inflazione Europea”,
“Cocktail”, “Skilift”, “Slalom”, “Schermo Totale”, “Tripla
Dimensione”, “Super Strike”, “Schermo Totale Giugno
2003”
, “Cocktail Giugno
2003”
, “Golden Goal”, “Schermo Totale Italia Ottobre
2003”
, Golden Goal Novembre
2003”
, “Schermo Totale Italia Novembre
2003”
) e tutti quelli che verranno emessi nel futuro. In questo momento Banca
Intesa ha in corso due collocamenti, che saranno aperti fino al 19 dicembre.
Le due emissioni sono: - “Schermo Totale Italia Novembre
2003”
, che offre una cedola annua pari all’inflazione italiana (indice prezzi
al consumo famiglie operai e impiegati) più una cedola garantita dello 0,7%
lordo annuo, durata 5 anni. - "Golden goal novembre
2003”
, che offre cedole garantite per i primi due anni del 5,5% lordo annuo e
cedole premio indicizzate ad un paniere di 20 azioni internazionali in
settori economici diversificati con una durata che può oscillare da
3 a
5 anni. In caso si verifichi l’evento che almeno 19 di questi titoli al
terzo, quarto o quinto anno sia uguale o superiore rispetto al valore
iniziale, il cliente avrà il rimborso anticipato al terzo anno con una
cedola premio del 5,5% lordo, ovvero al quarto anno con una cedola premio
dell’11% lordo ovvero al quinto anno con una cedola premio del 16,5%
lordo. In caso non si verifichi l’evento, al quinto anno il cliente
riscuoterà una cedola minima garantita dell’1,75% (che porta quindi il
rendimento minimo garantito dell’obbligazione al 2,61% lordo annuo). La
banca prevede di presentare i primi prospetti informativi per la quotazione
entro fine anno ed essere poi presente sul mercato trascorsi i tempi tecnici
di approvazione. In attesa della quotazione sul Mot, tutte le obbligazioni
continueranno ad essere negoziabili sul sistema interno della Banca Intesa,
Rex, sia per quelle già emesse sia in futuro nel periodo tra la fine del
collocamento e la quotazione sul mercato ufficiale (di norma 3-4 mesi). Il
mercato Mot ad oggi ha un volume di scambi di circa 8 miliardi euro da
gennaio a novembre 2003 di cui solo 2 circa relativi a emissioni di banche
commerciali. Il totale dei bond quotati sul Mot emessi da banche commerciali
è pari a circa 19 miliardi di euro, ammontare che aumenterà quindi del 36%
grazie alla quotazione dei titoli di Banca Intesa.
LLOYD ADRIATICO LANCIA
“NEVE SICURA”
LA POLIZZA INCLUDE
LE COPERTURE INFORTUNI, ASSISTENZA, RESPONSABILITÀ CIVILE E TUTELA LEGALE.
LA SOLUZIONE MODULARE
CONSENTE DI ASSICURARSI PER UN SOLO WEEK-END, PER L’INTERA SETTIMANA
BIANCA O PER TUTTO L’ANNO.
Milano, 14 novembre 2003 - Neve Sicura è la nuova polizza del Lloyd
Adriatico che protegge gli appassionati della neve in tutte le situazioni
che possono verificarsi nella pratica dello sci (alpino, fondo, snowboard)
ed è valida in tutta l’Europa. Il tema della sicurezza sulle piste da sci
- di anno in anno sempre più frequentate - ritorna d’attualità ad ogni
avvio di stagione ed è sempre più sentito da chi pratica tali sport; gli
incidenti e gli infortuni sulle piste da sci – purtroppo sempre numerosi
– hanno posto in evidenza la necessità di maggiore sicurezza ed hanno
sensibilizzato il pubblico sulla responsabilità civile per i danni
provocati a terzi. La completezza delle garanzie assicurative di Neve Sicura
e, nell’ambito dell’assistenza, la ricchezza dei contenuti, ne fanno un
prodotto unico sul mercato. Neve sicura sarà disponibile in Agenzia dal 1°
dicembre 2003. Si tratta di un prodotto “a pacchetto” comprendente le
garanzie Infortuni, Responsabilità Civile, Tutela legale ed Assistenza, che
si adatta facilmente alle varie esigenze dello sciatore. Sono infatti
previste durate e tariffe differenziate per il weekend (3 giorni), la
settimana bianca (7 giorni), l’intero anno. I costi sono i seguenti: 20
Euro per il weekend (3 gg) - Sconti del 10% per gruppi di almeno 3 persone.
30 Euro per la settimana bianca (7 gg) - Sconti del 10% per gruppi di almeno
3 persone. 120 Euro per l’anno intero - Sconti del 10% per gruppi di
almeno 3 persone. La polizza si articola in diverse coperture: Infortuni –
copre le spese mediche di primo soccorso, le spese in caso di ricovero in
Istituti di cura pubblici o privati con o senza intervento chirurgico, e in
più l’indennizzo per invalidità permanente conseguente a infortunio
sciistico (con possibilità di anticipo sull’indennizzo) e la copertura
caso morte a favore dei beneficiari designati. Responsabilità Civile –
protegge dalle conseguenze economiche dei danni arrecati ad altre persone
durante l’attività sciistica. Tutela legale – garantisce il pagamento
degli oneri per spese giudiziali e stragiudiziali in caso di sinistro
avvenuto durante la pratica dello sci. Assistenza 24 ore su 24 –
Consulenza medica telefonica; trasferimento e rientro sanitario della
persona infortunata; trasporto con ambulanza e/o elicottero; rientro
dell’infortunato con autista; ricerca di centri di Alta Specializzazione;
assistenza ai minori a seguito di infortunio da sci del genitore
accompagnatore; servizi utili prima e durante il soggiorno in montagna
(bollettino della neve, informazioni su indirizzi e numeri telefonici delle
Aziende di Promozione Turistica dei comprensori sciistici, ecc.); rimborso
dello skipass per mancato innevamento; rimborso dello skipass e delle
lezioni di sci non fruite a seguito di infortunio.
MILANO: 424 MILA EURO PER
FAR CRESCERE LE PERIFERIE 24 LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO E
OTTENUTO FORMAZIONE, ASSISTENZA E CONTRIBUTI PER NUOVE IDEE IMPRENDITORIALI:
SONO GIÀ NATI 50 NUOVI POSTI DI LAVORO
Milano, 14 novembre 2003 - Far crescere l’impresa di periferia. Grazie a
un’azione di sviluppo locale attraverso il sostegno economico-finanziario,
formativo e di assistenza a favore delle nuove imprese operanti nelle zone
disagiate nella periferia della metropoli, promossa dalla Camera di
Commercio di Milano e dal Comune di Milano, in collaborazione con Formaper,
azienda speciale della Camera di Commercio. Le 24 selezionate hanno ottenuto
circa 424 mila di contributo a fondo perduto. Il bando è stato aperto dal
15 luglio 2002 ed è scaduto il 21 ottobre 2002: hanno partecipato in 129.
Chi in periferia ha beneficiato del contributo? 24 tra i soggetti più
disparati: dall’agenzia specializzata in allestimento vetrine che propone
tecnologie hardware e software per la loro progettazione, all’elettrauto
che vuole utilizzare strumenti eco-compatibili; dall’impresa di ceramiche
che vuole offrire corsi di formazione per il recupero delle attività
artigianali del quartiere, all’azienda di rilevazione dati diagnostici e
ambientali (temperatura, ultrasuoni, fumi, etc.) che influenzano il
benessere fisico, che chiede l’utilizzo di sistemi innovativi. Ed ancora
imprese di articoli ortopedici e sanitari, imprese che offrono visite
mediche specialistiche anche a domicilio, oppure E-learning attraverso
l’opera prevalente di soggetti disabili. Le 24 aziende hanno incrementato
l’occupazione in media di 2 unità. E’ emerso durante il convegno
“Cresce l’azienda, cresce la città – nuove imprese e sviluppo del
territorio” tenutosi oggi in Camera di Commercio di Milano. "Siamo
convinti - ha dichiarato Renato Borghi, presidente di Formaper, azienda
speciale della Camera di commercio di Milano - che ci sia una stretta
connessione tra competitività imprenditoriale diffusa e sviluppo
equilibrato del territorio. E' importante aiutare le imprese con contributi
ma anche con la formazione e l'assistenza. Ecco perché bisogna puntare
sulle imprese, soprattutto le più giovani, per renderle un fattore di
sviluppo e di crescita per tutti. Partendo con il Comune dalla periferia”.
“Questa iniziativa - ha dichiarato Tiziana Maiolo, assessore politiche
sociali del Comune di Milano - rientra nel più ampio lavoro svolto dall’
ufficio sostegno dell’ imprenditoria nelle aree depresse di Milano. Le
nostre aree periferiche non sono tra le peggiori, ma per gran parte sono
cadute nella trappola della mono funzionalità e si sono popolate di
quartieri dormitorio. Bisogna sviluppare dinamismo, nuovi servizi, nuove
società per sviluppare nell’ ottica europea un tipo di città in cui si
realizzi l’ incontro, lo scambio e l’ integrazione funzionale. Le
periferie non hanno un problema architettonico, ma soprattutto
socio-economico. Il nostro ufficio ha dal ’99 creato 350 posti di lavoro
aprendo 28 nuove aziende e sostenendo 142 già esistenti. Abbiamo puntato
soprattutto sui giovani imprenditori, perché spesso privi di soldi ma
ricchi di idee. Dopo l’entusiasmante esperienza dell’ incubatore del
politecnico che ha dato un impiego a 100 brillanti giovani in 12 nuove
imprese, promuoveremo l’incubatore per giovani che operano nel campo della
moda”. Il progetto: tra le 129 domande di partecipazione al progetto, sono
state selezionate le 30 migliori, i cui imprenditori hanno partecipato a un
corso di formazione di 16 ore con l’obiettivo di redigere il piano di
investimento, hanno avuto 15 ore di assistenza personalizzata in cui hanno
prodotto con un esperto il piano di investimento. Le 24 scelte sulla base
del business plan elaborato sono state assistite su temi gestionali
(marketing, contrattualistica, aspetti amministrativi e hanno ricevuto un
contributo. I settori: delle 24 aziende ammesse e finanziate, 13
appartengono al settore dei servizi, 8 al settore del commercio, 2 al
settore artigianato e 1 al settore dell’industria. In quali quartieri - 4
aziende hanno avviato l’attività nel quartiere Lorenteggio-giambellino; 5
nel quartiere San Siro; 2 nel quartiere Cagnola-villapizzone; 2 nel
quartiere Bovisa; 2 nel quartiere Corvetto; 2 nel quartiere Calvairate; 1 a:
Spaventa, Stadera, Riguarda, Barona, Bruzzano-comasina, Lambrate-ortica e
Gratosoglio. Gli investimenti richiesti dalle 24 aziende ammesse ammontano
complessivamente a € 905.256,21, dei quali € 874.668,59 sono risultati
am missibili al finanziamento, per l’erogazione di un contributo a fondo
perduto complessivamente pari a € 423.355,26. I soggetti beneficiari e gli
aspetti innovativi d’investimento - Arte Vetrinistica Sas di Polga Pietro,
allestimento decorativo di vetrine: tecnologie hardware e software per la
progettazione delle vetrine. Caresmed Srl, promozione e distribuzione di
apparecchiature per la diagnostica medicale e somministrazione di servizi
collegati: ecografo portatile. Carrozzeria Le mans e Valido Srl, officina
riparazione ed elettrauto: acquisizione ed utilizzo di strumenti
eco-compatibili tipo tintometro con vernice all’acqua; lampada ad
infrarossi, etc. Ceramiche Milesi, produzione di manufatti artistici e
complementi di arredo; corsi di formazione per il recupero delle attività
artigianali.Deamaltea Srl, corsi di formazione e assistenza all'azienda
nell'area finanziamenti. Edizione Evi Comunicare 2001, Pubblicazione del
Magazine "Comunicare" e organizzazione eventi. Efarm Group,
software per l'archiviazione di immagini digitali e servizi di e-design. Fce
Srl, impianti elettrici e sistemi di allarme. Hm & C Milano Srl,
organizzazione e gestione archivi on lini, creazione e gestione siti. Magapi@,
realizzazione di opere d'arte ed eventi multimediali, realizzazione di
programmi radiofonici e televisivi culturali. Orologioweb Srl, acquisto e
scambio di orologeria e oreficeria sul web, banca dati orologi
smarriti/rubati. Sitel Telematica Srl, vendita e consulenza nel settore
delle telecomunicazioni, servizi di telemarketing. Sole Cooperativa Sociale
arl- Soluzioni Organizzative per il Lavoro e l’Empowerment, servizi
informatici attraverso l’opera prevalente di soggetti disabili: tecnologie
relative all’E-learning; sviluppo sito web; hardware e software. Sophie
Srl, sviluppo prodotti Web e di un portale per il quartiere Bovisa. S.o.s.s.-
Sanitaria Ortopedia San Siro Srl, vendita al dettaglio di articoli
ortopedici e sanitari: creazione di articoli sanitari e ortopedici
personalizzati. Tirana 5 Srl, pizzeria e prodotti tipici pugliesi. Trattoria
La Pesa Snc
, ristorante gestito attraverso un sistema di un sistema touch screen. Villa
Grazia Srl, visite mediche a domicilio, fisiocinesiterapia, assistenza
infermieristica. World System Communication Srl, commercio e vendita
apparecchiature elettroniche.
MANAGERITALIA: I FONDI DI
ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA TRA SANITÀ PUBBLICA E SANITÀ PRIVATA
Milano, 14 nvoembre 2003 - Questo il tema del Talk Show - che aprirà la 62°
Assemblea di Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e
professional del terziario). Le forme di assistenza sanitaria fondate sulla
libera autodeterminazione delle parti sociali (Fasdac, Casagit, Fasi, Quas,
ecc.) dirottano una parte dell'utenza, che altrimenti graverebbe sul
Servizio Sanitario Nazionale, verso le strutture a pagamento (pubbliche o
private) e quindi determinano notevoli risparmi per lo Stato. Dovrebbe
quindi essere interesse dello Stato incentivare il modello della Welfare
community, dove diversi attori sociali (come il volontariato, associazioni e
strutture private) agiscono integrando l'attività dei soggetti
istituzionali. Il modello della Welfare community pone in capo ai nuovi
attori l'iniziativa, la responsabilità e l'autonomia e potrebbe diventare
la chiave di volta per il miglioramento dei servizi sanitari. L'appuntamento
è per venerdì 14 novembre 2003 (dalle 10.00-13.00) all'Excelsior Hotel
Gallia di Milano, dove Michele Mirabella coordinerà tra gli altri Gianluigi
Magri (Sottosegretario Ministero Economia e Finanze), Antonio Tomassini
(Presidente Commissione Igiene e Sanità Senato), Carlo Borsani (Assessore
alla Sanità Regione Lombardia), Filippo Palombo (Direttore Generale
Programmazione Sanitaria Ministero della Salute), Claudio Trucato
(Presidente Fasdac), Andrea Leone (Presidente Casagit). Infolink: www.Manageritalia.it
DUPONT NOMINA LUIGI
ROBBIATI GLOBAL VICE PRESIDENT DEL BUSINESS DUPONT GLASS LAMINATING
SOLUTIONS
Milano, 14 Novembre 2003 - Dupont ha annunciato che Luigi Robbiati
ricoprira' la posizione (di nuova creazione) di global vice president del
business Dupont Glass Laminating Solutions in precedenza Dupont Glass
Laminating Products). Il business Dupont Glass Laminating Solutions gestisce
i materiali, prodotti e servizi di Dupont destinati all'industria del vetro
stratificato. Luigi Robbiati ricoprira' il nuovo ruolo operando presso la
sede di Dupont di Ginevra, Svizzera. "Le nostre attivita' nel vetro
stratificato stanno rendendo le abitazioni e i veicoli piu' sicuri,
proteggendo persone e beni. Crediamo che questo business sia in grado di
incrementare la leadership di Dupont e le sue capacita' innovative nel
mercato dell'edilizia e in quello dell'automobile." ha dichiarato Craig
Binetti, presidente della business unit Dupont Packaging & Industrial
Polymers, di cui fa parte il business Dupont Glass Laminating Solutions. I
prodotti di Dupont per l'industria del vetro stratificato comprendono gli
interstrati in polivinilbutarrile (Pvb) Dupont(tm) Butacite(r) e gli
interstrati ionoplastici Dupont(tm) Sentryglas(r) Plus, impiegati per la
produzione di vetri di sicurezza destinati a parabrezza di autoveicoli,
abitazioni ed edifici commerciali o pubblici. Le innovazioni piu' recenti
includono una nuova classe di interstrati in vetro a prova di uragano ed
esplosione, come anche gli interstrati stampabili Dupont(tm) Sentryglas(r)
Expressions(tm), specificamente studiati per i designer, basati sulla
combinazione della tecnologia di stampa a getto di inchiostro di Dupont con
il know-how nella scienza dei materiali per il vetro di sicurezza.
"Questi prodotti, estremanente importanti, sono in grande crescita,
significativamente valorizzati dalla disponibilita' di un nuovo supporto
alla progettazione fornito da Dupont e da avanzati servizi tecnici per vetro
di sicurezza. L'inserimento di Luigi Robbiati nella nuova posizione di
leadership ci aiuta a fornire a questo business una guida dedicata e
attenzione alle sue possibilita' di crescita globale." ha proseguito
Binetti. Binetti ha aggiunto che il business intensifichera' l'attenzione
attribuita a produzione globale e capacita' di supporto tecnico ai clienti,
alle attivita' di ricerca e sviluppo per fornire servizi e tecnologie in
grado di migliorare la protezione da infortuni, il comfort delle abitazioni
e l'efficienza energetica. Dupont Glass Laminating Solutions continuera' a
operare nell'ambito della business unit Packging & Industrial Polymers,
inserita nella piattaforma Dupont Performance Materials. Luigi Robbiati, da
30 anni in Dupont, ha una laurea e un Mba in Economia e ha ricoperto
differenti incarichi dirigenziali in Dupont nei business Printing &
Publishing, Imaging, X-ray, Industrial Films Enterprises. Robbiati ha
recentemente diretto le attivita' europee della joint venture Dupont Teijin
Films, contribuendo alla sua trasformazione nel piu' grande produttore
mondiale di film in Pet. "Dupont ha oggi una solida posizione nel
mercato del vetro, posizione che e' destinata a crescere, dato il nostro
impegno per continuare a ricoprire il ruolo di fornitori preferiti e per
promuovere soluzioni innovative per vetro stratificato". Ha commentato
Robbiati. Infolink: www.Dupont.com/safetyglass
RYANAIR: STAVOLTA LE
TASSE LE PAGHIAMO NOI!
Milano, 14 novembre 2003 - Contro la proposta di sovrattassa comunale di
€1 sui passeggeri Ryanair lancia una nuova offerta promozionale Ryanair,
la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa, ha lanciato oggi, in Italia,
una nuova tipologia di offerta per protestare contro la proposta di una
nuova sovrattassa comunale di 1€ per i passeggeri del trasporto aereo. Per
una settimana, da oggi fino alla mezzanotte del 20 novembre, Ryanair pagherà
le tasse aeroportuali dei propri clienti. Peter Sherrard, Direttore
Marketing e Vendite Ryanair per l'Italia, ha detto: “Questa offerta
straordinaria permetterà ai nostri clienti di viaggiare a tariffe veramente
ridotte e per di più Ryanair pagherà le tasse aeroportuali per i propri
passeggeri. Ryanair si impegna sempre ad offrire le tariffe più basse e
protestiamo contro la proposta di sovrattassa comunale di €1 sui voli dato
che a soffrirne sarà solo ed esclusivamente il consumatore. La richiesta
per questa offerta sarà molto forte e consigliamo ai nostri clienti di
prenotare il prima possibile per assicurarsi il proprio posto.” Pisa
Amburgo Lubecca €4.99 Forlì, Pisa, Pescara, Treviso Francoforte Hahn
€4.99 Milano Orio al Serio Genova, Torino, Forlì, Trieste, Pescara,
Verona Brescia Londra Stansted €9.99 Milano Orio al Serio Amburgo,
Francoforte, Londra Luton €9.99 . Infolink:
www.ryanair.com
Periodo di
prenotazione:
|
Giovedi 13 novembre
fino alla mezzanotte del 20 novembre
|
Periodo di Viaggio:
|
Viaggio dal 20
novembre al 20 dicembre
|
Giorni di Viaggio
|
Lunedì - Giovedì
|
Acquisto:
|
On Line 7 Giorni
prima
|
|
*Le tariffe si
intendono di sola andata
|
ATTIVO IL SERVIZIO DI
SHUTTLE BUS GERMANWINGS DA DÜSSELDORF ALL’AEROPORTO DI COLONIA/BONN
Colonia-bonn, 14 novembre 2003 - E’ ora più facile raggiungere Düsseldorf,
una fra le più vivaci e interessanti città della Germania, grazie al
servizio bus Germanwings che collega il centro della città con
l’aeroporto di Colonia/bonn, sei volte al giorno, al costo di 12 Euro per
tratta. L’autobus dai colori Germanwings permette ai passeggeri di tutte
le compagnie aeree di raggiungere più agevolmente il centro città
dall’aeroporto e viceversa. “Ora anche tutti coloro che arrivano
all’aeroporto di Colonia/bonn e sono diretti a Düsseldorf hanno a
disposizione un veloce mezzo di trasporto per raggiungere la città, che,
dopo Colonia e Bonn, è il terzo grande centro urbano ad essere agilmente
collegato con l’hub renano di Germanwings” ha commentato Joachim Klein,
Managing Director Germanwings. Le partenze dall’aeroporto di Colonia/bonn
per Düsseldorf sono alle 03:30, 6:45, 11:00, 13:15, 15:45 e 19:30. Le
partenze da Düsseldorf per l’aeroporto sono alle 4:45, 7.50, 12:00,
14:20, 16:45 e 20:45. Il servizio di shuttle bus è operativo tutti i giorni
della settimana, mentre il viaggio da Düsseldorf all’aeroporto è della
durata di un’ora circa. Germanwings collega Colonia/bonn con Milano (Malpensa),
Roma (Fiumicino), Venezia (Treviso), Atene, Barcellona, Berlino, Budapest,
Dresda, Istanbul, Lisbona, Londra (Stansted), Madrid, Malaga, Nizza, Parigi
(Charles de Gaulle), Praga, Salonicco, Vienna e Zurigo. Germanwings vola
inoltre da Stoccarda a Barcellona, Berlino, Budapest, Istanbul, Lisbona,
Madrid, Praga, Roma (Fiumicino), Salonicco e Vienna. Su tutti i voli
Germanwings, indipendentemente dal periodo, verrà messo a disposizione un
alto contingente di posti a 19 e 29 Euro, comprese tasse e spese. I voli
possono essere prenotati via internet: www.Germanwings.com
telefonando al numero 06 65 684
024 o presso le agenzie di viaggi.
VIA LIBERA DALLA CINA AD IMPORTAZIONE
CARNE ITALIANA
Roma, 14 novembre 2003 -
La Direzione Generale
della Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute ha
ricevuto conferma in data 12 novembre, dalla nostra Ambasciata d’Italia a
Pechino che le competenti Autorità governative cinesi hanno definitivamente
approvato il modello di certificato sanitario necessario per le importazioni
dall’Italia di prodotti a base di carne. Tale traguardo di fondamentale
importanza, cui è stato possibile giungere dopo lunghe trattative tra la
sopraindicata Direzione Generale di questo Ministero della Salute e l’Aqsiq,
la locale struttura di livello ministeriale competente sulle importazioni di
animali e prodotti di origine animale e culminate in una missione tecnica
svolta a Pechino nel mese di luglio 2003, consentirà di passare alla
successiva procedura di riconoscimento degli stabilimenti ai fini delle
esportazioni di tali prodotti verso
la Repubblica Popolare
Cinese. Grazie anche al prezioso lavoro diplomatico e agli intensi contatti
della Ambasciata d’Italia a Pechino si sono potute risolvere molte delle
problematiche sanitarie che, unite ad aspetti commerciali, impedivano da
sempre ai nostri operatori l’accesso ad un mercato dalle enormi
potenzialità.
CONSUMI DI ENERGIA
ELETTRICA: +1,1% A OTTOBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,5% NEI
PRIMI DIECI MESI DEL 2003
LA DOMANDA CRESCE
DEL 3,6%.
Roma, 14 novembre 2003 – Più 1,1% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di ottobre 2003 rispetto al corrispondente mese
dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari
27,1 miliardi di kWh. Il risultato del mese di ottobre 2003, ottenuto a
parità di giornate lavorative, ha risentito solo parzialmente di fattori
climatici (temperatura media mensile di poco superiore rispetto a ottobre
2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +1,2%. 49.541
megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete elettrica italiana nel
mese di ottobre 2003. Il valore, raggiunto martedì 28 alle ore 18, è
superiore del 2,6% rispetto al valore registrato alla punta nel
corrispondente mese dello scorso anno. Dall’analisi effettuata dal Gestore
della rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a ottobre 2003,
rispetto a ottobre
2002, ha
interessato tutto il territorio nazionale: +0,9% al Nord, + 2,1% al Centro,
+0,8% al Sud. I 27,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2003
risultano distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il
23,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica
sul territorio, nel mese di ottobre
2003, ha
fatto registrare un +7,3% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto
allo stesso mese del 2002.
860.000
EURO AI LOMBARDI PER ACQUISTARE ELETTRODOMESTICI ECOLOGICI
Milano, 14 novembre 2003. Chi acquisterà, nei giorni 20, 21 e 22 novembre,
una lavatrice o un frigorifero ad alta efficienza a basso consumo
energetico, otterrà, direttamente al negozio, uno sconto da
50 a
100 euro. Lo prevede la campagna di diffusione di elettrodomestici ad alta
efficienza energetica, attivata dalla Regione in collaborazione con
Unioncamere Lombardia e presentata oggi nel corso della conferenza stampa
tenutasi oggi presso
la Regione Lombardia.
“Gli obiettivi di questa campagna di incentivi ha dichiarato Maurizio
Bernardo, Assessore alle Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità
della Regione Lombardia, - sono molteplici: contenere i consumi energetici
dei nuclei familiari, ridurre le emissioni dannose per l’ambiente quali il
Co2 legato alla produzione di elettricità, incentivare lo sviluppo di
tecnologie ad alta efficienza energetica, sensibilizzare i cittadini sui
benefici ambientali ed economici legati al risparmio di energia. I risparmi
annuali sulla bolletta elettrica- ha proseguito Bernardo – per le famiglie
che utilizzeranno gli incentivi, saranno di 88 euro per il frigorifero e 32
per la lavatrice, con una riduzione di emissioni/anno di 1200 tonnellate di
Co2. Questa iniziativa pilota è indirizzata all’acquisto di lavatrici e
frigoriferi perché si tratta degli elettrodomestici più presenti nelle
case. Successive iniziative potranno essere allargate ad altri
elettrodomestici, con lo scopo appunto di sensibilizzare i cittadini al
contenimento del consumo energetico.” “Un’iniziativa che vede Regione
e Camere di Commercio lombarde insieme per il cittadino, il quale potrà
contribuire a salvaguardare l’ambiente e nel contempo risparmiare,
immediatamente all’acquisto dell’elettrodomestico e negli anni a venire
sulla propria bolletta energetica” ha commentato Marco Citterio,
Presidente Unioncamere Lombardia, aggiungendo “Regione e sistema camerale
credono in questo genere di iniziative, che coniugando l’interesse
generale con benefici diretti, contribuiscono a sviluppare azioni
ecologicamente virtuose. L’iniziativa, seppur sperimentale e limitata, è
un sostegno importante per la diffusione di una cultura orientata al
contenimento dei consumi e al rispetto dell’ambiente; anche se la scelta
del singolo sembra non incidere, è la molteplicità di comportamenti
singoli che crea situazioni diffuse.” Citterio ha inoltre sottolineato che
“Nell’iniziativa i rivenditori hanno un ruolo fondamentale e centrale in
quanto anticipano al cittadino il bonus regionale; grazie a questo
intervento, il cittadino potrà beneficiare del contributo immediatamente e
senza alcun onere burocratico a suo carico; dovrà solo dimostrare la sua
identità e la residenza in Lombardia.” Hanno inoltre preso parte alla
conferenza stampa; Paolo Galimberti, Presidente dell’Assomultimedia
Provincia di Milano e Vicepresidente Ancra per
la Regione Lombardia
– Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi; Roberto Taranto,
Direttore Generale Anie; e Angela Alberti, Direttore Regionale di Adiconsum.
La Regione Lombardia
si è fatta promotrice con la collaborazione di Unioncamere Lombardia e
delle Camere di Commercio lombarde, di una campagna regionale di
incentivazione all’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza
energetica. L’operazione si inserisce, prima in Italia, nelle azioni
previste dal Governo nazionale, attraverso il Ministero dell’Ambiente, per
l’attuazione degli impegni alla riduzione delle emissioni di gas serra, in
attuazione dell'articolo 1 del protocollo di Kyoto. Il risparmio energetico
si traduce in riduzione dei gas serra poiché la produzione di energia
elettrica è legata ancora prioritariamente dalla combustione di
combustibili fossili, che genera emissioni di Co2 in atmosfera. Lo sviluppo
sostenibile del nostro pianeta non può dunque prescindere da
un’innovazione tecnologica che utilizzi soluzioni efficienti finalizzate
al risparmio energetico e alla protezione dell’ambiente. L'adozione di
elettrodomestici ad alta efficienza energetica contribuisce a ridurre
"l’effetto serra" e l'impoverimento delle risorse energetiche;
essa inoltre costituisce un’opportunità sia per l'acquirente, che
realizza un immediato risparmio e inoltre una significativa riduzione della
bolletta dell'elettricità per gli anni successivi, sia per il rivenditore
per il quale questa campagna costituisce una valida promozione della propria
attività. La campagna di incentivazione “Scegli la classe” - che ha
visto fin dalle sue prime fasi progettuali lavorare fianco a fianco esperti
della Regione, delle Camere di Commerci, delle associazioni delle imprese
produttrici e distributrici e delle associazioni dei consumatori - prevede
che, nei giorni 20, 21 e 22 novembre, i cittadini lombardi che acquistano un
frigorifero o una lavabiancheria ad alta efficienza energetica presso uno
qualsiasi dei rivenditori lombardi che aderiscono all’iniziativa, possano
beneficiare di un contributo economico di € 50,00 o € 100,00. Gli
elettrodomestici il cui acquisto dà diritto al contributo regionale sono i
frigoriferi di classe energetica A, A+ e A++ e i lavabiancheria di classe Aa,
Aaa e A+ o Aplus. Il valore del contributo è in relazione alla classe
energetica dell’elettrodomestico. Nel dettaglio: Frigorifero classe A €
50,00; Frigorifero classe A+ € 100,00; Frigorifero classe A++ € 100,00;
Lavabiancheria classe Aa € 50,00; Lavabiancheria classe Aaa € 50,00;
Lavabiancheria classe A+ o A Plus € 100,00. I rivenditori di
elettrodomestici regolarmente iscritti al Registro Imprese della Camera di
Commercio che intendono essere coinvolti in questa iniziativa, non hanno
bisogno di alcuna autorizzazione preventiva ma dovranno semplicemente
esporre la locandina predisposta a tal fine. Possono aderirvi per il periodo
previsto (20, 21 e 22 novembre 2003), accordando immediatamente al
cittadino, all’atto di acquisto di un frigorifero o di una lavabiancheria
della classe energetica prevista, , una riduzione del prezzo di vendita da
loro praticato corrispondente al contributo stabilito a favore del cittadino
stesso. Per usufruire delle modalità di erogazione del contributo,
l’acquirente non dovrà fare altro che compilare il modulo di
autocertificazione, messo a disposizione dal rivenditore all’atto
dell’acquisto del prodotto. Dall’altra parte, il rivenditore, per
ottenere il rimborso dello sconto praticato, dovrà inviare entro il 31
dicembre
2003 a
Unioncamere Lombardia il relativo modulo riassuntivo delle vendite
effettuate nei giorni 20, 21 e 22 novembre con allegato il modulo di
autocertificazione del cittadino e rispettivo scontrino fiscale o fattura.
La somma complessiva verrà rimborsata dalla Camera di Commercio della
provincia o direttamente da Unioncamere Lombardia tramite bonifico bancario.
POWER SWITCH! CAMBIAMO
ENERGIA AL CLIMA. DAL CARBONE ALL’ENERGIA PULITA IL CLIMA CHE CAMBIA METTE
A RISCHIO FINANZIARIO LE COMPAGNIE PER L’ENERGIA ELETTRICA
Roma, 12 novembre 2003 - Un nuovo rapporto del Wwf, presentato ieri al
London Stock Exchange e in tutto il mondo, rivela che le più grandi
compagnie mondiali per l’elettricità potrebbero affrontare costi
equivalenti a oltre il 10% rispetto alle loro entrate del 2002 se non
affronteranno adeguatamente la questione del riscaldamento globale passando
alle energie pulite. Il rapporto Wwf: “Power Switch-cambiamo energia al
clima: Impatti delle politiche climatiche sul settore elettrico”,
commissionato agli analisti finanziari internazionali di Innovest, analizza
i rischi finanziari e le opportunità posti dalle future politiche nazionali
e internazionali sul clima, con i quali si confrontano 14 tra le più grandi
compagnie elettriche internazionali. Dal dibattito avviato dal Protocollo di
Kyoto, i paesi industrializzati hanno sviluppato politiche che vanno verso
la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (Co2), il principale gas
responsabile del riscaldamento globale. Nonostante le politiche siano
diverse da regione a regione, l’effetto generale è invece per la prima
volta, quello di rendere più costose le emissioni di Co2 per coloro che
inquinano. Con il settore energetico responsabile del 37% delle emissioni
mondiali di Co2, le compagnie produttrici di energia elettrica saranno
probabilmente tra le imprese più colpite. Il rapporto mette anche in
evidenza come le legislazioni già in vigore o attualmente in discussione
possono far aumentare significativamente i costi di produzione di energia
elettrica. Le compagnie più colpite nell’Unione Europea sono E.on e
Scottish Power, con un possibile aumento dei costi fino al 9% dei loro
guadagni rispetto all’anno 2002. Negli Stati Uniti, Aep (American Electric
Power), potrebbe vedere i suoi costi aumentare del 5% sulle entrate del
2002, mentre la canadese Transalta potrebbe affrontare aumenti fino al 13%.
Il rapporto del Wwf mostra anche che le compagnie del settore potrebbero
avere significativi profitti passando dal carbone a forme di energia
rinnovabili. Per esempio
la Iberdrola
, in Spagna, ha aumentato i suoi investimenti in energia eolica, riducendo
così le emissioni di Co2. In un mercato dove il carbone costa caro, questo
ridurrà grandemente i rischi finanziari affrontati dalla compagnia. L’aep
e la tedesca Rwe potrebbero avere guadagni fino a cinquanta milioni di euro
(cinquantotto milioni di dollari ) all’anno, mentre
la Southern
, Duke, Endesa, Enel e E.on potrebbero risparmiare circa venti milioni di
euro (ventitre milioni di dollari ) passando a fonti di energia pulita.
La Scottish Power
, ad esempio, entro il 2010 vorrebbe raggiungere una produzione di circa
3.000 Mw di energia da fonti eoliche negli Stati Uniti e nel Regno Unito, a
dimostrazione che un cambiamento nelle strategie di produzione elettrica è
possibile. Società attive e con una intelligente strategia di gestione del
carbone saranno probabilmente le vincitrici nel nuovo contesto. “Questo
rapporto lancia un forte grido d’allarme a tutto il settore dell’energia
e a tutti coloro che vi investono”, ha detto Mark Kenber, economista del
Wwf Internazionale. “Gli analisti finanziari devono prendere in esame il
fattore clima e la capacità di adeguare la risposta di gestione nella loro
valutazione delle compagnie elettriche. Una gestione che spontaneamente
pratichi la riduzione dell’uso del carbone deve essere il cuore delle
strategie per i prossimi dieci anni. E’ chiaro che, con un’opportuna
pianificazione, sia il valore del capitale che il clima possono essere
protetti”. Il grosso dubbio è su quanto siano effettivamente preparate le
imprese energetiche al cambiamento dell’ambiente in cui operano. La
politica sul clima ha un grande potenziale nella distruzione del settore,
come quello portato dalla liberalizzazione del mercato dell’energia
elettrica negli ultimi dieci anni. Il rapporto Wwf conclude che ingenti
quantità di emissioni di Co2 possono essere ridotte in maniera economica,
ma che questo dipende in gran parte dalla volontà delle compagnie di
passare a strategie basate su un uso contenuto del carbone. Investitori e
analisti dunque devono impegnarsi con le società alla prima opportunità
per far sì che strategie a basso consumo di carbone prendano piede.
Infolink: www.Panda.org http://panda.Org/powerswitch/finance
OCÉ CONTRIBUISCE ALLA
XIII° CONFERENZA PER
LA PROTEZIONE DEL
MARE MEDITERRANEO
Cernusco sul Naviglio, 14 novembre 2003 – Océ-italia, azienda leader nel
mercato del printing e della gestione documentale, collabora alla
realizzazione della Xiiia Conferenza per la protezione del Mare Mediterraneo
che si tiene a Catania dall’11 al 14 novembre 2003. Si tratta di un
importante meeting che riunisce i ministri dell’Ambiente dei Paesi
Mediterranei, inserito tra le manifestazioni ufficiali del Governo nel
semestre a guida italiana dell’Unione Europea. Océ-italia partecipa in
qualità di sponsor tecnico fornendo tre sistemi Varioprint 2070 per la
produzione di tutta la documentazione legata al vertice (atti, dichiarazioni
ufficiali, risoluzioni, comunicati stampa, ecc.) Obiettivo della Conferenza
dei Paesi firmatari della Convenzione di Barcellona per la protezione del
Mare Mediterraneo (Cop 13) è definire il programma di lavoro per il
prossimo biennio e stanziare i fondi per finanziare i progetti del Programma
Ambientale delle Nazioni Unite per il Mediterraneo (Unep/map). Le
risoluzioni prese durante il vertice serviranno per la protezione delle zone
costiere e dell’ambiente marino dalla desertificazione e
dall’inquinamento, per tutelare la biodiversità e le popolazioni ittiche.
Anche temi come la sicurezza marittima e la prevenzione degli incidenti
ambientali, entreranno nell’agenda del meeting internazionale.
La Cop
13 è organizzata dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (Unep/map), dal
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, con il supporto
della Presidenza della Regione Siciliana, del Comune di Catania,
dell’Università degli Studi di Catania e della Onlus Amici per
la Vita. Nel
corso della conferenza, inoltre, si svolge la prima edizione del Premio
Internazionale Sasà 2003, evento che ha lo scopo di promuovere la
salvaguardia del Mar Mediterraneo attraverso il mondo del cinema. Océ-italia,
attenta alle tematiche ambientali, ha deciso di collaborare all’evento
creando un vero centro di stampa on demand dove sono al lavoro due sistemi
Varioprint 2070. Un terzo sistema è stato installato direttamente nella
sala stampa a disposizione dei giornalisti. I sistemi Varioprint 2070,
grazie alle loro doti di produttività e affidabilità, realizzeranno oltre
120.000 stampe, lavorando 24 ore su 24 nei quattro giorni della
manifestazione. Océ-italia ha fornito anche i materiali di consumo
necessari e l’assistenza di personale qualificato in loco. Questo sistema
è stato scelto anche per le sue caratteristiche di basso impatto
ambientale. “La nostra azienda è da sempre molto sensibile alle tematiche
legate alla tutela dell’ambiente. Proprio il sistema Varioprint
2070 ha
recentemente ricevuto il prestigioso riconoscimento “Blue Angel” per il
rispetto di elevati standard ambientali e per l’impegno globale di Océ
nella protezione dell’ambiente – afferma Giovanni Pirola, Responsabile
Relazioni Esterne di Océ-italia. Questo riconoscimento, insieme ai molti
altri ricevuti dai sistemi Océ, premia il nostro impegno nella salvaguardia
dell’ambiente e nell’attuazione di una politica di sviluppo
sostenibile”.
CON
LA PREMIAZIONE DI
IERI SERA DEI VINCITORI DELLA START CUP DI BOLOGNA DEFINITI I 14 PROGETTI IN
GARA PER IL PRIMO “PREMIO PER L’INNOVAZIONE”
Bologna, 14 novembre 2003 - Con la premiazione dei tre vincitori della
quarta edizione della Start Cup di Bologna, la business plan competition
dell’Alma Mater, svoltasi ieri sera, giovedì, nell’Aula Magna della
Biblioteca Universitaria di Bologna, è stata completata la selezione dei 14
migliori progetti innovativi e con le maggiori possibilità di fare business
selezionati per la prima edizione del primo “Premio Nazionale per
l’Innovazione”. Vera e propria Coppa dei campioni delle idee
imprenditoriali, sostenuta da i Giovani Imprenditori di Confindustria e che
ha ottenuto anche il patrocinio della Commistione Europea e la
sponsorizzazione del gestore di video-telefonia “
3”
, il primo “Premio Nazionale per l’Innovazione” è organizzato da
cinque fra i più prestigiosi atenei d’Italia: le Università degli studi
di Bologna, di Padova e di Udine e i Politecnici di Torino e di Milano. Sono
in palio, complessivamente, 75.000 Euro: 60 mila al primo classificato e 15
mila al secondo. Il primo “Premio Nazionale per l’Innovazione”,
finalizzato a sostenere la nascita e l’inserimento nel mondo produttivo
delle idee di business più innovative, facendole uscire dai “pensatoi”
delle Università e dagli ambiti locali, si sta rivelando, anche alla luce
delle polemiche di questi giorni sui finanziamenti governativi per la
ricerca, sempre più essenziale per un paese come l’Italia, ricco d’idee
e di risorse creative ma povero dei canali e dei mezzi di sbocco per le
soluzioni innovative nell’industria e nei servizi. Il primo “premio
Nazionale per l’Innovazione”, che sarà assegnato il prossimo 10
dicembre, nell’Aula Magna di Santa Lucia, a Bologna, intende sottolineare
una volta di più la valorizzazione di quelle strutture di appoggio che
vanno sotto il nome di “incubatori” e che, soprattutto negli ultimi
anni, hanno dato vita alle Start Cup locali, come
la Business Plan
Competition bolognese, culminata nella cerimonia di premiazione di ieri
sera, preceduta dalla mostra multimediale “Start Cup in digitale”: 80
computer collegati in rete, 2 schermi panoramici, Aleph, schermi al plasma,
proiettori e touch screen saranno utilizzati per interpretare in maniera
spettacolare la presentazione dei progetti d’impresa selezionati. Dei tre
progetti che parteciperanno alla fase nazionale del “Premio per
l’Innovazione” al primo è stato assegnato un premio in denaro di 10.000
Euro e al secondo un contributo di 5.000 Euro. Promossa dalla Fondazione
Cassa di Risparmio in Bologna, dall’Università degli Studi di Bologna con
il sostegno di Associazione Industriali Bologna, Start Cup
2003 ha
registrato un successo d’iscrizione con 66 progetti partecipanti che
coinvolgono 122 giovani “aspiranti” imprenditori. I partecipanti
dell’edizione di quest’anno hanno prevalentemente una formazione tecnica
(26% proviene dalla facoltà di Ingegneria) ed aziendalista (14% proviene
dalla facoltà di Economia); preferiscono operare nei servizi ad alto valore
aggiunto (65% delle idee d’impresa) anche se non disdegnano di lanciare
sul mercato prodotti innovativi per il settore dell’auto, del biomedicale
e dell’agroalimentare. Per avere un’idea dell’importanza del “Premio
Nazionale per l’Innovazione”, basti pensare che dal 2000 ad oggi hanno
partecipato alla sola Start Cup di Bologna, 676 gruppi diversi, coinvolgendo
nella competizione circa 2.100 persone. Dal punto di vista dello sviluppo
tecnologico sono stati registrati 10 brevetti, realizzati 6 prototipi
industriali e commercializzati 3 prodotti da parte di 12 start-up
completamente operative che contano 60 persone che vi lavorano a tempo
pieno.
PRESENTAZIONE EDIZIONE
2004 SCIENZA UNDER 18_
LA PRIMAVERA DELLA
SCIENZA
Milano, 14 novembre 2003 - Il Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia “Leonardo da Vinci” e l’Ufficio Scolastico Regionale per
la Lombardia
presentano, martedì 18 novembre ore 14.30 - Sala Colonne, la nuova edizione
del progetto didattico Scienza under 18_
La Primavera
della Scienza. Anche quest’anno, dopo il successo ottenuto nella
precedente edizione, Scienza under 18, vuole rappresentare uno dei momenti
più significativi del progetto nazionale
La Primavera
della Scienza. Nel corso della presentazione, esperti di formazione e
comunicazione scientifica, studenti e insegnanti, illustreranno le linee
guida della prossima edizione che si arricchirà di nuovi momenti e si
confronteranno sui temi relativi all’immaginario scientifico degli
studenti. La manifestazione dà la possibilità a studenti di ogni età
(dalle scuole materne alle superiori) di presentare e spiegare in prima
persona le esperienze scientifiche e tecnologiche realizzate con i propri
docenti durante l’anno scolastico e vede la partecipazione di migliaia di
persone nelle diverse sedi del territorio lombardo in cui si svolge. Dal
prossimo anno, Scienza under 18_
La Primavera
della Scienza, oltre che a Milano (Vii edizione), Monza e Mantova (Ii
edizione), verrà organizzata anche a Pavia. Il calendario è il seguente:
11 – 13 maggio 2004, Monza_milano (Chiostri della Sala Maddalena); 11 –
13 maggio 2004, Mantova (Chiostri del Complesso Polironiano); 11 – 13
maggio 2004, Pavia (sede da definire); 11 – 13 maggio 2004, Rozzano_milano
(Centro Culturale Cascina Grande); 18 – 22 maggio 2004, Milano (Chiostri
del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia). Il progetto Scienza
under 18_
La Primavera
della Scienza ha il suo culmine nella festosa atmosfera che caratterizza le
giornate di maggio nelle varie città e costituisce un’esperienza
consolidata, ma innovativa, per l’approccio informale alle materie
scientifiche e per il ruolo centrale assegnato agli studenti, protagonisti
attivi nella costruzione del loro sapere. Scienza Under 18 è un progetto
promosso dalla Scuola Media “Rinascita Amleto Livi” e
dall’Associazione Rinascita per il 2000, sostenuto dal Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e dall’Ufficio
Scolastico Regionale della Lombardia e realizzato da una rete di scuole
diffuse sul territorio lombardo. Infolink: www.Laprimaveradellascienza.it
www.Museoscienza.org
www.Scienza-under-18.org
LE NUOVE FRONTIERE DEL
PROGETTO CISCO NETWORKING ACADEMY: A BERGAMO DUE NUOVI PROGETTI PER BAMBINI
E DISABILI
Milano, 14 Novembre 2003 – Cisco Systems annuncia l’inaugurazione di due
nuovi progetti volti a diffondere la conoscenza del networking e a rendere
ancora più familiare l’uso di Internet. Promuovere la conoscenza del
networking senza frontiere fisiche e di età: questo è l’obiettivo che
Cisco Systems si propone attraverso il programma Cisco Networking Academy.
In particolare, la collaborazione con l’academy Europa Networking
permetterà l’estensione, in fase sperimentale, dello studio del
networking ai bambini e ai disabili. “Pensiamo che Internet e le
conoscenze delle tecnologie sulle quali sono basate le reti debbano entrare
nel quotidiano di tutti quelli che lo desiderano ed, il networking non debba
essere appannaggio unicamente di una cerchia ristretta di tecnici”, ha
affermato Isabelle Poncet Responsabile del Programma Networking Academy di
Cisco Systems Italy. “Grazie alle nostre Cisco Networking Academies, siamo
fieri di poter estendere questo programma formativo di valore alle fasce
socialmente più deboli quali i portatori di handicap fisici e ai
giovanissimi a conferma che che l’apprendimento blended mediato dalla
tecnologia abbatte le barriere ed e’ adatto ad ogni età”. · Esperti di
reti a nove anni: la prima Networking Academy per bambini La prima Cisco
Networking Academy sperimentale per bambini è stata inaugurata a Bergamo lo
scorso 11 Novembre e vede coinvolti bambini/e tra i 9 e 13 anni che
impareranno giocando e frequenteranno un corso della durata complessiva di
60, pari a 4 ore settimanali. Il corso utilizza il materiale ufficiale di
Cisco Systems Networking Academy per il Ccna, (Certificato internazionale
per le reti). Le lezioni (relative al primo modulo Ccna) si terranno in
lingua inglese. Il primo obiettivo del corso sarà quindi fare in modo che i
bambini assimilino i diversi termini utilizzati in Internet, tutti o quasi
in inglese. La partecipazione al corso, che è in fase sperimentale per la
prima volta a Bergamo, è completamente gratuita. “L’iniziativa
bergamasca è scaturita dalla richiesta dei genitori dei nostri allievi che
nelle loro esercitazioni a casa, hanno notato un particolare interesse da
parte dei propri figli nell’utilizzo di Internet”, ha affermato Rocco
Tessicini, Business Development Manager di Europa Networking. “Il corso
prevede l’utilizzo di materiale didattico interattivo realizzato in Flash,
ideale per imparare giocando”. · Primo corso di Networking a Bergamo
destinato ai disabili fisici Europa Networking ha organizzato, inoltre, due
corsi per disabili fisici propedeutico all’ inserimento lavorativo dei
portatori di handicap nel settore delle Tlc. La creazione delle due Local
Academies Specializzate per i disabili è il risultato della collaborazione
di Europa Networking con l’Istituto Sordomuti D’ambo i Sessi di Bergamo
e Helphandicap Onlus. I due corsi prevedono la partecipazione di 6 allievi
disabili fisici che frequenteranno il corso formativo Networking di Base,
utilizzando il materiale didattico del primo semestre del percorso Ccna del
programma Internazionale Cisco Networking Academy. Entrambi i corsi saranno
interamente gratuiti e tenuti dai formatori di Europa Networking che ha già
sperimentato la formazione dei portatori di handicap e si avvale,
all’interno del proprio staff di un docente portatore di handicap fisico.
Il modulo formativo prevede che le lezioni in modalità e-learning siano in
lingua inglese ed ognuna seguita da un esame di verifica, un esame finale
completerà il percorso. La partecipazione ai corsi, che sono in fase
sperimentale per la prima volta a Bergamo, è completamente gratuita. La
durata dei corso è di 60 ore complessive, con un impegno di quattro ore
settimanali. Infolink: www.Europanetworking,net
AL VIA, PRESSO
LA SECONDA UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DI NAPOLI, IL BANDO DI CONCORSO PER UNO DEI POCHI MASTER IN
MANAGEMENT DELL’ITALIA MERIDIONALE. LE DOMANDE DI AMMISSIONE ALL’ESAME
(50 I POSTI DISPONIBILI) DEVONO ESSERE PRESENTATE ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2003
Napoli 14 novembre 2003 -
La Seconda Università
degli Studi di Napoli indice un bando di concorso per l’ammissione al
Master annuale di Ii livello in “Management – Accounting – Auditing
– Control”, attivato presso
la Scuola
di Alta Formazione Europea “Jean Monnet”. Sono ben 50 i posti messi a
concorso da questo importantissimo Master, che può vantarsi di essere uno
dei pochi corsi di specializzazione avanzata dell’Italia meridionale.
L’obiettivo del Master è quello di proporre, a chi vuole accedere alle
funzioni di responsabilità più innovative all’interno di organizzazioni
complesse, una valida offerta professionale, in qualità di esperto di
controllo legale dei conti, esperto di sistemi di controllo ed esperto di
sistemi manageriali. Sono ammessi a partecipare al concorso, che si terrà
il 12 gennaio 2004 presso
la Scuola
di Alta Formazione Europea a San Leucio (Caserta), i laureati delle facoltà
di Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche, Scienze Bancarie, Ingegneria
o lauree equipollenti. Le domande di partecipazione al concorso dovranno
essere presentate allo sportello della Segreteria della Scuola, via del
Setificio 15, Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio in Caserta,
entro le ore 12 del 30 novembre 2003. Per l’iscrizione al Master è
richiesto un contributo di 2.400 euro. E’ inoltre prevista l’istituzione
di una serie di borse di studio a favore degli iscritti, da utilizzarsi per
il pagamento del contributo d’iscrizione.
CONVEGNO SU: SCUOLA,
SCIENZA E PRODUZIONE 50 ANNI DI INNOVAZIONE NELL’INDUSTRIA LECCHESE
Lecco, 14 novembre 2003 - In occasione del “50 anni del Liceo Scientifico
G.b. Grassi” si terrà il Convegno Sul tema “ Scuola, Scienza E
Produzione 50 Anni Di Innovazione Nell’industria Lecchese”. Gli
obiettivi dell’incontro sono: fare il punto sui legami tra scienza e
produzione nel nostro territorio, sia in prospettiva storica che nella
situazione attuale; Consolidare il rapporto tra formazione (scientifica) e
realtà produttiva del Lecchese; Contribuire all’orientamento degli
studenti delle superiori ( in particolare del Grassi). Dopo i Saluti: I Temi
saranno svolti dai: Prof. Pietro Luigi Frigerio (Liceo scientifico Grassi);
Prof. Michele Gasparetto (Polo di Lecco del Politecnico di Milano).
Ulteriori Interventi: Prof. Giancarlo Giudici - Politecnico di Milano:
Formazione ingegneristica e innovazione produttiva; Dal Grassi al Poli alla
fabbrica: presentazione ricerca sul il ruolo degli ingegneri nell’economia
lecchese ( Gruppo di studenti del Liceo); Ing. Giorgio Pastorino:
L’industria lecchese e l’innovazione; Ing. Marco Campanari - Presidente
Gruppo giovani imprenditori – Unione industriali di Lecco: La diffusione
delle innovazioni: best practices nel Lecchese. Il convegno si rivolge a
Studenti, indicativamente delle classi quarte e quinte del Grassi e delle
altre scuole superiori lecchesi, Imprenditori, dirigenti, ingegneri,
tecnici. “50 anni del Liceo Scientifico G.b. Grassi” Venerdi’ 28
Novembre 2003 0re 10-13 Sala Ticozzi – Via Ongania -Lecco
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