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 14  NOVEMBRE  2003

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INIZIATIVA EUROPEA PER LA CRESCITA : LA COMMISSIONE PRESENTA UNA PROPOSTA FINALE AI LEADER DELL'UE

Bruxelles, 14 novembre 2003 - Presentato lo scorso 11 novembre dalla Commissione europea un piano d'azione completo che spiega in dettaglio cosa sia necessario intraprendere per riattivare gli investimenti nelle reti e nella conoscenza in tutta l'Unione europea. La relazione finale dell'Iniziativa europea per la crescita è stata redatta con la stretta collaborazione della Banca europea per gli investimenti ed è indirizzata alla riunione di dicembre del Consiglio europeo. Essa conferma le proposte iniziali della Commissione, dirette ad accelerare gli investimenti nei 29 progetti prioritari di reti transeuropee di trasporto, comprese le loro sottoparti, proposti lo scorso ottobre dalla Commissione (Ip/03/1322). La relazione è altresì diretta a collocare l'Ue all'avanguardia dell'innovazione e della tecnologia, attraverso il lancio di progetti paneuropei in questi settori, come dichiarato nella relazione intermedia (Ip/03/1321). In tal modo, essa rafforza il più ampio programma di riforme strutturali dell'Unione, varato al Consiglio europeo di Lisbona nel marzo 2000. La proposta della Commissione comprende un programma di avviamento rapido di 56 progetti, pronti per l'avvio, dotati di un forte impatto transfrontaliero e che produrranno risultati positivi in termini di crescita, posti di lavoro e di tutela dell'ambiente. Il programma di avviamento rapido individua i progetti che soddisfano i criteri e che dovrebbero essere intrapresi al massimo entro i prossimi tre anni. Il costo totale degli investimenti da qui al 2010 è pari a circa 38 miliardi di euro per le tratte transfrontaliere chiave della rete di trasporto Ten, 10 miliardi di euro per i progetti chiave delle reti transeuropee nel settore dell'energia e di circa 14 miliardi di euro per progetti legati alle reti di comunicazione ad alta velocità, alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione. Ne deriva un investimento annuo molto realistico di circa 10 miliardi di euro annui, che deve essere coperto da fonti pubbliche e private. Il presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: “L'iniziativa europea per la crescita è un catalizzatore indispensabile per la crescita e per la competitività all'interno di un'Unione allargata. Si tratta di trarre profitto dalle sinergie e dalla coordinazione per innalzare il potenziale di crescita dell'Europa. Ci attendiamo adesso che gli Stati membri traducano in atti i loro impegni. Ciò significa che essi devono attuare le riforme convenute e quelle in corso di esecuzione e sostenere gli investimenti che producono crescita attraverso i loro piani di spesa nazionali e regionali. I capitali privati potranno seguire solo se realizziamo un quadro credibile e dimostriamo di impegnarci in progetti dotati di una dimensione europea. La Commissione presenta un programma di avviamento rapido per mostrare che un numero importante di progetti transfrontalieri può iniziare immediatamente. Si tratta di un elenco aperto. Più progetti soddisferanno i criteri, meglio sarà. Spero che i governi siano motivati e prendano delle decisioni riguardo tali progetti, decisioni che, peraltro, spesso si sarebbero dovute prendere molto prima. Il nostro obiettivo resta quello di vedere tutti i progetti conclusi entro i termini previsti o prima”. La relazione finale della Commissione al Consiglio europeo segue la relazione intermedia adottata il 1° ottobre 2003 (Ip/03/1321) e risponde alle conclusioni del Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre. La relazione finale della Commissione evidenzia tre questioni importanti: 1. Sottolinea l'importanza dell'abolizione delle barriere amministrative e normative che frenano gli investimenti. In alcuni casi si tratta di accelerare il processo decisionale sulle riforme in corso. In altri, si tratta di adottare dei provvedimenti concreti, quali la nomina di un coordinatore unico per i progetti transfrontalieri complessi (come proposto dalla Commissione nelle sue recenti proposte Ten), al fine di sincronizzare gli sforzi di entrambi i lati della frontiera e di permettere ai progetti di superare gli ostacoli amministrativi e finanziari che spesso incontrano. 2. Indica come possano essere finanziati tali progetti, proponendo una combinazione di finanziamenti dell'Ue e nazionali, di aiuti della Banca europea per gli investimenti e di investimenti privati. La commistione di tali diverse fonti di finanziamento varierà da un progetto all'altro, ma la forza dell'Iniziativa verrà valutata in funzione della sua capacità di assicurare il funzionamento congiunto di tutti questi elementi. Parimenti, saranno impiegate forme innovative di finanziamento, quali il nuovo strumento di garanzia che la Commissione sta proponendo. La Banca europea per gli investimenti partecipa attivamente all'Iniziativa per la crescita tramite il suo fondo investimenti Ten e l'iniziativa i2i, attualmente in corso. Inoltre, essa ha ormai adottato le decisioni necessarie per rafforzare il suo fondo finanziario strutturale, attraverso il quale la Banca finanzia, fino a 2,5 miliardi di euro, i rischi di progetti che, altrimenti, non sarebbero stati coperti dai suoi strumenti di prestito tradizionali. La Bei ha inoltre aumentato il sostegno ai capitali di rischio, impegnando 500 milioni di euro, e propone nuovi strumenti innovativi, quali i “securisation Trusts” e meccanismi di prestito per le medie imprese innovative. 3. Istituisce un programma di avviamento rapido che risponde a quattro criteri: (1) maturità, ovvero capacità di avviarsi entro i prossimi tre anni, (2) dimensione transfrontaliera, (3) impatto sulla crescita e sulle innovazioni, e (4) effetti positivi sull'ambiente. Nel settore dei trasporti, il programma di avviamento rapido riprende l'elenco completo dei sottoprogetti dell'elenco prioritario di 29 progetti di reti transeuropee di trasporto, adottato dalla Commissione lo scorso ottobre (Ip/03/1322), e insiste sulle parti indispensabili per la riuscita complessiva del progetto. Nel quadro del programma Ten-energia dell'Unione, sono stati inoltre individuati importanti collegamenti transfrontalieri nei settori del gas e dell'elettricità, i quali permettono di ridurre i rischi di black-out delle dimensioni recentemente sperimentate in alcuni Stati membri. L'accento posto sulla banda larga, sulla ricerca, sulla conoscenza e sull'innovazione rispecchia le priorità esistenti all'interno dello Spazio europeo della ricerca o gli obiettivi dell’iniziativa eEurope dell’Unione europea. I progetti individuati sono quelli che permettono all'Europa di raggiungere importanti risultati. Ad esempio, il sostegno a collegamenti di trasporto transfrontalieri complessi può rendere più attuabili altri collegamenti nazionali, in quanto aiuta ad attirare gli investimenti privati. Privilegiando i collegamenti ferroviari e marittimi teniamo conto dei vantaggi ambientali. Parimenti, favorire un accesso internet ad alta velocità, promuovere la nuova generazione di tecnologie centrali o rafforzare la posizione dell'Europa nello Spazio rientra nella nostra strategia di Lisbona e può procurare vantaggi in termini di innovazione, coesione e posti di lavoro. Come richiesto dal Consiglio europeo di ottobre[1], il programma di avviamento rapido è elaborato con la stretta collaborazione della Banca europea per gli investimenti[2]. Nel caso di reti transeuropee di trasporto, i 31 progetti individuati richiedono un investimento di circa 38 miliardi di euro da qui al 2010, mentre i progetti in materia di gas ed elettricità necessitano di un investimento di circa 10 miliardi di euro. Per quanto concerne le reti a banda larga, in cui è più probabile che gli investimenti siano effettuati da privati, il fabbisogno complessivo sarà individuato una volta che gli Stati membri avranno comunicato le loro strategie nazionali sulla banda larga, attese entro fine anno. Tuttavia, ad esempio, la banda larga ha beneficiato di 6 miliardi di euro programmati per il periodo 2000-2006 nel quadro del Fondo strutturale dell'Ue a sostegno della società dell'informazione e i progetti avranno i requisiti per ottenere fino a 7 miliardi di euro messi a disposizione dalla Bei nella seconda fase della sua iniziativa Innovazione 2010. Per quanto riguarda la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione (Rsi), i progetti dovrebbero comportare un investimento di circa 10 miliardi di euro entro il 2010. I progetti di ricerca designati dal programma di avviamento rapido vertono su tecnologie di punta in settori quali l'idrogeno, le pile a combustibile, la nanoelettronica e i laser della prossima generazione. Sia per la banda larga che per i progetti Rsi, sono ancora in corso ulteriori contatti con le parti interessate per definire meglio l'obiettivo specifico dei progetti all'interno dell'area generale individuata.

CIPE: SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2003
Roma, 13 novembre 2003 - Il Mef comunica che il Cipe, riunitosi oggi a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Ministro, Giulio Tremonti, ha approvato una serie di provvedimenti tra cui: il 2° programma di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale che prevede investimenti per 400 milioni di euro per il 2003; il riparto tra le Regioni di 931,5 milioni, a valere sul Fondo sanitario 2003, per il perseguimento degli obiettivi specifici del Piano sanitario nazionale; il riparto dell’accantonamento del Fondo Mef per investimenti pubblici in infrastrutture materiali ed immateriali; il finanziamento per 197 milioni a carico della finanza pubblica di alcuni nuovi contratti di programma, relativi a Calabria, Campania, Molise, Piemonte e Toscana, che prevedono investimenti per 419 milioni; su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i progetti preliminari per la realizzazione di interventi nel porto di Gioia Tauro, per un costo di 76,162 milioni, ed ha concesso un primo contributo di 12,2 milioni. Il Cipe ha infine preso atto dell’aggiornamento del Piano delle priorità degli investimenti Rfi Spa che prevede investimenti per 165 miliardi, di cui 62,7 nel Mezzogiorno, ed ha approvato le previsioni di investimenti del Piano per il 2004.

BANCA INTESA: RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2003:  UTILE NETTO A 328 MLN. DI EURO, RISPETTO AL RISULTATO NEGATIVO DI 58 MLN. DEL TERZO TRIMESTRE 2002
Milano, 14 novembre 2003 - Si è riunito ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa che ha esaminato e approvato la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2003. I risultati del terzo trimestre 2003 Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2003 registra interessi netti pari a 1.257 milioni, in linea con i 1.253 milioni del trimestre precedente; il confronto con i 1.359 milioni del terzo trimestre 2002 evidenzia un calo del 7,5% dovuto a fattori strutturali, costituiti dalla decisione di ridurre il portafoglio crediti non strategico e il portafoglio titoli di proprietà e dal calo dei tassi d’interesse di mercato. Le commissioni nette segnano un incremento del 5,4% rispetto al terzo trimestre 2002, salendo a 838 milioni di euro da 795 milioni, determinato soprattutto dalla sostenuta dinamica della componente relativa alla bancassicurazione (+64%) e all’attività bancaria commerciale (+12%), a fronte dell’andamento negativo (-7%) della componente connessa a fondi comuni e gestioni patrimoniali, che evidenzia tuttavia una tendenziale ripresa con una crescita dell’8,1% rispetto al secondo trimestre 2003. I proventi da operazioni finanziarie ammontano a 186 milioni, rispetto al risultato negativo di 33 milioni del terzo trimestre 2002, a seguito dell’offerta di obbligazioni strutturate e di corporate derivatives e del miglioramento strutturale dell’attività di capital markets e di gestione del portafoglio di proprietà, fattori che avevano già contraddistinto il primo semestre di quest’anno. Complessivamente, il margine d’intermediazione è di 2.416 milioni, in crescita del 9,5% rispetto ai 2.207 milioni del terzo trimestre 2002. I costi operativi ammontano a 1.510 milioni di euro, in diminuzione dell’1,4% rispetto ai 1.532 milioni del terzo trimestre 2002. In quest’ambito, i costi del personale aumentano dello 0,9% (il terzo trimestre del 2002 aveva beneficiato della decisione di ridurre la componente variabile della retribuzione, connessa ai modesti risultati aziendali dello scorso esercizio), le altre spese amministrative si riducono del 4,8% e gli ammortamenti scendono dell’1,7%. Conseguentemente, il risultato di gestione ammonta a 906 milioni di euro, in crescita del 34,2% rispetto ai 675 milioni del terzo trimestre del 2002, con un significativo miglioramento del cost/income ratio, sceso al 62,5% dal 69,4% del corrispondente periodo dell’anno scorso. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 255 milioni, in calo del 17,5% rispetto ai 309 milioni del terzo trimestre 2002 e in linea con il secondo trimestre 2003 se si escludono da quest’ultimo gli accantonamenti dovuti all’America Latina. L’utile delle attività ordinarie è quindi cresciuto a 621 milioni dai 306 milioni del terzo trimestre 2002. Le componenti straordinarie evidenziano un saldo negativo di 7 milioni, rispetto agli oneri netti di 373 milioni registrati nel corrispondente periodo dell’anno scorso. L’utile netto consolidato è di 328 milioni di euro, rispetto al risultato negativo di 58 milioni del terzo trimestre 2002, con un utile netto della Capogruppo di 314 milioni di euro rispetto al risultato negativo di 226 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. I risultati dei primi nove mesi del 2003 Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2003 registra un margine d’interesse pari a 3.973 milioni di euro, in flessione del 5,9% rispetto ai 4.222 milioni dei primi nove mesi del 2002, quasi interamente dovuta a motivi strutturali: la riduzione del portafoglio titoli connessa al riposizionamento strategico dell’attività di capital markets dalle operazioni che generano margine d’interesse a quelle che generano margine da servizi, la diminuzione dell’esposizione verso la clientela Large Corporate e la chiusura dello spread tra tassi di mercato e costo della raccolta. Fattori che sono stati solo in parte compensati dalla crescita dei prestiti alle famiglie e alle piccole-medie imprese. Le commissioni nette segnano un aumento dello 0,2%, salendo a 2.454 milioni di euro da 2.448 milioni, dovuto principalmente alla crescita della componente relativa alla bancassicurazione (+43%) e all’attività bancaria commerciale (+4%), a fronte dell’andamento negativo della componente connessa a fondi comuni e gestioni patrimoniali (-16%). I proventi da operazioni finanziarie crescono a 687 milioni, rispetto ai 170 milioni del corrispondente periodo del 2002, anche grazie all’apporto dell’offerta di obbligazioni strutturate e di corporate derivatives quasi del tutto assente nello scorso esercizio. Complessivamente, il margine d’intermediazione raggiunge i 7.370 milioni, in crescita del 4% rispetto ai 7.088 milioni dei primi nove mesi del 2002. I costi operativi ammontano a 4.563 milioni di euro, in calo del 4,4% rispetto ai 4.774 milioni dei primi nove mesi del 2002. In quest’ambito, i costi del personale diminuiscono del 5,3% e le altre spese amministrative del 4,8%, gli ammortamenti crescono dell’ 1,4% anche in relazione a investimenti per oltre 200 milioni di euro realizzati nei primi nove mesi dell’esercizio. Conseguentemente, il risultato di gestione sale a 2.807 milioni di euro, in crescita del 21,3% rispetto ai 2.314 milioni dei primi nove mesi del 2002, con un rilevante miglioramento del cost/income ratio, sceso al 61,9% dal 67,4% del corrispondente periodo dell’anno scorso. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 947 milioni, in calo del 42% rispetto ai 1.643 milioni dei primi nove mesi del 2002. In quest’ambito, 130 milioni sono dovuti all’America Latina, di cui 120 milioni stanziati nel primo semestre. L’utile delle attività ordinarie è quindi salito a 1.766 milioni dai 564 milioni dei primi nove mesi del 2002. Le componenti straordinarie - quasi interamente registrate nei primi due trimestri dell’anno - evidenziano un utile pari a 107 milioni, rispetto al saldo negativo di 322 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, e includono proventi per 235 milioni derivanti dalla valutazione al mercato delle azioni proprie detenute in portafoglio e oneri per circa 160 milioni connessi al disimpegno dall’America Latina. L’utile netto consolidato cresce a 1.038 milioni di euro rispetto ai 56 milioni dei primi nove mesi del 2002, con un utile netto della Capogruppo di 988 milioni di euro rispetto al risultato negativo di 52 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2003 i crediti verso la clientela ammontano a 157 miliardi di euro, in calo del 5,2% rispetto al 31 dicembre 2002 e del 5,6% rispetto al 30 settembre 2002; gli elementi principali di questo calo sono collegati alla decisione di ridurre l’esposizione verso la clientela Large Corporate soprattutto internazionale senza rapporti con l’Italia e, nel confronto con fine settembre dello scorso anno, anche alla securitisation di circa 2 miliardi di euro di mutui ipotecari residenziali. I crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore sono scesi sotto i 5 miliardi di euro, in calo del 4,7% rispetto al 31 dicembre 2002, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,2% e un grado di copertura del 64%. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 472 miliardi, in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2002 e dell’ 1% rispetto al 30 settembre 2002; in quest’ambito, la raccolta diretta raggiunge i 176 miliardi, in diminuzione dello 0,5% rispetto sia al 31 dicembre 2002 sia al 30 settembre 2002, e il risparmio gestito ammonta a 126 miliardi, in aumento del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2002 e dell’ 1,9% rispetto al 30 settembre 2002. I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2003 sono risultati pari al 6,3% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 5,9% del 31 dicembre 2002), al 7,2% per il Tier 1 ratio (rispetto al 6,8% del 31 dicembre 2002), e all’ 11,1% per il coefficiente patrimoniale totale (invariato rispetto al 31 dicembre 2002). Al 30 settembre 2003, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 3.856 sportelli bancari - di cui 3.169 in Italia e 687 all’estero - con 61.295 dipendenti, 4.017 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2002. Da ottobre tutte le filiali operano su un unico sistema informatico. Questo era uno degli impegni più importanti del Piano d’Impresa ed è stato raggiunto nei tempi previsti. L’unificazione dei sistemi informatici non è solo un elemento chiave di completamento dell’integrazione per le tre preesistenti banche, ma mette in condizione il Gruppo di varare il lancio di nuovi prodotti previsto già a partire dal primo trimestre del 2004. In merito alle prospettive per l’esercizio in corso, l’andamento del conto economico nei primi nove mesi dell’esercizio consente di prevedere positivi risultati anche per l’intero 2003, in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre convocato l’assemblea ordinaria per i giorni 29 dicembre 2003 in prima convocazione e 13 gennaio 2004 in seconda convocazione, con all’ordine del giorno la nomina degli amministratori previa determinazione del loro numero.  

GENERALI: RISULTATI DI GRUPPO AL 30 SETTEMBRE 2003 CONTINUA LO SVILUPPO IN LINEA CON GLI OBIETTIVI ANNUALI FISSATI NEL PIANO INDUSTRIALE 2003-2005NEI NOVE MESI: UTILE CONSOLIDATO A 737 MLN DA –350 MLN
Milano, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni Generali, presieduto da Antoine Bernheim, ha approvato la relazione consolidata al 30 settembre 2003. “I risultati ottenuti testimoniano la validità del nuovo percorso intrapreso dal Gruppo Generali che si conferma per livelli di redditività tra i leader del mercato assicurativo europeo” dichiara il Presidente Antoine Bernheim. “Anche se i progressi che ci restano da fare sono importanti, sono certo che questa squadra di manager e il clima positivo che si è venuto a creare nelle società del Gruppo garantiranno il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Piano Industriale”. L’utile netto consolidato al 30 settembre 2003 è stato pari a 737 milioni contro una perdita di 350 milioni nei primi nove mesi del 2002. Nel terzo trimestre l’utile è stato di 206 milioni (- 401 milioni nello stesso trimestre del 2002). Il raggiungimento di tale risultato è principalmente ascrivibile alla positiva gestione tecnica, sia vita che danni, realizzata grazie alle azioni impostate da inizio anno nel quadro delle strategie del Piano Industriale. In miglioramento è stata anche la gestione finanziaria per effetto dell’aumento dei profitti da realizzo e delle minori rettifiche di valore. La gestione tecnica complessiva ha registrato al 30 settembre 2003 un miglioramento di 350 milioni raggiungendo un saldo positivo pari a 146 milioni (negativo di 204 milioni nell’analogo periodo del 2002) con una crescita nel trimestre di 125 milioni. In particolare, nei nove mesi il risultato tecnico dei rami danni è migliorato di 174 milioni (+21%), riducendo il passivo a 636 milioni (810 milioni al 30 settembre 2002). Il risultato tecnico del ramo vita, positivo per 782 milioni (606 milioni nell’analogo periodo del 2002), ha registrato un miglioramento di 176 milioni (+29%). Tali risultati sono stati raggiunti grazie a una politica di prodotto maggiormente focalizzata sul mercato retail e delle piccole e medie imprese, a una sempre più rigorosa selezione dei rischi, a una mirata azione sui tassi nonché a un’attenta politica di contenimento dei costi. Il volume premi consolidato al 30 settembre 2003, nonostante il perdurare della stagnazione economica in importanti Paesi di operatività del Gruppo Generali, ha registrato una crescita del 2,3% a condizioni omogenee rispetto ai primi nove mesi del 2002, attestandosi a 34.231 milioni. In particolare, nei rami danni i premi sono stati pari a 13.857 milioni con un incremento del 3,9%. La combined ratio, pari 102,4%, ha registrato un netto miglioramento rispetto al dato dei primi nove mesi del 2002 (105,1%). Tale risultato è significativamente migliore del target di fine anno fissato dal Piano Industriale pari a 104,2%. Il rapporto sinistri a premi netto si è attestato a 76,6% in linea con il primo semestre del 2003 ed in sensibile miglioramento rispetto al 79,3% dei primi nove mesi del 2002. Nel ramo vita la raccolta è stata pari a 20.374 milioni (+ 1,3%). L’andamento del ramo vita risente in misura maggiore rispetto ai rami danni del difficile ciclo economico e non beneficia ancora degli effetti degli accordi di banca assicurazione. L’incidenza dei costi complessivi sui premi ha comunque registrato una leggera diminuzione passando dal 18% al 17,7%. È proseguito il miglioramento della gestione finanziaria e patrimoniale determinato dalla tenuta dei redditi netti da investimento, dall’incremento dei profitti da realizzo e da minori minusvalenze relative al portafoglio azionario. Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono ammontate a 7.511 milioni (5.531 milioni a fine 2002). L’attività ordinaria ha chiuso nei primi nove mesi in utile per 1.634 milioni a fronte di una perdita di 353 milioni nell’analogo periodo del 2002. Il saldo dell’attività straordinaria è passato da 136 milioni a 405 milioni e include il profitto realizzato dalla vendita degli affari diretti vita della controllata Bma. “I risultati conseguiti in questi nove mesi si confermano in linea con il Piano Industriale e ci consentono di esprimere piena fiducia sul raggiungimento degli obiettivi di risultato di fine anno” dichiara Giovanni Perissinotto, Amministratore Delegato del Gruppo Generali. “Tali risultati sono stati resi possibili anche grazie agli interventi di natura organizzativa definiti nel Piano stesso e riguardanti principalmente l’area commerciale, della liquidazione sinistri, del controllo e dell’information technology”. Dettagli Bilancio Consolidato Riflette la situazione patrimoniale e il conto economico di 179 società di cui 109 Compagnie di assicurazione. Gestione Assicurativa I premi consolidati hanno raggiunto 34.231 milioni (+2,3% a termini omogenei). Alla raccolta del lavoro diretto hanno contribuito i Paesi dell’Unione Europea per il 91% (l’Italia per il 33%, la Germania per il 27%, la Francia per il 17 %). Nel complesso, i premi vita si sono attestati a 20.374 milioni (+1,3%), di cui 16.940 milioni relativi alle polizze tradizionali che hanno registrato una crescita del 3,8%; nei rami danni la raccolta è stata di 13.857 milioni (+ 3,9%). Nei rami danni il rapporto sinistri a premi, al netto della riassicurazione, si è attestato al 76,6%, in calo di 2,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2002. La combined ratio nei rami danni è migliorata di 2,7 punti percentuali attestandosi a 102,4% (105,1% nello stesso periodo del 2002). L’incidenza dei costi complessivi dei rami vita e danni rispetto ai premi è scesa a 17,7% da 18% dei nove mesi del 2002. Le riserve tecniche nette sono ammontate a 205.152 milioni (199.141 milioni a fine 2002) di cui nel ramo vita 177.411 milioni e nei rami danni 27.741 milioni. Per quanto riguarda l’evoluzione dell’attività assicurativa in Italia, il volume d’affari del Gruppo ha raggiunto 11.327 milioni di euro (+3,7%). Nel ramo vita i premi sono ammontati a 7.590 milioni, con un aumento dell'1,8% condizionato dalle operazioni di razionalizzazione della attività di Banca assicurazione. Buona la raccolta delle reti agenziali e dei promotori finanziari pari a 6.158 milioni, con un incremento del 9%. Nei rami danni sono stati conseguiti premi per 3.737 milioni, con una crescita del 7,6%. La sinistralità e la combined ratio sono diminuite per effetto dell'adozione di una politica sottoscrittiva equilibrata nei rami retail e piccole e medie imprese. Gestione patrimoniale e finanziaria La gestione degli attivi del Gruppo è stata caratterizzata nel terzo trimestre da un incremento della componente azionaria, che rappresenta il 7,9% rispetto al totale degli investimenti (6,9% al 30 giugno 2003), mentre rimane stabile il portafoglio obbligazionario che continua ad evidenziare un’elevata qualità dei titoli che ne fanno parte. Gli investimenti il cui rischio è a carico della compagnia sono a saliti a 187.585 milioni con un incremento del 3,3% (181.644 milioni a fine 2002), a cui si aggiungono 26.404 milioni relativi a fondi interni. Nell’ambito della composizione degli investimenti, quelli a reddito fisso rappresentano il 77,9%, le azioni 7,9%, gli immobili 6,2 %. I redditi ordinari da investimenti sono ammontati a 6.673 milioni (6.606 milioni nell’analogo periodo del 2002). I profitti netti da realizzo ordinari sono ammontati a 1.073 milioni (rispetto a 570 milioni nei nove mesi del 2002). Le minusvalenze nette da valutazione e gli ammortamenti sono stati pari a 1.012 milioni (2.271 milioni nell’analogo periodo del 2002). L’indebitamento del Gruppo è pari a 7.618 milioni (8.194 milioni alla fine del 2002) di cui 4.123 milioni relativi a prestiti obbligazionari e 3.495 milioni relativi ad altri finanziamenti. ¾ La prevedibile evoluzione dell’attività Per quanto attiene alle prospettive del Gruppo nella parte finale dell’esercizio, il marcato miglioramento della gestione industriale e la positiva intonazione dei mercati finanziari induce a confermare, salvo il verificarsi di eventi di natura eccezionale, il raggiungimento degli obiettivi di risultato fissati nel Piano Industriale per il 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato la nomina a Direttore Centrale di Lodovico Floriani che assume la responsabilità della nuova unità di “coordinamento delle attività di gestione e sviluppo delle risorse di Gruppo” costituita con l’obiettivo di realizzare una gestione sempre più integrata e coerente nell’ottica della valorizzazione delle risorse umane intrapresa dal Gruppo. Lodovico Floriani, 59 anni, laurea in economia, entra in Generali dopo una lunga carriera nell’organizzazione e gestione delle risorse umane maturata in Unilever, Hay Management Consultant, Studio Ambrosetti, Gruppo Tesi, Newton Hrmc, fino a ricoprire l’incarico di Presidente in Newton Management Innovation di cui è stato fondatore.

GRUPPO MPS: RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI 2003 RISULTATO DI GESTIONE: +8,6%
Siena, 14 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato ieri i risultati al 30/09/2003 della Banca e del Gruppo Mps. I principali risultati consolidati Sotto il profilo operativo e gestionale il Gruppo Mps ha conseguito risultati più che positivi, con riguardo all’importante crescita dei volumi intermediati e ai progressi fatti registrare dai principali aggregati reddituali. In particolare, per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta cresce dell’1,6% confermando una quota sul mercato domestico pari al 6,5%. La raccolta indiretta accelera ancora rispetto all’anno precedente (+3,9%) e alla dinamica di giugno (+1,6%) beneficiando di flussi di collocamento in ulteriore crescita (+47% sull’anno precedente). In tale ambito si evidenziano: oltre 3 miliardi di euro di premi assicurativi emessi (quota di mercato sui flussi del sistema “bancassurance+poste” stimata sopra il 9,5%); 1,8 miliardi di euro di Fondi Comuni/sicav (quota di mercato sui flussi pari al 6,8%); 2,1 miliardi di euro di prodotti finanziari innovativi, ai quali si aggiungono 4 miliardi di euro di prodotti destinati alla copertura rischi dei clienti “corporate”. All’interno della raccolta indiretta, il risparmio gestito si colloca a circa 42 miliardi di euro (+13,3% 2 sull’anno precedente) con le Riserve Tecniche del comparto assicurativo in crescita del 24,8%. Gli impieghi alla clientela (quota sul mercato domestico pari al 6,3%) presentano un moderato calo rispetto a giugno e una crescita del 4,4% su settembre 2002, in gran parte alimentata dalla componente a protratta scadenza (per la quale si conferma una quota di mercato al 7%), sostenuta da erogazioni di mutui pari a circa 4,1 miliardi di euro (+18% sui primi nove mesi del 2002), nonché dallo sviluppo dei volumi di “nuova produzione” dell’attività creditizia specializzata. In calo, invece, la componente a breve termine. Il rallentamento impresso alla dinamica degli assorbimenti patrimoniali ha consentito di migliorare ulteriormente il Tier 1 ratio, stimato al 6,2% (6,05% ad inizio anno) ed il coefficiente di solvibilità complessivo (9,3%, 8,8% ad inizio anno). L’incidenza dei crediti in sofferenza e ad incaglio netti sugli impieghi si attesta al 3.4%; il rapporto sofferenze nette/crediti vs. Clientela – sul quale incide la contrazione fatta registrare nel trimestre dagli impieghi -si conferma su livelli inferiori a quelli medi stimati per il Sistema (1,7% rispetto a 2,0%). Il grado di copertura “complessivo” delle sofferenze, si attesta ad oltre il 55% . Sotto il profilo reddituale, la gestione caratteristica del Gruppo ha confermato anche nel terzo trimestre risultati soddisfacenti e sostanzialmente in linea con il percorso evolutivo programmato. Nell’ambito del margine di intermediazione, la componente di “primaria qualità” (margine d’interesse+commissioni clientela) progredisce del 4,1% sull’analogo periodo del 2002, con una dinamica in accelerazione rispetto a quella fatta registrare a giugno (+3,6%). In particolare: Il margine di interesse (1.880 milioni di euro) presenta una crescita del 9,2%, in linea di continuità con il trimestre precedente. Le commissioni nette (975 milioni di euro) confermano i progressi fatti registrare nel secondo trimestre, migliorando ulteriormente la variazione anno su anno (-4,5% rispetto al -6,1% di giugno) che pure sconta – nel confronto - le note difficoltà di contesto che hanno penalizzato soprattutto la prima parte dell’esercizio. Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine da servizi si registra: la crescita (+230 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2002) dei “profitti/perdite da operazioni finanziarie” che accolgono anche il positivo contributo dell’attività di strutturazione di prodotti finanziari innovativi da parte di Mps Finance; il maggior contributo delle società valutate a patrimonio netto (+16,8 milioni di euro); il calo degli altri proventi di gestione, che nel primo semestre 2002 avevano beneficiato di ricavi “non caratteristici” per 137 milioni di euro. L’ammontare dei dividendi si attesta infine a 117 milioni di euro. Complessivamente, il margine d’intermediazione consolidato (3.554,5 milioni di euro) fa registrare un apprezzabile progresso rispetto a settembre 2002 (+3,0%) invertendo la tendenza evidenziata a giugno (-4,6%); al netto delle richiamate componenti “non caratteristiche” il progresso si attesta al +10,7%. Le spese amministrative (2.167 milioni di euro) presentano un calo sia sul trimestre precedente (-1%), sia sull’analogo trimestre del 2002 (-0,2%), per una variazione complessiva annua pari a +0,5%, in ulteriore rallentamento rispetto alla dinamica di giugno (+0,9%). In particolare, i costi di personale registrano una dinamica su base annua (+0,8%) coerente con gli obiettivi di progressivo contenimento connessi alle azioni sviluppate ed in corso; le altre spese amministrative registrano anch’esse una crescita 3 estremamente contenuta (+0,2%) per effetto di un calo pari al –1,6% dei “costi operativi diretti”, i quali assorbono le azioni di contenimento avviate, cui si contrappone la crescita delle imposte indirette (+4,4%) e delle spese di produzione del comparto Riscossione Tributi. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali, infine, si pongono a 252 milioni di euro, con una crescita annua (+1,5%) in sensibile rallentamento rispetto all’intero 2002 (+43,8%). Per effetto di tali andamenti il Risultato di Gestione si posiziona a 1.137 milioni di euro, in aumento del 8,6% rispetto ai primi nove mesi del 2002 e di circa il 41% rispetto all’aggregato depurato delle componenti non attinenti alla gestione caratteristica (cartolarizzazioni e dividendi straordinari). L’indice di cost/income (con ammortamenti) si attesta quindi al 68%, in calo di circa 2 punti percentuali rispetto a dicembre. Alla formazione del risultato concorrono inoltre rettifiche ed accantonamenti per complessivi 584 milioni di euro (387 milioni di euro nell’analogo periodo 2002). Pur in presenza di una ottima tenuta della qualità del credito e delle altre attività, nonostante uno scenario economico caratterizzatosi nel periodo per le condizioni di instabilità, la politica degli accantonamenti, da sempre ispirata a criteri di prudenzialità, consente di assicurare un ulteriore miglioramento del grado di copertura dei rischi. Al riguardo si evidenziano: a) rettifiche nette di valore su crediti per 320 milioni di euro (258 milioni di euro a settembre 2002) ispirate ai tradizionali criteri di prudenza e comprensive di 7,3 milioni di euro di svalutazione forfetaria su impieghi “in bonis”, nonché della quota di periodo (25 milioni di euro) relativa alle cartolarizzazioni non performing effettuate negli esercizi precedenti; b) rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie e altre attività per 57 milioni di euro (19 milioni di euro nel 2002); c) accantonamenti per “rischi ed oneri” per 76 milioni di euro (27 milioni di euro nel 2002). A completare il quadro reddituale concorrono il saldo della gestione straordinaria (che si attesta a –12 milioni di euro, rispetto ai +47 del 2002) nonché imposte per 265 milioni di euro. L’utile netto consolidato si attesta pertanto a 272 milioni di euro, in crescita del 19,3% sull’analogo valore del 2002 ricostruito per tener conto del venir meno delle citate componenti di reddito non attinenti alla gestione caratteristica; l’utile netto consolidato del trimestre si posiziona a 77,4 milioni di euro contro gli 8,1 milioni di euro del terzo trimestre 2002; il roe si posiziona al 7,2% (12,1% al 31.12.2002) e al 9,3% al netto del goodwill.

PIANO INDUSTRIALE DEL GRUPPO MPS 2003-2006
Siena, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato il Piano Industriale di Gruppo per il prossimo triennio. Il Piano, in linea di stretta continuità con i precedenti Piani, conferma le aspirazioni strategiche della crescita dimensionale e del miglioramento della performance reddituale. In questo ambito afferma la focalizzazione del Gruppo Mps sul mercato Retail e su quello delle Piccole e Medie Imprese e degli Enti Pubblici, contestualmente ad un significativo rafforzamento della presenza sul mercato Private. Principali motori dello sviluppo saranno: il proseguimento della specializzazione distributiva per mercati e segmenti di clientela, un’incisiva azione di riduzione dei costi, con interventi sia sul lato delle spese amministrative che del personale, l’ottimizzazione della gestione del rischio e il rafforzamento patrimoniale. Il nuovo Piano prevede di raggiungere un Roe del 14% al 2006, con un rapporto cost/income (con ammortamenti) intorno al 57% e un utile netto di fine periodo superiore ai 950 M .ni di Euro. Nel corso degli ultimi due anni il Gruppo Mps ha proceduto nel percorso di sviluppo individuato con il precedente Piano Industriale, realizzando importanti passaggi strutturali. Tra il 2002 e il 2003 è stato semplificato l’assetto di Gruppo mediante l’integrazione di Banca 121, di Banca Agricola Mantovana e di Banca Toscana, che hanno dato poi luogo a scorpori di aziende bancarie più snelle, focalizzate in termini di business e integralmente controllate. Nel contempo sono proseguite le attività di specializzazione dei canali di vendita per mercato e segmento di clientela su tutte le reti del Gruppo. Inoltre è stata significativamente contenuta la crescita dei costi e gli organici hanno fatto registrare nel corso del 2003 una diminuzione netta. Tutto questo ha consentito al Gruppo Mps di confermare una posizione primaria nei mercati di riferimento e di ottenere risultati economici positivi, pur in un contesto di mercato non favorevole, realizzando i presupposti per una accelerazione della crescita. Nel prossimo triennio il Gruppo Mps punta quindi a rafforzare il proprio ruolo di leadership nel mercato bancario nazionale, focalizzandosi sulle aree di business di propria vocazione (Retail, Piccole e Medie Imprese, Enti Pubblici) e rafforzando la presenza e il ruolo nel comparto del Private Banking. Il perseguimento di questi obiettivi avverrà, sul lato delle attività di business, attraverso il completamento delle iniziative di specializzazione in corso e la costituzione sia di un’Area Private Banking di Gruppo, nella quale convergerà anche l’attuale struttura di Banca Steinhauslin, sia di una Banca per la Finanza di Impresa, a partire dalla integrazione delle tre banche attualmente esistenti (Mps Finance, Mps Merchant, Mps Bancaverde). Attraverso tali operazioni, il Gruppo Mps si pone, in particolare, l’obiettivo di raggiungere posizioni di leadership nazionale nei comparti interessati. Il Gruppo opererà anche una razionalizzazione della propria presenza estera (banche e filiali), procedendo nel tempo a dismettere attività non più funzionali ma rafforzando anche la capacità di supporto alla piccola e media impresa italiana sui mercati internazionali, mediante lo sviluppo di alleanze e di presidi mirati nei mercati di maggiore interesse e potenzialità. Sul lato dei costi si giungerà, attraverso interventi di riduzione delle attività amministrative nelle strutture centrali e nelle reti, a un contenimento dell’organico di circa 1.700 risorse; saranno anche ridotti i costi amministrativi, in virtù di negoziazioni centralizzate per le principali forniture di Gruppo, di interventi mirati sui consumi e dell’effetto delle razionalizzazioni societarie. Lo sviluppo del Gruppo secondo le linee guida indicate verrà supportato da una manovra di rafforzamento della struttura patrimoniale, approvata simultaneamente al Piano, che, attraverso un’emissione di titoli convertibili assimilabili a capitale, per circa 700 M .ni di Euro, metterà il Gruppo in condizioni di fronteggiare la crescita prevista del business Nell’attuazione del Piano particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo professionale delle risorse umane, considerate elemento chiave per la realizzazione degli obiettivi annunciati, e nei confronti delle quali verranno moltiplicati gli interventi formativi e rafforzati i sistemi gestionali; in questo ambito particolare rilievo assumerà il processo di recupero e riconversione di risorse da ruoli amministrativi a ruoli commerciali. Le azioni delineate, in buone parte già avviate, saranno attuate sulla base di un piano realizzativo integrato di Gruppo. Il Piano Industriale verrà illustrato alla comunità finanziaria in un incontro a Milano il prossimo 17 novembre.

CAPITALIA: IPOTESI DI ACQUISIZIONE GRUPPO COFIRI
Roma, 13 novembre 2003 – In merito a indiscrezioni di stampa e a dichiarazioni riportate da alcune agenzie relative a Cofiri, Capitalia rende noto che in occasione della riunione di ieri del Consiglio di Amministrazione convocata per approvare la relazione trimestrale al 30 settembre 2003, è stata sottoposta al Consiglio stesso l’ipotesi di acquisizione del Gruppo Cofiri. Tale operazione prevede che Capitalia acquisti il 100% di Cofiri ad un prezzo complessivo - salvo variazione in seguito a due diligence - di € 145 milioni, con uno sconto del 37% sul patrimonio netto contabile atteso di Cofiri al 31 dicembre 2003. Il Gruppo Tosinvest (Famiglia Angelucci) e Fineldo S.p.a. (società facente capo a Vittorio Merloni), attuali azionisti di Cofiri ciascuno con quote del 40%, investiranno € 88 milioni complessivi (€ 44 milioni ciascuno), per l’acquisto del 6% di Mcc (3% ciascuno), sulla base di un valore implicito del 100% di Mcc pari a € 1.460 milioni. Tale valore, che corrisponde a circa 2 volte il patrimonio netto, si confronta con una valutazione di € 1.200 milioni del giugno scorso in occasione della cessione di quote di Mcc agli attuali azionisti. Gli stessi Gruppo Tosinvest e Fineldo hanno manifestato il loro interesse ad investire € 28 milioni (€ 14 milioni ciascuno), in fondi private equity di Mcc-sofipa Sgr. La struttura dell’operazione consentirebbe a Capitalia di effettuare l’acquisizione di Cofiri: -conservando gran parte delle risorse finanziarie all’interno del Gruppo Capitalia; -allargando l’azionariato di Mcc a due importanti realtà industriali italiane; -ricavando una importante plusvalenza, stimata in € 49 milioni, dalla cessione di quote Mcc e rendendo non significativo l’impatto dell’acquisizione sul Tier 1 ratio di Gruppo. Il piano di razionalizzazione e ristrutturazione di Cofiri, successivo all’eventuale completamento dell’operazione, non prevede alcuna integrazione con Mcc.

APPROVATI DAL CDA BENETTON I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003 FATTURATO IN LIEVE CALO, UTILE NETTO A 77 MILIONI DI EURO, UTILE NETTO NORMALIZZATO +19 PER CENTO
Ponzano, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Benetton Group ha approvato i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio che vedono il fatturato consolidato attestarsi a 1.382 milioni di euro, con un incremento del 2,6 per cento dei volumi del settore abbigliamento. Il risultato risente in particolare del minor apporto del fatturato dei marchi dell’attrezzo sportivo (ceduti nel primo semestre dell’anno) e dell’effetto cambi sulle divise del dollaro americano e dello yen, senza i quali le vendite nette avrebbero segnato un risultato allineato ai primi nove mesi dello scorso esercizio. L’utile consolidato normalizzato, depurato dagli effetti degli oneri straordinari per l’adesione alla sanatoria fiscale delle società italiane e per l’adeguamento ai valori correnti di alcune attività relative alla gestione della rete commerciale (che hanno inciso sui conti del primo semestre), si attesta nei nove mesi a 100 milioni di euro contro gli 84 del medesimo periodo dello scorso esercizio (+19 per cento). Il margine lordo è pari a 597 milioni di euro contro i 648 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, risentendo del già citato andamento dei cambi, della cessione dell’attrezzo sportivo e di un diverso mix di prodotto. Il risultato operativo è di 175 milioni di euro nel periodo, con un miglioramento dell’incidenza sul fatturato al 12,7 per cento (12,5 per cento nei primi nove mesi del 2002), grazie in particolare alla riduzione delle spese generali e di struttura. Il risultato della gestione ordinaria (pari al risultato operativo più gli oneri finanziari netti e il saldo della gestione valutaria) si attesta a 160 milioni di euro, con un netto miglioramento dell’incidenza sul fatturato (11,6 per cento) rispetto ai primi nove mesi del 2002, grazie al positivo effetto delle politiche di copertura in cambi e alle minori spese per interessi. L’autofinanziamento ha un valore nei primi nove mesi dell’anno di 232 milioni di euro; l’indebitamento netto è pari a 659 milioni di euro contro gli 810 milioni dei primi nove mesi del 2002 e i 613 milioni di euro registrati il 31 dicembre del 2002. Per quanto riguarda il terzo trimestre 2003, i ricavi si attestano a 413 milioni di euro (460 milioni nel terzo trimestre del 2002); il margine lordo industriale è pari al 44 per cento del fatturato; l'utile netto cresce a 27 milioni di euro (24 milioni nel terzo trimestre 2002). Al netto dell’impatto dell’effetto cambi e tenendo conto della cessione del business dell’attrezzo sportivo, si attendono per la fine dell’esercizio ricavi in linea con quelli conseguiti nel 2002. Il gruppo prevede inoltre di chiudere l’esercizio corrente con un utile normalizzato almeno in linea con i 128 milioni di euro (normalizzati) realizzati nel 2002. Gli investimenti dell’anno sono previsti sui livelli di quelli dell’esercizio precedente mentre l’indebitamento netto è previsto in sostanziale diminuzione grazie anche al cash flow generato nell’anno dalla cessione del settore sportivo.

MARIELLA BURANI FASHION GROUP S.P.A. (MBFG) REPLICA CRESCITE A DOPPIA CIFRA PER I RISULTATI DEI NOVE MESI 2003: RICAVI IN CRESCITA DEL 38,5% A € 279,8 MILIONI
Cavriago, 14 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mariella Burani Fashion Group Spa ha approvato i risultati del terzo trimestre 2003 che evidenziano una crescita del fatturato del Gruppo per i primi nove mesi dell’anno del 38,5% a € 279,8 milioni rispetto a € 201,9 milioni dello stesso periodo del 2002. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) passa a € 31 milioni da 21,9 milioni dei nove mesi 2002 (+41,3%) con un’incidenza sul fatturato dell’ 11,1%. Significativo l’aumento del Reddito Operativo (Ebit) per i primi nove mesi del 2003 che passa a € 18,2 milioni da € 13,6 milioni del 2002 (+33,5%). Il Reddito della Gestione Corrente aumenta a € 13,4 milioni da €11,3 dello stesso periodo del 2002 ( +18,4%). Il Reddito ante imposte aumenta a € 20,3 da € 8,8 milioni del 2002 (+131,3%). La divisione abbigliamento ha contribuito in maniera consistente alla crescita del fatturato consolidato per i primi nove mesi dell’anno 2003 con un aumento delle vendite del 32,7% rispetto al corrispondente periodo del 2002. La crescita del fatturato della divisione abbigliamento è stata determinata sia dalla crescita organica, prevalentemente sostenuta dalle linee Mariella Burani che dalla crescita esterna con il consolidamento di René Lezard Mode Gmbh, società tedesca leader nell’abbigliamento di lusso, entrata nel Gruppo a fine 2002 e consolidata a partire dal primo trimestre 2003. Notevole l’aumento del fatturato nella divisione leather goods che ha registrato per i primi nove mesi dell’anno una crescita del 56,5% rispetto allo stesso periodo del 2002 grazie anche al consolidamento della Francesco Biasia S.p.a. Società vicentina tra i maggiori produttori di borse ed accessori in pelle del segmento “lusso accessibile” entrata nel Gruppo a giugno 2003. La divisione leather goods ha visto un aumento a doppia cifra delle vendite di Baldinini in Russia, Braccialini nel Far East, Biasia in Usa a conferma dei buoni risultati della strategia di puntare sul rafforzamento nei mercati di riferimento. Il fatturato originato dai marchi propri è passato al 90% rispetto all’84,5% del corrispondente periodo dell’anno precedente; in aumento anche le vendite generate dai canali distributivi diretti (Dos, franchising e boutiques multimarca che acquistano direttamente dagli showrooms del Gruppo) che sono passate al 62,3% del fatturato consolidato di Gruppo (vs. 56,3% dei primi nove mesi 2002); crescono anche le vendite all’estero (62,4% del fatturato consolidato vs. 56,5% dei primi nove mesi 2002), sospinte dalle vendite nei paesi della Nuova Europa (Europa dell’Est e Russia) che oggi rappresentano circa il 13% del fatturato totale. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) al 30 settembre 2003 è pari a € 31 milioni e rappresenta una crescita del 41,3% rispetto a € 21,9 milioni dei primi nove mesi 2002 portando l’incidenza sul fatturato all’11,1% (10,8% nello stesso periodo dell’anno precedente). Il miglioramento del margine operativo lordo è attribuibile principalmente a: · una continua ottimizzazione delle risorse presenti all’interno del Gruppo; · continua integrazione delle società acquisite con importanti risparmi nei costi della produzione e distribuzione; · miglioramento del sales mix, con una maggiore contribuzione di prodotti e canali distributivi più profittevoli; Il Risultato Operativo (Ebit) al 30 settembre 2003 è pari a € 18,2 milioni in forte crescita (+33,5%) rispetto a € 13,6 milioni del corrispondente periodo del 2002 e rappresenta il 6,5% del fatturato consolidato del periodo (vs. 6,8% dei primi nove mesi del 2002). Il Reddito ante imposte nei primi nove mesi del 2003 registra un consistente incremento passando a € 20,3 milioni dei primi nove mesi del 2003 da € 8,8 milioni dello stesso periodo del 2002 (+131,3%). Outlook 2003 L’andamento positivo delle vendite Primavera/estate 2003 e il sell out della stagione in corso consentono al Gruppo di confermare una crescita a doppia cifra del fatturato per il 2003 con un aumento più che proporzionale dei risultati operativi.

CDA ART'E': IN CRESCITA FATTURATO E MOL DEI PRIMI NOVE MESI FATTURATO CONSOLIDATO DEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO: 40,6 MILIONI DI EURO (+38%)
Villanova di Castenaso, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Art'e', si è riunito ieri sotto la presidenza di Marilena Ferrari per esaminare e approvare la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Il Gruppo è leader in Italia nel settore dell'editoria di pregio con il marchio Fmr e dell'arte contemporanea con il marchio Ta Matete. Il fatturato consolidato dei primi nove mesi dell’esercizio in corso è stato pari a 40,6 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto ai 29,5 milioni dell’omologo periodo dell’anno precedente. Tale importante risultato è stato raggiunto grazie al consolidamento dei risultati di Fmr e alle sinergie derivanti dall’integrazione tra Art’è e Fmr, legate alla messa in comune di asset quali la base clienti, i cataloghi prodotti e il portafoglio marchi. Forte incremento al 30/09/03 anche del margine operativo lordo a livello consolidato, che ha raggiunto i 2,8 milioni di euro circa, in aumento del 47% rispetto al dato di 1,9 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso esercizio. Nei primi nove mesi del 2003 e sempre a livello consolidato, il reddito operativo è stato pari a –1,9 milioni di euro (-0,4 milioni al 30/09/02), mentre il risultato ante imposte è stato pari a –2,5 milioni (–1,7 milioni al 30/9/02). In questa prima fase dell'anno gli indicatori di redditività hanno infatti scontato costi e investimenti a carattere non ricorrente relativi in particolare al processo di integrazione con Fmr, e all’informatizzazione del Gruppo. Nel terzo trimestre 2003 il fatturato consolidato è stato pari a 12,1 milioni di euro mentre il margine operativo lordo si è attestato a circa 300 mila euro. L’andamento del quarter in esame, che ha registrato una crescita in relativo rallentamento rispetto al primo e secondo trimestre, risente di fattori congiunturali non legati alla potenzialità reddituale del mercato di riferimento. Nel mese di ottobre Art’è registra un sensibile aumento della raccolta ordini della Capogruppo Art’è Spa con risultati superiori alle attese per ricavi pari a 7,2 milioni di euro, in progresso del 27% sull’ottobre 2002. “Nel terzo trimestre è stato portato a termine un importante ciclo di investimenti che ha finalizzato le sinergie dopo l’acquisizione di Fmr con ottimizzazioni di efficienza e l’accentramento delle attività editoriali in Fmr, quelle distributive in Art’è e il pieno sfruttamento degli asset in comune - ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art’e’ S.p.a. – Il mese di ottobre registra un buon livello di performance, con una raccolta ordini in sensibile aumento. Alla luce di tali risultati, prevediamo che l'anno si chiuda con Mol e reddito ante imposte in crescita rispetto allo scorso esercizio”. Il fatturato dei primi nove mesi della Capogruppo Art’e’ S.p.a. È stato pari a 35,9 milioni di euro, in crescita del 26% rispetto al 2002, mentre il Mol ha raggiunto i 2,7 milioni di euro rispetto ai 2,3 milioni dello stesso periodo dello scorso esercizio. La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 settembre 2003 è passata da 3,7 a –2,7 milioni di euro. Tale cambiamento è dovuto in parte all’incremento degli investimenti (2,3 milioni di euro) che il Gruppo ha sostenuto nel trimestre per l’integrazione di Fmr, in parte alla dinamica dei crediti di imposta indiretta. Le attese per fine esercizio sono di ritornare a una posizione finanziaria netta positiva.

GRUPPO CREMONINI: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003 RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 1.339,3 MILIONI DI EURO (+12,7%), EBITDA +11,4% , EBIT +22,9% UTILE ANTE IMPOSTE PARI A 52,9 MILIONI DI EURO (+298,9%).
Castelvetro di Modena, 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a. Ha approvato ieri a Castelvetro di Modena la relazione trimestrale al 30/9/2003, che ha evidenziato risultati positivi, confermando il trend di crescita del primo semestre. Nei primi nove mesi del 2003, i ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.339,3 milioni di Euro, in crescita del 12,7% rispetto ai 1.188,5 milioni di Euro dello stesso periodo del 2002. L’ebitda, nel periodo in esame, si è attestato a 92,3 milioni di Euro, facendo registrare un incremento dell’11,4% a fronte degli 82,8 milioni di Euro del 2002, mentre L’ebit è cresciuto del 22,9 %, raggiungendo i 52,5 milioni di Euro, rispetto ai 42,7 milioni di Euro del 2002. Il risultato della gestione caratteristica, pari a 34,6 milioni di Euro, è cresciuto del 94,1% rispetto ai 17,9 milioni di Euro del 2002. L’utile consolidato ante imposte del Gruppo, nei primi nove mesi del 2003, ha raggiunto i 52,9 milioni di Euro, rispetto ai 13,3 milioni di Euro del 2002 (+298,9%). Si evidenzia che l’utile consolidato ante imposte del Gruppo, al netto di tutte le componenti straordinarie (tra cui gli effetti dell’operazione sul capitale di Marr Spa), è stato pari a 23,9 milioni di Euro in aumento di circa il 50% rispetto allo stesso periodo del 2002. Tale risultato conferma il positivo andamento della gestione ordinaria del Gruppo. Anche la posizione finanziaria netta migliora di 83,1 milioni di Euro, passando da 553,6 milioni di Euro del 30/9/2002 a 470,5 milioni di Euro del 30/9/2003. Tutti e tre i settori di attività del Gruppo hanno registrato, nel periodo in esame, performance di rilievo. In particolare: · Il settore della produzione ha registrato ricavi totali per 625,2 milioni di Euro, in crescita del 12,7% rispetto ai 554,8 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2002. L’ebitda si è attestato a 37,9 milioni di Euro (+ 14,7%), mentre l’Ebit ha raggiunto i 15,9 milioni di Euro (+ 30,7% ). · I ricavi del settore distribuzione, pari a 579,5 milioni di Euro, sono risultati in crescita del 12,8% rispetto ai 513,7 milioni di Euro del 2002. L’ebitda si è attestato a 37,7 milioni di Euro (+ 5,5%) mentre l’Ebit è stato pari a 30,7 milioni di Euro (+ 16,3%). · Il settore della ristorazione ha registrato un incremento dei ricavi del 24,6% attestandosi a 176,5 milioni di Euro, contro i 141,6 milioni di Euro dello stesso periodo dell’anno precedente. L’ebitda è stato pari a 17,8 milioni di Euro (+15,6%), mentre l’Ebit ha raggiunto i 10,5 milioni di Euro, in crescita del 4,6% rispetto al 2002. Nel 3° trimestre 2003, i ricavi totali consolidati del Gruppo Cremonini sono stati pari a 516,0 milioni di Euro, in crescita del 15,1% rispetto ai 448,4 milioni di Euro del 3° trimestre 2002. L’ebitda ha raggiunto i 40,5 milioni di Euro (+ 10,1%), a fronte dei 36,8 milioni di Euro del 3° trimestre 2002, mentre L’ebit è cresciuto del 13,1% raggiungendo i 26,2 milioni di Euro ( 23,2 milioni di Euro nel 3° trimestre 2002). L’utile ante imposte nel trimestre è stato pari a 15,9 milioni di Euro (+24,4%), a fronte dei 12,7 milioni di Euro del 2° trimestre 2002. Questi, in sintesi, i principali dati contenuti nella relazione trimestrale al 30/9/2003, approvata oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a.. Cremonini, con oltre 4.850 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 1.589,3 milioni di Euro nel 2002, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express).

OLIDATA CON UN 3,39% DI UTILE ANTE IMPOSTE RISPETTO AD UN 2,72% DELLO STESSO PERIODO DEL 2002 CONTRASTA L’ANDAMENTO NEGATIVO DEL MERCATO
Pievesestina di Cesena 14 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Olidata Spa ha approvato la relazione sul terzo trimestre del 2003. Il periodo caratterizzato tradizionalmente da bassa domanda ed in presenza di una accentuata stagnazione di mercato ha prodotto un ulteriore calo del fatturato della società in termini percentuali: -25,98%. La rilevanza percentuale dell’utile ante imposte comunque è cresciuta rispetto ai primi nove mesi del 2002 dello 0,56%, dichiarando con il suo 3,39% un valore di € 3,891 milioni. Nel terzo trimestre si è completata la fase di ristrutturazione del business di Olidata Spa e il Cda esprime che possa essersi trovato il corretto punto di equilibrio tra redditività e fatturato. In questo periodo, anche se penalizzante in termini di crescita si sono in ogni modo evidenziate importanti novità nell’ambito del miglioramento della struttura finanziaria della società con il conseguimento di obiettivi preposti e cioè: riduzione ulteriore dell’indebitamento; riduzione dell’onerosità finanziaria; riduzione dei tempi medi d’incasso. L’indebitamento, pari a € 20,737 mln, è ulteriormente sceso rispetto ai 51,882 mln di inizio anno e ai € 36,775 mln del 30/09/2002, per effetto del miglioramento dei tempi medi di incasso: la durata media dei crediti commerciali risulta essere a fine periodo di 93 gg contro i 122 del medesimo periodo del 2002. Il decremento dei crediti commerciali ha significativamente contribuito a migliorare il cash flow, dove la liquidità generata dalla gestione reddituale ha prodotto un valore di € 31,165 mln contro i € 18,896 mln del 2002. Del miglioramento finanziario fa eco l’indice di liquidità primaria, il cui valore si perfeziona del 3,97%, del grado di autonomia finanziaria così pure del rapporto di indebitamento diretto. L’incidenza dell’onerosità finanziaria sul fatturato è diminuita all’1,07% contribuendo così a determinare un risultato ante imposte di € 3,891 mln, superiore in termini percentuale dello 0,56% rispetto a quanto prodotto nel medesimo periodo del 2002. Pertanto, anche se in questo ultimo terzo trimestre le vendite hanno raggiunto un valore pari a € 114.667.379,58 , si è potuto comunque conseguire dei buoni risultati in termini di margine operativo lordo, pari ad € 6,411 mln ed equivalente al 5,59% del totale dei ricavi di vendita, di reddito operativo, pari ad € 5,467 mln e di utile ante imposte pari ad € 3,891 mln, equivalenti rispettivamente al 4,77% e al 3,39% del fatturato. La flessione sui margini di contribuzione della gestione caratteristica si riflette anche sugli indici di redditività: Roi pari al 5,46%, Ros pari al 4,77% e Roe pari al 9,16%. Obiettivo del Consiglio di Amministrazione è di confermare per fine esercizio 2003 gli utili, in termini di valore, già conseguiti nell’anno 2002 pur in presenza di un calo di fatturato.

ACSM SPA, APPROVATA LA TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE IN FORTE CRESCITA RICAVI (+32%) E MARGINE OPERATIVO LORDO (+14%)
Como 14 novembre 2003 - – Il consiglio di amministrazione di Acsm spa, ieri, ha approvato la Relazione Trimestrale al 30 settembre 2003. La situazione consolidata al termine del terzo trimestre 2003 presenta un netto miglioramento del fatturato rispetto al corrispondente periodo del 2002. Le nuove gestioni acquisite dal settore gas nel secondo semestre dello scorso esercizio - unitamente al conferimento nel Gruppo, da parte dell’azienda municipalizzata di Erba (Asme spa), del ramo d’azienda relativo alla vendita di gas - sono fra le principali motivazioni della crescita registrata dal valore consolidato della produzione che risulta pari a €/000 65.149, in aumento del 39% circa rispetto al 2002. In particolare, i ricavi delle vendite e delle prestazioni passano da €/000 42.523 a €/000 56.127, con un incremento rispetto al 2002 del 32% circa. La gestione operativa dei primi tre trimestri 2003 evidenzia a sua volta un utile lordo pari a €/000 12.841, in incremento del 14% circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (€/000 11.247). Il margine operativo netto, che include come nell’esercizio precedente significativi ammortamenti legati agli investimenti completati negli anni precedenti, risulta in aumento del 15% circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio 2002 ed ammonta a €/000 6.609 contro €/000 5.725 del precedente esercizio. Al termine del terzo trimestre, il Gruppo Acsm presenta un utile consolidato ante imposte di €/000 4.620, in aumento di circa il 9% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, che riportava un utile ante imposte pari a €/000 4.261. Pur rimanendo significativa, la crescita registrata al termine del terzo trimestre 2003 risulta attenuata rispetto a quanto rilevato nei primi due trimestri di questo esercizio. Le motivazioni sono dovute sia al fattore stagionale (riduzione dei consumi di gas nel trimestre estivo) sia al fatto che nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente erano già inclusi i ricavi derivanti dalle nuove gestioni del servizio gas 2002. L’utile netto del gruppo al 30 settembre 2003, dopo le detrazioni per imposte e per quota di utile degli azionisti di minoranza, risulta pari a €/000 2.046 in incremento del 7% circa rispetto al corrispondente periodo del 2002. Nel complesso, risente in modo significativo (0,62% sui ricavi consolidati) degli oneri straordinari legati al progetto di fusione con Bergamo Ambiente e Servizi S.p.a. E spesati nell’esercizio a seguito del mancato perfezionamento dell’operazione. Ha commentato il direttore generale di Acsm spa, Enrico Poliero: "L’andamento della gestione al termine del terzo trimestre 2003 conferma la capacità dell’azienda di migliorare tutti i principali indicatori pur dovendo scontare la stagionalità avversa che, tradizionalmente, caratterizza il settore gas nel trimestre luglio-settembre". "In particolare – ha aggiunto Poliero -, in decisa controtendenza rispetto agli ultimi anni, è confermato l’ormai raggiunto equilibrio tra i flussi di cassa generati dalle attività di esercizio e quelli destinati a finanziare gli investimenti ordinari; è confermato anche il miglioramento dei principali indici finalizzati a misurare la redditività sul capitale investito".

BANCHE ARRIVA DA LUNEDI’ 17 L’ELENCO DEI TITOLI A BASSO RISCHIO E A BASSO RENDIMENTO SERVIRA’ AD ORIENTARE I RISPARMIATORI
Roma, 14 novembre 2003 - Un elenco di titoli a basso rischio e a basso rendimento per informare in maniera chiara e comprensibile i risparmiatori sul livello di rischio e di rendimento collegato all’investimento in titoli. Sarà consultabile gratuitamente su internet a partire da sabato 15 novembre e nelle banche che aderiscono all’iniziativa – dove il cliente potrà chiedere le informazioni - da lunedì 17. Sempre da lunedì saranno disponibili anche nuove e più chiare informazioni sulle obbligazioni bancarie subordinate e strutturate. È il primo tassello di una più generale campagna di informazione per rendere i risparmiatori pienamente consapevoli dei livelli di rischio dei prodotti finanziari dai più semplici ai più complessi. E soprattutto del fatto che ad un alto tasso di interesse corrisponde, di norma, un alto rischio. L’elenco dei titoli a basso rischio e a basso rendimento sarà disponibile sul sito www.Pattichiari.it e sui siti delle banche che aderiscono all’iniziativa, dove il cliente può consultarlo prima di acquistare un titolo. Negli ordini di acquisto, inoltre, sarà esplicitamente indicato se il titolo fa parte dell’elenco. E, se a distanza di tempo il titolo dovesse uscirne, la banca lo comunicherà al cliente (alla prima comunicazione periodica in caso di modesto cambiamento delle condizioni, entro due giorni se la nuova situazione è sensibilmente diversa da quella iniziale). Con l’elenco dei titoli a basso rischio e dunque a basso rendimento – una iniziativa unica in Europa nel suo genere – e le Informazioni chiare sulle obbligazioni strutturate, arriva alla sua seconda tappa - dopo Faro, il trova-bancomat via telefono o internet già attivo dal 15 ottobre e che ha già registrato oltre 40 mila richieste – Pattichiari, il progetto delle banche italiane per migliorare i rapporti con i clienti. Obbligazioni A Basso Rischio E A Basso Rendimento - Cos’è l’elenco È una lista di oltre 900 titoli di Stato e obbligazioni, a basso rischio, selezionate fra quelle in circolazione sulla base di livelli particolarmente prudenti di rischio. In questo modo i risparmiatori possono ottenere, gratuitamente e con semplicità, le principali informazioni finanziarie che le banche stesse utilizzano nelle scelte di investimento. Come funziona l’elenco L’elenco è realizzato sulla base di informazioni ufficiali e principi riconosciuti dalle autorità di vigilanza internazionali. I titoli sono cioè selezionati sulla base dei due parametri di rischio fondamentali: il rischio di mancato rimborso (misurato dal “rating”, l’indicatore accettato in tutto ilo mondo) e il rischio di una perdita di valore sul mercato (“Valore a rischio”, Var, che sta ad indicare la potenziale perdita per il risparmiatore se vende il titolo prima della scadenza). Per entrambi i parametri sono state definite soglie molto cautelative.ഊQuali titoli sono nell’elenco Per essere inseriti nell’elenco i titoli devono avere le seguenti caratteristiche: · essere denominati in euro; · essere emessi in uno dei 30 paesi dell’Ocse e quotati nei mercati ufficiali di questi stessi paesi; · avere un rating elevato, almeno pari ad A- (e quindi: Aaa, Aa+, Aa, Aa-, A+, A e A-) da parte di una delle tre principali agenzie di rating internazionali (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Rating); · aver dimostrato nel tempo oscillazioni di prezzo molto contenute e quindi avere una probabilità molto bassa di subire significative variazioni negative di valore (secondo il metodo del Var, devono presentare il rischio di una riduzione di valore inferiore all’1% su base settimanale); · avere una struttura finanziaria non complessa (sono quindi escluse le obbligazioni strutturate). Se anche solo uno di questi cinque criteri non è rispettato, il titolo non viene inserito nell’elenco. Se i parametri non sono più rispettati il titolo viene escluso dall’elenco. Cosa succederà allo sportello? Il cliente riceverà le informazioni relative alle funzioni e alle caratteristiche dell’elenco delle obbligazioni a basso rischio-rendimento. Al momento della raccolta dell’ordine il cliente è informato per iscritto che l’obbligazione acquistata è, in quel momento, compresa nell’elenco ma che in futuro potrà uscirne. Nel caso in cui l’acquisto di titoli comporti maggiori oneri di negoziazione il cliente verrà informato (negoziazione per mercati esteri). La lista viene aggiornata ogni giorno. Se un titolo dovesse uscirne, la banca lo indicherà al cliente alla prima comunicazione periodica in caso di modesto cambiamento delle condizioni (per modesta variazione si intende, Bbb per il rischio di credito e fino a 0,625% per il rischio di mercato, Var). Oltre tale soglia la banca farà una comunicazione ad hoc entro due giorni. Gli oltre 900 titoli presenti nell’elenco sono, indicativamente, per un terzo titoli con rating Aaa, per un terzo con Aa e per un terzo con A. La certificazione L’insieme delle regole procedurali, organizzative e comunicazionali che le banche devono seguire sono raccolte in un apposito protocollo di certificazione. Il rispetto di queste regole da parte della banca – così come avviene per tutte le iniziative di Pattichiari - sarà verificato da un ente di certificazione esterno. Solo le banche che ottengono la certificazione potranno esporre il marchio “Pattichiari” su questa iniziativa. Informazioni Chiare Su Obbligazioni Bancarie Strutturate E Subordinate - Il 15 novembre parte anche un’altra iniziativa di Patti Chiari, che mira ad offrire al risparmiatore che investe in strumenti finanziari complessi informazioni chiare sulle obbligazioni bancarie strutturate (titoli costituiti da una obbligazione e da una o più componenti definite "derivative", cioè contratti di acquisto e/o vendita di strumenti finanziari quali indici, azioni o valute) e subordinate (che in caso di insolvenza vengono rimborsate solo dopo il rimborso degli altri debiti non subordinati dell’emittente). L’obiettivo di questa iniziativa è quello di aumentare la comprensibilità e quindi la consapevolezza delle scelte anche per un investitore più esperto che sceglie strumenti con strutture più complesse. Grazie a questa iniziativa i Fogli informativi saranno redatti secondo standard di elevata comprensibilità e chiarezza e saranno accompagnati da una Nota integrativa, che contiene una serie di “Avvertenze per l’uso” e una Tabella che permette di confrontare facilmente il rendimento e il rischio rispetto a un titolo tradizionale. Con questa iniziativa le informazioni saranno dunque più chiare e sempre più confrontabili, soprattutto sotto il profilo del rischio.

BANCA INTESA: SARANNO QUOTATE SUL MOT LE OBBLIGAZIONI STRUTTURATE. AUMENTA COSI' LA CONSAPEVOLEZZA DEI CLIENTI E LA TRASPARENZA DELLA BANCA
Milano, 14 novembre 2003 - Banca Intesa leader di mercato in Italia nel settore delle obbligazioni strutturate per volumi collocati presso la propria clientela retail (nel 2003 circa 7 miliardi di euro), ha deciso di quotare sul Mot (mercato regolamentato di Borsa Italiana) tutte le obbligazioni strutturate emesse dal 1° gennaio 2003 e quelle di nuova emissione per il futuro. La decisione si inquadra in una più ampia azione sul comparto dei titoli obbligazionari che ha visto la Banca in prima linea su una serie iniziative volte ad aumentare il grado di consapevolezza dei propri clienti nelle scelte di investimento attraverso azioni mirate ad aumentare ulteriormente la trasparenza nelle negoziazioni e facilitare la scelta dei prodotti più adatti ai diversi profili di rischio (es.: sospensione della vendita di qualsiasi titolo obbligazionario corporate senza rating da parte dalle filiali del Gruppo Intesa). La quotazione sul Mot in via continuativa, garantirà al cliente che intendesse liquidare il suo investimento sul mercato secondario la conoscenza dei prezzi che si formano in base alla domanda/offerta sul mercato. Inoltre per garantire la liquidità e la formazione del prezzo Banca Intesa agirà in qualità di specialista. Ciò aumenterà ulteriormente la trasparenza del mercato e la possibilità per i clienti di Banca Intesa di avere sempre un prezzo di vendita a prescindere dal volume negoziato. Banca Intesa porterà sul Mot tutti i prodotti emessi dal Gennaio 2003 (“Inflazione Europea”, “Cocktail”, “Skilift”, “Slalom”, “Schermo Totale”, “Tripla Dimensione”, “Super Strike”, “Schermo Totale Giugno 2003” , “Cocktail Giugno 2003” , “Golden Goal”, “Schermo Totale Italia Ottobre 2003” , Golden Goal Novembre 2003” , “Schermo Totale Italia Novembre 2003” ) e tutti quelli che verranno emessi nel futuro. In questo momento Banca Intesa ha in corso due collocamenti, che saranno aperti fino al 19 dicembre. Le due emissioni sono: - “Schermo Totale Italia Novembre 2003” , che offre una cedola annua pari all’inflazione italiana (indice prezzi al consumo famiglie operai e impiegati) più una cedola garantita dello 0,7% lordo annuo, durata 5 anni. - "Golden goal novembre 2003” , che offre cedole garantite per i primi due anni del 5,5% lordo annuo e cedole premio indicizzate ad un paniere di 20 azioni internazionali in settori economici diversificati con una durata che può oscillare da 3 a 5 anni. In caso si verifichi l’evento che almeno 19 di questi titoli al terzo, quarto o quinto anno sia uguale o superiore rispetto al valore iniziale, il cliente avrà il rimborso anticipato al terzo anno con una cedola premio del 5,5% lordo, ovvero al quarto anno con una cedola premio dell’11% lordo ovvero al quinto anno con una cedola premio del 16,5% lordo. In caso non si verifichi l’evento, al quinto anno il cliente riscuoterà una cedola minima garantita dell’1,75% (che porta quindi il rendimento minimo garantito dell’obbligazione al 2,61% lordo annuo). La banca prevede di presentare i primi prospetti informativi per la quotazione entro fine anno ed essere poi presente sul mercato trascorsi i tempi tecnici di approvazione. In attesa della quotazione sul Mot, tutte le obbligazioni continueranno ad essere negoziabili sul sistema interno della Banca Intesa, Rex, sia per quelle già emesse sia in futuro nel periodo tra la fine del collocamento e la quotazione sul mercato ufficiale (di norma 3-4 mesi). Il mercato Mot ad oggi ha un volume di scambi di circa 8 miliardi euro da gennaio a novembre 2003 di cui solo 2 circa relativi a emissioni di banche commerciali. Il totale dei bond quotati sul Mot emessi da banche commerciali è pari a circa 19 miliardi di euro, ammontare che aumenterà quindi del 36% grazie alla quotazione dei titoli di Banca Intesa.

LLOYD ADRIATICO LANCIA “NEVE SICURA” LA POLIZZA INCLUDE LE COPERTURE INFORTUNI, ASSISTENZA, RESPONSABILITÀ CIVILE E TUTELA LEGALE. LA SOLUZIONE MODULARE CONSENTE DI ASSICURARSI PER UN SOLO WEEK-END, PER L’INTERA SETTIMANA BIANCA O PER TUTTO L’ANNO.
Milano, 14 novembre 2003 - Neve Sicura è la nuova polizza del Lloyd Adriatico che protegge gli appassionati della neve in tutte le situazioni che possono verificarsi nella pratica dello sci (alpino, fondo, snowboard) ed è valida in tutta l’Europa. Il tema della sicurezza sulle piste da sci - di anno in anno sempre più frequentate - ritorna d’attualità ad ogni avvio di stagione ed è sempre più sentito da chi pratica tali sport; gli incidenti e gli infortuni sulle piste da sci – purtroppo sempre numerosi – hanno posto in evidenza la necessità di maggiore sicurezza ed hanno sensibilizzato il pubblico sulla responsabilità civile per i danni provocati a terzi. La completezza delle garanzie assicurative di Neve Sicura e, nell’ambito dell’assistenza, la ricchezza dei contenuti, ne fanno un prodotto unico sul mercato. Neve sicura sarà disponibile in Agenzia dal 1° dicembre 2003. Si tratta di un prodotto “a pacchetto” comprendente le garanzie Infortuni, Responsabilità Civile, Tutela legale ed Assistenza, che si adatta facilmente alle varie esigenze dello sciatore. Sono infatti previste durate e tariffe differenziate per il weekend (3 giorni), la settimana bianca (7 giorni), l’intero anno. I costi sono i seguenti: 20 Euro per il weekend (3 gg) - Sconti del 10% per gruppi di almeno 3 persone. 30 Euro per la settimana bianca (7 gg) - Sconti del 10% per gruppi di almeno 3 persone. 120 Euro per l’anno intero - Sconti del 10% per gruppi di almeno 3 persone. La polizza si articola in diverse coperture: Infortuni – copre le spese mediche di primo soccorso, le spese in caso di ricovero in Istituti di cura pubblici o privati con o senza intervento chirurgico, e in più l’indennizzo per invalidità permanente conseguente a infortunio sciistico (con possibilità di anticipo sull’indennizzo) e la copertura caso morte a favore dei beneficiari designati. Responsabilità Civile – protegge dalle conseguenze economiche dei danni arrecati ad altre persone durante l’attività sciistica. Tutela legale – garantisce il pagamento degli oneri per spese giudiziali e stragiudiziali in caso di sinistro avvenuto durante la pratica dello sci. Assistenza 24 ore su 24 – Consulenza medica telefonica; trasferimento e rientro sanitario della persona infortunata; trasporto con ambulanza e/o elicottero; rientro dell’infortunato con autista; ricerca di centri di Alta Specializzazione; assistenza ai minori a seguito di infortunio da sci del genitore accompagnatore; servizi utili prima e durante il soggiorno in montagna (bollettino della neve, informazioni su indirizzi e numeri telefonici delle Aziende di Promozione Turistica dei comprensori sciistici, ecc.); rimborso dello skipass per mancato innevamento; rimborso dello skipass e delle lezioni di sci non fruite a seguito di infortunio.

MILANO: 424 MILA EURO PER FAR CRESCERE LE PERIFERIE 24 LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO E OTTENUTO FORMAZIONE, ASSISTENZA E CONTRIBUTI PER NUOVE IDEE IMPRENDITORIALI: SONO GIÀ NATI 50 NUOVI POSTI DI LAVORO
Milano, 14 novembre 2003 - Far crescere l’impresa di periferia. Grazie a un’azione di sviluppo locale attraverso il sostegno economico-finanziario, formativo e di assistenza a favore delle nuove imprese operanti nelle zone disagiate nella periferia della metropoli, promossa dalla Camera di Commercio di Milano e dal Comune di Milano, in collaborazione con Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio. Le 24 selezionate hanno ottenuto circa 424 mila di contributo a fondo perduto. Il bando è stato aperto dal 15 luglio 2002 ed è scaduto il 21 ottobre 2002: hanno partecipato in 129. Chi in periferia ha beneficiato del contributo? 24 tra i soggetti più disparati: dall’agenzia specializzata in allestimento vetrine che propone tecnologie hardware e software per la loro progettazione, all’elettrauto che vuole utilizzare strumenti eco-compatibili; dall’impresa di ceramiche che vuole offrire corsi di formazione per il recupero delle attività artigianali del quartiere, all’azienda di rilevazione dati diagnostici e ambientali (temperatura, ultrasuoni, fumi, etc.) che influenzano il benessere fisico, che chiede l’utilizzo di sistemi innovativi. Ed ancora imprese di articoli ortopedici e sanitari, imprese che offrono visite mediche specialistiche anche a domicilio, oppure E-learning attraverso l’opera prevalente di soggetti disabili. Le 24 aziende hanno incrementato l’occupazione in media di 2 unità. E’ emerso durante il convegno “Cresce l’azienda, cresce la città – nuove imprese e sviluppo del territorio” tenutosi oggi in Camera di Commercio di Milano. "Siamo convinti - ha dichiarato Renato Borghi, presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano - che ci sia una stretta connessione tra competitività imprenditoriale diffusa e sviluppo equilibrato del territorio. E' importante aiutare le imprese con contributi ma anche con la formazione e l'assistenza. Ecco perché bisogna puntare sulle imprese, soprattutto le più giovani, per renderle un fattore di sviluppo e di crescita per tutti. Partendo con il Comune dalla periferia”. “Questa iniziativa - ha dichiarato Tiziana Maiolo, assessore politiche sociali del Comune di Milano - rientra nel più ampio lavoro svolto dall’ ufficio sostegno dell’ imprenditoria nelle aree depresse di Milano. Le nostre aree periferiche non sono tra le peggiori, ma per gran parte sono cadute nella trappola della mono funzionalità e si sono popolate di quartieri dormitorio. Bisogna sviluppare dinamismo, nuovi servizi, nuove società per sviluppare nell’ ottica europea un tipo di città in cui si realizzi l’ incontro, lo scambio e l’ integrazione funzionale. Le periferie non hanno un problema architettonico, ma soprattutto socio-economico. Il nostro ufficio ha dal ’99 creato 350 posti di lavoro aprendo 28 nuove aziende e sostenendo 142 già esistenti. Abbiamo puntato soprattutto sui giovani imprenditori, perché spesso privi di soldi ma ricchi di idee. Dopo l’entusiasmante esperienza dell’ incubatore del politecnico che ha dato un impiego a 100 brillanti giovani in 12 nuove imprese, promuoveremo l’incubatore per giovani che operano nel campo della moda”. Il progetto: tra le 129 domande di partecipazione al progetto, sono state selezionate le 30 migliori, i cui imprenditori hanno partecipato a un corso di formazione di 16 ore con l’obiettivo di redigere il piano di investimento, hanno avuto 15 ore di assistenza personalizzata in cui hanno prodotto con un esperto il piano di investimento. Le 24 scelte sulla base del business plan elaborato sono state assistite su temi gestionali (marketing, contrattualistica, aspetti amministrativi e hanno ricevuto un contributo. I settori: delle 24 aziende ammesse e finanziate, 13 appartengono al settore dei servizi, 8 al settore del commercio, 2 al settore artigianato e 1 al settore dell’industria. In quali quartieri - 4 aziende hanno avviato l’attività nel quartiere Lorenteggio-giambellino; 5 nel quartiere San Siro; 2 nel quartiere Cagnola-villapizzone; 2 nel quartiere Bovisa; 2 nel quartiere Corvetto; 2 nel quartiere Calvairate; 1 a: Spaventa, Stadera, Riguarda, Barona, Bruzzano-comasina, Lambrate-ortica e Gratosoglio. Gli investimenti richiesti dalle 24 aziende ammesse ammontano complessivamente a € 905.256,21, dei quali € 874.668,59 sono risultati am missibili al finanziamento, per l’erogazione di un contributo a fondo perduto complessivamente pari a € 423.355,26. I soggetti beneficiari e gli aspetti innovativi d’investimento - Arte Vetrinistica Sas di Polga Pietro, allestimento decorativo di vetrine: tecnologie hardware e software per la progettazione delle vetrine. Caresmed Srl, promozione e distribuzione di apparecchiature per la diagnostica medicale e somministrazione di servizi collegati: ecografo portatile. Carrozzeria Le mans e Valido Srl, officina riparazione ed elettrauto: acquisizione ed utilizzo di strumenti eco-compatibili tipo tintometro con vernice all’acqua; lampada ad infrarossi, etc. Ceramiche Milesi, produzione di manufatti artistici e complementi di arredo; corsi di formazione per il recupero delle attività artigianali.Deamaltea Srl, corsi di formazione e assistenza all'azienda nell'area finanziamenti. Edizione Evi Comunicare 2001, Pubblicazione del Magazine "Comunicare" e organizzazione eventi. Efarm Group, software per l'archiviazione di immagini digitali e servizi di e-design. Fce Srl, impianti elettrici e sistemi di allarme. Hm & C Milano Srl, organizzazione e gestione archivi on lini, creazione e gestione siti. Magapi@, realizzazione di opere d'arte ed eventi multimediali, realizzazione di programmi radiofonici e televisivi culturali. Orologioweb Srl, acquisto e scambio di orologeria e oreficeria sul web, banca dati orologi smarriti/rubati. Sitel Telematica Srl, vendita e consulenza nel settore delle telecomunicazioni, servizi di telemarketing. Sole Cooperativa Sociale arl- Soluzioni Organizzative per il Lavoro e l’Empowerment, servizi informatici attraverso l’opera prevalente di soggetti disabili: tecnologie relative all’E-learning; sviluppo sito web; hardware e software. Sophie Srl, sviluppo prodotti Web e di un portale per il quartiere Bovisa. S.o.s.s.- Sanitaria Ortopedia San Siro Srl, vendita al dettaglio di articoli ortopedici e sanitari: creazione di articoli sanitari e ortopedici personalizzati. Tirana 5 Srl, pizzeria e prodotti tipici pugliesi. Trattoria La Pesa Snc , ristorante gestito attraverso un sistema di un sistema touch screen. Villa Grazia Srl, visite mediche a domicilio, fisiocinesiterapia, assistenza infermieristica. World System Communication Srl, commercio e vendita apparecchiature elettroniche.

MANAGERITALIA: I FONDI DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA TRA SANITÀ PUBBLICA E SANITÀ PRIVATA
Milano, 14 nvoembre 2003 - Questo il tema del Talk Show - che aprirà la 62° Assemblea di Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del terziario). Le forme di assistenza sanitaria fondate sulla libera autodeterminazione delle parti sociali (Fasdac, Casagit, Fasi, Quas, ecc.) dirottano una parte dell'utenza, che altrimenti graverebbe sul Servizio Sanitario Nazionale, verso le strutture a pagamento (pubbliche o private) e quindi determinano notevoli risparmi per lo Stato. Dovrebbe quindi essere interesse dello Stato incentivare il modello della Welfare community, dove diversi attori sociali (come il volontariato, associazioni e strutture private) agiscono integrando l'attività dei soggetti istituzionali. Il modello della Welfare community pone in capo ai nuovi attori l'iniziativa, la responsabilità e l'autonomia e potrebbe diventare la chiave di volta per il miglioramento dei servizi sanitari. L'appuntamento è per venerdì 14 novembre 2003 (dalle 10.00-13.00) all'Excelsior Hotel Gallia di Milano, dove Michele Mirabella coordinerà tra gli altri Gianluigi Magri (Sottosegretario Ministero Economia e Finanze), Antonio Tomassini (Presidente Commissione Igiene e Sanità Senato), Carlo Borsani (Assessore alla Sanità Regione Lombardia), Filippo Palombo (Direttore Generale Programmazione Sanitaria Ministero della Salute), Claudio Trucato (Presidente Fasdac), Andrea Leone (Presidente Casagit). Infolink: www.Manageritalia.it

DUPONT NOMINA LUIGI ROBBIATI GLOBAL VICE PRESIDENT DEL BUSINESS DUPONT GLASS LAMINATING SOLUTIONS
Milano, 14 Novembre 2003 - Dupont ha annunciato che Luigi Robbiati ricoprira' la posizione (di nuova creazione) di global vice president del business Dupont Glass Laminating Solutions in precedenza Dupont Glass Laminating Products). Il business Dupont Glass Laminating Solutions gestisce i materiali, prodotti e servizi di Dupont destinati all'industria del vetro stratificato. Luigi Robbiati ricoprira' il nuovo ruolo operando presso la sede di Dupont di Ginevra, Svizzera. "Le nostre attivita' nel vetro stratificato stanno rendendo le abitazioni e i veicoli piu' sicuri, proteggendo persone e beni. Crediamo che questo business sia in grado di incrementare la leadership di Dupont e le sue capacita' innovative nel mercato dell'edilizia e in quello dell'automobile." ha dichiarato Craig Binetti, presidente della business unit Dupont Packaging & Industrial Polymers, di cui fa parte il business Dupont Glass Laminating Solutions. I prodotti di Dupont per l'industria del vetro stratificato comprendono gli interstrati in polivinilbutarrile (Pvb) Dupont(tm) Butacite(r) e gli interstrati ionoplastici Dupont(tm) Sentryglas(r) Plus, impiegati per la produzione di vetri di sicurezza destinati a parabrezza di autoveicoli, abitazioni ed edifici commerciali o pubblici. Le innovazioni piu' recenti includono una nuova classe di interstrati in vetro a prova di uragano ed esplosione, come anche gli interstrati stampabili Dupont(tm) Sentryglas(r) Expressions(tm), specificamente studiati per i designer, basati sulla combinazione della tecnologia di stampa a getto di inchiostro di Dupont con il know-how nella scienza dei materiali per il vetro di sicurezza. "Questi prodotti, estremanente importanti, sono in grande crescita, significativamente valorizzati dalla disponibilita' di un nuovo supporto alla progettazione fornito da Dupont e da avanzati servizi tecnici per vetro di sicurezza. L'inserimento di Luigi Robbiati nella nuova posizione di leadership ci aiuta a fornire a questo business una guida dedicata e attenzione alle sue possibilita' di crescita globale." ha proseguito Binetti. Binetti ha aggiunto che il business intensifichera' l'attenzione attribuita a produzione globale e capacita' di supporto tecnico ai clienti, alle attivita' di ricerca e sviluppo per fornire servizi e tecnologie in grado di migliorare la protezione da infortuni, il comfort delle abitazioni e l'efficienza energetica. Dupont Glass Laminating Solutions continuera' a operare nell'ambito della business unit Packging & Industrial Polymers, inserita nella piattaforma Dupont Performance Materials. Luigi Robbiati, da 30 anni in Dupont, ha una laurea e un Mba in Economia e ha ricoperto differenti incarichi dirigenziali in Dupont nei business Printing & Publishing, Imaging, X-ray, Industrial Films Enterprises. Robbiati ha recentemente diretto le attivita' europee della joint venture Dupont Teijin Films, contribuendo alla sua trasformazione nel piu' grande produttore mondiale di film in Pet. "Dupont ha oggi una solida posizione nel mercato del vetro, posizione che e' destinata a crescere, dato il nostro impegno per continuare a ricoprire il ruolo di fornitori preferiti e per promuovere soluzioni innovative per vetro stratificato". Ha commentato Robbiati. Infolink: www.Dupont.com/safetyglass

RYANAIR: STAVOLTA LE TASSE LE PAGHIAMO NOI!
Milano, 14 novembre 2003 - Contro la proposta di sovrattassa comunale di €1 sui passeggeri Ryanair lancia una nuova offerta promozionale Ryanair, la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa, ha lanciato oggi, in Italia, una nuova tipologia di offerta per protestare contro la proposta di una nuova sovrattassa comunale di 1€ per i passeggeri del trasporto aereo. Per una settimana, da oggi fino alla mezzanotte del 20 novembre, Ryanair pagherà le tasse aeroportuali dei propri clienti. Peter Sherrard, Direttore Marketing e Vendite Ryanair per l'Italia, ha detto: “Questa offerta straordinaria permetterà ai nostri clienti di viaggiare a tariffe veramente ridotte e per di più Ryanair pagherà le tasse aeroportuali per i propri passeggeri. Ryanair si impegna sempre ad offrire le tariffe più basse e protestiamo contro la proposta di sovrattassa comunale di €1 sui voli dato che a soffrirne sarà solo ed esclusivamente il consumatore. La richiesta per questa offerta sarà molto forte e consigliamo ai nostri clienti di prenotare il prima possibile per assicurarsi il proprio posto.” Pisa Amburgo Lubecca €4.99 Forlì, Pisa, Pescara, Treviso Francoforte Hahn €4.99 Milano Orio al Serio Genova, Torino, Forlì, Trieste, Pescara, Verona Brescia Londra Stansted €9.99 Milano Orio al Serio Amburgo, Francoforte, Londra Luton €9.99 . Infolink:  www.ryanair.com   

Periodo di prenotazione:

Giovedi 13 novembre fino alla mezzanotte del 20 novembre

Periodo di Viaggio:

Viaggio dal 20 novembre al 20 dicembre

Giorni di Viaggio

Lunedì - Giovedì

Acquisto:

On Line 7 Giorni prima

 

*Le tariffe si intendono di sola andata

ATTIVO IL SERVIZIO DI SHUTTLE BUS GERMANWINGS DA DÜSSELDORF ALL’AEROPORTO DI COLONIA/BONN
Colonia-bonn, 14 novembre 2003 - E’ ora più facile raggiungere Düsseldorf, una fra le più vivaci e interessanti città della Germania, grazie al servizio bus Germanwings che collega il centro della città con l’aeroporto di Colonia/bonn, sei volte al giorno, al costo di 12 Euro per tratta. L’autobus dai colori Germanwings permette ai passeggeri di tutte le compagnie aeree di raggiungere più agevolmente il centro città dall’aeroporto e viceversa. “Ora anche tutti coloro che arrivano all’aeroporto di Colonia/bonn e sono diretti a Düsseldorf hanno a disposizione un veloce mezzo di trasporto per raggiungere la città, che, dopo Colonia e Bonn, è il terzo grande centro urbano ad essere agilmente collegato con l’hub renano di Germanwings” ha commentato Joachim Klein, Managing Director Germanwings. Le partenze dall’aeroporto di Colonia/bonn per Düsseldorf sono alle 03:30, 6:45, 11:00, 13:15, 15:45 e 19:30. Le partenze da Düsseldorf per l’aeroporto sono alle 4:45, 7.50, 12:00, 14:20, 16:45 e 20:45. Il servizio di shuttle bus è operativo tutti i giorni della settimana, mentre il viaggio da Düsseldorf all’aeroporto è della durata di un’ora circa. Germanwings collega Colonia/bonn con Milano (Malpensa), Roma (Fiumicino), Venezia (Treviso), Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Dresda, Istanbul, Lisbona, Londra (Stansted), Madrid, Malaga, Nizza, Parigi (Charles de Gaulle), Praga, Salonicco, Vienna e Zurigo. Germanwings vola inoltre da Stoccarda a Barcellona, Berlino, Budapest, Istanbul, Lisbona, Madrid, Praga, Roma (Fiumicino), Salonicco e Vienna. Su tutti i voli Germanwings, indipendentemente dal periodo, verrà messo a disposizione un alto contingente di posti a 19 e 29 Euro, comprese tasse e spese. I voli possono essere prenotati via internet: www.Germanwings.com  telefonando al numero 06 65 684 024 o presso le agenzie di viaggi.  

VIA LIBERA DALLA CINA AD IMPORTAZIONE CARNE ITALIANA
Roma, 14 novembre 2003 - La Direzione Generale della Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute ha ricevuto conferma in data 12 novembre, dalla nostra Ambasciata d’Italia a Pechino che le competenti Autorità governative cinesi hanno definitivamente approvato il modello di certificato sanitario necessario per le importazioni dall’Italia di prodotti a base di carne. Tale traguardo di fondamentale importanza, cui è stato possibile giungere dopo lunghe trattative tra la sopraindicata Direzione Generale di questo Ministero della Salute e l’Aqsiq, la locale struttura di livello ministeriale competente sulle importazioni di animali e prodotti di origine animale e culminate in una missione tecnica svolta a Pechino nel mese di luglio 2003, consentirà di passare alla successiva procedura di riconoscimento degli stabilimenti ai fini delle esportazioni di tali prodotti verso la Repubblica Popolare Cinese. Grazie anche al prezioso lavoro diplomatico e agli intensi contatti della Ambasciata d’Italia a Pechino si sono potute risolvere molte delle problematiche sanitarie che, unite ad aspetti commerciali, impedivano da sempre ai nostri operatori l’accesso ad un mercato dalle enormi potenzialità.

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,1% A OTTOBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,5% NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2003 LA DOMANDA CRESCE DEL 3,6%.
Roma, 14 novembre 2003 – Più 1,1% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di ottobre 2003 rispetto al corrispondente mese dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari 27,1 miliardi di kWh. Il risultato del mese di ottobre 2003, ottenuto a parità di giornate lavorative, ha risentito solo parzialmente di fattori climatici (temperatura media mensile di poco superiore rispetto a ottobre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +1,2%. 49.541 megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete elettrica italiana nel mese di ottobre 2003. Il valore, raggiunto martedì 28 alle ore 18, è superiore del 2,6% rispetto al valore registrato alla punta nel corrispondente mese dello scorso anno. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a ottobre 2003, rispetto a ottobre 2002, ha interessato tutto il territorio nazionale: +0,9% al Nord, + 2,1% al Centro, +0,8% al Sud. I 27,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2003 risultano distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il 23,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di ottobre 2003, ha fatto registrare un +7,3% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto allo stesso mese del 2002.

860.000 EURO AI LOMBARDI PER ACQUISTARE ELETTRODOMESTICI ECOLOGICI
Milano, 14 novembre 2003. Chi acquisterà, nei giorni 20, 21 e 22 novembre, una lavatrice o un frigorifero ad alta efficienza a basso consumo energetico, otterrà, direttamente al negozio, uno sconto da 50 a 100 euro. Lo prevede la campagna di diffusione di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, attivata dalla Regione in collaborazione con Unioncamere Lombardia e presentata oggi nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi presso la Regione Lombardia. “Gli obiettivi di questa campagna di incentivi ha dichiarato Maurizio Bernardo, Assessore alle Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità della Regione Lombardia, - sono molteplici: contenere i consumi energetici dei nuclei familiari, ridurre le emissioni dannose per l’ambiente quali il Co2 legato alla produzione di elettricità, incentivare lo sviluppo di tecnologie ad alta efficienza energetica, sensibilizzare i cittadini sui benefici ambientali ed economici legati al risparmio di energia. I risparmi annuali sulla bolletta elettrica- ha proseguito Bernardo – per le famiglie che utilizzeranno gli incentivi, saranno di 88 euro per il frigorifero e 32 per la lavatrice, con una riduzione di emissioni/anno di 1200 tonnellate di Co2. Questa iniziativa pilota è indirizzata all’acquisto di lavatrici e frigoriferi perché si tratta degli elettrodomestici più presenti nelle case. Successive iniziative potranno essere allargate ad altri elettrodomestici, con lo scopo appunto di sensibilizzare i cittadini al contenimento del consumo energetico.” “Un’iniziativa che vede Regione e Camere di Commercio lombarde insieme per il cittadino, il quale potrà contribuire a salvaguardare l’ambiente e nel contempo risparmiare, immediatamente all’acquisto dell’elettrodomestico e negli anni a venire sulla propria bolletta energetica” ha commentato Marco Citterio, Presidente Unioncamere Lombardia, aggiungendo “Regione e sistema camerale credono in questo genere di iniziative, che coniugando l’interesse generale con benefici diretti, contribuiscono a sviluppare azioni ecologicamente virtuose. L’iniziativa, seppur sperimentale e limitata, è un sostegno importante per la diffusione di una cultura orientata al contenimento dei consumi e al rispetto dell’ambiente; anche se la scelta del singolo sembra non incidere, è la molteplicità di comportamenti singoli che crea situazioni diffuse.” Citterio ha inoltre sottolineato che “Nell’iniziativa i rivenditori hanno un ruolo fondamentale e centrale in quanto anticipano al cittadino il bonus regionale; grazie a questo intervento, il cittadino potrà beneficiare del contributo immediatamente e senza alcun onere burocratico a suo carico; dovrà solo dimostrare la sua identità e la residenza in Lombardia.” Hanno inoltre preso parte alla conferenza stampa; Paolo Galimberti, Presidente dell’Assomultimedia Provincia di Milano e Vicepresidente Ancra per la Regione Lombardia – Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi; Roberto Taranto, Direttore Generale Anie; e Angela Alberti, Direttore Regionale di Adiconsum. La Regione Lombardia si è fatta promotrice con la collaborazione di Unioncamere Lombardia e delle Camere di Commercio lombarde, di una campagna regionale di incentivazione all’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. L’operazione si inserisce, prima in Italia, nelle azioni previste dal Governo nazionale, attraverso il Ministero dell’Ambiente, per l’attuazione degli impegni alla riduzione delle emissioni di gas serra, in attuazione dell'articolo 1 del protocollo di Kyoto. Il risparmio energetico si traduce in riduzione dei gas serra poiché la produzione di energia elettrica è legata ancora prioritariamente dalla combustione di combustibili fossili, che genera emissioni di Co2 in atmosfera. Lo sviluppo sostenibile del nostro pianeta non può dunque prescindere da un’innovazione tecnologica che utilizzi soluzioni efficienti finalizzate al risparmio energetico e alla protezione dell’ambiente. L'adozione di elettrodomestici ad alta efficienza energetica contribuisce a ridurre "l’effetto serra" e l'impoverimento delle risorse energetiche; essa inoltre costituisce un’opportunità sia per l'acquirente, che realizza un immediato risparmio e inoltre una significativa riduzione della bolletta dell'elettricità per gli anni successivi, sia per il rivenditore per il quale questa campagna costituisce una valida promozione della propria attività. La campagna di incentivazione “Scegli la classe” - che ha visto fin dalle sue prime fasi progettuali lavorare fianco a fianco esperti della Regione, delle Camere di Commerci, delle associazioni delle imprese produttrici e distributrici e delle associazioni dei consumatori - prevede che, nei giorni 20, 21 e 22 novembre, i cittadini lombardi che acquistano un frigorifero o una lavabiancheria ad alta efficienza energetica presso uno qualsiasi dei rivenditori lombardi che aderiscono all’iniziativa, possano beneficiare di un contributo economico di € 50,00 o € 100,00. Gli elettrodomestici il cui acquisto dà diritto al contributo regionale sono i frigoriferi di classe energetica A, A+ e A++ e i lavabiancheria di classe Aa, Aaa e A+ o Aplus. Il valore del contributo è in relazione alla classe energetica dell’elettrodomestico. Nel dettaglio: Frigorifero classe A € 50,00; Frigorifero classe A+ € 100,00; Frigorifero classe A++ € 100,00; Lavabiancheria classe Aa € 50,00; Lavabiancheria classe Aaa € 50,00; Lavabiancheria classe A+ o A Plus € 100,00. I rivenditori di elettrodomestici regolarmente iscritti al Registro Imprese della Camera di Commercio che intendono essere coinvolti in questa iniziativa, non hanno bisogno di alcuna autorizzazione preventiva ma dovranno semplicemente esporre la locandina predisposta a tal fine. Possono aderirvi per il periodo previsto (20, 21 e 22 novembre 2003), accordando immediatamente al cittadino, all’atto di acquisto di un frigorifero o di una lavabiancheria della classe energetica prevista, , una riduzione del prezzo di vendita da loro praticato corrispondente al contributo stabilito a favore del cittadino stesso. Per usufruire delle modalità di erogazione del contributo, l’acquirente non dovrà fare altro che compilare il modulo di autocertificazione, messo a disposizione dal rivenditore all’atto dell’acquisto del prodotto. Dall’altra parte, il rivenditore, per ottenere il rimborso dello sconto praticato, dovrà inviare entro il 31 dicembre 2003 a Unioncamere Lombardia il relativo modulo riassuntivo delle vendite effettuate nei giorni 20, 21 e 22 novembre con allegato il modulo di autocertificazione del cittadino e rispettivo scontrino fiscale o fattura. La somma complessiva verrà rimborsata dalla Camera di Commercio della provincia o direttamente da Unioncamere Lombardia tramite bonifico bancario.

POWER SWITCH! CAMBIAMO ENERGIA AL CLIMA. DAL CARBONE ALL’ENERGIA PULITA IL CLIMA CHE CAMBIA METTE A RISCHIO FINANZIARIO LE COMPAGNIE PER L’ENERGIA ELETTRICA
Roma, 12 novembre 2003 - Un nuovo rapporto del Wwf, presentato ieri al London Stock Exchange e in tutto il mondo, rivela che le più grandi compagnie mondiali per l’elettricità potrebbero affrontare costi equivalenti a oltre il 10% rispetto alle loro entrate del 2002 se non affronteranno adeguatamente la questione del riscaldamento globale passando alle energie pulite. Il rapporto Wwf: “Power Switch-cambiamo energia al clima: Impatti delle politiche climatiche sul settore elettrico”, commissionato agli analisti finanziari internazionali di Innovest, analizza i rischi finanziari e le opportunità posti dalle future politiche nazionali e internazionali sul clima, con i quali si confrontano 14 tra le più grandi compagnie elettriche internazionali. Dal dibattito avviato dal Protocollo di Kyoto, i paesi industrializzati hanno sviluppato politiche che vanno verso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (Co2), il principale gas responsabile del riscaldamento globale. Nonostante le politiche siano diverse da regione a regione, l’effetto generale è invece per la prima volta, quello di rendere più costose le emissioni di Co2 per coloro che inquinano. Con il settore energetico responsabile del 37% delle emissioni mondiali di Co2, le compagnie produttrici di energia elettrica saranno probabilmente tra le imprese più colpite. Il rapporto mette anche in evidenza come le legislazioni già in vigore o attualmente in discussione possono far aumentare significativamente i costi di produzione di energia elettrica. Le compagnie più colpite nell’Unione Europea sono E.on e Scottish Power, con un possibile aumento dei costi fino al 9% dei loro guadagni rispetto all’anno 2002. Negli Stati Uniti, Aep (American Electric Power), potrebbe vedere i suoi costi aumentare del 5% sulle entrate del 2002, mentre la canadese Transalta potrebbe affrontare aumenti fino al 13%. Il rapporto del Wwf mostra anche che le compagnie del settore potrebbero avere significativi profitti passando dal carbone a forme di energia rinnovabili. Per esempio la Iberdrola , in Spagna, ha aumentato i suoi investimenti in energia eolica, riducendo così le emissioni di Co2. In un mercato dove il carbone costa caro, questo ridurrà grandemente i rischi finanziari affrontati dalla compagnia. L’aep e la tedesca Rwe potrebbero avere guadagni fino a cinquanta milioni di euro (cinquantotto milioni di dollari ) all’anno, mentre la Southern , Duke, Endesa, Enel e E.on potrebbero risparmiare circa venti milioni di euro (ventitre milioni di dollari ) passando a fonti di energia pulita. La Scottish Power , ad esempio, entro il 2010 vorrebbe raggiungere una produzione di circa 3.000 Mw di energia da fonti eoliche negli Stati Uniti e nel Regno Unito, a dimostrazione che un cambiamento nelle strategie di produzione elettrica è possibile. Società attive e con una intelligente strategia di gestione del carbone saranno probabilmente le vincitrici nel nuovo contesto. “Questo rapporto lancia un forte grido d’allarme a tutto il settore dell’energia e a tutti coloro che vi investono”, ha detto Mark Kenber, economista del Wwf Internazionale. “Gli analisti finanziari devono prendere in esame il fattore clima e la capacità di adeguare la risposta di gestione nella loro valutazione delle compagnie elettriche. Una gestione che spontaneamente pratichi la riduzione dell’uso del carbone deve essere il cuore delle strategie per i prossimi dieci anni. E’ chiaro che, con un’opportuna pianificazione, sia il valore del capitale che il clima possono essere protetti”. Il grosso dubbio è su quanto siano effettivamente preparate le imprese energetiche al cambiamento dell’ambiente in cui operano. La politica sul clima ha un grande potenziale nella distruzione del settore, come quello portato dalla liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica negli ultimi dieci anni. Il rapporto Wwf conclude che ingenti quantità di emissioni di Co2 possono essere ridotte in maniera economica, ma che questo dipende in gran parte dalla volontà delle compagnie di passare a strategie basate su un uso contenuto del carbone. Investitori e analisti dunque devono impegnarsi con le società alla prima opportunità per far sì che strategie a basso consumo di carbone prendano piede. Infolink: www.Panda.org   http://panda.Org/powerswitch/finance

OCÉ CONTRIBUISCE ALLA XIII° CONFERENZA PER LA PROTEZIONE DEL MARE MEDITERRANEO
Cernusco sul Naviglio, 14 novembre 2003 – Océ-italia, azienda leader nel mercato del printing e della gestione documentale, collabora alla realizzazione della Xiiia Conferenza per la protezione del Mare Mediterraneo che si tiene a Catania dall’11 al 14 novembre 2003. Si tratta di un importante meeting che riunisce i ministri dell’Ambiente dei Paesi Mediterranei, inserito tra le manifestazioni ufficiali del Governo nel semestre a guida italiana dell’Unione Europea. Océ-italia partecipa in qualità di sponsor tecnico fornendo tre sistemi Varioprint 2070 per la produzione di tutta la documentazione legata al vertice (atti, dichiarazioni ufficiali, risoluzioni, comunicati stampa, ecc.) Obiettivo della Conferenza dei Paesi firmatari della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mare Mediterraneo (Cop 13) è definire il programma di lavoro per il prossimo biennio e stanziare i fondi per finanziare i progetti del Programma Ambientale delle Nazioni Unite per il Mediterraneo (Unep/map). Le risoluzioni prese durante il vertice serviranno per la protezione delle zone costiere e dell’ambiente marino dalla desertificazione e dall’inquinamento, per tutelare la biodiversità e le popolazioni ittiche. Anche temi come la sicurezza marittima e la prevenzione degli incidenti ambientali, entreranno nell’agenda del meeting internazionale. La Cop 13 è organizzata dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (Unep/map), dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, con il supporto della Presidenza della Regione Siciliana, del Comune di Catania, dell’Università degli Studi di Catania e della Onlus Amici per la Vita. Nel corso della conferenza, inoltre, si svolge la prima edizione del Premio Internazionale Sasà 2003, evento che ha lo scopo di promuovere la salvaguardia del Mar Mediterraneo attraverso il mondo del cinema. Océ-italia, attenta alle tematiche ambientali, ha deciso di collaborare all’evento creando un vero centro di stampa on demand dove sono al lavoro due sistemi Varioprint 2070. Un terzo sistema è stato installato direttamente nella sala stampa a disposizione dei giornalisti. I sistemi Varioprint 2070, grazie alle loro doti di produttività e affidabilità, realizzeranno oltre 120.000 stampe, lavorando 24 ore su 24 nei quattro giorni della manifestazione. Océ-italia ha fornito anche i materiali di consumo necessari e l’assistenza di personale qualificato in loco. Questo sistema è stato scelto anche per le sue caratteristiche di basso impatto ambientale. “La nostra azienda è da sempre molto sensibile alle tematiche legate alla tutela dell’ambiente. Proprio il sistema Varioprint 2070 ha recentemente ricevuto il prestigioso riconoscimento “Blue Angel” per il rispetto di elevati standard ambientali e per l’impegno globale di Océ nella protezione dell’ambiente – afferma Giovanni Pirola, Responsabile Relazioni Esterne di Océ-italia. Questo riconoscimento, insieme ai molti altri ricevuti dai sistemi Océ, premia il nostro impegno nella salvaguardia dell’ambiente e nell’attuazione di una politica di sviluppo sostenibile”.

CON LA PREMIAZIONE DI IERI SERA DEI VINCITORI DELLA START CUP DI BOLOGNA DEFINITI I 14 PROGETTI IN GARA PER IL PRIMO “PREMIO PER L’INNOVAZIONE”
Bologna, 14 novembre 2003 - Con la premiazione dei tre vincitori della quarta edizione della Start Cup di Bologna, la business plan competition dell’Alma Mater, svoltasi ieri sera, giovedì, nell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna, è stata completata la selezione dei 14 migliori progetti innovativi e con le maggiori possibilità di fare business selezionati per la prima edizione del primo “Premio Nazionale per l’Innovazione”. Vera e propria Coppa dei campioni delle idee imprenditoriali, sostenuta da i Giovani Imprenditori di Confindustria e che ha ottenuto anche il patrocinio della Commistione Europea e la sponsorizzazione del gestore di video-telefonia “ 3” , il primo “Premio Nazionale per l’Innovazione” è organizzato da cinque fra i più prestigiosi atenei d’Italia: le Università degli studi di Bologna, di Padova e di Udine e i Politecnici di Torino e di Milano. Sono in palio, complessivamente, 75.000 Euro: 60 mila al primo classificato e 15 mila al secondo. Il primo “Premio Nazionale per l’Innovazione”, finalizzato a sostenere la nascita e l’inserimento nel mondo produttivo delle idee di business più innovative, facendole uscire dai “pensatoi” delle Università e dagli ambiti locali, si sta rivelando, anche alla luce delle polemiche di questi giorni sui finanziamenti governativi per la ricerca, sempre più essenziale per un paese come l’Italia, ricco d’idee e di risorse creative ma povero dei canali e dei mezzi di sbocco per le soluzioni innovative nell’industria e nei servizi. Il primo “premio Nazionale per l’Innovazione”, che sarà assegnato il prossimo 10 dicembre, nell’Aula Magna di Santa Lucia, a Bologna, intende sottolineare una volta di più la valorizzazione di quelle strutture di appoggio che vanno sotto il nome di “incubatori” e che, soprattutto negli ultimi anni, hanno dato vita alle Start Cup locali, come la Business Plan Competition bolognese, culminata nella cerimonia di premiazione di ieri sera, preceduta dalla mostra multimediale “Start Cup in digitale”: 80 computer collegati in rete, 2 schermi panoramici, Aleph, schermi al plasma, proiettori e touch screen saranno utilizzati per interpretare in maniera spettacolare la presentazione dei progetti d’impresa selezionati. Dei tre progetti che parteciperanno alla fase nazionale del “Premio per l’Innovazione” al primo è stato assegnato un premio in denaro di 10.000 Euro e al secondo un contributo di 5.000 Euro. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, dall’Università degli Studi di Bologna con il sostegno di Associazione Industriali Bologna, Start Cup 2003 ha registrato un successo d’iscrizione con 66 progetti partecipanti che coinvolgono 122 giovani “aspiranti” imprenditori. I partecipanti dell’edizione di quest’anno hanno prevalentemente una formazione tecnica (26% proviene dalla facoltà di Ingegneria) ed aziendalista (14% proviene dalla facoltà di Economia); preferiscono operare nei servizi ad alto valore aggiunto (65% delle idee d’impresa) anche se non disdegnano di lanciare sul mercato prodotti innovativi per il settore dell’auto, del biomedicale e dell’agroalimentare. Per avere un’idea dell’importanza del “Premio Nazionale per l’Innovazione”, basti pensare che dal 2000 ad oggi hanno partecipato alla sola Start Cup di Bologna, 676 gruppi diversi, coinvolgendo nella competizione circa 2.100 persone. Dal punto di vista dello sviluppo tecnologico sono stati registrati 10 brevetti, realizzati 6 prototipi industriali e commercializzati 3 prodotti da parte di 12 start-up completamente operative che contano 60 persone che vi lavorano a tempo pieno.

PRESENTAZIONE EDIZIONE 2004 SCIENZA UNDER 18_ LA PRIMAVERA DELLA SCIENZA
Milano, 14 novembre 2003 - Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia presentano, martedì 18 novembre ore 14.30 - Sala Colonne, la nuova edizione del progetto didattico Scienza under 18_ La Primavera della Scienza. Anche quest’anno, dopo il successo ottenuto nella precedente edizione, Scienza under 18, vuole rappresentare uno dei momenti più significativi del progetto nazionale La Primavera della Scienza. Nel corso della presentazione, esperti di formazione e comunicazione scientifica, studenti e insegnanti, illustreranno le linee guida della prossima edizione che si arricchirà di nuovi momenti e si confronteranno sui temi relativi all’immaginario scientifico degli studenti. La manifestazione dà la possibilità a studenti di ogni età (dalle scuole materne alle superiori) di presentare e spiegare in prima persona le esperienze scientifiche e tecnologiche realizzate con i propri docenti durante l’anno scolastico e vede la partecipazione di migliaia di persone nelle diverse sedi del territorio lombardo in cui si svolge. Dal prossimo anno, Scienza under 18_ La Primavera della Scienza, oltre che a Milano (Vii edizione), Monza e Mantova (Ii edizione), verrà organizzata anche a Pavia. Il calendario è il seguente: 11 – 13 maggio 2004, Monza_milano (Chiostri della Sala Maddalena); 11 – 13 maggio 2004, Mantova (Chiostri del Complesso Polironiano); 11 – 13 maggio 2004, Pavia (sede da definire); 11 – 13 maggio 2004, Rozzano_milano (Centro Culturale Cascina Grande); 18 – 22 maggio 2004, Milano (Chiostri del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia). Il progetto Scienza under 18_ La Primavera della Scienza ha il suo culmine nella festosa atmosfera che caratterizza le giornate di maggio nelle varie città e costituisce un’esperienza consolidata, ma innovativa, per l’approccio informale alle materie scientifiche e per il ruolo centrale assegnato agli studenti, protagonisti attivi nella costruzione del loro sapere. Scienza Under 18 è un progetto promosso dalla Scuola Media “Rinascita Amleto Livi” e dall’Associazione Rinascita per il 2000, sostenuto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e realizzato da una rete di scuole diffuse sul territorio lombardo. Infolink: www.Laprimaveradellascienza.it  www.Museoscienza.org  www.Scienza-under-18.org 

LE NUOVE FRONTIERE DEL PROGETTO CISCO NETWORKING ACADEMY: A BERGAMO DUE NUOVI PROGETTI PER BAMBINI E DISABILI
Milano, 14 Novembre 2003 – Cisco Systems annuncia l’inaugurazione di due nuovi progetti volti a diffondere la conoscenza del networking e a rendere ancora più familiare l’uso di Internet. Promuovere la conoscenza del networking senza frontiere fisiche e di età: questo è l’obiettivo che Cisco Systems si propone attraverso il programma Cisco Networking Academy. In particolare, la collaborazione con l’academy Europa Networking permetterà l’estensione, in fase sperimentale, dello studio del networking ai bambini e ai disabili. “Pensiamo che Internet e le conoscenze delle tecnologie sulle quali sono basate le reti debbano entrare nel quotidiano di tutti quelli che lo desiderano ed, il networking non debba essere appannaggio unicamente di una cerchia ristretta di tecnici”, ha affermato Isabelle Poncet Responsabile del Programma Networking Academy di Cisco Systems Italy. “Grazie alle nostre Cisco Networking Academies, siamo fieri di poter estendere questo programma formativo di valore alle fasce socialmente più deboli quali i portatori di handicap fisici e ai giovanissimi a conferma che che l’apprendimento blended mediato dalla tecnologia abbatte le barriere ed e’ adatto ad ogni età”. · Esperti di reti a nove anni: la prima Networking Academy per bambini La prima Cisco Networking Academy sperimentale per bambini è stata inaugurata a Bergamo lo scorso 11 Novembre e vede coinvolti bambini/e tra i 9 e 13 anni che impareranno giocando e frequenteranno un corso della durata complessiva di 60, pari a 4 ore settimanali. Il corso utilizza il materiale ufficiale di Cisco Systems Networking Academy per il Ccna, (Certificato internazionale per le reti). Le lezioni (relative al primo modulo Ccna) si terranno in lingua inglese. Il primo obiettivo del corso sarà quindi fare in modo che i bambini assimilino i diversi termini utilizzati in Internet, tutti o quasi in inglese. La partecipazione al corso, che è in fase sperimentale per la prima volta a Bergamo, è completamente gratuita. “L’iniziativa bergamasca è scaturita dalla richiesta dei genitori dei nostri allievi che nelle loro esercitazioni a casa, hanno notato un particolare interesse da parte dei propri figli nell’utilizzo di Internet”, ha affermato Rocco Tessicini, Business Development Manager di Europa Networking. “Il corso prevede l’utilizzo di materiale didattico interattivo realizzato in Flash, ideale per imparare giocando”. · Primo corso di Networking a Bergamo destinato ai disabili fisici Europa Networking ha organizzato, inoltre, due corsi per disabili fisici propedeutico all’ inserimento lavorativo dei portatori di handicap nel settore delle Tlc. La creazione delle due Local Academies Specializzate per i disabili è il risultato della collaborazione di Europa Networking con l’Istituto Sordomuti D’ambo i Sessi di Bergamo e Helphandicap Onlus. I due corsi prevedono la partecipazione di 6 allievi disabili fisici che frequenteranno il corso formativo Networking di Base, utilizzando il materiale didattico del primo semestre del percorso Ccna del programma Internazionale Cisco Networking Academy. Entrambi i corsi saranno interamente gratuiti e tenuti dai formatori di Europa Networking che ha già sperimentato la formazione dei portatori di handicap e si avvale, all’interno del proprio staff di un docente portatore di handicap fisico. Il modulo formativo prevede che le lezioni in modalità e-learning siano in lingua inglese ed ognuna seguita da un esame di verifica, un esame finale completerà il percorso. La partecipazione ai corsi, che sono in fase sperimentale per la prima volta a Bergamo, è completamente gratuita. La durata dei corso è di 60 ore complessive, con un impegno di quattro ore settimanali. Infolink: www.Europanetworking,net

AL VIA, PRESSO LA SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI, IL BANDO DI CONCORSO PER UNO DEI POCHI MASTER IN MANAGEMENT DELL’ITALIA MERIDIONALE. LE DOMANDE DI AMMISSIONE ALL’ESAME (50 I POSTI DISPONIBILI) DEVONO ESSERE PRESENTATE ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2003
Napoli 14 novembre 2003 - La Seconda Università degli Studi di Napoli indice un bando di concorso per l’ammissione al Master annuale di Ii livello in “Management – Accounting – Auditing – Control”, attivato presso la Scuola di Alta Formazione Europea “Jean Monnet”. Sono ben 50 i posti messi a concorso da questo importantissimo Master, che può vantarsi di essere uno dei pochi corsi di specializzazione avanzata dell’Italia meridionale. L’obiettivo del Master è quello di proporre, a chi vuole accedere alle funzioni di responsabilità più innovative all’interno di organizzazioni complesse, una valida offerta professionale, in qualità di esperto di controllo legale dei conti, esperto di sistemi di controllo ed esperto di sistemi manageriali. Sono ammessi a partecipare al concorso, che si terrà il 12 gennaio 2004 presso la Scuola di Alta Formazione Europea a San Leucio (Caserta), i laureati delle facoltà di Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche, Scienze Bancarie, Ingegneria o lauree equipollenti. Le domande di partecipazione al concorso dovranno essere presentate allo sportello della Segreteria della Scuola, via del Setificio 15, Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio in Caserta, entro le ore 12 del 30 novembre 2003. Per l’iscrizione al Master è richiesto un contributo di 2.400 euro. E’ inoltre prevista l’istituzione di una serie di borse di studio a favore degli iscritti, da utilizzarsi per il pagamento del contributo d’iscrizione.

CONVEGNO SU: SCUOLA, SCIENZA E PRODUZIONE 50 ANNI DI INNOVAZIONE NELL’INDUSTRIA LECCHESE
Lecco, 14 novembre 2003 - In occasione del “50 anni del Liceo Scientifico G.b. Grassi” si terrà il Convegno Sul tema “ Scuola, Scienza E Produzione 50 Anni Di Innovazione Nell’industria Lecchese”. Gli obiettivi dell’incontro sono: fare il punto sui legami tra scienza e produzione nel nostro territorio, sia in prospettiva storica che nella situazione attuale; Consolidare il rapporto tra formazione (scientifica) e realtà produttiva del Lecchese; Contribuire all’orientamento degli studenti delle superiori ( in particolare del Grassi). Dopo i Saluti: I Temi saranno svolti dai: Prof. Pietro Luigi Frigerio (Liceo scientifico Grassi); Prof. Michele Gasparetto (Polo di Lecco del Politecnico di Milano). Ulteriori Interventi: Prof. Giancarlo Giudici - Politecnico di Milano: Formazione ingegneristica e innovazione produttiva; Dal Grassi al Poli alla fabbrica: presentazione ricerca sul il ruolo degli ingegneri nell’economia lecchese ( Gruppo di studenti del Liceo); Ing. Giorgio Pastorino: L’industria lecchese e l’innovazione; Ing. Marco Campanari - Presidente Gruppo giovani imprenditori – Unione industriali di Lecco: La diffusione delle innovazioni: best practices nel Lecchese. Il convegno si rivolge a Studenti, indicativamente delle classi quarte e quinte del Grassi e delle altre scuole superiori lecchesi, Imprenditori, dirigenti, ingegneri, tecnici. “50 anni del Liceo Scientifico G.b. Grassi” Venerdi’ 28 Novembre 2003 0re 10-13 Sala Ticozzi – Via Ongania -Lecco

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