NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MERCOLEDI'
10 DICEMBRE 2003
pagina 1
VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO
A SOLI 200 €
AL MESE ?
TELEFONATECI ALLO
02 48 95 07 34 |
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
L'E-GOVERNMENT NEI SISTEMI REGIONALI STANCA: CON LA 2A
FASE L'INNOVAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI ESTENDE SUL TERRITORIO
TRA LE LINEE D'AZIONE ANCHE L'E-DEMOCRACY FRA L’ALTRO 18 MILIONI DI
ITALIANI IN 9 REGIONI POTRANNO SCEGLIERE IN RETE IL MEDICO DI FAMIGLIA.
Roma, 10 dicembre 2003 - Decolla la 2a fase dell'e-Government
per estendere a tutte le Pubbliche amministrazioni locali i processi
innovativi già avviati con la 1a fase, vale a dire servizi e prestazioni on
line per cittadini ed imprese. E tra le linee d'azione che caratterizzano
questo secondo stadio della "pubblica amministrazione elettronica"
ci sono anche i progetti di e-Democracy, ossia la democrazia digitale, per
rinnovare il rapporto tra cittadini e decisioni pubbliche. Ad annunciarlo è
stato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo
con Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, al convegno su
"L'attuazione dell'e-Government nei sistemi regionali", la prima
occasione pubblica per illustrare la 2a fase dell'e-Government.
Nell'occasione Stanca e Storace hanno firmato la convenzione che dà vita
pure nel Lazio al Centro Regionale di Competenza, struttura che, in sintonia
con il Ministero, supporta le amministrazioni locali nella diffusione delle
nuove tecnologie per l'e-Government sul territorio. Con risorse per 492
milioni di euro di cui 120 co-finanziati, il più rilevante investimento
tecnologico nella Pubblica amministrazione, la 1a fase ha consentito l'avvio
di 134 "cantieri digitali" per portare in Rete ad oltre 20 milioni
di cittadini e alle imprese oltre 80 servizi pubblici considerati
"prioritari". Il ministro Stanca, dopo aver espresso apprezzamento
per l'attenzione che
la Regione Lazio
ha dedicato alle tematiche dell'innovazione tecnologica applicata nella
Pubblica amministrazione, ha ricordato che "l'obiettivo primario della
rivoluzione dell'e-Government è di rendere più efficienti e moderni i
servizi offerti dagli uffici pubblici eliminando il 'balzello occulto' per
cittadini ed imprese rappresentato dalla burocrazia". La 2a fase parte
ora con una dotazione finanziaria dello Stato di quasi 200 milioni di euro,
cui si aggiungeranno risorse di almeno analoga entità degli enti locali, e
punta - come ha spiegato il ministro - al perseguimento delle seguenti
azioni fondamentali: 1. Completamento delle infrastrutture, cioè dei
servizi comuni che ogni Regione deve offrire agli enti del suo territorio,
primo fra tutti
la Rete
; 2. Coinvolgimento nell'innovazione di tutti gli enti esclusi dalla 1.A
fase, non con nuovi progetti, ma ampliando quelli attuali mediante il riuso
delle soluzioni in corso di realizzazione; 3. Sostegno ai piccoli e medi
Comuni (sono il 70% del totale) affinché si associno tra loro in Centri di
servizio territoriali; 4. Promozione di progetti di democrazia digitale, per
il rinnovamento del rapporto tra cittadini e decisioni pubbliche (e-Democracy).
Stanca ha posto in evidenza come "una particolare attenzione è stata
dedicata al finanziamento delle Regioni del Mezzogiorno e delle aree
depresse nelle Regioni del Centro-nord: per la prima volta nella sua storia
il Cipe ha destinato circa 350 milioni di euro alla Società
dell'Informazione. Una parte cospicua di queste risorse (circa 54 milioni di
euro) è destinata all'e-Government. Anche questa 2.A fase, come la
1.A", ha detto ancora il ministro, "è caratterizzata da una
'visione condivisa' dei programmi tra Centro e Sistemi Locali, ossia senza
imposizioni dall'alto, dando così concretamente vita ad una importante fase
di Federalismo". Dopo aver ricordato che "l'e-Government è non
solo uno strumento di modernizzazione del Paese, ma una politica ed una
priorità del Governo", Stanca ha sottolineato che "la sfida posta
dalla 'Pubblica amministrazione elettronica' non è tecnologica, ma è
principalmente culturale e consiste nella capacità di integrare la
tradizione amministrativa e la nuova cultura della Rete". Esempi di
prossime applicazioni della prima fase di e-Government e dei servizi
disponibili on line per cittadini e imprese 18 milioni di italiani in 9
Regioni potranno scegliere in rete il medico di famiglia. 14 milioni di
cittadini in 400 Comuni potranno prenotare visite mediche o altre
prestazioni sanitarie. 5 milioni di cittadini in 310 Comuni potranno
richiedere l'assistenza residenziale per gli anziani. I cittadini e le
imprese di 40 Province potranno calcolare e pagare l'Ici in rete. In più di
12 Regioni si potranno effettuare in rete le visure catastali e dei piani
regolatori. In 40 Province le imprese potranno richiedere la concessione
edilizia per nuove opere o per ristrutturazioni. Le imprese di 4 Regioni per
una popolazione coperta di 12 milioni di cittadini potranno comunicare
assunzioni, trasformazioni o cessazioni dei rapporti di lavoro. 18 milioni
di cittadini in 24 Province se sono alla ricerca di un'occupazione potranno
prenotare Servizi di orientamento, tutoraggio, formazione e accompagnamento
al lavoro.
EUREKA CONTRIBUISCE A RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO
DEL 3 PER CENTO ATTIRANDO L'ATTENZIONE DEGLI INVESTITORI
Bruxelles, 10 dicembre 2003 - Eureka, la rete europea per la ricerca e lo
sviluppo (R&s) orientati verso il mercato, ha illustrato in che modo
intende contribuire al raggiungimento dell'obiettivo dell'Ue di elevare gli
investimenti nella ricerca al tre per cento del Pil entro il 2010. Il nuovo
direttore di Eureka, Michel Vieillefosse, ha fornito i particolari del nuovo
"Piano pluriennale 2003-2005", il cui punto principale è
costituito dal raggiungimento dell'obiettivo del tre per cento fissato
dall'Unione europea. Secondo Eureka, tale obiettivo non potrà essere
conseguito senza il contributo di sostanziali investimenti privati e
pertanto l'organizzazione intende incoraggiare questo tipo di finanziamenti.
"Eureka deve [...] rivolgersi al settore dei finanziamenti privati e
scoprire il modo migliore di presentare agli investitori i progetti pronti
per il mercato, al fine di attirare la loro attenzione e quindi i loro
capitali", scrive Vieillefosse nell'edizione invernale 2003 del
Notiziario Eureka. Eureka intende inoltre valutare il modo di facilitare la
transizione tra i finanziamenti Eureka e i finanziamenti privati necessari
per la commercializzazione. Secondo Vieillefosse, sarebbe più semplice
trovare i finanziamenti, se gli investitori di capitali di rischio
conoscessero meglio il marchio Eureka che mette in evidenza il potenziale
commerciale di un prodotto.
LA
COMMISSIONE EUROPEA
DESIGNA IL FUNZIONARIO DI COLLEGAMENTO CON I CONSUMATORI
Bruxelles, 10 dicembre 2003 - Ieri, Mario Monti, Commissario europeo
responsabile della Concorrenza, ha nominato Juan Riviere y Marti funzionario
di collegamento con i consumatori, una nuova carica istituita nell'ambito
della Direzione generale della concorrenza. Nel dicembre 2002
la Commissione
aveva annunciato l'istituzione di tale carica al fine di assicurare il
dialogo permanente con i consumatori europei, il cui interesse è la
missione principale della politica della concorrenza e la cui voce non trova
sufficiente eco in sede di trattazione dei singoli dossier o di discussione
degli aspetti della politica comunitaria. Il funzionario di collegamento con
i consumatori avrà i seguenti compiti: fungere da interlocutore principale
delle associazioni di consumatori, nonché dei singoli consumatori,
attraverso l'instaurazione di contatti regolari e più intensi con dette
organizzazioni; richiamare l'attenzione dei gruppi di consumatori sui
dossier per i quali è auspicabile il loro contributo, consigliandoli sulle
modalità di realizzazione di tale contributo e manifestazione del loro
parere. Mantenere i contatti con le autorità nazionali competenti in
materia di concorrenza in relazione alle questioni attinenti alla tutela dei
consumatori. Con l'istituzione di tale figura si intendono intensificare i
contatti tra
la Dg
'Concorrenza' e le altre direzioni generali, in particolare con
la Dg
'Salute e tutela dei consumatori'. Juan Riviere y Marti presta servizio
nella Dg “Concorrenza” dal
1989. L
'ultimo incarico da lui ricoperto è stato consigliere presso
la Direzione
'Definizione delle politiche e coordinamento'. L'istituzione della carica di
funzionario di collegamento con i consumatori all'interno della Dg
'Concorrenza' è stata annunciata dalla Commissione nel dicembre
2002, in
occasione dell'adozione del pacchetto di riforme in materia di controllo
delle operazioni di concentrazione nell'Unione europea. Al pari
dell'economista capo, carica anch'essa creata in tale sede, le sue
competenze non sono limitate all'ambito del controllo delle concentrazioni,
ma comprendono altresì le intese contrarie alla concorrenza cartelli e
abusi di posizione dominante nonché altri dossier e politiche riguardanti
la concorrenza. La nomina di Juan Riviere y Marti è stata annunciata ieri
à Roma in occasione della Giornata europea della Concorrenza, evento creato
nel 2000 su iniziativa del Commissario Monti e destinata ad informare il
consumatore sui benefici della politica della Concorrenza. Le organizzazioni
dei consumatori e i singoli consumatori potranno sottoporre al funzionario
di collegamento le questioni inerenti alla concorrenza, direttamente per
posta elettronica E-mail Comp_consumer_officer@cec.eu.int
CONFERENZA SUGLI APPALTI PUBBLICI
Roma, 10 dicembre 2003 - Il prossimo 12 dicembre si terrà a Roma, presso il
Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia,
la Conferenza
su "Il pacchetto legislativo sugli appalti pubblici", organizzata
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea. La
conferenza ospiterà quattro sessioni di lavoro: appalti e nuove tecnologie,
nuovi strumenti di flessibilità, i lavori pubblici, aspetti sociali ed
ambientali e direttiva settori, elementi di novità. Infolink:
http://www.Governo.it/governoinforma/dossier/conferenza_appalti/index.html
NASCE CAPITALGEST ALTERNATIVE INVESTMENTS
(GRUPPO BANCA LOMBARDA) CON I PRIMI DUE FONDI CAPITALGEST ALTERNATIVE
DYNAMIC CAPITALGEST ALTERNATIVE CONSERVATIVE
Milano, 10 dicembre 2003 - Capitalgest Alternative Investments è la nuova
società con cui il Gruppo Banca Lombarda fa il suo ingresso nel mercato
degli hedge fund. I primi due prodotti offerti alla clientela si chiamano
Capitalgest Alternative Dynamic e Capitalgest Alternative Conservative, due
fondi di fondi hedge la cui diversificazione per stile di gestione e
strategie di investimento permette di controllare il rischio del portafoglio
stabilizzandone i rendimenti. In particolare Capitalgest Alternative Dynamic
si caratterizza per una strategia di investimento che, attraverso
un'allocazione dinamica tra strategie con diversa esposizione al rischio di
mercato, ha come principale obiettivo la massimizzazione dei rendimenti (Libor
+ 800/1000 bps) a fronte di una volatilità controllata (5%-8%) che consente
di proteggere gli investimenti durante i periodi di instabilità dei mercati
finanziari. Capitalgest Alternative Conservative ha invece come obiettivo il
perseguimento di rendimenti positivi costanti nel tempo (Libor + 300/500 bps)
caratterizzati da un basso livello di volatilità (2% - 4%) e non correlati
al rendimento degli investimenti tradizionali (azionari ed obbligazionari).
L'offerta di questi primi due prodotti da parte di Capitalgest Alternative
Investments segna l'ingresso del Gruppo Banca Lombarda nel mercato degli
hedge fund, un settore che sta crescendo in Italia a ritmi esponenziali,
grazie alla capacità di offrire rendimenti positivi anche in periodi di
forte instabilità dei mercati finanziari.
ASSOCONSULENZA: BASILEA 2 MODIFICA I RAPPORTI
TRA BANCA E AZIENDA
Milano, 10 dicembre 2003 - È ormai definito il nuovo Accordo di Basilea,
che sancirà le nuove regole internazionali sui requisiti patrimoniali
minimi per le banche. Attualmente ogni euro prestato da una banca ad un
cliente privato deve essere finanziato con almeno otto centesimi di mezzi
propri e non più di 92 centesimi di debiti (per esempio: depositi o
obbligazioni) in modo che il capitale faccia da “cuscinetto”, come un
airbag che attutisce l’urto e protegge i depositanti della banca da
cattive sorprese. Il difetto di tale normativa sta nel fatto che tutti i
prestiti a privati sono uguali sia che si tratti di un’impresa grande e
solida o di una start-up dalle belle dalle oscure prospettive. La
conseguenza è che le banche siano incentivate a prestare ai clienti più
rischiosi, visto che esse potranno riscuotere tassi più alti a fronte di
oneri patrimoniali costanti. Con il nuovo Accordo (noto anche come
“Basilea
2”
) si stabilisce che il requisito di capitale debba variare in funzione
dell’affidabilità del cliente e così gli otto centesimi potranno
diventare due per gli affidati migliori, ma anche venti per le controparti
più rischiose. Il problema della valutazione della rischiosità di un
cliente può essere risolto in due modi dipendenti dalla dimensione della
banca. Le banche più piccole potranno fare riferimento ai “rating”
(giudizi) emessi da agenzie specializzate (come Moody’s o Standard &
Poor’s). Le banche medio-grandi svilupperanno invece proprie strutture di
rating interne, sotto la supervisione della Banca d’Italia. Tali metodi di
“rating interno”, però, preoccupano gli imprenditori che temono di
essere valutati sulla base di freddi algoritmi matematici, che non tengono
nel dovuto conto gli aspetti informali, personali, “qualitativi” della
relazione tra banca e cliente. La nuova normativa, in effetti, richiede
espressamente che i sistemi di valutazione dei crediti tengano conto di
tutte le informazioni rilevanti, e non solo di un ridotto sottoinsieme di
indicatori numerici. Un’altra preoccupazione è quella relativa
all’innalzamento dei tassi sui prestiti offerti dalle banche. Infatti
detenere più capitale, per una banca, significa avere più costi, dunque
aumentare i prezzi dei propri “prodotti”: in parole semplici, pretendere
tassi più alti sui prestiti alle imprese. Ma vista l’elevata dipendenza
dal credito bancario delle aziende di minori dimensioni, e quindi più
rischiose, un simile incremento avrebbe costituito, con ogni evidenza, una
minaccia per la stabilità ed il benessere dell’intera economia. I tecnici
della Banca d’Italia, tuttavia, hanno ottenuto sostanziali “sconti”
per le imprese più piccole: si è infatti deciso che queste, a parità di
rating, origineranno un requisito patrimoniale più basso di quello
richiesto sui prestiti a grandi aziende. Tali sconti si basano sull’idea
che per una banca, sia infinitamente più “sano” spezzettare il proprio
portafoglio prestiti tra una miriade di piccoli affidati, piuttosto che
destinano ad un numero ristretto di grandi debitori. È evidente, quindi,
che il nuovo Accordo porterà con sé una vera e propria rivoluzione nei
processi di erogazione del credito e le banche verranno maggiormente
incentivate a distinguere tra imprenditori di diversa qualità, negoziando
condizioni economiche diverse in funzione della quantità di rischio
implicita nelle diverse controparti. Naturalmente sarà necessario attendere
il testo finale di Basilea 2 e vedere come le regole verranno concretamente
implementate per poter giudicare in maniera compiuta le nuove regole. Uno
dei rischi spesso citati è che i nuovi requisiti patrimoniali si rivelino
prociclici, cioè che finiscano per aggravare i cicli economici piuttosto
che stabilizzarli. Infatti in presenza di una recessione, i rating della
clientela tendono a peggiorare e, con le nuove regole, ciò conduce ad un
aumento nel “consumo” di capitale e potrebbe indurre le banche a
diminuire i fidi accordati peggiorando l’equilibrio finanziario delle
imprese clienti, e finirebbe per aggravare ulteriormente la recessione. Tale
problema è stato affrontato dalle banche centrali richiedendo ai banchieri
di detenere, durante i periodi di espansione economica, un ammontare di
capitale superiore al minimo: in pratica una “riserva”, destinata ad
essere utilizzata in tempi di crisi per rispettare il requisito patrimoniale
senza ridurre i prestiti. Ma a questo punto diventa fondamentale stabilire a
quanto ammonterà il cuscinetto supplementare richiesto oltre il requisito
minimo. La soluzione adottata è muoversi all’insegna del pragmatismo e
del costante dialogo con i tecnici delle banche. L’unico sistema per far
funzionare bene qualsiasi meccanismo è analizzarlo in funzione a limare le
imperfezioni che di volta in volta ne scaturiscono.
IL CALENDARIO DI NEGOZIAZIONE 2004 PER I MERCATI
ORGANIZZATI E GESTITI DA BORSA ITALIANA
Milano, 10 dicembre 2003 - Borsa Italiana S.p.a., dopo il consueto processo
di consultazione del mercato che ha coinvolto tutte le associazioni di
categoria, ha definito il calendario di negoziazione per l'anno 2004 per i
propri mercati regolamentati, che prevede le seguenti giornate di chiusura:
per i comparti diurni dei mercati Borsa, Nuovo Mercato, Mercato Expandi e
Idem, oltre a tutti i sabati e le domeniche: giovedì 1° gennaio; venerdì
9 aprile (Venerdì Santo); lunedì 12 aprile (Lunedì dell'Angelo); venerdì
24 e venerdì 31 dicembre. Per i comparti After Hours dei mercati Borsa (Tah)
e Nuovo Mercato (Tahnm), si aggiungono alle date sopra indicate: venerdì 2,
lunedì 5 e martedì 6 gennaio; giovedì 8, venerdì 23 e venerdì 30
aprile; mercoledì 2 giugno; lunedì 9, martedì 10, mercoledì 11, giovedì
12 e venerdì 13 agosto; venerdì 29 ottobre; lunedì 1° novembre; lunedì
6, martedì 7, mercoledì 8, giovedì 23 e giovedì 30 dicembre. Per fornire
un quadro completo dell'operatività delle società del Gruppo Borsa
Italiana va ricordato che per l'anno 2004 Monte Titoli e Cassa di
Compensazione e Garanzia (Cc&g) seguiranno il calendario Target, che
prevede la chiusura nei seguenti giorni: tutti i sabati; tutte le domeniche;
giovedì 1° gennaio; venerdì 9 aprile (Venerdì Santo); lunedì 12 aprile
(Lunedì dell'Angelo). Il calendario 2004 di negoziazione dei mercati
organizzati e gestiti da Borsa Italiana con le relative scadenze tecniche
(date di stacco cedola e scadenze dei contratti derivati) è disponibile sul
sito Internet di Borsa Italiana all'indirizzo: http://www.Borsaitaliana.it/opsmedia/pdf/12520.pdf
MEDIOBANCA COLLOCA LE OBBLIGAZIONI
UNICREDITO EXCHANGEABLE IN AZIONI ASSICURAZIONI GENERALI S.P.A.
Milano, 10 dicembre 2003 - Mediobanca, insieme con Merrill Lynch, Unicredito
Banca Mobiliare in qualità di bookrunner e Societè Generale in qualità di
joint lead manager, ha concluso il collocamento del prestito obbligazionario
exchangeable in azioni di Assicurazioni Generali S.p.a.
("Generali"), emesso da Unicredito Italiano Bank (Ireland) p.L.c.
E garantito da Unicredito Italiano S.p.a.. Le caratteristiche dell'emissione
sono: durata: 5 anni, prezzo di emissione: 100%, rimborso alla scadenza:
100%, premio di emissione: 30% (calcolato sul prezzo ufficiale delle azioni
Generali in data 4 dicembre), numero azioni sottostanti: circa 40,9 milioni,
periodo di conversione: dal dicembre 2005 al dicembre 2008, coupon: 2, ½ %
pagabile annualmente. L'importo complessivo è pari a circa Euro 1,148
miliardi incrementabile fino ad Euro 1,262 miliardi di euro tramite
l'esercizio dell'opzione di overallotment. La domanda raccolta è stata
superiore a due volte l'importo offerto.
ANTONVENETA,
CONCLUSO CON SUCCESSO L'AUMENTO DI CAPITALE SOTTOSCRIZIONI AL 99,95%
Padova, 10 dicembre 2003 - Si è conclusa con successo l’offerta in
opzione delle azioni Banca Antonveneta, deliberata dal Consiglio di
Amministrazione della Banca in data 16 ottobre
2003, a
valere sulla delega conferitagli – ai sensi dell’art. 2443 del Codice
Civile - dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti tenutasi in pari
data. Durante il periodo di opzione, iniziato il 10 novembre e conclusosi il
1° dicembre 2003, sono state sottoscritte complessivamente n. 51.780.786
nuove azioni, pari al 99,95% del totale delle azioni offerte, per un
controvalore pari a Euro 543.698.253,00. Risultano pertanto non sottoscritte
n. 23.835 nuove azioni ordinarie. I corrispondenti diritti inoptati verranno
offerti in Borsa da Banca Antonveneta S.p.a. Ai sensi dell’art. 2441,
terzo comma, del Codice Civile, nelle riunioni del 9, 10, 11, 12 e 15
dicembre 2003, mentre la sottoscrizione delle relative nuove azioni dovrà
essere effettuata, a pena di decadenza, entro il 16 dicembre 2003. I
partecipanti al Patto di Sindacato di voto e di blocco avente ad oggetto
azioni Banca Antonveneta hanno sottoscritto complessivamente n. 18.394.211
nuove azioni, pari al 35,51% dell’offerta.
CONSEGNATO
IN BNL IL "PREMIO TARANTELLI". L’INIZIATIVA PROMOSSA DAL CLUB
DELL’ECONOMIA È GIUNTA ALLA XVII EDIZIONE. ALESSANDRO PROFUMO VINCITORE
PER L’ANNO 2002.
Roma, 10 dicembre 2003 - E’ stato consegnato ieri, nel corso di una
cerimonia organizzata a Roma da Bnl, il “Premio Ezio Tarantelli”,
attribuito ogni anno dal Club dell’Economia per la migliore idea economica
e finanziaria. Giunto alla sua diciassettesima edizione, per il 2002 il
Premio Tarantelli è stato assegnato a Alessandro Profumo, amministratore
delegato di Unicredito, “per aver per primo trasferito i processi
industriali nell’attività di un grande gruppo bancario attraverso la
divisionalizzazione di Unicredito ed aver indicato una carta vincente per la
crescita del fare banca e del Paese”. Il premio è stato consegnato
dall’onorevole Carol Beebe Tarantelli. Nelle precedenti edizioni, sono
stati premiati fra gli altri: Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco
Debenedetti, Antonio Fazio, Livio Magnani, Mario Monti, Elserino Piol,
Pasquale Pistorio, Romano Prodi, Renato Soru, Vittorio Merloni. Il
presidente di Bnl, Luigi Abete, ha evidenziato come, anche dopo oltre
quindici anni, questo evento rappresenti sempre più un momento di incontro
importante tra le idee e la pratica dell’economia: “Le banche,
diventando imprese del terzo millennio, – ha affermato Abete - devono
aprirsi alla comunità, alla società civile, al territorio. Sfruttando la
loro capacità di fare rete possono produrre ricchezza non solo per i propri
azionisti ma per l’intera società, sostenendo e agevolando processi di
sviluppo e crescita del sistema produttivo”. Nell’occasione della
cerimonia di assegnazione del Premio, si è svolto anche un dibattito
presieduto dal presidente del Club dell’Economia Bruno Costi, dal titolo
“Quale contributo dalle banche per la crescita di nuovi imprendiori
italani?”, a cui hanno partecipato, insieme a Alessandro Profumo, il
presidente di Bnl, Luigi Abete, il presidente di Ubs Warburg Italia,
Innocenzo Cipolletta e il presidente della Fondazione Iri, Antonio Pedone.
Il Club dell’Economia, fondato nel maggio dell’84 e presieduto da Bruno
Costi, è un’associazione senza fini di lucro di commentatori e
divulgatori di economia e finanza – giornalisti e docenti universitari –
che si propone, oltre a finalità deontologiche e culturali, di contribuire
ad accrescere le conoscenze di economia, di sviluppare l’informazione, i
rapporti e gli scambi di opinione degli associati, e tra essi ed i
protagonisti del mondo dell’economia e della finanza.
NUOVA GOVERNANCE DELL'ANIA IL PRESIDENTE FABIO
CERCHIAI ILLUSTRA LE LINEE GUIDA
Milano, 10 dicembre 2003 - Nel corso dell'Assemblea dei soci dell'Ania,
tenutasi ieri a Milano, sono state assunte importanti decisioni nel modello
di governo dell'Associazione che rappresenta le imprese assicuratrici
operanti in Italia. In particolare è stato costituito un organismo
direttivo, il Comitato Esecutivo, che assorbe in sé le funzioni prima
ripartite tra
la Giunta
ed il Consiglio direttivo, che vengono soppressi. Il Comitato Esecutivo sarà
composto, dal Presidente Fabio Cerchiai, dal Vice Presidente e da 29 top
manager delle imprese assicurative, garantendo la rappresentanza dei grandi
gruppi (10 consiglieri), delle medie (l2,consiglieri) e delle piccole
imprese (7 consiglieri). (Vedi allegato). Il Presidente sarà affiancato da
un Vice Presidente, da scegliere al di fuori dei primi cinque gruppi
assicurativi. L'assemblea ha nominato il Cav. Carlo Acutis. L'assemblea ha
inoltre ridefinito gli scopi dell'Associazione, riconoscendo che la tutela
degli interessi del settore va coniugata con gli interessi generali del
Paese e che il sistema assicurativo costituisce un fattore essenziale
dell'economia e della società italiana. Il Presidente Cerchiai,
nell'illustrare ai soci il nuovo statuto dell'Ania, ha sottolineato che
"la riforma risponde all'esigenza di garantire la massima
rappresentatività dell'Associazione e che la nuova mission evidenzia la
volontà del settore assicurativo di essere un sistema chiaro e trasparente
al servizio dell'utenza, che opera in una logica di mercato e quindi di
competizione tra le imprese". Illustrando le linee programmatiche del
prossimo biennio, Fabio Cerchiai ha sottolineato che: "occorre
potenziare la capacità di dialogo del settore con le istituzioni e con gli
stakeholders e ciò potrà essere ottenuto ponendo una particolare
attenzione nei confronti dei consumatori, non solo dialogando con le loro
associazioni ma anche e soprattutto elaborando progetti di ampio respiro
tendenti a migliorare in concreto il rapporto dei singoli utenti dei servizi
assicurativi con il nostro comparto". Per meglio realizzare tali
obiettivi, la sede legale dell'Associazione è stata spostata da Milano a
Roma. È stata inoltre decisa la costituzione di una Fondazione Ania per
la Sicurezza Stradale
con un fondo di dotazione iniziale di 10 milioni di euro.
La Fondazione
ha lo scopo di favorire progetti di intervento specifici e concreti sui
fattori critici della circolazione stradale, attraverso forme di
collaborazione tra pubblico e privato. "Tra i progetti già allo studio
- ha annunciato Fabio Cerchiai - interventi mirati per l'eliminazione di
black point, i punti più rischiosi della circolazione stradale; la
sperimentazione delle "clear box" finalizzate ad una diminuzione
degli incidenti stradali; pacchetti di formazione a distanza dei ragazzi per
il conseguimento del patentino di guida per i ciclomotori".
SINTESI DELL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE FABIO CERCHIAI ALL'ASSEMBLEA ANIA
Milano, 10 dicembre 2003 – “ Signori soci, desidero in primo luogo
ringraziarVi per la conferma della fiducia accordatami che considero come
riconoscimento importante per l'attività svolta, ma soprattutto come invito
a procedere sulla strada del cambiamento del ruolo e dell'organizzazione
dell'associazione, in linea con le trasformazioni in atto nel sistema
assicurativo e nelle imprese. Avete appena approvato il nuovo statuto
dell'associazione che, modificando profondamente il modello di governance,
costituisce la concreta testimonianza di un rapporto tra i soci e
l'associazione che si è fortemente rafforzato nel corso dell'anno, nella
consapevolezza che non può esistere un settore forte senza un'associazione
autorevole, ma anche che nessuna associazione può avere autorevolezza senza
uno stringente e fattivo contributo alla sua attività da parte di tutti i
soci. Si tratta di un rapporto che ha consentito di raggiungere alcuni
risultati tangibili che hanno contribuito, a mio giudizio, ad avviare un
miglioramento dell'immagine del nostro settore ed una valorizzazione del suo
ruolo nell'economia del Paese. Questo rinnovato rapporto con i soci ha
consentito altresì di introdurre nelle modalità operative della struttura
associativa una cultura finalizzata all'elaborazione di progetti, analisi e
studi idonei a rappresentare, anche verso il mondo esterno, il nuovo corso
che il settore si è voluto dare. A tal fine abbiamo intrapreso un processo
interno di compliance delle nostre attività per essere certi, anche con
l'adozione di un codice di condotta, del rispetto dei principi della libera
concorrenza; abbiamo intessuto una fitta rete di rapporti con i nostri
stakeholders, attraverso un dialogo aperto che evidenziasse l'orientamento
del settore in favore di una reale cultura della trasparenza. Nonostante i
positivi risultati raggiunti, ritengo che ancora molto ci sia da fare nel
prossimo biennio per realizzare quel completo progetto di riforma
dell'associazione che costituisce un obiettivo centrale della mia
presidenza. Per questa ragione considero strategica la scelta di confermare
l'incarico alla Commissione per la riforma dell'Ania con il compito di
formulare proposte in relazione all'attività degli Enti collegati e delle
Sezioni tecniche, nonché di aiutarci a delineare una struttura associativa
più in linea con le esigenze delle imprese. E' evidente che l'analisi di
tale Commissione è fondamentale per il futuro del sistema associativo
perché attraverso di essa dovranno essere delineati i confini delle
attività e dei servizi che l'associazione dovrà mettere a disposizione
delle imprese. Si dovrà valutare in modo franco e chiaro quale debba essere
il ruolo dell'associazione: quanto debba pesare l'attività di
rappresentanza - attività che ha richiesto lo spostamento della sede a
Roma, finalizzato a potenziare la capacità di dialogo del settore con le
Istituzioni e con gli stakeholders - e quanto l'Associazione sia da
considerare un organismo tecnico in grado di erogare servizi alla
generalità dei soci o prestazioni specifiche a taluni di essi. Tutto ciò
tenendo conto delle diversificate esigenze dei grandi gruppi e delle piccole
imprese, del progressivo mutamento dell'attività assicurativa - sempre più
orientata verso lo sviluppo della raccolta nei rami vita - e considerando
gli eventuali investimenti che, a seconda delle scelte, dovranno essere
adeguatamente pianificati. Di ciò, ovviamente, non si è potuto tener
conto, se non in minima parte, nel bilancio preventivo dell'associazione
quest'oggi sottoposto all'approvazione dell'assemblea. Per parte nostra, ci
impegnamo a dare esecuzione rapidamente ed efficacemente alle decisioni dei
soci, così come abbiamo fatto in questi mesi dotandoci dell'Ufficio studi e
dando avvio alla costituzione di un organismo finalizzato a rappresentare
l'impegno del settore sulla sicurezza stradale. Il rispetto che nutro nei
confronti delle scelte dei soci non mi impedisce, tuttavia, di svolgere
l'altra funzione che compete al Presidente dell'associazione, che è quella
di stimolare una riflessione del settore anche nell'ottica della dialettica
politica in atto nel Paese. Vi proporrò, pertanto, alcune aree tematiche
che, a mio avviso, costituiranno importanti occasioni di crescita della
visibilità del sistema assicurativo e dei servizi che l'associazione potrà
mettere a disposizione dei soci: prima fra tutte, la necessità di un vero e
proprio turn around dell'immagine del settore. Ciò potrà essere ottenuto
ponendo una particolare attenzione nei confronti dei consumatori, non solo
dialogando con le loro associazioni ma anche e soprattutto elaborando
iniziative tendenti a migliorare in concreto il rapporto dei singoli utenti
dei servizi assicurativi con il nostro comparto. Si tratta di definire un
progetto di ampio respiro che tocchi i temi della trasparenza contrattuale,
della correttezza nell'assunzione dei rischi, della gestione dei sinistri
con modalità tali da diminuire il contenzioso, anche adottando soluzioni
delle controversie che possano rappresentare una valida ed efficiente
alternativa al ricorso all'autorità giudiziaria. L'elaborazione di questo
progetto, che vorremmo valorizzare anche attraverso la predisposizione di un
Portale internet assicurativo che divenga fonte di informazione aggiornata e
tempestiva per tutti gli utenti e che costituirà la naturale evoluzione del
sito associativo, richiederà competenze tecniche, giuridiche, economiche e
grandi capacità di comunicazione, ma soprattutto richiederà una forte
convinzione del settore e delle singole imprese nel perseguirlo; la
crescente influenza della legislazione di emanazione comunitaria
sull'impianto normativo nazionale e la consapevolezza dell'esigenza di
intervenire sempre più tempestivamente nella fase di formazione delle
direttive nell'interesse del mercato italiano, rendono non più differibile
la predisposizione di un progetto operativo finalizzato a potenziare la
presenza e l'influenza del settore a livello internazionale; analoga
importanza strategica dobbiamo ascrivere per il futuro delle nostre imprese
alla imponente produzione normativa che ci aspetterà nel prossimo biennio;
anche per la gestione delle relazioni con le organizzazioni sindacali e
quelle rappresentative degli agenti, non si può rinunciare ad un costante
rapporto tra l'associazione e i responsabili delle politiche del personale e
della distribuzione nelle imprese; infine, ma non per questo meno
importante, ritengo opportuno proporre un progetto del mercato finalizzato
al miglioramento dell'efficacia dell'attività antifrode svolta dalle
imprese e dalla struttura associativa, con l'obiettivo di implementare un
vero sistema virtuoso basato sulla cultura della legalità. Non sfuggirà
certamente a nessuno l'ambizione di questo programma e la difficoltà di
concretizzare i progetti sulle materie che ho prima accennato, il tutto
garantendo la continuità delle altre attività associative che non sono
state enunciate e che sono, peraltro, assai numerose. Non credo però che
all'associazione ed al nostro settore manchino le risorse per poterli
realizzare. Abbiamo bisogno del Vostro apporto e di Consiglieri che siano
disponibili a collaborare con noi per realizzare questo importante sforzo di
rinnovamento dell'immagine del settore assicurativo. In tal senso non
mancherò di far ricorso alla facoltà prevista dal nuovo statuto di
avvalermi della collaborazione di Consiglieri appositamente incaricati dal
Comitato esecutivo su singoli progetti. Vi chiedo pertanto sin d'ora non
solo di manifestare il Vostro consenso sulle Linee programmatiche
illustrate, ma, anche e soprattutto, di esprimere con esso la garanzia del
massimo impegno Vostro e dei Vostri uomini a supporto della nostra
attività.
COMITATO ESECUTIVO NOMINATO DALL'ASSEMBLEA ORDINARIA IL 9 DICEMBRE 2003
Presidente: Cerchiai dott. Fabio: Vice Presidente: Acutis cav. Lav. Dott.
Carlo; Vice Presidente Vittoria Assicurazioni. Membri: Andreini sig. Pier
Ugo Amm.re Del. Assicurazioni Vmg 1857; Andriani sen. Antonio Silvano
Presidente Montepaschi Vita; Arnaboldi dott. Alberto Vice Pres. E Amm.re
Del. Uniqa Assic.ni; Baseggio dott. Giulio Presidente Effe Vita; Bennati
avv. Giovanni Amministratore Delegato Poste Vita; Brugnoli dott. Giampaolo
Direttore Generale Assic.ni Generali; Brugola sig. Cesare Amm. Del. E Dir.
Gen. Commercial Union Italia; Consorte ing. Giovanni Pres. E Amm. Del. Comp.
Ass.ce Unipol; Cucchiani dott. Enrico Tomaso Pres., Amm. Del. E Dir. Gen.
Lloyd Adriatico; de Puppi dott. Fabio Amministratore Delegato Helvetia Vita;
de Tinguy dott. Charles Amm.re Del. E Dir. Gen. Gan Italia; Greco Dott.
Mario Amm.re Del. E Dir. Gen. Ras;
La Gioia
dott. Francesco Amm.re Delegato Zurich International; Lombardi ing. Edoardo
Consigliere Delegato Mediolanum Vita; Lombardo dott. Ettore Direttore
Generale Itas Mutua; Marchionni dott. Fausto Amm.re Del. E Dir. Gen.
Fondiaria Sai; Massi dott. Biagio Amministratore Delegato Fineco Vita;
Mazzucchelli dott. Marco Amministratore Delegato Sanpaolo Vita; Michaud
dott. Massimo Amm.re Del. E Dir. Gen. Axa Assicurazioni; zur Nedden sig.
Manfred Amm.re Del. Monchener Rock Italia; Perissinotto dott. Giovanni
Amm.re Del. E Dir. Gen. Ass.ni Generali; Perlino dott. Achille Amm.re Del. E
Dir. Gen. Fideuram Vita; Piloni Dott. Angelo Direttore Generale Societa'
Reale Mutua; Reggia dott. Ezio Paolo Direttore Generale Societa' Cattolica;
Sacchetti sig. Ivano Amm.re Del. E Dir. Gen. Comp. Ass.ce Unipol; Somaschini
Dott. Giorgio Direttore Generale Carige Vita Nuova; Torri rag. Francesco
Amm.re Del. E Dir. Gen. Toro Assicurazioni; Vitale ing. Salvo Direttore
Generale Sara Assicurazioni.
CONFCOMMERCIO PER IL 2004: CAUTA
RIPRESA DEI CONSUMI E RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE
Roma, 10 dicembre 2003 - L’italia ripartirà dal 2004: crescerà
l’economia (+1,3% il Pil), grazie soprattutto alla ripresa degli
investimenti (+2,9%) e dell’export (+3,4%) che vedranno un’inversione di
tendenza significativa rispetto al 2003 (rispettivamente –1,4% e –1,3%).
Riprenderanno moderatamente i consumi delle famiglie (+1,3), ma si spenderà
ancora con cautela per i beni durevoli. Attesa una crescita
dell’occupazione pari a 243.000 nuovi occupati. I prezzi continueranno a
rallentare (+2,1% rispetto al 2,7% medio del 2003), anche se resta
l’incognita sugli aumenti per i servizi locali. Questi alcuni degli
elementi di sintesi contenuti nel terzo numero dell’ “Osservatorio
Economico” del Centro Studi di Confcommercio circa le previsioni
economiche per il 2004. Il contesto internazionale, prosegue
l’Osservatorio, sarà caratterizzato da un ulteriore consolidamento del
quadro economico statunitense, con un Pil che è previsto in crescita di 4,2
punti percentuali e dalla crescita del commercio mondiale del 7,8%. In linea
con una accelerazione della ripresa mondiale anche le economie europee
dovrebbero registrare nel corso del 2004 un miglioramento abbastanza
sensibile dal lato della crescita, con un incremento del Pil prossimo
all’1,8% per l’area euro a fronte dello 0,4% nel 2003, anche se nel
confronto fra le prospettive di crescita delle due economie vi sono diverse
variabili da considerare (fra le altre, per l’Europa, l’impatto delle
recenti decisioni Ecofin sul patto di stabilità; per gli Stati Uniti, la
sostenibilità nel tempo degli squilibri finanziari, commerciali e di
indebitamento delle famiglie accentuati dalla politica espansiva
dell’amministrazione Bush). Il consolidarsi della ripresa negli Usa ed il
diffondersi degli effetti positivi anche alle altre aree economiche dovrebbe
determinare nei prossimi mesi un miglioramento del contesto macroeconomico
italiano. Alcuni elementi di debolezza strutturali e le difficoltà in cui
versano ancora molte economie europee, lasciano peraltro ritenere come
probabile una crescita significativa solo a partire dalla seconda metà del
2004. Nella media del prossimo anno lo sviluppo non dovrebbe, comunque,
assumere toni particolarmente sostenuti con una crescita del Pil stimata
nell’1,3% (0,4% nel 2003). Il miglioramento del contesto produttivo
interno dovrebbe stimolare nei prossimi mesi una ripresa dei consumi delle
famiglie, per i quali si attende nel 2004 una crescita dell’1,3% (1,1% nel
2003). Al loro interno una dinamica non particolarmente accentuata dovrebbe
continuare a caratterizzare la domanda per i beni durevoli, già fortemente
penalizzata negli ultimi anni. Il dato relativo all’evoluzione della spesa
delle famiglie dovrebbe, peraltro, sottendere un recupero abbastanza
significativo dei consumi effettuati sul territorio nazionale, stimati
ritornare su tassi di incremento prossimi all’1,2% (solo 0,6% nel 2003).
Sulle intenzioni di spesa delle famiglie pesano, comunque, le incognite
legate all’andamento dell’inflazione ed agli effetti delle manovre per
il risanamento della finanza pubblica. Relativamente a quest’ultimo
aspetto vi è il rischio che il condono edilizio ed il concordato preventivo
per i lavoratori autonomi determinino un ridimensionamento delle risorse
disponibili delle famiglie. Anche gli investimenti sono attesi registrare
una ripresa, che potrebbe assumere nel corso del prossimo anno anche toni
particolarmente positivi in considerazione del precedente e lungo periodo di
stasi. Sull’evoluzione di questa componente della domanda interna un ruolo
positivo potrebbe essere svolto dalla necessità delle imprese di aumentare
il proprio livello di competitività. Nella media del 2004 la crescita
dovrebbe risultare prossima al 2,9%, a fronte di una flessione dell’1,4%
nel 2003. Il mercato del lavoro italiano dovrebbe continuare ad evidenziare
anche nei prossimi mesi una tendenza espansiva, con 243.000 nuovi occupati.
Il miglioramento dovrebbe interessare, da un punto di vista settoriale,
essenzialmente il settore dei servizi soprattutto per la componente relativa
ai dipendenti, proseguendo in un trend che ha ormai assunto carattere
strutturale. A livello territoriale la crescita dovrebbe interessare in
misura più evidente le regioni del Centro-nord. E’ peraltro presumibile
che visti gli ormai particolarmente bassi livelli raggiunti in quest’area
dal tasso di disoccupazione, si pervenga ad una sorta di riequilibrio
territoriale dovuto a fenomeni migratori interni, con effetti positivi anche
sul tasso di disoccupazione nel aree del Mezzogiorno. Nel 2004 la ripresa
dell’attività produttiva, legata essenzialmente ad un aumento della
domanda proveniente dall’estero, dovrebbe favorire un recupero
dell’economia del Nord-est, penalizzato nel corso del 2003 dalla
diminuzione delle esportazioni. Tale evoluzione dovrebbe determinare una
crescita più sostenuta nel Nord rispetto al Mezzogiorno, invertendo una
tendenza che aveva visto negli ultimi anni le regioni del Sud crescere a
tassi lievemente più elevati rispetto al resto del Paese. La tendenza al
rientro dell’inflazione, che ha portato a novembre il tasso tendenziale al
2,5% e nella media d’anno al 2,7%, dovrebbe proseguire anche nel 2004,
anno in cui i prezzi al consumo sono attesi crescere nella media del 2,1%.
La presenza di un contesto inflazionistico meno preoccupante, rispetto a
quanto riscontrato nell’ultimo biennio, dovrebbe essere determinata
dall’accentuarsi della tendenza al ridimensionamento delle dinamiche dei
prezzi dei prodotti non alimentari e di alcuni servizi a cui dovrebbe
associarsi, nei prossimi mesi, una evoluzione meno sostenuta dei prezzi
degli alimentari (freschi e trasformati). Alcune incertezze sussistono
relativamente all’evoluzione dei prezzi di alcuni beni, quali i prodotti
energetici - per il riacutizzarsi di tensioni internazionali e per la futura
evoluzione del rapporto di cambio euro/dollaro - e di alcuni servizi gestiti
a livello locale, viste le difficoltà di bilancio di molte amministrazioni.
Nel confronto con il 2003 le esportazioni dovrebbero evidenziare una
inversione di tendenza particolarmente significativa. La ripresa del
commercio mondiale, atteso crescere nel 2004 del 7,8%, dovrebbe, infatti,
determinare nei prossimi mesi un miglioramento dei flussi esportativi
italiani, con un aumento nella media del 2004 di circa il 3,4% in quantità.
Tale evoluzione interromperebbe un biennio particolarmente difficile per il
nostro export, che nell’anno che sta per chiudersi dovrebbe aver
registrato una flessione prossima all’1,3% in termini quantitativi. Anche
il prossimo anno il nostro paese dovrebbe evidenziare dal lato della finanza
pubblica una situazione non particolarmente positiva, in quanto il parametro
deficit/Pil dovrebbe continuare ad attestarsi su valori prossimi al
2,5-2,7%. Su questo andamento gravano peraltro le incognite correlate alla
effettiva realizzazione degli obiettivi previsti nella Legge finanziaria sia
dal lato delle entrate, che dei risparmi di spesa. Il miglioramento del
quadro economico statunitense, evidenziatosi nei mesi finali del 2003,
dovrebbe conoscere un ulteriore consolidamento, determinando una crescita
del Pil nel 2004 di 4,2 punti percentuali. Più contenuto dovrebbe risultare
lo sviluppo in Giappone con una crescita prevista dell’1,8%. In linea con
questa evoluzione il commercio mondiale dovrebbe segnalare una decisa
ripresa con un incremento del 7,8%. Anche le economie dell’area
dell’euro sono attese registrare nel corso del 2004 un miglioramento
abbastanza sensibile dal lato della crescita, con un incremento del Pil
prossimo all’1,8% (0,4% nel 2003). Sulla entità della ripresa europea
pesano soprattutto le incertezze delle famiglie, e di conseguenza
l’andamento dei consumi, mentre si attende, specialmente per la seconda
metà dell’anno un incremento degli investimenti (3,1% nella media
dell’anno nell’area euro). Per quest’ultima variabile si tratterebbe
di una decisa inversione della tendenza che aveva caratterizzato l’ultimo
biennio e che ha determinato anche nel terzo trimestre del 2003 una
flessione significativa (-1,9%). In considerazione del fatto che la ripresa
nell’area dell’euro sarà lenta, gli effetti sull’occupazione nel 2004
non dovrebbero risultare particolarmente significativi. Nella media della
Uem la crescita degli occupati dovrebbe essere pari allo 0,3%, evoluzione
che dovrebbe portare solo ad un recupero di quanto perso nell’anno che si
sta chiudendo, nel quale si dovrebbe essere registrato il primo calo dal
1994, pari a circa 200 mila posti di lavoro. Sul versante dei prezzi il
processo di graduale rientro, a meno di improvvise tensioni sulle componenti
volatili dell’inflazione, dovrebbe proseguire, sia pure a ritmi non molto
sostenuti, anche nei prossimi mesi. Nella media del 2004 è stimata,
infatti, una variazione dell’inflazione del 2,0%. Su questo andamento
gravano peraltro le incognite legate sia all’evoluzione dei prezzi delle
materie prime petrolifere, sia al tasso di cambio euro/dollaro. Per quest’ultima
variabile sussistono, infatti, molte perplessità circa la possibilità che
si mantengano anche nei prossimi mesi gli attuali livelli di cambio. Il
consolidarsi di segnali di ripresa nell’economia americana associata ad un
miglioramento in Giappone ha lasciato intravedere la possibilità che sia
finalmente terminata la lunga fase di stagnazione mondiale iniziata nel
2001. Con il passare dei mesi ed in presenza di uno sviluppo consolidato
negli Usa anche i Paesi dell’area dell’euro cominceranno a registrare
variazioni del Pil prossime al 2,0%. Almeno nella prima fase la ripresa
economica dovrebbe interessare le due aree, americana ed europea, in misura
significativamente diversa contribuendo ad ampliare i gap nello sviluppo già
esistenti. La diversa velocità nello sviluppo delle due aree, che ha ormai
assunto carattere strutturale, è da ricondursi alle caratteristiche della
ripresa ed al diverso ruolo svolto dalle singole variabili nella
determinazione del Pil. Tra gli elementi che differenziano l’economia
americana e quella dell’area dell’euro vi è il peso relativo della
spesa per consumi delle famiglie che incide per circa il 70% nella
determinazione del Pil degli Usa a fronte di un valore prossimo al 57%
nell’area dell’euro. E’ evidente, quindi, che negli Usa mutamenti
nella situazione reddituale delle famiglie, quali sono stati quelli derivati
dalle politiche volte a ridurre il carico fiscale attuate recentemente
dall’amministrazione Bush, producano effetti abbastanza rapidi e di una
certa intensità sul sistema. Tuttavia bisogna sottolineare che a
medio/lungo termine la “ricetta” americana potrebbe presentare problemi
di sostenibilità derivanti da un indebitamento troppo elevato del bilancio
federale, delle famiglie e dei conti con l’estero, già fortemente
squilibrati. La persistenza, già dal 2002, di un rapporto deficit/Pil al di
sopra del valore soglia del 3% e la constatazione di un trend crescente
della spesa corrente in rapporto al Pil e di entrate decrescenti, sempre in
rapporto al Pil, hanno condotto
la Commissione
ad avviare nei confronti di Francia e Germania la procedura per deficit
eccessivi Il Consiglio Ecofin del 25 novembre 2003, disattendendo quanto
proposto dalla Commissione, ha deciso di non procedere. La divergenza
Commissione-ecofin ha portato alla luce un possibile “tallone di
Achille” del Patto di Stabilità: l’equilibrio tra grandi e piccoli
Paesi e tra Istituzioni (Commissione, Ecofin, Bce), che potrebbe avere
ripercussioni anche in sede di Costituzione europea, rallentando il processo
di creazione di un’area non più solo economico-monetaria, ma anche
politica. Vero è che la presenza di vincoli stringenti sulla politica
fiscale avrebbe presumibilmente attenuato la ripresa del ciclo economico in
due Paesi che rappresentano insieme più del 50% del Pil dell’area euro;
ed è pertanto lecito ipotizzare che politiche di contenimento maggiormente
restrittive avrebbero fatto sentire i loro effetti anche sugli altri partner
europei. Va comunque sottolineato come i mercati avessero probabilmente già
incorporato un atteggiamento di “non eccessiva rigidità” nei confronti
dei due Paesi, visto l’andamento delle quotazioni dell’euro e del rating
sui titoli del debito pubblico quale indicatore del livello di solvibilità
dei Paesi. Tuttavia il contesto apertosi non è privo di incognite: il
prevalere di un ampio margine di discrezionalità sul principio fissato
dalle regole genera una mancanza di un quadro certo di riferimento, che non
giova alla credibilità dell’Unione sui mercati internazionali. Ed è
proprio nell’ottica di rilanciare la competitività della Ue che debbono
essere attuate iniziative e riforme strutturali che, passando anche per una
rivisitazione del Patto di stabilità e crescita, portino ad una
modificazione nella composizione della spesa promuovendo innovazione e
investimenti anche in formazione. In tal modo, oltre al riequilibrio
finanziario di breve termine e ad una riduzione del disavanzo in termini
strutturali, verrebbe assicurato stabilmente quel sentiero di crescita
endogena, atto a rendere l’intera economia europea più competitiva.
PARMALAT FINANZIARIA SPA: CONFERITO A BONDI L’INCARICO
PROFESSIONALE DI ASSISTENZA, SOTTO IL PROFILO TECNICO, PER UN EVENTUALE
PIANO DI RISTRUTTURAZIONE INDUSTRIALE E FINANZIARIA DEL GRUPPO.
Milano, 10 dicembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri,
sulla base delle informazioni fornite dal Presidente Cav. Lav. Calisto Tanzi,
ha preso atto: - delle difficoltà insorte nel procedimento di liquidazione
della quota Parmalat dal Fondo Epicurum, liquidazione che doveva essere
effettuata il 4 dicembre 2003, e della conseguente dilazione del termine di
pagamento richiesto dal Fondo Epicurum, nel frattempo messosi in
liquidazione, il cui piano di rimborso non è ancora definito; -
dell’utilizzo del termine ultimo del 15 dicembre 2003, previsto dal
regolamento del prestito obbligazionario emesso dalla Parmalat Finance
Corporation di 150 milioni di euro scaduto l’8 dicembre 2003, termine del
15 dicembre 2003 entro il quale
la Società
rimborserà il bond. In considerazione della situazione rappresentata dal
Presidente e con l’obiettivo di fornire al mercato ed alle istituzioni
finanziarie un’indicazione della volontà del Gruppo di uscire con la
massima trasparenza da una situazione divenuta nell’ultimo periodo sempre
più difficile, il Consiglio di Amministrazione ha conferito al Dott. Enrico
Bondi un incarico professionale di assistenza, sotto il profilo tecnico, per
l’approntamento di un eventuale piano di ristrutturazione industriale e
finanziaria del Gruppo. Il Presidente ha inoltre comunicato che il Dr.
Luciano Del Soldato, dall’8 dicembre
2003, ha
lasciato la carica di membro del Consiglio di Amministrazione e di Direttore
Generale Finanza. Il Cav. Lav. Calisto Tanzi ha ribadito l’impegno della
famiglia Tanzi di fronte agli azionisti, ai sottoscrittori delle
obbligazioni, ai dipendenti, clienti e fornitori del Gruppo Parmalat di
preservare, in questo difficile momento, il valore dell’azienda
nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti.
BENETTON GROUP PRESENTA LE LINEE GUIDA DI
SVILUPPO 2004-2007 FATTURATO ABBIGLIAMENTO PREVISTO IN CRESCITA DEL 25 %,
EBIT PIÙ 40 % NEL QUADRIENNIO
Milano, 10 dicembre 2003 – Benetton Group ha presentato ieri le Linee
Guida di Sviluppo 2004-2007 durante un incontro con la comunità
finanziaria, nel quale sono stati evidenziati gli elementi chiave che
caratterizzeranno il prossimo quadriennio dell’azienda. E’ stato
sottolineato come Benetton intenda fare leva sulla forte e riconosciuta
notorietà dei propri marchi, in particolare United Colors of Benetton e
Sisley, puntando con convinzione sulla qualità dei propri prodotti e non su
una sterile guerra di prezzo. Benetton ha confermato le caratteristiche
fondamentali del proprio modello di business, basato su una distribuzione
commerciale che si avvale di una qualificata e capillare rete di
partner-imprenditori, di un uso mirato dei negozi a gestione diretta e di un
forte e riconosciuto know how industriale e produttivo. Lo scenario
previsionale del periodo considerato vede un fatturato previsto per fine
2003 pari a 1.845 milioni di euro, un budget preliminare
2004 a
1.800 milioni di euro e un target di fatturato 2007 di 2.187 milioni di
euro, con una crescita complessiva del periodo 2003-2007 del 18,5 per cento.
Senza considerare l’effetto dei marchi dell’attrezzo sportivo (ceduti
nel primo semestre dell’anno e che incidono sul fatturato dell’esercizio
2003) la crescita del fatturato 2003-
2007 a
parità di perimetro di consolidamento è pari a circa il 25 per cento. La
crescita del fatturato abbigliamento casual nel quadriennio sarà
determinata, in particolare, dallo sviluppo del network commerciale,
dall’aumento delle vendite a metro quadro e dal mix di prodotti e marchi
(incluse le linee degli accessori e licenze). Il margine lordo industriale
previsto a fine 2003 si attesta a 809 milioni di euro (pari al 43,8 per
cento del fatturato), la previsione 2004 è di 775 milioni di euro (43,1 per
cento) e l’obiettivo 2007 è di 991 milioni di euro (45,3 per cento), con
una crescita 2003-2007 pari al 22,5 per cento. L’andamento del margine
operativo lordo nel periodo deriva prevalentemente da significative
riduzioni nei costi industriali legati anche al processo di delocalizzazione
dell’attività manifatturiera in Europa. L’ebit (Earning Before Interest
and Tax) è previsto a 231 milioni di euro a fine 2003 (12,5 per cento del
fatturato), a 223 milioni di euro a fine 2004 (12,4 per cento) con un
obiettivo
2007 a
324 milioni di euro (14,8 per cento). La crescita dell’Ebit prevista nel
periodo 2003-2007 è pari a oltre il 40 per cento. L’aumento dell’Ebit
mostra la forte capacità di generazione di valore del modello di business
adottato che, a fronte di una crescita del fatturato realistica e
sostenibile nel lungo termine, è in grado di generare un forte effetto
moltiplicatore sui margini. Gli investimenti complessivi nel quadriennio
2003-2007 sono previsti a oltre 430 milioni di euro. Circa la metà degli
investimenti totali saranno mirati alla rete commerciale (rinnovo dei negozi
e allestimento di nuove aperture); oltre 90 milioni di euro verranno
investiti nel comparto.Industriale e logistico e oltre 50 milioni di euro di
investimenti verranno effettuati nell’area Information Technology.
L’indebitamento netto nel periodo 2004-2007 mostra un sensibile calo: la
previsione a fine 2003 si attesta a 475 milioni di euro e il valore di fine
2007 scende a 164 milioni di euro; il free cash flow generato dalla gestione
caratteristica, che a fine 2003 è previsto a 116 milioni di euro, quasi
raddoppia nella proiezione di fine
2007 a
219 milioni di euro.
VIAGGI
DEL VENTAGLIO RISULTATI VENDITE NATALIZIE 2003 EGITTO, MESSICO E BRASILE LE
METE PIÙ GETTONATE PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE.BUONE PERFORMANCE DEGLI
STATI UNITI
Milano, 10 dicembre 2003 - Il Gruppo Ventaglio ha registrato, nel periodo
dal 1 novembre 2003 al 31 gennaio 2004, un incremento del portafoglio
prenotazioni pari al 15,3% ed un incremento del numero dei passeggeri del
13,8%, rispetto al medesimo periodo dell’esercizio 2002 (dato aggiornato
al 24 novembre 2003). Nel periodo strettamente a ridosso del Natale i
villaggi Ventaclub, del Gruppo Ventaglio, registrano un aumento medio del
numero di clienti di oltre il 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno
scorso, passando da un totale di
9.113 a
9.774 unità. Le destinazioni promosse con il marchio Ventaglio,
maggiormente richieste dalla clientela italiana, sono l’Egitto, con un
aumento rispetto all’anno scorso del 41%, il Messico, che ha registrato un
incremento in percentuale di oltre il 21% e il Brasile che mostra incrementi
di viaggiatori e di prenotazioni pari al 13,5%. Anche per quanto riguarda
gli altri marchi del Gruppo, sono stati registrati buoni risultati di
vendita. Caleidoscopio ha registrato un ottimo incremento delle prenotazioni
per gli Stati Uniti, pari al 64% e per l’Australia che ha quasi
raddoppiato le vendite, rispetto allo stesso periodo di riferimento
dell’esercizio 2002/2003. Per quanto riguarda Columbus,le Maldive,
introdotte nella programmazione solo dallo scorso anno, hanno ottenuto un
incremento a tre cifre; l’area caraibica, con la sola Repubblica
Dominicana, registra un incremento del 65,5%. Tra le capitali europee
promosse dal marchio Utat, la più gettonata è Parigi in abbinamento anche
a soggiorni al parco dei divertimenti Eurodisney, registrando incrementi del
13%. Ottimi risultati vengono registrati anche dalle vendite in “Advance
Booking”, che superano ormai il 50% del portafoglio prenotazioni totali.
L’“advance Booking”, la formula di prenotazione anticipata promossa
dal Gruppo per combattere le vendite sottodata, premia con numerosi benefits,
i clienti che prenotano con 30, 60 o 90 giorni di anticipo. “Il successo
delle prenotazioni del nostro Gruppo per Natale e Capodanno – afferma
Stefano Colombo, Vice Presidente del Gruppo Ventaglio – e di alcune
destinazioni in particolare quali Egitto, Mar Rosso e Stati Uniti,
testimoniano l’efficacia della strategia e della politica aziendale,
l’elevata propensione degli italiani a viaggiare nonostante la delicata
situazione politico-economica internazionale, e confermano inoltre i trend
di crescita del settore del turismo organizzato”.
PIRELLI
SI AGGIUDICA IL PRINCIPALE CONTRATTO DEL 2003 NEL SETTORE CAVI ENERGIA PER
UN VALORE DI 60 MILIONI DI EURO. UN COLLEGAMENTO SOTTOMARINO DI
30 KM
UNIRA’ LE RETI ELETTRICHE DI SPAGNA E MAROCCO
Milano, 10 dicembre 2003 – Pirelli si è aggiudicata la realizzazione -
per conto delle società elettriche marocchina L’office National de L’electricité
e spagnola Red Electrica de España – di un collegamento sottomarino ad
alta tensione “chiavi in mano”, del valore di circa 60 milioni di euro
per la trasmissione di energia elettrica fra Spagna e Marocco attraverso lo
stretto di Gibilterra. Verranno posati tre cavi sottomarini ad alta
tensione, per complessivi 90 kilometri . Il contratto è il più importante
del 2003 nel settore cavi energia e prevede il raddoppio dell’esistente
sistema di trasmissione sottomarino, lungo l’intero stretto di Gibilterra,
realizzato anch’esso da Pirelli nel 1997. Il collegamento ha una
particolare rilevanza strategica, in quanto migliorerà significativamente
l’interconnessione fra le reti elettriche europee e quelle della regione
del Nord Africa, garantendo quindi notevoli vantaggi in termini di
compensazione dei picchi nella domanda di energia elettrica nei vari Paesi
con una conseguente riduzione dei rischi di black-out. “Pirelli si è
aggiudicata un contratto di grande rilievo in un momento particolare per il
settore dell’energia: se da un lato la congiuntura internazionale degli
ultimi anni ha portato a una riduzione degli investimenti, dall’altro le
reti di trasmissione sono al centro dell’attenzione a causa dei recenti
black-out in tutto il mondo”, ha commentato Valerio Battista,
amministratore delegato di Pirelli Cavi e Sistemi Energia. “Questo
progetto è quindi un significativo passo avanti verso una maggiore
interconnessione delle reti, ovvero verso la possibilità di trasferire
l’energia elettrica da un Paese all’altro in relazione alla domanda”.
Pirelli si è aggiudicata questo contratto dopo aver vinto, nel corso degli
ultimi mesi, le gare per la realizzazione dei progetti “Basslink” –
che interconnetterà le reti elettriche degli stati australiani di Victoria
e Tasmania attraverso il più lungo collegamento sottomarino mai realizzato
al mondo – e “Italia-grecia”, che collega le reti di trasmissione
elettrica del nostro Paese e della Grecia, porta di ingresso per tutta
l’area dei Balcani. Il Gruppo Pirelli si conferma quindi come il partner
d’eccellenza tecnologica per la realizzazione dei progetti di
interconnessione sottomarina e leader dell’intero settore dei cavi
energia. Il nuovo collegamento prevede la realizzazione e la posa di tre
cavi sottomarini unipolari isolati in carta impregnata di olio fluido, tra i
più tecnologicamente avanzati al mondo, che, affiancati al sistema
esistente, consentiranno di raggiungere una capacità di trasmissione
complessiva di 1.400 Megawatt alla tensione di 400 kiloVolt. Il progetto
prevede anche l’installazione di due cavi per telecomunicazioni in fibra
ottica per il controllo del sistema e la trasmissione di dati a banda larga,
ciascuno lungo circa
30 km
. In particolare, nell’ambito del progetto affidato al consorzio
Pirelli-nexans che ha un valore complessivo di 115 milioni di euro, Pirelli
realizzerà e poserà con la propria nave posacavi Giulio Verne due dei tre
cavi sottomarini energia e un cavo per telecomunicazioni. Il completamento
del progetto è previsto per la seconda metà del 2005. I cavi saranno
realizzati, nel corso dei prossimi due anni, presso lo stabilimento italiano
di Arco Felice, in provincia di Napoli, il polo di eccellenza tecnologica
del Gruppo a livello mondiale per il settore submarine. Il progetto godrà
di finanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e della
Banca Africana di Sviluppo (Afdb).
ERIF
REAL ESTATE COMPIE 25 ANNI IN UN QUARTO DI SECOLO NEL MATTONE È AVVENUTA
UNA RIVOLUZIONE
Legnano, 10 dicembre 2003 - Erif Real Estate compie 25 anni. Un quarto di
secolo trascorso all’interno del rapporto mattone e società, costruzioni
e persone. In questi anni i professionisti di Erif hanno sì lavorato nel
proprio campo di appartenenza (le costruzioni, i finanziamenti e le vendite
d’immobili), ma hanno anche osservato, con occhio attento e capace, quali
sono stati i mutamenti sociali delle comunità in cui la società opera.
Com’è cambiato il mercato immobiliare? Cosa è mutato nelle percezioni
dei clienti e, di conseguenza, dei professionisti del settore che devono
soddisfare le esigenze delle comunità? Come si è sviluppato il mercato del
mattone nei territori del Legnanese, del Rhodense, del Castenese e del
Varesotto, principali realtà nelle quali, in questi 25 anni, Erif si è
espansa? Un dato su tutti: alla fine degli anni ’70 le costruzioni di
immobili avvenivano “singolarmente”. Oggi, il concetto di “vendere
prima di costruire nuovamente” non avrebbe più né logica né possibilità
di sussistere. Tra la fine dei ’70 e gli inizi degli ’80 invece, la
realtà per una società di costruzioni era questa: si costruiva un immobile
(allora principalmente ville singole) e si attendeva di venderlo prima di
aprire un nuovo cantiere. La costruzione, inoltre, era venduta a
“rustico”, ossia priva di qualsiasi finitura. Va da sé che, oggi, una
politica come quella di 20 anni fa non potrebbe essere intrapresa. Sia perché
la società, e di conseguenza il mercato, è cambiato in maniera eccezionale
sia perché gli spazi a disposizione per le costruzioni sono sempre meno (al
contrario delle realtà imprenditoriali del ramo) e “l’attesa” (allora
dettata, logicamente, da aspetti finanziari) aprirebbe il terreno ad altri.
La svolta, sotto questo profilo, si ebbe nella metà degli anni ’80. I
territori di Legnano, Castano, Rho e Varese, già fortemente
industrializzati e competitivi sotto l’aspetto economico, creavano una
ricca domanda: Erif era pronta ad accogliere la sfida. Attorno al 1985 il
gruppo realizzava, sempre al rustico, 7/10 ville singole contemporaneamente.
L’attesa del “costruire dopo aver venduto” si faceva sempre più
sottile, e l’arco temporale che trascorreva dalla chiusura di un cantiere
all’apertura di un altro era sempre più esiguo. Fino alla fine degli anni
’80 le operazioni immobiliari erano rivolte quasi esclusivamente a ville
singole. Oggi, chiunque desiderasse acquistare una villa singola, dovrebbe
faticare parecchio prima di riuscire a trovarla disponibile sul mercato. Le
comunità in cui Erif operava (e opera) erano in forte mutamento. Le
richieste diventavano sempre maggiori, il mattone non era più esclusivo
bisogno primario (avere un tetto dove creare il proprio nucleo familiare),
ma cominciava a entrare negli obiettivi degli investitori. Il gruppo,
acquisendo maggiore competenza e conoscenza del settore, dalla seconda metà
degli anni ’90 ha iniziato a realizzare palazzine di 2.000/3.000 metri
cubi (pari a 8/12 appartamenti). Nel 2003 Italfin ha gestito una media di
1.500 pratiche; Erif residenziale ha venduto circa 600 appartamenti e
costruito oltre
130.000 metri cubi
, per un totale di 2.200 immobili tra intermediati e costruiti. Il costo del
mattone
|
Prezzi
indicativi al metro quadrato anno 2003
|
|
nuovo
|
usato
|
Area
|
Centro
|
Periferia
|
Centro
|
Periferia
|
Rhodense
|
2.400/2.800
|
2.500
|
1.900/1.800
|
1.800
|
Legnanese
|
2.000/
2.200
|
1.500
|
1.500
|
1.200
|
Varesotto
|
1.800
|
1.500
|
1.300/1000
|
800/1000
|
Varese
città
|
2.300
/2.600
|
2.000
|
1.800
|
1.300/1.500
|
Novara
città
|
2.500
|
1.300/1400
|
1.300/1.400
|
800/900
|
Castanese
e Novarese
|
1.250
|
700/800
|
600/700
|
600/700
|
NEL QUADRO DELL'ACCORDO DI ALLEANZA BILATERALE
AIR FRANCE ED ALITALIA PROPONGONO DELLE MISURE CORRETTIVE A TUTELA DELLA
CONCORRENZA
Bruxelles, 10 dicembre 2003 - Air France ed Alitalia hanno presentato delle
proposte per dissipare il timore, espresso dalla Commissione europea, che la
loro alleanza riduca notevolmente la concorrenza sulle rotte aeree tra
la Francia
e l'Italia. Le proposte comprendono l'offerta di slot per l'atterraggio e il
decollo principalmente per gli aeroporti di Parigi e Milano, che
consentirebbero ad altre compagnie di offrire voli tra
la Francia
e l'Italia ed ai passeggeri di poter beneficiare della scelta di servizi e
della concorrenza sui prezzi. Prima di esprimersi al riguardo,
la Commissione
invita i terzi interessati a presentare le loro osservazioni in merito alle
proposte pubblicate in data odierna sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione
europea. Nel novembre del 2001(1), Alitalia ed Air France hanno notificato
il loro accordo di cooperazione, sottoponendolo al vaglio della Commissione
ai sensi della normativa in materia di concorrenza. In forza di tale
accordo, le parti possono tra l'altro concordare i prezzi e spartirsi i
proventi ricavati segnatamente sulle rotte tra
la Francia
e l'Italia. Nel luglio del 2002,
la Commissione
aveva informato le due compagnie che il loro accordo di cooperazione non
poteva essere approvato nei termini originari. In linea di massima,
la Commissione
riconosce il contributo dell'accordo di alleanza al progresso tecnico ed
economico, attraverso i miglioramenti sotto il profilo dei collegamenti e
dei risparmi in termini di costo, nonché delle sinergie realizzate dalle
parti. L'accordo pone tuttavia dei problemi sotto il profilo della
concorrenza per talune rotte di primaria importanza tra
la Francia
e l'Italia. Dopo lunghe discussioni, le due compagnie aeree hanno ora
offerto di mettere a disposizione di alcuni concorrenti taluni slot di
decollo e atterraggio, per favorire nuovi servizi sulle sette tratte in
relazione alle quali
la Commissione
ha rilevato dei problemi sotto il profilo della concorrenza (Parigi-roma,
Parigi-milano, Parigi-venezia, Parigi-firenze, Parigi-bologna, Parigi-napoli,
e Milano-lione). La proposta stabilisce le condizioni di cessione degli
slot, nel caso in cui questi non possano essere aggiudicati mediante la
normale procedura. L'accesso agli slot aeroportuali resta un elemento chiave
per il mantenimento della dinamica concorrenziale nel mercato dell'aviazione
dell'Unione europea, nonostante la liberalizzazione del settore. Questo
perché la maggior parte degli aeroporti europei sono congestionati, in
particolare negli orari più interessanti. La carenza di slot costituisce un
grave ostacolo all'ingresso nel mercato. La cessione di slot è pertanto
indispensabile per evitare che le rotte siano monopolizzate o dominate da
una determinata alleanza. Oltre agli slot, Air France ed Alitalia hanno
inoltre convenuto di offrire ai nuovi entranti la possibilità, qualora lo
desiderino, di partecipare ai loro programmi di fidelizzazione ('frequent
flyer'). Altri impegni riguardano ad esempio la possibilità dei viaggiatori
di fruire dell'interlining ossia di avvalersi di compagnie aeree diverse per
un determinato viaggio con un unico biglietto - o l'obbligo per le parti di
'congelare' la frequenza dei servizi durante il periodo iniziale, onde
evitare che i nuovi entranti siano estromessi dal mercato subito dopo
l'ingresso. Da ultimo, le parti si sono impegnate ad favorire l'utilizzo da
parte dei passeggeri di combinazioni intermodali, nelle quali il servizio di
trasporto aereo costituisce parte di un itinerario più ampio, che prevede
anche tratte terrestri o marittime, affinché i consumatori possano godere
della massima scelta e dei migliori servizi intermodali. L'elenco completo
delle proposte è contenuto nella comunicazione pubblicata in data odierna
nella Gazzetta ufficiale.
PASSEGGERI
RYANAIR: + 60% A NOVEMBRE 2003
Milano, 10 dicembre 2003 - Ryanair ha annunciato un incremento di passeggeri
del 60% nel mese di novembre 2003, superando British Airways, per diventare
la linea aerea preferita in Gran Bretagna. Ryanair, la linea aerea a basse
tariffe, ha annunciato un incremento del traffico del 60% per il mese di
novembre
2003 a
2.001.077 passeggeri, superando per la prima volta British Airways-gb/europa
per diventare la linea aerea preferita in Gran Bretagna fra il Regno Unito e
l'Europa. A seguire proponiamo le statistiche Ryanair su passeggeri e
acquisti on-line per Novembre 2003:
|
Novembre
2002
|
Novembre
2003
|
Ultimi
12 mesi fino al 30 Novembre 2003
|
Passeggeri
|
1.249.186
|
2.001.077
|
20.672.999
|
Tasso
di riempimento
|
84%
|
83%
|
82%
|
Vendite
online
|
94%
|
96%
|
94%
|
1.
Rappresenta il numero di posti venduti inclusi i posti non effettivamente
utilizzati dai passeggeri, infatti Ryanair è una linea aerea che non
rimborsa: una volta che il volo è partito non è possibile per il
passeggero “no show” cambiare volo o chiedere un rimborso. 2.
Rappresenta il numero di passeggeri rispetto al numero di posti
effettivamente disponibili. 3. Rappresenta il numero di posti venduti via
Internet sulla percentuale di posti venduti in totale. 4. British Airways ha
confermato oggi il traffico aereo per Novembre 2003 fra Inghilterra e Europa
con 1.762.000 passeggeri, 250.000 passeggeri in meno di quelli trasportati
dalla Ryanair nello stesso mese.
AIRPLUS INTERNATIONAL INAUGURA
LA NUOVA SEDE
DI HONG KONG
Milano, 10 dicembre 2003 – Airplus, società leader nella fornitura di
carte di credito e di soluzioni per la gestione dei viaggi d’affari, ha
inaugurato la nuova sede di Hong Kong a cui faranno capo tutte le attività
della società in Asia. La società intende consolidare così la propria
presenza nella regione, forte del successo ottenuto in Europa, Stati Uniti e
Sud Africa. Da oggi quindi anche i clienti in Asia potranno beneficiare dei
numerosi vantaggi offerti da Airplus tra i quali l’Airplus Company Account
(il mezzo di pagamento centralizzato per tutti i servizi prenotati prima
d’intraprendere il viaggio), l’Airplus Corporale Card (la carta di
credito per i dipendenti aziendali) e il nuovissimo sistema d’informazione
Airplus Information Manager, che consente di tenere sotto controllo tutte le
spese relative ai viaggi aziendali. “Siamo lieti di poter fornire alle
società di Hong Kong le nostre soluzioni per la gestione dei viaggi
d’affari”, ha dichiarato Patrick W. Diemer, Managing Director Airplus
International. “Abbiamo scelto Hong Kong come città di riferimento in
quanto sede delle filiali asiatiche di importanti società multinazionali.
Considerata la continua crescita dei viaggi in Cina, riteniamo che questo
paese possa rappresentare un’area di forte crescita per le nostre attività”.
L’inaugurazione ufficiale degli uffici di Hong Kong rappresenta un altro
passo importante verso la creazione di un network globale Airplus
International. La società stima una considerevole crescita del fatturato e
della propria quota di mercato in questa regione sin dal primo anno di
attività.
ACQUISIZIONE DI SHELL GAS ITALIA DA
PARTE DI LIQUIGAS
Milano, 10 dicembre 2003 - Nell'ambito di un piano di sviluppo sul mercato
nazionale nel settore gpl Liquigas S.p.a. Annuncia di aver acquisito il ramo
di azienda di Shell Gas Italia S.p.a. Per tutte le attività svolte dalla
Società ad esclusione di quelle relative al settore auto-trazione, pari a
un giro d'affari di circa 100 mio di euro. L'acquisizione che ha ricevuto
l'approvazione delle Autorità Garante della concorrenza e del mercato è
operativa dal giorno 1 dicembre 2003. Nell'operazione Liquigas è stata
assistita da Mediobanca in qualità di Advisor. Attraverso l'acquisizione di
Shell Gas Italia, Liquigas può contare oggi su un organico di circa 1400
persone e su un giro d'affari complessivo di circa 600 milioni di Euro.
Liquigas oggi opera sul territorio nazionale attraverso più di sessanta
uffici vendita e 46 stabilimenti e depositi, che fanno capo a 10
filiali.
ALLA BICOCCA PRODUZIONE DI IDROGENO
ENTRO IL TRIENNIO ESPERIMENTO SUI BUS ATM
Milano, 10 dicembre 2003 - Ammontano ad oltre 14 milioni di Euro gli
investimenti del Comune di Milano, anche attraverso le sue aziende, per
l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico. Metà della somma - 7
milioni di euro - sarà impiegata, attraverso Zincar, società del gruppo
Aem, nella realizzazione della cittadella dell’idrogeno a Bicocca. Il
Ministero dell’Ambiente, da parte sua, contribuirà con lo stanziamento di
altri 4 milioni di euro. Il progetto è stato illustrato oggi in Fiera, al
Cop 9, Conferenza internazionale sul clima, dall’assessore comunale ai
Trasporti, Giorgio Goggi. “Sulla base di un nuovo piano di ricerca – ha
spiegato Goggi – a Bicocca sarà ripresa quest’anno, partendo dal gas
naturale, la produzione di idrogeno a servizio dei trasporti innovativi e
dell’energia”. Entro il 2006, nel quadro di un progetto triennale, è
previsto per la prima volta, sull’esempio di Monaco, l’utilizzo
sperimentale dell’idrogeno a Milano su alcuni bus Atm. “L’idrogeno è
il combustibile del futuro”, ha sottolineato al Cop, Corrado Clini,
Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, elogiando l’esperienza
milanese.
CONSUMI
DI ENERGIA ELETTRICA: +0,1% A NOVEMBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI
DALL’ESTERO: -12,3% NEI PRIMI UNDICI MESI DEL 2003
LA DOMANDA CRESCE
DEL 3,2%.
Roma, 10 dicembre 2003 – Più 0,1% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di novembre 2003 rispetto al corrispondente mese
dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari
a 26,3 miliardi di kWh. Il risultato del mese di novembre 2003, ottenuto a
parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici
(temperatura media mensile inferiore di circa un grado centigrado rispetto a
novembre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a – 0,2%.
Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello
territoriale la crescita dei consumi, registrata a novembre 2003, rispetto a
novembre 2002, è stata superiore alla media nazionale al Centro (+1,3%); è
stata, invece, inferiore alla media al Sud (- 0,4%) e al Nord (- 0,1%). I
26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di novembre 2003 risultano
distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il 23,4% al
Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul
territorio, nel mese di novembre
2003, ha
fatto registrare un +4,7% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto
allo stesso mese del 2002. Nel mese di novembre 2003 il fabbisogno nazionale
di energia elettrica è stato coperto per l’85% con la produzione
nazionale e per la quota restante (15%) facendo ricorso alle importazioni,
in sensibile diminuzione (-12,3%) rispetto a novembre 2002. Il calo delle
importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione,
effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera.
Il Gestore
COP9:
IN CONCOMITANZA CON IL SUMMIT MONDIALE SI È SVOLTO IN QUESTI GIORNI IL
CONVEGNO “LE FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVA: REGOLAZIONE ED IMPATTO SUI
SISTEMI ECONOMICI E LOCALI”
Milano, 10 dicembre 2003 - Autorevoli i realtori che sono intervenuti al
Convegno che si è svolto in questi giorni a Prato dal titolo “Le Fonti Di
Energia Alternativa: Regolazione Ed Impatto Sui Sistemi Economici E
Locali”, che ha affrontato il tema dell’energia, cruciale per ogni
sistema economico. L’appuntamento, anche alla luce del black-out che la
scorsa estate ha paralizzato l’Italia, ha inteso fornire un quadro
d’insieme delle attuali politiche in materia di energia rinnovabile,
rappresentando l’opportunità per approfondirne ogni aspetto, dal
normativo al finanziario. Organizzato dalla Fondazione Utilitas e da
Federgasacqua, associazione di imprese che dal 1947 riunisce in Italia gli
operatori che si occupano della gestione e della distribuzione dei servizi
idrici ed energetici (che attualmente conta oltre 400 imprese associate), il
Convegno è stato anche l’occasione per presentare
www.Multiutilityvalley.net, il primo portale interamente dedicato alle
aziende e alle attività dei gestori di servizi di pubblica utilità e
attento all’ecosostenibilità, realizzato da Wayin Spa, e-media company di
J. Venture & Partners Spa - holding di riferimento per i gruppi
d’interesse economico. Nato dalla volontà e dall’impegno di
rappresentare uno strumento per permettere un maggiore dialogo tra le
multiutility e i loro interlocutori – cittadini, imprese, enti e
Istituzioni - www.Multiutilityvalley.net intende promuovere i servizi più
innovativi offerti dalle multiutility, dedicando particolare attenzione alle
tematiche ambientali. Il portale destinerà infatti ampio spazio agli
aggiornamenti sulle novità in campo di energia pulita, comunicando tutte le
notizie utili alle multiutility per essere sempre informate sulle strategie
politico-programmatiche italiane, europee e internazionali in tema di fonti
rinnovabili. L’obiettivo? Favorire l’evoluzione del mercato delle
multiutility, accelerandone il naturale sviluppo nella direzione di una
sempre maggiore integrazione tra le realtà nazionali e internazionali.
Durante i lavori del Convegno è stato dunque affrontato e dibattuto il tema
de “la politica dell’energia pulita: normativa ed incentivi” e si è
entrati nel vivo con l’intervento di Gianni Silvestrini - direttore
scientifico Kyoto Club - che ha affrontato i due grandi capitoli del
protocollo di Kyoto: fonti rinnovabili e efficienza energetica. “Le fonti
rinnovabili sono più costose – ha affermato Silvestrini - mentre
l’efficienza resta una fronda interessante sulla quale poter intervenire
in previsione dell’apertura del mercato in questa direzione che sarà
un’opportunità economica, occupazionale e ambientale”. In altre parole,
chi saprà capire come muoversi sarà sicuramente avvantaggiato. Sergio
Masini del Ministero per i Rapporti con il Parlamento ha puntato
l’attenzione sul recente blackout: “In un periodo di elevato consumo di
energia come questo il rischio blackout non è affatto scongiurato. C’è
però tutta una serie di regole per il risparmio energetico che può
arrivare ai cittadini e, in futuro, tradursi in risparmio sul bilancio
familiare”. Inevitabile affrontare l’argomento dell’energia eolica,
fonte rinnovabile sempre più al centro di dibattiti. Lamberto Gestri,
vicepresidente di Consiag, tra le maggiori multiutility del nostro Paese, ha
infatti affermato: “Consiag assume un’importanza strategica parlando di
energia rinnovabile perché l’azienda ha tutti gli strumenti per studiare
nuove proposte e sviluppare le innovazioni. E per innovazione si intende
eolico, fotovoltaico, idrogeno”. Dello stesso avviso anche Lamberto Cecchi,
direttore di Consiag: “quando si parla di cogenerazione, eolico o altre
fonti di energia rinnovabile, le difficoltà ci sono. Ci sono i comitati, ci
sono i momenti topici nella vita di un’amministrazione, ma bisogna anche
saper rompere determinati vincoli. L’attenzione all’ambiente di Consiag
è tangibile, così come l’impegno”. Fabio Santini, direttore del
servizio gas di Federgasacqua - ha sottolineato che “gli operatori devono
perseguire efficienza energetica e produzione dell’energia rinnovabile: la
nostra normativa ha un’impostazione innovazione che interessa moltissimo
le aziende” mentre Aldo Gioli, direttore dell’Unione Industriali di
Prato ha affermato: “Come imprese auspichiamo che sul versante delle
energia quella che stiamo vivendo sia una crisi di crescita, uno di quei
momenti difficili ma indispensabili per lo sviluppo: se così non fosse, se
il paese e il nostro stesso territorio non avviassero una seria ed incisiva
politica energetica, la nostra già precaria competitività ne risulterebbe
danneggiata in maniera forse irreparabile”.
SIEMENS ADERISCE AL PROGRAMMA EUROPEO PER IL
RISPARMIO ENERGETICO "MOTOR CHALLENGE PROGRAM"
Milano, 10 dicembre 2003 -il Gruppo Siemens ha recentemente aderito al
programma europeo per il risparmio energetico Motor Challenge Program sia
attraverso l'ottimizzazione del consumo energetico nelle proprie attività
sia nell'offerta di prodotti e servizi a risparmio energetico per
l'industria. Per quanto riguarda l'utilizzo interno dell'energia secondo
modalità più efficienti, Siemens ha attivato il servizio Demand Side
Energy Management (Dsem) che ottimizza l'uso dell'energia non solo
elettrica, ma in tutte le sue forme, compresi il vapore, l'aria compressa,
l'acqua e il gas. L'analisi considera non solo i singoli processi per un
cliente come, per esempio assemblare un prodotto, ma anche tutti quelli
connessi come trasportare componenti o riscaldare un impianto. Sul fronte
della propria offerta, sono varie le aree di attività in cui Siemens
risparmia energia. In ambito motori, è stata ridotta la dispersione che si
crea nel processo di trasformazione dell'energia in movimento di oltre il
45%, attraverso l'ottimizzazione dell'uso dei materiali. Questo a sua volta
riduce i costi operativi di un motore in funzione per oltre 2000 ore
all'anno, dati apprezzabili se si considera che la quasi totalità del costo
di un motore elettrico è dato dal consumo di energia. La gamma dei motori a
risparmio energetico di Siemens copre oltre il 90% di tutte le applicazioni
possibili. Un'altra opportunità di risparmio è rappresentata dall'utilizzo
di controlli elettronici di velocità con i convertitori, le applicazioni
tipiche sono i ventilatori o le pompe dove è possibile risparmiare tra il
30 e il 50% sui consumi. L'effetto può essere potenziato attraverso la
tecnologia che trasforma l'energia cinetica in energia elettrica, cioè
raccogliendo l'energia rilasciata quando un motore a velocità variabile
viene fermato e trasferendola nella rete elettrica. Questo procedimento può
essere applicato nella tecnologia produttiva e nei processi di
trasformazione, risparmiando un ulteriore 3-10%.
IRLANDA,
"EUROCEAN 2004"
Galway, 10 dicembre 2003 - Dal 10 al 13 maggio 2004 si svolgerà a Galway
(Irlanda) la conferenza europea sulle scienze marine e la tecnologia
oceanografica "Eurocean". La manifestazione si concentrerà sulla
ricerca oceanografica e la gestione sostenibile delle risorse marine.
Inoltre, saranno analizzate le possibilità per il settore nell'ambito del
Sesto programma quadro dell'Ue. I relatori invitati esamineranno i modi
migliori di comunicare l'importanza, l'interesse e il valore delle scienze
marine; nel corso di sessioni individuali si affronteranno invece diversi
temi, quali gli ecosistemi e la biodiversità, le previsioni e la ricerca
sui trasporti, e l'esplorazione marina. Parteciperanno inoltre i borsisti
"Marie Curie" di tutta l'Europa, al fine di condividere le proprie
esperienze e di fare previsioni per il futuro. Infolink: http://www.Eurocean2004.com
LA COMUNICAZIONE TRA
IMPRESE E MERCATI FINANZIARI CORRADO PASSERA
AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA INTESA OGGI ALL’UNIVERSITÀ IULM
Milano 10 dicembre 2003 - Corrado Passera, Amministratore delegato e Ceo di
Banca Intesa è intervenuto ieri all’incontro sul tema “la comunicazione
tra imprese e mercati finanziari” organizzato dall’Università Iulm in
occasione della consegna dei diplomi della I edizione del Master in Investor
Relations e Financial Analysis. All’incontro erano inoltre presenti il
Rettore Giovanni Puglisi, il coordinatore del Master Pietro Mazzola e il
direttore di Mf Enrico Romagna Manoja. In apertura il Rettore Puglisi si è
soffermato sul ruolo della comunicazione finanziaria che rappresenta “una
delle aree strategicamente più rilevanti nell’evoluzione della
comunicazione d’impresa. Un ambito che richiede formazione specifica e di
altissimo livello alla quale
la Iulm
ha risposto con il primo master specializzato attivato in Italia che ha
riscosso un interesse molto significativo non soltanto da parte degli
iscritti ma soprattutto dalla business community che ha collaborato con
entusiasmo e partecipazione fattiva”. Corrado Passera ha sottolineato il
ruolo fondamentale della comunicazione nei mercati finanziari specificando
che “ la figura dell’Investor Relator, al centro delle comunicazioni
aziendali, può fare la differenza in termini di performance di un’azienda
“. “Quello dell’Investor Relator è un ruolo difficile ma
fondamentale, ricco di soddisfazioni e carico di responsabilità verso
l’azienda e gli esperti specializzati con cui si deve confrontare”. Il
Mirfa - il primo e unico Master Universitario in Investor Relations e
Financial Analysis - nasce dalla constatazione che la comunicazione tra
imprese e mercati finanziari debba essere svolta in modo nuovo e diverso dal
passato. Per questo – ha affermato il professor Pietro Mazzola,
coordinatore del Master – “abbiamo ideato un percorso formativo
innovativo, basato sulla comunicazione, sulla strategia aziendale e sulla
finanza, che sono le competenze comuni necessarie sia per gli investor
relator sia per gli analisti d’impresa che con essi interagiscono”.
Coerentemente con gli obiettivi formativi del Mirfa, nella didattica si fa
largo uso di casi ed esercitazioni, nonché delle testimonianze di numerosi
professionisti provenienti da società di comunicazione, della consulenza
strategica e della finanza. Al termine del periodo d’aula (oltre 8 mesi) i
partecipanti hanno trascorso un periodo di stage di oltre due mesi presso
società quotate (Aem, Autostrade, Merloni Elettrodomestici, I Viaggi del
Ventaglio, Tiscali), società di merchant banking (Medinvest) e agenzie di
comunicazione specializzate nella comunicazione economico-finanziaria
(D&c Communication, Image Building, Ir Top), con piena soddisfazione da
parte delle aziende ospitanti. Alla prima edizione del Mirfa, che è stata
sponsorizzata da Berger Trust, Cofiri e Merloni Elettrodomestici, ha
partecipato un gruppo di giovani motivati, di cui il 50% con una formazione
di tipo economico e il restante 50% con un background di comunicazione. Il
Mirfa offre una formazione professionale molto a qualificata a giovani che
intendano trovare collocazione negli uffici di Investor Relation in società
quotate o quotande; presso aziende che si caratterizzano comunque per una
forte interazione con i mercati finanziari; nelle società di comunicazione
specializzate in investor relations e nella comunicazione corporate; in case
d’analisi, banche d’affari e istituti di credito nelle aree dedicate
alla valutazione della strategia dell’impresa e all’analisi delle sue
performance. La seconda edizione del Mirfa, che partirà il prossimo
settembre
2004, a
seguito dell’accordo con Borsa Italiana Spa, sarà co-branded Borsa
Italiana Spa e Università Iulm.
IL
RUOLO DEI BENI INTANGIBILI NEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IN
BOCCONI UN CONVEGNO SUGLI IAS ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI
AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO
Milano, 10 dicembre 2003 - Dal 2005 tutte le società quotate europee
dovranno applicare i principi contabili internazionali (Ias) e con essi
tornano di grande attualità gli intangibili specifici, la cui stima diventa
di grande rilevanza in sede di allocazione contabile del prezzo di
acquisizione di società e ai fini di impairment test annuali. Dei temi e
problemi sollevati si discuterà durante il convegno Intangibili specifici e
Ias, organizzato dall’Istituto di Amministrazione, Finanza e Controllo (Iafc)
dell’Università Bocconi, che si svolgerà in Aula Magna l’11 dicembre
dalle 9.30. Aprirà i lavori Luigi Guatri, Professore Emerito e
Vicepresidente dell’Università Bocconi, con una relazione sul ritorno di
interesse sulla valutazione degli intangibili alla luce dei nuovi principi.
Dough Mcphee, Partner Kpmg e Co-leader di Valuation Services Network,
affronterà poi la questione degli intangibili acquisiti. Le due relazioni
saranno discusse da Andrea Amaduzzi, docente di Economia aziendale
all’Università degli Studi di Milano. Seguirà la relazione di Mauro
Bini, professore di Finanza aziendale alla Bocconi, sulla distinzione fra
intangibili a vita finita e vita indefinita. Chiuderà i lavori una tavola
rotonda sui punti di vista delle imprese quotate, degli analisti e
investitori e delle società di revisione. Partecipano Claudio de Conto,
Direttore Generale Amministrazione e Controllo Pirelli e membro Ifric,
Giampaolo Trasi, Head of research Banca Imi e Vicepresidente Aiaf, e Orazio
Vagnozzi, Partner Kpmg Revisione contabile. Nell’occasione saranno
presentati i prossimi volumi della serie Impairment: gli strumenti per la
valutazione di beni intangibili e partecipazione edita da Egea per Università
Bocconi Editore: il volume due, Gli intangibili specifici di L. Guatri e M.
Bini, e il volume tre, L'applicazione dell'impairment nei gruppi di F.
Momentè. Giovedì 11 dicembre, ore 9.30 Aula Magna, Via Gobbi 5, Milano.
PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE
Bologna, 10 dicembre 2003 – Programma di oggi:Sede della Fondazione della
Cassa di Risparmio in Bologna Via Farini 15, Bologna. Dalle ore 14 alle
16,15 - Apertura al pubblico della rassegna Expò-innovazione allestita
negli stessi locali che ospitano la mostra sul futurismo. Ore 16,00 -
Conferenza stampa del Comitato di Valutazione del premio presieduto dal
professore Gianni Lorenzoni e composto da: Anna Maria Artoni, Presidente
Nazionale Giovani Imprenditori; Elserino Piol, fondatore-Presidente di Pino
Venture; Andrea Cuomo, responsabile Ricerca e Sviluppo e Corporate Vice
Presidente di Stmicroelectronics; Roger Abravanel, Director di Mc Kinsey
& Company in Italia: Alessandro Zeigner, Ceo di Sas Institute; Maurizio
Masetti, Amministratore Delegato della Sanpaoloimi Fondi chiusi Sgr. Aula
Magna Santa Lucia Via Castiglione 36, Bologna. Ore 17 - Cerimonia di
premiazione con i saluti di Pier Ugo Calzolari, Magnifico Rettore
dell’Università di Bologna; Fabio Roversi Monaco, Presidente della
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. E gli interventi di: Anna Maria
Artoni Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria;
Enrico Letta ex-ministro delle Attività Produttive del governo Amato;
Vincenzo Novari, Amministratore Delegato di “H3g”, Chairman della
cerimonia: la giornalista de Il Sole 24 Ore Laura
La Posta
BASIC MARKETING IN EDIZIONE SERALE: IL PRIMO
PASSO NEL PERCORSO FORMATIVO DEL MANAGER CHE OPERA IN IMPRESA. DA FEBBRAIO
2004 L’AREA MARKETING DI SDA BOCCONI PROPONE UN CORSO BASE DI APPROCCIO AI
PROCESSI DI MARKETING MANAGEMENT.
Milano, 10 dicembre 2003 – “Basic Marketing”: questo l’argomento,
promosso dall’Area Marketing della Sda Bocconi, che verrà trattato nel
corso di formazione manageriale di 4 mesi da febbraio a giugno 2004 (in due
moduli 16 febbraio-1 aprile; 3-27 maggio, più i seguenti follow-up). Il
corso si propone di fornire ai partecipanti un nuovo modello manageriale
coerente con le attuali situazioni competitive e con le politiche di mercato
dell’impresa. L’obiettivo è quindi di creare e consolidare le
competenze di marketing necessarie per sviluppare l’orientamento al
mercato aziendale, offrendo una panoramica completa dei concetti, delle
logiche e degli strumenti operativi indispensabili per affrontare i processi
decisionali. Basic Marketing è ideato per coloro che, da poco inseriti in
azienda, svolgono la loro attività all’interno della funzione
commerciale-marketing ed è inoltre indirizzato a coloro che, pur avendo una
maggiore anzianità aziendale in aree diverse dal marketing, intendono
acquisire competenze in questo ambito. Il modello di marketing proposto nel
corso si basa su tre dimensioni fondamentali: i processi di marketing, le
relazioni di mercato, le risorse di marketing. Verranno quindi affrontati in
profondità i processi di pianificazione; di creazione di valore per il
cliente; di distribuzione e di comunicazione; le relazioni con i clienti
intermedi e finali; le relazioni con le agenzie di comunicazione; le
politiche volte alla creazione dell’immagine e della fedeltà dei clienti.
Più in particolare i temi affrontati saranno: I processi di analisi del
marketing e delle sue componenti: L’analisi delle variabili ambientali;
L’analisi quantitativa e qualitativa della domanda; L’analisi della
concorrenza. Le decisioni di marketing strategico: Il processo di
segmentazione della domanda; Il processo di differenziazione dai
concorrenti; Il processo di posizionamento dell’offerta. Le decisioni del
marketing operativo: Le politiche di prodotto; Le politiche di
distribuzione; Le politiche di comunicazione; Le politiche di prezzo. I
processi a supporto: Le ricerche di marketing e il sistema informativo di
marketing; La valutazione e il controllo delle decisioni di marketing.
L’orientamento al cliente e la centralità della soddisfazione del
cliente. “I partecipanti del Basic Marketing - afferma Isabella Soscia,
Coordinatrice del Corso – giungono a una certezza apparentemente
paradossale: il marketing è una disciplina divertente, ma non è uno ‘scherzo’.
Il clima d’aula stimolante e partecipativo e un metodo rigoroso, sono i
punti di forza di questo corso”. Basic Marketing fa parte inoltre di un
percorso di formazione che il manager o imprenditore può valorizzare nello
sviluppo della propria professionalità. Una volta superato il primo
approccio con il marketing, si può proseguire dopo uno o due anni con il
corso sul “Marketing Management” per poi partecipare al programma di
“Marketing Strategico” in ottica di approfondimento articolato su più
livelli. L’ammissione al corso è subordinata al sostenimento, con esito
positivo, di un colloquio di selezione. Le modalità didattiche prevedono
inoltre lo svolgimento di esercitazioni individuali e di gruppo su temi
affrontati nel programma e su casi aziendali forniti dai partecipanti. Per
poter accedere al corso non è necessario il diploma di laurea. L’orario
delle lezioni è dal lunedì al giovedì dalle ore 18.30 alle ore 20.30.
Infolink: www.Sdabocconi.it/mktg/266879
SAS STUDENT AMBASSADOR COMPETITION PER
PREMIARE I MIGLIORI PROGETTI UNIVERSITARI REALIZZATI CON SAS
Milano, 10 dicembre 2003 - Sas sponsorizza, per il terzo anno consecutivo,
l'Annual Student Ambassador Competition, la premiazione dei migliori
progetti universitari realizzati con tecnologia Sas. Cinque studenti avranno
l’opportunità di presentare il proprio progetto/ricerca nel corso del Sas
Forum International che si svolgerà a Copenhagen il 15-17 giugno 2003. Per
gli studenti selezionati (spese di viaggio, sistemazione alberghiera e
iscrizione al convegno saranno a carico di Sas), sarà un'occasione unica
per conoscere le più innovative soluzioni Sas ed entrare in contatto con
2.000 manager e professionisti delle maggiori aziende europee che hanno
sviluppato con Sas progetti e soluzioni di “Intelligence” in tutte le
aree aziendali. Le scorse edizioni dell’iniziativa sono state molto
apprezzate e numerosi degli “Student Ambassador” lavorano oggi presso
aziende di rilevanza internazionale. L’iniziativa si colloca nell’ambito
di Sas Academic, il programma che ha lo scopo di incoraggiare e supportare
l'utilizzo di Sas all'interno dell'Università, fornendo agli studenti gli
strumenti per potersi inserire con successo nel mondo imprenditoriale e del
lavoro. Per partecipare alle selezioni è necessario proporre la propria
candidatura inviando un abstract del progetto. Per maggiori informazioni
sulle modalità di partecipazione, consultare il sito: www.Sas.com/italy/academic
Pagina 1
Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4
Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|