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2003 anno 6°  

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MERCOLEDI'
10  DICEMBRE 2003

pagina 1

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

L'E-GOVERNMENT NEI SISTEMI REGIONALI STANCA: CON LA 2A FASE L'INNOVAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI ESTENDE SUL TERRITORIO TRA LE LINEE D'AZIONE ANCHE L'E-DEMOCRACY FRA L’ALTRO 18 MILIONI DI ITALIANI IN 9 REGIONI POTRANNO SCEGLIERE IN RETE IL MEDICO DI FAMIGLIA.

Roma, 10 dicembre 2003 - Decolla la 2a fase dell'e-Government per estendere a tutte le Pubbliche amministrazioni locali i processi innovativi già avviati con la 1a fase, vale a dire servizi e prestazioni on line per cittadini ed imprese. E tra le linee d'azione che caratterizzano questo secondo stadio della "pubblica amministrazione elettronica" ci sono anche i progetti di e-Democracy, ossia la democrazia digitale, per rinnovare il rapporto tra cittadini e decisioni pubbliche. Ad annunciarlo è stato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo con Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, al convegno su "L'attuazione dell'e-Government nei sistemi regionali", la prima occasione pubblica per illustrare la 2a fase dell'e-Government. Nell'occasione Stanca e Storace hanno firmato la convenzione che dà vita pure nel Lazio al Centro Regionale di Competenza, struttura che, in sintonia con il Ministero, supporta le amministrazioni locali nella diffusione delle nuove tecnologie per l'e-Government sul territorio. Con risorse per 492 milioni di euro di cui 120 co-finanziati, il più rilevante investimento tecnologico nella Pubblica amministrazione, la 1a fase ha consentito l'avvio di 134 "cantieri digitali" per portare in Rete ad oltre 20 milioni di cittadini e alle imprese oltre 80 servizi pubblici considerati "prioritari". Il ministro Stanca, dopo aver espresso apprezzamento per l'attenzione che la Regione Lazio ha dedicato alle tematiche dell'innovazione tecnologica applicata nella Pubblica amministrazione, ha ricordato che "l'obiettivo primario della rivoluzione dell'e-Government è di rendere più efficienti e moderni i servizi offerti dagli uffici pubblici eliminando il 'balzello occulto' per cittadini ed imprese rappresentato dalla burocrazia". La 2a fase parte ora con una dotazione finanziaria dello Stato di quasi 200 milioni di euro, cui si aggiungeranno risorse di almeno analoga entità degli enti locali, e punta - come ha spiegato il ministro - al perseguimento delle seguenti azioni fondamentali: 1. Completamento delle infrastrutture, cioè dei servizi comuni che ogni Regione deve offrire agli enti del suo territorio, primo fra tutti la Rete ; 2. Coinvolgimento nell'innovazione di tutti gli enti esclusi dalla 1.A fase, non con nuovi progetti, ma ampliando quelli attuali mediante il riuso delle soluzioni in corso di realizzazione; 3. Sostegno ai piccoli e medi Comuni (sono il 70% del totale) affinché si associno tra loro in Centri di servizio territoriali; 4. Promozione di progetti di democrazia digitale, per il rinnovamento del rapporto tra cittadini e decisioni pubbliche (e-Democracy). Stanca ha posto in evidenza come "una particolare attenzione è stata dedicata al finanziamento delle Regioni del Mezzogiorno e delle aree depresse nelle Regioni del Centro-nord: per la prima volta nella sua storia il Cipe ha destinato circa 350 milioni di euro alla Società dell'Informazione. Una parte cospicua di queste risorse (circa 54 milioni di euro) è destinata all'e-Government. Anche questa 2.A fase, come la 1.A", ha detto ancora il ministro, "è caratterizzata da una 'visione condivisa' dei programmi tra Centro e Sistemi Locali, ossia senza imposizioni dall'alto, dando così concretamente vita ad una importante fase di Federalismo". Dopo aver ricordato che "l'e-Government è non solo uno strumento di modernizzazione del Paese, ma una politica ed una priorità del Governo", Stanca ha sottolineato che "la sfida posta dalla 'Pubblica amministrazione elettronica' non è tecnologica, ma è principalmente culturale e consiste nella capacità di integrare la tradizione amministrativa e la nuova cultura della Rete". Esempi di prossime applicazioni della prima fase di e-Government e dei servizi disponibili on line per cittadini e imprese 18 milioni di italiani in 9 Regioni potranno scegliere in rete il medico di famiglia. 14 milioni di cittadini in 400 Comuni potranno prenotare visite mediche o altre prestazioni sanitarie. 5 milioni di cittadini in 310 Comuni potranno richiedere l'assistenza residenziale per gli anziani. I cittadini e le imprese di 40 Province potranno calcolare e pagare l'Ici in rete. In più di 12 Regioni si potranno effettuare in rete le visure catastali e dei piani regolatori. In 40 Province le imprese potranno richiedere la concessione edilizia per nuove opere o per ristrutturazioni. Le imprese di 4 Regioni per una popolazione coperta di 12 milioni di cittadini potranno comunicare assunzioni, trasformazioni o cessazioni dei rapporti di lavoro. 18 milioni di cittadini in 24 Province se sono alla ricerca di un'occupazione potranno prenotare Servizi di orientamento, tutoraggio, formazione e accompagnamento al lavoro.

EUREKA CONTRIBUISCE A RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO DEL 3 PER CENTO ATTIRANDO L'ATTENZIONE DEGLI INVESTITORI
Bruxelles, 10 dicembre 2003 - Eureka, la rete europea per la ricerca e lo sviluppo (R&s) orientati verso il mercato, ha illustrato in che modo intende contribuire al raggiungimento dell'obiettivo dell'Ue di elevare gli investimenti nella ricerca al tre per cento del Pil entro il 2010. Il nuovo direttore di Eureka, Michel Vieillefosse, ha fornito i particolari del nuovo "Piano pluriennale 2003-2005", il cui punto principale è costituito dal raggiungimento dell'obiettivo del tre per cento fissato dall'Unione europea. Secondo Eureka, tale obiettivo non potrà essere conseguito senza il contributo di sostanziali investimenti privati e pertanto l'organizzazione intende incoraggiare questo tipo di finanziamenti. "Eureka deve [...] rivolgersi al settore dei finanziamenti privati e scoprire il modo migliore di presentare agli investitori i progetti pronti per il mercato, al fine di attirare la loro attenzione e quindi i loro capitali", scrive Vieillefosse nell'edizione invernale 2003 del Notiziario Eureka. Eureka intende inoltre valutare il modo di facilitare la transizione tra i finanziamenti Eureka e i finanziamenti privati necessari per la commercializzazione. Secondo Vieillefosse, sarebbe più semplice trovare i finanziamenti, se gli investitori di capitali di rischio conoscessero meglio il marchio Eureka che mette in evidenza il potenziale commerciale di un prodotto.

LA COMMISSIONE EUROPEA DESIGNA IL FUNZIONARIO DI COLLEGAMENTO CON I CONSUMATORI
Bruxelles, 10 dicembre 2003 - Ieri, Mario Monti, Commissario europeo responsabile della Concorrenza, ha nominato Juan Riviere y Marti funzionario di collegamento con i consumatori, una nuova carica istituita nell'ambito della Direzione generale della concorrenza. Nel dicembre 2002 la Commissione aveva annunciato l'istituzione di tale carica al fine di assicurare il dialogo permanente con i consumatori europei, il cui interesse è la missione principale della politica della concorrenza e la cui voce non trova sufficiente eco in sede di trattazione dei singoli dossier o di discussione degli aspetti della politica comunitaria. Il funzionario di collegamento con i consumatori avrà i seguenti compiti: fungere da interlocutore principale delle associazioni di consumatori, nonché dei singoli consumatori, attraverso l'instaurazione di contatti regolari e più intensi con dette organizzazioni; richiamare l'attenzione dei gruppi di consumatori sui dossier per i quali è auspicabile il loro contributo, consigliandoli sulle modalità di realizzazione di tale contributo e manifestazione del loro parere. Mantenere i contatti con le autorità nazionali competenti in materia di concorrenza in relazione alle questioni attinenti alla tutela dei consumatori. Con l'istituzione di tale figura si intendono intensificare i contatti tra la Dg 'Concorrenza' e le altre direzioni generali, in particolare con la Dg 'Salute e tutela dei consumatori'. Juan Riviere y Marti presta servizio nella Dg “Concorrenza” dal 1989. L 'ultimo incarico da lui ricoperto è stato consigliere presso la Direzione 'Definizione delle politiche e coordinamento'. L'istituzione della carica di funzionario di collegamento con i consumatori all'interno della Dg 'Concorrenza' è stata annunciata dalla Commissione nel dicembre 2002, in occasione dell'adozione del pacchetto di riforme in materia di controllo delle operazioni di concentrazione nell'Unione europea. Al pari dell'economista capo, carica anch'essa creata in tale sede, le sue competenze non sono limitate all'ambito del controllo delle concentrazioni, ma comprendono altresì le intese contrarie alla concorrenza cartelli e abusi di posizione dominante nonché altri dossier e politiche riguardanti la concorrenza. La nomina di Juan Riviere y Marti è stata annunciata ieri à Roma in occasione della Giornata europea della Concorrenza, evento creato nel 2000 su iniziativa del Commissario Monti e destinata ad informare il consumatore sui benefici della politica della Concorrenza. Le organizzazioni dei consumatori e i singoli consumatori potranno sottoporre al funzionario di collegamento le questioni inerenti alla concorrenza, direttamente per posta elettronica E-mail Comp_consumer_officer@cec.eu.int

CONFERENZA SUGLI APPALTI PUBBLICI
Roma, 10 dicembre 2003 - Il prossimo 12 dicembre si terrà a Roma, presso il Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia, la Conferenza su "Il pacchetto legislativo sugli appalti pubblici", organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea. La conferenza ospiterà quattro sessioni di lavoro: appalti e nuove tecnologie, nuovi strumenti di flessibilità, i lavori pubblici, aspetti sociali ed ambientali e direttiva settori, elementi di novità. Infolink: http://www.Governo.it/governoinforma/dossier/conferenza_appalti/index.html

NASCE CAPITALGEST ALTERNATIVE INVESTMENTS (GRUPPO BANCA LOMBARDA) CON I PRIMI DUE FONDI CAPITALGEST ALTERNATIVE DYNAMIC CAPITALGEST ALTERNATIVE CONSERVATIVE
Milano, 10 dicembre 2003 - Capitalgest Alternative Investments è la nuova società con cui il Gruppo Banca Lombarda fa il suo ingresso nel mercato degli hedge fund. I primi due prodotti offerti alla clientela si chiamano Capitalgest Alternative Dynamic e Capitalgest Alternative Conservative, due fondi di fondi hedge la cui diversificazione per stile di gestione e strategie di investimento permette di controllare il rischio del portafoglio stabilizzandone i rendimenti. In particolare Capitalgest Alternative Dynamic si caratterizza per una strategia di investimento che, attraverso un'allocazione dinamica tra strategie con diversa esposizione al rischio di mercato, ha come principale obiettivo la massimizzazione dei rendimenti (Libor + 800/1000 bps) a fronte di una volatilità controllata (5%-8%) che consente di proteggere gli investimenti durante i periodi di instabilità dei mercati finanziari. Capitalgest Alternative Conservative ha invece come obiettivo il perseguimento di rendimenti positivi costanti nel tempo (Libor + 300/500 bps) caratterizzati da un basso livello di volatilità (2% - 4%) e non correlati al rendimento degli investimenti tradizionali (azionari ed obbligazionari). L'offerta di questi primi due prodotti da parte di Capitalgest Alternative Investments segna l'ingresso del Gruppo Banca Lombarda nel mercato degli hedge fund, un settore che sta crescendo in Italia a ritmi esponenziali, grazie alla capacità di offrire rendimenti positivi anche in periodi di forte instabilità dei mercati finanziari.

ASSOCONSULENZA: BASILEA 2 MODIFICA I RAPPORTI TRA BANCA E AZIENDA
Milano, 10 dicembre 2003 - È ormai definito il nuovo Accordo di Basilea, che sancirà le nuove regole internazionali sui requisiti patrimoniali minimi per le banche. Attualmente ogni euro prestato da una banca ad un cliente privato deve essere finanziato con almeno otto centesimi di mezzi propri e non più di 92 centesimi di debiti (per esempio: depositi o obbligazioni) in modo che il capitale faccia da “cuscinetto”, come un airbag che attutisce l’urto e protegge i depositanti della banca da cattive sorprese. Il difetto di tale normativa sta nel fatto che tutti i prestiti a privati sono uguali sia che si tratti di un’impresa grande e solida o di una start-up dalle belle dalle oscure prospettive. La conseguenza è che le banche siano incentivate a prestare ai clienti più rischiosi, visto che esse potranno riscuotere tassi più alti a fronte di oneri patrimoniali costanti. Con il nuovo Accordo (noto anche come “Basilea 2” ) si stabilisce che il requisito di capitale debba variare in funzione dell’affidabilità del cliente e così gli otto centesimi potranno diventare due per gli affidati migliori, ma anche venti per le controparti più rischiose. Il problema della valutazione della rischiosità di un cliente può essere risolto in due modi dipendenti dalla dimensione della banca. Le banche più piccole potranno fare riferimento ai “rating” (giudizi) emessi da agenzie specializzate (come Moody’s o Standard & Poor’s). Le banche medio-grandi svilupperanno invece proprie strutture di rating interne, sotto la supervisione della Banca d’Italia. Tali metodi di “rating interno”, però, preoccupano gli imprenditori che temono di essere valutati sulla base di freddi algoritmi matematici, che non tengono nel dovuto conto gli aspetti informali, personali, “qualitativi” della relazione tra banca e cliente. La nuova normativa, in effetti, richiede espressamente che i sistemi di valutazione dei crediti tengano conto di tutte le informazioni rilevanti, e non solo di un ridotto sottoinsieme di indicatori numerici. Un’altra preoccupazione è quella relativa all’innalzamento dei tassi sui prestiti offerti dalle banche. Infatti detenere più capitale, per una banca, significa avere più costi, dunque aumentare i prezzi dei propri “prodotti”: in parole semplici, pretendere tassi più alti sui prestiti alle imprese. Ma vista l’elevata dipendenza dal credito bancario delle aziende di minori dimensioni, e quindi più rischiose, un simile incremento avrebbe costituito, con ogni evidenza, una minaccia per la stabilità ed il benessere dell’intera economia. I tecnici della Banca d’Italia, tuttavia, hanno ottenuto sostanziali “sconti” per le imprese più piccole: si è infatti deciso che queste, a parità di rating, origineranno un requisito patrimoniale più basso di quello richiesto sui prestiti a grandi aziende. Tali sconti si basano sull’idea che per una banca, sia infinitamente più “sano” spezzettare il proprio portafoglio prestiti tra una miriade di piccoli affidati, piuttosto che destinano ad un numero ristretto di grandi debitori. È evidente, quindi, che il nuovo Accordo porterà con sé una vera e propria rivoluzione nei processi di erogazione del credito e le banche verranno maggiormente incentivate a distinguere tra imprenditori di diversa qualità, negoziando condizioni economiche diverse in funzione della quantità di rischio implicita nelle diverse controparti. Naturalmente sarà necessario attendere il testo finale di Basilea 2 e vedere come le regole verranno concretamente implementate per poter giudicare in maniera compiuta le nuove regole. Uno dei rischi spesso citati è che i nuovi requisiti patrimoniali si rivelino prociclici, cioè che finiscano per aggravare i cicli economici piuttosto che stabilizzarli. Infatti in presenza di una recessione, i rating della clientela tendono a peggiorare e, con le nuove regole, ciò conduce ad un aumento nel “consumo” di capitale e potrebbe indurre le banche a diminuire i fidi accordati peggiorando l’equilibrio finanziario delle imprese clienti, e finirebbe per aggravare ulteriormente la recessione. Tale problema è stato affrontato dalle banche centrali richiedendo ai banchieri di detenere, durante i periodi di espansione economica, un ammontare di capitale superiore al minimo: in pratica una “riserva”, destinata ad essere utilizzata in tempi di crisi per rispettare il requisito patrimoniale senza ridurre i prestiti. Ma a questo punto diventa fondamentale stabilire a quanto ammonterà il cuscinetto supplementare richiesto oltre il requisito minimo. La soluzione adottata è muoversi all’insegna del pragmatismo e del costante dialogo con i tecnici delle banche. L’unico sistema per far funzionare bene qualsiasi meccanismo è analizzarlo in funzione a limare le imperfezioni che di volta in volta ne scaturiscono.

IL CALENDARIO DI NEGOZIAZIONE 2004 PER I MERCATI ORGANIZZATI E GESTITI DA BORSA ITALIANA
Milano, 10 dicembre 2003 - Borsa Italiana S.p.a., dopo il consueto processo di consultazione del mercato che ha coinvolto tutte le associazioni di categoria, ha definito il calendario di negoziazione per l'anno 2004 per i propri mercati regolamentati, che prevede le seguenti giornate di chiusura: per i comparti diurni dei mercati Borsa, Nuovo Mercato, Mercato Expandi e Idem, oltre a tutti i sabati e le domeniche: giovedì 1° gennaio; venerdì 9 aprile (Venerdì Santo); lunedì 12 aprile (Lunedì dell'Angelo); venerdì 24 e venerdì 31 dicembre. Per i comparti After Hours dei mercati Borsa (Tah) e Nuovo Mercato (Tahnm), si aggiungono alle date sopra indicate: venerdì 2, lunedì 5 e martedì 6 gennaio; giovedì 8, venerdì 23 e venerdì 30 aprile; mercoledì 2 giugno; lunedì 9, martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12 e venerdì 13 agosto; venerdì 29 ottobre; lunedì 1° novembre; lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8, giovedì 23 e giovedì 30 dicembre. Per fornire un quadro completo dell'operatività delle società del Gruppo Borsa Italiana va ricordato che per l'anno 2004 Monte Titoli e Cassa di Compensazione e Garanzia (Cc&g) seguiranno il calendario Target, che prevede la chiusura nei seguenti giorni: tutti i sabati; tutte le domeniche; giovedì 1° gennaio; venerdì 9 aprile (Venerdì Santo); lunedì 12 aprile (Lunedì dell'Angelo). Il calendario 2004 di negoziazione dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana con le relative scadenze tecniche (date di stacco cedola e scadenze dei contratti derivati) è disponibile sul sito Internet di Borsa Italiana all'indirizzo: http://www.Borsaitaliana.it/opsmedia/pdf/12520.pdf

MEDIOBANCA COLLOCA LE OBBLIGAZIONI UNICREDITO EXCHANGEABLE IN AZIONI ASSICURAZIONI GENERALI S.P.A.
Milano, 10 dicembre 2003 - Mediobanca, insieme con Merrill Lynch, Unicredito Banca Mobiliare in qualità di bookrunner e Societè Generale in qualità di joint lead manager, ha concluso il collocamento del prestito obbligazionario exchangeable in azioni di Assicurazioni Generali S.p.a. ("Generali"), emesso da Unicredito Italiano Bank (Ireland) p.L.c. E garantito da Unicredito Italiano S.p.a.. Le caratteristiche dell'emissione sono: durata: 5 anni, prezzo di emissione: 100%, rimborso alla scadenza: 100%, premio di emissione: 30% (calcolato sul prezzo ufficiale delle azioni Generali in data 4 dicembre), numero azioni sottostanti: circa 40,9 milioni, periodo di conversione: dal dicembre 2005 al dicembre 2008, coupon: 2, ½ % pagabile annualmente. L'importo complessivo è pari a circa Euro 1,148 miliardi incrementabile fino ad Euro 1,262 miliardi di euro tramite l'esercizio dell'opzione di overallotment. La domanda raccolta è stata superiore a due volte l'importo offerto.

ANTONVENETA, CONCLUSO CON SUCCESSO L'AUMENTO DI CAPITALE SOTTOSCRIZIONI AL 99,95%
Padova, 10 dicembre 2003 - Si è conclusa con successo l’offerta in opzione delle azioni Banca Antonveneta, deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 16 ottobre 2003, a valere sulla delega conferitagli – ai sensi dell’art. 2443 del Codice Civile - dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti tenutasi in pari data. Durante il periodo di opzione, iniziato il 10 novembre e conclusosi il 1° dicembre 2003, sono state sottoscritte complessivamente n. 51.780.786 nuove azioni, pari al 99,95% del totale delle azioni offerte, per un controvalore pari a Euro 543.698.253,00. Risultano pertanto non sottoscritte n. 23.835 nuove azioni ordinarie. I corrispondenti diritti inoptati verranno offerti in Borsa da Banca Antonveneta S.p.a. Ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, del Codice Civile, nelle riunioni del 9, 10, 11, 12 e 15 dicembre 2003, mentre la sottoscrizione delle relative nuove azioni dovrà essere effettuata, a pena di decadenza, entro il 16 dicembre 2003. I partecipanti al Patto di Sindacato di voto e di blocco avente ad oggetto azioni Banca Antonveneta hanno sottoscritto complessivamente n. 18.394.211 nuove azioni, pari al 35,51% dell’offerta.

CONSEGNATO IN BNL IL "PREMIO TARANTELLI". L’INIZIATIVA PROMOSSA DAL CLUB DELL’ECONOMIA È GIUNTA ALLA XVII EDIZIONE. ALESSANDRO PROFUMO VINCITORE PER L’ANNO 2002.
Roma, 10 dicembre 2003 - E’ stato consegnato ieri, nel corso di una cerimonia organizzata a Roma da Bnl, il “Premio Ezio Tarantelli”, attribuito ogni anno dal Club dell’Economia per la migliore idea economica e finanziaria. Giunto alla sua diciassettesima edizione, per il 2002 il Premio Tarantelli è stato assegnato a Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito, “per aver per primo trasferito i processi industriali nell’attività di un grande gruppo bancario attraverso la divisionalizzazione di Unicredito ed aver indicato una carta vincente per la crescita del fare banca e del Paese”. Il premio è stato consegnato dall’onorevole Carol Beebe Tarantelli. Nelle precedenti edizioni, sono stati premiati fra gli altri: Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco Debenedetti, Antonio Fazio, Livio Magnani, Mario Monti, Elserino Piol, Pasquale Pistorio, Romano Prodi, Renato Soru, Vittorio Merloni. Il presidente di Bnl, Luigi Abete, ha evidenziato come, anche dopo oltre quindici anni, questo evento rappresenti sempre più un momento di incontro importante tra le idee e la pratica dell’economia: “Le banche, diventando imprese del terzo millennio, – ha affermato Abete - devono aprirsi alla comunità, alla società civile, al territorio. Sfruttando la loro capacità di fare rete possono produrre ricchezza non solo per i propri azionisti ma per l’intera società, sostenendo e agevolando processi di sviluppo e crescita del sistema produttivo”. Nell’occasione della cerimonia di assegnazione del Premio, si è svolto anche un dibattito presieduto dal presidente del Club dell’Economia Bruno Costi, dal titolo “Quale contributo dalle banche per la crescita di nuovi imprendiori italani?”, a cui hanno partecipato, insieme a Alessandro Profumo, il presidente di Bnl, Luigi Abete, il presidente di Ubs Warburg Italia, Innocenzo Cipolletta e il presidente della Fondazione Iri, Antonio Pedone. Il Club dell’Economia, fondato nel maggio dell’84 e presieduto da Bruno Costi, è un’associazione senza fini di lucro di commentatori e divulgatori di economia e finanza – giornalisti e docenti universitari – che si propone, oltre a finalità deontologiche e culturali, di contribuire ad accrescere le conoscenze di economia, di sviluppare l’informazione, i rapporti e gli scambi di opinione degli associati, e tra essi ed i protagonisti del mondo dell’economia e della finanza. 

NUOVA GOVERNANCE DELL'ANIA IL PRESIDENTE FABIO CERCHIAI ILLUSTRA LE LINEE GUIDA
Milano, 10 dicembre 2003 - Nel corso dell'Assemblea dei soci dell'Ania, tenutasi ieri a Milano, sono state assunte importanti decisioni nel modello di governo dell'Associazione che rappresenta le imprese assicuratrici operanti in Italia. In particolare è stato costituito un organismo direttivo, il Comitato Esecutivo, che assorbe in sé le funzioni prima ripartite tra la Giunta ed il Consiglio direttivo, che vengono soppressi. Il Comitato Esecutivo sarà composto, dal Presidente Fabio Cerchiai, dal Vice Presidente e da 29 top manager delle imprese assicurative, garantendo la rappresentanza dei grandi gruppi (10 consiglieri), delle medie (l2,consiglieri) e delle piccole imprese (7 consiglieri). (Vedi allegato). Il Presidente sarà affiancato da un Vice Presidente, da scegliere al di fuori dei primi cinque gruppi assicurativi. L'assemblea ha nominato il Cav. Carlo Acutis. L'assemblea ha inoltre ridefinito gli scopi dell'Associazione, riconoscendo che la tutela degli interessi del settore va coniugata con gli interessi generali del Paese e che il sistema assicurativo costituisce un fattore essenziale dell'economia e della società italiana. Il Presidente Cerchiai, nell'illustrare ai soci il nuovo statuto dell'Ania, ha sottolineato che "la riforma risponde all'esigenza di garantire la massima rappresentatività dell'Associazione e che la nuova mission evidenzia la volontà del settore assicurativo di essere un sistema chiaro e trasparente al servizio dell'utenza, che opera in una logica di mercato e quindi di competizione tra le imprese". Illustrando le linee programmatiche del prossimo biennio, Fabio Cerchiai ha sottolineato che: "occorre potenziare la capacità di dialogo del settore con le istituzioni e con gli stakeholders e ciò potrà essere ottenuto ponendo una particolare attenzione nei confronti dei consumatori, non solo dialogando con le loro associazioni ma anche e soprattutto elaborando progetti di ampio respiro tendenti a migliorare in concreto il rapporto dei singoli utenti dei servizi assicurativi con il nostro comparto". Per meglio realizzare tali obiettivi, la sede legale dell'Associazione è stata spostata da Milano a Roma. È stata inoltre decisa la costituzione di una Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale con un fondo di dotazione iniziale di 10 milioni di euro. La Fondazione ha lo scopo di favorire progetti di intervento specifici e concreti sui fattori critici della circolazione stradale, attraverso forme di collaborazione tra pubblico e privato. "Tra i progetti già allo studio - ha annunciato Fabio Cerchiai - interventi mirati per l'eliminazione di black point, i punti più rischiosi della circolazione stradale; la sperimentazione delle "clear box" finalizzate ad una diminuzione degli incidenti stradali; pacchetti di formazione a distanza dei ragazzi per il conseguimento del patentino di guida per i ciclomotori".
SINTESI DELL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE FABIO CERCHIAI ALL'ASSEMBLEA ANIA
Milano, 10 dicembre 2003 – “ Signori soci, desidero in primo luogo ringraziarVi per la conferma della fiducia accordatami che considero come riconoscimento importante per l'attività svolta, ma soprattutto come invito a procedere sulla strada del cambiamento del ruolo e dell'organizzazione dell'associazione, in linea con le trasformazioni in atto nel sistema assicurativo e nelle imprese. Avete appena approvato il nuovo statuto dell'associazione che, modificando profondamente il modello di governance, costituisce la concreta testimonianza di un rapporto tra i soci e l'associazione che si è fortemente rafforzato nel corso dell'anno, nella consapevolezza che non può esistere un settore forte senza un'associazione autorevole, ma anche che nessuna associazione può avere autorevolezza senza uno stringente e fattivo contributo alla sua attività da parte di tutti i soci. Si tratta di un rapporto che ha consentito di raggiungere alcuni risultati tangibili che hanno contribuito, a mio giudizio, ad avviare un miglioramento dell'immagine del nostro settore ed una valorizzazione del suo ruolo nell'economia del Paese. Questo rinnovato rapporto con i soci ha consentito altresì di introdurre nelle modalità operative della struttura associativa una cultura finalizzata all'elaborazione di progetti, analisi e studi idonei a rappresentare, anche verso il mondo esterno, il nuovo corso che il settore si è voluto dare. A tal fine abbiamo intrapreso un processo interno di compliance delle nostre attività per essere certi, anche con l'adozione di un codice di condotta, del rispetto dei principi della libera concorrenza; abbiamo intessuto una fitta rete di rapporti con i nostri stakeholders, attraverso un dialogo aperto che evidenziasse l'orientamento del settore in favore di una reale cultura della trasparenza. Nonostante i positivi risultati raggiunti, ritengo che ancora molto ci sia da fare nel prossimo biennio per realizzare quel completo progetto di riforma dell'associazione che costituisce un obiettivo centrale della mia presidenza. Per questa ragione considero strategica la scelta di confermare l'incarico alla Commissione per la riforma dell'Ania con il compito di formulare proposte in relazione all'attività degli Enti collegati e delle Sezioni tecniche, nonché di aiutarci a delineare una struttura associativa più in linea con le esigenze delle imprese. E' evidente che l'analisi di tale Commissione è fondamentale per il futuro del sistema associativo perché attraverso di essa dovranno essere delineati i confini delle attività e dei servizi che l'associazione dovrà mettere a disposizione delle imprese. Si dovrà valutare in modo franco e chiaro quale debba essere il ruolo dell'associazione: quanto debba pesare l'attività di rappresentanza - attività che ha richiesto lo spostamento della sede a Roma, finalizzato a potenziare la capacità di dialogo del settore con le Istituzioni e con gli stakeholders - e quanto l'Associazione sia da considerare un organismo tecnico in grado di erogare servizi alla generalità dei soci o prestazioni specifiche a taluni di essi. Tutto ciò tenendo conto delle diversificate esigenze dei grandi gruppi e delle piccole imprese, del progressivo mutamento dell'attività assicurativa - sempre più orientata verso lo sviluppo della raccolta nei rami vita - e considerando gli eventuali investimenti che, a seconda delle scelte, dovranno essere adeguatamente pianificati. Di ciò, ovviamente, non si è potuto tener conto, se non in minima parte, nel bilancio preventivo dell'associazione quest'oggi sottoposto all'approvazione dell'assemblea. Per parte nostra, ci impegnamo a dare esecuzione rapidamente ed efficacemente alle decisioni dei soci, così come abbiamo fatto in questi mesi dotandoci dell'Ufficio studi e dando avvio alla costituzione di un organismo finalizzato a rappresentare l'impegno del settore sulla sicurezza stradale. Il rispetto che nutro nei confronti delle scelte dei soci non mi impedisce, tuttavia, di svolgere l'altra funzione che compete al Presidente dell'associazione, che è quella di stimolare una riflessione del settore anche nell'ottica della dialettica politica in atto nel Paese. Vi proporrò, pertanto, alcune aree tematiche che, a mio avviso, costituiranno importanti occasioni di crescita della visibilità del sistema assicurativo e dei servizi che l'associazione potrà mettere a disposizione dei soci: prima fra tutte, la necessità di un vero e proprio turn around dell'immagine del settore. Ciò potrà essere ottenuto ponendo una particolare attenzione nei confronti dei consumatori, non solo dialogando con le loro associazioni ma anche e soprattutto elaborando iniziative tendenti a migliorare in concreto il rapporto dei singoli utenti dei servizi assicurativi con il nostro comparto. Si tratta di definire un progetto di ampio respiro che tocchi i temi della trasparenza contrattuale, della correttezza nell'assunzione dei rischi, della gestione dei sinistri con modalità tali da diminuire il contenzioso, anche adottando soluzioni delle controversie che possano rappresentare una valida ed efficiente alternativa al ricorso all'autorità giudiziaria. L'elaborazione di questo progetto, che vorremmo valorizzare anche attraverso la predisposizione di un Portale internet assicurativo che divenga fonte di informazione aggiornata e tempestiva per tutti gli utenti e che costituirà la naturale evoluzione del sito associativo, richiederà competenze tecniche, giuridiche, economiche e grandi capacità di comunicazione, ma soprattutto richiederà una forte convinzione del settore e delle singole imprese nel perseguirlo; la crescente influenza della legislazione di emanazione comunitaria sull'impianto normativo nazionale e la consapevolezza dell'esigenza di intervenire sempre più tempestivamente nella fase di formazione delle direttive nell'interesse del mercato italiano, rendono non più differibile la predisposizione di un progetto operativo finalizzato a potenziare la presenza e l'influenza del settore a livello internazionale; analoga importanza strategica dobbiamo ascrivere per il futuro delle nostre imprese alla imponente produzione normativa che ci aspetterà nel prossimo biennio; anche per la gestione delle relazioni con le organizzazioni sindacali e quelle rappresentative degli agenti, non si può rinunciare ad un costante rapporto tra l'associazione e i responsabili delle politiche del personale e della distribuzione nelle imprese; infine, ma non per questo meno importante, ritengo opportuno proporre un progetto del mercato finalizzato al miglioramento dell'efficacia dell'attività antifrode svolta dalle imprese e dalla struttura associativa, con l'obiettivo di implementare un vero sistema virtuoso basato sulla cultura della legalità. Non sfuggirà certamente a nessuno l'ambizione di questo programma e la difficoltà di concretizzare i progetti sulle materie che ho prima accennato, il tutto garantendo la continuità delle altre attività associative che non sono state enunciate e che sono, peraltro, assai numerose. Non credo però che all'associazione ed al nostro settore manchino le risorse per poterli realizzare. Abbiamo bisogno del Vostro apporto e di Consiglieri che siano disponibili a collaborare con noi per realizzare questo importante sforzo di rinnovamento dell'immagine del settore assicurativo. In tal senso non mancherò di far ricorso alla facoltà prevista dal nuovo statuto di avvalermi della collaborazione di Consiglieri appositamente incaricati dal Comitato esecutivo su singoli progetti. Vi chiedo pertanto sin d'ora non solo di manifestare il Vostro consenso sulle Linee programmatiche illustrate, ma, anche e soprattutto, di esprimere con esso la garanzia del massimo impegno Vostro e dei Vostri uomini a supporto della nostra attività.
COMITATO ESECUTIVO NOMINATO DALL'ASSEMBLEA ORDINARIA IL 9 DICEMBRE 2003
Presidente: Cerchiai dott. Fabio: Vice Presidente: Acutis cav. Lav. Dott. Carlo; Vice Presidente Vittoria Assicurazioni. Membri: Andreini sig. Pier Ugo Amm.re Del. Assicurazioni Vmg 1857; Andriani sen. Antonio Silvano Presidente Montepaschi Vita; Arnaboldi dott. Alberto Vice Pres. E Amm.re Del. Uniqa Assic.ni; Baseggio dott. Giulio Presidente Effe Vita; Bennati avv. Giovanni Amministratore Delegato Poste Vita; Brugnoli dott. Giampaolo Direttore Generale Assic.ni Generali; Brugola sig. Cesare Amm. Del. E Dir. Gen. Commercial Union Italia; Consorte ing. Giovanni Pres. E Amm. Del. Comp. Ass.ce Unipol; Cucchiani dott. Enrico Tomaso Pres., Amm. Del. E Dir. Gen. Lloyd Adriatico; de Puppi dott. Fabio Amministratore Delegato Helvetia Vita; de Tinguy dott. Charles Amm.re Del. E Dir. Gen. Gan Italia; Greco Dott. Mario Amm.re Del. E Dir. Gen. Ras; La Gioia dott. Francesco Amm.re Delegato Zurich International; Lombardi ing. Edoardo Consigliere Delegato Mediolanum Vita; Lombardo dott. Ettore Direttore Generale Itas Mutua; Marchionni dott. Fausto Amm.re Del. E Dir. Gen. Fondiaria Sai; Massi dott. Biagio Amministratore Delegato Fineco Vita; Mazzucchelli dott. Marco Amministratore Delegato Sanpaolo Vita; Michaud dott. Massimo Amm.re Del. E Dir. Gen. Axa Assicurazioni; zur Nedden sig. Manfred Amm.re Del. Monchener Rock Italia; Perissinotto dott. Giovanni Amm.re Del. E Dir. Gen. Ass.ni Generali; Perlino dott. Achille Amm.re Del. E Dir. Gen. Fideuram Vita; Piloni Dott. Angelo Direttore Generale Societa' Reale Mutua; Reggia dott. Ezio Paolo Direttore Generale Societa' Cattolica; Sacchetti sig. Ivano Amm.re Del. E Dir. Gen. Comp. Ass.ce Unipol; Somaschini Dott. Giorgio Direttore Generale Carige Vita Nuova; Torri rag. Francesco Amm.re Del. E Dir. Gen. Toro Assicurazioni; Vitale ing. Salvo Direttore Generale Sara Assicurazioni.

CONFCOMMERCIO PER IL 2004: CAUTA RIPRESA DEI CONSUMI E RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE
Roma, 10 dicembre 2003 - L’italia ripartirà dal 2004: crescerà l’economia (+1,3% il Pil), grazie soprattutto alla ripresa degli investimenti (+2,9%) e dell’export (+3,4%) che vedranno un’inversione di tendenza significativa rispetto al 2003 (rispettivamente –1,4% e –1,3%). Riprenderanno moderatamente i consumi delle famiglie (+1,3), ma si spenderà ancora con cautela per i beni durevoli. Attesa una crescita dell’occupazione pari a 243.000 nuovi occupati. I prezzi continueranno a rallentare (+2,1% rispetto al 2,7% medio del 2003), anche se resta l’incognita sugli aumenti per i servizi locali. Questi alcuni degli elementi di sintesi contenuti nel terzo numero dell’ “Osservatorio Economico” del Centro Studi di Confcommercio circa le previsioni economiche per il 2004. Il contesto internazionale, prosegue l’Osservatorio, sarà caratterizzato da un ulteriore consolidamento del quadro economico statunitense, con un Pil che è previsto in crescita di 4,2 punti percentuali e dalla crescita del commercio mondiale del 7,8%. In linea con una accelerazione della ripresa mondiale anche le economie europee dovrebbero registrare nel corso del 2004 un miglioramento abbastanza sensibile dal lato della crescita, con un incremento del Pil prossimo all’1,8% per l’area euro a fronte dello 0,4% nel 2003, anche se nel confronto fra le prospettive di crescita delle due economie vi sono diverse variabili da considerare (fra le altre, per l’Europa, l’impatto delle recenti decisioni Ecofin sul patto di stabilità; per gli Stati Uniti, la sostenibilità nel tempo degli squilibri finanziari, commerciali e di indebitamento delle famiglie accentuati dalla politica espansiva dell’amministrazione Bush). Il consolidarsi della ripresa negli Usa ed il diffondersi degli effetti positivi anche alle altre aree economiche dovrebbe determinare nei prossimi mesi un miglioramento del contesto macroeconomico italiano. Alcuni elementi di debolezza strutturali e le difficoltà in cui versano ancora molte economie europee, lasciano peraltro ritenere come probabile una crescita significativa solo a partire dalla seconda metà del 2004. Nella media del prossimo anno lo sviluppo non dovrebbe, comunque, assumere toni particolarmente sostenuti con una crescita del Pil stimata nell’1,3% (0,4% nel 2003). Il miglioramento del contesto produttivo interno dovrebbe stimolare nei prossimi mesi una ripresa dei consumi delle famiglie, per i quali si attende nel 2004 una crescita dell’1,3% (1,1% nel 2003). Al loro interno una dinamica non particolarmente accentuata dovrebbe continuare a caratterizzare la domanda per i beni durevoli, già fortemente penalizzata negli ultimi anni. Il dato relativo all’evoluzione della spesa delle famiglie dovrebbe, peraltro, sottendere un recupero abbastanza significativo dei consumi effettuati sul territorio nazionale, stimati ritornare su tassi di incremento prossimi all’1,2% (solo 0,6% nel 2003). Sulle intenzioni di spesa delle famiglie pesano, comunque, le incognite legate all’andamento dell’inflazione ed agli effetti delle manovre per il risanamento della finanza pubblica. Relativamente a quest’ultimo aspetto vi è il rischio che il condono edilizio ed il concordato preventivo per i lavoratori autonomi determinino un ridimensionamento delle risorse disponibili delle famiglie. Anche gli investimenti sono attesi registrare una ripresa, che potrebbe assumere nel corso del prossimo anno anche toni particolarmente positivi in considerazione del precedente e lungo periodo di stasi. Sull’evoluzione di questa componente della domanda interna un ruolo positivo potrebbe essere svolto dalla necessità delle imprese di aumentare il proprio livello di competitività. Nella media del 2004 la crescita dovrebbe risultare prossima al 2,9%, a fronte di una flessione dell’1,4% nel 2003. Il mercato del lavoro italiano dovrebbe continuare ad evidenziare anche nei prossimi mesi una tendenza espansiva, con 243.000 nuovi occupati. Il miglioramento dovrebbe interessare, da un punto di vista settoriale, essenzialmente il settore dei servizi soprattutto per la componente relativa ai dipendenti, proseguendo in un trend che ha ormai assunto carattere strutturale. A livello territoriale la crescita dovrebbe interessare in misura più evidente le regioni del Centro-nord. E’ peraltro presumibile che visti gli ormai particolarmente bassi livelli raggiunti in quest’area dal tasso di disoccupazione, si pervenga ad una sorta di riequilibrio territoriale dovuto a fenomeni migratori interni, con effetti positivi anche sul tasso di disoccupazione nel aree del Mezzogiorno. Nel 2004 la ripresa dell’attività produttiva, legata essenzialmente ad un aumento della domanda proveniente dall’estero, dovrebbe favorire un recupero dell’economia del Nord-est, penalizzato nel corso del 2003 dalla diminuzione delle esportazioni. Tale evoluzione dovrebbe determinare una crescita più sostenuta nel Nord rispetto al Mezzogiorno, invertendo una tendenza che aveva visto negli ultimi anni le regioni del Sud crescere a tassi lievemente più elevati rispetto al resto del Paese. La tendenza al rientro dell’inflazione, che ha portato a novembre il tasso tendenziale al 2,5% e nella media d’anno al 2,7%, dovrebbe proseguire anche nel 2004, anno in cui i prezzi al consumo sono attesi crescere nella media del 2,1%. La presenza di un contesto inflazionistico meno preoccupante, rispetto a quanto riscontrato nell’ultimo biennio, dovrebbe essere determinata dall’accentuarsi della tendenza al ridimensionamento delle dinamiche dei prezzi dei prodotti non alimentari e di alcuni servizi a cui dovrebbe associarsi, nei prossimi mesi, una evoluzione meno sostenuta dei prezzi degli alimentari (freschi e trasformati). Alcune incertezze sussistono relativamente all’evoluzione dei prezzi di alcuni beni, quali i prodotti energetici - per il riacutizzarsi di tensioni internazionali e per la futura evoluzione del rapporto di cambio euro/dollaro - e di alcuni servizi gestiti a livello locale, viste le difficoltà di bilancio di molte amministrazioni. Nel confronto con il 2003 le esportazioni dovrebbero evidenziare una inversione di tendenza particolarmente significativa. La ripresa del commercio mondiale, atteso crescere nel 2004 del 7,8%, dovrebbe, infatti, determinare nei prossimi mesi un miglioramento dei flussi esportativi italiani, con un aumento nella media del 2004 di circa il 3,4% in quantità. Tale evoluzione interromperebbe un biennio particolarmente difficile per il nostro export, che nell’anno che sta per chiudersi dovrebbe aver registrato una flessione prossima all’1,3% in termini quantitativi. Anche il prossimo anno il nostro paese dovrebbe evidenziare dal lato della finanza pubblica una situazione non particolarmente positiva, in quanto il parametro deficit/Pil dovrebbe continuare ad attestarsi su valori prossimi al 2,5-2,7%. Su questo andamento gravano peraltro le incognite correlate alla effettiva realizzazione degli obiettivi previsti nella Legge finanziaria sia dal lato delle entrate, che dei risparmi di spesa. Il miglioramento del quadro economico statunitense, evidenziatosi nei mesi finali del 2003, dovrebbe conoscere un ulteriore consolidamento, determinando una crescita del Pil nel 2004 di 4,2 punti percentuali. Più contenuto dovrebbe risultare lo sviluppo in Giappone con una crescita prevista dell’1,8%. In linea con questa evoluzione il commercio mondiale dovrebbe segnalare una decisa ripresa con un incremento del 7,8%. Anche le economie dell’area dell’euro sono attese registrare nel corso del 2004 un miglioramento abbastanza sensibile dal lato della crescita, con un incremento del Pil prossimo all’1,8% (0,4% nel 2003). Sulla entità della ripresa europea pesano soprattutto le incertezze delle famiglie, e di conseguenza l’andamento dei consumi, mentre si attende, specialmente per la seconda metà dell’anno un incremento degli investimenti (3,1% nella media dell’anno nell’area euro). Per quest’ultima variabile si tratterebbe di una decisa inversione della tendenza che aveva caratterizzato l’ultimo biennio e che ha determinato anche nel terzo trimestre del 2003 una flessione significativa (-1,9%). In considerazione del fatto che la ripresa nell’area dell’euro sarà lenta, gli effetti sull’occupazione nel 2004 non dovrebbero risultare particolarmente significativi. Nella media della Uem la crescita degli occupati dovrebbe essere pari allo 0,3%, evoluzione che dovrebbe portare solo ad un recupero di quanto perso nell’anno che si sta chiudendo, nel quale si dovrebbe essere registrato il primo calo dal 1994, pari a circa 200 mila posti di lavoro. Sul versante dei prezzi il processo di graduale rientro, a meno di improvvise tensioni sulle componenti volatili dell’inflazione, dovrebbe proseguire, sia pure a ritmi non molto sostenuti, anche nei prossimi mesi. Nella media del 2004 è stimata, infatti, una variazione dell’inflazione del 2,0%. Su questo andamento gravano peraltro le incognite legate sia all’evoluzione dei prezzi delle materie prime petrolifere, sia al tasso di cambio euro/dollaro. Per quest’ultima variabile sussistono, infatti, molte perplessità circa la possibilità che si mantengano anche nei prossimi mesi gli attuali livelli di cambio. Il consolidarsi di segnali di ripresa nell’economia americana associata ad un miglioramento in Giappone ha lasciato intravedere la possibilità che sia finalmente terminata la lunga fase di stagnazione mondiale iniziata nel 2001. Con il passare dei mesi ed in presenza di uno sviluppo consolidato negli Usa anche i Paesi dell’area dell’euro cominceranno a registrare variazioni del Pil prossime al 2,0%. Almeno nella prima fase la ripresa economica dovrebbe interessare le due aree, americana ed europea, in misura significativamente diversa contribuendo ad ampliare i gap nello sviluppo già esistenti. La diversa velocità nello sviluppo delle due aree, che ha ormai assunto carattere strutturale, è da ricondursi alle caratteristiche della ripresa ed al diverso ruolo svolto dalle singole variabili nella determinazione del Pil. Tra gli elementi che differenziano l’economia americana e quella dell’area dell’euro vi è il peso relativo della spesa per consumi delle famiglie che incide per circa il 70% nella determinazione del Pil degli Usa a fronte di un valore prossimo al 57% nell’area dell’euro. E’ evidente, quindi, che negli Usa mutamenti nella situazione reddituale delle famiglie, quali sono stati quelli derivati dalle politiche volte a ridurre il carico fiscale attuate recentemente dall’amministrazione Bush, producano effetti abbastanza rapidi e di una certa intensità sul sistema. Tuttavia bisogna sottolineare che a medio/lungo termine la “ricetta” americana potrebbe presentare problemi di sostenibilità derivanti da un indebitamento troppo elevato del bilancio federale, delle famiglie e dei conti con l’estero, già fortemente squilibrati. La persistenza, già dal 2002, di un rapporto deficit/Pil al di sopra del valore soglia del 3% e la constatazione di un trend crescente della spesa corrente in rapporto al Pil e di entrate decrescenti, sempre in rapporto al Pil, hanno condotto la Commissione ad avviare nei confronti di Francia e Germania la procedura per deficit eccessivi Il Consiglio Ecofin del 25 novembre 2003, disattendendo quanto proposto dalla Commissione, ha deciso di non procedere. La divergenza Commissione-ecofin ha portato alla luce un possibile “tallone di Achille” del Patto di Stabilità: l’equilibrio tra grandi e piccoli Paesi e tra Istituzioni (Commissione, Ecofin, Bce), che potrebbe avere ripercussioni anche in sede di Costituzione europea, rallentando il processo di creazione di un’area non più solo economico-monetaria, ma anche politica. Vero è che la presenza di vincoli stringenti sulla politica fiscale avrebbe presumibilmente attenuato la ripresa del ciclo economico in due Paesi che rappresentano insieme più del 50% del Pil dell’area euro; ed è pertanto lecito ipotizzare che politiche di contenimento maggiormente restrittive avrebbero fatto sentire i loro effetti anche sugli altri partner europei. Va comunque sottolineato come i mercati avessero probabilmente già incorporato un atteggiamento di “non eccessiva rigidità” nei confronti dei due Paesi, visto l’andamento delle quotazioni dell’euro e del rating sui titoli del debito pubblico quale indicatore del livello di solvibilità dei Paesi. Tuttavia il contesto apertosi non è privo di incognite: il prevalere di un ampio margine di discrezionalità sul principio fissato dalle regole genera una mancanza di un quadro certo di riferimento, che non giova alla credibilità dell’Unione sui mercati internazionali. Ed è proprio nell’ottica di rilanciare la competitività della Ue che debbono essere attuate iniziative e riforme strutturali che, passando anche per una rivisitazione del Patto di stabilità e crescita, portino ad una modificazione nella composizione della spesa promuovendo innovazione e investimenti anche in formazione. In tal modo, oltre al riequilibrio finanziario di breve termine e ad una riduzione del disavanzo in termini strutturali, verrebbe assicurato stabilmente quel sentiero di crescita endogena, atto a rendere l’intera economia europea più competitiva.

PARMALAT FINANZIARIA SPA: CONFERITO A BONDI L’INCARICO PROFESSIONALE DI ASSISTENZA, SOTTO IL PROFILO TECNICO, PER UN EVENTUALE PIANO DI RISTRUTTURAZIONE INDUSTRIALE E FINANZIARIA DEL GRUPPO.
Milano, 10 dicembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, sulla base delle informazioni fornite dal Presidente Cav. Lav. Calisto Tanzi, ha preso atto: - delle difficoltà insorte nel procedimento di liquidazione della quota Parmalat dal Fondo Epicurum, liquidazione che doveva essere effettuata il 4 dicembre 2003, e della conseguente dilazione del termine di pagamento richiesto dal Fondo Epicurum, nel frattempo messosi in liquidazione, il cui piano di rimborso non è ancora definito; - dell’utilizzo del termine ultimo del 15 dicembre 2003, previsto dal regolamento del prestito obbligazionario emesso dalla Parmalat Finance Corporation di 150 milioni di euro scaduto l’8 dicembre 2003, termine del 15 dicembre 2003 entro il quale la Società rimborserà il bond. In considerazione della situazione rappresentata dal Presidente e con l’obiettivo di fornire al mercato ed alle istituzioni finanziarie un’indicazione della volontà del Gruppo di uscire con la massima trasparenza da una situazione divenuta nell’ultimo periodo sempre più difficile, il Consiglio di Amministrazione ha conferito al Dott. Enrico Bondi un incarico professionale di assistenza, sotto il profilo tecnico, per l’approntamento di un eventuale piano di ristrutturazione industriale e finanziaria del Gruppo. Il Presidente ha inoltre comunicato che il Dr. Luciano Del Soldato, dall’8 dicembre 2003, ha lasciato la carica di membro del Consiglio di Amministrazione e di Direttore Generale Finanza. Il Cav. Lav. Calisto Tanzi ha ribadito l’impegno della famiglia Tanzi di fronte agli azionisti, ai sottoscrittori delle obbligazioni, ai dipendenti, clienti e fornitori del Gruppo Parmalat di preservare, in questo difficile momento, il valore dell’azienda nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti.

BENETTON GROUP PRESENTA LE LINEE GUIDA DI SVILUPPO 2004-2007 FATTURATO ABBIGLIAMENTO PREVISTO IN CRESCITA DEL 25 %, EBIT PIÙ 40 % NEL QUADRIENNIO
Milano, 10 dicembre 2003 – Benetton Group ha presentato ieri le Linee Guida di Sviluppo 2004-2007 durante un incontro con la comunità finanziaria, nel quale sono stati evidenziati gli elementi chiave che caratterizzeranno il prossimo quadriennio dell’azienda. E’ stato sottolineato come Benetton intenda fare leva sulla forte e riconosciuta notorietà dei propri marchi, in particolare United Colors of Benetton e Sisley, puntando con convinzione sulla qualità dei propri prodotti e non su una sterile guerra di prezzo. Benetton ha confermato le caratteristiche fondamentali del proprio modello di business, basato su una distribuzione commerciale che si avvale di una qualificata e capillare rete di partner-imprenditori, di un uso mirato dei negozi a gestione diretta e di un forte e riconosciuto know how industriale e produttivo. Lo scenario previsionale del periodo considerato vede un fatturato previsto per fine 2003 pari a 1.845 milioni di euro, un budget preliminare 2004 a 1.800 milioni di euro e un target di fatturato 2007 di 2.187 milioni di euro, con una crescita complessiva del periodo 2003-2007 del 18,5 per cento. Senza considerare l’effetto dei marchi dell’attrezzo sportivo (ceduti nel primo semestre dell’anno e che incidono sul fatturato dell’esercizio 2003) la crescita del fatturato 2003- 2007 a parità di perimetro di consolidamento è pari a circa il 25 per cento. La crescita del fatturato abbigliamento casual nel quadriennio sarà determinata, in particolare, dallo sviluppo del network commerciale, dall’aumento delle vendite a metro quadro e dal mix di prodotti e marchi (incluse le linee degli accessori e licenze). Il margine lordo industriale previsto a fine 2003 si attesta a 809 milioni di euro (pari al 43,8 per cento del fatturato), la previsione 2004 è di 775 milioni di euro (43,1 per cento) e l’obiettivo 2007 è di 991 milioni di euro (45,3 per cento), con una crescita 2003-2007 pari al 22,5 per cento. L’andamento del margine operativo lordo nel periodo deriva prevalentemente da significative riduzioni nei costi industriali legati anche al processo di delocalizzazione dell’attività manifatturiera in Europa. L’ebit (Earning Before Interest and Tax) è previsto a 231 milioni di euro a fine 2003 (12,5 per cento del fatturato), a 223 milioni di euro a fine 2004 (12,4 per cento) con un obiettivo 2007 a 324 milioni di euro (14,8 per cento). La crescita dell’Ebit prevista nel periodo 2003-2007 è pari a oltre il 40 per cento. L’aumento dell’Ebit mostra la forte capacità di generazione di valore del modello di business adottato che, a fronte di una crescita del fatturato realistica e sostenibile nel lungo termine, è in grado di generare un forte effetto moltiplicatore sui margini. Gli investimenti complessivi nel quadriennio 2003-2007 sono previsti a oltre 430 milioni di euro. Circa la metà degli investimenti totali saranno mirati alla rete commerciale (rinnovo dei negozi e allestimento di nuove aperture); oltre 90 milioni di euro verranno investiti nel comparto.Industriale e logistico e oltre 50 milioni di euro di investimenti verranno effettuati nell’area Information Technology. L’indebitamento netto nel periodo 2004-2007 mostra un sensibile calo: la previsione a fine 2003 si attesta a 475 milioni di euro e il valore di fine 2007 scende a 164 milioni di euro; il free cash flow generato dalla gestione caratteristica, che a fine 2003 è previsto a 116 milioni di euro, quasi raddoppia nella proiezione di fine 2007 a 219 milioni di euro.

VIAGGI DEL VENTAGLIO RISULTATI VENDITE NATALIZIE 2003 EGITTO, MESSICO E BRASILE LE METE PIÙ GETTONATE PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE.BUONE PERFORMANCE DEGLI STATI UNITI
Milano, 10 dicembre 2003 - Il Gruppo Ventaglio ha registrato, nel periodo dal 1 novembre 2003 al 31 gennaio 2004, un incremento del portafoglio prenotazioni pari al 15,3% ed un incremento del numero dei passeggeri del 13,8%, rispetto al medesimo periodo dell’esercizio 2002 (dato aggiornato al 24 novembre 2003). Nel periodo strettamente a ridosso del Natale i villaggi Ventaclub, del Gruppo Ventaglio, registrano un aumento medio del numero di clienti di oltre il 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, passando da un totale di 9.113 a 9.774 unità. Le destinazioni promosse con il marchio Ventaglio, maggiormente richieste dalla clientela italiana, sono l’Egitto, con un aumento rispetto all’anno scorso del 41%, il Messico, che ha registrato un incremento in percentuale di oltre il 21% e il Brasile che mostra incrementi di viaggiatori e di prenotazioni pari al 13,5%. Anche per quanto riguarda gli altri marchi del Gruppo, sono stati registrati buoni risultati di vendita. Caleidoscopio ha registrato un ottimo incremento delle prenotazioni per gli Stati Uniti, pari al 64% e per l’Australia che ha quasi raddoppiato le vendite, rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’esercizio 2002/2003. Per quanto riguarda Columbus,le Maldive, introdotte nella programmazione solo dallo scorso anno, hanno ottenuto un incremento a tre cifre; l’area caraibica, con la sola Repubblica Dominicana, registra un incremento del 65,5%. Tra le capitali europee promosse dal marchio Utat, la più gettonata è Parigi in abbinamento anche a soggiorni al parco dei divertimenti Eurodisney, registrando incrementi del 13%. Ottimi risultati vengono registrati anche dalle vendite in “Advance Booking”, che superano ormai il 50% del portafoglio prenotazioni totali. L’“advance Booking”, la formula di prenotazione anticipata promossa dal Gruppo per combattere le vendite sottodata, premia con numerosi benefits, i clienti che prenotano con 30, 60 o 90 giorni di anticipo. “Il successo delle prenotazioni del nostro Gruppo per Natale e Capodanno – afferma Stefano Colombo, Vice Presidente del Gruppo Ventaglio – e di alcune destinazioni in particolare quali Egitto, Mar Rosso e Stati Uniti, testimoniano l’efficacia della strategia e della politica aziendale, l’elevata propensione degli italiani a viaggiare nonostante la delicata situazione politico-economica internazionale, e confermano inoltre i trend di crescita del settore del turismo organizzato”.

PIRELLI SI AGGIUDICA IL PRINCIPALE CONTRATTO DEL 2003 NEL SETTORE CAVI ENERGIA PER UN VALORE DI 60 MILIONI DI EURO. UN COLLEGAMENTO SOTTOMARINO DI 30 KM UNIRA’ LE RETI ELETTRICHE DI SPAGNA E MAROCCO
Milano, 10 dicembre 2003 – Pirelli si è aggiudicata la realizzazione - per conto delle società elettriche marocchina L’office National de L’electricité e spagnola Red Electrica de España – di un collegamento sottomarino ad alta tensione “chiavi in mano”, del valore di circa 60 milioni di euro per la trasmissione di energia elettrica fra Spagna e Marocco attraverso lo stretto di Gibilterra. Verranno posati tre cavi sottomarini ad alta tensione, per complessivi 90 kilometri . Il contratto è il più importante del 2003 nel settore cavi energia e prevede il raddoppio dell’esistente sistema di trasmissione sottomarino, lungo l’intero stretto di Gibilterra, realizzato anch’esso da Pirelli nel 1997. Il collegamento ha una particolare rilevanza strategica, in quanto migliorerà significativamente l’interconnessione fra le reti elettriche europee e quelle della regione del Nord Africa, garantendo quindi notevoli vantaggi in termini di compensazione dei picchi nella domanda di energia elettrica nei vari Paesi con una conseguente riduzione dei rischi di black-out. “Pirelli si è aggiudicata un contratto di grande rilievo in un momento particolare per il settore dell’energia: se da un lato la congiuntura internazionale degli ultimi anni ha portato a una riduzione degli investimenti, dall’altro le reti di trasmissione sono al centro dell’attenzione a causa dei recenti black-out in tutto il mondo”, ha commentato Valerio Battista, amministratore delegato di Pirelli Cavi e Sistemi Energia. “Questo progetto è quindi un significativo passo avanti verso una maggiore interconnessione delle reti, ovvero verso la possibilità di trasferire l’energia elettrica da un Paese all’altro in relazione alla domanda”. Pirelli si è aggiudicata questo contratto dopo aver vinto, nel corso degli ultimi mesi, le gare per la realizzazione dei progetti “Basslink” – che interconnetterà le reti elettriche degli stati australiani di Victoria e Tasmania attraverso il più lungo collegamento sottomarino mai realizzato al mondo – e “Italia-grecia”, che collega le reti di trasmissione elettrica del nostro Paese e della Grecia, porta di ingresso per tutta l’area dei Balcani. Il Gruppo Pirelli si conferma quindi come il partner d’eccellenza tecnologica per la realizzazione dei progetti di interconnessione sottomarina e leader dell’intero settore dei cavi energia. Il nuovo collegamento prevede la realizzazione e la posa di tre cavi sottomarini unipolari isolati in carta impregnata di olio fluido, tra i più tecnologicamente avanzati al mondo, che, affiancati al sistema esistente, consentiranno di raggiungere una capacità di trasmissione complessiva di 1.400 Megawatt alla tensione di 400 kiloVolt. Il progetto prevede anche l’installazione di due cavi per telecomunicazioni in fibra ottica per il controllo del sistema e la trasmissione di dati a banda larga, ciascuno lungo circa 30 km . In particolare, nell’ambito del progetto affidato al consorzio Pirelli-nexans che ha un valore complessivo di 115 milioni di euro, Pirelli realizzerà e poserà con la propria nave posacavi Giulio Verne due dei tre cavi sottomarini energia e un cavo per telecomunicazioni. Il completamento del progetto è previsto per la seconda metà del 2005. I cavi saranno realizzati, nel corso dei prossimi due anni, presso lo stabilimento italiano di Arco Felice, in provincia di Napoli, il polo di eccellenza tecnologica del Gruppo a livello mondiale per il settore submarine. Il progetto godrà di finanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e della Banca Africana di Sviluppo (Afdb).

ERIF REAL ESTATE COMPIE 25 ANNI IN UN QUARTO DI SECOLO NEL MATTONE È AVVENUTA UNA RIVOLUZIONE
Legnano, 10 dicembre 2003 - Erif Real Estate compie 25 anni. Un quarto di secolo trascorso all’interno del rapporto mattone e società, costruzioni e persone. In questi anni i professionisti di Erif hanno sì lavorato nel proprio campo di appartenenza (le costruzioni, i finanziamenti e le vendite d’immobili), ma hanno anche osservato, con occhio attento e capace, quali sono stati i mutamenti sociali delle comunità in cui la società opera. Com’è cambiato il mercato immobiliare? Cosa è mutato nelle percezioni dei clienti e, di conseguenza, dei professionisti del settore che devono soddisfare le esigenze delle comunità? Come si è sviluppato il mercato del mattone nei territori del Legnanese, del Rhodense, del Castenese e del Varesotto, principali realtà nelle quali, in questi 25 anni, Erif si è espansa? Un dato su tutti: alla fine degli anni ’70 le costruzioni di immobili avvenivano “singolarmente”. Oggi, il concetto di “vendere prima di costruire nuovamente” non avrebbe più né logica né possibilità di sussistere. Tra la fine dei ’70 e gli inizi degli ’80 invece, la realtà per una società di costruzioni era questa: si costruiva un immobile (allora principalmente ville singole) e si attendeva di venderlo prima di aprire un nuovo cantiere. La costruzione, inoltre, era venduta a “rustico”, ossia priva di qualsiasi finitura. Va da sé che, oggi, una politica come quella di 20 anni fa non potrebbe essere intrapresa. Sia perché la società, e di conseguenza il mercato, è cambiato in maniera eccezionale sia perché gli spazi a disposizione per le costruzioni sono sempre meno (al contrario delle realtà imprenditoriali del ramo) e “l’attesa” (allora dettata, logicamente, da aspetti finanziari) aprirebbe il terreno ad altri. La svolta, sotto questo profilo, si ebbe nella metà degli anni ’80. I territori di Legnano, Castano, Rho e Varese, già fortemente industrializzati e competitivi sotto l’aspetto economico, creavano una ricca domanda: Erif era pronta ad accogliere la sfida. Attorno al 1985 il gruppo realizzava, sempre al rustico, 7/10 ville singole contemporaneamente. L’attesa del “costruire dopo aver venduto” si faceva sempre più sottile, e l’arco temporale che trascorreva dalla chiusura di un cantiere all’apertura di un altro era sempre più esiguo. Fino alla fine degli anni ’80 le operazioni immobiliari erano rivolte quasi esclusivamente a ville singole. Oggi, chiunque desiderasse acquistare una villa singola, dovrebbe faticare parecchio prima di riuscire a trovarla disponibile sul mercato. Le comunità in cui Erif operava (e opera) erano in forte mutamento. Le richieste diventavano sempre maggiori, il mattone non era più esclusivo bisogno primario (avere un tetto dove creare il proprio nucleo familiare), ma cominciava a entrare negli obiettivi degli investitori. Il gruppo, acquisendo maggiore competenza e conoscenza del settore, dalla seconda metà degli anni ’90 ha iniziato a realizzare palazzine di 2.000/3.000 metri cubi (pari a 8/12 appartamenti). Nel 2003 Italfin ha gestito una media di 1.500 pratiche; Erif residenziale ha venduto circa 600 appartamenti e costruito oltre 130.000 metri cubi , per un totale di 2.200 immobili tra intermediati e costruiti. Il costo del mattone

 

Prezzi indicativi al metro quadrato anno 2003

 

nuovo

usato

Area

Centro

Periferia

Centro

Periferia

Rhodense

2.400/2.800

2.500

1.900/1.800

1.800

Legnanese

2.000/ 2.200

1.500

1.500

1.200

Varesotto

1.800

1.500

1.300/1000

800/1000

Varese città

2.300 /2.600

2.000

1.800

1.300/1.500

Novara città

2.500

1.300/1400

1.300/1.400

800/900

Castanese e Novarese

1.250

700/800

600/700

600/700

NEL QUADRO DELL'ACCORDO DI ALLEANZA BILATERALE AIR FRANCE ED ALITALIA PROPONGONO DELLE MISURE CORRETTIVE A TUTELA DELLA CONCORRENZA
Bruxelles, 10 dicembre 2003 - Air France ed Alitalia hanno presentato delle proposte per dissipare il timore, espresso dalla Commissione europea, che la loro alleanza riduca notevolmente la concorrenza sulle rotte aeree tra la Francia e l'Italia. Le proposte comprendono l'offerta di slot per l'atterraggio e il decollo principalmente per gli aeroporti di Parigi e Milano, che consentirebbero ad altre compagnie di offrire voli tra la Francia e l'Italia ed ai passeggeri di poter beneficiare della scelta di servizi e della concorrenza sui prezzi. Prima di esprimersi al riguardo, la Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro osservazioni in merito alle proposte pubblicate in data odierna sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Nel novembre del 2001(1), Alitalia ed Air France hanno notificato il loro accordo di cooperazione, sottoponendolo al vaglio della Commissione ai sensi della normativa in materia di concorrenza. In forza di tale accordo, le parti possono tra l'altro concordare i prezzi e spartirsi i proventi ricavati segnatamente sulle rotte tra la Francia e l'Italia. Nel luglio del 2002, la Commissione aveva informato le due compagnie che il loro accordo di cooperazione non poteva essere approvato nei termini originari. In linea di massima, la Commissione riconosce il contributo dell'accordo di alleanza al progresso tecnico ed economico, attraverso i miglioramenti sotto il profilo dei collegamenti e dei risparmi in termini di costo, nonché delle sinergie realizzate dalle parti. L'accordo pone tuttavia dei problemi sotto il profilo della concorrenza per talune rotte di primaria importanza tra la Francia e l'Italia. Dopo lunghe discussioni, le due compagnie aeree hanno ora offerto di mettere a disposizione di alcuni concorrenti taluni slot di decollo e atterraggio, per favorire nuovi servizi sulle sette tratte in relazione alle quali la Commissione ha rilevato dei problemi sotto il profilo della concorrenza (Parigi-roma, Parigi-milano, Parigi-venezia, Parigi-firenze, Parigi-bologna, Parigi-napoli, e Milano-lione). La proposta stabilisce le condizioni di cessione degli slot, nel caso in cui questi non possano essere aggiudicati mediante la normale procedura. L'accesso agli slot aeroportuali resta un elemento chiave per il mantenimento della dinamica concorrenziale nel mercato dell'aviazione dell'Unione europea, nonostante la liberalizzazione del settore. Questo perché la maggior parte degli aeroporti europei sono congestionati, in particolare negli orari più interessanti. La carenza di slot costituisce un grave ostacolo all'ingresso nel mercato. La cessione di slot è pertanto indispensabile per evitare che le rotte siano monopolizzate o dominate da una determinata alleanza. Oltre agli slot, Air France ed Alitalia hanno inoltre convenuto di offrire ai nuovi entranti la possibilità, qualora lo desiderino, di partecipare ai loro programmi di fidelizzazione ('frequent flyer'). Altri impegni riguardano ad esempio la possibilità dei viaggiatori di fruire dell'interlining ossia di avvalersi di compagnie aeree diverse per un determinato viaggio con un unico biglietto - o l'obbligo per le parti di 'congelare' la frequenza dei servizi durante il periodo iniziale, onde evitare che i nuovi entranti siano estromessi dal mercato subito dopo l'ingresso. Da ultimo, le parti si sono impegnate ad favorire l'utilizzo da parte dei passeggeri di combinazioni intermodali, nelle quali il servizio di trasporto aereo costituisce parte di un itinerario più ampio, che prevede anche tratte terrestri o marittime, affinché i consumatori possano godere della massima scelta e dei migliori servizi intermodali. L'elenco completo delle proposte è contenuto nella comunicazione pubblicata in data odierna nella Gazzetta ufficiale.

PASSEGGERI RYANAIR: + 60% A NOVEMBRE 2003
Milano, 10 dicembre 2003 - Ryanair ha annunciato un incremento di passeggeri del 60% nel mese di novembre 2003, superando British Airways, per diventare la linea aerea preferita in Gran Bretagna. Ryanair, la linea aerea a basse tariffe, ha annunciato un incremento del traffico del 60% per il mese di novembre 2003 a 2.001.077 passeggeri, superando per la prima volta British Airways-gb/europa per diventare la linea aerea preferita in Gran Bretagna fra il Regno Unito e l'Europa. A seguire proponiamo le statistiche Ryanair su passeggeri e acquisti on-line per Novembre 2003:

 

Novembre 2002

Novembre 2003

Ultimi 12 mesi fino al 30 Novembre 2003

Passeggeri

1.249.186

2.001.077

20.672.999

Tasso di riempimento

84%

83%

82%

Vendite online

94%

96%

94%

1. Rappresenta il numero di posti venduti inclusi i posti non effettivamente utilizzati dai passeggeri, infatti Ryanair è una linea aerea che non rimborsa: una volta che il volo è partito non è possibile per il passeggero “no show” cambiare volo o chiedere un rimborso. 2. Rappresenta il numero di passeggeri rispetto al numero di posti effettivamente disponibili. 3. Rappresenta il numero di posti venduti via Internet sulla percentuale di posti venduti in totale. 4. British Airways ha confermato oggi il traffico aereo per Novembre 2003 fra Inghilterra e Europa con 1.762.000 passeggeri, 250.000 passeggeri in meno di quelli trasportati dalla Ryanair nello stesso mese.

AIRPLUS INTERNATIONAL INAUGURA LA NUOVA SEDE DI HONG KONG
Milano, 10 dicembre 2003 – Airplus, società leader nella fornitura di carte di credito e di soluzioni per la gestione dei viaggi d’affari, ha inaugurato la nuova sede di Hong Kong a cui faranno capo tutte le attività della società in Asia. La società intende consolidare così la propria presenza nella regione, forte del successo ottenuto in Europa, Stati Uniti e Sud Africa. Da oggi quindi anche i clienti in Asia potranno beneficiare dei numerosi vantaggi offerti da Airplus tra i quali l’Airplus Company Account (il mezzo di pagamento centralizzato per tutti i servizi prenotati prima d’intraprendere il viaggio), l’Airplus Corporale Card (la carta di credito per i dipendenti aziendali) e il nuovissimo sistema d’informazione Airplus Information Manager, che consente di tenere sotto controllo tutte le spese relative ai viaggi aziendali. “Siamo lieti di poter fornire alle società di Hong Kong le nostre soluzioni per la gestione dei viaggi d’affari”, ha dichiarato Patrick W. Diemer, Managing Director Airplus International. “Abbiamo scelto Hong Kong come città di riferimento in quanto sede delle filiali asiatiche di importanti società multinazionali. Considerata la continua crescita dei viaggi in Cina, riteniamo che questo paese possa rappresentare un’area di forte crescita per le nostre attività”. L’inaugurazione ufficiale degli uffici di Hong Kong rappresenta un altro passo importante verso la creazione di un network globale Airplus International. La società stima una considerevole crescita del fatturato e della propria quota di mercato in questa regione sin dal primo anno di attività.

ACQUISIZIONE DI SHELL GAS ITALIA DA PARTE DI LIQUIGAS
Milano, 10 dicembre 2003 - Nell'ambito di un piano di sviluppo sul mercato nazionale nel settore gpl Liquigas S.p.a. Annuncia di aver acquisito il ramo di azienda di Shell Gas Italia S.p.a. Per tutte le attività svolte dalla Società ad esclusione di quelle relative al settore auto-trazione, pari a un giro d'affari di circa 100 mio di euro. L'acquisizione che ha ricevuto l'approvazione delle Autorità Garante della concorrenza e del mercato è operativa dal giorno 1 dicembre 2003. Nell'operazione Liquigas è stata assistita da Mediobanca in qualità di Advisor. Attraverso l'acquisizione di Shell Gas Italia, Liquigas può contare oggi su un organico di circa 1400 persone e su un giro d'affari complessivo di circa 600 milioni di Euro. Liquigas oggi opera sul territorio nazionale attraverso più di sessanta uffici vendita e 46 stabilimenti e depositi, che fanno capo a 10 filiali. 

ALLA BICOCCA PRODUZIONE DI IDROGENO ENTRO IL TRIENNIO ESPERIMENTO SUI BUS ATM
Milano, 10 dicembre 2003 - Ammontano ad oltre 14 milioni di Euro gli investimenti del Comune di Milano, anche attraverso le sue aziende, per l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico. Metà della somma - 7 milioni di euro - sarà impiegata, attraverso Zincar, società del gruppo Aem, nella realizzazione della cittadella dell’idrogeno a Bicocca. Il Ministero dell’Ambiente, da parte sua, contribuirà con lo stanziamento di altri 4 milioni di euro. Il progetto è stato illustrato oggi in Fiera, al Cop 9, Conferenza internazionale sul clima, dall’assessore comunale ai Trasporti, Giorgio Goggi. “Sulla base di un nuovo piano di ricerca – ha spiegato Goggi – a Bicocca sarà ripresa quest’anno, partendo dal gas naturale, la produzione di idrogeno a servizio dei trasporti innovativi e dell’energia”. Entro il 2006, nel quadro di un progetto triennale, è previsto per la prima volta, sull’esempio di Monaco, l’utilizzo sperimentale dell’idrogeno a Milano su alcuni bus Atm. “L’idrogeno è il combustibile del futuro”, ha sottolineato al Cop, Corrado Clini, Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, elogiando l’esperienza milanese.

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +0,1% A NOVEMBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,3% NEI PRIMI UNDICI MESI DEL 2003 LA DOMANDA CRESCE DEL 3,2%.
Roma, 10 dicembre 2003 – Più 0,1% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di novembre 2003 rispetto al corrispondente mese dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 26,3 miliardi di kWh. Il risultato del mese di novembre 2003, ottenuto a parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile inferiore di circa un grado centigrado rispetto a novembre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a – 0,2%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la crescita dei consumi, registrata a novembre 2003, rispetto a novembre 2002, è stata superiore alla media nazionale al Centro (+1,3%); è stata, invece, inferiore alla media al Sud (- 0,4%) e al Nord (- 0,1%). I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di novembre 2003 risultano distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il 23,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di novembre 2003, ha fatto registrare un +4,7% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto allo stesso mese del 2002. Nel mese di novembre 2003 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’85% con la produzione nazionale e per la quota restante (15%) facendo ricorso alle importazioni, in sensibile diminuzione (-12,3%) rispetto a novembre 2002. Il calo delle importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione, effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera. Il Gestore

COP9: IN CONCOMITANZA CON IL SUMMIT MONDIALE SI È SVOLTO IN QUESTI GIORNI IL CONVEGNO “LE FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVA: REGOLAZIONE ED IMPATTO SUI SISTEMI ECONOMICI E LOCALI”
Milano, 10 dicembre 2003 - Autorevoli i realtori che sono intervenuti al Convegno che si è svolto in questi giorni a Prato dal titolo “Le Fonti Di Energia Alternativa: Regolazione Ed Impatto Sui Sistemi Economici E Locali”, che ha affrontato il tema dell’energia, cruciale per ogni sistema economico. L’appuntamento, anche alla luce del black-out che la scorsa estate ha paralizzato l’Italia, ha inteso fornire un quadro d’insieme delle attuali politiche in materia di energia rinnovabile, rappresentando l’opportunità per approfondirne ogni aspetto, dal normativo al finanziario. Organizzato dalla Fondazione Utilitas e da Federgasacqua, associazione di imprese che dal 1947 riunisce in Italia gli operatori che si occupano della gestione e della distribuzione dei servizi idrici ed energetici (che attualmente conta oltre 400 imprese associate), il Convegno è stato anche l’occasione per presentare www.Multiutilityvalley.net, il primo portale interamente dedicato alle aziende e alle attività dei gestori di servizi di pubblica utilità e attento all’ecosostenibilità, realizzato da Wayin Spa, e-media company di J. Venture & Partners Spa - holding di riferimento per i gruppi d’interesse economico. Nato dalla volontà e dall’impegno di rappresentare uno strumento per permettere un maggiore dialogo tra le multiutility e i loro interlocutori – cittadini, imprese, enti e Istituzioni - www.Multiutilityvalley.net intende promuovere i servizi più innovativi offerti dalle multiutility, dedicando particolare attenzione alle tematiche ambientali. Il portale destinerà infatti ampio spazio agli aggiornamenti sulle novità in campo di energia pulita, comunicando tutte le notizie utili alle multiutility per essere sempre informate sulle strategie politico-programmatiche italiane, europee e internazionali in tema di fonti rinnovabili. L’obiettivo? Favorire l’evoluzione del mercato delle multiutility, accelerandone il naturale sviluppo nella direzione di una sempre maggiore integrazione tra le realtà nazionali e internazionali. Durante i lavori del Convegno è stato dunque affrontato e dibattuto il tema de “la politica dell’energia pulita: normativa ed incentivi” e si è entrati nel vivo con l’intervento di Gianni Silvestrini - direttore scientifico Kyoto Club - che ha affrontato i due grandi capitoli del protocollo di Kyoto: fonti rinnovabili e efficienza energetica. “Le fonti rinnovabili sono più costose – ha affermato Silvestrini - mentre l’efficienza resta una fronda interessante sulla quale poter intervenire in previsione dell’apertura del mercato in questa direzione che sarà un’opportunità economica, occupazionale e ambientale”. In altre parole, chi saprà capire come muoversi sarà sicuramente avvantaggiato. Sergio Masini del Ministero per i Rapporti con il Parlamento ha puntato l’attenzione sul recente blackout: “In un periodo di elevato consumo di energia come questo il rischio blackout non è affatto scongiurato. C’è però tutta una serie di regole per il risparmio energetico che può arrivare ai cittadini e, in futuro, tradursi in risparmio sul bilancio familiare”. Inevitabile affrontare l’argomento dell’energia eolica, fonte rinnovabile sempre più al centro di dibattiti. Lamberto Gestri, vicepresidente di Consiag, tra le maggiori multiutility del nostro Paese, ha infatti affermato: “Consiag assume un’importanza strategica parlando di energia rinnovabile perché l’azienda ha tutti gli strumenti per studiare nuove proposte e sviluppare le innovazioni. E per innovazione si intende eolico, fotovoltaico, idrogeno”. Dello stesso avviso anche Lamberto Cecchi, direttore di Consiag: “quando si parla di cogenerazione, eolico o altre fonti di energia rinnovabile, le difficoltà ci sono. Ci sono i comitati, ci sono i momenti topici nella vita di un’amministrazione, ma bisogna anche saper rompere determinati vincoli. L’attenzione all’ambiente di Consiag è tangibile, così come l’impegno”. Fabio Santini, direttore del servizio gas di Federgasacqua - ha sottolineato che “gli operatori devono perseguire efficienza energetica e produzione dell’energia rinnovabile: la nostra normativa ha un’impostazione innovazione che interessa moltissimo le aziende” mentre Aldo Gioli, direttore dell’Unione Industriali di Prato ha affermato: “Come imprese auspichiamo che sul versante delle energia quella che stiamo vivendo sia una crisi di crescita, uno di quei momenti difficili ma indispensabili per lo sviluppo: se così non fosse, se il paese e il nostro stesso territorio non avviassero una seria ed incisiva politica energetica, la nostra già precaria competitività ne risulterebbe danneggiata in maniera forse irreparabile”.

SIEMENS ADERISCE AL PROGRAMMA EUROPEO PER IL RISPARMIO ENERGETICO "MOTOR CHALLENGE PROGRAM"
Milano, 10 dicembre 2003 -il Gruppo Siemens ha recentemente aderito al programma europeo per il risparmio energetico Motor Challenge Program sia attraverso l'ottimizzazione del consumo energetico nelle proprie attività sia nell'offerta di prodotti e servizi a risparmio energetico per l'industria. Per quanto riguarda l'utilizzo interno dell'energia secondo modalità più efficienti, Siemens ha attivato il servizio Demand Side Energy Management (Dsem) che ottimizza l'uso dell'energia non solo elettrica, ma in tutte le sue forme, compresi il vapore, l'aria compressa, l'acqua e il gas. L'analisi considera non solo i singoli processi per un cliente come, per esempio assemblare un prodotto, ma anche tutti quelli connessi come trasportare componenti o riscaldare un impianto. Sul fronte della propria offerta, sono varie le aree di attività in cui Siemens risparmia energia. In ambito motori, è stata ridotta la dispersione che si crea nel processo di trasformazione dell'energia in movimento di oltre il 45%, attraverso l'ottimizzazione dell'uso dei materiali. Questo a sua volta riduce i costi operativi di un motore in funzione per oltre 2000 ore all'anno, dati apprezzabili se si considera che la quasi totalità del costo di un motore elettrico è dato dal consumo di energia. La gamma dei motori a risparmio energetico di Siemens copre oltre il 90% di tutte le applicazioni possibili. Un'altra opportunità di risparmio è rappresentata dall'utilizzo di controlli elettronici di velocità con i convertitori, le applicazioni tipiche sono i ventilatori o le pompe dove è possibile risparmiare tra il 30 e il 50% sui consumi. L'effetto può essere potenziato attraverso la tecnologia che trasforma l'energia cinetica in energia elettrica, cioè raccogliendo l'energia rilasciata quando un motore a velocità variabile viene fermato e trasferendola nella rete elettrica. Questo procedimento può essere applicato nella tecnologia produttiva e nei processi di trasformazione, risparmiando un ulteriore 3-10%.

IRLANDA, "EUROCEAN 2004"
Galway, 10 dicembre 2003 - Dal 10 al 13 maggio 2004 si svolgerà a Galway (Irlanda) la conferenza europea sulle scienze marine e la tecnologia oceanografica "Eurocean". La manifestazione si concentrerà sulla ricerca oceanografica e la gestione sostenibile delle risorse marine. Inoltre, saranno analizzate le possibilità per il settore nell'ambito del Sesto programma quadro dell'Ue. I relatori invitati esamineranno i modi migliori di comunicare l'importanza, l'interesse e il valore delle scienze marine; nel corso di sessioni individuali si affronteranno invece diversi temi, quali gli ecosistemi e la biodiversità, le previsioni e la ricerca sui trasporti, e l'esplorazione marina. Parteciperanno inoltre i borsisti "Marie Curie" di tutta l'Europa, al fine di condividere le proprie esperienze e di fare previsioni per il futuro. Infolink: http://www.Eurocean2004.com

LA COMUNICAZIONE TRA IMPRESE E MERCATI FINANZIARI CORRADO PASSERA AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA INTESA OGGI ALL’UNIVERSITÀ IULM
Milano 10 dicembre 2003 - Corrado Passera, Amministratore delegato e Ceo di Banca Intesa è intervenuto ieri all’incontro sul tema “la comunicazione tra imprese e mercati finanziari” organizzato dall’Università Iulm in occasione della consegna dei diplomi della I edizione del Master in Investor Relations e Financial Analysis. All’incontro erano inoltre presenti il Rettore Giovanni Puglisi, il coordinatore del Master Pietro Mazzola e il direttore di Mf Enrico Romagna Manoja. In apertura il Rettore Puglisi si è soffermato sul ruolo della comunicazione finanziaria che rappresenta “una delle aree strategicamente più rilevanti nell’evoluzione della comunicazione d’impresa. Un ambito che richiede formazione specifica e di altissimo livello alla quale la Iulm ha risposto con il primo master specializzato attivato in Italia che ha riscosso un interesse molto significativo non soltanto da parte degli iscritti ma soprattutto dalla business community che ha collaborato con entusiasmo e partecipazione fattiva”. Corrado Passera ha sottolineato il ruolo fondamentale della comunicazione nei mercati finanziari specificando che “ la figura dell’Investor Relator, al centro delle comunicazioni aziendali, può fare la differenza in termini di performance di un’azienda “. “Quello dell’Investor Relator è un ruolo difficile ma fondamentale, ricco di soddisfazioni e carico di responsabilità verso l’azienda e gli esperti specializzati con cui si deve confrontare”. Il Mirfa - il primo e unico Master Universitario in Investor Relations e Financial Analysis - nasce dalla constatazione che la comunicazione tra imprese e mercati finanziari debba essere svolta in modo nuovo e diverso dal passato. Per questo – ha affermato il professor Pietro Mazzola, coordinatore del Master – “abbiamo ideato un percorso formativo innovativo, basato sulla comunicazione, sulla strategia aziendale e sulla finanza, che sono le competenze comuni necessarie sia per gli investor relator sia per gli analisti d’impresa che con essi interagiscono”. Coerentemente con gli obiettivi formativi del Mirfa, nella didattica si fa largo uso di casi ed esercitazioni, nonché delle testimonianze di numerosi professionisti provenienti da società di comunicazione, della consulenza strategica e della finanza. Al termine del periodo d’aula (oltre 8 mesi) i partecipanti hanno trascorso un periodo di stage di oltre due mesi presso società quotate (Aem, Autostrade, Merloni Elettrodomestici, I Viaggi del Ventaglio, Tiscali), società di merchant banking (Medinvest) e agenzie di comunicazione specializzate nella comunicazione economico-finanziaria (D&c Communication, Image Building, Ir Top), con piena soddisfazione da parte delle aziende ospitanti. Alla prima edizione del Mirfa, che è stata sponsorizzata da Berger Trust, Cofiri e Merloni Elettrodomestici, ha partecipato un gruppo di giovani motivati, di cui il 50% con una formazione di tipo economico e il restante 50% con un background di comunicazione. Il Mirfa offre una formazione professionale molto a qualificata a giovani che intendano trovare collocazione negli uffici di Investor Relation in società quotate o quotande; presso aziende che si caratterizzano comunque per una forte interazione con i mercati finanziari; nelle società di comunicazione specializzate in investor relations e nella comunicazione corporate; in case d’analisi, banche d’affari e istituti di credito nelle aree dedicate alla valutazione della strategia dell’impresa e all’analisi delle sue performance. La seconda edizione del Mirfa, che partirà il prossimo settembre 2004, a seguito dell’accordo con Borsa Italiana Spa, sarà co-branded Borsa Italiana Spa e Università Iulm.

IL RUOLO DEI BENI INTANGIBILI NEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IN BOCCONI UN CONVEGNO SUGLI IAS ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO
Milano, 10  dicembre 2003 - Dal 2005 tutte le società quotate europee dovranno applicare i principi contabili internazionali (Ias) e con essi tornano di grande attualità gli intangibili specifici, la cui stima diventa di grande rilevanza in sede di allocazione contabile del prezzo di acquisizione di società e ai fini di impairment test annuali. Dei temi e problemi sollevati si discuterà durante il convegno Intangibili specifici e Ias, organizzato dall’Istituto di Amministrazione, Finanza e Controllo (Iafc) dell’Università Bocconi, che si svolgerà in Aula Magna l’11 dicembre dalle 9.30. Aprirà i lavori Luigi Guatri, Professore Emerito e Vicepresidente dell’Università Bocconi, con una relazione sul ritorno di interesse sulla valutazione degli intangibili alla luce dei nuovi principi. Dough Mcphee, Partner Kpmg e Co-leader di Valuation Services Network, affronterà poi la questione degli intangibili acquisiti. Le due relazioni saranno discusse da Andrea Amaduzzi, docente di Economia aziendale all’Università degli Studi di Milano. Seguirà la relazione di Mauro Bini, professore di Finanza aziendale alla Bocconi, sulla distinzione fra intangibili a vita finita e vita indefinita. Chiuderà i lavori una tavola rotonda sui punti di vista delle imprese quotate, degli analisti e investitori e delle società di revisione. Partecipano Claudio de Conto, Direttore Generale Amministrazione e Controllo Pirelli e membro Ifric, Giampaolo Trasi, Head of research Banca Imi e Vicepresidente Aiaf, e Orazio Vagnozzi, Partner Kpmg Revisione contabile. Nell’occasione saranno presentati i prossimi volumi della serie Impairment: gli strumenti per la valutazione di beni intangibili e partecipazione edita da Egea per Università Bocconi Editore: il volume due, Gli intangibili specifici di L. Guatri e M. Bini, e il volume tre, L'applicazione dell'impairment nei gruppi di F. Momentè. Giovedì 11 dicembre, ore 9.30 Aula Magna, Via Gobbi 5, Milano.

PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE
Bologna, 10 dicembre 2003 – Programma di oggi:Sede della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna Via Farini 15, Bologna. Dalle ore 14 alle 16,15 - Apertura al pubblico della rassegna Expò-innovazione allestita negli stessi locali che ospitano la mostra sul futurismo. Ore 16,00 - Conferenza stampa del Comitato di Valutazione del premio presieduto dal professore Gianni Lorenzoni e composto da: Anna Maria Artoni, Presidente Nazionale Giovani Imprenditori; Elserino Piol, fondatore-Presidente di Pino Venture; Andrea Cuomo, responsabile Ricerca e Sviluppo e Corporate Vice Presidente di Stmicroelectronics; Roger Abravanel, Director di Mc Kinsey & Company in Italia: Alessandro Zeigner, Ceo di Sas Institute; Maurizio Masetti, Amministratore Delegato della Sanpaoloimi Fondi chiusi Sgr. Aula Magna Santa Lucia Via Castiglione 36, Bologna. Ore 17 - Cerimonia di premiazione con i saluti di Pier Ugo Calzolari, Magnifico Rettore dell’Università di Bologna; Fabio Roversi Monaco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. E gli interventi di: Anna Maria Artoni Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria; Enrico Letta ex-ministro delle Attività Produttive del governo Amato; Vincenzo Novari, Amministratore Delegato di “H3g”, Chairman della cerimonia: la giornalista de Il Sole 24 Ore Laura La Posta

BASIC MARKETING IN EDIZIONE SERALE: IL PRIMO PASSO NEL PERCORSO FORMATIVO DEL MANAGER CHE OPERA IN IMPRESA. DA FEBBRAIO 2004 L’AREA MARKETING DI SDA BOCCONI PROPONE UN CORSO BASE DI APPROCCIO AI PROCESSI DI MARKETING MANAGEMENT.
Milano, 10 dicembre 2003 – “Basic Marketing”: questo l’argomento, promosso dall’Area Marketing della Sda Bocconi, che verrà trattato nel corso di formazione manageriale di 4 mesi da febbraio a giugno 2004 (in due moduli 16 febbraio-1 aprile; 3-27 maggio, più i seguenti follow-up). Il corso si propone di fornire ai partecipanti un nuovo modello manageriale coerente con le attuali situazioni competitive e con le politiche di mercato dell’impresa. L’obiettivo è quindi di creare e consolidare le competenze di marketing necessarie per sviluppare l’orientamento al mercato aziendale, offrendo una panoramica completa dei concetti, delle logiche e degli strumenti operativi indispensabili per affrontare i processi decisionali. Basic Marketing è ideato per coloro che, da poco inseriti in azienda, svolgono la loro attività all’interno della funzione commerciale-marketing ed è inoltre indirizzato a coloro che, pur avendo una maggiore anzianità aziendale in aree diverse dal marketing, intendono acquisire competenze in questo ambito. Il modello di marketing proposto nel corso si basa su tre dimensioni fondamentali: i processi di marketing, le relazioni di mercato, le risorse di marketing. Verranno quindi affrontati in profondità i processi di pianificazione; di creazione di valore per il cliente; di distribuzione e di comunicazione; le relazioni con i clienti intermedi e finali; le relazioni con le agenzie di comunicazione; le politiche volte alla creazione dell’immagine e della fedeltà dei clienti. Più in particolare i temi affrontati saranno: I processi di analisi del marketing e delle sue componenti: L’analisi delle variabili ambientali; L’analisi quantitativa e qualitativa della domanda; L’analisi della concorrenza. Le decisioni di marketing strategico: Il processo di segmentazione della domanda; Il processo di differenziazione dai concorrenti; Il processo di posizionamento dell’offerta. Le decisioni del marketing operativo: Le politiche di prodotto; Le politiche di distribuzione; Le politiche di comunicazione; Le politiche di prezzo. I processi a supporto: Le ricerche di marketing e il sistema informativo di marketing; La valutazione e il controllo delle decisioni di marketing. L’orientamento al cliente e la centralità della soddisfazione del cliente. “I partecipanti del Basic Marketing - afferma Isabella Soscia, Coordinatrice del Corso – giungono a una certezza apparentemente paradossale: il marketing è una disciplina divertente, ma non è uno ‘scherzo’. Il clima d’aula stimolante e partecipativo e un metodo rigoroso, sono i punti di forza di questo corso”. Basic Marketing fa parte inoltre di un percorso di formazione che il manager o imprenditore può valorizzare nello sviluppo della propria professionalità. Una volta superato il primo approccio con il marketing, si può proseguire dopo uno o due anni con il corso sul “Marketing Management” per poi partecipare al programma di “Marketing Strategico” in ottica di approfondimento articolato su più livelli. L’ammissione al corso è subordinata al sostenimento, con esito positivo, di un colloquio di selezione. Le modalità didattiche prevedono inoltre lo svolgimento di esercitazioni individuali e di gruppo su temi affrontati nel programma e su casi aziendali forniti dai partecipanti. Per poter accedere al corso non è necessario il diploma di laurea. L’orario delle lezioni è dal lunedì al giovedì dalle ore 18.30 alle ore 20.30. Infolink: www.Sdabocconi.it/mktg/266879

SAS STUDENT AMBASSADOR COMPETITION PER PREMIARE I MIGLIORI PROGETTI UNIVERSITARI REALIZZATI CON SAS
Milano, 10 dicembre 2003 - Sas sponsorizza, per il terzo anno consecutivo, l'Annual Student Ambassador Competition, la premiazione dei migliori progetti universitari realizzati con tecnologia Sas. Cinque studenti avranno l’opportunità di presentare il proprio progetto/ricerca nel corso del Sas Forum International che si svolgerà a Copenhagen il 15-17 giugno 2003. Per gli studenti selezionati (spese di viaggio, sistemazione alberghiera e iscrizione al convegno saranno a carico di Sas), sarà un'occasione unica per conoscere le più innovative soluzioni Sas ed entrare in contatto con 2.000 manager e professionisti delle maggiori aziende europee che hanno sviluppato con Sas progetti e soluzioni di “Intelligence” in tutte le aree aziendali. Le scorse edizioni dell’iniziativa sono state molto apprezzate e numerosi degli “Student Ambassador” lavorano oggi presso aziende di rilevanza internazionale. L’iniziativa si colloca nell’ambito di Sas Academic, il programma che ha lo scopo di incoraggiare e supportare l'utilizzo di Sas all'interno dell'Università, fornendo agli studenti gli strumenti per potersi inserire con successo nel mondo imprenditoriale e del lavoro. Per partecipare alle selezioni è necessario proporre la propria candidatura inviando un abstract del progetto. Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione, consultare il sito: www.Sas.com/italy/academic

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