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di
VENERDI'
12 DICEMBRE 2003
pagina 1
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ROMANO PRODI PRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA IL CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES DEL
12-13 DICEMBRE 2003
Bruxelles, 12 dicembre 2003 – Di seguito il discorso di Romano Prodi
Presidente della Commissione europea Tenuto ieri nel corso della
Presentazione del Consiglio europeo di Bruxelles del 12-13 dicembre 2003 :
“Signore e signori, Le riunioni dei capi di Stato e di governo sono sempre
eventi importanti, ma raramente i nostri rappresentanti hanno avuto un
appuntamento più importante del Consiglio europeo che inizia domani. Questo
Consiglio europeo ha la piena responsabilità politica del futuro
dell'integrazione europea. Niente di più, niente di meno. È indispensabile
che questo Consiglio europeo raggiunga un compromesso. Una sola cosa è più
importante: che si trovi il compromesso su un testo buono ed equilibrato, un
testo che corrisponda alle ambizioni che noi tutti abbiamo espresso sulla
Costituzione dell'Unione europea. Non possiamo correre il rischio di
arrivare a un compromesso insoddisfacente. Il punto di partenza è buono.
Abbiamo di fronte a noi un testo che è complessivamente equilibrato e
coerente; una buona base che non deve venire guastata dai patteggiamenti e
dai passi indietro marginali dell'ultimo minuto. Approvando il progetto di
Costituzione, i capi di Stato e di governo dimostreranno ai cittadini
europei che sono decisi ad agire nell'interesse generale dell'Europa.
Dimostreranno a tutti di essere capaci di guardare al futuro al di là degli
interessi nazionali immediati. Spero che nessuno di noi debba trovarsi nella
situazione di spiegare all'opinione pubblica perché abbiamo dovuto
improvvisamente annacquare questo testo, il frutto di un lungo processo
democratico. Non c'è nessun motivo, ripeto nessuno, perché questo vertice
debba fallire. Naturalmente, il compromesso finale deve tener conto delle
questioni più delicate che giustamente preoccupano i singoli paesi. Ma il
Trattato costituzionale non può diventare oggetto di un mercanteggiamento.
Sappiamo tutti quanto ciò sarebbe dannoso!
La Commissione
europea è convinta che si possa trovare una buona soluzione sulle seguenti
basi. Abbiamo bisogno di un sistema di voto per il Consiglio dei ministri
che rispetti la doppia natura dell'Unione e che ci consenta di decidere in
modo più trasparente ed efficiente di oggi. La soluzione ideale per il
futuro sarebbe quella di prendere tutte le decisioni a livello dell'Unione
con una maggioranza semplice degli Stati e della popolazione. In subordine,
troviamo la buona soluzione concordata alla Convenzione che fissa una soglia
più alta per la percentuale della popolazione.
La Commissione
non potrà sostenere nessuna proposta che renda più difficile il processo
decisionale nell'Unione portando le soglie sopra i livelli minimi indicati
nel Trattato di Nizza. Per quanto riguarda la composizione della
Commissione, credo che
la Conferenza
intergovernativa vada nella giusta direzione. Sul Ministro degli affari
esteri,
La Commissione
sosterrà ogni sforzo che
la Presidenza
metterà in atto per mantenere le principali innovazioni della Convenzione.
Il Ministro deve avere un doppio mandato autentico: deve essere
Vicepresidente e membro a pieno titolo della Commissione e deve essere
mandatario del Consiglio sulle questioni relative alla Politica estera e di
sicurezza comune. Il Ministro deve poter contare su un servizio comune per
le Relazioni esterne che si possa istituire tramite decisione
interistituzionale evitando ogni rischio di duplicazione. Nessuna
Costituzione al mondo prescrive nei dettagli come si deve organizzare un
ministero. Inoltre, per noi è importantissimo introdurre un meccanismo
flessibile per emendare
la Costituzione. Per
gli americani, il Primo emendamento, che tutela la libertà di religione, di
parola, di stampa, di assemblea e di petizione, è il fondamento di una
società aperta. Il Primo emendamento è entrato in vigore quattro anni dopo
la firma della Costituzione degli Stati Uniti nel 1787 e con la ratifica
della maggioranza degli Stati. Anche noi dobbiamo essere in grado di
emendare pur se con una maggioranza iperqualificata le politiche dell'Unione
per tenere il passo dei cambiamenti del mondo attorno a noi. Senza
disposizioni per una procedura simile, sarà praticamente impossibile nel
breve periodo ammodernare politiche che fra non molto avranno mezzo secolo.
Sapete tutti quanto mi sta a cuore la questione della governance economica.
A più riprese ho sostenuto che occorre dare all'Unione gli strumenti
necessari per gestire in modo più coerente la nostra politica economica. Le
ultime vicende sul Patto di stabilità e di crescita hanno dimostrato
l'urgenza di sviluppi in questa direzione.
La Convenzione
ha fatto progressi in questo campo, anche se non saranno sufficienti nel
lungo periodo. Sono convinto che i capi di Stato e di governo non debbano
compromettere i timidi passi avanti fatti dalla Convenzione. Naturalmente,
in questo vertice
la Commissione
sosterrà qualsiasi proposta che aumenti l'efficienza degli attuali
meccanismi di sorveglianza rafforzando il ruolo della Corte europea di
giustizia.
La Commissione
farà particolarmente attenzione a mantenere l'equilibrio istituzionale
costruito dalla Convenzione. Si tratta di un punto fondamentale, soprattutto
per quanto riguarda i poteri del Parlamento europeo sulle questioni di
bilancio e il voto a maggioranza nell'area di libertà, sicurezza e
giustizia mentre la responsabilità del Presidente del Consiglio europeo si
deve limitare al coordinamento dei lavori del Consiglio europeo. Nei settori
del commercio, della politica sociale e su certi aspetti relativi alla
tassazione, si deve decidere infine a maggioranza qualificata. Per nessuna
ragione si devono diluire le regole attuali che proteggono l'integrità del
mercato interno e la libera concorrenza. Per concludere, sono fiducioso che
il buon lavoro preparatorio della Presidenza italiana contribuirà a farci
superare quest'ultima tornata di trattative senza complicazioni superflue.
Vi posso assicurare che
la Commissione
farà di tutto per agevolare un esito positivo.
SUMMIT DELL'ONU SULLA SOCIETÀ
DELL'INFORMAZIONE JOINT VENTURE ONU-ITALIA PER IL M.O., MEDITERRANEO E
BALCANI L'APPORTO DEL GOVERNO ITALIANO È DI 2,3 MILIONI DI USD
L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER TRASFORMARE IL "DIVARIO DIGITALE" IN
UNA "OPPORTUNITÀ DIGITALE" E FAVORIRE LO SVILUPPO SOCIO-ECONOICO
E IL "BUON GOVERNO"
Ginevra, 12 dicembre 2003 - Joint venture tra l'Onu e il Governo Italiano
per favorire la diffusione e l'applicazione delle nuove tecnologie digitali
nei Paesi del Medio Oriente, Mediterraneo e Balcani, al fine di consentire
la crescita socio-economica e l'affermazione del "buon governo".
Mark Malloch Brown, amministratore dell'Undp, il Programma dell'Onu per lo
Sviluppo, e Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, hanno
firmato a Ginevra un accordo che prevede lo stanziamento italiano di un
contributo di 2,3 milioni di dollari per promuovere l'applicazione delle
Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict) alla Pubblica
amministrazione dei Paesi del Medio Oriente, Mediterraneo e Balcani. La
firma è avvenuta a Ginevra in occasione del 1° Summit mondiale dell'Onu
sulla Società dell'Informazione, presenti una sessantina di capi di Stato o
di Governo e ben 16 mila delegati e operatori pubblici e privati in
rappresentanza di 180 Paesi. L'italia è il primo Paese europeo ad aderire
al Thematic Trust Fund dell'Undp, specifico per le Tecnologie
dell'Informazione e della Comunicazione, e attingerà le risorse tra quelle
della Cooperazione per lo Sviluppo, del Ministero degli Affari Esteri, con
specifico riferimento all'iniziativa Italiana di e-Government per lo
Sviluppo, lanciata dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla
Conferenza internazionale sull'e-Government di Palermo. "Con questa
iniziativa", ha spiegato il ministro Lucio Stanca, "l'Italia vede
riconosciute le sue capacità tecnologiche ed organizzative in una materia
nuova come quella dell'e-Government per lo sviluppo, impegno che abbiamo già
avviato e positivamente sperimentato in diversi Paesi, tra cui Mozambico,
Giordania, Nigeria, Tunisia e Albania". Nel ringraziare il ministro
Stanca per il contributo dell'Italia, Mark Malloch Brown ha spiegato che le
"risorse saranno usate per sostenere la realizzazione del 'buon
governo' (good governance) nei Paesi in Via di Sviluppo, aumentando così
l'efficienza e la trasparenza della loro azione amministrativa, ma anche il
monitoraggio delle operazioni e transazioni del governo pubblico".
Questo programma congiunto sarà la base di una collaborazione che si
prospetta lunga e produttiva.
LA COMMISSIONE EUROPEA
PROPONE NUOVE NORME PER GARANTIRE CHE TUTTI
GLI STATI MEMBRI RISPARMINO OGNI ANNO ALMENO L'1% IN PIÙ DI ENERGIA
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - Risparmiando ogni anno l'1% in più
dell'energia oggi utilizzata in ciascuno Stato membro attraverso una
maggiore efficienza energetica si arriverà a un risparmio energetico annuo
di circa il 6% nel 2012. Questo è l'obiettivo ambizioso che
la Commissione
ha proposto oggi con la nuova direttiva volta ad accrescere l'efficienza
energetica nell'Unione e a promuovere il mercato dei servizi energetici
(illuminazione, riscaldamento, acqua calda, ventilazione, ecc.). La proposta
fissa un quadro composto da definizioni, strumenti, obiettivi metodologici e
obblighi comuni, sia per il settore pubblico che per quello privato.
La Commissione
ha proposto in data odierna una nuova direttiva per accrescere l'uso
efficiente ed efficace, in termini di costi, dell'energia nell'Unione. In
base alla proposta, che è intesa a favorire misure per l'efficienza
energetica e promuovere il mercato dei servizi energetici(1), gli Stati
membri sarebbero tenuti a rispettare due obiettivi di risparmio energetico e
a garantire che i fornitori di energia offrano servizi energetici per il
periodo 2006-2012. Un obiettivo generale di risparmio energetico nell'uso
finale dell'1% all'anno. Si tratta dell'1% della quantità media di energia
distribuita o venduta ai clienti finali nel quinquennio precedente. Tale
risparmio dovrà essere conseguito dai seguenti settori: domestico,
agricolo, commerciale e pubblico, nonché dai trasporti(2) e
dall'industria(3). Si terrà conto di tutti i tipi di energia: elettricità,
gas naturale(4), teleriscaldamento e distribuzione urbana del freddo,
combustibile per riscaldamento, carbone e lignite, prodotti energetici
agricoli e della silvicoltura e combustibili per trasporti. Un obiettivo di
settore sul lato della domanda. Il settore pubblico degli Stati membri
apporterebbe un contributo significativo al conseguimento di questo
obiettivo complessivo in quanto dovrebbe risparmiare almeno l'1,5% di
energia all'anno, in particolare grazie ad appalti pubblici a maggiore
efficienza energetica. Tali risparmi contribuirebbero anche all'obiettivo di
risparmio annuo complessivo dell'1%. Un obbligo sul lato della fornitura
sulla vendita di servizi energetici. I distributori di energia e/o le società
di fornitura al dettaglio dovrebbero integrare i servizi energetici nella
distribuzione e nella vendita di energia fino a coprire una quota del 5% dei
loro clienti. Fino al raggiungimento di tale percentuale essi dovrebbero
fornire audit energetici. Il metodo di calcolo proposto prevede crediti per
le misure adottate in precedenza. Gli Stati membri possono conseguire
l'obiettivo annuale dell'1% fissando nuove misure oppure misurando e
verificando l'impatto continuo di servizi energetici già in atto e misure
per l'efficienza non introdotte prima del 1991. È possibile tenere conto
delle tasse sull'energia e delle campagne d'informazione sul risparmio
energetico, sempre che il loro impatto sia misurabile e verificabile. Spetta
agli Stati membri decidere quali siano i settori interessati e quanto
ciascun settore dovrà contribuire al conseguimento dell'obiettivo
nazionale; comunque a tutti i clienti ammissibili dovrà essere offerta una
qualche forma di servizio energetico o di programma o misura per
l'efficienza energetica. Il risparmio sarà calcolato come la somma delle
riduzioni misurate o stimate del consumo energetico finale imputabile ai
servizi energetici, ai programmi per l'efficienza energetica e ad altre
misure ammissibili(5). Gli Stati membri dovranno riferire periodicamente
circa il successo ottenuto nel conseguimento degli obiettivi. La proposta
contiene esempi di orientamenti in materia di servizi energetici e di
efficienza energetica ammissibili per misurare e verificare il risparmio
energetico. Per aiutare gli Stati membri a conseguire tali obiettivi,
rispettare gli obblighi e monitorare il progresso, la proposta fissa un
quadro armonizzato attraverso definizioni, strumenti e metodologie comuni.
In tale contesto, gli Stati membri devono: disporre di un sistema di
qualificazione, certificazione o accreditamento dei fornitori dei servizi
energetici, nonché di un sistema di riconoscimento reciproco di tali
certificati; modificare o abrogare la legislazione che limita l'uso degli
strumenti finanziari per il risparmio energetico, quale il finanziamento
tramite terzi e i contratti di rendimento energetico; revocare gli incentivi
all'aumento del volume dell'energia trasmessa o delle vendite incorporati
nei sistemi che regolano le tariffe e garantire la possibilità di un
recupero ragionevole dei costi di taluni investimenti per l'efficienza
energetica realizzati da società di distribuzione presso gli impianti dei
clienti; garantire la disponibilità di sistemi di audit energetico
indipendenti e di elevata qualità; garantire che i contatori e i sistemi
misurino in modo accurato e frequente l'effettivo consumo di energia e che
le bollette siano informative e inviate con sufficiente frequenza;
utilizzare, in alternativa, i fondi per l'efficienza energetica. In aggiunta
a questa nuova proposta per l'efficienza energetica,
la Commissione
ha inoltre proposto oggi un nuovo pacchetto di misure per promuovere gli
investimenti nel settore della trasmissione e della capacità di produzione
dell'energia (cfr. Ip/03/1694). L'obiettivo è rafforzare la concorrenza e
contribuire a impedire che si verifichino nuovamente i blackout dell'estate
scorsa che hanno colpito.
MARGOT WALLSTROM,
COMMISSARIA EUROPEA RESPONSABILE PER L'AMBIENTE, AL COP9 PRESENTA LE
INIZIATIVE DELLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) PER COADIUVARE
LA RIDUZIONE DI
EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA
Milano, 12 dicembre 2003
La Commissione
accoglie con favore l'iniziativa della Banca europea per gli investimenti,
di destinare 500 milioni di Eur per sostenere la politica dell'Unione
europea in materia di cambiamento climatico Oggi Margot Wallström,
Commissaria europea responsabile per l'ambiente, e Philippe Maystadt,
Presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), hanno presentato
le iniziative della Bei per coadiuvare la riduzione di emissioni di gas ad
effetto serra, a sostegno del sistema di scambio di quote di emissioni
avviato dall'Unione europea. Le nuove iniziative saranno attuate soprattutto
tramite finanziamenti di progetti, all'interno e all'esterno dell'Ue.
Accogliendo con favore l'iniziativa della Bei,
la Commissaria Wallström
ha dichiarato: "Apprezzo molto il fatto che
la Bei
stia potenziando il suo appoggio ai nostri obiettivi in materia di
cambiamento climatico. Questi nuovi strumenti contribuiranno a far decollare
lo scambio delle quote di emissioni di Co2 in ambito europeo. Il sistema
prevede opportunità di investimenti non soltanto all'interno dell'Ue, ma
anche in altri paesi." La proposta della Bei è stata presentata nel
corso della Nona Conferenza delle Parti (Cop9) a Milano, e include le
seguenti iniziative-chiave: Uno strumento di finanziamento dedicato di 500
milioni di Eur su 2-3 anni, per fornire prestiti appositamente strutturati
per i progetti sponsorizzati dai promotori. In particolare, si tratta dei
promotori che partecipano al sistema dell'Ue per lo scambio delle quote di
emissioni (Emissions Trading Scheme - Ets) per tentare di ridurre le
rispettive emissioni di gas ad effetto serra. Una proposta ancora in corso
di discussione per uno strumento di assistenza tecnica (Technical Assistance
Facility - Taf) inteso a fornire aiuti condizionali per contribuire a
individuare, predisporre e commercializzare "crediti di carbonio"
correlati ai meccanismi di attuazione congiunta (Joint Implementation - Ji)
e di sviluppo "pulito" (Clean Development Mechanism - Cdm),
rispettivamente nei paesi in via di transizione e in via di sviluppo, che
con maggiori probabilità saranno collegati al sistema di scambio delle
quote di emissioni dell'Ue.
La Bei
sta inoltre analizzando la possibilità di una propria partecipazione ad uno
strumento di tipo equity per le iniziative relative alle emissioni di Co2.
Il Presidente Maystadt ha annunciato che
la Bei
cercherà partner per sviluppare le varie proposte: "Per affrontare le
sfide del cambiamento climatico, abbiamo bisogno di un'ampia coalizione;
dobbiamo dimostrarci creativi e dotati di spirito pratico. L'ue ha invitato
i paesi e altre parti in gioco a contribuire.
La Bei
, insieme ai propri partner del settore economico e finanziario, continuerà
ad analizzare e attuare nuove soluzioni per uno sviluppo sostenibile."
Lo scambio delle quote di emissioni di Co2 è ora una realtà; la direttiva
dell'Ue sullo scambio delle quote di emissioni è entrata in vigore
nell'ottobre 2003. Il sistema di scambio di quote, che sarà avviato nel
2005, riguarda cinque grandi settori industriali dell'Unione europea:
produzione di energia elettrica, raffinerie di petrolio, acciaio, materiali
da costruzione, carta e cellulosa. Questi comparti rappresentano circa il
50% delle emissioni totali di anidride carbonica dell'Ue. Si prevede che l'Ue
raggiunga gli obiettivi previsti a Kyoto, riducendo i propri costi di
contenimento delle emissioni di circa un terzo. Il sistema di scambio delle
quote di emissioni è pienamente compatibile con il sistema internazionale
di scambio delle emissioni previsto dal Protocollo di Kyoto. Può essere
esteso ad altri settori e affronta anche altri gas ad effetto serra a
partire dal 2008. La proposta della Commissione europea a collegare il piano
di scambio di quote di emissioni dell'Ue ai dispositivi progettuali del
Protocollo di Kyoto - il dispositivo di attuazione congiunta (Ji - Joint
Implementation) e il dispositivo di sviluppo "pulito" (Cdm - Clean
Development Mechanism) - aumenterà in modo significativo la richiesta di
crediti di tipo "Ji" e "Cdm" e renderà più rapida
l'attuazione del Protocollo di Kyoto anche in ambito extra-Ue. Il Protocollo
di Kyoto, che si prevede entrerà in vigore in un prossimo futuro, è stato
ratificato da 120 paesi che rappresentano più del 70% della popolazione
mondiale.
La Commissione
europea esprime la fiducia che
la Russia
ratificherà il Protocollo di Kyoto e che il sistema di scambio delle quote
di emissione dell'Ue incentivi fortemente
la Russia
e altri paesi della Cis a ratificare il Protocollo di Kyoto.
La Commissione
europea ha recentemente presentato in Russia, a Mosca, la direttiva sullo
scambio delle quote di emissioni ai rappresentanti governativi e del settore
degli affari, ricevendo una risposta molto positiva.
UN APPROCCIO SETTORIALE
AL RAFFORZAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ EUROPEA
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - Rappresentanti dell'industria, accademici e
responsabili politici si sono riuniti il 9 dicembre a Bruxelles, in
occasione della Conferenza europea sulla competitività, per discutere il
modo in cui la politica pubblica può fornire un contributo ottimale al
miglioramento della crescita della produttività e, più in generale, della
competitività industriale in Europa. Durante la sessione conclusiva, è
stato posto l'accento su un approccio settoriale alla competitività,
attraverso gli interventi di importanti esponenti dell'industria
cantieristica e farmaceutica in Europa. Corrado Antonini, presidente di
"Euroyards", ha spiegato che l'industria cantieristica europea
collabora con
la Commissione
ed altri organismi per far fronte alle pressioni della concorrenza che
gravano pesantemente sul settore. Sebbene la rapida crescita della Cina
quale partner commerciale abbia offerto notevoli opportunità all'industria
navale, ha affermato Antonini, il rovescio della medaglia è stato il lancio
di una forte offensiva, da parte dei cantieri asiatici, per il dominio del
mercato mondiale in questo settore. Grazie all'offerta di navi ad un prezzo
spesso inferiore a quello di costo, l'industria asiatica è riuscita ad
estromettere gli Usa dal mercato della costruzione navale, dando luogo ad
una situazione in cui, di fatto, l'Europa è il suo unico concorrente. Poiché
attualmente l'Asia controlla quasi tre quarti del mercato mondiale, l'Europa
- che detiene una quota pari a circa un quarto - ha dinnanzi a sé una
difficile sfida per mantenere la propria presenza nell'industria navale.
L'importanza di un successo dell'Europa non potrebbe essere più evidente,
ha affermato Antonini, visto il ruolo strategico della cantieristica e il
fatto che il 90 per cento del commercio mondiale si svolge per mezzo di
navi. In tale contesto, gli esponenti dell'industria, il Parlamento europeo
e
la Commissione
si sono uniti ai rappresentanti dei fornitori e ai sindacati per lanciare
l'iniziativa "Leadership 2015". Poiché l'esperienza del passato
ha insegnato che una ristrutturazione a livello di singole imprese non è
sufficiente, le parti interessate hanno concordato una serie di misure volte
a rilanciare il settore, le quali dovrebbero cominciare a produrre risultati
concreti già dal prossimo anno, ha spiegato Antonini. Egli, inoltre, ha
affermato che una strategia di ricerca e sviluppo (R&s) a lungo termine
è stata considerata particolarmente importante e che tutte le parti hanno
condiviso la necessità di concentrare l'attenzione sul sostegno alla
prototipizzazione, settore di sviluppo tecnologico determinante per i
tentativi dell'Europa di realizzare profitti nei mercati di nicchia. I
partner di "Leadership" hanno inoltre concordato delle iniziative
di finanziamento e costituito un pool europeo di competenze nel settore
della proprietà intellettuale, decisione che dovrebbe tradursi in una
riduzione dei costi per l'industria cantieristica. A differenza di Antonini,
che nel suo intervento ha sottolineato i benefici derivanti da una buona
collaborazione pubblico-privato, il presidente di Glaxosmithkline
Biologicals, Jean Stephenne, è apparso meno soddisfatto dell'attività
degli organismi europei di regolamentazione, ai quali ha chiesto di
considerare in modo più sistematico le esigenze del proprio settore. L'europa
viene definita un "mercato ostile e instabile" per i prodotti
farmaceutici, ha affermato Stephenne, a causa di fattori quali i ritardi
nell'introduzione di nuovi prodotti sul mercato e l'assenza di un prezzo di
mercato per i farmaci nella maggior parte degli Stati membri. Secondo
Stephenne, infatti, l'Europa ha perso la sua posizione di supremazia del
settore farmaceutico, in parte perché gli Stati Uniti hanno dato prova di
una maggiore volontà politica di sostenere l'industria nelle loro politiche
in materia di regolamentazione e tecnologia. Oltre ad elaborare un modello
normativo più efficiente e prevedibile, ha aggiunto, l'Europa deve
incoraggiare una maggiore cooperazione nel settore della ricerca e la
creazione di una massa critica per
la R
&s farmaceutica. Ciò richiede un rafforzamento della cooperazione fra
le multinazionali, come Glaxosmithkline, le società più piccole e le
università. Stephenne ha inoltre dichiarato che l'Ue dovrebbe seguire
l'esempio degli Stati Uniti ed aumentare la propria spesa pubblica per la
ricerca in materia di difesa e salute. Attraverso misure di questo tipo ed
un perfezionamento del Sesto programma quadro, ha concluso, l'Europa potrà
beneficiare maggiormente delle enormi opportunità offerte dalle
biotecnologie all'avanguardia.
UNA CONFERENZA ESAMINA LE
STRATEGIE PER MANTENERE
LA LEADERSHIP EUROPEA
NEL SETTORE DELLE NANOTECNOLOGIE
Trieste, 12 dicembre 2003 - La maggioranza dei partecipanti all'Euronanoforum
di Trieste (Italia), tenutosi il 9 dicembre, ha convenuto che l'Europa
riveste una posizione invidiabile sul piano delle nanotecnologie. Tuttavia,
il timore che la situazione possa mutare è condiviso dai più, ed esistono
pareri diversi riguardo agli aspetti sui quali l'Europa deve puntare
l'attenzione se intende mantenere la propria posizione. Il termine
"infrastruttura" è stato sottolineato da numerosi relatori nel
corso della prima giornata della conferenza. "Chiunque realizzi per
primo le infrastrutture, vincerà la corsa per le nanotecnologie", ha
affermato Helmut Schmidt, direttore dell'Istituto tedesco per i nuovi
materiali, il quale ha definito la mancanza di importanti infrastrutture un
"ostacolo" che impedisce la commercializzazione. Sebbene non sia
affatto facile realizzare infrastrutture, il commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin, intervenuto alla conferenza con un video messaggio, ha chiarito che
la natura innovativa e pluridisciplinare delle nanotecnologie rende il
compito particolarmente costoso e complesso sia per le pubbliche autorità,
sia per i ricercatori. Tali difficoltà lasciano intendere che "non
abbiamo altra scelta, se non quella di collaborare", ha dichiarato il
Commissario, sollecitando una maggiore cooperazione internazionale.
S'intuisce che il desiderio d'intensificare la cooperazione internazionale
sia condiviso dai potenziali collaboratori dell'Europa. Il vicepresidente
del Consiglio giapponese della scienza, Teruo Kishi, ha riferito al
Notiziario Cordis di un recente incontro con Busquin, nel corso del quale ha
espresso il desiderio di instaurare maggiori contatti con l'Ue. Un accordo
di cooperazione scientifica fra l'Ue ed il Giappone è previsto a breve. Il
premio Nobel britannico Harry Kroto ha espresso, tuttavia, alcune perplessità
in merito alle richieste di maggiore collaborazione. "Non condivido il
modo in cui si sollecita la collaborazione in alcuni settori [.]. Nel
settore della ricerca, una collaborazione fra due organizzazioni è
possibile [.], tuttavia è molto più difficile se le organizzazioni
diventano tre, quattro o cinque". Egli ha ammesso che "è
estremamente utile creare dei gruppi", ma ha aggiunto: "Le mie
collaborazioni più importanti si sono svolte su base bilaterale".
Secondo alcuni partecipanti, un altro fattore di successo nel settore delle
nanotecnologie è rappresentato dalla ricerca di base. Kishi ha riferito al
Notiziario Cordis che, se da un lato il Giappone ha effettuato significativi
investimenti nella ricerca nanotecnologica, dall'altro il paese ha svolto
contemporaneamente attività di ricerca di base. Per tale motivo, a suo
avviso, il Giappone è così all'avanguardia nel settore delle
nanotecnologie. Tale opinione è stata ribadita dal professor Kroto, secondo
il quale "le scoperte più importanti sono quelle realizzate per caso
[.]. È dalla scienza fondamentale, e non soltanto dalla ricerca finalizzata
al raggiungimento di un obiettivo, che otteniamo risultati entusiasmanti ed
inattesi". Infolink:
http://www.Cordis.lu/nanotechnology/
http://europa.Eu.int/comm/research/industrial_technologies/index_en.html
L'UFFICIO BREVETTI
EUROPEO (UEB) INTENDE STABILIRE UNO STANDARD GLOBALE PER IL DEPOSITO DEI
BREVETTI
Barcellona, 12 dicembre 2003 - In occasione della conferenza annuale di
epoline, svoltasi a Barcellona il 9 dicembre, il dott. Ingo Kober,
presidente dell'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb), ha annunciato una
riduzione di 70 euro sul costo di registrazione di un brevetto mediante il
sistema avanzato di e-filing (deposito elettronico delle richieste di
brevetti), messo a punto da epoline. Il potenziato servizio di epoline, ha
dichiarato Kober, faciliterà la presentazione, il monitoraggio e la ricerca
di informazioni sui brevetti a livello nazionale, europeo e internazionale,
rendendole più accessibili ai professionisti della proprietà intellettuale
e al pubblico in generale. Inoltre, l'Ueb intende definire un nuovo standard
mondiale per l'e-filing. Con lo slogan "Redigi una volta, deposita
ovunque", un formato Xml sviluppato di recente dovrebbe consentire ai
clienti di risparmiare tempo, carta e denaro al momento di depositare una
domanda di brevetto. Insieme con i partner internazionali, segnatamente
l'Ufficio americano dei brevetti e dei marchi (Uspto), l'Ufficio giapponese
dei brevetti (Jpo) e l'Organizzazione internazionale della proprietà
intellettuale (Wipo), l'Ueb ha stabilito uno standard aperto che consentirà
ai clienti di depositare diverse volte la stessa domanda presso qualsiasi
altro ufficio brevetti che riconosce il sistema internazionale di e-filing.
L'ueb auspica di facilitare l'adozione del servizio epoline di e-filing
quale standard globale, mettendolo a disposizione degli uffici brevetti di
tutto il mondo unitamente alle proprie competenze. Epoline è già uno
standard accettato da Francia, Finlandia e Spagna, oltre che da Wipo e Uspto.
Il sistema epoline è in fase di prova nel Regno Unito, mentre Germania,
Paesi Bassi, Svezia e Repubblica Ceca dovrebbero iniziare ad impiegarlo nel
2004. Infolink: http://www.Epoline.org/
UNICREDITO ITALIANO
S.P.A. ANNUNCIA CHE L’OPZIONE DI OVER-ALLOTMENT CONNESSA ALL’OFFERTA DEL
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE IN AZIONI DI ASSICURAZIONI GENERALI
S.P.A. EMESSO DA UNICREDITO ITALIANO BANK (IRELAND) CON SCADENZA NEL 2008 È
STATA INTEGRALMENTE ESERCITATA.
Milano,12 Dicembre 2003: Unicredito Italiano S.p.a. Annuncia l’integrale
esercizio dell’opzione di over-allotment per un ammontare pari ad Euro
114.800.000. L’opzione è connessa all’offerta del Prestito
obbligazionario convertibile in azioni di Assicurazioni Generali S.p.a.
Emesso da Unicredito Italiano Bank (Ireland) con scadenza nel 2008 per un
importo pari ad Euro 1.148.000.000. L’opzione è stata esercitata
integralmente da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.a., Merrill
Lynch International e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. (i Joint Bookrunner)
anche nell’interesse di Société Générale (il Joint Lead Manager). A
seguito dell’esercizio dell’opzione l’ammontare complessivo
dell’offerta risulta essere pari ad Euro 1.262.800.000.
ASSOTRAVEL: SEMINARIO DEL
CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA IN COOPERAZIONE CON LE NAZIONI UNITE, COMMISSIONE
ECONOMICA PER L’EUROPA, SU “IL RUOLO DELL’EUROPA PER IL RILANCIO DELLA
CRESCITA E DELLO SVILUPPO NELL’ECONOMIA MONDIALE”
Roma, 12 dicembre 2003 - Si terrà martedì 16 dicembre 2003 (dalle 10,00
alle 13,30) nella sede della Confindustria, presso l’Auditorium della
Tecnica, il seminario, organizzato dal Centro Studi Confindustria in
cooperazione con le Nazioni Unite, Commissione Economica per l’Europa, su
“Il ruolo dell’Europa per il rilancio della crescita e dello sviluppo
nell’economia mondiale”. Obiettivi dell’incontro saranno quelli di
focalizzare l’attenzione sul ruolo dell’Europa come motore della
crescita globale, sulla sua integrazione economica verso l’est e il
Mediterraneo, su una maggiore consapevolezza del ruolo delle imprese per il
rilancio della crescita nell’economia globale. Inoltre al centro del
dibattito vi sarà anche l’analisi sulla conclusione della Presidenza
Italiana dell’Unione Europea. “Dall’andamento dell’economia europea
– ha dichiarato Andrea Giannetti, Presidente di Assotravel (Associazione
Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo aderenti a Confindustria), in
vista della manifestazione - dipendono i risultati del mercato dei viaggi e
vacanze in Europa. In particolare per quel che riguarda il business travel,
dall’economia europea dipende il benessere delle aziende che serviamo.
Esprimiamo, pertanto, un vivo apprezzamento per l’impegno del Centro Studi
Confindustria e della stessa Confederazione per una riflessione che si
presenta ai massimi livelli di analisi per l’Italia”. Concluderanno i
lavori il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Gianfranco Fini, e il
Presidente di Confindustria, Antonio D’amato.
L’INDUSTRIA ITALIANA
DELLE MACCHINE PER CERAMICA CHIUDE IL
2003 IN
NEGATIVO, MA MEGLIO DEL PREVISTO. FERMI GLI INVESTIMENTI IN EUROPA, I
MERCATI SI SPOSTANO VERSO L’ORIENTE. SEGNALI DI RIPRESA PER IL PRIMO
SEMESTRE 2004.
Modena, 12 dicembre 2003 - Il
2003 si chiude in flessione per l’industria italiana delle macchine per
ceramica. Le stime preconsuntive indicano un decremento del giro d’affari
complessivo nell’ordine del 3-5%, per un valore che scende quindi dai
1.452 milioni di euro del 2002 ai 1.380-1.400 milioni di euro. Una perdita
tuttavia inferiore alle previsioni di qualche mese fa che indicavano un
probabile calo nell’ordine dell’8-10%. “E’ andata meglio del
previsto“ – ha annunciato Franco Stefani, presidente di Acimac
(Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica), che,
commentando il dato negativo (il 2003 è il terzo anno consecutivo di calo
per il settore), ha confermato come il calo più significativo nella domanda
di impianti per ceramica si sia registrato sul mercato europeo. “Italia e
Spagna, i maggiori produttori europei di piastrelle e secondi solo alla Cina
– ha affermato Stefani – dispongono già di una capacità produttiva
superiore alle reali potenzialità di assorbimento del prodotto da parte del
mercato finale e soprattutto in Spagna si sta già riducendo la produzione
effettiva. Si tratta di mercati ormai saturi da un punto di vista
quantitativo, che dovremo sollecitare in futuro solo attraverso innovazioni
di prodotto e di processo”. La perdita in Europa è stata in parte
compensata da un miglior andamento delle vendite in Medio Oriente (Iran in
primo luogo), Est Europa e Asia, Cina inclusa. E proprio sulla base dei
segnali positivi provenienti da queste aree, Stefani indica come molto
probabile un’inversione di tendenza per il comparto, che dovrebbe
manifestarsi già nei primi sei mesi del 2004. “Notiamo un buon dinamismo
nei produttori di ceramica in paesi come Vietnam, Tailandia, Cina, Iran -
continua Stefani – con interessanti progetti di investimento in impianti
nuovi volti ad aumentare la produzione che saranno portati avanti nei
prossimi mesi. Anche
la Russia
è un mercato con buone probabilità di crescita”. Sulla concorrenza
cinese, rivolta oggi peraltro al solo mercato locale, Stefani non nasconde
il problema e indica la strada per battere i nuovi competitor. “Non sono
pessimista. – dice Stefani - Il gap nei prezzi tra impianti cinesi e
italiani si riduce progressivamente man mano che i costruttori cinesi
rialzano i listini, rendendosi conto che la qualità costa. Inoltre sono
soprattutto convinto che l’unica strada per vincere questa concorrenza
stia nella capacità delle aziende italiane ad andare oltre gli attuali
livelli di avanzamento tecnologico, proponendo al mercato processi sempre più
innovativi e all’avanguardia, costringendo quindi i concorrenti ad una
rincorsa continua”. La ricerca e l’innovazione, quindi, restano per
l’industria italiana delle macchine per ceramica l’arma con cui
affrontare e stimolare la “ripresa” del 2004. Secondo il Presidente di
Acimac le aziende italiane sono assolutamente in grado di percorrere questa
via, sebbene gli ultimi anni di crisi abbiano costretto le imprese più
piccole a sacrifici notevoli e margini sempre più ridotti.
“L’appuntamento per verificare se saremo stati capaci di andare oltre le
attuali proposte tecnologiche - conclude Stefani – è il prossimo
Tecnargilla a Rimini in ottobre, la fiera di riferimento di questa industria
a livello mondiale: saranno presenti anche i concorrenti di altri paesi, e
lasceremo quindi al mercato la possibilità di fare confronti e
scegliere”. Fatturato dell’industria italiana produttrice di macchine
per ceramica (Valori in milioni di euro)
|
2000
|
2001
|
2002
|
2003 (stime
precons.)
|
Vendite Italia
|
541
|
490
|
484
|
460
|
Vendite estero
|
1.032
|
1.033
|
968
|
940
|
Fatturato totale
|
1.573
|
1.523
|
1.452
|
1.400
|
RECORDATI: CONFERMATI GLI
OBIETTIVI ECONOMICI E PRESENTATE LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO.
Milano, 12 dicembre 2003 – Recordati ha incontrato ieri a Milano presso
Borsa Italiana S.p.a. Analisti finanziari e stampa specializzata per
commentare i principali avvenimenti che hanno interessato il gruppo negli
ultimi mesi e presentare le prospettive future. Per il
2003, in
linea con le previsioni già comunicate, Recordati prevede di realizzare
vendite leggermente inferiori rispetto al 2002 e conferma un Ebit di circa
€ 80 milioni. Conferma il programma di cessione della divisione chimica
farmaceutica e dello stabilimento Sophartex (dedicato alla produzione
farmaceutica per conto terzi) nei primi mesi del 2004 con l’obiettivo di
focalizzare l’attività del gruppo solo sullo sviluppo del settore
farmaceutico. A seguito della focalizzazione sulla attività farmaceutica,
prevede nel 2004 un incremento delle vendite del solo settore farmaceutico e
senza il contributo di Sophartex del 5-10%, un significativo aumento delle
spese di ricerca e sviluppo e una leggera crescita dell’ utile operativo.
Comunica l’obiettivo di una crescita complessiva media annua del 10% nel
periodo 2003/2005 da realizzare attraverso l’attuazione di una politica di
espansione in Europa tramite acquisizioni. Confermando il ruolo strategico
che l’attività di ricerca rappresenta per la crescita del gruppo,
Recordati aggiorna sui progetti in corso nell’ area terapeutica
cardiovascolare e genito-urinaria e comunica la previsione di un incremento
degli investimenti nonché di un rafforzamento delle strutture nel 2004.
Nell’area cardiovascolare e con riferimento al programma di riformulazione
di lercanidipina per il mercato statunitense, il licenziatario Forest
Laboratories ha identificato una formulazione a rilascio modificato idonea
per la quale inizierà a breve il primo studio clinico. Nell’area
terapeutica genito-urinaria vi sono molte patologie che riducono
significativamente la qualità di vita della popolazione che invecchia, con
problemi terapeutici irrisolti che interessano milioni di persone, quali i
disturbi della minzione e le disfunzioni sessuali femminili. Per il
trattamento di queste patologie, per le quali è forte l’esigenza di
farmaci in grado di soddisfare il bisogno medico-sociale, l’attività.2 di
drug discovery Recordati ha selezionato due candidati allo sviluppo che
stanno procedendo verso il proof of concept nell’uomo.
GRUPPO CARRARO:
PRESENTATO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL NUOVO PIANO STRATEGICO 2004-2007.
LE LEVE PER UNA NUOVA COMPETITIVITÀ: CRESCITA DEI VOLUMI DI VENDITA,
RIASSETTO PRODUTTIVO, INNOVAZIONE. PREVISIONI 2007: FATTURATO +50%
Milano, 12 dicembre 2003 - Carraro, leader e fornitore globale di sistemi di
trasmissione per applicazioni mobili e stazionarie, ha presentato ieri alla
comunità finanziaria il piano strategico che guiderà il processo di
cambiamento del Gruppo. Obiettivi strategici Obiettivi portanti del Piano
sono una forte crescita del fatturato (tgt >10% annuo) nei principali
mercati di riferimento del Gruppo, il costante recupero di redditività
operativa (tgt 1% annuo) ed il deciso miglioramento della posizione
finanziaria netta (tgt < 90 mln Euro al 2007). Ciò si potrà realizzare
grazie alla nuova struttura organizzativa del Gruppo basata su quattro
Business Units, fortemente focalizzate, autonome, caratterizzate da grande
dinamicità e da spirito imprenditoriale. Tali Bu sono coordinate da
“centri di competenza” e da “centri di profitto” che garantiscono
innovazione e creatività, qualità dei processi e condivisione delle
conoscenze. Crescita del fatturato Si prevede una crescita del fatturato di
oltre il 50% in quattro anni. Tale risultato sarà raggiunto da un lato
attraverso l’incremento della quota di mercato del gruppo Carraro
nell’off-highway (Agricultural & Construction Equipment), dall’altro
grazie ad una maggiore penetrazione nei mercati nuovi, caratterizzati da
notevoli potenzialità di sviluppo (Material handling e Stationary). Per
quanto riguarda la crescita prevista nei singoli segmenti, a fronte di un
mercato agricolo sostanzialmente stabile, Carraro intende incrementare la
propria posizione di leadership nei sistemi di trasmissione per trattori. Più
nel dettaglio: già nel 2003 cresce la quota del Gruppo negli assali
agricoli passando dal 23,6% del 2002 al 24,4% del 2003, per arrivare al
2007 a
superare il 30%, confermando il primo posto nel mercato nel segmento delle
trasmissioni agricole è atteso un incremento della qmkt dall’attuale 7%
(2003) al 9% nel 2007. Nel settore movimento terra è prevista una crescita
dei volumi di vendita, a seguito dell’avvio di produzioni legate a nuovi
contratti, con un conseguente incremento della quota di mercato dei sistemi
per compact & light Construction Equipment dall’attuale 29,9% al 34%
del 2007, con la conferma della assoluta leadership di Carraro all’interno
di questo mercato; nel segmento medium & heavy Construction Equipment
– che rimane prevalentemente captive – la quota di mercato passerà dal
5,1% del 2003 al 7% del 2007, quale conseguenza delle azioni di sviluppo
previste. All’aumento dei ricavi nel periodo 2004-2007 contribuirà in
maniera determinante l’evoluzione dell’offerta verso prodotti e servizi
innovativi: ricerca e sviluppo: prodotti con miglior rapporto
prezzo/prestazioni e maggiormente distintivi rispetto alla concorrenza
evoluzione del core business: allargamento dell’offerta verso soluzioni
sempre più complete ed integrate (packages comprensivi di assali,
trasmissioni, motore, circuito elettrico ed impianto idraulico) in modo da
cogliere l’opportunità di un mercato in cui i principali costruttori di
veicoli ricorrono in maniera sempre più consistente all’outsourcing. A
guidare la crescita del Gruppo sarà lo sviluppo pianificato delle Business
Units, più nel dettaglio:
la Business Unit
Drivelines (sistemi integrati), che rappresenta il core business
tradizionale del Gruppo, si prevede raggiunga una crescita del fatturato
pari al 44%, soprattutto grazie ad una maggiore penetrazione nei mercati
agricoli nordamericani ed europei ed al consolidamento della presenza nel
segmento light construction equipment. Per
la Business Unit
Drives (riduttori) è atteso nel 2007 il raddoppio dei ricavi, in
conseguenza del re-design di alcune linee di prodotto, ed
all’individuazione e realizzazione di alleanze strategiche per alcuni
componenti chiave (idraulici ed elettrici). Per i Components il piano
prevede un incremento delle vendite pari al 38%, legato principalmente ad un
maggiore orientamento verso il mercato esterno al Gruppo. Per le Spare Parts
(parti di ricambio), infine, si prevede una significativa crescita del
fatturato (dall’attuale 6% al 10% del fatturato consolidato nel 2007)
grazie al miglioramento delle prestazioni e del livello di servizio al
cliente, con il conseguente aumento dei volumi. Recupero della redditività:
riduzione costi industriali Il nuovo piano strategico si basa su di una
profonda ridefinizione dell’assetto industriale del Gruppo, che agirà su
tre direttrici fondamentali: focalizzazione delle plants, localizzazione
della produzione e saturazione delle capacità dei siti produttivi. La
focalizzazione delle plants è finalizzata a sfruttarne appieno la capacità
e le competenze manifatturiere, migliorandone l’efficienza, riducendo la
complessità del product mix, e ridisegnando in alcuni casi anche
profondamente la logistica di stabilimento e i layout. Per quanto riguarda
la localizzazione della produzione, l’incidenza delle attività realizzate
al di fuori dei paesi dell’Europa occidentale (Italia e Germania) passerà
dall’attuale 27% al 50% nel 2007; a ciò contribuirà anche il fatto che
il 50% dei nuovi business verrà realizzato fuori Europa, in particolare in
India, Sud America e Far East. Parallelamente si procederà ad una
progressiva saturazione dei siti manifatturieri oggi parzialmente
sotto-utilizzati, con il contestuale ricorso all’outsourcing delle
lavorazioni non strategiche o a basso valore aggiunto, al fine di contenere
l’aumento dei costi di manodopera e gli investimenti. Particolare
attenzione verrà quindi posta alle attività di Global Sourcing, che
dovranno sfruttare i benefici della localizzazione (la percentuale di
acquisti da paesi in via di sviluppo passerà dal 20% al 60% in 4 anni).
Recupero della redditività: riduzione costi generali L’ottimizzazione dei
processi aziendali, con l’obiettivo contestuale di migliorare il livello
di soddisfazione dei clienti, avrà un impatto positivo sulla composizione
dei costi generali di gruppo, per i quali è prevista nel 2007
un’incidenza sul fatturato dell’8%. Il piano strategico verrà sostenuto
da una disciplinata politica di investimenti previsti in 96 milioni di Euro
(2004-2007), interamente autofinanziati dal Cash Flow, per due terzi rivolti
allo sviluppo, all’industrializzazione dei nuovi prodotti ed al recupero
di produttività e per un terzo al mantenimento dell’assetto produttivo.
Grazie al Free Cash Flow generato nel quadriennio 2004-2007 ci si attende un
miglioramento della posizione finanziaria netta prevista per il 2007 al di
sotto dei 90 milioni di Euro. “Nel contesto competitivo attuale è per noi
determinante mirare ad una sempre maggiore focalizzazione del business –
ha dichiarato Mario Carraro, Presidente del Gruppo – che ci consenta di
continuare a crescere puntando sulla nostra capacità di innovazione, sulla
qualità della nostra offerta ed il rafforzamento della partnership con i
clienti”. “Il futuro ci vede ancora pronti al cambiamento, sempre in
un’ottica di sviluppo e presidio dei mercati di riferimento. – ha
aggiunto Carraro – Ciò potrà avvenire anche grazie a sinergie
commerciali, tecnologiche e manifatturiere sviluppate tra le business unit,
ed anche attraverso alleanze al di fuori del gruppo”. “Con il piano
strategico, ampiamente condiviso dal management, puntiamo sulla crescita,
sul riassetto produttivo, sulla deverticalizzazione e sull’innovazione.
Sono queste le leve che ci consentiranno di raggiungere gli ambizioni
obiettivi che ci siamo posti – ha detto Gabriele Del Torchio,
Amministratore Delegato del Gruppo Carraro – Grazie alla nuova struttura
aziendale ed al piano di ridefinizione dell’assetto industriale del
Gruppo, basato su una maggiore focalizzazione delle plants, sulla
localizzazione della produzione e sulla saturazione delle capacità dei siti
produttivi, stiamo creando le solide basi per il raggiungimento di
importanti risultati in termini di efficienza e di competitività”.
CDA META S.P.A.:STEFANO
QUERCI DIRETTORE GENERALE DI META S.P.A. FINO AL 30 GIUGNO 2006 APPROVATI IL
CALENDARIO 2004 DEGLI EVENTI SOCIETARI E I “PRINCIPI DI COMPORTAMENTO IN
MATERIA DI OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE”
Modena, 12 dicembre 2003 - Il Consiglio d’Amministrazione di Meta S.p.a.
Ha approvato nella seduta di oggi la proroga del contratto di Direttore
generale all’Amministratore delegato Stefano Querci, che manterrà così
l’incarico fino alla scadenza naturale del consiglio d’amministrazione,
prevista per il 30 giugno 2006. Il Cda ha espresso apprezzamento per
l’operato sin qui svolto da Stefano Querci e con la proroga
dell’incarico di Direttore generale ha manifestato l’intenzione di voler
dare continuità al percorso sin qui avviato per il consolidamento e
l’espansione del gruppo Meta, anche alla luce della processo di
integrazione in atto per l’avvio della multiutilities dell’Emilia
occidentale. Il Consiglio d’Amministrazione di Meta S.p.a. Ha anche
approvato il calendario dei principali eventi societari dell’anno 2004, di
seguito indicati. 30 marzo 2004 Consiglio d’Amministrazione per
l’approvazione del progetto di bilancio di Meta S.p.a. E del bilancio
consolidato del Gruppo Meta al 31 dicembre 2003. 29 aprile 2004 (1°
convocazione) Assemblea degli Azionisti di approvazione del bilancio di
esercizio al 31 dicembre 2003. 14 maggio 2004 Consiglio d’Amministrazione
per l’approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2004. 13
settembre 2004 Consiglio d’Amministrazione per l’approvazione della
relazione semestrale al 30 giugno 2004. 12 novembre 2004 Consiglio
d’Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 30
settembre 2004.ഊIl progetto di bilancio 2003, il bilancio consolidato
2003 e la relazione semestrale al 30 giugno 2004 saranno resi disponibili
entro i termini previsti ai sensi dell’articolo 82, comma 2 del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche;
conseguentemente Meta S.p.a. Sarà esonerata dalla pubblicazione della
quarta trimestrale 2003 e della seconda trimestrale 2004. Eventuali
variazioni delle informazioni contenute nel calendario saranno
tempestivamente comunicate al pubblico. Nella stessa seduta il Consiglio
d’Amministrazione di Meta S.p.a. Ha approvato il documento “Principi di
comportamento in materia di operazioni con parti correlate” in
ottemperanza alle raccomandazioni contenute dal Codice di autodisciplina
delle società quotate. Il documento è disponibile sul sito internet della
società. Infolink: www.Meta.mo.it
ENERGIA:
LA COMMISSIONE EUROPEA
PROPONE UN'AZIONE DECISIVA PER LE INFRASTRUTTURE E
LA SICUREZZA DELL'APPROVVIGIONAMENTO
Bruxelles, 12 dicembre 2003 -
La Commissione
ha proposto il 10 novembre un nuovo pacchetto legislativo per promuovere gli
investimenti nel settore energetico europeo. Due gli obiettivi
dell'iniziativa: rafforzare la concorrenza e impedire il ripetersi delle
interruzioni dell'erogazione di energia verificatesi la scorsa estate. In
particolare,
la Commissione
evidenzia l'importanza cruciale di una sana gestione della domanda,
attraverso una politica più decisamente orientata all'efficienza energetica
(si veda anche Ip/03/1687). Inoltre, si sottolinea l'esigenza di un chiaro
quadro legislativo comunitario per il corretto funzionamento del mercato
interno dell'energia elettrica, che assicuri la sicurezza
dell'approvvigionamento energetico e un livello adeguato di interconnessione
tra Stati membri, mediante politiche trasparenti e non discriminatorie.
La Commissione
presenta anche ulteriori proposte per la rete transeuropea dell'energia
elettrica e del gas nell'intento di migliorarne l'efficienza, collegare
saldamente i futuri nuovi Stati membri al mercato unico dell'energia ed
elaborare un approccio simile con i paesi confinanti. Viene altresì
proposto un regolamento riguardante gli scambi transfrontalieri di gas che
incorporerà nella normativa comunitaria gli orientamenti concordati dal
settore e consentirà alle autorità nazionali di regolamentazione di
assicurarne l'attuazione. Loyola de Palacio, vicepresidente della
Commissione europea e responsabile dell'energia e dei trasporti, ha
dichiarato: "Le misure che proponiamo intendono completare l'apertura
del mercato del gas e dell'energia elettrica concordata di recente. Gli
incidenti che hanno colpito l'approvvigionamento di energia elettrica
l'estate scorsa non erano assolutamente una conseguenza del processo di
liberalizzazione del mercato; tuttavia è nostro dovere garantire che gli
Stati membri seguano un approccio chiaro e inequivocabile nel fronteggiare
questi problemi". La signora de Palacio ha aggiunto: "Questo nuovo
quadro normativo è decisivo per rafforzare il mercato unico europeo
dell'energia ed evitare che l'Europa sia costretta ad affrontare una
situazione simile a quella che si è creata in California". Gestire la
domanda di energia Considerando che la sicurezza dell'approvvigionamento è
strettamente collegata alla gestione della domanda di energia,
la Commissione
ha proposto in data odierna una nuova direttiva che intende favorire il
risparmio dell'1% dell'energia usata in ogni Stato membro aumentando
l'efficienza energetica nell'Unione e promuovendo il mercato dei servizi
energetici quali l'illuminazione, il riscaldamento, la climatizzazione, ecc.
(cfr. Il documento Ip/03/1687). L'ue ha bisogno della massima qualità di
servizio L'europa ha bisogno di un'industria dell'energia affidabile quanto
alla sicurezza e alla continuità delle forniture, sostenibile sotto il
profilo dell'incidenza sull'ambiente e competitiva, capace cioè di fornire
un servizio efficiente all'utenza domestica e commerciale, così da
contribuire alla competitività dell'economia europea e alla qualità della
vita dei cittadini. A tale proposito, l'organizzazione del settore
dell'energia nell'Unione europea sta già subendo profondi cambiamenti. Dal
1999, le prime direttive sull'energia elettrica e il gas1 hanno abolito il
principio del fornitore in posizione di monopolio, permettendo ai grandi
utenti di scegliere liberamente il fornitore di energia elettrica e gas.
Molti Stati membri hanno reagito a questa iniziativa creando rapidamente un
mercato pienamente concorrenziale. Con l'entrata in vigore delle nuove
direttive sul gas e l'energia elettrica2 (luglio 2003), nel 2004 tutti gli
Stati membri estenderanno la concorrenza ai clienti non civili, per giungere
poi alla completa apertura del mercato non oltre il
20073. A
tal fine, le direttive impongono anche la separazione delle reti e
l'introduzione di funzioni di regolamentazione indipendenti. La nuova
normativa intende anche assicurare la massima qualità di servizio,
definendo obblighi di servizio pubblico e misure finalizzate alla sicurezza
dell'approvvigionamento. Tuttavia, per ottenere risultati positivi,
l'industria elettrica deve garantire in via permanente l'equilibrio tra
domanda e offerta, permettendo allo stesso tempo a diversi produttori e
fornitori di operare in un regime di concorrenza. Oltre alle misure per
l'apertura del mercato già in vigore, per conseguire questi obiettivi sono
indispensabili adeguati incentivi agli investimenti nelle reti di
trasmissione e distribuzione, per la gestione della domanda e la generazione
di energia elettrica. Senza questi investimenti le riforme del settore
dell'energia elettrica non forniranno i risultati desiderati e il rischio di
interruzioni aumenterà se la domanda di energia elettrica continua a
crescere al ritmo attuale4 e la rete è sottoposta a una pressione in
aumento.
La Commissione
, in sintonia con le conclusioni raggiunte anche dai gestori del sistema di
trasmissione, ritiene che per sostenere il mercato unico e prevenire nuove
interruzioni dell'approvvigionamento è necessaria una politica fatta di
investimenti in nuove infrastrutture di trasporto, sforzi continui per
limitare le crescita della domanda e costruzione di nuove infrastrutture di
produzione. È inoltre indispensabile favorire una maggiore collaborazione
tra i gestori del sistema. Il pacchetto proposto in data odierna prevede
diverse misure che rafforzeranno in misura decisiva il mercato unico europeo
dell'energia. Un quadro normativo chiaro per le infrastrutture dell'energia
e la sicurezza dell'approvvigionamento La direttiva proposta prevede quanto
segue: gli Stati membri devono definire una precisa politica in relazione
all'equilibrio tra domanda e offerta che permetta di stabilire gli obiettivi
delle capacità di riserva o alternative quali misure sul lato della
domanda; gli Stati membri devono rispettare standard definiti in materia di
sicurezza delle reti di trasmissione e distribuzione; ogni gestore del
sistema di trasmissione comunica alla propria autorità di regolamentazione
la sua strategia di investimento per un periodo di uno o più anni; le
autorità di regolamentazione trasmettono una sintesi dei programmi di
investimento alla Commissione la quale consulta il gruppo dei regolatori
europei del settore dell'elettricità e del gas, tenendo conto degli assi
delle reti transeuropee dell'energia di interesse prioritario europeo; il
diritto, per le autorità di regolamentazione, di intervenire per accelerare
il completamento di progetti e, ove necessario, organizzare gare pubbliche
per l'affidamento di determinati progetti qualora il gestore del sistema di
trasmissione non possa o non desideri completare i progetti in questione. A
proposito delle infrastrutture, la signora de Palacio ha commentato:
"Desidero in particolare che vengano prese decisioni concrete su alcuni
dei principali interconnettori tra gli Stati membri, visto che miglioreranno
il contesto concorrenziale e la sicurezza dell'approvvigionamento.
Attualmente gli investimenti necessari sono bloccati da discussioni
interminabili su questioni di progettazione, ma questa situazione non può
continuare all'infinito". Sviluppare le infrastrutture energetiche
Attraverso un'ulteriore revisione degli orientamenti per le Ten dell'energia
elettrica e del gas i nuovi Stati membri saranno integrati in questo quadro
normativo. Il nuovo provvedimento: assicura che l'integrazione dei paesi in
via di adesione e delle regioni confinanti in un mercato europeo
dell'energia più ampio sarà pienamente presa in considerazione in sede di
preparazione dell'elenco di progetti ammissibili al finanziamento e
identificati negli orientamenti per le reti transeuropee dell'energia;
introduce la dichiarazione di interesse europeo per alcuni progetti
transfrontalieri fondamentali lungo l'asse prioritario e consente di
designare un coordinatore europeo per i progetti. Rafforzare il mercato del
gas
La Commissione
propone inoltre di rafforzare il mercato interno del gas istituendo un nuovo
quadro normativo per il trasporto del gas a livello europeo basato sulle
soddisfacenti conclusioni dell'ultimo forum di Madrid5. Il regolamento sullo
scambio transfrontaliero di gas: rispecchia la normativa esistente in tema
di scambi transfrontalieri di energia elettrica; prevede l'adozione di una
serie di orientamenti vincolanti, basati sugli attuali orientamenti per le
buone pratiche concordati al forum di Madrid che riguardano: l'offerta di
servizi di accesso per i terzi da parte dei gestori del sistema di
trasporto; l'assegnazione della capacità e la gestione della congestione,
inclusi il principio "use it or lose it" (che prevede la perdita
della capacità se quest'ultima non viene usata) e i sistemi di scambio
secondario; gli obblighi di trasparenza; la struttura tariffaria e la
derivazione, inclusi gli oneri di bilanciamento; stabilisce un metodo per
l'adattamento degli orientamenti tramite la procedura di comitato; fa
obbligo alle autorità nazionali di regolamentazione di curare l'attuazione
degli orientamenti concordati. 1 Direttive 96/92/Ce e 98/30/Ce. 2 Direttive
2003/54 e 2003/55. Cfr. Anche il regolamento 1228/2003 relativo alle
condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia
elettrica. 3 Per maggiori informazioni: http://europa.Eu.int/comm/energy/electricity/legislation/existing_legislation_en.htm
4 La domanda di energia
dell'Unione cresce a un tasso compreso tra l'1% e il 2% all'anno dal 1986. 5
Per maggiori informazioni: http://europa.Eu.int/comm/energy/gas/madrid/index_en.htm
CONSUMI DI ENERGIA
ELETTRICA: +0,1% A NOVEMBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,3%
NEI PRIMI UNDICI MESI DEL 2003
LA DOMANDA CRESCE
DEL 3,2%.
Roma, 12 dicembre 2003 – Più 0,1% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di novembre 2003 rispetto al corrispondente mese
dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari
a 26,3 miliardi di kWh. Il risultato del mese di novembre 2003, ottenuto a
parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici
(temperatura media mensile inferiore di circa un grado centigrado rispetto a
novembre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a – 0,2%.
Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello
territoriale la crescita dei consumi, registrata a novembre 2003, rispetto a
novembre 2002, è stata superiore alla media nazionale al Centro (+1,3%); è
stata, invece, inferiore alla media al Sud (- 0,4%) e al Nord (- 0,1%). I
26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di novembre 2003 risultano
distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il 23,4% al
Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul
territorio, nel mese di novembre
2003, ha
fatto registrare un +4,7% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto
allo stesso mese del 2002. Nel mese di novembre 2003 il fabbisogno nazionale
di energia elettrica è stato coperto per l’85% con la produzione
nazionale e per la quota restante (15%) facendo ricorso alle importazioni,
in sensibile diminuzione (-12,3%) rispetto a novembre 2002. Il calo delle
importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione,
effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera.
Il Gestoreഊ della rete ha applicato tale misura per esigenze di
sicurezza a seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente
la produzione nazionale netta a novembre 2003 (23,2 miliardi di kilowattora)
è aumentata del 2,6% rispetto a novembre
2002. In
particolare si è avuto un aumento delle produzioni termoelettrica (+9,1%) e
geotermoelettrica (+2,4%). In diminuzione la produzione idroelettrica
(-24,5%) ed eolica (- 15,6%). Nei primi undici mesi dell’anno la richiesta
di energia elettrica è aumentata complessivamente del 3,2% rispetto al
corrispondente periodo dello scorso anno. Il profilo congiunturale della
domanda elettrica a novembre
2003 ha
fatto registrare una lieve flessione (-0,2%) rispetto al mese precedente.
Ulteriori informazioni e l’analisi dell’andamento dei consumi elettrici
mensili sono disponibili nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema
Elettrico”, consultabile alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it
53.400 MEGAWATT: NUOVO
RECORD STORICO DEI CONSUMI DI ELETTRICITA’ SUPERATO DI QUASI 300 MW IL
PRECEDENTE RECORD DI LUGLIO.
Roma, 12 dicembre 2003 – 53.400 megawatt: è il nuovo record storico dei
consumi nazionali di elettricità, registrato ieri alle ore 17.00. Il valore
è superiore di circa 300 megawatt (+0,6%) rispetto al precedente record
verificatosi il 17 luglio scorso (53.105 Mw), e di 810 megawatt (+1,5%) in
rapporto al precedente record invernale, registratosi il 12 dicembre 2002
(52.590 Mw). Tre i fattori determinanti il nuovo record: l’incremento dei
consumi di energia elettrica in concomitanza con le settimane precedenti le
festività natalizie; l’ondata di freddo che ha investito la penisola; il
ricorso all’illuminazione artificiale fin dalle prime ore del pomeriggio.
Il Gestore della rete è riuscito a far fronte a questa situazione senza
interrompere, come invece accaduto durante la scorsa estate, la fornitura di
elettricità né ai clienti interrompibili né alle utenze civili. Ciò è
stato possibile per la concomitanza di tre fattori: maggiore disponibilità
nel periodo invernale, rispetto all’estate, di energia dall’estero;
incremento della capacità di generazione nazionale, dovuto all’ingresso
di un nuovo impianto di produzione (380 Mw della centrale di Ferrera
Erbognone) e al rientro in servizio di impianti che hanno subito processi di
repowering; concentrazione della produzione idroelettrica in un numero
ridotto di ore, resa possibile dalla durata limitata, in inverno rispetto
all’estate, del periodo di massima richiesta di energia sulla rete.
ENERGIA SPA SI AGGIUDICA
LA FINALE DELL
’EUROPEAN ELECTRICITY CHALLENGE 2003
Milano, 12 Dicembre 2003 – Si è conclusa a Barcellona l’edizione 2003
dell’European Electricity Challenge (Eec), l’iniziativa europea promossa
da Cesim per sviluppare le competenze aziendali di successo in un settore in
continuo movimento come quello dell’energia elettrica e del gas.
Vincitrice della competizione è stata Energia Spa, multiutility italiana
nata da una joint venture tra il gruppo Cir e l’austriaca Verbund che
quest’anno chiuderà con circa 800 milioni di Euro di fatturato e 3000
clienti. European Electricity Challenge, giunta quest’anno alla sua
seconda edizione, è una competizione di gestione aziendale che utilizza la
metodologia dei Business Game, strumenti didattici innovativi che permettono
di raggiungere un elevato livello di realismo e concretezza mediante
l’approccio del learning by doing. L’iniziativa, rivolta ad operatori
europei del settore energia, ha visto le aziende partecipanti sfidarsi nella
gestione di un’azienda virtuale, con l’obiettivo di vincere la sfida nel
mercato europeo dell’energia. La competizione simulava la gestione
dell’azienda elettrica per cinque anni e le decisioni aziendali dovevano
essere fornite dalle squadre via Internet ogni due settimane, potendo
decidere in modo autonomo i tempi e le modalità di lavoro. Per la prima
volta, quest’anno, hanno partecipato alla competizione anche aziende
italiane operanti nei settori dell’energia elettrica e del gas. Nel
dettaglio l’Italia è stata degnamente rappresentata da: Aceaelectrabel
Trading Spa, Amps Energie Srl, Asm Brescia Spa, Dynameeting Spa, Egl Italia
Spa, Electra Italia Spa, Enel Spa, Enel Sfera Spa, Energia Spa, Erg Power
& Gas, Mpe Spa, Rezia Energia Italia Srl, Siet Spa. Eec 2003 si è
avvalsa dell’utilizzo di Simpower, un modello di simulazione sviluppato
negli anni da Cesim, lavorando a stretto contatto con operatori leader del
settore. Il modello prevede, tra l’altro, un mercato libero della domanda
e dell’offerta di energia elettrica e la presenza della borsa
dell’energia elettrica. Nel corso della sfida sono state fornite alle
squadre partecipanti anche una serie di “pillole di apprendimento”,
prodotti audio visivi di breve durata realizzati da Cesim, in collaborazione
con Mip Politecnico di Milano, su temi specifici del settore dell’energia
elettrica. Per determinare la squadra vincitrice al termine della sfida si
è preso in considerazione il valore dell’azione dell’azienda virtuale
dopo i cinque anni simulati di gestione. L’innovativa metodologia di
formazione ha permesso alle società partecipanti di sperimentare
l’impatto delle dinamiche competitive sulle diverse aree aziendali,
sviluppando quelle competenze di successo necessarie per gestire gli effetti
della liberalizzazione del mercato, dal lato della domanda e dell’offerta.
Non solo. La suddivisione dei partecipanti in squadre ha permesso di
esercitare il lavoro in team e condividere e diffondere le conoscenze e il
know-how in azienda. Il modello di simulazione utilizzato, infine, ha
permesso di comprendere le relazioni tra le decisioni aziendali e gli
indicatori finanziari, sviluppare un approccio analitico alle decisioni
aziendali e migliorare la cultura del cliente. Nel sottolineare il valore
dell’iniziativa e la soddisfazione per il risultato ottenuto, Massimo
Orlandi, Amministratore Delegato di Energia, ha dichiarato: “Per diventare
operatore nazionale primario nel settore dell'energia elettrica e del gas,
abbiamo scelto di operare in modo da creare valore per i clienti, gli
investitori e per chi lavora in Energia, offrendo un ambiente gratificante e
innovativo e opportunità di arricchimento e crescita professionale. Per
questo abbiamo deciso di far partecipare il nostro team all’European
Electricity Challenge e siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto dai
nostri ragazzi. L’european Electricity Challenge è un ottimo strumento
perché offre una formazione pratica e immediatamente applicabile per il
singolo, che viene fortemente coinvolto dalla competizione diretta tra
squadre, e permette all’azienda di sviluppare le competenze di successo
per anticipare e meglio gestire l’evoluzione del mercato. Inoltre offre un
notevole risparmio di tempo rispetto ai tradizionali metodi formativi perché
si partecipa in modo flessibile e senza abbandonare la propria sede,
dedicando circa due ore di lavoro ogni due settimane”.
ATEL E LEGAMBIENTE PER IL
COMUNE DI MELEGNANO: INSIEME PER L'AMBIENTE PRESENTATI DURANTE
LA TAVOLA ROTONDA
AL COP 9 GLI INTERVENTI ENERGETICI REALIZZATI DALLA SOCIETÀ ATEL ENERGIA
PRESSO IL CENTRO SERVIZI INTEGRATI PER
LA PRIMA INFANZIA
“
LA GIOSTRA
” A MELEGNANO (MI)
Milano, 12 dicembre 2003 - Atel Energia - società che opera nel settore
della produzione, trasmissione, distribuzione e commercio dell'energia
elettrica e dei servizi energetici - è stata invitata a partecipare alla
tavola rotonda “Azioni volontarie in difesa del clima e dei meccanismi
flessibili del Protocollo di Kyoto” presso il padiglione Italia –
nell'ambito della Cop 9, Nona Conferenza delle Parti della Convenzione
Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. In tale occasione, la
società – promotrice della campagna “Carbonneutral ” insieme a
Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Legambiente e Kyoto Club –
ha illustrato gli interventi attuati presso il Centro Servizi Integrati per
la prima infanzia “
La Giostra
” di Melegnano, al fine di garantire un significativo risparmio
energetico. Il progetto in questione si inserisce in una più ampia
collaborazione con Legambiente in virtù della quale Atel Energia è
impegnata in diverse iniziative che, in accordo con le Amministrazioni
Comunali, si prefiggono l'obiettivo di sensibilizzare la collettività verso
l’adozione di tecnologie ad alta efficienza e a consumo energetico
contenuto per una miglior sostenibilità ambientale. “Per Atel Energia il
rispetto per l'ambiente rappresenta, da sempre, un elemento di fondamentale
importanza”, afferma l'ingegner Marco Biondi, Project Development Director
di Atel Energia “e riteniamo che la collaborazione con le Pubbliche
Amministrazioni rappresenti un ottimo strumento per sensibilizzare
collettività e cittadini verso l'adozione di tecnologie che consentano una
migliore sostenibilità ambientale”. Proprio questo è stato il filo
conduttore che ha caratterizzato l'intervento realizzato da Atel Energia,
con la consulenza della Fabbica del Sole srl, presso il Centro Servizi
Integrati per la prima infanzia di Viale Lombardia, a Melegnano (Mi). Tale
progetto prevede azioni sull'illuminazione elettronica, nonché la
sostituzione di apparecchi domestici a basso consumo energetico così da
ottenere circa il 19% di risparmio sui consumi elettrici dovuti a
illuminazione e circa il 38% di risparmio sui consumi elettrici da
apparecchiature per il lavaggio, per un totale di circa il 17% di risparmio
sui consumi elettrici di tutto l’edificio. Non da ultimo si evidenzia un
risparmio economico sulla bolletta elettrica di circa 600 Euro all'anno,
somma che può essere rinvestita quindi in altri interventi di
riqualificazione ambientale. La stima di riduzione delle emissioni è pari a
2,5 tonnellate equivalenti di Co2. Questo corrisponde, in termini
percentuali, a circa il 17% (1/6) del totale delle emissioni, dovute ai
consumi elettrici, del centro di servizi integrati. “Il progetto
realizzato a Melegnano evidenzia quanto poco sia necessario investire per
ottenere risultati estremamente significativi in termini di riduzione di
consumi elettrici e di risparmio di Co2 Equivalente, con conseguente
riduzione degli impatti ambientali”, asserisce
la Dottoressa Alessandra
Salvati, Project Development Manager in Atel Energia. Al fine di
sensibilizzare e informare la cittadinanza, nei prossimi mesi sarà
realizzato, sempre grazie al finanziamento di Atel Energia, un opuscolo da
distribuire a tutti i cittadini sul tema del risparmio energetico
all’interno delle mura domestiche. Con questo intervento, Atel Energia -
con l’aiuto di Legambiente – ha voluto dimostrare come sia possibile
sensibilizzare, attivare e accompagnare le Pubbliche Amministrazioni e i
cittadini in azioni volontarie che portino alla creazione di modelli
facilmente implementabili e replicabili su larga scala. “Il progetto di
Melegnano rappresenta, a mio avviso, un ottimo punto di partenza: dimostra,
infatti, come enti pubblici, società private e Legambiente possano
collaborare per ottenere un risultato comune: migliorare la qualità della
vita dei cittadini”, commenta il Dottor Andrea Poggio, Presidente
Legambiente Lombardia. “Sarebbe auspicabile che progetti di questo genere
fossero sempre più numerosi, a dimostrazione di come l'ambiente non possa
considerarsi disgiunto dalla vita politica e dall'industria”, conclude.
“Siamo davvero soddisfatti del risultato ottenuto”, asserisce Giuglietta
Pagliaccio, Assessore alle politiche per la qualità della vita del Comune
di Melegnano. “Quello che ci sta a cuore è, per un verso, attuare degli
interventi che migliorino la qualità della vita dei nostri cittadini, e,
per un altro, mostrare come bastino piccoli accorgimenti quotidiani per
sortire importanti risultati in termini di risparmio energetico”. Infolink:
www.Atel.ch
LA COMMISSIONE AUTORIZZA
L'ACQUISTO DI DORAS DA PARTE DI CRH E SAMSE,
IMPRESE CHE OPERANO NEL SETTORE DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE
Bruxelles, 12 dicembre 2003 -
La Commissione
europea ha autorizzato, in virtù del regolamento sulle concentrazioni, i
gruppi Crh e Samse ad acquisire il controllo in comune dell'impresa francese
di materiali da costruzione Doras. Crh è un'impresa internazionale attiva
nella produzione e commercializzazione di taluni prodotti e materiali da
costruzione. In Francia è presente soprattutto nell'Ile-de-france e in
Piccardia ed è nota con il marchio Buscaglia. Samse e G. Doras sono due
imprese commerciali francesi anch'esse specializzate nel settore dei
materiali da costruzione. L'ubicazione geografica delle tre imprese è
tuttavia molto diversa: Samse è presente solamente nei dipartimenti del
Limousin, Rodano-alpi e Provenza-alpi-costa Azzurra, mentre Doras è
presente in Auvergne, Borgogna, Centro, Champagne-ardenne e Franca-contea
dove è nota con i marchi Doras, Lypsis e Dmv Agglo. Con l'operazione di
concentrazione notificata alla Commissione Crh e Samse acquisiscono il
controllo in comune in parti uguali di Doras. Tale operazione avrà effetti
marginali per la concorrenza sui mercati dei materiali da costruzione in
quanto Crh, Samse e Doras hanno ruoli secondari nel mercato nazionale e a
livello locale operano in regioni diverse.
La Commissione
ha pertanto deciso di autorizzare l'operazione.
AGENZIE IMMOBILIARI?
IDENTIFICARSI, PREGO! TRASPARENZA, INFORMAZIONE E CHIAREZZA: QUESTE LE
REGOLE BASE PRIMA DI COMPRAR CASA
Milano, 12 dicembre 2003 - Cercate casa? Ma quali sono gli accorgimenti da
seguire e i “controlli fai-da-te” da effettuare per rivolgersi ad
un’agenzia immobiliare in tutta sicurezza? Chiedere informazioni precise
sull’identità del mediatore e dell'agenzia, e verificare se il mediatore
è tale, cioè iscritto al Ruolo dei Mediatori presso
la Camera
di Commercio. Controllare che il contratto sia stipulato in termini chiari,
che contenga gli estremi dell'iscrizione del mediatore, l'entità della
provvigione e gli obblighi del mediatore. Il contratto con un mediatore deve
essere stipulato su moduli depositati presso
la Camera
di Commercio e deve indicare il nome del proprietario, il titolo di proprietà,
il termine per la redazione dell'atto definitivo. In caso di esclusiva, il
mediatore si assume una serie di impegni, che devono comparire nel
contratto, tra cui le visite di possibili acquirenti, la pubblicazione di
annunci pubblicitari, l'assistenza al cliente per la richiesta di visure e
atti catastali. Questi alcuni dei consigli elaborati dal servizio
regolazione del mercato della Camera di Commercio di Milano in
collaborazione con Fimaa Milano (Collegio Agenti d'Affari in Mediazione
della Provincia di Milano) nel nuovo “Vademecum per il consumatore quando
si rivolge a un’agenzia immobiliare”. Un’iniziativa sottoscritta
nell'ambito dell'attività dell'Osservatorio dei Consumatori istituito in
Camera di Commercio dai rappresentanti dei consumatori (Acu, Codacons,
Adiconsum, Confconsumatori, Moica, Adoc, Federconsumatori, Movimento Difesa
Cittadino, Cittadinanzattiva, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori
Onlus), con l’adesione delle associazioni agenti immobiliari (Fiaip e
Anama). "Garantire la trasparenza del mercato e tutelare i soggetti in
esso coinvolti - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale
della Camera di Commercio di Milano - sono compiti che
la Camera
di Commercio di Milano affronta in modo concreto. E oggi proponiamo un
vademecum, un nuovo strumento utile per i mediatori, ma anche per i
consumatori, per un mercato efficiente e moderno”. “Dopo il Codice di
Autodisciplina, realizzato sempre in collaborazione con
la Camera
di Commercio di Milano” – dice Mauro Danielli, presidente Fimaa Milano e
Consigliere della Camera di Commercio di Milano – “la nostra
Associazione ha voluto dare un ulteriore contributo concreto per essere più
vicino al Consumatore in un dialogo attento alle reciproche
problematiche”. Le Regole Base Per Chi Acquista E Chi Vende Tramite
Agenzia Caratteristiche del mediatore: è iscritto al Ruolo Mediatori presso
la Camera
di Commercio? E ad un'associazione di categoria? Richiede una provvigione da
entrambe le parti? Obblighi del mediatore: pubblicità in caso di incarico
esclusivo. Assistenza al cliente. Reperibilità telefonica e possibilità di
visita dell’immobile. Caratteristiche del contratto: incarico in
esclusiva? La durata? Quale penale? Per il recesso? Quale provvigione? Usa
moduli chiari, depositati presso
la Camera
di Commercio? Informazioni sull’immobile: date e ricevute? Visure?
Certificati urbanistici, di abitabilità e agibilità, di conformità
impianti alle norme di legge? Eventuali iscrizioni ipotecarie? Qualche
Regola Da Seguire Per Rivolgersi Ad Un’agenzia In Sicurezza Iscrizione:
assicurarsi che la persona con cui si tratta sia un agente regolarmente
iscritto al Ruolo Mediatori presso
la Camera
di Commercio. Meglio ancora se appartiene anche ad un’associazione di
categoria. Modulistica: pretendere che l’agente o l’agenzia utilizzino
moduli depositati in Camera di Commercio, sia per la definizione di un
incarico, sia per la sottoscrizione di una proposta. Tali moduli devono:
essere facilmente comprensibili, contenere gli estremi dell’iscrizione nel
ruolo del mediatore o dell’agenzia di mediazione, indicare l’oggetto del
contratto, proposta di acquisto, incarico di mediazione. Contratto: definire
tutti i dettagli degli accordi fra le parti in forma scritta. In
particolare, nel caso di accettazione di proposte, chiederne all’agente
immobiliare una conferma scritta. Provvigione: concordare per iscritto
l’entità della provvigione e le modalità di pagamento, e specificare i
servizi compresi nella provvigione e quali esclusi. La provvigione è un
diritto del mediatore, che è tale solo se iscritto al ruolo (art.
6 L
. 39/89). Entrambe le parti devono pagare una provvigione, questa è una
garanzia di neutralità ed imparzialità del professionista. Caratteristiche
del contratto: prestare attenzione alla ragionevolezza della durata
dell’incarico (tre mesi risulta un periodo ragionevole) e al periodo di
validità della proposta (che non dovrebbe superare i quindici giorni) per
l’accettazione del venditore o del locatore. In caso di richiesta di
mutuo, specificare che l’efficacia della proposta è subordinata alla
concessione del finanziamento. Incarico in esclusiva: è una scelta del
cliente, che gli impedisce di vendere in proprio o tramite altra agenzia
l’immobile. L’esclusività dell’incarico comporta una serie di
obblighi per l’agente, come la pubblicazione a sue spese di annunci su
riviste di settore. Un contratto equo per il cliente: non deve contenere
alcune limitazioni per il cliente, tra cui una penale eccessiva, foro di
risoluzione per eventuali controversie diverso da quello del domicilio del
cliente, clausola di comunicazione della disdetta con un termine troppo
anticipato rispetto alla scadenza del contratto. Obblighi per l'agente
immobiliare: un contratto equo deve contenere alcuni obblighi per l'agente
immobiliare: pubblicazione di annunci pubblicitari, affissione di locandina,
reperibilità telefonica, possibilità di accompangnare i possibili
acquirenti a visitare l'immobile, richiesta di tutta la documentazione
necessaria al proprietario, assistenza al cliente negli uffici tecnici per
le necessarie visure, e verifica presso gli amministratori dell'esistenza di
spese condominiali arretrate o spese per interventi straordinari.
Informazioni: in caso di acquisto o di locazione, non esitare a chiedere
tutte le informazioni sulle caratteristiche dell'immobile e sulle dotazioni
urbanistiche e sociali della zona. Chiedere poi i seguenti atti: certificati
di destinazione d'uso, di destinazione urbanistica, certificati di
abitabilità e agibilità, iscrizioni ipotecarie, ecc. In caso di
conferimento di incarico, fornire tutte queste informazioni all'agente.
Caparre: eventuali caparre devono essere intestate al venditore, con assegno
non trasferibile, e la provvigione è dovuta al mediatore alla conclusione
dell'affare, all'accettazione della proposta da parte dell'acquirente. Le
caparre non potranno essere incassate dall'agente immobiliare come acconto o
provvigione. Per informazioni in rete: per informazioni sull'attività
dell'agente immobiliare, il cliente può visitare i siti della Camera di
Commercio di Milano: www.Mi.camcom.it
www.Camera-arbitrale.com
www.Borsaimmobiliare.net
delle seguenti associazioni di
categoria www.Fimaamilano.it www.Anama.it
www.Fiaipmilano.it
E delle seguenti Associazioni
dei Consumatori: www.Acu.it www.Adiconsum.it
www.Adoc.org
www.Cittadinanzattiva.it
www.Codacons.it
www.Confconsumatori.com
www.Federconsumatori.it
www.Legaconsumatori.it
www.Moica.it
www.Movimentoconsumatori.it
www.Mdc.it
www.Consumatori.it
FACILITARE
LA CONCILIAZIONE TRA
LAVORO E FAMIGLIA PER LE LAVORATRICI MADRI UN PROGETTO SPERIMENTALE IN
BRIANZA
Monza, 12 dicembre 2003 - Il 24 giugno 2003
la Regione Lombardia
, Assessorato Formazione, Istruzione e Lavoro, ha approvato il progetto
"Facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia per le lavoratrici
madri. Un progetto sperimentale in Brianza", finanziato con il Fondo
Sociale Europeo. Il difficile rapporto tra famiglia e lavoro, nello
specifico ambito del rientro della lavoratrice madre dopo una gravidanza,
costituisce un nodo complesso, a metà tra le politiche del lavoro e le
politiche sociali e familiari. Subisce quindi le ambivalenze di entrambi gli
ambiti tipiche del nostro Paese: da un lato le politiche del lavoro hanno in
genere considerato la famiglia come un incidente, un "rischio" da
cui tutelarsi, dall’altro gli interventi di politica familiare sono
risultati spesso residuali, assistenziali, privi di quell’orizzonte
complessivo ormai necessario per una politica familiare moderna ed efficace.
Non è un caso, in effetti, che il tasso di occupazione femminile in Italia
sia pari al 39,3%, contro il 53,8% in Europa. Per le imprese, porre
condizioni di rientro nel mercato del lavoro che siano agevolanti e
interessanti, nonché rispettose delle esigenze richieste dal lavoro; per le
lavoratrici madri, costruire percorsi e progetti di riorganizzazione
lavorativa e familiare che consentano di ritornare a svolgere una attività
lavorativa, rispettando nel contempo le nuove esigenze della famiglia. Si
vuole diffondere la cultura di forme più flessibili di lavoro basate sul
binomio "opportunità per i lavoratori - convenienza per le
imprese". Un ulteriore obiettivo esplicito è la trasferibilità: la
sperimentazione attuata con questa iniziativa verrà valutata anche in
funzione di quanto i risultati ottenuti e le esperienze realizzate potranno
essere successivamente estesi ad altre aree territoriali. Un progetto che
dimostri concretamente – sia pure in modo sperimentale su un territorio
limitato - che famiglia e lavoro non sono necessariamente alternativi ma
che, a determinate condizioni, è possibile una loro conciliazione. Ciò si
concretizzerà attraverso un complesso di attività, basato su: Informazione
alle imprese e alle lavoratrici sugli strumenti normativi a disposizione e
messa in luce delle loro potenzialità; Illustrazione nei confronti delle
imprese dei "vantaggi" in termini di flessibilità e di incentivi
fiscali/previdenziali messi a disposizione dal legislatore; Informazione e
orientamento alle lavoratrici madri per meglio affrontare la nuova attività
lavorativa e/o per ridurre il "gap", particolarmente nel campo
degli strumenti e delle tecnologie di lavoro, creatosi durante la loro
assenza; Accompagnamento alle lavoratrici madri e alle famiglie per
facilitare la "pensabilità" dell’evento nascita all’interno
di una carriera lavorativa, attraverso gli opportuni adattamenti in ambito
familiare e nelle reti di sostegno presenti, nonché con una adeguata
informazione su servizi e interventi di supporto nella cura della primissima
infanzia. Un simile progetto può essere realizzato da attori che siano in
grado di rappresentare entrambi gli ambiti, la famiglia e il mondo del
lavoro. Si è per questo costituita una Associazione Temporanea di Scopo che
raccoglie: sul versante aziendale, Unioncamere Lombardia, Università
Bocconi, Compagnia delle Opere Monza e Brianza, Consorzio Formazione e
Lavoro in Brianza (Cofelb); sul versante familiare, il Comitato Lombardo
delle Associazioni Familiari (Claf),
la Federazione Lombarda
Centri Assistenza alla Famiglia (Felceaf), St. Pauls International, società
impegnata nella comunicazione di massa, in stretto contatto con il Centro
Internazionale Studi Famiglia (Cisf). Monza, Sala Convegni Villa Reale, 12
dicembre 2003, ore 11.00 - 13.00
OLTRE 1000 LE
ORGANIZZAZIONI COINVOLTE NELL'EVENTO SUCCESSO DELLE MANIFESTAZIONI GALGANO
PER LA 15ª CAMPAGNA NAZIONALE DELLA QUALITA' NOVE CONVEGNI E UNA
MAXICAMAPAGNA PUBBLICITARIA NAZIONALE SU 20 TESTATE
Milano, 12 dicembre – 2003 Oltre 1000 le organizzazioni coinvolte nelle
numerose manifestazioni organizzate dal Gruppo Galgano, società leader
nella consulenza di direzione per celebrare
la Giornata Mondiale
e
la Settimana Europea
della Qualità, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e
il Patrocinio della Presidenza del Consiglio e dei principali Ministeri. Di
grande impatto la maxicampagna pubblicitaria, quest'anno sotto lo slogan
"
La Qualità
: un insegnamento da valorizzare", apparsa a piena pagina sui
principali quotidiani nazionali e locali e su diverse riviste, condivisa da
413 aziende pubbliche e private. La maxicampagna pubblicitaria è stata il
perno attorno al quale hanno ruotato tutte le altre iniziative. 37 case
history hanno testimoniato la qualità attraverso varie angolazioni,
alternandosi con gli interventi di docenti e consulenti, in occasione dei
nove convegni, tutti a partecipazione gratuita, organizzati ad hoc dalla
Galgano, alcuni in collaborazione con importanti istituzioni (vedere schede
di sintesi allegate - gli atti completi su: www.Galganogroup.it Il Gruppo
Galgano è stato rappresentato dal presidente Alberto Galgano, dal
vicepresidente Emilio Di Cristofaro e dai partner: Vincenzo De Falco, Donato
Offredi, Nello Pucillo, Bruno Susio e Gian Maria Zapelli. Il tema "
La Responsabilità Sociale
delle Imprese (Rsi): ambiente, economia, etica", dibattuto
nell'incontro conviviale a Milano mentre a diecimila chilometri di distanza,
a Los Angeles in California, si apriva la conferenza annuale sulla Corporate
Social Responsibility, è indicato tra le cinque priorità del semestre di
presidenza italiana all'Ue. L'incontro ha visto il sostegno di Assolombarda,
Excelsior Hotel Gallia, Italcementi, Naturasì, Nestlè, Pirelli & C.
Real Estate, Siemens, Wind e le testimonianze di: Anm Napoli, Assolombarda,
Azienda Boscolo Sesillo di Venezia, Banca Agrileasing, Brescia Mobilità,
Rete nazionale Lilliput, Tetrapak (all. Scheda n° 1). "
La Lotta
del Valore contro lo spreco: come ottimizzare le risorse per dare servizi
eccellenti al cittadino" è stato l'argomento discusso a Milano e a
Roma con la collaborazione delle rispettive Amministrazioni Comunali e le
testimonianze delle Associazioni Andigel e Qualità Comuni, oltre alle
Amministrazioni comunali di: Cesena,
La Spezia
, Lecce, Milano, Roma, il Forum Pa di Roma, Milano Accademia di Formazione e
le Province di Prato e Verona (all. Scheda n° 2). A Macerata, in
collaborazione con
la Camera
di Commercio, si è invece parlato di "Bilancio Sociale". Con
questo secondo convegno, in occasione della Campagna nazionale per
la Qualità
, l'Ente camerale ha voluto sottolineare il percorso intrapreso dal 2002 con
l'obiettivo di fornire spunti concreti in ottica di "sfida
dell'eccellenza per lo sviluppo del territorio: pubblico e privato
insieme", come ha dichiarato il presidente Giuliano Bianchi in apertura
lavori. Le testimonianze dell'Associazione Adiconsum e dell'Associazione
Industriali di Perugia,
la Banca
delle Marche, le Camere di Commercio di Macerata e di Milano,
la Sabaf
di Brescia e Unioncamere, hanno contribuito al dibattito che ha visto la
partecipazione di oltre 100 persone (all. Scheda n° 3). Sul tema della
Qualità, in ottica di " Miglioramento continuo", sono stati
organizzati due incontri: uno a Napoli, in collaborazione con l'Unione
Industriali e uno a Verona, con
la Camera
di Commercio. Il Miglioramento Continuo nella logica della qualità e
dell'efficienza è stato dibattuto a Napoli attraverso gli interventi di
Alfonso Petrillo, presidente Gruppo Piccola Industria, Francesco Pisapia,
presidente Sezione Consulenza Direzionale dell'Unione e Vincenzo De Falco,
partner del Gruppo Galgano. A Verona, invece, il dibattito è stato
introdotto da Fabio Bortolazzi, presidente della Camera di Commercio e da
Nello Pucillo, partner del Gruppo Galgano. Moderate dal caporedattore del
quotidiano L'arena, Antonio Felice, cinque imprese locali operanti
rispettivamente nell'agricoltura, nell'artigianato, nel commercio,
nell'industria e nei servizi, si sono poi confrontate sul quesito: la
certificazione di qualità è un mezzo efficace per migliorarsi? Le
testimonianze di Michele Bauli della Bauli, di Michela Sironi Mariotti,
presidente del Consorzio Zai di Verona, di Massimo Panato di Gamma Ufficio,
di Giovanni Recchia della Riam Ascensori e di Carlo Speri della Speri
Viticoltori hanno così rappresentato le esperienze di Qualità a Verona. La
"2ª Giornata Mondiale della Qualità in Sanità", organizzata in
collaborazione con Tosinvest Sanità e Fondazione San Raffaele e patrocinata
dal Ministero della Salute, dalla Regione Campania e dal Comune di Roma ha
visto il sostegno e gli interventi di: Asp - Agenzia di Sanità Pubblica, le
Università "
La Sapienza
" e "Tor Vergata", Uni, Sincert, Clusit, Ceryx, Csq, Sodexo,
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Siquas, l'Università di Sheffield.
Grande partecipazione anche ai due incontri sul tema della
"Formazione". Il taglio offerto da Gian Maria Zapelli, autore del
recente libro edito da Etas-rcs "Penelope, Don Chisciotte & Co.
Cinque qualità negative per vivere con ben-essere l'organizzazione",
ha proposto due argomenti di grande attualità: la formazione per lo
sviluppo dei potenziali e il governo dell'organizzazione attraverso i
valori". Www.galganogroup.it
TESSILE E AMBIENTE: UN
BINOMIO VINCENTE PER IL RILANCIO DI UNO DEI SETTORI CHIAVE DELL’ECONOMIA
ITALIANA
Busto Arsizio, 12 dicembre 2003 - Il tessile, da sempre un settore trainante
nell’economia italiana, ha avuto negli ultimi anni una flessione dovuta a
molti fattori. Tra gli elementi per il rilancio dell’industria che ci vede
protagonisti nel mondo, una rinnovata attenzione all’ambiente:
valorizzazione delle politiche ambientali e più attenzione alla qualità
del prodotto e al consumatore finale. Questi i temi di un importante
convegno organizzato da Centrocot (Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento
- www.Centrocot.it ) e Unione
Industriali Provincia di Varese per presentare i risultati del progetto
“Marketing Verde”, un’iniziativa voluta da Centrocot e Regione
Lombardia per diffondere gli strumenti e le conoscenze del marketing verde
nelle aziende lombarde del settore tessile e abbigliamento. Programma:
Innovazione per la filiera del tessile: compatibilità ambientale e qualità
ecologica del prodotto per una maggiore garanzia del consumatore- 14.30
Registrazione partecipanti; 14.45 Davide Cova – Presidente Gruppo
Merceologico Tintorie, Stamperie e Finissaggi Tessili Unione degli
Industriali della Provincia di Varese Saluti e introduzione al convegno;
15.00 Grazia Cerini – Direttore Generale Centro Tessile Cotoniero e
Abbigliamento Spa Presentazione del progetto “Marketing Verde”; 15.20
Claudio Mangano – Responsabile Area Ambiente Unione degli Industriali
della Provincia di Varese L’unione Industriali come stimolo per le Aziende
del territorio; 15.40 Testimonianza Azienda Partecipante al Progetto
“Marketing Verde”; 16.00 Valerio Muzio – Regione Lombardia
La Regione Lombardia
e l’innovazione tecnologica; 16.20 Giulio De Leo – Arpa Lombardia
Ambiente, certificazioni e organismo di controllo; 16.40 Adele Medici –
Settore Ecolabel Apat Lo sviluppo dell’Ecolabel nel settore tessile in
Italia; 17.00 Giorgio Vicini – Fondazione Eni Enrico Mattei La
compatibilità ambientale nel tessile in Italia ed in Europa; 17.20 Gianni
Cavinato – Associazione Consumatori Utenti Le certificazioni sono una
garanzia per i consumatori?; 17.40 Dibattito e conclusione lavori. Mercoledì
17 dicembre - 14.30 - Unione Industriali della Provincia di Varese. Via
Mameli, 1 – Busto Arsizio
SEI COME GUIDI? SOLO
NEGLI STATI UNITI, MA IN ITALIA…I TREND AUTOMOBILISTICI VARIANO A SECONDA
DEI CONTINENTI, MA GLI AMERICANI, SECONDO UNA RICERCA INTERNAZIONALE DI
YAHOO! AUTO, SI IDENTIFICANO MAGGIORMENTE CON
LA PROPRIA AUTOMOBILE.
E GLI ITALIANI?
Sunnyvale, Calif, 12 dicembre 2003 – Il modello di automobile e i trend
automobilistici la dicono lunga e identificano la tua nazionalità. Una
ricerca Internazionale svolta da Yahoo! Auto http://auto.Yahoo.it
il sito informativo ideale per
tutti coloro che vogliono comprare, vendere o ricercare un’automobile, ha
rivelato che gli americani sono maggiormente portati a stabilire il successo
sociale di una persona basandosi sul modello di automobile guidata, più che
in altri paesi e vengono appunto influenzati a seconda dell’automobile che
vedono essere guidata da persone di successo. Infatti la ricerca rivela
anche che gli americani tendono a scegliere il modello di automobile guidato
dalle proprie star preferite. La ricerca ha avuto come campione gli utenti
di sette paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti, Inghilterra, Francia,
Germania, Spagna, Italia e Cina, per poter misurare meglio la percezione
dell’utilizzo e dell’acquisto automobilistici in questi paesi nel mondo.
La ricerca Flirtare su quattro ruote Dopo aver acquistato un’automobile,
quale tipo di comportamento alla guida viene manifestato dagli
automobilisti? Stranamente gli italiani si rivelano meno "latin
lover" rispetto agli altri automobilisti: solo il 18% degli
intervistati, infatti, rivela di "flirtare" mentre è alla guida
con gli altri automobilisti, magari al semaforo o nel parcheggio di un
supermercato. Gli americani, invece, con il 62% degli intervistati, trovano
la guida un metodo ideale per il corteggiamento, seguiti dai tedeschi, con
il 41%. Quando si diceva "Italians do it better", forse, ci si
riferiva alla guida disciplinata. Hai della personalità I proprietari e
piloti di automobili negli Stati Uniti sono piuttosto diversi dai
"colleghi" degli altri paesi. Gli americani, infatti,
attribuiscono della personalità alla propria automobile. Secondo la
ricerca, dare un nome, parlare e dare un genere sessuale alla propria
automobile è considerato dagli americani un modo per umanizzare il mezzo.
In Italia il 30% degli intervistati parla con la propria automobile, mentre
il 21% le ha dato un nome. Per quanto riguarda il genere, il 42% delle
automobili italiane è femmina, mentre l’8% è maschio. Al restante 48%
gli italiani non attribuiscono alcun genere. Curioso sapere che i
proprietari di automobili tedeschi e cinesi considerano la propria auto di
genere maschile con, rispettivamente, il 22% e il 44%. Scusi, posso guidare?
In tutto il mondo gli automobilisti si fidano a prestare la propria
automobile ad altri? A sorpresa, in tutti e 7 i paesi campione, la risposta
è stata "sì", ma in alcuni paesi gli automobilisti sono più
"confidenti" di altri: hanno risposto "sì" l’89%
degli intervistati in Germania e il 71% in Italia. Bella macchina? Hai del
successo! Non sempre avere una bella macchina trasmette un successo sociale.
Ecco quindi le differenze di percezione nel mondo, da parte degli
intervistati, su come una bella macchina possa influenzare o meno il
giudizio di terzi. Secondo la ricerca., infatti, gli americani (52%)
giudicano il successo di una persona a seconda della macchina che guidano,
mentre gli italiani (87%) non pensano che un bel modello d’automobile sia
sinonimo di successo sociale, professionale o quant’altro. Attrazione,
sulla strada Una donna brutta su una bella macchina può risultare più
attraente? A quanto pare sì, almeno secondo gli intervistati cinesi che
sentono maggiormente questa attrazione: il 74% degli intervistati in Cina,
infatti, rivela che un soggetto non esteticamente attraente, risulta
maggiormente affascinante se alla guida di una bella macchina. Gli italiani,
invece, sono impassibili: il 72% degli intervistati non si lascia incantare
da una bella carrozzeria se il proprietario non promette bene. La scelta del
colore Una delle poche cose che accomuna i paesi campione è la scelta del
colore dell’automobile. L’argento è il colore preferito in tre dei
paesi intervistati, e risulta essere uno dei primi quattro colori scelti in
tutti gli altri paesi campione. Il blu è un altro colore molto popolare e
risulta essere la prima scelta in Germania, contro il bianco negli Stati
Uniti. Metodologia La ricerca di Yahoo! è stata condotta online in sette
paesi durante il mese di novembre. Hanno risposto un totale di quasi 4000
intervistati.
Auto Ricerca
Internazionale: i risultati
Usa
|
Uk
|
Francia
|
Germania
|
Spagna
|
Cina
|
Italia
|
Colore Preferito
Nero - 19% Argento
- 17% Rosso - 16% Bianco - 15%
|
Blu - 22% Argento
- 20% Rosso - 16% Nero - 12%
|
Argento - 24% Blu
- 17% Bianco - 13% Rosso - 10%
|
Blu - 22% Nero -
17% Rosso - 15% Argento - 15%
|
Argento - 22% Blu
- 20% Bianco - 17% Rosso - 14%
|
Informazioni non
disponibili
|
Argento - 26% Blu
- 20% Nero - 11% Bianco - 8%
|
Parli Con
La Tua Automobile
?
Sì - 69% No - 31%
|
Sì - 36% No - 63%
|
Sì - 43% No - 56%
|
Sì - 31% No - 68%
|
Sì - 32% No - 67%
|
Sì - 57% No - 42%
|
Sì – 29 No - 70
|
La Tua Automobile
Ha Un Nome?
Sì - 52% No - 48%
|
Sì - 24% No - 75%
|
Sì - 22% No - 77%
|
Sì - 19% No - 80%
|
Sì - 28% No - 71%
|
Sì - 37% No - 62%
|
Sì - 21% No - 78%
|
Che Genere E’
La Tua Automobile
?
Maschio - 29%
Femmina - 49% Nessuno - 22%
|
Maschio - 17%
Femmina - 20% Nessuno - 61%
|
Maschio - 7%
Femmina - 28% Nessuno - 64%
|
Maschio - 22%
Femmina - 7% Nessuno - 70%
|
Informazioni non
disponibili
|
Maschio - 44%
Femmina - 16% Nessuno - 39%
|
Maschio - 8%
Femmina - 42% Nessuno - 48%
|
Lasci Guidare
La Tua Automobile
Ad Altre Persone?
Sì - 71% No - 28%
|
Sì - 61% No - 38%
|
Sì - 76% No - 23%
|
Sì - 89% No - 10%
|
Sì - 77% No - 22%
|
Sì - 82% No - 17%
|
Sì - 78% No - 21%
|
Trovi Che Una Persona Di
Sesso Opposto Sia Piu’ Attraente Se Alla Guida Di Una Bella Macchina?
Sì - 62% No - 38%
|
Sì - 37% No - 62%
|
Sì - 31% No - 68%
|
Sì - 21% No - 78%
|
Sì - 23% No - 77%
|
Sì - 74% No - 25%
|
Sì - 28% No - 72%
|
Guidichi Il Successo Di
Una Persona A Seconda Del Modello Di Automobile Che Guida?
Sì - 48% - No -
52%
|
Sì - 39% No - 60%
|
Sì - 23% No - 76%
|
Sì - 15% No - 84%
|
Sì - 22% No - 77%
|
Sì - 46% No - 54%
|
Sì - 12% No - 87%
|
Le Celebrita’
Influenzano
La Scelta Dell
’auto?
11% - Sì 89% - No
|
Sì - 3% No - 96%
|
Sì - 5% No - 94%
|
Sì - 2% No - 97%
|
Sì - 3% No - 96%
|
Sì - 3% No - 96%
|
Sì - 2% No - 98%
|
In Base A Che Cosa
Giudichi Il Successo Di Una Persona?
Casa – 47%
Automobile – 32% Partner – 10% Boat – 4% Gadgets – 3%
|
Casa - 67%
Automobile – 18% Partner - 7% Vacanze - 3% Gadgets - 2%
|
Casa - 60% Partner
- 20% Vacanze - 9% Automobile - 6% Gadgets - 3%
|
Barca - 32% Casa
– 27% Partner - 12% Automobile - 9% Vacanze - 9%
|
Casa - 66% Partner
- 15% Vacanze - 9% Automobile - 7% Gadgets - 1%
|
Informazioni non
disponibili
|
Casa - 53% Boat -
16% Partner - 14% Vacanze 7% Automobile - 4% Gadgets - 3%
|
Flirti Con Gli Altri
Automobilisti Mentre Sei Alla Guida?
Sì - 62% No –
38%
|
Sì - 30% No - 69%
|
Sì - 19% No - 81%
|
Sì - 41% No - 58%
|
Sì - 22% No - 77%
|
Sì - 38% No - 61%
|
Sì - 18% No - 81%
|
STEFANO MASULLO
SEGRETARIO GENERALE DI ASSOCONSULENZA A TELENOVA PRESENTERÀ IN ANTEPRIMA
L’ULTIMO VOLUME ”L’ARTE DEL SUCCESSO
Milano 12 Dicembre 2003- Questa sera alle ore 19.10 ed in replica alle ore
23.30 su Telenova Stefano M.Masullo segretario generale Assoconsulenza sarà
presente in qualità di esperto alla trasmissione I Nostri Soldi dove
presenterà in anteprima assoluta l’ultimo volume, il diciottesimo,
realizzato per conto dell’editore Franco Angeli intitolato”L’arte Del
Successo- Come avere successo nella vita e nel lavoro ottenendo il meglio da
se e dagli altri”che verrà inviato a tutti gli iscritti ad Assoconsulenza
in regola con il pagamento della quota annuale relativa all’esercizio
2003,unitamente alla Cd-card di presentazione istituzionale Isfoa-istituto
Superiore di Finanza ed Organizzazione Aziendale Altro ospite della
trasmissione sarà Maurizio Guandalini, giornalista ed economista Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Titolo della trasmissione e scaletta
argomenti: Cosa Ci Riservera’ Il 2004?: Bilancio 2003 sulla Borsa ;
Bilancio economia ; Previsioni 2004 Borsa; Previsioni 2004 economia; Caro
Euro ; Carovita Inflazione; Adeguamento stipendi e pensioni; Riflessi della
finanziaria ; Come risparmiare e come investire.
LO STATO DELL'ARTE DELLA
BUSINESS INTELLIGENCE (BI) NEL MERCATO FINANCE E PROSPETTIVE LE
TESTIMONIANZE DEI PRINCIPALI GRUPPI BANCARI ITALIANI RACCOLTE DA SDA BOCCONI
E PUBBLICATE IN UN VOLUME
Milano, 12 dicembre 2003 - E’ disponibile presso le principali librerie il
volume “I sistemi di Business Intelligence nel settore finanziario - best
practice e creazione del valore”, nato dalla collaborazione tra Sda
Bocconi, Edipi e Sas. Il libro contiene una selezione di casi di successo
della Business Intelligence, raccolti dalla testimonianza diretta di alcuni
clienti Sas. Il volume, suddiviso in cinque capitoli, si sviluppa sulla base
dell’esperienza diretta degli autori Paolo Pasini e Angela Perego, docenti
della Sda Bocconi, con introduzione di Paolo Mottura e contributi di Marco
Di Antonio, Luciano Munari, Ugo Pomante, Daniele Previati. Tema principale
è il ruolo dei sistemi di data warehousing e Business Intelligence nelle
strategie di innovazione dei Sistemi Informativi delle aziende finanziarie.
Le interviste realizzate presso i principali gruppi bancari italiani
occupano una parte rilevante del volume. I casi concreti illustrati - Banca
Carige, Banca Intesa, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare di Milano,
Eptafund, Fondiaria-sai, Gruppo Generali, Intesavita, Locafit, Nextra
Investment Management sgr, San Paolo Imi, Società Reale Mutua di
Assicurazioni, Unicredito e Unicredit Sistemi Informativi - dimostrano
l'efficacia dell’utilizzo dei sistemi di data warehousing e Business
Intelligence nelle diverse aree aziendali: sistemi informativi,
programmazione e controllo (P&c), marketing, risorse umane e risk
management. Il volume è in vendita al prezzo di 21 euro nelle principali
librerie, oppure può essere acquistato direttamente presso l'editore via
Cagliero, 23 - Milano, Tel 02/69015730, info@edipi.It
LA BANCA EUROPEA
PER GLI INVESTIMENTI (BEI) ACCORDA ALL'UNIVERSITÀ DI OXFORD UN PRESTITO DI
35 MILIONI DI EURO A FAVORE DELLA RICERCA E DELL'INNOVAZIONE
Bruxelles, 12 dicembre 2003 -
La Banca
europea per gli investimenti (Bei) ha concesso all'Università di Oxford
(Regno Unito) un prestito di 35 milioni di euro con il quale l'ateneo potrà
rafforzare le proprie capacità di ricerca e di commercializzazione dei
risultati scientifici. Il finanziamento rientra nel quadro di un programma
di prestiti del valore di 140 milioni di euro a favore delle università
inglesi, realizzato in cooperazione con il Consiglio per il finanziamento
dell'istruzione superiore in Inghilterra, avente per obiettivo la
modernizzazione delle infrastrutture di ricerca del paese. Più
specificamente, l'Università di Oxford utilizzerà i fondi per migliorare
le infrastrutture e costruire un centro innovativo dedicato alle scienze
mediche. Le attività del centro si concentreranno sulla commercializzazione
dei risultati della ricerca di base e favoriranno la creazione di nuove
imprese nel settore dell'high-tech. Secondo
la Bei
, iniziative finanziarie di questo tipo sono in linea con la politica
dell'Istituto volta a sostenere gli obiettivi dell'Unione riguardanti la
spesa nella ricerca e la competitività. Sin dal Vertice di Lisbona nel
2000,
la Bei
, l'organismo di finanziamento a lungo termine dell'Ue, ha concesso prestiti
a favore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione per un totale di
15,2 miliardi di euro. Tra il 2004 e il 2010,
la Banca
prevede di concedere altri 40 miliardi di euro a favore di progetti nei
suddetti settori. Per ulteriori informazioni consultare il seguente
indirizzo web: http://www.Eib.org
GRUPPO SINTESI, IN
COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI PERUGIA, CONTRIBUISCE ALLA FORMAZIONE
DEI NUOVI MANAGER DEI MERCATI FINANZIARI
Perugia, 12 dicembre 2003 Le problematiche poste dalla rapida evoluzione
tecnologica dei mercati finanziari richiedono, per essere risolte, profonde
competenze che integrino la conoscenza critica delle tematiche
economico-finanziarie con una solida base scientifica e computazionale. In
quest’ottica, il Dipartimento di Matematica ed Informatica della Università
degli Studi di Perugia ed Eurostrategie S.r.l., hanno organizzato un master
gratuito, a carattere annuale e cofinanziato dall’Unione Europea, per
formare “Esperti in metodi quantitativi e strumenti informatici per la
gestione economica e finanziaria”. Le lezioni, che avranno inizio nel
marzo 2004, sono riservate agli iscritti alla Laurea Specialistica in
Matematica presso l’Università degli Studi di Perugia. Un importante
contributo alla realizzazione del corso viene da gruppo Sintesi che,
affiancandosi a realtà consulenziali di livello internazionale come
Deloitte, metterà a disposizione degli studenti i propri esperti che hanno
maturato profonde competenze nello sviluppo di soluzioni software per i
mercati Finance & Banking. In particolare, l’azienda focalizzerà i
propri interventi sulla rilevanza dei moderni strumenti software per
la Business Intelligence
e su tematiche fondamentali quali la corretta alimentazione, progettazione e
interrogazione delle basi di dati finalizzate all’elaborazione di analisi
predittive. Gruppo Sintesi, inoltre, sarà tra le società – insieme ad
Oracle e Deloitte - ad aprire la propria organizzazione agli studenti
offrendo stage teorico-pratici che completeranno l’iter di formazione con
attività individuali mirate a migliorare la conoscenza e l’utilizzo degli
applicativi informatici dedicati all’analisi dei fenomeni
economici-finanziari.
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