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2003 anno 6°  

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VENERDI'
 12  DICEMBRE  2003

pagina 1

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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA IL CONSIGLIO EUROPEO DI BRUXELLES DEL 12-13 DICEMBRE 2003

Bruxelles, 12 dicembre 2003 – Di seguito il discorso di Romano Prodi Presidente della Commissione europea Tenuto ieri nel corso della Presentazione del Consiglio europeo di Bruxelles del 12-13 dicembre 2003 : “Signore e signori, Le riunioni dei capi di Stato e di governo sono sempre eventi importanti, ma raramente i nostri rappresentanti hanno avuto un appuntamento più importante del Consiglio europeo che inizia domani. Questo Consiglio europeo ha la piena responsabilità politica del futuro dell'integrazione europea. Niente di più, niente di meno. È indispensabile che questo Consiglio europeo raggiunga un compromesso. Una sola cosa è più importante: che si trovi il compromesso su un testo buono ed equilibrato, un testo che corrisponda alle ambizioni che noi tutti abbiamo espresso sulla Costituzione dell'Unione europea. Non possiamo correre il rischio di arrivare a un compromesso insoddisfacente. Il punto di partenza è buono. Abbiamo di fronte a noi un testo che è complessivamente equilibrato e coerente; una buona base che non deve venire guastata dai patteggiamenti e dai passi indietro marginali dell'ultimo minuto. Approvando il progetto di Costituzione, i capi di Stato e di governo dimostreranno ai cittadini europei che sono decisi ad agire nell'interesse generale dell'Europa. Dimostreranno a tutti di essere capaci di guardare al futuro al di là degli interessi nazionali immediati. Spero che nessuno di noi debba trovarsi nella situazione di spiegare all'opinione pubblica perché abbiamo dovuto improvvisamente annacquare questo testo, il frutto di un lungo processo democratico. Non c'è nessun motivo, ripeto nessuno, perché questo vertice debba fallire. Naturalmente, il compromesso finale deve tener conto delle questioni più delicate che giustamente preoccupano i singoli paesi. Ma il Trattato costituzionale non può diventare oggetto di un mercanteggiamento. Sappiamo tutti quanto ciò sarebbe dannoso! La Commissione europea è convinta che si possa trovare una buona soluzione sulle seguenti basi. Abbiamo bisogno di un sistema di voto per il Consiglio dei ministri che rispetti la doppia natura dell'Unione e che ci consenta di decidere in modo più trasparente ed efficiente di oggi. La soluzione ideale per il futuro sarebbe quella di prendere tutte le decisioni a livello dell'Unione con una maggioranza semplice degli Stati e della popolazione. In subordine, troviamo la buona soluzione concordata alla Convenzione che fissa una soglia più alta per la percentuale della popolazione. La Commissione non potrà sostenere nessuna proposta che renda più difficile il processo decisionale nell'Unione portando le soglie sopra i livelli minimi indicati nel Trattato di Nizza. Per quanto riguarda la composizione della Commissione, credo che la Conferenza intergovernativa vada nella giusta direzione. Sul Ministro degli affari esteri, La Commissione sosterrà ogni sforzo che la Presidenza metterà in atto per mantenere le principali innovazioni della Convenzione. Il Ministro deve avere un doppio mandato autentico: deve essere Vicepresidente e membro a pieno titolo della Commissione e deve essere mandatario del Consiglio sulle questioni relative alla Politica estera e di sicurezza comune. Il Ministro deve poter contare su un servizio comune per le Relazioni esterne che si possa istituire tramite decisione interistituzionale evitando ogni rischio di duplicazione. Nessuna Costituzione al mondo prescrive nei dettagli come si deve organizzare un ministero. Inoltre, per noi è importantissimo introdurre un meccanismo flessibile per emendare la Costituzione. Per gli americani, il Primo emendamento, che tutela la libertà di religione, di parola, di stampa, di assemblea e di petizione, è il fondamento di una società aperta. Il Primo emendamento è entrato in vigore quattro anni dopo la firma della Costituzione degli Stati Uniti nel 1787 e con la ratifica della maggioranza degli Stati. Anche noi dobbiamo essere in grado di emendare pur se con una maggioranza iperqualificata le politiche dell'Unione per tenere il passo dei cambiamenti del mondo attorno a noi. Senza disposizioni per una procedura simile, sarà praticamente impossibile nel breve periodo ammodernare politiche che fra non molto avranno mezzo secolo. Sapete tutti quanto mi sta a cuore la questione della governance economica. A più riprese ho sostenuto che occorre dare all'Unione gli strumenti necessari per gestire in modo più coerente la nostra politica economica. Le ultime vicende sul Patto di stabilità e di crescita hanno dimostrato l'urgenza di sviluppi in questa direzione. La Convenzione ha fatto progressi in questo campo, anche se non saranno sufficienti nel lungo periodo. Sono convinto che i capi di Stato e di governo non debbano compromettere i timidi passi avanti fatti dalla Convenzione. Naturalmente, in questo vertice la Commissione sosterrà qualsiasi proposta che aumenti l'efficienza degli attuali meccanismi di sorveglianza rafforzando il ruolo della Corte europea di giustizia. La Commissione farà particolarmente attenzione a mantenere l'equilibrio istituzionale costruito dalla Convenzione. Si tratta di un punto fondamentale, soprattutto per quanto riguarda i poteri del Parlamento europeo sulle questioni di bilancio e il voto a maggioranza nell'area di libertà, sicurezza e giustizia mentre la responsabilità del Presidente del Consiglio europeo si deve limitare al coordinamento dei lavori del Consiglio europeo. Nei settori del commercio, della politica sociale e su certi aspetti relativi alla tassazione, si deve decidere infine a maggioranza qualificata. Per nessuna ragione si devono diluire le regole attuali che proteggono l'integrità del mercato interno e la libera concorrenza. Per concludere, sono fiducioso che il buon lavoro preparatorio della Presidenza italiana contribuirà a farci superare quest'ultima tornata di trattative senza complicazioni superflue. Vi posso assicurare che la Commissione farà di tutto per agevolare un esito positivo.

SUMMIT DELL'ONU SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE JOINT VENTURE ONU-ITALIA PER IL M.O., MEDITERRANEO E BALCANI L'APPORTO DEL GOVERNO ITALIANO È DI 2,3 MILIONI DI USD L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER TRASFORMARE IL "DIVARIO DIGITALE" IN UNA "OPPORTUNITÀ DIGITALE" E FAVORIRE LO SVILUPPO SOCIO-ECONOICO E IL "BUON GOVERNO"
Ginevra, 12 dicembre 2003 - Joint venture tra l'Onu e il Governo Italiano per favorire la diffusione e l'applicazione delle nuove tecnologie digitali nei Paesi del Medio Oriente, Mediterraneo e Balcani, al fine di consentire la crescita socio-economica e l'affermazione del "buon governo". Mark Malloch Brown, amministratore dell'Undp, il Programma dell'Onu per lo Sviluppo, e Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, hanno firmato a Ginevra un accordo che prevede lo stanziamento italiano di un contributo di 2,3 milioni di dollari per promuovere l'applicazione delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict) alla Pubblica amministrazione dei Paesi del Medio Oriente, Mediterraneo e Balcani. La firma è avvenuta a Ginevra in occasione del 1° Summit mondiale dell'Onu sulla Società dell'Informazione, presenti una sessantina di capi di Stato o di Governo e ben 16 mila delegati e operatori pubblici e privati in rappresentanza di 180 Paesi. L'italia è il primo Paese europeo ad aderire al Thematic Trust Fund dell'Undp, specifico per le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, e attingerà le risorse tra quelle della Cooperazione per lo Sviluppo, del Ministero degli Affari Esteri, con specifico riferimento all'iniziativa Italiana di e-Government per lo Sviluppo, lanciata dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla Conferenza internazionale sull'e-Government di Palermo. "Con questa iniziativa", ha spiegato il ministro Lucio Stanca, "l'Italia vede riconosciute le sue capacità tecnologiche ed organizzative in una materia nuova come quella dell'e-Government per lo sviluppo, impegno che abbiamo già avviato e positivamente sperimentato in diversi Paesi, tra cui Mozambico, Giordania, Nigeria, Tunisia e Albania". Nel ringraziare il ministro Stanca per il contributo dell'Italia, Mark Malloch Brown ha spiegato che le "risorse saranno usate per sostenere la realizzazione del 'buon governo' (good governance) nei Paesi in Via di Sviluppo, aumentando così l'efficienza e la trasparenza della loro azione amministrativa, ma anche il monitoraggio delle operazioni e transazioni del governo pubblico". Questo programma congiunto sarà la base di una collaborazione che si prospetta lunga e produttiva.

LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NUOVE NORME PER GARANTIRE CHE TUTTI GLI STATI MEMBRI RISPARMINO OGNI ANNO ALMENO L'1% IN PIÙ DI ENERGIA
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - Risparmiando ogni anno l'1% in più dell'energia oggi utilizzata in ciascuno Stato membro attraverso una maggiore efficienza energetica si arriverà a un risparmio energetico annuo di circa il 6% nel 2012. Questo è l'obiettivo ambizioso che la Commissione ha proposto oggi con la nuova direttiva volta ad accrescere l'efficienza energetica nell'Unione e a promuovere il mercato dei servizi energetici (illuminazione, riscaldamento, acqua calda, ventilazione, ecc.). La proposta fissa un quadro composto da definizioni, strumenti, obiettivi metodologici e obblighi comuni, sia per il settore pubblico che per quello privato. La Commissione ha proposto in data odierna una nuova direttiva per accrescere l'uso efficiente ed efficace, in termini di costi, dell'energia nell'Unione. In base alla proposta, che è intesa a favorire misure per l'efficienza energetica e promuovere il mercato dei servizi energetici(1), gli Stati membri sarebbero tenuti a rispettare due obiettivi di risparmio energetico e a garantire che i fornitori di energia offrano servizi energetici per il periodo 2006-2012. Un obiettivo generale di risparmio energetico nell'uso finale dell'1% all'anno. Si tratta dell'1% della quantità media di energia distribuita o venduta ai clienti finali nel quinquennio precedente. Tale risparmio dovrà essere conseguito dai seguenti settori: domestico, agricolo, commerciale e pubblico, nonché dai trasporti(2) e dall'industria(3). Si terrà conto di tutti i tipi di energia: elettricità, gas naturale(4), teleriscaldamento e distribuzione urbana del freddo, combustibile per riscaldamento, carbone e lignite, prodotti energetici agricoli e della silvicoltura e combustibili per trasporti. Un obiettivo di settore sul lato della domanda. Il settore pubblico degli Stati membri apporterebbe un contributo significativo al conseguimento di questo obiettivo complessivo in quanto dovrebbe risparmiare almeno l'1,5% di energia all'anno, in particolare grazie ad appalti pubblici a maggiore efficienza energetica. Tali risparmi contribuirebbero anche all'obiettivo di risparmio annuo complessivo dell'1%. Un obbligo sul lato della fornitura sulla vendita di servizi energetici. I distributori di energia e/o le società di fornitura al dettaglio dovrebbero integrare i servizi energetici nella distribuzione e nella vendita di energia fino a coprire una quota del 5% dei loro clienti. Fino al raggiungimento di tale percentuale essi dovrebbero fornire audit energetici. Il metodo di calcolo proposto prevede crediti per le misure adottate in precedenza. Gli Stati membri possono conseguire l'obiettivo annuale dell'1% fissando nuove misure oppure misurando e verificando l'impatto continuo di servizi energetici già in atto e misure per l'efficienza non introdotte prima del 1991. È possibile tenere conto delle tasse sull'energia e delle campagne d'informazione sul risparmio energetico, sempre che il loro impatto sia misurabile e verificabile. Spetta agli Stati membri decidere quali siano i settori interessati e quanto ciascun settore dovrà contribuire al conseguimento dell'obiettivo nazionale; comunque a tutti i clienti ammissibili dovrà essere offerta una qualche forma di servizio energetico o di programma o misura per l'efficienza energetica. Il risparmio sarà calcolato come la somma delle riduzioni misurate o stimate del consumo energetico finale imputabile ai servizi energetici, ai programmi per l'efficienza energetica e ad altre misure ammissibili(5). Gli Stati membri dovranno riferire periodicamente circa il successo ottenuto nel conseguimento degli obiettivi. La proposta contiene esempi di orientamenti in materia di servizi energetici e di efficienza energetica ammissibili per misurare e verificare il risparmio energetico. Per aiutare gli Stati membri a conseguire tali obiettivi, rispettare gli obblighi e monitorare il progresso, la proposta fissa un quadro armonizzato attraverso definizioni, strumenti e metodologie comuni. In tale contesto, gli Stati membri devono: disporre di un sistema di qualificazione, certificazione o accreditamento dei fornitori dei servizi energetici, nonché di un sistema di riconoscimento reciproco di tali certificati; modificare o abrogare la legislazione che limita l'uso degli strumenti finanziari per il risparmio energetico, quale il finanziamento tramite terzi e i contratti di rendimento energetico; revocare gli incentivi all'aumento del volume dell'energia trasmessa o delle vendite incorporati nei sistemi che regolano le tariffe e garantire la possibilità di un recupero ragionevole dei costi di taluni investimenti per l'efficienza energetica realizzati da società di distribuzione presso gli impianti dei clienti; garantire la disponibilità di sistemi di audit energetico indipendenti e di elevata qualità; garantire che i contatori e i sistemi misurino in modo accurato e frequente l'effettivo consumo di energia e che le bollette siano informative e inviate con sufficiente frequenza; utilizzare, in alternativa, i fondi per l'efficienza energetica. In aggiunta a questa nuova proposta per l'efficienza energetica, la Commissione ha inoltre proposto oggi un nuovo pacchetto di misure per promuovere gli investimenti nel settore della trasmissione e della capacità di produzione dell'energia (cfr. Ip/03/1694). L'obiettivo è rafforzare la concorrenza e contribuire a impedire che si verifichino nuovamente i blackout dell'estate scorsa che hanno colpito.

MARGOT WALLSTROM, COMMISSARIA EUROPEA RESPONSABILE PER L'AMBIENTE, AL COP9 PRESENTA LE INIZIATIVE DELLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) PER COADIUVARE LA RIDUZIONE DI EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SERRA
Milano, 12 dicembre 2003 La Commissione accoglie con favore l'iniziativa della Banca europea per gli investimenti, di destinare 500 milioni di Eur per sostenere la politica dell'Unione europea in materia di cambiamento climatico Oggi Margot Wallström, Commissaria europea responsabile per l'ambiente, e Philippe Maystadt, Presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), hanno presentato le iniziative della Bei per coadiuvare la riduzione di emissioni di gas ad effetto serra, a sostegno del sistema di scambio di quote di emissioni avviato dall'Unione europea. Le nuove iniziative saranno attuate soprattutto tramite finanziamenti di progetti, all'interno e all'esterno dell'Ue. Accogliendo con favore l'iniziativa della Bei, la Commissaria Wallström ha dichiarato: "Apprezzo molto il fatto che la Bei stia potenziando il suo appoggio ai nostri obiettivi in materia di cambiamento climatico. Questi nuovi strumenti contribuiranno a far decollare lo scambio delle quote di emissioni di Co2 in ambito europeo. Il sistema prevede opportunità di investimenti non soltanto all'interno dell'Ue, ma anche in altri paesi." La proposta della Bei è stata presentata nel corso della Nona Conferenza delle Parti (Cop9) a Milano, e include le seguenti iniziative-chiave: Uno strumento di finanziamento dedicato di 500 milioni di Eur su 2-3 anni, per fornire prestiti appositamente strutturati per i progetti sponsorizzati dai promotori. In particolare, si tratta dei promotori che partecipano al sistema dell'Ue per lo scambio delle quote di emissioni (Emissions Trading Scheme - Ets) per tentare di ridurre le rispettive emissioni di gas ad effetto serra. Una proposta ancora in corso di discussione per uno strumento di assistenza tecnica (Technical Assistance Facility - Taf) inteso a fornire aiuti condizionali per contribuire a individuare, predisporre e commercializzare "crediti di carbonio" correlati ai meccanismi di attuazione congiunta (Joint Implementation - Ji) e di sviluppo "pulito" (Clean Development Mechanism - Cdm), rispettivamente nei paesi in via di transizione e in via di sviluppo, che con maggiori probabilità saranno collegati al sistema di scambio delle quote di emissioni dell'Ue. La Bei sta inoltre analizzando la possibilità di una propria partecipazione ad uno strumento di tipo equity per le iniziative relative alle emissioni di Co2. Il Presidente Maystadt ha annunciato che la Bei cercherà partner per sviluppare le varie proposte: "Per affrontare le sfide del cambiamento climatico, abbiamo bisogno di un'ampia coalizione; dobbiamo dimostrarci creativi e dotati di spirito pratico. L'ue ha invitato i paesi e altre parti in gioco a contribuire. La Bei , insieme ai propri partner del settore economico e finanziario, continuerà ad analizzare e attuare nuove soluzioni per uno sviluppo sostenibile." Lo scambio delle quote di emissioni di Co2 è ora una realtà; la direttiva dell'Ue sullo scambio delle quote di emissioni è entrata in vigore nell'ottobre 2003. Il sistema di scambio di quote, che sarà avviato nel 2005, riguarda cinque grandi settori industriali dell'Unione europea: produzione di energia elettrica, raffinerie di petrolio, acciaio, materiali da costruzione, carta e cellulosa. Questi comparti rappresentano circa il 50% delle emissioni totali di anidride carbonica dell'Ue. Si prevede che l'Ue raggiunga gli obiettivi previsti a Kyoto, riducendo i propri costi di contenimento delle emissioni di circa un terzo. Il sistema di scambio delle quote di emissioni è pienamente compatibile con il sistema internazionale di scambio delle emissioni previsto dal Protocollo di Kyoto. Può essere esteso ad altri settori e affronta anche altri gas ad effetto serra a partire dal 2008. La proposta della Commissione europea a collegare il piano di scambio di quote di emissioni dell'Ue ai dispositivi progettuali del Protocollo di Kyoto - il dispositivo di attuazione congiunta (Ji - Joint Implementation) e il dispositivo di sviluppo "pulito" (Cdm - Clean Development Mechanism) - aumenterà in modo significativo la richiesta di crediti di tipo "Ji" e "Cdm" e renderà più rapida l'attuazione del Protocollo di Kyoto anche in ambito extra-Ue. Il Protocollo di Kyoto, che si prevede entrerà in vigore in un prossimo futuro, è stato ratificato da 120 paesi che rappresentano più del 70% della popolazione mondiale. La Commissione europea esprime la fiducia che la Russia ratificherà il Protocollo di Kyoto e che il sistema di scambio delle quote di emissione dell'Ue incentivi fortemente la Russia e altri paesi della Cis a ratificare il Protocollo di Kyoto. La Commissione europea ha recentemente presentato in Russia, a Mosca, la direttiva sullo scambio delle quote di emissioni ai rappresentanti governativi e del settore degli affari, ricevendo una risposta molto positiva.

UN APPROCCIO SETTORIALE AL RAFFORZAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ EUROPEA
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - Rappresentanti dell'industria, accademici e responsabili politici si sono riuniti il 9 dicembre a Bruxelles, in occasione della Conferenza europea sulla competitività, per discutere il modo in cui la politica pubblica può fornire un contributo ottimale al miglioramento della crescita della produttività e, più in generale, della competitività industriale in Europa. Durante la sessione conclusiva, è stato posto l'accento su un approccio settoriale alla competitività, attraverso gli interventi di importanti esponenti dell'industria cantieristica e farmaceutica in Europa. Corrado Antonini, presidente di "Euroyards", ha spiegato che l'industria cantieristica europea collabora con la Commissione ed altri organismi per far fronte alle pressioni della concorrenza che gravano pesantemente sul settore. Sebbene la rapida crescita della Cina quale partner commerciale abbia offerto notevoli opportunità all'industria navale, ha affermato Antonini, il rovescio della medaglia è stato il lancio di una forte offensiva, da parte dei cantieri asiatici, per il dominio del mercato mondiale in questo settore. Grazie all'offerta di navi ad un prezzo spesso inferiore a quello di costo, l'industria asiatica è riuscita ad estromettere gli Usa dal mercato della costruzione navale, dando luogo ad una situazione in cui, di fatto, l'Europa è il suo unico concorrente. Poiché attualmente l'Asia controlla quasi tre quarti del mercato mondiale, l'Europa - che detiene una quota pari a circa un quarto - ha dinnanzi a sé una difficile sfida per mantenere la propria presenza nell'industria navale. L'importanza di un successo dell'Europa non potrebbe essere più evidente, ha affermato Antonini, visto il ruolo strategico della cantieristica e il fatto che il 90 per cento del commercio mondiale si svolge per mezzo di navi. In tale contesto, gli esponenti dell'industria, il Parlamento europeo e la Commissione si sono uniti ai rappresentanti dei fornitori e ai sindacati per lanciare l'iniziativa "Leadership 2015". Poiché l'esperienza del passato ha insegnato che una ristrutturazione a livello di singole imprese non è sufficiente, le parti interessate hanno concordato una serie di misure volte a rilanciare il settore, le quali dovrebbero cominciare a produrre risultati concreti già dal prossimo anno, ha spiegato Antonini. Egli, inoltre, ha affermato che una strategia di ricerca e sviluppo (R&s) a lungo termine è stata considerata particolarmente importante e che tutte le parti hanno condiviso la necessità di concentrare l'attenzione sul sostegno alla prototipizzazione, settore di sviluppo tecnologico determinante per i tentativi dell'Europa di realizzare profitti nei mercati di nicchia. I partner di "Leadership" hanno inoltre concordato delle iniziative di finanziamento e costituito un pool europeo di competenze nel settore della proprietà intellettuale, decisione che dovrebbe tradursi in una riduzione dei costi per l'industria cantieristica. A differenza di Antonini, che nel suo intervento ha sottolineato i benefici derivanti da una buona collaborazione pubblico-privato, il presidente di Glaxosmithkline Biologicals, Jean Stephenne, è apparso meno soddisfatto dell'attività degli organismi europei di regolamentazione, ai quali ha chiesto di considerare in modo più sistematico le esigenze del proprio settore. L'europa viene definita un "mercato ostile e instabile" per i prodotti farmaceutici, ha affermato Stephenne, a causa di fattori quali i ritardi nell'introduzione di nuovi prodotti sul mercato e l'assenza di un prezzo di mercato per i farmaci nella maggior parte degli Stati membri. Secondo Stephenne, infatti, l'Europa ha perso la sua posizione di supremazia del settore farmaceutico, in parte perché gli Stati Uniti hanno dato prova di una maggiore volontà politica di sostenere l'industria nelle loro politiche in materia di regolamentazione e tecnologia. Oltre ad elaborare un modello normativo più efficiente e prevedibile, ha aggiunto, l'Europa deve incoraggiare una maggiore cooperazione nel settore della ricerca e la creazione di una massa critica per la R &s farmaceutica. Ciò richiede un rafforzamento della cooperazione fra le multinazionali, come Glaxosmithkline, le società più piccole e le università. Stephenne ha inoltre dichiarato che l'Ue dovrebbe seguire l'esempio degli Stati Uniti ed aumentare la propria spesa pubblica per la ricerca in materia di difesa e salute. Attraverso misure di questo tipo ed un perfezionamento del Sesto programma quadro, ha concluso, l'Europa potrà beneficiare maggiormente delle enormi opportunità offerte dalle biotecnologie all'avanguardia.

UNA CONFERENZA ESAMINA LE STRATEGIE PER MANTENERE LA LEADERSHIP EUROPEA NEL SETTORE DELLE NANOTECNOLOGIE
Trieste, 12 dicembre 2003 - La maggioranza dei partecipanti all'Euronanoforum di Trieste (Italia), tenutosi il 9 dicembre, ha convenuto che l'Europa riveste una posizione invidiabile sul piano delle nanotecnologie. Tuttavia, il timore che la situazione possa mutare è condiviso dai più, ed esistono pareri diversi riguardo agli aspetti sui quali l'Europa deve puntare l'attenzione se intende mantenere la propria posizione. Il termine "infrastruttura" è stato sottolineato da numerosi relatori nel corso della prima giornata della conferenza. "Chiunque realizzi per primo le infrastrutture, vincerà la corsa per le nanotecnologie", ha affermato Helmut Schmidt, direttore dell'Istituto tedesco per i nuovi materiali, il quale ha definito la mancanza di importanti infrastrutture un "ostacolo" che impedisce la commercializzazione. Sebbene non sia affatto facile realizzare infrastrutture, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, intervenuto alla conferenza con un video messaggio, ha chiarito che la natura innovativa e pluridisciplinare delle nanotecnologie rende il compito particolarmente costoso e complesso sia per le pubbliche autorità, sia per i ricercatori. Tali difficoltà lasciano intendere che "non abbiamo altra scelta, se non quella di collaborare", ha dichiarato il Commissario, sollecitando una maggiore cooperazione internazionale. S'intuisce che il desiderio d'intensificare la cooperazione internazionale sia condiviso dai potenziali collaboratori dell'Europa. Il vicepresidente del Consiglio giapponese della scienza, Teruo Kishi, ha riferito al Notiziario Cordis di un recente incontro con Busquin, nel corso del quale ha espresso il desiderio di instaurare maggiori contatti con l'Ue. Un accordo di cooperazione scientifica fra l'Ue ed il Giappone è previsto a breve. Il premio Nobel britannico Harry Kroto ha espresso, tuttavia, alcune perplessità in merito alle richieste di maggiore collaborazione. "Non condivido il modo in cui si sollecita la collaborazione in alcuni settori [.]. Nel settore della ricerca, una collaborazione fra due organizzazioni è possibile [.], tuttavia è molto più difficile se le organizzazioni diventano tre, quattro o cinque". Egli ha ammesso che "è estremamente utile creare dei gruppi", ma ha aggiunto: "Le mie collaborazioni più importanti si sono svolte su base bilaterale". Secondo alcuni partecipanti, un altro fattore di successo nel settore delle nanotecnologie è rappresentato dalla ricerca di base. Kishi ha riferito al Notiziario Cordis che, se da un lato il Giappone ha effettuato significativi investimenti nella ricerca nanotecnologica, dall'altro il paese ha svolto contemporaneamente attività di ricerca di base. Per tale motivo, a suo avviso, il Giappone è così all'avanguardia nel settore delle nanotecnologie. Tale opinione è stata ribadita dal professor Kroto, secondo il quale "le scoperte più importanti sono quelle realizzate per caso [.]. È dalla scienza fondamentale, e non soltanto dalla ricerca finalizzata al raggiungimento di un obiettivo, che otteniamo risultati entusiasmanti ed inattesi". Infolink: http://www.Cordis.lu/nanotechnology/   http://europa.Eu.int/comm/research/industrial_technologies/index_en.html 

L'UFFICIO BREVETTI EUROPEO (UEB) INTENDE STABILIRE UNO STANDARD GLOBALE PER IL DEPOSITO DEI BREVETTI
Barcellona, 12 dicembre 2003 - In occasione della conferenza annuale di epoline, svoltasi a Barcellona il 9 dicembre, il dott. Ingo Kober, presidente dell'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb), ha annunciato una riduzione di 70 euro sul costo di registrazione di un brevetto mediante il sistema avanzato di e-filing (deposito elettronico delle richieste di brevetti), messo a punto da epoline. Il potenziato servizio di epoline, ha dichiarato Kober, faciliterà la presentazione, il monitoraggio e la ricerca di informazioni sui brevetti a livello nazionale, europeo e internazionale, rendendole più accessibili ai professionisti della proprietà intellettuale e al pubblico in generale. Inoltre, l'Ueb intende definire un nuovo standard mondiale per l'e-filing. Con lo slogan "Redigi una volta, deposita ovunque", un formato Xml sviluppato di recente dovrebbe consentire ai clienti di risparmiare tempo, carta e denaro al momento di depositare una domanda di brevetto. Insieme con i partner internazionali, segnatamente l'Ufficio americano dei brevetti e dei marchi (Uspto), l'Ufficio giapponese dei brevetti (Jpo) e l'Organizzazione internazionale della proprietà intellettuale (Wipo), l'Ueb ha stabilito uno standard aperto che consentirà ai clienti di depositare diverse volte la stessa domanda presso qualsiasi altro ufficio brevetti che riconosce il sistema internazionale di e-filing. L'ueb auspica di facilitare l'adozione del servizio epoline di e-filing quale standard globale, mettendolo a disposizione degli uffici brevetti di tutto il mondo unitamente alle proprie competenze. Epoline è già uno standard accettato da Francia, Finlandia e Spagna, oltre che da Wipo e Uspto. Il sistema epoline è in fase di prova nel Regno Unito, mentre Germania, Paesi Bassi, Svezia e Repubblica Ceca dovrebbero iniziare ad impiegarlo nel 2004. Infolink: http://www.Epoline.org/

UNICREDITO ITALIANO S.P.A. ANNUNCIA CHE L’OPZIONE DI OVER-ALLOTMENT CONNESSA ALL’OFFERTA DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE IN AZIONI DI ASSICURAZIONI GENERALI S.P.A. EMESSO DA UNICREDITO ITALIANO BANK (IRELAND) CON SCADENZA NEL 2008 È STATA INTEGRALMENTE ESERCITATA.
Milano,12 Dicembre 2003: Unicredito Italiano S.p.a. Annuncia l’integrale esercizio dell’opzione di over-allotment per un ammontare pari ad Euro 114.800.000. L’opzione è connessa all’offerta del Prestito obbligazionario convertibile in azioni di Assicurazioni Generali S.p.a. Emesso da Unicredito Italiano Bank (Ireland) con scadenza nel 2008 per un importo pari ad Euro 1.148.000.000. L’opzione è stata esercitata integralmente da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.a., Merrill Lynch International e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. (i Joint Bookrunner) anche nell’interesse di Société Générale (il Joint Lead Manager). A seguito dell’esercizio dell’opzione l’ammontare complessivo dell’offerta risulta essere pari ad Euro 1.262.800.000.

ASSOTRAVEL: SEMINARIO DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA IN COOPERAZIONE CON LE NAZIONI UNITE, COMMISSIONE ECONOMICA PER L’EUROPA, SU “IL RUOLO DELL’EUROPA PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA E DELLO SVILUPPO NELL’ECONOMIA MONDIALE”
Roma, 12 dicembre 2003 - Si terrà martedì 16 dicembre 2003 (dalle 10,00 alle 13,30) nella sede della Confindustria, presso l’Auditorium della Tecnica, il seminario, organizzato dal Centro Studi Confindustria in cooperazione con le Nazioni Unite, Commissione Economica per l’Europa, su “Il ruolo dell’Europa per il rilancio della crescita e dello sviluppo nell’economia mondiale”. Obiettivi dell’incontro saranno quelli di focalizzare l’attenzione sul ruolo dell’Europa come motore della crescita globale, sulla sua integrazione economica verso l’est e il Mediterraneo, su una maggiore consapevolezza del ruolo delle imprese per il rilancio della crescita nell’economia globale. Inoltre al centro del dibattito vi sarà anche l’analisi sulla conclusione della Presidenza Italiana dell’Unione Europea. “Dall’andamento dell’economia europea – ha dichiarato Andrea Giannetti, Presidente di Assotravel (Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo aderenti a Confindustria), in vista della manifestazione - dipendono i risultati del mercato dei viaggi e vacanze in Europa. In particolare per quel che riguarda il business travel, dall’economia europea dipende il benessere delle aziende che serviamo. Esprimiamo, pertanto, un vivo apprezzamento per l’impegno del Centro Studi Confindustria e della stessa Confederazione per una riflessione che si presenta ai massimi livelli di analisi per l’Italia”. Concluderanno i lavori il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Gianfranco Fini, e il Presidente di Confindustria, Antonio D’amato.

L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE MACCHINE PER CERAMICA CHIUDE IL 2003 IN NEGATIVO, MA MEGLIO DEL PREVISTO. FERMI GLI INVESTIMENTI IN EUROPA, I MERCATI SI SPOSTANO VERSO L’ORIENTE. SEGNALI DI RIPRESA PER IL PRIMO SEMESTRE 2004.
Modena, 12 dicembre 2003 -  Il 2003 si chiude in flessione per l’industria italiana delle macchine per ceramica. Le stime preconsuntive indicano un decremento del giro d’affari complessivo nell’ordine del 3-5%, per un valore che scende quindi dai 1.452 milioni di euro del 2002 ai 1.380-1.400 milioni di euro. Una perdita tuttavia inferiore alle previsioni di qualche mese fa che indicavano un probabile calo nell’ordine dell’8-10%. “E’ andata meglio del previsto“ – ha annunciato Franco Stefani, presidente di Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica), che, commentando il dato negativo (il 2003 è il terzo anno consecutivo di calo per il settore), ha confermato come il calo più significativo nella domanda di impianti per ceramica si sia registrato sul mercato europeo. “Italia e Spagna, i maggiori produttori europei di piastrelle e secondi solo alla Cina – ha affermato Stefani – dispongono già di una capacità produttiva superiore alle reali potenzialità di assorbimento del prodotto da parte del mercato finale e soprattutto in Spagna si sta già riducendo la produzione effettiva. Si tratta di mercati ormai saturi da un punto di vista quantitativo, che dovremo sollecitare in futuro solo attraverso innovazioni di prodotto e di processo”. La perdita in Europa è stata in parte compensata da un miglior andamento delle vendite in Medio Oriente (Iran in primo luogo), Est Europa e Asia, Cina inclusa. E proprio sulla base dei segnali positivi provenienti da queste aree, Stefani indica come molto probabile un’inversione di tendenza per il comparto, che dovrebbe manifestarsi già nei primi sei mesi del 2004. “Notiamo un buon dinamismo nei produttori di ceramica in paesi come Vietnam, Tailandia, Cina, Iran - continua Stefani – con interessanti progetti di investimento in impianti nuovi volti ad aumentare la produzione che saranno portati avanti nei prossimi mesi. Anche la Russia è un mercato con buone probabilità di crescita”. Sulla concorrenza cinese, rivolta oggi peraltro al solo mercato locale, Stefani non nasconde il problema e indica la strada per battere i nuovi competitor. “Non sono pessimista. – dice Stefani - Il gap nei prezzi tra impianti cinesi e italiani si riduce progressivamente man mano che i costruttori cinesi rialzano i listini, rendendosi conto che la qualità costa. Inoltre sono soprattutto convinto che l’unica strada per vincere questa concorrenza stia nella capacità delle aziende italiane ad andare oltre gli attuali livelli di avanzamento tecnologico, proponendo al mercato processi sempre più innovativi e all’avanguardia, costringendo quindi i concorrenti ad una rincorsa continua”. La ricerca e l’innovazione, quindi, restano per l’industria italiana delle macchine per ceramica l’arma con cui affrontare e stimolare la “ripresa” del 2004. Secondo il Presidente di Acimac le aziende italiane sono assolutamente in grado di percorrere questa via, sebbene gli ultimi anni di crisi abbiano costretto le imprese più piccole a sacrifici notevoli e margini sempre più ridotti. “L’appuntamento per verificare se saremo stati capaci di andare oltre le attuali proposte tecnologiche - conclude Stefani – è il prossimo Tecnargilla a Rimini in ottobre, la fiera di riferimento di questa industria a livello mondiale: saranno presenti anche i concorrenti di altri paesi, e lasceremo quindi al mercato la possibilità di fare confronti e scegliere”. Fatturato dell’industria italiana produttrice di macchine per ceramica (Valori in milioni di euro)

 

2000

2001

2002

2003 (stime precons.)

Vendite Italia

541

490

484

460

Vendite estero

1.032

1.033

968

940

Fatturato totale

1.573

1.523

1.452

1.400

RECORDATI: CONFERMATI GLI OBIETTIVI ECONOMICI E PRESENTATE LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO.
Milano, 12 dicembre 2003 – Recordati ha incontrato ieri a Milano presso Borsa Italiana S.p.a. Analisti finanziari e stampa specializzata per commentare i principali avvenimenti che hanno interessato il gruppo negli ultimi mesi e presentare le prospettive future. Per il 2003, in linea con le previsioni già comunicate, Recordati prevede di realizzare vendite leggermente inferiori rispetto al 2002 e conferma un Ebit di circa € 80 milioni. Conferma il programma di cessione della divisione chimica farmaceutica e dello stabilimento Sophartex (dedicato alla produzione farmaceutica per conto terzi) nei primi mesi del 2004 con l’obiettivo di focalizzare l’attività del gruppo solo sullo sviluppo del settore farmaceutico. A seguito della focalizzazione sulla attività farmaceutica, prevede nel 2004 un incremento delle vendite del solo settore farmaceutico e senza il contributo di Sophartex del 5-10%, un significativo aumento delle spese di ricerca e sviluppo e una leggera crescita dell’ utile operativo. Comunica l’obiettivo di una crescita complessiva media annua del 10% nel periodo 2003/2005 da realizzare attraverso l’attuazione di una politica di espansione in Europa tramite acquisizioni. Confermando il ruolo strategico che l’attività di ricerca rappresenta per la crescita del gruppo, Recordati aggiorna sui progetti in corso nell’ area terapeutica cardiovascolare e genito-urinaria e comunica la previsione di un incremento degli investimenti nonché di un rafforzamento delle strutture nel 2004. Nell’area cardiovascolare e con riferimento al programma di riformulazione di lercanidipina per il mercato statunitense, il licenziatario Forest Laboratories ha identificato una formulazione a rilascio modificato idonea per la quale inizierà a breve il primo studio clinico. Nell’area terapeutica genito-urinaria vi sono molte patologie che riducono significativamente la qualità di vita della popolazione che invecchia, con problemi terapeutici irrisolti che interessano milioni di persone, quali i disturbi della minzione e le disfunzioni sessuali femminili. Per il trattamento di queste patologie, per le quali è forte l’esigenza di farmaci in grado di soddisfare il bisogno medico-sociale, l’attività.2 di drug discovery Recordati ha selezionato due candidati allo sviluppo che stanno procedendo verso il proof of concept nell’uomo.

GRUPPO CARRARO: PRESENTATO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL NUOVO PIANO STRATEGICO 2004-2007. LE LEVE PER UNA NUOVA COMPETITIVITÀ: CRESCITA DEI VOLUMI DI VENDITA, RIASSETTO PRODUTTIVO, INNOVAZIONE. PREVISIONI 2007: FATTURATO +50%
Milano, 12 dicembre 2003 - Carraro, leader e fornitore globale di sistemi di trasmissione per applicazioni mobili e stazionarie, ha presentato ieri alla comunità finanziaria il piano strategico che guiderà il processo di cambiamento del Gruppo. Obiettivi strategici Obiettivi portanti del Piano sono una forte crescita del fatturato (tgt >10% annuo) nei principali mercati di riferimento del Gruppo, il costante recupero di redditività operativa (tgt 1% annuo) ed il deciso miglioramento della posizione finanziaria netta (tgt < 90 mln Euro al 2007). Ciò si potrà realizzare grazie alla nuova struttura organizzativa del Gruppo basata su quattro Business Units, fortemente focalizzate, autonome, caratterizzate da grande dinamicità e da spirito imprenditoriale. Tali Bu sono coordinate da “centri di competenza” e da “centri di profitto” che garantiscono innovazione e creatività, qualità dei processi e condivisione delle conoscenze. Crescita del fatturato Si prevede una crescita del fatturato di oltre il 50% in quattro anni. Tale risultato sarà raggiunto da un lato attraverso l’incremento della quota di mercato del gruppo Carraro nell’off-highway (Agricultural & Construction Equipment), dall’altro grazie ad una maggiore penetrazione nei mercati nuovi, caratterizzati da notevoli potenzialità di sviluppo (Material handling e Stationary). Per quanto riguarda la crescita prevista nei singoli segmenti, a fronte di un mercato agricolo sostanzialmente stabile, Carraro intende incrementare la propria posizione di leadership nei sistemi di trasmissione per trattori. Più nel dettaglio: già nel 2003 cresce la quota del Gruppo negli assali agricoli passando dal 23,6% del 2002 al 24,4% del 2003, per arrivare al 2007 a superare il 30%, confermando il primo posto nel mercato nel segmento delle trasmissioni agricole è atteso un incremento della qmkt dall’attuale 7% (2003) al 9% nel 2007. Nel settore movimento terra è prevista una crescita dei volumi di vendita, a seguito dell’avvio di produzioni legate a nuovi contratti, con un conseguente incremento della quota di mercato dei sistemi per compact & light Construction Equipment dall’attuale 29,9% al 34% del 2007, con la conferma della assoluta leadership di Carraro all’interno di questo mercato; nel segmento medium & heavy Construction Equipment – che rimane prevalentemente captive – la quota di mercato passerà dal 5,1% del 2003 al 7% del 2007, quale conseguenza delle azioni di sviluppo previste. All’aumento dei ricavi nel periodo 2004-2007 contribuirà in maniera determinante l’evoluzione dell’offerta verso prodotti e servizi innovativi: ricerca e sviluppo: prodotti con miglior rapporto prezzo/prestazioni e maggiormente distintivi rispetto alla concorrenza evoluzione del core business: allargamento dell’offerta verso soluzioni sempre più complete ed integrate (packages comprensivi di assali, trasmissioni, motore, circuito elettrico ed impianto idraulico) in modo da cogliere l’opportunità di un mercato in cui i principali costruttori di veicoli ricorrono in maniera sempre più consistente all’outsourcing. A guidare la crescita del Gruppo sarà lo sviluppo pianificato delle Business Units, più nel dettaglio: la Business Unit Drivelines (sistemi integrati), che rappresenta il core business tradizionale del Gruppo, si prevede raggiunga una crescita del fatturato pari al 44%, soprattutto grazie ad una maggiore penetrazione nei mercati agricoli nordamericani ed europei ed al consolidamento della presenza nel segmento light construction equipment. Per la Business Unit Drives (riduttori) è atteso nel 2007 il raddoppio dei ricavi, in conseguenza del re-design di alcune linee di prodotto, ed all’individuazione e realizzazione di alleanze strategiche per alcuni componenti chiave (idraulici ed elettrici). Per i Components il piano prevede un incremento delle vendite pari al 38%, legato principalmente ad un maggiore orientamento verso il mercato esterno al Gruppo. Per le Spare Parts (parti di ricambio), infine, si prevede una significativa crescita del fatturato (dall’attuale 6% al 10% del fatturato consolidato nel 2007) grazie al miglioramento delle prestazioni e del livello di servizio al cliente, con il conseguente aumento dei volumi. Recupero della redditività: riduzione costi industriali Il nuovo piano strategico si basa su di una profonda ridefinizione dell’assetto industriale del Gruppo, che agirà su tre direttrici fondamentali: focalizzazione delle plants, localizzazione della produzione e saturazione delle capacità dei siti produttivi. La focalizzazione delle plants è finalizzata a sfruttarne appieno la capacità e le competenze manifatturiere, migliorandone l’efficienza, riducendo la complessità del product mix, e ridisegnando in alcuni casi anche profondamente la logistica di stabilimento e i layout. Per quanto riguarda la localizzazione della produzione, l’incidenza delle attività realizzate al di fuori dei paesi dell’Europa occidentale (Italia e Germania) passerà dall’attuale 27% al 50% nel 2007; a ciò contribuirà anche il fatto che il 50% dei nuovi business verrà realizzato fuori Europa, in particolare in India, Sud America e Far East. Parallelamente si procederà ad una progressiva saturazione dei siti manifatturieri oggi parzialmente sotto-utilizzati, con il contestuale ricorso all’outsourcing delle lavorazioni non strategiche o a basso valore aggiunto, al fine di contenere l’aumento dei costi di manodopera e gli investimenti. Particolare attenzione verrà quindi posta alle attività di Global Sourcing, che dovranno sfruttare i benefici della localizzazione (la percentuale di acquisti da paesi in via di sviluppo passerà dal 20% al 60% in 4 anni). Recupero della redditività: riduzione costi generali L’ottimizzazione dei processi aziendali, con l’obiettivo contestuale di migliorare il livello di soddisfazione dei clienti, avrà un impatto positivo sulla composizione dei costi generali di gruppo, per i quali è prevista nel 2007 un’incidenza sul fatturato dell’8%. Il piano strategico verrà sostenuto da una disciplinata politica di investimenti previsti in 96 milioni di Euro (2004-2007), interamente autofinanziati dal Cash Flow, per due terzi rivolti allo sviluppo, all’industrializzazione dei nuovi prodotti ed al recupero di produttività e per un terzo al mantenimento dell’assetto produttivo. Grazie al Free Cash Flow generato nel quadriennio 2004-2007 ci si attende un miglioramento della posizione finanziaria netta prevista per il 2007 al di sotto dei 90 milioni di Euro. “Nel contesto competitivo attuale è per noi determinante mirare ad una sempre maggiore focalizzazione del business – ha dichiarato Mario Carraro, Presidente del Gruppo – che ci consenta di continuare a crescere puntando sulla nostra capacità di innovazione, sulla qualità della nostra offerta ed il rafforzamento della partnership con i clienti”. “Il futuro ci vede ancora pronti al cambiamento, sempre in un’ottica di sviluppo e presidio dei mercati di riferimento. – ha aggiunto Carraro – Ciò potrà avvenire anche grazie a sinergie commerciali, tecnologiche e manifatturiere sviluppate tra le business unit, ed anche attraverso alleanze al di fuori del gruppo”. “Con il piano strategico, ampiamente condiviso dal management, puntiamo sulla crescita, sul riassetto produttivo, sulla deverticalizzazione e sull’innovazione. Sono queste le leve che ci consentiranno di raggiungere gli ambizioni obiettivi che ci siamo posti – ha detto Gabriele Del Torchio, Amministratore Delegato del Gruppo Carraro – Grazie alla nuova struttura aziendale ed al piano di ridefinizione dell’assetto industriale del Gruppo, basato su una maggiore focalizzazione delle plants, sulla localizzazione della produzione e sulla saturazione delle capacità dei siti produttivi, stiamo creando le solide basi per il raggiungimento di importanti risultati in termini di efficienza e di competitività”.

CDA META S.P.A.:STEFANO QUERCI DIRETTORE GENERALE DI META S.P.A. FINO AL 30 GIUGNO 2006 APPROVATI IL CALENDARIO 2004 DEGLI EVENTI SOCIETARI E I “PRINCIPI DI COMPORTAMENTO IN MATERIA DI OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE”
Modena, 12 dicembre 2003 - Il Consiglio d’Amministrazione di Meta S.p.a. Ha approvato nella seduta di oggi la proroga del contratto di Direttore generale all’Amministratore delegato Stefano Querci, che manterrà così l’incarico fino alla scadenza naturale del consiglio d’amministrazione, prevista per il 30 giugno 2006. Il Cda ha espresso apprezzamento per l’operato sin qui svolto da Stefano Querci e con la proroga dell’incarico di Direttore generale ha manifestato l’intenzione di voler dare continuità al percorso sin qui avviato per il consolidamento e l’espansione del gruppo Meta, anche alla luce della processo di integrazione in atto per l’avvio della multiutilities dell’Emilia occidentale. Il Consiglio d’Amministrazione di Meta S.p.a. Ha anche approvato il calendario dei principali eventi societari dell’anno 2004, di seguito indicati. 30 marzo 2004 Consiglio d’Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio di Meta S.p.a. E del bilancio consolidato del Gruppo Meta al 31 dicembre 2003. 29 aprile 2004 (1° convocazione) Assemblea degli Azionisti di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2003. 14 maggio 2004 Consiglio d’Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2004. 13 settembre 2004 Consiglio d’Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2004. 12 novembre 2004 Consiglio d’Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2004.ഊIl progetto di bilancio 2003, il bilancio consolidato 2003 e la relazione semestrale al 30 giugno 2004 saranno resi disponibili entro i termini previsti ai sensi dell’articolo 82, comma 2 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche; conseguentemente Meta S.p.a. Sarà esonerata dalla pubblicazione della quarta trimestrale 2003 e della seconda trimestrale 2004. Eventuali variazioni delle informazioni contenute nel calendario saranno tempestivamente comunicate al pubblico. Nella stessa seduta il Consiglio d’Amministrazione di Meta S.p.a. Ha approvato il documento “Principi di comportamento in materia di operazioni con parti correlate” in ottemperanza alle raccomandazioni contenute dal Codice di autodisciplina delle società quotate. Il documento è disponibile sul sito internet della società. Infolink: www.Meta.mo.it

ENERGIA: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN'AZIONE DECISIVA PER LE INFRASTRUTTURE E LA SICUREZZA DELL'APPROVVIGIONAMENTO
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - La Commissione ha proposto il 10 novembre un nuovo pacchetto legislativo per promuovere gli investimenti nel settore energetico europeo. Due gli obiettivi dell'iniziativa: rafforzare la concorrenza e impedire il ripetersi delle interruzioni dell'erogazione di energia verificatesi la scorsa estate. In particolare, la Commissione evidenzia l'importanza cruciale di una sana gestione della domanda, attraverso una politica più decisamente orientata all'efficienza energetica (si veda anche Ip/03/1687). Inoltre, si sottolinea l'esigenza di un chiaro quadro legislativo comunitario per il corretto funzionamento del mercato interno dell'energia elettrica, che assicuri la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e un livello adeguato di interconnessione tra Stati membri, mediante politiche trasparenti e non discriminatorie. La Commissione presenta anche ulteriori proposte per la rete transeuropea dell'energia elettrica e del gas nell'intento di migliorarne l'efficienza, collegare saldamente i futuri nuovi Stati membri al mercato unico dell'energia ed elaborare un approccio simile con i paesi confinanti. Viene altresì proposto un regolamento riguardante gli scambi transfrontalieri di gas che incorporerà nella normativa comunitaria gli orientamenti concordati dal settore e consentirà alle autorità nazionali di regolamentazione di assicurarne l'attuazione. Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell'energia e dei trasporti, ha dichiarato: "Le misure che proponiamo intendono completare l'apertura del mercato del gas e dell'energia elettrica concordata di recente. Gli incidenti che hanno colpito l'approvvigionamento di energia elettrica l'estate scorsa non erano assolutamente una conseguenza del processo di liberalizzazione del mercato; tuttavia è nostro dovere garantire che gli Stati membri seguano un approccio chiaro e inequivocabile nel fronteggiare questi problemi". La signora de Palacio ha aggiunto: "Questo nuovo quadro normativo è decisivo per rafforzare il mercato unico europeo dell'energia ed evitare che l'Europa sia costretta ad affrontare una situazione simile a quella che si è creata in California". Gestire la domanda di energia Considerando che la sicurezza dell'approvvigionamento è strettamente collegata alla gestione della domanda di energia, la Commissione ha proposto in data odierna una nuova direttiva che intende favorire il risparmio dell'1% dell'energia usata in ogni Stato membro aumentando l'efficienza energetica nell'Unione e promuovendo il mercato dei servizi energetici quali l'illuminazione, il riscaldamento, la climatizzazione, ecc. (cfr. Il documento Ip/03/1687). L'ue ha bisogno della massima qualità di servizio L'europa ha bisogno di un'industria dell'energia affidabile quanto alla sicurezza e alla continuità delle forniture, sostenibile sotto il profilo dell'incidenza sull'ambiente e competitiva, capace cioè di fornire un servizio efficiente all'utenza domestica e commerciale, così da contribuire alla competitività dell'economia europea e alla qualità della vita dei cittadini. A tale proposito, l'organizzazione del settore dell'energia nell'Unione europea sta già subendo profondi cambiamenti. Dal 1999, le prime direttive sull'energia elettrica e il gas1 hanno abolito il principio del fornitore in posizione di monopolio, permettendo ai grandi utenti di scegliere liberamente il fornitore di energia elettrica e gas. Molti Stati membri hanno reagito a questa iniziativa creando rapidamente un mercato pienamente concorrenziale. Con l'entrata in vigore delle nuove direttive sul gas e l'energia elettrica2 (luglio 2003), nel 2004 tutti gli Stati membri estenderanno la concorrenza ai clienti non civili, per giungere poi alla completa apertura del mercato non oltre il 20073. A tal fine, le direttive impongono anche la separazione delle reti e l'introduzione di funzioni di regolamentazione indipendenti. La nuova normativa intende anche assicurare la massima qualità di servizio, definendo obblighi di servizio pubblico e misure finalizzate alla sicurezza dell'approvvigionamento. Tuttavia, per ottenere risultati positivi, l'industria elettrica deve garantire in via permanente l'equilibrio tra domanda e offerta, permettendo allo stesso tempo a diversi produttori e fornitori di operare in un regime di concorrenza. Oltre alle misure per l'apertura del mercato già in vigore, per conseguire questi obiettivi sono indispensabili adeguati incentivi agli investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione, per la gestione della domanda e la generazione di energia elettrica. Senza questi investimenti le riforme del settore dell'energia elettrica non forniranno i risultati desiderati e il rischio di interruzioni aumenterà se la domanda di energia elettrica continua a crescere al ritmo attuale4 e la rete è sottoposta a una pressione in aumento. La Commissione , in sintonia con le conclusioni raggiunte anche dai gestori del sistema di trasmissione, ritiene che per sostenere il mercato unico e prevenire nuove interruzioni dell'approvvigionamento è necessaria una politica fatta di investimenti in nuove infrastrutture di trasporto, sforzi continui per limitare le crescita della domanda e costruzione di nuove infrastrutture di produzione. È inoltre indispensabile favorire una maggiore collaborazione tra i gestori del sistema. Il pacchetto proposto in data odierna prevede diverse misure che rafforzeranno in misura decisiva il mercato unico europeo dell'energia. Un quadro normativo chiaro per le infrastrutture dell'energia e la sicurezza dell'approvvigionamento La direttiva proposta prevede quanto segue: gli Stati membri devono definire una precisa politica in relazione all'equilibrio tra domanda e offerta che permetta di stabilire gli obiettivi delle capacità di riserva o alternative quali misure sul lato della domanda; gli Stati membri devono rispettare standard definiti in materia di sicurezza delle reti di trasmissione e distribuzione; ogni gestore del sistema di trasmissione comunica alla propria autorità di regolamentazione la sua strategia di investimento per un periodo di uno o più anni; le autorità di regolamentazione trasmettono una sintesi dei programmi di investimento alla Commissione la quale consulta il gruppo dei regolatori europei del settore dell'elettricità e del gas, tenendo conto degli assi delle reti transeuropee dell'energia di interesse prioritario europeo; il diritto, per le autorità di regolamentazione, di intervenire per accelerare il completamento di progetti e, ove necessario, organizzare gare pubbliche per l'affidamento di determinati progetti qualora il gestore del sistema di trasmissione non possa o non desideri completare i progetti in questione. A proposito delle infrastrutture, la signora de Palacio ha commentato: "Desidero in particolare che vengano prese decisioni concrete su alcuni dei principali interconnettori tra gli Stati membri, visto che miglioreranno il contesto concorrenziale e la sicurezza dell'approvvigionamento. Attualmente gli investimenti necessari sono bloccati da discussioni interminabili su questioni di progettazione, ma questa situazione non può continuare all'infinito". Sviluppare le infrastrutture energetiche Attraverso un'ulteriore revisione degli orientamenti per le Ten dell'energia elettrica e del gas i nuovi Stati membri saranno integrati in questo quadro normativo. Il nuovo provvedimento: assicura che l'integrazione dei paesi in via di adesione e delle regioni confinanti in un mercato europeo dell'energia più ampio sarà pienamente presa in considerazione in sede di preparazione dell'elenco di progetti ammissibili al finanziamento e identificati negli orientamenti per le reti transeuropee dell'energia; introduce la dichiarazione di interesse europeo per alcuni progetti transfrontalieri fondamentali lungo l'asse prioritario e consente di designare un coordinatore europeo per i progetti. Rafforzare il mercato del gas La Commissione propone inoltre di rafforzare il mercato interno del gas istituendo un nuovo quadro normativo per il trasporto del gas a livello europeo basato sulle soddisfacenti conclusioni dell'ultimo forum di Madrid5. Il regolamento sullo scambio transfrontaliero di gas: rispecchia la normativa esistente in tema di scambi transfrontalieri di energia elettrica; prevede l'adozione di una serie di orientamenti vincolanti, basati sugli attuali orientamenti per le buone pratiche concordati al forum di Madrid che riguardano: l'offerta di servizi di accesso per i terzi da parte dei gestori del sistema di trasporto; l'assegnazione della capacità e la gestione della congestione, inclusi il principio "use it or lose it" (che prevede la perdita della capacità se quest'ultima non viene usata) e i sistemi di scambio secondario; gli obblighi di trasparenza; la struttura tariffaria e la derivazione, inclusi gli oneri di bilanciamento; stabilisce un metodo per l'adattamento degli orientamenti tramite la procedura di comitato; fa obbligo alle autorità nazionali di regolamentazione di curare l'attuazione degli orientamenti concordati. 1 Direttive 96/92/Ce e 98/30/Ce. 2 Direttive 2003/54 e 2003/55. Cfr. Anche il regolamento 1228/2003 relativo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica. 3 Per maggiori informazioni: http://europa.Eu.int/comm/energy/electricity/legislation/existing_legislation_en.htm  4 La domanda di energia dell'Unione cresce a un tasso compreso tra l'1% e il 2% all'anno dal 1986. 5 Per maggiori informazioni: http://europa.Eu.int/comm/energy/gas/madrid/index_en.htm

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +0,1% A NOVEMBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,3% NEI PRIMI UNDICI MESI DEL 2003 LA DOMANDA CRESCE DEL 3,2%.
Roma, 12 dicembre 2003 – Più 0,1% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di novembre 2003 rispetto al corrispondente mese dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 26,3 miliardi di kWh. Il risultato del mese di novembre 2003, ottenuto a parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile inferiore di circa un grado centigrado rispetto a novembre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a – 0,2%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la crescita dei consumi, registrata a novembre 2003, rispetto a novembre 2002, è stata superiore alla media nazionale al Centro (+1,3%); è stata, invece, inferiore alla media al Sud (- 0,4%) e al Nord (- 0,1%). I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di novembre 2003 risultano distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il 23,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di novembre 2003, ha fatto registrare un +4,7% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto allo stesso mese del 2002. Nel mese di novembre 2003 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’85% con la produzione nazionale e per la quota restante (15%) facendo ricorso alle importazioni, in sensibile diminuzione (-12,3%) rispetto a novembre 2002. Il calo delle importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione, effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera. Il Gestoreഊ della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione nazionale netta a novembre 2003 (23,2 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,6% rispetto a novembre 2002. In particolare si è avuto un aumento delle produzioni termoelettrica (+9,1%) e geotermoelettrica (+2,4%). In diminuzione la produzione idroelettrica (-24,5%) ed eolica (- 15,6%). Nei primi undici mesi dell’anno la richiesta di energia elettrica è aumentata complessivamente del 3,2% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Il profilo congiunturale della domanda elettrica a novembre 2003 ha fatto registrare una lieve flessione (-0,2%) rispetto al mese precedente. Ulteriori informazioni e l’analisi dell’andamento dei consumi elettrici mensili sono disponibili nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it

53.400 MEGAWATT: NUOVO RECORD STORICO DEI CONSUMI DI ELETTRICITA’ SUPERATO DI QUASI 300 MW IL PRECEDENTE RECORD DI LUGLIO.
Roma, 12 dicembre 2003 – 53.400 megawatt: è il nuovo record storico dei consumi nazionali di elettricità, registrato ieri alle ore 17.00. Il valore è superiore di circa 300 megawatt (+0,6%) rispetto al precedente record verificatosi il 17 luglio scorso (53.105 Mw), e di 810 megawatt (+1,5%) in rapporto al precedente record invernale, registratosi il 12 dicembre 2002 (52.590 Mw). Tre i fattori determinanti il nuovo record: l’incremento dei consumi di energia elettrica in concomitanza con le settimane precedenti le festività natalizie; l’ondata di freddo che ha investito la penisola; il ricorso all’illuminazione artificiale fin dalle prime ore del pomeriggio. Il Gestore della rete è riuscito a far fronte a questa situazione senza interrompere, come invece accaduto durante la scorsa estate, la fornitura di elettricità né ai clienti interrompibili né alle utenze civili. Ciò è stato possibile per la concomitanza di tre fattori: maggiore disponibilità nel periodo invernale, rispetto all’estate, di energia dall’estero; incremento della capacità di generazione nazionale, dovuto all’ingresso di un nuovo impianto di produzione (380 Mw della centrale di Ferrera Erbognone) e al rientro in servizio di impianti che hanno subito processi di repowering; concentrazione della produzione idroelettrica in un numero ridotto di ore, resa possibile dalla durata limitata, in inverno rispetto all’estate, del periodo di massima richiesta di energia sulla rete.

ENERGIA SPA SI AGGIUDICA LA FINALE DELL ’EUROPEAN ELECTRICITY CHALLENGE 2003
Milano, 12 Dicembre 2003 – Si è conclusa a Barcellona l’edizione 2003 dell’European Electricity Challenge (Eec), l’iniziativa europea promossa da Cesim per sviluppare le competenze aziendali di successo in un settore in continuo movimento come quello dell’energia elettrica e del gas. Vincitrice della competizione è stata Energia Spa, multiutility italiana nata da una joint venture tra il gruppo Cir e l’austriaca Verbund che quest’anno chiuderà con circa 800 milioni di Euro di fatturato e 3000 clienti. European Electricity Challenge, giunta quest’anno alla sua seconda edizione, è una competizione di gestione aziendale che utilizza la metodologia dei Business Game, strumenti didattici innovativi che permettono di raggiungere un elevato livello di realismo e concretezza mediante l’approccio del learning by doing. L’iniziativa, rivolta ad operatori europei del settore energia, ha visto le aziende partecipanti sfidarsi nella gestione di un’azienda virtuale, con l’obiettivo di vincere la sfida nel mercato europeo dell’energia. La competizione simulava la gestione dell’azienda elettrica per cinque anni e le decisioni aziendali dovevano essere fornite dalle squadre via Internet ogni due settimane, potendo decidere in modo autonomo i tempi e le modalità di lavoro. Per la prima volta, quest’anno, hanno partecipato alla competizione anche aziende italiane operanti nei settori dell’energia elettrica e del gas. Nel dettaglio l’Italia è stata degnamente rappresentata da: Aceaelectrabel Trading Spa, Amps Energie Srl, Asm Brescia Spa, Dynameeting Spa, Egl Italia Spa, Electra Italia Spa, Enel Spa, Enel Sfera Spa, Energia Spa, Erg Power & Gas, Mpe Spa, Rezia Energia Italia Srl, Siet Spa. Eec 2003 si è avvalsa dell’utilizzo di Simpower, un modello di simulazione sviluppato negli anni da Cesim, lavorando a stretto contatto con operatori leader del settore. Il modello prevede, tra l’altro, un mercato libero della domanda e dell’offerta di energia elettrica e la presenza della borsa dell’energia elettrica. Nel corso della sfida sono state fornite alle squadre partecipanti anche una serie di “pillole di apprendimento”, prodotti audio visivi di breve durata realizzati da Cesim, in collaborazione con Mip Politecnico di Milano, su temi specifici del settore dell’energia elettrica. Per determinare la squadra vincitrice al termine della sfida si è preso in considerazione il valore dell’azione dell’azienda virtuale dopo i cinque anni simulati di gestione. L’innovativa metodologia di formazione ha permesso alle società partecipanti di sperimentare l’impatto delle dinamiche competitive sulle diverse aree aziendali, sviluppando quelle competenze di successo necessarie per gestire gli effetti della liberalizzazione del mercato, dal lato della domanda e dell’offerta. Non solo. La suddivisione dei partecipanti in squadre ha permesso di esercitare il lavoro in team e condividere e diffondere le conoscenze e il know-how in azienda. Il modello di simulazione utilizzato, infine, ha permesso di comprendere le relazioni tra le decisioni aziendali e gli indicatori finanziari, sviluppare un approccio analitico alle decisioni aziendali e migliorare la cultura del cliente. Nel sottolineare il valore dell’iniziativa e la soddisfazione per il risultato ottenuto, Massimo Orlandi, Amministratore Delegato di Energia, ha dichiarato: “Per diventare operatore nazionale primario nel settore dell'energia elettrica e del gas, abbiamo scelto di operare in modo da creare valore per i clienti, gli investitori e per chi lavora in Energia, offrendo un ambiente gratificante e innovativo e opportunità di arricchimento e crescita professionale. Per questo abbiamo deciso di far partecipare il nostro team all’European Electricity Challenge e siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto dai nostri ragazzi. L’european Electricity Challenge è un ottimo strumento perché offre una formazione pratica e immediatamente applicabile per il singolo, che viene fortemente coinvolto dalla competizione diretta tra squadre, e permette all’azienda di sviluppare le competenze di successo per anticipare e meglio gestire l’evoluzione del mercato. Inoltre offre un notevole risparmio di tempo rispetto ai tradizionali metodi formativi perché si partecipa in modo flessibile e senza abbandonare la propria sede, dedicando circa due ore di lavoro ogni due settimane”.

ATEL E LEGAMBIENTE PER IL COMUNE DI MELEGNANO: INSIEME PER L'AMBIENTE PRESENTATI DURANTE LA TAVOLA ROTONDA AL COP 9 GLI INTERVENTI ENERGETICI REALIZZATI DALLA SOCIETÀ ATEL ENERGIA PRESSO IL CENTRO SERVIZI INTEGRATI PER LA PRIMA INFANZIA LA GIOSTRA ” A MELEGNANO (MI)
Milano, 12 dicembre 2003 - Atel Energia - società che opera nel settore della produzione, trasmissione, distribuzione e commercio dell'energia elettrica e dei servizi energetici - è stata invitata a partecipare alla tavola rotonda “Azioni volontarie in difesa del clima e dei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto” presso il padiglione Italia – nell'ambito della Cop 9, Nona Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. In tale occasione, la società – promotrice della campagna “Carbonneutral ” insieme a Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Legambiente e Kyoto Club – ha illustrato gli interventi attuati presso il Centro Servizi Integrati per la prima infanzia “ La Giostra ” di Melegnano, al fine di garantire un significativo risparmio energetico. Il progetto in questione si inserisce in una più ampia collaborazione con Legambiente in virtù della quale Atel Energia è impegnata in diverse iniziative che, in accordo con le Amministrazioni Comunali, si prefiggono l'obiettivo di sensibilizzare la collettività verso l’adozione di tecnologie ad alta efficienza e a consumo energetico contenuto per una miglior sostenibilità ambientale. “Per Atel Energia il rispetto per l'ambiente rappresenta, da sempre, un elemento di fondamentale importanza”, afferma l'ingegner Marco Biondi, Project Development Director di Atel Energia “e riteniamo che la collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni rappresenti un ottimo strumento per sensibilizzare collettività e cittadini verso l'adozione di tecnologie che consentano una migliore sostenibilità ambientale”. Proprio questo è stato il filo conduttore che ha caratterizzato l'intervento realizzato da Atel Energia, con la consulenza della Fabbica del Sole srl, presso il Centro Servizi Integrati per la prima infanzia di Viale Lombardia, a Melegnano (Mi). Tale progetto prevede azioni sull'illuminazione elettronica, nonché la sostituzione di apparecchi domestici a basso consumo energetico così da ottenere circa il 19% di risparmio sui consumi elettrici dovuti a illuminazione e circa il 38% di risparmio sui consumi elettrici da apparecchiature per il lavaggio, per un totale di circa il 17% di risparmio sui consumi elettrici di tutto l’edificio. Non da ultimo si evidenzia un risparmio economico sulla bolletta elettrica di circa 600 Euro all'anno, somma che può essere rinvestita quindi in altri interventi di riqualificazione ambientale. La stima di riduzione delle emissioni è pari a 2,5 tonnellate equivalenti di Co2. Questo corrisponde, in termini percentuali, a circa il 17% (1/6) del totale delle emissioni, dovute ai consumi elettrici, del centro di servizi integrati. “Il progetto realizzato a Melegnano evidenzia quanto poco sia necessario investire per ottenere risultati estremamente significativi in termini di riduzione di consumi elettrici e di risparmio di Co2 Equivalente, con conseguente riduzione degli impatti ambientali”, asserisce la Dottoressa Alessandra Salvati, Project Development Manager in Atel Energia. Al fine di sensibilizzare e informare la cittadinanza, nei prossimi mesi sarà realizzato, sempre grazie al finanziamento di Atel Energia, un opuscolo da distribuire a tutti i cittadini sul tema del risparmio energetico all’interno delle mura domestiche. Con questo intervento, Atel Energia - con l’aiuto di Legambiente – ha voluto dimostrare come sia possibile sensibilizzare, attivare e accompagnare le Pubbliche Amministrazioni e i cittadini in azioni volontarie che portino alla creazione di modelli facilmente implementabili e replicabili su larga scala. “Il progetto di Melegnano rappresenta, a mio avviso, un ottimo punto di partenza: dimostra, infatti, come enti pubblici, società private e Legambiente possano collaborare per ottenere un risultato comune: migliorare la qualità della vita dei cittadini”, commenta il Dottor Andrea Poggio, Presidente Legambiente Lombardia. “Sarebbe auspicabile che progetti di questo genere fossero sempre più numerosi, a dimostrazione di come l'ambiente non possa considerarsi disgiunto dalla vita politica e dall'industria”, conclude. “Siamo davvero soddisfatti del risultato ottenuto”, asserisce Giuglietta Pagliaccio, Assessore alle politiche per la qualità della vita del Comune di Melegnano. “Quello che ci sta a cuore è, per un verso, attuare degli interventi che migliorino la qualità della vita dei nostri cittadini, e, per un altro, mostrare come bastino piccoli accorgimenti quotidiani per sortire importanti risultati in termini di risparmio energetico”. Infolink: www.Atel.ch

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISTO DI DORAS DA PARTE DI CRH E SAMSE, IMPRESE CHE OPERANO NEL SETTORE DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - La Commissione europea ha autorizzato, in virtù del regolamento sulle concentrazioni, i gruppi Crh e Samse ad acquisire il controllo in comune dell'impresa francese di materiali da costruzione Doras. Crh è un'impresa internazionale attiva nella produzione e commercializzazione di taluni prodotti e materiali da costruzione. In Francia è presente soprattutto nell'Ile-de-france e in Piccardia ed è nota con il marchio Buscaglia. Samse e G. Doras sono due imprese commerciali francesi anch'esse specializzate nel settore dei materiali da costruzione. L'ubicazione geografica delle tre imprese è tuttavia molto diversa: Samse è presente solamente nei dipartimenti del Limousin, Rodano-alpi e Provenza-alpi-costa Azzurra, mentre Doras è presente in Auvergne, Borgogna, Centro, Champagne-ardenne e Franca-contea dove è nota con i marchi Doras, Lypsis e Dmv Agglo. Con l'operazione di concentrazione notificata alla Commissione Crh e Samse acquisiscono il controllo in comune in parti uguali di Doras. Tale operazione avrà effetti marginali per la concorrenza sui mercati dei materiali da costruzione in quanto Crh, Samse e Doras hanno ruoli secondari nel mercato nazionale e a livello locale operano in regioni diverse. La Commissione ha pertanto deciso di autorizzare l'operazione.

AGENZIE IMMOBILIARI? IDENTIFICARSI, PREGO! TRASPARENZA, INFORMAZIONE E CHIAREZZA: QUESTE LE REGOLE BASE PRIMA DI COMPRAR CASA
Milano, 12 dicembre 2003 - Cercate casa? Ma quali sono gli accorgimenti da seguire e i “controlli fai-da-te” da effettuare per rivolgersi ad un’agenzia immobiliare in tutta sicurezza? Chiedere informazioni precise sull’identità del mediatore e dell'agenzia, e verificare se il mediatore è tale, cioè iscritto al Ruolo dei Mediatori presso la Camera di Commercio. Controllare che il contratto sia stipulato in termini chiari, che contenga gli estremi dell'iscrizione del mediatore, l'entità della provvigione e gli obblighi del mediatore. Il contratto con un mediatore deve essere stipulato su moduli depositati presso la Camera di Commercio e deve indicare il nome del proprietario, il titolo di proprietà, il termine per la redazione dell'atto definitivo. In caso di esclusiva, il mediatore si assume una serie di impegni, che devono comparire nel contratto, tra cui le visite di possibili acquirenti, la pubblicazione di annunci pubblicitari, l'assistenza al cliente per la richiesta di visure e atti catastali. Questi alcuni dei consigli elaborati dal servizio regolazione del mercato della Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Fimaa Milano (Collegio Agenti d'Affari in Mediazione della Provincia di Milano) nel nuovo “Vademecum per il consumatore quando si rivolge a un’agenzia immobiliare”. Un’iniziativa sottoscritta nell'ambito dell'attività dell'Osservatorio dei Consumatori istituito in Camera di Commercio dai rappresentanti dei consumatori (Acu, Codacons, Adiconsum, Confconsumatori, Moica, Adoc, Federconsumatori, Movimento Difesa Cittadino, Cittadinanzattiva, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori Onlus), con l’adesione delle associazioni agenti immobiliari (Fiaip e Anama). "Garantire la trasparenza del mercato e tutelare i soggetti in esso coinvolti - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano - sono compiti che la Camera di Commercio di Milano affronta in modo concreto. E oggi proponiamo un vademecum, un nuovo strumento utile per i mediatori, ma anche per i consumatori, per un mercato efficiente e moderno”. “Dopo il Codice di Autodisciplina, realizzato sempre in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano” – dice Mauro Danielli, presidente Fimaa Milano e Consigliere della Camera di Commercio di Milano – “la nostra Associazione ha voluto dare un ulteriore contributo concreto per essere più vicino al Consumatore in un dialogo attento alle reciproche problematiche”. Le Regole Base Per Chi Acquista E Chi Vende Tramite Agenzia Caratteristiche del mediatore: è iscritto al Ruolo Mediatori presso la Camera di Commercio? E ad un'associazione di categoria? Richiede una provvigione da entrambe le parti? Obblighi del mediatore: pubblicità in caso di incarico esclusivo. Assistenza al cliente. Reperibilità telefonica e possibilità di visita dell’immobile. Caratteristiche del contratto: incarico in esclusiva? La durata? Quale penale? Per il recesso? Quale provvigione? Usa moduli chiari, depositati presso la Camera di Commercio? Informazioni sull’immobile: date e ricevute? Visure? Certificati urbanistici, di abitabilità e agibilità, di conformità impianti alle norme di legge? Eventuali iscrizioni ipotecarie? Qualche Regola Da Seguire Per Rivolgersi Ad Un’agenzia In Sicurezza Iscrizione: assicurarsi che la persona con cui si tratta sia un agente regolarmente iscritto al Ruolo Mediatori presso la Camera di Commercio. Meglio ancora se appartiene anche ad un’associazione di categoria. Modulistica: pretendere che l’agente o l’agenzia utilizzino moduli depositati in Camera di Commercio, sia per la definizione di un incarico, sia per la sottoscrizione di una proposta. Tali moduli devono: essere facilmente comprensibili, contenere gli estremi dell’iscrizione nel ruolo del mediatore o dell’agenzia di mediazione, indicare l’oggetto del contratto, proposta di acquisto, incarico di mediazione. Contratto: definire tutti i dettagli degli accordi fra le parti in forma scritta. In particolare, nel caso di accettazione di proposte, chiederne all’agente immobiliare una conferma scritta. Provvigione: concordare per iscritto l’entità della provvigione e le modalità di pagamento, e specificare i servizi compresi nella provvigione e quali esclusi. La provvigione è un diritto del mediatore, che è tale solo se iscritto al ruolo (art. 6 L . 39/89). Entrambe le parti devono pagare una provvigione, questa è una garanzia di neutralità ed imparzialità del professionista. Caratteristiche del contratto: prestare attenzione alla ragionevolezza della durata dell’incarico (tre mesi risulta un periodo ragionevole) e al periodo di validità della proposta (che non dovrebbe superare i quindici giorni) per l’accettazione del venditore o del locatore. In caso di richiesta di mutuo, specificare che l’efficacia della proposta è subordinata alla concessione del finanziamento. Incarico in esclusiva: è una scelta del cliente, che gli impedisce di vendere in proprio o tramite altra agenzia l’immobile. L’esclusività dell’incarico comporta una serie di obblighi per l’agente, come la pubblicazione a sue spese di annunci su riviste di settore. Un contratto equo per il cliente: non deve contenere alcune limitazioni per il cliente, tra cui una penale eccessiva, foro di risoluzione per eventuali controversie diverso da quello del domicilio del cliente, clausola di comunicazione della disdetta con un termine troppo anticipato rispetto alla scadenza del contratto. Obblighi per l'agente immobiliare: un contratto equo deve contenere alcuni obblighi per l'agente immobiliare: pubblicazione di annunci pubblicitari, affissione di locandina, reperibilità telefonica, possibilità di accompangnare i possibili acquirenti a visitare l'immobile, richiesta di tutta la documentazione necessaria al proprietario, assistenza al cliente negli uffici tecnici per le necessarie visure, e verifica presso gli amministratori dell'esistenza di spese condominiali arretrate o spese per interventi straordinari. Informazioni: in caso di acquisto o di locazione, non esitare a chiedere tutte le informazioni sulle caratteristiche dell'immobile e sulle dotazioni urbanistiche e sociali della zona. Chiedere poi i seguenti atti: certificati di destinazione d'uso, di destinazione urbanistica, certificati di abitabilità e agibilità, iscrizioni ipotecarie, ecc. In caso di conferimento di incarico, fornire tutte queste informazioni all'agente. Caparre: eventuali caparre devono essere intestate al venditore, con assegno non trasferibile, e la provvigione è dovuta al mediatore alla conclusione dell'affare, all'accettazione della proposta da parte dell'acquirente. Le caparre non potranno essere incassate dall'agente immobiliare come acconto o provvigione. Per informazioni in rete: per informazioni sull'attività dell'agente immobiliare, il cliente può visitare i siti della Camera di Commercio di Milano: www.Mi.camcom.it  www.Camera-arbitrale.com  www.Borsaimmobiliare.net  delle seguenti associazioni di categoria www.Fimaamilano.it  www.Anama.it  www.Fiaipmilano.it  E delle seguenti Associazioni dei Consumatori: www.Acu.it  www.Adiconsum.it  www.Adoc.org  www.Cittadinanzattiva.it  www.Codacons.it  www.Confconsumatori.com  www.Federconsumatori.it  www.Legaconsumatori.it  www.Moica.it  www.Movimentoconsumatori.it  www.Mdc.it  www.Consumatori.it

FACILITARE LA CONCILIAZIONE TRA LAVORO E FAMIGLIA PER LE LAVORATRICI MADRI UN PROGETTO SPERIMENTALE IN BRIANZA
Monza, 12 dicembre 2003 - Il 24 giugno 2003 la Regione Lombardia , Assessorato Formazione, Istruzione e Lavoro, ha approvato il progetto "Facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia per le lavoratrici madri. Un progetto sperimentale in Brianza", finanziato con il Fondo Sociale Europeo. Il difficile rapporto tra famiglia e lavoro, nello specifico ambito del rientro della lavoratrice madre dopo una gravidanza, costituisce un nodo complesso, a metà tra le politiche del lavoro e le politiche sociali e familiari. Subisce quindi le ambivalenze di entrambi gli ambiti tipiche del nostro Paese: da un lato le politiche del lavoro hanno in genere considerato la famiglia come un incidente, un "rischio" da cui tutelarsi, dall’altro gli interventi di politica familiare sono risultati spesso residuali, assistenziali, privi di quell’orizzonte complessivo ormai necessario per una politica familiare moderna ed efficace. Non è un caso, in effetti, che il tasso di occupazione femminile in Italia sia pari al 39,3%, contro il 53,8% in Europa. Per le imprese, porre condizioni di rientro nel mercato del lavoro che siano agevolanti e interessanti, nonché rispettose delle esigenze richieste dal lavoro; per le lavoratrici madri, costruire percorsi e progetti di riorganizzazione lavorativa e familiare che consentano di ritornare a svolgere una attività lavorativa, rispettando nel contempo le nuove esigenze della famiglia. Si vuole diffondere la cultura di forme più flessibili di lavoro basate sul binomio "opportunità per i lavoratori - convenienza per le imprese". Un ulteriore obiettivo esplicito è la trasferibilità: la sperimentazione attuata con questa iniziativa verrà valutata anche in funzione di quanto i risultati ottenuti e le esperienze realizzate potranno essere successivamente estesi ad altre aree territoriali. Un progetto che dimostri concretamente – sia pure in modo sperimentale su un territorio limitato - che famiglia e lavoro non sono necessariamente alternativi ma che, a determinate condizioni, è possibile una loro conciliazione. Ciò si concretizzerà attraverso un complesso di attività, basato su: Informazione alle imprese e alle lavoratrici sugli strumenti normativi a disposizione e messa in luce delle loro potenzialità; Illustrazione nei confronti delle imprese dei "vantaggi" in termini di flessibilità e di incentivi fiscali/previdenziali messi a disposizione dal legislatore; Informazione e orientamento alle lavoratrici madri per meglio affrontare la nuova attività lavorativa e/o per ridurre il "gap", particolarmente nel campo degli strumenti e delle tecnologie di lavoro, creatosi durante la loro assenza; Accompagnamento alle lavoratrici madri e alle famiglie per facilitare la "pensabilità" dell’evento nascita all’interno di una carriera lavorativa, attraverso gli opportuni adattamenti in ambito familiare e nelle reti di sostegno presenti, nonché con una adeguata informazione su servizi e interventi di supporto nella cura della primissima infanzia. Un simile progetto può essere realizzato da attori che siano in grado di rappresentare entrambi gli ambiti, la famiglia e il mondo del lavoro. Si è per questo costituita una Associazione Temporanea di Scopo che raccoglie: sul versante aziendale, Unioncamere Lombardia, Università Bocconi, Compagnia delle Opere Monza e Brianza, Consorzio Formazione e Lavoro in Brianza (Cofelb); sul versante familiare, il Comitato Lombardo delle Associazioni Familiari (Claf), la Federazione Lombarda Centri Assistenza alla Famiglia (Felceaf), St. Pauls International, società impegnata nella comunicazione di massa, in stretto contatto con il Centro Internazionale Studi Famiglia (Cisf). Monza, Sala Convegni Villa Reale, 12 dicembre 2003, ore 11.00 - 13.00

OLTRE 1000 LE ORGANIZZAZIONI COINVOLTE NELL'EVENTO SUCCESSO DELLE MANIFESTAZIONI GALGANO PER LA 15ª CAMPAGNA NAZIONALE DELLA QUALITA' NOVE CONVEGNI E UNA MAXICAMAPAGNA PUBBLICITARIA NAZIONALE SU 20 TESTATE
Milano, 12 dicembre – 2003 Oltre 1000 le organizzazioni coinvolte nelle numerose manifestazioni organizzate dal Gruppo Galgano, società leader nella consulenza di direzione per celebrare la Giornata Mondiale e la Settimana Europea della Qualità, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio e dei principali Ministeri. Di grande impatto la maxicampagna pubblicitaria, quest'anno sotto lo slogan " La Qualità : un insegnamento da valorizzare", apparsa a piena pagina sui principali quotidiani nazionali e locali e su diverse riviste, condivisa da 413 aziende pubbliche e private. La maxicampagna pubblicitaria è stata il perno attorno al quale hanno ruotato tutte le altre iniziative. 37 case history hanno testimoniato la qualità attraverso varie angolazioni, alternandosi con gli interventi di docenti e consulenti, in occasione dei nove convegni, tutti a partecipazione gratuita, organizzati ad hoc dalla Galgano, alcuni in collaborazione con importanti istituzioni (vedere schede di sintesi allegate - gli atti completi su: www.Galganogroup.it Il Gruppo Galgano è stato rappresentato dal presidente Alberto Galgano, dal vicepresidente Emilio Di Cristofaro e dai partner: Vincenzo De Falco, Donato Offredi, Nello Pucillo, Bruno Susio e Gian Maria Zapelli. Il tema " La Responsabilità Sociale delle Imprese (Rsi): ambiente, economia, etica", dibattuto nell'incontro conviviale a Milano mentre a diecimila chilometri di distanza, a Los Angeles in California, si apriva la conferenza annuale sulla Corporate Social Responsibility, è indicato tra le cinque priorità del semestre di presidenza italiana all'Ue. L'incontro ha visto il sostegno di Assolombarda, Excelsior Hotel Gallia, Italcementi, Naturasì, Nestlè, Pirelli & C. Real Estate, Siemens, Wind e le testimonianze di: Anm Napoli, Assolombarda, Azienda Boscolo Sesillo di Venezia, Banca Agrileasing, Brescia Mobilità, Rete nazionale Lilliput, Tetrapak (all. Scheda n° 1). " La Lotta del Valore contro lo spreco: come ottimizzare le risorse per dare servizi eccellenti al cittadino" è stato l'argomento discusso a Milano e a Roma con la collaborazione delle rispettive Amministrazioni Comunali e le testimonianze delle Associazioni Andigel e Qualità Comuni, oltre alle Amministrazioni comunali di: Cesena, La Spezia , Lecce, Milano, Roma, il Forum Pa di Roma, Milano Accademia di Formazione e le Province di Prato e Verona (all. Scheda n° 2). A Macerata, in collaborazione con la Camera di Commercio, si è invece parlato di "Bilancio Sociale". Con questo secondo convegno, in occasione della Campagna nazionale per la Qualità , l'Ente camerale ha voluto sottolineare il percorso intrapreso dal 2002 con l'obiettivo di fornire spunti concreti in ottica di "sfida dell'eccellenza per lo sviluppo del territorio: pubblico e privato insieme", come ha dichiarato il presidente Giuliano Bianchi in apertura lavori. Le testimonianze dell'Associazione Adiconsum e dell'Associazione Industriali di Perugia, la Banca delle Marche, le Camere di Commercio di Macerata e di Milano, la Sabaf di Brescia e Unioncamere, hanno contribuito al dibattito che ha visto la partecipazione di oltre 100 persone (all. Scheda n° 3). Sul tema della Qualità, in ottica di " Miglioramento continuo", sono stati organizzati due incontri: uno a Napoli, in collaborazione con l'Unione Industriali e uno a Verona, con la Camera di Commercio. Il Miglioramento Continuo nella logica della qualità e dell'efficienza è stato dibattuto a Napoli attraverso gli interventi di Alfonso Petrillo, presidente Gruppo Piccola Industria, Francesco Pisapia, presidente Sezione Consulenza Direzionale dell'Unione e Vincenzo De Falco, partner del Gruppo Galgano. A Verona, invece, il dibattito è stato introdotto da Fabio Bortolazzi, presidente della Camera di Commercio e da Nello Pucillo, partner del Gruppo Galgano. Moderate dal caporedattore del quotidiano L'arena, Antonio Felice, cinque imprese locali operanti rispettivamente nell'agricoltura, nell'artigianato, nel commercio, nell'industria e nei servizi, si sono poi confrontate sul quesito: la certificazione di qualità è un mezzo efficace per migliorarsi? Le testimonianze di Michele Bauli della Bauli, di Michela Sironi Mariotti, presidente del Consorzio Zai di Verona, di Massimo Panato di Gamma Ufficio, di Giovanni Recchia della Riam Ascensori e di Carlo Speri della Speri Viticoltori hanno così rappresentato le esperienze di Qualità a Verona. La "2ª Giornata Mondiale della Qualità in Sanità", organizzata in collaborazione con Tosinvest Sanità e Fondazione San Raffaele e patrocinata dal Ministero della Salute, dalla Regione Campania e dal Comune di Roma ha visto il sostegno e gli interventi di: Asp - Agenzia di Sanità Pubblica, le Università " La Sapienza " e "Tor Vergata", Uni, Sincert, Clusit, Ceryx, Csq, Sodexo, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Siquas, l'Università di Sheffield. Grande partecipazione anche ai due incontri sul tema della "Formazione". Il taglio offerto da Gian Maria Zapelli, autore del recente libro edito da Etas-rcs "Penelope, Don Chisciotte & Co. Cinque qualità negative per vivere con ben-essere l'organizzazione", ha proposto due argomenti di grande attualità: la formazione per lo sviluppo dei potenziali e il governo dell'organizzazione attraverso i valori". Www.galganogroup.it

TESSILE E AMBIENTE: UN BINOMIO VINCENTE PER IL RILANCIO DI UNO DEI SETTORI CHIAVE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Busto Arsizio, 12 dicembre 2003 - Il tessile, da sempre un settore trainante nell’economia italiana, ha avuto negli ultimi anni una flessione dovuta a molti fattori. Tra gli elementi per il rilancio dell’industria che ci vede protagonisti nel mondo, una rinnovata attenzione all’ambiente: valorizzazione delle politiche ambientali e più attenzione alla qualità del prodotto e al consumatore finale. Questi i temi di un importante convegno organizzato da Centrocot (Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento - www.Centrocot.it ) e Unione Industriali Provincia di Varese per presentare i risultati del progetto “Marketing Verde”, un’iniziativa voluta da Centrocot e Regione Lombardia per diffondere gli strumenti e le conoscenze del marketing verde nelle aziende lombarde del settore tessile e abbigliamento. Programma: Innovazione per la filiera del tessile: compatibilità ambientale e qualità ecologica del prodotto per una maggiore garanzia del consumatore- 14.30 Registrazione partecipanti; 14.45 Davide Cova – Presidente Gruppo Merceologico Tintorie, Stamperie e Finissaggi Tessili Unione degli Industriali della Provincia di Varese Saluti e introduzione al convegno; 15.00 Grazia Cerini – Direttore Generale Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento Spa Presentazione del progetto “Marketing Verde”; 15.20 Claudio Mangano – Responsabile Area Ambiente Unione degli Industriali della Provincia di Varese L’unione Industriali come stimolo per le Aziende del territorio; 15.40 Testimonianza Azienda Partecipante al Progetto “Marketing Verde”; 16.00 Valerio Muzio – Regione Lombardia La Regione Lombardia e l’innovazione tecnologica; 16.20 Giulio De Leo – Arpa Lombardia Ambiente, certificazioni e organismo di controllo; 16.40 Adele Medici – Settore Ecolabel Apat Lo sviluppo dell’Ecolabel nel settore tessile in Italia; 17.00 Giorgio Vicini – Fondazione Eni Enrico Mattei La compatibilità ambientale nel tessile in Italia ed in Europa; 17.20 Gianni Cavinato – Associazione Consumatori Utenti Le certificazioni sono una garanzia per i consumatori?; 17.40 Dibattito e conclusione lavori. Mercoledì 17 dicembre - 14.30 - Unione Industriali della Provincia di Varese. Via Mameli, 1 – Busto Arsizio

SEI COME GUIDI? SOLO NEGLI STATI UNITI, MA IN ITALIA…I TREND AUTOMOBILISTICI VARIANO A SECONDA DEI CONTINENTI, MA GLI AMERICANI, SECONDO UNA RICERCA INTERNAZIONALE DI YAHOO! AUTO, SI IDENTIFICANO MAGGIORMENTE CON LA PROPRIA AUTOMOBILE. E GLI ITALIANI?
Sunnyvale, Calif, 12 dicembre 2003 – Il modello di automobile e i trend automobilistici la dicono lunga e identificano la tua nazionalità. Una ricerca Internazionale svolta da Yahoo! Auto http://auto.Yahoo.it  il sito informativo ideale per tutti coloro che vogliono comprare, vendere o ricercare un’automobile, ha rivelato che gli americani sono maggiormente portati a stabilire il successo sociale di una persona basandosi sul modello di automobile guidata, più che in altri paesi e vengono appunto influenzati a seconda dell’automobile che vedono essere guidata da persone di successo. Infatti la ricerca rivela anche che gli americani tendono a scegliere il modello di automobile guidato dalle proprie star preferite. La ricerca ha avuto come campione gli utenti di sette paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Italia e Cina, per poter misurare meglio la percezione dell’utilizzo e dell’acquisto automobilistici in questi paesi nel mondo. La ricerca Flirtare su quattro ruote Dopo aver acquistato un’automobile, quale tipo di comportamento alla guida viene manifestato dagli automobilisti? Stranamente gli italiani si rivelano meno "latin lover" rispetto agli altri automobilisti: solo il 18% degli intervistati, infatti, rivela di "flirtare" mentre è alla guida con gli altri automobilisti, magari al semaforo o nel parcheggio di un supermercato. Gli americani, invece, con il 62% degli intervistati, trovano la guida un metodo ideale per il corteggiamento, seguiti dai tedeschi, con il 41%. Quando si diceva "Italians do it better", forse, ci si riferiva alla guida disciplinata. Hai della personalità I proprietari e piloti di automobili negli Stati Uniti sono piuttosto diversi dai "colleghi" degli altri paesi. Gli americani, infatti, attribuiscono della personalità alla propria automobile. Secondo la ricerca, dare un nome, parlare e dare un genere sessuale alla propria automobile è considerato dagli americani un modo per umanizzare il mezzo. In Italia il 30% degli intervistati parla con la propria automobile, mentre il 21% le ha dato un nome. Per quanto riguarda il genere, il 42% delle automobili italiane è femmina, mentre l’8% è maschio. Al restante 48% gli italiani non attribuiscono alcun genere. Curioso sapere che i proprietari di automobili tedeschi e cinesi considerano la propria auto di genere maschile con, rispettivamente, il 22% e il 44%. Scusi, posso guidare? In tutto il mondo gli automobilisti si fidano a prestare la propria automobile ad altri? A sorpresa, in tutti e 7 i paesi campione, la risposta è stata "sì", ma in alcuni paesi gli automobilisti sono più "confidenti" di altri: hanno risposto "sì" l’89% degli intervistati in Germania e il 71% in Italia. Bella macchina? Hai del successo! Non sempre avere una bella macchina trasmette un successo sociale. Ecco quindi le differenze di percezione nel mondo, da parte degli intervistati, su come una bella macchina possa influenzare o meno il giudizio di terzi. Secondo la ricerca., infatti, gli americani (52%) giudicano il successo di una persona a seconda della macchina che guidano, mentre gli italiani (87%) non pensano che un bel modello d’automobile sia sinonimo di successo sociale, professionale o quant’altro. Attrazione, sulla strada Una donna brutta su una bella macchina può risultare più attraente? A quanto pare sì, almeno secondo gli intervistati cinesi che sentono maggiormente questa attrazione: il 74% degli intervistati in Cina, infatti, rivela che un soggetto non esteticamente attraente, risulta maggiormente affascinante se alla guida di una bella macchina. Gli italiani, invece, sono impassibili: il 72% degli intervistati non si lascia incantare da una bella carrozzeria se il proprietario non promette bene. La scelta del colore Una delle poche cose che accomuna i paesi campione è la scelta del colore dell’automobile. L’argento è il colore preferito in tre dei paesi intervistati, e risulta essere uno dei primi quattro colori scelti in tutti gli altri paesi campione. Il blu è un altro colore molto popolare e risulta essere la prima scelta in Germania, contro il bianco negli Stati Uniti. Metodologia La ricerca di Yahoo! è stata condotta online in sette paesi durante il mese di novembre. Hanno risposto un totale di quasi 4000 intervistati.

Auto Ricerca Internazionale: i risultati

Usa

Uk

Francia

Germania

Spagna

Cina

Italia

Colore Preferito

Nero - 19% Argento - 17% Rosso - 16% Bianco - 15%

Blu - 22% Argento - 20% Rosso - 16% Nero - 12%

Argento - 24% Blu - 17% Bianco - 13% Rosso - 10%

Blu - 22% Nero - 17% Rosso - 15% Argento - 15%

Argento - 22% Blu - 20% Bianco - 17% Rosso - 14%

Informazioni non disponibili

Argento - 26% Blu - 20% Nero - 11% Bianco - 8%

Parli Con La Tua Automobile ?

Sì - 69% No - 31%

Sì - 36% No - 63%

Sì - 43% No - 56%

Sì - 31% No - 68%

Sì - 32% No - 67%

Sì - 57% No - 42%

Sì – 29 No - 70

La Tua Automobile Ha Un Nome?

Sì - 52% No - 48%

Sì - 24% No - 75%

Sì - 22% No - 77%

Sì - 19% No - 80%

Sì - 28% No - 71%

Sì - 37% No - 62%

Sì - 21% No - 78%

Che Genere E’ La Tua Automobile ?

Maschio - 29% Femmina - 49% Nessuno - 22%

Maschio - 17% Femmina - 20% Nessuno - 61%

Maschio - 7% Femmina - 28% Nessuno - 64%

Maschio - 22% Femmina - 7% Nessuno - 70%

Informazioni non disponibili

Maschio - 44% Femmina - 16% Nessuno - 39%

Maschio - 8% Femmina - 42% Nessuno - 48%

Lasci Guidare La Tua Automobile Ad Altre Persone?

Sì - 71% No - 28%

Sì - 61% No - 38%

Sì - 76% No - 23%

Sì - 89% No - 10%

Sì - 77% No - 22%

Sì - 82% No - 17%

Sì - 78% No - 21%

Trovi Che Una Persona Di Sesso Opposto Sia Piu’ Attraente Se Alla Guida Di Una Bella Macchina?

Sì - 62% No - 38%

Sì - 37% No - 62%

Sì - 31% No - 68%

Sì - 21% No - 78%

Sì - 23% No - 77%

Sì - 74% No - 25%

Sì - 28% No - 72%

Guidichi Il Successo Di Una Persona A Seconda Del Modello Di Automobile Che Guida?

Sì - 48% - No - 52%

Sì - 39% No - 60%

Sì - 23% No - 76%

Sì - 15% No - 84%

Sì - 22% No - 77%

Sì - 46% No - 54%

Sì - 12% No - 87%

Le Celebrita’ Influenzano La Scelta Dell ’auto?

11% - Sì 89% - No

Sì - 3% No - 96%

Sì - 5% No - 94%

Sì - 2% No - 97%

Sì - 3% No - 96%

Sì - 3% No - 96%

Sì - 2% No - 98%

In Base A Che Cosa Giudichi Il Successo Di Una Persona?

Casa – 47% Automobile – 32% Partner – 10% Boat – 4% Gadgets – 3%

Casa - 67% Automobile – 18% Partner - 7% Vacanze - 3% Gadgets - 2%

Casa - 60% Partner - 20% Vacanze - 9% Automobile - 6% Gadgets - 3%

Barca - 32% Casa – 27% Partner - 12% Automobile - 9% Vacanze - 9%

Casa - 66% Partner - 15% Vacanze - 9% Automobile - 7% Gadgets - 1%

Informazioni non disponibili

Casa - 53% Boat - 16% Partner - 14% Vacanze 7% Automobile - 4% Gadgets - 3%

Flirti Con Gli Altri Automobilisti Mentre Sei Alla Guida?

Sì - 62% No – 38%

Sì - 30% No - 69%

Sì - 19% No - 81%

Sì - 41% No - 58%

Sì - 22% No - 77%

Sì - 38% No - 61%

Sì - 18% No - 81%

STEFANO MASULLO SEGRETARIO GENERALE DI ASSOCONSULENZA A TELENOVA PRESENTERÀ IN ANTEPRIMA L’ULTIMO VOLUME ”L’ARTE DEL SUCCESSO
Milano 12 Dicembre 2003- Questa sera alle ore 19.10 ed in replica alle ore 23.30 su Telenova Stefano M.Masullo segretario generale Assoconsulenza sarà presente in qualità di esperto alla trasmissione I Nostri Soldi dove presenterà in anteprima assoluta l’ultimo volume, il diciottesimo, realizzato per conto dell’editore Franco Angeli intitolato”L’arte Del Successo- Come avere successo nella vita e nel lavoro ottenendo il meglio da se e dagli altri”che verrà inviato a tutti gli iscritti ad Assoconsulenza in regola con il pagamento della quota annuale relativa all’esercizio 2003,unitamente alla Cd-card di presentazione istituzionale Isfoa-istituto Superiore di Finanza ed Organizzazione Aziendale Altro ospite della trasmissione sarà Maurizio Guandalini, giornalista ed economista Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Titolo della trasmissione e scaletta argomenti: Cosa Ci Riservera’ Il 2004?: Bilancio 2003 sulla Borsa ; Bilancio economia ; Previsioni 2004 Borsa; Previsioni 2004 economia; Caro Euro ; Carovita Inflazione; Adeguamento stipendi e pensioni; Riflessi della finanziaria ; Come risparmiare e come investire.

LO STATO DELL'ARTE DELLA BUSINESS INTELLIGENCE (BI) NEL MERCATO FINANCE E PROSPETTIVE LE TESTIMONIANZE DEI PRINCIPALI GRUPPI BANCARI ITALIANI RACCOLTE DA SDA BOCCONI E PUBBLICATE IN UN VOLUME
Milano, 12 dicembre 2003 - E’ disponibile presso le principali librerie il volume “I sistemi di Business Intelligence nel settore finanziario - best practice e creazione del valore”, nato dalla collaborazione tra Sda Bocconi, Edipi e Sas. Il libro contiene una selezione di casi di successo della Business Intelligence, raccolti dalla testimonianza diretta di alcuni clienti Sas. Il volume, suddiviso in cinque capitoli, si sviluppa sulla base dell’esperienza diretta degli autori Paolo Pasini e Angela Perego, docenti della Sda Bocconi, con introduzione di Paolo Mottura e contributi di Marco Di Antonio, Luciano Munari, Ugo Pomante, Daniele Previati. Tema principale è il ruolo dei sistemi di data warehousing e Business Intelligence nelle strategie di innovazione dei Sistemi Informativi delle aziende finanziarie. Le interviste realizzate presso i principali gruppi bancari italiani occupano una parte rilevante del volume. I casi concreti illustrati - Banca Carige, Banca Intesa, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare di Milano, Eptafund, Fondiaria-sai, Gruppo Generali, Intesavita, Locafit, Nextra Investment Management sgr, San Paolo Imi, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Unicredito e Unicredit Sistemi Informativi - dimostrano l'efficacia dell’utilizzo dei sistemi di data warehousing e Business Intelligence nelle diverse aree aziendali: sistemi informativi, programmazione e controllo (P&c), marketing, risorse umane e risk management. Il volume è in vendita al prezzo di 21 euro nelle principali librerie, oppure può essere acquistato direttamente presso l'editore via Cagliero, 23 - Milano, Tel 02/69015730, info@edipi.It

LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) ACCORDA ALL'UNIVERSITÀ DI OXFORD UN PRESTITO DI 35 MILIONI DI EURO A FAVORE DELLA RICERCA E DELL'INNOVAZIONE
Bruxelles, 12 dicembre 2003 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso all'Università di Oxford (Regno Unito) un prestito di 35 milioni di euro con il quale l'ateneo potrà rafforzare le proprie capacità di ricerca e di commercializzazione dei risultati scientifici. Il finanziamento rientra nel quadro di un programma di prestiti del valore di 140 milioni di euro a favore delle università inglesi, realizzato in cooperazione con il Consiglio per il finanziamento dell'istruzione superiore in Inghilterra, avente per obiettivo la modernizzazione delle infrastrutture di ricerca del paese. Più specificamente, l'Università di Oxford utilizzerà i fondi per migliorare le infrastrutture e costruire un centro innovativo dedicato alle scienze mediche. Le attività del centro si concentreranno sulla commercializzazione dei risultati della ricerca di base e favoriranno la creazione di nuove imprese nel settore dell'high-tech. Secondo la Bei , iniziative finanziarie di questo tipo sono in linea con la politica dell'Istituto volta a sostenere gli obiettivi dell'Unione riguardanti la spesa nella ricerca e la competitività. Sin dal Vertice di Lisbona nel 2000, la Bei , l'organismo di finanziamento a lungo termine dell'Ue, ha concesso prestiti a favore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione per un totale di 15,2 miliardi di euro. Tra il 2004 e il 2010, la Banca prevede di concedere altri 40 miliardi di euro a favore di progetti nei suddetti settori. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://www.Eib.org

GRUPPO SINTESI, IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI PERUGIA, CONTRIBUISCE ALLA FORMAZIONE DEI NUOVI MANAGER DEI MERCATI FINANZIARI
Perugia, 12 dicembre 2003 Le problematiche poste dalla rapida evoluzione tecnologica dei mercati finanziari richiedono, per essere risolte, profonde competenze che integrino la conoscenza critica delle tematiche economico-finanziarie con una solida base scientifica e computazionale. In quest’ottica, il Dipartimento di Matematica ed Informatica della Università degli Studi di Perugia ed Eurostrategie S.r.l., hanno organizzato un master gratuito, a carattere annuale e cofinanziato dall’Unione Europea, per formare “Esperti in metodi quantitativi e strumenti informatici per la gestione economica e finanziaria”. Le lezioni, che avranno inizio nel marzo 2004, sono riservate agli iscritti alla Laurea Specialistica in Matematica presso l’Università degli Studi di Perugia. Un importante contributo alla realizzazione del corso viene da gruppo Sintesi che, affiancandosi a realtà consulenziali di livello internazionale come Deloitte, metterà a disposizione degli studenti i propri esperti che hanno maturato profonde competenze nello sviluppo di soluzioni software per i mercati Finance & Banking. In particolare, l’azienda focalizzerà i propri interventi sulla rilevanza dei moderni strumenti software per la Business Intelligence e su tematiche fondamentali quali la corretta alimentazione, progettazione e interrogazione delle basi di dati finalizzate all’elaborazione di analisi predittive. Gruppo Sintesi, inoltre, sarà tra le società – insieme ad Oracle e Deloitte - ad aprire la propria organizzazione agli studenti offrendo stage teorico-pratici che completeranno l’iter di formazione con attività individuali mirate a migliorare la conoscenza e l’utilizzo degli applicativi informatici dedicati all’analisi dei fenomeni economici-finanziari.

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