NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
LUNEDI'
15 DICEMBRE 2003
pagina 1
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I LEADER MONDIALI DEFINISCONO
LA PROPRIA VISIONE
DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Ginevra, 15 dicembre 2003 - Responsabili politici e altre parti interessate
provenienti da tutto il mondo si sono riuniti il 10 dicembre a Ginevra
(Svizzera) in occasione della sessione d'apertura del Vertice mondiale sulla
società dell'informazione. I relatori hanno definito le proprie aspettative
nei confronti del vertice e hanno descritto i valori sui quali, a loro
avviso, dovrebbe basarsi una società dell'informazione inclusiva. Alla
conferenza sono state inoltre presentate le bozze dei testi di una
dichiarazione di principi e di un piano d'azione. Il commissario per le
Imprese e
la Società
dell'informazione Erkki Liikanen si è congratulato con i presenti per aver
raggiunto un consenso equilibrato sulle bozze di testo. Egli ha accolto
favorevolmente la nascita di una visione comune di società
dell'informazione basata sui diritti fondamentali e sulla piena
legittimazione dei gruppi svantaggiati. "Questo vertice fornirà nuovi
incentivi ai cittadini di tutto il mondo. [.] Esso segna la definizione di
una nuova frontiera estremamente diversa da quelle territoriali. Si tratta
di un cyberspazio: un ambito delimitato solo dalla nostra creatività e
immaginazione", ha affermato Liikanen. Intervenendo a nome dell'Ue, il
ministro italiano per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha
affermato che l'Unione crede fermamente che i valori dei diritti umani e
delle libertà fondamentali debbano rappresentare i capisaldi di una società
dell'informazione per tutti. Stanca ha aggiunto che la seconda fase del
vertice, che si terrà in Tunisia, potrà avere successo soltanto "se i
due attori principali della società dell'informazione, vale a dire la
società civile ed il settore privato, verranno pienamente e profondamente
coinvolti nelle attività e nei dibattiti preparatori". Kofi Annan,
segretario generale delle Nazioni Unite, ha sottolineato che i delegati
devono rammentare a sé stessi che hanno un ruolo attivo da svolgere nella
configurazione della società dell'informazione e che devono affrontare la
sfida "quali artefici del [proprio] destino". "Questo vertice
è unico: mentre la maggior parte delle conferenze mondiali è incentrata
sull'analisi delle minacce globali, esso valuterà come utilizzare al meglio
un nuovo patrimonio universale. [.] Tuttavia, proprio mentre si discute del
potere tecnologico, si avverte l'esigenza di ricordare chi lo detiene. Se è
vero che sarà la tecnologia a definire il futuro, non bisogna dimenticare
che sono le persone a definire la tecnologia", ha affermato Annan. Il
presidente del Mozambico Joaquim Alberto Chissano ha fornito la prospettiva
di un paese in via di sviluppo. Egli ha sottolineato che le questioni
concernenti la lingua, la cultura, la religione e il dialogo fra i popoli
civili devono occupare una posizione di primo piano nello sviluppo di una
società dell'informazione. "In Africa, la società dell'informazione
non sarebbe completa se espressioni culturali quali il canto, la danza e
l'arte non venissero incluse. Esse recano messaggi istruttivi e formativi e
trasmettono conoscenze tradizionali di vitale importanza", ha concluso
Chissano. Infolink: http://www.Itu.int/wsis/index.html
ESPERTI ESAMINANO GLI OSTACOLI ALL'ACCETTAZIONE PUBBLICA
DELLE NANOTECNOLOGIE
Trieste, 15 dicembre 2003 - I relatori intervenuti il 10 dicembre all'Euronanoforum
di Trieste hanno individuato nella mancanza di una definizione precisa, di
obiettivi specifici e di limitazioni le ragioni della diffidenza
dell'opinione pubblica nei confronti delle nanotecnologie. Si sono già
costituite lobby critiche nei riguardi delle nanotecnologie ed i racconti
dell'orrore diffusi dai media, che narrano di nano-robot capaci di
introdursi negli esseri umani ed assumere il controllo del mondo, non hanno
certamente aiutato i fautori delle nanotecnologie a sostenere la loro causa.
"Il cittadino medio sta tuttora cercando di mantenersi all'altezza del
proprio ruolo di giudice supremo e tutore del mondo", ha affermato
Alfred Nordmann dell'Università del Sud Carolina (Stati Uniti). Egli ha
aggiunto che la nanotecnologia è stata dibattuta sia dagli scienziati, sia
dai non addetti ai lavori, i quali non sono in grado di prevedere ciò che
avverrà in futuro. A differenza delle altre tecnologie, "la
nanotecnologia non è mirata al raggiungimento di obiettivi sociali ben
definiti. Essa, inoltre, sembra promettere tutto e niente in
particolare", ha dichiarato il professor Nordmann. Tali promesse
contemplano la fine del dolore e della sofferenza ed un accesso
computerizzato alle informazioni attraverso un circuito integrato impiantato
nel cervello. La mancanza di specificità può essere spiegata con il fatto
che la nanotecnologia è applicabile a numerosi settori scientifici, che
spaziano dalle biotecnologie alla scienza dei materiali e le tecnologie
dell'informazione. Ogni singola spiegazione del potenziale della
nanotecnologia risulta quindi problematica. Per tale motivo, molti relatori
hanno convenuto che si dovrebbe iniziare a discutere di nanotecnologie, e
non semplicemente di nanotecnologia. Inoltre, giacché esiste più di una
nanotecnologia, vi sono numerose implicazioni etiche, ha osservato Göran
Hermeren, professore di Etica medica presso l'Università di Lund (Svezia).
Riconoscere che ciascuna nanotecnologia produrrà impatti diversi, ed
orientare nel contempo le discussioni sulle nanotecnologie verso tematiche
politiche e sociali, può aiutare l'opinione pubblica a valutare i possibili
rischi, ha aggiunto Hermeren. Sebbene l'ignoranza sia considerata da molti
la causa delle preoccupazioni espresse dall'opinione pubblica, Bryan Wynne
dell'Università di Lancaster (Regno Unito) ha respinto questa tesi:
"Come dimostrano i sondaggi Eurobarometer, l'ignoranza dell'opinione
pubblica non è fonte di sfiducia e di scetticismo. La vera causa consiste
nel diniego dell'ignoranza scientifica da parte degli scienziati". La
natura innovativa delle nanotecnologie lascia presupporre l'esistenza di
numerose lacune del sapere, ed il "comportamento errato, seppure
dettato dalle migliori intenzioni, delle istituzioni coinvolte nelle
nanotecnologie", genera dubbi, ha osservato il professor Wynne. La
fiducia può venir meno anche nel caso in cui i risultati delle attività di
valutazione del rischio non siano coerenti. Ciò rappresenta un pericolo,
poiché diversi paesi e settori della società valutano il rischio in modo
differente. Quando le conclusioni sono divergenti, "si perde
l'illusione di una valutazione oggettiva del rischio", ha sostenuto il
professor Hermeren. Sebbene venga spesso affermato che la trasparenza è la
chiave della comprensione e dell'accettazione della ricerca scientifica da
parte della società, il professor Hermeren non ha dato corso a tale tesi,
sostenendo che la divulgazione di tutte le informazioni all'opinione
pubblica determinerebbe una situazione in cui adottare una decisione sarebbe
impossibile. "Occorre quindi fornire ai cittadini informazioni in
quantità sufficiente, cosicché l'acquisizione di nozioni supplementari non
influenzerebbe in alcun modo le loro decisioni. Il concetto è quello della
saturazione", ha aggiunto. La sessione dal titolo "Aspetti sociali
e comunicazione" è stata conclusa da Mihail Roco, coordinatore
dell'Iniziativa nazionale statunitense in materia di nanotecnologie. Egli ha
espresso rammarico per la frequente polarizzazione del dibattito, in
particolare nei media, che sono dominati dalla presenza di persone
scarsamente informate su tale argomento. Egli ha quindi esortato quanti
dispongono delle conoscenze adeguate a far sentire la propria voce e ad
incoraggiare gli altri ad intervenire nel dibattito.
KARLSRUHE OSPITA UN WORKSHOP SU COME REDIGERE
UNA PROPOSTA COMPETITIVA NELL'AMBITO DEL 6PQ
Karlsruhe, 15 dicembre 2003 - Il Centro di formazione (Ftu) dell'Istituto di
ricerca di Karlsruhe sta organizzando un workshop su come redigere una
proposta competitiva per il Sesto programma quadro (6Pq), che si svolgerà a
Karlsruhe (Germania) il 2 marzo
2004. L
'obiettivo del workshop, della durata di un giorno, è di insegnare ai
direttori e agli amministratori della ricerca a redigere una proposta per il
6Pq in modo professionale e competitivo. Il corso metterà in luce i
problemi comuni riscontrati nella redazione di una proposta e i criteri per
una possibile riuscita. I partecipanti riceveranno suggerimenti su come
raccogliere informazioni, selezionare partner strategici ed evitare
duplicazioni. Gli argomenti trattati saranno i seguenti: informazioni di
base sul 6Pq; priorità della ricerca e programmi orizzontali; nuovi
strumenti; criteri di valutazione delle proposte; selezione di partner;
stato dell'arte. Per informazioni rivolgersi a: Rudolf Woeste E-mail: rudolf.Woeste@ftu.fzk.de
FINALMENTE IN ARRIVO
LA DIRETTIVA SULLE
OPA?
Strasburgo, 15 dicembre 2003 - Con 19 voti favorevoli, 10 contrari e
2 astensioni, la commissione giuridica e per il mercato interno ha adottato
in prima lettura una relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, D) sulla
direttiva relativa alle offerte pubbliche di acquisto (Opa). I deputati
socialisti hanno votato contro, ritenendo insoddisfacenti le disposizioni
sul diritto d'informazione dei lavoratori. Se la plenaria approverà la
relazione, la nuova direttiva potrebbe essere adottata in prima lettura,
dato che il Consiglio ha già accettato gli emendamenti. Nel luglio 2003 una
proposta di direttiva sullo stesso tema era stata respinta in terza lettura
dal Parlamento. I deputati suggeriscono di sostenere le proposte della
Presidenza italiana in base alle quali gli Stati membri potrebbero scegliere
di rendere illegali i diritti di voto multipli in occasione di una decisione
su un'Opa, nonché le misure difensive che non fossero state formalmente
approvate dagli azionisti. Le società con sede negli Stati che non
impongono queste disposizioni potrebbero tuttavia decidere di applicarle. Ai
sensi dell'articolo 9 della direttiva, il consiglio d'amministrazione di una
società deve innanzi tutto ottenere l'autorizzazione dell'assemblea
generale degli azionisti prima di adottare qualsiasi misura difensiva, come
per esempio l'emissione di azioni. Secondo i deputati, le società che non
autorizzano i diritti di voto multipli e che non utilizzano le misure
difensive possano essere esentate, se diventano l'oggetto di un'Opa da parte
di una società che le autorizzi. L'organo parlamentare ha aggiunto, in
linea con il Consiglio, che i diritti di voto multipli non si applicano in
occasione della decisione su un'Opa. La proposta iniziale della Commissione
non faceva riferimento esplicito a quest'aspetto, ma proponeva solo che
qualsiasi restrizione sul trasferimento di azioni o di diritti di voto non
avrebbe potuto applicarsi allorché un'assemblea generale avesse deciso
misure difensive. Un emendamento aggiunge che quando questi diritti vengono
sospesi in tali casi, la perdita dovrà essere compensata adeguatamente. I
parlamentari sostengono anche un elemento importante della proposta: la
protezione degli azionisti di minoranza in caso di Opa.
LA VECCHIA SEDE
DELLA BCC AL COMUNE DI BUSTO GAROLFO FIRMATO
IL CONTRATTO DI CESSIONE TRA IL PRESIDENTE DELLA BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE E IL SINDACO DEL PAESE
Busto Garolfo, 15 dicembre 2003 - Lo storico accordo è stato firmato,
venerdì 12 novembre 2003, da Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto
Garolfo e Buggiate, e Giuseppe Sanguedolce, responsabile area lavori
pubblici del Comune di Busto Garolfo. Davanti a un notaio, nella sede della
Bcc, è avvenuto il passaggio di proprietà. L’amministrazione comunale si
è aggiudicata l’immobile che sorge all’angolo di Piazza Libertà, per
soli 275.000 euro più Iva. “E’ un prezzo di favore – ha commentato
Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate – Il
valore della vecchia sede della banca è di molto superiore, ma, d’accordo
con il consiglio di amministrazione, abbiamo deciso che quei locali, che un
tempo ospitavano i nostri uffici, dovessero continuare ad avere una funzione
sociale. Siamo, perciò, lieti di sapere che passano nelle buone mani del
Comune di Busto Garolfo, e che quindi restano all’intera comunità
cittadina”. La vecchia sede di Busto Garolfo della Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate è stata inaugurata nel 1953. Inizialmente uno solo dei due piani
che la compongono è stato adibito agli uffici della banca, il piano terra.
Al primo piano abitava il direttore generale della banca. In seguito
la Bcc
è cresciuta assieme alla cittadina dove è nata, e si è avuto bisogno di
più spazio. Il secondo piano è stato destinato ad uffici, mentre il primo
a sportello. La banca ha continuato ad espandersi, grazie alla fiducia degli
abitanti di Busto Garolfo, e nel 1993 è stata inaugurata una sede nuova,
grande e moderna. I locali di piazza della Libertà sono stati adibiti prima
a sede del Circolo Culturale Ricreativo della Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate, poi sono stati dati in comodato d’uso al Comune di Busto
Garolfo, che oggi ne diventa il proprietario.
CAPITALIA: PRECISAZIONE
SULL’ESPOSIZOINE CREDITIZIA DEL GRUPPO
Roma, 15 dicembre 2003 – In relazione alle imprecise notizie riportate
dalla stampa riguardanti l’esposizione creditizia del Gruppo Capitalia nei
confronti del Gruppo Parmalat Finanziaria, si precisa che: Capitalia ha in
essere esclusivamente crediti nei confronti delle società operative del
Gruppo. Non vi sono esposizioni nei confronti di società finanziarie, ivi
inclusa la capogruppo Parmalat Finanziaria S.p.a.; L’ammontare complessivo
è pari a circa 393 milioni di euro, così suddiviso: 198 milioni di euro
sono crediti a rischio pieno; 134 milioni di euro sono crediti
autoliquidanti (anticipazioni su crediti commerciali); 61 milioni di euro
sono operazioni di leasing e finanziamenti garantiti da ipoteche; Non sono
in essere posizioni in derivati e le posizioni in titoli non sono
significative. Sussistono, inoltre, esposizioni sulle attività turistiche
del Gruppo Tanzi (Parmatour) per circa 91 milioni di euro, di cui oltre la
metà (52 milioni di euro circa) rappresentate da operazioni di leasing,
finanziamenti garantiti da ipoteche e crediti autoliquidanti. Riassumendo:
|
Crediti a rischio
pieno |
Crediti
autoliquidanti o
con garanzie reali |
Parmalat Finanziaria
S.p.A.
|
0
|
0
|
Società operative del
Gruppo
|
198
|
195
|
Parmalat Finanziaria
|
|
|
|
|
|
Parmatour S.p.A.
|
39
|
52
|
PARMALAT RIMBORSO INTEGRALE BOND SCADUTO
Milano, 12 Dicembre 2003:
La Parmalat Finanziaria
S.p.A. comunica che il 12
dicembre
la Parmalat Finance
Corporation b.v. ha provveduto all’integrale estinzione del bond 8/6/2000
– 8/12/2003, 6% coupon da nominali Euro 150 Milioni
LETTERA DI ASSOGESTIONI A CONSOB SU PARMALAT
Milano, 15 dicembre 2003 – Di seguito la lettera inviata da Assogestioni a
Consob su Parmalat. Egregio Signor Dott. Lamberto Cardia Presidente Consob;
p.C. Egregio Signor Ing. Massimo Capuano Amministratore Delegato Borsa
Italiana S.p.a.; Egregio Signor Cav. Lav. Calisto Tanzi Presidente Parmalat
s.P.a. “Signor Presidente, Le scrivo in qualità di Presidente del
Comitato per la corporate governance di Assogestioni per esprimerLe il vivo
apprezzamento e allo stesso tempo la fiducia che l’industria del risparmio
gestito ripone nell’azione tempestivamente intrapresa dalla Consob nei
confronti di Parmalat finanziaria. La situazione è drammatica: gli ultimi
avvenimenti sembrano dimostrare l’inattendibilità delle informazioni
relative alle operazioni finanziarie poste in atto dalla società e da essa
ufficialmente rappresentate, sulle quali ogni categoria di investitori - e
soprattutto gli istituzionali chiamati a gestire i risparmi di milioni di
famiglie - hanno fondato le proprie valutazioni di investimento. Del pari
risultano non più affidabili i comunicati rilasciati dalla società negli
ultimi giorni, i quali hanno piuttosto alimentato ulteriormente
l’incertezza in cui versano attualmente gli operatori del mercato,
lasciati in balia delle varie conferme e smentite che si rincorrono sugli
organi di stampa, e ai quali è negata una visione completa della reale
situazione del Gruppo, dei cui dati invece sembrerebbe siano in possesso
soggetti non legittimati ad accedervi. La nostra speranza è che l’Autorità
da Lei presieduta possa al più presto rimuovere tale asimmetria informativa
e ristabilire quelle condizioni minime di trasparenza e di correttezza dei
flussi informativi - da più parti ripetutamente invocate ma fino ad oggi
purtroppo negati dalla società - preordinate a permettere al mercato,
finalmente reintegrato delle informazioni necessarie, la possibilità di
esercitare la proprie prerogative di unico arbitro del sistema finanziario.
Nel ringraziarLa ancora per l’impegno della Commissione e Suo personale
profuso per la tutela dei risparmiatori, La prego di gradire i più cordiali
saluti.” (Guido Cammarano)
CARLO ALBANI CASTELBARCO LASCIA
LA PRESIDENZA DI
REALE MUTUA ASSICURAZIONI
Torino, 15 dicembre 2003 - Una raccolta premi nel 2003 di oltre 1.361
milioni di euro, che salirà ad oltre 1.428 milioni di euro nel 2004, e
investimenti patrimoniali per 4.319 milioni di euro sono i dati di
previsione più significativi fra quelli annunciati dal Presidente Carlo
Albani Castelbarco Visconti nel corso dell’Assemblea riunitasi il 13
dicembre in Torino. L’assemblea dei Delegati, riunitasi per l’esame del
conto preventivo 2004 e dei conseguenti provvedimenti di mutualità, ha
deliberato a favore dei Soci sottoscrittori delle polizze “Agrireale” e
“Incommercio Reale” una riduzione di premi pari a euro 4.421.000
complessivi. Il Presidente ha inoltre ricordato che, nel 2004, Reale Mutua
celebrerà la chiusura del 175° anno dalla sua fondazione; per sottolineare
questo importante traguardo, si svilupperanno numerose iniziative a livello
nazionale e locale. Ai termine dei lavori dell’Assemblea Carlo Albani
Castelbarco Visconti ha comunicato di non poter proseguire nella sua carica
di Presidente della Società, per ragioni di salute che gli impediscono la
necessaria assiduità negli impegni connessi al mandato. Il Presidente, con
l’unanime conforto degli Amministratori, ha proposto per la sua
sostituzione la candidatura di Iti Mihalich, Consigliere dal 1997 e in
precedenza Direttore Generale. L’assemblea, nell’esprimere gratitudine
al Principe Carlo Albani Castelbarco Visconti per l’alto contributo dato
allo sviluppo e al prestigio della Società, ha accolto la proposta e ha
eletto Iti Mihalich nuovo Presidente della Reale Mutua.
TECNODIFFUSIONE ITALIA:
L’ASSEMBLEA DEI SOCI DELIBERA
LA REVOCA DELL
’INCARICO DI REVISIONE IN CORSO E IL CONFERIMENTO ALLA SOCIETA’ PFK
ITALIA
Ponsacco, 15 Dicembre 2003: L’Assemblea dei Soci di Tecnodiffusione Italia
Spa, riunitasi il 12 dicembre a
Ponsacco in terza convocazione sotto
la Presidenza
di Luciano Panichi, ha deliberato, su proposta del Consiglio di
Amministrazione, di revocare per giusta causa l’incarico di revisione in
corso alla società Reconta Ernst & Young S.p.A. e di conferire il
medesimo incarico alla società Pkf Italia S.p.A. Su tale proposta gli
amministratori hanno ottenuto, come previsto dalla legge, il consenso del
Collegio Sindacale. L’Assemblea ha inoltre nominato Consigliere di
Amministrazione il dott. Michele Citarella(*) in sostituzione del prof.
Alberto Dessy, dimissionario per vincoli derivanti dagli impegni accademici.
Secondo quanto previsto dalla parte straordinaria dell’ordine del giorno,
l’Assemblea ha infine deliberato la modifica di due articoli dello Statuto
Sociale di Tecnodiffusione Italia con la finalità di garantire maggiore
praticità e snellezza operativa. In particolare, sono stati modificati
l’art. 2, riguardante la facoltà di apertura e chiusura di esercizi
commerciali, e l’art. 17, che specifica le modalità di convocazione del
Consiglio di Amministrazione. Michele Citarella, laureato in Economia nel
1992 presso l’Università Bocconi, è Dottore Commercialista e iscritto
all’Albo dei Revisori dei Conti. Partner dello studio legale Simmons &
Simmons di Milano, svolge attività professionale presso il medesimo dal
1999, dopo una lunga esperienza presso lo Studio Legale e Tributario Camozzi
& Bonissoni.
GRUPPO EDITORIALE
L’ESPRESSO SPA CALENDARIO 2004 EVENTI SOCIETARI
Roma, 15 dicembre 2003 - Elenchiamo di seguito, come da raccomandazione di
Borsa Italiana, le date al momento previste dei principali eventi societari
di Gruppo Editoriale L’espresso Spa per l’anno 2004: 25 febbraio 2004
ore 11 - Cda Approvazione progetto di Bilancio al 31/12/2003; 21 aprile 2004
ore 10 - Cda Approvazione Trimestrale al 31/3/2004;- 21 aprile 2004 ore 11 -
Assemblea dei soci approvazione Bilancio al 31/12/2003; 28 luglio 2004 ore
11 - Cda Approvazione Semestrale al 30/6/2004; 20 ottobre 2004 ore 11 - Cda
Approvazione Trimestrale al 30/9/2004. Sarà nostra cura dare immediata
comunicazione al mercato di eventuali variazioni delle date ad oggi
previste. Secondo quanto disposto dall’Art. 82 della delibera Consob
11971/99,
la Gruppo Editoriale
L’espresso Spa si avvale dell’esonero dalla pubblicazione dei dati
relativi al quarto trimestre del
2003 in
quanto renderà pubblico il progetto di bilancio d’esercizio e di bilancio
consolidato al 31 dicembre 2003 entro i novanta giorni dalla chiusura
dell’esercizio, dopo l’esame da parte del consiglio di amministrazione
che si riunirà in data 25 febbraio 2004.
LA COMMISSIONE AUTORIZZA
L'ACQUISIZIONE DI VALTRA, COSTRUTTORE DI
TRATTORI AGRICOLI, DA PARTE DI AGCO
Bruxelles, 15 dicembre 2003 -
La Commissione
europea ha approvato l'acquisizione da parte del costruttore e distributore
Usa di macchinari agricoli Agco Corporation di Valtra Inc., costruttore di
trattori agricoli con base in Finlandia finora controllato dall'impresa Kone
Corporation. L'operazione comporterà un aumento considerevole della quota
di mercato detenuta in Europa da Agco, che dovrà comunque far fronte alla
concorrenza di Case New Holland e John Deere. Agco offre una gamma di
prodotti e relative parti di ricambio comprendenti trattori, mietitrebbia,
macchine da fienagione e seminatrici, spandiconcimi nonché attrezzature per
la lavorazione del terreno. Agco possiede due fabbriche di trattori in
Europa: una a Beauvais in Francia e l'altra a Marktoberdorf in Germania.
Nello Spazio economico europeo i marchi di Agco sono Massey Ferguson e Fendt.
Anche Valtra produce trattori per il mercato europeo, a Suolahti in
Finlandia, e li commercializza con il suo marchio. Possiede inoltre Sisu
Diesel Inc., fabbricante di motori diesel per fuoristrada e motori per
trattori. L'operazione determina sovrapposizioni in tutti i paesi See sul
mercato dei trattori convenzionali, diversi cioè dai trattori specifici per
vigneti e frutteti stretti.
La Commissione
ha esaminato attentamente l'impatto di tale acquisizione in Finlandia,
Svezia e Norvegia, dove la quota di mercato combinata delle due imprese
raggiunge o supera il 40%. Con riguardo alla Finlandia, mercato domestico di
Valtra,
la Commissione
ha ritenuto improbabile che Agco decida di aumentare di molto i prezzi senza
tener contro dei concorrenti. In quel caso infatti, i clienti potrebbero
ripiegare sui trattori fabbricati da imprese rivali: Case New Holland, John
Deere, Same-deutz-fahr e Landini/mccormick producono tutti sostituti diretti
dei prodotti di Agco.
La Commissione
ha esaminato anche il mercato della distribuzione giungendo alla conclusione
che, poiché Valtra possiede una propria rete, è improbabile che la
combinazione delle due imprese porti all'esclusione di concorrenti dal
mercato. Tale conclusione è stata confermata dai clienti e dai produttori.
Le stesse considerazioni valgono per
la Svezia
e
la Norvegia
, due paesi in cui la posizione di mercato dei concorrenti Case New Holland
e John Deere si è confermata forte. L'operazione non poneva problemi di
concorrenza nel resto del See dove la quota di mercato combinata di Valtra e
Agco risulterà minore e già operano altri concorrenti (Same-deutz-fahr e
Landini/ Mccormick, oltre a Case New Holland e John Deere).
RENO DE MEDICI COOPTAZIONE
DI UN CONSIGLIERE
Milano, 15 Dicembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Reno De Medici
S.p.A. ha cooptato l’ing. Ignazio Capuano in sostituzione del
dimissionario dott. Giancamillo Naggi. All’ing. Ignazio Capuano è stato
conferito l’incarico di Consigliere Responsabile per il Coordinamento
delle Attività Industriali e Commerciali della Società.
BUONE
PERFORMANCES DELLE POLIZZE E DELLE GESTIONI SEPARATE DI ZURICH INVESTMENTS
LIFE, COMPAGNIA DEL GRUPPO ZURICH ITALIA
Milano, 15 dicembre 2003 - Buone performances delle polizze e delle gestioni
separate di Zurich Investments life, compagnia del gruppo Zurich Italia
all’avanguardia sul mercato delle assicurazioni linked e delle polizze
rivalutabili. E’ di questi giorni la conferma che la polizza Zurich Coupon
Index, collocata sul mercato nel novembre del
2002, ha
staccato la prima “cedola” annuale con una resa pari al 9% del premio
versato alla sottoscrizione del contratto. La prestazione del 9% è maturata
in quanto nessuno dei quindici titoli azionari prescelti e componenti il
paniere di riferimento cui è indicizzata la polizza ha subito nelle 12
rilevazioni mensili dell'anno di riferimento una perdita superiore al 50 %
del suo valore iniziale. La prestazione del 9% sarà soggetta alla sola
ritenuta di legge del 12,50%. Anche i rendimenti delle gestioni separate di
Zurich Investments life hanno evidenziato, nell'esercizio annuale 1 ottobre
2002 - 30 settembre 2003, un buon risultato: il fondo Vita Vis ha segnato
una resa lorda del 5,09%; il fondo Minervir del 4,76%. Dall’esperienza
Zurich è nata ora anche Zurich Open Flex, una polizza unit-linked a
capitale protetto adatta a chi vuole combinare la salvaguardia del proprio
risparmio all’opportunità di investimenti finanziari. La sua prestazione
è legata all’andamento della quota di un fondo che investe in azioni ed
obbligazioni di tutto il mondo e riconosce a scadenza almeno la restituzione
del capitale investito. Zurich Open Flex è proposta sul mercato dalle 500
agenzie assicurative Zurigo.
NOVUSPHARMA: CTI, BORSA ITALIANA APPROVA
QUOTAZIONE
Seattle
, 12 December
2003 - Cell Therapeutics, Inc. announced
that Borsa Italiana S.p.A. has approved CTI’s common stock for listing on
the Nuovo Mercato in
Italy
. The listing of CTI’s common stock on the Nuovo Mercato remains subject
to the Commissione Nazionale per le Società e
la Borsa
approving the publication by CTI of a listing prospectus relating to CTI’s
common stock, as well as CTI completing its proposed merger with Novuspharma
S.p.A. (Novuspharma), a Bresso (Milan), Italy-based public biopharmaceutical
company that is developing Pixantrone, a potentially less cardiotoxic, more
active anthracycline in phase III clinical trial for lymphoma. The
transaction, which was first announced on June 17, 2003, is expected to
close late in the fourth quarter of 2003 or early in the first quarter of
2004. As consideration for the transaction, CTI will issue approximately
16.0 million shares of its common stock, based on the number of Novuspharma
ordinary shares outstanding as of June 16, 2003.
IL PARMIGIANO-REGGIANO
SALUTA L'AUTORITÀ ALIMENTARE A PARMA
Reggio Emilia, 15 dicembre 2003 - Infine l'Unione Europea ha deciso. A
Bruxelles, nel corso della Conferenza Intergovernativa per
la Costituzione Europea
, un risultato è stato raggiunto; l'attribuzione delle sedi delle Autorità
europee, tra le quali spicca l'assegnazione a Parma dell'Autorità più
ambita, quella della Sicurezza Alimentare. "Il risultato raggiunto - ha
dichiarato Andrea Bonati, presidente del Consorzio del Parmigiano-reggiano -
riempie di orgoglio tutti coloro che condividono la gestione del settore
agro-alimentare di Parma. E' un risultato che premia gli sforzi delle forze
politiche, amministrative, delle organizzazioni e dei consorzi del
territorio che hanno saputo presentare al consesso dei Paesi europei una
candidatura all'altezza delle prerogative, partendo dalla storia e dalla
fama del territorio specializzato nelle produzioni agro-alimentari di qualità,
fama e credibilità alla quale contribuiscono in modo determinante le
produzioni tipiche, quali il Parmigiano-reggiano. Partendo da queste basi il
Comitato promotore ha saputo fare sistema e presentare la candidatura di
Parma come la sede più idonea a ospitare l'Autorità che dovrà garantire
per tutta l'Europa la sanità del cibo. Questa assegnazione contribuisce a
far fare a tutto il nostro territorio ed al nostro Paese un salto di qualità
nell'assunzione delle responsabilità all'interno delle istituzioni europee,
ed esprimo la soddisfazione di tutti i produttori del Consorzio del
Parmigiano-reggiano, quindi anche delle altre province che con Parma formano
la zona d'origine".
NASCE ENEL LATIN AMERICA
E’ITALIANO UNO DEI MAGGIORI OPERATORI DELL’AMERICA CENTRALE NELLA
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI: IDRO, GEOTERMICO,
EOLICO, BIOMASSE.
Roma, 15 dicembre 2003 – Energia Global International, la società attiva
nelle energie rinnovabili in Guatemala, Costa Rica, El Salvador e Cile, ha
cambiato nome in Enel Latin America. Acquisita nel 2001 da Enel, gestisce
impianti direttamente o in compartecipazione per circa 400 Mw alimentati da
fonti rinnovabili. In questi giorni Enel Latin America ha annunciato la
messa in marcia commerciale della nuova centrale idroelettrica El Canada
nell’ovest del Guatemala. L’impianto ha una potenza di 43 Mw e
contribuirà alla produzione elettrica del paese per 178.000 Mwh all’anno
pari al fabbisogno di 150.000 famiglie. Con El Canada, Enel Latin America più
che triplica la sua capacità installata in Guatemala, che già comprendeva
le centrali idroelettriche di Matanzas e San Isidro, raggiungendo i 190 Mw.
El Canada è anche il primo progetto in Guatemala che partecipa al nuovo
mercato delle emissioni di anidride carbonica. Dispone infatti di un
contratto a lungo termine con il Prototype Carbon Fund della banca Mondiale.
L’istituzione, nata per organizzare la negoziazione dei crediti per le
emissione di gas affetto serra, collocherà presso produttori di energia
elettrica da fonti convenzionali i crediti corrispondenti alle 144 mila
tonnellate di Co2 in media all’anno, per 21 anni, risparmiate
dall’impianto di El Canada. L’operazione rafforza il ruolo di Enel Latin
America nelle energie rinnovabili in America Centrale, un mercato che sta
crescendo al tasso del 5-6% l’anno e che una volta completato il sistema
di interconnessione tra i vari paesi evolverà in un unico mercato regionale
dell’energia elettrica. Nel continente americano la società è presente
anche con Enel North America, che dispone di 430 Mw di impianti mini-idro,
eolici e biomasse in 17 stati degli Usa e in due province del Canada ed è
il principale operatore indipendente del Nord America. Con oltre 700
impianti idroelettrici, eolici, geotermici, fotovoltaici e a biomassa in
Europa e nelle Americhe, pari a circa 17.000 Mw installati, Enel produce
energia verde pari ai consumi di 13 milioni di famiglie italiane evitando
l’immissione in atmosfera di 24 milioni di tonnellate l’anno di anidride
carbonica grazie al mancato consumo di circa 8 milioni di tonnellate
l’anno di petrolio.Enel è, nel campo delle energie rinnovabili,
l’operatore più diversificato per le fonti utilizzate. L’azienda è
infatti impegnata nel settore della generazione idroelettrica in Europa,
Nord America e America Latina con oltre 600 impianti, di piccola e di grande
taglia, di cui oltre
500 in
Italia. Nell’energia eolica, Enel conta su scala internazionale 40
impianti in costruzione e in esercizio per una potenza di oltre 500 Mw. Enel
è inoltre tra i primi operatori al mondo nel settore geotermico: 35
centrali geotermiche su scala internazionale, di cui
34 in
Italia, per una potenza installata di circa 800 Mw in totale, equivalente al
10% del mercato mondiale. Nel solare, Enel ha avviato Archimede, un grande
progetto innovativo con l’ Enea che grazie a una nuova tecnologia ad alto
rendimento produrrà energia elettrica dal sole anche di notte e quando il
cielo è coperto grazie a una miscela di sali in grado di conservare a lungo
il calore raccolto durante il giorno. Il grande impianto solare che sorgerà
presso la centrale Enel di Priolo Gargallo (Siracusa) incrementerà la
potenza della centrale di circa 20 Mw e consentirà un risparmio di 12.500
tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e minori emissioni di Co2 per
40 mila tonnellate. Nel fotovoltaico Enel ha il più grande impianto in
esercizio al mondo: l’impianto di Serre Persano, in provincia di Salerno,
che si estende su
26.500 metri
quadri di pannelli solari per una potenza da 3,3 Mw, in grado di generare
energia dal sole pari al fabbisogno di 1400 famiglie. Nel campo delle
biomasse, Enel North America gestisce un impianto da 23 Mw in Quebec
(Canada) che utilizza residui della lavorazione del legno, recuperando e
vendendo a terzi il vapore prodotto. Di recente Enel ha acquisito le attività
nelle rinnovabili della spagnola Union Fenosa Energias Especiales: 281 Mw
operativi (soprattutto eolico), 157 Mw in costruzione, 324 Mw da sviluppare
nei prossimi quattro anni (entro il 2007) e altri 847 Mw di progetti a più
lungo termine (entro il 2012).
AC.E.GA.S.: L’ASSEMBLEA DEGLI
AZIONISTI APPROVA L’OPERAZIONE DI INTEGRAZIONE CON APS PADOVA, NASCE
LA PIÙ GRANDE
PUBLIC UTILITY DEL NORD-EST RAPPORTO DI CONCAMBIO PARI A 8,28 AZIONI ACEGAS
PER AZIONE APS; ACEGAS VALUTATA 5,76 EURO PER AZIONE
Trieste, 15 dicembre 2003 - L’assemblea degli Azionisti di Acegas S.p.a. -
la multi-utilities di Trieste quotata al Mercato Telematico Azionario della
Borsa Italiana - si è riunita il 12 dicembre in seduta straordinaria per
approvare il progetto di scissione della società Azienda Padova Servizi
S.p.a. Volto all’aggregazione tra le due società e alla creazione della
più grande azienda multi-utilities del Nord Est. L’assemblea degli
Azionisti di Aps, riunitasi anch’essa oggi, ha parimenti dato il via
libera all’aggregazione delle due società. Nel corso dell’Assemblea,
l’Amministratore Delegato, Massimo Paniccia, ha relazionato gli Azionisti
sui potenziali rischi di passività connessi al contenzioso ambientale che
fa capo alla società incorporanda Aps Padova, con riferimento al ripristino
ambientale della ex discarica di Ponte San Nicolò, località Roncajette, in
provincia di Padova. La quantificazione del danno e dei costi di ripristino
– stimati dal Ministero dell’Ambiente rispettivamente in circa 64 e 13
milioni di euro – è stata considerata verosimilmente sovrastimata
rispetto alle esigenze di ripristino ambientale e di risarcimento da parte
di consulenti e tecnici terzi ancorché non risulti possibile formulare ad
oggi una previsione precisa circa le effettive conseguenze per Aps (e quindi
per la nuova Acegas-aps post integrazione). A questo proposito, si conferma
che è stato sottoscritto un accordo quadro relativo all’operazione
contenente garanzie contrattuali a favore della Società. La struttura
dell’operazione prevede la scissione di tutti gli asset industriali di Aps
e di circa 119 milioni di euro di debito e la contestuale incorporazione in
Acegas con la nascita della nuova società quotata Acegas - Aps. I Comuni di
Trieste e di Padova, attualmente maggiori azionisti rispettivamente di
Acegas e Aps, conferiranno le rispettive partecipazioni in una nuova Holding
di controllo che manterrà la maggioranza (circa 68%) della società
quotata; il rimanente 32% circa è in mano al mercato. Il 50,1% della nuova
Holding sarà detenuto dal Comune di Trieste, il restante 49,9% dal Comune
Padova. L’equity Value di Acegas è stato stimato in 205 milioni di euro
(304 milioni di euro di Enterprise Value, meno 99 milioni di Euro di
indebitamento al 30 giugno 2003) che corrisponde a una valutazione di 5,76
euro per azione. Parimenti, il valore dell’Equity trasferito in Acegas è
pari a 111 milioni di euro, rivenienti da una valutazione di 230 milioni di
euro di Aps al 30 giugno 2003 al netto dei 119 milioni di debito assunti. Il
Rapporto di concambio delle azioni Aps in azioni Acegas è stato pertanto
definito in 8,28 azioni Acegas per ogni azione Aps. Acegas è stata
assistita in qualità di Advisor da Lazard/bancaintesa e da Gianni, Origoni,
Grippo & Partners, con gli avvocati Alessandro Giuliani e Fabio Gusso.
Le regole di Governance della nuova società Acegas-aps sono già state
concordate dai Comuni di Padova e di Trieste: - la gestione paritetica
dell’azienda sarà garantita da un ugual numero di amministratori in
C.d.a. Nominati dalle due parti, 5 per Padova e 5 per Trieste più 3
consiglieri indipendenti; - il Presidente e il Direttore generale saranno
espressi da Trieste, a Padova le cariche di Amministratore Delegato e
Condirettore Generale; -
la Sede
sociale della nuova Acegas-aps sarà Trieste; La nuova società che nasce
dall’integrazione occuperà una posizione di leadership a livello
nazionale nei settori della produzione e distribuzione di gas ed energia
elettrica e nella gestione del Ciclo Idrico Integrato e dell’Ambiente.
Acegas-aps avrà infatti un posizionamento competitivo più elevato nel
panorama delle ex-municipalizzate (6°posto in termini di fatturato tra le
società quotate)ed una presenza più bilanciata nei vari settori utilities.
Più in particolare, l’aggregazione permette un deciso incremento
dimensionale nel business dell’acqua (al 4° posto dopo Acea, Hera e Asm)
e nel business del gas, triplicando i volumi distribuiti e raddoppiando la
base di utenze.
|
Aps
|
Acegas*
|
Acegas - Aps
|
Gas
Utenti allacciati (n)
Volumi distribuiti (Mmc)
Acqua
Pop. Servita (n)
Volumi distibuiti (Mmc)
Ambiente
Volumi smaltiti (Ton)
Elettricità
Volumi prodotti (Gwh)
Volumi distribuiti (Gwh)
|
127,000
290
230,856
33
192,601
28 |
113,000
138
246,000
31
113,091
471
729 |
240,000
428
476,856
64
305,692
500
729 |
I dati non includono i volumi della
controllata Estgas “Il piano industriale alla base dell’operazione di
aggregazione - ha commentato Francesco Di Giovanni, Direttore Generale di
Acegas - è volto al rafforzamento in molte aree di business e al
miglioramento dell’efficienza gestionale attraverso la condivisione delle
eccellenze, la valorizzazione delle economie di scala e la razionalizzazione
degli investimenti”. Nel settore del gas (trading e distribuzione) si avrà,
infatti, una condivisone delle expertise nella gestione della rete gas e di
teleriscaldamento e un incremento del potere contrattuale con una riduzione
dei costi di acquisto della materia prima e degli investimenti di
manutenzione. Nel settore elettrico dalla condivisione delle esperienze
nella gestione degli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti deriverà
una riduzione dei costi di gestione e manutenzione degli impianti. “In
questo quadro l’operazione approvata oggi dall’Assemblea degli Azionisti
– ha aggiunto Di Giovanni - integrando le rilevanti risorse dei rispettivi
territori, favorirà la crescita della nostra società permettendoci, al
contempo, di offrire ai cittadini una migliore qualità del servizio a
condizioni più favorevoli mantenendo inalterate le garanzie occupazionali
dell’azienda” “Tra le motivazioni strategiche alla base
dell’operazione – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Acegas
Massimo Paniccia - vi è anche la volontà delle due aziende di creare, in
un settore in fase di concentrazione come quello delle public-utilities, un
forte polo industriale in grado di competere su mercati di
approvvigionamento dell'energia elettrica e del gas”. “In quest’ottica
di sviluppo – continua Paniccia – Acegas-aps fungerà da polo
catalizzatore attorno a cui aggregare altre aziende operanti in settori
industriali omogenei e sinergici dando così vita, in un futuro prossimo, ad
un polo del Nord–est di dimensioni paragonabili a quelle dei maggiori
operatori del settore”. "Ritengo – conclude Paniccia - che, per le
prospettive di sviluppo derivanti dall'operazione approvata oggi dai nostri
azionisti, l’aggregazione tra Acegas e Aps non solo porterà benefici ai
cittadini che usufruiscono dei nostri servizi ma sarà anche apprezzata dai
mercati finanziari e dagli investitori ".
EFFICIENZA
E RISPARMIO ENERGETICO PER DIMINUIRE I RISCHI DI BLACKOUT E MIGLIORARE
L’AMBIENTE
Roma, 15
dicembre 2003 - Dal 1° gennaio 2004 entrano in vigore i nuovi livelli di
riduzione dei consumi di energia primaria fissati dai recenti decreti
sull’efficienza energetica. Si contribuisce così a realizzare
l’obiettivo di ridurre i rischi di blackout e migliorare l’ambiente,
promuovendo al tempo stesso strumenti di mercato. Le imprese di
distribuzione del gas e dell’elettricità, che dovranno farsi carico degli
interventi, riceveranno infatti appositi certificati di efficienza
energetica, oggetto di contrattazione tra le parti interessati. Per
analizzare la nuova disciplina nel settore energetico e le ricadute sul
nostro sistema economico e sociale, il Cnel ha organizzato un seminario in
collaborazione con l’Associazione italiana economisti dell’energia (Aiee).
I lavori saranno aperti dal presidente del Cnel, Pietro Larizza, e
coordinati da Vincenzo Gervasio (presidente Commissione grandi opere e rete
infrastrutturale del Cnel). Parteciperanno, tra gli altri: Alessandro Ortis
(direttore generale ministero Attività produttive), Roberto Malaman
(direttore area consumatori Autorità energia elettrica e gas), Fabio
Santini (direttore servizio gas Federgasacqua), Carlo Andrea Bollino
(presidente Grtn), Claudio Falasca (consigliere Cnel), Edgardo Curcio
(presidente Aiee), Giustino Trincia (segretario generale Cittadinanza
attiva), oltre ai rappresentanti delle parti sociali. Concluderà il
ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano. 16 dicembre 2003 alle
ore 09:30 Biblioteca del Cnel
L'UE CONCLUDE UN ACCORDO INTERNAZIONALE PER
RIDURRE L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO DOVUTO AL TRAFFICO
Bruxelles, 15 dicembre 2003 - L'ue ha firmato un accordo con gli Stati
Uniti, il Giappone e
la Cina
per condurre attività congiunte di ricerca volte ad affrontare il problema
globale dell'inquinamento atmosferico dovuto ai trasporti, con un
particolare accento sulle emissioni e sulle prove sui veicoli. L'accordo
prevede inoltre la costituzione di una piattaforma scientifica comune ai
quattro partner per la misurazione e l'analisi comparativa dell'inquinamento
atmosferico. L'iniziativa fornirà un sostegno scientifico nel contesto dei
nuovi requisiti internazionali in materia di emissioni del settore dei
trasporti. "L'inquinamento atmosferico è un problema che riguarda
tutti gli abitanti del pianeta", ha dichiarato il commissario europeo
per
la Ricerca Philippe
Busquin, dopo la firma dell'accordo avvenuta il 10 dicembre. "L'uso
sempre maggiore delle automobili fa sì che il problema richieda soluzioni
innovative [...]. Occorre intensificare gli sforzi di ricerca e l'accordo
raggiunto oggi contribuirà alla realizzazione di questo obiettivo riunendo
le principali parti interessate del settore".
La Commissione
europea sta elaborando, dal canto suo, una serie di direttive destinate a
fissare i limiti di emissione per le autovetture e i veicoli commerciali,
leggeri e pesanti, all'interno dell'Unione. Tali limiti saranno inoltre
stabiliti tenendo conto dei risultati della collaborazione scientifica dell'Ue
nel quadro del nuovo accordo. L'ue possiede le competenze alle quali
attingere al momento di intraprendere iniziative di cooperazione future. Il
Centro comune di ricerca della (Ccr) Commissione è incaricato di fornire
consulenza scientifica sull'inquinamento da veicoli e sulla qualità
dell'aria e per fare ciò ricorre ai suoi laboratori di ricerca sulle
emissioni dei veicoli (Vela), situati ad Ispra (Italia), i quali sono
specializzati nella caratterizzazione delle emissioni di qualsiasi tipo di
veicolo stradale e non stradale dal punto di vista fisico-chimico e
tossicologico. Il quadro di riferimento della Commissione per elaborare la
legislazione e le politiche in materia di qualità dell'aria è
rappresentato dal programma "Aria pulita per l'Europa" (Clean Air
for Europe - Cafe), che ha già permesso di identificare i principali
problemi legati ai trasporti che richiedono una rapida soluzione, compresi i
livelli di inquinanti atmosferici quali il particolato e l'ozono. Sempre il
10 dicembre, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Ccr, il
laboratorio nazionale statunitense per lo studio di veicoli ed emissioni di
carburante, il laboratorio nazionale giapponese per la sicurezza del
traffico e l'ambiente e l'amministrazione cinese per la tutela ambientale.
Il protocollo d'intesa permetterà una collaborazione tra i laboratori di
prova omologati per sviluppare e definire nuove norme in materia di
emissioni armonizzate su scala mondiale. Infolink:
http://ies.Jrc.cec.eu.int/units/eh/events/euro5/
TELEPEDAGGIO STRADALE, AVANTI PIANO
Strasburgo, 15 dicembre 2003 - La proposta della Commissione europea di
organizzare un sistema elettronico di telepedaggio stradale su scala europea
è stata oggetto di molte critiche da parte della commissione per i
trasporti e la politica regionale. Per i deputati, l'introduzione di tale
sistema fin dal 2005 per camion, autobus e pullman, e fin dal 2010 per le
automobili, è troppo ambiziosa. La relazione di Renate Sommer (Ppe/de, D),
approvata con 44 voti favorevoli, 1 contrario e 4 astensioni, afferma che un
sistema di telepedaggio europeo dovrebbe nascere non prima del 2007. È
infatti necessario un certo lasso di tempo per permettere l'adattamento
delle infrastrutture e dell'industria a nuove norme e nuove attrezzature
compatibili. Questi sistemi di telepedaggio utilizzano la tecnologia delle
microonde e i sistemi utilizzati nei vari paesi sono spesso incompatibili,
cosa che ostacola il trasporto stradale internazionale. Per garantire una
maggiore interoperabilità,
la Commissione
desidera introdurre gradualmente una tecnologia che utilizzi i satelliti e
le telecomunicazioni. Secondo la proposta dell'Esecutivo, il sistema europeo
di telepedaggio si costruirebbe in due tappe: a breve termine, a partire dal
2005, si utilizzerebbero le tecnologie esistenti; a lungo termine, nel
2008-2012, ci si baserebbe sulla tecnologia di telecomunicazione mobile via
satellite. Il sistema armonizzerebbe soltanto le modalità di raccolta dei
pedaggi e non le politiche tariffarie degli Stati membri. I deputati hanno
respinto la proposta della Commissione di rendere obbligatorio a partire dal
2012 un solo sistema che faccia ricorso ai satelliti, ritenendo che questa
decisione debba essere lasciata alle industrie, agli Stati membri e alle
altre parti interessate. Tuttavia, i parlamentari approvano l'intenzione
della Commissione di introdurre un sistema europeo ed un'interoperabilità
più pratica. Essi vedono in queste tecnologie del futuro un potenziale
determinante per lo sviluppo della società dell'informazione nel settore
del trasporto stradale.
INCIDENTI: MILANO IN
LINEA CON L’EUROPA. ANCHE NEL 2003 CALANO MORTI E FERITI
Milano, 15 dicembre 2003 - Milano è in linea con le direttive dell’Unione
Europea per la riduzione degli incidenti mortali (meno 40 per cento entro il
2010). Il calo delle vittime della strada, in controtendenza col resto del
paese, è iniziato già nel 2001 (17.9 per cento in meno rispetto al 2000),
si è consolidato nel 2002 (16.3 per cento in meno), prima della patente a
punti e delle modifiche al Codice, e trova ulteriore conferma nei dati 2003,
come emerge dalle statitiche rilevate sino alla fine di agosto: meno morti
(3.51 per cento) meno incidenti rilevati (2.71 per cento) e meno feriti
(4.73 per cento) rispetto ai primi 8 mesi dell’anno precedente. Attrezzato
con una moderna banca dati e un ufficio Sicurezza presso
la Polizia Municipale
, il Comune di Milano ha anticipato in questi anni il Piano nazionale della
sicurezza stradale che impone alle regioni e ai grandi comuni un
monitoraggio costante dell’incidentalità. L’obiettivo è chiaro: i
sinistri stradali hanno un costo spaventoso, stimato in Italia in 31 milioni
di euro all’anno, per cui l’Ue chiede drastiche misure di contenimento.
Dati e confronti sugli incidenti, unitamente ai progetti e agli interventi
del Comune, illustrati oggi in una conferenza stampa a palazzo Marino
dall’assessore ai Trasporti, Giorgio Goggi, alla presentazione del
rapporto 2002 ”Milano per la sicurezza stradale”, fotografano una realtà
che si è andata evolvendo nell’ultimo decennio. Dal 1993 al 2001 il
numero dei sinistri con feriti, uno degli indicatori più significativi, ha
registrato un incremento continuo, mediamente circa il 5 per cento annuo.
Nel 2002, grazie anche a una serie di interventi sui punti a rischio della
viabilità, per la prima volta la tendenza si è invertita: 17.367 sono
stati i sinistri rilevati contro 17.564 del 2001, meno 1.12 per cento. Nel
bilancio dei morti,
15 in
meno, da
92 a
77, minimo del decennio, anche se sono sempre a rischio le “utenze
deboli” visto che l’anno scorso sono stati 27 (pari al 35 per cento del
totale delle vittime) i pedoni che hanno perduto la vita sulla strada. Tende
ancora all'aumento, infine, l'insieme degli incidenti rilevati, ma la
percentuale 2002 (4 per cento in più) è meno della metà degli anni
precedenti. Con il 2003, dati in flessione. E da luglio, con l’entrata in
vigore della patente a punti, diagrammi ancora in discesa. Il calo nei mesi
estivi ha superato il 16 per cento. Ma il rapporto 2002 sulla sicurezza
stradale fa luce anche su aspetti finora poco conosciuti dell’incidentalità
a Milano. La percentuale più alta di sinistri gravi, a volte mortali, viene
rilevata tra le 2 di notte e le 6, con i giovani spesso protagonisti di
scontri stradali, a conferma che anche nella nostra città, come in altre
aree della Lombardia, esiste un “effetto discoteca” nella statistica
degli incidenti. I giorni di fine settimana, inoltre, registrano un
incremento di sinistri stradali, con più feriti. Giorno nero il venerdì,
alle 18 l’ora peggiore. Molto legata all’incidentalità la situazione
meteo della città: con la pioggia si hanno picchi d’incidenti, oltre 100
al giorno. Via Padova, via Ripamonti e corso Buenos Aires, infine, sono le
strade che nel 2002 hanno avuto il più alto numero di incidenti con feriti
(in via Padova 231). In conclusione è aumentata o meno a Milano la
sicurezza stradale? La risposta è positiva e parte da questa premessa: la
gente si sposta di più e sono aumentate le persone coinvolte in incidenti,
ma non cresce il numero dei feriti e dei morti. Calano inoltre i feriti
gravi e i morti durante il trasporto all’ospedale anche perché oggi è più
efficiente il primo soccorso. Campagne mirate infine, con pattuglioni
speciali, vengono organizzate dalla Polizia Municipale nelle ore notturne
nelle vicinanze di locali pubblici. Studi e ricerche dell’ufficio
Sicurezza del Comune vengono tradotti in interventi concreti, strutturali,
sulla rete viaria, anche ad alta tecnologia. Su 17 strade, classificate tra
quelle più a rischio - come Lorenteggio e Legioni Romane - è prevista
l’installazione di telecamere per controllare l’eccesso di velocità e
il passaggio dei semafori col rosso. Su Monteceneri il controllo è già in
atto da 7 mesi. Per tutelare di più le utenze deboli, inoltre, sono stati
predisposti quest’anno provvedimenti per il rallentamento e la moderazione
del traffico, dalle rotatorie (via Diomede), al miglioramento della
visibilità (Villa San Giovanni), ai dossi, ai rialzi dell’asfalto. Punta
alla protezione del traffico, soprattutto quello locale, il piano delle
isole ambientali (
87 in
città) entro le quali sarà stabilita, per alcune strade, la velocità
massima di
30 km
all’ora. Dopo aver laureato i primi specialisti in sicurezza stradale,
Milano infine sta perseguendo un progetto d’avanguardia, in parte già
finanziato, che prevede la creazione di un Centro permanente della
sicurezza, in via Baldinucci, alla Bovisa con piste per prove simulate dove
gli automobilisti adulti potranno aggiornarsi e rieducarsi.
AEREI: NUOVE NORME A FAVORE DI CHI RESTA
A TERRA
Strasburgo, 15 dicembre 2003 - La relazione di Giorgio Lisi (Ppe/de, I)
prende atto con soddisfazione del fatto che, in fase di conciliazione, sono
stati accolti ben 9 emendamenti sui 15 approvati in seconda lettura dal
Parlamento in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso
di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato. Si è
deciso di escludere gli elicotteri dal campo di applicazione del
regolamento, che entrerà in vigore 12 mesi dopo la sua pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale, invece dei tre mesi proposti originariamente dal
Consiglio. L'accordo raggiunto sul regolamento stabilisce l'importo della
compensazione da corrispondere ai passeggeri in caso di negato imbarco, in
base ad un sistema di tre fasce chilometriche che distingue tre categorie di
tratte aeree: tratte inferiori a
1500 km
; tratte intracomunitarie superiori a
1500 km
o tutte le altre tratte aeree comprese tra 1.500 e
3.500 km
; tutte le altre tratte aeree che non rientrano nei casi di cui sopra. Il
Consiglio ha accolto la proposta del Parlamento di estendere tale sistema ai
fini della definizione dei diritti dei passeggeri in caso di ritardi, della
compensazione da corrispondere ai passeggeri cui sia stato offerto un volo
alternativo e dell'importo del rimborso in caso di trasferimento ad una
classe inferiore, stabilendo così un quadro più chiaro e più trasparente
per tutta la casistica. Uno dei compromessi raggiunti sulla questione dei
ritardi si basa sull'introduzione di un sistema a tre livelli. Nel caso di
ritardi prolungati (due ore o più, a seconda della tratta) ai passeggeri
vengono offerti in ogni caso pasti e rinfreschi in funzione del tempo di
attesa nonché due chiamate telefoniche e la possibilità di inviare
gratuitamente telex, fax o e-mail. Qualora l'orario di partenza previsto sia
rimandato al giorno seguente, ai passeggeri verranno altresì offerti la
sistemazione in albergo e il trasporto da e verso il luogo di sistemazione.
Inoltre, qualora il ritardo sia di almeno cinque ore, ai passeggeri verrà
offerta l'opzione di scegliere il rimborso del prezzo pieno del biglietto e,
se del caso, un volo di andata e ritorno verso il punto di partenza
iniziale. La delegazione del Parlamento è riuscita a far eliminare
qualsiasi riferimento a «circostanze straordinarie» quale scusa da parte
dei vettori aerei per non offrire alcun tipo di assistenza immediata ai
passeggeri, garantendo in tal modo che questo tipo di assistenza venga loro
offerta in ogni caso, a prescindere dal motivo che ha causato il ritardo o
la cancellazione del volo. Al fine di garantire un approccio coerente, le
medesime condizioni vengono applicate anche nel caso di cancellazione di un
volo. In seguito ad una proposta di compromesso del Parlamento, il limite
massimo per l'accettazione affinché i passeggeri possano beneficiare delle
disposizioni del presente regolamento, è fissato a 45 minuti prima della
partenza. Ciò costituisce un compromesso tra la proposta originale del
Consiglio di 30 minuti e l'emendamento di seconda lettura del Parlamento che
proponeva 60 minuti.
CONFINDUSTRIA,
CAMBIO AL VERTICE DI FEDERTRASPORTI GIAN MARIA GROS-PIETRO È IL NUOVO
PRESIDENTE
Roma, 15 dicembre 2003 – Gian Maria Gros-pietro, attuale presidente della
società Autostrade per l'Italia, è il nuovo presidente di Federtrasporti,
una delle principali federazioni di settore di Confindustria. Lo ha eletto
all'unanimità il comitato di presidenza della Federazione, riunitosi oggi
presso la sede di Confindustria. Del comitato fanno parte i massimi
rappresentanti di dodici associazioni del settore, alle quali aderiscono più
di 5.000 imprese, con oltre mezzo milione di addetti, operanti nei sistemi e
nelle diverse modalità di trasporto, nonché delle attività connesse.
Gros-pietro subentra a Giancarlo Tesini, che ha guidato
la Federazione
per due mandati.
PISANO (ANCI
MEZZOGIORNO): BASTA CON I TAGLI DA RAGIONIERI CHIEDIAMO A BERLUSCONI DI
RESTITUIRE I FONDI PER IL MADE IN ITALY DIMEZZATI DA TREMONTI
Milano, 15 dicembre 2003 - “Basta con i tagli ragionieri. Chiediamo un
incontro al Presidente Imprenditore Silvio Berlusconi per indurlo a rivedere
la miope decisione del Ministro Tremonti di dimezzare le risorse previste
dalla Finanziaria per la promozione del made in Italy con un taglio
improvviso e non concordato di 90 milioni di euro, pari al 50% delle risorse
effettive per rilanciare il made in Italy". Pasquale Pisano, delegato
per le politiche per il Sud dell’Anci, l’Associazione dei Calzaturifici
italiani, esprime stupore e sconcerto per un ‘taglio’ di fondi che, come
dimostrano le dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera dal Vice
Ministro con delega per il Commercio con l’Estero, Adolfo Urso, è stato
effettuato senza nemmeno consultarsi con gli altri membri del Governo
direttamente interessati. “In un momento – afferma Pisano – in cui
settori come il calzaturiero soffrono per la concorrenza a tutto campo di
competitor come i cinesi, che operano con un costo del lavoro bassissimo e
senza alcun rispetto per standard europei di sicurezza la risposta del
governo non può essere quella di risparmiare sugli investimenti per
l’internazionalizzazione, unico fronte sul quale è possibile agire per
ampliare la conoscenza della qualità superiore del prodotto italiano e
quindi estenderne i mercati di sbocco. Ci auspichiamo che Berlusconi saprà
intervenire per azzerare l’ennesimo colpo alle imprese sferrato dal suo
ministro dell’Economia. Va detto poi che questo taglio non rappresenta
solo un danno per le aziende del Made in Italy ma si ripercuoterà su tutto
l’indotto a partire dal mercato pubblicitario, che è il primo
beneficiario degli investimenti promozionali dei nostri prodotti”.
IMPRESE INDIVIDUALI: NEL 2003 CRESCONO SOLO GRAZIE AGLI
IMMIGRATI
Roma, 15 dicembre 2003 – Sono oltre 140mila; in quattro anni sono
aumentate del 77%, circa 20mila in più ogni anno; sono guidate in
prevalenza da uomini fra i 25 e i 35 anni e operano soprattutto nelle
costruzioni e nel commercio. Al 30 settembre di quest’anno rappresentavano
il 4% del totale delle ditte individuali e, nei primi nove mesi del 2003, da
sole hanno evitato il segno meno nel saldo tra ditte individuali aperte e
chiuse. E’ questo il ritratto delle piccole imprese individuali guidate
dagli imprenditori nati al di fuori dell’Unione Europea, analizzato dal
Centro Studi di Unioncamere sulla base dei dati raccolti attraverso
Movimprese, la rilevazione statistica trimestrale sull’anagrafe delle
imprese italiane condotta da Infocamere, la società consortile di
informatica delle Camere di Commercio. Il fenomeno dell’imprenditoria
extracomunitaria è in progressivo aumento in Italia. Negli ultimi quattro
anni il numero delle ditte individuali create da immigrati (cui corrisponde
direttamente il numero degli imprenditori analizzati dallo studio), è quasi
raddoppiato essendo passato dalle 79.160 unità rilevate a settembre 2000,
alle 140.058 conteggiate alla fine dello stesso mese di quest’anno. Nel
periodo osservato, il saldo delle imprese di extracomunitari ha
costantemente oscillato intorno al valore di 20mila unità in più ogni anno
(pari ad un tasso medio di crescita del 19,2% nei dodici mesi), a fronte di
un tasso medio di crescita del totale delle ditte individuali dello 0,05%
all’anno. In altri termini, la nascita di imprese determinata
dall’imprenditoria di origine extracomunitaria ha più che compensato la
tendenza alla riduzione dello stock di imprese individuali in atto da tempo
che, in mancanza dell’apporto di questi imprenditori, negli ultimi quattro
anni sarebbe diminuito del 3,9%. Da dove vengono? E’ il Marocco a guidare
la classifica delle comunità dei titolari extracomunitari in Italia: 23.730
imprenditori, pari al 16,9% del totale. Segue, ma distanziata,
la Cina
con 15.182 titolari a rappresentare poco più di un decimo (il 10,8%) dei
lavoratori autonomi venuti da lontano, mentre va al Senegal la terza
posizione (9.434 imprenditori, il 6,7% del totale). Se rispetto alla
situazione rilevata a settembre 2000 la classifica delle prime tre posizioni
non mostra variazioni, alcuni movimenti interessanti appaiono confrontando
le posizioni di rincalzo. Nell’intervallo di tempo considerato, infatti,
scompaiono dai primi dieci posti paesi come il Venezuela e
la Libia
, mentre perde posizioni l’Argentina, tutti paesi con i quali sono forti i
legami per via dei passati flussi migratori in uscita dall’Italia. Al loro
posto guadagnano spazio le comunità di imprenditori di Albania, Romania e
Nigeria, a testimonianza di un inizio di presenza più strutturata dei
gruppi di lavoratori affluiti più numerosi come manodopera nello scorso
decennio. Che mestieri svolgono? Commercio, costruzioni, confezione di
vestiario e pelletteria sono le attività più comuni tra i lavoratori
indipendenti extracomunitari. Insieme, questi tre settori raccolgono quasi
il 72% di tutte le attività create da immigrati. Da solo, il commercio
rappresenta un’opportunità per 4 imprenditori su 10: il 42,8% del totale
(pari a 59.906 imprenditori) ha puntato, infatti, sull’apertura di
un’attività commerciale (in sede fissa o ambulante) o su un magazzino
all’ingrosso. In particolare, sono oltre 47.300 i commercianti al
dettaglio e più di 10.600 i grossisti di origini extracomunitarie. Segue il
settore edile (31.987 ditte individuali, pari al 22,8% del totale), mentre
più ridotto appare il numero degli imprenditori che hanno scelto
l’industria:
18.862 in
totale, per un peso complessivo pari al 13,5%, con una netta predominanza
dei settori della confezione di vestiario (6.334 imprese, in crescita del
9,3% nei primi nove mesi del 2003 rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente), e della preparazione e concia del cuoio e fabbricazione di
articoli da viaggio (2.425 imprenditori). Tra le attività manifatturiere
vanno inoltre segnalate la fabbricazione e lavorazione di prodotti in
metallo (in cui a settembre risultavano operare 2.311 imprese di
extracomunitari) e le industrie alimentari e delle bevande (2.041 ditte).
Significativa la presenza anche in agricoltura (5.696 titolari), nei servizi
alle imprese (5.700), nei trasporti terrestri (4.848) e negli alberghi e
ristoranti (4.480 titolari). Dove sono? La concentrazione maggiore in
termini assoluti di imprenditori di origini extracomunitarie si registra
nella provincia di Milano, con 13.435 presenze pari al 9,6% del totale.
Seguono Roma (9.846), Torino (5.651) e Firenze (5.180). Subito dopo le
grandi aree urbane vengono le capitali della piccola e media impresa
italiana: Treviso (3.036) Brescia (3.034) e Verona (2.817). Unica presenza
meridionale nei primi dieci posti è quella di Caserta, nona con 2.653
imprese individuali condotte da extracomunitari. Il panorama cambia
significativamente se si guarda alla concentrazione relativa delle imprese a
guida di extracomunitari rispetto alla presenza di imprese individuali.
Sorprese e conferme da questa particolare classifica: a primeggiare è
Prato, i cui 2.075 imprenditori extracomunitari rappresentano il 14,6% del
totale di tutte le piccole imprese individuali. Segue Trieste, con 1.024
iniziative (il 10,1% del totale delle imprese individuali), mentre si
confermano nella parte alta della graduatoria Firenze e Milano (in cui gli
imprenditori extracomunitari costituiscono, rispettivamente, il 9,9 e
l’8,7% del tessuto delle ditte individuali). In quinta posizione, prima
provincia del Sud, figura Catanzaro con 1.766 unità. Chi sono? La grande
maggioranza dei titolari extracomunitari (17.455, pari al 79,4% del totale)
è, infatti, costituita da uomini, la maggior parte dei quali attivi nei
settori delle costruzioni (6.976) e del commercio (5.963). Ma sono ben 4.528
le donne a capo di un’impresa individuale, il 47% delle quali (2.152)
concentrate nel commercio. In questo settore la quota di donne imprenditrici
sale al 26,5% del totale (contro una media del 20,6%). La concentrazione di
donne extracomunitarie titolari risulta ancora più elevata nei pubblici
esercizi (ristoranti, bar, alberghi (50,2%) e nelle attività manifatturiere
(il 31,4%). Sotto il profilo dell’età, infine, gli imprenditori
extracomunitari si concentrano prevalentemente nella fascia di età tra i 25
e i 35 anni (il 44,6%). Alla fascia immediatamente superiore (quella
compresa tra 36 e 49 anni) fa capo il 38,6%, mentre si distaccano
sensibilmente le due fasce estreme, con una quota del 10% per i giovani con
meno di 25 anni e del 6,8% per titolari con età uguale o superiore ai 50.
LA POLIZIA LOCALE
AVRÀ UN'ACCADEMIA
CORSO DI LAUREA PER UFFICIALI E SOTTUFFICIALI IN SCIENZE DELLA SICUREZZA
URBANA
Milano, 15 dicembre 2003 - Una Accademia per ufficiali e sottufficiali di
Poliza Locale. La sua costituzione è stata approvata dalla Giunta
regionale, su proposta dell'assessore alla Sicurezza, Polizia Locale e
Protezione Civile, Massimo Buscemi. L'accademia consisterà in un corso di
laurea triennale in Scienze della Sicurezza urbana, per ora sperimentale,
rientrante nella classe delle lauree in Scienze della difesa e della
sicurezza. Il piano di studi sarà incentrato sull'approfondimento di
materie specialistiche relative al servizio di Polizia Locale e a contenuti
teorico-pratici finalizzati all'acquisizione di elevate competenze di
comando, gestione di risorse umane e finanziarie, organizzazione di settori
e unità lavorative. Il coordinamento generale verrebbe affidato all'Iref
(Istituto lombardo per
la Formazione
nella Pubblica Amministrazione). Saranno poi stipulate convenzioni con uno o
più istituti universitari della Lombardia che siano disponibili ad ospitare
questo corso di laurea, la cui attività didattica si svolgerà con la
supervisione del direttore scientifico dell'Accademia.
2 CONCORSI DI DESIGN CHE
HANNO INTERESSATO E PER PARTECIPANTI E PER COORDINAMENTO,
LA FACOLTÀ DEL
DESIGN E IL CONSORZIO POLI.DESIGN DEL POLITECNICO DI MILANO.
Milano, 15 dicembre 2003 - Progetto Millennio 2003- Il progetto “Olivia”
di Matteo Visentin - studente della Facoltà del Design del Politecnico di
Milano - ha vinto il primo premio nella categoria “bottiglie per olio”
alla settima edizione di Progetto Millennio. Il concorso, promosso da
Vetrerie Bruni Spa, azienda leader nel settore della produzione e
commercializzazione di contenitori di vetro, coinvolge gli studenti di
quattro importanti scuole di design europee (Burg Giebichenstein di Halle,
Central Saint Martins di Londra, Facoltà del Design - Politecnico di
Milano, e The University of Art & Design di Helsinki. Gli studenti della
Facoltà del Design di Milano, coordinati dai docenti Paolo Ciuccarelli e
Luca Cosmai del Laboratorio Mast, si sono aggiudicati anche il terzo posto
nelle tre categorie di prodotto - vino, olio, distillati – rispettivamente
con i progetti “Fiona” e “Twister” di Fabio Guaricci, e “Drake”
di Fabio Peyla. La cerimonia di premiazione si è tenuta venerdì 5 dicembre
2003, nell’ambito del Simei (20th International Enological and Bottling
Equipment Exhibition). Vetrerie Bruni ha realizzato i prototipi scala 1:1
dei diciotto progetti finalisti, che, durante il Simei, sono stati votati
per l’assegnazione dei premi dai produttori di vino e olio e di
attrezzature per l’imbottigliamento. Vetrerie Bruni ha acquistato i
diritti di sfruttamento dei progetti finalisti, e garantisce ai progettisti
le royalties derivanti da un’eventuale commercializzazione dei prodotti.
Per informazioni: silvia.Dirusso@polimi.it
paolo.Ciuccarelli@polimi.it
PORADA INTERNATIONAL DESIGN AWARD 2003 VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI E
ATTRIBUZIONE DEI PREMI
Il 10 dicembre 2003 è avvenuta la premiazione dei vincitori del concorso
Porada International Design Award 2003, bandito dalla ditta Porada con la
consulenza scientifica della Facoltà del Design del Politecnico di Milano
– Polo regionale di Como e la collaborazione del Consorzio Poli.design.
Oggetto dell’iniziativa è stata l’individuazione di nuove soluzioni
progettuali per la realizzazione di mobili e complementi d’arredo in cui
sia prevalente l’impiego del legno lavorato in massello, finalizzato alla
produzione e alla commercializzazione di prodotti con il marchio Porada. La
giuria (Bruno Allievi, Makio Hasuike, Tarcisio Colzani, Emanuela Garbin, Jun
Nieda, Arturo Dell’acqua Bellavitis, Andrea Branzi, Roberto de Polis,
Carlo Ratti), riscontrato il successo della competizione testimoniata
dall’ampia partecipazione di concorrenti (413) nelle due tipologie di
prodotti (Scrittoio e Seduta Relax), ha premiato, ripartendo il montepremi
in quattro quote ex equo di 1250€ cad: Christian Condo, Adelaide
(Australia) per “R.a.u.”, Seduta relax, Per un’ ipotesi innovativa
nella concezione sia dell’uso del legno ad anelli, sia nel modo di
comporre una seduta attraverso la massima economia del materiale; Giovanni
Frisan, Trieste (Italia) per “Fold”, Scrittoio Perche’ nella
leggerezza e nell’attualita’ fuori dagli schemi d’uso tradizionali,
propone un oggetto versatile utilizzabile in contesti domestici e di lavoro;
Takemi Kaga, Tokyo (Giappone) per Seduta relax Per una tipologia di seduta
in legno originale, come prodotto aggregativo e di uso multifunzionale, che
allarga l’idea di relax agli altri componenti della famiglia; Kazumoto
Kurasawa, Tokyo (Giappone) per “Baumu”, Seduta relax Per la coerenza
nell’utilizzo corretto del legno, attraverso un sistema nuovo di
composizione degli elementi strutturali e l’attenzione alle problematiche
dello smontaggio e del trasporto. Segnalazioni: Alberto Benedetti, Verona
(Italia), per Vizio (Seduta relax), Diego Piovesan, Camnago di Lentate sul
Seveso (Italia) per Seduta relax, Emanuela Corti, Galbiate (Italia) e Ilaria
Martini, Oliveto Lario (Italia) per “Grip”(scrittoio), Kazumi Abe,
Nagoya (Giappone) per “Beluga” (Seduta relax). Per informazioni: roberto.Depaolis@polimi.it
silvia.Dirusso@polimi.it
TRASPORTI PUBBLICI OGGI SCIOPERO
NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO
DA FILT CGIL - FIT CISL - UILT UIL - FAISA CISAL- SLAI COBAS - COMU
Milano, 15 dicembre 2003 - Oggi le organizzazioni sindacali Filt Cgil- Fit
Cisl - Uilt Uil - Faisa Cisal - Slai Cobas - Comu hanno dichiarato uno
sciopero nazionale a sostegno della vertenza in atto per il rinnovo del
secondo biennio economico 2002-2003 del Contratto Collettivo Nazionale. Il
signor Prefetto di Milano, per garantire l’effettuazione del servizio di
trasporto pubblico nelle fasce orarie “inizio del servizio -
8.45”
e “15-
18”
, ha precettato in data 13 dicembre il personale interessato, a tutela anche
dell’ordine pubblico, dei diritti fondamentali dei cittadini e di una
puntuale informazione all’utenza. Il personale Atm addetto alla guida dei
treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio
Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica
tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce
all'agitazione si asterrà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del
servizio. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo
sciopero, anche se non appartenente alle organizzazioni sindacali che lo
hanno dichiarato: non è prevedibile sulla rete di superficie urbana e
interurbana la riduzione del servizio; è probabile sull'intera rete
metropolitana la sospensione del servizio. Per informazioni i Clienti Atm
possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle
7.30 alle 19.30.
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