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2003 anno 6°  

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di

LUNEDI'
15  DICEMBRE 2003

pagina 1

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I LEADER MONDIALI DEFINISCONO LA PROPRIA VISIONE DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE

Ginevra, 15 dicembre 2003 - Responsabili politici e altre parti interessate provenienti da tutto il mondo si sono riuniti il 10 dicembre a Ginevra (Svizzera) in occasione della sessione d'apertura del Vertice mondiale sulla società dell'informazione. I relatori hanno definito le proprie aspettative nei confronti del vertice e hanno descritto i valori sui quali, a loro avviso, dovrebbe basarsi una società dell'informazione inclusiva. Alla conferenza sono state inoltre presentate le bozze dei testi di una dichiarazione di principi e di un piano d'azione. Il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen si è congratulato con i presenti per aver raggiunto un consenso equilibrato sulle bozze di testo. Egli ha accolto favorevolmente la nascita di una visione comune di società dell'informazione basata sui diritti fondamentali e sulla piena legittimazione dei gruppi svantaggiati. "Questo vertice fornirà nuovi incentivi ai cittadini di tutto il mondo. [.] Esso segna la definizione di una nuova frontiera estremamente diversa da quelle territoriali. Si tratta di un cyberspazio: un ambito delimitato solo dalla nostra creatività e immaginazione", ha affermato Liikanen. Intervenendo a nome dell'Ue, il ministro italiano per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha affermato che l'Unione crede fermamente che i valori dei diritti umani e delle libertà fondamentali debbano rappresentare i capisaldi di una società dell'informazione per tutti. Stanca ha aggiunto che la seconda fase del vertice, che si terrà in Tunisia, potrà avere successo soltanto "se i due attori principali della società dell'informazione, vale a dire la società civile ed il settore privato, verranno pienamente e profondamente coinvolti nelle attività e nei dibattiti preparatori". Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, ha sottolineato che i delegati devono rammentare a sé stessi che hanno un ruolo attivo da svolgere nella configurazione della società dell'informazione e che devono affrontare la sfida "quali artefici del [proprio] destino". "Questo vertice è unico: mentre la maggior parte delle conferenze mondiali è incentrata sull'analisi delle minacce globali, esso valuterà come utilizzare al meglio un nuovo patrimonio universale. [.] Tuttavia, proprio mentre si discute del potere tecnologico, si avverte l'esigenza di ricordare chi lo detiene. Se è vero che sarà la tecnologia a definire il futuro, non bisogna dimenticare che sono le persone a definire la tecnologia", ha affermato Annan. Il presidente del Mozambico Joaquim Alberto Chissano ha fornito la prospettiva di un paese in via di sviluppo. Egli ha sottolineato che le questioni concernenti la lingua, la cultura, la religione e il dialogo fra i popoli civili devono occupare una posizione di primo piano nello sviluppo di una società dell'informazione. "In Africa, la società dell'informazione non sarebbe completa se espressioni culturali quali il canto, la danza e l'arte non venissero incluse. Esse recano messaggi istruttivi e formativi e trasmettono conoscenze tradizionali di vitale importanza", ha concluso Chissano. Infolink: http://www.Itu.int/wsis/index.html

ESPERTI ESAMINANO GLI OSTACOLI ALL'ACCETTAZIONE PUBBLICA DELLE NANOTECNOLOGIE
Trieste, 15 dicembre 2003 - I relatori intervenuti il 10 dicembre all'Euronanoforum di Trieste hanno individuato nella mancanza di una definizione precisa, di obiettivi specifici e di limitazioni le ragioni della diffidenza dell'opinione pubblica nei confronti delle nanotecnologie. Si sono già costituite lobby critiche nei riguardi delle nanotecnologie ed i racconti dell'orrore diffusi dai media, che narrano di nano-robot capaci di introdursi negli esseri umani ed assumere il controllo del mondo, non hanno certamente aiutato i fautori delle nanotecnologie a sostenere la loro causa. "Il cittadino medio sta tuttora cercando di mantenersi all'altezza del proprio ruolo di giudice supremo e tutore del mondo", ha affermato Alfred Nordmann dell'Università del Sud Carolina (Stati Uniti). Egli ha aggiunto che la nanotecnologia è stata dibattuta sia dagli scienziati, sia dai non addetti ai lavori, i quali non sono in grado di prevedere ciò che avverrà in futuro. A differenza delle altre tecnologie, "la nanotecnologia non è mirata al raggiungimento di obiettivi sociali ben definiti. Essa, inoltre, sembra promettere tutto e niente in particolare", ha dichiarato il professor Nordmann. Tali promesse contemplano la fine del dolore e della sofferenza ed un accesso computerizzato alle informazioni attraverso un circuito integrato impiantato nel cervello. La mancanza di specificità può essere spiegata con il fatto che la nanotecnologia è applicabile a numerosi settori scientifici, che spaziano dalle biotecnologie alla scienza dei materiali e le tecnologie dell'informazione. Ogni singola spiegazione del potenziale della nanotecnologia risulta quindi problematica. Per tale motivo, molti relatori hanno convenuto che si dovrebbe iniziare a discutere di nanotecnologie, e non semplicemente di nanotecnologia. Inoltre, giacché esiste più di una nanotecnologia, vi sono numerose implicazioni etiche, ha osservato Göran Hermeren, professore di Etica medica presso l'Università di Lund (Svezia). Riconoscere che ciascuna nanotecnologia produrrà impatti diversi, ed orientare nel contempo le discussioni sulle nanotecnologie verso tematiche politiche e sociali, può aiutare l'opinione pubblica a valutare i possibili rischi, ha aggiunto Hermeren. Sebbene l'ignoranza sia considerata da molti la causa delle preoccupazioni espresse dall'opinione pubblica, Bryan Wynne dell'Università di Lancaster (Regno Unito) ha respinto questa tesi: "Come dimostrano i sondaggi Eurobarometer, l'ignoranza dell'opinione pubblica non è fonte di sfiducia e di scetticismo. La vera causa consiste nel diniego dell'ignoranza scientifica da parte degli scienziati". La natura innovativa delle nanotecnologie lascia presupporre l'esistenza di numerose lacune del sapere, ed il "comportamento errato, seppure dettato dalle migliori intenzioni, delle istituzioni coinvolte nelle nanotecnologie", genera dubbi, ha osservato il professor Wynne. La fiducia può venir meno anche nel caso in cui i risultati delle attività di valutazione del rischio non siano coerenti. Ciò rappresenta un pericolo, poiché diversi paesi e settori della società valutano il rischio in modo differente. Quando le conclusioni sono divergenti, "si perde l'illusione di una valutazione oggettiva del rischio", ha sostenuto il professor Hermeren. Sebbene venga spesso affermato che la trasparenza è la chiave della comprensione e dell'accettazione della ricerca scientifica da parte della società, il professor Hermeren non ha dato corso a tale tesi, sostenendo che la divulgazione di tutte le informazioni all'opinione pubblica determinerebbe una situazione in cui adottare una decisione sarebbe impossibile. "Occorre quindi fornire ai cittadini informazioni in quantità sufficiente, cosicché l'acquisizione di nozioni supplementari non influenzerebbe in alcun modo le loro decisioni. Il concetto è quello della saturazione", ha aggiunto. La sessione dal titolo "Aspetti sociali e comunicazione" è stata conclusa da Mihail Roco, coordinatore dell'Iniziativa nazionale statunitense in materia di nanotecnologie. Egli ha espresso rammarico per la frequente polarizzazione del dibattito, in particolare nei media, che sono dominati dalla presenza di persone scarsamente informate su tale argomento. Egli ha quindi esortato quanti dispongono delle conoscenze adeguate a far sentire la propria voce e ad incoraggiare gli altri ad intervenire nel dibattito.

KARLSRUHE OSPITA UN WORKSHOP SU COME REDIGERE UNA PROPOSTA COMPETITIVA NELL'AMBITO DEL 6PQ
Karlsruhe, 15 dicembre 2003 - Il Centro di formazione (Ftu) dell'Istituto di ricerca di Karlsruhe sta organizzando un workshop su come redigere una proposta competitiva per il Sesto programma quadro (6Pq), che si svolgerà a Karlsruhe (Germania) il 2 marzo 2004. L 'obiettivo del workshop, della durata di un giorno, è di insegnare ai direttori e agli amministratori della ricerca a redigere una proposta per il 6Pq in modo professionale e competitivo. Il corso metterà in luce i problemi comuni riscontrati nella redazione di una proposta e i criteri per una possibile riuscita. I partecipanti riceveranno suggerimenti su come raccogliere informazioni, selezionare partner strategici ed evitare duplicazioni. Gli argomenti trattati saranno i seguenti: informazioni di base sul 6Pq; priorità della ricerca e programmi orizzontali; nuovi strumenti; criteri di valutazione delle proposte; selezione di partner; stato dell'arte. Per informazioni rivolgersi a: Rudolf Woeste E-mail: rudolf.Woeste@ftu.fzk.de

FINALMENTE IN ARRIVO LA DIRETTIVA SULLE OPA? 
Strasburgo, 15 dicembre 2003 - Con 19 voti favorevoli, 10 contrari e 2 astensioni, la commissione giuridica e per il mercato interno ha adottato in prima lettura una relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, D) sulla direttiva relativa alle offerte pubbliche di acquisto (Opa). I deputati socialisti hanno votato contro, ritenendo insoddisfacenti le disposizioni sul diritto d'informazione dei lavoratori. Se la plenaria approverà la relazione, la nuova direttiva potrebbe essere adottata in prima lettura, dato che il Consiglio ha già accettato gli emendamenti. Nel luglio 2003 una proposta di direttiva sullo stesso tema era stata respinta in terza lettura dal Parlamento. I deputati suggeriscono di sostenere le proposte della Presidenza italiana in base alle quali gli Stati membri potrebbero scegliere di rendere illegali i diritti di voto multipli in occasione di una decisione su un'Opa, nonché le misure difensive che non fossero state formalmente approvate dagli azionisti. Le società con sede negli Stati che non impongono queste disposizioni potrebbero tuttavia decidere di applicarle. Ai sensi dell'articolo 9 della direttiva, il consiglio d'amministrazione di una società deve innanzi tutto ottenere l'autorizzazione dell'assemblea generale degli azionisti prima di adottare qualsiasi misura difensiva, come per esempio l'emissione di azioni. Secondo i deputati, le società che non autorizzano i diritti di voto multipli e che non utilizzano le misure difensive possano essere esentate, se diventano l'oggetto di un'Opa da parte di una società che le autorizzi. L'organo parlamentare ha aggiunto, in linea con il Consiglio, che i diritti di voto multipli non si applicano in occasione della decisione su un'Opa. La proposta iniziale della Commissione non faceva riferimento esplicito a quest'aspetto, ma proponeva solo che qualsiasi restrizione sul trasferimento di azioni o di diritti di voto non avrebbe potuto applicarsi allorché un'assemblea generale avesse deciso misure difensive. Un emendamento aggiunge che quando questi diritti vengono sospesi in tali casi, la perdita dovrà essere compensata adeguatamente. I parlamentari sostengono anche un elemento importante della proposta: la protezione degli azionisti di minoranza in caso di Opa.   

LA VECCHIA SEDE DELLA BCC AL COMUNE DI BUSTO GAROLFO FIRMATO IL CONTRATTO DI CESSIONE TRA IL PRESIDENTE DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE E IL SINDACO DEL PAESE
Busto Garolfo, 15 dicembre 2003 - Lo storico accordo è stato firmato, venerdì 12 novembre 2003, da Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buggiate, e Giuseppe Sanguedolce, responsabile area lavori pubblici del Comune di Busto Garolfo. Davanti a un notaio, nella sede della Bcc, è avvenuto il passaggio di proprietà. L’amministrazione comunale si è aggiudicata l’immobile che sorge all’angolo di Piazza Libertà, per soli 275.000 euro più Iva. “E’ un prezzo di favore – ha commentato Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate – Il valore della vecchia sede della banca è di molto superiore, ma, d’accordo con il consiglio di amministrazione, abbiamo deciso che quei locali, che un tempo ospitavano i nostri uffici, dovessero continuare ad avere una funzione sociale. Siamo, perciò, lieti di sapere che passano nelle buone mani del Comune di Busto Garolfo, e che quindi restano all’intera comunità cittadina”. La vecchia sede di Busto Garolfo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è stata inaugurata nel 1953. Inizialmente uno solo dei due piani che la compongono è stato adibito agli uffici della banca, il piano terra. Al primo piano abitava il direttore generale della banca. In seguito la Bcc è cresciuta assieme alla cittadina dove è nata, e si è avuto bisogno di più spazio. Il secondo piano è stato destinato ad uffici, mentre il primo a sportello. La banca ha continuato ad espandersi, grazie alla fiducia degli abitanti di Busto Garolfo, e nel 1993 è stata inaugurata una sede nuova, grande e moderna. I locali di piazza della Libertà sono stati adibiti prima a sede del Circolo Culturale Ricreativo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, poi sono stati dati in comodato d’uso al Comune di Busto Garolfo, che oggi ne diventa il proprietario.

CAPITALIA: PRECISAZIONE SULL’ESPOSIZOINE CREDITIZIA DEL GRUPPO
Roma, 15 dicembre 2003 – In relazione alle imprecise notizie riportate dalla stampa riguardanti l’esposizione creditizia del Gruppo Capitalia nei confronti del Gruppo Parmalat Finanziaria, si precisa che: Capitalia ha in essere esclusivamente crediti nei confronti delle società operative del Gruppo. Non vi sono esposizioni nei confronti di società finanziarie, ivi inclusa la capogruppo Parmalat Finanziaria S.p.a.; L’ammontare complessivo è pari a circa 393 milioni di euro, così suddiviso: 198 milioni di euro sono crediti a rischio pieno; 134 milioni di euro sono crediti autoliquidanti (anticipazioni su crediti commerciali); 61 milioni di euro sono operazioni di leasing e finanziamenti garantiti da ipoteche; Non sono in essere posizioni in derivati e le posizioni in titoli non sono significative. Sussistono, inoltre, esposizioni sulle attività turistiche del Gruppo Tanzi (Parmatour) per circa 91 milioni di euro, di cui oltre la metà (52 milioni di euro circa) rappresentate da operazioni di leasing, finanziamenti garantiti da ipoteche e crediti autoliquidanti. Riassumendo:

Crediti a rischio
pieno

Crediti autoliquidanti o con garanzie reali

Parmalat Finanziaria S.p.A.

    0

    0

Società operative del Gruppo

 198

195

Parmalat Finanziaria

Parmatour S.p.A.

   39

  52

PARMALAT RIMBORSO INTEGRALE BOND SCADUTO
Milano, 12 Dicembre 2003: La Parmalat Finanziaria S.p.A. comunica che il  12 dicembre   la Parmalat Finance Corporation b.v. ha provveduto all’integrale estinzione del bond 8/6/2000 – 8/12/2003, 6% coupon da nominali Euro 150 Milioni

LETTERA DI ASSOGESTIONI A CONSOB SU PARMALAT
Milano, 15 dicembre 2003 – Di seguito la lettera inviata da Assogestioni a Consob su Parmalat. Egregio Signor Dott. Lamberto Cardia Presidente Consob; p.C. Egregio Signor Ing. Massimo Capuano Amministratore Delegato Borsa Italiana S.p.a.; Egregio Signor Cav. Lav. Calisto Tanzi Presidente Parmalat s.P.a. “Signor Presidente, Le scrivo in qualità di Presidente del Comitato per la corporate governance di Assogestioni per esprimerLe il vivo apprezzamento e allo stesso tempo la fiducia che l’industria del risparmio gestito ripone nell’azione tempestivamente intrapresa dalla Consob nei confronti di Parmalat finanziaria. La situazione è drammatica: gli ultimi avvenimenti sembrano dimostrare l’inattendibilità delle informazioni relative alle operazioni finanziarie poste in atto dalla società e da essa ufficialmente rappresentate, sulle quali ogni categoria di investitori - e soprattutto gli istituzionali chiamati a gestire i risparmi di milioni di famiglie - hanno fondato le proprie valutazioni di investimento. Del pari risultano non più affidabili i comunicati rilasciati dalla società negli ultimi giorni, i quali hanno piuttosto alimentato ulteriormente l’incertezza in cui versano attualmente gli operatori del mercato, lasciati in balia delle varie conferme e smentite che si rincorrono sugli organi di stampa, e ai quali è negata una visione completa della reale situazione del Gruppo, dei cui dati invece sembrerebbe siano in possesso soggetti non legittimati ad accedervi. La nostra speranza è che l’Autorità da Lei presieduta possa al più presto rimuovere tale asimmetria informativa e ristabilire quelle condizioni minime di trasparenza e di correttezza dei flussi informativi - da più parti ripetutamente invocate ma fino ad oggi purtroppo negati dalla società - preordinate a permettere al mercato, finalmente reintegrato delle informazioni necessarie, la possibilità di esercitare la proprie prerogative di unico arbitro del sistema finanziario. Nel ringraziarLa ancora per l’impegno della Commissione e Suo personale profuso per la tutela dei risparmiatori, La prego di gradire i più cordiali saluti.” (Guido Cammarano)

CARLO ALBANI CASTELBARCO LASCIA LA PRESIDENZA DI REALE MUTUA ASSICURAZIONI
Torino, 15 dicembre 2003 - Una raccolta premi nel 2003 di oltre 1.361 milioni di euro, che salirà ad oltre 1.428 milioni di euro nel 2004, e investimenti patrimoniali per 4.319 milioni di euro sono i dati di previsione più significativi fra quelli annunciati dal Presidente Carlo Albani Castelbarco Visconti nel corso dell’Assemblea riunitasi il 13 dicembre in Torino. L’assemblea dei Delegati, riunitasi per l’esame del conto preventivo 2004 e dei conseguenti provvedimenti di mutualità, ha deliberato a favore dei Soci sottoscrittori delle polizze “Agrireale” e “Incommercio Reale” una riduzione di premi pari a euro 4.421.000 complessivi. Il Presidente ha inoltre ricordato che, nel 2004, Reale Mutua celebrerà la chiusura del 175° anno dalla sua fondazione; per sottolineare questo importante traguardo, si svilupperanno numerose iniziative a livello nazionale e locale. Ai termine dei lavori dell’Assemblea Carlo Albani Castelbarco Visconti ha comunicato di non poter proseguire nella sua carica di Presidente della Società, per ragioni di salute che gli impediscono la necessaria assiduità negli impegni connessi al mandato. Il Presidente, con l’unanime conforto degli Amministratori, ha proposto per la sua sostituzione la candidatura di Iti Mihalich, Consigliere dal 1997 e in precedenza Direttore Generale. L’assemblea, nell’esprimere gratitudine al Principe Carlo Albani Castelbarco Visconti per l’alto contributo dato allo sviluppo e al prestigio della Società, ha accolto la proposta e ha eletto Iti Mihalich nuovo Presidente della Reale Mutua.

TECNODIFFUSIONE ITALIA: L’ASSEMBLEA DEI SOCI DELIBERA LA REVOCA DELL ’INCARICO DI REVISIONE IN CORSO E IL CONFERIMENTO ALLA SOCIETA’ PFK ITALIA
Ponsacco, 15 Dicembre 2003: L’Assemblea dei Soci di Tecnodiffusione Italia Spa, riunitasi il 12 dicembre  a Ponsacco in terza convocazione sotto la Presidenza di Luciano Panichi, ha deliberato, su proposta del Consiglio di Amministrazione, di revocare per giusta causa l’incarico di revisione in corso alla società Reconta Ernst & Young S.p.A. e di conferire il medesimo incarico alla società Pkf Italia S.p.A. Su tale proposta gli amministratori hanno ottenuto, come previsto dalla legge, il consenso del Collegio Sindacale. L’Assemblea ha inoltre nominato Consigliere di Amministrazione il dott. Michele Citarella(*) in sostituzione del prof. Alberto Dessy, dimissionario per vincoli derivanti dagli impegni accademici. Secondo quanto previsto dalla parte straordinaria dell’ordine del giorno, l’Assemblea ha infine deliberato la modifica di due articoli dello Statuto Sociale di Tecnodiffusione Italia con la finalità di garantire maggiore praticità e snellezza operativa. In particolare, sono stati modificati l’art. 2, riguardante la facoltà di apertura e chiusura di esercizi commerciali, e l’art. 17, che specifica le modalità di convocazione del Consiglio di Amministrazione. Michele Citarella, laureato in Economia nel 1992 presso l’Università Bocconi, è Dottore Commercialista e iscritto all’Albo dei Revisori dei Conti. Partner dello studio legale Simmons & Simmons di Milano, svolge attività professionale presso il medesimo dal 1999, dopo una lunga esperienza presso lo Studio Legale e Tributario Camozzi & Bonissoni.  

GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO SPA CALENDARIO 2004 EVENTI SOCIETARI
Roma, 15 dicembre 2003 - Elenchiamo di seguito, come da raccomandazione di Borsa Italiana, le date al momento previste dei principali eventi societari di Gruppo Editoriale L’espresso Spa per l’anno 2004: 25 febbraio 2004 ore 11 - Cda Approvazione progetto di Bilancio al 31/12/2003; 21 aprile 2004 ore 10 - Cda Approvazione Trimestrale al 31/3/2004;- 21 aprile 2004 ore 11 - Assemblea dei soci approvazione Bilancio al 31/12/2003; 28 luglio 2004 ore 11 - Cda Approvazione Semestrale al 30/6/2004; 20 ottobre 2004 ore 11 - Cda Approvazione Trimestrale al 30/9/2004. Sarà nostra cura dare immediata comunicazione al mercato di eventuali variazioni delle date ad oggi previste. Secondo quanto disposto dall’Art. 82 della delibera Consob 11971/99, la Gruppo Editoriale L’espresso Spa si avvale dell’esonero dalla pubblicazione dei dati relativi al quarto trimestre del 2003 in quanto renderà pubblico il progetto di bilancio d’esercizio e di bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 entro i novanta giorni dalla chiusura dell’esercizio, dopo l’esame da parte del consiglio di amministrazione che si riunirà in data 25 febbraio 2004.

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI VALTRA, COSTRUTTORE DI TRATTORI AGRICOLI, DA PARTE DI AGCO
Bruxelles, 15 dicembre 2003 - La Commissione europea ha approvato l'acquisizione da parte del costruttore e distributore Usa di macchinari agricoli Agco Corporation di Valtra Inc., costruttore di trattori agricoli con base in Finlandia finora controllato dall'impresa Kone Corporation. L'operazione comporterà un aumento considerevole della quota di mercato detenuta in Europa da Agco, che dovrà comunque far fronte alla concorrenza di Case New Holland e John Deere. Agco offre una gamma di prodotti e relative parti di ricambio comprendenti trattori, mietitrebbia, macchine da fienagione e seminatrici, spandiconcimi nonché attrezzature per la lavorazione del terreno. Agco possiede due fabbriche di trattori in Europa: una a Beauvais in Francia e l'altra a Marktoberdorf in Germania. Nello Spazio economico europeo i marchi di Agco sono Massey Ferguson e Fendt. Anche Valtra produce trattori per il mercato europeo, a Suolahti in Finlandia, e li commercializza con il suo marchio. Possiede inoltre Sisu Diesel Inc., fabbricante di motori diesel per fuoristrada e motori per trattori. L'operazione determina sovrapposizioni in tutti i paesi See sul mercato dei trattori convenzionali, diversi cioè dai trattori specifici per vigneti e frutteti stretti. La Commissione ha esaminato attentamente l'impatto di tale acquisizione in Finlandia, Svezia e Norvegia, dove la quota di mercato combinata delle due imprese raggiunge o supera il 40%. Con riguardo alla Finlandia, mercato domestico di Valtra, la Commissione ha ritenuto improbabile che Agco decida di aumentare di molto i prezzi senza tener contro dei concorrenti. In quel caso infatti, i clienti potrebbero ripiegare sui trattori fabbricati da imprese rivali: Case New Holland, John Deere, Same-deutz-fahr e Landini/mccormick producono tutti sostituti diretti dei prodotti di Agco. La Commissione ha esaminato anche il mercato della distribuzione giungendo alla conclusione che, poiché Valtra possiede una propria rete, è improbabile che la combinazione delle due imprese porti all'esclusione di concorrenti dal mercato. Tale conclusione è stata confermata dai clienti e dai produttori. Le stesse considerazioni valgono per la Svezia e la Norvegia , due paesi in cui la posizione di mercato dei concorrenti Case New Holland e John Deere si è confermata forte. L'operazione non poneva problemi di concorrenza nel resto del See dove la quota di mercato combinata di Valtra e Agco risulterà minore e già operano altri concorrenti (Same-deutz-fahr e Landini/ Mccormick, oltre a Case New Holland e John Deere).

RENO DE MEDICI  COOPTAZIONE DI UN CONSIGLIERE
Milano, 15 Dicembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Reno De Medici S.p.A. ha cooptato l’ing. Ignazio Capuano in sostituzione del dimissionario dott. Giancamillo Naggi. All’ing. Ignazio Capuano è stato conferito l’incarico di Consigliere Responsabile per il Coordinamento delle Attività Industriali e Commerciali della Società.

BUONE PERFORMANCES DELLE POLIZZE E DELLE GESTIONI SEPARATE DI ZURICH INVESTMENTS LIFE, COMPAGNIA DEL GRUPPO ZURICH ITALIA
Milano, 15 dicembre 2003 - Buone performances delle polizze e delle gestioni separate di Zurich Investments life, compagnia del gruppo Zurich Italia all’avanguardia sul mercato delle assicurazioni linked e delle polizze rivalutabili. E’ di questi giorni la conferma che la polizza Zurich Coupon Index, collocata sul mercato nel novembre del 2002, ha staccato la prima “cedola” annuale con una resa pari al 9% del premio versato alla sottoscrizione del contratto. La prestazione del 9% è maturata in quanto nessuno dei quindici titoli azionari prescelti e componenti il paniere di riferimento cui è indicizzata la polizza ha subito nelle 12 rilevazioni mensili dell'anno di riferimento una perdita superiore al 50 % del suo valore iniziale. La prestazione del 9% sarà soggetta alla sola ritenuta di legge del 12,50%. Anche i rendimenti delle gestioni separate di Zurich Investments life hanno evidenziato, nell'esercizio annuale 1 ottobre 2002 - 30 settembre 2003, un buon risultato: il fondo Vita Vis ha segnato una resa lorda del 5,09%; il fondo Minervir del 4,76%. Dall’esperienza Zurich è nata ora anche Zurich Open Flex, una polizza unit-linked a capitale protetto adatta a chi vuole combinare la salvaguardia del proprio risparmio all’opportunità di investimenti finanziari. La sua prestazione è legata all’andamento della quota di un fondo che investe in azioni ed obbligazioni di tutto il mondo e riconosce a scadenza almeno la restituzione del capitale investito. Zurich Open Flex è proposta sul mercato dalle 500 agenzie assicurative Zurigo.

NOVUSPHARMA: CTI, BORSA ITALIANA APPROVA QUOTAZIONE
Seattle , 12 December  2003 - Cell Therapeutics, Inc.  announced that Borsa Italiana S.p.A. has approved CTI’s common stock for listing on the Nuovo Mercato in Italy . The listing of CTI’s common stock on the Nuovo Mercato remains subject to the Commissione Nazionale per le Società e la Borsa approving the publication by CTI of a listing prospectus relating to CTI’s common stock, as well as CTI completing its proposed merger with Novuspharma S.p.A. (Novuspharma), a Bresso (Milan), Italy-based public biopharmaceutical company that is developing Pixantrone, a potentially less cardiotoxic, more active anthracycline in phase III clinical trial for lymphoma. The transaction, which was first announced on June 17, 2003, is expected to close late in the fourth quarter of 2003 or early in the first quarter of 2004. As consideration for the transaction, CTI will issue approximately 16.0 million shares of its common stock, based on the number of Novuspharma ordinary shares outstanding as of June 16, 2003.  

IL PARMIGIANO-REGGIANO SALUTA L'AUTORITÀ ALIMENTARE A PARMA
Reggio Emilia, 15 dicembre 2003 - Infine l'Unione Europea ha deciso. A Bruxelles, nel corso della Conferenza Intergovernativa per la Costituzione Europea , un risultato è stato raggiunto; l'attribuzione delle sedi delle Autorità europee, tra le quali spicca l'assegnazione a Parma dell'Autorità più ambita, quella della Sicurezza Alimentare. "Il risultato raggiunto - ha dichiarato Andrea Bonati, presidente del Consorzio del Parmigiano-reggiano - riempie di orgoglio tutti coloro che condividono la gestione del settore agro-alimentare di Parma. E' un risultato che premia gli sforzi delle forze politiche, amministrative, delle organizzazioni e dei consorzi del territorio che hanno saputo presentare al consesso dei Paesi europei una candidatura all'altezza delle prerogative, partendo dalla storia e dalla fama del territorio specializzato nelle produzioni agro-alimentari di qualità, fama e credibilità alla quale contribuiscono in modo determinante le produzioni tipiche, quali il Parmigiano-reggiano. Partendo da queste basi il Comitato promotore ha saputo fare sistema e presentare la candidatura di Parma come la sede più idonea a ospitare l'Autorità che dovrà garantire per tutta l'Europa la sanità del cibo. Questa assegnazione contribuisce a far fare a tutto il nostro territorio ed al nostro Paese un salto di qualità nell'assunzione delle responsabilità all'interno delle istituzioni europee, ed esprimo la soddisfazione di tutti i produttori del Consorzio del Parmigiano-reggiano, quindi anche delle altre province che con Parma formano la zona d'origine".

NASCE ENEL LATIN AMERICA E’ITALIANO UNO DEI MAGGIORI OPERATORI DELL’AMERICA CENTRALE NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI: IDRO, GEOTERMICO, EOLICO, BIOMASSE.
Roma, 15 dicembre 2003 – Energia Global International, la società attiva nelle energie rinnovabili in Guatemala, Costa Rica, El Salvador e Cile, ha cambiato nome in Enel Latin America. Acquisita nel 2001 da Enel, gestisce impianti direttamente o in compartecipazione per circa 400 Mw alimentati da fonti rinnovabili. In questi giorni Enel Latin America ha annunciato la messa in marcia commerciale della nuova centrale idroelettrica El Canada nell’ovest del Guatemala. L’impianto ha una potenza di 43 Mw e contribuirà alla produzione elettrica del paese per 178.000 Mwh all’anno pari al fabbisogno di 150.000 famiglie. Con El Canada, Enel Latin America più che triplica la sua capacità installata in Guatemala, che già comprendeva le centrali idroelettriche di Matanzas e San Isidro, raggiungendo i 190 Mw. El Canada è anche il primo progetto in Guatemala che partecipa al nuovo mercato delle emissioni di anidride carbonica. Dispone infatti di un contratto a lungo termine con il Prototype Carbon Fund della banca Mondiale. L’istituzione, nata per organizzare la negoziazione dei crediti per le emissione di gas affetto serra, collocherà presso produttori di energia elettrica da fonti convenzionali i crediti corrispondenti alle 144 mila tonnellate di Co2 in media all’anno, per 21 anni, risparmiate dall’impianto di El Canada. L’operazione rafforza il ruolo di Enel Latin America nelle energie rinnovabili in America Centrale, un mercato che sta crescendo al tasso del 5-6% l’anno e che una volta completato il sistema di interconnessione tra i vari paesi evolverà in un unico mercato regionale dell’energia elettrica. Nel continente americano la società è presente anche con Enel North America, che dispone di 430 Mw di impianti mini-idro, eolici e biomasse in 17 stati degli Usa e in due province del Canada ed è il principale operatore indipendente del Nord America. Con oltre 700 impianti idroelettrici, eolici, geotermici, fotovoltaici e a biomassa in Europa e nelle Americhe, pari a circa 17.000 Mw installati, Enel produce energia verde pari ai consumi di 13 milioni di famiglie italiane evitando l’immissione in atmosfera di 24 milioni di tonnellate l’anno di anidride carbonica grazie al mancato consumo di circa 8 milioni di tonnellate l’anno di petrolio.Enel è, nel campo delle energie rinnovabili, l’operatore più diversificato per le fonti utilizzate. L’azienda è infatti impegnata nel settore della generazione idroelettrica in Europa, Nord America e America Latina con oltre 600 impianti, di piccola e di grande taglia, di cui oltre 500 in Italia. Nell’energia eolica, Enel conta su scala internazionale 40 impianti in costruzione e in esercizio per una potenza di oltre 500 Mw. Enel è inoltre tra i primi operatori al mondo nel settore geotermico: 35 centrali geotermiche su scala internazionale, di cui 34 in Italia, per una potenza installata di circa 800 Mw in totale, equivalente al 10% del mercato mondiale. Nel solare, Enel ha avviato Archimede, un grande progetto innovativo con l’ Enea che grazie a una nuova tecnologia ad alto rendimento produrrà energia elettrica dal sole anche di notte e quando il cielo è coperto grazie a una miscela di sali in grado di conservare a lungo il calore raccolto durante il giorno. Il grande impianto solare che sorgerà presso la centrale Enel di Priolo Gargallo (Siracusa) incrementerà la potenza della centrale di circa 20 Mw e consentirà un risparmio di 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e minori emissioni di Co2 per 40 mila tonnellate. Nel fotovoltaico Enel ha il più grande impianto in esercizio al mondo: l’impianto di Serre Persano, in provincia di Salerno, che si estende su 26.500 metri quadri di pannelli solari per una potenza da 3,3 Mw, in grado di generare energia dal sole pari al fabbisogno di 1400 famiglie. Nel campo delle biomasse, Enel North America gestisce un impianto da 23 Mw in Quebec (Canada) che utilizza residui della lavorazione del legno, recuperando e vendendo a terzi il vapore prodotto. Di recente Enel ha acquisito le attività nelle rinnovabili della spagnola Union Fenosa Energias Especiales: 281 Mw operativi (soprattutto eolico), 157 Mw in costruzione, 324 Mw da sviluppare nei prossimi quattro anni (entro il 2007) e altri 847 Mw di progetti a più lungo termine (entro il 2012).

AC.E.GA.S.: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA L’OPERAZIONE DI INTEGRAZIONE CON APS PADOVA, NASCE LA PIÙ GRANDE PUBLIC UTILITY DEL NORD-EST RAPPORTO DI CONCAMBIO PARI A 8,28 AZIONI ACEGAS PER AZIONE APS; ACEGAS VALUTATA 5,76 EURO PER AZIONE
Trieste, 15 dicembre 2003 - L’assemblea degli Azionisti di Acegas S.p.a. - la multi-utilities di Trieste quotata al Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana - si è riunita il 12 dicembre in seduta straordinaria per approvare il progetto di scissione della società Azienda Padova Servizi S.p.a. Volto all’aggregazione tra le due società e alla creazione della più grande azienda multi-utilities del Nord Est. L’assemblea degli Azionisti di Aps, riunitasi anch’essa oggi, ha parimenti dato il via libera all’aggregazione delle due società. Nel corso dell’Assemblea, l’Amministratore Delegato, Massimo Paniccia, ha relazionato gli Azionisti sui potenziali rischi di passività connessi al contenzioso ambientale che fa capo alla società incorporanda Aps Padova, con riferimento al ripristino ambientale della ex discarica di Ponte San Nicolò, località Roncajette, in provincia di Padova. La quantificazione del danno e dei costi di ripristino – stimati dal Ministero dell’Ambiente rispettivamente in circa 64 e 13 milioni di euro – è stata considerata verosimilmente sovrastimata rispetto alle esigenze di ripristino ambientale e di risarcimento da parte di consulenti e tecnici terzi ancorché non risulti possibile formulare ad oggi una previsione precisa circa le effettive conseguenze per Aps (e quindi per la nuova Acegas-aps post integrazione). A questo proposito, si conferma che è stato sottoscritto un accordo quadro relativo all’operazione contenente garanzie contrattuali a favore della Società. La struttura dell’operazione prevede la scissione di tutti gli asset industriali di Aps e di circa 119 milioni di euro di debito e la contestuale incorporazione in Acegas con la nascita della nuova società quotata Acegas - Aps. I Comuni di Trieste e di Padova, attualmente maggiori azionisti rispettivamente di Acegas e Aps, conferiranno le rispettive partecipazioni in una nuova Holding di controllo che manterrà la maggioranza (circa 68%) della società quotata; il rimanente 32% circa è in mano al mercato. Il 50,1% della nuova Holding sarà detenuto dal Comune di Trieste, il restante 49,9% dal Comune Padova. L’equity Value di Acegas è stato stimato in 205 milioni di euro (304 milioni di euro di Enterprise Value, meno 99 milioni di Euro di indebitamento al 30 giugno 2003) che corrisponde a una valutazione di 5,76 euro per azione. Parimenti, il valore dell’Equity trasferito in Acegas è pari a 111 milioni di euro, rivenienti da una valutazione di 230 milioni di euro di Aps al 30 giugno 2003 al netto dei 119 milioni di debito assunti. Il Rapporto di concambio delle azioni Aps in azioni Acegas è stato pertanto definito in 8,28 azioni Acegas per ogni azione Aps. Acegas è stata assistita in qualità di Advisor da Lazard/bancaintesa e da Gianni, Origoni, Grippo & Partners, con gli avvocati Alessandro Giuliani e Fabio Gusso. Le regole di Governance della nuova società Acegas-aps sono già state concordate dai Comuni di Padova e di Trieste: - la gestione paritetica dell’azienda sarà garantita da un ugual numero di amministratori in C.d.a. Nominati dalle due parti, 5 per Padova e 5 per Trieste più 3 consiglieri indipendenti; - il Presidente e il Direttore generale saranno espressi da Trieste, a Padova le cariche di Amministratore Delegato e Condirettore Generale; - la Sede sociale della nuova Acegas-aps sarà Trieste; La nuova società che nasce dall’integrazione occuperà una posizione di leadership a livello nazionale nei settori della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica e nella gestione del Ciclo Idrico Integrato e dell’Ambiente. Acegas-aps avrà infatti un posizionamento competitivo più elevato nel panorama delle ex-municipalizzate (6°posto in termini di fatturato tra le società quotate)ed una presenza più bilanciata nei vari settori utilities. Più in particolare, l’aggregazione permette un deciso incremento dimensionale nel business dell’acqua (al 4° posto dopo Acea, Hera e Asm) e nel business del gas, triplicando i volumi distribuiti e raddoppiando la base di utenze.

 

Aps

Acegas*

Acegas - Aps

Gas
Utenti allacciati (n)
Volumi distribuiti (Mmc)
Acqua
Pop. Servita (n)
Volumi distibuiti (Mmc)
Ambiente
Volumi smaltiti (Ton)
Elettricità
Volumi prodotti (Gwh)
Volumi distribuiti (Gwh)

 
127,000
290

230,856
 33

192,601

28

 
113,000
138

246,000
31

113,091

471
729

 
240,000
428

476,856
64

305,692

500
729

I dati non includono i volumi della controllata Estgas “Il piano industriale alla base dell’operazione di aggregazione - ha commentato Francesco Di Giovanni, Direttore Generale di Acegas - è volto al rafforzamento in molte aree di business e al miglioramento dell’efficienza gestionale attraverso la condivisione delle eccellenze, la valorizzazione delle economie di scala e la razionalizzazione degli investimenti”. Nel settore del gas (trading e distribuzione) si avrà, infatti, una condivisone delle expertise nella gestione della rete gas e di teleriscaldamento e un incremento del potere contrattuale con una riduzione dei costi di acquisto della materia prima e degli investimenti di manutenzione. Nel settore elettrico dalla condivisione delle esperienze nella gestione degli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti deriverà una riduzione dei costi di gestione e manutenzione degli impianti. “In questo quadro l’operazione approvata oggi dall’Assemblea degli Azionisti – ha aggiunto Di Giovanni - integrando le rilevanti risorse dei rispettivi territori, favorirà la crescita della nostra società permettendoci, al contempo, di offrire ai cittadini una migliore qualità del servizio a condizioni più favorevoli mantenendo inalterate le garanzie occupazionali dell’azienda” “Tra le motivazioni strategiche alla base dell’operazione – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Acegas Massimo Paniccia - vi è anche la volontà delle due aziende di creare, in un settore in fase di concentrazione come quello delle public-utilities, un forte polo industriale in grado di competere su mercati di approvvigionamento dell'energia elettrica e del gas”. “In quest’ottica di sviluppo – continua Paniccia – Acegas-aps fungerà da polo catalizzatore attorno a cui aggregare altre aziende operanti in settori industriali omogenei e sinergici dando così vita, in un futuro prossimo, ad un polo del Nord–est di dimensioni paragonabili a quelle dei maggiori operatori del settore”. "Ritengo – conclude Paniccia - che, per le prospettive di sviluppo derivanti dall'operazione approvata oggi dai nostri azionisti, l’aggregazione tra Acegas e Aps non solo porterà benefici ai cittadini che usufruiscono dei nostri servizi ma sarà anche apprezzata dai mercati finanziari e dagli investitori ".

EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO PER DIMINUIRE I RISCHI DI BLACKOUT E MIGLIORARE L’AMBIENTE
Roma, 15 dicembre 2003 - Dal 1° gennaio 2004 entrano in vigore i nuovi livelli di riduzione dei consumi di energia primaria fissati dai recenti decreti sull’efficienza energetica. Si contribuisce così a realizzare l’obiettivo di ridurre i rischi di blackout e migliorare l’ambiente, promuovendo al tempo stesso strumenti di mercato. Le imprese di distribuzione del gas e dell’elettricità, che dovranno farsi carico degli interventi, riceveranno infatti appositi certificati di efficienza energetica, oggetto di contrattazione tra le parti interessati. Per analizzare la nuova disciplina nel settore energetico e le ricadute sul nostro sistema economico e sociale, il Cnel ha organizzato un seminario in collaborazione con l’Associazione italiana economisti dell’energia (Aiee). I lavori saranno aperti dal presidente del Cnel, Pietro Larizza, e coordinati da Vincenzo Gervasio (presidente Commissione grandi opere e rete infrastrutturale del Cnel). Parteciperanno, tra gli altri: Alessandro Ortis (direttore generale ministero Attività produttive), Roberto Malaman (direttore area consumatori Autorità energia elettrica e gas), Fabio Santini (direttore servizio gas Federgasacqua), Carlo Andrea Bollino (presidente Grtn), Claudio Falasca (consigliere Cnel), Edgardo Curcio (presidente Aiee), Giustino Trincia (segretario generale Cittadinanza attiva), oltre ai rappresentanti delle parti sociali. Concluderà il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano. 16 dicembre 2003 alle ore 09:30
Biblioteca del Cnel 

L'UE CONCLUDE UN ACCORDO INTERNAZIONALE PER RIDURRE L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO DOVUTO AL TRAFFICO
Bruxelles, 15 dicembre 2003 - L'ue ha firmato un accordo con gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina per condurre attività congiunte di ricerca volte ad affrontare il problema globale dell'inquinamento atmosferico dovuto ai trasporti, con un particolare accento sulle emissioni e sulle prove sui veicoli. L'accordo prevede inoltre la costituzione di una piattaforma scientifica comune ai quattro partner per la misurazione e l'analisi comparativa dell'inquinamento atmosferico. L'iniziativa fornirà un sostegno scientifico nel contesto dei nuovi requisiti internazionali in materia di emissioni del settore dei trasporti. "L'inquinamento atmosferico è un problema che riguarda tutti gli abitanti del pianeta", ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, dopo la firma dell'accordo avvenuta il 10 dicembre. "L'uso sempre maggiore delle automobili fa sì che il problema richieda soluzioni innovative [...]. Occorre intensificare gli sforzi di ricerca e l'accordo raggiunto oggi contribuirà alla realizzazione di questo obiettivo riunendo le principali parti interessate del settore". La Commissione europea sta elaborando, dal canto suo, una serie di direttive destinate a fissare i limiti di emissione per le autovetture e i veicoli commerciali, leggeri e pesanti, all'interno dell'Unione. Tali limiti saranno inoltre stabiliti tenendo conto dei risultati della collaborazione scientifica dell'Ue nel quadro del nuovo accordo. L'ue possiede le competenze alle quali attingere al momento di intraprendere iniziative di cooperazione future. Il Centro comune di ricerca della (Ccr) Commissione è incaricato di fornire consulenza scientifica sull'inquinamento da veicoli e sulla qualità dell'aria e per fare ciò ricorre ai suoi laboratori di ricerca sulle emissioni dei veicoli (Vela), situati ad Ispra (Italia), i quali sono specializzati nella caratterizzazione delle emissioni di qualsiasi tipo di veicolo stradale e non stradale dal punto di vista fisico-chimico e tossicologico. Il quadro di riferimento della Commissione per elaborare la legislazione e le politiche in materia di qualità dell'aria è rappresentato dal programma "Aria pulita per l'Europa" (Clean Air for Europe - Cafe), che ha già permesso di identificare i principali problemi legati ai trasporti che richiedono una rapida soluzione, compresi i livelli di inquinanti atmosferici quali il particolato e l'ozono. Sempre il 10 dicembre, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Ccr, il laboratorio nazionale statunitense per lo studio di veicoli ed emissioni di carburante, il laboratorio nazionale giapponese per la sicurezza del traffico e l'ambiente e l'amministrazione cinese per la tutela ambientale. Il protocollo d'intesa permetterà una collaborazione tra i laboratori di prova omologati per sviluppare e definire nuove norme in materia di emissioni armonizzate su scala mondiale. Infolink: http://ies.Jrc.cec.eu.int/units/eh/events/euro5/    

TELEPEDAGGIO STRADALE, AVANTI PIANO
Strasburgo, 15 dicembre 2003 - La proposta della Commissione europea di organizzare un sistema elettronico di telepedaggio stradale su scala europea è stata oggetto di molte critiche da parte della commissione per i trasporti e la politica regionale. Per i deputati, l'introduzione di tale sistema fin dal 2005 per camion, autobus e pullman, e fin dal 2010 per le automobili, è troppo ambiziosa. La relazione di Renate Sommer (Ppe/de, D), approvata con 44 voti favorevoli, 1 contrario e 4 astensioni, afferma che un sistema di telepedaggio europeo dovrebbe nascere non prima del 2007. È infatti necessario un certo lasso di tempo per permettere l'adattamento delle infrastrutture e dell'industria a nuove norme e nuove attrezzature compatibili. Questi sistemi di telepedaggio utilizzano la tecnologia delle microonde e i sistemi utilizzati nei vari paesi sono spesso incompatibili, cosa che ostacola il trasporto stradale internazionale. Per garantire una maggiore interoperabilità, la Commissione desidera introdurre gradualmente una tecnologia che utilizzi i satelliti e le telecomunicazioni. Secondo la proposta dell'Esecutivo, il sistema europeo di telepedaggio si costruirebbe in due tappe: a breve termine, a partire dal 2005, si utilizzerebbero le tecnologie esistenti; a lungo termine, nel 2008-2012, ci si baserebbe sulla tecnologia di telecomunicazione mobile via satellite. Il sistema armonizzerebbe soltanto le modalità di raccolta dei pedaggi e non le politiche tariffarie degli Stati membri. I deputati hanno respinto la proposta della Commissione di rendere obbligatorio a partire dal 2012 un solo sistema che faccia ricorso ai satelliti, ritenendo che questa decisione debba essere lasciata alle industrie, agli Stati membri e alle altre parti interessate. Tuttavia, i parlamentari approvano l'intenzione della Commissione di introdurre un sistema europeo ed un'interoperabilità più pratica. Essi vedono in queste tecnologie del futuro un potenziale determinante per lo sviluppo della società dell'informazione nel settore del trasporto stradale.   

INCIDENTI: MILANO IN LINEA CON L’EUROPA. ANCHE NEL 2003 CALANO MORTI E FERITI
Milano, 15 dicembre 2003 - Milano è in linea con le direttive dell’Unione Europea per la riduzione degli incidenti mortali (meno 40 per cento entro il 2010). Il calo delle vittime della strada, in controtendenza col resto del paese, è iniziato già nel 2001 (17.9 per cento in meno rispetto al 2000), si è consolidato nel 2002 (16.3 per cento in meno), prima della patente a punti e delle modifiche al Codice, e trova ulteriore conferma nei dati 2003, come emerge dalle statitiche rilevate sino alla fine di agosto: meno morti (3.51 per cento) meno incidenti rilevati (2.71 per cento) e meno feriti (4.73 per cento) rispetto ai primi 8 mesi dell’anno precedente. Attrezzato con una moderna banca dati e un ufficio Sicurezza presso la Polizia Municipale , il Comune di Milano ha anticipato in questi anni il Piano nazionale della sicurezza stradale che impone alle regioni e ai grandi comuni un monitoraggio costante dell’incidentalità. L’obiettivo è chiaro: i sinistri stradali hanno un costo spaventoso, stimato in Italia in 31 milioni di euro all’anno, per cui l’Ue chiede drastiche misure di contenimento. Dati e confronti sugli incidenti, unitamente ai progetti e agli interventi del Comune, illustrati oggi in una conferenza stampa a palazzo Marino dall’assessore ai Trasporti, Giorgio Goggi, alla presentazione del rapporto 2002 ”Milano per la sicurezza stradale”, fotografano una realtà che si è andata evolvendo nell’ultimo decennio. Dal 1993 al 2001 il numero dei sinistri con feriti, uno degli indicatori più significativi, ha registrato un incremento continuo, mediamente circa il 5 per cento annuo. Nel 2002, grazie anche a una serie di interventi sui punti a rischio della viabilità, per la prima volta la tendenza si è invertita: 17.367 sono stati i sinistri rilevati contro 17.564 del 2001, meno 1.12 per cento. Nel bilancio dei morti, 15 in meno, da 92 a 77, minimo del decennio, anche se sono sempre a rischio le “utenze deboli” visto che l’anno scorso sono stati 27 (pari al 35 per cento del totale delle vittime) i pedoni che hanno perduto la vita sulla strada. Tende ancora all'aumento, infine, l'insieme degli incidenti rilevati, ma la percentuale 2002 (4 per cento in più) è meno della metà degli anni precedenti. Con il 2003, dati in flessione. E da luglio, con l’entrata in vigore della patente a punti, diagrammi ancora in discesa. Il calo nei mesi estivi ha superato il 16 per cento. Ma il rapporto 2002 sulla sicurezza stradale fa luce anche su aspetti finora poco conosciuti dell’incidentalità a Milano. La percentuale più alta di sinistri gravi, a volte mortali, viene rilevata tra le 2 di notte e le 6, con i giovani spesso protagonisti di scontri stradali, a conferma che anche nella nostra città, come in altre aree della Lombardia, esiste un “effetto discoteca” nella statistica degli incidenti. I giorni di fine settimana, inoltre, registrano un incremento di sinistri stradali, con più feriti. Giorno nero il venerdì, alle 18 l’ora peggiore. Molto legata all’incidentalità la situazione meteo della città: con la pioggia si hanno picchi d’incidenti, oltre 100 al giorno. Via Padova, via Ripamonti e corso Buenos Aires, infine, sono le strade che nel 2002 hanno avuto il più alto numero di incidenti con feriti (in via Padova 231). In conclusione è aumentata o meno a Milano la sicurezza stradale? La risposta è positiva e parte da questa premessa: la gente si sposta di più e sono aumentate le persone coinvolte in incidenti, ma non cresce il numero dei feriti e dei morti. Calano inoltre i feriti gravi e i morti durante il trasporto all’ospedale anche perché oggi è più efficiente il primo soccorso. Campagne mirate infine, con pattuglioni speciali, vengono organizzate dalla Polizia Municipale nelle ore notturne nelle vicinanze di locali pubblici. Studi e ricerche dell’ufficio Sicurezza del Comune vengono tradotti in interventi concreti, strutturali, sulla rete viaria, anche ad alta tecnologia. Su 17 strade, classificate tra quelle più a rischio - come Lorenteggio e Legioni Romane - è prevista l’installazione di telecamere per controllare l’eccesso di velocità e il passaggio dei semafori col rosso. Su Monteceneri il controllo è già in atto da 7 mesi. Per tutelare di più le utenze deboli, inoltre, sono stati predisposti quest’anno provvedimenti per il rallentamento e la moderazione del traffico, dalle rotatorie (via Diomede), al miglioramento della visibilità (Villa San Giovanni), ai dossi, ai rialzi dell’asfalto. Punta alla protezione del traffico, soprattutto quello locale, il piano delle isole ambientali ( 87 in città) entro le quali sarà stabilita, per alcune strade, la velocità massima di 30 km all’ora. Dopo aver laureato i primi specialisti in sicurezza stradale, Milano infine sta perseguendo un progetto d’avanguardia, in parte già finanziato, che prevede la creazione di un Centro permanente della sicurezza, in via Baldinucci, alla Bovisa con piste per prove simulate dove gli automobilisti adulti potranno aggiornarsi e rieducarsi.

AEREI: NUOVE NORME A FAVORE DI CHI RESTA A TERRA
Strasburgo, 15 dicembre 2003 - La relazione di Giorgio Lisi (Ppe/de, I) prende atto con soddisfazione del fatto che, in fase di conciliazione, sono stati accolti ben 9 emendamenti sui 15 approvati in seconda lettura dal Parlamento in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato. Si è deciso di escludere gli elicotteri dal campo di applicazione del regolamento, che entrerà in vigore 12 mesi dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, invece dei tre mesi proposti originariamente dal Consiglio. L'accordo raggiunto sul regolamento stabilisce l'importo della compensazione da corrispondere ai passeggeri in caso di negato imbarco, in base ad un sistema di tre fasce chilometriche che distingue tre categorie di tratte aeree: tratte inferiori a 1500 km ; tratte intracomunitarie superiori a 1500 km o tutte le altre tratte aeree comprese tra 1.500 e 3.500 km ; tutte le altre tratte aeree che non rientrano nei casi di cui sopra. Il Consiglio ha accolto la proposta del Parlamento di estendere tale sistema ai fini della definizione dei diritti dei passeggeri in caso di ritardi, della compensazione da corrispondere ai passeggeri cui sia stato offerto un volo alternativo e dell'importo del rimborso in caso di trasferimento ad una classe inferiore, stabilendo così un quadro più chiaro e più trasparente per tutta la casistica. Uno dei compromessi raggiunti sulla questione dei ritardi si basa sull'introduzione di un sistema a tre livelli. Nel caso di ritardi prolungati (due ore o più, a seconda della tratta) ai passeggeri vengono offerti in ogni caso pasti e rinfreschi in funzione del tempo di attesa nonché due chiamate telefoniche e la possibilità di inviare gratuitamente telex, fax o e-mail. Qualora l'orario di partenza previsto sia rimandato al giorno seguente, ai passeggeri verranno altresì offerti la sistemazione in albergo e il trasporto da e verso il luogo di sistemazione. Inoltre, qualora il ritardo sia di almeno cinque ore, ai passeggeri verrà offerta l'opzione di scegliere il rimborso del prezzo pieno del biglietto e, se del caso, un volo di andata e ritorno verso il punto di partenza iniziale. La delegazione del Parlamento è riuscita a far eliminare qualsiasi riferimento a «circostanze straordinarie» quale scusa da parte dei vettori aerei per non offrire alcun tipo di assistenza immediata ai passeggeri, garantendo in tal modo che questo tipo di assistenza venga loro offerta in ogni caso, a prescindere dal motivo che ha causato il ritardo o la cancellazione del volo. Al fine di garantire un approccio coerente, le medesime condizioni vengono applicate anche nel caso di cancellazione di un volo. In seguito ad una proposta di compromesso del Parlamento, il limite massimo per l'accettazione affinché i passeggeri possano beneficiare delle disposizioni del presente regolamento, è fissato a 45 minuti prima della partenza. Ciò costituisce un compromesso tra la proposta originale del Consiglio di 30 minuti e l'emendamento di seconda lettura del Parlamento che proponeva 60 minuti.   

CONFINDUSTRIA, CAMBIO AL VERTICE DI FEDERTRASPORTI GIAN MARIA GROS-PIETRO È IL NUOVO PRESIDENTE
Roma, 15 dicembre 2003 – Gian Maria Gros-pietro, attuale presidente della società Autostrade per l'Italia, è il nuovo presidente di Federtrasporti, una delle principali federazioni di settore di Confindustria. Lo ha eletto all'unanimità il comitato di presidenza della Federazione, riunitosi oggi presso la sede di Confindustria. Del comitato fanno parte i massimi rappresentanti di dodici associazioni del settore, alle quali aderiscono più di 5.000 imprese, con oltre mezzo milione di addetti, operanti nei sistemi e nelle diverse modalità di trasporto, nonché delle attività connesse. Gros-pietro subentra a Giancarlo Tesini, che ha guidato la Federazione per due mandati.

PISANO (ANCI MEZZOGIORNO): BASTA CON I TAGLI DA RAGIONIERI CHIEDIAMO A BERLUSCONI DI RESTITUIRE I FONDI PER IL MADE IN ITALY DIMEZZATI DA TREMONTI
Milano, 15 dicembre 2003 - “Basta con i tagli ragionieri. Chiediamo un incontro al Presidente Imprenditore Silvio Berlusconi per indurlo a rivedere la miope decisione del Ministro Tremonti di dimezzare le risorse previste dalla Finanziaria per la promozione del made in Italy con un taglio improvviso e non concordato di 90 milioni di euro, pari al 50% delle risorse effettive per rilanciare il made in Italy". Pasquale Pisano, delegato per le politiche per il Sud dell’Anci, l’Associazione dei Calzaturifici italiani, esprime stupore e sconcerto per un ‘taglio’ di fondi che, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera dal Vice Ministro con delega per il Commercio con l’Estero, Adolfo Urso, è stato effettuato senza nemmeno consultarsi con gli altri membri del Governo direttamente interessati. “In un momento – afferma Pisano – in cui settori come il calzaturiero soffrono per la concorrenza a tutto campo di competitor come i cinesi, che operano con un costo del lavoro bassissimo e senza alcun rispetto per standard europei di sicurezza la risposta del governo non può essere quella di risparmiare sugli investimenti per l’internazionalizzazione, unico fronte sul quale è possibile agire per ampliare la conoscenza della qualità superiore del prodotto italiano e quindi estenderne i mercati di sbocco. Ci auspichiamo che Berlusconi saprà intervenire per azzerare l’ennesimo colpo alle imprese sferrato dal suo ministro dell’Economia. Va detto poi che questo taglio non rappresenta solo un danno per le aziende del Made in Italy ma si ripercuoterà su tutto l’indotto a partire dal mercato pubblicitario, che è il primo beneficiario degli investimenti promozionali dei nostri prodotti”.

IMPRESE INDIVIDUALI: NEL 2003 CRESCONO SOLO GRAZIE AGLI IMMIGRATI
Roma, 15 dicembre 2003 – Sono oltre 140mila; in quattro anni sono aumentate del 77%, circa 20mila in più ogni anno; sono guidate in prevalenza da uomini fra i 25 e i 35 anni e operano soprattutto nelle costruzioni e nel commercio. Al 30 settembre di quest’anno rappresentavano il 4% del totale delle ditte individuali e, nei primi nove mesi del 2003, da sole hanno evitato il segno meno nel saldo tra ditte individuali aperte e chiuse. E’ questo il ritratto delle piccole imprese individuali guidate dagli imprenditori nati al di fuori dell’Unione Europea, analizzato dal Centro Studi di Unioncamere sulla base dei dati raccolti attraverso Movimprese, la rilevazione statistica trimestrale sull’anagrafe delle imprese italiane condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio. Il fenomeno dell’imprenditoria extracomunitaria è in progressivo aumento in Italia. Negli ultimi quattro anni il numero delle ditte individuali create da immigrati (cui corrisponde direttamente il numero degli imprenditori analizzati dallo studio), è quasi raddoppiato essendo passato dalle 79.160 unità rilevate a settembre 2000, alle 140.058 conteggiate alla fine dello stesso mese di quest’anno. Nel periodo osservato, il saldo delle imprese di extracomunitari ha costantemente oscillato intorno al valore di 20mila unità in più ogni anno (pari ad un tasso medio di crescita del 19,2% nei dodici mesi), a fronte di un tasso medio di crescita del totale delle ditte individuali dello 0,05% all’anno. In altri termini, la nascita di imprese determinata dall’imprenditoria di origine extracomunitaria ha più che compensato la tendenza alla riduzione dello stock di imprese individuali in atto da tempo che, in mancanza dell’apporto di questi imprenditori, negli ultimi quattro anni sarebbe diminuito del 3,9%. Da dove vengono? E’ il Marocco a guidare la classifica delle comunità dei titolari extracomunitari in Italia: 23.730 imprenditori, pari al 16,9% del totale. Segue, ma distanziata, la Cina con 15.182 titolari a rappresentare poco più di un decimo (il 10,8%) dei lavoratori autonomi venuti da lontano, mentre va al Senegal la terza posizione (9.434 imprenditori, il 6,7% del totale). Se rispetto alla situazione rilevata a settembre 2000 la classifica delle prime tre posizioni non mostra variazioni, alcuni movimenti interessanti appaiono confrontando le posizioni di rincalzo. Nell’intervallo di tempo considerato, infatti, scompaiono dai primi dieci posti paesi come il Venezuela e la Libia , mentre perde posizioni l’Argentina, tutti paesi con i quali sono forti i legami per via dei passati flussi migratori in uscita dall’Italia. Al loro posto guadagnano spazio le comunità di imprenditori di Albania, Romania e Nigeria, a testimonianza di un inizio di presenza più strutturata dei gruppi di lavoratori affluiti più numerosi come manodopera nello scorso decennio. Che mestieri svolgono? Commercio, costruzioni, confezione di vestiario e pelletteria sono le attività più comuni tra i lavoratori indipendenti extracomunitari. Insieme, questi tre settori raccolgono quasi il 72% di tutte le attività create da immigrati. Da solo, il commercio rappresenta un’opportunità per 4 imprenditori su 10: il 42,8% del totale (pari a 59.906 imprenditori) ha puntato, infatti, sull’apertura di un’attività commerciale (in sede fissa o ambulante) o su un magazzino all’ingrosso. In particolare, sono oltre 47.300 i commercianti al dettaglio e più di 10.600 i grossisti di origini extracomunitarie. Segue il settore edile (31.987 ditte individuali, pari al 22,8% del totale), mentre più ridotto appare il numero degli imprenditori che hanno scelto l’industria: 18.862 in totale, per un peso complessivo pari al 13,5%, con una netta predominanza dei settori della confezione di vestiario (6.334 imprese, in crescita del 9,3% nei primi nove mesi del 2003 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), e della preparazione e concia del cuoio e fabbricazione di articoli da viaggio (2.425 imprenditori). Tra le attività manifatturiere vanno inoltre segnalate la fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo (in cui a settembre risultavano operare 2.311 imprese di extracomunitari) e le industrie alimentari e delle bevande (2.041 ditte). Significativa la presenza anche in agricoltura (5.696 titolari), nei servizi alle imprese (5.700), nei trasporti terrestri (4.848) e negli alberghi e ristoranti (4.480 titolari). Dove sono? La concentrazione maggiore in termini assoluti di imprenditori di origini extracomunitarie si registra nella provincia di Milano, con 13.435 presenze pari al 9,6% del totale. Seguono Roma (9.846), Torino (5.651) e Firenze (5.180). Subito dopo le grandi aree urbane vengono le capitali della piccola e media impresa italiana: Treviso (3.036) Brescia (3.034) e Verona (2.817). Unica presenza meridionale nei primi dieci posti è quella di Caserta, nona con 2.653 imprese individuali condotte da extracomunitari. Il panorama cambia significativamente se si guarda alla concentrazione relativa delle imprese a guida di extracomunitari rispetto alla presenza di imprese individuali. Sorprese e conferme da questa particolare classifica: a primeggiare è Prato, i cui 2.075 imprenditori extracomunitari rappresentano il 14,6% del totale di tutte le piccole imprese individuali. Segue Trieste, con 1.024 iniziative (il 10,1% del totale delle imprese individuali), mentre si confermano nella parte alta della graduatoria Firenze e Milano (in cui gli imprenditori extracomunitari costituiscono, rispettivamente, il 9,9 e l’8,7% del tessuto delle ditte individuali). In quinta posizione, prima provincia del Sud, figura Catanzaro con 1.766 unità. Chi sono? La grande maggioranza dei titolari extracomunitari (17.455, pari al 79,4% del totale) è, infatti, costituita da uomini, la maggior parte dei quali attivi nei settori delle costruzioni (6.976) e del commercio (5.963). Ma sono ben 4.528 le donne a capo di un’impresa individuale, il 47% delle quali (2.152) concentrate nel commercio. In questo settore la quota di donne imprenditrici sale al 26,5% del totale (contro una media del 20,6%). La concentrazione di donne extracomunitarie titolari risulta ancora più elevata nei pubblici esercizi (ristoranti, bar, alberghi (50,2%) e nelle attività manifatturiere (il 31,4%). Sotto il profilo dell’età, infine, gli imprenditori extracomunitari si concentrano prevalentemente nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni (il 44,6%). Alla fascia immediatamente superiore (quella compresa tra 36 e 49 anni) fa capo il 38,6%, mentre si distaccano sensibilmente le due fasce estreme, con una quota del 10% per i giovani con meno di 25 anni e del 6,8% per titolari con età uguale o superiore ai 50.

LA POLIZIA LOCALE AVRÀ UN'ACCADEMIA CORSO DI LAUREA PER UFFICIALI E SOTTUFFICIALI IN SCIENZE DELLA SICUREZZA URBANA
Milano, 15 dicembre 2003 - Una Accademia per ufficiali e sottufficiali di Poliza Locale. La sua costituzione è stata approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sicurezza, Polizia Locale e Protezione Civile, Massimo Buscemi. L'accademia consisterà in un corso di laurea triennale in Scienze della Sicurezza urbana, per ora sperimentale, rientrante nella classe delle lauree in Scienze della difesa e della sicurezza. Il piano di studi sarà incentrato sull'approfondimento di materie specialistiche relative al servizio di Polizia Locale e a contenuti teorico-pratici finalizzati all'acquisizione di elevate competenze di comando, gestione di risorse umane e finanziarie, organizzazione di settori e unità lavorative. Il coordinamento generale verrebbe affidato all'Iref (Istituto lombardo per la Formazione nella Pubblica Amministrazione). Saranno poi stipulate convenzioni con uno o più istituti universitari della Lombardia che siano disponibili ad ospitare questo corso di laurea, la cui attività didattica si svolgerà con la supervisione del direttore scientifico dell'Accademia.

2 CONCORSI DI DESIGN CHE HANNO INTERESSATO E PER PARTECIPANTI E PER COORDINAMENTO, LA FACOLTÀ DEL DESIGN E IL CONSORZIO POLI.DESIGN DEL POLITECNICO DI MILANO.
Milano, 15 dicembre 2003 - Progetto Millennio 2003- Il progetto “Olivia” di Matteo Visentin - studente della Facoltà del Design del Politecnico di Milano - ha vinto il primo premio nella categoria “bottiglie per olio” alla settima edizione di Progetto Millennio. Il concorso, promosso da Vetrerie Bruni Spa, azienda leader nel settore della produzione e commercializzazione di contenitori di vetro, coinvolge gli studenti di quattro importanti scuole di design europee (Burg Giebichenstein di Halle, Central Saint Martins di Londra, Facoltà del Design - Politecnico di Milano, e The University of Art & Design di Helsinki. Gli studenti della Facoltà del Design di Milano, coordinati dai docenti Paolo Ciuccarelli e Luca Cosmai del Laboratorio Mast, si sono aggiudicati anche il terzo posto nelle tre categorie di prodotto - vino, olio, distillati – rispettivamente con i progetti “Fiona” e “Twister” di Fabio Guaricci, e “Drake” di Fabio Peyla. La cerimonia di premiazione si è tenuta venerdì 5 dicembre 2003, nell’ambito del Simei (20th International Enological and Bottling Equipment Exhibition). Vetrerie Bruni ha realizzato i prototipi scala 1:1 dei diciotto progetti finalisti, che, durante il Simei, sono stati votati per l’assegnazione dei premi dai produttori di vino e olio e di attrezzature per l’imbottigliamento. Vetrerie Bruni ha acquistato i diritti di sfruttamento dei progetti finalisti, e garantisce ai progettisti le royalties derivanti da un’eventuale commercializzazione dei prodotti. Per informazioni: silvia.Dirusso@polimi.it  paolo.Ciuccarelli@polimi.it
PORADA INTERNATIONAL DESIGN AWARD 2003 VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI E ATTRIBUZIONE DEI PREMI
Il 10 dicembre 2003 è avvenuta la premiazione dei vincitori del concorso Porada International Design Award 2003, bandito dalla ditta Porada con la consulenza scientifica della Facoltà del Design del Politecnico di Milano – Polo regionale di Como e la collaborazione del Consorzio Poli.design. Oggetto dell’iniziativa è stata l’individuazione di nuove soluzioni progettuali per la realizzazione di mobili e complementi d’arredo in cui sia prevalente l’impiego del legno lavorato in massello, finalizzato alla produzione e alla commercializzazione di prodotti con il marchio Porada. La giuria (Bruno Allievi, Makio Hasuike, Tarcisio Colzani, Emanuela Garbin, Jun Nieda, Arturo Dell’acqua Bellavitis, Andrea Branzi, Roberto de Polis, Carlo Ratti), riscontrato il successo della competizione testimoniata dall’ampia partecipazione di concorrenti (413) nelle due tipologie di prodotti (Scrittoio e Seduta Relax), ha premiato, ripartendo il montepremi in quattro quote ex equo di 1250€ cad: Christian Condo, Adelaide (Australia) per “R.a.u.”, Seduta relax, Per un’ ipotesi innovativa nella concezione sia dell’uso del legno ad anelli, sia nel modo di comporre una seduta attraverso la massima economia del materiale; Giovanni Frisan, Trieste (Italia) per “Fold”, Scrittoio Perche’ nella leggerezza e nell’attualita’ fuori dagli schemi d’uso tradizionali, propone un oggetto versatile utilizzabile in contesti domestici e di lavoro; Takemi Kaga, Tokyo (Giappone) per Seduta relax Per una tipologia di seduta in legno originale, come prodotto aggregativo e di uso multifunzionale, che allarga l’idea di relax agli altri componenti della famiglia; Kazumoto Kurasawa, Tokyo (Giappone) per “Baumu”, Seduta relax Per la coerenza nell’utilizzo corretto del legno, attraverso un sistema nuovo di composizione degli elementi strutturali e l’attenzione alle problematiche dello smontaggio e del trasporto. Segnalazioni: Alberto Benedetti, Verona (Italia), per Vizio (Seduta relax), Diego Piovesan, Camnago di Lentate sul Seveso (Italia) per Seduta relax, Emanuela Corti, Galbiate (Italia) e Ilaria Martini, Oliveto Lario (Italia) per “Grip”(scrittoio), Kazumi Abe, Nagoya (Giappone) per “Beluga” (Seduta relax). Per informazioni: roberto.Depaolis@polimi.it  silvia.Dirusso@polimi.it

TRASPORTI PUBBLICI OGGI SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA FILT CGIL - FIT CISL - UILT UIL - FAISA CISAL- SLAI COBAS - COMU
Milano, 15 dicembre 2003 - Oggi le organizzazioni sindacali Filt Cgil- Fit Cisl - Uilt Uil - Faisa Cisal - Slai Cobas - Comu hanno dichiarato uno sciopero nazionale a sostegno della vertenza in atto per il rinnovo del secondo biennio economico 2002-2003 del Contratto Collettivo Nazionale. Il signor Prefetto di Milano, per garantire l’effettuazione del servizio di trasporto pubblico nelle fasce orarie “inizio del servizio - 8.45” e “15- 18” , ha precettato in data 13 dicembre il personale interessato, a tutela anche dell’ordine pubblico, dei diritti fondamentali dei cittadini e di una puntuale informazione all’utenza. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all'agitazione si asterrà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alle organizzazioni sindacali che lo hanno dichiarato: non è prevedibile sulla rete di superficie urbana e interurbana la riduzione del servizio; è probabile sull'intera rete metropolitana la sospensione del servizio. Per informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30.

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