MARKETPRESS
QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

MERCOLEDI'
17  DICEMBRE 2003

pagina 1

VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO 

A SOLI 200 € 

AL MESE ?

TELEFONATECI ALLO 
02 48 95 07 34

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

SESSIONE PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO: ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA L'EUROPA CON PASSIONE E CONVINZIONE

Strasburgo, 17 dicembre 2003 – Di seguito la relazione di Romano Prodi Presidente della Commissione europea tenuta ieri nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo : “Signor Presidente, Onorevoli deputati, Il semestre che si sta per concludere è stato denso di avvenimenti e di progetti. Nella seduta di apertura del semestre, il 2 luglio scorso, ho elencato di fronte a voi le 13 proposte legislative che la Commissione auspicava potessero maturare entro l'anno. Sono felice di constatare che grazie agli sforzi della Presidenza italiana è stato trovato l'accordo su cinque punti qualificanti di quella lista. Penso soprattutto alla direttiva modificata sulla tracciabilità degli Ogm e all'accordo quadro con l'Agenzia spaziale europea che sarà di grande stimolo per lo sviluppo della nostra politica spaziale. La creazione di un cielo unico europeo e le norme in materia di appalti sono altre conquiste importanti di questo semestre ed entrambe saranno adottate formalmente all'inizio dell'anno prossimo. Infine, si delinea ormai con chiarezza un accordo politico sulle Offerte pubbliche d'acquisto che saranno all'esame del Parlamento in questa stessa tornata. La Presidenza italiana ha operato nel segno della continuità mostrando un senso di responsabilità e un grande spirito di collaborazione di cui la Commissione le è grata. Di questo, e del grande sforzo prodotto, voglio ringraziare pubblicamente i responsabili politici del governo e tutti i loro collaboratori: sia quelli che hanno lavorato nelle diverse sedi nazionali in Italia, sia la Rappresentanza permanente a Bruxelles. L'ultimo atto del semestre è stato il vertice dei capi di Stato e di governo che si è concluso sabato scorso a Bruxelles. La parte dedicata alla Conferenza intergovernativa ha giustamente monopolizzato l'attenzione dell'opinione pubblica, ma non dobbiamo dimenticare le altre importanti questioni che erano sul tappeto e che hanno trovato una soluzione positiva. Naturalmente, il tema che più mi sta a cuore è l'Iniziativa europea per la crescita, che il Consiglio ha approvato all'unanimità. Questa Iniziativa è l'elemento più visibile di un piano generale di stimoli all'economia europea. Fra le misure economiche adottate dal Consiglio ci sono infatti le azioni per migliorare la nostra competitività e quelle a favore dell'occupazione. Si tratta, Onorevoli deputati, di cogliere ora l'occasione che ci offre l'attuale fase di ripresa per rilanciare l'agenda di Lisbona, che resta la strada maestra per la crescita sostenibile di tutto il continente. Infine, plaudo all'accordo che il Consiglio ha trovato sulle sette nuove Agenzie europee, che, ricordo, si occuperanno della sicurezza dei trasporti aerei, ferroviari e marittimi, della sicurezza alimentare, della pesca, della chimica e del controllo delle malattie. Voglio sottolineare il ruolo svolto dalla Commissione in quelli che sono ormai quattro anni di lavoro per arrivare a questo risultato. La soddisfazione è grande perché proprio le cose più sofferte alla fine sono le più belle. Si è trattato di un lavoro complesso e silenzioso, ma la Commissione non ha mai perso la fiducia che saremmo riusciti nell'impresa. L'accordo raggiunto sulle Agenzie è importante per due motivi. In primo luogo, perché sviluppa un modello più flessibile e più efficiente delle strutture comunitarie, un modello che porterà l'Unione sempre più vicino ai cittadini europei. In secondo luogo, perché esso è il frutto di una visione d'insieme che riesce a conciliare gli interessi di ciascun paese che possono, se non armonizzati, ritardare o impedire il progresso verso l'interesse comune. Signor Presidente, Onorevoli deputati, Passo ora all'altro grande argomento del vertice di Bruxelles. La mancata adozione della Costituzione dell'Unione europea è per me motivo di tristezza e di delusione. Torniamo indietro di due anni, al Consiglio europeo di Laeken. Quali erano le motivazioni di quelle storiche conclusioni? Si trattava di rispondere alla necessità, allora condivisa da tutti, di dare all'Unione un quadro istituzionale più coerente e più strutturato. Allora gli Stati membri si trovarono d'accordo su tre punti fondamentali: migliorare il funzionamento delle nostre istituzioni uscito dalla famosa notte di Nizza; razionalizzare la stratificazione legislativa e istituzionale che, protrattasi per molti decenni, aveva fatto perdere coerenza alle politiche e alle procedure dell'Unione; e infine avvicinare i cittadini alla costruzione europea. La grande novità di Laeken è stata la creazione della Convenzione, che è il progetto istituzionale più ambizioso e più democratico della nostra storia. Abbiamo investito anni di lavoro nell'impresa, abbiamo portato sotto lo stesso tetto 105 membri in rappresentanza di tutte le realtà dell'Europa: Parlamenti nazionali, governi degli Stati, rappresentanti del Parlamento europeo e rappresentanti della Commissione. La Convenzione ha lavorato bene. In 18 mesi ci ha presentato un progetto di Costituzione che abbiamo definito una buona base di partenza per la Conferenza intergovernativa. Inoltre, abbiamo ripetutamente affermato che il testo aveva bisogno solamente di alcune modifiche puntuali perché eravamo convinti, e lo siamo tuttora, che esso ha trovato il difficile punto d'equilibrio per tutto il sistema che regge e fa funzionare l'Unione europea. Sui punti qualificanti il lavoro della Convenzione è eccellente. Penso alla Carta dei diritti fondamentali, al metodo di voto a maggioranza e alla ripartizione delle responsabilità politiche. Penso soprattutto all'evoluzione del ruolo del Parlamento europeo, a cui il progetto di Costituzione assegna finalmente maggiori poteri di decisione sul bilancio dell'Unione. Su altre questioni, in particolare sulle modalità di riforma della Costituzione, il tempo è mancato. Sul nodo della composizione della Commissione, infine, il principio di un commissario per ogni Stato membro era già presente in nuce. La sua traduzione pratica era insoddisfacente, ma il lavoro fatto in seguito dalla Conferenza intergovernativa vi ha posto rimedio. Come ogni base di partenza, il progetto della Convenzione doveva servire per fare un passo in avanti. Invece alcuni Stati membri l'hanno usato per fare un passo indietro. Ecco perché, onorevoli deputati, oggi di fronte a voi esprimo la mia tristezza e la mia delusione. Il progetto di integrazione europea la settimana scorsa si è fermato e abbiamo tutti perso una grande occasione. Le conseguenze non saranno tuttavia drammatiche, a condizione di proseguire con tenacia nella direzione tracciata dalla Convenzione. I problemi da risolvere sono sempre quelli della dichiarazione di Laeken, il testo di base è sempre quello della Convenzione. Anche se non ha senso recriminare gettando la croce addosso a questa o quella delegazione nazionale, devo sottolineare che non si possono modellare le nostre istituzioni utilizzando come unico parametro la possibilità di bloccare le decisioni. Non è questo il nostro ruolo. La battuta d'arresto di Bruxelles significa che il Consiglio, nella sua interezza, non ha trovato il consenso attorno a una proposta unitaria. Tuttavia, l'assunzione collettiva di responsabilità politica non basta. Ora si dovrà spiegare ai cittadini come si tutela meglio il loro futuro. Da soli o insieme? Divisi o uniti? La risposta è obbligata, basta aprire gli occhi. Io continuo a pensare, in sintonia con la dichiarazione di Laeken, che la soluzione non possa discendere da una somma di veti, ma dalla congiunzione degli interessi. Il diritto di veto non è un'espressione di volontà democratica e anche le nostre istituzioni non possono sottrarsi alle regole del gioco democratico. Onorevoli deputati, Capisco che siamo in questo momento alla ricerca di una soluzione comune e mi rendo conto di quanto sia difficile quando tanti sono ancora i problemi irrisolti. Tuttavia, date queste premesse, è mia convinzione che, con più tempo e con pazienza, si riuscirà a trovare la soluzione giusta. Mi auguro perciò che i prossimi Consigli europei tornino a occuparsi della nostra Costituzione con un calendario realistico ma anche con una visione d'insieme che forse abbiamo perduto. Dobbiamo dar tutti prova di coraggio e di immaginazione, che sono qualità necessarie nelle grandi decisioni politiche. Sono passati solo pochi giorni dal vertice di Bruxelles e sarebbe prematuro e forse presuntuoso proporre già una risposta compiuta. Ma certo abbiamo l'obbligo di riflettere. Qualcuno pensa a un'avanguardia di Stati pionieri che apra la strada a una cooperazione più salda che possa servire come punto di partenza per un'Unione più forte e più integrata. Soluzioni simili fanno parte della tradizione dell'integrazione europea. E tali soluzioni, se ben osserviamo la nostra storia, emergono soprattutto nei momenti più complessi e difficili. Oggi ci troviamo in uno di questi momenti drammatici. Questa riflessione quindi va iniziata con coraggio. Onorevoli deputati, Voglio chiudere questo mio intervento con un appello accorato. Vi chiedo di mettere la vostra intelligenza politica, la vostra visione e la vostra esperienza al servizio della prima Costituzione dell'Europa unita. So che siamo in molti in quest'aula a vedere nell'Unione europea la sola risposta vincente alle sfide della storia e della politica. Voi che siete qui per volere diretto dei nostri concittadini conoscete bene il loro pensiero. Sapete quindi che la gente si rende perfettamente conto che l'Europa non è un ideale astratto o un capriccio ma una necessità della storia. Basta uscire dal nostro recinto geografico: dalla Cina, dall'India o dalle Americhe non si vedono più i singoli paesi del continente. Si vede sempre più l'Europa nella sua totalità. Basta uscire dal nostro recinto temporale: in termini storici, l'integrazione di tutto il continente è l'unica possibilità di sopravvivenza degli stessi Stati nazionali. Solo l'Europa ci darà la forza di mantenere e di sviluppare le nostre culture, le nostre tradizioni regionali e locali di cui siamo tanto fieri. Se non ci stringiamo tutti attorno alla nostra Unione che abbiamo cominciato a costruire in mezzo secolo perderemo la nostra autonomia e la nostra influenza nel mondo. Le perderà l'Unione, ma le perderanno soprattutto gli Stati membri e i nostri cittadini. Se non entriamo in questo ordine di idee, finiremo inesorabilmente ai margini della storia.

LE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - Il Consiglio Europeo si è riunito a Bruxelles il 12 dicembre 2003 per l'ultima riunione prevista durante il semestre di Presidenza italiana. I Capi di Stato o di Governo hanno approvato, tra l'altro, l'azione europea a favore della crescita, che contempla investimenti materiali e immateriali in due grandi settori: le infrastrutture delle reti transeuropee (Rte), inclusi i trasporti, le telecomunicazioni e l'energia; l'innovazione e la R &s compresa la tecnologia ambientale. Raggiunto un accordo sull'istituzione di un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere comuni e per l'adozione del programma di misure per combattere l'immigrazione clandestina attraverso le frontiere marittime. Il Consiglio Europeo ha infine adottato il testo della "Strategia di Sicurezza Europea", una Dichiarazione sulle Relazioni Transatlantiche e assegnato a Parma la sede dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/consiglio_uedicembre03/index.html  

IL CONSIGLIO EUROPEO APPROVA L'"AZIONE A FAVORE DELLA CRESCITA"
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - Durante il Consiglio europeo, che si è tenuto a Bruxelles il 12 dicembre, i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno espresso il loro sostegno per l'Azione europea a favore della crescita e hanno richiesto il lancio di altri progetti idonei nell'ambito del "programma ad avvio rapido" previsto dal piano. Il Consiglio europeo ha descritto l'azione a favore della crescita, che promuove gli investimenti nelle infrastrutture delle reti transeuropee (Rte), nella ricerca e nell'innovazione, come un "passo importante nell'attuazione dell'agenda di Lisbona dell'Unione". I leader europei, tuttavia, hanno sottolineato che il successo dell'iniziativa si basa sulla stretta collaborazione tra gli Stati membri, il Consiglio, la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (Bei) e hanno messo in luce l'importanza di garantire la mobilitazione di risorse private per finanziare i progetti stessi. Inoltre, gli Stati membri sono stati esortati ad "agire rapidamente per eliminare [...] gli ostacoli all'attuazione dei progetti di Ppp [partenariato pubblico-privato], Rte e innovazione e R&s [ricerca e sviluppo]" e, in particolare, a migliorare le condizioni quadro non finanziarie. Da parte sua, la Commissione è stata invitata dal Consiglio europeo a riorientare, se del caso, la spesa verso investimenti in capitale fisico e umano e conoscenza che rafforzino la crescita, e a fornire una valutazione intermedia dell'azione a favore della crescita entro la fine del 2007. Per quanto riguarda gli altri settori, il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a proporre azioni in vista del prossimo Consiglio di primavera nel 2004, che gli Stati membri potrebbero adottare per migliorare lo sviluppo delle comunicazioni mobili di terza generazione (3G) e delle connessioni a banda larga. Inoltre i leader europei hanno espresso apprezzamento per l'impegno profuso dalla Commissione nel definire un approccio orizzontale alla politica della competitività, e hanno convenuto di rafforzare il ruolo del Consiglio "Competitività", invitandolo a "[individuare], in cooperazione con la Commissione , proposte che abbiano un impatto significativo sulla competitività o che comportino un onere eccessivo per taluni settori industriali". Per leggere le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo, consultare il seguente indirizzo web: http://ue.Eu.int/newsroom/loaddoc.asp?did=78368&lang=1

"NEWS RIFORME": LE RIFORME A PORTATA DI MOUSE
Roma, 17 dicembre 2003 - E' possibile ricevere direttamente sulla propria casella di posta elettronica "News riforme", ossia tutte le novità pubblicate nel sito Internet del Dipartimento per le riforme istituzionali e la devoluzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri http://www.Governo.it/riforme_istituzionali/index.html  Per iscriversi alla newsletter "News riforme" è sufficiente inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nell'apposita casella e seguire le istruzioni che saranno inviate tramite mail. L'iniziativa si inserisce in un più ampio quadro, volto ad avvicinare maggiormente i cittadini al tema delle riforme istituzionali. Http://www.governo.it/riforme_istituzionali/iscrivi_nl.html

STRATEGIE DI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE A LIVELLO REGIONALE PER LE POLITICHE DI R&S: GARA D'APPALTO
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - La Dg Ricerca della Commissione europea ha pubblicato una gara d'appalto per l'individuazione di strategie efficaci di raggruppamenti di imprese nelle regioni europee, in relazione alle politiche di ricerca e sviluppo (R&s). I raggruppamenti di imprese sono in continua crescita e, sempre più spesso, sono considerati il principale motore dell'economia regionale, nonché la soluzione più efficace per le attività produttive di una determinata regione che deve affrontare problemi di carattere strutturale. Il sostegno finanziario e teorico ai suddetti raggruppamenti stimola maggiormente le politiche comunitarie come la politica delle imprese, la politica regionale, gli strumenti di preadesione e la politica della ricerca. I raggruppamenti di imprese si collocano al centro della politica della Commissione in materia di sviluppo e crescita in un'economia incentrata sulla conoscenza. Essi contribuiranno a favorire la ristrutturazione dell'economia nelle regioni più svantaggiate e rivitalizzare un'economia in recessione. Il presente studio intende identificare le principali componenti dei raggruppamenti di imprese in relazione alla R&s e innovazione in Europa, realizzare una mappatura completa di tali raggruppamenti nelle regioni europee, nonché proporre alla Commissione raccomandazioni politiche. Le questioni in esame dovranno essere discusse nel contesto di un'Europa allargata. Per informazioni : Commissione europea Direzione generale della Ricerca All'attenzione di D. Corpakis Sdme 4/47 B-1049 Bruxelles Fax: (32-2) 295 77 29 Per consultare il testo completo della gara d'appalto, visitare il seguente indirizzo web: http://ted.Publications.eu.int/static/doccur/it/it/214243-2003.htm  

LA PROVINCIA DI SALERNO LANCIA SIEP, SISTEMA DI E-PROCUREMENT PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE REGIONALE
Salerno, 17 dicembre 2003 - Presentato ieri a Salerno il progetto Siep che prevede lo sviluppo, la realizzazione e la gestione di un sistema telematico di approvvigionamento di beni e servizi per la Pubblica Amministrazione Regionale localizzato presso la Provincia di Salerno. Confermato con un sondaggio che più del 50% degli enti coinvolti hanno colto il vantaggio della soluzione. La provincia di Salerno e Finmatica hanno dato il via al progetto Siep con un evento dedicato agli operatori della Pubblica Amministrazione. L'incontro, presieduto da Genny Tortora, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Salerno, ha visto la partecipazione di Alfonso Andria, Presidente della Provincia di Salerno, di Luigi Nicolais, Assessore alla Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Nuova Economia Regione Campania, di Pierluigi Crudele, Presidente di Finmatica, e di altri esponenti del mondo scientifico e accademico campano. Innovazione e sistemi informativi come strumenti per creare valore nella pubblica amministrazione, nuove tecnologie per il governo del territorio e per migliorare i servizi ai cittadini avvicinandoli alle istituzioni, politiche e opportunità di sviluppo della Società dell'Informazione nel Sud Italia: questi alcuni dei temi toccati nell'incontro insieme al lancio ufficiale del progetto Siep. La scelta della soluzione di Finmatica, che vanta ormai numerose applicazioni a livello europeo, dimostra la volontà da parte della Provincia di Salerno di innovare i propri processi di business attraverso l'adozione di tecnologie all'avanguardia, profilandosi come una delle pubbliche amministrazioni più innovative in tutta Europa. Durante il workshop Domenico Ranesi, Dirigente Politiche Comunitarie della Provincia di Salerno, ha presentato i risultati di un'indagine conoscitiva svolta dalla Provincia sullo stato degli approvvigionamenti negli enti pubblici del territorio. L'indagine ha coinvolto tutti i 158 comuni della Provincia di Salerno attraverso l'invio di un questionario che mirava a conoscere le loro necessità per garantire un'efficace sviluppo della piattaforma di e-Procurement. I dati dell'indagine hanno dimostrato che oltre la metà degli enti locali coinvolti (il 51,7%) ritengono vantaggiosi i sistemi di approvvigionamento elettronico, soprattutto in termini di trasparenza degli acquisti e di chiara distribuzione delle competenze. I risultati hanno evidenziato anche alcune criticità, come ad esempio il basso numero di strutture preposte alla gestione degli approvvigionamenti (solo il 19% dei comuni ha organi dedicati): proprio da questi aspetti possono nascere importanti opportunità di utilizzo di soluzioni innovative di e-Procurement. Il progetto Siep è stato implementato da Finmatica e Xcom Wide Communication, società di Salerno specializzata nella fornitura di servizi It, per accrescere l'efficienza nella gestione degli acquisti di beni e servizi e migliorare il controllo della spesa, favorendo la collaborazione tra l'amministrazione provinciale, la Regione Campania e i comuni presenti sul territorio, nel pieno rispetto della normativa in materia di gare telematiche e di protezione dei documenti attraverso firma digitale. Basato su Finedeal, la soluzione di e-Procurement sviluppata da Finmatica, il progetto Siep prevede tre fasi distinte: Analisi delle esigenze della Provincia e del piano di estensione regionale: oltre ad adattare le modalità e i processi di approvvigionamento alla nuova infrastruttura tecnologica, è fondamentale la definizione del piano di estensione regionale con il coinvolgimento dei responsabili dei processi di acquisto; Realizzazione piattaforma di e-Procurement: l'infrastruttura tecnologica diviene operativa e personalizzata per soddisfare le specifiche esigenze degli enti, con la creazione di un servizio di call center; Formazione ed estensione del progetto alle altre Province della Regione Campania: per accrescere l'operatività degli utenti, si prevede l'organizzazione di piani formativi che evidenzino le principali caratteristiche e funzionalità del sistema. La piattaforma viene inoltre predisposta per essere utilizzata anche nelle altre amministrazioni provinciali campane.

UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: DI SEGNO NEGATIVO I DATI DI PRECONSUNTIVO 2003 CAUTELA PER LE PREVISIONI 2004
Cinisello, 17 dicembre 2003 - Presentati ieri a Milano i dati di preconsuntivo 2003 e previsione 2004 relativi al settore delle macchine utensili, robot e automazione. Secondo Andrea Riello, presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre, “a livello mondiale si iniziano a intravedere timidi segnali di ripresa ma perdura la stagnazione del mercato interno”. I dati di preconsuntivo 2003, presentati stamattina da Ucimu-sistemi Per Produrre, in occasione della consueta conferenza stampa di fine anno, evidenziano una chiusura d’esercizio di segno negativo per l’industria italiana della macchina utensile, robot e automazione. La produzione risulta in calo del 7,5%, per un valore di 4.050 milioni di euro. Sensibile la riduzione del valore delle esportazioni (-7,2%), scese a 1.810 milioni. La propensione all’export si attesta al 44,7%, rimanendo sostanzialmente invariata rispetto al 2002. Positivo il saldo della bilancia commerciale (+27,1%) che sale a 745 milioni. Secondo i dati di commercio estero, relativi ai primi otto mesi dell’anno, le esportazioni italiane di macchine utensili hanno fatto registrare un marcato calo delle vendite nell’area dell’Unione Europea (-24,6% rispetto allo stesso periodo del 2002), determinato dal decremento dell’export in alcuni dei principali mercati di sbocco: Germania (-24,8%), Francia (-31,3%), Spagna (-30,1%). Di segno negativo anche le consegne destinate ai paesi extra-Ue (-7,2%), dove sono in controtendenza Russia (+32,8%) e Turchia (+31,8%). A fronte della ripresa del mercato nordamericano (+32,7%), si registra il calo dell’export verso l’America Latina (-6,6%). Positivi, invece, i riscontri delle vendite in Asia, in crescita del 6,5%, grazie alle performance delle esportazioni verso Cina (+12,5%) e India (+124%). Nel 2003, la domanda espressa dal mercato interno ha registrato un calo del 12,8%, a 3.305 milioni di euro, soddisfatta dalle importazioni per 1.065 milioni di euro (-22% rispetto al 2002) e dalle consegne sul mercato domestico, in calo del 7,7% per un valore di 2.240 milioni. Il rapporto import/consumo è dunque sceso dal 36% al 32,2%, a testimonianza della capacità dei costruttori italiani di presidiare la propria posizione nel mercato nazionale, anche in momenti di difficoltà. Relativamente al comparto della robotica, i preconsuntivi 2003 propongono un andamento simile a quello del settore considerato nel suo complesso: la produzione è diminuita del 5,7%, a 350 milioni, in ragione del calo delle esportazioni (-8,7%) e delle consegne sul mercato interno (-4,3%). In diminuzione il consumo (-4,2%) e le importazioni (-4%). Secondo le stime elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, la produzione nel 2004, dovrebbe registrare un +0,5%, determinato dal recupero delle esportazioni (+3%), sostenute sia dal perdurare delle vendite nei paesi emergenti, che dalla ripresa della domanda dei mercati tradizionali. Il valore della domanda espressa dal mercato domestico dovrebbe, invece, scendere a 3.215 milioni (-2,7%). A risentire della nuova contrazione del consumo italiano, le consegne sul mercato interno (-1,6%) e le importazioni (-5,2%). Il rapporto import/consumo dovrebbe, dunque, registrare una ulteriore diminuzione, attestandosi al 31,4%. Secondo le previsioni per la sola robotica, la produzione 2004 dovrebbe mantenersi invariata (350 milioni), per il 31,4% destinata alle vendite all’estero (110 milioni di euro, +4,8% rispetto al 2003) e, per il restante 68,6%, alle consegne sul mercato interno, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Secondo Andrea Riello, presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre, “sui dati di preconsuntivo 2003 pesa il perdurare del negativo andamento dell’economia mondiale, che ha determinato il calo della domanda sia interna che estera.” “Se il clima di incertezza rende ancora difficile fare previsioni - continua Riello - possiamo comunque ipotizzare che i timidi segnali di ripresa, provenienti oggi da Stati Uniti e Giappone, possano concretizzarsi nel secondo semestre 2004, favorendo la ripresa di alcuni dei mercati di sbocco tradizionali dell’industria italiana, con conseguenti riscontri positivi sulle nostre esportazioni. Ben diversa la situazione del mercato nazionale, per il quale si prevede il perdurare della attuale stagnazione”. “Imprescindibile a questo proposito, il ruolo del sistema paese che, sul fronte interno, - afferma Riello - deve favorire il rilancio degli investimenti in beni strumentali, misura indispensabile per trainare la ripresa dell’industria nazionale. “Sul fronte estero, invece, - continua Riello – è necessario che i costruttori italiani siano sostenuti nell’attività di penetrazione nelle aree indicate come a maggior tasso di sviluppo. Se, infatti, fino a qualche anno fa era sufficiente la presenza attraverso semplici filiali commerciali, oggi occorre prevedere anche un’attività di delocalizzazione della produzione per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. A questo proposito, per favorire il processo di internazionalizzazione delle nostre imprese, risulta indispensabile, da un lato, lo snellimento delle procedure di carattere burocratico amministrativo e, dall’altro una più efficace promozione all’estero del made in Italy, accompagnata alla tutela dei nostri prodotti nei confronti della contraffazione”.

ENRICO BONDI PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA CONTROLLATA PARMALAT SPA MANDATO ALLA PRICEWATERHOUSECOOPERS PER ESAME ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE
Milano, 17 dicembre 2003 - Parmalat Finanziaria Spa rende noto che il Consiglio di Amministrazione della controllata Parmalat Spa si è riunito ieri ed ha preso atto delle dimissioni del Cav. Lav. Calisto Tanzi da Presidente, Amministratore Delegato e Consigliere. Il Consiglio ha nominato per cooptazione 3 nuovi Consiglieri nelle persone dei Signori: Dott. Enrico Bondi; Dott. Guido Angiolini; Avv. Umberto Tracanella. I tre nuovi Consiglieri hanno contestualmente accettato l’incarico. Pertanto il Consiglio di Amministrazione di Parmalat Spa risulta così composto: Enrico Bondi, Guido Angiolini, Domenico Barili, Francesco Giuffredi, Giuliano Panizzi, Giovanni Tanzi, Paolo Tanzi, Pier Giovanni Tanzi, Stefano Tanzi e Umberto Tracanella. Il Consiglio di Parmalat Spa ha nominato il Dott. Enrico Bondi Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato. Il Dott. Bondi ha pertanto assunto i poteri già conferiti al Presidente e Amministratore Delegato uscente. Al Dott. Guido Angiolini è stata inoltre attribuita la delega per l’area Amministrazione e Controllo Fiscale e Societaria. Parmalat Finanziaria ha conferito ieri mandato alla Pricewaterhousecoopers per un esame delle attività e passività finanziarie, ivi compresi gli impegni e i contratti derivati, del Gruppo Parmalat ed in particolare delle società finanziarie.

SI E’ CONCLUSA VENERDI’ 12 DICEMBRE LA SERIE DI INCONTRI F.A.R.O.-ECONOMIC BRIEFING DI KAUFFMANN&SONS
Milano, 17 dicembre 2003 – L’ultimo degli incontri F.a.r.o. Del 2003 – Economic Briefing di Kauffmann&sons è iniziato con l’intervento del Prof. Arrigo Sadun, Direttore Analisi economiche e finanziarie - Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha tracciato un quadro molto approfondito della congiuntura internazionale. Partendo dall’analisi della situazione economica attuale negli Stati Uniti, il Prof. Sadun ha sottolineato che l’economia americana sta tornando allo stato di grazia che ha attraversato alla fine degli anni novanta, si è, infatti, reinnescato il meccanismo virtuoso che sta portando a un aumento della produttività e conseguentemente dei margini delle imprese, questo implica una ripresa degli investimenti da parte di queste ultime e porta all’aumento dei consumi e quindi della domanda. In tre mesi l’economia americana è cresciuta dell’8.2%, più di quanto sia cresciuta quella europea in due anni e mezzo. Da un punto di vista congiunturale l’Europa ha “toccato il fondo” durante l’estate, ma già dal terzo trimestre si è verificata una lenta ripresa, con valori positivi, anche se molto deboli. Il gap tra economia americana ed economia europea è ancora enorme e sarà molto difficile per l’Europa riuscire a ridurlo con gli attuali ritmi di crescita. L’intervento del Prof. Sadun è terminato con un focus sulla Cina, argomento sui cui si concentrerà l’edizione 2004 di F.a.r.o., che ha suscitato l’interesse di tutti gli imprenditori partecipanti al meeting. Secondo il Prof. Sadun la Cina non rappresenta solo una grande minaccia, ma anche una grande opportunità. Il fenomeno cinese non è un miracolo, ma sta seguendo esattamente il ciclo di sviluppo classico che ha attraversato anche l’Europa nel secondo dopoguerra, ciò che rende unico il fenomeno cinese è la dimensione del mercato. L’economia cinese sta sfruttando al meglio le proprie risorse finanziarie e la propria tecnologia, non è assolutamente vero che sta puntando solo sul basso costo della manodopera. In questo momento la Cina sta attraversando il periodo di massima spinta, che durerà ancora diversi anni. Sergio De Nardis, Direttore Unità di Ricerca Macroeconomia e Politica Economica italiana ed internazionale – Isae, ha invece illustrato gli ultimi dati I Stat e Isae evidenziando che la congiuntura italiana sta gradualmente migliorando grazie all’accelerazione del ciclo economico internazionale. I risultati del terzo trimestre sono stati superiori alle previsioni, evidenziando un’accelerazione più forte di quella registrata nello stesso periodo dalle principali economie dell’area euro. La crescita del Pil ( 0,5%) è stata trainata dal rimbalzo delle esportazioni, nonostante l’apprezzamento dell’euro e la concorrenza cinese, e dal rafforzamento dei consumi, più dinamici rispetto ai partner europei. Rimangono, invece, ancora deboli gli investimenti. Per quanto riguarda le prospettive a breve termine, il rialzo del terzo trimestre non è un fuoco di paglia, e la domanda interna è destinata a rafforzarsi. Secondo le più recenti valutazioni degli istituti di previsione la ripresa economica in Italia nel 2004 viaggerà a ritmi compresi tra l’1,4 e l’1,7%. In questo quadro un euro che oscillasse tra l’1,15 e l’1,25 non dovrebbe costituire un rilevante fattore di freno, se dovesse sfondare persistentemente la quota di 1,30 potrebbe creare qualche problema alla ripresa europea e italiana. L’intervento dell’Avvocato Nino Di Bella, Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo&partners, si è concentrato sulla difesa del marchio e sulla descrizione dell’ampio ventaglio di strumenti legali più utili per combattere la contraffazione del marchio d’impresa. Nel pomeriggio Alberto Vivanti, analista finanziario, ha commentato l’andamento dei mercati finanziari sottolineando che gli indicatori continuano a segnalare l’andamento positivo dei mercati, mentre l’indice europeo Stoxx 50 ha finalmente violato la trendline discendente che delimitava la discesa iniziata nel 2000. L’indice italiano Mib30, che aveva già rotto il downtrend storico a giugno, ha interrotto la fase ad andamento laterale durata cinque mesi allineandosi agli indici internazionali. Carmine Nappi, Chief Analyst – Alcan, ha analizzato approfonditamente il mercato mondiale dell’alluminio, esaminando prezzi, domanda e offerta. L’evoluzione della produzione di alluminio nel mondo occidentale è stata illustrata considerando le recenti ingenti riduzioni nella produzione causate dall’andamento dei prezzi dell’energia. Nel caso della Cina, Carmine Nappi ha analizzato i fattori che stanno stimolando la produzione e i consumi domestici. Paolo Kauffmann, Amministratore Unico - Kauffmann&sons, ha concluso l’incontro con un’analisi tecnica sul mercato delle materie prime, sottolineando che il 2003 si chiude all’insegna del rialzo, con prezzi molto elevati su tutte le commodities, in particolare sui metalli non ferrosi che hanno fatto segnare performance rilevanti da inizio anno. Rame e nickel sono stati i metalli più sotto pressione con performance molto sostenute. Tali performance vengono decisamente ridimensionate se si considera il comportamento dell’euro che ha mostrato massimi assoluti nelle ultime giornate.

PMI: DA BANCHE VADEMECUM PER PRESTITI-CHIARI UN MANIFESTO CHE SPIEGA COME FA LA BANCA A VALUTARE UN PRESTITO. AL VIA DAL 15 DICEMBRE IN 20 MILA SPORTELLI, È LA QUARTA INIZIATIVA DI PATTICHIARI
Roma, 17 dicembre 2003 - Come fa una banca a decidere un prestito ad una piccola impresa? Quali criteri adotta? E quali aree dell’impresa stessa, della sua attività e del mercato in cui opera e al quale si rivolge, vengono esaminate? D’ora in poi un dialogo più efficace, grazie all’operazione prestiti-chiari che prende il via in banca a partire da lunedì 15 dicembre. Negli sportelli che aderiscono all’iniziativa sarà infatti disponibile il Manifesto dei criteri del credito. Un vademecum in sei punti che indica in modo chiaro e semplice i criteri con cui le banche valutano generalmente i prestiti. Oltre a rendere più chiari e facili da comprendere i criteri con cui vengono valutate le richieste di finanziamento, l’iniziativa ha anche lo scopo di agevolare il dialogo e lo scambio di informazioni tra le banche e le piccole imprese. Innanzitutto mettendo a disposizione degli imprenditori alcuni strumenti utili ad innescare un meccanismo di autoanalisi, per verificare l’equilibrio finanziario della loro azienda. Il 53% delle imprese ritiene che esiste un problema di scarsa comprensione con le banche ma questa percentuale si dimezza (29%) per le imprese che utilizzano il “Business plan”. È quanto emerge da una indagine condotta da Eurisko su un campione rappresentativo di Pmi italiane. Solo una piccola impresa su trenta (una su dieci tra le medie) utilizza abitualmente un business plan; solo una piccola impresa su dieci (una su sei tra le medie) presenta alla banca i dati relativi al proprio budget annuale quando chiede un finanziamento. Agli sportelli che aderiscono all’iniziativa (lunedì 15 dicembre saranno già 20 mila, per 83 banche) sarà disponibile una Guida che contiene, oltre al Manifesto, anche uno schema semplificato con i principali elementi del “Business Plan”. Si tratta della quarta iniziativa di Pattichiari - dopo Faro, l’Elenco dei titoli a basso rischio-rendimento e le Informazioni sulle obbligazioni bancarie strutturate e subordinate – Vademecum in sei punti Il Manifesto è composto da sei punti, che corrispondono ad altrettante aree sulle quali si concentra l’analisi e la raccolta di informazioni da parte della banca, sull’impresa che chiede un finanziamento. Eccoli nel dettaglio. 1. L’impresa e il suo Business Innanzitutto la banca raccoglie informazioni di carattere generale sull’impresa (natura giuridica, struttura proprietaria, settore di attività, principali concorrenti, l’esperienza acquisita in quel campo, e così via). Lo scopo – come mette in evidenza il Manifesto – è quello di comprendere qual è la capacità competitiva dell’impresa stessa. Per questo motivo la banca prende in analisi non solo la situazione attuale, ma anche le previsioni di sviluppo, le caratteristiche dei prodotti e servizi che realizza o commercializza, la posizione rispetto ai concorrenti e le prospettive future del mercato cui l’impresa si rivolge. Informazioni, queste, che ogni imprenditore dovrebbe raccogliere in un Piano d’impresa, il cosiddetto “Business plan”, da aggiornare periodicamente. 2. Le finalità del finanziamento Per disegnare un prestito “su misura” nei confronti di una determinata impresa, la banca ha bisogno anche di informazioni dettagliate sulle finalità del finanziamento. In questo modo la banca può proporre una soluzione di prestito che sia il più possibile adeguata alle esigenze, ai bisogni e alle caratteristiche dell’impresa (per quanto riguarda, ad esempio, le modalità e i tempi del rimborso, il tipo di tasso e così via). 3. La capacità di rimborso dell’impresa La banca, per decidere un prestito, svolge anche una approfondita e dettagliata analisi della capacità che l’impresa ha di rimborsare le somme, nei modi e nei tempi fissati. La verifica – che riguarda anche l’esistenza delle condizioni economico-finanziarie per il successo dell’iniziativa – può essere condotta sulla base di approcci diversi, a seconda delle caratteristiche dell’impresa e del settore, ma anche delle finalità, del tipo e dell’ammontare del finanziamento richiesto. Per i finanziamenti a breve termine utili all’operatività corrente dell’impresa, ad esempio, la banca valuta la capacità dell’impresa di produrre flussi di cassa e, oltre all’equilibrio della sua situazione patrimoniale e finanziaria. Per i finanziamenti a medio e lungo termine, invece, l’analisi riguarda in particolar modo l’analisi dei flussi di cassa e monetari che l’impresa è in grado di generale negli anni futuri. 4. Il capitale investito dall’imprenditore e dai soci Il quarto blocco di informazioni su cui si sofferma il Manifesto riguarda il cosiddetto “capitale di rischio” o “capitale proprio”, vale a dire l’insieme delle risorse finanziarie che l’imprenditore e i soci hanno destinato al finanziamento dell’impresa. Esso dà una misura del rischio che l’imprenditore e i soci assumono direttamente a proprio carico e perciò è un importante indicatore di fiducia per la banca. In linea teorica, maggiore è il “capitale di rischio” più elevata è la quantità di “capitale di debito” – cioè di prestiti – che l’impresa può ottenere senza minare l’equilibrio della propria situazione patrimoniale. Naturalmente si tratta di una regola di base, che può variare in funzione delle caratteristiche specifiche dell’impresa e del settore in cui opera. Va quindi inserita in un contesto di informazioni e di valutazioni da parte della banca, più ampio e articolato, che sono quelle cui fa riferimento il Manifesto. 5. Le garanzie e la mitigazione del rischio Le garanzie rilasciate dal cliente sono gli strumenti che attenuano il rischio finanziario a cui si espone la banca erogando il credito, consentendo all'impresa di accedere ai finanziamenti anche quando, a seguito delle valutazioni effettuate, vi siano elementi di incertezza circa il suo merito di credito. Quindi le garanzie non modificano il profilo di rischio economico-finanziario dell’iniziativa finanziata, ma pongono una parte di questo rischio a carico di specifiche quote del patrimonio aziendale o, più genericamente, a carico del patrimonio di terzi interessati. 6. Il sistema delle relazioni tra banca e impresa La banca prende infine in esame anche le relazioni che in passato sono già intercorse tra la banca stessa e l’impresa che chiede il finanziamento. Trasparenza, serietà e puntualità nel rimborso dei prestiti già dimostrati in passato sono sicuramente un buon biglietto da visita dell’imprenditore. Perciò la conoscenza diretta basata su rapporti già avvenuti in passato o comunque le informazioni sui rapporti avuti con altre banche, giocano un ruolo molto rilevante. Il Business Plan I sei punti del Manifesto rappresentano anche gli elementi principali di un Piano d’impresa, il cosiddetto Business plan, che oltre a rappresentare un valido biglietto da visita per l’imprenditore che chiede un finanziamento è utile all’imprenditore anche per tenere costantemente sotto controllo la situazione della sua impresa e la compatibilità economica, finanziaria e patrimoniale dei progetti. La guida che sarà disponibile nelle banche che aderiscono all’iniziativa contiene anche uno schema semplificato di Business plan, che ha lo scopo di aiutare i piccoli imprenditori a realizzare questo tipo di documento. Il business plan raddoppia la capacità di comprensione Dialogo banche - piccole e medie imprese: i risultati di una indagine Eurisko Mettendo le basi per parlare la stessa lingua è possibile immaginare un salto di qualità nei rapporti tra banche e piccole e medie imprese. I numeri, oggi, dicono ancora che esistono consistenti aree di miglioramento. Gli spazi per migliorare il dialogo sono confermati da un’indagine Eurisko realizzata su un campione di 300 casi rappresentativo delle piccole e medie imprese: · il 53% delle imprese intervistate ritiene che la capacità di comprensione banca – impresa sia bassa, ma questa percentuale praticamente si dimezza (29%) per le imprese che utilizzano il business plan; · il 61% delle piccole e medie imprese che utilizza un business plan esprime un giudizio positivo sulle capacità di comprensione delle banche in tema di credito, percentuale che scende al 34% delle pmi che non usa il business plan; la capacità di comprensione raddoppia con il business plan; · il 30% delle imprese - con punte del 44% in alcuni settori come il commercio, del 40% nel mezzogiorno e del 37% quando vi è un solo addetto - pensa di non avere strumenti efficaci per dialogare con la banca; · il 26% delle piccole e medie imprese incontra sistematicamente difficoltà nello spiegare alla banca le proprie esigenze nella fase di richiesta del credito e in particolare nello spiegare l’attività svolta (18%) il ciclo dei costi e dei ricavi (21%) e la dinamica della concorrenza (21%); · il 25% delle piccole e medie imprese ha difficoltà nello spiegare le variabili alla base del successo dell’impresa sul mercato e il 27% ha difficoltà nello spiegare minacce e opportunità. Sempre secondo l’indagine Eurisko questa difficoltà dialettica riflette la mancanza di efficaci strumenti informativi alla base del dialogo: · solo 1 piccola impresa su 10 - 1 su 6 tra le medie - utilizza abitualmente un budget annuale per presentare la sua impresa alla banca quando chiede credito; · solo 1 piccola impresa su 30 utilizza abitualmente un business plan, il numero sale solo a 1 su 10 tra le medie imprese. Proprio per rendere disponibili strumenti semplici ed efficaci per il dialogo Patti Chiari ha varato il Manifesto ed il Modello di business plan. I criteri del credito sono anche a portata di mouse. Collegandosi al portale internet www.Pattichiari.it  da lunedì 15 dicembre sarà infatti possibile consultare il Manifesto Banche-pmi (al quale si accede dalla voce “Criteri generali di valutazione”, all’interno del menù “Credito”. In questo modo ogni imprenditore interessato ad un finanziamento o alla realizzazione di un Business plan potrà avere le idee chiare, anche prima di recarsi in banca. Il calendario delle iniziative: Pattichiari a metà del percorso Dopo il campo dei servizi (Faro, operativo dal 15 ottobre) e del risparmio (Elenco dei titoli a basso rischio-rendimento e Informazioni sulle obbligazioni bancarie strutturate e subordinate, dal 15 novembre), Pattichiari entra nel vivo anche per quanto riguarda il credito alle piccole e medie imprese. E, con la quarta iniziativa, al via dal 15 dicembre, arriva a metà del suo percorso. Conti correnti, servizi bancari di base, assegni e ancora prestiti alle piccole e medie imprese sono le altre quattro iniziative in calendario. Ecco, nel dettaglio, le prossime tappe. - 15 gennaio 2004 - Conti correnti a confronto: una carta di identità con l’indicazione chiara e facilmente comprensibile delle caratteristiche, dei servizi e dei prezzi dei conti correnti. Con la possibilità di confrontare le offerte delle diverse banche e – anche grazie ad una “Guida alla scelta” su internet – di individuare il prodotto che meglio risponde alle proprie esigenze. Anche considerando le filiali più vicine a casa o all’ufficio. - 15 febbraio 2004 – Servizio bancario di base: un conto che mette a disposizione tutti i servizi bancari di base – dal bancomat all’accredito dello stipendio o della pensione, al pagamento delle bollette, ai bonifici, alle informazioni su saldo e movimenti – facilmente accessibile per semplicità e costo (pochi euro al mese). Dai giovani ai pensionati. Rivolto cioè a quei milioni di italiani che oggi non hanno un conto corrente. - 15 marzo 2004 - Tempi medi di risposta sul credito alle Pmi: conoscere in anticipo il numero di giorni che mediamente una banca impiega per dare una risposta su un prestito, per importo e area geografica. Con la possibilità per il cliente di mettere a confronto la velocità di risposta dei diversi istituti in relazione alle proprie esigenze specifiche. - 15 marzo 2004 – Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno: Tempi certi e più rapidi per la disponibilità giuridica sul proprio conto delle somme versate con assegni. Per semplificare l’attività di chi, specie commercianti e piccoli imprenditori, emette e riceve un gran numero di assegni.

BANCHE,, SIGLATO L’’ACCORDO SULLE AGIBILITÀ SINDACALI
Roma, 17 dicembre 2003 - È stato raggiunto il 13 dicembre mattina alle 5,45 l’accordo sulle agibilità sindacali, dopo una serrata e lunga trattativa proseguita ininterrottamente dalle 14,30 di ieri, tra Abi e sindacati di settore. L’accordo – che era auspicato dalle parti fin dal 1998 – disciplina l’attribuzione dei permessi per lo svolgimento dell’attività dei dirigenti sindacali nazionali e territoriali adeguando gli accordi di settore all’evoluzione organizzativa del sistema creditizio, anche con riferimento ai gruppi bancari. L’accordo garantisce una razionalizzazione complessiva delle agibilità sindacali. Per quanto riguarda l’attività dei dirigenti delle Rappresentanze sindacali aziendali e le modalità di svolgimento delle assemblee, sono state unificate le diverse discipline precedentemente esistenti per banche e casse di risparmio. L’accordo ridimensiona lievemente gli oneri per le banche.

BANCA POPOLARE DI MILANO:CALENDARIO EVENTI SOCIETARI PER L’ESERCIZIO 2004
Milano, 17 dicembre 2003 - Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano S.c. A r.L., nella riunione tenutasi in data odierna, ha deliberato - ai sensi dell'art. 2.6.2 del "Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.a." - l'adozione del calendario degli eventi societari per l'esercizio 2004, come di seguito precisato: a. Approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2003 da parte del Consiglio di Amministrazione: 9 marzo 2004 b. Assemblea di approvazione del bilancio 2003: 24 aprile 2004; c. Approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2004: 11 maggio 2004; d. Approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2004: 9 settembre 2004; e. Approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2004: 9 novembre 2004; Si precisa che non saranno predisposte le relazioni trimestrali al 31 dicembre 2003 e al 30 giugno 2004.

NASCE PIXEL INVESTMENT MANAGEMENT SGR. LA NUOVA SOCIETÀ , NATA DALL'ESPERIENZA ING SGR SARÀ DEDICATA A UNICREDIT XELION BANCA
Milano, 17 Dicembre 2003 - Il panorama del risparmio gestito italiano si arricchisce di un nuovo importante operatore: Pixel Investment Management Sgr. Nata dall’esperienza di Ing Sgr, acquisita insieme alla rete di promotori Ing Sviluppo nello scorso luglio, Pixel Sgr farà parte del polo del risparmio gestito del Gruppo Unicredit che fa capo a Pioneer Investments. Pixel Investment Management Sgr sarà dedicata esclusivamente alle esigenze di Unicredit Xelion Banca e dei suoi 2500 professionisti, garantendo un’offerta specifica e un’elevata reattività alle esigenze manifestate dalla rete e dai risparmiatori. Le masse in gestione ammontano a circa 2,8 mld alla fine di novembre e sono destinate a crescere nel breve termine a seguito del perfezionamento dell’acquisizione del ramo Gestioni Patrimoniali di Ing Bank N.v.(circa 200 mln €). “Per noi si tratta di una grande opportunità – spiega Matteo Dante Perruccio, Amministratore delegato di Pioneer Investment Management Sgr e Presidente della nuova Sgr – che ci permette di migliorare ulteriormente il servizio offerto ad uno dei nostri principali collocatori. Consapevoli dell’ottima squadra presente in Ing Sgr il nostro obiettivo sarà quello di valorizzare e sfruttarne al meglio il potenziale. Questo avverrà anche grazie a tutte le sinergie e alle aree di eccellenza presenti nelle strutture internazionali di Pioneer Investments”. “L’opportunità di avere una Sgr dedicata – aggiunge Dario Prunotto, Amministratore delegato di Unicredit Xelion Banca e Consigliere della nuova Sgr - ci consente di offrire ai nostri personal financial adviser, prodotti specifici con tempestività e flessibilità, in un’ottica di servizio al cliente e creazione di valore nei portafogli gestiti. Grazie a Pixel Investment Management Sgr saremo anche in grado di affrontare in modo più efficace la realtà multimanager che continuerà a caratterizzare la nostra filosofia come operatore indipendente”. Il Consiglio di Amministrazione di Pixel Sgr riflette la mission della società: Sandro Pierri, già alla guida di Ing Investment Management Sgr e di Ing Retail Italia, assumerà l’incarico di Amministratore delegato. Tra i consiglieri figureranno, oltre a Matteo Perruccio e Dario Prunotto, anche Francesco Minotti, Direttore commerciale di Pioneer Investment Management Sgr , Vincenzo Bafunno, Vice direttore generale di Unicredit Xelion Banca e Silvio Felice Asti, Responsabile coordinamento progetti amministrativi di Unicredito Italiano.

OSSERVATORIO SUL CREDITO - 2003 - L’INDAGINE: I RISULTATI DELLA QUINTA EDIZIONE
Milano, 17 dicembre 2003 - I risultati rilevati dall’edizione 2003 dell’indagine si riferiscono al periodo 1997-2002. La Lombardia si conferma al primo posto in Italia nel credito concesso alle imprese artigiane: rispetto al dato nazionale rappresenta quasi il 26% del totale del credito concesso alle imprese artigiane e circa il 25% di quello utilizzato. I rischi a scadenza nel breve termine (ad esempio: l’anticipo su merci, il credito all’esportazione) denotano un tasso inferiore a quello del resto dell’Italia dal 1997 al 2002, con una differenza a favore delle imprese lombarde che dal 2001 si è assestata intorno allo 0,6%: il tasso in Lombardia è 5,88% contro il 6,49% nazionale. Questa differenza può essere spiegata dal minor grado di rischio rappresentato dalle imprese artigiane lombarde: la Lombardia presenta, infatti, uno dei tassi di insolvenza più bassi d’Italia, peggiore solo a quelli di Triveneto ed Emilia Romagna. Inoltre il trend delle sofferenze rispetto ai crediti risulta in costante diminuzione nei sei anni indagati, passando dal 6,93% del ’97 al 4,79% del 2002. In Lombardia la qualità del credito risulta notevolmente migliore alla media italiana. In media nel periodo 1997/2002 i Confidi lombardi hanno garantito il 50,5% dei finanziamenti. Considerando la dimensione media dei Confidi rispetto al numero di soci, quelli lombardi risultano superiori al trend nazionale con un livello di capitalizzazione più alto rispetto alla generalità delle istituzioni di garanzia. I dati emersi dall’indagine riaffermano anche quest’anno la strategia vincente del “network” per un efficace rapporto di collaborazione tra banche, Confidi, associazioni e imprese artigiane non più basato sull’antagonismo e il conflitto ma sviluppato in una logica capace di incentivare le diverse specializzazioni.

PRESENTATA LA GUIDA DELL'AZIONISTA DI PIRELLI RE, LA PRIMA NEL MERCATO ITALIANO
Milano, 17 dicembre 2003 - E' stata presentata ieri, presso la Borsa Italiana , la Guida dell'Azionista di Pirelli Re, uno strumento al servizio degli investitori retail per l'illustrazione dei meccanismi di funzionamento del mercato azionario e delle modalità di esercizio dei diritti dell'azionista e per la condivisione delle informazioni sulla Società. Attraverso la guida, prima esperienza del genere nel panorama italiano delle società quotate, Pirelli Re ha l'obiettivo di stabilire e consolidare nel tempo relazioni dirette, trasparenti ed efficaci con gli azionisti e gli investitori retail, prendendo come riferimento analoghe iniziative di successo che a livello internazionale sono dedicate alla formazione ed all'informazione dei risparmiatori. La prima parte della Guida dell'Azionista è dedicata ad una descrizione dettagliata ma al contempo più semplice possibile dell'attività del Gruppo Pirelli Re: dal modello di business alla cifre chiave dello stato patrimoniale e del conto economico, con un dettaglio per divisione, dalla corporate governane all'azionariato, oltre ad un elenco delle fonti più importanti per accedere alle informazioni riguardanti la Società. La guida contiene poi una seconda sezione dedicata alla illustrazione dei meccanismi di base del mercato azionario, dei diritti (di informazione, di voto, d'opzione e al dividendo) e della fiscalità dell'azionista, oltre ad un glossario. Studi e ricerche di numerosi istituti dimostrano, infatti, come anche in Italia fasce sempre più larghe di risparmiatori si rivolgano all'investimento azionario valutando e scegliendo indipendentemente e senza ricorrere alla consulenza di soggetti professionali. Da un'indagine condotta da Ispo su una popolazione maggiorenne che dichiara di risparmiare in modo regolare, emerge che, a fronte di un considerevole desiderio di informazione, oltre il 40% degli intervistati decide dove investire i suoi risparmi da solo o rivolgendosi a parenti, amici e conoscenti. La Guida dell'Azionista di Pirelli Re sarà disponibile a chiunque ne faccia richiesta presso la Società , presso Borsa Italiana e presso l'Aiaf. "La crescita di un'impresa - ha dichiarato Carlo Puri Negri, Amministratore Delegato di Pirelli Re -passa anche attraverso la trasparenza nei rapporti con i suoi azionisti. Siamo convinti inoltre che la consapevolezza dei propri diritti da parte dei risparmiatori, e la capacità di esercitarli partecipando attivamente alla vita societaria, possano essere un fattore propulsivo del mercato finanziario italiano".

PRESTITEMPO (GRUPPO DEUTSCHE BANK) INAUGURA IL PRIMO SPORTELLO DI ANCONA
Milano, 17 dicembre 2003 - Il 19 dicembre 2003, Prestitempo, la divisione del Gruppo Deutsche Bank specializzata nel credito al consumo, inaugura ad Ancona in Via Martiri della Resistenza 74 il primo sportello che opererà come “info point” sia per gli esercizi commerciali, convenzionati e no, sia per i clienti Prestitempo che potranno richiedere finanziamenti personali, prestiti finalizzati, mutui, polizze assicurative. Situato in una delle vie più centrali della città, lo sportello Prestitempo si rivolge ai dealer locali già operativi e agli esercizi commerciali non ancora convenzionati, che potranno richiedere informazioni sulle procedure operative per offrire ai loro clienti i prodotti della divisione di Deutsche Bank. I clienti fidelizzati Prestitempo potranno invece rivolgersi alla nuova sede per acquistare la carta di credito revolving Prestitempo, mutui e polizze assicurative. Lo sportello rimarrà aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18. L’apertura dello sportello Prestitempo di Ancona rientra in un piano generale di posizionamento attuato dalla divisione del Gruppo Deutsche Bank sull’intera rete nazionale: il 9 dicembre infatti è stato inaugurato il primo sportello di Palermo e nei prossimi mesi seguiranno altre otto aperture, per un totale di dieci nuovi sportelli Prestitempo operativi entro il 2004. Prestitempo, divisione di Deutsche Bank Spa specializzata nel credito al consumo, eroga sia prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi attraverso 16 mila esercenti convenzionati sia finanziamenti personali attraverso i 241 sportelli bancari del Gruppo Deutsche Bank. Prestitempo ha chiuso il 2002 con 2.239 milioni di euro di erogato, a fronte di 1 milione di operazioni perfezionate nel corso dell’anno e prestiti concessi a oltre 900 mila famiglie italiane.

ARTOM: CREDITO ALL’INNOVAZIONE PER CREARE OCCUPAZIONE LA PROPOSTA ALL ’INCONTRO AMBROSETTI-NETSYSTEM CON IL MINISTRO GASPARRI
Milano, 17 dicembre 2003 – Ieri il presidente di Netsystem Arturo Artom ha promosso un incontro dell’Ambrosetti Club, con la partecipazione del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, per illustrare la proposta “Credito al Futuro” per dare vita a un nuovo patto tra banca e impresa. La proposta, messa a punto da Artom con il contributo di Mcc e della Fondazione Ugo Bordoni, prevede un meccanismo semplice e automatico per sostenere gli investimenti in innovazione delle Pmi, che in questo modo potranno recuperare competitività e creare nuovi posti di lavoro.

IL GRUPPO RENO DE MEDICI RISTRUTTURA IN SPAGNA E REALIZZA 80 M€.
Milano, 17 dicembre 2003 - La Reno de Medici Ibérica (società interamente posseduta dalla Reno de Medici S.p.a.) ha stipulato ieri un contratto definitivo dell’importo di 80 M€ per la cessione delle proprietà immobiliari site nel comprensorio di Barcellona con la società Espais Promocions Immobiliares di Barcellona, rappresentata dall’azionista e Presidente Lluis Casamitjana, assistito da Banesto, che ha fornito le relative coperture finanziarie. Il prezzo verrà corrisposto quanto a 50 M€ in contanti al momento del trasferimento della proprietà fondiaria. Il saldo di 30 M€ verrà corrisposto in immobili, che saranno consegnati al momento della prevista valorizzazione urbanistica. Il pagamento differito è comunque assistito da una fidejussione bancaria, dell’importo di 45 M€ al fine di tenere conto della dilazione temporale e dell’incremento di valore ragionevolmente preventivabile sugli immobili che la società riceverà nell’arco di 5-7 anni (al fine di consentire alla società di partecipare all’eventuale maggior valore derivante dalla riqualificazione urbanistica). L’operazione in oggetto è previsto che venga completata con i relativi effetti finanziari a valere sull’esercizio 2003. La società ritiene che l’operazione nel suo complesso non genererà plusvalenze, considerando gli oneri accessori di riorganizzazione e riconversione industriale che dovranno essere sopportati per il rilancio dell’attività nella penisola iberica. L’operazione immobiliare illustrata è parte del più ampio processo di ristrutturazione delle attività del Gruppo Reno de Medici nella Penisola Iberica, che ha i seguenti presupposti ed effetti sul piano industriale e commerciale: - Riorganizzazione produttiva e commerciale; l’attività continua nello stabilimento di Prat per un triennio corrispondendo un canone di locazione/annuo di 1,6 M€ per l’utilizzo del complesso oggetto di dismissione; La riconversione consentirà di continuare la produzione con margini operativi positivi per circa 1-2 milioni di Euro (attualmente sono negativi per circa 7 milioni di Euro/anno). L’attività produttiva è previsto che sia da subito adeguata alla domanda economicamente servibile nella Penisola Iberica. A tale riguardo si precisa che gli assetti produttivi (macchinari e attrezzature) resteranno nella piena disponibilità della Reno de Medici Iberica. La soluzione adottata consente in definitiva di: Smobilizzare 80 M€ di attivo fisso. Continuare a servire con lo stesso livello di servizio qualitativo la clientela spagnola in una prospettiva pluriennale. Mantenere aprezzabili livelli occupazionali. Definire in una ragionevole arco di tempo una strategia industriale e commerciale che consente di mantenere e possibilmente spandere la presenza del Gruppo Reno de Medici nella Peninsola Spagnola.  

INFERENTIA DNM: AUMENTO DI CAPITALE, DELOITTE & TOUCHE RILASCIA IL PARERE DI CONGRUITA' VALORE DELLA PRODUZIONE A FINE ANNO, A PARI PERIMETRO: € 45 MLN (+6-7%)
Milano, 17 dicembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Inferentia Dnm S.p.a., riunito il 3 dicembre a Milano sotto la presidenza di Enrico Gasperini, ha preso atto del parere di congruità espresso dalla Società di revisione Deloitte & Touche, in merito al prezzo di emissione delle azioni Inferentia Dnm per l'aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, della stessa Società al servizio del conferimento di azioni Onetone S.p.a., nel quadro dell'integrazione fra la stessa Onetone e Inferentia Dnm. Nelle conclusioni della Relazione, redatta ai sensi degli articoli 2441 del codice civile e 158 della D. Lgs 58/98, i revisori attestano, infatti, che il metodo di valutazione adottato dagli Amministratori è adeguato e che esso è stato correttamente applicato ai fini della determinazione del prezzo di emissione delle azioni Inferentia Dnm. Il prezzo di emissione era stato fissato dagli Amministratori in € 6,72 per azione, comprensivi di € 6,22 di sovrapprezzo. La proposta di aumento di capitale sarà sottoposta a una prossima Assemblea straordinaria degli azionisti, che si terrà il 16 e il 18 dicembre 2003, rispettivamente in prima e in seconda convocazione. Nel corso della riunione, il Consiglio ha anche aggiornato le previsioni relative al valore della produzione a fine anno, che si è stimato attestarsi intorno a € 45 milioni, con una crescita rispetto al 2002, a parità di perimetro e di trattamento contabile, del 6-7% circa. In valore assoluto, il valore della produzione registra, rispetto al risultato consolidato, una diminuzione del 5% circa. In Consiglio ha, inoltre, preso atto della positiva conclusione delle trattative con le Organizzazioni sindacali per l'attuazione del piano di riduzione del personale, annunciato dalla società lo scorso ottobre. Nell'ambito di tale accordo, sono stati messi in procedura di mobilità su base volontaria 17 dipendenti, cui si aggiungono altri 22 dipendenti che hanno già lasciato l'azienda nelle scorse settimane.

MILANO E MELBOURNE: UN GEMELLAGGIO DEDICATO A BUSINESS, ARTE, CULTURA E FORMAZIONE
Milano, 17 dicembre 2003 – Milano e Melbourne saranno presto gemellate: questo è il risultato di una lettera di intenti firmata dal Sindaco di Milano Gabriele Albertini, e il Vice Sindaco di Melbourne, Susan Riley, il 25 novembre a Milano. La Città di Milano ha annunciato questo importante accordo durante una conferenza stampa: Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura, Musei e Relazioni Internazionali di Milano, e Susan Riley hanno presentato le diverse iniziative già presenti tra le due città e la campagna “Melbourne and Milan: Let’s get acquainted” realizzata a Melbourne per promuovere questa nuova relazione. Melbourne è la seconda città australiana per dimensioni ed è un fiorente centro economico. Come Milano, Melbourne è proiettata verso l’esterno ed è fortemente creativa. Posizionata sul fiume Yarra, Melbourne è la capitale artistica e culturale dell’Australia. Il mondo delle arti visive di Melbourne vanta più di 100 gallerie pubbliche e non. Un programma di gemellaggio di tre anni tra Milano e Melbourne è stato sviluppato nei diversi ambiti: business, economia, arte, cultura, formazione professionale, gestione delle città. La città di Milano ha inoltre annunciato due mostre italiane a Melbourne nel mese di dicembre 2003. Il 4 dicembre la mostra “Mario Bellini Architetto & Designer” è stata aperta alla National Gallery of Victoria International (Ngvi), la più grande galleria d’arte dell’emisfero meridionale, che è stata riprogettata sotto la direzione dell’architetto Mario Bellini. L’11 dicembre il Melbourne Museum ha inaugurato la mostra “Design in Italy: 1945- 2000” . Una mostra di 100 oggetti proveniente dalla Collezione Permanente della Triennale di Milano. Il gemellaggio produrrà anche scambi e collaborazioni nel campi del commercio e della moda. “Melbourne è la capitale del business, dell’arte, della moda e dei ristoranti di lusso in Australia. Melbourne ha molte caratteristiche in comune con Milano: questo è il motivo per cui riteniamo che questo gemellaggio sia una buona opportunità” ha commentato Susan Riley, Vice Sindaco di Melbourne. Melbourne e Milano sono entrambe centri economici nel settore manifatturiero, nel mondo dell’informazione e della tecnologia, della finanza e della cultura. Il gemellaggio tra Milano e Melbourne include inoltre per le due città opportunità economiche e di crescita di mercato, promozione a livello internazionale e conferma la reputazione di Milano e Melbourne come importanti città d’affari.
Infolink: www.Melbourne.vic.gov.auwww.Australia.com

SEGRATE: “CRESCERE NELLA QUALITÀ. UN PROGETTO INTEGRATO PER LO SVILUPPO DELLA CITTÀ”
Segrate, 17 Dicembre 2003 - L’amministrazione comunale negli ultimi anni ha avuto tra gli obiettivi prioritari quello di rinnovare l’idea di amministrazione pubblica introducendo qualità culturale e tecnologica. Sono state create le condizioni perché questo si traduca in un concreto servizio ai cittadini. Questa “macchina” è tecnicamente gestita da uomini di alto profilo che ne garantiscono il funzionamento. Il progetto punta a integrare la Segrate delle imprese, con tutte le eccellenze culturali e produttive, con la Segrate del territorio, con tutte le sue tradizioni, i suoi colori, le esigenze di comfort e di servizi culturali. Dall’incontro attivo di queste due realtà nascono iniziative di sperimentazione, formazione, eventi pubblici e servizi alle imprese. Le leve di cui servisi per raggiungere questa integrazione sono quattro: la conoscenza, la comunicazione, l’ecologia e il comfort ambientale. Uno dei primi progetti affidati al nuovo settore è il Progetto integrato per una nuova identità di Segrate e per aumentare la qualità urbana. Un programma concreto nei modi e nei tempi per disegnare una nuova identità del territorio rendendo visibile il legame tra le componenti di Segrate: una qualità urbana nel senso più vasto, dalla città al benessere del cittadino. Organizzazione: La Direzione generale crea sinergie tra i vari settori, “ascolta” le nuove necessità creando gli strumenti innovativi che la società richiede. In questa logica si inserisce la creazione di un nuovo settore chiamato: “Settore Progetti strategici, sviluppo del territorio e comunicazione” affidato alla direzione dell’Architetto Dicorato. Segrate, nei decenni recenti,ha attraversato uno sviluppo significativo.Anzi è un caso molto speciale proprio per il dinamismo di questo sviluppo,che ha portato risorse e idee nuove nel territorio.Ma lo ha fatto per poli differenti,ciascuno dei quali si è evoluto secondo una propria fisionomia.Oggi oc- corre riportare le identità dei quartieri a un significato unico,vissuto come tale da tutti i cittadini del Comune. La città è formata da nove quartieri, separati l ’uno dall ’altro,non solo perché nati in epoche diverse ma soprattutto perché spesso sono stati concepiti come unità chiuse:grandi blocchi edilizi completi,che hanno ospitato in breve tempo migliaia di cittadini,con una notevole omogeneità di caratteristiche sociali e di età.Nel tempo queste comunità si sono evolute ciascuna secondo un suo percorso,sviluppando esigenze di servizi differenti.La sfida è da- re unità a queste componenti non solo utilizzando strumenti come l ’arredo urbano, ma cercando di realizzare un dialogo continuo,un senso comune a tutti. Per questo il tema centrale dell ’intervento degli amministratori oggi è la qualità urbana globale. “Vogliamo fare un salto in avanti rispetto al consueto modo di interpretare la città,e partiamo impostando in modo nuovo il nostro lavoro di amministratori.”Adriano Alessandrini,assessore ai Lavori pubblici del Comune,sottolinea l ’obiettivo generale del progetto per la qualità urbana che è stato avviato:“Non serve costruire iniziative slegate l ’una dall ’altra,occorre invece dare a Segrate l ’identità urbana coerente che le è sempre mancata. “Certamente la qualità globale dipende da quella delle singole realizzazioni,ma anche dalla presenza di un progetto comune unitario.Un progetto che finora è mancato:è come se ciascuno dei nove quartieri di Segrate fosse trasparente rispetto agli altri. Finora una piazza realizzata a Milano Due non ha avuto senso per un cittadino di Novegro e viceversa. “Il progetto complessivo che sta iniziando è fatto per dare a chi vive qui,a chi ci lavora e a tutti coloro che,per qualunque motivo, hanno un rapporto con Segrate,la sensazione di vivere una città unica.L ’obiettivo è sviluppare e rendere visibile il legame tra le componenti di Segrate.”

FIERE DI PADOVA E VICENZA: ACCORDO IN VISTA APERTO IL TAVOLO CHE PORTERÀ AL PRIMO ASSE FIERISTICO DELLA REGIONE ORGANIZZAZIONE COMUNE DELLE FIERE ALL’ESTERO, NUOVE RASSEGNE ITALIANE ORGANIZZATE CONGIUNTAMENTE, FORMULE COMUNI PER NUOVE MANIFESTAZIONI
Padova, Vicenza, 17 dicembre 2003 - Sono ormai definite le linee essenziali dell’accordo tra Padovafiere e Fiera Vicenza che porterà a una prima importante razionalizzazione del sistema fieristico della regione veneta. L’accordo, che ha visto in questi giorni una serie di incontri tra gli staff delle due Fiere, riguarda in modo particolare l’attività internazionale, e prevede l’organizzazione congiunta di una serie di eventi nei paesi dell’est a partire già dal 2005.Prevista anche la messa a punto di nuove manifestazioni fieristiche in Italia, la condivisione di alcuni investimenti pubblicitari e la partecipazione comune a fiere internazionali. Per quanto riguarda il coordinamento dell’attività consolidata delle due Fiere, già definito per il 2004, è prevista l’armonizzazione dei due calendari per evitare controproducenti sovrapposizioni di date e sono allo studio di altre possibilità di collaborazione in settori di comune interesse. In tempi successivi le due Fiere intendono valutare insieme la definizione di una struttura comune in grado di operare in modo sempre più competitivo sul piano internazionale. Dopo questa prima definizione, coordinata dal Direttore Generale Andrea Olivi per Padovafiere, e dal Segretario Generale Andrea Turcato per Fiera Vicenza, è prevista la messa a punto di un accordo dettagliato che sarà sottoposto ai due Consigli di Amministrazione. L’attività delle Fiere di Padova e Vicenza significa 44 milioni di fatturato, 90 dipendenti e 53 manifestazioni..  

CAROVITA: FAMIGLIE IN GRAVI DIFFICOLTA’ ECONOMICHE, COSTRETTE AD INDEBITARSI,PIU’ 16 PER CENTO,PER SOPRAVVIVERE !  LE ANALISI DELL’INTESA CONSUMATORI, SONO CONFERMATE DALL’ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2003, MA LE CONTRADDIZIONI TRA RAPPORTO ISTAT ED INFLAZIONE IN DISCESA, SONO STRIDENTI !
Roma, 17 dicembre 2003 - Le analisi dell’Intesa dei consumatori sul carovita che non accenna a diminuire con il pretesto dell’euro, avvalorate dagli ultimi dati finanziari sulla crescita del 16 per cento dell’indebitamento delle famiglie solo per poter sopravvivere, trova conferma dall’Annuario statistico italiano 2003, presentato oggi dall’Istat,che vede in netto aumento (74,9 per cento) la quota delle famiglie che non riesce a risparmiare. La famiglia italiana spende in media 26.400 euro l’anno, non è soddisfatta della propria condizione economica e non è più in grado di risparmiare ! Anche l’Istat conferma che gli italiani,da popolo di risparmiatori,stanno diventando popolo di debitori con un netto peggioramento dei nuclei famigliari che definiscono peggiorata la loro condizione economica, passata dal 27,4 per cento del 1998 al 40,4 per cento del 2002. Ad un aumento dei prezzi corrisponde una diminuzione dei consumi pari all’1,8 per cento,a dimostrazione che la maggior parte degli italiani deve tirare la cinghia per sopravvivere,con la spesa mensile alimentare salita dai 411 euro del 2001 ai 425 del 2002, mentre la spesa per generi non alimentari si è stabilizzata intorno ai 1.770 euro. Aumentano le spese per abitazione, utenze domestiche mentre scende quella per abbigliamento,calzature,mobilie ed arredamento, elettrodomestici, servizi per la casa,istruzione e cultura. Un capitolo a parte la scandalosa sanità: mentre per l’Istat l’aumento è impercettibile,per l’ultimo rapporto dell’osservatorio Osmed-Ministero della Salute, che ha fotografato i primi 9 mesi del 2003 –gennaio settembre- ad un calo della spesa farmaceutica a carico del servizio sanitario nazionale del 7,1 per cento, corrisponde una impennata del 15,9 per cento dei costi dei farmaci spesi dai privati, per effetto del riordino del prontuario farmaceutico, che ha addossato alle famiglie la maggior parte delle spese per i medicinali. Ma oltre allo scandaloso capitolo della sanità,ci sono fortissime contraddizioni tra il rapporto odierno dell’Istat, che conferma le preoccupazioni dell’Intesa dei Consumatori su una costante erosione del reddito ed un trasferimento, pari al 3 per cento circa del Pil,a coloro che fanno i prezzi da quelli che li subiscono (non a caso, tra coloro che riescono a risparmiare, i più “abili” sono quelli che hanno un lavoro indipendente o autonomo) e le rassicuranti analisi sull’inflazione in diminuzione, a riprova che occorre riformare radicalmente sia il paniere Istat che i vari “pesi” assegnati a molti prodotti e servizi.

“SALVIAMO LA TREDICESIMA ”,: NELLA SETTIMANA DAL 16 AL 23 DICEMBRE NON SOLO FRUTTA E VERDURA A PREZZI SCONTATISSIMI MA ANCHE 3.000 BUSTE DI LATTE DI ALTA QUALITA' REGALATE AI CONSUMATORI NELLE PIAZZE ECCO I RISULTATI DI 2 ANNI DI CARO-VITA. E CONTRO IL CARO BENZINA L’INTESA ANNUNCIA BATTAGLIA
Roma, 17 dicembre 2003 - I consumatori passano al contrattacco. Dopo 2 anni di caro-vita dilagante, con aumenti di prezzi e tariffe in tutti i settori, l’Intesa dei consumatori ha messo in piedi una utile iniziativa finalizzata a tutelare le tasche dei cittadini, a non prosciugare le tredicesime e a consentire ai consumatori di passare serene festività. Con l’aiuto di produttori, commercianti, aziende e singoli imprenditori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno creato “Salviamo La Tredicesima ”, una campagna dislocata in tutta Italia, dal 16 al 23 dicembre, attraverso le seguenti iniziative: Punti Risparmio: nelle piazze di moltissime città italiane sarà possibile trovare degli stands presso cui acquistare, a prezzi di produzione, innumerevoli prodotti ortofrutticoli, messi a disposizione da Coldiretti, Cia e Confagricoltura; Cliccka Qui! Sconti: i commercianti aderenti al Cidec e presenti in molte città italiane applicheranno sconti alla cassa del 10% sui prodotti alimentari e del 25% su quelli non alimentari. Gli esercizi saranno individuabili attraverso un apposito bollino della campagna in atto apposto sulle vetrine dei negozi; Anche singole aziende o imprenditori hanno deciso di aderire all’iniziativa applicando localmente sconti al pubblico. Nel dettaglio: Prete Dolciaria distribuirà a Roma, Milano e Salerno biscotti in confezioni da 125 gr con sconti del 20% Mari S.r.l Vivai E Piante applicherà a Roma sconti del 25% sugli abeti di Natale e del 10% sulle stelle di Natale; Toletta Libreria applicherà a Venezia sconti dal 10% al 40% sui libri in catalogo; Latte: l’azienda Granarolo distribuirà gratuitamente nelle piazze di Milano, Roma e Salerno 3.000 buste di latte da mezzo litro; Autostrade: sconti anche sulla autostrade Italiane. La Società Autostrade , infatti, applicherà il 25% di sconto sul canone di servizio a tutti i clienti Telepassfamily dal 16 al 23 dicembre; Viaggi: anche i tour operator aderiscono all’iniziativa dell’Intesa. Sconti dal 10 al 15% sui pacchetti viaggio distribuiti da Fantours, Cit, Ici; Autoscuole: L’unione Nazionale Autoscuole Studi e Consulenza Automobilistica si attiverà il 3 modi: per quanto riguarda le Autoscuole ( 1.500 in tutta Italia) a tutti coloro che si iscriveranno dal 16 al 23 dicembre ad un corso di recupero dei punti decurtati otterranno il 10% di sconto sull’importo dei corrispettivi previsti dal tariffario esposto; per quanto riguarda gli Studi Di Consulenza ( 2.500 in tutta Italia) contrariamente alla libertà di prezzo per la settimana dell’iniziativa si impegnano a applicare per i passaggi di proprietà euro 45,00 iva compresa e per cambi targhe euro 35,00 iva compresa; attraverso la società consortile Sermetra costituita da 1.500 agenzie che riscuotono la tassa dell’auto dall’utente non chiederanno il corrispettivo pari ad euro 1,55, offrendo gratuitamente un servizio all’utente; Guida Agli Acquisti: l’Intesa diffonderà dei consigli utili ai consumatori al fine di aiutarli a districarsi nelle compere delle festività; Cliccka Qui! Regali: è possibile fare regali intelligenti senza svuotare il portafogli? Dal 16 dicembre sui siti dell’Intesa due listi di regali: una fino a 10 euro (Cliccka Qui ), l’altra fino a 20 euro (Cliccka Qui ), per dimostrare che attraverso i confronti di prezzi e negozi è possibile risparmiare; Onu: anche l’Onu aderisce alla campagna dell’Intesa. In 20 città italiane ci saranno degli stando presso i quali verranno raccolti fondi per i rifugiati attraverso il dipartimento Unhcr dell’Onu; Benzina: contro il caro-benzina l’Intesa avvierà, dal 16 dicembre al 6 gennaio, un boicottaggio contro la marca che, da ottobre a dicembre, ha avuto presso i distributori il prezzo medio più alto. Gli automobilisti, cioè, verranno invitati a non rifornirsi presso quella pompa; Menu' Al Risparmio: cene natalizie e cenoni di Capodanno non saranno più un incubo per i consumatori. L’intesa ha infatti elaborato 3 menù al risparmio, a base di varie portate, con le quali preparare banchetti completi e fantasiosi senza spendere cifre astronomiche; Cliccka Qui! Tessere Intesa: chi deciderà di diventare socio dell’Intesa dei consumatori potrà ottenere la tessera di una delle 4 associazioni al prezzo speciale di 10 euro.

CALLCENTERNET, START UP DELL'INCUBATORE SESTESE LIB, VINCE LA SELEZIONE ITALIANA DEGLI EUROWARDS 2003 L 'IMPRESA INNOVATIVA È STATA PREMIATA PER LE SUE STRAORDINARIE POTENZIALITÀ DI ESPANSIONE TERRITORIALE
Sesto San Giovanni, 17 dicembre 2003 Patrocinato dal Presidente del Parlamento Europeo, M. Pat Cox, si è chiusa in questi giorni l'edizione 2003 dei prestigiosi Eurowards, i premi per le imprese segnalatesi nel corso dell'anno come esempi di eccellenza dell'imprenditoria europea. La competizione è un trampolino di lancio per competitor che si confrontano a livello regionale, nazionale e europeo, sulla base di una classificazione del loro business in Encouragement, Seed, Start up ed Expansion. Callcenternet, una delle più consolidate start up dell'incubatore Laboratorio Innovazione Breda (Lib), è stata premiata nella categoria Expansion come l'impresa innovativa italiana dalle maggiori potenzialità di espansione territoriale e di raggiungimento del break even point. La giuria, composta da imprenditori e da rilevanti personalità europee, ha esaminato 1300 realtà imprenditoriali, spingendo Callcenternet fino alla finale europea, dove ha conquistato il secondo posto. I 31 migliori business partecipanti hanno avuto l'opportunità di presentarsi ad una platea di 450 selezionati imprenditori per scambiare con loro idee ed esperienze; di farsi conoscere dalle principali istituzioni europee e da potenziali partner e clienti; di avviare tavoli di lavoro per confrontarsi con nuovi investitori. "Sapere che Callcenternet è riconosciuta dalla Commissione degli Eurowards come un'interessante società innovativa, che innesca con il suo business un grossa ricaduta occupazionale, non può che riempirci di gioia e di orgoglio - ha dichiarato Lawrence Gilioli, Amministratore Delegato della start up - Così come non può che entusiasmarci il successo riscosso dal nostro modello di business, facilmente riproducibile grazie alla formula del franchising e già richiesto da Spagna, Polonia, Svizzera. Entro cinque anni pensiamo di creare un network che si espanda in almeno una decina di paesi europei." Callcenternet è nata nel 2003, ha sede a Sesto San Giovanni ed ha già al suo attivo unità operative a Milano, Sondrio, Pavia, Catanzaro e Palermo. Alla base del suo successo c'è un nuovo modo di concepire il Call Center, non più visto come una rigida struttura monolitica ma concepito come un'efficace rete che si articola in molte piccole unità operative, diffuse sul territorio italiano e tra loro collegate grazie ad un'unica innovativa piattaforma tecnologica. Questo modello organizzativo è vincente perché garantisce inedite soluzioni di Cosourcing in partnership con il cliente; tempi brevi di realizzazione delle attività di prevendita, vendita e postvendita di beni o servizi; investimenti contenuti. www.Callcenternet.it

IL GRUPPO SITINDUSTRIE HA COSTITUITO UNA NUOVA SOCIETÀ PER OPERARE CON PIÙ FORZA NEL SETTORE “MARINE” TRAMITE LA FORNITURA DI TUBI IN LEGHE DI RAME PER LA CANTIERISTICA NAVALE CIVILE E MILITARE E PIATTAFORME OFF-SHORE.
Marsiglia, 17 dicembre 2003 - Dopo un anno di studi, prove, ricerche e sviluppo, Sitindustrie ha deciso ad entrare con decisione nel mercato del settore “marine” mediante la produzione e la fornitura di tubi ed accessori in Cupro-nickel, caratterizzati da un’eccezionale resistenza alla corrosione e destinati alla cantieristica navale civile (diporto, mercantile) e militare e alla costruzione di piattaforme Off-shore. È stata quindi costituita in Francia, a Marsiglia, città francese fortemente legata alla metallurgia, all'attività navale ed all'esportazione, Sitindustrie Marine Sas. Sitindustrie Marine, che offrirà al mercato mondiale la gamma completa di tubi e di accessori in Cupronickel fabbricati nelle differenti unità produttive di Sitindustrie, assicurerà un servizio completo ai maggiori clienti del settore navale e dell'Off-shore: dalla definizione delle richieste e delle specifiche tecniche, alla consegna del “package” in loco. Il settore ''marine'' rappresenta un mercato promettente, la cui crescita è stimata intorno al 6,0% annuo per il periodo 2003-2007. Per tale periodo infatti si prevedono un forte sviluppo e rinnovo della flotta navale mondiale e nuovi importanti progetti internazionali nel settore dell'Off-shore. “Sitindustrie ha deciso di entrare nel settore ''marine'' per diventarne in poco tempo uno dei principali attori - afferma Fausto Bocciolone, giovane presidente di Sitindustrie-. Fino ad oggi il mercato dei tubi ed accessori in cupronickel per tale settore è rimasto concentrato nelle mani di un piccolo gruppo di operatori principalmente tedeschi, francesi ed americani. Sitindustrie conta di “scardinare” questa situazione. Il nostro gruppo può contare infatti su una serie di fattori chiave di successo: la pluriennale esperienza nella lavorazione delle leghe di rame e nickel, la notorietà a livello mondiale come principale produttore di tubi in Cupro-nickel di elevata qualità, le sinergie negli acquisti e nella gestione delle materie prime a livello divisionale, la costante attività in ricerca e sviluppo e la tecnologia avanzata frutto di continui investimenti in impianti all’avanguardia. La decisione di entrare in questo nuovo mercato ben si inserisce inoltre nel programma di sviluppo strategico di Sitindustrie, basato sulla concentrazione e l’ampliamento delle attività core business.”

LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE AMMENDE A TRE IMPRESE PARTECIPANTI AD UN CARTELLO NEL SETTORE DEI TUBI INDUSTRIALI DI RAME
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - Nella quinta decisione adottata quest'anno contro cartelli "hard-core", la Commissione europea ha inflitto ammende per un importo totale di 79 milioni di Eur ai principali produttori europei di tubi di rame ovvero a Outokumpu, al gruppo Kme e a Wieland Werke. Le società in questione hanno posto in atto un cartello nel mercato dei tubi destinati principalmente al settore del condizionamento dell'aria e della refrigerazione (Acr), a detrimento dei loro clienti e, in ultima analisi, delle imprese e delle famiglie europee. Nel marzo 2001 la Commissione ha avviato un'indagine che ha consentito di dimostrare che Outokumpu (Finlandia), Wieland Werke (Germania) e il gruppo Kme hanno posto in atto un cartello segreto tra il maggio 1988 e il marzo 2001 nel settore dei tubi industriali di rame. Destinatari della decisione sono l'impresa madre tedesca Km Europa Metal e le sue controllate al 100% Tréfimétaux (Francia) ed Europa Metalli (Italia). I tubi in questione sono utilizzati principalmente nel settore del condizionamento dell'aria e della refrigerazione (Acr). Il mercato ha un valore di circa 290 milioni di Eur all'anno nello Spazio economico europeo e le imprese interessate rappresentano tra il 75% e l'85% della produzione totale. Il cartello è stato organizzato nel quadro della Cuproclima Quality Association per i tubi del settore Acr, creata in Svizzera nel 1985 con l'obiettivo principale di istituire una norma di qualità per i predetti tubi industriali. Le imprese hanno avuto contatti regolari finalizzati alla fissazione dei prezzi e alla spartizione del mercato sotto la copertura di riunioni commerciali ufficiali organizzate dalla predetta associazione avente sede in Svizzera. Nessuna delle società coinvolte ha contestato seriamente i fatti accertati dalla Commissione e tutte hanno cooperato all'indagine. Il cartello in oggetto costituisce un'infrazione molto grave dell'articolo 81 del trattato Ue. Data la gravità dei fatti, la durata dell'infrazione e le dimensioni relative delle imprese, la Commissione ha inflitto le seguenti ammende: Outokumpu: 18.13 milioni Eur Wieland Werke: 20.79 milioni Eur Gruppo Kme : 39.81 milioni Eur. L'ammenda inflitta a Outokumpu è il risultato di una riduzione del 50 % volta a ricompensare la cooperazione tempestiva ed ampia data dall'impresa nel corso dell'indagine, conformemente alla sezione D della comunicazione sul trattamento favorevole del 1996[1]. Outokumpu è stata altresì premiata per aver rivelato la durata totale del cartello. L'importo finale dell'ammenda riflette però anche una maggiorazione per recidiva: Outokumpu era già stata condannata nel 1990 per un cartello nel settore dell'acciaio inossidabile (cfr. Ip/90/584). Anche il gruppo Kme e Wieland Werke hanno beneficiato di una riduzione delle loro ammende, ma tale riduzione è stata meno consistente in quanto la loro cooperazione è stata tardiva e non del tutto spontanea. La decisione odierna sul cartello dei tubi industriali di rame porta l'importo totale delle ammende inflitte quest'anno a 407.3 milioni di Eur. Nel corso degli ultimi tre anni la Commissione ha adottato 25 decisioni in materia di cartelli, infliggendo ammende per un importo totale di 3.2 miliardi di Eur.

LIBERO MOVIMENTO DEI CAPITALI: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE L'ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER LE RESTRIZIONI AGLI INVESTIMENTI IN SOCIETÀ DEL SETTORE ENERGETICO
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea per quanto riguarda talune disposizioni della legislazione italiana che limitano i diritti di voto connessi ad investimenti di società pubbliche nel settore dell'energia. La Commissione ritiene che tali disposizioni costituiscano delle restrizioni ingiustificate al libero movimento dei capitali, in violazione delle norme del trattato Ce (articolo 56). La legge italiana contestata è il decreto-legge 25 maggio 2001, n. 192, convertito in legge 20 luglio 2001, n. 301, recante misure nei settori dell'elettricità e del gas. La legge dispone che in caso di acquisizione diretta o indiretta da parte di imprese pubbliche di più del 2% del capitale di società operanti nel mercato italiano dell'elettricità o del gas, il diritto di voto inerente alle azioni eccedenti tale limite è automaticamente sospeso fino alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale a livello Ue nei settori in questione. La Commissione ritiene che le disposizioni della legge italiana di cui sopra sono incompatibili con il trattato che istituisce la Comunità europea. Secondo il diritto comunitario, le restrizioni al libero movimento dei capitali, e le procedure di autorizzazione per gli investimenti in società privatizzate che si configurano come tali, devono: - applicarsi in modo non discriminatorio - essere giustificate da motivi imperiosi di interesse pubblico - essere idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e - non andare oltre quanto necessario per il raggiungimento dello scopo stesso. Questa posizione è stata confermata dalla Commissione nel giugno 2001 (vedi Ip/01/872) e avallata dalla Corte di giustizia europea nelle sentenze del 4 giugno 2002 nelle cause C-367/98 Commissione/portogallo, C-483/99 Commissione/ Francia e C-503/99 Commissione/belgio, nonché nelle sentenze del 13 maggio 2003 nelle cause C-463/00 Commissione/spagna e C-98/01 Commissione/regno Unito. La Commissione ritiene che le disposizioni di cui sopra non sono compatibili con le regole del trattato Ce sul libero movimento dei capitali. Nel caso dell'Italia, la Commissione rileva che l'obiettivo della tutela dei processi di liberalizzazione e privatizzazione non sembra costituire un motivo imperioso di interesse generale. Secondo una consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia, motivi di natura economica non possono giustificare ostacoli vietati dal trattato e le disposizioni del trattato che lasciano gli Stati membri liberi di stabilire il regime di proprietà (articolo 295) non hanno l'effetto di esentare il regime di proprietà vigente negli Stati membri dal rispetto dei principi fondamentali del trattato. Per quanto riguarda il principio di reciprocità citato nella legge italiana, la Commissione ricorda che i diritti conferiti dal trattato Ce sono incondizionati. Anche se alcune direttive comunitarie che stabiliscono norme comuni per il mercato interno nel settore dell'energia contengono clausole di reciprocità, queste si riferiscono esclusivamente alla prestazione di specifici servizi e non si applicano alla proprietà delle imprese o all'esercizio dei diritti derivanti dalla proprietà. In conclusione, la Commissione considera che il fatto che i mercati Ue dell'elettricità e del gas non siano ancora pienamente liberalizzati non deve indurre gli Stati membri a prendere provvedimenti unilaterali intesi a difendere interessi nazionali a scapito delle libertà fondamentali sancite dal trattato (vedi Ip/01/872). Essa ritiene quindi che i poteri speciali previsti dalla legge italiana siano atti a restringere indebitamente il libero movimento dei capitali sancito dall'articolo 56 del trattato Ce. Il governo italiano, invitato a prendere le misure necessarie per conformarsi al parere motivato adottato in materia il 9 luglio 2003 (Ip/03/964), non ha finora fatto pervenire alcuna risposta alla Commissione. Per informazioni aggiornate sui procedimenti aperti nei confronti di tutti gli Stati membri si può consultare il sito seguente: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm

LA COMMISSIONE OTTIENE LA SOPPRESSIONE DELLA GARANZIA ILLIMITATA CONCESSA A EDF, FAVORENDO IN QUESTO MODO LA CONCORRENZA NEL SETTORE ENERGETICO
Strasburgo, 17 dicembre 2003 - In seguito alla procedura di indagine formale avviata dalla Commissione il 2 aprile 2003, il governo francese ha comunicato alla Commissione che accetta di sopprimere entro il 31 dicembre 2004 la garanzia illimitata dello Stato di cui beneficia Edf. Fra le varie possibilità a sua disposizione per risolvere questo problema di garanzia, la Francia ha optato per una trasformazione dello statuto di Edf. Edf, che è attualmente un'impresa pubblica a carattere industriale e commerciale, diventerebbe una società per azioni di diritto privato. Il fatto che la Francia abbia deciso di cambiare lo status dell'impresa non rientra nel campo di azione della Commissione che, a norma del trattato, non ha la competenza per mettere in questione il regime pubblico o privato delle imprese né lo status scelto dagli Stati membri per le loro imprese pubbliche. Esse possono dunque essere imprese pubbliche o società per azioni, a condizione che non beneficino di aiuti di Stato incompatibili con il trattato. Il governo francese ha inoltre presentato alla Commissione un progetto di riforma del sistema pensionistico che la Commissione ha giudicato compatibile con le norme che disciplinano gli aiuti di Stato. La Commissione richiede infine che Edf rimborsi allo Stato aiuti pari a 889 milioni di euro (più interessi), relativi alla mancata tassazione di una parte degli accantonamenti relativi alla rete di trasporto dell'elettricità ad alta tensione. Mario Monti, commissario europeo responsabile della concorrenza, ha dichiarato: "Sono lieto che questa questione si sia conclusa in maniera positiva, grazie anche alla collaborazione delle autorità francesi. Per la prima volta, è stata creata per Edf una situazione concorrenziale senza distorsioni dovute agli aiuti di Stato. La realizzazione di condizioni di concorrenza leale e la correzione delle distorsioni eventualmente avvenute sono importanti soprattutto in settori in via di liberalizzazione, come quello dell'energia, permettendo che tale liberalizzazione produca tutti i suoi effetti positivi. La soppressione della garanzia a Edf si iscrive nella nostra politica volta a creare condizioni di concorrenza eque anche nei mercati in cui coesistono imprese pubbliche e private. Questo è avvenuto, in particolare, nel caso delle decisioni relative alle garanzie concesse a banche pubbliche in Germania, Austria e Francia". La decisione odierna comporta tre aspetti: 1) la soppressione della garanzia illimitata dello Stato di cui beneficia Edf, 2) la riforma del sistema pensionistico del settore del gas e dell'elettricità e 3) la richiesta di rimborso dell'aiuto di Stato derivante dalla mancata tassazione di una parte degli accantonamenti contabili per il rinnovo della rete di trasporto dell'elettricità ad alta tensione. La soppressione della garanzia L'11 novembre 2003, la Francia ha notificato alla Commissione la sua intenzione di trasformare Edf in una società per azioni ("société anonyme"). La garanzia dello Stato verrebbe dunque eliminata. È importante notare che la Commissione avrebbe potuto accettare il mantenimento di uno status pubblico con la soppressione della garanzia dello Stato. La Commissione non rimette in alcun modo in questione il carattere pubblico del capitale di Edf, né contesta lo status di Epic in quanto tale, ma richiede la soppressione della garanzia illimitata a favore di Edf che determina una distorsione della concorrenza. La riforma del sistema pensionistico del settore del gas e dell'elettricità Attualmente la gestione delle pensioni dei lavoratori del settore del gas e dell'elettricità è garantita direttamente da Edf e finanziata con i contributi salariali e con il contributo d'equilibrio dovuto da tutte le imprese del settore. La riforma del sistema pensionistico delle imprese del settore del gas e dell'elettricità prevede la sua integrazione nel sistema generale della sicurezza sociale ed il trasferimento dei diritti a pensione ad una cassa pensionistica autonoma, di recente costituzione, denominata "Caisse nationale des industries électriques et gazières" (Cnieg). Tutti i lavoratori dipendenti ed i datori di lavoro del settore verranno obbligatoriamente affiliati a tale cassa. Le autorità francesi hanno assunto l'impegno formale che questa integrazione delle imprese del settore del gas e dell'elettricità nei sistemi di diritto privato non avrà alcuna incidenza finanziaria. Il sistema di diritto privato verserà i diritti di base ai lavoratori del settore in cambio del pagamento dei contributi di diritto privato dei lavoratori e dei datori di lavoro. La Commissione conclude che tale cambiamento è neutro dal punto di vista finanziario e non comprende aiuti di Stato. I diritti specifici delle imprese del settore del gas e dell'elettricità, che comportano delle prestazioni supplementari, resteranno a carico delle imprese. I diritti specifici già acquisiti entro la data della riforma dai lavoratori dipendenti che operano nelle attività di trasporto e di distribuzione dell'elettricità e del gas saranno tuttavia finanziati da un contributo tariffario istituito per legge, che dipenderà dall'esistenza di un collegamento ad una rete di trasporto o di distribuzione di elettricità o di gas. I diritti specifici acquisiti dai lavoratori dipendenti impiegati in altre attività e i diritti futuri continuano a essere finanziati direttamente dalle imprese. Questa riforma comporta un vantaggio per il settore rispetto alla situazione attuale, ma è conforme alle norme relative agli aiuti di Stato, nella misura in cui elimina la barriera all'entrata sul mercato rappresentata dall'obbligo per qualsiasi concorrente di provvedere alla copertura dei diritti a pensione già acquisiti dai lavoratori di tutto il settore. In questo modo, la riforma delle pensioni risulta proporzionata e può essere considerata compatibile con le norme del trattato. L'aiuto fiscale La Commissione ha per contro adottato una decisione finale negativa riguardo al beneficio fiscale concesso a Edf nel 1997. In tale anno, la legge n. 97-1026 del 10 novembre 1997 ha chiarito la situazione proprietaria della rete di trasporto d'elettricità ad alta tensione (Rag, "Réseau d'Alimentation Générale"). Ai sensi di tale legge, le riserve costituite anteriormente da Edf in esenzione d'imposta nel periodo 1987-1996 sono diventate prive di oggetto e sono state reintegrate. La maggior parte di queste riserve è stata correttamente assoggettata all'imposta sulle società. Tuttavia, una parte delle riserve, pari a 14,119 miliardi di franchi, è stata incorporata direttamente nel capitale di Edf senza comportare una variazione positiva dell'attivo netto imponibile. Il vantaggio fiscale così ottenuto da Edf ammonta a 5,88 miliardi di franchi (14,119 x 41,66%(1)), pari a 888,89 milioni di euro. Dopo analisi approfondita, la Commissione è giunta alla conclusione che questo beneficio fiscale concesso a Edf costituisce un indebito aiuto al funzionamento, che ne ha rafforzato la posizione rispetto ai suoi concorrenti, ed è stato dunque considerato incompatibile con il mercato comune. In queste circostanze, la Commissione chiede alla Francia di recuperare 888,89 milioni di euro, più gli interessi a decorrere dal 1997. Antefatti Il 16 ottobre 2002, la Commissione aveva avviato una prima procedura di indagine formale sull'aiuto fiscale ed aveva proposto delle "misure opportune" sulla soppressione della garanzia illimitata. Dopo il rifiuto di questa proposta da parte del governo francese, il 2 aprile 2003 la Commissione aveva avviato una seconda procedura formale sulla garanzia illimitata di cui beneficia Edf. L'impresa non è infatti attualmente soggetta al diritto fallimentare, il che equivale ad una garanzia illimitata dello Stato sia nel suo importo che nella sua durata che copre tutti gli impegni dell'impresa. Un'impresa che beneficia di una garanzia illimitata dello Stato ha un rischio d'insolvibilità quasi nullo e può di conseguenza accendere prestiti a condizioni più favorevoli. Tutte le principali agenzie di rating considerano dunque la garanzia dello Stato come un elemento determinante nella valutazione del rischio d'insolvibilità di Edf. L'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato nei settori in via di liberalizzazione è fondamentale per mantenere gli effetti benefici che derivano dall'apertura di questi mercati alla concorrenza. In particolare, l'esistenza di garanzie illimitate dello Stato, di cui usufruiscono a volte i vecchi monopoli statali, può compromettere gli effetti positivi della liberalizzazione.

RICONOSCIUTO UN PREMIO DI 293.000 EURO AD AEM TORINO DISTRIBUZIONE PER I LIVELLI DI LA CONTINUITÀ DEL SERVIZIO ELETTRICO
Torino, 17 dicembre 2003 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas, con la delibera n. 140/03, ha reso noti i dati relativi alla continuità del servizio di erogazione dell’energia elettrica per l’anno 2002, riconoscendo ad Aem Torino Distribuzione un premio pari a 293.379 euro. Ciò costituisce una conferma di quanto emerso nella recente customer satisfaction dell’Agenzia per i Servizi Pubblici Locali del Comune di Torino (il 93,7% dei Torinesi è soddisfatto del servizio di erogazione di energia elettrica). Rispetto al biennio precedente, i dati dell’Autorità attestano che: per la rete di distribuzione già di Aem Torino il livello effettivo della durata media delle interruzioni per cliente si è ridotto da 36,46 a 30,47 minuti nel 2001-02; per la rete di distribuzione ex Enel il valore si è ridotto da 37,88 a 29,90 minuti. Su un piano generale, Aem Torino Distribuzione ha conseguito risultati ampiamente migliori della media nazionale che è di 98 minuti. In termini relativi, la Società ha migliorato le proprie prestazioni del 24%, rispetto ad un valore medio nazionale del 17%.

AC.E.GA.S.: STIPULATO L’ATTO PUBBLICO DI SCISSIONE VOLTO ALL’AGGREGAZIONE TRA ACEGAS E APS
Trieste, 17 dicembre 2003 - Ieri è stato stipulato dal notaio Giuliano Chersi di Trieste l’atto pubblico di scissione funzionale all’operazione di aggregazione tra Acegas S.p.a. E Azienda Padova Servizi S.p.a.. L’operazione diverrà efficace con l’ultima delle iscrizioni ai Registri delle Imprese di Trieste e Padova, prevista per i prossimi giorni. A seguito dell’iscrizione saranno emesse n. 19.264.597 azioni ordinarie Acegas – Aps del valore nominale di 5,16 euro ciascuna.

PARTONO I QUI GAS ENEL, NUOVO CANALE DI CONTATTO PER I CLIENTI ENEL GAS
Roma, 17 dicembre 2003 - Sono disponibili da oggi nei negozi abilitati Enel.si, i primi Qui Gas Enel, il nuovo canale di contatto creato da Enel Gas per essere ancora più vicina alle esigenze dei clienti. Grazie ai Qui Gas, con l’assistenza di personale specializzato i clienti possono effettuare una serie di operazioni per gestire il contratto del gas della loro casa o della loro attività professionale: dal subentro immediato all’autolettura, dalla visualizzazione delle bollette alla dimostrazione dell’avvenuto pagamento e all’inserimento del codice fiscale. Ma non solo. Tramite il Qui Gas i clienti potranno anche effettuare operazioni relative all’Accendipremi, il nuovo programma Loyalty di Enel Gas che consente di accumulare gratuitamente punti, che possono essere convertiti in premi o, in alternativa, in metri cubi di gas gratuiti. In particolare, ci si potrà iscrivere gratuitamente all’iniziativa, visualizzare e verificare il saldo punti accumulati, oltre che lo stato degli ordini dei premi scelti. I clienti saranno messi al corrente del nuovo servizio con la bolletta, alla quale sarà allegata una presentazione dell’iniziativa e l’elenco dei negozi presso i quali è disponibile il Qui Gas. Inoltre, sul sito www.Enelgas.it, i clienti potranno conoscere tutti i dettagli dell’iniziativa e scoprire qual è il negozio a loro più vicino. Nella fase di avvio, l’iniziativa riguarderà 21 negozi Enel.si dislocati su tutto il territorio nazionale e successivamente sarà estesa in tutte le regioni italiane in cui opera Enel Gas. Con i Quigas il percorso strategico di Enel Gas verso un’offerta multiprodotto e multicanale si arricchisce di un nuovo canale di contatto, in grado di soddisfare quei clienti che preferiscono “incontrare” l’azienda direttamente. Rimangono comunque attivi tutti gli altri canali di contatto come il Servizio Clienti, che risponde al numero verde gratuito 800.998.998, in grado di fornire informazioni dettagliate sull’offerta dei nuovi servizi e gestire tutte le operazioni che riguardano il contratto gas; i presidi fisici sul territorio (Punti di Accoglienza Cliente – Pac) che garantiscono un ottimo livello di servizio grazie agli appuntamenti personalizzati che i clienti possono richiedere al numero verde del Servizio Clienti; il sito internet - www.Enelgas.it - dove i clienti possono trovare informazioni sulla società e sui servizi offerti e che consente loro di accedere a tutte le operazioni di contact center, nonché di personalizzare, sulla base dei propri bisogni, il profilo di servizio, le componenti economiche e il supporto del customer care.

GE PRESENTA LA TURBINA A GAS PER LA PRODUZIONE ...
Firenze, 17 dicembre 2003 - General Electric presenta Lms100(tm), lacturbina a gas a ciclo semplice caratterizzata dalla più alta efficienza sulcmercato. Questo modello è stato introdotto nel corso di Power-gen International 2003, il più importante evento, a livello mondiale, per il settore energetico che si è svolto a Las Vegas dal 9 all'11 dicembre 2003). Il modello Lms100 vanta la più vasta collaborazione, per quanto riguarda la progettazione e la produzione, nella storia di General Electric, coinvolgendo nel suo sviluppo quattro divisioni del gruppo e tre aziende esterne.

AIR TRANSPORT: OUTERMOST REGIONS: COMMISSION AUTHORISES FRENCH STATE AID TO AIR AUSTRAL TO OPEN A RÉUNION-PARIS LINE
Brussels, 17 December 2003 - The European Commission authorised State aid to the airline Air Austral to refit two second-hand B 777-200 aircraft to provide services between Réunion and Paris. This aid measure is part of a general investment development scheme for the French Overseas Departments. The aid will enable Air Austral to reduce its operating costs when opening the new line. Air Austral will be able to refit two used B 777-200s with a 30% tax-exclusive purchase price reduction. The aircraft will be used for long-haul flights between Réunion and Paris. The Commission decided to authorise this aid in the light of several factors: Almost all the jobs concerned are located in Réunion, except for approximately twenty posts in the Paris region. The anti-competitive effects of the aid are limited. The regional handicaps of the outermost regions are very considerable, as specifically recognised by the Ec Treaty. The aid will help improve competition on the Réunion-paris line, which is affected by difficult operating conditions, being managed from Réunion. The aid will be earmarked for the region for a minimum period of five years. The aid is not disproportionate, since the beneficiary will assume nearly two-thirds of the cost of buying the plane. It is not an ad hoc individual measure, since it is part of a general scheme approved by the Commission. The aid is part of a general overseas tax aid scheme to promote investment in the overseas departments authorised by the Commission on 28 November 2001. In that connection, the French authorities had undertaken to notify the Commission of any individual aid measure introduced in the air transport sector. The decision will shortly be available on the European Commission's website:
http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/state_aids

LUFTHANSA OFFRE DUE NUOVI COLLEGAMENTI DAL TERMINAL 2 DI MONACO DAL 2004 LUFTHANSA VOLERÀ A CHARLOTTE (USA) E GUANGZHOU (CINA).
Milano, 17 dicembre 2003 - Con l'introduzione dell'orario estivo 2004, Lufthansa potenzierà i collegamenti dall'hub di Monaco. A partire dal 26 marzo infatti la compagnia offrirà un volo giornaliero per Charlotte (Usa). Già dal 1° febbraio verrà inaugurato un nuovo collegamento da Monaco per Guangzhou (Cina), operato cinque volte la settimana via Shanghai che, a partire dal 28 marzo, diventerà giornaliero. L'apertura del collegamento con Charlotte, città situata sulla costa sud-est degli Stati Uniti, risulta particolarmente importante per Lufthansa. "Per la seconda volta una nuova rotta a lungo raggio è servita da Monaco anziché da Francoforte a conferma della crescente importanza del Terminal 2, quale secondo hub di Lufthansa", ha dichiarato Ralf Teckentrup, Executive Vice-president Network Management, It e Purchasing di Lufthansa. Il nuovo collegamento con Charlotte, hub della compagnia partner Us Airways, rafforza la rete di collegamenti negli Usa, permettendo ai passeggeri di raggiungere comodamente oltre 15 destinazioni per il sud-est degli Stati Uniti con voli operati in code-sharing con la compagnia americana. Con 500.000 abitanti, Charlotte è la città più grande dello stato federale del North Carolina e per molti anni è stata la 'boom town' nel sud degli Stati Uniti. Charlotte, sede della più importante banca americana, "Bank of America", è considerata il secondo centro finanziario degli Stati Uniti. 168 società tedesche, incluse industrie tessili, metal meccaniche ed elettriche, operano in quest'area. La regione offre numerose attrazioni anche ai turisti. Lo stato federale del North Carolina è situato sulla costa est degli Stati Uniti a metà strada tra New York e Florida. Geograficamente e storicamente appartiene agli stati del sud e mantiene ancora lo stile coloniale tipico della regione. Oltre ai 1300 ristoranti e alle numerose attività culturali, il North Carolina offre degli scenari naturali incontaminati. Paesaggi dai mille contrasti e bellissimi parchi nazionali offrono ai turisti la possibilità di fare trekking e rafting indimenticabili. Da qui la costa atlantica, con le sue suggestive località balneari e le isole vicine è facilmente raggiungibile. Grazie ai suoi campi da golf da competizione il North Carolina è una delle mete preferite dai golfisti di tutto il mondo. L'airbus A340-300 diretto a Charlotte parte ogni giorno alle 11:10, il volo di rientro atterra a Monaco alle 8:00. Con l'introduzione dell'orario estivo, saranno 55 i voli settimanali che collegheranno otto città nel nord America. Nuovo collegamento Monaco - Guangzhou (Cina) La seconda nuova destinazione che parte dal Terminal 2 di Monaco è Guangzhou. Con 10 milioni di abitanti, la metropoli situata nella provincia del Guandong è considerata la "porta sud della Cina verso il mondo". Economicamente Guangzhou può essere paragonata a Pechino o Shanghai. La Germania è lo stato europeo che investe maggiormente nella provincia di Guandong nella quale operano oltre 200 società tedesche. Guangzhou, ha una storia di 2000 anni e questo rende la città sul fiume Pearl particolarmente interessante come destinazione turistica. Il paesaggio è estremamente ricco, dominato da laghi, montagne e miniere ed è meta di un sempre maggiore numero di turisti stranieri. A partire dal 1° febbraio, previa approvazione da parte del governo cinese, Lufthansa offrirà cinque collegamenti settimanali via Shanghai. Dal 28 marzo, il volo a Guangzhou via Shanghai verrà operato tutti i giorni con un Airbus A340. Il volo di ritorno da Guangzhou partirà alle ore 20:35 per consentire ai passeggeri di rientrare a Monaco con un suggestivo volo notturno.

CON MD11 E POSTI IN FIRST CLASS, VARIG INAUGURA IL NUOVO ANNO UN NUOVO AEROMOBILE E COLLEGAMENTI GIORNALIERI SULLE TRATTE DI SAN PAOLO E RIO DE JANEIRO, DA GENNAIO, PER LA COMPAGNIA DI BANDIERA BRASILIANA
Milano, 17 dicembre 2003 - Grandi novità caratterizzeranno l’arrivo del 2004 per Varig: dal 6 gennaio, infatti il vettore di bandiera brasiliano permetterà ai passeggeri di raggiungere le calde e colorate città di San Paolo e Rio de Janeiro con voli giornalieri da Milano Malpensa, a bordo del confortevole Md11. Grazie alla modernità dell’aeromobile, che sostituirà il Boeing 767, il viaggio verso mete solari e affascinanti sarà ancora più comodo e piacevole per l’avanzata tecnologia e lo straordinario confort che lo contraddistinguono. Tra le novità, la più rilevante per chi viaggerà a bordo dell’Md11 sarà l’introduzione di posti First Class (4), che si aggiungono ai 49 in Business e ai 211 in Economica (mentre sul 767 non c’è First). In First Class i passeggeri avranno a disposizione avvolgenti poltrone completamente reclinabili che consentiranno di iniziare già a bordo dell’aeromobile - nel pieno benessere - la propria vacanza: riposando comodamente e arrivando a destinazione, rilassati e pronti a vivere un’esperienza ricca di piacevoli sorprese. Per quanto riguarda gli operativi della tratta dal 6 Gennaio 2004: Malpensa 19.40 - San Paolo 05.00- San Paolo 06.15 - Rio de Janeiro 07.15; dal 14 Febbraio 2004: Malpensa 20.50 - San Paolo 05.10, San Paolo 06.05 - Rio de Janeiro 07.00. A partire dal 28 Marzo 2004 l’orario di partenza da Milano Malpensa è previsto alle ore 21.50 a causa dell'inizio dell'ora legale in Italia; tuttavia gli altri orari di volo rimarranno invariati. Con l’efficienza e l’elevata qualità che Varig garantisce ai suoi clienti, quale migliore compagnia del Sud America, il sogno di ritrovarsi immersi nelle magiche atmosfere di colori, suoni e profumi, diventa sempre più facilmente realizzabile.
Infolink: www.Varig.it

SABRE TRAVEL: MARIO CARDONE ALLA GUIDA DELLA FRANCIA E BENELUX OLTRE A ITALIA, SPAGNA E GRECIA ANCHE FRANCIA E BENELUX SOTTO LA SUA RESPONSABILITÀ
Milano, 17 dicembre 2003 – Sabre Travel Network ha chiamato Mario Cardone a ricoprire la posizione di direttore generale per la Francia e Benelux, nominandolo al tempo stesso vice president per il Sud Europa. Cardone prende il posto di Floyd Widener, che è stato nominato vice president della divisione corporate con la responsabilità della commercializzazione dei prodotti e servizi di Getthere. Cardone continuerà a mantenere come direzione generale l’ufficio di Roma ma lavorerà a stretto contatto con l’intero team francese. Grazie alla sua approfondita conoscenza del mercato europeo sarà sicuramente in grado di sviluppare le attività di Sabre Travel Network sul suolo francese. “I nostri clienti come il nostro team in Francia sicuramente beneficeranno dell’enorme esperienza di Mario,” ha dichiarato Widener. “Assumo la mia nuova carica sapendo che il mio precedente ruolo viene ricoperto da uno dei più dinamici dirigenti di cui Sabre Travel Network dispone.” “Sono lusingato di essere stato chiamato a ricoprire una posizione così strategica”, ha dichiarato Mario Cardone. “Vorrei sottolineare che, come per il mercato francese, continueremo ad investire nel mercato italiano in termini di risorse e sviluppo prodotti e manterremo invariata la nostra politica commerciale per il 2004. L’italia rappresenta il mercato con la più importante crescita in termini di fatturato a livello europeo e l’obiettivo che ci siamo dati è di superare la soglia del 30% di quota di mercato”. Cardone ha trascorso oltre 13 anni in Sabre ricoprendo svariati ruoli che vanno dal commerciale al project management, dalla direzione marketing fino alla direzione generale per l’Italia e il Sud Europa.

GMV CONSULTING ALLA FIERA DI ORGANIZZAZIONE DELL'UNIVERSITÀ BOCCONI GLI STUDENTI HANNO SIMULATO I DIVERSI RUOLI AZIENDALI ATTRAVERSO LA MINIFABBRICA PER IMPARAREÂ, CHE STRAVOLGE I CANONI DELLA TRADIZIONALE FORMAZIONE
Milano, 17 dicembre 2003 - Gmv Consulting, società di consulenza di direzione che opera nell’area dell’innovazione dei processi aziendali, del cambiamento organizzativo e della formazione, ha partecipato con il Flexible Manufacturing System Game (Fms Game, la minifabbrica per imparareâ) alla Fiera di Organizzazione, che si è tenuta lo scorso 13 dicembre all’Università Bocconi. La minifabbrica per imparareâ è l’innovativa metodologia di formazione operativa ideata da Gmv Consulting che utilizza sei stazioni semi-automatizzate (Fms 200) sviluppate dalla Smc Italia Spa. Fms Game rappresenta un’offerta unica nel suo genere in quanto, grazie a questi macchinari, è in grado di riprodurre fedelmente i processi produttivi di un’azienda manifatturiera, creando un vero e proprio laboratorio delle professioni. Tramite la simulazione dei diversi ruoli aziendali, tutti coloro che vogliono approfondire aspetti gestionali, interrelazioni e interdipendenze funzionali di una moderna azienda manifatturiera (siano essi imprenditori, manager, neo-assunti o personale in formazione) possono farlo attivando le proprietà dell’apprendimento naturale, attraverso i principi della teoria “si impara facendo”. Questo innovativo sistema di formazione operativa è stato sperimentato in prima persona dagli studenti dell’Università Bocconi nel corso della Fiera di Organizzazione. La Fiera , pensata e coordinata dal Prof. Dino Ruta e dal Prof. Vincenzo Perrone, dell’Istituto di Organizzazione e Sistemi Informativi, ha proposto un percorso di approfondimento dei principali aspetti della vita di un’organizzazione, attraverso il ricorso a simulazioni, testimonianze, seminari, casi, multimedialità e tecnologie. Tra questi strumenti di approfondimento il Fms Game ha dato la possibilità agli studenti di imparare attraverso azioni concrete e molto vicine alla realtà di fabbrica, impedendo eccessive semplificazioni e favorendo la riflessione e la costruzione cooperativa di conoscenze dipendenti “dal” contesto e da ciò che succede “nel” contesto. Gli studenti hanno avuto infatti a disposizione per quattro ore una vera fabbrica automatizzata e miniaturizzata, avendo l’opportunità di “giocare” i tipici ruoli di un'azienda manifatturiera, dal Direttore Marketing, al Direttore Produzione, agli operatori della logistica. I partecipanti si sono quindi trovati a dover prendere decisioni sulla quantità e sull’assortimento dei prodotti, a gestire problemi di mercato, a coordinarsi tra loro in modo efficace ed efficiente. Fms Game costituisce un’alternativa o comunque un’importante integrazione degli strumenti tradizionali della formazione e della consulenza. Questa nuova metodologia protetta ideata da Gmv Consulting risulta vincente in quanto facilita e velocizza i processi di apprendimento e trasferisce in modo concreto e persistente il “sapere operativo” utile all’introduzione dei cambiamenti desiderati. La flessibilità di Fms Game offre un’ampia gamma di modulazioni, permettendo una forte adattabilità alle particolari esigenze formative delle aziende committenti e la piena applicabilità a qualsiasi contesto lavorativo. Fms Game è dotato anche di un sistema di monitoraggio, attraverso il quale le varie fasi della simulazione possono essere filmate e successivamente rivisitate in moviola dai partecipanti, permettendo così di valutare a posteriori e in modo critico le performance dei partecipanti al gioco e di isolare gli aspetti da approfondire sul piano teorico. Risulta quindi evidente come Fms Game rappresenti una risposta concreta all’esigenza di imprenditori e manager di oggi e di domani, di migliorare il proprio vantaggio competitivo “vedendo” e “toccando con mano” risultati concreti, nello sviluppo delle professionalità interne ad ogni livello, nell’implementazione di comportamenti organizzativi, nella costruzione di nuovi assetti strutturali.

COSTRUIRE LA DIMENSIONE EUROPEA DELL’INSEGNIAMENTO EUROPEVOLISSIMEVOLMENTE – GIOCHIAMO A COSTRUIRE L’EUROPA
Milano, 17 dicembre 2003 - Parlare di Europa ai più piccoli non è facile. Come rendere familiari ai cittadini di domani la complessa realtà dell’integrazione europea, del processo di allargamento ad Est, della rivoluzione della moneta unica? La Rappresentanza a Milano della Commissione europea ha provato a dare una risposta a queste domande sfruttando il linguaggio dei fumetti e rifacendosi alle esperienze di ogni giorno dei bambini, promuovendo la realizzazione della pubblicazione “Europevolissimevolmente – giochiamo a costruire l’Europa”, edito dalla Carthusia edizioni. L’infopoint Europa della Provincia di Torino, la Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo e la Rappresentanza a Milano della Commissione europea organizzano la presentazione della pubblicazione, che si terrà mercoledì 17 dicembre, alle ore 17, presso la Sala Consiglieri della Provincia di Torino, Palazzo Cisterna, via Maria Vittoria 12. Interverranno Mercedes Bresso, Presidente della Provincia di Torino, Luigi Catalano, Direttore Regionale M.i.u.r., Corrado Paracone, Direttore della Fondazione per la Scuola e Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea.

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6

Titoli     Home   Archivio news