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di
MERCOLEDI'
17 DICEMBRE 2003
pagina 1
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SESSIONE PLENARIA DEL
PARLAMENTO EUROPEO: ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA L'EUROPA
CON PASSIONE E CONVINZIONE
Strasburgo, 17 dicembre 2003 – Di seguito la relazione di Romano Prodi
Presidente della Commissione europea tenuta ieri nel corso della sessione
plenaria del Parlamento europeo : “Signor Presidente, Onorevoli deputati,
Il semestre che si sta per concludere è stato denso di avvenimenti e di
progetti. Nella seduta di apertura del semestre, il 2 luglio scorso, ho
elencato di fronte a voi le 13 proposte legislative che
la Commissione
auspicava potessero maturare entro l'anno. Sono felice di constatare che
grazie agli sforzi della Presidenza italiana è stato trovato l'accordo su
cinque punti qualificanti di quella lista. Penso soprattutto alla direttiva
modificata sulla tracciabilità degli Ogm e all'accordo quadro con l'Agenzia
spaziale europea che sarà di grande stimolo per lo sviluppo della nostra
politica spaziale. La creazione di un cielo unico europeo e le norme in
materia di appalti sono altre conquiste importanti di questo semestre ed
entrambe saranno adottate formalmente all'inizio dell'anno prossimo. Infine,
si delinea ormai con chiarezza un accordo politico sulle Offerte pubbliche
d'acquisto che saranno all'esame del Parlamento in questa stessa tornata.
La Presidenza
italiana ha operato nel segno della continuità mostrando un senso di
responsabilità e un grande spirito di collaborazione di cui
la Commissione
le è grata. Di questo, e del grande sforzo prodotto, voglio ringraziare
pubblicamente i responsabili politici del governo e tutti i loro
collaboratori: sia quelli che hanno lavorato nelle diverse sedi nazionali in
Italia, sia
la Rappresentanza
permanente a Bruxelles. L'ultimo atto del semestre è stato il vertice dei
capi di Stato e di governo che si è concluso sabato scorso a Bruxelles. La
parte dedicata alla Conferenza intergovernativa ha giustamente monopolizzato
l'attenzione dell'opinione pubblica, ma non dobbiamo dimenticare le altre
importanti questioni che erano sul tappeto e che hanno trovato una soluzione
positiva. Naturalmente, il tema che più mi sta a cuore è l'Iniziativa
europea per la crescita, che il Consiglio ha approvato all'unanimità.
Questa Iniziativa è l'elemento più visibile di un piano generale di
stimoli all'economia europea. Fra le misure economiche adottate dal
Consiglio ci sono infatti le azioni per migliorare la nostra competitività
e quelle a favore dell'occupazione. Si tratta, Onorevoli deputati, di
cogliere ora l'occasione che ci offre l'attuale fase di ripresa per
rilanciare l'agenda di Lisbona, che resta la strada maestra per la crescita
sostenibile di tutto il continente. Infine, plaudo all'accordo che il
Consiglio ha trovato sulle sette nuove Agenzie europee, che, ricordo, si
occuperanno della sicurezza dei trasporti aerei, ferroviari e marittimi,
della sicurezza alimentare, della pesca, della chimica e del controllo delle
malattie. Voglio sottolineare il ruolo svolto dalla Commissione in quelli
che sono ormai quattro anni di lavoro per arrivare a questo risultato. La
soddisfazione è grande perché proprio le cose più sofferte alla fine sono
le più belle. Si è trattato di un lavoro complesso e silenzioso, ma
la Commissione
non ha mai perso la fiducia che saremmo riusciti nell'impresa. L'accordo
raggiunto sulle Agenzie è importante per due motivi. In primo luogo, perché
sviluppa un modello più flessibile e più efficiente delle strutture
comunitarie, un modello che porterà l'Unione sempre più vicino ai
cittadini europei. In secondo luogo, perché esso è il frutto di una
visione d'insieme che riesce a conciliare gli interessi di ciascun paese che
possono, se non armonizzati, ritardare o impedire il progresso verso
l'interesse comune. Signor Presidente, Onorevoli deputati, Passo ora
all'altro grande argomento del vertice di Bruxelles. La mancata adozione
della Costituzione dell'Unione europea è per me motivo di tristezza e di
delusione. Torniamo indietro di due anni, al Consiglio europeo di Laeken.
Quali erano le motivazioni di quelle storiche conclusioni? Si trattava di
rispondere alla necessità, allora condivisa da tutti, di dare all'Unione un
quadro istituzionale più coerente e più strutturato. Allora gli Stati
membri si trovarono d'accordo su tre punti fondamentali: migliorare il
funzionamento delle nostre istituzioni uscito dalla famosa notte di Nizza;
razionalizzare la stratificazione legislativa e istituzionale che,
protrattasi per molti decenni, aveva fatto perdere coerenza alle politiche e
alle procedure dell'Unione; e infine avvicinare i cittadini alla costruzione
europea. La grande novità di Laeken è stata la creazione della
Convenzione, che è il progetto istituzionale più ambizioso e più
democratico della nostra storia. Abbiamo investito anni di lavoro
nell'impresa, abbiamo portato sotto lo stesso tetto 105 membri in
rappresentanza di tutte le realtà dell'Europa: Parlamenti nazionali,
governi degli Stati, rappresentanti del Parlamento europeo e rappresentanti
della Commissione.
La Convenzione
ha lavorato bene. In 18 mesi ci ha presentato un progetto di Costituzione
che abbiamo definito una buona base di partenza per
la Conferenza
intergovernativa. Inoltre, abbiamo ripetutamente affermato che il testo
aveva bisogno solamente di alcune modifiche puntuali perché eravamo
convinti, e lo siamo tuttora, che esso ha trovato il difficile punto
d'equilibrio per tutto il sistema che regge e fa funzionare l'Unione
europea. Sui punti qualificanti il lavoro della Convenzione è eccellente.
Penso alla Carta dei diritti fondamentali, al metodo di voto a maggioranza e
alla ripartizione delle responsabilità politiche. Penso soprattutto
all'evoluzione del ruolo del Parlamento europeo, a cui il progetto di
Costituzione assegna finalmente maggiori poteri di decisione sul bilancio
dell'Unione. Su altre questioni, in particolare sulle modalità di riforma
della Costituzione, il tempo è mancato. Sul nodo della composizione della
Commissione, infine, il principio di un commissario per ogni Stato membro
era già presente in nuce. La sua traduzione pratica era insoddisfacente, ma
il lavoro fatto in seguito dalla Conferenza intergovernativa vi ha posto
rimedio. Come ogni base di partenza, il progetto della Convenzione doveva
servire per fare un passo in avanti. Invece alcuni Stati membri l'hanno
usato per fare un passo indietro. Ecco perché, onorevoli deputati, oggi di
fronte a voi esprimo la mia tristezza e la mia delusione. Il progetto di
integrazione europea la settimana scorsa si è fermato e abbiamo tutti perso
una grande occasione. Le conseguenze non saranno tuttavia drammatiche, a
condizione di proseguire con tenacia nella direzione tracciata dalla
Convenzione. I problemi da risolvere sono sempre quelli della dichiarazione
di Laeken, il testo di base è sempre quello della Convenzione. Anche se non
ha senso recriminare gettando la croce addosso a questa o quella delegazione
nazionale, devo sottolineare che non si possono modellare le nostre
istituzioni utilizzando come unico parametro la possibilità di bloccare le
decisioni. Non è questo il nostro ruolo. La battuta d'arresto di Bruxelles
significa che il Consiglio, nella sua interezza, non ha trovato il consenso
attorno a una proposta unitaria. Tuttavia, l'assunzione collettiva di
responsabilità politica non basta. Ora si dovrà spiegare ai cittadini come
si tutela meglio il loro futuro. Da soli o insieme? Divisi o uniti? La
risposta è obbligata, basta aprire gli occhi. Io continuo a pensare, in
sintonia con la dichiarazione di Laeken, che la soluzione non possa
discendere da una somma di veti, ma dalla congiunzione degli interessi. Il
diritto di veto non è un'espressione di volontà democratica e anche le
nostre istituzioni non possono sottrarsi alle regole del gioco democratico.
Onorevoli deputati, Capisco che siamo in questo momento alla ricerca di una
soluzione comune e mi rendo conto di quanto sia difficile quando tanti sono
ancora i problemi irrisolti. Tuttavia, date queste premesse, è mia
convinzione che, con più tempo e con pazienza, si riuscirà a trovare la
soluzione giusta. Mi auguro perciò che i prossimi Consigli europei tornino
a occuparsi della nostra Costituzione con un calendario realistico ma anche
con una visione d'insieme che forse abbiamo perduto. Dobbiamo dar tutti
prova di coraggio e di immaginazione, che sono qualità necessarie nelle
grandi decisioni politiche. Sono passati solo pochi giorni dal vertice di
Bruxelles e sarebbe prematuro e forse presuntuoso proporre già una risposta
compiuta. Ma certo abbiamo l'obbligo di riflettere. Qualcuno pensa a
un'avanguardia di Stati pionieri che apra la strada a una cooperazione più
salda che possa servire come punto di partenza per un'Unione più forte e più
integrata. Soluzioni simili fanno parte della tradizione dell'integrazione
europea. E tali soluzioni, se ben osserviamo la nostra storia, emergono
soprattutto nei momenti più complessi e difficili. Oggi ci troviamo in uno
di questi momenti drammatici. Questa riflessione quindi va iniziata con
coraggio. Onorevoli deputati, Voglio chiudere questo mio intervento con un
appello accorato. Vi chiedo di mettere la vostra intelligenza politica, la
vostra visione e la vostra esperienza al servizio della prima Costituzione
dell'Europa unita. So che siamo in molti in quest'aula a vedere nell'Unione
europea la sola risposta vincente alle sfide della storia e della politica.
Voi che siete qui per volere diretto dei nostri concittadini conoscete bene
il loro pensiero. Sapete quindi che la gente si rende perfettamente conto
che l'Europa non è un ideale astratto o un capriccio ma una necessità
della storia. Basta uscire dal nostro recinto geografico: dalla Cina,
dall'India o dalle Americhe non si vedono più i singoli paesi del
continente. Si vede sempre più l'Europa nella sua totalità. Basta uscire
dal nostro recinto temporale: in termini storici, l'integrazione di tutto il
continente è l'unica possibilità di sopravvivenza degli stessi Stati
nazionali. Solo l'Europa ci darà la forza di mantenere e di sviluppare le
nostre culture, le nostre tradizioni regionali e locali di cui siamo tanto
fieri. Se non ci stringiamo tutti attorno alla nostra Unione che abbiamo
cominciato a costruire in mezzo secolo perderemo la nostra autonomia e la
nostra influenza nel mondo. Le perderà l'Unione, ma le perderanno
soprattutto gli Stati membri e i nostri cittadini. Se non entriamo in questo
ordine di idee, finiremo inesorabilmente ai margini della storia.
LE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - Il Consiglio Europeo si è riunito a Bruxelles
il 12 dicembre 2003 per l'ultima riunione prevista durante il semestre di
Presidenza italiana. I Capi di Stato o di Governo hanno approvato, tra
l'altro, l'azione europea a favore della crescita, che contempla
investimenti materiali e immateriali in due grandi settori: le
infrastrutture delle reti transeuropee (Rte), inclusi i trasporti, le
telecomunicazioni e l'energia; l'innovazione e
la R
&s compresa la tecnologia ambientale. Raggiunto un accordo
sull'istituzione di un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione
operativa alle frontiere comuni e per l'adozione del programma di misure per
combattere l'immigrazione clandestina attraverso le frontiere marittime. Il
Consiglio Europeo ha infine adottato il testo della "Strategia di
Sicurezza Europea", una Dichiarazione sulle Relazioni Transatlantiche e
assegnato a Parma la sede dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/consiglio_uedicembre03/index.html
IL CONSIGLIO EUROPEO
APPROVA L'"AZIONE A FAVORE DELLA CRESCITA"
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - Durante il Consiglio europeo, che si è tenuto
a Bruxelles il 12 dicembre, i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno
espresso il loro sostegno per l'Azione europea a favore della crescita e
hanno richiesto il lancio di altri progetti idonei nell'ambito del
"programma ad avvio rapido" previsto dal piano. Il Consiglio
europeo ha descritto l'azione a favore della crescita, che promuove gli
investimenti nelle infrastrutture delle reti transeuropee (Rte), nella
ricerca e nell'innovazione, come un "passo importante nell'attuazione
dell'agenda di Lisbona dell'Unione". I leader europei, tuttavia, hanno
sottolineato che il successo dell'iniziativa si basa sulla stretta
collaborazione tra gli Stati membri, il Consiglio,
la Commissione
e
la Banca
europea per gli investimenti (Bei) e hanno messo in luce l'importanza di
garantire la mobilitazione di risorse private per finanziare i progetti
stessi. Inoltre, gli Stati membri sono stati esortati ad "agire
rapidamente per eliminare [...] gli ostacoli all'attuazione dei progetti di
Ppp [partenariato pubblico-privato], Rte e innovazione e R&s [ricerca e
sviluppo]" e, in particolare, a migliorare le condizioni quadro non
finanziarie. Da parte sua,
la Commissione
è stata invitata dal Consiglio europeo a riorientare, se del caso, la spesa
verso investimenti in capitale fisico e umano e conoscenza che rafforzino la
crescita, e a fornire una valutazione intermedia dell'azione a favore della
crescita entro la fine del 2007. Per quanto riguarda gli altri settori, il
Consiglio europeo ha invitato
la Commissione
a proporre azioni in vista del prossimo Consiglio di primavera nel 2004, che
gli Stati membri potrebbero adottare per migliorare lo sviluppo delle
comunicazioni mobili di terza generazione (3G) e delle connessioni a banda
larga. Inoltre i leader europei hanno espresso apprezzamento per l'impegno
profuso dalla Commissione nel definire un approccio orizzontale alla
politica della competitività, e hanno convenuto di rafforzare il ruolo del
Consiglio "Competitività", invitandolo a "[individuare], in
cooperazione con
la Commissione
, proposte che abbiano un impatto significativo sulla competitività o che
comportino un onere eccessivo per taluni settori industriali". Per
leggere le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo, consultare il
seguente indirizzo web: http://ue.Eu.int/newsroom/loaddoc.asp?did=78368&lang=1
"NEWS RIFORME":
LE RIFORME A PORTATA DI MOUSE
Roma, 17 dicembre 2003 - E' possibile ricevere direttamente sulla propria
casella di posta elettronica "News riforme", ossia tutte le novità
pubblicate nel sito Internet del Dipartimento per le riforme istituzionali e
la devoluzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri http://www.Governo.it/riforme_istituzionali/index.html
Per iscriversi alla newsletter
"News riforme" è sufficiente inserire il proprio indirizzo di
posta elettronica nell'apposita casella e seguire le istruzioni che saranno
inviate tramite mail. L'iniziativa si inserisce in un più ampio quadro,
volto ad avvicinare maggiormente i cittadini al tema delle riforme
istituzionali. Http://www.governo.it/riforme_istituzionali/iscrivi_nl.html
STRATEGIE DI
RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE A LIVELLO REGIONALE PER LE POLITICHE DI R&S:
GARA D'APPALTO
Bruxelles, 17 dicembre 2003 -
La Dg Ricerca
della Commissione europea ha pubblicato una gara d'appalto per
l'individuazione di strategie efficaci di raggruppamenti di imprese nelle
regioni europee, in relazione alle politiche di ricerca e sviluppo
(R&s). I raggruppamenti di imprese sono in continua crescita e, sempre
più spesso, sono considerati il principale motore dell'economia regionale,
nonché la soluzione più efficace per le attività produttive di una
determinata regione che deve affrontare problemi di carattere strutturale.
Il sostegno finanziario e teorico ai suddetti raggruppamenti stimola
maggiormente le politiche comunitarie come la politica delle imprese, la
politica regionale, gli strumenti di preadesione e la politica della
ricerca. I raggruppamenti di imprese si collocano al centro della politica
della Commissione in materia di sviluppo e crescita in un'economia
incentrata sulla conoscenza. Essi contribuiranno a favorire la
ristrutturazione dell'economia nelle regioni più svantaggiate e
rivitalizzare un'economia in recessione. Il presente studio intende
identificare le principali componenti dei raggruppamenti di imprese in
relazione alla R&s e innovazione in Europa, realizzare una mappatura
completa di tali raggruppamenti nelle regioni europee, nonché proporre alla
Commissione raccomandazioni politiche. Le questioni in esame dovranno essere
discusse nel contesto di un'Europa allargata. Per informazioni : Commissione
europea Direzione generale della Ricerca All'attenzione di D. Corpakis Sdme
4/47 B-1049 Bruxelles Fax: (32-2) 295 77 29 Per consultare il testo completo
della gara d'appalto, visitare il seguente indirizzo web: http://ted.Publications.eu.int/static/doccur/it/it/214243-2003.htm
LA PROVINCIA DI
SALERNO LANCIA SIEP, SISTEMA DI E-PROCUREMENT PER
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
REGIONALE
Salerno, 17 dicembre 2003 - Presentato ieri a Salerno il progetto Siep che
prevede lo sviluppo, la realizzazione e la gestione di un sistema telematico
di approvvigionamento di beni e servizi per
la Pubblica Amministrazione
Regionale localizzato presso
la Provincia
di Salerno. Confermato con un sondaggio che più del 50% degli enti
coinvolti hanno colto il vantaggio della soluzione. La provincia di Salerno
e Finmatica hanno dato il via al progetto Siep con un evento dedicato agli
operatori della Pubblica Amministrazione. L'incontro, presieduto da Genny
Tortora, Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
dell'Università di Salerno, ha visto la partecipazione di Alfonso Andria,
Presidente della Provincia di Salerno, di Luigi Nicolais, Assessore alla
Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Nuova Economia Regione
Campania, di Pierluigi Crudele, Presidente di Finmatica, e di altri
esponenti del mondo scientifico e accademico campano. Innovazione e sistemi
informativi come strumenti per creare valore nella pubblica amministrazione,
nuove tecnologie per il governo del territorio e per migliorare i servizi ai
cittadini avvicinandoli alle istituzioni, politiche e opportunità di
sviluppo della Società dell'Informazione nel Sud Italia: questi alcuni dei
temi toccati nell'incontro insieme al lancio ufficiale del progetto Siep. La
scelta della soluzione di Finmatica, che vanta ormai numerose applicazioni a
livello europeo, dimostra la volontà da parte della Provincia di Salerno di
innovare i propri processi di business attraverso l'adozione di tecnologie
all'avanguardia, profilandosi come una delle pubbliche amministrazioni più
innovative in tutta Europa. Durante il workshop Domenico Ranesi, Dirigente
Politiche Comunitarie della Provincia di Salerno, ha presentato i risultati
di un'indagine conoscitiva svolta dalla Provincia sullo stato degli
approvvigionamenti negli enti pubblici del territorio. L'indagine ha
coinvolto tutti i 158 comuni della Provincia di Salerno attraverso l'invio
di un questionario che mirava a conoscere le loro necessità per garantire
un'efficace sviluppo della piattaforma di e-Procurement. I dati
dell'indagine hanno dimostrato che oltre la metà degli enti locali
coinvolti (il 51,7%) ritengono vantaggiosi i sistemi di approvvigionamento
elettronico, soprattutto in termini di trasparenza degli acquisti e di
chiara distribuzione delle competenze. I risultati hanno evidenziato anche
alcune criticità, come ad esempio il basso numero di strutture preposte
alla gestione degli approvvigionamenti (solo il 19% dei comuni ha organi
dedicati): proprio da questi aspetti possono nascere importanti opportunità
di utilizzo di soluzioni innovative di e-Procurement. Il progetto Siep è
stato implementato da Finmatica e Xcom Wide Communication, società di
Salerno specializzata nella fornitura di servizi It, per accrescere
l'efficienza nella gestione degli acquisti di beni e servizi e migliorare il
controllo della spesa, favorendo la collaborazione tra l'amministrazione
provinciale,
la Regione Campania
e i comuni presenti sul territorio, nel pieno rispetto della normativa in
materia di gare telematiche e di protezione dei documenti attraverso firma
digitale. Basato su Finedeal, la soluzione di e-Procurement sviluppata da
Finmatica, il progetto Siep prevede tre fasi distinte: Analisi delle
esigenze della Provincia e del piano di estensione regionale: oltre ad
adattare le modalità e i processi di approvvigionamento alla nuova
infrastruttura tecnologica, è fondamentale la definizione del piano di
estensione regionale con il coinvolgimento dei responsabili dei processi di
acquisto; Realizzazione piattaforma di e-Procurement: l'infrastruttura
tecnologica diviene operativa e personalizzata per soddisfare le specifiche
esigenze degli enti, con la creazione di un servizio di call center;
Formazione ed estensione del progetto alle altre Province della Regione
Campania: per accrescere l'operatività degli utenti, si prevede
l'organizzazione di piani formativi che evidenzino le principali
caratteristiche e funzionalità del sistema. La piattaforma viene inoltre
predisposta per essere utilizzata anche nelle altre amministrazioni
provinciali campane.
UCIMU-SISTEMI PER
PRODURRE: DI SEGNO NEGATIVO I DATI DI PRECONSUNTIVO 2003 CAUTELA PER LE
PREVISIONI 2004
Cinisello, 17 dicembre 2003 - Presentati ieri a Milano i dati di
preconsuntivo 2003 e previsione 2004 relativi al settore delle macchine
utensili, robot e automazione. Secondo Andrea Riello, presidente di
Ucimu-sistemi Per Produrre, “a livello mondiale si iniziano a intravedere
timidi segnali di ripresa ma perdura la stagnazione del mercato interno”.
I dati di preconsuntivo 2003, presentati stamattina da Ucimu-sistemi Per
Produrre, in occasione della consueta conferenza stampa di fine anno,
evidenziano una chiusura d’esercizio di segno negativo per l’industria
italiana della macchina utensile, robot e automazione. La produzione risulta
in calo del 7,5%, per un valore di 4.050 milioni di euro. Sensibile la
riduzione del valore delle esportazioni (-7,2%), scese a 1.810 milioni. La
propensione all’export si attesta al 44,7%, rimanendo sostanzialmente
invariata rispetto al 2002. Positivo il saldo della bilancia commerciale
(+27,1%) che sale a 745 milioni. Secondo i dati di commercio estero,
relativi ai primi otto mesi dell’anno, le esportazioni italiane di
macchine utensili hanno fatto registrare un marcato calo delle vendite
nell’area dell’Unione Europea (-24,6% rispetto allo stesso periodo del
2002), determinato dal decremento dell’export in alcuni dei principali
mercati di sbocco: Germania (-24,8%), Francia (-31,3%), Spagna (-30,1%). Di
segno negativo anche le consegne destinate ai paesi extra-Ue (-7,2%), dove
sono in controtendenza Russia (+32,8%) e Turchia (+31,8%). A fronte della
ripresa del mercato nordamericano (+32,7%), si registra il calo
dell’export verso l’America Latina (-6,6%). Positivi, invece, i
riscontri delle vendite in Asia, in crescita del 6,5%, grazie alle
performance delle esportazioni verso Cina (+12,5%) e India (+124%). Nel
2003, la domanda espressa dal mercato interno ha registrato un calo del
12,8%, a 3.305 milioni di euro, soddisfatta dalle importazioni per 1.065
milioni di euro (-22% rispetto al 2002) e dalle consegne sul mercato
domestico, in calo del 7,7% per un valore di 2.240 milioni. Il rapporto
import/consumo è dunque sceso dal 36% al 32,2%, a testimonianza della
capacità dei costruttori italiani di presidiare la propria posizione nel
mercato nazionale, anche in momenti di difficoltà. Relativamente al
comparto della robotica, i preconsuntivi 2003 propongono un andamento simile
a quello del settore considerato nel suo complesso: la produzione è
diminuita del 5,7%, a 350 milioni, in ragione del calo delle esportazioni
(-8,7%) e delle consegne sul mercato interno (-4,3%). In diminuzione il
consumo (-4,2%) e le importazioni (-4%). Secondo le stime elaborate dal
Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, la
produzione nel 2004, dovrebbe registrare un +0,5%, determinato dal recupero
delle esportazioni (+3%), sostenute sia dal perdurare delle vendite nei
paesi emergenti, che dalla ripresa della domanda dei mercati tradizionali.
Il valore della domanda espressa dal mercato domestico dovrebbe, invece,
scendere a 3.215 milioni (-2,7%). A risentire della nuova contrazione del
consumo italiano, le consegne sul mercato interno (-1,6%) e le importazioni
(-5,2%). Il rapporto import/consumo dovrebbe, dunque, registrare una
ulteriore diminuzione, attestandosi al 31,4%. Secondo le previsioni per la
sola robotica, la produzione 2004 dovrebbe mantenersi invariata (350
milioni), per il 31,4% destinata alle vendite all’estero (110 milioni di
euro, +4,8% rispetto al 2003) e, per il restante 68,6%, alle consegne sul
mercato interno, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Secondo
Andrea Riello, presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre, “sui dati di
preconsuntivo 2003 pesa il perdurare del negativo andamento dell’economia
mondiale, che ha determinato il calo della domanda sia interna che
estera.” “Se il clima di incertezza rende ancora difficile fare
previsioni - continua Riello - possiamo comunque ipotizzare che i timidi
segnali di ripresa, provenienti oggi da Stati Uniti e Giappone, possano
concretizzarsi nel secondo semestre 2004, favorendo la ripresa di alcuni dei
mercati di sbocco tradizionali dell’industria italiana, con conseguenti
riscontri positivi sulle nostre esportazioni. Ben diversa la situazione del
mercato nazionale, per il quale si prevede il perdurare della attuale
stagnazione”. “Imprescindibile a questo proposito, il ruolo del sistema
paese che, sul fronte interno, - afferma Riello - deve favorire il rilancio
degli investimenti in beni strumentali, misura indispensabile per trainare
la ripresa dell’industria nazionale. “Sul fronte estero, invece, -
continua Riello – è necessario che i costruttori italiani siano sostenuti
nell’attività di penetrazione nelle aree indicate come a maggior tasso di
sviluppo. Se, infatti, fino a qualche anno fa era sufficiente la presenza
attraverso semplici filiali commerciali, oggi occorre prevedere anche
un’attività di delocalizzazione della produzione per soddisfare al meglio
le esigenze dei clienti. A questo proposito, per favorire il processo di
internazionalizzazione delle nostre imprese, risulta indispensabile, da un
lato, lo snellimento delle procedure di carattere burocratico amministrativo
e, dall’altro una più efficace promozione all’estero del made in Italy,
accompagnata alla tutela dei nostri prodotti nei confronti della
contraffazione”.
ENRICO BONDI PRESIDENTE E AMMINISTRATORE
DELEGATO DELLA CONTROLLATA PARMALAT SPA MANDATO ALLA PRICEWATERHOUSECOOPERS
PER ESAME ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE
Milano, 17 dicembre 2003 - Parmalat Finanziaria Spa rende noto che il
Consiglio di Amministrazione della controllata Parmalat Spa si è riunito
ieri ed ha preso atto delle dimissioni del Cav. Lav. Calisto Tanzi da
Presidente, Amministratore Delegato e Consigliere. Il Consiglio ha nominato
per cooptazione 3 nuovi Consiglieri nelle persone dei Signori: Dott. Enrico
Bondi; Dott. Guido Angiolini; Avv. Umberto Tracanella. I tre nuovi
Consiglieri hanno contestualmente accettato l’incarico. Pertanto il
Consiglio di Amministrazione di Parmalat Spa risulta così composto: Enrico
Bondi, Guido Angiolini, Domenico Barili, Francesco Giuffredi, Giuliano
Panizzi, Giovanni Tanzi, Paolo Tanzi, Pier Giovanni Tanzi, Stefano Tanzi e
Umberto Tracanella. Il Consiglio di Parmalat Spa ha nominato il Dott. Enrico
Bondi Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato.
Il Dott. Bondi ha pertanto assunto i poteri già conferiti al Presidente e
Amministratore Delegato uscente. Al Dott. Guido Angiolini è stata inoltre
attribuita la delega per l’area Amministrazione e Controllo Fiscale e
Societaria. Parmalat Finanziaria ha conferito ieri mandato alla
Pricewaterhousecoopers per un esame delle attività e passività
finanziarie, ivi compresi gli impegni e i contratti derivati, del Gruppo
Parmalat ed in particolare delle società finanziarie.
SI E’ CONCLUSA VENERDI’ 12 DICEMBRE
LA SERIE DI
INCONTRI F.A.R.O.-ECONOMIC BRIEFING DI KAUFFMANN&SONS
Milano, 17 dicembre 2003 – L’ultimo degli incontri F.a.r.o. Del 2003 –
Economic Briefing di Kauffmann&sons è iniziato con l’intervento del
Prof. Arrigo Sadun, Direttore Analisi economiche e finanziarie - Ministero
dell’Economia e delle Finanze, che ha tracciato un quadro molto
approfondito della congiuntura internazionale. Partendo dall’analisi della
situazione economica attuale negli Stati Uniti, il Prof. Sadun ha
sottolineato che l’economia americana sta tornando allo stato di grazia
che ha attraversato alla fine degli anni novanta, si è, infatti,
reinnescato il meccanismo virtuoso che sta portando a un aumento della
produttività e conseguentemente dei margini delle imprese, questo implica
una ripresa degli investimenti da parte di queste ultime e porta
all’aumento dei consumi e quindi della domanda. In tre mesi l’economia
americana è cresciuta dell’8.2%, più di quanto sia cresciuta quella
europea in due anni e mezzo. Da un punto di vista congiunturale l’Europa
ha “toccato il fondo” durante l’estate, ma già dal terzo trimestre si
è verificata una lenta ripresa, con valori positivi, anche se molto deboli.
Il gap tra economia americana ed economia europea è ancora enorme e sarà
molto difficile per l’Europa riuscire a ridurlo con gli attuali ritmi di
crescita. L’intervento del Prof. Sadun è terminato con un focus sulla
Cina, argomento sui cui si concentrerà l’edizione 2004 di F.a.r.o., che
ha suscitato l’interesse di tutti gli imprenditori partecipanti al
meeting. Secondo il Prof. Sadun
la Cina
non rappresenta solo una grande minaccia, ma anche una grande opportunità.
Il fenomeno cinese non è un miracolo, ma sta seguendo esattamente il ciclo
di sviluppo classico che ha attraversato anche l’Europa nel secondo
dopoguerra, ciò che rende unico il fenomeno cinese è la dimensione del
mercato. L’economia cinese sta sfruttando al meglio le proprie risorse
finanziarie e la propria tecnologia, non è assolutamente vero che sta
puntando solo sul basso costo della manodopera. In questo momento
la Cina
sta attraversando il periodo di massima spinta, che durerà ancora diversi
anni. Sergio De Nardis, Direttore Unità di Ricerca Macroeconomia e Politica
Economica italiana ed internazionale – Isae, ha invece illustrato gli
ultimi dati I Stat e Isae evidenziando che la congiuntura italiana sta
gradualmente migliorando grazie all’accelerazione del ciclo economico
internazionale. I risultati del terzo trimestre sono stati superiori alle
previsioni, evidenziando un’accelerazione più forte di quella registrata
nello stesso periodo dalle principali economie dell’area euro. La crescita
del Pil ( 0,5%) è stata trainata dal rimbalzo delle esportazioni,
nonostante l’apprezzamento dell’euro e la concorrenza cinese, e dal
rafforzamento dei consumi, più dinamici rispetto ai partner europei.
Rimangono, invece, ancora deboli gli investimenti. Per quanto riguarda le
prospettive a breve termine, il rialzo del terzo trimestre non è un fuoco
di paglia, e la domanda interna è destinata a rafforzarsi. Secondo le più
recenti valutazioni degli istituti di previsione la ripresa economica in
Italia nel 2004 viaggerà a ritmi compresi tra l’1,4 e l’1,7%. In questo
quadro un euro che oscillasse tra l’1,15 e l’1,25 non dovrebbe
costituire un rilevante fattore di freno, se dovesse sfondare
persistentemente la quota di 1,30 potrebbe creare qualche problema alla
ripresa europea e italiana. L’intervento dell’Avvocato Nino Di Bella,
Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo&partners, si è concentrato sulla
difesa del marchio e sulla descrizione dell’ampio ventaglio di strumenti
legali più utili per combattere la contraffazione del marchio d’impresa.
Nel pomeriggio Alberto Vivanti, analista finanziario, ha commentato
l’andamento dei mercati finanziari sottolineando che gli indicatori
continuano a segnalare l’andamento positivo dei mercati, mentre l’indice
europeo Stoxx
50 ha
finalmente violato la trendline discendente che delimitava la discesa
iniziata nel 2000. L’indice italiano Mib30, che aveva già rotto il
downtrend storico a giugno, ha interrotto la fase ad andamento laterale
durata cinque mesi allineandosi agli indici internazionali. Carmine Nappi,
Chief Analyst – Alcan, ha analizzato approfonditamente il mercato mondiale
dell’alluminio, esaminando prezzi, domanda e offerta. L’evoluzione della
produzione di alluminio nel mondo occidentale è stata illustrata
considerando le recenti ingenti riduzioni nella produzione causate
dall’andamento dei prezzi dell’energia. Nel caso della Cina, Carmine
Nappi ha analizzato i fattori che stanno stimolando la produzione e i
consumi domestici. Paolo Kauffmann, Amministratore Unico - Kauffmann&sons,
ha concluso l’incontro con un’analisi tecnica sul mercato delle materie
prime, sottolineando che il 2003 si chiude all’insegna del rialzo, con
prezzi molto elevati su tutte le commodities, in particolare sui metalli non
ferrosi che hanno fatto segnare performance rilevanti da inizio anno. Rame e
nickel sono stati i metalli più sotto pressione con performance molto
sostenute. Tali performance vengono decisamente ridimensionate se si
considera il comportamento dell’euro che ha mostrato massimi assoluti
nelle ultime giornate.
PMI: DA BANCHE VADEMECUM PER PRESTITI-CHIARI
UN MANIFESTO CHE SPIEGA COME FA
LA BANCA A
VALUTARE UN PRESTITO. AL VIA DAL 15 DICEMBRE IN 20 MILA SPORTELLI, È
LA QUARTA INIZIATIVA
DI PATTICHIARI
Roma, 17 dicembre 2003 - Come fa una banca a decidere un prestito ad una
piccola impresa? Quali criteri adotta? E quali aree dell’impresa stessa,
della sua attività e del mercato in cui opera e al quale si rivolge,
vengono esaminate? D’ora in poi un dialogo più efficace, grazie
all’operazione prestiti-chiari che prende il via in banca a partire da
lunedì 15 dicembre. Negli sportelli che aderiscono all’iniziativa sarà
infatti disponibile il Manifesto dei criteri del credito. Un vademecum in
sei punti che indica in modo chiaro e semplice i criteri con cui le banche
valutano generalmente i prestiti. Oltre a rendere più chiari e facili da
comprendere i criteri con cui vengono valutate le richieste di
finanziamento, l’iniziativa ha anche lo scopo di agevolare il dialogo e lo
scambio di informazioni tra le banche e le piccole imprese. Innanzitutto
mettendo a disposizione degli imprenditori alcuni strumenti utili ad
innescare un meccanismo di autoanalisi, per verificare l’equilibrio
finanziario della loro azienda. Il 53% delle imprese ritiene che esiste un
problema di scarsa comprensione con le banche ma questa percentuale si
dimezza (29%) per le imprese che utilizzano il “Business plan”. È
quanto emerge da una indagine condotta da Eurisko su un campione
rappresentativo di Pmi italiane. Solo una piccola impresa su trenta (una su
dieci tra le medie) utilizza abitualmente un business plan; solo una piccola
impresa su dieci (una su sei tra le medie) presenta alla banca i dati
relativi al proprio budget annuale quando chiede un finanziamento. Agli
sportelli che aderiscono all’iniziativa (lunedì 15 dicembre saranno già
20 mila, per 83 banche) sarà disponibile una Guida che contiene, oltre al
Manifesto, anche uno schema semplificato con i principali elementi del
“Business Plan”. Si tratta della quarta iniziativa di Pattichiari - dopo
Faro, l’Elenco dei titoli a basso rischio-rendimento e le Informazioni
sulle obbligazioni bancarie strutturate e subordinate – Vademecum in sei
punti Il Manifesto è composto da sei punti, che corrispondono ad
altrettante aree sulle quali si concentra l’analisi e la raccolta di
informazioni da parte della banca, sull’impresa che chiede un
finanziamento. Eccoli nel dettaglio. 1. L’impresa e il suo Business
Innanzitutto la banca raccoglie informazioni di carattere generale
sull’impresa (natura giuridica, struttura proprietaria, settore di attività,
principali concorrenti, l’esperienza acquisita in quel campo, e così
via). Lo scopo – come mette in evidenza il Manifesto – è quello di
comprendere qual è la capacità competitiva dell’impresa stessa. Per
questo motivo la banca prende in analisi non solo la situazione attuale, ma
anche le previsioni di sviluppo, le caratteristiche dei prodotti e servizi
che realizza o commercializza, la posizione rispetto ai concorrenti e le
prospettive future del mercato cui l’impresa si rivolge. Informazioni,
queste, che ogni imprenditore dovrebbe raccogliere in un Piano d’impresa,
il cosiddetto “Business plan”, da aggiornare periodicamente. 2. Le
finalità del finanziamento Per disegnare un prestito “su misura” nei
confronti di una determinata impresa, la banca ha bisogno anche di
informazioni dettagliate sulle finalità del finanziamento. In questo modo
la banca può proporre una soluzione di prestito che sia il più possibile
adeguata alle esigenze, ai bisogni e alle caratteristiche dell’impresa
(per quanto riguarda, ad esempio, le modalità e i tempi del rimborso, il
tipo di tasso e così via). 3. La capacità di rimborso dell’impresa La
banca, per decidere un prestito, svolge anche una approfondita e dettagliata
analisi della capacità che l’impresa ha di rimborsare le somme, nei modi
e nei tempi fissati. La verifica – che riguarda anche l’esistenza delle
condizioni economico-finanziarie per il successo dell’iniziativa – può
essere condotta sulla base di approcci diversi, a seconda delle
caratteristiche dell’impresa e del settore, ma anche delle finalità, del
tipo e dell’ammontare del finanziamento richiesto. Per i finanziamenti a
breve termine utili all’operatività corrente dell’impresa, ad esempio,
la banca valuta la capacità dell’impresa di produrre flussi di cassa e,
oltre all’equilibrio della sua situazione patrimoniale e finanziaria. Per
i finanziamenti a medio e lungo termine, invece, l’analisi riguarda in
particolar modo l’analisi dei flussi di cassa e monetari che l’impresa
è in grado di generale negli anni futuri. 4. Il capitale investito
dall’imprenditore e dai soci Il quarto blocco di informazioni su cui si
sofferma il Manifesto riguarda il cosiddetto “capitale di rischio” o
“capitale proprio”, vale a dire l’insieme delle risorse finanziarie
che l’imprenditore e i soci hanno destinato al finanziamento
dell’impresa. Esso dà una misura del rischio che l’imprenditore e i
soci assumono direttamente a proprio carico e perciò è un importante
indicatore di fiducia per la banca. In linea teorica, maggiore è il
“capitale di rischio” più elevata è la quantità di “capitale di
debito” – cioè di prestiti – che l’impresa può ottenere senza
minare l’equilibrio della propria situazione patrimoniale. Naturalmente si
tratta di una regola di base, che può variare in funzione delle
caratteristiche specifiche dell’impresa e del settore in cui opera. Va
quindi inserita in un contesto di informazioni e di valutazioni da parte
della banca, più ampio e articolato, che sono quelle cui fa riferimento il
Manifesto. 5. Le garanzie e la mitigazione del rischio Le garanzie
rilasciate dal cliente sono gli strumenti che attenuano il rischio
finanziario a cui si espone la banca erogando il credito, consentendo
all'impresa di accedere ai finanziamenti anche quando, a seguito delle
valutazioni effettuate, vi siano elementi di incertezza circa il suo merito
di credito. Quindi le garanzie non modificano il profilo di rischio
economico-finanziario dell’iniziativa finanziata, ma pongono una parte di
questo rischio a carico di specifiche quote del patrimonio aziendale o, più
genericamente, a carico del patrimonio di terzi interessati. 6. Il sistema
delle relazioni tra banca e impresa La banca prende infine in esame anche le
relazioni che in passato sono già intercorse tra la banca stessa e
l’impresa che chiede il finanziamento. Trasparenza, serietà e puntualità
nel rimborso dei prestiti già dimostrati in passato sono sicuramente un
buon biglietto da visita dell’imprenditore. Perciò la conoscenza diretta
basata su rapporti già avvenuti in passato o comunque le informazioni sui
rapporti avuti con altre banche, giocano un ruolo molto rilevante. Il
Business Plan I sei punti del Manifesto rappresentano anche gli elementi
principali di un Piano d’impresa, il cosiddetto Business plan, che oltre a
rappresentare un valido biglietto da visita per l’imprenditore che chiede
un finanziamento è utile all’imprenditore anche per tenere costantemente
sotto controllo la situazione della sua impresa e la compatibilità
economica, finanziaria e patrimoniale dei progetti. La guida che sarà
disponibile nelle banche che aderiscono all’iniziativa contiene anche uno
schema semplificato di Business plan, che ha lo scopo di aiutare i piccoli
imprenditori a realizzare questo tipo di documento. Il business plan
raddoppia la capacità di comprensione Dialogo banche - piccole e medie
imprese: i risultati di una indagine Eurisko Mettendo le basi per parlare la
stessa lingua è possibile immaginare un salto di qualità nei rapporti tra
banche e piccole e medie imprese. I numeri, oggi, dicono ancora che esistono
consistenti aree di miglioramento. Gli spazi per migliorare il dialogo sono
confermati da un’indagine Eurisko realizzata su un campione di 300 casi
rappresentativo delle piccole e medie imprese: · il 53% delle imprese
intervistate ritiene che la capacità di comprensione banca – impresa sia
bassa, ma questa percentuale praticamente si dimezza (29%) per le imprese
che utilizzano il business plan; · il 61% delle piccole e medie imprese che
utilizza un business plan esprime un giudizio positivo sulle capacità di
comprensione delle banche in tema di credito, percentuale che scende al 34%
delle pmi che non usa il business plan; la capacità di comprensione
raddoppia con il business plan; · il 30% delle imprese - con punte del 44%
in alcuni settori come il commercio, del 40% nel mezzogiorno e del 37%
quando vi è un solo addetto - pensa di non avere strumenti efficaci per
dialogare con la banca; · il 26% delle piccole e medie imprese incontra
sistematicamente difficoltà nello spiegare alla banca le proprie esigenze
nella fase di richiesta del credito e in particolare nello spiegare
l’attività svolta (18%) il ciclo dei costi e dei ricavi (21%) e la
dinamica della concorrenza (21%); · il 25% delle piccole e medie imprese ha
difficoltà nello spiegare le variabili alla base del successo
dell’impresa sul mercato e il 27% ha difficoltà nello spiegare minacce e
opportunità. Sempre secondo l’indagine Eurisko questa difficoltà
dialettica riflette la mancanza di efficaci strumenti informativi alla base
del dialogo: · solo 1 piccola impresa su 10 - 1 su 6 tra le medie -
utilizza abitualmente un budget annuale per presentare la sua impresa alla
banca quando chiede credito; · solo 1 piccola impresa su 30 utilizza
abitualmente un business plan, il numero sale solo a 1 su 10 tra le medie
imprese. Proprio per rendere disponibili strumenti semplici ed efficaci per
il dialogo Patti Chiari ha varato il Manifesto ed il Modello di business
plan. I criteri del credito sono anche a portata di mouse. Collegandosi al
portale internet www.Pattichiari.it
da lunedì 15 dicembre sarà
infatti possibile consultare il Manifesto Banche-pmi (al quale si accede
dalla voce “Criteri generali di valutazione”, all’interno del menù
“Credito”. In questo modo ogni imprenditore interessato ad un
finanziamento o alla realizzazione di un Business plan potrà avere le idee
chiare, anche prima di recarsi in banca. Il calendario delle iniziative:
Pattichiari a metà del percorso Dopo il campo dei servizi (Faro, operativo
dal 15 ottobre) e del risparmio (Elenco dei titoli a basso
rischio-rendimento e Informazioni sulle obbligazioni bancarie strutturate e
subordinate, dal 15 novembre), Pattichiari entra nel vivo anche per quanto
riguarda il credito alle piccole e medie imprese. E, con la quarta
iniziativa, al via dal 15 dicembre, arriva a metà del suo percorso. Conti
correnti, servizi bancari di base, assegni e ancora prestiti alle piccole e
medie imprese sono le altre quattro iniziative in calendario. Ecco, nel
dettaglio, le prossime tappe. - 15 gennaio 2004 - Conti correnti a
confronto: una carta di identità con l’indicazione chiara e facilmente
comprensibile delle caratteristiche, dei servizi e dei prezzi dei conti
correnti. Con la possibilità di confrontare le offerte delle diverse banche
e – anche grazie ad una “Guida alla scelta” su internet – di
individuare il prodotto che meglio risponde alle proprie esigenze. Anche
considerando le filiali più vicine a casa o all’ufficio. - 15 febbraio
2004 – Servizio bancario di base: un conto che mette a disposizione tutti
i servizi bancari di base – dal bancomat all’accredito dello stipendio o
della pensione, al pagamento delle bollette, ai bonifici, alle informazioni
su saldo e movimenti – facilmente accessibile per semplicità e costo
(pochi euro al mese). Dai giovani ai pensionati. Rivolto cioè a quei
milioni di italiani che oggi non hanno un conto corrente. - 15 marzo 2004 -
Tempi medi di risposta sul credito alle Pmi: conoscere in anticipo il numero
di giorni che mediamente una banca impiega per dare una risposta su un
prestito, per importo e area geografica. Con la possibilità per il cliente
di mettere a confronto la velocità di risposta dei diversi istituti in
relazione alle proprie esigenze specifiche. - 15 marzo 2004 – Tempi certi
di disponibilità delle somme versate con assegno: Tempi certi e più rapidi
per la disponibilità giuridica sul proprio conto delle somme versate con
assegni. Per semplificare l’attività di chi, specie commercianti e
piccoli imprenditori, emette e riceve un gran numero di assegni.
BANCHE,, SIGLATO L’’ACCORDO SULLE AGIBILITÀ
SINDACALI
Roma, 17 dicembre 2003 - È stato raggiunto il 13 dicembre mattina alle 5,45
l’accordo sulle agibilità sindacali, dopo una serrata e lunga trattativa
proseguita ininterrottamente dalle 14,30 di ieri, tra Abi e sindacati di
settore. L’accordo – che era auspicato dalle parti fin dal 1998 –
disciplina l’attribuzione dei permessi per lo svolgimento dell’attività
dei dirigenti sindacali nazionali e territoriali adeguando gli accordi di
settore all’evoluzione organizzativa del sistema creditizio, anche con
riferimento ai gruppi bancari. L’accordo garantisce una razionalizzazione
complessiva delle agibilità sindacali. Per quanto riguarda l’attività
dei dirigenti delle Rappresentanze sindacali aziendali e le modalità di
svolgimento delle assemblee, sono state unificate le diverse discipline
precedentemente esistenti per banche e casse di risparmio. L’accordo
ridimensiona lievemente gli oneri per le banche.
BANCA POPOLARE DI MILANO:CALENDARIO EVENTI
SOCIETARI PER L’ESERCIZIO 2004
Milano, 17 dicembre 2003 - Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare
di Milano S.c. A r.L., nella riunione tenutasi in data odierna, ha
deliberato - ai sensi dell'art. 2.6.2 del "Regolamento dei mercati
organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.a." - l'adozione del
calendario degli eventi societari per l'esercizio 2004, come di seguito
precisato: a. Approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2003 da
parte del Consiglio di Amministrazione: 9 marzo 2004 b. Assemblea di
approvazione del bilancio 2003: 24 aprile 2004; c. Approvazione della
relazione trimestrale al 31 marzo 2004: 11 maggio 2004; d. Approvazione
della relazione semestrale al 30 giugno 2004: 9 settembre 2004; e.
Approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2004: 9 novembre
2004; Si precisa che non saranno predisposte le relazioni trimestrali al 31
dicembre 2003 e al 30 giugno 2004.
NASCE PIXEL INVESTMENT MANAGEMENT SGR.
LA NUOVA SOCIETÀ
, NATA DALL'ESPERIENZA ING SGR SARÀ DEDICATA A UNICREDIT XELION BANCA
Milano, 17 Dicembre 2003 - Il panorama del risparmio gestito italiano si
arricchisce di un nuovo importante operatore: Pixel Investment Management
Sgr. Nata dall’esperienza di Ing Sgr, acquisita insieme alla rete di
promotori Ing Sviluppo nello scorso luglio, Pixel Sgr farà parte del polo
del risparmio gestito del Gruppo Unicredit che fa capo a Pioneer Investments.
Pixel Investment Management Sgr sarà dedicata esclusivamente alle esigenze
di Unicredit Xelion Banca e dei suoi 2500 professionisti, garantendo
un’offerta specifica e un’elevata reattività alle esigenze manifestate
dalla rete e dai risparmiatori. Le masse in gestione ammontano a circa 2,8
mld alla fine di novembre e sono destinate a crescere nel breve termine a
seguito del perfezionamento dell’acquisizione del ramo Gestioni
Patrimoniali di Ing Bank N.v.(circa 200 mln €). “Per noi si tratta di
una grande opportunità – spiega Matteo Dante Perruccio, Amministratore
delegato di Pioneer Investment Management Sgr e Presidente della nuova Sgr
– che ci permette di migliorare ulteriormente il servizio offerto ad uno
dei nostri principali collocatori. Consapevoli dell’ottima squadra
presente in Ing Sgr il nostro obiettivo sarà quello di valorizzare e
sfruttarne al meglio il potenziale. Questo avverrà anche grazie a tutte le
sinergie e alle aree di eccellenza presenti nelle strutture internazionali
di Pioneer Investments”. “L’opportunità di avere una Sgr dedicata –
aggiunge Dario Prunotto, Amministratore delegato di Unicredit Xelion Banca e
Consigliere della nuova Sgr - ci consente di offrire ai nostri personal
financial adviser, prodotti specifici con tempestività e flessibilità, in
un’ottica di servizio al cliente e creazione di valore nei portafogli
gestiti. Grazie a Pixel Investment Management Sgr saremo anche in grado di
affrontare in modo più efficace la realtà multimanager che continuerà a
caratterizzare la nostra filosofia come operatore indipendente”. Il
Consiglio di Amministrazione di Pixel Sgr riflette la mission della società:
Sandro Pierri, già alla guida di Ing Investment Management Sgr e di Ing
Retail Italia, assumerà l’incarico di Amministratore delegato. Tra i
consiglieri figureranno, oltre a Matteo Perruccio e Dario Prunotto, anche
Francesco Minotti, Direttore commerciale di Pioneer Investment Management
Sgr , Vincenzo Bafunno, Vice direttore generale di Unicredit Xelion Banca e
Silvio Felice Asti, Responsabile coordinamento progetti amministrativi di
Unicredito Italiano.
OSSERVATORIO SUL CREDITO - 2003 -
L’INDAGINE: I RISULTATI DELLA QUINTA EDIZIONE
Milano, 17 dicembre 2003 - I risultati rilevati dall’edizione 2003
dell’indagine si riferiscono al periodo 1997-2002.
La Lombardia
si conferma al primo posto in Italia nel credito concesso alle imprese
artigiane: rispetto al dato nazionale rappresenta quasi il 26% del totale
del credito concesso alle imprese artigiane e circa il 25% di quello
utilizzato. I rischi a scadenza nel breve termine (ad esempio: l’anticipo
su merci, il credito all’esportazione) denotano un tasso inferiore a
quello del resto dell’Italia dal 1997 al 2002, con una differenza a favore
delle imprese lombarde che dal 2001 si è assestata intorno allo 0,6%: il
tasso in Lombardia è 5,88% contro il 6,49% nazionale. Questa differenza può
essere spiegata dal minor grado di rischio rappresentato dalle imprese
artigiane lombarde:
la Lombardia
presenta, infatti, uno dei tassi di insolvenza più bassi d’Italia,
peggiore solo a quelli di Triveneto ed Emilia Romagna. Inoltre il trend
delle sofferenze rispetto ai crediti risulta in costante diminuzione nei sei
anni indagati, passando dal 6,93% del ’97 al 4,79% del
2002. In
Lombardia la qualità del credito risulta notevolmente migliore alla media
italiana. In media nel periodo 1997/2002 i Confidi lombardi hanno garantito
il 50,5% dei finanziamenti. Considerando la dimensione media dei Confidi
rispetto al numero di soci, quelli lombardi risultano superiori al trend
nazionale con un livello di capitalizzazione più alto rispetto alla
generalità delle istituzioni di garanzia. I dati emersi dall’indagine
riaffermano anche quest’anno la strategia vincente del “network” per
un efficace rapporto di collaborazione tra banche, Confidi, associazioni e
imprese artigiane non più basato sull’antagonismo e il conflitto ma
sviluppato in una logica capace di incentivare le diverse specializzazioni.
PRESENTATA
LA GUIDA DELL'AZIONISTA
DI PIRELLI RE,
LA PRIMA NEL
MERCATO ITALIANO
Milano, 17 dicembre 2003 - E' stata presentata ieri, presso
la Borsa Italiana
,
la Guida
dell'Azionista di Pirelli Re, uno strumento al servizio degli investitori
retail per l'illustrazione dei meccanismi di funzionamento del mercato
azionario e delle modalità di esercizio dei diritti dell'azionista e per la
condivisione delle informazioni sulla Società. Attraverso la guida, prima
esperienza del genere nel panorama italiano delle società quotate, Pirelli
Re ha l'obiettivo di stabilire e consolidare nel tempo relazioni dirette,
trasparenti ed efficaci con gli azionisti e gli investitori retail,
prendendo come riferimento analoghe iniziative di successo che a livello
internazionale sono dedicate alla formazione ed all'informazione dei
risparmiatori. La prima parte della Guida dell'Azionista è dedicata ad una
descrizione dettagliata ma al contempo più semplice possibile dell'attività
del Gruppo Pirelli Re: dal modello di business alla cifre chiave dello stato
patrimoniale e del conto economico, con un dettaglio per divisione, dalla
corporate governane all'azionariato, oltre ad un elenco delle fonti più
importanti per accedere alle informazioni riguardanti
la Società. La
guida contiene poi una seconda sezione dedicata alla illustrazione dei
meccanismi di base del mercato azionario, dei diritti (di informazione, di
voto, d'opzione e al dividendo) e della fiscalità dell'azionista, oltre ad
un glossario. Studi e ricerche di numerosi istituti dimostrano, infatti,
come anche in Italia fasce sempre più larghe di risparmiatori si rivolgano
all'investimento azionario valutando e scegliendo indipendentemente e senza
ricorrere alla consulenza di soggetti professionali. Da un'indagine condotta
da Ispo su una popolazione maggiorenne che dichiara di risparmiare in modo
regolare, emerge che, a fronte di un considerevole desiderio di
informazione, oltre il 40% degli intervistati decide dove investire i suoi
risparmi da solo o rivolgendosi a parenti, amici e conoscenti.
La Guida
dell'Azionista di Pirelli Re sarà disponibile a chiunque ne faccia
richiesta presso
la Società
, presso Borsa Italiana e presso l'Aiaf. "La crescita di un'impresa -
ha dichiarato Carlo Puri Negri, Amministratore Delegato di Pirelli Re -passa
anche attraverso la trasparenza nei rapporti con i suoi azionisti. Siamo
convinti inoltre che la consapevolezza dei propri diritti da parte dei
risparmiatori, e la capacità di esercitarli partecipando attivamente alla
vita societaria, possano essere un fattore propulsivo del mercato
finanziario italiano".
PRESTITEMPO (GRUPPO
DEUTSCHE BANK) INAUGURA IL PRIMO SPORTELLO DI ANCONA
Milano, 17 dicembre 2003 - Il 19 dicembre 2003, Prestitempo, la divisione
del Gruppo Deutsche Bank specializzata nel credito al consumo, inaugura ad
Ancona in Via Martiri della Resistenza 74 il primo sportello che opererà
come “info point” sia per gli esercizi commerciali, convenzionati e no,
sia per i clienti Prestitempo che potranno richiedere finanziamenti
personali, prestiti finalizzati, mutui, polizze assicurative. Situato in una
delle vie più centrali della città, lo sportello Prestitempo si rivolge ai
dealer locali già operativi e agli esercizi commerciali non ancora
convenzionati, che potranno richiedere informazioni sulle procedure
operative per offrire ai loro clienti i prodotti della divisione di Deutsche
Bank. I clienti fidelizzati Prestitempo potranno invece rivolgersi alla
nuova sede per acquistare la carta di credito revolving Prestitempo, mutui e
polizze assicurative. Lo sportello rimarrà aperto tutti i giorni dal lunedì
al venerdì dalle 9 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18. L’apertura dello
sportello Prestitempo di Ancona rientra in un piano generale di
posizionamento attuato dalla divisione del Gruppo Deutsche Bank
sull’intera rete nazionale: il 9 dicembre infatti è stato inaugurato il
primo sportello di Palermo e nei prossimi mesi seguiranno altre otto
aperture, per un totale di dieci nuovi sportelli Prestitempo operativi entro
il 2004. Prestitempo, divisione di Deutsche Bank Spa specializzata nel
credito al consumo, eroga sia prestiti finalizzati all’acquisto di beni e
servizi attraverso 16 mila esercenti convenzionati sia finanziamenti
personali attraverso i 241 sportelli bancari del Gruppo Deutsche Bank.
Prestitempo ha chiuso il 2002 con 2.239 milioni di euro di erogato, a fronte
di 1 milione di operazioni perfezionate nel corso dell’anno e prestiti
concessi a oltre 900 mila famiglie italiane.
ARTOM: CREDITO
ALL’INNOVAZIONE PER CREARE OCCUPAZIONE
LA PROPOSTA ALL
’INCONTRO AMBROSETTI-NETSYSTEM CON IL MINISTRO GASPARRI
Milano, 17 dicembre 2003 – Ieri il presidente di Netsystem Arturo Artom ha
promosso un incontro dell’Ambrosetti Club, con la partecipazione del
Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, per illustrare la proposta
“Credito al Futuro” per dare vita a un nuovo patto tra banca e impresa.
La proposta, messa a punto da Artom con il contributo di Mcc e della
Fondazione Ugo Bordoni, prevede un meccanismo semplice e automatico per
sostenere gli investimenti in innovazione delle Pmi, che in questo modo
potranno recuperare competitività e creare nuovi posti di lavoro.
IL GRUPPO RENO DE MEDICI RISTRUTTURA IN SPAGNA
E REALIZZA 80 M€.
Milano, 17 dicembre 2003 -
La Reno
de Medici Ibérica (società interamente posseduta dalla Reno de Medici
S.p.a.) ha stipulato ieri un contratto definitivo dell’importo di 80 M€
per la cessione delle proprietà immobiliari site nel comprensorio di
Barcellona con la società Espais Promocions Immobiliares di Barcellona,
rappresentata dall’azionista e Presidente Lluis Casamitjana, assistito da
Banesto, che ha fornito le relative coperture finanziarie. Il prezzo verrà
corrisposto quanto a 50 M€ in contanti al momento del trasferimento della
proprietà fondiaria. Il saldo di 30 M€ verrà corrisposto in immobili,
che saranno consegnati al momento della prevista valorizzazione urbanistica.
Il pagamento differito è comunque assistito da una fidejussione bancaria,
dell’importo di 45 M€ al fine di tenere conto della dilazione temporale
e dell’incremento di valore ragionevolmente preventivabile sugli immobili
che la società riceverà nell’arco di 5-7 anni (al fine di consentire
alla società di partecipare all’eventuale maggior valore derivante dalla
riqualificazione urbanistica). L’operazione in oggetto è previsto che
venga completata con i relativi effetti finanziari a valere sull’esercizio
2003. La società ritiene che l’operazione nel suo complesso non genererà
plusvalenze, considerando gli oneri accessori di riorganizzazione e
riconversione industriale che dovranno essere sopportati per il rilancio
dell’attività nella penisola iberica. L’operazione immobiliare
illustrata è parte del più ampio processo di ristrutturazione delle
attività del Gruppo Reno de Medici nella Penisola Iberica, che ha i
seguenti presupposti ed effetti sul piano industriale e commerciale: -
Riorganizzazione produttiva e commerciale; l’attività continua nello
stabilimento di Prat per un triennio corrispondendo un canone di
locazione/annuo di 1,6 M€ per l’utilizzo del complesso oggetto di
dismissione; La riconversione consentirà di continuare la produzione con
margini operativi positivi per circa 1-2 milioni di Euro (attualmente sono
negativi per circa 7 milioni di Euro/anno). L’attività produttiva è
previsto che sia da subito adeguata alla domanda economicamente servibile
nella Penisola Iberica. A tale riguardo si precisa che gli assetti
produttivi (macchinari e attrezzature) resteranno nella piena disponibilità
della Reno de Medici Iberica. La soluzione adottata consente in definitiva
di: Smobilizzare 80 M€ di attivo fisso. Continuare a servire con lo stesso
livello di servizio qualitativo la clientela spagnola in una prospettiva
pluriennale. Mantenere aprezzabili livelli occupazionali. Definire in una
ragionevole arco di tempo una strategia industriale e commerciale che
consente di mantenere e possibilmente spandere la presenza del Gruppo Reno
de Medici nella Peninsola Spagnola.
INFERENTIA DNM: AUMENTO DI CAPITALE, DELOITTE & TOUCHE
RILASCIA IL PARERE DI CONGRUITA' VALORE DELLA PRODUZIONE A FINE ANNO, A PARI
PERIMETRO: € 45 MLN (+6-7%)
Milano, 17 dicembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Inferentia Dnm
S.p.a., riunito il 3 dicembre a Milano sotto la presidenza di Enrico
Gasperini, ha preso atto del parere di congruità espresso dalla Società di
revisione Deloitte & Touche, in merito al prezzo di emissione delle
azioni Inferentia Dnm per l'aumento di capitale, con esclusione del diritto
di opzione, della stessa Società al servizio del conferimento di azioni
Onetone S.p.a., nel quadro dell'integrazione fra la stessa Onetone e
Inferentia Dnm. Nelle conclusioni della Relazione, redatta ai sensi degli
articoli 2441 del codice civile e 158 della D. Lgs 58/98, i revisori
attestano, infatti, che il metodo di valutazione adottato dagli
Amministratori è adeguato e che esso è stato correttamente applicato ai
fini della determinazione del prezzo di emissione delle azioni Inferentia
Dnm. Il prezzo di emissione era stato fissato dagli Amministratori in €
6,72 per azione, comprensivi di € 6,22 di sovrapprezzo. La proposta di
aumento di capitale sarà sottoposta a una prossima Assemblea straordinaria
degli azionisti, che si terrà il 16 e il 18 dicembre 2003, rispettivamente
in prima e in seconda convocazione. Nel corso della riunione, il Consiglio
ha anche aggiornato le previsioni relative al valore della produzione a fine
anno, che si è stimato attestarsi intorno a € 45 milioni, con una
crescita rispetto al
2002, a
parità di perimetro e di trattamento contabile, del 6-7% circa. In valore
assoluto, il valore della produzione registra, rispetto al risultato
consolidato, una diminuzione del 5% circa. In Consiglio ha, inoltre, preso
atto della positiva conclusione delle trattative con le Organizzazioni
sindacali per l'attuazione del piano di riduzione del personale, annunciato
dalla società lo scorso ottobre. Nell'ambito di tale accordo, sono stati
messi in procedura di mobilità su base volontaria 17 dipendenti, cui si
aggiungono altri 22 dipendenti che hanno già lasciato l'azienda nelle
scorse settimane.
MILANO E MELBOURNE: UN
GEMELLAGGIO DEDICATO A BUSINESS, ARTE, CULTURA E FORMAZIONE
Milano, 17 dicembre 2003 – Milano e Melbourne saranno presto gemellate:
questo è il risultato di una lettera di intenti firmata dal Sindaco di
Milano Gabriele Albertini, e il Vice Sindaco di Melbourne, Susan Riley, il
25 novembre a Milano.
La Città
di Milano ha annunciato questo importante accordo durante una conferenza
stampa: Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura, Musei e Relazioni
Internazionali di Milano, e Susan Riley hanno presentato le diverse
iniziative già presenti tra le due città e la campagna “Melbourne and
Milan: Let’s get acquainted” realizzata a Melbourne per promuovere
questa nuova relazione. Melbourne è la seconda città australiana per
dimensioni ed è un fiorente centro economico. Come Milano, Melbourne è
proiettata verso l’esterno ed è fortemente creativa. Posizionata sul
fiume Yarra, Melbourne è la capitale artistica e culturale
dell’Australia. Il mondo delle arti visive di Melbourne vanta più di 100
gallerie pubbliche e non. Un programma di gemellaggio di tre anni tra Milano
e Melbourne è stato sviluppato nei diversi ambiti: business, economia,
arte, cultura, formazione professionale, gestione delle città. La città di
Milano ha inoltre annunciato due mostre italiane a Melbourne nel mese di
dicembre 2003. Il 4 dicembre la mostra “Mario Bellini Architetto &
Designer” è stata aperta alla National Gallery of Victoria International
(Ngvi), la più grande galleria d’arte dell’emisfero meridionale, che è
stata riprogettata sotto la direzione dell’architetto Mario Bellini.
L’11 dicembre il Melbourne Museum ha inaugurato la mostra “Design in
Italy: 1945-
2000”
. Una mostra di 100 oggetti proveniente dalla Collezione Permanente della
Triennale di Milano. Il gemellaggio produrrà anche scambi e collaborazioni
nel campi del commercio e della moda. “Melbourne è la capitale del
business, dell’arte, della moda e dei ristoranti di lusso in Australia.
Melbourne ha molte caratteristiche in comune con Milano: questo è il motivo
per cui riteniamo che questo gemellaggio sia una buona opportunità” ha
commentato Susan Riley, Vice Sindaco di Melbourne. Melbourne e Milano sono
entrambe centri economici nel settore manifatturiero, nel mondo
dell’informazione e della tecnologia, della finanza e della cultura. Il
gemellaggio tra Milano e Melbourne include inoltre per le due città
opportunità economiche e di crescita di mercato, promozione a livello
internazionale e conferma la reputazione di Milano e Melbourne come
importanti città d’affari. Infolink:
www.Melbourne.vic.gov.au – www.Australia.com
SEGRATE: “CRESCERE NELLA QUALITÀ. UN PROGETTO INTEGRATO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTÀ”
Segrate, 17 Dicembre 2003 - L’amministrazione comunale negli ultimi anni
ha avuto tra gli obiettivi prioritari quello di rinnovare l’idea di
amministrazione pubblica introducendo qualità culturale e tecnologica. Sono
state create le condizioni perché questo si traduca in un concreto servizio
ai cittadini. Questa “macchina” è tecnicamente gestita da uomini di
alto profilo che ne garantiscono il funzionamento. Il progetto punta a
integrare
la Segrate
delle imprese, con tutte le eccellenze culturali e produttive, con
la Segrate
del territorio, con tutte le sue tradizioni, i suoi colori, le esigenze di
comfort e di servizi culturali. Dall’incontro attivo di queste due realtà
nascono iniziative di sperimentazione, formazione, eventi pubblici e servizi
alle imprese. Le leve di cui servisi per raggiungere questa integrazione
sono quattro: la conoscenza, la comunicazione, l’ecologia e il comfort
ambientale. Uno dei primi progetti affidati al nuovo settore è il Progetto
integrato per una nuova identità di Segrate e per aumentare la qualità
urbana. Un programma concreto nei modi e nei tempi per disegnare una nuova
identità del territorio rendendo visibile il legame tra le componenti di
Segrate: una qualità urbana nel senso più vasto, dalla città al benessere
del cittadino. Organizzazione:
La Direzione
generale crea sinergie tra i vari settori, “ascolta” le nuove necessità
creando gli strumenti innovativi che la società richiede. In questa logica
si inserisce la creazione di un nuovo settore chiamato: “Settore Progetti
strategici, sviluppo del territorio e comunicazione” affidato alla
direzione dell’Architetto Dicorato. Segrate, nei decenni recenti,ha
attraversato uno sviluppo significativo.Anzi è un caso molto speciale
proprio per il dinamismo di questo sviluppo,che ha portato risorse e idee
nuove nel territorio.Ma lo ha fatto per poli differenti,ciascuno dei quali
si è evoluto secondo una propria fisionomia.Oggi oc- corre riportare le
identità dei quartieri a un significato unico,vissuto come tale da tutti i
cittadini del Comune. La città è formata da nove quartieri, separati l
’uno dall ’altro,non solo perché nati in epoche diverse ma soprattutto
perché spesso sono stati concepiti come unità chiuse:grandi blocchi
edilizi completi,che hanno ospitato in breve tempo migliaia di cittadini,con
una notevole omogeneità di caratteristiche sociali e di età.Nel tempo
queste comunità si sono evolute ciascuna secondo un suo
percorso,sviluppando esigenze di servizi differenti.La sfida è da- re unità
a queste componenti non solo utilizzando strumenti come l ’arredo urbano,
ma cercando di realizzare un dialogo continuo,un senso comune a tutti. Per
questo il tema centrale dell ’intervento degli amministratori oggi è la
qualità urbana globale. “Vogliamo fare un salto in avanti rispetto al
consueto modo di interpretare la città,e partiamo impostando in modo nuovo
il nostro lavoro di amministratori.”Adriano Alessandrini,assessore ai
Lavori pubblici del Comune,sottolinea l ’obiettivo generale del progetto
per la qualità urbana che è stato avviato:“Non serve costruire
iniziative slegate l ’una dall ’altra,occorre invece dare a Segrate l
’identità urbana coerente che le è sempre mancata. “Certamente la
qualità globale dipende da quella delle singole realizzazioni,ma anche
dalla presenza di un progetto comune unitario.Un progetto che finora è
mancato:è come se ciascuno dei nove quartieri di Segrate fosse trasparente
rispetto agli altri. Finora una piazza realizzata a Milano Due non ha avuto
senso per un cittadino di Novegro e viceversa. “Il progetto complessivo
che sta iniziando è fatto per dare a chi vive qui,a chi ci lavora e a tutti
coloro che,per qualunque motivo, hanno un rapporto con Segrate,la sensazione
di vivere una città unica.L ’obiettivo è sviluppare e rendere visibile
il legame tra le componenti di Segrate.”
FIERE DI PADOVA E VICENZA: ACCORDO IN VISTA
APERTO IL TAVOLO CHE PORTERÀ AL PRIMO ASSE FIERISTICO DELLA REGIONE
ORGANIZZAZIONE COMUNE DELLE FIERE ALL’ESTERO, NUOVE RASSEGNE ITALIANE
ORGANIZZATE CONGIUNTAMENTE, FORMULE COMUNI PER NUOVE MANIFESTAZIONI
Padova, Vicenza, 17 dicembre 2003 - Sono ormai definite le linee essenziali
dell’accordo tra Padovafiere e Fiera Vicenza che porterà a una prima
importante razionalizzazione del sistema fieristico della regione veneta.
L’accordo, che ha visto in questi giorni una serie di incontri tra gli
staff delle due Fiere, riguarda in modo particolare l’attività
internazionale, e prevede l’organizzazione congiunta di una serie di
eventi nei paesi dell’est a partire già dal 2005.Prevista anche la messa
a punto di nuove manifestazioni fieristiche in Italia, la condivisione di
alcuni investimenti pubblicitari e la partecipazione comune a fiere
internazionali. Per quanto riguarda il coordinamento dell’attività
consolidata delle due Fiere, già definito per il 2004, è prevista
l’armonizzazione dei due calendari per evitare controproducenti
sovrapposizioni di date e sono allo studio di altre possibilità di
collaborazione in settori di comune interesse. In tempi successivi le due
Fiere intendono valutare insieme la definizione di una struttura comune in
grado di operare in modo sempre più competitivo sul piano internazionale.
Dopo questa prima definizione, coordinata dal Direttore Generale Andrea
Olivi per Padovafiere, e dal Segretario Generale Andrea Turcato per Fiera
Vicenza, è prevista la messa a punto di un accordo dettagliato che sarà
sottoposto ai due Consigli di Amministrazione. L’attività delle Fiere di
Padova e Vicenza significa 44 milioni di fatturato, 90 dipendenti e 53
manifestazioni..
CAROVITA: FAMIGLIE IN GRAVI DIFFICOLTA’ ECONOMICHE,
COSTRETTE AD INDEBITARSI,PIU’ 16 PER CENTO,PER SOPRAVVIVERE ! LE
ANALISI DELL’INTESA CONSUMATORI, SONO CONFERMATE DALL’ANNUARIO
STATISTICO ITALIANO 2003, MA LE CONTRADDIZIONI TRA RAPPORTO ISTAT ED
INFLAZIONE IN DISCESA, SONO STRIDENTI !
Roma, 17 dicembre 2003 - Le analisi dell’Intesa dei consumatori sul
carovita che non accenna a diminuire con il pretesto dell’euro, avvalorate
dagli ultimi dati finanziari sulla crescita del 16 per cento
dell’indebitamento delle famiglie solo per poter sopravvivere, trova
conferma dall’Annuario statistico italiano 2003, presentato oggi dall’Istat,che
vede in netto aumento (74,9 per cento) la quota delle famiglie che non
riesce a risparmiare.
La famiglia italiana spende in media 26.400 euro l’anno, non è
soddisfatta della propria condizione economica e non è più in grado di
risparmiare ! Anche l’Istat conferma che gli italiani,da popolo di
risparmiatori,stanno diventando popolo di debitori con un netto
peggioramento dei nuclei famigliari che definiscono peggiorata la loro
condizione economica, passata dal 27,4 per cento del 1998 al 40,4 per cento
del 2002. Ad un aumento dei prezzi corrisponde una diminuzione dei consumi
pari all’1,8 per cento,a dimostrazione che la maggior parte degli italiani
deve tirare la cinghia per sopravvivere,con la spesa mensile alimentare
salita dai 411 euro del 2001 ai 425 del 2002, mentre la spesa per generi non
alimentari si è stabilizzata intorno ai 1.770 euro. Aumentano le spese per
abitazione, utenze domestiche mentre scende quella per
abbigliamento,calzature,mobilie ed arredamento, elettrodomestici, servizi
per la casa,istruzione e cultura. Un capitolo a parte la scandalosa sanità:
mentre per l’Istat l’aumento è impercettibile,per l’ultimo rapporto
dell’osservatorio Osmed-Ministero della Salute, che ha fotografato i primi
9 mesi del 2003 –gennaio settembre- ad un calo della spesa farmaceutica a
carico del servizio sanitario nazionale del 7,1 per cento, corrisponde una
impennata del 15,9 per cento dei costi dei farmaci spesi dai privati, per
effetto del riordino del prontuario farmaceutico, che ha addossato alle
famiglie la maggior parte delle spese per i medicinali. Ma oltre allo
scandaloso capitolo della sanità,ci sono fortissime contraddizioni tra il
rapporto odierno dell’Istat, che conferma le preoccupazioni dell’Intesa
dei Consumatori su una costante erosione del reddito ed un trasferimento,
pari al 3 per cento circa del Pil,a coloro che fanno i prezzi da quelli che
li subiscono (non a caso, tra coloro che riescono a risparmiare, i più
“abili” sono quelli che hanno un lavoro indipendente o autonomo) e le
rassicuranti analisi sull’inflazione in diminuzione, a riprova che occorre
riformare radicalmente sia il paniere Istat che i vari “pesi” assegnati
a molti prodotti e servizi.
“SALVIAMO
LA TREDICESIMA
”,: NELLA SETTIMANA DAL 16 AL 23 DICEMBRE NON SOLO FRUTTA E VERDURA A
PREZZI SCONTATISSIMI MA ANCHE 3.000 BUSTE DI LATTE DI ALTA QUALITA' REGALATE
AI CONSUMATORI NELLE PIAZZE ECCO I RISULTATI DI 2 ANNI DI CARO-VITA. E
CONTRO IL CARO BENZINA L’INTESA ANNUNCIA BATTAGLIA
Roma, 17 dicembre 2003 - I consumatori passano al contrattacco. Dopo 2 anni
di caro-vita dilagante, con aumenti di prezzi e tariffe in tutti i settori,
l’Intesa dei consumatori ha messo in piedi una utile iniziativa
finalizzata a tutelare le tasche dei cittadini, a non prosciugare le
tredicesime e a consentire ai consumatori di passare serene festività. Con
l’aiuto di produttori, commercianti, aziende e singoli imprenditori Adoc,
Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno creato “Salviamo
La Tredicesima
”, una campagna dislocata in tutta Italia, dal 16 al 23 dicembre,
attraverso le seguenti iniziative: Punti Risparmio: nelle piazze di
moltissime città italiane sarà possibile trovare degli stands presso cui
acquistare, a prezzi di produzione, innumerevoli prodotti ortofrutticoli,
messi a disposizione da Coldiretti, Cia e Confagricoltura; Cliccka Qui!
Sconti: i commercianti aderenti al Cidec e presenti in molte città italiane
applicheranno sconti alla cassa del 10% sui prodotti alimentari e del 25% su
quelli non alimentari. Gli esercizi saranno individuabili attraverso un
apposito bollino della campagna in atto apposto sulle vetrine dei negozi;
Anche singole aziende o imprenditori hanno deciso di aderire
all’iniziativa applicando localmente sconti al pubblico. Nel dettaglio:
Prete Dolciaria distribuirà a Roma, Milano e Salerno biscotti in confezioni
da 125 gr con sconti del 20% Mari S.r.l Vivai E Piante applicherà a Roma
sconti del 25% sugli abeti di Natale e del 10% sulle stelle di Natale;
Toletta Libreria applicherà a Venezia sconti dal 10% al 40% sui libri in
catalogo; Latte: l’azienda Granarolo distribuirà gratuitamente nelle
piazze di Milano, Roma e Salerno 3.000 buste di latte da mezzo litro;
Autostrade: sconti anche sulla autostrade Italiane.
La Società Autostrade
, infatti, applicherà il 25% di sconto sul canone di servizio a tutti i
clienti Telepassfamily dal 16 al 23 dicembre; Viaggi: anche i tour operator
aderiscono all’iniziativa dell’Intesa. Sconti dal 10 al 15% sui
pacchetti viaggio distribuiti da Fantours, Cit, Ici; Autoscuole: L’unione
Nazionale Autoscuole Studi e Consulenza Automobilistica si attiverà il 3
modi: per quanto riguarda le Autoscuole (
1.500 in
tutta Italia) a tutti coloro che si iscriveranno dal 16 al 23 dicembre ad un
corso di recupero dei punti decurtati otterranno il 10% di sconto
sull’importo dei corrispettivi previsti dal tariffario esposto; per quanto
riguarda gli Studi Di Consulenza (
2.500 in
tutta Italia) contrariamente alla libertà di prezzo per la settimana
dell’iniziativa si impegnano a applicare per i passaggi di proprietà euro
45,00 iva compresa e per cambi targhe euro 35,00 iva compresa; attraverso la
società consortile Sermetra costituita da 1.500 agenzie che riscuotono la
tassa dell’auto dall’utente non chiederanno il corrispettivo pari ad
euro 1,55, offrendo gratuitamente un servizio all’utente; Guida Agli
Acquisti: l’Intesa diffonderà dei consigli utili ai consumatori al fine
di aiutarli a districarsi nelle compere delle festività; Cliccka Qui!
Regali: è possibile fare regali intelligenti senza svuotare il portafogli?
Dal 16 dicembre sui siti dell’Intesa due listi di regali: una fino a 10
euro (Cliccka Qui ), l’altra fino a 20 euro (Cliccka Qui ), per dimostrare
che attraverso i confronti di prezzi e negozi è possibile risparmiare; Onu:
anche l’Onu aderisce alla campagna dell’Intesa. In 20 città italiane ci
saranno degli stando presso i quali verranno raccolti fondi per i rifugiati
attraverso il dipartimento Unhcr dell’Onu; Benzina: contro il caro-benzina
l’Intesa avvierà, dal 16 dicembre al 6 gennaio, un boicottaggio contro la
marca che, da ottobre a dicembre, ha avuto presso i distributori il prezzo
medio più alto. Gli automobilisti, cioè, verranno invitati a non
rifornirsi presso quella pompa; Menu' Al Risparmio: cene natalizie e cenoni
di Capodanno non saranno più un incubo per i consumatori. L’intesa ha
infatti elaborato 3 menù al risparmio, a base di varie portate, con le
quali preparare banchetti completi e fantasiosi senza spendere cifre
astronomiche; Cliccka Qui! Tessere Intesa: chi deciderà di diventare socio
dell’Intesa dei consumatori potrà ottenere la tessera di una delle 4
associazioni al prezzo speciale di 10 euro.
CALLCENTERNET, START UP DELL'INCUBATORE SESTESE LIB, VINCE
LA SELEZIONE ITALIANA
DEGLI EUROWARDS
2003 L
'IMPRESA INNOVATIVA È STATA PREMIATA PER LE SUE STRAORDINARIE POTENZIALITÀ
DI ESPANSIONE TERRITORIALE
Sesto San Giovanni, 17 dicembre 2003 Patrocinato dal Presidente del
Parlamento Europeo, M. Pat Cox, si è chiusa in questi giorni l'edizione
2003 dei prestigiosi Eurowards, i premi per le imprese segnalatesi nel corso
dell'anno come esempi di eccellenza dell'imprenditoria europea. La
competizione è un trampolino di lancio per competitor che si confrontano a
livello regionale, nazionale e europeo, sulla base di una classificazione
del loro business in Encouragement, Seed, Start up ed Expansion.
Callcenternet, una delle più consolidate start up dell'incubatore
Laboratorio Innovazione Breda (Lib), è stata premiata nella categoria
Expansion come l'impresa innovativa italiana dalle maggiori potenzialità di
espansione territoriale e di raggiungimento del break even point. La giuria,
composta da imprenditori e da rilevanti personalità europee, ha esaminato
1300 realtà imprenditoriali, spingendo Callcenternet fino alla finale
europea, dove ha conquistato il secondo posto. I 31 migliori business
partecipanti hanno avuto l'opportunità di presentarsi ad una platea di 450
selezionati imprenditori per scambiare con loro idee ed esperienze; di farsi
conoscere dalle principali istituzioni europee e da potenziali partner e
clienti; di avviare tavoli di lavoro per confrontarsi con nuovi investitori.
"Sapere che Callcenternet è riconosciuta dalla Commissione degli
Eurowards come un'interessante società innovativa, che innesca con il suo
business un grossa ricaduta occupazionale, non può che riempirci di gioia e
di orgoglio - ha dichiarato Lawrence Gilioli, Amministratore Delegato della
start up - Così come non può che entusiasmarci il successo riscosso dal
nostro modello di business, facilmente riproducibile grazie alla formula del
franchising e già richiesto da Spagna, Polonia, Svizzera. Entro cinque anni
pensiamo di creare un network che si espanda in almeno una decina di paesi
europei." Callcenternet è nata nel
2003, ha
sede a Sesto San Giovanni ed ha già al suo attivo unità operative a
Milano, Sondrio, Pavia, Catanzaro e Palermo. Alla base del suo successo c'è
un nuovo modo di concepire il Call Center, non più visto come una rigida
struttura monolitica ma concepito come un'efficace rete che si articola in
molte piccole unità operative, diffuse sul territorio italiano e tra loro
collegate grazie ad un'unica innovativa piattaforma tecnologica. Questo
modello organizzativo è vincente perché garantisce inedite soluzioni di
Cosourcing in partnership con il cliente; tempi brevi di realizzazione delle
attività di prevendita, vendita e postvendita di beni o servizi;
investimenti contenuti. www.Callcenternet.it
IL GRUPPO SITINDUSTRIE HA
COSTITUITO UNA NUOVA SOCIETÀ PER OPERARE CON PIÙ FORZA NEL SETTORE
“MARINE” TRAMITE
LA FORNITURA DI
TUBI IN LEGHE DI RAME PER
LA CANTIERISTICA NAVALE
CIVILE E MILITARE E PIATTAFORME OFF-SHORE.
Marsiglia, 17 dicembre 2003 - Dopo un anno di studi, prove, ricerche e
sviluppo, Sitindustrie ha deciso ad entrare con decisione nel mercato del
settore “marine” mediante la produzione e la fornitura di tubi ed
accessori in Cupro-nickel, caratterizzati da un’eccezionale resistenza
alla corrosione e destinati alla cantieristica navale civile (diporto,
mercantile) e militare e alla costruzione di piattaforme Off-shore. È stata
quindi costituita in Francia, a Marsiglia, città francese fortemente legata
alla metallurgia, all'attività navale ed all'esportazione, Sitindustrie
Marine Sas. Sitindustrie Marine, che offrirà al mercato mondiale la gamma
completa di tubi e di accessori in Cupronickel fabbricati nelle differenti
unità produttive di Sitindustrie, assicurerà un servizio completo ai
maggiori clienti del settore navale e dell'Off-shore: dalla definizione
delle richieste e delle specifiche tecniche, alla consegna del “package”
in loco. Il settore ''marine'' rappresenta un mercato promettente, la cui
crescita è stimata intorno al 6,0% annuo per il periodo 2003-2007. Per tale
periodo infatti si prevedono un forte sviluppo e rinnovo della flotta navale
mondiale e nuovi importanti progetti internazionali nel settore
dell'Off-shore. “Sitindustrie ha deciso di entrare nel settore ''marine''
per diventarne in poco tempo uno dei principali attori - afferma Fausto
Bocciolone, giovane presidente di Sitindustrie-. Fino ad oggi il mercato dei
tubi ed accessori in cupronickel per tale settore è rimasto concentrato
nelle mani di un piccolo gruppo di operatori principalmente tedeschi,
francesi ed americani. Sitindustrie conta di “scardinare” questa
situazione. Il nostro gruppo può contare infatti su una serie di fattori
chiave di successo: la pluriennale esperienza nella lavorazione delle leghe
di rame e nickel, la notorietà a livello mondiale come principale
produttore di tubi in Cupro-nickel di elevata qualità, le sinergie negli
acquisti e nella gestione delle materie prime a livello divisionale, la
costante attività in ricerca e sviluppo e la tecnologia avanzata frutto di
continui investimenti in impianti all’avanguardia. La decisione di entrare
in questo nuovo mercato ben si inserisce inoltre nel programma di sviluppo
strategico di Sitindustrie, basato sulla concentrazione e l’ampliamento
delle attività core business.”
LA COMMISSIONE EUROPEA
INFLIGGE AMMENDE A TRE IMPRESE PARTECIPANTI
AD UN CARTELLO NEL SETTORE DEI TUBI INDUSTRIALI DI RAME
Bruxelles, 17 dicembre 2003 - Nella quinta decisione adottata quest'anno
contro cartelli "hard-core",
la Commissione
europea ha inflitto ammende per un importo totale di 79 milioni di Eur ai
principali produttori europei di tubi di rame ovvero a Outokumpu, al gruppo
Kme e a Wieland Werke. Le società in questione hanno posto in atto un
cartello nel mercato dei tubi destinati principalmente al settore del
condizionamento dell'aria e della refrigerazione (Acr), a detrimento dei
loro clienti e, in ultima analisi, delle imprese e delle famiglie europee.
Nel marzo 2001
la Commissione
ha avviato un'indagine che ha consentito di dimostrare che Outokumpu
(Finlandia), Wieland Werke (Germania) e il gruppo Kme hanno posto in atto un
cartello segreto tra il maggio 1988 e il marzo 2001 nel settore dei tubi
industriali di rame. Destinatari della decisione sono l'impresa madre
tedesca Km Europa Metal e le sue controllate al 100% Tréfimétaux (Francia)
ed Europa Metalli (Italia). I tubi in questione sono utilizzati
principalmente nel settore del condizionamento dell'aria e della
refrigerazione (Acr). Il mercato ha un valore di circa 290 milioni di Eur
all'anno nello Spazio economico europeo e le imprese interessate
rappresentano tra il 75% e l'85% della produzione totale. Il cartello è
stato organizzato nel quadro della Cuproclima Quality Association per i tubi
del settore Acr, creata in Svizzera nel 1985 con l'obiettivo principale di
istituire una norma di qualità per i predetti tubi industriali. Le imprese
hanno avuto contatti regolari finalizzati alla fissazione dei prezzi e alla
spartizione del mercato sotto la copertura di riunioni commerciali ufficiali
organizzate dalla predetta associazione avente sede in Svizzera. Nessuna
delle società coinvolte ha contestato seriamente i fatti accertati dalla
Commissione e tutte hanno cooperato all'indagine. Il cartello in oggetto
costituisce un'infrazione molto grave dell'articolo 81 del trattato Ue. Data
la gravità dei fatti, la durata dell'infrazione e le dimensioni relative
delle imprese,
la Commissione
ha inflitto le seguenti ammende: Outokumpu: 18.13 milioni Eur Wieland Werke:
20.79 milioni Eur Gruppo Kme : 39.81 milioni Eur. L'ammenda inflitta a
Outokumpu è il risultato di una riduzione del 50 % volta a ricompensare la
cooperazione tempestiva ed ampia data dall'impresa nel corso dell'indagine,
conformemente alla sezione D della comunicazione sul trattamento favorevole
del 1996[1]. Outokumpu è stata altresì premiata per aver rivelato la
durata totale del cartello. L'importo finale dell'ammenda riflette però
anche una maggiorazione per recidiva: Outokumpu era già stata condannata
nel 1990 per un cartello nel settore dell'acciaio inossidabile (cfr. Ip/90/584).
Anche il gruppo Kme e Wieland Werke hanno beneficiato di una riduzione delle
loro ammende, ma tale riduzione è stata meno consistente in quanto la loro
cooperazione è stata tardiva e non del tutto spontanea. La decisione
odierna sul cartello dei tubi industriali di rame porta l'importo totale
delle ammende inflitte quest'anno a 407.3 milioni di Eur. Nel corso degli
ultimi tre anni
la Commissione
ha adottato 25 decisioni in materia di cartelli, infliggendo ammende per un
importo totale di 3.2 miliardi di Eur.
LIBERO MOVIMENTO DEI CAPITALI:
LA COMMISSIONE EUROPEA
DEFERISCE L'ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER LE RESTRIZIONI AGLI
INVESTIMENTI IN SOCIETÀ DEL SETTORE ENERGETICO
Bruxelles, 17 dicembre 2003 -
La Commissione
europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea per
quanto riguarda talune disposizioni della legislazione italiana che limitano
i diritti di voto connessi ad investimenti di società pubbliche nel settore
dell'energia.
La Commissione
ritiene che tali disposizioni costituiscano delle restrizioni ingiustificate
al libero movimento dei capitali, in violazione delle norme del trattato Ce
(articolo 56). La legge italiana contestata è il decreto-legge 25 maggio
2001, n. 192, convertito in legge 20 luglio 2001, n. 301, recante misure nei
settori dell'elettricità e del gas. La legge dispone che in caso di
acquisizione diretta o indiretta da parte di imprese pubbliche di più del
2% del capitale di società operanti nel mercato italiano dell'elettricità
o del gas, il diritto di voto inerente alle azioni eccedenti tale limite è
automaticamente sospeso fino alla realizzazione di un mercato pienamente
concorrenziale a livello Ue nei settori in questione.
La Commissione
ritiene che le disposizioni della legge italiana di cui sopra sono
incompatibili con il trattato che istituisce
la Comunità
europea. Secondo il diritto comunitario, le restrizioni al libero movimento
dei capitali, e le procedure di autorizzazione per gli investimenti in
società privatizzate che si configurano come tali, devono: - applicarsi in
modo non discriminatorio - essere giustificate da motivi imperiosi di
interesse pubblico - essere idonee a garantire il conseguimento dello scopo
perseguito e - non andare oltre quanto necessario per il raggiungimento
dello scopo stesso. Questa posizione è stata confermata dalla Commissione
nel giugno 2001 (vedi Ip/01/872) e avallata dalla Corte di giustizia europea
nelle sentenze del 4 giugno 2002 nelle cause C-367/98 Commissione/portogallo,
C-483/99 Commissione/ Francia e C-503/99 Commissione/belgio, nonché nelle
sentenze del 13 maggio 2003 nelle cause C-463/00 Commissione/spagna e
C-98/01 Commissione/regno Unito.
La Commissione
ritiene che le disposizioni di cui sopra non sono compatibili con le regole
del trattato Ce sul libero movimento dei capitali. Nel caso dell'Italia,
la Commissione
rileva che l'obiettivo della tutela dei processi di liberalizzazione e
privatizzazione non sembra costituire un motivo imperioso di interesse
generale. Secondo una consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia,
motivi di natura economica non possono giustificare ostacoli vietati dal
trattato e le disposizioni del trattato che lasciano gli Stati membri liberi
di stabilire il regime di proprietà (articolo 295) non hanno l'effetto di
esentare il regime di proprietà vigente negli Stati membri dal rispetto dei
principi fondamentali del trattato. Per quanto riguarda il principio di
reciprocità citato nella legge italiana,
la Commissione
ricorda che i diritti conferiti dal trattato Ce sono incondizionati. Anche
se alcune direttive comunitarie che stabiliscono norme comuni per il mercato
interno nel settore dell'energia contengono clausole di reciprocità, queste
si riferiscono esclusivamente alla prestazione di specifici servizi e non si
applicano alla proprietà delle imprese o all'esercizio dei diritti
derivanti dalla proprietà. In conclusione,
la Commissione
considera che il fatto che i mercati Ue dell'elettricità e del gas non
siano ancora pienamente liberalizzati non deve indurre gli Stati membri a
prendere provvedimenti unilaterali intesi a difendere interessi nazionali a
scapito delle libertà fondamentali sancite dal trattato (vedi Ip/01/872).
Essa ritiene quindi che i poteri speciali previsti dalla legge italiana
siano atti a restringere indebitamente il libero movimento dei capitali
sancito dall'articolo 56 del trattato Ce. Il governo italiano, invitato a
prendere le misure necessarie per conformarsi al parere motivato adottato in
materia il 9 luglio 2003 (Ip/03/964), non ha finora fatto pervenire alcuna
risposta alla Commissione. Per informazioni aggiornate sui procedimenti
aperti nei confronti di tutti gli Stati membri si può consultare il sito
seguente: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
LA COMMISSIONE OTTIENE
LA SOPPRESSIONE DELLA
GARANZIA ILLIMITATA CONCESSA A EDF, FAVORENDO IN QUESTO MODO
LA CONCORRENZA NEL
SETTORE ENERGETICO
Strasburgo, 17 dicembre 2003 - In seguito alla procedura di indagine formale
avviata dalla Commissione il 2 aprile 2003, il governo francese ha
comunicato alla Commissione che accetta di sopprimere entro il 31 dicembre
2004 la garanzia illimitata dello Stato di cui beneficia Edf. Fra le varie
possibilità a sua disposizione per risolvere questo problema di garanzia,
la Francia
ha optato per una trasformazione dello statuto di Edf. Edf, che è
attualmente un'impresa pubblica a carattere industriale e commerciale,
diventerebbe una società per azioni di diritto privato. Il fatto che
la Francia
abbia deciso di cambiare lo status dell'impresa non rientra nel campo di
azione della Commissione che, a norma del trattato, non ha la competenza per
mettere in questione il regime pubblico o privato delle imprese né lo
status scelto dagli Stati membri per le loro imprese pubbliche. Esse possono
dunque essere imprese pubbliche o società per azioni, a condizione che non
beneficino di aiuti di Stato incompatibili con il trattato. Il governo
francese ha inoltre presentato alla Commissione un progetto di riforma del
sistema pensionistico che
la Commissione
ha giudicato compatibile con le norme che disciplinano gli aiuti di Stato.
La Commissione
richiede infine che Edf rimborsi allo Stato aiuti pari a 889 milioni di euro
(più interessi), relativi alla mancata tassazione di una parte degli
accantonamenti relativi alla rete di trasporto dell'elettricità ad alta
tensione. Mario Monti, commissario europeo responsabile della concorrenza,
ha dichiarato: "Sono lieto che questa questione si sia conclusa in
maniera positiva, grazie anche alla collaborazione delle autorità francesi.
Per la prima volta, è stata creata per Edf una situazione concorrenziale
senza distorsioni dovute agli aiuti di Stato. La realizzazione di condizioni
di concorrenza leale e la correzione delle distorsioni eventualmente
avvenute sono importanti soprattutto in settori in via di liberalizzazione,
come quello dell'energia, permettendo che tale liberalizzazione produca
tutti i suoi effetti positivi. La soppressione della garanzia a Edf si
iscrive nella nostra politica volta a creare condizioni di concorrenza eque
anche nei mercati in cui coesistono imprese pubbliche e private. Questo è
avvenuto, in particolare, nel caso delle decisioni relative alle garanzie
concesse a banche pubbliche in Germania, Austria e Francia". La
decisione odierna comporta tre aspetti: 1) la soppressione della garanzia
illimitata dello Stato di cui beneficia Edf, 2) la riforma del sistema
pensionistico del settore del gas e dell'elettricità e 3) la richiesta di
rimborso dell'aiuto di Stato derivante dalla mancata tassazione di una parte
degli accantonamenti contabili per il rinnovo della rete di trasporto
dell'elettricità ad alta tensione. La soppressione della garanzia L'11
novembre 2003,
la Francia
ha notificato alla Commissione la sua intenzione di trasformare Edf in una
società per azioni ("société anonyme"). La garanzia dello Stato
verrebbe dunque eliminata. È importante notare che
la Commissione
avrebbe potuto accettare il mantenimento di uno status pubblico con la
soppressione della garanzia dello Stato.
La Commissione
non rimette in alcun modo in questione il carattere pubblico del capitale di
Edf, né contesta lo status di Epic in quanto tale, ma richiede la
soppressione della garanzia illimitata a favore di Edf che determina una
distorsione della concorrenza. La riforma del sistema pensionistico del
settore del gas e dell'elettricità Attualmente la gestione delle pensioni
dei lavoratori del settore del gas e dell'elettricità è garantita
direttamente da Edf e finanziata con i contributi salariali e con il
contributo d'equilibrio dovuto da tutte le imprese del settore. La riforma
del sistema pensionistico delle imprese del settore del gas e
dell'elettricità prevede la sua integrazione nel sistema generale della
sicurezza sociale ed il trasferimento dei diritti a pensione ad una cassa
pensionistica autonoma, di recente costituzione, denominata "Caisse
nationale des industries électriques et gazières" (Cnieg). Tutti i
lavoratori dipendenti ed i datori di lavoro del settore verranno
obbligatoriamente affiliati a tale cassa. Le autorità francesi hanno
assunto l'impegno formale che questa integrazione delle imprese del settore
del gas e dell'elettricità nei sistemi di diritto privato non avrà alcuna
incidenza finanziaria. Il sistema di diritto privato verserà i diritti di
base ai lavoratori del settore in cambio del pagamento dei contributi di
diritto privato dei lavoratori e dei datori di lavoro.
La Commissione
conclude che tale cambiamento è neutro dal punto di vista finanziario e non
comprende aiuti di Stato. I diritti specifici delle imprese del settore del
gas e dell'elettricità, che comportano delle prestazioni supplementari,
resteranno a carico delle imprese. I diritti specifici già acquisiti entro
la data della riforma dai lavoratori dipendenti che operano nelle attività
di trasporto e di distribuzione dell'elettricità e del gas saranno tuttavia
finanziati da un contributo tariffario istituito per legge, che dipenderà
dall'esistenza di un collegamento ad una rete di trasporto o di
distribuzione di elettricità o di gas. I diritti specifici acquisiti dai
lavoratori dipendenti impiegati in altre attività e i diritti futuri
continuano a essere finanziati direttamente dalle imprese. Questa riforma
comporta un vantaggio per il settore rispetto alla situazione attuale, ma è
conforme alle norme relative agli aiuti di Stato, nella misura in cui
elimina la barriera all'entrata sul mercato rappresentata dall'obbligo per
qualsiasi concorrente di provvedere alla copertura dei diritti a pensione già
acquisiti dai lavoratori di tutto il settore. In questo modo, la riforma
delle pensioni risulta proporzionata e può essere considerata compatibile
con le norme del trattato. L'aiuto fiscale
La Commissione
ha per contro adottato una decisione finale negativa riguardo al beneficio
fiscale concesso a Edf nel
1997. In
tale anno, la legge n. 97-1026 del 10 novembre
1997 ha
chiarito la situazione proprietaria della rete di trasporto d'elettricità
ad alta tensione (Rag, "Réseau d'Alimentation Générale"). Ai
sensi di tale legge, le riserve costituite anteriormente da Edf in esenzione
d'imposta nel periodo 1987-1996 sono diventate prive di oggetto e sono state
reintegrate. La maggior parte di queste riserve è stata correttamente
assoggettata all'imposta sulle società. Tuttavia, una parte delle riserve,
pari a 14,119 miliardi di franchi, è stata incorporata direttamente nel
capitale di Edf senza comportare una variazione positiva dell'attivo netto
imponibile. Il vantaggio fiscale così ottenuto da Edf ammonta a 5,88
miliardi di franchi (14,119 x 41,66%(1)), pari a 888,89 milioni di euro.
Dopo analisi approfondita,
la Commissione
è giunta alla conclusione che questo beneficio fiscale concesso a Edf
costituisce un indebito aiuto al funzionamento, che ne ha rafforzato la
posizione rispetto ai suoi concorrenti, ed è stato dunque considerato
incompatibile con il mercato comune. In queste circostanze,
la Commissione
chiede alla Francia di recuperare 888,89 milioni di euro, più gli interessi
a decorrere dal 1997. Antefatti Il 16 ottobre 2002,
la Commissione
aveva avviato una prima procedura di indagine formale sull'aiuto fiscale ed
aveva proposto delle "misure opportune" sulla soppressione della
garanzia illimitata. Dopo il rifiuto di questa proposta da parte del governo
francese, il 2 aprile 2003
la Commissione
aveva avviato una seconda procedura formale sulla garanzia illimitata di cui
beneficia Edf. L'impresa non è infatti attualmente soggetta al diritto
fallimentare, il che equivale ad una garanzia illimitata dello Stato sia nel
suo importo che nella sua durata che copre tutti gli impegni dell'impresa.
Un'impresa che beneficia di una garanzia illimitata dello Stato ha un
rischio d'insolvibilità quasi nullo e può di conseguenza accendere
prestiti a condizioni più favorevoli. Tutte le principali agenzie di rating
considerano dunque la garanzia dello Stato come un elemento determinante
nella valutazione del rischio d'insolvibilità di Edf. L'applicazione delle
norme in materia di aiuti di Stato nei settori in via di liberalizzazione è
fondamentale per mantenere gli effetti benefici che derivano dall'apertura
di questi mercati alla concorrenza. In particolare, l'esistenza di garanzie
illimitate dello Stato, di cui usufruiscono a volte i vecchi monopoli
statali, può compromettere gli effetti positivi della liberalizzazione.
RICONOSCIUTO UN PREMIO DI
293.000 EURO AD AEM TORINO DISTRIBUZIONE PER I LIVELLI DI
LA CONTINUITÀ DEL
SERVIZIO ELETTRICO
Torino, 17 dicembre 2003 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas,
con la delibera n. 140/03, ha reso noti i dati relativi alla continuità del
servizio di erogazione dell’energia elettrica per l’anno 2002,
riconoscendo ad Aem Torino Distribuzione un premio pari a 293.379 euro. Ciò
costituisce una conferma di quanto emerso nella recente customer
satisfaction dell’Agenzia per i Servizi Pubblici Locali del Comune di
Torino (il 93,7% dei Torinesi è soddisfatto del servizio di erogazione di
energia elettrica). Rispetto al biennio precedente, i dati dell’Autorità
attestano che: per la rete di distribuzione già di Aem Torino il livello
effettivo della durata media delle interruzioni per cliente si è ridotto da
36,46 a
30,47 minuti nel 2001-02; per la rete di distribuzione ex Enel il valore si
è ridotto da
37,88 a
29,90 minuti. Su un piano generale, Aem Torino Distribuzione ha conseguito
risultati ampiamente migliori della media nazionale che è di 98 minuti. In
termini relativi,
la Società
ha migliorato le proprie prestazioni del 24%, rispetto ad un valore medio
nazionale del 17%.
AC.E.GA.S.: STIPULATO L’ATTO PUBBLICO DI
SCISSIONE VOLTO ALL’AGGREGAZIONE TRA ACEGAS E APS
Trieste, 17 dicembre 2003 - Ieri è stato stipulato dal notaio Giuliano
Chersi di Trieste l’atto pubblico di scissione funzionale all’operazione
di aggregazione tra Acegas S.p.a. E Azienda Padova Servizi S.p.a..
L’operazione diverrà efficace con l’ultima delle iscrizioni ai Registri
delle Imprese di Trieste e Padova, prevista per i prossimi giorni. A seguito
dell’iscrizione saranno emesse n. 19.264.597 azioni ordinarie Acegas –
Aps del valore nominale di 5,16 euro ciascuna.
PARTONO I QUI GAS ENEL, NUOVO CANALE DI CONTATTO PER I
CLIENTI ENEL GAS
Roma, 17 dicembre 2003 - Sono disponibili da oggi nei negozi abilitati
Enel.si, i primi Qui Gas Enel, il nuovo canale di contatto creato da Enel
Gas per essere ancora più vicina alle esigenze dei clienti. Grazie ai Qui
Gas, con l’assistenza di personale specializzato i clienti possono
effettuare una serie di operazioni per gestire il contratto del gas della
loro casa o della loro attività professionale: dal subentro immediato
all’autolettura, dalla visualizzazione delle bollette alla dimostrazione
dell’avvenuto pagamento e all’inserimento del codice fiscale. Ma non
solo. Tramite il Qui Gas i clienti potranno anche effettuare operazioni
relative all’Accendipremi, il nuovo programma Loyalty di Enel Gas che
consente di accumulare gratuitamente punti, che possono essere convertiti in
premi o, in alternativa, in metri cubi di gas gratuiti. In particolare, ci
si potrà iscrivere gratuitamente all’iniziativa, visualizzare e
verificare il saldo punti accumulati, oltre che lo stato degli ordini dei
premi scelti. I clienti saranno messi al corrente del nuovo servizio con la
bolletta, alla quale sarà allegata una presentazione dell’iniziativa e
l’elenco dei negozi presso i quali è disponibile il Qui Gas. Inoltre, sul
sito www.Enelgas.it, i clienti potranno conoscere tutti i dettagli
dell’iniziativa e scoprire qual è il negozio a loro più vicino. Nella
fase di avvio, l’iniziativa riguarderà 21 negozi Enel.si dislocati su
tutto il territorio nazionale e successivamente sarà estesa in tutte le
regioni italiane in cui opera Enel Gas. Con i Quigas il percorso strategico
di Enel Gas verso un’offerta multiprodotto e multicanale si arricchisce di
un nuovo canale di contatto, in grado di soddisfare quei clienti che
preferiscono “incontrare” l’azienda direttamente. Rimangono comunque
attivi tutti gli altri canali di contatto come il Servizio Clienti, che
risponde al numero verde gratuito
800.998.998, in
grado di fornire informazioni dettagliate sull’offerta dei nuovi servizi e
gestire tutte le operazioni che riguardano il contratto gas; i presidi
fisici sul territorio (Punti di Accoglienza Cliente – Pac) che
garantiscono un ottimo livello di servizio grazie agli appuntamenti
personalizzati che i clienti possono richiedere al numero verde del Servizio
Clienti; il sito internet - www.Enelgas.it - dove i clienti possono trovare
informazioni sulla società e sui servizi offerti e che consente loro di
accedere a tutte le operazioni di contact center, nonché di personalizzare,
sulla base dei propri bisogni, il profilo di servizio, le componenti
economiche e il supporto del customer care.
GE PRESENTA
LA TURBINA A
GAS PER
LA PRODUZIONE
...
Firenze, 17 dicembre 2003 - General Electric presenta Lms100(tm), lacturbina
a gas a ciclo semplice caratterizzata dalla più alta efficienza sulcmercato.
Questo modello è stato introdotto nel corso di Power-gen International
2003, il più importante evento, a livello mondiale, per il settore
energetico che si è svolto a Las Vegas dal 9 all'11 dicembre 2003). Il
modello Lms100 vanta la più vasta collaborazione, per quanto riguarda la
progettazione e la produzione, nella storia di General Electric,
coinvolgendo nel suo sviluppo quattro divisioni del gruppo e tre aziende
esterne.
AIR TRANSPORT: OUTERMOST REGIONS: COMMISSION AUTHORISES FRENCH STATE AID
TO AIR AUSTRAL TO OPEN A RÉUNION-PARIS LINE
Brussels, 17 December 2003 - The European Commission authorised State aid to
the airline Air Austral to refit two second-hand B 777-200 aircraft to
provide services between Réunion and Paris. This aid measure is part of a
general investment development scheme for the French Overseas Departments.
The aid will enable Air Austral to reduce its operating costs when opening
the new line. Air Austral will be able to refit two used B 777-200s with a
30% tax-exclusive purchase price reduction. The aircraft will be used for
long-haul flights between Réunion and Paris. The Commission decided to
authorise this aid in the light of several factors: Almost all the jobs
concerned are located in Réunion, except for approximately twenty posts in
the
Paris
region. The anti-competitive effects of the aid are limited. The regional
handicaps of the outermost regions are very considerable, as specifically
recognised by the Ec Treaty. The aid will help improve competition on the Réunion-paris
line, which is affected by difficult operating conditions, being managed
from Réunion. The aid will be earmarked for the region for a minimum period
of five years. The aid is not disproportionate, since the beneficiary will
assume nearly two-thirds of the cost of buying the plane. It is not an ad
hoc individual measure, since it is part of a general scheme approved by the
Commission. The aid is part of a general overseas tax aid scheme to promote
investment in the overseas departments authorised by the Commission on 28
November
2001. In
that connection, the French authorities had undertaken to notify the
Commission of any individual aid measure introduced in the air transport
sector. The decision will shortly be available on the European Commission's
website: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/state_aids
LUFTHANSA OFFRE DUE NUOVI
COLLEGAMENTI DAL TERMINAL 2 DI MONACO DAL 2004 LUFTHANSA VOLERÀ A CHARLOTTE
(USA) E GUANGZHOU (CINA).
Milano, 17 dicembre 2003 - Con l'introduzione dell'orario estivo 2004,
Lufthansa potenzierà i collegamenti dall'hub di Monaco. A partire dal 26
marzo infatti la compagnia offrirà un volo giornaliero per Charlotte (Usa).
Già dal 1° febbraio verrà inaugurato un nuovo collegamento da Monaco per
Guangzhou (Cina), operato cinque volte la settimana via Shanghai che, a
partire dal 28 marzo, diventerà giornaliero. L'apertura del collegamento
con Charlotte, città situata sulla costa sud-est degli Stati Uniti, risulta
particolarmente importante per Lufthansa. "Per la seconda volta una
nuova rotta a lungo raggio è servita da Monaco anziché da Francoforte a
conferma della crescente importanza del Terminal 2, quale secondo hub di
Lufthansa", ha dichiarato Ralf Teckentrup, Executive Vice-president
Network Management, It e Purchasing di Lufthansa. Il nuovo collegamento con
Charlotte, hub della compagnia partner Us Airways, rafforza la rete di
collegamenti negli Usa, permettendo ai passeggeri di raggiungere comodamente
oltre 15 destinazioni per il sud-est degli Stati Uniti con voli operati in
code-sharing con la compagnia americana. Con 500.000 abitanti, Charlotte è
la città più grande dello stato federale del North Carolina e per molti
anni è stata la 'boom town' nel sud degli Stati Uniti. Charlotte, sede
della più importante banca americana, "Bank of America", è
considerata il secondo centro finanziario degli Stati Uniti. 168 società
tedesche, incluse industrie tessili, metal meccaniche ed elettriche, operano
in quest'area. La regione offre numerose attrazioni anche ai turisti. Lo
stato federale del North Carolina è situato sulla costa est degli Stati
Uniti a metà strada tra New York e Florida. Geograficamente e storicamente
appartiene agli stati del sud e mantiene ancora lo stile coloniale tipico
della regione. Oltre ai 1300 ristoranti e alle numerose attività culturali,
il North Carolina offre degli scenari naturali incontaminati. Paesaggi dai
mille contrasti e bellissimi parchi nazionali offrono ai turisti la
possibilità di fare trekking e rafting indimenticabili. Da qui la costa
atlantica, con le sue suggestive località balneari e le isole vicine è
facilmente raggiungibile. Grazie ai suoi campi da golf da competizione il
North Carolina è una delle mete preferite dai golfisti di tutto il mondo.
L'airbus A340-300 diretto a Charlotte parte ogni giorno alle 11:10, il volo
di rientro atterra a Monaco alle 8:00. Con l'introduzione dell'orario
estivo, saranno 55 i voli settimanali che collegheranno otto città nel nord
America. Nuovo collegamento Monaco - Guangzhou (Cina) La seconda nuova
destinazione che parte dal Terminal 2 di Monaco è Guangzhou. Con 10 milioni
di abitanti, la metropoli situata nella provincia del Guandong è
considerata la "porta sud della Cina verso il mondo".
Economicamente Guangzhou può essere paragonata a Pechino o Shanghai.
La Germania
è lo stato europeo che investe maggiormente nella provincia di Guandong
nella quale operano oltre 200 società tedesche. Guangzhou, ha una storia di
2000 anni e questo rende la città sul fiume Pearl particolarmente
interessante come destinazione turistica. Il paesaggio è estremamente
ricco, dominato da laghi, montagne e miniere ed è meta di un sempre
maggiore numero di turisti stranieri. A partire dal 1° febbraio, previa
approvazione da parte del governo cinese, Lufthansa offrirà cinque
collegamenti settimanali via Shanghai. Dal 28 marzo, il volo a Guangzhou via
Shanghai verrà operato tutti i giorni con un Airbus A340. Il volo di
ritorno da Guangzhou partirà alle ore 20:35 per consentire ai passeggeri di
rientrare a Monaco con un suggestivo volo notturno.
CON MD11 E POSTI IN FIRST CLASS, VARIG INAUGURA IL NUOVO
ANNO UN NUOVO AEROMOBILE E COLLEGAMENTI GIORNALIERI SULLE TRATTE DI SAN
PAOLO E RIO DE JANEIRO, DA GENNAIO, PER
LA COMPAGNIA DI
BANDIERA BRASILIANA
Milano, 17 dicembre 2003 - Grandi novità caratterizzeranno l’arrivo del
2004 per Varig: dal 6 gennaio, infatti il vettore di bandiera brasiliano
permetterà ai passeggeri di raggiungere le calde e colorate città di San
Paolo e Rio de Janeiro con voli giornalieri da Milano Malpensa, a bordo del
confortevole Md11. Grazie alla modernità dell’aeromobile, che sostituirà
il Boeing 767, il viaggio verso mete solari e affascinanti sarà ancora più
comodo e piacevole per l’avanzata tecnologia e lo straordinario confort
che lo contraddistinguono. Tra le novità, la più rilevante per chi viaggerà
a bordo dell’Md11 sarà l’introduzione di posti First Class (4), che si
aggiungono ai
49 in
Business e ai
211 in
Economica (mentre sul 767 non c’è First). In First Class i passeggeri
avranno a disposizione avvolgenti poltrone completamente reclinabili che
consentiranno di iniziare già a bordo dell’aeromobile - nel pieno
benessere - la propria vacanza: riposando comodamente e arrivando a
destinazione, rilassati e pronti a vivere un’esperienza ricca di piacevoli
sorprese. Per quanto riguarda gli operativi della tratta dal 6 Gennaio 2004:
Malpensa 19.40 - San Paolo 05.00- San Paolo 06.15 - Rio de Janeiro 07.15;
dal 14 Febbraio 2004: Malpensa 20.50 - San Paolo 05.10, San Paolo 06.05 -
Rio de Janeiro 07.00. A partire dal 28 Marzo 2004 l’orario di partenza da
Milano Malpensa è previsto alle ore
21.50 a
causa dell'inizio dell'ora legale in Italia; tuttavia gli altri orari di
volo rimarranno invariati. Con l’efficienza e l’elevata qualità che
Varig garantisce ai suoi clienti, quale migliore compagnia del Sud America,
il sogno di ritrovarsi immersi nelle magiche atmosfere di colori, suoni e
profumi, diventa sempre più facilmente realizzabile. Infolink: www.Varig.it
SABRE TRAVEL: MARIO CARDONE ALLA GUIDA DELLA
FRANCIA E BENELUX OLTRE A ITALIA, SPAGNA E GRECIA ANCHE FRANCIA E BENELUX
SOTTO LA SUA RESPONSABILITÀ
Milano, 17 dicembre 2003 – Sabre Travel Network ha chiamato Mario Cardone
a ricoprire la posizione di direttore generale per
la Francia
e Benelux, nominandolo al tempo stesso vice president per il Sud Europa.
Cardone prende il posto di Floyd Widener, che è stato nominato vice
president della divisione corporate con la responsabilità della
commercializzazione dei prodotti e servizi di Getthere. Cardone continuerà
a mantenere come direzione generale l’ufficio di Roma ma lavorerà a
stretto contatto con l’intero team francese. Grazie alla sua approfondita
conoscenza del mercato europeo sarà sicuramente in grado di sviluppare le
attività di Sabre Travel Network sul suolo francese. “I nostri clienti
come il nostro team in Francia sicuramente beneficeranno dell’enorme
esperienza di Mario,” ha dichiarato Widener. “Assumo la mia nuova carica
sapendo che il mio precedente ruolo viene ricoperto da uno dei più dinamici
dirigenti di cui Sabre Travel Network dispone.” “Sono lusingato di
essere stato chiamato a ricoprire una posizione così strategica”, ha
dichiarato Mario Cardone. “Vorrei sottolineare che, come per il mercato
francese, continueremo ad investire nel mercato italiano in termini di
risorse e sviluppo prodotti e manterremo invariata la nostra politica
commerciale per il 2004. L’italia rappresenta il mercato con la più
importante crescita in termini di fatturato a livello europeo e
l’obiettivo che ci siamo dati è di superare la soglia del 30% di quota di
mercato”. Cardone ha trascorso oltre 13 anni in Sabre ricoprendo svariati
ruoli che vanno dal commerciale al project management, dalla direzione
marketing fino alla direzione generale per l’Italia e il Sud Europa.
GMV CONSULTING ALLA FIERA DI ORGANIZZAZIONE DELL'UNIVERSITÀ
BOCCONI GLI STUDENTI HANNO SIMULATO I DIVERSI RUOLI AZIENDALI ATTRAVERSO
LA MINIFABBRICA PER
IMPARAREÂ, CHE STRAVOLGE I CANONI DELLA TRADIZIONALE FORMAZIONE
Milano, 17 dicembre 2003 - Gmv Consulting, società di consulenza di
direzione che opera nell’area dell’innovazione dei processi aziendali,
del cambiamento organizzativo e della formazione, ha partecipato con il
Flexible Manufacturing System Game (Fms Game, la minifabbrica per imparareâ)
alla Fiera di Organizzazione, che si è tenuta lo scorso 13 dicembre
all’Università Bocconi. La minifabbrica per imparareâ è l’innovativa
metodologia di formazione operativa ideata da Gmv Consulting che utilizza
sei stazioni semi-automatizzate (Fms 200) sviluppate dalla Smc Italia Spa.
Fms Game rappresenta un’offerta unica nel suo genere in quanto, grazie a
questi macchinari, è in grado di riprodurre fedelmente i processi
produttivi di un’azienda manifatturiera, creando un vero e proprio
laboratorio delle professioni. Tramite la simulazione dei diversi ruoli
aziendali, tutti coloro che vogliono approfondire aspetti gestionali,
interrelazioni e interdipendenze funzionali di una moderna azienda
manifatturiera (siano essi imprenditori, manager, neo-assunti o personale in
formazione) possono farlo attivando le proprietà dell’apprendimento
naturale, attraverso i principi della teoria “si impara facendo”. Questo
innovativo sistema di formazione operativa è stato sperimentato in prima
persona dagli studenti dell’Università Bocconi nel corso della Fiera di
Organizzazione.
La Fiera
, pensata e coordinata dal Prof. Dino Ruta e dal Prof. Vincenzo Perrone,
dell’Istituto di Organizzazione e Sistemi Informativi, ha proposto un
percorso di approfondimento dei principali aspetti della vita di
un’organizzazione, attraverso il ricorso a simulazioni, testimonianze,
seminari, casi, multimedialità e tecnologie. Tra questi strumenti di
approfondimento il Fms Game ha dato la possibilità agli studenti di
imparare attraverso azioni concrete e molto vicine alla realtà di fabbrica,
impedendo eccessive semplificazioni e favorendo la riflessione e la
costruzione cooperativa di conoscenze dipendenti “dal” contesto e da ciò
che succede “nel” contesto. Gli studenti hanno avuto infatti a
disposizione per quattro ore una vera fabbrica automatizzata e
miniaturizzata, avendo l’opportunità di “giocare” i tipici ruoli di
un'azienda manifatturiera, dal Direttore Marketing, al Direttore Produzione,
agli operatori della logistica. I partecipanti si sono quindi trovati a
dover prendere decisioni sulla quantità e sull’assortimento dei prodotti,
a gestire problemi di mercato, a coordinarsi tra loro in modo efficace ed
efficiente. Fms Game costituisce un’alternativa o comunque un’importante
integrazione degli strumenti tradizionali della formazione e della
consulenza. Questa nuova metodologia protetta ideata da Gmv Consulting
risulta vincente in quanto facilita e velocizza i processi di apprendimento
e trasferisce in modo concreto e persistente il “sapere operativo” utile
all’introduzione dei cambiamenti desiderati. La flessibilità di Fms Game
offre un’ampia gamma di modulazioni, permettendo una forte adattabilità
alle particolari esigenze formative delle aziende committenti e la piena
applicabilità a qualsiasi contesto lavorativo. Fms Game è dotato anche di
un sistema di monitoraggio, attraverso il quale le varie fasi della
simulazione possono essere filmate e successivamente rivisitate in moviola
dai partecipanti, permettendo così di valutare a posteriori e in modo
critico le performance dei partecipanti al gioco e di isolare gli aspetti da
approfondire sul piano teorico. Risulta quindi evidente come Fms Game
rappresenti una risposta concreta all’esigenza di imprenditori e manager
di oggi e di domani, di migliorare il proprio vantaggio competitivo
“vedendo” e “toccando con mano” risultati concreti, nello sviluppo
delle professionalità interne ad ogni livello, nell’implementazione di
comportamenti organizzativi, nella costruzione di nuovi assetti strutturali.
COSTRUIRE
LA DIMENSIONE EUROPEA
DELL’INSEGNIAMENTO EUROPEVOLISSIMEVOLMENTE – GIOCHIAMO A COSTRUIRE L’EUROPA
Milano, 17 dicembre 2003 - Parlare di Europa ai più piccoli non è facile.
Come rendere familiari ai cittadini di domani la complessa realtà
dell’integrazione europea, del processo di allargamento ad Est, della
rivoluzione della moneta unica?
La Rappresentanza
a Milano della Commissione europea ha provato a dare una risposta a queste
domande sfruttando il linguaggio dei fumetti e rifacendosi alle esperienze
di ogni giorno dei bambini, promuovendo la realizzazione della pubblicazione
“Europevolissimevolmente – giochiamo a costruire l’Europa”, edito
dalla Carthusia edizioni. L’infopoint Europa della Provincia di Torino,
la Fondazione
per la scuola della Compagnia di San Paolo e
la Rappresentanza
a Milano della Commissione europea organizzano la presentazione della
pubblicazione, che si terrà mercoledì 17 dicembre, alle ore 17, presso
la Sala Consiglieri
della Provincia di Torino, Palazzo Cisterna, via Maria Vittoria 12.
Interverranno Mercedes Bresso, Presidente della Provincia di Torino, Luigi
Catalano, Direttore Regionale M.i.u.r., Corrado Paracone, Direttore della
Fondazione per
la Scuola
e Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a Milano della
Commissione europea.
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