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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

VENERDI'
13 GIUGNO 2003

pagina 4

 

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BUSQUIN SOSTIENE CHE L'EUROPEAN BRAIN COUNCIL FORNIRÀ "OPPORTUNITÀ VINCENTI" PER IL SER 

Bruxelles, 13 giugno 2003 - Secondo quanto affermato dal commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin il 10 giugno, l'European Brain Council - Ebc (Consiglio europeo per la ricerca neurologica) fungerà da catalizzatore per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser) nel settore degli studi sul cervello. Nel discorso pronunciato alla cerimonia d'apertura del consiglio Ebc, tenutasi a Bruxelles, Busquin ha sottolineato che tale organismo svolgerà un ruolo cruciale nell'assicurare una maggiore cooperazione nel settore della ricerca neurologica, grazie alla sua capacità di riunire un ampio ventaglio di organizzazioni paneuropee in rappresentanza di neurologi e psichiatri, associazioni di pazienti, neurochirurghi, neuroscienziati di base e operatori dei settori commerciali e industriali pertinenti. "Per far avanzare questa branca della scienza e soddisfare le esigenze di un numero così elevato di pazienti, è importante passare rapidamente dalla teoria alla pratica, dal laboratorio al letto del paziente stesso", ha affermato Busquin, aggiungendo che è necessario altresì avviare una cooperazione fra i ricercatori di base e clinici, vista l'ampia gamma di competenze interdisciplinari necessaria per condurre tale attività di ricerca. Per quanto concerne il supporto finanziario a questo tipo di azioni cooperative, Busquin si è detto rammaricato e stupito della mancanza di investimenti, soprattutto nel settore della ricerca neurologica. "Considerando che il 30 per cento circa delle proteine e dei geni umani sequenziati riguarda specificamente il cervello e che tale organo è il centro di controllo delle complesse attività comportamentali e cognitive dell'uomo, sorprende che non vengano assegnati maggiori fondi a questo settore di ricerca", ha affermato il Commissario. Tuttavia, Busquin ritiene che, fungendo da interfaccia per tutte le fondazioni e le aziende paneuropee attive nel campo della ricerca sul cervello e del trattamento delle patologie cerebrali, l'Ebc possa svolgere un ruolo funzionale nell'attrarre maggiori investimenti verso il settore della ricerca neurologica. Il Commissario ha sottolineato, inoltre, il contributo che l'Ebc potrebbe fornire in termini di promozione della carriera scientifica fra i giovani: "Lo studio del cervello e la lotta contro le malattie neurodegenerative sono sfide che possono esercitare un forte richiamo sull'immaginazione, a condizione che vengano offerte le opportunità, la formazione e le risorse necessarie". L'Ebc, ha aggiunto Busquin, svolgerà altresì un importante ruolo di mediazione fra i cittadini e la comunità di ricerca, favorendo una comunicazione scientifica più comprensibile al pubblico. A dimostrazione della volontà della Commissione di coinvolgere tutti gli attori nell'elaborazione della politica europea sulla ricerca neurologica, Busquin ha invitato l'Ebc e i relativi membri a partecipare alla conferenza che si terrà il 18 settembre per proseguire la discussione sulla possibilità di istituire uno Spazio europeo della ricerca sul cervello. Infolink: http://www.europeanbraincouncil.com/home.htm 

ON LINE IL BANDO PER LA RICERCA FINALIZZATA 2003 
Roma, 13 giugno 2003 - E' stato pubblicato ieri sul sito internet del Ministero della Salute www.ministerosalute.it  il Bando per la Ricerca Finalizzata per l'anno 2003, con scadenza alle ore 14 del 12 luglio 2003. Il Programma per la Ricerca Sanitaria Finalizzata 2003 intende promuovere la ricerca seguendo gli obiettivi previsti nel Piano Sanitario Nazionale, su tematiche specifiche individuate come fondamentali allo scopo di ottimizzare i settori principali del Servizio Sanitario Nazionale. La ricerca promossa dal Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, e d'intesa con la Conferenza Stato - Regioni, viene finanziata ai sensi della vigente normativa (art.12 e 12/bis del D.Lgs.502/92 come modificato ed integrato dal D.Lgs.229/99), con risorse provenienti dal Fondo sanitario nazionale. I progetti di ricerca possono essere presentati dai seguenti destinatari istituzionali: Regioni e Province Autonome, Istituto Superiore di Sanità, Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici e privati, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, nonché da Enti, istituzioni o imprese pubbliche o private che possano concorrere al cofinanziamento delle linee di ricerca. 

MINISTRO SIRCHIA E ORDINI DEI MEDICI, AL VIA TAVOLO DI CONSULTAZIONE PERMANENTE 
Roma, 13 giugno 2003 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha incontrato oggi il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Giuseppe Del Barone insieme al Comitato Centrale della Fnomceo avviando un tavolo di consultazione permanente sui grandi temi della politica sanitaria che coinvolgono il ruolo della professione medica. Le priorità che verranno affrontate in questo nuovo percorso tra istituzioni e medici per la tutela della salute dei cittadini e che verranno trasformate in un documento dopo l'approvazione formale da parte del Comitato Centrale che si riunirà domani sono: - migliorare, in termini di efficacia e qualità, il Servizio sanitario nazionale, pubblico, solidale e universale, riaffermandone il ruolo centrale per la salute dei cittadini; - partecipare all'attuazione del Progetto per la salute 2003-2005, previsto nell'Accordo Stato-Regioni sul Piano sanitario nazionale; - qualificare e valorizzare il ruolo centrale che il medico riveste nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento al maggior ruolo decisionale del medico ospedaliero nell'ambito delle attività svolte dalle aziende e nella determinazione della carriera nonché al nuovo ruolo del medico di famiglia, organizzato sul territorio nell'ambito di Aziende territoriali convenzionate, che possano riunire anche le competenze degli specialisti ambulatoriali; - garantire aggiornamento e formazione sviluppando, insieme, nell'ambito dell'Educazione continua in medicina (Ecm), iniziative e progetti mirati a un'informazione costante dei medici su innovazione e nuove terapie, al fine di assicurare al cittadino le cure migliori e più appropriate; - promuovere l'etica della professione medica e l'umanizzazione del rapporto medico-paziente, sia nelle cure primarie sia nell'ambito ospedaliero, con particolare attenzione alle terapie del dolore e all'assistenza ai malati oncologici e cronici. Altri argomenti di grande importanza condivisi dal Ministro Sirchia e dagli Ordini dei medici nella volontà di lavorare insieme per la risoluzione dei grandi problemi della sanità italiana sono: il ruolo del medico nella formazione e in particolare il rapporto con l'Università, la malpratica, la revisione del D.lgs 541/92 e la comunicazione ai cittadini. 

BIOTECNOLOGIE: MERCATO IN CRESCITA SECONDO ERNST & YOUNG OLTRE IL 50% DEL FATTURATO DEL 2002 REINVESTITO IN R&D 
Milano, 13 giugno 2003 - L'industria delle biotecnologie e' destinata ad affermarsi nonostante il momento di immobilita' attuale del mercato: e' quanto emerge dagli studi "Beyond Borders: The Global Biotechnology Report 2003" e "Resilience: Americas Biotechnology Report 2003" pubblicati oggi da Ernst & Young, Gruppo internazionale leader nei servizi professionali per il settore pubblico e privato. Secondo la Societa', il settore potrebbe raggiungere la redditivita' entro il 2010, se nei prossimi anni verranno affrontate in maniera efficacele criticita' relative a regolamentazione e rimborsi. I dati analizzati da Ernst & Young rivelano inoltre che le societa' di biotecnologia nel mondo stanno combattendo contro una contrazione prolungata del mercato finanziario, causa dei gravi deficit di cassa verificatisi in molte aziende a seguito di una caduta a picco dei prezzi delle azioni. Nonostante questi problemi, l'industria delle biotecnologia rimane solida. Nel 2002 il fatturato complessivo del settore e' aumentato del 15%, superando i 41 miliardi di dollari e le spese di Ricerca & Sviluppo sono balzate al 34%, raggiungendo i 22 miliardi di dollari, con oltre il 50% del fatturato reinvestito in queste attivita'. Ottime prospettive future per la biotecnologia Michael Hildreth, Americas Biotechnology Director di Ernst & Young, ha osservato, "Se ci basiamo sulla crescita di reddito del settore, sulla solidita' dei flussi finanziari, sulla maggiore efficienza nello sviluppo dei prodotti e sul contenimento della spesa a fronte dell'attuale minore liquidita', l'industria delle biotecnologie nell'insieme potrebbe raggiungere - per la prima volta dalla sua nascita, avvenuta oltre 25 anni fa - un importante traguardo, la redditivita'". Secondo i due studi di Ernst & Young, infatti, rispetto al passato un numero sempre maggiore di societa' che operano nel settore delle biotecnologie si sta avvicinando alla soglia della redditivita'. Oltre 50 imprese americane, vale da dire il 15% delle societa' pubbliche quotate in Borsa negli Stati Uniti, hanno raggiunto risultati di utile in almeno un anno nel corso del triennio passato. Nello stesso periodo, oltre 20 societa' hanno registrato una redditivita' continua in tutti e tre gli anni. Ha continuato Hildreth: "Nel momento in cui l'industria delle biotecnologie raggiungera' la redditivita', la volatilita' a Wall Street dovrebbe terminare e gli investimenti inizieranno a fluire indipendentemente dalle condizioni economiche del mercato. Il settore e' stato caratterizzato da una straordinaria innovazione scientifica. Riteniamo che societa' siano ora in grado di sapersi affermare nell'attivita' di sviluppo dei farmaci, come hanno gia' fatto nella ricerca." Jürg Zürcher, Responsabile della Biotecnologia di Ernst & Young Svizzera, ha affermato. "L'industria delle biotecnologie sta dimostrando di essere capace di affermarsi come impresa economica. Questo settore si trova ora all'inizio del suo sviluppo tecnologico e l'innovazione sta accelerando. La biotecnologia e' il motore trainante non solo nel settore sanitario, ma anche in quello agricolo, nella produzione industriale e nella gestione dell'ambiente. Negli ultimi cinque anni, in Europa il fatturato e' balzato all'845%, ha raggiunto quasi il 200% in Canada e oltre l'80% negli Stati Uniti." Dal 1989 l'industria statunitense registra un tasso di crescita capitalizzato annuo del 16%. Le societa' del settore hanno prodotto oltre 150 farmaci rivoluzionari in meno di trent'anni ed hanno incrementato il fatturato di 4 miliardi di dollari soltanto nell'ultimo anno. Secondo Ernst & Young, se questo andamento positivo continuera', nei prossimi cinque anni il settore potrebbe registrare un sostanziale incremento dell'attuale flusso di fatturato. Piu' forza con il consolidamento e l'integrazione Sebbene il 2002 sia stato molto positivo per quanto riguarda i finanziamenti, gli investitori sono sempre piu' selettivi sulle modalita' e le scelte di investimento. La competitivita' del settore sta convincendo le aziende a consolidare i propri punti di forza, cercando fusioni con partner produttori di tecnologie complementari. Questo trend continuera', secondo gli studi di Ernst & Young, e molte aziende in crisi molto probabilmente ne emergeranno finanziariamente rafforzate. Inoltre, la fiducia riposta dalle grandi societa' che operano nel settore delle biotecnologie e farmaceutiche sui progetti di ricerca del genoma per i nuovi prodotti continua a convogliare investimenti nelle aziende emergenti. Anche durante il periodo di recessione del mercato, le imprese del settore che hanno dimostrato di avere solide capacita' di sviluppo dei prodotti hanno negoziato importanti accordi con le societa' farmaceutiche. Secondo Ernst & Young, la conseguente immissione di capitali, una combinazione di investimenti mobiliari, i finanziamenti per la Ricerca & Sviluppo e la condivisione di utili da prodotti commercializzati, sta creando un nuovo modello di sviluppo per il business delle biotecnologie. "Il mercato delle biotecnologie sta vivendo una svolta radicale," ha affermato Hildreth. "Le aziende hanno compreso che periodi di 10-15 anni per raggiungere la redditivita' non sono piu' accettabili per molti investitori. L'evoluzione della biotecnologia assomiglia molto a quella vissuta dall'information technology. Le aziende stanno constatando che e' piu' redditizio e vantaggioso integrarsi formando reti di alleanze nelle quali ciascun partecipante contribuisce con un elemento essenziale nello sviluppo di prodotti di alto valore e ne condivide i profitti." La globalizzazione continua Nel contesto globale, il numero totale di aziende che operano nel settore delle biotecnologie e' aumentato di circa il 2%, ma il numero delle aziende quotate in Borsa e' effettivamente diminuito del 3%. Negli anni passati gli incrementi annuali del numero di imprese in Europa e negli Stati Uniti sono stati considerevolmente maggiori: secondo Ernst & Young il ciclo negativo nei mercati finanziari sta influendo negativamente sulla nascita di nuove imprese. Ha fatto notare Zürcher: "L'Europa potrebbe essere la piu' colpita da questa depressione. Nel 2002, la capitalizzazione di mercato delle societa' pubbliche europee quotate in Borsa e' diminuita di oltre il 50%. Le capitalizzazioni di mercato per l'industria statunitense sono scese in totale del 35%, del 31% per quella canadese e del 18% per quella australiana. Il fatturato dell'industria nell'area Asia/Pacifico e' aumentato del 28%, il numero di dipendenti e' salito del 24% ed il numero di aziende pubbliche e private e' cresciuto del 17%". Tra le sfide fondamentali nella crescita globale dell'industria delle biotecnologie ci sono i costi elevati e le difficolta' che si devono affrontare per superare gli ostacoli normativi di molti Paesi. Gli sforzi volti ad armonizzare le regolamentazioni a livello mondiale abbatteranno, secondo Ernst & Young, gli ostacoli che finora hanno impedito lo sviluppo di questa industria. Nei due studi, Ernst & Young individua inoltre le azioni chiave ad oggi intraprese dai governi , investitori e dalle imprese private per favorire la globalizzazione della tecnologia, ovvero: Le societa' farmaceutiche e quelle che si occupano di biotecnologie cercano di stringere delle partnership, accordi per la Ricerca & Sviluppo e contratti di outsourcing per introdurre i prodotti sul mercato in maniera piu' efficiente. I governi stanno investendo gran parte dello sviluppo economico del ventunesimo secolo sull'innovazione delle biotecnologie. Gli investitori (venture capital) stanno cercando nuove opportunita', dando minore importanza al luogo dell'investimento, e prestando invece molta attenzione sia all'esperienza delle persone coinvolte, sia alla proprieta' intellettuale. I ricercatori universitari hanno a disposizione un maggiore accesso a database pubblici ricchi di informazioni. Il progresso, secondo Ernst & Young, continuera' ad accelerare e le societa' vincenti saranno quelle che si focalizzeranno sui propri punti di forza e che saranno piu' efficienti nel trasformare le scoperte scientifiche in prodotti innovativi. Ernst & Young ha recentemente pubblicato anche: "Endurance, The European Biotechnology Report 2003", ed uno studio specifico sul settore tedesco: " Zeit der Bewährung, Deutscher Biotechnologie Report 2003". Questi report analizzano come l'industria delle biotecnologie stia affrontando l'attuale congiuntura economica, con l'obiettivo di migliorare la salute e la qualita' della vita. 

IL PROGRAMMA SOCIALE PFIZER PER LA SALUTE GLOBALE INVIA VOLONTARI DELLA SOCIETÀ A LAVORARE CON ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE PER COMBATTERE L'HIV/AIDS NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO 
Durban, Sud Africa, 13 giugno 2003 - Pfizer Inc ha comunicato che sta mettendo in campo il suo bene più prezioso - la conoscenza tecnica e la competenza Pfizer - nella battaglia a 360° contro l'Hiv/Aids. Attraverso il nuovo programma sociale Pfizer per la salute globale, i medici Pfizer, il personale infermieristico, gli esperti in epidemiologia, i tecnici di laboratorio, gli educatori sanitari e gli specialisti nelle tecnologie informatiche provenienti dagli Stati Uniti, Europa, America Latina, Australia ed Africa verranno "prestati" alle organizzazioni non governative impegnate nella battaglia contro l'Hiv/Aids ed altre malattie diffuse nei paesi in via di sviluppo. "L'impegno di Pfizer nell'implementare l'accesso alla salute e alla cura per la salute comincia con l'impegno della nostra società nella ricerca, e prosegue attraverso alcuni tra i più innovativi programmi di donazione mai lanciati" ha affermato Hank McKinnell, presidente e amministratore delegato di Pfizer Inc. "Ora ci stiamo impegnando su un nuovo piano grazie alla condivisione delle capacità e conoscenze dei colleghi, che da sempre giocano un ruolo vitale per il nostro successo." Malattie debilitanti come l'Hiv/Aids, la tubercolosi e la malaria hanno un ruolo di primo piano nel radicamento della povertà nei Paesi in via di sviluppo, ma le risorse e le infrastrutture impiegate nella cura della salute di rado si trovano nella condizione di indirizzare adeguatamente i bisogni dei pazienti e delle comunità nell'affrontare le sfide lanciate dalla malattia. L'iniziativa del programma sociale Pfizer per la salute globale colmerà tale lacuna, implementando la capacità delle organizzazioni locali a migliorare il lavoro vitale di sviluppo, integrando e amplificando l'efficacia dei programmi di Pfizer di accesso ai farmaci e di donazioni. Annunciato per la prima volta durante la Conferenza Internazionale sull'AIDS tenutasi a Barcellona nel 2002, il programma sociale Pfizer per la salute globale riunirà circa 20 colleghi Pfizer disponibili ogni anno a offrire il loro supporto ad organizzazioni non governative leader come Doctors of the World, The Elizabeth Glaser Pediatric Aids Foundation, American Jewish World Service, African Medical and Research Foundation, Academic Alliance for Aids Care and Prevention in Africa e Health Volunteers Overseas. "Il programma sociale Pfizer per la salute globale rappresenta un'iniziativa all'avanguardia che dimostra un impegno a lungo termine nella lotta contro l'Hiv/Aids nei Paesi in via di sviluppo" ha affermato Kate Carr, Presidente e Amministratore Delegato della Elizabeth Glaser Pediatric Aids Foundation "Questo tipo di assistenza ricca di significato è un modello per altre aziende e ci aiuterà a dare una svolta nella lotta contro la pandemia globale. Il nostro plauso va a Pfizer per il suo ruolo di esempio." In aree come il Kenya, l'Honduras, l'Uganda e il Vietnam il programma sociale Pfizer per la salute globale rivestirà ruoli vitali nell'aiutare a ridurre la trasmissione dell'Hiv tra madre e figlio, nell'incrementare il lavoro di sensibilizzazione sull'Hiv/Aids e fornirà l'educazione preventiva alla fascia di giovani ad alto rischio di contagio. Le necessità e i ruoli richiesti sono stati individuati dai partner di Pfizer delle organizzazioni non governative Pfizer si è impegnata a devolvere fondi per i trasporti, gli alloggi ed altre spese che ciascun volontario sosterrà, mantenendo il loro impiego presso la Pfizer e conservandone il ruolo. I volontari del programma per la salute globale vengono selezionati in base al loro desiderio di dare un diverso contributo alla società, i loro skill nell'insegnamento e nella formazione e la loro volontà di vedere il proprio lavoro portato avanti da équipe locali. "Sono entusiasta di avere l'opportunità di condividere le mie esperienze e di acquisire nuova conoscenza e approfondimento lavorando nei programmi contro l'Hiv/Aids in Vietnam" ha affermato Annah Sebolelo Amos, medico di Pfizer Sudafrica. "Ho visto i volti della disperazione, della sfiducia e della paura tangibile tra coloro che sono stati infettati e colpiti dall'Hiv/Aids in Sudafrica, ma ho anche visto l'ispirazione, la determinazione e il buon successo nei programmi locali di supporto a coloro che convivono con l'Hiv/Aids." Il dott. Amos, clinico esperto e specializzato in particolare nella gestione dell'Hiv/Aids, lavorerà in Vietnam con Doctors of the World Usa e gli staff francesi e canadesi di Medecins du Monde per stilare una proposta di progetto atta ad incrementare il supporto dei sistemi sanitari e comunitari ai soggetti affetti da Hiv/Aids, compresi sforzi diretti a promuovere la prevenzione nella trasmissione dell'Hiv tra madre e figlio. Il programma sociale per la salute globale rappresenta la più recente iniziativa di Pfizer nel suo impegno contro l'Hiv/Aids. Negli Stati Uniti Pfizer distribuisce gratuitamente i propri farmaci anti-retrovirali e anti-infettivi ai soggetti a basso reddito e senza assicurazione che convivono con l'Hiv/Aids. Pfizer Foundation ha recentemente lanciato nel sud del mondo un'Iniziativa di Prevenzione contro l'Hiv/Aids per aiutare a rallentare la diffusione della malattia in nove paesi meridionali. A livello internazionale Pfizer dona medicine e operatori sanitari attraverso il Diflucan Partnership Program e si sta associando con la Academic Alliance for Aids Care and Prevention in Africa per costruire un nuovo Istituto per le Malattie Infettive nel campus dell'Università di Makerere a Kampala, in Uganda. Progettata per essere completata nel 2004, la nuova struttura servirà come centro di formazione per centinaia di medici impegnati nella cura e prevenzione dell'Hiv/Aids in tutta l'Africa. Gli sforzi filantropici di Pfizer ammontavano a $598 milioni nel 2002 - quasi $2 milioni al giorno. La società si è piazzata al primo posto per il secondo anno nella classifica stilata dal Chronicle of Philanthropy, la principale rivista professionale sulla filantropia sociale. Infolink: www.pfizerphilanthropy.com 

EFFICIENZA SANITARIA SUL TERRITORIO: LA ASL DI NUORO SCEGLIE LE SOLUZIONI DI RETE 3COM
Cologno Monzese, 13 giugno 2003 - 3Com Italia ha annunciato che la Asl n° 3 di Nuoro ha scelto le soluzioni di rete wired e wireless di 3Com, con il supporto della telefonia Ip, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza dei servizi sanitari sul territorio. L'obiettivo primario che ha determinato la scelta della Asl di Nuoro di implementare tecnologie innovative è stata la necessità di incrementare la quantità e la qualità dei servizi rivolti ai propri utenti. La Asl ha quindi ritenuto indispensabile predisporre, nelle proprie unità operative presenti nell'area provinciale, un'adeguata infrastruttura telematica capace di fornire nel tempo il supporto alle tecniche di valutazione ed indagine della struttura sanitaria, attraverso un aumento di banda utile, con un vantaggio reale in termini di taglio ai costi di esercizio derivanti soprattutto dai costi di connessione sostenuti per la trasmissione delle informazioni locali e remote, per dati, voce e internet. "Il processo di implementazione, che ha visto la razionalizzazione dei collegamenti telefonici e telematici che si erano stratificati nel tempo, doveva soddisfare alcuni requisiti basilari tra cui quello di un unico supporto per la rete dati e telefonica, e l'inserimento in rete di tutte le unità operative sparse sul territorio: ospedali, distretti, poliambulatori, uffici amministrativi facenti capo all'Asl", ha commentato Franco Mulas, Direttore Generale Asl Nuoro. "Era quindi necessario un sistema di tipo aperto ad elevata scalabilità per una graduale crescita futura, tutelando comunque gli investimenti, con la garanzia di un ambiente a forte criticità e di un'adeguata ampiezza di banda anche nei punti caratterizzati da scarso traffico, in vista di espansioni future". Gli edifici da cablare e collegare in rete erano dieci disposti in cinque località diverse: Nuoro (Ospedale San Francesco, Ospedale Cesare Zonchello, Direzione Generale, Vecchio Ospedale con gli uffici amministrativi dell'Asl,Uffici ex Inam); Bosa (Presidio Ospedaliero G.A.Mastino); Sorgono (Presidio Ospedaliero San Camillo,Distretto); Isili (Ospedale Civile San Giuseppe); Siniscola (Poliambulatorio); Macomer. Due le macro-fasi di implementazione della soluzione: la prima ha visto la realizzazione delle diverse LAN in ogni edificio ed il collegamento tra di loro solo se dislocate nello stesso ambito urbano; la seconda fase ha previsto la connessione di tutte le strutture mediante una soluzione WAN. "La realizzazione più complessa è stata la messa in rete di tutte le strutture di Nuoro sia per quanto riguarda al numero di nodi attivati, sia per quello che concerne le diverse tecnologie impiegate e per il fatto di operare in un ambiente ospedaliero 24 ore su 24 costantemente in servizio", ha spiegato Giulio Galetti, Technical Director 3Com Italia. "Sono stati utilizzati due switch di centro stella 3Com 4060, ad elevata disponibilità con avanzate capacità Layer 2 e Layer 3, progettati per sofisticati core backbone, in grado di fornire prestazioni wirespeed a 56 Mbps per ogni unità. Il centro stella principale è stato posizionato presso l'ospedale San Francesco al quale sono stati collegati 10 stack di apparati 3Com 4400 multilayer per un totale di 22 switch. Ogni stack di switch è stato connesso al centro stella con due moduli Gbic 1000Base-Sx su fibra ottica 50/125 multimodale in Rapid Spanning Tree. In una fase di espansione, si prevede l'inserimento di un secondo Switch 4060 e l'introduzione della tecnologia Xrn (eXpandible Resilient Networking) di 3Com al fine di raddoppiarne i livelli di potenza, prestazioni ed affidabilità". Il collegamento tra i cinque edifici di Nuoro, è stato realizzato mediante apparati Radio LAN del tipo 3Com Building-to-Building Bridge rispondenti al protocollo Ieee 802.11b/Wi-Fi. Allo scopo di garantire sicurezza di trasporto ed una maggiore disponibilità di banda, le tratte principali della Radio LAN sono state realizzate attraverso una aggregazione in Trunk di tre dispositivi radio per complessivi 33 Mbps. 3Com Nbx è un potente sistema telefonico completamente nativo su rete Ethernet/IP che ben si presta ad un razionale sfruttamento di tutte le risorse di rete. Complessivamente i telefoni IP attualmente collegati nella sola città di Nuoro, sono oltre le 460 unità la cui alimentazione viene fornita da 3Com Ethernet Power Source, ovvero da un dispositivo che aggiunge l'alimentazione ai cavi di Cat.5 enhanced utilizzati. 

"EXPOITAL 2003" - OSTRA DEL PRODOTTO ITALIANO DI QUALITÀ - QUARTIERE FIERISTICO INTERNAZIONALE - MISHREF - AL KUWAIT, 11/15 OTTOBRE 
Milano, 13 giugno 2003 - Il Kuwait è un Ernirato Indipendente, la cui capitale è Al Kuwait (Kuwait City). Per il fuso orario la differenza con l'Italia è di due ore, e di un'ora quando e in vigore l'ora legale. L'orario di apertura dei negozi è, in linea di massima, dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 21.00 e quello delle banche, da domenica a giovedì, dalle 8.30 alleI2.30. La giornata del venerdì è generalmente considerata festiva. La moneta corrente è il Dinaro Kuwaitiano -Kd, ed anche la moneta statunitense è molto utilizzata nel commercio. Il.prefisso telefonico per chiamare il Kuwait dall'Italia è: 00965. .. Per entrare nello Stato del Kuvait è necessario essere già in possesso del Visto regolamentare, dal momento che tale documento non viene quasi mai rilasciato in aeroporto. Il visto si può ottenere tramite le strutture Consolari del Kuwait in Italia oppure tramite la "Kuwait Interrnational Fair" che può regolarmente provvedere al rilascio, ad un piccolo costo. La Ang.E.C.O. S.r.l. co-organizzatrice della Mostra dispone di tutti gli stampati, tradotti in italiano, necessari per la richiesta del Visto che si potranno ottenere dietro semplice richiesta. La Fiera Internazionale del Kuwait è stata costituita nel 1971 e dal 1983 è membro effettivo dell'Ufi - Union des Foires Internationales -massimo Organismo mondiale nel settore delle Fiere Internazionali. Dispone del Quartiere Fieristico Internazionale Mishref -Al Kuwait nel complesso moderno, con 7 padiglioni, dotati di aria condizionata per un totale di circa 33 mila mq. espositivi, oltre a parcheggi, caffetterie, teatro all'aperto, aule di riunione ed un complesso commerciale operativo. In questo..Quartiere Fieristico si organizzano circa 40 Mostre Specializzate all' anno, alcune delle quali a carattere internazionale. L'orario di attività delle mostre è in linea di massima dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21/21.30, con orari diversi al venerdì. La merceologia prevista nella mostra italiana: Abbigliamento (medio/fine) - Arredamento - Articoli da regalo - Prodotti alimentari -olio - Calzature Uomo/Donna (medio/fine) - Complementi d'arredo - Casalinghi -Prodotti alimentari -pasta - Pelletteria - Articoli da illuminazione - Piccoli elettrodomestici - Prodotti alimentari -formaggi - Biancheria per la casa (lenzuola/tovaglie) Questi sono i Settori Merceologici ritenuti più interessanti per il mercato del Kuwait, elaborati dalle strutture economico-commerciali italiane presenti nell 'area, in relazione al Paese e alla dinamica della propensione agli acquisti. Il Padiglione n° 7, che ospiterà la Mostra italiana, ha una area complessiva di 2088 mq. e le dimensioni totali sono mt. 58 x 36, è monoplanare, i collegamenti dei servizi tecnici sono sotterranei. il Padiglione dispone inoltre di tre accessi diretti (in/out) per l'esterno ed uno in direzione del Padiglione n. 6 e verso una caffetteria. Lo stand base è di 12mq. (3x4) con allestimento standard e con il versamento di quanto dovuto per il noleggio di area l'Espositore con- segue il diritto all'utilizzo degli Stand prenotati, messi a disposizione con: pareti, soffitto aperto -tappeto -1 tavolo e 2 sedie- 4 faretti -1 presa elettrica -cartello insegna con il nome dell'Espositore in arabo ed inglese, oltre al servizio di pulizia generale e negli stand. .Inoltre la Fiera del Kuwait dispone di un valido Reparto Decorazione per qualsiasi esigenza di modifica o integrazione allestimenti. La partecipazione alla mostra consente di usufruire anche delle seguenti opportunità: .Assistenza diretta e di Segreteria prima, durante tutto il periodo della Mostra e dopo. Assistenza commerciale per le Aziende interessate, tramite incontri mirati con importatori del Paese, già in Fiera nello stand oppure presso i loro uffici, e ciò in collaborazione con la locale "Ambasciata d'ltalia". L'inserimento nel Catalogo ufficiale della Mostra con il nome della Ditta Espositrice. n catalogo sarà redatto in inglese, con inserti in italiano e prevederà anche forme di pubblicità grafica- Tutti i servizi forniti dalla Fiera Internazionale del Kuwait, agli Espositori.
Kuwait International Fair Co. www.kif.net  e-mail: info@kif.net  Agente Generale della Kuwait International Fair (a cui rivolgersi per informazioni e richieste di partecipazione): Anguissola European Consulting Organization - Milano tel. 02.55196029 fax 02.54011540 www.angeco.it  e-mail: angui@tiscalinet.it 

PRIMATO DI ADESIONI PER IL MONDIAL DU DEUX ROUES! 
Parigi, 13 giugno 2003 - Quest'anno, il Mondial du Deux Roues assume una nuova immagine con la creazione al suo interno di due entità specializzate: il "Salon International du Cycle" - pad. 2/1 - un'esposizione dedicata al 100% all'industria delle bici e il "Salon International de la Moto" -pad. 1 e 2/2 - il suo alter ego per le moto. L'evento si svolgerà a Paris - Porte de Versailles. Giovedì 25 settembre sarà la giornata comune alle bici e alle moto riservata alla stampa. Il Mondial sarà aperto al pubblico il 26 settembre. Aderendo alle aspettative degli espositori, la parte Bici chiuderà il 29 settembre; la parte Moto invece sarà prolungata fino al 5 ottobre. Il biglietto permetterà l'ingresso a entrambi i saloni. Le grandi marche internazionali sono iscritte e, ad oggi, il Salone 2003 registra oltre il 10% di nuovi espositori, in maggioranza marche estere. L'accesso al Salone sarà gratuito per i bambini con meno di 10 anni e, per la prima volta, una tariffa dimezzata è prevista per i ragazzi dai 10 ai 16 anni. L'ingresso sarà gratuito la domenica 28 settembre per tutti i visitatori che andranno al Salone in bicicletta - un parcheggio sicuro sarà a disposizione. Quest'operazione si svolgerà nell'ambito del lancio, in partnership con la Ville de Paris, di una grande giornata "Tutti in bicicletta!". Inoltre è programmato il simposio-dibattito "Bici e Salute" con personalità del ciclismo ed eminenti esperti di medicina sportiva. Il "Salon International de la Moto" promette fin da ora numerose novità in anteprima europea e mondiale. Fino a oggi, più di 740 marche di 30 paesi si sono iscritte al Mondial du Deux Roues. Ricordiamo il successo dell'edizione 2001: 400 495 visitatori e oltre 1820 giornalisti provenenti da 21 paesi, collocano il Salone al terzo posto tra i saloni francesi per il grande pubblico, dopo il Mondial de l'Automobile e il Salon de l'Agriculture. Il Mondial du Deux Roues 2003 presenterà anche piste di prova e animazioni in partnership con le federazioni delle bici e delle moto, dimostrazioni ad opera di campioni (trial e mountainbike) così come numerose mostre speciali. Infolink: www.mondial-deuxroues.com 

VICENZAORO2: PAROLA D'ORDINE: BATTERE LA CRISI"TENGONO" I BUYERS ESTERI, IN FLESSIONE GLI ITALIANI 
Vicenza, 13 giugno 2003 - Dall'84ma edizione di Vicenzaoro2 si attendevano indicazioni precise sull'andamento del mercato dei preziosi: le indicazioni puntualmente sono arrivate e non sono così negative come potevano lasciar supporre i dati dell'export inerenti al primo trimestre 2003 che parlavano di una flessione del 27% con una punta del 41% riferita agli Stati Uniti, il principale acquirente di oreficeria italiana nel mondo. Ebbene, tanto il volume d'affari quanto l'affluenza di operatori stranieri in Fiera ha stemperato le tinte fosche delle previsioni della vigilia. Dai padiglioni di Vicenzaoro2 è partita un'idea tanto semplice quanto positiva: "Siamo pronti a ripartire". A ripartire dopo la guerra con l'Iraq, dopo lo spauracchio della polmonite atipica, dopo il rischio terrorismo. Marketing strategico, prodotto e tecnologie si sono dimostrati vincenti per un cospicuo numero di aziende che ,avvertiti i primi scricchiolii del mercato non più tardi di tre anni fa, risecono oggi a far fronte ad u! na situazione che, indubbiamente, resta difficile. Indicativo in tal senso è il fatto che a Vicenzaoro2 sono state presentate molte collezioni di tendenza, novità, anticipazioni, tutto il meglio anche per gli ordini di fine anno, importantissimi per la scorta dei negozi e per i futuri acquisti natalizi e di fine anno. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da tutte quelle aziende che non hanno saputo - o non hanno potuto - aggiornare il prodotto, seguire i trend del mercato, investire in tecnologia e in comunicazione. Vicenzaoro ha fotografato dunque il mercato così com'è, senza alterarne contenuti e prospettive, ancora una volta puntuale nel registrare "lo stato dell'arte" e nel delineare gli scenari futuri. Interessanti per monitorare - in tempo reale - l'approccio del consumatore Usa verso la gioielleria made in Italy , sono state ad esempio le vendite di gioielleria in diretta via satellite da Vicenza realizzate da Qvc, il più importante network di televendite de! gli Stati Uniti. In due trasmissioni, per un totale di otto ore di dir etta, le vendite sono ammontate a 2.1 milioni di Usd. buoni segnali anche dal Regno Unito che in due ore di diretta ha fatto registrare 60.000 sterline di acquisti. Quanto agli operatori stranieri in visita a Vicenza, il tanto temuto crollo della vigilia non c'é stato e la flessione si é arrestata al -6%. C'é stato sì il calo degli Usa (-20% rispetto al 2002 pari al 5,2% del totale degli operatori stranieri) ma é stato riassorbito dall'exploit della Spagna con il 22% in più rispetto al 2002 ed il primo posto - con l'11% - tra i buyers esteri. E l'Italia? Con una flessione del 18% - pur mettendo a segno quasi il 40% del totale degli operatori- il mercato italiano conferma una crisi di cui è difficile vedere la fine a breve. 

DAL CONSORZIO AGRARIO UNA PROTEZIONE PER IL CILIEGIO 
Milano, 13 giugno 2003 - La prolungata piovosità dell'annata 2002, iniziata nel periodo dell'invaiatura e proseguita quasi senza interruzione per tutta l'estate ha provocato nella provincia di Forlì-Cesena dei veri e propri disastri sulla produzione delle ciliege, con perdite, per spaccatura e marciume, che hanno raggiunto la quasi totalità sulle varietà precoci e non meno del 40% sulle tardive. Di qui l'esigenza da parte del Consorzio Agrario Interprovinciale di Forlì-Cesena e Rimini di cercare un rimedio, che consenta di mantenere i volumi produttivi e, di conseguenza, anche il reddito delle imprese agricole. E la soluzione ha dato risultati di grande importanza: nessuna presenza di frutti spaccati o marci si è riscontrata nelle piante "protette", mentre nel testimone, costituito dalla parte non coperta del ceraseto, i frutti di scarto hanno raggiunto percentuali decisamente elevate. "La ricerca di strategie in grado di contribuire alla valorizzazione delle produzioni tipiche, ritenuta dagli attuali indirizzi tecnico-economici come uno dei più efficaci mezzi per salvaguardare il reddito delle nostre aziende agrarie -commenta Domenico Scarpellini, Direttore del Consorzio- hanno indotto i nostro staff tecnico a verificare la possibilità di applicare a questa specie frutticola la tecnica delle colture protette". La scelta della cerasicoltura non è stata casuale. Pur avendo registrato negli ultimi anni un progressivo regresso a causa di una serie di problemi legati sia alle difficoltà di raccolta, che a problematiche di natura fitosanitaria, la coltivazione di ciliegie nel forlivese e nel cesenate rappresenta tuttora una produzione molto apprezzata dal mercato e ben remunerata. Occorre pertanto un suo rilancio, a vantaggio soprattutto delle aziende della fascia collinare. Ma per favorire tale rilancio andavano create le condizioni per evitare i danni da pioggia. Così, la sperimentazione, messa in atto in un'azienda agraria di S.Mauro in Valle (Cesena), è partita dal presupposto di riuscire ad ovviare alla spaccatura ed alla conseguente marcescenza del frutto indotta da andamenti stagionali piovosi tipica di questa coltura, specie nella fase di invaiatura, ed a svincolare il più possibile le operazioni di raccolta dall'andamento stagionale. La sperimentazione: il ciliegio "protetto" La prova, iniziata nel corso della campagna agraria 2002, e tuttora in corso, consiste nell'adozione su un ceraseto di 6 anni (allevato a vasetto libero, con sesti di impianto di m. 5 x 5, e con piante dell'altezza media di m. 4 delle varietà Bigarreau Van, Corinne, Durona di Vignola, Canada Giant, innestate su franco) di un tipo di protezione derivata da una modifica, realizzata dall'Ufficio Impiantistica del Consorzio Agrario, del tunnel "tipo Veronese", struttura adottata da vari anni con successo in orticoltura e fragolicoltura. Tale struttura è in grado di proteggere la coltura dalle piogge, salvaguardando in tal modo piante e frutti dagli attacchi crittogamici e dai danni collaterali indotti dalle precipitazioni, inoltre, consente la raccolta con ogni condizione stagionale. La struttura adottata nel 2002 sui ciliegi era costituita da archi metallici sistemati sopra le piante, distanziati uno dall'altro di 2 metri, uniti fra loro da elementi orizzontali, ricoperti, per il solo periodo che va dall'inizio dell'invaiatura alla raccolta dei frutti, da un film di polietilene dello spessore di mm 0,12, sostenuti da piantoni pure metallici posti negli interfilari. Nel 2003, al fine di rendere accessibili le interfile alle macchine operatrici, in prospettiva di un passaggio dalla fase sperimentale a quella operativa, la struttura, è stata modificata mediante lo spostamento dei piantoni di sostegno degli archi lungo i filari, ed il collegamento delle estremità di ogni arco mediante tubi metallici orizzontali, posti all'altezza di m. 2,60, in grado di conferire stabilità e solidità al sistema, fermo restando il posizionamento degli archi stessi sopra le piante. I risultati ottenuti nel primo anno (non si dispone ancora dei risultati dell'annata 2003), confermano la validità dell'idea in vista di una sua futura pratica applicazione; oltre alla totale protezione dei frutti dai danni provocati dall'avverso andamento stagionale, nel settore "coperto" del ceraseto è stato possibile non interrompere le operazioni di raccolta anche in presenza di rugiada, o di piogge non battenti. Da segnalare, inoltre, un leggero anticipo di maturazione dei frutti. Le prove proseguiranno anche nei prossimi anni allo scopo di verificare su un periodo medio-lungo ed in presenza di andamenti stagionali diversificati, l'eventuale convenienza economica dell'adozione di questa tecnica nonchè di perfezionare la struttura agli effetti sia della sua stabilità che della facilità di montaggio. I risultati finora ottenuti, soprattutto tenendo conto dell'alta remunerazione della produzione cerasicola, sembrano evidenziare un bilancio costi-ricavi decisamente positivo. Il costo della struttura metallica è, piuttosto contenuto (al massimo, un 30-35% in più rispetto ai tunnel "tipo Veronese" per orticoltura) e la sua durata praticamente illimitata: il film di PE, al di là del suo costo modesto, in conseguenza del limitato periodo di impiego stagionale, 40-50 giorni, può esser utilizzato per più anni. 

UNA MOSTRA IN TOSCANA: "BONAPARTE O BUONAPARTE? NAPOLEONE E GLI ANTENATI TOSCANI DI SAN MINIATO" 
S. Miniato, (Pi), 13 giugno 2003 - Quando parliamo di Napoleone, ci vengono in mente ricordi diversi, quelli legati ad un uomo che si trasforma ancora in vita in condottiero, generale, stratega, imperatore ed infine in esiliato. Oggi che su Napoleone si è già detto tutto il possibile, la Toscana riesce a stupire con una Mostra che di certo segnerà un momento fondamentale nella costruzione del mito legato appunto a Bonaparte. Proprio dal nome è iniziata la sfida di San Miniato e del suo Sistema Museale , per raccogliere tra le sue mura una mostra particolare, sia per l'argomento che per l'allestimento. Dal 28 giugno al 30 ottobre, le sedi dei diversi musei sanminiatesi e la città stessa, ospiteranno la Mostra "Bonaparte o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato", costruendo un particolare percorso attraverso i ricordi, le testimonianze pittoriche e scultoree, i documenti e le opere strettamente legate a quel nobile ramo italiano della famiglia Buonaparte. Sarà il canonico Filippo Buonaparte a rendere possibile la venuta in Toscana di Bonaparte che per francesizzare il suo cognome aveva eliminato la lettera " u ", nel Luglio del 1796, quando ancora era Generale e Comandante in capo di Francia.E' questo episodio, certo ai più sconosciuto che permette a questa regione di rendere un omaggio particolare ad una delle figure storiche più affascinanti della storia, scoprendo non solo opere di raro valore raccolte nelle diverse sedi del sistema - dall'Accademia degli Euteleti ala Museo Diocesano di arte Sacra, dalla Via Angelica a Palazzo Grifoni - ma anche alcune preziose testimonianze concesse per l'occasione dalla Fondazione Spadolini di Firenze, dal Museo Napoleonico di Roma, Museo Fesch di Ajaccio, Reggia di Versailles, Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca e Palazzo Pitti oltre alle interpretazioni contemporanee di Dilvo Lotti e Italo Bolano. Non solo un evento culturale dunque la Mostra toscana ma anche momento per appropriarsi di un pezzo di storia, ripercorrendo le strade che Napoleone attraversò in quel lontano 1796, svelando oltre alla sua enigmatica personalità, quella degli uomini e delle donne di casa Bonaparte che segnarono in modo indelebile la vita di questa città. Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato" - Parliamo di storia, di documenti e di testimonianze, così come ogni vicenda legata ad un celebre personaggio storico impone e se la storia racconta di Napoleone Bonaparte, non possiamo che iniziare con una dotta citazione: "Il nostro Sig. Canonico Filippo Buonaparte, Patrizio fiorentino, di nobiltà sanminiatese, teologo dottissimo e Canonico di questa chiesa, fu invitato, e più volte, dall'illustre suo parente, da Sua eccellenza il Sig. generale e Comandante in Capo Bonaparte, di recarsi alla stazione di posta della Reggia via maestra desiderando il suddetto di stringerlo fra le braccia. Le indisposizioni alle quali la delicata salute del Sig. Canonico è esposta non gli permisero di lasciar la casa ciò che decise il sullodato Sig. Comandante di promettergli visita che fu eseguita poi nella notte fra il 29 e il 30. Il Sig. tenente Bonaparte mandato in avanti dal suo fratello generale arrivò qui dopo il mezzodì con la comunicazione per il suddetto sig. Canonico che il Comandante pernotterebbe presso di lui. Lui in persona arrivò tardi nella serata, con tutto il seguito, preceduti da due trombettieri, qualche dragone e vari uffiziali, tutti quanti ricevuti dalla popolazione con gran festa e commozione. Si abbracciarono i due rispettabilissimi congiunti, si trattennero a parlare insieme, quindi passarono a cena, e poscia al riposo: in varie abitazioni di Nobili e Cittadini alloggiarono diversi uffiziali. La mattina seguente Monsignore il Vicario vescovile, accompagnato da due canonici, rese omaggio al guerriero famoso e venne da lui ricevuto con somma amabilità" . Così la Gazzetta Toscana del 2 luglio 1796 raccontava ai suoi lettori l'incontro fra il giovane Napoleone e l'anziano "zio" Filippo e da qui parte una storia tutta toscana che svela una parte della vita del celebre corso, ai più sino ad ora sconosciuta. Lo Mostra di San Miniato ha il merito di ricreare un vero e proprio percorso attraverso i musei, i monumenti ed i luoghi segnati dal passaggio di Napoleone Bonaparte a San Miniato, celebrato da Egisto Sarri nel dipinto oggi presentato all'interno della Mostra. Una lunga premessa necessaria per dovere storico e soprattutto per introdurre più che una mostra, un percorso tematico incentrato su un mistero, quello che lega la città toscana a Napoleone Bonaparte ed a quel ramo familiare che lo lega a questa regione Come ogni mito, quello di Napoleone è rimasto vivo nell'immaginario collettivo senza perdere il suo facsino, per questo ritrovarsi in Toscana per scoprire qualcosa che ne accresca la leggenda, non può che sollecitare l'attenzione nei confronti di questo evento, per altro decisamente diverso per contenuti ed allestimento. La Mostra "Bonaparte o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato" si articolerà in alcuni dei poli museali del Sistema e troverà nella città stessa, ricca dei 'segni' lasciati nei secoli dalla presenza dei Buonaparte, un ulteriore spazio espositivo en plein air, durante il quale il visitatore potrà comprendere il ruolo dei membri della nobile famiglia, le cui storie si intrecciano con la storia civile e religiosa della città. Il titolo prescelto per l'esposizione richiama il rapporto fra la nobile famiglia Buonaparte e il suo più celebre esponente, Napoleone, che francesizzò in Bonaparte un cognome tradizionalmente toscano, ripercorre le vicende dei membri più noti, molti dei quali legati all'Università di Pisa, riprendendo la querelle sulla presunta italianità (o toscanità?) di Napoleone. Storie della famiglia, dei beni e delle proprietà, degli uomini Buonaparte e delle loro opere di storici, letterati, scienziati, delle donne dal destino affascinante come quello di Elisa, si intrecciano al mito di Napoleone ed al fascino di eroe invincibile prima e di uomo provato dal destino ingrato poi. Al collezionismo nato dall'amore e dall'interesse storico per il personaggio della città, si affiancano l'interpretazione moderna dell'eroe letta attraverso le opere di Italo Bolano e di Dilvo Lotti, e l'ironico testo di una commedia scritta nel 1930 da Giovacchino Forzano, "Don Bonaparte", da cui il regista Calzavara trasse un film interpretato dal famoso attore Ermete Zacconi, per il quale il testo teatrale era stato scritto, e che guadagnò il premio della critica alla Mostra del Cinema di Venezia del 1941. Un viaggio nella storia, insomma quello creato a San Miniato, che si trasforma per l'occasione, in libro della memoria di un personaggio, che non finirà mai di stupire e di affascinare nonostante il passare del tempo. 

INTENTVIEW DALLA 50A BIENNALE DI VENEZIA 
Venezia, 13 giugno 2003 - Visioni intente, concentrate, assorte, di artisti e curatori. Ritratti colti a Venezia nel momento in cui il quotidiano si satura di arte, gli stimoli si condensano diventando il paesaggio da percorrere. Incontri che suggeriscono direzioni per seguire le infinite correnti sotterranee che fluiscono sotto la pelle del progresso e che a Venezia danno provvisoria forma alla Biennale. Questo progetto e' un invito alla lentezza, chiede tempo per attraversare un arcipelago di parole. Lentezza per contraddire lo stereotipo di internet come strumento di un'informazione rapida e frettolosa. Lentezza che crei lo spazio interiore per l'esperienza. Lontano dai miti marinettiani applicati alle invenzioni contemporanee cosi' fantastiche eppure cosi' concrete: strumenti di quell'informazione dalle iper pretese cosi' buffe. UnDo.Net - intentView dal 12 al 14 giugno un viaggio quotidiano nelle atmosfere della 50a Biennale di Venezia, video interviste a curatori e artisti, momenti e situazioni. Un progetto UnDo.Net per illymind, in esclusiva sulle pagine di http://www.illy.com 

A NOVEMBER PAYNTER E AL SUO PROGETTO "ANOTHER ZERO" IL "PREMIO LORENZO BONALDI PER L¹ARTE ENTERPRIZE" 
Bergamo, 13 giugno 2003 - Mercoledì 11 giugno 2003 presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è stato assegnato a November Paynter il "Premio Lorenzo Bonaldi per l'Arte EnterPrize". Nato dalla volontà di ricordare la passione per l'arte e per il collezionismo di Lorenzo Bonaldi in collaborazione con la Gamec, questo riconoscimento a cadenza annuale e dal profilo internazionale - è il primo del suo genere, in quanto premia e sostiene non l¹opera di un artista bensì la ricerca di un giovane curatore e il suo progetto di mostra. Una formula unica quanto inedita. Nella prima fase del premio cinque advisor internazionali sono stati invitati da Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec di Bergamo, a segnalare ciascuno un giovane curatore che non abbia ancora compiuto 30 anni. Da questa selezione sono emersi i cinque finalisti: Martin Clark, Kent, segnalato da Iwona Blazwick, Direttrice Whitechapel, Londra Elise Daubelcour, Marsiglia, segnalata da Mescah Gaba, artista, Amsterdam Anselm Franke, Berlino, segnalato da Ingvild Goetz, collezione Goetz, Monaco Charlotte Mailler, Ginevra, segnalata da Helena Kontova, Flash Art, Milano November Paynter, Istanbul, segnalata da Carlos Basualdo, critico e curatore I cinque selezionati erano stati invitati a elaborare un progetto di mostra oltre che dal punto di vista critico, teorico e contenutistico anche da quello pratico ed economico sulla base di un budget e di uno spazio espositivo assegnati. La giuria, composta da Jan Hoet, Direttore del MartA di Herford, Marc Sanchez, Curatore Capo del Palais de Tokyo di Parigi, e Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della Gamec di Bergamo, prima di proclamare la vincitrice, ha voluto sottolineare come tutti i progetti si siano distinti per l'impegno e la serietà che i curatori vi hanno profuso e per l'interesse che ciascuna proposta suscita nella sua specificità. Con questo riconoscimento la giuria ha inteso premiare "la necessità che November Paynter ha avvertito di fare dello spazio stesso della Gamec il punto di partenza della propria mostra, oltre che di relazionare la chiarezza espositiva del suo progetto site-specific con le aspirazioni della città" Il premio finale consiste nella realizzazione della mostra nei mesi tra dicembre 2003 e marzo 2004 negli spazi della nuova ala della Gamec (che aprirà al pubblico nell'autunno del 2003). Un catalogo bilingue (italiano/inglese) accompagnerà la mostra e, oltre ai contenuti di quest¹ultima, illustrerà nel dettaglio anche le caratteristiche degli altri quattro progetti concorrenti. La Gamec di Bergamo intende sottolineare con questo riconoscimento la centralità e il significato che la figura del curatore ha assunto non solo nel panorama artistico internazionale, ma anche nel più ampio contesto delle pratiche culturali contemporanee. Il premio inoltre vuole incoraggiare e sostenere il talento di un giovane curatore in un momento estremamente vitale all¹interno del suo percorso professionale. 

OPERE D'ARTE: SVILUPPATO NUOVO METODO PER MONITORARE INQUINAMENTO 
Roma, 13 giugno 2003 - Ogni giorno il patrimonio artistico è a rischio degrado a causa dell'inquinamento. Per conoscere meglio le vere cause del deterioramento delle opere d'arte è stato promosso il progetto Mimic (Microclimate Indoor Monitoring In Cultural Heritage Preservation), finanziato dalla Commissione Europea e realizzato, nell'ambito del V Programma Quadro, dall'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Cnr di Roma (IIA-Cnr), dall'Istituto di Fisica Applicata "Nello Carrara" del Cnr di Firenze (Ifac-Cnr) e da altre istituzioni scientifiche internazionali. I ricercatori hanno stabilito che i rischi per i monumenti dipendono non solo dalle concentrazioni dei singoli inquinanti, come si è creduto sinora, ma anche dall'interazione tra i vari elementi dell'atmosfera che circondano l'opera da proteggere. Per questo motivo è stata sviluppata una tecnica innovativa di campionamento diffusivo, in grado cioè di offrire una mappatura completa dell'area da proteggere, di valutare nel tempo la distribuzione degli inquinanti e di garantire in futuro una conoscenza approfondita del ruolo delle varie sostanze inquinanti presenti nell'aria delle nostre città. "A differenza del vecchio metodo di campionatura attiva - spiega Ivo Allegrini, Direttore dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Cnr - che porta l'aria a contatto di un rilevatore per mezzo di una pompa, il nuovo metodo si basa sul principio della diffusione molecolare della specie gassosa verso un'opportuna superficie di raccolta". Ma i vantaggi non si limitano ad aspetti squisitamente tecnici: "Il campionatore passivo che abbiamo messo a punto - conclude Franco De Santis, ricercatore dell'IIA-Cnr - può essere infatti prodotto a basso costo, è silenzioso, occupa uno spazio ridotto ed è in grado di monitorare contemporaneamente più punti di una stessa area. Risulta quindi decisamente più funzionale rispetto ai campionatori tradizionali e più efficace per combattere gli effetti dell'inquinamento ambientale". 

FIRENZE, NASCE L'ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DELLA NATURA MORTA ITALIANA 
Firenze, 13 giugno 2003 -Mentre Palazzo Strozzi si prepara a ospitare la grande mostra La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento (26 giugno - 12 ottobre 2003), nasce a Firenze l'Associazione degli Amici della Natura Morta Italiana, presidente Mina Gregori, curatrice della mostra di Palazzo Strozzi, nonché presidente della Fondazione Longhi dove l'Associazione ha sede. Nel comitato d'onore figurano, tra gli altri, il principe Johann von Hohenzollern, direttore della Kunsthalle di Monaco, i soprintendenti, di Firenze Antonio Paolucci, di Roma Claudio Strinati, di Napoli Nicola Spinosa. Tra i soci numerosi collezionisti, per lo più italiani, e alcuni degli antiquari che si sono appassionati per primi a questo genere di pittura: Silvano Lodi a Campione d'Italia, i Lorenzelli di tre generazioni a Bergamo, Paolo Sapori a Milano, Gianluca e Ulisse Bocchi, padre e figlio, a Casalmaggiore (Cremona), Cesare Lampronti e Fabio Massimo Megna a Roma. "L'Associazione", spiega Mina Gregori, "è la conseguenza dello straordinario successo che la mostra della natura morta italiana ha ricevuto l'inverno scorso in Baviera. Nella circostanza studiosi e istituzioni sono venuti a contatto con un mondo insospettabile: collezionisti estremamente competenti e mercanti coraggiosi che hanno creduto in questo settore. Il rinnovato interesse per la natura morta italiana è nato da un mercato che ha saputo stimolare il collezionismo e viceversa. Decidemmo di rivederci in Italia, presto e più spesso". Collezionisti e mercanti hanno avuto un ruolo di primo piano nella realizzazione della mostra di Palazzo Strozzi fornendo anche numerose opere inedite. La scelta di Firenze come sede dell'Associazione, ricorda la dottoressa Gregori, è stata del tutto naturale. Firenze ospita la raccolta più importante di nature morte, provenienti dalle collezioni medicee e sparse in vari musei. Altri nuclei significativi di opere di questo importante genere pittorico si trovano nei musei di Pesaro, di Napoli, di Milano e di Roma. Per una serie di fortunate circostanze, Firenze è destinata a confermarsi come capitale del genere. Il soprintendente Antonio Paolucci sta infatti lavorando da tempo al progetto di un Museo della natura morta, da realizzarsi nella Villa Medicea di Poggio a Caiano, un polo di livello internazionale nel quale saranno rappresentate varie scuole italiane e straniere. Ne sarà responsabile Marco Chiarini, già direttore della Galleria Palatina di Palazzo Pitti. L'Associazione si riunisce due volte l'anno, in autunno e in primavera, alla Fondazione Longhi (Via B. Fortini, 30, Firenze Tel. 055.6580794 E.mail: longhi@longhi.iris.firenze.it ): nel corso della prima riunione, e in seguito, sono già state decise alcune iniziative. La più significativa è lo studio a carattere scientifico e a scopo di identificazione, di fiori, piante e animali rappresentati nelle nature morte italiane, in particolare nelle più antiche.
Infolink: www.lanaturamorta.it 

TOYOTA ITALIA FESTEGGIA CON LUISA CORNA A BRESSO 
Bresso, 13 giugno 2003 - Luisa Corna è l'ospite d'onore della Toyota Carrelli Elevatori Italia a Bresso, presso l'Aero Club Milano, Aeroporto di Bresso. Questo evento è il terzo di una serie itinerante di quattro appuntamenti - tutti condotti da Luisa Corna, ricchi di musica e balletti e con la partecipazione di diversi comici di Zelig che presenteranno ufficialmente al pubblico italiano, dopo l¹esordio al Salon de la Manutention a Parigi, la principale novità Toyota per il 2003: il carrello elevatore elettrico a 3 ruote 7fbef. Progettato specificamente per il mercato europeo, il 7fbef è una macchina caratterizzata dalle tecnologie più avanzate e destinata ad affermarsi come il nuovo, grande standard nel settore in fatto di produttività e funzionalità. Alla presenza del Presidente di Toyota Carrelli Elevatori Italia Mr. Mako Kazuyuki, del Direttore Generale Dr. Ugo Turchetti, della stampa, dei dipendenti e dei concessionari, in programma, dunque, un piacevole pomeriggio ricco di suggestivi momenti di spettacolo, di bella musica e di grande comicità, in compagnia di uno dei volti più amati e apprezzati dal pubblico televisivo italiano di tutte le età. Il road show proseguirà, successivamente, a Vicenza. 

VELA: A CAGLIARI LA QUARTA GIORNATA DI REGATA DEL CAMPIONATO EUROPEO TORNADO 
Cagliari, 13 giugno 2003 - Vento troppo leggero sul golfo del Poetto: Ieri non è stato possibile correre la settima e ottava prova del Campionato Europeo Tornado di Cagliari, manifestazione organizzata dallo Yacht Club Cagliari, a causa del vento che non ha raggiunto il limite minimo per dare la partenza (sei nodi di media). Nel primo pomeriggio, il Comitato di Regata ha tentato di dare il primo segnale d'avviso alle 14:00, ma un calo di vento improvviso e dei cambi di direzione continui hanno costretto ad un ulteriore rinvio. Dopo aver atteso, il Comitato di regata decideva di far rientrare la flotta, avvisando di tenersi a disposizione nel caso in cui fosse possibile regatare. Alle 15:30, le barche uscivano di nuovo in mare, nel tentativo di correre almeno una prova. Alle 16:15, veniva dato il segnale d'avviso, con un vento minimo di 6,5 nodi di media, proveniente da sud- sud est . La prova Ë stata però interrotta alla seconda boa di bolina, per mancanza di vento. La settima e ottava regata del Campionato sono state posticipate a domani, con primo segnale d'avviso alle 14:00 circa.
Infolink: www.yachtclub-cagliari.com/tornado/results.asp 

OLIMPIADI DI ATENE 2004: INGEMAR FIRMA LE STRUTTURE PER LE GARE DI VELA E CANOTAGGIO
Milano, 13 giugno 2003. Sono state varate le nuove strutture galleggianti realizzate ad Atene da Ingemar, per l'alaggio, il varo e l'ormeggio delle imbarcazioni che prenderanno parte alle prossime Olimpiadi di vela nel 2004. Quasi 2.000 mq. di strutture galleggianti, inaffondabili ed ecocompatibili, per garantire agli atleti di tutto il mondo le migliori condizioni logistiche durante le competizioni. La società milanese di ingegneria marittima specializzata nella progettazione e realizzazione di strutture galleggianti per uso industriale, turistico e sportivo, consegnerà a breve alla Grecia anche le infrastrutture dedicate alle gare di canotaggio situate a Skinias, nei pressi di Maratona: ca. 3.600 mq. di pontili, piattaforme per la messa in acqua delle imbarcazioni e facilities per organizzatori, ospiti e partecipanti. Entrambi gli impianti saranno inaugurati con largo anticipo rispetto ai Giochi Ufficiali, con una serie di manifestazioni pre-olimpiche - Test Events -, che avranno luogo nel prossimo mese di agosto. Grande soddisfazione è stata espressa dall'Ing. Lorenzo Isalberti, Presidente di Ingemar, che ha voluto sottolineare con orgoglio, come ancora una volta: - il nostro Paese si sia reso protagonista, in virtù della sua lunga tradizione nautica e dell'originalita creativa delle sue scelte ingegneristiche, di una delle maggiori manifestazioni sportive a livello mondiale -. Queste ultime realizzazioni in Grecia, particolarmente prestigiose per la visibilità planetaria dell'evento sportivo, affiancano le molte attività italiane di Ingemar, che ha da poco realizzato anche il nuovo porto fluviale Ormeggio Terre Rosse di Piombino, a sole 9 miglia dall'Isola d'Elba. La nuova struttura dispone di ca. 1.000 ormeggi per il piccolo cabotaggio a motore ed è già destinato a diventare il punto di riferimento per il turismo nautico di quel tratto di costa. Alcune immagini delle nuove strutture olimpiche sono visionabili all'indirizzo: www.athens2004.gr  nelle gallerie di immagini dedicate alle attività pre-olimpiche delle singole specialità. 

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