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di
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13 GIUGNO 2003
pagina 4
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BUSQUIN
SOSTIENE CHE L'EUROPEAN BRAIN COUNCIL FORNIRÀ "OPPORTUNITÀ
VINCENTI" PER IL SER
Bruxelles,
13 giugno 2003 - Secondo quanto affermato dal commissario europeo per la
Ricerca Philippe Busquin il 10 giugno, l'European Brain Council - Ebc
(Consiglio europeo per la ricerca neurologica) fungerà da catalizzatore per
la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser) nel settore degli
studi sul cervello. Nel discorso pronunciato alla cerimonia d'apertura del
consiglio Ebc, tenutasi a Bruxelles, Busquin ha sottolineato che tale
organismo svolgerà un ruolo cruciale nell'assicurare una maggiore
cooperazione nel settore della ricerca neurologica, grazie alla sua capacità
di riunire un ampio ventaglio di organizzazioni paneuropee in rappresentanza
di neurologi e psichiatri, associazioni di pazienti, neurochirurghi,
neuroscienziati di base e operatori dei settori commerciali e industriali
pertinenti. "Per far avanzare questa branca della scienza e soddisfare
le esigenze di un numero così elevato di pazienti, è importante passare
rapidamente dalla teoria alla pratica, dal laboratorio al letto del paziente
stesso", ha affermato Busquin, aggiungendo che è necessario altresì
avviare una cooperazione fra i ricercatori di base e clinici, vista l'ampia
gamma di competenze interdisciplinari necessaria per condurre tale attività
di ricerca. Per quanto concerne il supporto finanziario a questo tipo di
azioni cooperative, Busquin si è detto rammaricato e stupito della mancanza
di investimenti, soprattutto nel settore della ricerca neurologica.
"Considerando che il 30 per cento circa delle proteine e dei geni umani
sequenziati riguarda specificamente il cervello e che tale organo è il
centro di controllo delle complesse attività comportamentali e cognitive
dell'uomo, sorprende che non vengano assegnati maggiori fondi a questo
settore di ricerca", ha affermato il Commissario. Tuttavia, Busquin
ritiene che, fungendo da interfaccia per tutte le fondazioni e le aziende
paneuropee attive nel campo della ricerca sul cervello e del trattamento
delle patologie cerebrali, l'Ebc possa svolgere un ruolo funzionale
nell'attrarre maggiori investimenti verso il settore della ricerca
neurologica. Il Commissario ha sottolineato, inoltre, il contributo che l'Ebc
potrebbe fornire in termini di promozione della carriera scientifica fra i
giovani: "Lo studio del cervello e la lotta contro le malattie
neurodegenerative sono sfide che possono esercitare un forte richiamo
sull'immaginazione, a condizione che vengano offerte le opportunità, la
formazione e le risorse necessarie". L'Ebc, ha aggiunto Busquin,
svolgerà altresì un importante ruolo di mediazione fra i cittadini e la
comunità di ricerca, favorendo una comunicazione scientifica più
comprensibile al pubblico. A dimostrazione della volontà della Commissione
di coinvolgere tutti gli attori nell'elaborazione della politica europea
sulla ricerca neurologica, Busquin ha invitato l'Ebc e i relativi membri a
partecipare alla conferenza che si terrà il 18 settembre per proseguire la
discussione sulla possibilità di istituire uno Spazio europeo della ricerca
sul cervello. Infolink: http://www.europeanbraincouncil.com/home.htm
ON
LINE IL BANDO PER LA RICERCA FINALIZZATA 2003
Roma, 13 giugno 2003 - E' stato pubblicato ieri sul sito internet del
Ministero della Salute www.ministerosalute.it
il Bando per la Ricerca Finalizzata per l'anno 2003, con scadenza alle ore
14 del 12 luglio 2003. Il Programma per la Ricerca Sanitaria Finalizzata
2003 intende promuovere la ricerca seguendo gli obiettivi previsti nel Piano
Sanitario Nazionale, su tematiche specifiche individuate come fondamentali
allo scopo di ottimizzare i settori principali del Servizio Sanitario
Nazionale. La ricerca promossa dal Ministero della Salute, di concerto con
il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, e d'intesa
con la Conferenza Stato - Regioni, viene finanziata ai sensi della vigente
normativa (art.12 e 12/bis del D.Lgs.502/92 come modificato ed integrato dal
D.Lgs.229/99), con risorse provenienti dal Fondo sanitario nazionale. I
progetti di ricerca possono essere presentati dai seguenti destinatari
istituzionali: Regioni e Province Autonome, Istituto Superiore di Sanità,
Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, Agenzia per
i Servizi Sanitari Regionali, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico pubblici e privati, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, nonché
da Enti, istituzioni o imprese pubbliche o private che possano concorrere al
cofinanziamento delle linee di ricerca.
MINISTRO
SIRCHIA E ORDINI DEI MEDICI, AL VIA TAVOLO DI CONSULTAZIONE PERMANENTE
Roma, 13 giugno 2003 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha
incontrato oggi il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei
medici chirurghi e degli odontoiatri Giuseppe Del Barone insieme al Comitato
Centrale della Fnomceo avviando un tavolo di consultazione permanente sui
grandi temi della politica sanitaria che coinvolgono il ruolo della
professione medica. Le priorità che verranno affrontate in questo nuovo
percorso tra istituzioni e medici per la tutela della salute dei cittadini e
che verranno trasformate in un documento dopo l'approvazione formale da
parte del Comitato Centrale che si riunirà domani sono: - migliorare, in
termini di efficacia e qualità, il Servizio sanitario nazionale, pubblico,
solidale e universale, riaffermandone il ruolo centrale per la salute dei
cittadini; - partecipare all'attuazione del Progetto per la salute
2003-2005, previsto nell'Accordo Stato-Regioni sul Piano sanitario
nazionale; - qualificare e valorizzare il ruolo centrale che il medico
riveste nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, con particolare
riferimento al maggior ruolo decisionale del medico ospedaliero nell'ambito
delle attività svolte dalle aziende e nella determinazione della carriera
nonché al nuovo ruolo del medico di famiglia, organizzato sul territorio
nell'ambito di Aziende territoriali convenzionate, che possano riunire anche
le competenze degli specialisti ambulatoriali; - garantire aggiornamento e
formazione sviluppando, insieme, nell'ambito dell'Educazione continua in
medicina (Ecm), iniziative e progetti mirati a un'informazione costante dei
medici su innovazione e nuove terapie, al fine di assicurare al cittadino le
cure migliori e più appropriate; - promuovere l'etica della professione
medica e l'umanizzazione del rapporto medico-paziente, sia nelle cure
primarie sia nell'ambito ospedaliero, con particolare attenzione alle
terapie del dolore e all'assistenza ai malati oncologici e cronici. Altri
argomenti di grande importanza condivisi dal Ministro Sirchia e dagli Ordini
dei medici nella volontà di lavorare insieme per la risoluzione dei grandi
problemi della sanità italiana sono: il ruolo del medico nella formazione e
in particolare il rapporto con l'Università, la malpratica, la revisione
del D.lgs 541/92 e la comunicazione ai cittadini.
BIOTECNOLOGIE:
MERCATO IN CRESCITA SECONDO ERNST & YOUNG OLTRE IL 50% DEL FATTURATO DEL
2002 REINVESTITO IN R&D
Milano, 13 giugno 2003 - L'industria delle biotecnologie e' destinata ad
affermarsi nonostante il momento di immobilita' attuale del mercato: e'
quanto emerge dagli studi "Beyond Borders: The Global Biotechnology
Report 2003" e "Resilience: Americas Biotechnology Report
2003" pubblicati oggi da Ernst & Young, Gruppo internazionale
leader nei servizi professionali per il settore pubblico e privato. Secondo
la Societa', il settore potrebbe raggiungere la redditivita' entro il 2010,
se nei prossimi anni verranno affrontate in maniera efficacele criticita'
relative a regolamentazione e rimborsi. I dati analizzati da Ernst &
Young rivelano inoltre che le societa' di biotecnologia nel mondo stanno
combattendo contro una contrazione prolungata del mercato finanziario, causa
dei gravi deficit di cassa verificatisi in molte aziende a seguito di una
caduta a picco dei prezzi delle azioni. Nonostante questi problemi,
l'industria delle biotecnologia rimane solida. Nel 2002 il fatturato
complessivo del settore e' aumentato del 15%, superando i 41 miliardi di
dollari e le spese di Ricerca & Sviluppo sono balzate al 34%,
raggiungendo i 22 miliardi di dollari, con oltre il 50% del fatturato
reinvestito in queste attivita'. Ottime prospettive future per la
biotecnologia Michael Hildreth, Americas Biotechnology Director di Ernst
& Young, ha osservato, "Se ci basiamo sulla crescita di reddito del
settore, sulla solidita' dei flussi finanziari, sulla maggiore efficienza
nello sviluppo dei prodotti e sul contenimento della spesa a fronte
dell'attuale minore liquidita', l'industria delle biotecnologie nell'insieme
potrebbe raggiungere - per la prima volta dalla sua nascita, avvenuta oltre
25 anni fa - un importante traguardo, la redditivita'". Secondo i due
studi di Ernst & Young, infatti, rispetto al passato un numero sempre
maggiore di societa' che operano nel settore delle biotecnologie si sta
avvicinando alla soglia della redditivita'. Oltre 50 imprese americane, vale
da dire il 15% delle societa' pubbliche quotate in Borsa negli Stati Uniti,
hanno raggiunto risultati di utile in almeno un anno nel corso del triennio
passato. Nello stesso periodo, oltre 20 societa' hanno registrato una
redditivita' continua in tutti e tre gli anni. Ha continuato Hildreth:
"Nel momento in cui l'industria delle biotecnologie raggiungera' la
redditivita', la volatilita' a Wall Street dovrebbe terminare e gli
investimenti inizieranno a fluire indipendentemente dalle condizioni
economiche del mercato. Il settore e' stato caratterizzato da una
straordinaria innovazione scientifica. Riteniamo che societa' siano ora in
grado di sapersi affermare nell'attivita' di sviluppo dei farmaci, come
hanno gia' fatto nella ricerca." Jürg Zürcher, Responsabile della
Biotecnologia di Ernst & Young Svizzera, ha affermato. "L'industria
delle biotecnologie sta dimostrando di essere capace di affermarsi come
impresa economica. Questo settore si trova ora all'inizio del suo sviluppo
tecnologico e l'innovazione sta accelerando. La biotecnologia e' il motore
trainante non solo nel settore sanitario, ma anche in quello agricolo, nella
produzione industriale e nella gestione dell'ambiente. Negli ultimi cinque
anni, in Europa il fatturato e' balzato all'845%, ha raggiunto quasi il 200%
in Canada e oltre l'80% negli Stati Uniti." Dal 1989 l'industria
statunitense registra un tasso di crescita capitalizzato annuo del 16%. Le
societa' del settore hanno prodotto oltre 150 farmaci rivoluzionari in meno
di trent'anni ed hanno incrementato il fatturato di 4 miliardi di dollari
soltanto nell'ultimo anno. Secondo Ernst & Young, se questo andamento
positivo continuera', nei prossimi cinque anni il settore potrebbe
registrare un sostanziale incremento dell'attuale flusso di fatturato. Piu'
forza con il consolidamento e l'integrazione Sebbene il 2002 sia stato molto
positivo per quanto riguarda i finanziamenti, gli investitori sono sempre
piu' selettivi sulle modalita' e le scelte di investimento. La
competitivita' del settore sta convincendo le aziende a consolidare i propri
punti di forza, cercando fusioni con partner produttori di tecnologie
complementari. Questo trend continuera', secondo gli studi di Ernst &
Young, e molte aziende in crisi molto probabilmente ne emergeranno
finanziariamente rafforzate. Inoltre, la fiducia riposta dalle grandi
societa' che operano nel settore delle biotecnologie e farmaceutiche sui
progetti di ricerca del genoma per i nuovi prodotti continua a convogliare
investimenti nelle aziende emergenti. Anche durante il periodo di recessione
del mercato, le imprese del settore che hanno dimostrato di avere solide
capacita' di sviluppo dei prodotti hanno negoziato importanti accordi con le
societa' farmaceutiche. Secondo Ernst & Young, la conseguente immissione
di capitali, una combinazione di investimenti mobiliari, i finanziamenti per
la Ricerca & Sviluppo e la condivisione di utili da prodotti
commercializzati, sta creando un nuovo modello di sviluppo per il business
delle biotecnologie. "Il mercato delle biotecnologie sta vivendo una
svolta radicale," ha affermato Hildreth. "Le aziende hanno
compreso che periodi di 10-15 anni per raggiungere la redditivita' non sono
piu' accettabili per molti investitori. L'evoluzione della biotecnologia
assomiglia molto a quella vissuta dall'information technology. Le aziende
stanno constatando che e' piu' redditizio e vantaggioso integrarsi formando
reti di alleanze nelle quali ciascun partecipante contribuisce con un
elemento essenziale nello sviluppo di prodotti di alto valore e ne condivide
i profitti." La globalizzazione continua Nel contesto globale, il
numero totale di aziende che operano nel settore delle biotecnologie e'
aumentato di circa il 2%, ma il numero delle aziende quotate in Borsa e'
effettivamente diminuito del 3%. Negli anni passati gli incrementi annuali
del numero di imprese in Europa e negli Stati Uniti sono stati
considerevolmente maggiori: secondo Ernst & Young il ciclo negativo nei
mercati finanziari sta influendo negativamente sulla nascita di nuove
imprese. Ha fatto notare Zürcher: "L'Europa potrebbe essere la piu'
colpita da questa depressione. Nel 2002, la capitalizzazione di mercato
delle societa' pubbliche europee quotate in Borsa e' diminuita di oltre il
50%. Le capitalizzazioni di mercato per l'industria statunitense sono scese
in totale del 35%, del 31% per quella canadese e del 18% per quella
australiana. Il fatturato dell'industria nell'area Asia/Pacifico e'
aumentato del 28%, il numero di dipendenti e' salito del 24% ed il numero di
aziende pubbliche e private e' cresciuto del 17%". Tra le sfide
fondamentali nella crescita globale dell'industria delle biotecnologie ci
sono i costi elevati e le difficolta' che si devono affrontare per superare
gli ostacoli normativi di molti Paesi. Gli sforzi volti ad armonizzare le
regolamentazioni a livello mondiale abbatteranno, secondo Ernst & Young,
gli ostacoli che finora hanno impedito lo sviluppo di questa industria. Nei
due studi, Ernst & Young individua inoltre le azioni chiave ad oggi
intraprese dai governi , investitori e dalle imprese private per favorire la
globalizzazione della tecnologia, ovvero: Le societa' farmaceutiche e quelle
che si occupano di biotecnologie cercano di stringere delle partnership,
accordi per la Ricerca & Sviluppo e contratti di outsourcing per
introdurre i prodotti sul mercato in maniera piu' efficiente. I governi
stanno investendo gran parte dello sviluppo economico del ventunesimo secolo
sull'innovazione delle biotecnologie. Gli investitori (venture capital)
stanno cercando nuove opportunita', dando minore importanza al luogo
dell'investimento, e prestando invece molta attenzione sia all'esperienza
delle persone coinvolte, sia alla proprieta' intellettuale. I ricercatori
universitari hanno a disposizione un maggiore accesso a database pubblici
ricchi di informazioni. Il progresso, secondo Ernst & Young, continuera'
ad accelerare e le societa' vincenti saranno quelle che si focalizzeranno
sui propri punti di forza e che saranno piu' efficienti nel trasformare le
scoperte scientifiche in prodotti innovativi. Ernst & Young ha
recentemente pubblicato anche: "Endurance, The European Biotechnology
Report 2003", ed uno studio specifico sul settore tedesco: " Zeit
der Bewährung, Deutscher Biotechnologie Report 2003". Questi report
analizzano come l'industria delle biotecnologie stia affrontando l'attuale
congiuntura economica, con l'obiettivo di migliorare la salute e la qualita'
della vita.
IL
PROGRAMMA SOCIALE PFIZER PER LA SALUTE GLOBALE INVIA VOLONTARI DELLA SOCIETÀ
A LAVORARE CON ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE PER COMBATTERE L'HIV/AIDS NEI
PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Durban, Sud Africa, 13 giugno 2003 - Pfizer Inc ha comunicato che sta
mettendo in campo il suo bene più prezioso - la conoscenza tecnica e la
competenza Pfizer - nella battaglia a 360° contro l'Hiv/Aids. Attraverso il
nuovo programma sociale Pfizer per la salute globale, i medici Pfizer, il
personale infermieristico, gli esperti in epidemiologia, i tecnici di
laboratorio, gli educatori sanitari e gli specialisti nelle tecnologie
informatiche provenienti dagli Stati Uniti, Europa, America Latina,
Australia ed Africa verranno "prestati" alle organizzazioni non
governative impegnate nella battaglia contro l'Hiv/Aids ed altre malattie
diffuse nei paesi in via di sviluppo. "L'impegno di Pfizer
nell'implementare l'accesso alla salute e alla cura per la salute comincia
con l'impegno della nostra società nella ricerca, e prosegue attraverso
alcuni tra i più innovativi programmi di donazione mai lanciati" ha
affermato Hank McKinnell, presidente e amministratore delegato di Pfizer
Inc. "Ora ci stiamo impegnando su un nuovo piano grazie alla
condivisione delle capacità e conoscenze dei colleghi, che da sempre
giocano un ruolo vitale per il nostro successo." Malattie debilitanti
come l'Hiv/Aids, la tubercolosi e la malaria hanno un ruolo di primo piano
nel radicamento della povertà nei Paesi in via di sviluppo, ma le risorse e
le infrastrutture impiegate nella cura della salute di rado si trovano nella
condizione di indirizzare adeguatamente i bisogni dei pazienti e delle
comunità nell'affrontare le sfide lanciate dalla malattia. L'iniziativa del
programma sociale Pfizer per la salute globale colmerà tale lacuna,
implementando la capacità delle organizzazioni locali a migliorare il
lavoro vitale di sviluppo, integrando e amplificando l'efficacia dei
programmi di Pfizer di accesso ai farmaci e di donazioni. Annunciato per la
prima volta durante la Conferenza Internazionale sull'AIDS tenutasi a
Barcellona nel 2002, il programma sociale Pfizer per la salute globale
riunirà circa 20 colleghi Pfizer disponibili ogni anno a offrire il loro
supporto ad organizzazioni non governative leader come Doctors of the World,
The Elizabeth Glaser Pediatric Aids Foundation, American Jewish World
Service, African Medical and Research Foundation, Academic Alliance for Aids
Care and Prevention in Africa e Health Volunteers Overseas. "Il
programma sociale Pfizer per la salute globale rappresenta un'iniziativa
all'avanguardia che dimostra un impegno a lungo termine nella lotta contro
l'Hiv/Aids nei Paesi in via di sviluppo" ha affermato Kate Carr,
Presidente e Amministratore Delegato della Elizabeth Glaser Pediatric Aids
Foundation "Questo tipo di assistenza ricca di significato è un
modello per altre aziende e ci aiuterà a dare una svolta nella lotta contro
la pandemia globale. Il nostro plauso va a Pfizer per il suo ruolo di
esempio." In aree come il Kenya, l'Honduras, l'Uganda e il Vietnam il
programma sociale Pfizer per la salute globale rivestirà ruoli vitali
nell'aiutare a ridurre la trasmissione dell'Hiv tra madre e figlio,
nell'incrementare il lavoro di sensibilizzazione sull'Hiv/Aids e fornirà
l'educazione preventiva alla fascia di giovani ad alto rischio di contagio.
Le necessità e i ruoli richiesti sono stati individuati dai partner di
Pfizer delle organizzazioni non governative Pfizer si è impegnata a
devolvere fondi per i trasporti, gli alloggi ed altre spese che ciascun
volontario sosterrà, mantenendo il loro impiego presso la Pfizer e
conservandone il ruolo. I volontari del programma per la salute globale
vengono selezionati in base al loro desiderio di dare un diverso contributo
alla società, i loro skill nell'insegnamento e nella formazione e la loro
volontà di vedere il proprio lavoro portato avanti da équipe locali.
"Sono entusiasta di avere l'opportunità di condividere le mie
esperienze e di acquisire nuova conoscenza e approfondimento lavorando nei
programmi contro l'Hiv/Aids in Vietnam" ha affermato Annah Sebolelo
Amos, medico di Pfizer Sudafrica. "Ho visto i volti della disperazione,
della sfiducia e della paura tangibile tra coloro che sono stati infettati e
colpiti dall'Hiv/Aids in Sudafrica, ma ho anche visto l'ispirazione, la
determinazione e il buon successo nei programmi locali di supporto a coloro
che convivono con l'Hiv/Aids." Il dott. Amos, clinico esperto e
specializzato in particolare nella gestione dell'Hiv/Aids, lavorerà in
Vietnam con Doctors of the World Usa e gli staff francesi e canadesi di
Medecins du Monde per stilare una proposta di progetto atta ad incrementare
il supporto dei sistemi sanitari e comunitari ai soggetti affetti da Hiv/Aids,
compresi sforzi diretti a promuovere la prevenzione nella trasmissione dell'Hiv
tra madre e figlio. Il programma sociale per la salute globale rappresenta
la più recente iniziativa di Pfizer nel suo impegno contro l'Hiv/Aids.
Negli Stati Uniti Pfizer distribuisce gratuitamente i propri farmaci
anti-retrovirali e anti-infettivi ai soggetti a basso reddito e senza
assicurazione che convivono con l'Hiv/Aids. Pfizer Foundation ha
recentemente lanciato nel sud del mondo un'Iniziativa di Prevenzione contro
l'Hiv/Aids per aiutare a rallentare la diffusione della malattia in nove
paesi meridionali. A livello internazionale Pfizer dona medicine e operatori
sanitari attraverso il Diflucan Partnership Program e si sta associando con
la Academic Alliance for Aids Care and Prevention in Africa per costruire un
nuovo Istituto per le Malattie Infettive nel campus dell'Università di
Makerere a Kampala, in Uganda. Progettata per essere completata nel 2004, la
nuova struttura servirà come centro di formazione per centinaia di medici
impegnati nella cura e prevenzione dell'Hiv/Aids in tutta l'Africa. Gli
sforzi filantropici di Pfizer ammontavano a $598 milioni nel 2002 - quasi $2
milioni al giorno. La società si è piazzata al primo posto per il secondo
anno nella classifica stilata dal Chronicle of Philanthropy, la principale
rivista professionale sulla filantropia sociale. Infolink: www.pfizerphilanthropy.com
EFFICIENZA
SANITARIA SUL TERRITORIO: LA ASL DI NUORO SCEGLIE LE SOLUZIONI DI RETE 3COM
Cologno Monzese, 13 giugno 2003 - 3Com Italia ha annunciato che la Asl n° 3
di Nuoro ha scelto le soluzioni di rete wired e wireless di 3Com, con il
supporto della telefonia Ip, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza dei
servizi sanitari sul territorio. L'obiettivo primario che ha determinato la
scelta della Asl di Nuoro di implementare tecnologie innovative è stata la
necessità di incrementare la quantità e la qualità dei servizi rivolti ai
propri utenti. La Asl ha quindi ritenuto indispensabile predisporre, nelle
proprie unità operative presenti nell'area provinciale, un'adeguata
infrastruttura telematica capace di fornire nel tempo il supporto alle
tecniche di valutazione ed indagine della struttura sanitaria, attraverso un
aumento di banda utile, con un vantaggio reale in termini di taglio ai costi
di esercizio derivanti soprattutto dai costi di connessione sostenuti per la
trasmissione delle informazioni locali e remote, per dati, voce e internet.
"Il processo di implementazione, che ha visto la razionalizzazione dei
collegamenti telefonici e telematici che si erano stratificati nel tempo,
doveva soddisfare alcuni requisiti basilari tra cui quello di un unico
supporto per la rete dati e telefonica, e l'inserimento in rete di tutte le
unità operative sparse sul territorio: ospedali, distretti, poliambulatori,
uffici amministrativi facenti capo all'Asl", ha commentato Franco Mulas,
Direttore Generale Asl Nuoro. "Era quindi necessario un sistema di tipo
aperto ad elevata scalabilità per una graduale crescita futura, tutelando
comunque gli investimenti, con la garanzia di un ambiente a forte criticità
e di un'adeguata ampiezza di banda anche nei punti caratterizzati da scarso
traffico, in vista di espansioni future". Gli edifici da cablare e
collegare in rete erano dieci disposti in cinque località diverse: Nuoro
(Ospedale San Francesco, Ospedale Cesare Zonchello, Direzione Generale,
Vecchio Ospedale con gli uffici amministrativi dell'Asl,Uffici ex Inam);
Bosa (Presidio Ospedaliero G.A.Mastino); Sorgono (Presidio Ospedaliero San
Camillo,Distretto); Isili (Ospedale Civile San Giuseppe); Siniscola
(Poliambulatorio); Macomer. Due le macro-fasi di implementazione della
soluzione: la prima ha visto la realizzazione delle diverse LAN in ogni
edificio ed il collegamento tra di loro solo se dislocate nello stesso
ambito urbano; la seconda fase ha previsto la connessione di tutte le
strutture mediante una soluzione WAN. "La realizzazione più complessa
è stata la messa in rete di tutte le strutture di Nuoro sia per quanto
riguarda al numero di nodi attivati, sia per quello che concerne le diverse
tecnologie impiegate e per il fatto di operare in un ambiente ospedaliero 24
ore su 24 costantemente in servizio", ha spiegato Giulio Galetti,
Technical Director 3Com Italia. "Sono stati utilizzati due switch di
centro stella 3Com 4060, ad elevata disponibilità con avanzate capacità
Layer 2 e Layer 3, progettati per sofisticati core backbone, in grado di
fornire prestazioni wirespeed a 56 Mbps per ogni unità. Il centro stella
principale è stato posizionato presso l'ospedale San Francesco al quale
sono stati collegati 10 stack di apparati 3Com 4400 multilayer per un totale
di 22 switch. Ogni stack di switch è stato connesso al centro stella con
due moduli Gbic 1000Base-Sx su fibra ottica 50/125 multimodale in Rapid
Spanning Tree. In una fase di espansione, si prevede l'inserimento di un
secondo Switch 4060 e l'introduzione della tecnologia Xrn (eXpandible
Resilient Networking) di 3Com al fine di raddoppiarne i livelli di potenza,
prestazioni ed affidabilità". Il collegamento tra i cinque edifici di
Nuoro, è stato realizzato mediante apparati Radio LAN del tipo 3Com
Building-to-Building Bridge rispondenti al protocollo Ieee 802.11b/Wi-Fi.
Allo scopo di garantire sicurezza di trasporto ed una maggiore disponibilità
di banda, le tratte principali della Radio LAN sono state realizzate
attraverso una aggregazione in Trunk di tre dispositivi radio per
complessivi 33 Mbps. 3Com Nbx è un potente sistema telefonico completamente
nativo su rete Ethernet/IP che ben si presta ad un razionale sfruttamento di
tutte le risorse di rete. Complessivamente i telefoni IP attualmente
collegati nella sola città di Nuoro, sono oltre le 460 unità la cui
alimentazione viene fornita da 3Com Ethernet Power Source, ovvero da un
dispositivo che aggiunge l'alimentazione ai cavi di Cat.5 enhanced
utilizzati.
"EXPOITAL
2003" - OSTRA DEL PRODOTTO ITALIANO DI QUALITÀ - QUARTIERE FIERISTICO
INTERNAZIONALE - MISHREF - AL KUWAIT, 11/15 OTTOBRE
Milano, 13 giugno 2003 - Il Kuwait è un Ernirato Indipendente, la cui
capitale è Al Kuwait (Kuwait City). Per il fuso orario la differenza con
l'Italia è di due ore, e di un'ora quando e in vigore l'ora legale.
L'orario di apertura dei negozi è, in linea di massima, dalle 8.00 alle
12.30 e dalle 16.30 alle 21.00 e quello delle banche, da domenica a giovedì,
dalle 8.30 alleI2.30. La giornata del venerdì è generalmente considerata
festiva. La moneta corrente è il Dinaro Kuwaitiano -Kd, ed anche la moneta
statunitense è molto utilizzata nel commercio. Il.prefisso telefonico per
chiamare il Kuwait dall'Italia è: 00965. .. Per entrare nello Stato del
Kuvait è necessario essere già in possesso del Visto regolamentare, dal
momento che tale documento non viene quasi mai rilasciato in aeroporto. Il
visto si può ottenere tramite le strutture Consolari del Kuwait in Italia
oppure tramite la "Kuwait Interrnational Fair" che può
regolarmente provvedere al rilascio, ad un piccolo costo. La Ang.E.C.O.
S.r.l. co-organizzatrice della Mostra dispone di tutti gli stampati,
tradotti in italiano, necessari per la richiesta del Visto che si potranno
ottenere dietro semplice richiesta. La Fiera Internazionale del Kuwait è
stata costituita nel 1971 e dal 1983 è membro effettivo dell'Ufi - Union
des Foires Internationales -massimo Organismo mondiale nel settore delle
Fiere Internazionali. Dispone del Quartiere Fieristico Internazionale
Mishref -Al Kuwait nel complesso moderno, con 7 padiglioni, dotati di aria
condizionata per un totale di circa 33 mila mq. espositivi, oltre a
parcheggi, caffetterie, teatro all'aperto, aule di riunione ed un complesso
commerciale operativo. In questo..Quartiere Fieristico si organizzano circa
40 Mostre Specializzate all' anno, alcune delle quali a carattere
internazionale. L'orario di attività delle mostre è in linea di massima
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21/21.30, con orari diversi al
venerdì. La merceologia prevista nella mostra italiana: Abbigliamento
(medio/fine) - Arredamento - Articoli da regalo - Prodotti alimentari -olio
- Calzature Uomo/Donna (medio/fine) - Complementi d'arredo - Casalinghi
-Prodotti alimentari -pasta - Pelletteria - Articoli da illuminazione -
Piccoli elettrodomestici - Prodotti alimentari -formaggi - Biancheria per la
casa (lenzuola/tovaglie) Questi sono i Settori Merceologici ritenuti più
interessanti per il mercato del Kuwait, elaborati dalle strutture
economico-commerciali italiane presenti nell 'area, in relazione al Paese e
alla dinamica della propensione agli acquisti. Il Padiglione n° 7, che
ospiterà la Mostra italiana, ha una area complessiva di 2088 mq. e le
dimensioni totali sono mt. 58 x 36, è monoplanare, i collegamenti dei
servizi tecnici sono sotterranei. il Padiglione dispone inoltre di tre
accessi diretti (in/out) per l'esterno ed uno in direzione del Padiglione n.
6 e verso una caffetteria. Lo stand base è di 12mq. (3x4) con allestimento
standard e con il versamento di quanto dovuto per il noleggio di area
l'Espositore con- segue il diritto all'utilizzo degli Stand prenotati, messi
a disposizione con: pareti, soffitto aperto -tappeto -1 tavolo e 2 sedie- 4
faretti -1 presa elettrica -cartello insegna con il nome dell'Espositore in
arabo ed inglese, oltre al servizio di pulizia generale e negli stand.
.Inoltre la Fiera del Kuwait dispone di un valido Reparto Decorazione per
qualsiasi esigenza di modifica o integrazione allestimenti. La
partecipazione alla mostra consente di usufruire anche delle seguenti
opportunità: .Assistenza diretta e di Segreteria prima, durante tutto il
periodo della Mostra e dopo. Assistenza commerciale per le Aziende
interessate, tramite incontri mirati con importatori del Paese, già in
Fiera nello stand oppure presso i loro uffici, e ciò in collaborazione con
la locale "Ambasciata d'ltalia". L'inserimento nel Catalogo
ufficiale della Mostra con il nome della Ditta Espositrice. n catalogo sarà
redatto in inglese, con inserti in italiano e prevederà anche forme di
pubblicità grafica- Tutti i servizi forniti dalla Fiera Internazionale del
Kuwait, agli Espositori. Kuwait International Fair Co. www.kif.net
e-mail: info@kif.net Agente Generale
della Kuwait International Fair (a cui rivolgersi per informazioni e
richieste di partecipazione): Anguissola European Consulting Organization -
Milano tel. 02.55196029 fax 02.54011540 www.angeco.it
e-mail: angui@tiscalinet.it
PRIMATO
DI ADESIONI PER IL MONDIAL DU DEUX ROUES!
Parigi, 13 giugno 2003 - Quest'anno, il Mondial du Deux Roues assume una
nuova immagine con la creazione al suo interno di due entità specializzate:
il "Salon International du Cycle" - pad. 2/1 - un'esposizione
dedicata al 100% all'industria delle bici e il "Salon International de
la Moto" -pad. 1 e 2/2 - il suo alter ego per le moto. L'evento si
svolgerà a Paris - Porte de Versailles. Giovedì 25 settembre sarà la
giornata comune alle bici e alle moto riservata alla stampa. Il Mondial sarà
aperto al pubblico il 26 settembre. Aderendo alle aspettative degli
espositori, la parte Bici chiuderà il 29 settembre; la parte Moto invece
sarà prolungata fino al 5 ottobre. Il biglietto permetterà l'ingresso a
entrambi i saloni. Le grandi marche internazionali sono iscritte e, ad oggi,
il Salone 2003 registra oltre il 10% di nuovi espositori, in maggioranza
marche estere. L'accesso al Salone sarà gratuito per i bambini con meno di
10 anni e, per la prima volta, una tariffa dimezzata è prevista per i
ragazzi dai 10 ai 16 anni. L'ingresso sarà gratuito la domenica 28
settembre per tutti i visitatori che andranno al Salone in bicicletta - un
parcheggio sicuro sarà a disposizione. Quest'operazione si svolgerà
nell'ambito del lancio, in partnership con la Ville de Paris, di una grande
giornata "Tutti in bicicletta!". Inoltre è programmato il
simposio-dibattito "Bici e Salute" con personalità del ciclismo
ed eminenti esperti di medicina sportiva. Il "Salon International de la
Moto" promette fin da ora numerose novità in anteprima europea e
mondiale. Fino a oggi, più di 740 marche di 30 paesi si sono iscritte al
Mondial du Deux Roues. Ricordiamo il successo dell'edizione 2001: 400 495
visitatori e oltre 1820 giornalisti provenenti da 21 paesi, collocano il
Salone al terzo posto tra i saloni francesi per il grande pubblico, dopo il
Mondial de l'Automobile e il Salon de l'Agriculture. Il Mondial du Deux
Roues 2003 presenterà anche piste di prova e animazioni in partnership con
le federazioni delle bici e delle moto, dimostrazioni ad opera di campioni
(trial e mountainbike) così come numerose mostre speciali. Infolink: www.mondial-deuxroues.com
VICENZAORO2:
PAROLA D'ORDINE: BATTERE LA CRISI"TENGONO" I BUYERS ESTERI, IN
FLESSIONE GLI ITALIANI
Vicenza, 13 giugno 2003 - Dall'84ma edizione di Vicenzaoro2 si attendevano
indicazioni precise sull'andamento del mercato dei preziosi: le indicazioni
puntualmente sono arrivate e non sono così negative come potevano lasciar
supporre i dati dell'export inerenti al primo trimestre 2003 che parlavano
di una flessione del 27% con una punta del 41% riferita agli Stati Uniti, il
principale acquirente di oreficeria italiana nel mondo. Ebbene, tanto il
volume d'affari quanto l'affluenza di operatori stranieri in Fiera ha
stemperato le tinte fosche delle previsioni della vigilia. Dai padiglioni di
Vicenzaoro2 è partita un'idea tanto semplice quanto positiva: "Siamo
pronti a ripartire". A ripartire dopo la guerra con l'Iraq, dopo lo
spauracchio della polmonite atipica, dopo il rischio terrorismo. Marketing
strategico, prodotto e tecnologie si sono dimostrati vincenti per un
cospicuo numero di aziende che ,avvertiti i primi scricchiolii del mercato
non più tardi di tre anni fa, risecono oggi a far fronte ad u! na
situazione che, indubbiamente, resta difficile. Indicativo in tal senso è
il fatto che a Vicenzaoro2 sono state presentate molte collezioni di
tendenza, novità, anticipazioni, tutto il meglio anche per gli ordini di
fine anno, importantissimi per la scorta dei negozi e per i futuri acquisti
natalizi e di fine anno. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da
tutte quelle aziende che non hanno saputo - o non hanno potuto - aggiornare
il prodotto, seguire i trend del mercato, investire in tecnologia e in
comunicazione. Vicenzaoro ha fotografato dunque il mercato così com'è,
senza alterarne contenuti e prospettive, ancora una volta puntuale nel
registrare "lo stato dell'arte" e nel delineare gli scenari
futuri. Interessanti per monitorare - in tempo reale - l'approccio del
consumatore Usa verso la gioielleria made in Italy , sono state ad esempio
le vendite di gioielleria in diretta via satellite da Vicenza realizzate da
Qvc, il più importante network di televendite de! gli Stati Uniti. In due
trasmissioni, per un totale di otto ore di dir etta, le vendite sono
ammontate a 2.1 milioni di Usd. buoni segnali anche dal Regno Unito che in
due ore di diretta ha fatto registrare 60.000 sterline di acquisti. Quanto
agli operatori stranieri in visita a Vicenza, il tanto temuto crollo della
vigilia non c'é stato e la flessione si é arrestata al -6%. C'é stato sì
il calo degli Usa (-20% rispetto al 2002 pari al 5,2% del totale degli
operatori stranieri) ma é stato riassorbito dall'exploit della Spagna con
il 22% in più rispetto al 2002 ed il primo posto - con l'11% - tra i buyers
esteri. E l'Italia? Con una flessione del 18% - pur mettendo a segno quasi
il 40% del totale degli operatori- il mercato italiano conferma una crisi di
cui è difficile vedere la fine a breve.
DAL
CONSORZIO AGRARIO UNA PROTEZIONE PER IL CILIEGIO
Milano, 13 giugno 2003 - La prolungata piovosità dell'annata 2002, iniziata
nel periodo dell'invaiatura e proseguita quasi senza interruzione per tutta
l'estate ha provocato nella provincia di Forlì-Cesena dei veri e propri
disastri sulla produzione delle ciliege, con perdite, per spaccatura e
marciume, che hanno raggiunto la quasi totalità sulle varietà precoci e
non meno del 40% sulle tardive. Di qui l'esigenza da parte del Consorzio
Agrario Interprovinciale di Forlì-Cesena e Rimini di cercare un rimedio,
che consenta di mantenere i volumi produttivi e, di conseguenza, anche il
reddito delle imprese agricole. E la soluzione ha dato risultati di grande
importanza: nessuna presenza di frutti spaccati o marci si è riscontrata
nelle piante "protette", mentre nel testimone, costituito dalla
parte non coperta del ceraseto, i frutti di scarto hanno raggiunto
percentuali decisamente elevate. "La ricerca di strategie in grado di
contribuire alla valorizzazione delle produzioni tipiche, ritenuta dagli
attuali indirizzi tecnico-economici come uno dei più efficaci mezzi per
salvaguardare il reddito delle nostre aziende agrarie -commenta Domenico
Scarpellini, Direttore del Consorzio- hanno indotto i nostro staff tecnico a
verificare la possibilità di applicare a questa specie frutticola la
tecnica delle colture protette". La scelta della cerasicoltura non è
stata casuale. Pur avendo registrato negli ultimi anni un progressivo
regresso a causa di una serie di problemi legati sia alle difficoltà di
raccolta, che a problematiche di natura fitosanitaria, la coltivazione di
ciliegie nel forlivese e nel cesenate rappresenta tuttora una produzione
molto apprezzata dal mercato e ben remunerata. Occorre pertanto un suo
rilancio, a vantaggio soprattutto delle aziende della fascia collinare. Ma
per favorire tale rilancio andavano create le condizioni per evitare i danni
da pioggia. Così, la sperimentazione, messa in atto in un'azienda agraria
di S.Mauro in Valle (Cesena), è partita dal presupposto di riuscire ad
ovviare alla spaccatura ed alla conseguente marcescenza del frutto indotta
da andamenti stagionali piovosi tipica di questa coltura, specie nella fase
di invaiatura, ed a svincolare il più possibile le operazioni di raccolta
dall'andamento stagionale. La sperimentazione: il ciliegio
"protetto" La prova, iniziata nel corso della campagna agraria
2002, e tuttora in corso, consiste nell'adozione su un ceraseto di 6 anni
(allevato a vasetto libero, con sesti di impianto di m. 5 x 5, e con piante
dell'altezza media di m. 4 delle varietà Bigarreau Van, Corinne, Durona di
Vignola, Canada Giant, innestate su franco) di un tipo di protezione
derivata da una modifica, realizzata dall'Ufficio Impiantistica del
Consorzio Agrario, del tunnel "tipo Veronese", struttura adottata
da vari anni con successo in orticoltura e fragolicoltura. Tale struttura è
in grado di proteggere la coltura dalle piogge, salvaguardando in tal modo
piante e frutti dagli attacchi crittogamici e dai danni collaterali indotti
dalle precipitazioni, inoltre, consente la raccolta con ogni condizione
stagionale. La struttura adottata nel 2002 sui ciliegi era costituita da
archi metallici sistemati sopra le piante, distanziati uno dall'altro di 2
metri, uniti fra loro da elementi orizzontali, ricoperti, per il solo
periodo che va dall'inizio dell'invaiatura alla raccolta dei frutti, da un
film di polietilene dello spessore di mm 0,12, sostenuti da piantoni pure
metallici posti negli interfilari. Nel 2003, al fine di rendere accessibili
le interfile alle macchine operatrici, in prospettiva di un passaggio dalla
fase sperimentale a quella operativa, la struttura, è stata modificata
mediante lo spostamento dei piantoni di sostegno degli archi lungo i filari,
ed il collegamento delle estremità di ogni arco mediante tubi metallici
orizzontali, posti all'altezza di m. 2,60, in grado di conferire stabilità
e solidità al sistema, fermo restando il posizionamento degli archi stessi
sopra le piante. I risultati ottenuti nel primo anno (non si dispone ancora
dei risultati dell'annata 2003), confermano la validità dell'idea in vista
di una sua futura pratica applicazione; oltre alla totale protezione dei
frutti dai danni provocati dall'avverso andamento stagionale, nel settore
"coperto" del ceraseto è stato possibile non interrompere le
operazioni di raccolta anche in presenza di rugiada, o di piogge non
battenti. Da segnalare, inoltre, un leggero anticipo di maturazione dei
frutti. Le prove proseguiranno anche nei prossimi anni allo scopo di
verificare su un periodo medio-lungo ed in presenza di andamenti stagionali
diversificati, l'eventuale convenienza economica dell'adozione di questa
tecnica nonchè di perfezionare la struttura agli effetti sia della sua
stabilità che della facilità di montaggio. I risultati finora ottenuti,
soprattutto tenendo conto dell'alta remunerazione della produzione
cerasicola, sembrano evidenziare un bilancio costi-ricavi decisamente
positivo. Il costo della struttura metallica è, piuttosto contenuto (al
massimo, un 30-35% in più rispetto ai tunnel "tipo Veronese" per
orticoltura) e la sua durata praticamente illimitata: il film di PE, al di là
del suo costo modesto, in conseguenza del limitato periodo di impiego
stagionale, 40-50 giorni, può esser utilizzato per più anni.
UNA
MOSTRA IN TOSCANA: "BONAPARTE O BUONAPARTE? NAPOLEONE E GLI ANTENATI
TOSCANI DI SAN MINIATO"
S. Miniato, (Pi), 13 giugno 2003 - Quando parliamo di Napoleone, ci vengono
in mente ricordi diversi, quelli legati ad un uomo che si trasforma ancora
in vita in condottiero, generale, stratega, imperatore ed infine in
esiliato. Oggi che su Napoleone si è già detto tutto il possibile, la
Toscana riesce a stupire con una Mostra che di certo segnerà un momento
fondamentale nella costruzione del mito legato appunto a Bonaparte. Proprio
dal nome è iniziata la sfida di San Miniato e del suo Sistema Museale , per
raccogliere tra le sue mura una mostra particolare, sia per l'argomento che
per l'allestimento. Dal 28 giugno al 30 ottobre, le sedi dei diversi musei
sanminiatesi e la città stessa, ospiteranno la Mostra "Bonaparte o
Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato",
costruendo un particolare percorso attraverso i ricordi, le testimonianze
pittoriche e scultoree, i documenti e le opere strettamente legate a quel
nobile ramo italiano della famiglia Buonaparte. Sarà il canonico Filippo
Buonaparte a rendere possibile la venuta in Toscana di Bonaparte che per
francesizzare il suo cognome aveva eliminato la lettera " u ", nel
Luglio del 1796, quando ancora era Generale e Comandante in capo di
Francia.E' questo episodio, certo ai più sconosciuto che permette a questa
regione di rendere un omaggio particolare ad una delle figure storiche più
affascinanti della storia, scoprendo non solo opere di raro valore raccolte
nelle diverse sedi del sistema - dall'Accademia degli Euteleti ala Museo
Diocesano di arte Sacra, dalla Via Angelica a Palazzo Grifoni - ma anche
alcune preziose testimonianze concesse per l'occasione dalla Fondazione
Spadolini di Firenze, dal Museo Napoleonico di Roma, Museo Fesch di Ajaccio,
Reggia di Versailles, Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca e Palazzo
Pitti oltre alle interpretazioni contemporanee di Dilvo Lotti e Italo Bolano.
Non solo un evento culturale dunque la Mostra toscana ma anche momento per
appropriarsi di un pezzo di storia, ripercorrendo le strade che Napoleone
attraversò in quel lontano 1796, svelando oltre alla sua enigmatica
personalità, quella degli uomini e delle donne di casa Bonaparte che
segnarono in modo indelebile la vita di questa città. Napoleone e gli
antenati toscani di San Miniato" - Parliamo di storia, di documenti e
di testimonianze, così come ogni vicenda legata ad un celebre personaggio
storico impone e se la storia racconta di Napoleone Bonaparte, non possiamo
che iniziare con una dotta citazione: "Il nostro Sig. Canonico Filippo
Buonaparte, Patrizio fiorentino, di nobiltà sanminiatese, teologo
dottissimo e Canonico di questa chiesa, fu invitato, e più volte,
dall'illustre suo parente, da Sua eccellenza il Sig. generale e Comandante
in Capo Bonaparte, di recarsi alla stazione di posta della Reggia via
maestra desiderando il suddetto di stringerlo fra le braccia. Le
indisposizioni alle quali la delicata salute del Sig. Canonico è esposta
non gli permisero di lasciar la casa ciò che decise il sullodato Sig.
Comandante di promettergli visita che fu eseguita poi nella notte fra il 29
e il 30. Il Sig. tenente Bonaparte mandato in avanti dal suo fratello
generale arrivò qui dopo il mezzodì con la comunicazione per il suddetto
sig. Canonico che il Comandante pernotterebbe presso di lui. Lui in persona
arrivò tardi nella serata, con tutto il seguito, preceduti da due
trombettieri, qualche dragone e vari uffiziali, tutti quanti ricevuti dalla
popolazione con gran festa e commozione. Si abbracciarono i due
rispettabilissimi congiunti, si trattennero a parlare insieme, quindi
passarono a cena, e poscia al riposo: in varie abitazioni di Nobili e
Cittadini alloggiarono diversi uffiziali. La mattina seguente Monsignore il
Vicario vescovile, accompagnato da due canonici, rese omaggio al guerriero
famoso e venne da lui ricevuto con somma amabilità" . Così la
Gazzetta Toscana del 2 luglio 1796 raccontava ai suoi lettori l'incontro fra
il giovane Napoleone e l'anziano "zio" Filippo e da qui parte una
storia tutta toscana che svela una parte della vita del celebre corso, ai più
sino ad ora sconosciuta. Lo Mostra di San Miniato ha il merito di ricreare
un vero e proprio percorso attraverso i musei, i monumenti ed i luoghi
segnati dal passaggio di Napoleone Bonaparte a San Miniato, celebrato da
Egisto Sarri nel dipinto oggi presentato all'interno della Mostra. Una lunga
premessa necessaria per dovere storico e soprattutto per introdurre più che
una mostra, un percorso tematico incentrato su un mistero, quello che lega
la città toscana a Napoleone Bonaparte ed a quel ramo familiare che lo lega
a questa regione Come ogni mito, quello di Napoleone è rimasto vivo
nell'immaginario collettivo senza perdere il suo facsino, per questo
ritrovarsi in Toscana per scoprire qualcosa che ne accresca la leggenda, non
può che sollecitare l'attenzione nei confronti di questo evento, per altro
decisamente diverso per contenuti ed allestimento. La Mostra "Bonaparte
o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato" si
articolerà in alcuni dei poli museali del Sistema e troverà nella città
stessa, ricca dei 'segni' lasciati nei secoli dalla presenza dei Buonaparte,
un ulteriore spazio espositivo en plein air, durante il quale il visitatore
potrà comprendere il ruolo dei membri della nobile famiglia, le cui storie
si intrecciano con la storia civile e religiosa della città. Il titolo
prescelto per l'esposizione richiama il rapporto fra la nobile famiglia
Buonaparte e il suo più celebre esponente, Napoleone, che francesizzò in
Bonaparte un cognome tradizionalmente toscano, ripercorre le vicende dei
membri più noti, molti dei quali legati all'Università di Pisa,
riprendendo la querelle sulla presunta italianità (o toscanità?) di
Napoleone. Storie della famiglia, dei beni e delle proprietà, degli uomini
Buonaparte e delle loro opere di storici, letterati, scienziati, delle donne
dal destino affascinante come quello di Elisa, si intrecciano al mito di
Napoleone ed al fascino di eroe invincibile prima e di uomo provato dal
destino ingrato poi. Al collezionismo nato dall'amore e dall'interesse
storico per il personaggio della città, si affiancano l'interpretazione
moderna dell'eroe letta attraverso le opere di Italo Bolano e di Dilvo
Lotti, e l'ironico testo di una commedia scritta nel 1930 da Giovacchino
Forzano, "Don Bonaparte", da cui il regista Calzavara trasse un
film interpretato dal famoso attore Ermete Zacconi, per il quale il testo
teatrale era stato scritto, e che guadagnò il premio della critica alla
Mostra del Cinema di Venezia del 1941. Un viaggio nella storia, insomma
quello creato a San Miniato, che si trasforma per l'occasione, in libro
della memoria di un personaggio, che non finirà mai di stupire e di
affascinare nonostante il passare del tempo.
INTENTVIEW
DALLA 50A BIENNALE DI VENEZIA
Venezia, 13 giugno 2003 - Visioni intente, concentrate, assorte, di artisti
e curatori. Ritratti colti a Venezia nel momento in cui il quotidiano si
satura di arte, gli stimoli si condensano diventando il paesaggio da
percorrere. Incontri che suggeriscono direzioni per seguire le infinite
correnti sotterranee che fluiscono sotto la pelle del progresso e che a
Venezia danno provvisoria forma alla Biennale. Questo progetto e' un invito
alla lentezza, chiede tempo per attraversare un arcipelago di parole.
Lentezza per contraddire lo stereotipo di internet come strumento di
un'informazione rapida e frettolosa. Lentezza che crei lo spazio interiore
per l'esperienza. Lontano dai miti marinettiani applicati alle invenzioni
contemporanee cosi' fantastiche eppure cosi' concrete: strumenti di
quell'informazione dalle iper pretese cosi' buffe. UnDo.Net - intentView dal
12 al 14 giugno un viaggio quotidiano nelle atmosfere della 50a Biennale di
Venezia, video interviste a curatori e artisti, momenti e situazioni. Un
progetto UnDo.Net per illymind, in esclusiva sulle pagine di http://www.illy.com
A
NOVEMBER PAYNTER E AL SUO PROGETTO "ANOTHER ZERO" IL "PREMIO
LORENZO BONALDI PER L¹ARTE ENTERPRIZE"
Bergamo, 13 giugno 2003 - Mercoledì 11 giugno 2003 presso la Galleria
d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è stato assegnato a November
Paynter il "Premio Lorenzo Bonaldi per l'Arte EnterPrize". Nato
dalla volontà di ricordare la passione per l'arte e per il collezionismo di
Lorenzo Bonaldi in collaborazione con la Gamec, questo riconoscimento a
cadenza annuale e dal profilo internazionale - è il primo del suo genere,
in quanto premia e sostiene non l¹opera di un artista bensì la ricerca di
un giovane curatore e il suo progetto di mostra. Una formula unica quanto
inedita. Nella prima fase del premio cinque advisor internazionali sono
stati invitati da Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec di
Bergamo, a segnalare ciascuno un giovane curatore che non abbia ancora
compiuto 30 anni. Da questa selezione sono emersi i cinque finalisti: Martin
Clark, Kent, segnalato da Iwona Blazwick, Direttrice Whitechapel, Londra
Elise Daubelcour, Marsiglia, segnalata da Mescah Gaba, artista, Amsterdam
Anselm Franke, Berlino, segnalato da Ingvild Goetz, collezione Goetz, Monaco
Charlotte Mailler, Ginevra, segnalata da Helena Kontova, Flash Art, Milano
November Paynter, Istanbul, segnalata da Carlos Basualdo, critico e curatore
I cinque selezionati erano stati invitati a elaborare un progetto di mostra
oltre che dal punto di vista critico, teorico e contenutistico anche da
quello pratico ed economico sulla base di un budget e di uno spazio
espositivo assegnati. La giuria, composta da Jan Hoet, Direttore del MartA
di Herford, Marc Sanchez, Curatore Capo del Palais de Tokyo di Parigi, e
Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della Gamec di Bergamo, prima di
proclamare la vincitrice, ha voluto sottolineare come tutti i progetti si
siano distinti per l'impegno e la serietà che i curatori vi hanno profuso e
per l'interesse che ciascuna proposta suscita nella sua specificità. Con
questo riconoscimento la giuria ha inteso premiare "la necessità che
November Paynter ha avvertito di fare dello spazio stesso della Gamec il
punto di partenza della propria mostra, oltre che di relazionare la
chiarezza espositiva del suo progetto site-specific con le aspirazioni della
città" Il premio finale consiste nella realizzazione della mostra nei
mesi tra dicembre 2003 e marzo 2004 negli spazi della nuova ala della Gamec
(che aprirà al pubblico nell'autunno del 2003). Un catalogo bilingue
(italiano/inglese) accompagnerà la mostra e, oltre ai contenuti di quest¹ultima,
illustrerà nel dettaglio anche le caratteristiche degli altri quattro
progetti concorrenti. La Gamec di Bergamo intende sottolineare con questo
riconoscimento la centralità e il significato che la figura del curatore ha
assunto non solo nel panorama artistico internazionale, ma anche nel più
ampio contesto delle pratiche culturali contemporanee. Il premio inoltre
vuole incoraggiare e sostenere il talento di un giovane curatore in un
momento estremamente vitale all¹interno del suo percorso
professionale.
OPERE
D'ARTE: SVILUPPATO NUOVO METODO PER MONITORARE INQUINAMENTO
Roma, 13 giugno 2003 - Ogni giorno il patrimonio artistico è a rischio
degrado a causa dell'inquinamento. Per conoscere meglio le vere cause del
deterioramento delle opere d'arte è stato promosso il progetto Mimic (Microclimate
Indoor Monitoring In Cultural Heritage Preservation), finanziato dalla
Commissione Europea e realizzato, nell'ambito del V Programma Quadro,
dall'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Cnr di Roma (IIA-Cnr),
dall'Istituto di Fisica Applicata "Nello Carrara" del Cnr di
Firenze (Ifac-Cnr) e da altre istituzioni scientifiche internazionali. I
ricercatori hanno stabilito che i rischi per i monumenti dipendono non solo
dalle concentrazioni dei singoli inquinanti, come si è creduto sinora, ma
anche dall'interazione tra i vari elementi dell'atmosfera che circondano
l'opera da proteggere. Per questo motivo è stata sviluppata una tecnica
innovativa di campionamento diffusivo, in grado cioè di offrire una
mappatura completa dell'area da proteggere, di valutare nel tempo la
distribuzione degli inquinanti e di garantire in futuro una conoscenza
approfondita del ruolo delle varie sostanze inquinanti presenti nell'aria
delle nostre città. "A differenza del vecchio metodo di campionatura
attiva - spiega Ivo Allegrini, Direttore dell'Istituto sull'Inquinamento
Atmosferico del Cnr - che porta l'aria a contatto di un rilevatore per mezzo
di una pompa, il nuovo metodo si basa sul principio della diffusione
molecolare della specie gassosa verso un'opportuna superficie di
raccolta". Ma i vantaggi non si limitano ad aspetti squisitamente
tecnici: "Il campionatore passivo che abbiamo messo a punto - conclude
Franco De Santis, ricercatore dell'IIA-Cnr - può essere infatti prodotto a
basso costo, è silenzioso, occupa uno spazio ridotto ed è in grado di
monitorare contemporaneamente più punti di una stessa area. Risulta quindi
decisamente più funzionale rispetto ai campionatori tradizionali e più
efficace per combattere gli effetti dell'inquinamento
ambientale".
FIRENZE,
NASCE L'ASSOCIAZIONE DEGLI AMICI DELLA NATURA MORTA ITALIANA
Firenze, 13 giugno 2003 -Mentre Palazzo Strozzi si prepara a ospitare la
grande mostra La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento (26
giugno - 12 ottobre 2003), nasce a Firenze l'Associazione degli Amici della
Natura Morta Italiana, presidente Mina Gregori, curatrice della mostra di
Palazzo Strozzi, nonché presidente della Fondazione Longhi dove
l'Associazione ha sede. Nel comitato d'onore figurano, tra gli altri, il
principe Johann von Hohenzollern, direttore della Kunsthalle di Monaco, i
soprintendenti, di Firenze Antonio Paolucci, di Roma Claudio Strinati, di
Napoli Nicola Spinosa. Tra i soci numerosi collezionisti, per lo più
italiani, e alcuni degli antiquari che si sono appassionati per primi a
questo genere di pittura: Silvano Lodi a Campione d'Italia, i Lorenzelli di
tre generazioni a Bergamo, Paolo Sapori a Milano, Gianluca e Ulisse Bocchi,
padre e figlio, a Casalmaggiore (Cremona), Cesare Lampronti e Fabio Massimo
Megna a Roma. "L'Associazione", spiega Mina Gregori, "è la
conseguenza dello straordinario successo che la mostra della natura morta
italiana ha ricevuto l'inverno scorso in Baviera. Nella circostanza studiosi
e istituzioni sono venuti a contatto con un mondo insospettabile:
collezionisti estremamente competenti e mercanti coraggiosi che hanno
creduto in questo settore. Il rinnovato interesse per la natura morta
italiana è nato da un mercato che ha saputo stimolare il collezionismo e
viceversa. Decidemmo di rivederci in Italia, presto e più spesso".
Collezionisti e mercanti hanno avuto un ruolo di primo piano nella
realizzazione della mostra di Palazzo Strozzi fornendo anche numerose opere
inedite. La scelta di Firenze come sede dell'Associazione, ricorda la
dottoressa Gregori, è stata del tutto naturale. Firenze ospita la raccolta
più importante di nature morte, provenienti dalle collezioni medicee e
sparse in vari musei. Altri nuclei significativi di opere di questo
importante genere pittorico si trovano nei musei di Pesaro, di Napoli, di
Milano e di Roma. Per una serie di fortunate circostanze, Firenze è
destinata a confermarsi come capitale del genere. Il soprintendente Antonio
Paolucci sta infatti lavorando da tempo al progetto di un Museo della natura
morta, da realizzarsi nella Villa Medicea di Poggio a Caiano, un polo di
livello internazionale nel quale saranno rappresentate varie scuole italiane
e straniere. Ne sarà responsabile Marco Chiarini, già direttore della
Galleria Palatina di Palazzo Pitti. L'Associazione si riunisce due volte
l'anno, in autunno e in primavera, alla Fondazione Longhi (Via B. Fortini,
30, Firenze Tel. 055.6580794 E.mail: longhi@longhi.iris.firenze.it
): nel corso della prima riunione, e in seguito, sono già state decise
alcune iniziative. La più significativa è lo studio a carattere
scientifico e a scopo di identificazione, di fiori, piante e animali
rappresentati nelle nature morte italiane, in particolare nelle più
antiche. Infolink:
www.lanaturamorta.it
TOYOTA ITALIA
FESTEGGIA CON LUISA CORNA A BRESSO
Bresso, 13 giugno 2003 - Luisa Corna è l'ospite d'onore della Toyota
Carrelli Elevatori Italia a Bresso, presso l'Aero Club Milano, Aeroporto di
Bresso. Questo evento è il terzo di una serie itinerante di quattro
appuntamenti - tutti condotti da Luisa Corna, ricchi di musica e balletti e
con la partecipazione di diversi comici di Zelig che presenteranno
ufficialmente al pubblico italiano, dopo l¹esordio al Salon de la
Manutention a Parigi, la principale novità Toyota per il 2003: il carrello
elevatore elettrico a 3 ruote 7fbef. Progettato specificamente per il
mercato europeo, il 7fbef è una macchina caratterizzata dalle tecnologie più
avanzate e destinata ad affermarsi come il nuovo, grande standard nel
settore in fatto di produttività e funzionalità. Alla presenza del
Presidente di Toyota Carrelli Elevatori Italia Mr. Mako Kazuyuki, del
Direttore Generale Dr. Ugo Turchetti, della stampa, dei dipendenti e dei
concessionari, in programma, dunque, un piacevole pomeriggio ricco di
suggestivi momenti di spettacolo, di bella musica e di grande comicità, in
compagnia di uno dei volti più amati e apprezzati dal pubblico televisivo
italiano di tutte le età. Il road show proseguirà, successivamente, a
Vicenza.
VELA: A CAGLIARI LA QUARTA
GIORNATA DI REGATA DEL CAMPIONATO EUROPEO TORNADO
Cagliari, 13 giugno 2003 - Vento troppo leggero sul golfo del Poetto: Ieri
non è stato possibile correre la settima e ottava prova del Campionato
Europeo Tornado di Cagliari, manifestazione organizzata dallo Yacht Club
Cagliari, a causa del vento che non ha raggiunto il limite minimo per dare
la partenza (sei nodi di media). Nel primo pomeriggio, il Comitato di Regata
ha tentato di dare il primo segnale d'avviso alle 14:00, ma un calo di vento
improvviso e dei cambi di direzione continui hanno costretto ad un ulteriore
rinvio. Dopo aver atteso, il Comitato di regata decideva di far rientrare la
flotta, avvisando di tenersi a disposizione nel caso in cui fosse possibile
regatare. Alle 15:30, le barche uscivano di nuovo in mare, nel tentativo di
correre almeno una prova. Alle 16:15, veniva dato il segnale d'avviso, con
un vento minimo di 6,5 nodi di media, proveniente da sud- sud est . La prova
Ë stata però interrotta alla seconda boa di bolina, per mancanza di vento.
La settima e ottava regata del Campionato sono state posticipate a domani,
con primo segnale d'avviso alle 14:00 circa. Infolink: www.yachtclub-cagliari.com/tornado/results.asp
OLIMPIADI
DI ATENE 2004: INGEMAR FIRMA LE STRUTTURE PER LE GARE DI VELA E CANOTAGGIO
Milano, 13 giugno 2003. Sono state varate le nuove strutture galleggianti
realizzate ad Atene da Ingemar, per l'alaggio, il varo e l'ormeggio delle
imbarcazioni che prenderanno parte alle prossime Olimpiadi di vela nel 2004.
Quasi 2.000 mq. di strutture galleggianti, inaffondabili ed ecocompatibili,
per garantire agli atleti di tutto il mondo le migliori condizioni
logistiche durante le competizioni. La società milanese di ingegneria
marittima specializzata nella progettazione e realizzazione di strutture
galleggianti per uso industriale, turistico e sportivo, consegnerà a breve
alla Grecia anche le infrastrutture dedicate alle gare di canotaggio situate
a Skinias, nei pressi di Maratona: ca. 3.600 mq. di pontili, piattaforme per
la messa in acqua delle imbarcazioni e facilities per organizzatori, ospiti
e partecipanti. Entrambi gli impianti saranno inaugurati con largo anticipo
rispetto ai Giochi Ufficiali, con una serie di manifestazioni pre-olimpiche
- Test Events -, che avranno luogo nel prossimo mese di agosto. Grande
soddisfazione è stata espressa dall'Ing. Lorenzo Isalberti, Presidente di
Ingemar, che ha voluto sottolineare con orgoglio, come ancora una volta: -
il nostro Paese si sia reso protagonista, in virtù della sua lunga
tradizione nautica e dell'originalita creativa delle sue scelte
ingegneristiche, di una delle maggiori manifestazioni sportive a livello
mondiale -. Queste ultime realizzazioni in Grecia, particolarmente
prestigiose per la visibilità planetaria dell'evento sportivo, affiancano
le molte attività italiane di Ingemar, che ha da poco realizzato anche il
nuovo porto fluviale Ormeggio Terre Rosse di Piombino, a sole 9 miglia
dall'Isola d'Elba. La nuova struttura dispone di ca. 1.000 ormeggi per il
piccolo cabotaggio a motore ed è già destinato a diventare il punto di
riferimento per il turismo nautico di quel tratto di costa. Alcune immagini
delle nuove strutture olimpiche sono visionabili all'indirizzo: www.athens2004.gr
nelle gallerie di immagini dedicate alle attività pre-olimpiche delle
singole specialità.
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