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26 GIUGNO 2002
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UNA RICERCA RESPONSABILE IN MATERIA DI NANOTECNOLOGIE APPORTERÀ BENEFICI AI
CITTADINI EUROPEI
Bruxelles,
26 giugno 2003 - Il ruolo della Commissione non è promuovere le
nanotecnologie di per sé, ma sviluppare il sapere in materia di nanoscienze
e nanotecnologie al fine di assistere e sostenere i cittadini europei. Come
ha spiegato Renzo Tomellini, capo dell'Unità "Nanoscienze e
nanotecnologie" presso la Commissione europea, durante un'intervista
concessa al Notiziario CORDIS, la Commissione svolge tale funzione
sostenendo la ricerca sia sugli impieghi delle nanotecnologie, sia sui
potenziali effetti indesiderati. L'utilizzo di materiali in scala
nanometrica non è nuovo. Le nanoparticelle venivano impiegate già ai tempi
dei Romani per fabbricare le lenti, e durante il Rinascimento, per la
produzione ceramica. Tuttavia, sebbene questa tecnologia fosse, in parte, già
utilizzata in passato, oggi l'elemento innovativo risiede nella comprensione
della nanotecnologia e dei suoi possibili impieghi. Questo sviluppo ha dato
luogo ad un crescente interesse per tale disciplina. Tomellini ritiene che
al miglioramento del profilo della nanotecnologia abbiano concorso fattori
quali lo sviluppo del sapere scientifico, e delle relative capacità, e la
fiducia dei ricercatori, nonché il lancio, nel 2001, di un'iniziativa di
grande visibilità in questo settore da parte dell'allora presidente degli
Stati Uniti Bill Clinton. "La nanotecnologia è di moda. E come tutte
le mode, è accompagnata da speranze e aspettative, ma talvolta anche da
polemiche e timori. Oggi, questa tecnologia è costantemente sotto i
riflettori", ha affermato Tomellini. Il potenziale delle nanotegnologie
e il crescente interesse che suscitano sono riflessi nei programmi quadro
dalla Commissione. Il finanziamento dei progetti nanotecnologici è stato
avviato a partire dal Quarto programma quadro (4PQ), relativo al periodo
1994-1998, è proseguito con il 5PQ ed è stato potenziato con la
definizione della priorità "Nanotecnologie e nanoscienze, materiali
multifunzionali basati sulla conoscenza e nuovi processi e dispositivi di
produzione" nell'ambito del 6PQ, per la quale sono stati stanziati 1,3
miliardi di euro per il periodo 2003-2006. Il crescente interesse per le
nanotecnologie è dimostrato anche dalla risposta al primo invito a
presentare proposte relativo al 6PQ, pubblicato dalla Commissione. Circa
1.000 proposte sono pervenute a seguito dell'invito congiunto per la Priorità
3 "Nanotecnologie materiali multifunzionali e nuovi processi e
dispositivi di produzione". La richiesta di finanziamento complessiva
contenuta nelle proposte era pari a 7,5 miliardi di euro; il bilancio
stanziato per questo primo invito, tuttavia, ammonta a 0,4 miliardi di euro.
Le proposte presentate vertono su diversi argomenti, dalla meccanica
quantistica, ad applicazioni quali la scienza dei materiali e i dispositivi
per l'assistenza sanitaria. Il processo di valutazione delle proposte
realizzate sulla base dei nuovi strumenti (circa la metà di tutte le
proposte pervenute) si concluderà a luglio, mentre la valutazione di quelle
relative a progetti di ricerca specifici mirati è stata appena ultimata.
Nel corso di una conferenza tenutasi presso il Parlamento europeo l'11
giugno, sono emersi numerosi timori in merito alle nanotecnologie, i quali,
secondo Tomellini, sono il segnale di una necessità di conoscenze
scientifiche e di un desiderio d'informazione: "Intendiamo fornire tali
informazioni sostenendo, da un lato, progetti di ricerca responsabili e,
dall'altro, finanziando studi appropriati". Tomellini ha sottolineato
che i timori connessi alla percezione dei rischi (sebbene siano essi
talvolta infondati) devono essere presi in considerazione, ma ha precisato
che la conduzione di questo tipo di ricerca deve avere una propria
giustificazione, oltre alla preoccupazione per il benessere dei cittadini.
"Non vogliamo creare esternalità negative. [...] Non possiamo, come
troppo spesso è accaduto in passato, produrre e distribuire prodotti e
servizi, creare ricchezza e occupazione, generando, nel contempo,
inquinamento, disastri ambientali e danni alla salute delle persone. Sono
stati i cittadini a farne le spese, in termini di sanità e così via",
ha spiegato Tomellini. "Non intendiamo sostenere le nanotecnologie di
per sé [...]. Il nostro obiettivo è aiutare e servire le persone,
migliorare la loro qualità di vita, rafforzare la competitività
industriale, preservare o migliorare l'ambiente, sostenere le politiche
europee [...]. Le nanotecnologie sono uno strumento, un approccio", ha
dichiarato Tomellini, aggiungendo: "L'aspetto interessante è che la
nanotecnologia sembra costituire un approccio molto efficace per raggiungere
tali obiettivi". Ogni progetto selezionato dalla Commissione per
l'assegnazione di un finanziamento conterrà, ove opportuno, aspetti
relativi alla sicurezza, all'etica, alla metrologia e all'istruzione.
"Questo è il vantaggio dei progetti integrati", ha spiegato
Tomellini. "Essi integrano nella ricerca tutti gli elementi
circostanti, consentendo così lo sviluppo e l'introduzione della tecnologia
futura sul mercato e nella società". Per tale motivo, Tomellini ha
affermato - sempre a titolo personale - che una moratoria su determinati
tipi di "nano" ricerche, così come richiesto l'11 giugno da
alcuni relatori, "ci farebbe perdere lo slancio positivo, impoverirebbe
il nostro patrimonio di conoscenze, ridurrebbe la nostra capacità di capire
e decidere e ci farebbe sprecare preziose opportunità di sviluppare utili
tecnologie". "Dobbiamo lavorare insieme, secondo il principio del
'simultaneous engineering': espandere le conoscenze sulle possibili nuove
tecnologie e, all'occorrenza, sui rischi associati. L'approccio lineare non
funziona più, neppure nell'industria. Non possiamo dapprima studiare le
nanopolveri e in seguito verificarne la pericolosità e adottare le misure
necessarie per rimediare ai disastri già avvenuti. È un atteggiamento
irresponsabile. Non possiamo, tuttavia, sospendere gli studi in attesa di
conoscerne approfonditamente i principi di base e di sapere quali materiali,
prodotti o servizi è possibile creare. Dobbiamo condurre gli studi
simultaneamente ed essere responsabili", ha dichiarato Tomellini. Egli
ritiene che i libri e gli articoli abbiano contribuito ad alimentare i
timori sulle nanotecnologie. Alcuni hanno abbinato fattori quali
l'invisibilità, il movimento e la possibilità di riproduzione e
apprendimento, per creare fantomatici "nanorobot". Presentate in
questo modo, tali paure sono irrealistiche, superano la fantascienza e hanno
poco o nulla a che fare con le nanotecnologie", ha affermato Tomellini.
"La conoscenza (e la ricerca) dissipano i timori ingiustificati.
Inoltre, dobbiamo fare una distinzione fra la scienza e le sue possibili
applicazioni. Per esempio, non vedo alcun problema nel migliorare le
proprietà ottiche delle lenti, le proprietà meccaniche di un materiale o
la funzionalità di una superficie". Secondo Tomellini, forse tale
paura è stata alimentata dalle notizie di un impiego delle nanotecnologie a
fini militari. "Probabilmente, la tragedia dell'11 settembre ha
complicato un po' la vita alla nanotecnologia. La sicurezza è divenuta una
priorità e le nanotecnologie, in quanto strumento efficace, sono state
adottate dall'esercito. La comunità scientifica sta lavorando alacremente
allo sviluppo di nuove tecnologie in scala nanometrica. Inoltre, sono state
adottate diverse iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle
nanotecnologie e le verità dietro alle false convinzioni. È stato prodotto
un video-documentario indirizzato alle parti interessate, ai musei, agli
istituti di formazione e ai mass media di tutt'Europa. Presto sarà
disponibile un secondo video, concepito come introduzione alla
nanotecnologia e destinato ad un pubblico più giovane.
ASSINTEL:
APPLICATION MANAGEMENT E OUTSOURCING SI AFFERMA MA CON CRESCITA LENTA IL
MERCATO ITALIANO DELL'OUTSOURCING
Milano, 26 giugno 2003 - Sono stati presentati ieria Milano, nel corso di un
convegno, i risultati di un'indagine Assintel relativa al mercato dell'outsourcing
in tutte le sue forme - tecnologiche, applicative e di processo - effettuata
nei mesi di aprile e maggio 2003 intervistando i responsabili IT di 400
medie e grandi aziende italiane. Il convegno, moderato da Gianni Catalfamo,
consigliere FED, ha illustrato assieme ai rappresentanti di Mate, Oracle,
Cortis Lentini e Deloitte Consulting, l'evoluzione del fenomeno outsourcing
da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo, facendo il punto
della situazione sull'utilizzo delle soluzioni di application management e
outsourcing, sottolineandone i vantaggi e identificando nuovi standard e
soluzioni che migliorano la possibilità di diffusione di tali servizi.
L'indagine Assintel si è svolta su due livelli di analisi, l'area di Milano
e provincia e il contesto italiano: due livelli oggetto di confronto diretto
su svariati punti tesi a mettere in luce eventuali divergenze nell'approccio
all'uso dell'applicazione da parte dei due campioni di riferimento. Quadro
internazionale L'outsourcing rappresenta una risposta alla tendenza
evidenziatasi negli ultimi anni di focalizzazione sul core business. La
crisi economica in atto, con la conseguente maggior attenzione ai costi a
tutti i livelli e la ricerca di maggiore flessibilità ed efficienza, ha
rappresentato un ulteriore elemento a sostegno di un segmento di mercato
che, a livello mondiale, dovrebbe raggiungere i 300 miliardi di dollari
durante il 2003. Nonostante i principali analisti abbiano differenti basi
per stimare il mercato dell'outsourcing che conducono a valori anche molto
discordanti tra loro, sui trend e sulla dimensione della crescita c'è una
sostanziale concordanza: la tendenza in atto presenta dinamiche molto
interessanti, di alcuni multipli superiore rispetto al mercato ICT
tradizionale che, per alcuni incroci "prodotto"-mercato, si
prevede possa raggiungere anche il 50% annuo (Fonte Forrester Research). A
livello mondiale, il mercato dell'outsourcing è caratterizzato da tassi di
crescita elevati. Gli analisti internazionali stimano che nel quinquienno
2000 - 2005 il suo valore raddoppierà, per raggiungere, nel 2006, i 460
miliardi di dollari, dai circa 200 dell'anno 2000. Sia le dimensioni sia i
trend di crescita sono estremamente eterogenei tra i diversi mercati. Esiste
infatti una marcata differenza a livello regionale. Il mercato statunitense
rappresenta circa un terzo del mercato mondiale dell'outsourcing in termini
di fatturato, mentre l'Europa non raggiunge un sesto dell'intero valore. La
tendenza di sviluppo in atto lascia prevedere un ulteriore ampliamento del
gap tra i mercati, che si stanno muovendo con ritmi assai differenti. Negli
USA il valore dell'outsourcing è passato da 72 miliardi di dollari del 2001
a circa 108 nel 2003. Forrester Research stima che nel 2006 il suo valore
ammonterà a circa 170 miliardi con una crescita del 19% annua (CAGR - Tasso
di crescita medio annuo composto). Se si include il BPO (Business Process
Outsourcing) tale dato sale a circa 75 miliardi di dollari per il 2001 e
supera i 220 per il 2006. A livello europeo la dimensione di tale mercato è
di molto inferiore, sia in relazione ad una minor propensione
all'investimento in ICT da parte delle aziende, sia alla minore propensione
delle aziende, presente in misura minore in Inghilterra e nel Nord Europa,
ad affidare all'esterno parte o tutta la gestione del sistema che tratta i
dati aziendali. IDC ha valutato il mercato europeo nel 2002 intorno ai 35
miliardi di euro e stima che nel 2005 si arriverà a 43 miliardi, con un
tasso di crescita semplice nel triennio pari a circa il 20%, dato molto
diverso dal 19% medio annuo degli USA. Mercato italiano Il mercato dell'outsourcing
in Italia si va affermando, anche se la sua crescita è lenta. Il fenomeno
riguarda soprattutto il sistema delle medie e grandi imprese private e le
grandi strutture della Pubblica Amministrazione. Anche se i tassi di
crescita sono indicati sopra la media europea e vicini a quelli
statunitensi, aggirandosi intorno al 10/15% annuo, il mercato totale è
ancora modesto. Si stima che il giro d'affari intorno all'esternalizzazione
di funzioni e di servizi di gestione delle attività interne alle aziende
sia stato di 4,5 miliardi di euro nel 2000 per arrivare a circa 8,5 nel
2005. Se si esclude il BPO (Business process outsourcing) i dati si
ridimensionano parecchio, a superare di poco i 5 miliardi di Euro nel 2005
con un CAGR (tasso di crescita medio annuo composto) appena superiore al 7%.
Per colmare il gap nei confronti del Nord Europa (e a maggior ragione nei
confronti degli USA), l'Italia dovrebbe avere tassi di crescita molto
superiori. Una menzione a parte merita l'ASP, non da tutti incluso nella
quantificazione del mercato dell'outsourcing. Il mercato ha confermato le
previsioni fatte a suo tempo dai principali analisti, che vedevano nell'ASP
un mercato potenzialmente interessante, ma con scarse prospettive in Italia.
Le start-up, che in un primo tempo sembravano il mercato di riferimento
ideale, almeno per gestionali e ERP allargati, con la crisi delle dot.com
hanno perso peso, influenzando negativamente un mercato che nel 2002 non ha
raggiunto i 20 milioni di Euro in Italia. Per fare il punto sul livello di
adozione da parte della media azienda italiana, giudicata da molti operatori
dell'offerta come il target dimensionale su cui si concentrerà lo sviluppo,
sono stati intervistati 400 responsabili IT di aziende medio grandi per
verificare l'evoluzione del fenomeno sia da un punto di vista quantitativo
sia qualitativo, analizzando motivazioni, percezioni e pregiudizi
sottostanti la scelta di affidare all'esterno o mantenere in house
determinati processi o servizi, dalla gestione dell'infrastruttura hardware
e software all'application outsourcing. Dalla ricerca è emerso quanto
segue: Per quanto riguarda l'area milanese, il 14% del campione - poco meno
di un'azienda su sei - ha esternalizzato almeno un componente del sistema
IT. A livello italiano il dato non è molto differente, registrando un 16%;
Il servizio maggiormente esternalizzato è la gestione dei server (61,3%
delle aziende che hanno un contratto di outsourcing), seguito dall'intero
sistema (24,2%) e dai componenti desktop (14,5%); La tipologia di
outsourcing maggiormente utilizzata è quello applicativo, rispetto al
tecnologico; Se consideriamo la dimensione aziendale in Italia, si evince
come sia influente: la percentuale di aziende con più di 500 dipendenti che
ricorre all'outsourcing raggiunge il 33% contro il 16% nazionale. Queste
aziende tendono ad affidare all'esterno la gestione dell'intero sistema
(50%); Tra le aziende che hanno affidato all'esterno la gestione delle
proprie applicazioni, oltre la metà ha mantenuto un elevato livello di
responsabilità all'interno sulla definizione del profilo applicativo.
Questo è ancor più vero per quelle aziende innovatrici, orientate alla
sperimentazione e all'utilizzo di nuove tecnologie. Una maggior tendenza a
delegare questa responsabilità è stata evidenziata dalle aziende follower,
vale a dire quelle che manifestano una propensione all'adozione di nuove
tecnologie solo quando queste sono diventate di uso comune e la mancata
adozione potrebbe diventare una minaccia per la sopravvivenza dell'azienda.
Indipendentemente dalla tipologia di outsourcing adottato, l'azienda
preferisce affidarsi ad un unico fornitore. Le società di consulenza e il
fornitore del gestionale sono le tipologie di operatore prevalente (insieme
coprono l'84% delle aziende intervistate); I fattori rilevanti nella scelta
di fare outsourcing sono di natura qualitativa. La riduzione dei costi fissi
ha sempre un valore molto alto ma non è più la principale motivazione di
scelta. Si può affermare come sia diventata condizione necessaria ma non
sia più sufficiente come lo era alcuni anni fa. In una scala da 1 a 5, la
possibilità di accedere ad appplicazioni più evolute ha ottenuto un
punteggio di 4,2, contro un 4,1 della riduzione dei costi fissi. La
focalizzazione sul core business, indicata dai teorici come elemento di
fondo nelle scelte strategiche di esternalizzazione di quanto core non è,
ha ottenuto la sesta posizione, con un punteggio di 3,5 su 5. la situazione
è piuttosto diversa a livello di totale Italia, dove la riduzione dei costi
è al quarto posto, con 3,7 su 5 e la focalizzazione sul core business è
anche più indietro con un punteggio di 3,4 su 5; Fra le aziende milanesi
che non hanno effettuato l'investimento, il 52% ha dichiarato che non trova
nessun valore per l'azienda (47% totale Italia), mentre un altro 26% non lo
ha nemmeno preso in considerazione (27% totale Italia); Fra le altre
motivazioni che spiccano per aver frenato l'investimento si segnala la
resistenza a dare i dati all'esterno dell'azienda (76%), elemento tutto
italiano che non ha riscontro in altre economie. Un'analisi qualitativa,
condotta con un panel selezionato di key player del settore, ha evidenziato
le ragioni del mancato sviluppo del mercato italiano: Dal lato della
domanda, la PMI, principale operatore economico in Italia, spesso non
percepisce i vantaggi che può portare l'outsourcing, evidenziando come i
rischi e gli "svantaggi" connessi alla perdita di controllo
diretto su dati e applicazioni siano superiori ai potenziali benefici; Gli
operatori dell'offerta, salvo rare eccezioni, non hanno scommesso più di
tanto sull'ASP, il segmento teoricamente più promettente per la PMI,
costruendo un portafoglio prodotti idoneo e credibile. Le difficoltà
connesse alla standardizzazione dei processi e dei dati interni, alla
differenziazione marcata da azienda ad azienda, sono tra le principali
motivazioni che ne hanno frenato lo sviluppo; L'offerta esistente è
concentrata nelle mani di pochi grandi vendor che si rivolgono alla grande
azienda con contratti di importi e durate elevate, trascurando realtà
aziendali di minore dimensione; La cultura aziendale nella PMI non è pronta
a recepire l'outsourcing IT: la gestione del dato sembra essere più core
della gestione del processo produttivo su cui si basa l'azienda. In
generale, l'outsourcing tecnologico ha maggiori probabilità di intercettare
un target di dimensioni medio piccole rispetto all'application management,
dove per il fornitore diventa difficile raggiungere massa critica e fare le
conseguenti economie di scala per garantire la sostenibilità del proprio
business model. L'indagine completa e gli atti del convegno saranno
disponibili nei prossimi giorni sul sito Assintel: www.assintel.it
FRANCO
TATÒ NOMINATO PRESIDENTE NTS - NETWORK SYSTEMS
Milano, 26 giugno 2003. NTS - Network Systems S.p.A. ha reso noto che nella
riunione di ieri è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione della
Società, in sostituzione del dimissionario Gianfranco Burei , Franco Tatò.
Franco Tatò è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione a
seguito della rinuncia alla carica da parte di Mario Carlo Ferrario, il
quale mantiene l'incarico di Amministratore Delegato di Nts Spa. Franco Tatò
entrerà a far parte del Comitato esecutivo della Società
ORACLE
APPSWORLD: OLTRE 2000 PARTECIPANTI PER LA PRIMA VOLTA DI ARRY ELLISON A ROMA
SIGLATA LA LETTERA D'INTENTI CON IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ
E DELLA RICERCA, LETIZIA MORATTI
Roma, 26 giugno 2003 - Grande successo di pubblico per la prima edizione
italiana di Oracle AppsWorld, l'appuntamento dedicato alla Tecnologia e alle
Soluzioni Software per le Imprese e la Pubblica Amministrazione, svoltosi
oggi presso la prestigiosa cornice dell'Auditorium Parco della Musica, a
Roma. Protagonisti dell'Impresa e della Pubblica Amministrazione Centrale e
Locale, e del settore sanitario hanno assistito alla sessione plenaria della
mattinata, nel corso della quale Larry Ellison, Chairman e Ceo di Oracle
Corporation, ha intrattenuto la platea sullo sviluppo della società
dell'informazione, auspicando una reale affermazione della "next
information age". Ellison ha stimolato la riflessione sulla reale
importanza dei dati e della loro condivisibilità, affinché le informazioni
siano costantemente accessibili ed utilizzabili in particolare da parte di
enti di Pubblica Amministrazione e strutture sanitarie. Proprio tali realtà,
in quanto preposte a servizi fondamentali per il cittadino, devono infatti
rivolgersi in maniera sempre più efficace ad utenti, cittadini, clienti o
fornitori, migliorando la propria efficienza grazie alla semplificazione
delle procedure organizzative e riducendo allo stesso tempo i propri costi
di gestione. Parte di un programma europeo, che si svolge in contemporanea a
Londra, Parigi, Madrid, l'edizione romana di Oracle AppsWorld è stata
l'occasione per annunciare in anteprima il progetto Think.com. Il Ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti e Larry
Ellison, dopo aver siglato la Lettera di Intenti, hanno tenuto presso la
Sala della Comunicazione del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca una conferenza stampa illustrando l'iniziativa. Parte del
programma Oracle, da tempo operativo a livello mondiale, denominato "OEI
? Oracle Education Initiative", Think.com si basa è un ambiente
educativo virtuale, a cui si accede tramite un portale interattivo con
numerosi servizi di supporto, che consente agli studenti e ai professori
delle scuole di creare delle comunità di apprendimento online, di
scambiarsi informazioni e documenti scolastici, di scrivere messaggi di
posta elettronica, partecipare a corsi di formazione e molto altro ancora.
Molto seguite dal pubblico nel corso di Oracle AppsWorld anche le sessioni
parallele del pomeriggio, con focus sulle potenzialità dell'Information
Technology per le medie imprese e per il loro sviluppo; sul settore della
Sanità, sul ruolo e sull'operatività delle risorse umane nella Pubblica
Amministrazione, sull'integrazione, sicurezza ed economicità dei Sistemi
Informativi aziendali. Particolare attenzione hanno inoltre catalizzato le
tematiche relative a Linux, contenuto tecnologico dominante nella
presentazione delle nuove funzionalità di Oracle E-Business Suite, anche
nella versione Special Edition pensata specificatamente per la Media
Impresa.
SANDVIK
SCEGLIE PEOPLESOFT PER GESTIRE 37.000 DIPENDENTI IN 130 SEDI NEL MONDO
Milano, 26 giugno 2003 - Sandvik, gruppo svedese specializzato nell'engineering
ad alta tecnologia, ha scelto la soluzione PeopleSoft Human Capital
Management (HCM) per gestire le risorse umane e i dati di tutti i suoi
37.000 dipendenti presenti nel mondo. Questa iniziativa fa parte di un più
esteso progetto di reingegnerizzazione che punta a ridurre il lavoro
amministrativo basato su carta, decentralizzare l'amministrazione del
personale e creare processi uniformi di HR in tutte le 130 sedi Sandvik. La
soluzione PeopleSoft HCM sarà accessibile a dirigenti e personale degli
uffici locali ovunque e in ogni momento. Grazie a questa accessibilità in
tempo reale, Sandvik sarà in grado di predisporre linee guida per la
gestione del proprio personale e offrire nuove opportunità alle sedi locali
dei vari Paesi per rivestire un ruolo strategico nell'attività di sviluppo
del personale. Attraverso questo nuovo sistema diventerà molto più
semplice per l'azienda sfruttare al meglio le competenze e le potenzialità
dei propri dipendenti. "Valorizzare le nostre risorse è un fattore
essenziale per mantenere la leadership di Sandvik nell'engineering. Il
nostro personale è una risorsa veramente importante. Più sappiamo su
competenze, obiettivi e qualifiche, meglio potremo svolgere le nostre
attività", ha dichiarato Holger Wiklund, Personnel Manager Sandvik
Tooling e Program Manager del progetto HR di Sandvik Group. Sandvik ha
scelto PeopleSoft sulla base di un'indagine condotta tra 50 elementi del
proprio staff HR di tutto il mondo il cui compito è stato inizialmente
quello di valutare i processi esistenti in modo da predisporre un piano
delle necessità di cambiamento e razionalizzazione. "Il lavoro
preliminare ci ha messi nella condizione per valutare diverse soluzioni.
Abbiamo scelto PeopleSoft dato che la sua soluzione ci garantiva
l'opportunità di sviluppare il sistema nella direzione voluta dall'azienda.
La cosa importante è che la soluzione è in grado di supportare le
strategie di business e aprire nuove opportunità. In tal modo otteniamo
un'organizzazione più flessibile e la gestione del personale smette di
essere solo una questione di IT. PeopleSoft ha dimostrato una grande
comprensione di questo fattore", ha concluso Wiklund. "La funzione
HR riveste un importante potenziale nel dare valore all'azienda, e non solo
razionalizzando i processi. La visione di Sandvik mira a rendere disponibile
questo valore per mezzo di un'applicazione HR di alto profilo. Il focus e le
best practice di PeopleSoft, unite alle funzionalità dell'HCM strategico,
sono la giusta risposta per la vision di Sandvik", ha commentato Peder
Welch Nelson, General Manager for the Nordic Region di PeopleSoft.
WINCOR
NIXDORF CAMBIA SEDE
Milano, 26 giugno 2003. Wincor Nixdorf, azienda leader nel campo delle
soluzioni, per i mercati del Retail e del Banking, è pronta a entrare nei
nuovi uffici di Via Darwin 20/22 a Milano e a inaugurare una nuova stagione
all'insegna dell'innovazione e del valore. La nuova sede ospita laboratori
di sviluppo, sala test in grado di sviluppare e adattare le soluzioni agli
specifici bisogni del cliente, una sala demo e un Training center in cui
potrà avvenire un'interazione costante e diretta con il mercato. I nuovi
spazi testimoniano la volontà di Wincor Nixdorf di dare visibile attenzione
al dialogo con le aziende: la nuova stagione di Wincor Nixdorf è
caratterizzata dal focus sul cliente che potrà beneficiare di tutta
l'esperienza del gruppo in ambienti attrezzati volti ad accoglierlo e
ascoltarlo. Il nuovo Customer Care Center integrato costituirà il cuore
pulsante della struttura di supporto in grado di seguire i clienti a 360°
su tutto il territorio nazionale. Attenzione al cliente, competenze,
integrazione dei processi aziendali sono i veri arredi della nuova sede, gli
elementi che consentiranno a Wincor Nixdorf di fornire le risposte giuste
alle sfide del mercato Retail e Banking in Italia. Così si esprime Stefano
Salteri, direttore generale di Wincor Nixdorf Italia: "Siamo ben
consapevoli dell'importanza di poter usufruire di spazi ampi che
miglioreranno la qualità del lavoro. Le persone, che a partire dal 30
Giugno saranno operative nella nuova sede potranno esprimere al massimo le
loro potenzialità, quel "People with spirit" che è la nostra
forza e la nostra principale risorsa per divenire leader di mercato anche in
Italia."
TENOVIS
NEWTEL: UNA NUOVA SEDE PER IL SECURITY OPERATION CENTER DI PESCARA
Milano, 26 giugno 2003 - Tenovis, principale fornitore di servizi e
soluzioni di Secure Business Communication, inaugura il nuovo Security
Operation Center (SOC) di Pescara, gestito da Tenovis Newtel, azienda del
Gruppo leader nel settore della sicurezza informatica. Il SOC di Tenovis
Newtel (di cui Tenovis ha acquisito la totalita' delle quote dal gennaio
2003) rappresenta oggi una significativa realta' a livello europeo. Nato nel
1999 con l'obiettivo di gestire la sicurezza di alcune importanti aziende,
ha esteso successivamente la propria offerta anche alle piccole e medie
imprese. "Ci impegniamo da sempre nella diffusione della cultura della
sicurezza informatica attraverso strumenti tradizionali, come la formazione,
e veri e propri training on the job", ha affermato Rinaldo Canto',
Amministratore Delegato di Tenovis Newtel. "Siamo profondamente
convinti che la consapevolezza dei rischi che minacciano le reti
dall'interno e dall'esterno permetta alle aziende di preservare il proprio
patrimonio di know-how, risorse e dati", ha concluso Canto'. Il SOC in
numeri Il SOC e' il primo Managed Security Service Provider italiano che
offre la gestione di firewall e VPN (Virtual Private Network) aziendali. Il
Centro si occupa della gestione di apparati di sicurezza da remoto e segue
attualmente 20 grandi aziende e 2800 firewall/VPN di Pmi. La nuova sede di
Pescara, costituita da 20 persone, con una prevalenza di tecnici, si e'
strutturata per soddisfare al meglio le esigenze dei propri clienti, grazie
a senior manager dedicati, nel caso di grandi societa', e team specializzati
per aziende di minori dimensioni. Quotidianamente ciascun tecnico risponde
in media a 40 richieste di diversa complessita', per un totale di 200
interventi e 7/8 nuovi firewall installati al giorno. Attualmente
l'assistenza e' garantita dalle 8.30 alle 18.30, da lunedi' a venerdi', con
un sistema specifico di reperibilita', anche il sabato e la domenica, per
clienti con particolari bisogni. "Il SOC non e' semplicemente un
insieme di apparati di gestione, ma e' prima di tutto un gruppo di persone
dotate di professionalita' e capacita' di lavorare all'interno di un
team", ha dichiarato Stefano Chiccarelli, Chief Security Officer e
supervisore di tutte le attivita' del SOC di Tenovis Newtel. "Il nostro
segreto e' di mettere a disposizione dei clienti personale competente con
una visione globale delle problematiche di sicurezza". Il SOC e la
gestione dei clienti La tipologia dei clienti del SOC richiede
necessariamente un trattamento differenziato. Le enterprise (gruppi bancari,
istituti ospedalieri, enti ministeriali, ecc.) vengono gestite direttamente
da Tenovis Newtel, attraverso specifici e rigidi Service Level Agreement (SLA),
che contemplano tutte le variabili di intervento. Per le piccole e medie
imprese, vengono invece applicati SLA meno stringenti. In questi casi,
Tenovis Newtel, in collaborazione con Telecom Italia, offre una soluzione
pacchettizzata, denominata Smart Full Business Security, per l'accesso
sicuro ad Internet in presenza di connettivita' IP dall'ADSL fino a
connettività a 2Mbit/s. Le piccole e medie imprese possono quindi dotarsi
di infrastrutture VPN IPsec senza dover affrontare grandi investimenti e
ricorrere a personale interno specializzato. Tutte le aziende che si
rivolgono al SOC di Pescara hanno l'opportunita' di affidare la propria
sicurezza in outsourcing, con notevoli benefici sia in termini di valore
aggiunto dei servizi, che di costi. Il SOC e la nuova sede La nuova sede
testimonia il successo della filosofia aziendale, che ha permesso a Tenovis
Newtel di affermarsi come prima realta' europea per quantita' di firewall
gestiti. I nuovi uffici, dotati delle tecnologie piu' innovative, sono la
risposta alle esigenze di efficienza ed efficacia dei propri clienti e di un
mercato in costante evoluzione. "La nostra nuova struttura potra'
presto fornire un servizio di assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con un
supporto a 360 gradi", ha dichiarato Stefano Chiccarelli. "Anche
in futuro ci proponiamo di continuare ad ascoltare e comprendere i bisogni
dei nostri clienti per studiare insieme a loro soluzioni di sicurezza sempre
all'avanguardia". L'OFFERTA IN DETTAGLIO FORNITURA, INSTALLAZIONE E
MANUTENZIONE DI SISTEMI INTEGRATI:Firewall - filtraggio selettivo del
traffico da e verso le reti esterne; NIDS - strumento che consente di
monitorare il traffico in punti strategici della rete e di stilare appositi
report; Antivirus perimetrali - in modalita' stand alone o integrati con
firewall, proxy o server, proteggono i canali piu' soggetti alla
riproduzione di virus, quali la posta elettronic; VPN, Virtual Private
Network - consente di utilizzare Internet per interconnettere reti private
aziendali, anche nel caso di utenti mobili, attraverso un linguaggio
crittografato e a costi contenuti; URL Filtering - permette di filtrare il
traffico web in uscita limitando la navigazione soltanto a categorie di
argomenti predefinite. CONSULENZA Vulnerability Assesment - test che
consente di analizzare lo stato reale della vulnerabilita' di una rete;
Hardening - aggiornamento di software e sistemi informativi per mantenere
alto il livello di sicurezza; Computer Forensic - servizio complesso che
mira alla ricostruzione di un attacco subito, alla raccolta di prove -
grazie a metodologie testate e giuridicamente valide - e alla eventuale
denuncia del danno alle autorita' competenti; Formazione - training on the
job destinato agli amministratori di rete per renderli indipendenti nelle
sole operazioni che non necessitano di una competenza specifica- FUNZIONI DI
MANAGED SECURE SERVICE PROVIDER - figura fondamentale che, grazie ad una
preparazione tecnica specializzata, e' in grado di garantire il know-how
necessario per affrontare qualsiasi tipo di problematica legata alla
sicurezza. Normalmente affidata in outsourcing, consente di far condividere
una risorsa solitamente costosa a un numero elevato di clienti.
APPLE
RENDE DISPONIBILE SHAKE 3
Milano, 26 Giugno 2003 - Apple ha annunciato in data odierna la disponibilità
immediata di Shake 3, la nuova versione del software per compositing ed
effetti visivi leader di settore, utilizzato nella produzione di centinaia
di film fra cui il premiato "Il Signore degli Anelli" e i film
novità dell'estate, come "Finding Nemo", "Matrix Reloaded"
e "X-Men 2". Shake 3 si avvantaggia di nuove funzionalità di Mac
OS X, come ad esempio Shake QMaster per la gestione dei rendering in rete,
che consente di distribuire facilmente i task su cluster di sistemi Xserve
Apple 1U in rack o di computer Power Mac G4, per ottenere le migliori
prestazioni e la massima efficienza possibili. Inoltre, gli utenti Mac OS X
di Shake ricevono, senza alcun costo aggiuntivo, licenze illimitate per il
network rendering. Shake 3 include inoltre nuove funzionalità disponibili
per gli utenti Mac OS X, Linux e IRIX, fra cui la simulazione della grana
della pellicola, il tracking avanzato e il painting vettoriale. "Con
Shake 3 aggiungiamo di fatto nuove funzionalità di cui gli artisti
professionisti necessitano per creare effetti visivi da Oscar e introduciamo
nuove funzionalità che rendono Shake ancor più accessibile a una audience
più vasta," ha affermato Sina Tamaddon, Senior Vice President
Applications di Apple. "I nostri utenti Mac OS X saranno entuasiasti
del nuovo software Shake QMaster per la gestione dei rendering, che
trasforma ogni Mac o Xserve disponibile in studio in una stazione
virtualmente utilizzabile per il rendering." "Shake 3 ha
semplificato alcuni dei nostri progetti di compositing più complessi, fra
cui anche il nostro recente lavoro di produzione 'The Italian Job' per la
Paramount Pictures," ha detto Ricardo Torres, Senior compositor di
Blackbox Digital. "Siamo incredibilmente impressionati dalla qualità
che riusciamo ad ottenere con Shake nel rendering. Ora che le licenze di
rendering sono gratuite, acquistando Shake per Mac OS X che comprende già
il software per la gestione dei rendering Shake QMaster, Shake 3 sta
divenendo il fulcro del nostro flusso di produzione." Il software Shake
QMaster per la gestione dei rendering in rete per Mac OS X utilizza la
tecnologia di rete Rendezvous(tm) di Apple, che identifica automaticamente i
nodi e i cluster disponibili in una rete, curando il bilanciamento del
carico di lavoro per ottimizzare l'utilizzo su ciascuna macchina. Per gli
addetti al compositing nella post-produzione commerciale, Shake 3 ora
include potenti funzioni audio che rendono più facile la sincronizzazione
di effetti visivi con le tracce audio; alcune di queste consentono ad
esempio di animare automaticamente gli effetti visivi basati sul suono, per
visualizzare, scorrere in realtime o sovrapporre alle curve di animazione.
Shake 3 per Mac OS X include anche il supporto per monitor broadcast, che
visualizza in anteprima i compositi su monitor video ad HighDefinition o
StandardDefinition. Prezzi e Disponibilità Shake 3 per Mac OS X, Linux e
IRIX è immediatamente disponibile presso i rivenditori autorizzati Apple
specializzati in prodotti per la produzione cinematografica professionale.
Shake 3 per Mac OS X con licenze di rendering illimitate sarà in vendita al
prezzo di 5.998,80 euro (IVA inclusa); per Linux e IRIX sarà in vendita al
prezzo di 10.798,80 euro (IVA inclusa), con la manutenzione annuale di
1618,80 euro. Agli utenti attuali di Shake per Linux, IRIX e Windows verrà
data l'opzione di duplicare il numero delle loro licenze Shake senza alcun
costo aggiuntivo, trasformandole in Shake su Mac OS X. L'elenco completo dei
requisiti di sistema di Shake 3 è disponibile all'indirizzo www.apple.com/shake
RENESAS
PRESENTA LA PIATTAFORMA DI RIFERIMENTO PER IL MICROPROCESSORE SH7705 E LINUX
Milano, 26 giugno 2003 - Renesas Technology Europe ha annunciato la
disponibilità di EDOSK7705, piattaforma di riferimento a basso costo e alta
integrazione per il microprocessore SH7705 a 32-bit. La piattaforma - che
include Linux Board Support Package (BSP) gratuito - offre un'ampia gamma di
interfacce e connettori ed è in grado di accelerare lo sviluppo delle
applicazioni SH-3 basate su sistemi operativi embedded quali Linux,
riducendo il time to market EDOSK7705 è dotata di SDRAM da 16 MB, Intel
Strata Flash da 8 MB e CPLD per offrire maggiore flessibilità agli utenti.
La piattaforma offre numerose interfacce: un'interfaccia USB 1.1, che
supporta modalità di trasferimento USB Full speed (12 Mbit/s);
un'interfaccia seriale full duplex con buffer da 64-byte; un'interfaccia
Ethernet 10BASE-T per LAN - con connettore RG45 - e un'interfaccia IrDA 1.0
con buffer da 64-byte. La piattaforma include, inoltre, un software
bootloader per scaricare il software via seriale o Ethernet. La gamma di
connettori offerta da EDOSK7705 comprende: un connettore di espansione
ausiliario per interfacciarsi con tutte le periferiche non utilizzate e i
segnali I/O; un connettore di espansione per bus locali per interfacciarsi
con le schede di espansione che richiedono una connessione ai segnali senza
buffer (ad esempio: schede di espansione SDRAM); un connettore di espansione
con buffer per schede di espansione diverse da quelle che richiedono una
connessione ai bus locali; un connettore H-UDI per interfacciarsi alla
periferica di debug on chip e un connettore opzionale AUD per il trace.
EDOSK7705 è compatibile con tutte le schede di espansione delle Solution
Engine di Renesas offrendo una rapida prototipazione di sistemi completi,
quali Graphics, Firewire e Bluetooth. Infolink: www.renesas.com
PIONEER
PRESENTA IL NUOVO MASTERIZZATORE DVD/CD PER PC COMPATIBILE ANCHE CON I
FORMATI +R E + RW, OFFRE UNA VASTA GAMMA DI FUNZIONI DI SCRITTURA E LETTURA
AD ALTA VELOCITÀ
Milano, 26 giugno 2003: Pioneer, leader di mercato e innovatore nel settore
della tecnologia DVD, presenta oggi il suo ultimo masterizzatore DVD/CD con
connessione ATAPI interna per Windows. Il DVR-A06, disponibile a partire da
luglio, sfrutta il successo del formato DVD-R/RW che ha costituito il 70%1
dei masterizzatori DVD distribuiti nel mondo durante l'anno 2002. Questo
nuovo modello segue l'annuncio dell'8 maggio in cui Microsoft Corporation ha
dichiarato che la nuova generazione di sistemi operativi Windows supporterà
il formato DVD-R/RW come standard. "Sebbene il mercato dei
masterizzatori DVD e, in particolare, il formato DVD-R/RW ha registrato uno
sviluppo molto rapido, la coesistenza di diversi formati può generare
confusione tra i consumatori, che invece preferiscono che un medesimo
masterizzatore sia in grado di supportare diversi formati", ha
commentato Carlo Enrico Venturi - Direttore della Divisione Multimedia di
Pioneer Italia. "Per venire incontro a queste esigenze, il nuovo
masterizzatore DVR-A06 Pioneer è compatibile sia con i formati DVD-R e
DVD-RW, sia con la tecnologia +R e +RW". Grazie alla "Precision
Recording Technology" esclusiva di Pioneer, il DVR-A06 si caratterizza
per una precisione di scrittura estrema e una notevole semplicità d'uso. Le
capacità di scrittura sono state migliorate grazie all'applicazione della
tecnologia Distributed Real-time Devect Management (DRT-DM), applicata per
la prima volta ai masterizzatori DVD-RW2. Inoltre, supportando le capacità
di scrittura e lettura dei dischi +R/+RW, questo nuovo modello risponde ai
molteplici requisiti di scrittura e lettura di DVD e CD. Infine, grazie a
una varietà di software inclusi, è possibile produrre dischi DVD-Video e
importare dati da dischi registrati in formato VR (Video Recording) su
personal computer. Tra le altre funzioni, vanno segnalate la possibilità di
scrivere dati con la funzione "drag and drop", proprio come si fa
con i floppy disc, e la possibilità di scrittura e di editing sia su DVD-
Rsia su DVD-RW. Il DVD-A06 è un masterizzatore DVD per PC veloce e semplice
da usare. Caratteristiche principali Elevata velocità di scrittura Il
DVD-A06 ha una velocità di scrittura di 4x con dischi DVD-R3, 2x con dischi
DVD-RW4, 4x con dischi +R5 e 2.4x con dischi +RW. Consente anche una velocità
di 16x con CD-R e 10x con CD-RW, permettendo agli utenti di scegliere il
supporto adatto, in base alle dimensioni dei dati e alle applicazioni. Nuova
Precision Recording Technology Sulla base delle performance di overwrite di
diversi dischi DVD-RW, il masterizzatore DVR-A06 utilizza una sequenza che
supporta registrazioni in condizioni ottimali in ogni momento prevenenendo
il deterioramento dei supporti che potrebbe derivare da registrazioni
ripetute. Il DVR-A06 assicura pertanto condizioni di scrittura stabili anche
su dischi che vengono ripetutamente utilizzati e previene errori di
registrazione dovuti alla variazione della qualità dei dischi stessi. Il
DVR-A06 consente di ottenere un miglioramento nelle performance di
registrazione di dieci volte maggiori rispetto ai precedenti prodotti6. Il
DVR-A06 si caratterizza per un'avanzata precisione di scrittura su DVD-RW
pur migliorando ulteriormente la semplicità d'uso. L'affidabilità della
registrazione è assicurata inoltre dal Distributed Real-time Defect
Management (DRT-DM), per la prima volta applicata ai DVD-RW7. Tecnologie
originali per garantire una maggiore affidabilità Il nuovo prodotto
migliora ulteriormente l'affidabilità della scrittura grazie
all'applicazione di alcune tecnologie già utilizzate sul precedente modello
DVR-A05: tecnologia anti-oscillazione a cristalli liquidi, tecnologia smart
laser driver e assorbimento della risonanza dinamica. Il nuovo modello
comprende anche la funzione Buffer Under-run Prevention, in grado di
prevenire errori di trasferimento che possono verificarsi, sia pure
raramente, durante la scrittura di DVD-R, DVD-RW, +R, +RW, CD-R e CD-RW:
Tecnologia anti-oscillazione a cristalli liquidi - Questa tecnologia viene
applicata ai sistemi di navigazione satellitare per auto Pioneer di alta
gamma e garantisce una perfetta stabilità sia in riproduzione che in
registrazione, sfruttando un meccanismo anti-oscillazione a cristalli
liquidi affidabile e accurato;"Smart Laser Driver" - All'aumentare
della velocità di registrazione, l'avanzato circuito di controllo del laser
corregge, in modo estremamente preciso, il "segnale di
registrazione", diminuendo così la possibilità di interruzione del
segnale stesso; Assorbimento della risonanza dinamica - Questa tecnologia,
ormai largamente collaudata da Pioneer, viene utilizzata dal masterizzatore
per assorbire le vibrazioni causate da dischi non bilanciati, garantendo
lettura e scrittura stabili Il DVR-A06 può essere installato sia in
orizzontale sia in verticale e può essere utilizzato per espansioni con Pc
slim 1-bay. Varietà di software per molteplici applicazioni Il DVR-A06
comprende una vasta gamma di software contenuta su un singolo CD-ROM, per
facilitarne l'installazione: Instant CD/DVD V7.0 (VOB) - Software che
ottimizza la registrazione dati, consente di formattare i dischi in circa 2
minuti e aggiunge la funzionalità "drag and drop" per scrivere
DVD e CD. Comprende il software DVDPlayer per la riproduzione di DVD
L'offerta in bundle comprende anche supporti DVD vergini Il DVR-A06 è
disponibile a partire dal mese di luglio ad un prezzo indicativo di 359,00
Euro IVA inclusa.
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