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2003 anno 6°  

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GIOVEDI'
29 MAGGIO 2003

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UNDICESIMO VERTICE UE-RUSSIA, SAN PIETROBURGO, 31.05 

Bruxelles, 29 maggio 2003 - Il 31 maggio 2003 si terrà a San Pietroburgo l'undicesimo vertice tra l'Unione europea e la Federazione russa. L'UE sarà rappresentata dai dirigenti dei venticinque Stati membri attuali e futuri, dal presidente della Commissione europea Romano Prodi e dal segretario generale/alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Javier Solana. Il vertice, che commemorerà i trecento anni dalla fondazione di San Pietroburgo, la "finestra sull'Europa" di Pietro il Grande, coincide con tutta una serie di avvenimenti interni e internazionali di grande rilievo (referendum costituzionale in Cecenia, sviluppi in Medio Oriente, compreso l'Iraq, firma del trattato di adesione da parte di dieci futuri Stati membri dell'UE e avvio del dibattito su un'Europa ampliata). Prima che iniziassero i lavori, il presidente Prodi si è detto fiducioso che il vertice permetterà di far progredire il nostro partenariato con la Federazione russa, consolidando i progressi fatti finora e offrendo nuove possibilità di cooperazione. Secondo il commissario per le relazioni esterne Patten, il vertice incentrerà la nostra cooperazione sulle questioni inerenti all'ambiente, alla giustizia e agli affari interni, tra cui il nostro impegno comune per accelerare l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto e la necessità di concludere un accordo di riammissione bilaterale. Il vertice analizzerà tutti gli aspetti delle relazioni UE/Russia (dialogo politico, cooperazione economica, corresponsabilità ambientale dell'UE e della Russia, cooperazione in materia di giustizia e affari interni) in termini di (i) risultati/sfide e (ii) prospettive future. Si solleveranno inoltre diverse questioni internazionali. L'UE e la Russia si avvarranno del vertice per promuovere una visione più strategica delle loro relazioni onde creare diversi "spazi comuni" (sicurezza esterna, Gai, economia, scienza e cultura) sfruttando maggiormente il potenziale dell'accordo di partenariato e di cooperazione. Al tempo stesso, si potenzieranno le istituzioni esistenti e si sostituirà l'attuale consiglio di cooperazione con un "consiglio di partenariato". Durante il vertice, si valuterà la fattibilità di una rapida adesione della Russia all'Omc a condizioni reciprocamente accettabili, compresa la possibilità di trovare soluzioni adeguate ai problemi riguardanti i pagamenti per il sorvolo della Siberia e le distorsioni nel settore dell'energia russo. Si prenderà atto, inoltre, dei progressi compiuti per quanto riguarda la creazione di un spazio economico europeo comune e il dialogo UE/Russia in materia di energia. L'UE si adopererà per intensificare la cooperazione ambientale, chiedendo in particolare alla Russia di sottoporre alla Duma il protocollo di Kyoto(2) affinché sia ratificato quanto prima, per intensificare la cooperazione sulla sicurezza marittima e per rilanciare il dibattito sulla sicurezza nucleare (reattori della prima generazione) e su Galileo. L'UE insisterà altresì affinché la Russia ratifichi il trattato sulla carta dell'energia e concluda i negoziati sul protocollo di transito. Durante il vertice si esprimerà soddisfazione per la firma dell'Mnepr (Programma ambientale multilaterale per il nucleare nella Federazione russa), che sbloccherà i fondi necessari per il risanamento nucleare nell'ambito del partenariato ambientale della dimensione nordica. In materia di Gai, l'UE chiederà alla Russia di sbloccare prima possibile i negoziati per un accordo di riammissione UE/Russia al fine di intensificare la lotta contro la criminalità organizzata, anche attraverso la rapida conclusione di un accordo di cooperazione tra Europol e la Federazione russa. La Russia solleverà probabilmente la questione degli spostamenti senza obbligo di visto tra l'UE e il suo territorio e delle altre eventuali agevolazioni in questo campo. Si analizzerà con particolare attenzione l'impatto dell'ampliamento dell'UE sulle relazioni UE/Russia. Oltre a constatare che l'accordo su Kaliningrad raggiunto al vertice di Bruxelles del novembre 2002 viene applicato correttamente, durante il vertice si discuterà dell'estensione dell'APC agli Stati in fase di adesione, che consoliderà le relazioni strategiche. Per quanto riguarda la Cecenia, si insisterà in particolare sulle prospettive politiche di una pace duratura, si chiederà alla Russia di agevolare l'inoltro degli aiuti umanitari e si parlerà del rapimento dell'operatore umanitario Arjan Erkel. L'UE e la Russia constateranno i progressi tangibili compiuti in materia di disarmo e di non proliferazione delle armi di distruzione di massa, analizzando inoltre le possibilità di intensificare la cooperazione per la gestione delle crisi e la lotta al terrorismo. A livello internazionale, ci si concentrerà in particolare sul modo di sbloccare il conflitto nella regione transnistriana della Moldavia. Il vertice discuterà infine di come l'UE e la Russia possono collaborare per arginare l'afflusso della droga dall'Afghanistan e dall'Asia centrale e della situazione postconflitto in Iraq. 

LA COMMISSIONE ADOTTA UNA PROPOSTA DI MIGLIORE E PIÙ VISIBILE COORDINAMENTO DELLA PROTEZIONE SOCIALE NELL'UE 
Bruxelles, 29 maggio 2003 - La Commissione ha adottato una proposta che intende migliorare, semplificare e rendere più visibile l'operato dell'UE in sede di coordinamento delle politiche di protezione sociale degli Stati membri - pensioni, integrazione sociale e lotta contro la povertà, assistenza sanitaria agli anziani, regimi di sicurezza sociale e modalità di incoraggiamento al lavoro ('rendere redditizio il lavoro'). La comunicazione della Commissione 'Rafforzare la dimensione sociale della strategia di Lisbona : snellire il coordinamento aperto nel campo della protezione sociale', stabilisce come l'UE debba integrare il coordinamento nei settori citati della protezione sociale in un ambito e processo unici valendosi del metodo di coordinamento aperto per il 2006. La proposta contribuirà a rafforzare la dimensione sociale della strategia di Lisbona di riforma economica, occupazionale e sociale e potenzierà inoltre l'efficacia delle dimensioni economica e occupazionale. Il mandato della proposta proviene dal recente Consiglio europeo di primavera a Bruxelles. La proposta sarà ora trasmessa al Consiglio e al Parlamento europeo. E' inoltre possibile che venga presentata al Consiglio Occupazione e Politica Sociale del 3 giugno a Lussemburgo. Anna Diamantopoulou, Commissario europeo all'Occupazione e agli Affari Sociali, ha dichiarato : "Gli Stati membri conserveranno sempre la facoltà di progettare, gestire e varare le proprie politiche di protezione sociale. L'UE può tuttavia, e deve, aggiungere valore aiutando i governi a coordinare le riforme necessarie per far fronte alla pressione delle tendenze demografiche e della globalizzazione, e mantenendo nel contempo l'elemento fondamentale, la coesione, del modello sociale europeo. Senza un efficace coordinamento comunitario delle riforme della protezione sociale rischiamo di produrre riforme troppo lente, troppo inefficaci e troppo ingiuste". La comunicazione propone un processo integrato destinato a razionalizzare, migliorare e semplificare l'operato dell'UE nel campo della protezione sociale mediante il metodo di coordinamento aperto. La razionalizzazione o 'snellimento' comporterà un accordo in merito ad un'unica serie di obiettivi comuni che riguardano i vari settori della protezione sociale pensioni, integrazione sociale e lotta contro la povertà, assistenza sanitaria agli anziani e 'rendere redditizio il lavoro'. La Commissione propone che tali obiettivi comuni vengano adottati nel 2006 in seguito a una valutazione approfondita dei progressi compiuti attraverso il coordinamento comunitario delle politiche nei settori predetti. Il passo successivo è la sincronizzazione del nuovo processo di protezione sociale con gli Indirizzi di massima della politica economica e con la Strategia europea per l'occupazione. La semplificazione comporterà la redazione di una relazione unica in sostituzione delle attuali relazioni separate per ciascun settore della protezione sociale. Le singole relazioni nazionali confluiranno in un'unica relazione comune (Commissione/Consiglio) sulla protezione sociale. Per quanto riguarda oggi il coordinamento economico e occupazionale, una relazione completa sarà presentata dalla Commissione e dal Consiglio ogni tre anni, con aggiornamenti annuali più brevi. 

"L'ITALIA NELL'INTEGRAZIONE EURO-MEDITERRANEA" - CONFERENZA INTERNAZIONALE MILANO, 16/17 GIUGNO. 
Milano, 29 maggio 2003 - Lo sviluppo e l'integrazione economica, politica, sociale e culturale del Mediterraneo costituiscono una sfida per l'Unione Europea e una condizione indispensabile per la stabilità e l'equilibrio mondiale. Il Mediterraneo possiede risorse e potenzialità in crescita. Nello stesso tempo la sponda sud-orientale presenta forte criticità: un divario eccessivo con le economie più avanzate, un preoccupante incremento demografico, alti tassi di disoccupazione, insufficiente produzione alimentare e scarse risorse idriche, solo per citarne alcune. In questo contesto l'Italia, alcuni giorni prima dell'assunzione della prossima presidenza del semestre europeo, promuoverà a Milano - il 16 e 17 giugno - una conferenza internazionale per ribadire la vocazione del nostro Paese a svolgere un ruolo di cerniera tra l'Europa Continentale e il Bacino del Mediterraneo. Questo evento testimonia l'impegno della Camera di Commercio di Milano che, negli ultimi anni, ha coinvolto soggetti pubblici e privati, italiani, europei e mediterranei al fine di favorire la competitività del sistema imprenditoriale milanese, e in generale italiano, nell'area euro-mediterranea. Per sostenere questo ruolo, la Camera di Commercio di Milano ha promosso la nascita del "Segretariato Euro-Mediterraneo" con il patrocinio ufficiale del Ministero delle Attività Produttive, ed ha organizzato nel corso del 2002, diversi incontri tematici a porte chiuse cui hanno partecipato esperti ed opinion leader dei vari Paesi dell'area. Da questi dibattiti informali, privi dei vincoli legati all'ufficialità, sono emerse nuove 'policies' che verranno riprese ed ampliate nel corso del confronto pubblico in programma a Milano. Alla conferenza internazionale "Italia, laboratorio euro-mediterraneo, le linee di una integrazione possibile" si daranno appuntamento ministri dell'area, assieme a rappresentanti delle Istituzioni, italiane, milanesi e mediterranee, del mondo imprenditoriale, associativo, finanziario, accademico, culturale, artistico, dei media, della Pubblica Amministrazione e di Enti multilaterali quali Bei e Banca Mondiale. In particolare, dal Nord Africa e dal Medio Oriente saranno invitati i Ministri e i Rappresentanti dei seguenti Paesi: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia e Turchia. Il Convegno sarà promosso dalla Camera di Commercio di Milano in stretto raccordo con il Ministero degli Affari Esteri e in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive. Nell'organizzazione della conferenza saranno infine coinvolte le istituzioni locali. Con questa iniziativa la Camera di Commercio di Milano vuole contribuire alla definizione delle "linee guida" che, in materia, il "sistema paese" vorrà assumere nel corso del semestre di Presidenza italiana, fornendo, al contempo, nuovi spunti per la conferenza euro-mediterranea prevista a fine 2003 in Italia. 

L'UNIONE DEI DATORI DI LAVORO EUROPEI ESORTA IL CONSIGLIO "COMPETITIVITÀ" A FUNGERE DA "MODELLO DI SOSTEGNO" ALLA STRATEGIA DI LISBONA 
Bruxelles, 29 maggio 2003 - L'Unice (Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro) ha esortato il Consiglio "Competitività" ad assumere un ruolo di primo piano nel sostegno alla competitività europea ed ha criticato l'"approccio rilassato" che, a suo parere, il Consiglio ha adottato finora. In una dichiarazione emessa il 26 maggio, l'Unice sottolinea che il Consiglio "Competitività" può svolgere una funzione importante nella risoluzione dei problemi economici dell'Europa ed esorta i suoi membri ad "assumere un ruolo attivo nella promozione della competitività e della crescita". "Il Consiglio 'Competitività' deve divenire un modello di sostegno allo scenario delineato nella strategia di Lisbona, volto a fare dell'Europa l'economia più competitiva al mondo entro il 2010", recita la dichiarazione. In particolare, l'Unice sollecita il Consiglio "Competitività" a rafforzare il suo prestigio e la sua autorità nei confronti degli altri Consigli, sostenendo che: "Il Consiglio deve essere in grado di effettuare valutazioni che contrastino, se necessario, con gli orientamenti delle altre formazioni consiliari, proponendo, ad esempio, la sospensione delle misure legislative che potrebbero ostacolare la competitività europea". Il Consiglio "Competitività" è stato istituito durante la Presidenza danese dell'UE, nel secondo semestre del 2002, e il suo primo presidente, Bendt Bendtsen, ne ha descritto il ruolo definendolo lo strumento per raggiungere l'obiettivo stabilito a Lisbona. 

CONVEGNO & TAVOLA ROTONDA: IL MUTUO A CASA: MERCATO, CANALI E PROFESSIONI 
Milano, 29 maggio 2003 - Ieri, si è svolto a Milano presso la sede di Meliorbanca, il convegno & Tavola Rotonda "Il Mutuo a Casa: mercato, canali e professioni" organizzato da Divisione Mutui spa, società leader in Italia nella intermediazione dei mutui per l'acquisto della prima casa. Nel corso del convegno sono stati esaminati i molteplici aspetti del mercato immobiliare italiano attuale. La naturale propensione degli italiani a investire in immobili ha subito una rapida accelerazione negli ultimi tre anni, favorita anche dal cattivo andamento dei mercati finanziari e dal crollo dei rendimenti dei titoli pubblici. Questa atmosfera ha favorito la nascita di nuove realtà, come le reti di consulenti di credito immobiliare, che insieme alle imprese di costruzione, alle cooperative, ai diversi canali di intermediazione immobiliare e alle banche, hanno contribuito a rendere particolarmente vivace il mercato. Un contesto che ha anche favorito il lancio e la rapida crescita dei Fondi Immobiliari che sono già percepiti come una valida alternativa all'investimento tradizionale. In particolare, durante il convegno si è fatto il punto sui rapporti tra i nuovi attori e quelli tradizionali, si sono evidenziate le sinergie, prendendo atto dell'esistenza di qualcosa di nuovo, orientato al cliente, e si è cercato di capire quanto e come crescerà questo mercato. Sono state inoltre esaminate le prospettive del nuovo canale distributivo del credito immobiliare: le aziende non bancarie, che promuovono l'offerta di mutui fondiari alle famiglie, utilizzando la nuova figura dell'agente in attività finanziarie. Questo mercato partito negli anni '90, avvalendosi in un primo momento di aziende di brokeraggio e successivamente di società agenti in esclusiva, si è sviluppato rapidamente in sinergia con gli istituti bancari (tra le imprese del settore in primis Divisione Mutui, che ne ha la leadership). L'ammontare annuo dei mutui erogati, tramite questo canale, ha raggiunto l'importo di alcuni miliardi di euro. Tutti i relatori intervenuti (Pietro Locatelli, Divisione Mutui spa, Eustacchio Allegretti, Fiaip, Carlo Lombardi, Unicredit; Enrico Quadri, Rexfin, DanteEmilitri, Ancab, Giorgio Munari, Arcavita, Gerardo Solaro del Borgo, Deutsche-Bank Fondi Immobiliari, Giamberto Cuzzolin, Avvocato, Giulio Marchesini, Commercialista), hanno convenuto che l'esigenza primaria di questo mercato è quella di affiancare all'offerta dei prodotti l'operatività di professionisti specializzati. Pietro Locatelli, Presidente di Divisione Mutui spa, si è dichiarato convinto che questa nuova via per l'intermediazione dei mutui, fondiari ed edilizi, non potrà che assicurare buoni risultati sia per le banche sia per i consumatori in quanto il promotore del mutuo, e la società che lo rappresenta, faranno il possibile affinché i clienti, costruttori o consumatori, siano seguiti con professionalità, con prodotti adatti ad ogni esigenza, al fine di consolidare un marchio che possa vivere perchè apprezzato da consumatori soddisfatti. La ricerca di professionalità è confermata dal fatto che oggi in Italia risultano iscritti all'Ufficio Italiano Cambi oltre 22.000 promotori creditizi. Dello stesso parere è Carlo Lombardi, Responsabile direzione territoriale di Unicredito Italiano, istituto che ha sviluppato nel corso degli anni un'esperienza di successo con le reti di agenti immobiliari (Fiaip e, più di recente, Big spa). Lombardi ritiene che la collaborazione tra una Banca e una rete di agenti immobiliari rappresenti indubbiamente un forte fattore di sviluppo del mercato. Le banche e le reti di agenti coprono dei bisogni complementari della clientela; mettendo insieme le reciproche esperienze è facile immaginare l'erogazione di un servizio migliore ed una maggior soddisfazione del cliente. Enrico Quadri, Direttore commerciale del network finanziario Rexfin, ha illustrato come 1' esponenzialità della crescita di Rexfin si è palesata in maniera virulenta dal momento in cui il semplice servizio finanziario alle agenzie immobiliari "Professionecasa" si è evoluto in un autonomo network. Lo sviluppo di Rexfin è coinciso con la crescita professionale della figura del mediatore creditizio. Quest'ultima ha trovato in Italia negli ultimi anni una prima consacrazione con l'istituzione di un apposito ruolo. Quadri si auspica che in Italia i mediatori creditizi siano presto equiparati agli agenti immobiliari, conferendo solo ai primi la possibilità di intermediare mutui, come solo agli agenti immobiliari viene dato modo di intermediare immobili. Giulio Marchesini, commercialista, ha evidenziato come l'impresa immobiliare o edile hanno interesse ad un finanziamento pari al tempo necessario per la costruzione da uno a tre anni, finalizzato a coprire una parte dei costi di costruzione (fra il 70% e l'80%), e destinato ad essere ripagato col ricavo della vendita dell'immobile (generalmente fra il 50% ed il 60%). L'utilizzatore finale ha invece interesse ad un finanziamento a lungo termine, da 10 a 30 anni, per poter pagare l'immobile in rate semestrali o mensili, con parte del proprio reddito di lavoro o d'impresa. Appare evidentemente che le caratteristiche dei mutui sono parzialmente differenti e che le caratterizzazioni dell'uno non siano sempre convenienti e opportune per l'altro. Gerardo Solaro del Borgo, Direttore Generale Deutsche-Bank Fondimmobiliari Sgr, ha sottolineato come l'investimento immobiliare va al di là dell'idea che "il mattone è sempre un mattone...". Nei momenti in cui i mercati esprimono alta-volatilità e rendimenti in calo risulta vantaggioso diversificare i portafogli con strumenti quali i fondi immobiliari. L'esperienza ci porta a vedere gli immobili come generatori di cashflow; gli immobili producono reddito continuativo grazie ai contratti di locazione che vengono stipulati. L'avvocato Giamberto Cuzzolin, di Interstudio, ha infine esaminato gli aspetti relativi al rispetto della privacy nell'accollo del mutuo. Quando il costruttore viene in contatto con acquirenti interessati a pagare tramite accollo del mutuo, deve assicurarsi che gli stessi siano in condizioni tali da essere accettati dalla banca. 

ACCORDO TRA POSTE ITALIANE E L' ARMA DEI CARABINIERI PER AVERE UN PIU' FACILE ACCESSO AL CREDITO PER L'ACQUISTO DELLA PROPRIA ABITAZIONE 
Roma, 29 maggio 2003 - E' stata firmata ieri dall'Amministratore Delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi e dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C. d'A. Guido Bellini una convenzione che prevede, tra l'altro, che Poste Italiane riservi al personale dell'Arma dei Carabinieri, in servizio e in congedo, condizioni favorevoli relativamente ai prodotti finanziari e assicurativi. L'accordo rappresenta un importante momento di collaborazione a livello nazionale fra la più grande e diffusa azienda italiana e l'Istituzione più amata del paese. Le agevolazioni riguardano in particolare i mutui per un più facile accesso al credito per l'acquisto della propria abitazione, i prestiti personali per l'acquisto di beni di consumo e i prodotti assicurativi nella loro duplice finalità di prodotti di investimento sicuro e di copertura di rischio. Con questo accordo Poste Italiane si rivolge ad un enorme bacino di utenza che comprende 110.000 Carabinieri in servizio, 220.000 in congedo e circa un milione di familiari che fa riferimento all'Associazione Nazionale Carabinieri e si inserisce nella strategia dell'Azienda che intende sviluppare la propria presenza tramite convenzioni e accordi quadro con grandi partner. 

"FITCHRATINGS" - LA NUOVA METODOLOGIA PER IL RATING DI SUPPORTO ALLE BANCHE 
Milano, 29 maggio 2003 - Mr. Gerry Rawcliffe, Managing Director del Gruppo Financial Institutions ha ieri illustrato a Banca Intesa di Milano - le modifiche apportate alla metodologia di Supporto (presentata nel mese di Luglio 2002) , le loro motivazioni, e la loro applicazione pratica. I rating di Supporto, unitamente al rating Individuale, costituiscono la base per l'assegnazione dei rating a Lungo-termine alle banche. Tali modifiche nella metodologia conferiranno maggiore trasparenza e coerenza a questo strumento di rating.
Infolink: www.fitchratings.com 

EBA CLEARING LAUNCHES STEP 2 THE FIRST PAN-EUROPEAN ACH FOR RETAIL PAYMENTS 
Milano, 29 maggio 2003 - The Eba Clearing Company has launched the first pan-European Ach-service for retail payments in the Single Euro Payments Area (Sepa). Over the coming months 53 pilot banks will connect to the system. The launch, ahead of the entry into force of the Ec Regulation 2560/2001 on cross-border payments, means that the participating banks across Sepa will be in a position to offer their clients a reliable, rapid and very cost-effective euro clearing service for Regulation-compliant transfers. Step2 has been developed together with Sia S.p.A. as technology partner and with Swift as messaging partner. Step2 is able to transact in its initial configuration up to 5 million payments per day. Step2 has been developed in a record period of 10 months. With Step2, the Eba Clearing Company now offers a comprehensive clearing and settlement service to the banks in the EU for both their single high-value payments and their retail mass payments. Since 1998, the Clearing Company has been working consistently on infrastructure developments that help the banks reducing costs and meeting their customers' new requirements in a Single Currency Area. "The launch of Step2 marks another historic day for the Eba Clearing Company", said Willy Scheerlinck, Chairman of Eba Clearing. "We are very pleased with the industry's recognition of Step2. Banks participating in Step2 will be in a better position to meet the new requirements posed by the Single Euro Payments Area, be they at the level of customers' needs or regulatory constraints." Gilbert Lichter, Ceo of Eba Clearing, pointed out that "Europe urgently needed a pan-European infrastructure to handle retail payments in a speedy and low-cost manner. We were quite eager to take up this challenge. Today we are delighted that we can demonstrate our readiness well in advance of the implementation of the Ec's Regulation on cross-border transfers." "Sia committed to delivering the Step2 service in May 2002. In cooperation with the Eba and Swift, Sia delivered in 10 months time - as planned - a 50 man/year technology project, showing the company's credibility and total commitment. We are proud to be Eba's partner in delivering this service, the first of many others to be developed for building a unique Single Euro Payment Area (Sepa) in Europe," Renzo Vanetti, Ceo of Sia noted. Johan Kestens, Head of New Business Development, Swift comments, "Swift is pleased to have been able to contribute its core competencies of global reach, open standards and highest levels of security to making Step2 a reality. 

BILANCIO RECORD DI VODAFONE IN ITALIA (2002/2003) EBITDA +22% (3.363 MILIONI DI EURO), PARI AL 49% DEI RICAVI TOTALI. RICAVI DATI +43 %, CLIENTI 19.412.000 A MAGGIO OMNITEL È DIVENTATA VODAFONE 
Londra, 29 maggio 2003 Sono stati annunciati il 27 maggio i risultati annuali del Gruppo Vodafone per il periodo dal 1 aprile 2002 al 31 marzo 2003. I dati di Vodafone Italia di questo comunicato, gli importi dei ricavi e dell'Ebitda (redatti in conformità ai principi contabili inglesi), sono stati calcolati trasformando in euro e riproporzionando al 100% i valori comunicati dalla capogruppo. I risultati di Vodafone Omnitel al 31 marzo 2003 confermano l'eccellente andamento dell'azienda con un miglioramento di tutti i principali indicatori economico finanziari. Nel corso del 2002/2003 Vodafone Omnitel ha conseguito ricavi totali per 6.802 milioni di euro e ricavi da servizi in crescita dell'11%, principalmente grazie all'incremento della base clienti e alla crescita dell'Arpu. I ricavi provenienti dalla vendita dei telefoni cellulari sono cresciuti del 30%. I ricavi da traffico voce sono cresciuti grazie all'incremento dei volumi di traffico e dei margini da carte prepagate, nonostante la riduzione volontaria da parte di Vodafone Omnitel dei prezzi fisso-mobile. I ricavi da Sms, Mms e dati sono aumentati complessivamente del 43%, con un'incidenza pari all' 11.2% dei ricavi da servizi (rispetto al 9% del 31 marzo 2002). Tale risultato è riconducile al successo degli Sms e Mms in crescita del 41% e ai servizi dati +128% (Wap, Gprs e Web). L'ottimo risultato è il frutto di un anno caratterizzato da un notevole sforzo commerciale e innovativo, con l'introduzione di nuovi servizi voce e Sms nel campo dell'informazione e dell'entertainment. A ottobre 2002 Vodafone Omnitel ha partecipato con successo al lancio europeo di Vodafone Live! A fine marzo 2003 sono stati attivati 227 mila telefoni Vodafone Live!, mentre i cellulari abilitati Mms attivati sono stati 367.000. A conferma del positivo andamento della gestione, l'Ebitda (utili prima degli oneri finanziari, ammortamenti e tasse) è cresciuto del 22% raggiungendo i 3.363 milioni di euro. Il margine dell'Ebitda sui ricavi totali è cresciuto dal 46% al 49%. Tale risultato è stato ottenuto grazie all'incremento dei ricavi e alla continua attenzione al controllo dei costi. La media dei costi di acquisizione per cliente è scesa a 25 euro rispetto ai 35 euro dell'anno scorso. Vodafone Omnitel ha raggiunto i 19.412.000 di clienti (+10%), confermandosi secondo operatore nel mercato mobile italiano con una quota di mercato del 36%. Il 92% della customer base è costituta da clienti prepagati. Il churn rate totale (tasso di abbandono dei clienti) è passato dal 19% al 17% grazie al successo del programma di loyalty, Omni One, che conta 8.600.000 iscritti e che premia i clienti di alto valore sia abbonati sia prepagati. L'Arpu è cresciuto da 345 a 347 euro. Tale risultato è dovuto principalmente alla crescita dell'ARPU nel segmento abbonamenti da 769 a 818 euro, mentre l'ARPU relativo al segmento delle carte prepagate è cresciuto da 297 a 298 euro. L'Arpu voce è sceso leggermente, mentre l'ARPU dati è cresciuto del 30%. Il personale di Vodafone Omnitel impiegato nelle diverse funzioni aziendali è ulteriormente aumentato nel periodo, attestandosi a 10.096 unità. Vodafone Omnitel ha completato la prima fase del rollout della rete 3G e ha cominciato la fase di test. Inoltre, l'azienda partirà a breve con la sperimentazione pubblica dei servizi Wlan. Dopo la riduzione volontaria da parte di Vodafone Omnitel dei prezzi fisso-mobile nell'agosto 2002, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso la riduzione della quota di terminazione a 14.95 cent (-12 % ) da giugno 2003. Il Ministero delle Comunicazioni ha esteso la durata della licenza per il 2G e 3G da quindici a vent'anni e a seguito del break up di Blu l'Autorità ha approvato l'assegnazione di frequenze aggiuntive per il 2G tra i rimanenti operatori incluso Vodafone Omnitel. Il 12 maggio 2003 l'Assemblea degli azionisti di Vodafone Omnitel ha ratificato il passaggio dal marchio Vodafone Omnitel a Vodafone. 

BAYERISCHE VITA : PIANO TRIENNALE 2003-2005 
Milano, 29 maggio 2003 - E' stato presentato ieri alla comunità finanziaria ed alla stampa specializzata il Piano Triennale 2003-2005 di Bayerische Vita S.p.A. Obiettivi: Diversificazione dei canali di vendita in una logica multichannel/multiproduct; Sensibile incremento produttivo nel triennio; Massimizzazione dei rendimenti finanziari in un contesto di prudente gestione, secondo corretti principi di ALM; Investimenti strutturali e commerciali indirizzati su principi di self-financing; Investimenti commerciali a costi variabili commisurati all'effettiva realizzazione del business; Miglioramento dei profitti, pur in presenza di importanti investimenti a sostegno dello sviluppo; Costante crescita dell'Embedded Value. Strategia di distribuzione a copertura di tutti i segmenti di mercato Consolidamento dell'accordo con SSI, Network Marketing, e sviluppo della rete di agenzie (Naf) di Ssi- Assconsult (target 2005: 50 Naf); Focus sulla riorganizzazione e rilancio delle agenzie tradizionali esistenti (230), apertura di nuove agenzie in monomandato (target 2005: 170) per complessive 400 (2005); Sviluppo della rete diretta su basi innovative (target 2005: 500 produttori professionisti) supporti tecnologici avanzati, ridotti costi di collocamento; Estensione della strategia distributiva alla Bancassurance con riferimento ai medi e piccoli gruppi bancari italiani (target 2005: 330 sportelli). Miglioramento della produttività: Riduzione dei costi non finalizzati agli investimenti. Reingeneering dei processi e dei sistemi informativi Incremento della quota premio gestita per dipendente da €. 1,8 milioni (2002) a €. 2,73 milioni (2005). Nuovo marchio: Dal 1° agosto 2003 Bayerische Vita S.p.A. assumerà la denominazione "Ergo Previdenza" e, contestualmente Bayerische Assicurazioni S.p.A., assumerà la denominazione "Ergo Assicurazioni". Il nuovo brand sarà supportato da un'intensa campagna di comunicazione sul territorio nazionale. 

CTO (GAMES) AVVIA DI UN'AZIONE GIUDIZIARIA NEI CONFRONTI DI ELECTRONIC ARTS 
Zola Predosa, 29 maggio 2003: La Cto S.p.A., società corrente in Bologna, Via Piemonte 7, quotata al Nuovo Mercato, in persona del suo legale rappresentante pro-tempore, sig. Marco Madrigali, comunica: 1) In data 20 novembre 2002 la Cto S.p.A. ha comunicato al mercato l'avvio di un'azione giudiziaria promossa, avanti la Corte d'Appello di Bologna, nei confronti della Electronic Arts CV (già Octopus Interactive CV "OIC"), con sede nelle Isole Barbados, e altre cinque società del gruppo Electronic Arts (qui di seguito il "Gruppo Electronic Arts"), per accertare la contrarietà alla normativa antitrust italiana di cui alla legge 287/1990 ("Legge Antitrust") della condotta recentemente assunta dal Gruppo Electronic Arts nei confronti di Cto S.p.A. e, conseguentemente, confermare la piena validità ed efficacia del contratto di distribuzione ("il Contratto") stipulato in data 21 giugno 2000 con la Electronic Arts CV, con prima scadenza 31 marzo 2004 salva opzione di estensione, a favore di Cto, fino al 31 marzo 2006. Detta opzione essendo esercitabile, entro il 15 gennaio 2004, nel caso in cui Cto raggiunga determinati obiettivi di vendita entro il 31 dicembre 2003. Il Contratto, come già evidenziato nel prospetto informativo, costituisce il principale asset di Cto in quanto genera, alla data del 31 marzo 2003, circa il 65% fatturato del gruppo Cto e circa l'80% del fatturato attuale della Cto SpA . 2) A seguito della summenzionata azione giudiziaria Electronic Arts CV ha promosso un arbitrato a Londra per far accertare presunte violazioni di Cto, riconducibili al mancato rispetto di prezzi fissati da Electronic Arts e sue controllate, confermando, in ogni caso, la vigenza del Contratto fino alla sua prima scadenza, ossia fino al 31 marzo 2004, e chiedendo che venga negato il diritto di Cto ad esercitare il diritto di opzione a prorogare il contratto fino al 31 marzo 2006. Cto ha nominato il proprio arbitro contestando le presunte violazioni addebitate da Electronic Arts e chiedendo, in via risarcitoria, danni per circa Euro 5 milioni. Tale importo verrà prossimamente incrementato non appena quantificati gli ulteriori gravissimi danni che la condotta del Gruppo Electronic Arts sta causando alla Cto e ai suoi azionisti, in considerazione della potenziale perdita dell'esclusiva per la distribuzione dei prodotti Electronic Arts sul mercato italiano. Cto si riserva inoltre di agire in sede penale nei confronti del Gruppo Electronic Arts ai sensi dell'art. 2637 c.c. (aggiotaggio), nonché di valutare le iniziative adeguate avanti alla competente autorità giudiziaria dello Stato della California nei confronti della società capogruppo americana Electronic Arst Inc., in quanto garante delle obbligazioni assunte da Electronic Arts CV nei confronti di Cto SpA ai sensi del Contratto di Distribuzione. Sulla base di quanto precede in data 28 aprile 2003, Cto ha presentato formale denuncia contro il Gruppo Electronic Arts avanti alla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Si è in attesa delle determinazioni della Autorità Antitrust in ordine all'apertura di una procedura di infrazione contro il Gruppo Electronic Arts per violazione dell'art. 2 della Legge Antitrust e, ove occorra, dell'art. 9 (abuso di dipendenza economica) della Legge 192/1998. 3) A seguito di queste iniziative, Electronic Arts CV, in data 20 maggio 2003, ha comunicato a Cto la risoluzione del Contratto di Distribuzione, nonostante la dichiarata volontà manifestata in sede arbitrale di voler mantenere in essere il Contratto. 4) La Cto, stante la estrema gravità dell'iniziativa assunta da Electronic Arts (risoluzione del Contratto), idonea a creare un danno irreparabile all'azienda la quale verrebbe istantaneamente a perdere il principale fornitore dei prodotti da distribuire sul mercato italiano, ha richiesto ed ottenuto dalla Corte d'Appello di Bologna, in data 27 maggio 2003, a seguito di ricorso ex art. 700 cpc presentato con l'assistenza del Prof. Avv. Roberto Ceccon, "la immediata sospensione degli effetti della risoluzione del contratto di distribuzione stipulato il 21 giugno 2000 tra Electronic Arts CV e Cto SpA con ogni inerente conseguenza in ordine alla esecuzione del contratto medesimo: ciò fino alla data di deposito dell'ordinanza che verrà pronunciata ai sensi dell'art. 669 sexies cpc". Il provvedimento cautelare è stato ottenuto nelle more del periodo di sospensione del titolo Cto tra venerdì 23 maggio 2003 e mercoledì 28 maggio 2003. Pertanto, a seguito di tale provvedimento, Electronic Arts è obbligata a fornire solo a Cto i prodotti oggetto del Contratto di Distribuzione e Cto ha il diritto esclusivo di distribuire tali prodotti sul mercato italiano, in attesa dell'ordinanza che la Corte d'Appello renderà successivamente all'udienza del 10 giugno 2003. 5) La Cto alla luce della grave situazione che si è venuta a creare per effetto della dichiarata risoluzione del Contratto ha provveduto, in questi giorni, ad informare il sistema bancario con il quale, entro martedì 3 giugno 2003 prenderanno avvio degli incontri tesi a verificare la fattibilità di un nuovo programma industriale, sul quale si andrà a sviluppare il business di Cto, nella ipotesi in cui i prodotti Electronic Arts vengano distribuiti dalla stessa Electronic Arts o da altri distributori sul mercato italiano. L'obiettivo di Cto, già oggetto di attento esame e valutazione, è quello di offrire ai propri azionisti un progetto imprenditoriale che consenta di superare la semplice distribuzione del prodotto "videogioco", ed orientarsi ad un mondo complementare del proprio core business finanche ai servizi di telefonia, e tale da rendere il rischio distributivo di Cto più frazionato. Non appena accertata la fattibilità del nuovo piano che consentirà a Cto di proseguire nella continuità aziendale, Cto informerà tempestivamente il mercato. 6) Il Consiglio di Amministrazione di Cto SpA, riunito in data odierna, preso atto della situazione, ha deliberato di rinvire l'approvazione del bilancio chiuso al 31 marzo 2003, in considerazione della pendenza dei summenzionati procedimenti giudiziari. Inoltre, il c.d.a. ha deliberato di assumere tutte le iniziative ritenute opportune a tutela di Cto e dei suoi azionisti. 7) Il fatturato consolidato del Gruppo Cto nell'esercizio fiscale 2002/2003 è risultato pari a ca. 73 mln di euro contro i 69 mln di euro dell'esercizio 2001/2002. Il fatturato della Cto S.p.A. è risultato pari a ca. 58 mln di euro nell'esercizio 2002/2003 contro 40 mln di euro registrati nell'esercizio 2001/2002. 

INDAGINE ASSINTEL - PMI E SISTEMI INFORMATIVI: ANDAMENTO LENTO LE PREVISIONI RELATIVE AL MERCATO DEL17CT SONO IN GENERALE POCO INCORAGGIANTI, MA LA SITUAZIONE INIZIERÀ A MIGLIORARE, A PARTIRE DAL 2004, A LIVELLO EUROPEO, CON CRESCITE SUPERIORI AL 4%, MENTRE PER GLI USA LA PREVISIONE È DI UN TASSO PARI AL 2.6%. 
Milano, 29 maggio 2003 - Sono stati presentati ieri a Milano, nel corso di un convegno, i risultati di un'indagine Assintel sullo stato dell'arte dei Sistemi Informativi per te Pmi, condotta nei mesi di aprile e maggio 2003 su un campione di 600 Pmi, su due livelli di analisi l'area di Milano e provincia (un terzo del campione) e il contesto italiano. Durante il convegno, moderato da Clara Covini, consigliere Assintel, sono stati analizzati, assieme ai rappresentanti di Oracle, Mate, Gruppo Formula, Sap, Generation 3, ].D. Edwards, Atlantic Technologies e Imetec, gli elementi inibitori e i meccanismi che influenzano i processi di acquisto, i pregi e i difetti della comunicazione dei vendor, i Gestionali evoluti basati su flessibilità, intuitività ed efficienza, outsourcing e investimenti interni. L'Indagine Assintel Contesto internazionale Gli andamenti del mercato Ict hanno evidenziato una crescita discontinua, tanto da influire non solo a livello di risultati, ma anche in termini di sviluppo. II divario esistente tra Europa e Usa va progressivamente allargandosi. Nel 2004, l'Ict costituirà il 6.9% dell'economia europea rispetto al 9.6% degli Usa. Nel 2002 gli investimenti IT in Europa sono stati pari a 647 miliardi di Euro, mentre negli Usa 865 miliardi di Euro: In Europa si evidenziano comunque tendenze differenti. II Regno Unito infatti presenta valori molto prossimi agli Stati Uniti, tanto che la previsione per il 2005 è che l'Ict rappresenterà il 9.4% del Pil. In Italia invece il settore dell'Ict ha rappresentato poco meno dei 6% dei Pil, rispetto una media mondiale del 7%. Le previsioni relative al mercato dell'Ict sono in generale poco incoraggianti, ma la situazione inizierà a migliorare, a partire dal 2004, a livello europeo, con crescite superiori al 4%, mentre per gli Usa la previsione è di un tasso pari al 2.6%. Persiste comunque una differenza sostanziale legata ai volumi di investimento: negli Stati Uniti sono mediamente più elevati rispetto all'Europa. Quest'ultimo mercato ha risentito meno delle crisi, ma presenta prospettive di sviluppo di lungo periodo inferiori rispetto al mercato statunitense. A livello di mercato Ict italiano, le previsioni di crescita relative al periodo 1997-2005 sono state riviste al ribasso, soprattutto a seguito dell'arresto degli investimenti. Contesto italiano L'analisi ha considerato anche la diversa propensione alla tecnologia delle Pmi. Le aziende sono state segmentate in innovatrici (aziende che affermano di essere orientate alla sperimentazione e all'utilizzo di nuove tecnologie), prudenti (aziende che fanno proprie le innovazioni tecnologiche in ambito IT solo quando si sono dimostrate adatte alla soluzione dì specifici problemi dell'azienda) e follower (aziende che adottano una tecnologia IT solo quando questa è diventata di uso comune). Sono state inoltre considerate solo le Pmi che hanno affermato di avere un collegamento ad Internet. I risultati dell'indagine rivelano come per la Pmi italiana gli investimenti in IT nel corso dei 2003 non avranno sostanziali modifiche rispetto allo scorso anno. In particolare, le Pmi dell'area di Milano e provincia intervistate (focus dell'analisi e rappresentanti un terzo del campione analizzato) per il 38% affermano che investiranno risorse in IT in misura uguale, mentre per il 33% inferiore rispetto al 2002. A livello Italia, la percentuale sale al 44% per chi investirà in misura uguale, mentre scende al 29% per chi investirà in misura minore al 2002. Questo dato è la riprova che la ripresa desti investimenti sarà. in linea aenerale, lenta. Alla base di questo comportamento c'è una mancanza, da un punto di vista dell'offerta, di grandi temi che possano rinvigorire gli investimenti IT delle Pmi e che portino a replicare i tassi di crescita a due cifre già sperimentati nel settore. L'investimento scaturisce infatti da nuove esigenze nate dalla crescita dell'impresa e dall'arena competitiva in cui opera. Dal punto di vista della domanda, è da sottolineare che il 46,4% delle Pmi milanesi intervistate (il 52.7% a livello Italia) ha affermato che tra le ragioni che hanno frenato gli investimenti in progetti eBusiness vi è soprattutto un mancato riconoscimento del valore che la soluzione può portare all'azienda. Questo fatto è in parte riconducibile ad una carenza culturale sia in merito alle opportunità offerte dalle soluzioni esistenti, sia della mancanza di una valutazione oggettiva del ritorno dell'investimento. Il risultato è in linea con quanto evidenziato dalle stesse software house: oltre alla presenza di budget limitati che comportano il rinvio nel tempo dellinvestimento, vi è una difficoltà correlata al livello di maturità dell'interlocutore. Le resistenze culturali sono tra le ragioni che frenano l'adozione delle nuove tecnologie, a meno che il fornitore non sia in grado di dimostrare il ritorno dell'investimento che sta proponendo al proprio cliente. Peraltro il ruolo marcatamente consulenziale che viene attribuito ai fornitori di Ict dal 59% delle Pmi (dato in linea sia per quanto concerne l'area di Milano e provincia, sia a livello Italia) fa comprendere come le prospettive di crescita potranno essere colte soprattutto dagli operatori la cui offerta è in grado di soddisfare questa esigenza. Quanto più gli operatori si proporranno come solutori di problemi, in virtù della conoscenza sviluppata sul settore e sui processi relativi all'azienda, tante più opportunità avranno di indurre ad investire la Pmi. Hardware Per quanto concerne il comparto hardware, le analisi evidenziano una crescita negativa legata soprattutto alla stagnazione della domanda e alla riduzione dei prezzi dei prodotti. Da sottolineare che il 46% delle Pmi (44% totale Italia)_;afferma peraltro di :avere un sistema informativo antecedente al 2000, segno che in concomitanza dell'anno 1999 e dell'Euro non c'è stata una completa sostituzione dell'hardware. Software A livello software, la flessione registrata negli investimenti è conseguenza diretta anche del processo dì sostituzione attuato a seguito della necessità di adeguare il software all'anno 2000 e all'Euro. La presenza di un software gestionale è ormai un dato di fatto per il 93.3% delle Pmi milanesi (92,8% totale Italia) che adottano, tipicamente, soluzioni a pacchetto (pari al 40,7% per Milano e al 42.4% dei totale Italia) oppure sulle quali sono state fatte delle personalizzazioni (32,2% per Milano contro il 33.5 dei totale Italia) raggiungendo una copertura pari al 74.2% (74,6% dei mercato italiano) con differenze sostanziali legate alle sottoaree del gestionale. Le personalizzazioni sui software vengono principalmente demandate all'esterno: questo dato conferma il ruolo attribuito al fornitore di Ict da parte della Pmi. Non solo esecutore, ma soprattutto attore con un ruolo propositivo, di analisi e suggerimento delle soluzioni più adatte alle necessità dell'impresa. L'amministrazione e contabilità è l'area principalmente coperta (per il 96,4% delle Pmi milanesi e il 95.4% per l'Italia) dal gestionale, seguita da quelle relative agli acquisti e alla logistica (rispettivamente per Milano e provincia e per il totale Italia nella misura del 73,6% e del 72,7%). Questo fatto è ricollegabile all'obbligatorietà della tenuta dei dati contabili e dalla necessità di gestire internamente fatti che vengono considerati propri dell'azienda. In particolare, si riscontra che solo il 22,1% delle Pmi rende accessibile, nei confronti di terze parti, il proprio gestionale via Rete. Da sottolineare che tra coloro che si ritengono innovatori, il 30% rende accessibile dall'esterno il gestionale. Per le Pmi di Milano e provincia è soprattutto il controllo di gestione ad essere accessibile dall'esterno. In effetti non tutte le Pmi hanno una struttura interna dedicata a questa tipologia di attività. Il dato, a livello Italia, mostra invece un maggior grado di apertura della contabilità (58,3%). Analizzando invece le modalità con le quali le Pmi danno accesso alle informazioni aziendali, Internet è il canale privilegiato (25% per Milano e provincia, contro il 27% per il totale Italia) rispetto alla Intranet e alla Extranet. Le informazioni che la Pmi rende generalmente disponibili sul website sono soprattutto di tipo tradizionale, legate alla presentazione dell'impresa (il dato relativo alle Pmi di Milano e provincia è in linea con quello a livello Italia ed è pari all'89%) oppure alla presentazione dei prodotti con un catalogo statico (69,6% per Milano e provincia, 75,3% per l'Italia). Funzionalità legate all'eCommerce sono principalmente dirette a fornire la possibilità di effettuare ordini online (47% delle Pmi di Milano e provincia e il 42% del totale Italia, rispetto alle Pmi che hanno affermato di avere un sito web che permette di fare attività di eCommerce). E' soprattutto la Pmi con una approccio prudenziale nei confronti della tecnologia che fornisce questa opportunità. Il website viene infatti visto per il 71% (69% per il totale Italia) per lo più quale canale per comunicare e promuovere la propria offerta. E' da sottolineare come, in relazione agli obiettivi perseguiti, la Pmi si dichiari per il 47% (42% totale Italia) sostanzialmente soddisfatta, ma un'azienda su tre afferma di non essere né soddisfatta, né insoddisfatta. Tra i progetti di eBusiness, l'attenzione del 16,7% delle Pmi (13,7% del totale Italia) si è focalizzata soprattutto sul Datawarehouse e Business Intelligence. Questo sottolinea come sia cruciale per le Pmi la comprensione dei dati aziendali che sono a supporto delle decisioni e alla capacità di assumere le decisioni velocemente. Dal lato dell'offerta le attese esprimono ottimismo relativamente ai progetti di eBusiness. I due terzi delle Software house vedono un futuro in cui ci sarà uno sviluppo e solo una su dieci, in media, evidenzia come si sia già raggiunta la saturazione e conseguentemente ci si avvii verso un declino delle vendite connesse. Le aspettative di crescita sono soprattutto riferite al Crm e al Corporate Portai presso la grande azienda, mentre Datawarehouse e Business Intelfigence è al primo posto per quanto riguarda la Pmi. Infolink: www.assintel.it 

DISTRETTOFUTURO: UN PROGETTO DI CARATTERE ECONOMICO E CULTURALE DELL'UNIONE INDUSTRIALE BIELLESE. 
Biella, 29 maggio 2003 - Sarà presentato nel corso di un Convegno il 13 Giugno 2003, presso la Città degli Studi di Biella, il progetto DistrettoFuturo che l'Unione Industriale Biellese (Uib) ha realizzato come iniziativa di carattere economico e culturale. Il convegno, aperto al pubblico, rappresenta la fase conclusiva di un percorso che si è sviluppato in quattro momenti di discussione seminariale precedenti, tra imprenditori ed esperti, coinvolti nell'analisi di tematiche legate ai mercati internazionali e alla realtà del territorio biellese: momenti che hanno posto le basi per la realizzazione della sintesi finale di DistrettoFuturo. Oggetto d'approfondimento dei quattro cenacoli sono stati temi chiave relativi a: - mercato (dinamiche e analisi della domanda, nuove tendenze di consumo); - impresa (situazione economico-finanziaria delle aziende e condizioni culturali di cambiamento degli imprenditori); - competizione (confronto tra le strategie delle aziende biellesi e quelle dei clienti e dei principali concorrenti); - territorio (vincoli e opportunità: dal capitale culturale e tecnologico dell'area biellese, alla qualità del territorio e dell'ambiente sociale). Nell'ambito di questo progetto, l'Uib si pone come "generatore di idee", svolgendo un ruolo propositivo nei confronti dei suoi Associati e del Territorio: l'obiettivo fondamentale è quello di disegnare un quadro generale, che metta in luce tendenze e scenari emergenti, segnali e problemi del prossimo decennio a cui poter rispondere con adeguate strategie e soluzioni, a vantaggio dell'industria biellese. "DistrettoFuturo - Un percorso per costruire il domani" presuppone un coinvolgimento attivo del mondo imprenditoriale, dimostrato dai significativi interventi da parte di suoi esponenti, ricercatori e studiosi di problemi economici, previsti il 13 Giugno. Tra i relatori, sarà presente Richard Locke, Direttore del progetto Mit-Italia, al quale l'Uib ha recentemente aderito, diventandone sponsor. Il Mit (Massachussets Institute of Technology di Cambridge) rappresenta una delle più prestigiose istituzioni accademiche e di ricerca a livello mondiale, che mira a creare legami profondi e duraturi di cooperazione e ricerca, con la finalità di internazionalizzare l'insegnamento e le conoscenze scientifiche. Dalla collaborazione con il Mit-Italia, emergono per l'Uib una serie di opportunità a livello d'impresa, di sistema universitario biellese e di sistema di formazione/ricerca. Il convegno rappresenta anche il secondo momento "ufficiale" della Fondazione Biella The Art of Excellence. che ha presentato lo scorso 13 Maggio 2003 l'omonimo marchio di qualità e di origine, anch'esso nato come progetto dell'Uib. Nel corso della giornata, che avrà inizio alle ore 14.30 con il benvenuto del Presidente di Città Studi Spa - Paolo Piana -, interverrà il Presidente dell'Uib, Ing. Ermanno Rondi, con la relazione su "Biella 2010: le strategie delle imprese". Inoltre, in linea con lo stile del precedente evento del 13 Maggio, il programma prevede un intervento musicale dell'Orchestra Verdi di Milano. Per i partecipanti, è stato realizzato un elegante cofanetto - che contiene quattro fascicoli, elaborati sulla base dei contenuti affrontati nel corso dei quattro seminari di DistrettoFuturo - da distribuire come gradito omaggio ai presenti. 

RAPPORTO SUI CONSUMI DI ALIMENTI SURGELATI IN ITALIA NEL 2002 L'ANDAMENTO DEI CONSUMI NEL CORSO DEL 2002 
Milano, 29 maggio 2003 - Ancora una volta in aumento i consumi di alimenti surgelati; nel 2002 la domanda ha infatti superato le 725mila tonnellate (per la precisione 725.460), con un aumento a volume sul 2001 dell'1,8% e di quasi il 4% a valore. Un dato sicuramente positivo, che segnala il comparto come il fiore all'occhiello del "food" nazionale, ultimamente assai poco movimentato nell'insieme. Il successo dei surgelati è ormai una realtà costante: sono infatti vent'anni che la curva dei consumi si muove verso l'alto, con un'espansione che va dalle 190mila tonnellate dell'82 alle oltre 725mila del 2002. Questo successo segna da vicino l'evoluzione dei consumi e dei costumi alimentari del nostro Paese, tanto che non risulta azzardato considerare oggi il comparto dei surgelati come uno dei settori guida dell'alimentare italiano. I surgelati sono stati inoltre tra i veri, pochi protagonisti dell'evoluzione della spesa alimentare negli ultimi vent'anni, spesa che è diminuita nel suo complesso rispetto alle altre voci, ma che invece è cresciuta sensibilmente per questo genere di cibi. Questa evoluzione è certamente il frutto di un costante miglioramento della qualità dei prodotti, dovuto ad una ricerca selettiva della materia prima, alle nuove tecnologie di surgelazione, ad una razionalizzazione del canale distributivo e al fattore innovativo. Un trend in crescita, che riguarda un po' tutti i target di consumo, poiché la caratteristica predominante del prodotto surgelato è la freschezza a portata di mano, resa possibile dalle scorte nei congelatori, per cui il prodotto surgelato razionalizza la spesa, senza penalizzare la qualità dell'alimentazione. Recentemente la favorevole predisposizione del consumatore nei confronti di questi alimenti è ulteriormente cresciuta grazie alla forte domanda di prodotti con un maggior contenuto di servizio. E ciò ha favorito l'affermazione di surgelati sempre più evoluti. D'altro canto, negli ultimi anni si è registrata da parte dei principali produttori una maggiore attenzione verso il livello qualitativo dell'offerta, fattore certamente non secondario per sostenere la costante crescita del mercato. Tale disposizione ha quindi interpretato al meglio e, per certi versi anticipato, la tendenza oggigiorno di attualità: il mangiar bene come sinonimo di qualità della vita. I monitoraggi realizzati nell'ultimo periodo da importanti società di ricerca sulle abitudini e sui trend alimentari degli italiani segnalano infatti che sul palcoscenico dei piaceri alimentari un ruolo cruciale è oggigiorno assegnato al concetto di qualità del cibo, oggetto di un profondo processo di ridefinizione, sia da parte del consumatore sia dell'offerta. La garanzia e il controllo delle materie prime, il rispetto delle caratteristiche originarie degli ingredienti, l'insistenza sul concetto di genuinità e la reinterpretazione delle ricette della tradizione culinaria nazionale da parte dell'industria sono sicuramente fenomeni ascrivibili a questa revisione del concetto di qualità. Nella composizione dei consumi a fianco di settori tradizionali come quello dei vegetali va sottolineata la buona ripresa del segmento della carne rossa e, ancora una volta, l'ottima performance del vasto segmento degli alimenti precucinati, sostenuti da ingenti investimenti di marketing che continuano a favorirne la diffusione. L'innovazione tecnologica e la cura nella scelta dell'ingredientistica, che hanno caratterizzato in un primo momento il segmento delle specialità gastronomiche, si sta progressivamente estendendo anche ad altri settori del sottozero, consentendo di realizzare prodotti particolarmente complessi nel più totale rispetto dei gusti tipici della tradizione gastronomica italiana. I progressi della tecnologia della surgelazione, per esempio la possibilità di surgelare individualmente i singoli ingredienti che compongono le specialità offerte (attraverso il processo noto come Iqf, Individually quick frozen) o di inglobare nella salsa l'ingrediente di farcitura, facendo sì che essi si sciolgano insieme, rendendo il tutto ben amalgamato, più appetibile e meglio gestibile nella porzionatura (tecnologia stir fry) consentono una sempre più veloce riattivazione dei piatti, senza sacrificare il risultato organolettico e la qualità complessiva del prodotto offerto. Il raffinato processo di miglioramento globale che ha interessato il mondo dei surgelati negli ultimi anni sembra ora esser giunto al suo punto più alto: non più, dunque, semplicemente comodi e veloci da preparare, ma anche piacevoli come gusto ed equilibrati sul piano nutrizionale. Dal servizio al piacere, dunque: questo è il percorso dei surgelati in Italia. Un piacere legato a uno stato di benessere non soltanto fisico ma anche psicologico, che attribuisce molta importanza alla cura di sé e alla famiglia, e dove il momento del pasto, prevalentemente quello serale, assume forti significati simbolici ed emotivi (incontro, condivisione, convivialità, cura). Anche a cena, momento in cui la famiglia si trova riunita, si può mangiare semplice, con gusto e con amore grazie a particolari categorie di surgelati che permettono di gustare ricette tradizionali (tipiche o regionali) o ampiamente innovative (etniche) senza dover sottostare all'impegnativo obbligo dei tempi di manipolazione e di preparazione. L'innovazione si conferma la leva fondamentale del settore e rappresenterà il punto di riferimento per la realizzazione di prodotti sempre più completi e di rapida preparazione, in grado di caratterizzarsi per le loro peculiarità, in primis per una sempre più elevata qualità organolettica. A livello di consumi generali il settore dei surgelati in Italia vanta un potenziale ancora non completamente espresso, tanto che per il futuro le performance si prevedono in linea con quelle degli altri Paesi europei nei quali, seppur con percentuali differenti, si è riscontrato anche nel corso del 2002 un generale trend positivo. Sarà bene ancora una volta sottolineare che accanto alle ragioni più volte ricordate che sostengono la domanda di alimenti surgelati nel nostro paese si aggiungono anche la rinnovata fiducia che gli acquirenti ripongono nei processi produttivi e di conservazione del settore, nel processo logistico-distributivo nonché nell'impianto normativo. Sul fronte normativo, infatti, i surgelati sono tra i pochi prodotti alimentari ad avere una legislazione europea armonizzata, che si è ispirata a pre-esistenti norme italiane e che definisce la natura e l'identità di questa merceologia; il surgelato dispone di una 'carta d'identità' precisa che lo identifica e lo distingue sia sotto il profilo delle modalità di conservazione, imballaggio ed etichettatura, sia sotto quello delle caratteristiche delle materie prime utilizzabili Le scelte dei consumatori (motivazioni d'acquisto e trend dei differenti gruppi merceologici) - Nel panorama sostanzialmente poco dinamico del mercato alimentare nazionale va ancora una volta sottolineato il positivo risultato fatto registrare nel corso del 2002 dal settore degli alimenti surgelati (+1.8% - 2002 su 2001). Un successo legato al loro profilo di prodotti che rispondono in pieno alle moderne esigenze di consumo. Nello scenario attuale la ricerca dell'affidabilità è un bisogno che si è imposto in ogni aspetto della vita, compreso quello dei consumi alimentari. Una recente ricerca sul consumatore, infatti, mostra come in Italia si stia affermando la necessità di rassicurazione che deriva dal consumo di cibi sani e di qualità. Il concetto di salubrità degli alimenti assume però nuove e più ampie accezioni: non si tratta più soltanto di generica genuinità, ma si carica di attese specifiche come, per esempio, le proprietà nutrizionali, il controllo calorico e la garanzia igienica. I nuovi stili di vita alimentari si basano sulla fusione tra gusto e benessere e i due "benefit" sono sempre meno vissuti in opposizione: la loro integrazione è sempre più ricercata e i due bisogni sono perseguiti contemporaneamente nell'organizzazione del menu domestico. Il passo ulteriore in questa direzione è quindi l'esaltazione del "poco ma buono"; il piacere diventa così capacità di assaporare, gustare. Il concetto di "mangiare bene" può alludere a un modello di alimentazione che permetta al corpo e alla mente di conservarsi sani e in forma. E' possibile quindi identificare nella salute e nel mangiare bene (come "leitmotiv" delle scelte alimentari recenti degli italiani) un duplice riferimento concettuale nel quale rientrano fenomeni in apparenza eterogenei, interpretati in realtà sullo sfondo di un assetto alimentare in rapida evoluzione: quello di un Paese che deve in ogni caso fare i conti con la semplificazione delle portate, con la richiesta di un servizio a 360°, con la destrutturazione della scansione canonica dei pasti, con lo spostamento dei consumi fuori casa e con un palese ridimensionamento sul fronte del tempo. E' indubbio che, per quanto riguarda lo specifico comparto degli alimenti surgelati, da alcuni anni a questa parte i capofila di quanto più sopra enunciato siano i piatti pronti e, all'interno di essi, i primi piatti "stir fry." Il concetto di innovazione di cui sono portatori sta svolgendo un ruolo molto importante nel definire le tendenze del mercato: in aggiunta, l'unione tra innovazione e servizio sta diventando il vero fattore propulsivo in grado di spingere in alto la curva dei consumi. La rapidità nella preparazione dei cibi, unita ad un elevato standard qualitativo sono tra le componenti vincenti di questo mercato, che nel corso del 2002 ha ulteriormente rafforzato le proprie posizioni; se infatti nel 2001 le famiglie acquirenti erano state circa 4.800.000, il 2002 ha fatto registrare un dato pari a 5.250.000 gruppi familiari raggiunti, con una penetrazione assoluta, intesa come il rapporto tra le famiglie acquirenti e l'universo italiano, salita al 24,7%. Per quanto riguarda poi il dato sui consumi di primi piatti "stir fry" il 2002 ha fatto registrare un incremento a volume (2002/2001) pari a circa il 10%; ciò segnala come il comparto stia iniziando a caratterizzarsi come una vera e propria realtà all'interno delle opzioni alimentari delle famiglie italiane. E' utile sottolineare inoltre che parte del successo di tali referenze risiede di certo anche nella loro composizione, basata su ingredienti assolutamente naturali (in esse non sono presenti additivi di alcun genere: il loro valore si deve alla qualità delle materie prime utilizzate e al benefico effetto protettivo esercitato su di esse dalle basse temperature). Ulteriori punti di forza sono la loro capacità di reinterpretare ricette tradizionali regionali rendendole appetibili a tutti e l'aver adeguato ricette internazionali ai gusti del consumatore italiano senza discostarsi troppo dall'ingredientistica originale. L'alto contenuto di servizio e gli standard di qualità di questi prodotti risultano certamente in sintonia con le continue mutazioni dei bisogni e delle abitudini dei consumatori; a questi due fattori, come chiave fondamentale di successo, va aggiunto il risultato gastronomico raggiunto. Infatti, nella logica del consumo della gastronomia italiana, questi piatti non avrebbero avuto successo senza un valore edonistico percepibile. Gli standard di qualità non raggiungono lo scopo, se non danno un risultato di soddisfazione palatale elevata. Il ricorso a questi piatti deve soddisfare la necessità di essere veloci e di variare il menu. Ancora a proposito di piatti pronti va segnalata l'ottima performance dei contorni ricettati vegetali che nel 2002 hanno guadagnato anche essi un' interessante quota di mercato; a sostenere il tasso di crescita dei contorni "stir fry" sono, come per i primi piatti, i continui lanci di novità. E' dimostrato infatti che la diversificazione non soltanto amplifica le possibilità di scelta dei consumatori abituali di queste tipologie di prodotti, ma permette anche di conquistare nuovi "target", attraverso la proposta di ricette che si adattano alle varie esigenze. Tra i settori in decisa crescita va segnalato anche quello dei vegetali, che nel 2002 ha fatto registrare un incremento del 3.3%. Quando si parla di prodotti surgelati e nuove tendenze di consumo non va dimenticato che la categoria dei piatti pronti, seppur così effervescente nell'ultimo quinquennio, rappresenta ancora una piccola fetta dei consumi globali ed ha quindi indubbiamente grosse prospettive di crescita nel prossimo futuro. La categoria più sopra ricordata (vegetali) totalizza invece già oggi oltre il 50% dei consumi totali di alimenti surgelati nel nostro Paese e viaggia ogni anno su buoni tassi di crescita. Focalizzando l'attenzione sul trend che caratterizza i principali segmenti del settore ortaggi possiamo notare che zuppe e minestroni hanno avuto nel corso del 2002 un aumento a volume di circa il 6%; tra i vegetali naturali troviamo al primo posto i piselli, con un tasso di crescita pressoché simile a quello più sopra ricordato (6,1%) e, subito dopo, gli spinaci con un incremento di oltre il 3%. Segnali ampiamente positivi, quindi, dovuti anche all'elevato contenuto di servizio che questi prodotti sono in grado di offrire ai consumatori: i vegetali sottozero, infatti, risultano più comodi da cucinare, sono spesso già semilavorati e sono il più delle volte più freschi dei cosiddetti tali. La tendenza salutista, incoraggiata da autorevoli pronunce scientifiche e da recenti indicazioni fornite dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che raccomanda di consumare almeno 400 - 500 grammi al giorno di verdure, ha sicuramente favorito ulteriormente l'affermazione di un trend che mostra ormai da tempo confortanti segnali di stabilità. Buone performance hanno fatto registrare anche le referenze vegetali grigliate e panate, entrate ormai a far parte stabilmente delle scelte d'acquisto del consumatore di ortaggi surgelati. Il successo di tali prodotti si deve al fatto che essi rappresentano certamente un'evoluzione successiva al concetto di vegetale surgelato, pur restando nel solco dei naturali, vista l'assoluta predominanza della componente vegetale. Sarà opportuno sottolineare, infine, la prepotente ripresa del settore della carne rossa; tale categoria, dopo aver subìto una flessione significativa delle vendite per la nota vicenda Bse, nel 2002 ha fatto registrare un incremento a volume del 7% e addirittura del 18 per cento a valore. E proprio questa ripresa sta spingendo i principali produttori a concentrare i loro sforza per la valorizzazione del segmento, con una strategia basata sulla diversificazione dell'offerta e su un deciso sostegno in termini di comunicazione. Canali distributivi e prospettive future - Da alcuni anni a questa parte le dinamiche del mercato, che tendono a privilegiare prodotti caratterizzati da un alto tasso di innovazione e da un soddisfacente contenuto di servizio, stanno conferendo al canale della grande distribuzione un ruolo sempre più centrale per ciò che riguarda la vendita finale di prodotti surgelati. D'altronde va detto che è stato proprio questo canale a favorire non poco l'espansione dei consumi: gli spazi messi a disposizione dalle principali catene hanno fatto sì che il numero di marche e referenze presenti sia aumentato notevolmente, contribuendo al fenomeno degli acquisti d'impulso che, soprattutto per il segmento di mercato delle specialità gastronomiche (primi e secondi piatti nonché contorni ricettati), è ancora molto elevato. E' ovvio quindi che anche nel corso del 2002 le principali catene abbiano sviluppato fatturati in crescita sia a valore che a volume in tutti i segmenti, dai più maturi, ossia i vegetali, ai più innovativi come i piatti pronti. Segno evidente di un acceso interesse del consumatore verso la categoria. Va detto poi che le rilevazioni svolte dalle maggiori catene forniscono informazioni sufficientemente precise sul comportamento del consumatore nei confronti dei vari segmenti. Vegetali, pesce al naturale e piatti pronti sono i comparti che incidono maggiormente sulla spesa annua del consumatore di surgelati. Pesce e vegetali sono quelli con più alto tasso di frequenza d'acquisto, mentre i piatti pronti tradizionali e la carne sono premiati in termini di spesa media per atto d'acquisto. I livelli di penetrazione più alta si registrano nei vegetali e nel pesce, mentre il segmento dei piatti pronti ha le più elevate opportunità di crescita. L'importanza della Grande Distribuzione (Gdo) nell'ulteriore incremento dei consumi di alimenti surgelati è determinante, a condizione che le grandi superfici sappiano organizzare al meglio gli spazi espositivi e di vendita e orientare il consumatore nelle scelte, in particolar modo verso prodotti alternativi di recente introduzione. Si rendono necessari, inoltre, interventi adeguati anche nell'area della valorizzazione dello spazio frigo per garantire maggiore visibilità al reparto nel suo complesso. Va detto, infatti, che l'Italia risulta ancora oggi in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, per non parlare degli Stati Uniti, dove viene dedicato ai surgelati uno spazio fino a cinque volte maggiore. Ciò che frena un ulteriore incremento nei consumi è certamente anche una obsoleta gestione dei lineari, che oggettivamente impedisce di attribuire il giusto spazio a ciascun prodotto e di testare l'efficacia di aree tematiche che possano guidare il consumatore nella scelta. Per quanto riguarda la richiesta di surgelati per aree geografiche la palma spetta al Nord - ovest con un'incidenza a volume del 34%; si passa quindi al 22% nel Nord-est e al 25% nel Centro e Sardegna. Chiude la graduatoria il Sud, con il 18%. I supermercati fanno la parte del leone tra i diversi canali di vendita (56% a volume - + 5% a valore), seguiti dal normal trade (25% a volume) e dagli ipermercati (18% a volume - + 7% a valore). La collaborazione tra medie e grandi superfici e produttori nell'area promozionale e del merchandising è da ritenersi importante anche nel prossimo futuro, specialmente se riuscirà ad assicurare un contributo di fatturato almeno proporzionale allo spazio destinato alle diverse categorie merceologiche. Le referenze a marchio commerciale stanno rendendo maggiormente incisiva la propria presenza nell'area "commodity", senza tuttavia intaccare le posizioni dei principali competitor industriali forti di un patrimonio assicurato dagli ingenti investimenti nell'area dell'innovazione e della comunicazione. Nel corso del 2002 le principali Aziende che commercializzano alimenti surgelati a domicilio hanno realizzato discrete performances; sono inoltre cresciuti l'importo medio degli acquisti e il livello di fedeltà delle famiglie trattanti. Il ruolo dello "home vending" è stato sempre quello di proporre innovazione e di educare le famiglie italiane agli alimenti surgelati, anche quelle con bassa propensione al consumo, attraverso la proposta di novità di prodotto e di formati differenti. Si tratta di un segmento di mercato che può vantare alcuni plus peculiari nei confronti della propria clientela (circa 2.5 milioni di famiglie trattanti) come la conservazione ai massimi livelli della catena del freddo e la comodità di scegliere, con calma e da casa, piatti pronti e specialità regionali non facilmente reperibili in supermercati e negozi di gastronomia. Proprio il rapporto diretto e reiterato con il consumatore consente alle Aziende più rappresentative del settore di cogliere in anticipo l'evoluzione delle abitudini alimentari delle famiglie italiane e di soddisfare la domanda di soluzioni personalizzate e di formati adeguati, porzionabili e su misura per single. Ai vantaggiosi aspetti più sopra ricordati vanno aggiunti recenti strumenti di contatto quali il telemarketing e, ovviamente, internet che sta iniziando a manifestarsi come una preziosa risorsa da valorizzare all'interno di un sistema logistico già collaudato e in ulteriore fase di perfezionamento. L'importanza della costante conservazione a basse temperature di alimenti surgelati offre ulteriori opportunità all'espansione delle vendite porta a porta, a patto che i cataloghi di promozione delle più importanti realtà del settore continuino ad offrire gli stessi tassi di innovazione del mercato tradizionale. Segnali interessanti provengono dal "catering", che rappresenta oltre un terzo dei consumi totali e movimenta oltre 261mila tonnellate. In futuro è atteso anzi uno sviluppo ancor più deciso di quest'area, maggiore di quello già assicurato dal canale retail. Anche nella ristorazione, infatti, gli operatori cercano praticità d'impiego e un prodotto valido dal punto di vista organolettico e gustativo e trovano nei surgelati una risposta sempre più efficace. La crescita del "foodservice" offre nuove possibilità anche a quei produttori che intendono sfruttare nuove e diverse possibilità di business. Tale espansione appare comunque indirizzata verso settori ben precisi: chiarito che il mercato gode di buona salute e che le principali Aziende del settore svolgono un ruolo trainante, il fenomeno più rilevante è l'affermazione degli specialisti. Quelle aziende, cioè, che non si propongono di lanciare una gamma completa, bensì soltanto alcune referenze specifiche in segmenti definiti, come snack, pizze o ricette tradizionali. Il risultato sarà certamente un ulteriore potenziamento del mercato e un orientamento ancor più marcato all'alta qualità, in quanto in futuro si potrà contare esclusivamente su produttori d'eccellenza. In linea generale, si prevede che l'innovazione di prodotto, ormai una peculiare caratteristica del settore, continuerà ad essere sostenuta dalle principali Aziende del settore, le quali hanno fortemente contribuito alla crescita del comparto grazie ad un'attenta politica di marca. Ad esse, infatti, i consumatori riconoscono la capacità di avere realizzato efficaci campagne pubblicitarie e di aver proposto prodotti sicuri e controllati. Da segnalare, da quest'anno, il sito: www.istitutosurgelati.org per avere informazioni sempre aggiornate sul mondo del "surgelato" e richiedere anche l'utilissima pubblicazione "Surgelati senza Segreti". Istituto Italiano Alimenti Surgelati tel. 06.42741472 fax 42011168 www.istitutosurgelati.it 

1.100 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DELLA RETE ELETTRICA. 10.000 NUOVE IMPRESE SUL MERCATO LIBERO DELL'ENERGIA ELETTRICA. PRESENTATO IL RAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DEL GESTORE DELLA RETE APRILE 2002 - MARZO 2003 
Roma, 29 maggio 2003 - Cresce il mercato libero dell'energia elettrica. Con la nuova soglia di idoneità, pari a 100.000 kilowattora dal 1 maggio, il numero dei clienti idonei del mercato elettrico è cresciuto, in un solo mese, di 10.000 nuovi operatori. La platea dei clienti liberi comprende ora circa 25.000 imprese. Il numero dei potenziali nuovi clienti idonei potrà salire fino a 150.000. Nel 2002 i consumi dei clienti liberi sono stati di 115 miliardi di kilowattora, pari al 40% del totale dei consumi, con un incremento del 17% rispetto al 2001. Per quanto riguarda il consumo di energia elettrica per settore economico, il 2002 ha fatto registrare, rispetto al 2001, un aumento del 2,7% nel settore agricolo, dello 0,9% nell'industria, del 4,1% nei servizi e dell'1,2% nel settore domestico. Queste ed altre informazioni sono contenute nel III° Rapporto sulle attività del Grtn, relativo al periodo aprile 2002 - marzo 2003, presentato oggi e visibile sul sito www.grtn.it. Cresce anche la qualità del servizio elettrico sulla rete di trasmissione. Nel 2002, infatti, l'indice di disalimentazione (il parametro che misura i disservizi sulla rete elettrica) è stato pari a 1 minuto e 43 secondi (contro gli 8 minuti e 3 secondi del 2001), non tenendo conto dei distacchi temporanei di carico per i clienti interrompibili. Tale valore è da considerarsi soddisfacente se confrontato con gli standard europei secondo i quali un sistema è considerato conforme se fa registrare indici inferiori a 10 minuti. Sul versante dello sviluppo delle infrastrutture elettriche, il Gestore della rete ha predisposto il Piano Triennale di Sviluppo della Rete elettrica di Trasmissione, per il triennio 2003-2005. Ammonta a 1.100 milioni di €uro la stima degli investimenti necessari per la costruzione di oltre 2.000 km di nuovi elettrodotti, 45 nuove stazioni e più di 10.000 Mva di nuovi trasformatori. Per quanto riguarda l'interconnessione con i Paesi frontalieri, il Grtn ha incrementato la capacità di trasporto degli elettrodotti passando dai 5.700 megawatt del 2001 ai 6.600 attuali, con un aumento del 16% che consentirà di importare oltre 54 miliardi di kilowattora nel 2003 (contro i 48,9 del 2001). In ambito internazionale il Grtn ha firmato, insieme con i Gestori di rete di Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna e Svizzera, l'accordo noto come "Cross Border Tariff agreement 2003". Si tratta dell'intesa, adottata per la prima volta nel 2002, che ha introdotto la regola per cui per importare energia elettrica in Italia non si pagano più i singoli costi di trasporto derivanti dall'attraversamento dei diversi Paesi, ma una tariffa unica a livello europeo, a prescindere dal numero dei Paesi attraversati. Il nuovo accordo, cha ha vigore per tutto l'anno 2003, ha inoltre ridotto del 50% il "francobollo energetico" per le imprese italiane, ora pari a 0,5 €uro per megawattora. "Siamo soddisfatti del lavoro svolto in questi dodici mesi, hanno detto Machì e Parcu, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Grtn. Il Rapporto dimostra che, pur in un contesto non facile e in continua evoluzione, il Gestore della rete ha dato attuazione a quanto previsto dalle riforme di settore garantendo al Paese un servizio elettrico efficiente e sicuro. Anche dal punto di vista economico il Grtn ha raggiunto risultati di tutto rilievo: nel 2002, infatti, come negli anni precedenti, abbiamo chiuso il bilancio in attivo, con un utile di 11 milioni di €uro. Ma nell'immediato futuro ci attendono sfide importanti. Sono cinque le priorità su cui stiamo lavorando: dare attuazione al Programma di sviluppo della rete elettrica di trasmissione per poter soddisfare, anche nei prossimi anni, la crescita dei consumi delle imprese e delle famiglie; favorire l'accesso anche per i nuovi clienti idonei al mercato elettrico in corso; risolvere le congestioni esistenti sulla rete in vista della partenza della "Borsa dell'energia"; garantire l'utilizzo della rete elettrica da parte dei nuovi produttori; potenziare e sviluppare le linee di interconnessione con i Paesi esteri". 

ENEL: SABATO 30 CENTRALI APRONO AL PUBBLICO ALLA SCOPERTA DELLE "FABBRICHE DELL'ENERGIA" IN TUTTA ITALIA, DALLA SICILIA AL VENETO, CON MOSTRE, CONCERTI, GARE SPORTIVE, PUNTI INTERNET 
Milano, 29 maggio 2002 - Visite, giochi e spettacoli nelle centrali Enel per studenti e famiglie, bambini, giovani e anziani, sabato 31 maggio, in occasione del tradizionale appuntamento "Centrali aperte" che già l'anno scorso ha avuto grande successo. Trenta centrali, rappresentative dei differenti modi di produrre energia elettrica (idroelettrico, termoelettrico, eolico, geotermico), potranno essere visitate, dalle 10 alle 19, da chiunque voglia conoscere più da vicino come funzionano le fabbriche dell'energia, quali tecnologie applicano, come si integrano nel territorio circostante. Durante la giornata gli impianti diverranno anche luoghi di incontro dove svolgere attività sportive, partecipare a gare, visitare mostre d'arte, ascoltare musica, navigare in internet, intrattenere i più piccoli. Tra gli ospiti, Alex Fattori, olimpionico di sci, premierà a Isola Palanzano (Pr) le gare di mountain bike e il campione olimpionico di canottaggio Davide Tizzano inaugurerà il centro nautico di Anapo (Sr), che utilizzerà il bacino della centrale idroelettrica vicino a Siracusa dove si svolgeranno per l'occasione le gare di dragon boat. Nel bacino della centrale di Roncovalgrande (Va) si svolgeranno invece gare veliche. Ancora sport nelle centrali di Brindisi, Rossano (Cs), Montalto (Roma) e Trezzo d'Adda (Mi) dove si svolgeranno tornei quadrangolari organizzati insieme alla Lega Nazionale Dilettanti Calcio. Per gli appassionati di Ferrari nelle centrale di Porto Tolle (Ro) saranno esposti prototipi di macchine da corsa e sarà possibile seguire su megaschermi le prove di Montecarlo, mentre sempre per gli amanti delle quattro ruote a Civitavecchia il pubblico potrà cimentarsi con le gare di kart dove il pilota di formula 3000 Raffaele Giammaria sarà disponibile come istruttore. Musica e pittura a la Spezia, dove nella centrale termoelettrica si svolgerà la premiazione di un concorso di poesia per i più piccoli e sarà inaugurata insieme all'Associazione Italiana Acquerellisti la mostra di pittura "i colori dell'energia"; a chiusura dell'inaugurazione musiche di Gershwin, Farkas e Parker eseguite da l'Accademia d'Arti e Mestieri del Teatro alla Scala. Arte anche nell'impianto di Santa Barbara (Ar) che ospita una mostra internazionale di scultura, con la partecipazione di 40 artisti tra cui Pomodoro, Cascella, Consagra, Chromy, Bigi, Spender, Yasuda. In serata si svolgerà lo spettacolo teatrale "l'atleticoghiacciaia" con Alessandro Benvenuti. Nella centrale di Rossano Calabro sarà inaugurato il decimo net point di Enel: una iniziativa rivolta in particolare al mondo della scuola e ai giovani che possono usufruire di spazi attrezzati e navigare liberamente su internet o imparare i principali pacchetti applicativi con il supporto di tutor esperti messi a disposizione da Enel. Anche l'architettura avrà un suo spazio importante: l'architetto Michele De Lucchi presenterà nella centrale a ciclo combinato di Porto Corsini (Ra) vicino a Ravenna, il nuovo progetto di architettura industriale di Enel, già esposto in una recente mostra a Parigi: niente più ciminiere a strisce bianche e rosse ma camini bassi e colori tenui che integreranno questa e le altre centrali di Enel nell'ambiente in maniera armoniosa e rispettando il paesaggio circostante. Grande attenzione alle fonti rinnovabili e alle centrali che utilizzano gli elementi della natura per produrre energia: in particolare sarà inaugurata nel Veneto la centrale idroelettrica di Altanon (Bl) in Veneto, gestita da Enel insieme al Comune di Santa Giustina; si tratta di un recupero ambientale che rientra insieme a molti altri interventi nell'importante piano di Enel per le energie rinnovabili con un investimento di oltre un miliardo di euro entro il 2005 in questo settore. L'iniziativa del 31 maggio si colloca nel programma di Enel "Centrale Aperta" che attraverso un costante collaborazione con il territorio vuole rafforzare il rapporto tra industria e cittadini in un'ottica di sviluppo compatibile: gli oltre 250.000 visitatori che nel 2002 hanno "frequentato" le centrali italiane di Enel testimoniano che coniugare tecnologia, industria, cultura e divertimento è un intento realizzabile e sempre più richiesto. L'elenco con le località e i programmi delle 30 centrali aperte in tutta Italia è disponibile nel portale www.enel.it

L 'ONU : NON COMPRATE LEGNO DALLA LIBERIA LO CHIEDE UNA RISOLUZIONE ONU IN VIGORE DAL 71UGLIO E PER 10 MESI LA DISPUTA SU "ILLEGAL LOGGING" E SUL "CONFLICT TIMBER" DELLA LIBERIA È GIUNTA AD UN PUNTO FERMO. 
Milano, 29 maggio 2003 - Difatti, a seguito della mancanza di risposte soddisfacenti da parte del Governo liberiano alle precedenti risoluzioni delle Nazioni Unite (1343/2001) sull'argomento, il Consiglio di Sicurezza, il 6 maggio 2003, ha adottato all'unanimità una risoluzione (la 1478/2003) che prevede che tutti gli Stati adottino le misure necessarie per vietare le importazioni di legname dalla Liberia, a partire dal 7 luglio 2003 e per un periodo di 10 mesi. Il Consiglio ha anche stabilito la costituzione di una Commissione di indagine che partirà per la Liberia al più presto per verificare ed accertare la portata del fenomeno del legno illegale. In attesa dei risultati dell'indagine delle Nazioni Unite, Fedecomlegno, la Federazione nazionale dei commercianti del legno di Federlegno-Arredo, anche nello spirito dell'intesa siglata il 4 aprile 2002 con Greenpeace, ha informato le aziende aderenti della risoluzione Onu e le ha invitate ad interrompere i rapporti commerciali con le aziende liberiane che operano nel settore forestale e del legno. Fedecomlegno ha, inoltre, espresso soddisfazione per la decisione del Consiglio di creare un Comitato di esperti per monitorare la situazione nel settore forestale liberiano, che ha evidentemente anche recepito le richieste dell'atibt (Associazione tecnica internazionale per i legnami tropicali} e dell'Ucbd (Associazione-Europea per il Commercio di Legnaml di Latifoglie), associazioni di cui Fedecomlegno fa parte. www.federlegno.it/fedecomlegno e-mail: fedecomlegno@federlegno.it tel. 06.4200068.1 Fedecomlegno auspica che l'intervento dell'Onu porti ad una rapida soluzione del conflitto in Liberia, consentendo la ripresa dell'attività del settore legno, essenziale per l'economia e lo sviluppo del Paese, nell'assoluto rispetto della legislazione vigente e della sostenibilità delle risorse forestali, cosa che avrebbe risvolti positivi anche sul settore imprenditoriale e del commercio di legname nel nostro Paese tributario dall'estero, come noto, dell'80% del proprio fabbisogno. www.federlegno.it 

TECNOLOGIE PIÙ EFFICIENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLE FORESTE EUROPEE 
Bruxelles, 29 maggio 2003 - Uno studio commissionato dalla Confederazione delle industrie cartarie europee (Cepi) ha sottolineato la necessità per le industrie forestali di intensificare la ricerca, al fine di migliorare l'efficienza e salvaguardare le foreste europee. Si prevede che tre sviluppi politici possano esercitare un impatto diretto sul futuro approvvigionamento di legname: la gestione delle foreste improntata sulla salvaguardia della natura, il sequestro del carbonio nelle foreste e un maggiore utilizzo del legno quale fonte energetica. "Al momento, le foreste dispongono certamente di ampie risorse di legname ma, viste le attuali politiche di governo, l'accessibilità tecnica ed economica, le considerazioni ambientali e le condizioni di mercato, l'utilizzo del legname disponibile è attualmente a rischio", si legge in una dichiarazione della Cepi. Se le attuali pratiche verranno mantenute, la fornitura di legname in tronchi potrebbe raggiungere, in 36 paesi europei, i 718 milioni di metri cubi entro il 2060 ed i sopraccitati sviluppi politici potrebbero generare in Europa, entro la stessa data, un'ulteriore carenza di legname pari a 195 milioni di metri cubi. La Cepi esorta le industrie forestali ad intensificare la cooperazione con gli altri operatori, per condividere conoscenze ed esperienze, nonché ad investire maggiormente nella ricerca e sviluppo al fine di migliorare le tecnologie. La Confederazione auspica altresì lo sviluppo di reti e la creazione di partenariati solidi e a lungo termine che attestino l'origine e la tracciabilità del legname, garantendone la provenienza da foreste gestite in maniera sostenibile. Infolink: http://www.cepi.org/files/Wood_AvailFINAL-090159A.pdf 

TORINO OSPITA UN WORKSHOP SULLA SICUREZZA AMBIENTALE ED ALIMENTARE
Torino, 29 maggio 2003 - Il 5 giugno si svolgerà a Torino un workshop intitolato "La sicurezza ambientale ed alimentare: la qualità dei dati analitici". I partecipanti alla manifestazione discuteranno l'importanza di conferire maggiore trasparenza al processo di analisi di laboratorio per assicurare dati scientificamente sostenibili e garantire la sicurezza ambientale ed alimentare. Il dibattito verterà inoltre sui sistemi di controllo e validazione già operativi nei quadri di ricerca nazionali. La manifestazione è organizzata dalla rete Eleusis, un'organizzazione senza scopo di lucro attiva nell'ambito delle scienze della vita. Infolink: http://www.eleusis-network.org/documenti/BrochureEventoDati.pdf 

PROGETTO EUROPEO SULL'INTRUSIONE DELL'ACQUA SALINA E IL TRASPORTO DI INQUINANTI NELLE FALDE ACQUIFERE 
Bruxelles, 29 maggio 2003 - I partecipanti ad un progetto dell'UE hanno scoperto che gli inquinanti contenuti nell'acqua salina vengono trasportati nel suolo costiero, contaminando le falde acquifere dolci. Fino ad oggi, gli scienziati ritenevano che gli inquinanti organici tossici presenti negli scarichi fognari e nei reflui industriali e oleosi non fossero sufficientemente solubili da penetrare nelle acque freatiche dolci. Il progetto Saltrans ha dimostrato l'esatto contrario. Finanziato nell'ambito della sezione "Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" (Eesd) del quinto programma quadro (5PQ), Saltrans è giunto alle fasi finali dell'analisi di metodi di valutazione dell'intrusione di acqua salina nella falda freatica, attraverso i cosiddetti acquiferi, strati eterogenei e fratturati di roccia porosa. Dotato di un bilancio totale di 2,4 milioni di euro, il progetto coinvolge ricercatori provenienti da tre Stati membri (Francia, Spagna e Regno Unito), nonché da Svizzera e Israele. Per dimostrare questa teoria, il coordinatore del progetto Brian Berkowitz e i suoi colleghi hanno costruito due celle di vetro, una contenente acqua marina contaminata o acqua dolce contaminata, e l'altra contenente acqua dolce non contaminata. Fra le due celle è stato posto uno strato di sabbia porosa. Gli studiosi hanno osservato che gli inquinanti presenti nell'acqua dolce contaminata penetrano lentamente nella cella contenente l'acqua dolce pulita. Nel caso dell'acqua salina contaminata, l'esperimento ha dimostrato che gli inquinanti raggiungono l'acqua dolce ad una velocità molto maggiore. Il consorzio responsabile del progetto definisce questo meccanismo una sorta di "pompa salina". "In tale situazione, infatti, l'acqua marina contaminata funge non solo da fonte, ma anche da meccanismo di amplificazione del trasporto di contaminanti nell'acqua dolce", ha spiegato il professor Berkowitz. Egli ha precisato, inoltre, che "gli ambienti marini contaminati sono sistemi aperti e attivi, all'interno dei quali le onde, i movimenti di marea, le correnti e il mescolamento si susseguono continuamente, pertanto è ragionevole attendersi un'elevata Ccas [capacità di trasporto della soluzione acquosa]". In altri termini, più è alto il grado di mescolamento dell'acqua salina, maggiore è la quantità di inquinanti che essa è in grado di trasportare. La scoperta del consorzio, pertanto, indica che gli ingegneri, gli idrogeologi e gli abitanti delle regioni aride dovranno far fronte non solo al fenomeno dell'intrusione salina, ma anche della penetrazione di inquinanti. Il gruppo di scienziati continuerà a studiare le regioni a deficienza idrica, come la fascia costiera di Maiorca e del delta del Llobregat a Barcellona, al fine di garantire la rappresentazione di una sezione di siti geologici con problemi di intrusione salina. Essi, inoltre, cercheranno di valutare la possibilità che tale scenario muti in funzione delle maree, del sale, delle falde acquifere e dei tipi di inquinanti. Infolink: http://www.weizmann.ac.il/ESER/Saltrans/home.html 

RICERCATORI ITALIANI VIAGGIANO SOTTO IL FONDO DELL'OCEANO 
Roma, 29 maggio 2003 - Avventurarsi sotto il fondo dell'Oceano Atlantico, all'interno della Terra, per scoprirne i segreti. Una sfida che Giulio Verne ha descritto in un suo famoso libro, e nella quale si sono cimentati ora i ricercatori dell'Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Ismar-Cnr), che grazie a un sofisticato sottomarino francese e a navi oceanografiche italiane e russe hanno esplorato il fondo dell'Oceano fino ad una profondità di quasi 6000 metri. Una ricerca che li ha visti impegnati per anni e che ora la prestigiosa rivista Nature racconta in un articolo pubblicato sull'ultimo numero, che in copertina riporta anche una immagine tratta dalla ricerca. "Le Dorsali Medioceaniche - spiega Enrico Bonatti, Direttore dell'Ismar-Cnr di Bologna e coordinatore di questa ricerca - sono strutture fondamentali del nostro Pianeta. Si tratta di una catena montuosa che si estende per oltre 60 mila chilometri sul fondo degli oceani: 2/3 della crosta terrestre si formano infatti lungo l'asse delle Dorsali, dove si concentrano l'80% del vulcanismo e buona parte della sismicità e perdita di calore e gas del nostro Pianeta. La lenta risalita dalla profondità di centinaia di chilometri al di sotto delle Dorsali di materiale caldo provoca la formazione della crosta suboceanica accompagnata da vulcanismo, terremoti e perdita di gas". "Le nostre ricerche - prosegue Bonatti - hanno portato ad una serie di risultati nuovi ed inaspettati, in quanto siamo riusciti a determinare, per la prima volta, la velocità con cui il mantello terrestre risale sotto la Dorsale, pari a 25 millimetri all'anno: un dato essenziale per capire i meccanismi di formazione della crosta oceanica. Abbiamo poi scoperto che la temperatura del materiale profondo che risale sotto la Dorsale MediAtlantica, pur se soggetta a oscillazioni nel tempo, è aumentata gradualmente negli ultimi 20 milioni di anni e, conseguentemente, è aumentato anche lo spessore della crosta terrestre dell'Atlantico. Questi risultati possono sembrare molto "remoti", ma dobbiamo considerare che nel nostro Pianeta i processi profondi sono strettamente legati a quelli superficiali". Un aumento della temperatura del mantello suboceanico causerà quindi un incremento dello spessore crostale, un "rigonfiamento" del fondo degli oceani e, di conseguenza, un innalzamento del livello del mare e delle emissioni di gas, come Co2 e metano, dalla Dorsale; gas che, finendo nell'atmosfera, potrebbero influenzare in tempi geologici il clima del nostro Pianeta. "Questa ricerca - conclude il ricercatore del Cnr, professore ordinario di geodinamica all'Università di Roma "La Sapienza" - dimostra che la scienza italiana è in grado di portare avanti studi di eccellenza, con pochi fondi e in un contesto generale che sembra fare di tutto per scoraggiare i nostri sforzi". 

I QUARANT'ANNI DELLA PORSCHE 911 NEL DOSSIER DI RUOTECLASSICHE DI GIUGNO 
Rozzano, 29 maggio 2003 - Ruoteclassiche, la rivista di Editoriale Domus sulle auto classiche e d'epoca, celebra, sul numero di giugno, il quarantesimo anniversario della Porsche "911" con un dossier dedicato alle versioni aspirate della celeberrima sportiva tedesca. Con 34 pagine ricche di immagini, disegni e spaccati, il dossier rappresenta una vera e propria guida dell'evoluzione della vettura e indica, anno per anno, le modifiche apportate alla meccanica e alla carrozzeria. I modelli più significativi sono anche corredati dalle "impressioni di guida". Il dossier offre agli appassionati tutti gli strumenti indispensabili per riconoscere, scegliere e valutare una Porsche "911" raffreddata ad aria, dalla prima versione con motore di due litri degli anni Sessanta agli ultimi modelli degli anni Novanta. 

YOUNG EUROPEAN TRUCK DRIVER I FINALISTI A TRENTO I 13 CAMIONISTI SELEZIONATI PER LA FINALE ITALIANA SI SFIDERANNO A TRENTO SABATO 31 MAGGIO. OBIETTIVO: LA FINALE EUROPEA DI STOCCOLMA 
Milano, 29 Maggio 2003 - Sono tredici i camionisti giunti alla finale italiana dello Young European Truck Driver, la competizione europea sulla sicurezza stradale che Scania ha organizzato col patrocinio della Commissione Europea e con il sostegno di Michelin, Shell e Iru (International Road Transport Union). I giovani camionisti che sabato 31 Maggio si contenderanno a Trento il titolo di miglior camionista d'Italia, e la possibilità di rappresentare il nostro Paese alla finale europea di Stoccolma, sono il risultato di una selezione che ha coinvolto più di 250 camionisti under 30 di tutta Italia con una serie di prove pratiche e teoriche. Complessivamente, lo Young European Truck Driver coinvolge ben venti Paesi europei con migliaia di adesioni. Lo spirito della competizione è quello di dimostrare le proprie conoscenze e abilità in fatto di sicurezza stradale. Un questionario ha infatti valutato il grado di preparazione sulle norme che regolano il trasporto e sulle nozioni di primo soccorso. I camionisti hanno inoltre dimostrato le proprie capacità di guida direttamente al volante di un veicolo pesante. "Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti fino ad ora" commenta Giancarlo Codazzi, amministratore delegato di Italscania. "La competizione ha registrato numerose adesioni e tanto entusiasmo, soprattutto tra i più giovani. I camionisti hanno dato prova di impegno e meticolosa attenzione alla sicurezza stradale. Siamo certi che i tredici finalisti daranno il meglio di se stessi per poter aspirare a rappresentare l'Italia alla finale europea". La competizione Young European Truck Driver tra giovani camionisti europei mira a promuovere la tematica della sicurezza su strada e si avvale del patrocinio della Commissione Europea che, con il supporto dato alla manifestazione, intende perseguire gli obiettivi di politica europea del trasporto fissati nel libro bianco "Politica Europea del Trasporto per il 2010: è tempo di decidere". La Commissione Europea ha infatti stabilito l'ambizioso obiettivo di dimezzare entro il 2010 il numero dei morti sulle strade di tutta Europa, che attualmente si aggira attorno a 40.000 morti annue. L'Unione Europea sta inoltre cercando di adottare una serie di misure che intendono valorizzare il training continuo dei camionisti, così come previsto da una recente direttiva in discussione presso il Parlamento Europeo. Elementi fondamentali della politica europea diventano quindi la formazione degli autisti e le campagne di sensibilizzazione rivolte ai più giovani. Iniziative come lo 'Young European Truck Driver' sono dunque un'occasione per perseguire attivamente gli obiettivi fissati in sede europea, mirando a coinvolgere attivamente l'opinione pubblica su un tema delicato come la sicurezza stradale. Lista dei 13 finalisti: Macaione Giuseppe Tusa Me; Lucchini Flavio Bussero Mi; Bontempi Giammaria San Paolo Di Piave Tv; Rossini Fabio Savona Sv; Quaglia Paola Busca Cn; Mulas Manuel Sassoferrato An; Rosso Alessandro Abano Terme Pd; Mabellini Yuri Desenzano D/G Bs; Sandri Michele Trento Tn; Savo Enrico Altari Fr; Orlando Pasquale Angri Sa; Calandrini Gabriele Pergola Ps; Ragazzini Manuel Marcaria Mn. www.scania.com 

"SCIENZA E COMUNICAZIONE. I LINGUAGGI DELLA MEDIAZIONE" A MILANO IL CONVEGNO CONCLUSIVO DEL PROGETTO FSE 
Milano, 29 maggio 2003 - Lunedì 26 maggio si è tenuto il convegno "Scienza e Comunicazione. I Linguaggi della mediazione" presso la Sala Biancamano del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, in via San Vittore 21 a Milano. Il convegno è stato l'evento conclusivo del progetto Fse "Network Universitario Interprovinciale", realizzato dall'Agenzia per la Formazione e il Lavoro di Milano in partnership con il Centro Volta dì Como, il Comune di Varese e l'Agenzia Varese Press. Il progetto ha attuato azioni sinergiche e integrate, volte al sostegno e al miglioramento del sistema di ricerca scientifica e tecnologica e si è occupato della formazione di figure professionali altamente qualificate nel sistema scientifico e nel management della ricerca in Lombardia. Il convegno fa parte, inoltre, della "Primavera della Scienza", attività di diffusione della cultura scientifica promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione. Sono intervenuti come relatori: Aldo Fumagalli, sindaco di Varese, l'onorevole Valentina Aprea, sottosegretario M.I.U.R, Mario Dutto, direttore dell'Ufficio Regionale Scolastico per la Lombardia, Carlo Tognoli, presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia, Alberto Guglielmo, assessore alla Formazione, Istruzione, Lavoro della Regione Lombardia, Ettore Vitiello, direttore del progetto, Francesco Ogliari, Silvano Tagliagambe, professore ordinario di Filosofia della Scienza presso l'Università di Sassari, Domenico Sugamiele, consulente Miur, Milli Ubertazzi autrice e consulente testi scientifici De Agostini, alcune associazioni di docenti di materie scientifiche (AIF, prof Giuliana Maccario Piseri, Dd-Sci, prof. Rinaldo Psaro, Mathesis, Lucio Benaglia), Nicoletta Salvatori, direttrice della rivista "Quark", Federico Canobbio Codelli del Politecnico di Milano, Ludovica Manusardi Carlesi, vicepresidente dell'Associazione Amici Museo della Scienza, Marisa Valagussa, ispettrice della Direzione Regionale Scolastica per la Lombardia, Fiorenzo Galli, direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia. 

ANNO EUROPEO DELL'EDUCAZIONE ATTRAVERSO LO SPORT 2004: LA COMMISSIONE LANCIA UN INVITO ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI 
Bruxelles, 29 maggio 2003 - Migliorare il partenariato fra mondo educativo e mondo dello sport, meglio utilizzare i valori dello sport nell'educazione e nell'integrazione, accrescere il volontariato sportivo: sono questi alcuni degli obiettivi dell'Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport 2004. Quest'anno, che coincide fra l'altro con numerosi avvenimenti sportivi importanti come l'Euro 2004 di calcio in Portogallo e i giochi olimpici di Atene, è stato dotato dal Parlamento europeo e dal Consiglio di uno stanziamento pari a 11,5 milioni di euro. Una parte di questi fondi è destinata al sostegno di azioni e progetti, dal livello comunitario a quello locale, per i quali la Commissione ha pubblicato un invito a presentare proposte. "Sono persuasa che quest'anno 2004 contribuirà a una migliore presa in considerazione dello sport e dei suoi valori nell'educazione in Europa e rafforzerà la convinzione che lo sport è uno strumento prezioso per la costruzione di una società più aperta e tollerante. Invito tutti gli attori, insegnanti, responsabili sportivi, pubblici poteri, a partecipare attivamente all'Anno e rispondere a questo invito a presentare proposte con progetti innovativi e di ottima qualità" ha dichiarato Viviane Reding, commissario europeo all'Istruzione e alla Cultura. Uno stanziamento di 6,5 milioni di euro è destinato al cofinanziamento di azioni progettate negli Stati membri e realizzate a livello locale, regionale, nazionale, transnazionale o comunitario. La procedura, che riguarderà il periodo fino al 31 dicembre 2004, si svolgerà in tre cicli: il primo ciclo è dotato di uno stanziamento di 500.000 euro e cofinanzierà le azioni avviate prima del 1° gennaio 2004. Il termine ultimo di presentazione delle domande scade il 4 luglio 2003. Il secondo ciclo cofinanzierà azioni avviate fra il 1° gennaio 2004 e il 30 giugno 2004, per un importo complessivo di 4.000.000 di euro. Il termine ultimo di presentazione delle domande è fissato al 1° ottobre 2003. Il terzo ciclo è riservato alle azioni che inizieranno a partire dal 1° luglio 2004. Il termine ultimo di presentazione delle domande è il 1° marzo 2004 e l'importo complessivo è di 2.000.000 di euro. I 10 nuovi Stati membri potranno presentare domanda per il secondo e terzo ciclo. I progetti di portata comunitaria (partecipazione attiva di soci di almeno 8 Stati) potranno essere cofinanziati fino a concorrenza dell'80% dell'importo complessivo di ciascun progetto e saranno selezionati dalla Commissione. Per i progetti a carattere locale, regionale, nazionale o trasnazionale, il cofinanziamento potrà raggiungere un massimo del 50% dell'importo complessivo di ciascun progetto. I progetti saranno selezionati a livello nazionale dagli organi di coordinamento dell'AEES 2004 in ogni Stato partecipante. Le sovvenzioni saranno concesse a progetti che perseguano gli obiettivi dell'Anno europeo e comportino la creazione di partenariati stabili fra istituzioni educative e organizzazioni sportive. Il testo dell'invito è disponibile insieme con il fascicolo di candidatura e l'elenco degli organi di coordinamento nazionale sul sito Internet dell'Unità Sport: http://europa.eu.int/comm/sport/index_it.html 

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