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GIOVEDI'
29 MAGGIO 2003
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UNDICESIMO VERTICE UE-RUSSIA, SAN PIETROBURGO, 31.05
Bruxelles, 29 maggio 2003 - Il 31 maggio 2003 si terrà a San Pietroburgo
l'undicesimo vertice tra l'Unione europea e la Federazione russa. L'UE sarà
rappresentata dai dirigenti dei venticinque Stati membri attuali e futuri, dal
presidente della Commissione europea Romano Prodi e dal segretario generale/alto
rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Javier Solana. Il
vertice, che commemorerà i trecento anni dalla fondazione di San Pietroburgo,
la "finestra sull'Europa" di Pietro il Grande, coincide con tutta una
serie di avvenimenti interni e internazionali di grande rilievo (referendum
costituzionale in Cecenia, sviluppi in Medio Oriente, compreso l'Iraq, firma del
trattato di adesione da parte di dieci futuri Stati membri dell'UE e avvio del
dibattito su un'Europa ampliata). Prima che iniziassero i lavori, il presidente
Prodi si è detto fiducioso che il vertice permetterà di far progredire il
nostro partenariato con la Federazione russa, consolidando i progressi fatti
finora e offrendo nuove possibilità di cooperazione. Secondo il commissario per
le relazioni esterne Patten, il vertice incentrerà la nostra cooperazione sulle
questioni inerenti all'ambiente, alla giustizia e agli affari interni, tra cui
il nostro impegno comune per accelerare l'entrata in vigore del protocollo di
Kyoto e la necessità di concludere un accordo di riammissione bilaterale. Il
vertice analizzerà tutti gli aspetti delle relazioni UE/Russia (dialogo
politico, cooperazione economica, corresponsabilità ambientale dell'UE e della
Russia, cooperazione in materia di giustizia e affari interni) in termini di (i)
risultati/sfide e (ii) prospettive future. Si solleveranno inoltre diverse
questioni internazionali. L'UE e la Russia si avvarranno del vertice per
promuovere una visione più strategica delle loro relazioni onde creare diversi
"spazi comuni" (sicurezza esterna, Gai, economia, scienza e cultura)
sfruttando maggiormente il potenziale dell'accordo di partenariato e di
cooperazione. Al tempo stesso, si potenzieranno le istituzioni esistenti e si
sostituirà l'attuale consiglio di cooperazione con un "consiglio di
partenariato". Durante il vertice, si valuterà la fattibilità di una
rapida adesione della Russia all'Omc a condizioni reciprocamente accettabili,
compresa la possibilità di trovare soluzioni adeguate ai problemi riguardanti i
pagamenti per il sorvolo della Siberia e le distorsioni nel settore dell'energia
russo. Si prenderà atto, inoltre, dei progressi compiuti per quanto riguarda la
creazione di un spazio economico europeo comune e il dialogo UE/Russia in
materia di energia. L'UE si adopererà per intensificare la cooperazione
ambientale, chiedendo in particolare alla Russia di sottoporre alla Duma il
protocollo di Kyoto(2) affinché sia ratificato quanto prima, per intensificare
la cooperazione sulla sicurezza marittima e per rilanciare il dibattito sulla
sicurezza nucleare (reattori della prima generazione) e su Galileo. L'UE
insisterà altresì affinché la Russia ratifichi il trattato sulla carta
dell'energia e concluda i negoziati sul protocollo di transito. Durante il
vertice si esprimerà soddisfazione per la firma dell'Mnepr (Programma
ambientale multilaterale per il nucleare nella Federazione russa), che sbloccherà
i fondi necessari per il risanamento nucleare nell'ambito del partenariato
ambientale della dimensione nordica. In materia di Gai, l'UE chiederà alla
Russia di sbloccare prima possibile i negoziati per un accordo di riammissione
UE/Russia al fine di intensificare la lotta contro la criminalità organizzata,
anche attraverso la rapida conclusione di un accordo di cooperazione tra Europol
e la Federazione russa. La Russia solleverà probabilmente la questione degli
spostamenti senza obbligo di visto tra l'UE e il suo territorio e delle altre
eventuali agevolazioni in questo campo. Si analizzerà con particolare
attenzione l'impatto dell'ampliamento dell'UE sulle relazioni UE/Russia. Oltre a
constatare che l'accordo su Kaliningrad raggiunto al vertice di Bruxelles del
novembre 2002 viene applicato correttamente, durante il vertice si discuterà
dell'estensione dell'APC agli Stati in fase di adesione, che consoliderà le
relazioni strategiche. Per quanto riguarda la Cecenia, si insisterà in
particolare sulle prospettive politiche di una pace duratura, si chiederà alla
Russia di agevolare l'inoltro degli aiuti umanitari e si parlerà del rapimento
dell'operatore umanitario Arjan Erkel. L'UE e la Russia constateranno i
progressi tangibili compiuti in materia di disarmo e di non proliferazione delle
armi di distruzione di massa, analizzando inoltre le possibilità di
intensificare la cooperazione per la gestione delle crisi e la lotta al
terrorismo. A livello internazionale, ci si concentrerà in particolare sul modo
di sbloccare il conflitto nella regione transnistriana della Moldavia. Il
vertice discuterà infine di come l'UE e la Russia possono collaborare per
arginare l'afflusso della droga dall'Afghanistan e dall'Asia centrale e della
situazione postconflitto in Iraq.
LA COMMISSIONE ADOTTA UNA PROPOSTA DI MIGLIORE
E PIÙ VISIBILE COORDINAMENTO DELLA PROTEZIONE SOCIALE NELL'UE
Bruxelles, 29
maggio 2003 - La Commissione ha adottato una proposta che intende migliorare,
semplificare e rendere più visibile l'operato dell'UE in sede di coordinamento
delle politiche di protezione sociale degli Stati membri - pensioni,
integrazione sociale e lotta contro la povertà, assistenza sanitaria agli
anziani, regimi di sicurezza sociale e modalità di incoraggiamento al lavoro
('rendere redditizio il lavoro'). La comunicazione della Commissione 'Rafforzare
la dimensione sociale della strategia di Lisbona : snellire il coordinamento
aperto nel campo della protezione sociale', stabilisce come l'UE debba integrare
il coordinamento nei settori citati della protezione sociale in un ambito e
processo unici valendosi del metodo di coordinamento aperto per il 2006. La
proposta contribuirà a rafforzare la dimensione sociale della strategia di
Lisbona di riforma economica, occupazionale e sociale e potenzierà inoltre
l'efficacia delle dimensioni economica e occupazionale. Il mandato della
proposta proviene dal recente Consiglio europeo di primavera a Bruxelles. La
proposta sarà ora trasmessa al Consiglio e al Parlamento europeo. E' inoltre
possibile che venga presentata al Consiglio Occupazione e Politica Sociale del 3
giugno a Lussemburgo. Anna Diamantopoulou, Commissario europeo all'Occupazione e
agli Affari Sociali, ha dichiarato : "Gli Stati membri conserveranno sempre
la facoltà di progettare, gestire e varare le proprie politiche di protezione
sociale. L'UE può tuttavia, e deve, aggiungere valore aiutando i governi a
coordinare le riforme necessarie per far fronte alla pressione delle tendenze
demografiche e della globalizzazione, e mantenendo nel contempo l'elemento
fondamentale, la coesione, del modello sociale europeo. Senza un efficace
coordinamento comunitario delle riforme della protezione sociale rischiamo di
produrre riforme troppo lente, troppo inefficaci e troppo ingiuste". La
comunicazione propone un processo integrato destinato a razionalizzare,
migliorare e semplificare l'operato dell'UE nel campo della protezione sociale
mediante il metodo di coordinamento aperto. La razionalizzazione o 'snellimento'
comporterà un accordo in merito ad un'unica serie di obiettivi comuni che
riguardano i vari settori della protezione sociale pensioni, integrazione
sociale e lotta contro la povertà, assistenza sanitaria agli anziani e 'rendere
redditizio il lavoro'. La Commissione propone che tali obiettivi comuni vengano
adottati nel 2006 in seguito a una valutazione approfondita dei progressi
compiuti attraverso il coordinamento comunitario delle politiche nei settori
predetti. Il passo successivo è la sincronizzazione del nuovo processo di
protezione sociale con gli Indirizzi di massima della politica economica e con
la Strategia europea per l'occupazione. La semplificazione comporterà la
redazione di una relazione unica in sostituzione delle attuali relazioni
separate per ciascun settore della protezione sociale. Le singole relazioni
nazionali confluiranno in un'unica relazione comune (Commissione/Consiglio)
sulla protezione sociale. Per quanto riguarda oggi il coordinamento economico e
occupazionale, una relazione completa sarà presentata dalla Commissione e dal
Consiglio ogni tre anni, con aggiornamenti annuali più brevi.
"L'ITALIA
NELL'INTEGRAZIONE EURO-MEDITERRANEA" - CONFERENZA INTERNAZIONALE MILANO,
16/17 GIUGNO.
Milano, 29 maggio 2003 - Lo sviluppo e l'integrazione economica,
politica, sociale e culturale del Mediterraneo costituiscono una sfida per
l'Unione Europea e una condizione indispensabile per la stabilità e
l'equilibrio mondiale. Il Mediterraneo possiede risorse e potenzialità in
crescita. Nello stesso tempo la sponda sud-orientale presenta forte criticità:
un divario eccessivo con le economie più avanzate, un preoccupante incremento
demografico, alti tassi di disoccupazione, insufficiente produzione alimentare e
scarse risorse idriche, solo per citarne alcune. In questo contesto l'Italia,
alcuni giorni prima dell'assunzione della prossima presidenza del semestre
europeo, promuoverà a Milano - il 16 e 17 giugno - una conferenza
internazionale per ribadire la vocazione del nostro Paese a svolgere un ruolo di
cerniera tra l'Europa Continentale e il Bacino del Mediterraneo. Questo evento
testimonia l'impegno della Camera di Commercio di Milano che, negli ultimi anni,
ha coinvolto soggetti pubblici e privati, italiani, europei e mediterranei al
fine di favorire la competitività del sistema imprenditoriale milanese, e in
generale italiano, nell'area euro-mediterranea. Per sostenere questo ruolo, la
Camera di Commercio di Milano ha promosso la nascita del "Segretariato
Euro-Mediterraneo" con il patrocinio ufficiale del Ministero delle Attività
Produttive, ed ha organizzato nel corso del 2002, diversi incontri tematici a
porte chiuse cui hanno partecipato esperti ed opinion leader dei vari Paesi
dell'area. Da questi dibattiti informali, privi dei vincoli legati
all'ufficialità, sono emerse nuove 'policies' che verranno riprese ed ampliate
nel corso del confronto pubblico in programma a Milano. Alla conferenza
internazionale "Italia, laboratorio euro-mediterraneo, le linee di una
integrazione possibile" si daranno appuntamento ministri dell'area, assieme
a rappresentanti delle Istituzioni, italiane, milanesi e mediterranee, del mondo
imprenditoriale, associativo, finanziario, accademico, culturale, artistico, dei
media, della Pubblica Amministrazione e di Enti multilaterali quali Bei e Banca
Mondiale. In particolare, dal Nord Africa e dal Medio Oriente saranno invitati i
Ministri e i Rappresentanti dei seguenti Paesi: Algeria, Cipro, Egitto,
Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia e Turchia. Il Convegno
sarà promosso dalla Camera di Commercio di Milano in stretto raccordo con il
Ministero degli Affari Esteri e in collaborazione con il Ministero delle Attività
Produttive. Nell'organizzazione della conferenza saranno infine coinvolte le
istituzioni locali. Con questa iniziativa la Camera di Commercio di Milano vuole
contribuire alla definizione delle "linee guida" che, in materia, il
"sistema paese" vorrà assumere nel corso del semestre di Presidenza
italiana, fornendo, al contempo, nuovi spunti per la conferenza
euro-mediterranea prevista a fine 2003 in Italia.
L'UNIONE DEI DATORI DI LAVORO
EUROPEI ESORTA IL CONSIGLIO "COMPETITIVITÀ" A FUNGERE DA
"MODELLO DI SOSTEGNO" ALLA STRATEGIA DI LISBONA
Bruxelles, 29 maggio
2003 - L'Unice (Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori
di lavoro) ha esortato il Consiglio "Competitività" ad assumere un
ruolo di primo piano nel sostegno alla competitività europea ed ha criticato
l'"approccio rilassato" che, a suo parere, il Consiglio ha adottato
finora. In una dichiarazione emessa il 26 maggio, l'Unice sottolinea che il
Consiglio "Competitività" può svolgere una funzione importante nella
risoluzione dei problemi economici dell'Europa ed esorta i suoi membri ad
"assumere un ruolo attivo nella promozione della competitività e della
crescita". "Il Consiglio 'Competitività' deve divenire un modello di
sostegno allo scenario delineato nella strategia di Lisbona, volto a fare
dell'Europa l'economia più competitiva al mondo entro il 2010", recita la
dichiarazione. In particolare, l'Unice sollecita il Consiglio "Competitività"
a rafforzare il suo prestigio e la sua autorità nei confronti degli altri
Consigli, sostenendo che: "Il Consiglio deve essere in grado di effettuare
valutazioni che contrastino, se necessario, con gli orientamenti delle altre
formazioni consiliari, proponendo, ad esempio, la sospensione delle misure
legislative che potrebbero ostacolare la competitività europea". Il
Consiglio "Competitività" è stato istituito durante la Presidenza
danese dell'UE, nel secondo semestre del 2002, e il suo primo presidente, Bendt
Bendtsen, ne ha descritto il ruolo definendolo lo strumento per raggiungere
l'obiettivo stabilito a Lisbona.
CONVEGNO & TAVOLA ROTONDA: IL MUTUO A CASA:
MERCATO, CANALI E PROFESSIONI
Milano, 29 maggio 2003 - Ieri, si è svolto a
Milano presso la sede di Meliorbanca, il convegno & Tavola Rotonda "Il
Mutuo a Casa: mercato, canali e professioni" organizzato da Divisione Mutui
spa, società leader in Italia nella intermediazione dei mutui per l'acquisto
della prima casa. Nel corso del convegno sono stati esaminati i molteplici
aspetti del mercato immobiliare italiano attuale. La naturale propensione degli
italiani a investire in immobili ha subito una rapida accelerazione negli ultimi
tre anni, favorita anche dal cattivo andamento dei mercati finanziari e dal
crollo dei rendimenti dei titoli pubblici. Questa atmosfera ha favorito la
nascita di nuove realtà, come le reti di consulenti di credito immobiliare, che
insieme alle imprese di costruzione, alle cooperative, ai diversi canali di
intermediazione immobiliare e alle banche, hanno contribuito a rendere
particolarmente vivace il mercato. Un contesto che ha anche favorito il lancio e
la rapida crescita dei Fondi Immobiliari che sono già percepiti come una valida
alternativa all'investimento tradizionale. In particolare, durante il convegno
si è fatto il punto sui rapporti tra i nuovi attori e quelli tradizionali, si
sono evidenziate le sinergie, prendendo atto dell'esistenza di qualcosa di
nuovo, orientato al cliente, e si è cercato di capire quanto e come crescerà
questo mercato. Sono state inoltre esaminate le prospettive del nuovo canale
distributivo del credito immobiliare: le aziende non bancarie, che promuovono
l'offerta di mutui fondiari alle famiglie, utilizzando la nuova figura
dell'agente in attività finanziarie. Questo mercato partito negli anni '90,
avvalendosi in un primo momento di aziende di brokeraggio e successivamente di
società agenti in esclusiva, si è sviluppato rapidamente in sinergia con gli
istituti bancari (tra le imprese del settore in primis Divisione Mutui, che ne
ha la leadership). L'ammontare annuo dei mutui erogati, tramite questo canale,
ha raggiunto l'importo di alcuni miliardi di euro. Tutti i relatori intervenuti
(Pietro Locatelli, Divisione Mutui spa, Eustacchio Allegretti, Fiaip, Carlo
Lombardi, Unicredit; Enrico Quadri, Rexfin, DanteEmilitri, Ancab, Giorgio Munari,
Arcavita, Gerardo Solaro del Borgo, Deutsche-Bank Fondi Immobiliari, Giamberto
Cuzzolin, Avvocato, Giulio Marchesini, Commercialista), hanno convenuto che
l'esigenza primaria di questo mercato è quella di affiancare all'offerta dei
prodotti l'operatività di professionisti specializzati. Pietro Locatelli,
Presidente di Divisione Mutui spa, si è dichiarato convinto che questa nuova
via per l'intermediazione dei mutui, fondiari ed edilizi, non potrà che
assicurare buoni risultati sia per le banche sia per i consumatori in quanto il
promotore del mutuo, e la società che lo rappresenta, faranno il possibile
affinché i clienti, costruttori o consumatori, siano seguiti con professionalità,
con prodotti adatti ad ogni esigenza, al fine di consolidare un marchio che
possa vivere perchè apprezzato da consumatori soddisfatti. La ricerca di
professionalità è confermata dal fatto che oggi in Italia risultano iscritti
all'Ufficio Italiano Cambi oltre 22.000 promotori creditizi. Dello stesso parere
è Carlo Lombardi, Responsabile direzione territoriale di Unicredito Italiano,
istituto che ha sviluppato nel corso degli anni un'esperienza di successo con le
reti di agenti immobiliari (Fiaip e, più di recente, Big spa). Lombardi ritiene
che la collaborazione tra una Banca e una rete di agenti immobiliari rappresenti
indubbiamente un forte fattore di sviluppo del mercato. Le banche e le reti di
agenti coprono dei bisogni complementari della clientela; mettendo insieme le
reciproche esperienze è facile immaginare l'erogazione di un servizio migliore
ed una maggior soddisfazione del cliente. Enrico Quadri, Direttore commerciale
del network finanziario Rexfin, ha illustrato come 1' esponenzialità della
crescita di Rexfin si è palesata in maniera virulenta dal momento in cui il
semplice servizio finanziario alle agenzie immobiliari "Professionecasa"
si è evoluto in un autonomo network. Lo sviluppo di Rexfin è coinciso con la
crescita professionale della figura del mediatore creditizio. Quest'ultima ha
trovato in Italia negli ultimi anni una prima consacrazione con l'istituzione di
un apposito ruolo. Quadri si auspica che in Italia i mediatori creditizi siano
presto equiparati agli agenti immobiliari, conferendo solo ai primi la
possibilità di intermediare mutui, come solo agli agenti immobiliari viene dato
modo di intermediare immobili. Giulio Marchesini, commercialista, ha evidenziato
come l'impresa immobiliare o edile hanno interesse ad un finanziamento pari al
tempo necessario per la costruzione da uno a tre anni, finalizzato a coprire una
parte dei costi di costruzione (fra il 70% e l'80%), e destinato ad essere
ripagato col ricavo della vendita dell'immobile (generalmente fra il 50% ed il
60%). L'utilizzatore finale ha invece interesse ad un finanziamento a lungo
termine, da 10 a 30 anni, per poter pagare l'immobile in rate semestrali o
mensili, con parte del proprio reddito di lavoro o d'impresa. Appare
evidentemente che le caratteristiche dei mutui sono parzialmente differenti e
che le caratterizzazioni dell'uno non siano sempre convenienti e opportune per
l'altro. Gerardo Solaro del Borgo, Direttore Generale Deutsche-Bank
Fondimmobiliari Sgr, ha sottolineato come l'investimento immobiliare va al di là
dell'idea che "il mattone è sempre un mattone...". Nei momenti in cui
i mercati esprimono alta-volatilità e rendimenti in calo risulta vantaggioso
diversificare i portafogli con strumenti quali i fondi immobiliari. L'esperienza
ci porta a vedere gli immobili come generatori di cashflow; gli immobili
producono reddito continuativo grazie ai contratti di locazione che vengono
stipulati. L'avvocato Giamberto Cuzzolin, di Interstudio, ha infine esaminato
gli aspetti relativi al rispetto della privacy nell'accollo del mutuo. Quando il
costruttore viene in contatto con acquirenti interessati a pagare tramite
accollo del mutuo, deve assicurarsi che gli stessi siano in condizioni tali da
essere accettati dalla banca.
ACCORDO TRA POSTE ITALIANE E L' ARMA DEI
CARABINIERI PER AVERE UN PIU' FACILE ACCESSO AL CREDITO PER L'ACQUISTO DELLA
PROPRIA ABITAZIONE
Roma, 29 maggio 2003 - E' stata firmata ieri
dall'Amministratore Delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi e dal Comandante
Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C. d'A. Guido Bellini una convenzione
che prevede, tra l'altro, che Poste Italiane riservi al personale dell'Arma dei
Carabinieri, in servizio e in congedo, condizioni favorevoli relativamente ai
prodotti finanziari e assicurativi. L'accordo rappresenta un importante momento
di collaborazione a livello nazionale fra la più grande e diffusa azienda
italiana e l'Istituzione più amata del paese. Le agevolazioni riguardano in
particolare i mutui per un più facile accesso al credito per l'acquisto della
propria abitazione, i prestiti personali per l'acquisto di beni di consumo e i
prodotti assicurativi nella loro duplice finalità di prodotti di investimento
sicuro e di copertura di rischio. Con questo accordo Poste Italiane si rivolge
ad un enorme bacino di utenza che comprende 110.000 Carabinieri in servizio,
220.000 in congedo e circa un milione di familiari che fa riferimento
all'Associazione Nazionale Carabinieri e si inserisce nella strategia
dell'Azienda che intende sviluppare la propria presenza tramite convenzioni e
accordi quadro con grandi partner.
"FITCHRATINGS" - LA NUOVA
METODOLOGIA PER IL RATING DI SUPPORTO ALLE BANCHE
Milano, 29 maggio 2003 - Mr.
Gerry Rawcliffe, Managing Director del Gruppo Financial Institutions ha ieri
illustrato a Banca Intesa di Milano -
le modifiche apportate alla metodologia di Supporto (presentata nel mese di
Luglio 2002) , le loro motivazioni, e la loro applicazione pratica. I rating di
Supporto, unitamente al rating Individuale, costituiscono la base per
l'assegnazione dei rating a Lungo-termine alle banche. Tali modifiche nella
metodologia conferiranno maggiore trasparenza e coerenza a questo strumento di
rating. Infolink:
www.fitchratings.com
EBA CLEARING LAUNCHES STEP 2 THE FIRST PAN-EUROPEAN ACH FOR
RETAIL PAYMENTS
Milano, 29 maggio 2003 - The Eba Clearing Company has launched
the first pan-European Ach-service for retail payments in the Single Euro
Payments Area (Sepa). Over the coming months 53 pilot banks will connect to the
system. The launch, ahead of the entry into force of the Ec Regulation 2560/2001
on cross-border payments, means that the participating banks across Sepa will be
in a position to offer their clients a reliable, rapid and very cost-effective
euro clearing service for Regulation-compliant transfers. Step2 has been
developed together with Sia S.p.A. as technology partner and with Swift as
messaging partner. Step2 is able to transact in its initial configuration up to
5 million payments per day. Step2 has been developed in a record period of 10
months. With Step2, the Eba Clearing Company now offers a comprehensive clearing
and settlement service to the banks in the EU for both their single high-value
payments and their retail mass payments. Since 1998, the Clearing Company has
been working consistently on infrastructure developments that help the banks
reducing costs and meeting their customers' new requirements in a Single
Currency Area. "The launch of Step2 marks another historic day for the Eba
Clearing Company", said Willy Scheerlinck, Chairman of Eba Clearing. "We
are very pleased with the industry's recognition of Step2. Banks participating
in Step2 will be in a better position to meet the new requirements posed by the
Single Euro Payments Area, be they at the level of customers' needs or
regulatory constraints." Gilbert Lichter, Ceo of Eba Clearing, pointed out
that "Europe urgently needed a pan-European infrastructure to handle retail
payments in a speedy and low-cost manner. We were quite eager to take up this
challenge. Today we are delighted that we can demonstrate our readiness well in
advance of the implementation of the Ec's Regulation on cross-border transfers."
"Sia committed to delivering the Step2 service in May 2002. In cooperation
with the Eba and Swift, Sia delivered in 10 months time - as planned - a 50 man/year
technology project, showing the company's credibility and total commitment. We
are proud to be Eba's partner in delivering this service, the first of many
others to be developed for building a unique Single Euro Payment Area (Sepa) in
Europe," Renzo Vanetti, Ceo of Sia noted. Johan Kestens, Head of New
Business Development, Swift comments, "Swift is pleased to have been able
to contribute its core competencies of global reach, open standards and highest
levels of security to making Step2 a reality.
BILANCIO
RECORD DI VODAFONE IN ITALIA (2002/2003) EBITDA +22% (3.363 MILIONI DI EURO),
PARI AL 49% DEI RICAVI TOTALI. RICAVI DATI +43 %, CLIENTI 19.412.000 A MAGGIO
OMNITEL È DIVENTATA VODAFONE
Londra, 29 maggio 2003 Sono stati annunciati il 27
maggio i risultati annuali del Gruppo Vodafone per il periodo dal 1 aprile 2002
al 31 marzo 2003. I dati di Vodafone Italia di questo comunicato, gli importi
dei ricavi e dell'Ebitda (redatti in conformità ai principi contabili inglesi),
sono stati calcolati trasformando in euro e riproporzionando al 100% i valori
comunicati dalla capogruppo. I risultati di Vodafone Omnitel al 31 marzo 2003
confermano l'eccellente andamento dell'azienda con un miglioramento di tutti i
principali indicatori economico finanziari. Nel corso del 2002/2003 Vodafone
Omnitel ha conseguito ricavi totali per 6.802 milioni di euro e ricavi da
servizi in crescita dell'11%, principalmente grazie all'incremento della base
clienti e alla crescita dell'Arpu. I ricavi provenienti dalla vendita dei
telefoni cellulari sono cresciuti del 30%. I ricavi da traffico voce sono
cresciuti grazie all'incremento dei volumi di traffico e dei margini da carte
prepagate, nonostante la riduzione volontaria da parte di Vodafone Omnitel dei
prezzi fisso-mobile. I ricavi da Sms, Mms e dati sono aumentati complessivamente
del 43%, con un'incidenza pari all' 11.2% dei ricavi da servizi (rispetto al 9%
del 31 marzo 2002). Tale risultato è riconducile al successo degli Sms e Mms in
crescita del 41% e ai servizi dati +128% (Wap, Gprs e Web). L'ottimo risultato
è il frutto di un anno caratterizzato da un notevole sforzo commerciale e
innovativo, con l'introduzione di nuovi servizi voce e Sms nel campo
dell'informazione e dell'entertainment. A ottobre 2002 Vodafone Omnitel ha
partecipato con successo al lancio europeo di Vodafone Live! A fine marzo 2003
sono stati attivati 227 mila telefoni Vodafone Live!, mentre i cellulari
abilitati Mms attivati sono stati 367.000. A conferma del positivo andamento
della gestione, l'Ebitda (utili prima degli oneri finanziari, ammortamenti e
tasse) è cresciuto del 22% raggiungendo i 3.363 milioni di euro. Il margine
dell'Ebitda sui ricavi totali è cresciuto dal 46% al 49%. Tale risultato è
stato ottenuto grazie all'incremento dei ricavi e alla continua attenzione al
controllo dei costi. La media dei costi di acquisizione per cliente è scesa a
25 euro rispetto ai 35 euro dell'anno scorso. Vodafone Omnitel ha raggiunto i
19.412.000 di clienti (+10%), confermandosi secondo operatore nel mercato mobile
italiano con una quota di mercato del 36%. Il 92% della customer base è
costituta da clienti prepagati. Il churn rate totale (tasso di abbandono dei
clienti) è passato dal 19% al 17% grazie al successo del programma di loyalty,
Omni One, che conta 8.600.000 iscritti e che premia i clienti di alto valore sia
abbonati sia prepagati. L'Arpu è cresciuto da 345 a 347 euro. Tale risultato è
dovuto principalmente alla crescita dell'ARPU nel segmento abbonamenti da 769 a
818 euro, mentre l'ARPU relativo al segmento delle carte prepagate è cresciuto
da 297 a 298 euro. L'Arpu voce è sceso leggermente, mentre l'ARPU dati è
cresciuto del 30%. Il personale di Vodafone Omnitel impiegato nelle diverse
funzioni aziendali è ulteriormente aumentato nel periodo, attestandosi a 10.096
unità. Vodafone Omnitel ha completato la prima fase del rollout della rete 3G e
ha cominciato la fase di test. Inoltre, l'azienda partirà a breve con la
sperimentazione pubblica dei servizi Wlan. Dopo la riduzione volontaria da parte
di Vodafone Omnitel dei prezzi fisso-mobile nell'agosto 2002, l'Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso la riduzione della quota di terminazione
a 14.95 cent (-12 % ) da giugno 2003. Il Ministero delle Comunicazioni ha esteso
la durata della licenza per il 2G e 3G da quindici a vent'anni e a seguito del
break up di Blu l'Autorità ha approvato l'assegnazione di frequenze aggiuntive
per il 2G tra i rimanenti operatori incluso Vodafone Omnitel. Il 12 maggio 2003
l'Assemblea degli azionisti di Vodafone Omnitel ha ratificato il passaggio dal
marchio Vodafone Omnitel a Vodafone.
BAYERISCHE VITA : PIANO TRIENNALE 2003-2005
Milano, 29 maggio 2003 - E' stato presentato ieri alla comunità finanziaria ed
alla stampa specializzata il Piano Triennale 2003-2005 di Bayerische Vita S.p.A.
Obiettivi: Diversificazione dei canali di vendita in una logica multichannel/multiproduct;
Sensibile incremento produttivo nel triennio; Massimizzazione dei rendimenti
finanziari in un contesto di prudente gestione, secondo corretti principi di ALM;
Investimenti strutturali e commerciali indirizzati su principi di self-financing;
Investimenti commerciali a costi variabili commisurati all'effettiva
realizzazione del business; Miglioramento dei profitti, pur in presenza di
importanti investimenti a sostegno dello sviluppo; Costante crescita dell'Embedded
Value. Strategia di distribuzione a copertura di tutti i segmenti di mercato
Consolidamento dell'accordo con SSI, Network Marketing, e sviluppo della rete di
agenzie (Naf) di Ssi- Assconsult (target 2005: 50 Naf); Focus sulla
riorganizzazione e rilancio delle agenzie tradizionali esistenti (230), apertura
di nuove agenzie in monomandato (target 2005: 170) per complessive 400 (2005);
Sviluppo della rete diretta su basi innovative (target 2005: 500 produttori
professionisti) supporti tecnologici avanzati, ridotti costi di collocamento;
Estensione della strategia distributiva alla Bancassurance con riferimento ai
medi e piccoli gruppi bancari italiani (target 2005: 330 sportelli).
Miglioramento della produttività: Riduzione dei costi non finalizzati agli
investimenti. Reingeneering dei processi e dei sistemi informativi Incremento
della quota premio gestita per dipendente da €. 1,8 milioni (2002) a €. 2,73
milioni (2005). Nuovo marchio: Dal 1° agosto 2003 Bayerische Vita S.p.A.
assumerà la denominazione "Ergo Previdenza" e, contestualmente
Bayerische Assicurazioni S.p.A., assumerà la denominazione "Ergo
Assicurazioni". Il nuovo brand sarà supportato da un'intensa campagna di
comunicazione sul territorio nazionale.
CTO (GAMES) AVVIA DI UN'AZIONE
GIUDIZIARIA NEI CONFRONTI DI ELECTRONIC ARTS
Zola Predosa, 29 maggio 2003: La
Cto S.p.A., società corrente in Bologna, Via Piemonte 7, quotata al Nuovo
Mercato, in persona del suo legale rappresentante pro-tempore, sig. Marco
Madrigali, comunica: 1) In data 20 novembre 2002 la Cto S.p.A. ha comunicato al
mercato l'avvio di un'azione giudiziaria promossa, avanti la Corte d'Appello di
Bologna, nei confronti della Electronic Arts CV (già Octopus Interactive CV
"OIC"), con sede nelle Isole Barbados, e altre cinque società del
gruppo Electronic Arts (qui di seguito il "Gruppo Electronic Arts"),
per accertare la contrarietà alla normativa antitrust italiana di cui alla
legge 287/1990 ("Legge Antitrust") della condotta recentemente assunta
dal Gruppo Electronic Arts nei confronti di Cto S.p.A. e, conseguentemente,
confermare la piena validità ed efficacia del contratto di distribuzione
("il Contratto") stipulato in data 21 giugno 2000 con la Electronic
Arts CV, con prima scadenza 31 marzo 2004 salva opzione di estensione, a favore
di Cto, fino al 31 marzo 2006. Detta opzione essendo esercitabile, entro il 15
gennaio 2004, nel caso in cui Cto raggiunga determinati obiettivi di vendita
entro il 31 dicembre 2003. Il Contratto, come già evidenziato nel prospetto
informativo, costituisce il principale asset di Cto in quanto genera, alla data
del 31 marzo 2003, circa il 65% fatturato del gruppo Cto e circa l'80% del
fatturato attuale della Cto SpA . 2) A seguito della summenzionata azione
giudiziaria Electronic Arts CV ha promosso un arbitrato a Londra per far
accertare presunte violazioni di Cto, riconducibili al mancato rispetto di
prezzi fissati da Electronic Arts e sue controllate, confermando, in ogni caso,
la vigenza del Contratto fino alla sua prima scadenza, ossia fino al 31 marzo
2004, e chiedendo che venga negato il diritto di Cto ad esercitare il diritto di
opzione a prorogare il contratto fino al 31 marzo 2006. Cto ha nominato il
proprio arbitro contestando le presunte violazioni addebitate da Electronic Arts
e chiedendo, in via risarcitoria, danni per circa Euro 5 milioni. Tale importo
verrà prossimamente incrementato non appena quantificati gli ulteriori
gravissimi danni che la condotta del Gruppo Electronic Arts sta causando alla
Cto e ai suoi azionisti, in considerazione della potenziale perdita
dell'esclusiva per la distribuzione dei prodotti Electronic Arts sul mercato
italiano. Cto si riserva inoltre di agire in sede penale nei confronti del
Gruppo Electronic Arts ai sensi dell'art. 2637 c.c. (aggiotaggio), nonché di
valutare le iniziative adeguate avanti alla competente autorità giudiziaria
dello Stato della California nei confronti della società capogruppo americana
Electronic Arst Inc., in quanto garante delle obbligazioni assunte da Electronic
Arts CV nei confronti di Cto SpA ai sensi del Contratto di Distribuzione. Sulla
base di quanto precede in data 28 aprile 2003, Cto ha presentato formale
denuncia contro il Gruppo Electronic Arts avanti alla Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato. Si è in attesa delle determinazioni della Autorità
Antitrust in ordine all'apertura di una procedura di infrazione contro il Gruppo
Electronic Arts per violazione dell'art. 2 della Legge Antitrust e, ove occorra,
dell'art. 9 (abuso di dipendenza economica) della Legge 192/1998. 3) A seguito
di queste iniziative, Electronic Arts CV, in data 20 maggio 2003, ha comunicato
a Cto la risoluzione del Contratto di Distribuzione, nonostante la dichiarata
volontà manifestata in sede arbitrale di voler mantenere in essere il
Contratto. 4) La Cto, stante la estrema gravità dell'iniziativa assunta da
Electronic Arts (risoluzione del Contratto), idonea a creare un danno
irreparabile all'azienda la quale verrebbe istantaneamente a perdere il
principale fornitore dei prodotti da distribuire sul mercato italiano, ha
richiesto ed ottenuto dalla Corte d'Appello di Bologna, in data 27 maggio 2003,
a seguito di ricorso ex art. 700 cpc presentato con l'assistenza del Prof. Avv.
Roberto Ceccon, "la immediata sospensione degli effetti della risoluzione
del contratto di distribuzione stipulato il 21 giugno 2000 tra Electronic Arts
CV e Cto SpA con ogni inerente conseguenza in ordine alla esecuzione del
contratto medesimo: ciò fino alla data di deposito dell'ordinanza che verrà
pronunciata ai sensi dell'art. 669 sexies cpc". Il provvedimento cautelare
è stato ottenuto nelle more del periodo di sospensione del titolo Cto tra
venerdì 23 maggio 2003 e mercoledì 28 maggio 2003. Pertanto, a seguito di tale
provvedimento, Electronic Arts è obbligata a fornire solo a Cto i prodotti
oggetto del Contratto di Distribuzione e Cto ha il diritto esclusivo di
distribuire tali prodotti sul mercato italiano, in attesa dell'ordinanza che la
Corte d'Appello renderà successivamente all'udienza del 10 giugno 2003. 5) La
Cto alla luce della grave situazione che si è venuta a creare per effetto della
dichiarata risoluzione del Contratto ha provveduto, in questi giorni, ad
informare il sistema bancario con il quale, entro martedì 3 giugno 2003
prenderanno avvio degli incontri tesi a verificare la fattibilità di un nuovo
programma industriale, sul quale si andrà a sviluppare il business di Cto,
nella ipotesi in cui i prodotti Electronic Arts vengano distribuiti dalla stessa
Electronic Arts o da altri distributori sul mercato italiano. L'obiettivo di Cto,
già oggetto di attento esame e valutazione, è quello di offrire ai propri
azionisti un progetto imprenditoriale che consenta di superare la semplice
distribuzione del prodotto "videogioco", ed orientarsi ad un mondo
complementare del proprio core business finanche ai servizi di telefonia, e tale
da rendere il rischio distributivo di Cto più frazionato. Non appena accertata
la fattibilità del nuovo piano che consentirà a Cto di proseguire nella
continuità aziendale, Cto informerà tempestivamente il mercato. 6) Il
Consiglio di Amministrazione di Cto SpA, riunito in data odierna, preso atto
della situazione, ha deliberato di rinvire l'approvazione del bilancio chiuso al
31 marzo 2003, in considerazione della pendenza dei summenzionati procedimenti
giudiziari. Inoltre, il c.d.a. ha deliberato di assumere tutte le iniziative
ritenute opportune a tutela di Cto e dei suoi azionisti. 7) Il fatturato
consolidato del Gruppo Cto nell'esercizio fiscale 2002/2003 è risultato pari a
ca. 73 mln di euro contro i 69 mln di euro dell'esercizio 2001/2002. Il
fatturato della Cto S.p.A. è risultato pari a ca. 58 mln di euro nell'esercizio
2002/2003 contro 40 mln di euro registrati nell'esercizio 2001/2002.
INDAGINE
ASSINTEL - PMI E SISTEMI INFORMATIVI: ANDAMENTO LENTO LE PREVISIONI RELATIVE AL
MERCATO DEL17CT SONO IN GENERALE POCO INCORAGGIANTI, MA LA SITUAZIONE INIZIERÀ
A MIGLIORARE, A PARTIRE DAL 2004, A LIVELLO EUROPEO, CON CRESCITE SUPERIORI AL
4%, MENTRE PER GLI USA LA PREVISIONE È DI UN TASSO PARI AL 2.6%.
Milano, 29
maggio 2003 - Sono stati presentati ieri a Milano, nel corso di un convegno, i
risultati di un'indagine Assintel sullo stato dell'arte dei Sistemi Informativi
per te Pmi, condotta nei mesi di aprile e maggio 2003 su un campione di 600 Pmi,
su due livelli di analisi l'area di Milano e provincia (un terzo del campione) e
il contesto italiano. Durante il convegno, moderato da Clara Covini, consigliere
Assintel, sono stati analizzati, assieme ai rappresentanti di Oracle, Mate,
Gruppo Formula, Sap, Generation 3, ].D. Edwards, Atlantic Technologies e Imetec,
gli elementi inibitori e i meccanismi che influenzano i processi di acquisto, i
pregi e i difetti della comunicazione dei vendor, i Gestionali evoluti basati su
flessibilità, intuitività ed efficienza, outsourcing e investimenti interni.
L'Indagine Assintel Contesto internazionale Gli andamenti del mercato Ict hanno
evidenziato una crescita discontinua, tanto da influire non solo a livello di
risultati, ma anche in termini di sviluppo. II divario esistente tra Europa e Usa va progressivamente allargandosi. Nel 2004, l'Ict costituirà il 6.9%
dell'economia europea rispetto al 9.6% degli Usa. Nel 2002 gli investimenti IT
in Europa sono stati pari a 647 miliardi di Euro, mentre negli Usa 865 miliardi
di Euro: In Europa si evidenziano comunque tendenze differenti. II Regno Unito
infatti presenta valori molto prossimi agli Stati Uniti, tanto che la previsione
per il 2005 è che l'Ict rappresenterà il 9.4% del Pil. In Italia invece il
settore dell'Ict ha rappresentato poco meno dei 6% dei Pil, rispetto una media
mondiale del 7%. Le previsioni relative al mercato dell'Ict sono in generale
poco incoraggianti, ma la situazione inizierà a migliorare, a partire dal 2004,
a livello europeo, con crescite superiori al 4%, mentre per gli Usa la
previsione è di un tasso pari al 2.6%. Persiste comunque una differenza
sostanziale legata ai volumi di investimento: negli Stati Uniti sono mediamente
più elevati rispetto all'Europa. Quest'ultimo mercato ha risentito meno delle
crisi, ma presenta prospettive di sviluppo di lungo periodo inferiori rispetto
al mercato statunitense. A livello di mercato Ict italiano, le previsioni di
crescita relative al periodo 1997-2005 sono state riviste al ribasso,
soprattutto a seguito dell'arresto degli investimenti. Contesto italiano
L'analisi ha considerato anche la diversa propensione alla tecnologia delle Pmi.
Le aziende sono state segmentate in innovatrici (aziende che affermano di essere
orientate alla sperimentazione e all'utilizzo di nuove tecnologie), prudenti
(aziende che fanno proprie le innovazioni tecnologiche in ambito IT solo quando
si sono dimostrate adatte alla soluzione dì specifici problemi dell'azienda) e
follower (aziende che adottano una tecnologia IT solo quando questa è diventata
di uso comune). Sono state inoltre considerate solo le Pmi che hanno affermato
di avere un collegamento ad Internet. I risultati dell'indagine rivelano come
per la Pmi italiana gli investimenti in IT nel corso dei 2003 non avranno
sostanziali modifiche rispetto allo scorso anno. In particolare, le Pmi
dell'area di Milano e provincia intervistate (focus dell'analisi e
rappresentanti un terzo del campione analizzato) per il 38% affermano che
investiranno risorse in IT in misura uguale, mentre per il 33% inferiore
rispetto al 2002. A livello Italia, la percentuale sale al 44% per chi investirà
in misura uguale, mentre scende al 29% per chi investirà in misura minore al
2002. Questo dato è la riprova che la ripresa desti investimenti sarà. in
linea aenerale, lenta. Alla base di questo comportamento c'è una mancanza, da
un punto di vista dell'offerta, di grandi temi che possano rinvigorire gli
investimenti IT delle Pmi e che portino a replicare i tassi di crescita a due
cifre già sperimentati nel settore. L'investimento scaturisce infatti da nuove
esigenze nate dalla crescita dell'impresa e dall'arena competitiva in cui opera.
Dal punto di vista della domanda, è da sottolineare che il 46,4% delle Pmi
milanesi intervistate (il 52.7% a livello Italia) ha affermato che tra le
ragioni che hanno frenato gli investimenti in progetti eBusiness vi è
soprattutto un mancato riconoscimento del valore che la soluzione può portare
all'azienda. Questo fatto è in parte riconducibile ad una carenza culturale sia
in merito alle opportunità offerte dalle soluzioni esistenti, sia della
mancanza di una valutazione oggettiva del ritorno dell'investimento. Il
risultato è in linea con quanto evidenziato dalle stesse software house: oltre
alla presenza di budget limitati che comportano il rinvio nel tempo
dellinvestimento, vi è una difficoltà correlata al livello di maturità
dell'interlocutore. Le resistenze culturali sono tra le ragioni che frenano
l'adozione delle nuove tecnologie, a meno che il fornitore non sia in grado di
dimostrare il ritorno dell'investimento che sta proponendo al proprio cliente.
Peraltro il ruolo marcatamente consulenziale che viene attribuito ai fornitori
di Ict dal 59% delle Pmi (dato in linea sia per quanto concerne l'area di Milano
e provincia, sia a livello Italia) fa comprendere come le prospettive di
crescita potranno essere colte soprattutto dagli operatori la cui offerta è in
grado di soddisfare questa esigenza. Quanto più gli operatori si proporranno
come solutori di problemi, in virtù della conoscenza sviluppata sul settore e
sui processi relativi all'azienda, tante più opportunità avranno di indurre ad
investire la Pmi. Hardware Per quanto concerne il comparto hardware, le analisi
evidenziano una crescita negativa legata soprattutto alla stagnazione della
domanda e alla riduzione dei prezzi dei prodotti. Da sottolineare che il 46%
delle Pmi (44% totale Italia)_;afferma peraltro di :avere un sistema informativo
antecedente al 2000, segno che in concomitanza dell'anno 1999 e dell'Euro non c'è
stata una completa sostituzione dell'hardware. Software A livello software, la
flessione registrata negli investimenti è conseguenza diretta anche del
processo dì sostituzione attuato a seguito della necessità di adeguare il
software all'anno 2000 e all'Euro. La presenza di un software gestionale è
ormai un dato di fatto per il 93.3% delle Pmi milanesi (92,8% totale Italia) che
adottano, tipicamente, soluzioni a pacchetto (pari al 40,7% per Milano e al
42.4% dei totale Italia) oppure sulle quali sono state fatte delle
personalizzazioni (32,2% per Milano contro il 33.5 dei totale Italia)
raggiungendo una copertura pari al 74.2% (74,6% dei mercato italiano) con
differenze sostanziali legate alle sottoaree del gestionale. Le
personalizzazioni sui software vengono principalmente demandate all'esterno:
questo dato conferma il ruolo attribuito al fornitore di Ict da parte della Pmi.
Non solo esecutore, ma soprattutto attore con un ruolo propositivo, di analisi e
suggerimento delle soluzioni più adatte alle necessità dell'impresa.
L'amministrazione e contabilità è l'area principalmente coperta (per il 96,4%
delle Pmi milanesi e il 95.4% per l'Italia) dal gestionale, seguita da quelle
relative agli acquisti e alla logistica (rispettivamente per Milano e provincia
e per il totale Italia nella misura del 73,6% e del 72,7%). Questo fatto è
ricollegabile all'obbligatorietà della tenuta dei dati contabili e dalla
necessità di gestire internamente fatti che vengono considerati propri
dell'azienda. In particolare, si riscontra che solo il 22,1% delle Pmi rende
accessibile, nei confronti di terze parti, il proprio gestionale via Rete. Da
sottolineare che tra coloro che si ritengono innovatori, il 30% rende
accessibile dall'esterno il gestionale. Per le Pmi di Milano e provincia è
soprattutto il controllo di gestione ad essere accessibile dall'esterno. In
effetti non tutte le Pmi hanno una struttura interna dedicata a questa tipologia
di attività. Il dato, a livello Italia, mostra invece un maggior grado di
apertura della contabilità (58,3%). Analizzando invece le modalità con le
quali le Pmi danno accesso alle informazioni aziendali, Internet è il canale
privilegiato (25% per Milano e provincia, contro il 27% per il totale Italia)
rispetto alla Intranet e alla Extranet. Le informazioni che la Pmi rende
generalmente disponibili sul website sono soprattutto di tipo tradizionale,
legate alla presentazione dell'impresa (il dato relativo alle Pmi di Milano e
provincia è in linea con quello a livello Italia ed è pari all'89%) oppure
alla presentazione dei prodotti con un catalogo statico (69,6% per Milano e
provincia, 75,3% per l'Italia). Funzionalità legate all'eCommerce sono
principalmente dirette a fornire la possibilità di effettuare ordini online
(47% delle Pmi di Milano e provincia e il 42% del totale Italia, rispetto alle
Pmi che hanno affermato di avere un sito web che permette di fare attività di
eCommerce). E' soprattutto la Pmi con una approccio prudenziale nei confronti
della tecnologia che fornisce questa opportunità. Il website viene infatti
visto per il 71% (69% per il totale Italia) per lo più quale canale per
comunicare e promuovere la propria offerta. E' da sottolineare come, in
relazione agli obiettivi perseguiti, la Pmi si dichiari per il 47% (42% totale
Italia) sostanzialmente soddisfatta, ma un'azienda su tre afferma di non essere
né soddisfatta, né insoddisfatta. Tra i progetti di eBusiness, l'attenzione
del 16,7% delle Pmi (13,7% del totale Italia) si è focalizzata soprattutto sul
Datawarehouse e Business Intelligence. Questo sottolinea come sia cruciale per
le Pmi la comprensione dei dati aziendali che sono a supporto delle decisioni e
alla capacità di assumere le decisioni velocemente. Dal lato dell'offerta le
attese esprimono ottimismo relativamente ai progetti di eBusiness. I due terzi
delle Software house vedono un futuro in cui ci sarà uno sviluppo e solo una su
dieci, in media, evidenzia come si sia già raggiunta la saturazione e
conseguentemente ci si avvii verso un declino delle vendite connesse. Le
aspettative di crescita sono soprattutto riferite al Crm e al Corporate Portai
presso la grande azienda, mentre Datawarehouse e Business Intelfigence è al
primo posto per quanto riguarda la Pmi. Infolink: www.assintel.it
DISTRETTOFUTURO: UN PROGETTO DI CARATTERE ECONOMICO E CULTURALE DELL'UNIONE
INDUSTRIALE BIELLESE.
Biella, 29 maggio 2003 - Sarà presentato nel corso di un
Convegno il 13 Giugno 2003, presso la Città degli Studi di Biella, il progetto
DistrettoFuturo che l'Unione Industriale Biellese (Uib) ha realizzato come
iniziativa di carattere economico e culturale. Il convegno, aperto al pubblico,
rappresenta la fase conclusiva di un percorso che si è sviluppato in quattro
momenti di discussione seminariale precedenti, tra imprenditori ed esperti,
coinvolti nell'analisi di tematiche legate ai mercati internazionali e alla
realtà del territorio biellese: momenti che hanno posto le basi per la
realizzazione della sintesi finale di DistrettoFuturo. Oggetto d'approfondimento
dei quattro cenacoli sono stati temi chiave relativi a: - mercato (dinamiche e
analisi della domanda, nuove tendenze di consumo); - impresa (situazione
economico-finanziaria delle aziende e condizioni culturali di cambiamento degli
imprenditori); - competizione (confronto tra le strategie delle aziende biellesi
e quelle dei clienti e dei principali concorrenti); - territorio (vincoli e
opportunità: dal capitale culturale e tecnologico dell'area biellese, alla
qualità del territorio e dell'ambiente sociale). Nell'ambito di questo
progetto, l'Uib si pone come "generatore di idee", svolgendo un ruolo
propositivo nei confronti dei suoi Associati e del Territorio: l'obiettivo
fondamentale è quello di disegnare un quadro generale, che metta in luce
tendenze e scenari emergenti, segnali e problemi del prossimo decennio a cui
poter rispondere con adeguate strategie e soluzioni, a vantaggio dell'industria
biellese. "DistrettoFuturo - Un percorso per costruire il domani"
presuppone un coinvolgimento attivo del mondo imprenditoriale, dimostrato dai
significativi interventi da parte di suoi esponenti, ricercatori e studiosi di
problemi economici, previsti il 13 Giugno. Tra i relatori, sarà presente
Richard Locke, Direttore del progetto Mit-Italia, al quale l'Uib ha recentemente
aderito, diventandone sponsor. Il Mit (Massachussets Institute of Technology di
Cambridge) rappresenta una delle più prestigiose istituzioni accademiche e di
ricerca a livello mondiale, che mira a creare legami profondi e duraturi di
cooperazione e ricerca, con la finalità di internazionalizzare l'insegnamento e
le conoscenze scientifiche. Dalla collaborazione con il Mit-Italia, emergono per
l'Uib una serie di opportunità a livello d'impresa, di sistema universitario
biellese e di sistema di formazione/ricerca. Il convegno rappresenta anche il
secondo momento "ufficiale" della Fondazione Biella The Art of
Excellence. che ha presentato lo scorso 13 Maggio 2003 l'omonimo marchio di
qualità e di origine, anch'esso nato come progetto dell'Uib. Nel corso della
giornata, che avrà inizio alle ore 14.30 con il benvenuto del Presidente di
Città Studi Spa - Paolo Piana -, interverrà il Presidente dell'Uib, Ing.
Ermanno Rondi, con la relazione su "Biella 2010: le strategie delle
imprese". Inoltre, in linea con lo stile del precedente evento del 13
Maggio, il programma prevede un intervento musicale dell'Orchestra Verdi di
Milano. Per i partecipanti, è stato realizzato un elegante cofanetto - che
contiene quattro fascicoli, elaborati sulla base dei contenuti affrontati nel
corso dei quattro seminari di DistrettoFuturo - da distribuire come gradito
omaggio ai presenti.
RAPPORTO SUI CONSUMI DI ALIMENTI SURGELATI IN ITALIA NEL
2002 L'ANDAMENTO DEI CONSUMI NEL CORSO DEL 2002
Milano, 29 maggio 2003 - Ancora
una volta in aumento i consumi di alimenti surgelati; nel 2002 la domanda ha
infatti superato le 725mila tonnellate (per la precisione 725.460), con un
aumento a volume sul 2001 dell'1,8% e di quasi il 4% a valore. Un dato
sicuramente positivo, che segnala il comparto come il fiore all'occhiello del
"food" nazionale, ultimamente assai poco movimentato nell'insieme. Il
successo dei surgelati è ormai una realtà costante: sono infatti vent'anni che
la curva dei consumi si muove verso l'alto, con un'espansione che va dalle
190mila tonnellate dell'82 alle oltre 725mila del 2002. Questo successo segna da
vicino l'evoluzione dei consumi e dei costumi alimentari del nostro Paese, tanto
che non risulta azzardato considerare oggi il comparto dei surgelati come uno
dei settori guida dell'alimentare italiano. I surgelati sono stati inoltre tra i
veri, pochi protagonisti dell'evoluzione della spesa alimentare negli ultimi
vent'anni, spesa che è diminuita nel suo complesso rispetto alle altre voci, ma
che invece è cresciuta sensibilmente per questo genere di cibi. Questa
evoluzione è certamente il frutto di un costante miglioramento della qualità
dei prodotti, dovuto ad una ricerca selettiva della materia prima, alle nuove
tecnologie di surgelazione, ad una razionalizzazione del canale distributivo e
al fattore innovativo. Un trend in crescita, che riguarda un po' tutti i target
di consumo, poiché la caratteristica predominante del prodotto surgelato è la
freschezza a portata di mano, resa possibile dalle scorte nei congelatori, per
cui il prodotto surgelato razionalizza la spesa, senza penalizzare la qualità
dell'alimentazione. Recentemente la favorevole predisposizione del consumatore
nei confronti di questi alimenti è ulteriormente cresciuta grazie alla forte
domanda di prodotti con un maggior contenuto di servizio. E ciò ha favorito
l'affermazione di surgelati sempre più evoluti. D'altro canto, negli ultimi
anni si è registrata da parte dei principali produttori una maggiore attenzione
verso il livello qualitativo dell'offerta, fattore certamente non secondario per
sostenere la costante crescita del mercato. Tale disposizione ha quindi
interpretato al meglio e, per certi versi anticipato, la tendenza oggigiorno di
attualità: il mangiar bene come sinonimo di qualità della vita. I monitoraggi
realizzati nell'ultimo periodo da importanti società di ricerca sulle abitudini
e sui trend alimentari degli italiani segnalano infatti che sul palcoscenico dei
piaceri alimentari un ruolo cruciale è oggigiorno assegnato al concetto di
qualità del cibo, oggetto di un profondo processo di ridefinizione, sia da
parte del consumatore sia dell'offerta. La garanzia e il controllo delle materie
prime, il rispetto delle caratteristiche originarie degli ingredienti,
l'insistenza sul concetto di genuinità e la reinterpretazione delle ricette
della tradizione culinaria nazionale da parte dell'industria sono sicuramente
fenomeni ascrivibili a questa revisione del concetto di qualità. Nella
composizione dei consumi a fianco di settori tradizionali come quello dei
vegetali va sottolineata la buona ripresa del segmento della carne rossa e,
ancora una volta, l'ottima performance del vasto segmento degli alimenti
precucinati, sostenuti da ingenti investimenti di marketing che continuano a
favorirne la diffusione. L'innovazione tecnologica e la cura nella scelta dell'ingredientistica,
che hanno caratterizzato in un primo momento il segmento delle specialità
gastronomiche, si sta progressivamente estendendo anche ad altri settori del
sottozero, consentendo di realizzare prodotti particolarmente complessi nel più
totale rispetto dei gusti tipici della tradizione gastronomica italiana. I
progressi della tecnologia della surgelazione, per esempio la possibilità di
surgelare individualmente i singoli ingredienti che compongono le specialità
offerte (attraverso il processo noto come Iqf, Individually quick frozen) o di
inglobare nella salsa l'ingrediente di farcitura, facendo sì che essi si
sciolgano insieme, rendendo il tutto ben amalgamato, più appetibile e meglio
gestibile nella porzionatura (tecnologia stir fry) consentono una sempre più
veloce riattivazione dei piatti, senza sacrificare il risultato organolettico e
la qualità complessiva del prodotto offerto. Il raffinato processo di
miglioramento globale che ha interessato il mondo dei surgelati negli ultimi
anni sembra ora esser giunto al suo punto più alto: non più, dunque,
semplicemente comodi e veloci da preparare, ma anche piacevoli come gusto ed
equilibrati sul piano nutrizionale. Dal servizio al piacere, dunque: questo è
il percorso dei surgelati in Italia. Un piacere legato a uno stato di benessere
non soltanto fisico ma anche psicologico, che attribuisce molta importanza alla
cura di sé e alla famiglia, e dove il momento del pasto, prevalentemente quello
serale, assume forti significati simbolici ed emotivi (incontro, condivisione,
convivialità, cura). Anche a cena, momento in cui la famiglia si trova riunita,
si può mangiare semplice, con gusto e con amore grazie a particolari categorie
di surgelati che permettono di gustare ricette tradizionali (tipiche o
regionali) o ampiamente innovative (etniche) senza dover sottostare
all'impegnativo obbligo dei tempi di manipolazione e di preparazione.
L'innovazione si conferma la leva fondamentale del settore e rappresenterà il
punto di riferimento per la realizzazione di prodotti sempre più completi e di
rapida preparazione, in grado di caratterizzarsi per le loro peculiarità, in
primis per una sempre più elevata qualità organolettica. A livello di consumi
generali il settore dei surgelati in Italia vanta un potenziale ancora non
completamente espresso, tanto che per il futuro le performance si prevedono in
linea con quelle degli altri Paesi europei nei quali, seppur con percentuali
differenti, si è riscontrato anche nel corso del 2002 un generale trend
positivo. Sarà bene ancora una volta sottolineare che accanto alle ragioni più
volte ricordate che sostengono la domanda di alimenti surgelati nel nostro paese
si aggiungono anche la rinnovata fiducia che gli acquirenti ripongono nei
processi produttivi e di conservazione del settore, nel processo
logistico-distributivo nonché nell'impianto normativo. Sul fronte normativo,
infatti, i surgelati sono tra i pochi prodotti alimentari ad avere una
legislazione europea armonizzata, che si è ispirata a pre-esistenti norme
italiane e che definisce la natura e l'identità di questa merceologia; il
surgelato dispone di una 'carta d'identità' precisa che lo identifica e lo
distingue sia sotto il profilo delle modalità di conservazione, imballaggio ed
etichettatura, sia sotto quello delle caratteristiche delle materie prime
utilizzabili Le scelte dei consumatori (motivazioni d'acquisto e trend dei
differenti gruppi merceologici) - Nel panorama sostanzialmente poco dinamico del
mercato alimentare nazionale va ancora una volta sottolineato il positivo
risultato fatto registrare nel corso del 2002 dal settore degli alimenti
surgelati (+1.8% - 2002 su 2001). Un successo legato al loro profilo di prodotti
che rispondono in pieno alle moderne esigenze di consumo. Nello scenario attuale
la ricerca dell'affidabilità è un bisogno che si è imposto in ogni aspetto
della vita, compreso quello dei consumi alimentari. Una recente ricerca sul
consumatore, infatti, mostra come in Italia si stia affermando la necessità di
rassicurazione che deriva dal consumo di cibi sani e di qualità. Il concetto di
salubrità degli alimenti assume però nuove e più ampie accezioni: non si
tratta più soltanto di generica genuinità, ma si carica di attese specifiche
come, per esempio, le proprietà nutrizionali, il controllo calorico e la
garanzia igienica. I nuovi stili di vita alimentari si basano sulla fusione tra
gusto e benessere e i due "benefit" sono sempre meno vissuti in
opposizione: la loro integrazione è sempre più ricercata e i due bisogni sono
perseguiti contemporaneamente nell'organizzazione del menu domestico. Il passo
ulteriore in questa direzione è quindi l'esaltazione del "poco ma
buono"; il piacere diventa così capacità di assaporare, gustare. Il
concetto di "mangiare bene" può alludere a un modello di
alimentazione che permetta al corpo e alla mente di conservarsi sani e in forma.
E' possibile quindi identificare nella salute e nel mangiare bene (come
"leitmotiv" delle scelte alimentari recenti degli italiani) un duplice
riferimento concettuale nel quale rientrano fenomeni in apparenza eterogenei,
interpretati in realtà sullo sfondo di un assetto alimentare in rapida
evoluzione: quello di un Paese che deve in ogni caso fare i conti con la
semplificazione delle portate, con la richiesta di un servizio a 360°, con la
destrutturazione della scansione canonica dei pasti, con lo spostamento dei
consumi fuori casa e con un palese ridimensionamento sul fronte del tempo. E'
indubbio che, per quanto riguarda lo specifico comparto degli alimenti
surgelati, da alcuni anni a questa parte i capofila di quanto più sopra
enunciato siano i piatti pronti e, all'interno di essi, i primi piatti "stir
fry." Il concetto di innovazione di cui sono portatori sta svolgendo un
ruolo molto importante nel definire le tendenze del mercato: in aggiunta,
l'unione tra innovazione e servizio sta diventando il vero fattore propulsivo in
grado di spingere in alto la curva dei consumi. La rapidità nella preparazione
dei cibi, unita ad un elevato standard qualitativo sono tra le componenti
vincenti di questo mercato, che nel corso del 2002 ha ulteriormente rafforzato
le proprie posizioni; se infatti nel 2001 le famiglie acquirenti erano state
circa 4.800.000, il 2002 ha fatto registrare un dato pari a 5.250.000 gruppi
familiari raggiunti, con una penetrazione assoluta, intesa come il rapporto tra
le famiglie acquirenti e l'universo italiano, salita al 24,7%. Per quanto
riguarda poi il dato sui consumi di primi piatti "stir fry" il 2002 ha
fatto registrare un incremento a volume (2002/2001) pari a circa il 10%; ciò
segnala come il comparto stia iniziando a caratterizzarsi come una vera e
propria realtà all'interno delle opzioni alimentari delle famiglie italiane. E'
utile sottolineare inoltre che parte del successo di tali referenze risiede di
certo anche nella loro composizione, basata su ingredienti assolutamente
naturali (in esse non sono presenti additivi di alcun genere: il loro valore si
deve alla qualità delle materie prime utilizzate e al benefico effetto
protettivo esercitato su di esse dalle basse temperature). Ulteriori punti di
forza sono la loro capacità di reinterpretare ricette tradizionali regionali
rendendole appetibili a tutti e l'aver adeguato ricette internazionali ai gusti
del consumatore italiano senza discostarsi troppo dall'ingredientistica
originale. L'alto contenuto di servizio e gli standard di qualità di questi
prodotti risultano certamente in sintonia con le continue mutazioni dei bisogni
e delle abitudini dei consumatori; a questi due fattori, come chiave
fondamentale di successo, va aggiunto il risultato gastronomico raggiunto.
Infatti, nella logica del consumo della gastronomia italiana, questi piatti non
avrebbero avuto successo senza un valore edonistico percepibile. Gli standard di
qualità non raggiungono lo scopo, se non danno un risultato di soddisfazione
palatale elevata. Il ricorso a questi piatti deve soddisfare la necessità di
essere veloci e di variare il menu. Ancora a proposito di piatti pronti va
segnalata l'ottima performance dei contorni ricettati vegetali che nel 2002
hanno guadagnato anche essi un' interessante quota di mercato; a sostenere il
tasso di crescita dei contorni "stir fry" sono, come per i primi
piatti, i continui lanci di novità. E' dimostrato infatti che la
diversificazione non soltanto amplifica le possibilità di scelta dei
consumatori abituali di queste tipologie di prodotti, ma permette anche di
conquistare nuovi "target", attraverso la proposta di ricette che si
adattano alle varie esigenze. Tra i settori in decisa crescita va segnalato
anche quello dei vegetali, che nel 2002 ha fatto registrare un incremento del
3.3%. Quando si parla di prodotti surgelati e nuove tendenze di consumo non va
dimenticato che la categoria dei piatti pronti, seppur così effervescente
nell'ultimo quinquennio, rappresenta ancora una piccola fetta dei consumi
globali ed ha quindi indubbiamente grosse prospettive di crescita nel prossimo
futuro. La categoria più sopra ricordata (vegetali) totalizza invece già oggi
oltre il 50% dei consumi totali di alimenti surgelati nel nostro Paese e viaggia
ogni anno su buoni tassi di crescita. Focalizzando l'attenzione sul trend che
caratterizza i principali segmenti del settore ortaggi possiamo notare che zuppe
e minestroni hanno avuto nel corso del 2002 un aumento a volume di circa il 6%;
tra i vegetali naturali troviamo al primo posto i piselli, con un tasso di
crescita pressoché simile a quello più sopra ricordato (6,1%) e, subito dopo,
gli spinaci con un incremento di oltre il 3%. Segnali ampiamente positivi,
quindi, dovuti anche all'elevato contenuto di servizio che questi prodotti sono
in grado di offrire ai consumatori: i vegetali sottozero, infatti, risultano più
comodi da cucinare, sono spesso già semilavorati e sono il più delle volte più
freschi dei cosiddetti tali. La tendenza salutista, incoraggiata da autorevoli
pronunce scientifiche e da recenti indicazioni fornite dall'OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità) che raccomanda di consumare almeno 400 - 500 grammi al
giorno di verdure, ha sicuramente favorito ulteriormente l'affermazione di un
trend che mostra ormai da tempo confortanti segnali di stabilità. Buone
performance hanno fatto registrare anche le referenze vegetali grigliate e
panate, entrate ormai a far parte stabilmente delle scelte d'acquisto del
consumatore di ortaggi surgelati. Il successo di tali prodotti si deve al fatto
che essi rappresentano certamente un'evoluzione successiva al concetto di
vegetale surgelato, pur restando nel solco dei naturali, vista l'assoluta
predominanza della componente vegetale. Sarà opportuno sottolineare, infine, la
prepotente ripresa del settore della carne rossa; tale categoria, dopo aver subìto
una flessione significativa delle vendite per la nota vicenda Bse, nel 2002 ha
fatto registrare un incremento a volume del 7% e addirittura del 18 per cento a
valore. E proprio questa ripresa sta spingendo i principali produttori a
concentrare i loro sforza per la valorizzazione del segmento, con una strategia
basata sulla diversificazione dell'offerta e su un deciso sostegno in termini di
comunicazione. Canali distributivi e prospettive future - Da alcuni anni a
questa parte le dinamiche del mercato, che tendono a privilegiare prodotti
caratterizzati da un alto tasso di innovazione e da un soddisfacente contenuto
di servizio, stanno conferendo al canale della grande distribuzione un ruolo
sempre più centrale per ciò che riguarda la vendita finale di prodotti
surgelati. D'altronde va detto che è stato proprio questo canale a favorire non
poco l'espansione dei consumi: gli spazi messi a disposizione dalle principali
catene hanno fatto sì che il numero di marche e referenze presenti sia
aumentato notevolmente, contribuendo al fenomeno degli acquisti d'impulso che,
soprattutto per il segmento di mercato delle specialità gastronomiche (primi e
secondi piatti nonché contorni ricettati), è ancora molto elevato. E' ovvio
quindi che anche nel corso del 2002 le principali catene abbiano sviluppato
fatturati in crescita sia a valore che a volume in tutti i segmenti, dai più
maturi, ossia i vegetali, ai più innovativi come i piatti pronti. Segno
evidente di un acceso interesse del consumatore verso la categoria. Va detto poi
che le rilevazioni svolte dalle maggiori catene forniscono informazioni
sufficientemente precise sul comportamento del consumatore nei confronti dei
vari segmenti. Vegetali, pesce al naturale e piatti pronti sono i comparti che
incidono maggiormente sulla spesa annua del consumatore di surgelati. Pesce e
vegetali sono quelli con più alto tasso di frequenza d'acquisto, mentre i
piatti pronti tradizionali e la carne sono premiati in termini di spesa media
per atto d'acquisto. I livelli di penetrazione più alta si registrano nei
vegetali e nel pesce, mentre il segmento dei piatti pronti ha le più elevate
opportunità di crescita. L'importanza della Grande Distribuzione (Gdo)
nell'ulteriore incremento dei consumi di alimenti surgelati è determinante, a
condizione che le grandi superfici sappiano organizzare al meglio gli spazi
espositivi e di vendita e orientare il consumatore nelle scelte, in particolar
modo verso prodotti alternativi di recente introduzione. Si rendono necessari,
inoltre, interventi adeguati anche nell'area della valorizzazione dello spazio
frigo per garantire maggiore visibilità al reparto nel suo complesso. Va detto,
infatti, che l'Italia risulta ancora oggi in ritardo rispetto agli altri Paesi
europei, per non parlare degli Stati Uniti, dove viene dedicato ai surgelati uno
spazio fino a cinque volte maggiore. Ciò che frena un ulteriore incremento nei
consumi è certamente anche una obsoleta gestione dei lineari, che
oggettivamente impedisce di attribuire il giusto spazio a ciascun prodotto e di
testare l'efficacia di aree tematiche che possano guidare il consumatore nella
scelta. Per quanto riguarda la richiesta di surgelati per aree geografiche la
palma spetta al Nord - ovest con un'incidenza a volume del 34%; si passa quindi
al 22% nel Nord-est e al 25% nel Centro e Sardegna. Chiude la graduatoria il
Sud, con il 18%. I supermercati fanno la parte del leone tra i diversi canali di
vendita (56% a volume - + 5% a valore), seguiti dal normal trade (25% a volume)
e dagli ipermercati (18% a volume - + 7% a valore). La collaborazione tra medie
e grandi superfici e produttori nell'area promozionale e del merchandising è da
ritenersi importante anche nel prossimo futuro, specialmente se riuscirà ad
assicurare un contributo di fatturato almeno proporzionale allo spazio destinato
alle diverse categorie merceologiche. Le referenze a marchio commerciale stanno
rendendo maggiormente incisiva la propria presenza nell'area "commodity",
senza tuttavia intaccare le posizioni dei principali competitor industriali
forti di un patrimonio assicurato dagli ingenti investimenti nell'area
dell'innovazione e della comunicazione. Nel corso del 2002 le principali Aziende
che commercializzano alimenti surgelati a domicilio hanno realizzato discrete
performances; sono inoltre cresciuti l'importo medio degli acquisti e il livello
di fedeltà delle famiglie trattanti. Il ruolo dello "home vending" è
stato sempre quello di proporre innovazione e di educare le famiglie italiane
agli alimenti surgelati, anche quelle con bassa propensione al consumo,
attraverso la proposta di novità di prodotto e di formati differenti. Si tratta
di un segmento di mercato che può vantare alcuni plus peculiari nei confronti
della propria clientela (circa 2.5 milioni di famiglie trattanti) come la
conservazione ai massimi livelli della catena del freddo e la comodità di
scegliere, con calma e da casa, piatti pronti e specialità regionali non
facilmente reperibili in supermercati e negozi di gastronomia. Proprio il
rapporto diretto e reiterato con il consumatore consente alle Aziende più
rappresentative del settore di cogliere in anticipo l'evoluzione delle abitudini
alimentari delle famiglie italiane e di soddisfare la domanda di soluzioni
personalizzate e di formati adeguati, porzionabili e su misura per single. Ai
vantaggiosi aspetti più sopra ricordati vanno aggiunti recenti strumenti di
contatto quali il telemarketing e, ovviamente, internet che sta iniziando a
manifestarsi come una preziosa risorsa da valorizzare all'interno di un sistema
logistico già collaudato e in ulteriore fase di perfezionamento. L'importanza
della costante conservazione a basse temperature di alimenti surgelati offre
ulteriori opportunità all'espansione delle vendite porta a porta, a patto che i
cataloghi di promozione delle più importanti realtà del settore continuino ad
offrire gli stessi tassi di innovazione del mercato tradizionale. Segnali
interessanti provengono dal "catering", che rappresenta oltre un terzo
dei consumi totali e movimenta oltre 261mila tonnellate. In futuro è atteso
anzi uno sviluppo ancor più deciso di quest'area, maggiore di quello già
assicurato dal canale retail. Anche nella ristorazione, infatti, gli operatori
cercano praticità d'impiego e un prodotto valido dal punto di vista
organolettico e gustativo e trovano nei surgelati una risposta sempre più
efficace. La crescita del "foodservice" offre nuove possibilità anche
a quei produttori che intendono sfruttare nuove e diverse possibilità di
business. Tale espansione appare comunque indirizzata verso settori ben precisi:
chiarito che il mercato gode di buona salute e che le principali Aziende del
settore svolgono un ruolo trainante, il fenomeno più rilevante è
l'affermazione degli specialisti. Quelle aziende, cioè, che non si propongono
di lanciare una gamma completa, bensì soltanto alcune referenze specifiche in
segmenti definiti, come snack, pizze o ricette tradizionali. Il risultato sarà
certamente un ulteriore potenziamento del mercato e un orientamento ancor più
marcato all'alta qualità, in quanto in futuro si potrà contare esclusivamente
su produttori d'eccellenza. In linea generale, si prevede che l'innovazione di
prodotto, ormai una peculiare caratteristica del settore, continuerà ad essere
sostenuta dalle principali Aziende del settore, le quali hanno fortemente
contribuito alla crescita del comparto grazie ad un'attenta politica di marca.
Ad esse, infatti, i consumatori riconoscono la capacità di avere realizzato
efficaci campagne pubblicitarie e di aver proposto prodotti sicuri e
controllati. Da segnalare, da quest'anno, il sito: www.istitutosurgelati.org per
avere informazioni sempre aggiornate sul mondo del "surgelato" e
richiedere anche l'utilissima pubblicazione "Surgelati senza Segreti".
Istituto Italiano Alimenti Surgelati tel. 06.42741472 fax 42011168
www.istitutosurgelati.it
1.100 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO DELLA RETE
ELETTRICA. 10.000 NUOVE IMPRESE SUL MERCATO LIBERO DELL'ENERGIA ELETTRICA.
PRESENTATO IL RAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DEL GESTORE DELLA RETE APRILE 2002 -
MARZO 2003
Roma, 29 maggio 2003 - Cresce il mercato libero dell'energia
elettrica. Con la nuova soglia di idoneità, pari a 100.000 kilowattora dal 1
maggio, il numero dei clienti idonei del mercato elettrico è cresciuto, in un
solo mese, di 10.000 nuovi operatori. La platea dei clienti liberi comprende ora
circa 25.000 imprese. Il numero dei potenziali nuovi clienti idonei potrà
salire fino a 150.000. Nel 2002 i consumi dei clienti liberi sono stati di 115
miliardi di kilowattora, pari al 40% del totale dei consumi, con un incremento
del 17% rispetto al 2001. Per quanto riguarda il consumo di energia elettrica
per settore economico, il 2002 ha fatto registrare, rispetto al 2001, un aumento
del 2,7% nel settore agricolo, dello 0,9% nell'industria, del 4,1% nei servizi e
dell'1,2% nel settore domestico. Queste ed altre informazioni sono contenute nel
III° Rapporto sulle attività del Grtn, relativo al periodo aprile 2002 - marzo
2003, presentato oggi e visibile sul sito www.grtn.it. Cresce anche la qualità
del servizio elettrico sulla rete di trasmissione. Nel 2002, infatti, l'indice
di disalimentazione (il parametro che misura i disservizi sulla rete elettrica)
è stato pari a 1 minuto e 43 secondi (contro gli 8 minuti e 3 secondi del
2001), non tenendo conto dei distacchi temporanei di carico per i clienti
interrompibili. Tale valore è da considerarsi soddisfacente se confrontato con
gli standard europei secondo i quali un sistema è considerato conforme se fa
registrare indici inferiori a 10 minuti. Sul versante dello sviluppo delle
infrastrutture elettriche, il Gestore della rete ha predisposto il Piano
Triennale di Sviluppo della Rete elettrica di Trasmissione, per il triennio
2003-2005. Ammonta a 1.100 milioni di €uro la stima degli investimenti
necessari per la costruzione di oltre 2.000 km di nuovi elettrodotti, 45 nuove
stazioni e più di 10.000 Mva di nuovi trasformatori. Per quanto riguarda
l'interconnessione con i Paesi frontalieri, il Grtn ha incrementato la capacità
di trasporto degli elettrodotti passando dai 5.700 megawatt del 2001 ai 6.600
attuali, con un aumento del 16% che consentirà di importare oltre 54 miliardi
di kilowattora nel 2003 (contro i 48,9 del 2001). In ambito internazionale il
Grtn ha firmato, insieme con i Gestori di rete di Austria, Belgio, Francia,
Germania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna e
Svizzera, l'accordo noto come "Cross Border Tariff agreement 2003". Si
tratta dell'intesa, adottata per la prima volta nel 2002, che ha introdotto la
regola per cui per importare energia elettrica in Italia non si pagano più i
singoli costi di trasporto derivanti dall'attraversamento dei diversi Paesi, ma
una tariffa unica a livello europeo, a prescindere dal numero dei Paesi
attraversati. Il nuovo accordo, cha ha vigore per tutto l'anno 2003, ha inoltre
ridotto del 50% il "francobollo energetico" per le imprese italiane,
ora pari a 0,5 €uro per megawattora. "Siamo soddisfatti del lavoro svolto
in questi dodici mesi, hanno detto Machì e Parcu, rispettivamente presidente e
amministratore delegato del Grtn. Il Rapporto dimostra che, pur in un contesto
non facile e in continua evoluzione, il Gestore della rete ha dato attuazione a
quanto previsto dalle riforme di settore garantendo al Paese un servizio
elettrico efficiente e sicuro. Anche dal punto di vista economico il Grtn ha
raggiunto risultati di tutto rilievo: nel 2002, infatti, come negli anni
precedenti, abbiamo chiuso il bilancio in attivo, con un utile di 11 milioni di
€uro. Ma nell'immediato futuro ci attendono sfide importanti. Sono cinque le
priorità su cui stiamo lavorando: dare attuazione al Programma di sviluppo
della rete elettrica di trasmissione per poter soddisfare, anche nei prossimi
anni, la crescita dei consumi delle imprese e delle famiglie; favorire l'accesso
anche per i nuovi clienti idonei al mercato elettrico in corso; risolvere le
congestioni esistenti sulla rete in vista della partenza della "Borsa
dell'energia"; garantire l'utilizzo della rete elettrica da parte dei nuovi
produttori; potenziare e sviluppare le linee di interconnessione con i Paesi
esteri".
ENEL: SABATO 30 CENTRALI APRONO AL PUBBLICO ALLA SCOPERTA DELLE
"FABBRICHE DELL'ENERGIA" IN TUTTA ITALIA, DALLA SICILIA AL VENETO, CON
MOSTRE, CONCERTI, GARE SPORTIVE, PUNTI INTERNET
Milano, 29 maggio 2002 - Visite,
giochi e spettacoli nelle centrali Enel per studenti e famiglie, bambini,
giovani e anziani, sabato 31 maggio, in occasione del tradizionale appuntamento
"Centrali aperte" che già l'anno scorso ha avuto grande successo.
Trenta centrali, rappresentative dei differenti modi di produrre energia
elettrica (idroelettrico, termoelettrico, eolico, geotermico), potranno essere
visitate, dalle 10 alle 19, da chiunque voglia conoscere più da vicino come
funzionano le fabbriche dell'energia, quali tecnologie applicano, come si
integrano nel territorio circostante. Durante la giornata gli impianti
diverranno anche luoghi di incontro dove svolgere attività sportive,
partecipare a gare, visitare mostre d'arte, ascoltare musica, navigare in
internet, intrattenere i più piccoli. Tra gli ospiti, Alex Fattori, olimpionico
di sci, premierà a Isola Palanzano (Pr) le gare di mountain bike e il campione
olimpionico di canottaggio Davide Tizzano inaugurerà il centro nautico di Anapo
(Sr), che utilizzerà il bacino della centrale idroelettrica vicino a Siracusa
dove si svolgeranno per l'occasione le gare di dragon boat. Nel bacino della
centrale di Roncovalgrande (Va) si svolgeranno invece gare veliche. Ancora sport
nelle centrali di Brindisi, Rossano (Cs), Montalto (Roma) e Trezzo d'Adda (Mi)
dove si svolgeranno tornei quadrangolari organizzati insieme alla Lega Nazionale
Dilettanti Calcio. Per gli appassionati di Ferrari nelle centrale di Porto Tolle
(Ro) saranno esposti prototipi di macchine da corsa e sarà possibile seguire su
megaschermi le prove di Montecarlo, mentre sempre per gli amanti delle quattro
ruote a Civitavecchia il pubblico potrà cimentarsi con le gare di kart dove il
pilota di formula 3000 Raffaele Giammaria sarà disponibile come istruttore.
Musica e pittura a la Spezia, dove nella centrale termoelettrica si svolgerà la
premiazione di un concorso di poesia per i più piccoli e sarà inaugurata
insieme all'Associazione Italiana Acquerellisti la mostra di pittura "i
colori dell'energia"; a chiusura dell'inaugurazione musiche di Gershwin,
Farkas e Parker eseguite da l'Accademia d'Arti e Mestieri del Teatro alla Scala.
Arte anche nell'impianto di Santa Barbara (Ar) che ospita una mostra
internazionale di scultura, con la partecipazione di 40 artisti tra cui
Pomodoro, Cascella, Consagra, Chromy, Bigi, Spender, Yasuda. In serata si
svolgerà lo spettacolo teatrale "l'atleticoghiacciaia" con Alessandro
Benvenuti. Nella centrale di Rossano Calabro sarà inaugurato il decimo net
point di Enel: una iniziativa rivolta in particolare al mondo della scuola e ai
giovani che possono usufruire di spazi attrezzati e navigare liberamente su
internet o imparare i principali pacchetti applicativi con il supporto di tutor
esperti messi a disposizione da Enel. Anche l'architettura avrà un suo spazio
importante: l'architetto Michele De Lucchi presenterà nella centrale a ciclo
combinato di Porto Corsini (Ra) vicino a Ravenna, il nuovo progetto di
architettura industriale di Enel, già esposto in una recente mostra a Parigi:
niente più ciminiere a strisce bianche e rosse ma camini bassi e colori tenui
che integreranno questa e le altre centrali di Enel nell'ambiente in maniera
armoniosa e rispettando il paesaggio circostante. Grande attenzione alle fonti
rinnovabili e alle centrali che utilizzano gli elementi della natura per
produrre energia: in particolare sarà inaugurata nel Veneto la centrale
idroelettrica di Altanon (Bl) in Veneto, gestita da Enel insieme al Comune di
Santa Giustina; si tratta di un recupero ambientale che rientra insieme a molti
altri interventi nell'importante piano di Enel per le energie rinnovabili con un
investimento di oltre un miliardo di euro entro il 2005 in questo settore.
L'iniziativa del 31 maggio si colloca nel programma di Enel "Centrale
Aperta" che attraverso un costante collaborazione con il territorio vuole
rafforzare il rapporto tra industria e cittadini in un'ottica di sviluppo
compatibile: gli oltre 250.000 visitatori che nel 2002 hanno
"frequentato" le centrali italiane di Enel testimoniano che coniugare
tecnologia, industria, cultura e divertimento è un intento realizzabile e
sempre più richiesto. L'elenco con le località e i programmi delle 30 centrali
aperte in tutta Italia è disponibile nel portale www.enel.it.
L 'ONU : NON
COMPRATE LEGNO DALLA LIBERIA LO CHIEDE UNA RISOLUZIONE ONU IN VIGORE DAL 71UGLIO
E PER 10 MESI LA DISPUTA SU "ILLEGAL LOGGING" E SUL "CONFLICT
TIMBER" DELLA LIBERIA È GIUNTA AD UN PUNTO FERMO.
Milano, 29 maggio 2003 -
Difatti, a seguito della mancanza di risposte soddisfacenti da parte del Governo
liberiano alle precedenti risoluzioni delle Nazioni Unite (1343/2001)
sull'argomento, il Consiglio di Sicurezza, il 6 maggio 2003, ha adottato
all'unanimità una risoluzione (la 1478/2003) che prevede che tutti gli Stati
adottino le misure necessarie per vietare le importazioni di legname dalla
Liberia, a partire dal 7 luglio 2003 e per un periodo di 10 mesi. Il Consiglio
ha anche stabilito la costituzione di una Commissione di indagine che partirà
per la Liberia al più presto per verificare ed accertare la portata del
fenomeno del legno illegale. In attesa dei risultati dell'indagine delle Nazioni
Unite, Fedecomlegno, la Federazione nazionale dei commercianti del legno di
Federlegno-Arredo, anche nello spirito dell'intesa siglata il 4 aprile 2002 con
Greenpeace, ha informato le aziende aderenti della risoluzione Onu e le ha
invitate ad interrompere i rapporti commerciali con le aziende liberiane che
operano nel settore forestale e del legno. Fedecomlegno ha, inoltre, espresso
soddisfazione per la decisione del Consiglio di creare un Comitato di esperti
per monitorare la situazione nel settore forestale liberiano, che ha
evidentemente anche recepito le richieste dell'atibt (Associazione tecnica
internazionale per i legnami tropicali} e dell'Ucbd (Associazione-Europea per il
Commercio di Legnaml di Latifoglie), associazioni di cui Fedecomlegno fa parte.
www.federlegno.it/fedecomlegno e-mail: fedecomlegno@federlegno.it tel.
06.4200068.1 Fedecomlegno auspica che l'intervento dell'Onu porti ad una rapida
soluzione del conflitto in Liberia, consentendo la ripresa dell'attività del
settore legno, essenziale per l'economia e lo sviluppo del Paese, nell'assoluto
rispetto della legislazione vigente e della sostenibilità delle risorse
forestali, cosa che avrebbe risvolti positivi anche sul settore imprenditoriale
e del commercio di legname nel nostro Paese tributario dall'estero, come noto,
dell'80% del proprio fabbisogno. www.federlegno.it
TECNOLOGIE PIÙ EFFICIENTI
PER LA SALVAGUARDIA DELLE FORESTE EUROPEE
Bruxelles, 29 maggio 2003 - Uno studio
commissionato dalla Confederazione delle industrie cartarie europee (Cepi) ha
sottolineato la necessità per le industrie forestali di intensificare la
ricerca, al fine di migliorare l'efficienza e salvaguardare le foreste europee.
Si prevede che tre sviluppi politici possano esercitare un impatto diretto sul
futuro approvvigionamento di legname: la gestione delle foreste improntata sulla
salvaguardia della natura, il sequestro del carbonio nelle foreste e un maggiore
utilizzo del legno quale fonte energetica. "Al momento, le foreste
dispongono certamente di ampie risorse di legname ma, viste le attuali politiche
di governo, l'accessibilità tecnica ed economica, le considerazioni ambientali
e le condizioni di mercato, l'utilizzo del legname disponibile è attualmente a
rischio", si legge in una dichiarazione della Cepi. Se le attuali pratiche
verranno mantenute, la fornitura di legname in tronchi potrebbe raggiungere, in
36 paesi europei, i 718 milioni di metri cubi entro il 2060 ed i sopraccitati
sviluppi politici potrebbero generare in Europa, entro la stessa data,
un'ulteriore carenza di legname pari a 195 milioni di metri cubi. La Cepi esorta
le industrie forestali ad intensificare la cooperazione con gli altri operatori,
per condividere conoscenze ed esperienze, nonché ad investire maggiormente
nella ricerca e sviluppo al fine di migliorare le tecnologie. La Confederazione
auspica altresì lo sviluppo di reti e la creazione di partenariati solidi e a
lungo termine che attestino l'origine e la tracciabilità del legname,
garantendone la provenienza da foreste gestite in maniera sostenibile. Infolink:
http://www.cepi.org/files/Wood_AvailFINAL-090159A.pdf
TORINO OSPITA UN WORKSHOP
SULLA SICUREZZA AMBIENTALE ED ALIMENTARE
Torino, 29 maggio 2003 - Il 5 giugno si
svolgerà a Torino un workshop intitolato "La sicurezza ambientale ed
alimentare: la qualità dei dati analitici". I partecipanti alla
manifestazione discuteranno l'importanza di conferire maggiore trasparenza al
processo di analisi di laboratorio per assicurare dati scientificamente
sostenibili e garantire la sicurezza ambientale ed alimentare. Il dibattito
verterà inoltre sui sistemi di controllo e validazione già operativi nei
quadri di ricerca nazionali. La manifestazione è organizzata dalla rete Eleusis,
un'organizzazione senza scopo di lucro attiva nell'ambito delle scienze della
vita. Infolink: http://www.eleusis-network.org/documenti/BrochureEventoDati.pdf
PROGETTO EUROPEO SULL'INTRUSIONE DELL'ACQUA SALINA E IL TRASPORTO DI INQUINANTI
NELLE FALDE ACQUIFERE
Bruxelles, 29 maggio 2003 - I partecipanti ad un progetto
dell'UE hanno scoperto che gli inquinanti contenuti nell'acqua salina vengono
trasportati nel suolo costiero, contaminando le falde acquifere dolci. Fino ad
oggi, gli scienziati ritenevano che gli inquinanti organici tossici presenti
negli scarichi fognari e nei reflui industriali e oleosi non fossero
sufficientemente solubili da penetrare nelle acque freatiche dolci. Il progetto
Saltrans ha dimostrato l'esatto contrario. Finanziato nell'ambito della sezione
"Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" (Eesd) del quinto programma
quadro (5PQ), Saltrans è giunto alle fasi finali dell'analisi di metodi di
valutazione dell'intrusione di acqua salina nella falda freatica, attraverso i
cosiddetti acquiferi, strati eterogenei e fratturati di roccia porosa. Dotato di
un bilancio totale di 2,4 milioni di euro, il progetto coinvolge ricercatori
provenienti da tre Stati membri (Francia, Spagna e Regno Unito), nonché da
Svizzera e Israele. Per dimostrare questa teoria, il coordinatore del progetto
Brian Berkowitz e i suoi colleghi hanno costruito due celle di vetro, una
contenente acqua marina contaminata o acqua dolce contaminata, e l'altra
contenente acqua dolce non contaminata. Fra le due celle è stato posto uno
strato di sabbia porosa. Gli studiosi hanno osservato che gli inquinanti
presenti nell'acqua dolce contaminata penetrano lentamente nella cella
contenente l'acqua dolce pulita. Nel caso dell'acqua salina contaminata,
l'esperimento ha dimostrato che gli inquinanti raggiungono l'acqua dolce ad una
velocità molto maggiore. Il consorzio responsabile del progetto definisce
questo meccanismo una sorta di "pompa salina". "In tale
situazione, infatti, l'acqua marina contaminata funge non solo da fonte, ma
anche da meccanismo di amplificazione del trasporto di contaminanti nell'acqua
dolce", ha spiegato il professor Berkowitz. Egli ha precisato, inoltre, che
"gli ambienti marini contaminati sono sistemi aperti e attivi, all'interno
dei quali le onde, i movimenti di marea, le correnti e il mescolamento si
susseguono continuamente, pertanto è ragionevole attendersi un'elevata Ccas
[capacità di trasporto della soluzione acquosa]". In altri termini, più
è alto il grado di mescolamento dell'acqua salina, maggiore è la quantità di
inquinanti che essa è in grado di trasportare. La scoperta del consorzio,
pertanto, indica che gli ingegneri, gli idrogeologi e gli abitanti delle regioni
aride dovranno far fronte non solo al fenomeno dell'intrusione salina, ma anche
della penetrazione di inquinanti. Il gruppo di scienziati continuerà a studiare
le regioni a deficienza idrica, come la fascia costiera di Maiorca e del delta
del Llobregat a Barcellona, al fine di garantire la rappresentazione di una
sezione di siti geologici con problemi di intrusione salina. Essi, inoltre,
cercheranno di valutare la possibilità che tale scenario muti in funzione delle
maree, del sale, delle falde acquifere e dei tipi di inquinanti. Infolink:
http://www.weizmann.ac.il/ESER/Saltrans/home.html
RICERCATORI ITALIANI VIAGGIANO
SOTTO IL FONDO DELL'OCEANO
Roma, 29 maggio 2003 - Avventurarsi sotto il fondo
dell'Oceano Atlantico, all'interno della Terra, per scoprirne i segreti. Una
sfida che Giulio Verne ha descritto in un suo famoso libro, e nella quale si
sono cimentati ora i ricercatori dell'Istituto di Scienze Marine del Consiglio
Nazionale delle Ricerche di Bologna (Ismar-Cnr), che grazie a un sofisticato
sottomarino francese e a navi oceanografiche italiane e russe hanno esplorato il
fondo dell'Oceano fino ad una profondità di quasi 6000 metri. Una ricerca che
li ha visti impegnati per anni e che ora la prestigiosa rivista Nature racconta
in un articolo pubblicato sull'ultimo numero, che in copertina riporta anche una
immagine tratta dalla ricerca. "Le Dorsali Medioceaniche - spiega Enrico
Bonatti, Direttore dell'Ismar-Cnr di Bologna e coordinatore di questa ricerca -
sono strutture fondamentali del nostro Pianeta. Si tratta di una catena montuosa
che si estende per oltre 60 mila chilometri sul fondo degli oceani: 2/3 della
crosta terrestre si formano infatti lungo l'asse delle Dorsali, dove si
concentrano l'80% del vulcanismo e buona parte della sismicità e perdita di
calore e gas del nostro Pianeta. La lenta risalita dalla profondità di
centinaia di chilometri al di sotto delle Dorsali di materiale caldo provoca la
formazione della crosta suboceanica accompagnata da vulcanismo, terremoti e
perdita di gas". "Le nostre ricerche - prosegue Bonatti - hanno
portato ad una serie di risultati nuovi ed inaspettati, in quanto siamo riusciti
a determinare, per la prima volta, la velocità con cui il mantello terrestre
risale sotto la Dorsale, pari a 25 millimetri all'anno: un dato essenziale per
capire i meccanismi di formazione della crosta oceanica. Abbiamo poi scoperto
che la temperatura del materiale profondo che risale sotto la Dorsale
MediAtlantica, pur se soggetta a oscillazioni nel tempo, è aumentata
gradualmente negli ultimi 20 milioni di anni e, conseguentemente, è aumentato
anche lo spessore della crosta terrestre dell'Atlantico. Questi risultati
possono sembrare molto "remoti", ma dobbiamo considerare che nel
nostro Pianeta i processi profondi sono strettamente legati a quelli
superficiali". Un aumento della temperatura del mantello suboceanico causerà
quindi un incremento dello spessore crostale, un "rigonfiamento" del
fondo degli oceani e, di conseguenza, un innalzamento del livello del mare e
delle emissioni di gas, come Co2 e metano, dalla Dorsale; gas che, finendo
nell'atmosfera, potrebbero influenzare in tempi geologici il clima del nostro
Pianeta. "Questa ricerca - conclude il ricercatore del Cnr, professore
ordinario di geodinamica all'Università di Roma "La Sapienza" -
dimostra che la scienza italiana è in grado di portare avanti studi di
eccellenza, con pochi fondi e in un contesto generale che sembra fare di tutto
per scoraggiare i nostri sforzi".
I QUARANT'ANNI DELLA PORSCHE 911 NEL
DOSSIER DI RUOTECLASSICHE DI GIUGNO
Rozzano, 29 maggio 2003 - Ruoteclassiche, la
rivista di Editoriale Domus sulle auto classiche e d'epoca, celebra, sul numero
di giugno, il quarantesimo anniversario della Porsche "911" con un
dossier dedicato alle versioni aspirate della celeberrima sportiva tedesca. Con
34 pagine ricche di immagini, disegni e spaccati, il dossier rappresenta una
vera e propria guida dell'evoluzione della vettura e indica, anno per anno, le
modifiche apportate alla meccanica e alla carrozzeria. I modelli più
significativi sono anche corredati dalle "impressioni di guida". Il
dossier offre agli appassionati tutti gli strumenti indispensabili per
riconoscere, scegliere e valutare una Porsche "911" raffreddata ad
aria, dalla prima versione con motore di due litri degli anni Sessanta agli
ultimi modelli degli anni Novanta.
YOUNG EUROPEAN TRUCK DRIVER I FINALISTI A
TRENTO I 13 CAMIONISTI SELEZIONATI PER LA FINALE ITALIANA SI SFIDERANNO A TRENTO
SABATO 31 MAGGIO. OBIETTIVO: LA FINALE EUROPEA DI STOCCOLMA
Milano, 29 Maggio
2003 - Sono tredici i camionisti giunti alla finale italiana dello Young
European Truck Driver, la competizione europea sulla sicurezza stradale che
Scania ha organizzato col patrocinio della Commissione Europea e con il sostegno
di Michelin, Shell e Iru (International Road Transport Union). I giovani
camionisti che sabato 31 Maggio si contenderanno a Trento il titolo di miglior
camionista d'Italia, e la possibilità di rappresentare il nostro Paese alla
finale europea di Stoccolma, sono il risultato di una selezione che ha coinvolto
più di 250 camionisti under 30 di tutta Italia con una serie di prove pratiche
e teoriche. Complessivamente, lo Young European Truck Driver coinvolge ben venti
Paesi europei con migliaia di adesioni. Lo spirito della competizione è quello
di dimostrare le proprie conoscenze e abilità in fatto di sicurezza stradale.
Un questionario ha infatti valutato il grado di preparazione sulle norme che
regolano il trasporto e sulle nozioni di primo soccorso. I camionisti hanno
inoltre dimostrato le proprie capacità di guida direttamente al volante di un
veicolo pesante. "Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti fino ad
ora" commenta Giancarlo Codazzi, amministratore delegato di Italscania.
"La competizione ha registrato numerose adesioni e tanto entusiasmo,
soprattutto tra i più giovani. I camionisti hanno dato prova di impegno e
meticolosa attenzione alla sicurezza stradale. Siamo certi che i tredici
finalisti daranno il meglio di se stessi per poter aspirare a rappresentare
l'Italia alla finale europea". La competizione Young European Truck Driver
tra giovani camionisti europei mira a promuovere la tematica della sicurezza su
strada e si avvale del patrocinio della Commissione Europea che, con il supporto
dato alla manifestazione, intende perseguire gli obiettivi di politica europea
del trasporto fissati nel libro bianco "Politica Europea del Trasporto per
il 2010: è tempo di decidere". La Commissione Europea ha infatti stabilito
l'ambizioso obiettivo di dimezzare entro il 2010 il numero dei morti sulle
strade di tutta Europa, che attualmente si aggira attorno a 40.000 morti annue.
L'Unione Europea sta inoltre cercando di adottare una serie di misure che
intendono valorizzare il training continuo dei camionisti, così come previsto
da una recente direttiva in discussione presso il Parlamento Europeo. Elementi
fondamentali della politica europea diventano quindi la formazione degli autisti
e le campagne di sensibilizzazione rivolte ai più giovani. Iniziative come lo 'Young
European Truck Driver' sono dunque un'occasione per perseguire attivamente gli
obiettivi fissati in sede europea, mirando a coinvolgere attivamente l'opinione
pubblica su un tema delicato come la sicurezza stradale. Lista dei 13 finalisti:
Macaione Giuseppe Tusa Me; Lucchini Flavio Bussero Mi; Bontempi Giammaria San
Paolo Di Piave Tv; Rossini Fabio Savona Sv; Quaglia Paola Busca Cn; Mulas Manuel
Sassoferrato An; Rosso Alessandro Abano Terme Pd; Mabellini Yuri Desenzano D/G
Bs; Sandri Michele Trento Tn; Savo Enrico Altari Fr; Orlando Pasquale Angri Sa;
Calandrini Gabriele Pergola Ps; Ragazzini Manuel Marcaria Mn. www.scania.com
"SCIENZA E COMUNICAZIONE. I LINGUAGGI DELLA MEDIAZIONE" A MILANO IL
CONVEGNO CONCLUSIVO DEL PROGETTO FSE
Milano, 29 maggio 2003 - Lunedì 26 maggio
si è tenuto il convegno "Scienza e Comunicazione. I Linguaggi della
mediazione" presso la Sala Biancamano del Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia Leonardo da Vinci, in via San Vittore 21 a Milano. Il convegno
è stato l'evento conclusivo del progetto Fse "Network Universitario
Interprovinciale", realizzato dall'Agenzia per la Formazione e il Lavoro di
Milano in partnership con il Centro Volta dì Como, il Comune di Varese e
l'Agenzia Varese Press. Il progetto ha attuato azioni sinergiche e integrate,
volte al sostegno e al miglioramento del sistema di ricerca scientifica e
tecnologica e si è occupato della formazione di figure professionali altamente
qualificate nel sistema scientifico e nel management della ricerca in Lombardia.
Il convegno fa parte, inoltre, della "Primavera della Scienza",
attività di diffusione della cultura scientifica promossa dal Ministero della
Pubblica Istruzione. Sono intervenuti come relatori: Aldo Fumagalli, sindaco di
Varese, l'onorevole Valentina Aprea, sottosegretario M.I.U.R, Mario Dutto,
direttore dell'Ufficio Regionale Scolastico per la Lombardia, Carlo Tognoli,
presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia, Alberto Guglielmo,
assessore alla Formazione, Istruzione, Lavoro della Regione Lombardia, Ettore
Vitiello, direttore del progetto, Francesco Ogliari, Silvano Tagliagambe,
professore ordinario di Filosofia della Scienza presso l'Università di Sassari,
Domenico Sugamiele, consulente Miur, Milli Ubertazzi autrice e consulente testi
scientifici De Agostini, alcune associazioni di docenti di materie scientifiche
(AIF, prof Giuliana Maccario Piseri, Dd-Sci, prof. Rinaldo Psaro, Mathesis,
Lucio Benaglia), Nicoletta Salvatori, direttrice della rivista
"Quark", Federico Canobbio Codelli del Politecnico di Milano, Ludovica
Manusardi Carlesi, vicepresidente dell'Associazione Amici Museo della Scienza,
Marisa Valagussa, ispettrice della Direzione Regionale Scolastica per la
Lombardia, Fiorenzo Galli, direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia.
ANNO EUROPEO DELL'EDUCAZIONE ATTRAVERSO LO SPORT 2004: LA COMMISSIONE LANCIA UN
INVITO ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI
Bruxelles, 29 maggio 2003 - Migliorare il
partenariato fra mondo educativo e mondo dello sport, meglio utilizzare i valori
dello sport nell'educazione e nell'integrazione, accrescere il volontariato
sportivo: sono questi alcuni degli obiettivi dell'Anno europeo dell'educazione
attraverso lo sport 2004. Quest'anno, che coincide fra l'altro con numerosi
avvenimenti sportivi importanti come l'Euro 2004 di calcio in Portogallo e i
giochi olimpici di Atene, è stato dotato dal Parlamento europeo e dal Consiglio
di uno stanziamento pari a 11,5 milioni di euro. Una parte di questi fondi è
destinata al sostegno di azioni e progetti, dal livello comunitario a quello
locale, per i quali la Commissione ha pubblicato un invito a presentare
proposte. "Sono persuasa che quest'anno 2004 contribuirà a una migliore
presa in considerazione dello sport e dei suoi valori nell'educazione in Europa
e rafforzerà la convinzione che lo sport è uno strumento prezioso per la
costruzione di una società più aperta e tollerante. Invito tutti gli attori,
insegnanti, responsabili sportivi, pubblici poteri, a partecipare attivamente
all'Anno e rispondere a questo invito a presentare proposte con progetti
innovativi e di ottima qualità" ha dichiarato Viviane Reding, commissario
europeo all'Istruzione e alla Cultura. Uno stanziamento di 6,5 milioni di euro
è destinato al cofinanziamento di azioni progettate negli Stati membri e
realizzate a livello locale, regionale, nazionale, transnazionale o comunitario.
La procedura, che riguarderà il periodo fino al 31 dicembre 2004, si svolgerà
in tre cicli: il primo ciclo è dotato di uno stanziamento di 500.000 euro e
cofinanzierà le azioni avviate prima del 1° gennaio 2004. Il termine ultimo di
presentazione delle domande scade il 4 luglio 2003. Il secondo ciclo cofinanzierà
azioni avviate fra il 1° gennaio 2004 e il 30 giugno 2004, per un importo
complessivo di 4.000.000 di euro. Il termine ultimo di presentazione delle
domande è fissato al 1° ottobre 2003. Il terzo ciclo è riservato alle azioni
che inizieranno a partire dal 1° luglio 2004. Il termine ultimo di
presentazione delle domande è il 1° marzo 2004 e l'importo complessivo è di
2.000.000 di euro. I 10 nuovi Stati membri potranno presentare domanda per il
secondo e terzo ciclo. I progetti di portata comunitaria (partecipazione attiva
di soci di almeno 8 Stati) potranno essere cofinanziati fino a concorrenza
dell'80% dell'importo complessivo di ciascun progetto e saranno selezionati
dalla Commissione. Per i progetti a carattere locale, regionale, nazionale o
trasnazionale, il cofinanziamento potrà raggiungere un massimo del 50%
dell'importo complessivo di ciascun progetto. I progetti saranno selezionati a
livello nazionale dagli organi di coordinamento dell'AEES 2004 in ogni Stato
partecipante. Le sovvenzioni saranno concesse a progetti che perseguano gli
obiettivi dell'Anno europeo e comportino la creazione di partenariati stabili
fra istituzioni educative e organizzazioni sportive. Il testo dell'invito è
disponibile insieme con il fascicolo di candidatura e l'elenco degli organi di
coordinamento nazionale sul sito Internet dell'Unità Sport: http://europa.eu.int/comm/sport/index_it.html
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