NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
VENERDI'
16 GENNAIO 2004
pagina 1
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E-GOVERNMENT - COMUNI:
STANCA INSEDIA COMMISSIONE PER INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Roma, 16 gennaio 2004 - Si espande e si consolida ulteriormente sul
territorio il processo di innovazione tecnologica per favorire
l'ammodernamento della pubblica amministrazione locale. Il ministro Lucio
Stanca ha insediato oggi
la Commissione
permanente per l'innovazione tecnologica nei Comuni, costituita nell'ambito
di un protocollo d'intesa siglato con l'Anci. Il nuovo organismo, con
compiti operativi e di indirizzo, è presieduto da Giulio De Petra,
responsabile Area innovazione per Regioni ed enti locali del Cnipa-centro
Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, e ne fanno parte
rappresentanti dell'Anci e dei Comuni individuati in ogni Regione italiana.
Il ministro ha ricordato che "sin dalla prima fase di e-Government lo
Stato con le autonomie locali ha imboccato la strada della visione condivisa
e cooperativa del processo di trasformazione e ammodernamento della Pubblica
amministrazione, in quanto non è possibile operare con imposizioni
dall'alto e in modo isolato, ma agendo come 'sistema', senza che questo, però,
faccia venir meno l'autonomia degli enti. In tal modo si sta già
realizzando in Italia un 'federalismo efficiente'. L'obiettivo più
rilevante è quello di migliorare i rapporti tra i cittadini e le imprese,
da un lato, e
la Pubblica
amministrazione, di cui gli enti locali ed in particolare i Comuni
costituiscono il livello predominante di contatto con i
cittadini-utenti". Stanca ha messo in evidenza che "questa visione
condivisa e cooperativa è una strategia mira a modernizzare la 'Casa comune
degli italiani', ottimizzando i servizi agli utenti e perseguendo
efficienza, semplificazione, qualità e trasparenza". La seconda fase
dell'e-Government, decollata da poche settimane con una dotazione di quasi
200 milioni di euro, attribuisce un ruolo rilevante ai Comuni per
coinvolgerli nel processo di modernizzazione degli uffici pubblici. Tra i
punti qualificanti del progetto l'inclusione dei piccoli Comuni
nell'attuazione della Pubblica amministrazione elettronica. È inoltre
previsto l'avvio del progetto per lo sviluppo dell'e-Democracy, la
cittadinanza digitale', per favorire la partecipazione attiva dei cittadini
alla vita delle amministrazioni pubbliche e alle loro decisioni attraverso
l'uso delle tecnologie della Informazione e della Comunicazione (Ict).-
BUSQUIN
INTENDE RADDOPPIARE IL BILANCIO EUROPEO PER
LA RICERCA
Bruxelles, \6 gennaio 2004 - Il commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin ha confermato la sua intenzione di chiedere agli Stati membri dell'Ue
di raddoppiare il bilancio comunitario a favore della ricerca in un'Europa
allargata. Busquin ha reso questa dichiarazione in un'intervista con il
quotidiano francese "Le Monde", anche se il suo portavoce, in
seguito, ha dichiarato al Notiziario Cordis che "questo calcolo
potrebbe essere restrittivo e probabilmente l'obiettivo si spingerà
oltre". Le cifre esatte non potranno essere discusse finché gli Stati
membri non avranno approvato il bilancio generale dell'Ue per il periodo
2007-2013. Se da un alto, alcuni sperano che il contributo nazionale si
elevi all'1,24 per cento del Pil, dall'altro sei Stati membri hanno già
reso chiara l'intenzione di mantenere il loro contributo all'attuale livello
dell'un per cento. Se Busquin riuscirà a realizzare il suo obiettivo, i
finanziamenti europei a favore della ricerca passerebbero dagli attuali 5
miliardi di euro l'anno ai dieci miliardi di euro entro l'inizio del
prossimo decennio. Tale cifra rappresenterebbero il dieci per cento della
spesa pubblica per la ricerca nell'Unione. Il portavoce ha aggiunto che il
commissario per il Bilancio Michaele Schreyer sembra essere favorevole a
questo cospicuo aumento dei finanziamenti per la ricerca e che una recente
relazione, redatta dell'eurodeputato tedesco Ralph Linkohr, illustra il
sostegno concesso dal Parlamento ad una simile ridistribuzione dei fondi.
UNA
VALUTAZIONE DEI PROGETTI EUREKA SOTTOLINEA IL CONTRIBUTO FORNITO DALLA RETE
PER
LA REALIZZAZIONE DEL
SER
Bruxelles, 16 gennaio 2004 - Eureka, la rete europea di ricerca e sviluppo
(R&s) orientata verso il mercato, ha pubblicato una relazione
sull'impatto dei suoi progetti di ricerca, la quale mette in risalto il
lavoro che l'organizzazione sta svolgendo nel contesto dello Spazio europeo
della ricerca (Ser). La relazione fornisce altresì informazioni dettagliate
sul nuovo approccio "a vita intera" adottato da Eureka per la
valutazione dei progetti e riassume l'impatto socioeconomico delle attività
di ricerca finanziate dalla rete. Nel sottolineare elementi quali la
longevità dell'iniziativa Eureka e la forte riconoscibilità del suo
marchio, la relazione stabilisce che l'approccio "flessibile"
della rete nei confronti dell'innovazione tecnologica e della competitività
"rappresenta un elemento fondamentale [nella] realizzazione dello
Spazio europeo della ricerca". In realtà, sono in corso dibattiti fra
la rete Eureka e
la Commissione
europea riguardo alla costituzione di "gruppi tecnici congiunti
Eureka-pq (programma quadro), al fine di facilitare il coordinamento della
ricerca in aree tematiche chiave". Le precedenti valutazioni si sono
concentrate in particolare sull'impatto dei progetti Eureka completati.
Secondo la relazione, tuttavia, durante la presidenza danese di Eureka sono
stati compiuti importanti passi verso l'adozione di un approccio "a
vita intera" alla valutazione della qualità dei progetti. Tale metodo
comprende una "verifica iniziale dei progressi" effettuata sui
nuovi progetti, un monitoraggio continuo da parte degli istituti nazionali
ed una maggiore attenzione per la valorizzazione dei risultati negli anni
successivi al completamento dei progetti. In aggiunta a queste valutazioni,
sono state inviate ad Eureka, su base volontaria, oltre 400 relazioni
sull'impatto di mercato. Secondo la relazione, "[ciò] dimostra
chiaramente la grande soddisfazione e la forte motivazione delle centinaia
di partecipanti ai progetti Eureka, che hanno visto crescere le proprie
imprese quale diretto risultato della realizzazione di attività di R&s
orientate verso il mercato nell'ambito di tale iniziativa flessibile e non
burocratica". In base ai dati forniti da queste relazioni, i progetti
Eureka favoriscono una crescita media del fatturato annuo pari a circa un
milione di euro per partecipante intervistato, con un ulteriore aumento di
tre milioni di euro previsto nei tre anni successivi alla conclusione del
progetto. Tale aumento è spesso di gran lunga superiore ai finanziamenti
pubblici ricevuti dai partecipanti per i loro progetti. Eureka ha
evidenziato altresì che sono stati creati, quale risultato dei suoi
progetti, circa 11.000 posti di lavoro, ed altri 15.000 potrebbero sorgere
nell'arco di tre anni. Infine, la relazione ribadisce che la natura
industriale dei progetti Eureka e la richiesta di un impegno finanziario da
parte dei partecipanti, situa l'iniziativa nella posizione ideale per poter
contribuire efficacemente al raggiungimento dell'obiettivo comunitario del
tre per cento e cioè di elevare gli investimenti europei nella ricerca al
tre per cento del Pil entro il 2010. Per leggere il testo integrale della
relazione consultare il seguente sito Internet: http://www.Eureka.be/ifs/files/public/eureka/publications/reports/air/ir0203.pdf
DATI DI SINTESI DEL CONTO
DEL SETTORE STATALE – NOVEMBRE 2003
Roma, 15 gennaio 2003 - Il Mef
comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di
novembre 2003. Fabbisogno del settore statale del mese di novembre 2003
|
Milioni di euro
|
|
|
Formazione del
fabbisogno
|
|
Entrate
|
32.260
|
Spese
|
32.359
|
di cui: spesa per
interessi
|
8.162
|
|
|
Fabbisogno (-) /
Disponibilità (+)
|
-99
|
Copertura
|
|
Totale
|
99
|
Titoli a breve
termine
|
475
|
Titoli a
medio-lungo termine
|
6.279
|
Titoli esteri
|
4
|
Altre operazioni
(1)
|
-6.659
|
1 - Comprendono la
raccolta postale e il conto di disponibilità.
IL
2004 DI UNION INVESTMENT: STRATEGIE, ACCORDI E PROSPETTIVE IN EUROPA E IN
ITALIA
Milano, 16 gennaio 2004 - Il recente incontro annuale di Union Investment
con la stampa italiana è stata l’occasione per Ralf Branda, responsabile
del settore Internazionale, per illustrare gli ottimi risultati ottenuti in
Italia nel 2003 dalla società di fondi d’investimento tedesca. Union
Investment, terza società di gestione patrimoniale tedesca con un
patrimonio gestito di 113 miliardi di Euro, ha visto svilupparsi sempre più
la propria penetrazione anche nel mercato italiano superando, a ottobre
2003, i 420 milioni di Euro gestiti, dove il 45 per cento è rappresentato
dal settore obbligazionario e il 24 per cento dall’azionario. Sempre nel
corso degli ultimi mesi Union ha visto riconosciuti questi successi con la
vittoria di due importanti premi: lo Standard & Poor’s Award 2003 come
“Miglior fondo straniero a 5 anni” e il Lipper Funds Award 2003 come
“Miglior gruppo obbligazionario estero”. Ralf Branda ha poi illustrato
le strategie del team italiano di Union, composto da Stefano Vighi, Massimo
Realini e Massimiliano Dazzi che gestiscono gli uffici di Milano e Roma.
Union punta in modo particolare alla ricerca di alleanze strategiche nel
settore cooperativo e all’alllargamento della rete distributiva. Questo
impegno verrà sostenuto con la prossima registrazione di 15-20 nuovi fondi
non ancora commercializzati in Italia e con la distribuzione di prodotti
alternativi, quali gli Hedge Funds of Funds. L’obbiettivo che Union si
prefigge è di raggiungere nel corso del prossimo anno l’interessante
traguardo di 600 milioni di Euro di patrimonio gestito in Italia. Ralf
Branda ha poi approfittato dell’occasione per fare un importante annuncio:
la Dz Bank
Ag, di Francoforte, e il gruppo Natexis Banques Populaires, di Parigi, hanno
concretizzato la loro alleanza strategica in quattro settori bancari:
research e brokerage equity, factoring, private equity e asset management.
In particolare per quanto riguarda l’asset management, Union Investment e
Natexis Asset Management intensificheranno la loro cooperazione iniziata nel
1994 con il fondo lussemburghese “Euroaction” attraverso un progetto di
joint venture denominato Unam – Union Natexis Asset Management. La nuova
società darà vita a prodotti d’investimento che saranno distribuiti sui
principali mercati europei. Oltre ai mercati domestici di Francia e Germania
l’attività sarà estesa, in modo particolare, all’Italia e alla Spagna
dove non si escludono partnership strategiche con istituzioni locali.
L’effettiva operatività della joint venture avrà inizio nel corso del
2004. All’incontro ha preso poi la parola Rolf Drees, portavoce di Union
Investment, che ha tracciato un breve outlook sulle prospettive dei mercati
per l’anno a venire e ha riportato uno studio di Union sui piani di stock
options messi in atto dalle principali società Europee.
ESPOSIZIONE
DEL GRUPPO BANCA LOMBARDA NEI CONFRONTI DI PARMALAT
Brescia, 16 gennaio 2004 - Banca Lombarda comunica che l'esposizione del
Gruppo nei confronti di Parmalat ammonta a 35 milioni di Euro. Tale importo
equivale allo 0,15% del totale degli impieghi del Gruppo Banca Lombarda nei
confronti della clientela.
BPVN: ESPOSIZIONE NEI
CONFRONTI DI PARMALAT
Verona, 16 gennaio 2004 - Il Banco Popolare di Verona e Novara precisa che
l’esposizione complessiva del Gruppo (crediti, obbligazioni e qualsivoglia
altra forma tecnica) nei confronti delle società del Gruppo Parmalat e
Parmatour (ed ogni altra società ad esse collegate e coinvolte nello stato
di insolvenza) è di 32 milioni di Euro pari allo 0,09% degli impieghi
complessivi e pari allo 0,96% del patrimonio netto. Includendo altre società
collegate al Gruppo Parmalat ma non in stato di insolvenza, l’esposizione
del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara sale a 35 milioni di euro pari
allo 0,10% del totale impieghi e all’1,05% del patrimonio netto.
RASBANK:SERVIZI
FINANZIARI: BOOM DELLA RACCOLTA NEL 2003 FLUSSI NETTI A 1,2 MLD DI EURO
(+36%) RACCOLTA VITA DEI PROMOTORI : 252 MILIONI DI EURO (+124%)
Milano, 16 gennaio 2004 - Cresce del 36% e va ben oltre il traguardo del
miliardo di euro, attestandosi a 1.226 milioni, la raccolta netta realizzata
dai promotori finanziari Rasbank. Questo risultato (che si confronta con 902
milioni di euro del 2002) è da attribuire sia ai nuovi premi Vita - 252
milioni di euro nel 2003, più del doppio rispetto ai 112 milioni del 2002 -
sia alla raccolta di risparmio gestito e amministrato. In particolare a fine
2003, i flussi netti del risparmio gestito sono stati positivi per 351
milioni di euro – con il contributo di Investitori Sgr, la private bank di
gruppo, che ha raccolto 107 milioni di euro - in linea con il risultato del
2002 (350 milioni). Un incremento del 42% è stato registrato nel risparmio
amministrato (624 milioni di euro nel 2003 rispetto ai 439 milioni del
2002). Il 2003 è stato un anno molto importante anche sotto il profilo
della crescita, con l’acquisizione e l’integrazione di Commerzbank A.m.
Italia, di Bpvi Suisse a Lugano e la firma dell’accordo preliminare per
l’acquisizione di Bnl Investimenti. I risultati in dettaglio
Particolarmente significativa la raccolta del quarto trimestre 2003, con
flussi netti per 440 milioni di euro (+138% rispetto ai 185 milioni del
quarto trimestre 2002). Importante il contributo del Vita con premi di nuova
produzione per 189 milioni di euro negli ultimi tre mesi dell'anno, rispetto
ai 29 milioni del quarto trimestre 2002. Migliorata significativamente
l'incidenza dei premi annui, in progresso del 45% a 19 milioni di euro nel
trimestre. L'accelerazione registrata nel Vita è attribuibile in buona
parte al successo della nuova gamma di prodotti sviluppata dalla società
irlandese del gruppo (Darta Saving) e distribuita dai promotori finanziari
Rasbank, che ha totalizzato nel solo quarto trimestre premi di nuova
produzione per 164 milioni di euro. Il patrimonio complessivo (risparmio
gestito e amministrato e riserve Vita) al 31 dicembre
2003 ha
superato i 15 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto ai 12,8 miliardi
di fine 2002. Nel dettaglio, il valore del solo risparmio gestito e
amministrato è cresciuto del 22%, passando dai 9,9 miliardi del dicembre
2002 ai 12 miliardi del 31 dicembre
2003. In
progresso anche le riserve Vita, che a fine anno si sono attestate a oltre 3
miliardi di euro (erano 2,9 miliardi a dicembre 2002). A fine 2003 i conti
correnti Rasbank hanno sorpassato le 130 mila unità, in crescita del 29%
rispetto all'anno precedente. Nel corso del 2003 la rete di promotori
finanziari è cresciuta dell'11% arrivando a 2.400 unità, rispetto alle
2.164 di dicembre 2002. Del totale.- 2 - dei promotori, 772 lavorano
all’interno delle agenzie Ras, mentre i restanti 1.628 sono organizzati in
una struttura piramidale e operano su clientela propria. Un anno di
crescita: integrazioni e acquisizioni L'8 settembre del 2003 è stato
perfezionato l'acquisto di Commerzbank Asset Management Italia, la cui
integrazione in Rasbank è stata completata con successo nel corso
dell'anno. La fusione per incorporazione è avvenuta il 31 dicembre 2003:
dei 201 promotori presenti al momento del closing, 197 sono stati inseriti
nella struttura piramidale della rete Rasbank e anche la squadra dei manager
è stata integrata sfruttando al meglio le diverse professionalità. E'
stata unificata, a partire da gennaio
2004, l
'offerta ai clienti, includendo l'intera gamma Rasbank nel portafoglio di
prodotti e servizi a disposizione dei promotori. Relativamente alla
situazione del personale è stato raggiunto con i sindacati un accordo con
soddisfazione delle parti. L'operatività della rete non ha risentito del
processo di integrazione: le masse gestite e amministrate sono infatti state
interamente conservate e sono anzi cresciute nel corso dell'anno (+10%),
attestandosi a 723 milioni a fine anno. Nel 2003 è stata anche perfezionata
l'acquisizione a Lugano di Bpvi Suisse, che a dicembre ha quindi assunto il
nome di Rasbank Suisse. Il 19 dicembre scorso è stato inoltre firmato un
accordo preliminare per l'acquisizione della rete di circa 1.000 promotori
di Bnl Investimenti. L'operazione, soggetta all’autorizzazione di Banca
d’Italia e Antitrust, consentirà a Rasbank di diventare la terza rete
italiana per numero di promotori e attivi in gestione, accelerando il
raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano industriale 2004-2006 nei
servizi finanziari. Prospettive 2004 “Il 2004, dopo gli ottimi risultati
raggiunti nel 2003 e considerato il rafforzamento delle strutture operative
Rasbank, offre interessanti prospettive di crescita nei servizi
finanziari” ha detto Mario Greco, Amministratore delegato di Ras. “I
primi dati sono incoraggianti e contiamo – ha aggiunto Greco – di
conseguire risultati nettamente superiori al
2003, in
termini di aumento dei volumi e di ampliamento della base di clientela”.
UNICREDIT: CHIUDE
ACQUISTO ABBEY N. BANK ITALIA
Milano, 16 gennaio 2004 - L’acquisizione di Abbey National Bank Italia da
parte di Unicredit Banca per
la Casa
ha ottenuto il via libera dalla Banca d’Italia e dall’Antitrust. Nasce
così una nuova realtà guidata da Alberto Cravero e Pasquale Giamboi,
rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Unicredit Banca per
la Casa. L
’operazione, coerente con le strategie di forte crescita del Gruppo
Unicredit nel segmento dei mutui residenziali ai privati, consente ad
Unicredit Banca per
la Casa
di diventare il maggior operatore fra le banche specializzate nel settore
dei mutui in Italia e uno fra i primi in assoluto nel mercato domestico.
Grazie a questa acquisizione, al 31 dicembre 2003, Unicredit Banca per
la Casa
, attraverso una struttura composta da 400 risorse, gestisce un portafoglio
mutui per 7,4 miliardi di euro con oltre 100.000 clienti. La nuova realtà
si caratterizza per una gamma di prodotti ampia ed innovativa in grado di
soddisfare le diverse esigenze dei clienti, un modello operativo efficiente
e collaudato in grado di garantire un livello di servizio di assoluta
eccellenza, ed un approccio multicanale per l’erogazione dei propri
servizi che consente di raggiungere un’ampia base di clientela. Questi
sono sicuramente fattori che differenziano il modello della società, ma ciò
che la caratterizza maggiormente è l’attenzione e il servizio al cliente,
che permeano l’intera struttura dell’azienda. Unicredit Banca per
la Casa
è infatti “vicina” al cliente non solo nella realizzazione di soluzioni
di finanziamento innovative ma è “vicina“ soprattutto nel supporto e
nella consulenza che
la Banca
offre, con tempestività, al cliente in un momento così importante della
sua vita: l’acquisto della propria casa. Unicredit Banca per
la Casa
assiste direttamente la propria clientela grazie a 15 agenzie specializzate
presenti nei principali capoluoghi di provincia (tre a Roma, due a Milano,
una a Torino, Brescia, Bergamo, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Napoli,
Bari e Catania). Al fine di coprire in modo capillare l’intero territorio
nazionale, unitamente a queste agenzie operano 100 Promotori Finanziari
specializzati nel prodotto mutuo. Infine, per la clientela più evoluta,
Unicredit Banca per
la Casa
mette a disposizione la professionalità dei propri consulenti telefonici e
strumenti di supporto nella scelta del mutuo presenti sul proprio sito
Internet (www.Unicreditcasa.it). Unicredit Banca per
la Casa
è anche il partner di riferimento per le reti di distribuzione organizzata,
prima fra tutte la rete di mediatori creditizi Kìron del Gruppo Tecnocasa,
leader in Italia nel franchising immobiliare, oltre a 44 accordi con
principali operatori bancari e società di intermediazione mobiliare. Per i
propri partner Unicredit Banca per
la Casa
ha realizzato un modello di offerta in grado di soddisfare tutte le loro
esigenze nell’ottica di salvaguardare e massimizzare la creazione del
valore con i propri clienti. Questo modello si basa su: un’offerta ampia
di prodotti, con in più la possibilità di sviluppare linee di mutui
esclusive (white label) in cui il partner interviene anche nella fase di
design dei prodotti, definendo non solo le linee di finanziamento ma anche
il naming e la comunicazione al cliente; un processo produttivo e
distributivo modulabile ed adattabile alle diverse esigenze dei partner
libero di definire il proprio grado di coinvolgimento nel processo di
erogazione del mutuo. L’integrazione tra le due società avverrà nel
corso del 2004, coerentemente con il progetto di rebranding, che prevede il
graduale passaggio dal marchio Abbey National al marchio Unicredit Banca per
la Casa
sia nella comunicazione esterna che nel lay-out delle agenzie.
TELECOM ITALIA: CONCLUSA CON PIENO
SUCCESSO EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA PER COMPLESSIVI 3 MILIARDI DI EURO
REGISTRATA UNA DOMANDA PER CIRCA 5 MILIARDI DI EURO COMPLESSIVI
Milano, 16 gennaio 2004 - Telecom Italia comunica che si è conclusa il 13
gennaio con pieno successo l'emissione obbligazionaria benchmark
multi-tranche annunciata ieri. In funzione dell’ampia domanda registrata,
pari a circa 5 miliardi di euro, l’importo complessivo dell’emissione è
stato fissato in 3 miliardi di euro, ripartiti in tre tranche con scadenza a
3 anni e 9 mesi a tasso variabile, a sette e quindici anni a tasso fisso.
L’operazione rappresenta il primo collocamento pubblico di obbligazioni
sull’Euromercato di Telecom Italia dopo la fusione con Olivetti, e
permette alla società di rifinanziare debito in scadenza a tassi e margini
contenuti, esercitando altresì un’opzione di rimborso anticipato per 1.5
miliardi di euro di una precedente emissione a tasso variabile con un
margine sull’Euribor più elevato. I termini dell'emissione sono stati
fissati come segue: prima tranche - emittente: Telecom Italia S.p.a,
importo: 1 miliardo di euro, data di emissione: 29 gennaio 2004, scadenza:
29 ottobre 2007, durata: 3 anni e 9 mesi, con facoltà di rimborso
anticipato alla pari da parte dell’emittente, ad ogni stacco cedola, a
decorrere dal 29 gennaio 2006, cedola: Euribor 3 mesi + 0,33% per anno,
pagata trimestralmente, prezzo di emissione: 99,927, rendimento effettivo
alla scadenza: Euribor 3 mesi + 0,35% per anno. Seconda tranche - emittente:
Telecom Italia S.p.a, importo: 750 milioni di euro, data di emissione: 29
gennaio 2004, scadenza: 28 gennaio 2011, durata: 7 anni, cedola: 4,50% per
anno, pagata ogni 28 gennaio, prezzo di emissione: 99,56, rendimento
effettivo alla scadenza: 4,575% per anno, corrispondente ad un rendimento di
+70 punti base sopra il tasso mid-swap. Terza tranche - emittente: Telecom
Italia S.p., importo: 1 miliardo 250 milioni di euro, data di emissione: 29
gennaio 2004, scadenza: 29 gennaio 2019, durata: 15 anni, cedola: 5,375% per
anno, pagata ogni 29 gennaio, prezzo di emissione: 99,07, rendimento
effettivo alla scadenza: 5,4675% per anno, corrispondente ad un rendimento
di +85 punti base sopra il tasso mid-swap. L’emissione si inserisce
nell'ambito del programma Euro Medium Term Note (Emtn) di Telecom Italia da
Euro 10.000.000.000 ed è stata realizzata con il supporto congiunto di
Barclays Capital, Bnp Paribas, Caboto, Deutsche Bank, Jp Morgan, Mcc,
Mediobanca e Ubm in qualità di Lead Arrangers e Book Runners
dell’operazione. L’emissione sarà quotata sulla borsa del Lussemburgo.
E’ prevista la successiva quotazione anche presso il Mercato
Obbligazionario Telematico di Borsa Italiana S.p.a.
GABETTI HOLDING
L’ASSEMBLEA APPROVA BUYBACK AUTORIZZATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AD
EFFETTUARE OPERAZIONI DI ACQUISTO E VENDITA DI AZIONI PROPRIE, FINALIZZATE
ALLA STABILIZZAZIONE DELLA QUOTAZIONE DEL TITOLO.
Milano, 16 gennaio 2004 - L’assemblea Ordinaria degli Azionisti di Gabetti
Holding S.p.a. Ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad effettuare
operazioni di acquisto e vendita di azioni proprie, ai sensi degli articoli
2357 e 2357ter del Codice Civile. La delibera dell’Assemblea, che rinnova
la precedente autorizzazione scaduta nello scorso mese di ottobre, intende
soddisfare le eventuali necessità di interventi volti a stabilizzare le
quotazioni del titolo. L’autorizzazione all’acquisto e alla vendita di
azioni proprie riguarda un periodo di 18 mesi dalla data della delibera e un
numero massimo di 3.200.000 azioni ordinarie. L’autorizzazione
all’acquisto prevede un corrispettivo per azione variabile tra un minimo
di Euro 1,00 ed un massimo di Euro 4,00, per un esborso complessivo non
superiore a 6,5 milioni di Euro. L’autorizzazione alla vendita delle
azioni proprie prevede che questa possa essere realizzata, in una o più
volte, a prezzi non inferiori al prezzo medio di carico, da effettuarsi
anche prima di avere completato i relativi acquisti autorizzati. Sarà
inoltre costituita una riserva indisponibile, pari all’importo delle
azioni proprie iscritte all’attivo dello stato patrimoniale, denominata
“Riserva per azioni proprie in portafoglio” per l’importo massimo di
6.5 milioni di Euro da prelevare dalla Riserva Straordinaria.
E.BISCOM RISULTATI
PRELIMINARI 2003: SUPERATI GLI OBIETTIVI GIÀ RIVISTI AL RIALZO A METÀ
2003. E.BISCOM: NEL 2003 MOL CONSOLIDATO A OLTRE 110 MILIONI DI EURO.
330.000 CLIENTI, CON RICAVI SUPERIORI A 525 MILIONI DI EURO
Milano, 16 gennaio 2004 – e.Biscom S.p.a. , la principale Società
italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda, annuncia i dati
preliminari conseguiti a livello consolidato nell’esercizio 2003, che
hanno complessivamente superato gli obiettivi già rivisti al rialzo al
termine del 1° semestre dello scorso anno, pur a fronte del
deconsolidamento di Hansenet nell’ultimo trimestre 2003. Nel 2003 i ricavi
del Gruppo e.Biscom hanno superato i 525 milioni di Euro – contro i 510
milioni di Euro previsti – con un incremento del 65% rispetto ai 320
milioni di Euro riportati nel 2002. Nel quarto trimestre dell’anno i
ricavi consolidati si sono attestati a 140 milioni di Euro, in aumento del
55% rispetto ai 91,2 milioni di Euro del corrispondente trimestre
2002. In
forte accelerazione anche i margini. La continua e progressiva crescita del
Mol consolidato nel corso del
2003 ha
consentito a e.Biscom di chiudere l’anno a oltre 110 milioni di Euro –
rispetto ai 70 milioni di Euro inizialmente previsti e già rialzati a 90
milioni di Euro ad agosto 2003 – che si confrontano con i –35 milioni di
Euro del 2002. Nel quarto trimestre 2003
la Società
ha riportato un Mol consolidato di 38 milioni di Euro – pari al 27% dei
ricavi – rispetto ai 2 milioni di Euro dell’ultimo trimestre 2002. Al 31
dicembre 2003 i clienti hanno raggiunto quota 330.000, con un incremento del
90% rispetto ai 176.000 abbonati di fine 2002. Nell’ultimo trimestre
dell’anno
la Società
ha sottoscritto 40.000 nuovi abbonamenti, che confermano il trend di
crescita già evidenziato nel periodo precedente. I dati annunciati sono
preliminari e soggetti a eventuali modifiche in occasione della
presentazione dei risultati consolidati definitivi dell’esercizio 2003,
prevista il 26 febbraio 2004.
A VEDERE IL SETTORE
TRASPORTI MILANO E’ QUASI UNA “CITTA’ DI MARE” IL BUSINESS DEI
TRASPORTI MILANESE: UN DECIMO DELLE IMPRESE ITALIANE. AI PRIMI POSTI ANCHE
PER I TRASPORTI MARITTIMI.
Milano, 16 gennaio 2004 - La provincia di Milano occupa il primo posto nel
settore dei servizi di trasporto nel suo complesso (17.562 imprese, 9,3% del
totale nazionale). Al primo posto Milano nei trasporti terrestri con 13.365
imprese (8,6%) su
154.997 a
livello nazionale. Per i trasporti marittimi e per vie d’acqua, Milano
(anche senza il mare) occupa la quinta posizione con 43 imprese, il 2,6%
delle 1.637 imprese italiane. Nei trasporti aerei, quasi un quarto delle 188
imprese attive nel settore si concentrano a Milano (43, il 22,9%). Milano è
nettamente prima nel settore poste e telecomunicazioni (774 imprese, 17,6%)
su 4.389. Nelle attività ausiliarie e agenzie viaggi, prima sempre Milano
(3.337, 12%) su un totale nazionale di 27.782. Tiene il settore, ma senza
correre: in un anno cresce dell’1,5% (da 17.305 imprese a 17.562). Delle
188.993 imprese attive nel settore dei trasporti in Italia, il 67% si occupa
di trasporto merci su strada. Nella classifica delle province nel settore
nel suo complesso ai primi posti Milano (17.562 imprese, 9,3% del totale
nazionale), Roma (13.344, 7,1%), Napoli (8.676, 4,6%) e Torino (8.156,
4,3%). Ma se Milano e Roma sono sempre ai primi due posti nelle classifiche
parziali, tranne nei trasporti marittimi, il terzo posto è conteso da
Torino, la città dell’auto, forte nei trasporti terrestri, da Napoli, tra
le più attive in vari ambiti. Dai trasporti aerei, alle poste e
telecomunicazioni, alle attività ausiliarie e le agenzie viaggi. Alcune
province sono specializzate in ambiti particolari. Così i trasporti
marittimi e per vie d’acqua sono concentrati, come ci si potrebbe
aspettare, a Venezia (39,7%), Napoli (12,2%) e Genova (5,1%). Questi i dati
che emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano
attraverso il Lab. Mim. (Laboratorio Monitoraggio Imprese Milano) su dati
del registro delle imprese, al terzo trimestre 2003. I dati sono stati
divulgati oggi in occasione della presentazione della Mobility Conference
Exhibition 2004. Una manifestazione, organizzata da Assolombarda e Camera di
Commercio di Milano, che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo del mercato
della mobilità attraverso la crescita della conoscenza dei prodotti e dei
servizi nei settori della realizzazione e gestione delle infrastrutture;
della qualità della vita nelle città e della mobilità di merci e persone.
L’iniziativa, che rappresenta un’occasione privilegiata di confronto tra
domanda e offerta di enti e imprese pubbliche e private, durerà tre
giornate (19-20-21 gennaio) e prevede 19 convegni, workshop e incontri
tematici, nonché una “Exhibition” con decine di stand e un portale web
dove le imprese presentano prodotti e servizi innovativi
(www.Mobilityconference.it). Sede: Assolombarda, via Pantano 9, Milano e
Camera di Commercio, Palazzo Affari ai Giureconsulti, via Mercanti 2,
Milano. “Un sistema efficiente di trasporto - ha commentato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - gioca un ruolo
fondamentale nella competitività di un’area urbana e costituisce di per sé
un elemento importante dell’economia della città. Il primato milanese e
lombardo per le imprese impegnate in questo settore a livello nazionale
rappresenta un elemento importante nel quadro più generale della
sostenibilità urbana e dello sviluppo economico”.
|
Trasporti terrestri
|
Trasporti marittimi
|
Trasporti aerei
|
Poste e telecomunicazioni
|
Attività ausiliarie –
ag. Viaggio
|
Totale
|
Milano
|
13.365
|
43
|
43
|
774
|
3.337
|
17.562
|
Lombardia
|
26.503
|
91
|
66
|
1.080
|
5.414
|
33.154
|
Italia
|
154.997
|
1.637
|
188
|
4.389
|
27.782
|
188.993
|
Fonte: Elaborazione Camera
di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su dati Registro Imprese, Iii
trimestre 2003
Classifica generale
|
Trasporti terrestri
|
Trasporti marittimi
|
Trasporti aerei
|
Poste e telecomunicazioni
|
Attività
ausiliarie–ag. Viaggio
|
1 – Milano
|
1 – Milano
|
1 – Venezia
|
1 – Milano
|
1 – Milano
|
1 – Milano
|
2 – Roma
|
2 – Roma
|
2 – Napoli
|
2 – Roma
|
2 – Roma
|
2 – Roma
|
3 – Napoli
|
3 – Torino
|
3 – Genova
|
3 – Napoli
|
3 – Napoli
|
3 – Napoli
|
4 – Torino
|
4 – Napoli
|
4 – Verbania
|
4 – Palermo
|
4 – Torino
|
4– Genova
|
5 – Bologna
|
5 – Bologna
|
5 – Milano
|
5 – Varese
|
5 – Genova
|
5–Torino
|
6 – Bari
|
6 – Bari
|
6 – Sassari
|
6 – Brescia
|
6 – Firenze
|
6 – Bari
|
7 – Genova
|
7 – Genova
|
7 – Nuoro
|
7 – Catania
|
7 – Cagliari
|
7– Salerno
|
8 – Brescia
|
8 – Padova
|
8 – Roma
|
8 – Torino
|
8 – Bologna
|
8– Venezia
|
9 – Firenze
|
9 – Brescia
|
9 – Messina
|
9 – Vicenza
|
9 – Bari
|
9– Firenze
|
10 – Verona
|
10 – Verona
|
10– Cagliari
|
10–Bergamo
|
10 – Palermo
|
10 – Livorno
|
La Ricerca In
Cifre Imprese nel settore dei trasporti la
classifica nazionale delle province. Su un totale nazionale di 188.993
imprese, al primo posto troviamo Milano (17.562 imprese, 9,3% del totale
nazionale), Roma (13.344, 7,1%), Napoli (8.676, 4,6%) e Torino (8.156,
4,3%). Seguono, più distanti, Bologna (5.315, 2,8%), Bari (4.693, 2,5%),
Genova (4.270, 2,3%), Brescia (3.559; 1,9%) e Firenze (3.536, 1,9%). Tra non
capoluoghi al primo posto Verona (3.512, 1,9%), Padova (3.444, 1,8%) e
Salerno (3.384; 1,8%). Che si pongono così a livello, per le imprese di
trasporto, di Venezia (3.376, 1,8%). Trasporti in Italia, settore per
settore. Delle quasi 189.000 imprese italiane attive nel settore dei
trasporti, 154.997 si occupano di trasporti terrestri (82%). Di queste quasi
126.388 sono attive nel trasporto merci su strada. Solo 1.637 seguono i
trasporti marittimi e per vie d’acqua (0,9% del totale di imprese di
trasporto). E 188 i trasporti aerei (0,1%). 27.782 le agenzie viaggi (14,7%)
e 4.389 le imprese di poste e telecomunicazioni (2,3%). Trasporti terrestri.
Al primo posto Milano (13.365, 8,6%), seguita da Roma (10.670, 6,9%), Torino
(6.948, 4,5%), Napoli (6.096, 3,9%), Bologna (4.742, 3,9%). Trasporti
marittimi e per vie d’acqua. Sono 1.637 le imprese in Italia. Prima
Venezia con 650 imprese, il 39,7% nazionale, quasi due imprese su cinque.
Poi Napoli con 199 attività (12,2%), Genova con 84 (5,1%). A distanza, ma
il dato è interessante Verbania, con 57 imprese, il 3,5% del dato
nazionale. In quinta posizione, anche senza il mare, Milano, con 43 imprese,
a parimerito con Sassari (2,6%). Trasporti aerei. Delle 188 imprese attive
nel settore, quasi un quarto si concentrano a Milano (43, 22,9%). Seguita da
Roma (25, 13,3%), Napoli (10, 5,3%), Palermo e Varese (per entrambe 8
imprese, 4,3%). Subito dopo Brescia, Catania e Palermo con 6 attività
(3,2%). Poste e telecomunicazioni. Nettamente prima Milano (774 imprese,
17,6%), seguita ma a distanza da Roma (387, 8,8%), Napoli (263, 6%), Torino
(212, 4,8%). In questa classifica entra anche Genova tra i primi cinque
posti (122, 2,8%). Attività ausiliarie e agenzie viaggi. Prima sempre
Milano (3.337, 12%). Poi Roma (2.231, 8%), Napoli (2.108, 7,6%), Torino
(988, 3,6%), Genova (990, 3,6%).
LE
NOVITA’ DI PHOENIX SKY HARBOR INTERNATIONAL AIRPORT
Milano, 16 gennaio 2004 - Per la prima volta dopo l’11 settembre, Phoenix
Sky Harbor sta tornando a crescere. Il numero di decolli e atterraggi è
tornato quasi ai livelli precedenti l’11 settembre e, secondo statistiche
elaborate dal Airports Council per i primi quattro mesi del 2003, i
passeggeri sono aumentati del 7%. Sempre secondo Airports Council, nei primi
tre mesi del 2003, Phoenix Sky Harbor si è classificato al quinto posto per
traffico negli Usa e al nono posto nel mondo. Le tendenze di mercato
incoraggianti e le previsioni di crescita dell’area della East Valley, sia
in termini economici che di popolazione residente, hanno spinto
l’aeroporto di Phoenix Sky Harbor ad intraprendere un importante piano di
espansione. Si calcola che entro il 2020 l’area della East Valley avrà
una popolazione di 5 milioni di persone e la domanda di servizi aerei
crescerà di pari passo. “Il punto fondamentale è che abbiamo registrato
una ripresa dall’11 settembre e sono convinto che siamo pronti per
ricominciare a crescere” afferma David Krieton, Aviation Director
all’Aeroporto Internazionale Sky Harbor di Phoenix. I lavori di espansione
recentemente varati comprendono: La costruzione di una nuova ala dotata di 8
gate al Terminal 4. Il progetto, per un investimento di 50 milioni di Us$,
dovrebbe essere ultimato entro gennaio 2005. Verrà anche costruito un nuovo
check-point per i controlli di sicurezza dotato di sei corsie dove
confluiranno i passeggeri diretti ai nuovi gate, per non aggravare di code i
check-point esistenti e rendere più scorrevoli le operazioni. La
costruzione di un nuovo edificio riservato alle società di noleggio auto,
con un ampio parcheggio (7400 posti) e relativi servizi. Il centro dedicato
alle auto sarà servito da una flotta di 56 autobus utilizzata da tutte le
compagnie di autonoleggio. I lavori di costruzione, con un investimento di
250 milioni di Us$, saranno terminati entro aprile 2005. La costruzione di
un collegamento ferroviario che permette ai passeggeri di raggiungere i
terminal direttamente dal parcheggio “East Economy”. I lavori dovrebbero
essere conclusi entro la fine del 2007 o all’inizio del 2008. La
costruzione di una nuova torre di controllo alta oltre 100 mt che garantirà
maggior sicurezza ed efficienza. Il progetto, per un investimento di 50
milioni di Us$, dovrebbe essere ultimato entro giugno 2005. La costruzione
di un parcheggio gratuito al Terminal 2 dedicato a chi giunge in aeroporto
per incontrare passeggeri in arrivo. Il nuovo parcheggio, chiamato “Stage
and Go” avrà 40 posti, ma ne sono previsti fino a 70. Entro quattro mesi
dall’inaugurazione dovrebbe essere disponibile un sistema video
all’interno del parcheggio che darà informazioni su tutti i voli in
atterraggio. Infolink: www.Arizonaguide.com
www.Phxskyharbor.com
ENERGIA: ISTITUZIONE DELL'UNITÀ
DI COORDINAMENTO PER LE ATTIVITÀ PREVISTE DAL D.L. 352/2003
Napoli, 16 gennaio 2004 - L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha
adottato il 14 gennaio i primi provvedimenti in tema di attuazione del
Decreto legge 352 del 2003, riguardante la cessazione del regime transitorio
previsto dalla legge Maccanico per l'emittenza radiotelevisiva, disponendo
la costituzione di un' Unità di coordinamento con il compito di accertare
le condizioni richiamate nell' articolo 1 dello stesso decreto (quota di
popolazione raggiunta dalle nuove reti digitali terrestri; presenza sul
mercato di decoder a prezzi accessibili; effettiva offerta al pubblico, su
tali reti, anche di programmi diversi da quelli diffusi dalle reti
analogiche). L'unità di coordinamento dovrà riferire al Consiglio dell'
Autorità ogni 15 giorni in ordine agli accertamenti effettuati .
PIRELLI SI AGGIUDICA UN
CONTRATTO PER
30 KM
DI CAVI AD ALTISSIMA TENSIONE A VIENNA DUE NUOVI ELETTRODOTTI SOTTERRANEI
RAFFORZERANNO
LA RETE ELETTRICA
DELLA CAPITALE AUSTRIACA
Milano, 16 gennaio 2004 - Pirelli Cavi e Sistemi Energia si è aggiudicata
un contratto per la realizzazione, per conto della società elettrica
Wienstrom Gmbh, di due nuovi collegamenti sotterranei ad altissima tensione
a Vienna , per il potenziamento e l'ampliamento della rete di trasmissione
elettrica della capitale austriaca. In particolare, Pirelli fornirà e
installerà "chiavi in mano" oltre 30 kilometri di cavi
sotterranei per la trasmissione di energia elettrica ad altissima tensione,
e relativi accessori, che collegheranno le linee elettriche aeree situate
alla periferia di Vienna con le principali sottostazioni cittadine,
migliorando l'affidabilità e la capacità trasmissiva delle reti elettriche
. I servizi di logistica e di test dei nuovi elettrodotti saranno invece
svolti da partner locali. Il contratto prevede la fornitura e la posa in
opera di cavi energia in polietilene Xlpe - operanti alla tensione di 380
kiloVolt e fra i più avanzati al mondo - e i relativi accessori. Vienna sarà
quindi la prima città austriaca e una delle prime in Europa a vantare un
collegamento sotterraneo con questo genere di cavi, fra i più
tecnologicamente avanzati ed affidabili al mondo . L'accordo con Wienstrom
conferma gli ottimi rapporti fra la società elettrica viennese e Pirelli,
che negli ultimi decenni ha fornito la maggior parte dei cavi a olio fluido
finora utilizzati a Vienna. Per questo progetto, che verrà completato nei
prossimi due anni , Pirelli ha studiato un sistema personalizzato sulle
esigenze di Wienstrom, in grado di coniugare le esigenze ambientali degli
elettrodotti con quelle di un futuro aumento della trasmissione di energia
elettrica. Questo nuovo accordo è un'ulteriore conferma dell'eccellenza
delle soluzioni di Pirelli e della sua leadership mondiale nel settore dei
cavi energia: in particolare, Pirelli è oggi il partner privilegiato per le
società elettriche che progettano nuovi sistemi ad alta tensione sia
interrati che sottomarini, come confermato dai recenti contratti vintì dal
Gruppo in Spagna, Tunisia e Australia.
ISVAP:SEGNALAZIONE DELL’ISTITUTO SU
UNA SOCIETÀ NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA
IN ITALIA.
Milano, 16 gennaio 2004 - Sono pervenute all’Isvap segnalazioni riguardo
alla circolazione sul territorio italiano di autoveicoli esponenti
contrassegni per l’assicurazione della responsabilità civile auto recanti
l’indicazione di una società denominata “titano s.P.a. Assicurazioni
– Riassicurazioni” con sede e direzione generale a Palermo, Corso
Calatafimi, 414. Al riguardo si rende noto che la suddetta denominazione non
corrisponde ad alcuna compagnia autorizzata o comunque abilitata ad operare
nel territorio italiano. L’istituto richiama pertanto l’attenzione degli
utenti e degli intermediari sulla circostanza che l’eventuale stipula di
polizze recanti l’intestazione sopra indicata comporterebbe per i
contraenti l’insussistenza della copertura obbligatoria r. C. Auto e per
gli intermediari lo svolgimento di un’attività non consentita dalle
vigenti disposizioni normative. L’isvap raccomanda di verificare
preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese
regolarmente autorizzate allo svolgimento dell’attività assicurativa. A
tale proposito chiarimenti e informazioni potranno essere richiesti
direttamente all’Isvap (Via del Quirinale, 21 – 00187 Roma – tel. 06.
42. 13. 31 – telefax 06.42.13.32.06) oppure acquisiti attraverso la
consultazione del sito www.Isvap.it Si
rammenta che in data 31 luglio 2003 l’Isvap ha reso noto che altra
compagnia avente denominazione similare Compagnia Di Assicurazioni Titano
S.p.a. Con sede legale nella Repubblica di San Marino e Rappresentanza
Centro-sud in Salerno, Via Lungomare Colombo, 329. Non è parimenti
autorizzata o comunque abilitata ad operare nel territorio italiano.
AURORA ASSICURAZIONI: QUESTO IL NOME
DELLA NUOVA COMPAGNIA MILANESE DEL GRUPPO UNIPOL CHE VERRÀ PROPOSTO
ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL 27 GENNAIO
Milano, 16 gennaio 2004 - Si chiamerà Aurora Assicurazioni la nuova
compagnia del Gruppo Unipol frutto dell’integrazione fra Winterthur e
Meieaurora: questo è infatti il nome che verrà proposto alle assemblee
degli azionisti del 27 gennaio prossimo. Un ulteriore passo nella
realizzazione della terza azienda assicurativa italiana multiramo (3,2
miliardi di euro il dato provvisorio della raccolta premi 2003) è stato
quindi compiuto e permette di procedere nel cammino che porterà, nel giro
di alcune settimane e dopo le necessarie autorizzazioni delle autorità
competenti, alla effettiva costituzione e successivamente alla piena
operatività della nuova compagnia che avrà sede a Milano e potrà contare
su 2.400 dipendenti, 2.500 punti vendita ed offrirà i propri servizi ad
oltre 3 milioni di clienti. Aurora, nome evocativo scelto anche perché
particolarmente adatto a descrivere la realtà di una compagnia che nasce
nel 2004 con un carico di attese e novità positive, è un marchio
registrato e quindi si presta ad un veloce e sicuro utilizzo in un mercato
dove la ricerca dell’originalità comporta tempi e procedure non
compatibili con la velocità dei processi di integrazione. La società
illustrerà a tempo debito il nuovo marchio e le iniziative finalizzate alla
sua diffusione.
CANON
ITALIA INAUGURA UNA NUOVA GRANDE SEDE A SAN DONATO MILANESE TEPPE FRANDSEN,
SOSTITUISCE STEFANO ZENTI, DESTINATO AD UN ALTO INCARICO
Milano, 16 gennaio 2004 - Un incontro durante il quale è stato presentato
il nuovo Presidente, "Innovazione, tecnologia, stabilità finanziaria,
formazione e internazionalizzazione del personale" queste le nuove
strategie di Canon per consolidare i successi del gruppo a livello mondiale
che prevede per il 2003 un aumento di fatturato dell'8% e un utile lordo di
2,4 miliardi di Euro, il 30% in più rispetto al 2002. Questo il fulcro del
discorso del Presidente di Canon Europa, Hajime Tsuruoka, ospite d'onore
alla inaugurazione della nuova sede di Canon Italia, un grande e funzionale
palazzo, situato a San Donato Milanese. Fra gli obbiettivi da raggiungere
Tsuruoka ha sottolineato la volontà, entro il 2005, di diventare il N.1
nelle principali aree di attività, di ridurre sempre più il coefficiente
di indebitamento, già passato dal 17,9% al 3,1% previsto per il 2003, e di
sviluppare - attraverso sinergie sempre più internazionali - una forte
organizzazione paneuropea, in un'area che già rappresenta il 30% del
fatturato Canon. Nel corso dell'evento, dopo il saluto di Stefano Zenti che
lascia l'Italia per assumere nuove importanti responsabilità in Canon
Europa, sono intervenuti il nuovo Presidente di Canon Italia. Jeppe Frandsen,
Mr. Hiroshi Komatsusaki, responsabile europeo della Business Unit Consumer
Imaging e Vice Presidente di Canon Europa, e Claudio Giulini Neri, Country
Manager sempre di Canon Consumer Imaging. Essi hanno effettuato una
panoramica dei risultati ottenuti nel 2003 sia nel settore Consumer che in
quello delle Business Solution, indicando prospettive e iniziative per il
2004. Fra queste l'introduzione di una serie di prodotti innovativi, una
politica di prezzi particolarmente competitiva, l'incremento delle campagne
pubblicitarie e la sponsorizzazione di Uefa Euro 2004, oltre
all'organizzazione di eventi promozionali a livello regionale fra cui una
grande esposizione di prodotti e soluzioni Canon che verrà effettuata anche
in Italia. La nuova sede Canon è stata progettata mettendo in pratica
proprio quei principi di innovazione tecnologica e di attenzione
all'ambiente che sono l'essenza della filosofia Canon in tutto il mondo. Un
ambiente di lavoro dove l'impiego di soluzioni Canon è stato applicato su
vasta scala e in ogni sua potenzialità in modo da creare una case history
in tempo reale dove tutti potranno vedere come sarà l'azienda del futuro e
scoprirne l'efficienza. Lo spostamento di sede permette anche di sviluppare
ulteriormente quella razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi e
delle risorse già avviato da tempo. La nuova localizzazione consente
inoltre vantaggi dal punto di vista logistico e un migliore collegamento con
le vie di comunicazione autostradali e con l'aeroporto. La nuova area di
esposizione dei prodotti e delle soluzioni, dedicata a partner, clienti e
visitatori, è un vero e proprio "museo del futuro" dove le idee
di Canon vengono mostrate all'opera e in un contesto reso il più possibile
simile a quello delle loro reali applicazioni. Jeppe Frandsen, 43 anni, già
ai vertici di Canon Danimarca, è dal 1° gennaio il nuovo Presidente e
Amministratore Delegato di Canon Italia. Succede a Stefano Zenti, che lascia
l'Italia per assumere un alto incarico presso la sede europea di Canon ad
Amsterdam. La nomina di Jeppe Frandsen in Italia e la nuova posizione di
Stefano Zenti presso il quartier generale europeo di Canon rientrano nel
quadro delle nuove strategie panaeuropee della multinazionale leader nelle
tecnologie dell'immagine, nonché in una filosofia di gruppo che ha sempre
privilegiato gli scambi e la coesistenza tra professionalità ed esperienze
di culture e paesi diversi nell'ambito di un progetto comune. Teppe Frandsen
ha una significativa esperienza in Canon nell'area delle Business Solutions,
dove ha ottenuto notevoli risultati. In precedenza ha ricoperto ruoli di
rilevante responsabilità come Direttore Generale della Esselte Meto e
Country Manager della Agfa Gevaert. "L'italia - ha dichiarato Frandsen
- è per Canon un mercato particolarmente importante con interessanti
potenzialità di crescita. Sono orgoglioso di questa sfida e mi auguro di
dare un forte contributo al sempre maggiore successo della sede italiana ed
alla competitività di un marchio leader nel mondo".
INTESA
FRA SUBARU E FIDITALIA : L’ACCORDO PREVEDE UN’ATTIVA COLLABORAZIONE TRA
LA FINANZIARIA MILANESE
E
LA CASA GIAPPONESE
PER LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI FINANZIARI MIRATI AL SETTORE
Milano, 16 gennaio 2004 – Fiditalia S.p.a. E Subaru Italia hanno firmato
un importante accordo di collaborazione, con l’obiettivo finale di offrire
servizi finanziari innovativi, personalizzati e che rispondano in modo
ottimale alle esigenze dei concessionari e dei clienti finali Subaru. Lo
sviluppo della collaborazione – che prevede la creazione di un nuovo
marchio, Subaru Programma Italia – si sviluppa infatti lungo due
direttrici principali: la prima riguarda la creazione di strumenti
finanziari articolati e flessibili in grado di soddisfare le differenti
necessità dei clienti finali. Di particolare interesse, fra le diverse
formule finanziarie proposte, la possibilità di abbinare al consueto
finanziamento una polizza assicurativa. La seconda è rivolta ai
concessionari Subaru, e, attraverso un programma dedicato, prevede: - la
creazione di strumenti finanziari e assicurativi dedicati alle
concessionarie Subaru, denominati “Programma Demo”; il supporto nella
ideazione di campagne marketing mirate al prodotto auto, sfruttando il
know-how specifico nel settore di Fiditalia; il supporto logistico e
commerciale della rete di Fiditalia, presente su tutto il territorio
nazionale. L’esperienza ventennale e gli investimenti dedicati alla
creazione di strumenti finanziari specificatamente studiati per il settore
auto hanno permesso a Fiditalia, nel primo semestre 2003, di diventare
leader sul mercato italiano - in termini di credito erogato - fra le
finanziarie non captive. L’accordo con Subaru va quindi ad inserirsi nel
piano di consolidamento della posizione acquisita dalla finanziaria milanese
nel settore.
DHL INTERNATIONAL CAMBIA
DENOMINAZIONE SOCIALE E DIVENTA DHL EXPRESS (ITALY) S.R.L.
Milano, 16 gennaio 2004 – A partire dal 1 gennaio 2004, Dhl International
Srl, leader dei corrieri aerei espresso internazionali, ha una nuova ragione
sociale: Dhl Express (Italy) Srl, che designa la nuova società risultante
dalla fusione per incorporazione delle società Deutsche Post Srl e Casa di
Spedizioni Ascoli Spa. Il mutamento della denominazione sociale costituisce
in Italia il primo atto formale nella realizzazione del programma
internazionale Star avviato da Deutsche Post World Net (Dpwn) lo scorso anno
in seguito all’acquisizione di Dhl, allo scopo di assicurare
l’integrazione completa delle società del Gruppo: Dhl International,
Danzas e Deutsche Post Euro Express (oltre a Casa di Spedizioni Ascoli in
Italia). “La nuova ragione sociale costituisce un passo fondamentale per
la realizzazione della nuova Dhl - ha commentato Sal Di Franco, Country
Manager di Dhl Express Italy. Rappresenta infatti un passo importante nel
processo d'integrazione, che ci porterà ad avere un’unica azienda con
un’unica struttura manageriale e un portafoglio comune di prodotti e da
cui ci aspettiamo grandi opportunità sia in termini di business sia di
crescita professionale per i nostri dipendenti e collaboratori.”
COLTURE
GM: SECONDO ALCUNI CONSULENTI DEL GOVERNO BRITANNICO
LA SPERIMENTAZIONE EVIDENZIA
EFFETTI NEGATIVI PER L'AMBIENTE
Bruxelles, 16 gennaio 2004 - Il comitato consultivo sulle emissioni
nell'ambiente (Advisory committee on releases to the environment - Acre),
che fornisce pareri al governo britannico sulla politica in materia di
commercializzazione delle colture geneticamente modificate (Gm), ha
avvertito che due delle tre varietà transgeniche esaminate durante le
sperimentazioni in campo aperto rappresentano una minaccia per l'ambiente.
Il parere dell'Acre, redatto sulla base dei risultati delle sperimentazioni
sul campo pubblicati lo scorso ottobre, è stato presentato al ministro
britannico dell'Ambiente Margaret Beckett il 13 gennaio. Tale organismo
scientifico è giunto alla conclusione che, se la barbabietola e la colza
geneticamente modificate e tolleranti agli erbicidi fossero coltivate a
scopo commerciale in base alla stessa metodologia utilizzata durante le
sperimentazioni, "ciò produrrebbe effetti negativi sulle popolazioni
di erbe infestanti nei terreni agricoli". Nella valutazione si legge
inoltre: "Gli effetti sulle erbe infestanti nei terreni agricoli
eserciterebbero, probabilmente, un impatto negativo sugli organismi ai
livelli trofici superiori (per esempio gli uccelli degli habitat rurali), a
differenza delle varietà di colza [e barbabietola] convenzionali". Per
quanto riguarda la terza coltura transgenica inclusa nelle sperimentazioni
sul campo, il mais Gm, non è stato riscontrato nessuno degli effetti
negativi sull'ambiente definiti nella direttiva comunitaria pertinente.
L'acre ha quindi concluso che il mais geneticamente modificato può essere
coltivato, purché gli agricoltori utilizzino lo stesso metodo impiegato
nell'ambito delle sperimentazioni. Le conclusioni dell'Acre sono state
condivise da "English Nature", l'ente britannico di protezione
della natura, il quale ha fornito anch'esso un parere sui risultati delle
sperimentazioni in campo aperto. In questo documento si affermava: "La
colza primaverile e la barbabietola geneticamente modificate e resistenti
agli erbicidi non devono essere commercializzate, mentre [...] il mais
transgenico tollerante agli erbicidi può essere commercializzato a
determinate condizioni". Intervenendo a nome del governo britannico, il
ministro Beckett ha affermato: "Esamineremo molto attentamente i pareri
forniti dall'Acre e da 'English Nature' prima di definire la nostra
posizione in merito all'opportunità di autorizzare tali colture nell'Ue".
"Ho sempre detto e ripetuto che il governo non è né favorevole, né
contrario alle colture geneticamente modificate: la nostra principale
preoccupazione è tutelare la salute umana e l'ambiente, e garantire ai
consumatori una reale possibilità di scelta", ha aggiunto il Ministro.
Lo stesso giorno, il 13 gennaio, il centro di ricerca "Observa"
pubblicava la terza edizione della sua indagine "Biotecnologie e
opinione pubblica in Italia". I risultati di questo studio mostrano
che, attualmente, due italiani su tre (il 68 per cento dei cittadini)
considerano gli Ogm rischiosi, contro il 49 per cento nel 2001. Nonostante
l'evidente inasprimento dell'opinione pubblica nei confronti degli Ogm, più
della metà delle persone intervistate (57 per cento) si dichiara favorevole
al proseguimento delle ricerche nell'ambito delle biotecnologie
agroalimentari. Due le motivazioni principali: la possibilità di risolvere
il problema della fame del mondo e la necessità di non ostacolare il
progresso della scienza. Infolink.
Http://www.defra.gov.uk/ http://www.Observanet.it
IL
CONSIGLIO "AMBIENTE" CHIEDE CHE
LA RICERCA CONTRIBUISCA
A MIGLIORARE
LA PROTEZIONE CIVILE
Bruxelles, \6 gennaio 2004 - ,Alla fine di dicembre, il Consiglio
"Ambiente" ha adottato, senza dibattito, una risoluzione nella
quale chiede all'Ue di promuovere la ricerca volta a ridurre i rischi
naturali e tecnologici. Le conclusioni del Consiglio collocano la
risoluzione in un contesto caratterizzato da una successione senza
precedenti di catastrofi naturali, causate spesso da cattive condizioni
atmosferiche, e dalla presenza di un intenso sviluppo tecnologico e di una
crescita della densità di popolazione. Il progresso tecnologico viene
considerato responsabile di "un aumento dei rischi correlati con il
trattamento e lo stoccaggio di sostanze pericolose e con l'aumento del
traffico, compreso il trasporto di tali sostanze". Secondo la
risoluzione, è necessario svolgere ulteriori ricerche, al fine di ridurre i
rischi, conoscerne meglio le cause, migliorare i metodi volti a ridurre gli
effetti nocivi ed accrescere le capacità di previsione di alcuni fenomeni
naturali, in modo che le misure della protezione civile possano essere prese
in anticipo. I ministri chiedono alla Commissione ed agli Stati membri di
incoraggiare i progetti di ricerca in questi settori e di promuovere la
cooperazione tra tutte le parti interessate. I responsabili politici sono
invitati a servirsi delle possibilità offerte dal Sesto programma quadro
(6Pq) per il perseguimento di questi obiettivi.
CONTRIBUTI REALIZZAZIONE
PERCORSI CICLABILI IN AREE “CRITICHE” PER L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Milano, 15 Gennaio 2004 -
La Giunta
regionale, su proposta dell'Assessore al Territorio e Urbanistica,
Alessandro Moneta, con delibera n. 15807 del 23 dicembre
2003, ha
approvato un bando regionale per l'assegnazione di contributi per la
realizzazione di percorsi ciclabili nei comuni compresi nelle aree
"critiche" per l'inquinamento atmosferico. "Con questa nuova
iniziativa - ha dichiarato l'Assessore Alessandro Moneta -
la Regione
intende, proseguendo nelle azioni di promozione di una mobilità
sostenibile, perseguire livelli di una sempre maggiore qualità complessiva
del vivere nelle aree urbane lombarde. Destinare specifiche risorse a quelle
zone che, più di altre, soffrono di elevati livelli di congestione urbana,
appartiene a quelle complessive politiche regionali che anche di recente
sono state ribadite nel libro azzurro della mobilità e dell'ambiente
2003-2005 e che, nel caso specifico, cercano di ridurre il carico inquinante
tramite la promozione di iniziative che favoriscano l'uso della bicicletta
per gli spostamenti quotidiani tra il luogo di residenza e quello di
lavoro/studio/svago." Beneficiari del possibile contributo sono gli
Enti pubblici, anche consorziati, che presentino progetti per la
realizzazione di percorsi ciclabili in ambiti territoriali ricompresi nelle
zone "critiche" per l'inquinamento atmosferico (individuati con le
delibere di Giunta regionale n. 6501 del 19.10.2001 e n. 11485 del
6.12.2002). Tali ambiti territoriali interessano 142 comuni lombardi con una
popolazione equivalente pari a circa 4,5 milioni di abitanti (il 49% della
popolazione residente nell'intera regione). La presentazione delle domande
deve avvenire entro e non oltre il 12 marzo 2004. Per quanto riguarda i
requisiti di ammissibilità, le procedure di valutazione e verifica delle
domande, i criteri di valutazione dei progetti e le modalità di erogazione
dei contributi, si rinvia all'allegato alla deliberazione regionale
(pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n° 3 del 12
gennaio 2004 - Serie Ordinaria). Per informazioni Direzione Generale
Territorio e Urbanistica - Struttura Piano Paesistico Telefoni 02-6765
4514/4277/6162/5152/4559/5336.
NORMATIVA
SUI RIFIUTI:
LA COMMISSIONE EUROPEA
PROCEDE NEI CONFRONTI DI 6 STATI MEMBRI
Bruxelles, 15 gennaio 2004 -
La Commissione
europea interviene per proteggere l'ambiente in Europa e procede nei
confronti di Francia, Grecia, Italia, Spagna, Lussemburgo e Regno Unito per
mancata conformità alle normative comunitarie sui rifiuti. In particolare
si tratta delle direttive sulla gestione dei rifiuti in generale, sui
rifiuti pericolosi, sugli oli usati, sulle discariche e sui pericolosi Pcb (policlorodifenili).
La normativa in questione intende istituire un sistema efficiente e
armonizzato per la raccolta, il trattamento, lo stoccaggio e lo smaltimento
dei rifiuti.
La Commissione
teme che, se gli Stati membri non attueranno correttamente queste direttive,
dovranno affrontare problemi quali lo scarico illegale di rifiuti oppure una
gestione inadeguata delle discariche, situazioni che possono causare gravi
problemi alla salute pubblica e all'ambiente. A commento delle decisioni
adottate, il commissario per l'Ambiente, Margot Wallström, ha affermato:
"La normativa dell'Ue in materia di rifiuti punta a far sì che i
rifiuti non danneggino più l'ambiente e la salute pubblica. I principi
della normativa in questione sono in vigore da anni ed è assolutamente
inaccettabile che ancora oggi volumi consistenti di rifiuti siano smaltiti
in maniera illecita e incontrollata in varie regioni dell'Ue". Casi
individuali Italia
La Commissione
ha avviato un procedimento nei confronti dell'Italia in quattro casi
diversi. In due casi è stata adita
la Corte
di giustizia a causa di incoerenze nella definizione di "rifiuto"
contenuta nella legislazione italiana. Un caso riguarda i rifiuti in
generale. Una legge italiana del 2002 stabilisce che vari materiali
residuali di produzione e di consumo non sono classificabili come rifiuti.
Ciò è in contrasto con la definizione di "rifiuto" applicabile
nell'Ue ai sensi della direttiva quadro sui rifiuti e toglie fondamento alla
corrispondente normativa sui rifiuti. La legge italiana, ad esempio, esclude
dal sistema di controlli istituito dalla direttiva ingenti quantitativi di
rifiuti recuperabili; ciò limita inoltre la possibilità di controllare le
spedizioni di rifiuti da e verso l'Italia, come prevedono invece le
disposizioni internazionali e comunitarie. Il secondo caso per il quale verrà
adita
la Corte
di giustizia riguarda una legge nazionale del 2001 che esclude dalla
definizione di "rifiuto" le terre e le rocce da scavo destinate al
riutilizzo. La legge italiana contravviene alla normativa Ue in materia di
rifiuti ed in particolare alla direttiva quadro sui rifiuti. All'italia è
stato inviato un secondo ammonimento scritto a causa delle numerose
discariche illegali o incontrollate presenti sul suo territorio. Nel 2002
erano almeno 4866 le discariche esistenti o in funzione in Italia; di
queste, 3836 apparentemente non sono state sottoposte ad alcun intervento
per impedire eventuali danni ambientali al suolo, alle acque o all'aria; si
ritiene inoltre che 705 possano contenere rifiuti pericolosi. Questo
fenomeno interessa tutto il territorio italiano, anche se in maniera
diversa. Le discariche illegali e incontrollate contravvengono alla
normativa Ue sui rifiuti (in particolare alla direttiva quadro sui rifiuti,
alla direttiva sui rifiuti pericolosi e alla direttiva sulle discariche).
All'italia è stato inviato un secondo ammonimento scritto anche per
l'inquinamento provocato da una discarica abusiva a Lodi, in Lombardia.
Spagna
La Commissione
ha deciso di deferire
la Spagna
alla Corte di giustizia a causa di una discarica illegale situata a Olvera,
a Cadice, che non presenta alcun sistema di trattamento dei rifiuti e dove
l'acqua filtra nel terreno e si riversa nel fiume Salado, mettendo a rischio
la qualità delle acque sotterranee. Nel sito sono stati inoltre riscontrati
problemi per quanto riguarda il rispetto delle disposizioni in materia di
autorizzazioni e di ispezioni previste dalla direttiva quadro sui rifiuti.
La Commissione
ritiene che la discarica debba essere chiusa e che debba essere attuato un
piano di bonifica.
La Commissione
ha inoltre inviato alla Spagna un secondo ammonimento scritto riguardante
una discarica abusiva situata nei comuni di Corcubión e Cée a
La Coruña
, in Galizia. Secondo le autorità spagnole la discarica dovrebbe essere
chiusa e sostituita da un nuovo impianto, ma
la Commissione
non ha ricevuto alcuna conferma della chiusura né le disposizioni
applicabili per la fase successiva alla chiusura. Lussemburgo Il 5 dicembre
2002
la Corte
di giustizia ha condannato il Lussemburgo per non aver adottato un piano per
la raccolta e lo smaltimento di apparecchiature di grandi dimensioni
contenenti policlorodifenili (Pcb) (causa C-174/01). Poiché il Lussemburgo
non ha ancora notificato il piano richiesto,
la Commissione
ha inviato un primo ammonimento scritto affinché lo Stato membro provveda a
conformarsi alla sentenza della Corte; in caso contrario, potrebbero essere
comminate ingenti sanzioni pecuniarie. Francia
La Commissione
ha deciso di adire
la Corte
di giustizia nei confronti della Francia perché la legislazione francese di
attuazione della direttiva sulle discariche è incompleta. In particolare,
non riguarda i rifiuti inerti di costruzione e demolizione, che invece
rientrano nella direttiva e che devono dunque figurare anche nella
legislazione francese.
La Francia
è deferita davanti alla Corte di giustizia anche per non aver adottato
alcune misure riguardanti lo smaltimento degli oli esausti in condizioni di
sicurezza, tra cui le misure finalizzate a privilegiare il trattamento di
tali oli mediante rigenerazione qualora non vi siano ostacoli tecnici,
economici od organizzativi che lo impediscano.
La Commissione
ritiene che ciò contravvenga alle disposizioni della direttiva sugli oli
usati.
La Commissione
ha infine inviato alla Francia un secondo ammonimento scritto a causa delle
numerose discariche illegali e incontrollate presenti sul suo territorio. Le
autorità francesi hanno riconosciuto l'esistenza e il funzionamento di
circa 1400 discariche abusive o incontrollate nel 2001 e stanno prendendo
provvedimenti per affrontare il problema, che tuttavia sono ben lungi
dall'essere conformi alle disposizioni della direttiva quadro sui rifiuti e
della direttiva sulle discariche. Grecia A seguito dell'indagine avviata
dopo la presentazione di una denuncia,
la Commissione
ha deciso di adire
la Corte
di giustizia nei confronti della Grecia riguardo allo smaltimento illecito
di rifiuti a Palania, nell'Attica orientale.
La Grecia
apparentemente sta prendendo alcuni provvedimenti di carattere generale per
migliorare la gestione dei rifiuti nella regione, ma i problemi connessi
alle discariche abusive permangono. Regno Unito
La Commissione
ha notificato un secondo ammonimento scritto al Regno Unito perché non è
soddisfatta di come lo Stato membro rispetta la normativa Ue sui rifiuti per
quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti di amalgama prodotti da
interventi di odontoiatria. È questo l'esito di un'indagine svolta dopo una
denuncia secondo la quale nel Regno Unito come prassi non vengono usati
filtri o separatori per gli amalgami, con la conseguenza che un'elevata
quantità di amalgami tossici contenenti mercurio si riversa nell'ambiente;
l'indagine ha messo in luce vari punti deboli nell'attuazione della
direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sui rifiuti pericolosi
riguardo a questo tipo specifico di rifiuti. In particolare, i rifiuti di
amalgama non sono considerati rifiuti pericolosi, come previsto dalla
normativa Ue. Le autorità del Regno Unito hanno promesso di adottare una
nuova legislazione in merito, ma finora
la Commissione
non ha ricevuto alcuna notifica al riguardo. Normativa Direttiva quadro sui
rifiuti Nel
1975 l
'Ue ha adottato una direttiva nota come direttiva quadro sui rifiuti(1), che
istituisce le disposizioni di base per gli Stati membri riguardo alla
gestione dei rifiuti e definisce cosa s'intende per "rifiuto". Gli
Stati membri devono garantire che i rifiuti siano recuperati o smaltiti
senza creare rischi per le acque, l'aria, il suolo e per la flora e la
fauna; inoltre, devono impedire che lo smaltimento dei rifiuti causi
inconvenienti da rumori eccessivi od odori sgradevoli o danneggi il
paesaggio e i siti di particolare interesse naturalistico. Gli Stati membri
devono inoltre vietare lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei
rifiuti. Devono infine istituire una rete integrata ed efficace di impianti
di smaltimento dei rifiuti, devono preparare piani di gestione dei rifiuti e
garantire che chi provvede allo stoccaggio dei rifiuti li manipoli
adeguatamente e che le operazioni di trattamento siano subordinate
all'ottenimento di un'autorizzazione. Le imprese di raccolta dei rifiuti
devono disporre di un'autorizzazione speciale per effettuare tali operazioni
o essere registrate; le imprese che effettuano la raccolta o lo smaltimento
dei rifiuti sono soggette ad ispezioni periodiche e devono conservare
registri dei rifiuti che gestiscono. Il termine ultimo per l'attuazione
della direttiva originaria era fissato al 1977; nel 1993 sono entrate in
vigore modifiche che intendevano rafforzare e chiarire la direttiva del
1975. Direttiva sui Pcb e Pct La direttiva sui Pcb/pct(2) riguarda varie
sostanze chimiche che, per la loro tossicità e tendenza al bioaccumulo (cioè
all'accumulo nei tessuti di organismi viventi) rappresentano una particolare
minaccia per l'ambiente e per la salute umana. La direttiva intende
garantire lo smaltimento controllato dei Pcb negli Stati membri. In
particolare, tutte le imprese impegnate nella decontaminazione e/o nello
smaltimento dei Pcb, o che utilizzano Pcb o apparecchiature contenenti Pcb,
devono prima ottenere un'autorizzazione. La direttiva fissa inoltre obblighi
per la decontaminazione o lo smaltimento delle apparecchiature contenenti
Pcb e per lo smaltimento dei Pcb usati, per garantire che queste sostanze
siano eliminate completamente. In particolare, gli Stati membri devono
adottare e comunicare alla Commissione inventari delle apparecchiature di
questo tipo contenenti quantitativi di Pcb superiori ad un limite
specificato. Gli Stati membri devono inoltre adottare e comunicare alla
Commissione piani per la decontaminazione e lo smaltimento sicuri delle
apparecchiature contenenti Pcb e bozze di piani per la raccolta e lo
smaltimento degli apparecchi non soggetti ad inventario. Direttiva sulle
discariche La direttiva sulle discariche(3) istituisce varie disposizioni
dettagliate che le discariche di rifiuti devono rispettare
obbligatoriamente. In particolare, per quanto riguarda le discariche
esistenti, il gestore deve presentare all'autorità competente un piano di
riassetto, da approvare entro il 16 luglio 2002, contenente indicazioni su
come verranno soddisfatte le disposizioni della direttiva nei tempi
richiesti. L'obiettivo è quello di prevenire o attenuare gli effetti
negativi che possono essere provocati da siti di discarica inaccettabili,
quali, ad esempio, l'inquinamento delle acque di superficie, delle acque
sotterranee, del suolo e dell'aria. Le discariche di rifiuti possono avere
un impatto negativo anche sull'ambiente a livello mondiale, ad esempio se
producono gas a effetto serra o se presentano rischi per la salute umana. La
direttiva vieta anche lo smaltimento in discarica di alcuni tipi di rifiuti,
come i pneumatici usati, e stabilisce che gli Stati membri devono ridurre il
quantitativo di rifiuti biodegradabili smaltiti in discarica al 35% dei
livelli raggiunti nel 1995: grazie a questa misura si dovrebbe limitare
l'impatto negativo della messa in discarica e incentivare invece il recupero
dei rifiuti. Direttiva sui rifiuti pericolosi La direttiva sui rifiuti
pericolosi(4) istituisce il quadro normativo comunitario per la gestione dei
rifiuti pericolosi e in questo integra la direttiva quadro sui rifiuti, che
rappresenta invece il contesto normativo generale per tutti i rifiuti,
pericolosi o meno, e fornisce, in particolare, le principali definizioni di
concetti quali "rifiuto", "smaltimento" e
"recupero". Il concetto di "rifiuto pericoloso" viene
definito nella direttiva specifica sui rifiuti pericolosi e questa, a sua
volta, rimanda ad un elenco obbligatorio noto come elenco dei rifiuti
pericolosi. Direttiva sugli oli usati La direttiva sugli oli usati(5)
intende creare un sistema armonizzato per la raccolta, il trattamento, lo
stoccaggio e lo smaltimento degli oli esausti, come gli oli lubrificanti per
i veicoli, gli oli esausti di vari tipi di motori a combustione, dei sistemi
di trasmissione e altri. La direttiva punta inoltre a proteggere l'ambiente
dagli effetti dannosi di queste operazioni. Gli oli esausti sono pericolosi
perché sono cancerogeni e, se confluiscono in fiumi, laghi e corsi d'acqua,
possono mettere in pericolo le forme di vita acquatica e contaminare il
suolo. Ai sensi della direttiva, gli Stati membri devono dare la massima
priorità alla rigenerazione degli oli usati rispetto ad altri metodi di
smaltimento. Iter procedurale L'articolo 226 del trattato conferisce alla
Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che
non adempie ai propri obblighi. Se constata che la disciplina comunitaria è
stata violata e che sussistono i presupposti per iniziare un procedimento di
infrazione,
la Commissione
trasmette allo Stato membro in questione una lettera di "costituzione
in mora" (o "primo ammonimento scritto"), in cui intima alle
autorità del paese di presentare le proprie osservazioni entro un termine
stabilito, solitamente fissato a due mesi. Sulla scorta della risposta o in
assenza di una risposta dallo Stato membro in questione,
la Commissione
può decidere di trasmettere allo Stato un "parere motivato" (o
"secondo ammonimento scritto") in cui illustra in modo chiaro e
univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto
comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di
solito due mesi). Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato,
la Commissione
può decidere di adire
la Corte
di giustizia delle Comunità europee. L'articolo 228 del trattato conferisce
alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si sia
conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità
europee. Sempre a norma dell'articolo 228,
la Commissione
può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro
interessato. Per le statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale,
consultare il sito web: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions
GRENOBLE
OSPITERÀ IL WORKSHOP SUL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Bruxelles, 16 gennaio 2004 - Il 2 febbraio si svolgerà presso
l'infrastruttura europea per la radiazione di sincrotrone di Grenoble
(Francia) un workshop sul trasferimento tecnologico. La manifestazione si
concentrerà su tre temi: preparativi per il trasferimento tecnologico,
valutazione del trasferimento tecnologico e ciclo di vita dopo il
trasferimento tecnologico. La manifestazione si rivolge a: direttori degli
istituti scientifici, laboratori di ricerca che partecipano alle
collaborazioni industriali, specialisti della proprietà intellettuale e
responsabili della comunicazione. Anche Cordis effettuerà una presentazione
al workshop. Infolink: http://www.Esrf.fr/industry/seminars/ttworkshop
MANIFESTAZIONE
DI LANCIO DEL PROGETTO INTEGRATO "SEAFOODPLUS"
"Seafoodplus", un nuovo progetto integrato del Sesto programma
quadro (6Pq), sarà ufficialmente lanciato il 22 gennaio nel corso di una
manifestazione a Bruxelles (Belgio) Il progetto dispone di un finanziamento
comunitario di 14,4 milioni di euro nell'ambito della priorità "Qualità
e sicurezza dei prodotti alimentari" del 6Pq. Il suo obiettivo è di
soddisfare la domanda dei consumatori orientata verso alimenti sani e
sicuri, che sono stati prodotti utilizzando metodi sostenibili ed
ecocompatibili e trasformati ricorrendo a tecniche all'avanguardia. Fra i
relatori figurano rappresentanti della Commissione europea e rinomati
ricercatori esperti in prodotti ittici che partecipano al progetto. Insieme
presenteranno gli obiettivi dell'iniziativa e ne discuteranno il contesto
sociale generale. Infolink:
http://www.Seafoodplus.org/news/news040105.htm
RICERCA
E PARTENARIATI NEL SETTORE DELL'AGRICOLTURA
Londra, 16 gennaio 2004 - Il 10 e 11 marzo si svolgerà a Londra (Regno
Unito) un simposio sull'incremento dell'efficacia della ricerca pubblica
mondiale nel settore dell'agricoltura attraverso i partenariati. Relatori di
livello internazionale si serviranno di studi di casi relativi ad un'ampia
gamma di situazioni del settore agricolo per presentare le proprie visioni
innovative nelle varie forme di collaborazione e di partecipazione alla
ricerca scientifica, necessarie per rafforzare le partnership ed accrescere
l'impatto della ricerca scientifica. Accademici illustri discuteranno
inoltre su come garantire che gli scienziati del futuro possano trasmettere
e comunicare le conoscenze e il know-how necessari per lo sviluppo futuro
del mondo agricolo. Infolink:
http://qs.Aqvs.co.uk/devtest/wwsshowconfdets.php?phps
essid=a0383d573ddf80cbe50f864b8fe9446e&cp=../aab/&id=2
SEMINARIO
DI FINANZA ETICA
Milano, 16 gennaio 2004 - L'istituto di formazione Gand offre l'opportunità
di conoscere più a fondo il mondo della Finanza Etica attraverso i suoi
seminari. Un panorama completo e approfondito sulla storia e sugli elementi
fondanti dell'investimento socialmente responsabile, che pur puntando al
ritorno economico non dimentica le ricadute di quest'ultimo sul mondo che lo
circonda, sulle persone e sull'ambiente. Ecco, in sintesi, gli argomenti
trattati nel corso del seminario: finanza etica: origini e storia; il cuore
della finanza etica: il rating; prodotti e strumenti della finanza etica;
quanto rende la finanza etica; il gradimento della finanza etica; finanza
etica per legge?; i problemi aperti della finanza etica; il futuro:
contaminazione Sri del mercato o nicchia allargata? Agli allievi verrà
fornito a spese dell'Istituto il materiale didattico di supporto al
Seminario. Calendario 2004 (Il corso si esaurisce in due giornate.): 24-25
Gennaio; 21-22 Febbraio; 27-28 Marzo; 24-25 Aprile; 22-23 Maggio; 19-20
Giugno. Infolink: www.Gand.it
IL
MINISTRO MORATTI APRE L’ANNO EUROPEO DELL’EDUCAZIONE ATTRAVERSO LO SPORT
Roma, 16 gennaio 2004 - Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, Letizia Moratti, parteciperà il 20 gennaio 2004 alle
9,30 a
Villa Erba di Cernobbio (Como) alla inaugurazione dell’Anno europeo
dell’educazione attraverso lo sport. Istituito per promuovere l’identità
e lo sviluppo personale delle ragazze e dei ragazzi, l’Anno europeo
dell’educazione attraverso lo sport si inserisce nell’azione del Miur
volta a promuovere il valore educativo delle attività sportive e degli
scambi tra gli studenti, elemento indispensabile per la costruzione di una
piena convivenza civile. La cerimonia di apertura prevede, nell’arco della
mattinata del 20 gennaio, oltre agli interventi delle autorità,
testimonianze dei campioni dello sport, esibizioni di studenti-atleti,
esposizioni, presentazioni di video, esperienze e progetti. Il giorno
precedente, 19 gennaio, si terrà un seminario rivolto ai coordinatori degli
Uffici provinciali di educazione fisica.
LO STRUMENTO MUSICALE PUÒ
ENTRARE A SCUOLA!
Milano, 15 gennaio 2004 - La circolare del Ministero rappresenta una svolta
particolarmente importante nello studio della musica a scuola, perché
riconosce il ruolo culturale fondamentale dello studio di uno strumento
musicale e della pratica musicale (e non genericamente della musica) e perché
porta potenzialmente in tutte le scuole la possibilità di offrire ai
ragazzi un serio percorso di formazione musicale. L’attuazione di questa
possibilità è legata al fatto che i genitori richiedano l’attivazione
dei corsi all'atto dell'iscrizione (cioè entro il 31 gennaio per l’anno
scolastico 2004/2005). Per soddisfare tale richiesta la scuola sarà tenuta
a mettere a disposizione dei bambini i docenti di strumento necessari a
svolgere il percorso extracurricolare. Dismamusica promuove da anni il
reinserimento dello studio della musica e della pratica musicale nella
scuola, ritenendolo un percorso formativo di grande importanza per un
armonico sviluppo delle potenzialità intellettive dei bambini, come è
dimostrato dai numerosi studi di rilevante valore scientifico promossi in
varie parti del mondo. E si augura che questa nuova opportunità possa
essere pienamente sfruttata dalle famiglie e, soprattutto, dagli scolari. Si
pone adesso la necessità di diffondere in tempi brevissimi la notizia di
questa importante opportunità, che può consentire ai genitori di
intervenire con cognizione di causa sul percorso formativo dei loro figli: a
tal fine Dismamusica ha riportato il testo integrale della circolare sulla
pagina di apertura del proprio sito ufficiale www.Dismamusica.it
evidenziando anche la parte che
riguarda specificamente lo strumento musicale.
ADOTTARE
UN BAMBINO? FINE AGONIA DELLE ADOZIONI INTERNAZIONALI SOAI: SISTEMA
ORGANIZZAZIONE ADOZIONI INTERNAZIONALI PRONTA VERSIONE DIMOSTRATIVA
Milano, 16 gennaio 2004 - Il sistema che regola le Adozioni Internazionali
è arrivato al collasso. La previsione del black-out era per altro semplice
per un addetto ai lavori. Quello a cui assistiamo è da Parte delle
Istituzioni, siano esse Politiche o di controllo, non solo immobilismo verso
la scelta di una soluzione radicale ma anche uno strisciante e ambiguo
silenzio sulla verità verso le migliaia di famiglie adottive già idonee o
semplicemente all’inizio dell’iter procedurale. I fatti: In Italia ogni
anno concludono positivamente la pratica di disponibilità all’Adozione
Internazionale, comunemente chiamata “Idoneità all’Adozione
Internazionale”, tra le 8.000 e le 9.000 famiglie. Vengono dichiarati
annualmente “adottabili” circa 2.000 bambini provenienti da Paesi
stranieri, attraverso la mediazione obbligatoria con gli Enti Autorizzati,
autentici colli d’imbuto, che gestiscono tutto il flusso di entrata dei
bambini in Italia. Circa 6.000-7.000 famiglie con in mano l’Idoneità
all’Adozione Internazionale ci riproveranno l’anno successivo. Il
risultato di tutto questo è che il numero delle famiglie cresce in maniera
vertiginosa mentre il numero dei bambini rimane lo stesso. Cosa faranno
queste circa 24.000 famiglie, idonee sì, ma senza certezza alcuna di poter
rientrare tra i 2.000 miracolati dalla sorte? Continueranno le trafile,
soprattutto economiche, che per grossa parte di queste famiglie (non tutte
per fortuna) possiamo così sintetizzare: 1. Iscrizione a Corsi Regionali di
Formazione per Famiglie Adottive Internazionali (a titolo oneroso c.Ca
500-750 € a coppia). 2. Iscrizione a un Ente Autorizzato (Oligopolio) per
l’Adozione Internazionale con il versamento della quota per i vari Servizi
Iniziali (ivi compreso il Corso a titolo oneroso che, se già effettuato con
altro Ente Autorizzato, non ha valore e quindi va ripetuto e ripagato). Per
i costi della semplice iscrizione leggere la tabella “Documenti e Pdf”
su www.Loretobambino.it
Morale dell’iscrizione: io non ti assicuro affatto che il bambino ce
l’avrai. 3. Ulteriore costo relativo all’interlocutore estero
dell’Ente Autorizzato: si tratta normalmente di studi legali o semplici
avvocati che hanno “contatti” privilegiati in uffici, Tribunali esteri,
cancellerie e svolgono per l’Ente Autorizzato le pratiche nel Paese estero
prescelto. Si paga in anticipo (vedere tabella) e anche qui vige la regola
d’oro che “nessuno assicura niente”. Se inoltre si rileggono i vari
servizi apparsi sulla stampa nell’estate 2003 sulle infiltrazioni mafiose
che gestirebbero le Adozioni Internazionali in Colombia e nei Paesi
dell’ex blocco sovietico, il tutto conforta, tranquillizza e rassicura. 4.
Le Famiglie Adottive italiane devono fare questa trafila, devono pagare
anticipatamente un contratto capestro che non garantisce loro assolutamente
nulla, e ancora nessuno li ha informati che solamente 2.000, o poco più,
sono i bambini adottabili. Il sistema adozioni internazionali sta dando
ormai pesanti segni di cedimento che, un sistema così irrazionale e poco
garantista, poteva solamente provocare. Blocchi di flussi dai Paesi
stranieri (Paesi storicamente poco affidabili) dove, inizialmente si
dichiara essere presente un certo numero di bambini. Dopo aver fatto pagare
i vari contratti alle famiglie, averle fatte anche soggiornare all’estero
magari per 20 o 30 giorni si scopre concretamente che quei bambini non sono
proprio adottabili oppure che non esistono (vedi ultimo recente problema
Romania). Domanda sul problema: Perché continuare a garantire un tale
sistema di iter adottivo che inizia a presentare i tratti del raggiro, non
essendo possibile distinguere tra Enti Autorizzati seri ed Enti Autorizzati
che raccontano frottole? Le famiglie mi scrivono e mi telefonano
quotidianamente con una luce sempre accesa nell’anima che traspare anche
dalle loro lettere e commenti: saremo anche noi mamme e papà. Soluzione
problema: Da quasi un anno stiamo lavorando ad un Sistema moderno e
affidabile che possa risolvere questa farsa. Il sistema si chiama Soai –
Sistema Organizzazione Adozioni Internazionali ed è già da mesi
visionabile, dimostrabile e attuabile. Un sistema che metterebbe
straordinaria chiarezza, trasparenza e finalmente giustizia in uno dei più
delicati settori che abbracciano il sociale: famiglia e minori e le loro
innumerevoli sfaccettature. Infolink:
www.Loretobambino.it
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