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QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

VENERDI'
 16  GENNAIO  2004

pagina 1

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E-GOVERNMENT - COMUNI: STANCA INSEDIA COMMISSIONE PER INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Roma, 16 gennaio 2004 - Si espande e si consolida ulteriormente sul territorio il processo di innovazione tecnologica per favorire l'ammodernamento della pubblica amministrazione locale. Il ministro Lucio Stanca ha insediato oggi la Commissione permanente per l'innovazione tecnologica nei Comuni, costituita nell'ambito di un protocollo d'intesa siglato con l'Anci. Il nuovo organismo, con compiti operativi e di indirizzo, è presieduto da Giulio De Petra, responsabile Area innovazione per Regioni ed enti locali del Cnipa-centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, e ne fanno parte rappresentanti dell'Anci e dei Comuni individuati in ogni Regione italiana. Il ministro ha ricordato che "sin dalla prima fase di e-Government lo Stato con le autonomie locali ha imboccato la strada della visione condivisa e cooperativa del processo di trasformazione e ammodernamento della Pubblica amministrazione, in quanto non è possibile operare con imposizioni dall'alto e in modo isolato, ma agendo come 'sistema', senza che questo, però, faccia venir meno l'autonomia degli enti. In tal modo si sta già realizzando in Italia un 'federalismo efficiente'. L'obiettivo più rilevante è quello di migliorare i rapporti tra i cittadini e le imprese, da un lato, e la Pubblica amministrazione, di cui gli enti locali ed in particolare i Comuni costituiscono il livello predominante di contatto con i cittadini-utenti". Stanca ha messo in evidenza che "questa visione condivisa e cooperativa è una strategia mira a modernizzare la 'Casa comune degli italiani', ottimizzando i servizi agli utenti e perseguendo efficienza, semplificazione, qualità e trasparenza". La seconda fase dell'e-Government, decollata da poche settimane con una dotazione di quasi 200 milioni di euro, attribuisce un ruolo rilevante ai Comuni per coinvolgerli nel processo di modernizzazione degli uffici pubblici. Tra i punti qualificanti del progetto l'inclusione dei piccoli Comuni nell'attuazione della Pubblica amministrazione elettronica. È inoltre previsto l'avvio del progetto per lo sviluppo dell'e-Democracy, la cittadinanza digitale', per favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita delle amministrazioni pubbliche e alle loro decisioni attraverso l'uso delle tecnologie della Informazione e della Comunicazione (Ict).-

BUSQUIN INTENDE RADDOPPIARE IL BILANCIO EUROPEO PER LA RICERCA
Bruxelles, \6 gennaio 2004 - Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha confermato la sua intenzione di chiedere agli Stati membri dell'Ue di raddoppiare il bilancio comunitario a favore della ricerca in un'Europa allargata. Busquin ha reso questa dichiarazione in un'intervista con il quotidiano francese "Le Monde", anche se il suo portavoce, in seguito, ha dichiarato al Notiziario Cordis che "questo calcolo potrebbe essere restrittivo e probabilmente l'obiettivo si spingerà oltre". Le cifre esatte non potranno essere discusse finché gli Stati membri non avranno approvato il bilancio generale dell'Ue per il periodo 2007-2013. Se da un alto, alcuni sperano che il contributo nazionale si elevi all'1,24 per cento del Pil, dall'altro sei Stati membri hanno già reso chiara l'intenzione di mantenere il loro contributo all'attuale livello dell'un per cento. Se Busquin riuscirà a realizzare il suo obiettivo, i finanziamenti europei a favore della ricerca passerebbero dagli attuali 5 miliardi di euro l'anno ai dieci miliardi di euro entro l'inizio del prossimo decennio. Tale cifra rappresenterebbero il dieci per cento della spesa pubblica per la ricerca nell'Unione. Il portavoce ha aggiunto che il commissario per il Bilancio Michaele Schreyer sembra essere favorevole a questo cospicuo aumento dei finanziamenti per la ricerca e che una recente relazione, redatta dell'eurodeputato tedesco Ralph Linkohr, illustra il sostegno concesso dal Parlamento ad una simile ridistribuzione dei fondi.

UNA VALUTAZIONE DEI PROGETTI EUREKA SOTTOLINEA IL CONTRIBUTO FORNITO DALLA RETE PER LA REALIZZAZIONE DEL SER
Bruxelles, 16 gennaio 2004 - Eureka, la rete europea di ricerca e sviluppo (R&s) orientata verso il mercato, ha pubblicato una relazione sull'impatto dei suoi progetti di ricerca, la quale mette in risalto il lavoro che l'organizzazione sta svolgendo nel contesto dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La relazione fornisce altresì informazioni dettagliate sul nuovo approccio "a vita intera" adottato da Eureka per la valutazione dei progetti e riassume l'impatto socioeconomico delle attività di ricerca finanziate dalla rete. Nel sottolineare elementi quali la longevità dell'iniziativa Eureka e la forte riconoscibilità del suo marchio, la relazione stabilisce che l'approccio "flessibile" della rete nei confronti dell'innovazione tecnologica e della competitività "rappresenta un elemento fondamentale [nella] realizzazione dello Spazio europeo della ricerca". In realtà, sono in corso dibattiti fra la rete Eureka e la Commissione europea riguardo alla costituzione di "gruppi tecnici congiunti Eureka-pq (programma quadro), al fine di facilitare il coordinamento della ricerca in aree tematiche chiave". Le precedenti valutazioni si sono concentrate in particolare sull'impatto dei progetti Eureka completati. Secondo la relazione, tuttavia, durante la presidenza danese di Eureka sono stati compiuti importanti passi verso l'adozione di un approccio "a vita intera" alla valutazione della qualità dei progetti. Tale metodo comprende una "verifica iniziale dei progressi" effettuata sui nuovi progetti, un monitoraggio continuo da parte degli istituti nazionali ed una maggiore attenzione per la valorizzazione dei risultati negli anni successivi al completamento dei progetti. In aggiunta a queste valutazioni, sono state inviate ad Eureka, su base volontaria, oltre 400 relazioni sull'impatto di mercato. Secondo la relazione, "[ciò] dimostra chiaramente la grande soddisfazione e la forte motivazione delle centinaia di partecipanti ai progetti Eureka, che hanno visto crescere le proprie imprese quale diretto risultato della realizzazione di attività di R&s orientate verso il mercato nell'ambito di tale iniziativa flessibile e non burocratica". In base ai dati forniti da queste relazioni, i progetti Eureka favoriscono una crescita media del fatturato annuo pari a circa un milione di euro per partecipante intervistato, con un ulteriore aumento di tre milioni di euro previsto nei tre anni successivi alla conclusione del progetto. Tale aumento è spesso di gran lunga superiore ai finanziamenti pubblici ricevuti dai partecipanti per i loro progetti. Eureka ha evidenziato altresì che sono stati creati, quale risultato dei suoi progetti, circa 11.000 posti di lavoro, ed altri 15.000 potrebbero sorgere nell'arco di tre anni. Infine, la relazione ribadisce che la natura industriale dei progetti Eureka e la richiesta di un impegno finanziario da parte dei partecipanti, situa l'iniziativa nella posizione ideale per poter contribuire efficacemente al raggiungimento dell'obiettivo comunitario del tre per cento e cioè di elevare gli investimenti europei nella ricerca al tre per cento del Pil entro il 2010. Per leggere il testo integrale della relazione consultare il seguente sito Internet:
http://www.Eureka.be/ifs/files/public/eureka/publications/reports/air/ir0203.pdf

DATI DI SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE STATALE – NOVEMBRE 2003
Roma, 15 gennaio 2003 -  Il Mef comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di novembre 2003. Fabbisogno del settore statale del mese di novembre 2003

 

Milioni di euro

 

 

Formazione del fabbisogno

 

Entrate

32.260

Spese

32.359

di cui: spesa per interessi

8.162

 

 

Fabbisogno (-) / Disponibilità (+)

-99

Copertura

 

Totale

99

Titoli a breve termine

475

Titoli a medio-lungo termine

6.279

Titoli esteri

4

Altre operazioni (1)

-6.659

1 - Comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità.

IL 2004 DI UNION INVESTMENT: STRATEGIE, ACCORDI E PROSPETTIVE IN EUROPA E IN ITALIA
Milano, 16 gennaio 2004 - Il recente incontro annuale di Union Investment con la stampa italiana è stata l’occasione per Ralf Branda, responsabile del settore Internazionale, per illustrare gli ottimi risultati ottenuti in Italia nel 2003 dalla società di fondi d’investimento tedesca. Union Investment, terza società di gestione patrimoniale tedesca con un patrimonio gestito di 113 miliardi di Euro, ha visto svilupparsi sempre più la propria penetrazione anche nel mercato italiano superando, a ottobre 2003, i 420 milioni di Euro gestiti, dove il 45 per cento è rappresentato dal settore obbligazionario e il 24 per cento dall’azionario. Sempre nel corso degli ultimi mesi Union ha visto riconosciuti questi successi con la vittoria di due importanti premi: lo Standard & Poor’s Award 2003 come “Miglior fondo straniero a 5 anni” e il Lipper Funds Award 2003 come “Miglior gruppo obbligazionario estero”. Ralf Branda ha poi illustrato le strategie del team italiano di Union, composto da Stefano Vighi, Massimo Realini e Massimiliano Dazzi che gestiscono gli uffici di Milano e Roma. Union punta in modo particolare alla ricerca di alleanze strategiche nel settore cooperativo e all’alllargamento della rete distributiva. Questo impegno verrà sostenuto con la prossima registrazione di 15-20 nuovi fondi non ancora commercializzati in Italia e con la distribuzione di prodotti alternativi, quali gli Hedge Funds of Funds. L’obbiettivo che Union si prefigge è di raggiungere nel corso del prossimo anno l’interessante traguardo di 600 milioni di Euro di patrimonio gestito in Italia. Ralf Branda ha poi approfittato dell’occasione per fare un importante annuncio: la Dz Bank Ag, di Francoforte, e il gruppo Natexis Banques Populaires, di Parigi, hanno concretizzato la loro alleanza strategica in quattro settori bancari: research e brokerage equity, factoring, private equity e asset management. In particolare per quanto riguarda l’asset management, Union Investment e Natexis Asset Management intensificheranno la loro cooperazione iniziata nel 1994 con il fondo lussemburghese “Euroaction” attraverso un progetto di joint venture denominato Unam – Union Natexis Asset Management. La nuova società darà vita a prodotti d’investimento che saranno distribuiti sui principali mercati europei. Oltre ai mercati domestici di Francia e Germania l’attività sarà estesa, in modo particolare, all’Italia e alla Spagna dove non si escludono partnership strategiche con istituzioni locali. L’effettiva operatività della joint venture avrà inizio nel corso del 2004. All’incontro ha preso poi la parola Rolf Drees, portavoce di Union Investment, che ha tracciato un breve outlook sulle prospettive dei mercati per l’anno a venire e ha riportato uno studio di Union sui piani di stock options messi in atto dalle principali società Europee.

ESPOSIZIONE DEL GRUPPO BANCA LOMBARDA NEI CONFRONTI DI PARMALAT
Brescia, 16 gennaio 2004 - Banca Lombarda comunica che l'esposizione del Gruppo nei confronti di Parmalat ammonta a 35 milioni di Euro. Tale importo equivale allo 0,15% del totale degli impieghi del Gruppo Banca Lombarda nei confronti della clientela.

BPVN: ESPOSIZIONE NEI CONFRONTI DI PARMALAT
Verona, 16 gennaio 2004 - Il Banco Popolare di Verona e Novara precisa che l’esposizione complessiva del Gruppo (crediti, obbligazioni e qualsivoglia altra forma tecnica) nei confronti delle società del Gruppo Parmalat e Parmatour (ed ogni altra società ad esse collegate e coinvolte nello stato di insolvenza) è di 32 milioni di Euro pari allo 0,09% degli impieghi complessivi e pari allo 0,96% del patrimonio netto. Includendo altre società collegate al Gruppo Parmalat ma non in stato di insolvenza, l’esposizione del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara sale a 35 milioni di euro pari allo 0,10% del totale impieghi e all’1,05% del patrimonio netto.

RASBANK:SERVIZI FINANZIARI: BOOM DELLA RACCOLTA NEL 2003 FLUSSI NETTI A 1,2 MLD DI EURO (+36%) RACCOLTA VITA DEI PROMOTORI : 252 MILIONI DI EURO (+124%)
Milano, 16 gennaio 2004 - Cresce del 36% e va ben oltre il traguardo del miliardo di euro, attestandosi a 1.226 milioni, la raccolta netta realizzata dai promotori finanziari Rasbank. Questo risultato (che si confronta con 902 milioni di euro del 2002) è da attribuire sia ai nuovi premi Vita - 252 milioni di euro nel 2003, più del doppio rispetto ai 112 milioni del 2002 - sia alla raccolta di risparmio gestito e amministrato. In particolare a fine 2003, i flussi netti del risparmio gestito sono stati positivi per 351 milioni di euro – con il contributo di Investitori Sgr, la private bank di gruppo, che ha raccolto 107 milioni di euro - in linea con il risultato del 2002 (350 milioni). Un incremento del 42% è stato registrato nel risparmio amministrato (624 milioni di euro nel 2003 rispetto ai 439 milioni del 2002). Il 2003 è stato un anno molto importante anche sotto il profilo della crescita, con l’acquisizione e l’integrazione di Commerzbank A.m. Italia, di Bpvi Suisse a Lugano e la firma dell’accordo preliminare per l’acquisizione di Bnl Investimenti. I risultati in dettaglio Particolarmente significativa la raccolta del quarto trimestre 2003, con flussi netti per 440 milioni di euro (+138% rispetto ai 185 milioni del quarto trimestre 2002). Importante il contributo del Vita con premi di nuova produzione per 189 milioni di euro negli ultimi tre mesi dell'anno, rispetto ai 29 milioni del quarto trimestre 2002. Migliorata significativamente l'incidenza dei premi annui, in progresso del 45% a 19 milioni di euro nel trimestre. L'accelerazione registrata nel Vita è attribuibile in buona parte al successo della nuova gamma di prodotti sviluppata dalla società irlandese del gruppo (Darta Saving) e distribuita dai promotori finanziari Rasbank, che ha totalizzato nel solo quarto trimestre premi di nuova produzione per 164 milioni di euro. Il patrimonio complessivo (risparmio gestito e amministrato e riserve Vita) al 31 dicembre 2003 ha superato i 15 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto ai 12,8 miliardi di fine 2002. Nel dettaglio, il valore del solo risparmio gestito e amministrato è cresciuto del 22%, passando dai 9,9 miliardi del dicembre 2002 ai 12 miliardi del 31 dicembre 2003. In progresso anche le riserve Vita, che a fine anno si sono attestate a oltre 3 miliardi di euro (erano 2,9 miliardi a dicembre 2002). A fine 2003 i conti correnti Rasbank hanno sorpassato le 130 mila unità, in crescita del 29% rispetto all'anno precedente. Nel corso del 2003 la rete di promotori finanziari è cresciuta dell'11% arrivando a 2.400 unità, rispetto alle 2.164 di dicembre 2002. Del totale.- 2 - dei promotori, 772 lavorano all’interno delle agenzie Ras, mentre i restanti 1.628 sono organizzati in una struttura piramidale e operano su clientela propria. Un anno di crescita: integrazioni e acquisizioni L'8 settembre del 2003 è stato perfezionato l'acquisto di Commerzbank Asset Management Italia, la cui integrazione in Rasbank è stata completata con successo nel corso dell'anno. La fusione per incorporazione è avvenuta il 31 dicembre 2003: dei 201 promotori presenti al momento del closing, 197 sono stati inseriti nella struttura piramidale della rete Rasbank e anche la squadra dei manager è stata integrata sfruttando al meglio le diverse professionalità. E' stata unificata, a partire da gennaio 2004, l 'offerta ai clienti, includendo l'intera gamma Rasbank nel portafoglio di prodotti e servizi a disposizione dei promotori. Relativamente alla situazione del personale è stato raggiunto con i sindacati un accordo con soddisfazione delle parti. L'operatività della rete non ha risentito del processo di integrazione: le masse gestite e amministrate sono infatti state interamente conservate e sono anzi cresciute nel corso dell'anno (+10%), attestandosi a 723 milioni a fine anno. Nel 2003 è stata anche perfezionata l'acquisizione a Lugano di Bpvi Suisse, che a dicembre ha quindi assunto il nome di Rasbank Suisse. Il 19 dicembre scorso è stato inoltre firmato un accordo preliminare per l'acquisizione della rete di circa 1.000 promotori di Bnl Investimenti. L'operazione, soggetta all’autorizzazione di Banca d’Italia e Antitrust, consentirà a Rasbank di diventare la terza rete italiana per numero di promotori e attivi in gestione, accelerando il raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano industriale 2004-2006 nei servizi finanziari. Prospettive 2004 “Il 2004, dopo gli ottimi risultati raggiunti nel 2003 e considerato il rafforzamento delle strutture operative Rasbank, offre interessanti prospettive di crescita nei servizi finanziari” ha detto Mario Greco, Amministratore delegato di Ras. “I primi dati sono incoraggianti e contiamo – ha aggiunto Greco – di conseguire risultati nettamente superiori al 2003, in termini di aumento dei volumi e di ampliamento della base di clientela”.

UNICREDIT: CHIUDE ACQUISTO ABBEY N. BANK ITALIA
Milano, 16 gennaio 2004 - L’acquisizione di Abbey National Bank Italia da parte di Unicredit Banca per la Casa ha ottenuto il via libera dalla Banca d’Italia e dall’Antitrust. Nasce così una nuova realtà guidata da Alberto Cravero e Pasquale Giamboi, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Unicredit Banca per la Casa. L ’operazione, coerente con le strategie di forte crescita del Gruppo Unicredit nel segmento dei mutui residenziali ai privati, consente ad Unicredit Banca per la Casa di diventare il maggior operatore fra le banche specializzate nel settore dei mutui in Italia e uno fra i primi in assoluto nel mercato domestico. Grazie a questa acquisizione, al 31 dicembre 2003, Unicredit Banca per la Casa , attraverso una struttura composta da 400 risorse, gestisce un portafoglio mutui per 7,4 miliardi di euro con oltre 100.000 clienti. La nuova realtà si caratterizza per una gamma di prodotti ampia ed innovativa in grado di soddisfare le diverse esigenze dei clienti, un modello operativo efficiente e collaudato in grado di garantire un livello di servizio di assoluta eccellenza, ed un approccio multicanale per l’erogazione dei propri servizi che consente di raggiungere un’ampia base di clientela. Questi sono sicuramente fattori che differenziano il modello della società, ma ciò che la caratterizza maggiormente è l’attenzione e il servizio al cliente, che permeano l’intera struttura dell’azienda. Unicredit Banca per la Casa è infatti “vicina” al cliente non solo nella realizzazione di soluzioni di finanziamento innovative ma è “vicina“ soprattutto nel supporto e nella consulenza che la Banca offre, con tempestività, al cliente in un momento così importante della sua vita: l’acquisto della propria casa. Unicredit Banca per la Casa assiste direttamente la propria clientela grazie a 15 agenzie specializzate presenti nei principali capoluoghi di provincia (tre a Roma, due a Milano, una a Torino, Brescia, Bergamo, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Catania). Al fine di coprire in modo capillare l’intero territorio nazionale, unitamente a queste agenzie operano 100 Promotori Finanziari specializzati nel prodotto mutuo. Infine, per la clientela più evoluta, Unicredit Banca per la Casa mette a disposizione la professionalità dei propri consulenti telefonici e strumenti di supporto nella scelta del mutuo presenti sul proprio sito Internet (www.Unicreditcasa.it). Unicredit Banca per la Casa è anche il partner di riferimento per le reti di distribuzione organizzata, prima fra tutte la rete di mediatori creditizi Kìron del Gruppo Tecnocasa, leader in Italia nel franchising immobiliare, oltre a 44 accordi con principali operatori bancari e società di intermediazione mobiliare. Per i propri partner Unicredit Banca per la Casa ha realizzato un modello di offerta in grado di soddisfare tutte le loro esigenze nell’ottica di salvaguardare e massimizzare la creazione del valore con i propri clienti. Questo modello si basa su: un’offerta ampia di prodotti, con in più la possibilità di sviluppare linee di mutui esclusive (white label) in cui il partner interviene anche nella fase di design dei prodotti, definendo non solo le linee di finanziamento ma anche il naming e la comunicazione al cliente; un processo produttivo e distributivo modulabile ed adattabile alle diverse esigenze dei partner libero di definire il proprio grado di coinvolgimento nel processo di erogazione del mutuo. L’integrazione tra le due società avverrà nel corso del 2004, coerentemente con il progetto di rebranding, che prevede il graduale passaggio dal marchio Abbey National al marchio Unicredit Banca per la Casa sia nella comunicazione esterna che nel lay-out delle agenzie.  

TELECOM ITALIA: CONCLUSA CON PIENO SUCCESSO EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA PER COMPLESSIVI 3 MILIARDI DI EURO REGISTRATA UNA DOMANDA PER CIRCA 5 MILIARDI DI EURO COMPLESSIVI
Milano, 16 gennaio 2004 - Telecom Italia comunica che si è conclusa il 13 gennaio con pieno successo l'emissione obbligazionaria benchmark multi-tranche annunciata ieri. In funzione dell’ampia domanda registrata, pari a circa 5 miliardi di euro, l’importo complessivo dell’emissione è stato fissato in 3 miliardi di euro, ripartiti in tre tranche con scadenza a 3 anni e 9 mesi a tasso variabile, a sette e quindici anni a tasso fisso. L’operazione rappresenta il primo collocamento pubblico di obbligazioni sull’Euromercato di Telecom Italia dopo la fusione con Olivetti, e permette alla società di rifinanziare debito in scadenza a tassi e margini contenuti, esercitando altresì un’opzione di rimborso anticipato per 1.5 miliardi di euro di una precedente emissione a tasso variabile con un margine sull’Euribor più elevato. I termini dell'emissione sono stati fissati come segue: prima tranche - emittente: Telecom Italia S.p.a, importo: 1 miliardo di euro, data di emissione: 29 gennaio 2004, scadenza: 29 ottobre 2007, durata: 3 anni e 9 mesi, con facoltà di rimborso anticipato alla pari da parte dell’emittente, ad ogni stacco cedola, a decorrere dal 29 gennaio 2006, cedola: Euribor 3 mesi + 0,33% per anno, pagata trimestralmente, prezzo di emissione: 99,927, rendimento effettivo alla scadenza: Euribor 3 mesi + 0,35% per anno. Seconda tranche - emittente: Telecom Italia S.p.a, importo: 750 milioni di euro, data di emissione: 29 gennaio 2004, scadenza: 28 gennaio 2011, durata: 7 anni, cedola: 4,50% per anno, pagata ogni 28 gennaio, prezzo di emissione: 99,56, rendimento effettivo alla scadenza: 4,575% per anno, corrispondente ad un rendimento di +70 punti base sopra il tasso mid-swap. Terza tranche - emittente: Telecom Italia S.p., importo: 1 miliardo 250 milioni di euro, data di emissione: 29 gennaio 2004, scadenza: 29 gennaio 2019, durata: 15 anni, cedola: 5,375% per anno, pagata ogni 29 gennaio, prezzo di emissione: 99,07, rendimento effettivo alla scadenza: 5,4675% per anno, corrispondente ad un rendimento di +85 punti base sopra il tasso mid-swap. L’emissione si inserisce nell'ambito del programma Euro Medium Term Note (Emtn) di Telecom Italia da Euro 10.000.000.000 ed è stata realizzata con il supporto congiunto di Barclays Capital, Bnp Paribas, Caboto, Deutsche Bank, Jp Morgan, Mcc, Mediobanca e Ubm in qualità di Lead Arrangers e Book Runners dell’operazione. L’emissione sarà quotata sulla borsa del Lussemburgo. E’ prevista la successiva quotazione anche presso il Mercato Obbligazionario Telematico di Borsa Italiana S.p.a.

GABETTI HOLDING L’ASSEMBLEA APPROVA BUYBACK AUTORIZZATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AD EFFETTUARE OPERAZIONI DI ACQUISTO E VENDITA DI AZIONI PROPRIE, FINALIZZATE ALLA STABILIZZAZIONE DELLA QUOTAZIONE DEL TITOLO.
Milano, 16 gennaio 2004 - L’assemblea Ordinaria degli Azionisti di Gabetti Holding S.p.a. Ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad effettuare operazioni di acquisto e vendita di azioni proprie, ai sensi degli articoli 2357 e 2357ter del Codice Civile. La delibera dell’Assemblea, che rinnova la precedente autorizzazione scaduta nello scorso mese di ottobre, intende soddisfare le eventuali necessità di interventi volti a stabilizzare le quotazioni del titolo. L’autorizzazione all’acquisto e alla vendita di azioni proprie riguarda un periodo di 18 mesi dalla data della delibera e un numero massimo di 3.200.000 azioni ordinarie. L’autorizzazione all’acquisto prevede un corrispettivo per azione variabile tra un minimo di Euro 1,00 ed un massimo di Euro 4,00, per un esborso complessivo non superiore a 6,5 milioni di Euro. L’autorizzazione alla vendita delle azioni proprie prevede che questa possa essere realizzata, in una o più volte, a prezzi non inferiori al prezzo medio di carico, da effettuarsi anche prima di avere completato i relativi acquisti autorizzati. Sarà inoltre costituita una riserva indisponibile, pari all’importo delle azioni proprie iscritte all’attivo dello stato patrimoniale, denominata “Riserva per azioni proprie in portafoglio” per l’importo massimo di 6.5 milioni di Euro da prelevare dalla Riserva Straordinaria.

E.BISCOM RISULTATI PRELIMINARI 2003: SUPERATI GLI OBIETTIVI GIÀ RIVISTI AL RIALZO A METÀ 2003. E.BISCOM: NEL 2003 MOL CONSOLIDATO A OLTRE 110 MILIONI DI EURO. 330.000 CLIENTI, CON RICAVI SUPERIORI A 525 MILIONI DI EURO
Milano, 16 gennaio 2004 – e.Biscom S.p.a. , la principale Società italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda, annuncia i dati preliminari conseguiti a livello consolidato nell’esercizio 2003, che hanno complessivamente superato gli obiettivi già rivisti al rialzo al termine del 1° semestre dello scorso anno, pur a fronte del deconsolidamento di Hansenet nell’ultimo trimestre 2003. Nel 2003 i ricavi del Gruppo e.Biscom hanno superato i 525 milioni di Euro – contro i 510 milioni di Euro previsti – con un incremento del 65% rispetto ai 320 milioni di Euro riportati nel 2002. Nel quarto trimestre dell’anno i ricavi consolidati si sono attestati a 140 milioni di Euro, in aumento del 55% rispetto ai 91,2 milioni di Euro del corrispondente trimestre 2002. In forte accelerazione anche i margini. La continua e progressiva crescita del Mol consolidato nel corso del 2003 ha consentito a e.Biscom di chiudere l’anno a oltre 110 milioni di Euro – rispetto ai 70 milioni di Euro inizialmente previsti e già rialzati a 90 milioni di Euro ad agosto 2003 – che si confrontano con i –35 milioni di Euro del 2002. Nel quarto trimestre 2003 la Società ha riportato un Mol consolidato di 38 milioni di Euro – pari al 27% dei ricavi – rispetto ai 2 milioni di Euro dell’ultimo trimestre 2002. Al 31 dicembre 2003 i clienti hanno raggiunto quota 330.000, con un incremento del 90% rispetto ai 176.000 abbonati di fine 2002. Nell’ultimo trimestre dell’anno la Società ha sottoscritto 40.000 nuovi abbonamenti, che confermano il trend di crescita già evidenziato nel periodo precedente. I dati annunciati sono preliminari e soggetti a eventuali modifiche in occasione della presentazione dei risultati consolidati definitivi dell’esercizio 2003, prevista il 26 febbraio 2004.

A VEDERE IL SETTORE TRASPORTI MILANO E’ QUASI UNA “CITTA’ DI MARE” IL BUSINESS DEI TRASPORTI MILANESE: UN DECIMO DELLE IMPRESE ITALIANE. AI PRIMI POSTI ANCHE PER I TRASPORTI MARITTIMI.
Milano, 16 gennaio 2004 - La provincia di Milano occupa il primo posto nel settore dei servizi di trasporto nel suo complesso (17.562 imprese, 9,3% del totale nazionale). Al primo posto Milano nei trasporti terrestri con 13.365 imprese (8,6%) su 154.997 a livello nazionale. Per i trasporti marittimi e per vie d’acqua, Milano (anche senza il mare) occupa la quinta posizione con 43 imprese, il 2,6% delle 1.637 imprese italiane. Nei trasporti aerei, quasi un quarto delle 188 imprese attive nel settore si concentrano a Milano (43, il 22,9%). Milano è nettamente prima nel settore poste e telecomunicazioni (774 imprese, 17,6%) su 4.389. Nelle attività ausiliarie e agenzie viaggi, prima sempre Milano (3.337, 12%) su un totale nazionale di 27.782. Tiene il settore, ma senza correre: in un anno cresce dell’1,5% (da 17.305 imprese a 17.562). Delle 188.993 imprese attive nel settore dei trasporti in Italia, il 67% si occupa di trasporto merci su strada. Nella classifica delle province nel settore nel suo complesso ai primi posti Milano (17.562 imprese, 9,3% del totale nazionale), Roma (13.344, 7,1%), Napoli (8.676, 4,6%) e Torino (8.156, 4,3%). Ma se Milano e Roma sono sempre ai primi due posti nelle classifiche parziali, tranne nei trasporti marittimi, il terzo posto è conteso da Torino, la città dell’auto, forte nei trasporti terrestri, da Napoli, tra le più attive in vari ambiti. Dai trasporti aerei, alle poste e telecomunicazioni, alle attività ausiliarie e le agenzie viaggi. Alcune province sono specializzate in ambiti particolari. Così i trasporti marittimi e per vie d’acqua sono concentrati, come ci si potrebbe aspettare, a Venezia (39,7%), Napoli (12,2%) e Genova (5,1%). Questi i dati che emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab. Mim. (Laboratorio Monitoraggio Imprese Milano) su dati del registro delle imprese, al terzo trimestre 2003. I dati sono stati divulgati oggi in occasione della presentazione della Mobility Conference Exhibition 2004. Una manifestazione, organizzata da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano, che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo del mercato della mobilità attraverso la crescita della conoscenza dei prodotti e dei servizi nei settori della realizzazione e gestione delle infrastrutture; della qualità della vita nelle città e della mobilità di merci e persone. L’iniziativa, che rappresenta un’occasione privilegiata di confronto tra domanda e offerta di enti e imprese pubbliche e private, durerà tre giornate (19-20-21 gennaio) e prevede 19 convegni, workshop e incontri tematici, nonché una “Exhibition” con decine di stand e un portale web dove le imprese presentano prodotti e servizi innovativi (www.Mobilityconference.it). Sede: Assolombarda, via Pantano 9, Milano e Camera di Commercio, Palazzo Affari ai Giureconsulti, via Mercanti 2, Milano. “Un sistema efficiente di trasporto - ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - gioca un ruolo fondamentale nella competitività di un’area urbana e costituisce di per sé un elemento importante dell’economia della città. Il primato milanese e lombardo per le imprese impegnate in questo settore a livello nazionale rappresenta un elemento importante nel quadro più generale della sostenibilità urbana e dello sviluppo economico”.

 

Trasporti terrestri

Trasporti marittimi

Trasporti aerei

Poste e telecomunicazioni

Attività ausiliarie – ag. Viaggio

Totale

Milano

13.365

43

43

774

3.337

17.562

Lombardia

26.503

91

66

1.080

5.414

33.154

Italia

154.997

1.637

188

4.389

27.782

188.993

Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su dati Registro Imprese, Iii trimestre 2003

Classifica generale

Trasporti terrestri

Trasporti marittimi

Trasporti aerei

Poste e telecomunicazioni

Attività ausiliarie–ag. Viaggio

1 – Milano

1 – Milano

1 – Venezia

1 – Milano

1 – Milano

1 – Milano

2 – Roma

2 – Roma

2 – Napoli

2 – Roma

2 – Roma

2 – Roma

3 – Napoli

3 – Torino

3 – Genova

3 – Napoli

3 – Napoli

3 – Napoli

4 – Torino

4 – Napoli

4 – Verbania

4 – Palermo

4 – Torino

4– Genova

5 – Bologna

5 – Bologna

5 – Milano

5 – Varese

5 – Genova

5–Torino

6 – Bari

6 – Bari

6 – Sassari

6 – Brescia

6 – Firenze

6 – Bari

7 – Genova

7 – Genova

7 – Nuoro

7 – Catania

7 – Cagliari

7– Salerno

8 – Brescia

8 – Padova

8 – Roma

8 – Torino

8 – Bologna

8– Venezia

9 – Firenze

9 – Brescia

9 – Messina

9 – Vicenza

9 – Bari

9– Firenze

10 – Verona

10 – Verona

10– Cagliari

10–Bergamo

10 – Palermo

10 – Livorno

La Ricerca In Cifre Imprese nel settore dei trasporti la classifica nazionale delle province. Su un totale nazionale di 188.993 imprese, al primo posto troviamo Milano (17.562 imprese, 9,3% del totale nazionale), Roma (13.344, 7,1%), Napoli (8.676, 4,6%) e Torino (8.156, 4,3%). Seguono, più distanti, Bologna (5.315, 2,8%), Bari (4.693, 2,5%), Genova (4.270, 2,3%), Brescia (3.559; 1,9%) e Firenze (3.536, 1,9%). Tra non capoluoghi al primo posto Verona (3.512, 1,9%), Padova (3.444, 1,8%) e Salerno (3.384; 1,8%). Che si pongono così a livello, per le imprese di trasporto, di Venezia (3.376, 1,8%). Trasporti in Italia, settore per settore. Delle quasi 189.000 imprese italiane attive nel settore dei trasporti, 154.997 si occupano di trasporti terrestri (82%). Di queste quasi 126.388 sono attive nel trasporto merci su strada. Solo 1.637 seguono i trasporti marittimi e per vie d’acqua (0,9% del totale di imprese di trasporto). E 188 i trasporti aerei (0,1%). 27.782 le agenzie viaggi (14,7%) e 4.389 le imprese di poste e telecomunicazioni (2,3%). Trasporti terrestri. Al primo posto Milano (13.365, 8,6%), seguita da Roma (10.670, 6,9%), Torino (6.948, 4,5%), Napoli (6.096, 3,9%), Bologna (4.742, 3,9%). Trasporti marittimi e per vie d’acqua. Sono 1.637 le imprese in Italia. Prima Venezia con 650 imprese, il 39,7% nazionale, quasi due imprese su cinque. Poi Napoli con 199 attività (12,2%), Genova con 84 (5,1%). A distanza, ma il dato è interessante Verbania, con 57 imprese, il 3,5% del dato nazionale. In quinta posizione, anche senza il mare, Milano, con 43 imprese, a parimerito con Sassari (2,6%). Trasporti aerei. Delle 188 imprese attive nel settore, quasi un quarto si concentrano a Milano (43, 22,9%). Seguita da Roma (25, 13,3%), Napoli (10, 5,3%), Palermo e Varese (per entrambe 8 imprese, 4,3%). Subito dopo Brescia, Catania e Palermo con 6 attività (3,2%). Poste e telecomunicazioni. Nettamente prima Milano (774 imprese, 17,6%), seguita ma a distanza da Roma (387, 8,8%), Napoli (263, 6%), Torino (212, 4,8%). In questa classifica entra anche Genova tra i primi cinque posti (122, 2,8%). Attività ausiliarie e agenzie viaggi. Prima sempre Milano (3.337, 12%). Poi Roma (2.231, 8%), Napoli (2.108, 7,6%), Torino (988, 3,6%), Genova (990, 3,6%).  

LE NOVITA’ DI PHOENIX SKY HARBOR INTERNATIONAL AIRPORT
Milano, 16 gennaio 2004 - Per la prima volta dopo l’11 settembre, Phoenix Sky Harbor sta tornando a crescere. Il numero di decolli e atterraggi è tornato quasi ai livelli precedenti l’11 settembre e, secondo statistiche elaborate dal Airports Council per i primi quattro mesi del 2003, i passeggeri sono aumentati del 7%. Sempre secondo Airports Council, nei primi tre mesi del 2003, Phoenix Sky Harbor si è classificato al quinto posto per traffico negli Usa e al nono posto nel mondo. Le tendenze di mercato incoraggianti e le previsioni di crescita dell’area della East Valley, sia in termini economici che di popolazione residente, hanno spinto l’aeroporto di Phoenix Sky Harbor ad intraprendere un importante piano di espansione. Si calcola che entro il 2020 l’area della East Valley avrà una popolazione di 5 milioni di persone e la domanda di servizi aerei crescerà di pari passo. “Il punto fondamentale è che abbiamo registrato una ripresa dall’11 settembre e sono convinto che siamo pronti per ricominciare a crescere” afferma David Krieton, Aviation Director all’Aeroporto Internazionale Sky Harbor di Phoenix. I lavori di espansione recentemente varati comprendono: La costruzione di una nuova ala dotata di 8 gate al Terminal 4. Il progetto, per un investimento di 50 milioni di Us$, dovrebbe essere ultimato entro gennaio 2005. Verrà anche costruito un nuovo check-point per i controlli di sicurezza dotato di sei corsie dove confluiranno i passeggeri diretti ai nuovi gate, per non aggravare di code i check-point esistenti e rendere più scorrevoli le operazioni. La costruzione di un nuovo edificio riservato alle società di noleggio auto, con un ampio parcheggio (7400 posti) e relativi servizi. Il centro dedicato alle auto sarà servito da una flotta di 56 autobus utilizzata da tutte le compagnie di autonoleggio. I lavori di costruzione, con un investimento di 250 milioni di Us$, saranno terminati entro aprile 2005. La costruzione di un collegamento ferroviario che permette ai passeggeri di raggiungere i terminal direttamente dal parcheggio “East Economy”. I lavori dovrebbero essere conclusi entro la fine del 2007 o all’inizio del 2008. La costruzione di una nuova torre di controllo alta oltre 100 mt che garantirà maggior sicurezza ed efficienza. Il progetto, per un investimento di 50 milioni di Us$, dovrebbe essere ultimato entro giugno 2005. La costruzione di un parcheggio gratuito al Terminal 2 dedicato a chi giunge in aeroporto per incontrare passeggeri in arrivo. Il nuovo parcheggio, chiamato “Stage and Go” avrà 40 posti, ma ne sono previsti fino a 70. Entro quattro mesi dall’inaugurazione dovrebbe essere disponibile un sistema video all’interno del parcheggio che darà informazioni su tutti i voli in atterraggio.
Infolink: www.Arizonaguide.com  www.Phxskyharbor.com 

ENERGIA: ISTITUZIONE DELL'UNITÀ DI COORDINAMENTO PER LE ATTIVITÀ PREVISTE DAL D.L. 352/2003
Napoli, 16 gennaio 2004 - L'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha adottato il 14 gennaio  i primi provvedimenti in tema di attuazione del Decreto legge 352 del 2003, riguardante la cessazione del regime transitorio previsto dalla legge Maccanico per l'emittenza radiotelevisiva, disponendo la costituzione di un' Unità di coordinamento con il compito di accertare le condizioni richiamate nell' articolo 1 dello stesso decreto (quota di popolazione raggiunta dalle nuove reti digitali terrestri; presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili; effettiva offerta al pubblico, su tali reti, anche di programmi diversi da quelli diffusi dalle reti analogiche). L'unità di coordinamento dovrà riferire al Consiglio dell' Autorità ogni 15 giorni in ordine agli accertamenti effettuati .

PIRELLI SI AGGIUDICA UN CONTRATTO PER 30 KM DI CAVI AD ALTISSIMA TENSIONE A VIENNA DUE NUOVI ELETTRODOTTI SOTTERRANEI RAFFORZERANNO LA RETE ELETTRICA DELLA CAPITALE AUSTRIACA
Milano, 16 gennaio 2004 - Pirelli Cavi e Sistemi Energia si è aggiudicata un contratto per la realizzazione, per conto della società elettrica Wienstrom Gmbh, di due nuovi collegamenti sotterranei ad altissima tensione a Vienna , per il potenziamento e l'ampliamento della rete di trasmissione elettrica della capitale austriaca. In particolare, Pirelli fornirà e installerà "chiavi in mano" oltre 30 kilometri di cavi sotterranei per la trasmissione di energia elettrica ad altissima tensione, e relativi accessori, che collegheranno le linee elettriche aeree situate alla periferia di Vienna con le principali sottostazioni cittadine, migliorando l'affidabilità e la capacità trasmissiva delle reti elettriche . I servizi di logistica e di test dei nuovi elettrodotti saranno invece svolti da partner locali. Il contratto prevede la fornitura e la posa in opera di cavi energia in polietilene Xlpe - operanti alla tensione di 380 kiloVolt e fra i più avanzati al mondo - e i relativi accessori. Vienna sarà quindi la prima città austriaca e una delle prime in Europa a vantare un collegamento sotterraneo con questo genere di cavi, fra i più tecnologicamente avanzati ed affidabili al mondo . L'accordo con Wienstrom conferma gli ottimi rapporti fra la società elettrica viennese e Pirelli, che negli ultimi decenni ha fornito la maggior parte dei cavi a olio fluido finora utilizzati a Vienna. Per questo progetto, che verrà completato nei prossimi due anni , Pirelli ha studiato un sistema personalizzato sulle esigenze di Wienstrom, in grado di coniugare le esigenze ambientali degli elettrodotti con quelle di un futuro aumento della trasmissione di energia elettrica. Questo nuovo accordo è un'ulteriore conferma dell'eccellenza delle soluzioni di Pirelli e della sua leadership mondiale nel settore dei cavi energia: in particolare, Pirelli è oggi il partner privilegiato per le società elettriche che progettano nuovi sistemi ad alta tensione sia interrati che sottomarini, come confermato dai recenti contratti vintì dal Gruppo in Spagna, Tunisia e Australia.  

ISVAP:SEGNALAZIONE DELL’ISTITUTO SU UNA SOCIETÀ NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA.
Milano, 16 gennaio 2004 - Sono pervenute all’Isvap segnalazioni riguardo alla circolazione sul territorio italiano di autoveicoli esponenti contrassegni per l’assicurazione della responsabilità civile auto recanti l’indicazione di una società denominata “titano s.P.a. Assicurazioni – Riassicurazioni” con sede e direzione generale a Palermo, Corso Calatafimi, 414. Al riguardo si rende noto che la suddetta denominazione non corrisponde ad alcuna compagnia autorizzata o comunque abilitata ad operare nel territorio italiano. L’istituto richiama pertanto l’attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza che l’eventuale stipula di polizze recanti l’intestazione sopra indicata comporterebbe per i contraenti l’insussistenza della copertura obbligatoria r. C. Auto e per gli intermediari lo svolgimento di un’attività non consentita dalle vigenti disposizioni normative. L’isvap raccomanda di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell’attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti e informazioni potranno essere richiesti direttamente all’Isvap (Via del Quirinale, 21 – 00187 Roma – tel. 06. 42. 13. 31 – telefax 06.42.13.32.06) oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito www.Isvap.it Si rammenta che in data  31 luglio 2003 l’Isvap ha reso noto che altra compagnia avente denominazione similare Compagnia Di Assicurazioni Titano S.p.a. Con sede legale nella Repubblica di San Marino e Rappresentanza Centro-sud in Salerno, Via Lungomare Colombo, 329. Non è parimenti autorizzata o comunque abilitata ad operare nel territorio italiano.

AURORA ASSICURAZIONI: QUESTO IL NOME DELLA NUOVA COMPAGNIA MILANESE DEL GRUPPO UNIPOL CHE VERRÀ PROPOSTO ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL 27 GENNAIO
Milano, 16 gennaio 2004 - Si chiamerà Aurora Assicurazioni la nuova compagnia del Gruppo Unipol frutto dell’integrazione fra Winterthur e Meieaurora: questo è infatti il nome che verrà proposto alle assemblee degli azionisti del 27 gennaio prossimo. Un ulteriore passo nella realizzazione della terza azienda assicurativa italiana multiramo (3,2 miliardi di euro il dato provvisorio della raccolta premi 2003) è stato quindi compiuto e permette di procedere nel cammino che porterà, nel giro di alcune settimane e dopo le necessarie autorizzazioni delle autorità competenti, alla effettiva costituzione e successivamente alla piena operatività della nuova compagnia che avrà sede a Milano e potrà contare su 2.400 dipendenti, 2.500 punti vendita ed offrirà i propri servizi ad oltre 3 milioni di clienti. Aurora, nome evocativo scelto anche perché particolarmente adatto a descrivere la realtà di una compagnia che nasce nel 2004 con un carico di attese e novità positive, è un marchio registrato e quindi si presta ad un veloce e sicuro utilizzo in un mercato dove la ricerca dell’originalità comporta tempi e procedure non compatibili con la velocità dei processi di integrazione. La società illustrerà a tempo debito il nuovo marchio e le iniziative finalizzate alla sua diffusione.

CANON ITALIA INAUGURA UNA NUOVA GRANDE SEDE A SAN DONATO MILANESE TEPPE FRANDSEN, SOSTITUISCE STEFANO ZENTI, DESTINATO AD UN ALTO INCARICO
Milano, 16 gennaio 2004 - Un incontro durante il quale è stato presentato il nuovo Presidente, "Innovazione, tecnologia, stabilità finanziaria, formazione e internazionalizzazione del personale" queste le nuove strategie di Canon per consolidare i successi del gruppo a livello mondiale che prevede per il 2003 un aumento di fatturato dell'8% e un utile lordo di 2,4 miliardi di Euro, il 30% in più rispetto al 2002. Questo il fulcro del discorso del Presidente di Canon Europa, Hajime Tsuruoka, ospite d'onore alla inaugurazione della nuova sede di Canon Italia, un grande e funzionale palazzo, situato a San Donato Milanese. Fra gli obbiettivi da raggiungere Tsuruoka ha sottolineato la volontà, entro il 2005, di diventare il N.1 nelle principali aree di attività, di ridurre sempre più il coefficiente di indebitamento, già passato dal 17,9% al 3,1% previsto per il 2003, e di sviluppare - attraverso sinergie sempre più internazionali - una forte organizzazione paneuropea, in un'area che già rappresenta il 30% del fatturato Canon. Nel corso dell'evento, dopo il saluto di Stefano Zenti che lascia l'Italia per assumere nuove importanti responsabilità in Canon Europa, sono intervenuti il nuovo Presidente di Canon Italia. Jeppe Frandsen, Mr. Hiroshi Komatsusaki, responsabile europeo della Business Unit Consumer Imaging e Vice Presidente di Canon Europa, e Claudio Giulini Neri, Country Manager sempre di Canon Consumer Imaging. Essi hanno effettuato una panoramica dei risultati ottenuti nel 2003 sia nel settore Consumer che in quello delle Business Solution, indicando prospettive e iniziative per il 2004. Fra queste l'introduzione di una serie di prodotti innovativi, una politica di prezzi particolarmente competitiva, l'incremento delle campagne pubblicitarie e la sponsorizzazione di Uefa Euro 2004, oltre all'organizzazione di eventi promozionali a livello regionale fra cui una grande esposizione di prodotti e soluzioni Canon che verrà effettuata anche in Italia. La nuova sede Canon è stata progettata mettendo in pratica proprio quei principi di innovazione tecnologica e di attenzione all'ambiente che sono l'essenza della filosofia Canon in tutto il mondo. Un ambiente di lavoro dove l'impiego di soluzioni Canon è stato applicato su vasta scala e in ogni sua potenzialità in modo da creare una case history in tempo reale dove tutti potranno vedere come sarà l'azienda del futuro e scoprirne l'efficienza. Lo spostamento di sede permette anche di sviluppare ulteriormente quella razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi e delle risorse già avviato da tempo. La nuova localizzazione consente inoltre vantaggi dal punto di vista logistico e un migliore collegamento con le vie di comunicazione autostradali e con l'aeroporto. La nuova area di esposizione dei prodotti e delle soluzioni, dedicata a partner, clienti e visitatori, è un vero e proprio "museo del futuro" dove le idee di Canon vengono mostrate all'opera e in un contesto reso il più possibile simile a quello delle loro reali applicazioni. Jeppe Frandsen, 43 anni, già ai vertici di Canon Danimarca, è dal 1° gennaio il nuovo Presidente e Amministratore Delegato di Canon Italia. Succede a Stefano Zenti, che lascia l'Italia per assumere un alto incarico presso la sede europea di Canon ad Amsterdam. La nomina di Jeppe Frandsen in Italia e la nuova posizione di Stefano Zenti presso il quartier generale europeo di Canon rientrano nel quadro delle nuove strategie panaeuropee della multinazionale leader nelle tecnologie dell'immagine, nonché in una filosofia di gruppo che ha sempre privilegiato gli scambi e la coesistenza tra professionalità ed esperienze di culture e paesi diversi nell'ambito di un progetto comune. Teppe Frandsen ha una significativa esperienza in Canon nell'area delle Business Solutions, dove ha ottenuto notevoli risultati. In precedenza ha ricoperto ruoli di rilevante responsabilità come Direttore Generale della Esselte Meto e Country Manager della Agfa Gevaert. "L'italia - ha dichiarato Frandsen - è per Canon un mercato particolarmente importante con interessanti potenzialità di crescita. Sono orgoglioso di questa sfida e mi auguro di dare un forte contributo al sempre maggiore successo della sede italiana ed alla competitività di un marchio leader nel mondo".

INTESA FRA SUBARU E FIDITALIA : L’ACCORDO PREVEDE UN’ATTIVA COLLABORAZIONE TRA LA FINANZIARIA MILANESE E LA CASA GIAPPONESE PER LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI FINANZIARI MIRATI AL SETTORE
Milano, 16 gennaio 2004 – Fiditalia S.p.a. E Subaru Italia hanno firmato un importante accordo di collaborazione, con l’obiettivo finale di offrire servizi finanziari innovativi, personalizzati e che rispondano in modo ottimale alle esigenze dei concessionari e dei clienti finali Subaru. Lo sviluppo della collaborazione – che prevede la creazione di un nuovo marchio, Subaru Programma Italia – si sviluppa infatti lungo due direttrici principali: la prima riguarda la creazione di strumenti finanziari articolati e flessibili in grado di soddisfare le differenti necessità dei clienti finali. Di particolare interesse, fra le diverse formule finanziarie proposte, la possibilità di abbinare al consueto finanziamento una polizza assicurativa. La seconda è rivolta ai concessionari Subaru, e, attraverso un programma dedicato, prevede: - la creazione di strumenti finanziari e assicurativi dedicati alle concessionarie Subaru, denominati “Programma Demo”; il supporto nella ideazione di campagne marketing mirate al prodotto auto, sfruttando il know-how specifico nel settore di Fiditalia; il supporto logistico e commerciale della rete di Fiditalia, presente su tutto il territorio nazionale. L’esperienza ventennale e gli investimenti dedicati alla creazione di strumenti finanziari specificatamente studiati per il settore auto hanno permesso a Fiditalia, nel primo semestre 2003, di diventare leader sul mercato italiano - in termini di credito erogato - fra le finanziarie non captive. L’accordo con Subaru va quindi ad inserirsi nel piano di consolidamento della posizione acquisita dalla finanziaria milanese nel settore.

DHL INTERNATIONAL CAMBIA DENOMINAZIONE SOCIALE E DIVENTA DHL EXPRESS (ITALY) S.R.L.
Milano, 16 gennaio 2004 – A partire dal 1 gennaio 2004, Dhl International Srl, leader dei corrieri aerei espresso internazionali, ha una nuova ragione sociale: Dhl Express (Italy) Srl, che designa la nuova società risultante dalla fusione per incorporazione delle società Deutsche Post Srl e Casa di Spedizioni Ascoli Spa. Il mutamento della denominazione sociale costituisce in Italia il primo atto formale nella realizzazione del programma internazionale Star avviato da Deutsche Post World Net (Dpwn) lo scorso anno in seguito all’acquisizione di Dhl, allo scopo di assicurare l’integrazione completa delle società del Gruppo: Dhl International, Danzas e Deutsche Post Euro Express (oltre a Casa di Spedizioni Ascoli in Italia). “La nuova ragione sociale costituisce un passo fondamentale per la realizzazione della nuova Dhl - ha commentato Sal Di Franco, Country Manager di Dhl Express Italy. Rappresenta infatti un passo importante nel processo d'integrazione, che ci porterà ad avere un’unica azienda con un’unica struttura manageriale e un portafoglio comune di prodotti e da cui ci aspettiamo grandi opportunità sia in termini di business sia di crescita professionale per i nostri dipendenti e collaboratori.”

COLTURE GM: SECONDO ALCUNI CONSULENTI DEL GOVERNO BRITANNICO LA SPERIMENTAZIONE EVIDENZIA EFFETTI NEGATIVI PER L'AMBIENTE
Bruxelles, 16 gennaio 2004 - Il comitato consultivo sulle emissioni nell'ambiente (Advisory committee on releases to the environment - Acre), che fornisce pareri al governo britannico sulla politica in materia di commercializzazione delle colture geneticamente modificate (Gm), ha avvertito che due delle tre varietà transgeniche esaminate durante le sperimentazioni in campo aperto rappresentano una minaccia per l'ambiente. Il parere dell'Acre, redatto sulla base dei risultati delle sperimentazioni sul campo pubblicati lo scorso ottobre, è stato presentato al ministro britannico dell'Ambiente Margaret Beckett il 13 gennaio. Tale organismo scientifico è giunto alla conclusione che, se la barbabietola e la colza geneticamente modificate e tolleranti agli erbicidi fossero coltivate a scopo commerciale in base alla stessa metodologia utilizzata durante le sperimentazioni, "ciò produrrebbe effetti negativi sulle popolazioni di erbe infestanti nei terreni agricoli". Nella valutazione si legge inoltre: "Gli effetti sulle erbe infestanti nei terreni agricoli eserciterebbero, probabilmente, un impatto negativo sugli organismi ai livelli trofici superiori (per esempio gli uccelli degli habitat rurali), a differenza delle varietà di colza [e barbabietola] convenzionali". Per quanto riguarda la terza coltura transgenica inclusa nelle sperimentazioni sul campo, il mais Gm, non è stato riscontrato nessuno degli effetti negativi sull'ambiente definiti nella direttiva comunitaria pertinente. L'acre ha quindi concluso che il mais geneticamente modificato può essere coltivato, purché gli agricoltori utilizzino lo stesso metodo impiegato nell'ambito delle sperimentazioni. Le conclusioni dell'Acre sono state condivise da "English Nature", l'ente britannico di protezione della natura, il quale ha fornito anch'esso un parere sui risultati delle sperimentazioni in campo aperto. In questo documento si affermava: "La colza primaverile e la barbabietola geneticamente modificate e resistenti agli erbicidi non devono essere commercializzate, mentre [...] il mais transgenico tollerante agli erbicidi può essere commercializzato a determinate condizioni". Intervenendo a nome del governo britannico, il ministro Beckett ha affermato: "Esamineremo molto attentamente i pareri forniti dall'Acre e da 'English Nature' prima di definire la nostra posizione in merito all'opportunità di autorizzare tali colture nell'Ue". "Ho sempre detto e ripetuto che il governo non è né favorevole, né contrario alle colture geneticamente modificate: la nostra principale preoccupazione è tutelare la salute umana e l'ambiente, e garantire ai consumatori una reale possibilità di scelta", ha aggiunto il Ministro. Lo stesso giorno, il 13 gennaio, il centro di ricerca "Observa" pubblicava la terza edizione della sua indagine "Biotecnologie e opinione pubblica in Italia". I risultati di questo studio mostrano che, attualmente, due italiani su tre (il 68 per cento dei cittadini) considerano gli Ogm rischiosi, contro il 49 per cento nel 2001. Nonostante l'evidente inasprimento dell'opinione pubblica nei confronti degli Ogm, più della metà delle persone intervistate (57 per cento) si dichiara favorevole al proseguimento delle ricerche nell'ambito delle biotecnologie agroalimentari. Due le motivazioni principali: la possibilità di risolvere il problema della fame del mondo e la necessità di non ostacolare il progresso della scienza.
Infolink. Http://www.defra.gov.uk/ http://www.Observanet.it

IL CONSIGLIO "AMBIENTE" CHIEDE CHE LA RICERCA CONTRIBUISCA A MIGLIORARE LA PROTEZIONE CIVILE
Bruxelles, \6 gennaio 2004 - ,Alla fine di dicembre, il Consiglio "Ambiente" ha adottato, senza dibattito, una risoluzione nella quale chiede all'Ue di promuovere la ricerca volta a ridurre i rischi naturali e tecnologici. Le conclusioni del Consiglio collocano la risoluzione in un contesto caratterizzato da una successione senza precedenti di catastrofi naturali, causate spesso da cattive condizioni atmosferiche, e dalla presenza di un intenso sviluppo tecnologico e di una crescita della densità di popolazione. Il progresso tecnologico viene considerato responsabile di "un aumento dei rischi correlati con il trattamento e lo stoccaggio di sostanze pericolose e con l'aumento del traffico, compreso il trasporto di tali sostanze". Secondo la risoluzione, è necessario svolgere ulteriori ricerche, al fine di ridurre i rischi, conoscerne meglio le cause, migliorare i metodi volti a ridurre gli effetti nocivi ed accrescere le capacità di previsione di alcuni fenomeni naturali, in modo che le misure della protezione civile possano essere prese in anticipo. I ministri chiedono alla Commissione ed agli Stati membri di incoraggiare i progetti di ricerca in questi settori e di promuovere la cooperazione tra tutte le parti interessate. I responsabili politici sono invitati a servirsi delle possibilità offerte dal Sesto programma quadro (6Pq) per il perseguimento di questi obiettivi.

CONTRIBUTI REALIZZAZIONE PERCORSI CICLABILI IN AREE “CRITICHE” PER L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Milano, 15 Gennaio 2004 - La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore al Territorio e Urbanistica, Alessandro Moneta, con delibera n. 15807 del 23 dicembre 2003, ha approvato un bando regionale per l'assegnazione di contributi per la realizzazione di percorsi ciclabili nei comuni compresi nelle aree "critiche" per l'inquinamento atmosferico. "Con questa nuova iniziativa - ha dichiarato l'Assessore Alessandro Moneta - la Regione intende, proseguendo nelle azioni di promozione di una mobilità sostenibile, perseguire livelli di una sempre maggiore qualità complessiva del vivere nelle aree urbane lombarde. Destinare specifiche risorse a quelle zone che, più di altre, soffrono di elevati livelli di congestione urbana, appartiene a quelle complessive politiche regionali che anche di recente sono state ribadite nel libro azzurro della mobilità e dell'ambiente 2003-2005 e che, nel caso specifico, cercano di ridurre il carico inquinante tramite la promozione di iniziative che favoriscano l'uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani tra il luogo di residenza e quello di lavoro/studio/svago." Beneficiari del possibile contributo sono gli Enti pubblici, anche consorziati, che presentino progetti per la realizzazione di percorsi ciclabili in ambiti territoriali ricompresi nelle zone "critiche" per l'inquinamento atmosferico (individuati con le delibere di Giunta regionale n. 6501 del 19.10.2001 e n. 11485 del 6.12.2002). Tali ambiti territoriali interessano 142 comuni lombardi con una popolazione equivalente pari a circa 4,5 milioni di abitanti (il 49% della popolazione residente nell'intera regione). La presentazione delle domande deve avvenire entro e non oltre il 12 marzo 2004. Per quanto riguarda i requisiti di ammissibilità, le procedure di valutazione e verifica delle domande, i criteri di valutazione dei progetti e le modalità di erogazione dei contributi, si rinvia all'allegato alla deliberazione regionale (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n° 3 del 12 gennaio 2004 - Serie Ordinaria). Per informazioni Direzione Generale Territorio e Urbanistica - Struttura Piano Paesistico Telefoni 02-6765 4514/4277/6162/5152/4559/5336.

NORMATIVA SUI RIFIUTI: LA COMMISSIONE EUROPEA PROCEDE NEI CONFRONTI DI 6 STATI MEMBRI
Bruxelles, 15 gennaio 2004 - La Commissione europea interviene per proteggere l'ambiente in Europa e procede nei confronti di Francia, Grecia, Italia, Spagna, Lussemburgo e Regno Unito per mancata conformità alle normative comunitarie sui rifiuti. In particolare si tratta delle direttive sulla gestione dei rifiuti in generale, sui rifiuti pericolosi, sugli oli usati, sulle discariche e sui pericolosi Pcb (policlorodifenili). La normativa in questione intende istituire un sistema efficiente e armonizzato per la raccolta, il trattamento, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti. La Commissione teme che, se gli Stati membri non attueranno correttamente queste direttive, dovranno affrontare problemi quali lo scarico illegale di rifiuti oppure una gestione inadeguata delle discariche, situazioni che possono causare gravi problemi alla salute pubblica e all'ambiente. A commento delle decisioni adottate, il commissario per l'Ambiente, Margot Wallström, ha affermato: "La normativa dell'Ue in materia di rifiuti punta a far sì che i rifiuti non danneggino più l'ambiente e la salute pubblica. I principi della normativa in questione sono in vigore da anni ed è assolutamente inaccettabile che ancora oggi volumi consistenti di rifiuti siano smaltiti in maniera illecita e incontrollata in varie regioni dell'Ue". Casi individuali Italia La Commissione ha avviato un procedimento nei confronti dell'Italia in quattro casi diversi. In due casi è stata adita la Corte di giustizia a causa di incoerenze nella definizione di "rifiuto" contenuta nella legislazione italiana. Un caso riguarda i rifiuti in generale. Una legge italiana del 2002 stabilisce che vari materiali residuali di produzione e di consumo non sono classificabili come rifiuti. Ciò è in contrasto con la definizione di "rifiuto" applicabile nell'Ue ai sensi della direttiva quadro sui rifiuti e toglie fondamento alla corrispondente normativa sui rifiuti. La legge italiana, ad esempio, esclude dal sistema di controlli istituito dalla direttiva ingenti quantitativi di rifiuti recuperabili; ciò limita inoltre la possibilità di controllare le spedizioni di rifiuti da e verso l'Italia, come prevedono invece le disposizioni internazionali e comunitarie. Il secondo caso per il quale verrà adita la Corte di giustizia riguarda una legge nazionale del 2001 che esclude dalla definizione di "rifiuto" le terre e le rocce da scavo destinate al riutilizzo. La legge italiana contravviene alla normativa Ue in materia di rifiuti ed in particolare alla direttiva quadro sui rifiuti. All'italia è stato inviato un secondo ammonimento scritto a causa delle numerose discariche illegali o incontrollate presenti sul suo territorio. Nel 2002 erano almeno 4866 le discariche esistenti o in funzione in Italia; di queste, 3836 apparentemente non sono state sottoposte ad alcun intervento per impedire eventuali danni ambientali al suolo, alle acque o all'aria; si ritiene inoltre che 705 possano contenere rifiuti pericolosi. Questo fenomeno interessa tutto il territorio italiano, anche se in maniera diversa. Le discariche illegali e incontrollate contravvengono alla normativa Ue sui rifiuti (in particolare alla direttiva quadro sui rifiuti, alla direttiva sui rifiuti pericolosi e alla direttiva sulle discariche). All'italia è stato inviato un secondo ammonimento scritto anche per l'inquinamento provocato da una discarica abusiva a Lodi, in Lombardia. Spagna La Commissione ha deciso di deferire la Spagna alla Corte di giustizia a causa di una discarica illegale situata a Olvera, a Cadice, che non presenta alcun sistema di trattamento dei rifiuti e dove l'acqua filtra nel terreno e si riversa nel fiume Salado, mettendo a rischio la qualità delle acque sotterranee. Nel sito sono stati inoltre riscontrati problemi per quanto riguarda il rispetto delle disposizioni in materia di autorizzazioni e di ispezioni previste dalla direttiva quadro sui rifiuti. La Commissione ritiene che la discarica debba essere chiusa e che debba essere attuato un piano di bonifica. La Commissione ha inoltre inviato alla Spagna un secondo ammonimento scritto riguardante una discarica abusiva situata nei comuni di Corcubión e Cée a La Coruña , in Galizia. Secondo le autorità spagnole la discarica dovrebbe essere chiusa e sostituita da un nuovo impianto, ma la Commissione non ha ricevuto alcuna conferma della chiusura né le disposizioni applicabili per la fase successiva alla chiusura. Lussemburgo Il 5 dicembre 2002 la Corte di giustizia ha condannato il Lussemburgo per non aver adottato un piano per la raccolta e lo smaltimento di apparecchiature di grandi dimensioni contenenti policlorodifenili (Pcb) (causa C-174/01). Poiché il Lussemburgo non ha ancora notificato il piano richiesto, la Commissione ha inviato un primo ammonimento scritto affinché lo Stato membro provveda a conformarsi alla sentenza della Corte; in caso contrario, potrebbero essere comminate ingenti sanzioni pecuniarie. Francia La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia nei confronti della Francia perché la legislazione francese di attuazione della direttiva sulle discariche è incompleta. In particolare, non riguarda i rifiuti inerti di costruzione e demolizione, che invece rientrano nella direttiva e che devono dunque figurare anche nella legislazione francese. La Francia è deferita davanti alla Corte di giustizia anche per non aver adottato alcune misure riguardanti lo smaltimento degli oli esausti in condizioni di sicurezza, tra cui le misure finalizzate a privilegiare il trattamento di tali oli mediante rigenerazione qualora non vi siano ostacoli tecnici, economici od organizzativi che lo impediscano. La Commissione ritiene che ciò contravvenga alle disposizioni della direttiva sugli oli usati. La Commissione ha infine inviato alla Francia un secondo ammonimento scritto a causa delle numerose discariche illegali e incontrollate presenti sul suo territorio. Le autorità francesi hanno riconosciuto l'esistenza e il funzionamento di circa 1400 discariche abusive o incontrollate nel 2001 e stanno prendendo provvedimenti per affrontare il problema, che tuttavia sono ben lungi dall'essere conformi alle disposizioni della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sulle discariche. Grecia A seguito dell'indagine avviata dopo la presentazione di una denuncia, la Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia nei confronti della Grecia riguardo allo smaltimento illecito di rifiuti a Palania, nell'Attica orientale. La Grecia apparentemente sta prendendo alcuni provvedimenti di carattere generale per migliorare la gestione dei rifiuti nella regione, ma i problemi connessi alle discariche abusive permangono. Regno Unito La Commissione ha notificato un secondo ammonimento scritto al Regno Unito perché non è soddisfatta di come lo Stato membro rispetta la normativa Ue sui rifiuti per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti di amalgama prodotti da interventi di odontoiatria. È questo l'esito di un'indagine svolta dopo una denuncia secondo la quale nel Regno Unito come prassi non vengono usati filtri o separatori per gli amalgami, con la conseguenza che un'elevata quantità di amalgami tossici contenenti mercurio si riversa nell'ambiente; l'indagine ha messo in luce vari punti deboli nell'attuazione della direttiva quadro sui rifiuti e della direttiva sui rifiuti pericolosi riguardo a questo tipo specifico di rifiuti. In particolare, i rifiuti di amalgama non sono considerati rifiuti pericolosi, come previsto dalla normativa Ue. Le autorità del Regno Unito hanno promesso di adottare una nuova legislazione in merito, ma finora la Commissione non ha ricevuto alcuna notifica al riguardo. Normativa Direttiva quadro sui rifiuti Nel 1975 l 'Ue ha adottato una direttiva nota come direttiva quadro sui rifiuti(1), che istituisce le disposizioni di base per gli Stati membri riguardo alla gestione dei rifiuti e definisce cosa s'intende per "rifiuto". Gli Stati membri devono garantire che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza creare rischi per le acque, l'aria, il suolo e per la flora e la fauna; inoltre, devono impedire che lo smaltimento dei rifiuti causi inconvenienti da rumori eccessivi od odori sgradevoli o danneggi il paesaggio e i siti di particolare interesse naturalistico. Gli Stati membri devono inoltre vietare lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti. Devono infine istituire una rete integrata ed efficace di impianti di smaltimento dei rifiuti, devono preparare piani di gestione dei rifiuti e garantire che chi provvede allo stoccaggio dei rifiuti li manipoli adeguatamente e che le operazioni di trattamento siano subordinate all'ottenimento di un'autorizzazione. Le imprese di raccolta dei rifiuti devono disporre di un'autorizzazione speciale per effettuare tali operazioni o essere registrate; le imprese che effettuano la raccolta o lo smaltimento dei rifiuti sono soggette ad ispezioni periodiche e devono conservare registri dei rifiuti che gestiscono. Il termine ultimo per l'attuazione della direttiva originaria era fissato al 1977; nel 1993 sono entrate in vigore modifiche che intendevano rafforzare e chiarire la direttiva del 1975. Direttiva sui Pcb e Pct La direttiva sui Pcb/pct(2) riguarda varie sostanze chimiche che, per la loro tossicità e tendenza al bioaccumulo (cioè all'accumulo nei tessuti di organismi viventi) rappresentano una particolare minaccia per l'ambiente e per la salute umana. La direttiva intende garantire lo smaltimento controllato dei Pcb negli Stati membri. In particolare, tutte le imprese impegnate nella decontaminazione e/o nello smaltimento dei Pcb, o che utilizzano Pcb o apparecchiature contenenti Pcb, devono prima ottenere un'autorizzazione. La direttiva fissa inoltre obblighi per la decontaminazione o lo smaltimento delle apparecchiature contenenti Pcb e per lo smaltimento dei Pcb usati, per garantire che queste sostanze siano eliminate completamente. In particolare, gli Stati membri devono adottare e comunicare alla Commissione inventari delle apparecchiature di questo tipo contenenti quantitativi di Pcb superiori ad un limite specificato. Gli Stati membri devono inoltre adottare e comunicare alla Commissione piani per la decontaminazione e lo smaltimento sicuri delle apparecchiature contenenti Pcb e bozze di piani per la raccolta e lo smaltimento degli apparecchi non soggetti ad inventario. Direttiva sulle discariche La direttiva sulle discariche(3) istituisce varie disposizioni dettagliate che le discariche di rifiuti devono rispettare obbligatoriamente. In particolare, per quanto riguarda le discariche esistenti, il gestore deve presentare all'autorità competente un piano di riassetto, da approvare entro il 16 luglio 2002, contenente indicazioni su come verranno soddisfatte le disposizioni della direttiva nei tempi richiesti. L'obiettivo è quello di prevenire o attenuare gli effetti negativi che possono essere provocati da siti di discarica inaccettabili, quali, ad esempio, l'inquinamento delle acque di superficie, delle acque sotterranee, del suolo e dell'aria. Le discariche di rifiuti possono avere un impatto negativo anche sull'ambiente a livello mondiale, ad esempio se producono gas a effetto serra o se presentano rischi per la salute umana. La direttiva vieta anche lo smaltimento in discarica di alcuni tipi di rifiuti, come i pneumatici usati, e stabilisce che gli Stati membri devono ridurre il quantitativo di rifiuti biodegradabili smaltiti in discarica al 35% dei livelli raggiunti nel 1995: grazie a questa misura si dovrebbe limitare l'impatto negativo della messa in discarica e incentivare invece il recupero dei rifiuti. Direttiva sui rifiuti pericolosi La direttiva sui rifiuti pericolosi(4) istituisce il quadro normativo comunitario per la gestione dei rifiuti pericolosi e in questo integra la direttiva quadro sui rifiuti, che rappresenta invece il contesto normativo generale per tutti i rifiuti, pericolosi o meno, e fornisce, in particolare, le principali definizioni di concetti quali "rifiuto", "smaltimento" e "recupero". Il concetto di "rifiuto pericoloso" viene definito nella direttiva specifica sui rifiuti pericolosi e questa, a sua volta, rimanda ad un elenco obbligatorio noto come elenco dei rifiuti pericolosi. Direttiva sugli oli usati La direttiva sugli oli usati(5) intende creare un sistema armonizzato per la raccolta, il trattamento, lo stoccaggio e lo smaltimento degli oli esausti, come gli oli lubrificanti per i veicoli, gli oli esausti di vari tipi di motori a combustione, dei sistemi di trasmissione e altri. La direttiva punta inoltre a proteggere l'ambiente dagli effetti dannosi di queste operazioni. Gli oli esausti sono pericolosi perché sono cancerogeni e, se confluiscono in fiumi, laghi e corsi d'acqua, possono mettere in pericolo le forme di vita acquatica e contaminare il suolo. Ai sensi della direttiva, gli Stati membri devono dare la massima priorità alla rigenerazione degli oli usati rispetto ad altri metodi di smaltimento. Iter procedurale L'articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. Se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per iniziare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette allo Stato membro in questione una lettera di "costituzione in mora" (o "primo ammonimento scritto"), in cui intima alle autorità del paese di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi. Sulla scorta della risposta o in assenza di una risposta dallo Stato membro in questione, la Commissione può decidere di trasmettere allo Stato un "parere motivato" (o "secondo ammonimento scritto") in cui illustra in modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di solito due mesi). Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. L'articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. Sempre a norma dell'articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. Per le statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale, consultare il sito web:
http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions

GRENOBLE OSPITERÀ IL WORKSHOP SUL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Bruxelles, 16 gennaio 2004 - Il 2 febbraio si svolgerà presso l'infrastruttura europea per la radiazione di sincrotrone di Grenoble (Francia) un workshop sul trasferimento tecnologico. La manifestazione si concentrerà su tre temi: preparativi per il trasferimento tecnologico, valutazione del trasferimento tecnologico e ciclo di vita dopo il trasferimento tecnologico. La manifestazione si rivolge a: direttori degli istituti scientifici, laboratori di ricerca che partecipano alle collaborazioni industriali, specialisti della proprietà intellettuale e responsabili della comunicazione. Anche Cordis effettuerà una presentazione al workshop. Infolink: http://www.Esrf.fr/industry/seminars/ttworkshop 

MANIFESTAZIONE DI LANCIO DEL PROGETTO INTEGRATO "SEAFOODPLUS"
"Seafoodplus", un nuovo progetto integrato del Sesto programma quadro (6Pq), sarà ufficialmente lanciato il 22 gennaio nel corso di una manifestazione a Bruxelles (Belgio) Il progetto dispone di un finanziamento comunitario di 14,4 milioni di euro nell'ambito della priorità "Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari" del 6Pq. Il suo obiettivo è di soddisfare la domanda dei consumatori orientata verso alimenti sani e sicuri, che sono stati prodotti utilizzando metodi sostenibili ed ecocompatibili e trasformati ricorrendo a tecniche all'avanguardia. Fra i relatori figurano rappresentanti della Commissione europea e rinomati ricercatori esperti in prodotti ittici che partecipano al progetto. Insieme presenteranno gli obiettivi dell'iniziativa e ne discuteranno il contesto sociale generale.
Infolink: http://www.Seafoodplus.org/news/news040105.htm

RICERCA E PARTENARIATI NEL SETTORE DELL'AGRICOLTURA
Londra, 16 gennaio 2004 - Il 10 e 11 marzo si svolgerà a Londra (Regno Unito) un simposio sull'incremento dell'efficacia della ricerca pubblica mondiale nel settore dell'agricoltura attraverso i partenariati. Relatori di livello internazionale si serviranno di studi di casi relativi ad un'ampia gamma di situazioni del settore agricolo per presentare le proprie visioni innovative nelle varie forme di collaborazione e di partecipazione alla ricerca scientifica, necessarie per rafforzare le partnership ed accrescere l'impatto della ricerca scientifica. Accademici illustri discuteranno inoltre su come garantire che gli scienziati del futuro possano trasmettere e comunicare le conoscenze e il know-how necessari per lo sviluppo futuro del mondo agricolo.
Infolink: http://qs.Aqvs.co.uk/devtest/wwsshowconfdets.php?phps
essid=a0383d573ddf80cbe50f864b8fe9446e&cp=../aab/&id=2

SEMINARIO DI FINANZA ETICA
Milano, 16 gennaio 2004 - L'istituto di formazione Gand offre l'opportunità di conoscere più a fondo il mondo della Finanza Etica attraverso i suoi seminari. Un panorama completo e approfondito sulla storia e sugli elementi fondanti dell'investimento socialmente responsabile, che pur puntando al ritorno economico non dimentica le ricadute di quest'ultimo sul mondo che lo circonda, sulle persone e sull'ambiente. Ecco, in sintesi, gli argomenti trattati nel corso del seminario: finanza etica: origini e storia; il cuore della finanza etica: il rating; prodotti e strumenti della finanza etica; quanto rende la finanza etica; il gradimento della finanza etica; finanza etica per legge?; i problemi aperti della finanza etica; il futuro: contaminazione Sri del mercato o nicchia allargata? Agli allievi verrà fornito a spese dell'Istituto il materiale didattico di supporto al Seminario. Calendario 2004 (Il corso si esaurisce in due giornate.): 24-25 Gennaio; 21-22 Febbraio; 27-28 Marzo; 24-25 Aprile; 22-23 Maggio; 19-20 Giugno.
Infolink: www.Gand.it

IL MINISTRO MORATTI APRE L’ANNO EUROPEO DELL’EDUCAZIONE ATTRAVERSO LO SPORT
Roma, 16 gennaio 2004 - Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, parteciperà il 20 gennaio 2004 alle 9,30 a Villa Erba di Cernobbio (Como) alla inaugurazione dell’Anno europeo dell’educazione attraverso lo sport. Istituito per promuovere l’identità e lo sviluppo personale delle ragazze e dei ragazzi, l’Anno europeo dell’educazione attraverso lo sport si inserisce nell’azione del Miur volta a promuovere il valore educativo delle attività sportive e degli scambi tra gli studenti, elemento indispensabile per la costruzione di una piena convivenza civile. La cerimonia di apertura prevede, nell’arco della mattinata del 20 gennaio, oltre agli interventi delle autorità, testimonianze dei campioni dello sport, esibizioni di studenti-atleti, esposizioni, presentazioni di video, esperienze e progetti. Il giorno precedente, 19 gennaio, si terrà un seminario rivolto ai coordinatori degli Uffici provinciali di educazione fisica.

LO STRUMENTO MUSICALE PUÒ ENTRARE A SCUOLA!
Milano, 15 gennaio 2004 - La circolare del Ministero rappresenta una svolta particolarmente importante nello studio della musica a scuola, perché riconosce il ruolo culturale fondamentale dello studio di uno strumento musicale e della pratica musicale (e non genericamente della musica) e perché porta potenzialmente in tutte le scuole la possibilità di offrire ai ragazzi un serio percorso di formazione musicale. L’attuazione di questa possibilità è legata al fatto che i genitori richiedano l’attivazione dei corsi all'atto dell'iscrizione (cioè entro il 31 gennaio per l’anno scolastico 2004/2005). Per soddisfare tale richiesta la scuola sarà tenuta a mettere a disposizione dei bambini i docenti di strumento necessari a svolgere il percorso extracurricolare. Dismamusica promuove da anni il reinserimento dello studio della musica e della pratica musicale nella scuola, ritenendolo un percorso formativo di grande importanza per un armonico sviluppo delle potenzialità intellettive dei bambini, come è dimostrato dai numerosi studi di rilevante valore scientifico promossi in varie parti del mondo. E si augura che questa nuova opportunità possa essere pienamente sfruttata dalle famiglie e, soprattutto, dagli scolari. Si pone adesso la necessità di diffondere in tempi brevissimi la notizia di questa importante opportunità, che può consentire ai genitori di intervenire con cognizione di causa sul percorso formativo dei loro figli: a tal fine Dismamusica ha riportato il testo integrale della circolare sulla pagina di apertura del proprio sito ufficiale www.Dismamusica.it  evidenziando anche la parte che riguarda specificamente lo strumento musicale.  

ADOTTARE UN BAMBINO? FINE AGONIA DELLE ADOZIONI INTERNAZIONALI SOAI: SISTEMA ORGANIZZAZIONE ADOZIONI INTERNAZIONALI PRONTA VERSIONE DIMOSTRATIVA
Milano, 16 gennaio 2004 - Il sistema che regola le Adozioni Internazionali è arrivato al collasso. La previsione del black-out era per altro semplice per un addetto ai lavori. Quello a cui assistiamo è da Parte delle Istituzioni, siano esse Politiche o di controllo, non solo immobilismo verso la scelta di una soluzione radicale ma anche uno strisciante e ambiguo silenzio sulla verità verso le migliaia di famiglie adottive già idonee o semplicemente all’inizio dell’iter procedurale. I fatti: In Italia ogni anno concludono positivamente la pratica di disponibilità all’Adozione Internazionale, comunemente chiamata “Idoneità all’Adozione Internazionale”, tra le 8.000 e le 9.000 famiglie. Vengono dichiarati annualmente “adottabili” circa 2.000 bambini provenienti da Paesi stranieri, attraverso la mediazione obbligatoria con gli Enti Autorizzati, autentici colli d’imbuto, che gestiscono tutto il flusso di entrata dei bambini in Italia. Circa 6.000-7.000 famiglie con in mano l’Idoneità all’Adozione Internazionale ci riproveranno l’anno successivo. Il risultato di tutto questo è che il numero delle famiglie cresce in maniera vertiginosa mentre il numero dei bambini rimane lo stesso. Cosa faranno queste circa 24.000 famiglie, idonee sì, ma senza certezza alcuna di poter rientrare tra i 2.000 miracolati dalla sorte? Continueranno le trafile, soprattutto economiche, che per grossa parte di queste famiglie (non tutte per fortuna) possiamo così sintetizzare: 1. Iscrizione a Corsi Regionali di Formazione per Famiglie Adottive Internazionali (a titolo oneroso c.Ca 500-750 € a coppia). 2. Iscrizione a un Ente Autorizzato (Oligopolio) per l’Adozione Internazionale con il versamento della quota per i vari Servizi Iniziali (ivi compreso il Corso a titolo oneroso che, se già effettuato con altro Ente Autorizzato, non ha valore e quindi va ripetuto e ripagato). Per i costi della semplice iscrizione leggere la tabella “Documenti e Pdf” su www.Loretobambino.it  Morale dell’iscrizione: io non ti assicuro affatto che il bambino ce l’avrai. 3. Ulteriore costo relativo all’interlocutore estero dell’Ente Autorizzato: si tratta normalmente di studi legali o semplici avvocati che hanno “contatti” privilegiati in uffici, Tribunali esteri, cancellerie e svolgono per l’Ente Autorizzato le pratiche nel Paese estero prescelto. Si paga in anticipo (vedere tabella) e anche qui vige la regola d’oro che “nessuno assicura niente”. Se inoltre si rileggono i vari servizi apparsi sulla stampa nell’estate 2003 sulle infiltrazioni mafiose che gestirebbero le Adozioni Internazionali in Colombia e nei Paesi dell’ex blocco sovietico, il tutto conforta, tranquillizza e rassicura. 4. Le Famiglie Adottive italiane devono fare questa trafila, devono pagare anticipatamente un contratto capestro che non garantisce loro assolutamente nulla, e ancora nessuno li ha informati che solamente 2.000, o poco più, sono i bambini adottabili. Il sistema adozioni internazionali sta dando ormai pesanti segni di cedimento che, un sistema così irrazionale e poco garantista, poteva solamente provocare. Blocchi di flussi dai Paesi stranieri (Paesi storicamente poco affidabili) dove, inizialmente si dichiara essere presente un certo numero di bambini. Dopo aver fatto pagare i vari contratti alle famiglie, averle fatte anche soggiornare all’estero magari per 20 o 30 giorni si scopre concretamente che quei bambini non sono proprio adottabili oppure che non esistono (vedi ultimo recente problema Romania). Domanda sul problema: Perché continuare a garantire un tale sistema di iter adottivo che inizia a presentare i tratti del raggiro, non essendo possibile distinguere tra Enti Autorizzati seri ed Enti Autorizzati che raccontano frottole? Le famiglie mi scrivono e mi telefonano quotidianamente con una luce sempre accesa nell’anima che traspare anche dalle loro lettere e commenti: saremo anche noi mamme e papà. Soluzione problema: Da quasi un anno stiamo lavorando ad un Sistema moderno e affidabile che possa risolvere questa farsa. Il sistema si chiama Soai – Sistema Organizzazione Adozioni Internazionali ed è già da mesi visionabile, dimostrabile e attuabile. Un sistema che metterebbe straordinaria chiarezza, trasparenza e finalmente giustizia in uno dei più delicati settori che abbracciano il sociale: famiglia e minori e le loro innumerevoli sfaccettature.
Infolink: www.Loretobambino.it

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