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2003 anno 6°  

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di

VENERDI'
 16  GENNAIO  2004

pagina 4

 

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NASCE CPR ITALIA PER LA GESTIONE DEI CLIENTI DELL'AREA SANITÀ & SALUTE DI FLEISHMAN-HILLARD ITALIA

Milano, 16 gennaio 2003 - Prosegue lo sviluppo organizzativo del Gruppo Fleishman-hillard sul mercato delle pubbliche relazioni italiano. Dopo l'arrivo nella sede di Fleishman-hillard Italia, in via Bertani a Milano, della controllata Herald Communications, che fornisce servizi di comunicazione nel settore Information & Communication Technology, è nata il 1° gennaio Cpr Italia, guidata da Diego Freri. Cpr Italia, che muove i primi passi come divisione di Fleishman-hillard Italia, pur mantenendosene operativamente e funzionalmente indipendente, è interamente dedicata a clienti dell'area "sanità & salute": aziende farmaceutiche e di prodotti biomedicali, ospedalità pubblica e privata, Aziende Sanitarie Locali, associazioni. "Cpr Italia, che appartiene alla struttura di Cpr Worldwide, agenzia di healthcare communication del Gruppo Fleishman Hillard - spiega Diego Freri, Vice President Cpr Worldwide - entra sul mercato italiano con una mentalità nuova. Sarà diversa da ogni altra già esistente, perché è la prima e unica a nascere da una società di consulenza in comunicazione leader a livello mondiale. Offrirà quindi una gamma completa e integrata di prodotti, secondo la visione del consulente e non solo del fornitore di servizi." "Sono lieto, a meno di un mese dall'operazione Herald Communications, di poter annunciare questo ulteriore sviluppo per il Gruppo," ha dichiarato Ariberto Necchi della Silva, amministratore delegato di Fleishman-hillard Italia, società fondata nel 1996 ed oggi affermata agenzia di relazioni pubbliche. La logica che perseguiamo è originale ed in linea con la strategia del Gruppo F-h a livello internazionale: offrire con brand e società dedicate servizi nelle diverse industries e aree delle pubbliche relazioni. Per questo scegliamo noti professionisti che operano con competenza e passione. Sono certo che questo gruppo di manager (del quale entreranno a far parte altre importanti risorse) saprà venire incontro al meglio ai bisogni di comunicazione delle aziende e delle istituzioni". Diego Freri, medico veterinario, ha circa 20 anni di esperienza nel settore della comunicazione sanitaria e medica, in società di consulenza multinazionali come Burson-marsteller, Ketchum Public Relations e Edelman Public Relations. Dal 1991 al 1995 è stato, inoltre, Direttore Comunicazione di Chiesi Farmaceutici. Freri proviene da Hill & Knowlton dove dirigeva la divisione healthcare Italia e affiancherà al suo ruolo in Cpr Italia quello di membro del Management Board di Cpr Wordlwide.  

SHERATON ROMA IN FIERA PER “ROMA SPOSA”
Roma 16 gennaio 2004 – Anche quest’anno, lo Sheraton Roma partecipa alla sua decima edizione di “Roma Sposa”, la più grande esposizione della Capitale dedicata agli sposi, che si terrà presso la Fiera di Roma dal 17 al 25 gennaio 2004. L’inaugurazione della fiera avverrà sabato 17 gennaio alle ore 12,00 dove presso lo stand Sheraton Roma, si assisterà al taglio della torta alla presenza dei due Assessori alle Attività produttive della Regione Lazio e della Provincia di Roma, Francesco Saponaro e Bruno Manzi, degli organizzatori dell’evento e con la partecipazione speciale delle Contesse Patrizia e Giada De Blanc. Sotto lo sguardo attento di migliaia di giovani coppie di visitatori, lo Sheraton Roma con uno stand di circa 60 metri quadri esporrà ed illustrerà, con l’aiuto di immagini montate su schermi, allestimenti, menu e decorazioni tipiche per banchetti nuziali e cene di gala. Da sempre attento alle esigenze dei propri ospiti, l’albergo propone, non solo molteplici soluzioni a livello di spazi e fantasia nelle decorazioni, ma anche una vasta gamma nella scelta dei menu, specializzandosi con gli anni nella realizzazione di banchetti Kasher, supervisionati dal Rabinato di Roma. L’albergo, recentemente ristrutturato, dispone di 647 camere. Un’atmosfera calda ed elegante, fa dello Sheraton Roma uno splendido teatro per tutti i tipi di manifestazioni, cerimonie e cene di gala. Un totale di 24 sale modulari in grado di ospitare da 10 a 2000 persone. Inoltre, la facile accessibilità degli ambienti e gli ampi spazi esterni, come la coreografica piscina, ne favoriscono l’utilizzo per romantici banchetti ed eventi di grandi dimensioni.

ULTIMI GIORNI DI APERTURA DELLA MOSTRA ARMATURE DA PARATA DEL CINQUECENTO
Milano, 16 gennaio 2004 - Ultimi giorni per visitare la mostra Armature da parata del Cinquecento. Un primato dell’arte lombarda, che chiuderà domenica 18 gennaio 2004. Termina dopo tre mesi e mezzo l’esposizione della raffinata selezione di opere uscite dalle botteghe dei più famosi armaioli milanesi del Cinquecento, pezzi provenienti dalle armerie dei più importanti musei italiani e europei. A Palazzo dei Giureconsulti, inoltre, è stata allestita una piccola mostra di documenti e fotografie dal titolo L’arte delle armi. Artigianato di lusso nella Milano del Cinquecento. I visitatori, non solo milanesi, hanno mostrato di saper accogliere e apprezzare questi due importanti appuntamenti, che hanno offerto una straordinaria occasione per ammirare alcune preziose opere che non appartengono più - se non idealmente - alla città di Milano. Ricca e articolata l’offerta di attività culturali intorno ai temi della mostra. Per tutta la durata dell’esposizione sono state organizzate numerose visite guidate. Nel mese di novembre si è aperto un ciclo di conferenze sui temi oggetto della mostra al Poldi Pezzoli e di quella, L’arte delle armi, a Palazzo dei Giureconsulti. Quattro gli incontri, organizzati in occasione dell’apertura serale straordinaria, che hanno offerto interessanti spunti di riflessione sulle radici di un’eccellente produzione artistica lombarda, soffermandosi, in particolare, sui temi legati al mestiere degli armaioli, al commercio e all’artigianato come espressione del lusso. Anche i bambini sono stati protagonisti di questa iniziativa. Attraverso la fiaba-gioco Il Cavaliere pigro, il percorso didattico curato dai servizi educativi del Museo, i piccoli visitatori hanno potuto, non solo scoprire e osservare gli oggetti conservati nella mostra e nelle splendide collezioni di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, ma anche sperimentare un tipo di apprendimento non convenzionale in grado di stimolare lo spirito di osservazione e la fantasia. Visite Guidate Domenica 18 gennaio ore 16.00 Storici dell’arte illustreranno l’altissima qualità dei pezzi esposti, veri e propri capolavori usciti dalle botteghe degli armaioli milanesi. Opere stupefacenti non solo per l’abilità tecnica, ma soprattutto per l’invenzione decorativa, che li rende oggetti comparabili con le sculture e più in generale con le opere dei maggiori artisti del Cinquecento. Milano e la Lombardia , infatti, esercitavano nel Xvi e nel Xvii secolo un primato assoluto nel mercato europeo della produzione di armi e armature che raggiunse livelli di perfezione mai conosciuti prima. Fiaba- Gioco I piccoli visitatori dai 5 agli 8 anni sono invitati ad ascoltare la fiaba Il Cavaliere Pigro: Domenica 18 gennaio ore 11.00 I bambini sono accolti da guide specializzate, che raccontano loro la favola Il Cavaliere pigro e li accompagnano nelle sale del Museo; seguendo le vicende del protagonista, i piccoli hanno modo di visitare l’Armeria del Museo e le sale della mostra, dove incontreranno un’armatura davvero curiosa. Ogni partecipante, inoltre, riceve le istruzioni e il materiale per creare il suo scudo personale, una copia della fiaba e una scheda della mostra. Informazioni: Durata della visita: 1 ora; Numero di partecipanti per ogni gruppo: max 10-12. Per i bambini la partecipazione alla fiaba-gioco è gratuita. Per gli adulti che vogliono visitare la mostra e il Museo il costo del biglietto di ingresso è di 8 Euro. Per partecipare è necessario prenotare, telefonando, da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, ai numeri: 02.794889,02. 796334 Infolink: www.Museopoldipezzoli.it

ODUN: HELGA FRANZA MICHELA LORENZI BEATRICE PASQUALI 17 GENNAIO ­ 28 FEBBRAIO 2004
Bologna, 16 gennaio 2004 - Tre artiste della nuova generazione si cimentano con uno dei temi canonici dell'arte, il nudo, celebrato contemporaneamente con una grande mostra alla Gam di Bologna. Helga Franza, Michela Lorenzi e Beatrice Pasquali sono le protagoniste della mostra che si inaugura il 17 gennaio 2004 alle ore 18 alla Galleria Arte e Arte in Galleria Falcone e Borsellino. Il nudo è ovviamente, in questo caso, un pretesto per narrare, attraverso la pittura, la scultura e il disegno, il rapporto con il corpo e con la forma, il dialogo dell'artista con se stesso e con il mondo che lo circonda. Le tre artiste presentate in questa occasione ­ tutte appartenenti alla generazione che va oggi maturando compiutamente il proprio linguaggio espressivo ­ si avvicinano al tema secondo modi e stili diversi, unite dalla comune volontà di comunicare attraverso la rappresentazione del corpo una visione del mondo e dell'arte fortemente individualizzate, quasi fosse, in tutti tre i casi, il corpo stesso a parlare, a esprimersi. Helga Franza, siciliana, scardina spazi e racconti attraverso un segno corrosivo, fortemente divagante, teso a concentrare in pochi elementi una esasperata, eppure ironica, carica espressiva. Michela Lorenzi, modenese, inserisce il corpo in un campo decorativo più vasto, che copre l'intera superficie pittorica, in un continuo gioco di specchi tra il pittore e la modella, in realtà indissolubilmente legati, mentre nei disegni è ancora il racconto, a volte surreale, a volte crudele, a prendere il sopravvento. Beatrice Pasquali, veronese, affida alla scultura la parte più cospicua della propria opera, in cui il corpo, o meglio i suoi frammenti, rappresentano il tramite per una riflessione sulla storia, sulla propria storia creativa e su quella dell'arte, dando vita a un mondo di forme e significati stratificato e complesso, pur nella sua essenzialità formale. Il corpo, il nudo, dunque, come misure della rappresentazione e della propria esperienza del mondo, un dialogo con la realtà a partire dalla percezione di se stessi, nella continuità con una tradizione che ha innervato la cultura artistica del Novecento e che ha trovato negli ultimi decenni interpreti di primo piano proprio in artiste come Ana Mendieta, Marlene Dumas o Kiki Smith, per citare tre casi ormai classici della contemporaneità. La mostra è a cura di Walter Guadagnini e Federica La Rosa. Inaugurazione sabato 17 gennaio 2004 alle ore 18 Infolink: www.Arteearte.it

ARCHITETTURA E CONTRORIFORMA I DIBATTITI PER LA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO 1582-1682
Milano, 16 gennaio 2004 - E' ormai più di un secolo che la facciata del duomo di Milano può dirsi conclusa, ma per la sua realizzazione ci vollero oltre quattrocento anni di discussioni, progetti, interruzioni e riprese dei lavori. Agli anni Ottanta del Xvi secolo si deve l'inizio della discussione sulla realizzazione della facciata con i grandiosi progetti "alla romana" di Pellegrino Tibaldi, cui seguirono a inizio Seicento le proposte di Francesco Maria Richino e Mangone. Le dispute per la scelta del progetto definitivo si fanno poi particolarmente accese tra il 1645 e il 1653, quando una nuova corrente favorevole al gotico, suggerisce a Carlo Buzzi di presentare un progetto in nome della tradizione del Duomo e secondo il principio di conformità costruttiva e a Francesco Castelli di presentare un altro progetto gotico che non è altro che quello di Tibaldi e Richino espresso con un linguaggio "gottoromano". Nel 1648 vengono raccolti i pareri di architetti estranei al contesto Lombardo, come Avanzini, Bernini, Longhena e Martino Longhi, che aprono un fondamentale dibattito architettonico relativo ai caratteri delle facciate delle chiese, di cui il duomo doveva rappresentare un modello ideale nel mondo della Controriforma. Il volume ripropone per la prima volta il corpus completo dei dibattiti di questa importantissima fase storica, unitamente agli splendidi disegni di progetto elaborati nella prima metà del Seicento, ripercorrendo così le vicende, le rivalità professionali e lunghi dibattiti che si celano dietro la realizzazione della facciata del duomo di Milano. Francesco Repishti - Laureato in Architettura a Milano nel 1989, consegue nel 1996 il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Torino e attualmente è professore a contratto al Politecnico di Milano. I suoi studi sono prevalentemente indirizzati verso l’architettura milanese del Cinquecento e di primo Seicento. È stato il curatore delle due mostre dedicate ai progetti per la facciata del Duomo di Milano (Milano, 2002 e 2003). Richard Schofield - Laureato in Lingue classiche a Oxford (1972), ottiene il Master of Arts (1974) e il Phd (1979) presso il Courtauld Institute di Londra. Per diciotto anni lavora come Lecturer, Reader e Professor (1980-97) all’Università di Nottingham. Dal 1997 si trasferisce all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove è professore ordinario in Storia dell’architettura Moderna. Ha scritto numerosi articoli su Amadeo, Bramante e Leonardo e sulla scultura lombarda. Ha pubblicato volumi su Amadeo (1989, con Janice Shell e Grazioso Sironi), su Pellegrino Tibaldi (1994, con Stefano Della Torre) e una traduzione del testo di Palladio (1997, Palladio’s Four Books on Architecture, con Robert Tavernor).

GLI ESTE A FERRARA CASTELLO ESTENSE, FERRARA 14 MARZO – 13 GIUGNO 2004
Ferrara, 16 novembre 2004 - Il 14 marzo 2004, dopo due anni di intensi lavori, riaprirà al pubblico il Castello Estense di Ferrara. Orgoglio della città e del suo territorio, luogo dal quale gli Estensi seppero disegnare uno scenario culturale che l’Unesco ha insignito del riconoscimento di patrimonio dell’umanità e scrigno di una delle più prestigiose collezioni d’arte rinascimentale, il monumento sarà di nuovo visitabile dopo un vasto intervento di restauro. Gli allestimenti del nuovo percorso di visita, che comprende oltre 50 sale e alla cui sceneggiatura ha lavorato un prestigioso comitato scientifico, sono stati affidati all’architetto Gae Aulenti, che lo ha concepito come “un racconto da visitare”. Ripercorrendo la storia dell’edificio, trasformato nei secoli da fortezza militare a palazzo e residenza dei duchi, si potrà attraversare la storia di Ferrara, dal Trecento fino alle vicende contemporanee, e soprattutto la meravigliosa stagione rinascimentale, fiorita intorno ad una delle più illuminate e cosmopolite corti d’Europa. Il Rinascimento e la Corte - Nell’occasione sarà aperto al pubblico fino al 13 giugno 2004 uno straordinario evento espositivo che permetterà di ammirare, grazie a eccezionali prestiti concessi dai più importanti musei del mondo, una vasta rassegna della produzione artistica del Rinascimento ferrarese, in gran parte dispersa a partire dalla fine del Xvi secolo. Arricchita da nuovi importanti prestiti, giunge infatti a Ferrara la mostra allestita al Palais des Beaux Arts di Bruxelles come evento di apertura delle manifestazioni di Europalia. Il progetto espositivo intende presentare una ricognizione della civiltà ferrarese del Rinascimento sotto il profilo delle arti, dell’architettura, della letteratura, in modo da restituire un possibile quadro storico unitario. Saranno esposte più di 200 opere: dipinti, sculture, ceramiche, documenti storici e letterari, manoscritti miniati. Saranno in mostra alcuni dei maggiori capolavori di Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti, insieme a opere eccelse di Donatello, Mantenga, Tiziano, Mazzolino, Dosso Dossi, Garofalo, Girolamo da Carpi, Bastianino. Il visitatore potrà percorrere la vicenda delle origini del casato riconoscendovi un mecenatismo precoce, già maturo al tempo di Leonello, la magnificenza di Borso, la progettualità architettonica di Ercole I, il rinnovato mecenatismo di Alfonso I, fino al declino, la cui eco artistica, amplificata dalla fortuna dei poemi cavallereschi dell’Ariosto e del Tasso, non si placa nemmeno dopo il fatidico 1598, quando Ferrara venne forzatamente devoluta nelle mani del papa Clemente Viii e le sue meravigliose collezioni d’arte furono destinate ad una colossale dispersione. I camerini di alabastro - Accanto alla mostra sul Rinascimento e la Corte , una vera e propria “mostra nella mostra” sarà inoltre dedicata al favoloso appartamento privato di Alfonso I d’Este. Sarà possibile ammirare per la prima volta riuniti i 34 rilievi in marmo che decoravano lo studiolo del Duca, conservati per la maggior parte al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e in misura minore al Louvre e nella collezione del Principe del Lichtenstein. Eseguiti da Antonio Lombardo tra il 1507 e il 1515 e finora mai oggetto di un esauriente esame da parte degli storici dell’arte, i rilievi permetteranno di ricreare la raffinata atmosfera della famosa Via Coperta che congiunge il Castello con il Palazzo Ducale. In origine queste opere contribuivano infatti a scandire un’incredibile sequenza di decorazioni e dipinti, ispirati al tema dei Baccanali, commissionati tra gli altri a Bellini, Tiziano e Dosso Dossi, per celebrare la formazione umanistica del principe e accostarlo addirittura alle divinità olimpiche. Ai marmi dei Camerini, che diedero vita ad un genere di scultura del tutto nuovo, costituendo un unicum nella decorazione di studioli in genere affrescati o decorati in legno, saranno accostate altre opere del Lombardo e della sua bottega, per valutarne il ruolo fondamentale nella storia della scultura del Nord Italia. La Pinacoteca Nazionale e le collezioni mussali - L’evento sarà arricchita da una straordinaria “sezione” di approfondimento. A Palazzo dei Diamanti, con lo stesso biglietto della mostra, si potranno ammirare le collezioni permanenti della Pinacoteca Nazionale, che rappresentano la più vasta raccolta di opere estensi nonostante la dispersione e che saranno per l’occasione presentate in un percorso di visita coordinato, che completerà il racconto del Rinascimento ferrarese che sarà allestito in Castello. L’inscindibile rapporto tra l’evento temporaneo e il patrimonio artistico permanente di Ferrara sarà ulteriormente valorizzato con la proposta di itinerari di visita nella città che coinvolgeranno altri siti e monumenti a partire dagli affreschi di Palazzo Schifanoia e dalle ante d’organo di Cosmè Tura nel Museo della Cattedrale. Informazioni e prenotazioni Tel 02/43353522 servizi@civita.It

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