NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
VENERDI'
23 GENNAIO 2004
pagina 1
VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO
A SOLI 200 €
AL MESE ?
TELEFONATECI ALLO
02 48 95 07 34 |
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
RELAZIONE SULL'ATTUAZIONE DELLA
STRATEGIA PER IL MERCATO INTERNO
Bruxelles, 23 gennaio 2004 - Troppe imprese europee operano ancora in
mercati frammentati dagli ostacoli agli scambi e dalle differenze nelle
norme e nei regolamenti, secondo la prima relazione della Commissione
europea sull'attuazione della strategia per il mercato interno 2003-2006 (cfr.
Ip/03/645). La relazione fa parte del "pacchetto orientamenti",
assieme agli Indirizzi di massima per le politiche economiche e agli
Orientamenti per l'occupazione. Le tre relazioni presentate fanno parte
della relazione della Commissione per il Consiglio europeo di primavera 2004
(cfr. Ip/04/74). La frammentazione dei mercati ostacola l'innovazione e la
crescita della produttività e, in talune parti dell'Unione europea,
mantiene i prezzi a livelli più elevati di quelli che permetterebbe un
mercato interno più integrato. Dall'abolizione delle frontiere interne
dell'Ue, dieci anni fa, il mercato interno ha favorito una crescita
economica dell'Ue pari almeno all'1,8%, contribuendo alla sua prosperità
collettiva per quasi 900 miliardi e permettendo la creazione di 2,5 milioni
di posti di lavoro. Ma per avanzare sull'onda di questo successo, è
necessario progredire nella creazione di un reale mercato interno dei
servizi, integrando i mercati finanziari europei, e incentivare
l'innovazione adottando il brevetto comunitario. Un ulteriore ritardo
potrebbe compromettere la competitività e la prosperità dell'Unione
europea e impedirle di sfruttare pienamente i vantaggi potenziali
dell'allargamento. Se oltre la metà delle misure previste per il 2003 dalla
strategia per il mercato interno sono state ultimate in tempo, altre non
sono ancora giunte in porto, e si tratta spesso di iniziative legislative
importanti per le quali sono da tempo in esame proposte della Commissione.
Per di più, dopo che sono state adottate, le direttive europee devono
essere tempestivamente recepite nelle legislazioni nazionali e pienamente
attuate. Gli indicatori chiave in rosso Sviluppando la concorrenza, il
mercato interno può contribuire notevolmente a far sì che le imprese
adottino rapidamente tecnologie innovative, migliorino la qualità dei loro
prodotti e riducano i prezzi per i consumatori. Per questo motivo il mercato
interno è fondamentale rispetto all'obiettivo dell'Unione europea di
accrescere la propria competitività nei confronti dei principali partner
commerciali. Tuttavia, alcuni indicatori economici fondamentali lasciano
ritenere che gli effetti del mercato interno sulla concorrenza si siano
negli ultimi tempi attenuati. In primo luogo, nel settore manifatturiero la
crescita degli scambi all'interno dell'Ue comincia a rallentare e questo in
generale significa una minore pressione sulle imprese perché migliorino le
loro prestazioni. Si osserva di conseguenza un secondo fenomeno: i prezzi
nell'Ue cessano di convergere, anche se le differenze tra gli Stati membri
sono di molto superiori a quelle che esistono negli Stati Uniti tra diverse
regioni. In terzo luogo, l'Unione europea investe nel resto del mondo più
di quanto il resto del mondo investa nell'Unione Europea, un segno, forse,
che è più che mai urgente procedere a una riforma del contesto normativo
generale dell'Unione europea e ridare slancio al suo mercato interno. Anche
se è difficile trarre conclusioni definitive, dato che la strategia per il
mercato interno 2003-2006 è stata adottata soltanto otto mesi fa, alcuni
segni indicano che è necessario accelerare i tempi per eliminare gli
ostacoli che sussistono agli scambi all'interno dell'Unione europea e ridare
impulso al commercio e agli investimenti. Delle 45 misure che dovevano
essere realizzate entro la fine del 2003, soltanto 27 sono state ultimate.
Altre sono sul punto di essere completate, ma molti dei ritardi riguardano
importanti iniziative legislative. L'allargamento: un'occasione da cogliere
Ai vantaggi che possono derivare dall'eliminazione degli ostacoli esistenti
si aggiunge lo stimolo per il mercato interno che rappresenta
l'allargamento. Gli scambi tra gli Stati membri attuali e futuri sono già
in rapida crescita: tra 1995 e il 2000 sono aumentati di otto volte.
Tuttavia, i modelli economici indicano che, nonostante questo incremento, le
esportazioni dai futuri Stati membri potrebbero ancora quasi raddoppiare,
anche agli attuali livelli di sviluppo. Per esempio, le esportazioni della
Polonia verso i 15 paesi dell'Ue sono state nel 2000 pari al 54% di quelle
che ci si potrebbero aspettare per un paese della sua dimensione e nella sua
situazione geografica. Ma per sfruttare l'occasione di ridare slancio al
mercato interno che l'allargamento offre, è necessario che gli Stati membri
attuali e futuri cooperino strettamente ed evitino ogni azione suscettibile
di creare nel mercato interno nuovi ostacoli che rischierebbero di
vanificarne i benefici. Agevolare gli scambi transfrontalieri nell'Unione
europea
La Commissione
ha presentato il 13 gennaio 2004 una proposta di direttiva sui servizi nel
mercato interno (cfr. Ip/04/37 e Memo/04/3). Riducendo la burocrazia,
incoraggiando le attività economiche transfrontaliere e accrescendo la
concorrenza, la direttiva proposta permette di aumentare le possibilità di
scelta, migliorare la qualità e abbassare i prezzi per i consumatori e per
le imprese che utilizzano i servizi. Per quanto riguarda le merci, le misure
essenziali previste dalla strategia giungeranno a buon fine soltanto nei
prossimi dodici mesi. La principale di esse sarà una proposta di
regolamento della Commissione destinata a migliorare il funzionamento del
riconoscimento reciproco, in virtù della quale le merci ammesse alla
vendita in uno Stato membro potranno essere vendute in tutti gli altri Stati
membri senza altre formalità. I mercati finanziari dell'Ue potrebbero e
dovrebbero essere più integrati. Se lo fossero, i vantaggi sarebbero
rilevanti. Delle 42 misure originarie del piano d'azione per i servizi
finanziari, 36 sono state finora adottate. Ma perché questo piano d'azione
produca il massimo dei suoi benefici - che sono immensi e comprendono una
crescita potenziale del Pil nell'Ue dell'1,1% - nel prossimo decennio dovrà
essere realizzato integralmente, in quanto gli ostacoli esistenti in un
settore d'attività si ripercuotono su tutti gli altri. Per questo è
necessario adottare rapidamente le misure restanti, in particolare la
direttiva sui servizi d'investimento (cfr. Ip/03/1352, Ip/02/1706 e
Memo/02/257), in modo da permettere alle imprese di raccogliere capitali più
facilmente, accrescere la fiducia degli investitori e promuovere la
crescita.
La Commissione
ha lanciato il suo piano d'azione "Ammodernare il diritto societario e
rafforzare il governo delle società nell'Ue" (cfr. Ip/03/716 e
Memo/03/112). Si tratta di un'importante iniziativa che aiuterà le imprese
ad operare in modo efficace nel mercato interno è riporterà la fiducia nei
mercati dei capitali dopo i recenti scandali finanziari. Industrie in rete
La strategia per il mercato interno sottolinea che l'apertura del mercato
delle industrie in rete (energia, trasporti, telecomunicazioni e posta)
arreca vantaggi significativi alle imprese e consumatori.
La Commissione
è intenzionata a portare avanti l'apertura dei mercati in un modo che
rispetti pienamente gli obblighi di servizio universale pubblico, ossia la
fornitura di servizi di una qualità determinata a tutti gli utenti in tutto
il territorio di uno Stato membro ad un prezzo accessibile. Nel corso
dell'ultimo semestre si sono avuti notevoli progressi. Un ultimo sforzo è
ora necessario per quanto riguarda le misure per l'apertura dei servizi di
trasporto ferroviario delle merci.
La Commissione
procede attualmente ad un'analisi delle disposizioni legali e amministrative
relative alla fornitura dei servizi di approvvigionamento idrico, compreso
il trattamento delle acque reflue, e all'applicazione a questi settori delle
norme comunitarie in materia di concorrenza e di mercato interno. Lo scopo
è valutare se si possano attendere benefici da un'ulteriore modernizzazione
del settore. Appalti pubblici Molte amministrazioni pubbliche continuano ad
aggiudicare appalti senza ricorrere a vere e proprie procedure di gara. Gli
Stati membri devono affrontare con urgenza questo problema. Uno studio
recente indica che le differenze tra l'applicare o no le norme europee in
materia di appalti pubblici possono incidere per il 34% sui costi totali.
Per accrescere la concorrenza nel settore degli appalti pubblici,
l'obiettivo principale per il 2003 era l'adozione del pacchetto legislativo
sugli appalti, che è a buon punto (cfr. Ip/03/1649). Proprietà industriale
e intellettuale Tre importanti proposte legislative riguardano la protezione
dei diritti di proprietà industriale e intellettuale: il brevetto
comunitario (cfr. Memo/03/47, Memo/02/255, Memo/01/451, Ip/00/714 e
Memo/00/41), la direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per
mezzo di elaboratore elettronico (cfr. Ip/02/277, Memo/02/32) e la direttiva
sull'esercizio dei diritti di proprietà intellettuale (cfr. Ip/03/144,
Memo/03/20). L'obiettivo comune di queste tre proposte è far sì che il
sistema tenga conto delle esigenze dell'industria e dei consumatori. I
progressi su questa proposta sono stati lenti. Gli investimenti nella
ricerca, l'innovazione e la creatività, che sono il presupposto di una
forte economia europea basata sulla conoscenza, risentiranno della mancanza
di un quadro giuridico aggiornato in questo campo,. Questioni fiscali Gli
ostacoli fiscali incidono in modo rilevante sul funzionamento del mercato
interno e generano costi di conformità superflui per le imprese, che spesso
si ripercuotono sui consumatori. In questo campo
la Commissione
ha rispettato tutte le scadenze. Ad esempio, ha presentato proposte di
modifica delle direttiva sulle società madri e figli e sulle fusioni.
Tuttavia, perché si abbiano progressi, gli Stati membri dovranno mettere da
parte le loro posizioni di principio e agire in modo più pragmatico.
Migliorare la regolamentazione e la sua applicazione Per migliorare il
contesto normativo dell'Ue, compreso il mercato interno,
la Commissione
ha varato un piano d'azione per una migliore regolamentazione. Notevoli
progressi sono stati compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi del
piano, anche se molto resta da fare prima che nella pratica comincino a
essere avvertiti risultati significativi. In particolare,
la Commissione
sottopone una parte crescente del suo programma di lavoro ad un'ampia
valutazione d'impatto e consulta sistematicamente e tempestivamente le parti
interessate. Il mercato interno può funzionare soltanto se le sue norme
sono correttamente attuate dagli Stati membri ed efficacemente applicate in
pratica. I dati recentemente pubblicati dalla Commissione (cfr. Ip/04/33)
sulle direttive non attuate a livello nazionale, a volte anni dopo la
scadenza del termine fissato, e sul numero sempre elevato di casi di
infrazione dimostrano che questo non è il caso. La rete Solvit per la
risoluzione dei problemi transfrontalieri causati dalla mancata applicazione
delle norme comunitarie (cfr. Ip/02/1110) ha avuto un buon inizio. La
strategia per il mercato interno comprende varie altre misure per migliorare
la situazione. Delle quattro azioni previste per il 2003, soltanto due sono
state ultimate in tempo: l'instaurazione di un dialogo
"preventivo" tra
la Commissione
e gli Stati membri e la proposta di regolamento sulla cooperazione tra le
autorità nazionali responsabili dell'applicazione della legislazione sulla
tutela dei consumatori. Il testo integrale della relazione della Commissione
è disponibile sul sito: http://europa.Eu.int/comm/internal_market/en/update/strategy/index.htm
UN PROGETTO DELL'UE INDICA AI
RESPONSABILI POLITICI COME INCREMENTARE
LA SOSTENIBILITÀ NELLE
CITTÀ EUROPEE
Bruxelles, 23 gennaio 2004 - Un progetto finanziato dall'Ue, teso a valutare
la capacità delle politiche sui trasporti e sull'uso del territorio di
incrementare la sostenibilità, ha concluso che l'adozione di un
"pacchetto di politiche", al posto di singole politiche incentrate
sull'utilizzo dell'automobile, sui trasporti pubblici e sull'uso del
territorio, è il mezzo più efficace per attuare la sostenibilità. Il
progetto Propolis è stato finanziato nell'ambito della sezione
"Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" del Quinto programma
quadro (5Pq), ed ha sviluppato modelli per prevedere e mitigare gli effetti
negativi delle politiche sulla sostenibilità ambientale, sociale ed
economica. Oltre il 75 per cento della popolazione dell'Europa occidentale
vive nelle città, dove la qualità della vita, la salute e la sicurezza
sono considerevolmente influenzate dalle strategie di trasporto urbano e di
utilizzo del territorio. "Appare evidente che l'attuale livello di
sostenibilità non può essere mantenuto. Se continueremo a tenere il
comportamento attuale, basato su un approccio di "business as usual"
e cioè senza l'adozione di vincoli concreti, la sostenibilità diminuirà",
ha dichiarato il funzionario scientifico della Commissione responsabile del
progetto, Eric Ponthieu, in un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis.
"Se mi trovassi nella situazione delle autorità regionali, sarei molto
preoccupato", ha aggiunto. Nessuna politica può, da sola, rivelarsi
particolarmente efficace, ha chiarito il dott. Ponthieu. Se da un lato, le
politiche tese a ridurre l'interesse per i viaggi in automobile, rendendoli
più costosi o limitandone la velocità, sono efficaci, dall'altro, esse
sono condizionate dal livello di centralizzazione delle città. Le politiche
mirate ad accrescere l'attrattiva dei trasporti pubblici hanno sortito un
effetto minimo sulla mobilità automobilistica, e possono presentare altresì
l'inconveniente di promuovere la dispersione urbana, ossia l'ulteriore
decentralizzazione delle abitazioni e dei luoghi di lavoro. "Dobbiamo
essere estremamente cauti nell'utilizzo delle politiche destinate a rendere
più interessanti i trasporti urbani", ha dichiarato il dott. Ponthieu.
Le politiche sull'uso del territorio, mirate ad incrementare la densità
urbana o l'utilizzo diversificato del territorio, sono risultate scarsamente
influenti sulla mobilità automobilistica, in assenza di misure di
accompagnamento, ma presentano, nel lungo termine, il vantaggio di
contribuire a gettare le basi per ridurre la mobilità automobilistica.
L'introduzione di politiche in ciascuno di questi tre settori, che
prevedono, ad esempio, una serie di misure "push and pull"
(incentivanti e restrittive), sortirà l'effetto di ridurre la dipendenza
dall'automobile. Inoltre, il dott. Ponthieu ritiene che i risultati di
questo progetto rappresenteranno un passo avanti verso questo scenario, e, a
tal proposito, ha dichiarato: "Tale progetto sensibilizzerà le autorità
locali in merito alla necessità di intervenire sulla questione".
Propolis ha valutato la situazione attuale ed ha esaminato l'ipotetica
applicazione di politiche pertinenti in sette città dell'Ue: Helsinki,
Dortmund, Napoli, Vicenza, Inverness, Bilbao e Bruxelles. I modelli
sviluppati dal team di progetto suggeriscono che l'attuazione di un
pacchetto di politiche in queste città comporterebbe una riduzione delle
emissioni di Co2 del 15-20 per cento, ed una diminuzione degli incidenti
dovuti al traffico compresa fra l'8 ed il 17 per cento, oltre a ridurre
l'esposizione al rumore ed agli agenti inquinanti ed il tempo trascorso nel
traffico. Politiche adeguate contribuirebbero altresì ad incrementare
l'accessibilità ai centri urbani. Il coordinatore di Propolis, Kari Lautso,
di Lt Consultants, una piccola impresa finlandese, ha rassicurato quanti
sono intervenuti il 20 gennaio alla riunione conclusiva del progetto,
sostenendo che i risultati dell'iniziativa saranno utilizzati al meglio. Il
consorzio auspica che
la Commissione
sperimenti le politiche raccomandate, e si propone inoltre di trasferire i
modelli sviluppati durante il progetto in altre città d'Europa e del resto
mondo. Il dott. Ponthieu è certo altresì che i modelli sviluppati siano
applicabili ad altre questioni riguardanti l'uso del territorio, come la
programmazione delle politiche forestali e marittime. La responsabilità
spetta ora ai responsabili politici, i quali, pur disponendo di informazioni
su come incrementare la sostenibilità delle città europee, devono dare
attuazione alle raccomandazioni, se intendono ottenere risultati. Per
ulteriori informazioni rivolgersi al coordinatore del progetto: Kari Lautso
E-mail: kari.Lautso@ltcon.fi
oppure a: Eric Ponthieu E-mail: eric.Ponthieu@cec.eu.int
SVILUPPO DEL SER IN UN'EUROPA
ALLARGATA: GIORNATA D'INFORMAZIONE
Bratislava, 23 gennaio 2004 - Il Centro comune di ricerca (Ccr) della
Commissione e il Punto di contatto nazionale (Pcn) della Repubblica Slovacca
stanno organizzando una manifestazione di informazione dal titolo "Il
Ccr della Commissione europea promuove lo sviluppo dello Spazio europeo
della ricerca [Ser] per un'Unione allargata", che si svolgerà il 4 e 5
marzo a Bratislava ed a Koüice rispettivamente. Nel corso delle due
giornate, le organizzazioni scientifiche e tecniche della Repubblica
Slovacca avranno l'opportunità di conoscere le recenti attività e i futuri
piani di ricerca del Ccr. L'obiettivo è di promuovere un dialogo
strutturato, individuare i partner potenzialmente interessati e gettare le
basi per una collaborazione più ampia nell'ambito del Sesto programma
quadro (6Pq). Sessioni parallele saranno dedicate ai seguenti settori
scientifici della politica comunitaria: promozione della collaborazione
futura; esempi di collaborazione nei settori dell'ambiente e dell'energia;
esempi di collaborazione nei settori della metrologia, dell'alimentazione e
dell'agricoltura. Per ulteriori informazioni sul Ccr consultare il seguente
sito web: http://www.Jrc.cec.eu.int/
UN MEMBRO DEL COMITATO
ESECUTIVO DELLA BCE DEPLORA
LA MANCANZA DI
PROGRESSI NELLA REALIZZAZIONE DELL'AGENDA DI LISBONA
Bruxelles, 23 gennaio 2004 - Il 20 gennaio, nel corso di una presentazione
alla commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo,
Otmar Issing, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce),
ha manifestato la propria apprensione per la mancanza di progressi verso il
raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Egli ha messo in luce
l'importanza dell'attuazione dell'agenda di Lisbona al fine di porre rimedio
alla debolezza dell'economia europea contrassegnata dalla bassa produttività,
dall'elevata disoccupazione e dalla scarsa partecipazione al mercato del
lavoro. "Siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati
a Lisbona?" ha chiesto Issing. "Non credo proprio", si è
risposto. Secondo Issing, le ragioni dell'attuale mancanza di risultati
vanno ricercate nella lentezza ad attuare le riforme strutturali nei mercati
dei beni e del lavoro e nell'insufficienza degli investimenti nella ricerca,
che conferma la posizione dell'Ue ben al di sotto del proprio obiettivo del
tre per cento del Pil. "Bisogna muoversi più rapidamente per
consentire l'attuazione delle riforme strutturali nella zona euro ", ha
concluso Issing.
NEXTRA
COLLABORA CON GLI INQUIRENTI
Milano, 21 gennaio 2004 – In merito alla visita della Guardia di Finanza
presso Nextra, la società sottolinea di aver messo a disposizione degli
organi inquirenti tutti i documenti. Nextra, certa del proprio corretto
operato, assicura la piena collaborazione alle autorità inquirenti.
WARRANT AZIONI ORDINARIE TELECOM
ITALIA EX OLIVETTI
Roma, 22 gennaio 2004 - Telecom Italia, in merito al prezzo di esercizio del
Warrant Azioni Ordinarie Telecom Italia ex Olivetti 1999-2004 (già noto
come Warrant Tecnost 1999-2004), precisa che: il Regolamento dei Warrant
Azioni Ordinarie Telecom Italia ex Olivetti 1999-2004 contempla un
meccanismo di aggiornamento del prezzo. Da ciò discende una variazione
mensile del prezzo unitario di sottoscrizione delle azioni rivenienti dal
loro esercizio. Il prezzo unitario di sottoscrizione delle azioni risulta
segnatamente dall’applicazione al prezzo iniziale (2,8 Euro per la
sottoscrizione di una azione Tecnost); della maggiorazione del 15% in
ragione d'anno, per il periodo intercorrente tra il 20 agosto 1999 e la data
di efficacia delle richieste di sottoscrizione delle azioni di compendio
(decimo giorno di borsa aperta del mese successivo a quello di presentazione
per le richieste presentate fino al 31 maggio 2004; 30 giugno 2004 per le
richieste presentate dal 1° al 20 giugno 2004, termine di decadenza del
diritto); delle rettifiche intervenute : 1. Sul rapporto di sottoscrizione
in considerazione del rapporto di concambio 1: 1,12 applicato in sede di
fusione Olivetti/tecnost; 2. Sul prezzo, con riduzione di 0,159 euro, in
relazione all’aumento di capitale a pagamento Olivetti del periodo 19.2.01
– 9.3.01; 3. Sul prezzo, con riduzione di 0,133 euro, in relazione
all’aumento di capitale a pagamento Olivetti del periodo 5.11.01 –
23.11.01; 4. Sul rapporto di sottoscrizione in considerazione del rapporto
di 1:0,471553 con cui le azioni Olivetti sono state sostituite con azioni
della “nuova” Telecom Italia in occasione della redistribuzione del
capitale dell’incorporante Olivetti a seguito della fusione per
incorporazione di Telecom Italia. Il prezzo unitario di sottoscrizione di
ciascuna azione ordinaria viene mensilmente comunicato a Monte Titoli, nonché
pubblicato sul sito internet della Società nella sezione Investor
Relations. Tanto premesso, allo stato, in applicazione dei criteri indicati
innanzi e del calendario di borsa, fino a scadenza del warrant il prezzo
unitario di sottoscrizione di un’azione ordinaria può essere calcolato
come segue: • gennaio 2004 euro 9,308; • febbraio 2004 euro 9,415; •
marzo 2004 euro 9,551; • aprile 2004 euro 9,660;
maggio 2004 euro 9,783; giugno
2004 (fino a scadenza: 20 giugno 2004) euro 9,847.
FORUM
DEL RISPARMIO 2004 BANCA POPOLARE DI MILANO
Milano, 23 gennaio 2004 - Il 2003 è stato un anno caratterizzato dalla
ripresa dei principali mercati finanziari, spinti soprattutto dai segnali
positivi provenienti dall’economia degli Usa e dall’area del Pacifico.
Sullo scenario per il 2004 pesano ancora alcune ombre, soprattutto legate
alla situazione economica europea; alle incertezze relative ai rapporti di
cambio dollaro-monete orientali-euro; allo sfrangiarsi del processo di
integrazione europea; alle tensioni geopolitiche mediorientali nonché al
grave rischio costituito dal terrorismo internazionale e dalla crescente
milita-rizzazione della politica Usa. Quali sono le prospettive di crescita
per il 2004? La ripresa economica si manterrà su livelli convincen-ti e avrà
la forza di espandersi anche in Europa? La risalita dei mercati finanziari
è destinata a pro-seguire? Il Forum Risparmio 2004 si propone come
un’ottima opportunità per discutere e analizzare le prospettive
dell’economia mondiale e per parlare delle principali opportunità
d’investimento. Giunto alla quinta edizione, il Forum Risparmio è
l’ormai consueto appuntamento annuale che Bipiemme Gestioni organizza, in
collaborazione con
la Banca Popolare
di Milano, per fare il punto sulle prospettive dei mercati finanziari e del
risparmio, con esperti di fama internazionale. Bipiemme Gestioni, attiva dal
1984, è la società di gestione del risparmio del Gruppo Bipiemme – Banca
Popolare di Milano, fondata nel
1865. Ha
un patrimonio gestito di circa 17 miliardi di euro, con 250.000 clienti.
Attraverso il sito www.Bpmsgr.it
è possibile accedere a informazioni e servizi utili per valutare i propri
investimenti. Il Forum si terrà sabato 24 gennaio 2004 alle h. 9.00 presso
la sede di Banca Popolare di Milano Salone Centrale - piazza Meda n.4 -
Milano. Di seguito il programma dettagliato del Forum con tutti gli
interventi: 9.00 Registrazione dei partecipanti Presiede Marco Vitale,
Presidente, Bipiemme Gestioni; 9.30 Intervento di apertura Roberto Mazzotta,
Presidente, Banca Popolare di Milano; 9.40 “Scenario economico e
finanziario per l’anno
2004”
Stanley Fischer Vice Presidente, Citigroup, Presidente, Citigroup
International; “L'unione Monetaria Europea: un modello per l'unione
politica?” Karl Otto Pöhl Già Presidente Deutsche Bundesbank;
“L'economia italiana: problemi di struttura e prospettive” Luigi
Spaventa Economista, Già Presidente Consob; Discussant Arrigo Sadun
Economista, Dirigente Generale - Direzione I Ministero dell'Economia e delle
Finanze 12.15 Dibattito 13.00 Lunch break Presiede Ernesto Paolillo
Direttore Generale, Banca Popolare di Milano; 14.30 “Le politiche di
gestione e il mercato finanziario: consuntivo 2003 e prospettive per
l’anno in corso” Fabrizio Viola Direttore Generale, Bipiemme Gestioni;
15.30 “Panel Approcci innovativi agli investimenti Il mercato dell'Arte”
Simon de Pury Presidente, Phillips, de Pury & Luxembourg; “Il mercato
immobiliare Alberto Lunghini Presidente, Reddy's Group; “Le medie imprese
italiane e
la Borsa
” Luca Garavoglia Presidente, Davide Campari Milano; 16. 30 Dibattito
16.45 Conclusioni Marco Vitale Presidente, Bipiemme Gestioni 17. 00 Chiusura
del Forum .
BANCA SELLA LANCIA 34
NUOVI COVERED WARRANT
Biella, 23 gennaio 2004 – Da ieri sono quotati sul Mercato italiano dei
Covered Warrant (Mcw) 34 nuovi covered warrant sull'indice Mib30 emessi da
Banca Sella e per i quali Sella svolgerà anche il ruolo di market maker.
Nel dettaglio si tratta di 20 serie con scadenza 18/6/2004 (10 call e 10 put)
e 14 serie con scadenza 17/9/04 (8 call e 6 put) Tali covered warrant sono
negoziabili via internet a commissioni zero tramite il portale Sella.it,
dove alla pagina https://www.Sella.it/banca_on_line/trading/cw/index.jsp
è anche presente una sezione
interamente dedicata ai Cw, comprendente una guida operativa, i prospetti
informativi, il calcolatore di volatilità, e le informazioni relative a
questa nuova emissione (compreso l'elenco dei nuovi Cw). Banca Sella è
entrata sull'Mcw per la prima volta come società emittente nel novembre
2001 e successivamente, nel corso del 2002 e del
2003, ha
realizzato diverse ulteriori emissioni.
MECCANICA VARIA- SAVINO
RIZZIO, PRESIDENTE DI ANIMIA: “NEL COMPLESSO :SI REGISTRANO OVUNQUE
SEGNALI DI RIPRESA. FINALMENTE VIENE PREMIATO IL LIVELLO QUALITATIVO DEI
PRODOTTI TE. ECOLOGICAMENTE EVOLUTI”
Milano, 23 gennaio 2004 - Dopo la preoccupante stagnazione fatta registrare
nel trimestre precedente, sulla meccanica varia torna a spirare un vento di
cauto ottimismo. E' quanto emerge dai risultati dell'indagine trimestrale
sull'andamento del settore, resi noti da Anima (Federazione delle
Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia ed Affine) su un
campione di oltre 380 aziende. I numeri indicano che, relativamente al
fatturato, il saldo tra le imprese che giudicano la situazione
"migliorati" e quelle che la giudicano "peggiorata" è
passato dal valore negativo dello scorso trimestre (-10%) ad uno ampiamente
positivo (+12,5%). Oggi le aziende che giudicano migliorato il proprio
fatturato sono infatti il 34,1% (erano il 22% nel trimestre precedente),
mentre. Diminuiscono sensibilmente quelle che lo indicano peggiorato ('21,3%
contro il 32% del trimestre lugliosettembre). Praticamente invariata la
percentuale delle aziende che giudicano stabile il fatturato (46,6% contro
il 46%). Il ribaltamento della situazione ha fatto registrare indici simili
sia per quel che concerne il mercato interno che i mercati esteri (da - 9,2%
a +8,9% in Italia, da -10,4% a all'estero). Al termine del Iv trimestre 2003
sono salite al 31,1 °-% le aziende che denunciano migliorato il fatturato
Italia (erano il 22% nel trimestre precedente) e contemporaneamente sono
diminuite del 9% quelle che lo dichiarano peggiorato (sono scese dal 31,2%
del terzo trimestre 2003 al 22,2Q' dell'attuale periodo). Situazione analoga
per i mercati esteri: le aziende che indicano il proprio fatturato in
crescita sono oggi il 30,3°-% (contro il 19 % del Iii trimestre) mentre
quelle che lo indicano in calo sono i118,5% (erano il 29,4%). La situazione
ordini permane non brillante: si registra tuttavia nel Int trimestre una
lieve diminuzione delle aziende che la giudicano bassa (dal 35,4% del
trimestre precedente al 31,5% dell'attuale periodo), mentre le aziende che
hanno un alto carnet di ordini sono salite dall'8,7% al 9,3%. La grande
maggioranza delle imprese, comunque, ritiene normale la situazione (il 59,2°'-0).
Il trend positivo dovrebbe consolidarsi nel I trimestre 2004. Sono attesi,
infatti, risultati migliori sia rispetto al Iv trimestre 2003 che
all'analogo periodo dell'anno precedente (i saldi per quel che riguarda il
fatturato sono positivi, rispettivamente + 14,2% e +16,3%). Generalmente
invariata l'occupazione, con l'81,4% delle aziende che ipotizza per il primo
trimestre 2004 una sostanziale stabilità del numero degli addetti.
Previsioni più rosee, invece, per gli investimenti. Le aziende che
programmano una crescita sono il 15 % (1'l1,6% nell'attuale trimestre),
mentre quelle che prevedono un calo sono passate dal 17,2°''% (nel periodo
ottobre-dicembre 2003) al 12,9%. Secondo il Presidente Anima Savino Rizzio,
"Pur nella permanenza di tutti i fattori negativi che affliggono le
imprese, come la concorrenza dei paesi in via di sviluppo e l'apprezzamento
del], 'euro, che penalizza le nostre esportazioni, si assiste non solo ad
una tenuta del settore ma addirittura a qualche segnale di rilancio.
Finalmente viene premiato il livello qualitativo dei prodotti
tecnologicamente evoluti che stanno occupando strategicamente le nicchie di
mercato disponibili. Tra i prodotti di massa, più facile collocare quelli
complessi e che richiedono elevati investimenti non sostituibili da mano
d'opera a buon mercato come sta accadendo per prodotti apparentemente più
semplici. Questi subiscono pesantemente la concorrenza di paesi in via di
sviluppo nelle aree non disposte a pagare la qualità. Nonostante i fattori
perversi continua ad essere collocata all'estero la metà della produzione e
si intensifica l'attività della Federazione nello stabilire nei mercati più
promettenti dei capisaldi da cui irraggiare l'attività delle imprese
associate. " Analisi settoriale Il comparto "Sistemi di
sollevamento e movimentazione" dopo la frenata del terzo trimestre 2003
fa registrare forti segnali di ripresa. Le aziende che definiscono migliore
il fatturato sono salite del 20% (38,9% contro il 18,9% del trimestre
precedente). Grosso balzo del settore "Macchine edili, stradali,
inineraize ed affini" dove il saldo tra le aziende che giudicano
migliore il proprio fatturato e quelle che lo ritengono peggiore è passato
da un -17,9% dello scorso trimestre ad un + 26,1%. Nel mercato estero,
com'era nelle previsioni, il comparto "11lacchine ed impianti per
l'industria alimentare" non ha fatto registrare buone performance.
Meglio è andato il comparto "Affettatrici, tritacarne ed affini",
nel quale la percentuale delle aziende che denunciano un calo del fatturato
è scesa, rispetto allo scorso trimestre, dal 40% all' l 1,1%. Confermate le
prospettive di crescita del comparto "attrezzature frigorifere per il
commercio", specie nel mercato estero. Il carnet ordini è salito
dall'1,8 del trimestre precedente al 2,7 (valore in mesi di lavoro
assicurato). Positivo l'ultimo trimestre anche per il comparto
"Macchine per il caffè espresso" per quanto riguarda sia il
mercato nazionale che quelli esteri. Anche nel Iv trimestre sono stati
conseguiti risultati positivi nel comparto "Macchine per la lavorazione
delle carni", in particolare in Italia. I dati del comparto
"Apparecchiature aerauliche" mostrano un leggero miglioramento; le
aziende prevedono un balzo in avanti più marcato nel primo trimestre 2004.
Ancora alta la percentuale delle aziende campione del comparto
"Apparecchi e componenti per impianti termici" che dichiarano in
crescita il proprio fatturato (51,9%), ma cresce anche il numero delle
imprese che lo giudicano peggiorato (passate dal 5,9% dello scorso trimestre
al 18,5% di oggi). Il carnet ordini si stabilizza su 1,6 mesi di lavoro.
Confermate le previsioni ottimistiche del comparto "Serrature e
ferramenta" dove nessuna azienda dichiara peggiorato il proprio
fatturato. Possibile un rallentamento nel primo trimestre 2004, anche a
fronte di un carnet ordini in calo. Non particolarmente favorevole la
situazione del comparto "Posateria, coltelleria, vasellame, pentolame
ed affini", dove nessuna azienda dichiara in crescita il proprio
fatturato. Un leggero miglioramento è atteso nel primo trimestre 2004. Il
comparto "Impianti di finitura" denuncia una situazione
soddisfacente e una crescita degli ordini in particolare dall'estero. Dopo
l'aumento consistente dello scorso trimestre, il fatturato del comparto
" Valvolame ad uso industriale" mostra segnali di rallentamento.
Per il primo trimestre 2004 non sono previsti cambiamenti sostanziali. Come
era nella attese, confermata la contrazione dei fatturati delle aziende
produttrici di "Rubinetteria sanitaria". Il carnet ordini rimane
bloccato ad un mese, ma per il primo trimestre 2004 si ipotizzano
miglioramenti. Situazioni differenziate nel comparto " Valvolarne in
bronzo e ottone con il 36,4% delle aziende che dichiarano migliorato il
proprio fatturato (erano il 5,9% nel trimestre precedente) e il 27,3% che
invece lo giudicano peggiorato (erano il 23,5% nel periodo
luglio-settembre). In crescita esponenziale il comparto "Cassefor-ti,
porte corazzate e cassette di sicurezza". Il carnet ordini è passato
da 1,4 mesi del trimestre precedente a 4 mesi. Aumenta anche il fatturato,
tanto sul mercato italiano che su quelli esteri. Il trend positivo dovrebbe
proseguire anche nel primo trimestre 2004. Per quel che riguarda gli "Striunenti
di misura, controllo e regolazione" globalmente si segnalano discrete
performance. Prosegue senza sosta la crescita del comparto "Dispositivi
per la protezione individuale sul lavoro" dove si registrano
miglioramenti in particolare per quel che riguarda il mercato nazionale. Nel
comparto "Caldareria" noti si ipotizza di poter ripetere nel I
trimestre dell'anno le buone performance realizzate. Indicazioni positive
pervengono dal comparto "Infissi motorizzati e automatismi per
serramenti" in particolare per quanto riguarda il mercato estero.
PROGETTO DI ACQUISIZIONE DA PARTE DI AIR
LIQUIDE DI ALCUNE ATTIVITÀ DELLA MESSER GRIESHEIM , IN GERMANIA, NEL REGNO
UNITO E NEGLI STATI UNITI.
Milano, 24 gennaio 2004 - Air Liquide ha annunciato ieri, 20 Gennaio 2004,
la firma di un accordo con Messer Griesheim concernente un progetto per
l’acquisizione delle attività relative ai gas industriali di Messer in
Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L’acquisizione è legata
alla riorganizzazione dell’azionariato Messer, dal momento che la famiglia
fondatrice Messer (Mig) ha raggiunto un accordo con Goldman Sachs (Gs funds)
e Acp (Allianz Capital Partners), al fine di acquistare le loro
partecipazioni in Messer Griesheim. Il completamento dell’acquisizione è
subordinato ad alcune condizioni: Un approvazione da parte dell’autorità
anti-trust. In questo contesto sono previsti alcuni disinvestimenti.
L’acquisizione da parte della famiglia Messer delle restanti attività non
cedute. La transazione totale (compresi i debiti) ammonta a 2,680 milioni di
Euro a fronte di una cifra d’affari di 1,040 milioni di Euro*. Per Air
Liquide l’ammontare della transazione sarà ridotto dai disinvestimenti.
Benoit Potier, presidente del Directoire di Air Liquide, sottolinea il
carattere strategico dell’acquisizione. “Il progetto di acquisizione
delle attività gas industriali della Messer, in Germania, negli Stati Uniti
e nel Regno Unito, rappresenta un’eccezionale opportunità per noi nel
settore delle attività gas industriali considerata la forte competenza
delle sue equipe, per la sua complementarietà geografica e per la qualità
degli assets di Messer. L’espansione in Germania, nel cuore del mercato
europeo, ci consentirà di servire meglio i nostri clienti fornendo loro un
più ampio accesso ai nostri prodotti e servizi. Negli Stati Uniti
l’acquisizione ci consentirà di accrescere la nostra dimensione nazionale
e di consolidare la nostra competitività. Inoltre, questa operazione ci
permetterà di essere presenti anche nel Regno Unito. Le condizioni
economiche dell’acquisizione sono in linea con i nostri obiettivi e
conservano la nostra solida struttura finanziaria, grazie alla qualità
degli assets acquisiti, all’efficienza delle sinergie previste e alla
solidità del nostro attuale bilancio. Questa operazione riflette la nostra
volontà di crescita e rappresenta un ulteriore passo avanti per il
gruppo.”
GM DAEWOO IN RAPIDA CRESCITA NELLO
STAGNANTE MERCATO EUROPEO LE VENDITE IN EUROPA SONO SALITE DI OLTRE IL 21%
NEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ
Milano, 23 gennaio 2004 - In controtendenza con il mercato europeo
dell’auto, l’esordiente Gm Daewoo ha segnato vendite costantemente in
ascesa nel 2003, il suo primo anno completo di attività. Se le vendite a
gennaio 2003 erano ancora sotto i livelli 2002 (-23,8%), l’incremento a
dicembre 2003 rispetto all’anno precedente è stato del 72,2 %. In totale,
nel
2003 Gm
Daewoo ha venduto 133.000 auto in Europa occidentale e Centrale, con un
incremento del 21,6% sulle 109.000 unità del 2002. La quota di penetrazione
sul mercato è salita dallo 0,6% allo 0,75%. Nel 2003, i mercati più
importanti sono stati l’Italia, con oltre 34.000 immatricolazioni (+ 9%),
e
la Spagna
, con quasi 23.000 auto vendute. (+ 33%). Altrettanto rapidi i progressi
nell’Europa sud-orientale dove le vendite sono aumentate del 31%,
superando le 14.000 unità. Il tasso di crescita più alto, tuttavia, è
stato registrato nei piccoli mercati del Nord Europa. Danimarca e Norvegia,
che partivano da numeri di vendita modesti, hanno registrato aumenti
straordinari: rispettivamente del 480% e del 247%. Anche mercati ben più
grandi, comunque, hanno registrato una crescita davvero imponente: nel
2003 in
Germania sono state vendute 12.800 Daewoo, più del triplo rispetto
all’anno precedente. "Una crescita media superiore al 20% è davvero
fenomenale in un mercato globale che quest’anno è cresciuto di un
trascurabile 0,03 per cento” ha detto Hardy Spranger, amministratore
delegato di Gm Daewoo Europa. “Tutto il nostro staff europeo può essere
soddisfatto dei risultati ottenuti. È pur vero, tuttavia, che in termini
assoluti le nostre vendite sono ancora relativamente contenute. Per
raggiungere il nostro obiettivo a medio termine di oltre 200.000 unità
all’anno, dobbiamo continuare a crescere con lo stesso ritmo e con lo
stesso impegno”. Gm Daewoo dispone di un notevole potenziale per poter
continuare questa veloce crescita. Fondata nell’ottobre 2002, la nuova
azienda è stata celere nel dar vita a nuove organizzazioni di vendita per
supportare le otto filiali europee che aveva rilevato dalla Daewoo Motor Co.
Verso la fine del
2003, Gm
Daewoo ha avviato l’attività in diversi mercati dell’Est europeo. Il
2004 vedrà la creazione di ulteriori nuove strutture di vendita in mercati
come
la Turchia
e
la Polonia. Per
soddisfare esigenze strettamente locali, Gm Daewoo commercializzerà i suoi
prodotti con il marchio Chevrolet in alcuni di questi nuovi mercati. "Chevrolet
è già il marchio prescelto dalla nostra Casa madre coreana per vendere i
suoi prodotti in diverse parti del mondo”, spiega Hardy Spranger. “Far
parte della famiglia Gm ci apre ogni genere di porta. Lavorare con la nostra
‘marca sorella’ Chevrolet ci permette di accedere a mercati dal
potenziale elevato nei quali, altrimenti, avremmo avuto difficoltà ad
entrare”. Una crescita continua è legata prima di tutto
all’introduzione di prodotti nuovi e attraenti. A meno di un anno dalla
fondazione, Gm Daewoo ha lanciato tre nuove linee di autovetture:
la Kalos
, una compatta due volumi a 5 porte, la berlina Evanda, ammiraglia di Gm
Daewoo, e
la Nubira
, una berlina media a tre volumi. Con la gamma attuale, l’azienda è
impegnata nel 43% del mercato globale. Nel 2004 saranno introdotti tre
modelli nuovi.
La Lacetti
, compatta due volumi a 5 porte, farà parte della gamma dalla prossima
primavera e sarà seguita in estate dalla Nubira station wagon. Un piccolo
Suv arriverà nei saloni delle concessionarie europee prima della fine
dell’anno. Nei primi mesi del
2005, Gm
Daewoo introdurrà una versione a tre porte della Kalos e la nuova
generazione della Matiz. Nel 2003, Matiz e Kalos insieme hanno formato oltre
l’80% delle immatricolazioni europee di Gm Daewoo. Il successo di Gm
Daewoo nel 2003 non è rimasto confinato all’Europa. Le vendite
complessive sono salite del 51,4%: 570.000 contro le 375.000 del 2002. Con
il mercato interno coreano che soffriva di una prolungata recessione
economica, le esportazioni hanno giocato un ruolo di importanza cruciale,
raggiungendo le 443.000 unità, quasi il doppio rispetto al 2002. Nel solo
dicembre 2003,
la Casa
ha esportato 58.000 vetture, un incremento su base annua del 192%. I partner
dell’azienda, Gm, Suzuki e Shanghai Automotive importano auto costruite da
Gm Daewoo (o le assemblano partendo da kit) e le vendono tramite le loro
consolidate reti di distribuzione. I clienti di Nord e Sud America le
conoscono come Chevrolet e Suzuki. In molti mercati asiatici, così come in
Sudafrica, Chevrolet è di nuovo il marchio prescelto. La strategia
multimarca è stata un grande successo. Le vendite sono elevate, i prodotti
godono di una buona accoglienza. In Cina, per esempio,
la Buick Excelle
(Nubira in Europa) e
la Chevrolet Spark
(Matiz), costruite in loco, sono state elette “Auto dell’anno
2003”
nelle loro rispettive categorie.
EZIO MARONE E’ STATO
CONFERMATO PRESIDENTE DI ASSOFERR PER IL TRIENNIO 2003-2006
Milano, 23 gennaio 2004 – Ezio Marone, membro del Board di Dhl Express e
Direttore Freight, è stato confermato Presidente di Assoferr,
l’Associazione degli Operatori Ferroviari e Intermodali. Assoferr, che
opera nell'ambito di Confetra, ha infatti di recente rinnovato le proprie
Cariche Associative giunte a scadenza con la conclusione del primo triennio
di attività. Ezio Marone, 59 anni, originario di Livorno Ferraris
(Vercelli), dopo la laurea in ingegneria ha iniziato la propria carriera
professionale nel 1972 alla Fiat, dove ha ricoperto vari incarichi, ultimo
dei quali quello di Managing Director del settore trasporti Iveco. Nel 1991,
è passato alle Ferrovie dello Stato in qualità di Direttore Generale
dell’Istituto Nazionale Trasporti e, durante la fase di ristrutturazione
del settore, ha assunto ruoli di primo piano presso aziende come Omnia
Express, Ots Omnia Trasporti Speciali, Cemat, Saima Avandero, Sogestin. Nel
1995 è entrato a far parte di Danzas Spa come Managing Director e, in
seguito a diversi processi di ristrutturazione del gruppo, ha ricoperto le
cariche di Country Representative Italy e Managing Director di B.u.
Eurocargo per l’Italia, il Sud-est Europeo e per alcune repubbliche
dell’Asia centrale. Oltre ad Assoferr, Ezio Marone fa parte di altre
importanti associazioni di settore, quali: Confetra (Confederazione Generale
Italiana dei Trasporti e della Logistica) in cui è membro del Comitato
Esecutivo; Fedespedi (Federazione Nazionale Imprese di Spedizione
Internazionali) dove opera all’interno della Commissione Ferroviaria, e
Flc (Freight Leaders Club) in cui è attivo nell’ambito della Commissione
Tecnica.
SISTEMA CAMERALE TOSCANO
E REGIONE TOSCANA: ACCORDI ISTITUZIONALI E REALIZZAZIONE DI UN OSSERVATORIO
SUL COMMERCIO
Firenze, 24 gennaio 2004 - Regione e Unioncamere Toscana, hanno siglato nel
dicembre scorso una convenzione per la realizzazione di un Osservatorio sul
commercio. L’osservatorio costituirà il naturale completamento degli
interventi di monitoraggio eseguiti sui principali settori produttivi
dell’economia toscana e svolti con l’intento di seguire l’andamento
congiunturale evidenziandone le problematiche strutturali, anche a livello
provinciale, per meglio orientare le politiche regionali di settore. Regione
e Unioncamere Toscana, con le Associazioni dei consumatori e quelle di
categoria, a conferma della bontà dell’accordo stipulato nel 2002, hanno
aderito ad un nuovo protocollo d’intesa finalizzato alla realizzazione di
azioni tese alla trasparenza dei prezzi e delle tariffe in alcuni settori
delle attività economiche e nelle strutture ricettive. Regione e
Unioncamere Toscana, dopo una prima fase istruttoria, sigleranno a breve un
protocollo d’intesa in materia di infrastrutture, logistica e mobilità.
Il protocollo riconoscerà fra l’altro l’ambito operativo della Soc.
Logistica Toscana recentemente costituita dal Sistema camerale regionale.
Regione e Unioncamere Toscana, nell’ambito dei progetti di e-government,
sigleranno a breve una convenzione per la progettazione, realizzazione,
messa in opera, gestione, formazione e manutenzione di applicazioni
informatiche innovative da mettere a disposizione delle Pubbliche
Amministrazioni aderenti alla Comunità della rete telematica regionale, al
fine di automatizzare gli adempimenti amministrativi riguardanti il sistema
economico produttivo. Gli aspetti operativi del progetto saranno curati da
Infocamere spa, società del Sistema camerale nazionale.
RISORSECOMUNI 2004 -
SEGRATE IN PRIMA LINEA: AVREMO UNO STAND E SAREMO PROTAGONISTI NELL’AREA
WORKPOINT DELLA RASSEGNA PROMOSSA DA ANCI E ANCITEL, IL 27, 28, 29 GENNAIO
Segrate, 23 gennaio 2003 - Anche il Comune di Segrate parteciperà, con un
suo stand, alla seconda edizione del Fieraforum “Risorsecomuni”, la
rassegna fieristico congressuale promossa da Anci Lombardia e organizzata da
Ancitel Lombardia, dedicata all’innovazione nella Pubblica Amministrazione
locale, in programma il 27, 28, 29 gennaio al Fiera Milano Congressi Center.
Tre le finalità della manifestazione, che lo scorso anno ha registrato un
enorme successo, con 50 stands, oltre 3500 visitatori e 40 appuntamenti in
cui sono stati coinvolti 140 relatori: rispondere alle esigenze di confronto
del sistema della pubblica amministrazione locale fra tutte quelle istanze
istituzionali di livello locale, regionale e nazionale che complessivamente
devono offrire risposte efficaci e coerenti; offrire molteplici occasioni di
formazione ed aggiornamento gratuite su temi di particolare attualità in
ambito regionale e nazionale; fornire l’opportunità di entrare in
contatto con soluzioni innovative per la gestione e l’efficace erogazione
dei servizi. Nell’area workpoint della manifestazione, il 28 gennaio 2004
(ore 11.00-12.00), Segrate parlerà di sé come città alla ricerca di
un’unificazione territoriale, un’identità ed una qualità nuova, una
città che si sta risvegliando attraverso l’innovazione. “Segrate,
esempio di innovazione di città della fascia metropolitana”: questo il
tema dell’intervento che sarà tenuto dal Dirigente del Settore Progetti
Strategici, Sviluppo del Territorio, Comunicazione, arch. Francesca Dicorato.
“Sarà l’occasione –ha dichiarato il Sindaco, Bruno Colle- per
presentare alle aziende e alle realtà amministrative locali presenti il
progetto integrato , di sviluppo e riqualificazione globale della città, e
tutte le iniziative di rilievo avviate dal nostro Comune all’interno dei
quattro percorsi tematici in cui sono stati organizzati gli eventi e lo
spazio espositivo della rassegna: Territorio e Ambiente, Tecnologia e
Innovazione, Economia e Società, Gestione e Istituzioni, facendo leva su
quegli interventi che ci vedono protagonisti e attori in un contesto
allargato, non solo territoriale”.
GEOMETRI VENETO: IL
VENEZIANO MASSIMILIANO DE MARTIN È IL NUOVO PRESIDENTE
Mestre (Ve) - 23 gennaio 2004 - È il veneziano Massimiliano De Martin il
nuovo presidente dei geometri del Veneto. Lo ha eletto il Consiglio
Regionale dei Collegi dei Geometri, riunitosi a Padova per il rinnovo delle
cariche di vertice. Il nuovo organismo direttivo è presieduto da
Massimiliano De Martin, che guida il Collegio di Venezia, affiancato dal
padovano Ivano Slaviero (vice presidente) e dal rodigino Giancarlo Trevisan
(segretario).Nell'esprimere la propria soddisfazione, il neoeletto De Martin
ha manifestato l'intenzione di impegnarsi per un "percorso di
qualificazione della professione in Veneto". Forte dell'esperienza in
corso a Venezia, il presidente lancia una sfida: "i geometri veneti
dovranno puntare sulla qualità, per offrire risposte di alto profilo alle
istanze di tutti gli interlocutori".
SECONDO PRODI,
L'IDROGENO È
LA SOLUZIONE PER
IL FUTURO
Bruxelles, 23 gennaio 2004 - La prima riunione della nuova "Piattaforma
tecnologica europea per l'idrogeno e le celle a combustibile",
sponsorizzata dal presidente della Commissione europea Romano Prodi, dal
vicepresidente e commissario per i Trasporti Loyola de Palacio e dal
commissario per
la Ricerca Philippe
Busquin, si è tenuta il 20 e 21 gennaio a Bruxelles. L'obiettivo della
piattaforma è sviluppare una strategia per trasformare l'Ue da un'economia
basata sui combustibili fossili ad un'economia basata sull'idrogeno. Tale
struttura è stata creata a seguito di una relazione pubblicata da un gruppo
di esperti europei, la quale ha posto l'accento sull'esigenza di aumentare
le risorse energetiche presenti nel territorio dell'Ue, attualmente
limitate, al fine di soddisfare una domanda in continuo aumento. Le
tecnologie dell'idrogeno e delle celle a combustibile potrebbero svolgere un
ruolo importante nei futuri sistemi di energia sostenibile, poiché
contribuirebbero a migliorare la sicurezza energetica e la qualità
dell'aria in Europa e a contrastare il cambiamento climatico. Per integrare
il lavoro svolto da questa nuova piattaforma, nel quadro
dell'"Iniziativa europea per la crescita", un piano per l'idrogeno
e le celle a combustibile è stato inserito nell'elenco dei progetti in
materia di trasporti e ricerca del programma "Quick-start",
illustrato da Prodi intorno alla fine del 2003. "Al ritmo attuale, la
dipendenza dell'Europa dalle importazioni di petrolio, oggi pari al 50 per
cento, è destinata a raggiungere o superare il 70 per cento nel 2025. Le
tendenze odierne, pertanto, sono chiaramente insostenibili", ha
affermato Prodi, aggiungendo: "Dobbiamo agire adesso per invertirle. Il
nostro obiettivo è realizzare, entro la metà del secolo, un'economia
dell'idrogeno pienamente integrata, basata su fonti energetiche rinnovabili.
Questi sforzi daranno frutti solo se le risorse nazionali ed europee, sia
pubbliche che private, saranno integrate in modo coordinato. Per tale
ragione stiamo varando un partenariato europeo per l'economia
dell'idrogeno". Attualmente, in questo settore non esiste un approccio
tecnologico coordinato e le attività tendono a sovrapporsi. Pertanto, si
auspica che la nuova piattaforma elabori una strategia sull'idrogeno e le
celle a combustibile ampia, ambiziosa ed estesa a tutta l'Europa.
L'obiettivo è fare dell'Ue il leader mondiale della fornitura e del
dispiegamento di tecnologie all'idrogeno. Il vantaggio dell'idrogeno risiede
nella possibilità di produrlo a partire da diverse fonti di energia
primaria rinnovabili, come il vento, la biomassa e l'energia solare. In
futuro, l'idrogeno sostituirà gradualmente i combustibili fossili,
soprattutto il petrolio, in una vasta gamma di settori. Inoltre, le celle a
combustibile potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui produciamo e
consumiamo energia. L'unione europea ha riconosciuto l'importanza della
ricerca sulle celle a combustibile già nel 1988, stanziando otto milioni di
euro a favore di questo tipo di ricerca nell'arco di un quadriennio. Oggi,
la dotazione di bilancio disponibile per la ricerca sulle celle a
combustibile è notevolmente aumentata e si calcola che nell'ambito del 6Pq
circa 300 milioni di euro verranno utilizzati a tal fine. Nel novembre 2003,
la Commissione
ha lanciato l'"Iniziativa europea per la crescita", volta ad
accelerare la ripresa economica dell'Ue. L'iniziativa include il programma
"Quick-start" (ad avvio rapido) che anticipa un programma
decennale per lo studio, la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno. Tale
programma, sostenuto dalle massime cariche politiche degli Stati membri,
disporrà di un bilancio totale di circa 2,8 miliardi di euro, sotto forma
di finanziamenti pubblici e privati. La "Piattaforma tecnologica
europea per l'idrogeno e le celle a combustibile" rientrerà nel quadro
di tale iniziativa. Per ulteriori informazioni sulla piattaforma tecnologica
visitare il seguente sito: http://europa.Eu.int/comm/research/energy/nn/nn_rt_htp1_en.html
Per maggiori informazioni sull'"Iniziativa europea per la
crescita" e il programma "Quick-start" visitare il seguente
sito: http://europa.Eu.int/comm/commissioners/prodi/pdf/growth_initiative_it.pdf
INQUINAMENTO ATMOSFERICO:
LA COMMISSIONE PROCEDE
ULTERIORMENTE NEI CONFRONTI DI 9 STATI MEMBRI
Bruxelles, 23 gennaio 2004 -
La Commissione
europea ha deciso di intraprendere una vasta azione legale per assicurare il
rispetto da parte degli Stati membri della normativa comunitaria per il
miglioramento della qualità dell'aria nell'Unione europea. I paesi
interessati sono Belgio, Italia, Grecia, Portogallo, Paesi Bassi, Germania,
Lussemburgo, Austria e Spagna. Le procedure di infrazione riguardano 7
diversi atti normativi comunitari in materia di qualità dell'aria, tutti
diretti a prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell'inquinamento
atmosferico sulla salute pubblica e sull'ambiente, e sono motivate
essenzialmente dalla mancata adozione da parte degli Stati membri delle
relative disposizioni nazionali di attuazione entro i termini prescritti. La
normativa comunitaria non attuata entro i termini concerne l'incenerimento
dei rifiuti, i valori limite di qualità dell'aria per il benzene ed il
monossido di carbonio, i limiti nazionali di emissione per anidride
solforosa, ossidi di azoto, composti organici volatili e ammoniaca e i
grandi impianti di combustione.
La Commissione
ha inoltre deciso di procedere nei confronti di alcuni Stati membri per
assicurare il rispetto degli obblighi di comunicazione previsti dalla
normativa comunitaria in materia di inquinamento atmosferico e dal
regolamento per la protezione dello strato di ozono. Commentando queste
decisioni, la commissaria europea per l'Ambiente Margot Wallström ha
dichiarato: "Sollecito gli Stati membri ad accelerare il processo di
attuazione della normativa comunitaria in materia di inquinamento
atmosferico. Qualsiasi ritardo espone i cittadini a maggiori rischi per la
salute, dovuti alla cattiva qualità dell'aria." Incenerimento dei
rifiuti La direttiva sull'incenerimento dei rifiuti(1) mira a prevenire o
limitare gli effetti negativi dell'incenerimento o del coincenerimento dei
rifiuti sull'ambiente e a limitare i conseguenti rischi per la salute umana,
e a tal fine stabilisce severi requisiti operativi e tecnici e fissa valori
limite di emissione per gli impianti di incenerimento e coincenerimento
situati nel territorio comunitario. Il termine per il recepimento della
direttiva negli ordinamenti nazionali è scaduto il 28 dicembre 2002.
Belgio, Italia, Grecia e Portogallo non hanno ancora adottato le relative
disposizioni nazionali di attuazione, motivo per il quale
la Commissione
ha deciso di adire
la Corte
di giustizia.
La Commissione
ha inoltre emesso un parere motivato nei confronti dei Paesi Bassi, in
quanto le disposizioni adottate da questo paese per recepire la direttiva
sono ancora incomplete. Valori limite per il benzene e il monossido di
carbonio nell'aria ambiente Nel
2000 l
'Unione europea ha adottato una direttiva che fissa tra l'altro valori
limite per le concentrazioni di benzene e di monossido di carbonio nell'aria
ambiente, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi
sull'ambiente e sulla salute umana(2). Il termine per il recepimento della
direttiva negli ordinamenti nazionali è scaduto il 13 dicembre 2002. Paesi
Bassi e Grecia non hanno ancora adottato le relative disposizioni nazionali
di attuazione.
La Commissione
ha pertanto deciso di deferire entrambi gli Stati membri alla Corte di
giustizia. Direttiva quadro in materia di valutazione e di gestione della
qualità dell'aria ambiente Nel
1996, l
'Unione europea ha adottato una direttiva quadro in materia di valutazione e
di gestione della qualità dell'aria ambiente(3), che prevede l'adozione di
successive disposizioni per la fissazione dei limiti di emissione di
specifici inquinanti atmosferici. Nel 1999 gli Stati membri hanno stabilito
i valori limite per il biossido di zolfo (anidride solforosa), il biossido
di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo(4). Con riferimento
a tali inquinanti gli Stati membri sono tenuti a trasmettere alla
Commissione informazioni e relazioni specifiche entro termini ben precisi, e
in particolare i dati relativi ai livelli di inquinamento superiori ai
valori limiti stabiliti e ai margini di tolleranza accettati, le date o i
periodi in cui tali livelli sono stati osservati e le cause. Gli Stati
membri devono inoltre comunicare annualmente alla Commissione l'elenco delle
zone e degli agglomerati interessati dall'inquinamento atmosferico. Le
informazioni devono essere trasmesse in formato standardizzato. Per il 2001,
il termine per la comunicazione alla Commissione delle informazioni è
scaduto il 30 settembre
2002. L
'italia ha comunicato tali informazioni soltanto per alcune regioni e non
per l'intero territorio nazionale.
La Commissione
ha pertanto deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia. Limiti
nazionali di emissione per l'anidride solforosa, gli ossidi d'azoto, i
composti organici volatili e l'ammoniaca Nel
2001, l
'Unione europea ha adottato una direttiva(5) volta a ridurre l'inquinamento
atmosferico mediante la fissazione di limiti nazionali di emissione di
alcuni inquinanti atmosferici, da rispettare entro il 2010. Il termine per
il recepimento della direttiva negli ordinamenti nazionali è scaduto il 27
novembre 2002. Paesi Bassi, Germania, Italia e Grecia non hanno ancora
adottato le disposizioni nazionali di attuazione e pertanto
la Commissione
ha deciso di deferire tali Stati membri alla Corte di giustizia. La
direttiva impone inoltre agli Stati membri di comunicare alla Commissione le
misure adottate per conformarsi alle sue disposizioni. In particolare, gli
Stati membri avrebbero dovuto comunicare alla Commissione entro il 31
dicembre 2002 i programmi nazionali adottati per conformarsi ai limiti di
emissione; tali programmi avrebbero dovuto essere predisposti entro il 1°
ottobre 2002. Infine gli Stati membri sono tenuti a trasmettere annualmente
alla Commissione gli inventari nazionali delle emissioni e le proiezioni
delle emissioni per il periodo fino al 2010. Il Belgio (unicamente Fiandre e
Vallonia) e il Lussemburgo non hanno adempiuto agli obblighi di
comunicazione. Di conseguenza
la Commissione
non può controllare e valutare in quale misura i limiti siano stati
rispettati, e ha perciò deciso di emettere nei confronti di ciascuno di
questi due paesi un parere motivato. Grandi impianti di combustione La
direttiva sui grandi impianti di combustione(6) mira a ridurre
l'inquinamento atmosferico prodotto dai grandi impianti per la produzione di
energia elettrica e a tal fine stabilisce severi limiti di emissione per
l'anidride solforosa e l'ossido di azoto. Il termine per il recepimento
della direttiva negli ordinamenti nazionali è scaduto il 27 novembre 2002.
Belgio (Fiandre), Paesi Bassi, Austria, Italia, Grecia e Spagna non hanno
ancora adottato le necessarie disposizioni nazionali di attuazione, e
pertanto
la Commissione
ha deciso di deferire questi Stati membri alla Corte di giustizia.
La Commissione
ha inoltre deciso di emettere nei confronti della Germania un parere
motivato. Tenore di zolfo dei combustibili Una direttiva del 1999(7) mira a
ridurre il tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e contribuire in
tal modo a ridurre l'acidificazione causata dalle emissioni di anidride
solforosa nell'Unione europea. Gli Stati membri sono tenuti a comunicare
annualmente, entro il mese di giugno, il tenore di zolfo dei combustibili
utilizzati nell'anno solare precedente. L'austria deve ancora comunicare le
informazioni relative al 2001, e pertanto
la Commissione
ha deciso di adire
la Corte
di giustizia. Protezione dello strato di ozono Il regolamento sulle sostanze
che riducono lo strato di ozono(8) mira a contenere, in vista della graduale
eliminazione, l'uso di alcune sostanze chimiche che danneggiano l' ozono
stratosferico, ossia lo "scudo" che protegge la terra dalle
radiazioni solari nocive. Il regolamento impone agli Stati membri di fornire
informazioni sulle misure adottate per promuovere il recupero, il riciclo,
la rigenerazione e la distruzione di sostanze controllate quali i
clorofluorocarburi, gli idroclorofluorocarburi, gli halon e il bromuro di
metile. Gli Stati membri sono inoltre tenuti a fornire informazioni sulle
misure adottate per responsabilizzare le organizzazioni e gli utenti in tal
senso, e a indicare i provvedimenti presi per prevenire le fughe di sostanze
controllate e per ridurre al minimo le fughe di bromuro di metile nei
trattamenti del suolo e nelle operazioni successive al raccolto. Infine il
regolamento impone agli Stati membri di rispettare altri obblighi di
comunicazione, e in particolare l'obbligo di trasmettere informazioni sul
controllo annuale delle apparecchiature contenenti più di
3 kg
di sostanze che riducono lo strato di ozono onde verificare la presenza di
fughe e sui requisiti minimi professionali del personale addetto a tali
operazioni, e di comunicare i dati relativi alle quantità di sostanze
controllate recuperate, riciclate, rigenerate o distrutte. Spagna, Grecia e
Portogallo non hanno dato piena attuazione a queste disposizioni e di
conseguenza non sono stati in grado di fornire tutte le informazioni
richieste.
La Commissione
ha pertanto deciso di emettere nei confronti di ciascuno di questi Stati
membri un parere motivato, e ha inoltre deciso di deferire l'Italia alla
Corte di giustizia per aver consentito l'uso degli idroclorofluorocarburi
nei dispositivi antincendio a livelli superiori ai limiti fissati dal
regolamento o senza rispettare le condizioni ivi previste. Iter procedurale
L'articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire
nei confronti degli Stati membri che non adempiono ai loro obblighi. Se
ritiene che vi sia una violazione del diritto comunitario tale da
legittimare l'apertura di una procedura di infrazione,
la Commissione
invia allo Stato membro interessato una diffida o lettera di costituzione in
mora (prima fase della procedura di infrazione), invitandolo a presentare le
proprie osservazioni entro un termine ben preciso, in genere di due mesi.
Alla luce della risposta o della mancata risposta da parte dello Stato
membro interessato,
la Commissione
può decidere di formulare un parere motivato (seconda fase della procedura
di infrazione), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi
per cui ritiene che vi sia stata una violazione del diritto comunitario e
invita lo Stato membro ad adempiere entro un termine ben preciso (di norma
due mesi). Qualora lo Stato membro non si conformi al parere motivato,
la Commissione
può decidere di adire
la Corte
di giustizia delle Comunità europee. L'articolo 228 del trattato conferisce
alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si sia
conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia. Sempre a
norma dell'articolo 228,
la Commissione
può chiedere alla Corte di irrogare sanzioni pecuniarie allo Stato membro
interessato. Per statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale,
consultare il seguente sito web: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/infractions
AL
VIA I CONVEGNI ISTITUZIONALI CEI 2004 “IMPIANTI DI TERRA E IMPIANTI
ELETTRICI NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO” PRIMO
APPUNTAMENTO A MILANO IL 3/03/04
Milano, 23 gennaio 2004 - Dopo il grande successo riscosso lo scorso anno
(oltre 7.000 presenze registrate in 8 Convegni in Italia), prosegue anche
nel 2004 la serie di Convegni tecnici organizzati dal Cei sul territorio
nazionale allo scopo di informare gli operatori interessati alle principali
novità normative nel settore dell’impiantistica elettrica. Si riparte
quest’anno con il primo appuntamento il 3 marzo a Milano presso la sede
dell’Assolombarda (via Pantano 9). I prossimi appuntamenti sino ad ora
fissati sono: Firenze il 6 aprile, Bologna il 13 maggio, Bari il 9 giugno,
Venezia il 23 settembre, Torino il 21ottobre, Roma il 2 dicembre. Altri
appuntamenti (Palermo - previsto per novembre) sono in fase di definizione.
Anche questa serie di Convegni tecnici sul territorio nazionale avrà il
principale obiettivo di informare gli operatori del settore interessati
sulle principali novità normative relative all’impiantistica elettrica;
il Cei vuole così contribuire a diffondere la cultura della sicurezza nei
campi di sua competenza. I Convegni, organizzati in collaborazione con i
principali protagonisti del mondo elettrico italiano, dopo una presentazione
panoramica delle più importanti novità normative recentemente pubblicate,
svilupperanno il tema relativo agli impianti di terra. I relatori
tratteranno l’argomento partendo dai criteri di progettazione degli
impianti di terra nei sistemi di Bt/mt/at, in base alle Norme e Guide Cei in
vigore, nonché con l’ausilio del nuovo Software Geo, per passare poi ad
esempi di realizzazione degli impianti stessi. Verrà quindi presentata una
relazione relativa alle problematiche di realizzazione delle terre
funzionali, con riferimento alle applicazioni previste dalla Norma Cei 64-8.
L’ultima relazione della mattinata si occuperà di analizzare i diversi
metodi di verifica degli impianti di terra, fornendo indicazioni tecniche e
pratiche in conformità alle Norme e Guide Cei ed illustrando la situazione
legislativa in vigore sull’argomento. La mattinata dedicherà infine
spazio alla risposta ai quesiti tecnici posti agli esperti del Cei da parte
dei presenti. Il pomeriggio rappresenta un momento di incontro tra gli
esperti del Cei, insieme ai rappresentanti del Corpo Nazionale dei Vigili
del Fuoco e gli operatori del settore elettrico (progettisti, installatori,
manutentori, ecc), per esaminare e trattare i principali aspetti comuni di
valutazione per la progettazione, realizzazione e verifica degli impianti
elettrici nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio. Anche per questa
parte, dopo gli interventi degli esperti, verrà riservato spazio per
rispondere ai quesiti posti dal pubblico presente. La partecipazione al
Convegno è gratuita con iscrizione obbligatoria. In occasione del Convegno,
tutti i partecipanti potranno usufruire di speciali sconti per l’acquisto
della normativa tecnica di riferimento e collegata. Infolink:
http://www.Ceiuni.it
CNR IN TOUR E LABORATORI APERTI :
LA COMPAGNIA DEL
CNR TI DÀ APPUNTAMENTO DAL 22 AL 28 MARZO UNA SETTIMANA TUTTA DEDICATA ALLA
SCIENZA E ALLA TECNOLOGIA. UN’IMMERSIONE TRA GENETICA E CLIMATOLOGIA,
CHIMICA E ASTRONOMIA.
Roma, 23 gennaio 2004 - Studenti e ricercatori del Consiglio nazionale delle
ricerche si danno appuntamento a Milano, ma anche a Roma, Firenze e Napoli.
E se la scuola si trova a Cassino o Lecce si incontreranno anche lì. Su e
giù per l’Italia, dal 22 al 28 marzo, in occasione della Xiv Settimana
della cultura scientifica e tecnologica e per celebrare gli 80 anni
dell’ente di ricerca, gli scienziati del Cnr metteranno a disposizione
degli studenti le loro esperienze, con incontri, dibattiti, proiezioni di
video, nelle scuole o direttamente a casa loro, nei laboratori. In una
società in continua evoluzione, diventa sempre più importante accorciare
le distanze tra il mondo della ricerca e le scuole, favorendo la diffusione
della conoscenza scientifica e preparando i giovani a orientarsi, anche in
vista delle loro scelte future. Due le iniziative che il Cnr propone agli
studenti delle scuole medie superiori: Cnr in tour e Laboratori aperti. Nel
primo caso a far visita alle scuole saranno direttamente i ricercatori che
risponderanno alle domande e alle curiosità dei ragazzi. Che cosa sono i
buchi neri? Perché cambia il clima? Come invecchieremo? Dalla storia delle
galassie al futuro tecnologico, dall'inquinamento alle conquiste genetiche,
il progredire della conoscenza in questi settori, e in tanti altri ancora,
è stato determinante per migliorare la qualità della vita dell’uomo. Cnr
in tour è, quindi, un viaggio attraverso la ricerca scientifica italiana da
fare assieme a ricercatori ed esperti che, in missione speciale, andranno
nelle scuole per raccontare il loro appassionante mestiere e coinvolgere i
ragazzi sui grandi temi della scienza e alla tecnica. Il viaggio inverso,
dalle scuole ai luoghi della scienza, lo compiranno, invece, gli studenti
che parteciperanno a Laboratori aperti. In questa occasione, infatti, gli
istituti del Cnr danno appuntamento alle scuole per illustrare e “far
toccare con mano” le proprie attività di ricerca. Le scuole interessate a
partecipare, a una o entrambe le iniziative in programma, devono compilare
la scheda di preiscrizione entro il 30 gennaio collegandosi al sito www.Cnrperlescuole.cnr.it
Per maggiori informazioni
scrivere a cnrperscuole@rm.Cnr.it
1°
CORSO PER POSATORI DI SERRAMENTI QUALIFICAZIONE E FORMAZIONE DI INSTALLATORI
DI SERRAMENTI IN LEGNO
Reggio Emilia, 23 gennaio 2004 – Oggi e domani presso la sede Ente Fiera
di Reggio Emilia si terrà il 1° Corso per Posatori di serramenti Esterni
organizzato dal "Centro Formazione Legnolegno", area del Consorzio
Legnolegno che si occupa di formazione per il settore legno; i partecipanti,
50 persone fra imprenditori e professionisti del settore serramento,
provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno aderito con entusiasmo
all'iniziativa. Perché un corso per Posatori? Perché la posa in opera
costituisce un momento di estrema importanza nel servizio che l’operatore
eroga al cliente finale, costituendo un elemento rilevante in termini di
“soddisfazione del cliente”, sia in termini di adempimenti legislativi.
L’obiettivo principale è la qualificazione di operatori del settore che
intervengano nel processo d’installazione con competenza e qualificazione.
I target di queste attività sono: - installatori contoterzisti di
serramenti in legno - installatori dipendenti del produttore di serramenti -
produttori di serramenti di piccola dimensione, direttamente interessati
all’istallazione del prodotto Il corso si terrà il 23 e il 24 gennaio
2004 a
Reggio Emilia e avrà una durata di 16 ore. Gli argomenti che verranno
trattati saranno: rapporti contrattuali posatore – serramentista –
cliente; gestione della sicurezza in cantiere; competenze e aree di
responsabilità degli operatori (Uni 10818); le prestazioni dei sistemi di
posa di serramenti esterni; aspetti progettuali dell’istallazione di
serramenti esterni; analisi dei materiali impiegati per il fissaggio e le
sigillature perimetrali. A tutti coloro che avranno partecipato al Corso
verrà rilasciato la qualifica di “Installatore qualificato Legnolegno -
serramenti esterni”. L'elenco di questi installatori verrà messo a
disposizione e promosso presso le imprese di produzione serramenti. Per
informazioni : Consorzio Legnolegno scrl Stefania Luppi stefania.Luppi@legnolegno.it
Barbara Aldini barbara.Aldini@legnolegno.it
tel. 0522922480 fax 0522922475
PARTE
LA SECONDA EDIZIONE
DI “PRIMI IN SICUREZZA, PREMIO EMILIO ROSSINI”, IL CONCORSO NAZIONALE
RIVOLTO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MATERNE, ELEMENTARI, MEDIE E MEDIE
SUPERIORI.
Milano, 23 gennaio 2004 - Al via l’edizione 2003/2004 del concorso
“Primi in sicurezza, premio Emilio Rossini” rivolto a tutte le scuole
d’Italia, dalle materne alle elementari, dalle medie agli istituti
superiori. Il concorso, indetto dalla rivista “Okay!” in collaborazione
con Rossini Trading Spa, azienda leader in Italia nella produzione e
commercializzazione di sistemi e prodotti antinfortunistici e di
abbigliamento per il lavoro, ha il patrocinio del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali, della Regione Lombardia, Assessorato alle Culture,
Identita’ e Autonomie, della Provincia di Bergamo, del Prefetto di
Bergamo, dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del
Lavoro), del Comune di Bergamo, dell’Uni (Ente Nazionale Italiano di
Unificazione) e dell’Unione Industriali della Provincia di Bergamo. Anche
per questa edizione confermato l’obiettivo che ha accompagnato l’esordio
lo scorso anno scolastico: chiamare i ragazzi a rivolgere il loro sguardo al
tema della prevenzione, invitandoli a leggere la realta’ circostante, a
interrogarsi a scuola e in famiglia sulle condizioni di sicurezza dei luoghi
di lavoro, a effettuare verifiche sul territorio, a individuare o suggerire
messaggi e proposte per migliorare le condizioni di sicurezza. Il premio
e’ dedicato alla memoria di Emilio Rossini, un uomo che ha creduto nelle
proprie idee e ha saputo costruire non solo una grande azienda,
la Rossini Trading
, ma anche soluzioni vincenti nell’ambito di una nuova “cultura del
lavoro”. I lavori in concorso dovranno pervenire alla redazione di
“Okay!” (via Corti 51, 24126 Bergamo) entro il prossimo 15 marzo. Una
commissione, a suo insindacabile giudizio, giudichera’ tutti gli elaborati
pervenuti fra i quali scegliere i primi cinque classificati per ogni ordine
scolastico (materna, elementare, media e media superiore). In Italia nel
2002 si sono verificati, secondo i dati resi noti recentemente dall’Inail,
quasi un milione di infortuni sul lavoro nei settori dell’industria e dei
servizi e in agricoltura, con 1.397 vittime. Un bilancio pesantissimo che
deve portare a una maggiore sensibilita’, a una più efficace cultura
della prevenzione che non deve essere considerata solo uno strumento per
combattere gli incidenti, ma anche un investimento, e non solo economico,
per tutta la comunita’. Evitare gli incidenti negli ambienti di lavoro,
e’ possibile. A volte con strumenti e interventi minimi, ma soprattutto
con una vera politica di prevenzione. Cosi si puo’ davvero essere “Primi
in Sicurezza” Infolink: www.Rossinitrading.it
- www.Priminsicurezza.it
Pagina
1
Pagina
2
Pagina 3 Pagina
4
Pagina
5
Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|