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5 FEBBRAIO 2004
pagina 1
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APPALTI PUBBLICI:
LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE
PER FARE APPLICARE IL DIRITTO EUROPEO IN FRANCIA E IN ITALIA
Bruxelles, 5 febbraio
2004 -
La Commissione
europea ha deciso di adire
la Corte
di giustizia europea contro
la Francia
per non conformità del suo codice degli appalti pubblici con le direttive
europee sugli appalti pubblici e con il trattato Ce.
La Commissione
ha deciso inoltre di chiedere formalmente alle autorità francesi di rendere
compatibili con il diritto europeo una disposizione del codice francese di
urbanistica, che permette l'attribuzione di "conventions d'aménagement"
senza pubblicità né messa in concorrenza.
La Commissione
chiederà altresì all'Italia di mettere fine alla sua pratica di
attribuzione diretta ad un'impresa italiana, senza concorrenza, della
fornitura di elicotteri destinati ad essere utilizzati da taluni servizi di
polizia e di pubblica sicurezza. Le richieste della Commissione prenderanno
la forma di pareri motivati, seconda tappa del procedimento previsto in caso
di infrazione dall'articolo 226 del trattato Ce. In mancanza di risposta
soddisfacente ai pareri motivati,
la Commissione
potrà adire
la Corte. Le
procedure di gara aperte e trasparenti richieste dalla legislazione
comunitaria in materia di appalti pubblici significano più concorrenza,
maggiori garanzie contro la corruzione, un migliore servizio per i
contribuenti e un miglior uso del denaro pubblico. Uno studio recente (cfr.
Ip/04/149) ha dimostrato che l'applicazione delle direttive ha ridotto del
30% circa i prezzi pagati dagli enti appaltanti per i lavori, le forniture e
i servizi. L'ue ha adottato definitivamente una serie di misure legislative
destinate a chiarire, modernizzare e semplificare le direttive, al fine di
permettere ulteriori risparmi (cfr. Ip/04/150). Francia : codice degli
appalti pubblici
La Commissione
ha deciso di adire
la Corte
di giustizia contro
la Francia
per non conformità del suo codice degli appalti pubblici con le direttive
sugli appalti pubblici e con il trattato Ce.
La Commissione
ha constatato che il nuovo codice adottato il 7 gennaio 2004 continua a non
tener conto di tre degli undici addebiti mossi dalla Commissione nel suo
parere motivato del 23 ottobre 2002, relativo alla versione precedente del
codice, del 7 marzo 2001 (cfr. Ip/02/1507). In primo luogo, il nuovo codice,
come quello del 7 marzo 2001, sottopone a procedure «alleggerite» taluni
appalti pubblici di servizi figuranti nell'allegato Ib della direttiva
92/50/Cee. Si tratta in particolare dei servizi giuridici, dei servizi
sociali e sanitari, dei servizi ricreativi, culturali e sportivi, dei
servizi di istruzione e dei servizi di qualificazione e inserimento
professionale. Per questi servizi il codice francese non prevede per le
amministrazioni pubbliche l'obbligo di assicurare un grado di pubblicità
adeguato, condizione invece necessaria, secondo la sentenza Telaustria della
Corte di giustizia (causa C-324/98), per la conformità dell'aggiudicazione
di un appalto al principio di trasparenza sancito dal trattato. In secondo
luogo, il codice mantiene l'esclusione dei contratti di prestito dagli
obblighi di pubblicità e di messa in concorrenza, mentre
la Commissione
considera che in generale i contratti aventi per oggetto prestiti o altri
impegni finanziari rientrano tra quelli contemplati dall'allegato Ia della
direttiva 92/50/Cee (appalti pubblici di servizi) e dall'allegato Xvia della
direttiva 93/38/Cee (appalti pubblici nei settori dell'acqua, dell'energia,
dei trasporti e delle telecomunicazioni) e sono quindi soggetti agli
obblighi di trasparenza previsti da tali direttive. Infine,
la Commissione
ritiene che il nuovo codice continui a violare le direttive sugli appalti
pubblici per quel che riguarda il numero minimo di concorrenti da invitare
nel caso di una procedura ristretta (ossia non aperta a chiunque intende
presentare un'offerta). Infatti, secondo la giurisprudenza della Corte di
giustizia, anche nel caso in cui il bando di gara pubblicato nella Gazzetta
ufficiale dell'Unione europea non fissi una forcella, il numero minimo di
candidati invitati a presentare offerte non può essere inferiore a cinque (cfr.
La sentenza Commissione contro Francia, causa C-225/98). Il codice,
tuttavia, applica questo numero minimo soltanto nel caso in cui il bando di
gara fissi una forcella. Francia : « conventions d'aménagement »
La Commissione
ha inviato alle autorità francesi un parere motivato riguardo
all'incompatibilità con il diritto europeo dell'articolo L. 300-4 del
codice francese di urbanistica. Tale articolo permette l'attribuzione senza
pubblicità né messa in concorrenza di « conventions d'aménagement » e
di contratti di « mandat de suivi d'études préalables» per un'operazione
di urbanizzazione.
La Francia
utilizza le « conventions d'aménagement » soprattutto per operazioni
globali che comprendono la realizzazione di attrezzature collettive
destinate a essere consegnate all'ente appaltante e di edifici destinati
essere rivenduti o affittati, per esempio nel quadro della realizzazione di
un progetto urbano e di una politica locale dell'abitazione o di
riqualificazione urbana.
La Commissione
ritiene che queste convenzioni abbiano per oggetto principale lavori, anche
se questi non sono eseguiti personalmente dal titolare della convenzione, ma
da un costruttore da esso scelto. Le convenzioni di questo tipo devono
essere, in linea di principio, stipulate nel rispetto delle norme di
pubblicità e di concorrenza previste dalla direttiva 93/37/Cee relativa gli
appalti pubblici di lavori. Quando tali convenzioni sono attribuite a una
categoria ristretta di organismi pubblici o semipubblici definita
dall'articolo L.300-4 del codice di urbanistica (ad esempio, società ad
economia mista), a tali organismi può anche essere concesso il diritto di
attuare procedure di espropriazione - decise dallo Stato - dei terreni da
urbanizzare. In tal caso,
la Commissione
ritiene che il fatto di attribuire questa prerogativa ad operatori «
pubblici », anche se nulla ne impedisce l'attribuzione a privati, non
permetta di derogare alle norme del trattato Ce. Infatti, l'applicazione di
questo diritto non costituisce un'attività che partecipa all'esercizio dei
pubblici poteri di cui all'articolo 45 del trattato Ce. Altre « conventions
d'aménagement » possono avere per oggetto la gestione di attività
economiche o lo sviluppo di attività ricreative e del turismo, nel qual
caso
la Commissione
ritiene che esse debbano essere assimilate a concessioni di servizi la cui
aggiudicazione, secondo il trattato, deve garantire un grado adeguato di
pubblicità a favore di tutti i potenziali candidati (cfr. La causa
Telaustria C-324/98 della Corte di giustizia). Per quanto riguarda gli studi
preliminari necessari alla definizione delle caratteristiche di
un'operazione di urbanizzazione,
la Commissione
ritiene che questi contratti debbano essere stipulati nel rispetto delle
norme di pubblicità e di concorrenza previste dalla direttiva 92/50/Cee
relativa gli appalti pubblici di servizi. Acquisto mediante trattativa
privata di elicotteri per uso civile in Italia
La Commissione
ha deciso di inviare un parere motivato alla Repubblica italiana riguardo
alle procedure seguite dal suo governo per l'acquisto di elicotteri per uso
civile. Il governo italiano ha da tempo adottato una pratica di attribuzione
diretta a un'impresa italiana, che esclude qualsiasi forma di concorrenza,
delle forniture di elicotteri destinati a taluni servizi pubblici, in
particolare al Corpo Forestale dello Stato, alla Guardia di Finanza, ai
Vigili del Fuoco, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia
Costiera e al Dipartimento della Protezione civile.
La Commissione
ritiene che questa pratica sia in contrasto con la direttive sugli appalti
pubblici di forniture (93/36/Cee), perché nel caso in questione nessuna
delle condizioni a cui è subordinata la possibilità di ricorrere alla
procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara risulta
soddisfatta.
La Commissione
reputa inoltre che l'Italia non abbia dimostrato che la pratica in questione
sia giustificata in base all'articolo 2 della direttiva 93/36/Cee, secondo
cui la direttiva non si applica quando gli appalti sono dichiarati segreti o
la loro esecuzione deve essere accompagnata da misure speciali di sicurezza
secondo le disposizioni in vigore nello Stato membro in questione o quando
lo esige la tutela di interessi essenziali di sicurezza di tale Stato.
La Commissione
ha già deferito l'Italia alla Corte di giustizia a proposito di
un'ordinanza governativa che autorizza uno dei servizi suddetti - il Corpo
forestale dello Stato - ad acquistare elicotteri mediante trattativa privata
(cfr. Ip/03/1037). Il caso in questione riguarda invece la pratica generale
seguita dal governo italiano per l'acquisto di tutti gli elicotteri per uso
civile per tutti i servizi interessati. Informazioni generali aggiornate
sulle infrazioni di tutti gli Stati membri si trovano al seguente indirizzo:
http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
LA COMMISSIONE EUROPEA
PROPONE
LA CREAZIONE DI
UN TRIBUNALE DEL BREVETTO COMUNITARIO
Bruxelles, 5 febbraio 2004 -
La Commissione
europea ha presentato due proposte per la creazione di un Tribunale del
brevetto comunitario. La prima garantirebbe la giurisdizione formale della
Corte di giustizia per determinate controversie relative ai brevetti
comunitari, specie quelle concernenti violazioni e validità; mentre la
seconda creerebbe un Tribunale del brevetto comunitario. Il tribunale
avrebbe sette giudici, nominati dal Consiglio dei ministri, che
eserciterebbero la giurisdizione in nome della Corte europea di giustizia.
'Per massimizzare i vantaggi del brevetto comunitario ci serve un Tribunale
unico del brevetto comunitario, sotto la giurisdizione finale della Corte
europea di giustizia, affinché le sentenze abbiano effetto in tutta
l'Unione europea', ha spiegato il Commissario per il Mercato interno Frits
Bolkestein. Secondo lui, il Consiglio dovrebbe approvare rapidamente le
proposte, visto l'ampio accordo sul principio raggiunto lo scorso anno.
Tuttavia l'accordo su un tribunale non sarebbe di alcuna utilità senza
l'adozione definitiva della normativa sul brevetto comunitario stesso, anzi,
ha dichiarato Bolkestein, sarebbe 'tanto utile quanto un nuovo paio di sci
nel deserto', ed ha invitato il Consiglio ad agire con rapidità: 'È da
troppo tempo che le aziende europee chiedono a gran voce la protezione
brevettuale paneuropea ad un costo ragionevole, senza tanti fronzoli ma con
la massima certezza giuridica'. Attualmente le controversie sui brevetti
nazionali o i brevetti europei rilasciati dall'Ufficio europeo dei brevetti
(Ueb), validi nei singoli Stati membri, sono giudicate dai tribunali dei
rispettivi Stati membri. Intentare cause per violazione di brevetto o
contestarne la validità può pertanto significare il ricorso ai tribunali
di numerosi Stati membri, con grande perdita di tempo e di denaro. Può
anche darsi che i tribunali di Stati membri diversi interpretino
diversamente la legge sui brevetti e giungano a sentenze incompatibili. Un
Tribunale del brevetto comunitario metterebbe fine a queste discrepanze,
introducendo un unico corpus di norme procedurali. Inoltre renderebbe il
procedimento più economico, specie per le Pmi (Piccole e medie imprese).
Anche se era stato molto vicino ad un accordo sulla creazione del brevetto
comunitario nel novembre 2003, il Consiglio Competitività non aveva però
potuto raggiungere il consenso sul periodo di tempo durante il quale possono
essere compilate le traduzioni dei ricorsi. Ora
la Presidenza
irlandese intende mettere la parola fine presentando la proposta per accordo
al Consiglio non appena possibile.
UNA DIVERSA POLITICA
SALARIALE PER FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA
Roma, 5 febbraio 2004 - «È nota la posizione dell’Eurispes – dichiara
il Presidente prof. Gian Maria Fara - in merito alla rilevazione
dell’inflazione nel nostro Paese, quantificata dal nostro Istituto per
quanto riguarda il periodo dicembre 2001- dicembre 2002 all’8,1% e per il
periodo dicembre 2002-dicembre 2003 all’8,0%. In questo quadro, la perdita
del potere d’acquisto appare evidente e penalizza soprattutto la categoria
degli impiegati. In particolare, riferendosi ai tassi di inflazione misurati
dall’Eurispes, è possibile osservare, nel periodo 2001-2003, che la
perdita di potere di acquisto è stata pari al 19,7% per gli impiegati, al
16% per gli operai, al 15,4% per i dirigenti e al 13,3% per i quadri». «Sull’attuale
difficile situazione – spiega Fara - vi sono state delle responsabilità
oggettive del Governo Berlusconi quali: in primo luogo, il mancato
riconoscimento per troppo tempo dei tassi reali di inflazione ben lontani da
quelli rilevati dall'Istat; la previsione di tassi di inflazione
programmata, prevista dai Documenti di programmazione economico-finanziaria,
troppo bassi rispetto a quelli effettivi: ciò ha prodotto all’interno dei
diversi comparti produttivi, elevata conflittualità nelle relazioni
industriali e difficoltà insormontabili il più delle volte nel metodo e
nelle procedure di rinnovo contrattuale; - il mancato riconoscimento degli
effetti dell’inflazione sul sistema fiscale (fiscal drag); - l’aver
determinato unilateralmente, in un periodo di crisi dei tradizionali modelli
di contrattazione, la fine del metodo concertativo e la divisione del fronte
sindacale. La situazione odierna richiederebbe un incremento dei salari
probabilmente non inferiori al 12-14% che il sistema produttivo nella
situazione attuale non è in grado di sostenere, soprattutto fin quando non
si realizzeranno interventi strutturali in grado di restituire competitività
al nostro sistema economico (sul piano delle risorse destinate a ricerca e
sviluppo, sul piano della formazione imprenditoriale e manageriale, per
esempio)». «A nostro avviso – prosegue il Presidente dell’Eurispes -
la previsione di meccanismi di indicizzazione delle retribuzioni da lavoro
dipendente su base annuale rappresenterebbe un fondamentale shock per
l’intero sistema, mettendo in moto meccanismi virtuosi ed alimentando
effetti moltiplicativi sull’intera economia e consentendo di recuperare
l’erosione del potere d’acquisto di salari e stipendi (causata da
un’inflazione ben più alta di quella ufficiale). Costituirebbe un segnale
psicologico fondamentale per le imprese, per i cittadini-consumatori, per il
funzionamento del mercato nel suo complesso. Un mercato che ha mostrato
profonde resistenze a raccogliere gli inviti del Governo a consumare di più.
Anche perché nelle attuali condizioni del Paese è impossibile consumare di
più, dal momento che il reddito disponibile delle famiglie si è
vistosamente ridotto e conseguentemente sono diminuite la quota destinata
dalle famiglie ai consumi e al risparmio». «Le strategie sinora perseguite
dal Governo – sostiene il Presidente dell’Eurispes - si sono rivelate
del tutto inadeguate a far ripartire l’economia. È urgente, a nostro
avviso, produrre un intervento sul breve periodo (max sei-otto mesi)
incrementando gradualmente le retribuzioni a tassi vicini al 7-8%. Questo
provvedimento consentirebbe un aumento del reddito disponibile delle
famiglie, innalzerebbe la quota familiare destinata ai consumi e al
risparmio, aiuterebbe a ridurre le scorte delle imprese, spingerebbe,
infine, il sistema su livelli più elevati di produzione. Si registrerebbero
influssi positivi anche sulle entrate tributarie dello Stato. In una seconda
fase, immediatamente successiva alla precedente (a partire presumibilmente
dai primi mesi del 2005), quando si saranno innescati meccanismi di fiducia
in tutto il sistema produttivo, sarà necessario prevedere l’applicazione
nelle aziende di meccanismi incentivanti e premianti (come il Premio di
risultato, per esempio) basati sulla condivisione degli obiettivi aziendali
e sull’approccio motivazionale individuale delle risorse umane fatti
proprie da poche realtà aziendali». «Occorrerà – conclude Fara -
rispetto, per esempio, all’applicazione del Premio di risultato[1],
superare le resistenze culturali, riscontrate, nel periodo 1999-2003, sia
dal lato delle imprese (che temevano l’introduzione di un costo fisso
aggiuntivo) sia da parte dei lavoratori e delle rappresentanze aziendali
(che insistevano spesso sulla necessità di assegnare al premio un valore di
certezza e di stabilità). Un altro aspetto che sarebbe necessario
considerare riguarda la contrattazione decentrata che dovrebbe prendere in
maggiore considerazione il diverso livello del costo della vita tra aree
metropolitane e zone periferiche e meno congestionate, tra piccoli, medi e
grandi centri. Siamo contrari però ad una contrattazione decentrata che
punti a introdurre meccanismi di differenziazione generalizzati legati alle
macroaree geografiche (Nord vs. Sud, Isole vs. Terraferma)».
I MERCATI EMERGENTI – MONIKA
FRIEDL E ALEXANDER KARPOV – GESTORI DI UNION INVESTMENT
Milano, 5 febbraio 2004 - Il 2003 è stato un anno molto positivo per i
mercati emergenti e per il 2004 pensiamo che ci possano essere ottime
potenzialità di crescita nel continente asiatico. L’area presenta dati
macroeconomici positivi e il quadro economico generale dovrebbe migliorare
ulteriormente grazie alla ripresa in atto negli Usa, il principale partner
commerciale dei paesi asiatici. I mercati azionari del Far East si
avvantaggeranno ulteriormente dell’alta liquidità che è alla ricerca di
nuovi interessanti investimenti. Sono proprio gli investitori americani a
spingersi in questa direzione, puntando sulla debolezza del dollaro e sulla
potenziale rivalutazione delle valute locali. Questi investitori acquistano
principalmente Blue Chips. Un’altra area interessante è rappresentata dai
Paesi dell’Est Europeo. La situazione economica russa è soddisfacente,
poiché si mantiene incredibilmente stabile, malgrado gli ulltimi
avvenimenti legati all’affaire Yukos e i tioli russi restano relativamente
a basso costo. Anche il permanere dell’alto costo del greggio favorisce
questo Paese, grosso esportatore di greggio. Il recente upgrade da parte di
Moody’s poi ci spinge a valutare positivamente il mercato russo. Anche
l’alta liquidità e le buone notizie che riguardano le previste riforme
del settore economico, affiancate dalle ristrutturazioni e privatizzazioni
aziendali, dvorebbero influenzare positivamente questi mercati. Altri paesi
consigliati, in una visione a breve termine, sono Polonia e Ungheria. Questi
paesi a maggio del 2004 entreranno a far parte dell’Unione Europea,
operazone che avrà un indubbio influsso benefico sulle loro economie, viste
più di buon occhio da parte degli investitori, sia privati che
istituzionali. In un portafoglio azionario globale consigliamo quindi di
sovrappesare I Paesi asiatici, con particolare attenzione a Indonesia,
Tailandia, India, Cina e Taiwan, oltre ai Paesi dell’Est Europeo,
soprattutto Russia, Polonia e Ungheria. In un portafoglio ben diversificato
vi dovrebbe essere una fetta riservata agli investimenti nei Paesi
Emergenti, ma dovrebbe essere contenuta. La percentuale effettiva varia
perché bisogna valutare l’orizzonte d’investimento e la propensione al
rischio del singolo investitore. Per quanto riguarda i fondi dei Mercati
Emergenti, ricordiamoci che quelli azionari fanno registrare una maggior
volatilità rispetto a quella dei fondi azionari dei Paesi altamente
sviluppati. Come società d’investimento puntiamo soprattutto sui fondi,
strumento che consente di raggiungere una maggior diversificazione. Non
dobbiamo poi dimenticare che quando si tratta di investire in Paesi
Emergenti gli investitori privati incontrano maggiori difficoltà degli
investitori istituzionali per esempio nel reperimento di informazioni
(eventuali deficit, costi, know how, ecc.) e che i fondi risolvono questo
problema. Dopo gli ultimi accadimenti in materia di government e corporate
bond (vedi il crack Argentina, e i default Cirio e Parmalat) riteniamo
comunque ancora consigliabile inserire nel proprio portafoglio degli
Emerging Government o Corporate bond. Nel 2003 i bond dei Paesi Emergenti
sono stati tra quelli che hanno fatto registrare le migliori performances a
livello di classi di asset e siamo ancora dell’opinione che i bond
governativi e corporate del Paesi dell’Est Europeo, in particolare per
quanto riguarda Polonia e Ungheria, offrano potenzialità superiori alla
media, anche grazie alla già citata prossima entrata di questi due Paesi
nell’Unione Europea, mantenendo al contempo un rischio valuta che può
essere tenuto sotto controllo. Altri bond governativi interessanti sono
quelli dei Paesi con una forte produzione di materie prime di cui permane
un’elevata domanda. Tra questi segnaliamo in particolar modo Brasile e
Cile. La percentuale di questi invetimetni all’interno di un asset
allocation globale però deve mantenersi sempre intorno al 10-15 per cento.
ANTICIPAZIONI
SUI DATI DEL MESE DI GENNAIO 2004 FONDI COMUNI: RACCOLTA NETTA –1,8 MLD.
DI EURO. AZIONARI E FLESSIBILI SEMPRE POSITIVI. SEGNO MENO PER
OBBLIGAZIONARI, BILANCIATI E LIQUIDITÀ.
Milano, 5 febbraio 2004 - Il saldo di raccolta dei fondi comuni
d’investimento italiani si è attestato, a gennaio, a quota –1.828
milioni di euro. Le categorie che hanno registrato i risultati migliori sono
state quella dei fondi azionari, e quella dei fondi flessibili. In rosso gli
obbligazionari, i fondi di liquidità e quelli bilanciati. Nell’insieme di
tutti fondi (italiani, lussemburghesi e esteri) per le macro categorie si
registra: Azionari raccolta netta positiva per +862 mln. Di euro; Bilanciati
raccolta netta negativa per -303 mln. Di euro; Obbligazionari raccolta netta
negativa per -2.315 mln. Di euro; Di Liquidità raccolta netta negativa per
-596 mln. Di euro; Flessibili raccolta netta positiva per +524 mln. Di euro.
La raccolta netta, per tipologia giuridica, è così costituita: I fondi
armonizzati hanno registrato una raccolta netta negativa per –2.909 mln.
Di euro. I fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e
altri) hanno registrato una raccolta netta positiva di circa +706 mln. Di
euro. I fondi e gli organismi di diritto estero costituiti da intermediari
italiani hanno registrato, in Italia, una raccolta netta positiva per circa
+388 mln. Di euro. I fondi lussemburghesi negativa hanno registrato una
raccolta netta positiva per circa –12 mln. Di euro. I Fondi di fondi, che
non vengono inclusi nei totali per evitare duplicazioni, hanno registrato
nel mese di gennaio una raccolta netta positiva per circa +730 mln. Di euro
e un patrimonio pari a 8.408 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi
armonizzati di diritto italiano risulta, a fine gennaio, di circa 379.172
mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi non armonizzati (riservati,
speculativi esteri/italiani e altri) è pari a 12.142 mln. Di euro. Il
patrimonio dei fondi e organismi di diritto estero degli intermediari
italiani è di 94.004 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi lussemburghesi
storici è di 26.462 mln. Di euro. Complessivamente il patrimonio gestito
dalle forme collettive degli intermediari italiani ammonta, a fine gennaio,
511.781 mln. Di euro. I dati riportati nel presente comunicato sono
provvisori e suscettibili di variazioni. Giovedì 5 febbraio Assogestioni
renderà pubblici i risultati completi e definitivi.
BANCA POPOLARE DI NOVARA S.P.A.
NOMINA L'AVV. FRANCO ZANETTA NUOVO PRESIDENTE
Verona, 5 febbraio 2004 - Il Banco Popolare di Verona e Novara e
la Banca Popolare
di Novara S.p.a., a seguito del conseguimento dei principali obiettivi
connessi al processo di integrazione tra la ex Banca Popolare di Verona e la
ex Banca Popolare di Novara, ed alla luce della volontà manifestata dal
prof. Siro Lombardini di concentrare la propria attività negli impegni
connessi alle primarie funzioni di Vice Presidente Vicario del Banco, e di
Presidente della Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio,
hanno proceduto alla nomina del nuovo Presidente della Banca Popolare di
Novara S.p.a. Nella persona dell'avv. Franco Zanetta. Comunicano inoltre che
la Banca Popolare
di Novara ha chiamato alla Vice Presidenza della medesima il prof. Maurizio
Comoli. Entrambe le cariche avranno durata fino all'Assemblea di
approvazione del bilancio 2004. Al prof. Lombardini è stata espressa dai
Consigli delle due banche del Gruppo viva gratitudine per l'eccezionale
contributo apportato alla Banca Popolare di Novara ed al successo
dell'operazione di integrazione, come pure è stato formulato un caloroso
augurio per gli impegni che lo attendono in relazione alle importanti
funzioni che continuerà a ricoprire.
IL GRUPPO BANCARIO
CREDITO VALTELLINESE ED IL GRUPPO BANCA POPOLARE DI CIVIDALE STRINGONO
UN’ALLEANZA STRATEGICA
Milano, 5 febbraio 2004 - I
Consigli di Amministrazione del Credito Valtellinese S.c.a r.L. E della
Banca Popolare di Cividale S.c.a r.L. ¯ entrambe capogruppo degli omonimi
gruppi bancari ¯ nella rispettiva seduta odierna hanno deliberato
all’unanimità in ordine al contenuto dell’accordo quadro avente ad
oggetto l’alleanza strategica tra i due gruppi bancari. In particolare,
l’accordo quadro disciplina l‘ingresso del Credito Valtellinese nel
capitale di Banca di Cividale Spa, società controllata dalla Banca Popolare
di Cividale. L’accordo, che dà attuazione a quanto previsto nella lettera
di intenti sottoscritta dalle parti in data 16 dicembre
2003, ha
per oggetto l’acquisizione da parte del Credito Valtellinese S.c.a r.L. Di
una partecipazione del 22,22% in Banca di Cividale Spa da realizzarsi
mediante sottoscrizione di un apposito aumento di capitale riservato di
importo pari a 68 milioni di euro. L’efficacia dell’accordo è
condizionata, in particolare, al rilascio delle necessarie autorizzazioni da
parte delle Autorità competenti. Le intese raggiunte prevedono inoltre
l’ingresso, con una partecipazione di minoranza, della Banca Popolare di
Cividale S.c. A r.L. Nella Banca dell’Artigianato e dell’Industria
S.p.a. Con un esborso iniziale di circa 2,7 milioni di euro, nonché
l’impegno del Credito Valtellinese S.c.a r.L. E della Banca Popolare di
Cividale S.c.a r.L. A proseguire nella definizione di un progetto comune di
espansione nella regione Veneto, in conformità a quanto già individuato
nella lettera di intenti del 16 dicembre 2003. La definizione dei termini
dell’operazione porterà alla sottoscrizione di un ulteriore accordo che
sarà preventivamente sottoposto all’approvazione dei rispettivi organi
sociali competenti dei due Gruppi bancari. L’investimento del Credito
Valtellinese è finalizzato a favorire la collaborazione strategica e
commerciale tra il Gruppo Credito Valtellinese e il Gruppo Banca Popolare di
Cividale, con l’obiettivo di ottenere significative sinergie di costo e
ricavo e facilitare la realizzazione del piano industriale di sviluppo della
Banca di Cividale Spa. Recentemente
la Banca
friulana, oltre a rafforzare la propria presenza sul territorio originario,
ha esteso l’operatività anche al Veneto orientale ed ha all’esame
l’acquisto di partecipazioni in banche locali presenti in Paesi dell’Est
Europa. L’istituto friulano si avvale della collaborazione di 373
dipendenti, di una rete commerciale di 47 sportelli e non presenta
sovrapposizioni geografiche con quella del Gruppo Credito Valtellinese.
L’accordo di partnership consente al Gruppo Credito Valtellinese di
portare avanti con coerenza il progetto di sviluppo di un network di banche
locali che, in virtù anche del piano di rafforzamento patrimoniale di
recente deliberato, possa progressivamente estendersi all’intero
territorio nazionale.
BANCA INTESA APRE UN UFFICIO DI
RAPPRESENTANZA A TUNISI
Milano, 5 febbraio 2004 - Banca Intesa annuncia l’apertura di un ufficio
di rappresentanza in Tunisia, grazie al completamento delle procedure
autorizzative e l'ottenimento della licenza da parte delle autorità locali.
Banca Intesa rafforza attraverso l’apertura dell’Ufficio di
Rappresentanza in Tunisia la presenza nell’area Mediterranea, dove già
opera attraverso gli Uffici di Rappresentanza in Egitto, Libano e Turchia.
L’area di competenza operativa del nuovo ufficio sarà estesa, oltre alla
Tunisia, anche all’Algeria ed al Marocco, aree di crescente interesse per
l’imprenditoria italiana. La sede di Tunisi avrà la funzione di agevolare
i flussi di interscambio commerciale tra l’Italia ed i Paesi del Maghreb,
assistendo le aziende italiane in tutte le loro iniziative commerciali,
offrendo attività di consulenza per la creazione di joint venture con
operatori locali, per la ricerca di potenziali partner e per
l’approfondimento di normative fiscali e societarie. L’ufficio avrà
sede nel palazzo “Blue Center” – rue du Lac Constance, Les Berges du
Lac, 1053 Tunisi – nuovo quartiere in forte espansione, che ospita
numerose società, multinazionali, banche ed ambasciate. Banca Intesa
conferma la volontà del Gruppo, coerentemente con quanto annunciato nel
Piano d’Impresa 2003-2005, di accompagnare e sostenere lo sviluppo delle
attività internazionali delle aziende italiane, attraverso una presenza
territoriale integrata, attiva e coerente.
UNIPOL PRECISAZIONI SU
ASSETTO AZIONARIO
Bologna, 5 febbraio 2004 - Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa
nei giorni scorsi, si precisa che l’attuale assetto societario del Gruppo
Unipol è consolidato e rimarrà stabile anche nel medio e nel lungo
periodo. La stabilità dell’assetto societario ha costituito un elemento
determinante per lo sviluppo e per i risultati conseguiti dal Gruppo nel
corso degli ultimi anni. A tal proposito, si ricorda che Finsoe S.p.a.
Controlla direttamente Unipol Assicurazioni S.p.a. Attraverso la detenzione,
in maniera stabile, di una partecipazione pari ad almeno il 50,2% del
capitale ordinario. Finsoe S.p.a., a sua volta, è controllata da Holmo
S.p.a., società di partecipazioni facente capo alle imprese cooperative. Si
informa, inoltre, che non è mai stato allo studio - e tanto meno lo è al
presente - alcun progetto di conversione delle azioni privilegiate Unipol
Assicurazioni in azioni ordinarie. Finsoe S.pa. Non detiene azioni
privilegiate Unipol Assicurazioni.
RECORDATI: POSITIVI
RISULTATI PRELIMINARI
2003 IN
LINEA CON LE PREVISIONI. CRESCE
LA FARMACEUTICA.
Milano
, 5 febbraio, 2004 – Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i
risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2003. Il progetto di
bilancio, la relazione sulla gestione e la proposta di dividendo saranno
sottoposti per approvazione al Consiglio di Amministrazione del 3 marzo
2004. I risultati preliminari del 2003 - Le vendite al 31 dicembre 2003 sono
state pari a € 488 milioni, in leggera flessione (-1,1%) rispetto al 2002
e sostanzialmente in linea con le previsioni. Le vendite del settore
farmaceutico (€ 424 milioni) sono in crescita (+2,3%) rispetto a quelle
dell’anno precedente. Tale risultato è stato ottenuto grazie alla
notevole crescita dei volumi che ha più che compensato la riduzione dei
prezzi dei farmaci su prescrizione imposta in Italia, che ha inciso per
circa € 15 milioni. La crescita è più significativa (+5,5%) se si
escludono le vendite non ricorrenti di lercanidipina negli U.s.a. Effettuate
nel 2002 per un valore di € 12,5 milioni. Le vendite del settore chimica
farmaceutica sono state di € 64 milioni, in riduzione rispetto all’anno
precedente (-19%) per la contrazione dei volumi conseguente alla decisione
di ridurre la nostra presenza sul mercato degli intermedi per antibiotici e
per lo sfavorevole effetto cambio. L’utile operativo sarà di circa € 81
milioni, leggermente migliore delle previsioni rilasciate a fine anno.
Questo risultato deriva da una favorevole evoluzione del settore
farmaceutico che ha contribuito con un Ebit di circa € 85 milioni. Il
settore chimica farmaceutica invece, ha registrato un Ebit negativo di circa
€ 4 milioni per la maggior parte dovuto alle attività biochimiche.
Settore chimica farmaceutica Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i
risultati e le prospettive del settore chimica farmaceutica e ha preso atto
che l’evoluzione congiunturale, e in particolare il continuo deprezzamento
del dollaro, rendono difficile, a breve termine, la progettata dismissione
del settore stesso. Il settore sarà quindi oggetto di una riorganizzazione
e di un risanamento che comporteranno la focalizzazione sulle linee di
prodotto più competitive e con maggior potenziale di sviluppo. Da questo
processo risulteranno ridimensionate alcune produzioni, tra le quali quelle
biochimiche, con l’obiettivo di ritornare in tempi brevi ad avere
risultati operativi positivi. Il Consiglio ha di conseguenza deciso di
procedere ad un adeguamento dei valori contabili delle attività coinvolte.
Ciò comporterà una svalutazione straordinaria di alcuni cespiti e.2 poste
dell’attivo circolante che verrà interamente recepita nel bilancio 2003.
L’ordine di grandezza della svalutazione sarà di € 30 milioni, prima
degli effetti fiscali. Tale svalutazione non incide sulla posizione
finanziaria del gruppo che nel corso del 2003 è ulteriormente migliorata.
L’indebitamento netto a fine 2003 si è ridotto a € 21 milioni. Il
Consiglio, alla luce del buon andamento operativo e della positiva
situazione finanziaria, prevede di poter proporre la distribuzione di un
dividendo simile a quello dell’esercizio precedente. Il Consiglio ha
altresì nominato il Dr. Alberto Recordati Vice Presidente della Società.
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, secondo quanto raccomandato dal
codice di autodisciplina delle società quotate, in data odierna ha valutato
con esito positivo l’indipendenza dei sei amministratori non esecutivi
facenti parte del Consiglio, su un totale di nove amministratori. Il
progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato relativi
all'esercizio 2003, una volta approvati dal Consiglio di Amministrazione,
saranno resi disponibili presso la sede sociale e presso Borsa Italiana
entro 90 giorni dalla chiusura dell'esercizio; la relazione semestrale sarà
resa pubblica entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. Pertanto, ai
sensi dell'art. 82 comma 2 del Regolamento approvato con delibera Consob n.
11971/1999, non verranno predisposte separate relazioni trimestrali al 31
dicembre 2003 e al 30 giugno 2004.
IL
GRUPPO URALITA SI RINNOVA
Milano, 5 febbraio 2004 - Per incrementare la propria competitività e
presenza nel mercato, il Gruppo Uralita ha dato nuovo assetto alla propria
organizzazione, ridisegnando
la Divisione Isolamento
dalla fusione di Poliglas e Pfleiderer. Da questa operazione è nata Ursa
International, Divisione Isolamento del Gruppo Uralita , che acquisisce e
ottimizza quindi le competenze e le esperienze già maturate in passato. Dal
punto di vista organizzativo la nuova Divisione è strutturata in Europa
secondo due aree distinte, Ovest ed Est, dispone di 15 unità produttive e
di filiali commerciali presenti in ogni Paese di ciascuna Area. Ursa Italia
fa parte dell’Area Est e ad essa fa capo anche la rete distributiva ex
Pfleiderer
INFLAZIONE: PER INTESACONSUMATORI
I PREZZI NON AUMENTANO PERCHE’
LA GENTE NON
CONSUMA
Roma, 5 febbraio 2004 - In merito al dato definitivo sull’inflazione di
gennaio diffuso ieri dall’Istat e alle successive dichiarazioni rilasciate
dal Presidente dell’Istituto Biggeri, l’Intesaconsumatori prende
posizione giudicando il dato poco realistico, specchio della distanza che
ancora esiste tra l’Istituto di ricerca e la realtà dei consumi. “I
prezzi aumentano in misura lievemente ridotta – sostengono dall’Intesa
– perché la gente non compra più”. Dati “reali e affidabili”?
Commenti positivi dal mondo politico? L’intesaconsumatori ribadisce che
l’ottimismo in questo momento è sintomo di superficialità e incapacità
di leggere quei dati che, al di là della discutibilità dei metodi di
rilevazione (composizione del paniere, pesi attribuiti a ciascuna voce,
ecc.) rappresentano comunque la conferma di una grave recessione in atto nel
nostro Paese. .
COMPETENZE
PERSONALI PER DIRIGERE GLI ENTI LOCALI. UN NUOVO CORSO PROMOSSO DALLA SDA
BOCCONI PER CHI OPERA QUOTIDIANAMENTE COME DIRIGENTE NEGLI ENTI LOCALI.
Milano, 5 febbraio 2004 – Ai dirigenti degli Enti Locali è richiesto un
cambiamento qualitativo del modo di operare, basato non solo sull’utilizzo
di una strumentazione accurata, ma anche su come saper gestire le competenze
relazionali, i processi comunicativi, le dinamiche di gruppo e le situazioni
conflittuali. Questo cambiamento, apparentemente semplice, incontra nella
pratica forti elementi di resistenza e di difficoltà, perché implica lo
spostamento della risoluzione di diversi problemi organizzativi, da un
meccanismo impersonale alla diretta responsabilità delle persone. Il corso
promosso dalla Divisione Amministrazione Pubblica, Sanità e Non Profit
della Sda Bocconi, che si terrà a Milano dal 27 al 30 aprile
2004, ha
quindi per oggetto l’arte del dirigere in un’organizzazione
professionale. In particolare il corso si propone di: Introdurre chiavi
interpretative per leggere più efficacemente il contesto e le dinamiche
organizzative; Identificare le competenze personali più importanti per
lavorare efficacemente nelle organizzazioni complesse; Fornire strumenti per
l’identificazione delle proprie competenze in rapporto alla funzione
dirigente, nonché alcuni strumenti per una loro iniziale valutazione e per
la definizione di un piano personale di sviluppo. Nell’ambito dei
contenuti si analizzano: · l’organizzazione come sistema di rapporti con
una lettura dal punto di vista delle persone; · il modello delle competenze
nelle organizzazioni professionali; · riconoscere e valutare le competenze
fondamentali per la tutela del benessere personale; · riconoscere e
valutare le competenze che favoriscano la collaborazione; · il rapporto con
il tempo: l’idea del tempo proprio e altrui e la sua influenza sulla
gestione; · principi e tecniche di gestione del tempo; · costruzione di un
piano d’azione personalizzato. Il percorso di sviluppo della competenza
segue dunque questo iter: dalle conoscenze (sapere) alle capacità (saper
fare) alle competenze (saperci fare). La metodologia didattica sarà
fortemente interattiva per favorire l’elaborazione delle esperienze dei
singoli partecipanti. I destinatari sono: Direttori Generali, Segretari
Generali, Segretari Comunali, Dirigenti di Enti Locali.
LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE,
DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA
Milano, 5 febbraio 2004 – Di seguito
la Lettera Aperta
inviata al Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti dal Presidente
dell’Associazione Dismamusica Antonio Monzino jr. : “Pregiatissimo
Ministro, in qualità di Presidente di Dismamusica (Distribuzione Industria
Strumenti Musicali e Artigianato), l’Associazione che riunisce produttori
e distributori di strumenti ed edizioni musicali, desidero farLe pervenire
alcune sintetiche considerazioni in relazione alla riforma che gradualmente
sta attuandosi attraverso delibere governative e circolari ministeriali e
nella quale il nostro settore pone legittime aspettative. Nel progetto
ambizioso di miglioramento complessivo del sistema scolastico del Paese
sembrava che la musica avesse trovato, nell’ambito della riforma, una
nuova dignità come disciplina che obbligatoriamente la scuola deve offrire,
per la formazione della persona, fin dalle classi del primo ciclo a tutta la
popolazione scolastica, come avviene in tutti Paesi del mondo. All’enfasi
data attraverso i media alla presenza dell’inglese e dell’informatica
(come nuove materie obbligatorie) ha corrisposto un assoluto silenzio sulla
musica, genericamente e sporadicamente citata solo fra le arti ed altre
competenze. Tutto questo è un sintomo preoccupante, a mio avviso, del
perdurare della scarsa percezione dell’importanza del ruolo della musica
nell’educazione dei futuri cittadini “globali”, del suo essere
strumento di "formazione integrale della persona" anziché
semplice complemento formativo (sia pure imprescindibile) come
l'apprendimento di una lingua straniera o dell'informatica. In questo
contesto, suscita forte preoccupazione anche la paventata ipotesi di uscita
dal nuovo ordinamento delle scuole ad indirizzo musicale, che formano una
piccola isola felice e sono un fiore all’occhiello del sistema vigente
come modello di eccellenza a livello internazionale. Tali scuole dovranno
pertanto essere assolutamente salvaguardate anche per garantire la
formazione di base necessaria per l’accesso ai costituendi licei musicali.
I dati sulla dispersione e sull’abbandono scolastico, e quelli sul disagio
sociale e giovanile, da Lei più volte citati, così come le indagini Ocse e
quelle recentemente svolte in Italia in materia, unitamente a quella
riferita al semianalfabetismo di una grande parte della popolazione
italiana, riconfermano fortemente la necessità di utilizzo della musica
nell’educazione. La musica a scuola consente infatti di creare
l’ambiente più favorevole all’apprendimento in generale facilitando
grandemente la formazione culturale e comportamentale dei nostri ragazzi.
Nell’interesse delle future generazioni, e per non perdere questa storica
occasione di avvicinamento dell’Italia al resto del mondo, Le chiedo di
impegnarsi a sostenere il ruolo della musica nell’educazione (richiesta
dal 93% della popolazione negli Usa, secondo una recente ricerca Gallup, e
dal 73% della popolazione nel nostro Paese, secondo una ricerca Ispo svolta
nel 1998). Con profonda stima, porgo un cordiale saluto. Dismamusica Antonio
Monzino jr. Presidente
SONDAGGIO EUROPEO SUGLI
STIPENDI DEL 2003 DELLA FUNZIONE ACQUISTI:
LA PROFESSIONE RINGIOVANISCE
!
Ginevra, 5 febbraio 2004 - L’istituto Europeo di Purchising Management
pubblica i risultati del sondaggio che ha svolto sugli stipendi della
“Funzione Acquisti”. Sono quasi duecento le persone intervistate che
hanno confermato il “ringiovanimento” della professione e il crescente
interesse ad essa rivolto. I risultati dello studio* sono stati presentati
in occasione dell’ottava conferenza annuale dell’Eipm sul tema
“Acquisti: organizzarsi per innovare”. Quasi duecento direttori del
settore acquisti hanno compilato il questionario del sondaggio. Le persone
che hanno risposto occupano posizioni di responsabilità a livello
internazionale presso le più importanti imprese europee ( 42% delle imprese
hanno un volume di acquisti superiore a 1Mard di euro.) Prima costatazione:
la professione è ringiovanita. Più della metà delle persone che ha
risposto al questionario ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni e il 12%
di essi ha meno di 30 anni. Cio’ conferma che manager sempre più giovani
decidono di intraprendere la professione nel settore della Funzione
Acquisti. La professione resta ancora prevalentemente maschile (90%) e i
candidati, che sono sempre più numerosi, provengono da scuole a indirizzo
commerciale (50%) e da scuole d’ingegneria (40%). Tale professione, che
attira nuovi “aspiranti”, non è più considerata un punto d’arrivo,
ma al contrario un trampolino per l’avanzamento di carriera. Cio’ spiega
come il 68% degli attuali occupati nella “Funzione Acquisti” abbia
svolto in precedenza attività differenti nell’impresa. Ormai restano in
questa funzione 5 o 10 anni rispetto ai 15 o 20 anni di un tempo.
La Funzione Acquisti
è ringiovanita non solo per l’età, ma anche per l’evoluzione della
cultura nata dalla “Jobs Rotations” Automobile e farmacia : i settori più
remunerati ... I premi o i bonus riguardano il 77% delle persone
intervistate. Queste preferiscono il denaro liquido alle stock-options , per
un ammontare valutato tra il 10 e il 20% del loro stipendio. I bonus,
contrariamente agli anni precedenti, vengono calcolati sui risultati
dell’impresa e sulle prestazioni individuali piuttosto che sui vantaggi
ottenuti dal Servizio Acquisti. I settori d’attività sono rappresentati
dall’industria automobilistica, dalle attrezzature Hightech,
dall’industria farmaceutica e chimica, dai sevizi... I settori più
remunerativi della Funzione Acquisti sono quelli dell’automobile,
dell’industria farmaceutica ( n° 1 per i bonus) e della chimica. Riguardo
allo stipendio, se
la Svizzera
offre le migliori opportunità per i vice-presidenti e i direttori della
Funzione Acquisti,
la Francia
si classifica al secondo posto. Schema delle remunerazioni della Funzione
Acquisti in Europa
|
Nb. Cit.
|
%
|
Stipendio annuale lordo
|
Nessuna risposta
|
2
|
1,0%
|
/
|
Corporate Purchasing
Seniorexecutive
|
28
|
14,5%
|
79000-230000 Euro
|
Purchasing
Director/vice President a livello regionale
|
24
|
12,4%
|
70000-185000 Euro
|
Purchasing Director a
livello nazionale
|
24
|
12,4%
|
39000-140000 Euro
|
Purchasing Coordinator a
livello di gruppo
|
31
|
16,1%
|
30000-180000 Euro
|
Purchasing Internal
Consultant
|
5
|
2,6%
|
58000-90000 Euro
|
Lead Buyer a livello di
gruppo
|
18
|
9,3%
|
29000-95000 Euro
|
Lead Buyer a livello
regionale
|
19
|
9,8%
|
25000-78500 Euro
|
Project
Buyer o Upstream Engineer
|
8
|
4,1%
|
28000-80000 Euro
|
Buyer
|
11
|
5,7%
|
18000-55000 Euro
|
Altro
|
23
|
11,9%
|
/
|
Totale
|
193
|
100%
|
|
*Fonte Eipm. Lo studio 2003
si basa su 196 questionari, compilati on line e realizzati tra il 1° e il
31 dicembre 2003 su un campione europeo. Per avere i risultati completi e
dettagliati del sondaggio europeo sugli stipendi 2003 della Funzione
Acquisti, contattate l’Eipm via e-mail eipm@eipm.Org
per telefono allo
+33 450 315 678.
LA FORMAZIONE SCOLASTICA
MIRATA E IL PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PRENDONO CORPO ALLA BOSCH
DI BARI, CON UN'INIZIATIVA UNICA IN PUGLIA E ANCORA POCO DIFFUSA IN ITALIA
Bari, 5 febbraio 2004 - Da poco è operativa presso gli stabilimenti
Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti S.p.a. (Gruppo Bosch) di Bari il piano
di formazione Alternanza Scuola-lavoro "Tga (Technische gewerbliche
Ausbildung)" per alcuni studenti selezionati dell’Istituto Tecnico
Industriale Statale “Guglielmo Marconi” di Bari. Per mezzo di uno
stanziamento economico predisposto da Bosch, a dieci studenti di questo
Istituto viene offerta la possibilità di seguire un corso biennale di
“meccatronica” presso Bosch (meccanica combinata all’elettronica), di
oltre 800 ore complessive, di grande valore nel campo dell’Industria della
componentistica Automotive, di cui Bosch è leader mondiale assoluto. Questa
iniziativa è unica in Puglia e tra le poche in Italia, in ottemperanza alla
recente " Riforma Moratti". Organizzati con lo stesso metodo del
sistema, ben consolidato in Germania, dell'Alternanza Scuola-lavoro, i
corsi, completamente gratuiti, si svolgeranno prevalentemente nelle
fabbriche Bosch a Bari, con una frequenza di otto ore alla settimana (un
giorno intero, alternato settimanalmente) ed un corso aggiuntivo di tedesco,
patrocinato da Bosch, ma realizzato presso l'Itis Marconi di Bari. Questa
iniziativa è volta a preparare i giovani al mondo del lavoro, per offrire
un'opportunità di specializzazione, maturando una significativa esperienza
direttamente "sul campo". La prima fase del progetto è consistita
nella selezione delle 38 domande d’ammissione tra gli studenti del 4°
anno iscritti all’Itis, che hanno sostenuto un test e colloqui
individuali, per determinare l’attitudine dei singoli ad impegnarsi
attivamente in questa eccezionale opportunità di formazione. Tra costoro
sono stati individuati 10 studenti. Il corso è suddiviso in cinque aree di
competenza, che prendono in esame i vari aspetti della produzione
industriale; oltre ad una parte propedeutica relativa alla fisica e alla
meccanica, vengono approfonditi i tempi dei processi di lavorazione, dei
processi di montaggio, dei processi manutentivi e delle competenze comuni a
tutte le aree come la qualità, sicurezza e organizzazione del lavoro. Ogni
studente parteciperà all’effettiva realizzazione di prodotti finiti per
ciascun modulo e integrerà le proprie esperienze con un corso di tedesco e
la partecipazione ad uno stage presso una sede Bosch in Germania. Per
saggiare la preparazione degli alunni e il loro grado di motivazione, sono
previste due prove teorico-pratiche nel corso del primo anno e altre due nel
corso del secondo anno. Al termine del corso, verrà rilasciato un attestato
che costituirà un credito formativo nelle discipline di competenza ai fini
dei risultati scolastici. Questo programma di formazione rientra in una
visione strategica di più ampio respiro, che tiene conto delle avanzate
capacità produttive di Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti a Modugno
(Bari), dove si producono – oltre a componenti per sistemi frenanti – le
pompe d’iniezione ad alta pressione per impianti Diesel Common Rail, uno
degli elementi che ha contribuito a decretare il successo dei motori a
gasolio in Europa. I sistemi d’iniezione ad alta pressione Bosch – quali
la pompa d’iniezione radiale, l’Unit Injector e il Common Rail – hanno
rivoluzionato non solo i livelli prestazionali ma hanno abbattuto
drasticamente le emissioni inquinanti e i consumi. Attualmente, le auto di
nuova immatricolazione con motorizzazione Diesel nell’Europa Occidentale
hanno superato il 40 per cento. Solo nel 1991 questa quota era inferiore al
15 per cento. E questa tendenza è in costante ascesa: per il 2004, gli
analisti di Bosch prevedono che la quota dei Diesel di nuova
immatricolazione nell’Europa Occidentale possa raggiungere ben il 47 per
cento. Nel 2003, anche l'Italia ha registrato un forte incremento della
quota diesel, che è stato ben del 4,5%, facendo elevare la quota diesel al
49%. Grazie all'introduzione di tutti gli attuali sistemi d'iniezione diesel
ad alta pressione, Bosch ha dato una spinta decisiva al boom del motore
diesel in Europa ed è, oggi come ieri, leader di mercato. Soltanto nel
2003, Bosch ha prodotto circa sei milioni di sistemi Common Rail e Unit
Injector, per il 2004, Bosch prevede un aumento di produzione a sette
milioni di pezzi. I vantaggi offerti dal motore diesel gli assicurano ancora
lunga vita nel futuro.
PROGETTO
ITINERA: I GIOVANI E
LA SCUOLA
Verona
, 5 febbraio 2004 - Il Banco Popolare di Verona e Novara sostiene da tredici
anni, dato che la 1° edizione è stata nell’anno scolastico 1991/92, il
Progetto Itinera del locale Comitato provinciale per l’Orientamento
Scolastico e Professionale (Cosp) diretto da Danilo Valerio e nel cui ambito
si ritrovano i principali protagonisti della vita civile e professionale del
comprensorio veronese (Assessorato al Lavoro del Comune di Verona, Gruppo
Giovani dell’Associazione Industriali di Verona, Apindustria- Gruppo
Giovani e, da quest’anno, la multinazionale farmaceutica Glaxo Smithkline).
Il progetto coinvolge le classi terze, quarte e quinte degli istituti
superiori della provincia di Verona e propone percorsi didattici alternativi
all’offerta didattica scolastica capaci di integrarne e ampliarne il
valore formativo, coinvolgendo più di 86.000 ragazzi dalla 1° edizione ad
oggi. “Itinera Base”, nella sua completa articolazione, prevede che gli
studenti approfondiscano le tematiche principali legate al mondo
dell’impresa e dell’istruzione. Esperti del mercato del lavoro,
operatori d’orientamento, referenti per l’Università e per gli ordini
professionali supportano, indirizzano e stimolano i ragazzi che partecipano
ai corsi. Gli studenti sono i soli protagonisti dell’intero progetto:
l’approccio proposto, infatti, è di tipo esperenziale, il che consente
loro di conoscere meglio l’ambiente professionale e lavorativo che li
circonda. “Si tratta di una collaborazione particolarmente sentita dal
nostro istituto”, sostiene Carlo Fratta Pasini, Presidente del Banco
Popolare di Verona e Novara, “per le finalità di ordine sociale e
culturale che persegue il Cosp con Itinera e per il significativo impatto di
questo progetto sul mondo scolastico, con cui abbiamo da sempre un rapporto
privilegiato. Inoltre è importante sottolineare come questa collaborazione
rappresenti un’ulteriore testimonianza del radicamento sul territorio del
Banco Popolare, visto che si rivolge agli istituti scolastici di tutta la
provincia di Verona”. In particolare il Cosp e il Banco Popolare di Verona
e Novara organizzano, insieme all’Associazione degli Industriali e alla
Camera di Commercio di Verona, il “Master d’Impresa”, frequentato da
più di 100 studenti che il monitoraggio dello scorso anno ha certificato
avere un indice di gradimento pari all’83%, livello difficilmente
raggiungibile per questo tipo di utilizzazione “pedagogica”. Si tratta
di un percorso di 12,5 ore volto a realizzare l’approfondimento di alcuni
argomenti specifici, offrendo un’opportunità di crescita personale e
culturale di particolare livello. Temi fondamentali del corso sono
rappresentati dalla logica imprenditoriale e dalla gestione delle risorse
umane. Gli studenti che frequentano il corso provengono soprattutto dagli
istituti tecnici e dai licei. Risulta particolarmente indicato per coloro
che intendono proseguire gli studi universitari nel campo dell’economia e
della giurisprudenza. “Il Banco Popolare di Verona e Novara non è
solamente uno sponsor”, spiega Danilo Valerio, Presidente del Cosp. “Ma
è soprattutto un partner prezioso, con cui organizziamo tutto il pacchetto
Itinera ed in particolare un corso molto apprezzato. Allo storico Master
d’Impresa si aggiungono quest’anno altri tre corsi, organizzati con
altri partner leader dei vari settori: Glaxo Smithkline per il Master in
Scienze e Salute, Cad It per il Master Information Tecnology e Vini Bolla
per il Master Agroalimentare. Il Master d’Impresa è già iniziato il 26
gennaio, tutte le edizioni si chiuderanno in marzo e per tutte stiamo ancora
ricevendo richieste di adesione”.
IL
COMUNE DI CASTIGLIONE OLONA PROMUOVE IL CONCORSO: IDEE IN BARATTO: CREATIVITÀ,
TECNOLOGIA E MERCATO DALL'ECCELLENZA DEI CENTRI STORICI MINORI UN PROGETTO
DEL "NUOVO" PER UNA RISPOSTA AMBIENTALE
Milano, 5 febbraio 2004 - L’isola di Toscana in
Lombardia, ovvero il piccolo borgo di Castiglione Olona in provincia di
Varese, lancia un grande piano pluriennale di rilancio architettonico,
civile e ambientale del paese con il progetto “Idee in Baratto: Creatività,
Tecnologia e Mercato dall'eccellenza dei Centri Storici Minori un progetto
del "Nuovo" per una risposta ambientale”. L’iniziativa vedrà
coinvolti i giovani nel fare ricerca, arte, artigianato non per folclore, ma
per essere occasione di concreta opportunità di lavoro e di vita, nel
proiettare in rete internazionale il patrimonio considerevole della propria
realtà. Il progetto prevede infatti l’individuazione dei borghi
d’Eccellenza, italiani ed europei, che stanno perdendo l’attrattiva
turistico- residenziale in seguito alla mutazione del loro ruolo in rapporto
con il trend economico/sociale. La prima fase del progetto prevede
l’assegnazione di tre borse di studio per la raccolta di dati relativi al
profilo urbanistico, artistico, sociale e storico del territorio di
pertinenza della città. I dati andranno a costituire un archivio
interattivo, che diventerà un’ampia e aggiornata memoria-dati,
disponibile anche sul Web. Gli stagisti selezionati dalla Commissione
Scientifica composta da Manuela Gandini, giornalista e critico d’arte,
Lorella Giudici, docente all’Accademia di Brera e critico d’arte, Franco
Torriani, critico d’arte, Paolo Zanzi ed Erika
La Rosa
, rappresentante di Metamusa, dovranno risiedere per sei settimane a
Castiglione Olona ed avranno la possibilità di lavorare presso lo storico
Palazzo Branda. Il bando di partecipazione è stato pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio 2004 e può essere consultato sul sito
internet del Comune www.Comune.castiglione-olona.va.it
A esito della prima fase, nel centro storico si creeranno una serie di
laboratori a cui prenderanno parte attiva soprattutto i giovani,
preventivamente selezionai dalla Commissione, capaci di “produrre idee”
oggetto di baratto nell’area europea. Con lo stesso criterio verranno
individuatiele città, i borghi, i quartieri che meglio potranno interagire
nella logica del baratto stesso. Il gruppo “estero” di lavoro soggiornerà
per un periodo definito nel centro storico interessato, accolto dalla
popolazione locale preventivamente sensibilizzata alle fasi di studio,
ricerca e formazione dell’archivio, nonché alla presa di coscienza delle
potenzialità intrinseche del borgo con particolare attenzione alla qualità
dell’ospitalità (vera preziosità turistica) nella prospettiva generale
di scambio europeo.
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