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9 FEBBRAIO 2004
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COME FINANZIARE L'UNIONE AMPLIATA?
Strasburgo, 9 febbraio 2004 - Il prossimo 10 febbraio
la Commissione
adotterà una comunicazione generale sulle prossime prospettive finanziarie
per il periodo 2007-2013 e la presenterà subito dopo al Parlamento europeo.
Nella comunicazione, tra le altre cose,
la Commissione
illustrerà le sue proposte riguardo alla fissazione del tetto delle risorse
proprie in termini di percentuale del Reddito Nazionale Lordo per l'Unione a
27 membri (pari all'1,27% per l'attuale periodo di programmazione), nonché
la suddivisione nelle diverse rubriche. Il dibattito si annuncia animato. Il
15 dicembre scorso, infatti, con una lettera aperta, sei Stati membri
contributori netti al bilancio Ue - Germania, Francia, Regno Unito, Paesi
Bassi, Austria e Svezia - avevano dichiarato la loro intenzione di limitare
il livello dei pagamenti all'1% del Reddito Nazionale Lordo. D'altra parte,
in occasione della seduta plenaria del Parlamento europeo nel gennaio
scorso, diversi deputati avevano condannato tale iniziativa.
Successivamente, il Presidente Prodi ha dichiarato che «questo è uno
strano momento per proporre un abbassamento del tetto delle risorse
dell'Unione europea all'1%». Inoltre, il commissario Barnier ha affermato
che «la proposta dell'Esecutivo andrà oltre l'1%». Le prospettive
finanziarie rappresentano il quadro di riferimento delle spese comunitarie
per un dato periodo, in funzione delle grandi priorità decise dalle
Istituzioni. Esse indicano l'ampiezza massima e la composizione delle spese
previste dell'Unione e sono decise da Parlamento, Consiglio e Commissione
sulla base di un accordo interistituzionale. Il sistema delle prospettive
finanziarie mira a rafforzare la disciplina di bilancio, a controllare
l'aumento totale delle spese e a garantire uno svolgimento armonioso della
procedura. Le prospettive finanziarie introducono un doppio tetto: quello
totale e quello per categoria di spesa.
6 FEBBRAIO 2004: L’UE HA CELEBRATO
LA GIORNATA DELLA
SICUREZZA DI INTERNET
Bruxelles, 9 febbraio
2004. In
tutta Europa si è festeggiato il 6 febbraio il Safer Internet Day, ovvero
la giornata della sicurezza di Internet. Si tratta di un evento organizzato
nell’ambito del programma della Commissione europea per l’uso sicuro di
Internet che promuove il diritto, per i minori, di navigare sicuri sulla
rete. In questa occasione saranno presentati i diversi progetti, filmati e
iniziative premiate che hanno beneficiato di un finanziamento del programma.
La manifestazione vedrà la partecipazione di esponenti del settore privato,
del settore pubblico e delle associazioni di volontariato. I partecipanti al
programma per la sicurezza di Internet hanno importanti risultati al loro
attivo. Nell’ottobre 2003, ad esempio, grazie ad indicazioni di Inhpe,
un’associazione di hotline Internet, è stato possibile smantellare una
rete mondiale di pornografia infantile. Dal novembre dello stesso anno opera
inoltre la piattaforma di filtraggio dei contenuti Icraplus (Internet
Content Rating Association). La giornata della sicurezza di Internet sarà
celebrata simultaneamente in 12 paesi europei (Danimarca, Germania, Grecia,
Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito,
Spagna e Svezia), oltre che in Australia. Alla manifestazione partecipano le
autorità pubbliche, le imprese che operano in Internet e centinaia di altre
organizzazioni. “Affinché Internet faccia il suo ingresso in tutte le
case e in tutte le imprese dell’Unione europea è indispensabile che tutti
i cittadini si sentano sicuri, anche quando a navigare sulla rete sono i
loro figli”, ha affermato Erkki Liikanen, commissario europeo per le
Imprese e
la Società
dell’informazione. “Il programma per l’uso sicuro di Internet è la
dimostrazione di come azioni di portata ridotta ma opportunamente mirate
possano contribuire in modo decisivo ad accrescere la fiducia. Questa
giornata sarà la testimonianza di questi successi, anche se – dobbiamo
riconoscerlo – il percorso è ancora lungo in termini di sensibilizzazione
del pubblico. Uno studio di Eurobarometro di prossima pubblicazione rivela
che quasi il 60% dei cittadini europei non sa dove e a chi segnalare i
contenuti illegali e nocivi presenti in Internet affinché possano essere
tolti dalla rete". Tra le manifestazioni previste, citiamo le cerimonie
di premiazione delle campagne di affissione di manifesti destinati ai
bambini (Germania e Paesi Bassi), il lancio del programma educativo e del
video sulla sicurezza di Internet (Irlanda) e la presentazione, da parte dei
bambini spagnoli, di una carta dei diritti di Internet ai parlamentari del
loro paese. Promotore di questa giornata è
la Safer Internet
Awareness Campaign, un’iniziativa che è il frutto di due progetti
finanziati dal programma dell’Unione europea per la sicurezza di Internet:
Safeborders e Safety, Awareness, Facts and Tools (Saft). Il programma
dell’Unione europea, operativo dal 1999, si propone di garantire un
ambiente sicuro anche nelle altre forme di comunicazione elettronica quali i
contenuti digitali trasmessi tramite banda larga e telefonia mobile, i
giochi online, il trasferimento di file peer-to-peer e le altre forme di
comunicazione in tempo reale quali le chat room e la messaggeria istantanea.
Scopo specifico del programma è proteggere i bambini e i giovani da
qualsiasi forma di sfruttamento. Il programma, che ha erogato finanziamenti
pari a 38 milioni di euro tra il 1999 e il 2004, è articolato attorno a
quattro aree di intervento: sostenere la costituzione di una rete europea di
hotline per la segnalazione dei contenuti illegali; favorire
l’autoregolamentazione; sviluppare sistemi di classificazione e di
filtraggio dei contenuti e procedere all’analisi comparativa dei prodotti
e dei servizi di filtraggio; sensibilizzare il pubblico in merito all’uso
sicuro di Internet. Nei quattro anni di funzionamento, il programma ha visto
la partecipazione di oltre 130 organizzazioni di 17 paesi europei. Tra le
sue attività future, il programma prevede di istituire una rete di centri
di sensibilizzazione sulla sicurezza di Internet e di estendere l’attuale
rete di hotline incaricate di segnalare i contenuti illegali. Si prevede che
nelle prossime settimane
la Commissione
adotti una decisione in merito alla prosecuzione del programma – con il
nome Safer Internet plus – per il periodo 2005-2008. Infolink:
http://www.Safer-internet.net/sid-programme.asp
http://europa.Eu.int/iap
RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA: L’UE
ENTRA IN AZIONE PER PROTEGGERE MEGLIO I PROPRI CITTADINI
Bruxelles, 9 febbraio 2004.
La Commissione
europea ha presentato gli elementi costitutivi di una fase sperimentale, o
“azione preparatoria”, per la ricerca in materia di sicurezza. La
comunicazione, intitolata “Verso un programma per lo sviluppo della
sicurezza europea attraverso la ricerca e la tecnologia”, spiega perché
la ricerca in materia di sicurezza debba essere coordinata a livello
europeo. Essa indica alcune sfere d’intervento prioritarie, come la difesa
contro il terrorismo (compreso il bioterrorismo), una migliore gestione
delle emergenze, nonché il rafforzamento della sicurezza, affidabilità,
protezione ed interoperabilità dei sistemi di comunicazione, in modo da
consentire alle autorità civili e militari degli Stati membri di agire in
modo coordinato attraverso il territorio dell’Ue. Un bilancio di 65
milioni di euro è stato stanziato per la fase iniziale (2004–2006).
L’azione preparatoria dovrebbe sfociare in un programma europeo di ricerca
sulla sicurezza, che avrà inizio nel 2007. Inteso come strumento per
attrarre le competenze e gli investimenti necessari allo sviluppo congiunto
di tecnologie al servizio della sicurezza in Europa, tale programma dovrebbe
anche contribuire, a lungo termine, ad accrescere il margine concorrenziale
dell’industria europea in questi settori. “L’europa è attualmente
caratterizzata da un’eccessiva frammentazione e sovrapposizione di
strutture e programmi in materia di sicurezza, il che ostacola
l’efficienza economica ed è fonte di molti altri problemi”, ha
dichiarato il commissario europeo per la ricerca Philippe Busquin.
“L’interfecondazione di idee e risultati tra ricerca civile e militare
rappresenta una sfida stimolante per un’Europa allargata. Tuttavia, per
metterla in pratica, l’Europa deve investire in una cultura che sfrutti le
forze combinate dell'industria e del mondo della ricerca in questo
importante settore. L’azione preparatoria offrirà utili insegnamenti e
contribuirà a generare il bagaglio cognitivo e a gettare le basi per future
attività in questo campo.” “L’orientamento dell’Europa verso la
sicurezza civile rappresenta il logico corollario delle attività di ricerca
in corso nel campo delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione”, ha affermato a sua volta il commissario per le imprese e
la società dell'informazione Erkki Liikanen. “Le Tic costituiscono una
componente essenziale della ricerca europea nel campo della difesa e
assicurano una solida base concorrenziale e tecnologica all’industria.
Mettendo a frutto il potenziale di ricerca dell’industria e della difesa,
sarà possibile accelerare il passo verso il raggiungimento del duplice
obiettivo dell’Ue di investire nella ricerca fino al 3% del Pil e di
affermarsi come l’economia basata sulla conoscenza più competitiva a
livello mondiale”. La fase sperimentale L’azione preparatoria in materia
di ricerca sulla sicurezza intende sopperire al fabbisogno dei potenziali
utenti delle tecnologie pertinenti, i quali appartengono per la maggior
parte al settore pubblico (pubblica amministrazione, agenzie di sicurezza,
organizzazioni non governative). I primi inviti a presentare proposte per
l’azione preparatoria saranno pubblicati ai primi di marzo 2004. Per il
prossimo anno sono stati stanziati 15 milioni di euro, destinati a
finanziare da sei a otto progetti e attività di sostegno. I progetti di
ricerca selezionati perseguiranno missioni specifiche, cioè dovranno essere
in grado di produrre risultati tangibili in determinati settori chiave
rispondenti alle sfide urgenti cui l'Europa deve far fronte in materia di
sicurezza. Sfide urgenti in materia di sicurezza In seguito a consultazioni
con le autorità nazionali, con i rappresentanti dell'industria e con un
gruppo di autorevoli esponenti europei del mondo industriale, politico e
accademico, sono state individuate le seguenti missioni prioritarie:
accrescere la consapevolezza della situazione; ottimizzare la sicurezza e la
protezione dei sistemi collegati in rete; proteggere dal terrorismo
(compresi il bioterrorismo e gli incidenti con sostanze biologiche, chimiche
o di altra natura);potenziare la gestione delle crisi (comprese le
operazioni di evacuazione, ricerca e salvataggio, l’eliminazione degli
agenti attivi e il risanamento);realizzare l'interoperabilità e sistemi
integrati di informazione e comunicazione; I bandi verteranno anche su una
serie di "attività di sostegno" incentrate su particolari
argomenti, quali la frammentazione delle strutture di sicurezza in Europa,
studi socioeconomici e di mercato, elaborazione di scenari (tra cui
l'analisi delle minacce) e previsioni tecnologiche. Le prossime tappe
L’azione preparatoria spianerà la strada a un’eventuale decisione del
Parlamento europeo e del Consiglio volta ad istituire dopo il 2006 un
programma europeo di ricerca sulla sicurezza. Grazie all’esperienza e ai
risultati di questa prima fase preparatoria, il futuro programma di ricerca
sulla sicurezza potrà essere congegnato in maniera ottimale e dotato di
risorse finanziarie adeguate, sí da contribuire concretamente
all'eccellenza tecnologica e all'acquisizione delle capacità necessarie
all'Ue per promuovere la pace, la sicurezza e la prosperità sia in Europa
che altrove.
VALUTAZIONE SULLE IMPLICAZIONI ETICHE DELLA
RICERCA SULLA PREVENZIONE DEL BIOTERRORISMO
Bruxelles, 9 febbraio 2004 - Dopo le proposte presentate dalla Commissione
il 3 febbraio per la creazione di un programma di ricerca Ue sulla
sicurezza, sono in molti a considerare la ricerca scientifica e tecnologica
come la risposta decisiva alle minacce sempre più avvertite di attacchi
terroristici globali. Nel caso del bioterrorismo, si valuta che dalle 75
alle 100 imprese in tutto il mondo siano impegnate nella ricerca per la
messa a punto di vaccini e farmaci destinati ad attenuare gli effetti di un
attacco biologico. Tali ricerche tuttavia sollevano serie preoccupazioni
etiche, sia in termini di applicazione finale dei risultati che di metodi
per la validazione dei prodotti. Per risolvere questi problemi, il 3 e 4
febbraio
la Commissione
ha ospitato a Bruxelles una conferenza sulle implicazioni etiche della
ricerca sulle armi biologiche e la prevenzione del bioterrorismo. Per
l'occasione si sono riuniti esperti di vari campi di tutto il mondo, e la
conferenza, più che fungere da conclusione al dibattito, era destinata a
stimolare il dialogo internazionale sulla questione. Secondo il prof. Emilio
Mordini, coordinatore di un progetto finanziato dall'Ue sulle implicazioni
bioetiche della globalizzazione, 'la comprensione scientifica dei sistemi
viventi e della loro manipolazione sta crescendo in misura esponenziale,
sotto la forte spinta dei progressi nella computerizzazione [e] la diaspora
globale delle conoscenze bioscientifiche [...]. Scoperte in questo campo
apporteranno grandi benefici al genere umano, ma daranno anche adito allo
sviluppo di una nuova miriade di terribili armi biologiche'. 'La distinzione
tra la biologia bianca ed il suo lato oscuro sta solo negli intenti e nelle
applicazioni. Con rare eccezioni, sarà veramente difficile mantenere sotto
sequestro la nuova conoscenza bioscientifica che potrebbe essere applicata
alla creazione di armi biologiche senza danneggiare al tempo stesso la
ricerca biomedica utile e la biodifesa essenziale', ha aggiunto il prof.
Mordini. Per il Dr Charles Penn, del centro inglese di ricerca e
microbiologia applicata, la questione va ponderata in termini di rischi e
benefici: 'Si deve trovare il giusto mezzo tra libertà negli sforzi di
ricerca e cooperazione, che per noi sono vitali per realizzare vantaggi per
la salute pubblica, e i controlli destinati ad evitare l'uso distorto di
materiali e conoscenze'. Anche quando questo tipo di ricerca è
inequivocabilmente mirato ad assicurare benefici o sicurezza alla società,
restano pur sempre dei nodi etici da sciogliere. L'uso di cavie umane nei
test clinici è regolamentato da accordi internazionali, che stabiliscono
che i partecipanti debbano dare un consenso informato e che la ricerca debba
essere approvata da un processo d'esame etico indipendente che calcoli i
rischi e i benefici della sperimentazione. Tuttavia, in un settore sensibile
come la biodifesa, elementi o anche porzioni significative della ricerca
potrebbero essere considerate riservate da parte dello stato o dell'agenzia
interessati. Alla luce di questo dato di fatto, la conferenza si è chiesta
se la ricerca sulla biodifesa debba essere soggetta agli stessi standard
etici della normale sperimentazione clinica e come questi standard vadano
interpretati, considerata la necessità della segretezza e la difficoltà di
svolgere un'analisi rischio-beneficio in un campo cosi pieno di incertezze
qual è il bioterrorismo. Anche nel caso di ricerche top secret nella
biodifesa, i partecipanti si sono espressi all'unanimità a favore
dell'applicazione degli stessi standard etici che disciplinano la
sperimentazione su cavie umane in medicina. È stato inoltre ricordato che,
secondo la convenzione del Consiglio d'Europa sui diritti umani e la
biomedicina, anche se un paese deve far fronte ad una guerra o ad un
conflitto, difendere i suoi interessi economici o affrontare minacce alla
sicurezza nazionale, non sono previste eccezioni a questi standard. Il prof.
Reidar Lie dell'università di Bergen, in Norvegia, ha fatto notare che
l'esigenza di ottenere il consenso informato del paziente non comporta una
rivelazione totale. Devono essere fornite solo quelle informazioni che
potrebbero modificare la decisione di una persona di partecipare o meno alla
sperimentazione, cautela che nella maggior parte dei casi annulla la
necessità di divulgare informazioni classificate. La questione della
segretezza si fa più problematica quando si passa all'esame dei test
clinici da parte di un comitato etico indipendente, ha affermato il prof.
Lie. 'Con le debite precauzioni di sicurezza, il presidente del comitato
potrebbe decidere se la ricerca possa essere esaminata senza che sia
necessario analizzare l'informazione classificata. Se è possibile, bene; ma
se non lo è, o si abbandona la sperimentazione o si trova un'altra
soluzione'. L'altra soluzione potrebbe essere quella di creare uno speciale
comitato etico di esperti, con le debite cautele di sicurezza, ha detto il
prof. Lie, ma si è chiesto in che modo, in tal caso, si potrebbe garantire
l'indipendenza dell'esame. La difficoltà di trovare risposte definitive a
questo e ad altri interrogativi sollevati durante la conferenza è apparsa
chiaramente ai partecipanti, ma la maggior parte ha convenuto della necessità
di mantenere vivo un dialogo internazionale sulla questione allo scopo di
compiere un qualche progresso, ed ha affermato che discussioni come questa
possono contribuire a rispondere alle sfide poste da questa forma
prettamente scientifica dell'arte della guerra moderna.
IOSCO: ISTITUITA UNA TASK FORCE
INTERNAZIONALE CONTRO LE FRODI FINANZIARIE
Milano, 9 febbraio 2004 -
La Iosco
(International Organization of Securities Commissions)*, di cui
la Consob
fa parte, ha istituito una task force internazionale per combattere le frodi
finanziarie internazionali e gli abusi di mercato. La task force, istituita
nell'ambito del Comitato tecnico Iosco, è composta dai presidenti di alcune
delle istituzioni aderenti all'Organizzazione. La decisione è stata presa a
Madrid, dove i rappresentanti delle istituzioni aderenti alla Iosco erano
riunitI per l'inaugurazione della nuova sede dell'Organizzazione. Queste, in
sintesi, le priorità della task force: identificare i problemi evidenziati
dalle recenti crisi internazionali, con specifico riferimento alla
trasparenza del mercato dei corporate bonds, al ruolo dei soggetti non
regolamentati, alla complessità delle strutture finanziarie dei gruppi,
all'adeguatezza dei sistemi sanzionatori; rivedere l'applicazione degli
standard esistenti, con particolare riferimento ai meccanismi di
cooperazione internazionale; suggerire adeguati strumenti di
regolamentazione finalizzati alla migliore identificazione e valutazione dei
rischi da parte delle autorità di vigilanza, con specifica attenzione alle
giurisdizioni sottoregolamentate e scarsamente cooperative, i cosiddetti
paradisi legali. A conclusione della riunione di Madrid, il Comitato tecnico
Iosco ha inoltre deciso di avviare una valutazione dei progressi compiuti in
materia di attuazione dei principi relativi all'indipendenza dei revisori
contabili e di definire standard internazionali per i fenomeni del late
trading e del market timing, oltre che per la governance dei fondi comuni di
investimento. Il Comitato tecnico ha quindi istituito una speciale task
force, presieduta dal commissario della Sec Roel Campos, per la redazione,
nei prossimi sei mesi, di un codice di condotta per le agenzie di rating. Le
recenti rivelazioni di gravi irregolarità nell'attività di revisione
contabile e certificazione hanno evidenziato il rilievo delle iniziative
assunte dalla Iosco e dalle autorità di vigilanza ad essa aderenti per
promuovere elevati standard di trasparenza e correttezza contabile,
garantire il corretto funzionamento dei mercati finanziari, assicurare
protezione agli investitori. L'impegno della Iosco e dei suoi Membri in
questa direzione nasce nel 2001 con la denuncia delle prime significative
irregolarità allora riscontrate in materia di revisione, certificazione e
comunicazione al pubblico. Le iniziative Iosco sono state avviate in stretta
collaborazione con le competenti istituzioni internazionali, quali il
Financial Stability Forum, lo Iasb (Iternational Accounting Standards
Board), e l'Ifac (International Federation of Accountans). Negli ultimi due
anni il Comitato tecnico ha emanato una serie di dichiarazioni di principi
finalizzate promuovere modifiche normative per la correzione delle
deficienze riscontrate in materia di revisione contabile delle società
quotate, di indipendenza dei revisori, di vigilanza sulla revisione e di
informazione al pubblico da parte delle società. Il Comitato tecnico ha
inoltre diffuso rapporti e dichiarazioni di principio relativi agli analisti
finanziari e alle agenzie di rating, per una corretta gestione dei conflitti
d'interesse: i principi enunciati in tali documenti costituiscono la base
per un'adeguata riforma delle norme che disciplinano questi settori. Nel
2002
la Iosco
ha inoltre adottato un accordo multilaterale per la cooperazione
regolamentare e lo scambio di informazioni che costituisce un nuovo efficace
strumento per migliorare la capacità delle autorità di vigilanza nazionali
di condurre indagini transfrontaliere sulle frodi finanziarie
internazionali. Ribadita l'importanza di una costante vigilanza, a livello
sia nazionale che sovranazionale,
la Iosco
sottolinea, tuttavia, che l'onere della prevenzione e della vigilanza sulle
irregolarità contabili nelle società quotate spetta in primo luogo agli
amministratori e ai manager delle società emittenti e delle società di
revisione contabile. Gli amministratori di tali società devono avviare,
quale necessario complemento a qualsiasi riforma regolamentare, una profonda
revisione dei meccanismi di corporate governance e delle altre procedure
interne di controllo, promuovendo una cultura d'impresa in grado di
prevenire i comportamenti scorretti. *
La Iosco
è l'associazione mondiale delle autorità di vigilanza dei mercati
mobiliari, con sede a Madrid. Promuove la cooperazione e l'adozione di
elevati standard regolamentari per assicurare correttezza, efficienza e
solidità ai mercati. Attualmente
la Iosco
associa 171 autorità nazionali di oltre 100 Paesi.
PARMALAT: AVVIARE LE
RIFORME DEL DIRITTO SOCIETARIO
Strasburgo, 9 febbraio 2004 - Risparmiatori rovinati, migliaia di dipendenti
a rischio disoccupazione, fornitori non liquidati, miliardi di euro distolti
dai bilanci anche tramite società offshore, indagini sulle responsabilità
delle banche, delle società di revisione e degli organismi di controllo,
proprietario e amministratori in carcere per frode. E' questo, finora, il
risultato del crac della multinazionale Parmalat venuto alla luce nel
dicembre scorso, che esula dal contesto prettamente italiano per assumere
una valenza internazionale attraverso le ampie ramificazioni del gruppo nel
mondo e per le società europee e americane chiamate in causa.
La Commissione
farà una dichiarazione al Parlamento riguardo al governo d'impresa e la
supervisione dei servizi finanziari, alla luce del caso Parmalat. In
occasione del Consiglio Ecofin del 21 gennaio scorso il Commissario
Bolkestein ha affermato che molto probabilmente le proporzioni di questo
caso superano quelle di Enron ed ha indicato che si dovrà tener conto degli
insegnamenti del caso Parmalat per adeguare il piano d'azione «Modernizzare
il diritto delle società e rafforzare il governo societario nell'Unione
europea», presentato nel maggio 2003 dalla Commissione. Sulla scia di
questo piano, l'Esecutivo presenterà all'inizio di marzo 2004 alcune
proposte sul controllo legale della contabilità delle imprese. Queste
proposte verteranno in particolare su: sanzioni più severe contro le
malversazioni, norme di indipendenza e etiche per i revisori, norme di
verifica esigenti, il principio di responsabilità per i revisori dei conti
consolidati dei gruppi, l'indipendenza dei comitati di revisione delle
imprese quotate in borsa, il miglioramento della cooperazione tra gli organi
nazionali di controllo e con gli organi di controllo dei Paesi terzi. Il
caso Parmalat, secondo Bolkestein, ha rivelato inoltre che alcune misure
prospettate nel piano d'azione sono particolarmente urgenti. Si tratta,
segnatamente, della responsabilità collettiva dei dirigenti di un'impresa a
proposito della contabilità, nonché della diffusione dell'informazione
sulla struttura dei gruppi e sulle relazioni all'interno di un gruppo. Il
Commissario ha inoltre sottolineato l'urgenza che gli Stati membri
applichino la direttiva sugli abusi di mercato, che deve entrare in vigore
nell'ottobre 2004 e quella sui «prospetti» per l'informazione in borsa,
che entrerà in vigore a metà del 2005. Bolkestein ha poi concluso
esprimendo l'auspicio che sia adottata rapidamente la direttiva sulla
trasparenza, finora ferma a causa del dissenso sulla pubblicazione dei conti
trimestrali delle imprese.
AGENZIE DI RATING: IL
SISTEMA FUNZIONA, MALGRADO LE FRODI, MA OCCORRE PIÙ TRASPARENZA
Strasburgo, 9 febbraio 2004 - La commissione per i problemi economici e
monetari ha adottato una relazione d'iniziativa di Giorgos Katiforis (Pse,
Gr) sul ruolo e i metodi delle agenzie di rating con la quale si chiede
all'Esecutivo di sottoporre al Parlamento, entro il 31 luglio 2005, la
propria valutazione circa la necessità di proporre nuove misure
legislative. Tuttavia, essa respinge fermamente qualsiasi tentativo
d'intervento normativo in merito alla sostanza dei pareri espressi dalle
agenzie tramite i loro rating o altre dichiarazioni circa l'affidabilità
dei debitori. L'organo parlamentare, infatti, sottolinea la necessità di
una totale libertà di espressione e di indipendenza delle agenzie da
influenze sia politiche sia commerciali. I deputati, pur riconoscendo che
globalmente le agenzie di rating abbiano una solida reputazione e rivestano
un ruolo molto utile per gli emittenti, gli investitori e le autorità di
regolamentazione nella valutazione dell'affidabilità creditizia dei
debitori, notano come, in alcuni casi, esse siano state criticate per aver
fornito valutazioni inadeguate o per aver contribuito alla destabilizzazione
dei mercati. A tale proposito, la relazione sottolinea che singoli casi di
fallimento, «specie quelli dovuti a frode, non sono di per sé la prova di
una défaillance di un'agenzia di rating, in quanto le valutazioni stanno a
significare possibilità o probabilità di default sui debiti». Infatti,
solo se il numero dei casi in cui si verificano default diverge in modo
marcato dai criteri di riferimento per quel tipo di valutazione, «o se le
ragioni di sospettare una frode nei casi più flagranti fossero troppo
evidenti per essere trascurate, si può affermare che il sistema abbia
fallito», precisa la relazione. D'altra parte, sottolineando la struttura
fortemente concentrata delle agenzie di rating, nonché la prevalentemente
componente americana della loro attività, chiedono che sia favorito
l'emergere in Europa di agenzie che tengano maggiormente conto delle
particolarità e dei bisogni specifici delle piccole e medie imprese, anche
in considerazione di un crescente ricorso al rating nei mercati finanziari
europei. La relazione, poi, chiede alle autorità competenti dell'Unione
europea di esaminare il grado di concentrazione che caratterizza l'attività
di rating e di stabilire se sussiste una situazione di oligopolio. Infine,
nel notare come non esista nell'Unione europea un'autorità di
regolamentazione paragonabile alla Sec americana, i deputati invitano
la Commissione
, il Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori
mobiliari (Caervm) ed il Comitato delle banche europee a formulare della
raccomandazioni precise sui criteri necessari per garantire una maggiore
trasparenza delle operazioni eseguite dalla agenzie di rating. Sempre in
materia di trasparenza, i deputati ritengono che gli emittenti che scelgono
di fare valutare il loro debito debbano avere l'obbligo di fornire alle
agenzie di rating tutte le informazioni utili e di dare seguito alle loro
specifiche richieste. Parallelamente, le agenzie debbono sottoporsi a
obblighi simili in materia di trasparenza riguardo ai loro metodi, ai
modelli che applicano e al carattere retributivo del rapporto che le agenzie
intrattengono con gli emittenti.
TAVOLI DI CONCILIAZIONE ASSOCIAZIONI
CONSUMATORI E BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA:
LA CONCLUSIONE DEI
LAVORI È PREVISTA INDICATIVAMENTE PER
LA FINE D'APRILE
2004
Siena, 9 febbraio 2004 - Con riferimento ai protocolli d'intesa firmati da
Banca Mps con le Associazioni Consumatori iscritte all'apposito Albo del
Ministero delle Attività Produttive (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Codacons,
Federconsumatori, Lega Consumatori Acli, Unione Nazionale Consumatori),
riguardanti la realizzazione di Tavoli di Conciliazione per l'esame, caso
per caso, dei ricorsi sui piani finanziari My-way e 4You e sui prodotti
strutturati della ex Banca 121 (Btp-tel, Btp-online, Btp-option, ecc.), si
rende noto che i lavori dei Tavoli proseguono con soddisfazione delle parti.
Mentre per quanto riguarda i prodotti strutturati la raccolta dei reclami da
parte delle Associazioni è ancora in corso, per quanto attiene ai piani
finanziari My Way e 4You, essendo la raccolta terminata con il 31 dicembre
u.S., è possibile stilare - di seguito - un primo bilancio. - Alla data del
31/12/2003, termine ultimo per la presentazione dei reclami attraverso i
tavoli, le Associazioni dei Consumatori hanno inviato a Banca Mps 6.599
reclami inerenti i Piani Finanziari My Way e 4You. - Alla data del 31/1/2004
i Tavoli hanno già esaminato 3.369 reclami, pari al 51% del totale
raccolto, con il seguente esito: . Nel 18,6% dei casi si è provveduto a
formulare ai risparmiatori proposta di rimborso per un importo compreso tra
l'80% e il 100% delle somme versate, oltre al totale abbuono degli oneri di
attualizzazione previsti contrattualmente (cosiddetta ‘fascia A'); . Nel
49,3% dei casi si è provveduto a formulare ai risparmiatori proposte di
ristrutturazione dei piani finanziari, con effetto di riduzione della rata o
della durata del piano sottoscritto; in alternativa si è offerta la
possibilità di abbandonare i piani a partire dal sesto anno dalla data di
sottoscrizione senza oneri di attualizzazione e con immediata riduzione del
tasso di finanziamento; in alcuni casi è stato invece offerto un rimborso
fino all'80% delle rate versate (cosiddetta ‘fascia B'); . Nel 32,1% dei
casi il reclamo è stato valutato non accoglibile. I lavori dei Tavoli di
conciliazione relativi a My Way e 4You si concluderanno indicativamente il
30 aprile
2004, in
linea con le previsioni stimate alla firma del Protocollo d'intesa.
CONFINDUSTRIA, PER 60 MILA PMI INCENTIVI A RISCHIO
ESAURITI I FONDI PER IL SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI
Roma, 9 febbraio 2004 - "Si stanno esaurendo i fondi per il sostegno
agli investimenti di oltre 60.000 piccole e medie imprese". E' Sandro
Salmoiraghi, Presidente di Piccola Industria di Confindustria, a lanciare
l'allarme sugli incentivi alle Pmi. "Se non si interverrà con un
emendamento al disegno di legge di conversione del decreto 355/2003, il
cosiddetto decreto "milleproroghe", - afferma Salmoiraghi - le
Regioni non saranno in grado di rifinanziare per il 2004 le leggi di
incentivazione agli investimenti delle Pmi per le quali, finora, sono stati
stanziati annualmente circa 700 milioni di euro". "Sono più di
60.000 le imprese, perlopiù industriali ed artigiane, - prosegue - che
annualmente utilizzano questi fondi e che saranno quindi messe nelle
condizioni di rivedere i loro piani di investimento, depotenziando in questo
modo una delle spinte per la ripresa del ciclo economico. Si stanno inoltre
rapidamente prosciugando – ricorda il Presidente di Piccola Industria –
i residui dei Fondi unici regionali destinati a finanziare i vari strumenti
d'incentivazione agli investimenti : dalla Legge Sabatini alla Legge 598/94
sull'innovazione, per finire agli incentivi automatici delle leggi 341/95,
266/97 e 140/97 per la ricerca". "Siamo giunti a questa situazione
– sottolinea infine Salmoiraghi - dopo che Confindustria e Regioni avevano
addirittura chiesto in sede di approvazione della Finanziaria un incremento
dei fondi destinati agli incentivi regionali".
PRECISAZIONE BNL SULLA VICENDA ALETTI.
Roma, 9 febbraio
2004. In
merito alle notizie riportate dai media nazionali su vicende oggetto di
indagini della procura di Busto Arsizio che hanno coinvolto il promotore
finanziario di Banca Bnl Investimenti, Ernesto Aletti, e alcuni dipendenti
di Bnl, si precisa quanto segue: In questa vicenda, il Gruppo Bnl, insieme
ai clienti coinvolti, è parte lesa ed ha proceduto, non appena riscontrato
il comportamento illecito del promotore, alla presentazione all’Autorità
Giudiziaria - nel giugno 2003 - di circostanziata denuncia querela contro lo
stesso e al suo licenziamento con revoca del mandato. -
La Banca
ha immediatamente avviato approfondite verifiche interne sulle operazioni
poste in essere dal promotore, contattando tutti i clienti coinvolti per
verificare la regolarità delle operazioni stesse. Ad oggi si è pervenuti
al componimento delle vertenze con circa la metà dei clienti interessati
dalle operazioni collegate all’attività illecita del promotore Aletti.
Per quanto riguarda i dipendenti Bnl,
la Banca
, sulla base dei fatti finora a lei noti, ritiene di poter escludere una
loro partecipazione attiva negli intenti fraudolenti posti in essere dal
promotore e confida che ciò potrà essere ampiamente dimostrato in sede
giudiziaria. Bnl ribadisce l’estraneità ai fatti illeciti riportati e si
riserva, anche nell’interesse dei propri clienti e dipendenti, di agire in
tutte le sedi più opportune per tutelare il proprio operato.
ACCORDO FRA CONGAFI INDUSTRIA E POPOLARE DI VICENZA
Vicenza, 9 febbraio 2004 - Tra Congafi Industria di Gorizia e Banca Popolare
di Vicenza è stato sottoscritto in questi giorni un accordo che contempla
la costituzione di un plafond di 6 milioni di euro da mettere a disposizione
delle aziende associate al Consorzio a condizioni particolarmente
vantaggiose. Il protocollo è stato sottoscritto da Salvatore Palermo,
presidente di Congafi Industria, e da Gianfranco Corner, Capo Area Friuli
Venezia Giulia della Bpvi. Grazie all’intesa raggiunta saranno disponibili
nuovi interessanti mezzi finanziari per le aziende che, trovandosi proprio
in questo periodo ad operare in una situazione non certo facile, possono
disporre di un concreto sostegno per la soluzione di parte delle
problematiche causate dalla bassa capitalizzazione e per contrastare la
concorrenza sempre più marcata proveniente dal mercato globale. Le linee di
credito avranno tassi indicizzati, legati all’euribor, con uno spread
estremamente vantaggioso. Più in dettaglio, per i progetti di investimenti
la Banca
ha predisposto specifici finanziamenti chirografari e ipotecari, mentre per
quanto riguarda il sostegno dei progetti di capitalizzazione viene messo a
disposizione il cosiddetto prestito partecipativo, un prodotto finanziario
innovativo e interessante che, dopo l’avvenuto versamento dei 3/10 da
parte dei soci, consente di anticipare alle aziende il versamento dei
restanti 7/10 relativi all’aumento del capitale sociale. Particolare
soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa dal Presidente
Palermo, mentre da parte sua il Capo Area Forner ha sottolineato il
crescente impegno della Popolare di Vicenza a fianco delle imprese sia sul
versante dei finanziamenti che su quello della consulenza a tutto campo.
BANCAETRURIA CONFERMA
LA CRESCITA NEL
2003: MIGLIORANO GLI AGGREGATI PATRIMONIALI ED ECONOMICI
Arezzo, 9 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bancaetruria ha
approvato il 4 febbraio i risultati consolidati ed individuali dell'ultimo
trimestre del 2003. Per il Gruppo Etruria l'utile da attività ordinarie del
trimestre raggiunge 6,3 milioni di euro, portando il dato tendenziale al
31/12/03 a 41,3 milioni di euro (+83,74% sul 31/12/02). Il margine di
intermediazione nel quarto si attesta a 69,0 milioni di euro, principalmente
influenzato dall'apporto positivo dei profitti da negoziazione pari a 3,6
milioni di euro, mentre il margine di interesse è pari a 35,9 milioni di
euro per la crescita dei volumi di impiego. Il Risultato Lordo di Gestione
nel periodo è di 22,9 milioni di euro, portando il dato di fine anno a 74,6
milioni di euro (+61,88% rispetto al 31/12/02). Tra i volumi patrimoniali
rispetto al 31 dicembre dello scorso anno, si segnala la crescita degli
impieghi economici a 3.365,763 milioni di euro (+2,58%) e la diminuzione
della raccolta diretta 3.984,48 (-3,25%). Quest'ultimo risultato rimane
influenzato dagli effetti dalla cessione di sportelli perfezionata con
la Banca Popolare
di Roma e dalla scelta di diminuire forme tecniche di raccolta onerosa.
Prosegue la politica di rafforzamento patrimoniale con rettifiche e
accantonamenti che raggiungono i 33 milioni di euro. Migliora l'indice Cost/income
che passa dal 79,02 di dicembre 2002 al 69,79 di quest'anno al lordo delle
rettifiche sulle immobilizzazioni. Per
la Capogruppo Bancaetruria
, l'utile da attività ordinarie raggiunge i 4,694 milioni di euro e
proietta il dato al 31/12/03 a 33,831 milioni di euro (+49,03 sul 31/12/02).
Quest'ultimo dato si discosta del 14,58% rispetto al budget (39,606 milioni
di euro) a seguito soprattutto di maggiori rettifiche ed accantonamenti (31
milioni di euro), derivanti in parte dalla cessione pro soluto di crediti in
sofferenza per circa 43 milioni di euro. Nel trimestre il margine di
intermediazione si attesta a 62,2 milioni di euro ed il risultato lordo di
gestione a 19,8 milioni di euro. Confrontando il dato tendenziale alla fine
2003 con lo stesso periodo dello scorso anno il margine di intermediazione
sale a 223,1 milioni di euro (+9,63%) ed il risultato lordo di gestione
raggiunge i 70,0 milioni di euro (+35,09%). Rispetto al dicembre
2002, in
crescita anche la raccolta totale che raggiunge 7.119 milioni di euro
(+1,18%) grazie alla crescita nel risparmio gestito a 1.341,883 milioni di
euro (+24,54%), principalmente dovuta all'azione di trasformazione della
raccolta indiretta da amministrata a gestita. Gli impieghi economici
aumentano a 3.542,94 milioni di euro (+7,98%). I risultati del percorso di
efficentamento avviato nel corso dell'anno con l'attuazione del Piano
Industriale 2003-2005 sono espressi anche dal miglioramento del Roe al 5,94%
(2,46% nel 2002) che supera quindi le attese di budget che indicavano un
livello pari al 5,88%. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto
delle dimissioni del Consigliere Renzo Baronti ed ha cooptato Enrico Fazzini.
IL CDA BENETTON ESAMINA L’ANDAMENTO DELLA
GESTIONE 2003 E LE PREVISIONI 2004
Ponzano, 9 febbraio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Benetton
Group, riunitosi il 6 febbraio, ha esaminato le anticipazioni della chiusura
dell’esercizio 2003. I dati confermano i ricavi consolidati intorno ai
1.850 milioni di euro. L’autofinanziamento per l’esercizio appena chiuso
si dovrebbe attestare sui 315 milioni di euro e la posizione finanziaria
netta si conferma in miglioramento a circa 500 milioni di euro. Il Cda ha
quindi esaminato le tendenze dell’andamento gestionale 2004 che confermano
quanto previsto nelle “Linee Guida 2003-
2007”
presentate al mercato finanziario nel mese di dicembre. In un contesto
economico caratterizzato da una generale prudenza dei consumi e dalla
continua forza dell’euro, si prevedono per il settore abbigliamento casual
ricavi in moderata crescita, con un obiettivo intorno ai 1.580 milioni di
euro. I ricavi consolidati del Gruppo per il 2004, che non comprendono più
l’attività relativa all’attrezzo sportivo ceduta nell’esercizio
precedente, sono attesi a circa 1.800 milioni di euro. Il margine operativo
del Gruppo è previsto a circa il 12,5 per cento dei ricavi consolidati.
L’utile netto è previsto in crescita, a circa il 7,0 per cento dei
ricavi. L’autofinanziamento per il 2004, così come la posizione
finanziaria netta, sono attesi sostanzialmente stabili rispetto al 2003.
PIONEER INVESTMENTS: RACCOLTA
POSITIVA NEL PRIMO MESE DEL 2004
Milano, 9 febbraio 2004 - Pioneer Investments ha realizzato in gennaio
vendite nette per 348 milioni di euro. La divisione americana, con 471
milioni di euro, ha confermato il suo trend positivo di lungo termine,
cosi’ come le divisioni International (ex Italia) e New Europe che hanno
raccolto rispettivamente 98 e 75 milioni di euro. La raccolta dell’Italia
è stata invece negativa per 295 milioni. Il patrimonio gestito ha raggiunto
i 121, 2 miliardi di euro con un incremento del 1,7% da inizio anno (0,3%
effetto vendite nette, 1,5% effetto mercato). Per l’Italia la raccolta
netta è negativa per 295 milioni di euro. I fondi comuni (perimetro
Assogestioni) hanno riportato una raccolta negativa per –301,4 milioni di
euro, in un contesto stagionale peraltro tipicamente negativo per
l’industria italiana (-1.828 milioni di euro). Si conferma, invece, nel
mese l’andamento positivo del segmento “terze parti”. Il patrimonio
gestito in Italia è stato rettificato ad inizio 2004 (+3.106 milioni di
euro, pari al 2,7% del patrimonio complessivo di Pioneer) per tenere conto
dell’acquisizione di Ing S.g.r.p.a., avvenuta nel mese di dicembre, e si
attesta a fine gennaio a 89.332 milioni di euro. Il contributo della
divisione International (ex Italia) risulta positivo per 98 milioni di euro,
grazie al buon andamento delle vendite di fondi comuni nei paese di lingua
tedesca e nel segmento dei fondi hedge. Il patrimonio gestito ammonta a
6.121 milioni di euro. Particolarmente positivo l’apporto della divisione
nordamericana con vendite nette pari a 470,9 milioni di euro, in particolare
grazie al contributo del fondo bilanciato chiuso Pioneer Tax Advantage
Balanced Trust, lanciato ed interamente sottoscritto nel corso del mese. Il
patrimonio di questa divisione è risultato pari a 23.074 milioni di euro,
in crescita del 5,4% rispetto all’inizio dell’anno; in dollari invece
nello stesso periodo ha raggiunto i 28.575 milioni. La divisione New Europe
ha ottenuto flussi netti per 74,7 milioni di euro, prevalentemente in
Polonia. Gennaio conferma inoltre la preferenza dei sottoscrittori nei
confronti dei prodotti obbligazionari e dei fondi bilanciati. Il patrimonio
della divisione ha raggiunto i 2.636,9 milioni di euro, con un incremento
del 2,2% rispetto alla fine del 2003. Flussi netti positivi per 106,3
milioni di euro per Pioneer Alternative Investments (i cui dati di raccolta
e di Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business). Da
segnalare in particolare che la divisione ha contribuito con +70 milioni di
euro ai risultati di raccolta ottenuti dalla divisione International (ex
Italia) e con +36 milioni a quelli dell’Italia. A fine gennaio il
patrimonio complessivo in Hedge era pari a 2.590 milioni di euro.
FINMATICA:MANCATA
LA CESSIONE DI
FINMATICA REAL ESTATE
Milano, 9 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Finmatica
S.p.a., tenutosi il 6 febbraio, ha deliberato in merito al contratto di
compravendita stipulato con Loop S.p.a. Per la cessione dell’intero
capitale sociale di Finmatica Real Estate S.p.a. Finmatica comunica quanto
segue: In Finmatica Real Estate S.p.a., a partire dal 2002, è confluito
l’intero patrimonio immobiliare del Gruppo Finmatica. Il 28 dicembre 2003
era stato sottoscritto il contratto preliminare di cessione del 100% delle
azioni di Finmatica Real Estate a Loop S.p.a.: in tale società Finmatica
detiene una partecipazione pari al 10% del capitale sociale. Il 31 dicembre
2003 era stato sottoscritto il relativo contratto definitivo ed era stata
data esecuzione allo stesso, mediante girata delle azioni e pagamento di un
acconto di € 2 mln (il pagamento del saldo di € 3 mln era previsto per
il 30 giugno 2004). L’efficacia della compravendita era sottoposta a
numerose condizioni risolutive. L’avveramento di tali condizioni avrebbe
dovuto verificarsi entro il 25 gennaio
2004. A
tale data, peraltro, non tutte le predette condizioni si erano avverate,
anche in conseguenza delle note vicende che hanno interessato il Gruppo
Finmatica. Il contratto prevedeva espressamente che nel caso di sua
risoluzione per il mancato verificarsi delle sopra citate condizioni, le
parti non avrebbero avanzato pretese risarcitorie. Successivamente al 25
gennaio 2004 sono intercorsi alcuni incontri tra i legali delle parti per
analizzare la situazione che si era venuta configurando, ed in data 3
febbraio 2004 Loop S.p.a. Ha fatto pervenire a Finmatica S.p.a. Una proposta
di proroga del termine accompagnata da condizioni in parte nuove e
modificative del preesistente contratto, tra le quali le più rilevanti sono
i) l’inserimento della previsione di una responsabilità per danni a
carico di Finmatica nel caso di mancata realizzazione delle condizioni, ii)
l’introduzione di un diritto di recesso non adeguatamente condizionato a
favore di Loop S.p.a. Fino al momento del perfezionamento delle condizioni,
iii) una riduzione del prezzo della compravendita, iv) una dilazione dei
termini a favore di Loop S.p.a. Per il rimborso del credito di Finmatica
verso Finmatica Real Estate. Il Consiglio di Amministrazione della società,
in data odierna, dopo approfondita discussione ha: i) preso atto
dell’avvenuta risoluzione del contratto di vendita della partecipazione
totalitaria del capitale di Finmatica Real Estate a Loop S.p.a., nonché ii)
deliberato all’unanimità di non accettare la proposta di Loop, e, quindi,
di non dare seguito all’operazione. Il Consiglio, peraltro, ha confermato
che gli asset immobiliari devono considerarsi non strategici e come tali da
destinarsi alla dismissione nell’ambito di una strategia di focalizzazione
nel proprio core business. La mancata cessione della Finmatica Real Estate
potrà comportare l’inclusione della stessa e delle sue partecipate
nell’area di consolidamento di Finmatica S.p.a. Al 31 dicembre 2003. Al
fine di considerare gli effetti sul consolidato del Gruppo Finmatica
derivanti dall’inclusione dell’area real estate, sono in corso, da parte
della società, in collaborazione con gli advisors, i necessari
approfondimenti di natura contabile, finanziaria e patrimoniale, anche con
riferimento alla definizione esatta del perimetro di consolidamento. Dalle
prime evidenze emerse, sulla base delle situazioni contabili provvisorie di
Finmatica Real Estate e delle sue partecipate, il valore contabile del
patrimonio immobiliare nel bilancio consolidato di Finmatica Real Estate
ammonta a circa € 103 mln. A fronte di questi attivi patrimoniali,
sussiste un indebitamento finanziario netto verso terzi di circa € 85 mln
(di cui circa € 32 mln per leasing finanziario, circa € 45 mln verso il
sistema bancario e circa € 8 mln verso altri finanziatori), nonché un
debito finanziario verso Finmatica S.p.a. Di circa € 15 mln. In
conseguenza di quanto sopra, nell’ipotesi di consolidamento dell’area
real estate e in base alle preliminari evidenze sopra richiamate,
la Posizione Finanziaria
Netta di Gruppo aumenterebbe di circa € 85 mln. Peraltro, al momento della
dismissione degli attivi patrimoniali sopra descritti,
la Posizione Finanziaria
Netta diminuirebbe della più elevata somma attesa dalla vendita.
CAIRO COMMUNICATION:APPROVATA
LA RELAZIONE TRIMESTRALE
AL 31 DICEMBRE 2003: + 40,9 % L’EBITDA, + 38,6 % L’EBIT E + 29,6 % I
RICAVI LORDI CONSOLIDATI DEL PERIODO.
Milano, 9 febbraio 2004: Il Consiglio di Amministrazione della Cairo
Communication, riunitosi il 6 febbraio ha esaminato ed approvato la
relazione trimestrale al 31 dicembre 2003. Nel primo trimestre 2003/2004 il
margine operativo lordo consolidato (Ebitda) cresce da circa Euro 3,2
milioni del 2002/2003 a circa Euro 4,6 milioni (+ 40,9 %) e il margine
operativo (Ebit) da circa Euro 1,9 milioni del 2002/2003 a circa Euro 2,6
milioni (+ 38,6 %). I ricavi lordi consolidati del trimestre crescono da
circa Euro 42,5 milioni del 2002/2003 a circa Euro 55,1 milioni (+ 29,6 %)
L’incremento della voce ammortamenti e accantonamenti è principalmente
riconducibile all’ammortamento (Euro 0,6 milioni nel trimestre) del canone
di ingresso riconosciuto a fronte del contratto di concessione pubblicitaria
per l’emittente La 7. Il risultato della gestione finanziaria del
trimestre ottobre-dicembre 2002, così come il risultato prima delle
imposte, includevano un credito di imposta di circa Euro 1,3 milioni
relativo ai dividendi erogati alla Cairo Communication S.p.a. Dalla società
controllata Cairo Tv S.p.a. La posizione finanziaria netta consolidata al 31
dicembre 2003 risulta positiva e pari a circa 92 milioni di Euro (circa 104
milioni di Euro al 30 settembre 2003), dopo la distribuzione di dividendi
per Euro 12,4 milioni. In accordo con la facoltà prevista dal Regolamento
Consob, i prospetti contabili consolidati al 31 dicembre 2003 sono stati
predisposti al lordo delle imposte e degli effetti fiscali. Nel trimestre la
società controllata Cairo Editore ha confermato la scelta del Gruppo Cairo
di dare un forte impulso allo sviluppo del settore editoriale. E’ stata
infatti affidata a Sandro Mayer la direzione di un nuovo settimanale
familiare di attualità di prossima pubblicazione.
La Cairo Editore
entra nel mercato dei settimanali, settore ad alta marginalità, e prosegue
nella strategia di sviluppo già iniziata nel corso del 2003 con il lancio
di due testate mensili di successo “For Men Magazine” e “Natural
Style”. La raccolta pubblicitaria su La7 è cresciuta fortemente rispetto
al 2002 ottenendo nel periodo un doppio record, sia a livello di trimestre
con circa Euro 25 milioni di ricavi (+71% rispetto ai ricavi generati nel
periodo analogo del 2002) che di singolo mese (novembre) con circa Euro 9
milioni di ricavi. I ricavi complessivi per La 7 nell’anno 2003 sono stati
pari a circa Euro 68,5 milioni, con un.Incremento del 61%. L’andamento
della raccolta pubblicitaria è in crescita anche nel trimestre gennaio
-marzo 2004 con un +27 % del portafoglio ordini del trimestre per La 7, alla
data del 5 febbraio 2004, rispetto alla pari data nel 2003. Nel trimestre
ottobre–dicembre 2003 è proseguita anche l’attività di raccolta
pubblicitaria su canali di Sky Italia e di altri editori tematici, ottenendo
un buon incremento dei prezzi medi di vendita.
La Cairo Tv
ha promosso un arbitrato, con la nomina dell’arbitro, prof. Avv. Guido
Rossi, per ottenere il riconoscimento del suo diritto all’integrale
adempimento del contratto di concessione pubblicitaria esclusiva
sottoscritto in data 19 maggio 1998 con Telepiù S.p.a. Il 29 gennaio 2004
si è costituito il collegio arbitrale. L’andamento della raccolta
pubblicitaria del Gruppo Cairo sui canali Sky e degli altri editori tematici
è in accelerazione a partire dal gennaio 2004 e alla data del 5 febbraio
2004 il portafoglio ordini relativo al trimestre gennaio-marzo 2004, pari a
circa Euro 15 milioni, presenta un incremento di oltre il 10 % rispetto al
portafoglio ordini in pari data l’anno precedente. Nel 2004 l’attività
di raccolta pubblicitaria oltre ai canali di Sky ed ai canali Cartoon
Network (che ha ottenuto nell’anno solare 2003 un incremento dei ricavi
del 28,5 % rispetto all’anno precedente), Discovery Channel, Bloomberg e
Cnn, si estenderà anche ai canali tematici Boomerang (canale di cartoni
animati della Turner) e Discovery Civilization, Discovery Travel &
Adventure e Discovery Science (per questi ultimi tre canali a partire da
marzo 2004). In considerazione delle opportunità legate alla possibilità
di concentrare in una unica società tutte le attività di raccolta della
pubblicità su mezzi Tv (in chiaro e a pagamento), con una evidente
razionalizzazione delle attività gestionali, il Consiglio di
Amministrazione della Cairo Communication del 26 gennaio
2004 ha
deliberato di proporre alla Assemblea dei soci un progetto di fusione per
incorporazione della Cairo Tv S.p.a. In Cairo Communication stessa.
CONVEGNO CNA MILANO IMPRESE ARTIGIANE E PMI
TRA STAGNAZIONE ECONOMICA E VOGLIA DI RILANCIO: GLI SCENARI, LE PROSPETTIVE
Milano, 9 febbraio 2004 - Il 2003 è stato un anno di forte ripresa
dell’economia mondiale, fatta eccezione per l’Europa e per l’Italia.
In particolare,
la Lombardia
, una delle regioni più ricche d’Italia (Pil pro capite superiore ai
26.000 € nel 2000), seconda solo al Trentino Alto Adige, e una tra le più
ricche d’Europa (Pil pro capite superiore del 35% rispetto alla media
europea), registra a partire dalla seconda metà degli anni Novanta un trend
negativo in relazione alla crescita economica, che risulta essere inferiore
alla media nazionale. Ancor più nello specifico la provincia di Milano,
l’area italiana più assimilabile alle grandi regioni europee, sia per la
varietà di attività che vi si svolgono, sia per il livello di benessere
diffuso, zona che detiene il record del più alto livello complessivo
nazionale di produttività per unità di lavoro, sembra far fatica a
mantenere il ruolo trainante per lo sviluppo del Nord Italia. “A partire
dagli anni Settanta, come è successo per tutti i centri urbani europei –
afferma Fedele De Novellis, senior economist Ref. (Ricerche per l’economia
e la finanza) - la produzione industriale pesante ha lasciato spazio al
settore dei servizi e alle attività terziarie, soprattutto quelle più
qualificate e a valore aggiunto. A Milano però i nuovi settori non sono
stati in grado di assumere il ruolo che era stato assolto in passato dalle
grandi industrie”. Oltre alla situazione economica locale non
particolarmente favorevole alla categoria delle imprese artigiane e delle
Pmi, è necessario riflettere anche sui problemi di finanza pubblica causati
dal nuovo assetto federalista. Da un lato la riforma della finanza
decentrata garantisce il principio di autonomia finanziaria e tributaria,
dall’altro le recenti disposizioni legislative invertono la tendenza
all’autonomia, ponendo forti vincoli alla gestione finanziaria locale e
all’erogazione di servizi. “Nel caso specifico - sostiene Salvatore
Parlato, senior economist Ref. - la regione Lombardia rappresenta il caso
emblematico di ente potenzialmente indipendente, che meglio di altri è
riuscito a smarcarsi dalle sovrapposizioni legislative nazionali ma che,
tuttavia, deve fare i conti con l’incertezza venutasi a creare sul ruolo
autonomo delle Regioni”. L’analisi della situazione economica lombarda e
milanese proposta nel corso dei lavori ha condotto alla determinazione di un
percorso che le piccole imprese locali devono intraprendere per garantire la
propria sopravvivenza. I lavori hanno anche indicato gli strumenti necessari
alle imprese artigiane e alle Pmi per competere nel mercato. Le strade da
intraprendere interessano: il controllo dei costi, un’opportunità
strategica per ottimizzare l’utilizzo delle proprie risorse; il
benchmarking per individuare le migliori tecniche utilizzate da imprese
simili e adattarle alla propria realtà; le reti cittadine, integrando
lavori e competenze diverse, distribuite nel tessuto metropolitano, per
aiutare le imprese a fornire servizi di qualità a utilizzatori intermedi o
finali sempre più esigenti nella richiesta di professionalità, prestazioni
e garanzie. Questi processi strategici, uniti alla necessità di consolidare
i rapporti con soggetti istituzionali pubblici (Provincia, Ente Bilaterale e
Banche), sono già diventati contenuto di un ulteriore momento di incontro,
che Cna Milano ha organizzato per il 21 febbraio
2004, a
partire dalle 9.30, c/o
la Sala Consiglio
– Palazzo Turati, via Meravigli 9/B, Milano.
ENI: ACCORDO QUADRO CON IL GOVERNO PORTOGHESE PER IL
RIASSETTO DI GALPENERGIA L'ENI CONCENTRERÀ I PROPRI INTERESSI IN PORTOGALLO,
NELL'ATTIVITÀ DEL GAS, AUMENTANDO AL 49%
LA SUA PARTECIPAZIONE
IN GAS DE PORTUGAL
San Donato Milanese, 9 febbraio 2004 - Il Ministro dell’ Economia Carlos
Tavares, il Ministro delle Finanze Manuela Ferreira Leite e
l’Amministratore Delegato dell’Eni Vittorio Mincato hanno firmato oggi a
Lisbona l’accordo quadro preliminare per la riorganizzazione della società
Galpenergia nell’ambito del processo di ristrutturazione del settore
energetico portoghese. Eni uscirà dal settore della raffinazione e
distribuzione di prodotti petroliferi vendendo la propria partecipazione a
una Società di Stato portoghese e concentrerà i propri interessi in
Portogallo nell’attività gas aumentando al 49% la sua partecipazione in
Gas de Portugal (che oggi è posseduta indirettamente attraverso Galpenergia,
della quale Eni è azionista con la quota del 33.34%). Appropriati patti di
governance tra Electricidade de Portugal ( che sarà azionista di Gdp al
51%) e l’Eni assicureranno la collaborazione tra i partner e la gestione
congiunta di Gas de Portugal (esclusi gli asset regolati). Questa intesa,
inoltre, rafforza la strategia dell’Eni di crescita all’estero nel
settore del gas. Gas de Portugal dispone di capacità di rigassificazione
(circa 5 miliardi di metri cubi all’anno) presso il terminale portoghese
di Sines, il più vicino punto di arrivo del gas liquefatto proveniente
dalla Nigeria, e di capacità di trasporto (attualmente 3 miliardi di metri
cubi all’anno) nel Gasdotto Transmagrebino proveniente dall’Algeria.
Inoltre l’Eni prosegue lo sviluppo della sua attività di distribuzione di
prodotti petroliferi attraverso l’Agip Espaňa. “L’accordo
stipulato con il Governo portoghese e con Electricidade de Portugal mantiene
l’impegno di collaborazione dell’Eni in Portogallo – ha dichiarato
l’Amministratore Delegato Vittorio Mincato – e fornisce un contributo
significativo al riassetto del settore energetico portoghese; esso
rappresenta il rafforzamento della presenza dell’Eni nel mercato del gas
naturale nella penisola iberica, in linea con la strategia di sviluppo in
Europa”. Gli accordi sono soggetti all’approvazione delle competenti
Autorità.
MAP: INCONTRO SULLE TARIFFE RC AUTO
Roma, 6 febbraio 2004 - Si è svolto il 5 febbraio, presso il Ministero
delle attività produttive, un incontro per approfondire le tematiche della
sicurezza stradale, della legalità e il problema delle tariffe Rc auto, a
cui hanno partecipato il Ministro Antonio Marzano, il Sottosegretario alle
Attività Produttive on.Le Mario Valducci, il Sottosegretario alle
Infrastrutture e ai Trasporti, on.Le Paolo Mammola, il Sottosegretario agli
Interni on.Le Alfredo Mantovano, il senatore Francesco Pontone, presidente
della X Commissione Attività Produttive, il direttore della Polizia
stradale, dott. Domenico Mazzilli, il colonnello Angelo Agovino,
responsabile dell’Arma dei carabinieri per la sicurezza stradale e i
vertici dell’Ania, rappresentati dal presidente Cerchiai, dal direttore
generale Giampaolo Galli e dal dott. Fusciani. Nell’occasione si è fatto
il punto della situazione delle iniziative intraprese fin qui dal governo in
materia di Rc auto. In particolare, si sono esaminati i primi effetti della
riforma del settore, l’introduzione della patente a punti, il protocollo
d’intesa fra associazioni dei consumatori e Ania, l’avvio delle grandi
opere infrastrutturali e le prospettive di innovazione tecnologica:
iniziative capaci di ridurre la frequenza dei sinistri e il loro costo
medio. Si è constatato che secondo dati Istat, dall’entrata in vigore del
protocollo d’intesa Consumatori-ania, promosso dal Ministero delle Attività
Produttive, le tariffe sono rimaste sostanzialmente stabili (+0,2% da giugno
a dicembre 2003) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che
aveva invece registrato un incremento tariffario del 3,5%..L’ania è stata
informata dell’iniziativa del governo con cui sono stati invitati gli
assessori ai Trasporti di tutte le Regioni italiane a conseguire sui propri
territori maggiore sicurezza stradale e contenimenti dei costi dei
risarcimenti. L’ania ha espresso apprezzamento per l’iniziativa. Il
governo e il sen. Pontone hanno prospettato l’opportunità di incentivare
gli assicurati virtuosi, a cominciare da Napoli e dalla Regione Campania, in
quanto contraddistinte da maggiori costi oltre che da maggiore sinistrosità.
Al riguardo, l’Ania ha dato la propria disponibilità a sensibilizare le
compagnie a tenere in particolare conto gli assicurati residenti nelle aree
a più alta frequenza di sinistri che da più anni risultano collocati nella
classe di massimo sconto per assenza di incidenti. Su richiesta del governo
e del sen. Pontone, l’Ania ha assicurato che di fronte a una conferma
della minore sinistrosità, quale risulta dai dati forniti dai Carabinieri e
dalla Polizia stradale, sia pure relativi ai soli sinistri da questi
rilevati, condivide l’auspicio del governo che si possano avere
ripercussioni positive sulle tariffe, una volta misurato l’effettivo calo
del costo dei sinistri. Il governo ha comunque prospettato all’Ania la
necessità di una personalizzazione delle tariffe sulla base della patente a
punti. L’ania ha informato che questa possibilità è già allo studio di
varie compagnie. L’ania ha dato notizia dell’avvenuta costituzione di
una Fondazione per la sicurezza stradale, come previsto dal protocollo
d’intesa. Il governo ha formulato un proprio progetto, volto a introdurre
l’uso di tecnologie di acquisizione e memorizzazione di eventi anomali
(“clear box”), le quali possono ridurre sia la frequenza dei sinistri
sia il loro costo medio. Si è convenuto con l’Ania di partire da Napoli
per una prima sperimentazione. A seconda dei risultati ottenuti, potranno
essere sviluppate formule tariffarie ad hoc.
RAS: SCONTO DEL 10 PER CENTO NELLA RC AUTO PER
L’ASSICURATO CON PATENTE A PUNTEGGIO PIENO
Milano, 9 febbraio 2004 – Dal primo aprile Ras riconoscerà uno sconto del
10 per cento all’assicurato con patente a punteggio pieno (20 punti) che
sottoscriva la formula Guida esclusiva della polizza Instrada, riservata ai
veicoli condotti da una sola persona identificata in polizza. In questo modo
Ras intende premiare chi dimostra di possedere uno stile di guida prudente e
un profilo di automobilista virtuoso. Lo sconto del 10 per cento si somma
alle agevolazioni tariffarie già previste per la formula Guida esclusiva.
Già dall’ottobre 2003 con la polizza Generazione sicurezza Ras ha
iniziato a offrire soluzioni alle esigenze dei più giovani (con sconti e
agevolazioni ai clienti virtuosi nel passaggio dal ciclomotore, alla moto,
all’auto), rispondendo all’evoluzione del mercato e alle indicazioni
emerse dal protocollo d’intesa tra Governo e parti sociali sulla Rc Auto.
Il prodotto Instrada è dedicato ad auto, moto e camper, e consente
un’elevata personalizzazione. Oltre alla Guida esclusiva, infatti, vi sono
i profili denominati Guida libera, che permette a chiunque di condurre il
veicolo assicurato e Guida esperta, l’opzione per guidatori con almeno 26
anni. Agevolazioni sono inoltre previste per i nuclei familiari che
assicurino due o più veicoli con questo prodotto. Vi è infine la soluzione
Week-end & Vacanze, che si configura come un contratto a tempo. Sul sito
www.Ras.it è possibile calcolare preventivi per la polizza Instrada Guida
esclusiva e anche per tutte le altre soluzioni Instrada.
UNIVERSITÀ CATTOLICA E H&S, INSIEME PER FORMARE
NUOVI CONSULENTI, PROMOTORI FINANZIARI E PRIVATE BANKER
Milano, 9 febbraio 2004 - H&s, società italiana specializzata nella
progettazione e nello sviluppo di software e servizi It, collabora con
l'Università Cattolica del Sacro Cuore per la seconda edizione del Master
Universitario in Risparmio Gestito e Consulenza Finanziaria (Marigest), che
inizierà oggi presso la sede della facoltà a Piacenza. Gli iscritti al
Master, infatti, potranno valutare i vantaggi reali garantiti da Fans,
soluzione innovativa sviluppata da H&s che consente la gestione dei
clienti e l'accesso a dati e analisi di mercato in tempo reale, senza alcun
vincolo alla rete di collocamento per cui operano. L'università Cattolica
ha deciso di organizzare il Master, che durerà da febbraio a dicembre, per
offrire agli operatori finanziari la possibilità di sviluppare le
competenze necessarie per affrontare con successo le novità offerte dal
mercato e per gestire la clientela in modo più completo e organizzato.
Grazie a 340 ore complessive di formazione in aula e laboratorio, il corso
mira a favorire la crescita professionale dei partecipanti grazie
all'acquisizione di competenze più specifiche nell'ambito del risparmio
gestito, del personal e private banking, della promozione finanziaria e
della consulenza di filiale all'interno di banche e assicurazioni. "In
un sistema finanziario in rapida evoluzione, per i consulenti e promotori
finanziari nonché per i private banker è necessario accrescere le proprie
competenze in modo strutturato ed efficace: il Master è stato creato
proprio per soddisfare questa esigenza formativa" ha dichiarato il
Prof. Marco Oriani, Direttore del Master. "Oltre a garantire un
ordinamento didattico completo, il corso prevede anche il coinvolgimento e
la collaborazione di aziende come H&s che potranno evidenziare la loro
esperienza in ambito finanziario". "Siamo molto orgogliosi di
poter contribuire alla formazione di giovani professionisti che opereranno
nel risparmio gestito e nella promozione finanziaria e di poter dimostrare
come possiamo supportarli nella loro attività" ha sottolineato Simone
Ponti, Direttore Commerciale di H&s. "La collaborazione con
l'Università Cattolica per un Master organizzato a Piacenza, vicino alla
nostra sede, ci consente di sottolineare l'importanza che la tecnologia può
avere nel rendere più efficiente l'operato dei promotori finanziari, i
quali spesso non hanno la possibilità di utilizzare soluzioni innovative ed
efficaci per una gestione completa dei propri clienti". H&s ha
sviluppato Fans per offrire all'operatore finanziario una visione di insieme
dei rapporti in corso con i diversi clienti e una situazione del mercato
titoli aggiornata quotidianamente per avere sempre un'adeguata
valorizzazione dei dati di portafoglio dei propri clienti. Grazie a questa
soluzione, il promotore finanziario può trasferire dati e informazioni
direttamente sul proprio dispositivo e coordinare il proprio portafoglio
clienti e prospect in maniera del tutto indipendente dalla società per cui
svolge il proprio lavoro.
AGROINDUSTRIA
ITALIANA, CRISI ANNUNCIATA
LA FOTOGRAFIA GIÀ
DIVULGATA QUASI UN ANNO FA ALLE BANCHE DATI DEI MAGGIORI ISTITUTI DI CREDITO
ITALIANI.
Forlì, 9 febbraio 2004 - La crisi dell’agroindustria italiana che negli
ultimi mesi ha fatto da humus a crack eccellenti era largamente prevista e
comunicata sia a livello accademico che all’interno delle banche dati
degli enti economici e dei maggiori istituti di credito italiani ed europei.
Lo sostiene un pool di ricercatori che fanno capo a Infomanager e a Artemis,
spin off accademico del Dipartimento di Economica e Commercio
dell’Università di Bologna e fornitore unico degli indici finanziari dai
settori economici italiani alle principali banche europee il primo, membro
di Iama- International Food and Agribusiness Management Association e di
Centuria Parco Scientifico Tecnologico, specializzato nel settore
agroalimentare, il secondo. Già nello scorso maggio, in uno studio
elaborato da due ricercatori del gruppo, Gianluca Bagnara e Davide
Stefanelli, e pubblicato in concomitanza con l’inizio attività dell’
Osservatorio economico-finanziario dell’agroindustria europea, si leggeva
infatti che le imprese agroalimentari italiane erano molto più esposte al
credito bancario, con debiti finanziari a breve termine pari a quasi il 70%
del patrimonio netto rispetto ad una media europea del 40% e con punte
drammatiche nei settori dell’olio, del pesce e della mangimistica, esposte
a un indebitamento pari al 100% del loro patrimonio netto. Secondo lo studio
le differenze rispetto alla media europea non sarebbero dovute tanto alle
maggiori infrastrutture delle imprese italiane (il margine di struttura, cioè
il capitale proprio rispetto alle immobilizzazioni, è pari allo
0.7 in
Italia rispetto allo 0.8 europeo) quanto al rapporto con il mercato: i tempi
di incasso infatti superano mediamente i 77 giorni in Italia rispetto ad una
media europea di appena 42 giorni. Lo studio, che ha utilizzato come
campione i bilanci di 5.824 aziende per 3 anni a livello europeo e 3 anni di
bilanci di
3.185 a
livello italiano, individua le criticità maggiori nella valutazione del
rischio di impresa, al momento in cui si confronta la capacità di coprire
il costo dell’indebitamento (oneri finanziari) con la redditività
prodotta dalla gestione caratteristica dell’impresa (misurata dal reddito
operativo). In Italia infatti gli oneri finanziari assorbirebbero quasi il
doppio del reddito operativo rispetto alla media europea (76% contro il
43%). In altre parole il puro rischio finanziario non è molto più alto in
Italia rispetto all’Europa, ma esplode nel momento in cui si combina con
il rischio operativo (il maggior ritardo negli incassi di 35 giorni rispetto
alla media europea comporta una corrosione della redditività operativa di
oltre 300 milioni di Euro all’anno). In questo senso i settori più
critici sono l’ortofrutta, il lattiero-caseario e la mangimistica, per i
quali il reddito caratteristico è inferiore agli interessi passivi
corrisposti alle banche. Di conseguenza l’adozione da parte degli istituti
bancari di procedure matematiche di valutazione del rischio, non tenendo
conto del diverso peso fra il rischio finanziario e quello operativo, si
traduce in un maggior peso degli oneri finanziari a seguito dei più alti
tassi di interesse richiesti.
UN NUOVO ACCORDO FRA BONGFENG E RENAULT
TRUKS
Milano, 9 febbraio 2004 - Renault Trucks ha concluso, il 27 gennaio scorso,
un accordo quadro con Dongfeng Motors in vista della costituzione di una
società comune (joint venture), sulla base di una partecipazione di Renault
Trucks nel capitale di Dongfeng Liuzhou Motors Co.ltd (Dflz). Dongfeng
Motors Industry Investment Co., Dongfeng Motors Co. Ltd, Liuzhou Industrial
Holding Co. Ltd e Renault Trucks,
firmatari dell'accordo, esprimono, in questo modo, la volontà di stabilire
un partenariato strategico fra Renault Trucks e il gruppo automobilistico
Dongfeng. Con l'introduzione delle tecnologie e dei prodotti di Renault
Trucks in Cina e attraverso il miglioramento del livello tecnologico e
competitivo dei prodotti di Dflz, le parti hanno l'obiettivo d'accrescere la
loro parte di mercato e la loro redditività. Il partenariato strategico,
attraverso la joint venture a livello di Dflz, consentirà di gettare le
basi per l'approfondimento e l'allargamento della cooperazione nei settori
del marketing, degli studi, degli acquisti, della fabbricazione, della
distribuzione e del post-vendita. Il gruppo automobilistico Dongfeng è uno
dei tre grandi costruttori cinesi. Nel 2003, il gruppo ha realizzato 470.000
vendite, dalla vettura al camion, con una penetrazione dell'li% sul mercato
cinese. In queste vendite, i veicoli di oltre le 7 tonnellate rappresentano
170.000 unità, ponendo, così, Dongfeng al primo posto fra i costruttori
cinesi di camion. La cifra d'affari del gruppo Dongfeng è di 80 Miliardi di
Yuans (8 Miliardi di Euro). Dflz, filiale di bongfeng Motors Co. Ltd, ha
venduto più di 28.000 veicoli nel 2003, con una progressione del 27,68% in
rapporto all'anno precedente, e ha registrato un risultato netto di 130
Milioni di Yuans (13 Milioni di Euro). Renault Trucks è uno dei maggiori
costruttori europei. Nel 2003, cumulato a fine novembre, ha venduto 58.564
veicoli con una quota di mercato, alla stessa data, dell'11,4% nell'Europa
occidentale e del 12,3% nell'Europa dell'est, oltre le 6 tonnellate.
L'integrazione nel Gruppo Volvo, nel 2001, gli conferisce mezzi tecnici,
industriali, finanziari e di risorse umane più importanti e più
competitivi. Renault Trucks, già negli anni 60, era stato il precursore
della cooperazione automobilistica con
la Cina
, attraverso il trasferimento di una licenza tecnologica riferita ai camions
Berliet (uno dei marchi fondatori di Renault Trucks). Nell'ottobre 2002,
Renault Trucks ha sottoscritto con bongfeng Motors un accordo per il
trasferimento di tecnologie riguardante il motore dCi 11 Euro Iii, segnando
così il primo passo verso l'apertura di relazioni di cooperazione con il
gruppo cinese. La firma del presente accordo quadro promuove una
cooperazione globale fra Renault Trucks e il gruppo bongfeng nell'universo
del camion e getta delle solide basi sia per quanto concerne l'insediamento
di Renault Trucks in Cina, che per il miglioramento tecnologico dei prodotti
ed il rafforzamento della competitività del gruppo bongfeng sul mercato
cinese.
E’ IL GRUPPO INSIDE
OUTSIDE IL VINCITORE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER IL
NUOVO PARCO DEL GARIBALDI REPUBBLICA
Milano, 9 febbraio 2004 - E’ il gruppo Inside Outside, guidato da Mathias
Lehner e composto da Petra Blaisse, Michael Maltzan, Mirko Zardini, Irma
Boom, Piet Oudolf e Rob Kuster, il vincitore del concorso internazionale
indetto lo scorso aprile dal Comune di Milano per la progettazione dei
“Giardini di Porta Nuova”, ovvero il Parco di 100.000 mq attorno al
quale sorgeranno
la Città
della Moda e il Polo Istituzionale. Nel corso della conferenza stampa
svoltasi venerdi
6 a
Palazzo Marino, il Vice Sindaco - assessore ai Parchi e Giardini Riccardo De
Corato e l’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga hanno
comunicato che al gruppo Inside Outside verrà conferito l’incarico per la
progettazione definitiva e esecutiva del Parco. Le candidature, vagliate
dalla Giuria nel mese di settembre e giunte da grandi studi di architettura
internazionali, sono state oltre 50. Il progetto dal titolo “
La Biblioteca
degli alberi” è stato scelto dalla Giuria fra i 10 finalisti (6 stranieri
e 4 italiani). La proclamazione.
La Giuria
, presieduta dall’arch. Stefano Boeri, ha selezionato fra i dieci
finalisti il progetto del gruppo guidato da Mathias Lehner evidenziando
“il carattere fondativo e originale che il progetto attribuisce allo
spazio aperto del nuovo Parco. La sua forza nell’offrire alla città una
risorsa inedita e di grande attrattività”. In particolare
la Giuria
ha apprezzato la proposta espressa dai progettisti: “un grande spazio
aperto, permeabile ai suoi bordi e eterogeneo nei materiali e nelle
funzioni, destinato ad ospitare una nuova grande funzione urbana –quella
di una Biblioteca degli Alberi- capace di offrire a Milano (ai suoi
cittadini, ai suoi visitatori) una nuova e inedita risorsa”. La
riqualificazione. L’intervento previsto dall’Amministrazione Comunale
mira alla creazione di nuovi giardini in un’area oggi fortemente
degradata, che soddisfino le molteplici esigenze attualmente presenti e
previste, costituiscano il punto di partenza per la realizzazione del
programma già in atto di trasformazione di Garibaldi Repubblica e diventino
un vero e proprio nuovo centro per la città e per la regione urbana, un
luogo del tutto inedito per Milano, con un carattere di straordinaria
innovazione e modernità a livello internazionale. Il concept progettuale.
La “Biblioteca degli alberi” sarà l’elemento centrale dell’area
Garibaldi Repubblica, il luogo di collegamento tra le diverse realtà della
zona: il nuovo polo delle istituzioni, il quartiere Isola,
la Città
della Moda, Piazza della Repubblica. Il parco sarà organizzato intorno ad
una trama di percorsi che si intrecciano tra loro e attraversano gruppi di
alberi, spazi verdi e architetture che ospitano servizi, in molteplici
itinerari dal carattere didattico, conoscitivo e visivo. Nei giardini si
svolgeranno gli eventi pubblici all’aperto e le attività culturali e
ludiche che coinvolgeranno una popolazione diversificata: residenti,
impiegati, turisti, giovani, anziani e famiglie. Gli elementi
caratterizzanti. Il progetto concepito dal gruppo posiziona nel Parco alcuni
“organismi didattici e formativi destinati a fungere da luoghi di accumulo
e diffusione della conoscenza, come il Museo dei Fiori e degli insetti”
negli edifici ristrutturati di via De Castilla, e il “Museo della Moda e
del Design” nel grande edificio a ponte su via Sassetti; immagina l’area
del Garibaldi Repubblica – opportunamente attrezzata di funzioni
ricreative ludiche - come un grande Campus per la città e, caratterizza
come possibile fonte di un’esperienza conoscitiva individuale, la
relazione ogni volta diversa e creativa tra la fitta trama dei percorsi di
attraversamento (e le relative sotto-strutture), le porzioni piantumate del
suolo e le “foreste circolari” che punteggiano l’intera area.
“Un’altra area della città viene sottratta al degrado, rigenerata a
verde, e restituita, completamente rinnovata, ai milanesi, con il
coinvolgimento delle grandi risorse progettuali italiane e internazionali
– ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Parchi e Giardini Riccardo
De Corato - in linea con una politica del verde che mira, da un lato, al
risanamento di aree dismesse e alla realizzazione di nuovi parchi e,
dall’altro, alla riqualificazione dei parchi storici situati in centro
come pure in periferia. Il rinnovato parco delle Cave, il parco Sempione, il
Parco delle Basiliche, il neo-nato Parco Alessandrini, la prossima
riqualificazione del Parco Forlanini sono solo alcuni esempi. Dal ’97 ad
oggi, questa Amministrazione ha investito 129 milioni di euro – ha
ricordato De Corato -, ai quali si devono aggiungere oltre 100 milioni di
euro per interventi di privati a scomputo oneri di urbanizzazione, passando
da 10 milioni di metri quadrati di verde agli attuali 18 milioni che
allineano Milano a standard di qualità ambientali europei”. “Il nuovo
parco,
la Biblioteca
degli alberi - ha precisato l’assessore Gianni Verga - è un’idea dalla
straordinaria forza di innovazione e stimolo culturale e costituisce
l’avvio del grande progetto di Garibaldi Repubblica che vede la
partecipazione di un altro grande gruppo di paesaggisti e architetti al
quale si affiancherà l’arch. César Pelli nel progettare l’area.
Dimostra, inoltre, - ha continuato Verga - come l’Amministrazione abbia,
fin dall’inizio, puntato in primo luogo sulla realizzazione di una nuova
piazza verde della città, un servizio fruibile e accessibile da tutti”.
Costi e tempistiche Il costo massimo di realizzazione del parco è di euro
20.000.000,00. L’intervento è autofinanziato attraverso gli oneri e le
risorse finanziarie che proverranno dagli interventi urbanistici. Il
progetto, che si prevede completato entro cinque anni, è stato concepito in
modo da consentire fasi di attuazione progressive, con le prime
realizzazioni entro due-tre anni. Il vincitore del concorso riceverà la
somma di euro
61.974,83 a
titolo di premio, che vale quale anticipazione del compenso professionale
dovuto per la progettazione. A ciascun progettista selezionato sarà
riconosciuto un rimborso spese lordo di euro 20.658,28. Alla conferenza
stampa sono intervenuti il Vice Sindaco- assessore ai Parchi e Giardini
Riccardo De Corato, l’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga,
l’arch. Mirko Zardini componente del gruppo vincitore, l’arch. Giovanni
Oggioni direttore dell’Ufficio Concorsi di progettazione del Comune di
Milano e l’arch. Giancarlo Tancredi dirigente del settore Progettazione e
Pianificazione urbana e coordinatore della pianificazione dell’intero
ambito Garibaldi Repubblica.
La Giuria Del
Concorso Presieduta dall’Arch. Stefano Boeri è composta dei seguenti
membri: Dr.ssa Giovanna Giannachi; Arch. Pierluigi Nicolin; Arch. Joăo
Nunes; Dr. Ippolito Pizzetti; Arch. Ermanno Ranzani; Arch.umberto Riva;
Arch. Donato D’urbino; Arch. Giancarlo Tancredi; Arch. Bruno Eduardo Viganò
(supplente).
OIKOS CENTRO STUDI E REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Bologna, 9 febbraio 2004 -
La Regione Emilia-romagna
, da sempre attenta alle politiche di tutela e riqualificazione urbana, ha
negli ultimi anni delineato un nuovo quadro programmatico in materia di
qualità architettonica ed edilizia, disciplina, tutela e promozione del
territorio, recupero e riqualificazione urbana, politiche abitative. Nell¹ambito
di tale quadro, appare di grande importanza
la L.r.
16/02 ³Norme per il recupero degli edifici storico-artistici e la
promozione della qualità architettonica e paesaggistica del territorio²,
con la quale l¹Assessore regionale alla Programmazione Territoriale, Pier
Antonio Rivola ha inteso riformare la disciplina sul recupero edilizio,
urbanistico e ambientale degli insediamenti storici promuovendo, nel
contempo, il miglioramento della qualità architettonica e il rilancio dei
valori paesaggistici. A testimonianza del consenso che la legge
16 ha
ottenuto basti citare che il numero di domande presentate sul primo bando,
scaduto lo scorso 24 novembre, ammonta a circa 600. Ciò dimostra l¹evidente
interesse dei Comuni a realizzare la pianificazione attraverso progetti che
puntino alla qualità architettonica e alla riqualificazione paesaggistica e
ambientale. In questo senso risulta evidente che a fronte delle numerose
richieste che sono pervenute, tutte meritevoli di attenzione e d¹interesse,
la selezione, resa obbligatoria dalle risorse finanziarie, premierà i casi
che rivestono maggiore emblematicità e significato. Al fine di contribuire
all¹istruttoria per la selezione delle domande, che verrà operata da un
nucleo di valutazione interno alla Regione, Oikos Centro Studi è stato
incaricato di fornire un¹attività di consulenza istituendo una commissione
tecnico-scientifica che effettuerà una prima disamina della documentazione
pervenuta, esprimendo un¹opinione preliminare nel merito e individuando
indicatori di qualità per interventi di recupero edilizio, di manutenzione
urbana e di valorizzazione degli spazi pubblici, anche per orientare le
future domande in vista dei prossimi bandi previsti. La commissione
tecnico-scientifica, che ha già avviato la propria attività istruttoria,
è presieduta dalla Prof. Felicia Bottino e composta dalla Prof. Luisella
Gelsomino, dall¹Arch. Piero Orlandi (Regione Emilia-romagna), dal Prof.
Mario Lupano, docente di Storia dell'Architettura Contemporanea,
architettura del paesaggio, storia e teoria del design all¹Università
degli Studi di Bologna, dalla Prof. Mili Romano, docente di Antropologia
culturale all¹Accademia di Belle Arti di Bologna e dal Prof. Vittorio Savi,
docente di Storia dell¹Architettura contemporanea all¹Università degli
Studi di Ferrara. Infolink: www.Oikoscentrostudi.com
“LE DONNE, FORZE DI CAMBIAMENTO. UNA
PROSPETTIVA MEDITERRANEA” WOMEN, AGENTS OF CHANGE. A MEDITERRANEAN
PERSPECTIVE
Lugano, 9 febbraio 2004 - Una trentina di personalità del mondo politico,
diplomatico, intellettuale e economico, provenienti da una quindicina di
paesi, prenderanno parte all’incontro “Women, Agents of Change. A
Mediterranean Perspective”, organizzato dall’Istituto Studi Mediterranei
dell’Usi, che si terrà dal 13 al 15 febbraio 2004 presso l’Hotel Villa
Castagnola a Lugano. I partecipanti metteranno a confronto le loro
riflessioni sul ruolo delle donne nelle trasformazioni in atto all’interno
delle società dell’area mediterranea. Il dibattito si articolerà attorno
a tre assi tematici principali: “Donne e Politica”, “Donne, Cultura,
Educazione e Scienza” e “Donne, Azienda ed Economia”. L’incontro, il
primo di una serie che s’iscrive nel contesto più ampio dei convegni del
Forum Mediterraneo, è cofinanziato dalla Direzione dello sviluppo e della
cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri. La sua
organizzazione è stata curata dall’Istituto Studi Mediterranei
dell’Università della Svizzera italiana in collaborazione con l’Aspen
Institute Italia. Il fine ideale del Forum Mediterraneo è quello di creare
un Consiglio Mediterraneo che, sul modello del Consiglio d’Europa,
promuova la conoscenza reciproca, la cooperazione e lo sviluppo nella
regione mediterranea. Attraverso il Forum Mediterraneo l’Ism si propone di
creare uno spazio aperto e informale di dialogo, di riflessione critica e di
scambi interpersonali, partendo dalla consapevolezza che solo riconfigurando
il quadro di riferimento, entro il quale vengono affrontati i problemi, sia
possibile favorire il cambiamento. L’istituto Studi Mediterranei (Ism)
dell’Università della Svizzera italiana si propone di sviluppare
riflessioni e scambi su diversi aspetti della vita sociale, culturale e
politica, mettendo in contatto mondo accademico, attori della vita politica
e istituzioni attive nella politica di cooperazione allo sviluppo. L’ism
dedica particolare attenzione allo studio e alla valorizzazione di forme di
coesistenza pacifica e di meccanismi istituzionali capaci di promuovere il
rispetto reciproco fra comunità aperte al dialogo. La scelta di Lugano e
dell’Università della Svizzera italiana nasce dalla convinzione che
l’esperienza svizzera nel campo dell’autonomia cantonale e della
coesistenza di identità religiose e culturali diverse, la sua neutralità,
la sua apertura internazionale, la sua tradizione umanitaria, rappresentino
un contesto ideale per la realizzazione dei suoi obiettivi.
ALITALIA: DAL 1 MARZO ARRIVA UNA "DISTRIBUTION
CHARGE"
Roma, 9 febbraio 2004 - Dal primo marzo 2004 Alitalia applicherà un "distribution
charge" sull'emissione della biglietteria diretta nazionale e
internazionale differenziandolo in relazione: ai canali di vendita (Ato,
airport ticket office, Cto, city ticket office, Call Center e Web); ai
settori di rete (domestico, Europa Comunitaria e Svizzera e resto della
rete) e alla tipologia di biglietto (cartaceo e elettronico). Il
provvedimento e' stato adottato per creare un valore di riferimento per il
mercato che rifletta il prezzo reale della biglietteria aerea attraverso i
differenti canali di distribuzione. L'iniziativa è coerente con quanto
avviene nell'industria del trasporto aereo mondiale. Alitalia, avendo
rilanciato i propri canali di vendita, si propone ora alla clientela con
modalità semplici e dirette per l'acquisto dei propri prodotti. Tale
iniziativa segue la rivisitazione del sistema tariffario del mercato
domestico, che attraverso un ventaglio di proposte commerciali molto ampio
offre al cliente tariffe per ogni esigenza, impostate sull'economicità a
fronte di acquisiti anticipati. "L'azione ha il valore di evidenziare
separatamente il costo di distribuzione dal costo di servizio di trasporto
aereo ed è coerente - ha affermato Andrea Tucci responsabile vendite di
Alitalia - con l'iniziativa di riduzione delle commissioni di agenzie all'1
per cento, che andrà in vigore dal prossimo primo marzo. Con il nuovo
sistema il cliente avrà modo di poter scegliere, apprezzare e pagare il
valore che percepisce dai diversi canali distributivi, siano essi diretti e
legati al solo trasporto aereo, che quelli più personalizzati che gli
agenti di fiducia, attraverso le loro professionalità, assicurano alla
propria clientela nel settore dei viaggi di affari e turismo".
LUCA GUIDOTTI NUOVO RESPONSABILE COMMERCIALE PER
AERADRIA SPA
Rimini, 9 febbraio 2004 - Luca Guidotti, 39 anni, milanese, sposato, 1
figlio, dal 19 gennaio 2004 è il nuovo Responsabile Commerciale di Aeradria
Spa, società di gestione dell’Aeroporto Internazionale “Federico
Fellini”. Dal 1989 al
1997 ha
ricoperto l’incarico di Rappresentante Commerciale per Lombardia,
Triveneto, Piemonte e Liguria all’interno della compagnia aerea portoghese
Tap. Nel 1992 inaugura il volo trisettimanale Bologna-oporto-lisbona. Tre
anni più tardi gestisce l’accordo di codeshare Tap-portugalia sulla
tratta Torino-lisbona. Dal 1997 al 2000 è in Alitalia come Rappresentante
della compagnia in alcune delle principali province lombarde. Qui si occupa
dei rapporti con i più importanti clienti del vettore nazionale. Il passo
successivo è l’ingresso nell’Area Manager di Diners Club, mentre nel
2002 viene assunto quale Sales Manager di Azzurra Air: prima per i voli di
linea, in seguito anche del segmento charter.
INFERIORI ALLE ATTESE LE IMMATRICOLAZIONI DI NUOVE
AUTOMOBILI IN ITALIA (+5,65%) IN GENNAIO FORTE CRESCITA DELLA VENDITA DI
AUTO DIESEL (+8,37%) E NON MOLTO SODDISFACENTE
LA RACCOLTA DI
ORDINI (-10,39%)
Roma, 9 febbraio 2004 - In gennaio sono state immatricolate 222.400 nuove
auto, secondo quanto comunicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti. Rispetto alla 210.509 unità del gennaio 2003 si tratta di una
crescita del 5,65%. Ricordiamo che il risultato del gennaio scorso fu
influenzato negativamente dall’attesa del prolungamento degli
eco-incentivi, cosa poi avvenuta, la cui prima fase era terminata con il 31
dicembre 2002. “In gennaio, il mercato ha manifestato un’effervescenza
inferiore a quella che ci si aspettava - ha spiegato Gianni Filipponi,
Segretario Generale dell’Unrae - riflettendo anche una fase di perplessità
e prudenza da parte dei consumatori, dovuta all’aspettativa di una ripresa
economica che tarda a concretizzarsi e dovuta in parte anche a certi fatti
del mondo finanziario che hanno suggerito attesa a chi si preparava ad un
acquisto importante e comunque frutto di una scelta meditata. In ogni caso -
ha concluso Filipponi - sommando le immatricolazioni del dicembre scorso a
quelle di gennaio, sulla base dei nostri indici di stagionalità si
proietterebbe un anno da 2.250.000/2.300.000 vendite di nuove automobili,
non inferiore, quindi, al
2003”
. Nel bilancio finale del mese di gennaio, elaborato dagli analisti dell’Unrae,
si rileva una crescita significativa (+4,5%) delle immatricolazioni di
vetture del segmento B, con una flessione dell’1,5% di quelle del segmento
A e dell’1,7% di quelle del segmento C. Come noto, i tre segmenti sommati
insieme costituiscono l’80% delle vendite di auto nel nostro Paese. Di
notevole rilievo anche la continua crescita delle vetture dotate di motori
Diesel: in gennaio hanno co-stituito il 54,73% di tutte le immatricolazioni,
contro il 46,36% del gennaio 2003. La crescita della quota Diesel è stata
dunque di 8,37 punti, mentre in termini assoluti le immatricolazioni di
vetture a gasolio sono cresciute, mese su mese, del 25%. “Si tratta - ha
commentato il Segretario Generale dell’Unrae - di un dato positivo anche
sul piano ambientale, perché le vetture a gasolio - consumando di meno -
riducono le emissioni di anidride carbonica, così come ci viene richiesto
dal Protocollo di Kyoto”. Oltre alle immatricolazioni, è risultata minore
rispetto alle attese anche la raccolta degli ordini, oggetto di uno scambio
d’informazioni fra Anfia e Unrae, che si è fermata a 210.186 unità, che
rispetto alle 234.552 del gennaio 2003 consolidano un non soddisfacente
-10,39%. Apparentemente in forte rialzo, infine, il mercato dell’usato che
ha consuntivato 360.784 passaggi nel gennaio di quest’anno, contro le
267.330 unità del gennaio 2003, con una crescita del 34,96%. Va
sottolineato, però, che all’interno dei valori si ritrovano anche le
minivolture, che costituiscono il passaggio dal proprietario della vettura
usata al concessionario nella fase della permuta e che, quindi, non
costituiscono un definitivo trasferimento della proprietà. “Abbiamo visto
che gennaio ha espresso un potenziale inferiore alle aspettative -
sottolinea Salvatore Pistola, Presidente dell’Unrae - e la previsione di
febbraio è al momento sostanzialmente inferiore al risultato dello scorso
anno. Conseguentemente, l’atteggiamento dei Costruttori e dei distributori
è orientato ad una certa prudenza. Per questo, riteniamo appropriata da
parte governativa, una verifica delle condizioni generali che presiedono
alle dinamiche del mercato, a cominciare dagli aspetti fiscali. Questi,
infatti - conclude Pistola - sono fortemente penalizzanti rispetto al resto
d’Europa, soprattutto per quanto riguarda le auto aziendali e i passaggi
di proprietà, limitando così la possibilità di sviluppo dell’intero
mercato dell’automobile”.
PININFARINA OKUYAMA TORNA COME DIRETTORE
CREATIVO
Torino, 9 Febbraio 2004: A partire dal 10 maggio 2004, Ken Okuyama assumerà
il ruolo di Direttore Creativo della Pininfarina S.p.a. Alle dipendenze del
Direttore Generale del Design Lorenzo Ramaciotti. Si tratta di un ritorno in
azienda da parte di un designer che durante la sua permanenza in Pininfarina
ha dato un importante contributo personale a numerosi progetti di grande
successo.La Pininfarina considera il design una delle sue attività
fondamentali, sia in termini di visibilità che di business. Per mantenere
in questo contesto sempre più professionale e competitivo una leadership
riconosciuta fra i designer indipendenti occorre disporre di talenti e
competenze del massimo livello.Negli ultimi quattro anni, in cui ha
ricoperto la posizione di Preside del corso di Transportation Design
all’Art Center College of Design di Pasadena in California, uno degli
istituti più prestigiosi al mondo e leader nella formazione nel campo del
design, Ken Okuyama ha ampliato la sua conoscenza del mondo internazionale
dell’automobile, approfondito il rapporto con una nuova generazione di
designers e consolidato le sue competenze manageriali.La sua formazione
internazionale e la profonda conoscenza della Pininfarina e della sua
filosofia estetica garantiscono la continuità dello stile Pininfarina in un
contesto che si sta globalizzando ma che rimane attento alla specificità
dei caratteri estetici e della cultura.
MARIO FERRARI AMMINISTRATORE DELEGATO
DORATEX SPA IMPRENDITORE DELL'ANNO
Milano, 9 febbraio 2004 - In occasione de "La giornata dell'impresa
bresciana" Mario Ferrari viene insignito con il prestigioso titolo per
aver dimostrato le capacità di esprimere un'"imprenditorialità
virtuosa" operando con correttezza e dignità morale. L'api di Brescia
che consegnerà i premi, nella persona del presidente Flavio Pasotti, dedica
al rapporto etica-affari nell"A zienda Brescia" la giornata di
lunedì 9 febbraio
2004, in
coincidenza con l'assemblea nazionale dell'associazione. Doratex che opera
nel settore tessile da diverso tempo per la produzione del marchio di
maglieria Gioferrari è un esempio di come si possa navigare bene in un
settore dato per morto. Un'azienda che per tutti è un esempio di credibilità
in un bacino industriale fortemente minato dalla crisi contingente.
3°CONVEGNO NAZIONALE SUL CLIMA
ORGANIZZATIVO DELLE AZIENDE L'EVOLUZIONE DEI BENEFIT
Milano, 9 febbraio 2004 - Il giorno 4 marzo 2004 avrà luogo il convegno
annuale organizzato da Great Place to Work Institute Italia, ormai divenuto
una tradizione, durante il quale verranno presentati i risultati dello
ricerca e premiate le aziende qualificate fra "I 35 migliori ambienti
organizzativi per cui lavorare in Italia nel 2004". Già a partire
dallo scorso anno, il convegno ha assunto una fisionomia ben precisa: quella
di un percorso logico che continua a studiare come la presenza di un clima
di fiducia reciproca in azienda consenta alla stessa di recitare in maniera
più efficace il suo ruolo di presenza responsabile nella società. Il tema
di questa edizione è quello legato ai "Benefit intangibili". Alla
manifestazione interverranno relatori di grande rilievo, appartenenti al
mondo dell'industria, della cultura e della politica. Il convegno si terrà,
come lo scorso anno, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, Via
Romagnosi 6 - Milano, con inizio alle ore 9.00 e fine alle ore 13.00. Il
tema “Evoluzione dei benefit” I benefit, gestiti tradizionalmente come
elementi della retribuzione, hanno svolto l’importante funzione di
consentire all’azienda di offrire ai propri dipendenti servizi di elevato
livello, avvalendosi di economie di scala. La ricerca di Gpw ha messo in
evidenza che le aziende sperimentano nuove forme di benefit: la loro
caratteristica è di aumentare la fidelizzazione e l’attrazione dei
talenti fornendo motivazioni che vanno ben oltre quella meramente economica.
I benefit assumono nuove funzioni, come aiutare i dipendenti a realizzare un
migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, favorire la socialità, ma
anche aiutare le persone con difficoltà psicologiche legate alla vita
lavorativa. Attraverso i benefit si esercita una parte importante della
responsabilità sociale dell’impresa: quella verso i propri dipendenti.
L’azienda prende consapevolezza delle proprie persone nella dimensione non
solo professionale ma di uomini e donne a 360 gradi. Le aziende che si sono
spinte più avanti su questa strada scoprono come l’attenzione estesa
all’individuo abbia ritorni in termini di reputazione nel mercato del
lavoro, di dedizione delle persone e qualità della prestazione
professionale. Il convegno intende accrescere la conoscenza delle imprese
sulle nuove prospettive dei benefit, attraverso le scoperte della ricerca e
le esperienze di alcune tra le migliori aziende della classifica di Gpw.
Infolink: http://www.Greatplacetowork.it
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CISAL
FRANCESCO CAVALLAIO AUSPICA CHE VI SIA UN CHIARIMENTO DEL GOVERNO SUL
CONFRONTO IN ATTO CON I SINDACATI
Padova, 9 febbraio 2004 - Partecipando a Padova, ai lavori del Congresso
regionale della Cisal del Veneto, il Segretario generale della Cisal
Francesco Cavallaro, parlando del confronto in atto, a livello nazionale,
tra Governo e Sindacati, ha ribadito la necessità che il Governo chiarisca,
al più presto, le finalità e le strategie che intende perseguire anche
nell’attuale negoziato sul welfare. Infatti, da sempre
la Cisal
ritiene che la definizione precisa delle risorse economiche da mettere in
campo, sia un elemento prioritario che, fornendo riferimenti certi per
tutti, favorirebbe anche il proseguo della trattativa. Al fine di favorire
questo possibile chiarimento, il Segretario generale della Cisal Francesco
Cavallaro ha auspicato che proprio dal Veneto (già laboratorio di una nuova
politica sindacale che guarda ai futuri rapporti con l’Est europeo) possa
partire una specifica iniziativa della Cisal che, rientrando nella logica
democratica di corretti rapporti istituzionali, possa diventare anche
l’occasione per avere delle precise risposte da parte di autorevoli
esponenti del Governo. Il Segretario regionale della Cisal del Veneto, Cav.
Majer Bona, facendo proprio l’auspicio del Segretario Generale, ha
confermato l’impegno, da subito, della Cisal del Veneto, ad attivarsi per
la realizzazione, in tempi brevi, di uno specifico Convegno Nazionale sulle
nuove Problematiche su lavoro e welfare (sede proposta: Venezia) che possa
vedere tra i relatori anche la presenza di autorevoli esponenti del
Ministero del Lavoro.
CONFCOOPERATIVE UMBRIA SI PREPARA AL
CONGRESSO
Perugia, 9 febbraio 2004 - Confcooperative Umbria torna a congresso e lo fa
con l’obiettivo non solo di rinnovare il proprio consiglio direttivo, a
fronte della scadenza quadriennale del mandato, ma anche di delineare gli
scenari futuri all’interno dei quali dovrà collocarsi e muoversi il
movimento cooperativo regionale nella convinzione che “la cooperazione è
il valore che ci fa più grandi”. E’ questo il punto di partenza
attraverso il quale si snoderà mercoledì 11 p.V., con inizio alle ore
14.30 presso il Park Hotel di Ponte San Giovanni, la settima Assemblea
regionale di un’associazione di imprese capace di vantare 209 cooperative
aderenti, con un numero di soci che supera le 40.000 unità, oltre 1.500
dipendenti e oltre 332 milioni di euro di ricavi, cifra che va oltre il
doppio se si considera la raccolta globale dei soci correntisti delle banche
di credito cooperativo presenti in Umbria e affiliate a Confcooperative.
“Gli anni dal 2000 al 2003 si legge in una nota di Confcooperative - sono
stati impegnativi e decisivi per il futuro della cooperazione messa su un
duro banco di prova dalla riforma del diritto societario. E il movimento
cooperativo, anche a livello regionale, può dire di aver superato questi
momenti con successo essendo riuscito a misurarsi fruttuosamente con il
Governo su tutti i temi della riforma senza mortificare il ruolo e il
significato della formula cooperativa. Adesso però occorre dibattere sulle
conquiste ottenute, sulle questioni tuttora aperte e sul modo di prepararsi
ad accogliere e vincere le sfide future”. Per questo, in un crescendo di
responsabilità per tutte le articolazioni del Movimento Cooperativo, le
cooperative si apprestano ad addentrarsi in quello che può essere chiamato
il “terzo tempo” della cooperazione, dopo essere passate per il primo
tempo in cui le ragioni della solidarietà facevano aggio sull’efficienza
imprenditoriale e legittimavano un certo tasso di assistenzialismo e per il
secondo tempo in cui le cooperative hanno scoperto se stesse come imprese.
Il “terzo tempo” prevede una nuova sintesi tra funzione sociale e
dimensione d’impresa, tra solidarietà ed efficienza, tra mutualità e
sviluppo, tra la proprietà (cioè i cooperatori ) ed il manageriale;
l’elaborazione di un nuovo modello valoriale che deve comprendere la nuova
maturità imprenditoriale, armonizzare le grandi differenziazioni
intervenute nell’albero della cooperazione. Alla convention di mercoledì
interverranno numerose personalità del mondo politico, imprenditoriale e
sociale dell’Umbria. A cominciare dal presidente della giunta regionale
Maria Rita Lorenzetti, quello del Consiglio regionale Carlo Liviantoni ed il
vice presidente Pietro Laffranco, l’Arcivescovo di Perugia e Città della
Pieve Mons. Giuseppe Chiaretti, il Rettore dell’Università di Perugia
Francesco Bistoni, i parlamentari Maurizio Ronconi, Marina Sereni e
Pierluigi Castellani, il presidente della Commissione Statuto della Regione
Fiammetta Modena, gli assessori regionali Giampiero Bocci, Ada Girolamini,
Enrico Sebastiani, Edoardo Gobbini, il presidente della Provincia di Perugia
Cozzari e quello di Terni Cavicchioli, gli assessori provinciali Bruscolotti
e Teofrasti, quello del Comune di Perugia Cantucci, il vice sindaco di Terni
Polli, i dirigenti delle centrali cooperative Legacoop, Agci e Unci, i
rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di quelle professionali
agricole, dell’artigianato e del commercio. I lavori saranno introdotti
dal presidente di Confcooperative Umbria, Andrea Fora.
PREMIO "MILANO PRODUTTIVA 2004": APERTE LE
ISCRIZIONI
Milano, 9 febbraio 2004. Sono aperte le iscrizioni al premio "Milano
Produttiva 2004". Il tradizionale premio della Camera di Commercio di
Milano consiste nell'assegnazione di una medaglia d'oro con relativo diploma
a titolo di riconoscimento per l'attività svolta con impegno
nell’economia e nella società milanese. 371 i premi totali che verranno
assegnati. Differenziate le scadenze di presentazione delle domande: entro
venerdì 20 febbraio 2004 per concorrere alle categorie premi lavoratori e
imprese; entro il 23 aprile invece per la categoria premi agli imprenditori.
Il premio è un ambito riconoscimento alla trasparenza e all’onestà,
verificate con severità da una commissione giudicante. La premiazione avrà
luogo presso il Teatro degli Arcimboldi di Milano il 20 giugno 2004.
"Il “Premio Milano Produttiva” - ha commentato Carlo Sangalli,
presidente della Camera di Commercio di Milano - giunto ormai alla sua 15°
edizione, è una manifestazione di particolare rilievo per l’ente
camerale, che riprende innovando la tradizione storica del premio “Fedeltà
al lavoro” e testimonia l’impegno istituzionale per le piccole e medie
imprese milanesi, elemento vitale dello sviluppo del Paese”. Tre le
categorie che verranno premiate. 175 premi saranno assegnati ai lavoratori
dipendenti che si sono distinti per diligenza e fedeltà professionale
presso una stessa impresa privata o associazione rappresentativa di
interessi economici, per un periodo di almeno 25 anni (ridotti a 15 per i
dirigenti); 175 riconoscimenti andranno alle imprese con almeno 20 anni di
ininterrotta attività, che si tratti di aziende individuali o società di
persone, società di capitali, cooperative e consorzi, con la motivazione di
essersi affermati per correttezza commerciale ed impegno imprenditoriale.
Fino a 21 le onorificenze che saranno assegnate ad imprenditori distintisi
per il rilevante contributo fornito alla crescita competitiva del sistema
d'impresa milanese in ambiti significativi per lo sviluppo di questo e della
cultura imprenditoriale: la selezione per questa categoria avverrà in
considerazione di sette differenti aspetti: nuova imprenditoria,
internazionalizzazione, innovazione, qualità del lavoro, mecenatismo e
sviluppo del territorio, imprenditoria femminile e tutela dell'ambiente.
Alcune caratteristiche il numero delle domande che una stessa azienda può
presentare per i propri dipendenti è il 20% del numero dei premi previsti
(175), al fine di consentire l'assegnazione del riconoscimento ad un più
ampio numero di aziende rappresentate; per le aziende si richiedono almeno
20 anni di ininterrotta attività. Le imprese dovranno avere sede e/o unità
operativa nella provincia di Milano. Per partecipare al premio le imprese
devono presentare domanda - su apposito modulo in distribuzione presso la
sede principale della Camera di Commercio di Milano di via Meravigli 9/b e
le sue sedi decentrate - alla Camera di Commercio di Milano (Protocollo
generale - Via Meravigli 9/b - 20123 Milano). Le domande di partecipazione
dovranno pervenire debitamente compilate e corredate della documentazione
necessaria entro e non oltre il 20 febbraio 2004 per le partecipazioni
relative ai premi a lavoratori e imprese, ed entro il 23 aprile 2004 per la
partecipazione ai premi per la categoria imprenditori. Per eventuali
ulteriori informazioni e per avere il modulo di partecipazione on line e il
bando di concorso sono disponibili sul sito della Camera di Commercio
all'indirizzo http://www.Mi.camcom.it
oppure i numeri 02/8515.4593 -
4378 - 4386.
DEPURATORI, TRATTAMENTO FANGHI : DICHIARAZIONE DEL
SINDACO DI MILNAO ALBERTINI
Milano, 9 febbraio 2004 - Riguardo alla nuova sfida lanciata dagli Amici
della Terra sullo smaltimento dei fanghi voglio ricordare che dallo scorso
22 aprile 2003 al 31 gennaio 2004 l’impianto di Nosedo ne ha già prodotti
ben
4.792.520 kg
, tutti smaltiti da Amsa secondo le norme ambientali vigenti nel circuito
dell’agricoltura. Per quel che riguarda il futuro, come previsto già
nello studio del Piano Fanghi, presentato al Ministero dell’Ambiente alla
Regione e alla Provincia di Milano, allo smaltimento in agricoltura, via via
che gli impianti andranno a regime, si assocerà un processo di
termovalorizzazione favorito dall’utilizzo degli impianti di essiccamento
dei fanghi, il primo già pronto a Milano Sud e gli altri di prossima
realizzazione a Nosedo e Peschiera, che permetteranno di produrre un
combustibile con alto potere calorifico e di buona qualità. Così tornerà
a vantaggio dei milanesi il calore e l’energia elettrica che scaturiranno
proprio dal riciclo degli scarti tradizionalmente più problematici degli
impianti di depurazione che forse non sono ancora visti come una risorsa.
PRONTA PER L'IMPLEMENTAZIONE L'INIZIATIVA
GMES
Bruxelles, 9 febbraio 2004 -
La Commissione
ha deciso che, dopo un periodo esplorativo di 3 anni, l'iniziativa dell'Ue
Gmes (Monitoraggio globale dell'ambiente e sicurezza) è pronta a fare un
altro passo per divenire operativa. Il 3 febbraio è stata pubblicata una
comunicazione che descriveva le lezioni chiave imparate durante la fase
esplorativa e riassumeva le azioni necessarie allo scopo di stabilire entro
il 2008 una capacità Gmes. 'Quando il controllo dell'informazione ha
implicazioni geostrategiche, Gmes mira a fornire una capacità indipendente
al servizio dei bisogni politici europei,' afferma la comunicazione.
L'informazione fornita da Gmes, raccolta da sistemi d'osservazione nello
spazio, nei cieli e in-situ, dovrà servire a sostenere essenzialmente gli
impegni ambientali dell'Europa, come il monitoraggio dei processi
atmosferici e le condizioni degli oceani e delle zone costiere. I dati
aiuteranno anche a sorvegliare e predire rischi naturali e di natura
tecnica, come inondazioni, incendi boschivi, monitoraggio delle chiazze di
petrolio e dei ghiacci, e potrebbero essere utili in molti altri campi della
politica europea che comportano un aspetto ambientale, tra cui agricoltura,
pesca e politica regionale. Presentando la comunicazione il 3 febbraio, il
Commissario Ue per la ricerca Philippe Busquin ha parlato dell'importante
contributo che Gmes avrebbe potuto dare al momento della catastrofe della
petroliera Prestige. Ricordiamo che la petroliera affondata continuava a
riversare petrolio nell'oceano Atlantico al largo delle coste della Galizia
spagnola, e che se si fosse tentato di spostarla si sarebbero solo
peggiorate le cose. Allora non fu possibile combinare con sufficiente
rapidità queste informazioni con i dati sulle maree, le previsioni del
tempo e i fondali marini. Se Gmes fosse stato operativo e in grado di
fornire un quadro più completo della situazione, si sarebbe potuto
rimorchiare la nave in una zona in cui le fuoruscite di petrolio potessero
essere tenute sotto controllo. Al livello umanitario, Gmes agevolerà le
decisioni sulle priorità e la distribuzione degli aiuti, e potrà
appoggiare la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue (Pesc). Il
sistema permetterà la creazione di un quadro per la raccolta, l'accesso e
lo scambio d'informazioni migliorati nel contesto della prevenzione dei
conflitti e gestione delle crisi. Sarà prestata un'attenzione particolare
alla sorveglianza dei trattati internazionali per la non proliferazione
delle armi nucleari, chimiche e biologiche, oltre al monitoraggio dei
movimenti e degli stanziamenti della popolazione.
La Commissione
non esclude la possibilità che Gmes possa essere usato anche per scopi
militari, poiché 'i bisogni d'osservazione e d'informazione associati con
gli sforzi di soccorso in caso d'inondazioni, incendi boschivi, terremoti,
disastri industriali o azioni terroristiche contro civili possono avere
abbastanza punti in comune con le classiche operazioni di difesa'. Il
vantaggio inerente per civili e militari convalida 'il doppio uso implicito
o lo scenario multiuso', afferma la comunicazione. Ma da Gmes si possono
ricavare molti altri vantaggi, quelli che saranno più visibili per i
cittadini europei. 'Complessivamente, i costi e i vantaggi dei servizi Gmes
andrebbero valutati a fronte delle spese straordinarie causate dai disastri,
che sovente avvengono perché la sorveglianza è poca', afferma
la Commissione.
È stato valutato che una migliore comprensione delle catastrofi naturali
potrebbe far risparmiare circa 370 milioni di euro all'anno, mentre la
possibilità di predire, prevedere e dunque prepararsi ad una situazione
potrebbe farne risparmiare anche 1.000. Anche i decessi dovuti
all'inquinamento atmosferico potrebbero essere ridotti in modo
significativo. Durante la fase d'implementazione, dal 2004 al 2007,
la Commissione
propone di concentrarsi sulla creazione di un dialogo strutturato tra utenti
e fornitori, sullo sviluppo di servizi con buon rapporto costo/benefici,
sulla progettazione e la realizzazione di componenti spaziali, sullo stimolo
delle attività d'integrazione dell'informazione e di gestione dei dati,
sullo sviluppo di una strategia di finanziamento a lungo termine. Nel
2007 l
'iniziativa entrerà nella fase operativa. La fase esplorativa ha
identificato un certo numero di aree che potrebbero essere stimolanti per
gli attori Gmes e, tenendole ben presenti,
la Commissione
descrive un certo numero di aspetti da studiare nel periodo a venire. La
continuità globale, la comparabilità e l'integrazione dei dati nello
spazio e in-situ, le attività di modellizzazione e l'interoperabilità dei
sistemi vanno rafforzate, dichiara la comunicazione, tanto per fare un
esempio. Inoltre si deve incoraggiare un quadro più accurato
dell'informazione e promuovere un accesso più agevole ed economico ai dati
standardizzati. La preparazione dei differenti componenti di Gmes tra il
2004 e il 2006 sarà finanziata da diverse priorità tematiche del sesto
programma quadro (6Pq), ossia 'aeronautica e spazio', 'networking per la
ricerca' e 'tecnologie della società dell'informazione (Tsi)', per un
totale di 150 milioni di euro. L'agenzia spaziale europea fornirà 83
milioni. L'inclusione di Gmes nella lista quick start dell'Iniziativa della
Commissione per la crescita potrebbe offrire anche possibilità di
finanziamento da parte della Bei,
la Banca
europea per gli investimenti, mentre le risorse per dopo il 2007 dipendono
dalle decisioni di bilancio dell'Ue. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/space/prog/gmes/gmes_en.html
COME SCRIVERE PROPOSTE COMPETITIVE PER IL
6PQ
Bruxelles, 9 febbraio 2004 -
La Hyperion Ltd
ha pubblicato un manuale per i direttori della ricerca intitolato 'How to
write a competitive proposal for Fp6 [the Sixth Framework Programme]'. La
pubblicazione offre una panoramica della struttura del programma, del
processo di valutazione seguito dalla Commissione e delle priorità di
ricerca del 6Pq. Il manuale fornisce quindi informazioni pratiche su come
snellire il processo di stesura delle proposte e risolvere i problemi non
scientifici come la gestione del progetto e la pertinenza tecnologica,
economica, sociale ed ambientale e l'impatto sulle politiche dell'Unione.
Tutto questo aiuterà i ricercatori a garantire alle loro proposte le
migliori probabilità di successo. Il costo del manuale, spese postali
comprese, è di 130 euro. Infolink: http://www.Hyperion.ie/orderhandbook.htm
RISORSE UMANE IN AUMENTO PER
LA S
&T EUROPEA
Bruxelles, 9 febbraio 2004 - Il 2 aprile si svolgerà a Bruxelles una
conferenza sull'aumento delle risorse umane per la scienza e la tecnologia
(S&t) in Europa. Nel quadro della strategia della Commissione europea
per raggiungere gli obiettivi di Lisbona e di Barcellona, nel 2003 era stato
creato un gruppo indipendente ad alto livello sulle risorse umane per
la S
&t. La conferenza è stata indetta per presentare i risultati provvisori
e le raccomandazioni del gruppo, e per discutere le conclusioni raggiunte.
Philippe Busquin, Commissario europeo per
la Ricerca
, parteciperà alla conferenza, che tratterà in particolare: la necessità
di maggiori risorse umane per lo sviluppo scientifico e tecnologico dell'Ue;
la domanda e l'offerta sul mercato del lavoro nel campo delle scienze,
dell'ingegneria e della tecnologia; le possibilità di carriera nella
S&t; l'istruzione superiore e la formazione alla ricerca; l'insegnamento
nel campo delle scienze, dell'ingegneria e della tecnologia; il contesto
sociale e culturale dell'inserimento nelle carriere in scienza e tecnologia.
Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/sciprof.html
APPUNTAMENTI CON I MASTER DELLA FONDAZIONE
CUOA
Altavilla Vicentina, 9 febbraio 2004 - Nel mese di febbraio 2004 si svolgerà,
in varie sedi, una serie di incontri rivolti ai neolaureati che desiderano
ricevere informazioni sui Master della Fondazione Cuoa. Lo staff illustrerà
i programmi di studio e approfondirà le opportunità di stage delle
prossime edizioni del Master in Banca & Finanza (15 aprile 2004 - 6
maggio 2005) e del Master in Gestione Integrata d'Impresa (21 giugno 2004 -
21 luglio 2005), entrambi accreditati Asfor, e del Master in Retail
Management (29 marzo - 16 dicembre 2004). Per la partecipazione ai Corsi
sono disponibili numerose borse di studio e finanziamenti agevolati. Per
informazioni: Segreteria Divisione Master e Giovani - Fondazione Cuoa Sig.ra
Cristina Bazzan: cbazzan@cuoa.It tel.
0444 333703, fax 0444 333990.
“A SCUOLA DI PETCARE” IMPARIAMO A
CONOSCERE I NOSTRI AMICI ANIMALI UN PROGETTO EDUCATIVO PROMOSSO DA PURINA,
SCIVAC E SIUA
Milano, 9 febbraio 2004 - Educare le nuove generazioni ad un rapporto
consapevole con gli animali da compagnia, e diffondere il valore e
l’importanza della relazione con un “pet” in particolare per i
bambini: questi gli obiettivi del progetto didattico - “A Scuola di
Petcare” Impariamo a conoscere i nostri amici animali. Il progetto è
stato ideato e promosso da Purina, l’azienda di riferimento per il mercato
dell’alimentazione e la cura degli animali domestici, Scivac (Società
Culturale Italiana Veterinari Animali da Compagnia) e Siua (Scuola di
Interazione Uomo-animale). Il progetto si rivolge a circa 1.000 classi di
seconda, terza e quarta elementare, ovvero circa 25.000 alunni e 2.000
insegnanti di dodici regioni italiane: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli
Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana,
Trentino, Valle d’Aosta e Veneto. Le lezioni sono tenute da professionisti
della Scuola di Interazione Uomo-animale (pedagoghi, veterinari, educatori
cinofili, psicologi) in possesso del titolo di “referee di zooantropologia
didattica”. Il programma didattico prevede una parte teorica ed una
“interattiva” con i pet, attività ludico- espressive e laboratori
didattici. Ll materiale didattico redatto dal Prof. Roberto Marchesini,
etologo, direttore della Siua e coordinatore del progetto, in collaborazione
con la casa editrice Giunti - specializzata nel settore scolastico - è
composto da un volume per l’insegnante e un manuale per ciascuno dei
bambini. Roberto Marchesini ha commentato: “Nel ciclo delle lezioni ci
focalizziamo soprattutto sulla relazione del bambino con il cane e con il
gatto. Evidenziamo le differenze tra questi due animali, il loro piano
comportamentale, ovvero le loro diverse attitudini, e il piano relazionale,
ovvero le differenti esigenze di cura, gestione e accudimento – veri e
propri “incentivi” per l’ambito collaborativo del bambino che impara a
“prendersi cura”, a conoscere e rispettare un altro essere”. “La
collaborazione ormai decennale tra Scivac e Purina - dichiara Laura Torriani,
Segretario Generale Anmvi - Associazione Nazionale Medici Veterinari
Italiani e Delegato Provinciale Scivac per Milano - si è rafforzata nel
tempo e continua tuttora al servizio di coloro che amano e sono amati dagli
animali. In qualità di Associazione Culturale Veterinaria (Scivac) crediamo
fortemente nella necessità di sensibilizzare i bambini al rispetto, alla
conoscenza e valorizzazione degli animali da compagnia all’interno del
contesto familiare”. Secondo Lucio Scaratti, Regional Director South
Europe di Purina: “Purina - quale azienda che guida il mercato Petcare -
con questo progetto vuole impegnarsi ad accrescere il valore della relazione
uomo-pet, educando le nuove generazioni al rispetto, alla comprensione e
alla responsabilità verso gli animali da compagnia. Vogliamo contribuire
non solo allo sviluppo del mercato Petcare ma anche alla diffusione di una
cultura e di una sensibilità che riconoscano l’importante ruolo che i pet
rivestono nella nostra vita”.
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