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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Giugno 2006
VERTICE EUROPEO: I CITTADINI AL CENTRO DELL´AZIONE UE  
 
Bruxelles, 12 giugno 2006 - L´europa ascolta, l´Europa al lavoro, un piano per il futuro. I cittadini sono al centro di questi grandi temi che saranno trattati dal prossimo Vertice europeo e sui quali i deputati esprimeranno il loro parere nel corso di un dibattito in Aula. A fare da sfondo vi sarà anche il tema del futuro dell´Europa riproposto da un´interrogazione orale sulle prossime iniziative nel quadro del periodo di riflessione. Il Parlamento adotterà poi una risoluzione sull´adesione di Romania e Bulgaria all´Ue. L´ultimo Consiglio europeo sotto Presidenza austriaca che si terrà a Bruxelles il 15 ed il 16 giugno sarà principalmente dedicato ai cittadini. L´europa ascolta. Si tratterà di dimostrare che l´Unione europea ascolta i cittadini ed è capace di prendere decisioni concrete per rispondere alle loro preoccupazioni. I Capi di Stato e di governo, in tale contesto, stileranno un bilancio dei dibattiti tenuti nel corso del periodo di riflessione avviato nel giugno 2005 a seguito della bocciatura francese e olandese del Trattato costituzionale con lo scopo di definire una serie di progetti concreti per rispondere alle attese dei cittadini. Verrà anche affrontato il tema di una migliore visibilità dell´Unione europea. L´europa lavora anche per proteggere i propri i cittadini. Un ampio dibattito impegnerà i Capi di Stato e di governo sui temi della sicurezza interna, comprese le questioni legate all´asilo e all´immigrazione, e della sicurezza esterna e, quindi, della capacità dell´Unione di reagire alle situazioni di crisi. Ma si tratterà anche di adottare delle conclusioni sul miglioramento dell´efficienza e della coerenza della politica estera, anche in materia di energia e dell´Agenzia europea dei diritti fondamentali. I cittadini chiedono maggiore chiarezza all´Unione. Il Consiglio discuterà quindi su come spiegare la suddivisione delle responsabilità tra i vari attori comunitari, ma esaminerà anche misure concrete per migliorare l´applicazione del principio di sussidiarietà nel processo legislativo europeo, per rendere più democratico il potere esecutivo della Commissione, per aumentare la trasparenza dei lavori del Consiglio e per valutare i progressi dell´iniziativa "legiferare meglio". Saranno poi esaminate le relazioni sui progressi di Romania e Bulgaria in vista dell´adesione, sulle quali il Parlamento adotterà una risoluzione comune nel corso di questa sessione. Inoltre, il Consiglio procederà a un dibattito generale sull´allargamento che intende definire la capacità di assorbimento dell´Ue e, in tale contesto, valuterà la situazione di Turchia, Croazia e Balcani occidentali. Tenuto conto dell´andamento demografico e delle sfide per l´Europa, vi è anche l´intenzione di adottare una nuova strategia per lo sviluppo sostenibile e di discutere su come aumentare la visibilità dell´azione europea nel campo della dimensione sociale. Non potrà poi mancare un dibattito su crescita e occupazione. In merito al piano per il futuro, il Consiglio europeo definirà una serie di temi sui quali dovranno incentrarsi i prossimi dibattiti, esaminerà le possibilità di migliorare il funzionamento dell´Ue sulla base dei trattati vigenti e valuterà come garantire che le future risorse proprie e il sistema di bilancio permettano di affrontare le sfide che aspettano l´Unione. Si tratterà, infine, di definire una strategia per migliorare la visibilità dell´azione comunitaria. Sullo sfondo sarà affrontata la questione legata al processo costituzionale. E, in proposito, Jo Leinen (Pse, De), in nome della commissione per gli affari costituzionali, chiederà all´Esecutivo quali iniziative prevede avviare in riferimento al periodo di riflessione sul futuro dell´Europa e come intende svolgere «lo speciale ruolo assegnatole dai capi di governo» ai fini della ratifica del trattato che istituisce una Costituzione per l´Europa. Non è escluso che, in proposito, il Parlamento adotti una risoluzione. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE ANTEPRIMA DEL 12-15 GIUGNO 2006  
 
 Strasburgo, 12 giugno 2005 - Con i Mondiali di calcio che saranno iniziati da pochi giorni, il problema di una recrudescenza della prostituzione forzata e della tratta di donne e bambine preoccupa i deputati. Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula sulle misure e i provvedimenti avviati al fine di contrastare tale fenomeno e per aiutare le vittime. Quelle sotterranee sono le riserve d´acqua dolce più delicate dell´Ue. E´ quanto afferma una relazione in merito alla posizione comune del Consiglio circa la proposta di direttiva sulla protezione delle acque sotterranee dall´inquinamento. Le divergenze tra le due Istituzioni sembrano ancora molto ampie e, in questa fase, difficili da conciliare. I deputati insistono sull´aspetto preventivo della normativa e chiedono particolare attenzione per le terme e le fonti di acque medicinali (Relazione Klass). L´aula di pronuncerà sulla proposta di direttiva relativa alla valutazione e alla gestione delle alluvioni. I deputati chiedono che tutte le politiche Ue tengano conto del rischio di alluvioni e mettono l´accento sulla necessità di considerare i piani di sviluppo che comportano modifiche nell’utilizzo del territorio o nella distribuzione della popolazione. Occorre poi prestare particolare attenzione alle infrastrutture industriali che possono causare danni ambientali a seguito di un´inondazione (Relazione Seeber). Martedì 13 giugno - Il Parlamento si pronuncerà sul nuovo programma quadro di ricerca comunitaria per il periodo 2007-2013. I deputati propongono una ripartizione della dotazione globale di circa 51 miliardi di euro che privilegi la cooperazione tra industrie e università. Precisano poi che non si possono finanziare attività di ricerca volte alla clonazione umana o che siano intese a produrre modificazioni ereditabili del genoma umano o a creare embrioni umani per l´approvvigionamento di cellule staminali. (Relazioni Buzek). A seguito del dibattito tenutosi nel corso della scorsa sessione, il Parlamento adotterà una risoluzione comune con la quale invita l´Amministrazione statunitense a chiudere il centro di detenzione di Guantanamo e a sottoporre a un processo equo i prigionieri che vi sono reclusi. Il Parlamento è consultato su una proposta di decisione relativa alla protezione dei dati personali. I deputati accolgono con favore l’iniziativa, ma suggeriscono numerosi emendamenti volti a limitare il trattamento dei dati personali ai soli casi in cui ciò è strettamente necessario e quando vi è un reale pericolo per la sicurezza pubblica. Chiedono anche sanzioni penali per i privati che, nell’esercizio di una funzione pubblica di raccolta di dati, violano le disposizioni di confidenzialità (relazione Roure). Mercoledì 14 giugno - L´europa ascolta, l´Europa al lavoro, un piano per il futuro. I cittadini sono al centro di questi grandi temi che saranno trattati dal prossimo Vertice europeo e sui quali i deputati esprimeranno il loro parere nel corso di un dibattito in Aula. A fare da sfondo vi sarà anche il tema del futuro dell´Europa riproposto da un´interrogazione orale sulle prossime iniziative nel quadro del periodo di riflessione. Il Parlamento adotterà poi una risoluzione sull´adesione di Romania e Bulgaria all´Ue. A seguito di una dichiarazione del Consiglio e della Commissione, si svolgerà un dibattito in Aula sull´aumento della violenza razzista e omofobica in Europa. Il Parlamento adotterà poi una risoluzione. Il Parlamento si pronuncerà su una proposta volta a rinnovare le norme adottate in urgenza dopo gli attentati dell´11 settembre in merito alla sicurezza degli aeroporti e dei voli. I deputati chiedono norme di sicurezza più severe e sollecitano più rigore sul trasporto di armi a bordo e sulla presenza di "sceriffi del cielo". A loro parere sono poi necessarie misure specifiche per non ostacolare il trasporto di posta. E´ anche affrontato il controverso nodo del finanziamento delle misure (relazione Costa). Giovedì 15 giugno - In base a un´interrogazione orale alla Commissione si svolgerà un dibattito in Aula sulla proposta di consentire l´invecchiamento del vino ricorrendo a trucioli di legno. Serie riserve sono espresse su tale possibilità, evidenziando il rischio di mettere a repentaglio gli sforzi dei produttori tesi al miglioramento della qualità del vino. I deputati chiedono il divieto di tali pratiche per i vini di qualità, mentre sulle etichette degli altri deve essere indicato il ricorso a questo metodo. .  
   
   
L´UNIONE EUROPEA ALLA PROVA DEL CONSENSO: LA RIVOLUZIONE (ANNUNCIATA) DELLA TRASPARENZA  
 
Roma, 12 giugno 2006 - È noto agli addetti ai lavori europei che le "conclusioni" delle riunioni al vertice dei capi di Stato e/o di governo dei paesi membri dell´Unione europea sono preparate con settimane di anticipo dal governo che detiene la presidenza di turno e sottoposte ad uno snervante negoziato durante il quale i rappresentanti delle diplomazie nazionali pesano attentamente ogni parola, lasciando ai leader europei il compito di un arbitraggio finale sui punti più controversi. Non sappiamo se le "conclusioni" dei Consigli europei siano mai state oggetto di studi approfonditi da parte degli studiosi del processo storico d’integrazione e non solo da parte degli osservatori della attualità contingente ma sarebbe interessante, ad esempio, che qualcuno elabori una tabella degli impegni assunti dai governi con il loro scadenzario e si assuma poi il compito di verificare annualmente il rispetto di questi impegni alle scadenze previste. Gli estensori delle conclusioni appaiono normalmente poco inclini ad un esercizio di auto-critica collettiva e sugli eventuali ritardi nel processo di decisione del Consiglio europeo e delle sue istituzioni subordinate vi è una fisiologica tendenza a sorvolare per lasciare il campo all´auto-compiacimento per quel che si è realizzato. Fondandosi su un approccio lessicale legato alla cultura del paese che detiene la presidenza, le conclusioni delle riunioni del Consiglio europeo abbondano più o meno di espressioni come: "si felicita", "prende atto con soddisfazione", "accoglie favorevolmente", con un maggior calore nei testi preparati dai paesi mediterranei ed una freddezza asciutta nei testi preparati dai paesi nordici. In una media di cinquanta pagine (tante sono quelle dedicate alle conclusioni del Consiglio europeo senza contare i documenti allegati) il numero delle espressioni di (auto)-compiacimento varia da trenta a sessanta mentre le limitate espressioni di rammarico sono dedicate solo ad atti o mancanza di atti di cui i governi non sono responsabili. Le "conclusioni" del prossimo Consiglio europeo del 15-16 giugno sotto Presidenza austriaca non faranno eccezione e la lista degli impegni che i governi si preparano ad assumere è impressionante se si considera che, dal giugno 2005, essi si sono auto-imposti una pausa di riflessione che sarà certamente prolungata di almeno un anno. Al termine del Consiglio europeo, pubblicheremo sulla nostra newsletter una tabella di marcia di quel che è stato deciso dai governi con l´impegno di verificare ogni sei mesi (tanto è il tempo che passa fra una riunione al vertice e quella successiva) se e in che misura tale tabella sarà stata rispettata. In poco meno di sei ore effettive di riunioni plenarie e cena di lavoro, il Consiglio europeo del 15-16 giugno (un parlamentino composto da 27 fra capi di Stato o di governo - partecipano anche i bulgari ed i rumeni - accompagnati da ventisette ministri degli esteri e, talvolta, dai ministri dell´economia ai quali si aggiungono il presidente della Commissione europea ed un suo vice-presidente e, per la prima mezzora, il presidente del Parlamento europeo) discuterà fra l’altro di energia, immigrazione, capacità di risposta dell´Unione europea alle crisi, allargamento, processo costituzionale, sussidiarietà, comitatologia, Montenegro, Iran, Medio Oriente, better regulation e trasparenza. Teoricamente, ogni tema dovrebbe essere affrontato ed esaurito in trenta minuti consentendo a ciascun capo di Stato o di governo ed al presidente della Commissione europea di esprimersi - su ciascun punto - per poco più di un minuto. Non molto per temi così impegnativi anche se su alcuni di essi le diplomazie nazionali hanno già trovato un accordo prima che i leader si riuniscano a Bruxelles. Fra gli allegati alle conclusioni del Consiglio europeo figura un testo sulla "trasparenza" sul quale è stato raggiunto un accordo di principio fra tutti i paesi membri. Se non ci saranno sorprese, il Consiglio europeo dovrebbe decidere di rendere pubbliche - tutte le discussioni del Consiglio, ivi compresi i voti e le dichiarazioni di voto quando esso adotta degli atti in codecisione con il Parlamento europeo; - le presentazioni della Commissione su atti al di fuori della codecisione; - le discussioni e le decisioni sul programma di 18 mesi (tre presidenze) del Consiglio oltre alla presentazione del programma quinquennale della Commissione e del suo programma di lavoro annuale. La presidenza finlandese sarà incaricata di dare seguito a questa decisione anche utilizzando gli strumenti della comunicazione come il sito internet del Consiglio, la pubblicazione delle date dei dibattiti e di materiali di supporto. Nessun riferimento è stato fatto alla possibilità che anche il Consiglio europeo possa decidere - in un futuro per ora non prevedibile - di aprire le sue porte alla trasparenza, un metodo che consentirebbe all´opinione pubblica di assistere (ed in conseguenza partecipare, mettendo in discussione gli orientamenti di chi ci rappresenta a livello europeo) ai dibattiti sulle priorità strategiche dell´Unione europea. Ci aspettiamo che il Parlamento europeo chieda ai capi di Stato e di governo di rimediare rapidamente a questa (involontaria) omissione. Pier Virgilio Dastoli Direttore della Rappresentanza .  
   
   
CONSIGLIO UE SU TELECOMUNICAZIONI, TRASPORTI E ENERGIA  
 
Bruxelles, 12 giugno 2006 - Si è tenuto l’ 8 giugno 2006 in Lussemburgo il Consiglio Ue Trasporti, Energia e Telecomunicazioni. Per l´Italia ha oartecuoati il Ministro Luigi Nicolais che ha incontrato il Commissario europeo per la Società dell´Informazione e Media, Viviane Reding. Il Ministro dell’innovazione era accompagnato da una delegazione composta dal Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, Avv. Federico Basilica, dal Capo del Dipartimento per l´Innovazione e le Tecnologie, Ing. Mario Pelosi e dal Vice Capo della Segreteria, dott. Ivano Russo. Nella sessione tematica dedicata alle telecomunicazioniè stato presentato, in sede di Consiglio, il primo rapporto annuale sull´attuazione del piano strategico i2010, si è discutto sulla revisione delle regole europee relative alle telecomunicazioni "Future challenges for the electronic communications regulatory framework". I focus verterevano inoltre: sulla riduzione dei costi di telefonia mobile nei Paesi Membri, sulle priorità future per la sicurezza informatica e quali orientamenti politici è necessario intraprendere per sostenere il cambiamento "Network and Information Security – Towards a future European policy agenda". All´incontro, la Commissione è stato presentato un documento intitolato "eGovernment Action Plan: Acceleratine eGovernment in Europe for Benefit for All" che riguarda le indicazioni e le strategie per accelerare i processi di eGovernment; in quest´ambito, il ruolo della Commissione è quello di facilitare, coordinare e supportare l´attuazione del Piano d´azione. Infine, vi è stata una sezione dedicata al Wsis in cui sono stati presentati i follow-up relativi all´Internet Governance e le attività per la riduzione del digital divide. .  
   
   
AVVIATA TASK FORCE PER LE TIC (TECNOLOGIE DELL´INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE). PER ABOLIRE LE BARRIERE CHE OSTACOLANO LA CONCORRENZA E LA COMPETITIVITÀ.  
 
Bruxelles, 12 giugno 2006 - La Commissione europea ha costituito una task force al fine di abolire le barriere che ostacolano la concorrenza e la competitività. L´evento segna l´avvio di un dibattito di cinque mesi concernente le sfide che si pongono a produttori e utenti delle Tic (tecnologie dell´informazione e della comunicazione). La task force è composta da 25 membri di aziende di alto profilo operanti nel settore delle Tic e da altre parti interessate, e il loro dibattito si incentrerà principalmente sulla sempre più intensa convergenza delle nuove tecnologie. Al giorno d´oggi i cittadini dell´Unione possono guardare i programmi televisivi sul telefono cellulare, ascoltare la radio in televisione o fare entrambe le cose sul computer. Il modo in cui utilizziamo i mezzi di comunicazione è solo un sintomo delle capacità crescenti delle Tic in tutti i settori. Cambiamenti simili stanno intervenendo a tutti i livelli di vita professionale e ricreativa. Questo sviluppo avrà ripercussioni di proporzioni enormi sul complesso di società che operano nel settore delle Tic e nel loro indotto. La task force si propone di individuare soluzioni per completare il mercato interno e rimuovere eventuali ostacoli che impediscano il progresso. Una volta concluso lo studio, la task force formulerà raccomandazioni di politica direttamente alla Commissione europea entro la fine dell´anno. "Il settore delle Tic riveste un´importanza cruciale per la ripresa economica europea, e una cooperazione strategica e orientata al mercato tra le istituzioni europee e il settore privato è essenziale per uno sviluppo coronato dal successo", ha dichiarato il commissario per la Società dell´informazione e i mezzi di comunicazione Viviane Reding. "Con la task force per le Tic vogliamo garantire che l´Europa mantenga la posizione di leader mondiale nel settore delle Tic. Il nostro lavoro sarà incentrato sull´agevolazione della concorrenza transfrontaliera in Europa, sull´abolizione delle barriere a un autentico mercato interno per i servizi di contenuti online, nonché su un´unione più efficace delle iniziative di ricerca pubbliche e private per incentivare gli investimenti nelle Tic", ha affermato. Il settore delle Tic è uno dei comparti chiave identificati dal gruppo di esperti Aho nella relazione sull´innovazione europea, pubblicata in febbraio. Se, da un lato, il settore delle Tic contribuisce solo al 5,3 per cento del Pil dell´Unione e al 3,6 per cento dell´occupazione, rappresenta ben il 20 per cento della crescita della produttività della manodopera. Esso è attualmente il maggiore settore singolo europeo che investe nella R&s, con un volume pari al 25 per cento degli investimenti complessivi. L´espansione delle Tic è notevole grazie ai "balzi" in termini di efficacia delle Tic per le aziende e i consumatori. Questi ultimi sono particolarmente importanti per l´adozione delle Tic, in quanto emergono costantemente nuove modalità di utilizzo e nuove forme di tecnologia volte a potenziare tale impiego. La task force esaminerà sei aree: - Adozione delle Tic - perché determinate regioni adottano la nuova tecnologia prima di altre? Come cambiano gli standard della formazione nelle Tic per la forza lavoro europea? Qual è l´importanza degli standard e dell´interoperabilità delle Tic? Qual è l´impatto delle Tic sulle aziende? - I diritti di proprietà intellettuale (Dpi) - che rapporto c´è tra i Dpi, la ricerca e sviluppo e l´innovazione? Quali sono le ripercussioni della pirateria? - Innovazione nella R&s, nel settore manifatturiero e terziario - come si può convertire la R&s in prodotti e servizi innovativi, e come può essere adeguata agli obiettivi dell´agenda di Lisbona? - Pmi e imprenditorialità - l´Europa come può massimizzare lo sviluppo di Pmi innovative, tenendo conto di raggruppamenti, finanziamenti, politica, brevetti, industrie e così via? - Competenze e occupabilità - Come possiamo intervenire per interessare le generazioni future all´innovazione tecnologica? Le Tic come trasformeranno il modo in cui queste generazioni apprendono e lavorano, come può il settore delle Tic creare un ambiente che attrae e trattiene le risorse più qualificate? - Il mercato unico - come può l´Ue conseguire un mercato veramente unico al fine di attrarre gli investimenti e stimolare la concorrenza? Il Vicepresidente della Commissione e commissario responsabile delle Imprese e dell´industria Günter Verheugen ha affermato: "La task force dovrebbe dotarci di nuove idee e di raccomandazioni coerenti per promuovere la competitività del settore europeo delle Tic. Si tratta di un elemento importante della nostra nuova politica industriale". La task force è copresieduta da Heinz Zourek, direttore generale della Dg Imprese e industria, e da Fabio Colasanti, direttore generale della Dg Società dell´informazione e media. Le loro conclusioni confluiranno nell´iniziativa i2010 - "Una società europea dell´informazione per la crescita e l´occupazione". Per ulteriori informazioni consultare http://ec. Europa. Eu/enterprise/ict/taskforce. Htm Per informazioni su i2010 consultare: http://europa. Eu. Int/information_society/eeurope/i2010/index_en. Htm .  
   
   
INVESTIMENTI EUROPEI AD EST ANZICHÉ A SUD L’AREA DI LIBERO SCAMBIO TRA SPONDA SETTENTRIONALE E MERIDIONALE DEL MEDITERRANEO TARDA A CONCRETIZZARSI, A CAUSA DELLE RESISTENZE DEI PAESI MAGREBINI E DELL’ALLARGAMENTO DELL’UE.  
 
Roma, 12 giugno 2006 - La realizzazione dell’area di libero scambio tra i Paesi europei ed i Paesi partner mediterranei, prevista a partire dal 2010, dovrebbe segnare il rilancio della politica di partenariato varata a Barcellona nel 1995 ed accorciare le distanze economiche, sociali e culturali tra le due sponde del mare nostrum. Ma la tabella di marcia accusa ritardi. La Conferenza Internazionale ‘Colmare il divario: il ruolo del commercio e degli investimenti esteri nel Mediterraneo’, organizzata dall’Istituto di Ricerca sulle Società del Mediterraneo (Issm) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con Centro di economia internazionale e sviluppo dell’università “Tor Vergata” di Roma, Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’università di Salerno e Fondazione Masi, si è tenuta a Napoli, Castel dell’Ovo, dall’8 al 9 giugno. Analisti ed esperti provenienti dai paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dell’Unione Europea si sono confrontati per fornire un quadro aggiornato sullo stato dell’integrazione reciproca: “Allo scopo”, spiega Anna Maria Ferragina dell’Issm-cnr, “di chiarire gli ostacoli che si oppongono alla liberalizzazione del commercio e degli investimenti”. Solo la Tunisia, infatti, abolirà le sue tariffe nel 2010 e “nonostante il rilievo politico che l’Unione Europea ha attribuito agli accordi di Barcellona, paradossalmente i flussi commerciali e di investimento dell’Ue verso i Paesi Partner Mediterranei si sono ridimensionati proprio a partire dalla seconda metà degli anni ‘90”. Tale paradosso ha varie ragioni, tra cui l’allargamento dell’Unione ai paesi dell’Est Europa che, viceversa, hanno visto aumentare le quote di investimenti esteri dell’Ue. Vi sono poi alcuni elementi di debolezza strutturale dei paesi arabi del Mediterraneo. “La maggior parte”, commenta Ferragina “segue ancora un modello di specializzazione produttivo basato su materie prime energetiche e agricoltura, cioè industrie ad alta intensità di impiego di manodopera non qualificata”. L’arretratezza delle reti infrastrutturali, le ancora forti carenze istituzionali, tra cui l’inefficienza della burocrazia e il ritardo nel processo di privatizzazione di numerosi settori dell’economia e dei mercati dei capitali, sono ulteriori cause degli insuccessi. “La qualità dei servizi pubblici, soprattutto nel campo dell’istruzione e della formazione professionale, si è impoverita”, spiega la ricercatrice. “La presenza dello Stato nell’economia rimane dominante a causa del persistere di politiche centralistiche, mentre i costi della burocrazia continuano a limitare l’iniziativa privata. La presenza della pianificazione economica emerge, inoltre, chiaramente dai limitati progressi della liberalizzazione dei prezzi, difficilmente perseguibile in un contesto di deterioramento delle condizioni di vita delle popolazioni e di conflittualità politica diffusa. Vi è poi da aggiungere che la forte instabilità politica ed economica e la diffidenza di alcuni governi scoraggiano la localizzazione di imprese occidentali. Quest’insieme determina uno svantaggio dell’area mediterranea meridionale nell’attrarre investimenti dall’estero non solo rispetto ai paesi ex-socialisti, ma ancor di più rispetto alle dinamiche economiche asiatiche”. Lo scopo della conferenza è stato anche invitare le istituzioni locali, nazionali e sovranazionali a trasformare le analisi e gli studi presentati in orientamenti di politica economica. “Nel momento attuale”, conclude Ferragina, “l´accelerazione impressa dall´ingresso della Turchia nei negoziati di adesione all´Ue rappresenta uno stimolo al rafforzamento delle relazioni euromediterranee. E’ indispensabile un rilancio dell’impegno dell’Ue verso il Mediterraneo”. Non a caso la Commissione Europea ha dichiarato il 2006 ‘anno del Mediterraneo’. .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO DÀ IL VIA ALL´ADOZIONE DEL CIP (IL PROGRAMMA PER L´INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ EUROPEO)  
 
Bruxelles, 12 giugno 2006 - Il Parlamento europeo ha adottato il Cip (il Programma per l´innovazione e competitività europeo) a sostegno della piccola e media impresa europea: circa 3 miliardi di euro per innovare il tessuto imprenditoriale. Il Cip si articola in 3 sottoprogrammi fondamentali: Programma per l´innovazione e l´imprenditorialità: che promuove e supporta l´accesso al credito per lo start up e la crescita dell´impresa, lo sviluppo della cooperazione e delle sinergie, la realizzazione di progetti rivolti all´innovazione e alla diffusione delle tecnologie ecocompatibili, Programma a sostegno alle politiche per le Telecomunicazioni, che prevede azioni tese a implementare lo spazio unico europeo dell´informazione e rafforzare il mercato interno dei prodotti Tlc; Programma per un´energia intelligente per l´Europa, il cui obiettivo è ottimizzare la produzione e il consumo dell´’energia, promuovere il ricorso a fonti rinnovabili, sicure e sostenibili, rilanciare la competitività del settore. Le risorse finanziarie del Cip ammontano a 3,6 miliardi di euro a cui accedere attraverso i fondi comunitari a supporto degli investimenti per l´innovazione e lo sviluppo. .  
   
   
MANDATO DI ARRESTO EUROPEO: QUALI PROSPETTIVE?  
 
Crema, 12 giugno 2006 - “Sul mandato di arresto europeo ,”dice Benito Melchionna, procuratore della Repubblica di Crema, ” abbiamo organizzato un convegno internazionale nella nostra città , perché urge un confronto aperto e chiaro , restano aperti e attuali gli interrogativi su diverse questioni : la compatibilità costituzionale (art. 26 e 10 della nostra costituzione); il tema della doppia incriminazione; il rispetto delle garanzie processuali (art 111 Cost. ) ; il processo in contumacia , che in realtà non ha molti riscontri in altri sistemi giuridici europei; e , per quanto riguarda l’Europa, in alcuni Stati le Corti costituzionali hanno bloccato l’applicazione del mandato di arresto nel caso di consegna di propri cittadini, prima fra tutte la Germania, seguita da Polonia, Spagna, Cipro”. La stessa Corte di giustizia di Lussemburgo , a seguito di ricorso della Corte costituzionale belga si prepara , a sua volta, alla verifica della compatibilità della decisione quadro sul mandato europeo in relazione agli articoli 6 e 34 del trattato istitutivo dell’Unione. Il convegno internazionale è stata una vera occasione di concreto confronto tra esperti italiani ed esteri , organizzato dall’Ipa - International Police Association, in collaborazione e con il patrocinio di Unesco , Regione Lombardia, Parlamento europeo, Comune di Crema , Provincia di Crema, Camera di Commercio di Cremona. Sono stati esposti i dati da parte di Nadia Plastina, direttore del Dip Affari Giustizia del Ministero i dati più recenti ed è emersa l’emergenza di interventi chiari in quanto la criminalità l’Europa l’ha già fatta da tempo . Locatelli Pia , eurodeputata ha ribadito che la dimensione normale deve essere la dimensione europea per far sì che la sicurezza sia garantita. “A Crema”, dice Benito Melchionna,” siamo stati i primi in Italia ad applicare il mandato europeo, ma ci siamo confrontati con cavilli, lentezze, molte problematiche aperte di tutela del cittadino. Inoltre il mandato di arresto europeo è stato sorpassato ad esempio in Danimarca, Finlandia Islanda, Svezia e Norvegia che hanno istituito il mandato d’arresto nordico , da dicembre, con vari aspetti innovativi rispetto al mandato d’arresto europeo quali un regime di consegna più efficace grazie alla riduzione del numero di motivi facoltativi di rifiuto dell’esecuzione e termini procedurali più brevi rispetto a quelli previsti dal mandato europeo”. Il mandato europeo dunque richiede una riflessione concreta sul territorio comunitario e occorre intervenire negli ambiti dovuti al fine di risolvere le problematiche tecniche e giuridiche ancora aperte in Italia e in altri Stati . Nel corso della giornata , sono state esplicitate , in particolare , le esperienze spagnole, tedesche e della Romania. Tra gli intervenuti Giuseppe Grechi, Presidente della Corte d’Appello di Milano, Riccardo Fuzio , sostituto procuratore generale della Corte di cassazione, Delia Borrelli di Unesco , Emilio Fiora, ten. Col. Del nucleo regionale della Guardia di Finanza, giudici e avvocati di vari Stati europei. “Nella consegna diretta dell’imputato tra autorità giudiziarie dei vari Paesi ,”dice Vincenzo Perotti ,dell’Ipa - International Police Association, con 600mila funzionari di polizia europei iscritti, di cui 25mila in Italia, ” c’è ancora molto da fare. Nel campo delle doppie incriminazioni in Europa , solo per 32 tipologie di reato c’è concordia , per le altre non è facile parametrare anche solo la terminologia , ad esempio per il termine truffa e/o frode”. .  
   
   
IL GOVERNO FRANCESE ANNUNCIA 40 MISURE PER ATTRARRE CERVELLI E INVESTIMENTI  
 
Bruxelles, 12 giugno 2006 - Il primo ministro francese Dominique de Villepin ha presentato 40 misure volte a richiamare in Francia studenti stranieri e ricercatori, nonché a creare condizioni favorevoli per il ritorno in patria di cittadini francesi all´estero. Il nuovo pacchetto si inserisce in un piano d´azione a lungo termine avviato dal governo nel 2003 per rendere la Francia più interessante agli occhi degli investitori. Molte delle misure citate sono già state realizzate, istituendo ad esempio l´Agenzia per l´innovazione industriale (Aii) e l´Agenzia nazionale di ricerca (Anr). De Villepin ha illustrato alcune di queste iniziative durante un seminario governativo tenutosi il 22 maggio, dichiarando che il pacchetto rappresenta un elemento essenziale della politica governativa finalizzata ad incentivare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, nonché un´importante realtà in un´economia globale: "La creazione di posti di lavoro, l´evoluzione della crescita e l´aumento della ricchezza dipendono dall´abilità del paese di attrarre talenti, intelligenza e investimenti. Dobbiamo trovare il modo di attrarre investimenti dall´esterno, di restare un paese ospitale e aperto a chiunque intenda realizzare un progetto economico in Francia e a chiunque desideri studiare nel nostro paese", ha dichiarato. La prima serie di misure del pacchetto mira a rendere la Francia una destinazione di primaria importanza per studenti stranieri di talento. Prevede ad esempio facilitazioni per studenti stranieri in possesso di un master, che potranno lavorare in Francia al termine dei loro studi beneficiando di un prolungamento di sei mesi del loro visto. Gli studenti non dovranno quindi fare ritorno in patria per richiedere un nuovo permesso. Il pacchetto include inoltre un programma per ampliare una rete di centri di servizi per studenti (Cef), destinati a fornire informazioni e consigli a studenti stranieri che desiderano proseguire i loro studi in Francia. I centri esaminano inoltre il piano di studi dei candidati e ricercano istituzioni francesi disposte ad accettare gli studenti più competenti. La seconda serie di misure è finalizzata a richiamare scienziati di fama mondiale. Uno dei provvedimenti sostiene ad esempio il mantenimento dell´iniziativa "Chaires d´excellence", che riserva cattedre universitarie in istituti di formazione e di ricerca francesi a scienziati stranieri o di ritorno dall´estero, sia giovani sia con maggiore esperienza. In quest´ambito la nuova Anr si farà carico delle spese dei candidati nonché dei costi di tutte le posizioni create per aiutarli a istituire équipe di ricerca. Un´altra iniziativa è costituita dal programma Descartes, che si rivolge specificamente ai giovani scienziati. Il programma sarà avviato nell´autunno 2006 e assegnerà 200 borse di studio a candidati francesi molto promettenti che riceveranno un premio pari al 30 per cento del loro reddito per un periodo di cinque anni. Il pacchetto prevede inoltre misure volte a sostenere i ricercatori che operano all´estero ma che sono comunque coinvolti in nuovi progetti imprenditoriali in Francia, offrendo loro un sostegno individuale ed opportunità di sviluppare partenariati tecnologici con la Francia per facilitare la loro attività. La terza serie di misure mira a richiamare in Francia attività imprenditoriali ad alto valore aggiunto. Essa prevede interventi volti a potenziare i benefici economici derivanti da attività di ricerca e sviluppo condotte in Francia, quali ad esempio l´aumento del credito d´imposta per ricerca e sviluppo dal cinque al 10 per cento. Conformemente al nuovo regime fiscale le imprese avrebbero altresì la possibilità di inserire una proporzione più elevata dei costi sostenuti - sino a 10 milioni di euro rispetto agli attuali 2 milioni di euro - nel calcolo del credito per la ricerca, relativamente ad attività subappaltate ad organismi di ricerca con sede nell´Unione europea. Per consultare la lista completa delle misure, visitare: http://premier-ministre. Gouv. Fr/img/pdf/fiches_detaillees_attractivite. Pdf . . .  
   
   
SCIENZA E DIRITTO IN UN DIALOGO TRA NORD E SUD DEL MONDO ALL’ICGEB DI TRIESTE SCIENZIATI E GIURISTI INTERNAZIONALI A CONFRONTO  
 
Trieste, 12 giugno 2006 - Il diritto alla proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico nelle scienze della vita, le possibilità di accesso alle innovazioni, la tutela della biodiversità e il legame tra scienza e diritto. Saranno questi i temi della Prima Conferenza Internazionale “Proprietà intellettuale e trasferimento tecnologico nelle scienze della vita: un dialogo tra Nord e Sud del mondo”, organizzata dal Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) a Trieste dal 12 al 14 giugno 2006, presso il centro congressi di Area Science Park. La Conferenza intende offrire ai partecipanti provenienti dai paesi industrializzati e dai paesi in via di sviluppo un’opportunità di confronto sulle sfide che nascono dalla possibilità di accedere e di commercializzare le scienze della vita e le biotecnologie. Il diritto alla proprietà intellettuale, specialmente attraverso i brevetti, svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e l’applicazione delle moderne biotecnologie. Attualmente infatti il sistema dei brevetti viene utilizzato dalle istituzioni pubbliche, dai centri di ricerca e dalle università per trasferire i risultati raggiunti e le invenzioni al settore privato. La cessione di un brevetto aumenta la probabilità che una determinata tecnologia trovi un’applicazione industriale o commerciale e, allo stesso tempo, permette di garantire un’ulteriore fonte di finanziamento all’istituzione che ha sviluppato la tecnologia. Il tema dei brevetti però risulta particolarmente delicato nei paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione. Oltre a dover affrontare i problemi legati alla loro inadeguatezza tecnologica e alla relativa difficoltà ad acquisirla, i paesi in via di sviluppo infatti devono confrontarsi anche con il diritto alla proprietà intellettuale, così come disciplinato dall’Organizzazione Internazionale per il Commercio (Wto) mediante gli “Accordi relativi agli aspetti legati ai diritti di proprietà intellettuale” (Trips). Dagli incontri preparatori all’adozione di tali accordi, che prevedono che ogni paese membro del Wto disciplini il diritto alla proprietà intellettuale, sono già emerse differenze sostanziali tra i paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo. «I recenti sviluppi della scienza e l’ampia portata del commercio mondiale hanno reso necessaria una revisione a carattere internazionale del diritto alla proprietà intellettuale attraverso l’adozione e l’entrata in vigore dei Trips» spiega Decio Ripandelli, organizzatore della conferenza e direttore delle relazioni internazionali dell’Icgeb, un organismo intergovernativo fondato nel 1983 con il mandato di offrire ai paesi in via di sviluppo un centro d’eccellenza per la ricerca e la formazione nell’ingegneria genetica e nelle biotecnologie. «Dai recenti dibattiti però, è emersa la necessità di decidere se rendere più blande le restrizione dei Trips a beneficio dei paesi in via di sviluppo, per permettere loro di aver accesso a materiale genetico eventualmente protetto, nonché lanciare dei programmi di cooperazione globale per permettere ai paesi in via di sviluppo di essere in grado a loro volta di proteggere i prodotti e i processi innovativi da loro stessi sviluppati. Il nostro Centro, che promuove per statuto la cooperazione internazionale e la ricerca di possibili soluzioni ai problemi di sviluppo delle economie in transizione – continua Ripandelli - ha voluto pertanto organizzare questa prima conferenza internazionale per permettere a legislatori, scienziati, avvocati e giuristi di confrontarsi e di prendere in considerazione i bisogni e le richieste dei paesi in via di sviluppo». Nel corso dei tre giorni, dunque, a Trieste si confronteranno i massimi esperti del settore e personalità di fama mondiale che ricoprono cariche di eccezionale rilievo internazionale, quali Ismail Serageldin, Direttore della Biblioteca di Alessandria d’Egitto, Cynthia Cannady, Direttore dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (Wipo), Harald Kreid, Direttore Generale dell’Iniziativa Centro-europea (Cei), Dimitri Piskounov, Vicedirettore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido), Amedeo Santosuosso, Giudice della Corte d’Appello di Milano, Carlo Alberto Redi, Direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell’Università degli Studi di Pavia. Saranno, inoltre, presenti scienziati provenienti da Australia, Cuba, India, Israele, Italia, Messico, Montenegro, Polonia, Regno Unito, Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Sudafrica. Durante la terza giornata di lavori, infine, verrà simulato un processo legale per un caso di presunta violazione di brevetto, con la partecipazione di giudici e avvocati internazionali esperti in materia. . .  
   
   
SANITÀ: PORTALE IMPRESE SEMPLIFICA LA BUROCRAZIA PER LE AZIENDE SIGLATA CONVENZIONE TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE E IL CNIPA  
 
 Roma, 12 giugno 2006 – Burocrazia più semplice e facile per le aziende che operano in vari comparti del settore della sanità. È stata infatti appena sottoscritta una convenzione tra il Ministero della Salute e il Cnipa per progetti di integrazione nel Portale delle Imprese (www. Impresa. Gov. It) dei diversi servizi connessi al: controllo di merci e di mezzi di trasporto presso gli uffici di sanità marittima e aerea; gestione del personale marittimo ed aeronavigante; richiesta di autorizzazione per convegni e congressi su tematiche attinenti all’impiego di medicinali; richieste di autorizzazione relative agli stabilimenti di produzione e distribuzione di alimenti. Si tratta complessivamente di 15 nuovi servizi che saranno progressivamente rilasciati a partire dal prossimo mese di luglio. “L’obiettivo principale dell´iniziativa”, ha spiegato Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, “consiste nella semplificazione e nella riduzione degli adempimenti amministrativi a carico del mondo produttivo, attraverso l´adozione di nuove tecnologie capaci di agevolare e razionalizzare le modalità di comunicazione tra gli agenti economici e gli enti pubblici che regolano le loro attività. Nella vita di un’impresa, una rilevante parte degli eventi che la riguardano rivestono interesse per più istituzioni. Esse predispongono la raccolta delle informazioni attraverso autonome reti distributive, utilizzando schemi di rilevazione funzionali ai propri obiettivi. Da qui l’esigenza di un progetto teso a semplificare e integrare i canali di comunicazione tra agenti e Pubblica Amministrazione, mediante l´adozione di tecnologie cosiddette ‘web oriented’”, ha concluso Zoffoli. Il portale, presentato il 10 marzo 2005, rappresenta un punto unitario di riferimento per la fruizione di servizi on line per il sistema produttivo nazionale. Il progetto definitivo – co-finanziato dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione per il contenuto innovativo, la rilevanza strategica e il preminente interesse nazionale - scaturisce da un protocollo di intesa siglato a luglio 2003 tra alcuni ministeri e l’Unione Italiana delle Camere di Commercio, che integra uno degli obiettivi primari del piano di e-Government. Il nuovo sistema rende possibile lo svolgimento integrato on-line degli adempimenti amministrativi. Ne fruiscono circa 6,5 milioni di soggetti economici che intrattengono rapporti stabili con le amministrazioni pubbliche, insieme ai circa 70 mila intermediari, incluse le associazioni di categoria, di cui si avvalgono in tali rapporti. Per ampliare lo spettro dei servizi offerti e avere percezione delle aspettative degli utenti, sono stati avviati tavoli di lavoro sia con amministrazioni ed enti erogatori di servizi, sia con associazioni di categoria e ordini professionali. Il sistema ospiterà in futuro anche un punto di accesso per l’alimentazione e la consultazione del "Registro Informatico degli adempimenti amministrativi per le Imprese". Il Cnipa, nell´ambito della propria missione istituzionale di supporto delle politiche del Governo per l’innovazione tecnologica, assicura la governance del progetto. Il sistema contiene tutte le potenzialità per una progressiva e continua evoluzione in termini di ricchezza di servizi offerti all’utenza in modo da rendere più efficiente e semplificato il rapporto tra Imprese e Pubblica Amministrazione. - .  
   
   
PA: IL CNIPA FA IL CHECK-UP AL PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE DEL PAESE DOMANI, MARTEDÌ 13 LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE LIVIO ZOFFOLI  
 
Roma, 12 giugno 2006 – Check-up sulla modernizzazione della Pubblica amministrazione italiana. A rendere noto lo stato della riforma digitale dell’apparato pubblico, il più grande sistema produttivo del nostro Paese, sarà Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, in occasione dell’annuale cerimonia di presentazione della Relazione sull’attività svolta nel 2005, in programma martedì 13 giugno, alle ore 11:30, nel Complesso Monumentale del Santo Spirito (Borgo Santo Spirito, 2). Alla presenza dei rappresentanti del Governo, delle principali istituzioni, dei vertici delle Amministrazioni Pubbliche e del mondo dell’imprenditoria, verrà fatto il punto sul processo di modernizzazione, volto non solo a rendere più efficiente la burocrazia ed a migliorare il servizio offerto a cittadini ed imprese, ma anche ad essere da volano per la promozione e diffusione delle tecnologie digitali, fondamentali per sostenere lo sviluppo e la competitività del Sistema Paese. Verranno tratteggiate sia le luci che le ombre di un impegnativo percorso che non è soltanto strettamente tecnologico, ma che racchiude in sé una forte componente culturale ed umana. - .  
   
   
MEF: IN LINEA LA RELAZIONE GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE 2005  
 
Roma, 12 giugno 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che è in linea, accessibile dalle sezioni "Ultimi documenti" e "Relazione Generale" presenti in home page, la Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese 2005 insieme ad una breve sintesi illustrativa del documento. .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
 Roma, 12 giugno 2006 Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 14 giugno: Buoni del Tesoro Poliennali: quinquennali 15 marzo 2006/2011 settima tranche: 2. 500 milioni di euro; "quindicennali" 1° febbraio 2006/1° agosto 2021 sesta tranche: 2. 000 milioni di euro. .  
   
   
UNO STUDIO RIVELA CHE IL PERSONALE FINANZIARIO DELLE PMI OSTACOLA L´ACCESSO AI FINANZIAMENTI COMUNITARI PER LA RICERCA  
 
 Bruxelles, 12 giugno 2006 - Un nuovo studio rivela che i direttori finanziari di numerose piccole e medie imprese (Pmi) dei nuovi Stati membri potrebbero impedire alle loro società di partecipare ai progetti di ricerca comunitari perché a loro avviso ciò comporta un gravame finanziario. Lo studio è stato finanziato nell´ambito dell´area tematica dedicata alle tecnologie della scienza dell´informazione (Tsi) del Sesto programma quadro (6Pq) ed è stato realizzato da un consorzio diretto da Efpconsulting. Esso ha analizzato i motivi per cui molte Pmi dei nuovi Stati membri sono apparentemente restie a chiedere un finanziamento comunitario per la ricerca, specie nel settore delle Tsi. I ricercatori hanno intervistato gli alti dirigenti delle Pmi in tutti i dieci nuovi Stati membri con lo scopo di individuare gli elementi che avessero influenzato la loro decisione di partecipare o no alle attività di ricerca proposte nell´ambito della priorità Tsi del 6Pq. I ricercatori hanno scoperto che per le Pmi il carico finanziario che potrebbe derivare dalla partecipazione a progetti di ricerca comunitari costituiva spesso il fattore determinante che le induceva a non accettare le proposte. Hanno rilevato inoltre che la decisione è influenzata regolarmente e in misura significativa dagli alti dirigenti delle Pmi. Eppure troppo spesso il personale finanziario delle società non era a conoscenza dei vantaggi finanziari derivanti dalla partecipazione a progetti comunitari e si era fatta un´idea errata sull´onere finanziario e amministrativo che essa comportava, in particolare per quanto riguarda il cofinanziamento e gli obblighi di notifica imposti dall´Ue. È per questo motivo che consigliavano alle proprie imprese di non chiedere i finanziamenti. Gli autori dello studio raccomandano una migliore informazione della comunità finanziaria in merito ai vantaggi finanziari derivanti dalla partecipazione a programmi di ricerca comunitari, nonché una migliore diffusione delle informazioni per abbattere i pregiudizi riguardanti alcune questioni come il cofinanziamento. Http://www. Finance-helpdesk. Org/front/showarticle. Aspx?itemid=756 .  
   
   
BANCA INTESA CONCLUDE L´ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE PER LA SUCCESSIVA ASSEGNAZIONE GRATUITA AI DIPENDENTI  
 
Milano, 12 giugno 2006 - Ieri Banca Intesa ha concluso il programma di acquisto di azioni proprie per la successiva assegnazione gratuita ai dipendenti, autorizzato dall’Assemblea tenutasi il 20 aprile scorso e reso noto al mercato nel comunicato stampa emesso lo stesso giorno. Anche le società controllate italiane indicate nel citato comunicato stampa hanno concluso i programmi di acquisto di azioni della controllante per la successiva assegnazione gratuita ai propri dipendenti, programmi approvati dalle rispettive assemblee e analoghi per contenuto e modalità a quello approvato dall’Assemblea della Capogruppo. Si forniscono di seguito, ai sensi dell’art. 144 bis della Delibera Consob n. 11971/1999 (Regolamento Emittenti), i dettagli degli acquisti effettuati; tale informativa viene resa da Banca Intesa nel presente comunicato anche per conto delle predette società controllate. Dal 5 giugno scorso, data di inizio del programma, Banca Intesa e le predette società controllate hanno complessivamente acquistato - tramite Banca Caboto, incaricata dell’esecuzione del programma - 14. 438. 980 azioni ordinarie Banca Intesa (pari allo 0,24% circa del capitale sociale ordinario), per un controvalore totale di 65. 311. 403 euro; la sola Capogruppo ha acquistato 12. 634. 100 azioni, per un controvalore di 57. 081. 692 euro. Le operazioni di acquisto sono state effettuate in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 2357 e seguenti del codice civile e dei limiti in termini di numero di azioni e di corrispettivo complessivo indicati dalle autorizzazioni assembleari. Ai sensi dell’art. 132 del Tuf e degli artt. 87 bis e 144 bis del Regolamento Emittenti, gli acquisti sono stati effettuati sui mercati regolamentati secondo le modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi. Gli acquisti sono stati inoltre effettuati: i) per volumi giornalieri non superiori al 25% del volume medio giornaliero di azioni Banca Intesa ordinarie negoziato nel mese precedente a quello della comunicazione del programma al pubblico (30,5 milioni di titoli la media giornaliera del mese di marzo 2006), secondo quanto previsto dal Regolamento Ce n. 2273/2003 e ii) per un corrispettivo unitario non inferiore al valore nominale del titolo (Euro 0,52) e non superiore del 5% al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione di acquisto, secondo quanto indicato dalle autorizzazioni assembleari. I dettagli delle operazioni di acquisto sono riportati in allegato e riepilogati nella seguente tabella:
numero di azioni acquistate prezzo medio d’acquisto (€) controvalore (€)
5 giugno 2006 4. 492. 893 4,5597 20. 486. 244,21
6 giugno 2006 6. 721. 642 4,4977 30. 231. 929,22
7 giugno 2006 3. 028. 548 4,5286 13. 715. 082,47
8 giugno 2006 195. 897 4,4827 878. 147,48
totale 14. 438. 980 65. 311. 403,38
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ASSEMBLEE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI LUCCA (CR LUCCA), DELLA CASSA DI RISPARMIO DI PISA (CR PISA) E DELLA CASSA DI RISPARMI DI LIVORNO (CR LIVORNO)- APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI CR PISA E CR LIVORNO IN CR LUCCA.  
 
Lucca, 12 giugno 2006 – Le Assemblee straordinarie degli azionisti della Cassa di Risparmio di Lucca S. P. A. (‘Cr Lucca’), società controllata da Reti Bancarie S. P. A. , della Cassa di Risparmio di Pisa S. P. A. (‘Cr Pisa’) e della Cassa di Risparmi di Livorno S. P. A. (‘Cr Livorno’), entrambe controllate al 100% dalla Cr Lucca, hanno approvato il 9 giugno il progetto di fusione per incorporazione, ai sensi dell’art. 2505 Cod. Civ. , della Cr Pisa e della Cr Livorno (le ‘incorporande’) nella Cr Lucca (‘incorporante’). Gli azionisti dell’incorporante hanno inoltre approvato la modifica dell’art. 1 dello statuto sociale, stabilendo in Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno S. P. A. La nuova denominazione sociale. La fusione sarà completata presumibilmente entro la fine del primo semestre 2006. La socetà risultante dalla fusione, Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno S. P. A. , rappresenterà il terzo polo bancario toscano con 223 filiali e 1600 dipendenti. . .  
   
   
PERFEZIONATA CESSIONE DI UNA TERZA TRANCHE DI CREDITI IN SOFFERENZA ED INCAGLI CON IMPATTO POSITIVO SUI RISULTATI ECONOMICI DI CENTROBANCA E DEL GRUPPO BPU BANCA NEL 2° TRIMESTRE 2006 INDICI DI RISCHIOSITÀ IN ULTERIORE MIGLIORAMENTO  
 
Milano, 12 giugno 2006 – Centrobanca informa che il 9 giugno è stato perfezionato il contratto di cessione pro-soluto di una terza tranche di crediti in sofferenza ed incagli iscritti a bilancio per un valore netto di circa 54 milioni di euro. La cessione riguarda circa 360 posizioni essenzialmente costituite da operazioni ipotecarie di credito mobiliare ed agrario facenti capo a oltre 200 clienti ed è stata conclusa con Deutsche Bank Ag, Londra. Per effetto della cessione, Centrobanca conseguirà un miglioramento degli indicatori di bilancio, che si stima potranno attestarsi come segue a giugno 2006: sofferenze nette/impieghi al 2,2% (rispetto al 4,5% al 30 giugno 2005 e al 2,85% al 31 dicembre 2005) e incagli netti/impieghi all’1,2% (rispetto al 2% al 30 giugno 2005 e all’1,59% al 31 dicembre 2005). L’operazione avrà complessivamente un impatto positivo di circa 27 milioni di euro lordi sul conto economico di competenza del secondo trimestre di Centrobanca e del Gruppo Bpu. .  
   
   
BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE : FISSATE LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELL´AUMENTO DI CAPITALE  
 
 Brescia, 12 giugno 2006 - il Comitato Esecutivo di Banca Lombarda e Piemontese S. P. A. Riunitosi l’ 8 giugno ha deliberato - nel rispetto di quanto previsto dalla delega conferita dall´Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 29 aprile 2003 e dei criteri fissati dal Consiglio di Amministrazione del 21 aprile 2006 - il prezzo definitivo di emissione delle azioni ordinarie oggetto dell´offerta in opzione. L´aumento di capitale avverrà quindi mediante emissione di n. 29. 299. 296 di azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 cadauna, godimento 1 gennaio 2006, da offrire in opzione agli azionisti, al prezzo di Euro 11,70 per nuova azione, di cui Euro 10,70 a titolo di sovrapprezzo, nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 11 azioni possedute, per un controvalore complessivo pari a Euro 342. 801. 763. I diritti di opzione dovranno essere esercitati dal 12 giugno 2006 al 30 giugno 2006 compresi e saranno negoziabili in Borsa dal 12 giugno 2006 al 23 giugno 2006 compresi. I diritti di opzione non esercitati entro il 30 giugno 2006 compreso saranno offerti in Borsa dalla Società , ai sensi dell´art. 2441, terzo comma, del Codice Civile. L´offerta è assistita da una garanzia promossa da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. .  
   
   
BANCA CR FIRENZE : FISSATO PREZZO PER AUMENTO DI CAPITALE A PAGAMENTO  
 
Firenze, 12 Giugno 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze si è riunito l’ 8 giugno sotto la Presidenza di Aureliano Benedetti per determinare, a seguito del rilascio da parte di Consob in data 7 Giugno 2006 del Nulla Osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo e in attuazione della delibera assembleare dello scorso 27 Aprile, le condizioni definitive dell´aumento di capitale a pagamento di Euro 150 milioni. Il prezzo di sottoscrizione di ciascuna nuova azione ordinaria è stato fissato a Euro 1,75, di cui Euro 1,15 a titolo di sovrapprezzo su un valore nominale di Euro 0,60, e comporterà l´emissione di massimo n. 85. 928. 286 nuove azioni ordinarie che saranno offerte in opzione ai soci in ragione di 1 nuova azione per ogni 15 azioni esistenti e possedute da ciascun azionista. Il Consiglio di Amministrazione ha determinato tale prezzo di sottoscrizione applicando uno sconto pari al 22% al prezzo teorico ex diritto, cosଠdetto theoretical ex right price (Terp), calcolato sulla base del prezzo ufficiale di chiusura del titolo Banca Cr Firenze il giorno 7 Giugno (Euro 2,278) in quanto risultato inferiore alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali del titolo stesso rilevati nei centottanta giorni di calendario antecedenti il giorno di determinazione del prezzo di sottoscrizione (Euro 2,412). Fino a questo momento risultano avere assunto l´impegno a esercitare integralmente i diritti di opzione a loro spettanti gli azionisti Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Sanpaolo Imi Spa, Bnp Paribas S. A. E So. Fi. Bar. Spa, per un numero di azioni complessivamente pari a circa il 68,4% del capitale sociale. Le ulteriori informazioni dovute a norma della legislazione vigente saranno comunicate al mercato non appena definite. .  
   
   
BANCACRFIRENZE: RILASCIATO IL NULLA OSTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO  
 
Firenze, 12 Giugno 2006 - Lo scorso 7 giugno 2006, la Consob ha rilasciato il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo alla offerta in opzione di azioni ordinarie della Banca per un controvalore massimo, incluso sovrapprezzo, di Euro 150 milioni, salvo i necessari arrotondamenti. Tale provvedimento è sospensivamente condizionato alla preventiva determinazione: i) del numero di azioni che verranno emesse ed il relativo prezzo e ii) del rapporto di opzione, nonché alla sottoscrizione dell’accordo di garanzia. Tali elementi verranno tempestivamente comunicati al mercato non appena definiti. Il Prospetto Informativo sarà pubblicato entro venerdì 9 giugno e sarà messo a disposizione del pubblico presso Borsa Italiana S. P. A. , la sede legale della Banca nonché sul sito internet www. Bancacrfirenze. It. Per quanto riguarda il calendario dell’offerta in opzione, la stessa avrà inizio lunedì 12 giugno e terminerà giovedì 29 giugno. I diritti di opzione saranno negoziabili in Borsa dal 12 giugno al 22 giugno. .  
   
   
BANCA DEL VENEZIANO: INAUGURATA LA NUOVA FILIALE A VENEZIA  
 
 Venezia, 12 giugno 2006 - Con il taglio del nastro da parte del presidente Amedeo Piva è stata inaugurata ufficialmente giovedì 8 giugno 2006, la nuova filiale della Banca del Veneziano a Venezia in calle dei Fuseri (San Marco 4367). Un evento storico per la Banca del Veneziano, anche perché è il primo istituto di credito cooperativo - un sistema che conta più di 4 milioni di clienti in Italia - che inaugura una sede in laguna. Dopo la benedizione della nuova sede da parte di don Natalino Bonazza, parroco della parrocchia di San Salvador di Venezia, la giornata è proseguita nella Sala Capitolare della Scuola Grande di San Teodoro con un incontro a cui hanno preso parte i rappresentanti delle categorie economiche, delle professioni, delle istituzioni civili e religiose della città (tra i quali l´assessore regionale alle Politiche della Mobilità e Infrastrutture Reanto Chisso, rappresentanti di Ance Venezia, Cpt Venezia, Cofidi Veneziano, Confcommercio provinciale di Venezia, dell´Univesrità di Venezia, del mondo artigiano), per fare il punto della congiuntura economica in atto e dello sviluppo del credito cooperativo nella relazione con il tessuto socio-economico del centro storico. .  
   
   
BANCA DI CIVIDALE APRE NUOVA FILIALE A TRIESTE  
 
 Trieste, 12 giugno 2006 - E´ una banca che si appresta a festeggiare i 120 anni di attività, radicata sul territorio e che ha dimostrato di saper dare supporto alle politiche di sviluppo della Regione, sia in occasione della trasformazione di Friulia in holding che per specifici progetti, come quello riguardante il Pramollo. E´ il primo motivo di soddisfazione espresso dal presidente della Regione, intervenendo all´inaugurazione della nuova filiale di Trieste della Banca di Cividale. Il secondo è che questa Banca consolida la propria presenza nel capoluogo regionale e avvicina il Friuli a Trieste, con un rapporto eccellente dimostrato dalla fiducia dei clienti triestini. Il presidente della Regione ha espresso la convinzione che le componenti territoriali del Friuli Venezia Giulia sono fortemente complementari e conviene ad ognuna di esse saper collaborare per lo sviluppo comune. Il presidente della Banca di Cividale, Lorenzo Pelizzo, ha sottolineato che l´istituto di credito punta a divenire la banca locale di riferimento del Friuli Venezia Giulia e, in questo contesto, non poteva rimanere a lungo una presenza marginale a Trieste. La Banca - ha detto ancora Pelizzo - è l´unico istituto creditizio a dimensione regionale rimasto autonomo nel Friuli Venezia Giulia e come tale intende proporsi anche nell´area giuliana. Dopo aver illustrato l´attività dell´istituto e l´orizzonte internazionale in cui si muove la Banca di Cividale, Pelizzo ha concluso affermando che il Friuli e Trieste "devono convivere". .  
   
   
GRUPPO GENERALI ENTRA IN UCRAINA CON L’ACQUISITO DEL 51% DI GARANT AUTO E GARANT LIFE  
 
Trieste, 12 giugno 2006 - Il Gruppo Generali, attraverso Generali Holding Vienna, ha siglato un accordo con il Gruppo Ukravto per l’acquisizione del 51% del capitale di Garant Auto e Garant Life, compagnie assicurative operanti rispettivamente nei settori danni e vita. L’operazione è soggetta alle autorizzazioni da parte della Commissione Antitrust Ucraina. Con l’operazione in Ucraina, che segue il recente ingresso in Serbia, il Gruppo Generali prosegue nell’espansione e rafforzamento del proprio posizionamento strategico nei mercati dell’Europa Centro Orientale, portando a nove i Paesi in cui è attivo. Sergio Balbinot, Amministratore Delegato del Gruppo Generali, ha dichiarato: “L’operazione appena conclusa, nel pieno rispetto degli intendimenti del Piano strategico 2006-2008, estende l’attività del Gruppo in un paese come l’Ucraina che, negli ultimi anni, ha evidenziato un importante sviluppo economico associato ad un forte dinamismo del comparto assicurativo. Al riguardo” ha aggiunto Balbinot, “in queste realtà, per un operatore straniero non solo è importante esserci ma è altresì essenziale arrivare per primi e collocarsi nelle posizioni di testa. Attraverso l’acquisizione del Gruppo Garant Auto, Generali diventa uno dei primi operatori del mercato ucraino e si posiziona alla testa degli assicuratori stranieri fin qui attivi nel paese. ” Gruppo Garant Auto: premi raddoppiati nel 2005. 1° Compagnia Rc Auto del Paese Il Gruppo Garant Auto ha chiuso il 2005 con una raccolta premi complessiva di € 42,6 milioni, più che raddoppiando i € 19,7 milioni raggiunti l’anno precedente, con una forte crescita sia nei danni che nel vita. In virtù dei risultati raggiunti la Compagnia si posiziona alla fine del 2005 al 2° posto nel settore danni - 1° operatore nel settore nel Rc Auto - e al 3° posto nel settore vita con una quota di mercato del 11%. Il Gruppo Garant Auto si pone tra i primi con capitale straniero. Attualmente il Gruppo Garant Auto conta 400. 000 clienti e una forte rete vendita di circa 720 venditori dipendenti e 1. 200 venditori liberi. Può contare, inoltre, su un accordo di distribuzione con la rete di concessionari del Gruppo Ukravto che detiene la leadership del mercato auto ucraino. Per rafforzare la partnership Ukravto resterà nella compagine azionaria con una quota rilevante. Il mercato assicurativo Ucraino: +42% il tasso di crescita media degli ultimi tre anni L’ucraina, con circa 48,7 milioni di abitanti, è il secondo Paese più popolato dell’area e sta attraversando un’importante fase di sviluppo economico attestato da una crescita media annua del Pil del 15% negli ultimi 5 anni. Il mercato assicurativo è in rapida espansione con un tasso di crescita medio negli ultimi tre anni del 42%. Il potenziale di crescita del settore è attestato anche dai bassi indici di diffusione assicurativa: l’incidenza dei premi sul Pil nel 2004 è stata pari al 4,77% nei danni e allo 0,05% nel vita, a fronte di un dato medio complessivo (vita e danni) del 8,41% nei paesi dell’Europa occidentale. Oggi Generali ha una significativa presenza nell’Europa dell’Est con circa 3,5 milioni di clienti ed è presente in otto Paesi con un marchio storicamente riconosciuto (Ungheria 1989, Repubblica Ceca e Romania 1993, Slovenia 1996, Slovacchia 1997, Polonia 1999, Croazia 2002 e Serbia 2006). Nel 2005 Generali è stato il quarto gruppo straniero operante nella regione del Centro ed Est Europa con una raccolta che ha registrato una crescita del 22% a 936,8 milioni a fine 2005. .  
   
   
EMESSO IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO IFIL 2006-2011  
 
Torino, 12 giugno 2006 - Lo scorso 9 giugno Ifil ha emesso un prestito obbligazionario non convertibile per un ammontare pari a € 200 milioni con scadenza il 9 giugno 2011. Il bond ha un prezzo di emissione pari al 99,90% del suo valore nominale e una cedola trimestrale pari al tasso 3 mesi Euribor maggiorato di uno spread di 68 punti base. L’emissione ha ottenuto l’assegnazione di un rating Bbb+ da parte di Standard & Poor’s in linea con il livello attualmente assegnato al debito di lungo termine di Ifil S. P. A. I titoli sono stati ammessi alla contrattazione presso la Borsa Valori del Lussemburgo. L’operazione, che ha visto impegnata Rasfin Sim S. P. A. In qualità di unico Lead Manager, ha lo scopo di dotare l’Ifil, nell’attuale favorevole situazione di mercato dei tassi di interesse dell’area Euro, di nuove disponibilità finanziarie per far fronte a future opportunità di investimento. Il prestito obbligazionario è stato collocato solamente al di fuori degli Stati Uniti ad investitori che non siano definiti “Us persons” secondo il Regulation S, e non è stato né sarà registrato secondo il “Securities Act” degli Stati Uniti del 1933, come successivamente modificato, o secondo altre leggi rilevanti. Le obbligazioni non sono state offerte o vendute negli Stati Uniti senza opportuna registrazione o specifica esenzione dagli obblighi di registrazione. .  
   
   
UNI LAND S.P.A.: CESSIONE DEL 1,99% A SOCIÈTÈ GÈNÈRALE CORPORATE & INVESTMENT BANKING NELL’AMBITO DI UN EQUITY SWAP  
 
Monghidoro (Bo) 12 giugno 2006 – Lo scorso 8 giugno Cem Lux S. A. Ha sottoscritto con Sociètè Gènèrale Corporate & Investment Banking un contratto di equity swap con sottostanti n° 16. 400. 000 azioni Uni Land (pari al 1,99% del capitale sociale), i titoli saranno venduti a Sociètè Gènèrale ai blocchi non appena le stesse saranno negoziabili sul Mta al prezzo di mercato della data in cui avverrà l’effettiva transazione. In considerazione della finalità di ricostituzione del flottante, si precisa che il menzionato contratto è caratterizzato da un settlement in cash e pertanto le Azioni, oggetto dello Swap, non saranno in alcun modo restituite a Cem Lux S. A a scadenza. A seguito di tale cessione Cemlux possiederà n. 741. 330. 003 azioni ordinarie della Società, pari all’ 89,836% del capitale sociale di Uni Land, pertanto, avendo completato la ricostituzione del flottante Cemlux d’ora in poi non opererà più nessuna vendita sull’ Mta . Il Dott. Ing. Alberto Mezzini possiede poi direttamente n. 16. 060. 546 azioni ordinarie della Società (di cui n. 525. 546 azioni, negoziabili sul Mta e n. 15. 535. 000 azioni di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale), pari all’1,942% del capitale sociale di Uni Land; le azioni di nuova emissione saranno riservate ad investitori istituzionali, mentre le azioni già negoziabili resteranno nelle disponibilità dell’azionista di controllo. Dal 24 aprile 2006 ad oggi sono state complessivamente scambiate sul mercato n°180. 612. 769 azioni Uni Land S. P. A. , il Dott. Ing. Alberto Mezzini ha venduto n° 26. 350. 848 di azioni (pari all’ 14,59% dei volumi complessivi) dei quali, nel dettaglio tramite Cemlux n° 12. 000. 000 ai blocchi ad investitori istituzionali e n° 6. 947. 000 direttamente sul mercato, personalmente ne sono state vendute n° 7. 403. 848 ed acquistate n° 7. 276. 517 di azioni (pari all’ 4,03% dei volumi complessivi). .  
   
   
GIULIO SAPELLI PRESIDENTE DEL COMITATO SCIENTIFICO DI CSO “L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO, UNICA VIA ALLA COMPETITIVITÀ?”,  
 
Milano, 12 giugno 2006 - E’ il noto ed illustre economista il primo presidente del neo costituito comitato scientifico di Cso, società di tutela del credito. Giulio Sapelli è docente di storia economica e analisi culturale dei processi organizzativi all’Università degli Studi di Milano, per nove anni consigliere d’amministrazione Eni, ricercatore emerito della Fondazione Mattei, già presidente della Fondazione Montepaschi di Siena, attualmente presente in consigli d’amministrazione di prestigiosi gruppi bancari e industriali. Tra i diversi membri del neo-comitato si ricordano, tra gli altri: Patrizia Decesari (Ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università di Brescia), Alberto Salsi (Direttore dei rapporti istituzionali Ernst & Young), Mario Vinzia (Docente Sda Bocconi e Direttore Amministrativo Snam), Francesco Lenoci (Advisors e docente Luic di Castellanza), Eutimio Tiliacos (Anesti, Linacre College Oxford University e board dell’Associazione Primato Milano), Luigi Biscozzi (notissimo commercialista milanese) e Mario Unnia (politologo e Docente della Facoltà di Sociologia presso l’Università Bicocca di Milano). Durante la prima convocazione del comitato scientifico, tenutasi presso l’Hotel Cavalieri di Milano, Cso ha trattato il tema “L’internazionalizzazione del sistema bancario italiano, unica via alla competitività?”, suggerito da Ilan Sachs (Presidente di Cso) e Sergio Murri (Amministratore Delegato Cso). Il Centro di Servizi in Outsourcing (Cso) è una società specializzata in finanza aziendale e tutela del credito costituita nel giugno 1996 da Sergio Murri, dottore commercialista esperto di credit management, e da Maurizio Dallocchio, ex-direttore generale della Sda Bocconi e docente di Finanza Aziendale presso l´Università L. Bocconi. Attualmente annovera tra i soci anche il prof. Stefano Gatti, docente area Intermediari Finanziari Sda Bocconi, e il dottore commercialista Antonio Milone, ed altri. Cso collabora inoltre con primarie banche ed aziende per la sistemazione dei crediti di bilancio, mentre nei tribunali italiani è incaricato come staff del curatore o del commissario giudiziale per l’attività di recupero crediti e della raccolta di documentazione necessaria all’abbandono dei crediti. .  
   
   
EDIZIONE 2006 DELL’INDAGINE ERNST & YOUNG SULL’ATTRATTIVITÀ DELL’EUROPA: GLOBALIZZAZIONE ATTO II: IL VECCHIO CONTINENTE RESISTE. QUALCHE INVESTIMENTO IN PIÙ PER L’ITALIA, MA CRITICITÀ NON RISOLTE  
 
Milano, 12 giugno 2006 - In congiunzione con la Iv World Investment Conference di La Baule (Francia), Ernst & Young ha pubblicato i risultati della sua terza indagine sull’Attrattività dell’Europa. Al centro dell’indagine 2006, le risposte alle seguenti domande: l’India sarà il prossimo Eldorado? Quando l’economia russa terminerà il suo periodo di transizione? Stiamo assistendo a una rinascita del modello Giapponese? A che ritmo l’Europa sarà in grado d’integrare le riforme necessarie a mantenere il suo posto tra le maggiori economie mondiali? Qual è la situazione dell’Italia? Quali le sue prospettive? Ernst & Young analizza lo scenario da due angolazioni: gli investimenti e i progetti d’espansione degli investitori stranieri in Europa nel 2005 (utilizzando la base dati dell’European Investment Monitor – Eim), confrontandoli con la percezione di 1019 investitori stranieri sull’attrattività presente e futura dell’Europa, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Ecco le conclusioni principali della Indagine 2006 sull’Attrattività europea: Immagine Dei Paesi - Stati Uniti e Cina restano le due nazioni preferite per i decision maker internazionali, con il 41% dei voti … Mentre la Cina conserva un notevole credito d’immagine, la sua attrattività arretra tornando ai livelli del 2004. L’attrattività presente della Cina varia a seconda della dimensione delle imprese interrogate: le multinazionali sono meno interessate a questo Paese (il 38% nel 2006 contro il 58% del 2005) mentre le Pmi mantengono un forte interesse (il 46% nel 2006). …l’India è sempre una destinazione-chiave, ma lo scarto dalla Cina resta significativo. L’india si piazza al quarto posto della classifica delle nazioni più attraenti nel 2006, con il 18% delle preferenze. Tuttavia, ben 23 punti percentuale la separano dal duo di testa. Come zona mondiale di attrattività, l’Europa Occidentale conserva la sua posizione leader. A livello globale, l’area europea è al primo posto tra le principali zone mondiali in termini di attrattività, beneficiando del connubio tra la maturità dell’Europa Occidentale (indicata dal 68% di chi ha risposto come una delle loro tre zone preferite, 5 punti in più rispetto al 2005) e il dinamismo dell’Europa Centrale ed Orientale (che ha riscosso il 52% dei voti). L’immagine dell’Europa agli occhi degli investitori migliora: il 47% pensa che la sua attrattività è cresciuta nel corso dell’ultimo anno. Nel 2006 l’Europa ritorna ai livelli di popolarità del 2004, dopo l’arretramento del 2005. La percezione dei decisori internazionali segna nel 2006 una preferenza per le aree tradizionalmente a basso rischio. Tale tendenza spiega il buon posizionamento dell’Europa di quest’anno. Gli investitori, sempre interessati alla possibilità di ridurre i costi riscontrabile nei mercati emergenti, sono attratti dalle opportunità presenti in Europa centro-orientale come alternativa alla Cina. Esaminando le strategie di localizzazione in funzione del tipo di attività: la Cina è in testa alla classifica per gli investimenti in unità produttive; l’India, a fronte di un ridotto livello d’interesse, continua ad essere la destinazione preferita per i call centre (14%); Le operazioni dei centri decisionali sono previste principalmente negli Usa (20%) e in Europa occidentale (in particolare, il 16% delle preferenze è andato alla Germania, mentre il 10% al Regno Unito); Stati Uniti (21%) e Germania (21%) sono la prima scelta per i centri di Ricerca e Sviluppo. La Realta’ Degli Investimenti - Numero record di progetti stranieri d’investimento in Europa. L’europa ha registrato 3. 066 annunci di progetto nel 2005, con un incremento del 6% rispetto al 2004 (2. 885 progetti). Il Regno Unito continua ad essere il primo luogo d’investimento con il 18,2% del mercato, seguito dalla Francia con il 17,5%. Tali progetti d’investimento riguardano principalmente nuovi impianti (71%), a fronte di un livello significativamente più basso per i progetti di espansione di attività esistenti (29%). Tuttavia, la survey 2006 mostra un calo del 13. 5% in termini di posti di lavoro generati dagli investimenti stranieri (nel 2005 sono stati identificati 197. 000 nuovi occupati a fronte dei 227. 000 del 2004): si spiega particolarmente attraverso la riduzione del numero di posti di lavoro creati da ciascun progetto (nel 2004 la media fu di 113 per progetto rispetto ai 95 del 2005). L’europa centrale e dell’Est svettano per posti creati nel 2005. In questo contesto, la Polonia arriva nettamente in testa alla classifica con 37. 745 posti generati da investimenti internazionali. Gli Stati Uniti restano il Paese che investe maggiormente in Europa. Gli investimenti “intra-Europei” dominano, tuttavia, lo scenario, con il contributo più alto da Germania e Regno Unito. Negli ultimi 5 anni, gli investimenti “intra-Europei” non hanno cessato di crescere, passando dal 42,9% del 2000 al 53,8% del 2005. A confronto, gli investimenti in Europa dagli Stati Uniti nello stesso periodo sono diminuiti dal 41% al 26. 5%. Le Sfide Per L’europa: La maggior parte dei Paesi europei mostrano una differenza fra l’immagine veicolata agli investitori e la realtà in termini di flusso d’investimento. La Germania, ad esempio, è in testa per immagine presso gli investitori, ma al terzo posto per i livelli reali d’investimento. Lo schema è analogo per Polonia e Repubblica Ceca. La sfida per queste nazioni è la trasformazione della loro immagine superiore in concreti progetti d’investimento. Al contrario, Regno Unito e Francia, al primo e secondo posto sul podio europeo degli investimenti ricevuti nel 2005, risentono di un deficit d’immagine piazzandosi rispettivamente in terza e quinta posizione nella visione dei decision maker internazionali. Questi Stati rischiano, alla lunga, di perdere terreno nei confronti delle nazioni concorrenti, con un conseguente calo della quota di mercato degli investimenti reali. Gli investitori confidano nelle riforme europee: aumento della flessibilità, semplificazione normativa e regolamentare, crescita dell’innovazione. Il 57% dei decisori sono convinti che il miglioramento dell’Europa in termini d’attrattività possa essere ottenuto solo attraverso riforme radicali ed importanti. Credono altresì che l’Europa possa diventare più attraente per gli investitori grazie anche a una maggiore sensibilità nei programmi educativi di base verso le questioni economiche (36%) e ad un focus più forte delle politiche europee sullo sviluppo sostenibile (30%). Metodologia: Per la Survey sull’Attrattività Europea, Ernst & Young usa due principali fonti d’informazione: un database degli effettivi progetti d’investimento ed attività d’espansione nella Regione (European Investment Investor Monitor Eim, creato nel 1997 da Ernst & Young), e l’analisi della percezione e delle aspettative dei senior executive internazionali, sulla base di interviste telefoniche a 1019 decisori internazionali condotte da Csa – società indipendente di ricerche di mercato – tra Marzo e Aprile 2006. Il campione di aziende interrogato è stato costruito per rispecchiare il profilo degli investitori europei identificato dall’Eim sin dal 1997. E’ composto per il 50% da aziende europee, per il 38% da imprese nordamericane e per il restante 12% da società asiatiche. Al fine di garantire un campione rappresentativo, le aziende esaminate vanno dalle Pmi alle multinazionali e si raggruppano in cinque settori economici chiave: manifatturiero, automobilistico, energetico: 40%; servizi verso aziende e privati: 17%; telecomunicazioni e tecnologia: 9%; beni di largo consumo: 25%; immobiliare ed edile: 9%, . Sintesi dei dati principali sull’Italia - Rispetto alla precedente indagine, l’Italia è in crescita e s’attesta al 18° posto tra i paesi europei oggetto d’investimenti esteri, restando però alle spalle di aree molto meno significative in rapporto alle loro economie nazionali. L’italia continua a restare essenzialmente esclusa dai maggiori flussi d’investimento con solo l’1,6% sul totale europeo (registrando pure una flessione del settore software, protagonista in precedenza di una minima ripresa). Di tale quota, il 77,6% riguarda progetti per lo sviluppo di nuove attività, mentre il 18,4% è relativo all’espansione di attività esistenti (a fronte della media europea rispettivamente del 29% e del 71%). I flussi d’investimento sono del tutto inadeguati rispetto alla ricchezza prodotta dall’Italia; ancor di più se confrontati – ad esempio - con i dati della Spagna che, con il triplo della quota di mercato e delle operazioni ricevute rispetto al nostro Paese, si colloca al sesto posto nella graduatoria dei destinatari di investimenti esteri, vantando una loro crescita e una cifra complessiva in discreto equilibrio con il Pil. Purtroppo è confermato il peso delle criticità strutturali e, nell’ottica del management, diminuiscono i punti di forza: l’Italia riceve attenzione solo per le competenze nel design, però alle spalle di Germania e Usa, cedendo sul fronte di alcune prerogative quali la manodopera locale, la dinamicità del mercato interno, il contesto culturale e ambientale. La nazione viene sempre più percepita come priva di veri tratti d’eccellenza (oltre al design, è apprezzata – seppur parzialmente - solo la qualità di vita) e in una complessiva staticità, aggravata da alcuni aspetti in regressione. In nessuno dei criteri di scelta (operativi, finanziari, territoriali e per la gestione del rischio), determinanti per gli investimenti, l’Italia supera il 3% della graduatoria continentale. Più confortante è il dato sui posti di lavoro creati: se il dato italiano non è paragonabile a quello delle nazioni dell’Europa orientale (tutte in tripla cifra), la media di 99 nuovi occupati per progetto è di poco superiore alla media europea (95), consentendoci di precedere Germania e Spagna (95 e 72) e “staccando”, addirittura, Regno Unito e Francia (63 e 42). Nonostante la netta prevalenza di dati non eccellenti, il giudizio sull’Italia e le aspettative per le sue prossime evoluzioni non sono improntati al pessimismo assoluto, restando moderatamente positivi: solo il 19% degli intervistati ritiene che lo scenario nazionale sia peggiorato, anche se il 48% non percepisce alcun cambiamento o non sa rispondere. Circa la metà (49%) scommette, però su una ripresa della forza attrattiva dell’Italia e, quindi, sulla sua evoluzione strutturale. Se le incertezze ricorrenti frenano le intenzioni di nuovi investimenti (60%), solo il 21% degli intervistati ha deciso di delocalizzare le attività e ben il 70% degli operatori non considerano tale eventualità. Infine, gli investitori esortano i responsabili istituzionali a migliorare l’immagine del paese nella sua totalità: essa è, infatti, percepita come troppo penalizzante per l’Italia, frutto del perdurare di giudizi che, pur affondando le radici in fattori concreti, si sono ripetuti e consolidati fino al limite del luogo comune. Accanto all’auspicio di politiche per la semplificazione amministrativa, per la riduzione di tasse e oneri sociali, per un mercato del lavoro più flessibile, ben il 31% degli intervistati reputa essenziale per l’Italia un rafforzamento generale d’immagine. .  
   
   
IMPRESE ALBANESI E ITALIANE UNA COLLABORAZIONE“COSTRUTTIVA” QUASI 18 MILA GLI IMPRENDITORI ALBANESI IN ITALIA SOPRATTUTTO NELLE COSTRUZIONI RAPPRESENTANO L’8,5% DELLE DITTE EXTRACOMUNITARIE MA UN SESTO CIRCA PER LIGURIA E TOSCANA PUGLIA BATTE TUTTI IN ITALIA PER COMMERCIO CON L’ALBANIA  
 
 Milano, 21 giugno 2006 - Sono quasi 18. 000 le ditte individuali italiane con titolare albanese, l’8,5% del totale di quelle extracomunitarie regionali, percentuale che lievita oltre il 18% per la Liguria e il 17% per la Toscana. Più di 14. 500 di questi imprenditori lavorano nelle costruzioni. Sono per la maggior parte titolari, ma ci sono anche gli amministratori, specialmente in Lombardia e in Emilia Romagna. Solo il 4% però è donna con appena 764 imprenditrici presenti. E nell’interscambio italiano con l’Albania, la Puglia batte le altre regioni totalizzando oltre 371 milioni di euro, con più del 36% dell’export nazionale e quasi il 43% dell’import. Segue la Lombardia con oltre 137 milioni, oltre il 13% dell’export italiano e il 16% dell’import. Abbigliamento e accessori sono i prodotti italiani più esportati in Albania con circa il 13% delle esportazioni totali, seguono gli articoli in cuoio e le pelli lavorate con l’8% dell’export italiano. Il 37% delle importazioni dall’Albania riguarda invece le calzature. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat anno 2005 e del registro imprese anno 2006. E delle opportunità e strategie per operare con successo sul mercato albanese si parlerà lunedì in Camera di commercio durante il seminario “Albania: un mercato vicino da conoscere”. Sarà presente il ministro albanese dell’Economia, del Commercio e dell’Energia, Genc Ruli. Parteciperanno tra gli altri, Massimo Sordi, vice- presidente della Camera di commercio di Milano, Raffaele Cattaneo, sottosegretario alla Presidenza per l’Attuazione del Programma, le Relazioni Esterne e Internazionali della Regione Lombardia, Attilio Massimo Iannucci, Ambasciatore d’Italia a Tirana e Hasan Muçostepa, Console Generale d’Albania a Milano. A conclusione dei lavori verrà firmato un protocollo d’intesa tra Aem Spa e Kesh. L’incontro è organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Regione Lombardia e Ambasciata italiana a Tirana. Il seminario si terrà: Lunedì 12 giugno 2006 – ore 9. 30 – 13. 30 Palazzo affari ai Giureconsulti – Sala Parlamentino Piazza Mercanti, 2 – Milano. “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali - ha dichiarato Massimo Sordi, vice presidente della Camera di commercio di Milano - è impegnata a promuovere e a sostenere i rapporti economici e il lavoro delle nostre imprese attive sul mercato balcanico. In particolare, i buoni rapporti commerciali e il cammino di proficua collaborazione avviato con l’Albania trovano oggi un riconoscimento con la visita del ministro Ruli. E’ questo un ulteriore incentivo a continuare nel nostro impegno, affinché le iniziative intraprese, in collaborazione con le altre istituzioni italiane, diano sempre maggiori frutti e risultati”. Interscambio regioni italiane con Albania: anno 2005 - Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat anno 2005. Valori in euro
Regioni 2005 Variaz. 04-05 % su tot. Italia tot. Interscambio
import export import export import export 2005
Piemonte 5. 983. 637 21. 022. 086 4,0% -12,3% 1,7% 3,4% 27. 005. 723
Valle d´Aosta 0 404. 390 nr 1660,8% 0,0% 0,1% 404. 390
Lombardia 55. 972. 341 81. 205. 770 -2,6% 6,1% 15,9% 13,3% 137. 178. 111
Liguria 125. 056 4. 968. 091 -20,8% 98,6% 0,0% 0,8% 5. 093. 147
Trentino A. A. - 27. 015 6. 629. 548 -96,2% 29,3% 0,0% 1,1% 6. 656. 563
Veneto 17. 572. 646 43. 906. 247 -8,9% 1,0% 5,0% 7,2% 61. 478. 893
Friuli- 3. 185. 971 10. 588. 048 -8,4% -1,0% 0,9% 1,7% 13. 774. 019
Emilia Romagna 25. 511. 262 61. 598. 445 8,1% 13,1% 7,2% 10,1% 87. 109. 707
Toscana 18. 413. 816 16. 698. 380 9,7% 15,0% 5,2% 2,7% 35. 112. 196
Umbria 431. 541 2. 938. 824 -60,2% -2,8% 0,1% 0,5% 3. 370. 365
Marche 24. 606. 625 52. 368. 801 6,6% 1,8% 7,0% 8,6% 76. 975. 426
Lazio 3. 647. 061 15. 862. 555 -26,7% -12,8% 1,0% 2,6% 19. 509. 616
Abruzzo 18. 778. 164 21. 009. 614 3,4% 1,5% 5,3% 3,4% 39. 787. 778
Molise 3. 676. 614 3. 121. 538 -7,1% -16,1% 1,0% 0,5% 6. 798. 152
Campania 17. 854. 025 30. 851. 246 13,3% 6,8% 5,1% 5,0% 48. 705. 271
Puglia 151. 052. 184 220. 458. 692 4,9% 7,7% 42,8% 36,1% 371. 510. 876
Basilicata 332. 191 3. 903. 671 -27,4% 24,8% 0,1% 0,6% 4. 235. 862
Calabria 665. 580 841. 524 49,1% -0,6% 0,2% 0,1% 1. 507. 104
Sicilia 125. 816 4. 798. 820 68,5% -19,6% 0,0% 0,8% 4. 924. 636
Sardegna 4. 975. 238 2. 330. 770 9278,9% 131,4% 1,4% 0,4% 7. 306. 008
altro 0 5. 603. 516 nr -46,8% 0,0% 0,9% 5. 603. 516
Tot. Italia 352. 936. 783 611. 110. 576 4,0% 4,8% 100,0% 100,0% 964. 047. 359
Interscambio tra Italia e Albania per prodotto Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese a giugno 2006
Merce 2005 % su tot
import export import export
00-Animali vivi, escl. I pesci della divisione 03 240. 638 1. 001. 187 0,1% 0,2%
01-Carni e preparazioni di carne 98. 406 6. 258. 652 0,0% 1,0%
02-Prodotti lattieri e uova di volatili 0 1. 464. 863 0,0% 0,2%
03-Pesci (escl. I mammiferi marini), crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni 15. 126. 430 5. 037. 757 4,3% 0,8%
04-Cereali e preparazioni a base di cereali 0 9. 056. 927 0,0% 1,5%
05-Verdura e frutta 513. 567 12. 825. 523 0,1% 2,1%
06-Zuccheri, preparazioni a base di zucchero e miele 0 106. 560 0,0% 0,0%
07-Caffè,the,cacao, spezie e prodotti derivati 148. 586 3. 373. 227 0,0% 0,6%
08-Alimenti destinati agli animali (escl. I cereali non macinati) 550 1. 868. 928 0,0% 0,3%
09-Prodotti e preparazioni alimentari n. C. A. 34. 140 3. 271. 804 0,0% 0,5%
11-Bevande 34. 182 6. 828. 719 0,0% 1,1%
12-Tabacchi greggi e lavorati 0 159. 848 0,0% 0,0%
21-Cuoio, pelli e pellicce, greggi 4. 962. 318 820 1,4% 0,0%
22-Semi e frutta oleosi 0 642. 216 0,0% 0,1%
23-Gomma greggia (incl. Quella sintetica e quella rigenerata) 0 155. 048 0,0% 0,0%
24-Sughero e legno 4. 771. 898 1. 163. 187 1,4% 0,2%
26-Fibre tessili (escl. Nastri di lana (tops) ed altre lane pettinate) e loro cascami (non trasformati in fili o in tessuti) 178. 933 4. 149. 321 0,1% 0,7%
27-Concimi greggi diversi da quelli della divisione 56, e minerali greggi (escl. Carbone, petrolio e pietre preziose) 506. 656 2. 175. 101 0,1% 0,4%
28-Minerali metalliferi e cascami di metallo 9. 135. 257 70. 711 2,6% 0,0%
29-Materie gregge di origine animale o vegetale, n. C. A. 1. 337. 182 1. 482. 113 0,4% 0,2%
32-Carboni fossili, coke e mattonelle 0 2. 238. 078 0,0% 0,4%
33-Petrolio, prodotti derivati dal petrolio e prodotti connessi 8. 414. 731 3. 174. 299 2,4% 0,5%
34-Gas naturale e gas artificiale 0 3. 234. 292 0,0% 0,5%
41-Oli e grassi di origine animale 0 685. 874 0,0% 0,1%
42-Grassi e oli vegetali fissi, greggi, raffinati o frazionati 0 3. 064. 490 0,0% 0,5%
43-Oli e grassi animali o vegetali, preparati; cere e miscugli o preparazioni non alimentari di oli o di grassi animali o vegetali, n. C. A. 0 310. 965 0,0% 0,1%
51-Prodotti chimici organici 0 706. 463 0,0% 0,1%
52-Prodotti chimici inorganici 0 1. 171. 874 0,0% 0,2%
53-Prodotti per tintura e per concia e coloranti 0 3. 857. 174 0,0% 0,6%
54-Prodotti medicinali e farmaceutici 0 7. 942. 891 0,0% 1,3%
55-Oli essenziali, resinoidi e prodotti per profumeria; preparazioni per toletta, prodotti per pulizia e detersivi 60. 478 10. 640. 798 0,0% 1,7%
56-Concimi (escl. Quelli del gruppo 272) 0 214. 431 0,0% 0,0%
57-Materie plastiche sotto forme primarie 660 5. 007. 191 0,0% 0,8%
58-Materie plastiche sotto forme non primarie 14. 521 5. 227. 970 0,0% 0,9%
59-Materie e prodotti chimici, n. C. A. 2. 441 5. 627. 948 0,0% 0,9%
61-Cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio, n. C. A. , e pellicce lavorate 5. 955. 668 51. 604. 315 1,7% 8,4%
62-Articoli di gomma, n. C. A. 318. 407 3. 200. 553 0,1% 0,5%
63-Articoli in sughero e in legno (escl. I mobili) 2. 053. 759 6. 788. 455 0,6% 1,1%
64-Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o di cartone 4. 628. 942 12. 688. 113 1,3% 2,1%
65-Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n. C. A. , e prodotti connessi 220. 981 36. 060. 286 0,1% 5,9%
66-Articoli di minerali non metallici, n. C. A. 1. 067. 003 34. 231. 786 0,3% 5,6%
67-Ferro ed acciaio 23. 833. 365 9. 500. 443 6,8% 1,6%
68-Metalli non ferrosi 2. 455. 292 7. 252. 083 0,7% 1,2%
69-Lavori di metallo, n. C. A. 10. 215. 974 34. 666. 914 2,9% 5,7%
71-Macchine generatrici, motori e loro accessori 3. 724. 874 6. 218. 314 1,1% 1,0%
72-Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie 1. 693. 164 31. 174. 834 0,5% 5,1%
73-Macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli 189. 499 2. 283. 703 0,1% 0,4%
74-Macchine ed apparecchi industriali per uso generale, n. C. A. ; loro parti e pezzi staccati 316. 162 22. 639. 605 0,1% 3,7%
75-Macchine ed apparecchi per ufficio o per il trattamento automatico dell´informazione 32. 856 7. 802. 048 0,0% 1,3%
76-Apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione del suono 2. 754. 564 11. 429. 731 0,8% 1,9%
77-Macchine ed apparecchi elettrici, n. C. A. , e loro parti e pezzi staccati elettrici (incl. Gli equivalenti non elettrici, n. C. A. Di apparecchiature elettriche per uso domestico) 6. 436. 962 41. 947. 182 1,8% 6,9%
78-Veicoli su strada (incl. I veicoli su cuscino d´aria) 663. 705 27. 841. 931 0,2% 4,6%
79-Altro materiale da trasporto 7. 700 2. 492. 908 0,0% 0,4%
81-Costruzioni prefabbricate; apparecchiature idrosanitarie, di riscaldamento e di illuminazione, n. C. A. 3. 077. 257 5. 539. 895 0,9% 0,9%
82-Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti 3. 056. 015 9. 859. 089 0,9% 1,6%
83-Articoli da viaggio, borse e contenitori simili 362. 400 215. 811 0,1% 0,0%
84-Vestiti e accessori di abbigliamento 98. 271. 878 78. 078. 560 27,8% 12,8%
85-Calzature 130. 450. 039 33. 090. 082 37,0% 5,4%
87-Strumenti ed apparecchi professionali, scientifici e di controllo, n. C. A. 321. 932 4. 954. 131 0,1% 0,8%
88-Apparecchi e attrezzature per fotografia e ottica, n. C. A. ; orologi 24. 244 2. 539. 358 0,0% 0,4%
89-Manufatti diversi, n. C. A. 5. 101. 331 11. 395. 182 1,4% 1,9%
93-Transazioni speciali ed articoli speciali non classificati per categoria 121. 236 1. 418. 014 0,0% 0,2%
Tot. Italia 352. 936. 783 611. 110. 576 100,0% 100,0%
Ditte individuali con titolare albanese per settore e regione italiana Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese a giugno 2006
Settore Ateco A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca,piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attivita´ manifatturiere E Prod. E distrib. Energ. Elettr. ,gas e acqua F Costruzioni G Comm. Ingr. E dett. -rip. Beni pers. E per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. J Intermediaz. Monetaria e finanziaria K Attiv. Immob. ,noleggio,informat. ,ricerca M Istruzione N Sanita´ e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici,sociali e personali X Imprese non classificate Totale albanesi per regione Totale extracomunitari per regione % albanesi su tot. Extracomunitari per settore
Abruzzo 6 0 0 14 0 352 50 2 8 0 5 0 0 1 0 438 5. 425 8,1%
Basilicata 3 0 0 1 0 3 2 1 0 0 3 0 0 0 0 13 975 1,3%
Calabria 1 0 0 5 0 10 14 2 2 0 3 0 0 0 0 37 6. 462 0,6%
Campania 10 0 0 9 0 33 42 2 1 0 3 0 0 1 0 101 12. 127 0,8%
Emilia-romagna 6 0 0 156 0 2. 462 96 20 105 2 35 0 1 13 2 2. 898 20. 922 13,9%
Friuli-venezia Giulia 6 0 0 27 0 216 27 4 24 1 9 0 1 0 1 316 5. 079 6,2%
Lazio 30 0 0 31 0 373 63 9 14 1 19 1 1 11 3 556 18. 394 3,0%
Liguria 10 0 0 24 0 1. 228 21 11 21 0 12 0 0 4 3 1. 334 7. 206 18,5%
Lombardia 28 0 0 179 0 2. 413 112 11 145 1 69 0 0 20 6 2. 984 37. 922 7,9%
Marche 12 0 0 54 0 607 37 4 20 1 12 0 2 4 2 755 6. 254 12,1%
Molise 2 0 0 2 0 6 5 1 1 0 2 0 0 0 0 19 882 2,2%
Piemonte 28 0 0 94 0 1. 606 73 13 59 3 41 0 0 17 2 1. 936 16. 810 11,5%
Puglia 12 0 0 40 0 77 98 11 6 0 19 1 0 4 2 270 7. 307 3,7%
Sardegna 1 0 0 2 0 7 1 0 0 0 0 0 0 0 0 11 4. 523 0,2%
Sicilia 7 0 0 19 0 20 20 3 0 0 2 1 0 3 0 75 11. 079 0,7%
Toscana 148 1 1 109 1 3. 238 84 15 66 2 24 0 0 14 11 3. 712 21. 437 17,3%
Trentino-alto Adige 3 0 0 19 0 271 13 0 21 0 8 0 0 1 0 336 2. 475 13,6%
Umbria 15 0 0 9 0 446 10 0 4 0 1 0 0 3 1 489 2. 984 16,4%
Valle D´aosta 0 0 0 0 0 16 0 0 0 0 1 0 0 0 0 17 239 7,1%
Veneto 14 1 0 74 0 1. 215 44 6 39 0 23 0 0 8 3 1. 427 19. 513 7,3%
Italia Albanesi 342 2 0 868 0 14. 599 812 115 536 11 291 3 5 104 36 17. 724 208. 015 8,5%
Italia tot. Extracomunitari 6. 525 69 8 23. 242 4 59. 667 87. 408 4. 925 11. 159 1. 191 8. 398 231 192 4. 451 545 208. 015
% albanesi su tot. Extra per settore 5,2% 2,9% 0,0% 3,7% 0,0% 24,5% 0,9% 2,3% 4,8% 0,9% 3,5% 1,3% 2,6% 2,3% 6,6% 8,5%
Cariche di albanesi in imprese per regione italiana Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese a marzo 2006
ditte individuali Socio Amministratore Altre cariche
Abruzzo 438 45 62 0
Basilicata 13 0 0 2
Calabria 37 2 4 1
Campania 101 11 31 1
Emilia-romagna 2. 898 124 345 13
Friuli-venezia Giulia 316 27 67 1
Lazio 556 42 86 14
Liguria 1. 334 51 97 8
Lombardia 2. 984 121 453 29
Marche 755 96 58 1
Molise 19 1 0 0
Piemonte 1. 936 116 244 16
Puglia 270 24 40 4
Sardegna 11 4 7 0
Sicilia 75 3 11 6
Toscana 3. 712 164 234 14
Trentino-alto Adige 336 32 53 0
Umbria 489 62 31 1
Valle D´aosta 17 4 4 0
Veneto 1. 427 165 118 6
Totale It albanesi 17. 724 1. 094 1. 945 117
Ditte individuali con titolare albanese donna Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese a marzo 2006
Donne Uomini Totale % Donne su Tot.
Abruzzo 21 417 438 4,8%
Basilicata 6 7 13 46,2%
Calabria 17 20 37 45,9%
Campania 22 79 101 21,8%
Emilia-romagna 94 2. 804 2. 898 3,2%
Friuli-venezia Giulia 20 296 316 6,3%
Lazio 54 502 556 9,7%
Liguria 35 1. 299 1. 334 2,6%
Lombardia 123 2. 861 2. 984 4,1%
Marche 44 711 755 5,8%
Molise 3 16 19 15,8%
Piemonte 97 1. 839 1. 936 5,0%
Puglia 51 219 270 18,9%
Sardegna 1 10 11 9,1%
Sicilia 13 62 75 17,3%
Toscana 87 3. 625 3. 712 2,3%
Trentino-alto Adige 9 327 336 2,7%
Umbria 17 472 489 3,5%
Valle D´aosta 0 17 17 0,0%
Veneto 50 1. 377 1. 427 3,5%
Totale 764 16. 960 17. 724 4,3%
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PER LE IMPRESE SEMPRE PIÙ GIUSTIZIA “FAI DA TE”  
 
Milano, 12 giugno 2006 - Sono 105 gli arbitrati che hanno trovato soluzione nel 2005, con un incremento superiore al 100%, se si considerano gli ultimi tre anni (dal 2003). Le parti coinvolte nel 2005 sono state 231. Le parti sono prevalentemente italiane (210), 96 provengono da Milano, 82 dal Nord Italia, 24 dal Centro e 8 dal Sud, 9 appartengono all’Unione Europea. Per il 63% si tratta di società di capitali, per il 26% di persone fisiche, il 7% sono società di persone, l’1% condomini e consorzi. Ma perché si litiga? Per il 46% la controversia riguarda gli appalti e gli affari societari, per il 14% è industriale e per il 10% riguarda l’affitto, la vendita o la cessione di un ramo aziendale. In media il valore medio di una singola “lite” è pari a quasi 5 milioni di euro. Complessivamente la Camera Arbitrale ha gestito con gli arbitrati del 2005 un valore totale di liti pari a 483. 000. 000 di euro. In tre anni il valore economico è triplicato. L’arbitrato si conclude in media in 13 mesi, ma se gli arbitrati terminano con una transazione i mesi scendono a 10. E crescono anche gli studi legali gestiti in forma di impresa + 79,4% dal 2001 al 2006, più che raddoppiate anche le donne con cariche sociali. Il 53% dei capi è donna. Emerge da un‘elaborazione dai dati della Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e dal Registro Imprese (2001-2006). Uno sguardo all’Europa. A Parigi nel 2005 le domande di arbitrato depositate presso la Corte Internazionale di Arbitrato della Camera di Commercio Internazionale sono state 521, a Londra sono state 105. L’istituto di Arbitrato della Camera di Commercio di Stoccolma ha, invece, registrato 100 domande nel corso dell’anno 2005. Di arbitrato e del contributo che la Camera Arbitrale offre da vent’anni nel settore si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano al convegno “Il coraggio di arbitrare” con i rappresentanti della professione legale, dell’impresa, della magistratura e delle istituzioni. Hanno partecipato Giorgio Schiavoni, Camera Arbitrale di Milano, Edoardo Flavio Ricci, Università degli Studi di Milano, Guido Alpa, Consiglio Nazionale Forense, Ugo Draetta, Università Cattolica di Milano, Charles Jarrosson, Université Paris Ii, Gerardo Broggini, Università Cattolica di Milano, Giorgio De Nova, Università degli Studi di Milano, Fausto Pocar, Università degli Studi di Milano, Piero Schlesinger, Università Cattolica del Sacro Cuore. “L’arbitrato – ha dichiarato l’avvocato Giorgio Schiavoni, Vice Presidente della Camera Arbitrale, - è un sistema di giustizia alternativo a quello ordinario. E’ un modo di fare giustizia più efficiente e flessibile di quello tradizionale. Il valore aggiunto che offre la giustizia alternativa sta nella riduzione dei tempi della giustizia ordinaria che rischiano di penalizzare l’attività economica ed imprenditoriale e così, indirettamente, si riducono anche i costi e i danni di una giustizia lenta. E’ quindi anche un modo efficace e riservato per risolvere liti e problemi soprattutto tra imprese”. Studi Legali In Italia. Aumentano gli studi legali gestiti in forma di impresa in Italia: dal 2001 al 2006 la percentuale nazionale è cresciuta ben del 79,4%. Identikit. Le professioni legali non sembrano più essere appannaggio dell’universo maschile: le “avvocatesse” nel 2006 crescono del 170% rispetto al 2001. La regione con più donne è la Toscana, in cui esercita ben il 22% del totale nazionale; segue l’Emilia Romagna (14,8% del totale) e la Lombardia (13% del totale). Nel 53,7% dei casi le donne hanno potere: significativa in questo senso la quota del Lazio (5 donne su 6 sono ai vertici decisionali), quella romagnola (6 donne su 8) e quella campana (3 su 5). Quanti anni hanno gli amministratori di studi legali? L’esperienza certo non gli manca: in media hanno poco più di 54 anni, ma il 35% ha più di 60 anni ed il 14% più di 70. L´arbitrato: Che Cos´e´ L´arbitrato è uno strumento con cui si risolvono le controversie civili e commerciali, in alternativa alla via giudiziaria. La caratteristica fondamentale dell´istituto è che sono le parti a scegliere i soggetti che decideranno la loro controversia (gli arbitri). Si può ricorrere all´arbitrato se le parti hanno manifestato questa scelta al momento della redazione del contratto inserendo la clausola arbitrale oppure sottoscrivendo un compromesso arbitrale nel momento stesso in cui la lite è insorta. L´arbitrato può essere: Rituale: quando, svolgendosi secondo le regole del codice di procedura civile Cpc, conduce ad una decisione, il lodo rituale, che ha efficacia di sentenza. Irrituale: quando conduce ad una decisione, il lodo irrituale, che ha natura ed efficacia negoziale. Di diritto: quando gli arbitri decidono secondo le norme di un certo ordinamento giuridico. Di equità: quando gli arbitri decidono non in base alle norme di un determinato ordinamento giuridico ma secondo criteri equitativi. Amministrato: quando il procedimento si svolge sotto il controllo di una determinata istituzione, in base ad un regolamento da questa predisposto. Ad hoc: quando il procedimento è direttamente disciplinato dalle parti nella loro convenzione arbitrale (clausola/compromesso), senza il riferimento ad una istituzione arbitrale. . .  
   
   
IL BOOM DELL’ARBITRATO E GLI AVVOCATI DIVENTANO IMPRENDITORI QUASI IN UN CASO SU DUE SI LITIGA PER APPALTI E AFFARI SOCIETARI SOCIETÀ DI CAPITALI PIÙ LITIGIOSE, CONSORZI E CONDOMINI PIÙ TRANQUILLI  
 
Milano, 12 giugno 2006 - Sono 105 gli arbitrati che hanno trovato soluzione nel 2005, con un incremento superiore al 100%, se si considerano gli ultimi tre anni (dal 2003). Le parti coinvolte nel 2005 sono state 231. Le parti sono prevalentemente italiane (210), 96 provengono da Milano, 82 dal Nord Italia, 24 dal Centro e 8 dal Sud, 9 appartengono all’Unione Europea. Per il 63% si tratta di società di capitali, per il 26% di persone fisiche, il 7% sono società di persone, l’1% condomini e consorzi. Ma perché si litiga? Per il 46% la controversia riguarda gli appalti e gli affari societari, per il 14% è industriale e per il 10% riguarda l’affitto, la vendita o la cessione di un ramo aziendale. In media il valore medio di una singola “lite” è pari a quasi 5 milioni di euro. Complessivamente la Camera Arbitrale ha gestito con gli arbitrati del 2005 un valore totale di liti pari a 483. 000. 000 di euro. In tre anni il valore economico è triplicato. L’arbitrato si conclude in media in 13 mesi, ma se gli arbitrati terminano con una transazione i mesi scendono a 10. E crescono anche gli studi legali gestiti in forma di impresa + 79,4% dal 2001 al 2006, più che raddoppiate anche le donne con cariche sociali. Il 53% dei capi è donna. Emerge da un‘elaborazione dai dati della Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e dal Registro Imprese (2001-2006). Uno sguardo all’Europa. A Parigi nel 2005 le domande di arbitrato depositate presso la Corte Internazionale di Arbitrato della Camera di Commercio Internazionale sono state 521, a Londra sono state 105. L’istituto di Arbitrato della Camera di Commercio di Stoccolma ha, invece, registrato 100 domande nel corso dell’anno 2005. Di arbitrato e del contributo che la Camera Arbitrale offre da vent’anni nel settore si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano al convegno “Il coraggio di arbitrare” con i rappresentanti della professione legale, dell’impresa, della magistratura e delle istituzioni. Hanno partecipato Giorgio Schiavoni, Camera Arbitrale di Milano, Edoardo Flavio Ricci, Università degli Studi di Milano, Guido Alpa, Consiglio Nazionale Forense, Ugo Draetta, Università Cattolica di Milano, Charles Jarrosson, Université Paris Ii, Gerardo Broggini, Università Cattolica di Milano, Giorgio De Nova, Università degli Studi di Milano, Fausto Pocar, Università degli Studi di Milano, Piero Schlesinger, Università Cattolica del Sacro Cuore. “L’arbitrato – ha dichiarato l’avvocato Giorgio Schiavoni, Vice Presidente della Camera Arbitrale, - è un sistema di giustizia alternativo a quello ordinario. E’ un modo di fare giustizia più efficiente e flessibile di quello tradizionale. Il valore aggiunto che offre la giustizia alternativa sta nella riduzione dei tempi della giustizia ordinaria che rischiano di penalizzare l’attività economica ed imprenditoriale e così, indirettamente, si riducono anche i costi e i danni di una giustizia lenta. E’ quindi anche un modo efficace e riservato per risolvere liti e problemi soprattutto tra imprese”. Studi Legali In Italia. Aumentano gli studi legali gestiti in forma di impresa in Italia: dal 2001 al 2006 la percentuale nazionale è cresciuta ben del 79,4%. Identikit. Le professioni legali non sembrano più essere appannaggio dell’universo maschile: le “avvocatesse” nel 2006 crescono del 170% rispetto al 2001. La regione con più donne è la Toscana, in cui esercita ben il 22% del totale nazionale; segue l’Emilia Romagna (14,8% del totale) e la Lombardia (13% del totale). Nel 53,7% dei casi le donne hanno potere: significativa in questo senso la quota del Lazio (5 donne su 6 sono ai vertici decisionali), quella romagnola (6 donne su 8) e quella campana (3 su 5). Quanti anni hanno gli amministratori di studi legali? L’esperienza certo non gli manca: in media hanno poco più di 54 anni, ma il 35% ha più di 60 anni ed il 14% più di 70. L´arbitrato: Che Cos´e´ L´arbitrato è uno strumento con cui si risolvono le controversie civili e commerciali, in alternativa alla via giudiziaria. La caratteristica fondamentale dell´istituto è che sono le parti a scegliere i soggetti che decideranno la loro controversia (gli arbitri). Si può ricorrere all´arbitrato se le parti hanno manifestato questa scelta al momento della redazione del contratto inserendo la clausola arbitrale oppure sottoscrivendo un compromesso arbitrale nel momento stesso in cui la lite è insorta. L´arbitrato può essere: Rituale: quando, svolgendosi secondo le regole del codice di procedura civile Cpc, conduce ad una decisione, il lodo rituale, che ha efficacia di sentenza. Irrituale: quando conduce ad una decisione, il lodo irrituale, che ha natura ed efficacia negoziale. Di diritto: quando gli arbitri decidono secondo le norme di un certo ordinamento giuridico. Di equità: quando gli arbitri decidono non in base alle norme di un determinato ordinamento giuridico ma secondo criteri equitativi. Amministrato: quando il procedimento si svolge sotto il controllo di una determinata istituzione, in base ad un regolamento da questa predisposto. Ad hoc: quando il procedimento è direttamente disciplinato dalle parti nella loro convenzione arbitrale (clausola/compromesso), senza il riferimento ad una istituzione arbitrale. .  
   
   
SCUOLA ESTIVA: DALL´INNOVAZIONE ALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE  
 
 Bruxelles, 12 giugno 2006 - Dal 25 giugno al 14 luglio si svolgerà a Cherbourg (Francia) una scuola estiva europea sul tema "Dall´innovazione alla produzione industriale". Il programma si articola in tre attività principali: conferenze di esperti internazionali sui loro rispettivi settori; un progetto di raccolta di informazioni in collaborazione con piccole imprese della regione, oppure attività di ricerca con professori presso l´università; visite a siti storici della Bassa Normandia. Al termine del corso i partecipanti riceveranno un certificato rilasciato dall´Università di Caen, nonché cinque crediti Ects. Http://www. Eic. Unicaen. Fr/uee .  
   
   
LOLLYPOT FINALISTA AL CONCORSO SODALITAS SOCIAL AWARD 2006 GLI ITALIANI CHIEDONO ALLE IMPRESE PIÙ RESPONSABILITÀ SOCIALE  
 
 Rivarolo Mn, 12 giugno 2006 - La responsabilità sociale è, secondo gli italiani, un aspetto fondamentale per la crescita delle aziende. E’ quanto emerso dal convegno “Più responsabilità. Più crescita. Un’alleanza per lo sviluppo. ”, tenutosi il 7 giugno a Milano presso la sede di Assolombarda in occasione della quarta edizione del premio Sodalitas Social Award. Con l’intento di favorire la crescita di una cultura della responsabilità sociale tra le imprese italiane, Sodalitas promuove il premio per le aziende che si sono distinte nella realizzazione di progetti di alto contenuto e valore sociale. In questo contesto Ballarini ha annunciato che Lollypot si è classificata tra i finalisti dell’edizione 2006, concorso che ha coinvolto 191 imprese e 210 progetti ed è stata inserita nel libro d’oro della Responsabilità Sociale d’Impresa. Un riconoscimento che premia lo sforzo di tutti coloro che hanno partecipato attivamente per dare vita a questo piccolo ma importante progetto umanitario. Tutti i proventi derivati dalla vendita di Lollypot sono infatti serviti alla Fondazione Francesca Rava –N. P. H. Italia Onlus per attrezzare l’ospedale pediatrico di Haiti, struttura che salverà 40. 000 bambini all’anno. La ricerca Sodalitas/eurisko presentata da Paolo Anselmi, vicepresidente di Eurisko, indica che per il 75% dei cittadini italiani è importante che le imprese operino in maniera socialmente responsabile. Il dato, più alto rispetto a quanto emerso in precedenti ricerche sull’argomento, sottolinea che gli italiani, sempre di più, si aspettano dalle imprese maggiore responsabilità sociale. Tra le varie iniziative realizzate dalle imprese in campo sociale, gli italiani affermano che la responsabilità sociale riguarda in primo luogo i prodotti (92%), seguiti dall’ambiente (89%), dalle iniziative per i dipendenti (83%) e per la comunità (80%). Questi risultati offrono agli imprenditori che partecipano al Sodalitas Social Award una serie di indicazioni preziosee per meglio orientare le iniziative nel sociale. “Dal 2003 ad oggi 335 imprese hanno scelto di candidarsi al Sodalitas Social Award” – ha affermato Federico Falck, Presidente di Sodalitas – “Questo ci incoraggia a ribadire anche per il futuro gli obiettivi del premio: diffondere la cultura della responsabilità sociale e offrire alle imprese gli strumenti per trasformare questa cultura in azione concreta”. “La responsabilità sociale è un investimento a lungo termine che si traduce in maggior stabilità di un’impresa sul mercato”, afferma Diana Bracco, Presidente di Assolombarda. “La differenza che consumatori, mercati finanziari, dipendenti e l’intera società riconoscono alle imprese che operano secondo la cultura della responsabilità diventa, infatti, alla luce dei continui cambiamenti del mercato globale, un vero beneficio competitivo”. .  
   
   
PROVINCIA DI MILANO E ASSOCIAZIONE DEI SINDACI DELLA BRIANZA EST, PER LA DEFINIZIONE DEL CIRCONDARIO. TEMPI RAPIDI PER LA DISCUSSIONE E BURAGO MOLGORA SI AGGIUNGE ALL’ASSOCIAZIONE  
 
 Agrate Brianza, 12 giugno 2006 - Dovrebbe aprirsi entro l’estate la conferenza di servizi, tra Provincia di Milano e Associazione dei Sindaci della Brianza Est, per la definizione del Circondario. La notizia è stata comunicata all’assemblea dei sindaci dell’Associazione, riunita ad Agrate Brianza il 5 giugno, da Vittorio Pozzati, consigliere provinciale e presidente della commissione affari istituzionali di Palazzo Isimbardi. “La Provincia ha ricevuto la richiesta, formulata dall’Associazione (nello scorso mese di aprile, ndr), e sta procedendo alla nomina dei propri delegati”, ha riferito Pozzati. Uno primo incontro della conferenza dei servizi dovrebbe tenersi prima della pausa estiva; i lavori riprenderebbero poi in autunno, con l’auspicio che, nel corso del 2007, il Circondario possa essere operativo. Formazione, sicurezza e programmazione del territorio, con attenzione alle politiche ambientali, sono i temi che i delegati dell’Associazione porteranno alla conferenza di servizi, su cui l’assemblea dei sindaci ha già trovato un accordo in febbraio. La riunione dei sindaci si è aperta con l’intervento del direttore dell’Associazione, Ciro Maddaluno, che ha preso spunto dalle finalità di miglioramento qualitativo dei servizi e di ottimizzazione delle risorse - espresse nel regolamento dell’Associazione - per proporre all’assemblea cinque progetti per la gestione associata di altrettante funzioni: gli acquisti; l’elaborazione delle paghe e delle pensioni dei dipendenti comunali; la formazione del personale; la creazione di un ufficio stampa dell’Associazione; forme di collaborazione fra le polizia locali finalizzate al più efficace presidio del territorio. Preso atto dei vincoli sempre più stringenti delle leggi finanziarie, ha spiegato Maddaluno, le forme di aggregazione possono consentire di svolgere in modo economico servizi simili (e in molti casi esternalizzati) o di accedere a prezzi di acquisto vantaggiosi grazie a volumi di beni simili più consistenti. La prima fase di questi progetti prevede un monitoraggio dei dati relativi a spese, ore di formazione eseguite, quantità di beni acquistati, utili a determinare l’entità delle economie derivanti dalla gestione associata delle funzioni. La programmazione del territorio è stato l’argomento al centro del successivo dibattito. L’associazione infatti parteciperà, con 12 dei suoi 14 membri, al bando promosso da Regione Lombardia per il finanziamento dei Piani di Governo del Territorio redatti da unioni o da entità associative di Comuni. Il contributo del Pirellone ammonta a 25mila euro per ciascun Comune richiedente. L’idea dei sindaci è di utilizzare i finanziamenti per realizzare i documenti di analisi propedeutici alla redazione del Pgt - come il piano idrogeologico o le rilevazioni aerofotogrammetriche - necessari a ogni Comune ma la cui realizzazione spesso chiama in causa i dati raccolti dalle Amministrazioni confinanti. Come ha spiegato Sem Galbiati, sindaco di Cavenago Brianza e promotore dell’iniziativa presso l’assemblea, ciò consente di sviluppare economie di scala su impegni che ciascun Comune deve necessariamente sostenere, lasciando poi a ogni Comune la possibilità di affidare incarichi per la redazione della propria parte di Pgt. Adriano Poletti, presidente dell’Associazione, e il neoeletto sindaco di Vimercate, Paolo Brambilla, sono d’accordo nel ritenere questo bando un’occasione da non perdere, specialmente in vista dell’apertura della conferenza dei servizi con la Provincia di Milano, con la quale si parlerà proprio di programmazione del territorio. L’associazione si è attivata anche nella promozione e nella valorizzazione del proprio territorio partecipando al bando collegato al progetto strategico “Città di Città”, promosso dalla Provincia di Milano. La proposta, dal titolo “Museo diffuso del Vimercatese”, vuole lanciare un percorso di valorizzazione dell’identità storica e artistica del Vimercatese, lungo “stazioni” rappresentate dalle ville, dai castelli e dalle residenze storiche presenti in numero rilevante sul territorio. Il Museo diffuso avrà nella Villa Sottocasa di Vimercate, sede del Must di prossima apertura, il punto di partenza e di arrivo. In chiusura della seduta l’Assemblea ha ratificato all’unanimità l’adesione del Comune di Burago Molgora all’Associazione, dopo che il consiglio comunale di Burago ha approvato, sempre all’unanimità, alla fine di maggio, l’adesione al sodalizio dei Comuni della Brianza Est. .  
   
   
FVG: INDUSTRIA: OLTRE 14 MILIONI EURO PER RICERCA E INNOVAZIONE  
 
 Trieste, 12 giugno 2006 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alle Attività produttive, ha approvato la prima assegnazione di contributi a favore delle imprese industriali per progetti di ricerca applicata e innovazione tecnologica, valutati di alto livello, per una somma complessiva di 14. 393. 541 euro. Il riparto è stato effettuato in base alla Legge regionale 26 del 2005 "disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico", che prevede interventi a favore delle imprese per la promozione dell´attività di ricerca, trasferimento di conoscenze e competenze, anche tecnologiche. La legge, ha ricordato l´assessore alle Attività produttive, consente all´Amministrazione regionale di effettuare erogazioni in via anticipata, di una parte dell´importo del contributo concesso, limitatamente ai progetti valutati di alto livello dal Comitato tecnico consultivo per la politica industriale, e in presenza di adeguata attestazione di avvio del progetto. .  
   
   
UNIONCAMERE PIEMONTE OTTIENE LA CERTIFICAZIONE PER IL BILANCIO D’ESERCIZIO 2005 IN ITALIA È LA PRIMA UNIONE REGIONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO AD AVER EFFETTUATO UNA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA  
 
 Torino, 12 Giugno 2006 - Unioncamere Piemonte, l’associazione delle otto Camere di commercio piemontesi presieduta da Renato Viale, ha scelto quest’anno, in una logica di trasparenza e di garanzia, di far certificare il proprio bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2005, approvato dall’Assemblea dell’ente. È la prima volta in Italia che un’unione regionale, associazione di Camere di commercio ai sensi della legge 580/92, compie una certificazione volontaria: questa scelta di trasparenza rappresenta quindi un elemento di portata anche simbolica. L’incarico di revisione contabile è stato affidato alla società Deloitte & Touche Spa. “Si tratta di una scelta, che abbiamo compiuto e che intendiamo proseguire anche nei prossimi anni, dettata dalla volontà di assicurare alle Camere di commercio piemontesi sempre la massima trasparenza e chiarezza sull’utilizzo delle risorse affidate alla nostra Unione regionale” ha commentato il direttore di Unioncamere Piemonte, Massimo Deandreis. .  
   
   
START UP MEETINGS: L’INNOVAZIONE IN NETWORK TRA IMPRESE, RICERCA E FINANZA SU BIOTECNOLOGIE, AEROSPAZIO E NUOVI MATERIALI  
 
Roma, 12 giugno 2006 - “Start-up Meetings”:un network tra imprese, ricerca e finanza per incidere sulle potenzialità del territorio nei quattro settori chiave dell’ Ict, dell’ambiente e qualità, delle biotecnologie, dell’aerospazio e nuovi materiali. Questo è il nuovo progetto realizzato dall’Associazione Laureati Luiss, dal Bic Lazio, dal Gruppo Giovani Imprenditori di Roma e dall’Italian Business Angel Network, che sarà presentato martedì 13 giugno alle ore 10,00 nella Sala delle Colonne dell’Università Luiss Guido Carli (Viale Pola, 12). Intervengono ai lavori, oltre ai responsabili delle organizzazioni promotrici (Brunetto Tini e Andrea Gumina, Luigi Campitelli e Giuseppina Maiorano, Emilia Gangemi e Stefano Commini, Tommaso Marzotto Caotorta), Luigi Rossi Bernardi, Roberto Spingardi, e Vincenzo Vita. Partecipa: Nando Dalla Chiesa, sottosegretario all’Università e alla Ricerca Scientifica. Obiettivo del progetto è sperimentare concrete logiche di sistema tra i diversi attori che compongono il triangolo dell’innovazione promuovendo, nel corso del 2006, una serie di incontri tra ricercatori, imprenditori e datori di fondi, al fine di realizzare 10 start-up innovative nei quattro settori di attività sopraindicati. Tale iniziativa mira a superare le difficoltà di incontro tra domanda di innovazione da parte delle imprese ed offerta di ricerca da parte degli Atenei, ciò a causa di una scarsa capacità di dialogo, della disorganicità del supporto pubblico, dell’assenza di informazione strutturata sui fabbisogni di innovazione, sullo stato della ricerca e sulle opportunità di supporto finanziario. Il progetto verrà realizzato nel corso del 2006, attraverso tre fasi: La costruzione del network. (da gennaio a giugno) con i suoi key stakeholders: Istituzioni pubbliche, Sistema Creditizio, Fondi, Aziende, Business Angel e Sistema Accademico e della Ricerca. Gli Start-up Meetings (dal 26 settembre alla fine di dicembre) con appuntamenti strutturati per tema tecnologico e di business in cui i soggetti che domandano innovazione incontraranno quelli che la offrono. La diffusione dei risultati e la definizione di un modello di partnership in una giornata di confronto finale prevista per gennaio 2007. Parteciperanno al workshop 50 operatori selezionati, tra soggetti pubblici, banche, fondi, business angel e sistema della ricerca. .  
   
   
"L´ARGENTINA INCONTRA IL FRIULI VENEZIA GIULIA"  
 
Trieste, 12 giugno 2006 - - "L´argentina incontra il Friuli Venezia Giulia": questo il tema dell´incontro che si svolgerà martedì 13 giugno a Pordenone nel salone di Palazzo Montereale Mantica, sede di rappresentanza della Camera di commercio, in occasione della visita ufficiale del ministro incaricato d´affari presso l´Ambasciata d´Argentina in Italia, Daniel Oscar Deodato. L´incontro avviene nell´ambito delle attività di cooperazione internazionale promosse dal Servizio Rapporti internazionali e Partenariato territoriale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l´Ambasciata Argentina in Italia e con la Camera di commercio di Pordenone. Si tratta di un evento promozionale in cui verrà presentata al territorio regionale la realtà economica argentina dedicando particolare attenzione alle opportunità commerciali che il Paese può offrire al tessuto imprenditoriale regionale. È prevista la partecipazione delle istituzioni pubbliche, delle Camere di commercio, delle associazioni di categoria, delle associazioni di volontariato e Ong, nonché di singole imprese. L´evento, oltre a essere un´importante occasione per conoscere nuove opportunità economiche, potrà costituire uno stimolo alla partecipazione ad attività e progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo in Argentina. I lavori - che avranno inizio alle 10. 30 e ai quali interverrà anche l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali - prevede alla mattina una sessione istituzionale su "La cooperazione e i partenariati in Argentina; al pomeriggio (ore 16. 00) una sessione economica su "Opportunità e internazionalizzazione del sistema economico regionale". . . .  
   
   
ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI BENI STABILI S.P.A.  
 
 Roma, 12 giugno 2006 - In data 9 giugno 2006 si è tenuta l’Assemblea Straordinaria di Beni Stabili S. P. A. Presieduta dal dott. Leonardo del Vecchio. L’assemblea ha deliberato la modifica dell’articolo 5 dello Statuto sociale attribuendo al Consiglio di Amministrazione della Società la facoltà di aumentare il capitale sociale a pagamento, in una o più volte, anche in via scindibile, per il periodo massimo di cinque anni dalla data di efficacia della deliberazione assembleare, per un ammontare nominale massimo di Euro 150. 000. 000,00, mediante emissione di massime n. 1. 500. 000. 000 azioni ordinarie, del valore nominale di Euro 0,10 ciascuna, da offrire in opzione ai soci, anche al servizio dell’emissione di obbligazioni convertibili o cum warrant e di emettere obbligazioni convertibili o cum warrant, in una o più volte, anche in via scindibile, da offrire in opzione ai soci, per il periodo massimo di cinque anni dalla data di efficacia della deliberazione assembleare, per un ammontare massimo di Euro 1. 000. 000. 000,00. Ulteriori informazioni: .  
   
   
BENI STABILI: FIRMATO IL CONTRATTO PRELIMINARE PER L’ACQUISTO DI UN COMPLESSO IMMOBILIARE A MILANO  
 
 Milano, 12 giugno 2006 - Beni Stabili il 9 giugno ha firmato un contratto preliminare per l’acquisto di un complesso immobiliare ubicato a Milano nella Galleria del Corso adiacente a Corso Vittorio Emanuele. Attualmente il complesso è costituito da due sale cinematografiche e diversi negozi per un totale di circa mq 6. 000 coperti. Il prezzo di acquisto è pari a € 49,5 milioni. L’operazione sarà finanziata facendo ricorso a liquidità e linee di credito a disposizione del Gruppo. Il closing del contratto è previsto entro la fine del mese di giugno. Il compendio immobiliare sarà oggetto di un progetto di trasformazione e valorizzazione ad uso commerciale. .  
   
   
SOCIETÀ SVIZZERA CHE OPERA NEL SETTORE IMMOBILI DI LUSSO SI UNISCE ALLA RETE SOTHEBY´S INTERNATIONAL REALTY  
 
Losanna, 12 giugno 2006 - Sotheby´s International Realty Affiliates, Inc. , una sussidiaria di Pendant Corporation , ha annunciato che de Rham Sa, una delle maggiori società immobiliari svizzere, ha firmato un contratto di franchising della durata di 25 anni per espandere la rete di lusso Sotheby´s International Realty in sette cantoni svizzeri. La società, che in precedenza utilizzava il nome Sotheby´s International Realty esclusivamente per la messa in vendita di proprietà selezionate, offrirà in futuro servizi Sotheby´s International Realty per tutte le proprietà. Inoltre, la società ha cambiato la propria denominazione sociale in de Rham Sotheby´s International Realty. "de Rham Sa è ampiamente considerata una delle società immobiliari svizzere più solide e prestigiose", ha affermato Michael R. Good, Presidente & Ceo di Sotheby´s International Realty Affiliates, Inc. "Fin dal 1999, de Rham Sa è impegnata nella messa in vendita di proprietà selezionate con il nostro prestigioso nome. Ora, in qualità di de Rham Sotheby´s International Realty, utilizzerà il nostro nome per la messa in vendita di tutte le proprietà. Oltre al nostro sito Internet globale estremamente innovativo, ai programmi di affiliazione, e alle iniziative pubblicitarie promosse a livello internazionale, la rete Sotheby´s International Realty dispone di risorse avanzate in grado di aiutare la società a entrare in contatto con acquirenti qualificati di tutto il mondo. " "Siamo molto onorati di consolidare la nostra affiliazione con Sotheby´s International Realty attraverso questo contratto a lungo termine", ha affermato Philippe Cardis, direttore di de Rham Sotheby´s International Realty. "L´evento odierno rappresenta il coronamento del grande successo ottenuto dalla nostra rete internazionale di beni immobili, dalla nostra nuova denominazione sociale e dal nuovo contratto stipulato per la messa in vendita delle proprietà sulla rete Sotheby´s International Realty. I nostri clienti sono il nostro principale patrimonio, e siamo orgogliosi di occuparci della vendita delle loro proprietà a acquirenti di tutto il mondo, per garantire la distribuzione di straordinario valore e di eccellenza nei servizi. " de Rham Sotheby´s International Realty ha sede centrale a Lausanne, Svizzera, e ulteriori uffici ubicati a Vevey, Nyon e Ginevra, Svizzera. Inoltre, la società dispone di diritti per la concessione di licenze che consentono di espandere la rete Sotheby´s International Realty nei cantoni svizzeri di Berna, Friburgo, Ginevra, Giura, Neuchatel, Valais e Vaud. Http://www. Derham. Ch . .  
   
   
IGD S.P.A.: COMPLETATO CON SUCCESSO IL COLLOCAMENTO DEL 2% DELLE AZIONI IGD APPARTENENTI A COOP ADRIATICA S.C.A.R.L E UNICOOP TIRRENO SOCIETÀ COOPERATIVA  
 
Bologna, 12 giugno 2006 - L’ operazione di private placement del 2% delle azioni Igd S. P. A, società quotata al mercato S. T. A. R. Di Borsa Italiana operante nel settore immobiliare della grande distribuzione, appartenenti a Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, si è conclusa con successo con una domanda superiore all’offerta. L a vendita è servita a soddisfare la domanda di prestigiose istituzioni finanziarie internazionali specializzate nel settore immobiliare e non, con un’elevata diversificazione geografica e di tipologia. Si è in tal modo raggiunto lo scopo precipuo dell’operazione. .  
   
   
CAMBIO AL VERTICE DI WALL STREET INSTITUTE ITALIA. DOPO SETTE ANNI DI DIREZIONE, CHRIS EDEN È PROMOSSO VICE PRESIDENT DELL’INTERNATIONAL E LASCIA IL POSTO A VINCENZO INFANTINO  
 
Milano, 12 giugno 2006 – Questo è un anno di grandi novità per Wall Street Institute Italia. Dopo il lancio della Divisione Corporate - creata per dare un deciso impulso all’offerta business to business. Dopo aver diretto l’azienda per sette anni, Chris Eden è stato infatti promosso Vice President di Wall Street Institute International, con l’incarico di seguire e riaccendere lo sviluppo mondiale, in particolare dei mercati emergenti come Asia ed Europa dell’Est. Assume l’incarico, a soli 37 anni, Vincenzo Infantino, in Wall Street Institute Italia dal 2000, prima come Operations manager per il nord e poi come Operations Director Italia. In precedenza, Infantino è stato responsabile dello sviluppo del franchising per Blockbuster Italia. “Questo passaggio di consegne – afferma Chris Eden – avviene in un momento di grande fermento per Wall Street Institute Italia: da un lato, i dati di fatturato e le continue aperture di nuovi centri confermano una crescita costante; dall’altro, c’è il desiderio di continuare a migliorare sperimentando: siamo attivi su diversi fronti - dal nostro prodotto alla comunicazione - per presentarci nei prossimi mesi con una serie di proposte di sicuro interesse. Per tutte queste ragioni, è fondamentale poter contare su un uomo dotato di visione d’insieme e spiccata attitudine alla gestione delle persone e, soprattutto, già profondamente inserito nei meccanismi propri del mondo Wall Street Institute. Infantino infatti, ha avuto un ruolo importante nella crescita di Wall Street Institute Italia e la sua nomina rappresenta una conferma non solo che con i giovani si vince, ma anche della nostra volontà di valorizzare sempre le risorse interne all’azienda”. Wall Street Institute Italia ha registrato nel 2005 un fatturato di 43. 241. 000 euro, con un incremento del 14,4% rispetto al 2004 (37. 790. 000 euro). In particolare, i centri in franchising hanno realizzato un fatturato di 16. 798. 000 euro, pari al 14% in più del 2004, e i centri di proprietà di 26. 443. 000 euro, pari al 11,7% in più. Gli incrementi sono naturalmente confermati da un aumento costante nel numero degli iscritti: con 39. 500 partecipanti ai corsi (tra centri in franchising, centri di proprietà e studenti che seguono i corsi in azienda) al 31 dicembre 2005, Wall Street Institute ha avuto il 6,7% di studenti in più rispetto al 2004. Il 2005 è stato un anno importante anche per l’acquisizione a gennaio da parte del Gruppo Carlyle. . . .  
   
   
IL SEMINARIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE SI TIENE A MILANO  
 
 Milano, 12 giugno 2006 - La Direzione Generale Salute e Protezione dei Consumatori della Commissione Europea ha affidato al consorzio Agri-livestok Consultants il compito di svolgere alcuni seminari di formazione in materia di sottoprodotti di origine animale (in inglese “animal by-products”). Questa attività fa parte dell’iniziativa della Commissione denominata “Migliora la formazione per un’alimentazione più sicura” (in inglese, Better training for safer food). Il secondo di tre seminari si terrà a Milano dal 13 al 15 giugno 2006. Sono invitati a partecipare rappresentanti delle autorità nazionali competenti degli Stati membri dell’Ue e dei Paesi terzi e rappresentanti dell’industria del settore. I partecipanti avranno modo di approfondire le loro conoscenze sulla legislazione comunitaria in materia di sottoprodotti di origine animale con l’obiettivo di migliorare la conformità alle norme. Una conferenza stampa avrà luogo alle 15h00 di martedì 13 giugno, prima dell’inizio dei lavori. Il Capo del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, dott. Romano Marabelli, parteciperà assieme ai rappresentanti della Commissione europea e ai vari relatori. I sottoprodotti d’origine animale sono materiali non destinati al consumo umano. L’ue ha adottato una legislazione per il loro utilizzo ed eliminazione, più che altro come risposta a minacce gravi come la Bse (Encefalopatia Spongiforme Bovina) e altre patologie collegate al consumo di mangimi. I regolamenti sono applicabili a tutti i prodotti d’origine animale non destinati al consumo umano. Questi includono i prodotti per uso tecnico e quelli utilizzati per produrre mangimi e alimenti per animali da compagnia o per fertilizzanti (compost). Inoltre; i regolamenti riguardano i prodotti utilizzati per produrre carburanti biologici ed energia. Regole chiare La legislazione comunitaria fissa regole chiare in modo che i materiali d’origine animale non idonei all’alimentazione umana, siano esclusi dalla catena alimentare. Tale legislazione impone una rigorosa identificazione e tracciabilità per far sì che prodotti come carni e ossa destinate alla distruzione siano costantemente marcati. Ciò serve a prevenire le frodi e gli abusi di prodotti non autorizzati negli alimenti e nei mangimi. Circa 250 delegati parteciperanno ai seminari, provenienti da Stati membri dell’Ue, da paesi candidati e da paesi terzi che commerciano sottoprodotti d’origine animale con l’Ue. I relatori sono esperti europei con vasta esperienza nel settore, designati dalla Commissione. Aspetti cruciali Le presentazioni affronteranno tutti i temi cruciali dell’applicazione della legislazione in materia di sottoprodotti d’origine animale. In particolare saranno trattate i problemi collegati all’autorizzazione e al controllo degli stabilimenti, ai controlli di frontiera, ai nuovi sviluppi commerciali e alla raccolta ed eliminazione delle spoglie animali . I partecipanti otterranno una conoscenza più approfondita della legislazione in questo campo. Questo dovrebbe contribuire a migliorare la conformità e l’applicazione più uniforme della legislazione. Il primo seminario della serie si è tenuto ad Atene dal 10 al 11 maggio e il terzo si terrà a Varsavia dal 11 al 13 luglio. Una conferenza conclusiva è in programma a Bruxelles il 20 settembre, dove i partecipanti riesamineranno le esperienze maturate durante il ciclo di formazione. Il seminario e la conferenza stampa avranno luogo al Centro Congressi del Jolly Hotel ad Assago – Milanofiori Per u informazioni contattare: Jennie Davis, Agri-livestock Consultants, Amsterdam. Tel. +31 20626284jennie@alc-consultants. Com Anne Martin, Coordinatrice del progetto. Tel +353 1 2814826; martinannec@hotmail. Com .  
   
   
GERMANIA 2006: I MONDIALI PIÙ RICCHI DELLA STORIA CON RICADUTE SULL´ECONOMIA TEDESCA COMPRESE TRA 1,5 E 25 MILIARDI DI EURO. PER LA NAZIONE CHE VINCERÀ GERMANIA 2006, GLI ESPERTI STIMANO UNA RICADUTA SULL´ECONOMIA PARI A CIRCA 50 MILIARDI DI EURO  
 
 Milano, 12 giugno 2006 - I Campionati del Mondo di calcio 2006, che si svolgeranno in Germania dal 9 giugno al 9 luglio, saranno i più "ricchi" della storia. E´ quanto emerge da una ricerca condotta per Mastercard da Krc Research intervistando alcuni tra i maggiori esperti europei di economia e sociologia dello sport. Secondo la maggior parte degli esperti europei interpellati da Mastercard, l´economia tedesca non solo raggiungerà il break even nel breve-medio periodo (secondo alcuni già a luglio) ma genererà profitti, dai campionati del mondo, compresi tra gli 1,5 e i 25 miliardi di euro. I settori dai quali proverrà il maggiore impulso saranno il turismo e le infrastrutture. Queste previsioni rappresentano un´ulteriore conferma dell´importanza di ospitare manifestazioni sportive di rilievo internazionale (quali i Giochi Olimpici e la Coppa del Mondo o gli Europei di calcio) per attirare investimenti e generare profitti per le economie dei paesi ospitanti. Un buon esempio è rappresentato dalla Francia che, grazie alle positive ricadute generate dalla manifestazione mondiale in termini di immagine, ha visto crescere il proprio Pil dal 3,6% del 1998 – anno in cui ospitò i Campionati del Mondo di calcio – al 4,1% del 2000. Al contrario, l´edizione della Coppa del Mondo che ha ottenuto il minor ritorno economico è stata quella di Corea e Giappone 2002, che i due paesi organizzatori non seppero promuovere in maniera efficace senza quindi essere in grado di attrarre abbastanza turisti da recuperare gli investimenti fatti in infrastrutture. Con uno sguardo ai prossimi Mondiali di calcio che si svolgeranno in Sud Africa nel 2010, le opinioni degli intervistati si dividono: mentre da un Iato si sostiene che questa rappresenterà un´occasione unica per la modernizzazione del paese africano grazie agli investimenti esteri e alla costruzione di nuove infrastrutture, dall´altro si ritiene che il paese non sia ancora preparato ad ospitare un evento di questo calibro. Lo studio, commissionato da Mastercard a Krc Research, evidenzia come una manifestazione quale la Coppa del Mondo di calcio generi importanti ricadute anche sul paese della nazionale vincitrice. Secondo gli esperti interpellati, infatti, Brasile e Francia, ultime due vincitrici dei Mondiali di calcio nel 2002 e 1998 rispettivamente, hanno sviluppato quello che è stato definito il "Feel Good Factor", un sentimento di fiducia e coesione sociale che ha dato una spinta ai consumi e alla produttività, generando ricadute economiche stimate in oltre 3,9 miliardi di euro (circa 5 miliardi di dollari, 1€ = 1,28$) per il Brasile e 23,4 miliardi di euro (circa 30 miliardi di dollari) per la Francia. Per la nazione che vincerà Germania 2006, gli esperti stimano una ricaduta sull´economia pari a circa 50 miliardi di euro. Tra i settori che beneficeranno maggiormente della vittoria della propria nazionale vi sono il turismo, l´abbigliamento sportivo e l´alimentare. Ad esempio in caso di vittoria della nazionale inglese si stimano profitti per bar e ristoranti superiori a 1,2 miliardi di euro (1,5 miliardi di dollari). Nel lungo periodo, il maggior prestigio internazionale derivante dalla vittoria della propria nazionale, potrebbe generare un ritorno economico complessivo stimato fino a 6 miliardi di euro. Al contrario, l´eliminazione dal torneo prima delle semifinali porterebbe con sé un impatto economico negativo con perdite stimate fino a 600 milioni di euro. Sociologi ed economisti che hanno partecipato alla ricerca Krc commissionata da Mastercard: Esperti di Economia dello Sport
Prof. Tom Cannon Business School Kingston Inghilterra
David Smith Giornalista, Sports Business Inghilterra
Inghilterra /
Dr. Benny Peiser Università John Moore, Liverpool Germania
Dr. Jean-francois Nys Professore Ordinario di Economia dello sport – Università di Limoges Francia
Dr. Stefan Steib Economista, State Bank of Rhineland Germania
Dipartimento di Management dello Sport Università della Ruhr -
Dr. Markus Kursheidt Bochum Germania
Dr. Volker Treier Economista, Camera per l´Industria e il Commercio, Germania Germania
Dr. Sergio Lugaresi Capo Economista, Capitalia Italia
Vanessa Morillas Procuratore Sportivo, Aii for One Consultants Spagna
Autore di "Il valore economico del calcio. Radiografia finanziaria del
Angel Barajas calico spagnolo´; Università of Vigo Spagna
Damir Vrbanovic Direttore Generale, Football club "Dinamo Zagabria" Croazia
Edo Pezzi Commentatore Sportivo Croazia
Esperti di Sociologia dello Sport
Dominic Malcolm Associazione Sociologica Britannica Inghilterra
Istituto Internazionale del Calcio, Università Centrale del
Jessica Macbeth Lancashire Inghilterra
Direttore dell´Istituto di Ricerca per io Sport
Prof. Thomas Reilly Università John Moore, Liverpool Inghilterra
Istituto della Scienza dello Sport e dell´educazione Fisica
Prof. Fabien Oh/ (Issep), Università di Losanna Francia /Svizzera
Coordinatore e Responsabile Progetti, Commissione sulle Donne
Fe Robles Fernandez e lo Sport Spagna
Prof. Drazen Lalic Facoltà di Scienze Politiche, Split Croazia
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IL FUTURO DEL CALCIO È ROSA: IL PUBBLICO FEMMINILE GENERA TRA IL 2 E IL 35% DEGLI INTROITI  
 
Milano, 12 giugno 2006 – Cresce il peso delle donne nel calcio sia a livello di pubblico che nel calcio giocato: oggi le donne contribuiscono alla spesa del settore dal 2 al 35%, con punte del 35% in Germania. E´ quanto emerge da una ricerca condotta per conto di Mastercard presso alcuni tra i maggiori esperti europei di economia e sociologia dello sport da Krc Research in vista della prossima Coppa del Mondo di Germania 2006. Nonostante si attesti ancora a livelli modesti, il numero di donne che giocano e seguono il calcio è notevolmente aumentato negli ultimi 10 anni, sulla spinta non soltanto di cambiamenti socio-culturali in termini di pari opportunità tra uomo e donna, ma anche di una diversa percezione di questo sport, sempre più visto come un fenomeno di moda e non più limitato unicamente all´universo maschile. Esistono poi delle differenze tra i diversi paesi europei presi in considerazione dalla ricerca condotta per Mastercard da Krc Research. Mentre in Francia l´aumento del pubblico femminile in ambito calcistico è stato attribuito per Io più alla recente vittoria della nazionale transalpina del Mondiale del 1998, in Inghilterra l´accresciuta partecipazione femminile è legata ad una maggiore diffusione del calcio come pratica sportiva sin dalla giovane età. La presenza femminile genera ricadute positive sul calcio non soltanto in termini economici, ma anche contribuendo in modo più generale a migliorare l´atmosfera intorno al "fenomeno calcio". Rispetto al passato le donne non si limitano alla funzione passiva di mere spettatrici ma sono sempre più attive nella pratica di questo sport. Su questa base, gli esperti interpellati da Krc per conto di Mastercard stimano che la presenza femminile nel calcio (sia attiva che passiva) aumenterà di circa il 20% nei prossimi 10 anni. Il mondo del calcio si sta evolvendo adeguandosi al nuovo tipo di pubblico con stadi progettati per permettere una. Migliore accoglienza con una serie "comfort" in grado di soddisfare e incrementare la presenza di intere famiglie, oltre che con un´accresciuta attività di merchandising e abbigliamento sportivo femminile legato al calcio. Dalla ricerca emerge anche come il fatturato generato dal calcio in Europa stia raggiungendo il livello di saturazione con la necessità quindi di stimolare l´inclusione della popolazione femminile e ricercare nuovi mercati di sbocco, identificati dagli esperti in Asia e Africa. .  
   
   
“API” - ANONIMA PETROLI ITALIANA S.P.A.: AL VIA IL 12 GIUGNO L’OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA E SOTTOSCRIZIONE. SCONTO DEL 5% PER DIPENDENTI, GESTORI QUALIFICATI E RETISTI QUALIFICATI. “BONUS SHARE” DEL 5% PER DIPENDENTI E GESTORI QUALIFICATI.  
 
Milano, 12 giugno 2006 - Prende il via alle ore 9. 00 di lunedì 12 giugno per terminare alle ore 13. 30 di martedì 20 giugno l’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione (Opvs) che, insieme al Collocamento Istituzionale rivolto agli Investitori Professionali in Italia ed Istituzionali all’estero, porterà “api” - anonima petroli italiana S. P. A. , primario operatore in Italia nella raffinazione e commercializzazione di prodotti petroliferi e attivo anche nella produzione e vendita di energia elettrica, alla quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario (“Mta”) di Borsa Italiana S. P. A. L’offerta Globale riguarderà complessivamente 54 milioni di azioni ordinarie della società, circa il 31,6% del capitale sociale, di cui 28,5 milioni di azioni derivanti da un aumento di capitale e 25,5 milioni di azioni poste in vendita dagli azionisti venditori (api holding S. P. A. E Fin. Bra S. A. ). L’offerta Globale sarà articolata in: un’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione (Opvs) di un minimo di 13,5 milioni di azioni ordinarie (25% dell’Offerta Globale) suddivisa in quattro tranche: 1. Una tranche riservata al pubblico indistinto nell’ambito della quale potranno essere presentate domande di adesione per un quantitativo minimo di 600 azioni (Lotto Minimo) o suoi multipli ovvero per un quantitativo minimo di 6. 000 azioni (Lotto Minimo Maggiorato) o suoi multipli. Delle azioni assegnate, una quota non superiore al 30% sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari al Lotto Minimo Maggiorato o suoi multipli. 2. Una tranche riservata ai Dipendenti (come definiti nel Prospetto Informativo) per un massimo di azioni tale da garantire a ciascuno di essi l’assegnazione di un Lotto Minimo. Le domande di adesione (una per ciascun Dipendente) potranno essere presentate per un quantitativo minimo pari ad un Lotto Minimo o suoi multipli. Ai dipendenti sarà applicato uno sconto del 5% per l’acquisto delle azioni; ad essi spetterà, inoltre, 1 azione gratuita ogni 20 acquistate (fino a max. 3 Lotti Minimi) se ne manterranno continuativamente la proprietà per 12 mesi dalla Data di Pagamento. Not for distribution, directly or indirectly, into the United States, Canada, Australia or Japan. This press release includes information and warnings on following pages regarding its content, use and distribution that should be carefully read and observed. 3. Una tranche riservata ai Gestori Qualificati (come definiti nel Prospetto Informativo) per un massimo di azioni tale da garantire a ciascuno di essi l’assegnazione di un Lotto Minimo. Le domande di adesione (una sola per ciascun Gestore Qualificato) potranno essere presentate per un quantitativo pari ad un Lotto Minimo o suoi multipli. Ai Gestori Qualificati sarà applicato uno sconto del 5% per l’acquisto delle azioni; ad essi spetterà, inoltre, 1 azione gratuita ogni 20 acquistate (fino a max. 3 Lotti Minimi) se ne manterranno continuativamente la proprietà per 12 mesi dalla Data di Pagamento. 4. Una tranche riservata ai Retisti Qualificati (come definiti nel Prospetto Informativo) per un massimo di azioni tale da garantire a ciascuno di essi l’assegnazione di un Lotto Minimo Maggiorato. Le domande di adesione (una sola per ciascun Retista Qualificato) potranno essere presentate per un quantitativo pari al Lotto Minimo Maggiorato. Ai Retisti Qualificati sarà applicato uno sconto del 5% per l’acquisto delle azioni. Per le tranche riservate a Dipendenti, Gestori Qualificati e Retisti Qualificati, il periodo di offerta terminerà alle ore 13. 30 di lunedì 19 giugno. Un contestuale Collocamento Istituzionale rivolto agli Investitori Professionali in Italia ed Istituzionali all’estero (ai sensi della Regulation S dello United States Securities Act del 1933) e negli Stati Uniti d’America (ai sensi della Rule 144A dello United States Securities Act del 1933) con esclusione di Canada, Giappone e Australia, fatte salve le eventuali esenzioni previste dalle leggi applicabili. E’ inoltre prevista la concessione di un’opzione, cosiddetta “Greenshoe”, da parte degli azionisti venditori a favore dei Coordinatori dell’Offerta Globale per l’acquisto al Prezzo di Offerta, entro 30 giorni dall’inizio delle negoziazioni, di ulteriori massime 6 milioni di azioni (circa 11,1% dell’Offerta Globale) da allocare presso i destinatari dell’Offerta Istituzionale. In caso di integrale esercizio della “Greenshoe”, il numero di azioni complessivamente offerte sarà pari a 60 milioni (circa il 35,1% del capitale sociale). Capitalia e Goldman Sachs International agiscono in qualità di Joint Global Coordinators dell’Offerta Globale e Joint Boorkrunners dell’Offerta Istituzionale. Capitalia è anche Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica e Sponsor dell’Emittente. Mediobanca - Banca di Credito Finanziario è advisor della Società. L’elenco dei Collocatori sarà reso noto al pubblico mediante avviso pubblicato entro l’11 giugno. Il Prezzo Massimo delle azioni sarà determinato dai Proponenti (Società e Azionisti Venditori), d’intesa con Capitalia e Goldman Sachs International, tenuto conto dell’andamento dei mercati e delle manifestazioni di interesse fornite nell’ambito dell’Offerta Istituzionale e sarà reso noto al pubblico mediante pubblicazione di avviso entro l’11 giugno. Il Prezzo di Offerta, che sarà il medesimo per l’Offerta Pubblica e il Collocamento Istituzionale (salvo gli incentivi per Dipendenti, Gestori Qualificati e Retisti Qualificati), sarà determinato dai Proponenti, d’intesa con Capitalia e Goldman Sachs International, al termine del Periodo di Offerta e reso noto al pubblico mediante pubblicazione di avviso entro giovedì 22 giugno. Al fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse nell’ambito dell’Offerta Istituzionale, i Proponenti, d’intesa con Capitalia e Goldman Sachs International, hanno individuato un intervallo di valorizzazione indicativa del capitale economico della società compreso tra un minimo di circa 748,1 milioni di euro ed un massimo di circa 1. 033,1 milioni di euro, pari ad un minimo di 5,25 euro ed un massimo di 7,25 euro per azione. Tale intervallo non sarà in alcun modo vincolante ai fini della definizione del Prezzo Massimo e del Prezzo di Offerta che, pertanto, potranno essere determinati anche al di fuori di tale intervallo. Queste, in sintesi, le principali caratteristiche dell’operazione di collocamento delle azioni ordinarie di “api” - anonima petroli italiana S. P. A. , il cui Prospetto Informativo ha ricevuto ieri, 7 giugno 2006, dalla Consob il “Nulla Osta” al deposito e alla pubblicazione. Borsa Italiana S. P. A. Ha ammesso, in data 22 maggio 2006, le azioni ordinarie della società alla quotazione ufficiale sul Mercato Telematico Azionario (“Mta”). Venerdì 9 giugno, si è tenuta a Milano la tappa italiana del Roadshow internazionale. “api” - anonima petroli italiana, con oltre 70 anni di storia, è uno dei principali players nel settore della raffinazione e commercializzazione di prodotti petroliferi, prevalentemente sul mercato italiano, e attivo anche nella produzione e vendita di energia elettrica. Il Gruppo api è costituito da circa 30 società con 1. 000 dipendenti circa ed opera in Italia ed all’estero gestendo a livello integrato il ciclo petrolifero del “downstream”, ovvero l’insieme delle attività che dall’approvvigionamento del greggio conducono al trading, alla raffinazione, al marketing del petrolio e dei suoi derivati, fino alla distribuzione e vendita. Con il recente acquisto del 100% della rete Ip dall’Eni, il Gruppo api ha ulteriormente rafforzato la propria rete di commercializzazione di prodotti petroliferi e si presenta oggi sul mercato come la prima compagnia petrolifera in Italia per numeri di punti vendita e terzo operatore per erogato, dopo Agip ed Esso. Oggi la compagnia dispone di oltre 4. 500 stazioni di servizio ed ha incrementato la propria quota di mercato, in termini di erogato, fino a quasi il 12%. Sul fronte della raffinazione, api vanta una capacità complessiva di circa 4 milioni di tonnellate, di cui 3,9 milioni presso la raffineria di Falconara Marittima (Ancona) e circa 100 mila tonnellate presso la raffineria Alma di Ravenna. A partire dai primi anni 2000, il Gruppo ha affiancato alle tradizionali attività del core business petrolifero importanti progetti nell’ambito della produzione di energia elettrica da fonti assimilate alle rinnovabili che, con circa 2 miliardi e 200 milioni di kilowatt/ora prodotti ogni anno dalla centrale di cogenerazione Igcc (Integrated Gassification Combined Cycle) all’interno della raffineria di Falconara Marittima, gli consentono di soddisfare una quota di circa il 30% del fabbisogno regionale. Il Gruppo ha realizzato, nel 2005, un Valore della Produzione consolidato (al netto delle accise e delle compravendite con altre società petrolifere) di oltre 2,67 miliardi di euro con un incremento di circa il 59% rispetto agli 1,68 miliardi di euro al termine del 2004 (*). L’ebitda (Margine Operativo Lordo) consolidato ha raggiunto la quota di 254,8 milioni di euro, in crescita dell’82% rispetto ai 139,7 milioni di euro dell’esercizio precedente e l’Ebit (Risultato operativo) consolidato ha raggiunto la quota di 170,5 milioni di Euro, pari ad un incremento di circa il 108% rispetto agli 82,1 milioni di Euro del 2004. L’utile consolidato ante imposte è incrementato fino a circa 164,5 milioni di euro (+99% circa rispetto ai circa 82,8 milioni di Euro del 2004). L’utile netto di Gruppo è incrementato di circa il 91% raggiungendo il valore di 96,3 milioni di euro (50,5 milioni nel 2004). .  
   
   
ENI PRESENTA LA SESTA EDIZIONE DI “WORLD OIL AND GAS REVIEW” IN AUMENTO LE RISERVE MONDIALI DI PETROLIO (+1,2%) E GAS (+2,1%) DISPONIBILITÀ DI GREGGIO MEDIUM & SOUR CONTRO UNA CRESCENTE DOMANDA DI PRODOTTI MEDIO LEGGERI  
 
Roma, 12 giugno 2006 - Nel corso del 2005 le riserve mondiali di petrolio e di gas naturale sono aumentate, rispettivamente del 1,2% e del 2,1% secondo quanto emerge dalla World Oil and Gas Review, presentata oggi a Roma da Paolo Scaroni, Amministratore Delegato Eni, e da Daniel Yergin, Presidente della Cambridge Energy Research Associates. Le riserve provate di greggio su scala mondiale al 1 gennaio 2006 sono salite a 1. 120 miliardi di barili, mentre quelle di gas sono cresciute fino a 1. 838 miliardi di metri cubi, secondo quanto si evince dalla Review. La concentrazione geografica di petrolio e gas rimane tuttavia immutata: se le riserve provate di greggio e di gas dei paesi industrializzati rappresentano meno del 10% delle disponibilità mondiali, quelle del Medio Oriente costituiscono invece ben il 66% di quelle mondiali di greggio e il 41% di quelle di gas. L’area mediorientale fa la parte del leone anche per quanto riguarda la vita utile delle riserve: i primi quattro posti nella graduatoria mondiale per anni di durata delle disponibilità sono occupati da paesi di quella zona. World Oil & Gas Review descrive uno scenario caratterizzato da importanti tensioni sui mercati petroliferi, dovute sia al peso crescente che nuovi attori in forte sviluppo economico come Cina e India hanno assunto sul mercato internazionale e sia al perdurante squilibrio tra l’abbondante disponibilità di greggio di qualità medium & sour e una crescente domanda di prodotti medi e leggeri. La rassegna evidenzia, per il 2005, una crescita della domanda mondiale di petrolio di quasi un milione di barili al giorno (+1,2%), trainata in particolare dall’Asia e Pacifico (+1,8%) e dalla zona mediorientale (+5,1%). La Cina, in particolare, è il secondo consumatore al mondo con un consumo di 6,6 milioni di barili al giorno. L’india balza dal sesto al quarto posto con 2,6 milioni di barili al giorno di consumo. L’area Ocse e il Nord America si sono mantenuti sugli stessi livelli di consumo del 2004, con una crescita quasi nulla: un dato rilevante, specialmente per il Nord America, che negli anni passati aveva trainato la domanda di tutta l’area Ocse e che quest’anno ha risentito degli elevati prezzi petroliferi dei mercati internazionali e degli uragani che hanno colpito le coste del Golfo del Messico. La produzione mondiale di petrolio è cresciuta di oltre un milione di barili al giorno (+1,3%), sostenuta esclusivamente dall’Opec, la cui produzione è salita a 34 milioni di barili giorno (+3,0%) registrando un altro anno di record dopo il 2003 e il 2004. In particolare, la rassegna evidenzia come il Nord America, anche dal lato della produzione, abbia risentito degli eventi naturali che hanno colpito il Golfo del Messico, causando la chiusura di piattaforme petrolifere e infrastrutture. Prendendo in considerazione tutta l’area Ocse, nel 2005 la produzione è infatti scesa a 20,3 milioni di barili al giorno (-4,4%), raggiungendo il livello minimo degli ultimi dieci anni e accentuando così la dinamica negativa in corso ormai da alcuni anni. A questo hanno contribuito anche fattori strutturali, quali il lento declino della capacità produttiva di alcune aree come quella del Mare del Nord. La domanda mondiale di gas, sulla base di prime stime, è cresciuta di circa il 2%. In particolare, quella dei Pesi Ocse ha continuato a crescere (+1,0%), indirizzandosi anche verso l’estero, con una maggiore richiesta di gas importato, sia via nave (Gnl) che via gasdotto. Nell’area Ocse nel 2005 la produzione di gas è diminuita: negli Stati Uniti le calamità naturali hanno seriamente compromesso la capacità produttiva, peraltro già in una fase di declino come quella di Italia, Germania, Francia e Regno Unito. Complessivamente gli scambi internazionali di gas continuano a crescere. Le esportazioni mondiali di Gnl sono cresciute dal 2000 ad un tasso medio annuo del 6,6% (+7,7% dal 2004). Tuttavia ancora oggi il gas esportato rappresenta meno del 30% della produzione totale, al contrario di quanto avviene per il petrolio, la cui produzione, per più della metà, viene esportata. World Oil and Gas Review è la rassegna statistica mondiale realizzata da Eni su produzione, riserve, consumi, esportazioni e importazioni di petrolio e di gas naturale. Anche quest’anno World Oil & Gas Review viene proposta sia nel formato cartaceo sia elettronico, e consente, attraverso il World Energy and Economic Atlas, di consultare le serie storiche economiche ed energetiche di gran parte dei paesi del mondo. Le singole statistiche possono essere utilizzate e aggregate, secondo le esigenze degli utenti, utilizzando un indice interattivo. Word Oil and Gas Review è inoltre disponibile on line su www. Eni. It .  
   
   
MORNINGSTAR E ADVANTAGE FUNDS PLC.: ENERGY E UTILITIES, L´ATTACCO E LA DIFESA TREND ECONOMICI, LIVELLI RECORD DEL PREZZO DEL PETROLIO, INTEGRAZIONE VERTICALE TRA SOCIETÀ ENERGETICHE E SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ, IMPORTANZA DELLA DIVERSIFICAZIONE SETTORIALE IN UN PORTAFOGLIO IN FONDI  
 
 Milano, 12 giugno 2006 - Si è tenuto l’ 8 giugno a Milano il convegno su "Energy e Utilities, l´attacco e la difesa", promosso da Morningstar, leader mondiale nell´analisi e nella valutazione dei fondi d´investimento e negli strumenti analitici di supporto alle istituzioni finanziarie, e da Advantage Funds Plc, sicav irlandese del gruppo Orefici che fa capo alla famiglia Vedani, la più grande e antica società italiana produttrice di alluminio secondario, attiva anche nell´area finanziaria, dei servizi e,del non-profit. Ha aperto i lavori Michael T. Darda, capo economista di Mkm Partners, con un´analisi del quadro macro, che si è concentrata sui fattori che influenzano i mercati finanziari. Secondo Darda, l´impatto dell´aumento del prezzo del greggio è stato sovrastimato, in quanto, considerando il reddito nominale personale del 2006, le quotazioni dovrebbero salire sopra i 187 dollari al barile per raggiungere i livelli dello shock dell´aprile del 1980. Inoltre, nonostante la spesa per l´energia sia cresciuta negli ultimi anni, rappresenta solo il 6% di quella complessiva per consumi. Inoltre, l´incremento dei costi petroliferi è andato di pari passo con quello di profitti delle imprese e dei redditi delle famiglie. Ronald Sorenson, responsabile degli investimenti della W. H. Reaves, società di gestione attiva dal 1961 che opera esclusivamente nel settore delle Utilities e Energy con oltre 2 miliardi di dollari in gestione, ha messo in luce i vantaggi dell´investimento congiunto nei due settori. Dato il basso coefficiente beta col resto del mercato azionario, le Utilities sono considerate un investimento di tipo difensivo. Il ritmo di crescita generalmente costante e l´alto livello di dividendi pagati dalle società rendono la loro volatilità simile a quella del mercato obbligazionario. Per contro, i titoli energetici hanno un profilo più aggressivo e sono stati protagonisti di un forte rally negli ultimi anni per effetto dell´incremento del prezzo del greggio. Sull´importanza della diversificazione settoriale all´interno di un portafoglio di fondi si è soffermato Giovanni Familiari, Institutional investment consultant di Morningstar. L´analista ha messo in luce come la correlazione storica di Utilities ed Energy rispetto al mercato azionario sia moderata e tra le più basse a livello settoriale. Familiari si è soffermato anche sull´importanza degli stili di investimento e della selezione del gestore come elementi che fanno la differenza in termini di performance. In base a un´analisi Morningstar, sono solo tre in Europa i fondi che investono in modo combinato in Utilities ed Energy, mentre sono 111 i prodotti appartenenti alla categoria Azionari Settore Energia (di cui 50 venduti in Italia) e 39 quelli specializzati neii Servizi di pubblica utilità (14 in Italia). A livello geografico, i fondi che investono in titoli energetici hanno ottenuto rendimenti medi´ superiori nel triennio, ma presentano una volatilità maggiore. Anche la commissione di gestione annua è mediamente più alta. .  
   
   
KERSELF: CON L’ACQUISIZIONE DI HELIOS NASCE IL MAGGIOR GRUPPO ITALIANO NEL FOTOVOLTAICO  
 
 Correggio, 12 giugno 2006 – Kerself S. P. A, società quotata nel segmento Expandi di Borsa Italiana e attiva nel settore delle elettropompe per acqua e negli impianti solari fotovoltaici e termici, ha sottoscritto un accordo preliminare per l’acquisizione della quota di controllo di Helios Technolgy S. R. L. , società attiva nella produzione e commercializzazione di celle e moduli fotovoltaici. La lettera d’intenti prevede l’acquisto da parte di Kerself di una partecipazione del 70% nel capitale sociale di Helios, per un prezzo complessivo non superiore a 13,3 milioni di euro. La sottoscrizione dell’accordo definitivo è prevista entro il 29 giugno 2006 ed è condizionata al buon esito delle Due Diligence legale e fiscale. L’operazione di acquisizione non comporterà alcuna modifica dell’attuale management di Helios. Inoltre, l’Amministratore Delegato di Helios manterrà una partecipazione in Helios pari al 30% del capitale sociale di Helios. “Con l’acquisto di Helios – dichiara Pier Angelo Masselli, presidente e amministratore delegato di Kerself S. P. A. ‐ nasce uno dei maggiori gruppi europei nel settore delle energie alternative che dispone in sé delle capacità produttive e delle competenze progettuali per fornire un’offerta chiavi in mano su diverse tipologie di installazioni ad energia solare. L’acquisizione conferma poi – conclude Masselli – la nostra volontà dichiarata in fase di Ipo di continuare a crescere e ad espanderci sui mercati internazionali attraverso un strategia mirata di selezione delle migliori opportunità di acquisizione presenti sul mercato. ” Il pagamento della quota di partecipazione da parte di Kerself avverrà: mediante il versamento di 4 milioni di euro entro il 29 giugno 2006, con un finanziamento di pari importo da parte di un pool di banche; mediante un aumento di capitale di Kerself per un controvalore di altri 4,3 milioni di euro riservato agli attuali soci di Helios, da eseguire entro il 31 gennaio 2007. Le azioni di Kerself di nuova emissione saranno offerte ad un prezzo massimo di 2,85 euro per azione (con un sovrapprezzo massimo di 1,85 euro per azione) e comunque non superiore alla quotazione calcolata quale media ponderata del titolo dell’Emittente dalla data della sua quotazione alla data della firma della lettera di intenti maggiorata di euro 0,05. L’80% delle azioni di nuova emissione che saranno sottoscritte dai soci di Helios saranno sottoposte a lock up per un periodo di 6 mesi; mediante il versamento, entro il 31 gennaio 2007, della somma residua massima di 5 milioni di euro riveniente da un aumento di capitale di pari controvalore offerto in opzione ai soci di Kerself, fatte salve le rettifiche del prezzo che verranno disciplinate nell’accordo definitivo . Il socio di riferimento di Kerself ha dichiarato il proprio impegno di sottoscrivere pro‐quota tale aumento di capitale. La lettera di intenti prevede inoltre che il Consiglio di Amministrazione di Helios sarà composto da cinque membri di cui tre, compreso il Presidente, designati da Kerself e due, fra i quali verrà nominato l’Amministratore delegato, designati dai rimanenti soci di Helios. Nella operazione di acquisizione Kerself si avvarrà, quale advisor legale, di Frs Studio Legale Associato, riservandosi di indicare quanto prima l’advisor finanziario con il quale comunque sono state già avviate le relative trattative. .  
   
   
ENEL ACQUISISCE IN BRASILE 98 MW IDROELETTRICI PER 450 MILIONI DI REAL (PARI A CIRCA 155 MILIONI DI EURO)  
 
 Roma, 12 giugno 2006 – E’ stato firmato a San Paolo un contratto di compravendita tra Enel Latin America (nella veste di acquirente) e la brasiliana Rede Empresas de Energia Eléctrica Sa e le sue controllate Rede Power do Brasil Sa e Tocantins Energia Sa (in qualità di venditori) avente per oggetto l’intero capitale di 11 società del gruppo Rede che risultano titolari di concessioni per 22 impianti mini-idro con una capacità installata complessiva di 97,68 Mw. Il corrispettivo pattuito è di 450 milioni di real, pari a circa 155 milioni di euro al cambio attuale. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto ad alcune condizioni sospensive, tra cui si segnala in particolare l’approvazione dell’Aneel (l’Autorità brasiliana per l’energia elettrica). Con questo accordo, Enel, attraverso la sua controllata Enel Latin America, prosegue nella sua strategia globale di sviluppo delle fonti rinnovabili anche per cogliere le nuove opportunità che il protocollo di Kyoto offre a chi si impegna nel contenimento delle emissioni di gas effetto-serra, in particolare nei paesi emergenti ed entra nel promettente mercato dell’energia elettrica del Brasile, il maggiore per dimensioni e tassi di crescita del Sud America. Il Brasile dispone di una potenza installata complessiva di 92. 000 Mw (per il 75% idroelettrica) e ha da tempo avviato un processo di liberalizzazione e privatizzazione del settore. La forte crescita della domanda richiede nuova capacità di generazione per circa 5. 000 Mw all’anno, offrendo quindi buone opportunità di investimento. L’esperienza maturata in Brasile da Enel, grazie al contributo di Terna allo sviluppo delle reti di trasmissione di quel paese, ha favorito il raggiungimento dell’accordo. Il gruppo Rede è un operatore integrato nel settore della generazione, distribuzione e trading di energia elettrica in Brasile, che serve attualmente in tale Paese circa 3 milioni di clienti. Le 11 società oggetto dell’accordo operano in tre stati del Brasile: 6 di esse dispongono di 11 impianti per 42,88 Mw nello Stato del Mato Grosso; 3 di esse sono titolari di concessioni per 8 impianti per 50,14 Mw nello Stato del Tocantins; le ultime 2 sono concessionarie di 3 impianti per 4,66 Mw nello Stato di San Paolo. Non sono ancora disponibili dati economico-finanziari relativi a tali società in conseguenza dell’unbundling degli asset di generazione da quelli di distribuzione del gruppo Rede effettuato nel mese di novembre 2005; Enel si attende da tali asset un contributo annuo pari a circa 30 milioni di Euro in termini di Ebitda. Enel Latin America è attiva in Centro e Sud America nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La società si propone di cogliere tutte le opportunità di investimento nel settore, sviluppando ulteriormente la propria presenza in un continente che presenta una elevata crescita della domanda di energia. Ad oggi è presente in Costa Rica, Nicaragua, El Salvador, Guatemala e Cile con partecipazioni per una capacità di generazione complessiva di circa 300 Mw. In Costa Rica Enel Latin America è presente con due impianti idroelettrici (30 Mw) e un campo eolico (24 Mw). In Nicaragua e in El Salvador Enel Latin America opera, col partner La Geo (che dispone di circa 100 Mw di capacità installata) nello sviluppo delle risorse geotermiche, un settore nel quale Enel vanta un’esperienza unica al mondo. In Guatemala Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (63 Mw) e ne ha in costruzione altri due per ulteriori 110 Mw. In Cile Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (87 Mw) e sta conducendo le esplorazioni per lo sviluppo delle promettenti risorse geotermiche di quel paese in partnership con l’Enap (l’Ente cileno per gli idrocarburi). .  
   
   
LO STADIO DI NORIMBERGA SARÀ ALIMENTATO A ENERGIA SOLARE: SIEMENS FIRMA IL PROGETTO. 758 MODULI FOTOVOLTAICI PER 1000 MQ DI TETTO. PROGETTO COMPLETATO IN TRE SETTIMANE.  
 
Milano, 12 giugno 2004 - La divisione Power Transmission and Distribution (Ptd) di Siemens, che include tra le sue attività internazionali il progetto, lo sviluppo, la realizzazione e la manutenzione di impianti ad energia solare, ha installato un sistema fotovoltaico nello stadio di Norimberga, tra i protagonisti della Coppa del Mondo di calcio Germania 2006. La divisione Ptd di Siemens ha ricevuto l’ordine in qualità di prime contractor dall’assicurazione tedesca Karstadtquelle Versicherungen. L’impianto di produzione, montato sul tetto, è il più grande del suo genere tra gli stadi che ospiteranno le partite del Mondiale ed alimenta, da maggio, il sistema energetico di Norimberga con 140 kiloWatt di energia prodotta dal sole. 758 moduli solari coprono circa 1. 000 metri quadri di tetto e ciascun modulo rilascia un output di 185 Watt di elettricità in condizioni di sole pieno. Due inverter 60-kVa in configurazione master-slave trasformano la corrente continua prodotta dai moduli solari in corrente alternata trifase ad una tensione di 400V. Gli inverter sono dotati di sistemi di monitoraggio e visualizzazione, che permettono anche il controllo e comando remoto dell’impianto solare. Per ottimizzare ulteriormente l’efficienza energetica, nel progettare l’impianto i tecnici Siemens hanno tenuto in considerazione la geometria del tetto, alto 42 metri, e scelto adeguatamente la posizione delle sei file di moduli, adattando di conseguenza i dispositivi. Dopo aver progettato il sistema e pianificato i lavori presso il Centro di Competenza per gli impianti ad energia solare nei Paesi Bassi, Siemens Ptd ha impiegato solo tre settimane per portarne a termine l’implementazione. .  
   
   
RIDETERMINATA SPESA PER PROGETTO GEOTERMIA GRADO  
 
 Trieste, 12 giugno 2006 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Ambiente, ha autorizzato oggi di innalzare la possibilità di spesa per la realizzazione del Progetto Geotermia, previsto nell´ambito dell´Obiettivo Due, che riguarda studi e indagini geofisiche, compresa la realizzazione di un pozzo esplorativo, per la quantificazione delle risorse geotermiche nel Comune di Grado. La realizzazione della prima fase del Progetto è oggetto della convenzione sottoscritta dalla Regione e dall´Università di Trieste alla fine del 2004. L´autorizzazione di spesa, inizialmente prevista in 1. 077. 600 euro, è stata innalzata a 1. 219. 077 euro, dei quali 237. 600 per lo studio affidato all´Università e 981. 477 per la perforazione del pozzo esplorativo. .  
   
   
BANCA DEL VENEZIANO: UN PLAFOND PER PROGETTI SULLE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA LA PRODUZIONE DA FONTI ALTERNATIVE NON SUPERA IL 7%. MA STA NASCENDO UNA SENSIBILITÀ NUOVA  
 
Mira Ve 12 giugno 2006 – 2006 - Il futuro sostenibile per l’uomo e l’ambiente passa anche attraverso l’uso dell’energia alternativa. In Italia il ricorso a fonti quali l’energia fotovoltaica ed eolica è ancora troppo basso ma la tendenza sta cambiando e sta nascendo una nuova sensibilità verso le energie rinnovabili. Banca del Veneziano, da sempre attenta alle esigenze della comunità e aperta all’innovazione, si appresta a lanciare un plafond per finanziare progetti di investimento sulle energie rinnovabili. La novità verrà presentata martedì 13 giugno (ore 20. 45) nella sala convegni della Banca del Veneziano a Bojon all’interno del convegno organizzato dall’istituto di credito sul tema “Il Futuro Dell’energia - Le risorse alternative”. Fabrizio Dughiero, del dipartimento dell’energia elettrica dell’Università di Padova, relazionerà su energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Per quanto riguarda l’energia fotovoltaica, tecnologia in grande crescita che si basa sulla conversione diretta dell’energia solare in energia elettrica sfruttando l’effetto fotovoltaico, il paese leader in Europa è la Germania mentre l’Italia è uno dei fanalini di coda: il paradosso è che paesi come la Germania, l’Olanda e l’Austria, che non possiedono la materia prima (l’insolazione media annua) in qualità simile alla nostra, ci superano di quantità notevoli. Secondo i dati Enea, nel 2004, il contributo delle energie rinnovabili in Italia, è stato pari al 7% del fabbisogno energetico nazionale. Al vertice della produzione è il comparto idroelettrico, che rappresenta circa il 60% del totale, seguono biomasse e rifiuti con oltre il 30%, il geotermico per il 9%, mentre le “nuove rinnovabili”, costituite da solare ed eolico, non raggiungono insieme il 3%. “Il ricorso alle fonti di energia rinnovabile - sostiene Amedeo Piva, presidente della Banca del Veneziano - determina tutta una serie di vantaggi sia per i diretti utilizzatori, che puntano a ottenere un risparmio dei costi energetici, sia per l’ambiente, e quindi a vantaggio di tutti. I costi degli impianti sono rilevanti ma, tenuto conto dell’incremento continuo dei costi dell’energia tradizionale e della possibilità di ulteriore carenza di disponibilità, ricorrendo a delle forme di finanziamento particolarmente vantaggiose e godendo di incentivi e benefici fiscali, sempre più si accresce la possibilità di ottenere dalle fonti di energia rinnovabile, in tempi ragionevoli, indubbi benefici economici. Inoltre il settore è fonte di nuove occasioni di lavoro per le imprese del territorio. La Banca del Veneziano, con questo primo convegno si propone sia di fornire sull’argomento una corretta informazione sia di comunicare ai cittadini la disponibilità di un plafond per gli investimenti nel risparmio energetico, agevolato nel tasso e nella durata. ” .  
   
   
VOLANO I CONSUMI ENERGETICI: L’ EUROPA BRUCIA 270 MLD DI EURO ALL´ANNO, A CAUSA DELL’INADEGUATO ISOLAMENTO TERMICO DEGLI EDIFICI PRESENTATO AL CONSIGLIO EUROPEO DEL LUSSEMBURGO LO STUDIO ECOFYS VI SUL POTENZIALE RISPARMIO ECONOMICO CONSEGUENTE ALL’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI  
 
 Milano, 12 giugno 2006 - Visita a sorpresa di Bob the Builder durante il Consiglio Europeo a Lussemburgo. Il personaggio dei cartoon per i bambini in età prescolare, famoso in tutta Europa, ha presentato i risultati dello studio sul risparmio economico che potrebbe derivare dagli edifici costruiti secondo adeguati criteri di efficienza energetica e ha incoraggiato i leader europei ad adottare un approccio costruttivo al risparmio energetico nel settore edile. Il 40% del consumo energetico in Europa è dovuto agli usi abitativi. Con un simile dato, è necessario che ciascuno di noi rifletta su come poter risparmiare un patrimonio tanto prezioso, ma è anche lecito chiedersi se possiamo permetterci di risparmiare energia. La risposta, fornita da un nuovo studio presentato oggi, è: “Sì che possiamo!” Anzi, con i prezzi attuali, non possiamo permetterci di non risparmiare; questa è la conclusione a cui è giunto un nuovo studio che Eurima (European Insulation Manufacturers Association) ha commissionato ad Ecofys, leader europeo nei servizi di consulenza per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Con i recenti, drammatici incrementi del costo dell’energia, Bob the Builder non è l’unico a chiedersi quanto denaro si potrebbe risparmiare, grazie all’efficienza energetica degli edifici. La risposta è che, considerando il livello di prezzo attuale, l’Europa potrebbe risparmiare fino a 270 miliardi di Euro all’anno: una somma che equivarrebbe a dare a ciascun cittadino della Ue un rimborso fiscale pari a 640 Euro all’anno. In un’Europa che attualmente consuma l’equivalente di oltre 6 milioni di barili di petrolio al giorno per riscaldare le proprie case e gli uffici, un risparmio simile non è affatto sorprendente. Ciò che sorprende è che delle misure semplici, come l’isolamento termico del tetto e dei muri, potrebbero ridurre l’attuale consumo energetico di ben 3,3 milioni di barili al giorno. Tale risparmio porterebbe inoltre ad una riduzione di emissione di biossido di carbonio pari a 460 milioni di tonnellate all’anno (superando così l’impegno complessivo preso dall’Ue nell’ambito del protocollo di Kyoto), creando contemporaneamente fino a 530. 000[1] nuovi posti di lavoro a tempo pieno. Commentando la presentazione odierna dello studio, Horst Biedermann, Direttore Generale di Eurima, ha dichiarato: “Questa rapporto dovrebbe spronare i Ministri Europei dell’Energia e dell’Economia. E’ arrivato il momento di smettere di parlare e di seguire, invece, l’esempio di Bob the Builder. Lavoro di squadra e approccio costruttivo sono il suo motto ed è ora ormai che questo diventi anche il motto della politica energetica Europea”. “Eurima è felice di constatare che il Commissario Europeo per l’Energia, Andris Piebalgs, e il Ministro Austriaco dell’Energia, Martin Bartenstein, riconoscono che l’efficienza energetica degli edifici richieda una maggiore attenzione”, ha continuato Biedermann. “A tale proposito, è giunto il momento che i Ministri Europei dell’Energia chiedano un intervento concreto da parte della Commissione Europea. Un simile piano d’azione dovrebbe prevedere, come requisiti minimi, una proposta per un’estensione della Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (2002/91/Ce) e una mappatura degli edifici esistenti e del potenziale di efficienza energetica che possono raggiungere. Se i Ministri adottassero questi due strumenti, potrebbero trasformare l’Europa nel leader mondiale dell’efficienza energetica e, contemporaneamente, fare sì che l’Ue diventi la regione più competitiva nel mondo. ” .  
   
   
INIZIATIVA SPAZIALE EUROPEA CONTRIBUISCE ALLA PREVISIONE DELLE INONDAZIONI IN CANADA  
 
Bruxelles, 12 giugno 2006 - Un´iniziativa condotta sotto la guida dell´Ue sta aiutando i cittadini di una comunità canadese soggetta a inondazioni a prevedere quando la loro città potrebbe essere colpita da una piena improvvisa. Badger, una cittadina di circa 900 abitanti, si trova nel centro della provincia di Terranova e Labrador, alla confluenza di tre fiumi. La mattina del 15 febbraio 2003, un accumulo di ghiaccio nel fiume Exploits ne ha provocato lo straripamento. L´acqua è defluita verso la città e in meno di un´ora il livello dell´acqua si era innalzato di 2,3 metri. Il disastro è stato accentuato dalle temperature al di sotto dello zero che hanno fatto ghiacciare l´acqua della piena, ricoprendo buona parte della città di ghiaccio per alcune settimane. L´intera città ha dovuto essere evacuata e molte case ed edifici sono stati distrutti. La piena che ha colpito Badger nel 2003 è stata la più grave, ma di certo non la prima. Fino a qualche tempo fa, la previsione delle inondazioni della città si basava sul controllo del ghiaccio effettuato da osservatori, di solito funzionari comunali e personale della vicina cartiera. Tuttavia, spesso era difficile realizzare osservazioni periodiche, in particolare in caso di avverse condizioni meteorologiche. Adesso, l´iniziativa Gmes (Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza) dell´Ue sta aiutando i cittadini di Badger a prevedere l´imminenza di una piena. Gmes è un progetto condotto dall´Ue in collaborazione con l´Agenzia spaziale europea (Esa) che associa osservazioni sia terrestri che spaziali per sviluppare una capacità di controllo ambientale a beneficio degli utenti finali. Attraverso Gmes, il dipartimento dell´Ambiente e della conservazione della provincia di Terranova e Labrador è in grado di accedere a dati di telerilevamento, che vengono integrati ai dati provenienti dai propri satelliti, alle previsioni del tempo e alle osservazioni sul campo al fine di creare un servizio di previsione delle piene. Vengono controllate le condizioni del ghiaccio nei fiumi nelle vicinanze di Badger e quando la situazione del fiume diventa pericolosa vengono inviati allarmi alle autorità competenti. A partire da febbraio 2006 il servizio di previsione delle piene è disponibile anche on line. Clyde Jackman, ministro dell´Ambiente e della conservazione di Terranova e Labrador, è entusiasta dei vantaggi arrecati dall´impiego di immagini radar per prevenire le piene. "Le immagini radar offrono una veduta ´a schermo gigante´ di un ampio segmento del fiume Exploits in una sola volta e sono in grado di funzionare con qualsiasi condizione meteorologica, dal momento che il radar vede attraverso la pioggia, la neve e la nebbia", ha dichiarato. "Sulla base della nostra esperienza con la piena del 2003, credo che l´uso di immagini radar avrebbe migliorato significativamente la nostra capacità di procedere ad una previsione tempestiva e di gestire la risposta post-inondazione". Http://www. Esa. Int/esacp/sem9v0aatme_index_0. Html .  
   
   
EVEREST K2- -CNR ‘RICONQUISTA’ IL RUWENZORI UNA SPEDIZIONE SCIENTIFICA SULLA TERZA VETTA PIÙ ALTA DELL’AFRICA E ZONA DI INTERESSE AMBIENTALE. L’OBIETTIVO: INSTALLARE LA PRIMA STAZIONE METEO SHARE PER MONITORARE L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN AFRICA  
 
Roma, 12 giugno 2006 – E’ partita da Brescia ieri 11 giugno la spedizione scientifica italiana che installerà una stazione meteorologica d’alta quota sul massiccio del Ruwenzori, in Uganda, nel cuore dell’Africa nera. La struttura, fornita da Lsi Lastem, misurerà i 7 parametri standard della meteorologia. Ovvero: temperatura, direzione e intensità del vento, precipitazioni, umidità, pressione e radiazione solare. Ad organizzarla il Comitato Ev-k²-cnr in collaborazione con docenti e ricercatori dell’Università di Brescia e l’associazione di protezione ambientale Umana Dimora. La spedizione scientifica italiana celebra il centenario della prima ascensione assoluta al massiccio del Ruwenzori. Era il 18 giugno del 1906 quando Punta Margherita - la vetta più alta (5109 metri d’altezza) - venne raggiunta, per la prima volta, da una spedizione italo-ugandese guidata da Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi. La stazione del Ruwenzori, che verrà installata a circa 4. 500 metri di altezza dagli esperti del Comitato Ev-k²-cnr, potrebbe diventare la prima postazione Share (Stations at High Altitude for Research on the Environment) sul continente africano. Share è un progetto interdisciplinare avviato di recente dal Comitato Ev-k²-cnr, che per ora comprende dieci stazioni di monitoraggio climatico d’alta quota, distribuite fra l’Himalaya, il Karakorum e le Alpi. Le attività di ricerca legate alla spedizione, che riguardano direttamente i ghiacciai africani, sono oggetto di grandissimo interesse scientifico e applicativo per la loro morfologia e per le condizioni climatiche in cui si trovano. In particolare sarà condotto uno studio ad hoc, coordinato dal prof. Claudio Smiraglia del Comitato Ev-k²-cnr, sul monitoraggio climatico del ghiacciaio. Il prof. Giorgio Vassena e il dott. Gregorio Mannucci, anche essi collaboratori del Comitato Ev-k²-cnr, approfondiranno le questioni riguardanti la dinamica e la morfologia dei ghiacciai del massiccio e, attraverso apparecchiature laser e Gps, analizzeranno l’impatto delle trasformazioni in atto. Il Comitato, inoltre, svolgerà un corso di formazione specifico per il personale locale del Parco Nazionale del Ruwenzori. Lo scopo èr insegnare agli addetti del parco il funzionamento della stazione meteorologica e le basi informatiche per lo scaricamento dei dati rilevati La spedizione raggiungerà la vetta Punta Margherita attorno al 18 giugno; il ritorno è previsto per il 24 Giugno. L’installazione della nuova stazione sul Ruwenzori sarà effettuata dalla guida alpina Giampietro Verza (Remote station technical manager del Comitato Ev-k²-cnr). .  
   
   
ALSTOM REALIZZERÀ UN SISTEMA DI CONTROLLO AMBIENTALE IN GRECIA  
 
Milano, 12 giugno 2006 - Alstom si è aggiudicata un contratto per la fornitura chiavi in mano di un sistema di desolforazione fumi per la centrale da 300 Mw di Megalopolis, nel sud della Grecia. Il contratto ha un valore di circa 83 milioni di euro ed è stato assegnato da Public Power Corporation, l’ente elettrico greco. Alstom sarà responsabile della progettazione, fornitura delle apparecchiature, montaggio, prove e messa in servizio del sistema Wfgd (Wet Flue Gas Desulphurization) per la terza unità della centrale, alimentata a lignite. Il sistema di desolforazione entrerà in funzione dalla seconda metà del 2008. Tale sistema di controllo ambientale ridurrà le emissioni di anidride solforosa nel rispetto delle più stringenti normative europee in termini ambientali, come specificato nella Direttiva per i grandi impianti di combustione (Large Combustion Plant Directive - Lcpd). Alstom è leader nella tecnologia Wfgd, che consente la rimozione di anidride solforosa prodotta durante la combustione nelle centrali a carbone. Il sistema utilizza come reagente il calcare, che combinandosi con l’anidiride solforosa produce gesso, utilizzato nell’industria civile. Alstom vanta un´esperienza di oltre 40 anni nei sistemi Wfgd con oltre 44,000 Mw installati. Tale tecnologia consente la riduzione delle emissioni di anidride solforosa con efficienze di rimozione superiori al 98%. Giorgio Fantoni, Amministratore Delegato di Alstom Power Italia, ha dichiarato: “L´ordine per la centrale di Megalopolis si aggiunge ad altri contratti acquisiti recentemente dalla Divisione Ambiente italiana in Portogallo, Spagna, Danimarca e Bulgaria per circa 2200 Mw installati complessivamente. Alstom rafforza pertanto la sua posizione di leader nel mercato della desolforazione fumi per centrali termoelettriche, e riconferma l´Italia quale centro di eccellenza tecnologico per tutto il gruppo Alstom. " .  
   
   
UN ECOMUSEO DEL CARSO  
 
Trieste, 12 giugno 2006 - La Regione Fvg si è dotata, tra le prime in Italia, di una legge sugli ecomusei. Nel mondo ne esistono centinaia, la maggior parte in Europa e una settantina in Italia. In Friuli Venezia Giulia due sono le realtà già presenti: l´ecomuseo delle Acque a Gemona e l´ecomuseo Lis Aganis nel pordenonese. "Viste le caratteristiche che costituiscono un ecomuseo e le potenzialità legate al marketing territoriale, ecco che anche il Carso potrebbe cogliere le opportunità offerte dalla legge regionale e fare del proprio territorio una risorsa". Alessandro Carmi e Uberto Fortuna Drossi, consiglieri regionali dei Cittadini per il Presidente, lanciano la proposta di costituire un ecomuseo per promuovere uno sviluppo del territorio tenendo conto della memoria della comunità, delle peculiarità dell´ambiente e delle opportunità offerte dalle innovazioni che possono incrementare la qualità della vita. L´ecomuseo è una nuova tipologia di museo non confinato, ma diffuso nello spazio e nel tempo; un museo sul territorio e per il territorio, che non si limita soltanto alla tutela del patrimonio culturale, ma che si rivolge anche ai suoi abitanti. Risulta perciò evidente che i soggetti protagonisti dell´ecomuseo non sono solo le istituzioni poiché il loro ruolo propulsivo, importante, deve essere accompagnato da un coinvolgimento più largo dei cittadini, che consenta percorsi e obiettivi condivisi. Il territorio del Carso a cui pensano i consiglieri regionali ha tutte le caratteristiche per giungere alla creazione di una struttura museale diffusa. "L´ecomuseo infatti - aggiungono - potrebbe comprendere il Museo etnologico di Servola, la Casa carsica di Monrupino, le raccolte etnografiche a San Giuseppe e a Banne, i percorsi naturalistici dei laghetti Noghere e del parco di val Rosandra e del monte Ermada". Quello dell´ecomuseo è un ambito vivace, dove gli abitanti hanno scelto di comunicare la propria storia e la propria identità, interpretando luoghi privilegiati, da far conoscere, ammirare ma soprattutto da vivere. Un percorso che immerge il visitatore nella natura, nei centri storici sapientemente valorizzati, nelle botteghe artigianali, a contatto diretto con la gente del luogo. La legge regionale prevede che gli obiettivi dell´ecomuseo siano quelli della cura del territorio e del favorire uno sviluppo sostenibile anche attraverso l´attività di ricerca scientifica e didattico-educativa. L´elenco di chi può dar vita a queste realtà è inserito nell´articolo 2 e ogni anno si determinerà, sulla base delle richieste, la creazione di quelle nuove, con un intervento diretto della Regione nella formazione degli operatori. Gli ecomusei riconosciuti avranno diritto a un marchio esclusivo, così come la rete degli ecomusei potrà averne uno collettivo (articolo 3). L´articolo 4 istituisce un Comitato, di nomina giuntale, che esprimerà pareri sull´individuazione degli ecomusei, sulle attività di formazione, sul regolamento attuativo, e coordinerà le strutture riconosciute. .  
   
   
GIORNATE DI STUDIO SETTORE AMBIENTE  
 
Milano, 12 giugno 2006 - Il Gruppo Scientifico Italiano Studi e Ricerche organizza a Milano, presso l’ Istituto Milanese Martinitt, via Pitteri 56, Venerdì 30 giugno 2006 un incontro sul tema: “Tutela delle acque dall´inquinamento e gestione delle risorse idriche alla luce del nuovo d. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale". Martedì 4 luglio 2006, sempre presso l’ Istituto Milanese Martinitt, via Pitteri 56: “Bonifica di terreni contaminati da idrocarburi” Modalità di gestione e tecniche d´intervento. Mercoledì 5 luglio 2006, Istituto Milanese Martinitt, via Pitteri 56: “Bonifica di acque contaminate da idrocarburi” Modalità di gestione e tecniche d´intervento www. Gsisr. Org .  
   
   
DESIGN AT WORK I WORKSHOP DELLA FACOLTÀ DEL DESIGN MILANO, 14 GIUGNO 2006  
 
 Milano, 12 giugno 2006 - Gli studenti della Facoltà del Design del Politecnico di Milano, giunti al terzo anno di corso e al secondo anno della Laurea Specialistica a conclusione del loro percorso formativo e prima di conseguire rispettivamente la laurea e la laurea magistrale, devono affrontare un’esperienza di Workshop svolta in collaborazione con aziende e professionisti operanti nel campo del design. Il periodo di questo impegno didattico è stato la settimana dall’8 al 12 maggio scorsi, con svolgimento presso le sedi di Milano e Como. Gli studenti hanno lavorato a tempo pieno per tutta la settimana, guidati da un docente nominato dal Politecnico e da un rappresentante della realtà aziendale e/o professionale, su un brief di progetto dato da Aziende e studi professionali (quest’anno 29 sessioni in parallelo con un coinvolgimento di circa 1400 studenti). Quest’anno hanno collaborato: Abet Laminati, Esselunga, Serralunga, Sagsa, Technogym, Poli. Shop, Slam, Triennale – Bovisa, Edizioni Charta, Mondadori, Uniform Spa, Moroso, Sacea, Fatebenefratelli, S. I. T. I. S. R. L. , Osram, Whirlpool, Massimo Iosa Ghini, Michele De Lucchi e Angelo Micheli con 3M, Naomi Hasuike con Mh Way , Pietro Derossi, Rina Gerbelle, Gianni Rocco, Luisa Collina e Umberto Tolino, Alba D´urbano, Ivana Porfiri, Perry King e Santiago Miranda, Nancy Martin, Roberto Palomba, Steffen Kaz. Per dare particolare visibilità all´iniziativa è stato organizzato un evento ad hoc, ovvero una serata di comunicazione dei progetti degli studenti, rivolta a docenti, aziende (e ovviamente agli autori degli elaborati) e prevista il prossimo 14 giugno a partire dalle ore 20. 00 presso lo Spazio Fitzcarraldo (Milano,viale Filippetti 41). La serata si concluderà con la premiazione: tra tutti i progetti, 4 giurie competenti per area disciplinare, individueranno gli 8 migliori per originalità del concept e per contributo d’innovazione. A premiare simbolicamente i vincitori il Preside della Facoltà del Design del Politecnico di Milano, prof. Alberto Seassaro, e Mr. Hong Pyo Kim, lead designer del Design center di Samsung Electronics Italia, azienda sponsor della serata da sempre attenta e sensibile al design. A tutti i vincitori verrà consegnato un cellulare Samsung D-600, uno degli ultimi modelli creati dalla multinazionale. Design at work_I Workshop della Facoltà del Design Milano, 14 giugno 2006, ore 20. 00 Spazio Fitzcarraldo _Milano,viale Filippetti 41 .