|
|
|
LUNEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Novembre 2008 |
|
|
|
RADIOTERAPIA INTELLIGENTE PER CURARE I TUMORI |
|
|
|
|
|
Pavia, 3 novembre 2008 - A Firenze dal 3 al 7 novembre il congresso internazionale di Boron Netural Capture Therapy: una speranza per il trattamento di alcuni tipi di cancro. Da Pavia la proposta di istituire una rete nazionale. Una radioterapia “intelligente” e selettiva per curare i tumori col metodo dell’irraggiamento neutronico: alla Boron Neutron Capture Therapy è dedicato il 13° Congresso organizzato dalla International Society for Neutron Capture Therapy, insieme all’Università di Pavia e alla Fondazione Policlinico “San Matteo” di Pavia , in programma a Firenze dal 3 al 7 novembre 2008 È la prima volta che la riunione biennale dell’Icnct si tiene in Italia: un’eccezionale opportunità di scambio intellettuale, discussione scientifica e presentazione dei risultati. La Neutron Capture Therapy ha già dimostrato di essere efficace per il trattamento di alcuni tipi di cancro, l’appuntamento di Firenze contribuirà a darle maggiore visibilità scientifica e a proporre nuovi campi di applicazione e proposte di trattamento, coinvolgendo settori disciplinari diversi, dalla medicina alla fisica, alla biologia, alla chimica, all’ingegneria e al diritto. “Si tratta di una nuova proposta curativa per il “male del secolo” - spiega il prof. Aris Zonta del “San Matteo” di Pavia, che è presidente del Congresso - nonostante i grandi progressi diagnostici registrati negli ultimi decenni, il cancro miete continuamente vittime in tutte le categorie di età. La terapia di cui discuteremo a Firenze è una radioterapia “intelligente” basata sull’uso dei neutroni, particelle nucleari senza carica elettrica che quando incontrano un atomo di boro producono una reazione distruttiva solo per le cellule con boro. La conseguenza è che le cellule tumorali, che sono state in precedenza arricchite di boro, vengono distrutte, mentre quelle sane, anche adiacenti a quelle neoplastiche, restano indenni. È quindi una modalità di cura dei tumori che realizza un antico sogno: una cura selettiva e specifica, che va a “scovare” le cellule tumorali e le distrugge una ad una, dovunque esse siano, anche dove non si sa che si sono annidate. ” La messa a punto e la valutazione della terapia è oggi in fase avanzata nel mondo e in Italia, soprattutto in quei centri in cui sono presenti reattori nucleari ad alto flusso neutronico: attualmente sono uno a Roma e uno a Pavia. Proprio a Pavia un gruppo di fisici nucleari guidati dal Prof. Tazio Pinelli e un´équipe di chirurghi guidati dal Prof. Aris Zonta dell´Università di Pavia e del Policlinico San Matteo, ha potuto mettere a punto una metodica innovativa di Boron Neutron Capture Therapy delle metastasi epatiche di un tumore del colon già asportato. “Le metastasi devono essere solo al fegato e diffuse a tutto l´organo e non operabili – continua il prof. Zonta - la chemioterapia deve essersi già dimostrata inefficace; il paziente deve avere meno di 60 anni e trovarsi in buone condizioni generali. Infatti la metodica richiede un intervento complesso, che si basa sull´asportazione del fegato, il suo irraggiamento con neutroni previo arricchimento con Boro delle metastasi e poi la riconnessione del fegato al medesimo paziente (autotrapianto epatico). Questa procedura fu applicata a due pazienti a Pavia nel 2001 e nel 2003 con risultati altamente promettenti. Il primo intervento fu eseguito su un paziente che sopravvisse quasi 4 anni, contro un´attesa di pochi mesi”. Mentre a Firenze si daranno quindi appuntamento 300 tra i massimi esperti sull´argomento, provenienti da tutto il mondo, l’Università di Pavia si è fatta promotrice della costituzione di una rete di Atenei italiani interessati ad approfondire la conoscenza e le applicazioni della Bnct, per ottenere dal Ministero dell´Università il riconoscimento che questa tematica di ricerca ha le caratteristiche di un argomento di interesse nazionale. La proposta di network nazionale ha già raccolto il pieno consenso di quasi tutti gli Atenei finora interpellati. La Fondazione Policlinico San Matteo sta ultimando la valutazione degli aspetti organizzativi e logistici per la ripresa della terapia, con la prospettiva di riprendere le attività cliniche destinate alla Bnct . Tutti i progetti di ricerca in corso e anche il Congresso in parola sono sostenuti con vivo interesse e determinazione dall´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), ed anche dall´Enea (Ente Nazionale Energie Alternative) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Sito del congresso: http://www. Pv. Infn. It/icnct-13/ . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ICTUS CEREBRALE, SCOPERTA ITALIANA INDIVIDUATO INTERRUTTORE MOLECOLARE CHE REGOLA LA RIPARAZIONE CELLULARE |
|
|
|
|
|
Roma, 3 novembre 2008 - Per la prima volta un gruppo di ricercatori italiani individua una concreta possibilità di rimediare alla perdita cellulare alla base di malattie neurodegenerative acute (quali l’ictus o il trauma cerebrale) e croniche (quali la sclerosi multipla e il morbo di Alzheimer). La scoperta si basa sulla possibilità di sfruttare la capacità del cervello di auto-ripararsi reclutando cellule progenitrici immature, simili alle cellule staminali e ancora presenti nel cervello adulto, e “indirizzandole” a generare nuove cellule nervose. Lo studio è stato coordinato dalla Professoressa Maria Pia Abbracchio, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università degli Studi di Milano e dal Professor Mauro Cimino dell’Università di Urbino, e ha coinvolto il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, le Università di Pisa e di Torino, il Centro Cardiologico Monzino di Milano e il Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina. Cruciale il ruolo svolto dai collaboratori della Professoressa Elena Tremoli, i Dottori Paolo Gelosa, Luigi Sironi e Uliano Guerrini. I ricercatori hanno osservato che dopo una lesione ischemica cerebrale alcune cellule circostanti alla zona lesa emettono una sorta di segnale di allarme che induce altre cellule ad attivarsi con finalità riparative. Il segnale di danno viene recepito soltanto da cellule che possiedono un particolare recettore, già precedentemente individuato dal gruppo, chiamato Gpr17. Alcune di queste cellule reagiscono alla lesione producendo un’infiammazione locale, che ha inizialmente finalità difensive ma che finisce per contribuire alla distruzione definitiva della zona lesionata. Immediatamente dopo, cellule immunitarie attivate dal segnale di danno migrano all’interno della lesione per rimodellarla e favorire la formazione di nuovi circuiti cerebrali; al tempo stesso, cellule progenitrici immature presenti nel tessuto cerebrale vengono attivate proprio attraverso la stimolazione del recettore Gpr17 ed iniziano il percorso differenziativo che potrà portarle a generare nuove cellule nervose. “Si tratta di progenitori immaturi simili alle cellule staminali che, in presenza di stimoli appropriati possono differenziarsi generando neuroni oppure cellule gliali”, spiegano le dottoresse Patrizia Rosa e Claudia Verderio dell’Istituto di Neuroscienze (In) del Cnr, che hanno collaborato allo studio. “Un particolare titpo di cellula gliale (l’ oligodendroglia) costituisce la ‘guaina mielinica’ che, avvolgendo i prolungamenti nervosi, permette ai neuroni di comunicare fra di loro. Differenziandosi ad oligodendroglia questi precursori possono quindi ricostruire la guaina danneggiata dalla lesione ischemica, restituendo al neurone la capacità di trasmettere impulsi”. A differenza di quanto si credeva, quindi, il processo di generazione di nuove cellule nervose e di riparazione dei circuiti cerebrali può avvenire anche nell’età adulta. In condizioni normali però questo processo riparativo non si propaga in misura significativa, e il danno spesso prevale sull’attività ricostruttiva. “Ci siamo chiesti allora che cosa succede se proviamo a potenziare l’attività del recettore Gpr17 presente sulla superficie delle cellule progenitrici”, spiega al professoressa Abbracchio. “Le nostre speranze si sono rivelate giuste: la stimolazione del recettore con i suoi ‘ligandi’ naturali aumenta notevolmente la maturazione di queste cellule verso forme più specializzate, in grado di riformare la mielina”. Si tratta quindi ora di trovare terapie da somministrare precocemente nelle fasi successive a lesioni neurologiche acute (ictus, traumi spinali) o anche continuativamente nelle malattie degenerative croniche (come la sclerosi multipla e l’Alzheimer) per potenziare l’attività di questo recettore Gpr17 e favorire quindi il rimodellamento neuronale. “Pensiamo di utilizzare un approccio misto che combini l’uso di agenti farmacologici attivi su Gpr17 con l’uso di farmaci biotecnologici che ‘spingano’ il differenziamento delle cellule progenitrici verso il tipo cellulare desiderato danneggiato nella malattia”, conclude Davide Lecca, uno dei primi autori dello studio. La ricerca viene pubblicata il giorno 31 ottobre sulla rivista Plos One, del gruppo Public Library of Science, organizzazione non-profit deputata alla divulgazione di scoperte scientifiche di eccellenza. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
UNA DIETA RICCA DI ISOFLAVONE PUÒ AIUTARE I PAZIENTI CON ICTUS |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 3 novembre 2008 - Un nuovo studio potrebbe portare un raggio di speranza per chi è stato vittima di un ictus. I ricercatori dicono che un supplemento dietetico a base di isoflavone può dare una spinta al funzionamento delle arterie dei malati. Secondo le fonti questo recente lavoro è probabilmente il primo esperimento randomizzato controllato che valuta come un supplemento di isoflavone agisce sull´arteria brachiale. I risultati sono stati recentemente pubblicati sull´European Heart Journal. I ricercatori, diretti da Hung-fat Tse, professore di cardiologia e capo accademico dell´Unità di cardiologia del Dipartimento di medicina, Queen Mary Hospital, Università di Hong Kong, hanno scoperto che i pazienti cui sono state somministrate dosi giornaliere di un supplemento di isoflavone (80mg) per un periodo di 12 settimane, hanno mostrato grandi miglioramenti nella dilatazione flusso-mediata (Fmd - Flow-mediated dilation) dell´arteria brachiale (l´arteria principale del braccio). La Fmd è una misura della disfunzione endoteliale usata per valutare il rischio cardiovascolare, dicono gli esperti. La Fmd brachiale è un indicatore di come si comportano le cellule che ricoprono le superfici più interne dei vasi sanguigni (cioè l´endotelio vascolare). Secondo il team di ricerca, la causa scatenante delle malattie cardiovascolari potrebbe essere una disfunzione endoteliale. In questo studio, i ricercatori hanno scoperto che un supplemento di isoflavone ha aiutato a ridurre la disfunzione endoteliale vascolare in pazienti che erano stati vittima di un ictus ischemico. I ricercatori hanno condotto un test in doppio cieco, controllato verso placebo. Il supplemento di isoflavone è stato dato a 50 pazienti, mentre il placebo è stato somministrato a 52 pazienti. La Fmd, hanno detto i ricercatori, è stata misurata con gli ultrasuoni per registrare il funzionamento dell´arteria brachiale quando il flusso sanguigno ritornava alla normalità dopo che lacci emostatici pneumatici messi sulle braccia dei pazienti erano stati gonfiati e poi sgonfiati. La percentuale di cambiamento nel diametro dell´arteria brachiale tra la linea di riferimento (cioè le dimensioni normali) e un minuto dopo lo sgonfiamento del laccio emostatico determinava la Fmd, hanno detto. Il team di ricerca ha registrato un deterioramento della Fmd di meno di 3,7% nell´80% dei pazienti esaminati all´inizio dello studio, ma l´esperimento, durato 12 settimane, ha mostrato un miglioramento dell´1% nel gruppo trattato con isoflavone rispetto al gruppo di controllo. "I risultati potrebbero avere importanti implicazioni per l´uso dell´isoflavone nella prevenzione secondaria in pazienti di malattie cardiovascolari, in aggiunta ai trattamenti convenzionali," hanno scritto i ricercatori nel loro studio. "L´effetto dell´isoflavone nel nostro studio è stato paragonabile a cambiamenti delle abitudini di vita comprendenti esercizio fisico o interventi farmacologici a base di terapia con statine. " Da parte sua, il professor Tse ha detto: "Sebbene l´aumento reale del diametro brachiale (1%) sia poco, l´aumento relativo ammonta in effetti a circa il 50% perché la media aritmetica di Fmd in questi pazienti vittime di ictus era circa il 2%. Infatti, in pazienti con serie disfunzioni endoteliali, potrebbe non esserci alcuna dilatazione del diametro brachiale. " I ricercatori hanno anche sottolineato che i pazienti con una più bassa Fmd iniziale e che hanno ricevuto il supplemento di isoflavone hanno risposto con un più alto aumento reale della Fmd rispetto ai pazienti che avevano una migliore valore di Fmd di partenza. "Questi risultati suggeriscono che l´isoflavone contrasta la disfunzione endoteliale in questo gruppo di pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari," ha detto. "Questo ha importanti implicazioni cliniche, visto che i pazienti che traggono maggior beneficio dal trattamento sono quelli con maggiori rischi cardiovascolari, e questo effetto si mantiene anche a questo stadio, relativamente avanzato, del continuum cardiovascolare. " I ricercatori devono ancora comprendere completamente i meccanismi attraverso i quali l´isoflavone provochi questi cambiamenti nella Fmd. Sebbene non sia ancora chiaro come i supplementi di isoflavone possano essere usati clinicamente, questo studio ha mostrato che il rischio cardiovascolare potrebbe scendere se i pazienti che hanno avuto un ictus ischemico seguissero una dieta con un maggiore apporto di isoflavone. "Una dieta bilanciata è comunque la priorità maggiore per la salute," ha detto il professor Tse. Per ulteriori informazioni, visitare: European Heart Journal http://eurheartj. Oxfordjournals. Org . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NUOVE SCOPERTE POTREBBERO PORTARE ALLO SVILUPPO DI CENTINAIA DI NUOVI ANTIBIOTICI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 3 novembre 2008 - Scienziati finanziati dall´Ue hanno scoperto una nuova molecola nel batterio Streptomyces che potrebbe essere sfruttata per indurre i batteri a produrre centinaia di nuovi antibiotici. I lavoro, ora pubblicato online dalla Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), è stato in parte sostenuto dal progetto Actinogen ("Integrating genomics-based applications to exploit actinomycetes as a resource for new antibiotics"), finanziato dall´Ue. Quando le colonie di batteri come lo Streptomyces si trovano in condizioni di stress e sono quindi più vulnerabili agli attacchi di altri batteri, viene inviato un segnale all´interno della colonia che stimola i batteri alla produzione di antibiotici come meccanismo di difesa. Per molto tempo i produttori di farmaci hanno sfruttato questa caratteristica del batterio Streptomyces, usando determinati ceppi per la produzione di antibiotici su scala industriale. Nella maggior parte di questi casi le componenti che vengono usate per scatenare il meccanismo di difesa del batterio sono relativamente instabili. In questa ultima ricerca gli scienziati dell´università di Warwick e del Centro John Innes nel Regno Unito sono riusciti ad individuare un gruppo di componenti molto più stabili chiamati acidi 2-alkyl-4-hydroxymethylfuran-3-carboxylic (Ahfca), che potrebbero avere il potenziale di stimolare pathway diversi della produzione antibiotica dei batteri. Ciò potrebbe eventualmente condurre allo sviluppo di molti antibiotici nuovi. Di solito la quantità di queste componenti prodotte dai batteri, che scatenano il meccanismo di difesa, è troppo ridotta per essere facilmente analizzabile dai chimici. In questo studio gli scienziati hanno usato l´apparecchio per la risonanza magnetica nucleare a 700 Mhz dell´università di Warwick per individuare gli Ahfca, usando soltanto alcuni microgrammi di materiale. I chimici hanno combinato le loro nuove scoperte con le informazioni sulle sequenze genetiche di alcuni batteri Streptomyces, per dimostrare che il gruppo Ahfca delle componenti potrebbe potenzialmente essere usato per stimolare la produzione sia di antibiotici nuovi che di quelli già conosciuti. La loro ipotesi è stata confermata quando hanno aggiunto gli Ahfca alle colonie del ceppo W81 del Streptomyces coelicolor: i batteri hanno prodotto antibiotici methylenomycina. Anche se la methylenomycina è un tipo di antibiotico familiare, i ricercatori ritengono che gli Ahfca potrebbero anche controllare la produzione di nuovi tipi di antibiotici. "I risultati precoci indicano anche che questo approccio potrebbe creare nuovi pathway per la produzione di antibiotici nel 50% dei batteri Streptomyces," ha detto il dott. Christophe Corre dell´università di Warwick, autore capo dell´articolo. "Con migliaia di membri conosciuti della famiglia dello Streptomyces, ciò potrebbe significare che gli Ahfca potrebbero portare alla creazione di centinaia di nuovi antibiotici, riempiendo così il vuoto nel nostro arsenale carente di antibiotici efficaci. " Gli studiosi sono ora alla ricerca di finanziamenti per poter esplorare ulteriormente le caratteristiche degli Ahfca. Il progetto Actinogen ha ricevuto circa 9,4 Mio Eur di finanziamenti dall´Ue attraverso l´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www. Pnas. Org/ Università di Warwick: http://www. Warwick. Ac. Uk . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
STUDIO FINANZIATO DALL´UE EVIDENZIA IL RUOLO DELLE LAMINE NELLE MALATTIE E NELL´INVECCHIAMENTO |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 3 novembre 2008 - Uno studio finanziato dall´Ue e condotto da ricercatori in Austria ha scoperto che le lamine sono responsabili della produzione di cellule specifiche per i vari tessuti negli organismi adulti, e svolgono quindi un ruolo chiave nella conservazione e rigenerazione dei tessuti ad alto turnover come la pelle e i muscoli. Queste scoperte hanno delle importanti implicazioni per le malattie ereditarie come la distrofia muscolare, le cardiomiopatie, il diabete e l´invecchiamento precoce. I risultati, pubblicati nella rivista Nature Cell Biology, sono il risultato del progetto Euro-laminopathies, della durata di tre anni, che ha ricevuto 2,5 Mio Eur dal Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute". Il prof. Roland Foisner dell´Università medica di Vienna, in Austria, ha lavorato insieme a una squadra di ricercatori in Austria, Singapore e negli Stati Uniti, esaminando le proprietà molecolari degli insiemi formati da lamine e in che modo queste proprietà influiscono sia sulle malattie che sull´invecchiamento normale. Le lamine sono importanti proteine strutturali del nucleo nelle cellule dei vertebrati. Le laminopatie sono malattie ereditarie dell´uomo e includono distrofia muscolare, cardiomiopatie, lipodistrofia, insulinoresistenza, diabete e invecchiamento precoce. Esse sono collegate a mutazioni nei geni che codificano le proteine dell´involucro nucleare, come ad esempio le lamine di tipo A e le proteine collegate alle lamine. Il progetto Euro-laminopathies ha cercato di identificare i meccanismi molecolari che causano queste mutazioni allo scopo di comprendere in che modo il loro effetto sulle lamine potrebbe ridurre la resistenza allo stress di una cellula. La parte più esterna del nucleo di una cellula è chiamato involucro nucleare. Lo strato interno di questo involucro è chiamato lamina periferica nucleare e contiene la proteina lamina A. Fino a poco tempo fa la lamina A era considerata come una componente esclusivamente strutturale delle cellule dei vertebrati. Lo studio della squadra del prof. Foisner ha mostrato che è in realtà coinvolta in altri processi. I ricercatori hanno studiato cellule in colture e in topi e hanno confermato che la lamina A è essenziale per la regolazione del ciclo cellulare. Essi hanno osservato che la lamina A è responsabile della regolazione della proliferazione e differenziazione delle cellule progenitrici, che sono simili alle cellule staminali, in tessuti ad alta rigenerazione come la pelle e i muscoli. I biochimici hanno cancellato uno specifico partner di legame della lamina A responsabile della determinazione del luogo in cui sarà collocata la proteina all´interno del nucleo. Questo ha provocato la produzione della lamina A nel luogo sbagliato, e questo a sua volta ha compromesso la capacità della cellula di fermare il ciclo di divisione cellulare, che ha quindi causato una produzione eccessiva di cellule progenitrici e una iperplasia del tessuto (in cui le cellule si dividono in modo continuo). "Noi pensiamo che le nostre scoperte siano molto rilevanti per le laminopatie nell´uomo," ha concluso lo studio, "suggerendo che le mutazioni in Lmna o Lap2 possano compromettere le cellule progenitrici iniziali nella rigenerazione dei tessuti. " Uno degli obbiettivi del progetto Euro-laminopathies è quello di utilizzare queste nuove conoscenze per identificare bersagli per i farmaci per un potenziale intervento terapeutico. "Stiamo soltanto iniziando a comprendere alcune delle funzioni delle lamine nelle cellule staminali adulte," ha detto il prof. Foisner. "Il ruolo delle lamine nel naturale processo di invecchiamento è molto interessante e possiede un grande potenziale scientifico e sociale, e noi siamo molto felici di continuare la nostra ricerca in questo campo. " Per ulteriori informazioni, visitare: Nature Cell Biology http://www. Nature. Com/ncb/ Università Medica di Vienna http://www. Meduniwien. Ac. At Progetto Euro-laminopathies: http://www. Projects. Mfpl. Ac. At/euro-laminopathies/ . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CONGRESSO EUROPEO SULLA BIOGERONTOLOGIA |
|
|
|
|
|
Noordwijkerhout, Paesi Bassi, 3 novembre 2008 - Dal 30 novembre al 3 dicembre si terrà a Noordwijkerhout (Paesi Bassi) il congresso europeo sulla biogerontologia "Ageing and individual life history" ("Invecchiamento e storia individuale"). La conferenza è incentrata sulla comprensione dei fattori che determinano l´invecchiamento degli animali e dell´uomo in rapporto alla loro storia individuale. Una domanda chiave dell´evento è come le variazioni degli elementi che costituiscono la storia di ciascun individuo si ripercuotono sulla salute individuale e l´invecchiamento della popolazione. Di particolare interesse la ricerca che mette in rapporto elementi e processi legati a uno sviluppo precoce con la biologia dell´invecchiamento, tra cui tratti neuroendocrini, metabolici, epigenetici e altri che influenzano il processo di invecchiamento e la salute in età avanzata. Saranno discusse nuove strategie che comprendono la storia individuale completa e permettono indagini parallele dei tratti nei modelli umani e animali. In questo contesto verrà anche discusso l´uso di nuovi strumenti nella ricerca sull´invecchiamento, come l´analisi bioinformatica e la modellazione statistica dei dati dimensionali. La conferenza è sostenuta dai progetti Lifespan e Link-age, finanziati dall´Ue. Per ulteriori informazioni, visitare: http://biogerontology. Lifespannetwork. Nl/ . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SANITA’, MOBILITA´ PASSIVA: AGGIORNATO L´ACCORDO QUADRO CON L´EMILIA ROMAGNA ´ L´ASSESSORE MEZZOLANI: ´IL TREND E` IN COSTANTE DIMINUZIONE´. |
|
|
|
|
|
Ancona, 3 novembre 2008 - La giunta regionale ha approvato l´aggiornamento 2008 dello schema di Accordo Quadro per la gestione della mobilita` sanitaria fra la Regione Marche e la Regione Emilia Romagna. Il provvedimento prevede un incremento del tetto base 2007 di una percentuale pari al 3% finalizzato al riconoscimento di specifiche attivita` ritenute di particolare interesse; il mantenimento degli indicatori gia` previsti; l´avvio di un confronto su committenze specifiche entro il 30 novembre 2008. ´L´accordo ´ spiega l´assessore regionale alla sanita` Almerino Mezzolani ´ disciplina i rapporti tra le Aziende sanitarie delle due Regioni per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri e le prestazioni garantite ai cittadini, marchigiani e romagnoli, che utilizzano le strutture presenti sul territorio, indipendentemente dai confini amministrativi esistenti. Un ``pendolarismo`` consistente nelle aree di confine, dove la vicinanza delle strutture e la qualita` dei servizi facilitano lo spostamento dei malati presso i centri ritenuti piu` idonei o meglio accessibili. Il provvedimento ´ continua Mezzolani - e` coerente con la programmazione economica della Regione Marche in quanto prevede un mantenimento del saldo negativo di mobilita` 2007, mantenimento che viene comunque garantito dal trend di diminuzione complessivo della mobilita` passiva nei confronti delle altre regioni, frutto degli accordi di confine e dei controlli di appropriatezza sugli addebiti´. L´aggiornamento del tetto economico del 3% sara` finalizzato al riconoscimento di specifiche attivita` che abbiano fatto registrare un incremento del volume finanziario ad esse correlato rispetto al 2007 e che siano di particolare interesse per i Sistemi sanitari regionali in relazione al livello di complessita` e alla sussistenza di liste di attesa. Per quanto riguarda l´attivita` ambulatoriale di identificano come categorie specifiche di attivita` da riconoscere in via prioritaria quella di chirurgia ambulatoriale e di medicina nucleare. La mobilita` passiva dei ricoveri ordinari per le Zone di Pesaro e Urbino e` pari al 17% con un trend, come gia` detto sopra, in diminuzione. La spiegazione di questo dato e` dovuta al fatto che le strutture dell´ Emilia Romagna sono rappresentate prevalentemente da ospedali pubblici tra cui il Sant´orsola di Bologna al 1 posto (con circa 1. 400 ricoveri). Inoltre un´elevata percentuale di strutture private si concentra nella zona romagnola. In conclusione, si sottolinea che la mobilita` passiva e` caratterizzata da patologie chirurgiche molto complesse principalmente di tipo ortopedico e si ricorda che nel caso di 2 Drg ad alta complessita` vi e` una fuga in tutte le Regioni che complessivamente rappresenta per il Drg 112 un terzo e per il Drg 209 circa un quarto di tutti i ricoveri dei residenti. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SANITA’: “WEST NILE” IN POLESINE: SANDRI, “REGIONE E ULSS 18 TEMPESTIVE E PRECISE”. |
|
|
|
|
|
Venezia, 3 novembre 2008 - “Sia gli uffici regionali, che quelli dell’Ulss 18 di Rovigo hanno operato con precisione e tempestività. In particolare per quanto riguarda l’aspetto della sanità umana, tutte le necessarie azioni sono state intraprese non appena apparso il problema, con l’attivazione della sorveglianza attiva sulle persone potenzialmente esposte alla puntura di zanzara che ha infettato alcuni cavalli, di quella cosiddetta passiva sui malati ricoverati con la ricerca del virus nel sangue, con la diffusione alle Ullss di specifici protocolli operativi, con l’avvio di ampie azioni di disinfestazione e con la messa in opera di trappole con le quali catturare le zanzare ed esaminare il virus da loro portato”. Lo sottolinea oggi l’Assessore regionale alla Sanità, Sandro Sandri, intervenendo sulle polemiche riportate dalla stampa polesana sull’operato dell’Ulss 18, ed in particolare del Direttore Generale, Adriano Marcolongo. “Siamo arrivati anche alla decisione in via assolutamente prudenziale – aggiunge Sandri – di sospendere le trasfusioni provenienti da donazioni di donatori provenienti dalla zone interessate, come indicato dal Centro Nazionale Sangue per casi analoghi in Emilia Romagna. Il tutto – aggiunge Sandri – in costante contatto e collaborazione con il Direttore Marcolongo ed i suoi collaboratori”. “Sinceramente non capisco – dice Sandri – di cosa si debba accusare l’Ulss 18 in questo caso. Forse qualcuno avrebbe voluto essere protagonista sui giornali – aggiunge Sandri – forse qualcun altro ha colto l’occasione per un attacco politico al Direttore Generale, che intendo difendere per le capacità che ho potuto verificare in questi mesi, e per nessun altro motivo, tanto meno politico. Forse Marcolongo – aggiunge Sandri - prima di occuparsi del problema con i suoi collaboratori, avrebbe dovuto farsi un bel giro di telefonate ad esponenti politici locali dei vari schieramenti”. “Questa vicenda della West Nile – aggiunge l’Assessore Sandri – va tenuta nell’alveo della sua reale entità. Purtroppo una persona anziana e, mi dicono, già in condizioni di salute molto precarie ne è stata colpita e tutti ci auguriamo possa guarire, ma questo virus ha una persistenza ed una quantità nel sangue che non sono sufficienti a causare contagi da uomo a uomo. Nell’80% dei casi è una malattia asintomatica o con sintomi lievi. In meno dell’1% dei casi, in cui purtroppo rientra la signora di Ficarolo, presenta forme più gravi, soprattutto in persone anziane o con deficit immunitario. Vorrei – conclude Sandri – che la popolazione rimanesse tranquilla e venisse correttamente informata: tutto quello che si può fare per risolvere la situazione lo si sta facendo, e le strutture dell’Ulss 18 sono attive ed hanno sinora dimostrato efficienza”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
L’ISTITUTO SCIENTIFICO SAN RAFFAELE, LE GRANDI FIRME DELLA MODA E LA MUSICA DI SERGIO CAMMARIERE INSIEME PER SOSTENERE LA RICERCA SUL DIABETE CON L’INIZIATIVA BENEFICA “LA MODA FA BENE” |
|
|
|
|
|
Milano, 3 ottovre 2008 – La moda e la grande musica d’autore insieme nell’evento di apertura de La moda fa bene, la vendita benefica a sostegno della ricerca sul diabete di tipo 1 dell’Istituto Scientifico San Raffaele: Sergio Cammariere, uno dei più raffinati cantautori del nostro Paese, mercoledì 5 novembre aprirà la manifestazione alla Rotonda della Besana di Milano (ore 19, via E. Besana 12 – Milano) con un concerto esclusivo. Un successo annunciato: i 250 biglietti per la serata rigorosamente a inviti sono già esauriti. L’appuntamento del resto si annuncia imperdibile per gli amanti della musica: accompagnato da quattro musicisti (contrabbasso, drums, tromba e percussioni) Cammariere proporrà dal vivo i suoi maggiori successi. Non solo, presentatrice della serata sarà la nota deejay Kay Rush, già madrina dell’edizione 2007 dell’evento benefico. Inizia così La moda fa bene, la quattro giorni di vendita di prodotti offerti da griffe del mondo della moda a sostegno della ricerca del San Raffaele. Dal 5 all’8 novembre nel centro di Milano, alla Rotonda della Besana (via E. Besana 12, orario: 12. 30-22), tutti gli amanti del bello e i cultori dell’eleganza avranno la possibilità di acquistare con uno sconto del 50% sul prezzo di listino giubbotti, piumini ma anche borse, cinture, occhiali e tanti altri capi e accessori donati da grandi maison. Infatti anche quest’anno partecipano grandi marche: Arfango, Aspesi, Canali, Cristofle, Dolce & Gabbana, Doliva, Etro, Fay, Hogan, Il Gufo, Marina Yachting, Moncler, Pirelli Pzero, Prada, Reporter, Safilo, Tod’s, Valentino, Versace e molti altri. L’intero ricavato della vendita benefica sarà destinato a sostenere un nuovo progetto della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor: un centro d’eccellenza internazionale per la prevenzione e la cura del diabete di tipo 1, il San Raffaele Diabetes Research Institute (Dri). L’appuntamento per partecipare alla vendita benefica è: Dal 5 all’8 novembre dalle 12. 30 alle 22 Rotonda della Besana Via Enrico Besana 12, Milano Per saperne di più: www. Lamodafabene. It . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL DOLORE SOMMERSO DELLA DONNA LA MAGGIORANZA DELLE ITALIANE, SECONDO UN’INDAGINE PROMOSSA DA O.N.DA HA IL DOLORE COME SGRADEVOLE COMPAGNIA LUNGO BUONA PARTE DELL’ARCO DELLA VITA. |
|
|
|
|
|
Milano, 3 novembre 2008 - Che il sesso, o meglio il genere, siano un fattore importante in medicina è conquista relativamente recente, risale a metà degli anni novanta quando una donna, Bernadine Healy, assunse la guida dei National Institutes of Health statunitensi. Da allora si sono moltiplicate le ricerche che mostrano come la popolazione femminile presenti caratteristiche proprie in termini sia di fattori di rischio, sia di necessità di trattamento sia, ancora, di prevalenza di alcuni disturbi. E in questo solco s’inserisce l’indagine “Le donne e il dolore cronico” condotta da Scicom per conto di O. N. Da (Osservatorio nazionale sulla salute della donna), con il supporto di Mundipharma. I dati restituiti dall’indagine, basata su un campione statisticamente significativo, mostrano che più di una donna su due (il 57%) soffre di manifestazioni dolorose croniche, una percentuale che sale al 70% al di sopra dei 65 anni di età. Inoltre, non si tratta di condizioni algiche acute o autolimitanti: l’88,4% delle donne che accusavano il disturbo al momento dell’intervista dichiarava di soffrirne da almeno un anno. Contrariamente a quanto si può pensare, queste manifestazioni dolorose si presentano più spesso in distretti che non hanno a che vedere con l’apparato riproduttivo – si tratta di schiena, testa e collo – e che compromettono seriamente l’autonomia e l’attività della donna, sulla quale ricadono, in aggiunta al lavoro, compiti di assistenza verso bambini e, sempre più spesso, anziani e disabili. E, infatti, oltre un quarto del campione dichiara che il dolore interferisce pesantemente con le attività domestiche, la deambulazione e la concentrazione, mentre supera abbondantemente il 30% la parte che dichiara che il dolore interferisce “abbastanza” con queste attività. Non va poi trascurato il dato relativo all’influenza del dolore sul sonno (oltre il 47% delle donne dichiara che il riposo viene disturbato “abbastanza” o “molto”), perché questo può indurre a curare il sintomo insonnia con ipnotici quando basterebbe trattare meglio la sintomatologia dolorosa. Quanto al trattamento antidolorifico, viene molto più spesso prescritto dallo specialista, piuttosto che dal medico di medicina generale, e c’è ancora un 10% che ricorre esclusivamente al fai da te e al passaparola. “Nel complesso” commenta Massimiano Bucchi, supervisore della ricerca “il quadro che emerge è quello di una presenza diffusa del dolore fisico nella vita delle donne. Dolore che può ‘spostarsi’ nel corso della vita in zone diverse del corpo ed associarsi a patologie variabili, ma accompagna come una sorta di sgradito ospite, anche per lunghi periodi, la vita delle donne, e ne condiziona l’umore e la capacità di svolgere le proprie attività quotidiane. ” “I risultati sono chiarissimi: il dolore è un fatto che la stragrande maggioranza delle donne si trova ad affrontare per periodi anche molto lunghi, visto che nell’arco della vita si presentano cause diverse di dolore: nelle giovani l’emicrania, col passare degli anni può cedere il posto alle fratture osteoporotiche” commenta Francesca Merzagora, Presidente di O. N. Da. , L’osservatorio Nazionale sulla salute della donna “E mette anche in luce alcuni aspetti specifici: per esempio l’aggravarsi del disturbo in concomitanza con eventi quali il ciclo mestruale o la gravidanza”. Apprezzamento per l’indagine viene anche dal professor Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. “Anche nella popolazione femminile si conferma purtroppo che l’evento dolore è un fenomeno presente in quasi il 90% delle persone e di queste il 16% prova addirittura un dolore estremamente severo, con evidenti ripercussioni sulle attività quotidiane e sulla qualità della vita stessa. Il fatto che una donna su tre che accusa dolore, cronico e non, continui ad affidarsi a terapie alternative non farmacologiche o automedicazione, è il segno che occorre un cambiamento culturale in tutto quanto riguarda il trattamento del dolore. E’ questo del resto lo scopo della Commissione Ministeriale, la cui linea d’azione prevede una maggiore sensibilizzazione e formazione del medico di famiglia su questo aspetto e, contemporaneamente, una maggiore diffusione sul territorio delle capacità di trattare adeguatamente il dolore. Infatti non può essere la regola che il dolore venga affrontato in reparti non specialistici e non dedicati. Si pensi che ancora oggi molti dei ricoveri ospedalieri in reparti ad elevata intensità di cure, come ad esempio la medicina interna, sono dovuti a manifestazioni dolorose di diversa natura”. Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma, ha messo in luce un altro aspetto: “Dall’indagine emerge che la maggioranza, il 61%, ricorre a un trattamento farmacologico. Non è poco, ma senz’altro sarebbe più alto se si utilizzassero farmaci più efficaci e con minori eventi avversi. Basterebbe seguire con attenzione le linee guida internazionali che suggeriscono , per un dolore moderato-severo, il ricorso ad un oppiaceo orale. In questo modo le pazienti avrebbero un maggior beneficio sul sintomo con minori effetti collaterali, soprattutto a carico dell’apparato digerente, che un 15% delle donne intervistate riporta come fonte di disagio. Una situazione che si rispecchia anche nel fatto che, poco meno del 10% che non assumono farmaci, lo fa perché quelli prescritti non sono efficaci”. “Mundipharma è da tempo impegnata nella ricerca sul trattamento del dolore in Italia, e tutte le ricerche del Centro Studi Mundipharma confermano il ritardo italiano in questo settore: basti pensare che, nel trattamento del dolore severo, la spesa pro capite annua (dati giugno 2008 ) per gli oppiacei è pari a 0,63 euro, contro una media europea di 3,73”. Le donne e il dolore cronico Sintesi dei principali risultati - La grande maggioranza delle donne italiane (80%) soffre attualmente (57%) o ha sofferto in passato (23%) di patologie o disturbi che provocano dolore. La diffusione di queste patologie e disturbi aumenta con l’età: nella fascia 60-75 anni l’attuale esperienza di dolore coinvolge il 70% delle donne. Donne single e divorziate segnalano con minor frequenza patologie dolorose rispetto a coniugate e conviventi, mentre le vedove – anche per l’effetto combinato dell’età – sono il gruppo in assoluto più colpito dalle sensazioni dolorose. Le patologie più citate in relazione al dolore sono cefalee ed emicranie (15,4%), artrosi, artriti e osteoporosi (11,5%) e dolori alla schiena (11,1%). Dolori associati a cefalee ed emicranie sono particolarmente diffusi tra le più giovani, mentre quelli collegati ad artrosi e artriti sono più comuni nelle fasce di età più elevate: il mal di testa segna quasi una donna su tre nella fascia 30-39anni, mentre la stessa quota è colpita da dolori artrosici, artritici e legati all’osteoporosi tra le 60-75enni. Si tratta, perlopiù, di dolori che accompagnano lunghi tratti della vita delle donne: l’88% ne ha sofferto, seppure in modo ciclico, per più di un anno, mentre per poco più di una su dieci si tratta di un fatto recente. Spesso i dolori sono percepiti anche in modo piuttosto intenso - soprattutto in relazione a patologie tumorali, problemi dentari denti e dolori mestruali – e in oltre la metà dei casi si presentano in forma non sporadica ma frequente o addirittura costante, soprattutto in associazione con patologie quali ernia del disco, problemi cardiovascolari e ginecologici. Schiena, testa e collo sono le zone del corpo più colpite dalle sensazioni dolorose, che si ripercuotono per due donne su tre in particolare sull’umore (66%) e per una su due sulla capacità di svolgere attività lavorative e di sbrigare le faccende quotidiane con la dovuta concentrazione e tranquillità; incide invece in misura relativamente minore su appetito e qualità del sonno. Una quota consistente delle intervistate (68%) colpite da patologie dolorose ricorre a terapie contro le varie forme di dolore: per dolori come quelli associati a disturbi cardiovascolari ed ernia del disco il ricorso a terapie sfiora l’80%; il trattamento terapeutico è invece minimo nel caso di disturbi ginecologici e dolori a braccia e mani, laddove non seguono alcuna terapia circa sette donne su dieci. Il ricorso è perlopiù a farmaci tradizionali (61%) e fisioterapia (24%), mentre il 3% utilizza prodotti omeopatici. La scelta della terapia contro il dolore avviene soprattutto sulla base del consiglio di medici specialistici e in misura minore del medico di famiglia; una su dieci però si è scelta farmaci o terapie sulle proprie competenze o sul parere di parenti/amici. Quello a farmaci o terapie è un ricorso che spesso si protrae nel lungo periodo (“qualche anno” per il 68%). Tra chi ricorre a terapie, una minoranza (15%) lamenta disturbi collaterali, prevalentemente di tipo gastro-intestinale o cutaneo, ma nel complesso l’80% si dichiara soddisfatta dei risultati ottenuti nel contrastare il dolore. Coniugate e vedove seguono una terapia più spesso di single e divorziate; le donne più istruite si curano meno di quelle meno istruite. Chi non ricorre a farmaci o terapie afferma di ritenere il dolore sopportabile (66%) o si dichiara contrario all’uso di farmaci (15%). Nel complesso il quadro che emerge è quello di una presenza diffusa del dolore fisico nella vita delle donne. Dolore che può ‘spostarsi’ nel corso della vita in zone diverse del corpo ed associarsi a patologie variabili, ma accompagna come una sorta di sgradito ospite, anche per lunghi periodi, la vita delle donne, e ne condiziona l’umore e la capacità di svolgere le proprie attività quotidiane. Il ricorso a terapie antidolore (perlopiù farmaci, ma anche fisioterapia) è diffuso e spesso protratto nel tempo, anche se vi sono tipi di dolore che le donne considerano maggiormente sopportabili. L’indagine è stata condotta da Scicom per O. N. Da su un campione di 514 donne, rappresentativo della popolazione femminile italiana in età compresa tra i 30 e i 75 anni. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CULTURA E COLLOCAZIONE INFLUENZANO IL CONSUMO DI ALCOL DEGLI ADOLESCENTI GLI ADOLESCENTI BEVONO E SI UBRIACANO A SECONDA DEL GRUPPO SOCIALE E DEL PAESE DI APPARTENENZA |
|
|
|
|
|
Milano, 3 novembre 2008 - Secondo una nuova ricerca la cultura e la collocazione geografica rivestono un ruolo importante nel comportamento dei giovani rispetto all´alcol. Con l´appoggio del Centro internazionale per le politiche sull´alcol (Icap - International Center for Alcohol Policies), i ricercatori hanno scoperto che gli adolescenti bevono e si ubriacano a seconda del gruppo sociale e del paese di appartenenza, e non relativamente al sesso e all´età. I ricercatori hanno scoperto che i giovani nordeuropei hanno l´abitudine di bere di più rispetto ai loro coetanei sudeuropei, soprattutto quelli delle regioni mediterranee. Basandosi sulle loro scoperte i ricercatori hanno detto che il 49% degli adolescenti svedesi (di 17 anni) hanno dichiarato di essersi ubriacati almeno una volta nella vita. Questo risultato è più alto del 39% rispetto a quello riscontrato nei giovani francesi, greci e italiani. I dati hanno rivelato che nostante la effettiva distanza geografica tra gli adolescenti, vengono riscontrate una serie di analogie. Ad esempio, i giovani di solito ricevono la loro prima bevanda alcolica dai propri genitori in occasione di un festeggiamento in famiglia. I luoghi dove i giovani trovano e consumano alcol sono gli incontri sociali (come le feste e i locali) e il consumo è solitamente legato al piacere e al divertimento. La ricerca ha anche rivelato che "un´esperienza legata al bere riuscita" era legata alle persone che cercavano di dimenticare i propri problemi. Secondo i ricercatori, anche "la consapevolezza del bere come mezzo di auto-terapia" è risultata evidente nei diversi paesi. I partecipanti allo studio provenivano da paesi di tutto il mondo e i focus group erano composti da braziliani, britanni, cinesi, italiani, nigeriani, russi e sudafricani. La dott. Ssa Fiona Measham, una criminologa della Lancaster University nel Regno Unito, ha detto: "È tragico vedere come molti giovani si ubriacano di proposito, come una specie di "edonismo calcolato" legato a fattori strutturali e culturali che influenzano i giovani nei diversi pasi. " Da parte sua, la dott. Essa Marjana Martinic, vicepresidente dell´Icap per la salute pubblica, ha osservato: "Dobbiamo lavorare per cambiare questa cultura del bere estremo. Bisogna guardare alle culture di paesi come l´Italia e la Spagna, dove il bere moderato è un fenomeno ordinario, che fa parte della vita familiare giornaliera. " La dott. Essa Martinic ha anche fatto notare che per riuscire a cambiare la cultura del bere estremo, si deve guardare oltre le risposte accettate e si dovrebbe incoraggiare tutte le parti coinvolte a partecipare. "Ciò significa che governi, comunità della salute pubblica, industrie di bevande alcoliche, sistema di giustizia criminale e società civile devono avere un ruolo nel cercare di ridurre il consumo estremo di alcol tra i giovani," ha detto. La dott. Ssa Martinic ha detto che ridurre il consumo estremo di alcol tra i giovani è possibile intervenendo su tre livelli: a scuola, al lavoro e nella comunità. Per ulteriori informazioni, visitare: International Center for Alcohol Policies http://www. Icap. Org/ Lancaster University http://www. Lancs. Ac. Uk/ . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MASSA CARRARA, INFONDATI I RILIEVI DI ITALIA NOSTRA SU UN´AREA VERDE NUOVO OSPEDALE: NESSUN VINCOLO E PROCEDURE CORRETTE |
|
|
|
|
|
Firenze, 3 novembre 2008 - L’area di circa due ettari e mezzo situata a Massa tra Via Fiume e via Montegrappa, interessata dal progetto per il nuovo ospedale delle Apuane, non è “l’ultimo lembo della foresta planiziale originaria” ma un semplice terreno da sempre agricolo, poi abbandonato e su cui la vegetazione ha preso nuovamente il sopravvento. Quindi non ci sono vincoli che possano ostacolare la realizzazione del nuovo Ospedale delle Apuane e le procedure seguite a partire dall’Accordo di programma siglato nel 2005 fino all’autorizzazione paesaggistica sono state corrette. E’ questa la conclusione a cui è giunta la vicenda sollevata nel maggio scorso da Italia Nostra, che aveva avanzato pubblicamente interrogativi circa “ la regolarità delle procedure e l’effettiva fattibilità e compatibilità ambientale e paesaggistica degli interventi”. Ne erano seg uiti un parere del Corpo Forestale dello Stato provinciale, una richiesta di approfondimenti rivolta al Comune di Massa dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Lucca e Massa Carrara e infine, il 6 ottobre scorso, l’invio sul posto da parte del Ministero per i beni culturali di due ispettori. Il “nodo” è stato sciolto questa mattina, nel corso di una riunione promossa dall’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi, nella sua veste di presidente del Collegio di vigilanza previsto dall’Accordo di programma, e a cui hanno partecipato, oltre ai rappresentanti degli enti che compongono questo organismo, anche gli ispettori ministeriali. “Si conferma una volta di più – dice l’assessore Rossi – non solo la correttezza e la trasparenza delle scelte compiute dagli enti responsabili ma anche la puntuale adesione alle normative esistenti, la capacità di approfondire le diverse problematiche e la sensibilità nei confronti degli aspetti ambientali e paesaggistici che ogni realizzazione di questa entità porta con sé. Ora possiamo passare rapidamente alla fase operativa, per dotare tutta la provincia e l’intero sistema sanitario regionale di un ospedale all’altezza delle esigenze della popolazione”. Il progetto, ha tenuto a sottolineare lo stesso assessore Rossi, verrà realizzato con un inserimento il più possibile rispettoso delle preesistenze naturali, mentre il Comune di Massa ha dal canto suo offerto la disponibilità di un’area equivalente in cui realizzare interventi compensativi di rinaturalizzazione. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ISTITUITO CORSO LAUREA IN SCIENZE RIABILITAZIONE |
|
|
|
|
|
Trieste, 3 novembre 2008 - Le Università di Trieste e Udine istituiranno, in collaborazione fra di loro e con il sostegno della Regione Friuli venezia Giulia, un corso di laurea specialistica interateneo in Scienze della riabilitazione, per rispondere alla crescente esigenza del Servizio sanitario regionale di figure professionali altamente qualificate in questo settore. Lo prevede un Protocollo d´intesa, il cui testo è stato approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute e alla Protezione sociale Vladimir Kosic. Per realizzare le attività didattiche, l´Amministrazione regionale contribuirà con una somma di 70 mila euro per ciascun anno accademico. . . . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MILANO, SALUTE. “NO SMOKING, BE HAPPY”: UN VIAGGIO CONTRO IL FUMO |
|
|
|
|
|
Milano, 3 novembre 2008 - Dal 30 ottobre fino a venerdì 14 novembre, in via Luca Beltrami, davanti al Castello Sforzesco, è allestita la mostra multisensoriale “No smoking, be happy”, un viaggio all’interno del corpo umano, accompagnato da odori e sensazioni, alla scoperta dei danni provocati dal tabacco. Da Milano la mostra si sposterà poi in altre importanti città italiane. L’iniziativa è della Fondazione Umberto Veronesi ed è patrocinata dall’Assessorato alla Salute del Comune con il sostegno della Fondazione Pfizer. Lo scopo è informare, soprattutto i giovani, sui danni del fumo di sigaretta, per questo i visitatori “entreranno” realmente in una sigaretta per percorrere le vie aeree del fumo. “Secondo i dati più recenti – ha detto l’assessore alla Salute Gimpaolo Landi di Chiavenna - in Italia i fumatori sono circa 12milioni, il 26. 4% sono uomini e il 17. 9% donne. I giovani tra i 15 e i 24 anni che fumano sono il 24%, corrispondenti a circa un milione e mezzo di ragazzi. Sono tante le iniziative per disincentivare il fumo. A tre anni dall´entrata in vigore della legge Sirchia, i fumatori sono passati dal 23,9% al 22,1% della popolazione italiana con una riduzione di infarti derivati dal fumo dell´8%. Ma nella lotta al tabagismo c´è ancora molto da fare, soprattutto per le donne e per i giovani. Non solo, nella classifica dei paesi europei con la miglior politica antifumo, siamo scesi dall´ottavo al decimo posto, dietro Francia e Belgio. Questo vuol dire che la battaglia per sradicare un vizio che minaccia seriamente la salute è solo all’inizio”. In Lombardia, secondo dati recenti, si fuma di più rispetto alla gran parte delle regioni italiane: il 24% della popolazione over 14, contro la media nazionale del 22%. Milano detiene anche il primato delle donne fumatrici: nel 2007 il tasso ha raggiunto il livello record di 19,2% contro la media del 17,6% del resto d´Italia. Nel 2008, però, le persone che hanno smesso di fumare sono aumentate rispetto all’anno precedente, passando dal 17,5% al 18,4%. Nell’ultimo anno hanno smesso di fumare più di 560. 000 fumatori. I motivi principali sono strettamente legati alla sfera sanitaria: il 38,5% infatti ha smesso per reali problemi di salute e il 40% per una maggiore consapevolezza dei danni che il fumo provoca. Rispetto agli anni precedenti sta aumentando proprio la consapevolezza dei danni da fumo: dal 28,2% del 2006, al 30,7% del 2007, al 40% del 2008. “Questo aspetto – ha osservato l’assessore Landi - è di particolare interesse. Vuol dire che le attività di prevenzione e informazione raggiungono le persone che cominciano a capire l’importanza di smettere prima che insorga un problema di salute. Il messaggio che il fumo nuoce al proprio benessere sembra stia penetrando nella coscienza e proprio da questo segnale nasce l’input per continuare a contrastare il consumo di tabacco”. Attualmente sul territorio nazionale esistono oltre 300 Centri Antifumo accreditati, tra Servizi per la Cessazione dal Fumo di Tabacco e ambulatori specializzati. Per informazioni: www. Nosmokingbehappy. It . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA MOSTRA FRANCESCO ALBANO BESTIARIO QUOTIDIANO AL CASTELLO DI LEGNANO (MI) – SPAZIO DOVEVACCADERE DAL 15 NOVEMBRE 2008 AL 1 FEBBRAIO 2009 |
|
|
|
|
|
Legnano, 3 novembre 2008 - Da quest’anno l’Amministrazione della città di Legnano ha riservato un apposito spazio ai giovani artisti all’interno del Castello, affiancando le consuete esposizioni dedicate ai grandi maestri. Dopo la personale di Marco Mazzoni, lo spazio Dovevaccadere ospita dal 15 novembre al 1° febbraio 2009 quindici sculture, due istallazioni e sedici disegni del giovane scultore Francesco Albano. La mostra, curata da Flavio Arensi e Stefano Castelli autori dei testi in catalogo (edizioni Allemandi), è la prima personale dello scultore che nel 2005 ha vinto il Premio Nazionale Arti-miur e che, attraverso una figurazione ricca di tensioni cerca di raccontare il proprio mondo esistenziale. Bestiario quotidiano è dunque un diario intimo in cui l’artista riporta le proprie considerazioni su ciò che lo circonda, traducendo in immagine le esperienze di ogni giorno. Secondo Stefano Castelli «Siamo qui di fronte a una regressione affrontata senza timore di sorta, e senza filisteismi. Un tuffo a piedi pari nella dimensione abortiva dell’essere, per cogliere come da sempre l’umano si dissolva vivendo, e per compiere il vero progressismo della rinuncia alle armi: senza più dibattersi per dimostrare con i propri sussulti di essere integri, ma ammettendo l’eterna compromissione dell’umano». L’iniziativa, organizzata dalla città di Legnano, è patrocinata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Milano. L’assessore alla cultura legnanese, Maurizio Cozzi sottolinea «l’ulteriore impegno della città a ricercare fra i giovani artisti i talenti che costruiranno l’arte del prossimo futuro». E aggiunge: «con le mostre la nostra Amministrazione ha sempre cercato di segnalare ciò che di meglio c’è nel nostro tempo. Abbiamo prediletto autori importanti ma non troppo esposti alle necessità commerciali, privilegiando l’eccellenza. Dal 2000 abbiamo alternato nei nostri spazi espositivi le opere di grandi maestri, e ora sentiamo la necessità di aiutare i giovani, facendoli crescere, sostenendoli, persino mettendoli a confronto coi maestri storici. Ed è per questo che abbiamo anche deciso di acquistarne un’opera; dopo un grande disegno di Mazzoni acquisito in occasione della sua personale, abbiamo commissionato ad Albano due tondi da apporre sulla facciata di Palazzo Leone da Perego. Sicuramente la sua figurazione non è semplice, perché legata a un’estetica dell’esistenza e dell’introspezione, ma siamo convinti che si debba sempre rischiare e scegliere un’arte che faccia pensare e discutere, piuttosto di quella impegnata a scandalizzare o lasciare inerti». In occasione della mostra e della pubblicazione del catalogo, l’artista padovano Pierantonio Tanzola ha realizzato una serie di ritratti dello scultore, mentre la regista turca Cansin Sagesen ha eseguito un cortometraggio ispirato al suo lavoro, Tra/fra. L’iniziativa fa parte della nuova edizione di Sale (Spazi d’Arte a Legnano), il progetto di riqualificazione degli spazi espositivi cittadini attraverso eventi di qualità. La mostra si affianca a quella di Ipoustéguy a Palazzo Leone da Perego e di Carol Rama nella Pinacoteca del Castello. Cenni biografici Francesco Albano nato a Oppido Mamertina (Rc) il 19 novembre 1976, vive e lavora a Carrara (Ms); si è diplomato in scultura nel 2000 all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 2005 vince il Premio Nazionale delle Arti-miur per la scultura. Nel corso di questi anni partecipa a diverse collettive. Nel 2008 la regista turca Cansin Sagesen esegue un cortometraggio ispirato al suo lavoro, Tra/fra, mentre l’artista Pierantonio Tanzola, in occasione della mostra di Legnano, gli dedica una serie di ritratti fotografici. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
“LE NUVOLE IN CIELO E L’ABRUZZO IN TERRA” MOSTRA PERSONALE DI ANNA SECCIA CAPPELLA “IL CORPO DI CRISTO” SULMONA 8 E 9 NOVEMBRE 2008 |
|
|
|
|
|
Sulmona, 3 novembre 2008 - “Le nuvole in cielo el’Abruzzo in terra”. Può sembrare la frase di una dolce poesia dedicata alla nostra terra, ma non è così, è molto molto di più… Un’occasione importante per rimanere uniti in nome della lotta alla malattia, un progetto itinerante e variopinto, ma, soprattutto, un’esperienza artistica tutta dedicata alla solidarietà. L’organizzatrice dell’evento è Rosetta Rossini, sostenitrice dell´associazione Azione Parkinson onlus di Pescara, nonché donna dotata di coraggio e determinazione che, negli anni, ha investito tutta se stessa nella battaglia contro questa atroce malattia degenerativa con la quale convive e al suo fianco c’è un’amica, una donna con la D maiuscola, una grande artista: Anna Seccia. ‘Anna dei colori’, come ormai la chiamano tutti i suoi fan, è sempre stata una pittrice impegnata, sensibile alle tematiche sociali, fortemente schierata contro le ingiustizie nei confronti dei più deboli, non ha mai dimenticato, nonostante i successi e i quarant’anni di esperienza, l’angoscia di chi soffre, e ha spesso sacrificato se stessa, pur di “tendere una mano” al prossimo. Anche questa volta, non si è tirata indietro… L’artista, che da poco è stata invitata dalla galleria Forum Artis di Modena a partecipare alla fiera di Salisburgo, esporrà, per la prima tappa abruzzese dell’evento, l’8 e il 9 novembre, a Sulmona, una sua opera inedita, appositamente realizzata, intitolata “Nuvola della prima ora” che potrà essere ammirata all’interno della Mostra personale, dedicata alla ricerca, presso la Cappella “Il corpo di Cristo”. Sempre in occasione della manifestazione “Le nuvole in cielo e l’Abruzzo in terra”, presentata dal critico d’arte Antonio Picariello, verrà esposto un foulard in seta della serie “Graffi di colore”, ideato da Anna Seccia e realizzato in soli 200 esemplari dalla prestigiosa ditta Santostefano di Italo Ferretti. L’accessorio è un ulteriore mezzo per sostenere l’obiettivo che ‘Azione Parkinson’con il progetto”Le nuvole in cielo e l’abruzzo in terra “ porta avanti:per raccogliere fondi a sostegno della ricerca. Infine, dulcis in fundo, tutti coloro che interverranno, potranno assistere alla proiezione di un video che ripercorrerà il lungo e fruttuoso percorso artistico di “Anna dei colori", la sua ricerca sociale, l’incontro con la tecnica pittorica dell’happening, le opere collettive, le mille e mille gradazioni che costellano la sua vita artistica non hanno mai smesso di appassionare persone di ogni età. All’interno della monografia “Anna dei colori”, l’illustre critico Giorgio Di Genova spiega: “L’espressione artistica è sempre e comunque un double del proprio io. O meglio dell’identità interiore dell’artista, che appunto attraverso l’altro da sé, cioè lo specifico linguistico scelto, restituisce un autoritratto psicologico-simbolico. Alla stessa stregua dell’identità fisionomica, che, pur trasformandosi col trascorrere del tempo, dalla nascita alla maturità ed oltre rimane sempre la stessa, altrettanto avviene nella produzione di ogni artista, la quale nel tempo mantiene costanti i tratti connotativi di base. Ciò mi ha portato ad asserire che ciascun artista per tutta la vita, mutatis mutandis, fa sempre la stessa opera, … Anna Seccia non sfugge alla regola”. Breve curriculum e caratteristiche artistiche di Anna Seccia - Compiuti gli studi artistici, dopo aver frequentato la facoltà di Architettura, è stata titolare della cattedra di Discipline pittoriche e plastiche presso il Liceo artistico di Pescara. Ha arricchito la sua formazione sull’espressività artistica con maestri come Diane Waller, Ma Anad Meera, Arno Stern e molti altri. Esperta in art therapy, cromoattivazione e olodanza, da trent’anni svolge una ricerca innovativa sulle metodologie di insegnamento per lo sviluppo del potenziale creativo attraverso il corpo, il suono, il colore e la materia, che trova il suo sbocco nella creazione del laboratorio di “Artemieutica” e nella realizzazione della “Stanza del colore” come opera d’arte interattiva che ha lo scopo di stimolare la creatività e la libera espressione del sentire attraverso il colore. Tiene corsi di formazione sulla creatività attraverso l’arte conducendo gruppi e training ovunque in Italia. Anna Seccia ha incentrato la sua ricerca pittorica nell’ambito del segno come espressione di un linguaggio che rende manifesto il fluire della coscienza attraverso i colori e la sua pittura ha nel blu e negli azzurri il suo valore cromatico centrale. La sua ricerca ha riscosso consensi e riconoscimenti con recensioni e inserimenti su riviste e cataloghi d’arte con partecipazioni a prestigiose rassegne quali i premi: Termoli, Vasto, Sulmona, Penne, Salvo, Mazzacurati, la triennale di Arte sacra di Lecce, la rassegna Il mare di Molfetta ed esposizioni nelle fiere d’arte di Bologna, Padova, Bari, New York, Los Angeles Ha inoltre esposto in prestigiosi musei, quali il Haus martfled di Schvlm (Germania), il Chiang kai di Taiwan (Cina), il Centro alfeos el sabio a El Puerto di S. Maria (Spagna), l’Art museum di Monaco, il Salons de la residence du Louvre, (Menton, Francia), il Museo modenese (Modena), il Palazzo ducale di Revere, il Castello dell’Aquila, il Museo della carta a Fabriano ed infine i musei giapponesi di Kausatsu, Adova, Magama, Yocatchi, Minakuchi. Le sue opere si trovano in qualificate collezioni pubbliche di arte contemporanea, tra cui Museo e Archivio di artisti abruzzesi contemporanei, Castello di Nocciano (Pe); museo abruzzese Arti Grafiche, Castel di Ieri (Aq); pinacoteca di Arte contemporanea, Prata d’Ansidonia (Aq); centro San Massimiliano Colbe, Roma; Pinacoteca di Sassoferrato; Fondazione Piccola Opera Caritas, Giulianova (Te); Monaco Modern Art Museum, Fondation Lord Eastlegh, museo delle Generazioni italiane del ‘900 (Magi ‘900), Pieve di Cento (Bo); Forum Artis Museum, Montese; museo internazionale Mail Art L’aquila; Pinacoteca Civica di Pianella; Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Casoli d’Atri (Te); Raccolta di Arte Sacra, Parrocchia San Pio X, L’aquila; Young Museum, Palazzo ducale di Revere (Mn); Museo “Valentino” di Castellaneta; museo delle Scienze biomediche, Chieti; Università di Brescia; pinacoteca internazionale di Arte Sacra, Falconara (An); collezione Villa Rietti Rota, Motta di Livenza (Tv), Pinacoteca d’arte Contemporanea di Guglionesi(cb). La sua pittura è considerata nei volumi 900 Artisti ed Arte in Abruzzo, a cura della Provincia di Pescara e nel Ii tomo di Generazione anni Quaranta, vol. Vi della Storia dell’arte italiana del 900 di Giorgio Di Genova, attualmente in corso di stampa, mentre riferimenti alla sua attività sono nei cataloghi del Monaco Art Museum, del Magi ‘900 di Pieve di Cento (Bo), del Museo Artisti Abruzzesi di Nocciano (Pe). . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GOLF – VOLVO MASTERS: TITOLO A SOREN KJELDSEN, 20° FRANCESCO MOLINARI LO SVEDESE ROBERT KARLSSON E’ IL NUMERO UNO D’EUROPA |
|
|
|
|
|
Roma, 3 novembre 2008 - Francesco Molinari si è classificato al 20° posto con 287 colpi (74 73 74 66) nel Volvo Masters, il torneo che ha concluso la stagione dell’European Tour sul percorso di Valderrama, a Sotogrande in Spagna. Ha vinto il danese Soren Kjeldsen (276 – 65 71 69 71), mentre Robert Karlsson è divenuto il primo svedese a imporsi nell’ordine di merito europeo (E 2. 732. 748 guadagnati). Kjeldsen, al secondo titolo nel circuito, ha superato di due colpi il tedesco Martin Kaymer (278 – 73 70 67 68) e l’inglese Anthony Wall (69 69 71 69). Al quarto posto con 280 lo spagnolo Sergio Garcia e l’inglese Lee Westwood, al sesto con 281 l’inglese David Lynn e al settimo con 282 l’australiano Richard Green. Non ha brillato Karlsson, solo 32° con 293 colpi, ma soltanto Westwood ha provato a mettere a rischio la sua leadership europea, tuttavia per superarlo avrebbe dovuto solo vincere, dato che partiva dal terzo posto nell’ordine di merito con circa 466. 000 euro di ritardo. Non hanno invece trovato le giornate giuste Padraig Harrington (secondo nella money list al via), 13° con 286, e Miguel Angel Jimenez (quarto), 24° con 290, che erano gli altri due giocatori in lotta con lo svedese per lo scettro continentale. Alla fine la graduatoria è rimasta invariata con Harrington secondo (E 2. 459. 109), Westwood terzo (E 2. 424. 642) che ha mancato di poco il sorpasso dell’irlandese, e con Jimenez quarto (E 2. 066. 596). Quinto l’irlandese Graeme Mcdowell (E 1. 859. 346), quindi l’inglese Ross Fisher (E 1. 836. 530) e settimo lo svedese Henrik Stenson (E 1. 798. 617) retrocesso di due posti. Ha perso tre posizioni Francesco Molinari, malgrado l’exploit finale con il 66 miglior score di giornata (5 birdie), che ha chiuso al 24° posto con un guadagno di 880. 241 euro sorpassato in extremis da Wall e da Green, oltre che da Kjeldsen, salito grazie ai 708. 000 di prima moneta (su un montepremi di E 4. 250. 000) dal 27° al 10° posto. L’anno prossimo il Volvo Masters sarà sostituito dal The Dubai World Championship che si disputerà sull´Earth Course del Jumeirah Golf Estates di Dubai. Quanto all’European Tour non vi saranno soste: la prossima settimana comincerà in Cina l’edizione 2009 con il Hsbc Champions (6-9 novembre) allo Shenshan International Gc di Shanghai. Lpga: Vince Candie Kung, Buona Prova Di Giulia Sergas (17ª) – Ancora una buona prova di Giulia Sergas, che si è classificata 17ª con 216 colpi (73 71 72) nell’Hana Bank Colon Championship (Lpga Tour) disputato allo Sky 72 Gc di Incheon in Corea con la partecipazione di 69 selezionate proettes. Nel combattuto giro finale è emersa Candie Kung, ventisettenne di Taiwan, che un parziale di 69 colpi e il totale di 210 (70 71 69) ha colto il quarto titolo nel circuito dove non vinceva dal 2003. Al secondo posto con 211 l’australiana Katherine Hull, al terzo con 212 la svedese Sophie Gustafson e le coreane Jee Young Lee, Jeong Jang e Hee-won Han. Tardivo il tentativo di rimonta della statunitense Paula Creamer, nona con 214, e mai in corsa per il titolo la norvegese Suzann Pettersen, campionessa uscente, 34ª con 220. La Sergas, che deve la sua partecipazione alla buona posizione nella money list, ha girato in 72 colpi (due birdie e due bogey) e ha guadagnato 19. 920 dollari salendo dal 47° al 44° posto nell’ordine di merito con $ 407. 683. Alla Kung sono andati 240. 000 dollari su 1. 600. 000 in palio. Let In Cina: 89° Successo Per Annika Sorenstam, Nona Veronica Zorzi – Annika Sorenstam, che a fine anno si ritirerà dall’attività agonistica, ha lasciato il Ladies European Tour come si conviene a una regina, ossia conquistando la 17ª vittoria nel circuito femminile continentale e l’89ª in carriera di cui 72 ottenute le Lpga Tour, comprensive di dieci major. La svedese (203 – 69 69 65) si è imposta nel Suzhou Taihu Ladies Open, torneo che ha segnato il debutto in Cina del Let sul tracciato del Suzhou Taihu International Gc, nella città da cui il circolo prende il nome. La Sorenstam ha dato spettacolo nel giro finale con un gran 65, recuperando cinque colpi di svantaggio alla cinese Li Ying Ye (203 – 65 68 70), leader per 36 buche, e poi battendola alla seconda buca di spareggio con un par. Al terzo posto, distanziate di sette colpi, la thailandese Chutichai Porani, la danese Amanda Moltke-leth e l’australiana Karen Lunn, al sesto con 212 la cinese Yang Tao-li e le thailandesi Russamee Gulyanamitta e Pornanong Phatlum. Al nono, insieme ad altre sette concorrenti, Veronica Zorzi con 213 (68 76 69), che è partita molto bene (terza), poi ha avuto un cedimento nel turno centrale (24ª) e quindi ha recuperato con un bel finale in 69 colpi. Al 21° posto con 215 Anna Rossi (77 67 71), al 32° con 218 Margherita Rigon (77 71 70), e al 62° con 224 Vittoria Valvassori (75 74 75). La Sorenstam ha ricevuto un assegno di 30. 000 euro su un montepremi complessivo di 200. 000 euro. Us Pga Tour: Torna In Vetta Michael Letzig – Michael Letzig (209 – 65 74 70) è tornato in vetta nel terzo giro del Ginn sur Mer Classic, sesta delle sette gare delle Fall Series che concludono l’Us Pga Tour e che si sta svolgendo al The Conservatory di Palm Coast in Florida. Letzig, che era stato al comando nel giro iniziale, ha un colpo di vantaggio su Kenneth Ferrie, John Huston e Ryan Palmer, leader dopo 36 buche. Sono in lotta per il titolo anche Mark Wilson e Ken Duke, quinti con 211, e Vaughn Taylor e J. J. Henry, settimi con 212. Il montepremi è di 4,6 milioni di dollari dei quali 828. 000 andranno al vincitore. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|