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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Settembre 2010
PRIMO CHIP PER COMPUTER QUANTISTICI: PERMETTERÀ DI SIMULARE QUELLO CHE AVVIENE IN UNA MOLECOLA O IN UNA REAZIONE CHIMICA CONGRATULAZIONI DI ZAIA GOVERNATORE DEL VENETO AD ALBERTO PERUZZO.  
 
Venezia, 20 settembre 2010 - “C’è una firma veneta in calce ad una delle più grandi scoperte tecnologiche degli ultimi anni. Questo ci riempie d’orgoglio, ma deve anche essere motivo di riflessione, perché questo suo successo Alberto Peruzzo lo ha concretizzato in Gran Bretagna”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, rivolgendo le sue congratulazioni al giovane scienziato veneziano, laureato a Padova, protagonista della ricerca internazionale che ha portato a realizzare il primo chip per computer quantistici, che permetteranno di simulare quello che avviene in una molecola o in una reazione chimica. “Peruzzo – aggiunge Zaia – è il simbolo di una generazione di moderni veneti che si stanno facendo largo a suon di successi in molti campi della ricerca, della scienza e della tecnologia. E’ veneziano, si è laureato in una Università veneta, ma per esprimere tutte le sue capacità ha lavorato nel Centro di Fotonica dell’Università di Bristol”. “Questo – continua Zaia – deve far riflettere un po’ tutti, politica, Istituzioni, Università, mondo economico ed imprenditoriale, sulla necessità di fare di più e meglio per trattenere in casa i nostri cervelli. Il futuro – conclude Zaia – si costruisce anche così, creando le condizioni perché il sapere e l’inventiva che sappiamo esprimere si possano realizzare e concretizzare nella nostra terra e nel nostro tessuto economico, anziché girovagare per il mondo”.  
   
   
VIVERE CON UN “PACEMAKER” NEL CERVELLO IL 20 E 21 SETTEMBRE A VARSAVIA UN WORKSHOP INTERNAZIONALE SULLA STIMOLAZIONE CELEBRALE PROFONDA PER MALATTIE PSICHIATRICHE E NEUROLOGICHE COORDINATO DALLA SISSA DI TRIESTE  
 
 Trieste, 20 settembre 2010 - All’età di soli 36 anni Lucilla Bossi, allora ballerina alla Scala di Milano, scoprì i primi sintomi del Parkinson. I tremori hanno tormentato Lucilla per più di un decennio, finché non è stato possibile attenuarli grazie alla stimolazione celebrale profonda (Dbs), una tecnica chirurgica che prevede l’impianto di elettrodi di stimolazione nel cervello, controllati da uno strumento simile a un pacemaker. Ora Lucilla è una delle oltre 50 mila persone al mondo che si sono sottoposte alla Dbs per alleviare i sintomi di malattie trattamento-resistenti. Ma quali sono le potenzialità, i limiti e i costi di tale tecnologia? Quali gli effetti su comportamento e personalità dei pazienti che la subiscono? La Dbs cambia la definizione di essere umano? Ne discuteranno il 20 e 21 settembre a Varsavia, in Polonia, pazienti, ricercatori, medici, sociologi, filosofi e giornalisti da tutta Europa in occasione del workshop brains in dialogue on deep brain stimulation, organizzato nell’ambito de l progetto europeo bid-brains in dialogue coordinato dalla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste. L’utilizzo terapeutico della stimolazione celebrale profonda è in continuo aumento in diversi ambiti: Parkinson, distonia, dolore cronico, epilessia, disturbo ossessivo-compulsivo, Sindrome di Tourette e depressione. Il workshop consentirà di fare il punto sui benefici e i rischi della Dbs e di discutere delle sfide etiche e sociali collegate al suo utilizzo. Lucilla Bossi (ora presidente di Parkinson Italia) e Verona Butler (presidente di A.d.d.e.r., Uk) apriranno i lavori del meeting raccontando la loro esperienza come pazienti Dbs. Alcune tematiche affrontate: Mauro Porta (Irccs Galeazzi e Policlinico San Marco, Italia) parlerà degli ultimi sviluppi nell’utilizzo della Dbs per la Sindrome di Tourette; Thomas Schlaepfer (Università di Bonn, Germania) esporrà sull’uso della Dbs nel trattamento dei disordini psichiatrici e della depressione; Maartje Schermer (Erasmus Medical Centre, Olanda) discuterà dei rischi di alterazione della personalità; Emma Mcintosh (Università di Oxford, Uk) parlerà dei costi della Dbs per la sanità pubblica. La due giorni si concluderà con la tavola rotonda aperta al pubblico Brain, machine and something in between, martedì 21 settembre alle 18:00 al Caffé Skwer (in polacco con traduzione consecutiva). Piotr Durka (Università di Varsavia, Polonia), Tomasz Mandat (Co-i, Polonia), Maartje Schermer (Erasmus Mc, Olanda) e Marcin Rotkiewicz (Polityka Magazine, Polonia) porteranno la discussione sulla Dbs tra il pubblico, allargandola alle interfaccia cervello-computer, quei sistemi che promettono di aiutare le persone disabili a controllare autonomamente computer, sedie a rotelle e protesi. L’evento si svolgerà nell’ambito del Festival della Scienza di Varsavia ( www.Festiwalnauki.edu.pl/ ). Informazioni e programma: www.Neuromedia.eu/    
   
   
PROGETTO UE PER DETERMINARE LE CAUSE DELLA SCHIZOFRENIA  
 
Bruxelles, 20 settembre 2010 - Ricercatori dell´Unione europea stanno tentando di individuare le cause della schizofrenia e dei relativi disturbi psicotici, esaminando il ruolo che svolgono i geni e i vari ambienti nell´insorgenza di questi disturbi. Epidemiologi, psicologi, psichiatri, neurologi, farmacologi, biostatistici e genetisti avranno tutti un ruolo in questo straordinario progetto su larga scala. L´ue ha sostenuto la ricerca attraverso il progetto Ue-gei ("European network of national schizophrenia networks studying gene-environment interactions"), che ha ricevuto 11,62 milioni di euro attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). Il progetto, che coinvolge più di 7.500 pazienti e le loro famiglie provenienti da 15 paesi, è il più grande sforzo compiuto fino ad oggi per capire come le interazioni gene-ambiente sono alla base del rischio schizofrenia. I partner coinvolti nel progetto comprendono le reti per la schizofrenia o per la salute mentale finanziate a livello nazionale di Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Turchia e Regno Unito, nonché altri istituti di ricerca e una serie di piccole e medie imprese (Pmi) in Australia, Austria, Belgio, Hong Kong/cina, Irlanda, Italia e Svizzera. Il progetto è finalizzato a concentrarsi sugli effetti delle interazioni gene-ambiente sui percorsi cerebrali e sulla sensibilità psicologica, e di chiarire il modo sottile, ma misurabile, in cui le espressioni comportamentali di vulnerabilità per i disturbi psicotici sono mediate dai percorsi cerebrali e psicologici. Una ricerca di follow-up nell´ambito del progetto dovrebbe stabilire perché, in alcuni individui, l´espressione di vulnerabilità non evolverà mai nella malattia conclamata, mentre in altri, la schizofrenia avrà una manifestazione clinica. Guidati dal professor Jim van Os dalla Scuola per la salute mentale e le neuroscienze (Mhens) presso l´Università di Maastricht (Mumc) nei Paesi Bassi, i ricercatori vogliono studiare le espressioni comportamentali di vulnerabilità, causate dalle interazioni gene-ambiente, che si dice siano "meglio catturate come alterazioni sottili dell´umore, della percezione, della volontà e del pensiero in risposta a stress minori nel flusso della vita quotidiana". Tuttavia, dato che non esistono attualmente strumenti per monitorare adeguatamente tali alterazioni, le imprese e start-up europee del progetto Eu-gei svilupperanno nuove tecnologie per rendere possibile tale monitoraggio. Gli scienziati ritengono che, data l´evidenza degli effetti negativi delle grandi città sulla salute mentale e su una vasta gamma di disturbi somatici, l´impatto della crescente urbanizzazione e di altri fattori di rischio ambientali nei paesi europei - come la migrazione - dovrebbe essere prioritario nella ricerca. Essi sottolineano che crescere in una zona urbana si è dimostrato essere associato ad un aumentato rischio di sviluppare disturbi psicotici in età adulta; i bambini che crescono nelle grandi città sembrano avere un rischio più che doppio di sviluppare tale patologia rispetto ai bambini degli ambienti rurali. Anche la migrazione è stata citata come un fattore scatenante per i disturbi psicotici, con le popolazioni immigrate che presentano un rischio molto più elevato di svilupparli, rispetto al rischio sia del paese ospitante che di quello di origine. Altri studi hanno rivelato che anche l´uso di cannabis - in particolare l´uso pesante durante l´adolescenza - aumenta il rischio di sviluppare un disturbo psicotico, così come i traumi infantili. I ricercatori sperano che lo sviluppo di nuovi strumenti nel corso di questo progetto consentirà loro non solo di misurare la sensibilità ai disturbi psicotici causati da un´interazione gene-ambiente, ma anche di controllare, ed eventualmente anche modificare, la vulnerabilità a livello comportamentale. Il progetto dovrebbe concludersi a fine maggio 2015 . Per maggiori informazioni, visitare: Eu-gei: http://www.Eu-gei.eu/  School of Mental Health and Neuroscience (Mhens): http://mhens.Unimaas.nl/    
   
   
SARDEGNA: TRE MILIONI DI EURO PER REALIZZAZIRE "CENTRO PER LA DOMOTICA" ED "OFFICINA PER LA SANITARIZZAZIONE DELLE PROTESI"  
 
Cagliari, 20 Settembre 2010 - La Giunta regionale - su proposta dell’assessore regionale della Sanità e dell’assistenza sociale, Antonello Liori - ha deliberato di destinare 3 milioni di euro per la realizzazione del "Centro per la domotica” e dell´"Officina per la sanitarizzazione delle protesi”. Le strutture saranno parte integrante del progetto "Superhando", realizzato a Settimo San Pietro, che eroga servizi integrati alla persona, con particolare attenzione alle disabilità fisiche e psichiche, di tipo informativo, di segretariato, di consulenza specialistica, nonché di assistenza, di sollievo, di prevenzione, di aggregazione, a tempo pieno e a tempo parziale. "Dall´esperienza finora maturata in campo di domotica (tecnologie di ausilio alla vita domiciliare dei disabili) e protesica è emersa la necessità di predisporre attività di supporto sia per gli utenti che per gli operatori pubblici - ha sottolineato l’assessore Liori - Particolarmente sentita la necessità di una struttura pubblica polifunzionale dedicata alla domotica, che rappresenti un riferimento, altamente specializzato, per l’intero territorio regionale. Abbiamo investito ingenti risorse, sia del bilancio regionale che dei fondi europei, per promuovere la diffusione della domotica e della protesica, altro importante passo nell’assistenza pubblica riservata alle persone con disabilità o in condizioni di non autosufficienza."  
   
   
CENTRI RICERCA GENOMICA E CELLULE STAMINALI, INTESA TRA REGIONE UMBRIA E MINISTERO DELLA SALUTE  
 
 Perugia, 20 settembre 2010 – Saranno presto attivati in Umbria i centri di alta ricerca scientifica sulla genomica, a Perugia, e sulle cellule staminali a Terni. È quanto è emerso al termine di un vertice svoltosi a Roma, presso il Ministero della Salute, presenti il ministro Ferruccio Fazio, il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, l’assessore alla Sanità Vincenzo Riommi, ed il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Francesco Bistoni. Le parti hanno, infatti, definito il contenuto dell’intesa che permette una programmazione integrata dell’attività dei due centri e contiene anche l’impegno a finanziare e promuovere l’attività delle due strutture. L’intesa, insieme all’Accordo di programma Regione Umbria - Ministero di cui è parte integrante, sarà formalmente sottoscritta nelle prossime settimane. “Abbiamo definito ormai il contenuto dell’intesa – ha dichiarato la presidente della Regione, Catiuscia Marini – e il Governo si è impegnato a garantire risorse straordinarie per l’attivazione di questi due importantissimi centri di ricerca che saranno collocati presso l’Azienda ospedaliera di Perugia, il laboratorio di genomica, e presso l’Azienda ospedaliera di Terni, il laboratorio per la produzione di cellule staminali”. “Con questa intesa – ha sottolineato inoltre la presidente - viene sbloccato definitivamente l’intero accordo di programma che permette l’utilizzazione di 85 milioni di euro di fondi statali per l’ulteriore adeguamento e innovazione della rete dei servizi sanitari che verrà realizzato nel corso della legislatura”. Per l’attività dei due centri di ricerca innovativi, grazie all’intesa, verranno destinati dal Ministero 3 milioni di euro che si aggiungeranno ai circa 8 milioni di euro stanziati dalla Regione Umbria e dall’Università di Perugia. Per il Laboratorio di genomica, che utilizzerà le tecniche più avanzate per analizzare la struttura del “Dna” permettendo una diagnosi molto precisa sulla presenza di alcune patologie, è già pronta la sede, nella nuova Facoltà di Medicina. Sono in allestimento gli impianti e, con i finanziamenti derivanti dall’intesa, si acquisteranno le strumentazioni più innovative. Il Laboratorio per la produzione di cellule staminali, attivo nell’Azienda ospedaliera di Terni e specializzato nella cura delle patologie neurologiche, ha ricevuto in questi giorni l’approvazione dell’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco), che consentirà di passare dalla fase preliminare della ricerca alla produzione delle cellule staminali. I due Centri lavoreranno in stretta collaborazione.  
   
   
I CANI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA CURA DELLE MALATTIE DELLE UNGHIE, SUGGERISCE UNO STUDIO DELL´UE  
 
Bruxelles, 20 settembre 2010 - Scienziati in Scandinavia hanno individuato uno dei fattori di rischio genetici alla base della malattia immunotrasmessa onicodistrofia lupoide simmetrica (Slo) che può portare a gravi problemi delle unghie dei cani. I risultati, pubblicati nella rivista Public Library of Science (Plos) One, possono contribuire a migliorare le conoscenze sulle malattie delle unghie simili che colpiscono gli esseri umani. L´ue ha sostenuto la ricerca attraverso il progetto Lupa ("Unravelling the molecular basis of common complex human disorders using the dog as a model system"), che ha ricevuto 12 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). I ricercatori dell´Università svedese di scienze agrarie (Slu ), della Scuola norvegese di scienze veterinarie (Nvh ) e dell´Università di Uppsala (Uu) in Svezia, dicono che la malattia spinge il sistema immunitario a reagire in maniera anomala, il che conduce alla desquamazione delle unghie dal loro letto. Col progredire della malattia, tutte le unghie sono colpite e questo alla fine porta alla distruzione del tessuto sottostante le unghie e la loro deformazione. La malattia è dolorosa e i cani che ne sono colpiti soffrono molto. Mentre la Slo colpisce diverse razze canine, questo nuovo studio si è concentrato su alcune razze che presentano una forte incidenza della malattia, vale a dire il Gordon Setter, il Bearded Collie e il Schnauzer gigante, ha spiegato Maria Wilbe, dottoranda del Dipartimento di zootecnica e genetica del Centro biomedico presso la Slu e primo autore della relazione, che è il risultato di una collaborazione tra genetisti e veterinari. I fattori di rischio genetici individuati sono geni nella regione del complesso maggiore di istocompatibilità (Mhc) classe Ii che codifica le proteine che controllano la risposta immunitaria. Questi geni hanno dimostrato di essere importanti fattori di rischio genetici per le diverse malattie autoimmuni in entrambi i cani e gli esseri umani. Quando il sistema immunitario si attiva, le proteine Mhc determinano le molecole verso cui l´attacco dovrebbe essere diretto. Nell´autoimmunità, le proteine Mhc erroneamente riconoscono le molecole del proprio organismo e provocano la distruzione dei tessuti e degli organi del proprio corpo. Tali disturbi possono, in alcuni casi, causare lo sviluppo di malattie autoimmuni, come la Slo. "Abbiamo in precedenza dimostrato che Mhc di classe Ii è un fattore di rischio genetico per alcune altre malattie autoimmuni nei cani", ha detto la Wilbe. "In questo studio abbiamo identificato un tipo di Mhc classe Ii protettivo e un altro che porta a maggiore rischio per il disturbo delle unghie". Un maggiore rischio per lo sviluppo Slo è stata trovata nei cani Gordon Setter che avevano ereditato il tipo di rischio della classe Mhc Ii da entrambi i genitori. Nei cani che avevano ereditato le due varianti da entrambi i genitori è emerso che dominava l´effetto del tipo di protezione e tali cani erano sani. Per quanto riguarda come i risultati possono portare ad una maggiore conoscenza sulle malattie delle unghie simili che colpiscono gli esseri umani, i ricercatori hanno rilevato che i cani e gli esseri umani condividono un insieme di geni ortologhi simili, vivono nello stesso ambiente e sono colpiti da malattie di eziologia simili. Pertanto, "il cane è un ottimo modello per studiare le malattie genetiche" - hanno sostenuto, rilevando che - " negli esseri umani esistono vari disturbi della cheratina simili alla Slo". I ricercatori stanno conducendo ulteriori ricerche genetiche e sperano di finanziare la ricerca per individuare ulteriori fattori di rischio genetici per questa malattia delle unghie. Per maggiori informazioni, visitare: Lupa: http://www.Eurolupa.org  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action    
   
   
IMMAGINARE PAROLE CHE DESCRIVONO AZIONI ATTIVA IL SISTEMA MOTORIO INDAGATO IL RUOLO DELLA SIMULAZIONE MENTALE NELL´ATTIVAZIONE DELLA CORTECCIA SENSORIMOTORIA  
 
Bosisio Parini (Lc), 20 settembre 2010 - Recenti studi di neuroimmagine funzionale (fMri) hanno rilevato un´interazione tra sistema linguistico e sistema motorio durante l´elaborazione di frasi che descrivono azioni. In pratica, leggere o ascoltare descrizioni di azioni attiva, oltre alle classiche aree linguistiche di Broca e di Wernicke, anche le aree motorie. Ma qual è il ruolo della corteccia motoria primaria nei compiti linguistici? Come agisce l´interazione tra il sistema linguistico e quello motorio? Una ricercatrice italiana, la dottoressa Barbara Tomasino del Polo friulano dell´Irccs Medea - La Nostra Famiglia, ipotizza che la causa di tale attivazione della corteccia sensorimotoria sia la simulazione mentale (un´esperienza quasi-percettiva che avviene, tuttavia, in assenza di un appropriato input esterno). Tradizionalmente, il ruolo della corteccia sensorimotoria è stato sempre inteso come controllo dei movimenti volontari e delle sensazioni tattili. Recentemente ha ricevuto credito ed è parte di un acceso dibattito in letteratura neuroscientifica il suo coinvolgimento in funzioni cognitive più elevate, come ad esempio la simulazione mentale motoria, la memoria iconica, la rotazione mentale, la rappresentazione di azioni e concetti motori, la memoria motoria e l´elaborazione linguistica di parole o frasi che descrivono movimenti o azioni. Non è ancora chiaro come tale area contribuisca alla percezione linguistica e se, come parte del network dei neuroni a specchio, contribuisca funzionalmente alla comprensione e anticipazione dei gesti altrui e nella distinzione tra il sè e gli altri. Inoltre non si conosce ancora la causa del coinvolgimento della corteccia sensorimotoria in queste funzioni cognitive superiori. Barbara Tomasino ipotizza che l´attivazione delle aree motorie sia un prodotto della simulazione mentale, ovvero l´abilità di anticipare le conseguenze di un´azione, immaginandone la sua esecuzione in assenza di reale movimento del corpo: i soggetti, leggendo o elaborando frasi, parole o verbi d´azione, anche se non esplicitamente istruiti ad immaginare mentalmente il contenuto della frase o della parola, automaticamente immaginano se stessi o qualcun altro eseguire il movimento descritto dalla frase. Spiega la Tomasino: "In una serie di studi fMri (l´ultimo è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Neuroscience, ndr) abbiamo testato l´ipotesi immaginativa e verificato che la simulazione mentale delle azioni può costituire un ponte tra il sistema linguistico e quello motorio. Stiamo verificando se tale ponte sia necessario o accessorio e se, nel caso di disturbi del sistema linguistico o motorio, la simulazione mentale possa offrire una via alternativa per ottenere comunque attivazioni nelle aree cerebrali interessate". Inoltre sembra che la simulazione mentale possa giocare un ruolo chiave nel disturbo del pensiero, sintomo principale delle psicosi maggiori. "Dai nostri studi - continua la ricercatrice - emerge come la simulazione sia una abilità particolarmente rilevante per lo studio delle psicosi maggiori, perché permette di accedere a rappresentazioni mentali che sarebbero altrimenti inaccessibili per via consapevole". Gli studi della Tomasino verranno presentati al convegno Neuroimmagini e Riabilitazione in età evolutiva, che si terrà presso l´Azienda Ospedaliero Universitaria "S. Maria della Misericordia" di Udine il 1° ottobre 2010. Il convegno sarà inoltre un primo step dopo la realizzazione del progetto Fire, intesa tra l´Irccs Medea del Friuli Venezia Giulia, l´Azienda Ospedaliero-universitaria di Udine e la Scuola Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste per l´acquisizione e l´utilizzo di una Risonanza Magnetica 3 Tesla che da qualche mese ha iniziato ad essere utilizzata in una serie di progetti di ricerca clinica e sperimentale approvati dal Ministero della Sanità. Interverranno all´incontro Vladimir Kosic, Assessore Regionale Friuli Venezia Giulia alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Giuseppe Napoli, Presidente di Federsanità Anci Friuli Venezia Giulia, e Alda Pellegri, Presidente Associazione La Nostra Famiglia. Tra i relatori, oltre alla Tomasino, Paolo Brambilla, dell´Irccs Medea - Polo Friuli - Venezia Giulia de del Centro Interuniversitario di Neuroscienze Comportamentali, Università di Udine e Università di Verona, Nereo Bresolin, Direttore Scientifico dell´Irccs Medea Famiglia" e Direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Milano, Giovanni Cioni, Department of Developmental Neuroscience, Stella Maris Scientific Institute Medical Faculty, University of Pisa, Franco Fabbro, responsabile scientifico del polo friulano dell´Irccs Medea e Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Udine, Raffaella Ida Rumiati, Settore di Neuroscienze cognitive Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) Trieste e Sergio Zanini, Irccs Medea. Torna dalla Germania per fare ricerca in Italia: chi è Barbara Tomasino Laureata in Psicologia presso l´Università di Padova, Barbara Tomasino consegue il dottorato alla Sissa di Trieste. Ottiene Post Doc al Forschungszentrum Juelich in Germania, dove lavora con risonanze a vari campi magnetici. Qui si occupa di esperimenti soprattutto su funzioni motorie o su interazione tra linguaggio e sistema motorio. I suoi studi le valgono, nel 2004, il premio dall´Aip (Associazione Italiana di Psicologia) come migliore tesi di dottorato in Italia e, nel 2005 -2006, il premio Research fellowship dalla prestigiosa Alexander von Humboldt Foundation. Nel 2007 rientra in Italia grazie alla stipula di una convenzione tra l´Irccs Medea - La Nostra Famiglia e la Neurochirurgia dell´Ospedale di Udine, dove svolge la parte clinica studiando, in collaborazione con la neuroradiologia, la dott.Ssa Maieron e il dott.Wais, pazienti neurochirurgici mediante risonanza magnetica funzionale prima dell´intervento chirurgico in modo da preservare le aree cognitivamente eloquenti. Qui collabora in sala operatoria con il team neurochirurgico, diretto dal Dott.miran Skrap, durante gli interventi con paziente sveglio e stimolazione della corteccia cerebrale facendo eseguire ai pazienti test cognitivi, in modo da preservare le aree eloquenti. www.Emedea.it/  - www.Lanostrafamiglia.it/    
   
   
LECCO :SANITÀ AL TOP,OSPEDALE SENZA CARTA  
 
 Lecco, 20 settembre 2010 - L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, Carlo Maccari, ha incontrato a Lecco, nella Sede territoriale della Regione Lombardia, il mondo politico e imprenditoriale lecchese per illustrare le linee guida del nuovo assessorato. Presenti all´incontro, tra gli altri, il presidente della Provincia Daniele Nava, l´assessore al Bilancio del Comune di Lecco Mario Moschetti, il prefetto Marco Valentini e il vice presidente della locale Camera di commercio Arnaldo Redaelli, intervenuti assieme a molti sindaci del territorio e rappresentanti di associazioni e organizzazioni professionali. "L´iniziativa - ha detto Maccari - è stata pensata come un modo rapido per ascoltare le istanze dei territori che in tema di semplificazione amministrativa e migliore accesso ai servizi hanno molto da chiedere per offrire efficienza ai propri cittadini. Allo stesso modo, hanno anche numerose eccellenze da proporci e da applicare come ho potuto apprezzare direttamente anche oggi a Lecco". Nel corso della giornata, Maccari ha visitato anche l´Azienda ospedaliera di Lecco, dove sono stati illustrati i dettagli del sistema ´iPac, il paziente al centro´, una piattaforma informatica che ha permesso di raccogliere tutte le notizie cliniche sui pazienti, mediante la quale nel 2009 sono stati gestiti 32.000 ricoveri, 28.000 accessi in pronto soccorso, 12.500 accessi ambulatoriali, 350.000 esami di laboratorio e 45.000 esami radiologici. Il sistema, oltre ad essere recentemente premiato come uno dei migliori 10 esempi in Italia di "sanità elettronica", verrà nei prossimi mesi ulteriormente potenziato, con l´obiettivo di arrivare a una gestione totalmente informatizzata della documentazione clinica. "Si tratta - ha aggiunto Maccari - di un ottimo esempio che ci dimostra come l´efficienza del servizio sanitario passi, oltre che dalla qualità delle prestazioni mediche, anche da un´organizzazione puntuale e rapida della documentazione. Il sistema usato a Lecco, perfettamente integrato con il progetto della Carta Regionale dei Servizi, è da guardare con grande attenzione, perché portatore di un miglioramento tangibile per il cittadino". All´assessore sono state inoltre presentate le attività del Cst-centro servizi territoriali di Lecco e provincia che, mettendo in rete oltre 60 Comuni della Provincia, con un bacino d´utenza di circa 190.000 abitanti, si prefigge di favorire rapidità e trasparenza nelle procedure d´acquisto e nella fornitura dei servizi, favorendo l´informatizzazione dei Comuni, soprattutto quelli di minori dimensioni. "In questo caso - ha aggiunto Maccari - la razionalizzazione delle risorse e la possibilità di lavorare con strumenti e procedure informatiche che non siano diverse da Comune a Comune, permette di ridurre le spese a fronte di un aumento dell´efficienza". "Oggi - ha concluso l´assessore - abbiamo condiviso alcune eccellenze che fanno di Lecco un esempio positivo e da guardare con attenzione nel processo di semplificazione e digitalizzazione, che la Regione considera prioritario per la legislatura. È nostro compito quello di trarre il meglio dai diversi settori e territori, qualche volta addirittura dai singoli casi per farli diventare sistema diffuso in tutta la Lombardia".  
   
   
NUOVO CUP ´ LE PRENOTAZIONI POSSONO ESSERE EFFETTUATE NON SOLO PER TELEFONO, MA ANCHE NEGLI 820 SPORTELLI DELLE MARCHE A DISPOSIZIONE ´ IL 35% DELLE CHIAMATE AL NUMERO VERDE E` PER RICHIESTE IMPROPRIE.  
 
 Ancona, 20 Settembre 2010 - In merito all´avviamento del nuovo Cup, il Servizio Salute della Regione sottolinea che non e` il Centro unico di prenotazione a registrare difficolta`, ma il solo numero verde che continua a ricevere un numero di chiamate superiore alla capacita` di assorbimento tarata in base ai parametri previsti da tutte le Regioni. Si ribadisce che il Cup e` costituito da oltre 820 sportelli di prenotazione distribuiti su tutto il territorio regionale che oggi sono sottoutilizzati, mentre il canale telefonico continua ad essere percepito da moltissimi cittadini come l´unico metodo per prenotare prestazioni sanitarie. Si precisa invece che qualsiasi cittadino marchigiano puo` effettuare prenotazioni in uno qualsiasi degli sportelli, anche quelli collocati al di fuori della propria zona territoriale di residenza. Circa il 35% delle chiamate al call center infine, riguardano richieste improprie di informazioni che non competono a questo servizio: emergenze, urgenze differibili e reclami. Inoltre il call center non effettua le prenotazioni per prestazioni da effettuarsi presso l``I.n.r.c.a. E non e` abilitato a rilasciare prenotazioni per Tac, colonscopia e gastroscopia, Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata) e risonanza magnetica, in quanto tali prestazioni richiedono specifiche preparazioni per la loro esecuzione: queste prenotazioni continuano ad essere effettuate agli sportelli. Per quanto riguarda il call center, nella giornata odierna il Bollino Nero e` stato attribuito alla fascia mattutina (8.00-13.00), il Bollino Rosso a quella pomeridiana (13.00-18.00) e Bollino Giallo a quella serale (18.00-20.00). Relativamente agli sportelli, durante l``arco della giornata, sono stati registrati Bollino Giallo il mattino e Bollino Verde il pomeriggio. Nella giornata di ieri il canale telefonico ha ricevuto circa 60mila chiamate. Nelle giornate sia di lunedi` che di martedi` sono state superate le 100mila telefonate.  
   
   
PRESENTATA A MILANO LA BORSA CHE UNISCE MODA E SALUTE : UN´INIZIATIVA PER COMBATTERE ANORESSIA E BULIMIA  
 
Milano, 20 settembre 2010 - In vista della settimana della moda l’Assessorato alla Salute del Comune lancia la sfida del sano è bello. Diventa "trendy" mangiare in modo salutare ed equilibrato, un messaggio che circolerà durante la fashion week sulle passerelle e in giro per Milano. A veicolare il messaggio saranno “gli addetti ai lavori”, buyer, giornalisti e soprattutto le modelle. Queste ultime dei veri e propri miti per tante ragazzine disposte ad emularle a qualsiasi costo, anche digiunando. Ed è proprio contro i disturbi alimentari che viene lanciata questa iniziativa che come gadget utilizza una borsa della salute, con il logo “Food is Fashion and Health” contenente 8 prodotti della migliore tradizione agroalimentare italiana (ad esempio, grana, cioccolato, olio extravergine di oliva, pasta, mele) accompagnati da un vademecum, snello e di agevole consultazione, per una sana e corretta alimentazione. Consigli pratici indicati dal professor Michele Carruba, docente di farmacologia all’Università Statale di Milano. Si tratta dell’ultima campagna anti anoressia e bulimia, che parte dalle passerelle e arriva nelle strade tra la gente. La “Food is Fashion and Health Bag" è frutto di un progetto, realizzato con il presidente di Milano Food Week Federico Gordini ed Assem (Associazione Servizi Moda), che ribadisce l’impegno dell’Assessorato alla Salute sul fronte della corretta informazione sul benessere e sulla bellezza in concomitanza con la settimana della moda milanese. Il progetto è suddiviso in due parti: le pre-collezioni in programma dal 14 al 24 settembre e le collezioni concentrate tra il 24 ed il 28 settembre. In entrambe le occasioni saranno distribuite 5mila borse della salute. “Anche in questo modo - dichiara l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna - confermiamo il ruolo di Milano città laboratorio per il benessere dei cittadini, attraverso politiche di prevenzione e promozione dei corretti stili di vita. Non a caso Milano si è conquistata un posto nel circuito europeo delle Città Sane.l´assessorato alla Salute, sin dalla sua costituzione, ha valorizzato le migliori esperienze della città nel campo della ricerca, del volontariato e dell’associazionismo sui temi della salute, ponendosi in posizione di leadership con originali formule di collaborazione tra pubblico-privato. Il progetto Food is Fashion and Health ne è un esempio. Ed è attraverso la prevenzione che si può svolgere un ruolo fondamentale nella lotta ai disturbi dell’alimentazione, sia nelle forme meno gravi, a livello imitativo (sentimenti di insoddisfazione per il proprio corpo confrontato con quello delle modelle), sia in quelle apertamente patologiche della bulimia e dell’anoressia, espressioni di un dolore profondo che si esprime nel silenzio di comportamenti autolesivi. Comportamenti sempre più diffusi, i disturbi dell’alimentazione sono, infatti, in aumento nei Paesi industrializzati. Basti pensare che l’anoressia colpisce circa lo 0,5% dei giovani tra i 14 e i 20 anni, più del 90% dei quali sono ragazze, con una mortalità che sembra raggiungere il 15%. Numeri sconfortanti, come lo sono anche quelli emersi da uno studio recente condotto in Italia che ha rilevato un’insoddisfazione per il proprio corpo da parte del 58,4 % delle ragazze e del 17,7% dei ragazzi interpellati. Una scontentezza che si traduce per il 17,9% delle ragazze normopeso, per l’11,7% di quelle sottopeso e per il 2,5% dei maschi normopeso nell’adozione di una dieta restrittiva e sconsiderata”. “Sarebbe tuttavia sbagliato - precisa Landi - sostenere che l’eziologia della malattia sta solo nella propagazione di modelli estetici partoriti dalla moda. Negli ultimi 20 anni l’acutizzarsi del problema ha stimolato numerosi studi, che hanno evidenziato come ´alcuni fattori di rischio sociale, interagendo con altri fattori di rischio genetici e ambientali, svolgono un ruolo determinante nello sviluppo dei disturbi dell’alimentazione´. Anoressia e bulimia rimangono disturbi dell’Io, e come tali necessitano di un approccio integrato tra psichiatria e discipline internistiche. Ciò che rischia di rivelarsi pericoloso è l’indipendenza del concetto di bellezza rispetto a quello, ben più ampio, di salute dell’organismo e la cooptazione di questa visione distorta entro un quadro patologico pre-esistente. I disturbi del comportamento alimentare sono patologie gravi, invalidanti, con elevato indice di mortalità che, come risulta dai dati forniti a giugno dal Ministero della Salute, colpiscono abitualmente giovani donne di età compresa tra i 12 e i 25 anni e richiedono cure prolungate il cui esito è favorevole nel 70% dei casi, mentre nel rimanente 30% si parla di malattia molto resistente alle cure e di cronicità. La mortalità per suicidio o per complicanze somatiche conseguenti alla malnutrizione è del 10% a dieci anni dall´esordio e del 20% a venti anni: la malnutrizione o la scelta di suicidarsi a causa dell’anoressia costituisce la prima causa di morte per malattia nella fascia di età compresa tra i 12 e i 25 anni, in pazienti di sesso femminile. Ogni due ore un italiano si ammala e nella maggior parte dei casi si tratta di una donna. Circa il 5 % delle giovani tra i 13 e i 35 anni soffre di anoressia o bulimia, ma l´incidenza sta salendo anche tra le quarantenni e tra gli uomini, facendo arrivare così alla cifra complessiva di 3 milioni il numero di persone affette da problemi alimentari”. “E´ dall’ottobre 2006 - sottolinea l’assessore- che abbiamo cominciato a ragionare su come affrontare questa emergenza. Primi in Italia, abbiamo istituito il Tavolo Moda e Salute in collaborazione con l’Assessorato alle Attività produttive, la Camera Nazionale della Moda e l’Assem (associazione che rappresenta il 90% delle agenzie di modelle e modelli), con la partecipazione di insigni esperti della medicina e della psicologia. Dal Tavolo è nato un Comitato Etico che ha sviluppato una serie di principi per dare vita ad un Codice Etico (100% Natural 100% Fashion), ossia un insieme di linee per la scelta delle modelle: limite dei 16 anni per l’accesso alle sfilate e ai servizi fotografici; identificazione di soglie di attenzione sul peso corporeo da inserire anche nel "book", ad esempio l’Indice di massa corporea non inferiore a 18,5 così come indicato da Oms e dall’Istituto Nazionale della Nutrizione. E la certificazione, infine, dello stato di salute e di idoneità psicofisica in base ai parametri del codice etico rilasciato da personale medico specializzato e conseguente consegna del Tesserino Visto Moda, che comprende anche informazioni sul permesso di lavoro per le ragazze straniere e sull’assicurazione sanitaria”.  
   
   
OSPIZIO MARINO: GIUNTA REGIONALE FVG NON HA RESPONSABILITÀ  
 
Trieste, 20 settembre 2010 - La Giunta regionale guidata dal presidente Renzo Tondo fin dal suo insediamento ha preso in mano la complessa vicenda dell´Ospizio Marino di Grado, ne ha evidenziato l´esposizione finanziaria, ha rilevato che alcuni contributi regionali sono stati utilizzati in maniera difforme da quanto previsto e quindi ha adottato tutti i provvedimenti necessari, dallo scioglimento del Consiglio direttivo con contestuale nomina di un Commissario straordinario fino all´estinzione della Fondazione. Facendo il possibile, nel contempo, per garantire la continuazione dell´attività, nell´interesse dei pazienti e del personale. Parallelamente ha garantito ai dipendenti, d´intesa con le parti sociali, la concessione degli ammortizzatori sociali quando è apparso chiaro che la riapertura, successiva al sequestro di luglio, sarebbe slittata di mesi. La precisazione è dell´assessore regionale alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic, che nega responsabilità della Giunta regionale in carica e si sente protagonista della vicenda Ospizio, assieme alla direzione regionale, per averne correttamente fatto emergere le criticità, aver compreso l´ammontare del debito e aver messo in atto tutte le iniziative possibili per dare alla struttura una prospettiva ed evitarne il crac. L´assessore spiega come fin dal 2008 la direzione regionale, attraverso l´allora vicedirettore centrale Francesco Cobello, ha esaminato approfonditamente tutta la documentazione in possesso, per arrivare (decreto del 27 ottobre 2009) allo scioglimento del presidente e del Consiglio direttivo e alla nomina di un Commissario straordinario, in quanto era apparso chiaro che quella gestione della Fondazione non era più in grado di garantire il buon andamento dell´attività e che non era stata data alcuna risposta a specifiche e argomentate richieste di chiarimenti. E´ stato poi il Commissario straordinario Gabriele Zilli a precisare, una volta esaminati situazione patrimoniale, bilanci e flussi di cassa, che la Fondazione non sarebbe stata in grado di provvedere al pagamento dei debiti scaduti o proporre, in alternativa, un piano di rientro degli stessi con le entrate derivate dalla gestione corrente. Poiché nessun soggetto ha manifestato disponibilità a ricapitalizzare la Fondazione, l´Amministrazione regionale non ha potuto far altro che disporne l´estinzione (28 giugno 2010), subordinandone l´efficacia all´adozione, da parte del Tribunale di Gorizia, del provvedimento di liquidazione e nomina dei commissari liquidatori (16 luglio 2010). Per salvaguardare l´attività dell´Ospizio è stata parallelamente individuata, dal Commissario straordinario, la soluzione dell´affitto, il cui contratto non è stato sottoscritto il giorno del sequestro: risale infatti al 22 aprile la stipula di un contratto preliminare con la Casa di cura Città di Udine, al 19 giugno la sigla dell´accordo sindacale indispensabile per procedere all´affitto e al 24 giugno la stipula dell´atto definitivo, prevedendone l´entrata in vigore al momento dell´emanazione del provvedimento di liquidazione, intervenuto il 16 luglio (un giorno prima dell´ordinanza di sgombero della struttura da parte della Procura della Repubblica di Gorizia, di fatto formalizzata solo il successivo 21 luglio). Kosic precisa inoltre di aver informalmente illustrato al presidente del Tribunale di Gorizia, già ad aprile e quindi prima del preliminare, l´ipotesi dell´affitto, unica soluzione idonea alla garanzia della continuità del servizio assistenziale. Proprio a seguito di questo incontro si è deciso di prorogare l´incarico commissariale. La congruità del canone di affitto è stata determinata con stima giurata. Anche se non ufficialmente, la Regione ha cercato di stimolare la presentazione di altre offerte e lo stesso ha fatto il Commissario straordinario. Ma quella della Casa di cura Città di Udine è stata l´unica messa nero su bianco. Per quanto riguarda le prospettive future, l´assessore assicura che continua l´impegno della Regione, pronta a sostenere le soluzioni più idonee. È in quest´ottica l´incontro già programmato per domani a Gorizia cui prenderanno parte rappresentanti del Comune di Grado, della Provincia isontina, dell´Azienda sanitaria n. 2, della Consulta dei disabili, delle organizzazioni sindacali, nonché Consiglieri regionali.  
   
   
SANITÀ FVG: 11,6 MILIONI DI UTILE BILANCIO CONSOLIDATO 2009  
 
Trieste, 20 settembre 2010 - Il risultato economico della gestione del Servizio sanitario regionale nel 2009 si chiude con un utile consolidato di 11.662.000 euro. Lo rileva una delibera approvata il 16 settembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore a Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali Vladimir Kosic. Un bilancio in attivo, sottolinea con soddisfazione l´assessore, a significare che il sistema è, nel suo complesso, sano, anche in virtù del fatto che le indicazioni delle linee di gestione 2009 hanno permesso di sviluppare una serie di azioni puntali che, in particolare, hanno dato luogo ad una diminuzione dei ricoveri ospedalieri a fronte di un aumento dell´assistenza territoriale. Già utilizzata una parte delle risorse, la quota rimanente sarà ridistribuita tra le aziende sanitarie ed ospedaliere.  
   
   
IL TRENTINO ADERISCE ALLA CAMPAGNA NAZIONALE SULL’USO CORRETTO DEL 118 VIDEO, DEPLIANT E INFORMAZIONE PROMUOVERANNO UN APPROCCIO MIGLIORE VERSO IL PRONTO SOCCORSO  
 
Trento, 20 settembre 2010 - “Il Pronto Soccorso non è una corsia di ospedale, ne tantomeno un laboratorio o un bivacco per la notte. Così come il 118 è un servizio di prima urgenza che va attivato in caso di assoluta necessità. Qualsiasi abuso può peggiorare il servizio di primo intervento e mettere a repentaglio le vite umane”. I promotori della campagna nazionale sull’uso corretto del 118 motivano così l’iniziativa che ha raccolto le adesioni delle Regioni d’Italia. L’obiettivo è di sensibilizzare i cittadini, di cambiare il loro comportamenti e rendere così migliore il servizio. Il 17 settembre, la giunta provinciale, su iniziativa dell’assessore alla Salute e politiche sociali, Ugo Rossi, ha approvato la delibera che formalizza la partecipazione della Provincia autonoma di Trento. L’iniziativa è stata lanciata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e da oggi può contare sull’adesione della Provincia autonoma di Trento a fianco di numerose altre Regioni italiane. La decisione è della giunta provinciale che stamani ha votato la delibera presentata dall’assessore alla Salute e politiche sociali, Ugo Rossi. Spesso il servizio di primo intervento sanitario – fondamentale, come spiegano i promotori, a salvare una vita umana – è rallentato o, meglio, aggravato da un carico di lavoro eccessivo. La prima causa è un “uso improprio” del 118 e del Pronto soccorso. Troppi pazienti si rivolgono a questi servizi nella speranza di risolvere problemi sanitari di altra natura e non certo di patologie per le quali serve l’intervento rapido del 118. “Spesso – spiegano gli operatori – riceviamo chiamate da pazienti che non sono in pericolo di vita o vittime di traumi o patologie così gravi da richiedere un’autolettiga o le cure del pronto soccorso. Crediamo quindi che la migliore prevenzione sia l’educazione civica verso questo servizio sanitario” Nei prossimi mesi anche in Trentino saranno realizzati dei depliant, video e prodotti multimediali che “insegneranno” al cittadino un uso corretto di questa struttura sanitaria di primo intervento. “Metteremo a conoscenza gli utenti – spiegano in assessorato - delle attività sanitarie e delle modalità con le quali sarà possibile beneficiare dei servizi. In altre parole, spiegheremo che il pronto soccorso non è un laboratorio o una corsia di ospedale, ma un luogo dove le persone in difficoltà e, spesso, in pericolo di vita vengono assistite e curate”.  
   
   
EDILIZIA SANITÀ IN LOMBARDIA , BRESCIANI: NON INTENDO TAGLIARE  
 
Milano, 20 settembre 2010 - "Non abbiamo nessuna intenzione di tagliare l´edilizia sanitaria". Lo assicura l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in relazione a voci allarmistiche diffuse da esponenti del Pd in vari territori della regione. Facendo riferimento agli eventuali tagli previsti dalla finanziaria, Bresciani precisa: "Se non ci saranno nuove risorse, risponderemo in base agli obblighi che ci derivano dal ´patto´. E cioè con questo criterio: le azioni obbligatorie e i contratti precedentemente assunti dalla Regione Lombardia andranno onorati con ineludibili finanziamenti. Le azioni facoltative (che non hanno stretta necessità operativa) e le azioni che comportano costi impropri criptati (che non danno vantaggio né diagnostico né terapeutico, né utilità pubblica) subiranno la necessaria analisi e l´esclusione di finanziamenti, al fine di non togliere inutilmente soldi dalle tasche dei cittadini". "Sarà un´impresa virtuosa - conclude Bresciani - a cui la Regione Lombardia saprà rispondere, continuando a garantire la qualità della cura, sempre mantenendo il pareggio di bilancio di cui andiamo giustamente orgogliosi".  
   
   
NUOVO CUP: CRESCONO LE PRESTAZIONI SANITARIE PRENOTATE, PERMANE UNA SOTTOUTILIZZAZIONE DEGLI SPORTELLI  
 
Ancona, 20 Settembre 2010 - Sono state oltre cinquemila le prenotazioni effettuate il 17 settembre , attraverso il numero verde 800-098.798 e gli sportelli Cup delle singole strutture sanitarie. Un dato che conferma il graduale aumento delle richieste soddisfatte, nonostante permanga una sottoutilizzazione degli sportelli, specie nelle fasce orarie pomeridiane. Nella giornata di domani (sabato 18 settembre) ottocento operatori garantiranno l´apertura di gran parte degli sportelli abilitati alle prenotazioni fino alle ore 13.00, mentre il call center sara` operativo sino alle 20.00. Vengono riconfermate la fasce orarie in cui e` opportuno chiamare per ottenere una risposta piu` sollecita: Bollino Nero mattino (8.00-13.00), il Bollino Rosso pomeriggio (13.00-18.00), Bollino Giallo sera (18.00-20.00). Relativamente agli sportelli, durante l´arco della giornata, si conferma il Bollino Giallo il mattino. Nella mattinata odierna, inoltre, i direttori generali, direttori di zona, responsabili Urp, e vertici dell´Asur, hanno partecipato - con l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, e il dirigente del Servizio Salute, Carmine Ruta - a una riunione operativa, per accelerare la messa a regime del sistema. Successivamente sono stati interpellati i fornitori ai quali sono state chieste precise garanzie per la risoluzione delle problematiche ancora aperte..  
   
   
DONATORI SANGUE: FVG RIFERIMENTO PER TUTTA ITALIA  
 
 Trieste, 20 settembre 2010 - "Il Friuli Venezia Giulia è punto di riferimento nazionale per le donazioni di sangue - ha affermato l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, intervenendo a Fiumicello al 52.O congresso provinciale dell´Associazione friulana donatori sangue (Afds) - grazie ad un´offerta in continua crescita proprio mentre altrove, in Italia, purtroppo si registra un progressivo e preoccupante calo generalizzato". Kosic, accompagnato dal direttore del Coordinamento regionale per l´attività trasfusionale, Vincenzo De Angelis, si è congratulato per i risultati conseguenti dall´Afds con il presidente, Renzo Peressoni, sottolineando il considerevole aumento del 6 per cento di donazioni in Friuli Venezia Giulia nel corso del 2010. A questo proposito, l´assessore ha rivendicato l´importanza di avere replicato il progetto Polmone già sperimentato nel 2009, ovvero la collaborazione con il Centro nazionale sangue per coprire le eventuali carenze nel resto d´Italia durante i mesi estivi. "Siamo riusciti a garantire ad altre regioni 50 unità di sangue a settimana", ha spiegato ancora Kosic, ricordando come lo scorso anno sia stato fondamentale questo tipo di apporto anche in occasioni di eventi tragici quali, ad esempio, il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009. In un´ottica di efficienza e qualità, Kosic ha citato l´utilizzo di risorse ministeriali per promuovere la raccolta di sangue con emoteche mobili in funzione nelle provincie di Trieste, Udine e Gorizia ma, ha aggiunto, anche per la formazione del personale e per il miglioramento delle tecnologie di conservazione. Nel contempo, è stata lodata l´attività del Dipartimento assistenziale di area vasta di medicina trasfusionale dell´Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, diretto dal dott. Vincenzo De Angelis, recentemente insignito della certificazione di qualità Iso 9001-2008 dal Bureau Veritas, che attraverso l´apposita commissione collabora fattivamente con i donatori di sangue regionali. "Grandi risultati complessivi - ha concluso Kosic - ottenuti grazie a modelli organizzativi verticali in grado di soddisfare al meglio i bisogni in un contesto di risparmio e funzionalità".  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI HA INCONTRATO I SINDACI PER L’OSPEDALE DI CARIATI  
 
Catanzaro, 20 settembre 2010 - Si è svolto, a Palazzo Alemanni, il secondo incontro tra il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti ed una delegazione di Sindaci dell’alto Ionio calabrese, giunti a Catanzaro per seguire la vicenda dell’Ospedale di Cariati. Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte tra gli altri, anche i rappresentanti dell’agenzia Agenas, il sub commissario alla sanità Giuseppe Navarria e il Consigliere Regionale Giuseppe Caputo, è stato illustrato il piano di riconversione del nosocomio di Cariati, come previsto dal “piano di rientro”. L’ospedale di Cariati non sarà quindi chiuso ma, nell’ottica di una complessiva razionalizzazione e miglioramento del servizio sanitario regionale, verrà riconvertito in una struttura in grado di assistere al meglio l’utenza di competenza, offrendo, altresì, un potenziamento della rete delle emergenze, con un punto di primo intervento, in grado di assicurare anche un tempestivo trasporto in strutture adeguatamente attrezzate. Dall’incontro è emersa l’intenzione di attivare la Rsa, la riabilitazione extraospedaliera a ciclo continuo, la dialisi, il centro ambulatoriale specializzato di cardiologia, il poliambulatorio specialistico, ambulatori di ostetricia e ginecologia, chirurgia generale, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, postazione 118, punto di primo intervento h24, elisuperficie, servizi di medicina di base, generale e guardia medica. “Con questa riunione – ha affermato il Presidente della Regione, Scopelliti – abbiamo inteso comunicare ai Sindaci del comprensorio cosa siamo in grado di offrire in termini di un buon servizio sanitario ai cittadini. Il nostro obiettivo, come più volte ribadito in altre sedi è quello di puntare ad una sanità di qualità, che tuteli al massimo la salute di tutti i calabresi”.  
   
   
SALUTE FVG: GERVASUTTA È FUTURO DELLA RIABILITAZIONE DOC  
 
Udine, 20 settembre 2010 - "L´istituto di Medicina e Fisica riabilitativa Gervasutta rappresenta il luogo di formazione del futuro della riabilitazione di qualità della nostra regione e come tale la sua importanza deve ulteriormente crescere. La Regione, per garantire la qualità dei servizi offerti, ha assunto con il Piano socio-sanitario impegni precisi che saranno onorati". Lo ha affermato il 17 settembre l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, alla cerimonia d´apertura del congresso nazionale "Riabilitazione al femminile", organizzato nel capoluogo friulano dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa e dal Gervasutta. Il convegno è il primo a livello nazionale dedicato esclusivamente alla salute delle donne, in particolare a quelle con disabilità. L´incontro, dove vengono affrontati in modo innovativo molti problemi (neurologici, muscolo-scheletrici, uroginecologici, oncologici, cardiologici), ha come finalità l´allargamento della conoscenza per una gestione più olistica della donna con disabilità. Nel corso dei lavori, fondamentali per l´approfondimento ed il confronto tecnico-professionale degli operatori, è stata messa in evidenza la necessità di riflettere sulle diversità, che caratterizzano gli uomini e le donne nell´approccio alla malattia e quindi alla riabilitazione. In tale occasione l´assessore Kosic ha ricordato come al Gervasutta si ha sempre perseguito la strada interdisciplinare e multidimensionale nella ricerca delle soluzioni di qualità ("che altrove non si trovavano", ha sottolineato) alle problematiche delle persone disabili. In conclusione, l´assessore ha inoltre richiamato l´attenzione degli operatori sul significato della costruzione delle alleanze tra i pazienti, le loro associazioni, il mondo sanitario e quello politico per il mantenimento e la crescita della qualità dei servizi sanitari.  
   
   
LIGURIA: LA SANITÀ PER GLI IMMIGRATI È UNA QUESTIONE DI CIVILTÀ  
 
Genova, 20 Settembre 2010 - “Il piano triennale per l’integrazione dei cittadini stranieri che la Giunta ha approvato è stato predisposto sulla base delle proposte della Consulta regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati, il cui obiettivo principale è innanzitutto quello di trovare punti fermi per la tutela dei diritti fondamentali di tutte le persone, diritti troppo spesso violati a causa di una normativa nazionale ingiusta e discriminatoria verso gli stranieri”. Lo afferma l’assessore regionale all’Immigrazione, al lavoro e ai trasporti, Enrico Vesco rispondendo alle polemiche della minoranza in consiglio regionale. “Il piano – dice l’assessore Vesco – non comporta alcuna spesa per la Regione perché si occupa soltanto di definire azioni e obiettivi e non di stanziare risorse. Ogni iniziativa in sua attuazione dovrà ovviamente rientrare negli stanziamenti di bilancio regionali definiti anno per anno, così com’è accaduto sino ad oggi”. “Per quanto riguarda i servizi – continua Vesco – che secondo le accuse dovrebbero essere attivati a solo beneficio dei cittadini stranieri non è vero, anzi il piano è stato pensato favorire l’inclusione sociale con un approccio attento ai problemi quotidiani vissuti dai cittadini stranieri e da quelli italiani”. “Oggi – conclude l’assessore – non stiamo parlando di una questione economica che dovrà essere affrontata nel tempo, con tutte le difficoltà che i tagli di Tremonti comporterà, ma di civiltà: da una parte c’è chi pensa che ogni individuo abbia diritti e doveri che non possono dipendere della sua origine. Dall’altra c’è chi pensa che sia più comodo scaricare tutti i problemi del nostro paese sugli stranieri, magari vittime di schiavitù e violenza”.  
   
   
BOLZANO, RIFORMA SANITARIA: TUTTI GLI OSPEDALI RESTANO  
 
Bolzano, 20 settembre 2010 - L´assessore provinciale Richard Theiner replica a nuove voci di tagli nella riforma sanitaria: "Mentre in altre zone si assiste alla chiusura di ospedali, è obiettivo dichiarato della Giunta provinciale quello di mantenere i sette nosocomi pubblici dell´Alto Adige. Modifiche sono inevitabili, ma solo per tenere il passo con lo sviluppo medico e i cambiamenti nella società." Entro ottobre la Giunta provinciale attende dall´Azienda sanitaria provinciale le proposte concrete per dare attuazione al riordino clinico approvato a fine luglio."Ci siamo subito messi al lavoto e redatto una sorta di road map di come discutere apertamente tutti gli spazi di manovra con i nostri responsabili del settore sanitario", sottolinea il direttore generale dell´As Andreas Fabi. Il documento citato nell´edizione odierna della "Neue Südtiroler Tageszeitung" non rappresenta la base aggiornata della discussione in corso. "In fase di elaborazione delle proposte non si parla affatto della trasformazione degli ospedali di Silandro, San Candido e Vipiteno in strutture di degenza, come affermato nell´articolo di giornale", precisa l´assessore Theiner. La Giunta provinciale ha più volte ribadito che tutti i sette ospedali pubblici resteranno in funzione. Con il riordino clinico si corrisponde ai mutamenti della società e allo sviluppo della medicina e della tecnica medica: "È chiaro, e lo abbiamo sempre detto, che non dovunque potrà essere garantita ogni prestazione. Questo ridurrebbe la qualitá dell´assistenza medica e non sarebbe finanziabile a medio e lungo termine", continua Theiner. Il direttore dell´As Fabi ricorda che sono sul tappeto diverse proposte e idee, "che ora vanno approfondite dai responsabili dell´Azienda." Successivamente la bozza concordata verrá discussa con i primari, le parti sociali, i Comuni, le Comunità comprensoriali e altri interlocutori importanti come l´Ordine dei medici. "Solo dopo verrà presentato alla Giunta provinciale un documento organico con le proposte di attuazione della riforma", conclude Fabi, consapevole che un progetto così delicato e cruciale si presta a molte discussioni: "Ma alimentare il panico è attualmente ingiustificato e inopportuno. Stiamo discutendo in maniera franca e trasparente, ma anche con grande professionalità."  
   
   
GIUNTA VENETA STANZIA 570 MILA EURO PER CENTRO DIURNO E SALUTE MENTALE DI BOVOLONE (VR)  
 
Venezia, 20 settembre 2010 - La Giunta regionale, nella sua seduta del 16 settembre su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, ha stanziato 570 mila euro per la realizzazione, in un edificio messo a disposizione dal Comune, del nuovo centro diurno e centro di salute mentale di Bovolone (Verona). L’attuale sede, in affitto da un privato, presenta notevoli problemi, come copiose infiltrazioni d’acqua, e questa soluzione era da tempo attesa dai cittadini dell’area. “Abbiamo così dato una risposta concreta ad un’esigenza molto sentita – sottolinea Coletto – rispetto alla quale si erano spesi molti impegni verbali, cui non erano poi seguiti atti concreti. Questa delibera lo è: ci sono i soldi per restaurare la comunale Villa Terzi e dare una sede dignitosa ed efficiente ad un servizio molto importante per i cittadini e per le famiglie che hanno in casa un congiunto con determinate patologie. Un’operazione vantaggiosa anche dal punto di vista economico – sottolinea Coletto – perché per la vecchia sede l’Ulss 21 pagava un affitto di 30.250 euro l’anno”. La delibera di Coletto prevede che sia proprio l’Ulss 21 a presentare il progetto di sistemazione di Villa Terzi entro 6 mesi.  
   
   
COMO: S.ANNA APRIRA´ A FINE MESE  
 
Milano, 20 settembre 2010 - Il nuovo Sant´anna di Como aprirà tra fine settembre e inizio ottobre. Ne dà notizia l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani. "L´incontro odierno del Collegio di Vigilanza dell´Accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale S. Anna di Como con all´ordine del giorno la problematica della gestione dei parcheggi - spiega Bresciani - ha consentito di raggiungere l´obiettivo fondamentale di salvaguardare l´equilibrio delle utilità pubbliche rappresentate dalla comunità e dalle parti". "L´accordo - aggiunge l´assessore - sostanzialmente soddisfa a pieno le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali e dalle parti, che hanno raggiunto un unanime consenso ed espresso il loro apprezzamento. Il nuovo ospedale sarà aperto al pubblico fra gli ultimi giorni di settembre e i primissimi giorni di ottobre".  
   
   
TRENTO: POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE DI ASSISTENZA ODONTOIATRICA  
 
Trento, 20 settembre 2010 - Su proposta dell’assessore alla Salute e politiche sociali Ugo Rossi, la giunta provinciale ha assegnato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari la somma di 997.152 euro per la realizzazione dell’intervento “Strutture di assistenza odontoiatrica: potenziamento della rete degli ambulatori pubblici per l’assistenza odontoiatrica presso gli ospedali e i distretti della provincia”. Il progetto è inserito nell’Accordo di Programma tra la Provincia autonoma di Trento e il Ministero della Salute sottoscritto il 23 dicembre 2009. In particolare, la quota finanziata dallo Stato ai sensi dell’art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, ammonta a 939.668 euro mentre la quota a carico del bilancio provinciale è di 57.484 euro. Le somme saranno impiegate per lo più per l´acquisto di attrezzature e per le opere di adattamento dei locali negli ambulatori già esistenti sul territorio.  
   
   
FVG: ISTITUITO TAVOLO TECNICO SU ODONTOSTOMATOLOGIA.  
 
Udine,  20 settembre 2010 - Presso la Direzione regionale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali è stato istituito un tavolo tecnico per analizzare i diversi aspetti dell´odontostomatologia offerta dal settore pubblico. Lo ha annunciato il 18 settembre a Udine l´assessore Vladimir Kosic, intervenendo al convegno nazionale "Odontoiatria e disabilità" svoltosi nell´Auditorium della Regione Friuli venezia Giulia per iniziativa della Società italiana di Odontostomatologia per l´handicap. Al tavolo di lavoro, ha spiegato l´assessore, partecipano i diversi professionisti del settore che operano nelle aziende territoriali, negli ospedali e nell´istituto per l´infanzia Burlo Garofolo. E´ già stato completato il censimento sulla tipologia di prestazioni assicurate dal settore pubblico, sia per metterne in evidenza le eccellenze che portare alla luce eventuali criticità. Attenzione particolare è stata dedicata all´analisi delle modalità di erogazione di prestazioni dentistiche ai soggetti vulnerabili, e dunque sia alle persone disabili, che in molti casi soffrono ma spesso non riescono a comunicarlo, che a persone affette da patologie cronico-degenerative e malattie oncologiche. Lo scopo del progetto consiste nel cercare di adeguare, anche in questo campo, i servizi ai bisogni, cercando di omogeneizzare sul territorio regionale le prestazioni offerte e determinando criteri di priorità per l´accesso di questi soggetti fragili al servizio pubblico. Non manca, nel lavoro del ´tavolo´, un innovativo progetto di promozione della salute orale nell´età evolutiva e nelle donne in gravidanza, volto a prevenire l´insorgere delle carie e di altre patologie, che verrà presto avviato in alcune aree del territorio regionale. Il convegno si è posto l´obiettivo di sensibilizzare medici, odontoiatri, igienisti mentali, infermieri e genitori alle problematiche odontoiatriche dei portatori di handicap, per i quali, è stato detto, sono importanti non tanto leggi e regolamenti quanto "il cuore e il buon senso". Nel solo Friuli Venezia Giulia vi sono 46mila disabili accertati, ci cui la metà gravi. Quattromila sono su sedia a rotelle.  
   
   
AOSTA: INAUGURAZIONE DELL´AMBULATORIO MOBILE DI ODONTOSTOMATOLOGIA E OTORINOLARINGOIATRIA  
 
Aosta, 20 settembre 2010 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin, l´Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Albert Lanièce, e il Direttore generale dell´Azienda Usl Valle d´Aosta, Carla Stefania Riccardi, informano che, venerdi 24 settembre 2010, alle ore 15, ad Aosta presso l’Azienda Usl Valle d’Aosta si svolgerà l´inaugurazione dell’ambulatorio mobile di otorinolaringoiatria e odontostomatologia. L’ambulatorio mobile consiste in un camper dotato di tutte le attrezzature mediche ed impiantistiche necessarie per garantire un’attività ambulatoriale di otorinolaringoiatria e odontostomatologia. Il mezzo potrà dunque muoversi su tutto il territorio valdostano, raggiungendo strutture situate in località difficilmente accessibili per ragioni morfologiche del territorio, facilitando così gli spostamenti dei pazienti. Le attività dell’ambulatorio mobile si concentreranno, da un lato, sulla cura dei denti per promuovere una sana masticazione e prevenire quindi le malattie gastrointestinali ed evoluzioni cancerogene di eventuali lesioni e, dall’altro, sulle attività di screening nelle scuole con lo scopo di prevenire patologie infiammatorie collegate all´udito e ale alterazioni della crescita dei denti che possono determinare dei dimorfismi irreversibili nell´adulto. «L’obiettivo – precisa l’assessore Lanièce – è quello di fare prevenzione sanitaria negli anziani e nelle scuole affinché si possano determinar, non solo un miglioramento della qualità della vita e della salute, ma anche un risparmio economico notevole per la nostra regione.»  
   
   
GIORGIONE A PALAZZO GRIMANI VENEZIA 29 AGOSTO - 10 OTTOBRE 2010  
 
Venezia, 20 settembre 2010 - Tre tra le più celebri opere di Giorgione (1477-1510), La Vecchia (1506), La Nuda (1508) e soprattutto il suo capolavoro più noto, ammirato e ancora oggi di significato controverso, La Tempesta (1507-08), saranno esposte, per oltre un mese, in uno dei più singolari edifici di Venezia, il Palazzo Grimani a campo S. Maria Formosa, restituito alla città nel 2008, che, con questa occasione, diventa spazio espositivo permanente aperto tutti i giorni al pubblico. Il Palazzo Grimani, acquistato dallo Stato Italiano nel 1981, è un edificio unico per la storia e l’architettura di Venezia. Finalmente aperto come museo di se stesso e di poche, selezionatissime opere nel dicembre 2008 era visitabile finora solo su prenotazione, ma con questa mostra apre definitivamente le sue porte alla città. I tre capolavori di Giorgione inaugurano, infatti, una serie di mostre che vedranno come protagonisti i grandi artisti italiani e internazionali. Per la prima esposizione, il Soprintendente ai Musei e alle Gallerie statali di Venezia Vittorio Sgarbi, ha voluto scegliere proprio Giorgione, di cui ricorre il quinto centenario della morte. La mostra di Palazzo Grimani sarà il principale omaggio della città al grande artista veneziano. Nei mesi successivi a Palazzo Grimani saranno ospitate, sempre con allestimenti rispettosi degli spazi del palazzo, le Visioni dell’aldilà di Hieronimous Bosch e i quaderni del Canaletto. La Nuda, esito di un affresco originariamente al Fondaco dei Tedeschi e La Vecchia, eccezionale dipinto, in trasferta temporanea dalle Gallerie dell’Accademia, sono il coronamento ideale e la riunificazione di un percorso giorgionesco tutto veneziano che culmina nel capolavoro de La Tempesta, il più celebre ed enigmatico dipinto di Giorgione, primo vero esempio di paesaggio nella pittura italiana e al centro, per secoli, di innumerevoli dispute filologiche sulla corretta interpretazione del suo soggetto. Ancora recentemente sull’opera si sono pronunciati diversi studiosi. Ma Vittorio Sgarbi, ideatore della mostra, nel saggio in catalogo è di vedute più caute. “La prima fotografia - scrive Sgarbi del soggetto del dipinto - il lampo nel cielo colto nell’istante in cui appare, rendendo luminose e spettrali le architetture sul fondo. Un fulmine, l’avviso della tempesta imminente, in una città che non è difficile identificare nella stessa Castelfranco, subito di là del ponte di legno. Da molto tempo penso che la lettura più pertinente sia proprio quella impressionistica, che fa riferimento alla “tempesta”, la cui evidenza metereologica ha lo stesso peso dei due umani protagonisti. Il fulmine nel cielo nuvoloso sopra la città, quel lampo di luce strisciante sulle case è il tema sostanziale ed è colto con la stessa velocità nel tempo in cui si manifesta: un’istantanea fotografica che corrisponde al “momento decisivo” evocato da Cartier Bresson, in contraddizione con l’atteggiamento “in posa”, quasi per evidenziare il contrasto, dei due personaggi. Paesaggio puro dunque, ma in un momento determinato, in cui la nostra attenzione è improvvisamente destata da quella irruzione imprevedibile e aleatoria che rappresenta la vera, sostanziale originalità di quella veduta”. Con La Vecchia e La Nuda, Giorgione ha esplorato le risorse delle fattezze femminili cogliendole nelle mutazioni del tempo (e proprio un cartiglio con la scritta “col tempo” è sorretto dalla mano destra della Vecchia) andando ben oltre il semplice ritratto, mentre La Tempesta, con il suo allusivo gioco di rimandi, con la sua tecnica “impressionistica”, con il soggetto che si presta a mille interpretazioni, anche di matrice religiosa, costituisce un caposaldo della cultura italiana del Rinascimento, esattamente come Palazzo Grimani costituisce un unicum architettonico e culturale veneziano. Un’occasione di breve durata e di grande significato resa possibile dagli sforzi congiunti di Soprintendenza, Arthemisia Group e Assicurarte, sponsor dell’evento.  
   
   
GIANLUIGI BRANCACCIO. ARCHETIPI DELLA PITTURA. MOSTRA A CURA DI DOMENICO MONTALTO, RAVELLO (SALERNO) PINACOTECA DEL DUOMO – COMPLESSO DELLA CATTEDRALE  
 
Ravello , 20 settembre 2010 A due anni dalla mostra antologica presso la Fondazione Mazzotta di Milano (a cura di Luciano Caramel, catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta), la nuova esposizione personale dell’artista Gianluigi Brancaccio, ospitata nella storica Pinacoteca del Duomo di Ravello, si propone come un evento caratterizzato dalla presenza di lavori inediti e da un aggiornamento e approfondimento critico a più voci sull’opera dell’artista. La mostra “Gianluigi Brancaccio. Archetipi della pittura”, a cura di Domenico Montalto, sarà riproposta in altre due prestigiose sedi: il Museo diocesano “Francesco Gonzaga” di Mantova, scrigno della civiltà gonzaghesca (febbraio 2011) e la Galleria Angelica dell’omonima Biblioteca storica alle dipendenze del Mibac, nel cuore di Roma (marzo - aprile 2011). La Pinacoteca del Duomo, situata nel centro di Ravello, all’interno del complesso architettonico della Cattedrale, è sede della prima tappa di questo tour espositivo che si connota come un evento d’arte di portata nazionale. “Ravello ha sempre rappresentato il luogo degli incontri letterari ed artistici che hanno saldamente collegato fra loro generazioni culturali, soltanto apparentemente distanti, consentendo alla nostra città di divenire quel melting pot internazionale che contribuisce ad un’incancellabile ‘attualità loci’. In tale direzione va l’assai interessante iniziativa espositiva, promossa con l’Associazione culturale Duomo di Ravello, volta a mostrare la ricerca espressiva di Gianluigi Brancaccio”. (dal testo in catalogo di Paolo Imperato, Sindaco di Ravello). Il percorso esistenziale e culturale dell’artista è esemplificato in mostra da un corpus di opere, parecchie delle quali inedite, che restituiscono il senso del fondamento Novecentista dell’opera di Gianluigi Brancaccio, tracciandone i punti di forza. La sua vocazione di artista risale all’adolescenza. Nipote di Giovanni Brancaccio, eminente pittore del Novecento italiano e Direttore dell’Accademia di Belle arti di Napoli, Gianluigi Brancaccio, durante i suoi molti viaggi internazionali, frequenta maestri come Radice, Carrà, Prampolini, Gentilini, il Gruppo Cobra e lo storico atelier calcografico Lacourière di Parigi, mettendo a punto una propria inconfondibile figurazione ricca di poesia, colore, arcaismo, ispirata alle Avanguardie storiche del Xx secolo. “Brancaccio è autore di profonda e sostanziale cultura, di importanti frequentazioni. I suoi dipinti e le sue grafiche – aspetti diversi e peculiari di un unico, felice e ininterrotto clima creativo – rivestono di forme attuali e suggestivamente singolari il verbo più eminente del moderno, ovvero quell’arcaismo, quell’ispirazione primitivista che consentì a Modigliani, Picasso, Matisse, Léger, Marino, Wotruba, Moore, Zadkine di fondare un’idea nuova del visibile, sconvolgendo irreversibilmente i canoni convenzionali del classicismo e del naturalismo” (dal testo in catalogo di Domenico Montalto). Le opere dell’artista sono “Istantanee di un viaggio, percorsi iniziatici all’interno di una coscienza che si è andata formando tra le stanze del Novecento, asimmetriche, instabili, tanto anguste e altrettanto ariose ed immense, le stanze ansiose di un tempo irreale che ne ha imprigionati tanti altri […]. Brancaccio possiede il passaporto anagrafico di chi c’era e la sensibilità esistenziale di chi si è sentito parte nella vicenda e, quindi, testimone responsabile e ponte generazionale” (dal testo in catalogo di Claudio Caserta). La mostra offre una rassegna dei temi ricorrenti nella produzione dell’artista che rivisitano alcuni archetipi centrali del novecentismo. “Il suo è un repertorio di corpi muliebri che occupano l’intera composizione, vasti come paesaggi e architetture, di matrone e di Giunoni opulente e accidiose in posture pigre o per contro acrobatiche, contorte, di giocolieri, di icari e di maschere, di angeli e di demoni dalle anatomie dinoccolate e massive, di odalische semplificate a pure silhouettes di colore. Insomma un’umanità primigenia e titanica, evocata con ductus pittorico sensuale, saturo di passionalità, nonché di ebrezza, ardore, estasi, rapimento, carnalità” (dal testo in catalogo di Domenico Montalto). Un repertorio vasto, esemplificato in mostra da una selezione di opere storiche e recenti, fra le quali: Estasi su fondo blu 2005; Poupée 2008; Odalisca 2009; Anime perse 2009; Odalisque fond noir 2009, nella sezione dedicata alla grafica. Negli ultimi tempi Brancaccio ha affrontato in Bretagna il tema dei menhir di Carnac, rocce forti e totemiche, di tutte le sfumature del grigio, che si innalzano su fondo azzurro intenso in una luce accecante. Tale produzione recente è rappresentata in mostra dall’opera Menhir di Carnac 2008. L’esposizione è corredata da un catalogo edito da Lubrina Editore, in cui più voci offrono uno spaccato dell’esperienza umana e artistica e della poliedrica personalità di Gianluigi Brancaccio. Chiara Gatti, nel suo testo dedicato all’importante produzione grafica dell’artista, illustra così la sua vocazione alla sintesi formale: “Nella grafica Brancaccio fa pulizia. Predilige il segno puro, anche quando concede all’acquatinta di dialogare sullo sfondo”. Nel suo testo, Isabella de Stefano si sofferma sulle “Figure” ritratte dall’artista: “Impenetrabili a qualsiasi approfondimento psicologico, i soggetti descritti dall’artista sono idoli arcaici, irraggiungibili e distanti, sovente colti in pose contorte e disarticolate, talvolta anche allusive (Estasi su fondo blu). Figure stravolte a cui non è di certo estranea una visionarietà onirica, sorprese nell’angoscia di un’inquietudine esistenziale che procede di pari passo con il sovvertimento di ogni regola spaziale e prospettica (Hallucination visuelle)”. A completare il variegato percorso critico presente in catalogo, un testo-intervista di Andrea D’agostino ci rivela l’anima più intima dell’artista. D’agostino, nell’ultima domanda rivolta a Brancaccio, pone l’accento su un particolare ricorrente nelle figure rappresentate dall’artista: “Le dita delle mani e dei piedi sono sempre aperte, come a voler ghermire l’aria o a volersi espandere nello spazio. È proprio così?”. “Dita e mani, sempre aperte, esprimono per me la tensione dell’anima e del corpo”.  
   
   
HANGARBICOCCA PRESENTA TERRE VULNERABILI – A GROWING EXHIBITION QUATTRO MOSTRE CHE CRESCONO E SI INNESTANO MUTANDO UNA NELL’ALTRA DA OTTOBRE 2010 A MAGGIO 2011  
 
 Milano, 20 settembre 2010 - Progetto di Chiara Bertola curato con Andrea Lissoni. Dal 21 ottobre la prima mostra Le soluzioni vere arrivano dal basso con gli artisti: Ackroyd & Harvey / Mario Airò / Stefano Arienti / Alice Cattaneo / Elisabetta Di Maggio / Rä di Martino / Yona Friedman / Alberto Garutti / Gelitin / Mona Hatoum/ Christiane Löhr / Ermanno Olmi / Hans Op de Beeck (*Yona Friedman) Inaugura il 21 ottobre la prima mostra del progetto Terre Vulnerabili che segna la direzione artistica di Chiara Bertola all’Hangarbicocca. Un progetto fortemente innovativo, sia nel suo farsi – gli artisti prescelti hanno partecipato a vari incontri a partire dal settembre 2009 condividendo il proprio lavoro, modificandolo o trasformandolo per accordarlo agli altri e realizzando opere significative e site specific o comunque ripensate per lo spazio di Hangarbicocca – sia nella modalità di esposizione – si tratta di quattro mostre che coprono un periodo di otto mesi, in quattro fasi come quelle lunari, la prima da ottobre (le altre seguono a gennaio, marzo, aprile 2011) per un totale di trenta artisti internazionali ed altrettante opere. La prima mostra vede la presenza di tredici importanti artisti, personalità molto diverse tra loro, con lavori differenti per dimensioni e materiali, alcuni di forte impatto emozionale, altri più concettuali e da scoprire indugiandovi; in tutti il concetto di vulnerabilità è declinato in modo sottile e personale. Tutti gli artisti del primo quarto restano anche nel secondo quarto - portandovi un nuovo lavoro o modificando in parte l’opera già esposta - dove si aggiungono nuovi artisti e così via sino all’ultimo quarto, seguendo l’idea di un terreno fertile che “germoglia”, cresce nel tempo e modifica la visione di quanto esposto precedentemente. Ogni mostra rappresenta un momento espositivo unico, irripetibile e diverso rispetto all’altro come le diverse fasi della vita. Un progetto in evoluzione, germinativo e organico, che si sviluppa nel tempo della sua vita espositiva, permettendo al pubblico di prendersene cura e agli artisti di continuare a crescerlo e nutrirlo. L’idea è che l’opera di ogni artista non si cristallizzi una volta aperta la singola mostra, ma continui a crescere e a evolversi per l’intera durata del progetto con aggiunte, correzioni, dialoghi con gli altri artisti invitati e con il pubblico. Tutti gli artisti partecipano in modo continuativo alle diverse fasi dell´evento: ogni nuova fase si innesta su quella precedente, che non viene annullata ma “sommata” all’altra. In questo modo si rende il progetto “vivo”, facendolo proseguire al di là della singola mostra: uno dei tasselli di un percorso più ampio e costantemente in movimento verso “qualcos’altro”. La vulnerabilità - dichiara Chiara Bertola - si esprime così non soltanto nelle opere ma anche in questa modalità curatoriale, basata soprattutto sul mutuo riconoscimento e sulla collaborazione tra gli artisti che necessariamente porta a vivere esperienze inaspettate. Si tratta di riconoscere la forza della collaborazione, senza dimenticare l’importanza di ogni individualità, e di mettersi in gioco per arrivare a costruire una coralità, come in un’orchestra in cui i vari strumenti entrano progressivamente in armonia e risuonano insieme”. “Ma vulnerabilità - prosegue Bertola - è anche la capacità empatica che permette a noi umani di riconoscere ed accettare la propria responsabilità etica verso l´altro, la comunità e l´ambiente. Ed è intesa anche come una dimensione che si avvicina al vasto concetto di terra e di luogo di appartenenza: attraverso le visioni degli artisti questi concetti - oggi appunto vulnerabili - diventano percorribili dentro una nuova prospettiva di libertà e di evoluzione”. E infine vulnerabilità dei corpi come luogo d´incontro e di dialogo. “La dissolvenza delle frontiere, la mescolanza delle etnie, la combinazione delle lingue - conclude Bertola - restituisce un luogo che necessariamente si riconosce soltanto a partire dalla stessa vulnerabilità e mobilità dei corpi che, spostandosi, creano, trasformano e articolano lo spazio che attraversano. Mentre la forza della storia ha piegato la vulnerabilità dei corpi per sottometterli e opprimerli, oggi la vulnerabilità dei corpi riesce a piegare lo spazio che li circonda per trasformare quell´enorme non luogo in un luogo d’incontro e di dialogo. In un mondo che non ha paura di riconoscersi indifeso, scoperto, attaccabile, esposto e debole, proprio la debolezza e la vulnerabilità diventano una forza”. Il progetto intende quindi indicare una direzione e proporre un nuovo linguaggio in un momento in cui il nostro pianeta e i sistemi che lo governano danno importanti segni di cedimento. Terre vulnerabili affida perciò il suo statement politico ed etico all’opera di due Maestri come Ermanno Olmi e Yona Friedman. Un regista e un architetto che hanno saputo portare, attraverso la loro opera, una riflessione che unisce memoria e speranza: «ritornare ad avere memoria perchè senza memoria non c’è futuro e senza senso del limite la terra madre si ribella» (Carlo Petrini). Del grande regista viene proiettato lo straordinario film Terra madre, mentre Friedman propone la videoanimazione La terra spiegata agli extraterrestri dove illustra, nella forma dei suoi noti disegni a fumetto, i temi più importanti della sua ricerca e Labirinto, un lavoro architettonico modulabile, concepito per rendere in scala “umana” gli enormi spazi di Hangarbicocca. Gli artisti coinvolti nel progetto sono: Ackroyd & Harvey / Mario Airò / Stefano Arienti / Massimo Bartolini / Ludovica Carbotta / Alice Cattaneo / Elisabetta Di Maggio / Rä di Martino / Bruna Esposito / Yona Friedman / Carlos Garaicoa / Alberto Garutti / Gelitin / Nicolò Lombardi / Mona Hatoum / Invernomuto / Kimsooja / Christiane Löhr / Marcellvs L. / Margherita Morgantin / Ermanno Olmi / Roman Ondák / Hans Op De Beeck / Adele Prosdocimi / Remo Salvadori / Alberto Tadiello / Pascale Marthine Tayou / Nico Vascellari / Nari Ward / Franz West I giovani artisti Ludovica Carbotta, Invernomuto, Nicolò Lombardi e Alberto Tadiello sono stati selezionati per il Progetto Chiavi in mano sostenuto da Fondazione Cariplo, allo scopo di dare gli strumenti necessari di formazione, produzione, divulgazione e promozione del proprio lavoro a chi esordisce nel mondo dell’arte contemporanea.