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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Settembre 2010
UE: DIECI STATI MEMBRI AUTORIZZATI AD ANTICIPARE PAGAMENTI DIRETTI AGLI AGRICOLTORI  
 
Il Comitato di Gestione per i Pagamenti Diretti ha sostenuto all´unanimità la proposta della Commissione di autorizzare dieci stati membri a versare ai coltivatori fino al 50% dei pagamenti diretti per il 2010 dal 16 ottobre anziché dal 1 dicembre 2010. Gli stati membri interessati sono: Belgio, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Romania e Spagna. La crisi finanziaria e la conseguente riduzione del reddito, condizioni più severe di accesso al credito nel settore agricolo, le fluttuazioni di prezzo per alcuni prodotti agricoli e condizioni climatiche avverse (siccità, tempeste, intense piogge con inondazioni, alternanza di temperature fredde e calde) sono i principali elementi che hanno gravemente colpito i coltivatori. Al fine di contribuire ad alleviare le difficoltà causate da queste circostanze la Commissione ha ritenuto appropriato autorizzare i paesi citati a versare anticipi agli agricoltori fino al 50% dei pagamenti diretti prima dei termini usuali. La verifica delle condizioni di ammissibilità deve tuttavia avvenire prima del pagamento degli anticipi. La Commissione adotterà formalmente la decisione nel prossimo futuro.  
   
   
ATLANTE DEL CCR INDICA LE MINACCE ALLA BIODIVERSITÀ DEL SUOLO  
 
Si parla sempre di più di come sul nostro pianeta la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico aumentano ad un ritmo sostenuto. La gente è costretta ad adattarsi e a rispondere alle sfide che si presentano. Per esempio, il problema di come usiamo le risorse energetiche e delle acque reflue, e di come gli animali sono sempre più a rischio di perdere il loro habitat, sono in cima alle prime pagine quasi ogni giorno. Ma qualcuno ha pensato a come una delle più importanti risorse della Terra è minacciata da questi cambiamenti? Il suolo, che è la "casa" di circa il 25% delle specie terrestri, è in pericolo. Come lo proteggeremo? Il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea ha pubblicato una mappa basata su indicatori delle potenziali minacce alla biodiversità del suolo alla conferenza "Conferenza "Il suolo, cambiamenti climatici e biodiversità - A che punto siamo" tenutasi a Bruxelles il 23 e 24 settembre. Questo atlante - compilato quest´anno per la prima volta - darà ai decisori il sostegno necessario per proteggere questa risorsa vitale. Circa il 25% delle specie della Terra si trova nel terreno, che è il secondo serbatoio di carbonio più grande del pianeta. Esperti dell´Ue sono del parere che l´agricoltura, l´acqua e il ciclo del carbonio dipendono in larga misura dalla biodiversità del suolo. L´atlante di 128 pagine del Ccr individua efficacemente le aree fortemente a rischio di contrazione in Belgio, nella Francia settentrionale, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi e in alcune parti del Regno Unito. Responsabili politici, ricercatori e docenti potranno tutti trovare nella mappa una risorsa estremamente utile. "Il suolo è essenziale per la biodiversità che rende possibile la vita sulla Terra e mantiene le nostre economie sostenibili", si legge in una dichiarazione congiunta del commissario per la Ricerca , l´innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn e del commissario per l´Ambiente Janez Potocnik. "Il degrado del suolo minaccia il nostro accesso agli alimenti, all´aria pulita e all´acqua, nonché a molte materie prime fondamentali. Questo atlante è un importante contributo europeo all´anno internazionale della biodiversità 2010 dell´Onu. Esso potrà sensibilizzare circa la necessità della direttiva quadro sul suolo della Commissione [europea], proposta per la prima volta nel 2006, e contribuire a prevenire l´ulteriore degrado del terreno e riparare i danni già fatto. Se non affrontiamo questo problema presto e in modo coordinato, ci costerà molto di più rimediare in seguito". L´atlante europeo della biodiversità del suolo comprende la prima mappa delle minacce alla biodiversità del suolo relativa alla maggior parte degli Stati membri dell´Ue. La biodiversità del suolo è minacciata da diversi fattori selezionati e classificati nel corso di una valutazione di esperti organizzata dal gruppo di lavoro sulla biodiversità del suolo del Ccr. Sono stati utilizzati una serie di fattori di pressione per determinare le potenziali minacce incluse in questo nuovo atlante, ovvero la compattazione del suolo, l´interruzione abituale, l´intenso sfruttamento umano, l´uso dei terreni, l´erosione, l´inquinamento e le specie invasive. Va osservato che l´atlante non presenta il livello effettivo di biodiversità del suolo, esso punta piuttosto sul rischio potenziale di un declino della biodiversità. Esso indica, per esempio, che il rischio di diminuzione della diversità del suolo a causa delle pressioni di origine antropica è maggiore dove la densità di popolazione è più alta e/o l´attività agricola più intensa. L´atlante consente di aumentare la consapevolezza di ciò che accade nella "vita sottoterra", e di quanto il suolo sia importante per mantenere altri ecosistemi. Hanno contribuito in modo significativo all´Atlante vari dipartimenti della Commissione europea, nonché partner dell´industria, del mondo accademico e di organizzazioni come la Convenzione sulla diversità biologica (Cbd) e l´Organizzazione delle Nazioni Unite per l´alimentazione e l´agricoltura (Fao). Per maggiori informazioni, visitare: Centro comune di ricerca (Ccr): http://ec.Europa.eu/dgs/jrc/index.cfm  Atlante europeo della biodiversità del suolo: http://eusoils.Jrc.ec.europa.eu/library/maps/biodiversity_atlas/  Conferenza "Il suolo, cambiamenti climatici e biodiversità - A che punto siamo?": http://ec.Europa.eu/environment/soil/biodiversity_conference.htm    
   
   
CONFERENZA «INNOVAZIONE NELLE ZONE DI PESCA», VIGO, 19 OTTOBRE  
 
«Trasformare gli spazi marittimi europei in luoghi di innovazione e sviluppo»: ecco il messaggio che, in quest’occasione, sarà trasmesso dalla direzione generale della Politica regionale e dalla direzione generale degli Affari marittimi e della pesca. Questa conferenza, alla quale saranno presenti partner istituzionali europei, esperti e promotori di progetti provenienti da ogni parte dell’Unione, evidenzierà le iniziative innovatrici connesse allo sfruttamento del settore marittimo nei paesi dell’Unione europea rivolti verso il mare. Gli scambi organizzati saranno incentrati attorno a quattro tavole rotonde tematiche: - le nuove tecnologie di informazione e comunicazione nell’industria della pesca; - le energie rinnovabili nelle zone costiere; - il pescaturismo, il turismo costiero e le altre attività economiche derivate; - la pesca, l’acquacoltura e i procedimenti industriali. Programma e iscrizione: sito della conferenza http://www.Amiando.com/lqyhwsm.html  (Il codice richiesto per la conferenza è: Vigoconference2010)  
   
   
PAC FUTURA SIA UNA RISORSA CHIAVE  
 
Brescia - Dalla Pac del futuro ci aspettiamo che sia una Pac. Nel nostro Paese, infatti, non ci sono le risorse che servirebbero a sostenere con il bilancio nazionale l´entità degli aiuti pubblici che devono garantire il "modello agricolo europeo". Questo l´auspicio dell´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, al Forum di Confcooperative Lombardia. Presenti all´incontro sulla Pac (Politica agricola comunitaria) il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, i presidenti di Confcooperative Lombardia e Brescia, Maurizio Ottolini e Roberto Marcelli, e i responsabili di Fedagri Maurizio Gardini e Fabio Perini. Durante il Forum, De Capitani ha ricordato che "le imprese lombarde hanno utilizzato il 103% dei fondi Pac". Un quadro di "luci e ombre", secondo l´analisi dell´assessore, quello della Politica agricola comunitaria. "La Pac - ha detto - è semplicemente indispensabile. Per le imprese ha rappresentato in moltissimi casi il differenziale tra profitto e perdita secca; ai consumatori, destinatari dei beni e dei servizi prodotti dall´agricoltura, ha garantito stabilità delle produzioni e dei prezzi, qualità complessiva dei prodotti. Un quadro non privo di ombre: lo spopolamento delle aziende agricole di montagna e delle aree svantaggiate, che non si è arrestato, incrementando ulteriormente i problemi di assetto del territorio e di difesa del suolo; la complessità burocratica, vero e proprio gradino di accesso ai fondi comunitari, almeno per le aziende agricole che non possono permettersi costosi consulenti; l´asimmetrica ripartizione della catena del valore a vantaggio della grande distribuzione e della trasformazione, mentre la produzione agricola si ritrova spesso su prezzi unitari pari o inferiori a quelli di dieci anni fa. A Brescia, in Lombardia, non può essere taciuto il fatto che il prezzo del latte alla stalla è pari al 25% del costo di un litro di latte al consumatore". "Dalla nuova Pac mi attendo - ha concluso De Capitani - che contenga strumenti per promuovere e favorire l´integrazione tra le imprese, la mutualità, la sinergia tra settori diversi della filiera. Una Pac più moderna, che comprenda ed assorba anche i concetti di innovazione, di internazionalizzazione, di investimento sul capitale umano e sull´imprenditore agricolo. Una Pac che valorizzi il territorio, il singolo territorio, le singole produzioni, che non sono solo espressione della professionalità dell´impresa agricola, ma rappresentano il Dna di una intera cultura, con eccellenze agroalimentari conosciute e apprezzate (ed ancora più spesso copiate) in tutto il mondo, fondamentali per garantire competitività a tutto il sistema agricolo".  
   
   
OGM. ASSESSORE VENETO MANZATO  
 
 “Nella nebbia in cui si dibatte la questione degli Ogm a livello nazionale e, da ieri, pare anche a livello europeo, come Regioni abbiamo la certezza che la questione è di nostra competenza e che dobbiamo dire la nostra. Come Veneto intendiamo farlo”. Lo ha affermato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, in riferimento alla diatriba apertasi a livello comunitario tra alcuni Stati membri che hanno richiamato l’esigenza di una posizione univoca dell’Ue e la Commissione Europea che il13 luglio scorso ha aperto la strada a singole decisioni nazionali. “Ricordo che allo stato attuale – ha fatto presente Manzato – la legge statale in materia è stata cassata nei suoi punti nevralgici dalla Corte Costituzionale, la quale ha osservato che la materia agricola è di esclusiva competenza regionale. Sulle affermazioni fatte ieri a Bruxelles in Europa, mi sarei augurato che il Ministro avesse almeno avvertito le Regioni in anticipo, meglio ancora che ci avesse consultato. Allo stesso modo ci chieda cosa ne pensano le Regioni in materia di ogm, non semplicemente su questioni di obblighi procedurali, in modo da definire una posizione italiana concordata sull’intero fronte rispetto alla questione, che non va presa a cuor leggero da qualunque punto di vista la si guardi. Oltre alle posizioni non univoche a livello scientifico, con decisioni e sentenze conseguenti in Europa e negli stessi Stati Uniti – ha affermato Manzato – rispetto ad un uso liberalizzato degli ogm va messo nel conto il pericolo economico e serio di veder banalizzata e svilita la nostra agricoltura, proprio nel momento in cui ha raggiunto traguardi notevoli e ha ulteriori prospettive di crescita sul mercato mondiale, con traguardi che ha saputo raggiungere con la sua inventiva, la sua qualità e la sua capacità di innovazione e la ricerca che abbiamo realizzato qui, sul territorio. A pensar male si pecca, ma non vorrei mai che ci sia invidia internazionale rispetto alla nostra capacità di esibire un agroalimentare superiore. E mi pare che in tutta Europa siano cresciuti i motivi che spingono a puntare sulle produzioni di territorio di qualità, piuttosto che aprire in maniera indistinta all’indifferenza di quelle ogm. Su questo intendo raccogliere l’adesione delle altre regioni italiane e chiedo fin d’ora al collega Stefàno di operare per fissare una posizione univoca e unitaria anzitutto delle Regioni”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA OGM, L´ASSESSORE RABBONI: "IL MINISTRO GALAN È SICURO DI PARLARE A NOME DI TUTTO IL PAESE? CHIEDO UNA SEDE DI CONSULTAZIONE NAZIONALE"  
 
Bologna – Sul tema Ogm interviene l’Assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, dopo che il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, ha affermato in diverse occasioni che l’Italia non è favorevole alla proposta del Commissario europeo alla salute, John Dalli, che punta a lasciare ai singoli Stati la decisione sul divieto di coltivazione di Ogm. “Ascoltando le parole del Ministro – commenta Rabboni – sembra che il nostro Paese, in modo unanime e definitivo, abbia già deciso di rinunciare alla possibilità di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio. Credo che la situazione non coincida esattamente con le posizioni del Ministro”. Rabboni invita Galan “ad una certa cautela ed a convocare rapidamente le Regioni, i presidenti dei gruppi parlamentari di maggioranza ed opposizione, le organizzazioni professionali agricole, le rappresentanze delle Cooperative e dei Consumatori per conoscere il loro parere su questa questione”. “In caso contrario – spiega l’Assessore – corre il rischio di essere smentito, di trovarsi solo o con poche truppe alle spalle disposte a sostenerlo. Chiedo quindi con forza al Governo, al Ministro ed alle Regioni la formale convocazione di una sede nazionale consultiva sull’argomento”. “La peculiarità positiva dell’agricoltura italiana – conclude Rabboni – è rappresentata dalla qualità, dalla distintività, dal legame con il territorio d’origine di una quota particolarmente significativa della produzione. Per questo dobbiamo porre in essere tutte le iniziative possibili per tutelare questo grande patrimonio dai rischi di omologazione e banalizzazione connessi alla diffusione generalizzata di piante geneticamente modificate”.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: VALORIZZARE TIPICITA´´ NON GLI OGM  
 
 San Giorgio di Nogaro - "Occorre un´agricoltura multifunzionale assieme alla valorizzazione delle biodiversità per garantire un futuro al nostro settore primario". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, intervenendo il 25 settembre a San Giorgio di Nogaro al convegno, organizzato dal Comune nell´ambito della manifestazione ´Ambiente in festa´, dal titolo ´Biodiversità tra O.g.m. E tipicità locali, quali azioni per la tutela?´ al quale hanno portato il loro contributo docenti universitari, ricercatori, studiosi, rappresentanti dei produttori, per evidenziare gli aspetti vantaggiosi delle tipicità e delle biodiversità. Che differenziano il territorio e l´ambiente naturale, ma compongono nel contempo l´articolato, ricco e poliedrico mondo rurale e le sue produzioni. Per Violino occorre ipotizzare già per il prossimo futuro modelli di agricoltura multifunzionale che tengano conto della compatibilità economica delle aziende. Nel contempo è altresì necessario che l´azione dei ricercatori per la riscoperta e la valorizzazione delle varietà di specie di piante autoctone tuteli l´intera gamma esistente perché rappresenta un elemento sostanziale delle peculiarità e del patrimonio delle tipicità locali della nostra terra. Un patrimonio che per Violino è sostanziale per consentire all´agricoltura del Friuli Venezia Giulia di essere concorrenziale sul mercato globale. Toccati dall´assessore pure i temi degli O.g.m., che dai relatori erano stati trattati soltanto marginalmente, essendosi essi soffermati principalmente sulle biodiversità. Secondo Violino, purtroppo, i fatti occorsi nel pordenonese relativamente agli organismi geneticamente modificati hanno gettato un´ombra sull´immagine lineare delle biodiversità, delle specificità, delle peculiarità oltre che agricole, anche enogastronomiche del nostro territorio, a favore delle quali, per farne un biglietto da visita di eccellenza, la Regione investe risorse. Per questo non esclude di sottoporre prossimamente alla Giunta regionale la proposta di avanzare una richiesta di risarcimento per i danni all´immagine subiti dall´Amministrazione e di riflesso dall´intera comunità del Friuli Venezia Giulia. Nel corso dei lavori, dopo i saluti del sindaco di San Giorgio di Nogaro, Loris Del Frate, e dell´assessore comunale all´ambiente, Flavia Tomba, sono intervenuti il professor Ruggero Osler e il dottor Paolo Ermacora, del dipartimento di Biologia e Protezione delle piante dell´Università di Udine, Mario Paiani, dirigente veterinario dell´Azienda sanitaria n.4, Medio Friuli, Cristina Micheloni, responsabile del comitato scientifico dell´Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab), Serena Cutrano, della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, coordinatore del Piano di Sviluppo Rurale, Paolo Sivilotti e Costantino Cattivello, tecnici dell´Ersa.  
   
   
PARMA, BIOETANOLO: ECCO I MODELLI PER LA FILIERA LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DI UNA SPERIMENTAZIONE DELL’AZIENDA STUARD IN UN CONVEGNO  
 
 È il “carburante ecologico” più diffuso a livello mondiale, soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile e in Cina, e rappresenta un’alternativa concreta ai combustibili tradizionali. Per questo l’azienda Agraria Sperimentale Stuard ha condotto un biennio di sperimentazione volto a determinare le condizioni di fattibilità, nel contesto agricolo regionale, di una filiera agro-industriale per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, a partire da colture annuali di sorgo no-food alternative alla barbabietola da zucchero. Il 28 settembre all’Hotel Parma & Congressi di San Pancrazio sono stati presentati nel corso del convegno “Progetto bioetanolo di seconda generazione” gli esiti dello studio, tra cui la messa a punto di un modello agro-economico per valutare le potenzialità della filiera per la produzione di bioetanolo in Emilia Romagna, con le ricadute economiche e ambientali, e un modello logistico per ottimizzare il trasporto e lo stoccaggio della biomassa. “Il bioetanolo è una fonte energetica di grande interesse, su cui ha deciso di investire anche l’Unione Europea. Noi dobbiamo pensare a utilizzare fonti alternative a quelle tradizionali, non solo per ragioni di carattere ambientale ma anche economico, e dobbiamo quindi valutare se nella nostra realtà vi sono le potenzialità per attivare progetti di questo tipo: ecco perché è importante questo studio – ha detto l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani, aprendo questa mattina il convegno -. È chiaro però che siamo in una realtà territoriale che ha una significativa vocazione agricola, quindi queste scelte vanno realizzate in condizioni di equilibrio, prestando una grande attenzione agli impatti”. Il progetto, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del Piano d’Attuazione del programma nazionale sulla ristrutturazione del settore bieticolo saccarifero e sostenuto anche dalla Provincia di Parma, è stato coordinato e sviluppato dall’Azienda Agraria Sperimentale Stuard con la collaborazione del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Parma, coordinatore scientifico del progetto, della Chemtex Italia, società del Gruppo Mossi e Ghisolfi, leader a livello mondiale nel campo della tecnologia industriale per la produzione del bioetanolo di seconda generazione, dell’Azienda Sperimentale Tadini, per la sperimentazione agraria sul territorio piacentino, e della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza per la supervisione delle prove agronomiche. Le attività sperimentali condotte hanno riguardato sia la fase di campo relativa alla produzione, raccolta e condizionamento della biomassa, che la fase di trasformazione e produzione di bioetanolo di seconda generazione attraverso un impianto pilota di recente realizzazione. Nel corso del convegno, Stefano Nannetti della Regione Emilia-romagna ha approfondito i “Progetti agro-energetici per la ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero regionale”, Nicola Dall’olio presidente dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard ha illustrato il progetto “Bioetanolo di seconda generazione”, Roberto Reggiani dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard e Stefano Amaducci della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza sono intervenuti sul tema “Prove agronomiche di raccolta e di stoccaggio del sorgo da biomassa”. “La trasformazione del sorgo in bioetanolo di seconda generazione: rese produttive e aspetti logistici” è stato invece l’argomento trattato da Paolo Torre e Tommaso Di Felice di Chemtex Italia - Gruppo Mossi & Ghisolfi, mentre Michele Donati della Facoltà di Economia dell’Università di Parma hanno approfondito “La valutazione della convenienza economica della filiera a scala regionale”. A chiudere l’incontro Luis Oriani,direttore di Chemtex Italia, e Gian Carlo Cargioli della Regione Emilia Romagna.  
   
   
BIOMETANO: SERVONO INCENTIVI GOVERNATIVI  
 
Milano - "L´italia risulta essere il terzo produttore di biogas, ma, considerando la produzione primaria per 1000 abitanti, il nostro Paese è solamente al dodicesimo posto, con 6,1 tonnellate equivalenti di petrolio ogni 1000 abitanti. Il biometano sarebbe una soluzione particolarmente indicata sia per la Lombardia, che ha una rete capillare di gasdotti a bassa pressione - quindi compatibili con l´immissione di biogas - che per il Paese, che a livello mondiale ha più veicoli a metano (400 mila su un totale di 6 milioni) in circolazione. Peccato che in Italia la produzione di biometano non goda di nessun tipo di incentivo". E´ quanto ha ribadito il 27 settembre l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu, intervenendo al convegno "Il Biogas e il Biometano in Europa, esperienze e prospettive di sviluppo". "Come carburante rinnovabile - ha proseguito l´assessore - il biometano ha un´efficienza ben maggiore rispetto agli altri: se da un ettaro di coltura energetica si ricavano circa 14 chilowattora trasformandola in biodiesel, producendo biometano con lo stesso ettaro i kWh ottenuti diverrebbero 59. Biogas e biometano assieme potrebbero coprire il 7-8% del fabbisogno elettrico, mentre il biometano potrebbe soddisfare il 10% del fabbisogno di gas naturale, in crescita e dipendente dalle importazioni". A godere di incentivi generosi in Italia è invece la produzione di energia elettrica da biogas. Se in Germania l´incentivazione - che è modulata a seconda della tecnologia usata, del tipo di substrato da cui si parte e di altre variabili - arriva al massimo a 22-23 euro cent/kWh, nel nostro Paese 22 euro cent/kWh è la tariffa base, in vigore da gennaio 2009, per tutti gli impianti a biogas inferiori al megawatt. Quali sono i freni alle potenzialità di sviluppo? "Il primo - ha sottolineato Maullu - è sicuramente una burocrazia spesso difficile da interpretare. Incentivi ancora incerti e una normativa bizantina che, come si scopre dalle domande del pubblico di operatori del settore, lasciano zone d´ombra e ambiguità irrisolte. Gli investimenti in questo settore hanno bisogno di un alto grado di pianificazione, su diversi livelli: dall´impianto alla filiera di approvvigionamento, la difficoltà di coordinare questi livelli dal punto di vista burocratico e l´incertezza normativa si riflettono negativamente sull´accesso al credito". "Questi sono temi che dovremo affrontare insieme con le altre Regioni - ha proseguito l´assessore regionale - per promuovere una politica comune a sostegno delle energie intelligenti, attraverso incentivi alla produzione del metro cubo di biometano immesso nella rete gas, analogamente a quanto avviene per la produzione di energia elettrica da biogas". Un diverso sistema di incentivi, che permettesse per esempio, come avviene in Svezia, di detassare completamente il biometano, lo renderebbe interessante in modo particolare per i trasporti. La possibilità di pompare il biometano in rete risolverebbe inoltre tutti i problemi di stoccaggio del biogas, ottimizzando il rendimento degli impianti. Tenendo conto che gli impianti devono poter essere il più vicino possibile ai punti di produzione della biomassa, la strategia più opportuna è quella di piccoli impianti decentrati, destinati alla produzione di energia elettrica e calore per i fabbisogni dell´azienda: impianti consortili per territori a vocazione agricolo-zootecnica e agroindustriale e impianti a servizio di città e bacini (consorzi o unioni di comuni, ambiti territoriali ottimali), destinati alla produzione di biometano da immettere nella rete o da utilizzare come carburante per la flotta delle auto e dei mezzi pubblici. "Dobbiamo lavorare affinché le case di produzione automobilistica siano coinvolte in progetti pilota che interessino i nostri territori - ha concluso Maullu -, ribaltando una comune credenza che vuole il nostro Paese scarsamente adatto a prodotti pure-powered, ovvero a emissioni ridotte. La rete dei distributori di biogas è un obiettivo prioritario, ma dobbiamo promuovere ancor di più una cultura dell´uso dell´automobile ecocompatibile e capace di sfruttare al meglio le energie pulite. Una proposta culturale prima ancora che operativa. L´una senza l´altra è destinata a fallire".  
   
   
AGRICOLTURA,DIECI ANNI DI FATTORIA NEL CASTELLO L´EVENTO DI SAN COLOMBANO CONFERMA LA PRESENZA A MILANO DE CAPITANI: L´IMPRENDITORIA FEMMINILE NEL PRIMARIO CRESCE  
 
 Milano - La decima edizione dell´evento ´La Fattoria nel castello´ è stata presentata, questa mattina, dall´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani. Il tradizionale appuntamento con i prodotti del mondo agricolo lombardo, organizzato dalle associazioni dell´imprenditoria femminile in agricoltura in collaborazione con Regione Lombardia, conferma le due piazze dello scorso anno: San Colombano al Lambro (sede storica) il 10 ottobre e il Castello Sforzesco di Milano il 16 e 17 sempre dalle 10 alle 18.30. "La manifestazione - ha ricordato l´assessore De Capitani - ospiterà eventi, degustazioni, prodotti della terra e iniziative per le famiglie e i bambini, con l´obiettivo di incentivare la conoscenza dei prodotti della nostra agricoltura e promuovere il territorio". Alla conferenza stampa di presentazione nel Palazzo della Regione sono intervenuti, insieme a De Capitani, l´assessore all´Agricoltura di San Colombano al Lambro Davide Panzetti, la presidente del coordinamento dell´imprenditoria femminile di Confagricoltura Gabriella Poli, la vice presidente dell´associazione "Donne in campo" della Cia Pia Nicolosi e la responsabile di "Donne impresa" di Coldiretti Lombardia Pina Alagia. All´evento parteciperanno, con un incremento rispetto alla passata edizione, oltre 70 aziende (elenco completo sul sito www.Lafattorianelcastello.it), con l´allestimento di un percorso itinerante di degustazione, in collaborazione con l´Ersaf (Ente regionale per i servizi all´agricoltura e alle foreste), che andrà dai salumi ai formaggi, ai vini ai dolci tipici ´made in Lombardia´, esaltando produzioni di eccellenza note e meno note. Per i bambini, in collaborazione con l´associazione Alda (Associazione per la didattica in agricoltura), saranno promossi laboratori manuali. In cartellone due mostre fotografiche di Carlo Silva. Saranno promosse visite di San Colombano e di Milano alla scoperta degli aspetti rurali nelle aziende agricole e di quelli architettonici. "Manifestazione come ´La Fattoria nel castello´ - ha sottolineato De Capitani - testimoniano la vitalità dell´agricoltura della Lombardia, che è la regione più importante nel settore primario, e valorizzano i nostri prodotti tipici, autentiche voci del nostro territorio". ´La Fattoria nel castello´ arriva dopo il week end che ha visto l´incontro diretto dei cittadini con il mondo dell´agricoltura grazie alla manifestazione delle Fattorie Didattiche aperte, che ha coinvolto 95 realtà. "Anche quest´anno - ha ricordato l´assessore De Capitani - la ´Fattoria nel castello´ ripropone la vendita diretta dei produttori ai consumatori. La vendita diretta, che in Lombardia interessa quasi 7000 aziende, rappresenta un esempio grande e forte di tracciabilità dei prodotti lombardi". "Una manifestazione come questa, realizzata dalle donne imprenditrici in agricoltura - ha concluso De Capitani -, ci ricorda che la nostra regione conta su oltre 7500 imprese guidate da donne e che il mondo femminile è sempre più presente e importante nel settore primario con numeri in costante crescita. Con ´La Fattoria nel castello´ le donne, spesso in grado di anticipare le tendenze del settore, mettono in evidenza temi prioritari per l´assessorato all´Agricoltura come la filiera corta, la tracciabilità, la qualità e la sicurezza alimentare".  
   
   
AGRICOLTURA: NASCE IN SICILIA INVENTARIO AIUTI ALLE IMPRESE  
 
E´ stato istituito, al dipartimento Interventi strutturali per l´Agricoltura della Regione siciliana, l´Ufficio per l´inventario degli interventi in favore delle imprese. E´ l´unita´ operativa di staff del dirigente generale che dovra´ effettuare la raccolta dati e la implementazione del sistema informativo relativo alle provvidenze concesse con fondi comunitari, nazionali e regionali in favore delle imprese agricole, zootecniche, agroalimentari e agro-industriali. L´unita´ avra´ anche il compito di mantenere rapporti di corrispondenza con uffici che richiedono dati concernenti la concessione di provvidenze a carattere contributivo e creditizio in favore delle imprese.  
   
   
COLDIRETTI, A ROMA ANCHE LA PROTESTA DEI PASTORI LUCANI  
 
Dopo le proteste e le azioni messe in campo da Coldiretti per risolvere la crisi del settore ovicaprino, culminate con la scoperta della compartecipazione statale nella società rumena Lactitalia, responsabile del furto di valore e d’immagine al Made in Italy, mercoledì 29 settembre presso il Ministero delle Politiche Agricole, verranno definite le misure messe a punto da Governo e Regioni per affrontare la crisi della pastorizia che mette a rischio la tenuta sociale, economica e ambientale di interi territori. Una nutrita delegazione di pastori lucani si unirà al sit-in di protesta organizzato da Coldiretti. A partire dalle 9,30, davanti al ministero delle Politiche Agricole, pastori provenienti da tutte le regioni d’Italia, guidati dal Presidente Coldiretti Sergio Marini, sfileranno con il loro gregge e offriranno a cittadini e rappresentanti delle istituzioni i diversi tipi di pecorino prodotto nelle regioni d’Italia. Un patrimonio di biodiversità che, proprio nell’anno internazionale della biodiversità proclamato dall’Onu, l’Italia rischia di perdere. Negli ultimi 10 anni, infatti, il 30% degli allevamenti è gia scomparso mettendo a rischio estinzione molte razze ovine. “La presenza sul mercato internazionale di prodotto a Marchio Made in Italy contraffatto- ha affermato il presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto- è la principale causa della diminuzione dell’export dei formaggi di pecora italiani. 4 milioni di euro il giro di affari annuo della sola Lactitalia, che lavora circa 100mila litri di latte rumeno e ungherese al giorno e lo esporta negli Usa e nei paesi Ue, come formaggio Dolce Vita, Toscanello, Pecorino. Oltre ai mancati introiti al settore ovicaprino, le conseguenze per i pastori italiani, sono ben più gravi. Le contraffazioni hanno portato alla perdita di potere contrattuale in fase di definizione del prezzo del latte e della carne con le industrie coinvolte nella filiera. Ancora una volta i pastori vedono sottopagato il frutto del loro lavoro. Spesso il prezzo corrispostogli, non è sufficiente a coprire i costi di gestione delle imprese. Il grave attacco al Made in Italy, di cui lo stato italiano si è reso complice, sta costringendo molti allevatori a chiudere, con drammatici risvolti per l’intero ecosistema. A rischio anche la biodiversità lucana visto che, gli allevatori, da sempre sono moralmente e praticamente i veri “tutori” della biodiversità regionale. La chiusura delle aziende agricole rischia di lasciare senza presidio molti territori montani lucani. Per questo motivo, Coldiretti Basilicata non poteva mancare domani a Roma. La Federazione si batterà attivamente per la creazione di una filiera ovicaprina tutta agricola e tutta italiana.”  
   
   
SARDEGNA: MISURA 125 DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE, PROROGA AL 29 OTTOBRE  
 
Cagliari - Via libera alla proroga dell´azione 1 della misura 125, "Infrastrutture rurali - Intervento: Manutenzione straordinaria della viabilità rurale e forestale", del Programma di sviluppo rurale 2007/2013. L´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, ha firmato oggi il decreto che sposta di un mese la scadenza, dal 30 settembre al 29 ottobre, per la presentazione delle domande di aiuto. La proroga è stata concessa anche in considerazione del fatto che nei giorni scorsi sono arrivate all’assessorato numerose richieste dove si lamentava il malfunzionamento degli applicativi informatici che impediva la presentazione delle domande on line entro la scadenza inizialmente prevista.  
   
   
AGROARCHEOLOGIA, (AGRICOLTURA LUCANA ANTICA) RINNOVATA CONVENZIONE CON UNIVERSITA’ TEXAS. DIFENDERE LA BIODIVERSITÀ ANCHE ATTRAVERSO IL RECUPERO DI UN PATRIMONIO STORICO CHE APPARTIENE AD ANTICHE CIVILTÀ RURALI  
 
L´istituto di Archeologia Classica dell’ Università del Texas, che ha sede ad Austin, potrà continuare a studiare l´agricoltura lucana antica. La dirigente generale del Dipartimento regionale agricoltura, Carmen Santoro, con una deliberazione di Giunta Regionale, proposta dall’assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco, è stata autorizzata a firmare una convenzione con il prof. Joseph Coleman Carter dell’Università del Texas per proseguire gli studi del Centro di Agro-archeologia di Metaponto (in attività presso l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa Pantanello di Metaponto) che riguardano le origini dell´ agricoltura lucana e le trasformazioni che avvennero in agricoltura nell´ epoca della Magna Grecia. Gli obiettivi sono quelli di approfondire e divulgare gli studi sulle origini e la storia dell´ agricoltura lucana, del paesaggio e dell’alimentazione, a partire dai siti archeologici del Metapontino, coinvolgendo i maggiori esperti mondiali e di portare alla luce e studiare reperti archeologici, connessi a realtà rurali preesistenti sempre nella zona del Metapontino. La convenzione prevede la concessione in comodato da parte della Regione Basilicata di alcuni locali ubicati presso l’Azienda sperimentale Pantanello di Metaponto mentre a carico dell’Università del Texas vi sono oltre alla ricerca, alla pubblicazione e diffusione degli studi, la valorizzazione dei siti archeologici, la realizzazione con la Regione Basilicata di attività di scambi culturali ed aggiornamento per studiosi e tecnici. Tra gli impegni immediati dell’Università di Austin (Usa) la copertura, a proprie spese, delle fornaci tardo-repubblicane site nella zona di Metaponto per una protezione ed una valorizzazione delle strutture archeologiche messe in luce dalle missioni di precedenti scavi effettuati in particolare nel Parco Archeologico di Pantanello. Carter iniziò gli studi lucani nel 1974 sotto la guida del soprintendente ai Beni archeologici per la Basilicata, Dinu Adamesteanu, scoprendo fondamentali aspetti della storia agricola della Magna Grecia. Nei vari anni ha realizzato interessanti scoperte che attestano come già nel Iv secolo avanti Cristo nell’area di Metaponto sussisteva una florida agricoltura con oltre 100 fattorie operanti e che piantagioni come il grano, la vite e l’olivo fossero razionalmente presenti e coltivate. Era inoltre fiorente la zootecnia. I primi trenta anni di attività di scavi e studi agro-archeologici di Carter sono stati raccolti in un volume pubblicato negli Stati Uniti e presentato ad Austin in un convegno alla presenza dei maggiori studiosi di archeologia del mondo. Nel corso delle campagne di scavi, avviate nel 2000, sono stati rinvenuti alcuni elementi delle piante coltivate all´epoca dalla popolazione rurale. Semi, pezzi di legno, pollini e persino chicchi di uva con uno stato di conservazione che, a parere del prof. Carter, ha dell´incredibile. Per l’assessore Mazzocco gli studi hanno una rilevanza culturale eccezionale sulle origini dell’agricoltura lucana e più in generale per la ricostruzione delle trasformazioni che avvennero in agricoltura nell’epoca della Magna Grecia. Mentre in Europa e tra le Regioni si discute di Ogm noi che siamo contro le linee guida per la coesistenza tra coltivazioni tradizionali, biologiche e geneticamente modificate – sottolinea l’assessore - intendiamo difendere la biodiversità anche attraverso il recupero di un patrimonio storico che appartiene ad antiche civiltà rurali. Inoltre, intendiamo far diventare il Centro di Metaponto un punto di riferimento per tutti gli studiosi dei Paesi del Mediterraneo oltre che strumento di conoscenza e diffusione della storia dei popoli della Magna Grecia.  
   
   
TONDO INAUGURA IMPIANTO OSTRICHE A CATTARO  
 
Cattaro - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha inaugurato il 25 settembre alle Bocche di Cattaro il primo impianto di ostricoltura del Montenegro, realizzato grazie a un progetto promosso e finanziato dal Friuli Venezia Giulia con i fondi della legge 19 del 2000 sulla cooperazione allo sviluppo e il partenariato internazionale. Alla cerimonia, che si è svolta a Orahovac, sulla costa a pochi minuti dal centro di Cattaro, erano fra gli altri presenti il ministro dell´Agricoltura del Montenegro Milutin Simovic, l´ambasciatore d´Italia in Montenegro Sergio Barbanti, il sindaco di Cattaro Marja Catovic, il presidente della Federazione Italiana Maricoltori di Trieste Mario Bussani. In precedenza, Tondo era stato ricevuto in Municipio dal sindaco del centro dell´adriatico orientale, che è anche deputato al Parlamento montenegrino. Secondo il presidente Tondo, con l´inaugurazione di oggi la Regione dimostra, nel campo della cooperazione internazionale, di saper passare "dalle parole ai fatti". Il ministro ha espresso apprezzamento per il Friuli Venezia Giulia, che ha avuto un importante ruolo di apripista negli investimenti stranieri in Montenegro. La collaborazione adriatica con l´Italia sarà ora rafforzata, secondo il ministro, con il completamento della posa di un cavo sottomarino tra le due sponde per il trasporto dell´energia elettrica. Il sindaco di Cattaro ha ricordato i rapporti storici della città con Venezia e il ruolo della comunità italiana autoctona del Montenegro, sottolineando come il processo di avvicinamento del Montenegro nell´Unione europea potrà trasformare l´Adriatico in un autentico "lago" che unisce i popoli. Sia il ministro Simovic che il sindaco hanno affermato l´importanza dei progetti nel campo della maricoltura, poiché permettono uno sviluppo sostenibile delle risorse marine con prodotti biologici. Il progetto per l´ostricoltura, da parte italiana, è stato coordinato da Informest e realizzato dalla Federazione Maricoltori con il coinvolgimento dell´Istituto di biologia marina di Cattaro. Grazie ai fondi messi a disposizione dal Friuli Venezia Giulia, è stata infatti realizzata una ricognizione satellitare del golfo di Kotorallo, allo scopo di individuare eventuali acque inquinate. Questa indagine ha consentito di delimitare le aree adatte alla coltivazione delle ostriche, premessa affinché un imprenditore privato potesse avviare un impianto per la coltivazione delle ostriche. La Regione Friuli Venezia Giulia, sempre in collaborazione con i maricoltori triestini, aveva già promosso e finanziato negli anni scorsi proprio alle Bocche di Cattaro un impianto per la mitilicoltura, anche in questo caso il primo esempio del genere all´epoca in Montenegro. Era stato proprio il presidente Tondo a inaugurare nel marzo del 2003 l´impianto e un ufficio di consulenza tecnica. A questi progetti sono stati anche associati programmi per la valorizzazione delle risorse della maricoltura dal punto di vista enogastronomico. Al termine della cerimonia di oggi, Mario Bussani ha consegnato al ministro Simovic il "pedocio" (mitilo) d´oro, massimo riconoscimento della Federazione Maricoltori.  
   
   
PRESENTATA LA QUARTA EDIZIONE DI IDENTITA’ GOLOSE - GUIDA AI RISTORANTI D’AUTORE DI ITALIA, EUROPA E MONDO  
 
“Pare che una delle nuove parole d’ordine per i cuochi oggi sia la semplicità. A prescindere da quanta o da che tipo di tecnica ci sia dietro un piatto, è importante che quel piatto restituisca con immediatezza le qualità dei suoi ingredienti, la loro peculiare bontà, da accompagnare, giustapporre, non filtrare esageratamente in quel passaggio da natura a cultura che è la cucina.” dalla prefazione di Carlo Petrini. Ci piace questa edizione della guida. Ci piace perché è il risultato dell’impegno di 86 collaboratori da ogni capo del mondo che lavorano sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda. Ci piace la prefazione di Carlo Petrini, un testo severo, un richiamo alla responsabilità diretto agli chef il cui delicato compito è “trasformare la natura in cultura” preservando intatta la prima, per mantenere la seconda viva e in costante evoluzione. La quarta edizione di Identita’ Golose - Guida ai ristoranti d’autore di Italia, Europa e Mondo entra in libreria sul finire di un anno importante. Nel 2010, dopo la sesta edizione di Identita’ Golose - Congresso Italiano di Cucina d’Autore, è stata esportata con successo una formula che ha fatto viaggiare, nel mondo, la nuova cucina italiana. Prima a Londra con Identita’ London il 7e 8 giugno, poi a Shangai in occasione dell’Expo e, dal 12 al 14 ottobre, nuova tappa nella Grande Mela con Identita’ Ny sul palcoscenico di Eataly. E’ un percorso che conferma il grande interesse che la cucina italiana può creare intorno a sé quando si manifesta nelle sue forme più virtuose e vitali. Ed è questo aspetto che la guida torna a raccontare, selezionando il meglio della ristorazione italiana, senza dispensare voti e aprendo una finestra sul mondo, là dove la cucina è sperimentazione, evoluzione, passione, storia. L’edizione 2011 si sviluppa lungo un itinerario che attraversa 26 Paesi: dal Portogallo alla Turchia, dal Brasile all’Australia, passando per Cina e Giappone. Il lettore troverà 620 segnalazioni fra cui ben 157 novità rispetto alla precedente edizione. A scandire le tappe tornano gli appunti di viaggio dedicati a chi ama scoprire il côté goloso di regioni e città raccontate da chi, per piacere o per mestiere, ne conosce i tratti più curiosi. Ecco la Toscana secondo Oliviero Toscani, Londra raccontata da Jasper Gerard firma del Daily Telegraph, Berlino nelle parole di Maren Preiss corrispondente per il Süddeutsche Zeitung, i Monti Iblei, un frammento di Magna Grecia profondamente amato dalla giornalista e scrittrice Roberta Corradin, Milano negli appunti golosi di Alex Guzzi (Corriere della Sera,dove,gente...), Roma secondo Raffaella Prandi inviata storica del Gambero Rosso e poi ancora Amsterdam, Hong Kong, New York, Parigi, San Sebastian, La Valtellina. Nelle intenzioni degli autori, come sempre, la proposta di una chiave di lettura raffinata che piacerà a chi non segue inutili stereotipi e a chi ama frequentare ristoranti di eccellenza tanto quanto i locali semisconosciuti che saranno famosi domani. Alle Giovani Stelle che popolano il paesaggio della nuova cucina d’autore, ai tutti quei fuoriclasse che non hanno ancora superato gli “anta”, la guida dedica undici premi speciali : il miglior chef, la migliore chef, il migliore chef straniero, il miglior sous-chef, il premio birra in cucina, il miglior chef pasticciere, il miglior maitre, il miglior sommelier, il miglior giornalista, la sorpresa dell’anno e il premio giovane famiglia.  
   
   
LA NOCCIOLA PIEMONTE E’ LA PIU’ BUONA DEL MONDO: LE ANALISI DEL CENTRO STUDI ASSAGGIATORI NON LASCIANO DUBBI.  
 
La nocciola “born in Piemonte” batte le varietà provenienti dal Lazio e dalla Turchia, insieme a quella piemontese le tre più diffuse e usate al mondo. Intanto oggi a Cortemilia si inaugura Hi-food Alta Langa. Il suo segreto è la consistenza, ma anche la dolcezza e un aroma intenso e persistente che esalta la percezione della frutta a nocciolo. Non ci sono dubbi: la nocciola Piemonte è la più buona al mondo. Lo ha dimostrato scientificamente l’analisi condotta dal Centro Studi Assaggiatori, l’unità di ricerca sull’analisi sensoriale più avanzata e completa in Italia che ha già firmato la certificazione sensoriale di prodotti come il Valcalepio Doc, l’Espresso Italiano Certificato e il tartufo bianco d’Alba. La metodologia utilizzata si basa su una scheda sensoriale complessa che attraverso numerosi descrittori genera un albero degli aromi del prodotto. Le valutazioni da parte di un team di 9 giudici qualificati sono state eseguite su tre tipologie di campioni di nocciole provenienti dal Piemonte, dal Lazio e dalla Turchia, le tre qualità più diffuse e usate al mondo. L’analisi è partita dalla nocciola cruda, per passare, poi, a due prodotti trasformati, biscotto e mousse, preparati dal medesimo operatore con la stessa ricetta e unica variante la materia prima data dalle tre diverse tipologie di nocciole. Ne è emerso che, rispetto alle altre due contendenti, la nocciola Piemonte è quella dotata dei “generatori edonici” più efficaci, ovvero è quella con le qualità caratterizzanti che più incidono sulla piacevolezza gustativa dei prodotti. “Certi dell’assoluta superiorità della nostra Nocciola Piemonte ne abbiamo chiesto l’analisi e il confronto a una realtà autorevole come il Centro Studi Assaggiatori, per dimostrare in modo scientifico che è la migliore al mondo – dichiara Alberto Cirio, assessore al Turismo della Regione Piemonte – I risultati sono l’importante conferma scientifica del perché la nocciola piemontese, e i prodotti dolciari che da essa nascono, abbiano un successo riconosciuto a livello mondiale. Questa forza, la bontà unica della nocciola “born in Piemonte” deve essere valorizzata, anche, come elemento di promozione turistica del nostro territorio. Come parlare dei grandi vini della nostra regione o del tartufo bianco d’Alba evoca, ormai, immediatamente il Piemonte, lo stesso deve avvenire con la straordinaria nocciola piemontese, ambasciatrice d’eccellenza senza rivali. Dobbiamo ringraziare i nostri contadini per il continuo e sapiente lavoro nelle nostre colline e vogliamo, attraverso questa promozione, garantire un elevato prezzo di mercato che ripaghi ampiamente la loro grande fatica”. "L´eccellenza qualitativa della Nocciola Piemonte finalmente riconosciuta dai più alti livelli scientifici deve poter essere sfruttata come fonte di reddito per l´agricoltura piemontese – aggiunge l’assessore all’Agricoltura della Regione, Claudio Sacchetto - La ricerca di sinergie anche con il mondo industriale locale deve sicuramente essere filo conduttore per la politica coriolicola nei prossimi anni in Piemonte". Primo momento pubblico per celebrare il nuovo primato è a Cortemilia, l’inaugurazione di Hi-food Alta Langa, anteprima di quella che sarà, nel 2011, la prima Fiera Nazionale della Nocciola Piemonte I.g.p. Un progetto che nasce dalla passione di un territorio, ancora poco noto al grande pubblico, ma ricco di prodotti enogastronomici di altissima qualità: una culla per il prodotto, per la sua capacità di elaborazione ed elemento base per la nascita dell’Ente Fiera della Nocciola e Prodotti Tipici dell’Alta Langa. Il sabato 25 settembre, e il 26 settembre Cortemilia si é trasformata in un “borgo del gusto”, con isole tematiche dedicate a formaggi, vini, salumi, miele e farine, pasta e pane, frutta e verdura, funghi e tartufi, e ha visto protagonisti artigiani e produttori principalmente dell´Alta Langa e di Langhe, Monferrato e Roero. All’inaugurazione, alle ore 11, presenti gli assessori regionali al Turismo e Commercio, Alberto Cirio e William Casoni, il presidente dell’Ente Fiera della Nocciola, Flavio Borgna, il “padrone di casa” Graziano Maestro, sindaco di Cortemilia, e il presidente del Centro Studi Tartufo, Giacomo Oddero con Luigi Odello, professore di Analisi sensoriale presso le Università di Verona, Udine e Cattolica e Presidente del Centro Studi Assaggiatori, la più avanzata unità di analisi sensoriale in Italia, ha presentato i risultati dell’analisi e i rispettivi profili dei tre prodotti, elaborati in occasione del test sensoriale. Fondato nel 1990, il Centro Studi Assaggiatori ogni anno compie migliaia di test sui consumatori per verificare la qualità percepita di prodotti e servizi. Solo negli ultimi otto anni sono passati nel laboratorio di analisi sensoriale del Centro Studi Assaggiatori più di 1.000 prodotti e ognuno è stato profilato, creando così un archivio storico tra i più grandi in Italia, specchio fedele dei cambiamenti di gusto e di tendenza. I risultati di queste ricerche sono utilizzati dalla aziende e dalla Gdo per migliorare e mantenere costante la qualità dei prodotti nel tempo.  
   
   
LE VINACCE UTILI A FERTILIZZARE  
 
Pescara La Giunta Regionale abruzzzese ha approvato, su proposta dell´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, un provvedimento recante le "Disposizioni di prima attuazione per l´utilizzo agronomico delle vinacce nella Regione". "La valenza di tale provvedimento - dichiara l´assessore Mauro Febbo - sta nel consentire l´impiego dei sottoprodotti della vinificazione (vinacce e fecce) come fertilizzanti in agricoltura o di conferirli ad impianti per la produzione di energia"."La delibera appena licenziata - prosegue l´assessore Febbo ? contiene tempi e modalità d´attuazione suggeriti anche dalla particolare attenzione verso temi di salvaguardia ambientale che caratterizza l´azione della Direzione Politiche Agricole che rappresento". A titolo esemplificativo, conclude l0´ assessore Febbo, nell´utilizzo dei suddetti sottoprodotti come fertilizzanti, la soglia massima consentita è fissata in 30 quintali per ettaro.  
   
   
AL WINE TOWN DI FIRENZE SI FESTEGGIANO I 20 ANNI DE I BALZINI WHITE LABEL 2007  
 
I Balzini saranno presenti, all’evento Wine Town, Firenze, 30 Settembre - 3 Ottobre, a Palazzo Medici Riccardi, Galleria delle Carrozze, in Via Cavour, insieme all’Associazione Donne del Vino, della quale Antonella D´isanto fa parte. In questa splendida cornice rinascimentale, Antonella e Vincenzo D’isanto festeggeranno con il pubblico di fiorentini e turisti le 20 candeline de´ I Balzini White Label 2007 “Vincenzo ed io desideriamo condividere con la nostra città questo traguardo importante: sono trascorse 20 vendemmie da quel lontano ´87. Quell´inizio, rappresentò per Vincenzo un grande traguardo, produrre, con l´aiuto del grande Giulio Gambelli, 5280 bottiglie del “suo vino", quel blend morbido ed elegante che negli anni ha regalato tante soddisfazioni. L´annata 2007 è ottima, dice Antonella, e con il lavoro di Barbara Tamburini, sappiamo di avere in cantina un grande prodotto che onora degnamente il traguardo delle venti annate.” Tra le iniziative promosse dall´Associazione Le Donne del Vino, costituita da Produttrici, Ristoratrici, Enotecarie, Enologhe, Sommelier e Giornaliste e presieduta dalla produttrice Elena Martusciello, ci sarà Sabato 2 Ottobre, un educational sull’arte di accogliere. Due momenti “di gusto”, ispirati al piacere della convivialità, di come accogliere gli ospiti a casa propria, sposando la tradizione della buona tavola con i grandi vini. La partecipazione è gratuita, per 30 persone e su prenotazione. A guidare l´educational due donne leader nella ristorazione fiorentina: Natasha Santandrea del ristorante La Tenda Rossa e Benedetta Vitali della trattoria Lo Zibibbo. Ovviamente, non poteva mancare la mise en place del grande protagonista delle tavole fiorentine e non solo: la Richard Ginori 1735, un marchio che dal 1700 celebra i più eleganti banchetti accompagnando i grandi vini di tutto il mondo. La maestria richiesta nella modellazione e decorazione delle porcellane, veri e propri manufatti d’arte della casa Ginori, sono un esempio di quel savoir faire italiano come l’alta cucina e la produzione di grandi vini. A tavola il connubio sarà naturale. Si ringrazia per questo il Dott. Roberto Villa, Presidente di Richard Ginori 1735, persona di grande gusto e sensibilità, che ha accolto il progetto con entusiasmo. Orari degli educational: 11,00-13,00 e 14,00-16,00. Saranno trattati tutti i temi per accogliere gli ospiti: gli inviti, l´apparecchiatura, i menù con le basilari tecniche di abbinamento cibo-vino e il servizio, compresi utili suggerimenti di sommellerie. Il tutto in modalità elegante ma rilassante al tempo stesso.  
   
   
WINE TOWN...DEGUSTAZIONI "INTERNAZIONALI" CON I SOMMELIER DI AIS TOSCANA  
 
La Sezione Toscana dell´Associazione arricchisce con due giorni di eventi "formativi" aperti a stranieri l´offerta della kermesse di Firenze Welcome at Wine Town Firenze. L‘inebriante appuntamento, organizzato dal Comune di Firenze e dal Comitato Wine Town Firenze di cui fa parte anche l’ A.i.s. Associazione Italiana Sommelier Sezione Toscana, dal 30 settembre al 3 ottobre 2010 invaderà strade e monumenti del capoluogo toscano e parla inglese, grazie alle degustazioni e agli educational in lingua curati dai sommelier di A.i.s. “Con questa iniziativa - dichiara il Presidente di Ais Toscana Osvaldo Baroncelli – i nostri sommelier saranno a tutti gli effetti i veri “comunicatori del vino” , capaci non solo di farsi portatori dell’immagine del vino made in Italy con gli estimatori nazionali, ma anche con coloro che - proveniendo dall’estero - il vino italiano lo apprezzano soprattutto per il prestigio e la fama che si è costruito nel mondo”. Insostituibile e fondamentale, dunque, la partnership di Ais Toscana al progetto. I sommelier Ais del Granducato, oltre a servire il vino a tutti coloro che prenderanno parte a questo spettacolare evento itinerante articolato tra piazze, monumenti, chiostri, logge, palazzi e giardini nel centro storico di Firenze “ribattezzate” per l‘occasione con nomi attinenti all’enologia, proporranno una serie di degustazioni ed educational, un percorso conoscitivo dell’enologia italiana aperto anche a quegli stranieri interessati a saperne di più del vino Made in Italy. Il primo appuntamento è per venerdì 1 ottobre alle ore 16,00 all‘Westin Hotel Excelsior, con un Seminario-degustazione per neofiti in inglese tenuto dal Relatore e Degustatore ufficiale Ais Luigi Pizzolato. Sul tema “L’italia del vino raccontata con 4 etichette: Asprinio d’Aversa 2009, Cabernet Sauvignon 2007 , Amarone della Valpolicella 2006 e Chianti Classico Coltassala 2006“; alle 18,00 sempre di venerdì stessa location, Seminario-degustazione educational a cura del Relatore e Degustatore ufficiale Ais Stefano Sandrucci sul ‘Bere consapevole’ in inglese per studenti americani che tratterà i fattori di rischio dell’alcool etilico, il modo migliore per consumare il vino, la degustazione come riflessione, l’abbinamento tra cibo e vino, il valore culturale dell’enogastronomia di un territorio e un invito alla moderazione del consumo di alcool. Si degusteranno: Montecucco Sangiovese Vigne a Porrona Doc 2008, Chianti Classico Docg 2008, Bolgheri Rosato Scalabrone Doc 2009, Vin Santo del Chianti Classico Doc 2006. Ancora educational, stavolta bilingue in italiano e inglese, sabato 2 ottobre, su come si degusta e come si abbina il cibo con il vino - oltre a un richiamo al bere consapevole - a partire dalle 10.30 del mattino presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze. Relatore in lingua italiana sarà Stefano Agnoletti, in lingua inglese Leonardo Savelli. Dalle 16,00 alle 17,00 seminario con degustazione guidata dal vice campione italiano Cristiano Cini sui vini dolci all’Westin Hotel Excelsior. Quota di partecipazione di euro 50,00 previa prenotazione. La degustazione verterà su cinque vini: Sauternes 2001, Eiswein 2008, Tokay Sei Puttonyos 2000, Vin Santo 1999 e Montilla-morilles Gran Reserva 1979. Chiusura in bellezza infine, dalle 18,00 alle 19,00 negli stessi locali, con un Seminario-degustazione sul Sangiovese e la sua interpretazione nei vari terroir toscani come il Chianti, Montalcino,montepulciano e Costa Tirrenica accompagnati dal Relatore e Degustatore Ufficiale Ais Massimo Castellani. Quota di partecipazione di euro 20,00 previa prenotazione. Saranno in degustazione: Chianti Classico Riserva Badia a Passignano 2006, Vino Nobile di Montepulciano Riserva Lodola 2005, Brunello Vigna Spuntali 2003, Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2005, Morellino di Scansano Vigne a Porrona Docg 2009.