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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Febbraio 2011 |
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L´AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI (AGCOM) EFFETTUI UNA MORATORIA SULLA NUOVA REGOLAMENTAZIONE SUL DIRITTO D´AUTORE E L´ACCESSO ALLA CONOSCENZA CONTRO IL RISCHIO DI NUOVE CENSURE |
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Roma, 8 febbraio 2011 - L´autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) con la Delibera 668/2010 del dicembre 2010 ha posto in consultazione un testo che mira ad introdurre un meccanismo che le consentirà di inibire completamente l´accessibilità ai siti posti fuori dal territorio italiano e di rimuovere contenuti sospettati di violare il diritto d´autore in modo automatico e prescindendo da qualsiasi requisito di colpevolezza accertato dell´Autorità giudiziaria. Chiediamo (www.Sitononraggiungibile.it) che il diritto d´autore sia regolamentato in modo da garantire che anche nella sfera digitale ci sia il giusto equilibrio tra i diversi interessi presenti nella società, per evitare divenga un sistema di controllo e di censura pervasivo. Nell´ipotesi del regolamento Agcom, le sezioni della “biblioteca” Internet a cui non si potrà più accedere includeranno portali informativi esteri sospettati di violare il diritto d’autore senza che ciò sia in qualche modo accertato, gran parte dei sistemi comunemente utilizzati per avere accesso alle informazioni necessarie per lo scambio di software libero e per conoscere le opere disponibili nel pubblico dominio e distribuite con licenze aperte. I singoli “libri” rimossi includeranno articoli pubblicati da giornali, banche dati di pubbliche amministrazioni e di privati, documenti riservati finiti in rete ed utili per conoscere fatti che l’opinione pubblica potrebbe non conoscere diversamente, video amatoriali e fotografie con sottofondo musicale caricate dagli utenti nelle piattaforme di condivisione, singole pagine di blog amatoriali contenenti anche un solo file in violazione del diritto d´autore. Si chiede che nessuna nuova regolamentazione sia adottata fino a che il Parlamento non riuscirà ad essere sede di un grande dibattito pubblico alla ricerca di nuovi equilibri tra diritto d´autore e l´accesso alla conoscenza, come la stessa Autorità Garante auspica, scongiurando il pericolo di nuove censure. Ci appelliamo ai Parlamentari di tutti gli schieramenti per ridare al Parlamento il ruolo di interlocutore ineliminabile con la società civile, e di rispettare il principio di separazione dei poteri dello Stato. Adiconsum Pietro Giordano Segretario Nazionale e Mauro Vergari responsabile settore Tlc; Agora’ Digitale Marco Cappato, Presidente Nazionale e Luca Nicotra Segretario Nazionale; Altroconsumo Paolo Martinello, Presidente nazionale e Marco Pierani, responsabile relazioni istituzionali); Assonet-confesercenti Giovanni Prignano, Presidente Nazionale; Assoprovider-confcommercio Dino Bortolotto, Presidente Nazionale, Matteo Fici, Vicepresidente, Giovan Battista Frontera, membro del Comitato Direttivo; Studio Legale Sarzana E Associati Fulvio Sarzana di Sant´ippolito, Avvocato; Hanno Chiesto quanto sopra Con Una Lettera Aperta su www.Sitononraggiungibile.it/ |
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MARKETING E LA PUBBLICITÀ: UN PROTOCOLLO CONTRO LE IMMAGINI LESIVE DELLA DIGNITÀ FEMMINILE |
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Roma, 8 febbraio 2011 - Con la risoluzione del 3 settembre 2008, concernente l´impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, il Parlamento Europeo ha chiesto agli Stati Membri di intensificare gli sforzi affinché la pubblicità tenda a valorizzare la figura femminile ed il ruolo delle donne nella società invitandoli a provvedere con opportuni mezzi affinché il marketing e la pubblicità garantiscano il rispetto della dignità umana e dell´integrità della persona, senza dare luogo né a discriminazioni né contenuti che approvino, esaltino o inducano alla violenza contro le donne. Il 26 gennaio 2011 il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il Presidente dell’”Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria” (Iap), operante in Italia dal 1966, prof. Giorgio Floridia, hanno siglato un Protocollo d´Intesa riguardante la comunicazione commerciale con contenuti "di genere". L’iap, com’è noto, ha lo scopo di affermare una comunicazione commerciale “onesta, veritiera e corretta” attraverso l´applicazione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, secondo il quale la comunicazione commerciale non deve assolutamente contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale, che possano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti (art. 9). Il Protocollo, che avrà la durata di due anni a partire dalla sua data di sottoscrizione, impegna le parti: a collaborare per fare in modo che gli operatori di pubblicità adottino modelli di comunicazione commerciale che - non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne o che incitino ad atti di violenza sulle donne; - tutelino la dignità della donna, rispettando il principio di pari opportunità e diffondendo valori positivi sulla figura femminile; - siano attenti alla rappresentazione dei generi e rispettosi delle identità di donne e uomini; - evitino il ricorso a stereotipi di genere; a rafforzare l´applicazione del divieto di utilizzare l´immagine della donna in modo offensivo o discriminatorio; ad accelerare il procedimento di ingiunzione di desistenza, secondo l’art. 39 del Codice che così si esprime nel suo primo comma: «Se la comunicazione commerciale presa in esame appare manifestamente contraria a una o più norme del Codice di Autodisciplina, il Presidente del Comitato di Controllo, con proprio povvedimento, può ingiungere alle parti di desistere dalla medesima». Pertanto si impegnano: - il Dipartimento per le Pari Opportunità: a denunciare le comunicazioni commerciali ritenute lesive della dignità della donna o contenenti immagini di violenza contro le donne o tali che incitino ad atti di violenza sulle donne; - l’Iap, attraverso il proprio Comitato di Controllo: a verificare le segnalazioni del Dipartimento per le Pari Opportunità utilizzando, ove possibile, l´ingiunzione di desistenza, per inibire nel più breve tempo possibile le comunicazioni commerciali contrarie al Codice. Per l´attuazione del Protocollo, le parti concordano sulla costituzione di un Comitato paritetico, composto da tre rappresentanti del Dipartimento per le Pari Opportunità e da tre rappresentanti dell´Iap, che avrà il compito, mediante incontri periodici, di verificare il buon andamento degli impegni assunti, e, al termine del primo anno, di predisporre una relazione sulle attività svolte, da trasmettere Ministro per le Pari Opportunità ed al Presidente dell´Iap, insieme con eventuali proposte, volte anche ad incrementare ulteriormente il Codice per una sempre più efficace tutela dei valori stabiliti nel Protocollo. |
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TELEFONATE PROMOZIONALI, UN REGISTRO A TUTELA DI CHI SI OPPONE |
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Roma, 8 febbraio 2011 - Operativo il Registro pubblico delle opposizioni Difendere la propria privacy dal telemarketing "subito" è ora più facile: è operativo il Registro pubblico che accoglie le richieste dei cittadini che non desiderano essere contattati telefonicamente a fini commerciali o promozionali. Il cittadino, il cui numero telefonico è presente negli elenchi telefonici pubblici, se non desidera più essere contattato da Operatori di telemarketing, può iscriversi al Registro direttamente on line, in caso contrario varrà il principio del “silenzio assenso”. Il sistema dell´iscrizione, tramite il Registro Pubblico delle Opposizioni, intende raggiungere un corretto equilibrio tra le esigenze dei cittadini che hanno scelto di non ricevere più telefonate commerciali e le esigenze delle imprese che in uno scenario di maggior ordine e trasparenza potranno utilizzare gli strumenti del telemarketing. Per gli operatori, è obbligatorio registrarsi al sistema e a comunicare la lista dei numeri che intende contattare, se non vuole incorrere nelle sanzioni previste dal Codice della Privacy. Il Regolamento che istituisce il Registro delle cosiddette opposizioni è entrato in vigore il 17 novembre 2010, mentre per l´operatività del registro il provvedimento ha previsto 90 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, termine che scade oggi 31 gennaio 2011. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha affidato alla Fondazione Ugo Bordoni, attraverso un apposito contratto di servizio, la gestione e il funzionamento del Registro e, da oggi, è operativo un portale attraverso il quale è possibile effettuare le procedure di registrazione. Ogni abbonato può chiedere al proprio gestore telefonico che la numerazione della quale è intestatario sia iscritta nel registro, gratuitamente, secondo le seguenti modalità: mediante compilazione di apposito modulo elettronico sul sito web del gestore del registro pubblico; in tale caso, l´abbonato è tenuto a fornire i propri dati anagrafici, comprensivi di codice fiscale, indirizzo di posta elettronica, e comunicare la numerazione da iscrivere al registro; mediante chiamata, comunicando gli stessi dati, effettuata dalla linea telefonica con numerazione corrispondente a quella per la quale si chiede l´iscrizione nel registro, al numero telefonico gratuito appositamente predisposto dal gestore del registro; mediante invio di lettera raccomandata o fax al recapito del gestore, con allegata copia di un documento di riconoscimento; mediante posta elettronica. Fonte: http://www.Registrodelleopposizioni.it/ |
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BOLZANO: APPROVATI I CRITERI PER FINANZIARE LE PRODUZIONI FILMICHE |
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Bolzano, 8 febbraio 2011 - La legge provinciale sui finanziamenti per le produzioni filmiche è firmata. Nella seduta di lunedì 7 febbraio 2011, la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore provinciale Thomas Widmann, ha approvato i criteri per l’erogazione del finanziamento alle produzioni cinematografiche e televisive. L’apposito Fondo istituito sarà amministrato dalla Business Location Südtirol – Alto Adige (Bls). Dopo l´approvazione da parte della Commissione Europea a Bruxelles, la legge altoatesina a sostegno delle produzioni ha superato l’ultimo ostacolo: la Giunta provinciale ha firmato la legge e deciso in dettaglio i criteri di applicazione. L’alto Adige può quindi ora sostenere ancor meglio la produzione cinematografica, aumentare il finanziamento di progetti che vengono girati in provincia ed essere ampiamente in corsa con la concorrenza europea. “L´alto Adige può crescere come centro di sempre maggiore interesse culturale e mediatico, soprattutto grazie all’approvazione di misure come questa del finanziamento, volte proprio allo sviluppo e alla crescita della location; in tal modo viene accresciuta la sua attrattività per progetti televisivi e cinematografici e incrementate le possibilità di sfruttamento del suo potenziale economico”, come spiega l’assessore Thomas Widmann. Il potenziale economico di una produzione televisiva o cinematografica è enorme: “Dove viene girato un film, viene speso molto denaro e i soldi rimangono per buona parte nel luogo delle riprese. Dal vitto, all’alloggio, all’assistenza tecnica. Da una produzione possono guadagnare in molti“ prosegue l’assessore. Ogni produzione genera un cosiddetto “effetto economico regionale”, in grado di sostenere in modo diretto il comparto economico locale e quindi incrementare il valore aggiunto del territorio. Questo “effetto regionale” è strettamente regolamentato: la nuova legge dei finanziamenti prevede che almeno il 150 per cento del contributo concesso, venga speso sul territorio locale. “Questi soldi entrano immediatamente nel flusso economico altoatesino. Si rafforza così in generale l’economia e in particolar modo il comparto film” sottolinea Widmann. Viene quindi a nascere un positivo processo: più si rafforza il settore filmico locale, maggiori aziende specializzate sceglieranno l’Alto Adige. “Proprio il rafforzamento e il rilancio dell’economia locale è uno dei motivi per cui Bls promuove l’Alto Adige quale location ideale per le produzioni e mette a disposizione finanziamenti” spiega Ulrich Stofner, direttore Bls, il cui team del reparto film è responsabile per l’amministrazione dei finanziamenti concessi alle produzioni dopo attenta valutazione di un comitato di esperti. |
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SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO ´´GIACOMO MATTEOTTI´´ |
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Roma, 8 febbraio 2011 - La Presidenza del Consiglio dei Ministri indice la settima edizione del Premio nazionale intitolato a Giacomo Matteotti. Il premio, che ha una cadenza annuale, viene assegnato ad opere che illustrano gli ideali (fratellanza tra i popoli, libertà e giustizia sociale) che hanno ispirato la vita di Giacomo Matteotti. Il Premio è suddiviso in tre sezioni: “saggistica” - Possono concorrere al Premio le opere di carattere saggistico di autori, anche stranieri, viventi alla data di pubblicazione del presente bando, pubblicate in volume per la prima volta nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2009 ed il 31 dicembre 2010. Il Premio consiste in una somma di denaro pari ad euro 10.000 (diecimila). “opere letterarie e teatrali” – Possono concorrere al Premio le opere di carattere letterario e teatrale di autori, anche stranieri, viventi alla data di pubblicazione del presente bando, pubblicate in volume o rappresentate al pubblico per la prima volta nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2009 ed il 31 dicembre 2010. Le opere pubblicate in volume devono essere accompagnate da una lettera di presentazione dell´editore. Il Premio consiste in una somma di denaro pari ad euro 10.000(diecimila). “tesi di laurea” – possono concorrere al Premio i laureati, anche stranieri, di qualsiasi Università, italiana o straniera, che abbiano conseguito il titolo nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2009 ed il 31 dicembre 2010, discutendo una tesi di laurea, in qualunque disciplina, sulla figura di Giacomo Matteotti o sugli ideali che ne hanno ispirato la vita. Le tesi devono essere accompagnate da una lettera di presentazione del relatore, ovvero del preside della facoltà universitaria di riferimento. Il premio prevede due tesi vincitrici a pari merito e consiste, per ciascun lavoro, in una somma di denaro pari ad euro 5.000 (cinquemila). Scadenza del bando: scad. 28 aprile 2011 Gli elaborati saranno valutati ad insindacabile giudizio della Commissione giudicatrice, composta dal Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri o da un dirigente della Presidenza da lui delegato e da altri sei membri nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri tra personalità istituzionali, della cultura, dello spettacolo e del mondo universitario. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Roma il 5 ottobre 2011 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La sede della cerimonia sarà comunicata ai vincitori e ne verrà data notizia sul sito del Governo italiano www.Governo.it/ Con identiche modalità saranno comunicate eventuali variazioni del programma. Ulteriori informazioni potranno essere richieste all´Ufficio del Segretario Generale - Servizio per le funzioni istituzionali al seguente indirizzo di posta elettronica: premiomatteotti@governo.It |
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CULTURA. NAPOLEONE IN ITALIA: IL PRIMO REPORTAGE FOTOGRAFICO DELLA STORIA IN MOSTRA A PALAZZO MORIGGIA DI MILANO |
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Milano, 8 febbraio 2011 - Dall’8 febbraio al 10 aprile, nelle sale del Museo del Risorgimento in via Borgonuovo 23, apre al pubblico la mostra fotografica “Napoleone Iii e l´Italia: la nascita di una nazione”, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con il Musée de l’Armée di Parigi e con Alinari24ore. L’ingresso è gratuito. “La storia d’Italia è solo una storia italiana? – si domanda l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory –. Forse dobbiamo scoprire e capire quali influenze e quali prestiti culturali, come quello di Napoleone Iii e dei Francesi, hanno contribuito positivamente alla costruzione della nostra identità, rafforzandola. Questo è il senso del nostro progetto”. La mostra inaugura il programma dell’Assessorato alla Cultura per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia ed è inserita tra le iniziative promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’esposizione fotografica è associato un importante progetto editoriale, intitolato anch’esso “Napoleone Iii e l´Italia: la nascita di una nazione”, che costituisce anche il catalogo della mostra. Circa 120 le immagini esposte che ripercorrono i momenti salienti dell’avventura di Napoleone Iii in Italia: fotografie originali, per la maggior parte inedite, che permettono di approfondire la conoscenza dei fatti storici e, al tempo stesso, di ammirare capolavori dei maestri della storia della fotografia. Durante la campagna d’Italia, Napoleone Iii reclutò un fotografo, Léon Méhédin, per documentare le fasi del conflitto. L’imperatore intuì l’importanza della testimonianza diretta raccolta attraverso le immagini scattate sul campo. Méhédin produsse una ricca documentazione resa ancora più interessante dall’aggiunta di notazioni scritte sui cartoni di supporto delle stampe fotografiche, dove riportò le parole dello stesso Napoleone a commento delle attività militari. Veri e propri reportage che segnano la nascita della comunicazione politica per immagini, essendo destinati anche all’opinione pubblica, sempre più coinvolta nelle vicende politiche e belliche. Uno straordinario nucleo di fotografie proviene dal Musée de l’Armée, che ha sede presso l’Hôtel des Invalides a Parigi. Tre preziosi oggetti, provenienti dalla Francia e dalla Svizzera, arricchiscono il percorso espositivo: il bozzetto del Congresso di Parigi, ad opera di Edouard-louis Dubufe; l’agenda di appunti presi durante il Congresso di Parigi da Cavour e l’album fotografico della campagna d’Italia con gli appunti personali di Léon Méhédin. In mostra anche alcune suggestive immagini provenienti dall´Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione e dalla Biblioteca Nazionale e una preziosa raccolta di fotografie e stampe delle Civiche Raccolte di Milano. Dal 15 ottobre al 15 gennaio 2012, la mostra sarà ospitata a Parigi, al Musée de l’Armée. Sponsor del Museo del Risorgimento è Akzo Nobel Coating spa, il cui marchio italiano più importante – Sikkens - provvederà ad un importante intervento di restauro e manutenzione di Palazzo Moriggia che interesserà l’androne, il porticato e le facciate interne. |
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BOLZANO: LA PROVINCIA NON PARTECIPA AI FESTEGGIAMENTI PER L´UNITÀ D´ITALIA |
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Bolzano, 8 febbraio 2011 - "La Provincia di Bolzano, in maniera ufficiale, non parteciperà ai festeggiamenti per l’unità d’Italia, ma chi vorrà organizzare manifestazioni o partecipare a iniziative potrà farlo senza nessun problema". Così il presidente Luis Durnwalder ha spiegato la decisione presa il 7 febbraio dalla Giunta provinciale riguardo le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia. "Non avrebbe senso - ha sottolineato Durnwalder in conferenza stampa - che la Provincia di Bolzano, intesa come istituzione pubblica, partecipasse alla celebrazione di questa ricorrenza. La storia del legame tra la nostra terra e l´Italia non risale al 1861, ma molto più tardi, ovvero al primo dopoguerra e a tutto ciò che è accaduto a cavallo tra i due conflitti bellici. La mia sensibilità di appartenente alla minoranza austriaca in Italia, su questo tema, è differente rispetto a quella di un mio concittadino italiano, e mi auguro che ci sia una comprensione reciproca". Se la Provincia di Bolzano non aderirà alle celebrazioni in maniera ufficiale, il presidente Luis Durnwalder non pone comunque nessun paletto nei confronti di chi volesse prendervi parte. "Se associazioni altoatesine vogliono partecipare o organizzare iniziative particolari - ha spiegato - non abbiamo assolutamente nulla in contrario, perchè non vogliamo certo ostacolare l´offerta culturale del nostro territorio. Lo stesso principio potrà valere per i due assessori di lingua italiana della Giunta: potranno partecipare alle manifestazioni, ma senza rappresentare in maniera ufficiale la Provincia Autonoma di Bolzano". |
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MADAMA BUTTERFLY QUELLO CHE IL BACO CHIAMA FINE DEL MONDO LA FARFALLA CHIAMA VITA DI G. PUCCINI MILANO, TEATRO CIAK – FABBRICA DEL VAPORE 19 E 20 FEBBRAIO |
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Milano, 8 febbraio 2011 - Prosegue la stagione Lirica al Teatro Ciak Teatro dell’Opera di Milano, con Madama Butterfly di G. Puccini, attraverso le regie di Mario Riccardo Migliara. Questa anno la tournèe toccherà 12 piazze differenti, tra Lombardia, Liguria, Piemonte, Svizzera per un totale di 40 date, a dimostrazione della qualità e fidelizzazione di pubblico, che hanno reso Teatro dell’Opera di Milano, la prima compagnia itinerante di produzione di allestimenti completi di opera lirica in Italia. Punto di partenza per Mario Riccardo Migliara sono le idee ed i contenuti, che vengono analizzati e sviscerati attraverso tutti gli elementi dello spettacolo, una idea per comunicare l’Opera Lirica in modo moderno efficace sviluppando una metafora culturale, in un’ottica di Gesamtkunstwerk. In ogni produzione, si parte da un mix di elaborazione intellettuale e punto di vista del pubblico, e viene sviluppato un tema puntando sull’efficacia comunicativa del melodramma, riportando l’unico genere artistico veramente popolare al cospetto di ogni pubblico. Madama Butterfly - “Quello che il baco chiama fine del mondo, la farfalla chiama vita”. Dalle note di regia: “Se si parte dal concetto di farfalla, dalla sua breve esistenza alle sue fasi, si osserva un fenomeno tra i più singolari, ossia la vestizione e il conseguente cambio di personalità del minuscolo animale che lo esegue. La chiave di lettura di Madama Butterfly, l’Ikebana, vista nella sua trasformazione diventa nei secoli elemento letterario importante per evidenziare la difficoltà che esiste tra interiore ed esteriore, la non accettazione di qualcosa che muta o anche solo per quello che gli altri osservano e giudicano nella trasformazione e nelle nuove forme ottenute. Questi concetti diventano elementi dominanti in una regia in cui la spoliazione di una casa e gli ambienti sono delimitati da uno stagno dai colori mutevoli. Ciò che è interno alle pareti diventa esteriore; gli oggetti di una casa minuscola sono di un design povero ed essenziale, un design che fa mutare di aspetto, a seconda delle posizioni assunte dai protagonisti. Il fulcro di Butterfly sta nel gigantesco portale a griglia che rende ancora più esigua la falsa intimità della casa, nei chiaroscuri che si leggono sui volti, quasi dei segni indelebili delle loro passioni, solo velate da pareti sottili. Un ambiente che muta sia cromaticamente che a seconda di questa spaziatura, quattro ambienti che come origami racchiudono i protagonisti e le loro illusioni in una prigione impalpabile e un corollario di sentimenti collocati in una impietosa ribalta.” Giacomo Puccini per la sua sesta opera si ispirò all’omonima tragedia in un unico atto di David Belasco, a sua volta tratto da un racconto dell’americano John Luther Long, dal titolo Madama Butterfly. Iniziata nel 1901, la composizione subì numerose interruzioni e terminò soltanto nel dicembre 1903. Puccini si documentò minuziosamente sui vari elementi dell’arte orientale e venne aiutato da una nota attrice giapponese, Sada Yakko, e dalla moglie dell’ambasciatore giapponese. L’opera debuttò il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala, ma fu un clamoroso fiasco. Venne così revisionata, apportati tagli e modifiche musicali. Dopo tre mesi la Madama Butterfly , il 28 maggio 1904, venne accolta con entusiasmo al Teatro Grande di Brescia. Cominciò così la sua fortunata esistenza. Madama Butterfly è una storia di amore, dolore e lacerazione interiore: Pinkerton, ufficiale della marina degli Stati Uniti, sbarca a Nagasaki e si unisce in matrimonio, secondo le usanze locali con una geisha, Cio- Cio-san, ma la ripudia dopo un mese. Quindi torna in patria. Cio Cio San, forte del suo amore e del bimbo nato dalle nozze continua ad aspettarlo, sicura del suo ritorno. Pinkerton infatti tornerà dopo 3 anni, ma accompagnato da una giovane donna sposata negli Stati Uniti, e soltanto per riprendersi il figlio, della cui esistenza è stato messo a conoscenza dal console Sharpless. Butterfly comprende la sua illusione e decide di morire in silenzio. Quando Pinkerton, sconvolto dal rimorso, entra nella casa di Butterfly per chiedere perdono, sarà troppo tardi Note di Regia - Se si parte dal concetto di farfalla, alla sua breve esistenza e alle sue fasi, osserviamo un fenomeno tra i piu singolari: quella della vestizione e del conseguente cambio di personalita del minuscolo animale che lo esegue. La chiave di lettura di Madama Butterfly, l’Ikebana , vista nella sua trasformazione diventa nei secoli elemento letterario importante per evidenziare la difficoltà che esiste tra interiore ed esteriore, la non accettazione di qualcosa che muta o anche solo per quello che gli altri osservano e giudicano nella trasformazione e nelle nuove forme ottenute. Questi concetti diventano elementi dominanti in una regia dove la spoliazione di una casa e la determinazioni degli ambienti in una visone frontale delimitate da uno stagno dai colori mutevoli. Cio che è interno alle pareti, diventa esteriore e si manifesta con una computezza quasi rituale. Gli oggetti una casa esigua e minuscola sono di un design povero ed essenziale, un design che fa mutare di aspetto, a seconda delle posizioni assunte dai protagonisti, l’ambiente domestico che nel suo accogliere non riesce a definirsi casa . Il fulcro di butterfly sta nel gigantesco portale a griglia che rende ancora piu esigua la falsa intimità della casa, nei chiaroscuri che si leggono sui volti, quasi dei segni indelebili delle loro passioni solo velate da pareti sottili . Un ambiente che muta sia cromaticamente che a seconda di questa spaziatura, quattro ambienti che come origami racchiudono i protagonisti e le loro illusioni in una prigione impalpabile e un corollario sentimenti collocati in una impietosa ribalta. Cio Cio San Olga Kotlyarova, Andrea Ferreira; Pinkerton Nicola Rossi Giordano, Giuseppe Veneziano; Suzuky Elena Serra, Kulli Tomingas; Sharpless Lorenzo Battagion, Omar Camata; Goro Luciano Grassi; Zio Bonzo Carlo Oggioni; Principe Yamadori Ezio Pirovano; Kate Pinkerton Valentina Franceschini; Cugina Valentina Franceschini; Corale Lirica Ambrosiana Diretta da Roberto Ardigò; Orchestra Filarmonica di Milano Direttore Claudio Vadagnini; Ideazione Scenica E Regia Mario Riccardo Migliara; Realizzazione Scenografia E Attrezzeria Arti di Scena; Les Farandoles des Illusions Giostre Di Immagini Di Elena Busisi E Mario Migliara. |
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AOSTA: SHYLOCK, IL MERCANTE DI VENEZIA IN PROVA DI ROBERTO ANDÒ E MONI OVADIA DA WILLIAM SHAKESPEARE CON MONI OVADIA E SHEL SHAPIRO |
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Aosta, 8 febbraio 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone lo spettacolo teatrale Shylock, Il mercante di Venezia in prova, lunedì 14 e martedì 15 febbraio 2011, alle ore 21, al Teatro Giacosa di Aosta. Il Mercante di Venezia in prova ha inizio in un luogo che non è identificabile, potrebbe essere un mattatoio o un teatro, uno di quei luoghi che la contemporaneità ha sublimato e convertito, inscenando il Bene lì dove era di casa il Male, un luogo dove un regista dovrebbe provare il suo Mercante di Venezia, finanziato da un mercante odierno, delle cui immense fortune nessuno sa rintracciare l´origine, all´infuori del sospetto che le vuole certamente generate dal crimine. L´ossessione del regista e quella del mercante sono speculari, il primo vorrebbe restituire a Shylock la libbra di carne che gli è stata negata cinquecento anni fa, l´altro vorrebbe acquisire un altro pezzo speciale nella sua collezione di libbre, catturando il cuore di un artista. Uno vorrebbe profanare il confine tra l´Arte e la Vita, l´altro vorrebbe sondare un´ultima chance per il teatro di continuare ad essere, al di là dei suoi trucchi e delle sue miserie, l´irriducibile talismano dell´umano. In un deliquio febbrile, che via via prende la forma di un puzzle, le scene immaginate dal regista si alternano a divagazioni sulla verità e sulla menzogna, mentre uno Shylock agonizzante, sorvegliato da un Cardinale, da un oscuro prelato e da un´infermiera, continua a balbettare, come un ritornello ossessivo, il suo monologo più celebre: Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? È una sarabanda sul senso (o non senso) del teatro? Un pastiche? O, piuttosto, un paesaggio dove, in controluce, è possibile riconoscere il rischio del teatro oggi, ciò che lo pone a un bivio, sparire nell´inessenziale marginalità che gli è stata affidata o riprendere ad essere quello che una volta era, un grande paese senza nome che appartiene a tutti, un paese dell´anima, dove ciò che viene di continuo evocato nel nome dell´umano risulterebbe vago e approssimativo se non venisse ogni volta scandagliato l´eterno gioco del prestito e del debito, quella speciale e riuscita acrobazia dell´uomo di farsi mercante di ciò che non è in vendita, ieri come oggi, nel tempo orribile che di volta in volta ci tocca in sorte, ieri nel tempo delle Venezie o delle Buchenwald, oggi in un tempo chiuso al respiro dell´altro, un tempo che sembrerebbe avere definitivamente escluso la vastità del vivere dal suo orizzonte, e con essa, la pietà e il dolore degli altri. È una commedia o una tragedia? www.Regione.vda.it/ |
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AOSTA: MAURA SUSANNA IN CONCERTO |
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Aosta, 8 febbraio 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone Maura Susanna in concerto, giovedì 10 febbraio 2011, alle ore 21, al Teatro Giacosa di Aosta. “Siamo particolarmente lieti – afferma l’Assessore Laurent Viérin - di organizzare il concerto di presentazione del nuovo lavoro di Maura Susanna, la voce dell´animo popolare valdostano e che sente il francoprovenzale come la lingua del cuore”. La sua ricerca, che privilegia il genere folk, è legata alla riscoperta delle tradizioni culturali arpitane ma la trascende: nel corso della carriera Maura ha presentato al pubblico brani in portoghese, catalano, creolo e spagnolo. L’universalità della musica è uno stimolo ad esplorare le espressioni artistiche cosiddette “minoritarie”, musica e parole di microcosmi come la Valle d’Aosta, nella speranza che il canto promuova la conoscenza e la tolleranza. L’impegno sociale è il fil rouge che percorre la sua produzione. L’lp d’esordio, Fables de nos jours, è dedicato alle canzoni di Magui Bétemps, prima firma del cantautorato valdostano. Segue nel 1995 il Cd Il Viaggio, accolto con calore dal pubblico della Saison Culturelle. Dopo quindici anni ecco Terra mia, che per la prima volta mette in luce la creatività dell’artista. Maura ha musicato e scritto la maggior parte dei testi, che spaziano dal patois, all’italiano e al francese. È un dialogo incentrato sulla poesia: accoglie fra le note frammenti di Boris Vian, Emily Dickinson, Eugénie Martinet e Enrico Thiébat. Terra mia si riferisce a quella natia ma anche, in senso lato, alle sofferenze del pianeta: la canzone che apre il Cd nasce in seguito al vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici. Sole freddo è il canto di un’immigrata clandestina che ha perduto la propria terra, per sempre. Incrocio ardito fra culture distanti, Tango è un’armonia fra i ritmi nostalgici del bandonéon argentino e il patois. Il Cd è concepito come una sinergia artistica. La copertina è firmata da Chiara Allera Longo. I tatà e le toupies, realizzate da Maria Rosaria Casula e fotografate da Cinzia Garavello, illustrano il booklet, aperto da un racconto di Emanuela Sebastiani. La registrazione, interamente valdostana, inaugura la collaborazione con il musicista Andrea Dugros. L’arpista Vincenzo Zitello partecipa all’arrangiamento di Lo conto de Granha, racconto ambientato nel Castello di Graines, adattato in patois da Louis de Jaryot. I 40 elementi del Coro alpino di Saint-vincent, diretti dal maestro Corrado Margutti, saliranno insieme all’artista sul palco del Teatro Giacosa. L’interpretazione del sentimento, attraverso le note di ogni tempo e ogni luogo, è, secondo i versi della poetessa valdostana Gisèle Bovard, un “camminare nell’acqua e nel fuoco”. Il talento di Maura è quello di calarsi nei “parossismi dell’odio e dell’amore”, la radice emotiva e creativa universale, e trasformarli nella sorgente del proprio canto. |
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AOSTA: SPETTACOLO L´ARCA COMPAGNIE DE L’ARSÉNAL DA UN’IDEA ORIGINALE DI REGGI ETTORE E LORENA CORRADI |
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Aosta, 8 febbraio 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura propone, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, lo spettacolo L’arca, venerdì 18 febbraio 2011, alle ore 21, al Palais di Saint-vincent. Musica, danza, arte circense e multimedialità per dare una scossa alle coscienze più intorpidite, per convocare tutti noi al capezzale del pianeta, un pianeta che soffre, e farci chiedere: come possiamo riempire, oggi, L’arca? Sette artisti della compagnia canadese L’arsenal, usciti dalla più importante scuola internazionale di Nouveau Cirque, impugnano uno scottante messaggio etico-ecologista e ne fanno pura poesia. Uno show memorabile, creato in occasione dell’Anno Internazionale della Biodiversità, dove i linguaggi espressivi del terzo millennio trovano un emozionante punto di sintesi. Acrobatica, video-proiezioni digitali e musica dal vivo si fondono a creare un impasto unico e poetico. Lo spettacolo sa accompagnare in modo semplice ma al tempo stesso emozionante nel cuore del dibattito ambientalista, presentando in modo poetico le forze elementari della terra, il suolo, il fuoco, l’acqua e mostrando come siano costantemente minacciati dall’opera dell’uomo. Il riferimento al mito fondatore del diluvio, accompagnato dalle musiche originali di Denis Gougeon e dalle immagini simboliche di Pier Chartrand, raggiunge gli spettatori nel finale, lasciandoli sgomenti ma non privandoli della speranza di una rinascita. Il titolo suggerisce ad ognuno come oggi si deve riempire la propria Arca. Quali specie scegliere, e in base a quali criteri, per invitarle ad entrare nell’Arca, la nostra casa, il nostro futuro? Più che un armamento di arti di ogni genere, la Compagnie de L’arsénal è un modo di concepire e di orchestrare, dove la creazione musicale è al centro degli incontri. Dal classico allo sperimentale, un incrocio di possibilità affinché le produzioni artistiche si rinnovino attraverso tutte le discipline, attraverso tutti i talenti. Www.valledaostaspettacoli.it/ |
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