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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Aprile 2011 |
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PARLAMENTO EUROPEO: DIBATTITO SULLA CRISI A LAMPEDUSA |
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Strasburgo, 5 aprile 2011 - La necessità di una risposta più decisa da parte dell´Ue alla crisi dei migranti sull´isola italiana di Lampedusa è stata discussa lunedì sera con la Commissione europea. Sono oltre 22.000 gli immigrati che hanno finora raggiunto Lampedusa a seguito dei disordini nei paesi del Nord Africa. Alcuni deputati hanno già chiesto ai governi nazionali di definire una risposta comune urgente, mentre altri hanno domandato alla commissaria Malmström di attivare il meccanismo di solidarietà previsto dalla legislazione Ue. La discussione verterà anche su un nuovo progetto di risoluzione che analizza le possibili soluzioni a lungo termine per i migranti in fuga dalle aree di conflitto, che sarà votata martedì 5 aprile a mezzogiorno. |
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PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA SESSIONE: ANNIVERSARIO INCIDENTE AEREO POLACCO, COSTA D´AVORIO, AI WEIWEI |
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Strasburgo, 5 aprile 2011 - Aprendo la sessione , il Presidente del Pe Jerzey Buzek ha menzionato la ricorrenza del disastro nucleare di Chernobyl e dell´incidente aereo dell´anno scorso a Smolensk, mortale per molte personalità polacche. Ha poi invocato la fine della violenza in Costa d´Avorio e ricordato il caso di Troy Davis, in attesa nel braccio della morte in Usa. Infine, ha aggiornato l´Aula sulle misure che saranno adottate come risposta alle recenti pubblicazioni su casi di corruzione fra i deputati europei. Il 26 aprile saranno trascorsi 25 anni dall´incidente di Chernobyl, come ha ricordato Buzek agli eurodeputati, aggiungendo: "Paghiamo un tributo a coloro che hanno perso la vita o che stanno ancora combattendo contro gli effetti del disastro". Ha quindi ricordato anche i giapponesi e la situazione in Giappone dopo il terremoto, lo tsunami e o danni alle centrali nucleari. Un anno fa morivano in un incidente aereo a Smolensk 96 persone, inclusi il Presidente polacco e 18 deputati, ha ricordato Buzek, sottolineando che:" Conoscevo la metà dei passeggeri di quel volo" e che non è "chiaro cosa sia successo", ma "il nostro pensiero è per coloro che sono ancora in lutto". Passando poi al caso di Troy Davis, condannato a morte in attesa di esecuzione, al centro di una campagna contro la pena capitale negli Usa, il Presidente ha dichiarato, in nome del Parlamento europeo: "Chiedo allo Stato della Georgia di commutare la condanna a morte in prigione a vita". Per quanto riguarda poi gli eventi in Costa d´Avorio, Il Presidente ha ribadito che Laurent Gbagbo deve cedere il potere ma ha invitato entrambe le parti a evitare il ricorso alla violenza. Il Presidente ha poi ricordato la promessa fatta di informare l´Aula sulle misure adottate in seguito alle accuse di corruzione contro alcuni deputati europei. Dopo l´ultima riunione della Conferenza dei presidenti del Pe (il Presidente del Parlamento, più i leader dei gruppi politici) il Parlamento "ha adottato un´azione decisa" per quanto riguarda un codice di condotta per i gruppi di interesse e per i lobbisti così come per gli eurodeputati. L´ufficio di presidenza del Pe (il massimo organo competente per gli affari amministrativi del Parlamento) si riunirà questa sera per decidere i passi successivi. Lastly, Mr Buzek informed the House that following his resignation as Mep, Ernst Strasser (Epp, At) had been replaced by Hubert Pirker. Hella Ranner (also Epp, At) had been replaced by Heinz K. Becker. Trevor Colman (Uk), formerly of the Efd group, had moved to the Non-attached Members. Infine, Buzek ha informato l´Aula che, a seguito delle sue dimissioni da eurodeputato, Ernst Strasser (Ppe, At) è stato sostituito da Hubert Pirker. Inoltre, Hella Ranner (Ppe, At) era stata sostituita da Heinz K. Becker, mentre Trevor Colman (Uk), già del gruppo di Efd, è passato al gruppo dei non iscritti. Cambiamenti all´ordine del giorno: discussione sulla dissidente cinese Ai Weiwei - L´aula ha approvato le seguenti modifiche all´ordine del giorno. Il dibattito con la Commissione in materia di appalti pubblici di mercoledì mattina prevede ora la votazione su una risoluzione che si terrà nel corso della sessione plenaria di maggio. Il dibattito urgente sulla Costa d´Avorio in programma per giovedì pomeriggio si svolgerà mercoledì sera e al suo posto giovedì si terrà un dibattito urgente sulla dissidente cinese Ai Weiwei. |
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DEMOCRAZIA E CITTADINANZA MEDITERRANEA: IL DOPO RIVOLUZIONE NEL NORD AFRICA: I “GELSOMINI” TEMONO I “FONDAMENTALISTI” |
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Firenze, 5 aprile 2011 – “La nostra è una rivoluzione laica: siamo preoccupati per le correnti islamiche estremiste. Non neghiamo il diritto degli islamici ad avere partiti politici, ma questo deve restare in un ambito democratico. Vogliamo un Paese laico”. A parlare è Asmaa Aly Mohamed Zaki, una giovane egiziana che con il suo blog (“We are all Khaled Said“) ha contribuito a lanciare la rivoluzione nel suo Paese. Ieri, nella sala Luca Giordano i riflettori si sono appena spenti, dopo l’intervento del presidente di Regione Toscana Enrico Rossi: il convegno organizzato da Regione Toscana e da Provincia di Firenze in Palazzo Medici Riccardi (“Democrazia e cittadinanza mediterranea”) si sta concludendo quando, dal pubblico, una domanda (“Perchè tutta questa paura per gli islamici?”) fa di nuovo intervenire i tre testimoni stranieri invitati. E un segnale, univoco, di timore per il futuro delle rispettive rivoluzioni “dei gelsomini” arriva non solo dalla blogger egiziana ma pure dal sindacalista tunisino e dalla fondatrice della “associazione tunisina donne democratiche” nonchè animatrice del “club dei giovani tunisini”. Abid Briki, segretario dell’Unione Generale Tunisina del Lavoro, premesso che nessuna fra le 800 imprese italiane presenti in Tunisia è ad oggi fuggita da un Paese in così forte transizione, ha convenuto che il movimento dei ribelli “non teme gli islamisti, ma crede nella libertà di culto” e dunque “non vuole un governo che imponga una data religione o un dato modo di vestire”. In Tunisia – ha proseguito – “non siamo tranquilli perchè ci sono già verificati vari tentativi di aggirare la rivoluzione. Noi – ha concluso – non chiediamo aiuto finanziario, ma sostegno morale per le nostre battaglie di libertà”. E anche l’altra donna tunisina presente al tavolo – Halima Jouìnì, nella sua veste di insegnante ed esponente della Lega tunisina per i Diritti Umani oltre che fondatrice dell’associazione “donne democratiche” - ha usato parole esplicite. “Non ci siamo ribellati per un motivo religioso: siamo preoccupati per la corrente salafita e per i rischi di un domani assai complicato” visto che certi movimenti religiosi islamici “non vogliono governare in modo democratico ma gettare le basi di un regime totalitario”. Nel primo giro di interventi, riferendosi alle rivolte, il sindacalista Abid Briki ha tenuto a sottolineare che “chiamarle rivoluzioni del gelsomino significa abbellirle” mentre in realtà andrebbero definite “rivoluzioni della dignità e per l’equità sociale di un popolo privato della libertà da 50 anni”. Per Briki la rivoluzione in Tunisia “è un prodotto della globalizzazione ed è partita su motivazioni sociali con la rivendicazione del diritto al lavoro” (su un totale di 500 mila disoccupati, quelli laureati sono 150 mila) cui si sono poi aggiunte le rivolte dei ceti medi per il livello di corruzione di un potere che alternava “il sistema del prete con quello del boia” (buonismo e paternalismo con terrore e torture per chi dissentiva). Prossima tappa, in Tunisia, le elezioni del 24 luglio per una assemblea costituente. Halima Jouìnì ha sintetizzato il senso della rivoluzione tunisina con la parola (“dégage“) sulla bocca dei rivoltosi che stavano cacciando il presidente Ben Ali. “Vuol dire vattene via, basta con l’inganno e non è certo un termine elegante o politicamente corretto, ma rende bene”. Per Halima, che si è molto soffermata sui diritti della donna, “i primi a essere solidali con i ribelli sono state le società civili ed è da queste che è possibile partire per costruire un mondo nuovo mentre troppo spesso i governi hanno sostenuto regimi corrotti e criminali”. Un appello alle società civili, egiziane e internazionali, anche dalla blogger Aasma Saki (“La nostra rivoluzione non è terminata, è ancora in corso: occorre che le varie forze della società civile si alleino per evitare che al potere arrivino le forze islamiche. La nostra intifada è il sollevamento civile dell’intera società”. |
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COOPERAZIONE MEDITERRANEA: LA TOSCANA CI SA FARE |
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Firenze, 5 aprile 2011 – Si chiama Enpi ed è un programma Ue di partenariato (valido fino al 2013 e di cui sta per partire il secondo bando) pensato per collegare lo sviluppo in tutte le sponde del Mediterraneo. E’ stato presentato al convegno fiorentino (“Democrazia e cittadinanza mediterranea“) organizzato da Regione Toscana e Provincia di Firenze. Illustrando questo strumento europeo, Anna Catte (che fa parte dell’Autorità di gestione), ha fornito alcune cifre di consuntivo sul primo bando: qui sono stati presentati 599 progetti e selezionati 31 per un totale di 55 milioni di euro: 14 di questi progetti, e dunque quasi la metà, provengono da Regioni italiane (in tutto sono 76 le Regioni mediterranee – di 14 Stati diversi – che possono presentare domanda). Fra tutti i territori italiani costieri interessati, la Toscana ha fatto la parte del leone con ben 4 progetti interamente finanziati: uno è della stessa Regione e riguarda i rapporti economici con Libia e Giordania; uno del Comune di Firenze sui mercatini rionali in rapporto ai suk; altri due – fra cui uno su attività teatrali – presentati da soggetti privati. Il prossimo bando sarà pubblicato a maggio: sono in ballo altri 62 milioni di euro. Le priorità riguardano l’ambiente (gestione delle acque, promozione energia solare, trattamento rifiuti); possibili anche progetti su dialogo culturale, sviluppo locale. Nelle Regioni coinvolte in Enpi vivono 110 milioni di abitanti. Appartengono a 14 Stati: Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Malta, Giordania, Siria, Libano, Israele, Autorità Palestinese, Cipro, Egitto, Tunisia. |
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AUSTRIA, SBALZO CRESCITA TASSO INFLAZIONE A FEBBRAIO |
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Vienna, 5 aprile 2011 - In Austria l´indice dei prezzi al consumo (Ipc) di febbraio ha raggiunto il 3 per cento, ovvero il valore più alto da ottobre 2008 (3,1 per cento), mentre a gennaio 2011 l´indice riportava 2,4 per cento. All´origine di tale rincaro si trova la crescita dei prezzi del carburante e del gasolio (+22 per cento a gennaio e +30 per cento rispetto a febbraio 2010), come anche l´incremento dei prezzi nel settore alimentare (+ 4,2 per cento), influenzato particolarmente dall´aumento dei prezzi della frutta (+24 per cento), del grano (+3 per cento) e di latte e uova (+4 per cento). Sottraendo il caro petrolifero e alimentare dall´inflazione di febbraio, questa avrebbe raggiunto solo l´1,7 per cento. Anche i costi per l´abitazione sono cresciuti e mentre l´elettricità ha mantenuto prezzi stabili, gli affitti hanno subito un incremento del 2,6 per cento. A livello europeo, l´indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) per l´Austria è stato del 3,1 per cento a febbraio (gennaio: +2,5 per cento), tasso più alto registrato da settembre 2008 (+3,7 per cento). La differenza tra Ipc e Ipca è dovuta al fatto che l´indice europeo da maggiore peso agli aumenti dei prezzi nei settori della ristorazione, dell´alberghiero e del carburante. |
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FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI MARZO 2011 |
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Roma, 4 aprile 2011 - Il fabbisogno del settore statale del mese di marzo 2011 è risultato pari, in via provvisoria, a circa 21.000 milioni, superiore di circa 2.700 milioni rispetto a quello registrato nel mese di marzo del 2010, pari a 18.319 milioni. Nei primi tre mesi del 2011 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 31.300 milioni, superiore di circa 4.200 milioni a quello dell´analogo periodo 2010, pari a 27.116 milioni.. Commento. La differenza del saldo del mese di marzo, rispetto allo stesso mese dello scorso anno,. È da attribuirsi all´ erogazione del prestito a favore della Grecia e ad una maggiore spesa per interessi. Tale differenza è stata in parte compensata dal buon andamento del gettito fiscale e da una contenuta dinamica dei pagamenti, in particolare per le amministrazioni territoriali.. |
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OPERAZIONE DI CONCAMBIO TELEMATICO |
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Roma, 5 aprile 2011 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 30 marzo 2011, comunica i titoli relativi all´operazione di concambio che si svolgerà attraverso il sistema telematico di negoziazione il 5 aprile 2011.. Il titolo in emissione sarà il Btp 01/08/2018, cedola 4,5% (It0004361041). I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) saranno:. - It0003190912 Btp 01/02/2012, cedola 5%. - It0004467483 Btp 01/03/2012, cedola 3%. - It0004220627 Btp 15/04/2012, cedola 4%. - It0004224041 Cct 01/03/2014. - It0004518715 Cct 01/07/2016. Il 5 aprile 2011, alle ore 10, i prezzi di riacquisto dei titoli ammessi al concambio, scelti tra quelli sopra elencati, saranno visibili direttamente ed esclusivamente sulla piattaforma elettronica. L´operazione si svolgerà dalle ore 10 alle ore 11 del suddetto giorno.. L´assegnazione dei titoli emessi è effettuata al prezzo rispettivamente indicato da ciascun operatore e accettato dal Mef. Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento.. Il regolamento dell´operazione è fissato per il giorno 8 aprile 2011.. |
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A BREVE VERRANNO PRESENTATE LE LISTE DEL MEF PER IL RINNOVO DEL CDA DI ENEL, ENI E FINMECCANICA E DEL COLLEGIO SINDACALE DI ENI DECISA LA NUOVA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI POSTE ITALIANE |
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Roma, 5 aprile 2011 - Rinnovo Cda partecipate Mef - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che a breve depositerà presso la sede delle Società Enel, Eni e Finmeccanica le liste per il rinnovo dei rispettivi organi sociali in occasione delle prossime Assemblee degli azionisti. Con riferimento all´Assemblea degli Azionisti di Enel S.p.a., convocata per il 29 aprile (unica convocazione), il Ministero, titolare del 31,24% del capitale, depositerà presso la sede della Società la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: 1. Paolo Andrea Colombo (Presidente); 2. Fulvio Conti; 3. Lorenzo Codogno; 4. Mauro Miccio; 5. Fernando Napolitano; 6. Gianfranco Tosi. Con riferimento all´Assemblea degli Azionisti di Eni S.p.a., convocata per il 29 aprile e il 5 maggio (prima e seconda convocazione), il Ministero, titolare del 3,93% del capitale e per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti (partecipata al 70% dal Mef) di un ulteriore 26,37%, depositerà le seguenti liste per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale: Consiglio di Amministrazione: 1. Giuseppe Recchi (Presidente); 2. Paolo Scaroni; 3. Carlo Cesare Gatto; 4. Paolo Marchioni; 5. Roberto Petri; 6. Mario Resca. Collegio Sindacale: 1. Roberto Ferranti (Sindaco effettivo); 2. Paolo Fumagalli (Sindaco effettivo); 3. Renato Righetti (Sindaco effettivo); Francesco Bilotti (Sindaco supplente). Con riferimento all´Assemblea degli Azionisti di Finmeccanica S.p.a., convocata per il 29 aprile e il 4 maggio (prima e seconda convocazione), il Ministero, titolare del 30,18% del capitale, depositerà presso la sede della Società la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: 1. Pierfrancesco Guarguaglini (Presidente); 2. Giuseppe Orsi; 3. Franco Bonferroni; 4. Giovanni Catanzaro; 5. Dario Galli; 6. Francesco Parlato; 7. Guido Venturoni. Sempre per quanto attiene Finmeccanica, in occasione del rinnovo si provvederà - mediante decreto del Ministero dell´economia e delle finanze, di intesa con il Ministro dello sviluppo economico - alla nomina dell´Amb. Carlo Baldocci quale consigliere di amministrazione senza diritto di voto ai sensi dell´art. 5.1ter, lettera d), dello statuto della Società. Il Ministero dell´economia e delle finanze esprime un particolare ringraziamento al Dott. Piero Gnudi e al Prof. Roberto Poli per la preziosa opera prestata in questi anni quali Presidenti di Enel ed Eni e per il loro rilevante apporto nel raggiungimento degli importanti risultati industriali e strategici da parte delle due società. Si informa infine che, in occasione della prossima Assemblea degli Azionisti di Poste Italiane S.p.a., convocata per il 13 e 14 aprile (prima e seconda convocazione), il Ministero, titolare del 100% del capitale, delibererà la nomina dei seguenti membri del Consiglio di Amministrazione della Società per il triennio 2011-2013: 1. Giovanni Ialongo (Presidente); 2. Massimo Sarmi; 3. Maria Claudia Ioannucci; 4. Antonio Mondardo; 5. Maria Grazia Siliquini. |
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MILANO: PREMI ROSA CAMUNA E LAVORO, CONSEGNA 6 APRILE RICONOSCIMENTI SPECIALI DEL PRESIDENTE A FURIA,SARFATTI,CERVI |
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Milano, 5 aprile 2011 - Mercoledì 6 aprile il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni consegnerà i tradizionali premi ´Rosa Camuna´ e ´Lombardia per il Lavoro´, istituiti rispettivamente nel 1997 e nel 1996, per riconoscere l´impegno e l´operosità di uomini e donne lombardi che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo economico e sociale della regione o che si sono distinti nel campo della cultura, dell´impegno civile e sociale e della creatività (ore 17.30, Auditorium Gaber, Palazzo Pirelli). ´Questi premi - spiega Formigoni - sono una tradizione che si rinnova. Il riconoscimento dedicato al lavoro rappresenta in questo momento non facile per l´economia una celebrazione per tutti i Lombardi che hanno avuto la capacità di superare le difficoltà e sapranno ancora darsi da fare, con la creatività e l´operosità che li contraddistingue e grazie anche al sostegno, che non è mai mancato, della Regione´. ´Il premio Rosa Camuna - aggiunge Formigoni - è un insieme di storie straordinarie di donne che si sono dedicate al lavoro, alla famiglia, all´assistenza e a cause nobili. Le donne che premiamo quest´anno, così come negli anni passati, sono il simbolo di tantissime altre donne che hanno preso sul serio la vita´. Lombardia Per Il Lavoro Premi Speciali Del Presidente Alla Memoria - Salvatore Furia - Nato a Catania nel 1924 e deceduto a Varese il 12 agosto 2010, è stato artefice della nascita del Centro Geofisico Prealpino e della Cittadella delle Scienze al Campo dei Fiori, ove ha sede la Società Astronomica Schiapparelli da lui fondata nel 1956. Direttore del Centro, trasmetteva ogni mattina nel corso del Gr regionale, il mitico ´Gazzettino Padano´. Notevole il suo impegno civile, soprattutto nella conservazione del Parco regionale Sacro Monte di Varese, a rischio negli anni ´60 a causa della speculazione industriale. Primo Presidente del Wwf Lombardia e fra i primi ad aderire alle ´Guardie Ecologiche Volontarie´ del Parco, ha collaborato con Regione Lombardia alla stesura della legge, tuttora in vigore, che regolamenta il volontariato ambientale nel Sistema dei Parchi regionali lombardi. Riccardo Sarfatti - Nato a Milano nel 1940, ha svolto attività di docenza presso il Politecnico di Milano e l´Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Dopo aver lavorato presso l´azienda paterna Arteluce, ha fondato la prestigiosa Luceplan, famosa per l´eccezionale design. Ha ricoperto numerose cariche istituzionali ed è stato presidente di associazioni di categoria rilevanti a livello nazionale. Consigliere di Regione Lombardia nell´Viii legislatura (2005 - 2010). Ilario Testa - Nato a Dalmine (Bg) nel 1925 e deceduto il 28 luglio 2010. È stato tra i personaggi di maggior spicco della società e dell´imprenditoria bergamasca. Amministratore delegato dell´azienda Dalmine, collabora allo sviluppo dell´Aeroporto di Orio al Serio, che ha una funzione primaria nel quadro del sistema di mobilità territoriale della Lombardia e che ha aperto nuovi orizzonti a livello occupazionale e in campo turistico. Presidente di Humanitas Gavazzeni e vicepresidente di ´Miro Radici Finance´. Nel 2006 l´Università degli Studi di Bergamo gli ha conferito la laurea specialistica honoris causa in ingegneria gestionale. Rosario Messina - Nato ad Aci Castello (Ct) nel 1942 e deceduto a Seregno (Mb) il 10 marzo 2011. Direttore commerciale alla Rinascente e alla Zanussi; nel 1978 fonda la Flou, azienda leader nella produzione di letti. Presidente di Cosmit e di Federlegno Arredo, lega il suo nome al successo mondiale del Salone del Mobile. La sua presidenza è caratterizzata dall´attenzione scrupolosa alla valorizzazione della qualità del prodotto made in Italy, all´internazionalizzazione, alla lotta alla contraffazione e alla comunicazione efficace. Imprenditore straordinario e geniale ha contribuito in modo determinante al rilancio economico italiano. Premio Speciale Del Presidente Alla Carriera Giornalistica Mario Cervi - Nato a Crema (Cr) il 25 marzo 1921, inizia la carriera di giornalista nel 1945 come cronista del Corriere della Sera e testimone di importanti avvenimenti esteri: dalla crisi di Suez al golpe di Augusto Pinochet in Cile, all´invasione turca di Cipro. Nel 1974 lascia il Corriere della Sera ed è tra i fondatori, insieme a Indro Montanelli, de Il Giornale con incarichi di editorialista e inviato e poi Vicedirettore. Con Montanelli scrive 13 volumi della storia d´Italia e Milano ventesimo secolo. Cervi segue il suo direttore anche nell´esperienza de La Voce ma ritorna al Giornale come direttore. Nel 2001 lascia la direzione a Maurizio Bel Pietro continuando a collaborare come editorialista. Cura inoltre una rubrica politica sul settimanale Gente. Premi Rosa Camuna Bergamo Anna Loredana Cassina - Nata a Serina (Bg), presidente di Fustiplast, azienda di famiglia, presso la quale lavora dal 1973. Per le sue capacità imprenditoriali il Gruppo Cassina rappresenta a livello internazionale l´immagine industriale innovativa dell´Italia. Notevole la sua partecipazione istituzionale; è fra le donne protagoniste del panorama bergamasco; ben sa conciliare l´attività professionale con la sua vita di donna, di madre e di persona altamente impegnata nel sociale. Silvana Fedeli - Nata a Treviglio (Bg). Ha fatto parte del Comitato di Gestione dell´Asilo Carcano di Treviglio e nel 1993 è entrata nel Consiglio di amministrazione del Consorzio Intercomunale per il Gerontocomio dei Comuni di Treviglio, Caravaggio e Fara Gera d´Adda Onlus (Rsa con 163 posti letto), di cui è diventata presidente. Sono encomiabili la grande umanità che ha sempre mostrato verso gli ospiti della Rsa e il suo impegno continuo per far conoscere la Rsa non come ´ultimo approdo´ per la persona, ma come luogo di sostegno concreto alla famiglia, e ben ha dimostrato come si possa conciliare l´impegno sociale con il ruolo di moglie, madre e ´donna in carriera´. Lodi Marialuisa Pisati - Nata a Lodi. Essendo ceramista figlia d´arte, da parte di padre e di madre, ha sempre vissuto la passione artistica e da oltre vent´anni si occupa della decorazione nella ditta Ceramica Artistica Lodigiana ´Vecchia Lodi´, di cui è socia. Ha ideato il progetto ´Ceramisti si cresce´, rivolto alle scuole primarie della provincia di Lodi, per sensibilizzare, avvicinare ed educare al mondo dell´artigianato artistico-manifatturiero le future generazioni e per tutelare e rilanciare il patrimonio artistico lodigiano-lombardo. Milano Daniela Bellomo - Nata a Kainji in Nigeria, è direttrice generale di Ttfactor S.r.l., società di trasferimento tecnologico di Ifom (Istituto Firc per l´Oncologia Molecolare) e di Ieo. Prima ricercatrice nel campo della biologia cardiovascolare in Gran Bretagna e in Australia, dal 2001 si occupa di trasferimento tecnologico ad Imbcom, la società di tech transfer dell´Istitute of Molecular Biosciences dell´Università del Queensland, e, più di recente, all´Istituto Scientifico San Raffaele. Docente dell´Università Vita e Salute San Raffaele e presso altre università. Pavia Paola Bernardi - Nata a Pavia, è rettrice dal 1978 del Collegio Nuovo - Fondazione Sandra ed Enea Mattei di Pavia, collegio universitario riconosciuto dal Ministero dell´Università. Nel 2004-2005 è stata nominata presidente della Conferenza dei Collegi Universitari italiani. Dal 1997 è membro del Consiglio Direttivo dell´Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia e dal 2006 al 2010 componente del Consiglio Scientifico dell´Osservatorio di Regione Lombardia per il diritto allo studio. Fa parte dell´Executive Committee della rete internazionale di college femminili Wew - Women´s Education Worldwide. Promotrice di iniziative volte alla formazione femminile d´eccellenza e alla valorizzazione della professionalità. Varese Maria Cristina Bombelli - Nata a Venegono (Va), esperta di organizzazione aziendale. Da anni si dedica alla ricerca e alla formazione delle nuove generazioni alle tematiche ´Management Plurale´ e alla gestione delle differenze di genere. Docente all´Università Bocconi e dal 2004 all´Università Bicocca. Presidente della Fondazione ´La Pelucca´ onlus, dove sta progettando di realizzare un centro studi sulle problematiche legate all´allungamento della vita media. E´ membro dell´Advisory Board ´2015 Women and Expo´ ed è impegnata a promuovere la cultura delle pari opportunità e del sociale legata alle tematiche di ´genere´ sia con attività di formazione sia con la redazione di saggi e iniziative divulgative. Luisa Oneto - Nata a Genova, debutta come attrice con lo scrittore e drammaturgo Giovanni Testori nel 1983. Lavora in teatro con opere di Shakespeare, Eliot, Claudel, Bernanos e si specializza nella realizzazione di spettacoli di spirito cristiano e sacre rappresentazioni. E´ voce recitante in concerti di musica classica e musica Gospel. Specializzata dal 1994 nella messa in scena di opere con protagonisti disabili gravi, direttrice artistica e docente della Scuola Teatro Città di Varese e della sua ´Bottega d´Arte Drammatica´; regista di spettacoli teatrali. Protagonista, insieme alla sua famiglia (marito e 5 figli), di spettacoli musicali e di animazione con tournée nelle città italiane e nella Svizzera italiana. Premio Alla Memoria Maria Paola Colombo Svevo - Nata a Rho (Mi) e deceduta il 19 aprile 2010. Ha testimoniato, con il suo impegno di vita familiare, civile, politica, accademica, il valore aggiunto che la partecipazione femminile può offrire per la crescita di un territorio in termini di sviluppo, innovazione, rafforzamento della coesione sociale di solidarietà. Assessore ai Servizi sociali di Regione Lombardia, senatrice della Repubblica dal 1983 al 1994 e parlamentare europea dal 1994 al 1999. E´ stata promotrice del primo rapporto europeo e di una risoluzione sul tema dello sfruttamento sessuale e sulla protezione dei minori da forme di violenza e abuso. Socia fondatrice dell´Associazione Irene, presidente dell´Associazione Franco Verga, membro della Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo, consigliere del Fondo di Solidarietà istituito dal Cardinale Tettamanzi presso la Facoltà di Sociologia dell´Università Cattolica di Milano. Premi Lombardia Per Il Lavoro Brescia Virgilio Bugatti - Nato a Lumezzane (Bs) nel 1935. Amministratore e presidente delle aziende Bugatti. Dall´età di 12 anni lavora nell´azienda di famiglia, che produce posateria e casalinghi. Con l´inserimento nell´attività della nuova generazione, nasce la holding ´La San Marco´ del Gruppo Bugatti, che opera nei settori casalinghi, posateria, raccorderia e accessori per la pneumatica, illuminazione per esterni, macchine utensili e centri di lusso. Attento al sociale, sostiene il progetto del centro per i disturbi del comportamento alimentare e il riconoscimento dell´anoressia come malattia. Como Barbara Minghetti - Nata a Milano nel 1964, ha sempre lavorato in Lombardia nell´ambito del management culturale, in particolare nel campo della promozione delle attività liriche, musicali e teatrali. Le sue capacità ideative, unite a indiscusse doti organizzative e di relazione, la rendono uno dei più capaci manager culturali del panorama italiano e internazionale. Siede come unica rappresentante dell´Italia nel board di Opera Europa, che ha sede a Bruxelles e comprende membri di 36 Paesi. Dirige il Teatro Sociale di Como dove ha ideato e sviluppato il Progetto ´Opera Domani´, modello di riferimento europeo per la formazione dei bambini in ambito operistico. Lecco Vico Valassi - Nato a Lecco, ha dedicato la maggior parte della sua vita professionale a promuovere e sostenere il sistema economico regionale. Quale presidente di Ance ha svolto un ruolo importante per favorire il dialogo tra le aziende e le istituzioni e per lo sviluppo di numerose iniziative, tra le quali il Campus Universitario a Lecco e il progetto sulle tecnologie biomediche sostenuto dall´Inail. Numerosissime le cariche ricoperte, fra le quali: presidente della Camera di Commercio di Como e di Lecco, presidente di Unioncamere Lombardia, vicepresidente della Fondazione Politecnico di Milano, consigliere di Istituti Bancari, amministratore delegato di importanti società. Milano Antonio Bartorelli - Nato a Milano nel 1952 è medico e chirurgo con specializzazione in cardiologia. E´ professore associato di cardiologia dell´Università degli Studi di Milano, coordinatore dell´Area di Cardiologia Interventistica, responsabile dell´U.o. Di Cardiologia Invasiva presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano. Ha collaborato a lungo con il Cnr. Primo in Italia, ha impiantato stent bioriassorbibili negli interventi alle arterie coronariche. E´ coordinatore di uno studio clinico internazionale, che coinvolge 100 centri, per testare i nuovi dispositivi su mille pazienti. Cesare Sirtori - Nato a Milano nel 1943, è farmacologo clinico di altissimo livello scientifico, da sempre vicino alle problematiche relative alle terapie farmacologiche sia negli aspetti tipicamente scientifici sia nelle scelte organizzative per una migliore conoscenza dei farmaci. Larghissima risonanza sul piano scientifico mondiale, ha avuto la scoperta del mutante A-i Milano a Limone sul Garda, che sta portando allo sviluppo di una rivoluzionaria terapia per le malattie vascolari. Ha contribuito in modo decisivo ad un ammodernamento dei programmi e alla formazione post-laurea, finalizzata alla preparazione della ´moderna´ figura del farmacista. Vittorio Emanuele Trifone - Nato a Catania, sviluppa a metà degli anni ´50 l´attività artigianale paterna di carpenteria meccanica a Magenta. Tra gli anni ´60 e ´70 aumenta le capacità produttive aziendali e offre la propria esperienza ai settori energetico, chimico e petrolchimico. Nel 1982 diviene Presidente della Stf Spa, che opera per i Gruppi Enel, Edison e Ansaldo Energia, realizzando in seguito l´internazionalizzazione aziendale anche con l´acquisizione della società danese Bwe di Copenaghen, leader mondiale di una tecnologia d´avanguardia applicata a speciali caldaie. Raggiunge l´eccellenza nella realizzazione di grandi componenti per il settore energetico. Monza E Brianza Walter Mariani - Nato a Bovisio Masciago (Mb) nel 1947. Titolare della ditta Mariani, fondata dal padre nel 1952, specializzata nella laccatura e lucidatura di mobili e presidente dell´Unione Artigiani della Provincia di Monza e Brianza. Con lungimiranza e capacità imprenditoriale promuove investimenti in macchinari di ultima generazione che favoriscono il rilancio dell´Azienda con prodotti di altissima qualità. Opera anche nel mondo arabo, collaborando con altre prestigiose aziende dal marchio internazionale. Sondrio Don Luigi Pini Detto ´Don Gigi´ - Nato a Grosio (So) nel 1950, è fondatore della Cooperativa ´Tremenda Xxl´, centro di aggregazione condiviso con l´attività parrocchiale, che accoglie circa 350 ragazzi con problematiche diverse e che è orientato a prevenire il disagio giovanile e sviluppare momenti di promozione anche con campus estivi. Don Gigi è impegnato nella lotta contro la tossicodipendenza e ha sempre dimostrato grande impegno verso i giovani, aiutandoli a ottenere un ruolo nel mondo del lavoro e nella società. Premio Alla Memoria Marino Bergamaschi - Nato a Soragna (Pr) nel 1947 e deceduto a Milano il 10 marzo 2010. Straordinario esempio di laboriosità e sensibilità verso le esigenze delle imprese e dei lavoratori, temi per lui prioritari insieme alla centralità dell´impresa come realtà in grado di unire le persone al territorio. Segretario Generale della Cisl del Ticino Olona, vice segretario di Confartigianato Lombardia, direttore dell´Associazione dell´Altomilanese di Varese, amministratore di Federfidi Lombardia, consigliere della Camera di Commercio, ha anche segnato la nascita dell´Università dell´Insubria. Ha collaborato alla stesura della Carta dei Valori del Territorio del Nord Ovest e alla piattaforma territoriale della Fiera di Rho Pero. |
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TOSCANA, ENRICO ROSSI AI LEGHISTI: “DOVREBBERO LEGGERE BRAUDEL” |
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Firenze, 5 aprile 2011 - “Ai leghisti nostrani mi sento proprio di consigliare un volume, “Memorie del Mediterraneo” di Braudel: anche loro capirebbero che il bisogno della libertà è insopprimibile in ogni essere umano”. Inizia con un richiamo allo storico francese Fernand Braudel, l’ intervento di Enrico Rossi, presidente di Regione Toscana, al convegno organizzato dalla stessa Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze (“Democrazia e cittadinanza mediterranea“). Il giorno dell’iniziativa – ospitata fra gli specchi della sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi e pensata per riflettere sulle nuove strade di cooperazione internazionale fra le sponde nord e quelle sud del Mediterraneo – coincide con “l’accoglienza di un primo gruppo di ospiti tunisini” annunciata dallo stesso Rossi che non entra nel merito ma si sofferma su “ritardo e impreparazione dimostrati anche da molti governi davanti a ciò che stava accadendo nell’Africa del Nord”. Sottolineata l’importanza avuta, in queste rivoluzioni, dai nuovi media nonchè il carattere pacifico delle rivolte (“vediamo ragazzi che non sono diversi dai nostri”), Rossi ha criticato il ritardo da parte dell’Europa (“ha perso una grande occasione per dimostrare di essere la patria dei diritti e delle democrazia”) che ha mostrato due volti: quello militare “per sua natura problematico” e quello di una “politica che respinge”. Per il presidente di Regione Toscana “se qualcuno ha tentato di seccare i pozzi della solidarietà, noi vogliamo riaprirli anche per evitare che chi si ribella venga poi sospinto sulle vie del fondamentalismo islamico”. Nel merito del convegno, Rossi ha sottolineato come la Regione Toscana voglia fare del rapporto con l’Africa del Nord un tema fondamentale del suo lavoro (“Non penso solo alla cooperazione umanitaria: vorrei che gli imprenditori potessero trovare un ufficio per più stabili relazioni economiche e la rivoluzione, in questo, offre grandi opportunità che noi non vogliamo perdere”). Espresso (“con pacatezza ma con fermezza”) il rammarico per non sentirsi rappresentati da certe politiche governative sia passate (“rapporti sfrontati ed eccessivi con dittatori”) sia attuali, Enrico Rossi ha rivendicato non solo l’importanza di una “politica estera nazionale in cui tutti ci si possa ritrovare” ma anche di nuove politiche cooperative regionali e locali. “Abbiamo il dovere di fare una scelta di governo anche per sapere cosa accade là dove c’è il nostro prossimo più prossimo”. A conclusione è intervenuto anche Massimo Toschi, consulente del presidente Rossi nelle politiche di Cooperazione. Citando “il grande discorso di Giorgio La Pira sul Mediterraneo”, Toschi ha tenuto a precisare che l’operazione di accoglienza dei giovani tunisini e le nuove politiche di cooperazione internazionale “non vanno iscritte in capitoli di buonismo ma nel novero di una nuova politica fatta di responsabilità, apertura e dialogo perchè è nel Mediterraneo che si gioca la partita decisiva per il futuro del mondo e noi, Toscana, vogliamo esserci”. Al convegno fiorentino non è potuto intervenire l’ambasciatore italiano in Tunisia, Pietro Benassi, impegnato a Tunisi con il presidente del Consiglio. Ha parlato Natalia Quintavalle, direttore centrale al Ministero Affari Esteri per le Nazioni Unite e i Diritti Umani. La ripresa economica – ha detto - è necessaria per difendere la rivoluzione “dei gelsomini” ed è dunque l’economia che adesso, in Tunisia, va sostenuta. Secondo partner della Tunisia, l’Italia può fare molto e lo stesso sistema delle Regioni ha importanti occasioni di partenariato: Quintavalle ha citato, in particolare, agricoltura e agroindustria nonchè un “ri-orientamento di tutti i fondi europei”. A tale proposito ha anche ricordato l’idea, di cui si fa portavoce proprio l’Italia, di una “banca per lo sviluppo del Mediterraneo“. Il convegno è quindi ruotato su un confronto fra quattro docenti universitari (Firenze, Siena e Ifrane in Marocco) dedicato proprio all’attualità del dopo “gelsomini” e introdotto da Stefano Fusi, consigliere provinciale di Firenze e coordinatore del “tavolo Mediterraneo” nel sistema toscano di cooperazione internazionale (“Gli enti locali vogliono esseere coinvolti: siamo un elemento decisivo anche per la promozione della democrazia”). Il saluto iniziale (“Bisogna mettere in campo profili concreti di accoglienza, purtroppo l’Europa stenta a farsi punto di riferimento”) è stato portato da Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze. |
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BILANCIO: DA GIUNTA OK A PIANO COSTITUZIONE HOLDING E RIASSETTO SOCIETÀ DEL GRUPPO ROMA |
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Roma, 31 marzo 2011 La Giunta di Roma Capitale, presieduta dal sindaco Alemanno, ha varato il 31 marzo, su proposta dell’assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Carmine Lamanda, il Piano di riassetto e costituzione della Holding delle società partecipate. Il provvedimento sarà sottoposto al vaglio dell’Assemblea Capitolina prima del bilancio di previsione 2011. Attualmente Roma Capitale detiene quote in 19 società di capitali (Spa e Srl), 2 aziende speciali, 2 istituzioni e una mutua assicuratrice che sono, a loro volta, nel capitale di altre aziende o enti. La proposta di delibera approvata oggi si inserisce nel quadro normativo di riferimento nazionale (Dl n. 47/2006 n. 223, articolo 13; Legge n. 244/2007, articolo 3, comma 27; Dl n. 78/2010, articolo 14, comma 6) che impone agli enti locali di effettuare una ricognizione delle società partecipate da parte del Consiglio capitolino, ai fini della loro razionalizzazione e/o dismissione nell’interesse dei contribuenti e del libero sviluppo del mercato dei servizi di interesse locale. Il Piano di riassetto approvato dalla Giunta ha proceduto a tale classificazione e distingue le società in tre categorie: quelle che erogano servizi di interesse generale, che saranno mantenute in capo all’amministrazione; quelle che svolgono attività strumentali di tipo necessario, che saranno mantenute, previa valutazione della loro economicità; quelle strumentali, ovvero non necessarie e di altro tipo, che saranno, invece, dimesse. Le società che rientreranno nel progetto Holding e verranno mantenute sono quelle di servizi pubblici locali (tra queste Atac e Ama) e quelle di servizi strumentali (per esempio Aequa Roma, Zetema e Roma Metropolitane). Le altre partecipazioni potranno, in tutto o in parte, essere cedute. Da quest’ultimo punto di vista la delibera apre la strada alla futura cessione della quota dell’1,33% detenuta da Roma Capitale in Aeroporti di Roma Spa nonché del pacchetto relativo alla Centrale del Latte Spa. La costituzione della holding consentirà di realizzare importanti economie di scala nella gestione delle aziende e di contenerne i costi attraverso l’accentramento di alcune attività e la centralizzazione degli acquisti nonché di ottenere rilevanti vantaggi fiscali sulle imprese per quanto riguarda l’Iva e l’Ires. Sarà, altresì, introdotto un nuovo modello di governance al fine di garantire all’Amministrazione un maggior controllo sulla conduzione e sulle performance aziendali. La struttura organizzativa della holding sarà di tipo ‘leggero’. Gli organi societari e amministrativi saranno affidati a esponenti di alto profilo professionale ma nel rispetto dei criteri di economicità e di risparmio che sottendono all’intera operazione. |
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LA GIUNTA REGIONALE INCONTRA LA PROVINCIA DI PESARO-URBINO. SPACCA: CONVERGENZE ANCHE SUL LUNGO PERIODO. URBINO, CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA NEL 2019. |
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Ancona, 5 Aprile 2011 - Sono iniziati da Pesaro gli incontri della giunta regionale con le amministrazioni provinciali. ´Questo territorio ´ ha spiegato il presidente Spacca ´si e` sempre distinto per la capacita` di innovazione nei processi organizzativi, amministrativi, culturali ed economici. Ed e` quindi stimolante trovare punti di convergenza e collaborazione istituzionale sulle strategie di breve ma anche di lungo periodo. Giudico molto positiva il progetto di integrazione dei Piani regionali e provinciali, come Marche 2020 e Pesaro 2020 che dobbiamo cominciare a mettere in sinergia.´ Un incontro dunque all´insegna del confronto costruttivo su tematiche specifiche, non solo sulle priorita` del territorio, ma anche sulla programmazione di piu` ampio respiro . Il presidente della giunta regionale, Gian Mario Spacca ha infatti lanciato due importanti proposte che si inquadrano nella prospettiva di lungo periodo, fondanti per attivare fin da subito progetti strategici per l´intero territorio regionale. ´Candideremo Urbino come capitale Europea della Cultura nel 2019 ´, ha detto Spacca. ´La Regione e` consapevole del ruolo fondamentale del capoluogo come asset fondamentale per uno sviluppo che punti sulla cultura e sul turismo. Un programma che si inserisce perfettamente anche nel quadro della valorizzazione e del recupero del Centro Italia come realta` ´cerniera´ tra Nord e Sud e con una sua precisa identita` da rilanciare. Non dobbiamo dimenticare, ne` far dimenticare, che teniamo unita l´Italia e che qui ci sono le capitali del Rinascimento: Firenze e appunto Urbino, che vanno collegate anche sul piano infrastrutturale. Per questo stiamo seguendo con impegno tutte le ipotesi di fattibilita` per la realizzazione della Fano-grosseto. Altrettanto importante dal punto di vista culturale e turistico ´ ha poi annunciato Spacca- la collaborazione che abbiamo avviato nei giorni scorsi con il Getty Museum per scambi culturali e mostre che rappresentino le Marche della Cultura e dell´accoglienza negli Usa, con un notevole riscontro in termini di valorizzazione del nostro patrimonio culturale sui due filoni che il Museo californiano predilige: archeologico e rinascimentale. Una collaborazione che servira` a stemperare il clima che, sia che si riconosca la proprieta` italiana del Lisippo sia al contrario quella del Getty, animera` la fase successiva alla pronuncia del giudice di Pesaro che e` stato incaricato dalla Cassazione di emettere la sentenza di ultimo grado, attesa entro breve´ Altri temi trattati nel confronto Danni Del Maltempo - Dopo i ringraziamenti del Presidente della Provincia di Pesaro-urbino alla giunta regionale per aver accolto l´invito ad un incontro operativo e nello stesso tempo programmatico, Matteo Ricci ha sollecitato l´esigenza di una mobilitazione generale a Roma per far sentire la voce delle Marche contro ´ la disattenzione del Governo nei confronti dei cittadini colpiti dai danni del maltempo di marzo´. Un ´Marche Day´ che serva a riportare giustizia e ad assumersi le responsabilita`, al pari di quanto accaduto in altre regioni italiane. Spacca esprimendo il consenso a questa iniziativa, ha ricordato che la stima dei danni urgenti da affrontare ammonta a 80 milioni e che finora dopo lettere, interrogazioni parlamentari, articoli di stampa, vi e` solo il silenzio del Governo. ´La Regione fara` la sua parte ´ ha detto Spacca - ma anche il Governo dovra` assumersi responsabilita` di fronte ai cittadini´. Azienda Ospedaliera Marche Nord- Ospedale Provinciale Di Pesaro -Fano. C´e` un forte impegno da parte dell´assessorato regionale alla Salute sul progetto, ritenuto una priorita` per la qualificazione dell´intero sistema sanitario regionale. Per il via definitivo al progetto manca solo l´individuazione del terreno su cui sorgera` l´ospedale, individuazione che la Provincia comunichera` alla Regione tra circa 20 giorni, puntando la scelta su un baricentro non solo geografico ma anche di collegamento viario. Due le localita` allo studio: Fosso di Sejore e Muraglie. Fano ´Grosseto. Dopo aver riportato l´attenzione su questo fondamentale collegamento viario est-ovest, si punta ora a seguire parallelamente due percorsi di fattibilita`: la realizzazione completa attraverso un project financing ad alta copertura pubblica con Societa` Autostrade e Anas e dall´altra parte, una realizzazione per lotti funzionali, cominciando dal lotto 10 con uno stanziamento di 200 milioni che riguarda il tratto Fano ´ Urbino, come priorita` strategica in vista anche della proposta di candidatura di Urbino -Capitale europea della Cultura. Tra gli altri temi trattati anche Energia-ambiente, Urbanistica, Attivita` culturali, Federalismo e Finanza con riguardo ai servizi pubblici locali. |
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ECONOMIA, RIUNIONE IN REGIONE EMILIA ROMAGNA DEL TAVOLO ISTITUZIONALE PER ATTRAVERSARE LA CRISI: ORA SI LAVORERÀ PER REALIZZARE UN NUOVO PATTO PER SVILUPPO E PER LA CRESCITA. PROSSIMO APPUNTAMENTO IN LUGLIO. |
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Bologna, 5 aprile 2011 - ‘Dal Patto per attraversare la crisi’ al ‘Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva’, così come prevede la strategia Europa 2020 della Commissione europea. È questo il cuore del documento approvato, al termine dei lavori, dal ‘Tavolo istituzionale del Patto per attraversare la crisi’ di cui fanno parte la Regione Emilia-romagna, l’Upi, l’Anci e la Lega Autonomie regionali, l’Unioncamere, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali regionali, l’Abi e i rappresentanti del terzo settore. L’obiettivo del nuovo Patto prevede: di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione; di promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e pertanto più competitiva ed anche promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. «Dobbiamo concentrarci – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - su quanto è nelle nostre possibilità e competenze per ridare slancio e fiducia al nostro tessuto economico, che anche in questa crisi strutturale conferma di disporre di grandi potenzialità. Per quanto ci riguarda lo stiamo facendo, con l’impulso che abbiamo dato agli investimenti in infrastrutture, casa, sanità agricoltura e altro, con le politiche attive del lavoro, con i bandi che abbiamo pubblicato e che stiamo preparando. Già ora abbiamo emesso bandi e promosso iniziative per circa 200 milioni di euro». Assi portanti dello sviluppo gli investimenti per la rete regionale per l’alta tecnologia e i tecnopoli - con le piattaforme di ricerca su agroalimentare, costruzioni, meccanica e materiali, Ict e design, energia e ambiente, scienze della vita - e la proposta del secondo piano triennale di attuazione del piano energetico. Il nuovo Patto per lo sviluppo dovrà fare “da guida alla elaborazione del piano regionale delle attività produttive, preparato con un percorso fortemente partecipato, sull’esperienza del piano energetico”. «Il piano energetico – ha aggiunto Muzzarelli - triennale andrà presto in Giunta e proseguiremo il confronto fino al dibattito e alla approvazione in Aula nel mese di maggio». In Emilia Romagna sono stati installati 1150 Mw di potenza di energia da fonti rinnovabili. Nel 2013 si punta a superare i 2000 e nel 2020 a superare i 6000. L’obiettivo del risparmio energetico deve raggiungere i 471 ktep/anno nel 2013 e 1570 ktep/anno nel 2020. «Si tratta di mettere in moto una grande mole di investimenti, in un range che oscilla tra i 20 e i 30 miliardi di euro» ha concluso Muzzarelli. Il tavolo sarà riconvocato entro il mese di luglio, oltre che per aggiornare l’analisi e valutare i risultati delle politiche attive e passive del lavoro, per discutere i contenuti e le possibili ricadute del federalismo fiscale regionale e locale e per rilanciare una nuova fase di confronto e di impegno comune per promuovere e sostenere lo sviluppo. La situazione Nel quarto trimestre 2010 l’industria regionale presenta in tutti i settori indici positivi di crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il segmento più debole resta quello delle imprese artigiane. Il clima di fiducia all’interno della manifattura è in sensibile recupero. Anche la durata della produzione assicurata è leggermente risalita. Infatti, le imprese attive sono 428.867. Il saldo tra nuove iscrizioni (32.225) e cessazioni (29.348) fa segnare un + 0,61%: saldo negativo (-2%) per l’industria manifatturiera. La dinamica dei prestiti alle imprese è tornata al segno positivo, dopo il crollo registrato tra l´estate 2009 e 2010. L’esportazione dell’industria manifatturiera ha registrato nel 2010 una variazione positiva del 15,9%. Il valore è passato dai 35,4 miliardi di euro nel 2009 ai quasi 41,2 miliardi del 2010. La carenza di domanda interna si fa sentire in molte direzioni e in particolare sul versante delle costruzioni, penalizzato dai tagli alla spesa in conto capitale, dal calo degli investimenti in infrastrutture e dai vincoli del patto di stabilità interno a carico degli enti locali. Il lavoro resta la vera emergenza. Nel periodo gennaio-febbraio 2011 le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps sono calate quasi del 40%. Lavoratori coinvolti da ammortizzatori sociali in deroga (approvati fino al 28 febbraio 2011) sono 58 mila 567 unità mentre le nuove iscrizioni nella lista di Mobilità (gennaio-dicembre 2010) hanno raggiunto le 28.834 unità. La disoccupazione ufficiale, a fine 2010, si è attestata al 6%. La media degli occupati in Emilia-romagna nel 2010 è stata di quasi 2 milioni di unità (1.936.000). I licenziati iscritti alle liste di mobilità sono passati in un anno da 40 mila a 45 mila. L’85% delle assunzioni di gennaio è a tempo determinato. Gli occupati indipendenti, dal 2008 al 2010, sono scesi da 548 mila a 496 mila (- 52 mila). |
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CONVEGNO IPRES SU REGIONALIZZAZIONE PATTO DI STABILITÀ |
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Bari, 5 aprile 2011 – Di seguito una nota a cura dell’Ipres sul convegno di ieri al quale sono intervenuti gli assessori Pelillo e Dentamaro: Si è svolto questa mattina all´Università di Bari un incontro promosso dalla Regione Puglia e dall’Ipres sulle opportunità per le Regioni di liberare risorse a favore del sistema degli enti locali. In particolare si è parlato della regionalizzazione del patto di stabilità interno quale strumento in grado di consentire un aumento della capacità di spesa e migliori risultati in termini di utilizzo delle risorse disponibili per il sostegno degli investimenti e delle politiche di sviluppo. Il confronto è stato favorito anche dalla presenza di rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Regioni quali la Toscana, il Piemonte e l’Emilia-romagna, che hanno intrapreso questo percorso e che possono rappresentare un valido riferimento per le azioni che la Regione Puglia vorrà intraprendere nei prossimi mesi. All’incontro hanno preso parte l’ispettore Generale Capo dell’Ispettorato Generale per la finanza delle Pubbliche Amministrazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato Salvatore Bilardo, gli assessori della Regione Puglia al Bilancio e programmazione Michele Pelillo e al Sud e federalismo Marida Dentamaro, il prorettore dell’Università di Bari Augusto Garuccio, il presidente dell’Ipres Nicola Di Cagno, il direttore dell’Area Programmazione e finanza della Regione Puglia Mario Aulenta, il dirigente dell’Ufficio Bilancio della Ragioneria della Regione Puglia Angelosante Albanese, il direttore Generale alle Risorse Finanziarie e Patrimonio della Regione Emilia-romagna Onelio Pignatti, Matteo Barbero e Igor Lobascio della Direzione Programmazione Strategica della Regione Piemonte, Letizia Ravagli, ricercatrice dell’Irpet e Roberta Garganese, ricercatrice dell’Ipres. Michele Pelillo ha messo in evidenza “due forti criticità nella gestione finanziaria dell’ente, derivanti dai criteri adottati per il riparto del fondo sanitario nazionale e per la determinazione degli obiettivi del patto di stabilità interno, fonte di disuguaglianze importanti tra le Regioni. A titolo di esempio, per quanto riguarda il patto di stabilità, le risorse di cassa pro capite per la Puglia per l’anno 2009 ammontano a 356 euro, a differenza dei 478 euro per l’Emilia-romagna, dei 535 euro per la Toscana o addirittura ai 1.238 euro della Basilicata. È vero che qualsiasi criterio di riparto è discutibile, ma quello adottato si è rivelato sbagliato e ha prodotto inequità ingiustificate e ingiuste”. Inoltre, l’anno preso a riferimento per la definizione degli obiettivi, il 2005, ha penalizzato ulteriormente la Puglia dal momento che la spesa era risultata sensibilmente inferiore a quella degli anni precedenti. In ogni caso la proposta di estendere l’orizzonte temporale di riferimento è stata accolta: per l’anno 2011 il riferimento è il triennio 2007-2009. L’assessore Pelillo ha anche ribadito l’importanza della verifica di tutte le possibilità percorribili e si è dimostrato aperto sia all’opzione della regionalizzazione orizzontale sia alla verifica della possibilità per la Regione Puglia di cedere risorse sulla base degli obiettivi di competenza per il 2011, dal momento che non ci sono margini in termini di cassa. Marida Dentamaro ha voluto sottolineare come “la regionalizzazione del patto sia uno strumento per rimediare parzialmente alle criticità derivanti dall’applicazione del patto stesso” e come sia importante “provare a rimuovere le criticità a monte piuttosto che introdurre dei lievi rimedi a valle”. L’assessore Dentamaro ha voluto ricordare inoltre che il patto si chiama ‘di stabilità e crescita’ e che forse una interpretazione volta anche alla crescita sarebbe auspicabile. “È sempre più necessario – ha detto – che alle amministrazioni sia consentito di svolgere il loro ruolo di sostegno allo sviluppo e alla crescita dei territori.” Ha puntato infine sulla necessità di compattezza del sistema degli enti territoriali e sull’esigenza di “cercare percorsi il più possibile condivisi per supplire alle carenze del federalismo istituzionale, che sta minando in concreto l’attuazione del federalismo fiscale”. Salvatore Bilardo, ricordando che la Costituzione affida alle Regioni il ruolo di coordinamento della finanza pubblica, si è dimostrato “certo che la conoscenza da vicino di un territorio consenta di risolvere le problematiche e di gestire meglio i rapporti con gli enti locali”. Bilardo si è dimostrato comunque d’accordo con quanto richiesto ad esempio dal direttore dell’Area Programmazione e finanza della Regione Puglia Mario Aulenta, ovvero con il superamento del criterio del limite della spesa degli enti per tornare al concetto del saldo di competenza mista, che meglio può garantire l’autonomia dell’ente. Ha invece escluso la possibilità di eliminare dal patto le quote di cofinanziamento alle risorse comunitarie da parte degli enti locali – come ribadito ad esempio dall’assessore Dentamaro – poiché questo comporterebbe uno sforamento di 3,5 miliardi di euro. Riconosciute le conseguenze negative del patto di stabilità nei confronti delle spese per investimenti derivanti dall’impossibilità per gli enti di comprimere gli impegni correnti, Biliardo ha evidenziato come la questione sia “una scelta di politica economica: ridurre il livello di indebitamento netto (e le sollecitazioni del Fondo monetario internazionale e dell’Unione europea muovono in tal senso) oppure favorire lo sviluppo e la crescita”. Infine, fondamentali per l’attuazione della regionalizzazione del patto di stabilità interno sono da un lato l’esistenza di una perfetta organizzazione e tecnostruttura in tutti gli enti locali, dall’altro la disponibilità delle informazioni per l’attuazione di un monitoraggio costante. In tal senso la Ragioneria generale dello Stato si è dichiarata disponibile a garantire un accesso istantaneo alle fonti informative che derivano dal monitoraggio periodico dello Stato nei confronti delle Regioni sul rispetto del patto di stabilità. |
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LETTERA DI ZAIA A DIRIGENTI REGIONE ED ENTI VENETI: “NESSUNO PUO’ AFFERMARE DI POTER PARLARE PER MIO CONTO” |
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Venezia, 5 aprile 2011 - Nei giorni scorsi, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inviato una lettera a tutti i dirigenti regionali, ai direttori generali delle Ullss, ai presidenti ed amministratori di società partecipate e controllate, ai presidenti degli enti parco e dei consorzi di bonifica. Ieri lo stesso Zaia ha deciso di renderla pubblica. Eccone il testo integrale. “Accade, purtroppo – inizia la missiva del presidente della Regione - che a me personalmente o ai miei più stretti collaboratori venga riferito di interventi compiuti da persone della più varia estrazione che, dicendosi mie ‘emissarie’ avvicinerebbero personale interno o esterno alla Regione allo scopo di condizionare il corretto esercizio dell’attività amministrativa. Di questi fatti vengo a conoscenza a distanza di tempo e, di regola, senza che mi siano riferiti anche quegli elementi che mi darebbero modo di dar corso alle iniziative del caso. Sono soltanto voci, si dirà, ma sono venticelli che dipingono un quadro che rappresenta esattamente l’opposto di ciò che ogni giorno mi impegno a realizzare e, soprattutto, di quanto ho promesso ai veneti”. “Mio malgrado quindi - scrive Zaia – sono costretto a prendere carta e penna allo scopo di esprimere un disagio profondo e per non avallare un comportamento che potrebbe sfociare in veri e propri illeciti. Non è mio costume comportarmi così, né mai, in questi lunghi anni vissuti come amministratore pubblico, mi è accaduto di farlo”. “Nessuno – aggiunge Zaia nella sua lettera – può affermare di poter parlare per mio conto, né mai è accaduto. L’obiettivo di questo vero e proprio millantato credito può consistere in ciò che ognuno di noi rubrica, nel migliore dei casi, nella categoria delle miserie umane, ma, nel peggiore, si configura come un vero e proprio reato”. Rivolgendosi ai destinatari della missiva, Zaia conclude scrivendo: “Auspico, dunque, che vorrete immediatamente segnalarmi l’avverarsi di interventi quali quelli che ho descritto, affinchè io possa tutelarmi, sia allo scopo di non vedere reiterato un comportamento che tutti devono sentire grave ed offensivo, sia per evitare ciò che oggettivamente sarebbe da considerarsi come una vera e propria correità. Vi invito cortesemente – chiude il presidente del Veneto – a dar conoscenza della presente a tutti i collaboratori”. |
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FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: DESTINATE RISORSE AD ISTITUTI TECNICI E AD ENTI, CORSI DI GUIDA SICURA LOCALI |
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Torino, 5 aprile 2011 - Le risorse da destinare ai cantieri di lavoro, agli istituti tecnici superiori e al funzionamento degli enti locali sono i principali argomenti affrontati questa mattina dalla Giunta regionale durante la riunione coordinata dal presidente. Cantieri di lavoro. Le Province riceveranno, su proposta dell’assessore al Lavoro, un finanziamento di 3.440.000 euro per l’attivazione di cantieri di lavoro per la realizzazione di opere e servizi di pubblica utilità da riservare ad uno sbocco occupazionale non occasionale e ad un miglioramento della situazione dei disoccupati che vi accedono, per renderli più spendibili sul mercato del lavoro. Gli enti interessati potranno presentare i progetti alle Province entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale. Istituti tecnici superiori. Stabilita, su proposta dell’assessore alla Formazione professionale, la ripartizione dei finanziamenti per l’avvio degli istituti tecnici superiori: l’Its Sella di Biella avrà 560.000 di risorse statali per l’innovazione e la ricerca nel settore del tessile e della moda, l’Its Pininfarina di Torino 560.000 euro (390.000 dallo Stato e 170.000 dalla Regione) per il polo di innovazione e formazione nel settore Ict, l’Its Grassi di Torino 1.050.000 euro (di cui 331.000 dalla Regione) per l’innovazione nel settore aerospaziale. Per definire un’offerta formativa effettivamente utile all’economia piemontese, la direzione regionale Istruzione, Formazione professionale e Lavoro coordinerà una cabina di regia composta da rappresentanti delle Fondazioni, degli Atenei, delle Province e dell’Ufficio scolastico regionale. Risorse agli enti locali. Ripartiti, su proposta dell’assessore agli Affari istituzionali, i 50 milioni di euro da destinare agli enti locali per coprire durante il 2011 le spese di personale, funzionamento, intervento ed investimento secondo le funzioni conferite dalla Regione. Le somme da destinare alle Province per l’energia e la Protezione civile saranno stanziate con un successivo provvedimento. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore ai Trasporti, l’attivazione anche per il 2011 e il 2012 dei corsi di guida sicura per neopatentati, la bozza di protocollo d’intesa per uno studio di fattibilità sulle varie ipotesi progettuali per il collegamento autostradale Alberga-predosa, l’assegnazione a Scr Piemonte S.p.a. Della predisposizione del bando di gara per il servizio ferroviario regionale, del supporto all’attuazione del progetto per la promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla costruzione di grandi infrastrutture, così come previsto dal disegno di legge attualmente all’esame del Consiglio, e dello sviluppo del tavolo di comunicazione della nuova linea ferroviaria Torino-lione; - su proposta dell’assessore al Lavoro, lo schema di convenzione con l’Inps per gestire l’erogazione dei sostegni al reddito all’interno del programma “Welfare to work” per le politiche di reimpiego, per il quale erano già stati assegnati 3 milioni di euro; - su proposta dell’assessore allo Sport, la nomina di Fabrizio Benintendi quale presidente del comitato organizzatore dei World Master Games 2013. |
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IN VALLE D’AOSTA SI È RIUNITA IERI LA CONFERENZA REGIONALE SULLA LEGALITÀ E LA SICUREZZA |
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Aosta, 5 aprile 2011 - Si è riunita lunedì 4 aprile, a Palazzo regionale, la Conferenza regionale sulla legalità e la sicurezza, istituita dalla legge regionale 11/2010 quale sede di confronto e di valutazione per promuovere e disciplinare le politiche regionali in materia di legalità e di sicurezza in Valle d’Aosta. Al tavolo della Conferenza, presieduta dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, hanno partecipato l’Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin, i presidenti della 2a e della 5a commissione consiliare Andrea Rosset e Gabriele Maquignaz, il presidente del Celva Elso Gerardin e i rappresentanti dell’Assessorato della sanità, del Comune di Aosta, delle Organizzazioni sindacali e della Consulta regionale del volontariato. Come previsto dall’articolo 4 della legge, alla Conferenza sono stati invitati anche i rappresentanti della Questura, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza: erano presenti il vice-Questore Niccolò Dragotto, il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Guido Di Vita e il Comandante della Guardia di Finanza Angelo Massa. L’incontro che ha fatto seguito alla prima riunione di insediamento della Conferenza tenutasi nello scorso mese di luglio, si proponeva di fare il punto sulla situazione generale nella regione in materia di legalità e sicurezza e di definire le linee prioritarie per l’erogazione dei contributi per il sostegno delle iniziative nell’anno 2011. «La situazione della legalità in Valle d’Aosta si conferma sostanzialmente positiva, grazie all’impegno comune e all’importante contributo delle Forze dell’Ordine – ha affermato il Presidente Rollandin in avvio dei lavori -. Tuttavia, è necessario mantenere un livello di attenzione alto per rispondere all’esigenza manifestata dalla popolazione di una maggiore sicurezza e di una efficace azione di contrasto agli episodi di micro-criminalità e disordine urbano. Un costante monitoraggio è anche attuato per contrastare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra regione, nel suo tessuto economico e sociale, come testimonia tra le altre cose la recente approvazione da parte del Governo regionale dello schema di protocollo d´intesa con la Direzione Investigativa Antimafia - Centro Operativo di Torino -, per le modalità di fruizione di dati informativi concernenti il ciclo di esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture». La situazione delineata dal Presidente Rollandin è stata confermata dagli interventi dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Nel corso dell’analisi degli ambiti disciplinati dalla legge regionale 11/2010, sono state sottolineate le potenzialità delle azioni ammesse, che si inseriscono in un vasto quadro di iniziative specifiche già avviate sia dall’Amministrazione regionale che dagli Enti locali e all’interno del quale tali azioni si pongono in un’ottica di completamento, raccordo e sinergia. In ambito di legalità e sicurezza sono state infatti realizzate in Valle d’Aosta, nel corso del 2010 e nei primi mesi del 2011, ben 84 iniziative rivolte alla popolazione, ai giovani e agli immigrati, di cui una trentina promosse dalla Regione e una decina dagli Enti Locali, oltre alle numerose azioni attuate per la realizzazione e l’implementazione di impianti di video-sorveglianza, che hanno interessato 34 comuni. Per quanto concerne le linee prioritarie per l’erogazione dei contributi nell’anno 2011, che rappresenta il primo anno di piena applicazione della legge 11/2010, il Presidente Rollandin ha formulato alla Conferenza la proposta di valorizzare il settore del volontariato, che in questa normativa può trovare un forte potenziamento del suo ruolo, nell’ottica di favorire lo sviluppo di un sistema a rete. A tal fine è stata quindi ipotizzata la possibilità di offrire un contributo più importante ai progetti proposti dalle associazioni del terzo settore. Tale proposta, per diventare operativa, dovrà essere adottata in sede di Giunta regionale, ed è in tal senso che gli Uffici competenti stanno lavorando. |
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“I SOLDI DELLE MAFIE IN EMILIA-ROMAGNA”, VENERDÌ 8 APRILE CONVEGNO A BOLOGNA |
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Bologna, 5 aprile 2011 - “I soldi delle mafie in Emilia-romagna. L’infiltrazione della criminalità organizzata e gli strumenti di contrasto” è il titolo del convegno organizzato il prossimo 8 aprile a Bologna dalla Giunta distrettuale dall’Associazione nazionale magistrati con il patrocinio della Regione. “L’emilia-romagna ha ancora anticorpi sociali che creano difficoltà ad una infiltrazione espansiva della criminalità organizzata”, sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione e assessore regionale alle Politiche della sicurezza. “Con il progetto di legge della Giunta regionale contro l’infiltrazione del crimine organizzato e mafioso, in discussione in Assemblea legislativa, introdurremo nuovi strumenti per rafforzare la nostra armatura istituzionale e lavoreremo per diffondere la cultura della legalità e della convivenza solidale in collaborazione con forze dell’ordine e sociali, la magistratura, le istituzioni, lo Stato e il mondo dell’associazionismo. Momenti di confronto e di studio come questa iniziativa assumono perciò una grande importanza”. L’obiettivo del convegno, spiega il presidente della Giunta distrettuale dell’Anm Pier Luigi Di Bari, è “tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sui rischi connessi all’infiltrazione della criminalità organizzata. Per contrastare questo rischio tempestivamente ed efficacemente occorre sfruttare le opportunità, operative e di analisi, offerte ad esempio dalla disponibilità di nuove professionalità specializzate ai massimi livelli della magistratura locale. Occorre soprattutto puntare sulla prevenzione, come sta contribuendo a fare anche la Regione, con nuovi strumenti legislativi e con la predisposizione di risorse economiche, condividendo l’impegno con tutte le altre agenzie e associazioni, pubbliche e private”. Il convegno sarà aperto dal Prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia e vedrà, tra gli altri, gli interventi di esperti e magistrati. Bologna, venerdì 8 aprile 2011 Sala Conferenze “A” Regione Emilia-romagna Terza Torre, viale della Fiera n. 8 ore 9.15 Sessione Mattutina “L´infiltrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto sociale ed economico dell´Emilia-romagna” Saluto del Prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia; Introduzione del Presidente della Giunta Distrettuale Anm, Pier Luigi Di Bari; Intervento del Procuratore Generale di Bologna, Emilio Ledonne: la situazione attuale dell’Emilia-romagna, infiltrazione e azione di contrasto nel territorio; Intervento di Marco Maria Alma, giudice e consulente della Commissione Parlamentare Antimafia : l’evoluzione del fenomeno mafioso e il riciclaggio di denaro; Coffee Break; Intervento della Vicepresidente della Regione Emilia-romagna, Simonetta Saliera: prospettive di riforma per sostenere il controllo di legalità e un efficace contrasto; Intervento di Pierpaolo Romani, responsabile di Avviso Pubblico: fare rete tra gli enti locali; rispetto della legge e “buone prassi” per arginare le infiltrazioni ; Interventi e Discussione; ore 14.30 Sessione Pomeridiana “Il contrasto patrimoniale alle organizzazioni mafiose ; dal controllo dei flussi di denaro alle misure di prevenzione” Introduzione di Marco Imperato, componente della Giunta Distrettuale Anm; Intervento del Procuratore di Bologna, Roberto Alfonso: l’individuazione e l’aggressione del patrimonio mafioso; Intervento di Giovanni Castaldi, Ufficio Informazioni Finanziarie della Banca d’Italia: il contrasto al riciclaggio di denaro e la nuova normativa sui flussi finanziari; Intervento di Davide Urban, Direttore Generale Confcommercio Emilia-romagna: l’associazione di categoria come frontiera della difesa del mercato e della legalità ; Discussione e Conclusioni. |
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LA ´VAL VIBRATA´VALLE DEL TRONTO´ AREA DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA. LA REGIONE MARCHE CHIEDE AL MINISTERO IL RICONOSCIMENTO. |
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Ancona, 5 Aprile 2011 - La Giunta regionale delle Marche ha chiesto al ministero dello Sviluppo Economico il riconoscimento formale della ´Val Vibrata ´ Valle del Tronto´ come area di crisi industriale ´complessa´, in quanto realta` territoriale con difficolta` non risolvibili attraverso gli strumenti e le risorse regionali. L´obiettivo e` quello di dare attuazione al protocollo siglato il 27 marzo 2008 tra il Ministero, le Regioni Marche e Abruzzo, le Province di Ascoli Piceno e Teramo. ´E` un atto necessario e di grande importanza perche` la crisi del Piceno, dal 2008 a oggi si e` aggravata e non puo` essere superata senza uno sforzo congiunto che miri alla riconversione, alla reindustrializzazione, all´innovazione, alle infrastrutture necessarie per agevolare questi processi ´ afferma l´assessore regionale al Progetto speciale per il Piceno, Antonio Canzian - Per avviare il superamento della crisi dobbiamo porre in essere strumenti e interventi capaci di rallentare e bloccare i processi di delocalizzazione, di rinsaldare le filiere produttive esistenti, di promuovere nuove imprese e nuova occupazione. Rispetto a cio`, quello che abbiamo votato e` un atto di grande importanza, perche` consente di riproporre con energia la necessita` di giungere, per tutta l´area, a un Accordo di programma, avviando un processo che affianchi alle risorse regionali gli interventi nazionali individuati dalla rinnovata legislazione per la reindustrializzazione e per le aree di crisi. La delibera di oggi si affianca a quella analoga dell´Abruzzo e questo rafforza ulteriormente la richiesta. Tocca ora al ministero dello Sviluppo Economico dare la risposta. Sara` mio impegno far si che la procedura, cosi` avviata, si svolga con speditezza´. |
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PARMA: UNA STRADA PER IL LAVORO. PER TUTTI. 532 I TIROCINI PROMOSSI DALLA PROVINCIA NEL 2010, QUASI DUE SU TRE LE ASSUNZIONI. NON SOLO GIOVANI I TIROCINANTI: ANCHE PERSONE IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO O COLPITE DALLA CRISI |
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Parma, 1 aprile 2011 – Si chiamano Francesca e Luca, hanno 35 e 25 anni, e sono due persone che lavorano. Lavorano anche grazie ai tirocini promossi dai servizi per il lavoro della Provincia. Per lei il tirocinio è servito per rientrare nel mondo del lavoro dopo che con la crisi aveva perso il posto, per lui è stato un’opportunità concreta di primo ingresso dopo la laurea in Ingegneria informatica. I loro sorrisi sono la testimonianza più efficace della validità dei tirocini come percorso verso il lavoro. Una validità che cresce non solo per i giovani ma anche per chi parte da condizioni di svantaggio e per le persone che hanno subito le conseguenze della crisi. I dati dei servizi per il lavoro della Provincia per il 2010, presentati questa mattina in piazza della Pace, raccontano che quasi due tirocini su tre sono diventati posti di lavoro. Gran parte delle assunzioni, in crescita anche rispetto all’anno scorso, avviene fra i giovani - la maggioranza dei tirocinanti - ma si registrano cifre positive anche fra le persone per le quali il reinserimento è più difficile, poiché quasi il 40% di queste ottiene il lavoro. Per gli adulti disoccupati e che hanno perso il proprio lavoro in seguito alla crisi la via del tirocinio rappresenta uno strumento per riqualificarsi e per non rimanere fuori dal mercato per un periodo di tempo troppo lungo. “Anche in un momento difficile e di crisi i tirocini hanno dimostrato di essere una strada utile per trovare o ritrovare lavoro”, ha detto l’assessore provinciale alla Formazione professionale e alle Politiche attive del lavoro Manuela Amoretti. “Il segreto di questo risultato risiede in diversi aspetti, ma credo che uno sia fondamentale: il lavoro accuratissimo e finissimo che viene svolto prima dell’attivazione del tirocinio per analizzare le caratteristiche delle persone e delle aziende. Dalla bontà di questo incrocio dipende infatti molta parte del successo di questa esperienza. Questo è uno dei tratti di qualità dei servizi per il lavoro della Provincia” 532 nel complesso i tirocini formativi e di orientamento promossi dai Centri per l’impiego della Provincia, per persone che sono state inserite in 278 aziende locali. Il quadro delle aziende è diversificato per settore e dimensioni, con una prevalenza di unità produttive fino a 15 dipendenti in gran parte appartenenti al settore dei servizi alle imprese. Sono state coinvolte anche grandi aziende, con oltre 100 dipendenti (circa il 17%), cooperative sociali e realtà della pubblica amministrazione. “Va segnalato – ha aggiunto Amoretti - che per una parte dei tirocini le indennità di frequenza, solitamente pagate dalle aziende, sono state a nostro carico, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Fondazione Cariparma all’interno del pacchetto anticrisi della Provincia”. Di questi 196 tirocini indennizzati 103 sono stati promossi a favore di persone in difficoltà, alcune seguite da servizi sociali o in percorsi di recupero, altre minorenni uscite dal circuito della scuola e della formazione professionale. “E anche nel caso di queste persone più deboli, più in difficoltà, l’effetto c’è stato: nel 40% dei casi – ha osservato l’assessore - i loro tirocini si sono trasformati in posti di lavoro”. Le testimonianze più efficaci sul valore dei tirocini stanno però forse proprio nelle voci delle persone che ne hanno usufruito, come Francesca Falchi e Luca Grisenti. “Ero impiegata in un’agenzia per il lavoro – ha raccontato Francesca - e i tagli hanno colpito anche me. Sono stata messa in mobilità”. Da lì il contatto con il Centro per l’impiego, il colloquio di orientamento e la proposta di tirocinio in un’azienda di servizi di outplacement, la Fairplace. “Ho fatto un tirocinio di 6 mesi, e grazie a questo – ha continuato - sono poi entrata in contatto con un’altra azienda, l’Eurointerim, che mi ha offerto un contratto di lavoro a tempo determinato: tutto ciò mi ha permesso di rientrare nel mondo del lavoro, di rimettermi in gioco e di riacquistare fiducia in me stessa. In questo percorso il tirocinio è stato molto importante: mi è servito molto”. Per Luca, laureato in Ingegneria informatica, il tirocinio è stato invece la “porta” per il primo accesso nel mondo del lavoro: “L’ho vissuto come un’opportunità per imparare. Ho fatto un tirocinio di 6 mesi alla Ocme e poi mi è stato offerto un contratto a tempo determinato con la formula 9 mesi + 9. E ora sto continuando il mio percorso di crescita. Credo che il tirocinio sia davvero uno strumento molto utile: utile per la persona e anche per l’azienda, che in quei 6 mesi ha la possibilità di valutarti”. Tirocini, i numeri: esiti di inserimento lavorativo; Tirocinanti occupati alla fine tirocinio: 62%; Occupati nell’impresa in cui hanno svolto il tirocinio: 70%; Occupati in altra impresa: 30%; La percentuale più elevata di assunzioni si è registrata tra tirocinanti sotto i 30 anni (65,5%); La percentuale di assunzione per le persone con svantaggio certificato è vicina al 40% (38,3%). Il servizio di tirocini formativi - Dal 2004 al 2010 i Centri per l’Impiego della Provincia di Parma hanno promosso 2673 tirocini, di una durata media tra i 3 e i 6 mesi. Negli anni si è verificato un incremento costante a testimonianza del fatto che le aziende e le persone hanno imparato a conoscere questo strumento di formazione sul campo, che è diventato un ponte per mettere in comunicazione la domanda e l’offerta di lavoro. Il tirocinio infatti fluidifica il passaggio dalla scuola e dall’Università al lavoro, può agevolare i percorsi di reinserimento nel mercato, e gli inserimenti delle fasce più deboli. Permette alle persone di rafforzare la propria consapevolezza, con la valutazione delle scelte, accresce la professionalità potenziando il bagaglio delle competenze tecnico professionali e relazionali. Consente alle aziende di conoscere e formare nuove potenziali risorse. Attivo presso tutti i Centri per l’Impiego della Provincia di Parma, il servizio prevede: - Percorso di orientamento in ingresso per i tirocinanti, attraverso colloqui individuali. - Consulenza alle Imprese nella definizione del progetto formativo e nell’individuazione di una rosa di candidati motivati all’esperienza . - Stipula con l’Azienda ospitante della convenzione, gestione delle pratiche amministrative, assicurazione per i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l’I.n.a.i.l. E per la Responsabilità civile contro terzi. - Erogazione ai tirocinanti di un’indennità di frequenza pari a 3,10 euro l’ora utilizzando le risorse messe a disposizione della Fondazione Cariparma - Monitoraggio in itinere del percorso, attraverso contatti periodici con il tirocinante e con il Tutor aziendale. |
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LE REGIONI IN MOSTRA A ROMA, LA PRESENZA DEL TRENTINO |
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Trento, 5 aprile 2011 - Da un lato la diversità delle cento, mille città, dei dialetti e delle culture regionali, delle scuole e delle tradizioni popolari. Dall´altro l´unitarietà basata sullo sviluppo di una lingua comune, l´arte, la musica, il teatro. Celebrare l´Unità d´Italia significa anche ricordare la varietà e la peculiarità delle singole regioni. A maggior ragione nel caso della storia di una terra - il Trentino - che rispetto alle vicende dell´Unità d´Italia registra l´ulteriore peculiarità: esserne entrato a far parte non nel 1861, e dunque 150 anni fa, ma solo al termine della Grande Guerra. Lo ricorda la mostra "Regioni e testimonianze d´Italia" che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inaugurato il 31 marzo a Roma - al suo fianco tutti i presidenti delle Regioni e Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento - e che fino al 3 luglio 2011 andrà in scena a Roma nei luoghi del Giubileo 1911, dal Vittoriano a Palazzo di Giustizia, da Valle Giulia a Castel Sant´angelo e all´Aeroporto Leonardo da Vinci. Opere d´arte, oggetti, fotografie, vite di personaggi simbolo, video, pannelli, raccontano il patrimonio storico, culturale, tecnologico e industriale delle regioni, ma anche la nuova identità che si è venuta costruendo in questi ultimi decenni. Promossa dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dal Comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni con la partecipazione di tutti i ministeri, la rassegna è stata ideata e curata da Alessandro Nicosia e si avvale della consulenza dello storico Lucio Villari. Louis Godart, consigliere della presidenza della Repubblica per il patrimonio artistico, ha curato in particolare l´esposizione allestita nel Salone Centrale del Vittoriano e dedicata all´arte (´1861-2011. L´unita´ dell´Arte Italiana nella Diversità delle Regioni´), mentre il regista Giuseppe Tornatore ha selezionato una serie di fotografie che raccontano l´Italia dal 1861 e che sono esposte vicino ai vari ingressi e sulle pareti esterne dei padiglioni. Diversi capolavori raccontano l´arte dell´Italia Unita mettendo in risalto i talenti espressi dalle diverse regioni, di ognuna delle quali sono esposte quattro opere. Poi, in altre sale del Vittoriano, ma anche a Palazzo di Giustizia, a Valle Giulia, nelle Isole Giardini di Castel Sant´angelo, a Largo Giovanni Xxiii ogni Regione e la Provincia autonoma di Trento - ognuna in un loro spazio - presentano la propria storia tra passato, presente e futuro attraverso video, documenti, fotografie, manufatti e memorabilia. Al Terminal T3 dell´aeroporto Leonardo Da Vinci, c´è infine uno spazio dedicato all´arte del saper fare bene italiano con un manufatto per ogni territorio. Diverse mostre in una, sintetizza Villari nel saggio pubblicato in catalogo (tre tomi Gangemi). La presenza della Provincia autonoma di Trento alla mostra è stata curata dall´Incarico speciale per la realizzazione di grandi eventi e dall´Ufficio stampa con la collaborazione, in particolare, del Mart, del Museo storico del Trentino, della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, di Trentino Marketing Spa. |
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ITALIA 150: APPREZZAMENTO CAPO DELLO STATO AD ISOLA FVG A ROMA |
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Trieste, 5 aprile 2011 - La più originale per le scelte espositive, ma anche la più popolare per i contenuti. Così il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha definito la mostra del Friuli Venezia Giulia presente a Roma nello spazio riservato alle regioni per le celebrazioni dei 150 anni dell´Unità d´Italia. Il 3 aprile il Presidente della Repubblica ha visitato, insieme al responsabile organizzativo degli eventi Antonio Nicosia di ´´comunicare Organizzando´´, solo alcuni dei padiglioni dedicati alle regioni d´Italia. Il primo è stato proprio quello del Friuli Venezia Giulia, situato sulla scalinata Zevi, a ridosso di villa Borghese e di fronte alla galleria nazionale d´arte moderna. L´area espositiva, inaugurata venerdì scorso dall´assessore regionale alla Cultura Elio De Anna, alla presenza del presidente della Regione Lazio Renata Polverini e al presidente del comitato per le celebrazioni Giuliano Amato, ha già riscosso quindi successo. Il Capo del Stato, nella tarda mattinata di ieri, ha compiuto la sua visita accompagnato dal giornalista Bruno Vespa, in qualità di segretario generale del gruppo di lavoro per le iniziative dedicate ai 150 anni dell´Unità d´Italia. All´ingresso ha ascoltato per intero l´intervento in cui la cantante Elisa - scelta dalla Regione quale testimonial - racconta un po´ di storia del Friuli Venezia Giulia nonché le principali caratteristiche del nostro territorio. Quindi si è soffermato sulla teca dedicata al personaggio del secolo a cui è stata dedicata l´intera area, ossia Primo Carnera. La visita è proseguita toccando Villa Manin, i mosaici di Spilimbergo, i principali eventi culturali quali Pordenonelegge, Mittelfest e le Giornate del Cinema Muto, la sezione dedicata al sistema delle università e quella riservata alle aziende partecipate quali Autovie Venete, Friulia ed Insiel. Quindi la zona con gli oggetti in rappresentanza delle eccellenze nel campo economico del Friuli Venezia Giulia per concludere il percorso davanti al pianoforte della Fazioli e al megaschermo della Solari di Udine. Come riferito dagli organizzatori, al termine della visita il Presidente della Repubblica si è complimentato per la scelta fatta dal Friuli Venezia Giulia, esprimendo il proprio compiacimento per il modo in cui la nostra regione ha voluto mettersi in vetrina in questa occasione. |
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IMMIGRATI: DOPO LAMPEDUSA È VENTIMIGLIA L´ALTRA CRITICITÀ |
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Genova, 5 Aprile 2011 "Dopo Lampedusa è Ventimiglia l´altra criticità italiana per quanto riguarda gli immigrati". Lo ha detto ieri l’assessore regionale all´immigrazione, Enrico Vesco a margine della presentazione della seconda edizione dei corsi di italiano organizzati dalla Regione Liguria per cittadini immigrati extracomunitari regolarmente residenti. "A Ventimiglia – ha detto Vesco – vi è una situazione molto complicata e difficile perché è la porta dove si recano gli immigrati per raggiungere la Francia. Per questo oggi con il presidente Burlando andremo a fare un sopralluogo per renderci conto di persona qual´è la situazione, sia all´interno della stazione dove siamo riusciti a fare aprire spazi aggiuntivi accanto alla normale sala d´attesa, sia in quello che è diventato il centro di accoglienza nella vecchia caserma dei Vigili del Fuoco". "Penso comunque – ha aggiunto Vesco – che il Governo italiano abbia perso tempo prezioso nell´aprire un tavolo di confronto serio e costruttivo con la Francia, al di là delle norme per consentire agli immigrati il transito per raggiungere i loro familiari. Mi auguro che Sarkozy e Berlusconi nella loro telefonata abbiano parlato seriamente di questo problema per individuare una maniera rapida per risolverlo, perché Ventimiglia non può resistere a lungo con una così forte pressione da parte degli immigrati". |
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IMMIGRAZIONE: AL VIA LE ISCRIZIONI PER I CORSI DI LINGUA ITALIANA PER 500 CITTADINI STRANIERI |
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Genova, 5 Aprile 2011 - Hanno preso il via da qualche giorno le iscrizioni per i corsi gratuiti di italiano destinati a cittadini immigrati extracomunitari adulti e minori di almeno 16 anni regolarmente residenti in Liguria. Le domande possono essere presentate presso una serie di Enti di formazione e del terzo settore diffusi sul territorio delle quattro province liguri. Ciascun corso dovrà raggiungere il numero minimo di 12 iscritti con lo stesso livello di competenze verificato anche attraverso test di conoscenza della lingua italiana. L´iniziativa è frutto di un accordo di programma sottoscritto nel 2009 tra Regione Liguria e Ministero del lavoro e delle politiche sociali in base al quale sono stati stanziati 282.000 euro di risorse derivanti dal Fse, il fondo sociale europeo e dal Ministero. “Si tratta – spiega l´assessore regionale all’immigrazione, Enrico Vesco – di 41 edizioni di corsi che verranno attivati su tutto il territorio ligure nel 2011, per il conseguimento di certificazioni che hanno valore ufficiale di attestazione della lingua italiana, allo scopo di favorire una maggiore integrazione e il raggiungimento delle certificazioni previste”. I corsi, che avranno una durata di 50 ore ciascuno, saranno organizzati 21 in provincia di Genova, 7 in provincia di Imperia e di Savona e 6 in provincia della Spezia e verteranno su argomenti di educazione civica, normativa in materia di immigrazione, lavoro, conoscenza del territorio di residenza. Per favorire la partecipazione e l´efficacia dei corsi sono previsti servizi di baby sitting e di trasporto, in caso di necessità e 10 ore ulteriori di recupero per eventuali difficoltà di apprendimento. Ammontano a 114.347 gli stranieri residenti in Liguria, in crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente. Le donne rappresentano il 52,9% pari a 60.458 unità del complesso della popolazione straniera. I minori stranieri sono 24.042. Le principali nazionalità di provenienza si confermano: Ecuador 19,5% (pari a 20.453 unità), Albania 18,7% (pari a 19.529 unità), Romania 12,6% (13.207 unità) e Marocco 11,4% (pari a 11.925 unità). Nel 2009 gli stranieri occupati ammontavano a 68.655, pari al 15% del complesso degli occupati liguri, concentrati soprattutto nel comparto dei servizi (alberghi, ristoranti, servizi alla persona e alle imprese). |
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CONVEGNO CONCLUSIVO "PUGLIA APERTA E SOLIDALE" |
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Bari, 5 aprile 2011 -“È un’iniziativa che entra a pieno titolo in quel cantiere di innovazione che la Puglia ha voluto promuovere, costruito su un profilo di vera solidarietà, di accoglienza, di restituzione di dignità alle persone”. Così l’Assessore regionale al Welfare Elena Gentile intervenendo il 31 marzo al convegno conclusivo del Progetto “Puglia aperta e solidale: Diritto alla casa, diritto alla cittadinanza”, che si è svolto a Bari presso il Cineporto della Fiera del Levante. “In questo momento – ha continuato la Gentile – questa iniziativa assume un valore maggiore, in un contesto nazionale in cui prevale la politica dei respingimenti e l’incapacità di costruire servizi di accoglienza. Noi in Puglia lo abbiamo fatto nonostante le difficoltà e la scarsezza delle risorse. A chi dice ‘Immigrati, fora di’ ball’ noi replichiamo con la solidarietà; loro offrono tende, noi mettiamo a disposizione case ”. Il Progetto ha portato alla costituzione delle prime Agenzie Sociali di Intermediazione Abitativa (Asia) ponendosi come obiettivo principale l’assistenza agli immigrati e alle immigrate regolarmente residenti sul territorio, nella complessa ricerca di una soluzione abitativa dignitosa, così da permettere una piena integrazione e realizzare un concreto percorso di inclusione sociale. Il progetto, inoltre, ha previsto di collocare temporaneamente, presso adeguate strutture ricettive, gli/le immigrati/e in situazioni di emergenza abitativa. Banca Popolare Etica, partner strategico del Progetto, ha realizzato una parte delle attività, consentendo a coloro che si rivolgono alle Asia, l’opportunità di richiedere l’ottenimento di un micro-prestito per sostenere le spese necessarie a concludere contratti di locazione e/o acquisto. Le A.s.i.a., in sostanza, offrono all’immigrato/a, attraverso un equipe multi-professionale composta da consulenti immobiliari, consulenti legali, assistenti sociali, mediatori culturali: - informazione e orientamento alla locazione e all’acquisto della casa; - facilitazione dell’incontro tra domanda ed offerta abitativa privata; - accoglienza temporanea di emergenza degli immigrati regolari in cerca di abitazione; - opportunità di accedere al microcredito immobiliare attraverso la concessione di piccoli prestiti erogati da Banca Etica, con la copertura del fondo di Garanzia finanziato dalla Regione Puglia. Il Progetto “Puglia aperta e solidale: diritto alla casa, diritto alla cittadinanza” è tra le prime sperimentazioni in Italia e sta operando, rispetto al problema dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati, secondo modalità innovative che mirano a stabilizzare in modo adeguato la presenza degli immigrati sul nostro territorio. “La conclusione del progetto A.s.i.a.- ha commentato da Roma l’Assessore Nicola Fratoianni - racconta una storia del naturale compimento di quelle che dovrebbero essere oggi le migliori politiche per l’integrazione dei migranti. Rappresenta un momento di orgoglio, oltre ad essere un ulteriore tassello nelle politiche di accoglienza e di inclusione dei migranti sulle quali la Puglia sta lavorando attivamente da tempo salvaguardando i diritti umani di ognuno, come si può ben vedere dalle ultime vicende di emergenza nel Mediterraneo che vedono la Regione in prima linea. L’iniziativa, facilitando l’accesso al diritto alla casa, mira non solo a portare avanti una capacità unica di iniziativa politica della Regione Puglia in materia di migranti ma, soprattutto, ad innalzare la soglia di solidarietà e tolleranza”. Per Banca Popolare Etica è intervenuta Rita De Padova, membro del Consiglio di Amministrazione che ha affrontato il tema del valore della collaborazione fra le istituzioni pubbliche e private, per la sperimentazione di politiche sociali innovative. “Auspichiamo che questa importante sperimentazione vada avanti e venga replicata in altre Regioni e ringraziamo la Regione Puglia per il coraggio con cui cerca di affrontare in modo innovativo le più urgenti questioni sociali. Mentre la congiuntura economica e alcune scelte politiche impongono alle amministrazioni locali tagli dolorosi, che finiscono troppo spesso per ricadere sulle spalle delle persone più fragili che si vedono anno dopo anno ridurre i servizi sociali, la Regione Puglia ha scelto di investire sulla finanza etica come volano per il rilancio di quel privato sociale che da anni offre ai cittadini un modello integrativo (e in molti casi alternativo) di welfare”. |
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IMPRENDITORIA FEMMINILE, PROGETTO EMMA: OGGI INCONTRO “L’UMBRIA, LE IMPRENDITRICI E LE NUOVE TECNOLOGIE” |
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Perugia, 5 aprile 2011 - "L´umbria, le imprenditrici e le nuove tecnologie", è il titolo dell´incontro tematico in programma domani, martedì 5 Aprile, alle ore 15, a Palazzo Donini a Perugia. L´iniziativa, che rientra nell´ambito del Progetto "Emma" di cui è capofila la Regione Umbria (Direzione sviluppo economico - Servizio sostegno alle imprese), sarà coordinata da Cristina Montesi dell´Università degli Studi di Perugia-dipartimento di Economia, Finanza e Statistica, mentre Tiberio Graziani di Umbria Innovazione, approfondirà il tema le "Nuove tecnologie e imprese femminili". Si tratta dell´ultimo appuntamento dei tavoli tematici del progetto Emma - spiegano dalla Direzione regionale Sviluppo Economico e attività produttive, istruzione, formazione e lavoro - Servizio Sostegno alle Imprese - Questi, sono ormai diventati un appuntamento fisso per le imprenditrici della nostra regione che, per rispondere alle difficoltà e alle incertezze che incontrano tutti i giorni sul loro cammino, sanno che è necessario dover acquisire capacità e competenze su vari argomenti. Per tale ragione, la Direzione regionale in qualità di capofila del progetto e Sviluppumbria, con le sue reti di partenariato e la sua decennale esperienza nella creazione e sviluppo d´impresa, hanno colto l´occasione offerta dal bando comunitario "Med" per mettere a valore le competenze acquisite, nell´intento di superare gli ostacoli che soprattutto le imprese femminili in Umbria, come in altre realtà del bacino Mediterraneo, incontrano nel loro avvio e nella loro operatività, e ancora di più in un momento di crisi economica. Altri partner di progetto sono gli enti locali, le agenzie di sviluppo e le associazioni datoriali in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. |
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LECCO: NASCE RETE PER CONCILIAZIONE UN FONDO DI 850.000 EURO PER REALIZZARE INIZIATIVE LOCALI |
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Lecco, 5 aprile 2011 - Creare nella provincia di Lecco una "rete territoriale" in grado di affiancare e supportare l´azione di Regione Lombardia sul tema della conciliazione dei tempi di vita e lavoro. E´ questo l´obiettivo dell´accordo sancito lò’ 1 aprile a Lecco con la firma dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli - che coinvolge Provincia, Camera di Commercio, Ambiti territoriali, Consigliera provinciale di parità e Asl - e che ufficializza l´insediamento del Tavolo di indirizzo a livello provinciale. "Si tratta - ha spiegato Boscagli, aprendo i lavori dell´incontro che ha dato l´avvio alla rete lecchese sulla conciliazione - di un nuovo organismo che avrà il compito di supportare l´azione di Regione Lombardia per estendere e promuovere iniziative di conciliazione, come l´adozione di orari flessibili, piani di congedo, voucher per maternità e paternità". Del Tavolo potranno far parte esponenti del mondo delle imprese e delle loro associazioni, di quello sindacale, dell´associazionismo familiare e sociale, del Terzo Settore, oltre a docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni locali. "Il mio auspicio - ha aggiunto l´assessore - è che l´Accordo territoriale possa fungere da ´incubatore´ per politiche valide su tutto il territorio e coinvolgere tutti i soggetti interessati, dalle realtà del Terzo Settore alle organizzazioni sindacali". La firma di oggi a Lecco si inserisce all´interno di un percorso iniziato cinque mesi fa con l´insediamento del Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro e la stesura del Libro Verde sulla Conciliazione. "Un percorso - ha ricordato Boscagli - fortemente voluto dal presidente Roberto Formigoni, per realizzare in Lombardia una politica di reale conciliazione tra tempi della famiglia e tempi del lavoro e che è stato possibile grazie all´impegno del Governo e all´Intesa con il ministro Mara Carfagna, che ha portato in dote complessivamente 6,7 milioni di euro". La provincia di Lecco avrà a disposizione 850.000 euro. L´intesa siglata è la quinta che viene realizzata in Lombardia. Sono già stati sottoscritti analoghi accordi nelle province di Mantova, Monza e Brianza, Brescia e Cremona (Bergamo seguirà la prossima settimana). E proprio nelle prime sei province che hanno avviato le reti territoriali verrà sperimentata una ´dote di conciliazione´, che permetterà di usufruire di vari servizi e che sarà rivolta non solo alle persone ma anche alle imprese. "Dall´istituzione del Comitato ad oggi - ha sottolineato ancora Boscagli - abbiamo assistito a un deciso avanzamento nella nostra regione su questo tema: infatti, oltre alla sottoscrizione degli Accordi territoriali, è stato modificato il Testo Unico del Commercio, per creare un´intesa con le imprese commerciali che si impegnano a realizzare iniziative di conciliazione. In generale, è stato avviato un intenso e proficuo lavoro di coinvolgimento della comunità lombarda sui temi del Libro Verde". "Va anche detto - ha aggiunto l´assessore - come in tutte le indagini svolte, proprio i territori siano emersi quali fattori determinanti nel percorso compiuto e da compiere: si è evidenziato cioè come l´azione di conciliazione possa essere più efficace laddove parta dal coinvolgimento, sin nella fase di rilevazione dei bisogni, delle realtà radicate in ogni comune, in ogni provincia. Solo lavorando dall´inizio con tutti i soggetti del territorio possiamo fare in modo che la conciliazione diventi parte integrante di tutte le politiche territoriali: industriali, economiche, di assistenza, del Terzo Settore". "Le politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro - ha concluso Boscagli - assumono infatti un ruolo cruciale nel sistema di welfare e sono allo stesso tempo un importante fattore di crescita e di competitività per tutto il sistema economico ed imprenditoriale". In Lombardia il tasso di occupazione femminile raggiunge quasi il 60 per cento, realizzando sostanzialmente gli obiettivi fissati dall´Unione Europea nell´Agenda di Lisbona, oggi rilanciata dalla strategia ´Europa 2020´. "Questo buon risultato - ha commentato l´assessore - non ci può bastare: occorre un nuovo slancio, un rinnovato impegno per rendere sempre più efficace e sistematica l´azione che già da anni stiamo sviluppando". All´incontro di avvio della rete lecchese per la conciliazione sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale dell´Asl di Lecco Marco Votta, la consigliera provinciale di parità Adriana Ventura, il segretario generale della Camera di Commercio di Lecco Rosanna Pulsoni, oltre a diversi rappresentanti degli enti e delle organizzazioni territoriali. |
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AFFIDO FAMILIARE. CONVEGNO DI PONZANO VENETO CON ASSESSORE SERNAGIOTTO E MINISTRO SACCONI: “PROMUOVERE DI PIU’ L’AFFIDO E ALTRE FORME DI ACCOGLIENZA DEI MINORI ALLONTANATI DA FAMIGLIE” PONZANO |
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Veneto, 5 aprile 2011- “Nel Veneto abbiamo il numero più basso in Italia di minori allontanati dalle famiglie d’origine e dati in affido familiari o in comunità protetta; si tratta dell’1,96 per mille della popolazione dei minori veneti (vale a dire 1962 minori, dati regionali 2009, di cui 1006 in affido e 956 in comunità) e questo dimostra che da noi l’istituto familiare tiene. Tuttavia di questi minori il 49% è in comunità e invece il nostro obiettivo come Regione è di scendere al 10% in comunità e di promuovere e diffondere ancora di più l’affido familiare”. Lo ha affermato Remo Sernagiotto, assessore regionale ai servizi sociali, stamani a Ponzano Veneto (Treviso) dove al Relais Monaco si è tenuto il convegno internazionale che ha fatto il punto sulla situazione e le prospettive di sviluppo dell’istituto dell’affido familiare. “La grande partecipazione al convegno di oggi- ha proseguito l’assessore veneto - dimostra che c’è una grande voglia di fare comunità, di fare famiglia responsabile. Dobbiamo guardare agli esempi che ci portano giorno per giorno le famiglie venete quando si fanno carico, magari nel pomeriggio, di badare per i compiti o per i giochi non solo ai loro figli ma anche agli amici e compagni dei loro figli dando con ciò una mano concreta e solidale a famiglie che lavorano o a famiglie con fragilità. Questi sono i percorsi che la Regione incentiverà nella prossima programmazione territoriale facendo riferimento anche ai migliori modelli di affido e reti familiari già attivati nel territorio, e tenendo conto di un dato economico dal quale non è possibile prescindere in questa difficilissima fase: il 51% dei minori in affido costa 3,5 milioni di euro di contributi pubblici e il 49% in comunità costa alle casse pubbliche 25 milioni di euro”. Il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha aperto i lavori del convegno e ha sostenuto che “la nostra società deve diffondere innanzitutto il valore del dono che quando è realizzato dalla famiglia nei confronti di minori che vivono in contesti difficili incrementa il capitale sociale della comunità; per questo va diffuso l’affido familiare che nel Veneto ha un sostegno finanziario adeguato ma che va fatto conoscere di più e realizzato con modalità diverse e flessibili sostenendo magari il minore nelle ore di studio in cui la famiglia d’origine va aiutata. Questo sostegno deve essere sempre più sottratto alle forme istituzionali perché non c’è paragone tra il calore dato da un nucleo familiare e quello dato da pur professionali figure istituzionali pubbliche. Da questo punto di vista - ha sottolineato ancora - l’iniziativa voluta dall’assessore regionale Sernagiotto è incisiva e puntuale per promuovere di più l’affido anche nella nostra regione. Senza dimenticare la sfida fondamentale dei minori stranieri abbandonati il cui numero crescerà e che dobbiamo essere pronti ad accogliere nel nome di fondamentali doveri e di leggi dell’amore”. Nel Veneto alle attuali circa 900 famiglie affidatarie che accolgono 1009 minori allontanati; a queste 900 sarà possibile affiancarne altre 700 circa disponibili a diventarlo e il ‘classico’ affido familiare si allargherà anche ad altre forme di comunità accogliente come il ‘vicinato accogliente’ e l’affido di madre-bambino. Le comunità sono 220 (divise in diverse tipologie da comunità mamma-bambino a comunità educativa riabilitativa a comunità per minori) e accolgono 956 minori (dati 2009 dossier regionale 2010); gli affidi nel Veneto riguardano il 76,4% ragazzi di nazionalità italiana e il 24,5% di nazionalità straniera, per gli inserimenti in comunità il 73% riguarda italiani e il 27 % stranieri. Per quanto riguarda l’età dei bambini e dei ragazzi in affido e in comunità nel 2009 fino a 1 anno di età e l’1,7% del totale, 1-2 anni il 3,8%, 3-5 anni l’8,3%, 6-10 anni il 22,9%, 11-14 anni il 25,5%, 15-17 anni il 26,4%, 18-21 anni il 13,3%. |
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BOLZANO: VITA DA CONTADINE IN ALTO ADIGE - CONFERENZA L´8 APRILE A TARRES |
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Bolzano, 5 aprile 2011 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Venerdì 8 aprile 2011, alle ore 19.30, a Tarres, con la giornalista Astrid Kofler, si parlerà delle condizioni di vita di una volta delle contadine in Alto Adige. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Venerdì 8 aprile 2011, alle ore 19.30, presso il "Vereinssaal" a Tarres, la giornalista Astrid Kofler parlerà (in lingua tedesca) delle condizioni di vita di una volta delle contadine in Alto Adige tra il potere della Chiesa il patriarcato ed il ruolo da sottoposte. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it |
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