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Notiziario Marketpress di Mercoledě 13 Luglio 2011
BENE TREMONTI E INCENTIVI GIOVANI IMPRENDITORI. IN VENETO INVESTITI IN AGRICOLTURA 48,7 MILIONI IN TRE ANNI  
 
Venezia - “Č l’agricoltura a segnare in Veneto il maggiore aumento di giovani imprenditori. Se negli ultimi 15 anni la presenza degli under 40 non č diminuita, questo significa che il comparto agricolo si fa forza del ricambio generazionale continuo. Per quanto ci riguarda, come Regione abbiamo contribuito ad arruolarne oltre mille nell’ultimo triennio”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, nel commentare i dati dopo la chiusura dell’ultimo bando del Programma di Sviluppo Rurale (misura 112), finalizzata appunto a sostenere l’ingresso dei giovani come titolari di un’impresa agricola. “In Veneto abbiamo sostenuto l’operazione di ricambio generazionale con due provvedimenti con i quali abbiamo destinato a queste finalitŕ 48,7 milioni di euro dal 2008 ad oggi. Questa somma – ha spiegato Manzato – riguarda in gran parte proprio il primo insediamento, oltre alla ristrutturazione e ammodernamento aziendale”. Si assiste insomma nel settore primario ad uno sviluppo “giovanile” in controtendenza ad esempio rispetto all’industria del manifatturiero. E questo a fronte di un numero di imprese in costante diminuzione da anni per un processo di tipo fisiologico di ristrutturazione “naturale” del comparto. “Questi giovani, che partono giŕ indebitati, sono pieni di entusiasmo, portano innovazione vera, sono consapevoli del loro ruolo e delle finalitŕ anche etiche dell’agricoltura, sanno affrontare il mercato con un bagaglio di conoscenze giŕ molto vasto. Il loro č quel genere di agricoltura che desideriamo incentivare e far crescere – ha affermato Manzato – tenendo anche conto che l’attivitŕ primaria č sinonimo di salvaguardia del territorio, sicurezza alimentare e presidio ambientale”. “Bene quindi l’iniziativa quinquennale di Tremonti che forfetizzare la spesa fiscale al 5% per le imprese messe in piedi dai giovani al di sotto dei 35 anni – ha concluso Manzato – perché sono manovre come questa che possono fare da volano allo sviluppo e creare nuova ricchezza, e non solo nel mondo agricolo”.  
   
   
TOSCANA, LEGGE SULLA PANIFICAZIONE: FORMAZIONE VOLUTA DALLE CATEGORIE  
 
Firenze - “La previsione di corsi di formazione ad hoc per quello che la legge definisce come il responsabile dell’attivitŕ produttiva del forno č uno dei punti qualificanti della nuova legge toscana sulla panificazione. Si tratta di una richiesta venuta espressamente dalle categorie economiche della nostra regione e l’abbiamo recepita perchč riteniamo che abbia un senso. Non si puň infatti prevedere una figura di questo tipo senza riconoscergli specifiche competenze”. Cosě l’assessore alle attivitŕ produttive Gianfranco Simoncini risponde al comunicato con il quale il consigliere regionale di Lega Nord saluta come una vittoria delle opposizioni la notizia dell’impugnazione della legge toscana da parte del governo. “L’introduzione di queste novitŕ nella legge toscana – prosegue l’assessore – rispondono, prima di tutto, alla volontŕ di assicurare la qualitŕ di un prodotto cosě importante per l’alimentazione come il pane, nonchč di garantire al massimo la salute dei consumatori”.  
   
   
PESCA: ACCORDO RAGGIUNTO CON LA MARINERIA DI PESCARA  
 
Pescara - L´assessore con delega alla Pesca, Mauro Febbo, comunica che la Regione Abruzzo intende erogare aiuti in regime "de minimis" alle Imprese di pesca. "Tale obbiettivo - afferma l´assessore Febbo - č stato raggiunto dopo diversi incontri con rappresentanti della marineria di Pescara ed il consigliere regionale Lorenzo Sospiri". In questo bando sono disponibili immediatamente 287.000 euro, a seguire 213.000 euro e altri 150.000 euro saranno messi a disposizione tra Comune di Pescara, Provincia e Camera di Commercio per raggiungere un totale di 650.000 euro. "Questo aiuto trae origine - spiega l´assessore alla Pesca - dallo stato di crisi in cui versano gli operatori che utilizzano il Porto Canale di Pescara in relazione al progressivo insabbiamento". Infatti, l´adozione dell´ordinanza n. 36/2011 del 3 giugno 2011, con la quale la locale Capitaneria di Porto dispone l´interdizione alla navigazione ed all´ormeggio nel porto canale alle unitŕ con sistemi di pesca a strascico, volante e circuizione, rende conclamata l´emergenza e manifesta la dannositŕ della situazione in particolare per tali unitŕ, per le quali viene stabilito l´obbligo di ormeggio esterno al canale, presso le banchine del molo di levante. "Inoltre - continua Febbo - i danni ricorrenti agli scafi e al sistema propulsivo hanno determinato la necessitŕ di ricorrere piů frequentemente alla manutenzione delle imbarcazioni, con perdita di giornate lavorative". "Questa misura č una boccata di ossigeno - rimarca l´assessore - per coloro che lavorano nel porto di Pescara poiché permette di attuare mirati ed importanti interventi vista l´emergenza. Si tratat di una prima risposta efficiente e ed efficace della Regione Abruzzo al problema - aggiunge il consigliere regionale Lorenzo Sospiri - che in questo ultimi mesi ha colpito il Canale di Pescara. Un impegno preso nei confronti degli operatori della Pesca che non possono fermare le loro attivitŕ". "Il mio assessorato, unitamente alla Direzione - conclude Mauro Febbo - conosce bene le problematiche dei pescatori di Pescara e ha seguito costantemente l´evolversi della situazione del Canale. Per cui, continueremo a lavorare e monitorare la situazione affinché le criticitŕ vengano superate al piů presto".  
   
   
LEBBRA OLIVE: LE RACCOMANDAZIONI DELL´ASSESSORATO AGRICOLTURA PER CURE  
 
Bari - L’assessorato regionale alle Risorse agroalimentari rende noto che sono in corso da parte dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia e delle Universitŕ di Bari e di Foggia attivitŕ sperimentali per definire ulteriormente la biologia dei funghi agenti della Lebbra delle olive (Colletotrichum gloeosporioides, C. Acutatum) e le strategie di controllo da adottare. Nella nota tecnica emessa dall’Osservatorio Fitosanitario vengono comunque giŕ indicati, sulla base di esperienze acquisite negli anni precedenti da ricercatori, alcuni momenti ritenuti importanti per il controllo della malattia e, tra questi, il periodo di accrescimento delle drupe che si verifica nel mesi di luglio. L’osservatorio fitosanitario con il consenso della societŕ distributrice ha richiesto al Ministero della Salute una deroga all’impiego di “Pyraclostrobin”, sostanza attiva sperimentata e ritenuta efficace nei confronti del fungo con caratteristiche di penetrare nella vegetazione e, pertanto, di ridotta dilavazione da parte delle piogge ritenute la causa principale dello sviluppo e diffusione della malattia. La Commissione Consultiva per i Prodotti Fitosanitari in data 21giugno ha approvato la deroga all’impiego del prodotto a base di Pyraclostrobin per un solo intervento dal 4 luglio al 2 agosto 2011 In tale periodo si consiglia, infatti, l’uso di tale sostanza attiva al fine di contenere le infezioni che possono verificarsi sulle drupe. La strategia č: • abbassare l’inoculo del fungo presente nell’oliveto con trattamenti alla chioma, per giungere alla fase di invaiatura in buone condizioni fitosanitarie delle drupe; • adottare misure di controllo eventuali infestazioni della mosca delle olive (Bactrocera oleae) al fine di limitare la diffusione e la penetrazione del fungo nella drupe; • adottare misure agronomiche che possano ostacolare lo sviluppo della malattia (maggiore aerazione della chioma, eliminazione dei rami infetti, ecc.). E’ importante sottolineare che l’uso della sostanza attiva autorizzata deve essere rigorosamente rispettato, come indicato nella deroga, in quanto non essendo registrata definitivamente, viene stabilito d’ufficio un valore di residuo nelle olive e nell’olio molto basso, per cui il prodotto non deve essere utilizzato oltre la data autorizzata. “Ci appelliamo alla responsabilitŕ di tutti gli operatori della filiera olivicola – sottolinea l’Assessore Dario Stefŕno - per evitare un uso scorretto del Pyraclostrobin e di altre sostanze attive, registrate e non, al fine di evitare spiacevoli conseguenze nella produzione e nella successiva vendita di oli, a causa di eventuali residui indesiderati o superiori ai limiti consentiti dalla legge. Siamo in prima linea accanto agli agricoltori per mettere in atto la strategia migliore per combattere la lebbra dell’olivo ma anche per rafforzare il profilo qualitativo della nostra produzione olearia che, va detto, continua a mietere riconoscimenti al gusto e alla qualitŕ”.  
   
   
IL MINISTRO ROMANO E IL PRESIDENTE ROSSI FIRMANO LA NUOVA CONVENZIONE TRA REGIONE TOSCANA E CORPO FORESTALE  
 
Firenze – La nuova convenzione che regola i rapporti fra la Regione Toscana e il Corpo forestale dello Stato č stata sottoscritta ieri in Regione Toscana dal ministro delle politiche agricole e forestali, Saverio Romano, e dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Presente il sottosegretario Roberto Rosso e l’assessore all’agricoltura della Regione, Gianni Salvadori. La convenzione, destinata a valere per il triennio 2011-2013, č la terza siglata fra i due enti in quasi 30 anni di collaborazione. Lo stretto rapporto fra la Regione Toscana e il Corpo forestale dello Stato fu sancito infatti per la prima volta nel 1982 con la prima convenzione, che fu poi rinnovata il 25 marzo 2008 ed č rimasta in vigore fino ad oggi. L’attivitŕ in questi anni ha interessato soprattutto compiti e funzioni che riguardano la vigilanza e il controllo per la tutela forestale, la prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi, la tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale. Nel frattempo perň il Corpo forestale dello Stato č stato oggetto di un’importante riforma e riorganizzazione attuata tramite la legge 36/2004 che ha orientato i compiti del Corpo stesso piů come forza di polizia che come struttura tecnica prevedendo altresě la necessitŕ di reimpostare i rapporti con le Regioni sulla base di un accordo quadro nazionale approvato in conferenza Stato-regioni (15 dicembre 2005). Si č perciň resa indispensabile la stipula di una nuova convenzione per regolare in Toscana i rapporti fra Corpo forestale dello Stato, Regione ed Enti locali. Rispetto alla precedente convenzione, incentrata fondamentalmente sui rapporti con il Settore foreste dell’Assessorato all’agricoltura, la nuova convenzione amplia i rapporti con i diversi assessorati della Regione che trattano materie rientranti nell’ambito della missione istituzionale del Corpo forestale dello Stato. L’attivitŕ di controllo del territorio svolta dal personale del Corpo Forestale dello Stato diventa ora l’elemento centrale del nuovo rapporto con la Regione Toscana. Per questo la nuova convenzione dŕ risalto all’attivitŕ di prevenzione con pattugliamenti mirati, in aree e periodi a particolare rischio, pattugliamenti che saranno svolti come deterrenti nei confronti di chi usa il fuoco al di fuori delle regole stabilite. Naturalmente rimane forte l’impegno del Cfs nelle tradizionali attivitŕ di lotta attiva al fuoco sia nella fase di coordinamento, con la partecipazione alle sale operative (sia la sala operativa regionale, sia quelle di livello provinciale) e alla direzione delle operazioni di spegnimento, sia nella fase repressiva attraverso l’azione dei Nuclei operativi speciali permanenti e temporanei. Lo stesso filo conduttore lega la collaborazione del Corpo forestale dello Stato con l’Assessorato all’ambiente della Regione. La convenzione infatti prevede azioni di prevenzione e repressione degli illeciti in materia di rifiuti e di sottoprodotti, con particolare riferimento al contesto rurale. L’attivitŕ č rivolta prevalentemente a contrastare l’irregolare impiego in agricoltura delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e dei sottoprodotti della vinificazione, in sintonia con quanto previsto dalle direttive ministeriali. Un altro elemento di novitŕ č rappresentato dall’azione di sostegno al Settore di Protezione civile, prevista nella nuova convenzione, che si concretizza nella collaborazione per la determinazione del rischio valanghe e, sempre relativamente al fenomeno neve, nella previsione di una serie di interventi dei reparti facenti capo agli Uffici territoriali per la biodiversitŕ del Corpo. Una collaborazione questa giŕ sperimentata nel corso dell’emergenza neve che ha colpito Firenze e la Toscana alla fine del 2010. La Regione Toscana si impegna a versare al Corpo forestale dello Stato un contributo per le attivitŕ svolte per conto della Regione con modalitŕ innovative rispetto alla precedente convenzione, riconoscendo altresě un contributo per le spese di funzionamento dei reparti Cfs in Toscana. Le risorse verranno distribuite nel corso dei tre anni di durata della convenzione. Il contributo riportato in convenzione per l’anno 2011 č pari, complessivamente, a 465 mila euro. La convenzione, il cui testo č stato redatto di concerto tra gli uffici della Regione e i responsabili del Corpo forestale dello Stato operante in Toscana, č stato anche oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. La nuova convenzione rappresenta da ora in poi il quadro normativo in attuazione del quale saranno poi redatti gli accordi operativi settoriali. Subito dopo la firma della nuova convenzione che regola i rapporti fra la Regione Toscana e il Corpo Forestale dello Stato, il presidente della Regione ne ha sottolineato l’importanza. “In un quadro di corretto federalismo – ha detto Rossi – io credo che ci debba essere il massimo scambio e la massima collaborazione istituzionale. Noi – ha proseguito il presidente della Regione – siamo molto interessati al controllo dei boschi e alla manutezione anche sotto il profilo dell’assetto idrogeologico e anche per questo abbiamo incrementate o fondi in questa materia. Su questa base ritengo che la collaborazione debba essere molta anche perchč la Toscana – ha continuato Rossi – č la Regione piů boscata d’Italia. In questo contesto – ha concluso Rossi rivolgendosi al ministro – credo che sarebbe auspicabile anche un ritocco degli organici del Corpo Forestale. Il ministro Romano ha sottolineato a sua volta l’importanza della convenzione con la Toscana e piů in generale della collaborazione fra il Corpo Forestale dello Stato e le Regioni e gli Enti locali. “Pur nella ristrettezza di fondi, che ci costringe a fare di necessitŕ virtů – ha proseguito – al Corpo forestale sono state attribuite nuove importanti funzioni e in questo la sinergia con gli Enti Locali e con Regioni come la Toscana dove il patrimonio agroambientale č amplissimo č fondamentale.” Il ministro ha inoltre parlato di due inziative sulle quali intende coinvolgere le Regioni. La prima riguarda la produzione di energia da fonti alternative, non food, utilizzando in particolare biomasse agroforestali, in maniera – ha specificato “da non incidere sulla produzione agroalimentare per le persone e gli animali e che non incida sulla volatilitŕ dei prezzi.” La seconda riguarda un “piano comune con le Regioni a favore della zootecnia. Attualmente – ha detto il ministro Romano – l’Italia importa 11 milioni di suini e il 49% dei bovini, perchč in passato non si č investito a sufficienza nella selezione di razze come la vostra Chianina e altre che potranno dare molte soddisfazioni. Su questo come sul tema dell’energia da biomasse – ha concluso convocherň un tavolo con le Regioni perchč č nostra intenzione fare un lavoro comune da presentare il 13 novembre prossimo in occasione dell’assemblea nazionale dell’agricoltura.”  
   
   
AGRICOLTURA TOSCANA, ROSSI FIRMA LA CARTA DI MATERAť DELLA CIA  
 
Firenze- “Ci sono molti punti in comune fra le cose che chiedete e l’impegno della Regione. Siamo in una fase importante della legislatura regionale, nei prossimi 6-7 mesi dovremo “cucinare bene” le cose che abbiamo messo in cantiere e produrre atti concreti”. Queste le parole del presidente della Regione Enrico Rossi nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati in occasione della firma della “Carta di Matera” il documento elaborato dalla Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori. In precedenza il documento era stato illustrato dal presidente della Cia regionale, Giordano Pascucci, che ne aveva illustrato i principi essenziali e il collegato documento attuativo elaborato specificamente per la Toscana. In sintesi la richiesta della Cia č quella di riportare al centro dell’attenzione e del lavoro politico-istituzionale, a tutti i livelli, l’agricoltura, “cosa che giŕ avviene in Toscana, dove ci sono amministratori attenti”- come aveva detto Pascucci. “Un nuovo patto tra l’agricoltura e la societŕ toscana” aveva sintetizzato Pascucci, sottolineando altresě la necessitŕ di un impegno “non soltanto settoriale, come giŕ avviene grazie al buon lavoro dell’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori”, ma corale di tutta la giunta”. I servizi richiesti dalle imprese agricole riguardano sostegno al reddito (gli agricoltori europei hanno incrementato il reddito del 12% e quelli italiani ne hanno perso il 25% secondo la Cia), misure per favorire il ricambio generazionale, infrastrutture, servizi e welfare, tutela del paesaggio agricolo, promozione. Il presidente Rossi, con accanto l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, ha articolato su tre punti principali il proprio intervento, dopo aver sottolineato come in sostanza le richieste della Cia corrispondono “a quello che facciamo e che vogliamo fare in maniera ancora piů determinata”. E come la questione del paesaggio sia “questione identitaria per la Toscana, dalla quale non si puň prescindere”. In materia Rossi ha inoltre ricordato la direttiva emanata dalla giunta proprio per contemperare la scelta di favorire le energie alternative con quelle di difesa del paesaggio agricolo.  
   
   
AGRICOLTURA TOSCANA, ROSSI: BUONE NOTIZIE DALLA UE, CONFERMATO IL BUDGET PER L´ITALIA  
 
Firenze  - La prima “buona notizia” che il presidente Rossi ha riferito ai dirigenti della Cia in occasione della firma della “Carta di Matera” viene da Bruxelles. “Sono stato a Bruxelles e la Commissione europea – ha detto Rossi – ha riconfermato sostanzialmente il budget per l’Italia e per l’agricoltura anche per gli anni 2013-2020. E’ una buona notizia, perchč non era affatto scontato. Ora la Toscana insieme alle altre Regioni e al Governo deve difendere il pacchetto presentato dalla Commissione dagli attacchi di altri Stati membri.” Rossi ha spiegato che la “linea della Toscana e delle Regioni periferiche e marittime č quella di chiedere la tassazione delle transazioni finanziarie a livello europeo per avere piů soldi per finanziare le politiche di coesione ed il welfare, oltre alle politiche agricole”. Rossi ha inoltre aggiunto che “gli incentivi al reddito per gli agricoltori dovranno essere difesi e se possibile aumentati” Ed ha concluso: “Abbiamo tempo da qui al 2013 per lavorare su questo tema, a partire da questa buona notizia. Propongo per questo un tavolo al quale lavorare con il Governo e con le altre Regioni”.  
   
   
AGRICOLTURA, ROSSI: ENTRO LUGLIO 30 MILIONI PER I GIOVANI. NEL SETTORE ANCHE STAGE E TIROCINI RETRIBUITIť  
 
Firenze – A proposito della richiesta della Cia di supportare il ricambio generazionale in agricoltura, il presidente Enrico Rossi ha detto che “entro il 30 luglio usciranno i bandi, per complessivi 30 milioni di euro, da erogare per incentivare l’ingresso dei giovani in agricoltura.” Rossi ha aggiunto inoltre che “si potrebbe allargare anche all’agricoltura la formula, varata di recente dalla Regione, per pagare stage e tirocini dei giovani.” Una formula che “sta avendo grande successo” e che prevede il pagamento di 400 euro mensili, dei quali 200 pagati dall’azienda e 200 erogati grazie ai fondi stanziati dalla Regione. Infine Rossi ha sottolineato l’importanza del bando emesso dalla Regione per incentivare i patti di filiera. “Verranno finanziati – ha detto il presidente – 21 progetti con 33 milioni di fondi pubblici, che metteranno in moto investimenti per 75 milioni.” L’impegno regionale per valorizzare le filiere porterŕ i prodotti di qualitŕ della Toscana non solo nei mercati a chilometri zero e nei mercatali, ma anche – ha detto Rossi – nella grande distribuzione.  
   
   
AGRICOLTURA, ROSSI: TROVARE FORMULA PER MANDARE PRODOTTI DI QUALITA´ IN SUPERMARKET CINESIť  
 
Firenze – Infine il presidente della Regione ha messo l’accento sulla necessitŕ di trovare sbocchi alle produzioni agricole di qualitŕ sui mercati internazionali. “Sono stato in Cina – ha raccontato il presidente della Regione – e quello č attualmente il maggiore mercato del mondo. C’č una classe medio alta, che č colta e capace di apprezzare i nostri prodotti di qualitŕ, ma non li trova sul mercato perchč la grandi distribuzione italiana non č presente in Cina, a differenza di quella Francese o di altri paesi, come ad esempio il Portogallo. Per questo – ha continuato il presidente della Regione – si assiste ad una situazione ridicola per la quale i Cinesi bevono e apprezzano gratis i nostri prodotti, a cominciare dal vino, nelle fiere che promuoviamo noi come enti pubblici, poi se lo vogliono acquistare non possono perchč non lo trovano:” L’obiettivo secondo il presidente Rossi “E’ quello di trovare, da ora a dicembre, la formula per trovare su quel mercato uno sbocco ai nostri prodotti, magari con un marchio “made in Tuscany”. Non so – ha detto Rossi alla Cia – se la formula migliore sia quella di una societŕ mista o di collocarci sul mercato attraverso qualche soggetto. Dobbiamo trovarla attraverso Toscana promozione e con l’aiuto delle organizzazioni professionali.” Dopo la Cina ha detto infine Rossi c’č il Brasile e gli altri mercati emergenti.  
   
   
STABILIMENTO MIROGLIO DI CASTELLANETA SARA´ RICONVERTITO IN UN´INDUSTRIA ALIMENTARE  
 
Lo stabilimento Miroglio di Castellaneta diventerŕ un’industria alimentare. Questo l’esito principale del tavolo conclusosi nel pomeriggio di ieri a Roma al quale hanno preso parte, in un clima particolarmente costruttivo, oltre alla Regione Puglia e al Ministero dello Sviluppo economico anche la Provincia di Taranto, i sindaci di Castellaneta, Ginosa e Laterza e i sindacati nazionali e provinciali di categoria. Parte cosě il processo di riconversione per le sedi pugliesi di Miroglio spa, azienda italiana di abbigliamento e tessuti, in crisi ormai da anni. Nell’accordo sottoscritto viene avviata la riconversione della sede di Castellaneta in industria alimentare ed Ë assicurato per i lavoratori il prolungamento della cassa integrazione in deroga, che scade il 18 agosto, sino alla fine dell’anno, in modo che siano garantiti gli ammortizzatori sociali sino alla fine delle trattative. Il tavolo, inoltre, ha incominciato ad esaminare le proposte di riconversione avanzate per Ginosa. Un tema che sar‡ riaffrontato in modo piů approfondito a settembre, quando lo stato delle trattative sarŕ piů avanzato. “La perseveranza della Regione Puglia nel ricercare soluzioni industriali alla crisi di Miroglio – ha dichiarato la vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – comincia a dare i risultati sperati. Gli stabilimenti di Ginosa e di Castellana devono continuare ad ospitare attivitŕ industriali ed i lavoratori devono essere impegnati in attivitŕ produttive capaci dare un futuro a loro ed alle loro famiglie. Oggi abbiamo fatto un passo significativo e ci auguriamo di definire entro settembre la riconversione della sede di Ginosa”. Ha espresso soddisfazione anche l’assessore al Welfare Elena Gentile: “Assicuriamo il nostro sostegno – ha detto – alla cassa integrazione in deroga. La Regione si impegna a garantire la propria quota negli ammortizzatori sociali ma anche a sostenere le attivitŕ formative indispensabili ad accompagnare il processo di riconversione degli operai tessili verso altre produzioni”.  
   
   
GELA: A OTTOBRE PATTO PER LA FILIERA DEL COTONE  
 
Gela - "Ad ottobre firmeremo un patto di filiera per la reintroduzione della coltura del cotone in Sicilia; l´intesa interessera´ un´area estesa complessivamente per circa 5mila ettari, nei territori della piana di Gela e Catania e nel comprensorio palermitano. L´accordo sara´ firmato con le facolta´ di Agraria delle Universita´ di Catania e Reggio Calabria, le associazioni di categoria e investitori privati". Lo ha annunciato l´assessore regionale alle Risorse Agricole e Alimentari, Elio D´antrassi, nel corso del sopralluogo, compiuto stamani, in contrada Rinazzi a Gela, dove e´ in atto la ricerca sperimentale per individuare la migliore varieta´ di cotone fra le 15 impiantate, in relazione al clima siciliano. Lo studio, curato dai ricercatori delle facolta´ di Agraria di Catania e Reggio Calabria e finanziato dall´assessorato, e´ in corso su un´estensione complessiva di quasi 12 ettari, in campi di tre diverse localita´, due in territorio di Gela, nelle contrade Rinazzi e Zubbia, e uno a Catania, in zona Primosole). Il progetto ha preso il via a febbraio, con l´individuazione e il reperimento dei semi; e´ proseguito con la semina e si concludera´ ad ottobre, con le analisi e le valutazioni scientifiche sulla quantita´ e qualita´ del raccolto. "Individuata la varieta´ migliore - ha detto D´antrassi - avvieremo un piano industriale per la reintroduzione della coltura massiva del cotone in Sicilia: e´ una fibra che gode di un ottimo mercato, la domanda internazionale e´ in forte crescita, e che darebbe una spinta propulsiva all´agricoltura. Il cotone sara´ coltivato in aree non adatte alla frutticoltura, in terreni marginali, seminativi e seminativi-irrigui e, quindi, non intacchera´ in alcun modo le altre produzioni, rappresentando, invece, un valore aggiunto per gli agricoltori. Un investimento compatibile e redditizio, garantito da una di quelle eccellenze siciliane che si e´ smarrita nel tempo e che rilanceremo". Al sopralluogo hanno preso parte, fra gli altri, Carmelo Santonoceto, coordinatore scientifico del progetto, e Fabio Gresta, entrambi dell´Universita´ di Reggio Calabria, Paolo Guarnaccia e Santo Virgillito, dell´Universita´ di Catania.  
   
   
FINANZIAMENTI PER OLTRE 120 CANTINE TRENTINE  
 
Possono arrivare fino a 2 milioni di euro i finanziamenti previsti dalla convenzione firmata ieri da Cooperfidi, cooperativa provinciale garanzia fidi, Cassa Centrale Banca, Mediocredito Trentino Alto Adige. Altri Istituti hanno preannunciato la formalizzazione in un secondo tempo. L’iniziativa concretizza una delibera della Provincia autonoma di Trento, che ha messo a disposizione di Cooperfidi un finanziamento straordinario di 2,9 milioni di euro per far fronte alle esigenze delle aziende agricole operanti nel settore vitivinicolo. Ieri i presidenti di Cooperfidi, Renzo Cescato; di Cassa Centrale Banca, Giorgio Fracalossi; e Mediocredito Trentino Alto Adige, Franco Senesi, hanno sottoscritto la convenzione per sostenere la ristrutturazione finanziaria delle cantine vitivinicole trentine. “Si tratta di un’iniziativa molto importante che come credito cooperativo ci vede al fianco del settore agricolo – ha commentato Giorgio Fracalossi, presidente di Cassa Centrale Banca – Un ruolo che siamo ben contenti di ricoprire, cosě come facciamo sostenendo, piů in generale, il mondo delle imprese trentine”. Soddisfazione espressa anche da Franco Senesi, presidente di Mediocredito Trentino Alto Adige, che auspica che questa iniziativa sia di grande aiuto per il settore vitivinicolo. “Questa convenzione – ha spiegato il presidente di Cooperfidi Renzo Cescato – rappresenta uno dei quattro pilastri del sostegno alle Cantine sui quali il nostro consorzio sta lavorando. Le altre iniziative riguardano l’acquisto dell’immobile della Cantina di Nomi, i mutui di riassetto che Cooperfidi ha giŕ garantito con mezzi propri e la capitalizzazione delle imprese, per la quale Provincia autonoma di Trento e Federazione Trentina della Cooperazione stanno studiando un progetto”. Gli aspetti piů tecnici della convenzione sono stati spiegati dal direttore di Cooperfidi Claudio Grassi e dal vicedirettore generale di Cassa Centrale Banca Giorgio Bagozzi. “L’iniziativa presentata oggi – ha detto Grassi – mette in campo a favore del mondo vitivinicolo locale un plafond di 32,5 milioni di euro, di cui 10 milioni per le aziende agricole individuali”. Nel dettaglio, si tratta di un accordo per la ristrutturazione finanziaria delle Cantine vitivinicole trentine, sia per le 12 cantine cooperative che per le 110 aziende vitivinicole che vinificano uve proprie sul territorio provinciale. Il sostegno offerto potrŕ essere utilizzato per la ristrutturazione dell’indebitamente a breve, medio o lungo termine eccessivamente gravoso in termini di impatto finanziario annuo, contro presentazione di idoneo progetto di ristrutturazione finanziaria. I finanziamenti potranno avere un importo massimo di 2 milioni di euro per le cantine cooperative e di 100 mila euro per le cantine nelle restanti forme sociali, durata massima di otto anni, comprensivi di eventuale preammortamento, e saranno regolati a un tasso pari all’Euribor a 3 mesi, incrementato da uno spread stabilito in base alla percentuale di garanzia. Su tale tasso, Cooperfidi interverrŕ con un contributo sino all’1,50% in regime di “de minimis”, cioč a valere degli aiuti di Stato di importo limitato che non violano le stringenti normative europee a tutela della concorrenza. Cooperfidi garantirŕ da un minimo del 10% a un massimo del 50%. Alla firma della convenzione erano presenti anche Gianni Pangrazzi, responsabile mercato imprese di Banca Sella Nord Est Bovio Calderari, e Mauro Fezzi, dirigente generale agricoltura della Provincia autonoma di Trento. “La Provincia non puň agire sulle condizioni di mercato – ha precisato Fezzi – ma interviene con iniziative, come quella presentata oggi, di ristrutturazione finanziaria”. Ci sarŕ tempo fino al 31 dicembre 2011 per presentare le domande di finanziamento a Cooperfidi.  
   
   
TARTUFO BIANCO PASSATA IN CONSIGLIO LA MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE  
 
L’ass. Cirio: “I Comuni potranno regolamentarne la vendita sulle aree pubbliche” Via libera dal Consiglio regionale alla modifica della L.r. 16 del 2008 che tutela il tartufo e ne regola la raccolta, coltivazione e valorizzazione, al fine di inserire la possibilitŕ di regolamentarne la vendita su aree pubbliche da parte dei Comuni. La modifica č stata voluta e proposta dall’assessore al Turismo della Regione, Alberto Cirio, giŕ correlatore della Legge di tutela attualmente vigente in Piemonte, con un emendamento al collegato alla Finanziaria che in questi giorni č in discussione in Aula. La decisione č nata a seguito di una sentenza del Tar, che a maggio ha accolto il ricorso di un commerciante cuneese di Borgo San Dalmazzo contro il Comune di Alba, autore di un regolamento che autorizzava la vendita del tartufo solo nei negozi specializzati e all’interno della Fiera Internazionale che si svolge in autunno. “La modifica della Legge 16 di fronte al vuoto normativo nazionale – sottolinea l’assessore Cirio – dŕ uno strumento concreto ai sindaci, riconoscendo ai Comuni il diritto di limitare la vendita del tartufo bianco durante le fiere riconosciute dalla Regione solo nell’ambito dei negozi specializzati e negli spazi della fiera, dove la presenza costante dei giudici e le rigide misure di controllo rappresentano una garanzia alla freschezza e alla qualitŕ del prodotto. La sentenza pronunciata in primavera dal Tar rischia, infatti, di compromettere i controlli effettivi sulla commercializzazione del Bianco Pregiato e di conseguenza anche la tutela della sua immagine nonché del consumatore. Il tartufo ha un impatto mediatico e turistico altissimo per la nostra regione e non puň essere trattato come un qualsiasi altro prodotto. Mi auguro che la scelta del Piemonte sia lo spunto per una riflessione nazionale che porti ad un aggiornamento della normativa, tenendo conto di queste peculiaritŕ”  
   
   
PRIMAVERA DEL PROSECCO DA RECORD: NUMERI E VINCITORI DELL´EDIZIONE 2011. FRANCA DELL´ARCIPRETE SCOTTI, TITOLARE DI QUESTA RUBRICA, VINCE IL PREMIO GIORNALISTICO PREMIO ALTAMARCA-PEDEMONTANA E COLLINE DEL VENETO  
 
16 Mostre, 1.500 volontari impegnati nei 4 mesi di manifestazione(da Febbraio a Giugno), 300.000 visitatori dei quali il 10% provenienti dall’estero, 34.777 visitatori del sito www.Primaveradelprosecco.it/  1.323 amici di facebook, 3.580 iscritti alla newsletter, 16 info point attivati grazie alla collaborazione di 74 studenti degli istituti turistici della provincia. Sono questi i numeri che riassumono l’ottimo risultato raggiunto dalla Primavera del Prosecco, la manifestazione enoturistica del territorio che in sedici anni di vita ha saputo catturare l’attenzione di un numero sempre crescente di appassionati, visitatori ed addetti ai lavori. Nel corso del Gala di chiusura tenutosi all’Enoteca Veneta di Conegliano sono stati premiati i vincitori della 5^ edizione del Premio Giornalistico, i vincitori del 1° Concorso fotografico “Scatta la Primavera del Prosecco” e i Vini Campioni vincitori del 15° concorso enologico Gran Premio Primavera del Prosecco e Ii^ Selezione Prosecco Superiore. Al concorso enologico hanno partecipato 59 aziende con 172 vini e quest’anno i vini campioni premiati sono 21 e 5 quelli menzionati. Accanto ai produttori in sala erano presenti anche i partecipanti alla prima edizione del concorso fotografico “Scatta la Primavera del Prosecco” e i giornalisti vincitori del premio dedicato alla comunicazione dell’evento. Ecco i vincitori: Xv Gran Premio Primavera Del Prosecco Menzioni Al Roccolo di Guizzo Luigino Colli Trevigiani Igt Verdiso Frizzante 2010 Bortolin Angelo Spumanti Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Frizzante "Prade" 2010 Col Vetoraz Spumanti Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Tranquillo "Tresiese" 2010 Furlan Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Frizzante 2010 Campioni Andreola di Pola Stefano Colli Trevigiani Igt Verdiso Tranquillo 2010 Astoria Vini Colli di Conegliano Doc Bianco Tranquillo "Mina" 2010 Colvendra´ Colli di Conegliano Refrontolo Passito Doc 2006 Colli Trevigiani Igt Verdiso Tranquillo 2010 Masottina Colli di Conegliano Doc Bianco Tranquillo "Rizzardo" 2010 Colli di Conegliano Doc Rosso Tranquillo "Montesco" 2008 Salatin Colli di Conegliano Doc Bianco Tranquillo "Le Conche" 2010 Ii^ Selezione Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Menzioni Serre Spumanti Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Rive Brut "58" Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Rive Extra Dry "Lovrč" Campioni Arman Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Dry "Terre del Maso" Borgo Col Vini Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Bortolin Angelo Spumanti Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Brut Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Superiore di Cartizze Dry Bortolomiol Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Millesimato "Banda Rossa" Cantina Colli Del Soligo Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Brut Solicum Cuvče Col Vetoraz Spumanti Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Superiore di Cartizze Dry Le Bertole Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Dry Mass Bianchet Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Dry Millesimato Rebuli Michele "Bastia" Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Superiore di Cartizze Dry "Bastia" Reghini Celestino - Rive Del Bacio Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry "Rive del Bacio" Santa Eurosia Spumanti Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Brut Spumanti Gemin Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Superiore di Cartizze Dry Stana di Rebuli Renzo Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Tanore´ Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Dry Millesimato "Il Tanorč" Valdoc Sartori Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Brut "Nono Moro" Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Extra Dry Zardetto Spumanti Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Spumante Brut "B" 1° Concorso Fotografico “Scatta La Primavera Del Prosecco” 3° Premio: Romeo Meneghello Valdobbiadene (Tv) Foto : "Il pianto" 2° Premio: Maria Botter Mestre (Ve) Foto: " Il cielo in una vite.." 1° Premio: Paola Musumeci Montebelluna (Tv) Foto: "Ricami ed intarsi" 5° Premio Giornalistico Primavera Del Prosecco Premio Web “Premio Marca Treviso”: Emanuele Lavizzari “Torna la Primavera del Prosecco:assaggi, Sport,turismo” – www.Ilsommelier.it/  Premio Riviste E Periodici “Premio Scuola Enologica G.b.cerletti”: Patrizia Cantini “Sulla strada del Prosecco e dei vini dei colli Conegliano-valdobbiadene” – Cucina eVini Premio Quotidiani “Premio Altamarca-pedemontana e colline del Veneto”: Franca Dell’arciprete Scotti “Un brindisi alla terra del Prosecco” On the Road – Quaderni di Viaggio Premio Radio Tv “Premio Verdiso”: Antonella Prigioni “Puntata Tg” – Telepadova 7 Gold Primo Premio Assoluto “Premio Speciale Conegliano Valdobbiadene Docg”: Fede e Tinto “Decanter” – Radio Rai 2  
   
   
LE OASI PLASMON: DALLA NATURA ALLA TAVOLA  
 
Il Programma Oasi Plasmon č un sistema unico di qualitŕ totale e di controllo di tutta la filiera produttiva creato da Plasmon per raggiungere sempre nei suoi prodotti il piů alto livello qualitativo, sia nutrizionale che organolettico, oltre alla assenza di residui, a livelli anche solo potenzialmente dannosi, nelle materie prime destinate agli alimenti per l’infanzia. Il sistema di qualitŕ messo a punto da Plasmon offre anche l’assoluta protezione dal rischio di contaminanti, troppo numerosi e non tutti noti per poter essere efficacemente intercettati dai soli controlli di laboratorio, tradizionalmente effettuati “a valle” della produzione delle materie prime. Questo sistema rappresenta la migliore risposta globale e concreta alla richiesta di qualitŕ e sicurezza totale degli alimenti per l’infanzia. Costituisce quindi una scelta evolutiva di gestione, monitoraggio e controllo diretto di tutto il processo produttivo: dall’identificazione delle zone piů adeguate, lontane da qualsiasi fonte di inquinamento, alla selezione dei terreni, alla scelta delle tecniche di coltivazione ed allevamento migliori a seconda della materia prima, al processo di trasformazione fino al prodotto finito. Eliminando quindi qualsiasi rischio di “inquinamento” pericoloso degli alimenti e di impoverimento nutritivo, il Programma Oasi Plasmon agisce nel pieno rispetto delle necessitŕ del consumatore e dell’ecosistema ambientale. Infatti, grazie alla particolare organizzazione della filiera produttiva, si impiegano tutti i mezzi a disposizione al fine di mantenere intatte le risorse naturali, garantendo quindi la tutela dell’ambiente. Plasmon ha instaurato con le aziende coinvolte nel Progetto Oasi un rapporto di collaborazione continuativo, aperto e fattivo. Le aziende partner selezionate condividono infatti la filosofia produttiva e qualitativa di Plasmon con pari responsabilitŕ e sono quindi considerate dei veri e propri reparti produttivi “a monte”. Oggi il Programma Oasi, in Italia e all’estero comprende oltre 1.000 unitŕ produttive rappresentate da aziende agricole di frutta, verdura e cereali, da allevamenti di bovini, ovini, suini, equini, avicoli, cunicoli e di pesce e da latterie. Le Oasi Plasmon sono dislocate, quando possibile, in Italia, al fine di avere una pronta disponibilitŕ di materie prime e maggior facilitŕ di contatto con coltivatori e allevatori, ma considerando che l’obiettivo Plasmon č quello di fornire la massima qualitŕ dei prodotti, non contano la distanza o il tempo necessario per raggiungere le aree prescelte, quanto la loro specifica vocazione agricola. Per questo molte Oasi sono anche all’estero dove sono state identificate le aree migliori per soddisfare le specifiche esigenze di coltivazione o di allevamento di quella determinata materia prima. Č in Francia, ad esempio, che Plasmon ha trovato un particolare tipo di grano che ben si integra con altre varietŕ coltivate nelle Oasi in Italia, per consentire la messa a punto della miscela di farine ottimale. La banane invece sono coltivate in piantagioni in aree appositamente scelte del centro e sud America dove le particolari condizioni climatiche riducono le possibilitŕ di patogeni, quali la sigatoka negra, un fungo parassita che affligge la maggior parte dei bananeti. Č invece in Irlanda che Plasmon, dopo lunghe ricerche, č riuscita ad individuare acque esenti da contaminanti ambientali pericolosi, capaci di soddisfare i rigidi requisiti qualitativi del sistema Oasi per l’allevamento dei salmoni. I bovini, i manzi e i vitelli vengono allevati invece in Brasile e in Italia. Plasmon effettua il controllo degli anabolizzanti per tutti gli allevamenti del lotto di carne e questo richiede controlli che possono durare anche piů di una settimana. Sono previsti infatti controlli lungo tutta la filiera con ispezioni in allevamento, ai macelli, ai magazzini e agli stabilimenti di trasformazione della materia prima. A questo si aggiungono piů di 10.000 controlli di laboratorio sulle materie prime: in questo modo Oasi Plasmon offre garanzie molto superiori rispetto al solo controllo statistico del lotto, che ha sempre un margine di incertezza. Infine, per l’allevamento delle mucche da latte Plasmon ha scelto l’Italia e la Germania, dove le stalle garantiscono standard igienici e qualitativi ottimali. Per arrivare ad un’organizzazione cosě completa ci sono voluti anni di preparazione e ricerche. Inizialmente sono state identificate in tutto il mondo le aree geografiche che soddisfacessero i rigidi requisiti Plasmon per l’insediamento delle coltivazioni e degli allevamenti. Una volta identificate le zone sono stati stabiliti contratti di esclusiva con gli allevatori e coltivatori, trasferendo loro, attraverso i veterinari e gli agronomi Plasmon, il know how tecnico e di ricerca acquisito dall’Azienda sin dal 1902. Sono state quindi definite severe regole di produzione e di controllo a cui allevatori e coltivatori hanno l’obbligo di attenersi. L’essere entrata negli anni ’80 con un sistema di qualitŕ cosě innovativo e con una gestione diretta delle proprie materie prime, ha consentito a Plasmon di mantenere l’eccellenza di qualitŕ e di sicurezza dei propri alimenti per l’infanzia. L’organizzazione del Programma Oasi Plasmon puň essere semplificata in tre fasi fondamentali: una prima “fase di ricerca” consistente nell’identificazione dei principali problemi per ogni materia prima, una seconda “fase di realizzazione sul campo”, ed infine un preciso “programma di controllo”. Gli standard di qualitŕ prefissati dalla Plasmon prevedono infatti non solo la definizione di tutte le fasi di coltivazione o di allevamento, fino alla prima trasformazione o macellazione, da svolgere con la guida ed il controllo di agronomi e veterinari Plasmon, ma anche controlli al termine di questa fase. Questo controlli, contrariamente a quanto avviene con i tradizionali sistemi di produzione, sono finalizzati al riscontro del perfetto funzionamento dell’intera filiera. La ricerca Per Plasmon il primo passo verso la prevenzione totale č identificare le problematiche ricorrenti nell’allevamento e nella coltivazione delle materie prime, trovando le possibili soluzioni che escludano l’utilizzo di trattamenti non idonei per l’impiego nei prodotti per l’infanzia. Plasmon si č quindi nettamente distaccata dalle metodiche di lavorazione comuni ad altre aziende, imponendosi limiti ancor piů restrittivi, rispetto a quanto previsto dalle legislazioni nazionali ed internazionali, in termini di requisiti del prodotto finito. Per ottenere quindi prodotti sicuri e con le migliori caratteristiche nutrizionali per i bambini, gli agronomi e i veterinari Plasmon sono sempre alla ricerca di tecniche di coltivazione e allevamento all’avanguardia che garantiscano l’assenza assoluta di sostanze anche solo potenzialmente dannose. La realizzazione sul campo Realizzazione sul campo significa per Plasmon l’identificazione dei luoghi ideali dove far nascere le Oasi: le coltivazioni e gli allevamenti destinati a produrre le materie prime Plasmon non possono sorgere vicino a centri industriali a rischio, autostrade e altre possibili fonti di inquinamento e i terreni devono essere opportunamente selezionati in modo da evitare la presenza di residui dannosi di precedenti coltivazioni. Con la stessa cura vengono individuati i pascoli per gli allevamenti, i corsi d’acqua e i mari per l’allevamento dei pesci. Le coltivazioni e gli allevamenti sono gestiti in base alle direttive e sotto il controllo degli agronomi e dei veterinari Plasmon, grazie ad un rapporto di collaborazione e continuo confronto con gli agricoltori,gli allevatori ed i tecnici delle aziende che, condividendo la filosofia Oasi Plasmon, si impegnano a seguirne le rigide norme di qualitŕ e sicurezza. I partner di Plasmon hanno infatti l’obbligo (per ciascuna coltivazione) di redigere il “quaderno di campagna” per la registrazione dei prodotti e dei concimi impiegati, sia in termini cronologici che quantitativi, e la “scheda di stalla” con i dati di allevamento degli animali, con riferimenti dettagliati delle eventuali terapie e vaccinazioni effettuate. La tracciabilitŕ - Inoltre nelle Oasi Plasmon č applicato un controllo capillare: ogni singolo campo e ogni singolo tipo di allevamento vengono schedati ed approvati, dopo la verifica della conformitŕ alle rigide regole ambientali del programma. Tutto ciň, unitamente ad un sistema di rintracciabilitŕ totale lungo la filiera, permette di identificare in ogni momento da quali campi provenga una certa partita di frutta, verdura o cereale e di determinare da quali allevamenti proviene la carne, il latte o il pesce. Il codice impresso su ogni confezione di prodotto finito consente infatti l’assoluta rintracciabilitŕ delle materie prime utilizzate. Il controllo Controllo significa supervisione e verifica di ogni fase del ciclo produttivo: dai campi e dalle strutture di allevamento, ai controlli in corso di coltivazione e allevamento, a quelli durante la raccolta, la macellazione, la lavorazione e il trasporto, fino ai prodotti finiti. Fasi di controllo che vedono impegnati oltre 50 persone tra veterinari, agronomi, chimici, microbiologi, tecnologi alimentari, che effettuano migliaia di controlli ogni anno sul campo e presso i laboratori Plasmon. Questo impone per il personale un’ampia e approfondita formazione, un costante aggiornamento e collegamento con gli organismi di ricerca e controllo nazionali ed internazionali, affinchč ogni attivitŕ sia effettuata con la massima capacitŕ, consapevolezza e responsabilitŕ. L’aggiornamento scientifico č quindi la base del sistema di qualitŕ Plasmon ed il punto di partenza per l’attuazione del programma Oasi sul campo o in allevamento. I plus Oasi Plasmon frutta Nell’alimentazione del bambino la frutta č importante per gli apporti di sali minerali, vitamine, antiossidanti e fibra. La fibra deve essere inizialmente introdotta in piccole quantitŕ e poi aumentata gradualmente. Il particolare processo di frantumazione della frutta omogeneizzata ne migliora la digeribilitŕ. • Raccolta della frutta: a mano al punto ottimale di maturazione al fine di garantire le migliori caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Interventi specifici per evitare le ammaccature della frutta (rischio patulina nelle mele) come ad esempio l’utilizzo di piccole cassette, a volte anche foderate, per eliminare i danni meccanici. • Solo Frutta con caratteristiche idonee per l’alimentazione infantile sia per quanto riguarda l’assenza di contaminanti (residui di pesticidi, patulina, … ) sia per le caratteristiche nutrizionali (potenziale allergenico, … ). • Conservazione della frutta: in celle dedicate, a temperatura e umiditŕ controllata, per evitare mescolamento con altra frutta e perdite di rintracciabilitŕ. Ü Divieto di utilizzo di fitofarmaci post raccolta ü Tempi brevi dalla raccolta alla trasformazione in purea ü Cernita accuratissima della frutta • Ricetta del prodotto: Plasmon pone massima attenzione alla scelta delle varietŕ di frutta piů adatte (allergeni, etc.) in relazione all’etŕ di inizio di consumo indicata. Rinuncia all’utilizzo di varietŕ fortemente allergeniche (come ad esempio il kiwi) perdendo anche opportunitŕ di mercato. • Processo di preparazione delle puree: la frutta viene accuratamente lavata e selezionata. Con un apposito macchinario vengono separate bucce, torsoli e semi e la polpa viene trasformata in purea della granulometria / consistenza desiderata. Gli impianti di produzione sono tutti in acciaio inossidabile e completamente chiusi, con impossibilitŕ di contatto con l’aria. Tutto questo annulla il rischio di ossidazione della purea di frutta. • La frutta viene trasformata in una “crema” con una apparecchiatura particolare. Questa puň essere assimilata a un omogeneizzatore, anche se diverso da quello del latte, che riduce la dimensione delle fibre a pochi decimi di millimetro. Nel processo č prevista un’operazione specifica per eliminare l’aria inglobata nel prodotto. • Disaereazione: č l’operazione che garantisce l’eliminazione dell’aria inglobata nel prodotto. La purea di frutta č piuttosto densa e l’aria rimane facilmente inglobata nel prodotto. Negli omogeneizzati Plasmon l’aria inglobata viene eliminata con un passaggio sottovuoto in una apposita apparecchiatura. • L’igiene del processo produttivo č massima. Plasmon applica rigorose procedure di pulizia di tutto l’impianto produttivo e un controllo continuo di tutti i punti critici del processo. Inoltre negli Omogeneizzati Plasmon, grazie al confezionamento sottovuoto, alla sterilizzazione del prodotto e alla perfetta ermeticitŕ del vasetto, viene eliminato qualsiasi rischio di contaminazione microbiologica. • Conservazione dell’omogeneizzato di frutta: grazie al processo produttivo che prevede la sterilizzazione e il confezionamento sottovuoto la stabilitŕ del prodotto e il contenuto vitaminico dichiarato sono garantiti. Il prodotto, una volta aperto, grazie alla confezione richiudibile e alla disattivazione delle attivitŕ enzimatiche, puň essere consumato entro le 24 ore se conservato in frigorifero. • Il Controllo delle materie prime (frutta), secondo il Programma Oasi Plasmon prevede: ü Ispezioni in campo prima della raccolta ü Campionamento e analisi sulla frutta appena prima della raccolta ü Verifica dei quaderni di campagna per tutte le aziende agricole ü Verifica della rintracciabilitŕ totale della materia prima ü Controllo e approvazione della frutta di ogni azienda agricola del Programma Oasi Plasmon A questi seguono i controlli di approvazione della materia prima trasformata (presso il fornitore) e ulteriori controlli in entrata agli stabilimenti Plasmon. • Controllo prodotto finito: vengono regolarmente controllati tutti i parametri necessari per garantire la sicurezza igienico sanitaria del prodotto ed il rispetto dei requisiti infanzia. • Tracciabilitŕ: il programma Oasi Plasmon, oltre alla rintracciabilitŕ di legge, garantisce la completa rintracciabilitŕ della frutta utilizzata al campo. Questo consente di conoscere la “storia” di ogni lotto (azienda agricola, trattamenti, etc.). • Sistema di qualitŕ “proattivo”: un team tecnico specializzato (agronomi, tecnologi alimentari, chimici) studia tutte le problematiche emergenti e le normative per la prevenzione di qualsiasi rischio. Le regole Oasi Plasmon gestiscono tutta la filiera produttiva a partire dalla selezione delle aziende agricole, fino alla trasformazione delle materie prime. Sono previsti controlli lungo tutta la filiera con ispezioni alle aziende agricole, ai magazzini e agli stabilimenti di trasformazione delle materie prime. A questo si aggiungono piů di migliaia di controlli di laboratorio sulle materie prime: in questo modo Oasi Plasmon dŕ garanzie molto superiori rispetto al controllo statistico del lotto, che ha sempre un margine di incertezza  
   
   
BECCO GIALLO: ITALIAN CHICKEN. LA PRIMA CATENA DI RISTORAZIONE VELOCE A BASE DI POLLO  
 
Becco Giallo rappresenta una novitŕ assoluta nel panorama del fast food. I piatti a base di carne di pollo hanno molteplici vantaggi. Sono appetibili, economici, si prestano a svariate interpretazioni culinarie, sono interculturali e particolarmente apprezzati dai bambini. A metŕ del mese di Luglio inaugura presso il Centro Commerciale Orio center di Orio al Serio il primo locale becco giallo, ideato e progettato da Andrea Lombardini, imprenditore romagnolo, amministratore unico della societŕ Base S.p.a., che negli ultimi anni ha introdotto nel mercato la filosofia del fast food “all’italiana”, di qualitŕ. Un concetto presente nel locali delle catene Romagna Mia Piadina, Mangiapizza, Martin Pescatore, dove la formula del fast food si coniuga al gusto della tradizione gastronomica italiana, nel pieno rispetto della qualitŕ degli ingredienti e delle ricette. Tradizione e contemporaneitŕ in un unico concetto. Una nuova catena tematica si affaccia nel mercato della ristorazione veloce, proponendo locali che si posizioneranno in Gallerie Commerciali (100 mq circa di superficie), nei centri storici delle principali cittŕ italiane (50 mq) oppure saranno impostati come ristoranti con servizio al tavolo (250 mq). L’allestimento dei locali č curato dalla Societŕ Costa Group. Il colore caldo e scuro delle pareti esalta i colori vivaci e golosi delle pietanze esposte. Il locale di Orio al Serio della catena becco giallo, aperto 7 giorni su 7 per pranzo e cena, si estende su una superficie di 120 mq affacciandosi su una food court. “Il locale dŕ inizio a una nuova stagione del fast food, all’insegna della qualitŕ delle materie prime. Sono un imprenditore che sviluppa idee nel territorio nazionale, prestando particolare attenzione alla tradizione italiana, nel segno della modernitŕ” afferma Andrea Lombardini “rendendo accessibile a tutti una consumazione finora riservata al pasto di casa. Inoltre la carne di pollo, oltre ad essere ipocalorica e particolarmente amata dai bambini, č un cibo interculturale, che puň essere consumato da persone di ogni religione”. La carne utilizzata nei piatti proviene da polli allevati a terra, di origine italiana  
   
   
VENCHI : IL GELATO DELLA HAUTE COUTURE APPUNTAMENTO ALL´INSEGNA DEL SAPORE E, PRIMA DI TUTTO, DELLA GENUINITA´  
 
Giovedi 7 luglio nella nuova Cioccogelateria Venchi in via della Croce gelato gratis per il pubblico di Alta Moda Donna. In occasione dell’apertura della settimana Roma Alta Moda, Venchi regala un’esperienza golosa e imperdibile. Per festeggiare l’opening della nuova Cioccogelateria in via della Croce 25, Venchi, dalle 13.00 alle 22.00 giornalisti, buyers e operatori del settore sono invitati a provare l’eccellenza artigianale dei gelati Venchi: gratis per un giorno, coppette di creme e sorbetti a profusione. Un’occasione per regalarsi una meritata pausa di puro piacere per la gola, tra i tanti frenetici eventi della giornata. Appuntamento all’insegna del sapore e, prima di tutto, della genuinitŕ. Tutti i gelati Venchi seguono infatti un rigoroso processo artigianale di produzione, per un gusto sempre freschissimo e inimitabile, a partire dalla massima attenzione alla naturalezza degli ingredienti. Nella ricerca della genuinitŕ assoluta vengono eliminati i grassi idrogenati cosě come gli aromi e coloranti, i prodotti geneticamente modificati e, soprattutto, i monodigliceridi degli acidi grassi (componenti estratti dai residui di trattamenti chimici effettuati sui grassi vegetali) presenti nella quasi totalitŕ dei gelati in commercio  
   
   
SPUMANTI BORTOLIN ANGELO: LA CANTINA CONTINUA A RIEMPIRE IL SUO MEDAGLIERE CON RICONOSCIMENTI CONQUISTATI OVUNQUE  
 
Dopo la straordinaria performance del Vinitaly 2011, al quale Concorso Internazionale la Bortolin Angelo Spumanti ha ottenuto la Gran Medaglia d’Oro con il Valdobbiadene Docg Extra Dry e la Gran Menzione per il Valdobbiadene Docg Dry “Desiderio, il Valdobbiadene Docg Brut, il Valdobbiadene Docg Prosecco Frizzante “Spago”e il Valdobbiadene Docg Prosecco Frizzante “Prade”, la cantina continua a riempire il suo medagliere con riconoscimenti conquistati ovunque: in Germania, Francia e Inghilterra ma anche in Italia ad Ancona, Benevento e Pramaggiore, come in “casa” a Valdobbiadene. In piena continuitŕ con i risultati ottenuti nel 2010 il Valdobbiadene Docg di questa cantina a conduzione familiare si conferma possedere una marcia in piů anche nel 2011. La dimostrazione piů evidente della qualitŕ dei vini di questa cantina di Guia di Valdobbiadene arriva proprio da chi il prosecco lo conosce meglio e quindi dal territorio: alla seconda edizione del Concorso promosso dalla Primavera del Prosecco “Conegliano-valdobbiadene Selezione Spumante Superiore” la commissione d’assaggio formata da esponenti dell’Assoenologi ha assegnato il titolo di “Campione” a ben tre vini della cantina Bortolin Angelo Spumanti, evidenziandoli all’interno della selezione della migliore produzione enologica del territorio: il Valdobbiadene Docg Brut, il Valdobbiadene Docg Extra Dry e il Valdobbiadene Docg Dry Superiore di Cartizze. Tre vini di eccellenza che hanno superato il punteggio di 85/100 e che diventeranno i “portabandiera” della pregiata enologia dell’Altamarca trevigiana nelle numerose fiere e manifestazioni in calendario con la Primavera del Prosecco. Una menzione inoltre č stata ottenuta anche dal Valdobbiadene Docg Prosecco Frizzante “Prade”. Altro risultato significativo, ottenuto nel cuore della terra del Prosecco, a San Pietro di Barbozza (Treviso), č quello della Mostra del Valdobbiadene Docg, dove il Valdobbiadene Docg Dry “Desiderio”, lo spumante frutto della selezione delle migliori uve dell’annata, č stato insignito della Medaglia d’Oro. Prestigiosi anche i riconoscimenti nei concorsi internazionali: in Germania lo “Spago” ha ottenuto la Medaglia d’Oro al “Berliner Wein Trophy 2011” e al Concorso “Bollicine di Hannover” si č classificato 3° Spumante il Valdobbiadene Docg Dry Superiore di Cartizze. In Francia al Concorso Internazionale di Lyon 2011 il Valdobbiadene Docg Extra Dry ha conquistato la Medaglia d’Argento e il Valdobbiadene Docg Dry “Desiderio” la Medaglia di Bronzo. A Londra ai Decanter World Wine Awards 2011, uno dei piů importanti concorsi enologici internazionali promosso dalla celebre rivista inglese “Decanter”, il Valdobbiadene Docg Dry Superiore di Cartizze e il Valdobbiadene Docg Brut hanno conquistato la Medaglia di Bronzo e il Valdobbiadene Extra Dry un diploma di Merito. Fresca fresca la vittoria per la Cantina anche al Premio Douja D’or di Asti, uno dei piů importanti concorsi nazionali, dove sono stati premiati sia il Valdobbiadene Docg Extra Dry che il Valdobbiadene Docg Frizzante “Spago”, una vittoria che consentirŕ la partecipazione al 45° Salone Nazionale di Vini che si terrŕ a settembre 2011 ad Asti. Tra gli altri concorsi italiani la Cantina Bortolin Angelo Spumanti, ha fatto incetta di premi anche al 50° Concorso Enologico Nazionale 2011 di Pramaggiore (Venezia) dove ha ottenuto l’Oscar d’Argento Regionale come premio all’azienda e ben 6 Medaglie d’Oro: con il Valdobbiadene Docg Dry Superiore di Cartizze, l’Extra Dry e il Brut, il Valdobbiadene Docg Frizzante “Spago” e “Prade” e il Valdobbiadene Docg Prosecco Tranquillo "Sommaval". Alla 12° Selezione Nazionale Vini da Pesce 2011 di Ancona si č aggiudicata la Medaglia d’Argento con il Valdobbiadene Docg Extra Dry e il diploma di merito con il Valdobbiadene Docg Brut e il Valdobbiadene Docg Prosecco Tranquillo “Sommaval”, e alla Selezione del Sindaco, tenutasi quest’anno a Torrecuso in provincia di Benevento, ben due medaglie d’Argento con il Valdobbiadene Docg Brut e il Valdobbiadene Docg Prosecco Frizzante Spago 2010. Un successo confermato un premio dopo l’altro per l’alta qualitŕ dei prodotti della cantina che si traduce anche sul piano economico: nel 2010 il fatturato ha registrato una significativa crescita con un 16% in piů sull’anno precedente e oltre 365.000 bottiglie vendute in tutto il mondo: dagli Stati Uniti a Hong Kong e Taiwan, dall’Australia a Germania, Francia, Regno Unito, Austria, Svizzera e in Giappone. Www.spumantibortolin.com