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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 22 Novembre 2011 |
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UE: GIOCO D´AZZARDO IN RETE: VERSO NUOVE RESTRIZIONI |
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Bruxelles, 22 novembre 2011 - Il gioco d´azzardo, lo sappiamo tutti, è un affare pericoloso. E l´arrivo di internet non che fatto altro che peggiorare la situazione. Per limitare i rischi, il Parlamento ha chiesto alla Commissione di promuovere una più stretta cooperazione tra Stati membri per la lotta al gioco d´azzardo illegale e per la protezione dei minori. Negli ultimi anni il gioco d´azzardo in rete si è sviluppato molto rapidamente. Circa il 10% di tutto il gioco d´azzardo in Europa si svolge in internet, tramite cellulari e piattaforme interattive. E rappresenta oggi un giro d´affari di oltre € 10 miliardi. Le leggi che regolano questa attività variano da paese a paese, ma nella risoluzione approvata martedì si propone d´introdurre un modello di licenza unica per garantire la sicurezza ai giocatori, in particolari per i minori. Un mercato stabile e più trasparente: gli Stati membri dovrebbero introdurre un modello di licenza unica, la Commissione europea dovrebbe prendere in considerazione l´idea di bloccare una transazione tra giocatori d´azzardo e i siti che propongono questo servizio. Protezione dei giocatori più vulnerabili: limitare l´accesso ai siti di gioco d´azzardo in rete tramite la verifica dell´età e le restrizioni ai pagamenti elettronici, prima di iniziare una giocata. I deputati invitano la Commissione a individuare standard comuni per gli operatori o una direttiva quadro. |
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CONFERENZE DIGITAL AGENDA BOLOGNA, PALERMO, ROMA |
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Roma, 22 novembre 2011 - La Rappresentanza in Italia della Commissione europea, insieme con il Ministero per lo Sviluppo Economico, la Presidenza del Consiglio – Dipartimento Digitalizzazione Pa e innovazione tecnologica, l´Anci e la Conferenza delle Regioni, promuove tre incontri sulla Digital Agenda. Le tre iniziative, che avranno luogo a Bologna (21 novembre), Palermo (22 novembre) e Roma (23 novembre), hanno l´obiettivo di coinvolgere i territori nella realizzazione degli obiettivi della Digital Agenda. L´iniziativa rappresenta inoltre un’occasione di dialogo e scambio di conoscenze e best practices tra istituzioni a diversi livelli di governo, parti economico-sociali, università e centri di ricerca, imprese e i cittadini. Particolari attenzioni sono dedicate alle priorità indicate nell’Agenda Digitale Europea, tra cui il contrasto al digital e al knowledge divide, l’alfabetizzazione digitale, lo sviluppo di reti a banda ultra larga, la promozione dell’e-government e degli open data e gli interventi per la realizzazione delle smart cities. L’agenda digitale europea, una delle sette flagship di europa 2020, è stata lanciata dalla Commissione europea il 19 maggio 2010 per accelerare la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e sfruttare i vantaggi del mercato unico digitale per cittadini e imprese. Al fine di diffondere e analizzare i principali elementi dell’agenda Digitale europea e per allargare le basi di una collaborazione efficace tra tutti gli attori del settore a livello europeo, la Commissione ha organizzato quest’anno una serie di eventi nei singoli stati membri. Sulla base delle indicazioni fornite dalle autorità italiane e dagli operatori del settore nel corso del seminario organizzato presso la Rappresentanza in Italia a Roma il 5 luglio 2010 e in altre iniziative, si intende rilanciare ora il dibattito in Italia promuovendo tre diversi eventi: a Bologna, a Palermo e a Roma. Il coinvolgimento nella preparazione dei tre appuntamenti di una grande molteplicità di attori, utilizzando anche le tecnologie web 2.0, e la decisione di differenziare geograficamente i temi trattati, permetteranno di ricondurre il dibattito soprattutto alla sua dimensione locale e di affrontare le specifiche problematiche anche a livello territoriale. Palermo: www.poat-si.it |
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ALBANIA INVESTE SU IT&C |
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Tirana, 22 novembre 2011 - È stato inaugurato di recente, presso il Consiglio dei Ministri albanese, il primo Centro di Risorse e Formazione per la Tecnologia dell´Informazione e della Comunicazione, Protik, creato da un partenariato pubblico-privato tra il Governo locale, il Fondo Albanese-americano per lo Sviluppo (Aadf), l´Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), la Microsoft Albania, la Hewlett - Packard, la Cisco e l´Albtelecom. Ne dà comunicazione l´Ice. Questo centro, la cui apertura è prevista nella primavera del 2012, sosterrà lo sviluppo del settore e l´utilizzo delle Tecnologie dell´Informazione e della Comunicazione (Tik) da parte delle Piccole e Medie Imprese. Il centro porrà l´accento sulla promozione di vari prodotti, sul rafforzamento della rete nel settore Tik e la messa a disposizione di altre risorse preziose per questo comparto. |
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INTERNET VELOCE ARRIVA IN TUTTE LE CASE DEI TRENTINI |
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Trento, 22 novembre 2011 - In Trentino, a breve, tutte le abitazioni, aziende, alberghi e utenze saranno raggiunte dalla rete Adsl veloce. Lo scorso anno la giunta provinciale aveva stanziato 8,4 milioni di euro per garantire la copertura della rete Adsl in tutto il territorio della provincia. Il lavoro di sostituzione è partito nelle scorse settimane ed una delle prime amministrazioni è stata Dro. "Il territorio da tempo - spiega il sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi - chiede connettività veloce e sicura. Esistono zone che sono addirittura sprovviste di Adsl, come ad esempio Pietramurata. In collaborazione con la Provincia abbiamo quindi chiesto di essere tra i primi a sostituire le centraline così, da offrire risposte a cittadini, giovani ed imprese". Attualmente solo una piccola parte del territorio è coperto da servizi di connettività fino a 20 megabit". Dopo la realizzazione delle rete Wifi e in attesa dell’arrivo della fibra ottica, in Trentino continua il processo di innovazione delle infrastrutture del territorio e l’espansione di internet a connettività veloce. Nei prossimi mesi, altre zone saranno interessate dall´arrivo della Adsl veloce. Prosegue l’azione della Provincia verso il "Trentino digitale". Realizzata la rete Wifi, i lavori in dirittura d’arrivo della dorsale in fibra ottica e in attesa di portare la fibra ottica direttamente nelle case e nelle aziende trentine, il Trentino beneficerà di una copertura Adsl veloce, grazie all’adeguamento della attuale rete di connettività che sarà portata fino a 20 megabit di velocità. In altre parole, nei prossimi mesi il Trentino sarà attivo un servizio Adsl veloce, così da garantire a tutti gli utenti una più celere navigazione. Oggi solo una minima parte del territorio è servita da una Adsl veloce. Negli scorsi giorni, le nuove centraline Adsl sono entrate in funzione a Dro e in particolare a Pietramurata, dove prima Internet e l´Adsl erano assenti o quasi: "Nel Comune di Dro e a Pietramurata - osserva l´assessore comunale Giovanni Ferrari - operano aziende che richiedono collegamenti veloci e sicuri. Anche i giovani e più in generale le famiglie hanno in Internet un punto di riferimento e noi, amministratori, siamo chiamati a fare il possibile per garantire questo tipo di servizi innovativi".
Con il progetto, la giunta provinciale intende garantire anche nelle aree a rischio di marginalizzazione – le cosiddette aree a “fallimento di mercato”, dove la difficile morfologia del territorio e la relativa popolazione rende non conveniente l’investimento privato – un collegamento robusto e sicuro, fino a 20 megabit, in linea con i recenti orientamenti espressi da Bruxelles nel documento Europa 2020.
L’iniziativa costituisce il punto di congiunzione fra la dorsale, ossia i 750 chilometri di cavi che rappresentano l’ossatura dalla quale distribuire la connettività su tutto il territorio trentino (la cui posa sarà conclusa nel corso del 2011), e la realizzazione delle reti di accesso, che andranno a coprire l’ultimo miglio entro il 2018.
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IL NUOVO SERVIZIO “POS ON MOBILE” CONSENTIRÀ DI EFFETTUARE PAGAMENTI CON CARTA DI CREDITO E BANCOMAT ATTRAVERSO SMARTPHONE E TABLET OLIPAD, CON IL SEMPLICE AUSILIO DI UN LETTORE PORTATILE DI CARTE BANCARIE |
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Roma, 22 novembre 2011 - Il gruppo Bassilichi attraverso la sua controllata Triveneto Bassilichi, azienda leader nei sistemi di pagamento a livello italiano, e Telecom Italia hanno sviluppato un innovativo servizio di Ict (Information Communication Technology) che consente i pagamenti con carte di credito e bancomat mediante l’utilizzo di uno smartphone, o di un tablet Olipad, con l’ausilio di un mini-lettore portatile di carte, senza quindi la necessità di disporre di un Pos. In particolare, la nuova soluzione “Pos On Mobile”, rivolta a tutti coloro che hanno esigenza di effettuare transazioni in mobilità, abilita i cellulari a ricevere pagamenti tramite carte bancarie grazie ad un applicativo software installato all’interno dello Smartphone o dell’Olipad che dialoga via bluetooth con il lettore della carta. La transazione avviene nel rispetto dei massimi standard di sicurezza, Sepa e Emv, e in maniera conforme alle omologazioni previste dal mercato nazionale. “Pos On Mobile” offre in maniera semplice ed intuitiva tutte le funzionalità dispositive ed informative per il servizio di pagamento. La soluzione è costituita da uno Smartphone o da un Olipad forniti da Telecom Italia, dotati di uno specifico applicativo software - realizzato in collaborazione con Beeweeb -, e da un mini lettore portatile di carte, leggero ed ergonomico. Per attivare il processo di transazione è sufficiente che l’operatore digiti sulla tastiera del cellulare o del tablet l’importo da addebitare e passare il Bancomat o la carta di credito del cliente nel lettore; lo Smartphone o il tablet si interfacceranno con un server attraverso il quale viene contattato l’Istituto di Credito e autorizzato il pagamento, il tutto via rete mobile. Questo servizio innovativo consente, inoltre, al cliente di potere apporre una firma in modalità digitale tramite la tastiera touchscreen del telefono cellulare e di potere ricevere il relativo scontrino tramite sms o e-mail. |
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TELECOM ITALIA: IL CONSIGLIERE FRANCESCO PROFUMO HA RASSEGNATO LE DIMISSIONI |
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Roma, 22 Novembre 2011 - Telecom Italia informa di aver ricevuto la comunicazione con la quale il Professor Francesco Profumo, a seguito della nomina a Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, rinuncia alla carica di Consigliere di amministrazione della società vista l´incompatibilità col nuovo incarico. Il Professor Profumo era stato nominato dall’Assemblea del 12 aprile 2011 quale consigliere indipendente ed era anche uno dei componenti del Comitato per le Nomine e la Remunerazione. Telecom Italia ringrazia il professor Profumo per il prezioso e qualificato contributo reso e gli formula i migliori auguri di buon lavoro. |
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SANITÀ E UNIVERSITÀ IN EMILIA ROMAGNA: LA COOPERAZIONE DIDATTICA TRA ATENEI È GIÀ POSSIBILE |
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Bologna, 22 novembre 2011 – “La Regione Emilia-romagna promuove da tempo la cooperazione didattica tra gli atenei presenti in regione, con particolare riferimento alla formazione specialistica per i medici ed alle professioni sanitarie. Per quanto riguarda la ricerca, l’assessorato regionale alla Salute ormai da diversi anni bandisce finanziamenti - complessivamente per 60 milioni di Euro nell’arco di 6 anni - per progetti di ricerca nelle discipline mediche che coinvolgono congiuntamente i quattro atenei che hanno sede in regione. Evidentemente la possibilità di una cooperazione sul terreno della didattica e della ricerca esiste già”. Così rispondono gli assessori regionali alla Salute Carlo Lusenti e all’Università Patrizio Bianchi alle dichiarazioni dei rettori degli atenei di Parma Gino Ferretti e di Ferrara Pasquale Nappi, che hanno espresso perplessità sull’ipotesi avanzata dalla Regione di una riorganizzazione delle facoltà mediche. “Da questo punto di vista, esistono le premesse per poter pensare di compiere un ulteriore salto di qualità – continuano Bianchi e Lusenti - che dia anche a ciascuna sede universitaria migliori possibilità di affrontare le difficili sfide che il futuro riserva, attraverso lo sviluppo di una rete di integrazione e collaborazione tra le singole sedi che sfrutti le relazioni già esistenti e ne costruisca di nuove. La nuova legge sull’università – concludono - dà la possibilità di dare vita a vere e proprie federazioni fra atenei. E’ evidente che le quattro università emiliano-romagnole, nella loro piena autonomia, dovranno formulare le loro scelte, anche in merito alle professioni sanitarie”. |
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ACCOGLIENZA STUDENTI STRANIERI IN TOSCANA: L’INTERCULTURA NON È CANCELLAZIONE DELL’IDENTITÀ |
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Firenze, 22 novembre 2011 – «L’intercultura non significa cancellare l’identità ma costruirne una nuova e più avanzata». L’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca ha sottolineato con questo concetto l’importanza del percorso che ha trasformato le scuole della provincia di Prato in tanti piccoli laboratori sull’integrazione. «Un processo che deve partire, appunto, dai banchi di scuola». Lo ha fatto il 21 novembre a Prato, concludendo la sessione mattutina della giornata ‘La scuola integra culture’, iniziativa organizzata dalla Provincia per fare il punto, a quattro anni dall’avvio, sul progetto di accoglienza degli alunni stranieri. Un percorso realizzato dalla Provincia di Prato insieme alla Regione, ai 57 istituti scolastici del territorio provinciale, alle amministrazioni comunali e agli Uffici scolastici regionale e provinciale. «Tutta la storia dell’uomo – ha detto l’assessore – è fatta di contaminazione culturale, ma l’intercultura non va vista come un modo per cancellare l’identità, semmai come un percorso per costruirne una nuova. La scuola svolge un ruolo fondamentale che non è soltanto quello di trasferimento di competenze. La scuola è un luogo di socialità, un luogo che produce cultura e valori, non solo per gli alunni, ma anche per le famiglie. Prato, da questo punto di vista, non può essere che un laboratorio. A Prato i flussi migratori hanno consentito lo svecchiamento della comunità ed esistono tutte le premesse affinchè questo possa tradursi in uno sviluppo sociale ed economico del territorio, a patto di coglierne gli aspetti positivi». Allocca infine ha ribadito che la Regione farà di tutto per mantenere il proprio sostegno al percorso. «Fin dalla nascita abbiamo sostenuto la realizzazione del protocollo (250 mila euro, ndr). E intendiamo mantenerlo anche per il futuro, nonostante i tagli e l’incertezza sull’assetto istituzionale dei prossimi due anni. Su questo aspetto stiamo portando avanti un percorso integrato, anche all’interno della Regione, per garantire la nostra parte». Lo strumento del laboratorio è stato utilizzato per l’alfabetizzazione (sviluppo della conoscenza della lingua italiana) per l’apprendimento intensivo dell’italiano prima dell’inserimento scolastico e per lo sviluppo interculturale. Sono state attivate azioni di sistema per il sostegno alle famiglie, con oltre 300 genitori coinvolti nelle attività di educazione degli adulti e la partecipazione di 150 studenti al progetto innovativo Family Friendly. Azioni anche per la formazione di operatori del sistema (docenti, perdonale Ata, mediatori culturali, facilitatori linguistici) e la documentazione e la diffusione delle esperienze. Inoltre le convenzioni con L’università di Parma, e prima con l’Università per gli stranieri di Siena, per i corsi sulla didattica della lingua italiana a stranieri (certificazione Ditals) e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia (certificazione Cedils e Cefils), hanno visto la partecipazione attiva di insegnanti di ogni ordine e grado. Nell’anno scolastico 2010-2011 sono 6.971 gli alunni di cittadinanza non italiana iscritti alle scuole della provincia pratese: il 19,7% sulla popolazione scolastica complessiva. La media nazionale è del 7,5%, quella regionale del 10,9%. Tra le province italiane, secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2009/10, Prato (17,7%) è al primo posto come percentuale di stranieri sul totale degli studenti, seguono Mantova (17,4%), Piacenza (17,3%), Reggio Emilia (15,7%) e Brescia (15,6%). Rispetto all’anno scolastico 2002/03 gli alunni stranieri nelle scuole pratesi sono più che raddoppiati, passando da 2.714 unità (il 9% degli iscritti di allora) a 6.971, cioè 4.257 studenti in più (+156%). In generale le dinamiche migratorie (compensando la riduzione dei contingenti di ragazzi nati negli anni ’90) e i più elevati tassi di fecondità delle donne straniere hanno determinato una forte crescita della popolazione scolastica pratese. Oggi sono 89 le cittadinanze presenti, i cinesi (3.077) rappresentano il 44% degli alunni stranieri, seguono albanesi (20%), rumeni (7%), marocchini (6%) e pakistani (4%), quindi nigeriani, bengalesi, peruviani, tunisini, ucraini, ivoriani e filippini. |
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ISTRUZIONE FVG: MAGGIORI COMPETENZE PER LA REGIONE NELLA SCUOLA |
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Ipplis, 21 novembre 20911 - L´inaugurazione (formale, ancorché partecipata, perché le rinnovate strutture sono già operanti dal 12 settembre) di tre plessi scolastici in Comune di Premariacco, che raggruppano ora i servizi prima resi in cinque diversi edifici, ha dato modo all´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, di ricordare la politica dell´Amministrazione per il settore, orientata alla razionalizzazione delle strutture e dei servizi esistenti. A tale proposito, Molinaro ha definito esemplari le scelte attuate a Premariacco. Nel capoluogo comunale e nella frazione di Ipplis, l´assessore, assieme ai consiglieri regionali, Franco Iacop e Roberto Novelli, e al vicepresidente della Provincia, Daniele Macorig, ha partecipato alle cerimonie che, come ha detto il sindaco, Rocco Ieracitano, volevano rappresentare un momento di festa della comunità locale per la conclusione del percorso di adeguamento e rinnovamento delle strutture scolastiche. Nel capoluogo l´edificio della vecchia scuola elementare non ospita più la direzione didattica né l´asilo. E´ stato infatti attrezzato per accogliere tutti i ragazzi delle elementari e delle medie del territorio comunale, assieme alla mensa per gli alunni, dopo la dismissione della scuola elementare di Orsaria. Mentre a Ipplis è stato ora realizzato l´asilo per i bimbi dell´intero comune. E´ dinnanzi a tale nuova struttura che si sono tenuti gli interventi delle autorità, per ricordare tra l´altro che i lavori eseguiti sono stati possibili tramite un finanziamento della Regione per un ammontare di 1 milione e 360 mila euro. Per Molinaro, gli interventi del Comune di Premariacco rappresentano la dimostrazione di un´efficace alleanza tra la scuola e le istituzioni, a tutti i livelli, del territorio. Un´alleanza che ha consentito di perseguire un cammino comune di razionalizzazione, finalizzato a realizzare servizi adatti a meglio affrontare le difficoltà legate ai cambiamenti della società, e alle rinnovate esigenze della comunità locale. E´ stato un cammino non facile, quello percorso dagli amministratori, perché ha richiesto la chiusura di un plesso scolastico e la trasformazione di altri per adeguare i servizi. Creando qualche temporanea difficoltà alle famiglie. Ma è un percorso, ha insistito Molinaro, quello esemplificato a Premariacco, che la Regione sta cercando di implementare in tutto il Friuli Venezia Giulia. E che andrà a compimento perché la scuola, nella nostra realtà rappresenta un valore condiviso. Ed è interesse di tutti renderla più funzionale. Lo dimostrano, secondo l´assessore, le scelte intraprese dalla nostra comunità regionale fin dalla ricostruzione dal terremoto, quando le scuole, assieme alle abitazioni e ai luoghi di lavoro, furono considerate una priorità per la rinascita. La scuola del Friuli Venezia Giulia, ha concluso Molinaro, secondo le statistiche è considerata di qualità, non solo a livello nazionale, ma anche europeo. E´ per questo che la Regione può invocare dallo Stato maggiori competenze per poter gestire servizi più adatti alle dinamiche della nostra comunità e meglio preparare i giovani alle sfide del domani. |
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TRASPORTI:L´AQUILA,CORSE GRATIS DAL 5/12 PER UNIVERSITARI
RESE NOTE MODALITA´ D´USO DEL SERVIZIO
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Pescara, 22 novembre 2011 - Il commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi e il Tavolo di Coordinamento Trasporti e Viabilità della Sge comunicano che a partire dal 5 dicembre riprenderà il servizio di trasporto gratuito dedicato agli studenti iscritti all´Università dell´Aquila, ai sensi di quanto disposto dall´art.13 della O.p.c.m. 3978 del 8.11.2011. Le corse attraverso cui si articolerà il servizio saranno pubblicate tra breve sul sito www.Univaq.it. La citata O.p.c.m. Ha inoltre previsto, nelle more dell´attivazione dei servizi, il rimborso delle spese di trasporto per gli studenti. Pertanto a partire dal 15.11.2011, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.266 della O.p.c.m. 3978/2011 e fino al 2.12.2011, gli studenti universitari sono invitati a conservare i titoli di viaggio utilizzati per i trasferimenti, sui servizi automobilistici del trasporto pubblico locale, dal luogo di residenza o dimora fino alla località sede della Facoltà frequentata. Modalità e criteri per il rimborso saranno comunque stabiliti da successivo regolamento attuativo predisposto dall´Università degli studi dell´Aquila, d´intesa con il Commissario delegato. |
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ALTA FORMAZIONE POST LAUREA: TEMA CHIAVE PER CRESCITA E SVILUPPO SARDEGNA |
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Cagliari 22 Novembre 2011 - "L’alta formazione post laurea è un tema chiave per la crescita e lo sviluppo della Sardegna e dobbiamo creare dei percorsi virtuosi per un adeguato utilizzo delle risorse". Lo ieri ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, durante la presentazione del progetto dei ‘Master in Sardegna’ per l’alta formazione post universitaria. Il programma 2011, avviato per questa annualità in maniera sperimentale, ha visto la realizzazione di cinque master, suddivisi in nove corsi con sede a Cagliari, Sassari e Nuoro: ‘Economia e finanza etica per lo sviluppo e la cooperazione’, con la collaborazione dell’Università di Cagliari e Sassari; ‘Manager dello sviluppo turistico territoriale e della gestione delle imprese turistiche’, con l’Università Cattolica di Piacenza; ‘Gestione d’impresa’, con l’Università di Bologna; ‘Gestione di siti inquinati’, con Forgea; ‘Miglioramento delle performance egli enti territoriali e delle Pa’, con l’Università di Ferrara. "L´alta formazione è uno strumento idoneo a favorire la qualificazione e lo sviluppo del capitale umano, perciò siamo impegnati nel predisporre un adeguato programma anche per il 2012, evidenziando il valore strategico dell’alta formazione e le esigenze di professionalizzazione del mondo produttivo - ha proseguito l’assessore Liori –. Infatti, la buona programmazione di una politica finalizzata alla creazione di professionalità di livello eccellente crea condizioni favorevoli a un più facile inserimento nel mercato del lavoro. Tema che, vista la crisi occupazionale nell’Isola, è da considerare di grande attualità e rappresenta un importante investimento in prospettiva. La Regione da anni ha attivato adeguate azioni a sostegno, come il programma ‘Master & back’, e intende svilupparne ulteriori per migliorare l’efficienza delle risorse, sia individuando i percorsi da finanziare che realizzandoli, per un’effettiva crescita del livello della formazione post universitaria in Sardegna". "Nel programma ‘Master in Sardegna’ abbiamo individuato aspetti innovativi e positivi - ha concluso Liori -: consente di attivare un percorso di crescita culturale che non vede come beneficiari solo gli utenti finali, ma l’intera rete di soggetti coinvolti, come le università, le aziende, le pubbliche amministrazioni. E permette, nell’ottica del rapporto costi/benefici, di attivare sul territorio con minori risorse un maggior numero di corsi e di coinvolgere un maggior numero di studenti. Nel 2011, nelle sedi di Cagliari e Sassari, con uno stanziamento di 2 milioni e 190 mila euro saranno soddisfatte le richieste di 200 allievi, per un costo medio di 10.950 euro ciascuno. Così sarà più facile programmare le attività di alta formazione per rispondere tempestivamente a nuove strategie di sviluppo e di crescita, adattando i percorsi alle strategie di sviluppo economico regionale. Programmazione che deve vedere la Regione svolgere un ruolo da protagonista, non più semplicemente come ente erogatore di fondi, ma come soggetto in grado di programmare ed organizzare percorsi di Af, anche in partenariato non solo con le università sarde, ma anche con le più prestigiose università nazionali e internazionali. Infine, realizzando, nel contempo, adeguate politiche attive del lavoro per indirizzare gli studenti dell’alta formazione verso il mercato". |
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AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPEA RICONOSCE LE SOLUZIONI ECOINNOVATIVE |
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Bruxelles, 22 novembre 2011 – La Commissione europea ha proclamato i vincitori di quest´anno dei premi del sistema europeo di ecogestione e audit ( European Eco‑management and Audit Scheme – Emas). Le sei organizzazioni vincitrici non solo si sono distinte per l´eccellenza nel rispetto e nella protezione dell´ambiente ma hanno anche adottato soluzioni innovative per coinvolgere diversi soggetti interessati. I premi sono stati consegnati ieri sera a Cracovia, Polonia. Il commissario per l´ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato al riguardo: "Le sfide ambientali che siamo chiamati ad affrontare riguardano tutti noi e richiedono un´azione comune. Mi congratulo con i vincitori e con tutti i candidati per il loro impegno a favore dell´ambiente. Spero che le loro soluzioni innovative e la partecipazione fattiva di diversi attori spronino altri a seguire il loro esempio." I vincitori di quest´anno, scelti tra 36 candidati, sono: Belvas Organic Chocolate (Belgio), Ebswien Hauptkläranlage (Austria), Eurobank Efg Bank (Grecia), Fritz‑erler-schule Pforzheim (Germania), Kneissler Brüniertechnik (Germania) e il Comune di Ravenna (Italia). I vincitori del 2011 e i traguardi raggiunti Organizzazioni del settore privato - Micro-organizzazioni: Belvas Organic Chocolate (Belgio) - Il processo di gestione dei rifiuti di Belvas prevede la separazione dei rifiuti organici e il loro uso negli impianti di biometanizzazione. Per sciogliere il cioccolato viene utilizzato un sistema unico di recupero dell´energia. Belvas organizza visite dei propri impianti per mostrare esempi pratici di protezione dell´ambiente in una "fabbrica ecologica". Durante le visite alla fabbrica si tengono anche dibattiti sulla promozione delle norme ambientali esistenti e sul consumo sostenibile e gruppi di riflessione con i soggetti interessati. Piccole organizzazioni: Kneissler Brüniertechnik (Germania) - Questa impresa familiare operante nel settore del trattamento chimico superficiale coinvolge i suoi dipendenti nella gestione ambientale e premia le proposte innovative, come ad esempio l´adozione di un nuovo metodo di gestione dei rifiuti che ha permesso di ridurre fino al 90% i rifiuti generati in un processo produttivo. I fornitori devono rispondere a standard ambientali elevati: i prodotti chimici vengono acquistati soltanto da fornitori con certificazione Emas o Iso 140001. Kneissler collabora con un´organizzazione ambientalista per valutare il proprio impatto sulla biodiversità e la propria dipendenza dai servizi ecosistemici. Organizzazioni di medie dimensioni: Ebswien Hauptkläranlage (Austria) - Questo impianto viennese di trattamento delle acque reflue collabora con soggetti interessati sia interni che esterni. I rappresentanti del personale danno informazioni al pubblico durante le visite all´impianto e le giornate porte aperte, sottolineando l´importanza di educare i ragazzi a una gestione responsabile dell´acqua e dei rifiuti. L´impianto ha un impatto anche sulle scelte dei fornitori: ad uno di essi è stato chiesto di effettuare le consegne non più su strada ma per ferrovia, cosa che ha consentito di evitare l´emissione di135 tonnellate di Co 2 . Grandi organizzazioni: Eurobank Efg Bank (Grecia) - Questo istituto finanziario contribuisce all´integrazione dei principi dello sviluppo sostenibile nelle pratiche bancarie attraverso la sua presenza nel comitato direttivo globale e la presidenza della task force europea dell´Iniziativa finanziaria del programma delle Nazioni Unite per l´ambiente. In ogni filiale e nelle unità aziendali principali sono stati nominati dei responsabili ambientali. Organizzazioni del settore pubblico Piccole organizzazioni: Fritz-erler-schule Pforzheim (Germania) - Questa scuola ha inserito la gestione ambientale tra le attività educative principali. Insegnanti, studenti e fornitori, compresi la panetteria della scuola e i servizi incaricati della gestione dei locali, collaborano per migliorare l´efficienza ambientale degli edifici. Tra il 1998 e il 2009 la scuola ha ridotto del 35% le emissioni di Co 2 . Le attività di gestione ambientale vengono comunicate tramite un sito internet grazie a una piattaforma per lo scambio di idee. Grandi organizzazioni: Comune di Ravenna (Italia) - Il Comune di Ravenna ha attivato strutture partecipative per coinvolgere dipendenti e soggetti interessati esterni. Negli edifici del Comune di Ravenna, 100 "campioni" Emas si scambiano informazioni in tempo reale per migliorare l´efficienza ambientale. Fondamentali sono, inoltre, gli appalti pubblici verdi che vertono principalmente sull´acquisto di carta riciclata, di mobilio scolastico fatto con materiali certificati e su altri elementi. Tra il 2008 e il 2010 la partecipazione attiva dei cittadini ha consentito di ridurre del 6% il consumo giornaliero di acqua per abitante in un quartiere della città. Il Comune ha inoltre realizzato una serie di progetti per la raccolta dei rifiuti con la collaborazione di circa 13 000 studenti e famiglie, raddoppiando il livello di partecipazione degli anni precedenti. Contesto Il sistema europeo di ecogestione e audit ( European Eco-management and Audit Scheme – Emas) è uno strumento di gestione destinato alle organizzazioni che desiderano migliorare la loro efficienza ambientale e finanziaria e comunicare i risultati ottenuti. Emas aiuta le organizzazioni aderenti a migliorare la propria efficienza, credibilità e trasparenza. Dal 1995 oltre 4 000 organizzazioni in tutta Europa hanno chiesto di aderire al sistema Emas. Nel 2005 la Commissione europea ha deciso di premiare l´eccellente lavoro svolto dalle organizzazioni registrate nel sistema. A questo scopo essa ha istituito i premi Emas, che vengono assegnati ogni anno alle organizzazioni che si sono distinte in un particolare ambito della gestione ambientale. Il tema dei premi Emas 2011 verte sulla partecipazione di tutti gli attori, compresi i dipendenti, a favore di un costante miglioramento. Quest´anno sono stati designati 36 organismi provenienti da 15 paesi europei. I sei vincitori sono stati selezionati da una giuria composta da soggetti interessati ed esperti in materia di ambiente. I vincitori sono stati proclamati nel corso di una cerimonia tenutasi nella miniera di sale di Wieliczka (Cracovia, Polonia). Per ulteriori informazioni: Il sito internet dei premi Emas: http://ec.Europa.eu/environment/emas/emasawards/index.htm Regolamento Emas: http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=celex:32009r1221:it:not |
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AMBIENTE FVG: CITTADINI METTANO IN ATTO MISURE ANTINQUINAMENTO |
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Trieste, 22 novembre 2011 - Le condizioni meteorologiche che attualmente insistono sul Friuli Venezia Giulia favoriscono l´innalzamento dei livelli di inquinamento dell´aria, ed è pertanto necessario che i cittadini e le Amministrazioni locali mettano subito in atto strategie e comportamenti in grado di aiutare l´ambiente. Lo ha dichiarato ieri il vicepresidente della Regione Luca Ciriani sulla base dei dati forniti dall´Arpa-agenzia Regionale Protezione Ambiente che nell´ambito dei propri monitoraggi ha elaborato un sistema di previsione e di allerta relativi al potenziale superamento dei livelli di polveri sottili in Friuli Venezia Giulia. La direzione regionale all´Ambiente è alle fasi finali per quanto riguarda l´approvazione del nuovo Piano dell´Aria, "un documento - ha precisato Ciriani - che questa Amministrazione vuole sia concertato e condiviso con i Comuni. Non possiamo ridurre tutta la strategia ambientale nei casi di sforamento dei limiti di legge alla chiusura del traffico urbano, in quanto servono e sono state pianificate azioni di importante impatto". Il Piano dell´Aria tornerà a breve, per la concertazione, al Cal-consiglio delle Autonomie Locali dopo aver recepito le richieste del territorio. Si tratta di un Piano importante, che necessita di un chiarimento rivolto in particolare ai sindaci: la Regione, infatti, attraverso l´Arpa mette a disposizione tutti gli strumenti e le conoscenze tecnico-scientifiche per prevedere l´innalzamento dei livelli oltre la soglia di guardia, indica le misure tecniche necessarie ma ritiene necessario che siano i Comuni, condividendo questa impostazione, ad attivare le misure previste dal piano stesso. "Le polemiche restano sterili e non abbassano la soglia degli inquinanti", ha commentato Ciriani. Tornando alla situazione meteorologica attuale, secondo l´Arpa le previsioni indicano che lo sforamento, con concentrazioni di Pm10 superiori a 50 microgrammi per metro cubo, è possibile nei centri urbani di tutti e quattro i capoluoghi di provincia tra oggi e domattina. "In queste zone - ha precisato il vicepresidente della Regione - si può agire subito e far sì che la situazione migliori. Ai cittadini chiediamo di limitare l´uso dei caminetti e di abbassare di un grado la temperatura dei sistemi di riscaldamento. Sono cose semplici, talmente facili che spesso ci si dimentica quanto siano effettivamente utili. I dati tecnici - ha concluso Ciriani - ci mostrano come queste semplici misure abbassano il livello di inquinamento in maniera sensibile, motivo per cui chiediamo l´aiuto di tutti i cittadini a beneficio di loro stessi". |
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ROSSI COMMISSARIO PER L’EMERGENZA: “LA LUNIGIANA SARÀ TERRA DI CASTELLI E DI BEI PONTI” |
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Aulla (Ms), 22 novembre 2011 – E’ operativo dal 21 novembre l’ufficio del commissario per l’emergenza in Lunigiana. Il presidente Enrico Rossi ha dato il via all’attività della struttura che, presso il Comune di Aulla, presiederà agli interventi di ripristino dopo il disastro provocato un mese fa dal Magra. Erano presenti anche l’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson e la responsabile della protezione civile Maria Sargentini. Si tratta di un ufficio molto operativo, composto da tutti i settori interessati e con precise responsabilità: somme urgenze, strade, urbanistica, paesaggio, risarcimenti, interventi idraulico-forestali. Incarichi che saranno ricoperti da funzionari regionali, in stretto collegamento con quelli della Provincia e dei Comuni interessati. Il presidente Rossi ha disegnato il quadro complessivo della ripartizione dei fondi disponibili (60-65 milioni della Regione Toscana e 25 milioni statali) grazie all’aumento di 5 centesimi per un anno delle accise sui carburanti. Un decina di milioni di euro sono stati destinati subito agli interventi urgenti. Una ventina saranno destinati agli interventi di ripristino e ricostruzione dei ponti. Sono quattro i ponti da ricostruire, uno da recuperare, più il Bailey appena realizzato a Parana. “Vogliamo fare di questa ricostruzione l’occasione per dare alla Lunigiana un nuovo segno di identità, insieme ai suoi castelli – ha sottolineato Rossi – Puntiamo a realizzare opere belle, ben fatte e ben inseriti nell’ambiente, come lo erano i ponti antichi. Per questo pensiamo di realizzare, in tempi veloci, una gara di idee per i ‘ponti della Lunigiana’ a cui speriamo aderiscano grandi progettisti”. Una larga parte dei finanziamenti dovrà invece essere destinata alla ripresa viaria e alla ricostruzione degli edifici per abitazione e per uso pubblico, come le scuole: “Qui ci aspettiamo la collaborazione di proprietari delle aree, come Ferrovie dello Stato – ha detto il presidente – e un contributo di solidarietà dai fondi regionali per l’edilizia residenziale pubblica”. Ultimo capitolo, ma certo non in ordine di importanza, l’individuazione dei bisogni di rimborso per i privati; sia per quanto riguarda le imprese che per quanto riguarda i nuclei familiari. |
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ROSSI IN LUNIGIANA: “DIVIETO DI EDIFICAZIONE E PULITURA DEI CORSI D’ACQUA” |
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Aulla (Ms), 22 novembre 2011 – La mattinata in Lunigiana del commissario per l’emergenza Enrico Rossi è proseguita con l’incontro con i 14 sindaci della zona disastrata per illustrare i provvedimenti in corso d’attuazione. In particolare Rossi ha descritto l’ordinanza firmata il 21 novembre, in cui definisce vincoli e blocchi agli interventi urbanistici ed edilizi nei Comuni colpiti dagli eventi del 25 ottobre. In tutte le zone colpite da frane ed esondazioni e in quelle definite dal piano di bacino come “a pericolosità elevata e molto elevata” scattano limiti e proibizioni per ogni intervento urbanistico ed edilizio. Si potranno effettuare solo interventi di ripristino e messa in sicurezza. Entro quaranta giorni i Comuni dovranno inviare agli uffici del Commissario le perimetrazioni delle aree colpite (indispensabili anche per riconoscere i danni a persone e aziende). Nei successivi trenta giorni il Commissario le convaliderà; e al massimo tra un anno tutti i Comuni dovranno aver adeguato i propri strumenti urbanistici. Entro novanta giorni i Comuni dovranno anche inviare l’elenco dei corsi d’acqua (fossi, canali, torrenti) tombati, e l’elenco degli edifici seminterrati e interrati nelle aree interessate per valutare le misure da prendere. “Non potranno più essere consentiti interventi nelle zone a rischio – ha sottolineato Rossi – Il nostro compito primario è la tutela del territorio e la sicurezza dei cittadini. Dobbiamo pensare al futuro, agire in modo precauzionale pensando a quale ambiente consegneremo ai nostri figli”. Proprio in relazione a questi principi, il presidente della Regione ha poi esposto ai sindaci il piano di interventi di pulitura dei corsi d’acqua, il Magra ma anche i suoi affluenti, che si sta predisponendo. “Una volta ripuliti tutti i corsi d’acqua e rimesso in sicurezza ogni aspetto dell’assetto idrico – ha concluso Rossi – è mia intenzione arrivare ad un accordo di programma che definisca con tutti gli enti territoriali competenze e responsabilità di ognuno per la manutenzione e il mantenimento della pulizia dei fiumi, torrenti e fossi della zona. Valuteremo anche un utilizzo delle materie prime ottenute attraverso gli interventi di manutenzione, in particolare il legno. Penso in particolare a progetti già allo studio per l’utilizzo delle biomasse”. |
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QUASI UN METRO DI ARGINE IN PIÙ PER PROTEGGERE MOTTA DI LIVENZA. ZAIA SALUTA LA FINE DEI LAVORI |
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Motta di Livenza, 22 novembre 2011 - Giorno di festa ieri per Motta di Livenza, più protetta dal pericolo di esondazione del fiume Monticano nel tratto che passa a fianco della città, all’altezza del ponte di Redigole, dove l’argine preesistente è stato alzato su entrambe le sponde di circa un metro. I lavori erano stati consegnati l’11 aprile scorso dal Genio Civile di Treviso all’impresa Carron, trevigiana, e ieri sono di fatto terminati, con una quindicina di giorni di anticipo sul tempo previsto dal contratto, che aveva fissato la data di ultimazione al 6 dicembre prossimo. Il completamento dell’intervento, eseguito in regime cosiddetto “di somma urgenza”, è stato salutato dallo stesso presidente della Regione Luca Zaia, affiancato dal presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro e dal sindaco Paolo Speranzon. Un anno fa, durante la grande alluvione di Ognissanti, il rischio che il Monticano allagasse la città e le abitazioni sulla riva opposta si era fatto drammaticamente concreto e solo l’intervento tempestivo della protezione civile, che aveva rialzato le difese con sacchi di sabbia, ha evitato una tragedia dolorosa. Per precauzione erano stati anche sgomberati l’ospedale ed una caserma delle forze armate. Quella volta è andata bene, ma nel 1966 andò malissimo e Motta finì sotto acqua. Di qui la volontà di dare una prima efficace risposta. “Questo cantiere – ha ricordato Zaia – fa parte degli oltre 250 avviati in tutto il Veneto a seguito dell’alluvione, per una spesa superiore ai 100 milioni di euro. Si tratta di lavori che mettono in maggiore sicurezza il territorio, ma non risolvono i problemi; un innalzamento di argine è un pensiero in meno, ma serve altro. Ci vogliono le casse di espansione, in tutto il Veneto, dove l’ultimo bacino del genere è stato fatto tra le due guerre, a Montebello. Il futuro – ha ribadito Zaia – è recuperare il tempo perso: abbiamo tre bacini la cui realizzazione è già finanziata e ne vogliamo realizzare un’altra decina. Fare un bacino di laminazione, che serve a tutti, significa però decidere che un terreno di privati deve andare sotto acqua, in maniera controllata. E qui l’esigenza comune trova non pochi ostacoli. Io credo che tutti debbano fare un passo indietro, ma il mio impegno è per dare sicurezza al Veneto, diminuendo alla radice il rischio di inondazioni: non posso pensare di dover rivedere scene drammatiche come quelle dello scorso anno. Tutto questo ha naturalmente un costo e vedremo come reperire le risorse perché la nostra società, cittadini e imprese, possano vivere e lavorare con tranquillità”. Per Motta di Livenza e i Comuni limitrofi, questo significa anche operare in collaborazione con il Friuli Venezia Giulia, perché in alcuni casi è lì che l’acqua va fermata in caso di piena eccessiva, per impedire che esca dagli argini a valle. “Stiamo andando avanti anche su questo fronte, per il quale ho avuto contatti con la Edison e con il presidente Renzo Tondo”, ha fatto presente Zaia. L’intervento sul Monticano terminato oggi ha lo scopo di risolvere i problemi che si sono presentanti l’anno passato, dove c’era stato appunto un sormonto rispetto all’argine, contenuto con sacchi di sabbia; si erano inoltre verificati fenomeni d’infiltrazione attraverso il corpo arginale. Sono stati investiti 1,8 milioni di euro. Mediante i quali si è provveduto al rialzo delle arginature (da un minimo di 0,70 m ad un massimo di 1,20m) per un tratto complessivo di 4,5 Km, dei quali 3 Km in sinistra idraulica, sul versante del centro cittadino, ed 1,5 Km in destra. Sono stati utilizzati per questo circa 30 mila metri cubi di terra, prelevati dalle zone di golena del fiume, che così ha anche aumentato la portata. Nei pressi del ponte sono stati realizzati muriccioli in cemento armato, rivestiti in mattoni, per complessivi 280 metri. Sempre sulla sponda sinistra sono stati realizzati consolidamenti arginali per una lunghezza di 210 metri, interponendo al centro dell’argine una barriera in calcestruzzo. L’intero lavoro è stato coperto di stuoie e inerbito e, dal prossimo anno, sarà difficile distinguere il vecchio argine dal nuovo rialzo. Ma non è finita, perchè nella prossima primavera inizieranno altri lavori per 1,2 milioni per consolidare e rinforzare le sponde a sud dell’intervento attuale, mentre con un altro milione si procederà ad innalzare l’intero argine fino alla confluenza con il Livenza. Per la riduzione del rischio idraulico è previsto un bacino di laminazione sul Monticano, in zona Fontanelle, da sintonizzare con quello di Pra dei Gai che potrebbe usufruire di materiali di riporto del primo. |
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TERREMOTI, CONVEGNO MICROZONAZIONE PERUGIA: MODELLO DA SEGUIRE PER PREVENZIONE E PROGRAMMAZIONE URBANISTICA |
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Perugia, 22 novembre 2011 - "In un momento in cui è particolarmente difficile individuare risorse per la riduzione dei rischi naturali e quindi anche del rischio sismico, questo lavoro, finanziato con risorse pubbliche, mette a disposizione una serie di dati utili per verifiche sismiche di nuove progettazioni, per il miglioramento e l´adeguamento sismico e per la predisposizione di strumenti urbanistici, strutturali e operativi". È quanto ha sottolineato l´assessore regionale alla mitigazione del rischio sismico e geologico, Stefano Vinti, intervenendo ieri pomeriggio al convegno sulla "microzonazione sismica nell´area urbana di Perugia, nel corso del quale sono stati illustrati i risultati dell´indagine realizzata dalla Regione Umbria e dal Comune di Perugia, finanziata con i fondi comunitari del Programma operativo regionale - Fondo europeo sviluppo regionale (Por - Fesr) 2007-2013. "Una prima esperienza nell´ambito del più ampio ´progetto di microzonazione sismica delle aree urbane´ predisposto dal Servizio regionale Geologico e Sismico - ha sottolineato Vinti - che sarà seguita da un analogo intervento, già avviato recentemente per Umbertide e zone di espansione". L´obiettivo del lavoro, che ha coinvolto gli uffici del Comune di Perugia e istituti di ricerca e Università italiane con affermata esperienza in materia, è stato quello di completare gli studi, nel territorio ad ed del Tevere, sugli effetti sismici locali dopo il terremoto del 1997-98 e dotare Perugia, la città più grande dell´Umbria, con importanti edifici di interesse strategico e con un cospicuo patrimonio storico-architettonico e archeologico - ha rilevato Vinti - di uno strumento aggiornato di previsione degli effetti locali del suolo in caso di sisma, nonché di completare le indagini di micro zonazione nei centri abitati a più alto rischio sismico". L´attività è iniziata con la raccolta e l´analisi dei moltissimi dati disponibili: sono state esaminate 800 stratigrafie e visionati elaborati cartografici storici, registri e verbali dal 1202 in poi, appartenenti a vari archivi e biblioteche, pubblici e privati. Tra i vari rilievi e prove di laboratorio, è stata attivata anche una campagna sismometrica, con l´installazione di 28 sensori su altrettante stazioni, nel centro storico e nel suo intorno e nelle aree periferiche di San Sisto e Ponte San Giovanni, nelle immediate vicinanze di edifici strategici e rilevanti. Dai dati raccolti e analizzati, emerge un basso livello di pericolosità sismica locale urbana e dei principali edifici del capoluogo regionale, in linea con quanto inizialmente ipotizzato dal Servizio Geologico e sismico. Sono stati evidenziati edifici e zone con livelli medi di pericolosità sismica locale nelle aree dove sono presenti accumuli di decine di metri di riporti, anche antichi, e in alcune aree di Pian di Massiano e San Sisto. "Le indagini di microzonazione, in linea con le indicazioni normative più recenti, sono state eseguite con un metodo di lavoro interdisciplinare e interistituzionale. I risultati - ha concluso l´assessore Vinti - consentono agli Enti e ai progettisti di poter disporre di un quadro esaustivo e validato scientificamente, su cui basarsi per perseguire buone politiche di riduzione del rischio sismico sugli edifici già esistenti o di nuova realizzazione e per la pianificazione urbanistica". |
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AMBIENTE FVG: 700MILA EURO PER PREVENZIONE FRANE, 14 COMUNI COINVOLTI |
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Trieste, 22 novembre 2011 - Un investimento complessivo di circa 700mila euro per la sorveglianza di una serie di frane che riguardano 14 comuni del Friuli Venezia Giulia. La giunta regionale ha approvato il 18 novembre, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, una serie di provvedimenti che finanziano monitoraggi, azioni di prevenzione e azioni di manutenzione su una serie di frane che devono essere tenute costantemente sotto controllo. "I monitoraggi - ha evidenziato il vicepresidente Luca Ciriani - sono fondamentali per l´attività di prevenzione e acquisizione di dati utili nel medio periodo: i comuni oggetto del contributo si vedono in questo modo assegnate risorse che permettono lo studio continuo dei movimenti delle frane, per un continuo controllo, a tutela dell´ambiente e dei residenti. La Regione non deve e non può limitarsi ad agire ex post, quando le frane producono ingenti danni, ma deve soprattutto lavorare in alleanza con i comuni sulla prevenzione, attivando misure di sicurezza quando le frane diventano potenzialmente pericolose". 347mila euro sono stati, in particolare, assegnati al comune di Ravascletto per quanto riguarda le azioni di monitoraggio e prevenzione in località Salars, dove la Regione ha investito dal 2004 oltre 5 milioni di euro per consolidamento e messa in sicurezza a seguito di una frana, e recentemente restituito il territorio alla gestione del Comune di Ravascletto. "Oggi la località di Salars è rientrata nel patrimonio comunale ed è in sicurezza - ha precisato Ciriani - ma dobbiamo mantenere elevata la soglia di attenzione e riteniamo necessario mettere il Comune in condizione di monitorare il proprio territorio". Ulteriori 300mila euro sono stati assegnati dalla Direzione regionale all´Ambiente ai comuni di Ligosullo, Barcis, Cimolais, Forni Avoltri e Moggio Udinese, che li utilizzeranno per il monitoraggio e lo studio di una serie di fenomeni franosi che riguardano i territori di rispettiva competenza. Si tratta di contributi che la regione assegna attraverso l´istituto della delegazione amministrativa, che rende i Comuni competenti per la gestione dei fondi e delle azioni da effettuare. Sempre sul tema relativo alle frane, la giunta regionale ha approvato oggi anche l´assegnazione di 30mila euro che andranno a otto comuni (Taipana, Savogna, Prepotto, Barcis, Dogna, Drenchia, Osoppo e Pontebba) per la manutenzione di una serie di opere paramassi. |
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CALABRIA: CONFERENZA REGIONALE SULL’EDUCAZIONE AMBIENTALE |
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Catanzaro, 22 novembre 2011 - L’assessore Pugliano ha presentato ieri , in un incontro che si è tenuto nella Sala Stampa del Centro Congressi “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria, alla presenza del rettore Giovanni Latorre, la Conferenza regionale di Educazione Ambientale in programma il 24 e il 25 novembre prossimi. Il senso, la dimensione, la portata, certamente non ordinari, della Conferenza regionale sull’educazione ambientale (C.r.e.a.), che si svolgerà all’Università della Calabria, trovano piena e concreta esplicitazione non solo negli obiettivi strategici che l’iniziativa intende perseguire – fare in modo che l’impegno per l’ambiente, per una società equa, democratica, sostenibile, amica della vita sul pianeta diventi una vocazione, un’inclinazione, un talento, un’attitudine – ma anche nell’ampio e significativo livello di concertazione istituzionale da cui è caratterizzata. La Conferenza, infatti, che richiamerà ad Arcavacata esperti, studiosi, docenti universitari, amministratori, operatori scolastici, giornalisti, sia calabresi che di altre regioni italiane, è il risultato di una importante sinergia che vede operare insieme l’Assessorato alle Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, Rimuseum, il Museo dell’Ambiente dell’Università della Calabria, le province calabresi, attraverso i laboratori territoriali di educazione ambientale, l’Ufficio scolastico regionale, enti ed associazione, non solo calabresi, a diverso titolo impegnati nella difesa e nella valorizzazione delle risorse ambientali. E’ il caso di Legambiente, del Parco nazionale del Circeo, del Parco nazionale della Sila, del Parco nazionale del Pollino, del Parco nazionale dell’Aspromonte, dei Parchi marini regionali e dell’Arpacal. Un connubio inedito e di grande significato politico e culturale, che trova riscontro anche nel patrocinio accordato alla Conferenza del 24 e 25 novembre dall’Unione europea e dalla partecipazione di tutto il sistema Infea (Informazione Formazione Educazione Ambientale) della Regione Calabria. Per maggiori informazioni sull’evento è possibile collegarsi al sito www.Creacalabria.it |
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"VISTA DA VICINO" SUL SUPERSITO |
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Bologna, 22 novembre 2011 - Una supercentralina per studiare gli inquinanti presenti in atmosfera e dei loro effetti sulla salute. "Vista da vicino", il magazine televisivo di approfondimento sulle politiche della Regione, questa settimana è dedicato ad un progetto unico in Italia e a livello delle più avanzate realtà europee, creato in Emilia-romagna per raccogliere e incrociare i dati sul particolato. Le centraline collocate a Bologna, Parma, Rimini, San Pietro Capofiume e sul Monte Cimone, integreranno nell´azione di monitoraggio particolarmente innovativa i dati ambientali quotidianamente registrati dalla rete regionale. Il progetto Supersito è realizzato e finanziato dalla Regione Emilia-romagna, insieme con Arpa, e vede la collaborazione dell´Isac-cnr, e delle università di Bologna, Ferrara, Helsinki. Grazie all´accuratezza dei dati, sarà possibile studiare la correlazione tra gli inquinanti ed alcune patologie, consentendo scelte più mirate relativamente alla tutela della qualità dell´aria e, di conseguenza, della salute dei cittadini. La puntata raccoglie interviste agli esperti che hanno curato il progetto, all´assessore all´Ambiente Sabrina Freda e all´assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti. "Vista da vicino" è on line sul sito http://www.Inform-er.it/flex/cm/pages/serveblob.php/l/it/idpagina/ 570/fytv/2natneffsbe/fytp/0/fyto/5#fyto5 |
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DISSESTO: IN SICILIA OCCORRONO MAGGIORI RISORSE PER DIFESA DEL SUOLO |
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Palermo, 22 novembre 2011 - "Abbiamo invitato tutte le amministrazioni locali a presentare le istante e i preliminari di massima per potere effettuare le istruttorie, e individuare il grado di priorita´, per il finanziamento di interventi strutturali in difesa del suolo e di mitigazione del rischio idrogeologico. Questo primo incontro e´ stato propedeutico a una ulteriore riunione che coinvolgera´ tutti i comuni compresi nella richiesta di dichiarazione dello stato di calamita´ della prefettura, riguardante gli eventi calamitosi che hanno colpito la scorsa settimana la provincia di Messina". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio e Ambiente Sebastiano Di Betta alla riunione convocata in assessorato cui hanno partecipato i sindaci dei comuni di Castelmola, Gaggi, Graniti, Furci Siculo e Letojanni, i dirigenti della protezione civile della provincia regionale di Messina e del dipartimento regionale, il vice prefetto Giuseppina Valenti il responsabile del servizio Difesa del suolo dell´assessorato Sergio Sansone, e i dirigenti generali dell´Ambiente, Giovanni Arnone e del Corpo Forestale Piero Tolomeo. "La provincia di Messina e´ certamente quella piu´ a rischio dissesto idrogeologico - ha aggiunto Di Betta - ed ha il piu´ alto tratto di erosione costiera, ma in questo momento con i pochi fondi comunitari disponibili, possiamo intervenire per le situazioni a maggiore pericolosita´ che riguardano solo i centri abitati. Per questo e´ necessario incrementare considerevolmente gli stanziamenti previsti per quelle linee di intervento all´interno del Fesr, argomento che rappresentero´ al presidente Lombardo ed all´assessore Armao nella prossima giunta di governo". |
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TERMOVALORIZZATORE NAPOLI EST, NESSUNA OFFERTA PERVENUTA |
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Napoli, 22 novembre 2011 - E’ stato resto noto che alle ore 12 del 18 novembre, termine ultimo per la presentazione delle offerte per la realizzazione e la gestione del termovalorizzatore di Napoli Est, non è pervenuta nessuna offerta. |
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CRONOPROGRAMMA PER DEPURATORE PORTO CESAREO |
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Bari, 22 novembre 2011 - Entro il 9 dicembre prossimo, la Provincia di Lecce concluderà le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto preliminare redatto da Aqp per la realizzazione del depuratore di Porto Cesareo (Le). Entro il 23 dicembre invece, il Comune di Porto Cesareo presenterà al Commissario delegato per l’emergenza ambientale la perizia di variante con riferimento alla rete fognaria. Infine, la Regione Puglia fornirà, nel giro dei prossimi 5 giorni, le informazioni sul soggetto abilitato a convocare la conferenza di servizi e la data di convocazione della stessa. Questi gli ulteriori passi ed attività, concordati con l’assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati dai soggetti a vario titolo interessati, con riferimento alla realizzazione dell’impianto di depurazione di Porto Cesareo. Il cronoprogramma è stato definito questa mattina a Bari nel corso di un incontro tecnico al quale hanno partecipato il Sindaco di Porto Cesareo Salvatore Albano e rappresentanti dell’Arpa Puglia, dell’Aato Puglia, dell’Acquedotto Pugliese. “C’è bisogno – ha detto Amati - che si faccia presto anche perché siamo sotto infrazione comunitaria. Bisogna dare un´ulteriore sterzata a questa vicenda. L’acquedotto pugliese deve occuparsi di questa rete perché per legge è l’unico gestore del Servizio idrico integrato. Diversamente da così noi non possiamo finanziare le opere e non possiamo caricarle in tariffa. Per questo motivo, soltanto attraverso l’Aqp si risolverà e spero al più presto il problema dell’impianto di Porto Cesareo. Durante la scorsa riunione del 31 marzo 2011concludemmo che sarebbe stato necessario adottare un preciso iter amministrativo, che prevedeva il finanziamento dell’opera attraverso risorse comunitarie liberate. E’ di tutta evidenza che il problema interseca problematiche di natura urbanistico – edilizia del Comune di Porto cesareo ed è per questo che abbiamo scelto di proseguire per step, che ci consentiranno di accelerare i tempi di messa in esercizio. L’acquedotto pugliese, all’esito degli impegni assunti, ha redatto il progetto preliminare delle opere previste per il completamento del sistema fognario, per l’impianto di depurazione e il collettamento della condotta di Nardò, rispetto al quale è stato già avviato l’iter per il conseguimento delle autorizzazioni e del procedimento di Via”. |
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INCONTRO IN REGIONE BASILICATA SU PROGETTI RACCOLTA DIFFERENZIATA RIFIUTI |
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Potenza, 22 novembre 2011 - Illustrato ieri pomeriggio in Regione, nella sala riunioni del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, il Progetto di sviluppo della raccolta differenziata indirizzato al coinvolgimento della Città di Matera e di molti comuni della provincia. Intorno al tavolo, tra gli altri, l’assessore Agatino Mancusi, che ha convocato l’incontro, il dirigente generale del Dipartimento Donato Viggiano, sindaci e amministratori dei comuni interessati, il commissario unico dell’Ato Rifiuti Basilicata Sabino Altobello, la Provincia di Matera, dirigenti e tecnici del consorzio Conai che hanno presentato il progetto. Obiettivo, avviare in tempi rapidissimi, dopo aver raccolto le formali adesioni dei comuni, l’elaborazione del progetto esecutivo, la stesura del piano industriale, economico e finanziario per l’unione dei comuni che dovrà stabilire sistema di raccolta e costi di realizzazione e gestione. L’assessore Mancusi ha spiegato che “l’iniziativa si inquadra nel programma più vasto di interventi che la Regione sta mettendo a punto, in seguito agli incontri con il Ministero dell’Ambiente e alle indicazioni da esso ricevute, per affrontare la tematica dei rifiuti non più in forma emergenziale, come accaduto negli ultimi tempi, bensì attraverso una stringente programmazione, che veda come linea guida la forma consorziata tra comuni e che ponga al centro delle iniziative un forte incremento percentuale della raccolta differenziata destinata al recupero e riciclo dei rifiuti. In tale contesto – ha sottolineato - si inserisce l’accordo della Regione con il Conai, nell’ambito dell’intesa tra lo stesso e l’Anci”. Domani mattina si terrà un nuovo incontro nel quale sarà presentato e discusso il secondo progetto predisposto dal Conai indirizzato, in questo caso, a un comprensorio di comuni comprendente la città di Potenza. Previsto complessivamente, per i due progetti, il coinvolgimento di quasi 240 mila abitanti pari a circa il 40% della popolazione lucana. “Dobbiamo dare risposte certe in termini risolutivi - ha aggiunto il vicepresidente della Giunta regionale Mancusi – alle richieste dei cittadini lucani sulle tematiche ambientali, intraprendendo un percorso virtuoso che dimostri le capacità della classe dirigente regionale e locale. I progetti della raccolta differenziata vanno in questa direzione e dovranno dare anche risposte in termini di risparmi consistenti, per le amministrazioni locali, costrette a pagare delle cifre molto alte per il conferimento dei rifiuti in discarica”. |
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ABRUZZO, RIFIUTI: CHIODI, COMUNITARIA CONFERMA TESTO CENTROSINISTRA VIGENTE DA 2007 PREVEDE SISTEMI DI VALORIZZAZIONE ENERGETICA |
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L´aquila, 22 novembre 2011 - "Ancora una volta il centrosinistra, nello specifico Rifondazione comunista e Comunisti italiani, solleva inutili polveroni, mostrando non solo disinformazione ma anche ingenuità politica. La nostra maggioranza di centrodestra non ha mai inteso inserire la questione degli inceneritori nella nuova legge comunitaria. Non ce n´era bisogno. Ci siamo limitati a non modificare il testo vigente, approvato da un ´loro´ governo che faceva capo ad Ottaviano Del Turco". Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, "smontando" l´allarme lanciato da Maurizio Acerbo ed Antonio Saia. "Attualmente - spiega meglio Chiodi - è in vigore la legge 19 dicembre 2007 n. 45 ´Norme per la gestione integrata dei rifiuti´. Noi non l´abbiamo affatto alterata, ma riproposta così com´era. Se solo il centrosinistra avesse messo a confronto quel testo col nostro, approvato con delibera di Giunta n.729/C del 7 novembre scorso, si sarebbe sicuramente accorto dell´abbaglio". Il Presidente ribadisce che il suo Esecutivo "sta dando semplicemente seguito a quanto deciso per l´Abruzzo in tema di gestione rifiuti dalla precedente amministrazione" e che prevedeva all´art. 26 (integro) "l´incenerimento dei rifiuti urbani e frazioni" come uno dei processi di "valorizzazione energetica degli stessi rifiuti". Quindi, conclude Chiodi, "il centrosinistra farebbe bene a documentarsi, prima di attribuire ad altri scelte proprie, evitando di darsi la zappa sui piedi e magari trovarsi paradossalmente a protestare contro se stesso". |
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