|
|
|
MERCOLEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Aprile 2012 |
 |
|
 |
TRASFORMARE L´ENERGIA: AVVIATO PROGETTO PER PANNELLI SOLARI FLESSIBILI STAMPATI SU FILM PLASTICO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 11 aprile 2012 - Trasformare come e dove raccogliamo energia è essenziale per raggiungere gli obbiettivi fissati nella strategia Europa 2020. Una fonte energetica alternativa è rappresentata dalla tecnologia solare su film plastico stampato: un nuovo progetto finanziato dall´Ue, avviato da poco, intende far progredire questa tecnologia innovativa e sviluppare sofisticati pannelli solari plastici flessibili che possono essere integrati in nuove applicazioni mobili di consumo e in edifici. Il progetto quadriennale Sunflower ("Sustainable novel flexible organic watts efficiently reliable") è sostenuto con oltre 11 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Esso riunisce ricercatori provenienti da Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. I partner del progetto mirano a generare energia solare da pannelli solari stampati su film plastico altamente efficienti e riciclabili: questa corrente elettrica è sicura, ecologica e prodotta localmente. Le celle solari stampate su film plastico sono tra le tecnologie più nuove nella generazione di energia solare e permettono di realizzare pannelli solari flessibili, leggeri e a basso costo. Tuttavia, anche se questa nuova tecnologia ha rappresentato finora un passo positivo nella direzione giusta, c´è ancora del lavoro da fare per quanto riguarda l´efficienza e la durata dei pannelli. I ricercatori di Sunflower ritengono che questo problema possa essere affrontato utilizzando macchine per la stampa di grandi dimensioni per una produzione di massa dei pannelli su rotoli di materiali flessibili. Ciò rappresenterebbe un miglioramento rispetto ai pannelli rigidi in silicio attualmente in uso. Riuscendo ad aumentare l´efficienza e la durata delle celle e allo stesso tempo a ridurre i costi di produzione mediante tecnologie rispettose dell´ambiente, i partner del progetto sperano che il loro lavoro ci avvicinerà a un mondo in cui ognuno può avere accesso a un´energia ecologica ed efficiente. Il coordinatore del progetto, dott. Giovanni Nisato, del Centre Suisse d´Electronique et Microtechnique (Csem) ha detto: "Noi abbiamo l´opportunità di sviluppare una tecnologia che è perfetta per la produzione nella Ue grazie al suo elevato livello di automazione, alla necessità di personale altamente qualificato, al basso consumo di energia e alla grande vicinanza a fornitori e mercati." Flessibilità, peso ridotto e basso costo sono i vantaggi chiave dei pannelli solari stampati su film plastico. Essi permetteranno lo sviluppo di applicazioni di consumo come pannelli solari avvolgibili o pannelli integrati tridimensionalmente in strutture architettoniche, e alla fine renderanno possibile la realizzazione di campi di pannelli solari più economici e robusti per fattorie solari. Questa è un´opportunità importante per l´Ue per ampliare ulteriormente la sua base di innovazioni nel campo delle energie alternative. Il consorzio del progetto riunisce partner industriali, istituzionali e accademici allo scopo di portare queste soluzioni sul mercato il prima possibile. I partner industriali del progetto sono ben posizionati lungo la catena di produzione dei prodotti futuri basati sulle celle solari stampate su film plastico, e questo è un importante presupposto per la creazione di un considerevole effetto socioeconomico per questo progetto. Per maggiori informazioni, visitare: Centre Suisse d´Electronique et Microtechnique (Csem): http://www.Csem.ch/site/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ROSSI AL GOVERNO: “MANTENERE GLI INCENTIVI ALLE RINNOVABILI E LE DETRAZIONI AL 55% PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMMOBILI” |
|
|
 |
|
|
Firenze, 11 aprile 2012 – Mantenere gli incentivi alle rinnovabili, adeguandoli al livello europeo e mantenere le detrazioni del 55% (previste dal decreto Bersani) per i privati cittadini che investono sull’efficienza energetica dei propri immobili. Sono i due assi portanti della richiesta relativa al settore delle rinnovabili che il presidente Enrico Rossi ha rivolto ieri, affiancato da Ermete Realacci, responsabile Pd per la Green Economy e dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, al ministro per lo sviluppo economico e le infrastrutture Corrado Passera, e al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. “Sarebbe disastroso tornare indietro – ha esordito il presidente Rossi – Per questo chiediamo al governo di essere coerente, di stabilizzare gli incentivi sul livello europeo e di confermare le detrazioni per l’efficienza energetica. L’europa chiede che entro il 2020 arrivi al 20% sui consumi energetici la produzione di energia da fonti rinnovabili e venga ridotta del 20% l’emissione di anidride carbonica. Il sostegno alle rinnovabili è quindi indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo previsto per la Toscana dal decreto nazionale del Burden Sharing, che di fatto ci impone entro il 2020 il raddoppio dell’attuale produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Se non lo centriamo saremo penalizzati e dovremo pagare di più, visto che scatta un meccanismo sanzionatorio”. “Parallelamente – insiste Rossi – vanno mantenute anche le detrazioni previste dal cosiddetto decreto Bersani, che ha dato uno slancio forte all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici e a un intero settore produttivo”. “Non solo – ha aggiunto il presidente – cancellare o ridurre in maniera consistente questi incentivi, come sembrerebbe dalla lettura di alcune bozze del decreto, sarebbe disastroso per le conseguenze sia ambientali che economiche. Non si può azzoppare uno dei motori della green economy che in Toscana, con le sue 26mila imprese, ha fatto registrare una significativa crescita. Tagliare gli incentivi o anche solo mantenere questo clima di incertezza sulle prospettive del settore, significa condannare alla paralisi anche questa attività economica”. “E poi non tiene l’idea – ha aggiunto Rossi – che le rinnovabili costino di più. Si fanno molti sconti alle energie fossili. Nel conto dei costi energetici andrebbero peraltro considerate altre due voci: quella dei danni da cambiamenti climatici provocati dall’effetto serra (le alluvioni dell’anno scorso conseguenza delle modifiche al clima ci sono costate ben 120 milioni di euro), e quella delle malattie da inquinamento a carico del Servizio sanitario regionale. Investire sulle rinnovabili, che vuol dire anche puntare a un nuovo modello di sviluppo e a una migliore qualità della vita, serve ad abbattere questi costi che ricadono sulla collettività e sulle nostre bollette. La Regione Toscana si batterà per questi obiettivi, coinvolgendo anche la Conferenza delle Regioni”. “In base al decreto del Burden Sharing e dell’obiettivo assegnato alla Toscana del 16,5% – è intervenuta l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini – dobbiamo più che raddoppiare entro il 2020 la produzione attuale di energia elettrica e termica da fonte rinnovabile, altrimenti scatteranno sanzioni salate. Oltre all’aumento dell’efficienza energetica, i settori chiave su cui investire sono per la Toscana soprattutto due: la filiera del legno e della produzione di calore, con le biomasse di cui la nostra Regione abbonda, e la geotermia a media entalpia. In questo ambito, con la liberalizzazione prevista dal Dl 22 ci sono pervenute ben 50 richieste per permessi di ricerca”. L’assessore Bramerini ha insistito anche sulla necessità di maggiore chiarezza/stabilità nel settore delle rinnovabili, senza cambiare in corso d’opera le regole del gioco. “Non si può assistere ogni anno ai cambiamenti in materia di incentivi, che sono destabilizzanti per le imprese che intendono investire. Occorre invece dare certezze sia agli investitori che ai produttori di questo settore economico che può recuperare un forte gap e sviluppare grandi potenzialità”. E in tema di certezze Bramerini ha citato, dopo la legge regionale sulle aree idonee al fotovoltaico, le linee guida per la localizzazione degli impianti a biomasse e eolici, a cui la giunta regionale sta lavorando. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MILANO: LA RENDICONTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ LINEE GUIDA PER LE AZIENDE ITALIANE MULTIUTILITIES |
|
|
 |
|
|
Milano, 11 aprile 2012 – Il tavolo di lavoro istituito dall’Ordine di Milano e dai rappresentanti di alcune tra le principali multiutilities territoriali ha presentato il 4 aprile il risultato della propria attività in occasione del convegno “Bilancio di sostenibilità delle multiutilities: prime linee guida” che si è tenuto presso la Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum. La proposta di linee guida per la redazione del bilancio di sostenibilità delle imprese multiutilities vuole essere strumento di confronto per le aziende del settore che già rendicontano e al tempo stesso importante punto di riferimento pratico e immediato per le imprese che si apprestano a rendicontare. Nel corso del convegno esponenti delle categorie di settore - Federutility e Federambiente – nonché di alcune aziende che hanno partecipato al tavolo - A2a, Asa e Gruppo Hera - e i componenti della Commissione Bilancio Integrato di Odcec Milano, hanno illustrato il contenuto del documento e le applicazioni operative nell’ambito della rendicontazione di sostenibilità. E’ un lavoro unitario e polivalente, frutto di una collaborazione concreta fra dottori commercialisti ed imprese, destinata a evolversi nel tempo secondo una logica di processo continuo. Le linee guida contengono nella prima parte indicazioni generali, mentre nella seconda sono raccolti gli indicatori specifici di settore: distribuzione e fornitura gas, produzione e distribuzione energia elettrica e termica, servizi idrici, servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, servizi di illuminazione pubblica (vedi documenti allegati). Esse hanno le seguenti caratteristiche, da considerare quale concreto valore aggiunto: - sono specificatamente di settore; - indicano il legame con linee guida ufficiali (Gri, Gbs, Csr-sc), norme di legge e altre disposizioni cogenti o prassi interne alle aziende o esterne alle stesse (Dottori Commercialisti); - consentono il confronto fra quanto richiesto a vario titolo all´azienda nella redazione del bilancio di sostenibilità e quanto dalla stessa concretamente realizzato in sovra o sottoperformance; - si esplicitano in indicatori core e in indicatori additional, al fine di essere, rispettivamente, utilizzabili dalle imprese di varie dimensioni. Al termine del lavoro una tabella di raccordo, riprendendo tutti gli indicatori analizzati nelle linee guida, propone alle imprese che redigono il Bilancio di Sostenibilità uno schema di autovalutazione in termini di conformità della singola realtà aziendale al modello proposto. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SARDEGNA: BANDO ENERGIA IMPRESE: MODULI PER RENDICONTAZIONE E SALDO |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 11 aprile 2012 - L’assessorato dell’industria informa che è a disposizione dei beneficiari del bando energia imprese la modulistica per richiedere l´erogazione del contributo a saldo o procedere alla rendicontazione finale degli interventi. In particolare la modulistica è relativa alla concessione di aiuti alle imprese per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e per la promozione dell´utilizzo di tecnologie ad alta efficienza e risparmio energetico e sostegno alla cogenerazione diffusa. Linee di attività 3.1.1.A e 3.1.2.C. - Asse Iii Energia - Por Sardegna Fesr 2007-2013. Https://www.regione.sardegna.it/j/v/28?s=1&v=9&c=88&c1=88&id=26104 |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ATTIVO IL PROGETTO LAZIO GREEN ENERGY |
|
|
 |
|
|
Roma, 11 aprile 2012 - In occasione dell’ultimo C.d.a. Della Lazio Green Energy, l’Amministratore Delegato, Ing. Paolo Abbondanza, ha illustrato ai consiglieri gli ottimi risultati raggiunti dalla Solergy, (società partecipata dalla stessa Lazio Green Energy), in merito allo sviluppo industriale degli impianti fotovoltaici a concentrazione. L’impianto Cogen Cpv Solergy è ormai una realtà destinata a rappresentare nel medio periodo (tre anni) uno tra i più economici strumenti per la produzione di energia elettrica. Altro progetto innovativo è il Cogen Bicpv Solergy, in fase di sviluppo (in collaborazione con il Gruppo Abbondanza) che, montato sopra gli edifici, oltre alla produzione dell’energia elettrica consentirà l’utilizzo dell’energia termica generata per climatizzare abitazioni, industrie, uffici e siti commerciali. L’ing. Abbondanza ha inoltre comunicato che Solergy, oltre alla sede storica di Formello, ha attivato altri due stabilimenti di produzione a Manfredonia e Aprilia. In virtù degli obiettivi raggiunti, è matura la fase di vendita del Cogen Cpv Solergy che, tra l’altro, gode degli incentivi particolarmente vantaggiosi del Iv Conto Energia. “Grazie agli accordi di partenariato con Solergy – ha dichiarato l’Ing. Abbondanza - Lazio Green Energy, già a partire da settembre 2012, potrà commercializzare in esclusiva sul territorio nazionale gli impianti Cogen Cpv Solergy per 500 kWp.” Lazio Green Energy nasce a Roma nel 2010 nell’ambito delle iniziative a favore dello sviluppo e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica ed è frutto dell’unione di alcune tra le primarie Aziende associate alla Federlazio. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CASA MIA, FATTI PIU´ PARCA (DI ENERGIA) LE DIRETTIVE EUROPEE PUNTANO A UN´EDILIZIA CHE CONSUMI MENO. E LE CERTIFICAZIONI? AIUTANO A ORIENTARE IL MERCATO |
|
|
 |
|
|
Milano, 11 aprile 2012 - L’efficienza energetica rappresenta il terzo pilastro, con la riduzione delle emissioni climalteranti e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, nell’ambito delle politiche europee in materia di energia e clima, sostiene Edoardo Croci, responsabile dell´Osservatorio comunicazione e informazione dello Iefe Bocconi, l´Istituto di economia e politica dell´energia e dell´ambiente. La riduzione del 20% dei consumi energetici rispetto all’andamento tendenziale al 2020, corrispondente a 368 milioni di tonnellate di petrolio nell’anno, rimane tuttavia ancora un obiettivo non vincolante per gli stati membri, sebbene nel marzo dello scorso anno sia stato approvato il piano europeo per l’efficienza energetica che dovrebbe portare alla fissazione di obiettivi vincolanti nel 2013. Gli edifici sono tra i principali responsabili dei consumi energetici (circa un quarto in Europa e oltre un terzo in Italia). Per riscaldare ambienti e acqua, raffrescare, illuminare, cucinare e far funzionare gli immobili adibiti ad abitazione, ufficio, servizio pubblico, commercio, gli edifici consumano energia primaria ed elettricità. La direttiva 2010/31/Ce sulla prestazione energetica nell’edilizia (in fase di recepimento) prevede tra l’altro che entro il 2020 (il 2018 per gli edifici pubblici) in Europa possano essere costruiti solo edifici quasi passivi, cioè con fabbisogno energetico prossimo a zero (ma ci sono già sperimentazioni di edifici che generano più energia di quella che consumano) e che vi sia il rilascio di un certificato di rendimento energetico per tutti gli edifici costruiti, venduti o affittati e per gli edifici con una superficie di oltre 500 metri quadrati utilizzati da un ente pubblico e/o frequentati dal pubblico. La Commissione ha proposto una nuova direttiva sull´efficienza energetica, ulteriormente rafforzativa, che imporrebbe l´obbligo di un tasso annuo di ristrutturazione degli edifici pubblici del 3% dal 2014. Secondo il piano proposto, la ristrutturazione degli edifici europei produrrebbe entro il 2050 un risparmio energetico del 71% in tutta l´Europa, favorendo inoltre la creazione di 1,1 milioni di nuovi posti di lavoro. La certificazione energetica degli edifici, analogamente a quella già presente obbligatoriamente per gli elettrodomestici, costituisce uno strumento rilevante per orientare il mercato immobiliare verso edifici più efficienti e quindi che comportano spese di gestione inferiori. Rendendo trasparenti questi dati gli operatori dovrebbero attribuire un maggior valore in termini di prezzo agli edifici più efficienti, stimolando così (come avviene per altri strumenti di tipo fiscale) la costruzione di edifici nuovi con elevate prestazioni energetiche e interventi di miglioramento di quelli esistenti. Diversi studi svolti all’estero confermano l’esistenza di un premium price intorno al 3% a favore degli edifici appartenenti alle classi energetiche superiori. Dall’1 gennaio 2012 è diventato obbligatorio indicare la classe energetica in tutti gli annunci di vendita immobiliare e di affitto di immobili commerciali (ma la Regione Lombardia è l’unica ad aver previsto controlli e sanzioni). Accanto alla certificazione energetica prevista dalla normativa nazionale e regionale sono presenti sistemi di certificazione volontari, che si sono diffusi nel corso degli anni anche in ambito internazionale. Questi sistemi, ciascuno dei quali ha un proprio marchio, presentano criteri di valutazione delle performance energetiche degli edifici (che in qualche caso si allargano all’intero tema della sostenibilità) e modalità di certificazione diversi. In un recente convegno organizzato dallo Iefe, il centro di ricerca di economia e politica dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi, sono stati messi a confronto i principali sistemi e in particolare i tre standard volontari di certificazione Leed, Casaclima ed Itaca. Mentre sarà il mercato a determinare la diffusione di questi schemi, è opportuno che le istituzioni favoriscano la corretta conoscenza delle loro caratteristiche e il significato delle etichette energetiche rilasciate. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ROMA: CASA, APPROVATA IN GIUNTA MEMORIA PER RIDUZIONE E RAZIONALIZZAZIONE COSTI DELL’EMERGENZA ABITATIVA |
|
|
 |
|
|
Roma, 11 aprile 2012 - La Giunta capitolina, presieduta dal sindaco, Gianni Alemanno, su proposta dell’assessore al Patrimonio e alla Casa, Lucia Funari, ha approvato il 4 aprile una memoria che impegna l’Amministrazione a procedere alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della spesa corrente nel settore dell’assistenza abitativa temporanea per le famiglie in grave disagio. L’amministrazione ha dato mandato al Dipartimento Politiche Abitative di avviare, in accordo con il Corpo di Polizia Locale Roma Capitale, l’aggiornamento del censimento delle famiglie attualmente in assistenza alloggiativa temporanea presso le 13 strutture immobiliari delle quali l’Amministrazione paga l’affitto; dispone che si proceda alla rinegoziazione, attraverso i competenti Uffici del Dipartimento Patrimonio, dei contratti di locazione dei 13 immobili, al fine di ottenere una riduzione della spesa corrente a carico del Bilancio Comunale; dispone che il Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute provveda ad attivare le procedure per individuare i soggetti deputati allo svolgimento dei servizi di vigilanza e guardiania nei centri citati; dispone che nella stesura dei nuovi contratti di locazione sia previsto che i costi relativi ai consumi per le utenze di luce, acqua e gas siano posti a carico delle famiglie assistite che, in caso di bisogno, potranno rivolgersi ai servizi sociali municipali per un eventuale sostegno economico; e infine dispone che sia previsto un contributo forfettario mensile a carico delle famiglie assistite per il finanziamento della spesa di manutenzione ordinaria degli immobili e per la gestione dei servizi comuni da definirsi nell’importo, nelle modalità di riscossione e nella previsione delle eventuali sanzioni per inadempimento, a cura dei competenti uffici capitolini. Roma Capitale ha in locazione da diverse proprietà 13 immobili adibiti a Centri di assistenza alloggiativa temporanea, di cui 11 con contratti stipulati nel 2007. Per questi residence, che forniscono un alloggio temporaneo a 1189 famiglie corrispondenti a circa 3000 persone, l’Amministrazione attualmente sostiene un costo complessivo annuo di circa 28.400.000 euro. I costi relativi ai consumi per le utenze di luce, acqua e gas all’interno dei Centri di accoglienza alloggiativa temporanea ammontano a circa 1.300.000 euro l’anno. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A PALMANOVA, VERSO SOLUZIONE PER SANTA GIUSTINA
|
|
|
 |
|
|
Palmanova, 11 aprile 2012 - Un incontro con la giunta comunale di Palmanova, convocato dal gruppo di minoranza del Consiglio comunale, ha consentito il 6 aprile, all´assessore regionale a Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione territoriale e Lavori pubblici Riccardo Riccardi di chiarire assieme agli amministratori comunali la posizione della Regione riguardo al progetto di riqualificazione urbana nel quartiere Santa Giustina che prevede la realizzazione, da parte dell´Ater-azienda Territoriale per l´Edilizia Residenziale, di cinquanta nuovi alloggi, e la realizzazione della nuova strada da Palmanova a Manzano. In merito a Santa Giustina sono emerse divergenze di opinioni di carattere procedurale tra i tecnici dell´Ater, l´Agenzia che è proprietaria dell´area interessata dall´intervento e il Comune di Palmanova. Secondo l´Amministrazione palmarina, come ha ricordato il sindaco Francesco Martines, i fondi relativi all´intervento dovrebbero essere assegnati direttamente dallo Stato al Comune che provvederebbe alla realizzazione dell´opera. Come ha invece rilevato Riccardi, citando il parere dei tecnici dell´Ater, pur non avendo alcuna contrarietà pregiudiziale rispetto all´eventuale ruolo del Comune nella ristrutturazione, tale operazione comporterebbe un ulteriore costo alla comunità derivato dal pagamento dell´Ires per circa un milione di euro, aggravio che la Regione non potrebbe sopperire. Riccardi ha così convenuto con Martines di organizzare un incontro a Udine al quale dovranno partecipare i tecnici dell´Ater e quelli del Comune con l´obiettivo di individuare una soluzione procedurale atta a favorire un rapido avvio dei lavori. Riccardi e gli amministratori di Palmanova hanno poi parlato del progetto della nuova viabilità verso Manzano. Come ha ribadito l´assessore regionale, pur condividendo le legittime posizioni del Comune rispetto a eventuali disagi per la popolazione locale non sussistono i margini per un ripensamento del progetto. Il Comitato di valutazione della Via (Valutazione d´Impatto Ambientale), infatti, riguardo alle ipotesi progettuali a suo tempo avanzate ha ritenuto valida la soluzione che è poi stata prescelta dalla Regione, considerata meno impattante e garantista di un rapporto più favorevole tra costi e benefici dell´intervento. Riccardi ha ricordato che la Regione ritiene tale opera ancor più indispensabile in un momento di crisi come l´attuale perché concorre alla riduzione dei costi del trasporto merci e dei tempi di percorrenza e, inoltre, raccorda il ´triangolo della sedia´ (che conta attualmente 11.000 lavoratori) con Palmanova e l´autostrada A4, con l´interporto di Cervignano e con la Zona Industriale dell´Aussa Corno e, dunque, con Porto Nogaro. In chiusura dell´incontro, Martines ha prospettato a Riccardi la necessità della sistemazione dell´incrocio di viale Taglio, in corrispondenza del casello autostradale palmarino. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA: LA CASA È UN DIRITTO, MA LO STATO SEMBRA DIMENTICARLO
|
|
|
 |
|
|
Bari, 11 aprile 2012 - Di seguito, una nota dell´assessore alle Politiche del Territorio, Angela Barbanente, sulle dichiarazioni rilasciate dal Segretario del Sicet Puglia: "Condividiamo analisi e preoccupazioni del Segretario del Sicet Puglia Paolo Cicerone sul paradosso degli alloggi sfitti e dei bisogni sociali che crescono. È evidente che la cedolare secca non è stato un provvedimento in favore degli inquilini ma ha avvantaggiato solo la grande proprietà immobiliare. "In Puglia il protocollo di intesa sottoscritto con le organizzazioni sindacali costituisce la base su cui proseguire il lavoro svolto negli anni scorsi, che ha portato allo straordinario risultato di attivare risorse per 4.270 alloggi nuovi e 41.202 alloggi recuperati dal 2005 ad oggi. Occorre, assieme anche ai Comuni, non solo varare un nuovo piano, ma accelerare le realizzazioni in corso e vigilare perché gli alloggi realizzati o recuperati vengano messi a disposizione delle famiglie bisognose. Quanto al fondo affitti, la Regione continua a operare un grande sforzo mettendo a disposizione 15 milioni annui, ai quali si aggiungono i cofinanziamenti comunali. È lo Stato che ha dimenticato del tutto che la casa è un diritto, azzerando il fondo di sostegno all´affitto, ignorando gli sfratti per morosità incolpevole e compromettendo, con la imposizione dell´Imu anche per gli alloggi pubblici, la possibilità che gli Iacp continuino a svolgere la propria missione sociale, nel mentre senza difficoltà si riconosce lo scopo sociale delle fondazioni bancarie." |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“IMU”, UMBRIA: BENE PRIMO PASSO PER CANCELLAZIONE QUOTA ERARIALE SU ALLOGGI ATER; RESTA INIQUITÀ IMPOSTA
|
|
|
 |
|
|
Perugia, 7 aprile 2012 - "Con l´approvazione in Senato dell´emendamento che cancella la quota del gettito Imu destinata allo Stato sugli alloggi dell´Ater, su quelli di proprietà comunale e delle cooperative a proprietà indivisa, si è compiuto un primo positivo passo per l´alleggerimento dell´imposta sulle case popolari. Un´imposta che, comunque, resta iniqua e dannosa". È quanto sottolinea il 6 aprile l´assessore alle Politiche abitative della Regione Umbria, Stefano Vinti, commentando il voto in Senato sul decreto legge fiscale. "Rinnoviamo l´appello ai deputati umbri - sottolinea - affinché la norma venga confermata quando il provvedimento passerà all´esame della Camera dei deputati e, se possibile, venga ulteriormente migliorata, in modo da allontanare definitivamente l´ipotesi di un incremento dei canoni di locazione al fine di compensare l´inasprimento della pressione fiscale. Così come era prevista, infatti, l´imposta rischiava di essere insostenibile per gli equilibri finanziari delle Ater, a meno di non ricorrere a un aumento degli affitti". "Registriamo, intanto, con soddisfazione questo primo risultato al Senato - prosegue Vinti - ottenuto grazie anche all´azione esercitata dalla Regione Umbria, da Ater, Comuni e sindacati degli inquilini per contrastare un´imposta che va a gravare in modo particolare sui piccoli proprietari e gli inquilini, e per di più senza che a questo si accompagnino finanziamenti per il rilancio dell´edilizia residenziale pubblica e per il sostegno agli affitti. Auspichiamo perciò che, nella discussione alla Camera, non solo si approvi definitivamente la cancellazione della quota per lo Stato dell´imposta su alloggi Ater, comunali e di cooperative a proprietà indivisa, ma la stessa introduzione dell´Imu venga rivista - conclude l´assessore regionale -, non sottovalutando come sembra fare il governo Monti gli effetti che avrà sulle famiglie già provate dalla situazione di crisi". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL PRESIDENTE SCOPELLITI SUI LAVORI DI COMPLETAMENTO DI PIAZZA ITALIA A REGGIO CALABRIA: "PRONTI 800 MILA EURO PER LA DEFINITIVA SISTEMAZIONE"
|
|
|
 |
|
|
Catanzaro 11 aprile 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti il 6 aprile ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Partecipo con grande soddisfazione nella mia città alla riapertura di Piazza Italia. Ho seguito con attenzione tutto lo svolgimento dei lavori - afferma Scopelliti - prima da Sindaco e poi da Governatore della Calabria, perché si tratta di un luogo storico della città che deve essere valorizzato al meglio, sia per la sua tradizione che per la posizione nevralgica. Avevo già anticipato nei giorni scorsi al Sindaco Arena, e oggi sono orgoglioso di comunicarlo alla città, che per la definitiva sistemazione di Piazza Italia, in seguito alla Delibera di Giunta N.547 del 6-12-2011 e al Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Cultura e Beni Culturali N.4323 del 3 aprile 2012, la Regione ha stanziato ben 800 mila euro, prevedendo specifici interventi di completamento, al fine di valorizzare al meglio i beni culturali. Il Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, infatti, ha ritenuto ammissibile il finanziamento per la sistemazione di Piazza Italia - aggiunge Scopelliti - e la Regione ha impegnato le somme necessarie che, a breve, saranno disponibili. Grazie agli interventi previsti, questa Piazza tornerà nella piena disponibilità dei cittadini come punto di aggregazione ancora più bella di prima e, rispetto al passato, di maggior valore anche a livello turistico, con la possibilità di ammirare gli straordinari reperti archeologici che vi sono stati rinvenuti durante i lavori. Con questa inaugurazione, frutto anche dell´impegno del Sindaco Arena, quindi si raggiunge un traguardo importante - conclude il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - a testimonianza che le azioni messe in campo, con amore e passione in tanti anni, ancora oggi producono effetti positivi" |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CENTRI STORICI VAL D’AGRI E SENISESE: ALTRI FONDI PER I BANDI PMI OLTRE 3,2 MILIONI DI EURO IN PIÙ PER FINANZIARE ALTRE 105 IMPRESE TRA LE AREE DEI COMPRENSORI. DE FILIPPO: “IN UN MOMENTO DI DIFFICOLTÀ INTERNAZIONALE, IN CAMPO QUANTE PIÙ MISURE POSSIBILE PER SOSTENERE LO SVILUPPO” |
|
|
 |
|
|
Potenza, 11 aprile 2012 - Scorreranno le graduatorie dei bandi destinati alle Pmi per la rivitalizzazione dei centri storici dei Comuni ricadenti nei comprensori del P.o. Val d’Agri e del Programma speciale Senisese. È l’effetto di due differenti provvedimenti della Giunta regionale che ha deliberato l’incremento della dotazione finanziaria dei bandi finalizzati alla creazione di imprese e al sostegno delle piccole e medie imprese esistenti per favorire la rivitalizzazione centri storici. Con 2,8 milioni di euro sarà possibile finanziare tutte le 219 richieste di agevolazioni pervenute (a fronte delle 129 domande finanziabili con l’importo iniziale di 3 milioni di euro) per il bando Val d’Agri. Mentre un importo aggiuntivo di circa 444 mila euro è destinato a finanziare le 83 richieste (a fronte delle 68 finanziabili in un primo momento) del bando relativo al Senisese. Tutto ciò, e per entrambi i bandi, al netto della verifica della ricevibilità, dell’accoglibilità e della valutazione di merito che verrà svolta, come già fissato in una precedente convenzione, dalla società Sviluppo Basilicata Spa. Contestualmente a tali provvedimenti, la Giunta regionale ha stabilito la proroga del termine utile per l’adozione dei provvedimenti di concessione delle agevolazioni previste dai due bandi, fissandolo al 31 dicembre 2012. A tale data è stata fissata, con una delibera ulteriore, per il Programma speciale Senisese, anche la proroga per l’adozione dei provvedimenti segnatamente al bando per la concessione di aiuti per l’insediamento di nuove Pmi in aree urbane, artigianali e industriali attrezzate. “In questo momento di difficoltà internazionale più che mai il nostro sforzo deve essere quello di mettere in campo quante più misure possibile per sostenere lo sviluppo - ha spiegato il presidente Vito De Filippo - per questo, più che mai, dobbiamo rendere certe e celeri le procedure di accompagnamento per la nascita e lo sviluppo di nuove realtà produttive. Questo principio generale – ha aggiunto - deve essere ancor più incisivo per quel che riguarda i Programmi Operativi della Val d’Agri e del Senisese, che incidono su due aree interne della regione che contribuiscono, in forme diverse, alla ricchezza della Regione e che, anche per questo, devono ricevere una manifesta attenzione nella consapevolezza che ogni iniziativa di crescita su qualunque angolo del territorio lucano è un’iniziativa di crescita della Basilicata nel suo complesso”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PO "MARITTIMO": LE CANDIDATURE PER "PROGETTI SEMPLICI" E "STRATEGICI"ASCOLTA LA NOTIZIA |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 11 aprile 2012 - In qualità di Autorità di gestione del programma operativo (Po) di cooperazione transfrontaliera Italia-francia "Marittimo", la Regione Toscana ha pubblicato due avvisi per la presentazione di candidature rivolte a progetti semplici, destinate a risorse aggiuntive e per la presentazione di candidature di progetti strategici in relazione al tema "Rete delle città portuali e dei servizi urbani integrati". "Migliorare e qualificare la cooperazione fra le aree transfrontaliere in termini di accessibilità, di innovazione, di valorizzazione delle risorse naturali e culturali e di integrazione delle risorse e dei servizi al fine di accrescere la competitività, a livello mediterraneo, sud europeo e globale e assicurare la coesione dei territori e favorire nel tempo occupazione e sviluppo sostenibile": questo l’obiettivo principale del programma operativo di cooperazione trasfrontaliera. Possono partecipare tutti i soggetti ammissibili indicati dal programma operativo e dal manuale d´uso, che abbiano la sede legale o operativa nell´area di cooperazione. Le risorse disponibili ammontano rispettivamente per i progetti semplici "risorse aggiuntive" a 21.483.654,00 euro e per i progetti strategici a 6.000.000,00 euro. Le candidature dovranno essere presentate tramite raccomandata, corriere o consegna a mano, al seguente indirizzo: Segretariato tecnico congiunto del programma operativo Italia-francia "Marittimo" via Marradi, 116 , 57126 Livorno. Due le scadenze: ore 17 del 4 maggio 2012 per l’avviso progetti strategici. Ore 17.00 del 3 luglio 2012 per l’avviso progetti semplici "risorse aggiuntive". Ulteriori informazioni possono essere richieste al Segretariato tecnico congiunto all´indirizzo e-mail stc.Transfrontaliero@regione.toscana.it ed al Contact point Corsica del programma all’indirizzo contact-point@ctc-corse.Fr |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RIQUALIFICAZIONE URBANA SOSTENIBILE: UN PERCORSO FORMATIVO SULLA NUOVA LEGGE URBANISTICA REGIONALE DELLE MARCHE |
|
|
 |
|
|
Ancona, 11 Aprile 2012 - Promuovere la sostenibilita` degli interventi di riqualificazione del territorio. E` l´obiettivo del seminario promosso dalla Regione, dall´Istao (Istituto Adriano Olivetti) e dall´Inu (Istituto nazionale di urbanistica) Marche. Lo strumento operativo individuato e` la nuova legge urbanistica regionale che sara` al centro di sei incontri riservati ai tecnici dei comuni marchigiani e degli altri enti locali, ai professionisti che si occupano di urbanistica e governo del territorio in qualita` di consulenti degli enti locali, ai tecnici delle imprese di costruzione, ai giovani neo laureati. Gli incontri verranno presentati giovedi` 12 aprile, alle ore 15.00 presso Villa Favorita (Via Zuccari, 15 ´ Ancona), sede dell´Istao. Interverranno Vittorio Salmoni (Comitato scientifico del corso), Francesco Erbani (giornalista de la Repubblica), Carlo Alberto Barbieri (docente di Urbanistica, Politecnico di Torino), Antonio Minetti (dirigente regionale servizio Ambiente e Territorio). I successivi appuntamenti del corso si svolgeranno nell´arco di una durata complessiva di tre mesi, in alcuni fine settimana tra giungo a novembre. La legge regionale presenta aspetti innovativi, delineando un nuovo approccio al tema della riqualificazione urbana. Rappresenta un punto di riferimento nel panorama legislativo nazionale, specie per le altre regioni italiane. Ha introdotto concetti come la perequazione urbanistica (equa ripartizione dei diritti edificatori), ha equiparato il Poru (Programma operativo per la riqualificazione urbana) al Piano particolareggiato, al fine di promuovere la rapida attuazione degli interventi e facilitare gli investimenti su aree appartenenti a piu` proprietari. Ha favorito gli investimenti sul costruito, rispetto all´utilizzo di nuove aree e perseguito la sicurezza idrogeologica prevedendo l´invarianza idraulica degli interventi. Scelte non scontate che consentono di intervenire sul tessuto urbano rispettando la sostenibilita` e la qualita` degli interventi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVO PROGETTO PRODUTTIVO VENETO IN RISPOSTA A DELOCALIZZAZIONE |
|
|
 |
|
|
Padova, 11 aprile 2012 - Si chiama “Galilei Refrigerazione” il nuovo progetto produttivo che nasce a Torreglia (Padova), dopo che la multinazionale Carrier ha deciso di delocalizzare la propria produzione altrove. Grazie all’impegno di tre ex dirigenti si affaccia sul mercato una nuova azienda, con la partecipazione della finanziaria regionale Veneto Sviluppo al capitale sociale. L’operazione, resa possibile dalla collaborazione di tutti i soggetti interessati, è stata presentata il 6 aprile a Padova nella sede dell’amministrazione provinciale, presenti insieme ai titolari dell’azienda l’assessore regionale all’economia, l’assessore al lavoro della Provincia, il sindaco di Torreglia, il presidente di Veneto Sviluppo e rappresentanti delle organizzazioni sindacali.. La “Galilei Refrigerazione” continuerà a produrre banchi frigoriferi per uso non domestico, settore in cui lo stabilimento della Carrier di Torreglia era giunto ai massimi livelli e che ora la nuova realtà produttiva vuole riprendere, in chiave tutta italiana, facendo tesoro dell’esperienza e dell’elevata specializzazione della maestranze. L’azienda sarà capitalizzata con un milione 150 mila euro di cui 400 mila messi da Veneto Sviluppo pari a circa il 35% del capitale sociale; il 39% è la quota dei tre ex dirigenti e il restante 26% di altri investitori. La “Galilei Refrigerazione” occuperà 8 mila mq. Di capannoni della ex Carrier a Torreglia. Il piano industriale prevede investimenti per 3,5 milioni in 5 anni e l’avvio dell’attività con 14 dipendenti, che diventeranno 69 nell’arco del quinquennio. L’assessore regionale ha sottolineato che il Veneto ha dimostrato nei fatti di essere all’avanguardia nell’uso di strumenti di ingegneria finanziaria a sostegno delle imprese. Uno di questi strumenti consente di entrare, attraverso Veneto Sviluppo, nel capitale di rischio delle Pmi per rafforzarle, sia favorendo start-up innovativi, sia consolidando soluzioni per aziende in difficoltà o in via di delocalizzazione. “Il valore del capitale umano che esprimono le nostre Pmi – ha detto l’assessore - è un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere. Quello della nuova “Galilei” è un esempio di come da un lato salviamo occupazione, dall´altro professionalità e eccellenza tecnologica “made in Veneto””. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO, IL 2012 UN ALTRO ANNO DI RECESSIONE: PREVISIONE PIL -1,6% IL 2011 CHIUSO IN LIEVE CRESCITA (+0,6%) GRAZIE ALL’EXPORT (+10,2%). RECORD PER IL TURISMO PRESENTATA L’ANTEPRIMA ALLA 46A RELAZIONE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA REGIONALE |
|
|
 |
|
|
Venezia, 11 aprile 2012 - In un 2011 che ha visto il Pil mondiale crescere del +3,8%, quello dell’Eurozona del +1,4% e quello italiano del +0,5%, il Pil del Veneto ha chiuso il 2011 con un lieve aumento del +0,6% ma le previsioni per il 2012 registrano una brusca frenata con una flessione del -1,6%. Il quadro dell’economia regionale è stato illustrato stamattina durante la presentazione della 13esima Anteprima alla relazione sulla situazione economica. Presenti Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto, Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto, Serafino Pitingaro, responsabile Centro Studi Unioncamere del Veneto, Michele Bernasconi, professore ordinario di Scienza delle Finanze presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Dario Vezzaro, responsabile filiale di Padova di Banca Popolare Etica. La modesta crescita del Pil regionale (+0,6%) è in linea col Nordest (+0,6%), Emilia Romagna (+0,7%) e Piemonte (+0,6%), ma risulta migliore di Trentino Alto Adige (+0,5%), Lombardia (+0,4%) e Friuli Venezia Giulia (+0,3%). Sull’andamento del Pil hanno influito il rallentamento dei consumi privati delle famiglie (solo +0,5%) e degli investimenti (-0,6%). Determinante positivamente il ruolo delle esportazioni cresciute del +10,2%, per un valore di oltre 50 miliardi di euro, anche se la dinamica è andata progressivamente riducendosi nel corso dell’anno. L’avanzo commerciale è stato di 9,7 miliardi, superiore al 2010, a seguito di una dinamica delle importazioni più debole (+5,9%) rispetto all’export. Il principale mercato di riferimento resta l’Ue27, ma in ridimensionamento: la Germania si conferma primo partner commerciale (il peso sull’export veneto totale è del 13,9%) seguita dalla Francia, ma crescono le esportazioni verso i Paesi Bric, dove spicca la Cina col +30,6% per i prodotti manifatturieri. Previsioni 2012 - Secondo le stime più recenti, le previsioni sono negative: nel 2012 il Veneto registrerà una flessione del -1,6% determinata da una forte contrazione degli investimenti delle imprese (-3,3%), messe a dura prova dalle condizioni del credito e dai ritardi dei pagamenti delle amministrazioni locali vittime del Patto di Stabilità. Decisa contrazione anche per i consumi delle famiglie (-1,8%), complice l’aumento dei prezzi al consumo e la pressione fiscale. Modesto il contributo degli scambi con l’estero (+2,8%); calo dello 0,4% delle unità di lavoro col tasso di disoccupazione che dovrebbe salire al 5,4%. Analisi Settoriale - Nel 2011 il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -0,3% passando da 457.225 a 455.927 unità. Calo più marcato nel manifatturiero (-1,3%) e costruzioni (-0,7%); positivo l’andamento del terziario, con l’unica eccezione di trasporti e logistica (-1,9%). Calano del -1,1% le imprese artigiane attive (141.216), pari a oltre 1.500 unità in meno. Il mercato del lavoro ha chiuso il 2011 con un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti, quasi il doppio rispetto al 2010: perdite più ingenti nell’industria (13mila). Le ore di Cig autorizzate si sono ridotte del -30% scendendo a un valore di 87 milioni, accompagnate dal calo del numero di crisi aziendali (da 1.425 a 1.063). In crescita la produzione agricola (+5%) con 5 miliardi di euro di fatturato. Positivo il 2011 dell’industria manifatturiera sebbene in rallentamento rispetto al 2010. Sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato una variazione del +2,3% ma con una dinamica decrescente e una chiusura d’anno in contrazione (-1,4%). Il traino è arrivato dalle grandi imprese (+5,5%), resta negativa la dinamica per le microimprese (-1,7%). Il mercato delle costruzioni, tra 2008 e 2011, ha evidenziato la più grave crisi del settore con una perdita di quasi 3 miliardi d’investimenti (-16,4%): la timida ripresa nel primo semestre 2011 si è tramutata in una nuova spirale negativa nella seconda parte d’anno. Negativo l’andamento delle vendite al dettaglio (-2,7%), in particolare per i prodotti non alimentari (-5%). Nonostante la crisi economico-finanziaria, i prestiti in Veneto hanno registrato un +3,7%, ma concentrati nel primo semestre perché negli ultimi mesi 2011 la variazione è stata negativa. L’andamento dei depositi bancari delle imprese è diminuito (-1,9%), quelli della clientela sono aumentati del +24%: situazione insostenibile per lo sviluppo economico della regione. Anno record per il turismo: nel 2011 si sono registrate oltre 63,4 milioni di presenze (+4,2%) e quasi 15,8 milioni di visitatori (+8,1%), due terzi dal mercato internazionale (39 milioni gli stranieri in Veneto, +11,6%). Il sistema aeroportuale Venezia-treviso ha toccato i 9,7 milioni di passeggeri (+7,1%), quasi 3,4 milioni quelli transitati per l’aeroporto di Verona (+12%). Il traffico nel porto di Venezia ha chiuso il 2011 con 26,3 milioni di tonnellate di merci (-0,3%). Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto - «Il 2011 per il Veneto è stato un anno a due velocità che tuttavia ha fatto registrare una decelerazione della crescita. In un contesto nazionale di recessione, anche le previsioni dell’economia regionale per il 2012 non sono positive. Dalla seconda metà dell’anno si dovrebbe però registrare una ripresa più dinamica, trainata come sempre dalla vocazione internazionale delle nostre imprese. Un buon andamento dell’export arginerebbe infatti la presumibile ventata recessiva che colpirà ulteriormente i consumi nel primo semestre. Se l’euro continuerà a deprezzarsi, le imprese esportatrici potrebbero guadagnare in competitività, ma la ripresa dipenderà dalla capacità di affrontare i cambiamenti». Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto - «Il Veneto e l’Italia potrebbero farcela a ridurre i danni e gli effetti della crisi economica se, come nel Regno Unito, l’imposizione fiscale venisse ridotta piuttosto che aumentare in modo rilevante e se finalmente le Pubbliche Amministrazioni potessero applicare il Patto di Stabilità pagando le imprese creditrici. In caso contrario, a fronte anche dell’enorme massa di denaro che il Veneto invia all’Amministrazione centrale e non riutilizza sul proprio territorio, circa 16 miliardi di euro all’anno, la situazione di crisi perdurerà nei prossimi mesi con danni permanenti. Si pensi alla chiusura di numerose imprese o ai casi drammatici di suicidi di imprenditori. Una diversa politica fiscale è quindi la base per lo sviluppo economico da tutti auspicato». |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SLOVENIA, POSITIVO ANDAMENTO COMMERCIO ESTERO
|
|
|
 |
|
|
Lubiana, 11 aprile 2012 - L´economia slovena ha raggiunto nel 2011 circa 20 miliardi di euro di esportazioni di beni (+12 per cento rispetto al 2010) e circa 22 miliardi di importazioni di beni (+11 per cento rispetto al 2010). Nello stesso anno sono stati esportati servizi per il valore di quasi 5 miliardi di euro ed importati circa 3 miliardi di euro di servizi. All´esportazione dei servizi in Slovenia nel 2011 hanno contribuito maggiormente il turismo ed i viaggi con circa 2 miliardi di euro (quota di circa il 42 per cento), con un aumento del 10 per cento rispetto al 2010, i trasporti con circa 1,3 miliardi di euro (quota di circa il 26 per cento), con un aumento dell´8 per cento rispetto al 2010, ed i servizi commerciali (con 823 milioni). Nonostante i servizi creino circa il 66 per cento del valore del Pil sloveno, contribuiscono alle esportazioni totali slovene soltanto nella misura del 22 per cento, mentre la restante parte del 78 per cento viene ancora attribuita ai beni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EASY GREEN, VERTICE CON LE ISTITUZIONI. INCONTRO CON I SINDACATI IL PROSSIMO VENERDÌ
|
|
|
 |
|
|
Firenze, 11 aprile 2012 - La cordata Easy Green sta valutando la possibilità di proseguire il proprio impegno su Scandicci. Questa volontà è stata confermata oggi dal rappresentante della cordata Leonardo Bassilichi all’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini durante un incontro in Regione convocato dall’assessore per far chiarezza sulla volontà e sui progetti dell’azienda e sulla possibilità di ricollocamento dei dipendenti ex Isi. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato anche l’assessore al lavoro della Provincia di Firenze Elisa Simoni, il sindaco di Scandicci Simone Gheri e Giovanni ricciardi di Fidi, Easy Green ha sottolineato che ritiene superato il progetto per il quale essa si era inizialmente formata anche alla luce delle variazioni del mercato e delle normative sul solare. L’azienda si è detta disponibile ad incontrare i sindacati e il nuovo vertice è stato subito fissato per il prossimo venerdì, 13 aprile. Easy Green valuterà la possibilità dilavorare su altri progetti, con i tempi che riterrà necessari. Parallelamente alla trattativa con Easy Green stanno procedendo i conttati con altre due aziende del cosidetto ‘chilometro verde’, la Eneco e la Solar Light.nuovi progetti sviluppati con queste aziende potrebbero contribuire al riassorbimento nel mondo del lavoro di alcune decine di ex dipendenti Isi e potrebbero rappresentare un tassello importante per la tutela dei lavoratori e il rinnovo degli ammortizzatori sociali. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
XII FORUM SAF: IL CONCORDATO PREVENTIVO PROPOSTE DI MODIFICA A SETTE ANNI DALLA RIFORMA |
|
|
 |
|
|
Milano, 11 aprile 2012 - A più di sette anni dalla riforma della legge fallimentare - e in particolare del concordato preventivo - l’Odcec di Milano organizza il Xii Forum della Scuola di Alta Formazione per comprendere quanto l’attuazione della riforma abbia atteso le volontà del legislatore. Proprio in questi giorni infatti il ministero di Giustizia ha istituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di redigere un nuovo articolato che perfezioni ancora una volta la disciplina. Nel corso del convegno “Il concordato preventivo a sette anni dalla riforma: critiche e proposte” che si terrà il 12 aprile dalle 9.30 alle 18.30 al palazzo delle Stelline, corso Magenta 61 (v. Programma allegato), i relatori esamineranno quindi dal punto di vista economico e giuridico le questioni ancora irrisolte e avanzeranno proposte di modifica. Partendo da casi di conflitto tra proponenti e creditori, saranno analizzate le storture che il sistema subisce a causa dell’esclusiva riservata al solo debitore di proporre il ricorso per il concordato preventivo che impedisce di fatto la mobilità delle imprese nella fase di crisi (turnaround). L’attuale assetto normativo, infatti, contrasta le esigenze di tempestività necessarie a ristrutturare l’azienda in crisi e tutela prevalentemente la titolarità della proprietà di imprese che non dovrebbe essere più del debitore ma dei creditori. I giudizi critici sottolineeranno l’inapplicabilità delle norme che consentono operazioni straordinarie nel concordato preventivo ma che poi non trovano tutela nell’eventuale successivo fallimento. Il pomeriggio sarà caratterizzato da approfondimenti di giuristi che evidenzieranno come il concordato preventivo si sia ridotto a un processo di liquidazione e non rappresenti uno strumento di risanamento. Dal convegno emergeranno, oltre alle critiche, proposte di modifica sull’allargamento della legittimazione attiva a presentare la domanda di concordato, e sull’intervento del collegio sindacale come promotore di procedure concorsuali. La tavola di chiusura vedrà infine un confronto diretto sul tema tra professionisti e magistrati. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NEL 2011 IL TESSUTO IMPRENDITORIALE TOSCANO CRESCE DI UN PUNTO PERCENTUALE LA COSTA MEGLIO DELL’INTERNO DELLA REGIONE, SOCIETÀ DI CAPITALI IN AUMENTO I CONTRATTI DI RETE DEBUTTANO PER METTERE IN COMUNE RISORSE: IN TOSCANA SONO 25 |
|
|
 |
|
|
Firenze, 11 aprile 2012 – Nel 2011 l’espansione del tessuto imprenditoriale regionale si ferma al +1%, contro il +1,2% del 2010, con un tasso di crescita che è andato diminuendo nel corso dei 12 mesi. A fine 2011 le imprese in Toscana sono 417.200 unità, con un saldo imprenditoriale di +4.375 unità. Numeri comunque più positivi della media nazionale, dove l’incremento del tessuto imprenditoriale è fermo al + 0,8%. È quanto afferma la nota Movimprese 2011 rielaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana. Concause del rallentamento della crescita imprenditoriale sono il peggioramento degli indicatori macroeconomici e del clima di fiducia: nel corso dell’anno cala la natalità imprenditoriale (dal 7,4% del primo trimestre è scesa al 6,9% del quarto) e si registra un turnover imprenditoriale pari al 12,8%, in deciso calo rispetto agli anni precedenti. All’interno della regione, le province dell’area costiera mantengono un più elevato tasso di crescita (+1,2%) rispetto all’area interna alla regione (+0,9%). Per la costa incide maggiormente il calo del tasso di natalità imprenditoriale, per l’interno si riducono sia natalità che mortalità. Più dinamiche rispetto alla media regionale sono Massa Carrara (+1,7%), Prato (+1,6%), Pisa e Livorno (+1,5%), Grosseto (+1,2%) e Firenze (+1,1%). I risultati peggiori per Arezzo (+0,9%), Lucca (+0,6%), Pistoia (+0,3%) e Siena (+0,1%) prossime alla crescita zero. Tra le forme giuridiche, le società di capitali sostengono la crescita del tessuto imprenditoriale regionale con un incremento nel 2011 pari al +2,8%. Diminuiscono invece le società di persone (-0,2%) a fronte di un tenue miglioramento per le imprese individuali (+0,8%). Si conferma in negativo il comparto artigianale, in linea con il 2010. Per le imprese femminili, l’incremento nel 2011 è dello 0,7%, a fine 2011 rappresentano il 24% delle imprese toscane e per le società di capitali la crescita è del 2,6%. Diminuiscono invece del 4,2% le imprese giovanili, con riduzioni in tutte le tipologie giuridiche e in particolare nelle società di persone (-8,6%), mentre crescono le imprese straniere ( + 5,3% nel 2011). Il rallentamento registrato nel 2011 interessa tutti i settori: continua la strutturale riduzione delle imprese agricole, nel settore industriale l’incremento è molto lieve, mentre risultati positivi si evidenziano per le imprese dei servizi. Scendendo più nel dettaglio, le costruzioni si fermano al +0,6%, il restante industriale al +0,3%. Le utilities aumentano del 9,8%, il manifatturiero è stabile (+0,1%), il sistema moda cresce nel complesso dello 0,5%, come la meccanica allargata. Il terziario evidenzia una crescita dell’1,6%, il commercio registra un aumento di un punto percentuale. Per risolvere la debolezza costituita dalla frammentazione del sistema imprenditoriale vengono per la prima volta introdotti i “contratti di rete”, attraverso i quali due o più imprese possono mettere in comune attività e risorse per incrementare la capacita innovativa e la competitività della rete. A dicembre 2011 in Italia risultano registrati 214 contratti di rete, che coinvolgono 1.064 imprese (solo 13 delle quali in due diversi contratti di rete), ubicate in 19 regioni e 85 diverse province. In Toscana si registrano 25 contratti di rete a cui partecipano imprese che hanno sede nella regione. La Toscana si colloca così al quarto posto dietro Veneto, Lombardia ed Emilia-romagna e prima di Puglia, Campania e Lazio. A livello provinciale, imprese della provincia di Firenze appaiono in 12 contratti di rete. Seguono Arezzo (9), Pisa (6), Lucca e Siena (4), Grosseto e Pistoia (3), Prato (2) e Massa-carrara (1), mentre nessun contratto vede ancora coinvolte imprese di Livorno. La Toscana si colloca invece al primo posto per numero di imprese aderenti (183 unità), seguita da Emilia Romagna (146), Lombardia (118) e Veneto (95). La graduatoria provinciale vede in questo caso al primo posto Lucca (59 imprese), seguita da Firenze (46), Siena (32), Arezzo (12), Pisa (11), Grosseto (9), Prato (7), Pistoia (6) e Massa-carrara (1). In Toscana, 15 dei 25 contratti stipulati vedono coinvolte solo imprese regionali, per complessive 159 aziende, mentre ai restanti 10 contratti di carattere “interregionale” aderiscono 24 imprese toscane su un totale di 83 imprese interessate. Ognuno dei 25 contratti presi in esame coinvolge mediamente quasi dieci imprese. Sebbene la maggior parte dei contratti di rete si chiuda all’interno dei confini regionali, le imprese toscane tendono con maggiore frequenza rispetto a quelle di altri contesti territoriali ad “uscire” dall’ambito più strettamente locale e ad inserirsi in raggruppamenti eterogenei, in discontinuità con la tradizione dei sistemi territoriali di piccola impresa. In Toscana le imprese toscane in rete si concentrano soprattutto in alcuni specifici ambiti di attività: in particolare nei servizi sociali e alla persona, nella filiera della pelle, nell’agricoltura, nel legno-mobili e nelle attività scientifiche, professionali e tecniche, mentre in tutti gli altri casi la quota toscana è inferiore al valore registrato nel resto del Paese. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VISITATORI IN CERCA DI FORTI EMOZIONI |
|
|
 |
|
|
Milano, 11 aprile 2012 - Gli stand esperienziali rimpiazzano quelli informativi: perché sono i sensi a cogliere i cambiamenti. Anche nel business Sostiene Francesca Golfetto, ordinario del Dipartimento di marketing della Bocconi. Da tempo i visitatori delle più importanti fiere europee hanno cessato di indicare tra le motivazioni di visita quella di fare ordini d’acquisto o di cercare informazioni sui prodotti. Piuttosto mettono al primo posto aspetti ben noti a chi si occupa di marketing esperienziale: la ricerca di emozioni, esperienze, relazioni, di cui gli eventi live sono i principali veicoli. Questo interesse si è manifestato dapprima nelle fiere consumer. Pochi vanno ancora al Salone del gusto di Torino o al Motor show per informarsi sulle offerte disponibili sul mercato. Ciò che spinge i visitatori è invece l’esperienza dell’evento in sé e il fatto di immergersi in un sistema di esperienze, contatti e incontri che stimolano e rassicurano sul sistema dei valori personali e dello stile di vita ricercato. Per esempio, dai racconti dei visitatori emerge come la prospettiva dell’alimentazione bio o della cura del fisico esca rinforzata dagli incontri con altri individui, presso gli stand dei fornitori. Oppure emerge la soddisfazione di aver discusso di una moto con un campione o di aver progettato viaggi nel deserto con altri appassionati. D’altra parte, la gran parte degli espositori alle fiere consumer ha colto queste tendenze e sempre più propone stand esperienziali, in cui è favorito il rapporto dei visitatori con i prodotti, più che l’informazione su di essi, oppure il rapporto dei visitatori con gli altri appassionati più che il rapporto con il fornitore. Nel caso delle fiere business il processo è partito più tardi, dato che la fiera è ancora uno dei principali strumenti di informazione per i decisori d’acquisto delle imprese. Tuttavia, già diversi anni fa, da varie indagini nelle fiere internazionali era emerso che la motivazione del fare ordini era solo marginale per i visitatori. Nelle fiere europee (ma nei paesi emergenti è diverso) le principali motivazioni dei visitatori sono invece legate alla necessità di capire dove sta andando il settore, di verificare se le loro scelte per il futuro sono adeguate e di cercare idee nuove. Ma non è attraverso l’imitazione delle cose viste che si formano le idee nuove per i visitatori. Le idee vengono dall’eccitazione intellettuale, dalle sensazioni, dalla percezione del clima di mercato, dai contatti con le estremizzazioni delle tendenze, dalla percezione dei comportamenti degli altri. Insomma, è questa ampia immersione sensoriale che consente di capire il futuro e che è differente da quella consumer perché, anziché essere sostanzialmente edonistica, è finalizzata a migliorare la propria attività. E l’immersione è tanto più produttiva se propone non solo centinaia di espositori in fila, ma soprattutto varietà di offerta, selezione delle innovazioni e prospettiva. Nella ricerca di questi elementi, i visitatori fanno tesoro anche del clima che circonda le manifestazioni, alimentando fenomeni come i fuori salone. Le aziende e le città colgono questi fenomeni e spesso rispondono con l’organizzazione di spazi e occasioni di incontro. Così, per esempio, era successo in passato a Berlino, dove il popolo della moda andava a cercare, fuori da alcune manifestazioni, le prospettive di gusti e costumi dell’Europa che si allargava. Così succede nel caso del Salone del mobile a Milano, il cui Fuori salone, ormai istituzionalizzato, è popolato da professionisti e giovani che hanno interessi nei comparti del design, che cercano soprattutto ispirazione e idee attraverso la partecipazione ai riti della loro comunità e l’osservazione dei comportamenti dei più sofisticati consumatori, gli italiani. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DE TOMASO, ISTITUZIONI E SINDACATI RICHIEDONO CONVOCAZIONE URGENTE AL MINISTERO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 11 aprile 2012 – Richiesta al Ministero dello sviluppo economico di una convocazione urgente delle Istituzioni e dei sindacati per una valutazione congiunta delle iniziative da intraprendere per garantire nuova occupazione ai lavoratori ex Delphi. Questo quanto emerso oggi a Livorno nell’incontro promosso dall’assessore regionale a lavoro e attività produttive, Gianfranco Simoncini, su richiesta delle organizzazioni sindacali, ed al quale hanno preso parte anche i sindaci di Livorno e Collesalvetti, Alessandro Cosimi e Lorenzo Bacci, e l’assessore al lavoro della Provincia di Livorno, Ringo Anselmi. I vertici della De Tomaso verranno inoltre convocati nei prossimi giorni in Regione per una verifica definitiva circa le volontà dell’azienda. La riunione è servita anche a fare il punto sulla vicenda dell’azienda livornese dopo la concessione della Cigs e si è preso atto che nelle prossime ore l’Inps dovrebbe iniziare ad erogare le indennità ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte. “Ho anche voluto informare istituzioni e sindacati – spiega l’assessore Simoncini – sullo stato dei finanziamenti pubblici legati all’investimento De Tomaso, ricordando che tali risorse sono tutte garantite da fideiussioni e che per quanto riguarda Fidi toscana sono già in atto le procedure per recuperare i finanziamenti accordati. Su questa vicenda – conclude – la Regione conferma impegno e attenzione massimi”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|