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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Ottobre 2013 |
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SORVEGLIANZA DELLE FRONTIERE UE: I DEPUTATI APPROVANO LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO DI EUROSUR |
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Strasburgo,
14 ottobre 2013 - Grazie al sistema di
sorveglianza delle frontiere "Eurosur", le cui regole di
funzionamento sono state approvate dal Parlamento giovedì, gli Stati membri
dell´Ue saranno meglio attrezzati per prevenire, individuare e combattere
l´immigrazione clandestina, ma anche per salvare le vite dei migranti. Eurosur
consentirà infatti agli Stati membri di condividere immagini e dati in tempo
reale sugli sviluppi alle frontiere esterne dell´Ue.
La rete
di comunicazione Eurosur è progettata per migliorare l´individuazione, la
prevenzione e la lotta contro l´immigrazione clandestina e la criminalità
transfrontaliera. I deputati hanno sottolineato che tale rete deve essere
utilizzata anche per salvare la vita dei migranti.
"Solo
con un sistema pan-europeo di sorveglianza delle frontiere, siamo in grado di
evitare che il Mediterraneo diventi un cimitero per i rifugiati che cercano di
attraversarlo su carrette del mare, in cerca di una vita migliore in Europa.
Per evitare che una tragedia come quella di Lampedusa accada di nuovo, è
necessario un rapido intervento", ha dichiarato il relatore Jan Mulder
(Alde, Nl) nel dibattito in plenaria di mercoledì.
I paesi
Ue che utilizzano Eurosur si impegnano a rispettare i diritti umani, tra i
quali il divieto di respingimento, che vieta il rimpatrio di persone minacciate
di vita o private della libertà.
Gli
utenti di Eurosur dovranno inoltre proteggere i diritti fondamentali
dell´Unione europea, tra i quali la protezione dei dati personali. Qualsiasi
scambio di dati personali tra gli Stati membri dell´Unione europea o con paesi
terzi tramite Eurosur deve rimanere un´eccezione e rispettare la legislazione
sulla protezione dei dati.
Inoltre,
gli Stati membri non devono utilizzare Eurosur per inviare a paesi terzi
qualsiasi informazione che potrebbero essere utilizzata per identificare una
persona che ha richiesto la protezione internazionale o la cui vita o
l´integrità fisica potrebbe essere a rischio.
Nota di
background -
Eurosur
si propone di migliorare la gestione delle frontiere terrestri e marittime
dell´Unione europea, intensificando lo scambio d´informazioni tra i paesi
europei e con l´agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex. Il
sistema dovrebbe consentire la condivisione dei dati e d´intelligence di varie
autorità in tempo reale ma anche gli strumenti di sorveglianza, come satelliti
o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta.
Secondo
i dati Frontex, più di 72.000 persone hanno attraversato le frontiere esterne
dell´Ue illegalmente nel 2012, circa la metà del numero nel 2011.
Prossimi
passi -
Le
norme di funzionamento di Eurosur sono state concordate con i governi nazionali.
Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia,
Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e
Finlandia inizieranno a utilizzare Eurosur il 2 dicembre 2013. Gli altri Stati
membri seguiranno l´esempio il 1° dicembre 2014.
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PARTECIPA ALL’ULTIMO DIBATTITO ONLINE DEL MESE DEL MERCATO UNICO SUL COMMERCIO ELETTRONICO: IN CHAT IL PRESIDENTE BARROSO |
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Bruxelles,
14 ottobre 2013 – Oggi prende il via il quarto e ultimo round di dibattiti
online, interattivi e in tempo reale – questa volta sul tema del commercio
elettronico – a cui parteciperanno cittadini, imprese, organizzazioni e
responsabili politici nell’ambito del Mese del mercato unico.
Partecipa
all’ultimo dibattito online del Mese del mercato unico sul commercio
elettronico: in chat il Presidente Barroso
I
cittadini e le parti interessate hanno l’opportunità di presentare proposte per
il futuro dell’Unione e di discuterle in diretta online con altri cittadini,
parti interessate, funzionari, dirigenti ed esperti di tutta l’Europa. La
Commissione sarà nuovamente sul web per far partecipare alla sua agenda
politica i cittadini e le organizzazioni della società civile. Il forum online
mette a disposizione dei soggetti interessati una linea diretta di
comunicazione con i decisori politici di Bruxelles. Nell’ambito del Mese del
mercato unico, il forum affronta in successione quattro temi: occupazione,
diritti sociali, banche e commercio elettronico. I dibattiti si svolgono in
tutte le 24 lingue dell’Unione europea.
Michel
Barnier, Commissario responsabile per il Mercato interno e i servizi, ha
dichiarato: “La possibilità di acquistare, vendere e comunicare online
rappresenta una grande opportunità per le imprese e i consumatori, ma restano
ancora molti ostacoli: per esempio, per chi vende online può essere complicato
conoscere gli obblighi in materia di Iva o di protezione dei dati, mentre chi
acquista online troppo spesso viene reindirizzato verso il sito web del proprio
paese di origine che però non dà accesso alle stesse offerte o non accetta la
carta di credito estera al momento del pagamento. Invito tutti a segnalare
questi ostacoli nei prossimi giorni e a presentare suggerimenti per migliorare
il commercio elettronico. Sono fermamente convinto che le idee provenienti dal
basso sono fonte di ispirazione per noi, qui a Bruxelles, quando dobbiamo
individuare le barriere che ancora restano nel mercato unico e agire per
facilitare la vita dei cittadini.”
Il
dibattito si svolgerà da lunedì 14 a mercoledì 16 ottobre e riguarderà più di
100 proposte politiche sul commercio elettronico provenienti da 24 paesi, già
presentate dai cittadini-internauti: dalla proposta di poter accedere senza
restrizioni alla musica, ai libri e ai film online in tutta l’Unione europea,
all’iniziativa di creare un meccanismo di reazione rapida nel caso in cui un
fabbricante, un venditore o un distributore non rispetti gli obblighi relativi
alla consegna di beni in un altro paese dell’Ue. Saranno inoltre organizzate 26
sessioni di chat dal vivo, in 14 lingue diverse, con rappresentanti della
società civile e delle istituzioni dell’Ue. Il Presidente della Commissione
José Manuel Barroso parteciperà il 16 ottobre alla chat dal vivo che chiude il
Mese del mercato unico.
Alla
fine delle quattro settimane di dibattiti sulle quattro politiche, il 23
ottobre sarà trasmesso su Euronews un dibattito televisivo che trarrà le fila
di tutte le discussioni. Cinque partecipanti ai dibattiti delle quattro
precedenti settimane saranno invitati a questo confronto finale con il
Commissario Barnier, durante il quale potranno presentare le loro idee per
cambiare l’Europa.
Contesto
Il mese
del mercato unico si svolge online sul sito http://www.Yourideasforeurope.eu/it
per quattro settimane consecutive, in ognuna delle quali si affronta un tema
diverso:
dal 23
al 25 settembre, l’occupazione: come trovare lavoro, come avviare un’impresa o
ottenere il riconoscimento del proprio titolo di studio in Europa?
dal 30
settembre al 2 ottobre, i diritti sociali: quali sono i diritti di previdenza
sociale nel mercato unico dell’Ue (pensioni, assistenza sanitaria, servizi
pubblici)?
dal 7
al 9 ottobre, le banche: cosa si potrebbe fare ancora per proteggere i
risparmi, prevenire un’altra crisi finanziaria e spingere le banche a investire
nell’economia reale per stimolare la crescita?
dal 14
al 16 ottobre, il commercio elettronico: vendere o comprare prodotti online e
farseli consegnare in un altro paese è facile? In che misura sono protetti i
dati che le persone si scambiano sui siti delle reti sociali?
Il mese
del mercato unico offre ai cittadini-internauti un’opportunità unica di
commentare, criticare e migliorare le idee nuove presentate online da chi ha
un’esperienza diretta “sul campo”. I partecipanti potranno interagire con i
decisori politici in vari modi, ad esempio:
potranno
votare e commentare le strategie presentate da individui, organizzazioni e
imprese;
potranno
porre domande e discutere con Commissari, eurodeputati, esperti dell’Ue e
personalità nazionali chattando in diretta video (sono previste 80 chat dal
vivo durante tutto il mese);
cinque
partecipanti saranno invitati a un dibattito televisivo finale con il
Commissario Michel Barnier che sarà trasmesso su Euronews il 23 ottobre dal
Parlamento europeo a Strasburgo.
Sulla
piattaforma online si possono inviare idee a partire da ora: le parti
interessate e singoli cittadini hanno già fatto pervenire quasi 750 idee,
pubblicate sul sito http://www.yourideasforeurope.eu/ Il primo dibattito sulle idee in
tema di occupazione si è aperto il 23 settembre, il 30 settembre è iniziato
quello sui diritti sociali, il 7 ottobre quello sulle banche e il 14 ottobre
sarà la volta di quello sul commercio elettronico.
I
risultati delle discussioni, cioè le idee che secondo i partecipanti possono
cambiare l’Europa, saranno riassunti da moderatori indipendenti e inseriti in
una relazione finale che sarà pubblicata e potrà ispirare il futuro lavoro
dell’Ue.
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UNA MODIFICA DEL TRATTATO PER CONSENTIRE AL PARLAMENTO EUROPEO DI DECIDERE SULLA SUA SEDE |
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Strasburgo,
15 ottobre 2013 - Il Parlamento europeo dovrebbe avere il diritto di decidere
dove e quando si siede, lo ha detto Comitato per gli affari costituzionali il
Lunedi. I deputati propongono di avviare un processo di revisione del trattato
dell´Unione europea per consentire al Parlamento di decidere sulla sua sede e
la sua organizzazione interna.
"Il
voto di oggi è una buona notizia per l´integrità del Parlamento europeo e ai
contribuenti. Prima o poi, si porrà fine a questo circo di viaggi non
necessari. Penso che questo voto sarà considerato momento in questo processo e
come un risultato fondamentale per la nostra campagna per rendere il sistema
più sensibile. Tale incontro ha il diritto di determinare dove si siede. Non
dovrebbe trascurare la volontà del popolo su di esso, o desiderio parlamentari
", ha detto il co-relatore Ashley Fox (Ecr, Uk).
"In
tempi di crisi, l´Unione europea non è credibile se richiede modifiche o tagli
ai soli cittadini. Organizzare le restrizioni circensi del Parlamento europeo
da parte degli Stati membri è estremamente costoso, danneggia l´ambiente e va
contro la volontà della grande maggioranza dei cittadini europei. Nostro
rapporto mostra come il Parlamento, l´unica istituzione eletta democraticamente
e che rappresenta più di 500 milioni di cittadini, può fermare a essere
ostaggio degli Stati membri e di rivendicare il diritto di decidere da soli
dove e quando si riunirà, "ha aggiunto il co-relatore Gerald Häfner (Verdi
/ Ale, De).
Una
modifica del trattato avviato dal Parlamento -
I
deputati suggeriscono di avviare un processo di revisione periodica del
trattato di proporre le modifiche necessarie per consentire al Parlamento
"di decidere sulla sua sede e la sua organizzazione interna." Ai
sensi dell´articolo 48 del trattato sull´Unione europea, il Parlamento europeo
può presentare al Consiglio proposte per cambiamenti nei trattati dell´Ue.
Una
singola seduta di lavoro -
"Il
Parlamento europeo sarebbe più efficiente, più razionale in termini di costi e
più rispettosi dell´ambiente, se seduto in un posto", ha detto il testo
adottato con 22 voti a favore e 4 contrari.
"Mantenere
il viaggio mensile tra Bruxelles e Strasburgo è diventato un simbolo negativo
(...), soprattutto in un momento in cui la crisi finanziaria ha portato a tagli
significativi e dolorosi della spesa negli Stati Uniti", ha aggiunto.
Il
rapporto dice che il costo annuo generato dalla dispersione geografica del
Parlamento europeo sarebbe inclusa, stimato tra i 156 e 204 milioni di euro,
circa il 10% delle emissioni di Co2 Parlement.les bilancio annuale relativo al
viaggiare tra tre luoghi di lavoro sono stimati tra 11 000 e 19 000 tonnellate.
Le
condizioni di lavoro in corso anche imporre costi aggiuntivi e di viaggio per
le altre istituzioni dell´Unione europea e giornalisti.
Analisi
applicazione del potenziale di risparmio -
La
commissione ha chiesto alla Corte dei conti di fornire un´analisi completa del
potenziale di risparmio "qu´offrirait l´adozione di un unico luogo di
lavoro del Parlamento a Bruxelles" per la sua analisi budget.Cette
dovrebbe includere gli aspetti di bilancio e dei costi Accessori come legato
alla perdita di un risparmio di tempo di lavoro e di efficienza, dice il testo.
I
deputati insistono sul fatto che "una compensazione ragionevole deve
essere trovata per assicurare il continuo uso di edifici esistenti di
Parlamento europeo."
Condizioni
di trattati esistenti.
Secondo
il Protocollo n ° 6 dei trattati, "il Parlamento ha sede a
Strasburgo", dove le dodici sessioni plenarie mensili. I tre luoghi di
lavoro del Parlamento di Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo.
L´articolo
341 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) stabilisce che
"la sede delle istituzioni dell´Unione è stabilito di comune accordo dai
governi degli Stati membri."
Passi
successivi -
La
relazione sarà votata nel corso della sessione plenaria di novembre.
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AL PARLAMENTO EUROPEO DI STRASBURGO 10 COSE IMPARATE QUESTA SETTIMANA: LAMPEDUSA, IL PREMIO SAKHAROV, L´ESTREMISMO POLITICO E IL TABACCO |
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Strasburgo,
15 ottobre 2013 - In una seduta segnata dalla tragedia al largo di Lampedusa,
il Parlamento ha rispettato un minuto di silenzio per le vittime. Ha discusso
con la Commissione i miglioramenti da attuare nella maniera in cui i rifugiati
sono accolti nell´Ue. L´estremismo politico è stato fortemente condannato e
delle nuove regole per l´estrazione del gas di scisto sono state approvate. Il
Premio Sakharov 2013 è stato assegnato alla giovane attivista pakistana Malala
Yousafzai.
Lampedusa
-
Il
Parlamento europeo ha osservato un minuto di silenzio durante l´apertura della
plenaria in memoria delle centinaia di persone che la settimana scorsa hanno
perso la vita nel tragico incidente al largo di Lampedusa. Il Presidente Schulz
ha detto che la tragedia dovrebbe portare ad un cambiamento della politica
migratoria dell´Ue. La crisi dei rifugiati che fuggono verso l´Europa è stata
discussa ulteriormente mercoledì.
Il
premio Sacharov -
Il
Premio Sacharov per la libertà di pensiero è stato assegnato a Malala
Yousafzai: la giovane ragazza pakistana che lottando per il diritto
all´istruzione delle ragazze è stata vittima di un attentato da parte dei
talebani.
Tabacco
-
Mercoledì
gli eurodeputati hanno approvato le nuove norme per i prodotti del tabacco:
l´aumento delle dimensioni delle avvertenze sanitarie sui pacchetti, la
regolamentazione delle sigarette elettroniche, il divieto di tutti i tipi di aromi
nelle sigarette. Sulla base di questo primo accordo, il Parlamento dovrà ora
negoziare con i governi in seno al Consiglio per arrivare ad una legislazione
finale.
Estremismo
politico -
Mercoledì
gli eurodeputati hanno suggerito che la Commissione europea dovrebbe indagare
sulle attività delle organizzazioni neonaziste in tutta l´Ue e creare una banca
dati e un osservatorio per i crimini d´odio.
Rom -
Nel
corso di un dibattito a parte sulle strategie d´integrazione dei Rom, gli
oratori hanno sottolineato come la libera circolazione non dovrebbe essere
usata come una scusa per evitare un dibattito sull´inclusione dei Rom.
Gas di
scisto -
La
fratturazione idraulica per il gas di scisto sta rapidamente diventando un
business molto importante in tutto il mondo, compresa l´Europa. In seguito
all´approvazione di una proposta della Commissione da parte del Parlamento, le
potenziali conseguenze per l´ambiente e la sicurezza pubblica dovranno essere
attentamente esaminate prima che qualsiasi licenza di estrazione sia concessa.
Equipaggi
di volo -
Delle
nuove regole per l´orario di lavoro degli equipaggi di volo sono state
approvate mercoledì. Il Parlamento ha accettato una proposta della Commissione
europea sulle nuove norme di sicurezza dopo un acceso dibattito nei mesi che
hanno preceduto il voto.
La
carta professionale europea -
Mercoledì
il Parlamento europeo ha approvato la carta professionale europea semplificando
il trasferimento da un paese all´altro dell´Ue di medici, farmacisti,
architetti e altri professionisti. Le regole aiuteranno anche a prevenire che
medici soggetti a provvedimenti disciplinari in un paese possano lavorare
liberaente in tutti gli altri stati europei.
Macky
Sall -
Il
Presidente senegalese Macky Sall è stato ricevuto a Strasburgo durante la
plenaria. In quest´occasione ha descritto l´Unione europea come una fonte
d´ispirazione e di speranza. Inoltre ha espresso l´auspicio "che l´Europa
e l´Africa possano creare un vero e proprio progetto di pace e sicurezza."
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PRESENZA DELLE DONNE NEGLI ORGANI DECISIONALI DELLE IMPRESE: LA PERCENTUALE DI DONNE È AUMENTATO AL 16,6%, QUANDO LA COMMISSIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO HANNO VOTATO IL LORO APPOGGIO ALLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE |
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Bruxelles,
15 ottobre, 2013 - La Commissioni
giuridica (Juri) e per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere (Femm)
del Parlamento europeo erano a favore (40 a favore, 9 contrari, 2 astenuti) di
una proposta la Commissione europea per affrontare lo squilibrio di genere
negli organi di governo delle imprese in Europa. Con questo voto, il Parlamento
europeo (che, per questa proposta, condivide il potere decisionale con il
Consiglio dei Ministri), permette l´avanzamento del progetto di legge europeo
nel processo legislativo dell´Ue.
Questo
voto coincide con il rilascio di una nuova relazione sulla rappresentanza delle
donne nel processo decisionale pubblicata oggi dalla Commissione europea, che
fornisce tali dati sulla presenza delle donne negli organi direttivi delle
principali società quotate borsa di studio nella Ue. I dati più recenti (aprile
2013) mostrano un aumento della percentuale di donne in questi organi, che
rappresentano ora il 16,6% dei loro membri (contro il 15,8% nel mese di ottobre
2012). Essi mostrano anche il livello di rappresentanza delle donne nella
popolazione di amministratori non esecutivi (17,6% delle donne contro il 16,7%
nel mese di ottobre 2012) e quella dei dirigenti (11% contro 10,2%) .
"La
pressione del legislatore di dare i suoi frutti. Il soffitto di vetro inizia a
incrinarsi. Sempre più aziende stanno lottando per attrarre i migliori talenti
femminili. Sanno che per rimanere competitivi in un´economia globale, non
possono permettersi di ignorare le capacità ei talenti delle donne " , ha
dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la Giustizia.
"L L´esempio è stato dato da paesi come la Francia e l´Italia, che hanno
legiferato in materia e cominciare a fare progressi significativi. Vorrei anche
ringraziare i relatori, l´onorevole Kratsa-tsagaropoulou e Evelyn Regner, per
il loro instancabile impegno e il sostegno costante per la proposta della
Commissione. Abbiamo lanciato un movimento. Continuerò a lavorare con il
Parlamento e il Consiglio per il rapido progresso di questo progetto, che dà un
ruolo centrale per le qualifiche e il merito " .
Gli
elementi principali della relazione adottata oggi dalla commissione Juri e Femm
sono:
Il
rapporto conferma l´approccio adottato dalla Commissione, sulla base di un
processo di selezione trasparente ed equo ("Procedura di quota") e
non su un contingente di crittografia;
piccole
e medie imprese sono escluse dal campo di applicazione della direttiva, ma gli
Stati membri sono invitati a incoraggiare i loro di migliorare in modo
significativo l´equilibrio tra donne e uomini a tutti i livelli di gestione e
organi di governo;
Gli
Stati membri non possono esentare le imprese di applicare la direttiva in cui
il genere di minoranza rappresentano meno del 10% del personale;
il
rapporto rafforza le sanzioni con l´aggiunta di sanzioni obbligatorie e non
indicativo , contrariamente alla proposta della Commissione. Entrambe le
commissioni hanno raccomandato che la non conformità alla procedura di
selezione dei membri degli organi sociali è punito con l´esclusione dagli
appalti pubblici e l´esclusione parziale del finanziamento dei Fondi
strutturali europei.
Passi
successivi : per diventare legge, la proposta della Commissione devono essere
adottate congiuntamente dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell´Ue in
seno al Consiglio (quest´ultimo delibera a maggioranza qualificata) Stati. Il
voto decisivo di oggi segue il parere positivo di altre tre commissioni
parlamentari, vale a dire le commissioni di occupazione ( Empl), mercato
interno (Imco) e Affari Economici (Econ) ( Memo/13/672 ) . Il Juri e Femm,
corresponsabile dello sterzo la proposta in Parlamento, hanno adottato il loro
rapporto. Questo sarà presentato alla plenaria del Parlamento europeo per un
voto previsto per il mese di novembre.
Il
Consiglio (che, per questa proposta, condividendo il potere decisionale alla
pari con il Parlamento europeo), ha preso atto dei progressi compiuti sotto la
Presidenza irlandese in occasione della riunione dei ministri del lavoro e
degli affari sociali (Epsco) del Consiglio il 20 giugno 2013 ( Memo/13/584 ) .
La discussione continua ora sotto la guida della Presidenza lituana.
Un
nuovo rapporto sulla rappresentanza delle donne nel processo decisionale
rilasciato oggi:
Del
semestre oggetto della relazione sulla rappresentanza delle donne e degli
uomini in posizioni di leadership (ottobre 2012-aprile 2013), vi è un aumento
della percentuale di donne negli organi di amministrazione delle imprese in 20
Stati membri . La maggior parte forti aumenti hanno avuto luogo in Slovacchia,
Ungheria e Bulgaria. La quota di donne negli organi di gestione è diminuito in
Romania, Lituania, Polonia, Malta, Grecia, Portogallo e Regno Unito (vedi
allegato 2).
In
tutta l´Ue, la recente figura del 16,6% rappresenta un aumento di 0,9 punti
percentuali (pp) per un periodo di sei mesi, con inizio nel mese di ottobre
2012, un tasso di 1 7 pp, giù al 2,2 pp osservato tra il 2011 e il 2012.
Infatti,
dal 2010 , quando la Commissione europea ha pubblicato la Strategia per la
parità tra donne e uomini 2010-2015 e discusso per la prima volta la
possibilità di iniziative mirate per affrontare la sottorappresentanza delle
donne nelle posizioni decisionali, la percentuale di donne negli organi di
governo sono aumentate di 4,8 punti percentuali, o di un aumento medio di 1,9
punti percentuali all´anno, quasi quattro volte il tasso osservato tra il 2003
e il 2010 ( 0,5 pp / anno) . Questa accelerazione (vedi allegato 3) è stato
aggravato dalla proposta di un migliore equilibrio di genere tra gli
amministratori non esecutivi di società quotate, adottato dalla Commissione
europea, 14 nov 2012 ( Ip/12/1205 e Memo / 12/860 ), che ha fissato un
obiettivo di rappresentanza femminile del 40%, sulla base dei titoli di inétressées
. Recenti sviluppi riflettono anche gli effetti di esame a livello comunitario
sulla necessità di interventi mirati ad aumentare la percentuale di donne negli
organi direttivi.
E
´importante notare che gli sviluppi più significativi dal 2010 si sono verificati
principalmente in paesi in cui è già stata adottata una legislazione
restrittiva, come la Francia (14,4 punti percentuali al 26,8%), Paesi Bassi (
8,7 pp a 23,6%) e Italia (+8,4 punti percentuali al 12,9%). Questi dati
confermano che la pressione esercitata dal legislatore provoca i risultati
desiderati.
La
relazione odierna presenta anche una panoramica della situazione attuale e le
tendenze per quanto riguarda la rappresentanza delle donne e degli uomini al
personale politico della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario
(vedi Memo/13 / 882 ). Anche se la rappresentanza delle donne e degli uomini al
processo decisionale è più equilibrato in questi settori dell´industria e della
finanza, non vi è ancora spazio per notevoli progressi in un certo numero di
Stati membri.
I dati
provvisori diffusi oggi sono stati raccolti nel mese di aprile 2013 e sono
confrontati con i dati impostati per ottobre 2012. Tutti questi dati possono
essere visualizzati on-line .
Parità
tra donne e uomini, una a medio termine
La
Commissione ha anche pubblicato una revisione di medio termine della - grande -
Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015, che comprendeva 24 azioni
chiave, raggruppati in cinque categorie: la pari indipendenza economica per le
donne e gli uomini parità di retribuzione per lavoro di pari valore, parità nel
processo decisionale, la dignità, l´integrità e l´eradicazione della violenza
basata sul genere, e di promuovere la parità tra uomini e donne al di fuori del
Ue (cfr. Memo/13/882 ).
La
presente relazione, a metà del periodo di attuazione della strategia, la
Commissione ritiene che onora i suoi impegni. Ha recitato in molti settori, in
particolare per quanto riguarda il miglioramento dell´equilibrio tra donne e
uomini nella vita economica organi decisionali, la lotta contro le mutilazioni
genitali femminili, la promozione di parità di retribuzione e la promozione
della parità tra donne e uomini nella strategia economica globale dell´Unione
europea.
Sfondo
Il 14
novembre 2012 la Commissione ha adottato una proposta di direttiva
impostazione, nel 2020, un obiettivo minimo del 40% dei membri del sesso
sottorappresentato fra amministratori non esecutivi nei consigli di società
quotate in Europa, le aziende pubbliche prima che si incontrino circa una volta
2018 (vedi Ip/12/1205 e Memo/12/860 ).
Elementi
chiave della proposta di direttiva
Se una
società quotata in Europa non conta il 40% delle donne tra i suoi
amministratori non esecutivi, il nuovo strumento giuridico in vigore per l´attuazione
di una nuova procedura di selezione dei membri del consiglio che darà priorità
ai candidati a livello parità di qualifica .
La
proposta si concentra fortemente sulla qualificazione del interessato . Nessuno
può servire su una tavola di società solo a causa della sua condizione di
donna. Ma nessuna donna sarà o rifiutare una tale posizione a causa del suo
sesso.
La
proposta di direttiva è l´unico amministratori non esecutivi nei consigli di
società quotate per l´importanza economica e l´alta visibilità di questi.
Piccole e medie imprese sono escluse dal suo ambito di applicazione.
Ciascuno
degli Stati membri dell´Ue membri prevedono sanzioni adeguate e dissuasive
contro le imprese che violano la direttiva.
Questo
strumento è una misura temporanea . Esso scadrà automaticamente nel 2028.
La
proposta comprende inoltre, come misura complementare, una " soft target
": questo è il requisito per le società quotate di stabilirsi nel quadro
di obiettivi di autoregolamentazione per rappresentanza di genere tra gli
amministratori esecutivi, che dovrà essere raggiunto entro il 2020 (a partire
dal 2018, nel caso di imprese pubbliche). Le imprese dovranno riferire
annualmente sui progressi compiuti.
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IL FUTURO DELL’EUROPA: LA VICEPRESIDENTE VIVIANE REDING INCONTRA I CITTADINI A STOCCOLMA |
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Bruxelles,
15 ottobre 2013 - Il futuro dell’Europa, i diritti dei cittadini e la ripresa
dalla crisi economica sono gli argomenti che saranno affrontati nel corso del
33° dialogo con i cittadini (cfr. Allegato) che si terrà a Stoccolma tra la
Vicepresidente Viviane Reding e 350 cittadini. Il dibattito si svolgerà il 15
ottobre e la Vicepresidente sarà affiancata dal Ministro svedese degli Affari
europei Birgitta Ohlsson, dal membro del Parlamento europeo Olle Ludvigsson e
dal Sindaco di Stoccolma Margareta Björk.
“La
Svezia è uno dei leader mondiali nella promozione dell’innovazione. Gli Abba,
la Volvo, Ikea o le polpette di carne: sono tutti prodotti svedesi che si sono
affermati in Europa. Ma secondo me l’invenzione svedese probabilmente più
importante è l’istituzione del mediatore per esaminare le denunce dei
cittadini. Oggi il mediatore è diventato un pilastro centrale in ogni
democrazia che dia ai cittadini la possibilità di esprimersi. Non posso quindi
immaginare un posto più adatto per discutere con i cittadini sulle modalità per
rafforzare ulteriormente le basi democratiche dell’Europa,” ha affermato la
Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia, i diritti
fondamentali e la cittadinanza. “Sono impaziente di ascoltare le idee, il
parere e le aspettative dei cittadini svedesi riguardo al futuro della nostra
Unione. Forse è ora che un’altra innovazione svedese venga esportata in
Europa!”.
Il dialogo
con i cittadini si svolgerà presso il municipio di Stoccolma martedì 15 ottobre
dalle 13:00 alle 15:00 Cet e sarà moderato da Richard Olsson, noto presentatore
televisivo svedese. L’evento verrà trasmesso in diretta sulla televisione
nazionale svedese.
Il
dibattito sarà di natura interattiva ed i partecipanti utilizzeranno
dispositivi di voto per condividere le proprie opinioni. Saranno inoltre
trasmessi in streaming e discussi i contributi, inviati tramite i social media,
delle persone che non possono intervenire alla manifestazione. Le domande
possono essere inviate tramite Twitter utilizzando l’hashtag #Eudeb8 e l’intero
dibattito sarà trasmesso in diretta webstream all’indirizzo
http://www.Eu-kommissionen.se/
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IL VICEPRESIDENTE TAJANI INAUGURA A ROMA LA EU FINANCE DAY E PRESENTA IL NUOVO STRUMENTO FINANZIARIO UE PER LE PMI |
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Roma,
15 ottobre 2013 - Il 18 ottobre 2013
alle ore 9.30 Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea,
responsabile per l´Imprenditoria e l´industria, inaugurerà presso lo Spazio
Europa a Roma, in via Quattro novembre n. 149, la Eu Access to Finance Day – la
Giornata europea per l´accesso ai finanziamenti Ue.
L´evento,
organizzato dalla Direzione generale Industria e impresa della Commissione
europea, ha come obiettivo quello di presentare Cosme - il nuovo programma chiave dell´Ue per la competitività delle imprese e delle
Pmi che nel periodo 2014-2020 contribuirà a colmare il gap nel mercato di
finanziamenti per le Pmi e fornirà 3,5 miliardi di euro di fondi aggiuntivi
l´anno.
Nel
corso della Giornata europea per l´accesso ai finanziamenti Ue, il
Vicepresidente Tajani rivolgerà il suo appello per una rapida ed efficacia
attuazione del programma Cosme in Italia, invitando le istituzioni finanziarie
locali a diventarne partner. Alla vigilia dell´iniziativa il Vicepresidente
Tajani ha dichiarato: "Un partenariato efficace tra l´Ue e gli operatori
di mercato impegnati a fornire un migliore accesso ai finanziamenti per le Pmi
è una condizione necessaria per il successo di questi strumenti
finanziari."
All´evento
interverranno, tra gli altri, il Ministro dello Sviluppo Economico italiano
Flavio Zanonato, il Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti
Dario Scannapieco , il Vicedirettore Generale della Banca d´Italia Luigi
Federico Signorini, il Direttore generale dell´Associazione bancaria Italiana
Giovanni Sabatini, il Vicepresidente di Confindustria Aurelio Regina e il
Direttore generale del Fondo europeo per gli investimenti Richard Pelly.
Al
termine della prima sessione, alle ore 10.45, è prevista una conferenza stampa
con la partecipazione del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio
Tajani e del Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
Per
partecipare all´evento è necessario accreditarsi inviando un´email a:
entr-sme-access-to-finance@ec.Europa.eu
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BRUXELLES: PRESENTATO AGLI OPEN DAYS PROGETTO JULIUS |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - Nel corso dell´undicesima
edizione
degli "Open Days" di Bruxelles, la settimana per le
Regioni
e le Città organizzata dall´Unione europea, sono stati
presentati
nei giorni scorsi nell´Ufficio di collegamento della
Regione
Fvg i risultati del progetto Julius, iniziativa lanciata
nel
quadro del Programma per la cooperazione transfrontaliera
Italia-slovenia
2007-2013.
Ispirato
alla figura del grande scrittore e alpinista Julius
Kugy,
poeta delle Alpi Giulie, il progetto Julius intende
promuovere
una cultura della montagna fatta di rispetto per la
natura
e di apertura verso popoli e culture che condividono uno
spazio
comune.
Scopo
dell´iniziativa, coinvolgere i giovani e i gruppi sociali
svantaggiati,
sensibilizzandoli verso le attività nella natura:
quelle
promosse dal progetto Julius si sostanziano
nell´organizzazione
di corsi di "arrampicata-terapia" mirati a
coinvolgere
i ragazzi disabili o in condizioni di disagio
psicologico
sulla base di una metodologia nuova e inclusiva
affinché
lo sport sia davvero per tutti.
Sono
intervenuti all´incontro la presidente della Regione Debora
Serracchiani,
il presidente del Consiglio Franco Iacop, il
sindaco
di Monfalcone (Go) Silvia Altran e la presidente di
Informest
Silvia Acerbi.
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CONFERENZA INTERNAZIONALE ANNUALE SULLO SVILUPPO UMANO SOSTENIBILE |
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Londra,
15 ottobre 2013 - Il 2 e 3 aprile 2014 si terrà a Londra, nel
Regno Unito, la "Conferenza internazionale annuale sullo sviluppo umano
sostenibile" (Ishud 2014).
La
conferenza intende avviare la discussione su temi di rilevanza per la società
in generale, con particolare attenzione alle città sostenibili, ma anche la
diversità, la gestione della conoscenza, l´economia, il benessere, nonché la
società e la tecnologia.
Attraverso
un programma strutturato di presentazioni di ricerche, seminari, poster,
dimostrazioni ed esposizioni, mira a fare acquisire ai partecipanti nuovi
spunti, conoscenze e competenze rilevanti per il miglioramento della vita in
maniera sostenibile.
Per
ulteriori informazioni, visitare:
http://ishud2014.Eduservgroup.com/wp/
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AIUTI DI STATO, VENETO: BEN VENGA LA VALUTAZIONE SUL LORO USO PER NON SPRECARE RISORSE PUBBLICHE |
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Venezia,
15 ottobre 2013 - “Stiamo seguendo da vicino l’ormai imminente riforma del
diritto degli aiuti di Stato su cui è impegnata la Commissione Europea, perché
per la Regione del Veneto rappresentano uno strumento prezioso per sostenere le
nostre piccole e medie imprese, la cui importanza fondamentale è stata
riconosciuta anche dalla stessa Unione Europea”. Lo ha detto l’assessore
regionale al bilancio e alla cooperazione, Roberto Ciambetti, intervenendo al seminario
svoltosi l’ 11 ottobre presso il palazzo
Grandi Stazioni di Venezia, dal titolo “L’attuazione della normativa europea
sugli aiuti di stato: la prospettiva della pubblica amministrazione e delle
imprese nell’ottica della leale collaborazione”.
L’evento,
promosso dalla Direzione di Bruxelles della Regione del Veneto e Unioncamere
del Veneto, con la partecipazione dell’Osservatorio Europeo sugli Aiuti di
Stato, in partenariato con Confindustria Bruxelles e Università degli Studi di
Padova, ha visto la presenza di dirigenti e funzionari dell’Unione Europea e di
numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria e delle pubbliche
amministrazioni.
“Uno
degli aspetti più importanti della riforma – ha sottolineato Ciambetti – è
quello sulla valutazione degli aiuti di Stato: l’aiuto concesso è stato
efficace, ha raggiunto lo scopo, si sono concretizzate le azioni previste? Non
è ancora chiaro in che modo la Commissione declinerà il nuovo requisito della
valutazione, ma potrebbe anche darsi che se un aiuto non ha sortito i benefici
preventivati, non si possa più concederlo. La Regione del Veneto è la prima a
non voler sciupare risorse che non portano reale beneficio all’economia: ben
venga dunque la valutazione”.
“Il
diritto europeo degli aiuti di Stato – ha concluso Ciambetti – si può discutere
e migliorare, la Commissione è la prima ad ammetterlo. Ma una cosa è certa: va
applicato con il rigore dovuto da parte di tutte le Amministrazioni Pubbliche”.
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INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA, IN OCCASIONE DEL VERTICE ITALIA-SERBIA AD ANCONA. |
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Ancona,
15 ottobre 2013 - Un grande onore per la città di Ancona e la comunità delle
Marche. Accogliamo il vertice Italia-serbia come una grande speranza per la
pace e lo sviluppo dell’Adriatico. Due Governi, due premier, Enrico Letta e
Ivica Dacic, insieme ai loro ministri si incontreranno per un vertice
bilaterale di altissimo significato politico ed istituzionale che scriverà una
pagina importante per la crescita delle relazioni adriatiche. Per la città di
Ancona e per tutte le Marche si tratta di un’occasione straordinaria,
amplificata dall’eccezionale decisione del Governo italiano di far svolgere il
vertice in una città diversa dalla capitale del Paese. La scelta è caduta su
Ancona in virtù del fatto che essa è la sede dell’Iniziativa adriatico ionica,
fulcro, dunque, delle attività dei Paesi che vi aderiscono. Ancona da cui,
oltre 10 anni fa, è iniziato il grande viaggio verso la costituzione della
strategia della Macroregione adriatico ionica. Qui è stata sottoscritta nel
2000 la “Dichiarazione di Ancona” e sempre qui, 10 anni dopo, un secondo
“Protocollo” ha sancito la volontà di intraprendere un cammino comune di pace e
di prosperità per tutte le popolazioni adriatiche. Il vertice Italia-serbia è
dunque anche un riconoscimento per tutto il lavoro compiuto per costruire un
progetto che integrasse i Paesi che si affacciano sull’Adriatico. I presidenti
Letta e Dacic ed i ministri dei due Paesi (Esteri, Interno, Giustizia, Difesa,
Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Istruzione, Università e
Ricerca) si confronteranno dunque su temi cruciali per il nostro futuro,
dialogheranno di sviluppo, attività economiche e sociali, connessione, blue
economy, sicurezza del mare così drammaticamente attuale, quest’ultimo, dopo la
tragedia di Lampedusa. Sono i pilastri della Macroregione, una strategia che
riguarda il nostro Paese ed i rapporti dell’Europa con il suo fianco sud-est,
ma anche con il Mediterraneo. La strategia adriatico ionica è un’importante
evoluzione che l’Europa compie spostando il proprio interesse dal nord al sud
del continente. Il valore del vertice di oggi sta anche qui, nel riconoscimento
del riposizionamento dell’Europa verso le questioni del proprio meridione. E’
infatti proprio sul bacino adriatico e sul Mediterraneo che insistono le
maggiori criticità economiche, produttive, sociali dell’immediato futuro.
Questo l’Europa lo sa e l’Italia, con la nostra regione, è al centro di questo
fermento. Le Marche vogliono vivere con consapevolezza il significato profondo
di questo evento. Tanto impegnativo, dal punto di vista organizzativo, quanto
ricco di contenuti decisivi per il futuro della nostra regione e del nostro
Paese. La nostra comunità saprà vivere con grande entusiasmo e con la consueta
disponibilità il vertice Italia-serbia. Di tutto questo ringraziamo il
presidente Enrico Letta al quale va, unitamente alla delegazione governativa
serba e ai ministri italiani, il più caloroso benvenuto nelle Marche.
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FONDI UE, TOSCANA: PIÙ RISORSE AL CENTRO NORD CON L´ACCORDO REGIONI-GOVERNO |
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Firenze,
15 ottobre 2013 – Un passo avanti importante nella discussione in atto fra
Regioni e Governo sui prossimi sette anni di programmazione dei fondi europei è
stato raggiunto, la scorsa settimana, con l´ ipotesi di accordo, che ieri era all´approvazione della Conferenza delle
Regioni, per quanto riguarda la destinazione delle risorse. "Alle Regioni
del Centro Nord andranno più risorse del precedente periodo per quanto riguarda
fondi europei di coesione. Da Bruxelles e dal cofinanziamento statale saranno
garantiti 11,7 miliardi. Le Regioni coofinazieranno con altri 2 miliardi i
programmi regionali, cui si aggiungerà una ulteriore dotazione complessiva di 2
miliardi per programmi nazionali destinati sempre al Centro nord".
Questa
la notizia emersa dall´intervento dell´assessore alle attività produttive
lavoro formazione Gianfranco Simoncini, all´incontro sui fondi europei
organizzato da Anci-regione a Palazzo Strozzi Sacrati sul tema "Le città
nella nuova programmazione 2014-20120". Il primo a confermare l´annuncio
sull´accordo, con l´auspicio di una sua approvazione, è stato il ministro per
la coesione territoriale Carlo Trigilia, che ha fatto le conclusioni della
tavola rotonda cui hanno partecipato anche la vice presidente del Comitato
delle Regioni Mercedes Bresso, il presidente di Anci Toscana e sindaco di
Livorno Alessandro Cosimi, il sindaco di San Miniato e responsabile economia
Anci Vittorio Gabbanini.
"Siamo
consapevoli – sostiene Simoncini – della centralità dei fondi europei che, per
i prossimi sette anni, saranno le uniche risorse certe sulle quali potremo
contare per lo sviluppo della nostra regione e del paese. Per questo la Regione
sta facendo di tutto per trovare soluzioni che permettano di scongiurare i
ritardi ormai certi nell´erogazione dei fondi, ritardi legati a problemi di
rapporto fra Commissione, Parlamento e Consiglio europei, che rischiano di
lasciare scoperto quasi tutto il 2014. Con il documento unitario preparatorio
al bilancio prevediamo la possibilità di anticipare risorse regionali per
evitare il blocco di alcune attività essenziali come ad esempio quella dei
centri per l´impiego, o il sostegno alle imprese". L´assessore ha poi
affrontato il tema del ruolo delle città nello sviluppo. "I centri urbani
sono una leva essenziale di sviluppo, la nuova programmazione dei fondi Ue
riconosce e rafforza questa visione che, per la Toscana, non è certo nuova. Con
i Piani integrati di sviluppo (Piuss), abbiamo già realizzato un´esperienza
che, pur con qualche difficoltà da parte dei Comuni, spesso legata al Patto di
stabilità, ha dato risultati positivi che più volte la Commissione europea ci
ha riconosciuto".
Sull´unicità
dell´esperienza toscana e sulle positive relazioni istituzionali che attorno ad
essi sono state costruite si è soffermato anche il presidente Anci Alessandro
Cosimi.
"Quando
sediamo a tavoli in cui si parla di Europa, la Toscana viene guardata come una
realtà che ha rappresentato un buon modello di funzionamento e dove si è
costruita una armonizzazione di rapporti tra comuni e Regione. I fondi europei
sono l´unica chance che abbiamo per poter fare investimenti nei prossimi anni.
Pensiamo che le città possano avere un ruolo importante nella nuova
programmazione 2014-2020 e che i comuni debbano stare in un percorso insieme
alla Regione per poter scegliere e costruire quali sono le opportunità ma anche
gli obiettivi primari, penso ad esempio al tema della mobilità" . Da parte
dei Comuni emerge anche la richiesta di "tenere fuori le emergenze dai
finanziamenti europei di consentire ai territori di dispiegare la propria
capacità progettuale". Il presidente Anci auspica che ci possa essere un
tavolo, in Regione, "dove discutere di questi temi e poter proporre un
pensiero che abbia un tempo lungo, che coinvolga le comunità. Chiediamo anche
che il cofinanziamento stia fuori dai vincoli imposti ai Comuni dal Patto di
stabilità, perché questo porta le comunità a non poter essere protagoniste del
proprio sviluppo. Come è successo ad alcuni Comuni che per questo non hanno
potuto portare avanti i Piuss (Piano integrati di sviluppo)".
Con la
nuova programmazione si tratta però di andare oltre. "Oggi questo
strumento che pur ha avuto un ruolo positivo, va ripensato – dice Simoncini –
cercando, con la prossima programmazione dei fondi, che secondo noi non possono
essere usati per far fronte ad interventi ordinari, di mettere insieme un
intervento integrato per le città, eventualmente utilizzando, nel caso in cui
venisse adottato anche uno specifico Piano operativo nazionale per le aree
metropolitane, ma mettendo comunque insieme diversi fondi e diversi assi del
Por, per incrementare le risorse disponibili e ampliare i campi di
intervento".
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CRIMINAL ECONOMIES; IL PRESIDENTE SCOPELLITI, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO ALFANO, LANCIA LA PROPOSTA DI ISTITUIRE UN CENTRO DI ECCELLENZA DELL´ONU A REGGIO CALABRIA PER LO STUDIO DELL´ECONOMIA CRIMINALE |
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Catanzaro,
15 ottobre 2013 - Ha preso il via, il 13 ottobre alla presenza del Ministro
dell´Interno Angelino Alfano, il ciclo di conferenze ´Criminal economies´
organizzato dalla Regione Calabria con l´alto Patronato della Presidenza della
Repubblica e con il Patrocinio del Ministero dell´Interno, del Ministero della
Giustizia, del Ministero degli Esteri e del Senato della Repubblica e condiviso
anche dalla United Nations Office on Drugs and Crime (Unodc). Il sequestro dei
beni alle mafie ed il contrasto della criminalità organizzata nell´economia
sono stati alcuni dei temi affrontati nel corso della giornata d´apertura che
si è svolta nell´auditorium ´Calipari´ del Consiglio regionale. "Questo
ciclo di conferenze che si concluderà a dicembre prossimo – ha dichiarato il
Presidente Scopelliti - è parte di un accordo più vasto con l´organizzazione
delle Nazioni Unite e l´Agenzia contro il crimine organizzato e la droga
(Unodc-onu), per l´istituzione a Reggio Calabria di una ´Antenna sulle Economie
Criminali´, ossia una struttura di analisi e ricerca finalizzata a proporre ai
Governi internazionali nuovi strumenti normativi di contrasto alla criminalità
organizzata. Il concetto di economia criminale - ha proseguito Scopelliti - è
ormai esteso ad una dimensione internazionale divenendo pertanto non più
un´esclusiva delle regioni in cui storicamente si è registrato con maggiore
intensità e virulenza il fenomeno della criminalità organizzata. Il profilo di
holding ormai assunto dalle organizzazioni criminali condiziona ed influenza
gli equilibri del mercato internazionale, radicandosi all´interno dell´economia
legale e promuovendo imprese a partecipazione mafiosa. Da qui la necessità di
inaugurare una nuova stagione, contribuendo come Regione Calabria alla piena
applicazione delle Convenzioni delle Nazioni Unite contro il crimine
organizzato transnazionale e la corruzione. La nascita di un centro di
eccellenza dell´Onu a Reggio Calabria - ha concluso Scopelliti - per lo studio
dell´economia criminale, con particolare attenzione al sequestro e alla
confisca dei beni, consentirebbe quindi di colmare una lacuna tramite
l´elaborazione di strumenti per promuovere la cooperazione giudiziaria
internazionale in materia di confisca e per rafforzare le capacità degli Stati
membri nella gestione dei beni sequestrati e confiscati, contribuendo a
spezzare lo stereotipo che vede le regioni del sud Italia come aree culturali,
economiche, sociali e politiche totalmente sotto il controllo delle
organizzazioni mafiose".
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FVG-GERMANIA: PORTO TS TORNI RIFERIMENTO PER GERMANIA SI PUNTA AD INCENTIVARE ANCHE INSEGNAMENTO LINGUA TEDESCA IN FVG |
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Trieste, 15 ottobre 2013 - E´ stato cordiale e concreto il colloquio
che
l´assessore
regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, ha avuto
ieri
con il console generale di Germania, Peter Dettmar.
Torrenti
ha ricevuto il console Dettmar a Trieste, nella sede
della
Giunta regionale di piazza Unità, ed ha affrontato con lui
più
argomenti, tutti incentrati sull´evoluzione positiva dei
rapporti
tra il Friuli Venezia Giulia e lo Stato tedesco,
favorita,
è stato rilevato, dal nostro Statuto di autonomia.
L´assessore
ha porto al console i saluti della presidente
Serracchiani,
a Roma per impegni istituzionali, ed ha confermato
lo
stretto legame culturale che unisce la regione alle
popolazioni
di lingua tedesca, ricordando che a Miramare un cippo
ancora
segna la distanza tra il capoluogo regionale e Berlino.
I due
hanno poi parlato di infrastrutture di trasporto ed è stata
espresso
l´auspicio che il porto di Trieste, al quale la Regione
intende
restituire competitività nei confronti dei mercati
europei,
torni ad essere di riferimento per la Germania.
La
macroregione Adriatico-jonica, i rapporti esistenti e da
incentivare
tra le Università ed il poli di ricerca della regione
e
quelli tedeschi, la coesione comunitaria, l´importanza della
caduta
dei confini con Slovenia e Croazia, in particolare per le
nostre
minoranze, l´opportunità, evidenziata da Torrenti, che i
paesi
europei facciano uno sforzo in direzione di una nuova
cultura
della politica e di una nuova visione di economia e
lavoro
("non possiamo restare ancorati ai modelli degli anni 70",
ha
detto) sono stati altri temi su cui si sono soffermati console
ed
assessore.
Torrenti
ha anche espresso l´opinione che vada incentivato
l´apprendimento
del tedesco nelle scuole e ha ricordato come in
passato
questa lingua fosse comunemente parlata nelle famiglie
triestine
e non solo, un argomento che ha trovato terreno fertile
nel
console, il quale ha assicurato la sua collaborazione ed ha
chiesto
all´assessore di fargli avere una memoria sullo stato
dell´arte
in regione e sui progetti futuri in cui il consolato di
Germania
a Milano possa svolgere una funzione di mediazione o di
supporto.
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FVG-FRANCIA: MASSIMA ATTENZIONE A REGIONE ALPINA |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - L´ambasciatore di Francia in Italia, Alain Le
Roy, è
stato ricevuto ieri nel Palazzo della Regione
dall´assessore
regionale a Finanze, Coordinamento e
Programmazione
politiche economiche e comunitarie Francesco
Peroni,
alla presenza del console generale di Francia a Milano,
Joël
Meyer, e del console onorario di Francia a Trieste,
Christina
Leggeri.
Al
centro del colloquio, un giro d´orizzonte su alcuni temi
comuni
all´ordine del giorno, come ad esempio le politiche
indirizzate
alla strategia macroregionale per la Regione Alpina
cui, ha
osservato Peroni, "il Friuli Venezia Giulia guarda con
grande
attenzione, in considerazione della forte rilevanza
politica
ed economica dei territori coinvolti".
Le Roy
ha manifestato interesse per le strutture di ricerca
avanzata
e per le eccellenze presenti sul territorio regionale.
Concorde
il giudizio positivo sul processo di stabilizzazione dei
Balcani
e soddisfazione sui progressi della Serbia che, secondo
quanto
stabilito dal Consiglio europeo di fine giugno, avvierà il
negoziato
di adesione con la Ue entro il mese di gennaio.
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I LAVORI DEL FORUM DI COGNE “DALLE RIFORME, LA RINASCITA” SI CONCLUDONO CON GLI INTERVENTI DEL MINISTRO FRANCESE MARYLISE LEBRANCHU E DEL MINISTRO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI GAETANO QUAGLIARIELLO |
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Aosta,
15 ottobre 2013 - Ieri mattina, al
Villaggio Minatori di Cogne, si è aperta la seconda giornata del Forum di Cogne
“Dalle Riforme, la Rinascita”, che ha accolto le illustri personalità presenti
in uno scenario invernale con una splendida giornata di sole e 40 centimetri di
neve fresca.
Il
giornalista de La Stampa Luigi La Spina ha introdotto e moderato uno stimolante
dibattito, incentrato sul progetto elaborato dalla Commissione per le Riforme costituzionali
a confronto con le riforme adottate della Francia, tra Giovanni Maria Flick,
Presidente emerito della Corte costituzionale, Didier Maus, Ancien conseiller
d’État e Président émérite de
l’Association internationale de droit constitutionel e Luciano Violante,
Presidente del Comitato di redazione della Commissione per le Riforme
costituzionali.
Il
dibattito è proseguito con i discussant componenti della Commissione per le Riforme
costituzionali (Giuditta Brunelli, Beniamino Caravita di Toritto, Francesco
Clementi, Mario Dogliani, Vincenzo Lippolis, Massimo Luciani, Ida Nicotra e
Cesare Pinelli) che hanno presentato sensibilità diverse ma un comune
linguaggio e orientamento alla ricerca di soluzione.
I
lavori sono stati poi conclusi da Marylise Lebranchu, Ministre de la Réforme de
l’Etat, de la Décentralisation e de la Fonction publique e di Gaetano
Quagliariello, Ministro per le Riforme Costituzionali con due approfonditi
interventi che hanno consentito di consolidare l’amicizia tra i due Paesi.
Da una
parte il Ministro Lebranchu, parlando della recente tragedia di Lampedusa, ha
sottolineato come questa amicizia internazionale sia importante per dare
risposte alle problematiche che stanno emergendo. Dall’altra il Ministro
Quagliariello ha rilevato come, in un’ottica comparata, sia possibile cogliere
nella lunga storia della Francia gli aspetti positivi e negativi che possono
servire come esperienza utile nel processo delle Riforme. In particolare il Ministro Quagliariello ha
sottolineato come i lavori della Commissione per le Riforme costituzionali, che
sono stati presentati anche grazie al concorso dei Saggi al Forum di Cogne,
rappresentino soprattutto un “metodo” di dialogo che gli esperti offrono alla
politica per individuare soluzioni anche a partire da posizioni diverse.
A
conclusione della due giorni, il Presidente della Regione Autonoma Valle
d´Aosta Augusto Rollandin ha dichiarato: “Il Forum di Cogne è stato
un’importante occasione di confronto: i commenti finali dei due Ministri hanno
messo in evidenza il ritardo accumulato dall’Italia rispetto alla Francia nel
processo delle Riforme”. Il Presidente ha inoltre sottolineato “l’importanza di
una riforma organica che integri la riforma costituzionale con la riforma
elettorale e che garantisca le Regioni a statuto speciale”.
Il
Forum italo-francese “Dalle Riforme, la Rinascita” è stato organizzato dalla
Presidenza della Regione autonoma Valle d’Aosta, dal Consiglio regionale della
Valle d’Aosta e da Fondation Grand Paradis, sotto l’Alto Patronato del
Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
L´evento
è stato trasmesso in streaming sul sito http://www.grand-paradis.it/
A
breve, sul sito http://www.grand-paradis.it/ sarà possibile consultare gli atti in
video dei diversi interventi.
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LA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA DEL 14 OTTOBRE |
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Firenze,
15 ottobre 2013 -
- Si è
tenuta ieri pomeriggio nella Sala Pegaso
di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze la seduta di Giunta regionale, trasmessa
in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie.
Tra i
provvedimenti approvati oggi segnaliamo:
le due
delibere di competenza del presidente Enrico Rossi relative ad altrettante valutazioni di
impatto ambientale con parere negativo. La prima (dal minuto 02.10 al minuto
03.28) riguarda il progetto di parco eolico di Piancaldoli nel Comune di
Firenzuola, richiesta presentata da Re Wind srl per l´installazione di 15 torri
per una potenza complessiva di 12 megawatt e respinta per motivazioni
naturalistici, paesaggistici e relativi all´assetto idrogeologico. La seconda
(dal minuto 04.21 al minuto 05.03) relativa al campo eolico
"Venturina"da 17 torri e 34 megawatt di potenza situato nei comuni di
Piombino e Campiglia marittima, proposto dalla società Wkn Pe e respinto per
motivi di eccessivo impatto acustico, paesaggistico e ambientale.
La
delibera presentata dall´assessore al welfare e politiche per la casa,
Salvatore Allocca, (dal minuto 08.00 al minuto 09.02) che riguarda il progetto
di realizzare 12 alloggi di edilizia residenziale pubblica nell´ex carcere
delle Murate.
La
delibera presentata dall´assessore alla cultura, Cristina Scaletti, che
riguarda (dal minuto 28.04 al minuto 28.50) le modifiche al Piano della cultura
2012-2015 che riguardano la concessione di un finanziamento di 250.000 euro
all´Accademia della Crusca, e di uno da 520.000 euro destinato alla valorizzazione
del teatro in carcere e del teatro sociale.
Si
ricorda che gli atti approvati sono disponibili all´indirizzo
http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la loro verbalizzazione da parte degli
uffici regionali.
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MARONI PRESIDENTE DEI QUATTRO MOTORI D´EUROPA |
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Milano,
15 ottobre 2013 - Da giovedì alla guida dei Quattro Motori per l´Europa tornerà
ad esserci la Lombardia che, insieme al Baden-württemberg, Catalogna e
Rhône-alpes, è inserita fra le Regioni trainanti per l´intera economia europea.
La
Cerimonia - La cerimonia ufficiale si svolgerà a Stoccarda, dove le quattro
Regioni firmarono il primo accordo di cooperazione nel 1988. A Stoccarda si
terrà il passaggio di consegne fra il presidente del Land Baden-württemberg
Winfried Kretschmann e il governatore della Lombardia, Roberto Maroni. In occasione
del 25° anniversario dell´istituzione dei Quattro Motori, i presidenti delle
quattro Regioni all´avanguardia nei rispettivi Stati e in Europa approveranno
il documento ´Setting the Direction for the Future´. A Stoccarda il presidente
Maroni sarà accompagnato dall´assessore alle Culture, Identità e Autonomie
Cristina Cappellini e dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava.
I
Quattro Motori D´europa - L´associazione dei Quattro motori per l´Europa è una
rete interregionale europea nata il 9 settembre 1988, che riunisce Lombardia,
Baden-w?rttemberg, Rhone Alpes e Catalogna. La rete è nata con l´obiettivo di
contribuire all´internazionalizzazione delle quattro Regioni fondatrici e dei
loro cittadini e di promuovere il ruolo delle Regioni in Europa.
Venticinque
Anni Di Storia - In 25 anni di storia dell´associazione, i Quattro Motori hanno
consolidato la capacità di portare in Europa la voce delle Regioni e di
accompagnare, facilitandone la messa in rete, l´internazionalizzazione dei
rispettivi sistemi territoriali. Anche oggi le quattro Regioni partner hanno un
ruolo trainante all´interno dei rispettivi Paesi e, per dinamismo economico e
capacità di innovazione, mantengono posizioni di spicco anche nel ranking delle
Regioni europee.
Incontri
Tra I Presidenti - La collaborazione tra i Quattro Motori si è sviluppata sia
sul fronte delle consultazioni politico-istituzionali (in particolare negli
incontri dei presidenti e nel rapporto con le istituzioni comunitarie), sia su
quello delle progettualità tematiche tramite gruppi di lavoro attivi nei campi
dell´economia, della ricerca, dell´ambiente, della cultura, educazione sport e giovani,
società civile e partecipazione civica.
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FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: FINANZIAMENTI AGLI ENTI LOCALI E PROMOZIONE TURISTICA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IERI MATTINA |
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Torino,
15 ottobre 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota.
Patto
di stabilità. Ammonta a 77.640.000 euro il nuovo plafond per il Patto di
stabilità regionale che, su proposta dell’assessore Gilberto Pichetto, verrà
stanziato agli enti locali per favorire il pagamento dei lavori commissionati.
Il riparto prevede 26.500.000 euro per le Province e il resto per i Comuni.
Promozione
turistica. Le azioni di promozione e informazione turistica per il quarto
trimestre 2013 prevedono, come proposto dall’assessore Alberto Cirio, 185.000
per la partecipazione a fiere e borse nazionali ed internazionali, 140.000 euro
per iniziative nel settore del turismo enogastronomico come la Fiera del
tartufo bianco di Alba, 45.000 euro per completare itinerari culturali e tematici.
Sono
state inoltre approvati:
- su
proposta del presidente Roberto Cota, l’adesione alla Conferenza delle Regioni
e degli Stati alpini che si terrà a Grenoble il 18 ottobre;
- su
proposta dell’assessore Alberto Cirio, la proroga al 31 ottobre 2014 della
validità dell’accordo tra Regione, Provincia e Comune di Biella per gli
impianti di risalita e la valorizzazione della conca di Oropa;
- su
proposta dell’assessore Michele Coppola, il testo del protocollo d’intesa per
la valorizzazione della Sacra di San Michele, che verrà prossimamente
sottoscritto da Regione, Ente Sacra di San Michele e Comuni di Avigliana,
Chiusa di San Michele, Sant’ambrogio e Valgioie.
- su
proposta dell’assessore Roberto Ravello, il recepimento delle direttive che
l’Agenzia interregionale per il Po deve seguire in caso di piene dei corsi
d’acqua di sua competenza.
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LAZIO: UN GARANTE PER I RIFUGIATI PER GARANTIRE ACCOGLIENZA UMANA A CHI CERCA UN FUTURO MIGLIORE SARÀ LA PRIMA FIGURA DI QUESTO TIPO IN ITALIA. IL GARANTE SVOLGERÀ LA SUA AZIONE IN MODO AUTONOMO E L´INCARICO SARÀ COMPLETAMENTE GRATUITO |
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Roma, 15 ottobre 2013 - La Regione Lazio avrà un
garante per i diritti dei rifugiati, sarà il primo esempio in Italia.
Quali
saranno i suoi compiti?
Vigilerà
sull’applicazione e sull’attuazione delle norme nazionali e delle convenzioni
internazionali.
Avrà
poteri di controllo sulle attività delle strutture che accolgono i profughi.
Potrà
promuovere progetti sociali, socio-sanitari, di inserimento lavorativo e tutela
legale.
Il
Garante svolgerà la propria attività in piena autonomia e indipendenza di
giudizio rispetto agli organi della Regione e l’incarico sarà a titolo
gratuito.
“Una
figura di riferimento per la difesa di tutte le persone che fuggono ogni giorno
da miseria, fame e violenze di ogni tipo - ha detto il presidente Nicola
Zingaretti - Dopo i tragici avvenimenti di questi giorni a Lampedusa bisogna
passare dalle parole ai fatti concreti per garantire una accoglienza umana e
civile a quanti sono alla ricerca legittima di un futuro migliore”.
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UN PERCORSO CONDIVISO PER COSTRUIRE LA PUGLIA DEL FUTURO |
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Bari,
15 ottobre 2013 - Confronto a Bari per il prossimo bando “smart” (intelligente)
della Regione Puglia “Living Labs Smartpuglia 2020”. L’incontro si svolge oggi,
alle ore 10,30 nella sala convegni del padiglione della Regione Puglia alla
Fiera del Levante. Sarà animato dall’assessore allo Sviluppo economico della
Regione Puglia Loredana Capone e da Pasquale Chieco, presidente di
Innovapuglia, organismo intermedio per la gestione del bando.
Si
tratta di un’evoluzione dell’intervento Apulian Ict Living Labs lanciato nel
2012. Il nuovo avviso ha una dotazione di 15 milioni di euro e coinvolge i
cittadini non solo per la formulazione dei progetti, come avveniva nel primo
bando, ma addirittura, per la costruzione dell’avviso stesso con l’obiettivo di
individuare un nuovo modello di sviluppo economico responsabile. Proprio per
questo è stata aperta una consultazione pubblica in rete
all’indirizzo http://livinglabs.Regione.puglia.it/web/blog/open-community
“Lo
scopo dell’iniziativa di domani – spiega Loredana Capone – è migliorare e
qualificare gli investimenti pubblici, offrendo agli enti del nostro
territorio, alla comunità della conoscenza e al mondo delle imprese,
l’opportunità di riflettere insieme contribuendo a costruire non solo il nuovo
bando ma anche la programmazione della Regione Puglia per il ciclo di fondi
strutturali 2014-2020. È importante che ciascuno, imprese, enti e comunità
della conoscenza, ognuno con il proprio ruolo e con la propria competenza, sia
attore del cambiamento partecipando a questo percorso collaborativo che
qualifica gli investimenti pubblici e valorizza la Smart Puglia 2020”.
I
lavori proseguiranno nel pomeriggio (a partire dalle 14,30) con la
presentazione dei soggetti e dei progetti che si sono aggiudicati i
finanziamenti del precedente bando “Apulian Ict Living Labs” (seconda scadenza
del bando). Quest’avviso – lo ricordiamo – ha consentito la nascita 34 Living
Labs, laboratori “viventi”, in cui 64 imprese pugliesi stanno attualmente
sviluppando assieme ai cittadini i prodotti precedentemente segnalati. Nel
progetto sono stati investiti 15 milioni di euro di cui 8,5 milioni le risorse
pubbliche.
Parteciperanno
all’incontro di domani i sindaci della Puglia, i rappresentanti dei Distretti
Tecnologici, dei Distretti Produttivi e delle Aggregazioni pubblico-private per
la ricerca, i rettori delle università pugliesi e del Politecnico, il
partenariato socioeconomico.
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A LAMEZIA TERME AD UN SEMINARIO SULLE ZONE FRANCHE URBANE |
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Catanzaro,
15 ottobre 2013 - L’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena
interverrà al seminario sulle Zone franche urbane (Zfu) che si svolge, martedì
15 ottobre, a Lamezia Terme, nella sede della Fondazione Terina.
“Gli
strumenti dei comuni e delle imprese per uscire dalla crisi: l’istituto delle
zone franche urbane” è il titolo della manifestazione alla quale interverranno,
a partire dalle ore 9,00, anche il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza e
il presidente dell’Anci Peppino Vallone.
Dopo
l’introduzione del responsabile della politica di coesione dell’Anci Francesco
Monaco, sulle “Zfu nel contesto degli strumenti generali di sviluppo urbano e
territoriale. Genesi dell’istituto e analisi della disciplina contenuta nel
decreto ministeriale (Mise) del 10 aprile 2013” ci sarà un approfondimento
tecnico dell’avvocato tributarista dell’associazione dei Comuni Rocco Iemma sul
tema “I profili del sistema di esenzione tributaria e fiscale delle Zone
franche urbane”; seguiranno gli interventi di Nicola Buonfiglio di
Invitalia-assistenza tecnica Ministero dello sviluppo economico relazionerà e
di Micaela Fanelli, delegata alle politiche comunitarie dell’Anci, sulle “Zfu
finanziate nell’ambito del piano di azione coesione: Stato di attuazione e
modalità operative dell’intervento”.
È
previsto, poi, un confronto con il partenariato economico e sociale moderato
dal dirigente generale del Dipartimento regionale attività produttive Pasquale
Monea.
Al
seminario parteciperanno, inoltre, il dirigente generale del Dipartimento
regionale
urbanistica
e governo del territorio Saverio Putortì, i sindaci dei Comuni delle zone
franche urbane calabresi i rappresentanti delle associazioni di categorie, del
partenariato economico e sociale e del terzo settore.
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SAITTA, “ECCO I VERI SPRECHI DELLA POLITICA” IL PRESIDENTE DELL´UPI: “7.800 SOCIETÀ CON 15 MILIARDI DI SPESA PERSONALE. BASTA CON ATTACCHI STRUMENTALI A PROVINCE, GOVERNO INTERVENGA” |
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Roma,
15 ottobre 2013 - “Ecco la grande zona grigia della spesa pubblica: 7.800
società ed enti strumentali, gestiti da nominati della politica, dove non c’è
alcuna trasparenza o controllo sulla qualità né sul costo dei servizi. Noi
questo allarme lo avevamo lanciato lo scorso anno, inascoltati, al Governo
Monti”.
Così
commenta il Presidente dell’Upi Antonio Saitta l’inchiesta pubblicata ieri sul
quotidiano “Il Sole 24 Ore” che, riportando i dati del Ministero della Pubblica
Amministrazione, fotografa una galassia di oltre 7.800 società ed enti
strumentali, l’8% in più rispetto all’anno precedente, per lo più con bilanci
in rosso, con un esercito di 300 mila addetti e oltre 19 mila componenti dei
Consigli di Amministrazione, per un costo complessivo di solo personale di 15
miliardi di euro.
“Ricordiamo
che le Province - amministrati da persone elette dai cittadini e non nominate
dalla politica, con personale assunto attraverso concorsi pubblici - per
garantire oltre 5000 scuole sicure e accoglienti più di 130 mila chilometri di
strade percorribili, per assicurare il trasporto extraurbano, i servizi per il
lavoro e la formazione, gli interventi per la difesa del suolo e la gestione
dei rifiuti, spendono non più di 10 miliardi”.
“Per
razionalizzare questi 7.800 enti – sottolinea Saitta - verificando davvero
quali sono di pubblica utilità e quali invece andrebbero cancellati, non serve
una riforma costituzionale, non servono disegni di legge ponte e tantomeno
decreti legge: basterebbe usare questa preziosa banca dati del Ministero e
intervenire con decisione contro questi sprechi. Invece il Governo, con il
Disegno di Legge Delrio, vuole aggiungere a questa zona grigia anche le
Province, trasformando queste istituzioni in altri 107 enti di nominati che
andranno a sommarsi ai 7.800 esistenti, aumentando le spese nascoste. Non è
così che si può riconquistare la fiducia dei cittadini, e certo non è così che
si interviene sulla spesa pubblica. Se davvero si vuole riformare il Paese e
tagliare gli sprechi della politica si cominci cancellando questa zona grigia”.
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LOMBARDIA: 250 MILIONI PER INVESTIMENTI TORRAZZA |
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Coste/pv, 15 ottobre 2013 - Regione Lombardia aumenta lo stanziamento del Patto
territoriale di ulteriori 37 milioni di euro, arrivando a mettere a
disposizione degli Enti locali ben 250 milioni. Ne ha dato notizia l´assessore
all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia al termine della
riunione della Giunta regionale che si è tenuta a Riccagioia (Pavia).
"Siamo l´unica Regione d´Italia ad arrivare a questi livelli di sostegno
per le amministrazioni locali e riteniamo sia assolutamente fondamentale"
ha spiegato l´esponente di Palazzo Lombardia, ricordando che "questi fondi
finiranno anche nelle casse dei fornitori dei Comuni. E, come recita una
battuta, ´le asfaltature non si importano´. Quindi, significa davvero dare una
mano importante alle nostre aziende".
8,5
Miliardi Bloccati Dai Vincoli - La Lombardia, ha fatto sapere Garavaglia,
"ha 8,5 miliardi bloccati dal Patto di stabilità. E´ una cifra più o meno
pari a due volte l´Imu sulla prima casa". "E´ un dato impressionante.
Negli altri Paesi europei - ha fatto notare - il Patto di stabilità riguarda
solo lo Stato centrale, mentre da noi, siccome Roma non riesce a rispettare gli
impegni, allora li ribalta sugli Enti locali". "Con la nostra
iniziativa del Patto territoriale - ha continuato Garavaglia - già in giugno
eravamo arrivati a girare liquidità per 212 milioni, con questo nuovo
stanziamenti arriviamo a 250, una cifra davvero importante".
Come
Verranno Spesi - Fra le priorità d´impiego, ha illustrato l´assessore,
"c´è la completa attuazione della programmazione comunitaria 2007/2013 e
cose più specifiche, come il sostegno ai Comuni che gestiscono Piani di zona e
residenze per anziani". Declinando l´intervento a livello locale, ha aggiunto,
"per Pavia vuole dire avere sbloccati 6 milioni di euro, che altrimenti
non si sarebbero potuti spendere sempre per colpa del Patto di stabilità".
Interventi
Futuri - Fra gli interventi futuri, oltre a mantenere questa misura anche nei
prossimi anni, Garavaglia ha anche fatto sapere che come Regione Lombardia
"stiamo portando avanti un´iniziativa, affinché sia rispettata la legge.
Dal prossimo anno dovrebbe partire il Patto di stabilità integrato, che farà
capire quanto i cittadini delle singole regioni partecipano al risanamento dei
conti pubblici. Secondo noi questo sarà uno strumento molto importante per
quantificare il grado di partecipazione e il livello di virtuosità dei
territori in materia di conti pubblici". "Per inciso - ha concluso
l´assessore - nell´ultimo decreto varato dal Governo centrale, sono stati tolti
i 350 milioni destinati ai Comuni virtuosi. In quest´ottica, appare ancora più
evidente come la Regione Lombardia vada in controtendenza".
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FONDI EUROPEI 2014/2020 A CAMERINO LA SECONDA TAPPA DI CONFRONTO FRA REGIONE E TERRITORIO. |
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Ancona,
15 ottobre 2013 - Al via il secondo appuntamento di ascolto del partenariato
sulla futura programmazione dei fondi strutturali avviato dalla Regione per
realizzare un disegno partecipato delle politiche di sviluppo e coesione
2014/2020. Si terrà giovedì 17 ottobre, all’Università degli Studi di Camerino.
E’ la seconda tappa del percorso che porterà alla nuova stagione di
programmazione dei fondi europei e che intende fare delle Marche una regione
intelligente, sostenibile ed inclusiva. L´ appuntamento è fortemente voluto
dall’assessore alle Politiche Comunitarie Paola Giorgi che afferma:
"Continua il nostro confronto diretto e aperto con il territorio: la nuova
programmazione dei Fondi Europei 2014/2020 assume una grande rilevanza
strategica per il futuro della Regione, un futuro che si intreccia con una fase
recessiva che ha interessato l´ Europa intera e dalla quale dobbiamo uscire con
politiche precise, intelligenti, sostenibili, inclusive. Questo è quanto
poniamo al confronto con il territorio, un dibattito che, in merito alla nuova
programmazione, sta dando i suoi preziosi frutti". A partire dalle ore
9.30, nela Sala della Muta di Palazzo Ducale, la Regione aprirà uno spazio di
confronto con gli stakeholders territoriali in vista della programmazione del
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo 2014/2020. Dopo i saluti
istituzionali del rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini, e del
Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, la giornata, coordinata
dall’assessore Giorgi, sarà aperta dalla relazione dell’Autorità di Gestione
Fesr della Regione, Mauro Terzoni. A seguire, Fulvio Esposito che parlerà delle
azioni in campo Stato-regioni per incrementare le sinergie e l’impatto dei
finanziamenti su ricerca e innovazione. La prima parte si concluderà con la
presentazione di due esperienze positive realizzate dall’Università con gli
spin-off Unicam Synbiotech e Pen5y Dalle ore 11.30 i lavori si articoleranno in
quattro workshop paralleli dedicati rispettivamente alle seguenti tematiche
portanti per lo sviluppo regionale: “Ricerca, innovazione, competitività e
internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”; “Agenda digitale”;
“Energia e mobilità sostenibile, rischi ambientali”; “Attrattività turistica e
valorizzazione delle risorse culturali nelle aree rurali”. La discussione di
ciascun workshop sarà facilitata dalla presenza di esperti, dell’Università di
Camerino e della Regione Marche, e sarà aperta dalla presentazione di una
scheda sintetica delle priorità e degli obiettivi tematici della nuova
programmazione, su cui i partecipanti potranno indicare le proprie proposte di
azioni e di intervento. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata al
confronto aperto e alla condivisione in seduta plenaria dei risultati e delle
questioni emerse nelle sessioni parallele. Le conclusioni della giornata
saranno affidate all’assessore alle Politiche Comunitarie della Regione, Paola
Giorgi. Il programma dettagliato dell’incontro è consultabile su
http://www.europa.marche.it/ dove sarà possibile effettuare la registrazione per la
partecipazione all’evento.
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RIFORME, STUDIO IRPET: 200 MILIONI RISPARMIATI SE I 287 COMUNI TOSCANI DIVENTASSERO 51 O 34 |
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Firenze
15 ottobre 2013 - Con le fusioni di Comuni in Toscana si potrebbero risparmiare
da 150 a 200 milioni di euro l´anno: fino ad un quinto cioè delle spese di
funzionamento, dirottando quelle risorse su nuovi servizi per cittadini e
imprese. I numeri li dà l´Irpet, l´istituto di programmazione economica della
Regione Toscana, che oggi alla Camera di Commercio di Grosseto ha presentato
uno studio sulle dimensioni dei governi locali e su come queste influiscano sui
costi e l´offerta dei servizi. L´occasione è stata un seminario promosso dalla
Commissione affari istituzionali del Consiglio regionale. La dimensione
ottimale di un Comune, anche se da considerare non c´è solo il fattore demografico,
non dovrebbe mai scendere sotto i 20-30 mila abitanti.
La
Toscana conta meno comuni di molte altre regioni d´Italia. Per risparmiare da
150 a 200 milioni l´anno sui cosiddetti costi espliciti, che solo in parte
riguardano la politica e molto di più hanno a che fare con l´organizzazione
degli uffici e la burocrazia (e con le economie di scala che da ´piccoli ´ non
si possono attivare) si dovrebbero però creare comuni molto più grandi degli
attuali: secondo le simulazioni dell´Irpet da 51 a 34 al posto di 287, che dopo
i referendum che ci sono stati dalla primavera alla scorsa settimana e in cui
hanno prevalso i sì già si ridurranno comunque dal 2014 a 279. Se poi si
considerano i ´costi impliciti´, che spesso sono una zavorra ancora più
pesante, i vantaggi diventano ancora maggiori. Si tratta dei costi legati allo
sviluppo a cui si rinuncia quando il Comune è troppo piccolo o non ha
competenze adeguate, quando la sua capacità di agire è poca cosa, quando i
tempi si allungano perché per andare avanti è necessario l´accordo di altri
Comuni o di altri enti o quando gli ambiti sono troppo ristretti per un
approccio strategico che potrebbe davvero risolvere i problemi. Una cosa appare
chiara: ad unirsi ci si guadagna sempre, anche solo dalla fusione di due comuni,
magari non da subito ma in prospettiva. Al netto degli incentivi regionali e
statali su cui chi si unisce può contare per almeno cinque o dieci anni.
Zone
socio-sanitarie e Sll come confini - L´irpet, nello studio presentato dalla
ricercatrice Sabrina Iommi, ha fatto una proiezione raggruppando gli attuali
comuni toscani prima nelle zone socio-sanitarie (Zss) utilizzate per la
programmazione dei servizi socio-assistenziali di base - 34 in tutta la Toscana
e che corrispondono in buona parte alle ex associazioni intercomunali degli
anni ´80 pensate da Bartolini – e poi utilizzando come criterio invece i
sistemi locali del lavoro (Sll), 51 nella regione e che corrispondono ai bacini
al cui interno i pendolari si muovono ogni giorno. Raggruppando i Comuni per
gli ambiti dei sistemi del lavoro locale si risparmierebbero 96 milioni sui
costi della burocrazia e 65 su quelli della politica (che sarebbero dimezzati e
forse qualcosa in più). Con le zone socio-sanitarie il risparmio sulle spese di
funzionamento salirebbe a 140 milioni e praticamente lo stesso rimarrebbe
quello sulla politica.
A
Grosseto quattro od otto comuni al posto di ventotto - Una simulazione analoga
è stata condotta sul solo territorio della provincia di Grosseto. Con le zone
socio sanitarie gli attuali 28 comuni grossetani diventerebbero quattro e si
risparmierebbero 20 milioni (il 30,5%) delle spese di funzionamento. Grosseto
si allargherebbe a Campagnatico, Castiglion della Pescaia, Cinigiano, Civitella
Paganico, Roccastrada e Scansano. Nascerebbe un comune delle Colline
metallifere con Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Scarlino e
Monterotondo Marittimo: altri otto comuni in uno per le Colline dell´Albegna
(Capalbio, Isola del Giglio, Magliano in Toscana, Manciano, Monte Argentario,
Orbetello, Pitigliano e Sorano) e sette per l´Amiata Grossetana (Arcidosso,
Castel del Piano, Castell´azzara, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e
Semproniano).
Appena
due milioni in meno, ovvero diciotto l´anno, si risparmierebbero utilizzando come
matrice i sistemi locali del lavoro. In questo caso i nuovi Comuni del
grossetano anziché quattro sarebbero otto, mentre tre (Monterotondo, Cinigiano
e Civitella Paganico) finirebbero in altre province. Ci sarebbe il comune di
Castel del Piano, Seggiano ed Arcidosso e di Follonica, Gavorrano e Scarlino.
Grosseto si unirebbe a Campagnatico, Castiglion della Pescaia, Roccastrada e
Scansano. Manciano si fonderebbe con Semproniano e Massa Marittima con
Pontieri. Nascerebbe un comune unico a Orbetello, Capalbio, Isola del Giglio,
Magliano in Toscana e Monte Argentario. Pitigliano si unirebbe a Sorano e
Castell´azzara con Roccalbegna e Santa Fiora. Monterotondo finirebbe invece
fuori provincia con Pomarance e Cinigiano e Civitella Paganico con Montalcino.
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FVG, AUTONOMIE LOCALI: "VIA" A SPERIMENTAZIONE SU NUOVA CONTABILITÀ |
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Trieste, 15 ottobre 2013 - Prende il
"via" in Friuli Venezia Giulia la
sperimentazione
delle nuove regole sui sistemi contabili e gli
schemi
di bilancio degli Enti locali, così come previsto dalla
legislazione
nazionale, con il coordinamento della Regione e
l´assistenza
del ministero dell´Economia e delle Finanze. Quattro
sono i
Comuni che si sono candidati alla sperimentazione:
Cervignano
del Friuli, San Vito al Tagliamento, Ruda e Tavagnacco.
Il
punto sul progetto è stato fatto ieri in Giunta regionale,
sulla
base di un´ampia relazione presentata dall´assessore per le
Autonomie
locali, Paolo Panontin, che ha parlato di una "sfida
molto
impegnativa", poiché comporta non solo un cambiamento
totale
del sistema contabile ma anche della mentalità.
La
Regione, ha assicurato l´assessore, seguirà attentamente il
percorso
di sperimentazione, e per questo sarà a breve convocata
una
riunione con gli amministratori e i servizi di ragioneria dei
Comuni
coinvolti.
"La
Regione - ha ricordato l´assessore - intende farsi parte
attiva
del processo di attuazione della riforma
dell´armonizzazione
dei bilanci pubblici, utilizzando
correttamente
la propria Specialità, senza sottrarsi
all´obiettivo
fondamentale di un´operazione di ´trasparenza´ di
tutti i
bilanci pubblici chiesta dall´Europa e alla quale lo
Stato
italiano deve dare attuazione nei tempi più stretti".
Nei
mesi scorsi era stato costituito un Gruppo tecnico, formato
da
rappresentanti delle direzioni regionali competenti (Autonomie
locali
e Finanze), Insiel S.p.a., Anci, Upi, Ancrel
(l´associazione
dei certificatori e revisori degli Enti locali) e
Ordine
dei dottori commercialisti. La società Insiel sta
preparando
il programma informatico di gestione delle nuove forme
di
contabilità in armonia con i principi comunitari.
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FVG, AUTONOMIE LOCALI: CESSIONE SPAZI FINANZIARI PER 25 MILIONI |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - La Giunta regionale ha stabilito ieri, su
proposta
dell´assessore per le Autonomie locali Paolo Panontin,
di
ripartire gli ulteriori spazi finanziari che la Regione ha
messo a
disposizione del sistema delle Autonomie locali per un
ammontare
di 25 milioni di euro. La decisione segue il "via
libera"
del Consiglio delle Autonomie locali, nella riunione del
9
ottobre scorso. Della somma complessiva, 4 milioni di euro
saranno
assegnati alle Province e gli altri 21 ai Comuni.
Con la
stessa delibera, la Giunta ha definito i criteri con cui
assegnare
ai Comuni gli spazi finanziari che il sistema degli
Enti
locali ha reso disponibili in base al monitoraggio svolto
nelle
scorse settimane. Gli spazi saranno assegnati
in parte in
proporzione
alle richieste effettuate, in parte con priorità ai
Comuni
che sostengono spese per la gestione di servizi
socio-assistenziali.
"Dopo
settimane alquanto ´nervose´, sono molto soddisfatto del
risultato
che abbiamo ottenuto al Cal mercoledì scorso", chiosa
l´assessore
Panontin. "C´è stata un´ampia
condivisione delle
scelte
che abbiamo fatto sia nel mettere a disposizione ulteriori
25
milioni di spazi finanziari, frutto dei tagli effettuati sulle
nostre
direzioni regionali - ai quali si devono aggiungere gli
8,4
milioni di spazi orizzontali ceduti dai Comuni - sia nei
criteri
individuati per la loro ridistribuzione. Ci siamo mossi
bene e
in fretta e abbiamo individuato criteri che assicurano la
velocità
d´intervento e quindi la certezza di utilizzo degli
spazi.
Questo approccio pragmatico è stato capito e apprezzato
dai
componenti del Cal, che hanno approvato il provvedimento con
18 voti
a favore e 2 astenuti su 20 enti presenti. Nessun voto
contrario".
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UE: CON NUOVA PROGRAMMAZIONE RISORSE RAFFORZARE COMPETITIVITÀ FVG |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - A fronte di un
ammontare complessivo di circa
60
miliardi di euro, tra risorse Ue e cofinanziamento nazionale,
destinati
all´Italia nel prossimo periodo di programmazione
comunitario
2014-2020 (a cui occorre aggiunge le poste del Fondo
Sviluppo
e Coesione), il Friuli Venezia Giulia potrebbe contare
su un
possibile aumento dei fondi ad esso destinati.
Ma
quali sono le priorità, le linee strategiche che il Friuli
Venezia
Giulia deve adottare nei prossimi sette anni?
A
queste domande ha risposto ieri a
Trieste, in un seminario
destinato
ad amministratori e funzionari pubblici, il direttore
generale
del ministero all´Economia e Finanza Fabrizio Barca, già
ministro
per la Coesione territoriale ed impegnato in istituzioni
quali
l´Unione europea, l´Ocse e la Banca d´Italia e docente in
diverse
prestigiose Università come Bocconi Milano, Mit Boston e
la
californiana Stanford.
Dopo il
saluto dell´assessore alle Finanze Francesco Peroni
(all´incontro
hanno partecipato anche gli assessori regionali
Loredana
Panariti, Mariagrazia Santoro, Gianni Torrenti, Sara
Vito ed
il presidente del Consiglio Franco Iacop), Fabrizio Barca
ha
ricordato in primis le tre esigenze strategiche dettate da
Bruxelles
ed i grandi temi che le Regioni Italiane, alcune
"ritagliabili"
proprio per il Friuli Venezia Giulia, dovranno
cercare
di "applicare".
E´
necessario infatti concentrare le risorse che giungeranno su
pochi
obiettivi, ha osservato, facendo dunque massa critica senza
disperdere
i finanziamenti in troppe progettualità; connettere i
fondi
della programmazione Ue al bilancio ordinario; usare sempre
più una
"chiave territoriale" degli interventi.
A
queste necessità programmatiche il Friuli Venezia Giulia può
rispondere
investendo sui filoni della Ricerca e dell´Innovazione
("credo
fondamentali per questa regione", ha sottolineato Barca),
sull´apertura
all´innovazione e sull´attuale stato
dell´innovazione
in regione, che non ci vedono brillare in Europa
(siamo
piazzati, rispettivamente, al 222.Mo ed al 133.Mo posto
nella
Ue).
Una
133.Ma posizione che comunque ci vede tra le quattro Regioni
migliori
nel panorama nazionale e che quindi impone al Friuli
Venezia
Giulia di dover "alzare l´asticella" del fattore
competitività:
"siete obbligati alla conoscenza", ha indicato.
Come?:
secondo l´economista, ad esempio, comprendendo dalla
risposta
ai bandi "le proprie vocazioni innovative", facendo
scelte
"secche" sui distretti tecnologici, confezionando "bandi
per
idee", dando cioè slancio ai potenziali che nascono dalla
domanda,
non solo dall´offerta, e così dialogando con il proprio
tessuto
industriale ed il proprio sistema della ricerca.
Molto
importante appare inoltre l´impegno a favore del mondo
dell´istruzione
(il Friuli Venezia Giulia presenta alcuni
positivi
indici di settore), determinanti saranno gli interventi
destinati
all´inclusione sociale (che secondo Barca racchiudono
"un
forte trascinamento per l´applicazione di nuove tecnologie")
e
soprattutto guardare con attenzione alle nuove "strategie Ue
per le
aree interne", cioè quelle distanti da grandi centri di
agglomerazione
e di servizio, con traiettorie di sviluppo
instabili,
alle prese con problemi demografici: per le mappe Ue
in
particolare la montagna friulana e pordenonese ed alcune zone
costiere,
per una popolazione complessiva di quasi 150 mila
abitanti.
Anche
il Friuli Venezia Giulia, ha commentato Barca, dovrà quindi
fare
scelte importanti per queste sue aree interne, scegliendo
un´
"area prototipo" nella quale andare avanti combinando urgenze
socio-economiche
e potenzialità presenti, aiutando l´unificazione
dei
servizi ora offerti autonomamente dai Comuni di quella zona,
sapendo
che lo Stato potrà anche fornire aiuti finanziari
aggiuntivi.
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TOSCANA: SOLDI SUBITO AI COMUNI CHE HANNO SCELTO DI FONDERSI |
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Firenze
15 ottobre 2013 - Dopo i referendum consultivi che ci sono stati da primavera
fino all´inizio di ottobre, nel 2014 in Toscana ci saranno sedici Comuni che
diventeranno otto. E per loro c´è una buona notizia. "La giunta ha deciso
di inserire nella prossima legge finanziaria una modifica alla legge regionale
68 del 2011 che concedeva contributi, tra l´altro, proprio ai Comuni che
decidono di fondersi – annuncia nel corso di un´iniziativa sulle riforme delle
autonomie a Grosseto, l´assessore Vittorio Bugli – Quei Comuni per riscuotere i
maggiori contributi non dovranno più attendere l´anno successivo all´elezione
dei nuovi sindaci, dei nuovi consigli comunali e delle nuove giunte. I soldi
arriveranno in cassa l´anno stesso". Già dal 2014. E non si tratta di poca
cosa.
Ogni
Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l´anno per
cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione
di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che
variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei
trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I
Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del
patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti da
troppo tempo fermi.
Per chi
però tarderà a decidersi se fondersi, gli incentivi rischiano di farsi in
futuro più leggeri. E dunque conviene affrettarsi. Nelle modifiche che si pensa
di apportare al testo, qualora la legge di fusione venga approvata dopo il 31
dicembre 2014 (e la legge è immediatamente successiva ai referendum consultivi,
nel caso chiaramente di una vittoria dei sì) il contributo annuale scenderà a
100 mila euro per comune, fino ad un massimo di 400 mila euro per fusione.
Otto
comuni al posto di sedici – Sono sedici i comuni che hanno già scelto di
fondersi e dove i sì hanno vinto nei referendum consultivi decisi dalla
Regione: sedici Comuni che diventeranno appunto otto. Le elezioni si
svolgeranno nel corso del 2014. Si tratta di Fabbriche di Vallico e Vergemoli
in provincia di Lucca, di Figline Valdarno e Incisa Valdarno in provincia di
Firenze, di Castelfranco di Sopra e Pian di Scò in provincia di Arezzo e di
Castel San Niccolò e Montemignaio sempre in provincia di Arezzo. E poi ancora
di Pratovecchio e Stia in provincia di Arezzo, di San Piero a Sieve e Scarperia
in provincia di Firenze, di Crespina e Lorenzana in provincia di Pisa e di
Casciana Terme e Lari, sempre in provincia di Pisa. I Comuni dove un referendum
si svolgerà nel 2014 potranno andare a nuove elezioni nel 2015.
Le
Unioni - E poi ci sono le unioni di Comuni, non alternative ma spesso
complementari alle fusioni di Comuni. Oggi le Unioni di Comuni in Toscana sono
ventisei. L´ultima a costituirsi è stata quella del Valdarno inferiore. Quella
più grande, 14 comuni e più di 120 mila abitanti, è l´Unione della Valdera,
nata cinque anni fa. Enti intermedi senza alcun costo aggiuntivo per la
politica, che coinvolgono oltre centocinquanta comuni su 287 (ed un quarto
della popolazione toscana), più di quelli che sarebbero al momento obbligati a
gestire insieme, per legge, funzioni e servizi fondamentali. Obbligo che dal 1
gennaio 2014 riguarda tutti i Comuni sotto 5.000 abitanti (che scendono a
3.000, se montani).Il personale delle Unioni è tutto dei Comuni che le
compongono.
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LOMBARDIA.GIUNTA, MARONI:RISPOSTE IMMEDIATE PER IL PAVESE "CONFRONTO AMPIO E CONCRETO, ENTRO NATALE NUOVI INTERVENTI" |
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Torrazza
Coste/pv, 15 ottobre 2013 - Ascolto
delle proposte e dei problemi, risposte immediate e progetti da realizzare nel
breve/medio periodo. E´ positivo il bilancio della riunione della Giunta
regionale che si è tenuta l’ 11 ottobre nell´azienda agricola-centro
sperimentale Ersaf di Riccagioia, nel Pavese. "Il confronto con gli Enti
locali è stato molto ampio e concreto - ha confermato il presidente della
Regione Lombardia Roberto Maroni - ad alcune questioni sono state date delle
risposte immediate, mentre su altre, come il nuovo ponte sul Po accanto a
quello della Becca o gli interventi per il dissesto idro-geologico, ci siamo
presi il tempo necessario per le opportune verifiche, con la promessa che
torneremo qui prima di Natale per dare puntuale riscontro".
Risposte
Immediate - Fra le questioni che hanno visto un intervento immediato da parte
di Palazzo Lombardia, ha fatto sapere il governatore, c´è la realizzazione
"della pista ciclabile, che va dalla Provinciale 10 alla frazione
´stazione certosa´, per la quale è stato stanziato un primo contributo di
400.000 euro". Inoltre, ha proseguito Maroni, "abbiamo stabilito un
piano d´azione, in sinergia con gli Enti locali del territorio, per garantire
la presenza della Lombardia, insieme
con il
Piemonte, nel cluster del riso in vista di Expo2. "Non può essere - ha
sottolineato - che il nostro riso non sia presente in Expo accanto a quello di
altri Paesi produttori come, ad esempio, la Birmania. Infine, abbiamo posto le
basi per arrivare a un accordo per la valorizzazione della Certosa di Pavia.
Lavoreremo per un´intesa fra Regione, Provincia, Comune e i frati, per
intervenire su questo nostro bellissimo monumento".
Soddisfazione
Degli Enti Locali - L´incontro di oggi ha visto la piena soddisfazione del
territorio, che, per voce del presidente della Provincia di Pavia Davide
Bosone, ha ringraziato per le "prime risposte concrete ricevute" e
per il fatto che sono state affrontate alcune importanti priorità. "E´ la
prima volta - ha detto - che abbiamo posto su un tavolo ufficiale e condiviso
la necessità della realizzazione di una infrastruttura fondamentale come il
nuovo Ponte sulla Becca". Inoltre, ha fatto sapere, "abbiamo discusso
a lungo e in maniera positiva riguardo il
nuovo
collegamento Vigevano-malpensa, già finanziato, che riteniamo fondamentale per
lo sviluppo economico e industriale del nostro territorio". "Per non
parlare - ha concluso Bosone - dell´impegno della Regione in favore del nostro
riso e del nostro vino di qualità in vista di Expo. Era una questione fino a
oggi irrisolta e che invece adesso si avvia verso una positiva
risoluzione".
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BASILICATA: ELEZIONI REGIONALI, TAR RESPINGE I RICORSI |
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Potenza,
15 ottobre 2013 - Il 17 e 18 novembre
prossimi si voterà regolarmente per le elezioni regionali. A stabilirlo il Tar
di Basilicata che ha respinto il ricorso presentato da due cittadini a cui si
sono accodati 8 consiglieri regionali (Francesco Mollica, Alfonso Ernesto
Navazio, Antonio Autilio, Alessandro Singetta, Agatino Mancusi, Franco Mattia,
Nicola Pagliuca, Rocco Vita, Vito Gaudiano e Paolo Castelluccio).
I
ricorrenti chiedevano l’annullamento del Decreto con il quale il Prefetto di
Potenza ha convocato per il 17 e 18.11.2013
le elezioni del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio
regionale della Basilicata e del Decreto con il quale è stato determinato in
16, anziché 17, il numero dei Consiglieri, da eleggere con il sistema
proporzionale, assegnando 10, anziché 11, seggi alla circoscrizione provinciale
di Potenza e 6 seggi alla circoscrizione provinciale di Matera.
I due
motivi alla base del ricorso il mancato impulso del Ministero dell’Interno
sull’individuazione della data delle consultazioni e una erronea
interpretazione rispetto al numero dei consiglieri da eleggere.
I due
ricorsi sono risultati infondati, in quanto “l’ordinamento giuridico per quanto
riguarda la data delle elezioni non stabilisce nessun atto formale del
Ministero dell’Interno e, in riferimento al numero dei consiglieri, dopo
l’introduzione da parte dell’art. 2 L. Cost. N. 1/1999 dell’elezione diretta
del Presidente della Giunta Regionale quest’ultimo, anche se fa parte del
Consiglio regionale, non riveste nemmeno per un secondo la carica di
Consigliere regionale, perché viene eletto direttamente dal popolo alla carica
di Presidente della Regione”.
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EMILIA ROMAGNA, PRODUTTIVITÀ 2012: CERTIFICATO IL LAVORO ECCELLENTE DEI DIRETTORI GENERALI, MA CHIESTO UN SACRIFICIO ECONOMICO |
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Bologna,
15 ottobre 2013 – Una valutazione più
che positiva del lavoro svolto e l’applicazione della produttività che si
assesta verso il minimo previsto dal contratto, in considerazione della
particolare situazione di difficoltà economica del Paese e, in questo contesto,
della pubblica amministrazione.
La
delibera di Giunta che esprime la valutazione annuale 2012 dei direttori
generali attribuisce loro una valutazione “eccellente” ma non assegna in nessun
caso il tetto massimo del premio (pari al 25% di incremento della retribuzione
annua) bensì una percentuale che va dal 20 al 22%.
La
delibera, inoltre, come quella dello scorso anno, applica per tutti i direttori
generali un ulteriore taglio del 15% dell’ammontare delle retribuzioni
premianti assegnate. Per quanto riguarda i direttori di Ibc, Protezione civile
e Intercent-er la riduzione aggiuntiva ammonta, invece, al 5% in relazione al
diverso assetto retributivo.
“E’
importante - sottolinea l’assessore allo Sviluppo delle risorse umane e
organizzazione Donatella Bortolazzi - che ai direttori vengano certificate la
qualità e la mole del lavoro svolto, sia nella quotidianità che nella
straordinarietà di situazioni ed eventi, senza che il sacrificio di tipo
economico, che chiediamo a tutti, sia letto come una bocciatura. Ogni Direzione
generale ha contribuito a sostenere responsabilmente sia le ricadute della
crisi che è ancora in atto, sia le vicende legate al terremoto e al post-terremoto.
Per questo alcune Direzioni, più direttamente impegnate in questi frangenti o
che hanno svolto un impegnativo lavoro di coordinamento interdisciplinare, si
sono viste assegnare una percentuale di poco superiore alle altre ma,
sottolineiamo, non è né vuole essere una classifica tra i più e i meno bravi”.
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OCCUPAZIONE GIOVANILE, PRESENTATO A “OPEN DAYS” BRUXELLES PROGETTO “AUR” IN FINALE A CONCORSO “REGIOSTARS” |
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Perugia,
15 ottobre 2013 - Permettere ai giovani che hanno un´idea imprenditoriale di
fare esperienza all´estero e creare contatti a livello internazionale. È questo
il "punto di forza" con cui il progetto "Ide-e: le nuove
imprese", finanziato nell´ambito del Programma operativo regionale Fondo
sociale europeo 2007-2013 della Regione Umbria e realizzato dall´Agenzia Umbria
Ricerche, si è presentato l’ 11 ottobre a Bruxelles, in occasione
dell´undicesima Settimana Europea delle Regioni e delle Città - "Open
Days" 2013. Il progetto, finalizzato a favorire l´occupazione giovanile, è
tra i finalisti dell´edizione 2014 di "Regiostars", concorso dell´Unione
Europea che premia i progetti regionali più stimolanti e innovativi nel campo
dello sviluppo regionale. Prevede la creazione di borse di mobilità per giovani
residenti in Umbria che abbiano un´idea di business e vogliano fare un
tirocinio presso imprese, istituti di ricerca, parchi scientifici e incubatori
di aziende in Europa. Inoltre, "Ide-e" offre tutoraggio e
accompagnamento ai beneficiari delle borse e incentivi finanziari a sostegno
della creazione di imprese per coloro che una volta concluso il periodo di stage
sviluppino un "business plan". Le risorse possono essere utilizzate
per finanziare i costi della "start-up", come l´acquisto o l´affitto
di macchine e strumenti per avviare un nuovo laboratorio.
"Oltre
a dare la possibilità di capire come funzionano le imprese in Europa - ha
spiegato Anna Ascani, direttore dell´´Aur´ - il progetto offre aiuto alle
´start up´ nel primo anno di attività, quello con il maggior rischio di
fallimento. Tra le 9 aziende nate in Umbria negli ultimi due anni grazie a
questo progetto - ha rilevato - c´e la ´Mater´ di Emanuele Pangrazi,
specializzata in design industriale, che ha vinto nel 2012 il Platinum A´
Design Award, competizione internazionale di disegno industriale, nella
categoria ´design per sanitari´ e ora riceve commesse da tutto il mondo,
inclusa la Cina".
La
giuria ha valutato ottanta progetti finanziati dai fondi comunitari, riguardanti quattro categorie, sulla base di
quattro criteri fondamentali: innovazione, impatto, sostenibilità e
partenariato. In totale, sono stati selezionati 19 finalisti; nella categoria
"Inclusive growth - Crescita inclusiva: creare lavoro per le nuove
generazioni", sono cinque i progetti scelti, tra cui il progetto
dell´Agenzia Umbria Ricerche, che porta l´Italia in finale al concorso a Bruxelles.
I finalisti provengono da regioni e città di 17 Stati membri: Belgio,
Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi
Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia, Regno
Unito e Ungheria. Dopo l´illustrazione dei progetti davanti alla giuria, la
proclamazione dei vincitori è in programma per il 31 marzo 2014, sempre a
Bruxelles.
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TRENTO: IL LAVORO, UN DIRITTO CHE L´AUTONOMIA RAFFORZA |
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Trento,
15 ottobre 2013- E’ stata firmata ieri
l’intesa tra Provincia autonoma di Trento e Ministero del Lavoro riguardante la
delega sugli ammortizzatori sociali, prevista dalla legge 191 del 2009, seguita
all’Accordo di Milano. Si tratta di un passaggio fondamentale nel complesso
percorso previsto per l’attuazione della delega, che segue di qualche mese
l’approvazione delle norme di attuazione della legge delega approvate lo
scorso marzo. L’intesa siglata oggi - la
prima del suo genere in Italia - affronta i temi dell’organizzazione delle
nuove funzioni delegate, in particolare per quanto concerne il passaggio sotto
la responsabilità della Provincia delle competenze in materia di cassa
integrazione guadagni. Il documento sottoscritto a Roma prevede infatti lo
spostamento a Trento delle istruttorie e delle decisioni delle istanze di cassa
integrazione straordinaria e di quelle inerenti i contratti di solidarietà.
Stabilisce inoltre la collaborazione con l’Inps per la gestione delle funzioni
in materia di prestazioni integrative della cassa integrazione guadagni, delle
indennità di disoccupazione e dei fondi di solidarietà. In termini generali,
l’intesa chiarisce quindi i nuovi rapporti tra Stato e Provincia autonoma nella
gestione degli ammortizzatori sociali e determina un netto rafforzamento
dell’Autonomia provinciale. La responsabilità primaria sull’erogazione delle
prestazioni previdenziali di sostegno del reddito dei lavoratori passa infatti,
da ora, in capo alla Provincia.
Per il
completamento del percorso servirà ora un ultimo passaggio, costituito dall’intesa
con la sede Inps territoriale, che avrà il compito, tra l’altro, di
disciplinare le modalità ed i termini di concessione delle prestazioni statali
e provinciali, i rapporti finanziari tra i due Enti e la sperimentazione sul
territorio provinciale di modalità di erogazione delle prestazioni sia statali
che provinciali mediante sportelli unici.
Comprensibile
la soddisfazione del presidente della Provincia autonoma di Trento:
"L’intesa firmata con il ministro Giovannini - spiega - rappresenta uno snodo
fondamentale per il pieno compimento del percorso della delega avviato con
l´Accordo di Milano. Oggi l’Autonomia provinciale può dirsi più forte e piena,
il che costituisce motivo di orgoglio, ma anche fonte di impegno e di più ampia
responsabilità. E’ la prima volta che in Italia si realizza il decentramento di
una parte di previdenza sociale. Per il Trentino si apre una sfida ambiziosa e
importante che dovrà dimostrare la capacità del nostro territorio di riuscire
ad essere più vicino e meglio organizzato nella gestione dei problemi
occupazionali dei cittadini. Non sarà una sfida in competizione con la passata
gestione statale. Sarà piuttosto un percorso di collaborazione con lo Stato per
aumentare l’efficacia dell’intervento pubblico complessivo mediante interventi
più sinergici, in particolare attraverso un più stretto abbinamento tra
politiche attive e passive ed il potenziamento delle tutele laddove risultano
più carenti".
Con
l’approvazione dell’intesa diventano ora operative le norme approvate dalla
Provincia con la legge finanziaria per il 2013, che introducono la previsione
del reddito di continuità e del reddito di attivazione quali misure provinciali
di possibile completamento e rafforzamento delle tutele previste a favore di
imprese e lavoratori.
Il
reddito di attivazione sarà riservato ai soggetti disoccupati, ad integrazione
delle prestazioni statali o in loro vece, laddove non previste. Il reddito di
continuità sarà corrisposto ai lavoratori sospesi, ad integrazione dei
trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria o per sostenere
quelli erogati dai fondi di solidarietà previsti dalla legge 92 del 2012.
Le
nuove misure potranno affiancarsi ai due strumenti già operativi costituiti dal
reddito di garanzia, per sostenere le famiglie che non raggiungono livelli
minimi di reddito, e dal reddito di qualificazione, per i giovani che vogliono
migliorare il loro grado di istruzione.
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FVG, LAVORO: SERRACCHIANI, RIFORMARE CENTRI IMPIEGO-RIFINANZIARE LR 4/2005 |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - La riforma dei Centri per l´Impiego ed il
rifinanziamento
e l´aggiornamento delle legge regionale 4 del
2005
(per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle Pmi) si
confermano
tra i prossimi obiettivi della Giunta Serracchiani,
come il
12 ottobre la stessa presidente del Friuli Venezia Giulia ha
sottolineato
a Trieste nell´ambito dell´incontro "Lavoro oggi. Da
miraggio
a realtà", promosso all´Arena Barcolana dalla Banca di
credito
cooperativo di Staranzano e Villesse, partner della
regata,
con il suo presidente Carlo Antonio Feruglio.
Dialogando
con cinque giovani imprenditori giuliani, Michela
Cattaruzza,
Federica Dal Cin, Enrico Degrassi, Davide Devidè e
Paolo
Maritani, la presidente ha infatti ricordato sia l´esigenza
di
riformare i Centri per l´Impiego, "a cui oggi si rivolgono
solo 4
giovani su 100", sia di rivedere alcuni contenuti della
cosiddetta
legge Bertossi, "i cui principi sono ancora validi ma
con
l´esigenza di recuperare le disfunzioni dimostrate nello
schema
di finanziamento alle imprese".
La
Regione, accanto al sistema del credito, vuole fare di più per
essere
vicina alle piccole e medie aziende del Friuli Venezia
Giulia,
alle imprese che hanno volontà di crescere, ha osservato
Serracchiani,
ricordando comunque che recentemente sono stati
messi a
disposizione risorse pari a 90 milioni di euro (di cui 20
per la
ricapitalizzazione del sistema finanziario "interno"), a
cui si
aggiungono le liquidità del mondo bancario, nonché il
recente
accordo tra Friulia e Veneto Sviluppo, in grado di
mettere
a regime una massa finanziaria fino a 130-150 milioni di
euro,
per offrire risposte a tutte le necessità delle Pmi delle
due
regioni, sia nella fase di start-up quanto in quella di
espansione.
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LOMBARDIA: CON DOTE UNICA LAVORO CRESCE L´OCCUPAZIONE |
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Milano,
15 ottobre 2013 - Lavoratori
disoccupati, occupati, persone in ingresso nel mercato del lavoro, soggetti non
immediatamente occupabili o ad alto rischio di esclusione sociale. Sono questi
i destinatari di Dote Unica Lavoro, il nuovo modello generale di politiche
attive del lavoro recentemente approvato da Regione Lombardia e finanziato con
una prima dotazione di 48 milioni di euro.
Una
Dote Unica Per Aiutare A Trovare Lavoro - Il sistema prevede interventi
integrati e fortemente mirati al risultato occupazionale, un unico pacchetto di
servizi personalizzati, efficienza e qualità della rete degli accreditati sul
territorio. Lo ha illustrato l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di
Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo al convegno ´Rinnovare le
politiche del lavoro, riformare i servizi per l´impiego´, organizzato
dall´associazione delle Agenzie autorizzate all´intermediazione ´Rete Lavoro´,
con il patrocinio di Regione Lombardia. "Dote Unica Lavoro - ha detto
l´assessore Aprea - rappresenta un insieme di servizi per tutti i cittadini
lombardi con l´obiettivo di supportarli nella ricerca di occupazione".
Stop A
Interventi Frammentari - "Questo strumento - ha proseguito Aprea -
consente una virtuosa concorrenza tra operatori pubblici e privati per offrire
servizi più efficienti ed efficaci: con l´evoluzione del modello ´Dote´ viene
superata la frammentazione degli interventi e si attiva uno strumento unitario
e continuativo che tiene conto delle esigenze lavorative diversificate delle
persone lungo tutto l´arco della vita attiva".
Percorsi
E Forme Di Aiuto Personalizzati - Dote Unica Lavoro individua quattro distinte fasce
d´intensità di aiuto, in relazione alle diverse difficoltà occupazionali delle
persone, misurate in base alla distanza dal mercato del lavoro, all´età, al
titolo di studio e al genere dei singoli individui. Regione Lombardia riconosce
alla persona un aiuto proporzionato alle sue difficoltà di inserimento nel
mercato del lavoro: ad ogni fascia corrisponde una dote di valore commisurato
alle sue esigenze. Entro il valore della propria dote, la persona sceglie da un
paniere di servizi tutti quelli necessari e funzionali a raggiungere i propri
obiettivi occupazionali.
Sistema
Che Mette Al Centro La Persona - "Sono convinta - ha aggiunto l´assessore
Aprea - che Dote Unica Lavoro sia un modello esportabile, perché rappresenta lo
sviluppo di una rete di servizi al lavoro, pubblici e privati, moderna ed
efficace, in grado di offrire alla persona, nei diversi momenti della vita
attiva, la possibilità di trovare risposte alla propria condizione, dalla
ricerca del primo lavoro, all´uscita dallo stato di disoccupazione, alla
transizione da un lavoro a un altro".
Corresponsabilità
E Orientamento Al Risultato - Alla dote si accede attraverso gli operatori
accreditati di Regione Lombardia, per la fruizione di servizi di accoglienza,
orientamento, consolidamento delle competenze, accompagnamento a esperienze
professionalizzanti in ambienti lavorativi, avvio al lavoro, il cui obiettivo
finale è l´occupazione. Gli operatori accreditati sono valutati e premiati
sulla base dei risultati ottenuti, elementi determinanti per la presa in carico
di ulteriori persone, e parametro di valutazione per il riparto di risorse
aggiuntive.
Ai
lavori del convegno hanno partecipato Pier Antonio Varesi (presidente di
Isfol), Paolo Reboani (presidente di Italia Lavoro), Paolo Loy (responsabile
del Mercato del Lavoro della Uil).
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TORINO, CON IL SERVIZIO “METTERSI IN PROPRIO IN AGRICOLTURA” LA PROVINCIA CREA UNO SPORTELLO VIRTUALE PER GLI ASPIRANTI IMPRENDITORI. E PER GLI OVER 40 IL PROGETTO DIS/OCCUPATI |
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Torino,
15 ottobre 2013 - Negli ultimi anni numerosi giovani si sono rivolti agli
uffici della Provincia di Torino per avere informazioni sulle opportunità di
lavoro nel settore agricolo. Non tutti cercano un posto di lavoro come
dipendenti: c’è anche chi ha idee e proposte innovative che, per diventare
progetti concreti, necessitano però di adeguati approfondimenti tecnici (sul
tipo di produzione, sui mezzi che richiede e sulle opportunità di mercato,
etc.) ed amministrativi (domande, autorizzazioni, finanziamenti).
Alle
ricorrenti domande di informazioni l’Assessorato provinciale all’Agricoltura
risponderà d’ora in avanti con un apposito sportello, per garantire a tutti
coloro che vogliono impegnarsi nel settore primario come imprenditori una
consulenza qualificata. Il Servizio
Agricoltura metterà a disposizione l’esperienza e la professionalità dei propri
tecnici, i quali sono in grado di fornire un’informazione completa e di
assistere gli aspiranti agricoltori nella realizzazione della loro impresa,
ricorrendo anche alle competenze professionali del servizio provinciale “Mip -
Mettersi In Proprio”.
Il
servizio “Mettersi In Proprio in Agricoltura” prevede l’attivazione di uno
sportello virtuale sul portale Internet http://www.provincia.torino.gov.it/
L’utente in cerca di informazioni deve
compilare una scheda-questionario, grazie alla quale gli uffici della Provincia
raccolgono le prime informazioni di base sul progetto dell’aspirante
imprenditore agricolo. Una volta esaminata la scheda, i tecnici del Servizio
Agricoltura della Provincia, si mettono in contatto con la persona che ha
compilato il questionario ed eventualmente lo convocano per un’analisi
congiunta del progetto proposto.
Allo
sportello virtuale “Mip - Mettersi In Proprio in agricoltura” della Provincia
di Torino ed al questionario per gli aspiranti imprenditori agricoli si accede
tramite la pagina Internet
http://www.Provincia.torino.gov.it/agrimont/sportello_giovani_agricoltori
Il
Progetto Nuovi Dis/occupati -
La
nuova disoccupazione oggi non è piu’ soltanto limitata ai giovani ma interessa
in maniera crescente anche gli “over 40”, single o padri-madri di famiglia, che
si ritrovano improvvisamente senza lavoro. La precarietà è un fenomeno che si
sta diffondendo sempre più in Italia e nell’intero Occidente post industriale,
tocca le vite di milioni di persone e genera sofferenza, senso di
inadeguatezza, crisi d’identità, paura, particolarmente acuti in una società
abituata ad un modello di sviluppo che ha garantito per decenni la stabilità
economica e il lavoro. Il rimettersi in gioco senza sprofondare nello
scoraggiamento comporta quindi una grande attivazione di energie e una
ricognizione delle proprie capacità, desideri e talenti, spesso nascosti o
trascurati. In questo quadro l’attività agricola e il mondo rurale possono
rappresentare un punto di riferimento che vale la pena prendere in
considerazione. Casi reali di persone che con coraggio e fatica hanno
“ritrovato la propria bussola” in attività agricole imprenditoriali possono
aiutare chi ha perso l’orientamento a ritrovare gli strumenti per rimettersi in
gioco, in maniera creativa. Inoltre, anche con l’aiuto e il “mentoring” di
aziende agricole esistenti, è auspicabile dare
avvio ad un’attività imprenditoriale per over 40 che vogliano mettersi
alla prova come iniziativa-pilota. Il progetto “Nuovi dis/occupati in
agricoltura” della Provincia di Torino è in fase di avviamento, con la
collaborazione di Coldiretti Torino e dell’associazione regionale “Alp Over40”.
Gli
obiettivi di “Dis/occupati -
- La
scoperta e valorizzazione dei talenti nascosti, attraverso il censimento di
casi di studio in provincia di Torino di persone che, rimaste disoccupate dopo i 45 anni, si sono create un’attività
imprenditoriale nel settore agricolo, accettando il rischio della precarietà e
dando valore alle proprie personali risorse.
- La
presentazione di casi di successo di persone che, dopo aver perso il lavoro, si
sono rimesse in gioco nel settore agricolo e agroalimentare, e in altre
attività di lavoro autonomo. I casi verranno presentati, se possibile anche
attraverso una rielaborazione teatrale, nelle sedi dei Centri per l’Impiego di
Ivrea, Pinerolo e Carmagnola, dove verranno invitati i disoccupati over 45 per creare nuove consapevolezze e speranze nei
confronti delle proprie potenzialità lavorative.
- La
sperimentazione di nuove opportunità di lavoro per la fascia critica degli over
40: creazione di imprese agricole per il recupero di terreni abbandonati e
messa a disposizione del lavoro a favore di aziende agricole terze esistenti.
Si intende sperimentare la creazione di una cooperativa di produzione e lavoro
che associ i disoccupati, sia per rimettere in produzione alcuni terreni
abbandonati di proprietà pubblica (comunale, ex Ipab, ecc.) o privata in
collina o montagna (in particolare vigneti e castagneti a rischio di
abbandono), sia per fornire lavoro specialistico alle aziende agricole
esistenti, identificando le idonee forme contrattuali e di trattamento
contributivo e assicurativo. L’attività sperimentale, necessariamente limitata
a piccoli numeri (15 disoccupati), permetterà di verificare la fattibilità
della formula organizzativa e giuridica e del modello economico e gestionale
(cooperativa di lavoro) e di identificare le condizioni di trasferibilità ad
altre situazioni territoriali e ad altri settori economici diversi
dall’agricoltura.
Il
progetto ha tre livelli di utilità: un’utilità generale legata alla
manutenzione straordinaria e ordinaria e conseguente messa in sicurezza di
terreni abbandonati (collina, montagna), un’utilità specifica legata ai
vantaggi sociali dell’intervento preventivo su fasce deboli a rischio,
un’utilità specifica per gli Enti e gli imprenditori agricoli beneficari del
lavoro svolto dai disoccupati “rimessi in gioco”.
Le
attività del progetto -
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Scoperta, valorizzazione e raccolta dei talenti nascosti attraverso un
censimento dei casi di successo di persone che si sono rimesse in gioco ed
hanno iniziato attività imprenditoriali o di lavoro autonomo, in particolare in
agricoltura, dopo aver perso il lavoro in età adulta (oltre i 40 anni.
-
Presentazione/rappresentazione teatralizzata dei casi e incontri di scambio con
i disoccupati over 40 e giovani nei Centri per l’Impiego di Carmagnola, Ivrea e
Pinerolo e con gli studenti di alcuni Istituti scolastici superiori.
-
Censimento dei terreni agricoli abbandonati in provincia di Torino (pubblici
comunali, pubblici ex Ipab, privati con particolare riferimento ad alcune aree)
e prima verifica delle aziende agricole interessate:
-
Verifica della formula giuridica ottimale, redazione del business plan,
verifica degli aspetti contrattuali e Inps/inail tra il nuovo soggetto di
produzione agricola e lavoro e le aziende agricole, attività di selezionare dei
disoccupati che potrebbero far parte della cooperativa:
-
Attivazione di 6 borse lavoro per attività di formazione/mentoring per
altrettanti disoccupati che svolgeranno un’attività di tirocinio formativo
presso aziende agricole per un periodo di 6 mesi. Si prevede un meccanismo
simile a quello del Fondo Regionale disabili (pagamento dell’indennità di
tirocinio direttamente al tirocinante).
- Tutoraggio delle aziende agricole e
“team building” della futura nascente forma organizzativa di cui al punto, a
cura di Coldiretti Torino:
La
selezione delle aziende sarà a carico della Coldiretti, mentre la selezione dei
disoccupati sarà svolta dai Centri per l’Impiego in collaborazione con i Comuni
di Ivrea, Pinerolo e Carmagnola) e con la Coldiretti.
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SEMINARIO "LA TUA CARRIERA A BRUXELLES" IL 21 OTTOBRE |
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Bolzano,
15 ottobre 201 Luned¨¬ 21 ottobre alle ore 17.00 nella Sala
F003 della Libera Universit¨¤ di Bolzano si terr¨¤ l´incontro informativo
"La tua carriera a Bruxelles". L´ingresso ¨¨ gratuito.
Il
centro di informazione Europe Direct Alto Adige della Ripartizione Affari
comunitari della Proivncia ed il Servizio Tirocini e placement della Libera
Universit¨¤ di Bolzano organizzano un incontro informativo con la Camera di
Commercio Belgo©\italiana,
con sede a Bruxelles, dal titolo "La tua carriera e Bruxelles". Lo
scopo ¨¨ quello di orientare i giovani laureati interessati a intraprendere una
carriera nella capitale d´Europa offrendo una descrizione dettagliata delle
figure professionali emergenti nell´ambito dell´europrogettazione e degli
affari europei e fornendo informazioni specifiche su possibilit¨¤ di tirocinio e
su modalit¨¤ di accesso ai concorsi delle Istituzioni europee.
L´incontro
si svolger¨¤ in lingua italiana luned¨¬ 21 ottobre dalle ore 17.00 alle 18.30
nella Sala F003 della Libera Universit¨¤ di Bolzano, in Piazza Universit¨¤ 1 a
Bolzano. L´ingresso gratuito.
Inoltre,
dalle 16.30 in poi (prima dell´incontro informativo), saranno a disposizione
sia il Centro di informazione Europe Direct Alto Adige che il servizio Eures
(Vivere e lavorare in Europa).
Info
http://www.Masterdesk.eu/
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REGIONE SARDEGNA - CONFRONTO GIUNTA-SINDACATI, VERSO INTERVENTI STRAORDINARI PER LAVORO E SOCIALE |
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Cagliari,
15 ottobre 2013 - Un piano di interventi straordinari per affrontare con
procedure molto snelle l´emergenza lavoro e i problemi sociali, a cominciare
dalle vecchie e nuove povertà. E´ questo il percorso tracciato stamani a Villa
Devoto, alla ripresa del confronto Giunta-sindacati.
"Si
sono registrate le criticità e ho molto apprezzato - ha commentato al termine
il presidente Ugo Cappellacci - la proposta dei sindacati di mettere in campo
tutte le risorse disponibili per affrontare e dare risposte rapide all´emergenza
lavoro e al disagio sociale. In questo contesto, un ruolo importante potrà
essere svolto dal sistema delle autonomie locali, con l´avvio di opere immediatamente
cantierabili in grado di dare sbocchi occupativi"
In
questa ottica è stato deciso che la prossima settimana ci sarà una riunione
tecnica, con il coinvolgimento degli Enti locali, per poi portare le proposte a
una nuova riunione, fissata per la mattina del 28 ottobre, con le segreterie
regionali dei sindacati.
Il
presidente si è anche impegnato ad organizzare una riunione operativa sulla
riforma dei servizi per il lavoro (una delle criticità sollevate dai
sindacati), procedendo prima a convocare l´Agenzia regionale per il lavoro e i
commissari. Altro tema sul quale ha sollecitato contributi alle forze sociali è
quello della Programmazione comunitaria 2014-2020, che potrà svolgere un ruolo
importante per le infrastrutture e gli altri interventi a sostegno della
crescita dei territori.
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LAVORO: FVG, I CENTRI PER L´IMPIEGO VANNO RAFFORZATI |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - "C´è una volontà precisa dell´Amministrazione
regionale
di valorizzare e rafforzare i Centri per l´impiego". Lo
ha
ribadito ieri l´assessore al Lavoro e alla Formazione,
Loredana
Panariti, in una riunione del Comitato di coordinamento
interistituzionale
con gli assessori al Lavoro delle quattro
Province
del Friuli Venezia Giulia, a cui i Centri per l´impiego
fanno
capo.
All´attenzione
c´è in particolare il problema degli operatori dei
Centri
con contratto a termine. Su questo Panariti ha annunciato
che
nella prossima riunione della Giunta regionale sarà approvata
una
generalità, nella quale si indicherà un percorso che consenta
di
mettere in sicurezza e dare continuità operativa ai Centri per
l´impiego,
in vista di una stabilizzazione definitiva del
personale,
tenendo conto anche dell´evoluzione del quadro
legislativo
nazionale sui precari della Pubblica amministrazione.
"La
qualità dei nostri Centri per l´impiego - ha osservato
l´assessore
- ci è riconosciuta a livello nazionale, come
dimostra
la decisione di assegnare proprio al Friuli Venezia
Giulia
la sperimentazione della Garanzia giovan´, il nuovo
provvedimento
messo a punto dal Governo sull´occupazione.
Puntiamo
perciò a valorizzare un patrimonio di esperienze, ma
dobbiamo
farlo per gradi, un passo alla volta".
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MILANO - CRIMINALITÀ ORGANIZZATA IN CRESCITA DAL 2010 |
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Milano,
15 ottobre 2013 Negli ultimi dieci anni, sono 762 i soggetti indagati
nell’ambito dei 62 procedimenti avviati presso la Procura della Repubblica di
Milano per il reato di cui all’art. 416bis (associazione di tipo mafioso); per
loro nel decennio 2000-2010 è stata registrata una attività processuale, anche
se sono esclusi i fascicoli oggi pendenti in qualsivoglia fase procedimentali.
Un numero che registra due picchi degli indagati nel 2006 e tra il 2010 e il
2012. Nel 2000 erano 46, nel 2001 2, nel 2002 10, nel 2003 18, tra il 2004 e il 2005 32, nel 2006 227, nel 2007 10, nel
2008 72, nel 2009 60, tra il 2010 e il 2012 225. Circa la metà di questi
indagati sono stati riconosciuti colpevoli. Il sistema cerca di toccare le
imprese in un caso su cinque. Si tratta di un fenomeno ancora limitato se
consideriamo le quasi 290mila imprese dell’economia milanese, ma negli anni più
recenti in crescita dal 2010.
‘Ndrangheta,
84% dei procedimenti. È la ‘Ndrangheta l’associazione di tipo mafioso
maggiormente coinvolta nei procedimenti avviati a Milano (nell’84% dei
procedimenti in cui è coinvolta una associazione italiana di tipo mafioso).
Segue Cosa Nostra (7%), Sacra Corona Unita (5%), Camorra (2%).
Se poi
consideriamo il numero dei delitti denunciati dalle Forze di Polizia per fatti
di associazione di tipo mafioso all’Autorità Giudiziaria, a fronte di una
sostanziale stabilità a livello italiano, si osserva un significativo
incremento delle persone denunciate: +2.150% (da 8 persone denunciate per 3
delitti nel 2000 a 180 persone denunciate per 3 delitti nel 2010 – ultimo dato
analizzato).
Il
sistema cerca di toccare le imprese in un caso su cinque. Di questi indagati il
17% sono imprenditori (126 su 762). Nel 12,8% dei casi il ruolo
nell’associazione dell’imprenditore indagato per l’art. 416bis è quello di
organizzatore e/o promotore dell’attività criminosa. Che tipo di reato compiono
gli indagati di cui all’art. 416bis nei dieci anni considerati? Le attività
criminali compiute prevalgono di poco sui reati di tipo economico (51% rispetto
al 49%).
I dati
emergono dalla ricerca “L’espansione della criminalità organizzata in nuovi
ambiti territoriali e le sue infiltrazioni nel sistema sociale e nell’attività
d’impresa” promossa dalla Cdc di Milano in collaborazione con Assimpredil Ance,
il Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale e il Dipartimento di Studi
Giuridici “Angelo Sraffa” dell’Università Bocconi di Milano e realizzata dal
prof. Alberto Alessandri, direttore di Credi (Centro di Ricerche Europee sul
Diritto e la Storia dell’Impresa “Ariberto Mignoli” dell’Università Bocconi di
Milano), in collaborazione con Eleonora Montani, Melissa Miedico.
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GIOCO: LA REGIONE LOMBARDIA AVRÀ UNA NUOVA LEGGE |
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Milano,
15 ottobre 2013 - "Ogni iniziativa
mirata a contenere e scoraggiare il gioco d´azzardo patologico e a sostenere i
soggetti ritenuti ludopatici è ben accetta". Lo ha detto Viviana
Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della
Regione Lombardia, nominata ´team leader´ della Giunta, su indicazione del
presidente Roberto Maroni, alla vigilia del confronto in Consiglio regionale
della nuova legge sulla ludopatia.
Voto
Unanime In Commissione Al Progetto Di Legge - "La nostra legge, che domani
sarà discussa in Aula, ha certamente molti punti qualificanti - ha proseguito
Viviana Beccalossi, commentando l´iniziativa ´Mettiamoci in gioco´, la campagna
nazionale sui rischi del gioco d´azzardo - ma ciò che più mi preme
sottolineare, in un momento così critico per le istituzioni, per la politica e
per i partiti, è che, davanti a un problema sociale così rilevante, tutto il
Consiglio regionale della Lombardia è riuscito a produrre un documento unitario
e sostenuto con l´unanimità del consenso dei Gruppi presenti al
Pirellone".
Punti
Principali Legge - Tra i punti cardine della legge ci sono azioni
socio-sanitarie in tema di ludopatia, interventi sulla prevenzione, formazione
obbligatoria per i gestori, restrizioni sulle distanze delle sale gioco da
scuole, chiese, luoghi d´aggregazione e anche dai ´Compro oro´, oltre che
controlli rigorosi in materia di sicurezza.
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LOMBARDIA: PROTOCOLLO CONTRO VIOLENZA DI GENERE TORRAZZA |
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Coste/pv, 15 ottobre 2013 - Regione
Lombardia aderisce al Protocollo - già attivo sul territorio pavese -, che
promuove strategie finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno
della violenza contro le donne. E´ questo il contenuto di una comunicazione
presentata alla Giunta regionale dal presidente Roberto Maroni, di concerto con
l´assessore alle Pari opportunità, Casa e Housing sociale Paola Bulbarelli.
1
Milione Contro La Violenza Di Genere - "In Lombardia - ha detto Bulbarelli
-, grazie alla Legge regionale 12, abbiamo stanziato 1 milione di euro per
combattere la violenza di genere. Si parla tanto di questo tema e se ne scrive
tantissimo. I numeri dicono che il fenomeno sta assumendo proporzioni
incredibili: un omicidio ogni due giorni e mezzo e il 30 per cento del totale
sono su donne. Con questi finanziamenti possiamo dare concretamente una mano a
tutte quelle donne che chiedono risposte vere, concrete. In Regione Lombardia,
in base alle disposizioni dell´Unione europea, dovrebbe esserci un centro
antiviolenza ogni 50.000 abitanti, noi ne abbiamo solo 16. Con questi fondi
potremo aprirne altri per dare ascolto e voce alle donne".
Il
Protocollo - Il Protocollo è frutto del lavoro di tutti quei soggetti che hanno
condiviso gli obiettivi e le modalità di lavoro indicate dal Comune di Pavia,
che si era fatto promotore di un Tavolo inter istituzionale, al quale hanno
aderito (già dal giugno 2010) la Prefettura, la Provincia di Pavia, il Comune
di Stradella e quello di Vigevano, il Centro Antiviolenza Liberamente -
Cooperativa sociale Onlus. In seguito hanno sottoscritto il Testo anche la
Procura della Repubblica di Pavia, la Questura di Pavia, l´Unione di Comuni
Lombarda Terre Viscontee Basso Pavese, l´Ordine dei Medici Chirurghi e degli
Odontoiatri della Provincia di Pavia, l´Azienda Ospedaliera di Pavia, l´Azienda
Sanitaria Locale di Pavia, la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia,
il Centro Studi di genere dell´Università degli Studi di Pavia, l´Ufficio
scolastico di Pavia e i Comuni di Broni e Voghera.
Gli
Obiettivi - Tra gli obiettivi, la promozione della collaborazione tra le
istituzioni, le associazioni e la società civile per il diffondersi di una
cultura del rispetto, dell´uguaglianza e della solidarietà, in una logica di
sussidiarietà verticale e orizzontale, oltre all´attuazione di politiche di
prevenzione, protezione, sostegno, tutela, inserimento e reinserimento a favore
delle donne vittime di violenza, anche al fine di consentire percorsi di
recupero dell´autonomia materiale e psicologica. "Provvedimenti come
questi - ha concluso Bulbarelli - rappresentano anche grandi opportunità di
confronto e condivisione con le realtà territoriali, con l´obiettivo di
assicurare la necessaria integrazione tra le politiche locali e quelle
regionali in stretto raccordo con quanto previsto dal Piano nazionale
antiviolenza.
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PADRI SEPARATI. COMUNE DI MILANO, AL GRATOSOGLIO UNA CASA E UN PERCORSO SOCIALE DA CUI RIPARTIRE SPERIMENTAZIONE NATA PER SOSTENERE CHI SI TROVA IN DIFFICOLTÀ E DESTINARE ALLOGGI ALLE NUOVE EMERGENZE ABITATIVE |
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Milano,
15 ottobre 2013 - Una casa e un progetto di vita da cui ripartire e potercela
fare, anche da soli. L’ 11 ottobre, in via Saponaro 1/A, al quartiere
Gratosoglio, gli assessori del Comune di Milano Daniela Benelli (Casa) e
Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) hanno visitato i 40 bilocali di
proprietà dell’Aler, dati in affitto temporaneo per 36 mesi (18 più 18) a
nuclei familiari monoparentali, per lo più padri separati e con figli minori.
Oltre agli alloggi arredati e agli spazi comuni, tra cui una lavanderia e un
locale gioco per i bambini, il Comune ha avviato con gli affittuari percorsi
personalizzati di sostegno e accompagnamento per trovare una casa e, una volta
terminato il periodo di permanenza, farcela autonomamente. Il servizio è svolto
dalla Cooperativa Comunità Progetto.
“Il
progetto che stiamo sperimentando al Gratosoglio – spiega l’assessore
Pierfrancesco Majorino – è nato per unire alla permanenza negli alloggi
affittati un percorso di accompagnamento, personalizzato e finalizzato al
raggiungimento di una condizione di autonomia abitativa. È un percorso che
stiamo costruendo giorno dopo giorno, supportando i legami familiari che gli
inquilini hanno nel quartiere o il rapporto con i figli nel caso si tratti di
padri separati. L’obiettivo è mettere queste persone in condizione, una volta
finito il periodo di affitto temporaneo, di farcela da soli”.
“La
nuova destinazione di questi alloggi – afferma l’assessore Daniela Benelli - è
il risultato del confronto e della condivisione con i residenti del quartiere.
Siamo così riusciti a dare una risposta ai nuovi bisogni abitativi emergenti
destinando, tramite bando, tale struttura a locazione temporanea per famiglie
monoparentali. Abbiamo inoltre dato la prelazione a soggetti con reti parentali
attive nella zona, proprio per favorire il percorso di sostegno e recupero
sociale".
I primi
inquilini sono entrati negli appartamenti alla fine del 2012. Hanno un´età
media compresa tra i 35 e 45 anni e una parte di loro ha già vissuto nel
quartiere o ha legami familiari nella zona. Si tratta per la maggior parte di
uomini, ma ci sono anche donne e non tutti hanno figli. Molti di loro hanno
contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma ogni mese devono contribuire al
mantenimento dei figli e alle spese per la casa che hanno lasciato. Altri hanno
situazioni lavorative precarie o hanno perso il lavoro. Il canone annuo che
devono pagare come locazione per ogni bilocale è di 2.400 euro, con una
cauzione iniziale di 600 euro. Gli alloggi sono stati assegnati con bando e il
progetto si inserisce negli interventi al Gratosoglio previsti dai Contratti di
Quartiere. Il complesso con i 40 appartamenti era stato realizzato da Aler come
residenza studenti ma, venuto meno l’interesse delle Università e sentiti i
residenti del quartiere, il Comune ha deciso di destinare gli edifici alle
nuove emergenze abitative.
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TRENTO_ ECONOMIA SOLIDALE, APPROVATE LE DIRETTIVE PER IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE |
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Trento,
15 ottobre 2013 - Con le «direttive» approvate l’ 11 ottobre, la Giunta
provinciale, su proposta dell’assessore all’industria, artigianato, commercio e
cooperazione, ha fatto l’ultimo passo per l’attuazione della legge provinciale
sull’economia solidale (L.p. N. 13/2010). Il percorso di questa norma, nata
dall’accorpamento di due disegni di legge d’iniziativa consiliare d’intesa con la
Giunta provinciale, è stato molto articolato, dovendo da un lato esprimere la
sensibilità dei protagonisti di questo mondo, e dall’altro rispettare le
garanzie di terzietà della pubblica amministrazione. Il «Tavolo provinciale per
l’economia solidale» è perciò scaturito da designazioni proposte da assemblee
elettive, e i fondi disponibili per le iniziative, 63 mila euro per il primo
anno, saranno gestiti da un soggetto espresso dal mondo dell’economia solidale
e scelto con una gara pubblica.
Lo
scorso mese di luglio è stato proclamato il «vincitore» della gara,
l’associazione Trentino Arcobaleno, con sede a Trento, che si occuperà della
gestione delle iniziative e della segreteria del Tavolo per i prossimi tre
anni. Il suo compito sarà contribuire a far conoscere e sviluppare le attività
solidali e la responsabilità sociale delle imprese.
Secondo
quanto previsto dalla convenzione sottoscritta il 2 ottobre scorso, con la
deliberazione di oggi la Giunta provinciale ha emanato le direttive per il
prossimo programma annuale di attività. L’associazione dovrà realizzare
iniziative formative e di sensibilizzazione, ed avviare l’elaborazione dei
«disciplinari dell’economia solidale», per poi promuoverne l’adozione lungo le
varie filiere produttive. I disciplinari, come prescritto dalla legge,
definiranno codici etici per i vari settori economici, per favorire la
responsabilità sociale delle imprese, cioè l’«integrazione volontaria» delle
problematiche sociali e ambientali nelle attività produttive e commerciali e nei
rapporti con i soggetti esterni. I disciplinari potranno anche indicare codici
e sistemi di gestione aziendale certificabili, in materia di qualità e
sicurezza sui luoghi di lavoro, parità opportunità, rispetto dell´ambiente e
gestione delle risorse umane. L´obiettivo è quello di valorizzare il
protagonismo della società civile per un diverso approccio alle questioni
economiche.
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FVG: RIPARTO RISORSE PER SERVIZI A INFANZIA, ANZIANI, FAMIGLIA |
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Trieste,
15 ottobre 2013 - Lo Stato, attraverso il Dipartimento
Politiche
per la Famiglia, conferma alla Regione Friuli Venezia
Giulia
risorse pari a 985.500 euro quale cofinanziamento di
servizi
socioeducativi per la prima infanzia e di azioni in
favore
degli anziani, individuati in accordo con le Autonomie
locali.
Lo
rende noto l´assessore alla salute, integrazione
socio-sanitaria,
politiche sociali e famiglia, Maria Sandra
Telesca,
precisando che la Giunta ha approvato oggi lo schema di
un´intesa,
che sarà sottoscritta con il Dipartimento, con la
quale
la Regione si impegna da un lato a consolidare i servizi
per la
prima infanzia, erogando contributi ai gestori dei nidi
d´infanzia
per contenere le rette a carico delle famiglie;
dall´altro
a continuare e promuovere e supportare la permanenza
in casa
degli anziani.
Le
risorse statali si aggiungono ai cospicui finanziamenti già
previsti
dall´Amministrazione regionale, che per i servizi per la
prima
infanzia aveva già stanziato sette milioni di euro, mentre
per i
progetti di domicialiarità aveva messo a bilancio ben 26
milioni
di euro, tratti dal Fondo per l´Autonomia Possibile
(Fap).
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"FESTIVAL DEI LUOGHI DELLA LEGALITÀ" CON KISMET E LIBERA |
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Bari,
15 ottobre 2013 - L’assessore alla
Trasparenza e Politiche Giovanili, Guglielmo Minervini, ha partecipato questa
mattina alla presentazione del Festival “I luoghi della Legalità”, che si terrà
dal 18 al 28 ottobre a Bari e a Adelfia, con spettacoli, incontri, concerti e
mostre. Il festival è realizzato in collaborazione con la Regione – assessorato
politiche giovanili e cittadinanza attiva, Comune di Bari – agenzia non
repressiva per lotta a criminalità organizzata, Progetto Tracce, Comune di
Adelfia, Ministero della Giustizia, Teatro Kismet, Arci Puglia, Momart e
Libera. L’occasione sarà anche quella per il debutto del Laboratorio urbano
“Officina degli Esordi” che aprirà al pubblico a Bari presso l’autosilo di via
Crispi, 5 per alcune delle attività del festival.
“Suggerirei
– ha detto l’assessore Minervini a margine della conferenza stampa cui hanno
partecipato tra gli altri Augusto Masiello e Teresa Ludovico (Kismet), Piero
Rossi (Garante detenuti), Stefano Fumarulo (Comune Bari) e Alessandro Cobianchi
(Libera) – un sottotitolo ai titolo “Festival i luoghi della legalità”: “Festival
la fantasia come un potere”, ricalcando uno slogan del Maggio francese.
Ovvero,
la fantasia come un potere che può aiutarci a rompere barriere, a pensare come
riprenderci spazi per i percorsi di recupero sociale. Si possono rompere
barriere che segnano l’indifferenza, la violenza di genere, la violenza
organizzata: la creatività ha il potere di rompere queste mura perché come
l’arte ci serve ad attivarci e a prendere coscienza di sé, mettendoci in gioco
e cercando vie per la democrazia”. Minervini ha poi precisato il futuro del
Momart, struttura ex discoteca la cui confisca di parte del complesso
immobiliare – già di proprietà del clan Palermiti - è stata revocata: “Siamo in
un momento delicato: stiamo lavorando con il comune di Adelfia per non disperdere
l’esperienza che continuerà a prescindere dalla proprietà delle mura del
locale: la Regione ci sarà per proseguire un’altra stagione, un’altra pagina di
antimafia sociale”. Info programma Festival : http://www.teatrokismet.org/
http://www.motoredellearti.it/
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