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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Marzo 2014 |
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I DEPUTATI EUROPEI BOCCIANO LE NUOVE REGOLE SULLE SEMENTI |
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Un atto legislativo della Commissione europea sul materiale riproduttivo vegetale, anche conosciuto come regolamento sulle sementi, è stato respinto martedì dal Parlamento perché avrebbe dato troppo potere alla Commissione stessa, privando, invece, gli Stati membri della possibilità di adattare le regole alle loro esigenze. In seguito al rifiuto della Commissione di ritirarlo e di presentarne uno migliore, il Parlamento ha votato la sua prima lettura. Il testo della Commissione è stato respinto con 650 voti a 15. "Le votazioni di oggi dimostrano la profonda insoddisfazione del Parlamento riguardo la proposta della Commissione europea, che non è riuscita a soddisfare gli obiettivi fondamentali quali la semplificazione delle norme e la promozione dell´innovazione. Il progetto ha, inoltre, creato preoccupazione tra i deputati per la fusione di 12 direttive in un singolo regolamento che è direttamente applicabile e priva, così, gli Stati membri della possibilità di adattare le regole alle loro esigenze", ha detto il Presidente della commissione agricoltura, l´italiano Paolo De Castro (S&d). "Come deputati, che co-legiferano con il Consiglio, vogliamo piena responsabilità su questa legislazione. Per questo non possiamo decidere in modo frettoloso sulla proposta, che è cruciale per molte associazioni di coltivatori, imprese e cittadini. L´alto numero di "atti delegati" darebbe alla Commissione poteri eccessivamente elevati su specifici argomenti in aree che, essendo sensibili, dovrebbero essere invece definite in un testo giuridico" ha spiegato il relatore, l´italiano Sergio Paolo Francesco Silvestris (Ppe). "Siamo, comunque dispiaciuti del rifiuto della Commissione europea di ritirare questo testo fortemente contestato e di presentarne uno migliore. È chiaro che il nuovo progetto legislativo dovrà essere ridisegnato per rispettare maggiormente le diverse situazioni negli Stati membri e portare miglioramenti reali per tutti i produttori, i consumatori e l´ambiente. Spero che gli Stati membri siano altrettanto forti da seguire la posizione del Parlamento e respingere questa proposta insoddisfacente", ha concluso De Castro. Prossime tappe Poiché la Commissione si è rifiutata di ritirare la proposta dopo che il Parlamento l´ha respinto, i deputati hanno finalizzato la prima lettura e inviato la loro posizione al Consiglio. Se il Consiglio approva il rigetto della normativa, il processo legislativo si concluderà. In alternativa, il Consiglio potrebbe modificare la proposta originaria della Commissione. In quest´ultimo caso, il Parlamento può respingere gli emendamenti del Consiglio in seconda lettura - e quindi terminarne il percorso legislativo - o avviare negoziati con il Consiglio su un testo comune. |
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LOMBARDIA.TAVOLO EXPO, MARONI: OGNI LUNEDÌ FAREMO IL PUNTO |
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Milano - "Abbiamo insediato il Tavolo permanente operativo sulle opere Expo. Regione Lombardia, Ministero Infrastrutture e Trasporti, Prefettura si riuniranno tutte le settimane, ogni lunedì, per individuare le questioni da risolvere ed eventuali criticità, con l´obiettivo di trovare soluzioni rapide e immediate". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine del vertice con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, tenutosi questo pomeriggio a Palazzo Lombardia. "Ringrazio il ministro - ha detto il presidente - per la disponibilità e per aver mantenuto l´impegno che aveva assunto la scorsa settimana". "Per quanto ci riguarda - ha sottolineato - lui rappresenta il Governo, non solo il suo Dicastero, per tutto quello che riguarda le opere da fare. Quella di è un´iniziativa utile, per garantire che le opere connesse a Expo si facciano entro il termine di inizio dell´Esposizione universale, cioè entro il primo maggio 2015". |
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EXPO 2015: OPPORTUNITÀ STRAORDINARIA PER IL MOLISE. LA REGIONE FORMALIZZA LA PROPOSTA DI ADESIONE AL PADIGLIONE ITALIA |
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Campobasso - Sei mesi la durata di iniziative ed esposizioni. Un milione di metri quadri la grandezza del sito espositivo, frutto di sei anni di progettazione. Ventuno milioni i visitatori attesi. Almeno duecento gli espositori tra Paesi, organizzazioni internazionali e partecipanti Corporate. Questi alcuni dei numeri di Expo 2015. La grande vetrina, nazionale ed internazionale, dove il Paese con le sue Regioni incontra il mondo in mezzo a Piazza Italia, luogo simbolico e punto di convergenza di Cardo e Decumano. Poco più di un anno all´apertura dei lavori ed è già iniziato il grande conto alla rovescia. Presentata la proposta di adesione della Regione Molise: un progetto finalizzato ad elevare gli indicatori di notorietà e l´apprezzamento delle produzioni agroalimentari del Molise. Attraverso la valorizzazione di esperienze e prodotti che incastonano l´enogastronomia nella storia della sua gente, non trascurando l´apporto informativo ed emozionale delle nuove tecnologie. L´intervento, a Milano come sul territorio, si stringerà intorno al connubio "vetrina-esperienza", attraverso la convergenza del mondo produttivo dell´agroalimentare e dei servizi turistici. Numerosi gli obiettivi e i risultati attesi, tutti in linea con la Programmazione 2014-2020. Promozione delle filiere produttive, dei prodotti di qualità, della cultura, dei paesaggi rurali tradizionali. Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi. Aumento dell´attrattività del sistema imprenditoriale rispetto agli investimenti esteri. Sostegno all´integrazione tra imprese nella realizzazione di un prodotto turistico unitario. Miglioramento della competitività delle destinazioni turistiche. ´Un´ occasione straordinaria di visibilità - come dichiara il Presidente Paolo Di Laura Frattura - oltre che un´opportunità unica nella storia della nostra Regione. Mai prima di questo momento siamo saliti su un palcoscenico così importante come quello dell´ Esposizione Universale". |
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LOMBARDIA.EXPO: PROMUOVERE AGROALIMENTARE DI QUALITÀ |
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Mantova - "Per vedere tutti i padiglioni e la superficie espositiva di Expo 2015, pari a 1,1 milioni di metri quadrati, ci vorranno sei giorni. Vi sono Paesi che investiranno ingenti risorse sull´Esposizione universale: il Governo tedesco investirà 48 milioni di euro, senza contare il sostegno dei singoli Länder, la Cina ipotizza non meno di 50 milioni, la Birmania ne spenderà 6 all´interno del cluster del riso. Mantova cosa farà? Dove pensa di andare investendo 100.000 euro? A oggi, lo dico da Mantovano, purtroppo non è stato deciso ancora nulla. Il mio suggerimento è quello di fare promozione sul territorio, per far conoscere agli stranieri, turisti ma anche buyer, l´agroalimentare di qualità. Alternative non ne vedo". L´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava è ritornato sul tema dell´Expo, nel corso della visita odierna nel Mantovano. "Parliamo dell´unica provincia che può vantare la produzione di due formaggi Dop a pasta dura conosciuti in tutto il mondo - ha ricordato -, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Puntiamo a valorizzarli, grazie anche al sistema di cooperative che caratterizzano il territorio come strumento vincente per la valorizzazione del comparto lattiero caseario". Latterie ´Sociale´ E ´Vo Grande´ - In mattinata l´assessore Fava ha visitato la Latteria Sociale di Roverbella, che conta 11 soci, lavora 11.000 tonnellate di latte, per la produzione di 20.000 forme di Grana Padano Dop, destinate per la gran parte al Consorzio Virgilio. Il fatturato della Latteria Sociale di Roverbella si aggira intorno ai 6,5 milioni di euro, dei quali 800.000 ottenuti dalla vendita diretta. Nel primo pomeriggio l´assessore ha visitato - accompagnato dal past president di Cia Lombardia Mario Lanzi - la Latteria Vo Grande di Pegognaga. "Una realtà - ha commentato Fava - che ha saputo coniugare l´attenzione alla filiera cooperativa verticale al rapporto stretto col territorio". La Latteria Vo Grande conta 15 soci e trasforma 12.000 tonnellate di latte in 25.000 forme di Parmigiano Reggiano, destinate al Consorzio Virgilio. Il fatturato è vicino ai 9 milioni di euro, di cui 1,2 milioni ottenuti grazie allo spaccio aziendale. Il siero di latte, invece, viene venduto in provincia di Modena e destinato all´alimentazione umana. "La Vo Grande - ha concluso Fava – ha saputo rialzare la testa dopo i seri danni riportati a causa del sisma del maggio 2012, grazie anche al sostegno della Regione Lombardia, che, nelle scorse settimane, ha erogato per intero le risorse a tutti i 10 caseifici colpiti dal terremoto". |
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LOMBARDIA. MECCANIZZAZIONE AGRICOLA |
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Milano - "Finalmente il ministro Maurizio Martina ha dato un segnale che le imprese di meccanizzazione agricole attendevano da anni, sostenendo di prendere in considerazione il dossier con le proposte di Confai per l´integrazione nel comparto primario, luogo naturale nel quale peraltro svolgono l´attività". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, accogliendo con favore la volontà del responsabile del dicastero agricolo di via Xx Settembre. Albo Degli Agromeccanici - "Da quando i vertici di Confai mi hanno esposto l´esigenza di vedere riconosciuto il proprio ruolo di motore dell´agricoltura e come fautori dell´innovazione nei campi - ha ricordato Fava - in un mese la Regione Lombardia ha deliberato per la creazione dell´Albo degli Agromeccanici, uno strumento destinato a fare chiarezza nel settore". Strumenti Di Sostegno In Nuovo Psr - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia ha ribadito che nel prossimo Programma di sviluppo rurale anche la modernizzazione della meccanizzazione troverà un adeguato sostegno. "È la strada privilegiata per dare ossigeno alla filiera della meccanica agricola, che vale 7,5 miliardi di euro e ha difficoltà di ripresa sul mercato interno - ha specificato Fava -. Servono strumenti urgenti per rispondere alle esigenze dei costruttori, degli imprenditori agricoli e dei contoterzisti e riteniamo finalmente positivo che anche il ministro Martina abbia preso in considerazione l´ipotesi di restituire competitività alla meccanizzazione agricola. Prosegua con la medesima determinazione della Lombardia". |
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LOMBARDIA: IL 24 A BRUXELLES PRESENTA PSR IN EUROPA |
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Mantova - "Nei prossimi giorni condividerò l´impostazione del Programma di sviluppo rurale della Lombardia con le altre Regioni del Nord. È la prima volta che accade e credo che sia una modalità nuova, ma utile, per avere misure omogenee per filiere e aree che hanno molte affinità. Poi il 24 marzo sarò a Bruxelles per presentare il Psr in Europa". È questo il timing annunciato dall´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, che ha visitato la sede di Unipeg a Pegognaga (Mantova), accompagnato dall´ex presidente della Cia Lombardia Mario Lanzi e dal presidente provinciale Mario Lanzi. Rilanciare Zootecnia Da Carne - Con 400 milioni di euro di fatturato, 260.000 capi macellati, 500 fra dipendenti e collaboratori, 800 soci, Unipeg rappresenta il più importante macello cooperativo di bovini. L´assessore Fava si è soffermato a visitare, in particolare, l´impianto di Unitea per la produzione in cogenerazione di energia termica ed elettrica: 35 megawatt all´anno, grazie a un investimento di 7,5 milioni di euro, che sfrutta l´olio animale, caso unico sul territorio nazionale. Insieme al presidente di Unipeg Fabrizio Guidetti e ad altri rappresentanti della filiera zootecnica da carne, Fava ha affrontato i nodi della prossima Pac, ancora in fase di definizione sul primo pilastro, quello cioè dei pagamenti diretti agli agricoltori. La richiesta del settore è di difendere un comparto che rischia di importare più del 50 per cento del proprio fabbisogno di carne bovina. Aiuti Accoppiati Anche Su Riso E Olio - "Da qui al 2019 – ha sottolineato l´assessore Fava - i pagamenti diretti si ridurranno del 55 per cento. Per salvare il comparto zootecnico, come ho già dichiarato in conferenza Stato-regioni, ho avanzato la richiesta di destinare gli aiuti accoppiati prevalentemente sulla zootecnia e, in subordine, riso e olio". "Dobbiamo, a mio parere, privilegiare la filiera nazionale, soprattutto se pensiamo che in Lombardia il 93 per cento dei capi allevati è importata dall´estero e questo costituisce un disvalore – ha proseguito Fava -. È necessario, però, che il mondo agricolo e gli attori del comparto trovino un´intesa e procedano compatti, richiedendo anche al ministro Martina di istituire un tavolo tecnico, con la rappresentanza delle più importanti Regioni del Nord, dove si concentra la quasi totalità della produzione di carne bovina". Prendere Esempio Da Germania E Francia - Positiva anche l´iniziativa del sistema di qualità nazionale, "ma anche in questo caso gli aspetti tecnici ritengo debbano trovare risposte prevalentemente dagli operatori". La battaglia da condurre, ha affermato l´assessore lombardo all´Agricoltura, "è sostenere la zootecnia nazionale, esattamente come hanno deciso di fare in Francia e in Germania". L´ipotesi avanzata dagli operatori della filiera per sostenere la zootecnia da carne e il sistema di vacche nutrici comporterebbe un´ipotesi di spesa vicina ai 290 milioni di euro. |
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LOMBARDIA.SVILUPPO RURALE: ENTRO UN MESE NUOVE MISURE |
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Pegognaga/Mn - Tempi rapidi per il sostegno al mondo agricolo da parte della Lombardia. "Nel 2014 apriremo nuovi bandi sui giovani, ristrutturazioni, misure agroambientali - ha dichiarato l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava -. Abbiamo fatto la scelta di chiudere le graduatorie e aprirle con i nuovi fondi in transizione. Questo ci permetterà di uscire entro la fine del mese prossimo, anticipando al 2014 risorse per circa 25 milioni di euro. Dal 1 gennaio 2015, invece, l´innovazione tecnologica sarà una delle priorità del nuovo Psr". Così ha affermato l´assessore Fava durante la sua visita alla cooperativa agricola La Redenta di Pegognaga (Mantova), presieduta da Alberto Caffagni. La Redenta, Cooperativa Dal 1947 - "La cooperativa agricola La Redenta è una realtà che coniuga la produzione ai servizi di alta gamma per l´agricoltura, con l´obiettivo di assicurare elevata produttività, sostenibilità e sicurezza alimentare, grazie agli investimenti in tecnologie sofisticate". La Redenta è una cooperativa nata nel 1947, che conta oggi 140 soci, con 30 dipendenti, un esercito di 105 fra trattrici, mietitrebbie, trince e un fatturato 8,5 milioni di euro, ottenuto grazie a 4.000 ettari lavorati in conto terzi e 2.800 ettari affittati, ma anche i numerosi servizi offerti. Fra questi, prodotti come il granoturco mantovano per bovino da latte, garantito per livelli di aflatossine vicini a zero, e l´erba medica essiccata per gli allevatori del comprensorio del Parmigiano Reggiano Dop. Nuovi Segnali Ministero In Linea Con Lombardia - "Se vogliamo dare efficienza e spingere sostenibilità inevitabilmente bisogna allargare la platea dei soggetti beneficiari - ha detto Fava -. La gestione del Ministero precedente aveva sempre chiuso la porta, finalmente il ministro Martina ha dato un segnale diverso, allineandosi alla Lombardia". L´assessore Fava ha affrontato il tema del biogas. "Il mercato oggi difficilmente sta in piedi - ha detto -, perché si sono create delle distorsioni in termini di mercato degli affitti. Il Programma di sviluppo rurale deve andare a vantaggio degli agricoltori e non contro ed è su questo principio che ritengo che la regione non dovrà sostenere i nuovi impianti di biogas alimentati col mais". |
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AGROALIMENTARE: SERRACCHIANI, IL MERCATO DI UDINE PUÒ SVILUPPARSI |
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La presidente della Regione Debora Serracchiani è intervenuta al Centro agroalimentare all´ingrosso di Udine, in occasione dell´inaugurazione di alcune nuove infrastrutture. ´´Questo mercato è un avamposto dell´internazionalizzazione regionale - ha sottolineato Serracchiani - con grandi potenzialità di sviluppo, al momento frenate dall´insicurezza dei traffici con l´Est. Va approfondito un ragionamento sull´istituzione di un fondo di rotazione assicurativo per il commercio con i Paesi dell´Est, così come si deve cercare di capire se sussistono le condizioni per aprire un punto doganale all´interno della struttura´´. Il Centro agroalimentare all´ingrosso di Udine, che oggi si arricchisce di un nuovo ingresso con tre corsie in entrata e due in uscita, di un servizio di pesa pubblica e piattaforme logistiche refrigerate per un´area totale di 3.300 metri quadrati (oltre ad adeguamenti normativi), per un investimento di circa 8 milioni di euro, è una realtà che insiste su un´area di circa 165.000 metri quadri, con la presenza di 330 operatori ed un fatturato dell´ortofrutta e degli operatori logistici pari a 150 milioni di euro. ´´La vitalità di questo importante mercato è testimoniata anche dal fatto che gli investimenti mirati e l´apertura di sbocchi di mercato - ha concluso la presidente - hanno creato 25 nuovi posti di lavoro´´. |
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ECONOMIA: INCONTRI A ROMA PER LATTERIE FRIULANE E BERNARDI GROUP |
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Trieste - Il vicepresidente della Regione e assessore alle Risorse agricole e forestali, Sergio Bolzonello, e l´assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, informano che nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si è tenuta ieri la riunione per l´esame congiunto relativo al Consorzio cooperativo Latterie Friulane. All´incontro hanno partecipato le rappresentanze della Regione Friuli Venezia Giulia, dell´azienda Latterie Friulane, assistita da Confindustria Udine e da Confcooperative nazionale, delle organizzazioni sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil unitamente a quelle delle strutture territoriali e delle Rsu delle sedi interessate. Le parti si sono ampiamente confrontate in merito al ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria. Alla fine, è emersa l´esigenza di effettuare ulteriori approfondimenti, per cui le parti stesse hanno ritenuto di aggiornare l´esame congiunto a venerdì prossimo, 14 marzo. E´ previsto altresì un incontro preparatorio giovedì (13 marzo) tra la Regione e l´azienda, al quale parteciperà il vicepresidente Bolzonello. Sempre nella giornata di oggi, al ministero del Lavoro, ha avuto luogo una riunione per l´esame della situazione occupazionale di Bernardi Group spa, in amministrazione straordinaria, per l´espletamento della procedure connesse; erano presenti la Regione, la proprietà e le rappresentanze sindacali. |
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PSR 2014-2020, AL VIA TAVOLO REGIONALE DEL PARTENARIATO AL PRIMO APPUNTAMENTO, IN PROGRAMMA MERCOLEDÌ A POTENZA E A MATERA |
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Potenza - Si avvia il primo ciclo di incontri con il Tavolo regionale del Partenariato organizzato dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata sul territorio. Il primo appuntamento, nei due capoluoghi, è in programma mercoledì, 12 marzo, ore 9.30, nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, a Potenza, e alle ore 15.30 alla Mediateca Provinciale, a Matera, per condividere le linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Basilicata. Il tavolo di lavoro, al quale parteciperà l´assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Michele Ottati, ha la finalità di illustrare le considerazioni preliminari contenute nella prima bozza di documento preparatorio e di accogliere contributi e osservazioni dai portatori di interesse per integrare proposte, istanze e idee all´interno del documento di programmazione, e lavorare insieme, efficacemente, per lo sviluppo rurale e l´agricoltura in Basilicata. Per contribuire ai lavori e condividere le impostazioni sulle priorità generali del nuovo assetto di programmazione, i settori di interesse e gli obiettivi da raggiungere, gli interessati sono invitati a leggere il documento e a preparare le osservazione e le idee che il Dipartimento vorrà ascoltare e valutare in sede pubblica, e inviarle anche in forma scritta all´indirizzo psr2020@regione.Basilicata.it. Il ciclo di incontri proseguirà con gli appuntamenti del 19 marzo 2014 a Rionero in Vulture e Avigliano, del 20 marzo a Villa D´agri e Sasso di Castalda, del 21 marzo a Lagonegro e Tursi, del 26 marzo a Irsina. |
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PITTELLA INCONTRA DIPENDENTI CONSORZIO BONIFICA ALTA VAL D’AGRIPER RIMETTERE IN GIOCO I CONSORZI DI BONIFICA SONO NECESSARI SPECIFICI APPROFONDIMENTI E UN PROGETTO LUNGIMIRANTE . |
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“L’attuale Basilicata a ‘tripla velocità’ non dovrà sbattere contro un muro. Per evitare che ciò accada è necessario ripristinare giustizia sociale, attraverso coraggiose azioni di governo. I problemi dei Consorzi di Bonifica sono come un ‘vulcano’ che rischia di travolgerci. Per questo motivo abbiamo tutti il dovere di condividere scelte e responsabilità e di sostenere l’azione che il commissario straordinario, Giuseppe Musacchio, dovrà mettere in campo. In parallelo la Giunta regionale sta verificando la possibilità di abbattere gli arretrati attraverso una specifica misura della finanziaria regionale che andrà in Giunta la prossima settimana e che dovrebbe approdare il Consiglio regionale l’otto aprile”. E’ quanto ha annunciato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di un incontro con i dipendenti del Consorzio di bonifica Alta Val d’Agri. “Per rimettere in gioco i Consorzi di Bonifica – ha detto ancora Pittella – serve un’operazione verità. Sono necessari preliminari approfondimenti specifici Consorzio per consorzio per poi passare, attraverso il supporto dei sindacati, all’esame di una serie di opportunità tra cui: il Consorzio unico, l’efficentamento energetico, i servizi di difesa del suolo, rapporto con i beneficiari dei servizi. Stiamo lavorando in tanti per far sintesi su un progetto di largo respiro in grado di dare risposte concrete alle vostre aspettative di lavoro”. “La drammaticità del precariato in Basilicata e le risorse sempre minori impongono un cambio di passo. Nella prossima finanziaria introdurremo un provvedimento per l’aumento dell’Irpef a famiglie (circa 3000) con fasce di reddito più alto; con la Guardia di Finanza attueremo azioni più incisive contro l’evasione fiscale. Dobbiamo imparare ad essere una società giusta contribuendo tutti alla soluzione dei problemi della famiglia lucana. Anche la politica dovrà fare la sua parte a partire dalla riduzione del spese inutili e dall’abbattimento dei costi della pubblica amministrazione”. “Solo se tutto ciò avverrà in una logica di piena e cosciente condivisione – ha concluso Pittella – potremo dire di aver vinto la sfida della necessaria rivoluzione per il bene collettivo”. |
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LAZIO, AGRICOLTURA: PARTECIPA AL BANDO CHE ASSEGNA TERRE AI GIOVANI: ECCO TUTTE LE INFORMAZIONI |
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Pubblicato il bando “Terre ai giovani” per assegnare 350 ettari del patrimonio Arsial agli agricoltori. Dal momento dell’annuncio, hanno risposto all’avviso pubblico per la manifestazione d’interesse 340 possibili affittuari e, a partire da oggi, avranno due mesi di tempo per concludere le necessarie procedure di partecipazione. “E’ un grande successo - commenta il presidente Nicola Zingaretti - l’agricoltura rappresenta un settore trainante per la nostra economia e, proprio lavorando a progetti concreti come questo, siamo in grado di creare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo sostenibile”. “Imprenditori agricoli non si nasce – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura, Sonia Ricci – per questo gli agricoltori verranno accompagnati nel loro percorso sia dal punto di vista creditizio che tecnico. “Il bando prevede la concessione in affitto di otto terreni di proprietà Arsial, per un totale di 320 ettari – ha spiegato il Commissario straordinario dell’Arsial, Antonio Rosati. Questi terreni si trovano nei comuni di Cerveteri, Ladispoli, Magliano Romano, Nazzano in provincia di Roma e nei comuni di Montalto di Castro, Proceno, Tarquinia, in provincia di Viterbo. La Regione finanziaria di 150 mila euro per le start up e di 500mila euro per gli investimenti garantiti grazie al patrimonio Arsial. La durata dell’affitto prevista è di quindici anni, rinnovabile altri quindici su richiesta del concessionario. Possono partecipare al bando i giovani, futuri o attuali imprenditori agricoli, tra i 18 e i 39 anni, così come gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti, di qualsiasi età, con sede sociale in uno dei Comuni del Lazio. Per scaricare il bando e leggere tutte le informazioni clicca qui http://www.Regione.lazio.it/rl_main/?vw=evidenzadettaglio&id=33 |
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MARCHE: “COLTIVIAMO LA SICUREZZA”, DUE CONVEGNI DEDICATI ALLA PREVENZIONE IN AGRICOLTURA. |
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Nelle Marche si coltiva la sicurezza, praticando la prevenzione antinfortunistica in agricoltura. Al tema sono dedicati due convegni che si terranno nelle giornate di giovedì 13 e venerdì 14 marzo all’Università Politecnica delle Marche. Entrambi sono organizzati dalla Regione Marche, dall’Asur Marche, dalla direzione regionale Marche dell’Inail, in collaborazione con il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro. Si terranno presso la Facoltà di medicina e chirurgia, nell’Aula Montessori del Polo didattico ospedaliero di Torrette. Il convegno del 13 sarà dedicato ai risultati raggiunti attraverso il Piano regionale di prevenzione nel comparto agricolo (previsto dal Patto per la salute), mentre quello del 14 illustrerà quanto conseguito, in Italia, con il Piano nazionale agricoltura e selvicoltura, emanato dalla Conferenza delle Regioni. L’agricoltura è un settore produttivo storicamente gravato da indici infortunistici elevati e un alto numero di malattie professionali. Per tale motivo, negli ultimi anni, è stata sviluppata una programmazione di interventi nazionali e regionali di contrasto a questi fenomeni. Attualmente sono in atto interventi finalizzati a rendere maggiormente efficaci le normative, semplificandone alcuni aspetti burocratici e fornendo alle imprese agricole strumenti di supporto per organizzare la sicurezza nelle aziende. I risultati nazionali indicano una riduzione complessiva di infortuni, nell’ultimo quinquennio, di circa il 18% con differenze molto marcate tra lavoratori dipendenti, in cui il calo è stato di circa il 39%, e quelli autonomi che hanno registrato una diminuzione solo dell’8%. Sale in modo significativa la quota di infortuni dei lavoratori stranieri (+ 8%), quasi costante quello degli infortuni mortali, ancora molto spesso legati all’utilizzo dei trattori e di altre macchine agricole. In questo contesto le Marche si pongono in evidenza per una diminuzione degli infortuni decisamente più marcata della media nazionale, specie a partire dal 2010. E proprio dal 2010 è stato avviato il Piano regionale di prevenzione, portato avanti, in particolare, dagli assessorati alla Salute e all’Agricoltura e dalla direzione regionale dell’Inail, con il contributo dei servizi di Prevenzione delle Aree Vaste dell’Asur e dell’Assam. Tra gli interventi previsti, si segnalano quelli inerenti l’informazione e controllo da parte della Aree Vaste dell’Asur; di formazione e supporto alle imprese per il miglioramento della sicurezza dei trattori (con un fondo complessivo di 800 mila euro messo a disposizione da assessorato alla Agricoltura e direzione regionale Inail); interventi di sperimentazione applicativa di buone prassi messe in atto dalla Università Politecnica delle Marche con fondi resi disponibili dalla direzione regionale Inail.. |
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LA RESPONSABILITÀ SOCIALE NEL SETTORE AGROALIMENTARE UN PROGETTO PILOTA, FINANZIATO DAL PROGRAMMA OPERATIVO VAL D’AGRI E ORGANIZZATO DALL’INEA |
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La responsabilità sociale di impresa quale volano per lo sviluppo sostenibile del territorio, sarà questo il tema dell’incontro che si terrà questa mattina alle ore 9.30 presso la Sala Pietro d’Arago della sede dell’Ex Comunità Montana Alto Agri. Un seminario, organizzato dall’Inea nell’ambito di un progetto pilota finanziato dal Programma Operativo Val d’Agri, per approfondire un tema che negli ultimi tempi sta interessando in maniera crescente il sistema agroalimentare. All’incontro prenderanno parte esponenti di rilievo di istituzioni pubbliche che a vario titolo delineeranno il quadro di riferimento sulla responsabilità sociale di impresa a livello nazionale e comunitario, nonché imprese e soggetti afferenti al sistema agroalimentare locale. Il seminario rappresenta un momento di riflessione per presentare la strategia e le linee di intervento per la responsabilità sociale nelle imprese agricole e agroalimentari della Val d’Agri e di condivisione delle esperienze finora sviluppate in altri contesti regionali. Competitività di un’impresa e benessere della comunità sono due fattori strettamente legati e centrali nella attività che si implementeranno nel percorso del laboratorio sperimentale per valorizzare le eccellenze imprenditoriali dell’area e per ottenere un territorio socialmente responsabile nell’ottica di un mutuo scambio, continuo e proficuo. Nello specifico il laboratorio, progetto pilota per la sensibilizzazione sui temi di Rs nel settore agricolo e agroalimentare, vede il coinvolgimento di stakeholder pubblici e privati, diretti ed indiretti e rappresenta un luogo privilegiato tra mondo operativo, associazioni e istituzioni locali, imprese agricole che hanno innescato, grazie al supporto dell’amministrazione regionale, un percorso di filiera. |
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PIEMONTE: AGRICOLTURA E FORESTE MISURA 214, PAGAMENTI AGROAMBIENTALI: PROLUNGAMENTO E PROSECUZIONE DEGLI IMPEGNI PLURIENNALI ANCHE PER IL 2014 |
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Torino - Misura 214, “Pagamenti agroambientali”: prolungamento e prosecuzione degli impegni pluriennali anche per il 2014. Claudio Sacchetto: “La volontà emersa è quella di proseguire il sostegno alle realtà imprenditoriali agricole mediante il Psr 2007/2013 anche nel periodo transitorio che ci conduce alla nuova programmazione, cominciando ad investire anche le risorse previste per il Psr 2014/2020 ” . In mattinata la Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, ha deliberato il provvedimento che consente di dare continuità all’attuazione della misura 214 “Pagamenti agroambientali” del Psr 2007/2013 nell’anno di transizione al nuovo periodo di programmazione 2014/2020. Mediante approvazione di delibera si è stabilito per l’anno 2014 il prolungamento facoltativo degli impegni pluriennali scaduti nel 2013, la prosecuzione degli impegni non ancora scaduti e la possibilità di presentare nuove domande di manutenzione (collegate alla misura 216 “Investimenti non produttivi”). L’operazione è consentita dal regolamento comunitario, il quale prevede per la misura 214, nel caso siano state impegnate tutte le risorse assegnate dal Psr 2007/2013 e i cui pagamenti verranno completati nel corso del 2014/2015, di applicare il regime di transizione tra i due periodi di programmazione. L’importo necessario per far fronte al prolungamento e alla prosecuzione degli impegni pluriennali inerenti la misura 214 è stimato in 38, 54 milioni di euro, suddiviso tra le quote comunitaria, statale e regionale (quest’ultima di poco superiore ai 6,5 milioni di euro). La Direzione Agricoltura Regionale procederà all’avvio delle procedure necessarie per poter rendere possibile la conclusione della presentazione delle domande entro il 15 maggio 2014. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Il Piemonte si è distinto in questi anni per l’alta adesione alle misure di natura agroambientale. Anche in questa circostanza la volontà emersa dal mondo rurale -e supportata fin dall’inizio da parte dell’Assessorato- è stata quella di proseguire l’appoggio alle realtà imprenditoriali agricole mediante il Psr 2007/2013 anche nel periodo transitorio che ci conduce alla nuova programmazione, cominciando ad investire anche le risorse previste per il Psr 2014/2020. La Regione Piemonte garantirà dunque la continuità dell’azione avviata in passato e agevolerà il passaggio tra la precedente e la futura programmazione”. |
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PIEMONTE, AGRICOLTURA E FORESTE MISURA 121: NUOVE RISORSE REGIONALI CON IL PROGRAMMA DI AIUTI PER LE AZIENDE ESCLUSE DAL BANDO 2008 |
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Torino - Claudio Sacchetto: “Il bando 2008, redatto nel corso della precedente legislatura, presentava un sistema di priorità che escluse oltre 1000 domande tecnicamente valide. Sarà indetto un nuovo bando specifico per le aziende non ammesse nel 2008: il fondo stanziato è pari a 3 milioni di euro” La Giunta ha deliberato l’adozione di un Programma regionale in regime de minimis di concessione di aiuti a beneficio delle aziende agricole con il fine di sostenere interventi di ammodernamento aziendali nell’ambito della misura 121 del Psr 2007/2013. Preso atto che i criteri di priorità inseriti nel corso della precedente legislatura all’interno del bando 2008 della misura 121 esclusero oltre 1000 domande tecnicamente valide, mancando di incentivare in tal modo l’ammodernamento delle aziende (e dunque la competitività del sistema agricolo piemontese) è stata disposta l’attuazione di un programma regionale apposito attivando al meglio gli strumenti a disposizione. Constatato che molte delle aziende non ammesse a contributo nell’anno 2008 procedettero tuttavia alla realizzazione degli interventi presso la propria struttura, giovando all’interesse della collettività e del comparto agricolo regionale, l’Assessorato ha stabilito di completare l’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale mediante l’indizione di un nuovo bando e lo stanziamento di ulteriori 3 milioni di euro. Dal 2010 ad oggi sono state operate le azioni necessarie di scorrimento per poter abbassare la soglia per l’ottenimento del contributo da 36 a 30 punti. Solo grazie all’ulteriore incremento di risorse regionali stabilito in sede di Giunta si potrà scendere sotto i 30 punti. Il nuovo bando, a cui le aziende interessate potranno aderire presentando apposita richiesta, sarà specifico per quelle realtà agricole che presentarono domanda nel 2008 per ottenere contributi su interventi di ammodernamento dell’azienda e che su tale bando furono escluse per carenza di risorse pur essendo idonee. Tali investimenti, per poter entrare oggi in graduatoria, devono essere stati effettivamente realizzati entro il 31/12/2012 ed entro tale data devono essere stati effettivamente fatturati e pagati dall’azienda agricola con una forma di pagamento tracciabile. L’istruttoria, la definizione e la liquidazione delle domande pervenute ai sensi del Programma regionale in regime de minimis sarà effettuata dalle Province. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Tale provvedimento rappresenta l’ennesima pezza che in questa legislatura si è dovuta introdurre per rimediare al Psr redatto dal precedente governo regionale di sinistra. La maggioranza degli interventi effettuati in questi ultimi 4 anni sono stati di riparazione di un Programma di Sviluppo Rurale pessimo e lacunoso, a danno soprattutto delle aziende agricole attive sul territorio. Stiamo cercando di superare questi difetti mediante la nuova programmazione 2014/2020. Per via di un sistema di priorità insito al bando 2008 inerente la misura 121, oltre 1000 aziende in buona salute e pronte ad ammodernarsi per stare al passo con la concorrenza nazionale ed internazionale si sono viste escluse da ogni forma di sostegno. L’assessorato Regionale all’Agricoltura ha ritenuto indispensabile avviare un’operazione che possa sostenere almeno parzialmente le aziende che nonostante l’esclusione hanno investito soldi e tempo per poter procedere alla realizzazione degli interventi. L’operazione da parte degli uffici è stata complessa, e per questo seguita con dedizione e meticolosità per rispettare ogni tipo di indicazione normativa comunitaria, statale e regionale. Penso questa azione possa essere un importante riconoscimento alle aziende che hanno saputo rinnovarsi e ammodernarsi, rinforzando la competitività del comparto agricolo piemontese nel suo insieme. Una misura, da parte dell’Assessorato, che ha richiesto non pochi sforzi con il fine di sostenere lo spirito imprenditoriale delle aziende sul territorio”. |
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LOMBARDIA: BENE SVILUPPO PRODUZIONI DA OLI VEGETALI |
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Milano - Gli assessori regionali alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini e all´Agricoltura Gianni Fava apprendono con interesse la notizia del raggiunto accordo tra Versalis (Gruppo Eni) e Elevance Renewable Sciences, finalizzato allo sviluppo e all´industrializzazione di una nuova tecnologia per produzioni da oli vegetali. A tal proposito Regione Lombardia ha già avviato un percorso di valorizzazione delle eccellenze economico-scientifiche del proprio territorio operative all´interno di settori tecnologici di interesse strategico. Negli ultimi mesi l´impegno si è ulteriormente rafforzato in coerenza con l´evoluzione delle politiche di Ricerca ed Innovazione in atto a livello nazionale e comunitario. Cluster Tecnologici - Con riferimento poi allo sviluppo di Cluster Tecnologici, gli assessori regionali Melazzini e Fava, evidenziano come Lombardy Green Chemistry Association, costituitosi di recente, verrà a breve ufficialmente riconosciuto come interlocutore da Regione Lombardia in virtù della sua valenza e rappresentatività nell´area tematica della Chimica Verde. In funzione poi dell´accesso ai Fondi Strutturali 2014-2020, va ricordata la recente approvazione della Smart Specialisation Strategy di Regione Lombardia che ha definito una strategia di sviluppo del territorio integrata e sostenibile. Proposto Incontro Con Scaroni (Eni) - Va poi tenuto conto che, tra le priorità della nuova Politica Agricola Comune, vi è l´incentivazione, nel settore agroalimentare e forestale, dell´uso efficiente delle risorse e il passaggio a un´economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima per favorire l´approvvigionamento e l´utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari. Gli assessori regionali Melazzini e Fava hanno pertanto proposto un incontro all´amministratore delegato dell´Eni Paolo Scaroni al fine di valutare il reciproco interesse a un coinvolgimento nel percorso dell´accordo raggiunto tra Versalis e Elevance Renewable Sciences. |
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MIGLIORAMENTO DEL VIGNETO VENETO. GIUNTA REGIONALE METTE NEL PIATTO 14,5 MILIONI DI EURO PER 2014
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Il vigneto veneto, straordinaria base produttiva di una regione che esporta vini e mosti per un valore che si aggira su 1,6 miliardi, dati 2013, pari a poco meno del 32 per cento dell’export nazionale di settore, vuole migliorare ancora di più le sue performances qualitative che ne fanno punto di riferimento mondiale. La Giunta regionale ha infatti approvato il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti per il periodo di programmazione 2014/2018, con lo scopo di accrescere la competitività del settore, dandone contestualmente attuazione per l’anno corrente con un bando per la selezione dei progetti che ha una dotazione finanziaria di circa 14 milioni 474 mila euro. “Con la vendemmia 2013 – ha informato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – il Veneto ha prodotto e produrrà complessivamente quasi 9 milioni di ettolitri, dei quali oltre 4,2 milioni, pari al 47 per cento del totale, a Doc e Docg, e 3,85 milioni di ettolitri; il 43 per cento del totale, a Igp. Nella fascia più alta, Doc e Docg prevale la produzione di vini bianchi (3,3 milioni di ettolitri, oltre il 78 per cento dei vini a Denominazione), Prosecco in testa seguito da Soave e dagli altri. Nelle Igt prevalgono invece i vini rossi (2,5 milioni di ettolitri, pari a oltre il 63,5 per cento dei vini a Indicazione Geografica). L’export tira economicamente e crea imamgine, nonostante i numerosi tentativi d’imitazione di vario genere ai danni dei consumatori di tutto il mondo. Ma vogliamo fare ancora meglio e il Pianto di ristrutturazione e riconversione dei vigneti è lo strumento normativo per migliorare ed esaltare ancora di più le potenzialità del nostro territorio e la sua vocazione enologica, che vale circa il 3,2 per cento dell’intera produzione mondiale”. Il Piano punta ad aumentare la competitività dei produttori di vino e a migliorare i sistemi avanzati di produzione sostenibile e l’impronta ambientale del settore vitivinicolo veneto. I finanziamenti disponibili sono indirizzati a iniziative da realizzare nell’ambito dei bacini omogenei viticoli e per produrre vini di qualità designati con le denominazioni di origine oppure con le indicazioni geografiche. Sono finanziabili le azioni tese a riorganizzare il potenziale viticolo veneto per ottenere vini capaci di sfidare la commercializzazione globalizzata, mediante la riconversione varietale, anche mediante sovrainnesto; la diversa collocazione o il reimpianto di vigneti; il miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l’introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile. I conduttori di superfici vitate potranno presentare richiesta di finanziamento ad Avepa nei 45 giorni successivi alla pubblicazione della decisione di giunta nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto. L’agenzia veneta per il pagamenti in agricoltura verificherà le domande e predisporrà una graduatoria regionale unica dei beneficiari. |
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AGROALIMENTARE VENETO IN CINA. IMPRENDITORI |
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A Lezione Ha preso il via ieri mattina, nella sede regionale di via Torino a Mestre (Ve), il corso di formazione per imprenditori delle aziende agroalimentari venete che desiderano esportare nel mercato cinese i propri prodotti. Si tratta dell’attuazione del programma di “preparazione alla Cina”, messo a punto dalla Regione in collaborazione con la Fondazione Italia – Cina e con l’Università di Ca’ Foscari, per indirizzare sul promettente Paese orientale una quota di export agroalimentare più significativa di quella attuale. “L’export agroalimentare veneto vale, dati 2012, circa 4 miliardi 821 milioni di euro – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Franco manzato – dei quali al momento solo una parte infinitesima, poco più di 25 milioni e mezzo, finisce in Cina, che invece sta diventando uno dei più grandi mercati di consumo del mondo”. A questi primi corsi, due giornate di “full immersion”, partecipa una quindicina di realtà, selezionate in base agli obiettivi del progetto. Vengono approfondite più tematiche: dagli aspetti socio culturali ai rapporti interpersonali in Cina, dalla concezione dell’uomo, alla cultura del cibo, dalla vita urbana oggi, al brand naming, dagli aspetti tecnico-giuridici ed economico-aziendali (anzitutto il quadro normativo cinese), alle nuove forme di internazionalizzazione del mercato, dalle strategie di marketing alla promozione. “Oggi sono presenti solo alcune delle aziende che verranno coinvolte in un maxi processo di apprendimento e strutturazione del sistema agroalimentare veneto – ha fatto presente Manzato – il cui programma è infatti strutturato in 4 aree d interesse: collaborazione scientifica, formazione e risorse umane, area commerciale e promozionale del territorio, alle quali aderiranno imprese e realtà imprenditoriali differenti. L’obiettivo di breve periodo – conclude l’assessore – è di creare un nocciolo duro di export, al quale possono aggregarsi altre realtà economiche del Veneto, in modo da avere qualità e volumi tali da ottenere un significativo riconoscimento economico, di immagine e di reddito per le nostre imprese”. Esportazioni agroalimentari dal Veneto verso la Cina: valore (euro). Anni 2010:2012(*) 2010 2011 2012(*) Bevande 5.658.129 9.909.989 11.591.168; Prodotti agricoli, animali e della caccia 400.572 5.626.488 6.585.290; Prodotti alimentari 6.198.990 5.772.500 9.278.953; Prodotti della pesca e dell´acquacoltura 435.898; Prodotti della silvicoltura 56.346; Totale complessivo 12.693.589 21.308.977 27.511.757. Esportazioni agroalimentari complessive dal Veneto: valore (euro). Anni 2010:2012(*). 2010 2011 2012(*). Bevande 1.311.568.267 1.491.166.526 1.627.288.541; Prodotti agricoli, animali e della caccia 772.952.812 763.559.307 775.426.902; Prodotti alimentari 1.863.700.245 2.155.774.438 2.370.929.421; Prodotti della pesca e dell´acquacoltura 56.400.946 50.316.792 39.175.209: Prodotti della silvicoltura 3.907.731 5.257.372 5.221.794; Tabacco 2.362.374 1.333.509 2.975.838; Totale complessivo 4.010.892.375 4.467.407.944 4.821.017.705. (*) per il 2012 i dati sono provvisori Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat |
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