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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2014
ENERGIA, NELL’INCONTRO AL MISE LA REGIONE SARDEGNA SPINGE PER LA METANIZZAZIONE DE VINCENTI: RICHIESTA IN LINEA CON LA SEN, TRA 2 SETTIMANE NUOVA RIUNIONE CON SNAM  
 
Roma, 20 maggio 2014- La Regione Sardegna pone con forza al Governo la questione della metanizzazione dell’isola. Lo hanno ribadito ieri, al Ministero dello Sviluppo Economico, il Presidente Francesco Pigliaru e l’Assessore all’Industria Maria Grazia Piras, durante l’incontro dedicato proprio all’approvvigionamento energetico regionale. L’esecutivo- nella persona del Vice Ministro Claudio De Vincenti- ha raccolto con attenzione la richiesta e osservato come questa si muova in linea con la Strategia Energetica Nazionale. La riunione è stata aggiornata da qui a due settimane. Al prossimo appuntamento sarà presente anche Snam Rete Gas, per cominciare a fare le opportune verifiche.  
   
   
BIOMASSA: LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ  
 
Bruxelles, 20 maggio 2014 - La biomassa copre circa la metà del nostro consumo totale di energia da fonti rinnovabili e dovrebbe contribuire al raggiungimento di metà dell´obbiettivo Ue 2020 riguardante l´energia rinnovabile. Con l´intensificarsi delle discussioni politiche sulla sicurezza energetica, la biomassa viene considerata come un combustibile fondamentale per rimpiazzare il gas naturale e il teleriscaldamento. Ma quanto è sostenibile? Esperti scientifici, responsabili delle politiche, Ong e rappresentanti delle industrie hanno affrontato questa domanda durante la recente conferenza dell´Associazione europea per la biomassa (Aebiom) a Bruxelles. La differenza tra biomassa e combustibili fossili riguarda la scala temporale. Secondo il Biomass Energy Centre, se viene gestita su una base sostenibile, la biomassa può essere raccolta come parte di una coltura rifornita di continuo. Questo mantiene un ciclo del carbonio chiuso con nessun aumento netto dei livelli di Co2 atmosferica. Tuttavia, la visione del ciclo del carbonio chiuso per la biomassa potrebbe non essere sempre possibile. Inoltre, la questione della sostenibilità va oltre le sole emissioni di Co2; essa include altre preoccupazioni quali la biodiversità e la sicurezza alimentare. Durante la conferenza Aebiom, i rappresentanti della Commissione europea hanno ribadito la conclusione della Commissione che per raggiungere gli obbiettivi 2020 non è necessario introdurre criteri di sostenibilità vincolanti per la biomassa solida e gassosa. Giulio Volpi, della Dg Energia, ha osservato: "I rischi di impatti ambientali involontari [da biomassa] possono essere affrontati e ridotti al minimo mediante misure Ue nuove o già esistenti in altri campi, non specificamente il campo energetico... La biomassa offre molte potenzialità che vanno sfruttate e noi dobbiamo accertarci che il quadro politico sia favorevole". La sostenibilità rimane tuttavia un´importante sfida per questo settore. Peter Wilson della Sustainable Biomass Partnership (Sbp), un´iniziativa industriale, ha indicato l´insufficiente utilizzo degli esistenti schemi di sostenibilità (Fsc e Pefc) in aree chiave della produzione forestale. Egli ha presentato il prossimo Biomass Assurance Framework della Sbp come una "soluzione ponte" che offre una serie di standard e processi che permetteranno alle aziende del settore di dimostrare la conformità ai requisiti legali, normativi e di sostenibilità usando dei meccanismi già esistenti. Uwe Fritsche, dell´Istituto internazionale per l´analisi e la strategia della sostenibilità (Iinas), ha fornito il punto di vista scientifico, elencando una serie di questioni che dovremo affrontare nel tentativo di trasformarci in una bioeconomia con la biomassa quale componente importante. Queste includono: emissioni di gas serra provenienti da un diverso utilizzo del suolo e delle scorte di carbonio; problemi di biodiversità in termini di trasformazione di praterie, paludi e torbiere; sicurezza alimentare e questioni di possedimenti fondiari e acidificazione. Fritsche ha inoltre sottolineato la "questione carburante", facendo notare che "Incrementando il commercio di bioenergia e il valore dei prodotti forestali, aumenta anche il rischio di mal riporre parte del carburante necessario per il sostentamento di molte persone su questo pianeta". Iinas sta attualmente lavorando con il Centro comune di ricerca (Ccr) dell´Ue, l´Agenzia europea dell´ambiente (Aea) e altri per esaminare gli aspetti scientifici più recenti alla base di questi problemi. Fritsche ha sottolineato che sono in corso discussioni sulla possibilità di sviluppare una matrice che identifichi i rischi delle conseguenze legate ai gas serra nell´utilizzo dei prodotti delle foreste. L´iinas è inoltre coinvolto in uno dei molti progetti finanziati dall´Ue che analizzano il potenziale e la sostenibilità della biomassa. S2biom mira a migliorare la sostenibilità della catena di distribuzione della biomassa. Lanciato a settembre del 2013, il team S2biom sta lavorando per progettare e valutare le catene di distribuzione e le strategie della biomassa più adatte per supportare la fornitura sostenibile di materie prime della biomassa a livello locale, regionale ed europeo. Per maggiori informazioni, visitare: Aebiom Conferenza europea sulla bioenergia 2014 http://www.Aebiom.org/conference/  S2biom http://www.S2biom.eu/    
   
   
ELEZIONI EUROPEE: L’ENERGIA ALLA PROVA DELLE URNE INTERROGATI I PARTITI ITALIANI SUL FUTURO DELLE RINNOVABILI IN ITALIA E IN EUROPA  
 
Milano, 20 maggio 2014 - In vista delle Elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, che si terranno il prossimo 25 maggio, assoRinnovabili ha inviato a tutti i partiti politici e ai loro capilista, nelle diverse circoscrizioni, il documento che illustra le proposte dell’associazione sulle 5 principali sfide che il settore delle energie rinnovabili si troverà ad affrontare nei prossimi mesi in ambito europeo: 1. Obiettivi europei 2030; 2. Mercato elettrico europeo; 3. Fiscalità ambientale; 4. Contrarietà a interventi retroattivi sui meccanismi dì incentivazione; 5. Generazione distribuita. Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere entro il 20 maggio 2014 la posizione delle diverse forze politiche sulle singole proposte presentate. Le risposte ricevute saranno poi pubblicate in una sezione specifica del nostro sito dove sarà possibile scoprire chi è a favore dello sviluppo del settore e chi invece vorrebbe rallentarne la crescita e perché. Così come già fatto dall’Associazione per le elezioni politiche dell’anno scorso, con la scadenza del 20 maggio partirà inoltre il timer del “ritardometro” che inesorabilmente scandirà il ritardo con il quale i partiti ci risponderanno. I primi a rispondere e ad aderire integralmente al nostro documento sono stati Francesco Ferrante a nome dell’intero movimento Verdi Europei - Green Italia e, a titolo personale, Alessandro Bratti del Pd e Giuseppe Compagnone di Gal.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LA RICOSTRUZIONE DEI BENI PUBBLICI E CULTURALI DANNEGGIATI DAL TERREMOTO DEL 2012. IL MINISTRO FRANCESCHINI: "UN ESEMPIO VIRTUOSO DI RIFERIMENTO PER AFFRONTARE IN FUTURO EVENTI CALAMITOSI". IL PRESIDENTE ERRANI: "UNA GRANDE MOLE DI LAVORO REALIZZATA GRAZIE A UN INTENSO SISTEMA DI COLLABORAZIONE"  
 
Bologna, 20 maggio 2014 – “La collaborazione tra Ministero, Regione, Amministrazioni locali e Diocesi realizzata in Emilia-romagna per la gestione del terremoto rappresenta un esempio virtuoso che sarà di riferimento per chiunque dovrà affrontare in futuro eventi calamitosi”. Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini nel corso della presentazione in Regione delprogramma per la riparazione e il ripristino dei beni pubblici e culturali avviato in Emilia-romagna dopo il sisma del 2012, alla presenza del presidente della Regione e commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, degli assessori regionali alle Infrastrutture e urbanistica Alfredo Peri e alla Cultura Massimo Mezzetti, del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici Carla Di Francesco e don Mirko Corsini dell’Ufficio amministrativo diocesano. “La gestione del terremoto in Emilia-romagna - ha aggiunto il ministro - è un’esperienza di cui tenere conto per la legge quadro sulle calamità naturali che a breve presenterò al Consiglio dei ministri e che consentirà in situazioni di emergenza di operare in un unico ambito normativo definito”. “L’intenso sistema di collaborazione è l’aspetto più rilevante della grande mole di lavoro necessaria a ricostruire tutto, in sicurezza e meglio”, ha sottolineato il commissario e presidente Errani. “Il piano di ricostruzione è partito, con priorità definite e con tempi, risorse economiche e qualità degli interventi che terranno conto delle realtà specifiche e saranno verificabili e di livello avanzato. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare con il Governo e il Parlamento per reperire le risorse mancanti per completare la ricostruzione (1 miliardo di euro) e per ottenere una fiscalità di vantaggio per le piccole attività produttive dei centri storici colpiti dal terremoto, nel pieno rispetto delle normative europee”. Nei prossimi giorni, inoltre, si terrà anche un incontro con i vescovi delle Diocesi ricomprese nella zona del cratere. I numeri della ricostruzione dei beni pubblici e culturali Cinquecentoquarantanove milioni di euro per 664 interventi. E’ il quadro di sintesi dei tre piani operativi 2013-2014 che riguardano la ricostruzione o il recupero delle opere pubbliche e beni culturali danneggiati dal terremoto del 2012. Si tratta della prima attuazione del “Programma per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche e dei beni culturali” che prevede complessivamente 1.540 interventi per un importo di 1 miliardo e 354 milioni di euro. Nello specifico, per la parte dei Beni culturali, il programma prevede un finanziamento di 963 milioni di euro per 999 interventi calcolati sulla base della schedatura e valutazione del danno effettuata dalle squadre dell’Unità di crisi del Mibact. Il Programma è stato definito dopo i primi interventi provvisionali e di somma urgenza effettuati già all’indomani del sisma per riaprire le “zone rosse”, ripristinare la viabilità, facilitare il rientro di coloro che avevano le abitazioni esposte a un rischio esterno (circa 2.000 interventi per oltre 200 milioni di euro), mentre contemporaneamente venivano costruite le soluzioni provvisorie per le scuole, i municipi, le palestre, le soluzioni residenziali e gli edifici pubblici temporanei. Le opere pubbliche e i beni culturali che vi sono ricompresi (dalle chiese ai teatri dalle scuole alle strutture sanitarie) sono state individuati grazie ad un rilievo del danno effettuato dalla struttura del commissario delegato alla ricostruzione insieme a Comuni, Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e Conferenza episcopale dell’Emilia-romagna. Nel dettaglio, i piani operativi 2013-2014 prevedono: - 131 milioni di euro per 179 interventi in opere pubbliche; - 288 milioni di euro per 363 interventi per beni culturali soggetti a tutela; - 122, 6 milioni di euro per 122 interventi in edilizia scolastica e universitaria; - 8 milioni accantonati per interventi in cui sono presenti proprietà miste pubblico/private. Fino ad oggi sono stati presentati 226 progetti di cui 109 interventi riguardano beni soggetti alla tutela, 60 beni non soggetti alla tutela e 57 con importo inferiore a cinquanta mila euro, mentre gli altri sono in fase di redazione. Entro la fine dell’anno partiranno almeno una trentina di cantieri per quanto riguarda il piano delle opere pubbliche. A titolo di esempio, tra i beni tutelati, saranno aperti i cantieri della Chiesa della Confraternita della buona morte a Finale Emilia, del Torrione degli Spagnoli a Carpi, della Chiesa e convento di S. Paolo in Monte a Bologna e della Chiesa di S.pietro apostolo a Cento e, a Ferrara, della Chiesa di S.apollonia, della Chiesa dei Santissimi Giuseppe, Tecla e Rita e del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah a Ferrara. I centri storici Per sostenere la rinascita dei centri storici e urbani e la messa a punto da parte dei Comuni di politiche organiche di ricostruzione e rivitalizzazione, nell’aprile scorso sono state varate due misure che si aggiungono a quelle già approvate con precedenti disposizioni, come il “Piano della ricostruzione” (per adeguare la strumentazione urbanistica alle mutate condizioni territoriali conseguenti al terremoto) e le “Umi - unità minime d’intervento” (per una ricostruzione sicura e di qualità degli aggregati edilizi dei centri storici). Il commissario ha messo a disposizione risorse finanziarie per la redazione di Umi e Piani per la ricostruzione, mentre la Regione ha supportato questo processo con le proprie strutture e ha promosso, attraverso il progetto Rebuilding, un percorso partecipato sul territorio per agevolare la definizione dei contenuti progettuali. In particolare, il commissario ha emanato due ordinanze per favorire, insieme al recupero degli edifici colpiti, il ripristino delle condizioni di vita, la ripresa delle attività economiche e la riduzione della vulnerabilità in ambiti che abbiano subito danni molto gravi. La prima ordinanza prevede la possibilità per i Comuni di elaborare un Piano organico sulla base delle risorse complessivamente destinate ai centri storici, sia quelle di derivazione statale che quelle messe a disposizione dalle leggi regionali di settore. Il Piano organico, approvato dai Consigli comunali, servirà a raccogliere e ordinare l’insieme degli interventi finanziabili e necessari a dare attuazione alle politiche integrate di recupero e rivitalizzazione del centro, coerenti con le previsioni urbanistiche del “Piano della ricostruzione” (di cui si stanno dotando 25 Comuni). Negli interventi pubblici e privati del Piano organico sono ricompresi anche quelli promossi dalla Regione per riqualificare anche la cosiddetta “città pubblica”, cioè spazi e infrastrutture degradati dopo il sisma (utilizzando 11 milioni di euro per il 2014 dalle leggi regionali 19/98 e 16/02). La stessa ordinanza prevede la possibilità di delocalizzare, in aree urbanisticamente adeguate ed edificabili, edifici gravemente danneggiati e definiti incongrui dal Piano della ricostruzione ossia edifici che lo stesso Piano comunale prevede di spostare, d’intesa coi proprietari, per migliorare la sicurezza, la fruizione e la qualità dello spazio pubblico e del centro nel suo complesso. L’ordinanza prevede infine anche la possibilità, per chi ha l’immobile gravemente danneggiato o demolito, di acquistare o ricostruire in un’altra zona della città, individuata dal comune nel Piano organico, con un contributo pari a quello dovuto per l’edificio danneggiato e cedendo gratuitamente la vecchia proprietà al Comune che potrà poi beneficiare di finanziamenti specifici per destinarli ad edilizia sociale e promuovere l’insediamento nel centro di nuove famiglie. La seconda ordinanza contiene misure per l’acquisto, da parte di imprese di costruzione, cooperative di abitazione ed altri soggetti privati o pubblici, di immobili danneggiati nel centro storico che i proprietari non intendono ristrutturare e che, una volta recuperati, dovranno essere destinati alla locazione a canone concordato per almeno 8 anni, per poi essere ceduti a prezzo convenzionato col comune. I luoghi di culto Le chiese danneggiate comprese nei confini del cratere sono 482 di cui 373 di proprietà ecclesiastica, 90 di Enti pubblici e 19 di privati. In particolare, sono 368 gli edifici di culto che hanno subito lesioni e piccoli crolli, 58 sono gravemente lesionati, 45 parzialmente crollati, mentre 11 sono crollati quasi per intero. Per quel che attiene la distribuzione territoriale, 116 sono le chiese danneggiate nella provincia di Bologna, 144 nella provincia di Ferrara, 140 nella provincia di Modena e 82 nel reggiano. La ricostruzione delle chiese e dei beni ecclesiastici è stata definita attraverso 4 filoni di intervento per oltre 188 milioni di euro complessivi. Gli interventi relativi alle opere provvisionali comprendono 232 interventi per oltre 26 milioni di euro e che hanno consentito la prima messa in sicurezza degli edifici. Il secondo provvedimento ha teso a garantire la continuità dell’esercizio del culto in almeno una chiesa per ogni Comune, approvando 61 interventi immediati per oltre 15 milioni di euro, mentre sono stati concessi ulteriori 3,6 milioni di euro alle diocesi per la realizzazione di strutture temporanee. Infine, il Piano operativo 2013-2014 ha finanziato 173 interventi di riparazione e ricostruzione di edifici danneggiati degli enti ecclesiastici, altre 8 chiese di proprietà degli enti pubblici e 10 interventi degli enti religiosi, per un importo totale di 144 milioni di euro.  
   
   
MARCHE: EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, REGOLAMENTO REGIONALE PER L’UTILIZZO DEGLI ALLOGGI.  
 
Ancona, 20 maggio 2014 - Utilizzo degli alloggi e delle parti comuni, autogestione dei servizi da parte degli assegnatari, ripartizione degli oneri relativi alla manutenzione in maniera più favorevole per gli inquilini.. Sono i principali settori disciplinati dal nuovo regolamento d’uso degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp), approvato dalla Giunta regionale nella seduta odierna. Il provvedimento è stato predisposto in attuazione della legge regionale 36/2005 che ha riordinato le politiche abitative nelle Marche. Oltre a dare attuazione a quanto previsto dalla normativa, ha anche aggiornato le indicazioni dei precedenti regolamenti, rendendo più snelli e incisivi i rapporti tra gestori e utenti. “Il regolamento è stato costruito tenendo conto delle proposte dei gestori del patrimonio Erp e sentite le organizzazioni rappresentative degli inquilini – afferma il vice presidente e assessore all’edilizia Pubblica, Antonio Canzian - È un testo condiviso che saprà gestire al meglio le problematiche che contraddistinguono questa tipologia abitativa e l’utenza sociale assegnataria. È stato predisposto prendendo, come riferimento, la disciplina del condominio del Codice civile, con particolare riguardo agli obblighi di conservazione in buono stato dell’immobile e ai principi che sovrintendono alla ripartizione delle spese manutentive”. Il regolamento è composto da 21 articoli, suddivisi in quattro capitoli che normano, rispettivamente, le modalità d’uso degli alloggi e delle parti comuni, l’autogestione dei servizi, la conservazione degli edifici, la ripartizione delle spese.  
   
   
SGL CARBON, AL MISE PARTE IL CONFRONTO ISTITUZIONI-AZIENDA SUI POTENZIALI INVESTITORI E SI DISCUTE ANCHE DI PASSAGGIO DA MOBILITA’ A CIG, DE VINCENTI: PRIMO PASSO AVANTI  
 
Roma, 20 maggio 2014- Già a partire dalla prossima settimana (al Ministero dello Sviluppo Economico), il Governo le istituzioni umbre e il management italiano di Sgl Carbon apriranno una verifica sulle manifestazioni d’interesse che stanno emergendo per rilevare il sito di Narni che produce torce per forni elettrici siderurgici. Contestualmente, Azienda e sindacati inizieranno un confronto volto a verificare le condizioni per passare dall’attuale procedura di mobilità attivata dal Gruppo alla cassa integrazione per i circa cento addetti. E’ con questo spiraglio di dialogo che si è conclusa la riunione odierna del Tavolo - presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti- alla quale hanno preso parte la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Sindaco di Narni Francesco De Robotti, l’Assessore provinciale allo Sviluppo Domenico Rosati, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti della multinazionale tedesca determinata ad uscire dall’insediamento umbro. “Nonostante la vertenza sia complessa e la volontà di Sgl Carbon ferma- dichiara De Vincenti- il Governo considera positivamente il passo avanti fatto oggi al Tavolo Mise, dove si è aperto un percorso per individuare un investitore in grado di mantenere aperte le prospettive produttive ed occupazionali dell’insediamento di Narni. Altrettanto, il Governo apprezza il modo costruttivo con cui il sindacato si appresta al confronto”. “Per l’Esecutivo e per tutte le istituzioni- conclude il Vice Ministro- il futuro del sito umbro è molto importante. In quanto fornitore della siderurgia italiana e forte esportatore, l’impianto di Narni rappresenta un tassello decisivo per la ripresa del settore siderurgico sulla quale il nostro Paese è impegnato a fondo”.  
   
   
INDUSTRIA, SI CONFERMA LA RISALITA: +3,3% SUL 2013, +1,4% CONGIUNTURALE FATTURATO ESTERO +4,2%, CRESCE IL MERCATO INTERNO (+2,1%). FLETTE L’OCCUPAZIONE -1,2%, TORNANO POSITIVE LE PREVISIONI DOPO UNDICI TRIMESTRI. ZILIO: «LA LOCOMOTIVA STA RIPARTENDO MA SENZA RIFORME RISCHIA DI FERMARSI ANCORA. LA POLITICA ASSECONDI LE ASPETTATIVE DEGLI IMPRENDITORI»  
 
Venezia, 20 maggio 2014 – Nel primo trimestre 2014, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento del +3,3% su base annua (+1,4% nel trimestre precedente). La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +1,4% (+2,4% precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.273 imprese con almeno 2 addetti. Col primo trimestre 2014, Venetocongiuntura festeggia dieci anni di studio ed analisi dell’economia veneta. Per l’occasione sarà messo online il nuovo sito www.Venetocongiuntura.it  «La locomotiva Veneto vede la luce in fondo al tunnel, ma sono troppi i vagoni che continuano a frenarne la corsa. Per cui: o qualcuno si decide che è tempo di allentare con le riforme i freni dei vagoni, o il rischio è che la locomotiva, nonostante la sua forte trazione, finisca per doversi fermare». E’ una chiave di lettura non esattamente ottimistica quella che Fernando Zilio, presidente di Unioncamere Veneto, fa in corrispondenza con la diffusione dell´indagine trimestrale sull´industria manifatturiera regionale. «In effetti - continua il presidente Zilio - i dati della trimestrale, fatta eccezione per la disoccupazione che rimette il segno meno a dimostrazione che non è automatico che ripresa ed occupazione viaggino di pari passo, sono buoni, quanto meno per ciò che riguarda il raffronto su base annua. Preoccupa però quel -0,1% registrato dall´Istat per il Pil nazionale sul trimestre precedente e quel -0,5% su base annua che oggettivamente raffreddano l´entusiasmo e confermano, una volta di più, che il cammino verso la ripresa è lungo, tortuoso e affatto scontato. Ciononostante, i dati che giungono dal Veneto ribadiscono la buona verve del nostro comparto produttivo sostenuto non solo dall´export ma anche da una ripresa del mercato interno. La politica deve però concentrarsi soprattutto sul dato che vede le aspettative degli imprenditori in territorio nettamente positivo. Non assecondare questa propensione all´ottimismo con riforme in grado di trasformare le aspettative in elementi reali avrebbe l´effetto di una "gelata" dalle conseguenze a dir poco disastrose». Produzione Sotto il profilo dimensionale dinamica migliore per le grandi imprese (+3,9%), mentre le micro hanno registrato un aumento del +0,4%. Crescita significativa per i beni intermedi (+4,6%) e d’investimento (+3%), meno marcata per i beni di consumo (+1,9%). Per i settori le variazioni sono positive per tutti i comparti, in particolare mezzi di trasporto (+9,3%) e macchine elettriche ed elettroniche (+5,5%). In crescita anche carta e stampa (+4,1%), mentre sotto la media regionale si attestano macchine ed apparecchi meccanici (+2,6%), tessile (+1,7%) e gomma e plastica (+0,9%). Fatturato Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+2,8%), mentre sul trimestre precedente ha registrato una diminuzione del -2,1%. La miglior performance è ascrivibile alle medie (+4,4%) e piccole imprese (+3%); le grandi (+1,5%) ma soprattutto le micro hanno registrato una sostanziale stabilità (+0,4%). I settori con le crescite più marcate sono stati mezzi di trasporto (+8,1%) e carta e stampa (+4%). Più debole l’aumento dell’alimentare (+0,7%) e tessile (+1,3%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile all’andamento delle vendite all’estero, con un +4,2% (+4,3% precedente) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un andamento determinato, sotto il profilo dimensionale, dalle medie, piccole e grandi imprese (rispettivamente +4,8%, +4,1% e +3,7%). Più contenuta la variazione delle micro (+2,1%). A livello settoriale variazioni positive per tutti i comparti ad eccezione della gomma e plastica (-0,5%). Si conferma in crescita anche il mercato interno: il fatturato ha registrato infatti una variazione del +2,1% su base annua (+0,6% trimestre precedente). Bene le medie imprese (+4,1%), seguite dalle piccole (+2,5%); stabili le micro (+0,3%), mentre le imprese di grandi dimensioni presentano un andamento negativo (-1,1%). I settori col trend positivo più marcato sono stati i mezzi di trasporto (+12,7%), negativa la variazione dell’alimentare (-0,7%). Ordinativi Performance positiva (+2,4%) per gli ordinativi, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre. A livello dimensionale la performance migliore è confermata dalle medie imprese (+3,5%), seguite dalle piccole (+2,9%). Deboli le grandi (+0,6%) e micro imprese (+0,1%). Gli ordinativi dal mercato interno rimangono positivi con un +2% (-2,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente). Per i settori, le uniche performance negative si registrano per le macchine elettriche ed elettroniche (-1%) e tessile (-0,7%). Rimangono positivi gli ordinativi esteri: +3,2%, in diminuzione di 0,9 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre. Bene le medie e piccole imprese (entrambe +4,1%), mentre è negativa la variazione per le grandi imprese (-0,4%). Segno particolarmente positivo per i settori della carta e stampa (+13,8%) e dell’alimentare (+10,2%). Occupazione Il mercato del lavoro ha registrato una variazione del -1,2% su base annua (+0,8% trimestre precedente), che interessa principalmente le micro (-3,4%) e grandi imprese (-2,2%). Sotto il profilo settoriale le diminuzioni interessano in particolare i comparti del marmo e vetro (-2,4%), del tessile (-2,3%) e del legno (-1,6%). Previsioni Migliorano e tornano positive le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi: dopo undici trimestri negativi, per la produzione il saldo è pari a 6,5 punti percentuali contro il -12,5 p.P. Nel trimestre precedente. Per il fatturato +7,5 p.P. (-12 p.P. Precedente), in miglioramento anche le aspettative per l’occupazione con -2,5 p.P. Contro il -7,1 p.P. Precedente. Ancora positive le previsioni per ordini esteri (+16.4 p.P. Contro il +5,9 p.P. Precedente) e interni (+0,9 p.P. Contro il -17,3 p.P. Precedente).  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, FRENA L’EXPORT SUI MERCATI EXTRA-UE PROSEGUE IL CALO DELLE VENDITE AL DI FUORI DELL’UE (-1,8% SU BASE ANNUA NEL PRIMO TRIMESTRE 2014), MENTRE RIPRENDE QUOTA LA PERFORMANCE IN AMBITO EUROPEO (+4,0%). IL SURPLUS DELLA MECCANICA TRAINA IL SALDO MADE IN ITALY  
 
Roma, 20 maggio 2014 – Il supereuro arresta la marcia dei prodotti italiani sui mercati Extra-ue: da inizio anno, continuano ad avere il segno meno le vendite nell’Area, con un dato trimestrale del -1,8% su base annua, nei dati destagionalizzati. In ripresa, invece, l’export a livello europeo, con un incremento del 4,0%. “Le imprese stanno modificando le loro strategie di posizionamento, cercando di trarre beneficio dai segnali di ripresa sul fronte europeo e di arginare gli effetti di un euro fortemente apprezzato, che penalizza i risultati sui mercati al di fuori dell’Unione. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Pur di mantenere quote di mercato in quest’Area, stanno limando i prezzi per mantenere i margini, tant’è che i valori medi unitari sul fronte Extra-ue appaiono in calo dello 0,3% nei primi tre mesi dell’anno”. Sul versante europeo, la bilancia commerciale italiana presenta un surplus di 5,7 miliardi di euro con Francia, Regno Unito e Spagna, con tassi di incremento delle esportazioni che vanno dal 2,8% all’8,8%. Inoltre, acquistano importanza come partner i Paesi dell’Europa dell’Est e, nello specifico, Polonia (+8,0%), Romania (+10,8%) e Repubblica Ceca (+9,6%). A livello settoriale, la meccanica traina in territorio positivo il surplus del Made in Italy, con un attivo di 11,4 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2014, pari a ben il 63% del saldo extra-energetico. “Tenuto conto che questa situazione di rallentamento delle performance esportative si riscontra anche in altre economie europee, appare sempre più urgente un intervento della Bce volto a riequilibrare il rapporto euro-dollaro”, conclude Esposito.  
   
   
L’ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE  
 
Torino, 20 maggio 2014 - Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo i saluti del Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello, sono intervenuti la responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Sarah Bovini, che ha analizzato i risultati della performance congiunturale del periodo gennaio-marzo 2014, e il responsabile dell’Ufficio Studi economici di Confindustria Piemonte Luca Pignatelli, che ha presentato le linee di sviluppo dell’industria piemontese nel Ii trimestre 2014. A commento dei dati illustrati da Unioncamere Piemonte e Confindustria, sono poi intervenuti Luigi Teolis, responsabile dell’area Torino e Provincia di Intesa Sanpaolo, e Giovanni Forestiero, regional manager Nord Ovest Unicredit. Ha chiuso i lavori il Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato. Le indagini presentate da Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte mostrano come il tessuto economico piemontese abbia finalmente intrapreso un cammino, se non di ripresa, quantomeno di stabilizzazione. La buona performance della produzione industriale registrata dall’indagine di Unioncamere Piemonte nel I trimestre 2014, confermata dai risultati positivi di tutti gli altri indicatori congiunturali (compresi, per la prima volta dopo tanti trimestri, gli ordinativi interni), trova riscontro nel miglioramento del clima di fiducia delle imprese rilevato da Confindustria Piemonte per il Ii trimestre dell’anno. Come nelle rilevazioni precedenti, l’export si conferma il vero motore del sistema manifatturiero regionale. "L´inversione di tendenza che abbiamo registrato permette alle imprese piemontesi di tirare un po’ il fiato e guardare con più fiducia al futuro: il segno ‘più’ davanti a tutti gli indicatori, dalla produzione agli ordinativi e al fatturato, ci conferma che qualcosa sta cambiando. Anche la caduta del mercato interno sembra essersi arrestata, e questo segnale può farci credere in una ripresa del tessuto produttivo locale che, come abbiamo sempre sottolineato, non può dipendere solo dall’export, che comunque si conferma il principale motore della nostra economia. Le imprese, però, proprio in questa fase così delicata non possono e non devono essere lasciate sole; mai come in questo momento hanno bisogno di avere al loro fianco un sistema delle istituzioni compatto, che dia loro garanzie di legalità, sostegno al credito e all’internazionalizzazione, valorizzazione e tutela delle produzioni: tutti temi sui quali è sempre stato e continuerà ad essere incentrato l’impegno delle Camere di commercio” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. “Si attenua il pessimismo delle imprese piemontesi, anche se è prematuro parlare di ripresa - commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato -. Dall’ultimo sondaggio congiunturale condotto a livello regionale da Confindustria Piemonte, tutti gli indicatori del clima di fiducia registrano progressi apprezzabili: migliorano in particolare le previsioni per ordini e livelli produttivi. Si conferma una volta di più il ruolo oggi dominante dell’export. Si amplia, tuttavia, la dicotomia tra imprese radicate sul mercato domestico e un nucleo di imprese più presenti all’estero. I segnali ancora deboli della domanda interna non permettono di prevedere nel breve termine una vera ripresa, capace di ridare slancio a occupazione e produzione. Di fronte a consumi pressoché fermi, specie per acquisti di beni durevoli, investimenti stagnanti, edilizia ancora in piena crisi anche per effetto del crollo degli investimenti pubblici, non si può che prevedere un 2014 ancora difficile, di crescita molto modesta”. “Il percorso di qualità intrapreso dalle aziende piemontesi nell´ultimo decennio, se si confermerà un’adeguata ripresa della domanda interna, dovrebbe cominciare a dare i suoi frutti per la fine dell’anno - dichiara Luigi Teolis, direttore Area Torino e Provincia di Intesa Sanpaolo -. La richiesta di credito sta aumentando, segno di una maggiore fiducia del sistema. Il Ceo Messina, con il nuovo piano industriale di marzo, ha annunciato 170 miliardi di nuovi impieghi per i prossimi 4 anni, dei quali 18 miliardi possiamo prevederli per il solo Piemonte. Grazie all’iniziativa Casa Insieme, nata per sostenere il settore edile, tra i più colpiti dalla crisi, le nostre filiali stanno iniziando a ricevere i primi segnali di interesse per l’acquisto di nuove abitazioni. La crisi ci ha insegnato quanto sia importante lavorare insieme: banche, imprese, enti di ricerca, istituzioni. In questo quadro non dobbiamo trascurare il settore pubblico, che deve adeguarsi alla velocità del cambiamento in corso. Tra poche settimane parte il piano di introduzione obbligatoria della fattura elettronica per la Pubblica Amministrazione e per i suoi fornitori. Le imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione, anche di piccole dimensioni e con un numero esiguo di fatture, dovranno necessariamente attrezzarsi. Intesa Sanpaolo ha messo a punto un sistema per far fronte a questa necessità ed è pronta a fare un lavoro di tutoraggio sul territorio rivolto sia alle imprese sia agli uffici pubblici”. “I nuovi crediti erogati da Unicredit in Piemonte, come nel resto d’Italia - sottolinea Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di Unicredit - mostrano i primi tangibili segnali di ripresa. Nei primi 4 mesi dell’anno abbiamo erogato nuovi finanziamenti complessivi per oltre 400 milioni, con una crescita di circa il 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Crescite significative per tutti i comparti e in particolare per le aziende corporate (+98,5%) e i mutui casa, che sono quasi triplicati. Per contro, resta purtroppo in linea con lo scorso anno la domanda di credito a breve da parte delle imprese. Altro dato positivo è la crescita dell’operatività con l’estero: i volumi dell’interscambio (export/import) segnano un +8% su base annua. Anche per questi aspetti, Unicredit ha inviato a circa 20 mila imprese su tutto il territorio nazionale (circa 4mila in Piemonte) lettere per sollecitare la richiesta di nuovo credito. L’iniziativa ‘Fast Credit’, rivolta alle piccole imprese, continuerà nel corso dell’anno con l’invio di circa 10mila lettere al mese in Italia finalizzate ad erogare circa 500 milioni di nuova finanza al mese per fidi predeliberati”. I Trimestre 2014: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte La produzione industriale piemontese cresce del 3,5% nel I trimestre 2014 Il sistema manifatturiero piemontese sembra aver intrapreso il cammino della ripresa: la fase ciclica positiva avviatasi dalla seconda metà del 2013 prosegue, infatti, anche nel periodo gennaio-marzo 2014. Dopo gli incrementi dello 0,6% e dello 0,9% rilevati rispettivamente nel Iii e Iv trimestre 2013, nel I trimestre 2014 si registra, infatti, una variazione tendenziale grezza della produzione industriale del +3,5%. Il dato va comunque interpretato con cautela, dal momento che la variazione è misurata rispetto al periodo gennaio-marzo 2013, quando il livello dell’output prodotto aveva scontato una contrazione del 5,1%. La buona performance della produzione industriale è confermata dai risultati positivi registrati anche dagli altri indicatori congiunturali. Gli ordinativi interni, dopo nove trimestri consecutivi caratterizzati da una contrazione, aumentano dello 0,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2013. Gli ordinativi esteri registrano un incremento pari al +4,5%, superiore rispetto a quello rilevato nelle precedenti indagini e rispetto al I trimestre 2013, quando il risultato era stato del -2,7%. Anche il fatturato ha manifestato un andamento positivo: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, infatti, un incremento tendenziale del fatturato totale pari al 4,0%; l’aumento è lievemente inferiore per la componente estera, che mette a segno un +3,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dalla 170ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di aprile 2014 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2014, e ha coinvolto 1.201 imprese industriali piemontesi. L’aumento della produzione industriale non ha riguardato tutti i settori di attività economica. Le industrie dei mezzi di trasporto mettono a segno la perfomance migliore, registrando una variazione del +16,2% (in controtendenza rispetto al dato negativo dello scorso trimestre). Risultano superiori alla media regionale anche gli incrementi registrati dalle industrie dei metalli (+4,5%), dalle industrie meccaniche (+4,3%, variazione positiva per il secondo trimestre consecutivo), da quelle chimiche e delle materie plastiche (+4,1%) e dal tessile-abbigliamento (+3,7%). Negative, invece, le performance degli altri comparti: l’output delle industrie elettriche ed elettroniche, dopo il +0,7% del Iv trimestre 2013, registra una contrazione dello 0,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2013; ancora più marcata la flessione dei livelli produttivi delle industrie alimentari (-1,6%, dato negativo per il secondo trimestre consecutivo) e di quelle del legno e del mobile (-3,6%, in contrapposizione alla sostanziale stazionarietà registrata nel trimestre precedente). A livello territoriale, l’andamento è disomogeneo: alla performance concretizzata dal tessuto manifatturiero della provincia di Torino (+6,6%) si associano incrementi meno sostenuti per Cuneo, Novara e Biella (rispettivamente +3,0%, +2,9% e +1,2%); l’output prodotto dalla provincia di Vercelli è cresciuto dello 0,9%, mentre quello di Asti è risultato sostanzialmente stabile (+0,3%). Le province di Alessandria (-0,6%) e del Verbano Cusio Ossola (-1,0%) scontano, invece, una contrazione della produzione industriale manifatturiera. Ii Trimestre 2014: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte Per il Ii trimestre 2014, le indicazioni che emergono dalla consueta indagine previsionale trimestrale, realizzata da Confindustria Piemonte su un campione di circa 1.000 aziende associate del comparto manifatturiero e 300 dei servizi, sono in leggero miglioramento rispetto all’inizio dell’anno. Si consolida il clima di fiducia riscontrato a dicembre: ci troviamo, forse, in presenza di una fase di stabilizzazione del mercato, più che di un quadro espansivo. Rispetto alla rilevazione precedente, migliorano tutti gli indicatori, pur rimanendo col segno meno. Mancano, però, segnali forti e univoci di ripartenza dell’attività produttiva: il basso utilizzo degli impianti, l’ancora elevato ricorso alla Cig e lo stallo degli investimenti sono segnali che inducono alla cautela. Unica eccezione: l’export, che torna a crescere. Nel dettaglio, il 21,6% delle imprese manifatturiere si attende, per il prossimo trimestre, un aumento della produzione, a fronte del 23,6% che ne prevede la diminuzione: il saldo è ancora leggermente negativo (-2%), ma ben lontano dal -11% della passata rilevazione. Anche per gli ordinativi totali il saldo migliora, passando dal -13,2% di dicembre, al -2,9%. Migliora in modo apprezzabile la previsione di produzione per le aziende con oltre 50 dipendenti, che passa dal precedente -10,7% all’attuale +13,2%. Particolarmente significativo è il rafforzamento del saldo ottimisti-pessimisti riferito all’export, che si conferma positivo e in miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (passa infatti da +4,8% a +10,0%). In questo trimestre, le aziende maggiormente ottimiste sulle previsioni export non sono più, come in passato, le grandi, bensì le medie esportatrici: se si scompongono i saldi per quantità di fatturato export, si osserva che le più ottimiste sono quelle che esportano dal 30% al 60% del fatturato, con un saldo del 19,9%, seguite da quelle che esportano dal 10% al 30%, con un saldo del 14,3%. Sono lievemente positive (1%) le aspettative delle grandi esportatrici e ancora negative (-13,9%) quelle delle aziende legate principalmente alla domanda domestica. Rimangono sostanzialmente stabili le previsioni di investimenti, sia significativi (il 21,7% delle aziende) che per sostituzioni (41,8%). Quasi invariato anche il tasso di utilizzo della capacità produttiva, che passa da 68,3% a 68,7%. Cala di poco il numero di aziende con un carnet ordini per meno di un mese (da 26,7% a 25,2%) e per un periodo da 1 a 3 mesi (da 49,8% a 48,9%). Invariate le imprese con lavoro garantito per 3-6 mesi (14,3%) e per oltre un anno (4,4%), mentre passano dal 5% al 7,3% per quelle che hanno ordinativi per un periodo di 6-12 mesi. Rimane leggermente negativo, anche se meno rispetto alle previsioni degli ultimi due anni, il clima intorno all’occupazione: il 9,3% delle imprese prevede un aumento della propria forza lavoro, a fronte del 13,8% che ne prevede la diminuzione, con un saldo pari a -4,5% (contro il pessimistico -9,3% del primo trimestre 2014). Si riduce in maniera apprezzabile il ricorso alla Cig: la percentuale di aziende che vi ricorre passa dal 32,6% al 27,4%. Per contro, non diminuiscono i tempi di pagamento, che rimangono intorno ai 94 giorni (149 per quelli da parte di enti pubblici), mentre oltre la metà delle imprese del campione (il 52,8%) segnala ritardi negli incassi. Un’analisi più puntuale dei dati evidenzia come il miglioramento degli indicatori derivi soprattutto dal rafforzamento di alcuni comparti non metalmeccanici, in particolare l’alimentare (+20,2% a favore degli ottimisti), la chimica (+16,1%), la gomma-plastica (+11,5%). Anche nel settore metalmeccanico si registra comunque un miglioramento del clima di fiducia, soprattutto nel comparto macchinari (+10,3%) e automotive (+6,7%). Al contrario, persiste la pesante recessione dell’edilizia (-43,1%) e del suo indotto (legno, laterizi, impiantisti). A livello territoriale, è da segnalare la buona performance della provincia di Alessandria che dal saldo ottimisti-pessimisti del -8,2% del primo trimestre 2014, passa ad un +13,6%. Bene anche Biella, che passa da +6,0% a +12,8%, Ivrea, che migliora da +10,0% a +25,0%. Migliorano, pur rimanendo negative, le previsoni per Torino (da -12,7 a -3,0%), Verbania (da -21,2% a -12,1%), Vercelli (da -14,3% a -5,3%). Ancora negative le previsioni in provincia di Cuneo (da -18,1% a -14,5%), sostanzialmente invariate quelle degli imprenditori di Novara (da 3,5% a 3,9%). Le aspettative delle circa 300 aziende dei servizi sono cautamente positive per i livelli di attività e ordinativi, con indicatori sopra il punto di equilibrio tra ottimisti e pessimisti, rispettivamente +3,7% e +1,7%. Il saldo sulle previsioni occupazionali registra un significativo miglioramento rispetto a dicembre, passando da -2,9% a +6,7%. Si riduce anche le percentuale di aziende che prevede il ricorso alla Cig (da 12,1% a 10,5%). Rimangono problematici gli indicatori sulla situazione finanziaria e di liquidità. Peggiora ancora la redditività, con un saldo pari a -15,8% (rispetto al -11,5% dello scorso trimestre); il 60,1% delle aziende segnala ritardi negli incassi (in lieve miglioramento rispetto al precedente 64,1%). Si riducono appena i tempi di pagamento, da 84 a 80 giorni (da 153 a 147 per la pubblica amministrazione). Nessun segnale di cambiamento proviene dagli investimenti: solo il 23,6% delle aziende ha in programma investimenti significativi (erano il 23,4% lo scorso trimestre), mentre il 41,2% prevede di effettuare interventi di sostituzione (erano il 42,9% a dicembre). Varia di poco anche la composizione del carnet ordini: l’11,8% delle imprese ha lavoro garantito per meno di un mese, il 30% per un periodo tra 1 e 3 mesi, il 17,8% da 3 a 6 mesi, il 19,5% da 6 mesi a un anno e il 20,9% per oltre un anno. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva, già elevato, sale leggermente e tocca l’83,3%. Infine, per la prima volta, alle aziende rispondenti è stato domandato un giudizio a consuntivo sul 2013 da poco archiviato. Quasi la metà del campione manifatturiero (il 49,8%) ha dichiarato di aver avuto un risultato economico positivo, a fronte del 22% che ha dichiarato una situazione di perdita (saldo +27,8%). Negativi gli altri saldi, riguardanti gli investimenti (-13,5%), il fatturato (-5,3%) e l’indebitamento (-0,5%). Analogamente, per i servizi, le risposte hanno rivelato che circa la metà delle aziende nel 2013 ha avuto un risultato economico positivo, con un saldo ottimisti-pessimisti del 30,6%. Negativi invece i saldi relativi al fatturato (-2,0%), all’indebitamento (-2,1%) e agli investimenti (-11,3%).  
   
   
ALCOA, LA REGIONE SARDEGNA CHIEDE AL GOVERNO DI ACCELERARE IL PAGAMENTO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI A CHI NE HA DIRITTO  
 
Cagliari, 20 Maggio 2014 - "Quando i soldi che il governo deve versare per gli ammortizzatori sociali saranno disponibili, la Regione non farà passare nemmeno un giorno: le pratiche saranno pronte per l´immediato pagamento". Lo ha detto l’assessore al Lavoro Virginia Mura alla delegazione di lavoratori Alcoa che ha incontrato ieri. La tensione è molto alta, anche per la gravità della crisi del Sulcis, in cui si inserisce la chiusura dello stabilimento Alcoa. Ma la Regione, ha spiegato di nuovo l’assessore Mura ai sindacati e ai lavoratori, non può anticipare il pagamento degli ammortizzatori sociali non ancora incassati dai lavoratori per il 2014: non lo ha fatto nessuna Regione italiana. "Abbiamo anticipato i pagamenti per i lavoratori in mobilità in deroga che non avevano ancora ricevuto dall’Inps nemmeno un euro per il 2013, mentre i lavoratori in cassa integrazione in deroga hanno ricevuto tutte le somme spettanti per il 2013”, ha ricordato l’assessore. E ha sottolineato come il problema di fondo – ribadito anche in una mozione presentata dal Pd al Senato – sia il rilancio delle attività imprenditoriali nel Sulcis e in tutta l’isola, la ricerca di interlocutori credibili per il rilancio della produzione nelle fabbriche in crisi, proprio a partire da Alcoa, e la pressione sul governo per garantire il pagamento tempestivo degli ammortizzatori sociali.  
   
   
25 START-UP SI PRESENTANO AI MERCATI GRAZIE A COMUNE E FIERA MILANO GRAZIE A QUESTA PARTNERSHIP SIAMO RIUSCITI A FORNIRE UN VALIDO PERCORSO FORMATIVO UTILE ALLE START-UP PER CONFRONTARSI CON I MERCATI DI RIFERIMENTO  
 
 Milano, 20 maggio 2014 – Dalla produzione di capsule di caffè totalmente riciclabili ai servizi per la donazione di latte umano, dai prodotti di cosmetica derivati dai fondi del caffè a un vero e proprio air bag per elicotteri. Sono questi alcuni dei prodotti e servizi proposti dalle 25 start-up che si sono aggiudicati la prima edizione di “Start-up in Fiera”, il programma di formazione d’impresa voluto da Fondazione Fiera Milano e Comune di Milano articolato in quattro giornate di formazione: dal marketing alla comunicazione sino al rapporto con i potenziali clienti. Ogni start-up avrà un proprio spazio espositivo, offerto dall’Ente Fiera per essere presenti alle manifestazioni in programma per l’anno 2014-2015 più in sintonia con il settore merceologico in cui operano. Il programma ha coinvolto start up e neo imprese in cerca di mercati di vendita e partner produttivi nonché di finanziatori. “Il Comune di Milano, anche attraverso questa iniziativa, si è ritagliato un ruolo mai avuto prima, di facilitatore della ricerca di mercato da parte delle imprese. Grazie alla partnership con Fondazione Fiera siamo riusciti a fornire un valido percorso formativo utile alle start-up per confrontarsi con i singoli mercati di riferimento, una delle attuali maggiori esigenze delle imprese milanesi. Con questa opportunità abbiamo voluto proporre un modello valido per aumentare le competenze dei giovani imprenditori”. Così l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca. “Start-up in Fiera – dichiara Benito Benedini, Presidente di Fondazione Fiera Milano - è stato ideato soprattutto con un obiettivo: permettere alle aziende nate da poco e quindi con ridotte risorse, di accedere a un mercato vasto, un mercato al quale, con ogni probabilità, senza dei partner “forti” non si sarebbero mai potute approcciare. Un mercato come quello sul quale da quasi un secolo opera la nostra controllata Fiera Milano, che grazie a fiere di successo e conoscenze strategiche sull’uso del più efficace degli strumenti di comunicazione commerciale, la fiera appunto, riesce sempre a sostenere chi anche per la prima volta ne utilizza gli spazi espositivi”.  
   
   
DA REGIONE LOMBARDIA BANDO DA 315.000 EURO PER START UP CULTURALI E CREATIVE  
 
Milano, 20 maggio 2014 - "Uno sforzo comune di Regione Lombardia, Unioncamere e delle Camere di commercio di Lecco e Cremona, per sostenere gli aspiranti imprenditori del settore culturale e creativo". Così gli assessori regionali alle Culture, Identità e Autonomie e al Commercio, Turismo e Terziario, commentando il bando a favore delle Start up culturali e creative in Lombardia per l´accesso a fondi pre-seed. La Dotazione Finanziaria - Si tratta di un intervento rivolto a tutto il territorio lombardo, che conta su uno stanziamento di 315.000 euro, di cui 300.000 a carico di Regione Lombardia (Assessorati Culture, Identità e Autonomie e Commercio, Turismo e Terziario) e delle Camere di commercio di Cremona (10.000 euro) e Lecco (5.000) per le progettualità imprenditoriali che riguardano i rispettivi territori. Investimenti Continui Nel Settore - "La Lombardia - spiega l´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie - è regione leader per numero di occupati nel variegato settore delle imprese culturali e creative". "La nostra regione - ricorda l´assessore - è anche tra le prime in Europa in questo campo, solo dopo Ile de France e Londra. Un primato che ci rende tutti orgogliosi e motivo per cui la Giunta lombarda continua a investire in un ambito che ritiene strategico, con l´auspicio che possa favorire la nascita e la crescita di nuove professionalità". "Questa misura - prosegue l´assessore - vede una stretta sinergia tra più Istituzioni ed è l´ulteriore dimostrazione di quanto Regione Lombardia creda nella cultura come leva per lo sviluppo dei nostri territori". Punti Di Forza Del ´Made In Lombardia´ - "I settori legati alla creatività - spiega l´assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario - costituiscono un punto di forza del ´Made in Lombardia´, tra i più rilevanti per valore aggiunto prodotto". "In essi - sottolinea l´assessore - dialogano creatività, innovazione, cultura, ricerca e tecnologia, che sono forti attrattori di investimenti e quindi un fertile terreno di rilancio dell´economia lombarda e dell´occupazione". "In particolare, design e moda - afferma - sono un pilastro importante dell´identità regionale e un´eccellenza riconosciuta in tutto il mondo". Strumento Che Guarda A Expo - Il bando è uno strumento, promosso da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e dalle Camere di commercio di Lecco e Cremona, nell´ambito dell´Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo - Asse 1 ´Competitività delle Imprese´, che contribuisce all´abbattimento dei costi sostenuti dagli aspiranti imprenditori del settore culturale e creativo. Grazie a questa misura si vogliono sostenere cultura e creatività, spesso strettamente legate all´innovazione, con la convinzione che rappresentino per il territorio fattori chiave di competitività anche in prospettiva di Expo, unendo le forze di Regione, Unioncamere e Camere di commercio di Cremona e Lecco.  
   
   
SEED MONEY: VIA LIBERA A 37 PROGETTI DI NUOVA IMPRENDITORIALITA´  
 
Trento, 20 maggio 2014 - 37 nuove imprese pronte a muovere i primi passi in Trentino, 14 nel settore dell´innovazione tecnologica, 20 nei diversi rami dell´innovazione sociale e del welfare, 3 infine riguardanti la creazione di incubatori d´impresa specialistici: è questo il risultato del bando Seed Money, finanziato grazie al programma europero Fesr indetto nel 2013 dal Servizio Europa della Provincia. Il programma prevede il sostegno alla creazione di nuova imprenditorialità, dando la precedenza ai giovani imprenditori, per complessivi 4.450.000 euro. Con la decisione di oggi si è quindi conclusa la selezione delle iniziative presentate: ad ogni futuro imprenditore andranno un massimo di 150.000 euro, che serviranno a finanziare la fase di avvio dell´impresa. "Abbiamo vagliato un totale di 166 domande, un vero record - ha sottolineato oggi il presidente della Provincia, nel presentare alla stampa la decisione assunta dalla Giunta provinciale - e passare ora dalla fase dell´idea a quella della sua concretizzazione è un momento molto significativo. In questo caso rappresenta anche un segnale di come la sinergia fra L´europa, gli Stati e le realtà territoriali possa funzionare. I progetti che finanziamo qui in Trentino con il programma Seed Money vanno dai nuovi software all´ecoturismo, dalle piattaforme elettroniche per la didattica e l´e-book all´assistenza sanitaria domiciliare, dalla green economy fino a un casco innovativo con airbag incorporato. Tutte idee interessanti, che abbiamo attentamente esaminato, e che speriamo possano diventare altrettanti business innovativi". Oggi in conferenza stampa tre giovani imprenditori hanno raccontato la loro esperienza attraverso le rispettive imprese: Noivion Srl e Melixa Srl. Questa edizione di Seed Money si è rivelata, considerato il numero delle domande presentate, 166, un successo senza precedenti. Per fare un confronto con le due edizioni precedenti, nel 2009 erano state 66 e nel 2011 76. Con la delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente della Provincia autonoma, si è quindi conclusa la procedura di selezione delle iniziative, presentate nell’ambito del bando Fesr 1/2013, emanato dal Servizio Europa della Provincia, nella sua veste di autorità di gestione del Programma operativo provinciale 2007-2013, Asse 3 “Nuova Imprenditorialità”.il programma prevede il sostegno alla creazione di imprese e allo spin-off imprenditoriale, ed è finanziato, oltre che da fondi provinciali, dall’Unione europea tramite appunto il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dallo Stato Italiano - Ministero dello Sviluppo Economico, per uno stanziamento complessivo pari a 4.450.000,00 di euro. Questa disponibilità finanziaria - a cui si possono aggiungere naturalmente anche finanziamenti privati - si traduce in contributi a fondo perduto per sostenere la delicata fase di avvio di attività di impresa, il cosiddetto start up, finanziando differenti tipologie di voci di spesa: costituzione della società, analisi di mercato, predisposizione del business plan, certificazioni, prototipazione e pre-ingegnerizzazione, deposito di brevetti o marchi, tutoraggio imprenditoriale, comunicazione e così via. Il contributo massimo per progetto è pari a 150.000,00 euro e i beneficiari sono persone fisiche o imprese di recente costituzione non ancora sul mercato. Nel selezionare i progetti finanziabili si è posta particolare attenzione a quelli che prefigurassero un rafforzamento della competitività del sistema economico trentino nel suo complesso. Come mai il boom di domande in questa edizione 2013? Esso si spiega in parte anche con le innovazioni apportate rispetto al passato. Il bando infatti, è stato inserito nel progetto per l’imprenditoria giovanile approvato dalla Giunta nel marzo 2013 che ha attivato ulteriori e più incisivi interventi a sostegno della nascita e del consolidamento di imprese giovanili, sia in ambito tecnologico, sia in materia di innovazione sociale. I settori individuati erano quelli strategici per il territorio quali Welfare-benessere, Cultura, Educazione, Servizi al turismo e Valorizzazione Ambientale, Comunicazione e gestione di informazioni, Green Economy. Inoltre il bando ha previsto il finanziamento di 3 idee imprenditoriali finalizzate alla costituzione di incubatori specialistici privati esclusivamente nei settori della cultura, del turismo/valorizzazione ambientale, del welfare/benessere. Gli incubatori specialistici devono essere in grado di offrire ai futuri imprenditori luoghi d’incontro, di scambio d’idee, servizi di base per lo sviluppo di progetti d’impresa e gli spazi per la realizzazione dell’attività per un periodo limitato. Gli esiti del bando, come già detto, hanno portato ad individuare 37 nuovi futuri imprenditori per un totale di 127 soci dichiarati (la previsione è che siano destinati a crescere dopo la fase di avvio dell´impresa). L´aiuto di Seed Money coprirà un periodo di 18 mesi. Sono stati selezionati nello specifico 14 progetti di innovazione tecnologica, 20 di innovazione sociale e 3 di incubatori specialistici. In totale le 166 domande considerate ammissibili hanno coinvolto in questa edizione del bando 492 proponenti, di cui il 30% circa giovani e il 52% donne. Il 50% circa delle proposte riguardava i settori dei servizi (30%) e del “green” (19%) con a seguire Ict, elettronica, meccatronica, e biotech. Molto innovativi i filoni seguiti dalle nuove imprese. Di queste, due hanno presentato in conferenza stampa la loro esperienza. Giampiero Tedeschi, di Noivion Srl, con sede a Rovereto presso progetto Manifattura, ha spiegato che l´azienda si occupa di un nuovo sistema di generazione di impulsi di elettroni ad alta intensità e della sua implementazione in applicazioni industriali, prevalentemente nella produzione di film sottili fotovoltaici. Melixa Srl, attraverso Michele Sava, ha illustrato il progetto di un´arnia informatizzata, provvista di sensori che consentono all´apicoltore di monitorare lo stato della colonia da remoto, attraverso un software fruibile anche da dispositivi mobili, come smartphone e tablet.  
   
   
UNA GIORNATA PER SCOPRIRE COME LE PERSONE CON DISABILITÀ POSSONO ESSERE UN’OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE UN PROGETTO PER PROMUOVERE E VALORIZZARE LE OPPORTUNITÀ DI IMPIEGO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ ALL’INTERNO DELLE AZIENDE  
 
Milano, 20 maggio 2014 - Si è aperta ieri mattina presso la Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4, la “Festa del lavoro e dei lavoratori con disabilità”. Un’iniziativa realizzata da cooperativa sociale Progetto il seme Onlus in collaborazione con Anmil e con il patrocinio del Comune di Milano, che ha l’obiettivo di comunicare alle aziende che le persone con disabilità possono svolgere attività lavorative molto diversificate e professionalmente qualificate al pari di qualsiasi altro lavoratore. La condizione essenziale è che siano conosciute le diverse disabilità e supportate correttamente, sia con l’ausilio delle tecnologie che con un’adeguata scelta del posto e dell´ambiente di lavoro, permettendo così la piena espressione personale e professionale. “Un appuntamento che ha il compito di far conoscere alle imprese le opportunità offerte dall’impiego di persone con disabilità. Persone che, se poste nelle condizioni giuste per esprimere le proprie capacità, non sono solo “un obbligo di legge” ma una concreta risorsa per le aziende e la comunità” Così l’assessore alle Politiche del lavoro, Sviluppo economico che prosegue: “Come amministrazione abbiamo messo in atto diversi percorsi concreti per l’integrazione dei soggetti più deboli in ambito lavorativo: si va dalla formazione mirata offerta dai Centri di via Fleming e via San Giusto, con il loro modello di formazione on demand, all´affidamento diretto di commesse comunali alle cooperative di tipo B attive nell´inserimento lavorativo di persone con disabilità”. “È giunto il momento di creare reali occasioni di lavoro alle persone con disabilità – ha detto l’assessore alle Politiche sociali – sfruttando tutte le energie possibili e utilizzando fino in fondo le borse lavoro che ogni anno abbiamo a disposizione. È assurdo che in una città come Milano, prima per imprenditoria e con una fortissima vocazione al sociale, non ci siano offerte per assumere persone che possono lavorare come tutte le altre usufruendo di questi incentivi dato dal Comune. Noi ci impegniamo affinché questo succeda fin da ora con l’impiego di personale proveniente dalle cooperative B e in occasione di Expo 2015 che vogliamo sia non solo una manifestazione accessibile a tutti, ma anche una opportunità per far lavorare chi per noi è un autentica risorsa”. La giornata sarà una vera e propria vetrina sul mondo del lavoro e della disabilità. Dalle ore 9:00 un convegno durante il quale verrà affrontato il tema dell’occupazione e degli inserimenti lavorativi in ottemperanza alla Legge n° 68/99, normativa ancora non del tutto conosciuta soprattutto per le opportunità che offre alle aziende oltre che ai disabili. La mattinata proseguirà con una serie di eventi anche dedicati alle tecnologie assistive quali strumenti che, insieme alla conoscenza delle diverse disabilità e alle loro caratteristiche, possono sviluppare professionalità e valorizzare le abilità favorendo gli inserimenti lavorativi. L’accento verrà posto sulla necessità di adottare nuove strategie per l’implementazione dell’occupazione da svilupparsi con le istituzioni incrementando i programmi già esistenti per l’inserimento lavorativo nonchè per la formazione professionale. Verranno trattati anche i temi della Social Innovation, della collaborazione Profit-noprofit e quindi delle tecnologie assistive. Presenti anche numerosi stand e corner informativi e/o formativi dove poter “toccare con mano” le varie opportunità offerte alle persone con disabilità così come alle aziende in tema di agevolazioni fiscali, contributive ecc. E facilitando così l’incontro tra domanda ed offerta. A questi si affianca un ricco programma di workshop volto a promuovere le nuove tecnologie assistive a supporto del lavoratore disabile nonché i corretti approcci comportamentali a sostegno dell’inserimento lavorativo. In chiusura di giornata uno spettacolo di teatro, musica e cabaret con alcuni dei nomi più noti del panorama comico italiano: Paolo Rossi, Antonio Cornacchione, Diego Parassole, David Anzalone, Folco Orselli, Vincenzo Costantino Cinaski, Barbara Apuzzo, Walter Leonardi, Walter Maffei, Flavio Pirini.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA APPROVATO IL “PIANO PERFORMANCE 2014-2016”  
 
Catanzaro, 19 maggio 2014 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente f.F. Antonella Stasi, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta della Presidenza è stato approvato il “Piano della performance 2014-2016” del Dipartimento “Controlli”. Su proposta dell’Assessore Luigi Fedele è stato approvato il nuovo programma delle attività di internazionalizzazione proposto da Unioncamere Calabria Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini è stato deliberato di nominare Dirigente generale del Dipartimento “Turismo” il dirigente regionale Pasquale Anastasi, che già svolgeva le funzioni di reggente.  
   
   
SGL CARBON; INCONTRO LIQUIDATORI E SINDACATI; PER REGIONE UMBRIA NECESSARIO RICONVOCARE IMMEDIATAMENTE LE PARTI  
 
Perugia, 20 maggio 2014 – Le notizie pervenute dall´incontro tra i liquidatori della Sgl Carbon e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali e della Rsu, successivo a quello in cui è stato firmato il verbale di accordo sulla vicenda Sgl Carbon, non solo sorprendono, ma risultano gravi anche sul piano delle corrette relazioni istituzionali. E´ quanto afferma una nota della rappresentante della presidenza della Regione Umbria, per la quale è urgente dunque una immediata riconvocazione di tutte le parti, che peraltro risulta essere stata già attivata dal Ministero dello Sviluppo Economico, affinché quanto sottoscritto questa mattina costituisca la base per affrontare la complessa vicenda della Sgl Carbon. Per la Regione Umbria la valutazione delle manifestazioni di interesse all´acquisizione della Sgl Carbon deve essere anche il presupposto della sospensione delle procedure di mobilità dei lavoratori dell´azienda, e deve avvenire mantenendo l´attività produttiva dello stabilimento di Narni. Le istituzioni regionali e locali sono interessate esclusivamente alla continuità industriale ed occupazionale dello stabilimento di Narni e auspicano – conclude la rappresentante della presidenza della Regione - che i rappresentanti della proprietà dell´azienda si comportino con correttezza e rispetto dei lavoratori e della comunità locale.  
   
   
ARTIGIANATO ARTISTICO, PARTE DA SIENA LA FORMAZIONE NELLA BOTTEGA SCUOLA  
 
Firenze, 20 maggio 2014 - Parte da Siena la sperimentazione regionale della Bottega Scuola, prevista dalla legge regionale sull´artigianato che, per la prima volta, ne ha definito obiettivi ed ambiti d´intervento, istituendo anche la figura del maestro artigiano. Grazie ad un protocollo d´intesa firmato ieri da Regione Toscana, Provincia di Siena, Cia (Cassa Integrazione Assistenza, l´ente bilaterale del settore artigiano) Siena, fa i primi passi il modello di formazione per l´artigianato pensato da Regione e associazioni di categoria per trasmettere alle nuove generazioni il saper fare degli antichi mestieri. Cardine della sperimentazione è il riconoscimento della Bottega Scuola, ovvero dell´impresa artigiana, diretta dal maestro artigiano, come luogo deputato alla formazione di figure professionali nel settore dell´artigianato artistico e tradizionale. Il protocollo - L´intesa firmata punta a definire, anche dal punto di vista del metodo, il modello formativo della Bottega Scuola, con l´obiettivo di recuperare gli antichi mestieri attraverso la rivitalizzazione di produzioni che rischiano di scomparire, ad avvicinare i giovani e gli aspiranti imprenditori a mestieri artigianali che, pur non essendo sotto i riflettori, sono portatori di importanti valori economici, culturali e sociali. Fra le finalità anche quella di fornire strumenti utili per la nascita di microimprese e favorire il ricambio generazionale in quelle già esistenti. Si tratta di uno strumento importante, ha detto l´assessore alle attività produttive credito e lavoro nel firmare, per la Regione, l´intesa, che parte a livello sperimentale in un´area della Toscana, ma che contiamo in seguito di estendere, a sostegno di un settore come l´artigianato artistico, che è vitale per l´economia toscana ma che deve essere aiutato a superare la grave crisi dalla quale ancora non siamo usciti, nonostante il forte recupero delle esportazioni. Ed è importante, ha sottolineato l´assessore, che questo sostegno vada nella direzione di promuovere e perseguire l´eccellenza e la qualità che sono gli ingredienti del successo di queste produzioni sui mercati internazionali. Il protocollo prevede da parte della Regione la definizione degli standard formativi e del quadro metodologico, mentre la Provincia di Siena finanzierà e realizzerà uno o più percorsi, attraverso uno specifico avviso per la selezione dei progetti. L´ente bilaterale affiancherà le Botteghe Scuola in una serie di funzioni specifiche, fra cui la formazione dei maestri artigiani coinvolti e le commissioni di esame per il rilascio della qualifica. Per la realizzazione delle azioni previste dall´intesa, i firmatari saranno affiancati da Artex, Centro per l´artigianato artistico e tradizionale per la Toscana che si occuperà, fra l´altro, di dare informazione, coordinare e monitorare la sperimentazione Cos´è la Bottega Scuola - La Bottega Scuola è un´impresa artigiana che svolge il ruolo di vera e propria agenzia formativa, accreditata al Sistema regionale della formazione professionale e i cui percorsi formativi possono essere finanziati con risorse pubbliche o riconosciuti ai sensi della legge regionale. Per diventare Bottega Scuola un´impresa artigiana deve essere diretta da un Maestro Artigiano, la cui professionalità è ufficialmente riconosciuta in base a esperienza e competenze.La Bottega Scuola svolge attività formative nel settore dell´artigianato artistico e tradizionale, tramandando saperi e mestieri. A chi si rivolge - I percorsi formativi realizzati dalla Bottega Scuola si rivolgono a tutti coloro che sono interessati ad una formazione o specializzazione nelle tecniche artistiche e tradizionali e sono finalizzati all´acquisizione di una qualifica professionale o di una certificazione di competenze. I presidenti delle due associazioni di categoria, Confartigianato Imprese Toscana e Cna Artistico e Tradizionale Toscana, sottolineano che il riconoscimento delle Botteghe Scuola quali agenzie formative a tutti gli effetti segna un punto di svolta nel rilancio dell´artigianato artistico e la possibilità di sperimentare in Toscana una formula radicalmente innovativa nello scenario nazionale. Le Botteghe Scuola vogliono essere una riedizione moderna delle botteghe rinascimentali, un contributo concreto alla possibilità di tramandare il saper fare, la manualità e la creatività di quei Maestri Artigiani che, ancora oggi, contribuiscono a rendere grande la Toscana. Se le istituzioni e i Maestri Artigiani faranno la loro parte si apriranno nuove opportunità occupazionali, soprattutto per i giovani. Un passo avanti - Il protocollo è, secondo le associazioni, un ulteriore passo avanti nel chiarire come le Botteghe Scuola possano espletare al meglio le proprie funzioni e una chiara dimostrazione di come mettere in "squadra" più soggetti (Regione Toscana, Provincia di Siena, Associazioni Artigiane, Ente Bilaterale, Artex) possa contribuire, in modo significativo, a rendere sostenibili queste prime sperimentazioni di Bottega Scuola. Sperimentazioni che si auspica possano trovare un adeguato sostegno anche nelle risorse che arriveranno in Toscana con i nuovi Fondi Strutturali.  
   
   
PRADA, MOLTENI E GIOTTI, CAFAGGIOLO: LA REGIONE TOSCANA INVESTE PER ATTRARRE INVESTIMENTI E CREARE LAVORO  
 
Firenze, 20 maggio 2014 - Ieri la giunta ha approvato una serie di decisioni importanti per un gruppo di aziende toscane, che potranno in questo modo realizzare gli investimenti che hanno programmato e aumentare l´occupazione. Lo ha annunciato il presidente nel corso di un incontro con la stampa, sottolineando l´impegno della Regione nell´attrazione degli investimenti attraverso l´ammodernamento infrastrutturale e le opere necessarie per creare condizioni appetibili per le imprese. 1) Protocollo d´intesa tra Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comuni di Montevarchi e Terranuova Bracciolini e la società Prada. Con il protocollo si prevede di realizzare nel Comune di Terranuova Bracciolini la Bretella nel tratto tra Le Coste – Casello autostradale A1 a completamento dell´intervento sulla ex S.p.11 fermo restando che la nuova strada regionale 69 (in fase di completamento) deve essere organicamente collegata con le parti di tessuto urbano circostanti, con la previsione del nuovo attraversamento sul Fiume Arno. Gli interventi sono finalizzati non solo al rafforzamento della presenza industriale del Gruppo Prada in Toscana, ma anche a servizio di un´area ad alta concentrazione industriale (Bartolini, Power One, consorzio Terranuova Energia). La Regione Toscana si impegna ad attivare le procedure per l´accordo di programma; la Provincia si assume la responsabilità di attivare le procedure per la progettazione e, in quanto responsabile per il procedimento, attiverà la conferenza dei servizi preliminare per recuperare i pareri delle diverse amministrazioni implicate. Ci si impegna, inoltre, a definire l´accordo di programma per affidare all´esterno l´incarico la progettazione dell´opera. Prada si impegna a finanziare la progettazione preliminare. Tutti i sottoscrittori si impegnano a velocizzare al massimo le procedure per realizzare l´opera nel più breve tempo possibile (entro il 2017) Inoltre la Regione è impegnata nel finanziamento del Ponte Leonardo (20 milioni) e per il completamento della Strada 69 (15 milioni) Prada ha nel Valdarno aretino, a Terranuova Bracciolini e a Montevarchi, il suo cuore produttivo. Negli ultimi cinque anni ha investito oltre 100 milioni di euro e negli ultimi tre ha assunto 150 persone. Attualmente impiega 1700 addetti, più 1000 nell´indotto. Prevede di investire nei prossimi anni altri 88 milioni di euro. 2) Accordo Molteni e Giotti - La Regione Toscana ha trovato un accordo con la ditta Molteni di Scandicci, un´azienda nata nel 1892, oggi presente in oltre 25 paesi,240 dipendenti per una fatturazione di circa 65 milioni di euro l´anno. Produce le cosiddette controlled drugs, le droghe controllate come il metadone e altri oppiacei, ma anche antidolorifici in varie forme. La Molteni vuole espandersi e investire in magazzini e uffici, ma il terreno da utilizzare deve essere bonificato, perchè inquinato negli anni ´80 da un´altra azienda chimica. L´accordo prevede che la Molteni contribuisca alle bonifiche con 800 mila euro, mentre la Regione ne investirà 2,7 milioni. Questa intesa consentirà anche all´azienda confinante, la Giotti (160 dipendenti suddivisi in tre stabilimenti che producono aromi, estratti e succhi alimentari) di poter ampliare il proprio impianto, evitando di localizzare altrove le proprie produzioni. 3) Cafaggiolo - Protocollo di intesa per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione della Villa e della Tenuta Medicea di Cafaggiolo e dell´area circostante, tra Regione Toscana, Provincia di Firenze, comuni di Barbarino del Mugello e San Piero a Sieve, Autorità di bacino dell´Arno, Mibac-direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, Società Cafaggiolo srl. Il protocollo rappresenta un ulteriore step del percorso, coordinato dalla Regione, che ha visto tutti i soggetti interessati impegnati per un progetto complessivo di "valorizzazione e salvaguardia dei valori architettonici e storico paesaggistici" del complesso. Il prossimo atto sarà un "accordo di programma" con il quale verranno definiti il cronoprogramma, le modalità e le procedure amministrative necessarie al caso. Per la questione della strada regionale 65 è stata individuata una soluzione condivisa, tra le ipotesi esaminate, che interesserebbe interamente la proprietà della società Cafaggiolo srl. Secondo il masterplan presentato dalla società l´investimento ammonterà a 150 milioni di euro con una occupazione minima di 275 unità e una forte ricaduta sull´intero territorio circostante. Il presidente ha poi anunciato un protocollo di intesa riguardante un possibile investimento dell´azienda Il Borro (riconducibile alla famiglia Ferragamo) e una deliberazione riguardante la Varvarito, che consentirà di conservare il posto di lavoro di 140 persone.  
   
   
ALLUVIONE SENIGALLIA: FONDI IMMEDIATI PER GLI INTERVENTI URGENTI DI RIPRISTINO DELLE ABITAZIONI.  
 
Ancona, 20 maggio 2014 - L’esecutivo regionale ha messo 150 mila euro a disposizione delle famiglie senigalliesi colpite dall’alluvione, come annunciato dall’assessore ai Servizi sociali, Luigi Viventi, la scorsa settimana in occasione della Giunta tenutasi a Senigallia. La somma è da destinare a interventi immediati e urgenti di ripristino della funzionalità delle abitazioni, quali, ad esempio, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Il provvedimento è stato approvato questa mattina su proposta dello stesso assessore Viventi e la somma stabilita deriva da risparmi interni al servizio. I contributi saranno gestiti dal Comune che, secondo le indicazioni della Regione, potrà destinarli alle famiglie, in base ai criteri Isee, per un ammontare massimo di duemila euro per ciascun nucleo. “Consapevoli dell’importanza di sostenere con ogni mezzo questa popolazione così duramente colpita – ha detto Viventi – abbiamo analizzato il bilancio per realizzare il massimo delle economie. Questa delibera seguirà un iter molto veloce. Ho infatti già informato il consigliere Gianluca Busilacchi, presidente della quinta Commissione consiliare e la presidente del Cal (Consiglio delle autonomie locali) Patrizia Casagrande, che si sono dimostrati disponibilissimi e riuniranno, in tempi molto brevi, i rispettivi organi istituzionali, per procedere all’esame dell’atto e consentirne quindi una celere approvazione”.  
   
   
MESTIERI, VIA AD UN NUOVO BANDO SU ARTIGIANATO LIGURE  
 
Genova, 20 Maggio 2014 - Dopo il successo del bando sugli antichi mestieri varato dalla Regione Liguria nel 2012 con 140 iscritti e quasi 400 domande, la Giunta regionale si appresta a pubblicare un nuovo bando dedicato alla promozione dell´artigianato ligure e all´occupazione giovanile. Lo ha comunicato questa mattina l´assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti nel corso dell´incontro in Confartigianato con i vertici dell´associazione guidata dal presidente regionale, Giancarlo Grasso per fare il punto sulla nuova programmazione europea di fondi Por-fse 2014-20120. "Stiamo finendo le valutazioni del bando sugli antichi mestieri – ha detto Rossetti - per capire l´impatto occupazionale che ha avuto e i settori su cui è opportuno muoversi, non solo per quanto riguarda le antiche occupazioni a rischio di estinzione, ma più in generale tutti i campi dell´artigianato ligure". Il nuovo bando che rappresenterà una seconda tranche del primo sugli antichi mestieri, verrà reso noto non appena la Commissione Europea approverà il nuovo programma comunitario Fondo sociale.  
   
   
SEVES, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA INCONTRA I LAVORATORI: RITIRARE LA MOBILITÀ  
 
Firenze, 20 maggio 2014 - La priorità adesso è ritirare la mobilità e percorrere con fermezza la strada che consenta di verificare l´esistenza di nuovi investitori: quella del ricorso agli ammortizzatori sociali. Il presidente della Regione Toscana ha ribadito il sostegno ai lavoratori dell´azienda fiorentina nel corso di un incontro con una delegazione presso il circolo Arci di San Bartolo a Cintoia. Assurda e incomprensibile, ha sottolineato il presidente, la decisione dell´azienda e inaccettabile che si scarichino sui lavoratori ritardi e mancanze della società. La Regione, ha concluso, continuerà a seguire la vertenza per tutelare il diritto al lavoro e il futuro produttivo di una realtà di grande tradizione.