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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Settembre 2014
FORUM ALPINUM: DAL PSR PIÙ AIUTI PER LA MONTAGNA  
 
Darfo Boario Terme/bs) - "Nel prossimo Piano di sviluppo rurale, che finanzia gli investimenti, avremo risorse importanti per la montagna. Entro la metà del mese di ottobre potremo avere un pronunciamento definitivo da parte della Ue". Lo ha sottolineato l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo al convegno ´Verso la politica macroregionale nella gestione delle risorse´, nell´ambito del ´Forum Alpinum 2014´. Modalità Nuove - "In passato c´erano singole misure specifiche per settori - ha detto l´assessore lombardo -, oggi abbiamo ribaltato questo meccanismo: esiste una differenziazione per quelle di montagna, tanto in ordine a una serie di scelte strategiche specifiche contenute nel Piano, quanto in ordine a indici e priorità che danno vantaggi concreti, come maggiori punteggi in graduatoria. Aspetti semplici, che ci permettono di dire che la programmazione per lo sviluppo rurale lombardo avrà risorse importanti soprattutto per la montagna". "Ora la palla passa all´imprenditore agricolo - ha chiarito Fava -, che ci deve fare proposte. Ma devo dire che oggi respiriamo un´aria diversa: l´incidenza della quota destinata alla montagna cambia e si aggirerà tra il 35 e il 45 per cento dei fondi complessivi". Più Giovani Lavorano In Montagna - "Oggi gestiamo la montagna grazie agli agricoltori - ha sintetizzato Fava - e lo dicono i numeri. Se l´età media dei quasi 50.000 agricoltori lombardi è di 63 anni, i giovani con meno di 40 anni rappresentano il 14,5 per cento del totale". Un dato che cambia salendo in quota. "Nelle zone di montagna la percentuale cresce al 18,5 per cento - ha precisato - ed è un paradosso, se pensiamo quanto sia arduo garantire in un contesto più difficile la marginalità adeguata. Numeri che si invertono scendendo in pianura, dove l´agricoltura intensiva predomina". Agricoltura Di Montagna Custode Del Territorio - Il 2 per cento dei Lombardi impegnato in agricoltura è quello che, come ricorda spesso l´assessore lombardo, "gestisce l´80 per cento del territorio". "L´agricoltura di montagna - ha concluso Fava - è custode del territorio: su questa base abbiamo impostato il prossimo Piano di sviluppo rurale".  
   
   
AL VIA LA CAMPAGNA COMMERCIALE VERSO GLI USA CON I PRIMI CONTAINER DI MELE  
 
Trento/ferrara - Si sono conclusi con successo i controlli fitosanitari da parte degli Ispettori Aphis sulle prime mele destinate agli Stati Uniti che di fatto hanno inaugurato la seconda campagna commerciale per mele e pere. I primi container di mele sono partiti giovedì 11 settembre, in concomitanza con lo svolgimento del corso per abilitare 20 nuovi ispettori fitosanitari per la procedura elettronica del “cold treatment” richiesta dagli Usa. Un’ottima sinergia, apprezzata dai partecipanti e dai rappresentanti Usda, che ha permesso di fare la prova pratica in vivo. Questa nuova campagna commerciale ha visto un lavoro preparatorio di Assomela e Cso e di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dal Ministero delle Politiche agricole, la nostra Ambasciata a Washington, i servizi fitosanitari delle Regioni e delle Province autonome, che ha portato alcune significative semplificazioni nel piano di lavoro sottoscritto a settembre dello scorso anno. Grazie ai buoni risultati ottenuti con il progetto pilota, Aphis ha avuto modo di comprendere meglio il nostro sistema produttivo e di commercializzazione ed ha accettato di semplificare aspetti come i controlli in campo prima della raccolta, o le fasi di stoccaggio del prodotto. Con il 2014/2015 il programma mele e pere Usa è stato esteso anche ad altre Regioni potenzialmente interessate. Infatti, quest’anno oltre a Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna ha aderito anche il Piemonte. In ogni caso, sempre al fine di mantenere uno standard di lavoro molto elevato, utile per favorire una costante crescita di fiducia da parte della clientela ma anche delle autorità americane, le strutture hanno concordato di inviare solo la regina delle pere, l’Abate Fetel, coltivata per la maggior parte in Emilia Romagna e mele delle varietà Gala, Golden, Granny Smith e Fuji da Trentino Alto Adige e Piemonte, tutte prodotte secondo le regole del Sistema Nazionale Qualità Produzione Integrata. Quest’anno le strutture che hanno aderito al programma sono i Consorzi Melinda, la Trentina, Vog Terlano (Marlene) e Vi.p (Val Venosta), che commercializzano le mele unitariamente attraverso il consorzio From e Mezzacorona per il Trentino Alto Adige. Per l’Emilia Romagna, le strutture abilitate ad andare oltreoceano sono Apofruit Italia, Cipof, Fruit Modena Group, Granfrutta Zani, Ital-frutta, Mazzoni, Opera, Orogel Fresco, Patfrut Sca, Salvi Unacoa e Sistema Frutta, passando da 6 a 12. In Piemonte effettuerà le prime spedizioni Lagnasco Group. Alessandro Dalpiaz sottolinea l’importanza del gioco di squadra su questo tema, che può diventare un elemento di valore e comunicazione verso i potenziali clienti. Il secondo anno di lavoro, che prevede l’invio di circa 30 container di mele, è prevalentemente finalizzato a valutare più in profondità l’effettiva potenzialità del mercato statunitense, a comprenderne meglio i meccanismi ed i margini di redditività che questo progetto può esprimere. L’obbiettivo di questa campagna commerciale – dichiara Simona Rubbi di Cso - è mantenere uno standard estremamente elevato per non vanificare i risultati ottenuti lo scorso anno, ma anzi migliorarli. Proprio per questo è necessario quanto mai avere una maggior programmazione dei quantitativi e delle partenze anche per semplificare ed ottimizzare i costi dei controlli degli ispettori americani completamente a carico delle strutture partecipanti. Per le pere, le prime ispezioni sono previste per metà ottobre.  
   
   
IL NUOVO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 PUGLIA  
 
Sarà innovativa, aggregante, giovane e responsabile nella gestione del rischio e nella tutela del patrimonio ambientale l’agricoltura del prossimo settennio in Puglia. A definirne l’orizzonte in Fiera del Levante i vertici dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e i rappresentanti del partenariato economico e sociale che nei prossimi giorni firmeranno il documento di intesa relativo al prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Siamo alla fase conclusiva di un lungo confronto partenariale che ha reso il documento ricco e di punti di vista e osservazioni – ha detto Gabriele Pagliardini, direttore dell’area Sviluppo Rurale – e che oggi consegna alla Puglia un Psr che sarà in grado di contribuire alla crescita del comparto agricolo pugliese. Le tracce portanti riprendono coerentemente la strategia europea 2020 per una crescita inclusiva, sostenibile e intelligente e avviano la ruralità pugliese verso una sfida fatta di tante piccole e grandi rivoluzioni.(...) Proviamo con questa programmazione ad incidere sui fattori critici della nostra agricoltura – spiega l’Assessore Fabrizio Nardoni – sia per quanto attiene l’aggregazione e la crescita dimensionale delle imprese agricole, sia per quanto attiene i servizi, l’innovazione e il ricambio generazionale. D’altronde l’agricoltura pugliese mostra di essere in buona salute e di avere ampi margini di crescita, così come dimostra il saldo delle imprese attive e il saldo (in positivo) delle start-up del settore. Insomma il settore traina e cresce e il buon nome della Puglia si sviluppa, specie nella voce dell’export proprio grazie alle politiche che in questi ultimi anni hanno riguardato la pianificazione e la programmazione degli interventi in questo settore primario. Ma dall’accordo sulla Politica Agricola Comune scaturisce un altro impegno quello che a livello nazionale vale circa un miliardo e mezzo in favore delle politiche per la gestione del rischio. E così il Psr pugliese diventa attento e consequenziale. Daremo premialità a coloro che garantiranno adeguata copertura del rischio proveniente da calamità naturali perché troppo alto è il peso di vite umane, ma anche di danni al nostro apparato economico produttivo registrato in questi ultimi anni – dice Nardoni – e ciò al fine di meglio garantire la tutela delle risorse pubbliche concesse e il raggiungimento degli obiettivi aziendali e strategici del programma. Novità di questo Psr anche l’impegno per l’inclusione sociale, il rilanciato ruolo dei Gal (Gruppi di Azione Locale) e dei Gac (Gruppi di Azione Costiera) nell’ottica di un approccio integrato di sviluppo territoriale e costiero e un rinnovato slancio sui regimi di qualità e sul Marchio di qualità a denominazione d’origine Puglia. Interventi che ci devono consentire di continuare ad investire in qualità e tracciabilità – ha detto Pagliardini – ma anche in sostenibilità ed eticità delle nostre imprese.  
   
   
EXPO RURALE, SALVADORI: "LA TOSCANA A MILANO NEL 2015 FACENDO SISTEMA"  
 
Firenze - "La Toscana andrà all´Expo 2015 che si terrà a Milano facendo sistema". Lo ha ribadito il 18 settembre nell´aula magna della facoltà di Agraria l´assessore all´agricoltura e foreste Gianni Salvadori. L´occasione è stata quella di una iniziativa ricompresa nel programma di Expo Rurale, la kermesse dell´agricoltura che si svolge da oggi a domenica alle Cascine. "I territori toscani verso Expo 2015": questo il titolo del convegno che ha visto la presenza, oltre a Salvadori, della nuova presidente di Anci Toscana, Sara Biagiotti, dell´assessore Giovanni Bettarini del Comune di Firenze, di Alberto Mina (relazioni istituzionali Padiglione Italia a Expo 2015), Marco Marturano (responsabile comunicazione progetto Anci per Expo) e dei rappresentanti dei Comuni che hanno fatto da punti di riferimento sul territorio per le iniziative in vista dell´Expo (Pratovecchio, Sorano, Castagneto, Viareggio, Fosdinovo, Calci, Pescia, Corsignano, San Gimignano, Montecatini, Vinci, Forte dei Marmi). Salvadori ha ribadito come sia stato fatto un "percorso importante" con il Padiglione Italia e con tutto il territorio. Ha ricordato che la Toscana è stata "una delle prime Regioni,se non la prima, a firmare un accordo per la partecipazione all´Expo nell´ambito del Padiglione Italia" e ha ribadito: "vogliamo andare avanti così, non per il gusto di essere primi, ma perchè pensiamo che questa manifestazione sarà un trampolino perchè il territorio si rimetta in moto, anche rispetto alla crisi". Salvadori ha infine ricordato come ben 185 proposte siano arrivate in risposta alla "call for ideas" lanciata dalla Regione e come si sia lavorato per un unico soggetto che sappia attrarre in Toscana una buona fetta dei 20 milioni di visitatori che sono previsti per l´Expo.  
   
   
BASILIACTA: FEP, BANDO PER INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLA PESCA  
 
La Regione Basilicata nell’ambito del Fondo europeo pesca (Fep) 2007/2013 - Misura 3.3 ha messo a disposizione 500mila euro per il finanziamento di “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca”, ripartiti rispettivamente in 250mila euro per i soggetti pubblici e 250mila euro ai soggetti privati. Lo comunica l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, il quale fa presente che è possibile inoltrare presso gli Uffici dipartimentali le richieste di partecipazione al bando la cui scadenza è fissata per il 30 novembre prossimo. Le domande di contributo verranno esaminate con la procedura valutativa “a sportello” in base all’ordine di spedizione del plico. Il provvedimento tende a potenziare i servizi offerti nei porti pubblici e privati regionali, migliorare la tutela dei pescatori e garantire la salubrità del prodotto in una logica di sicurezza alimentare nei luoghi di sbarco. “Il bando – evidenzia l’assessore Ottati - al quale ne seguiranno a breve altri, si inserisce in una logica tesa a sviluppare il settore con riflessi sul numero degli occupati, anche nell’ indotto, e a migliorare le condizioni di lavoro di chi già vi opera. Ma non solo, abbiamo infatti pensato ad ammodernare il comparto promuovendo la gestione informatizzata delle attività di pesca, migliorare il deposito dei trattamenti degli scarti e ridurre al massimo i rigetti in mare”. Le spese ammissibili riguardano: l’acquisto di macchinari e attrezzature; gli impianti di rifornimento carburante, di ghiaccio e approvvigionamento dell’acqua; la ristrutturazione di banchine o di approdi già esistenti; le opere murarie e impiantistiche strettamente inerenti il progetto; l’acquisto di beni immobili purché connessi direttamente alle finalità dell’operazione prevista; le spese generali nel limite massimo del 12%. L’acquisto dei beni potrà avvenire anche in leasing. Il progetto preliminare dovrà contenere una relazione tecnica dettagliata dell’intervento e un cronoprogramma della tempistica progettuale per ogni linea di azione prevista. Gli investimenti ammessi presentati da soggetti pubblici potranno fruire di un contributo pari al 100% della spesa totale ammessa, mentre ai privati sarà concesso l’80%. Per ulteriori informazioni telefonare al Referente regionale autorità di gestione Fep Basilicata - Dipartimento politiche agricole, tel. 0971-668689.  
   
   
LOMBARDIA. AGRICOLTURA: DISTRETTO BIOLOGICO NEL CASALASCO  
 
Piadena/cr - "Mi auguro che sul territorio possa nascere un unico distretto del biologico, con un percorso condiviso finalizzato a sostenere le produzioni locali. Se ciò non avvenisse e i due progetti ad oggi in essere non dovessero trovare un punto di incontro, è chiaro che diventa tutto molto più difficile, perché i primi a non capire sarebbero i produttori stessi e i consumatori finali". Riflettere Su Futuro Distretto Biologico - A invitare a riflettere sul futuro del distretto biologico dell´area del Casalasco Oglio-po, sulla quale insistono due proposte di accreditamento, è l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, ieri in visita con il consigliere regionale Federico Lena al pastificio biologico Nosari di Piadena (Cremona), una realtà che nel giro di otto anni è passato da 22 dipendenti e un fatturato di 1,8 milioni di euro a 56 dipendenti, 15 milioni di fatturato e un indotto di un centinaio di agricoltori che conferiscono i cereali per la lavorazione della pasta, commercializzata con il marchio Iris. Impresa Innovativa Diventata Caso Di Studio Universitario - Innovativa anche la natura dell´impresa, una società cooperativa agricola per azioni, presieduta da Maurizio Gritta. Un modello che è stato studiato anche dall´Università Bocconi per le peculiarità e i risultati legati alla valorizzazione di un prodotto a bassa marginalità come la pasta, ma che sta dando risultati notevoli in Italia e all´estero, dove è metà della produzione, anche grazie ad alleanze con importanti brand. Modello Di Filiera Sostenibile - "Ci troviamo di fronte a un modello sostenibile di filiera - ha commentato l´assessore Fava - che ha sposato la linea del biologico, rispondendo a una domanda in crescita dei consumatori, e allo stesso tempo individuando un percorso di coinvolgimento diretto degli agricoltori". Produzione Triplicata - In tre anni la produzione di pasta è passata da 44.000 a 74.000 quintali e l´obiettivo è quello di triplicare i volumi. L´assessore regionale all´Agricoltura Fava e il consigliere Lena si sono infatti recati nel vicino comune di Casteldidone, nel cantiere dove è in fase di costruzione un nuovo stabilimento, su un´area di 40mila metri quadrati, di cui 15mila coperti. Un progetto all´avanguardia, che oltre al pastificio prevede aree dedicate alla comunità del territorio, con aree per la ristorazione, l´asilo, un centro culturale, una biblioteca, un parco, un polo di assistenza ai disabili.  
   
   
CITTÀ PREALPINE E SPAZIO RURALE. CONFRONTO A VERONA TRA VENETO, LOMBARDIA E PIEMONTE  
 
Verona - Città e aree rurali delle zone prealpine possono convivere in un rapporto di reciproco vantaggio, che va armonizzato e tutelato per ottimizzare le convenienze di un vicinato dalle caratteristiche uniche. E’ quanto ribadito nel corso delle due giornate di confronto e di discussione sul tema “Legami urbano – rurali: un percorso fra Verona e le sue valli”, svoltesi a Grezzana, nella sede dei Frantoi Redoro, con la partecipazione delle amministrazioni comunali di Verona, Grezzana, Negrar e Roverè Veronese dei rappresentanti delle Regioni Veneto Lombardia e Piemonte. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito delle attività di cooperazione europea del Progetto comunitario “Rurbance”, Programma di Cooperazione territoriale europea “Spazio Alpino” 2007-2013, finanziato dal Fesr, dedicato alla governance delle relazioni urbano – rurali, ed ha costituito l’occasione per un confronto sulle problematiche dei grandi centri urbani situati intorno alle Alpi attorniati da spazi agricoli Verona, Milano, Torino, con particolare riferimento al supporto della produzioni di qualità e alla valorizzazione del paesaggio rurale. I due giorni di confronto si sono articolati in un incontro pubblico e in una visita ai produttori agro-alimentari dell’area interessata, nei quali è stata verificata una convergenza nelle politiche di gestione integrata del territorio e di supporto alle attività produttive. La presenza dell’Unesco insieme alle Università di Verona, Padova e Venezia, ha animato un dibattito ad ampio raggio sulle modalità per promuovere e rendere fruttuosa la relazione fra polo urbano e territori rurali. Per ulteriori informazioni: www. Rurbance.eu; http://veneto.Rurbance.eu/  - Facebook: Progetto Rurbance.  
   
   
ZOOTECNIA, LOMBARDIA: PER RIPARTIZIONE FONDI SU CONTROLLI AVANTI CON NOSTRA LINEA  
 
Milano - "In commissione Politiche Agricole a Roma ho registrato con soddisfazione che la posizione di Regione Lombardia sui controlli funzionali in zootecnia, espressa a più riprese e sulla quale riteniamo che le risorse debbano essere riequilibrate verso un maggiore sostegno dei territori che svolgono il numero maggiore di operazioni, è stata condivisa anche da altre Regioni. Questo permetterà di riportare la discussione in sede tecnica per definire un nuovo piano di riparto". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che più volte aveva lamentato uno sbilanciamento eccessivo dell´assegnazione dei fondi per i controlli funzionali, con la Lombardia costretta a farne le spese. Rimodulata Ripartizione - "Come ho ribadito, la Lombardia non chiede la copertura integrale delle spese sostenute per i controlli funzionali, che pesano per il 42% del totale nazionale - afferma Fava - ma è parso evidente anche ad altre Regioni che il finanziamento non poteva fermarsi ad appena il 23%, una soglia decisamente bassa, che avrebbe penalizzato il sistema allevatoriale, con il rischio di indebolire la filiera agroalimentare dei prodotti di origine animale". Risorse Pon Coprire Risorse Mancanti - È stato condiviso da altre Regioni anche il sollecito della Lombardia affinché siano le risorse del Pon (Piano operativo nazionale) sulla biodiversità, settore per il quale sono stati previsti fondi per 200 milioni di euro, a coprire le risorse mancanti. "Sono risorse espressamente previste per la zootecnia - osserva Fava - e sarebbe incomprensibile imporre alle Regioni di destinare una quota del loro bilancio per il settore, quando già esiste lo stanziamento statale". Vittoria Per Gli Allevatori - Per l´assessore Fava, "la decisione di ieri non è l´affermazione della posizione della Lombardia o di altre Regioni, ma è la vittoria degli allevatori ad ottenere una discussione più equa nella ripartizione dei fondi in base ai reali bisogni del territorio".  
   
   
IN VENDITA I PRODOTTI “QUALITÀ VERIFICATA”, MARCHIO GARANTITO DALLA REGIONE DEL VENETO  
 
Padova - Eccoli, i prodotti a marchio “Qualità Verificata”: il meglio della produzione agroalimentare del Veneto nei settori della carne, del lattiero – caseario, dell’ortofrutta e dei prodotti ittici, garantiti dalla Regione e identificati dal logo Qv. “Concretiamo un progetto al quale lavoriamo da anni, grazie ai produttori e grazie alla Dgo del nostro territorio: presenti con noi sono Alì, Coop, Despar, che hanno creduto con noi e gli agricoltori in questa scommessa, sulla quale ci giochiamo la faccia”, ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, chiudendo ieri sera a Padova l’incontro con la stampa per presentare formalmente il marchio Qv, Qualità Verificata, appunto. Che è marchio collettivo istituzionale approvato dall’Unione Europea, che contraddistingue prodotti agricoli e agroalimentari che rispettano rigorosi disciplinari concordati con le autorità comunitarie e che garantiscono una qualità superiore e maggiore tutela dei consumatori. E’ il coronamento di un progetto che nasce da lontano, formalizzato con la Legge regionale 31 maggio 2001 n. 12 “Tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità”, che si concreta oggi sulla base di 48 disciplinari ai quali i produttori possono aderire e che sono già seguiti da alcune grosse realtà cooperative e associative (quali Soligo, Unicarve, Azove, Naturveneta e Opcop) e da circa 700 imprese agricole. “Abbiamo dato un “nome” e un “pedigree” ai nostri prodotti migliori, altrimenti proposti in forma anonima e indistinguibile da quelli generici. L’obiettivo era ed è quello di offrire ai consumatori prodotti del Veneto verificati di maggiore livello qualitativo e garantiti – ha sintetizzato Manzato – resi riconoscibili da un marchio riconosciuto, garantiti dalla Regione e che per questo possono essere proposti anche con il logo (la stella a sette punte colorate) della proposta turistica regionale, rispetto ai quali è possibile anche investire finanziamenti regionali per la promozione e la valorizzazione” In questa operazione si sono impegnati fortemente gli stessi produttori, alla ricerca di un sistema di valorizzazione che potesse superare i confini della garanzia personale – ha detto ancora l’assessore – e “che soprattutto ha avuto il consenso convinto della grande distribuzione che opera nel territorio regionale, in gran parte rappresentata alla presentazione del marchio, che si è resa disponibile e che in questo momento dà una mano alle nostre imprese, in sofferenza per l’embargo nei confronti della Russia”. Alla presentazione di Qv, marchio unificato proposto a colori diversi a seconda del settore (rosso per la carne, blu per gli ittici, azzurro per il lattiero caseario, verde per l’ortofrutta), sono intervenuti oltre, a Manzato, Cesare Busetto, coordinatore dei produttori a Qualità Verificata; Flavio Rodeghiero assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Padova; Alessandra Scudeller del Dipartimento regionale Agricoltura e Sviluppo rurale; Paolo Coin di Padovafiere Spa.  
   
   
I CONTENUTI DEL MARCHIO “QUALITÀ VERIFICATA” DELLA REGIONE DEL VENETO  
 
 Padova - Il marchio collettivo della L.r. N. 12/2001, denominato “Qualità Verificata” (Qv), individua un Sistema di qualità istituzionale pubblico conforme alle normative dell’Unione Europea in materia di marchi e di sviluppo rurale in quanto: i prodotti hanno una qualità superiore rispetto alle norme commerciali correnti; il metodo di ottenimento dei prodotti è descritto in un disciplinare di produzione vincolante, il cui rispetto è verificato da un organismo di controllo indipendente; i disciplinari del settore vegetale prevedono l’applicazione dei principi della produzione integrata, per la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e per la salute dei consumatori; il sistema è aperto a tutti i produttori; il sistema assicura la tracciabilità completa dei prodotti. Questa iniziativa ha una duplice finalità: orientare i consumatori verso prodotti agroalimentari con particolari qualità e più controllati; sostenere gli agricoltori che si sforzano di migliorare le tecniche di coltivazione e allevamento. Gli agricoltori che aderiscono a Qv applicano disciplinari di produzione approvati dalla Regione che prevedono il rispetto di requisiti qualitativi per il settore ortofrutticolo e funghi, cerealicolo e colture industriali, fiori e produzioni zootecniche. I prodotti vegetali (ortofrutticoli, funghi, cereali ecc.) sono ottenuti nel rispetto dei principi della produzione integrata: un insieme di tecniche agronomiche e di difesa fitosanitaria orientate a mantenere la biodiversità, a proteggere l’ambiente e senza l’impiego di organismi geneticamente modificati (Ogm), per garantire la salute dei consumatori. I prodotti zootecnici presentano dei requisiti di qualità superiore alle normative obbligatorie, specifici per ogni tipologia di prodotto e che qualificano le produzioni a marchio regionale. L’applicazione dei disciplinari di produzione da parte dei produttori viene controllata da enti di certificazione terzi, accreditati a livello internazionale e autorizzati dalla Regione stessa. La realizzazione del Sistema di qualità Qv è iniziata nel biennio 2008-2009, con la revisione del marchio e con la modifica della Legge del 2001 per renderla compatibile con le norme comunitarie in materia di aiuti di stato e sviluppo rurale. Dal 2009 a oggi sono stati approvati dalla Giunta regionale, dopo aver acquisito il parere delle Commissione consiliare competente, 48 disciplinari di produzione, tutti notificati alla Commissione europea ai sensi della Direttiva 98/34/Ce. Altri 18 disciplinari sono in corso di approvazione. Dal 2010 ad oggi hanno aderito al sistema regionale di qualità Qv più di 700 tra aziende agricole, cooperative e organizzazioni di produttori, singole e organizzate in filiera. Il Sistema di qualità Qv è inoltre stato costruito in coordinamento con due Sistemi di qualità nazionali: i disciplinari della L.r. N. 12/2001 dei prodotti vegetali sono conformi al Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, di cui alla Legge 3 febbraio 2011, n. 4 “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari”, mentre per il settore zootecnico i disciplinari sono conformi alle Linee guida nazionali del Sistema di qualità nazionale zootecnia, di cui al Decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali del 4 marzo 2011. La compatibilità del sistema regionale con i due sistemi nazionali permetterà ai produttori veneti di poter aderire anche ai citati Sistemi Nazionali e di beneficiare di azioni di promozione per l’ingresso in nuovi mercati o per sviluppare nuove strategie distributive. Il prossimo obiettivo della Regione per lo sviluppo del Sistema di qualità Qv sarà l’approvazione dei disciplinari di produzione per i prodotti trasformati (olio, salumi e insaccati, prodotti lattiero caseari, trasformati di cereali come la pasta, ecc.) ottenuti a partire da materie prime agricole certificate Qv.  
   
   
AGRICOLTURA, ASSESSORE UMBRIA ILLUSTRA A TAVOLO VERDE MISURE CONTRO "BLUETONGUE" E PREVENZIONE DANNI A OLIVETI  
 
Perugia – "La situazione epidemiologica della febbre catarrale degli ovini in Umbria è sotto controllo e non c´è motivo di allarme: la Regione Umbria ha già attivato un Piano straordinario di controllo e nel giro di poche settimane partirà anche la campagna vaccinale per proteggere gli animali dall´infezione, riducendo allo stesso tempo i danni economici per gli allevatori". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, illustrando al "Tavolo verde" riunito questo pomeriggio nella sede dell´assessorato le misure intraprese per contrastare la "bluetongue", la malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti, che colpisce in particolare gli ovini ed è trasmessa da insetti culicoidi. "La nostra rete di sorveglianza è fitta ed efficace - ha sottolineato l´assessore – a salvaguardia del patrimonio zootecnico regionale e nazionale. La ‘bluetongue´, infatti, non infetta l´uomo e non esiste alcun pericolo di infezione né per contatto né attraverso il consumo del latte e della carne". "Nell´ambito delle costanti attività di monitoraggio e controllo – ha riferito - sono stati riscontrati focolai di ‘bluetongue´ in aree di entrambe le province umbre, in particolare nel Ternano. Nelle zone con infezioni in atto sono scattate pertanto le misure di restrizione previste, a cominciare dal blocco della movimentazione degli animali sensibili, bovini e ovicaprini, verso il restante territorio nazionale e comunitario con la possibilità di attuare deroghe in caso, ad esempio, di animali vaccinati". "Ci siamo anche dotati subito di un Piano regionale straordinario di controllo che, predisposto dall´unità di crisi regionale che fa capo all´Assessorato alla Sanità, condiviso con questo assessorato regionale e con le organizzazioni del settore, è stato approvato dal Ministero della Salute – ha proseguito –Prevede tra le sue misure la vaccinazione, uno dei pilastri fondamentali per la prevenzione e la lotta all´infezione. L´azienda sanitaria Umbria 1, delegata dalla Giunta Regionale, ha già avviato le procedure per l´acquisizione del vaccino e si stima che dalla metà di ottobre possa essere avviata la vaccinazione che interesserà l´intero patrimonio sensibile, a partire dai bovini, e sarà effettuata continuativamente". La vaccinazione sarà in direzione centripeta, a partire dagli allevamenti dei bovini, nelle zone più distanti dai territori con infezioni in atto, in modo da creare una sorta di cordone sanitario. Verrà effettuata dai veterinari delle Aziende sanitarie locali. "Sono state messe dunque in atto – ha rilevato l´assessore - tutte quelle azioni che ci potranno consentire di circoscrivere la malattia, limitarne la diffusione anche in futuro e sbloccare al più presto le movimentazioni degli animali. A tutela del reddito dei produttori potranno inoltre essere attivate anche le disposizioni della legge regionale del 2004 in materia di blue tongue". Al "Tavolo Verde" l´assessore Cecchini ha poi illustrato le misure di prevenzione dei danni agli oliveti causati dal batterio "Xylella fastidiosa". In Umbria, a differenza di altre regioni, "il batterio non ha colpito oliveti – ha detto - e non si segnalano nemmeno attacchi a piante ornamentali o a frutteti. I tecnici del Servizio Fitosanitario regionale hanno eseguito 30 sopralluoghi in oliveti con presenza di disseccamenti. I campioni prelevati ed analizzati da un laboratorio specializzato di Bari hanno dato tutti esito negativo". L´assessore ha ribadito, tuttavia, l´impegno della Regione a tenere alta la guardia per prevenire e, se del caso, individuare ed eliminare potenziali casi di infezioni, qualora dovessero verificarsi. "Gli ulivi sono parte del nostro patrimonio e dell´identità dell´Umbria. La Regione – ha spiegato - intende attivare una task force, in cooperazione con le organizzazioni dei produttori olivicoli e con il Corpo Forestale dello Stato. Un nucleo di tecnici operanti sul territorio verrà appositamente formato allo scopo di riconoscere e segnalare al Servizio Sanitario Regionale casi sospetti così da procedere tempestivamente al campionamento ed alle analisi e, se del caso, alla distruzione delle piante infette". L´assessore Cecchini, che ha annunciato anche una serrata campagna di informazione rivolta agli olivicoltori, ha trattato più in generale il tema del presidio sanitario e ha posto l´accento sull´attività della Regione Umbria per dotarsi in tempi brevi di un Servizio Fitosanitario Regionale efficiente, con un piano di azioni che coinvolgerà le organizzazioni agricole accanto alle istituzioni pubbliche. Nel corso della riunione, l´assessore ha illustrato inoltre il progetto del "Testo unico in Agricoltura", nell´ambito del complessivo processo di semplificazione amministrativa e normativa dell´ordinamento regionale definito dalla legge regionale 8 del 2011. "Occorre rileggere il complesso della normativa regionale in vigore - ha rilevato - in termini di compatibilità con il nuovo ordinamento europeo, che fa riferimento oltre che al settore agricolo in senso stretto alla tematica più vasta dello sviluppo rurale". "Il Testo Unico – ha detto ancora - incorporerà tutte le normative recentemente approvate dal Consiglio regionale, come quelle in materia di diversificazione e all´agriturismo, mentre si prevede l´abrogazione delle norme disapplicate da anni e ormai inappropriate. Dal punto di vista istituzionale organizzativo interno alla Regione, si adottano le norme che hanno riformulato la distribuzione delle funzioni, procedendo alla razionalizzazione delle attribuzioni in base ai principi di adeguatezza e differenziazione". Il progetto di Testo Unico "organizza dunque in modo razionale la normativa esistente e coerente con gli ordinamenti europeo e nazionale. È un primo passo – ha affermato l´assessore Cecchini - che potrà essere seguito da un lavoro di carattere innovativo. Il progetto di Testo dovrà essere consegnato entro il 30 settembre al Consiglio regionale per iniziare il percorso che porterà alla sua approvazione entro la fine della legislatura e nell´ambito del quale proseguirà il confronto e la consultazione con le organizzazioni del settore".  
   
   
AGRICOLTURA. IN VENETO OLTRE 2 MILA DOMANDE PER COMPETITIVITÀ  
 
Venezia - Sono oltre 2 mila le domande di finanziamento pervenute ad Avepa in risposta ai bandi per l’asse competitività 2014 del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto, che hanno riguardato quattro misure con risorse complessive per 96,3 milioni di euro. Le richieste sono ancora in fase istruttoria e, per avere dati definitivi sulla base delle richieste risultate ammissibili, bisognerà attende la pubblicazione delle relative graduatorie. “Per gli interventi di ammodernamento finanziati con la Misura 121 – fa presente l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – sono state presentate 1.677 fomande, per 106 milioni di euro di aiuti richiesti. Le graduatorie saranno disponibili dal 12 novembre prossimo”. “Buon riscontro anche per il Pacchetto giovani (Misura 112), che comprende più interventi per favorire il primo insediamento in agricoltura. Le domande presentate sono state 313 per un importo richiesto complessivo di 33,4 milioni di euro. Abbiamo aggiunto per questa partita altri 2,3 milioni, che dovrebbero permetterci di dare risposta a tutte le richieste ammesse”. La graduatoria sarà pubblicata il 30 settembre. Per quanto riguarda gli investimenti da parte delle imprese di trasformazione e commercializzazione, le domande presentate sono state 148. Si tratta di interventi previsti dalla Misura 123, studiata per favorire l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli . Le graduatorie saranno pronte per il 12 novembre. Per il sostegno alle attività d’informazione e promozione dei prodotti di qualità (Misura 133) sono state infine presentate 35 domande. Gli aiuti richiesti ammontano a 4,9 milioni di euro a fronte dei 4 milioni messi a bando. Le graduatorie saranno pronte per il 14 ottobre. Per maggiori informazioni su modalità e tempistiche delle graduatorie per i finanziamenti è possibile fare riferimento allo Sportello Unico Agricolo – Avepa della propria provincia.  
   
   
BIOECONOMIA, NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI DALL´AGRICOLTURA DEL FUTURO  
 
 Firenze - Bioeconomia, futuro, giovani: queste le parole chiave del seminario che si è svolto a Palazzo degli Affari a Firenze nell´ambito delle iniziative collaterali a Expo Rurale 2014. Un seminario di alto livello che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni Europee della rete Eriaff, la rete delle Regioni europee per l´innovazione in agricoltura alimentazione e foreste, di cui è capofila la Toscana e che conta oggi 30 regioni aderenti in tutta Europa. Esperienze, progetti, buone pratiche, tutte sul tema della bioeconomia, sono state le protagoniste della mattinata di lavori, con un comune denominatore: le nuove opportunità per i giovani. Opportunità che sembrano promettenti per un settore che cresce del 20% nel mondo e che vede impegnati, nell´ordine, Usa, Brasile, Unione Europea e Cina. "Un tema affascinante e interessante - ha detto l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori - che prefigura pezzi di futuro. Bene ha fatto la Commissione Ue a scegliere di lavorare su questo argomento - ha continuato l´assessore - ed è importante che su questo si orienti anche il nostro Paese e la nostra Regione, il nostro mondo della ricerca e quello delle imprese. " Salvadori ha poi riferito alcuni esempi, già operativi in Toscana, e che la Regione intende portare all´Expo 2015. "Negli impianti vivaistici della Toscana -ha riferito l´assessore - si è già cominciato ad usare, al posto della torba, il nocciolino derivante dalla lavorazione delle olive, mentre un altro progetto riguarda l´estrazione di polifenoli dalle acque di vegetazione che residuano dopo la lavorazione delle olive". L´assessore ha concluso lanciando l´idea di un workshop della rete Eriaff da tenersi a Bruxelles per portare avanti operativamente la progettualità, coinvolgendo le Regioni, la Commissione Ue, e gli operatori economici, sul tema della bioeconomia.  
   
   
LOMBARDIA. NUTRIE: L´INTERLOCUTORE È LO STATO DAL MINISTERO DELL´AMBIENTE FINORA NESSUNA DELUCIDAZIONE  
 
Milano, "Alberto Grandi sbaglia l´interlocutore a cui chiedere chiarimenti. Il parere della Regione non può modificare una Legge dello Stato scritta senza tener conto delle realtà territoriali e figlia di un Parlamento avulso dal territorio e di un governo non eletto. La Regione è pronta a rispettare tutti gli impegni presi, anche dal punto di vista economico, ma occorre tenere in considerazione gli spazi normativi residuali che ci ha lasciato lo Stato". Lo afferma l´assessore regionale all´Agricoltura, Gianni Fava, rispondendo alle esternazioni fatte sulla stampa dall´assessore Alberto Grandi della Provincia di Mantova. Legge Regionale Eradicazione Pronta Da 1 Agosto - "Come Regione Lombardia eravamo pronti a recepire integralmente i contenuti del decreto legge Galletti che prevedeva l´eradicazione della specie nutria - puntualizza Fava -. Tant´è vero che lo scorso 1 agosto la giunta Lombarda licenziava il progetto di Legge 194, che inseriva l´eradicazione tra le finalità della legge regionale". A Bilancio Cifra Record - Regione Lombardia, ricorda ancora Fava, "aveva inoltre stanziato a bilancio una somma cospicua per le politiche di eradicazione di questa specie: ben 420mila euro, una cifra record. Inoltre, avevo impegnato i miei uffici per siglare dei protocolli a livello territoriale, nelle province più colpite dal fenomeno, in particolare Cremona e Mantova, per avviare progetti sperimentali per l´eradicazione di questa specie che avrebbero, per la prima volta, coinvolto tutti i soggetti interessati. Non soltanto le Province, ma anche i consorzi irrigui, i comuni e i parchi". Emendamento Ha Sottratto Competenze - "Purtroppo - prosegue – in sede di conversione del decreto legge Galletti è stato approvato un emendamento a firma esclusiva di parlamentari del Pd, che ci ha 6 sfilato di mano le competenze in materia. Io per primo, preso atto della situazione, ho lanciato l´allarme chiedendo al ministero dell´Ambiente dei chiarimenti e un provvedimento che garantisse la continuità delle azioni finora messe in campo dagli enti locali. Non avendo avuto alcuna risposta, attraverso il mio gruppo parlamentare di riferimento è stata presentat un´interrogazione a risposta urgente alla Camera a firma Caon e Guidesi lo scorso 11 settembre, con cui il governo ha preso atto formalmente della situazione di stallo che si è venuta a creare, senza dare alcuna risposta ma rimandando soltanto a successivi approfondimenti". Uffici Legali Al Lavoro, Lunedì I Primi Esiti - L´assessore Fava fa presente a Grandi di aver "Già impegnato gli uffici legali di Regione Lombardia per capire se, e con quali strumenti normativi, possiamo risolvere una situazione che Roma ha portato allo stato confusionale. Lunedì avrò i primi esiti di questi approfondimenti; dopodiché trasmetterò una nota alla Commissione Agricoltura che mercoledì, all´ordine del giorno, discuterà la proposta di legge licenziata dalla giunta regionale".  
   
   
ACCORDO FRA REGIONE ED EXPO PER RICHIAMARE IN TOSCANA I VISITATORI  
 
Firenze - Un accordo fra la Regione Toscana ed Expo Spa per una partnership che intercetti e sia in grado di portare in Toscana una buona fetta dei turisti che affluiranno all´Expo 2015 di Milano, stimati in 20 milioni di persone. E´ stato reso noto oggi dall´assessore all´agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, insieme ai manager di Expo Spa, durante un incontro tenuto a Palazzo Vecchio con il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e la soprintendente del polo museale fiorentino, Cristina Acidini. E´ il primo accordo del genere fra una Regione e la società Expo Spa, che ha già venduto 5 milioni di biglietti d´ingresso alla manifestazione del prossimo anno. Grazie ad esso la Toscana avrà la possibilità di offrire propri pacchetti turistici e di accoglienza ai Tour Operator che acquisterranno i biglietti per l´Expo già a cominciare dai prossimi road show che Expo compirà in giro per il mondo (Corea, Germania, Giappone, Inghilterra, Usa, Canada, Francia, India) per promuovere l´esposizione universale. Salvadori ha annunciato inoltre la presentazione dell´accordo a Firenze, in occasione del "Buy Tuscany" che si terrà il 13-14 ottobre e vedrà la presenza di 350 buyers da tutto il mondo. L´assessore ha inoltre ribadito l´importanza e la necessità di presentarsi come "squadra" Toscana a Expo, con le città d´arte, a cominciare da Firenze, ma anche con le ricchezze dei tanti borghi "cosidetti marginali" della Toscana, sottolinenando come il lavoro compiuto servirà per l´Expo ma anche per "il dopo". Infine Salvadori ha concluso con un richiamo alla "felicità", ricordando come la Toscana attrae nel mondo per il "buon vivere" e perchè questo "genera felicità", ed "è questo - ha sottolineato - che si cerca oggi nel mondo".  
   
   
NUOVO PSR, FVG: INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ E SVILUPPO.  
 
 Udine - Si è tenuto ieri a Udine il primo dei quattro incontri, uno per ogni provincia, per presentare le "buone pratiche" del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 in via di conclusione e per guardare alle opportunità della nuova programmazione 2014-2020, attualmente in attesa di approvazione a Bruxelles. "Si tratta di un momento di confronto e un tavolo di parternariato - ha spiegato il vicepresidente della Regione e assessore alle Risorse agricole e forestali Sergio Bolzonello - molto allargato, aperto a imprenditori agricoli, studenti e ricercatori di Agraria, operatori scientifici. Abbiamo cercato di intercettare un mix di interessi per capire quale è stato l´andamento del Psr che si sta concludendo in questi mesi e iniziare a confrontarci sul futuro delle politiche agricole disegnato dalla Giunta regionale con il nuovo documento". Inviato dalla Regione a luglio di quest´anno alla Commissione Europea, il nuovo Psr una volta rientrato con le osservazioni comunitarie, sarà oggetto di ulteriore confronto da parte delle categorie di settore del Tavolo Verde e di vaglio politico da parte del Consiglio regionale. Ma quale è - nel catalogo di progetti giudicati "di successo" - il comune denominatore? "I progetti che si stanno concludendo hanno insegnato, per esempio, - spiega Bolzonello - che la compartecipazione è importante. I casi che vengono presentati oggi prevedono tutti una compartecipazione finanziaria privata superiore a quella pubblica, nell´ordine, rispettivamente, del 60 e del 40 per cento". In via di principio, inoltre, il futuro si gioca nella concretizzazione di tre concetti: competitività e innovazione, sostenibilità e sviluppo territoriale. "Tenere assieme questi tre capisaldi darà quell´impulso per far sì che la nostra agricoltura possa continuare ad essere competitiva sui mercati", commenta Bolzonello, ricordando che una delle sfide da vincere riguarda il ricambio generazionale nell´imprenditoria del primo settore. "Abbiamo studiato - anticipa Bolzonello - un Pacchetto Giovani che andremo a declinare nei prossimi mesi, composto da una serie di azioni di investimento specifiche per le nuove generazioni. Spiace che non ci sia permessa dalla Ue un´azione che noi riterremmo fondamentale, ossia quella di incentivare l´acquisto di appezzamenti di terreno. Su questo dobbiamo cercare di lavorare, trovando qualche aiuto di altro tipo, attraverso per esempio l´intervento delle finanziarie regionali". Nel primo incontro, ospitato nella Sala Tomadini dell´Università di Udine, la presentazione del progetto "Buone pratiche" è stata affidata a Luca Brusati, coordinatore del Larem, Laboratorio di ricerca economica e manageriale del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell´Uniud. Brusati ha ricordato quali sono stati i criteri per identificare i caratteri distintivi delle sei "Buone pratiche" e le loro possibilità di valorizzazione tra tutti i progetti del periodo 207-2013 - vagliati assieme all´agenzia Pomilio Blumm - fornendo una lettura trasversale. "I progetti scelti - ha sintetizzato Brusati - hanno visione strategica, ossia sottendono la volontà di perseguire obiettivi di medio-lungo periodo; sono sostenibili, ovvero i loro risultati durano oltre il termine formale di scadenza del cofinanziamento; e, infine, sono orientati al mercato". Tra i sei progetti scelti, quello "Agricoltura urbana nel comune di Udine". Avviato nel 2010, ha dato il via ad un parternariato pubblico-privato che ha coinvolto l´amministrazione regionale, il Comune di Udine come capofila, le imprese private, la Coldiretti, l´Università di Udine e i cittadini residenti. Si è trattato di un Pit (Progetto integrato territoriale), la cui rete, per esempio, è stata utilizzata come supporto per un altro progetto virtuoso del capofila, quello degli "Orti urbani udinesi" (quattro aree, 80 orti attorno ai quali lavorano mille cittadini). Al primo incontro, moderato da Serena Cutrano del Servizio sviluppo rurale della Regione, sono intervenuti - tra gli altri - la delegata per il rettore al Corporate Academy Maria Chiarvesio e il vicesindaco di Udine, Carlo Giacomello.  
   
   
MULTIFUNZIONE: DIVERSIFICARE MIGLIORA REDDITIVITÀ  
 
Torbole Casaglia/bs - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, ha visitato l´azienda agricola Franzoni a Torbole Casaglia (Brescia), 100 ettari coltivati a mais, erba medica e loietto, una mandria da 300 bovine, un caseificio aziendale, 5.000 forme di Grana Padano prodotte, uno spaccio aziendale dove si vendono anche i formaggi molli realizzati, yogurt e ´agri-gelato´, un agriturismo con fattoria didattica e laboratorio sulla caseificazione dedicato ai più piccoli. Agricoltura Famigliare - A condurla è Miriam Franzoni, insieme al papà Angelo, la mamma Lucia, i fratelli Ennio e Tiziano, lo zio Luigi e cinque collaboratori. Insieme partecipano a diversi mercati contadini, ottenendo una redditività maggiore anche del 30% rispetto al conferimento del latte all´industria. "Siamo di fronte a un esempio di come l´agricoltura familiare, di cui quest´anno si celebra l´anno internazionale - afferma Fava - è in grado di trovare nuove strade per implementare la redditività". Diversificare Per Valorizzare Prodotto - Per l´assessore Fava "la multifunzione è uno strumento prioritario per diversificare l´attività e trovare canali alternativi per la valorizzazione del prodotto. Oggi il mercato del latte sta attraversando una fase piuttosto complessa, che l´embargo russo ha solamente aggravato. Le aziende, e ce ne sono diverse in Lombardia che hanno seguito la strada della famiglia Franzoni, che sanno individuare strade alternative al conferimento diretto di latte, possono contare su margini più elevati, promuovendo allo stesso tempo la tipicità del territorio e l´inventiva degli imprenditori stessi". Governo Non Penalizzi Mondo Agricolo - Fava invita il governo a "non penalizzare il mondo agricolo nella missione di una spending review disperata. Se fosse vero che dagli agricoltori vogliono recuperare 500 milioni di euro attraverso la fiscalità, ritoccando l´Iva ed eliminando le agevolazioni sul gasolio agricolo si otterrà come unico risultato quello di sopprimere l´unico comparto che finora ha resistito in parte alla crisi".  
   
   
AGRICOLTURA: I SUCCESSI" FVG DEL PSR 2007-2014  
 
Trieste - "Un catalogo di progetti di successo". Buone pratiche (le cosiddette best practise) da illustrare non più solo agli addetti ai lavori "ma soprattutto al pubblico, affinché conosca ed apprezzi, attraverso un campione ritenuto rappresentativo, quanto è stato realizzato in Friuli Venezia Giulia grazie al Piano di Sviluppo rurale/Psr 2007-2013 - osserva il vicepresidente della Regione ed assessore alle Risorse agricole e forestali Sergio Bolzonello - con risorse complessive per circa 11,5 milioni di euro, di cui l´intervento pubblico, Regione e Ue, è stato pari all´incirca al 40 per cento". Sei best practise coinvolgenti di fatto tutto il territorio regionale che saranno presentate in quattro distinti incontri (uno per provincia) nel corso delle prossime settimane, ad iniziare dal capoluogo friulano. Dunque, partire da questi esempi ottimali della programmazione 2007-2013 (in fase di conclusione) per guardare al nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, attualmente in attesa di approvazione a Bruxelles, e spiegare quali opportunità offre il Psr. Il primo incontro "Buone pratiche e nuove prospettive - Il Psr verso la nuova programmazione", promosso dal servizio Sviluppo rurale della Regione, si svolgerà lunedì prossimo, 22 settembre, alle ore 16.00 a Udine nella Sala Tomadini dell´Università di Udine (via Tomadini 30). La presentazione del progetto sarà affidata a Luca Brusati, del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell´Università di Udine. Le novità più salienti del Psr 2014-2020 (approvato dalla Regione il 4 luglio scorso) saranno invece presentate dall´assessore Bolzonello. I successivi appuntamenti in calendario si terranno, sempre alle ore 16.00, lunedì 29 settembre a Pordenone (Auditorium della Regione, via Roma 2); lunedì 6 ottobre a Cormons (sala riunioni della Casa dell´Agricoltura del Consorzio Collio, via Gramsci 2-4); lunedì 13 ottobre a Duino (sala polifunzionale del Centro di promozione territoriale di Sistiana, Loc. Sistiana 56/b). Il programma dettagliato è disponibile sul sito www.Regione.fvg.it  area Psr  
   
   
BIODIVERSITÀ IN AGRICOLTURA. IL VENETO FA DA APRIPISTA A MACFRUT 2014  
 
 Venezia - Alla Mostra internazionale della filiera ortofrutticola Macfrut, che si terrà a Cesena Fiera nei prossimi 24-25-26 settembre, il Veneto farà da apripista in tema di biodiversità in agricoltura promuovendo un Progetto che prevede la caratterizzazione qualitativa dei prodotti ortofrutticoli, la caratterizzazione qualitativa degli ambienti di produzione, una attività di comunicazione per informare e divulgare il valore aggiunto che ne consegue “Il Veneto rappresenta un’area estremamente favorevole per la biodiversità – afferma l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – dal momento che la presenza di mare, pianura, colline e montagne, la ricchezza di habitat e di specie e la presenza di una agricoltura molto legata l territorio ne fanno una delle regioni più ricche d’Europa su questo fronte”. Alla 31ª edizione di Macfrut, il Veneto si presenta come sistema sinergico in un unico stand altamente innovativo, con la partecipazione della Regione con 10 Consorzi di tutela di prodotti a Denominazione di Origine Protetta - Dop e a Indicazione Geografica Protetta - Igp che, all’insegna dello slogan “Prodotti di qualità in ambienti di qualità”, punteranno con sulla biodiversità come valore per l’agroalimentare e come risposta ad un consumatore più consapevole e motivato, ma soprattutto come strategia produttiva delle aziende per tutelare le proprie produzioni e la competitività dei loro territori. La Regione del Veneto interverrà anche al Talk Show previsto per il prossimo 25 settembre, alle ore 14.30, nella Sala Verde del Centro Congressi di Cesena Fiera, dal titolo “Coltivare la biodiversità: un valore tutto da scoprire”, spiegando perché scommette su tale risorsa. “Anche in questo caso l’idea nasce da una forte collaborazione tra operatori del settore ed istituzioni – ribadisce Manzato – che riflette la volontà di sostenere e promuovere la cultura della biodiversità con un confronto di esperienza a tutto campo, dalla produzione alla distribuzione. La biodiversità rappresenta un patrimonio che deve essere valorizzato e promosso – conclude l’assessore – perché acquistare un prodotto ottenuto in un contesto “amico della biodiversità” significa anche tutelare i consumatori e garantire sicurezza e sostenibilità ambientale”.  
   
   
L’ASSESSORE SULLO SCORRIMENTO DI ALCUNE GRADUATORIE DEL PSR CALABRIA: NUOVE RISORSE A FAVORE DELL’AGRICOLTURA CALABRESE  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra ha presentato in una conferenza stampa che si è tenuta alla Fondazione Mediterranea Terina di Lamezia Terme, i dati relativi allo scorrimento di alcune graduatorie del Psr Calabria. Si tratta di Circa 12 milioni di euro a sostegno di 39 Piar, Progetti Integrati per le Aree Rurali. L’assessore, nello specifico, ha annunciato l’avvio dello scorrimento delle graduatorie relative al bando del 6 agosto 2008 – biennio 2010/2011 – per le Misure 125 e 321 del Psr Calabria 2007/2013, rispettivamente “Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture in parallelo con lo sviluppo e l’adeguamento dell’agricoltura e della selvicoltura” e “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale”. Inoltre è stata presentata una manifestazione d’interesse in merito alla possibilità di utilizzare le risorse resesi disponibili nell’ambito delle Misure 121 e 123, “Ammodernamento delle aziende agricole”, “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”, grazie alla quale potranno essere finanziati progetti o lotti funzionali già realizzati, le cui domande di aiuto erano state considerate ammissibili, ma non finanziabili. “In questo delicato periodo di transizione fra vecchia e nuova programmazione dei fondi comunitari – ha affermato l’Assessore Trematerra – abbiamo pensato, recuperando risorse provenienti da economie, di dare sostegno al mondo rurale, facendo scorrere le graduatorie di due importantissime misure del Psr relative ai Piar. Crediamo infatti che non basta investire nelle aziende, ma che bisogna farlo anche al di fuori di esse e quindi nelle infrastrutture che, se adeguatamente potenziate, possono rendere più agevole la vita ed il lavoro della popolazione ed avvicinare le aree rurali e le periferie al centro. Soprattutto in un momento di grave crisi generale come questo, nel quale le amministrazioni hanno davvero bisogno di sostegno. Nell’impegnare queste importanti somme, il Dipartimento Agricoltura continua a dimostrare la propria capacità di spesa delle risorse comunitarie, che quattro anni addietro si attestava intorno al 7% ed oggi è prossima all’80%. Abbiamo voluto questo incontro – ha aggiunto – anche per rendervi partecipi di un’altra importante scelta che abbiamo operato, ossia la manifestazione d’interesse che sarà pubblicata a breve, concernente la possibilità di finanziare progetti già realizzati o realizzati in parte, che erano stati valutati positivamente in fase di istruttoria, ma non erano stati finanziati. Abbiamo deciso quindi di mettere a disposizione importanti risorse alle aziende che, anche senza l’ausilio dei fondi comunitari, hanno portato avanti gli investimenti programmati, nell’ambito delle Misure 121 e 123 del Psr. Nel frattempo, con l’avvicinarsi del nuovo ciclo di programmazione, stiamo lavorando con lo sguardo rivolto al futuro della Calabria agricola e forestale, cercando di rendere partecipi e coinvolgere il più possibile gli attori principali di questo mondo. Una delle novità fondamentali del Psr 2014/2020 che voglio citare oggi – ha precisato ancora Trematerra - riguarda il sostegno previsto per le piccole aziende, soprattutto quelle collocate in territori svantaggiati che, in qualità anche di custodi del territorio e delle pratiche agricole, riceveranno un supporto particolare. Una dimostrazione del fatto che i miei dirigenti ed io abbiamo inteso, in questi anni, salvaguardare, valorizzare e far sviluppare sempre di più il comparto agroalimentare, che è fondamentale per l’economia calabrese”. All’incontro, al quale hanno preso parte oltre ai rappresentanti degli enti pubblici interessati, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, il Dirigente del Servizio Rurale Giovanni Aramini e il Direttore di Arcea Maurizio Nicolai, l’Autorità di Gestione del Psr Alessandro Zanfino ha illustrato i dettagli degli interventi ammnistrativi e finanziari del Dipartimento. “Oltre ai 41 milioni di euro già impegnati con il secondo bando dei Piar – ha spiegato Nicolai – abbiamo inteso procedere allo scorrimento delle graduatorie delle Misure 125 e 321, impegnando ulteriori 12 milioni, compiendo un notevole sforzo per potenziare i servizi nelle aree rurali, agevolare la vita delle popolazioni locali, e allo stesso tempo, per concludere la programmazione 2007/2013 nella maniera più performante possibile”. Per la Misura 125 il contributo concesso ai 39 nuovi Piar è di 10.409.674,11 euro e sono 81 gli enti pubblici interessati, di cui 68 amministrazioni comunali, due Comunità Montane e l’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte. Per la 321, invece, il contributo concesso è pari a 1.361.567,93: 8 i Piar finanziati, per un totale di 13 Comuni coinvolti ed una Comunità Montana. “Si tratta di investimenti che avranno una ricaduta importantissima sui territori calabresi – ha sottolineato Zanfino – e in questo scorcio di programmazione un intervento del genere implica la massima condivisione ed il massimo impegno anche da parte dei beneficiari, dai quali ci aspettiamo che realizzino gli investimenti entro il termine della programmazione, il 31 dicembre 2015. Chiediamo ai beneficiari questo sforzo anche per velocizzare i processi di spesa del Dipartimento, in modo da poter rendicontare alla Commissione Europea le importanti cifre delle quali stiamo parlando e per non perdere nemmeno un centesimo delle risorse comunitarie”. Per quanto riguarda la 121 e la 123, l’Adg ha precisato che si tratta di due misure sulle quali il Dipartimento ha sempre investito particolarmente, sia in termini di risorse che di numero di beneficiari. “Sono tanti però i progetti risultati ammissibili ma non finanziabili e allora con l’Assessore Trematerra abbiamo deciso di supportare quelle aziende virtuose che hanno portato avanti i propri investimenti tra mille sacrifici. Un’altra novità riguarda la Misura 112, relativa all’insediamento dei giovani agricoltori. “ I regolamenti comunitari – ha aggiunto infine Zanfino – ci permettono di poter utilizzare le risorse disponibili sulla nuova programmazione per finanziare aziende che sono state già oggetto di istruttoria positiva nel periodo 2007/2013. Scorrerà quindi anche questa graduatoria e avremo modo di sostenere in breve tempo numerosi altri giovani imprenditori calabresi”.  
   
   
PUGLIA: PRESENTATE LE POLITICHE REGIONALI PER IL RILANCIO DELL’ITTICOLTURA GESTIONE ATTENTA DELLA RISORSA MARE IN NOME DI ECO-SOSTENIBILITÀ, INNOVAZIONE E TURISMO  
 
 Il mare, le potenzialità collegate alla sua filiera, la pesca, l’acquacoltura e la mitilicoltura. Al Salone dell’Agroalimentare (pad. 18) della Fiera del Levante il 19 settembre è andato in scena il modello proposto dalla Regione Puglia, con importanti novità non soltanto legate al sostegno alla produzione, ma anche con gli innegabili risvolti di appeal turistico di questo settore. Per la prima volta nell’ambito dell’esposizione barese l’Assessorato propone una intera giornata dedicata al mare sviluppando il tema su tutti i fronti che riguardano le politiche di settore – spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni nella conferenza stampa che ha preceduto il talk show condotto da Nicola Prudente, in arte Tinto della trasmissione Rai “Un pesce di nome Tinto”.(...) Politiche che vanno dall’integrazione territoriale e costiera che sarà inaugurata nel prossimo Programma di Sviluppo Rurale tra Gal (Gruppo d’Azione Locale) e Gac (Gruppo d’Azione Costiero), ma anche da importanti novità introdotte dai programmi europei relative al ricambio generazionale, all’innovazione e al connubio sempre più stretto tra il mondo della pesca (nel suo ruolo di difesa dell’habitat marino) e quello legato alla salvaguardia ambientale. Gli oltre ottocento chilometri di costa della nostra regione ci richiamano ad una gestione più attenta della risorsa mare – ha detto ancora Nardoni – considerato anche l’impegno che l’Europa ci chiede di assumere nello sforzo di pesca e nella capacità di modernizzare questo settore che in Puglia ha ancora ampi margini di crescita e potenziamento. Si è parlato dunque di competitività, di ristrutturazione e riorientamento delle attività economiche legate al settore ma anche di buone pratiche già in atto. Una su tutte e che contribuisce notevolmente alla diversificazione del reddito dei pescatori pugliesi è legata al settore del pesca-turismo. Abbiamo già una flotta cospicua in Puglia che svolge attività di pesca turismo – ha dichiarato Nardoni – ma sentivamo l’esigenza di normare questa attività anche per garantire che la stessa fosse resa realmente dai pescatori e si svolgesse proprio con le caratteristiche tipiche di questo servizio a metà tra turismo ed esperienza di lavoro in mare. In quest’ottica nei mesi scorsi è stato presentato un disegno di legge dedicato al Pesca e Itti Turismo. La proposta già passata al vaglio della Giunta regionale è ora in discussione nelle apposite commissioni consiliari. Il disegno di legge redatto con il contributo delle associazioni di categoria e il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Bari, apporta novità importanti. Innanzitutto estendiamo la possibilità di fare turismo non solo in mare ma anche nei luoghi tipici della pesca in Puglia – dice l’assessore regionale – e ci riferiamo dunque anche alle abitazioni dei pescatori e ai luoghi di ricovero della flotta di imbarcazioni. Ciò vuol dire che per rispondere meglio alle esigenze di ospitalità rendiamo finanziabili anche tutti gli accorgimenti infrastrutturali per rendere quei luoghi un bel posto dove dormire o mangiare. Una novità che dunque prova ad andare oltre e a guardare alla riqualificazione degli antichi borghi marinari. Penso alla mia città, Taranto – dice Nardoni – e al grande patrimonio architettonico custodito dalla città vecchia, ma la stessa cosa vale per Gallipoli, Monopoli, Manfredonia, giusto per citarne alcuni. Con questa legge diciamo ai pescatori che li aiutiamo a rimettere in sesto le loro case e contemporaneamente contribuiamo ad allontanare abbandono e degrado da alcuni dei luoghi più belli della nostra regione. La legge sul pesca e itti turismo introduce anche la figura della barca didattica dedicata alla divulgazione della cultura del mare tra i bambini e i ragazzi. Nel corso del talk show presentate anche le buone pratiche di tre casi di successo del settore: la Masseria didattica ittica Porto Vento, impegnata anche nelle attività di acquacoltura con la produzione di orate, spigole e ombrine nella marina di Ugento; lo straordinario esempio di pesca sostenibile e tutela ambientale della comunità di pescatori che opera sui 2200 ettari di riserva marina di Torre Guaceto; e il progetto innovativo del recupero dell’ostricoltura a Taranto, dove nella rada di Mar Grande in acque di categoria A sta rinascendo ad opera di una cooperativa di mitilicoltori l’antica coltura dell’ostrica autoctona del Mediterraneo (Ostrea Edulis). Un progetto già attenzionato dai mercati internazionali perché rischia di compromettere per sempre il monopolio francese sul mercato di questo pregiato frutto di mare. Mare ma anche educazione alimentare con il contributo della veterinaria Valentina Tepidino che ha parlato delle proprietà nutritive del buon pescato pugliese e della necessità di recuperare una tradizione gastronomica ad esso collegata.