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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Febbraio 2004 |
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LA RICERCA UNO DEI MAGGIORI BENEFICIARI DEGLI AUMENTI DI BILANCIO DELL'UE PROPOSTI DALLA COMMISSIONE EUROPEA |
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Bruxelels, 15 febbraio 2004 - Come ci si poteva attendere dopo i recenti commenti del Presidente Romano Prodi e del Commissario per la Ricerca Philippe Busquin, la proposta della Commissione per il bilancio degli anni dal 2007 al 2013, resa nota il 10 febbraio dopo vivaci controversie, chiede agli Stati membri dell'Ue un maggior contributo a favore delle iniziative comunitarie di ricerca e innovazione. Per l'Ue allargata, la Commissione ha individuato tre priorità: crescita sostenibile; cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia; affermazione dell'Ue come partner a livello mondiale. Ricerca e innovazione fanno parte della prima priorità, perché la crescita esige un'Europa più dinamica e meglio collegata, come sottolinea la proposta, secondo la quale è necessario un sostanziale cambiamento nelle politiche di sostegno dell'infrastruttura fisica e conoscitiva dell'Unione. Si tratta essenzialmente di migliorare la ricerca, dare un forte impulso all'industria e all'innovazione, creare reti a livello europeo. La Commissione chiede quindi che gli 'stanziamenti d'impegno' per la crescita sostenibile passino da 47.582 milioni di euro nel 2006 a 76.785 nel 2013. L'attuale bilancio annuo complessivo dell'Ue ammonta a circa 100 miliardi di euro, pari allo 0,98% del prodotto interno lordo (Pil) dell'Ue e la Commissione vorrebbe portare la quota all'1,22% del reddito nazionale lordo (Rnl) a partire dal 2007, restando sempre al di sotto del limite massimo consentito dell'1,24%. La proposta suscita tuttavia accese controversie, dato che sei Stati membri hanno già dichiarato di voler contenere la percentuale nel limite dell'1% dell'Rnl. Per quanto riguarda la ricerca, la proposta della Commissione indica cinque aree in cui sono indispensabili finanziamenti più cospicui: sussidiare team di ricerca selezionati su base competitiva, rafforzare l'infrastruttura fisica e delle risorse umane, incoraggiare il partenariato pubblico-privato, stimolare lo sviluppo di 'poli di eccellenza', coordinare i programmi di ricerca nazionale. La proposta sottolinea inoltre l'importanza di maggiori investimenti nelle politiche comunitarie per lo spazio e la sicurezza, strettamente collegate alle precedenti. La proposta non menziona esplicitamente la possibilità di creare un Consiglio europeo per la ricerca (Cer), ma l'intenzione espressa di 'aiutare finanziariamente progetti condotti da team di ricerca individuali selezionati su base competitiva a livello europeo piuttosto che nazionale, particolarmente nella ricerca di base' combacia con la descrizione degli scopi della prevista struttura; recentemente la Commissione ha pubblicato una comunicazione su 'L'europa e la ricerca di base' nella quale dichiarava di voler prendere in considerazione il finanziamento di un Consiglio europeo per la ricerca. Per quanto riguarda l'infrastruttura, la proposta cita come esempio di iniziative per le quali sono previsti maggiori finanziamenti i grandi laser europei, i bio database in genomica e le reti computazionali. Il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca è previsto in aree di ricerca come tumori, Alzheimer, nanotecnologia, sfide economiche e sociali. Secondo la Commissione, le priorità indicate e destinate tutte a ricevere maggiori finanziamenti giustificano un aumento dei contributi nazionali. Gli Stati membri si sono già impegnati a portare la spesa per la ricerca al 3% del Pil entro il 2010 (l'1% dovrebbe provenire dal settore pubblico), mentre i fondi per la ricerca comunitaria sono per il momento fermi allo 0,04% del Pil. 'Per aiutare l'Europa a divenire un polo di eccellenza che attragga ricercatori e investitori dobbiamo rimuovere le barriere all'eccellenza dovute alla segmentazione dei programmi nazionali. Ma i miglioramenti qualitativi non saranno sufficienti', sottolinea la proposta, 'saranno anche necessari maggiori sforzi di ricerca'. Portare avanti la sola ricerca non basta a garantire la crescita dell'Europa. La Commissione considera quindi altrettanto importante promuovere la tecnologia, cosa che 'dovrebbe essere ottenuta con 'flussi di conoscenza e reti d'innovazione'. Nel contempo anche la politica dell'innovazione 'aumenterà gl'investimenti in innovazione, cambi organizzativi e soluzioni progettuali innovative'. Nel presentare il 10 febbraio al Parlamento europeo le prospettive finanziarie, Romano Prodi ha spiegato che per preparare la proposta si era prima proceduto alle scelte politiche e poi a calcolare il bilancio in base a tali scelte. Limitare le spese dell'Ue all'1% del Pil significherebbe mettere i numeri al di sopra della politica, ha quindi concluso. La proposta potrà essere consultata tra breve all'indirizzo: http://europa.Eu.int/eur-lex/en/search/search_lip.html |
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FONDI STRUTTURALI ISPA 2000-2003: LO STRUMENTO DI PREADESIONE HA MANTENUTO LE SUE PROMESSE |
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Bruxelles, 16 febbraio 2004. Dal 2000 al 2004, la Commissione ha approvato 324 progetti cofinanziati da Ispa per un totale di 7 miliardi di euro. Lo strumento strutturale di preadesione (Ispa) è stato creato nel quadro di Agenda 2000 per aiutare i paesi candidati dell’Europa centrale e orientale a prepararsi a diventare membri dell’Unione europea. Il ruolo di Ispa, come quello del Fondo di coesione per gli attuali Stati membri, è quello di concorrere finanziariamente agli investimenti su larga scala nel settore dei trasporti e dell’ambiente in Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Repubblica ceca. Facendo il punto sull’attuazione dello strumento strutturale di preadesione, Michel Barnier, Commissario europeo responsabile della politica regionale, ha sottolineato il notevole contributo che Ispa ha dato nella prepazione dei nuovi Stati membri al loro inserimento nella politica comunitaria di coesione, favorendo non solo gli investimenti specifici ma anche una transizione non traumatica verso l’utilizzo del Fondo di coesione e la familiarizzazione delle loro amministrazioni con le procedure dell’Ue e con le esigenze degli strumenti strutturali dell’Unione europea. Con l’approvazione di 324 progetti per un totale di 7 miliardi di euro, di cui più di un miliardo già versato a titolo degli investimenti da realizzare, Ispa ha contribuito allo sviluppo della futura rete transeuropea dei trasporti e cofinanziato progetti ambientali incentrati soprattutto sulla distribuzione dell’acqua, il trattamento delle acque reflue e la gestione dei rifiuti, aumentando la comprensione e la capacità amministrativa dei paesi in via di adesione e dei paesi candidati in materia di attuazione della legislazione vigente. Ispa ha anche avuto l’effetto di promuovere la gestione decentralizzata dei progetti e di migliorare i sistemi di gestione e di controllo nei paesi in via di adesione e nei paesi candidati. Essendo Ispa ispirato al Fondo di coesione, il passaggio da uno strumento all’altro non dovrebbe essere complicato. Comunque, il Fondo di coesione beneficierà di una dotazione nettamente più elevata di quella di Ispa: 2,9 miliardi di euro nel 2004 contro i 750 milioni di euro di Ispa (a prezzi correnti). I paesi in via di adesione beneficiari di Ispa dovranno proseguire e intensificare i loro sforzi per elaborare una serie di progetti finanziabili dal Fondo di coesione. Sforzi richiesti anche per Bulgaria e Romania, che pur non entrando a far parte dell’Ue nel 2004, beneficieranno di un maggiore contributo finanziario a titolo dello strumento Ispa. Alcuni progetti il cui avvio è stato deciso con Ispa, continueranno la loro realizzazione nel quadro del Fondo di coesione. Contesto La solidarietà tra i popoli dell’Ue, il progresso economico e sociale e il rafforzamento della coesione fanno parte integrante degli obiettivi dell’Unione di ridurre le disparità fra le differenti regioni e il ritardo di quelle meno favorite, come stabilito nei trattati istitutivi delle Comunità europee. Gli strumenti di solidarietà, i fondi strutturali e il Fondo di coesione rappresentano circa un terzo del bilancio dell’Unione europea (circa 36 miliardi di euro nel 2004); influiscono enormemente sulla competitività delle regioni e contribuiscono in maniera significativa a migliorare le condizioni di vita dei loro abitanti, soprattutto nelle regioni più povere. Per il periodo 2004-2006, per l’insieme degli strumenti strutturali nei 10 paesi che entreranno nell’Ue quest’anno sono previsti 22 miliardi di euro (a prezzi 1999). Un terzo di questa cifra farà parte del bilancio del Fondo di coesione. |
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UN COMITATO DI ESPERTI VALUTA LA PRIORITÀ (TSI) TECNOLOGIE DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE |
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Bruxelles, 16 febbraio 2004 - Un comitato indipendente di cinque esperti ad alto livello ha dato inizio alla valutazione dei cinque anni di vita della priorità Tecnologie della società dell'informazione (Tsi) dei programmi quadro di ricerca europei. Il comitato, presieduto dall'ex ministro portoghese di Scienza e tecnologia José Mariano Gago, dovrà valutare l'efficacia e i risultati della priorità Tsi a partire dal 1999 e fare raccomandazioni per la futura evoluzione del programma. Un portavoce della Commissione ha dichiarato al Notiziario Cordis: 'Il comitato si è riunito per la prima volta il 27 gennaio ed ha deciso che la valutazione comporterà la più ampia consultazione dei diretti interessati. Adesso il processo di consultazione è in corso e il comitato spera di presentare la prima bozza della sua relazione nel mese d'aprile'. Nella sua valutazione, il comitato deve cercare di rispondere alle seguenti domande: - Le attività condotte nel quadro della priorità Tsi lo sono state in modo efficiente ed economicamente equilibrato? - Hanno integrato e rafforzato lo Spazio europeo della ricerca (Ser)? - Gli obiettivi di ricerca del programma sono tuttora attuali? - Quali sono le opzioni e priorità per il futuro sviluppo del Ser nel campo delle Tsi? Per secondare il comitato nel suo lavoro, sono stati intrapresi un certo numero di studi destinati a fornire valutazioni d'impatto e analisi contestuali del programma Tsi. Gli esperti saranno inoltre coadiuvati da un team di valutatori professionali che pianificherà la valutazione e aiuterà a stilare la relazione finale. I risultati e le raccomandazioni della relazione saranno usati dalla Commissione nella preparazione delle proposte per la ricerca e sviluppo futuri nel campo delle Tsi. Inoltre serviranno ad alimentare la valutazione globale delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Ue che era stata concordata come parte della decisione di lanciare il sesto programma quadro (6Pq). |
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IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE CHE SI FACCIA DI PIÙ PER MIGLIORARE LA CONSULENZA SCIENTIFICA NEL SETTORE DELLA PESCA |
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Bruxlles, 16 febbraio 2004 - In risposta ad una comunicazione dalla Commissione europea, il Parlamento ha adottato il 10 febbraio una relazione sul miglioramento della consulenza scientifica e tecnica per la gestione del settore pesca della Comunità. La relazione sollecita consulenza scientifica di migliore qualità, una maggiore cooperazione tra scienziati e operatori del settore, un maggior uso di principi conservativi; chiede inoltre che alla Comunità, agli Stati membri ed ai pescatori sia fornita informazione più affidabile, che il bilancio per la pesca venga aumentato e che si stanzino maggiori risorse per la ricerca nel settore dell'acquacoltura. La relazione afferma che 'la politica comune della pesca è una delle politiche comunitarie che maggiormente dipende dalla ricerca scientifica, e la credibilità delle misure prese dipende da una consulenza scientifica d'alta qualità'. Per ora tuttavia i bisogni dell'Unione di consulenza scientifica nel settore non sono adeguatamente soddisfatti. A questo va aggiunta una grave carenza d'informazione affidabile, che incide sull'interpretazione dei dati, le stime, le valutazioni e le diagnosi. La relazione, presentata dal parlamentare europeo portoghese Carlos Lage della commissione Pesca, sostiene il passaggio alla consulenza integrata per creare le basi di una gestione basata sull'ecosistema. Secondo il relatore, è urgente 'rafforzare le relazioni tra scienza e industria migliorando la consultazione tra scienziati e industria della pesca e integrandoli in un organo congiunto ai livelli europeo, nazionale e regionale'. Per raggiungere questo obiettivo, Lage ha raccomandato l'ingresso degli scienziati nei Consigli consultivi regionali. Si dovrebbero anche incoraggiare gli scienziati a servirsi dei battelli da pesca per fare ricerca durante le operazioni di pesca. In tal modo le divergenze d'opinione tra scienziati e pescatori verrebbero ridotte e questi ultimi appoggerebbero maggiormente le misure prese sulla base della consulenza scientifica. La relazione suggerisce di rafforzare il consiglio internazionale del mare Ices (International Council for the Exploration of the Seas) e destinare maggiori risorse di bilancio agli scienziati e ai quadri del settore della pesca. La Commissione europea viene inoltre invitata ad assumere più personale ed esperti. La relazione prosegue insistendo perché l'Ue adotti un approccio conservativo alla gestione della pesca. In questo modo non solo si ridurrebbe la necessità di consulenza scientifica, ma si eviterebbe l'impoverimento degli stock ittici, estremamente dannoso per l'ambiente e causa di difficoltà socioeconomiche nelle comunità costiere. Lage ha sottolineato la necessità di stanziare maggiori risorse per sviluppare l'acquacoltura, ed ha affermato che andrebbe creato un comitato consultivo responsabile dell'acquacultura, che si occuperebbe di fare ricerca sulla produzione, i dati economici e i dati ambientali. La relazione conclude ricordando alla Commissione europea che 'le questioni di rischio biologico e sostenibilità e le questioni dell'impatto socioeconomico delle misure di gestione o di ripristino degli stock sono attualmente le principali considerazioni nella gestione della pesca. Le misure dell'Unione basate su consulenza scientifica possono avere pesanti ripercussioni sulle comunità peschiere e pertanto è vitale migliorare la qualità sia della consulenza scientifica che delle valutazioni d'impatto socioeconomico'. |
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WORKSHOP SUI CONTRATTI CON I CONSORZI DEL 6PQ |
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Bruxelles, 16 febbraio 2004 - Il 17 marzo si volgerà ad Amburgo, in Germania, un workshop sul nuovo modello di contratto della Commissione europea per i progetti del sesto programma quadro (6Pq) e le sue implicazioni per gli accordi con i consorzi. Il nuovo contratto 6Pq aumenterà considerevolmente i poteri dei consorzi di ricerca, visto che ora questi possono modificare il programma di lavoro, aggiungere partner, controllare il bilancio e lanciare inviti a presentare proposte senza dover chiedere prima l'autorizzazione della Commissione. Il workshop è la risposta a queste nuove circostanze e verterà sul nuovo quadro decisionale per i Progetti integrati, oltre che su questioni di proprietà intellettuale e gestione finanziaria. Per informazioni: Sue Greig Singleimage Limited Tel: +44 1480 497712 Fax +44 1480 497714 http://www.Singleimage.co.uk/ |
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QUESTIONE INDUSTRIALE: UNA VERA E PROPRIA EMERGENZA NAZIONALE |
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Roma 16 Febbraio 2004 - «Il Governo ha l’obbligo – afferma Gian Maria Fara – di rispondere urgentemente alle sollecitazioni di intervento provenienti da Sviluppo Italia – e non dai soliti soloni e agit-prop comunisti infiltrati nell’Eurispes – in merito alla gravissima crisi del nostro apparato industriale». La richiesta di Massimo Caputi (amministratore delegato di Sviluppo Italia) di un incontro con i massimi esponenti della compagine governativa in cui esaminare le condizioni connesse ad una applicazione più incisiva della normativa comunitaria in materia di salvataggio e ristrutturazione di imprese in difficoltà è perfettamente in linea con le analisi che l’Eurispes sta producendo da diversi mesi sul reale stato di salute del nostro sistema produttivo e industriale. «L’italia – continua Fara – sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia, segnata da un progressivo declino industriale e da una generale perdita di competitività in diversi settori dell’economia nazionale. Il Paese vede calare vistosamente gli ordinativi e i fatturati dei principali settori di attività economica. Il calo della produzione industriale è generalizzato ed investe sia i settori a basso come quelli ad alto valore aggiunto: nel periodo 2000-2003 si sono registrati sensibili diminuzioni nei settori cuoio e pelle (-15,9 punti), macchine elettriche (-18,5), mezzi di trasporto (-17,9), tessile (-10). L’italia, secondo il World Economic Forum, è scesa al 41° posto, nella gerarchia della competitività mondiale del 2003. A causa dell’apprezzamento dell’euro, le esportazioni nell’area del dollaro diminuiscono più di quelle rivolte all’area dell’euro. Dal 2000 al 2002 la perdita di competitività di prezzo è stimata al 7,5%. Essa è ulteriormente peggiorata del 3% nei primi otto mesi del 2002. La nostra presenza sui mercati mondiali scende dal 4,5% al 3,6%. Contestualmente alla nostra caduta la Germania aumenta dell’1% la sua quota mentre la quota della Francia resta stabile. Nei primi otto mesi del 2003 le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 13%, sono rallentate quelle verso la Cina e le vendite in Europa (area Euro) sono diminuite del 3,1%. Le grandi imprese industriali hanno perso negli ultimi 30 mesi circa il 10 per cento dei posti di lavoro e, soltanto nei primi undici mesi del 2003, hanno registrato una perdita occupazionale di 22.000 addetti. Per la prima volta nella storia delle società occidentali, i tradizionali settori produttivi in crisi, o dove il ciclo di vita di alcuni prodotti sembra essersi esaurito, non vengono soppiantati da altri in grado di creare immediatamente nuova occupazione, valore aggiunto e mercati di sbocco per i propri prodotti». «Esiste – prosegue il Presidente dell’Eurispes – un problema di inerzia e di incapacità di questo Governo di individuare soluzioni compatibili con la normativa europea in materia di aiuti di Stato, così come ha fatto la Francia che, rivendicando a Bruxelles il diritto di salvare il proprio sistema industriale, ha ottenuto notevoli risultati grazie alla collaborazione tra i soggetti economici e alla chiarezza delle strategie. A questo noi aggiungiamo che i responsabili della politica economica, dal canto loro, producono per lo più risposte di breve periodo, per cui tutte le preoccupazioni sembrano risolversi nei provvedimenti di corto respiro contenuti nella Finanziaria, rinunciando a interventi di carattere strutturale, abdicando, in poche parole, a quella che dovrebbe essere la ricerca di traiettorie evolutive e di processi cumulativi in grado di assicurare stabilità e crescita al sistema nel lungo periodo. «Se continueremo a ragionare sul breve e sull’utile immediato, – conclude il Presidente dell’Eurispes prof. Gian Maria Fara – l’idea stessa di futuro verrà messa in discussione. La verità è che problemi strutturali e complessi richiedono interventi strutturali e complessi, capacità di immaginare il futuro del proprio Paese nel lungo periodo, capacità di proiettare la propria azione al di là dei problemi contingenti. L’impressione è che di fronte allo stato di crisi reale del nostro apparato industriale ci troviamo di fronte al ritardo – anche in questo caso reale – del Governo nell’individuare politiche e interventi idonei». |
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RIFORMA DIRITTO SOCIETARIO: PADOVA, MICHELE VIETTI OSPITE DEI GIOVANI IMPRENDITORI |
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Padova – 16 febbraio .2004 - Il diritto societario volta pagina. La riforma in vigore dal 1 gennaio 2004 introduce radicali novità nella disciplina delle società di capitali, sul fronte del controllo, della responsabilità di amministratori e soci, dei conferimenti e dei patti parasociali. Sono ben 55.560 le società coinvolte in Veneto (10.678 nella sola Padova), di cui 51.419 società a responsabilità limitata, la forma giuridica di gran lunga più diffusa tra le imprese familiari venete, pari al 92,5% del totale (93% a Padova con 9.922 Srl). Quale impatto avrà la riforma sulle piccole e medie imprese? La nuova Srl sarà adattabile alle peculiarità del capitalismo familiare nordestino? Ne migliorerà l’efficienza o diventerà un nuovo laccio? Per affrontare questi temi e presentare al Governo proposte di aggiustamento, i Giovani Imprenditori di Unindustria Padova e i Giovani Dottori Commercialisti di Padova, in collaborazione con Banca Antonveneta, hanno invitato a un confronto il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, “padre” della riforma. L’onorevole Vietti, presidente della Commissione che ha elaborato il nuovo diritto societario, sarà nella città del Santo giovedì 19 febbraio per partecipare alla tavola rotonda “Quando Cambiano Le Regole. Il nuovo diritto societario tra efficienza, tutela e trasparenza” che si terrà allo Sheraton Hotel alle ore 17.30. Con Vietti interverranno il vice presidente di Confindustria Guidalberto Guidi, l’avvocato Mauro Pizzigati docente di Diritto fallimentare all’Università Cà Foscari di Venezia (unico rappresentante del Nordest nella Commissione Vietti), l’avvocato Andrea Gottardo. Moderatore il giornalista de Il Sole-24 Ore Giovanni Negri. Le tesi dei Giovani Imprenditori saranno presentate dal presidente Giampaolo Chiarotto. La presidente Ornella Nohles esporrà quelle dei Giovani Dottori Commercialisti. “In Veneto 9 imprese su 10 sono società a responsabilità limitata, a Padova il 93 per cento”, spiega Chiarotto. “Possiamo dire che la nostra regione sarà il laboratorio per l’applicazione della riforma. Cambiano infatti in modo sostanziale le regole per le Srl e sarà interessante valutarne l’impatto sul nostro modello”. “Imprese e professionisti hanno sostenuto a lungo l’esigenza di modernizzare la disciplina delle società di capitali secondo i principi di trasparenza, semplificazione, flessibilità organizzativa ed efficienza economica. La riforma è certamente una risposta organica, e tuttavia non mancano le zone d’ombra. Su queste ci confronteremo con l’onorevole Vietti, affinché si tenga conto delle nostre osservazioni nella definitiva messa a punto della riforma”. |
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BORSA ITALIANA PRESENTA TECHSTAR IL NUOVO SETTORE PER I TITOLI DEL NUOVO MERCATO SUL QUALE VERRÀ COSTRUITO UN INDICE INFORMATIVO |
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Milano, 16 febbraio 2004 - Borsa Italiana ha disegnato Techstar, un nuovo settore per i titoli del Nuovo Mercato sul quale verrà costruito un indice informativo definendo, in analogia con i principali indici growth presenti sulla scena internazionale, le condizioni qualitative e quantitative che le società dovranno soddisfare per farne parte e le modalità di verifica dei requisiti. La composizione del settore sarà effettuata sulla base dei seguenti criteri: 1. Criteri di natura qualitativa, riconducibili a norme civilistiche e regolamentari, rappresentativi della situazione giuridica dell'emittente; 2. Criteri di natura economico finanziaria che si ispirano al concetto di crescita sostenibile; 3. Criteri particolari che tengano conto della specificità di alcune industrie rappresentate nel Nuovo Mercato come quella delle biotecnologie o delle "investment companies". L'inserimento in Techstar avverrà su richiesta dell'emittente. Le società quotande potranno richiederlo all'atto della domanda di ammissione. L'aggiornamento del settore e la verifica dei requisiti avverranno su base semestrale - mediante dati forniti dalle società, che effettueranno semestralmente domanda di permanenza nel settore - ad eccezione degli aspetti di natura giuridica, per i quali si prevede un monitoraggio continuo e, previa comunicazione al mercato, l'immediata esclusione della società dal settore. Criteri Economico Finanziari - La costruzione del settore è basata sul criterio di crescita sostenibile. Gli emittenti devono soddisfare almeno una delle condizioni elencate di seguito: il margine operativo lordo consolidato sia positivo e con un incremento di almeno 1 milione di euro, calcolato con riferimento all'anno o ai due anni precedenti gli ultimi dati contabili approvati dai relativi consigli di amministrazione; il rapporto tra il debito finanziario netto consolidato, in valore assoluto, e il margine operativo lordo consolidato, comunque positivo, sia inferiore o uguale a 6. Le società che abbiano una posizione finanziaria netta consolidata positiva, possono essere incluse nell'indice qualora il margine operativo lordo sia positivo. La Posizione Finanziaria Netta consolidata è calcolata come media delle ultime tre rilevazioni contabili (bilancio e relazione semestrale). Ai fini della verifica delle condizioni per posizione finanziaria netta consolidata, si intende la sommatoria delle voci dello stato patrimoniale dell'articolo 2424 del codice civile, identificate, nella sezione "passivo", con lettera D) (debiti) ai n. 1 (obbligazioni), n. 2 (obbligazioni convertibili), n. 3 ( debiti verso soci per finanziamenti), n.4 (debiti verso banche), n. 5 (debiti verso altri finanziatori), n. 8 (debiti rappresentati da titoli di credito), n. 9 (debiti verso imprese controllate), n. 10 (debiti verso imprese collegate) e n. 11 (debiti verso imprese controllanti), da cui deve essere dedotta la sommatoria degli importi delle voci identificate, nella sezione "attivo", con lettera C) (attivo circolante) al n. Iv (disponibilità liquide) ed al n. Iii, voci n. 4 e 6 per la sola componente rappresentata dai titoli di stato e da obbligazioni quotate in mercati regolamentati. Si sottolinea che le suddette voci di cui all'articolo 2424 del codice civile si intendono tratte dal bilancio consolidato Per le voci del "passivo" di stato patrimoniale di cui ai nn. 8, 9, 10 e 11 sono da includersi nel calcolo della posizione finanziaria netta consolidata esclusivamente le componenti di natura finanziaria. Inoltre, bisogna considerare nel calcolo della posizione finanziaria netta consolidata il leasing finanziario e la cessione dei crediti e ogni altra operazione assimilabile. Il margine operativo lordo consolidato si ottiene sommando - alla differenza tra il valore della produzione (lettera A dell'articolo 2425 C.c.) e il costo della produzione (lettera B dell'articolo 2425 C.c.) - gli ammortamenti e svalutazioni (n. 10 a)b)c) della lettera B) dell'articolo 2425 C.c.) Si sottolinea che le suddette voci di cui all'articolo 2425 del codice civile si intendono tratte dal bilancio consolidato. Criteri di natura qualitativa Gli emittenti devono: 1. Avere l'ultimo bilancio annuale, anche consolidato, corredato di un giudizio positivo della società di revisione redatto secondo le modalità di cui all'articolo 156 del Tuf. L'inclusione nel paniere non può essere disposta qualora la società di revisione abbia espresso un giudizio negativo ovvero si sia dichiarata impossibilitata a esprimere un giudizio. Inoltre, qualora siano trascorsi più di 9 mesi dalla data di chiusura dell'esercizio annuale, l'inclusione nel paniere può essere disposta qualora la relazione semestrale, anche consolidata, sia accompagnata da una attestazione della società di revisione di non essere venuta a conoscenza di variazioni e integrazioni significative che dovrebbero essere apportate ai prospetti contabili per renderli conformi ai criteri di redazione previsti dall'articolo 81 del Regolamento Consob 11971/1999; 2. Non aver presentato istanza o essere stati ammessi a procedure concorsuali né avere società controllate rilevanti che abbiano presentato istanza o siano state ammesse a procedure concorsuali. Sono considerate rilevanti le società controllate per le quali almeno uno dei seguenti parametri risultano uguali o superiori al 25%: totale fatturato della società controllata su totale fatturato dell'emittente (tratto dal bilancio consolidato); totale attivo della società controllata su totale attivo dell'emittente (tratto dal bilancio consolidato e corrispondente alla somma di Patrimonio Netto, Posizione Finanziaria Netta e Fondo Tfr); margine operativo lordo della società controllata su margine operativo lordo dell'emittente (tratto dal bilancio consolidato); 1. Non avere le proprie azioni sospese dalle negoziazioni a tempo indeterminato; 2. Non incorrere in una delle situazioni previste dagli articoli 2446 e/o 2447 del codice civile; 3. Non essere incorsi negli ultimi 18 mesi, in violazioni di obblighi informativi formalmente accertati; 4. Non avere nell'ultimo bilancio annuale consolidato e, ove disponibile, nella successiva relazione semestrale consolidata un ammontare di posizione finanziaria netta positiva superiore al 75% della capitalizzazione di mercato delle azioni ordinarie componenti il capitale sociale quotato, calcolata come media dei 6 mesi precedenti la data di chiusura del bilancio/semestrale. |
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OPA RESIDUALE SU AZIONI BANCA POPOLARE DI CREMONA: DETERMINAZIONE DEL PREZZO |
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Roma, 16 febbraio 2004 - La Consob ha fissato in euro 20,00 per ogni azione il prezzo dell'offerta pubblica di acquisto residuale che la Banca Popolare di Lodi scrl è tenuta a promuovere, ai sensi dell'art. 108 del Tuf, sulle azioni ordinarie della Banca Popolare di Cremona spa. A seguito dell'offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria svoltasi dal 20 ottobre al 21 novembre 2003, infatti, la Banca Popolare di Lodi è giunta a detenere il 94,815% del capitale ordinario della Banca Popolare di Cremona, circostanza che ha determinato l'obbligo di opa residuale. La Commissione ha ritenuto che sussistano i presupposti per l'applicazione dell'art. 50, comma 4, del regolamento emittenti, ed ha determinato il prezzo dell'opa residuale in misura pari a quello della precedente offerta pubblica. Ciò in considerazione del fatto che le adesioni registrate nell'offerta pubblica volontaria totalitaria hanno superato la soglia del 70% delle azioni che ne costituivano oggetto, e tenuto conto delle dichiarazioni rilasciate dall'offerente. |
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SANPAOLO IMI: APPROVATO I RISULTATI DELLA TRIMESTRALE AL 31 DICEMBRE 2003. IL GRUPPO SUPERA L’OBIETTIVO DI BUDGET 2003: L’UTILE NETTO SI ATTESTA A 969 MILIONI DI EURO (+7,5% RISPETTO AL 2002) |
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Torino, 16 febbraio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 13 febbraio i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi al quarto trimestre 2003 e le prime risultanze dell’intero esercizio, che evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto all’esercizio precedente. In uno scenario di mercato in graduale ripresa, il Gruppo ha realizzato un utile ordinario di 1.714 milioni di euro (+143,5 % rispetto al corrispondente periodo del 2002) ed un netto miglioramento del margine di intermediazione (+5,9%), grazie alla crescita sia del margine di interesse (+1,7%) che delle commissioni nette (+8,9%) e dei profitti derivanti da operazioni finanziarie (+48,4%), dimostrando una minore vulnerabilità al calo dei tassi di interesse e alla volatilità dei mercati finanziari rispetto al 2002. L’utile ordinario ha beneficiato, oltre che della crescita dei ricavi operativi, anche del costante presidio dei costi e dell’elevata qualità del portafoglio crediti. L’utile netto si è attestato a 969 milioni di euro (+7,5%), con un flusso nel quarto trimestre di 183 milioni di euro, su cui hanno influito soprattutto le maggiori rettifiche su crediti. All’assemblea degli Azionisti verrà proposto un dividendo dello 0,39 € per azione, che, sulla base della quotazione media del titolo dell’ultimo anno, assicura un rendimento del 4,78%, con una variazione rispetto all’esercizio precedente del 30%. I risultati sono pienamente in linea con il percorso di crescita tracciato dal Piano Triennale, mentre l’utile netto ha superato l’obiettivo di budget 2003: il Roe è risultato infatti pari al 9% (rispetto al 8,8% dichiarato in sede di Piano Triennale); si confermano gli obiettivi di Roe al 15% nel 2005 e, per quella data, un cost/income ratio pari al 55%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato alla fine del 2003 a 7.482 milioni di euro, grazie sia alla favorevole evoluzione del margine di interesse, sia al positivo andamento dei ricavi commissionali (+8,9%) e dei profitti derivanti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni (+48,4%). Il margine di interesse si è attestato a 3.716 milioni di euro: l’incremento dell’1,7% rispetto al 2002 è sostanzialmente riconducibile al positivo andamento dei crediti ed al miglioramento dello spread verso clientela. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a 122,4 miliardi di euro, in crescita dello 0,6% su base annua. L’incremento è sostanzialmente riconducibile alla vivace dinamica dei crediti a medio/lungo termine, settore in crescita nei dodici mesi dell’8%. Tale dinamica ha permesso di compensare il calo degli impieghi a breve termine (-10,8%): infatti, se da un lato vi è stato il ridimensionamento delle posizioni corporate ed istituzionali, dall’altro è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (3,9 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei impieghi di Banca Opi si attesta a fine periodo intorno a 18,7 miliardi di euro, in crescita del 12,1% su base annua). Le erogazioni complessive delle reti bancarie sono state superiori del 22% a quelle del 2002. Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 3.045 milioni di euro, in crescita del 8,9% rispetto al 2002, beneficiando nell’ultimo trimestre di un flusso di 864 milioni di euro, il più elevato degli ultimi due anni. Tale dinamica è il risultato del buon andamento dei ricavi derivanti da tutti i comparti. In particolar modo si può notare come le commissioni derivanti dall’area gestione, intermediazione e consulenza siano aumentate del 6,4% per effetto sia del buon andamento dei ricavi da intermediazione mobiliare, custodia titoli e valute (+9,8%), sia delle commissioni relative al risparmio gestito (+5,8%): queste ultime hanno mostrato un progressivo recupero da inizio anno, riconducibile all’evoluzione degli stock di risparmio gestito. Si segnala inoltre che le commissioni derivanti dall’area finanziamenti e garanzie e dall’area depositi e conti correnti hanno registrato incrementi superiori al 15%. Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine dicembre a circa 368 miliardi di euro, in crescita del 4,4% su base annua. La raccolta diretta si è attestata a 131,7 miliardi di euro, in calo dell’1,2% rispetto al 2002. A fine anno le quote del Gruppo sul mercato domestico risultano pari al 10,8% nel comparto degli impieghi ed al 10,2% per la raccolta diretta. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 236,3 miliardi di euro, in crescita del 7,8% dal dicembre 2002, per effetto del favorevole sviluppo sia della componente gestita che di quella amministrata. La positiva evoluzione del risparmio gestito (+8,1% su base annua) è dovuta sia alla raccolta netta conseguita dalle reti distributive (7,7 miliardi di euro rispetto ai 3,2 miliardi di euro del 2002), sia all’effetto performance (3 miliardi di euro). Lo stock di risparmio gestito ha raggiunto a fine dicembre i 143,7 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi, grazie anche ad una raccolta netta di quasi 2,7 miliardi di euro, continua ad occupare nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 21,1%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2002 (+27,2% nei dodici mesi): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato uno dei prodotti trainanti del risparmio gestito ed una delle forme di investimento preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nel 2003 è stata pari a 6,3 miliardi di euro ed ha portato le riserve tecniche vita a 33,5 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 92,6 miliardi di euro (+7,4% su base annua). Il 2003 vede in crescita anche i profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni (+48,4% rispetto al 2002), che si sono attestati a 451 milioni di euro e che derivano, per oltre due terzi, dall’attività di intermediazione in titoli, cambi e derivati di Banca Imi e della Capogruppo. Gli utili delle società valutate al patrimonio netto e i dividendi su partecipazioni sono risultati pari a 270 milioni di euro (-14% su base annua). Il dato deriva dalla dinamica contrapposta fra gli utili delle società valutate al patrimonio netto (+16,4%), in aumento grazie soprattutto ai buoni risultati conseguiti dalle compagnie di assicurazione, e fra i dividendi su partecipazioni di minoranza non ricorrenti corrisposti al Gruppo nel 2002. Il risultato di gestione è stato pari a 2.725 milioni di euro, in crescita del 16,8% su base annua, grazie anche ad un’attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative si sono attestate a 4.606 milioni di euro (+0,6%): l’incremento, significativamente inferiore al tasso di inflazione, è sostanzialmente riconducibile all’incremento dei costi relativi al personale (+1%), mentre sono rimaste stabili le altre spese amministrative e le imposte indirette e tasse. In particolar modo, le spese per il personale (2.841 milioni di euro) sono state condizionate da fattori esogeni, quali gli aumenti retributivi intervenuti in seguito all’applicazione del Ccnl (scaduto, per la parte economica, a fine 2003), in parte controbilanciati dalle azioni di contenimento e ottimizzazione degli organici, diminuiti del 2,9% in termini medi rispetto al 2002: i benefici attesi dalle iniziative di incentivazione all’esodo si espliciteranno pienamente a partire dal 2004, ma hanno cominciato a manifestarsi già nell’anno in corso. Le altre spese amministrative (1.509 milioni di euro) sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto ai livelli del 2002, confermando l’attento presidio delle diverse tipologie di spesa: è di conseguenza migliorato il cost/income ratio, passato dal 65,1% al 61,9%, con una riduzione di oltre 3 punti percentuali per effetto della più favorevole dinamica dei ricavi. Gli ammortamenti dei disavanzi di fusione e delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto sono stati pari a 157 milioni di euro, in diminuzione del 28% rispetto allo scorso esercizio, grazie al completamento, a fine 2002, dell’ammortamento decennale dell’avviamento relativo all’incorporazione dell’ex Banca Provinciale Lombarda e dell’ex Banco Lariano; il dato del 2002 scontava, inoltre, l’iscrizione di rettifiche di valore sulle differenze positive di consolidamento relative al gruppo Fideuram Wargny. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 854 milioni di euro, a fronte degli 1.412 milioni del 2002, con una riduzione del 39,5%: la riduzione è in buona parte riconducibile alla ripresa di valore della partecipazione in Santander Central Hispano per 215 milioni di euro, a fronte di una rettifica di valore di 399 milioni di euro imputata nel 2002. Il flusso comprende 190 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri, in diminuzione del 27,2% su base annua, grazie sia alla ridefinizione della normativa sull’edilizia agevolata, sia al venir meno degli oneri di ristrutturazione stanziati nel 2002 per l’integrazione fra Fideuram e Banca Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie ed impegni, si sono attestate a 727 milioni di euro, in aumento del 23,2% rispetto ai 590 milioni di euro del 2002. Il flusso comprende l’accantonamento del 90% dell’esposizione nei confronti del gruppo Parmalat (273 milioni di euro) e l’accantonamento finalizzato alla svalutazione integrale dell’esposizione verso il gruppo Cirio (10 milioni di euro), che hanno inciso significativamente sul risultato netto. La riserva generica del Gruppo si è attesta nel 2003 ad oltre 1,1 miliardi di euro, pari allo 0,9% del portafoglio crediti in bonis: tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un giusto equilibrio tra l’elevata qualità del portafoglio crediti e l’instabilità dello scenario economico. Rispetto al 2002 sono in diminuzione le sofferenze nette (-5,5%, 1.180 milioni di euro rispetto ai 1.249 di fine dicembre 2002), ed anche i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione (-8,2%, 1.341 milioni di euro rispetto ai 1.460 del 2002): le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 73% ed al 34%. Diminuiscono inoltre del 62,1%i crediti non garantiti verso i paesi a rischio (22 milioni di euro a fronte dei 58 milioni di inizio anno). Gli indici di rischiosità del credito permangono buoni: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/ crediti netti verso clientela si attesta allo 0,9% e quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela si attesta all’ 1,1%. La valutazione delle immobilizzazioni finanziarie ha determinato riprese di valore nette per 63 milioni di euro, rispetto ai 561 milioni di rettifiche nette registrate nel corso del 2002, riconducibili, come già detto, soprattutto all’apprezzamento del titolo Santander Central Hispano per 215 milioni di euro. Le partecipazioni hanno registrato riprese nette per 70 milioni di euro, mentre sui titoli immobilizzati sono state apportate rettifiche per 7 milioni. Per quanto riguarda il portafoglio partecipativo sono state apportate rettifiche sia al valore della partecipazione in H3g (minusvalenza di 101 milioni di euro), che in Fiat (minusvalenza di 12 milioni di euro, dovuta al riallineamento ai valori di mercato del mese di dicembre). Gli oneri straordinari netti si sono attestati a 43 milioni di euro, a fronte di proventi netti per 320 milioni di euro realizzati nel 2002. Il flusso netto dell’esercizio comprende 470 milioni di euro di accantonamenti effettuati principalmente per sostenere gli oneri straordinari derivanti dal ricorso al “Fondo di Solidarietà” per l’incentivazione all’esodo, solo parzialmente controbilanciati da maggiori utili da cessione di partecipazioni, quali Banque Sanpaolo (239 milioni per la quota di maggioranza) e Finconsumo Banca (44 milioni per la prima tranche del 20%) e da 73 milioni di euro di proventi derivanti dall’utilizzo di fondi per oneri potenziali risultati in eccesso. L’utile lordo si è attestato a 1.671 milioni di euro (+63,2%), il tax rate è risultato pari al 39,6%. A fine dicembre 2003 i coefficienti di solvibilità del Gruppo sono stimati al 7,4% per quanto riguarda il tier 1 ratio ed al 10,5% per quanto riguarda il total ratio. Il 31 dicembre 2003 la quotazione del titolo Sanpaolo Imi risultava pari a 10,34 euro, in crescita del 66,8% da inizio anno a fronte di un aumento del Mib bancario del 30,3%. |
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GRUPPO BNL PRECONSUNTIVO 2003 : MIGLIORA IL RISULTATO OPERATIVO GRAZIE A FORTE RIDUZIONE DEI COSTI SIGNIFICATIVO MIGLIORAMENTO DEL RISULTATO OPERATIVO (+10,4%) |
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Roma, 16 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro, riunitosi il 13 febbraio a Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha preso visione dei principali dati gestionali del Gruppo e approvato i criteri per la formazione del bilancio 2003. Il Consiglio ha inoltre deliberato, dando mandato al management, di procedere alla cessione dell’affiliata brasiliana Banco Bnl do Brasil S.a. Al gruppo Unibanco, da perfezionarsi con scambio di azioni. I principali dati gestionali del Gruppo – escluse le risultanze di Banca Bnl Investimenti che, a seguito dell’accordo per la sua cessione al gruppo Ras, non sono comprese nel consolidato di Gruppo - confermano un andamento positivo nell’anno con un risultato operativo consolidato 2003 che si attesta a circa 1.147 milioni di euro, in progressione di oltre il 10% rispetto al 2002. I principali dati di conto economico consolidato 2003 evidenziano inoltre i seguenti importi e variazioni percentuali rispetto al bilancio 2002 margine d’intermediazione euro 3.070 milioni (+0,4%) di cui margine d’interesse euro 1.661 milioni (-8%); commissioni nette euro 936 milioni (+1,9%); costi operativi euro 1.923 milioni (-4,7%); di cui costi del personale euro 1.101 milioni (-2,5%); altre spese amministrative (esclusi gli ammortamenti) euro 626 milioni (-8%). Sulla base dei criteri approvati oggi, si prevede che l’esercizio 2003 del Gruppo Bnl chiuda con un risultato netto positivo, in miglioramento rispetto al 2002, dopo aver spesato accantonamenti a presidio delle esposizioni verso i gruppi Parmalat e Hit-parmatour, per 87 milioni di euro a fronte di una posizione di rischio complessiva di 145 milioni di euro e effettuato ulteriori svalutazioni sulla partecipazione in Albacom Spa. Infine, a seguito del completamento della perizia sugli immobili di proprietà, è stato definito il valore dell’impatto sul patrimonio del Gruppo derivante dall’operazione di rivalutazione e affrancamento del patrimonio immobiliare che, al netto degli effetti fiscali, ammonta a circa 400 milioni di euro. Il progetto di bilancio della Banca al 31 dicembre 2003, da sottoporre all’Assemblea, e il bilancio consolidato di Gruppo saranno approvati dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 marzo prossimo. 1 Ai fini comparativi, la scarsa significatività rispetto all’utile e al patrimonio di Gruppo delle risultanze di Banca Bnl Investimenti, non ha richiesto la predisposizione di un bilancio pro-forma 2002. Per pronto riferimento si ricorda comunque che al 30 settembre 2003 le commissioni nette di Banca Bnl Investimenti ammontavano a 15 milioni di euro e i costi operativi (compresi gli ammortamenti) a 19 milioni di euro. |
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BANCA FIDEURAM FAVOREVOLE ALLA SCISSIONE DI FIDEURAM VITA IN SANPAOLO IMI |
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Torino, 16 febbraio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha deliberato favorevolmente in merito alla scissione in Sanpaolo Imi della partecipazione in Fideuram Vita ed al perfezionamento di un contratto di distribuzione con il costituendo “polo assicurativo di Gruppo”. L’operazione è subordinata all’approvazione da parte di un prossimo Consiglio di Amministrazione, sentito il parere di advisor indipendenti, dei termini specifici della scissione, con particolare riguardo ai concambi, e del contratto di distribuzione in linea con gli standard di mercato. L’operazione rafforza la natura industriale e finanziaria di Banca Fideuram quale banca quotata specializzata nella consulenza finanziaria, nell’asset management e nel private banking, lasciando inalterata la capacità di Banca Fideuram di controllare le leve economiche necessarie per la creazione di valore. Il Consiglio di Banca Fideuram ha inoltre deliberato di dare mandato all’Amministratore Delegato, Ugo Ruffolo, a porre in essere le attività necessarie al fine del perfezionamento dell’operazione. E’ comune intenzione di Banca Fideuram e Sanpaolo Imi portare a termine l’operazione compatibilmente con gli adempimenti tecnici e le necessarie autorizzazioni di Vigilanza. |
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GRUPPO SANPAOLO IMI: AVVIATA LA RIORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ ASSICURATIVE |
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Torino, 16 febbraio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha approvato il 13 febbraio il progetto di riassetto delle attività assicurative del Gruppo. Il progetto prevede la concentrazione del business assicurativo con l’obiettivo di razionalizzare la propria presenza in un settore ritenuto di interesse strategico, cogliendone le opportunità di sviluppo, e di creare un polo assicurativo leader di mercato. Il Gruppo Sanpaolo Imi ha raggiunto nel corso degli ultimi anni una posizione di primo piano nel settore bancassurance con un sistema d’offerta orientato su prodotti ad elevato contenuto finanziario e ripartito su più piattaforme produttive: Sanpaolo Vita, Sanpaolo Life, Fideuram Vita, Noricum Vita, a cui si aggiungono, nel ramo danni, Egida (controllata congiuntamente con Reale Mutua Assicurazioni) e Fideuram Assicurazioni. L’evoluzione dello scenario di mercato e l’emergere di nuovi bisogni di previdenza e protezione manifestati dalla clientela richiedono un adeguamento dei modelli organizzativi. Il Gruppo ha quindi esaminato, con il supporto del consulente industriale Bain & Co., l’opportunità di rafforzare la propria presenza in questo settore facendo confluire in un’unica struttura le diverse attività sia del ramo vita, sia del ramo danni. La nascita del nuovo “polo assicurativo” permetterà infatti di: semplificare e razionalizzare la presenza sul mercato, eliminando le duplicazioni tra le diverse fabbriche prodotto e conseguendo una massa critica in grado di favorire incrementi di efficienza attraverso sinergie di costo ed economie di scala; aumentare la focalizzazione sul business assicurativo, creando nuove competenze distintive e favorendo l’innovazione di prodotto; anticipare l’evoluzione dei bisogni del mercato, cogliendo le opportunità di crescita oggi esistenti e sfruttando la complementarietà tra bisogni assicurativi e finanziari. Il percorso ipotizzato per giungere alla concentrazione delle attività assicurative prevede: •la scissione della partecipazione detenuta da Sanpaolo Wealth Management in Sanpaolo Vita a favore di Noricum Vita; •la scissione della partecipazione detenuta da Banca Fideuram in Fideuram Vita a favore di Sanpaolo Imi; •la fusione di Sanpaolo Vita e Fideuram Vita in Noricum Vita. Al termine del riassetto vi sarebbe un’unica compagnia vita controllata da Sanpaolo Imi che avrebbe a sua volta il controllo totalitario di Sanpaolo Life, Fideuram Assicurazioni ed Universo Servizi (società a cui sono state conferite attività inerenti i servizi amministrativi e tecnologici) e quello congiunto di Egida. La nuova società, con riserve tecniche per oltre 31 miliardi di euro ed una raccolta premi nel 2003 di 8 miliardi di euro si presenterà come il secondo operatore nel ramo vita in Italia con la possibilità di avvalersi della capacità distributiva delle banche del Gruppo e della rete di promotori di Banca.fideuram e Sanpaolo Invest, potendo ulteriormente rafforzarsi attraverso partnership con gruppi italiani ed esteri. La scissione di Fideuram Vita consentirà a Banca Fideuram di mantenere e rafforzare ulteriormente il proprio core business rappresentato dalla consulenza finanziaria, dall’asset management e dal private banking, beneficiando nel contempo dell’accesso ad una piattaforma produttiva assicurativa efficiente e con elevata capacità di servizio. Per la valutazione del capitale economico di ciascuna società coinvolta e la determinazione dei rapporti di concambio Sanpaolo Imi e Banca Fideuram hanno conferito mandato ai rispettivi consulenti finanziari, Goldman Sachs e Jpmorgan da un lato e Citigroup dall’altro. A tal fine gli advisor si avvarranno della consulenza attuariale di Tillinghast-towers Perrin, a cui Sanpaolo Imi e Banca Fideuram hanno attribuito un incarico congiunto. L’operazione sarà realizzata nei tempi tecnici compatibili con l’ottenimento delle autorizzazioni delle Autorità di Vigilanza e gli adempimenti necessari. |
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ALETTI GESTIELLE SGR (GRUPPO BPVN): DESTINATO PIÙ DI 100.000 EURO A FAVORE DI TRE IMPORTANTI INIZIATIVE BENEFICHE |
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Verona, 16 febbraio 2004 - Il Consiglio d’Amministrazione della Sgr, su indicazione espressa dal Comitato Etico, ha deliberato la destinazione del contributo relativo all’anno 2003, risultato pari a 107.000 euro. Risulta sempre più diffusa la propensione ad investire in strumenti di finanza etica. Tale scelta d’investimento ha l’obiettivo di coniugare gli aspetti finanziari con l’impegno verso temi sociali quali la sostenibilità dello sviluppo economico, l’equilibrio ambientale e la solidarietà. I fondi etici di Aletti Gestielle Sgr (Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara) sono attualmente 3 (Gestielle Etico Obbligazionario, Gestielle Etico Bilanciato 30 e Gestielle Etico Azionario) e gestiscono complessivamente oltre 50 milioni di euro. Come è noto, la caratteristica peculiare dei “fondi etici” è data dal fatto che gli investimenti sono sottoposti a rigorosi vincoli in materia di tutela dei diritti dell’uomo e di rispetto dell’ambiente e nel caso specifico è previsto un contributo annuo che viene devoluto ad iniziative benefiche, la cui individuazione spetta ad un Comitato Etico indipendente. Secondo quanto previsto dal regolamento unico di gestione dei fondi etici, il Consiglio d’Amministrazione della Sgr, su indicazione espressa dal Comitato Etico, ha deliberato la destinazione del contributo relativo all’anno 2003, risultato pari a 107.000 euro. “La finanza e l’investimento sono sempre stati visti nell’ottica del rendimento, del capitale e della reddività” spiega Maurizio Faroni, Vice Direttore Generale del Banco Popolare di Verona e Novara, “Negli ultimi anni si sta diffondendo un tipo di approccio che mira ad contemperare l’investimento sui mercati azionari ed obbligazionari con il rispetto di rigorosi parametri etici nella selezione dei titoli. Allo stesso tempo i nostri fondi consentono di sostenere attività che intervengono in solidi progetti di responsabilità sociale. Il sistema di fondi etici di Gestielle risponde proprio a questa domanda e i programmi che vengono finanziati con una quota sulla raccolta rappresentano delle opportunità importanti per chi è meno fortunato”. Tre le iniziative benefiche alle quali si è deciso di collaborare: il Progetto “Accompagnare”, il Programma di scolarizzazione per i bambini dei villaggi di Ossù e di Comoro a Timor Est e il Programma di sostegno del poliambulatorio sanitario e di assistenza alla maternità di Nurobo, sempre a Timor Est. “Accompagnare” è stato presentato dal Consorzio Nova Spes ed è coordinato dalla Caritas Italiana. Si tratta di un programma di risocializzazione a favore dei detenuti delle carceri lombarde nel cui ambito sono previsti programmi individuali di supporto personale e familiare, sia durante la detenzione o l’esecuzione di misure restrittive alternative, sia a pena scontata, in modo da creare opportunità di inserimento per i detenuti. Le altre due iniziative sono entrambe promosse dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e sostenute dalla missione dell’Ordine delle Canossiane di Timor Est, isola confinante con l’Indonesia. Il Progetto di scolarizzazione nasce dall’esigenza di estendere ai bambini delle aree più disagiate della regione l’opportunità di partecipare a percorsi scolastici fin dai primi anni di vita. I fondi destinati a tale scopo vengono utilizzati per supportare il programma avviato a Comoro, una delle aree periferiche della capitale Dili, e per sviluppare il piano di scolarizzazione che consente ai bambini del villaggio di Ossù di prendere parte alle lezioni scolastiche. La seconda iniziativa, invece, si pone l’obiettivo di fornire una migliore qualità dei servizi della profilassi e dell’assistenza sanitaria alla popolazione e di estendere tali servizi alle aree più remote della regione attraverso l’utilizzo di una unità sanitaria mobile. I fondi vengono utilizzati in particolar modo per l’acquisto di medicine, vaccini, vitamine e sostanze capaci di integrare le gravi carenze alimentari cui sono soggette le popolazioni locali. Servono, inoltre, per sostenere l’unità mobile, pagare i salari dello staff e coprire i costi dei corsi di formazione. |
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TIM: APPROVATI I RISULTATI PRELIMINARI AL 31 DICEMBRE 2003 RICAVI: 11.782 MILIONI DI EURO, +8,4% RISPETTO AL 2002 (+12,6% A PARITÀ DI CAMBIO). RICAVI AREA INTERNAZIONALE +18,4% RISPETTO AL 2002; BRASILE +23,5% RISPETTO AL 2002. |
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Milano, 16 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Tim (Gruppo Telecom Italia), presieduto da Carlo Buora, ha esaminato il 13 febbraio , su proposta dell'Amministratore Delegato Marco De Benedetti, i dati, preliminari e tuttora in corso di revisione da parte degli auditor esterni, dell’esercizio 2003. I risultati preliminari del Gruppo Tim: I ricavi preliminari consolidati, pari a 11.782 milioni di euro, registrano una crescita dell’8,4% rispetto al precedente esercizio confermando gli obiettivi di sviluppo delle attività sia sul business domestico sia su quello internazionale; Questa crescita si attesta al 12,6% eliminando gli effetti della variazione dei tassi di cambio. L’apporto dell’Area internazionale è pari a 2.351 milioni di euro in crescita del 18,4%. In particolare i ricavi del Brasile raggiungono 1.271 milioni di euro (+23,5%, +54,9% a parità di cambio). Analizzando il quarto trimestre i ricavi si attestano a 3.147 milioni di euro in crescita del 10,2% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Il margine operativo lordo (Mol), pari a 5.502 milioni di euro, aumenta del 9,2% rispetto all’esercizio 2002 (+10,2% a parità di cambio). L'incidenza del Mol sui ricavi si attesta al 46,7%, in crescita rispetto al valore dell’esercizio precedente (46,4%) pur a fronte dell’impatto relativo allo start-up del Gsm in Brasile. Il risultato operativo, pari a 3.786 milioni di euro, presenta una crescita del 12,7% rispetto all’esercizio 2002 ed un’incidenza sui ricavi che raggiunge il 32,1% (30,9% nel 2002). La posizione finanziaria netta è positiva e pari a 934 milioni di euro, in miglioramento di 2.856 milioni di euro rispetto alla posizione finanziaria netta negativa per 1.922 milioni di euro al 31.12.2002. Il Free Cash Flow operativo (risultato operativo+ammortamenti-investimenti tecnici, al netto della variazione del capitale circolante operativo) è pari a 3.746 milioni di euro raggiungendo un’incidenza sui ricavi del 31,8% rispetto al 27,0% dell’esercizio precedente. Gli investimenti industriali sono pari a 1.957 milioni di euro, di cui 1.194 dedicati al business domestico • Il numero delle linee mobili del Gruppo Tim è pari a circa 44,5 milioni, con un incremento del 13,8%, rispetto alle consistenze di fine 2002. Le linee Gsm in Brasile raggiungono 2,7 milioni (2,5 milioni relativi allo start-up) con un incremento di 2,4 milioni rispetto al 31.12.2002. I risultati preliminari di Tim S.p.a. Si ricorda che i valori civilistici della Tim S.p.a. Hanno incluso, per il 2002, i risultati economico-finanziari dell’intero esercizio 2002 della ex Blu S.p.a. (fusa per incorporazione nella Tim S.p.a. Nel dicembre 2002). Al fine di consentire un’omogenea comparazione dei risultati conseguiti dalle attività domestiche, il confronto con l’esercizio 2002 è effettuato rispetto ai valori pro-forma, già comunicati dalla società in sede di predisposizione del bilancio 2002, che non includono le grandezze economiche della ex-Blu. Si rammenta altresì che, in conseguenza della sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee del 18 settembre 2003 sull’illegittimità del contributo per le telecomunicazioni, Tim S.p.a. Non ha registrato oneri a tale titolo nell’esercizio 2003. I dati preliminari dell’esercizio 2003 confermano gli obiettivi di sviluppo delle attività ed il miglioramento della redditività operativa. In particolare: I ricavi preliminari sono pari a 9.469 milioni di euro, con un incremento del 6,2% rispetto ai valori pro-forma dell’esercizio 2002 (+5,0% rispetto ai ricavi civilistici). Significativo l’apporto dei Servizi a Valore Aggiunto (Vas) pari a oltre 1 miliardo di euro, in crescita del 37%, con un’incidenza sui ricavi da servizi pari all’11,4% (8,9% nel 2002). Analizzando in particolare il quarto trimestre i ricavi totali si attestano a 2.489 milioni di euro in crescita del 5,0% rispetto al valore pro-forma relativo allo stesso periodo del precedente esercizio. Il margine operativo lordo (Mol) si attesta a 5.035 milioni di euro, con una crescita dell’ 11,2% rispetto al 2002 pro-forma (+14,3% rispetto al Mol civilistico) e con un’incidenza sui ricavi del 53,2% (+2,4 p.P. Rispetto al pro-forma del precedente esercizio). Il risultato operativo si attesta a 3.863 milioni di euro, con un incremento del 16,3% rispetto al pro-forma 2002 (+22,5% rispetto al risultato operativo civilistico). La posizione finanziaria netta è positiva e pari a 1.418 milioni di euro, in miglioramento di 2.910 milioni di euro rispetto alla posizione finanziaria netta negativa per 1.492 milioni di euro al 31.12.2002. Nel quarto trimestre dell’anno, ed in particolare durante la campagna natalizia, Tim ha registrato un significativo risultato acquisendo 725 mila nuove linee. Tim, con 26.076 mila linee al 31 dicembre 2003 (+3,1% rispetto al 31 dicembre 2002, in linea con il trend di crescita registrato al 30 settembre 2003, pari a 26.051 mila linee), conferma la sua posizione di leader nel mercato domestico. Questo valore non include, a partire dal 31 dicembre 2003, 700 mila linee “silenti”. In tal modo è possibile garantire maggiore coerenza tra il numero delle linee gestite e lo sviluppo delle attività. I dati definitivi del bilancio 2003 di Tim S.p.a. E del Gruppo Tim consolidato e le relative proposte di delibera saranno discusse e sottoposte all'approvazione del Consiglio di Amministrazione il prossimo 22 marzo 2004. |
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GRUPPO RICHARD – GINORI IV TRIMESTRE 2003: SOLIDI CASH FLOW, FORTI RIDUZIONI DI COSTO 2004: PREVISIONI DI FATTURATI IN CRESCITA |
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Sesto Fiorentino, 14 febbraio 2004 - In data odierna il Consiglio d’Amministrazione della Richard–ginori 1735 S.p.a. Ha approvato, il 14 gebbraio la situazione economico, patrimoniale e finanziaria della Società e del gruppo Richard Ginori relativa al quarto trimestre 2003. La Società, dovendosi confrontare con un andamento dell’economia estremamente debole e con una contrazione della domanda di beni di lusso, quali sono i prodotti a marchio Richard-ginori,ha reagito con forza e prontezza riducendo drasticamente i costi. Inoltre ha allineato la capacità produttiva alla ridotta richiesta di mercato e ha focalizzato le produzioni sui segmenti di mercato con più alta redditività. Queste iniziative consentiranno di aumentare significativamente i profitti nel prossimo futuro. L’esercizio 2003 rappresenta un momento di svolta e di discontinuità aziendale, infatti sono state prudenzialmente accantonate le politiche di dilazione del credito, inoltre sono state poste le basi per il rinnovo del contratto di distribuzione per il mercato giapponese (che nell’esercizio 2003 rappresenta circa il 16% del fatturato). Il fatturato del trimestre è pari a €uro 11,16 milioni rispetto a €uro 13,1 del quarto trimestre 2002, il progressivo al 31 dicembre 2003 è di €uro 42,7 milioni contro €uro 49,8 milioni dello scorso esercizio con una flessione di circa il 14%. Diversamente è molto significativo l’andamento trimestrale delle vendite in Italia che passa da €uro 8,2 del quarto trimestre 2002 ai €uro 9 milioni del 2003 (+10%); infine il fatturato estero, a causa della difficile situazione di mercato, subisce una flessione. Di rilevante importanza risultano i recuperi effettuati in termini di redditività; infatti i costi di produzione del quarto trimestre 2003 (€ uro 6,1 milioni) sono diminuiti del 15% rispetto all’ultimo trimestre 2002 (€ uro 7,2 milioni); infine sono state ottenute importanti riduzioni relativamente al costo del personale che nel passato trimestre (€ uro 3,5 milioni) è diminuito del 14% rispetto al medesimo trimestre dello scorso esercizio. Gli effetti di queste riduzioni di costo hanno contribuito a limitare l’impatto negativo sul Mol (margine operativo lordo) dovuto alla diminuzione del fatturato. Infine il risultato netto negativo del trimestre e dell’intero esercizio 2003 recepisce importanti accantonamenti di natura straordinaria effettuati in via prudenziale pari a circa €uro 3 milioni; in particolare è stato aumentato il fondo svalutazione di magazzino di €uro 1,5 milioni e il fondo svalutazione crediti di €uro 1,5 milioni. Nel periodo e nell’esercizio 2003 i cash flow operativi sono stati sempre positivi. L’indebitamento netto complessivo (a breve e medio/lungo termine) al 31 dicembre 2003 è di €uro 47,8 milioni, sostanzialmente in linea con quello al 30 settembre 2003 ed inferiore a €uro 48,6 milioni del 31 dicembre 2002. L’ indebitamento finanziario netto è rappresentato in modo preponderante dalla linea di credito Stand by (€ uro 16,8 milioni). La Società continua a perseguire la riduzione dell’indebitamento anche attraverso l’ alienazione di cespiti non strategici e non operativi (in quanto non utilizzati più per fini produttivi). Sono inoltre in atto contatti e negoziazioni con gli istituti di credito al fine di poter ottenere un riscadenziamento del debito a medio termine che potrà essere assistito da garanzie reali sugli stessi beni della Richard Ginori o su altra società controllata. Contestualmente alle trattative con il sistema bancario è in via di definizione il rilascio di concessioni o, più in generale, l’ottenimento di più favorevoli riassetti del Piano Regolatore che dovrebbero consentire una significativa rivalutazione del patrimonio immobiliare della Società. In sintesi, l’andamento dei più significativi indicatori economici della gestione caratteristica: Il fatturato consolidato relativo al quarto trimestre 2003, è di €uro 11,2 milioni; Il margine operativo lordo consolidato relativo al quarto trimestre 2003 è di €uro 124/000. Il risultato operativo consolidato relativo al quarto trimestre 2003 è di €uro (0,8) milioni. Gli accantonamenti di natura straordinaria nel quarto trimestre sono di €uro 3 milioni circa Il risultato consolidato al lordo delle imposte relativo al quarto trimestre 2003 è €uro (5) milioni. Evoluzione prevedibile della gestione e prospettive. In una situazione di contrazione della domanda e di diminuzione dei fatturati, la Società rileva segnali positivi sia sul mercato interno che su quello estero. In particolare le quote di mercato delle vendite presso i clienti del canale “dettaglio” nel mercato italiano sono in aumento. Diversamente nel mercato “alberghiero” e della “ristorazione” le condizioni rimangono difficili anche a seguito della decisione di molti operatori di posticipare gli acquisti. Infine si ritiene che in questi mesi siano state poste le basi per il rinnovo pluriennale del contratto di distribuzione per il mercato giapponese ove si prevedono per il futuro interessanti sviluppi. La Società prevede che nei prossimi trimestri si manifesteranno gli effetti positivi delle attività, già avviate,di riduzione dei costi. |
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GRANITIFIANDRE: APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 DICEMBRE 2003, FATTURATO CONSOLIDATO NEL PERIODO A 39,4 MILIONI DI EURO, EBITDA A 5,3 MILIONI E EBIT A 2,3 MILIONI |
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Castellarano, 13 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre - azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato quotata al segmento Star della Borsa Italiana - ha approvato la Relazione Trimestrale sulla gestione al 31 dicembre 2003. I risultati conseguiti da Granitifiandre nell’ultimo trimestre 2003 - fatturato consolidato a 39,4 milioni di euro (+1,4% rispetto ai 38,8 del quarto trimestre 2002) e risultato ante imposte negativo per 0,6 milioni di euro (+2,9 milioni nel 2002) - sono significativamente influenzati dall’avvio del progetto produttivo tedesco. In applicazione di criteri di massima prudenzialità è stato deciso, infatti, di spesare interamente a conto economico l’avviamento dello stabilimento tedesco e i relativi costi per il personale, per la ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti e per il lancio commerciale della controllata tedesca Porcelaingres, pari a 3,3 milioni di euro. Il margine operativo lordo (Ebitda) - attestatosi a 5,3 milioni di euro (8,5 milioni nel 4° trimestre 2002) - ha subito, inoltre, un impatto negativo per 1,8 milioni di euro, derivante dall’avvio delle prime produzioni in Germania, di fatto assimilabili a costi di start up. I risultati economici del trimestre e dell’intero anno 2003, al netto dell’apporto di Porcelaingres, confermano però il mantenimento di elevati livelli di redditività nonostante sia proseguita nel trimestre la sfavorevole evoluzione del rapporto di cambio euro/dollaro. Con un cambio medio del rapporto euro/dollaro variato di circa il 17%, il fatturato nell’esercizio si è attestato a 148,6 milioni di euro, in calo del 2,6% rispetto ai dati al 31 dicembre 2002. A cambi costanti il fatturato complessivo del 2003 avrebbe evidenziato un aumento dello 0,4% rispetto al dato 2002 mentre i ricavi del solo 4° trimestre sarebbero risultati in crescita del 3,9% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Il risultato operativo (Ebitda) ha raggiunto nel 2003 i 29,6 milioni di euro (-16,7%) con un'incidenza sul fatturato del 20%; al netto dell’impatto della controllata tedesca ed a parità di tassi di cambio, l’incidenza sul fatturato sarebbe risultata allineata al 23,4% dell’esercizio precedente. Il margine operativo (Ebit), pari a 20,6 milioni di euro (-23,9%), pur influenzato degli ammortamenti e accantonamenti (9,0 milioni di euro nel 2003 rispetto ai 8,5 milioni di euro del 2002) a seguito dei.Consistenti investimenti in immobilizzazioni, risulta sempre a livelli elevati con un’incidenza sul fatturato del 13,9%. Il risultato ante imposte è positivo per oltre 18,1 milioni di euro, anche se in calo rispetto ai 25,5 milioni del 2002; a cambi costanti ed al netto dell’impatto della controllata tedesca l’incidenza percentuale sarebbe risultata sostanzialmente allineata a quella dello scorso esercizio. La posizione finanziaria netta è sempre positiva e pari ad oltre 18,9 milioni di euro (+ 35 milioni di euro a fine 2002). Grazie ai flussi di cassa generati dall’attività corrente, risultati pari a 25,9 milioni di euro, sono stati finanziati investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per 32,3 milioni di euro (di cui circa 10 milioni nel quarto trimestre), principalmente riconducibili agli investimenti nel nuovo stabilimento americano; nell’esercizio inoltre sono stati distribuiti dividendi per 4,1 milioni di Euro e sono stati versati anticipi su imposte correnti per 10,3 milioni di Euro (di cui 4,4 milioni nel quarto trimestre). Con le 14 aperture del 2003, è arrivato a 46 il numero dei negozi a marchio Geologica nel mondo, 35 dei quali sono operativi all’estero. E’, inoltre, in fase avanzata anche il progetto produttivo negli Stati Uniti; il completamento degli impianti è previsto intorno alla metà del corrente esercizio. “Le aspettative di ritorno degli investimenti effettuati in Germania sono molto positive –– ha commentato Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre – poiché il nuovo impianto ha già raggiunto una buona capacità produttiva e la nostra controllata Porcelaingres ha già siglato importanti accordi di produzione e distribuzione, quali quelli con il gruppo Raab Karcher (Saint Gobain), con Villeroy & Boch e, in particolare, con First Rail Estate per la fornitura delle pavimentazioni per il rifacimento di oltre 1.000 stazioni ferroviarie tedesche. “Il portafoglio ordini dei prodotti a marchio, in crescita a fine gennaio di oltre il 15% rispetto al 2003 – aggiunge Verdi - ci consente poi di prevedere un esercizio 2004 in crescita con il mantenimento di elevati livelli reddituali”. |
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MARIELLA BURANI FASHION GROUP SPA CHIUDE IL 2003 CON UN FATTURATO CONSOLIDATO IN AUMENTO DEL 30,8% |
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Cavriago, 13 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Mariella Burani Fashion Group ha approvato il 13 febbraio i risultati economici del quarto trimestre 2003 che hanno portato i ricavi consolidati del Gruppo per l’esercizio 2003 a € 358,3 milioni (+30,8% rispetto a € 273,9 milioni del 2002), il Margine Operativo Lordo a € 43,1 milioni (+33% rispetto a € 32,4 milioni dell’anno precedente), il Reddito Operativo a € 25,8 milioni (+29,4% rispetto a € 19,9 milioni del 2002), il Reddito della Gestione Corrente a € 17,2 milioni (+26% rispetto a € 13,6 milioni del 2002) ed il Risultato consolidato ante imposte pari a € 29,3 milioni (+78,9% rispetto a € 16,3 milioni del 2002). La crescita del fatturato consolidato del Gruppo per il 2003 (+30,8%) è stata generata principalmente da: il consolidamento della società Renè Lezard Mode Gmbh, un importante player in Germania nel settore dell’abbigliamento uomo e donna di lusso che ha permesso al Gruppo di espandere in maniera consistente la propria presenza sul mercato tedesco; dal consolidamento di Francesco Biasia, società italiana produttrice e distributrice di borse ed accessori in pelle che ha permesso al Gruppo di espandere ulteriormente la propria presenza nel mercato estremamente strategico del lusso “accessibile”. Il forte trend di crescita delle società della divisione leather goods, in particolare Braccialini e Baldinini; la divisione ha generato nel 2003 il 31,9% del fatturato consolidato totale del Gruppo; Il 2003 registra un ulteriore miglioramento del sales mix: il fatturato generato dalle vendite con marchi propri è, infatti, salito al 90,7% (dall’ 85,3% del 2002), le vendite attraverso canali distributivi diretti sono passate al 72,1% nel 2003 dal 58,1% dell’anno precedente mentre la quota export è pari al 61,7% rispetto al 59,2% del 2002. La distribuzione geografica delle vendite di Mbfg conferma l’Europa come il primo mercato di sbocco e di espansione delle linee del Gruppo (88% del fatturato consolidato di cui 38% in Italia), con Nuova Europa e Russia che rappresentano il 14,1% del fatturato consolidato. Il mercato statunitense assorbe circa il 3,9% del fatturato consolidato (3% nel 2002). Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) al 31 dicembre 2003 è pari a € 43,1 milioni e porta l’Ebitda Margin al 12% rispetto al 11,8% dell’esercizio precedente con una crescita del 33% rispetto a € 32,4 milioni del 2002. Tale crescita riflette i risultati dell’impegno del Gruppo per il miglioramento del sales mix e la continua attenzione ad aumentare lo sviluppo delle sinergie tra le società del Gruppo. Il Reddito Operativo (Ebit) al 31 dicembre 2003 è pari a € 25,8 milioni e registra un incremento del 29,4% rispetto agli € 19,9 milioni dell’esercizio precedente. Il Reddito della Gestione Corrente pari a € 17,2 milioni registra un forte incremento (+26%) rispetto a € 13,6 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2003 è pari a € 114,1 milioni in miglioramento rispetto a € 118 milioni registrati al 30 settembre 2003. Highlights operativi 2003 Il 2003 è stato un anno estremamente dinamico per il Gruppo. Le acquisizioni di Renè Lezard e Francesco Biasia sono state un valido strumento per sviluppare ulteriormente la presenza nei mercati esteri e nel segmento in rapida espansione del lusso “accessibile”. Le società del Gruppo continuano a sviluppare sinergie commerciali e operative, come evidenziato dal fatto che le società della pelletteria del Gruppo stanno oggi fornendo scarpe, borse ed accessori a Renè Lezard. Aumenta, inoltre, la collaborazione tra le società del Gruppo per lo sviluppo di una base comune di approvvigionamento delle materie prime, di controllo qualità e di centri logistici e per rifornire gli outlets del Gruppo con prodotti di marca. La rete distributiva continua a consolidarsi con numerose società del Gruppo che beneficiano della presenza di Baldinini nell’Europa dell’Est e in Russia e di Renè Lezard in Germania. Con le aperture del 2003 (tra cui ricordiamo le boutiques Mariella Burani a Firenze, Brescia e Varsavia, la boutique Francesco Biasia in via Montenapoleone a Milano, le boutiques Baldinini a Milano, Mosca e Dubrovnik, le boutiques Braccialini a Udine e Hong Kong), la rete distributiva del Gruppo a fine anno contava 156 boutiques (Dos, franchisees e outlets) situate nelle più prestigiose vie del lusso nel mondo. Nel corso dell’anno sono stati, inoltre, raggiunti diversi accordi di licenza tra cui il più importante è l’accordo con Sector per la produzione e distribuzione di orologi per Mariella Burani. Outlook 2004 Alla luce dell’andamento delle consegne della stagione Primavera/estate 2004 e del positivo andamento della campagna vendite della stagione Autunno/inverno 2003-2004, il management di Mariella Burani Fashion Group confida in una ulteriore crescita del Gruppo anche per il 2004. |
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GRUPPO FIERA MILANO: NETTA CRESCITA NEL SECONDO TRIMESTRE 2003-2004. RICAVI PER 82,6 MILIONI DI EURO E UTILE ANTE IMPOSTE PER 11,5 |
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Milano, 16 febbraio 2004. Il Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano Spa ha approvato il 13 febbraio la Relazione Trimestrale Consolidata relativa al periodo ottobre-dicembre 2003 (secondo trimestre dell’esercizio in corso, che va dal 1° luglio 2003 al 30 giugno 2004). La Relazione evidenzia risultati molto positivi. I ricavi consolidati del Gruppo Fiera Milano superano infatti gli 82 milioni di euro e l’utile ante imposte gli 11 milioni. “Questi risultati - ha osservato il presidente di Fiera Milano Spa, Michele Perini - si commentano da soli. Giunti a metà esercizio con questa performance, e a meno di fatti straordinari non prevedibili e al di fuori del nostro controllo, non possiamo che vedere rafforzata la fiducia nel pieno conseguimento degli obiettivi di gestione, nettamente migliorativi, che ci siamo dati per il 2003-2004: ricavi minimi consolidati per 280 milioni di euro e margine operativo lordo minimo di 54 milioni”. “Vi sono due aspetti dei conti in esame che mi preme sottolineare” ha detto a sua volta l’amministratore delegato di Fiera Milano Spa, Piergiacomo Ferrari. “Il primo è che vi ha contribuito non solo la parte della nostra attività più strettamente legata al core business “fiere”, ossia la vendita di spazi e servizi espositivi, ma anche - e in misura decisamente significativa - l’attività congressuale. E’ questo un fatto importante, poiché nella nostra strategia di sviluppo abbiamo assegnato un ruolo primario anche a quest’area di business. La seconda considerazione riguarda le manifestazioni espositive. Avevamo espresso all’inizio dell’esercizio aspettative ottimistiche, a dispetto di una congiuntura economica non certo brillante, in considerazione tra l’altro della stagionalità del nostro business, caratterizzato negli anni pari da grandi mostre biennali e pluriennali. E in effetti questi saloni, a cominciare da Emo (macchine utensili), hanno dato un notevole contributo al trimestre”. Il gruppo Fiera Milano registra nel secondo trimestre 2003-2004 i seguenti principali dati economici consolidati: Risultati economici trimestrali consolidati · Ricavi per 82,6 milioni di euro, rispetto ai 42,3 del precedente esercizio (+95%). Il confronto anno su anno è influenzato dal fatto che il trimestre in esame consolida anche la società di allestimenti speciali Eurostands, di cui Fiera Milano Spa detiene il 51% e che era ancora esclusa dal consolidato nel secondo trimestre del passato esercizio. Anche a parità di perimetro i ricavi evidenziano tuttavia un incremento molto significativo dell’80,5%, assestandosi a 76,3 milioni di euro. Su tale crescita hanno influito in particolare i ricavi della manifestazione Emo e del congresso Cop9, per complessivi 29 milioni di euro, con un margine di contribuzione di circa 15. · Margine operativo lordo (Ebitda) di 14,9 milioni di euro (14,4 a parità di perimetro di consolidamento), rispetto ai 2,2 del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. · Risultato operativo (Ebit) di 9,8 milioni di euro, a fronte di un dato negativo per 1,5 milioni nell’analogo trimestre 2002-2003. L’ebit risente dell’accresciuto livello del Mol e presenta questo significativo dato malgrado sconti ammortamenti per 5,1 milioni, superiori ai 3,7 del trimestre di confronto. · Risultato prima delle imposte di competenza del Gruppo di 11,5 milioni di euro. Il dato, anch’esso positivamente influenzato dal Mol, segna un netto miglioramento, poiché si confronta con il dato negativo per 181.000 euro del precedente esercizio. · Cash flow (risultato ante imposte più ammortamenti e accantonamenti) di 15,4 milioni di euro, rispetto ai 2,5 milioni del 2002-2003. Nel trimestre in esame si sono svolte a Fiera Milano 21 manifestazioni e 8 eventi convegnistici con annessa area espositiva, per 9.660 espositori (di cui il 23% esteri) e 473.350 metri quadrati netti venduti (di cui 279.700 attribuibili a mostre biennali e pluriennali). Posizione finanziaria netta. Presenta al 31 dicembre 2003 un saldo positivo di 14,6 milioni di euro rispetto ai 61,1 milioni al 30 settembre scorso. Il rilevante delta riflette l’andamento fisiologico della liquidità in relazione ai flussi generati dalle manifestazioni, oltre agli esborsi connessi con il pagamento dei dividendi, delle imposte e delle acquisizioni effettuate nel periodo. Nel trimestre sono state completate due operazioni nell’area di business Organizzazione manifestazioni e congressi: Fiera Milano Tech, di cui Fiera Milano Spa detiene il 51%, ha acquisito da Anie/intel il ramo di azienda costituito dalle mostre Intel, Sicurezza e Sicurezza mediterranea; inoltre Fiera Milano Spa ha costituito, in partnership paritetica con Cinecittà Holding, la società Audiovisual Industry Promotion (commercializzazione di prodotti cinematografici attraverso la mostra-mercato Mifed e promozione del cinema italiano all’estero). Le disponibilità liquide del Gruppo a fine 2003 sono pari a 33 milioni di euro, in calo di 43,5 milioni rispetto al 30 settembre 2003. Ciò riflette in particolare il fatto che i residui acconti relativi a due importanti mostre, Macef Primavera 2004 e Mostra Convegno Expocomfort 2004, sono stati fatturati nel trimestre in esame ma incassati in larga parte all’inizio del corrente anno solare, e quindi nel terzo trimestre 2003-2004. Oltre alle disponibilità liquide il gruppo ha in essere impieghi di tesoreria a breve, allocati nel capitale circolante, netto, per circa 35 milioni. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre. Nel mese di gennaio è avvenuta l’assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti di Fiera Milano Spa, della controllante e delle loro controllate, che avevano sottoscritto azioni Fiera Milano in sede di Ipo, mantenendone poi l’ininterrotto possesso per un anno. Sono state attribuite 26.228 azioni del valore nominale di 1 euro. Di conseguenza il capitale sociale è salito da 33.000.000 di euro a 33.026.228. Inoltre in data 26 gennaio l’assemblea straordinaria della controllata Edizioni Fiera Milano ha deliberato un aumento del capitale sociale fino a un massimo di 5 milioni di euro, a sostegno delle proprie iniziative di sviluppo nel settore delle teste editoriali a contenuto tecnico. Una prima tranche dell’aumento, per 1,7 milioni, è già stata eseguita a fronte dell’acquisizione della testata “L’orafo italiano” e del periodico “L’orafo italiano nel mondo”. |
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RENO DE MEDICI: 2003 UN ANNO DI RISTRUTTURAZIONE E DI CONSOLIDAMENTO, CON IMPORTANTI “WRITE DOWN NONCASH”, DEBITI NETTI AL 31/12/2003: € 254,9 MILIONI; RIDUZIONE DI € 109,2 MILIONI IN 12 MESI |
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Milano 16 Febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Reno De Medici S.p.a. Ha approvato il 13 i risultati del quarto trimestre 2003 e ha esaminato i dati preliminari del 2003. Il quarto trimestre ha registrato ricavi netti pari a € 128,3 milioni con una riduzione del 10% rispetto allo stesso periodo del 2002 (€ 143,0 milioni), attribuibile prevalentemente alla contrazione dei volumi venduti (-15%) del settore cartario nonché a quella registrata nel comparto imballaggio per fumo dell’area cartotecnica. Su questa attività ha inciso il cambio di proprietà del principale cliente (Eti). Nel periodo si é registrato un Ebitda pari ad € 1,9 milioni (in miglioramento rispetto a € -0,8 del quarto trimestre 2002). Continua a migliorare l’indebitamento netto che passa da € 291,7 milioni del 30 Settembre 2003 a € 254,9 milioni del 31 Dicembre 2003. Nell’ultimo trimestre del 2003 è stata effettuata una valorizzazione del patrimonio immobiliare della filiale spagnola che ha portato a un incasso pari ad € 50 milioni: residuano per il pagamento a saldo € 30 milioni di crediti che saranno pagabili con immobili o in denaro (con garanzia bancaria). Il calo del fatturato del quarto trimestre è stato determinato oltre che da un forte rallentamento dei consumi, dalla contrazione del valore della produzione su cui ha anche inciso la diminuzione della capacità produttiva (chiusura dello stabilimento di Ciriè). Nel quarto trimestre è proseguita attivamente la fase di ristrutturazione industriale che ha impegnato il Gruppo per tutto il 2° semestre 2003 e che ha consentito una positiva inversione di tendenza della redditività operativa. La gestione operativa del quarto trimestre ha inoltre risentito delle azioni natura straordinaria effettuate, che hanno generato inefficienza e discontinuità straordinarie non ripetibili. Tali inefficienze non sono allo stato separatamente rilevate. L’ebitda consolidato del mese di gennaio 2004, pari a circa € 4,2 milioni, evidenzia infatti il migliorato assetto strutturale dell’impresa, anche in un quadro di mercato ancora difficile. Si fa peraltro notare che permane da risolvere l’assetto strutturale della Aticarta, che ha registrato per l’unità di Pompei un Ebitda negativo di € 0,7 milioni nel mese di gennaio. Al netto di tale effetto, il dato consolidato sarebbe stato pari a € 4,9 milioni. |
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BREMBO: QUARTO TRIMESTRE 2003 CON RICAVI (+ 9,3%) E MARGINE OPERATIVO LORDO (+ 7,6%) IN CRESCITA. UTILE NETTO +23,4%. BENE I VOLUMI, PRESSIONE SUI PREZZI E MATERIE PRIME IN TENSIONE |
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Bergamo, 16 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Brembo, riunitosi il 13 febbraio sotto la presidenza di Alberto Bombassei, ha esaminato i risultati consolidati di gestione del quarto trimestre 2003, unitamente ai risultati preliminari dell'intero esercizio dello scorso anno. L'attività nel trimestre I ricavi consolidati registrano un progresso del 9,3% sul corrispondente periodo dell'anno precedente; a formare questa crescita, certamente soddisfacente nel contesto economico dei mesi trascorsi, hanno contribuito in maniera differenziata i diversi segmenti di attività aziendale. Le applicazioni per autovetture hanno anche per questo trimestre fatto da traino alla crescita, in progresso del 14% sul quarto trimestre 2002, grazie soprattutto alle vendite di prodotti per autovetture di alta ga mma europee, giapponesi ed americane. I dischi destinati al ricambio hanno maggiormente risentito dell'effetto valutario, così come parzialmente avvenuto già nei trimestri precedenti. Il settore delle applicazioni per motociclette corregge la crescita registrata sino al terzo trimestre e chiude il periodo in flessione del 9,6%. Il settore delle competizioni registra a sua volta un calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con l'effetto valutario responsabile per oltre la metà della differenza del 16,7%. Buono il progresso nel trimestre delle vendite di prodotti per veicoli commerciali, che fa registrare un +14,2% rispetto all'anno precedente. Oltre il 70% dei ricavi viene realizzato al di fuori dell'Italia e, mentre da un lato si conferma l'importanza del mercato tedesco, sono in significativa crescita quello asiatico - segnatamente quello giapponese - e quello statunitense, nonostante l'impatto valutario che perdura negativo. Il trimestre in sintesi I ricavi del trimestre comprendono il fatturato realizzato da Bibielle Spa, società produttrice di dischi freno, il cui consolidamento è iniziato con lo scorso trimestre. A parità di perimetro l'incremento dei ricavi è di circa il 6%. Sul fronte dei costi, l'incidenza dei materiali e degli altri costi operativi è del 62,9%, in lieve calo grazie soprattutto al diverso mix dei prodotti venduti nel trimestre in oggetto rispetto al quarto trimestre del 2002. Il costo del lavoro risente del comp letamento dell'intenso programma di affiancamento ed istruzione delle maestranze del nuovo stabilimento polacco, giunto a pieno regime a partire dalla fine di gennaio del corrente anno. A fine periodo il numero totale dei dipendenti risulta 3979. Il margine operativo lordo è in progresso del 7,6% sul quarto trimestre 2002, con un'incidenza sui ricavi del 15,7%. Praticamente invariato in valore assoluto il margine operativo netto a quota E 12,1milioni, con un'incidenza sui ricavi del 7,7%. Gli oneri finanziari comprendono E 0,1milioni di differenze cambio positive, contro E 0,6milioni dell'analogo periodo del 2002. L'utile netto del periodo chiude a E 6,3milioni, con una incidenza sui ricavi del 4%, in progresso rispetto al 3,6% di un anno fa. Sviluppo positivo dei principali indicatori finanziari, con indebitamento in calo del 13% sia sul trimestre precedente che sul quarto trimestre 2002. Diminuzione anche del capitale investito a E 334milioni (-5% sul trimestre precedente), e generazione di cassa aumentata del 17,7% a quota E 18,9milioni. I dati preliminari dell'esercizio 2003 I ricavi consolidati netti al 31.12.2003 ammontano a E 633,1 con un progresso dell'11,9% sull'anno precedente. A parità di perimetro di consolidamento l'aumento è del 8,8%. Il margine operativo lordo è di E 100,2milioni in miglioramento dell'11% sul 2002. L'utile netto di E 27,5milioni è in progresso del 35,8% sull'anno precedente. La generazione di cassa ammonta a E 71,8milioni, incrementata del 14,6% sul 2002. Prevedibile evoluzione della gestione L'andamento del settore veicolistico risulta fortemente influenzato dallo scenario macroeconomico a livello globale. Ai segnali di ripresa provenienti dal mercato statunitense, fa riscontro una situazione europea ancora segnata da incertezza. In questo quadro le previsioni dei principali clienti dell'azienda rimangono in generale improntate a cautela riguardo ai volumi di vendita per l'anno in corso, e questo è valido per i diversi segmenti nei quali si svolge l'attività di Brembo. Al permanere delle attuali condizioni di mercato i piani dell'azienda sono comunque di espandere ulteriormente i ricavi rispetto all'esercizio appena chiuso, sia pure con proporzioni e tendenze diverse rispetto a quelle del 2003, e di operare ulteriori sforzi per ottimizzare e snellire la propria catena del valore, cercando in tal modo di contrastare l'ulteriore recente rialzo delle principali materie prime impiegate. Per queste ultime ed in particolare per i materiali ferrosi e da fonderia di ghisa la situazione delle recenti settimane è ulteriormente peggiorata, con quotazioni internazionali e tensioni di approvvigionamento assai elevate ed i cui effetti non sono ad oggi pienamente prevedibili. Permane d'altro canto fortissima la pressione sui prezzi di vendita nei diversi settori. |
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BASICNET: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 DICEMBRE 2003. VENDITE AGGREGATE 2003 PARI A 203,9 MILIONI DI EURO, RICAVI PARI A 83,7 MILIONI DI EURO |
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Torino, 16 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Basicnet ha approvato ili 13 febbraio la Relazione Trimestrale al 31 dicembre 2003. I dati di fine esercizio confermano il previsto trend di contrazione del fatturato con vendite aggregate del network dei licenziatari pari a 203,9 milioni di Euro (-18,4% rispetto ai 250 milioni del 2002) e ricavi di Gruppo pari a 83,7 milioni di Euro (113,8 milioni nel 2002), per il venir meno principalmente delle vendite legate alle sponsorizzazioni della Figc e della A.s. Roma, nonchè alla sfavorevole evoluzione del rapporto di cambio Euro/dollaro. A parità di tasso di cambio Euro/dollaro, le vendite aggregate dei licenziatari al 31 dicembre di quest’anno ammonterebbero, infatti, a 219,2 milioni di Euro, con un decremento del 12,33% rispetto all’analogo dato 2002. Il margine operativo lordo (Ebitda) ha raggiunto nel 2003 i 4,6 milioni di Euro, in flessione rispetto ai 12,7 milioni del 2002, mentre il reddito operativo (Ebit) risulta pari a –0,9 milioni di Euro (7,6 milioni nel 2002). Il risultato ante imposte è negativo per 13,7 milioni di Euro a fronte di un risultato prima delle imposte di 2,9 milioni di Euro nel 2002. Migliora la posizione finanziaria netta complessiva, passata da un saldo di 45,7 milioni al termine del 2002 ai 42,7 del 31 dicembre 2003, pur a fronte della svalutazione di crediti finanziari verso l’ex licenziatario statunitense (per 8,8 milioni di Euro). I dati economico-finanziari relativi all’intero esercizio 2003, ed in particolare quelli del quarto trimestre dell’anno, sono influenzati da avvenimenti di natura straordinaria e dalle conseguenti svalutazioni dei crediti vantati da Basicnet verso il Gruppo Giacomelli Sport e verso l’ex licenziatario americano. La prudenziale svalutazione integrale delle partite creditizie nei confronti del Gruppo Giacomelli Sport, pari a circa 3,3 milioni di Euro, e il conseguente accantonamento al Fondo rischi su crediti si sono resi necessari a seguito della dichiarazione dello stato di insolvenza del Gruppo da parte del Tribunale di Rimini e della richiesta all’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria. Parimenti le difficoltà finanziarie e le inadempienze di Reda Sport Corporation, licenziatario per gli Stati Uniti dei marchi Kappa e Robe di Kappa attraverso la società controllata Kappa Usa, ha indotto il Gruppo alla revoca della licenza di distribuzione ed alla prudenziale svalutazione dei crediti vantati per un importo complessivo di 8,0 milioni di Euro, nonché alla svalutazione integrale al valore di carico (0,4 milioni di Euro) della partecipazione del 19,9% nel capitale di Kappa Usa, Llc. Basicnet, al fine di mantenere la propria presenza sull’importante mercato americano, ha sottoscritto nei giorni scorsi con la società Back to Back, Llc di New York, interamente controllata da Norman e Bruce Weisfeld, un nuovo Contratto di Master Licensee per la distribuzione dei prodotti a marchio Kappa e Robe di Kappa negli Stati Uniti, che avrà durata iniziale di 5 anni e minimi garantiti di vendita pari ad un totale di 100 milioni di dollari fino a giugno 2009 e royalties minime garantite per complessivi 5,4 milioni di dollari. Il nuovo licenziatario potrà beneficiare di consolidati rapporti operativi con la Samsung America Inc., che ha concordato di fornire il supporto operativo necessario a facilitare lo sviluppo dei marchi sul territorio, gestendo in modo diretto i fabbisogni connessi al capitale circolante. Si è inoltre perfezionata oggi l’acquisizione da Formula Sport Group della proprietà del marchio K-way e della licenza esclusiva mondiale con diritto di opzione per l’acquisto del prestigioso marchio Superga. L’operazione di acquisizione del marchio K-way, che ha visto come advisor legale dell’acquirente lo studio Allen&overy, avviene a fronte del pagamento da parte di Basicnet di un corrispettivo pari a 8 milioni di Euro e sarà assistita da un finanziamento di 8 milioni di Euro concesso da Banca Intesa e Unicredit Banca d’Impresa. La licenza esclusiva per la distribuzione in tutto il mondo e per tutte le categorie merceologiche dei prodotti a marchio Superga, valida per 14 anni, prevede per i primi tre anni il pagamento da parte di Basicnet di flat fees di 1,5 milioni di Euro nel 2004, 2 milioni di Euro nel 2005 e 2,5 milioni di Euro nel 2006. Per gli anni successivi il Gruppo dovrà corrispondere alla società proprietaria del marchio royalties del 4% sulle vendite nette con minimi garantiti tra i 2,6 e i 3,1 milioni di Euro. Il diritto di opzione per l’acquisizione del marchio Superga sarà, invece, esercitabile da Basicnet a partire dal 2007 e per i successivi 4 anni, con la determinazione del prezzo finale che terrà conto anche del flusso delle royalties riconosciute alla licenziante fino al momento dell'eventuale esercizio. In ragione di quanto sopra descritto, il Consiglio di Amministrazione di Basicnet ha ritenuto opportuno un rafforzamento patrimoniale del Gruppo, al fine di poter supportare adeguatamente il processo di consolidamento e di sviluppo nel quale il Gruppo si è impegnato. Pertanto, il Consiglio di Amministrazione ha preannunciato che, nella riunione già fissata per il 23 marzo prossimo, saranno determinate le modalità, condizioni e tempistiche per un aumento di capitale, da effettuarsi a valere sulla delega allo stesso conferita dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 13 maggio 2003, per un importo massimo di 25 milioni di Euro di valore nominale. |
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GRUPPO TARGETTI: FATTURATO CONSOLIDATO 2003 PARI A 131,7 MILIONI DI EURO EBITDA CONSOLIDATO 2003 A 16,3 MILIONI DI EURO (20,8 MILIONI NEL 2002) E UTILE ANTE IMPOSTE A 7,4 MILIONI DI EURO |
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Firenze, 13 febbraio 2004 Il Consiglio di Amministrazione di Targetti Sankey S.p.a., riunitosi il 13 febbraio a Firenze, ha approvato i risultati consolidati del quarto trimestre 2003. I principali risultati consolidati del 2003 Il fatturato al 31 dicembre 2003 è stato pari a 131,7 milioni di euro, in linea rispetto al 2002 (130,1 milioni di euro, +1,2%). Gli elementi che hanno contribuito maggiormente all’aumento del fatturato, nonostante la sfavorevole dinamica dei tassi di cambio, sono stati la crescita dei settori sorgenti luminose e illuminazione per esterni, con un incremento rispettivamente del 41,8% e del 17,2% rispetto al 2002. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 16,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 20,8 milioni di Euro del 2002. Tale flessione è attribuibile principalmente alla riduzione del margineoperativo lordo legato al settore dell’illuminazione per interni, il quale nel 2002 beneficiava della commessa straordinaria per l’illuminazione della nuova sede Mc Laren in Inghilterra. Nell’arco del 2003 sono state inoltre consolidate per la prima volta le società controllate cinesi, le quali hanno contribuito positivamente sul margine operativo lordo del settore sorgentiluminose, che risulta triplicato rispetto al 2002. Il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 9,7 milioni di euro rispetto ai 13,5 milioni di Euro del 2002, ed il suo rapporto sul fatturato è quindi pari al 7,4%. L’utile ante imposte è stato di 7,4 milioni di euro, in calo rispetto ai 10,9 milioni di Euro del 2002. La situazione patrimoniale al 31 dicembre 2003 La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 si è attestata a 24,7 milioni di euro, registrando un miglioramento rispetto all’anno precedente di 1,2 milioni di euro. Tale risultato conferma la capacità del gruppo di produrre flussi di cassa netti positivi. Il patrimonio netto di Gruppo si attesta a 49,5 milioni di euro lievemente inferiore rispetto al termine dell’anno precedente, ma in sensibile crescita rispetto al precedente trimestre. I principali risultati consolidati del quarto trimestre (ottobre-dicembre) Il fatturato consolidato relativo al quarto trimestre dell’anno, in crescita del 16,8% rispetto al 2002, è stato pari a 37,6 milioni di euro, a fronte dei 32,2 milioni del quarto trimestre 2002. In particolare, la crescita è stata trainata dal settore esterni (+26,3%) ed ha beneficiato anche dell’effetto del consolidamento parziale delle società cinesi possedute dalla controllata Duralamp. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 5,4 milioni di euro - a fronte dei 3,5 milioni del 2002 - pari a un incremento del 53,0% e con un’incidenza sul fatturato del 14,3%, mentre il risultato operativo (Ebit) è stato di 3,4 milioni - a fronte dei 1,6 milioni del 2002 - pari ad un incremento del 115,3% e con un’incidenza sul fatturato del 9,2%. L’utile ante imposte del quarto trimestre 2004 è stato pari a 3,2 milioni di Euro rispetto a 0,9 milioni di Euro dello stesso periodo 2002. Il commento del Presidente “Questo trimestre è stato il migliore dell’anno per il Gruppo – afferma Paolo Targetti, Presidente di Targetti Sankey S.p.a. –tutti i settori hanno registrato margini di crescita significativi e superiori alle aspettative. Gli indicatori di bilancio hanno inoltre beneficiato del consolidamento delle società cinesi Hangzhou Duralamp Electronics Co. Ltd e Dmf Ltd.” “Siamo moderatamente ottimisti – conclude Paolo Targetti - per le prospettive di crescita del gruppo nel 2004 derivanti dall’incremento del business in tutte le aree in cui operiamo.” La relazione trimestrale approvata oggi sarà a disposizione del pubblico presso la sede sociale e la Borsa Italiana da domani. Lo stesso giorno sarà pubblicata sul sito Internet della società, www.Targetti.com. Il comunicato stampa è disponibile da oggi anche sul sito internet. Oggi pomeriggio alle ore 15,00 il Management della società presenterà alla comunità finanziaria i risultati della quarta trimestrale (conference call, numero di accesso: 02/8020911). Si allegano al presente comunicato i principali dati consolidati e della capogruppo Targetti Sankey S.p.a. Contenuti nella relazione trimestrale e approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione. |
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PARMACOTTO: PRECONSUNTIVO ESERCIZIO 2003 FATTURATO IN CRESCITA DEL 15% |
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Parma, 16 febbraio 2004 – Parmacotto S.p.a., azienda italiana leader nella produzione di salumi di alta qualità comunica oggi i dati preconsuntivi consolidati del Gruppo al 31 dicembre 2003. Il fatturato 2003 consolidato ha raggiunto 110 milioni di euro, con un incremento pari al 15% rispetto all’anno 2002. Il margine operativo lordo consolidato 2003 (Mol) è del 12,4% La quota export per il 2003 è pari all’8,5% del fatturato globale del Gruppo. Oggi il Gruppo Parmacotto conta 335 dipendenti e ben 160 agenti presenti su tutto il territorio nazionale e dispone di 3 stabilimenti a Parma. Commentando il preconsuntivo dell’esercizio 2003, Marco Rosi, Presidente del Gruppo ha dichiarato: “I risultati ottenuti sono dovuti prima di tutto al riconoscimento da parte dei consumatori della qualità dei nostri prodotti. Per il 2004 continueremo a concentrarci sugli investimenti in innovazione e sulla spinta commerciale sui vari mercati di riferimento, da quello domestico a quello europeo e statunitense”. |
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CRAC PARMALAT. ALTROCONSUMO: ADOTTARE LE CLAUSOLE VESSATORIE ANCHE PER I PRODOTTI FINANZIARI |
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Milano, 16 febbraio 2004 - Altroconsumo ha incontrato il 12 febbraio Bancaintesa per conoscere quali misure saranno adottate per poter recuperare i crediti vantati dai risparmiatori. L’associazione indipendente dei consumatori propone che sia rivista la legge applicando anche ai prodotti finanziari il sistema delle clausole vessatorie. Altroconsumo è contro l’allargamento della conciliazione su tutto il contenzioso (Argentina, prodotti strutturati, corporate bond…): le banche riuscirebbero a rifarsi una coscienza immacolata, con poco o niente in cambio per i risparmiatori, e senza più concrete garanzie di sistema su una maggiore trasparenza. Altroconsumo ha raccolto ad oggi oltre 5500 segnalazioni di risparmiatori Parmalat che chiedono consulenza e appoggio per poter recuperare il credito sulle obbligazioni. Della totalità delle segnalazioni 4500 sono giunte attraverso l’indirizzo di posta elettronica messo a disposizione dall’associazione: parmalat@altroconsumo.It e il 28% sono soci di Altroconsumo. Il 54% di chi ci ha contattato è obbligazionista e l'importo medio investito è di15.000 euro. Ben il 90% degli obbligazionisti ha acquistato il titolo su consiglio della propria banca il 5% della totalità, 300 risparmiatori, sono clienti di Banca Intesa. |
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ELEZIONI 2004 PER IL RINNOVO DELLA CARICA DI PRESIDENTE ACIMAC |
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Modena, 16 febbraio 2004 - Parte anche per Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica) la corsa all’elezione del nuovo Presidente che succederà a Franco Stefani e che resterà in carica per il quadriennio 2004-2008. Il Consiglio Direttivo riunitosi il 5 febbraio u.S. Ha nominato la Commissione di Designazione che risulta composta dai tre “Past President” dell’associazione: Ivanno Ligabue (Lb Officine Meccaniche), Fausto Tarozzi (Gruppo Barbieri & Tarozzi) e Mauro Poppi (Ipeg). Ad essi è affidato l’incarico di portare avanti le consultazioni della base associativa, volte all’individuazione del candidato alla presidenza. L’esito delle consultazioni sarà portato all’esame del prossimo Consiglio Direttivo di marzo, che, valutate le proposte, ufficializzerà il nome del Presidente designato da presentare all’approvazione dell’Assemblea Generale Annuale dei Soci. |
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ENI: AVVIATA LA PRODUZIONE DELL'IMPORTANTE GIACIMENTO DI OLIO "ELEPHANT" IN LIBIA |
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San Donato Milanese, 16 febbraio 2004 - Eni annuncia l'avvio della produzione dell'importante giacimento di olio "Elephant", situato a 800 chilometri a sud di Tripoli in Libia. La produzione iniziale è di 10.000 barili al giorno e raggiungerà 150.000 barili al giorno entro la fine del 2006. La joint venture per l'esplorazione e lo sviluppo dell'area è costituita dalla Compagnia Libica di Stato National Oil Corporation (Noc), dall'Eni e dalla società coreana Korean National Oil Corporation (Knoc). Operatore del campo Elephant è Agip Oil Company, società paritetica tra Noc e Eni. L'eni è presente in Libia dal 1959 ed è oggi uno dei principali operatori internazionali con circa il 14% della produzione annua di petrolio del Paese. Entro la fine del 2004 è inoltre programmato l'avvio della produzione del "Progetto Gas Libia" che consentirà di esportare 8 miliardi di metri cubi di gas all'anno in Italia. |
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ENEL UNION FENOSA RENOVABLES INAUGURA DUE NUOVI CAMPI EOLICI IN GALIZIA 50 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI, 39 AEROGENERATORI, 50,7 MW DI POTENZA |
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Roma/Madrid, 16 febbraio 2004 – Enel Union Fenosa Renovables (Eufer) ha inaugurato il 13 febbraio due nuovi parchi eolici nelle località di Peña Forcata e Cabo do Vilan, nella regione della Galizia (nord-ovest della Spagna) che hanno comportato un investimento di 50 milioni di euro e produrranno energia rinnovabile sufficiente a soddisfare i bisogni di 40.000 famiglie. Questa è la prima inaugurazione dalla formazione nel dicembre 2003 di Eufer, una joint venture che consolida la leadership mondiale di Enel nelle energie rinnovabili e conferma l’impegno di Union Fenosa nella produzione di energia amica dell’ambiente. I due parchi, situati in una zona di grande tradizione eolica, comprendono 39 aerogeneratori per una potenza complessiva di 50,7 Mw. Enel possiede l’80% di Eufer, una società che gestisce e sviluppa impianti e progetti nelle energie rinnovabili in Spagna, soprattutto di tipo eolico e idroelettrico. La società comprende 381 Mw di capacità installata già operativi (compresi i due parchi inaugurati oggi), 98 Mw in costruzione, circa 330 Mw in programma nei prossimi quattro anni (2004-2007) e circa 880 Mw a più lungo termine (2008-2012). |
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ASSOTRAVEL:ATTIVITÀ FORMATIVE PREVISTE NEL BREVE PERIODO DAL SISTEMA CONFINDUSTRIALE |
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Roma, 16 febbraio 2004 - Assotravel (Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo aderenti a Confindustria) segnala una serie di iniziative per la formazione nel breve periodo, realizzate attraverso Forma (Agenzia per la formazione e la consulenza, in collaborazione con Agenda di Firenze). Assotravel segnala che, nel breve periodo, Forma, in collaborazione con Agenda di Firenze, assume una serie di iniziative per la formazione in tutta Italia. In particolar modo, si terranno i seguenti seminari, incontri, convegni, organizzati direttamente o indirettamente dal sistema confindustriale. Pesaro: 16 febbraio 2004, ore 15.00, presso Associazione Industriali di Pesaro Urbino, Palazzo Ciacchi, via Cattaneo n. 34, convegno su “Linee guida per l’informazione e la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro”. Palermo: 17 febbraio 2004, ore 15.30, presso Associazione Industriali di Palermo, via Xx Settembre n. 64, seminario su “Legge n. 53/2000: azioni positive per la conciliazione di tempi di vita e tempi di lavoro”. Verona: 18 febbraio 2004, ore 16.00, presso Sala Convegni Associazione Industriali di Verona, Piazza Cittadella n. 12, incontro-dibattito su “La ricerca e l’innovazione in Ferrari”. Vigevano: 18 febbraio 2004, ore 15.00, presso Unione Industriali di Pavia, sede di Vigevano, Viale Mazzini n. 34, incontro su “Il concordato preventivo fiscale e la riapertura dei condoni”. Novara: 18 febbraio 2004, ore 16.00, presso Associazione Industriali di Novara, Corso Cavallotti n. 25, convegno su “Previdenza e assistenza: le modalità realizzative e i diversi impatti sulla contabilità aziendale”. Bologna:19 febbraio 2004, ore 9.00, presso Palazzo Malvezzi, via Zamboni n. 22, seminario su “Il consolidato fiscale: scelte e profili dell’obbligazione tributaria – seconda parte“. Asti:19 febbraio 2004, ore 9.00, presso Unione Industriale di Asti, Piazza Medici n. 4, corso di formazione su “La comunicazione al front - office al centralino”. Lerici: 19 febbraio 2004, ore 10.00, presso Villa Marigola, via Biaggini n. 1, incontro su “La riforma fiscale: dall’Irpeg all’Ires”. Rimini: 19 febbraio 2004, ore 17.00, presso Associazione Industriali di Rimini, Sala A, Piazza Cavour n. 4, corso di formazione su “Seminario ologramma: rafforzare la propria managerialità (saper fare, saper comunicare, saper essere)”. Verona: 19 febbraio 2004, ore 16.30, presso Associazione Industriali di Verona, Piazzetta Cittadella n. 12, incontro su “I distretti produttivi veneti: un primo bilancio”. Rimini: 19 e 20 febbraio 2004, ore 17.00, presso Assoform Rimini, Piazza Cavour n. 4, corso di formazione su “Investimenti, criteri e decisioni”. Napoli: 23 febbraio 2004, ore 15.30, presso Unione Industriali di Napoli, Sala D’amato, Piazza dei Martiri n. 58, seminario su “Basilea 2: cosa cambia nel rapporto tra banca e impresa”. Assotravel, in collaborazione con Forma, assume queste iniziative per portare la formazione richiesta dalle agenzie di viaggio italiane vicino alle loro sedi e con un livello qualitativo adeguato alle sfide in atto sul mercato. Per gli eventuali costi (alcuni incontri e/o seminari e/o convegni sono gratuiti anche per le aziende non aderenti) e per qualsiasi informazione è necessario consultare gli uffici di Assotravel (tel: 06. 5910851, fax: 06. 23311959, e-mail: info@assotravel.It |
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AEM SPA E SISAL INSIEME PER SEMPLIFICARE LA VITA DI TUTTI I GIORNI |
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Milano, 16 febbraio 2004. Aem Energia Spa, società del Gruppo Aem, e Sisal, società che ha introdotto in Italia il mercato dei giochi e che gestisce tra l’altro il Superenalotto, hanno sottoscritto un accordo per il pagamento delle bollette gas presso le 1400 ricevitorie presenti sul territorio di Milano e provincia. Da oggi, i clienti Aem hanno così un canale di pagamento in più che consente loro di usufruire di un servizio attivo sette giorni su sette, con orari flessibili e prolungati. Il pagamento potrà essere effettuato in tutte le ricevitorie che espongono il marchio rosso “Qui Sisal Giochi e Servizi” semplicemente attraverso la speciale “scheda Sisal” che i clienti Aem troveranno allegata a partire dalla prossima bolletta gas. Grazie alla propria rete telematica on line real time, Sisal è in grado di rilasciare immediatamente attraverso il terminale Sisal Extrema la ricevuta di avvenuto pagamento. Meno code, quindi, e servizi integrati per semplificare le operazioni quotidiane. |
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PRESENTATO MACHINES ITALIA: PROGETTO PLURIENNALE DELL'ICE PER IL MADE IN ITALY DELLA MECCANICA STRUMENTALE |
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Milano, 13 febbraio 2004 - Con un investimento per l'anno in corso di circa 3 milioni di euro, l'Ice-istituto nazionale per il Commercio Estero, in collaborazione con le 14 associazioni della meccanica strumentale, rilancia l'immagine del made in Italy per l'intero comparto e punta a incrementare le quote di mercato delle aziende italiane del settore sugli strategici mercati del Nafta: Usa, Canada e Messico. Sono questi gli obiettivi del progetto Machines Italia che rientra nel piano promozionale nazionale finanziato dal Ministero delle Attività Produttive e che è stato presentato oggi alla conferenza stampa svoltasi al Palazzo delle Stelline a Milano, alla presenza di Ugo Calzoni, direttore generale dell'Ice; di Andrea Riello, presidente di Intermeccanica e dei massimi esponenti delle associazioni di categoria coinvolte nel progetto. Grazie alla collaborazione con le 11 associazioni aderenti a Intermeccanica e con altre 3 importanti associazioni di categoria, nel progetto Ice è rappresentato in pratica l'intero arco della meccanica, il cui fatturato complessivo ammonta ad oltre 36 miliardi di euro. "Machines Italia", afferma Calzoni, "è un progetto pluriennale che segna l'avvio di una preziosa e organica collaborazione tra pubblico e privato a sostegno delle nostre aziende ed è di fatto il primo investimento di rilievo per la promozione della meccanica strumentale, con oltre 8 milioni di euro già investiti nel triennio 2000-2003". In quest'arco di tempo infatti, dopo una prima fase esplorativa sui tre mercati, l'Ice ha realizzato interventi diversificati, tra cui il lancio di una massiccia campagna pubblicitaria, l'istituzione di un task force dedicata e l'attivazione di un servizio per supportare in ogni loro esigenza le imprese italiane di meccanica strumentale sui tre paesi. Ora il progetto Machines Italia entra in una nuova fase, con l'obiettivo di fare cultura tra gli opinion makers sulle valenze dei nostri beni strumentali, espressione di design, creatività, innovazione e alto contenuto tecnologico. "Nel 2004 contiamo di lanciare nuove operazioni con le Università e i centri tecnologici di eccellenza dei paesi di riferimento", continua Calzoni, "per poter consolidare le attività e i risultati fin qui conseguiti attraverso il progetto". Secondo Andrea Riello, presidente di Intermeccanica, "Il progetto rappresenta un positivo esempio di collaborazione tra Ice e Associazioni. Anche grazie a questo progetto, il settore dei beni strumentali ha potuto incrementare nei primi nove mesi del 2003 le proprie esportazioni nei mercati del Nafta, mettendo a segno un aumento del 13%, con un risultato che è ancor più soddisfacente se confrontato a un trend complessivamente negativo del 9% per lo stesso periodo". "Sono dati ancora parziali per poter tracciare un bilancio complessivo dell'anno", continua Riello, "ma, senza dubbio, si può già parlare di un incremento della quota di mercato complessiva, detenuta dai costruttori italiani, che potrebbe passare - se i consuntivi lo confermeranno - dal 11% del 2002 al 14% nel 2003". Verso i tre paesi di riferimento (Usa, Canada e Messico), l'Italia ha esportato, nei primi sei mesi del 2003, meccanica strumentale rispettivamente pari all'8%, al 4% e all'11% del fabbisogno di ciascun paese. Sempre nello stesso periodo, il mercato statunitense ha rappresentato, in termini di valore degli acquisti, 858 milioni di dollari. Segue il Messico con poco più di 293 milioni di dollari e, a distanza, il Canada con oltre 179 milioni di dollari. E' interessante sottolineare che, nonostante la congiuntura economica negativa, tra i primi sei mesi del 2002 e lo stesso periodo del 2003, le esportazioni italiane sono comunque cresciute verso tutte e tre i paesi considerati, con una percentuale superiore al 21% negli Usa, pari al 18% nel Canada e addirittura del 51% in Messico. Sul mercato del Nafta, inoltre, l'Italia ha un buon posizionamento come fornitore di meccanica strumentale, tanto da essere il quarto paese esportatore negli Usa e in Canada e il secondo in Messico. |
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RC AUTO: PER IL CODACONS IL CALO DELLE TARIFFE DEVE ESSERE DEL 20% E RIGUARDARE TUTTI GLI AUTOMOBILISTI, NON SOLO ALCUNE CATEGORIE |
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Roma, 16 febbraio 2004 - “Il clima carnevalesco ha avuto effetti anche sul Ministro Marzano e sull’Ania?” si domanda il Presidente Codacons, avv. Carlo Rienzi, all’indomani delle dichiarazioni trionfalistiche del ministro delle attività produttive circa le riduzioni delle tariffe rc auto praticate da alcune compagnie di assicurazione. “Va bene che siamo sotto Carnevale, ma gli automobilisti italiani non hanno alcuna voglia di ricevere scherzi di questo tipo” - prosegue Rienzi. “Se alcune compagnie hanno ridotto le tariffe è solo grazie alle continue pressioni dell’Intesaconsumatori, e comunque si tratta di una riduzione ancora insufficiente. Le tariffe, infatti, devono calare almeno del 20% in relazione alla minor incidentalità registrata in Italia grazie alla patente a punti. Inoltre – aggiunge Rienzi – contestiamo con forza la discriminazione fatta dalle imprese assicuratrici che abbassano le tariffe rc auto solo per alcune categorie di automobilisti e solo in alcune zone d’Italia. Le tariffe devono calare subito e su tutto il territorio.” Il Codacons ricorda poi che nelle prossime settimane il Giudice di Pace di Roma Walter Carlotti deciderà sulla causa intentata da un automobilista, assistito dall’Intesa, contro una compagnia di assicurazione e contro lo stesso Ministero delle attività produttive in relazione al mancato calo delle tariffe per effetto della minore incidentalità e per effetto dell’accordo tra il ministro, l’Ania e alcune associazioni dei consumatori. |
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LA CONCORRENZA NON PRENDE L'AEREO: ALTROCONSUMO CONTRO L'ACCORDO ALITALIA-AGENZIE DI VIAGGIO |
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Milano, 16 febbraio 2004 - Altroconsumo ha scritto all’Antitrust e al Commissario europeo Mario Monti segnalando l’accordo tra Alitalia e le agenzie di viaggio come lesivo della concorrenza e degli interessi dei consumatori. L’accordo prevede un abbattimento all'1% delle commissioni pagate da Alitalia alle agenzie, contro il 3% precedente (7% sui voli internazionali). Le agenzie applicheranno una commissione sull'emissione dei biglietti, pagata dai consumatori, e sulla quale si faranno (o dovrebbero farsi...) concorrenza. Le agenzie, in cambio, hanno ottenuto che Alitalia applichi una commissione sull'emissione diretta dei biglietti (in aeroporto, presso uffici Alitalia, via internet...) in modo da ridurre la differenza con il costo dei biglietti in agenzia, cioè in sostanza fare meno concorrenza alle agenzie, consentendo evidentemente a queste maggiori margini di manovra sulle loro commissioni. Vi sono state dichiarazioni pubbliche di rappresentanti della categoria delle agenzie viaggio che danno per certo il seguente effetto: il prezzo finale al consumatore (biglietto più commissioni sia d’agenzia che di Alitalia) sarà più elevato. Tale effetto, dato come assodato, ha il sapore di un’intesa, il che è vietato dalle norme antitrust. Altroconsumo chiede quindi che Antitrust e Commissione europea intervengano sospendendo l’operatività dell’accordo, annunciata per il prossimo 1 marzo 2004. |
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RIFIUTARONO DI PARTIRE DOPO IL CROLLO DELLE TORRI GEMELLE PER LA PAURA DEGLI ATTENTATI: CONDANNATO IL TOUR OPERATOR A RIMBORSARE L'80% DEI SOLDI DEL VIAGGIO PRIMA SENTENZA IN ITALIA CHE AFFERMA IL DIRITTO ALLA PAURA DA ATTENTATI E L'OBBLIGO DELLA AGENZIA DI VIAGGI DI RESTITUIRE QUANTO PAGATO |
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Roma, 16 febbraio 2004 - Un’importante causa è stata vinta dal Codacons in tema di viaggi. Una coppia di Roma, infatti, si è rivolta all’associazione ricorrendo contro un’agenzia di viaggi che aveva negato la restituzione dei soldi pagati per un viaggio in Egitto, annullato dalla coppia per la paura di volare a seguito dei tragici fatti dell’11 settembre. Questa la storia: in data 3/9/01 la coppia sottoscriveva con l’agenzia Geometria Viaggi di Caesar Tour Due srl un contratto di pacchetto turistico organizzato dalla Italturist. Oggetto di tale rapporto era il viaggio aereo ed il soggiorno per un periodo di vacanza da trascorrere in Egitto per il periodo 22/9/01-29/9/01. A causa dei tragici avvenimenti dell’11 settembre 2001 la coppia si rivolgeva immediatamente all’agenzia al fine di trovare una soluzione alternativa al viaggio acquistato, non trovando però accordo con l’agenzia. E tramite l’Avv. Manuela Sorrentino del Codacons intentò una causa conclusasi adesso positivamente. Così infatti ha deciso il Giudice di pace di Roma Benedetto Nicotra: “…il clima di paura creato con l’abbattimento delle torri di New York e le direttive emanate dall’Assotravel che giustamente rendendosi interprete dello stato di pericolo invitava le agenzie e i tuor operators a considerare lo stato di pericolo e venire incontro ai consumatori rinunciando alla penale nei confronti dei prenotati. Nulla di tutto questo è stato fatto e la Italturist si è trincerata in un netto diniego alle proposte anche alternative avanzate dagli attori a mezzo l’agenzia Caesar tour due”. Il Giudice ha quindi sottolineato “uno stato di necessità scaturita dal pericolo mondiale che l’abbattimento delle due torri rappresentava per i viaggi aerei”. Accogliendo la domanda degli attori il Giudice ha ordinato “alla Italturist di rimborsare i sigg. A.m. L. E C. G. La somma di 3.435.000 (vecchie lire) decurtando e quindi trattenendo il 20% quale contributo agli oneri gestionali all’operator”. “Si tratta della prima sentenza in Italia che riconosce la paura da attentato e, quindi, il diritto del consumatori ad annullare un viaggio quando si verifichino eventi che mettono a rischio gli spostamenti aerei” sostiene il Presidente del Codacons, Avv. Carlo Rienzi. “Sentenza che ora può essere estesa a tutti gli altri viaggi annullati dai consumatori a seguito degli eventi tragici degli ultimi anni (guerra in Afghanistan, in Iraq, attentati a Mosca, ecc.)…” |
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PUNTUALITA DEI VOLI AIR FRANCE PER IL MESE DI GENNAIO 2004 |
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Parigi, 16 febbraio 2004 - Dal 1° novembre 2000, Air France diffonde regolarmente i dati relativi alla puntualità dei suoi voli. Questa diffusione si effettua mensilmente, in occasione della pubblicazione dei risultati della Compagnia. Il criterio scelto si basa sulla percentuale dei voli partiti in orario o con un ritardo inferiore ai 15 minuti, indipendentemente dalla causa del ritardo, per la totalità degli scali del network Air France. Tale criterio é comunemente utilizzato dai professionisti del trasporto aereo per misurare le performance di puntualità delle compagnie aeree, in particolare in Europa. Puntualità Compagnia : in partenza, per il mese di gennaio 2004: 77,5 %; risultato cumulato dall'inizio dell'anno: 77,5 %. Le percentuali delle quattro principali cause di ritardo per il mese di gennaio 2004 sono: cause esterne alla Compagnia: 45 %; cause interne collegate alle operazioni di handling passeggeri: 15 %; cause interne collegate alle operazioni di handling dell'aeromobile ed imbarco bagagli: 21 %; ripercussioni di ritardi dovuti alle tre cause appena esposte: 19 %. |
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AIR FRANCE/ KLM: SKYTEAM SI CONGRATULA PER IL VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DEL DIPARTIMENTO AMERICANO DELLA GIUSTIZIA |
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Parigi, 16 febbraio 2004 - Il « Governing Board » - comitato esecutivo - di Skyteam ha espresso viva soddisfazione per la decisione della Commissione europea e del dipartimento americano della Giustizia (Doj) di approvare la fusione tra Air France e Klm. Tale fusione permetterà l’ingresso di Klm nell’alleanza nel corso dell’anno, dopo la chiusura dell’offerta pubblica di scambio. «La creazione del nuovo gruppo Air France - Klm porterà grandi benefici ai passeggeri internazionali», hanno dichiarato i presidenti delle compagnie di Skyteam. «Infatti, con Klm, i clienti dell’alleanza avranno maggiori possibilità di frequenze ed una più ampia scelta di destinazioni. L’hub di Klm a Amsterdam-schiphol sarà integrato alla strategia di rete sviluppata da Skyteam, articolata intorno a piatteformi potenti di coincidenze. A settembre del 2003, nel momento in cui si annunciava il progetto di fusione con Klm, Air France ha annunciato che i passeggeri avrebbero potuto beneficiare nove mesi dopo dei nuovi vantaggi legati all’arrivo della compagnia olandese nell’alleanza. Infolink: www.Skyteam.com |
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CONSEGNATO ALLA GUARDIA COSTIERA IL PATTUGLIATORE “CORSI” |
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Muggiano, 16 febbraio 2004 - E’ stato consegnato il 7 febbraio presso lo stabilimento di Muggiano (La Spezia) il pattugliatore “Corsi”, l’ultimo di una serie di cinque che il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha ordinato a Fincantieri nell’estate del 2000. In rappresentanza del Governo italiano il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Mario Tassone. Hanno presenziato alla cerimonia, tra gli altri, il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Amm. Isp. Capo Eugenio Sicurezza e il Presidente della delegazione italiana dell’Assemblea parlamentare Nato, Sen. Giovanni Lorenzo Forcieri. Per Fincantieri hanno fatto gli onori di casa l’Amministratore Delegato Dott. Giuseppe Bono, il Vice Presidente Prof. Roberto Tana e il responsabile della Direzione navi militari Ing. Alberto Maestrini. La nave, benedetta dal cappellano capo del Dipartimento Militare Marittimo Alto Tirreno Mons. Valerio Tanchio, ha avuto come madrina la Signora Caterina Bonadio Tassone. Il pattugliatore “Corsi”, insieme alle unità gemelle che l’hanno preceduto - “Diciotti”, “Dattilo”, “Fiorillo” e “Peluso” – è il risultato di un programma costruttivo particolarmente intenso al quale Fincantieri ha risposto consapevole dell’importanza del contributo dato alla Guardia Costiera con questi mezzi, evoluzione del progetto del pattugliatore d’altura “Saettìa”, anch’esso costruito presso lo stabilimento del Muggiano e consegnato nel 1999. Le nuove navi – lunghe 52 metri, larghe 8, con dislocamento a pieno carico di 427 tonnellate e 30 persone di equipaggio, raggiungono l’elevata velocità di 32 nodi grazie a 4 motori diesel, ciascuno da 2.360 kW, prodotti dalla Isotta Fraschini Motori, società controllata da Fincantieri – svolgono operazioni di pattugliamento d’altura, antinquinamento (recupero olii dispersi in mare, irrorazione liquidi disperdenti), assistenza di naviglio in difficoltà, ricerca e recupero naufraghi. |
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QUANDO L’AMORE HA UN PREZZO… SAN VALENTINO SOTTO TONO, QUEST’ANNO PER I NEGOZIANTI DI MILANO. |
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Milano, 16 febbraio 2004. Avranno qualcosa da farsi perdonare? O sono più sentimentali di quanto si creda? Perché sono i ”lui” (secondo il 38,5% dei negozi intervistati) più delle “lei” (21,2%) a comprare un regalo per San Valentino. E l’età media di chi si prodiga in questa ricorrenza è di 37 anni. Infatti quasi 6 lovers su 10 hanno un’età compresa tra i 30 e 40 anni (55,8%). E i ventenni e i quarantenni si danno da fare (28,8%). Ma quanto spendono in media gli uomini per l’amata nel giorno di San Valentino? 182 euro: un bel 50 euro in più delle donne che arrivano ad una media di 130 euro. Anche se, togliendo gli acquisti in gioielleria e orologeria la spesa media scende ai 47 euro per gli uomini e i 40 per le donne. Nella settimana dell’amore le vendite aumentano mediamente del 12% rispetto a una normale. Che vuol dire, solo per fiori, gioielli, dolci e profumi, una spesa per i milanesi di 15 milioni di euro. E oltre il 20% dei negozianti afferma che si vende come l’anno scorso. Qualcuno dice anche di più (circa 4%). Anche se la maggioranza riferisce che quest’anno si vende meno (75%). Come regalo va il classico quasi per il 60%, ma anche il personalizzato (28%) e il passionale (17,3%). Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su oltre 100 negozi di Milano città di “articoli da regalo” (profumerie, pasticcerie, fioristi, gioiellerie e orologerie), in base ai dati del Registro delle imprese e alle banche dati Stockview e Ulisse. Chi compra di più il regalo per San Valentino? Lui (38.5%), lei (21.2%), entrambi (34.6%), non so (5.8%). Che età hanno i suoi clienti che acquistano in occasione di San Valentino? (Risposta Multipla), fino a 20 anni (3.8%), da 21 a 30 (28.8%), da 31 a 40 (55.8%), da 41 a 50 (28.8%), da 51 a 60 (19.2%), oltre 60 (3.8%), non so (1.9%). Quanto spende in media la donna? Fino a 10 euro (7.7%), da 10 a 30 euro (40.4%), da 30 a 50 euro (21.2%), da 50 a 100 euro (17.3%), da 200 a 400 euro (5.8%), da 600 a 1.000 euro (1.9%), da 1.000 a 2.000 euro (1.9%), oltre 2.000 euro (1.9%), non so (1.9%). Quanto spende in media l'uomo? Fino a 10 euro (9.6%), da 10 a 30 euro (25%), da 30 a 50 euro (34.6%), da 50 a 100 euro (9.6%), da 100 a 200 (7.7%), da 200 a 400 euro (3.8%), da 1.000 a 2.000 euro (3.8%), oltre 2.000 euro (3.8%), non so (1.9%). Di quanto aumentano in percentuale le vendite nella settimana del San Valentino rispetto a una settimana normale? Meno del 10% (38.5%), tra 10% e 20% (51.9%), tra 20% e 30% (9.6%). Quest'anno si vende di più o di meno rispetto allo scorso anno per San Valentino? Di più (3.8%), di meno (75%), uguale (21.2%). Il regalo per San Valentino per i suoi clienti è... (Risposta Multipla), classico (59.6%), di moda (13.5%), utile (5.8%), da shock (1.9%), passionale (17.3%), serio (7.7%), semplice (3.8%), comune (9.6%), personalizzato (28.8%), di marca (5.8%), non di marca (3.8%), stravagante (5.8%), serio (3.8%), culturale (1.9%), divertente (1.9%). E per controllare se l’amore è vero, si può certificare il gioiello. Recatevi per un consulto presso lo sportello del Cisgem, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, con il vostro prezioso e consegnatelo: nel giro di qualche giorno l’analisi verrà effettuata e l’oggetto potrà essere ritirato unitamente al certificato o alla verifica. E’ possibile inoltre, prenotando telefonicamente, concordare un’analisi in giornata e si può anche spedire la pietra al Centro tramite corriere e posta e ricevere poi l’oggetto e l’esito delle analisi tramite spedizione in contrassegno. |
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RICERCA UNIVERSITARIA: VIA LIBERA DAL MIUR AI PROGETTI DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE 2004 TRA LE NOVITÀ, LA POSSIBILITÀ PER I RICERCATORI UNIVERSITARI CONFERMATI DI ESSERE "COORDINATORI SCIENTIFICI DEL PROGRAMMA" E PER I RICERCATORI NON CONFERMATI DI ESSERE RESPONSABILI DELLE SINGOLE "UNITÀ OPERATIVE DI RICERCA" |
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Roma, 16 febbraio 2004 - Al via le operazioni di presentazione dei Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin) per il 2004. Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha firmato ieri il decreto con il quale si dà il via libera al bando di cofinanziamento dei progetti di ricerca proposti dalle Università. Si tratta di progetti condotti da un coordinatore e svolti da una o più "unità operative" di ricerca, appartenenti a singole o più Università. La novità di quest'anno è la possibilità per i ricercatori universitari confermati di ricoprire il ruolo di "coordinatori scientifici del programma", riservato fino allo scorso anno esclusivamente ai professori ordinari e associati. I ricercatori universitari non confermati avranno invece la possibilità, al contrario degli anni precedenti, di coordinare le singole "unità operative". I responsabili nazionali e locali dovranno garantire all'attività di ricerca un impegno temporale di almeno 6 mesi uomo per anno. Di conseguenza i docenti e i ricercatori finanziati lo scorso anno non potranno presentare domanda nel 2004. Il cofinanziamento erogato dal Miur copre il 50% del costo totale nel caso di progetti intrauniversitari e del 70% nel caso di progetti interuniversitari. Sulla base della valutazione di revisori anonimi (italiani e stranieri) scelti tra i 30.000 nominativi inseriti nella banca dati gestita dal Cineca, la formulazione della graduatoria finale delle proposte sarà affidata a una Commissione di garanzia composta da un presidente e da nove membri di elevato profilo scientifico nominata dal Ministro Moratti. È possibile presentare le proposte fino al 31 marzo 2004 utilizzando la procedura informatizzata reperibile sul sito del Ministero www.Miur.it dove è anche consultabile il testo del decreto. |
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IL MOBBING PUÒ COLPIRE CHIUNQUE ANCHE NEL SETTORE PUBBLICO VENGONO RESI NOTI I RISULTATI PRELIMINARI DI UNA RICERCA DELLA SDA BOCCONI |
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Milano, 16 febbraio 2004 - Il mobbing è percepito come un fenomeno figlio della competitività estrema del settore privato e, invece, è ampiamente diffuso anche nel settore pubblico. Si presenta in contesti diversi con caratteristiche diverse, ma può colpire chiunque, indipendentemente da età, sesso e posizione gerarchica. Se le caratteristiche personali sono ininfluenti, le vere cause e, perciò, le soluzioni, sono da ricercare all’interno delle organizzazioni aziendali. Mentre l’uscita del film Mi piace lavorare. Mobbing di Cristina Comencini con Nicoletta Braschi fa discutere del tema, vengono resi noti i risultati preliminari di un’ampia ricerca in corso sul tema. Paola Caiozzo dell’Area Organizzazione & Personale della Sda Bocconi sta analizzando i casi di chi, dal 1996 a oggi, si è rivolto alla Clinica del Lavoro di Milano e, dopo un percorso diagnostico di tre giorni, si è dimostrato affetto da disturbo dell’adattamento (Dda) o disturbo post-traumatico da stress (Dpts), patologie per le quali la condizione di lavoro è considerata la causa più importante. Su circa 3.000 persone che si sono rivolte, negli anni, alla Clinica del Lavoro, un terzo rientra effettivamente nella categoria dei mobbizzati. L’analisi ha riguardato, finora, 102 casi, con una significatività statistica del 90% e si concluderà ai 300 casi, con una significatività del 99%. Il mobbing è apparentemente meno diffuso in Italia che nel Nord Europa (Tab. 1), ma sul dato influiscono importanti fattori culturali: un comportamento considerato antisociale in un paese può essere tollerato in un altro, per una diversa visione del lavoro o una diversa sensibilità nei rapporti sociali; e, soprattutto, potrebbero esserci gap temporali nella diffusione del fenomeno o nella sua percezione e conoscenza. A conferma di ciò, la patologia di chi si rivolge alla Clinica del Lavoro oggi è, di solito, a uno stadio meno avanzato di quella di chi vi ricorreva qualche anno fa: chi ne viene colpito riconosce prima il mobbing e cerca di correre subito ai ripari. La distribuzione del mobbing per età risulta piuttosto omogenea (Tab. 2), con la sola, significativa eccezione dei giovani tra i 21 e i 30 anni, che costituiscono un misero 5,9% dei mobbizzati. È l’età in cui, di fronte alle pressioni dell’ambiente lavorativo, è più facile attuare strategie di exit. Uomini e donne, in Italia, sono colpiti dal mobbing in percentuale quasi equivalente (Tab. 3), a differenza di quanto accade nel resto d’Europa, dove le donne sono colpite più degli uomini. Il dato riflette, però, la minore partecipazione femminile al mercato del lavoro italiano. I titoli di studio più bassi sembrano mettere al riparo dal mobbing (Tab. 4): solo l’1% delle vittime possiede la licenza elementare e i titoli di studio superiori sono sovrarappresentati rispetto alla composizione del mercato del lavoro italiano. La rilevazione rispetto all’inquadramento professionale conferma che il fenomeno è diffuso a tutti i livelli (Tab. 5), ma la percentuale di dirigenti colpiti, anche se più bassa rispetto a quella di chi occupa posizioni diverse, è comunque molto alta se confrontata alla percentuale di dirigenti impiegati dalle aziende. Una specificità del tutto italiana è la massiccia diffusione del mobbing nel settore pubblico (Tab. 6). Come si vedrà, a tale diffusione corrisponde anche uno stile di mobbing specifico, che utilizza strumenti diversi da quelli diffusi nel privato. Infine (Tab. 7), il mobbing risulta essere fenomeno da grande impresa piuttosto che da piccola. Il dato va, comunque, preso con beneficio di inventario perché le informazioni effettivamente a disposizione dei rispondenti rispetto alle dimensioni della propria azienda e alla definizione di piccola, media e grande azienda non sono verificabili. Il mobbing è un fenomeno psicologico e sofisticato: nella sua attuazione non si registra quasi mai l’uso di violenza fisica o molestia sessuale (i fenomeni sono chiaramente distinti). Gli attacchi ai quali è sottoposto il mobbizzato sono di tre tipi: attacchi alla persona, attacchi alla situazione lavorativa e azioni punitive. Tra gli attacchi alla persona sono diffusissimi (l’85% dei mobbizzati dichiara di averli subiti spesso o qualche volta) i comportamenti volti a istigare contro la vittima l’ambiente circostante e le provocazioni volte a fargli perdere il controllo, ma altrettanto tipici sono l’isolamento fisico, la creazione del silenzio intorno al soggetto, l’esclusione dalle attività ricreative e sociali, il rifiuto di collaborazione da parte dei colleghi. Gli attacchi alla situazione lavorativa si esplicitano in attacchi a livello delle capacità e dell’immagine professionale (critiche continue, mancata considerazione delle proposte, basse valutazioni, attribuzione di colpe) e in attacchi penalizzanti in eccesso (assegnazione di carichi di lavoro e scadenze impossibili) o in difetto (demansionamento, mancata assegnazione di lavoro). Gli attacchi penalizzanti in difetto sono più diffusi di quelli in eccesso. L’attacco punitivo più diffuso è il rifiuto di permessi, ferie, trasferimenti. Un’altra tipicità italiana è il fatto che gli aggressori siano riconosciuti, nella stragrande maggioranza dei casi, nei superiori (53,5%), mentre i colleghi partecipano pochissimo alle azioni di mobbing (7,1%). Il resto del campione indica come aggressori diverse combinazioni di superiori, colleghi e subalterni. Il mobbing, in alcuni casi, raggiunge una tale intensità emotiva che la vittima perde la lucidità e finisce per sentirsi accerchiata. Nonostante il questionario non comprendesse la voce “tutti” nell’indicazione dei mobber, più del 10% dei rispondenti ha raggiunto un tale grado di esasperazione da aggiungerla a penna. A seconda dell’intensità della funzione di rinforzo dell’organizzazione, il mobbing può essere strategico, ovvero rispondente a un preciso disegno di esclusione di un lavoratore, o relazionale, ovvero derivante da un’alterazione delle relazioni interpersonali, sia gerarchiche sia coi colleghi. Nel mobbing strategico i mobber sono i manager e la ricerca conferma che le azioni più utilizzate sono quelle che incidono sulla sfera professionale: azioni che mirano a ridicolizzare, umiliare, offendere o provocare la vittima, critiche continue; sovraccarico di lavoro o demansionamento; negazione del diritto alla formazione e rifiuti ad ottenere permessi e ferie; eccessivo ricorso alle visite fiscali. Il mobbing relazionale tra colleghi si caratterizza, invece, per le critiche continue; il rifiuto di comunicazioni dirette; le azioni che mirano a ridicolizzare, umiliare, offendere; i comportamenti volti a istigare l’ambiente contro il mobbizzato. La ricerca evidenzia, infine, una sindrome tipica per il mobbing nel settore pubblico, caratterizzato da azioni volte a ridicolizzare, umiliare, offendere; creare delle intromissioni nella vita privata; effettuare un controllo eccessivo delle comunicazioni personali; affiancare un collaboratore senza preavviso; rifiutare o fare molte difficoltà per permessi, ferie, trasferimenti Tabella 1. Diffusione del mobbing nella Ue Paese Percentuale di lavoratori oggetto di mobbing Gran Bretagna 16,3% Svezia 10,2% Francia 9,9% Irlanda 9,4% Germania 7,3% Spagna 5,5% Belgio 4,8% Grecia 4,7% Italia 4,2% Fonte: European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions
Tabella 2. Distribuzione del mobbing in Italia per età Età Percentuale Tra 21 e 30 anni 5,9% Tra 31 e 40 anni 32,7% Tra 41 e 50 anni 33,7% Tra 51 e 60 anni 23,8% Oltre 61 anni 4,0%
Tabella 3. Distribuzione del mobbing in Italia per genere Percentuale Uomini 51% Donne 49%
Tabella 4. Distribuzione del mobbing in Italia per titolo di studi di studio Percentuale Laurea 23% Diploma media superiore 50% Diploma media inferiore 26% Licenza elementare 1%
Tabella 5. Distribuzione del mobbing in Italia per inquadramento Percentuale Personale operativo 34% Impiegati 42% Quadri 9% Dirigenti 15%
Tabella 6. Distribuzione del mobbing in Italia per settore lavorativo Percentuale Pubblico 40,6% Industria 25,0% Commercio 13,5% Servizi 20,8%
Tabella 7. Distribuzione del mobbing in Italia per dimensione aziendale Percentuale Piccola 18,8% Media 22,4% Grande 58,8% |
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COOPERAZIONE UNIVERSITARIA PER LO SVILUPPO REGIONALE |
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Umeå, 16 febbraio 2004 - Il 18 e 19 marzo si svolgerà a Umeå, in Svezia, la conferenza su 'cooperazione universitaria senza frontiere per lo sviluppo regionale'. La conferenza sarà il luogo d'incontro ideale per chiunque sia interessato alla cooperazione nella formazione e nella ricerca. I partecipanti discuteranno del valore della cooperazione in una regione frontaliera e sottolineeranno le nuove opportunità di cooperazione. Oltre a quelli di altri organismi, saranno presenti oratori della regione di Kvarken, del ministero svedese dell'Istruzione e della scienza, del ministero finlandese dell'Istruzione e della regione italiana Emilia Romagna. Per informazioni : Karin Lundström Tel: +46 90 786 6852 E-mail: Karin.lunstrom@univex.umu.se oppure Johanna Backman Tel: +358 6 319 5505 E-mail: Johanna.backman@kvarken.org |
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DECS - PRESENTAZIONE DEL NUOVO STUDIO IN INGEGNERIA MECCANICA ALLA SCUOLA UNIVERSITARIA PROFESSIONALE DELLA SVIZZERA ITALIANA |
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Bellinzona, 16 febbraio 2004 - Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs) e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) hano presentato - venerdì 13 febbraio 2004 a Bellinzona a Palazzo delle Orsoline - il nuovo studio di ingegneria meccanica, che inizierà nell’anno accademico 2004/05. Questo nuovo studio è integrato negli esistenti cicli di studio di ingegneria informatica e ingegneria elettronica presso la Supsi, risponde ad esigenze recentemente rilevate presso l’industria ticinese, vuole essere innovativo e proporre agli studenti un approccio modulare alle tecnologie innovative, che permetta loro un inserimento di successo nel mondo del lavoro. Alla presentazione intervengono il consigliere di Stato e direttore del Decs Gabriele Gendotti, il direttore della Supsi Mauro Dell’ambrogio, il direttore del Dipartimento Tecnologie Innovative della Supsi Giambattista Ravano e il direttore dell’Associazione industrie ticinesi (Aiti) Sandro Lombardi. L’idea di proporre una formazione completa di ingegneria meccanica, è scaturita a seguito della pubblicazione dei risultati dell’inchiesta Bifora, sui Bisogni Formativi delle Aziende nei settori industriale e dei servizi all'industria. La ricerca condotta nel 2003 dall’Istituto Cim delle Svizzera Italiana (Icimsi) della Supsi, aveva lo scopo di capire le esigenze delle imprese nella formazione del personale di livello universitario professionale in una prospettiva a medio termine. È stato intervistato un campione di imprese manifatturiere e di servizi in merito sia all'offerta formativa attuale delle Sup che alle esigenze emergenti di nuovi curricoli di studio. Sulla base delle informazioni raccolte si è ravvisata l'opportunità di organizzare un nuovo studio di meccanica, mirato a rispondere alle esigenze segnalate dalle imprese, offrendo un percorso formativo aggiornato e ricco di proposte innovative. Difatti oltre la metà delle aziende intervistate ha dichiarato la necessità di assumere 30 ingegneri meccanici nel prossimo triennio. L'obiettivo di creare un nuovo studio di meccanica è ambizioso ma sostenuto dalla consapevolezza di avere, all'interno del Dipartimento Tecnologie Innovative - nell'Istituto Cim le aree tecnologiche di elettronica e di informatica, e nell’Istituto Dalle Molle di Studi sull’Intelligenza Artificiale (Idsia) quelle di robotica - tutte le competenze necessarie sviluppate e consolidate nel corso di molti anni di collaborazione con le industrie in progetti di ricerca applicata e sviluppo. Difatti il nuovo studio ha in comune con informatica e elettronica nel primo anno la gran parte dei moduli e due delle tre opzioni del terzo anno. La nuova formazione di meccanica offrirà almeno due vantaggi. Per il Ticino un vantaggio finanziario, dato che se i giovani sceglieranno di studiare ingegneria meccanica alla Supsi e non in un’altra Sup, questi non dovrà pagare i contributi di studio a un altro cantone. Il vantaggio per gli studenti sarà avere la possibilità di frequentare uno studio in italiano e rimanere a stretto contatto con le aziende della regione. Come sottolinea alla fine della conferenza stampa il direttore del Dipartimento Tecnologie Innovative Giambattista Ravano, il corso partirà soltanto se si raggiungerà un numero sufficiente di iscritti, secondo i parametri di redditività necessari. In alternativa, rimane comunque la possibilità di formare un profilo innovativo, che risponde alle esigenze del mercato, partendo dai cicli di studio in elettronica e informatica con l’opzione di meccatronica. Infolink: www.Supsi.ch |
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PREMIO 2003 FONDAZIONE CENTENARIO BSI ASSEGNATO ALL’USI - UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA |
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Lugano, 16 febbraio 2004 - La cerimonia di consegna del premio della Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana si terrà venerdì 13 febbraio 2004 alle ore 18.00 nell’Aula Magna dell’Usi a Lugano. Interverranno il Presidente della Fondazione avv. Franco Masoni e il Presidente della Conferenza dei rettori delle Università svizzere prof. Jean-marc Rapp che terrà la laudatio. La Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana, ha deliberato l’attribuzione del Premio 2003, dell’importo di fr. 100'000, all’Università della Svizzera Italiana, con le sue attuali sezioni di formazione e ricerca, l'Accademia di architettura (che si sforza d’integrare la cultura tecnica con una più ampia formazione professionale ed umanistica); la facoltà di Scienze della comunicazione (che si afferma come corso squisitamente interdisciplinare che unisce agli aspetti della tecnica quelli della comunicazione, del linguaggio e dell’evoluzione sociale); la facoltà di Scienze economiche (con affermazioni internazionali nel campo della finanza e promettenti sviluppi in quello della microeconomia); alle quali si aggiunge la nuova facoltà di Scienze informatiche (con le sue potenzialità generali, didattiche e di ricerca innovativa). Nei primi otto anni di attività, l’Università della Svizzera Italiana a rafforzamento delle relazioni con le facoltà esistenti, gli istituti di ricerca della Svizzera italiana e i Politecnici di Milano, di Zurigo e di Losanna, ha saputo far convergere in Ticino, unitamente alle più valide forze locali, scienziati e docenti di livello internazionale, creando un vivace, aperto e rigoroso centro di formazione e di ricerca. L’università della Svizzera Italiana ha così contribuito all’accrescimento del nostro patrimonio culturale, e di quello che abbiamo in comune con la Svizzera, l’Italia e con le altre nazioni, ha rafforzato l’originaria capacità d’irradiamento e di attrazione del nostro Paese verso operatori economici e culturali, studenti e studiosi svizzeri e stranieri, soprattutto della vicina Italia, attraverso la sua funzione istituzionale di “ponte accademico” nella migliore tradizione locale di diffondere fuori dei nostri confini, l’opera di architetti, artisti, ricercatori, intellettuali, imprenditori, e di accogliere ospiti e personalità di fama internazionale. Il Consiglio della Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana, presieduto da Franco Masoni, e formato da Marco Baggiolini, Matilde Bonetti Soldati, Giorgio Ghiringhelli, Sergio Grandini, Alfredo Gysi, Maurizio Mattioli, Sergio Romano, Paolo Grandi, segretario, che ha deliberato l’attribuzione del premio per l’anno 2003 all’Università della Svizzera Italiana, ha inoltre nominato Paolo Grandi nuovo membro del Consiglio di Fondazione mentre Franco Marinelli gli subentra come segretario. |
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