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VENERDì

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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Marzo 2004
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI PER LE VITTIME DI MADRID  
 
 Bruxelles, 12 marzo 2004 - Esprimo lo sdegno e il dolore profondo per questa strage di innocenti tanto sanguinaria e feroce quanto inutile e insensata. In questo momento sono vicino con tutta la mia anima al dolore e alle sofferenze dei feriti, dei familiari delle vittime, dell’intero popolo spagnolo così brutalmente e duramente colpito, del suo Governo e del Re dei quali compartecipo con grande tristezza lo sgomento e il compianto. Non esiste giustificazione alcuna dietro la quale possano illudersi di nascondersi gli autori di questo atto bestiale e cieco. Non è un atto politico, non è un atto di rivolta o ribellione. Si tratta di un’azione vile compiuta contro inermi indifesi che solo la mente perversa di terroristi poteva produrre in maniera così aberrante e disgustosa. E’ una violenza fine a se stessa senza sbocchi, senza prospettive e senza senso, contro la quale l’intera comunità internazionale è mobilitata e continuerà ad esserlo fino alla completa eradicazione e soppressione di un fenomeno disumano e insopportabile. Tutti i popoli d’Europa sono oggi vicini al dolore della Spagna.  
   
   
COX: «NESSUN RIFUGIO NELL'UNIONE EUROPEA PER I TERRORISTI»  
 
Bruxelles, 11 marzo 2004 - In apertura della seduta, il Presidente del Parlamento Patrick Cox ha richiamato l'attenzione dell'Aula sugli attentati terroristici perpetrati a Madrid. «Decine di persone sono state assassinate» e innumerevoli sono i feriti causati dall'esplosione di cinque ordigni in tre stazioni ferroviarie. Il Presidente, ha affermato che si tratta senz'altro del peggiore attentato terroristico della storia spagnola e europea. Si tratta, ha proseguito il Presidente, di un «inammissibile, ingiustificato e ingiustificabile attacco al popolo e alla democrazia spagnola». Esprimendo le proprie condoglianze «profonde e sincere» alla famiglie delle vittime, al Re, alle autorità e alla città di Madrid, il Presidente ha dichiarato che questi attentati sono una «dichiarazione di guerra» a qualche giorno dalle elezioni legislative ed ha espresso la speranza che domenica prossima la democrazia spagnola vinca e dimostri che è pronta a «combattere il terrorismo con tutti i mezzi». Nel gennaio scorso, il Presidente era intervenuto alla prima conferenza sulle vittime del terrorismo. In tale contesto, egli ha affermato che «è nostro dovere politico nei confronti del popolo spagnolo essere determinati e fermi contro il terrorismo», e ha proseguito sottolineando che non vi deve essere «nessun rifugio nell'Unione europea per i terroristi». Ribadendo il fermo impegno del Parlamento europeo a favore della democrazia e dei diritti umani, il Presidente ha dichiarato «Basta con le bombe! Basta con i morti! Tutti assieme faremo piazza pulita dei terroristi». Il Presidente ha poi sottolineato di aver dato istruzioni ai servizi del Parlamento di mettere a mezz'asta le bandiere spagnola ed europea in segno di solidarietà e rispetto ed ha chiesto all'Aula di osservare un minuto di silenzio.  
   
   
IL PARLAMENTO: 11 MARZO GIORNATA EUROPEA DELLE VITTIME DEL TERRORISMO  
 
 Strasburgo, 12 marzo 2004 - Il Parlamento europeo constata che, sebbene globalmente si siano compiuti notevolissimi progressi in ordine alla creazione di alcuni ambiti dello Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia (Slsg), alcuni obiettivi sono stati conseguiti senza rispettare i termini stabiliti a Tampere, mentre altri obiettivi già definiti rimangono ancora da raggiungere. La risoluzione comune, adottata con 326 voti favorevoli, 83 contrari e 21 astensioni, raccomanda che entro la fine del 2004 si adottino tutte le misure in ritardo, relative ad obiettivi e calendari già definiti: in particolare, l'istituzione della prima fase di un sistema europeo comune di asilo e le misure in tema di ingresso e di soggiorno per motivi di lavoro, di studio e di formazione. Sull'onda dell'emozione provocata dagli attentati di Madrid, l'Aula ha adottato un emendamento orale presentato da Jorge Salvador Hernandez Mollar (Ppe/de, E), in cui si chiede che l'11 marzo venga celebrato come giornata europea delle vittime del terrorismo (anziché l'11 settembre, come previsto inizialmente). I deputati raccomandano al Consiglio di convocare un nuovo vertice «Tampere Ii» dedicato alla creazione dell'Slsg, che elabori un nuovo programma realistico a medio termine per il periodo 2005-2009. Essi ritengono necessaria l'adozione del progetto di trattato istituzionale ai fini dello sviluppo dell'Slsg. I parlamentari chiedono al Consiglio di adottare quanto prima i due atti essenziali che mancano per completare la prima fase del regime comune europeo in materia di asilo: la proposta di direttiva sul riconoscimento e la revoca dello status di rifugiato; la proposta di direttiva sulla qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale. Il Parlamento deplora che l'accordo con il quale la Commissione ha consentito il trasferimento ad agenzie di sicurezza degli Usa dei dati personali dei cittadini europei che viaggiano verso gli Stati Uniti, senza adeguate garanzie di rispetto del loro diritto fondamentale alla riservatezza di tali dati. Tra l'altro i deputati hanno espresso la loro preoccupazione per i rischi, per i diritti fondamentali, risultanti dall'inclusione di dati biometrici nei documenti di identità. Essi ritengono necessario adottare nuove misure per rafforzare l'attuale contesto comune in materia di cooperazione di polizia ed esortano l'Unione ad adottare uno strumento legislativo adeguato che sostituisca, in tutto o in parte, la Convenzione Europol.  
   
   
IL MONDO DELLE IMPRESE NELL’EUROPA DEL FUTURO  
 
Roma, 12 marzo 2004 - L’euro Info Centre di Unioncamere, gestito da Mondimpresa, ha organizzato un incontro nazionale diretto alla rete Eic ed al Sistema delle Camere di Commercio sui temi legati al futuro dell’Europa, oggi a Roma. L’incontro, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea si terrà presso Unioncamere – Sala Spithoever, Piazza Sallustio, 21 oggi alle ore 10.00 L’incontro rientra nel progetto “Il mondo delle imprese nell’Europa del futuro” il quale è parte del piano di comunicazione nazionale originato dal partenariato tra Governo - Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissione europea e Parlamento europeo per una migliore diffusione dell'informazione europea con particolare riguardo ai tre temi prioritari di “Allargamento”, “il Futuro dell'Unione europea” e “lo Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia”. L’obiettivo dell’incontro è quello di illustrare i lavori della Convenzione ed i risultati, di confrontarne le conclusioni con quanto avviene in Italia - con la riforma del Titolo V della nostra Costituzione – anche alla presenza di alcune realtà rappresentative delle piccole e medie imprese “aperte” al mercato interno ed all’internazionalizzazione. Programma: ore 10.00 Saluti di apertura dei lavori Ugo Girardi Vice Segretario Generale Unioncamere Claudio Leone Direttore Mondimpresa; 10.30 Apertura dei lavori: Francesco Tufarelli, Capo di Gabinetto del Ministro per le Politiche Comunitarie. Interventi programmati di rappresentanti del Parlamento europeo ed italiano, impegnati nel processo di definizione della Convenzione europea: Ferdinando Nelli Feroci, Direttore Generale Integrazione europea, Ministero per gli Affari Esteri; Carlo Corazza, Capo Ufficio Stampa, Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Prof. Carlo Curti Gialdino, Amministratore Unico, Centro nazionale di informazione e documentazione europea Interventi programmati delle Associazioni imprenditoriali.  
   
   
INCHIESTA DI CORDIS SUL SERVIZIO 'INCUBATORI DI IMPRESE'  
 
Bruxelles, 12 marzo 2004 - Cordis, il servizio informazioni su R&s della Comunità europea, ha lanciato un'inchiesta sul suo servizio 'incubatori di imprese'. Gli utilizzatori delle pagine 'incubatori di imprese' sono invitati a compilare il breve questionario disponibile all'indirizzo web sotto indicato. L'inchiesta servirà a migliorare la qualità del servizio e la percezione delle attese degli utenti. Il questionario, di facile accesso, richiede solo pochi minuti per essere completato e resterà online fino a giugno. Il servizio 'incubatori di imprese' fornisce accesso diretto ad oltre 700 'incubatori di imprese' in Europa e nei paesi associati, liste di indirizzi, dettagli sui contatti, dati fondamentali sulle attività, link con i servizi locali in rete. Un'interfaccia di ricerca permette agli utilizzatori di identificare rapidamente il più vicino punto di appoggio locale. Inoltre il servizio modernizzato offre una selezione di notizie del giorno e annunci di avvenimenti forniti dagli 'incubatori di imprese'. Per accedere al questionario dell'inchiesta: http://www.Cordis.lu/incubators/survey-form.htm  Per saperne di più sul servizio 'incubatori di imprese' di Cordis: http://www.Cordis.lu/incubators/  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI SISTEMI ATTUALI D'INFORMAZIONE PER LA RICERCA  
 

Bruxelles, 12 marzo 2004 - Dal 13 al 15 maggio si svolgerà ad Anversa la settima conferenza internazionale sui sistemi attuali d'informazione per la ricerca (Cris 2004) dal titolo 'Putting the sparkle in the knowledge society'. Cris 2004 si propone di favorire discussioni scientifiche e scambi di notizie sui sistemi d'informazione per la ricerca. La manifestazione vuole inoltre alimentare le discussioni su nuovi approcci e idee nel dialogo internazionale, la cooperazione paneuropea, il trasferimento e l'uso di informazioni concernenti Cris. Tra i temi affrontati nel corso della conferenza: - sostegno di Cris alla R&s (ricerca e sviluppo) e ai processi innovativi (sostegno allo Spazio europeo della ricerca, cooperazione nazionale e internazionale, ricerca multidisciplinare); - vantaggi offerti da Cris ai ricercatori e agli altri utilizzatori (studenti, amministratori, decisori, giornalisti); - richieste a Cris in materia di qualità; - sviluppi tecnologici; - dall'informazione alla conoscenza. Per ulteriori informazioni: http://www.Eurocris.org/conferences/cris2004/index.html
 
   
   
L'APRE PRESENTA NUOVE MISURE FINANZIARIE ITALIANE PER RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Roma, 12 marzo 2004 - In cooperazione con la Commissione europea, l'Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea) organizza il 19 marzo a Roma una giornata di presentazione di alcuni dei nuovi strumenti finanziari creati per dare impulso agli sforzi di ricerca e sviluppo dell'industria. Nel pomeriggio verrà organizzata una tavola rotonda per facilitare l'interazione tra industria e istituzioni finanziarie. I partecipanti verranno invitati a scambiare le proprie esperienze, necessità e idee su come ottimizzare le opportunità offerte da questi nuovi strumenti finanziari. Per informazioni: http://www.Apre.it  o contattare Mara Gualandi Apre - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea Tel.: +39 06 5911817 Fax: +39 06 5911908 E-mail: gualandi@apre.It  
   
   
INNOBAROMETRO MOSTRA L'ACCRESCIUTO IMPEGNO DELLE AZIENDE NELL'INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 12 marzo 2004 - Secondo l'indagine Innobarometro 2003, negli ultimi due anni circa l'80% delle aziende dell'Ue ha introdotto prodotti nuovi o aggiornati, e il 14% delle 'grandi imprese investitrici' destinano più della metà dei propri investimenti all'innovazione. Contemporaneamente a questi indicatori positivi, l'indagine 2003 rivela anche che oltre il 60% dei manager europei sono soddisfatti dei migliori risultati ottenuti negli ultimi due anni (il livello di fiducia è particolarmente elevato in Italia, Spagna e Grecia). L'indagine Innobarometro, condotta su richiesta della direzione generale Imprese della Commissione, raccoglie le opinioni di oltre 3.000 alti dirigenti in tutta l'Ue con l'obiettivo di misurare bisogni innovativi, investimenti e risultati delle aziende e di individuare le forze che determinano i risultati nell'innovazione. La risposta più comune (35% dei manager) alla richiesta d'indicare il motivo fondamentale che spinge le aziende ad innovare è stata 'per rispondere ai bisogni del consumatore'. Ciò è particolarmente vero per le grandi aziende, quelle del settore dei servizi, o quelle create negli ultimi dieci anni. Solo in Italia la maggioranza dei manager segnala come motivo fondamentale dell'innovazione la necessità di aumentare l'efficienza dei macchinari e della strumentazione. Le aziende sono state inoltre invitate a specificare la causa di maggiore insoddisfazione in termini d'innovazione. La lamentela più comune riguarda la mancanza di accesso a clienti e/o mercati innovativi (37% dei manager) e le difficoltà nel reperire o assumere le risorse umane (35% dei manager). Un sicuro motivo di grosse preoccupazioni per i decisori politici è la conoscenza tra i manager del sostegno dell'Ue alle attività innovative. Innobarometro afferma: 'Gli sforzi fatti dalle Istituzioni europee per promuovere l'innovazione sembrano largamente sconosciuti, e un manager su tre non è stato in grado di formulare opinioni al proposito', e aggiunge che una risposta positiva sul tema del sostegno pubblico all'innovazione è più probabile tra le aziende con 250 o più dipendenti. L'atteggiamento è comunque più positivo sul tema del brevetto comunitario; quasi il 60% dei manager europei ritiene che aiuterebbe le aziende ad innovare e quasi la metà afferma che sarebbe 'efficace' per la propria azienda. L'importanza dell'innovazione è profondamente radicata nello spirito degli industriali europei, e la gran maggioranza delle aziende è chiaramente cosciente della necessità di innovare (il 54% dei manager si dichiara convinto che i propri rispettivi mercati 'diventeranno più ricettivi' ai prodotti innovativi. L'indagine conclude affermando che: 'Innobarometro 2003 sottolinea la volontà dei manager europei di rafforzare la propria posizione competitiva attraverso l'innovazione. [...] Sono necessari sforzi continui per fare in modo che le aziende innovative siano sostenute e premiate, portando così l'Unione verso una vera economia comune dell'innovazione'. Per scaricare Innobarometro 2003: http://www.Cordis.lu/innovation-smes/src/innobarometer2003.htm  Infolink: http://www.Cordis.lu/innovation-smes/src/innobarometer.htm  
   
   
ASSOGESTIONI: DATI DEI FONDI PENSIONE DEL 4° TRIMESTRE 2003 IN UN ANNO ATTIVO NETTO +40,5%, ISCRITTI +8%. SGR PRIME TRA GLI ISTITUTORI. DONNE ANCORA IN CRESCITA.  
 
Milano, 12 marzo 2004 - Volata dei fondi pensione aperti nel 2003, nel 4° trimestre dell’anno l’attivo netto si è attestato a quota 1.728,2 milioni di euro registrando un aumento di +40,5% rispetto a fine 2002 e di +14,6% rispetto al trimestre precedente. Il numero degli iscritti è arrivato a 364.591 unità, segnando un +8% in un anno e un +3,14% rispetto al terzo trimestre. Il flusso di raccolta dell’ultimo trimestre è stato pari a +175,9 milioni di euro, mentre quello complessivo del 2003 è stato pari a +423,4 milioni di euro. Le Sgr si confermano prime nella classifica degli istitutori sia per numero di iscritti (110.909 pari al 30,4%) sia per attivo netto (644,4 milioni di euro pari al 37,3%). Al secondo posto nella classifica degli istitutori le Sim (106.249 iscritti e 456,6 milioni di euro). In coda alla classifica è stato registrato il sorpasso, in termini di iscritti, delle banche (78.138 iscritti e 228,2 milioni di euro) sulle assicurazioni (69.295 iscritti e 399,1 milioni di euro). Donne sempre più numerose nei fondi pensione aperti. Confrontando i dati di fine 2003 con quelli di fine 2002 si nota un aumento dell’11% delle iscritte. La proporzione donne/uomini è di 1 a 2,6 (a fine 2002 era di 1 a 2,7). Un dato interessante riguarda gli under 30, tra i quali il rapporto donne/uomini è di 1 a 1,8 (a fine 2002 era di 1 a 2). La fascia d’età più rappresentata rimane quella compresa tra i 40 e i 49 anni (34,1% degli iscritti) a seguire: la fascia d’età tra i 30 e i 39 anni (31,6%), quella tra i 50 e i 59 anni (20,9%), gli under 30 (9,1%) e gli over 59 (4%). La maggioranza degli iscritti (31,2%) risiede nel Nord Ovest. Nelle regioni del Centro Italia risiede invece il 26,7% degli aderenti, nel Nord Est il 19%, nel Sud il 18,2%, nelle Isole abita invece solo il 4,5%. La propensione al rischio, rapportata alle fasce d’età, vede i bilanciati protagonisti. Le uniche eccezioni sono state quelle della fascia d’età dei 30/39 anni tra gli uomini (che hanno preferito i prodotti azionari) e quella over 59 anni tra le donne (più orientate sui bilanciati obbligazionari). Gli iscritti più “aggressivi” rimangono ancora quelli del Nord Est dove il 35% degli uomini e il 32,4% delle donne sceglie il comparto azionario. I bilanciati sono invece i prodotti preferiti dagli aderenti residenti in tutte le altre aree del Paese. Il 21,6% dei flussi di raccolta ha avuto origine dai lavoratori dipendenti (che rappresentano il 14,6% degli iscritti), mentre il 72,8% dai lavoratori autonomi. La ripartizione degli investimenti per area geografica indica che nell’ultimo trimestre 2003 il peso del mercato italiano è stato pari al 31,5%, quello degli altri Paesi dell’Unione Europea pari al 25,9%, il mercato statunitense ha rappresentato invece il 21% degli investimenti. Il peso degli Oicr, sul totale degli investimenti, è pari al 34,5%. A fine 2003 i fondi pensione aperti investivano per il 46,5% in titoli e Oicr azionari, e per il 39,7% in titoli e Oicr obbligazionari.  
   
   
APPROVATA LA SEMESTRALE DI MEDIOBANCA: FORTE MIGLIORAMENTO DELL’UTILE ANTE IMPOSTE; DELIBERATA L’APERTURA DI UNA SUCCURSALE IN FRANCIA  
 
Milano, 12 marzo 2004 - Si è riunito ieri, sotto la presidenza del dott. Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato, tra l’altro, la Relazione semestrale del Gruppo al 31 dicembre 2003 che per la prima volta consolida integralmente la Compagnie Monégasque de Banque. Risultati del periodo Il semestre chiude con un utile ante imposte di € 371,6 milioni, contro la perdita di € 186,1 milioni dei primi sei mesi dell’esercizio passato. Il risultato riflette l’andamento particolarmente positivo della gestione ordinaria che presenta un saldo (€ 285,1 milioni) in aumento di oltre il 30% rispetto all’anno scorso (€ 217,1 milioni). Il miglioramento ha interessato l’attività di wholesale banking (Mediobanca) e quella dei retail financial services (Gruppo Compass), il cui contributo ai ricavi e agli impieghi del Gruppo si mantiene a circa un terzo del totale. Il margine di interesse e le commissioni ed altri proventi sono aumentati rispettivamente da € 259,7 a € 306,1 milioni (+ 17,9%) e da € 94,6 a € 143 milioni (+51,2%). Queste ultime riflettono il contributo di Compagnie Monégasque de Banque (€ 20,9 milioni) e il buon andamento dell’attività di corporate e investment banking. I costi, al netto del contributo di Compagnie Monégasque de Banque, sono pressoché stabili. L’andamento del mercato azionario ha positivamente influenzato il risultato della gestione del portafoglio di investimento che ha registrato riprese di valore nette per € 126,1 milioni (minusvalenze per € 271 milioni), calcolate sulla base della media semestrale delle quotazioni, e € 19,1 milioni di utili da realizzo (contro una perdita di € 13,4 milioni). Le svalutazioni su crediti, collegate essenzialmente all’operatività nel settore delle famiglie, del factoring e in misura più contenuta del leasing, crescono del 20% (da € 34,5 a € 41,4 milioni) per lo sviluppo degli affari e per una maggiore prudenza valutativa a fronte di una congiuntura non favorevole. Quanto agli aggregati patrimoniali, al 31 dicembre la provvista ammontava a € 25.271,1 milioni, con un aumento del 9,5% principalmente per effetto di € 1,9 miliardi di raccolta a fronte di paralleli impieghi a clientela che a loro volta crescono del 14,6% a € 17.230,4 milioni. Il portafoglio di investimento passa da € 3.168,6 milioni a € 3.205,2 milioni ed esprime ai corsi correnti una plusvalenza di € 3.092,4 milioni. Il patrimonio del Gruppo è di € 4.640,2 milioni, al netto del risultato di periodo. Il contributo di Compagnie Monégasque de Banque si ragguaglia al 3,6% del saldo della gestione ordinaria, all’1,7% dell’utile ante imposte e al 4,5% del totale degli attivi. La capogruppo Mediobanca S.p.a. Presenta un utile ante imposte di € 295,9 milioni (contro una perdita di € 237,9 milioni) dopo lo stanziamento al Fondo rischi su crediti di € 30 milioni (€ 38 milioni). La gestione ordinaria migliora di circa un terzo rispetto all’anno scorso, passando da € 144 milioni a € 191,2 milioni, grazie soprattutto al contributo della gestione del portafoglio di tesoreria e alle commissioni ed altri proventi. Al 31 dicembre i mezzi di provvista ammontavano a € 21.277,2 milioni (+ 6,2%), i finanziamenti e le anticipazioni a € 13.772,1 milioni (da € 12.522 milioni), mentre gli investimenti in titoli sono aumentati di € 288,8 milioni principalmente per il rilievo del controllo di Compagnie Monégasque de Banque avvenuto lo scorso luglio. Il Gruppo Compass presenta un miglioramento del 37% del risultato lordo della gestione ordinaria (€ 78,2 milioni contro € 57,3 milioni) beneficiando di maggiori volumi di impieghi soprattutto per il settore dei mutui immobiliari (+ 13,5% rispetto al corrispondente periodo del passato esercizio) e del credito al consumo (+ 6,4%), mentre il leasing risente della difficile congiuntura economica e del venir meno dei benefici della Tremonti-bis. Il risultato ante imposte di € 31,6 (€ 5,3 milioni) sconta le già riferite svalutazioni nette su crediti e accantonamenti per rischi ed oneri per € 41,1 milioni (€ 35 milioni). Gli impieghi a fine periodo ammontavano a € 4.929,7 milioni (€ 4.697,9 milioni al 30 giugno 2003) ripartiti pressoché pariteticamente nel leasing e nel credito alle famiglie. Succursale francese E’ stata approvata, in adesione a quanto previsto nel Piano Industriale 2002-2005, la costituzione di una succursale dell’Istituto a Parigi, destinata a offrire i prodotti e i servizi dell’Istituto alla clientela francese. L’avvio dell’unità operativa avverrà non appena ottenute le prescritte autorizzazioni di Banca d’Italia e di Banca di Francia. Il Consiglio ha infine approvato il modello organizzativo dell’Istituto ex D.lgs. 231/2001 e la revisione del Codice interno di comportamento.  
   
   
BANCAETRURIA:APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 UTILE D'ESERCIZIO CONSOLIDATO A 22 MILIONI DI EURO E DIVIDENDO A 0,22 EURO PER AZIONE  
 
Arezzo, 12 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bancaetruria riunito sotto la presidenza di Elio Faralli ha approvato il 10 marzo il progetto di bilancio consolidato ed individuale del 2003. Rispetto al 2002 per il Gruppo Etruria crescono l'utile d'esercizio che raggiunge 22,0 milioni di euro (5 mln nel 2002), il margine di intermediazione a 264,6 milioni di euro (+8,53%) ed il margine di interesse pari a 134,2 milioni di euro (+2,36%). A livello patrimoniale la raccolta diretta si attesta a 4.006 milioni di euro (-2,72%) e gli impieghi alla clientela salgono a 3.494 milioni di euro (+2,87%). Sull'andamento di questi aggregati ha inciso la cessione dei 5 sportelli nella Capitale alla Banca Popolare di Roma che ha influito per 168,6 milioni di euro sugli impieghi e per 83,8 milioni di euro sulla raccolta. Il Roe di Gruppo sale a 6,62% (1,7% nel 2002), mentre il rapporto cost/income si attesta a 69,39% (80,82% lo scorso anno) La tendenza alla crescita riscontrata nei risultati del Gruppo si conferma anche per la Capogruppo - Bancaetruria. L'utile dell'esercizio raggiunge 20 milioni di euro (8 mln nel 2002), il margine di intermediazione cresce a 223,1 milioni di euro (+9,63%) con il margine di interesse a 150,7 milioni di euro (+2,3%) e le commissioni nette che passano da 57,1 milioni di euro del 2002 a 62,7 milioni di euro del 2003 (+9,92%). In questo contesto prosegue la politica di rafforzamento patrimoniale dell'azienda che ha effettuato rettifiche ed accantonamenti su crediti per 33,47 milioni di euro e per 7,5 milioni a fondo rischi bancari generali. Tra gli aggregati patrimoniali per la Capogruppo, la raccolta diretta è pari a 3.989 milioni di euro (-1,75%) per la scelta di ridurre forme tecniche particolarmente onerose. Cresce invece il risparmio gestito che si attesta a 1.381 milioni di euro (+28,19%), a seguito della strategia volta ad indirizzare la clientela della Banca verso forme più evolute di investimento del risparmio. Gli impieghi economici raggiungono i 3.552 milioni di euro (+8,06% sul 2002) per effetto dell'aumento delle componenti a medio e lungo termine tra cui si segnalano i mutui con una crescita del 17,84% rispetto al 2002. Nel corso dell'anno i volumi della raccolta totale e degli impieghi sono risultati in costante crescita. Le sofferenze nette aumentano a circa 131 milioni di euro (+14,43%) per la politica prudenziale adottata nel 2003; tale atteggiamento si inserisce all'interno del processo di razionalizzazione del comparto del credito che ha visto tra l'altro il perfezionamento di una operazione di cessione pro soluto per circa 43 milioni di euro netti. Gli effetti positivi degli interventi attuati nell'ambito del Piano Industriale 2003-2005 sono confermati dagli indici di bilancio, tra cui il rapporto cost/income della Banca che scende a 70,98% (77,37% nel 2002) e il Roe che si attesta a 5,96% (2,46% lo scorso anno). Nel corso dell'esercizio è proseguito lo sviluppo di Bancaetruria con l'apertura di quattro nuovi sportelli a Sinalunga, Lucca, Foligno e Fano. Nei primi mesi del 2004 inoltre è stata inaugurata una nuova filiale a Montelabbate (Ps) e sono di imminente apertura le dipendenze di Senigallia ed Ascoli Piceno. In virtù dei risultati raggiunti il Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato di proporre alla prossima Assemblea Ordinaria dei Soci - convocata il prossimo 24 aprile in prima convocazione e il 25 aprile in seconda convocazione - un dividendo di 0,22 euro per azione (+15,8%). Lo stacco della cedola n.Ro 18 è fissato per il 10 maggio pv con valuta 13/5. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto delle dimissioni del Consigliere Benito Butali ed ha cooptato Alberto Rigotti.  
   
   
FORTIS: GOOD OPERATING PERFORMANCE AND BETTER MARKET CONDITIONS LEAD TO NET PROFIT OF EUR 2.2 BILLION DIVIDEND INCREASES TO EUR 0.92 PER SHARE  
 
 Milano, 12 marzo 2004 - Full year results 2003. Net Profit increased from Eur 532 million to Eur 2,197 million (times four), bringing return on equity for the year to 19% (4% in 2002). Net Operating Profit increased from Eur 430 million to Eur 2,247 million (times five). Excluding value adjustments to the equity portfolio, Net Operating Profit increased by 19% to Eur 2,558 million. The Banking business's Net Operating Profit increased by 25% from 1,154 million to Eur 1,446 million. Excluding value adjustments to the equity portfolio, Net Operating Profit rose by 6% to Eur 1,438 million in 2003. The Insurance business's Net Operating Profit improved by Eur 1,612 million to Eur 996 million. Excluding value adjustments to the equity portfolio, Net Operating Profit increased by 29% to Eur 1,304 million. A cash dividend of Eur 0.92 per share, an increase of 4.5% from Eur 0.88, will be proposed by the Board of Directors to the Annual General Meeting of Shareholders on 26 May. Key figures
In Eur million Year Quarterly
2003 2002 % change Q4 2003 Q4 2002 % change Q3 2003 % change
Net Operating Profit before realized capital gains 1,976 1,918 3 548 308 78 505 8
Realized capital gains 1) 582 241 * 49 (6) * 33 51
Net Operating Profit before value adjustments equity portfolio 2,558 2,159 19 597 302 98 538 11
Value adjustments equity portfolio (311) (1,729) (82) 274 344 (20) 155 78
Realized (947) (697) 36 (191) (749) (74) (109) 75
Unrealized 636 (1,032) * 465 1,093 (57) 264 77
Net Operating Profit 2,247 430 * 871 646 35 693 26
Non operating items (50) 102 * (22) (27) (20) (16) 39
Net Profit 2,197 532 * 849 619 37 677 25
1) After tax, excluding equity portfolio. Fourth quarter 2003 (versus fourth quarter 2002): Net Profit increased by 37% from Eur 619 million to Eur 849 million. Net Operating Profit rose by 35% from Eur 646 million to Eur 871 million. Excluding value adjustments to the equity portfolio, Net Operating Profit increased by 98% to Eur 597 million. The Banking business's Net Operating Profit rose by 56% from Eur 196 million to Eur 307 million. Excluding value adjustments to the equity portfolio, Net Operating Profit increased by 145% to Eur 337 million. The Insurance business's Net Operating Profit increased by 16% from Eur 505 million to Eur 585 million. Excluding value adjustments to the equity portfolio, Net Operating Profit rose by 31% to Eur 300 million. Fortis Ceo Anton van Rossum comments: "We had a good performance in a year that started poorly with a weak economy and low stock markets, but that ended well. Operating performance continued to improve thanks to further cost reductions, better interest margins and excellent results at Non-life insurance owing to sharply reduced combined ratios. "We successfully concluded an initial public offering (Ipo) of 65% of the common stock of Assurant, Inc., our Us specialty insurance subsidiary, in February 2004. The proceeds of this Ipo will be used in line with our strategy to: strengthen our businesses in our home markets, the Benelux countries, and to expand selected activities in Europe and certain skills, such as bancassurance, globally. "The same forces that improved our operating performance in the latter half of 2003 will continue to have a positive impact in 2004 and will compensate for a considerable part of the reduction in Net Operating Profit owing to the sale of 65% of Assurant, Inc. Barring unforeseen circumstances, we expect that this, together with the already improved markets, will result in a higher Net Operating Profit for the current year."
 
   
   
GRUPPO BSI: RISULTATI POSITIVI ANCHE NEL 2003 L'UTILE LORDO RAGGIUNGE CHF 128 MIO., I RICAVI SI ASSESTANO A CHF 387 MIO. ED I COSTI D'ESERCIZIO SI RIDUCONO A CHF 259 MIO. L'UTILE NETTO ANNUALE È PARI A CHF 93.5 MIO.  
 
Lugano, 12 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bsi ha approvato, nella scorsa seduta del 17 febbraio, i dati dell'esercizio 2003. Nonostante la riduzione dei tassi di interesse e il calo del dollaro, il Gruppo Bsi chiude con risultati positivi. L'utile lordo raggiunge Chf 128 Mio. (2002: Chf 144 Mio.) mentre l'utile netto ammonta a Chf 93.5 (2002: Chf 107 Mio.). I ricavi d'esercizio sono diminuiti rispetto all'anno precedente situandosi a Chf 387 Mio. (2002: Chf 420 Mio.). Il risultato da operazioni su commissioni e servizi ammonta a Chf 252 Mio. (2002: Chf 288 Mio.), mentre il risultato da operazioni su interessi si attesta a Chf 68 Mio. (2002: Chf 87 Mio.). Infine, il risultato da operazioni di negoziazione è aumentato raggiungendo Chf 54 Mio. (2002: Chf 48 Mio.). I costi d'esercizio sono diminuiti del 6% a Chf 259 Mio. (2002: Chf 276 Mio.). I patrimoni in gestione hanno segnato un aumento di oltre il 5.5%, raggiungendo Chf 44.3 Mia. (2002: Chf 42 Mia.). Forte crescita per la Banca Bsi Italia Spa i cui patrimoni in gestione aumentano del 30%, raggiungendo Chf 3.5 Mia. (2002: Chf 2.7). L'espansione in Italia, dove sono state aperte nuove filiali a Roma e a Bologna, consolida la presenza internazionale del Gruppo Bsi. Consiglio di Amministrazione Il dott. Hugo von der Crone, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bsi Sa il cui mandato giunge a scadenza con la prossima Assemblea ordinaria degli azionisti, ha deciso per motivi di salute di rinunciare a proporsi per un ulteriore incarico. Entrato nel Consiglio di Amministrazione nel 1998, egli ha da subito assunto la carica di Presidente. Il Consiglio di Amministrazione e la Direzione Generale esprimono la loro gratitudine per l'importante contributo dato in questi anni all'evoluzione del Gruppo Bsi. Il Consiglio di Amministrazione ha designato il dott. Giorgio Ghiringhelli quale nuovo Presidente. L'avvicendamento alla Presidenza del Consiglio avrà luogo, in occasione dell'Assemblea ordinaria degli azionisti di Bsi Sa, il prossimo 26 marzo 2004. Infolink: http://www.Bsi.ch  http://www.Bsibank.com  
   
   
PRECISAZIONI SU AFFERMAZIONI DI STAMPA RELATIVE AD ATTIVITÀ ISPETTIVE FIDEURAM  
 
Roma, 12 marzo 2004 - In riferimento alle notizie pubblicate dal sito internet Spystocks.com in data 10.3.2004 (ore 20.22) nell'articolo "Fideuram, le risposte a Bankitalia", relative agli accertamenti ispettivi compiuti in Banca Fideuram da Banca d’Italia nell’ultimo trimestre del 2003, Banca Fideuram intende precisare che nel documento sottoscritto dai suoi amministratori e inviato all’inizio di marzo alla Banca d’Italia non sono in alcun modo presenti i contenuti riportati dal sito relativamente alle attività ispettive. In particolare, in relazione al rilievo di "non aver sempre assicurato un governo del conglomerato adeguato a fronteggiare la complessità del quadro operativo e, in particolare, di quello commerciale" non risulta che: 1. "Gli amministratori hanno contrapposto la necessità di sfruttare, nel periodo positivo di Borsa, le occasioni che il mercato offriva anche mediante lo sviluppo della rete per successive acquisizioni, mettendo in secondo piano l’adeguamento della struttura e delle soluzioni informatiche adibite ai controlli interni. Struttura che Giampietro Ongaro, a capo della vigilanza interna, aveva chiesto fosse rafforzata ma le cui esigenze si sono scontrate, a cavallo tra il 2001 e il 2002, anche con le risorse e le energie spese per l’adeguamento dei processi informatici al cambio di valuta. Negli anni seguenti, inoltre, la crisi dei mercati finanziari non avrebbe permesso di spendere per l’assunzione di personale adibito ai controlli interni, cosa che la banca programmava di fare nel 2004”. 2. “ ... Ruffolo e gli amministratori di Banca Fideuram rispondono, in sostanza, parlando di esigenze economiche e finanziarie alle quali non si potevano anteporre gli adempimenti, costosi, in materia di controllo dei promotori”.  
   
   
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA, QUERELA PER DIFFAMAZIONE L' ’”ESPRESSO”  
 
Siena, 11 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof: Pier Luigi Fabrizi, nella seduta di ieri ha deliberato di dare incarico ai propri legali di presentare alla competente autorità penale una querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa e di promuovere un’azione civile di risarcimento dei danni in relazione alle notizie, incomplete e non corrispondenti al vero e come tali gravemente lesive della posizione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, contenute negli articoli pubblicati nel settimanale l’”Espresso” del 26 febbraio 2004 e del 4 marzo 2004.  
   
   
NUOVA SUCCURSALE DI BANCA ARDITI GALATI A BARI  
 
Lecce, 12 marzo 2004 – Da alcuni giorni ha aperto al pubblico una nuova succursale di Banca Arditi Galati. Con questa nuova apertura il numero totale di succursali dell’istituto di credito in Puglia sale a 22 a cui si aggiungono 6 succursali in Campania e 1 in Molise. La nuova succursale di Bari, la seconda in città, si trova in via Tommaso Fiore 106. Responsabile dello sportello è Graziano Apostolo che sarà coadiuvato da altri due colleghi: Tea Amenduni e Emilia Cavaliere; sulla succursale si appoggia anche il promotore finanziario Sella Consult Ermanno Casto. L’apertura degli sportelli è prevista dalla 8,30 alle 13,30 e dalle 14.45 alle 15.45. La filiale è contattabile al numero 080/5722890, fax 080/5746679. “Il riconoscimento che la clientela di Bari ha voluto concederci per la correttezza e l'attenzione che da sempre contraddistinguono il nostro approccio al mercato – afferma Massimo De Donno, responsabile commerciale di Banca Arditi Galati - ci danno la possibilità di una nuova apertura sulla stessa piazza. Il nostro obiettivo è quello di creare un sempre maggior legame con il territorio offrendo competenza e professionalità nella massima trasparenza” Il piano espansionistico di Banca Arditi Galati prevede, per il 2004, l’apertura di altre tre nuove succursali; lo scorso anno ne sono state inaugurate due.  
   
   
BANCHE: CON PATTICHIARI TEMPI A CONFRONTO PER PRESTITI E ASSEGNI LUNEDÌ 15 MARZO AL VIA LA SETTIMA E L’OTTAVA INIZIATIVA DEL PROGETTO, PER SEMPLIFICARE LA VITA A MILIONI DI PICCOLI IMPRENDITORI, COMMERCIANTI, ARTIGIANI E PROFESSIONISTI.  
 
Roma, 12 marzo 2004 - Assegni e prestiti: novità in arrivo dalle banche per semplificare la vita a 4 milioni di piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e liberi professionisti. D’ora in poi, infatti, sarà possibile sapere con facilità ed esattezza quanti giorni occorrono, in ciascuna banca, per avere a disposizione sul proprio conto corrente le somme versate con assegno. E quanto tempo impiega mediamente ogni banca per dare una risposta ad una richiesta di finanziamento, regione per regione e in base all’ammontare. Con la possibilità, grazie alle tabelle di confronto disponibili su internet, di mettere in concorrenza le diverse banche, sia per gli assegni che per i prestiti, e scegliere quella che offre i tempi più rapidi in relazione alle proprie esigenze. Questi meccanismi saranno certificati da un ente esterno e indipendente. È quanto previsto dalla settima e ottava iniziativa del progetto Pattichiari, entrambe al via agli sportelli lunedì 15 marzo. Vengono così completate, secondo calendario, le prime 8 iniziative in programma che hanno riguardato i servizi (Faro, Conti correnti a confronto e Servizio bancario di base), il risparmio (Elenco delle obbligazioni a basso rischio-rendimento e Informazioni chiare sulle obbligazioni bancarie strutturate e subordinate) e il credito (Criteri generali di valutazione del credito alle Pmi, Tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese e Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno). Il progetto ha l’obiettivo di migliorare i rapporti tra banca e cittadini, all’insegna della chiarezza e della confrontabilità delle offerte. · Prestiti, tempi di risposta a confronto Quanto tempo impiega una banca nella mia regione per rispondere alla richiesta di un prestito? E quanti e quali documenti occorre presentare? A chi? Domande ricorrenti per milioni di piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi, che d’ora in poi avranno una risposta chiara e semplice, con la possibilità di mettere a confronto i diversi istituti e scegliere le banca più efficiente in base alle proprie esigenze. A partire da lunedì 15 marzo, le banche che aderiscono a Tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese (ad oggi già 35, per quasi 12 mila sportelli) misureranno il numero di giorni lavorativi che in media intercorre dalla richiesta di un fido completa di tutta la documentazione alla comunicazione dell’esito. Conclusa la fase del monitoraggio, a partire dal 15 giugno si potrà consultare il Prospetto dei tempi medi di risposta nella pagina dedicata all’iniziativa sul sito internet www.Pattichiari.it. Sarà così possibile sapere quanto tempo il cliente dovrà mediamente attendere per avere una risposta da parte di una determinata banca e potrà mettere a confronto i tempi medi indicati da ciascun istituto per scegliere la soluzione migliore in base alle proprie esigenze.ഊLa tabella dei tempi è aggiornata ogni tre mesi e per essere più utile è articolata per regione, per tipologia di impresa (micro, fino a 10 dipendenti, o piccola, fino a 50) e per dimensione del prestito (inferiore a 25 mila euro, da 25 mila a 100 mila, da 100 mila a 500 mila). L’obiettivo dell’iniziativa è anche quello di semplificare e velocizzare la procedura per la richiesta di un finanziamento. Per rendere più semplice la richiesta e far risparmiare tempo al cliente, a partire da lunedì 15 marzo, le banche aderenti consegneranno allo sportello e pubblicheranno sul proprio sito internet l’elenco completo, chiaro e trasparente dei documenti da presentare allo sportello. Sarà anche indicato l’ufficio o la persona da contattare per consegnare la documentazione. Al momento della consegna della documentazione completa, la banca rilascia al cliente una ricevuta che attesta l’inizio della pratica, con l’indicazione dell’ufficio o della persona che la seguirà; il cliente potrà quindi seguire passo dopo passo la procedura e, mediamente entro i tempi previsti, riceverà la comunicazione dell’esito (che ovviamente potrà essere positivo o negativo). Quanto ai criteri utilizzati dalla banca per decidere un prestito, inoltre, la precedente iniziativa Pattichiari, attiva dal 15 dicembre, prevede la diffusione allo sportello e su internet di una guida sui Criteri generali di valutazione per il credito alle Pmi che contiene oltre alle informazioni sui criteri più importanti utilizzati dalle banche anche un modello semplificato di business plan per facilitare il dialogo banca-impresa. · Assegni, tempi certi e più rapidi per la disponibilità delle somme versate Tempi certi e più rapidi per l’accredito delle somme versate con assegno sul proprio conto corrente. Evitando così il rischio di utilizzare somme di cui ancora non si ha l’effettiva disponibilità sul conto e con la possibilità di mettere a confronto la velocità delle diverse banche. Utile soprattutto a piccoli imprenditori, commercianti e professionisti che spesso ricevono pagamenti con assegno (nel 2002 in Italia sono stati emessi oltre 500 milioni di assegni bancari e circolari per un importo di 1.130 miliardi di euro e si stima che una piccola impresa in media riceva oltre 100 assegni in un anno). Con Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno, a partire da lunedì 15 marzo, sarà possibile conoscere con esattezza – e quindi confrontare tra le diverse banche - i giorni necessari perché il denaro sia effettivamente disponibile sul conto corrente (disponibilità economica) e i giorni trascorsi i quali la banca non può più riaddebitare eventualmente la formala somma per mancata copertura dell’assegno (tempi di non stornabilità). Obiettivo dell’iniziativa è anche quello di contenere entrambi questi tempi entro un massimo di 8 giorni lavorativi (che scenderanno a 7 dal 1° ottobre, con una ulteriore riduzione nel corso del prossimo anno) e di consentire al cliente di pianificare al meglio la propria attività. Sul sito www.Pattichiari.it  nella pagina dedicata all’iniziativa, sarà possibile consultare e confrontare i differenti tempi di disponibilità applicati da ciascuna banca, in una logica di piena concorrenza. La tabella indica i Tempi di disponibilità economica e i Tempi di non stornabilità per ciascuna banca. Le banche che hanno aderito a questa iniziativa sono ad oggi 53, per 12 mila sportelli.  
   
   
CAPITALIA: SILVIO SPERZANI, NUOVO RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SISTEMI  
 
Roma, 12 marzo 2004 - Silvio Sperzani assume dal 1° aprile la guida dell’Area Organizzazione e Sistemi di Capitalia, con responsabilità per l’intero Gruppo bancario, oggi affidata ad interim al direttore generale Carmine Lamanda. Nato a Milano nel 1962, laureato in Economia e Commercio all’università Luigi Bocconi, Sperzani vanta un ampio curriculum di esperienze professionali nel campo della consulenza e dell’organizzazione aziendale. Ha lavorato, infatti, come revisore interno in Unilever, successivamente in Andersen Consulting (ora Accenture) dove è stato impegnato in progetti di sviluppo di sistemi informativi a supporto delle principali attività di governance per numerosi gruppi bancari. Dopo esperienze professionali negli Stati Uniti e in Grecia, dal settembre ’93 è entrato in Mckinsey dove, dal 1999 gli è stata affidata la responsabilità per l’Italia del Business Technology Office. In Mckinsey, dove attualmente è partner, la sua attività si è focalizzata nell’elaborazione di progetti strategici, informatici, organizzativi e commerciali che hanno riguardato i settori bancario, assicurativo, delle telecomunicazioni e delle tecnologie software. Ha lavorato, oltre che in Italia, in Svizzera, Germania e Gran Bretagna. La nomina del Dott. Sperzani, che verrà portata all’attenzione del Cda di Capitalia, del prossimo 18 marzo, rappresenta un ulteriore importante passo nel processo di rafforzamento manageriale del Gruppo, in un’area di rilevanza strategica nel piano Industriale 2003-2005. I soli investimenti in tecnologia sono, infatti, pari ad oltre 250 milioni di euro finalizzati al completo rinnovamento delle principali piattaforme applicative in un’ottica di convergenza e al potenziamento della rete informatica di Gruppo.  
   
   
LA SVIZZERA: ECONOMIA E SISTEMA FINANZIARIO. CONVEGNO, AL CENTRO SVIZZERO DI MILANO  
 
Milano. Il Centro Estero Camere Commercio Lombarde e la Camera di Commercio Svizzera in Italia, in collaborazione con l’Università della Svizzera Italiana, presentano il convegno dal titolo La Svizzera: economia e sistema finanziario, che si terrà martedì 16 marzo allo Spazio Eventi, presso il Centro Svizzero, via Palestro 2, con inizio alle 9.30. Il convegno è stato organizzato in vista di una missione imprenditoriale lombarda in Svizzera, nell’ambito del progetto La Lombardia in Svizzera, realizzato con il contributo della Regione Lombardia. L’apertura dei lavori è affidata a Fabrizio Rindi, Presidente della Camera di Commercio Svizzera in Italia, a Sandro Bicocchi, Vice Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Moderatore sarà Sergio Valentini, Direttore del Centro Estero. Il programma sarà articolato sui seguenti temi: Il sistema economico svizzero e le sue istituzioni, a cura del Professor Mauro Baranzini, ordinario di Economia Politica all’Università della Svizzera Italiana di Lugano; Aspetti finanziari e contabili del sistema svizzero, a cura del Professor Orlando Nosetti, docente di Contabilità Finanziaria presso la stessa Università. I rapporti tra la Lombardia e la Svizzera, ha dichiarato Sergio Valentini, Direttore del Centro Estero, sono storicamente consolidati, ma ciò non significa automaticamente che le due aree stiano sfruttando appieno le opportunità economiche e commerciali offerte dalla prossimità geografica. Ne è testimone, precisa Valentini, il successo di questa iniziativa, che coinvolge un cospicuo numero di aziende di tutta la regione, va a incrementare i rapporti bilaterali e migliorare la conoscenza reciproca.  
   
   
RAS: PROPOSTO DIVIDENDO DI 0,60 EURO (+36,4%) PER LE AZIONI ORDINARIE BALZO DEL VALORE DELLA NUOVA PRODUZIONE VITA: +36% A 162 MILIONI DI EURO UTILE NETTO 2003 A 554 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 12 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione Ras, presieduto da Giuseppe Vita, ha esaminato ieri il bilancio consolidato e quello della Capogruppo al 31 dicembre 2003. Entrambi evidenziano risultati molto positivi in termini di volumi e redditività, a chiusura di un anno contrassegnato da una costante accelerazione delle attività e di un quarto trimestre particolarmente brillante. L’utile netto 2003 - a 554 milioni di euro - è superiore al range di 520-550 milioni di euro comunicato al mercato lo scorso ottobre, con un Rorac (Ritorno sul capitale di rischio effettivamente allocato) del 15,7% e un Roe (ritorno sul patrimonio) del 12,9%. Il risultato 2003 non è paragonabile all’utile netto 2002 (911 milioni di euro), su cui influiva la plusvalenza straordinaria di oltre un miliardo di euro derivante dalla cessione di parte del patrimonio immobiliare. Il bilancio 2003 fotografa una crescita significativa di tutti gli indicatori di redditività, sia industriale che finanziaria: il risultato ordinario della gestione 2003 pari a 937 milioni di euro (137 milioni nel 2002); il risultato tecnico delle attività Vita e Danni al 31 dicembre 2003 positivo per 39 milioni di euro; il combined ratio 1 di Gruppo migliorato anche rispetto ai target indicati lo scorso ottobre, si è attestato a 101,1% (104,7% nel 2002). Questa voce è scesa per la prima volta sotto la soglia del 100% in Italia, toccando il 99,4% (103,3% nel 2002). Particolarmente significativa la crescita del valore della nuova produzione Vita 2003, a 161 milioni di euro, +35% rispetto ai 119 milioni del 2002 (+79% rispetto ai 90 milioni del 2001). Il Cda ha deciso di recepire già a partire da questo bilancio la politica di aumento significativo del dividendo annunciata dal management in occasione del lancio del piano industriale 2004-2006. La proposta di dividendo che sarà sottoposta all’Assemblea del 28 aprile sarà quindi pari a 0,60 euro per le azioni ordinarie (+36,4% rispetto al dividendo di 0,44 euro del 2002) e a 0,62 euro (+35%) per le azioni di risparmio, da porsi in pagamento a partire dal 27 maggio 2004 con stacco della cedola in data 24 maggio 2004. Il pay-out ratio è pari al 73% dell’utile consolidato. Ciò conferma l’impegno di accrescere la remunerazione degli azionisti, facendo leva anche sulla capacità di generare excess-capital evidenziata dal Gruppo. Prospettive “Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2003, i migliori mai raggiunti da Ras senza l’apporto di componenti straordinarie” – ha detto l’Amministratore delegato, Mario Greco. “Dopo aver contribuito al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale 2001- 2003, tutte le business unit del Gruppo sono impegnate nella realizzazione del piano 2004- 1 Combined ratio: indicatore di redditività del business danni. È il rapporto sinistri +spese amministrative / premi 2006. I primi riscontri sono positivi – ha aggiunto Greco - e guardiamo con fiducia allo sviluppo del business nel 2004”. I risultati in dettaglio Redditività 2003 Nel 2003 la raccolta premi consolidata si è attestata a 16,6 miliardi di euro, in progresso del +10% rispetto al 2002. Il risultato tecnico della gestione è stato pari a 39 milioni di euro, rispetto ai –165 milioni di euro del 2002. In particolare, il risultato Vita è stato di 107 milioni di euro (118 milioni nel 2002), mentre nei Danni è passato dai –283 milioni del 2002 ai –68 milioni dell’esercizio appena concluso. Nel 2003 il risultato ordinario della gestione si è attestato a 937 milioni di euro rispetto ai 137 milioni del 2002. Le rettifiche di valore portate a conto economico sono passate da -675 milioni di euro di fine 2002 a 45 milioni di euro del 31 dicembre 2003. Gli investimenti del 2003 hanno raggiunto i 40.731 milioni di euro, con un aumento del 4,3% rispetto ai 39.041 milioni nel 2002. Gli investimenti sono così ripartiti: il 4,4% in titoli azionari di trading, il 3,6% in partecipazioni strategiche, il 70,8% in titoli a reddito fisso e il restante 21,2% in immobili e altro. Le plusvalenze non realizzate su titoli quotati al 31 dicembre 2003 erano pari a 2.096 milioni di euro (1.806 milioni di euro a fine 2002). Le riserve tecniche lorde si sono attestate a 51,1 miliardi di euro (46 miliardi del 2002). Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del Gruppo è di 4.391 milioni di euro, in contrazione dopo l’operazione di buy-back e annullamento di azioni proprie (per circa 800 milioni di euro) avvenuta all’inizio del 2003. L’utile netto consolidato ha raggiunto i 554 milioni di euro nel 2003. Sul risultato dell'anno precedente (911 milioni di euro) hanno influito proventi straordinari derivanti dalla vendita di parte del patrimonio immobiliare per 1.092 milioni di euro. La Capogruppo Ras Spa ha conseguito un utile netto di 457 milioni di euro (era di 1.059 milioni nel 2002). A fine 2003 il Roe di Gruppo si quindi è attestato al 12,9%. Al 31 dicembre 2003 il Rorac era pari al 15,7%, rispetto a un risk capital di 3.386 milioni di euro, in riduzione grazie alle azioni dispiegate per migliorarne ulteriormente l’efficienza. Andamento per aree di business Vita e servizi finanziari Al 31 dicembre 2003 i premi Vita consolidati sono stati pari a 9,6 miliardi di euro (+14,5% rispetto al 2002), con un significativo progresso della redditività del portafoglio. A questo risultato ha contribuito anche l’innovazione di prodotto che ha consentito di mantenere i margini sostanzialmente invariati. Particolarmente evidente il balzo effettuato dal valore della nuova produzione, a 161 milioni di euro, +35% rispetto ai 119 milioni del 2002. Anche il valore del portafoglio in essere (in-force value) di Gruppo è sensibilmente aumentato, passando da 1.383 milioni di euro del 2002 a 1.530 milioni del 31 dicembre 2003 (+10,6%). In Italia sono stati raccolti premi per 7,6 miliardi di euro (in crescita del 18% rispetto ai 6,5 miliardi del 2002), con una nuova produzione di 5,9 miliardi di euro (+24%). Molto positiva la crescita registrata dal valore della nuova produzione in Italia, che ha raggiunto nel 2003 i 144 milioni di euro (+24% rispetto ai 116 milioni del 2002). Il maggior contributo a questo risultato è stato fornito dalla raccolta di agenti (72 milioni di euro, +11%) e promotori finanziari (37 milioni di euro, +95%). Gli sportelli bancari hanno generato un valore della nuova produzione di 35 milioni di euro (+9%). Anche le compagnie estere hanno ottenuto risultati positivi. In Austria, Svizzera, Spagna e Portogallo il valore della nuova produzione è complessivamente passato dai 3 milioni di euro del 2002 ai 17 milioni di euro di fine 2003. Il valore intrinseco (embedded value 2 ) del portafoglio vita e risparmio gestito -escludendo qualsiasi valore che si possa attribuire alla produzione futura - si è attestato a 3.073 milioni di euro, in lieve crescita rispetto ai 3.035 del 2002. In termini omogenei con l’anno precedente – e cioè non considerando l’effetto del buy-back del 2003 – l’embedded value sarebbe cresciuto di ulteriori 154 milioni di euro, con un Roev (ritorno sull’embedded value) del 9,6%. Nel 2003 i flussi netti di raccolta dei promotori finanziari Rasbank hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro (+36% rispetto ai 902 milioni nel 2002) con un patrimonio complessivo (gestito, amministrato e riserve Vita) che ha superato i 15 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto ai 12,8 miliardi del 2002. L’utile lordo d’esercizio riconducibile all’attività dei promotori finanziari Rasbank è stato di 70 milioni di euro 3 (13 milioni nel 2002). Nel 2003 si è continuato ad investire nel potenziamento della capacità distributiva di Rasbank con l’acquisizione della rete di promotori di Commerzbank Am Italia, di Bpvi Suisse e con la firma dell’accordo preliminare per l’acquisizione di Bnl Investimenti, attualmente al vaglio di Banca d’Italia e già approvata dall’Antitrust. Le azioni messe in campo porteranno Rasbank a diventare la terza rete italiana per numero di promotori e masse in gestione. Danni Nei Danni i premi consolidati nel 2003 sono stati pari a 7 miliardi di euro (+4,8% rispetto al 2002). I premi contabilizzati in Italia sono ammontati a 3,8 miliardi di euro (+4,6%) di cui 2,4 miliardi nel business auto. Anche nei Danni si è registrato un forte incremento di redditività. Il combined ratio di Gruppo è, infatti, passato dal 104,7% del 2002 al 101,1% di fine 2003. In Italia il rapporto è sceso ulteriormente, attestandosi al 99,4% (103,3% nel 2002). Il miglioramento ha interessato anche le attività estere: in Spagna il combined ratio è sceso al 96,1% (98,4% nel 2002); in Austria – con un rapporto al 104,8% (108,3% nel 2002) - si sono manifestati i primi segni delle iniziative di riforma del portafoglio avviate negli anni scorsi; in Svizzera il combined ratio 2003 si è attestato al 105,9%, rispetto al 108,9% del 2002. Corporate Governance L'assemblea degli azionisti Ras - che sarà convocata per il 28 aprile 2004 - esaminerà la proposta di allineare lo Statuto sociale alla riforma del diritto societario. L’assemblea è chiamata a reintegrare il Consiglio ed il Collegio sindacale, facilitando, in particolare, la nomina di un Sindaco da parte delle minoranze azionarie, a cui sarà richiesto solo il possesso del 2% del capitale sociale contro l’attuale 3%.  
   
   
DE'LONGHI S.P.A : RISULTATI PRELIMINARI 2003  
 
 Milano, 12 marzo 2004 -  Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione della De' Longhi S.p.a che ha deliberato la Convocazione dell'Assemblea degli Azionisti per il giorno 28 aprile in prima convocazione e per il 29 aprile in seconda convocazione. Il Consiglio di Amministrazione si riunirà in data 26 marzo 2004 per la presentazione del progetto di bilancio 2003 e ieri ha preso atto delle prime indicazioni sui risultati 2003: · Mantenimento del fatturato ai livelli del 2002 nonostante le dinamiche sfavorevoli dei tassi di cambio. Buona crescita nel mercato italiano e nel Resto d'Europa · Prosecuzione della tendenza all'espansione della produzione e degli acquisti in Cina nel 2003 che ha permesso l'attenuazione dell'impatto del rafforzamento dell'euro sul margine industriale · Ulteriore miglioramento della gestione del capitale circolante netto (dal 21,1% del 2002 al 19,5% a fine 2003) con relativa riduzione dell'indebitamento finanziario netto (da E 269 milioni nel 2002 a E 247 milioni a fine 2003) I dati consolidati pre-consuntivi 2003 evidenziano un fatturato in linea con il 2002 a tassi di cambio correnti (E 1.278 milioni, +0,3%) e in crescita di oltre il 4% a tassi di cambio costanti. Il continuo rafforzamento dell'euro nel corso del 2003 ha penalizzato l'andamento delle vendite e della redditività in Inghilterra, Nord America e Giappone, mercati che insieme rappresentano circa un terzo del fatturato consolidato del Gruppo; tale tendenza è stata particolarmente forte nell'ultimo trimestre dell'anno, il più importante per queste aree geografiche in termini di contribuzione al fatturato e alla redditività . L'effetto sfavorevole dei tassi di cambio sul margine industriale, passato dal 51,7% del 2002 al 51,1% del 2003, è stato in gran parte attenuato dal processo di delocalizzazione della produzione e degli acquisti in Cina. In uno scenario esterno caratterizzato da tassi di cambio sfavorevoli, consumi deboli e pressione sui prezzi di vendita in alcune categorie, il Gruppo De' Longhi ha mantenuto elevata la propensione all'innovazione e al lancio di nuovi prodotti. L'introduzione dello scaldasalviette murale Caldopanny, del cuocipasta Pastamore e l'espansione della gamma della moka elettrica Alicia, prodotti che hanno permesso di aprire nuovi segmenti di mercato, sono state supportate da rilevanti investimenti pubblicitari principalmente nel mercato italiano; le spese pubblicitarie hanno pertanto raggiunto il 6,1% del fatturato consolidato in confronto al 5,4% del 2002. Il maggiore investimento in pubblicità ha consentito di incrementare le quote di mercato e conseguire buoni tassi di crescita nel mercato italiano. Le variazioni in atto nel contesto globale dei traffici commerciali hanno altresଠcomportato un aumento dei costi di trasporto e nolo internazionali. Per effetto di tutti gli eventi sopra descritti, il Gruppo De' Longhi ha chiuso l'esercizio 2003 con un Ebitda di E 151 milioni, rispetto a E 180 milioni del 2002 e con un utile di competenza di E 22 milioni (E 40 milioni nel 2002), al netto di componenti straordinari per oltre E11 milioni, di cui circa E 9 milioni relativi al condono fiscale. Nonostante l'assorbimento di risorse finanziarie connesso all'apertura di nuove filiali in Spagna, Australia e Nuova Zelanda, la gestione economica e la migliore efficienza nella gestione del capitale circolante netto (in diminuzione dal 21,1% del 2002 al 19,5% del 2003) hanno consentito nel 2003 una generazione di cassa di circa E 22 milioni. Di conseguenza l'indebitamento finanziario netto si è ridotto a E 247 milioni da E 269 milioni del 2002. Àˆ intenzione del Consiglio di Amministrazione di De' Longhi Spa proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo uguale a quello del 2003 (E 0,06 per azione). La costituzione di un secondo polo industriale in Cina, specializzato nella lavorazione dei metalli e nei prodotti del riscaldamento in seguito all'acquisizione di uno dei maggiori produttori mondiali di radiatori ad olio, permetterà di accelerare il processo di delocalizzazione industriale in Cina nel 2004 e supportare la produzione di radiatori e altri prodotti del riscaldamento destinati al mercato nord americano e inglese. Si rende noto che Consiglio di Amministrazione si riunirà in data 26 marzo 2004 per la presentazione del progetto di bilancio 2003, il quale sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci, prevista per il giorno 28 aprile in prima convocazione e per il 29 aprile in seconda convocazione.  
   
   
AEROPORTO DI FIRENZE (ADF S.P.A.): APPROVATI I RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2003 PASSEGGERI PARI A 1.388.704 NEL 2003, IN LIEVE CRESCITA RISPETTO AL 1.385.047 DEL 2002. FORTE INCREMENTO DEL TRAFFICO MERCI DOVUTO ALLO SVILUPPO DEI COSIDDETTI “VOLI GOMMATI”, ALL’INTRODUZIONE DI UN VOLO MERCI ED ALLA RIMOZIONE DI LIMITAZIONI ALLE TIPOLOGIE DI MERCI IN ARRIVO E PARTENZA . RICAVI PARI A 24.592 MIGLIAIA DI EURO, IN AUMENTO RISPETTO ALLE 23.350 MIGLIAIA DI EURO DELL’ESERCIZIO 2002.  
 
Firenze, 12 marzo 2004 – Il Consiglio d’Amministrazione di Aeroporto di Firenze – Adf S.p.a., su proposta del Presidente Riccardo Bicchi, ha approvato ieri il progetto di bilancio al 31/12/2003. Il 2003 è stato un anno importante per lo sviluppo futuro dell’Aeroporto di Firenze. Di particolare rilevanza per Adf sono stati, infatti, il perfezionamento, con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, della convenzione per l’affidamento della gestione totale quarantennale dell’Amerigo Vespucci, e la cessione del 29% del capitale sociale, da parte degli Enti Pubblici, ad Acquisizione Prima Srl, Società costituita dal raggruppamento formato da Sagat Spa, San Paolo Imi Private Equity, Tecno Holding. Il periodo in esame ha evidenziato un miglioramento dei ricavi e una contrazione della redditività dovuta soprattutto al consistente impatto degli ammortamenti sugli investimenti. La crescita dei ricavi è dovuta principalmente alle entrate generate dai corrispettivi di sicurezza relativi al controllo dei bagagli da stiva ed allo sviluppo delle attività non aeronautiche attraverso il consolidamento delle linee di business esistenti ed a nuove attività entrate in funzione nel corso dell’esercizio. I passeggeri in arrivo e partenza dall’Amerigo Vespucci nell’anno 2003 sono stati 1.388.704, in lieve aumento rispetto al 1.385.047 del 2002. Il traffico merci è stato caratterizzato da un notevole incremento con 2.072.802 kg movimentati nel 2003 in partenza e arrivo, rispetto ai 549.469 kg del 2002. Il risultato è dovuto allo sviluppo dei servizi ”voli gommati”, all’attivazione di un nuovo volo merci, ed alla rimozione di limitazioni alle tipologie di merci in arrivo e partenza. I ricavi del periodo gennaio/dicembre 2003 ammontano a 24.592 migliaia di Euro, in aumento rispetto alle 23.350 migliaia di Euro del corrispondente periodo 2002. Nel periodo di riferimento i ricavi aeronautici sono passati da 19.086 migliaia di Euro del 2002 a 19.549 migliaia di Euro nel 2003, soprattutto per i corrispettivi relativi al controllo dei bagagli da stiva fatturati dal 25/6/2003 mentre il servizio è stato effettuato dal 17/2/2003 per obbligo di legge. Press Information Nell’esercizio 2003 i ricavi da attività commerciali non aeronautiche hanno fatto registrare un significativo miglioramento, raggiungendo 5.043 migliaia di Euro rispetto alle 4.264 migliaia di Euro dell’esercizio 2002. In particolare sono da notare la presenza di introiti relativi al subentro di Adf nella gestione di subconcessioni che, nell’ambito del precedente regime concessorio, erano di competenza Enac, la presenza dei ricavi prodotti dal servizio voli gommati e dagli introiti legati allo sviluppo della gestione dei parcheggi e dei proventi generati dai nuovi impianti pubblicitari esterni alle aerostazioni. L’incremento dei costi operativi, che nel 2003 ammontano a 8.753 migliaia di Euro rispetto alle 7.814 migliaia di Euro dell’esercizio precedente, è dovuto soprattutto all’aumento dei costi di gestione del controllo radiogeno dei bagagli da stiva, quest’ultimo entrato in funzione nel periodo di riferimento, all’aumento dei premi assicurativi per i rischi di guerra e attentati ed alla gestione dei parcheggi. Il margine operativo lordo dell’esercizio 2003 è stato pari a 6.946 migliaia di Euro, sostanzialmente in linea con le 6.967 migliaia dello stesso periodo del 2002. L’impatto degli ammortamenti, pari 5.795 migliaia di Euro, in crescita di 507 migliaia di Euro rispetto all’omologo periodo del 2002, è conseguente agli ulteriori investimenti che la Società ha effettuato per incrementare la capacità e l’efficienza operativa dell’infrastruttura aeroportuale con una particolare attenzione alla sicurezza ed agli obiettivi di sviluppo del business. Il risultato operativo è stato di 919 migliaia di Euro in calo rispetto alle 1.666 migliaia di Euro dello stesso periodo 2002, principalmente per effetto degli ammortamenti e degli accantonamenti al fondo rischi futuri. Il risultato ante imposte è stato pari a 1.441 milioni di Euro, rispetto alle 1.647 migliaia di Euro del 2002. L’utile netto è stato pari a 783 migliaia di Euro in confronto a 1.167 migliaia dell’esercizio precedente. Si evidenzia inoltre come la Società al 31/12/2003 non presenti indebitamento e vanti una posizione finanziaria netta pari a 5.417 migliaia di Euro, facendo registrare un maggiore impiego per 416 migliaia di Euro rispetto al 31/12/2002. Il Consiglio ha proposto all’Assemblea il pagamento di un dividendo di 0,04 Euro per azione. La distribuzione del dividendo per l'esercizio 2003 avverrà con prima data utile per lo stacco della cedola n.4 dal 26/4/2004 e pagamento a decorrere dal 29/4/2004 nel caso in cui l'Assemblea degli Azionisti si svolga in prima convocazione (22 aprile 2004). Nel caso invece l'assemblea degli Azionisti si tenga in seconda convocazione (29 aprile 2004) la prima data utile per lo stacco della cedola sarà il 3/5/2004 con pagamento del dividendo a decorrere dal 6/5/2004. Aeroporto di Firenze – Adf S.p.a., nata nel 1984 con il nome di Società Aeroporto Fiorentino, gestisce l’aeroporto “Amerigo Vespucci” in concessione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’obiettivo di sviluppare il traffico passeggeri e merci attraverso la gestione dei servizi a terra alla compagnie aeree, la gestione delle attività commerciali ai passeggeri e gli investimenti per la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali. Grazie all’impegno del management e al costante sviluppo delle strutture il Vespucci è oggi uno dei principali scali regionali italiani. Nel 2003 l'aeroporto ha movimentato un traffico di 1.388.704 passeggeri. Le performance economico finanziarie di Adf hanno registrato, nell'esercizio 2003, oltre 24 milioni di Euro di ricavi.. L’aeroporto di Firenze offre al suo bacino di traffico un’ampia rete di collegamenti nazionali e internazionali, con frequenze plurigiornaliere, operati quasi totalmente con voli di linea dai maggiori vettori europei. Attraverso il collegamento con i principali aeroporti hub nazionali e internazionali, il traffico gestito dall’Amerigo Vespucci, oltre a raggiungere le destinazioni italiane ed europee direttamente servite, per oltre il 55% prosegue verso destinazioni finali in tutto il mondo. A partire dall'11 luglio 2000 la Società è quotata in Borsa con un flottante pari a circa il 39%. Il 29% del capitale sociale di Adf, detenuto dai Comuni di Firenze e Prato e le Camere di Commercio delle due città toscane, è stato ceduto il 29 novembre 2003 alla newco appositamente costituita dal raggruppamento formato da Sagat (Aeroporto di Torino) - San Paolo Imi Private Equity - Tecno Holding e controllata tramite Aeroporti Holding.  
   
   
LA CRISI FINANZIARIA DEL CALCIO OGGI A RIMINI I MAGGIORI ESPERTI DI ECONOMIA DELLO SPORT SI CONFRONTERANNO NELLA PRIMA TAVOLA ROTONDA INTERNAZIONALE SULL’ARGOMENTO  
 
Rimini, 12 marzo 2004 - Avrà Rimini come cornice la prima tavola rotonda dedicata allo spinoso e attualissimo dibattito sulla crisi finanziaria del calcio internazionale. Venerdì 12 marzo, con inizio alle ore 9.00 presso la sede della Facoltà di Economia di Rimini dell’Università di Bologna, in via Angherà 22, i massimi esperti europei di economia dello sport metteranno a confronto peculiarità e comuni problemi legati alla gestione dell’economia calcistica e, soprattutto, cercheranno terreni comuni di confronto e suggeriranno soluzioni all’incalzante situazione di crisi. L’incontro, organizzato dalla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bologna, sede di Rimini, e dall’Università di San Marino, in collaborazione con Studio Ghiretti & Associati, si presenta come appuntamento di assoluta importanza e novità, come sottolineato dal Professor Umberto Lago (Università di Bologna): ”E’ questa la prima iniziativa in Italia, e, che ci risulti, in Europa, legata ad un confronto ad alti livelli sull’economia calcistica. La nostra volontà è di renderlo appuntamento fisso nel panorama internazionale, un punto di riferimento imprescindibile, grazie anche alla professionalità che muove dal Master in Gestione dello sport dell’Università di San Marino”. La tavola rotonda, che avrà come moderatore Antonello Capone, redattore della Gazzetta dello Sport e presidente dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana), si avvarrà degli interventi di Luca Veronese, redattore economia del Sole 24 Ore, e delle professionalità di alcuni tra i più prestigiosi esperti europei di economia applicata al calcio: Alessandro Baroncelli, Umberto Lago (Italia), Stefan Szymanski, Rob Simmons, Tunde Buraimo (Inghilterra), Didier Primault, Jean-jacques Gouguet, Frederic Bolotny (Francia), Joachim Prinz (Germania), Philippe Gagnepain, Guido Ascari (Spagna), Stephen Morrow (Scozia), Hans Vandeweghe (Belgio), Ruud Koning (Olanda), Carlos Barros (Portogallo), Gregory Papanikos (Grecia).  
   
   
“DISTRETTI” SI VINCE SONO 16 IN LOMBARDIA E OCCUPANO QUASI 200 MILA DIPENDENTI.  
 
Milano, 12 marzo 2004 - 20 mila imprese e quasi 200 mila dipendenti: pari rispettivamente al 15% delle imprese manifatturiere lombarde e al 15% degli addetti del settore. E’ questo l’esercito dei distretti lombardi. Sono 16, localizzati soprattutto a Brescia (6 distretti) e Bergamo (5 distretti). A fare la voce grossa sono le imprese piccole: il 77% del totale ha infatti meno di 10 addetti. Il distretto con il maggior numero di addetti è quello delle Valli Bresciane (34.326 occupati) nel settore di produzione e lavorazione dei metalli; seguono poi il distretto del mobile in Brianza; quello della produzione e lavorazione metalli nel lecchese e quello delle apparecchiature elettrico elettroniche dell’Est Milanese. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca del 2003 del servizio Studi della Camera di Commercio di Milano sui nuovi distretti lombardi. “I distretti da sempre rappresentano – ha commentato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano – uno dei tratti tipici della realtà produttiva milanese e lombarda. I sistemi produttivi locali basati su di un’elevata specializzazione settoriale e, soprattutto, su una forte identità geografica, sono infatti in grado di sfruttare al meglio gli aspetti positivi dell’internazionalizzazione. L’esempio del distretto dell’Est Milanese, fortemente specializzato in high tech, e al tempo stesso caratterizzato da un elevato numero di imprese di piccole dimensioni costituisce la prova che si può innovare, partendo dal basso e sfruttando il valore aggiunto che deriva dalle radici con il territorio”. I 16 distretti industriali lombardi
Distretto Provincia Settore
1. Valle dell'Arno Varese Produzione e lavorazione metalli
2. Lecchese Lecco, Milano, Como, Bergamo Produzione e lavorazione metalli
3. Valli Bresciane Brescia Produzione e lavorazione metalli
4. Serico Comasco Como Tessile-abbigliamento
5. Valseriana Bergamo Tessile-abbigliamento
6. Castelgoffredo Mantova, Brescia, Cremona Tessile (calze)
7. Bassa Bresciana Brescia, Cremona Cuoio e calzature
8. Sebino Bergamo, Brescia Gomma e plastica
9. Est Milanese Milano, Bergamo, Lecco, Lodi Apparecchiature elettriche, elettroniche e medicali
10. Brianza Como, Milano Mobile e arredo
11. Bergamasca-valcavallina-oglio Bergamo, Brescia Confezioni e accessori per l'abbigliamento
12. Lecchese Tessile Lecco, Como Tessile
13. Bassa Bresciana Abbigliamento Brescia, Cremona Confezioni abbigliamento
14. Gallaratese Varese Confezioni abbigliamento
15. Vigevanese Pavia Meccano-calzaturiero
16. Casalasco Viadanese Cremona, Mantova Legno
I distretti lombardi. Sono 16 i distretti industriali in Lombardia (riconosciuti dalla Regione), e comprendono 302 comuni appartenenti a 10 province. 6 distretti appartengono ad una sola provincia, mentre i restanti 10 coprono più province. La provincia lombarda con il maggior numero di distretti è Brescia (6 distretti), seguita da Bergamo (5), da Como e Cremona (4), da Milano e Lecco (3), da Varese e Mantova (2), da Lodi e Pavia (1). I settori di specializzazione sono la produzione e lavorazione dei metalli (3), il tessile (2) e il tessile – abbigliamento (2), cuoio e calzature (2), gomma e plastica (1), apparecchiature elettriche, elettroniche e medicali (1), mobile e arredo (1), confezioni e accessori per l’abbigliamento (1), confezioni abbigliamento (2), meccanica (1), legno (1). Quanto “pesano” i distretti. Sono quasi 20 mila le imprese lombarde che operano nei distretti (19.433 unità locali), pari all’11,4% del numero complessivo di imprese (extra-agricole) presenti nelle aree dove sono localizzati i distretti, e al 15,3% del totale delle imprese manifatturiere attive in Lombardia. Relativamente all’occupazione, gli addetti occupati nelle unità locali specializzate nei distretti sono 196.020 pari al 24,5% del totale degli addetti operanti nelle unità locali, e al 15,4% del totale degli addetti delle imprese manifatturiere attive in Lombardia. Il numero medio di addetti per unità locale è 10,1, maggiore che nel totale dei distretti italiani, per cui il numero medio di addetti è 8,9. Le imprese nei distretti: una radiografia. La classe dimensionale che raduna più unità locali è quella da 1-2 addetti, in cui sono presenti 8.096 unità locali pari al 41% del totale. Mettendo insieme le classi da 1-2 e 3-9 addetti, si copre il 77% del totale. Aggiungendo anche la classe di media grandezza di 10-49 addetti si raggiunge il 97%. Le unità locali medio-grandi, ovvero le due classi dimensionali più alte (dai 50 addetti in su), rappresentano dunque soltanto il 3% del totale delle unità locali. Un sguardo più generale sulla suddivisione delle classi dimensionali delle unità locali segnala la presenza di 10.936 addetti nelle unità locali composte da 1-2 addetti (6% del tot.); 34.939 addetti nelle unità locali di 3-9 addetti (18% del tot.); 75.989 addetti nelle unità locali di 10-49 addetti (39% del tot.); 52.081 addetti nelle unità locali da 50-249 addetti (26% del tot.); 22.075 addetti nelle unità locali con più di 249 addetti (pari all’11% del tot.). I distretti per area geografica. Il distretto con il maggior numero di addetti è quello delle Valli Bresciane con 34.326 occupati nel settore di produzione e lavorazione dei metalli. Seguono poi il distretto del mobile in Brianza con 20.273 addetti; la produzione e lavorazione metalli nel lecchese con 19.229; le apparecchiature elettrico elettroniche dell’Est Milanese con 17.129 occupati; il distretto serico comasco ha poi 13.842 addetti. Se si osservano i rapporti percentuali, i distretti in cui l’incidenza degli addetti che lavorano nelle unità locali di specializzazione rispetto al totale addetti nelle unità locali nei distretti è maggiore nel distretto della Valseriana (36,3%), seguito poi da Castelgoffredo (34,9%), Valli Bresciane (31,2%) e Sebino (27,2%). Il distretto in cui si ha il numero medio di addetti per impresa più alto è quello dell’Est Milanese (21,4 addetti), mentre quello con il numero più basso si riscontra nella Brianza, 4,7. Il distretto dell’Est Milanese presenta anche il più alto numero di addetti presenti nella classe dimensionale più ampia, ovvero quella delle unità locali con più di 249 lavoratori (9.446). Viceversa la Brianza detiene il numero più alto di addetti appartenenti alla classe dimensionale inferiore, quella di 1-2 lavoratori, ovvero 3.280. Il distretto dell’Est Milanese. Il distretto delle apparecchiature elettrico-elettronico dell’Est Milanese conta 800 unità locali, pari al 3,8% delle imprese localizzate nell’area, e pari al 5,12% delle imprese operanti nel settore in Lombardia. Gli addetti sono 17.129, pari al 12,3% degli addetti occupati nell’area e all’11,2% degli addetti occupati nel settore in Lombardia. Il numero medio di addetti è di 21,4 persone. Anche nel caso dell’Est Milanese si assiste ad una forte presenza di imprese di piccole dimensioni nel distretto: il 49% ha tra 1-2 addetti; il 28% tra 3-9 addetti; il 19% tra 10-49 addetti. Il 4% ha tra 50-249 addetti, e solo l’1% ha oltre 249 addetti. L’occupazione risulta concentrata in modo spiccato nelle imprese di più grandi dimensioni: il 55% in quelle con oltre 249 addetti; il 17% in quelle con 50-249 addetti; il 19% in quelle con 10-49 addetti. Il 10% dell’occupazione è invece concentrata nelle imprese con meno di 10 addetti. Nell’arco degli ultimi anni, l’andamento del settore elettrico-elettronico ha mostrato un andamento decisamente migliore nel distretto rispetto a quello della provincia di Milano: tra il 1992 e il 1998, le unità locali nel distretto sono cresciute del 10,8% contro il –3,1% della provincia di Milano; gli addetti del 13,7% contro il –13,1% di Milano. Tra il 1998 e il 2002 si assiste ad una leggera contrazione del settore: anche in questo caso, tuttavia il distretto mostra un andamento migliore (-2,9% di imprese, contro il –4% della provincia di Milano).
 
   
   
CNEL: 571 CONTRATTI TERRITORIALI, OLTRE LA METÀ AL NORD  
 
Roma, 12 marzo 2004 - Sono 571 gli accordi territoriali del settore privato stipulati, tra il 1996 e il 2003, in 262 sedi di contrattazione, pari a una media di 2,2 ciascuna. Questi i dati che emergono dal Rapporto sui lineamenti fondamentali della contrattazione territoriale, elaborato dal Cnel e presentato il 9 marzo a Villa Lubin, nel corso di un seminario al quale hanno partecipato, tra gli altri, la vicepresidente del Cnel, Francesca Santoro, e il presidente della Commissione dell’Informazione del Cnel, Giuseppe Capo, oltre a rappresentanti delle parti sociali. Un monitoraggio effettuato sull’Archivio contratti del Cnel e completato da un’indagine condotta su 18 distretti industriali, che fa seguito al precedente rapporto sulla contrattazione aziendale. Più della metà (55%) dei contratti territoriali è concentrata al Nord, il 23% al Centro e il 22% al Sud. Se si considerano i settori, la contrattazione territoriale è diffusa soprattutto nell’edilizia (38%) e in agricoltura (31%). Significativo anche il suo ruolo nell’artigianato (18%) e nell’area commercio, turismo e servizi (8%), mentre nell’industria - dove ha più spazio la contrattazione aziendale - incide solo per il 3%. Per quanto riguarda il contenuto di tali accordi, prevalgono gli aspetti relativi alla ‘contrattazione acquisitiva’ (retribuzione, Tfr, integrativi, ambiente di lavoro, questioni sociali), presenti nel 90-100% dei casi, e quelli concernenti le relazioni sindacali (80-90%). Limitato, invece, il ruolo della ‘contrattazione difensiva’ (10-15%). Inoltre, elementi di ‘flessibilità funzionale’ (orario e organizzazione del lavoro) hanno un peso maggiore rispetto alla ‘flessibilità da contratto’ (forme atipiche, part time, tempo determinato), spiccando nel 50-90% dei casi contro il 20-60%. L’agricoltura è il settore in cui le voci relative alla flessibilità sono più frequenti, seguita dal commercio, turismo e servizi. Ma le materie maggiormente trattate nei contratti territoriali sono il trattamento economico (90-100%) e i modelli partecipativi (80-90%), che definiscono i diversi criteri di relazioni sindacali. Più bassa la percentuale di accordi relativi al lavoro delle donne (10-25%), all’organizzazione del lavoro (4-38%) e ai diritti sindacali (5-32%). La voce ‘qualifiche e professionalità’ ha un ruolo rilevante solo in agricoltura (80%), come pure l’orario di lavoro (79%), mentre le questioni sociali nell’edilizia (80%), dove prevalgono anche i trattamenti integrativi (70%). Sempre per agricoltura ed edilizia assume importanza l’ambiente di lavoro (68% e 70%). Quanto ai cosiddetti ‘premi di risultato’, a livello territoriale rilevano prevalentemente nell’edilizia. La contrattazione territoriale non appare particolarmente diffusa, invece, con riferimento ai distretti industriali, dove sono più frequenti altre forme di partecipazione. Il sindacato risulta comunque coinvolto nella programmazione concertata per lo sviluppo dell’area in 11 dei 18 distretti esaminati. Dall’analisi risultano, inoltre, 7 accordi relativi a territori distrettuali, mentre in tutti i distretti esiste un soggetto rappresentativo dell’area, generalmente un comitato di distretto.  
   
   
“INNOVARE PER CRESCERE E COMPETERE: TESTIMONIANZE E PROPOSTE” AL VIA IL SECONDO CICLO DI CONFERENZE SULLA CULTURA DELLA NEW ECONOMY  
 
 Lecco, 12 marzo 2004 - La Camera di Commercio di Lecco e la sua Azienda Speciale Lariodesk Informazioni rinnovano per il 2004 il proprio impegno nelle iniziative di sensibilizzazione e diffusione della cultura dell’innovazione, dando avvio al secondo ciclo di conferenze quest’anno sul tema “Innovare per crescere e competere: testimonianze e proposte”. La positiva esperienza raccolta nel corso del primo ciclo di conferenze del 2003 ha convinto a continuare in questo percorso, pur comprendendo che non si tratta di offrire immediatamente servizi e soluzioni, ma occasioni di riflessione e di confronto per aiutare il sistema locale, soprattutto quello espresso dalle Pmi, ad affrontare i cambiamenti che derivano dall’applicazione e dalla conoscenza delle nuove tecnologie in un’economia globale. Il primo appuntamento “Dall’industria pesante all’industria pensante” è fissato per giovedì 25 marzo 2004, alle ore 17.00 presso la Sala Riunioni della Camera di Commercio di Lecco, via Amendola 4 - e vedrà l’intervento di tre esponenti del mondo imprenditoriale: Massimo Vanzi - Direttore di Accent spa St Microelectronics; Claudio Accorsi - Direttore Area Tecnica di Elemaster spa; Gabriele Cogliati – Socio Fondatore di Genova High Tech – Technology Village. Mentre nel primo ciclo è stata fatta un’analisi degli “scenari”, le conferenze di quest’anno saranno anche, e soprattutto, rivolte a conoscere “casi aziendali” in cui l’introduzione di processi e modelli innovativi ha rappresentato il fattore determinante della loro crescita e della loro forza competitiva. La riflessione da cui prende le mosse questo nuovo ciclo di appuntamenti è quella di Joseph Alois Schumpeter, secondo cui "La caratteristica che definisce l'imprenditore è data semplicemente dal fare cose nuove o dal fare cose già fatte in modo nuovo”. Sempre più, infatti, le nuove sfide economiche si basano sull’abilità di “innovare”, un’abilità che si conquista con la più ampia diffusione e condivisione delle informazioni, sapendo che ciascuno, soggetto pubblico o privato, singolo o organizzato, deve diventare “nodo” attivo di un “sistema- rete” che produce, valorizza e scambia conoscenza. Dunque, nuove tecnologie e nuove politiche gestionali per una nuova cultura d’impresa: questo l’obiettivo dell’Ente camerale attraverso l’azione della propria Azienda. La partecipazione alla conferenza è gratuita. Per informazioni: L@riodesk Informazioni Azienda Speciale della Camera di Commercio di Lecco Infolink: www.Lc.camcom.it/lariodesk.htm  
   
   
MANTOVA, ACCORDO PER INNOVAZIONI TECNOLOGICHE NELLE IMPRESE 400.000 EURO DA REGIONE E PROVINCIA PER NUOVI BREVETTI E PROGETTI DI RICERCA  
 
Milano, 12 marzo 2004 - Siglato dall'assessore all'Artigianato, New Economy, Ricerca e Innovazione Tecnologica, Giorgio Pozzi, e dall'assessore alle Attività Produttive della Provincia di Mantova, Carlo Orlandini, un accordo per il sostegno all'innovazione tecnologica delle piccole e medie imprese e per lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nel Mantovano. Con questo accordo sarà avviato un programma di interventi per: sostenere l'attività di brevettazione in sede internazionale delle piccole e medie imprese mantovane; favorire la partecipazione delle stesse a progetti di ricerca e innovazione europei, nazionali o regionali sviluppati in collaborazione con Università e Centri di ricerca pubblici e privati; stimolare e sostenere la nascita di imprese hi-tech; favorire la cooperazione tra piccole e medie imprese, grandi imprese, Università e Centri di ricerca, anche attraverso l'individuazione e lo sviluppo di nuovi Centri di eccellenza per il trasferimento tecnologico, all'interno dell'area mantovana. Per realizzare questi interventi Regione e Provincia di Mantova mettono a disposizione 200.000 euro ciascuna "Un accordo con queste caratteristiche - ha ricordato Pozzi - è già stato realizzato con la Provincia di Milano con buoni risultati, dal momento che sono giunte richieste di sostegno per nuovi brevetti da parte di oltre 300 imprese ad alto contenuto tecnologico. Analogo accordo è stato firmato in febbraio con la Provincia di Como, al quale seguiranno nuovi accordi con le altre Province lombarde".  
   
   
NASCE L'OSSERVATORIO DEL LAVORO ATIPICO PIU' INFORMAZIONI PER RISPONDERE AL NUOVI BISOGNI  
 
Milano, 12 marzo 2004 - Nasce a Milano il primo Osservatorio del Lavoro Atipico, strumento di indagine finalizzato alla comprensione di un mondo sempre più ampio e variegato ma dai contorni incerti. In Provincia di Milano alla fine del 2003 i lavoratori atipici erano 253.000, pari a oltre il 15% di tutti gli occupati. Le donne rappresentano il 71% del totale (180.000 unità). E ancora 26 donne su 100 lavorano secondo modalità atipiche, mentre il dato scende a 7 su 100 tra gli uomini. Chi è l'atipico? Quali sono i profili professionali, i percorsi di vita, le prerogative, le domande aperte? Interrogativi che vengono posti dal questionario on-line predisposto dalla Provincia di Milano e da Cna - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa. L'assessore al Lavoro della Provincia di Milano, Cosma Gravina, spiega così il significato dell'iniziativa: "Vogliamo sempre più riconoscere il ruolo e l'importanza del lavoro "atipico" nel nostro sistema produttivo, cercando di raccogliere notizie indispensabili alla produzione di politiche pubbliche mirate ed efficaci. Si tratta infatti di una dimensione in crescita e di una presenza positiva nel tessuto della nostra società, e come tale necessita di una valorizzazione piena e convinta". "La nostra associazione, con la nascita di Cna Inproprio — aggiunge Alessandra Bassan, segretario generale di Cna Milano — è da tempo impegnata nel monitoraggio e nella tutela del lavoro atipico e non può che salutare con particolare soddisfazione la collaborazione con la Provincia di Milano nella realizzazione di questa iniziativa a favore della realtà economica milanese". Infolink: www.Cnamilano.com/atipici/progetto_lavoro_atipico.htm  
   
   
CNA INPROPRIO OBIETTIVO PUNTATO SUI GIOVANI E LE PROFESSIONI ATIPICHE  
 
Milano, 12 marzo 2004 - All'interno del mercato del lavoro, negli ultimi anni si è registrata la crescita esponenziale dei lavoratori "atipici": questi professionisti, che si distinguono per l'elevato grado di autonomia, per la professionalità, per l'organizzazione di mezzi propri per lo svolgimento della loro opera, sono lavoratori autonomi di seconda generazione, ovvero consulenti la cui attività non rientra in quelle degli albi professionali, che hanno scelto di scommettere e di investire su se stessi. In ragione di questo fenomeno, sviluppatosi recentemente all'interno del mercato del lavoro, la Cna, che dal 1946 supporta ed organizza artigiani e imprenditori "tradizionali", ha deciso di costituire Cna Inproprio, organizzazione nazionale in grado di dare voce, rappresentanza e valorizzazione a chi opera autonomamente nel mercato del lavoro. Lo scopo di questa nuova realtà della Cna è quello di rappresentare gli interessi dei collaboratori professionali, riconoscendo che la necessità principale di questi lavoratori non è la ricerca di tutele applicabili al mondo del lavoro dipendente, ma quella più generale di un riconoscimento socio-economico che consenta loro di essere considerati a tutti gli effetti soggetti attivi del mondo economico-produttivo e dei servizi. Per Cna Inproprio è fondamentale sviluppare una legislazione ad hoc relativa a temi strategici per i collaboratori professionali: riconoscimento, previdenza, politiche di sostegno allo sviluppo, formazione e credito.  
   
   
GIOVANI, VOGLIA DI METTERSI IN PROPRIO PRESENTAZIONE DEL SONDAGGIO PROMOSSO DA CNA  
 
Milano, 12 marzo 2004 - Il 55% dei giovani italiani dai 18 ai 34 anni potrebbe fare l'imprenditore considerando questa occupazione un ottimo lavoro. Quasi il 40% del campione possiede una propensione medio alta a mettersi in proprio. È quanto emerge dal sondaggio nazionale effettuato da Swg su incarico di Cna e di Cna Inprorio. Il focus, è stato condotto alla fine dello scorso anno fra i giovani di 6 città italiane, Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. Le nuove generazioni, piuttosto preparate dal punto di vista scolastico (il 60% è diplomato, il 21,7% laureato, e solo 1'11,6 si è limitato a raggiungere la qualifica della scuola dell'obbligo), sceglierebbero volentieri il terreno dell'imprenditoria. Per la verità un quinto dei giovani italiani lo ha già fatto e ha ottenuto risultati soddisfacenti nell'84% dei casi. I giovani dai 24 ai 35 anni confessano di preferire stabilità e sicurezza (il 70% dei casi). Tuttavia 1 su 3 (circa il 33 % del campione )riconosce il valore costruttivo del rischio individuale, il sale dell'attività in proprio. In sostanza il 21, 4% dichiara di possedere una propensione al rischio elevata e il 6,7% media. Non a caso la voglia di mettersi in proprio è media per il 30,8% dei casi e alta (ovvero vicina al massimo gradimento) per l'8,4% degli intervistati. Dato molto interessante è anche quello relativo alla disponibilità di scegliere un'attività di impresa non convenzionale (22,7% degli intervistati). Insomma, le nuove professioni consulenziali e non legate agli ordini professionali piacciono ai giovani. La ricerca delinea, dunque, un quadro secondo il quale l'Italia possiede un ottimo humus imprenditoriale giovanile. Ma cosa frena questa scelta individuale? Secondo il sondaggio oltre il 67% dei ragazzi pensa che la nostra società non premi abbastanza chi è disposto ad assumersi rischi. Mancano inoltre i capitali. Quasi il 25% di chi si dichiara non interessato all'imprenditoria, infatti, scarta questa possibilità per mancanza di fondi, senza contare che chi ha già provato in passato questa esperienza non si sente aiutato. Il 18% circa di chi ha incontrato problemi nello svolgimento del lavoro autonomo ha faticato, infatti, a trovare clienti. I numeri del sondaggio evidenziano che il 24,5% degli intervistati si dichiara poco propenso a mettersi in proprio per mancanza di capitale. La questione del credito è dunque prioritaria anche per coloro che non hanno ancora iniziato una propria attività imprenditoriale. La questione, secondo il Comitato Giovani Imprenditori Cna, è legata a un fattore generale (la società che non premia chi si assume un rischio) e uno particolare (la mancanza di credito). "Dobbiamo da un lato lavorare per promuovere lo spirito imprenditoriale e far capire bene cosa intendiamo per rischio – afferma Fabio Giovannini, presidente nazionale Comitato Giovani Imprenditori Cna - e poi spingere affinché le banche diventino dei veri partner per le imprese. Gli istituti di credito, infatti, premiano le idee delle grandi imprese, a volte con risultati nefasti, come quelli riportati dalle prime pagine dei quotidiani".  
   
   
INTESACONSUMATORI CRITICA LA MINACCIA DI DIETRO-FRONT TARDIVO DELLE ASSOCIAZIONI CHE HANNO FIRMATO IL PROTOCOLLO "BEFFA" CON ANIA E MINISTERO LE TARIFFE RC AUTO DEVONO CALARE SUBITO DEL 18-20%!  
 
Roma, 12 marzo 2003 - Il fenomeno del “pentitismo” non interessa solo i problemi di mafia ma anche taluni consumatori che hanno prima lanciato una ciambella di salvataggio al Governo e alle “beneamate” compagnie dietro promesse di riduzioni tariffarie salvo poi pentirsi. Queste stesse associazioni si dicono infatti insoddisfatte dal protocollo di intesa firmato con Ania e Ministero delle attività produttive, e minacciano di ritirare la propria firma proprio perché le fantomatiche e forti riduzioni delle tariffe non ci sono state. La minaccia di dietrofront delle associazioni che hanno firmato tale accordo per “insoddisfazione per le insufficienti riduzioni di tariffe” e perché ancora “restano da definire gli impegni concreti sulla prevenzione dei sinistri, altro punto previsto nel protocollo”, dimostra in fallimento di tale accordo che, come più volte sostenuto da Intesaconsumatori, non ha portato a nulla. Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori ricordano che tra breve arriverà la decisione del giudice in merito a una causa per la mancata riduzione delle tariffe rc auto a seguito dell’introduzione della patente a punti, causa in cui sono stati chiamati a rispondere Ania e Ministero delle attività produttive. Infine Intesaconsumatori ribadisce che le tariffe rc auto a seguito della minore incidentalità registrata in Italia devono calare e subito del 18-20%.  
   
   
EMIRATES EMETTE BOND PER 500 MILIONI DI DOLLARI: IL PIU’ GRANDE MAI EMESSO DA UNA COMPAGNIA AEREA BOND ISSUE AT USD 500 MILLION  
 
Dubai, 12 Marzo 2004 – S.a. Sceicco Ahmed bin Saeed Al-maktoum, Presidente di Emirates, ha annunciato ieri l’emissione dell’Eurobond di Emirates per 500 milioni di dollari, in obbligazioni a sette anni con tasso variabile e un margine dello 0,80% a sei mesi Libor Usd. Quotato al listino del Lussemburgo, costituisce la più grossa emissione di Eurobond senza rating mai effettuata da una compagnia aerea e anche di bond non garantito mai lanciato da corporazioni appartenenti al Gcc (Patto di cooperazione economica del Golfo). La risposta del mercato all’emissione è stata molto positiva ed Emirates è riuscita a coinvolgere investitori da tutto il mondo: più di un quarto da Europa/asia e più della metà fuori dagli Emirati Arabi, dove ha sede Emirates. L’obiettivo iniziale della compagnia aerea era di emettere un bond per 400 milioni di dollari americani, ma l’importo finale è stato accresciuto a 500 milioni per soddisfare la richiesta degli investitori. Il bond, che ha attratto nuovi capitali per Emirates dei quali circa due terzi provengono da nuovi investitori, è gestito da Joint Lead di cui fanno parte i vertici di Hsbc, Emirates Bank International, National Bank di Abu Dhabi e National Bank di Dubai. Hsbc è la sola coordinatrice globale dell’emissione. “Siamo molto soddisfatti dalla risposta degli investitori nei confronti della nostra prima offerta sul mercato del debt capital market, che testimonia la loro fiducia nelle performance finanziarie di Emirates.” - ha dichiarato Sceicco Ahmed - “Ci sono stati riconosciuti la costante profittabilità e la sana gestione degli affari”. “Ci complimentiamo con la presidenza Emirates per l’impegno e la lungimiranza nell’introdurre la compagnia aerea nel mercato del capital market a livello internazionale” – ha commentato a nome della Joint Lead David Moleshead, Amministratore Delegato Debt Finance & Advisory in Medio Oriente di Hsbc.  
   
   
VARIG BRAZILIAN AIRLINES: CAMBIO DELLA GUARDIA IN VARIG ITALIA DAL 15 MARZO PIERO CARLONI SOSTITUISCE FABIAN LOMBARDO  
 
Milano, 12 marzo 2004 - Dopo quasi tre anni alla guida della Direzione Generale di Varig per l’Italia, la Grecia e il Medio Oriente, Fabian Lombardo passa il testimone a Piero Carloni, per occuparsi della Direzione Generale di Germania, Austria, Scandinavia, Europa dell’Est e Russia, a Francoforte. Dal 15 Marzo, l’importante novità all’interno dello staff Varig vedrà Carloni - con una carriera di 35 anni alle spalle nella compagnia di bandiera brasiliana - perseguire gli ambiziosi obiettivi che da sempre portano Varig a superare le aspettative dei passeggeri più esigenti. Reduce dall’esperienza francese di Direttore Generale presso la sede di Parigi, per l’Olanda, il Belgio, la Svizzera e, naturalmente la Francia, Piero Carloni guiderà il team della compagnia, con lo stile all’insegna del dinamismo e della qualità che caratterizza Varig.  
   
   
LE TARIFFE CONFIDENZIALI CATHAY PACIFIC DALL'ITALIA PER L'ESTREMO ORIENTE, AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA POSSONO ESSERE DA OGGI VISUALIZZATE DA TUTTE LE AGENZIE DI VIAGGIO SABRE CONNECTED.  
 
 Milano, 12 marzo 2004 - La distribuzione delle tariffe confidenziali attraverso la rete dei Gds rappresenta la naturale evoluzione tecnologica di un servizio pubblicizzato fino a poco tempo fa esclusivamente attraverso tariffari cartacei. La decisone di Cathay Pacific si allinea, quindi, alla scelta già effettuata da altre importanti Compagnie Aeree europee e statunitensi. Gli Agenti di Viaggio potranno in tal modo beneficiare di sostanziali vantaggi quali la gestione automatica delle tariffe e delle quotazioni aeree; le quotazioni aeree garantite dal Gds; la possibilità di visualizzazione delle tariffe e delle quotazioni nel Web, utilizzando il motore Sabre Airpricing e Snap (Sabre Negotiated Air Pricing). Anche i passeggeri potranno usufruire di un servizio migliore, individuando la tariffa più conveniente grazie ad una sempre maggiore gamma di offerte. Le market fares di Cathay Pacific si vanno ad aggiungere a quelle di altri importanti vettori statunitensi, europei ed asiatici già presenti in Sabre.  
   
   
BRITISH AIRWAYS ADOTTA LA SOLUZIONE SICURA PER L'E-COMMERCE DI MASTERCARD  
 
Milano, 13 marzo 2004 - British Airways é la prima compagnia aerea di linea che offrirà ai propri utenti la possibilità di effettuare pagamenti on-line sicuri adottando la soluzione Securecode creata da Mastercard. Con la crescente convenienza offerta dalla possibilità di acquistare i biglietti sulla rete, diventa indispensabile per le compagnie aeree proteggere i propri utenti dal rischio di frodi o di intercettazione dei dati. Mastercard Securecode risolve i due principali problemi che ostacolano lo sviluppo dell¹e-commerce: la sicurezza dei consumatori che effettuano acquisti in Internet e la garanzia del pagamento di cui hanno bisogno gli esercenti on-line. Mastercard Securecode é una soluzione valida sia per le transazioni effettuate con carta di debito Maestro, sia per quelle effettuate con carta di credito Mastercard, e ad oggi viene utilizzata da oltre 9 mila esercenti on-line e da 2 mila 500 banche. Securecode garantisce un alto livello di protezione ai titolari in quanto previene le frodi e il rischio che il Pin venga intercettato e utilizzato per scopi fraudolenti sulla rete. Le prenotazioni on-line effettuate attraverso il sito saranno in questo modo garantite e la British Airways potrà sempre accertare che l¹identità della persona che effettua l¹acquisto corrisponda al titolare della carta.. Mastercard sta implementando la soluzione Securecode per British Airways con l¹ausilio di Streamline International, società che si occupa di servizi per le carte di credito, e con il supporto di Cybersource, società leader nei servizi digitali per l¹e-commerce.  
   
   
A MILANO IN CORSO PIÙ DI 100 PROGETTI PER 8 MILIONI DI METRI QUADRI DI CUI OLTRE LA METÀ DESTINATI A VERDE E SERVIZI  
 
Milano, 12 marzo 2004 - L’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga ha partecipato al convegno, che si è tenuto oggi al Mipim di Cannes, dal titolo “Il ruolo e la dimensione europea del mercato immobiliare italiano”, organizzato dalla Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) e dalla sua società operativa Big Spa. Sono intervenuti: il prof. Oliviero Tronconi del Politecnico di Milano, l’On. Ugo Martinat vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, l’avv. Riccardo Delli Santi dello studio Delli Santi, l’avv. Corrado Sforza Fogliani presidente Confedilizia, il dr. Eustacchio Allegretti presidente Fiaip, il dirigente Unicredit Banca, Divisione Mutui e il dr. Romolo Ferrario presidente Beni Immobili Gestiti Spa. Nel suo intervento “I nuovi strumenti urbanistici per lo sviluppo e la riqualificazione del territorio”, l’assessore Gianni Verga ha sottolineato come, dai dati recentemente raccolti dall’ufficio Pianificazione Strategica dell’Assessorato allo Sviluppo del Territorio, siano emersi importanti e significativi risultati. “Da quando sono stati attivati i piani e i programmi complessi di trasformazione urbana in variante al Piano Regolatore del 1980 – ha spiegato l’assessore Verga - sono state e sono in corso di trasformazione 8 milioni e 300 mila mq di aree. Di queste quasi 3 milioni è destinato al verde pubblico e quasi 1 milione a servizi e strutture di interesse pubblico come, ad esempio, scuole, asili, strutture sportive e parcheggi a raso. Complessivamente, dunque, su 8 milioni e 300 mila mq di aree già trasformate o in trasformazione la metà è destinata a verde e servizi. Da quando sono stati istituiti i P.i.i. (Programmi Integrati di Intervento- legge regionale 9 del ’99) lo strumento urbanistico di trasformazione urbana di ultima generazione, è stato introdotto anche lo standard di qualità che consente l’acquisizione a costo zero da parte dell’Amministrazione di opere di interesse pubblico (come ad esempio i centri congressi, strutture espositive, asili nido, biblioteche, strutture sportive etc.) realizzate, e in molti casi gestite in convenzione, dai privati promotori del P.i.i.”. “In questo modo – ha continuato l’assessore - l’Amministrazione, oltre alle aree, acquisisce anche opere di interesse pubblico che, se tradotte in termini di mq, equivalgono allo stato attuale a 1 milione e mezzo di mq. Le aree complessive di verde e servizi, comprensivi dello standard qualitativo, ammontano a 5 milioni e mezzo di mq. Questi dati dimostrano come sia in atto una nuova stagione per la pianificazione e la riconversione del territorio, inaugurata nel giugno 2000 con l’approvazione del Documento di Inquadramento delle politiche urbanistiche comunali "Ricostruire la Grande Milano". “Il Documento – ha proseguito Verga - ha definito un nuovo scenario di riferimento creando le condizioni per una rinnovata stagione dell'urbanistica a Milano. Le strategie, gli indirizzi e gli obiettivi definiti dal Documento di Inquadramento, che oggi si stanno attuando, sperimentano, infatti, alle diverse scale territoriali, moduli innovativi di sviluppo della città. La flessibilità dello strumento dei P.i.i. Ha consentito di affrontare non solo la riqualificazione e la trasformazione di grandi aree dismesse, ma anche il recupero ambientale, il ripensamento di azzonamenti ormai inattuali, la ricerca della coerenza con il sistema della mobilità e l’attuazione delle previsioni di servizi e spazi verdi, già contenuti nel piano regolatore vigente, a favore di uno sviluppo della qualità ambientale. Nel Documento, infatti, si precisa come una strategia di rilancio e di sviluppo urbano sia condizionata ad una grande e ambiziosa politica delle aree verdi, degli spazi aperti e degli specchi e dei percorsi d’acqua. L’attrattività di una città nei confronti di attività produttive pregiate e importanti è condizionata anche dalla qualità ambientale che la città offre a chi opera in quelle attività. Da questo punto di vista la qualità della vita urbana è strettamente legata alla qualità dei servizi collettivi e individuali che la città offre”. “La dotazione di servizi di base – ha sottolineato l’assessore Verga - con priorità a quelli riguardanti le fasce più deboli quali anziani e bambini è una delle esigenze più sentite dalla città; la dotazione di grandi servizi, con priorità a quelli riguardanti il verde pubblico e le grandi attrezzature urbane, è indispensabile perché la città possa connotarsi quale città metropolitana al centro di una grande regione urbana e competitiva a livello internazionale. Nel caso di Milano, il tema dei servizi non si limita ad essere una questione compresa nei confini comunali, ma coinvolge diverse dimensioni territoriali, da quella urbana, a quella della regione urbana, a quella internazionale. Ciò spinge a considerare alle diverse scale l’offerta e la domanda di servizi a cui corrispondere. Offerta e domanda che necessita di essere raccolta e documentata attraverso un’esaustiva ricognizione sullo stato dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale esistenti e il loro grado di fruibilità e di accessibilità”. “A tale scopo – ha concluso l’assessore - nel luglio del 2002, la Giunta Comunale ha approvato il Documento di indirizzo per la redazione del Piano dei Servizi che pone le basi sia per soddisfare la legge regionale 1/2001, che impone ai Comuni di adeguare gli strumenti urbanistici alle esigenze effettive delle città affrontando concretamente il tema dei vincoli e dei servizi di pubblica utilità, sia per accogliere l’esigenza di produrre questo tipo di qualità ambientale che può essere realizzata soltanto attraverso un’adeguata pianificazione dei servizi stessi. Il Piano dei Servizi, infatti, ha il compito di individuare i concreti bisogni della collettività e di perseguire gli obiettivi di miglioramento della qualità urbana e di conseguenza del sistema ambientale e del verde. Il Piano dei Servizi persegue, inoltre, gli obiettivi dell’Amministrazione volti a realizzare una nuova politica per la casa orientata a favorire lo sviluppo della residenza nel territorio cittadino e il soddisfacimento del fabbisogno con riguardo particolare a quello derivante dalle categorie sociali che maggiormente sono interessate da condizioni di disagio abitativo come, ad esempio, le famiglie di nuova formazione, studenti e anziani. La casa viene intesa come servizio vero e proprio unitamente a tutti gli altri interventi di interesse pubblico”.  
   
   
POLIZZE RC SCONTATE AGLI STABILIMENTI CON IL "BOLLINO VERDE" CONFINDUSTRIA-ANIA ALLEATE PER LA PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO AMBIENTALE  
 
Roma, 10 marzo 2004 – Gli stabilimenti produttivi del sistema Confindustria che adotteranno sistemi di gestione ambientale certificati, potranno usufruire di polizze Rc Inquinamento ridotte. E’ questo l’oggetto del protocollo d’intesa firmato oggi tra Confindustria e Ania per la prevenzione dell’inquinamento ambientale. Lo scopo dell’intesa è quello di sviluppare iniziative congiunte delle due organizzazioni proprio per favorire e diffondere nel nostro Paese la cultura della prevenzione, quale fattore determinante per limitare la probabilità dell'insorgenza di incidenti che possano provocare fenomeni di inquinamento ambientale. Confindustria già nel 2002 ha avviato un progetto, "Ecoimpresa" per la diffusione nel sistema produttivo della cultura della prevenzione e della certificazione ambientale. Dall'avvio dell’iniziativa è più che raddoppiato il numero delle imprese certificate secondo gli standard internazionali. Oggi, sono oltre 3.100 i siti produttivi che hanno acquisito la certificazione ambientale. "Sono risultati importanti, cui guardiamo con soddisfazione - ha commentato il presidente di Confindustria Antonio D'amato - e ai quali ha contribuito anche la forte iniezione di fiducia impressa dal ministro dell'Ambiente Altero Matteoli". Il Presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, ha sottolineato che "la sottoscrizione del Protocollo rappresenta una evidente manifestazione della sensibilità del settore assicurativo verso i temi del sociale e della tutela dell’ambiente. Nostro obiettivo – ha aggiunto Cerchiai - è sviluppare una cultura della identificazione, prevenzione e riduzione del rischio, poiché questa costituisce il presupposto essenziale per la diminuzione della sinistralità e il contenimento dei premi assicurativi". Il Protocollo d'intesa sulla certificazione ambientale siglato il 9 maggio 2002 tra ministero dell'Ambiente e Confindustria ha concesso alle piccole e medie imprese contributi economici significativi, stabilendo nello stesso tempo l’impegno ad adottare al più presto semplificazioni amministrative nei procedimenti di autorizzazione e di controllo degli impianti interessati. "Consideriamo importante - ha concluso D'amato – che oltre al sistema bancario, che ha visto Bancaintesa sostenere il nostro progetto, anche il "mondo assicurativo" dia un riconoscimento alle imprese più virtuose in ambito ambientale".  
   
   
INQUINAMENTO DELL'ARIA A MILANO: AVVIATA LA COSTITUZIONE DEL "COMITATO ARIA MILANO" I CITTADINI E LE ASSOCIAZIONI POSSONO ANCORA PARTECIPARE AL E DARE UN LORO CONTRIBUTO SCIENTIFICO-CULTURALE  
 
Milano, 12 marzo 2004 - "I sottoscritti cittadini aderiscono al "Comitato Aria Milano" con l'intendimento di proporre iniziative e misure concrete atte a ridurre l'inquinamento atmosferico della città. La tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente richiedono interventi non più differibili. Gli aderenti al Comitato si prefiggono di fornire un supporto, prevalentemente scientifico e culturale, finalizzato al risanamento dell'aria di Milano, avendo come interlocutori l'amministrazione comunale e gli altri enti pubblici". E' questa la dichiarazione d'intenti che si chiede di sottoscrivere per partecipare al Comitato. "Il Codacons ha dato un primo indispensabile impulso per poter far partire l'iniziativa, ma intende farsi subito da parte. Continueremo a fornire un supporto logistico-organizzativo ma è inevitabile un nostro passo indietro se vogliamo consentire un vero confronto, aperto e autentico, tra tutte le associazioni, le istituzioni e le organizzazioni della società civile che condividono l'urgenza di proporre iniziative concrete a favore del risanamento dell'aria di Milano. Oggi inizia un percorso. E' un work in progress. Solo alla fine di questo cammino, che resterà sempre aperto ad arricchimenti e sviluppi, sia scientifici che culturali, potremo formulare un progetto complessivo" ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. "Il Comitato avrà vita propria" ha concluso Donzelli. Innumerevoli i contributi e gli interventi di questa mattina. Hanno partecipato, tra gli altri, il prof. Paolo Crosignani, direttore dell'Unità di Epidemiologia Ambientale dell'Istituto Nazionale dei Tumori, il prof. Giuseppe Boatti, prof. Di Pianificazione del Territorio presso il Politecnico di Milano, il prof. Roberto Fanelli, del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri, il Dr. Francesco Dettori, Procuratore Aggiunto del Dipartimento Ambiente della Procura della Repubblica di Milano, il Dr. Luigi Cocchiaro, assessore all'Ambiente della Provincia di Milano, il prof. Bulgheroni, primario del reparto di Pneumologia presso l’ospedale Niguarda, il Dr. Carlo Montalbetti, presidente del Coordinamento dei Comitati Milanesi, il Dr. Paolo Giuggioli, presidente ordine degli avvocati di Milano. Moderatore del dibattito: Dr. Franco Marelli Coppola, Associazione Lombarda Giornalisti. Il prof. Paolo Crosignani ha fornito alcuni dati scientifici che dimostrano il nesso di causalità tra l'inquinamento e l'aumento di alcune patologie. Si ricorda che si ha un aumento progressivo dello 0,51% di decessi giornalieri per ogni 10 microgrammi per metro cubo (mcg/m3) di Pm10 nell'aria ambiente. L'arch. Giuseppe Boatti ha evidenziato alcune interessanti contraddizioni: gli interventi attualmente previsti dall'amministrazione comunale sono di lungo periodo (metropolitane, passante). Nulla è previsto per gli abitanti della Milano di oggi. Il traffico merci è eccessivo per la presenza di magazzini in città. I posteggi sono costruiti senza alcuna logica. Bisognerebbe invece smettere di progettare parcheggi di destinazione, come quello vicino al Politecnico del quale si sta attualmente parlando, e costruire e collegare i parcheggi di interscambio. Che fine ha fatto poi la corsia propria per la linea 90/91, una linea di vitale importanza, considerato che connette le radiali? Il dibattito si è acceso durante l'intervento del Dr. Francesco Dettori, Procuratore Aggiunto del Dipartimento Ambiente della Procura della Repubblica di Milano. Secondo il Procuratore l'attuale legislazione è carente ed è peggiorata con l'introduzione del codice della strada del 1992 che ha depenalizzato il reato di inquinamento. Per gli impianti termici, poi, pur essendoci possibilità di intervenire, si sono avute pochissime denunce, solo 3 negli ultimi due anni. Difficile, quindi, poter procedere. Hanno già aderito al Comitato singoli cittadini ed innumerevoli associazioni. Si ricordano, tra le altre: Federconsumatori, Adoc, Adusbef, Ambiente e/è vita, Anaci, Comitati Milanesi, Touring Club Italia, Comitato Ambiente Milano…. Per partecipare al Comitato è possibile contattare il Dr. Maurizio Garro al Codacons di Milano (02/72003831) o inviare un'e-mail a: ariapulita2004@yahoo.It.  
   
   
APRE L’ASILO NIDO AMBIENTALE UNA NOVITÀ DEGLI AMICI DELLA TERRA PER I PIÙ PICCOLI  
 
Milano, 12 marzo 2004. Aprirà i primi di aprile, a Cassina de’ Pecchi, l’asilo nido ambientale ideato, realizzato e direttamente gestito da Amici della Terra Lombardia. Obiettivo del progetto è stato quello di costruire un posto sicuro, affidabile e piacevole in cui lasciare i bambini di età compresa fra i sei mesi e i tre anni. Abbiamo voluto creare un ambiente protetto e stimolante, dove il bambino sarà accudito ed educato con progetti studiati apposta per lui e avrà la possibilità di giocare e familiarizzare con la natura. Cosa intendiamo fare? In primo luogo rispondere ad un’esigenza sociale, che sta diventando un’emergenza per moltissime famiglie di lavoratrici e lavoratori che non hanno un luogo protetto dove lasciare il proprio figlio. In secondo luogo vogliamo promuovere, fin dall’età più piccola, un programma di educazione e di attenzione agli aspetti ambientali. Da un lato, curando l’ambiente in cui starà il bambino, assicurando l’impiego di materiali ecologici per l’arredo e i giochi, e di prodotti biologici per l’alimentazione. Dall’altro, attraverso personale esperto e competente, basando l’educazione e l’apprendimento sulla stimolazione e l’uso dei cinque sensi, che in quell’età conoscono uno sviluppo molto rapido. Il 13 marzo, alle ore 10.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Cassina de’ Pecchi, si terrà un’assemblea pubblica di presentazione del nido, aperta a chiunque desideri prendervi parte.